Inverno

di AngleRei
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Giorni 1 e 2 ***
Capitolo 2: *** Morte, buio e dolore ***
Capitolo 3: *** LUI E LEI, I DUE ANGLEREI ***
Capitolo 4: *** RISVEGLIO ***



Capitolo 1
*** Giorni 1 e 2 ***


Inverno

Sorse una triste alba dalle dita di rosa a illuminare tetramente il campo insanguinato.
Il candido manto nevoso era costellato di rottami di carri armati e pozze di sangue ormai congelato e sotto i cumuli di neve giacevano i cadaveri di coloro che erano caduti durante l`assalto.
Aprii il portellone della torretta del mio Vanquisher e mi sporsi contemplando con cordoglio i resti del mio reggimento di fanteria.
Due squadre stavano seppellendo i commilitoni e il colonnello Shultz stava recitando una sorta di discorso funebre.
Soffiava una fredda brezza e nevicava; in lontananza si udivano i ruggiti dell`artiglieria, il suono più confortante che si possa udire in prima linea.
Indossai il cappello da generale-commissario e mi chiusi nel cappotto nero.
Smontai dal carro e andai da Shultz.

Una palettata di terra venne gettata sulla faccia del soldato Hlain, il cecchino della compagnia, freddato da una granata al plasma.
Shultz proseguì nella sua orazione tentando di trattenere il dolore, lui conosceva ogni singolo soldato del reggimento, come loro aveva perso tutto durante i primi giorni di guerra, ormai quel reggimento era la sua famiglia.
Si voltò sentendo un tintinnio, il generale-commissario stava avanzando verso di lui, la divisa nera era in netto contrasto con la candida neve e le numerose medaglie, lerce per l`olio schizzato dal cannone Vanquisher tintinnavano sul petto e sulle spalle spiccavano le spalline d`oro del commissariato.

-Come va qui?- dissi rivolto a Shultz.
-Male, il plotone 2 è andato, il primo è al 10% della forza iniziale e il terzo è finito tutto nelle rtrovie per un periodo in infermeria.
-Purtroppo gli ordini sono chiari, passami Jenx...-

L`urlo del colonnello echeggiò sonoramente per il campo e il vox-operatore Jenx si presentò, madido di sudore, al cospetto dei due ufficiali.
Il soldato era in canottiera col braccio destro che pendeva senza vita dal fianco, ma nonostante tutto, si mise sull`attenti.

-Riposo Jenx, passami il canale 059-
In pochi secondi fui messo in contatto con ogni singolo soldato eìnel raggio di 10km.
-Qui è il generale Edoardo Fattizzo del commissariato militare, attenzione, tutti i soldati in grado di combattere sono tenuti a presentarsi alle cordinate alfa 140, beta 550, status magenta, ordine di requisizione C89, dare segnalazione della propria posizine ogni 3 minuti.-

Fatto ciò rimontai sul Vanquisher, lasciando a Jenx il compito di raccogliere le risposte e compilare il ruolino dei caduti.
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Improvvisamente, una pioggia di granate si abbattè a pochi metri dai nostri carri sollevando un fumo pazzesco, gli equipaggi risalirono immediatamente sui veicoli e vennero accesi i sensori di puntamento.
Il vox ripetitore del mio carro gracchiava stracci di comunicazioni.
Presi la trasmittente.
-Motori avanti tutta! Per i sacri valori che ci rendono soldati! Carica!-

Con i motori che ruggivano come belve feroci, i carri del 1° Dragoni di Anubi si gettarono nella cortina fumogena, incuranti delle granate e delle possibili perdite, verso la gloria, la morte o qualsiasi altra cosa li stesse aspettando di là del fumo.

20/1/2008; canale di trasmissione B12; G.d.S.M.C.       Rei Angle
23 gennaio
Inverno, giorno 2
I 10 carri armati attraversarono rombando il muro di fuoco, incuranti delle granate d'artiglieria pesante che piombavano loro addosso.
Le granate deflagranti rimbalzavano inefficacemente sulle spesse corazze dei bestioni di adamantio, e quando esplodevano, non riuscivano nemmeno a scalfirli.
Un fumo denso, di neve vaporizzata e polvere, frendeva necessario l'uso dei visori ad infrarossi.
Pezzi di cadavere macellato volavano per il campo insieme alle scheggie. I carri arrestarono bruscamente la loror folle corsa nell'ignoto.
Il vox-set dell carro friggeva e si sentivano le comunicazioni intr-carri degli equipaggi  innervositi.
 
