Glass girl

di CumbercutieZen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** A beautiful voice ***
Capitolo 2: *** DJKHale is here, bitches! ***
Capitolo 3: *** Can we restart, please? ***



Capitolo 1
*** A beautiful voice ***



A beautiful voice
 
 
Infilo i primi vestiti decenti che trovo nell'armadio e prendo velocemente la borsa uscendo di casa. Devo solo andare a fare la spesa al mercato per il pranzo e magari approfittarne per farmi una bella passeggiata sotto al sole, con il leggero venticello primaverile che soffia tra i capelli, facendomi atteggiare come se stessi attraversando una passerella con tutti i riflettori puntati contro. La faccia scandalizzata di tutti i passanti che mi vedono, non è certo difficile da immaginare, e a me viene solo da ridere a crepapelle.
Dopo una decina di minuti sono già arrivata alle bancarelle e avanzo man mano alla ricerca di frutta e verdura.
«Signorina, vuole assaggiare qualcuna di queste fragole? Le ho raccolte stamattina, sono freschissime del mio giardino!»
Mi avvicino sorridendo alla bancarella del venditore che ha appena parlato assaggiandone una. «Sono squisite! Ha fatto davvero un ottimo lavoro col suo giardino! Me ne dia un po' da portare a casa! Grazie.»
«Ecco. Grazie a lei!»
Tempo di prendere la busta che mi sento chiamare da una voce conosciuta. «Jakie!!»
«Mary?»
La mia amica mi corre incontro rallentando poi a pochi passi da me fino a raggiungermi con il suo solito sorriso splendente stampato in faccia.
«Che ci fai qui?»
«Faccio un po' di spesa per il pranzo. E tu?»
«Volevo fare una passeggiata e sono passata anche di qui! Sono felice di essere venuta, altrimenti non ti avrei rivista fino a domani!»
«Certo Mary. Perchè 24 ore è tantissimo tempo!»
Trattengo una risata e lei tiene per un attimo il muso ritornando poi a sorridere come sempre.
«Beh.. dato che ci siamo incontrate, continuiamo il giro insieme!»
«Perfetto! Oh... compra un po' di queste fragole anche tu, sono buonissime!»
«Allora, ne approfitto!»
«Haha fai bene! Io credo che me ne mangerò un po' per dessert dopo pranzo. Magari potrei  accompagnarle con un po' di panna o qualche tipo di crema. Vedrò cosa posso fare!»
«Continui i tuoi allenamenti per imparare a preparare più dolci possibile?»
«Diciamo di sì. Io amo i dolci!»
«Lo so benissimo, Jakie! Haha» Esclama ridendo e prendendomi a braccetto trascinandomi per il resto del mercato. 
Abbiamo passato qualche ora a camminare e chiacchierare, come si fa sempre tra amiche.
Guardo un attimo l'ora sul cellulare: le 11.48. E dire che ero partita presto da casa. 
«Ehi Mary, devo salutarti, se non torno a casa a cucinare ritardo per il pranzo. Ci vediamo domani a scuola, ok?»
«Ma volevo passare ancora un po' di tempo con te!»
«Dai, tanto domani ci rivediamo! Facciamo così, se ci tieni, domani pomeriggio vieni da me. Così facciamo qualcosa insieme!»
«Va bene. A domani, Jakie!» Mi saluta con un veloce cenno di mano e io mi dirigo verso casa. 
Passando per una via a me sconosciuta, sento una voce provenire da una finestra al secondo piano di una villetta dai colori tenui. E' qualcuno che canta... devo dire che ha una bella voce ed è molto intonato. Per un  attimo mi incanto ascoltando quel suono, quando la suoneria del cellulare mi riporta sulla terra. 'Mary? Ma se ci siamo viste cinque minuti fa..'
«Pronto?»
«Scusa Jakie, mi sono dimenticata di ricordarti di portarmi gli appunti di Geografia domani»
«Oh, non ti preoccupare. Me ne ricorderò. A domani»
«A domani»
Chiudo la chiamata ma quando mi volto nuovamente verso la finestra non si sentie più niente, così proseguo verso casa con un pizzico di delusione. Chissà a chi appertiene quella voce...
 
___________________

 
Appena arrivata a casa mi metto davanti ai fornelli con il mio ricettario di fiducia mentre mia madre prepara la tavola. Mangiamo uno dei classici piatti semplici che so cucinare e per concludere metto in tavola fragole.
«Queste fragole sono molto buone. Le hai prese al mercato?»
«Sì mamma, il venditore è stato anche molto gentile e non le ho pagate molto»
«Bene, mi fa piacere che almeno la domenica ti occupi tu della spesa e della casa»
«E' il minimo che posso fare. Ah, mamma, Mary può venire da noi domani pomeriggio?»
«Certo. Basta che finite tutti i compiti»
«No problem!»
Le sorrido prendendo tutti i piatti per poi caricare la lavastoviglie. «Dato che per ora ho finito, vado a "riposarmi" » le dico ritirandomi in camera mia al secondo piano.
Come al solito controllo facebook e twitter e incomincio a cercare immagini ascoltando musica. Cioè, non faccio mai altro, passo maggior parte del mio tempo libero così o con Mtv Music. Quando sulla playlist parte 'Just The Way You Are' di Bruno Mars mi blocco un attimo. E' la stessa canzone che ho sentito cantare stamattina. 'Chissà di chi era quella bella voce...' bisbiglio incantata quando, per la seconda volta, il cellulare mi fa sobbalzare.
Stavolta è un messaggio, sempre da parte di Mary. 
 
So che ti torturo ma... ti andrebbe di prendere un caffè insieme oggi pomeriggio? Pleaseeee
                                                                                                                                            *Mary
Sospiro e le rispondo velocemente.
 
Ma se ci siamo già viste stamattina!
                                                     -Ja-
Eddaiiiiii 
            *Mary
 
Mary, devo studiare storia. S T O R I A capisci?
                                                                          -Ja-
 
E tu detesti storia, lo so. Va bene, ci rinuncio. A domani! :)
                                                                               *Mary
 
A domani :)
                 -Ja-
 
Appoggio sconsolata il cellulare sul comodino e prendo il libro di storia aprendolo a pagina 247. Perfetto, mi devo studiare tre capitoli per domani, altrimenti quando mi interroga  faccio una figura di merda facendo scena muta. E stronzo com'è il prof, aggiungerà altri due capitoli da studiare per la prossima volta. Non mi resta altro che rimboccarmi le maniche e darmi da fare. 
 
