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di Alex995
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** The next morning (Parte 1) ***
Capitolo 3: *** The next morning (Parte 2) ***
Capitolo 4: *** Choises ***
Capitolo 5: *** Lies ***
Capitolo 6: *** It's for you ***
Capitolo 7: *** murders ***
Capitolo 8: *** First truth ***
Capitolo 9: *** Revelations ***
Capitolo 10: *** Reunions ***
Capitolo 11: *** Talk to Me ***
Capitolo 12: *** Conseguenze. ***
Capitolo 13: *** Spiriti. ***
Capitolo 14: *** Pastelli a cera e fogli di carta ***
Capitolo 15: *** Traditori ***
Capitolo 16: *** Impostori. ***
Capitolo 17: *** Tortura ***
Capitolo 18: *** Fotografie ***
Capitolo 19: *** Siero della verità ***
Capitolo 20: *** Troppo tardi. ***
Capitolo 21: *** Ciondolo d'oro ***
Capitolo 22: *** I'm proud of myself ***
Capitolo 23: *** Ci vediamo presto, mamma. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Sarah Graiman aveva preso il posto di Ziva da ormai due settimane. Devo ammetterlo era una bella donna : alta, bionda, occhi chiari.. proprio il mio tipo . La tipa con la quale sarei  uscito se tutto non fosse cambiato. Mcgee ed io avevamo ripreso servizio da 3 settimane e Gibbs era ritornato anche se doveva affrontare i problemi con Vance e con l'Fbi dopo la sparatoria all'uomo che Fornell stava proteggendo. 
Ogni volta che alzavo lo sguardo , speravo di incontrare il sorriso di Ziva e invece vedevo solo  come la nuova pivella cercava di farsi accettare da Gibbs. Non ero l'unico che non aveva accettato la notizia del trasferimento di Ziva. Motivo? Sconociuto. Eppure qualcosa ci diceva che in tutta questa storia c'entrava il MOssad. Mcgee si era accorto che ero diverso. Cercavo di nascondere la tristezza ma era ben evidente che stavo soffrendo. Mi importava solo della felicità di Ziva.. ma era questo il punto. Ero davvero sicuro che Ziva fosse felice lontano dall'Ncis e da me? Lei mi aveva detto che era un ordine da eseguire.. ma sapevo che le dispiaceva lasciarci. Sopratutto dopo quello che era successo tra di noi durante i 3 mesi di congedo. 


2 mesi e 15 giorni  prima :Inizio Flashback 
Ero annoiato.E' vero non avevo mai avuto tutto questo tempo libero ma non avrei mai creduto che sarebbe stato cosi noioso restare a casa. Mi mancavano tutti. Beh piu di tutti, Ziva. Aveva considerato la nostra "relazione" un'amicizia. Ed io come uno stupido le avevo dato ragione. Pensavo di averle dimostrato i miei sentimenti. Piu di una volta.


-" Tony, vuoi dirmi perchè sei qui?!"
" Perchè non posso vivere senza di te ".

-"Sono contenta di avere nella mia vita qualcuno che sia romantico quanto me."
" Ziva David , mi stai considerando davvero nella tua vita?"


-"E' tua madre?"
" si."
" beh.. lei era davvero bella."
" oh... beh penso che lo fosse"
" Come mai non parli mai di lei?"
" NOn lo faccio?"
"No.. non lo fai."
" Beh penso perchè...è stata la prima a spezzarmi il cuore e non mi piace parlare di queste cose."

-" MOstrami un segno che non mi faccia perdere la speranza." 
" tony.."
" Ho chiesto a Mcgee di fare quel fatto per rintracciare il tuo cellulare."
" Cosa vuoi?"
" Voglio quello che vuoi tu, quello di qui hai bisogno. Un amico con cui parlare, una spalla sulla quale piangere."

-"Aht lo leh-vahd"
" Lo so.."

-" Se non fosse stato per Orli , le cose sarebbero andate diversamente. IO sarei una persona diversa."
" Allora dovrei raggiungerla prima che parta.. Sai e ringraziarla".



E' possibile che lei non si fosse accorta di niente? O forse semplicemente non voleva farlo.
Senza pensarci due volte presi il cappotto e le chiavi della macchina . Sapevo dove andare. Volevo vederla, anche perchè ora non c'era più nessuna regola 12 a frenarci. 

Bussai alla porta. Mi venne ad aprire in tuta; era ancora piu bella di quanto ricordassi. 
" Tony.. cosa ci fai qui?"
Ecco il primo ostacolo.. perchè ero li? Avrei potuto dire che ero li per lei, perchè l'amavo e perchè la volevo piu di chiunque altro. E invece ..
" Ero da queste parti e volevo vedere come stavi." Mi fece cenno di entrare, cosi mi sedetti sul divano. 
" Io sto bene. E' vero mi manca il lavoro ma mi tengo impegnata. Tu invece? "
"ah io sto benissimo. Qualche giorno fa ho rivisto Abby. E' ancora scossa a causa delle nostre dimissioni ma sta bene. "
" NOn c'era altro da fare.. lo sai. "
" Si lo so.. "
" Che ne dici , ceniamo insieme?"
" Certo, perchè no".

