Pokémon: Il cuore dell'Antica.

di LordWeavile94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: Il Monte ***
Capitolo 2: *** Doverose scuse e... alcune questioni! ***
Capitolo 3: *** Capitolo Primo: Una giornata di "allenamenti". ***
Capitolo 4: *** Capitolo Secondo: Doppio Incontro! ***



Capitolo 1
*** Prologo: Il Monte ***


Signore e signori, rieccomi sulla scena! Dato che ho finito (ALLELUIA) gli esami, finalmente posso tornare a scrivere tranquillamente.
La storia che state per leggere è il seguito dell’altra mia storia, ”Pokémon: il regno dell’oscurità”. Non è strettamente necessario che per leggere questa storia dobbiate leggere anche l’altra, anche se, in quel caso, alcune cose non vi saranno molto chiare.
Ad ogni modo, spero di divertirvi. Bando alle ciance, cominciamo!
 
Prologo: Il Monte.
 
Un cielo oscuro si stendeva sopra la regione di Johto. L’aria era fresca, calma, pura, tutto era silenzioso. Una piccola figura osservava dall’alto la regione, guardandone le città, le foreste, i mari. Dopo un po’ di tempo essa si spostò verso la parte orientale della regione, dove svettava, immenso e magnifico, il Monte Argento.
-Meno male che sono riuscito a prendermi un po’ di pausa! Mi mancava proprio questa sensazione!-pensò il pokémon. –Ash è davvero instancabile, si allena tutti i giorni e tutto il giorno! Persino io alla fine sono esausto.- il pokémon volse lo sguardo sul monte che stava sorvolando, inquieto. –Ed è tutto per quello lì. Suo padre, il più grande Maestro Pokémon del mondo. Dicono che non abbia nemmeno bisogno di parlare, che i suoi pokémon capiscano all’istante ogni suo ordine. È un po’ inquietante. Però, ogni volta che lo sento nominare, mi viene voglia di diventare ancora più forte! Chissà se i suoi compagni sono alla mia altezza. Certo, se è più forte di Camilla...- il pokémon ricordò lo scontro, terribile, di qualche settimana prima. Aveva lottato con tutte le proprie forze, ma alla fine il Garchomp della Campionessa lo aveva battuto. Quella sconfitta gli bruciava ancora.
Il pokémon ridiscese lungo la montagna, arrivando fino alla base. C’era un centro pokémon, con le luci tutte spente, un lago  e la buia entrata. Il monte, apparentemente infinito, si stagliava sopra di essa, come un gigante sopra una formica.
Mew sentì un suono, dietro di sé, come di qualcosa che rimbalzasse per terra. Il pokémon Novaspecie si girò, incuriosito. Vide, nella macchia d’alberi vicina, una luce. Curioso come era, si avvicinò. Era una palla, completamente bianca e perfettamente sferica. Sembrava quasi emanare luce. Si guardò in giro: chi poteva aver perso un oggetto del genere? Un bambino, forse. Ma i bambini non vanno in giro, di notte. Il pokémon Novaspecie chiuse per qualche secondo gli occhi, poi li riaprì. –Be’, non ha nessuna aura particolare. Non dovrebbe essere un problema toccarlo.-
Mew avvicinò la zampa alla sfera. Aspettò un secondo, poi la toccò. Come quando in uno specchio d’acqua viene lanciato un sasso, sulla superficie della sfera si formarono delle increspature concentriche.
Un attimo dopo, la palla, come se fosse stata di luce liquida, si avvolse intorno al braccio del pokémon Novaspecie. Mew lanciò un verso sorpreso e cercò di togliere la zampa. Tentacoli di luce risalirono lungo il piccolo braccio del pokémon, fino ad avvolgerlo completamente.Mew lanciò tutti i suoi poteri mentali contro la sfera, ma questa non reagì. Mew provò a colpire la sfera con un attacco Codacciaio, ma questa, semplicemente, assorbì l’attacco, e con esso la coda del pokémon. I tentacoli, che ora risalivano lungo il corpo del pokémon, diventavano sempre più potenti, affamati, voraci. E, intanto, Mew si sentiva sempre più debole. In poco tempo rimasero fuori solo le orecchie del piccolo pokémon. Un attimo prima di essere totalmente inglobato, Mew lanciò un grido mentale.
-ASH!-
 
 
Sulla cima del Monte Argento, un uomo si svegliò, colto da un incubo. Un piccolo topo giallo, steso accanto a lui, si svegliò e lo guardò incuriosito. L’uomo scosse la testa, sorrise e accarezzò la testa del Pikachu, fino a che questi non si riaddormentò. Il suo sorriso svanì, e l’uomo guardò davanti a lui, verso un punto preciso della parete.
-Era solo un sogno, vero? O...o forse no?-
 
Mew era nel buio. Si sentì tornare un poco, un minimo di forza. Cercò di capire dove fosse, ma i suoi poteri psichici sembravano essere disturbati. Riusciva solo a sentire un debole ticchettio di catene, poco lontano da sé. C’era qualcuno lì, oltre a lui.
Dopo quella che gli sembrò un’eternità, sentì una presenza avvicinarsi. Un brivido di gelo gli scese lungo la schiena. No. Non era possibile. Non lei.
Una bambina completamente vestita di bianco si avvicinò. Ridacchiò, con voce gelida e cristallina.
-Benvenuto, fratellino.-
 
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Ed ecco qui il Prologo. Spero che vi sia piaciuto, e se avete commenti, critiche o consigli, scrivete pure, prometto che leggerò tutto e che mi regolerò in base a quello che mi direte! Grazie dell’attenzione, a presto!
Lord Weavile.

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Capitolo 2
*** Doverose scuse e... alcune questioni! ***


Buonasera a tutti! Sono redivivo!
Innanzitutto mi scuso con tutti quelli che mi seguivano per la mia scomparsa. A quel tempo ero un po’ preso con altri racconti e poi non ho più trovato tempo di continuare quello che avevo cominciato. Intanto gli anni sono passati, io mi sono fatto un po’ più grande, un po’ più folle. Probabilmente non vi ricorderete neanche la mia vecchia storia, ma quello è colpa mia. Mi scuso quindi ancora una volta per essere scomparso senza dire nulla, per aver deluso le vostre aspettative (se ne avevate) ed in generale per essere stato un cattivo scrittore. Mi scuso profondamente.