_____________________

 
Grandioso. Sono in anticipo. E Mary non è ancora arrivata. Mi siedo sui gradini davanti al portone del college, nel mentre, mi guardo intorno sperando di vedere la chioma rossa della mia amica da qualche parte e, per puro caso, incontro con gli occhi Chris che mi fa l'occhiolino ammicando. Scosto veloce lo sguardo avvampando e cercando di mantenere gli occhi sui miei piedi quando, una voce femminile, mi fa sobbalzare. «Jakie!»
«Ehi, Mary. Finalmente sei arrivata!»
«Sì, scusa il ritardo. Ma... quello lì in fondo non è Terrence??»
«Si...»
«Ecco perchè sei rossa! Che ha fatto l'ammaliatore Chris stavolta?»
«Mi ha solo fatto l'occhiolino. E non sono arrossita!»
«Nooo, sei solo un pomodoro!» mi prende in giro. Come sempre, dopotutto.
«Si si, va bè. Sbrigati che dobbiamo entrare!»
Io non arrossisco mai, non mi interessa avere un ragazzo e non mi piace nessuno, e di questo sono più che sicura. Non ci sono dubbi. Non mi piace assolutamente nes... OCCRISTO! Chris mi sta guardando. Proprio Chris Terrence. Quelle due stupende gemme ambrate al posto degli occhi, i capelli corti neri brillanti e sempre un po' disordinati e il suo stile invidiabile.
Quel ragazzo è semplicemente bellissimo...
Vicino a lui, la sua solita combriccola di amici, tutti che cercano di imitarlo, cosa praticamente impossibile. Forse solo uno si distingueva da loro. O meglio, era completamente diverso. Ma chi se ne importa! Quello che mi sta guardando in questo momento è Chris!
Non riesco più a muovere un passo. Mi sembra di indossare delle scarpe di piombo. 
All'improvviso Mary grida. «JAKIE HALE!!»
«A rapporto signora!» esclamo sbattendo lo sportello dell'armadietto. Contemporaneamente, scatto sul posto con la schiena dritta e porto la mano alla fronte come se fossi un militare.  Oh oh. Ho sentito un brutto scricchiolio. Speriamo che non mi sono fratturata qualche costola. 
Intanto Chris se la ride insieme ai suoi amici per la scena. Figura di merda number one!
«Credevo fossi caduta in uno stato di trance!»
«Si Mary, grazie per avermi risvegliata..» ironizzo infastidita dallo sguardo di tutti puntato addosso. Prendo il libro di storia e con la rossa al seguito mi dirigo verso l'aula.
Ma perchè mi devono rovinare una bella giornata soleggiata di primavera, piazzando alla prima ora STORIA. Sbuffo sonoramente entrando in classe e prendo posto all'ultimo banco vicino alla finestra.
«Ora che ci penso, Chris e il suo amico... come si chiama.. Co.. Cotton? Coron? Conor! Beh si, quei due sono in questa classe per la prima ora. Hanno anche loro storia alla prima  ora...»riflette ad alta voce la rossa sedendosi accanto a me.
La guardo un attimo perplessa. Aspetta, ha detto Chris? Spalanco occhi e bocca. «T-T-Terrence!?!?!»
«Ehm.. sì. Jakie? Sicura di stare bene?»
«No, lui no. Proprio lui no. Non oggi che devo essere interrogata!»
«Tanto hai studiato, no?»
«NO! Appena arriverò alla lavagna mi basterà incontrare un attimo il suo sguardo e addio pomeriggio passato a studiare!»
«Dai Jakie, rilassati. Ce la farai! Sei la migliore in questa classe!»
«Ma in storia, no. In storia faccio schifo. Io detesto storia!»
«Oh, eccolo! Ed è arrivato anche il prof..»
Apro il libro sul banco iniziando a leggere veloce come una furia mentre il prof inizia a scorrere il dito sul registro.
«Vediamo..oggi interrogo... Hale! Avevamo detto che oggi sarebbe venuta a riassumermi tutto il programma di questi due mesi. Allora, si faccia avanti.»
Figurati, stronzo fino al midollo, vero? Mi avvicino lentamente alla cattedra ancora con il libro in mano mentre leggo in fretta le ultime righe per poi poggiarlo rassegnata. O la va, o la spacca.
«Allora, Hale.. in che periodo siamo?»
Scena muta. Probabilmente tra un po' si sentiranno persino i grilli e giuro di aver visto passare davanti a me uno di quesi cespugli del deserto western. Non ricordo quasi niente. Anzi, non ricordo niente e basta.
«Ha studiato Hale?»
«Ehm... si, professore»
«La sua reazione indica tutto il contrario invece»
Seconda scena muta. La classe inizia a bisbigliare e ridacchiare. Figura di merda number two. Sepellitemi viva in questo preciso istante. Non voglio neanche la cerimonia, solo un mazzo di rose blu sotto la lapide che dice 'era una dispensatrice di figure di merda. Ora può finalmente riposare in pace'. 
Ok, forse questo è un po' eccessivo.
«Torni a posto signorina Hale. E per la prossima volta mi studia anche altre due lezioni e mi dovrà dire tutto»
Figurati....
«Va bene»
Una mano si alza in mezzo alla classe per prendere parola.
«Si Maynard?»
«Siamo nel 1800, comunque»
«Continui»
Mi siedo di nuovo a posto mentre Conor riassume il programma tranquillamente. Come cazzo fa? No, io adesso voglio che quello mi dica come fa a memorizzare con così tanta facilità capitoli interi di storia. Non mi dite che gli piace la materia, perchè è impossibile. Come fa a piacere una materia come la storia? Si parla solo di guerre, morti, conflitti, sovrani e popoli disagiati. E' una materia terribile.
 
