Can you keep a secret?

di _Kazuha_Takumi_
(/viewuser.php?uid=386148)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'incontro che cambiò la sua vita ***
Capitolo 2: *** Le regole della scuola. ***
Capitolo 3: *** I primi piccoli problemi... ***
Capitolo 4: *** Nuovo amore per Black*Star! ***
Capitolo 5: *** Black*Star, Michelle e Tsubaki. ***
Capitolo 6: *** Farfalle, dichiarazioni e strane convocazioni... ***
Capitolo 7: *** La missione. ***
Capitolo 8: *** Sentimenti. ***
Capitolo 9: *** Meister e Buki ***
Capitolo 10: *** Zaffiri color cielo, smeraldi color foglia e rubini color fiamma. ***
Capitolo 11: *** AVVISO ***



Capitolo 1
*** L'incontro che cambiò la sua vita ***


CAN YOU KEEP A SECRET?


Salve a tutti ragazzi!!! Finalmente, dopo tanti sforzi e tante idee buttate via, sono arrivata con la fic di Soul Eater!!! *^*
Allora... Spero che vi soddisfi! ^^" E spero
anche che i miei vecchi "fans" (se posso definirli così!), la leggano!

Però non volgio annoiarvi con i miei inutili discorsi, quindi vi lascio alla lettura!..

PS: Commentate in tanti! <3


Le sveglie suonarono assordanti nelle stanze del dormitorio femminile della Shibusen High School. La povera Maka Albarn, scalciando via le coperte dal letto, prese il cellulare dal comodino e guardò l’orario. Erano soltanto le 6:00. La bionda, vedendo il display del telefonino, fece per alzarsi, ma poi buttò il suo vecchio cellulare per terra e tornò a dormire. Non ce l’avrebbe fatta anche oggi, non avrebbe resistito un altro giorno senza dormire un po’ di più. Voleva tornare a casa, voleva andarsene da quella scuola... E pensare che prima di provare sulla propria pelle cosa volesse dire essere una studentessa della Shibusen, quello di entrare in quell’istituto era il suo più grande sogno. Già, era la scuola dei suoi sogni. La Shibusen High School, famosa per aver ospitato uomini del calibro del samurai Mifune, era una scuola che insegnava ai suoi alunni l’arte del combattimento e della meditazione. E lei, Maka Albarn, era la figlia di una delle studentesse migliori che quella scuola abbia mai avuto. Loro si aspettavano molto da lei e la ragazza, ovviamente, non si sarebbe mai permessa di deludere le loro aspettative. Il suo obiettivo era quello di raggiungere i livelli della defunta madre e, un giorno o l’altro, ci sarebbe riuscita.
 
Con un ultimo sforzo riuscì ad alzarsi dal letto e a infilarsi le pantofole. Erano le 6:07. Avrebbe fatto tardi alla prima lezione se non si fosse data una mossa… e Maka Albarn non si poteva permettere di arrivare tardi. Con uno scatto fulmineo si alzò in piedi e, sbattendo violentemente la porta alle sue spalle, si chiuse dentro il bagno, dove la sera prima aveva già preparato la divisa e tutto il resto. Improvvisamente, il secondo avviso echeggiò attraverso i corridoi dei dormitori, e come volevasi dimostrare Maka non era ancora pronta. Caspita, erano già le 6:13… dopo solo due minuti sarebbero iniziate le lezioni, e lei doveva finire di acconciarsi i capelli.
-Non ho alternative…- piagnucolò tra sé e sé, per poi slegarsi l’unico codino che aveva avuto modo di fare e precipitarsi nella sua classe.
 
Al suono della terza campanella Maka era già seduta al suo posto. Ancora il professore non era arrivato, così la biondina approfittò di quel buco per osservare meglio i suoi nuovi compagni di scuola. Sin dal primo giorno, gli unici che erano riusciti ad attirare la sua attenzione erano una ragazza seduta in prima fila e un ragazzo che sedeva in fondo alla classe. Se quel che ricordava era giusto, i loro nomi erano Tsubaki Nakatsukasa e Black*Star. Lei, così calma e pacata, portava i lunghi capelli corvini legati in una coda alta e, nonostante la grande bellezza, sembrava non voler essere notata troppo. Invece lui, fin troppo vivace e rumoroso, aveva una folta chioma azzurra e un fisico così perfetto da far collassare anche la più seria delle ragazze. Però, la cosa che la incuriosiva di più su questi due, era che fossero amici per la pelle, e questo Maka non se lo spiegava proprio. Come faceva una ragazza così timida a essere la compagna di un tipo così estroverso?
“Io non riuscirei mai a sopportare un ragazzo del genere…” pensò la bionda, sbuffando rumorosamente.
 
Purtroppo i pensieri di Maka furono interrotti dallo strano ingresso di uno dei professori della Shibusen. Non era il loro insegnante di ruolo, ma la ragazza aveva già avuto l’occasione di vederlo. Si diceva fosse uno dei migliori combattenti di tutta Death City, e la bionda avrebbe fatto di tutto per far di quell’uomo il suo insegnante. Le cose che lo caratterizzavano maggiormente erano il suo camice bianco, la vite in testa e… il fatto che si ostinava ad entrare in classe seduto su una sedia con rotelle. Peccato che ogni aula avesse un piccolo scalino sulla soglia della porta… E tutti possono immaginare cosa poteva accadere al suo ingresso. La faccia del dottor Stein spiaccicata contro il pavimento della stanza era un’immagine che resterà sempre impressa nella mente degli studenti della Shibusen.
-Oh, sono cascato di nuovo…- disse il professore, girandosi la vite che aveva conficcata in testa.
-Ehm… Mi scusi signore, ma per caso sa dirci dov’è il professor Sid?- chiese Tsubaki, alzando timidamente la mano.
-Eh? Quello stupido di Sid? Non c’è. Da oggi in poi, sarò io il vostro insegnante!-
-COSA?!- Maka si alzò dalla sedia di scatto,  richiamando così l’attenzione di tutti.
-Che c’è signorina? Per caso io non le vado bene come insegnante?-
-N…no… Cioè, sì! Cioè… Io la stimo moltissimo, perciò sono felicissima di averla come insegnante… Ma…- Maka era diventata paonazza. Non sapeva cosa dire, e riuscì a parlare solo quando ebbe ripreso il controllo di se stessa. -Ma… Insomma, la scuola è incominciata da soli quattro giorni e già abbiamo delle sostituzioni nel corpo docente?! In questo modo…-
-Mi fa piacere che tu mi abbia fatto questa domanda!.. Allora… Sid è stato mandato urgentemente in missione e quest’anno non potrà stare con voi! Bene, ora chi mi dà il registro che faccio l’appello?-
“Beh, in realtà io non avevo finito di parlare…” disse Maka tra sé e sé, rimanendo in silenzio. Erano passati solo pochi istanti e lei aveva già imparato una cosa nuova sul suo nuovo professore: era una causa persa in partenza insistere con lui…
 
La lezione del dottor Stein era finita e Maka si sentiva più felice che mai. Il nuovo insegnante, nonostante fosse un tipo molto strano, era un professore eccellente, proprio come aveva sentito dire. Ora doveva solo accettarsi che fosse anche un ottimo combattente, così grazie a lui avrebbe sicuramente raggiunto il livello della madre. Ma non doveva attendere molto per verificarlo, perché nella prossima ora avrebbe avuto la lezione all’aperto, quella di lotta. E finalmente avrebbe avuto l’occasione di misurarsi con un combattente di un livello mai visto prima. Era così eccitata che passò tutta l’ora di pranzo nel cortile della scuola ad allenarsi in attesa della futura lotta, e non si accorse nemmeno che c’era qualcuno che la stava osservando nascosto tra i rami di un albero.  
-Se ti alleni così duramente senza nemmeno mangiare, finirai col perdere le forze.- sussurrò il misterioso ragazzo, facendo sussultare Maka. La ragazza, di conseguenza, si voltò verso il punto in cui aveva sentito provenire il rumore, ma stranamente non vide nessuno.
-CHI VA LA’?!- urlò la ragazza, mentre si guardava intorno tenendo stretta l’impugnatura della sua falce. Non sentendo rispondere nessuno, si alterò ancora di più.
-CHIUNQUE TU SIA, NON FARE UN PASSO FALSO! SONO ARMATA!!!- la bionda portò in avanti la falce come in segno di sfida, e il tenebroso ragazzo non riuscì a trattenere una risata. Maka si guardò intorno confusa: e adesso cosa aveva detto di così divertente???
-Non ti preoccupare! Mica mordo, io! Ma non si potrebbe dire la stessa cosa di te!..- sghignazzò il ragazzo, per poi saltare giù dall’albero e atterrare proprio a pochi centimetri di distanza da Maka.
-Piacere, io mi chiamo Soul. Soul Eater Evans.-
Il cuore della ragazza mancò di un battito. Non avrebbe mai pensato che esistesse un ragazzo ancora più affascinante di Black*Star. Insomma… Quei capelli bianchi come la neve gli incorniciavano perfettamente il viso, e i suoi occhi… Già, proprio quelli, di un rosso così vivo, spiccavano sul suo volto come un raggio di sole spicca nell’oscurità. E poi, il suo fisico… Praticamente perfetto. Alto e non troppo muscoloso, proprio come piaceva a lei.
-E qual è il tuo nome, ragazzina???- Soul si avvicinò ancora di più a Maka, facendola diventare, se è possibile, ancora più rossa.
-Maka… Maka Albarn.- rispose lei con voce tremante.
-Maka, eh? Interessante…- il ragazzo si voltò di scatto, dando le spalle alla ragazza. Ci fu un lungo minuto di silenzio, prima che Maka si decise a conversare.
-S… Sei uno studente di questa scuola?- chiese lei intimorita dai suoi occhi.
-Purtroppo no, anche se lo vorrei tanto…- dicendo quella frase, gli occhi di Soul persero la loro vitalità.
-E… E perché non puoi???-
-Il dormitorio maschile è al completo, e casa mia è troppo lontana per venire ogni giorno a scuola a piedi… Inoltre, non posso nemmeno affittare un piccolo appartamento qui vicino, dato che i soldi che possiedo mi bastano solo per pagare la scuola…- quasi sussurrò l’albino, come se dire quella cosa lo facesse soffrire.
-Ma… Ma se vuoi proprio venire in questa scuola, una soluzione c’è sempre! Insomma, potresti fatti venire in mente qualche idea!.. Per esempio… Puoi chiedere a qualche maschio se puoi dividere la camera con lui o, in casi estremi, travestirti da donna e sgattaiolare furtivamente nel dormitorio femminile…- Maka stava cercando di convincere più se stessa che lui. Non sapeva il perché, ma le sarebbe dispiaciuto non rivedere più quel ragazzo.
-Sai, mi hai fatto appena venire in mente un piano… E credo che possa funzionare!- Al ragazzo gli si accese una fiamma negli occhi, dove ci si leggeva chiaramente la passione che aveva recuperato.
-E questo è solo merito tuo! Grazie mille!- Proseguì il ragazzo. Dopo aver guardato intensamente Maka negli occhi, Soul si avvicinò pericolosamente alla biondina e le stampò un veloce bacio sulla guancia. Dopo, senza poter vedere il chiaro rossore che si era tinto sul volto di lei, corse verso dov’era venuto e, com’era apparso, sparì tra la folta boscaglia.
 
***
 
Maka si buttò sopra il letto lasciando cadere pesantemente la sua arma a terra. Quella lezione era stata sfiancante, e aveva fatto capire alla ragazza che per arrivare ai livelli della madre si doveva allenare ancora molto… Anzi, moltissimo. Il professor Stein era una vera e propria macchina da guerra, e nessun alunno era stato in grado di scalfirlo. Beh… Nessuno eccetto Black*Star. Lui per un attimo era riuscito a mettere il maestro alle strette, ma la situazione si era ribaltata in un secondo. Ah… Magari Maka avesse avuto un minimo di talento di quello che ha Black*Star…  
-Chissà se anche Soul è un ottimo combattente…- disse tra sé e sé la ragazzina, prendendo il cuscino e affondandoci la faccia. Le gote della bionda si arrossarono: perché si sentiva bruciare dentro quando pensava a lui? In fondo, nemmeno lo conosceva… E forse lui già si era dimenticato di lei. Ma invece Maka non riusciva a levarsi quegli occhi color rubino dalla testa. Cosa significava tutto ciò? Perché non riusciva a dimenticarlo? Con un rapido gesto si portò le mani alla testa e iniziò a grattarsi violentemente, come per poter eliminare dal cervello l’immagine di Soul. 
“Forse è meglio se mi faccio una bella doccia calda per schiarirmi le idee…” pensò Maka, abbandonando il suo comodo letto per infilarsi dentro il bagno. Passarono venti minuti, e una nuvola di vapore si innalzò nell’aria quando Maka aprì la porta della piccola stanza. La ragazza, coperta da un solo asciugamano, sentiva le goccioline d’acqua solleticargli la pelle e scorrere sul suo corpo, per poi cadere e frantumarsi sul pavimento. E, mentre queste goccioline si rincorrevano tra di loro, lei si stava dirigendo verso l’armadietto della camera per prendere la spazzola, e dopo si mise a sedere davanti lo specchio. Aveva appena iniziato a pettinarsi i capelli, quando improvvisamente sentì qualcuno bussare. Maka, alzandosi di malavoglia, aprì al porta senza nemmeno vedere chi era, ma subito dopo se ne pentì. Infatti, davanti ai suoi occhi, apparve la figura di Soul, con tanto di valigia. Lui, appena la vide conciata in quel modo, non riuscì a nascondere un piccolo sorriso pervertito e la ragazza, accorgendosene, gli sfondò il cranio con un libro preso chissà dove.
-MAKA CHOP!!!-
-AHI! Ma che sei scema?!- urlò il ragazzo, perdendo l’invasamento che Maka gli aveva fatto nascere.
-N… NO! M… Ma comunque… tu… CHE DIAVOLO CI FAI QUI?! I maschi non possono mettere piede nel dormitorio femminile!!!- ringhiò Maka, nascondendosi dietro la porta.
-Appunto! Io non dovrei essere qui, quindi evita di urlare! Oppure finiamo che qualcuno ci scopre!!!- sussurrò Soul alla porta. –Andiamo… Fammi entrare!..
Maka sbirciò l’affascinante ragazzo dalla fessura della porta. Era così carino quando era agitato… Ma quello non era il momento di pensare a certe cose. Corse verso il letto, prese il lenzuolo e se lo mise addosso, per poi aprire del tutto la porta a Soul.
-Entra… E fa piano.-
-Grazie…-
Il ragazzo si guardò un po’ intorno, per poi  prendere la sua valigia e lanciarla sul letto.
-Allora… Io dove dormo?-
-… EHHHHHH!?!?!?-
Maka saltò all’indietro andando a finire contro la parete, e la sua espressione non mostrava niente di buono. Era terrorizzata, letteralmente. Star vicino a quel tipo la mandava in totale confusione.
-Come? Non è chiaro?-
-No! Non è per niente chiaro!!!-
-Ok… Allora te lo dico in modo semplice. Salve, sono Soul. Soul Eater Evans. E vorrei trasferirmi in questa stanza con te.-


 

Ciauuuuu!!! :3 Allora... Non uccidetemi se fa schifo!.. ^^" A me non dispiace... Anche perche in caso contrario non l'avrei pubblicata! xD
Vi avverto già che dovrete aspettare due settimane perché io posti l'altro capitolo... Perché vado in vacanzaaa! Senza computer, purtroppo... ç_ç
Ma passiamo oltre!!! Parliamo del capitolo...
Come reagirà secondo voi Maka?
Approverà la richiesta di Soul?
Tuute le vostre domande avranno risposte! Però non ora... xD Vi aspetta nel prossimo capitolo! ^^
Saluti,

Kazuha Takumi <3

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Le regole della scuola. ***


CAN YOU KEEP A SECRET?

 

Salve ragazzuoli!.. ^^ Finalmente sono tornata dalla mia vacanzaaa!!! *^* E' stato bellissimo, ma mi siete mancati! ç_ç 
Spero che con questo capitolo io possa farmi perdonare la lunga assenza... ^^"
Godetevi il continuo di "Can you keep my secret?"!!! xD
Baci baci! Ci vediamo a fine pagina! ;)


Maka si svegliò a causa di un lieve ma fastidioso raggio di sole che le cadeva sul volto. La ragazza aprì lentamente gli occhi cercando di alzarsi, ma subito dopo un senso di pesante stanchezza le pervase il corpo, costringendola di conseguenza a chiudere nuovamente le palpebre e a buttarsi tra le lenzuola. La bionda si rigirò molte volte nel letto, ma purtroppo nessuna posizione sembrava abbastanza comoda per riprendere sonno...  Così, dopo tanti sforzi, decise finalmente di alzarsi. Si mise a sedere lentamente sul letto e, dopo essersi sfregata gli occhi, si guardò attorno. Però, quando riuscì a mettere a fuoco la stanza, le parve quasi di non essere in camera sua: perché quell’ambiente era ridotto peggio di una stalla? In quel momento non riusciva a realizzare cos’era successo la sera prima, ma piano piano i ricordi riaffiorarono, e il rossore di conseguenza aumentava.
-Aspetta… Non dirmi che..?!- Maka, con uno scatto, si ritrovò in piedi e subito dopo spalancò la porta del bagno, usando così tanta forza per aprirla da rischiare di sfondarla. Sperava di aver immaginato tutto, e che quello che era successo l’altra sera fosse stato tutto un sogno, ma la scena che le si presentò davanti agli occhi era proprio quella che non avrebbe voluto, o meglio, dovuto vedere. Soul, sdraiato nella vasca mezzo nudo, dormiva come un angioletto con accanto il libro che la sera prima Maka le aveva lanciato in testa. Forse non dormiva, ma era solamente svenuto… 
 