Presi la trasmittente e chiamai Shultz, che stava nel suo Destroyer.
-Due, qui uno, ripeto, qui uno, rispondi due-
-qui due- gracchiò il la rivente nelle spesse cuffie di cuoio -dimmi uno-
-la situazione non mi piace, rilevi qualcosa?-
-no uno, niente, il radar è intasato, troppe esplosioni-
 
Un trillo d'allarme percorse la linea, era il segnale stabilito per quando venivano avvistati nemici di grandi dimensioni, chiunque lanciasse quel segnale aveva totale pecedenza su ogni altra comunicazione.
 
-Qui Demolisher 1, avvistato carro nemico a ore 3, probabilmente un BaneBlade, attendo istruzioni-
-Qui uno, a tutti i carri, manovra incudine, martello e staffa, ora!-
 
I 2 cacciacarri Destroyer e il Vanquisher di comando Del Lord Generale Commissario Rei si voltarono verso la posizione del nemico, mentre i 2 Demolisher, accompagnati ciascuno da un Leman Russ standard si disponevano ai fianchi del nemico, il Conqueror e L'exterminator invece, attaccarono il carro dal retro, sperando di poter sfondare la fragile corazza posteriore.
 
-Qui uno, fuoco sino al silenzio totale dell'obiettivo!- urlai nel voxset.
 
Tutti i carri spararono all'unisono, facendo echeggiare le loro potenti e possenti voci esprimendo tutta la loro rabbia e i loro disappunto.
I 2 raggi di Lase destroyer penetrarono efficacemente la corazza del veicolo nemico, come un coltello rovente penetra nel burrofuso; il colpo AC del Vanquisher si schiantò sul muso del carro aprendo uno squarcio di dimensioni colossali.
I proiettili dell'Exterminator e del Conqueror vennero deflessi dagli scudi vacuum sulla corazza del carro, mentre i colpi dei Leman Russ standard rimbalzarono inefficacemente sulla spessissima corazza.
I colpi dei due Demolisher andarono pienamente a segno; i due cannoni demolitori sputarono due granate dal peso di 50kg che frantumarono la corazza del veicolo da entrambi i lati, i raggi laser vennero deflessi mentre i colpi dei cannoni al plasma scivolavano inefficacemente sugli scudi vacuum.
I cannoni termici furono i più dannosi, in quanto incenerirono due torrette laterali impedendone per sempre il funzionamento.
Nonostante il veicolo fosse stato pesantemente danneggiato, aprì il fuoco col cannone demolitore, un reqiem pesante binato, u cannone laser e il temuto cannone BaneBlade, mirando ai carri di comando.
 
Il colpo di cannone BaneBlede si schiantò sul mio Vanquisher, fu solo grazie alla pasta "antimag" di cui facevo rivestire tutti i miei veicoli che non venne distrutto, il carro però fu scosso violentemente, il pilota sbattè la testa contro la feritoia corazzata che gli serviva per vedere il percorso, fracassando il casco e subendo un trauma cranico. Il pavimento del carro si riempì di sangue rosso.
Il colpo demolitore si schiantò lontano, ma riuscì ugualmente a scuotere i nostri carri, gli altri colpi rimbalzarono inefficaci sulle nostre corazze.
Purtroppo quello non era un carro armato comune, era un veicolo posseduto da uno spirito macchina e alloggiava al suo interno almeno 20 soldati, decisi di scendere dal mio carro ed assaltare in nemico con i miei pugni, l'unica maniera di femare qul coso, era di uccidere l'intero equipaggio.