Finalmente la campanella. Ora che ci faccio caso, Conor era seduto vicino a Chris. Che siano amici? Probabile...
Esco dall'aula e prendo dall'armadietto i libri di algebra. Mi rasserena il fatto che adesso abbiamo algebra. Chris ha geografia quest'ora, quindi non saremo in classe insieme. Un po' mi dispiace non poterlo guardare per tutta l'ora, ma non posso rischiare di sconcentrarmi in algebra. 
Poco prima che possa raggiungere la soglia dell'aula di algebra però, qualcuno mi urta facendomi cadere i libri e i fogli con gli appunti. Impreco piegandomi per raccoglierli e il ragazzo che mi ha appena colpita mi da una mano. 
«Dio mio, un po' più attento no, eh?» sospiro senza sollevare lo sguardo.
«Scusami, mi hanno spinto e ti ho urtata»
Voce già sentita. Mi alzo insieme al ragazzo incontrando due occhi glaciali. Maynard?
«Fa niente. Grazie per avermi dato una mano»
«Il guaio l'ho combinato io, no? Bhe...anche tu algebra alla seconda ora?» mi chiede sorridendo gentilmente.
Ricambio. «Esatto, e faremo bene a darci una mossa»
«Giusto» sospira entrando in classe seguito da me.
Non posso dire esattamente che ci conosciamo. Più che altro, so che abbiamo diverse lezioni in comune e che è molto intelligente dato che riesce spesso a superarmi nei compiti in classe. Per me è una specie di rivale, ma non ci siamo mai parlati. 
Il perchè? Non lo so.
In mensa, raggiungo Mary sedendomi al suo stesso tavolo. Sta tentando di farsi una coda decente, ma si sa già come andrà a finire dato che non ha i capelli abbastanza lunghi. 
 «Mary, sai dirmi qualcosa in più su Maynard?» le chiedo all'improvviso. Lei rinuncia a legarsi i capelli e infila il codino al polso, poi parla.
«Mh.. Vediamo.. Conor Maynard, 17 anni, single, è il migliore amico di Terrence ed è secchione in tutte le materie. E' carino e intelligente, dicono anche che sia un tipo simpatico. Mi piace abbastanza»
«Ma tu sai così tante cose di tutti? Mi sembri un agente dell'FBI...»
«Nah.. solo delle persone che mi interessano in qualche modo»
«Quindi ti piace Maynard?»
«Non lo nego..»
«Oh.. wow! Dichiarazione shock!» esclamo spalancando gli occhi e lei scoppia in una fragorosa risata.
Sposto lo sguardo in giro incontrando quello di Conor che guarda da questa parte. Lo saluto con un cenno della mano e lui ricambia sorridendo per poi riprendere a parlare con Chris. Chissà chi guardava...
 
Finalmente sono finite le lezioni. Percorro velocemente il corridoio non vedendo l'ora di uscire fuori all'aria aperta e tornare finalmente a casa ma qualcuno mi blocca a metà strada. Maynard. Sì, proprio da lui. Rimango un attimo perplessa, ma neanche provo a dire qualsiasi cosa che lui mi anticipa agitato. «Ti chiami Jakie vero? Jakie Hale?»
«Ehm... sì, ma rilassati, puoi chiedermelo anche con calma, la fai sembrare una questione di vita o di morte!»
«Sì, hai ragione scusami. Prima non abbiamo avuto occasione di presentarci.Io sono Conor Maynard, piacere»
Sorride porgendomi la mano, la stringo e rispondo semplicemente «Jakie Hale»
«So che non ci conosciamo e che ci siamo parlati per la prima volta stamattina però...ho bisogno che tu mi faccia un grandissimo favore»
Rimango attimo interdetta per poi chiedergli sospirando «Di che si tratta?»
«Tu sei amica di Mary, giusto?»
«Sì, Mary è la mia migliore amica..»
Alle mie parole il suo viso si illumina. Sollevo un sopracciglio osservandolo come se fosse una  creatura aliena arrivata sulla Terra da Marte con la sua bella astronave luccicosa solo per dire 'Vengo in pace' e annientare la razza umana. Ok, l'ultima no.
«Beh.. vorrei che tu mi aiutassi a conquistarla!»
CHE COSA!?


 
 
SAAAALVE!
 
Si, sono proprio io!
Sono tornata con una nuova ff sfornata proprio per voi, miei cari lettori. Cosa ne pensate?
*Buuuuuuu. Ritirati. Fai schifo!*
Ok... spero che non la pensiate davvero così, sarei tanto tliste ç__ç
Ma voi non siete così, vero? Quindi leggerete e recensirete.
Vero?? *facciadacucciola*
In ogni caso... questo è il primo capitolo e, come si è ben notato, ho espresso parecchio il mio odio per la storia.
Lasciatemi perdere, sono frustrata.
Ho il mare sotto casa e ci sono andata solo una volta! ç__ç
E fa caaaaaaaaldo! Troppo caldo! Un giorno di questi mi scioglierò me lo sento.
Anyway, con questo capitolo di 7 pagine word dichiaro il mio nuovo record
di lunghezza di un capitolo!! *batte le mani*
Hope you like it.
Mi sto dilungando troppo anche qui quindi... vado! Anzi, mi dissolvo!
*PUFF*
-V
 

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Capitolo 2
*** DJKHale is here, bitches! ***


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DJKHale is here, bitches!


«Ti sto pregando, tu sei l'unica che può aiutarmi» continua a supplicarmi mentre avanzo a passo spedito verso il giardino.
«No, Maynard. Non se ne parla»
«Ma non devi far altro che dirmi qualcosa su di lei, nient'altro!»
«Ho detto no, convincitene!» esclamo esasperata voltandomi un attimo per poi proseguire. Ha smesso di seguirmi, finalmente.
«In cambio...io ti aiuterò con Chris!»  grida dopo che mi sono allontanata di pochi passi.
Mi giro lentamente con gli occhi sbarrati e la mandibola che quasi tocca terra. Corro verso di lui afferrandolo per un braccio e trascinandolo fino al giardino sul retro mentre lui impreca supplicandomi di fermarmi.
«Mi vuoi lasciare andare? Mi stai facendo male!»
Lo strattono un'ultima volta e poi lo lascio andare. Sono abbastanza incazzata, ma cerco di controllarmi. «TU, lurido verme schifoso. Ti sembrano cose da gridare in corridoio!?»
Fa un sorriso beffardo per poi prendere parola «Si vede da un chilometro che ti piace Terrence e io, che sono il suo migliore amico, ti posso dare una mano. Ma solo se tu mi aiuti a conquistare Mary. Allora, accetti la proposta?»
Porca miseria. Il suo ragionamento non fa una piega. E adesso? Che faccio? Accetto o no? 
Pensiamoci un attimo: basterà che io dica a lui il suo colore preferito, i luoghi che le piace frequentare, il suo tipo di ragazzo ideale e finisce lì. E lui farà lo stesso con me. E' uno scambio equo.
«Va bene... accetto»
Fa un saltello esaltato e poi si rivolge a me sorridendo a 34524994 denti «Grazie, grazie, grazie, grazie!»
Faccio un'espressione sconvolta e mi volto per andare via quando mi chiama per l'ennesima volta. «Aspetta, Hale!»
Mi volto scocciata «Che c'è?» 
«Scambiamoci almeno i numeri di cellulare!» 
Gli scrivo velocemente il mio su un pezzo di carta. «Inviami un messaggio o fammi uno squillo, poi salverò il tuo numero, ok? Ora sono libera di andare, o mi deve fare altre domande, agente?»
«Sì, signorina Hale. Può andare. Le farò sapere» risponde con aria solenne per poi sorridermi nuovamente.
Che coglione.
   
_________________________   
 
Bene. Sono le 17.20, ma Mary non è ancora arrivata. Beh..è Mary. Lei ritarda sempre.
Intanto raccolgo i libri che mi servono e li appoggio sul letto.
 