*LA SERA PRIMA…*
-Ok… Allora te lo dico in modo semplice. Salve, sono Soul. Soul Eater Evans. E vorrei trasferirmi in questa stanza con te.-
-M… Ma… Che…- Maka respirò profondamente. –MA CHE CAVOLO STAI DICENDO?! SEI IMPAZZITO PER CASO?!- il cuore della ragazza stava per saltarle via dal petto, e il viso le si arrossì notevolmente. Soul guardò la ragazza confuso, per poi avvicinarsi a lei cercando di convincerla con parole dolci.
-Ma tu oggi pomeriggio mi avevi detto che avrei potuto chiedere a qualcuno che conosco se mi poteva ospitare… E dato che io conosco solo te, non ho avuto atra scelta…- disse Soul, guardando Maka con gli occhioni da cucciolo. La ragazza, che nel frattempo si era dimenticata di essere coperta da solo un lenzuolo, non riusciva a  connettere il cervello agli orecchi, e le parole di Soul le sembravano solo un dolce canto… che ovviamente era destinato a finire. Infatti, quando la ragazza riprese il controllo di sé, riuscì a rispondere al ragazzo con un finto tono freddo.
-ASSOLUTAMENTE NO.-
-Peeeeeeeer favoooooreee!!!- l’albino si inginocchiò sotto di lei, supplicandola di farlo restare. Tutta la scena sembrava fin troppo imbarazzante, ma questo limite fu superato facilmente. Infatti, grazie alla posizione in cui si era messo Soul, il ragazzo riusciva a vedere gran parte della gamba di Maka e anche… qualcos’altro. Un ghigno che non aveva niente di casto si allungò sul volto di Soul e la ragazza, notandolo, non poté fare a meno di colpirlo violentemente in testa con un enciclopedia.
-IDIOTA! FUORI DA QUESTA CAMERA!-
-AHI! E ORA CHE AVREI FATTO DI MALE?!-
-DEVO PURE RISPONDERE?!?! MANIACO!!! SE NON TE NE VAI ENTRO TRE SECONDI…-
-Ma, ascoltami…-
-Uno…-
-Sono veramente in crisi… Mi serva una…-
-DUE…-
-… mano! Non so dove…-
-TRE!!!-
Ed ecco che il fatidico numero fu pronunciato.  Maka, con tutta la forza che aveva in corpo, lanciò il libro che aveva in mano sulla faccia di Soul che, di conseguenza, cadde a terra stremato. La ragazza rimase per un istante ad osservare la bellezza del ragazzo ma, in un secondo momento, prese il corpo esanime dell’albino e lo lanciò dalla finestra.
“Finalmente sola…” pensò Maka, nascondendo a se stessa che in realtà non voleva trattare Soul in quel modo… Si sentiva un pochino in colpa per il suo comportamento, ma che altro avrebbe potuto fare?!
“Meglio non pensarci…” rimuginò la ragazza, che si chiuse dentro il bagno dove poteva finalmente godersi un attimo di tranquillità. Si infilò la biancheria, indossò il pigiama e si diede una pettinata ai capelli… Era tutto così tranquillo… Fin troppo. La ragazza, dopo aver notato il silenzio calato intorno a lei, decise di riaprire la porta per vedere se tutto fosse veramente apposto e, come volevasi dimostrare, per la giovane Maka la battaglia era tutt’altro che terminata. Infatti, uscita dalla stanzetta, si ritrovò davanti un Soul senza maglietta, con tanto di erbacce in testa.
-Perfetto! Ora mi devi pure una maglietta strappata e una cura per tutte queste ferite! Beh, se mi lasci vivere qui, potrei anche perdonarti del fatto che mi HAI LANCIATO FUORI DALLA FINESTRA!!.- sbraitò Soul, agitando la t-shirt squarciata davanti la faccia di Maka. Lei, d’altro canto, era rimasta a fissare imbambolata il fisico scolpito dell’albino, riuscendo a capire solo l’ultima frase del suo discorso.
-Andiamo… Abito solo al primo piano e davanti alla finestra c’è un comodissimo albero che ti avrà sicuramente attutito la caduta… Non è poi così grave come la fai tu!- concluse la ragazza, girando i tacchi e infilandosi nel letto con un fintissimo atteggiamento da menefreghista. Soul, al contrario, era rimasto lì come un imbecille a guardare la scena… Era stato zittito… Come può una ragazzina zittire il grande Soul?! Questa non gliel’avrebbe fatta passare liscia.
-Maka?- disse l’albino con voce suadente, mentre si avvicinava sempre di più all’orecchio della ragazza –Sicura che non mi vuoi far restare? Farò tutto ciò che vuoi…-
Maka non riusciva a trattenere l’impulso di prenderlo e sbatterlo contro la parete, di riempirlo di baci e allo stesso tempo di cazzotti, ma con un po’ di senso di civiltà riprese il controllo di sé. Nonostante avesse il cuore che le batteva all’impazzata e la faccia che era diventata rossa come un pomodoro, riuscì con uno sforzo sovrumano a dire:
-Smamma!..-
Nascondeva il viso tra le coperte per non far vedere a Soul le sue vere condizioni, le sue vere emozioni, ma era tutto inutile. L’albino riuscì subito a captare l’imbarazzo di Maka e immediatamente lo usò a suo vantaggio…
-Allora non ti dispiace se mi metto qui…- disse sdraiandosi sul letto della bionda e abbracciandola da dietro -E ti tengo stretta stretta..?-
Inutile dire che alla ragazza in quel momento le stesse per scoppiare il cuore, inutile dire anche che voleva uscire da quella situazione opprimente, o ancora che non voleva che uno sconosciuto la manovrasse così facilmente. Ma ormai non poteva più tirarsi indietro, così decise di fare la cosa migliore.
-Soul?- sussurrò con una gentilezza non sua.
-Sì?- disse Soul, ammaliato da quella dolcissima voce.
-MAKA-CHOP!-
E ricominciò la sfida. La biondina continuava a lanciare libri in testa a Soul mentre lui cercava disperatamente di farla ragionare, ma era tutto inutile. Rimasero lì a litigare per una bella mezz’oretta, finché finalmente Maka riuscì a colpire l’albino come si deve, facendolo svenire e cadere nella vasca da bagno.
-Per… Per stanotte rimani lì…- disse a corto di fiato la ragazza, per poi buttarsi sul letto e addormentarsi subito.
 
***
 
Maka ora ricordava tutto quello che era successo la sera prima e, nel guardare il “cadavere” di Soul, le scappò un sorriso: da quanto tempo era che non si divertiva così? In fondo, non le dispiaceva affatto la compagnia del ragazzo, anzi! Avrebbe preferito lui a molti altri, anche se non lo conosceva per niente. Con un gesto delicato appoggiò la sua piccola mano sul viso di Soul e iniziò con gentilezza ad accarezzargli la guancia. Era così morbida… Forse non avrebbe dovuto trattarlo così male…
-Sono stata una cogliona..!- disse mentre nascondeva la faccia nel petto muscoloso di Soul.
-E dici bene!- disse il ragazzo, stringendo con le sue possenti braccia la testa di Maka.
-Eh..? EHHH?!?! SEI SVEGLIO?!?!- Maka saltò in aria come un missile, arrossendo notevolmente.
-Beh… Sì. Da abbastanza tempo per sentirti dire che sei stata una cogliona e che in realtà mi vuoi ospitare.-
-L’ultima… L’ultima cosa non l’ho mai detta!..-
-Ma non hai negato di averla pensata, eh?-
-Io… Io… ME NE VADO!-
Maka diventò ancora più rossa e si voltò, ma venne bloccata dall’albino che l’afferrò per un braccio e la strattonò verso di lui.
-C… Che vuoi?! S…se non… ci diamo una m…mossa, fa…faremo tardi…- balbettò Maka fissando quegli occhi color rubino, quegli stessi occhi in cui ogni volta ci si perdeva, come al loro primo incontro.
-Faremo??? Ancora io non mi sono iscritto in questa scuola, quindi se tu quella che farà tardi se non si da una mossa!- disse Soul mostrando un ghigno malefico.
-CHE COSA?!?! TU ANCORA NON TI SEI ISCRITTO?!?! MA ALLORA SI PUO’ SAPERE CHE CAVOLO CI FAI QUI?!-
-Beh… Mi iscriverò presto, ma prima dovevo assicurarmi un alloggio!..-
-Grrr… Ora non ho tempo per litigare con te!!! Aspettami durante la pausa pranzo nello stesso luogo di dove ci siamo incontrati ieri, vedremo come risolvere la situazione…-
Maka si passò una mano tra i capelli e chiuse un attimo gli occhi, come se dovesse riorganizzare le idee nel cervello, e quando riaprì gli occhi fissò intensamente Soul. Il cuore del ragazzo mancò di un battito quando vide quegli occhioni smeraldo guardarlo così profondamente, e aspettava con ansia che la bionda pronunciasse le parole che stava per dire.
-Intanto tu riordina la stanza.-
E detto ciò, si mise velocemente la divisa e partì.
 
La giornata passò velocemente e, come promesso, Soul era nel retro della scuola ad aspettare Maka. L’ora di pranzo era iniziata da dieci minuti e ancora della ragazza nemmeno l’ombra.
“Se mi ha preso per il culo e non si presenterà, la uccido” pensò tra sé e sé il ragazzo, che si dovette subito ricredere. Infatti, da lontano, una minuta ragazza stava correndo verso di lui facendo saltare su e giù i suoi codini biondi, mentre teneva in mano una falce rossa e nera.
-Sei in ritardo, Baka.- disse Soul incrociando le braccia al petto.
-Scusa… Ma durante la lezione di oggi ho avuto un incidente e mi sono ferita… Sono stata in infermeria fino a poco tempo fa!..- disse in modo innocente Maka, alzando la gonna per far veder al compagno la ferita.
-Eh…Ehi! Ricopriti! Ti si vedono le mutande!!! Non puoi farmi vedere… Certe cose! Sono pur sempre un ragazzo, io!!!- balbettò agitato Soul, che era improvvisamente diventato impacciato.
-Ti agiti per così poco?! Ti ricordo che ieri avevo addosso solo un asciugamano e tu, quando mi hai visto… quella cosa, non ti sei comportato mica così!- disse una Maka imbarazzatissima allo spiacevole ricordo.
-Beh… Primo: non ho quasi visto niente ieri… Secondo: non so perché, ma è diverso, ok? Se vedo di sfuggita le mutande ad una ragazza con la gonna troppo corta va bene, ma se qualcuno me le mostra… E’ diverso!!!- sbraitava confuso l’albino.
-Si può sapere come siamo arrivati a parlare di certe cose?..- disse imbarazzatissima Maka –Cambiamo discorso!!!-
-Sì, giusto… Allora…  Perché mi hai voluto incontrare qui?-
-Ah!.. Sì, ora ricordo… Ci ho pensato molto oggi e purtroppo non posso ospitarti in camera mia.-
-E ricominciamo… Insomma… Mi odi così tanto??? Proprio non mi vuoi ospitare???-
-Non è perché io non voglia!!! Ehm… Cioè, io non voglio, ma se sei cosi disperato ti ospiterei comunque… Il problema sono le regole della scuola.-
-Le regole… Della scuola?- Soul era più confuso che mai. Non sapeva nemmeno che ci fossero delle regole alla Shibusen.
-Esattamente. Le regole vietano che un qualunque maschio possa vivere assieme ad una ragazza e viceversa, e la pena per chi infrange questa norma è l’espulsione a vita… Mi dispiace, ma questa scuola è troppo importante per me… E’ il mio sogno, e non posso rischiare così tanto!..-
Maka abbassò lo sguardo per non incrociare quello di Soul. Lo aveva deluso. Lei non voleva che finisse così. Voleva poterlo aiutare e diventare una sua amica, o addirittura qualcosa di più, ma ora era tutto perso. Loro non si sarebbero mai più visti, e lui sarebbe stato solo un ricordo.
-…Mi dispiace molto, So…-
All’improvviso, con una delicatezza che mai avrebbe pensato di avere, Soul posò le sue labbra sulla fronte di Maka, e subito dopo la strinse a sé. La bionda era confusa e spaesata, ma allo stesso tempo felice che lui non fosse arrabbiato con lei. Così, tra le braccia dell’amico, si lasciò andare un po’ e finì con l’addormentarsi.
 
Maka si risvegliò in camera sua, coperta dalla felpa che Soul aveva con sé poco prima. Era rintontita, e non ricordava di come fosse finita lì, ma, quando vide quel capo sopra di lei, capì che quel coglione l’aveva riportata in camera. Ma… Lui dov’era? La bionda si guardò intorno sperando di vederlo, ma del ragazzo nemmeno l’ombra. Non c’era più nemmeno la valigia che aveva lasciato il giorno prima… Allora se n’era proprio andato. Maka un po’ sperava che insistesse, ma quel ragazzo si era dimostrato più maturo di quello che poteva sembrare. Un senso di profonda solitudine colpì la bionda con una fitta al cuore, e il dolore le fece scendere una lacrima sul viso. Lui… Se lei avrebbe accettato di condividere la stanza con lui, sarebbe successo qualcosa? Non lo sapeva. Se sarebbe successo qualcosa, sarebbero diventati amici? Non lo sapeva. Se sarebbero diventati amici, si sarebbero innamorati? Non lo sapeva. Non sapeva niente, ormai aveva fatto la sua decisione e non poteva tornare indietro.
-Idiota… Soul, sei un idiota…- sussurrò Maka, nascondendo la faccia tra le gambe e lasciando scorrere le lacrime. Però, improvvisamente, bussando violentemente alla porta, qualcuno interruppe il pianto della ragazza. Il primo volto che venne in mente alla bionda fu quello di Soul e, per questo, si alzò subito dal letto e spalancò la porta, sperando di rivedere i suoi occhi rubino. Tuttavia, quello che vide non era quello che voleva.
-Ah, sei tu Tsubaki…- la luce negli occhi della ragazza si spense.
-Ciao, ehm… Maka! C’è una ragazza che chiede di te…-
-Eh..? E chi sarebbe???-
-Non so… Non mi ha detto il suo nome… Però è un po’… strana.-
“E adesso chi diavolo è…” pensò Maka, mentre faceva segno a Tsubaki di far avanzare la ragazza.
-Ehi!!! Tu!!! Maka è qui!!! Puoi venire!..-
-Grazie Tsubaki…-
-Di niente!..- e si allontanò.
-Ehi, sei tu Maka?- disse la ragazza, nascondendo ancora di più il volto nella sciarpa.
-Ehm… Sì, ma tu chi sei?-
La bionda si concesse un secondo per osservare la ragazza. Lunghi capelli neri sovrastati da un cappello con visiera, sciarpa nera, occhiali da sole, vestiti piuttosto da maschiaccio e una strana voce roca.
“Che strana ragazza… Ma almeno è una ragazza? Non sembrerebbe… Hm… Un momento… ASPETTA!!!” a quel pensiero a Maka le si accese una lampadina in testa. Davanti ai suoi occhi, la misteriosa ragazza si levò gli occhiali da sole, mostrando i suoi occhi rubino, si spogliò della sciarpa rivelando il suo ghigno e si tolse la parrucca, scoprendo i suoi capelli bianchi. La bionda sgranò gli occhi, e si portò una mano alla bocca. No, non poteva essere vero…
-Salve. Sono Michelle. Michelle Eater Evans. E vorrei trasferirmi in questa stanza con te.
-SOUL?!?!?!

Eheheheheh... Sorpresi? Il nostro Soul si è finto una ragazza per poter stare con Maka...
Non è dolcissimo??? *^* Ma non preoccupatevi, ragazze! Non rimarrà donna ancora per molto... Ihihihih!..
Potrete di nuovo godervi quel figone in tutta la sua figaggine!!! xD
Comunque, spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento, anche se ammetto che è un po' confusionario...
Ma non vi preoccupate! Io sto qua per rispondere alle vostre domande!
Per ora vi saluto, ci vediamo nel prossimo charapter! <3
Saluti,

Kazuha Takumi <3

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** I primi piccoli problemi... ***


CAN YOU KEEP A SECRET?


Ehi! :3 I'm back, my dear! <3
Sarò breve perché voglio lasciarvi alla lettura, quindi vi dirò solo che, in questo capitolo, le cose inizieranno già a movimentarsi un pochino... Eheheheh...
Ma niente di grave! Solo dei piccoli problemi che possono avere tutti... 
E quindi, detto questo, vi lascio! Ci vediamo a pié di pagina! ^^



-Salve. Sono Michelle. Michelle Eater Evans. E vorrei trasferirmi in questa stanza con te.
-SOUL?!?!?!- gridò stupita Maka, cadendo per terra dalla sorpresa.
-Wow… Ti ho proprio sconvolto, eh?- disse Soul con un ghigno in faccia.
-P… Perché ti sei vestito come una donna?!-
-Ovvio, per stare in questa camera!-
-EHHHH!?!?- Maka indietreggiò di pochi passi e si voltò per non guardare Soul. Vestito in quel modo, le faceva ribrezzo.
-Ma non ti preoccupare! Non perderai l’occasione di vedere questo bel bocconcino nei suoi panni maschili..! Se mi fai entrare ti spiegherò per bene tutto il piano che ho architettato… E un’altra cosa…- lo sguardo dell’albino si fece serio e Maka non poté fare a meno di guardarlo preoccupata. E ora che poteva essere accaduto?! Il silenzio si faceva sempre più profondo e la tensione sempre più pesante, finché Soul non si decise a parlare.
-Sono figo anche come donna!..- sghignazzò infine con aria di superiorità.
Alla bionda crollò l’intero mondo addosso. Non sapeva se uccidere Soul per averla fatta preoccupare inutilmente o se uccidere se stessa proprio perché, per un attimo, aveva creduto a quell’idiota.
-E io che pensavo volessi dire qualcosa di sensato… Che stupida che sono stata solo a sperarci... Ma adesso, piuttosto, entra e spiegami quello che hai in mente.- affermò una scoraggiata Maka, che fece cenno a “Michelle” di entrare. Quando tutto fu pronto, Soul cominciò a spiegare il suo piano.
-Allora, come hai potuto notare, mi sono creato una nuova identità...- disse mentre mostrava a Maka la parrucca. -… e con questa intendo venire a vivere con te!-
-Quindi, gireresti per casa… conciato in quel modo?- chiese la vera ragazza, ancora schifata dall’immagine precedente dell’albino.
-No! Ma che hai capito, zuccona!-
-Ho solo capito quello che mi hai detto, imbecille!-
-Taci, senzate… Ehm ehm! Non è il momento per litigare, ora fammi continuare!..-
-Ok…-
-Allora, come stavo dicendo, io verrò a vivere con te sotto il nome di Michelle, ma userò questo personaggio solo per entrare e uscire dal dormitorio femminile. Per il resto del tempo io sarò solamente Soul Eater Evans!
-E come farai con la scuola? Di solito, ogni studente che viene a vivere nella Shibusen, ci studia! Invece Michelle cosa farà? La vagabonda che marina tutti i giorni le lezioni?!-
-Non ti preoccupare. Ho pensato pure a questo, principessa.-
“Princi…che?!” pensò Maka, arrossendo.
-Ho controllato le “regole della scuola”, e leggi attentamente quello che c’è scritto nel paragrafo 3, verso 5..!- Soul porse una copia del libretto alla ragazza, e le indicò il punto in cui doveva soffermare l’attenzione. Lei iniziò a leggere in silenzio, ma poi il ragazzo la invitò a leggere ad alta voce.
-Ok ok! Ho capito! Leggerò ad alta voce… Allora… “Una qualsiasi persona che voglia vivere nelle camere riservate agli alunni della Shibusen può soggiornare lì solo e solo se lo studente che risiede in quella stanza acconsente alla persona di abitare con lui. La persona qui presente però non dovrà tassativamente presentarsi alle lezioni della scuola.”.
-Visto? Insomma, è perfetto! Nessuno conoscerà mai Michelle, e nessuno la verrà mai a cercare!..
-Ok… Ma come farai per l’iscrizione? Devi riportare sul modulo di compilazione il luogo in cui vivi perché, in caso non ti presentassi a scuola, loro ti verrebbero a cercare… E sarebbe un bel casino se, quando si recassero nel luogo indicato, non ti troverebbero, no?- spiegò chiaramente Maka, sperando che il compagno avesse anche per questo una soluzione.
-Ti ho già detto che non ti devi preoccupare! Ho pensato io a tutto! Primo, cercherò di fare il meno assenze possibili, e secondo, ho già contattato due tipi che conosco e gli ho detto tutto. Quando sarò malato andrò a casa loro e dirò agli insegnanti mandati dalla Shibusen che sono i miei coinquilini. Nulla, e ripeto, nulla ostacolerà il mio piano!- concluse Soul con aria soddisfatta. Maka non poté che applaudire per l’ottima idea e porgere la mano al ragazzo.
-Bene, allora è deciso. Piacere, io sono Maka. Maka Albarn. E ti avverto che se mi farai cacciare da questa scuola, ti ucciderò con le mie stesse mani, coinquilino.
A sentire quella parola, Soul non riuscì a trattenere un sorriso a trentadue denti e, saltando di gioia, strinse la mano a colei che gli aveva salvato il futuro in quella scuola.
-Allora… Dove dormo?- chiese l’albino, ancora tutto eccitato.
-Scusami, non è ovvio? Tu dormirai nella vasca da bagno!- rispose Maka, con un sorriso perfido stampato in bocca. L’umore di Soul si spezzò.
-Sapevo che mi avresti fatto dormire lì… Sei proprio crudele!-
-Beh… Che gusto c’è se non posso torturarti un pochino?-
-Oh… Allora ti piace torturare la gente… Allora che ne dici se dormiamo entrambi nel tuo letto e lì mi torturi come meglio vuoi?- disse l’albino avvicinandosi pericolosamente a Maka.
-Soul… MAKA-CHOP!-
Ed ecco come un’enciclopedia colpì Soul esattamente nella croce degli occhi. Era ammirevole come i colpi della ragazza fossero estremamente precisi.
-AHIA!!! Ma si può sapere da dove tiri fuori questi libri?-
-Soul… Mio caro, stupido ed ingenuo Soul… Un mago non rivela mai i trucchi del mestiere!..-
-Tu sei tutta fuori…- disse l’albino rassegnato.
-E pensa che mi dovrai sopportare per ben nove mesi!..- replicò tutta contenta Maka. In fondo, questa convivenza si stava dimostrando più divertente del previsto.