 
Passando a note più positive… la storia rivive! Mi è tornata voglia di scrivere, quindi ho deciso di continuare con la mia storia, che era appena iniziata.
Non so quanto spesso potrò scrivere, avrete capito che sono estremamente altalenante, quindi potrei cominciare a sfornare un capitolo a settimana e poi improvvisamente non scrivere più per molto tempo. Cercherò di limitare al massimo quest’altalena, ma purtroppo come avrete già capito fidarsi di me su queste cose non è eccessivamente consigliabile.
Quanto alle altre storie che stavo scrivendo e che ho lasciato incompiute… si vedrà. Per ora ho l’ispirazione per scrivere questa, è possibilissimo che mi venga ispirazione e voglia di farne anche altre, che perda la voglia di fare tutto o che continui a scriverne una sola. Cercherò di prendermi un impegno solo quando sarò sicuro di poterlo mantenere, ma… come detto prima, sembra che io non sia eccessivamente affidabile.

[LEGGERI SPOILER SERIE XY e XY&Z]
Passando alla storia vera e propria, volevo puntualizzare alcune cose. Questa storia è stata concepita quando la serie XY non era ancora iniziata, o cominciavano ad esserci solo le prime avvisaglie. La serie è progredita, con i nuovi compagni Clemont, Bonnie e Serena (scusate se uso i nomi Giapponesi, ma la sto seguendo in quella lingua) e nuovi pokémon. Punti focali sono il rapporto tra Ash e Serena e i nuovi pokémon di Ash, primo tra tutti Greninja con la sua forma particolare. Nella mia storia Ash non è mai andato a Kalos, quindi non ha reincontrato Serena e non ha mai visto Clemont, Bonnie o Froakie. Allo stesso modo, non sa nulla sulla MegaEvoluzione.
L’ultima è il minore dei problemi, in quanto è abbastanza probabile che si diffonda anche nelle altre regioni e Ash potrebbe abbastanza facilmente reperire delle megapietre.  Quanto a Greninja, è praticamente impossibile che Ash lo ritrovi e ricominci daccapo tutto il processo che lo ha portato alla sua forma particolare. Clemont e Bonnie potrebbero viaggiare anche a Johto, anche se non c’è molto motivo perché lo facciano, e usciremmo anche dal classico “trio” o “quartetto” delle serie classiche (Anche se vorrei proprio vedere Bonnie e Brock, insieme sarebbero divertentissimi). Quanto a Serena, per come stanno le cose con la mia storia, è sicuro che abbia visto Ash in televisione, ma non penso che arriverebbe a cercarlo per una regione intera diversa dalla sua, soprattutto dati  i gossip sulla sua nuova ragazza.
Per capirci, chiedo aiuto a voi. Cosa vorreste vedere? Ash con le megaevoluzioni? Un ritorno in un qualche improbabile modo di Greninja, Clemont e Bonnie? Una sorta di triangolo Ash-Lucinda-Serena?
La mia idea è di sfruttare le megaevoluzioni e di lasciare i suoi compagni senza comparse per un’eventuale altra fanfiction, ma se volete così tanto vedere cosa succederebbe in queste situazioni, posso provare ad accontentarvi. Se vi importa qualcosa di queste cose e avete voglia di scrivermi, scrivete pure un messaggio privato o quello che preferite e fatemi sapere. In ogni caso se penserò che inserendo certi elementi forzerei troppo la storia, mi spiace molto ma non li inserirò.
Detto questo, vi lascio con il nuovo capitolo nella prossima pagina, e… spero vi piaccia la mia storia. Grazie!

LordWeavile94.

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Capitolo 3
*** Capitolo Primo: Una giornata di "allenamenti". ***


Eccoci qua per un nuovo capitolo. Non vi sto ad annoiare con delle chiacchiere, cominciamo subito!
 
 
Capitolo Primo: Una giornata di “allenamenti”.
 