Ti è arrivato un messaggino oh oh ti è arrivato un messaggino Ao ma lo vuoi leggere sto messaggino?
 
Carina la mia suoneria dei messaggi, eh? Beh.. forse è meglio boomerang. Quella canzone di pitbull che Mary ha avuto come suoneria dei messaggi per tutto il periodo estivo.
Aspetta, mi è arrivato un messaggio?
 
Ehi. Sono Conor. Questo è il mio numero, registralo nella rubrica ;)
 
Oddio.. è Maynard. Salvo il numero adesso così non mi dimentico. Per quanto non sia esattamente contenta di dover collaborare con lui, in qualche modo devo conquistare Chris, e Maynard è uno dei pochi che mi può aiutare.
Mh... vediamo. Ma si dai, lo registro come 'Maynard', giusto perchè adesso non mi viene in mente niente di meglio. Ora lo avviso, e basta.
 
Fatto, ti ho salvato nella rubrica. Ciao.
                                                        -Ja-
Hai fretta?
              _Co
Sì, sto aspettando una persona. Non mi va di perdere tempo.
                                                                                                  -Ja-
Ok, Hale.
           _Co
E non mi chiamare per cognome.
                                                 -Ja-
Va bene, Hale. 
                   _Co
 
Ma lo fa di proposito? Che rompicoglioni.
 
Dì la verità. Lo fai per farmi continuare a scrivere..
                                                                               -Ja-
Forse...
         _Co
Beh, non ho nè tempo nè voglia di messaggiare con te. A domani!
                                                                                                        -Ja-
A domani, Hale :)
                         _Co
 
Rinuncio. Anche perchè finirei per spaccare il cellulare, ma domani gli spacco la faccia se non la smette di fare lo scemo. 
 
Din Don
 
Il campanello. Forse è arrivata Mary. Sarebbe ora.
Scendo ad aprire la porta trovandomi davanti una ragazza sorridente con una chioma boccolosa blu elettrico. Spalanco gli occhi chiudendoli e aprendoli ripetute volte.
«Chi sei?» Mi decido a dire dopo un po'.
«Sono Mary» dice sospirando.
«Mary? Che hai fatto hai capelli!?»
«Ho provato una nuova tinta e li ho arricciati un po'. Come sto?»
OH.MIO.DIO.
«B-bene. Ti stanno bene»
«Ah, fa niente, tanto credo che cambierò di nuovo»
«O-ok. Vieni, saliamo a studiare» la invito chiudendo la porta.
Dalla cucina spunta mia madre che osserva stupefatta i capelli di Mary per un po' poi... Sorride??
«Ciao Mary, questo colore non ti sta male, sai? Però stai meglio con i capelli mossi piuttosto che ricci»
«La ringrazio signora Lawrence. Seguirò il suo consiglio» risponde la chioma blu mentre sale le scale insieme a me.
Lei si siede alla scrivania e io sul letto e iniziamo a fare i compiti. 
 
Dopo un paio d'ore.
«Wow. Ci abbiamo messo poco, credevo che avremo finito più tardi»
«Hai ragione»
«Beh... tu che vuoi fare adesso Jakie?»
«Non so... intanto metto un po' di musica»
Accendo la tv e vado al canale 67. Niente di meglio che Mtv Music, anche se questo periodo ripetono troppe volte Just Give Me A Reason. Mi piace P!nk, ma così è troppo.
«Mirrors! Oddio, questa è bellissima!» grido mettendomi in piedi e alzando il volume.
«Justin Timberlake è un mito!» esclama Mary seduta sulla sedia girevole continuando a girare su se stessa per 1, 2, 3, 4, 8, 10, 20, 30, volte!
«Aren't you somethin' to admire, cause you shine in somethin' like a mirror..» canticchio le parole della canzone e lei si blocca immediatamente. Barcolla un po' cercando di raggiungere il telecomando e abbassa di molto il volume.
La osservo interrogativa «Perchè hai abbassato?»
«Continua. Non ti fermare»
«A fare che?»
«Cantare. Continua a cantare»
«Ehm... ok? ...Cause with your hand in my hand and a pocket full of saop
I can tell you there's no place we couldn't go
just put your hand on the past, I'm here tryin' to pull you through
you just gotta be stroooong...» canticchio insicura per poi fermarmi e portare di nuovo lo sguardo sulla mia amica che mi osserva sbigottita con gli occhi spalancati.
«Porca zucchina. Tu sì che sai cantare!» esclama dopo avermi fissata per un minuto abbondante.
«Zucchina?- ma che cazz? -E comunque.. ma se sono stonata come una campana!» figurati se io so cantare bene. In un universo parallelo, forse. 
«Ma io sto dicendo sul serio! Se non mi credi, perchè non ti registri e poi vediamo cosa dice il mondo di internet!»
Ora gli occhi li ho spalancati io. «WHAT!?»
«Ma sì! Apri un canale youtube, prendi una telecamera, ti registri mentre canti e carichi il video su internet. Poi, vedremo quanti commenti positivi o negativi riceverai!» disse sicura di sè.
No, forse ho capito male. Anzi, DEVO aver capito male. Proviamo a richiederglielo. «Scusami, ma non ti seguo...»
Sbuffa alzandosi e vagando per la camera. «Allora, vai su internet -afferra il portatile e lo appoggia sulla scrivania accendendolo e andando su google- vai su youtube e ti registri. Un nikname? Mh... Jakie Hale... Djhale.. DJkie.. DJKHale!...»
Ma che caspita di nikname è DJKHale!? Dopotutto è Mary. Ha una fantasia così fervida per i nomi. E per le scuse da usare quando da buca ad un ragazzo con cui non vuole uscire, ma questo è un altro discorso.
«... Bene, inserisci il resto dei tuoi dati e una password. Poi continuo a spiegarti»
Prendo il pc incerta e mentre scrivo le chiedo nuovamente. «Ma sei sicura che sia una buona idea?»
«Certo! E' un'idea fantastica! Così riuscirai a far vedere al mondo quanto vali! Riuscirai a far girare la tua voce! E magari avrai pure successo!»
«Stop, stop, frena un po'. Rimani coi piedi per terra per favore»
«Va bene, va bene. Ora sbrigati a finire di completare!»
«Finito. Ora?»
«Allora, registri un video e lo metti sul computer, poi clicchi qui e lo selezioni dal menù, a questo punto, dopo averlo caricato, inserisci un titolo e una descrizione e via. Aspetti. Dopo un paio di giorni vedrai già i risultati!»
«Ok, credo di aver capito...»
Saltella felice per la mia camera di nuovo alla ricerca di qualcosa. Trova la videocamera in una scatola sopra l'armadio e me la punta contro quasi gridando «Bene! Incominciamo subito!»
«Cosa!? Ma io non sono pronta!»
«E' ovvio! Adesso ascolta la canzone un paio di volte e provala, appena sei pronta, ti registro!»
Ma perchè la sto lasciando fare... io non sono portata per queste cose. E non sono brava a cantare. Mi piace, ma lo faccio per divertimento, non credo minimamente di essere intonata.
 