 
***

Ormai tutti i moduli erano stati compilati e Soul era ufficialmente un membro della Shibusen High School. Niente poteva rovinare quel giorno, nemmeno la pessima nottata passata nella vasca da bagno. Erano solo le 5:54 del mattino e l’albino era già in piedi a sistemarsi la parrucca, pronto per il suo primo giorno di scuola, quando improvvisamente qualcosa, o meglio, qualcuno irruppe nel bagno. Davanti a lui, la figura di una ragazza mezza addormentata e con i capelli tutti scompigliati gli chiedeva di uscire dal bagno e lui, come se non avesse visto nulla, continuava a sistemarsi quella dannata parrucca, scatenando il nervoso della bionda. Infatti, un secondo dopo, Soul si ritrovò a pochi millimetri di distanza da uno dei libri magici di Maka, ma la ragazza, all’ultimo secondo, decise di ritirare l’arma.
-Scusa… Ma questa notte ho dormito veramente poco e, se io non dormo, mi innervosisco facilmente…- disse la ragazza, stropicciandosi gli occhi con il dorso della mano.
-TU avresti dormito poco?! Vorrei farti notare che io ho dormito in una VASCA DA BAGNO!..-
Ma niente. Maka non voleva sentire ragioni. Senza calcolare minimamente Soul, si diresse con passo stanco a prendere la divisa e, rientrando nel bagno, iniziò a spogliarsi.
-Ma… MA CHE CAVOLO STAI FACENDO?!?!- gridò Soul, rivestendo immediatamente Maka.
-Che c’è…? Mi stavo solo togliendo la maglietta…- disse Maka con voce innocente.
-S… Sì… Ma ci sono anch’io qua dentro! Non ti vergogni?!-
-Sarei rimasta in mutande e reggiseno, è come vedere una ragazza in costume… Beh, sempre se in me c’è qualcosa da vedere…- La ragazza indicò il suo seno piatto.
-Sì… Ma… TU NON DEVI FARLO DI FRONTE A UN RAGAZZO, CHIARO?!-
-Ti imbarazzi così facilmente se io mi spoglio davanti a te quando hai il coraggio di dirmi “dormiamo insieme e torturami come meglio vuoi”?- disse Maka, ancora non del tutto sveglia.
-Beh… Ti ho già spiegato che è diverso! Se sono io che faccio l’azione è ok, ma se è una ragazza…- Soul arrossì. -E’ diverso, chiaro?!
-Oh… Ora ho capito…- disse la bionda con lo spazzolino tra i denti. -Così la tua idea di ragazza è “casta e pura”, una fanciulla che “si sottomette del tutto alla potenza dell’uomo”, giusto? Ed è per questo che non sopporti che una femmina si comporti in modo così osceno davanti a te?.. E io che pensavo che il tuo tipo di ragazza fosse una “Bad Girl”!..
-Non… Non…- Soul cercò di replicare, ma non ci riuscì. Era stato messo con le spalle al muro, di nuovo.
“Idiota di una Maka, non ci hai azzeccato proprio per niente…  Mi comporto in questo modo solo perché ho paura che tu possa fare così anche di fronte ad altri ragazzi…” pensò Soul, abbassando lo sguardo come se la bionda potesse ascoltare i suoi pensieri.
“… Ma è meglio che ti lasci credere che è come dice tu.” concluse, voltandosi e lasciando il bagno alla ragazza.
-Soul?- Maka lo chiamò prima che lui potesse scomparire dalla soglia della porta.
-Che c’è?- rispose lui, tornando a guardare la bionda.
-Grazie.
Sul volto della ragazza si posò un imbarazzato, ma sincero sorriso. L’albino, a quella vista, non poté che pensare a quanto Maka fosse carina quando rideva, ma una domanda, che offuscò l’immagine sorridente della ragazza, si fece spazio nella sua testa.
-Ma… Per cosa mi ringrazi, ora?- chiese confuso.
-Per  avermi lasciato il bagno!
-Solo… Per questo?
-Beh, io non l’avrei fatto… quindi grazie!..
-Se proprio ti sembra una cosa per cui dire grazie, potresti sdebitarti questa notte…
Maka arrossì vistosamente.
-IDIOTA!!! Perché sei sempre così pervertito?!- gridò serrando i pugni e alzando le spalle.
-Sei tu l’idiota, idiota! Non intendevo in quel senso! Pensavo che per questa notte avrei potuto dormire io sul letto!..
-MAI. IL MIO LETTO NON SI TOCCA.
-O… Ok. Basta che tu non mi uccida solo per avertelo chiesto…- disse Soul, mentre l’occhio gli cadde sull’orologio da polso appoggiato sulla mensola del bagno -Però vediamo di sbrigarci!.. Sono già le 6:07..!
-C… COSAAAA?!?!?! FAREMO TARDI ALLA LEZIONE DI STEIN!!!- Maka spalancò gli occhi con sguardo terrorizzato, e l’immagine che le era appena venuta in mente le fece salire un conato di vomito. -E tu non sai cosa può fare il professore se arrivi in ritardo…
Soul rabbrividì.
-E’… così malvagio?
-Oh sì.
I due si fissarono per un istante senza proferire parola, e un secondo dopo iniziarono a correre per la stanza come matti. Fortunatamente, alle 6:14 erano già in classe.
 
La prima ora fu piuttosto noiosa. Stein, dopo aver minacciato un alunno arrivato in ritardo di vivisezionarlo, aveva iniziato a spiegare cose incomprensibili alla povera mente di Soul, che si era appisolato sul banco. Maka era rimasta scioccata: tutte quelle scene per entrare nella scuola e alla fine nemmeno seguire le lezioni.
“Ma perché ho accettato di convivere con questo essere…” pensò tra sé e sé la bionda mentre prendeva appunti. A lei le lezioni piacevano, soprattutto quelle del dottor Stein, e non le importava se qualcuno la considerava una secchiona o altro, lei non avrebbe mai perso di vista il suo obiettivo. Arrivare ai livelli della madre, essere ricordata per le sue grandi doti… Sarebbe stato bellissimo.
-Bene ragazzi, ora formiamo le coppie.- disse il dottor Stein, gettando il gesso per terra. Soul si era appena svegliato ed era ancora stordito, e la cosa della divisione in squadre non l’aveva capita bene.
-Co… Coppie?- chiese l’albino confuso.
-Come, non lo sai Soul?- replicò Maka, guardando il ragazzo in modo colpevole.
-Beh, no…-
-Signorina Albarn, lasci spiegare a me. In fondo, sono io il professore.
-O… Ok.
-All’inizio dell’anno scolastico in classe vengono formate delle coppie da due, perché nelle missioni non possiamo mandare delle singole persone. Però, i due studenti in questione dovranno essere in sintonia per combattere, ed è per questo che non facciamo questa divisione il primo giorno di scuola. Aspettiamo che le persone imparino a conoscersi, così che la loro risonanza dell’anima sia stabile, e dopo li raggruppiamo per squadre da due. Ebbene, mie cari alunni, questo giorno è arrivato.
Un sorriso malvagio si allungò sul volto del professore.
-Allora, con chi cominciamo?- disse Stein più a sé che agli alunni -Bene bene… Io direi di cominciare dalla secchiona di classe!-
Maka, dopo aver notato tutti gli occhi della classe puntati su di lei, si diresse verso la cattedra, avendo capito che quella “secchiona” era proprio lei. Il professore la guardò attentamente per un po’, e dopo si voltò a guardare Soul. Quel ghigno ritornò a rivestire il volto di Stein e subito dopo l’insegnante fu pronto per dire il nome del compagno della bionda.
-Bene, mia cara… Penso che sia ovvio a tutti chi sarà il tuo compagno…
Maka si voltò verso Soul accennando a un sorriso, e di conseguenza il ragazzo le rispose con un occhiolino. Inutile dire che la ragazza avvampò come un vulcano attivo che sta per esplodere.
-Allora non resta che dire il suo nome! Beh, facciamo tanti auguri a… BLACK*STAR!
La secchiona, il novellino e colui che era stato nominato serrarono gli occhi e fissarono sbalorditi il professore, finché non urlarono tutti e tre in coro:
-COOOOSAAAA?!?!?! 


Ciaoooo! (Di nuovo...) Finalmente ecco pronto per voi il terzo capitolo della mia stupida storia! 
*Lancia coriandoli dappertutto* 
Spero che si stato di vostro gradimento, e che sia stato abbastanza divertente da convincervi di arrivare a leggerlo fino alla fine... xD
Beh... Che dire? Le domande sono poche...
Che cosa ha in mente Stein?
La coppia Maka/Black*Star funzionerà?
Come si sentirà Soul?
Ma soprattutto...
Come è Soul vestito da donna?
Beh, tutte queste domande avranno una rispsta nel prossimo capitolo, quindi continuate a seguire questa storia! ^^
Un bacio,

Kazuha Takumi <3

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Nuovo amore per Black*Star! ***


CAN YOU KEEP A SECRET?

 

Hey hey hey! :3 Per vostra (s)fortuna sono tornataaaa!!! ^^
Allora... Questo capitolo è un pochino più corto degli altri, ma di sicuro è quello che darà un piccola svolta alla storia! xD 
Come si può dedurre dal titolo, Balck*Star si è innamorato! Awwww! *^* 
Ma questo amore sarà ricambiato? E poi chi sarà la ragazza?
Forse, Tsubaki, Forse Maka, o forse qualcun'altro... Eheheheh...
Non voglio anticiparvi niente, così vi lascio alla storia! ^^ A dopo! :D



-NO!!! BLACK*STAR, MI DEVI DARE ASCOLTO!!!
-Un Dio come me non può seguire gli ordini di una mortale!!! Quante volte lo dovrò ripetere?!
-Ma almeno provaci!!!
-NO! MAI! MUAHAHAHAH!!!
-Grrr… Allora sai che ti dico?!
-Sentiamo!
-MAKA-CHOP!!!
Un libro che come sempre non si sa da dove viene fuori colpì in pieno l’azzurro che, cadendo a terra, iniziò a gemere come un animale ferito. La bionda, senza calcolare minimamente il ragazzo, gli diede le spalle scostando i codini trionfante, ma, un secondo dopo, quel cretino del suo compagno la afferrò per le caviglie e, come vendetta, la trascinò a terra insieme a lui. Inutile dire che i due iniziarono a combattersi a vicenda, e che continuarono finché Black*Star non si ricordò che picchiare una donna “non era nei modi di fare di un Dio”. Ormai era da qualche buon ora che i due andavano avanti così, e per coloro che dovevano assistere alla scena non era un bel passatempo. Prima discutevano, poi lottavano, dopo cercavano un compromesso e dopo ancora ricominciavano a discutere. E tutto ciò solo per una banale esercitazione. Il professor Stein, vista la situazione, se n’era andato quasi immediatamente, lasciando a sorveglio dei due Soul e Tsubaki che, come se non fosse abbastanza, avevano anche loro dei piccoli problemi.
-Ehi, Tsubaki, ti sta bene se durante le missioni io me la vado a spassare da qualche altra parte mentre tu fai tutto il lavoro?
-Beh… Se la cosa ti rendesse un po’ felice…
-Quindi, anche se tu ti trovassi nei guai, non ce l’avresti con me?
-Ehm… Non saprei… Penso di no…
-Tsubaki, posso chiederti una cosa?
-Certo!..
-PERCHE’ SEI COSI’ CORTESE?! TUTTA QUESTA GENTILEZZA MI FA SCHIFO!!!
Come tutti sanno, Soul amava far arrabbiare la gente, e per questo sin da quando il professore lo aveva messo in coppia con la Camelia, l’albino aveva cercato in tutti i modi di far innervosire quella povera ragazza, ma ancora non c’era riuscito. E alla fine, quello che si era innervosito era proprio lui.
-Perdonami! Qualunque cosa abbia fatto…- disse la umile Tsubaki con un filo di voce. Ma in fondo si sa: la mora era sempre stata fin troppo cortese con le persone che non conosceva, e di certo era troppo timida ed educata per rispondere male alle domande senza senso di Soul. Certo, nonostante il suo carattere, era ovvio che le proposte di quel cretino fossero categoricamente inaccettabili per lei, ma Tsubaki cercava comunque di apparire il più gentile possibile. Nel profondo, lei voleva andare d’accordo con il suo compagno, e per questo avrebbe provato ad accontentare i suoi capricci. Ma le cose non stavano andando come voleva lei…
-Perdonami… PERDONAMI?! Perdonami un corno! Insomma, perché non ti arrabbi?! Perché non ti agiti?! Perché non mi tiri librate in facc…- Soul si tappò la bocca prima che potesse proseguire.
“Cazzo. Sono nella merda.” Pensò l’albino, rimanendo immobile.
-Ah… Ora ho capito…- Disse la Camelia, volgendo lo sguardo verso i due litiganti. -Non sei arrabbiato per via mia, ma semplicemente perché io non sonoMaka.
Tsubaki scandì molto bene l’ultima parola e, quando tornò a guardare Soul, poté vedere il chiaro rossore che si era tinto sul suo volto. Aveva colto proprio nel segno.  
-Tutto questo è decisamente poco cool.
Il ragazzo, ormai colto allo scoperto, per non perdere quella poca dignità, abbassò lo sguardo e nascose il volto tra i capelli. Era rosso paonazzo. Quella situazione era troppo imbarazzante. E anche quel sorriso esageratamente dolce che gli si era allungato sul volto era imbarazzante. Non era uno dei suoi soliti ghigni, ma era un vero e proprio sorriso. Già… Perché il solo pensare a Maka lo faceva stare bene. E dimostrava questo bene sorridendo. Da quanto tempo non sorrideva in quel modo?
-Sono proprio andato…- disse tornando a guardare la bionda lottare con Black*Star. -Beh… Direi proprio di sì. Perché sennò starei dicendo tutte queste cose a una che nemmeno conosco?
-Beh, forse perché ti posso dare una mano, Soul.
L’affermazione della mora era sincera. Lei desiderava aiutarlo, e forse, grazie a questo, sarebbero riusciti a diventare una vera squadra.
-Come potresti aiutarmi se nemmeno la conosci?
-Sai, in classe mi è capitato di parlare con Maka… E poi, onestamente, è una delle poche ragazze che mi sembra… come dire… affidabile..!  Vorrei diventare sua amica… E, già che ci sono, farò in modo di esserti utile!
-Grazie, Tsubaki. E io ti potrò aiutare con Black*Star.
-C.. CHE!?
Tsubaki divenne rossa come un pomodoro e saltò via dalla panchina dove erano seduti lei e Soul. Sul volto dell’albino tornò il solito ghigno.
-Oh oh… Colpito nel segno, eh?
-Per favore… E’… Imbarazzante!
-Che c’è di male se ti piace Black*Star?
-Beh… Noi ci conosciamo sin da quando siamo nati, e praticamente siamo come fratelli… E innamorarsi di un fratello non va bene…
-Ma voi non lo siete, giusto? Io continuo a non vederci niente di male. Amico di infanzia o non, tu sei sempre una ragazza e lui un ragazzo, quindi va bene, no?
-Beh… Sì, ma sono comunque timorosa… Aspetterò il giusto momento per confessarmi.
-E io nel frattempo farò il possibile per far notare a quello zuccone quanto fantastica sei.
-G… Grazie… Ma non c’è bisogno!
-Beh, in qualità di mia partner devo aiutarti, no?- disse Soul, spostando il suo sguardo da Maka a Tsubaki. Inevitabilmente, la mora incrociò i suoi occhi blu oceano con quelli rosso cremisi dell’albino e, dopo un secondo di silenzio, lasciò che un sorriso sincero sfiorasse le sue labbra. Doveva ammetterlo: Soul sarebbe stato un partner fantastico.
-AAAAAAAAAARGH!!! Per oggi finiamola, ok???- l’urlo di Maka distolse i due dalla loro conversazione.
-IO sono il Dio, perciò IO decido quando finirla!-
-Allora decidi di finirla ADESSO!!!
-E va bene! Tanto l’allenamento era finito da un pezzo!!!
-Era ora!!! Allora A DOMANI!!!
-A DOMANI!!!
I due non finirono di urlarsi a vicenda nemmeno quando si salutarono. Entrambi diedero le spalle all’altro e si incamminarono verso i dormitori con una nuvoletta grigia sopra alla testa, lasciando Soul e Tsubaki da soli.
-Beh… direi che ce ne possiamo andare anche noi, ora.
-Sì, sono d’accordo!
-Allora a domani, Tsubaki.
-A domani, Soul!
La mora si allontanò saltellando allegramente verso i dormitori femminili. Soul, dopo aver controllato che non ci fosse nessun’altro, aspettò che l’ombra di Tsubaki sparisse dall’orizzonte, tirò fuori dal borsone una borsa più piccola e, nascondendosi dietro a un cespuglio, iniziò con la trasformazione. Ed ecco che, cinque minuti dopo, il fighissimo Soul Eater Evans si trasformò in una ragazza per niente attraente. Si imbarazzava di quella situazione, ma per entrare e uscire dal dormitorio femminile doveva per forza diventare Michelle, o sarebbero stati guai. Prese la borsa accanto a lui e uscì dal suo nascondiglio, diretto nella stanza di Maka. Sarebbe tutti filato liscio, se uno stupido imbecille con la chioma azzurra non avesse dimenticato lo zaino dove, poco prima, si stava allenando. Infatti, quando Soul alzò lo sguardo, notò Black*Star che lo fissava con occhi sbranati e la bocca semiaperta, mentre le chiavi della sua stanza gli scivolavano piano piano dalle mani.
“Cazzo. Sono nella merda. Di nuovo.”
-T… Tu…- Black*Star, indicando con il dito tremolante la figura davanti a lui, balbettò qualcosa di incomprensibile, per poi far cadere definitivamente le chiavi dalla mano.
-Non… Non è come sembra…- Soul cercò di chiarire, ma sembrava che Black*Star non l’ascoltasse. Passò un minuto buono quando finalmente l’azzurro riuscì a dire una frase di senso compiuto.
-T.. Tu… MA SEI BELLISSIMA!!!
Black*Star, con un balzo, si ritrovò davanti Soul e, prendendo la mano del ragazzo, iniziò a guardarlo fisso negli occhi con la stessa gioia di un bambino che ha appena ricevuto un regalo nuovo. Soul, di tutta risposta, lo guardava tra lo schifato e lo scandalizzato, e un brivido gli percorse l’intero corpo al tocco dell’azzurro. Ancora però non sapeva quello che realmente lo attendeva…
 

***

Maka era piuttosto agitata. Soul ancora non era tornato, e aveva paura che qualcuno lo avesse beccato intrufolarsi nel dormitorio femminile.
“Non dovevo ospitarlo… Mi caccerà nei guai! Ma non potevo rifiutare… Lui è così… così…”
La bionda avvampò. Ma cosa le veniva in mente in quel momento?! Ora doveva solo pensare a ritrovare il compagno.
“Basta!!! Devo cercarlo!!!”
Decisa a uscire, prese la giacca e le scarpe e, quando aprì la porta, si rese conto di aver colpito qualcuno in faccia.
-SOUL!!!
-Maka…
-Soul… Sei molto pallido, e sembri anche smagrito… E’ successo qualcosa?
-Maka…- Soul cinse le sue mani con quelle della ragazza e la guardò con occhi gonfi di lacrime. -Black*Star… Black*Star…
-E’ STATO BLACK*STAR A CONCIARTI COSI’?!
Soul non rispose. Si limitava solo a ripetere il nome dell’azzurro.
-Mi spieghi cos’è successo?!- Maka era in piena crisi di nervi. Se Soul non le avesse detto niente nei prossimi cinque secondi, avrebbe perso il controllo di sé. Fortunatamente per tutti, l’albino si decise a parlare.
-Black*Star… Ha detto che mi ama.