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Capitolo 2
*** Morte, buio e dolore ***


MORTE, BUIO E DOLORE

-Che stai facendo?!- disse Shultz attraverso il comunicatore; la registrazione raggiunse il mio auricolare mentre scendevo dal mio carro,
-Vdo ad uccidere quei malnati all'interno del carro nemico, coprimi, passo e chiudo-

I carri cominciarono a sputare una rovente pioggia di granate come copertura, mentre io correvo verso la corazza infranta del veicolo nemico.
Ad ogni passo affondavo nella neve, che mi arrivava alle ginocchia.
Sfoderai la mia piccola spada a catena dal fodero e corsi all'interno del carro.

Il carro era tetramente illuminato da una spettrale luce rossa, l'interno era tappezzato di pelle umana di cadaveri scorticati di fresco e l'aria era ammorbata, oltre che dal fumo e dalla puzza d'olio e polvere da sparo, dal fetore caratteristico dei cadaveri decomposti; almeno 20 soldati nemici mi fissavano da dietro le loro maschere antigas cucite alle loro demoniache facce.
Accesi la spada a catena; la lama rotante cantava e strideva nel mefitico aere di morte mentre fuori infuriava la battaglia.

Dal piccolo auricolare potevo sentire il traffico radio, a quanto pare, erano arrivati i rinfori nemici, ma il comandante nemico si trovava nel carro che stavo assaltando.

I soldati nemici estrassero coltelli e baionette e mi si gettarono addosso, mi preparai a resistere assumendo una posizione adatta.
Il primo soldato venne trafitto dalla lama rotante della mia spada appena fu abbastanza vicino, sangue rosso mi imbrattò la divisa e si sparse per il carro; con un calcio liberai la spada dal corpo morto e decapitai un altro aggressore, altri spruzzi di sangue caldo e pezzetti d'osso che volavano in ogni direzione.
Una lama mi si piantò nella coscia sinistra, mi girai di scatto, ignorando il dolore e trafissi il terzo soldato.

Shultz stava coordinando la difesa del relitto, che ormai aveva smesso di sparare perchè l'intero equipaggio era occupato a tentare di eleiminare il generale commissario AngleRei; lui e la compagnia corazzata non potevano fare altro che uccidere quanti più nemici possibile e ritardare il più possibile l'arrivo di altri nemici.
Shultz ripensò alla prima volta che aveva incontrato il suo generale, era sicuro che anche questa volta, almeno Rei ne sarebbe uscito vivo, prese la trasmittente e aprì tutti i canali.
-Qui 2, a tutti i carri, attacco ad oltranza sino al completo silenzio del nemico.

Attorno a me giacevano decine di soldati morti, avevo diverse ferite in tutto il corpo, sanguinavo ed ero stanco, ma riuscivo a stare ancora in piedi nonstante tutto.
Un terremoto scosse il carro, no, non era un terremoto, era qualcosa che muoveva dei passi...

Il carro nemico esplose, Shultz emerse dal portellone e vide il fungo di fumo e fiamme che s'innalzava verso il cielo ciupo.
-No!- urlò temendo per la vita del suo generale, in quel momento, un proiettile gli trafisse il collo, il colonnello stramazzò sul sellino del suo posto dio comando, totalmente privo di sensi.

L'esplosione scagliò il generale AngleRei a diversi metri da dove si trovava, parti insanguinate di cadavere volavano per il campo lasciando vistose scie rosse ovunque passassero.
Una figura alta più di tre metri, con un paio di corna attorcigliate e una faccia bestiale, emerse dalla nebbia; l'armatura del demone era nera e aveva i bordi dorati, sopra erano incisi diversi simboli blasfemi che si muovevano e azzannavano le parti di cadavere che capitavano a tiro, da altri ancora uscivano lingue biforcute che leccavano il sangue sparso sulla neve.
La sola vista di quei simboli fece venire il mal di testa al generale, che si rialzò da terra a stento.
Un fulmine lacerò il cielo, AngleRei emise un ruggito e si piegò in due; un paio di ali metalliche spuntarono dalle scapole del generale.

Mi rialzai,  riaccesi la spada e scattai verso il demone menando un fendente tremendo; il bestione deflesse il colpo e con una manata mi scagliò al suolo, mi alzai nuovamente e cominciai a lottare con l'essere.