Pochi minuti dopo.
Ok. Quella pazza psicopatica della mia amica dai capelli blu elettrico è davanti a me e mi punta la videocamera in faccia pronta a cliccare su 'rec'. La mia testa sta iniziando a divagare ed io sto sudando freddo. Fermala. Jakie, sei ancora in tempo, devi fermarla!
«Pronti, partenza, via!» grida premendo sul bottone incominciando a registrare. Troppo tardi.
«Inizia con una frase originale!» sussurra da dietro la videocamera.
Ci penso un po' per poi esclamare sobbalzando «DJKHale is here, bitches!»
La pazza sorride e mi fa cenno di continuare.
«Mi sono iscritta ora su youtube, grazie alla mia amica che mi ha spinta a farlo. Dice che me la cavo a cantare, e per quanto io pensi che sia una balla intergalattica, lascerò giudicare voi.»
Dopo questa specie di prologo, inizo finalmente a cantare. Passano un paio di minuti e concludo dicendo semplicemente «Spero che vi piaccia. Alla prossima!»
Mary spegne la videocamera asciugandosi una finta lacrima. Sbuffo, ma prima che possa dire qualsiasi cosa, la sua voce mi sovrasta «Perfetto! Ora modifichiamolo e poi va dritto su youtube!»
«Dio, ma stai facendo sul serio?»
«Ma secondo te sto scherzando!? Avanti! Non è tanto difficile!»
«Vaaa bene»  mi rassegno. E' fatta così, e quando pensa una cosa la fa è basta. Dopotutto, lei è la mia pazza e stravagante migliore amica Mary.
 
___________________________
 
Avanzo a piedi da casa mia a scuola con le cuffie nelle orecchie quando il mio cellulare inizia a vibrare. Oh, è Maynard. Stoppo la musica e sfilo uno degli auricolari accostando il cellulare all'orecchio. «Pronto?»
«Buongiorno Hale!»
«Cosa vuoi Maynard?»
«Volevo sapere se sei già arrivata a scuola, ti devo parlare»
«No, sono per strada»
«Bene, ti raggiungo tra poco»
«Ma se neanche sai dove so-» mi interrompo sentendo qualcuno picchiettarmi un dito sulla spalla. Mi volto incrociando due occhi di ghiaccio. «Eccomi» mi sorride Maynard.
«Allora, di che volevi parlarmi?» dico scocciata riprendendo a camminare.
«Stavo pensando, dato che dobbiamo aiutarci, dovremo anche sapere qualcosa in più su noi due. Cioè... facciamo qualcosa insieme per conoscerci meglio così avremo anche occasione di parlare di Mary»
Lo interrompo «E di Chris. Va bene, allora sabato pomeriggio, dopo scuola, vengo da te»
«Aspetta, sabato dev-»
«Non m'interessa -mi fermo davanti al cancello di scuola guardandolo in faccia- sabato pomeriggio da te. L'hai messa in mezzo tu questa cosa. Bene, è deciso. Ciao» concludo secca allontanandomi. Forse sono un po' troppo fredda con lui, dopotutto non mi ha fatto niente,  però mi sembra una situazione così assurda.
«Sabato a casa mia, Hale. Non dimenticarlo, allora» urla facendosi sentire da metà istituto. Mi blocco sul posto. Cosa stavo dicendo? Che sono troppo fredda con lui? Faccio bene! Anzi, lo tratterò come una merda. Brutto rompicoglioni del cazzo. 
Stringo i pugni pestando un piede in terra ringhiando e vado da Mary che mi fa cenno di raggiungerla.
«Jakie, da quando te la fai con Maynard? Devo essere gelosa?»
«Ma che cavolo dici Mary!? Devo solo andare a casa sua per farmi dare gli appunti di storia» le rispondo incazzata fulminandola con lo sguardo.
«Oh, meno male. Scusami ma la sua esclamazione faceva intendere altro»
«Lo so, e giuro che un giorno di questi si becca la mia chitarra in testa quel coglione...»
«Ehi! Non insultare il ragazzo che mi piace!»
Spalanco la bocca. «Ma come fa a piacerti un tipo del genere, mi chiedo. E comunque hai un modo di esternare i sentimenti molto strano»
«Sì, lo so» scrolla le spalle e raccoglie lo zaino da terra.
«Ah, ti stanno bene i capelli viola» rifletto ad alta voce guardandole i capelli e spostando alcune ciocche.
«Grazie. Alla fine li ho lasciati mossi come ha detto tua madre, ma ho cambiato colore»
«Stai davvero bene. Oh, è suonata. Che hai ora?»
«Geometria. Dio, per favore salvatemi» sospira con aria teatrale portando una mano sulla fronte e fingendo di svenire.
«Mi spiace, ma io non la posso salvare, signorina. Prima ora musica!»
«Beata te! Beh, ci vediamo in mensa! Ciao Ja!»
«Ciao Mary» la saluto veloce. Infilo la borsa nell'armadietto e lo sbatto rumorosamente camminando per il corridoio affollato fino a raggiungere le grandi tende rosse dell'auditorium. Ci passo agilmente attraverso e mi siedo sul bordo del palco appoggiando la chitarra accanto a me.
«Hai anche tu musica alla prima ora?» domanda qualcuno alle mie spalle.
Sollevo lo sguardo e salto giù appena vedo il viso di Maynard squadrarmi sorridente.
«Mi hai fatto prendere un colpo...»
«Suoni la chitarra?» domanda ignorandomi e provando ad afferrare il mio strumento prima che io glielo strappi di mano. 
«Sì, e tu? Che ci fai qui se non suoni niente?»
«E tu come puoi saperlo?»
«Non hai niente con te..»
«Il mio strumento è di là» dice facendo un cenno con la testa. Seguo con gli occhi la traiettoria che porta dritta al pianoforte in un angolo del palco. Lo guardo stupita. «Tu suoni il pianoforte!?»
«Esatto» esclama orgoglioso.
«Non ci credo...»
«Ma come, non mi hai mai visto suonare?» chiede incredulo dondolando le gambe.
«In realtà, no. Non ci ho mai fatto caso»
Spalanca la bocca e per un pelo la sua mandibola non tocca il pavimento. «Dimmi, ma tu le lezioni le segui, o pensi solo a te e Chris insieme da soli a fare cose poco caste dietro le quinte dell'auditorium..»
Divento rossa dalla rabbia e quasi mi esce fumo dalle orecchie. Gli punto un dito in faccia ringhiando incazzata. «TU, maledetto insolente rompicoglioni! Se non vuoi che ti prenda a pugni in testa fino a farti sprofondare sotto terra, vedi di parlare di meno e di farti di più i cazzi tuoi!»
«Perchè, non è vero?» dice con un'espressione rilassata in volto e rimango zitta. Ha ragione. Detesto ammeterlo ma ha ragione. Stavolta il rossore è dovuto all'imbarazzo.
«In ogni caso non sono affari tuoi» sussurro più calma e lui sorride.
«Non ti preoccupare, con me il tuo segreto è al sicuro!» esclama facendomi l'occhiolino.
Sospiro e raccolgo la chitarra allontanandomi.
«Dove vai?»
«Lontano dagli extraterrestri rompicoglioni» dico mentre lui scoppia in una risata fragorosa.
Idiota.