 

*Compare da un angolino*
Eheheh... *risatina isterica* Non mi uccidete per il finale! xD Stavo chicchierando con SoulxMaka e improvvisamente...
*POOF!!!*
Lampo di genio! Pensai: "Perché non far innamorare Black*Star di Michelle???" Era un'idea perfetta! U.U
Ed ecco che cos'è venuto fuori a causa di questo folle pensiero! xD
Allora... A parte questo, iniziamo con le domande di cui solo io conosco la risposta! U.U
Cosa farà Soul per respingere Black*Star?
Come reagirà Tsubaki?
Come reagirà Maka?
Cosa combinerà Stein per le nuove coppie?
Lo scopriremo nelle prossime puntate! (In questo caso, capitoli! ^^")
Baci a tutti,

Kazuha Takumi <3

PS: Dato che non l'ho mai fatto, ringrazio tutti coloro che hanno recensito la storia finora (vi adoro! *^*), Quelli che l'hanno messa tra le preferite, quelli che l'hanno messa tra le ricordate e quelli che l'hanno messa tra i preferiti! Vi adoro tutti!!! *^* Oh! E anche quelli che hanno cliccato il racconto solo per sbaglio! ^^ Grazie di cuore! Un scrittrice non è nulla senza lettori! U.U

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Black*Star, Michelle e Tsubaki. ***


CAN YOU KEEP A SECRET?


Ciao popolo di EFP! ^^
Dopo tanti (e dico taaaanti) problemi, eccomi tornata da voi! Anche se con un po' di ritardo... ^^" Chiedo venia! >.<
Spero che questo nuovo capitolo sia di vostro gradimento, e spero anche che vi faccia ridere!!! xD
E, se non vi piace, fatevelo piacere comunque! u.u Ahahahah! xD Ovviamente scherzavo! Accetto anche le critiche, io! u.u
Non posso trattenermi a lungo, perciò ci vediamo alla fine del capitolo!
PS: Spero di vedere tanti commenti! *^* <3


 
Soul era seduto sul letto con gli occhi sbarrati. Ciondolava in su e in giù tenendo la testa tra le gambe mentre abbracciava un cuscino, e nel frattempo continuava a ripetere a bassa voce sempre le stesse parole, quelle stesse irritanti parole che Maka si sentiva ripetere da quando erano entrati in camera.
-Che schifo, che schifo, che schifo…-
La bionda, che guardava l’albino da lontano, era seduta su una sedia con una mano che le reggeva la nuca. Ormai era da più di mezz’ora che lei cercava di cavar qualcosa dalla bocca di quel tizio, ma niente. Quando lei faceva il nome di Black*Star, lui si limitava a rispondere con solamente un “Orrore” o un “Disgustoso”. E questa situazione andava avanti da troppo. Stanca di tutto, Maka si alzò dalla sedia e si diresse decisa verso Soul, con in mano l’intera saga di Harry Potter racchiusa in un solo volume. Lui, vedendola avvicinare, alzò un attimo gli occhi verso di lei e, vedendo quel tomo, sbiancò in un secondo. La ragazza se ne accorse e, con un sorriso sadico in faccia, abbassò lentamente l’arma, senza però liberarsene completamente.
-Allora, mi dici cos’è successo, o…- Maka puntò il libro di fronte alla faccia di Soul -… Devo passare alle maniere forti?-
L’albino, che si ritrovò a pochi millimetri di distanza dall’arma, diventò, se possibile, ancora più bianco e, dopo aver riportato per un secondo lo sguardo sulla ragazza, si decise a calmarsi. In fondo, quella reazione era veramente troppo poco cool.
-Ok, ti dirò che è successo… Però non ridere.-
Lo sguardo dell’albino era serissimo e Maka sapeva che non doveva ridere in quella situazione, e non lo avrebbe fatto. Non a Soul.
-Te lo prometto.- disse la bionda con un filo di voce.
-Ok, mi fido. Allora… Mi ero cambiato per tornare nel dormitorio femminile nei panni di Michelle, e giuro che prima che spuntassi da dietro la siepe non c’era nessuno. Dopo, improvvisamente, è arrivato come dal nulla quello stupido di Black*Star e mi ha visto. Inutile dire che avevo paura che mi avesse riconosciuto, anzi, ne ero sicuro, anche perché da come mi guardava non potevo pensare altrimenti. Ma, invece, dall’idiota che si è dimostrato, non mi ha riconosciuto e si è avvicinato a me urlandomi in faccia “sei bellissima!”. E dopo c’è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Mi ha preso le mani con le sue e mi ha guardato negli occhi con una felicità che non gli ho mai visto, e poi… e poi…-
A Soul venne un conato di vomito, ma con un po’ di forza di volontà lo ricacciò in gola. Era più bianco e smagrito di un morto. Maka se ne accorse, e inconsapevolmente immaginò cosa potesse essere accaduto. Sbiancò pure lei.
-Non mi dire che ha… Abusato di te?
-EH?! Ma che vai a pensare! Certo che no! Però… Però…
-PERO’ COOOOOSA?????- Maka riprese il libro in mano e fissò l’albino con sguardo omicida. Soul, pensando a cosa gli sarebbe successo se non avrebbe sputato il rospo, iniziò a ridere in modo isterico.
- Eheh! Eheh! Peeeerò… Mi ha chiesto di uscire…
-COSA?! E tu gli hai detto di no, vero?
-…
-… Soul? Perché non rispondi?
-Perché, perché… GLI HO DOVUTO DIRE PER FORZA DI SI’!!!
-C… COSAAA??? Ahahahahahahah!!!
Maka non riuscì a trattenersi. Ormai l’immagine di lui e Black*Star che facevano i piccioncini si era insediata nella sua testa e non poté più fare a meno di ridere. Soul, al contrario, era diventato tutto rosso e guardò altrove, come per non sentire le sue risate. Era infuriato. Le aveva promesso che non avrebbe riso…
-Basta! Me ne vado! Ne parlo con Tsubaki! Almeno lei non ride come una cogliona!
Era veramente tanto arrabbiato. Con uno scatto si alzò dal letto e, sempre non perdendo la sua aria cool, si diresse verso la porta, ma venne fermato da qualcosa. E voltandosi, la vide. La mano di Maka gli stingeva forte il polso, e il viso della proprietaria era rivolto verso il basso. Soul non aveva bisogno di vederla in faccia per capire come fosse, lui lo sapeva. Rossa. Sicuramente era rossa, come gli occhi cremisi di lui. Lo sapeva, se lo sentiva, e ne gioiva. Con una dolcezza non sua, le alzò delicatamente il viso e godette di quella visione riservata solo a lui. Si fissarono negli occhi. Era rossa. Rossa come un peperone. E, inconsapevolmente, arrossì anche lui.
-S… Scusami… Giuro che non riderò. Ma, per favore, non lasciarmi… sola.
-Non ho mai avuto intenzione di farlo.- Soul si risiedette sul letto. -Era solo un modo per farti smettere di ridere!.. Ma questo non vuol dire che non sono incazzato!
-S… Scusa… Per favore, continua! Voglio sapere come ti ha convinto quel pazzo di Black*Star a uscire con te!
-Beh… E’ un brutto ricordo… Ma cercherò di spiegarlo per bene… Praticamente Black*Star continuava a tormentarmi su come io sarei dovuto diventare “la ragazza di un Dio”… E io continuavo a rifiutare… Poi ha iniziato a chiedermi di vederci e, dopo avergli detto mille volte no, mi ha avvertito che, se non fossi uscito con lui, mi avrebbe… Ehm… Fatto qualcosa che non mi avrebbe fatto tanto piacere… E perciò ho dovuto accettare. Ci vedremo domani, dato che è il suo compleanno.-
Soul, man mano che raccontava, riprendeva lentamente l’espressione sconvolta di quando era entrato in stanza, e gli occhi gli si sbarravano sempre di più. Conclusione: alla fine del discorso, era di nuovo andato.
-Soul… Soul!..
Maka, con una mano appoggiata sulla spalla dell’albino, scuoteva il ragazzo per farlo riprendere e, dopo aver visto che non c’erano segni di miglioramento, riprese il suo tomo, facendo rabbrividire il povero sventurato.
-Mi puoi degnare del tuo ascolto, Michelle?
-Ah ah… Ironia portami via, eh? Comunque spara… Ti ascolto.
-Volevo chiederti due cose… Primo, per quando è programmato l’appuntamento?
-Come ho già detto, domani pomeriggio. Ci vedremo alle 3:00 davanti la scuola…
-Ok, e secondo, non hai pensato che Black*Star ti abbia adocchiato solo perché, nelle vesti di Michelle, assomigli un po’ a Tsubaki?
-Beh, in realtà no, ma ora che me lo fai notare…
L’albino non proseguì, e si limitò soltanto a poggiare la sua mano sotto il mento, creando nella stanza un silenzio pesante. Maka aspettava con ansia una risposta da Soul, e il ragazzo, invece, pensava molto attentamente alle parole appena dette dalla ragazza. Dopo, improvvisamente, senza un motivo particolare, il ragazzo si gettò con energia e felicità tra le braccia della compagna e, dopo averle preso il volto tra le mani, le stampò un bacio di gratitudine sulla guancia. Nel frattempo, Maka era rimasta immobile, come pietrificata.
-MA TU SEI UN GENIO! Era ovvio sin dall’inizio!!! Black*Star mi trova attraente perché assomiglio a Tsubaki! E lui, pur di non ammettere a se stesso di essere innamorato della sua migliore amica, crede di aver preso un’infatuazione per la sua “sosia”! E’ così semplice! Grazie Maka! Grazie, grazie, grazie! Ehm… Maka? Ci sei?
La bionda, infatti, ancora non si era mossa. Da quando Soul si era letteralmente buttato fra le sue braccia, non aveva battuto ciglio. E, come prevedibile, era avvampata come un vulcano. Soul la guardò preoccupato per un secondo, ma non c’era bisogno di essere così in pensiero. Infatti, la prima cosa che la ragazza fece quando riuscì a muoversi, fu prendere il suo enorme libro e sbatterlo in faccia all’albino.
-MAKA-CHOOOOOP!!!
-Porca putt…! AHIAAA!!! MA CHE SEI SCEMA?! E QUESTO PER COS’ERA?!?!
-T.. Tu… NON DEVI PIU’ SALTARMI ADDOSSO E BACIARMI SENZA PERMESSO!!!
-E… Eh? Era un semplice bacio sulla guancia!!!
-Comunque… Non… NON FARLO PIU’ SENZA PRIMA AVVISARE!
-O… Ok… Anche se mi hai quasi fratturato il cranio per una cosa così idiota, questa volta ti perdono perché mi hai fatto notare perché Black*Star è innamorato di me..!
-D’accordo… Però ora non rimettiamoci a discutere! Ora è meglio pensare a come preparati per domani!..
-P… Prepararmi…?
-Oh sì… Ma provata l’ebrezza di depilarsi le gambe..?
-Non… Non vorrai mica…
-Oh sì.
-No, Maka… Non farlo… No, no… NOOOOO!!!!
Di certo, in quella stanza il pomeriggio non passò tranquillo.
 
***
15 settembre. Ore 14,37. Le lezioni erano finite da circa un’ora e nell’appartamento di Maka Albarn si sentiva già provenire un gran macello. Nessuno però poteva immaginare cosa stava succedendo là dentro, nessuno.
-Soul, e fa un po’ meno casino!!!
-S… Scusa ma… Mi stai facendo… Un male cane!!!
-Eddai… nessuna donna è mai morta per aver indossato un corpetto!..
-Io non capisco perc… *Coff coff!!!* Perché mi devi mettere questo coso!..
-Il tuo corpo è troppo maschile!!! E, dato che non ti sei fatto fare la ceretta, sono stata costretta a rifinire le tue curve!!! Per te sono andata pure a prendere in prestito da mia nonna questo corpetto!..
-Non ce n’era… Assoluta… *Coff coff!!!* Assolutamente bisogno!
-INVECE SI’! Per fare in modo che il piano sia perfetto, ce n’era bisogno eccome!..
-Invece NO! Devo solo far capire a Black*Star che non è innamorato di me, ma di Tsubaki! Non mi pare che il corpetto sia coooosì necessario!
-Invece sì!!!! Perché se Black*Star scopre che tu sei un maschio, inizierà a farti domande e alla fine salterà fuori il nostro segreto! Non ci avevi pensato?..
-Beh, no… Ma perch…
-Oh! Aspetta! Hai un pelo proprio qui…
*Tic!*
-Preso!!!
-AAAAAAAAAAAHHHH!!!!
-Eddai, che sarà mai un pelo del naso strappato???
-F… FA… FA MALEEE!
-Non ti lamentare! Cosa sarebbe successo se ti avessi fatto la ceretta? Saresti morto?
-Non lo so… Probabile?
-Che ne dici di provare?
-Nemmeno per sogno!
-Ok… Che delusione… Allora vediamo di sbrigarci con i preparativi! Allora… Ecco quello che dovrai indossare oggi!
-Che… Io non lo indosserò mai!
-Soooooooul… Non mi obbligare a…
-No, non vorrai farlo di nuovo!..
-Esatto… Maaaaka…CHOP!
 
***
Black*Star era davanti l’entrata della scuola con gli occhioni sognanti. Finalmente sarebbe uscito con lei. Già… Lei. Lunghi capelli neri, altezza di una modella e seno prosperoso. Insomma… Perfetta. Sempre se non si considerava il fatto che avesse i peli nel naso, una voce per niente femminile e i lineamenti stranamente maschili. Insomma… Era piuttosto racchia. Allora perché Black*Star non faceva altro che pensare ai suoi capelli corvini che svolazzavano nel vento? Non riusciva a spiegarlo… Sapeva solo che voleva stare al suo fianco. E quando sarebbe arrivata gliel’avrebbe detto. Non l’avrebbe persa. No. Non l’avrebbe fatto per nulla al mondo. E, mentre pensava a questo, ecco che la vide arrivare. Aveva raccolto i lunghi capelli in una coda alta, ad eccezione di un ciuffo che le ricadeva morbido sulla fronte, e portava dei leggings neri con dei stivaletti bianchi. Inoltre, indossava un vestito color pesca che le ricadeva morbido sui fianchi, con una scollatura non troppo profonda, e degli occhiali finti da lettura. Eccola… La sua Tsub… Michelle.
-YAHOOOOOO! Finalmente ti sei decisa ad arrivare! Come osi far aspettare un Dio come me? Bah! Ti perdono solo perché oggi sei più bella del solito! BUAHAHAH!!!
-Eh eh eh… G… Grazie, credo…
Maka, nel frattempo, era dietro un cespuglio che osservava la scena divertita. Se Soul avesse scoperto che stava filmando tutto, l’avrebbe uccisa.
-Allora… Dove mi vuoi portare? Spero in un posto molto affollato…
-BAH! OGGI IL GRANDE BLACK*STAR TI PORTERA’ IN UN POSTO BELLISSIMO!!! Vieni con…
L’azzurro si bloccò all’improvviso vedendo una figura femminile fissarlo. I lunghi capelli corvini erano legati in una coda alta e i profondi occhi blu erano colmi di tristezza. In mano, teneva un pacchetto-regalo.
-S… Scusa l’interruzione… Volevo solo consegnarti questo… Auguri, Black*Star.
E poi, nascondendo il viso tra le mani, corse via come il vento.
Tsubaki. Era la sua Tsubaki. Una parola, sette lettere, mille emozioni.
-Ma che cosa sto facendo?!- urlò Black*Star appena ebbe realizzato l’accaduto.
-Non lo so… Dimmelo te.- disse Michelle, con un aria annoiata in volto. Il ragazzo, sentendo la sua voce roca, si voltò verso di lei e la fissò tra il sorpreso e lo scandalizzato, con la faccia supplicante di chi sembra chiedere “cosa devo fare?”. E Soul, vedendo la reazione del cosiddetto “idiota”, si portò una mano sulla fronte: si poteva essere così ottusi?  
-Corri da lei. Corri e dille quello che provi.
-E cosa provo?
-Ti devo dire pure questo? Dovresti saperlo… In fondo sei un Dio, no? Va da lei, ora.
-O… Ok!
E, lasciando la soddisfatta Michelle da sola, corse più veloce che poteva verso di lei.
Tsubaki


 
*Spunta da un angolino*
Che ne dite? E' stato di vostro gradimento?
Non so voi, ma io mi sono divertita un mondo a scriverlo! xD A Soul ne sto facendo passare di tutti i colori! ^^ E mio caro, non è finita qui...
Soul: Cosa vorresti farmi ancora..? D:
Io: Ah ah! Niente spoiler! U.U
Soul: M... Ma...
Io: Taci e torna nella cuccia!
Soul: Ma non sono mica un cane!
Io: Ok, l'hai voluto tu... Maaaaaka-CHOP!
[...]
*Spostando una massa informe dal tappeto*
Vi chiederete dove ho imparato a farlo, vero? Beh, prendo lezioni private da Maka! ^^
Comunque, tornando al capitolo, finalmente quel troglodita di Black*Star ha capito che gli piace Tsubaki! U.U
Ma cosa farà, ora che l'ha scoperto?
Ma soprattutto...
Avrà capito veramente che quello che prova è amore?
Parlando di Black*Star, io avrei i miei dubbi...
Beh, non voglio anticiparvi niente! Voglio sentire da voi stessi le domande che vi sono sorte dal primo capitolo fino a adesso!
Quindi... Vi saluto!
Bacioni,

Kazuha Takumi <3

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Farfalle, dichiarazioni e strane convocazioni... ***


CAN YOU KEEP A SECRET?