Qualche giorno prima…
 
-Oshawott, geloacquagetto!- gridò un giovane ragazzo, vestito con un paio di jeans, una maglietta nera con strisce nere e un cappello col simbolo di una pokéball sulla testa. Sulla spalla aveva un piccolo pokémon giallo simile ad un topo.
Un piccolo mostriciattolo simile ad una lontra gridò il suo nome, poi creò un vortice d’acqua attorno a sé. Subito dopo partì in volo circondato dall’acqua. Mentre era in volo, il pokémon cominciò a girare su sè stesso e a lanciare un attacco Geloraggio. L’acqua si ghiacciò, formando un proiettile di ghiaccio che si diresse dritto dritto contro una grossa roccia. Al contatto con la pietra il proiettile esplose, lanciando ovunque schegge di ghiaccio e di roccia. Oshawott saltò indietro, guardando la roccia distrutta.
-Così si fa! Bravissimo, Oshawott!- disse Ash, entusiasta. Il pokémon si girò e batte la zampa sulla sua conchiglia, dandosi un’aria di superiorità.
-Benissimo! Ora tocca a te, Sceptile, usa Solarraggio!- esclamò il ragazzo.
Un pokémon simile ad un grande geco, con due paia di foglie su ogni braccio, una coda simile ad una foglia di palma e vari bulbi sulla schiena entrò in campo.
Il pokémon si mise a quattro zampe e cominciò a caricare energia solare. I suoi bulbi si illuminarono di bianco. Improvvisamente il pokémon aprì la bocca e un raggio di pura energia si diresse contro un’altra, grande roccia. L’esplosione fu seguita da un mare di fumo. Quando questi si dissipò, della roccia non rimaneva più nemmeno la polvere.
Sceptile si rialzò, soddisfatto, e riprese il suo solito rametto, mettendoselo in bocca.
Oshawott era esterrefatto.
-Ottimo! Sei davvero un grande, Sceptile!- disse Ash.
Una voce di ragazza risuonò nell’aria limpida.
-Ragazzi! Venite, è pronto il pranzo!-
Ash cominciò immediatamente a correre.
-Cibo! Meno male, stavo morendo di fame!- disse il ragazzo. I suoi pokémon sospirarono, poi lo seguirono: non sarebbe mai cambiato.
L’allenatore andò verso un tavolo, sistemato sulla riva di un fiume, che scorreva pulito tra le pianure di Johto. Vicino al tavolo c’era una grande pentola, nella quale un qualche cibo bolliva, diffondendo nell’aria un delizioso profumo di carne e patate. Accanto alla pentola stava un ragazzo alto e robusto, vestito con un pantalone e una giacca grigi, i capelli marrone scuro sparati in aria. Seduta su una sedia stava invece una ragazza, vestita con una maglietta a maniche corte nera, una minigonna rosa e un capello bianco sulla testa. Aveva occhi e capelli di un misterioso e intrigante blu zaffiro.
Accanto al tavolo c’erano, per terra, una serie di ciotole con del cibo già pronto per i pokémon.
-Eccoti, finalmente! Oggi ho preparato il mio spezzatino speciale, ti caricherà al massimo!- disse Brock, portando sul tavolo la pentola e riempiendo i piatti.
-Grazie mille Brock, sei il migliore! Bene, buon appetito a tutti!- disse velocemente Ash, prima di prendere una forchetta per cominciare a mangiare. La sua mano fu fermata da un’altra mano, più piccola della sua e più morbida, ma decisa. Il ragazzo alzò lo sguardo verso Lucinda.
-Ash! Quante volte ti devo ricordare che bisogna lavarsi le mani prima di mangiare?- chiese la ragazza con sguardo severo.
-Ma...- cominciò a dire il ragazzo. Lo sguardo della coordinatrice fu eloquente, e Ash si alzò per andare a lavarsi le mani. Quando tornò, la ragazza ridacchiò leggermente.
-Bravissimo, così si fa! Buon appetito, Ash!- disse lei, per poi dargli un bacio sulla guancia. Lui arrossì, però sorrise. Non si era ancora abituato molto all’idea di essere fidanzato, ora. Gli faceva un po’ strano...ma non era male, in fondo. Sapere che c’era qualcuno sempre pronto ad aiutarlo, a stargli vicino e ad abbracciarlo, se necessario, lo faceva sentire decisamente bene. E poi, aveva un nuovo obiettivo: la felicità di lei, ancora più di prima.
Brock rise.
-Forse dovrei lasciarvi un po’ più di tempo da soli!- commentò.
Lucinda arrossì, sentendosi andare a fuoco. Si alzò e per poco non gridò.
-B-Brock! N-non mi sembra il caso!- disse.
L’allevatore e medico pokémon rise di più.
-Di cosa state parlando?- chiese Ash incuriosito.
Gli altri due sospirarono.
-Ash, a volte mi chiedo come tu abbia fatto a dichiararti a me!- borbottò la ragazza sedendosi di nuovo.
-Ehi! Perché?- protestò lui. Ash era sicuro dei sentimenti che provava per lei, e infatti non era mai stato più felice in vita sua. Cosa poteva esserci di meglio, a parte essere un Maestro Pokémon?
I due non risposero e l’argomento cadde.
Durante il pranzo i tre parlarono del viaggio che stavano compiendo.
-Allora, Brock, quale è la prossima tappa?- chiese Ash, ingoiando un grosso pezzo di stufato. L’uomo sorrise e pensò per qualche secondo prima di rispondere.
-Entro un paio d’ore raggiungeremo Ebanopoli, dove ci fermeremo per un paio di giorni, prima di proseguire per le montagne e raggiungere il Monte Argento.-
Ash annuì, ricordandosi il tragitto che dovevano fare. Aveva ancora poco tempo, quindi. Battere suo padre, il più grande maestro pokémon del mondo, era la sua priorità assoluta. Non era sicuro di essere ancora pronto ma, in un modo o nell’altro, ce l’avrebbe fatta. Prima, però, di dovevano fermare ad Ebanopoli. Il ragazzo si girò verso Lucinda.
-Giusto, tu hai una gara pokémon lì, vero?- chiese Ash.
La ragazza annuì, e una scintilla di determinazione si accese nei suoi occhi.
-Esatto! Mostrerò a tutti chi è la migliore coordinatrice del mondo!- disse, eccitata.
-Giusto, così si parla! E io tra poco sarò il più grande maestro pokémon!- gridò Ash ai quattro venti.
Brock ridacchiò: a volte quei due erano proprio uguali.
-Piuttosto Ash, dov’è Mew? Non lo vedo, qui!- chiese Lucinda, guardando i pokémon che stavano mangiando.
-Ah, sì, dato che voleva prendersi un po’ di pausa, gli ho concesso qualche giorno di calma. Dopotutto è già molto forte ed è anche uno di quelli che si impegnano di più. Mi è sembrato giusto.- rispose il ragazzo. L’altra annuì, capendo.
Finirono di mangiare, lavarono tutto e fecero gli zaini.
-Bene ragazzi, tornate nelle pokéball!- gridarono all’unisono i tre allenatori, prima di far tornare i pokémon nelle loro sfere. Tranne due: Pikachu, che si posizionò come suo solito sulla spalla di Ash, e Piplup, che si accoccolò tra le braccia dell’allenatrice, con al collo la sua Pietrastante.
I ragazzi poi ripresero il viaggio. Parlarono del più e del meno, anche se l’argomento principale era la gara che presto Lucinda avrebbe fatto.
-Chi pensi di utilizzare?- chiese Brock. La ragazza ci pensò su, poi sorrise.
-Penso che utilizzerò…be’, lei, ovviamente.- rispose ridacchiando.
-Ma è la sua prima gara! Sicura che ce la farà?- chiese Ash, sbalordito.
-Certo che ne sono sicura! Non avrà problemi!- disse Lucinda, sempre ridendo.