Un calcio, un fendente, una schivata, rumore di ossa rotte, la lama che stride sull'armatura; una delle perverse rune sull'armatura del demone, dal moncherino fumante eruppe copiosamente dell'icore verde e rosso.

Il tempo sembrò quasi fermarsi, i nemici erano scomparsi, Shultz si rialzò, il proiettile gli aveva trapassato la gola, ma miracolosamente non aveva reciso nè la giogulare, nè la trachea e nemmeno l'esofago. Poteva vedere in fondo il demone e il generale che lottavano, rimase stupefatto, solo una volta era successo che al generale fossero spuntate le ali. Diede l'ordine di attesa e tutti rimasero a guardare esterrefatti il titano e l'angelo della morte che lottavano.

Il duello durava da diverse ore ormai, ero stanco, non riuscivo più a resistere, avevo anche un braccio rotto. Il demone mi afferrò con una delle sue mani e m'infilzò con la sua lama demoniaca.

-Gioisci, sei stato ucciso da me, principe demone Bale- disse con una voce roca e tonante proruppendo poi in una risata satanica.
alzai la testa e dissi: -io andrò all'altro mondo, ma tu verrai con me...-

Il  generale commissario AngleRei afferrò la lama della spada del demone e la spezzò con un colpo netto del braccio, mentre cadeva piantò la sua spada nel petto del demone; la risata del principe demone si trasformò in un urlo di terrore, quando scintille azzurre eruppero dal suo costato. Il demone scomparve in una nuvola di fumo lasciando di sè solo l'armatura fumante.

Il corpo del Generale AngleRei, ormai esanime, cadde a terra accasciandosi al suolo; Shultz lo recuperò e fece ritorno alle retrovie.

Passarono tre giorni prima che i nostri raggiungessero la linea sicura, il generale intanto, a parte un debole battito cardiaco non dava segni di vita.

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Capitolo 3
*** LUI E LEI, I DUE ANGLEREI ***


LUI E LEI, I DUE ANGLEREI

La compagnia corazzata del Generale di Stato Maggiore Commissario AngleRei rientò alla base in una cupa e tetra notte, nessuno, eccetto il medico di stanza quella sera all'ospedale militare, si accorse di loro.

La ragazza all'interno della cabina di pilotaggio del titano classe Warhound si svegliò, mi se il sedile in posizione eretta e ripiegò le sue ali dietro la schiena. Accese il motore e inserì un CD di musica classica per conciliare il lungo viaggio che l'avrebbe condotta dal suo gemello, il generale commissario AngleRei, noto alla NERV come l'esemplare AL 04; la ragazza era allo stesso tempo contenta, perchè avrebbe rivisto il fratello dopo più di 10 anni, da quando era scappato dai laboratori, dall'altro lato, era tristissima perchè il suo compito era quello di ucciderlo.
Con le lacrime agli occhi, prese in mano la leva di comando del titano e mosse il primo passo in avanti.

Il generale vene fatto distendere su di un lettino e collocato in una sala appartata; Shultz rimase a vegliare sul suo superiore, che era come suo figlio, rièensando alle circostanza bizzarre in cui si erano conosciuti, quando il generale ancora non era nemmeno un militare e lui era un cadetto. Una lacrima solcò il viso impassibile del duro colonnello, che mai aveva pianto, nemmeno quando aveva perso l'intera famiglia in guerra, nemmeno quando il padre gli era stato portato via da davanti agli occhi dalla pallottola di un cecchino che gli aveva fatto esplodere il cuore; Shultz aveva perso tutto, ma quando si era ritrovato insieme a quel ragazzo che era poi diventato il suo comandante aveva riacquistato qualcosa, una famiglia... quel ragazzo alto, magro e con i capelli scuri lunghi, che adorava ridere quando non era in servizio e che era strano in quanto non umano, ormai era come un figlio per il colonnello, che l'aveva come adottato; se avesse perso lui, sarebbe stato come perdere nuovamente la famiglia.
Il colonnello si chinò sul letto del generale facendo attenzione alle flebo e ai tubi che erano attaccati al corpo di quest'ultimo, gli prese la mano e cominciò a parlargli.
-So che puoi sentirmi, ovunque tu sia, so che mi senti, torna qui, ti prego, i tuoi soldati hanno bisogno di te, figliolo, rimarrò qui sin quando non sarai salvo o totalmente morto, questa volta hai esagerato, ma ti conosco, ti riprenderai... vero? Figliolo?- disse il colonnello Shultz Snider al suo giovanissimo genrale, che però non rispose, perso nel coma più profondo.