 
 
 
Hola gentaccia! :P Vi sono mancata? Voi shi!.. *^*
Vorrei in anticipo avviarvi che non è un capitolo lunghissimo, questo... Diciamo che è intermediario! U.U
Ma, purtroppo, oggi non posso proprio perdermi in chiacchiere, quindi ci vediamo alla fine del capitolo! ^^
Commentate, commentate e commentate ancora! *^*

Correva. Correva a più non posso. Ormai, da quanto aveva camminato, non si sentiva nemmeno più le gambe. Nonostante fosse una delle atlete migliori della Shibusen, in quel momento il suo corpo non reggeva. Forse perché era ferito. Sì, ferito dentro. Quando i suoi occhi avevano visto quella scena, il suo cuore s’era spezzato. Già. Vedere Black*Star flirtare spudoratamente con una ragazza le aveva fatto aprire gli occhi. Aveva capito che colui che amava non l’aveva mai vista come una vera donna. Era e sarà sempre rimasta solo la sua migliore amica, per lui. E, nel frattempo, continuava a correre, senza sapere dove stava realmente andando. Forse, semplicemente, voleva scappare dalla verità, voleva negare a se stessa quello che aveva appena visto. Ma l’immagine non se ne voleva andare. E, quando finalmente le gambe non ressero più, lei si fermò, e scoppiò in un pianto disperato, spezzato a volte da alcuni singhiozzi.
-Stupido… Stupido… Stupido troglodita…
-Tsubakiii…
Un suono quasi impercettibile giunse agli orecchi della mora che, voltandosi, vide correre verso di sé una chioma azzurra che riconobbe nel suo migliore amico. O, meglio dire, nel ragazzo di cui era innamorata. Sicuramente era venuto per chiederle spiegazioni, ma Tsubaki non era ancora pronta moralmente per incontrarlo, così riprese a correre diretta chissà dove. Black*Star notò che lei lo stava evitando di proposito, così iniziò a inseguirla con ancora più impeto. Ma… Perché lo faceva? Era o non era la sua migliore amica?
 
Sicuro che sia solo questo per te?
 
Una vocina fece sussultare il ragazzo, che arrestò la sua corsa all’improvviso. L’azzurro, per vedere chi avesse pronunciato quella frase, voltò lo sguardo a destra e a sinistra, ma da quelle parti non c’era anima viva. Così, con aria titubante, decise di chiedere al diretto interessato.
-C… Chi sei???
 
Sono la tua coscienza, idiota.
 
-Ah! Mi ero quasi spaventato! MUAHAHAHAHAH!
Ok, Black*Star era completamente andato. Iniziare a parlare con la proprio coscienza non era proprio da persona sana di mente.
 
Sono venuto sin qui per chiederti di ascoltarmi, ignorante. Mi hai sempre represso nel tuo profondo perché non volevi affrontare la cruda realtà, ma purtroppo questo momento doveva venire, e infine è arrivato. Black*Star, cosa provi realmente per Tsubaki?
 
-Tsubaki? Lei è la persona a cui tengo di più! Lei è la mia migliore amica!
 
Sicuro che sia solo questo?
 
-Beh… Sì. Ne sono abbastanza certo…
 
Allora rispondi a questa domanda: cosa provi quando sei in sua compagnia?
 
-Da dove cominciare? Innanzitutto, ogni volta che la vedo è come se ci fosse un grosso braccio invisibile che mi trascina verso di lei, e perciò non posso fare a meno di correrle incontro e salutarla. Poi, quando lei sorride, il mio cuore inizia a fare “BOOM!” e “POW!”, per poi fermarsi un istante e ricominciare a battere normalmente. E, come se non bastasse, il profumo che emanano i suoi capelli mi fa impazzire. Io non vado matto per i fiori, ma ultimamente sono diventati un mio pensiero fisso. Sai, il nome Tsubaki è il nome di un fiore. Non è bellissimo? I suoi capelli profumano come il suo nome. Beh, in realtà il fiore Tsubaki è un fiore inodore, ma lei riesce a farlo profumare come il fiore più dolce del mondo… Ma quando non è vicino a me, quell’odore svanisce, e io mi sento vuoto dentro, come se non avessi mangiato, e mi viene fame. Così la chiamo, e lei viene in camera mia per prepararmi i suoi squisiti piatti, ma a me passa la fame. Ma mangio comunque, perché so di renderla felice. E quando è felice lei, lo sono anch’io…-
Black*Star si interruppe, sgranò gli occhi e si portò la mano destra al cuore, abbassando lo sguardo.
-E poi, anche il solo pensare a lei, mi produce sensazioni che non ho mai provato. Hai presente le farfalle? Beh, non so come, ma stranamente iniziano a svolazzare nel mio stomaco.
 
Credo che tu abbia capito. Non c’è bisogno che io intervenga maggiormente, rischierei di fondere il tuo cervello già fuso. Me ne torno nei meandri più oscuri del tuo minuscolo encefalo. Spero di rivederti il più tardi possibile. Non farti soprastare dalla tua stupidità e ricordati bene di quest’ultima frase che hai detto. Con affetto, la tua coscienza.
 
La vocina scomparve improvvisamente, e Black*Star rimase immobile come un ebete per alcuni secondi. Doveva collegare insieme tutti gli avvenimenti successi negli ultimi secondi, oppure gli sarebbe saltata realmente la testa. Cosa provava per Tsubaki? La prima domanda che gli fece la sua coscienza era proprio quella. E credeva di aver trovato la risposta. Ma, fatto non alquanto irrilevante, prima doveva ritrovare Tsubaki.
-Cavolo!.. Mi sono fermato troppo a lungo!!! Ma per un Dio come me, sarà facile ritrovarla! MUAHAHA!!!
E detto questo, ripartì alla ricerca della ragazza, correndo tra la fitta boscaglia e, talvolta, venendo graffiato da qualche rametto piuttosto appuntito. Nemmeno lui sapeva bene dove stava andando e, seguendo soltanto il suo istinto, si ritrovò improvvisamente in una piccola piazzetta nascosta nel bosco, da dove si poteva osservare una bellissima veduta su Death City. Appoggiata su un muretto, c’era Tsubaki, che volgeva lo sguardo ad un sole stanco. Anche i suoi occhi erano stanchi, come il sole. Infatti, erano stufi di vedere ogni volta le stesse scene, e stufi di piangere in silenzio. Black*Star non lo sapeva, e vederla piangere gli faceva male. Così, senza farsi notare, si avvicino cautamente verso di lei, e le poggiò una mano sulla spalla. Tsubaki, senza nemmeno voltarsi, sussurrò un “Ciao Black*Star” piuttosto stentato, e dopo, ancora senza rivolgergli lo sguardo, si tuffò tra le sue braccia possenti, scoppiando in un pianto ancora più pesante. L’azzurro rimase immobile per un istante, ma dopo decise di ricambiare l’abbraccio. Non si spiegava il perché, ma quel calore lo faceva sentire leggero e rincuorato. Rimasero così immobili per chissà quanto, incapaci di sciogliersi l’uno dall’altro, e si separarono solo nel momento in cui Tsubaki smise di piangere. In seguito, i due iniziarono a guardarsi profondamente negli occhi, l‘uno volenteroso dell’altro, e dopo avvenne tutto all’improvviso. Il ragazzo posò le sue labbra carnose su quelle rosee della Camelia, e un brivido percorse la schiena della ragazza, incredula. Il tocco fu delicato e quasi magico, e non ci fu nemmeno bisogno che Black*Star approfondisse il bacio. Infatti si staccò quasi subito, avendo paura di romperle quella fragile ragazza. Però non sapeva che, in cuor suo, Tsubaki avrebbe voluto diminuire ancora di più la distanza tra loro. Però, dopo aver realizzato ciò che era successo, la Camelia avvampò, e subito dopo svenne.
-Tutto ciò è molto poco figo.- disse Soul, appollaiato dietro un cespuglio con una Maka tutta sorridente a fianco.
 
***
Tsubaki si risvegliò un po’ stordita nella camera di Black*Star. Non ricordava né come ci fosse finita né in particolare cosa fosse successo, ma preferì far finta di niente e andare a cercare l’amico. Ancora un po’ assopita, vagò a piedi nudi nell’appartamento che ormai conosceva bene nell’intento di trovarlo e chiedergli delle spiegazioni, e, dopo aver accuratamente evitato il bagno, lo trovò in cucina. Era intento a preparare una zuppa, sempre se si poteva chiamare zuppa una broda del genere… Comunque, sta il fatto che, quando lei incrociò lo sguardo del ragazzo, si ricordò improvvisamente di tutto. Di come era scappata via da lui, di come aveva pianto tra le sue braccia e… di come lui l’aveva baciata. Inevitabilmente, divenne nuovamente rossa come un peperone, e fu grazie a un miracolo se, nonostante la testa in panne, non svenne. Black*Star notò il suo disagio e fece per avvicinarsi, ma lei cadde a terra e, man mano che il ragazzo si avvicinava sempre di più, lei arretrava. L’azzurro, ovviamente, non capiva questa reazione.
-Tsubaki… Tutto ok?
-E… EH????? S… S… Sì… T… Tutto o…k! P…e…rché??
-Non so… Secondo te una che ha la febbre è una che sta bene?
-I… Io… avrei cosa????
-Prima sei svenuta, ed eri molto calda in viso. Pensavo avessi la febbre, così ti stavo preparando un brodino caldo…
-Ah… Ah… Ah… T…Tu pensavi a… avessi la febbre???
-Beh, sì. Oppure perché saresti svenuta..?
-Black*Star…
La ragazza si rialzò con una grinta che nemmeno credeva di avere. Possibile fosse così ottuso? Tanto ormai non poteva tornare più indietro, così decise di dirglielo direttamente. Con lui, non ci volevano tanti giri di parole, o gli sarebbe esplosa la testa.
-Non ti è mai passato nell’anticamera del cervello che io possa essere innamorata di te?!?!- urlò una rossissima Tsubaki, in preda a un non so cosa. Black*Star, udendo quelle parole, si rovesciò tutta la broda bollente addosso, ed era così scioccato che nemmeno se ne era accorto. La bocca era spalancata, e gli occhi sgranati. Dalla sua reazione, la ragazza non pensò a niente di positivo.
“Che cosa diavolo mi è saltato in mente?!” disse tra sé e sé Tsubaki, rischiando di svenire per la terza volta in un giorno.
-B… Beh…- dopo un attimo di black out totale, Black*Star iniziò a parlare. –Non ci avevo mai pensato finora… Forse perché nemmeno io avevo riflettuto bene sui miei sentimenti verso di te. Ma oggi, per la prima volta nella mia vita, la mia coscienza mi ha contattato, e ha iniziato a farmi strane domande. Mi stava per esplodere la testa con tutte quelle nuove rilevazioni, ma ho cercato di agglomerare tutto insieme e alla fine credo di aver capito…-
Black*Star si avvicinò alla ragazza, stringendo le sue potenti mani con quelle piccole di lei. Si fissarono profondamente, entrambi incapaci di staccare gli occhi dall’altro. Il blu nel celeste, il celeste nel blu.
-Io… Credo di aver fatto un indigestione di farfalle.
Tsubaki spalancò gli occhi, indecisa se prendere le parole del ragazzo come una presa per il culo o come una confessione vera e propria. Ma dopo pensò che il ragazzo in questione era Black*Star, lo stesso Black*Star che non poteva conoscere termini così ricercati come “Ti amo” o “Mi piaci”, e così sorrise come non aveva fatto mai prima.
-Anch’io ho fatto un indigestione di farfalle, per te..!
E così le loro labbra si incontrarono di nuovo, in un bacio ancora più appassionato.
 
***
Intanto, nella stanza del preside, Stein e Marie erano intenti a leggere un bigliettino lasciato loro da Lord Shinigami stesso. Esaminavano attentamente ogni singola parola di quella strana lettera e, arrivati alla fine, erano giunti a una stessa conclusione.
-Allora, è arrivato finalmente quel momento…
-Stein, non dirlo con quel tono. Metti ansia…
-Beh, l’intenzione era quella. Comunque, ho osservato molto attentamente gli studenti questi giorni, e sono riuscito a identificare alcune persone che potrebbero riuscire nell’intento… Credo che dovremmo iniziare con loro.
-Bene, mi fido di te. Se mi puoi dare gentilmente i nomi…
-Tu chiama semplicemente Maka Albarn, Black*Star, Tsubaki Nakatsukasa e Soul Eater. Dì loro che li sta cercando Lord Shinigami.   

Ok, spero che questo capitolo non faccio proprio schifo schifo... Ma non sono proprio il massimo nelle confessioni! xD
Ho cercato di far apparire Black*Star più stupido di quel che è... Ho fatto bene? xD
Beh, a me piace così, quindi il resto non conta! U.U
Beh, però una scrittrice senza lettori non è niente...
E' meglio che vi eviti di ascoltare gli scleri dell'autrice, che ora si congeda! Spero di rivedervi nelle recensioni!!! *^*
Bacioni,

Kazuha Takumi <3

 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** La missione. ***


CAN YOU KEEP A SECRET?

 
Hola amigosss!!! :3 E' passato molto tempo... Vero? Nah! U.U
Allora... Dove eravamo rimasti? Ah! Sì! Stein e Marie avevano qualcosa da dire ai nostri amici... E finalmente lo scoprirete in questo capitolo!
Tralaltro, finalmente apparirà, per coloro che lo amano come me *^*, KID! Yeeee!!! *O*
Non voglio anticiparvi niente.... Perciò ci sentiamo a fine pagina!.. ^^

 

I ragazzi camminavano ansiosi sul lungo corridoio che conduceva nella stanza di Lord Shinigami, guardando di tanto in tanto il soffitto e soffermando la loro attenzione sulle ghigliottine disposte sopra di loro. Se una di quelle trappole mortali fosse caduta sulle loro teste, forse sarebbe stato meglio. Almeno sarebbero morti direttamente sul colpo, e non si sarebbero consumati dentro piano piano dalla paura e dall’agitazione come stava invece succedendo in quel momento. Infatti, erano tutti molto preoccupati per l’improvvisa e insensata convocazione. Certo… tutti a parte Black*Star. Lui infatti procedeva tranquillo con le braccia dietro alla nuca e, di tanto in tanto, volgeva lo sguardo felice alla sua Tsubaki. Questo atteggiamento menefreghista dell’azzurro faceva alterare non poco Maka che, nel frattempo, si stava tormentando una ciocca di cappelli del suo codino sinistro, mentre si mordeva il labbro inferiore.
-Black*Star… MA NON SEI NEMMENO UN POCHINO PREOCCUPATO?!
-E perché dovrei esserlo? Shinigami vuole solo vedermi per capire com’è fatto un vero Dio!!! MUAHAHAH!
-Maka…- intervenne la dolce Tsubaki. –Black*Star ha ragione… Non sul fatto del Dio, ma sul fatto che non abbiamo motivo di preoccuparci..! Non abbiamo combinato niente di male, giusto?
“Questo lo dici tu… Io sto ospitando un soggetto di razza maschile andando contro le regole della scuola…” pensò Maka, alterandosi ancora di più.
-QUESTA E’ SOLO COLPA TUA, SOUL!- iniziò a imprecare la bionda contro lo povero sventurato.
-E io che avrei combinato, ora?!?!
-Prova a indovinare!
-Guarda che sei tu che hai accettato di ospit…
-MAAAAKA-CHOP!!!
Ed ecco che il corpo dell’albino si schiantò a terra con tutto il suo dolce peso, provocando una crepa che, sicuramente, la scuola gli avrebbe fatto ripagare fin nei minimi spiccioli. Maka, incurante delle condizioni del coinquilino, gli lanciò un occhiata da “se dici qualcosa ti ammazzo” e dopo, girandosi e facendo saltare i suoi biondi codini, proseguì con testa alta verso la stanza di Lord Shinigami. Di tutta risposta, Soul non poté che tapparsi la bocca e procedere anche lui, mentre un’incredula Tsubaki e un sognante Black*Star osservavano la scena. Ormai pochi passi li dividevano dal preside e, ad ogni passo che facevano, si sentivano il peso dell’ansia aumentare sulle spalle. E, dopo vari minuti passati in un imbarazzante silenzio, ecco davanti a loro aprirsi l’enorme sala dove li attendevano Stein e Marie, con un foglio in mano.
-Finalmente siete arrivati. Temevo che avrei dovuto cercarvi personalmente per vivisezionarvi…
-Non dire cose del genere, Stein!..- disse la dolce Marie –Non puoi toccare i nostri alunni!
-E questo chi lo dice?
-Shinigami!
-Io ascolto solo le MIE regole.
-Ma non dovresti…
-Vuoi per caso essere vivisezionata?
-STEIN!
-EHM EHM!
 Il richiamo di Maka ricordò ai due la loro presenza.
-Perché ci avete convocati qui, professori? E’… Successo qualcosa?
-In verità…- disse il professore tornando serio –Sì. Shinigami in persona ci ha chiesto di affidarvi una missione.
-C… COME?! DI GIA’?! MA NON ABBIAMO NEMMENO INIZIATO L’ALLENAMENTO AVANZA…
-Questo è irrilevante. Vorrete per caso disubbidire all’uomo più potente di tutta Death City, nonché vostro preside?
-N… No…
-Bene. Allora inizio con il spiegarvi l’incarico. Le vostre due coppie sono state ingaggiate per una missione alquanto difficile, e dovrete partire oggi stesso. Dovrete fare delle ricerche su un certo signore di nome Asura… Si dice che abbia causato una strage nel nord della Svizzera, in un paesino sconosciuto, e che ora sia rifugiato in una fortezza sempre in Svizzera, ma quest’ultimo dato non è attendibile. Dovete accertarvi della sua posizione e attendere l’arrivo delle forze della Shibusen. Noi non possiamo partire perché attireremo troppa attenzione, è per questo che Lord Shinigami ha pensato a voi sette…
-Aspetta… Ma noi siamo in quattro…
-Oh! Mi ero dimenticato di dirvelo. In occasione eccezionale, in questa vostra prima missione sarete affiancato dal figlio di Shinigami, Death the Kid, e dalle sue compagne, Liz e Patty. Venite pure.
E così, da dietro lo specchio posto al centro della sala, ecco apparire tre figure dall’aria bizzarra. La prima, una ragazza alta e snella, si stava tranquillamente mettendo lo smalto sulle unghie e, allo stesso tempo, si asciugava quello messo sui piedi. Invece, la seconda, era una ragazza un po’ più bassa e dall’aria spensierata, che stava pacificamente strangolando una giraffa fatta con la carta, ridendo senza un motivo specifico. E, dulcis in fundo, il più strano di tutti. Il ragazzo, più basso delle precedenti, indossava uno strano abito nero, completamente simmetrico, e aveva disegnate sui capelli scuri come la pece tre strisce bianche presenti solo sulla sinistra. Insieme, formavano un’insolita accoppiata.
-Per fortuna ti sei ricordato di noi… Pensavo che dovessimo restare lì dietro per sempre.
-Perdonami Kid. Ragazzi, vi presento il figlio del vostro preside e le sue partner.
-Salve.
-Ciao!
-Giraffaaa!
-MUAHAHAH! Chi sarebbe questo qui, professore???- intervenne improvvisamente Black*Star, indicando Kid.
-Te l’ho detto, lui è il figlio di Shinigami.
-AH AH AH! Tu saresti il figlio di uno così potente da essere definito Dio? Ma fammi il piacere!! Non è niente in confronto al sottoscritto!!! Qui sono IO l’unico divinità! MUAHAHAH!
-Professore…- disse Kid in modo seccato –Chi è questo troglodita?
-Ti sei risposto da solo. E’ un troglodita.
-Io sono il grande Black*Star! Inchinati di fronte alla mia grandezza! MUAHAHAHAH!
-Ignoratelo…- sussurrò Maka, innervosita quasi quanto Kid.
-Seguirò il tuo consiglio.- disse Kid a Maka, sorridendo delicatamente.
-O… Ok…
-Ragazzi, ci stiamo perdendo troppo in chiacchiere. Dovete andare immediatamente a preparare le valigie. Vi aspetteremo esattamente alle 19:30 davanti i cancelli della scuola. Se non siete in orario sarete vivisezionati.
Stein non poteva essere più esplicito e chiaro. Infatti, il professore non fece in tempo a finire la minaccia che i sette ragazzi erano già partiti dalla stanza. Li attendevano delle giornate faticose.
 