Alla fine, dopo circa due ore di viaggio, arrivarono ad Ebanopoli.
-Wow, mi tornano in mente tanti ricordi!- disse Ash eccitato –Il problema al tempio del drago, la lotta con Sandra e tantissimo altro! Ti ricordi, Pikachu?- il topo rispose con un verso affermativo.
-Bene, ragazzi, io vado a prendere le stanze al centro pokémon, voi fate pure un giro! A dopo!- disse Brock, prima di dirigersi a passo decisamente svelto verso la residenza dell’Infermiera Joy.
-Perfetto! Allora, io comincio subito ad allenarmi!- gridò Ash, prima di cominciare a correre verso una piccola arena di battaglia dove si stavano affrontando due grandi pokémon. Fu subito fermato da una mano che gli tirava la giacca. Girandosi, il ragazzo vide la sua fidanzata, con un’espressione a metà fra l’arrabbiato, il divertito e il sadico.
-Ehm…Lucinda?- chiese l’allenatore, spaventato dallo sguardo della ragazza
-Mi dispiace Ash, ma ti prenderai una pausa dagli allenamenti! Sei sempre lì a combattere, dovresti riposare e far riposare i tuoi pokémon! E poi, è dovere di un ragazzo andare con la sua fidanzata, quando lei va a fare shopping!- disse lei, accentuando l’ultima parola, sempre con quell’espressione.
Ash ci mise qualche secondo a capire cosa voleva dire Lucinda. La sua faccia stupita si trasformò in un’espressione orripilata.
-No, lo shopping no! Ti prego, tutto ma non lo shopping!- gridò, cercando di scappare. Piplup si mise immediatamente davanti a lui, pronto a fermarlo.
Lucinda ridacchiò.
-Oh sì, lo shopping sì! Ho sentito che hanno aperto un nuovo centro commerciale proprio qui ad Ebanopoli, ed ho bisogno di nuovi vestiti e bolli per le gare! Dai, andiamo!-
Detto ciò, la ragazza cominciò a trascinare il fidanzato verso una grossa costruzione che stava esattamente nel centro della città. La grande insegna recitava, a caratteri cubitali: “Tana del dragone di Ebanopoli”, insieme ad un disegno molto preciso di un Dragonite in volo.
Ash, sconfitto, si preparò alla giornata più dura della sua vita.
L’interno del centro commerciale era tutta a tema “drago”: ovunque si potevano vedere statue di pokémon di tipo drago, e molti gadget su quel tipo di pokémon venivano venduti nei negozi.
-Be’, Lucinda, dove vuoi andare?- chiese il ragazzo, Pikachu sulla spalla che si guardava intorno incuriosito.
-Prima di tutto voglio andare in quel negozio, devo prendere qualche bollo nuovo!- rispose lei, annuendo a sé stessa per poi dirigersi convinta verso un grande negozio.
Entrando, Ash vide, su un megaschermo, una scena che conosceva bene: due pokémon che si precipitavano l’uno contro l’altro, una grande luce, un’enorme quantità di fumo e, poi, un Garchomp che stava in piedi, fiero, dopo aver vinto la sua lotta.
Quella stessa scena, insieme a tutta la lotta con Camilla e a quelle contro i Super Quattro, era rimbalzata ai quattro angoli del mondo. Lui, quello che aveva salvato il pianeta, era ormai una persona famosa. Non ci era abituato, e spesso si ritrovava assediato da un mare di fan, che gli chiedevano di far vedere i suoi pokémon, di firmare degli autografi, di lottare con loro. Era bello, ma estenuante.
-Guarda qua! Un dragonbollo! È rarissimo, si trova solo qua! Mentre questo è un buio bollo…uhm…potrebbe servirmi…- borbottò Lucinda, guardando i bolli in esposizione.
Ash si guardò intorno, cercando qualcosa che potesse servire anche a lui.
Un attimo dopo sentì qualcuno che gli tirava il pantalone. Si girò e vide una bambina dall’aria timida che lo guardava, con un taccuino in mano.
-S-sei Ash Ketchum?- gli chiese arrossendo. Lui sorrise e si abbassò sulle ginocchia, guardandola gentilmente.
-Sì, sono io, ti serve qualcosa?- le chiese lui. Il volto della bimba si illuminò.
-M-mi potresti fare un autografo? Sono una tua grande ammiratrice.- rispose lei.
Lui sorrise ancora una volta e le accarezzò la testa.
-Ma certo, dammi qua.- prese il taccuino e si chinò a scrivere.
-Come ti chiami, piccola?- chiese il ragazzo.
-B-bianca.- rispose lei. In un momento di ricordo, ad Ash ritornarono in mente le avventure ad Altomare. Ci sarebbe dovuto tornare, prima o poi.
Allontanò quel pensiero dalla testa e scrisse una dedica per la bambina. Intanto Pikachu saltò giù dalla spalla di Ash e si fece fare un po’ di coccole da Bianca.
La ragazzina tornò felicemente da sua madre, che salutò Ash agitando la mano. Il ragazzo sorrise e si alzò, proprio mentre Lucinda compariva alle sue spalle, un sacchetto in mano.
-Ci sai proprio fare con i bambini, eh?- disse lei, sorridendo.
“Sarebbe un ottimo padre” pensò, per poi arrossire al solo pensiero.
“Lucinda, avanti! Non pensare a certe cose, è troppo presto!”
-Me la cavo, diciamo- replicò lui, guardando la bambina che si allontanava.
Finiti gli acquisti, uscirono dal negozio e si diressero ad un altro piano.
Mentre usavano le scale mobili per salire, Lucinda prese la mano di Ash nella sua. Il ragazzo la guardò stupito: non era ancora abituato a manifestazioni d’affetto in pubblico. La ragazza fece solamente un gran sorriso, le guance rosse per l’imbarazzo. Lui fece un sorriso e ricambiò la stretta.
 
Era ormai sera. La gara di Lucinda era prevista tra due giorni, quindi non si stava riposando, ma stava provando nuove combinazioni con i suoi pokémon sul campo da lotta nel retro del centro pokémon. Poco lontano, Ash si stava allenando insieme a Pikachu, sollevando pesi per aumentare la forza. In quel particolare allenamento partecipava anche il ragazzo, convinto che allenarsi lui stesso aumentava il suo rapporto di fiducia con i propri pokémon. Brock era in stanza, KO dopo l’ennesimo Velenpuntura di Croagunk.
Proprio mentre Togetic e Piplup finivano una combinazione, una persona svoltò l’angolo, battendo le mani. Tutti quanti si girarono verso il nuovo arrivato: Kenny, amico d’infanzia di Lucinda.
-Ciao, Kenny!- disse la ragazza, facendo tornare Togetic nella sfera e prendendo Piplup in braccio. Il piccolo pokémon pinguino cinguettò verso il nuovo arrivato, in una sorta di saluto misto ad un avvertimento: sapeva della cotta che il ragazzo aveva nei confronti della sua allenatrice, e già sopportava poco di doverla dividere con Ash, figurati con un altro pretendente. Buneary, invece, che guardava in continuazione Pikachu, non si accorse neanche dell’arrivo del coordinatore. D’altra parte Ash salutò Kenny con fare entusiasta: per lui era un amico e non pensava minimamente che potesse provare qualcosa per Lucinda.
Il coordinatore fece un sorriso un po’ giù di tono a Piplup. Chissà cosa gli passava per la testa.
-Ehi, Lulù! Ciao Ash.  Come va la preparazione?- considerò l’allenatore soltanto per un singolo istante. E probabilmente solo per buona educazione.
-Kenny, ti ho detto mille volte di non chiamarmi…ah, lasciamo stare. Va tutto bene, sono prontissima! Tu?- chiese la ragazza, sorridendo con fare imbronciato al suo amico.
-Questa volta ho preparato delle combinazioni che ti lasceranno senza fiato! Vincerò io, stai pur certa.- finì, con un gran sorriso. Lucinda sembrò sorpresa da tanta confidenza, ma poi fece un sorrisetto di sfida.
-Ah, ma davvero? Stai pur certo che non avrai scampo. Ci siamo allenati un sacco, vero Piplup? Ash?- Il pokémon pinguino si batté una zampa sul petto e disse il suo nome, confermando le parole dell’allenatrice. Ash fece qualche altro passo avanti.
-Vero! È davvero bravissima.- disse con un gran sorriso. Poi continuò.
-Piuttosto, Kenny, ti va una lotta? Sto cercando sempre qualcuno di nuovo da sfidare!- gli chiese. L’altro però fece un cenno di diniego.
-No, Ash, stasera purtroppo no. Devo occuparmi di altre faccende e non voglio che i miei pokémon debbano stare nel centro una notte dopo aver lottato con i tuoi. Non penso di poterti battere, purtroppo.- disse con voce dura. Poi salutò tutti quanti e tornò verso il centro pokémon. Ash e Lucinda alzarono le mani per salutarlo, mentre Buneary si divertì ad usare le orecchie per far toccare le mani di Ash e Lucinda, che, quasi automaticamente, se le strinsero. Dopodiché Buneary prese la zampa di Pikachu e, tutta contenta, usò l’altro braccio per salutare. Pikachu rimase perplesso di fronte all’ennesimo tentativo della coniglietta di stargli vicino.
Kenny non commentò, limitandosi a girarsi e ad accelerare il passo quando vide Ash e Lucinda tenersi per mano.