                                                                                                                                                         ----
Mangiammo e ridemmo come non avevamo mai fatto. Forse perchè non avevamo mai cenato insieme a parte  quando eravamo sotto copertura.Avevamo bevuto 2 bottiglie di vino ed  Eravamo ubriachi. NOn avevo mai visto Ziva ridere cosi tanto. E per la prima volta iniziava a capire le mie battute sui film di James Bond o  forse non le capiva affatto a causa dell'alchol. Si alzò per sparecchiare e si diresse in cucina. Nonostante volessi qualcosa di piu quella sera, mi alzai , presi il cappotto e mi diressi verso la porta.
" Te ne vai?" 
" Si , è il caso che vada. Sono ubriaco e sono stanchissimo." Stavo mentendo.
Si avvicinò a me. " Vuoi davvero tornare a casa?" 
" Non ne sono sicuro".
" Cosa ti frena?"
"il fatto che siamo ubriachi. "
"Sei stanchissimo o è una scusa per andartene?"
" Sai che non è cosi."
" Quindi è una scusa?" Mi prese la giacca e me la lanciò sul divano. Iniziò ad aprirmi la camicia.
" Ziva stasera no. NOn voglio questo per noi."
" Io penso che non sia L'alchol a parlare. O almeno io so quello che sto facendo."
MI aveva fatto capire che era ubriaca si ma che era anche  lucida da ricordarsi quello che sarebbe successo quella notte.
Cosi la baciai. Fù un bacio lento, passionale. Ma poi il desiderio si impossessò dei nostri corpi.La presi per le gambe cosi che potesse cingermi i fianchi e poi quella notte  successe l'inevitabile.

Angolo Autrice: Questo primo capitolo è dedicato a GiuTiva. Vorrei però ringraziare Scrittrice in canna che nonostante la sua giovane età mi ha dato consigli molto utili. Spero che ti piaccia. A presto :)

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Capitolo 2
*** The next morning (Parte 1) ***


Angolo autrice: Rieccomi con il secondo capitolo.
Ho cercato di creare un pò di imbarazzo fra i due ma il nostro agente
super speciale Anthony Dinozzo sa sempre risolvere la situazione quando si tratta di donne..Ed ho gia un'altra idea per il terzo capitolo. Detto questo fatemi sapere cosa ne pensate , buona lettura :))







Flashback ( Ziva)


Mi svegliai improvvisamente. Un'altro incubo. Erano soliti ormai dopo la morte di mio padre. COme le altre mattine però avevo intenzione di vestirmi e di andare a correre per scacciare via i brutti pensieri. 
 Eppure quella mattina  mi sentivo come  legata al letto, come se non mi potessi muovere. 
 Cosi aprii gli occhi e mi accorsi di essere tra le braccia di Tony. Avevamo fatto l'amore. Dopo stanotte ho capito che è semplicemente 
 fantastico dormire con lui; è vero si, russava come un marinaio ubriaco ,ma quale uomo non russa?
 Senza svegliarlo , scesi dal letto mettendomi la vestaglia e andai in cucina. Era la prima volta che non sapevo 
come comportarmi. Forse perchè era qualcosa che aspettavo da tempo ed ero diciamo...imbarazzata? Sta di fatto che dovevo assimilare
 ciò che era successo la notte precedente.Dovevo ammetterlo però : Era la prima volta che mi sentivo cosi bene.