***
-Stein… Ma sei sicuro che quello che stiamo facendo sia giusto?
-Marie, se dici così sembra quasi che non ti fidi di Lord Shinigami…
-Lo so… Ma quello in cui stanno andando incontro questi ragazzi è molto più rischioso di quello che gli hai esposto…
-Ne sono consapevole. Ma questa è solo una prova. Se non ce la faranno, significa che non erano adatti…- lo sguardo di Stein si fece cupo. Nemmeno lui voleva mandare i suoi alunni da soli a compiere una missione così difficile.
-Stein…- disse con un filo di voce Marie.
-Dimmi.
-Lord Shinigami sa quello che fa. Bisogna solo fidarci di lui.
-Già… In questi casi, la fiducia è l’unica speranza.
E, detto questo, prese una sigaretta dal suo pacchetto e se la mise tra le labbra.
 
***
L’ora fatale era arrivata. Infatti, alle 19:30 esatte, i ragazzi erano già tutti pronti davanti al portone della scuola con le loro valigie, attendendo in silenzio l’arrivo del pullman che l’avrebbe portati in aeroporto. Nessuno riusciva a parlare. Addirittura Black*Star sembrava essersi calmato. E, mentre Tsubaki era impegnata ad aggiustare la valigia del suo ragazzo fatta alla bell’e meglio, Kid stava appoggiato su un muricciolo a fissare il vuoto, quando senza farci caso il suo sguardo si posò su Maka. In quel momento, gli occhi gli si illuminarono. La perfezione. La ragazza, che indossava la sua uniforme da combattimento, era assolutamente simmetrica in ogni suo punto: codini perfetti, bocca perfetta, corpo perfetto e abbigliamento perfetto. E con perfetto, qui si intente totalmente simmetrico. Cosa che, a Kid, faceva letteralmente impazzire. Con un salto scese dal muretto e si diresse con occhi sognanti verso Maka che, di conseguenza, si voltò verso di lui con sguardo perplesso. Intanto, Kid continuava a fissarla con insistenza. Tutto il suo corpo fremeva.
-Che c’è… Ho qualcosa in faccia?
-Sì…
-E… Cos’è?
-La SIMMETRIA..!
-C… Cosa?!
E, detto questo, Kid saltò letteralmente addosso alla bionda e iniziò a contemplarla in ogni sua simmetrica parte. E, nel frattempo, in un angolo della piazza, Soul guardava sbigottito la scena. A quella vista, una fiamma si accese nel suo corpo, una fiamma mai sentita prima. Che cos’era? Un’emozione nuova. Ma… Quale emozione era? Rabbia, frustrazione, fastidio? O forse, gelosia?
“No… Non può essere gelosia… Sarebbe troppo poco figo.” Pensò Soul tra sé e sé. “Meglio lasciar correre.”
Ma gli schiamazzi di Maka che cercava di staccarsi dalla piovra meglio conosciuta come il figlio di Shinigami, non miglioravano la situazione. Quello strano sentimento che prima era solo un piccolo fastidio ora si era trasformato in un vero e proprio tormento, e l’unico modo per farla finita era interrompere quella scenetta che ormai si stava prolungando da troppo tempo. Così, con passo deciso, l’albino si diresse verso la coppietta e, afferrando Maka per un braccio, la strattonò verso dì sé. Inutile dire che la bionda avvampò come un vulcano.
-Perdonami, signor “figlio del preside”, ma nessuno le permette di fare quello che vuole con le studentesse di questa scuola solo perché lei è, appunto, il figlio del preside.- disse Soul con voce profonda, mentre stringeva ancora di più la bionda a sé.
-Se è per questo, nemmeno lei puoi prendere e tenere per sé una ragazza senza la sua volontà, come sta facendo appunto ora.
-Invece io posso farlo.
-E perché, sentiamo?
-Perché…
Soul avrebbe voluto dire che Maka era la sua donna, avrebbe voluto baciarla di fronte a tutti e avrebbe voluto rifarlo ancora, ma l’orgoglio glielo impedì.
-Niente. Hai ragione tu. Non ne ho il diritto.- disse arrendevole l’albino, lasciando la presa sulla sua preda.
-Ragazzi!!! Il pullman è arrivato!!!- gridò da lontano Patty, agitando il braccio sinistro con voga. Grazie al suo intervento, l’aria piena di tensione fortunatamente si spezzò.
-Arriviamo!- rispose di conseguenza Liz, correndo verso la sorella seguita da Maka, Tsubaki e Black*Star. Anche Soul era per partire, ma la mano di Kid lo bloccò.
-Ora cosa vuoi?- rispose bruscamente Soul rivelando la sua vera natura.
-Lei ti piace, vero?- chiese Kid diretto.
-C… Cosa?! No, è solo una secchiona violenta senzatette.
-Io aggiungerei anche perfettamente simmetrica.
-Eh?..
-No, niente. Comunque, se fossi in te, sarei preoccupato. Innamorarsi di una così non è pericoloso?
-Ti ho già detto che…
-Non mentire a te stesso. Si vede lontano un miglio che ti piace. E poi osservala: non è bellissima?
-Beh… MA CHE STO FACENDO?! Maka rimane sempre Maka! E poi, perché mi stai incitando se piace pure a te?!
-A me piace solo la sua simmetria… Non confondere le mie ossessioni con l’amore.
-Cosa…
-Lascia stare. Sono complicato, io.
E, finita la frase, Kid dette due pacche sulla spalla di Soul e si voltò verso gli altri, lasciandolo da solo, impietrito, con un forte dubbio:
“Io… sono innamorato della mia coinquilina violenta senzatette?”


 
Sono tornaaataaa!!! ^^
Questa storia sta diventando sempre più letta... E sono felicissima per questo! :')
Oggi volevo rigraziare tutto coloro che stanno seguendo questa storia!..

Quelli che l'hanno messa tra i preferiti...

1 - doodle_
2 - EcchanEcchan
3 - Homura Magi Akemi
4 - KidaKiss
5 - LovelyDevil
6 - Somakumi_Co
7 - SoulxMaka
8 - Soul___Eater
9 - _Katja_
10 - _Maka97_

Quella che l'hanno messa tra le seguite...
1 - badangel_99_
2 - Bloody_Moon
3 - costybene
4 - DreamyDrop
5 - evanescente
6 – flugufrelsarinn_
7 - Homura Magi Akemi
8 - kimaury
9 – LallaSan
10 - LallyDance
11 - MatyTilde97
12 - Meister Angie
13 - melody9699
14 - OtakuDuf
15 - Passione_Anime_Manga
16 - SerenaReed
17 - Sol_chan
18 - Sora_no_yosei
19 - Swagiraffe
20 – thesimmetry
21 - TonyTony Chopper
22 - V a l s
23 - warofchange
24 - White_Moon
25 - _Aka_
26 - _Maka97_
27 - _Yozora_


E quelli che l'hanno messe tra le ricordate...
1 - alehandra
2 - Emi chan
3 - Homura Magi Akemi
4 - Saya The Last Vampire
5 - Shinu_Sour

Grazie di cuore veramente a tutti!!! *^* Non sarei nulla senza di voi!!!
Alla prossima,

Kazuha Takumi <3

 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Sentimenti. ***


CAN YOU KEEP A SECRET?


 
Ciaossu!!! ^^ *Feel like Reborn di Tutor Hitman Reborn*
Scusate l'abnorme ritardo, ma ultimamente calo di fantasia... ._.
Spero che questo capitolo mi faccia perdonare! ^^ Non è lungo (anzi, è cortissimo) ma spero che l'immagine ripaghi! xD
Allora... Non voglio prolungarmi, perciò per ora (ma solo per ora) vi saluto! :3
A dopo! ^^

 
Ormai erano partiti da più di un’ora, e l’aeroporto si faceva sempre più vicino. Quando sarebbero arrivati a destinazione, non sarebbero potuti più tornare indietro. E lo sapevano tutti fin troppo bene. Così, per smorzare un po’ la tensione, la nuova squadra formata dai futuri prodigi della Shibusen aveva iniziato a fare un casino colossale sul pullman, come fanno i ragazzi di quindici anni durante una gita scolastica. Beh, non che quella fosse una gita. Insomma, ci si rischiavano le penne. Ma, a loro, non poteva fregare di meno. E fu così che, tra le urla di Black*Star e i richiami di Maka, la bionda si accorse che l’unico che non aveva più parlato sin da quando erano entrati sull’autobus era Soul. Così, con la calma che caratterizzava la ragazzina dai codini d’oro, lei si mise a sedere vicino all’albino, iniziandolo a fissare con fare colpevole, e Soul, di conseguenza, la guardò con aria stranita e confusa, piegando un sopracciglio all’insù.
-Cosa vuoi tappetta?- chiese seccato il ragazzo.
-Allora, che hai combinato?- rispose Maka, ignorando l’irritante appellativo.
-Eh!? Io non ho fatto niente!
-E allora perché non fai casino come tuo solito??? C’è qualcosa sotto, vero?
-Non… Non c’è niente sotto!!! Perché pensi questo?!
-Il motivo te l’ho appena detto! Allora, sputa il rospo! Hai messo qualcosa nel mio zaino e aspetti che io lo apra per vedere la mia reazione e poi riderne?
-Ma cosa vai a pensare?! E’ per un altro motivo…- disse Soul cercando di concludere la conversazione più in fretta possibile. Ma si pentì di aver detto quella frase notando lo sguardo eccitato di Maka.
“Cazzo. Sono nella merda. Ultimamente ci cado troppe volte.”
-AH! Allora avevo ragione! C’è un motivo!!! Forza! Dimmi cos’è successo!!!
“Non posso certo dirle che FORSE sono innamorato di lei. Non è da figo come me.”
-Niente di che… Pensavo a come agguantare l’amica tettona di Kid. Almeno lei c’è l’ha il davanzale.- Mentì spudoratamente Soul, che, dopo aver detto quelle parole, aspettava una mega-sclerata di Maka, che però non arrivò. Infatti, la bionda ormai si era abituata agli insulti dell’albino, ma non immaginava che lui fosse il tipo di persona che cade ai piedi di una donna solo perché gli agita le tette in faccia. E, per questo, delusa e forse anche abbattuta, abbassò il capo lentamente, coprendosi gli occhi con la frangia bionda, e poi mostrò un sorriso che di felice non aveva niente, accennando un “Bravo donnaiolo”. E, così facendo, lasciò l’albino ai suoi problemi e se ne tornò al suo posto vicino a Tsubaki, mentre Soul, realizzato cos’era successo, si rimproverò per non aver trovato una scusa migliore. Strinse i pugni con rabbia e si morse il labbro, cercando sempre di non farlo notare agli altri, e poi con violenza si alzò, per dirigersi verso l’autista.
“Forse, non se l’è presa così tanto…” pensò l’albino mentre chiedeva all’uomo seduto davanti al volante quanto mancava per arrivare a destinazione.
-Guarda, figliolo, già si vede l’aeroporto.- disse l’omone, accompagnando le sue parole puntando con il dito indice la struttura dove avrebbe lasciato i ragazzi.
-Cosa? Siamo già arrivati? YAHOOO!!!- urlò Black*Star che origliava la conversazione dall’ultimo sedile del pullman. E gli altri, sentendo l’amico dire quelle parole, iniziarono a saltellare per il pullman, emozionati per l’avventura che stavano per vivere e, scesi dalla macchina, corsero tutti con le loro valigie dentro la struttura. Soul, dal suo canto, ancora non aveva trovato il coraggio per rivolgersi nuovamente a Maka, e la bionda, a differenza dell’albino, non voleva proprio rivolgergli la parola, atterrata per la notizia sconvolgente di poco prima. E fu così che, tra biglietti, figuracce di Black*Star e fissazioni di Kid, arrivò il momento di imbarcarsi sull’aereo. I sette controllarono il loro numero di posto e, notando con amarezza di non essere tutti vicini, si separarono con malavoglia e si misero a sedere. Per loro fortuna, l’azzurro e la Camelia erano capitati vicini, mentre Kid aveva insistito di cambiare il suo biglietto con quello di Maka per essere “perfettamente simmetrico rispetto all’aereo”, e così la bionda si era appioppata come vicino quel maiale di Soul, che, come diceva la ragazza, “era sfortunato per non essere capitato vicino alla tettona”. Beh, come si può immaginare, il viaggio fu tutt’altro che tranquillo, soprattutto nella postazione dei due coinquilini. Infatti, per entrambi, sarebbe stato difficile sopportarsi a vicenda per più di sette lunghe ore, e già al primo minuto si erano creati i primi problemi, a causa del silenzio troppo pesante che si era creato tra i due. Fu proprio Soul il primo a parlare, con l’intento di scusarsi con Maka, ma la cosa si fece più difficile di quanto si pensi.
-Maka…- sussurrò lui leggermente rosso in viso.
-Cosa vuoi.- rispose con tono freddo lei.
-Volevo chiederti scusa per prima…
-E per cosa ti scusi? Non hai detto nulla che ha a che fare con me. Infatti, non mi riguarda affatto se vuoi provarci con Patty.- continuò gelida la bionda.
-Ma allora perché sei così fredda?!
-Perché, mi chiedi?!- La ragazza era adirata. Sapeva bene che era proprio perché Soul le aveva detto quelle parole che era così incazzata, ma il coinquilino non aveva colpa se amava le tette, perciò fece finta di fregarsene. –Perché sei un idiota, ecco perché.
-Non è una risposta sensata e accettabile.
-Allora accontentati.
-Non posso.
-E perché?
-Perché voglio sapere perché CAZZO CE L’HAI CON ME!
-MA NON RIESCI AD ARRIVARCI DA SOLO!?
-NO!!! PERCHE’ NON HO LA MINIMA IDEA DI COSA IO ABBIA FATTO!!!
-Arrr… Io non ti dirò niente, quindi, se adesso me ne fai il piacere, vorrei dormire. Quindi buonanotte, Soul.
E, detto questo, la bionda si girò e si accoccolò alla bell’e meglio sul sedile, lasciando l’albino spassato e confuso. Aveva cercato di scusarsi, ma non ci era riuscito, perciò l’unico modo per far finire quella situazione era di dirle la verità. Così, cercando di essere il più delicato possibile, si avvicinò alla bionda e, con un gesto improvviso quanto dolce, gli accerchiò le braccia alla vita, stringendola il più possibile vicino a sé. Ovviamente, Maka sussultò subito per la sorpresa, sgranando completamente gli occhi, e si sentì le gote imporporarsi di un tenue rosso, mentre il battito del suo cuore accelerò improvvisamente di mille miglia all’ora. Tutto questo accadde in un solo secondo, in cui Soul, nel frattempo, aveva nascosto il suo viso nell’incavo della spalla della ragazza, solleticando con i suoi capelli candidi il collo invitante della bionda, e poi sussurrò con voce spezzata e roca quella frase che non avrebbe mai voluto dire.
-Prima ho mentito, a me piacciono le piatte.
Non c’è bisogno di aggiungere la reazione di Maka. Perplessa e spossata, non poté che rimanere immobile sotto la potenza delle parole di Soul che, vedendo che la ragazza non aveva reagito male, le baciò quel collo così invitante. La bionda continuava a rimanere immobile, mentre dei brividi piacevoli le percorrevano incessantemente la schiena, e lui continuava a baciarla, non riuscendo a chiudere quel circolo vizioso. Nessuno voleva far finire quel momento così speciale, ma non era né il luogo né il momento adatto per proseguire, perciò Soul, a malincuore, dovette staccarsi dalla sua coinquilina e, per nascondere il purpureo viso, si voltò verso il finestrino. D’altro canto, quando il contatto fu rotto, Maka sentì un freddo improvviso che le fece accapponare la pelle e il suo istinto la portò a girarsi verso Soul, arrossata e quasi implorante. Ma anche lei aveva capito che non era il momento, perciò con occhi tristi e delusi si accoccolò di nuovo sulla scomoda poltrona, sussurrando un “Buonanotte Soul” e chiudendo finalmente gli occhi, incredula di quello che era appena successo. Quella notte, vide nelle montagne imbiancate svizzere del suo sogno il riflesso dei capelli di Soul.
 
***
Rosso, il sangue. Nero, il suo sangue. Il paesaggio così calmo era stato inquinato da tutto quel rosso e quel nero. Decine e decine di corpi per terra, innocenti. Lui, l’unico in piedi. Si guardava le mani, sporche del peccato appena compiuto, e versava lacrime che cadevano e si disintegravano per terra, come tutte quelle anime distrutte. Nel cielo, una luna che pareva ridere dei peccati della notte, dei suoi peccati, e una figura nera davanti l’unica luce nell’oscurità regnava sopra di lui.
 
Bel lavoro Chrona, Asura sarà fiero di noi.
 
La donna fissava il ragazzino senza alcuna pietà o sentimento. Un’arma, niente di più era per lei. Un’arma per arrivare a lui, al Kishin. Se ne stava seduta su una scopa volante fissando il ragazzino. Un’arma, niente di più. 