Un’ora dopo circa, i due fidanzati entrarono in camera. Brock era nella parte superiore di uno dei letti a castello, che mormorava qualcosa nel sonno. Pikachu e Piplup si misero sui letti prima dei loro allenatori, acciambellandosi al loro solito posto. Prima che i due umani si mettessero a dormire (su letti separati, Ash non aveva la minima idea di cosa volesse dire dormire insieme e Lucinda era troppo timida per farlo), la ragazza fermò l’allenatore.
-Ash…pensi che… io ce la possa fare? Mi sono allenata tanto, ma… c’è Kenny, e sembra che anche Zoey parteciperà a questa gara. Non so se…- disse lei sottovoce. Ogni tanto ancora le veniva la paura pre-gara. A volte sembrava ancora quella ragazzina con un grande sogno e tanta paura. Ash, automaticamente, le prese la mano, interrompendo il suo discorso.
-Lucinda… ti sei allenata tanto. I tuoi avversari sono formidabili, è vero. Ma tu hai qualcosa che nessun altro ha. Per questo, penso, anzi, so… che ce la farai. Sei la migliore coordinatrice del mondo.- disse lui, con voce bassa ma determinata. Poi le fece un sorriso. La ragazza, rincuorata, ricambiò il suo sorriso.
-Grazie, Ash.-  gli si avvicinò e gli diede un veloce bacio sulla guancia. Poi gli fece un occhiolino e si mise a letto. Il ragazzo rimase qualche attimo senza parole, poi si riscosse e si mise anche lui a letto. I due si girarono, in modo da guardarsi negli occhi, anche se erano distanti. Non dissero più nulla, semplicemente si guardarono. E pian piano i loro occhi si chiusero, un sorriso dipinto sulle loro labbra.

Era notte fonda, quando una figura oltrepassò i cancelli di Ebanopoli. Alla sua cintura campeggiavano cinque pokéball classiche, più una dallo strano colore scuro. L’uomo, dai capelli neri, guardò in alto, verso il cielo.
-Finalmente ti ho rintracciato. Tu sei il suo pupillo… tu me la stai rubando. Lei ti ha aiutato, non è venuta da me. Lo so. La Madre me l’ha detto. La pagherai cara… Ash Ketchum.-
E si incamminò, con un leggero suono di catene che si muoveva con lui.
 
Riuscirà Lucinda a vincere la sua gara? E chi è questa misteriosa figura che sta cercando il nostro Ash? Chi lo sa! (p.s. io sì) Per scoprirlo non vi resta che tenervi collegati.

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Capitolo 4
*** Capitolo Secondo: Doppio Incontro! ***


Capitolo Secondo: Doppio incontro!


Buonasera a tutti! Ci ho messo un po’, dato che avevo degli esami, e poi ho fatto qualche vacanza, ma finalmente, eccolo qui. Buona lettura!
 
La mattina seguente, Ash, Lucinda e Brock si alzarono presto, pronti ad una nuova giornata di allenamenti. Brock stava aiutando Ash a decidere delle nuove mosse da far imparare ai suoi pokémon, in particolare quelli che quella mattina stessa aveva ritirato dal laboratorio del professor Oak. Questa volta non si stava limitando a sei pokémon da tenere fissi in squadra, ma li stava allenando più o meno tutti, a rotazione. Lucinda stava lavorando soprattutto con Buneary, dato che il suo Geloraggio si prestava sempre a belle combinazioni. Questa volta, avendo tutto il giorno a disposizione, avevano deciso di allenarsi fuori città, dove i pokémon di Ash potevano sbizzarrirsi e non limitare eccessivamente la propria potenza. In particolare, stavano cercando di far imparare a Corphish Troppoforte, una mossa lotta che gli sarebbe potuta essere utile contro pokémon particolarmente resistenti.
-Vai Corphish, accumula tutta l’energia che puoi…e poi rilasciala!- disse Ash, incitando il suo pokémon, che si concentrò, cominciando ad illuminarsi di bianco. Dopodiché gridò il suo nome e si getto a tutta forza contro una roccia... sbattendoci contro la testa. Il piccolo pokémon rimbalzò via, senza neanche essere riuscito a scalfire la pietra.
-Ah, c’è un po’ di lavoro da fare. Ma non preoccuparti Corphish, molto presto ce la farai.-
Il piccolo pokémon Birbone annuì, poi tornò a concentrarsi, determinato a imparare la nuova mossa.
Mentre Ash sorrideva e ricominciava a dare istruzioni ai suoi pokémon, sentirono una voce.
-Ehi! Tu sei Ash Ketchum, vero?- era una voce giovanile e i nostri eroi, girandosi, si trovarono di fronte due persone, un ragazzo ed una ragazza, che dovevano avere un paio di anni in meno di Ash, che camminavano verso di loro. A parlare era stata la ragazza, abbastanza bassina, dai capelli rossi che le arrivavano fino alle spalle e due grandi, luminosi occhi verdi. Vestiva con una maglietta rossa con la scritta “Gotta catch ‘em all” in giallo e un paio di pantaloncini color verde acqua.
Il ragazzo era molto simile alla sua compagna, era alto solo qualche centimetro più di lei, aveva capelli rossi leggermente più scuri e occhi azzurri. Aveva una maglietta blu a tinta unica e un pantaloncino di jeans. Entrambi avevano un’espressione determinata.
Ash, incuriosito, si diresse verso i due.
-Esatto, sono proprio io! Voi chi siete?- disse, mentre anche Lucinda smetteva di fare le sue combinazioni e veniva a salutare i nuovi arrivati. Fu il ragazzo a parlare.
-Quindi tu sei Lucinda, la principessa di Sinnoh, giusto?- disse, con voce incuriosita e quasi… adorante?
-Vogliamo una lotta in doppio! Io e mio fratello contro te e Lucinda!- continuò la ragazza con irruenza, senza lasciare che Lucinda rispondesse. Sembrava determinata, ma un occhio attento avrebbe visto che tremava come una foglia. E Ash non era per niente un occhio attento. Anzi, la prospettiva di una lotta era così invitante che quasi già stava scegliendo il pokémon.
-Lucinda? Va bene? Dai, perfavore!- chiese l’allenatore con quello sguardo che la coordinatrice proprio non sapeva rifiutare. Lei sospirò.
-Va bene, va bene! Ma… posso sapere i vostri nomi?- chiese ai due ragazzi, che fecero un gran sorriso.
-Io sono Clair Walker da Luminopoli!- disse lei.
-E io sono Josh Walker, sempre da Luminopoli!- disse lui.
E così cominciò.
 