SAAAALVE!
Rieccomi.
Questo saluto mi ricorda molto Bruno Vespa...
Meglio cambiare registro.


Zaaalve centee!

Ok, così invece sembro una rincoglionita quindi lasciamo il 'Saalve'

Beh, come va la vita??
A me, bene. c: Ma questo non è importante.
Ecco a voi il secondo capitolo! 
Che ne pensate? Vorrei proprio saperlo quindi scendete
qui sotto e scrivetemi una recensione!
Potete scrivermi quaaaalsiasi cosa! 
Ora vado.
Spero di non aver fatto errori di battitura..
Hope you like it.

p.s.: dimenticavo.. HO AGGIUNTO IL BANNER! YEAH!

Ringrazio..


XxConorakamylifexX
Payphoneharry69
SameGioeCa1D
LittleHarmony13

per aver recensito lo scorso capitolo.

Sparisco 
*PUFF*
-V

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Capitolo 3
*** Can we restart, please? ***


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Can we restart, please?
 
La lezione di musica è iniziata da poco e il professore ha già iniziato a mandare gli studenti uno alla volta sul palco per suonare un pezzo di quelli che abbiamo studiato.
Io sono stata chiamata tra i primi, e ho suonato molto bene secondo il prof. Se solo non ci fosse stata quella chioma biondo scuro/castano chiaro e quelli occhi di ghiaccio vispi a fissarmi tutto il tempo forse mi sarei sentita più a mio agio. Tuttavia, ormai è andata.
Se non cercasse continuamente di farmi arrabbiare, forse potrei pure diventargli amica. Magari è più simpatico di quel che sembra. 
Mi blocco sentendo un pianoforte suonare. Mi volto di scatto verso il palco e noto che tocca a Maynard. Vediamo cosa sa fare.
Prende un respiro profondo, chiude gli occhi e inizia a suonare. Le sue dita si muovono rapide ed agili sui tasti del pianoforte producendo un suono bellissimo. E io che credevo che mi stesse dicendo una balla. Come trascinata dalla musica mi avvicino sempre di più al palco per poi appoggiarmici con le braccia e la testa, cullata dalla dolce melodia. Dura poco più di un minuto prima che il professore lo fermi. «Complimenti, Maynard. Un'altro pezzo magnifico, continui così»
Mi sollevo dalla mia posizione ritornando a sedere. Sono sorpresa. Non ho ancora realizzato cos'è appena successo che qualcuno si siede accanto a me. «Allora, che ne pensi?»
«Suona davvero benissimo...» sussurro con un filo di voce.
«Cosa?»
Mi volto trovandomi davanti gli occhi chiarissimi di Maynard e mi affogo con l'aria. Tossisco. «Niente. Mh... non sei male» dico facendo una smorfia. Lui sorride e guarda davanti a sè. «Ogni volta che suono penso a Mary. E così do il meglio di me...»
«Povera ragazza, non mi immagino come farà a stare con uno come te. Sempre se riuscirai a conquistarla... ma sfigato come sei...» lo provoco. 
Lui corruga la fronte. «Senti... io non so che problema ci sia tra noi due. Non mi sembra di averti fatto niente, ma se c'è qualcosa di me o del mio comportamente che ti ha particolarmente dato fastidio, dimmelo e cercherò di rimediare»
Mi volto guardandolo con la bocca spalancata e lui non capisce. «Cioè, tu, non ti sei minimamente accorto di quanto mi hai dato fastidio provocandomi continuamente?»
«Ehm.. che intendi scusa?»
Ok. Qui le possibilità sono due: 1 è scemo 2 me lo fa apposta.
«Dimmi, ma me lo fai di proposito?»
Assume un'espressione interrogativa e continua a fissarmi.
«Gridi nel corridoio e in cortile che a me piace Chris o che devo venire a casa tua Sabato facendo intendere chissà cosa agli altri e mi provochi continuamente facendo cose che mi irritano. Se vuoi andare d'accordo con me, non devi provocarmi»
«Va bene. Allora... possiamo ricominciare, per favore?»
Stavolta sono io quella che non capisce. «Cioè?»
Mi porge la mano sorridendomi. «Piacere, sono Conor Maynard e vorrei che tu mi aiutassi a conquistare la tua migliore amica Mary»
Ora capisco. Gliela stringo sorridendo a mia volta. «Piacere, Conor. Io sono Jakie Hale. Ti aiuterò, ma solo se tu mi darai una mano a conquistare il tuo migliore amico Chris»
«Affare fatto!»
 