 
 
*Coff Coff*
Ehm... Allora? ^^ Che ne dite?.. Decente? Per favore, ditemi di si!!! >.<
Purtroppo questo non sono a deciderlo io, quindi aspetto i vostri commenti nella recensione! *^*

Allora... Penso che sia chiaro che i due personaggi introdotti alla fine sono Chrona e Medusa..
Mente: Ma dai?! Bananaaa!
Io: Gne gne gnè! Sempre a puntualizzare! U.U
Mente: Senza di me sei inutile.
Io: Taci. Io starei commentando! U.U Fa con comodo..!
Mente: Uffi... Per oggi ti lascio, MA SOLO PER OGGI.
Io: Mi ricorderò della tua gentilezza. Allora... Non ho molto da aggiungere... Spero solo che nell'altro capitolo possa continuare la vera storia e non soffermarmi su cose banali... (Anche se la SoulxMaka non è banale! U.U) quindi, NON MI ABBANDONATE ORA! ç_ç
Alla prossima,
Kazuha Takumi <3

PS: Grazie di aver letto anche questa volta! ;^;

 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Meister e Buki ***


CAN YOU KEEP A SECRET?

 
Ehi ehi ehi!
Ciao a tutti! Sì, sono ancora viva!.. ^^
E per voi ho il capitolino fresco fresco! U.U
Allora... Che dire? In questo capitolo appare un nuovo personaggio (curiosi, eh? Tanto so che la risposta è no ç_ç)!
E sarà una chiave importante nella nostra storia! U.U
Però come sapete non voglio MAI anticiparvi niente! :3 Perciò, a doposss! <3


 
Il cielo mattutino prosperava bel tempo, e solo poche nuvolette bianche che si rincorrevano tra di loro solcavano il vasto mare infinito che si ergeva sopra le teste degli uomini. E, con un suono assordante che echeggiò tra le piccole e stretti pareti dell’aereo, il gruppo riunito per ritrovare l’uomo chiamato Asura sì svegliò, portando già di prima mattina malintesi e imbarazzo tra alcuni di loro.
-Ehi…
-…
-Ehi…
-…
-CAZZO, MAKA, SVEGLIATI!
-Ehm..? Che… Chi sei?
-Idiota, sono Soul, e mi stai sbavando sulla spalla.
Questo, per esempio, fu il risveglio dei coinquilini Maka e Soul. E, riguardo a quello che ha detto il maschio poco prima, ecco cosa è accaduto. La piccola bionda, abituata a aggrapparsi al suo cuscino la notte, si era attaccata letteralmente all’albino, confondendolo per un morbido oggetto da spupazzare, e aveva iniziato a sbavare come una bambina mentre lo stringeva sempre di più a sé. Però, d’altro canto, quando Soul aveva aperto gli occhi, in primo luogo non poté che notare la dolcezza e l’ingenuità che caratterizzava la sua coinquilina, ma poi si accorse di quel liquido appiccicoso che colava dalla piccola e rosea bocca della bionda, e così riuscì a scendere dal mondo dei sogni per tornare a quello reale.
-Ah… Ah. EH???
Quando Maka si accorse di quello che stava succedendo, strabuzzò gli occhi e rimase un istante pietrificata, ma subito dopo riprese il controllo del suo corpo con un gridolino strozzato dall’imbarazzo. E fu così che, improvvisamente, entrambi si ricordarono di quello accaduto la notte scorsa, e, fissandosi profondamente negli occhi, arrossarono come scottati da un calore disumano.
“Soul, cercando di essere il più delicato possibile, si avvicinò alla bionda e, con un gesto improvviso quanto dolce, gli accerchiò le braccia alla vita, stringendola il più possibile vicino a sé. Ovviamente, Maka sussultò subito per la sorpresa, sgranando completamente gli occhi, e si sentì le gote imporporarsi di un tenue rosso, mentre il battito del suo cuore accelerò improvvisamente di mille miglia all’ora. Tutto questo accadde in un solo secondo, in cui Soul, nel frattempo, aveva nascosto il suo viso nell’incavo della spalla della ragazza, solleticando con i suoi capelli candidi il collo invitante della bionda, e poi sussurrò con voce spezzata e roca quella frase che non avrebbe mai voluto dire.
-Prima ho mentito, a me piacciono le piatte.
Maka, perplessa e spossata, non poté che rimanere immobile sotto la potenza delle parole di Soul che, vedendo che la ragazza non aveva reagito male, le baciò quel collo così invitante. La bionda continuava a rimanere immobile, mentre dei brividi piacevoli le percorrevano incessantemente la schiena, e lui continuava a baciarla, non riuscendo a chiudere quel circolo vizioso. Nessuno voleva far finire quel momento così speciale, ma non era né il luogo né il momento adatto per proseguire, perciò Soul, a malincuore, dovette staccarsi dalla sua coinquilina e, per nascondere il purpureo viso, si voltò verso il finestrino. D’altro canto, quando il contatto fu rotto, Maka sentì un freddo improvviso che le fece accapponare la pelle e il suo istinto la portò a girarsi verso Soul, arrossata e quasi implorante. Ma anche lei aveva capito che non era il momento, perciò con occhi tristi e delusi si accoccolò di nuovo sulla scomoda poltrona, sussurrando un “Buonanotte Soul” e chiudendo finalmente gli occhi, incredula di quello che era appena successo.”
La situazione era troppo imbarazzante, e non se ne poteva uscire nemmeno con una cazzata perché ormai il silenzio si era prolungato per troppo tempo. Maka apriva leggermente la bocca ogni tanto nell’intenzione di dare una spiegazione, ma non trovando le parole la richiudeva spostando lo sguardo da un'altra parte, e Soul aspettava che qualcuno combinasse qualcosa, per spostare il discorso da un'altra parte e cambiare argomento. La situazione stava diventando veramente imbarazzante.
-YAHOOO! Amici, oggi ho dormito come un Dio! MUAHAHAH!!
Ed ecco che il santo Black*Star arrivò portando con sé il dono più grande che quei due potessero ricevere: la demenza più totale. Infatti, quando l’azzurro raggiunse i due portando con sé tre grandi guardie che lo forzavano a tornare a sedere, Maka e Soul si dimenticarono totalmente del loro momento di imbarazzo e, la prima, iniziò subito a rimproverarlo insieme ai dipendenti dell’aereo, mentre il ragazzo rideva come non mai con le lacrime agli occhi. Come se non bastasse, una delle sorelle Thompson apparì all’improvviso con una giraffa di carta in mano, urlando come una pazza “Ora ti uccido!” e poi spezzando il collo dell’animale finto, e, durante tutto ciò, l’altra gemella subentrò con il figlio del preside, dando inizio a un vero e proprio caos. Tsubaki, da brava bambina, era rimasta seduta facendo finta di non conoscere nessuno.

***
Il paesino dove erano stati scaricati dal pullman era formato da poche casette, vicine tra di loro, che ricordavano un po’ le case che si vedono sui libri di folletti, con strutture che tendevano ad allungarsi verso l’alto, i tetti irregolari, le finestrelle circolari e quadrate decorate con tanti tipi di fiori diversi e dei graziosi giardini che completavano il quadretto. Le vie erano fatte di grandi ciottoli di pietra, molto strette, che si snodavano non seguendo un impianto urbanistico preciso tra i vari edifici del paese, e le bianche e innevate montagne svizzere rendevano tutto quanto ancora più fiabesco. Quei pochi abitanti rimasti si affacciavano dalle loro curiose finestre per vedere chi potesse essere arrivato in un periodo così difficile, e nei loro occhi si poteva leggere il puro terrore. Quell’atteggiamento stonava con l’aria da “paese delle meraviglie” che rispecchiava la città, ma la situazione era veramente critica. Quell’Asura aveva proprio commesso una strage, e sarebbe stato difficile tirar fuori anche un piccolissimo indizio dai pochi superstiti che temevano di nuovo l’arrivo del Kishin. Però, il gruppetto formato dai sette ragazzi, non si voleva arrendere e, bussando di porta in porta, cercava informazioni sul fatto accaduto, ma, come previsto, quando le persone sentivano nominare di nuovo quelle cose orribili, sbattevano immediatamente la porta in faccia ai visitatori.
-MA COME SI PERMETTONO A CACCIARMI!? IO, CHE SONO UN DIO!?
-Black*Star, calmati…
-GIRAFFAAA!!!
-In questo gruppo siamo in 7… E non in 8… 8… Il numero PERFETTO! Perché!? Forse non sono degno di guidare questa missione, io, che a causa di queste strisce bianche sulla mia testa risulto una creatura orribile…
-Kid, riprenditi! Per favore, non mettertici anche tu! A forza di camminare, i miei poveri piedi stanno gridando pietà!..
-Ok, tutto ciò non è affatto cool.
-Qui si sta delirando troppo…- concluse Maka, dopo aver accertato che in quel gruppo l’unica mentalmente stabile era lei. E aveva ragione: erano veramente in crisi. Ma si sentiva strana… Come se qualcuno li stesse controllando, sin da quando erano scesi dal pullman, e ne ebbe la conferma quando sentì una voce chiamarla.
-Ehi, tu…- sussurrò un uomo nascosto in un vicolo buio, fissando con i suoi profondi occhi nocciola la piccola ragazzina. –Vieni qui.
Maka, sentendosi chiamare, si girò di scatto, lasciando svolazzare nell’aria i suoi codini biondi, e strizzando gli occhi riuscì a mettere a fuoco la figura. Era un uomo sulla trentina, con un grande cappotto color cammello e un paio di stivali da cacciatore, e, nonostante tutto, mostrava un certo fascino. La pelle era consumata dai segni del tempo ed era rovinata da quella che sembrerebbe essere stata una vita caratterizzata da fatica e sudore, mentre, al contrario, la postura e l’atteggiamento dicevano il contrario, essendo tipici di un signore nobile e raffinato, troppo colto per andare a lavorare. I capelli corvini sfioravano leggermente le spalle e cadevano scompigliati sugli occhi, solleticando la cicatrice marcata che stava sulla guancia sinistra, e quello che aveva in mano sembrava un libro molto antico. Maka, come prevedibile, era più attratta dal libro dell’uomo che dalla sua stessa figura sinistra e allo stesso tempo rassicurante, ma nonostante tutto si teneva comunque sul chi va là. Però, non avendo nessun indizio, pensava che parlando a quell’uomo avrebbe scoperto qualcosa sul ricercato perciò, senza farsi notare da nessuno, sgattaiolò nello stretto vicolo buio. Come previsto, nessuno notò la scomparsa di Maka, ognuno troppo impegnato nei suoi problemi, e così la bionda potette conversare con quell’uomo misterioso.
-Tu… Chi sei? E cosa vuoi da me?
-Io mi chiamo Walter, e sono un… Beh, non importa chi sono o cosa faccio, ma la cosa fondamentale è che vi ho visto arrivare in città, e ho subito notato che tu e i tuoi amici avete un’anima molto speciale. Stavo aspettando con ansia il vostro arrivo.
-Eh..? Di… Di che cosa stai parlando???
-Le vostre anime, le vostre più uniche che rare abilità… Mi stai dicendo che non hai mai sentito parlare di Meister e Buki?
-No, e non ho la più pallida idea di cosa tu stia parlando.
-Allora tu non sai quale può essere la vostra vera forza?
-Ti ho detto di no! Ascolta… Pensavo tu sapessi qualcosa dell’attacco che c’è stato qui poco tempo fa… Ed è questo per cui io sono venuta a parlarti…
-Aspetta, so qualcosa, ma te lo dirò solo se mi farai osservare la tua anima.
-Ok, se questo ti farà parlare… Osserva quel non-so-cosa.
E, con quest’ultime parole, lo sconosciuto allungò il braccio verso il cuore della ragazza, stese le dita e poggiò la mano sul suo petto. La bionda avvampò dalla rabbia e dall’imbarazzo.
-MA COSA FAI?! MANIACO!!!
-Eh? Aspetta, credo tu abbia malinteso…
-NON HO MALINTESO NIENTE! PORCO!
-Ti prego, aspetta..!
*CIAFF!!!*
Maka stampò letteralmente la sua mano sopra la cicatrice dell’uomo e fece per allontanarsi, ma lo sconosciuto la fermò, afferrandola per un braccio e strattonandola a sé, mentre la implorava incessantemente di tranquillizzarsi. La ragazza ovviamente non si arrese, e gridò con tutte le sue forze per richiamare l’attenzione di Soul, e, in quel momento, apparse da dietro il muretto l’albino, affannato e ansimante. E, quando vide la scena, non poté che preoccuparsi ancora di più. Con una rincorsa disumana, saltò letteralmente addosso all’uomo, gli sfilò un pugno in piena faccia e dopo avvinghiò le sue braccia intorno al collo della ragazza, cercando di difendere con il suo corpo quello di lei. I suoi rubini fissavano con odio e disprezzo la figura per terra, mentre inconsciamente aveva iniziato a tremare e le sue braccia stringevano sempre di più l’esile corpo della ragazza. Con un filo di voce, ebbe la forza di dire:
-Ero in ansia per te, secchiona senzatette. Perché sparisci senza dire niente?
Maka avvampò per la terza volta da quando si era svegliata, e un piccolo sorriso apparse sul suo viso da bambina quando afferrò con delicatezza le braccia possenti di Soul, finalmente sentendosi al sicuro, mentre gli sussurrava un “Mi dispiace.”. E, nel frattempo, il malcapitato steso per terra osservava la scena, potendo notare la forza del loro rapporto. Due anime, invisibili ad occhio nudo, erano entrate in contatto e sarebbe stato difficile separarle. L’anima di una buki e l’anima di una meister.
-Voi… Siete fatti proprio l’uno per l’altra. 

 
BABAM! Allora? Piaciuto? Spero di sì! >.< Please, abbiate pietà! *^*
Comunque non vi preoccupate! Saprete come continua presto, e saprete anche di tutti quei misteri che nascondevano Stein e Lord Shinigami!
Che ne pensate di Walter? Io lo adoro! *^* Mi sa di una dolcezza <3 Beh, voi non avete avuto modo di capire il suo carattere ancora... Ma lo adorerete! xD
E poi... Nient'altro! xD Oggi sarò di poche parole ma, dato che l'immagine di oggi non è un gran che, vi metterò un'altra immagine! ^^
Kisses,
Kazuha Takumi <3

 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Zaffiri color cielo, smeraldi color foglia e rubini color fiamma. ***


CAN YOU KEEP A SECRET?



Buuu! Kazu-chan è tornataaa! <3
Con un mese di ritardo, ma l'importante è che è tornata! U.U
Purtroppo ho avuto dei problemi (non serissimi! xD) e non ho potuto aggiornare... E, tra l'altro, il capitolo non voleva finire mai! >.<
Così l'ho diviso a metà! ^^ Questa è la prima parte! La seconda... E' ancora in corso! U.U" 
Quindi, per ora, ma solo per ora, godetevi questa! ^^
Ah! Forse all'inizio sembrerà quasi che manchi un pezzo, ma con calma si risolverà tutto!
Infatti, se andate avanti con la lettura, ci sarà un luuuungo flashback, che ripartirà dall'incontro con il misterioso Walter!
Quindi... Spero che vi piaccia! ^^
Ci vediamo a fondo capitolo! :*
PS: In una parte, spiegherò una cosuccia che ho inventato io di sana pianta sulle anime, e non so se sia abbastanza chiara! Perciò leggete attentamente!


 
Maka prese la mano di Soul e la strinse forte.
-Questa volta ce la faremo.- disse con tono di sfida e con una luce fiammeggiante negli occhi.
-Certo. Siamo o non siamo la meister e la buki più cool del mondo?- continuò l’albino, volgendo lo sguardo alla ragazza di fianco a lei.
-Già.
-Beh, io non ti vedo poi così convinta.
-Infatti. Io sono PIU’ che convinta.
-Mah, se lo dici te… Dimostralo.
-Ok, ma questo l’hai voluto tu!..
-Allora, se è così, pronti…
-VIA!!!
E, con un urlo di dimensioni stratosferiche, la mano calda di Soul si trasformò velocemente in un freddo e gelido bastone di ferro ma, solo dopo pochi secondi, si mutò nuovamente nella solita mano umana, senza però aver prima lasciato loro una scarica di potenza non trascurabile. L’impatto fu così forte che scaraventò la piccola meister a terra.
-Accidenti, non ci siamo riusciti nemmeno questa volta…- disse Soul, aiutando Maka ad alzarsi.
-Lo so… Ma si può sapere dove sbagliamo ogni volta?!- rispose la biondina che, arrabbiata, si dirigeva a grandi passi verso una panchina non molto lontana, facendo così saltellare i suoi codini qua e là. Soul la seguiva a ruota fissando incessantemente le due ciocche di capelli muoversi e accompagnando il loro tragitto con gli occhi, ma si staccò improvvisamente da quell’incessante circolo vizioso quando sentì un urlo, seguito da dei singhiozzi, echeggiare non poco vicino da lì. Anche Maka, che non poteva non sentire il grido, si girò di scatto con sguardo preoccupato e, senza nemmeno rivolgere la parola all’albino, lo prese rapidamente per un braccio e partì immediatamente verso la fonte delle grida. Ma, prima di proseguire, facciamo un passo indietro…
 