Poco più tardi, il gruppo aveva liberato una grossa zona in modo da creare un campo di combattimento. Non era il massimo, ma ci si poteva stare.
Lucinda fu la prima a lanciare la sua pokéball.
-Pachirisu, vai!- disse, liberando il piccolo pokémon elettrico. Il piccoletto lanciò il suo verso, mettendosi in posizione di combattimento.
Il secondo fu Ash.
-E’ da un po’ che non combattiamo insieme… vai, Swellow!- gridò, lanciando la sfera. Da essa uscì un pokémon volante simile ad una grossa rondine.
I due fratelli, invece, sorrisero e lanciarono insieme le pokéball, gridando all’unisono:
-Andate, Aegislash e Heliolisk!-
Dalle sfere uscirono due pokémon sconosciuti ai nostri eroi: il primo era costituito da una specie di cerchio dorato e con tre protuberanze, insieme a quelle che sembravano due punte che uscivano da sopra e sotto, oltre a delle specie di piccole ali ai lati del cerchio. Il secondo era una specie di lucertola, con il corpo giallo con decorazioni arancioni e il collo e la testa neri. Quando uscì aprì una sorta di collare che aveva sul collo, sembrando così più grosso e minaccioso.
-Cosa sono?- chiese Ash, non avendo mai visto due pokémon del genere. Sia lui che Lucinda cercarono il pokédex e lo aprirono, volendo scoprire qualche informazione in più sui loro avversari.
-Pokémon sconosciuto, si prega di aggiornare questa unità.- recitarono all’unisono entrambe le macchine. I due fratelli ghignarono.
-Sono pokémon della nostra regione nativa, Kalos.-
Ash scrollò le spalle.
-Non importa da dove vengono, li sconfiggeremo comunque! Swellow, Aeroassalto!- Il pokémon lanciò il suo versò e salì verso l’alto, per poi scendere in picchiata sui suoi avversari.
Clair ghignò.
-Aegislash, Scudo Reale!- gridò, e il pokémon volò in alto, il suo scudo che brillava di una luce intensa , pronto a fermare l’attacco avversario. L’impatto fu tremendo, ma Aegislash non si mosse di un millimetro. Il pokémon rondine invece volò via, lanciando il suo verso e rimettendosi in posizione di combattimento.
-Pachirisu, usa Scarica su quell’Aegislash!- disse Lucinda, e il suo pokémon saltò in aria, rilasciando una potente scarica elettrica diretta verso entrambi i suoi avversari.
-Heliolisk, Granvoce!- gridò il ragazzino mentre il suo pokémon avanzava e lanciava un urlo spaccatimpani, che colpì e annullò la scarica di Pachirisu.
-Aegislash, ora usa Spadasolenne su quel Pachirisu!-
Con grande stupore di Ash e Lucinda, il pokémon cambiò forma, rivelando che il suo corpo era in realtà una spada, e quel cerchio che aveva davanti era uno scudo, ora tenuto da una delle “ali” del pokémon. Aegislash si lanciò in avanti, usando il suo stesso corpo per canalizzare la mossa.
Ash fu il primo a riprendersi.
-Swellow, bloccalo con Ondacalda!- gridò l’allenatore, e il suo pokémon reagì immediatamente, creando un potente vento caldo che costrinse Aegislash a interrompere il suo attacco.
-Ora attacca quell’Heliolisk con Aeroassalto!-
Swellow si gettò subito sul pokémon avversario, colpendolo e mandandolo a terra.
-Perfetto, e con questo uno è andato! Ora…- Ash fu interrotto dalla voce del ragazzo, che gridò.
-Heliolisk, Caricaparabola!- immediatamente la lucertola si alzò, aprendo il suo collare e lanciando un attacco contro lo Swellow di Ash, che, non aspettandosi quella mossa, fu colpito in pieno. Il pokémon volante lanciò il suo verso atterrando pesantemente sul terreno.
-Swellow! Come ha fatto a resistere?- gridò Ash, che era abbastanza sicuro della forza del suo pokémon da pensare che il colpo avrebbe sconfitto Heliolisk.
Mentre la lucertola recuperava energie grazie all’attacco, Clair parlò.
-Semplice, quando un pokémon colpisce direttamente Scudo Reale, oltre a non fare danni subisce una diminuzione dell’attacco fisico.- spiegò, fiera di sé.
Ash e Lucinda rimasero un attimo sbigottiti dalla spiegazione, ma poi l’allenatore scoppiò a ridere.
-Molto interessante, questa non me l’aspettavo!-
Poi si concentrò sugli avversari. Prese poi il suo cappello e lo girò all’indietro, in modo che la visiera fosse dietro la testa.
- Va bene, è ora di finirla. Lucinda, sai cosa fare! Preparati, Swellow!-
Il volatile lanciò il suo verso e si librò nuovamente in aria, rimanendo però vicino al terreno. Poi toccò alla coordinatrice.
-Certo! Pachirisu, salta sopra Swellow!- il suo pokémon eseguì.
-E ora… usa Tuono verso l’alto!- gridò. Il piccolo pokémon saltò e lanciò una potente scarica elettrica in verticale.
I due avversari erano sgomenti.
-Cosa stanno facendo?- disse Josh.
-Se non si muovono, il Tuono gli piomberà addosso!- gridò Clair, non capendo quella mossa suicida. E così fu. Il Tuono, tornando verso terra, colpì Swellow e Pachirisu in pieno, facendo lanciare al volatile un verso di dolore.
-Swellow, resisti! So che ce la puoi fare!-  gridò Ash, e il suo pokémon rispose, sbattendo con potenza le ali e creando un bagliore di luce. Quello che emerse paralizzò i loro avversari. Swellow e Pachirisu erano ora coperti da quella che sembrava una patina dorata, ed intorno a loro stava un’aura elettrica.
Ash ghignò.
-Ora, Swellow! Aeroassalto!-
-Pachirisu, Scarica!-
completò Lucinda.
Swellow partì immediatamente alla carica, mentre Pachirisu potenziava ancora l’armatura elettrica che li circondava con la sua mossa.
Ripresasi dallo stupore, Clair tentò di difendersi.
-Aegislash, Scudo Reale!-
Ma appena prima che questi riuscisse a terminare la propria mossa Swellow colpì, trascinandolo con sé fino a colpire anche Heliolisk. Ci fu una tremenda esplosione e una grande colonna di elettricità si innalzò nel cielo.
Quando il fumò provocato dall’esplosione svanì, c’erano Aegislash e Heliolisk a terra, KO.
 