_____________________________________
 
Al suono della campanella mi dirigo velocemente verso la mensa e raggiungo Mary ad uno dei tavoli. Prima di sedermi mi sento chiamare. «Hale!»
E' Maynard che mi raggiunge dopo poco. «Hai dimenticato gli spartiti in auditorium. Non sono riuscito a darteli prima quindi... ecco a te!»
Afferro i fogli che ha in mano sorridendogli. «Grazie mille»
Ricambia il sorriso. «Niente! Ora raggiungo Chris, ci vediamo più tardi in classe»
«A dopo»
Mi siedo e Mary mi guarda maliziosa. «Che c'è?»
«Niente. Oh, scusa. Hai dimenticato gli spartiti in classe prima e ho pensato di portarteli così potevo rivederti..» fa il verso a Maynard.
Mi trattengo dal scoppiarle a ridere in faccia senza successo e tutti i ragazzi presenti in mensa si girano verso di me. «Be? Che avete da guardare voi?» grido e ognuno torna a fare ciò che stava facendo.
«Sei solo gelosa cara mia!»
«Ci credo!»
«Non ti sei neanche accorta che è venuto a darmi gli spartiti per guardare te!»
«Cosa?» Non se n'è accorta.
«Sei troppo ingenua, tesoro» le dico con fare teatrale.
«Non capisco cosa intendi..»
«Fa niente. Non ho certo voglia di parlare di Maynard. Beh.. novità?» dico sfogliando gli spartiti. Aspetta.. e questo cos'è?
«Non credo, no»
«E invece si...» sussurro assorta.
«E cosa?»
Sollevo il foglio per mostrarglielo. «Il Drama Club»
«Che roba è?»
«Non so, sembrerebbe essere un corso di teatro e musica. Inizia oggi pomeriggio e continua fino alla fine della scuola...»
«Quindi dura solo due mesi. Beh... mi piacerebbe partecipare ma...»
«Cos'è quel 'ma..'?»
«I miei mi hanno proibito attività dopo la scuola»
«PERCHE'?»
«Il mio ultimo compito di chimica era uno schifo, e se non recupero quel voto, niente attività»
«Quando avrai il prossimo compito di chimica?»
«Ehm... questo venerdì, se non erro»
«Allora sappi che quel compito ti andrà benissimo» mi alzo di scatto prendendo la borsa.
«Dove vai?»
«Ho una cosa urgente da fare»
Corro verso il tavolo di Chris e Maynard. Il diretto interessato e i ragazzi mi guardano perplessi. Sorrido amorevolmente a Terrence che mi guarda leggermente perplesso poi mi volto verso il biondino. «Maynard, dobbiamo parlare»
«Adesso?»
«Sì. Ora, subito, immediatamente. Do you understand? Su, in piedi forza!»
Lo tiro per un braccio e lui si solleva seguendomi svogliatamente. Lo trascino in giardino e a pochi passi dalla porta mi fermo vicino al muretto.
«Che c'è Hale?»
Sbuffo per il cognome ma lascio correre, c'è una cosa ben più importante. «Senti, prima una domanda. Come mai mi hai messo quel volantino del Drama Club tra gli spartiti?»
Porta una mano dietro la testa e guarda in giro. «Beh...ecco... speravo che Mary e tu foste interessate...»
Sorrido beffarda. Ho un grande piano in mente. «Bene.. anzi, perfetto..»
«Che cos'hai in mente?»
«Tante cose.. Per ora... Mary deve recuperare un voto di chimica altrimenti non potrà venire al Drama Club, quindi dovrai aiutarla tu» dico con un sorriso smagliante.
«E come?»
«Semplice. Le darai ripetizioni!»
«Ottimo.Ma c'è un problema..»
Inclino la testa. «Ovvero?»
«Io non so dove abita, nè lei sa dove abito io» 
«Si può trovare una soluzione»
Aspetta che continui il discorso. «Venite entrambi a casa mia!»
«Sicura che non ci sono problemi?»
«Ma si! Tanto vi dovete solo conoscere, mica scambiare effusioni! Per quello ci sarà tempo» fa una smorfia ma poi sorride.
«Va bene. Quando iniziamo?»
«Today. Vieni da me alle cinque, ti faccio vedere dove abito dopo scuola, ok? Ok!» concludo soddisfatta e torniamo in classe.
 
________________________________
 
E' in ritardo. Gli avevo detto alle cinque e sono già le cinque e mezza. Mary intanto si sta spazientendo. «Perchè mi hai fatta venire, Jakie?»
«Per darti ripetizioni di chimica»
«E allora perchè non stiamo studiando??»
«Perchè dobbiamo aspettare...»
«COSA!? DOBBIAMO ASPETTARE COSA!?»
«Calmati...»
Sentiamo il campanello e mi rallegro subito. La prendo per il braccio e la trascino fin davanti alla porta, schiarisco la voce e inizio a parlare. «Allora, per aiutarti in chimica, ho deciso di chiamare una persona che ti potrà aiutare benissimo!»
Spalanco la porta senza guardare chi c'è dall'altra parte e quando vedo la faccia interdetta di Mary mi blocco. «Chi dovrei aiutare io e in che cosa??» sento strillare oltre la porta così faccio il giro trovandomi davanti mio padre. Gli salto addosso aggrappandomi a lui.
«Oddio, papà. Quanto tempo!»
La sua risata roca rieccheggia nella casa e mi stacco sorridendo a 33234455456 denti. Sorride anche la chioma viola alle mie spalle «Ben tornato signor Hale!»
«Grazie Mary. Allora, aspettavate qualcuno?» dice chiudendo la porta e sedendosi sul divano insieme a noi.
«Si, papà. Ma tu piuttosto, raccontami di New York! Com'era? Come hai passato questi mesi?»
«Non ti preoccupare, ti racconterò tutto, adesso abbiamo molto tempo per stare insieme. Oh, mi è parso di sentire il campanello. Vai ad aprire Jakie»
«Certo!»
Corro ad aprire la porta. Maynard. «Scusami per il ritardo ma dov-» non finisce neanche di parlare che lo tiro dentro chiudendo la porta.
«Mary! Ecco il tuo tutor!»
«Conor??»
«Esatto!»
Maynard è perplesso. «Ehm.. ecco.. scusate..»
«Grazie Jakie!»
«Di niente! Beh.. salite, arrivo subito!»
«Ok!»
I due salgono e io mi siedo di nuovo con mio padre.
«Chi è quel ragazzo?»
«E' un mio compagno di scuola, Conor Maynard. L'ho chiamato per aiutarci in chimica dato che lui è un genio in tutte le materie»
«Non devo essere geloso, vero?»
Trattengo una risata.«No, papà. Non è il mio ragazzo, non ti preoccupare>»
«Bene. Allora non devo fare male a nessuno. -lo spingo scherzosamente e ridiamo- Dimmi, come va la scuola?»
«Benissimo. E com'è stato il tuo viaggio?»
«New York è una città magnifica, non c'è che dire. Ma tu e la mamma mi siete mancate tantissimo»
Lo abbraccio. «Anche tu ci sei mancato molto. E' bello riaverti con noi»
«Ora vai dai tuoi amici, su»
Mi bloccai a metà della scala. «Aspetta.. papà, quanto tempo rimarrai?»
«Finchè non mi chiameranno di nuovo»
Sorrido sollevata e salgo gli ultimi scalini. Meno male...
Entro in camera con un sorriso ebete spiaccicato in faccia e mi butto sul letto facendo rimbalzare più volte Maynard che quasi finisce a terra di faccia.
«Quanto tempo rimarrà a casa tuo padre?» chiede Mary.
«Ha detto che finchè non lo chiamano rimane qui...»
«Che c'è di strano, non è sempre qui a casa?» dice Maynard curiosando in giro per la camera e guardando un po' ovunque.
Mi sollevo su un braccio alzando gli occhi al cielo. «Evidentemente no, Maynard. Mio padre è un uomo d'affari e viene chiamato in giro un po' in tutto il mondo. Quest'anno è a New York a lavorare. Quindi, se non sai le cose, sta zitto e basta. E meno male che eri un genio!» ribatto infine seccata.
«Ok, scusami. -risponde ironico- Oh! E qui cosa c'è?» si blocca davanti alla scarpiera con gli occhi luccicanti. Fa per apirla quando, sia io che Mary gridiamo all'unisono «NOO!!»
Non ci da ascolto e tira la maniglia. E' come se partisse il rallenty. Io finisco a terra con un braccio allungato verso di lui e un'espressione di supplica quando, tempo tre secondi e Maynard viene travolto da una valanga di scarpe. Tutte rigorosamente converse, naturalmente. Io e Mary lo disseppelliamo, anche se lo lascerei volentieri lì sotto, e quando si rimette in piedi ha una faccia sconvolta. Mi scappa un sorriso. «Che c'è? Sconvolto Maynard? Ho un bel po' di scarpe, e allora?»
Si gira lentamente verso di me spalancando gli occhi. Attento che ti escono fuori dalle orbite. «U-un b-bel p-po'? Ne hai così tante che se in un centro commerciale avessero finito le scorte chiamerebbero te al posto dei rifornitori!»
«E va bè! Mi servono!»
«Ma se sono più di 400 paia! Cosa te ne fai?»
Inizio a pescarne qualche paio dalla montagna. «Queste stanno bene con gli short in jeans. Queste con la t-shirt fluo. Queste col cappello da cow-girl. Queste con la canottiera azzurra. Oh, è queste, sono le mie preferite!»
«Tu sei tutta matta. Sistemiamo questo disastro e mettiamoci a studiare piuttosto» sospira lui sconsolato e dopo dieci minuti siamo tutti e tre chini sui libri. Speriamo di concludere presto.
Due ore dopo sono tornati a casa, finalmente. A cena papà ci ha raccontato di tutte le cose incredibili che ci sono a New York e sembra essere veramente un luogo magnifico. Anch'io voglio vedere i taxi giallo mostarda, gli hot-dog (di cui il significato del nome è molto equivoco), il pop-corn al caramello, i quintali di mais, gli altissimi grattacieli e la statua della libertà. Sempre che quest'ultima si trovi a New York... ecco cosa succede ad avere una professoressa di geografia come la mia! Comunque, ritornando a New York. «Papà, un giorno potrò venire con te?»
«Certo, Jakie! Ma solo quando avrai finito tutti gli studi»
«Ma così non è giusto!» faccio la finta offesa poi scoppiamo a ridere tutti insieme.
 