*POCHE ORE PRIMA…*
(Un uomo di mezza età di nome Walter aveva avvicinato Maka a sé, iniziando a parlarle di una cosa a lei sconosciuta, e, dopo vari fraintendimenti, era arrivato pure Soul per difendere la ragazza. L’uomo, vedendo i due così legati, non poté che pensare che fossero perfetti insieme.)
-Voi… Siete fatti proprio l’uno per l’altra.
-Tu… Porco pervertito di un uomo di mezza età… COSA CAVOLO VOLEVI FARE A MAKA?!
-Accidenti… Non le volevo fare niente!
-Allora perché mi hai palpato il seno?!- urlò Maka, coprendosi il petto come se l’uomo potesse vedere attraverso i suoi vestiti.
-Io… NON TI HO PALPATO IL SENO!- gridò ancora più forte della ragazzina l’uomo, che stava diventando stufo della situazione. –Stavo solo guardando la tua anima! Se ti sforzi, forse potrai vederle pure tu!!! 
-Non penserai che Maka possa crede a una cosa del gener…
-La vedo.- sussurrò la bionda, spaventata.
-Cosa?
-Io… Vedo la tua anima, Soul… Io, VEDO LA TUA ANIMA!
-Ma, ma… Non è che quest’uomo ti ha dato qualche stupefacente?! 
-Ma che..?! MAKA-CHOOOOP!
Un piccolo “Crack” si levò nell’aria.
-AHIA! Sbaglio o quel rumore era la mia scatola cranica?!
-Forse.- disse Maka con noncuranza. -Così impari a pensare che io possa fare cose del tipo drogarmi.
-Ma io scherzavo….- sostenette l’albino massaggiandosi la testa.
-Lasciate che vi aiuti.- continuò l’uomo misterioso, intromettendosi nella conversazione.
-TU SPARISCI!..- 
-Ma lasciatemi spiegare..!
-No! Vattene! Dobbiamo compiere una missione, noi!..
-Lo so! So già tutto sulla missione! Infatti è stato Shinigami in persona a dirmi di aiutarvi a tirar fuori il vostro vero potere! 
-…
Un silenzio imbarazzante calò tra i tre.
-E NON POTEVI DIRCELO SIN DALL’INIZIO?!- esclamarono in coro i due più piccoli. 
-Beh, non volevo dare troppo nell’occhio, così volevo richiamare solo uno di voi, e la ragazzina mi è sembrata la più disposta, ma non pensavo che sarebbe finita così…
-Aspetta.- lo interruppe Soul. –Come possiamo fidarci di lei? Voglio prove concrete.
-Beh, le prove ce l’ho, e posso dimostrarvele. Prima alla tua amica ho parlato di meister e buki, e anche di anime. Questo perché Shinigami ha visto in voi un certo potenziale e mi ha chiesto di aiutarvi a farlo venire fuori. E l’ha chiesto a me perché io sono un esperto in materia. Ma prima di tutto, dovete sapere i concetti fondamentali. Cosa sono meister e buki? E che collegamento hanno con le anime? Niente di più semplice. Nel mondo, esistono due tipi di persone: quelle comuni, e quelle speciali. La differenza tra di loro è stabilita in base al loro tipo di anima, che risiede nel cuore di una persona, e solo alcune delle persone “speciali” possono vederle e riconoscerle. Quelle dei comuni mortali non hanno caratteristiche particolari, assomigliano solo a delle palline da ping pong che emanano una fiamma blu, ma, quelle delle persone fuori dal comune, hanno lineamenti singolari e simili al proprio padrone che le fanno divergere da tutte le altre. Ma che hanno di così speciale queste anime “speciali”? Ancora una volta, niente di più semplice. La loro più unica che rara abilità è quella di dividersi in meister e buki. E cosa sono? Beh, le buki sono quelle persone che riescono a trasformarsi in armi, e i meister sono coloro che riescono a impugnarle. 
-Aspetta, aspetta! E questo che c’entra con le “prove concrete”?- chiese spazientito Soul.
-Beh, se vi posso dimostrare che quello che vi ho detto è vero, non potrete far altro che credermi, giusto? E quindi, sta a guardare. Ma prima…- disse Walter avvicinandosi a Maka. –Tu sta pronta ad afferrarmi.
-O… Ok.- si limitò a dire la giovane ragazza. 
-Maka! Ma tu credi veramente a questa storia?!
-Sono riuscita a vedere la tua anima, quindi ci deve essere per forza qualcosa di vero. Io mi fido!
-Ma come! Una razionale come te crede a queste cose?!
-Non ho le allucinazioni, non ho sniffato droga e, nonostante tutto, ho visto la tua anima. Quindi non me lo fare ripetere: ho detto che mi fido.
-Uff… E va bene, allora vediamo queste prove.
-Perfetto.- disse l’uomo con una nuova luce che brillava negli occhi nocciola. - Allora, state pronti a vedere la vera forza di una buki!!!
E, detto questo, un bagliore di luce intensa proveniente dal cuore dell’uomo si estese per tutto il suo corpo, coprendone ogni sua singola parte, e i contorni della figura iniziarono a cambiare, fino a sembrare quelli di uno strano fucile. Finita la trasformazione, la luce che ricopriva quello che una volta era un uomo si staccò dalla superficie liscia dell’arma, rilevando il suo contenuto, e si dissolse nell’aria sparendo completamente. Quello che ne era rimasto dell’uomo, come immaginato, era proprio un fucile bellissimo. 
-Afferrami, Maka!..- esclamò la voce che proveniva dalla canna dell’arma.
-Sì!..- disse di tutta risposta la bionda che, quasi istintivamente, fece un agile salto tra i bidoni della spazzatura e strinse la sua mano attorno al fucile. Al minimo contatto con esso, qualcosa che stava dentro al suo cuore sembrò esplodere, e un istante dopo aveva già abbattuto cinque lattine con un solo proiettile. 
-Complimenti. Un colpo degno di una tiratrice professionista. La tua anima meister si è finalmente risvegliata, a quanto pare.- disse sottovoce Walter, tornando al suo stato originale e lasciando Soul e Maka pietrificati e scioccati, increduli di quello che era appena successo.
-A… Aspetta… Ma sono stata veramente io a buttare giù quelle lattine?! Insomma… La mia arma è una falce, e non ho mai dovuto avere una grande precisione per maneggiarla! Infatti, per quanto riguarda la mira… Io valgo meno di zero! Basti pensare solo che quando lancio una cartaccia dal banco non centro il secchio! Figuriamoci fare una cosa del genere!.. 
-Invece sei stata proprio tu. Questo è potuto succedere perché la tua è l’anima di una meister e, quando è venuta a contatto con l’anima di una buki, ovvero la mia, il tuo spirito si è risvegliato e ha fatto tutto al tuo posto! Però le nostre anime non sono in sintonia, anche se potrebbe sembrare il contrario, e siamo riusciti a trovare la giusta frequenza solo perché tutto ciò serviva unicamente a risvegliare la tua anima assopita, e tutti sanno che, nello stesso momento in cui un anima attiva il suo spirito per la prima volta, la meister o il meister riescono a sincronizzarsi con chiunque, grazie alla necessità di risvegliare il loro potere. Ah… Forse sono stato poco chiaro… Fammi spiegare meglio. Allora… Il tuo spirito dorme, e per risvegliarsi ha bisogno dell’anima di una buki già attiva e trasformata a cui legarsi, ma, solitamente, le anime si legano solo quando sono in sintonia. Invece, durante la prima sincronizzazione, l’anima si può legare a qualsiasi tipo di buki perché, affinché si svegli, per lei è NECESSARIO legarsi ad un’altra anima, chiunque essa sia, e sprigionare così il suo potere assopito. Infatti, se ora proviamo di nuovo a sincronizzarci, non ci riusciremmo, perché ormai tu hai già avuto la tua prima volta e la tua anima si è già risvegliata. Invece, se  il mio occhio esperto non mi tradisce, ho notato che tra te e quel ragazzo dai capelli bianchi c’è un ottima sintonia, quindi quasi sicuramente sarete capaci di sincronizzarvi quando volete, a differenza che con me. 
-Chiaro.- disse Maka, che aveva ascoltato tutto come se fosse stata una lezione del professor Stein.
-Per me è meno chiaro…- concluse Soul che, nonostante avesse prestato attenzione a quello che aveva detto il misterioso signore, non ci aveva capito un tubo. 
-Andiamo Soul! Non è così difficile! In poche parole, ora, se riprendo in mano Walter-versione-fucile, non riuscirei più a fare una cosa come quella di prima e devo trovare qualcuno che vada d’accordo con me per riavere poteri simili, e, sempre Walter, ha detto che noi ci potremmo riuscire perché siamo in sintonia… 
-Ok, ma non capisco due cose… Uno: io che anima avrei? E due: NOI NON ANDIAMO D’ACCORDO AFFATTO!!! COME POTREMMO MAI ESSERE IN SINTONIA!!!
-A questo rispondo io.- si intromise l’uomo. –Allora… Riguardo la tua prima domanda, credo che la risposta sia ovvia… Sei una buki. Mentre, per la seconda, con la parola “d’accordo” non intendo che voi non dobbiate litigare mai e vivere una vita rose e fiori, ma semplicemente che tenete l’uno all’altro, ecco qua. Niente di più semplice. 
A quelle parole, Soul e Maka arrossarono lievemente senza accorgersene e, messi a disagio dalla situazione, voltarono lo sguardo, uno al cielo e l’altra al terreno. Nessuno dei due pensava che il loro rapporto fosse così forte, perciò erano rimasti un po’ disorientati alle parole “… tenete l’uno all’altro”, ma non in modo negativo. Anzi. Sui loro volti si era dipinto un piccolo sorriso sincero e puro, che dimostrava la semplicità e l’ingenuità di entrambi, e quella sensazione non sembrava affatto dispiacergli, a nessuno dei due. Ma i momenti felici durano poco, e chi può essere secondo voi a rompere quel magico momento? Un esemplare di Black*Star volante che saltò addosso al pover’uomo considerato un’altra volta ancora un maniaco pervertito con intenzioni poco caste.
 
***
-Quindi io sarei un meister??? MUAHAHAH! Degno di un Dio come me!!!- sghignazzò Black*Star, salendo sopra il tavolo del bar dove erano andati a discutere. 
-Anch’io sono un meister, ma di certo non mi esalto come te.- continuò Kid con il suo solito tono neutro.
-Invece io e la sorellona siamo entrambe buki! E siamo gemelle!!! Questo vuol dire che siamo uguali anche come armi, vero???
-Sì Patty.- disse Walter alla gemella più giovane che, nel frattempo, stava gridando come un matta, attirando l’attenzione di tutti. 
-Patty, per favore, non urlare così forte, siamo in un luogo pubblico...- disse la Camelia, cercando di tranquillizzare la bionda, inutilmente. 
-Rinunciaci, è impossibile calmare Patty… A proposito, Tsubaki, tu che anima avresti?-chiese Kid alla mora, fin troppo gentilmente. 
-Io?.. Beh… Sono una Buki…
-PERCHE’ GLIELO HAI CHIESTO KID?! Non è che vuoi impossessarti della MIA buki?!- iniziò a gridare un gelosissimo Black*Star che, per l’ira, aveva spaccato con un pugno il tavolino sotto di lui e subito dopo aveva afferrato Kid per il colletto.
-Ma sei matto?! Io ho già Liz e Patty, e non mi interessa minimamente una terza arma! Diventerei asimmetrico!!! E lasciami, che mi sta stropicciando tutta la camicia!!!
-Per favore ragazzi, non litigate pure qui…- disse Maka, nascondendo il viso tra le mani per non farsi riconoscere dagli altri clienti del bar, mentre, nel frattempo, il figlio di Shinigami e il ragazzo della povera Tsubaki facevano a botte sopra il tavolino rotto. 
-E tu Maka? Non sei felice di avere una buki così bella?
-Ma sta zitto, Soul… 
-E perché mai? 
-Ultimamente sei strano, e penso che la causa di tutto sia una qualche tipo di malattia, e io non voglio prendere alcun malanno.
-E dimmi: quando mai mi sarei comportato in modo strano?
-Niente di più semplice.- disse Maka, imitando malamente l’uomo che aveva incontrato da poco. –Per esempio, prima di arrivare in aeroporto, nel pullman mi hai detto che volevi conquistare Patty, poi, sull’aereo,- e qui la ragazzina arrossì lievemente. –hai iniziato a dire cose del tipo “a me piacciono le piatte” e hai iniziato a baciarmi il collo, e, infine, hai finito per girarti e, il giorno seguente, ti sei comportato come se niente fosse. Poi, come se non bastasse, quando mi hai vista sola con Walter, hai iniziato a correre verso di me ed a accusarlo di essere un maniaco…
-L’hai accusato pure tu di essere un porco, se vogliamo essere precisi.
-Beh… Non è quello l’argomento principale! Il punto è: perché sei così strano, Soul???
-Forse mi sono ammalato, come dici tu. 
-Andiamo! Io scherzavo prima, ma tu non puoi farlo! Dimmi che ti è preso!
-Beh… Per quanto riguarda quello successo sul pullman, stavo scherzando perché ero solo curioso di vedere la tua reazione e, per quello sull’aereo… Non ricordo nulla, sono mezzo sonnambulo. Una conseguenza dell’essere albini.- mentì spudoratamente Soul, voltandosi e, così facendo, dando le spalle a Maka. Lui non voleva che lei vedesse i suoi occhi bugiardi in quel momento, non voleva che capisse che era tutto una frottola, non voleva creare un altro momento imbarazzante tra di loro e, soprattutto, non voleva perderla. E sempre meglio tenersela come amica che non averla nemmeno.
-Quindi…- continuò l’albino, tornando a guardare la ragazza. –Io ti avrei baciata? Forse mi stavo immaginando qualche modella poco tettona. 
-Soul..!
-Scherzavo, scherzavo! Guarda che alla fine tu non sei così male, sai? Forse stavo proprio immaginando te. Certo, forse.- e, detto questo, il ragazzo si alzò, mise una mano sulla testa della ragazza e le scompigliò dolcemente i capelli, per poi sorriderle e dirigersi fuori. Ma non fece in tempo a varcare la soglia della porta che si sentì afferrare per la manica della felpa e, sorpreso, si voltò per vedere chi fosse. E lì, sotto il suo naso, vide la scena più bella a cui potesse mai assistere. Maka, rossa sul viso paffuto, era stretta al suo braccio, con le sopracciglia aggrottate, e mostrava un piccolo broncio, proprio come una bambina che rivuole indietro il suo giocattolo. Con una vocina dolcissima, sussurrò a Soul “Noi non abbiamo finito di parlare.”, così lo trascinò via in un vicoletto poco trafficato e iniziò a fissarlo con aria colpevole.
-Che cosa ho fatto di male ora?- disse l’albino messo a disagio.
-Ci sono molte cose che non capisco…- iniziò lei, arrossendo e abbassando gli occhi, timida. –Ma per ora voglio credere a quello che mi hai detto.- affermò chiaro e tondo, tornando la ragazza decisa e determinata che a Soul tanto piaceva. –Perciò voglio subito iniziare ad allenarmi, sperando che quello che ha detto Walter sia vero! Quindi… PROVA A TRASFORMARTI IN UN ARMA, ORA!
-C…Cosa???
-Ti ho detto… TRASFORMATI!!!
-Ma io non so come si fa!
-Se c’è riuscito quell’uomo, puoi farcela anche tu!!!
-MA LUI E’ DA ANNI CHE LO FA! IO SO DI QUESTA TRASFORMAZIONE DA MENO DI UN’ORA!
-NON M’IMPORTA, PROVACI!
-MA NON SO NEMMENO DA DOVE SI INIZI!
-TU..!!!
-Ragazzi, vi si sente urlare da dentro il bar.- disse un po’ messo a disagio Walter, che era sbucato da dietro il muro del vicolo. Aveva ancora in mano il librone che aveva convinto Maka a parlargli, e sembrava abbastanza spazientito. 
-Ho appena messo a tacere Kid e Black*Star, e sto spiegando alle armi come riuscire a trasformarsi, perciò, ve lo chiedo per favore, potete rientrare?
-C… Certo…- dissero in coro i due fuggitivi, abbassando la testa mentre passavano di fianco all’omone, lasciandolo solo a braccia incrociate. Quando finalmente i due furono rientrati, l’uomo scoppiò in una grande risata. 
-Niente di più semplice!- disse, per poi riavviarsi verso il suo nuovo gruppo di allievi.
 
***
Maka correva più non posso verso la fonte delle urla con Soul ancora attaccato alla sua mano. Walter aveva assegnato a ognuna coppia un luogo diverso dove allenarsi, e perciò, quasi sicuramente, solo loro avevano sentito il grido di quella persona. Poteva essere semplicemente una donna a cui era sfuggito di mano il figlio e, con i problemi che correvano in quel periodo, si era spaventata per cosa sarebbe potuto succedergli, ma poteva anche essere qualcosa di molto, molto peggiore. Perciò non c’era un minuto da perdere. Svoltata l’ultima stradina a ciottoli, i due finirono finalmente nel luogo indicato dai vari schiamazzi e, separate le loro mani, videro dopo tanto correre la fonte del loro affannarsi. Un ragazzo dall’incerta sessualità era là, solo soletto, che veniva picchiato da una strana cosa nera che gli fuoriusciva dalla schiena e, a ogni colpo, un piccolo lamento usciva fuori dalla piccola bocca rosea. I gridolini che ogni tanto emetteva erano segni di incostante personalità che si alternavano in momenti di tristezza e di pazzia, e il giovane, in questi numerosi ma brevi attimi, o scoppiava in lacrime, o iniziava a sghignazzare come un pazzo. I capelli rosei cadevano sopra la fronte con un’altezza irregolare e il vestito nero che risaltava le sue forme metteva ancora più dubbi sul suo sesso. Infine, due occhi tristi e cadenti mostravano l’azzurro di un oceano incontaminato.
-Tu… Tutto ok?- disse Maka, rimasta basita dalla scena appena vista.
-Distruggere…- disse semplicemente il ragazzo, soltanto dopo che il coso sulla sua schiena smise di picchiarlo.
-Cosa?..
-Io… Devo distruggere…
-Ragazzo, stai bene?..- disse con un soffio di voce Maka, tentando di avvicinarsi a quella malcapitata persona, ma venendo fermata da Soul.
-Non farlo. E’ pericoloso. Quel ragazzo è troppo strano.
-Distruggere… Devo… DISTRUGGERE!
-Sta lontana, Maka!
-Eh? Cos… AAAH!
E così, improvvisamente quanto velocemente, i due pozzi d’acqua cristallina si trasformarono in due occhi pieni di panico e follia, e la strana e viscida creatura nera mutò in una spada affilata e ben maneggevole. Il ragazzo dagli occhi color cielo afferrò l’arma lucente e corse verso i due, puntando contro di loro, e Soul, con un atto di estremo coraggio, si parò davanti alla sua compagna, pronto a subire il colpo. Maka, non volendo che il ragazzo fosse ferito, tentò di proteggerlo a vicenda, ma fu troppo tardi. La spada solcò il petto dell’albino dalla spalla sinistra fino al fianco destro, e il ragazzo cadde a terra, sfinito. L’urlo che provenne dall’esile corpo di Maka raggiunse facilmente le orecchie di due visitatori che passavano di lì.


 
Allora..? Che ne dite?
Non è uno dei miei miglior capitoli, ma è mediamente accettabile! Vero..? xD Ma sì, dai! xD
Comunque, spero che abbiate notato che ho voluto dare a Walter una frase ad effetto, come ce l'ha, per esempio, Sid.
Lo zombie dice sempre: "Ero fatto così", invece Walter dice sempre: "Niente di più semplice!"
A me, onestamente, questo personaggio piace sempre di più! *Q*
Ma, tornando alla storia vera e propria... Soul si è fatto la bua. :(
Io cerco di scherzarci sopra, ma mi mette veramente tristezza..!
Ho voluto far in modo che fosse stato Chrona a fargli la cicatrice, come nell'anime e nel manga, giusto per riprenderne qualcosa!
E poi... Chi saranno i due misteriosi personaggi che camminavano nei dintorni proprio nel momento dell'incidente?
Eh eh! Mistero! <3
Ma, adesso, lascio a voi lo spazio di commentare la storia, quindi alla prossimaaa! ;)) <3
Kazuha Takumi <3
PS: Vi lascio due immagini carucce! :3 Una che rispecchia perfettamente l'incontro tra la coppia Maka e Soul con Chrona, e l'altra... Che fa semplicemente pisciare dal ridere!!! xD



 




Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** AVVISO ***


Per motivi più che altro tecnici (il computer si è ammalato per la mia pigrizia di non aggiornare l'antivirus ._.) non potrò postare per una o due settimane, ovvero il tempo di riparazione della macchina..! ^^" Intanto inizierò a scrivere il capitolo a mano, così quando me lo ridaranno sarà già pronto! U.U Però aggiornerò in ritardo pazzesco! Perciò scusatemi ancora..!

Kazuha Takumi <3

PS: Ringrazio mia cugina per avermi fatto usare il suo computer per mandare questo messaggio! :D

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1986095