Il gruppo di allenatori e pokémon stava ora mangiando, accompagnato dai due fratelli.
-Quindi siete venuti a Johto perché a Kalos non potevi partecipare alle gare?- chiese Lucinda, tra un boccone e l’altro del famoso stufato di Brock.
Il ragazzo, Josh, fece cenno di sì con la testa.
-Esattamente. L’equivalente a Kalos delle Gare Pokémon sono i Pokévarietà. Purtroppo ci possono partecipare solo le ragazze.-
Tutti quanti annuirono.
-Che poi è una cosa stupida, no? Tutti dovrebbero poter partecipare alle gare, come qui a Johto! E’ come dire che la Lega Pokémon è esclusiva dei maschi, non esiste!- ribatté Clair con forza.
-Giusto!- confermò Ash -Tu e il tuo Aegislash siete forti, non c’è alcun motivo per non poter partecipare alle lotte in palestra.-
-Però- continuò Brock -alla Lega Pokémon non c’è discriminazione di sesso, no? O a Kalos è così?- chiese, sinceramente curioso.
Clair era impegnata ad ingurgitare (in un modo molto simile a quello di Ash) lo stufato, quindi fu Josh a rispondere.
-No, chiunque può partecipare, ma diciamo che… a Kalos le femmine sono molto più considerate se partecipano ad un Pokévarietà rispetto che alla Lega. Alcuni pensano che le lotte siano solo cose da maschi. Nessuno dice nulla, ovviamente, a parte in… alcune famiglie.-
Non ci fu bisogno di altre parole per comprendere la situazione dei due ragazzi.
Qualche altro minuto passò senza che nessuno dicesse niente.
Quando finirono di mangiare tutti, di comune accordo, cominciarono a sparecchiare e ad aiutare a mettere a posto. I pokémon, intanto, parlavano tra di loro, conoscendosi.
-Ash, ma come avete fatto a creare quella… quell’armatura? Non ho mai visto nulla del genere.- disse Clair, rivolgendosi all’allenatore.
-E’ nato tutto anni fa, mentre viaggiavo per la regione di Hoenn. Dovevo sconfiggere i settimi capipalestra, Tell e Pat. Erano gemelli ed erano molto, molto bravi nelle lotte in doppio. Durante la lotta in palestra pensavo di stare per perdere, quando mi è venuta questa idea. Ho avuto fiducia in Swellow e Pikachu e…be’, abbiamo vinto.-
Disse semplicemente, mentre Pikachu gli balzava sulla spalla lanciando il suo verso in segno di approvazione, insieme a Swellow. Clair sembrò rimanere stupita, e cercò di carpire altre informazioni da Ash.
Poco più lontano, al fiume, anche Lucinda e Josh stavano conversando.
-Quindi parteciperai anche tu alla gara?- chiese la coordinatrice al nuovo amico.
-Esattamente. Heliolisk è uno dei miei pokémon migliori, non è solo abile nella lotta. Vedrai, ti stupirà!- disse con fare determinato. Lucinda scoppiò a ridere, e lui rispose con un timido sorriso.
-Anche io non ho intenzione di perdere! Non vedo l’ora di gareggiare!- disse lei, felice di avere un altro rivale con cui confrontarsi.