___________________________
 
Sono così allegra che potrei mettermi a canticchiare la canzoncina di Mary Poppins scivolando sul corrimano delle scale.
Sono così felice che potrei mettermi un vestitino alla Biancaneve e andare a raccogliere primule in un prato.
Sono così serena che potrei iniziare a saltellare per tutto il cortile della scuola come una rincoglionita.
E se sono tutto questo, è perchè ieri, dopo sei mesi, è finalmente tornato mio padre! Sono troppo contenta! Sprizzo energia da tutti i pori e probabilmente sto brillando. Le vedete le stelline intorno a me, eh? Le vedete?? Le vedete??? Ok, smetto.
Con la mia aria da ebete e il sorriso stampato in faccia, mi avvio per il corridoio fino al mio armadietto. Lo apro delicatamente e lo chiudo con altrettanta leggerezza subito dopo aver tirato fuori i libri di storia. Niente mi potrà buttare giù oggi. Niente di niente. Neanche la prima ora che normalmente definirei di merda. Raggiungo la mia classe a noto vicino al mio banco Mary e Maynard parlare tranquillamente. Sorrido involontariamente di nuovo e mi vado a sedere con aria ancora sognante. I due si fermano e mi guardano assumendo poi un'espressione scioccata.
«C-Che ti prende Hale?» Balbetta Maynard.
«Niente. Shono Felisce» bisbiglio in risposta.
«Molto zuccherosa oggi, eh Hale? Alla fine hai fatto i compiti di algebra?»
«Alsgebra no... ASPE, ALGEBRA!?» Mi rianimo improvvisamente e spalanco gli occhi. Lui è perplesso. «Come, te l'abbiamo ripetuto più di 40 volte ieri sera e tu hai sempre detto "li farò subito dopo cena, non vi preoccupate"» interviene Mary scimmiottando il mio tono di voce.
Mi prendo la testa fra le mani. «Me ne sono completamente dimenticata!»
I due sospirano rassegnati. Sono allibita. Come ho fatto a dimenticarmene!? «Ora cosa pensi di fare?»
«Non lo so, Maynard... A che ora abbiamo algebra?»
«Subito dopo pranzo»
«E quanti esercizi c'erano?»
«Una trentina, perchè il professore è mancato questo mese, ricordi?» risponde lui.
«Non ce la farò mai a farli in classe, considerando che in seconda ora ho pure educazione fisica! Proverò a giustificarmi..»
«Beh.. buona fortuna Jakie!» conclude Mary e ci sediamo ognuno al posto nostro in seguito all'entrata del prof. Ora cambia tutto. Sono allegra come un 40enne che è appena stato licenziato dopo 20 anni di lavoro.
Sono felice come qualcuno che deve farsi 100 metri a piedi scalzi su carboni ardenti e vetri taglienti con in braccio un cane rabbioso.
E sono serena come se fossi intrappolata in un vicolo cieco con davanti tre pitbull, un leone, due orsi polari e un'anaconda uscita dal rio delle amazoni apposta per me, tutti pronti a sbranarmi.
In due parole: Sono. Fottuta.


 
SAAAAAAAAAAAAALVEEEE!!

Sì, sono tornata, e sono più carica di prima (?)
No va bè, ahaha.
Rieccomi ad aver aggiornato dopo tanto con il terzo capitolo di glass girl!
Che ne pensate?
Il fatto di dover scrivere sempre capitoli lunghi talvolta mi spiazza, poi si sprecano 
tutte le idee migliori nei primi capitoli e rimani bloccata per tanto. Capita.
In ogni caso il terzo capitolo è arrivato, il quarto più o meno c'è, ora vedremo per il quinto. AHA
Mh.. in questo capitolo c'è la scena della scarpiera. Una mia amica leggendola 
è scoppiata a ridere, io ero perplessa ma se anche a voi ha fatto lo stesso effetto, scrivetemelo.
Avete sentito R U Crazy!? E' stupenda, non vedo l'ora di poter asccoltare il nuovo disco del mio 
adorato Conor! E poi le sue cover.. mio dio. *-*
Beh.. ringrazio chi ha recensito la scorsa volta e..
mi dissolvo.
*puff*
V.

 

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