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Capitolo 4
*** RISVEGLIO ***


RISVEGLIO

Il titano warhound emise un ruggito ferale dal motore mentre piantava il piede destro nella neve creando una scossa sismica che fu avvertita sino a 500 metri di distanza.
La ragazza all'interno della cabina di guida abbassò la corazza sui vetri e si rannicchiò sul sedile mangiando una razione K accompagnata da una bevanda dal gusto orrendo.
Stava ormai albeggiando, e ancora le mancavano parecchi chilometri prima di poter arrivare a Torino.

Il colonnello Shultz stava dormendo sulla sedia accanto al generale quandò ne udì la voce-
-Un rasoio... Shultz, portami un rasoio...- disse il generale con la bocca impastata dal sonno a causa dei farmaci somministratigli.

Shultz mi abbracciò gridando di gioia, rimasi leggermente imbambolato in quanto non credevo di essermi appena risvegliato da un coma, mi strappai quelle maledette flebo e mi alzai scoprendo con somma vergogna di essere nudo.
Arraffai i miei vestiti, posti al fondo del letto e mi feci spiegare ogni cosa mentre mi radevo nel bagno della stanza.

-andiamo Shultz, ora dobbiamo tornare al fronte...-
-ma coza tico al doktoren?-
-a quello ci penso io, raduna la truppa e dai un'occhiata al ruolino, poi portami tutti i rapporti da quando sono entrato in coma ad oggi, dobbiamo partire entro dopodomani-

Shultz si congedò e andò ad eseguire gli ordini.
Sorse una triste alba dalle dita di rosa sulle trincee deserte e innevate che circondavano la linea H2, in lontananza erano visibili dei fuochi, segno di una battaglia ormai terminata e di centinai di eroi morti da soli senza che nessuno posasse un singolo fiore sulle loro inesistenti tombe.

Entrai nella sala ufficiali e tutti mi salutarono, riuscii ad incontrare il medico che mi aveva curato durante il coma, lo ringraziai, gli offrii da bere e mi congedai.
Mi recai in una saletta desolata dove Shultz mi raggiunse poco dopo portandomi quanto richiesto.

Dopo l'uccisione del principe demone Bale, le sottili e mutevoli correnti del Warp si erano spezzate, nessuno se ne poteva ancora accorgere, ma stava per accadere una cosa che non si ripeteva da almeno mille anni, i cancelli degli squarci si stavano riaprendo.
Un Panzer Panther ausf G atterrò in una radura seguito da una formazione di panzer della 5a SS Panzer Kompanie.
Il portellone della torretta del carro si aprì cigolando e gemendo ed un ufficiale, con una cicatrice che partiva dalla bocca e arrivava all'ochio sinistro, emerse dalla pancia del bestione d'acciaio.
L'ufficiale si guardò intorno, prese la trasmittente e abbaiò alcuni ordini. L'intera compagnia corazzata si disperse nella boscaglia e i teli mimetici vennero dispiegati.
In pochi minuti, dei 50 carri armati non rimase la minima traccia.

In un altro punto imprecisato del bosco nei dintorni di Torino, apparvero 3 Basilisk e un Chimera. Il comandante, per l'ultima volta in mille anni, ordinò di lanciare un SOS su tutte i canali di comunicazione.

La richiesta di soccorso venne captata dalla compagnia corazzata del generale commissario AngleRei, che diede immediata risposta partendo con la sua compagnia corazzata e una compagnia di carri di soccorso al seguito. La risposta venne intercettata dalla compagnia di SS.

L'ufficiale SS sorrise, finalmente delle forze dell'asse, a giudicare dall'italiano, ormai c'era solo da stabilire se si trattasse di amici o nemici...

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