Poco più tardi, quando il gruppo aveva smesso di mettere a posto, un rombo soffocato giunse dal cielo. Tutti quanti guardarono in alto per scoprire un ampio fronte nuvoloso in veloce avvicinamento.
-Ci conviene tornare in città.- disse Brock -Qui presto si scatenerà una tempesta.- tutti quanti erano d’accordo, quindi presero le loro cose e cominciarono ad incamminarsi. Quando però si girarono verso il sentiero videro un uomo alto più di due metri, incappucciato ed il cui volto era nascosto, dirigersi verso di loro.
-Signore?- disse Brock -Le conviene tornare in città, presto scoppierà un temporale!-
L’uomo non rispose e continuò ad avanzare.
Ad un certo punto tutti quanti trattennero il fiato, e le ragazze si portarono le mani alla bocca per soffocare un urlo. Le braccia dell’uomo erano piene di tagli, abrasioni e contusioni, alcuni davvero orribili. Sui polsi avevi due grossi segni circolari rossi, come se fosse stato ammanettato per lungo tempo. I piedi nudi erano anch’essi pieni di ferite, così come il poco che si vedeva delle gambe. Alla caviglia sinistra aveva ancora attaccato un pezzo di catena, che tintinnava ad ogni suo passo.
Il gruppo stava per correre ad aiutarlo, quando lui parlò, con voce roca, di chi aveva ricominciato a parlare da poco tempo.
-Ash…Ketchum…-
Il gruppo si bloccò.
-Tu…- la sua voce cominciò ad alzarsi. Prese una sfera tra quelle appese alla sua cintura e la lanciò in aria. Da essa uscì un grande pokémon quadrupede dal lungo collo, blu e azzurro, con quelle che sembravano pietre preziose sul corpo. Aveva due grandi creste intorno alla testa di colori cangianti.
Il pokémon Tundra, Aurorus, lanciò il suo verso, e una grande nuvola si formò tutto attorno alla radura. Cominciarono poi a scendere piccoli chicchi di grandine.
-Cos’è quello?- disse Ash, non conoscendo il pokémon. Fu Josh a rispondere.
-E’ Aurorus, un pokémon di Kalos resuscitato da un fossile. E’ di tipo roccia e ghiaccio!-
L’uomo scoppiò in una risata fragorosa, potente e profonda. Alzò il viso verso il cielo e il cappuccio cadde, rivelando un orribile volto segnato da cicatrici e ferite profonde. Un lungo rivolo di sangue secco gli scendeva dalla tempia destra. I capelli neri erano pieni di croste rossastre e gli occhi, neri anch’essi, erano iniettati di sangue. La barba folta era mal curata e lunga, come di chi non la tagli da molto tempo.
-Tu… sì, tu… la Madre… tu devi… devi MORIRE!- gridò, scoppiando poi in una nuova risata.
Alle parole dell’uomo tutto il gruppo si strinse intorno ad Ash con fare protettivo, soprattutto i suoi pokémon ancora fuori dalle sfere, ovvero Swellow e Pikachu. Il pokémon uccello aprì le grandi ali in protezione, mentre Pikachu lanciava scintille dalle sue gote e aveva la coda ritta in posizione di combattimento.
-Cosa… cosa stai dicendo?- disse Lucinda, con il braccio davanti al suo ragazzo, spaventata.
-Aurorus, Geloraggio!- gridò l’uomo. Il pokémon spalancò la bocca e, senza alcuna esitazione, sparò un raggio gelido contro Ash. Tutti si bloccarono, anche i pokémon, increduli a quanto stava succedendo.
La più veloce a reagire fu Clair che spinse Ash e suo fratello, che era dietro Ash, da parte facendoli cadere a terra. Così, però, era rimasta lei nella traiettoria del raggio. La ragazza spalancò gli occhi con orrore quando si vide arrivare la mossa contro. Un attimo prima di venire colpita una delle sue pokéball si animò e da essa uscì Aegislash, che si frappose fra lei il raggio. Il pokémon fu spinto indietro e colpì la sua allenatrice che lanciò un grido soffocato, ed entrambi volarono indietro finendo contro una grossa roccia con un sonoro schianto.
Ci fu un silenzio attonito per qualche secondo. Risuonò poi un grido.
-CLAIR!- era Josh che, rialzatosi, stava correndo dalla sorella.
Anche Ash si girò per guardarsi indietro, ancora attonito. Aegislash era KO e ridotto ad un ghiacciolo, mentre l’allenatrice sembrava aver subito un brutto colpo alla testa, ed era svenuta. Brock corse da lei, per vedere cosa poteva fare.
-Dannazione, non mi piace- disse il medico pokémon -ha un trauma cranico. Va portata immediatamente all’ospedale!-
Ash era sgomento. Mai in tutti quegli anni era successo qualcosa del genere. Era vero, c’era stata Terrie…ma lui non era stato lì, in quel momento. Ash chiuse i pugni e si rialzò.
-Swellow.- disse con voce calma, quasi gelida. Il pokémon, sorpreso nel sentire il proprio allenatore usare quel tono, si girò.
-Aiuta Brock a portare Clair in ospedale.- Poi tirò fuori un’altra pokéball.
-Staraptor, vai anche tu.- i due pokémon volanti diedero uno sguardo preoccupato al loro allenatore, ma bastò che Ash rispondesse al loro sguardo perché il pokémon capissero.
-Lucinda- continuò il ragazzo, con lo stesso tono gelido, ma tinto di preoccupazione e dolcezza.
-Per favore, usa Togekiss e vai anche tu.-
La ragazza si bloccò.
-Cosa? Non ti lascio da solo con questo qui!- gridò, cercando di prendere Ash per mano. Il ragazzo si scostò.
-Lucinda, c’è una persona che deve andare in ospedale. Non discutere.-
La coordinatrice rimase senza parole. Intanto, dietro di loro, Swellow aveva già caricato su Clair, mentre Brock era montato su Staraptor e Josh su un pokémon simile ad un grosso falco con piumaggio arancione, con la pancia grigia a macchie arancioni.
Senza dire altro, Ash prese una sfera.
-Infernape, scelgo te!- disse lanciando la sfera in aria. Il pokémon simile ad una scimmia entrò in campo, serio e attento. E pieno di rabbia.
Pikachu, sempre pronto a combattere, restò invece al fianco di Ash, con le gote che sprizzavano elettricità.
Lucinda tentò un’ultima volta di prendere Ash per la spalla.
-Ash, io non voglio andarmene! Quello lì potrebbe…- fu interrotta dal suo ragazzo.
-Quello lì potrebbe farti del male. Vai. Ora.- disse con un tono che non ammetteva repliche.
Passarono due secondi.
-No.- replico lei.
Ash si girò, sorpreso. La coordinatrice gli sorrise. Un sorriso dolce e pieno di fiducia.
-Non ti lascerò da solo. Mai più. Ti starò vicino e combatterò anche io, se necessario. Non permetterò che ti facciano del male.  Brock, andate!-
L’ultima frase la gridò e il medico pokémon, insieme a Josh e alla svenuta Clair, partirono per l’ospedale sui loro pokémon, non senza un ultimo sguardo preoccupato ai due allenatori.
Lucinda mise una mano sulla spalla ad Ash. Il ragazzo sospirò e chiuse gli occhi. Poi le sfiorò la mano con la sua.
-Grazie.- disse semplicemente, per poi voltarsi verso il suo avversario con sguardo determinato.
L’uomo durante tutto questo era rimasto fermo. Non aveva tentato di attaccare gli altri, né di comandare ancora Aurorus. Aveva un sorriso sardonico sul volto.
-Allora, hai finito con il teatrino? Sei pronto per morire-
Commentò, quasi gongolando.
Ash chiuse i pugni con rabbia, poi sussurrò, spostandosi davanti alla sua ragazza con fare protettivo.
-Non preoccuparti, Lucinda. Qui me ne occupo io.-
Pikachu e Infernape lanciarono i loro versi. Erano pronti a tutto.
 
Non sono interamente soddisfatto del capitolo, ma non riuscivo a migliorarlo particolarmente. Speriamo che Clair non sia troppo grave... e cosa avrò in serbo questo gelido personaggio? Lo scopriremo presto!
Grazie a tutti quelli che sono arrivati fin qui a leggere! Un saluto,

Lord Weavile.

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