 
Flashback (Tony)                                                                         ------------
 Cercai Ziva nel letto, ma le lenzuola e il cuscino erano freddi.
Ecco qui, pensai. Se n'è andata. Perchè ero stato cosi stupido da credere che non sarebbe stata solo una notte e via? 
Decisi di alzarmi e andare in cucina  a bere un bicchier d'acqua. Quando aprii la porta della camera da letto, sentii dei rumori provenienti dalla
cucina.  Notai Ziva seduta su uno sgabello che beveva un bicchiere di succo e guardava nel vuoto. Sapevo cosa stava pensando. Mi dava le spalle e stranamente non si era ancora accorta  della mia presenza, cosi senza pensarci due volte mi avvicinai  lentamente e le gettai le braccia al collo. Volevo dimostrarle che ero contento che non se ne fosse andata.
Invece di cacciarmi via  come succedeva nella numerose occasioni quando ci avvicinavamo , si lasciò cullare dal mio abbraccio. 
Quando la lasciai, mi sedetti affianco a lei su uno sgamello. Presi un bicchiere e mi versai un pò di succo. Lei non aveva intenzione di guardarmi.
Silenzio. 
" Allora..." dissi io.
" Allora..." disse lei.
" Ti ricordi tutto di ieri sera vero?"
" Te lo avevo detto che almeno per me non era l'alchol a parlare. tu invece?"
" Ricordo tutto , perfettamente."
Di nuovo silenzio. Questa volta però era davvero un silenzio imbarazzante.
Lei scese dallo sgabello e posò il bicchiare nel lavello. Sempre senza guardarmi mi disse:
" sai che c'è? Io non so cosa fare, cosa dire, come comportarmi..ed è la prima volta. Credo davvero di essere in imbarazzo."
Questa volta stavo davvero cercando le parole giuste da utilizzare. 
"Ziva David,  ex agente assasina del Mossad in imbarazzo? Questa è bella."
Lei mi fece uno dei suoi sorrisi che toglie il fiato. C'era troppa distanza tra di noi cosi mi alzai e andai verso di lei.
"Ehi non c'è niente che tu debba dirmi o fare. Credo che dopo stanotte tu abbia fatto tutto quello che aspettavo da anni. C'è imbarazzo perchè è 
stata la prima volta. La prima volta che non eravamo sotto copertura, che non eravamo osservati. Ma sai che ti dico: é questo il bello. Per una
volta non abbiamo dovuto fingere su quello che proviamo. "
" Su quello che proviamo?"
" Beh si..."
" Perchè tu cosa provi, ex agente  super speciale Anthony Dinozzo?"
" NOn so ancora cosa provo.. " o meglio lo sapevo ma non volevo rovinare tutto. Non volevo dirle che l'amavo. Perchè se lei non avesse provato
i miei stessi sentimenti avrei rovinato tutto. 
" ah non lo sai? " 
" Posso solo dirti, che di certo dopo stanotte ti richiamerò. A differenza delle altre donne che dimentico di chiamare."
Ecco avevo esagerato. L'avevo paragonata alle altre donne. Lei non era come le altre. Dovevo rimediare..
" Non fraintendere, stanotte non è stata come con le altre. Anzi posso dirti che non ricordo come ci si sente con le altre , perchè da un pò di 
anni a questa parte ho solo una donna in testa."
 Detto questo mi sorrise, mi appoggio le mani sul petto e poi mi sussurrò all'orecchio:
" Sai stanotte è stato bello."
Poi mi baciò. Un bacio inatteso , anche perchè era la prima volta che prendeva l'iniziativa.Per me era ancora una novità, una piacevole novità Dolcemente però la allontanai da me .
" Sai cosa ti dico? Dovremmo andarci piano. E' vero stanotte è stato fantastico ed avevamo molto anzi moltissimo tempo da recuperare. Ma non 
voglio bruciare le tappe."
" Non vuoi bruciare le tappe? Chi sei tu e cosa ne hai fatto di Anthony Dinozzo? Il donnaiolo che usciva ogni sera con una donna differente?
" Le cose cambiano."
" Quindi non vuoi bruciare le tappe eh?"
"Eh si.. sono diventato un uomo serio. "
" allora sai che ti dico , Propongo di conoscerci meglio."
" Io so tutto di te, mia ninja."
" Ne sei sicuro? " 
" beh proprio tutto tutto no.. ma credo di sapere le cose piu importanti. So la tua data di nascita, i nomi dei membri della tua famiglia, So che 
sei stata  addestrata dal Mossad e che puoi uccidere un uomo in 22 modi differenti solo con una forcina. So che ti piace andare all'opera ma 
solo il giorno del compleanno di tua sorella. Sei ebrea , e non celebri il natale ma ti piace comunque festaggiarlo...Vediamo un pò. Cos'altro?
Ah si. Sei molto brava nel combattimento corpo a corpo, sei una fantastica baciatrice e quando ti arrabbi assomigli ad una Leonessa della savana.
Beh dopo stanotte posso ammettere  che sei una leonessa anche quando non ti arrabbi ma in altre circostante..." Le feci uno dei miei tanti sorrisi
 provocatori e la baciai. Quando la lasciai andare mi disse: 
" Beh devo dire che è una descrizione abbastanza accurata.Allora visto che tu conosci tutto o almeno le cose salienti di me ,
 propongo qualcosa che mi faccia entrar a far parte del tuo mondo. Hai qualche idea?" 
Un'idea c'è l'avevo..ma sapevo che lei non sopportava per niente i film, soprattutto se si trattava dei film di James Bond.
" Aspetta aspetta. Forse ci arrivo. Scommetto che vuoi farmi vedere i film di James bOnd."
 I miei occhi si illuminarono. "Come diavolo hai fatto a capire?"
" Perchè ti conosco Tony... Comunque vada per James Bond. "
" Dici sul serio?" Ero davvero scioccato dalla sua risposta.
" Perchè no? In fin dei conti, devo capire perchè ti affascina Sean Connery in quel film. "
"E tu cosa ne sai di Sean Connery?Non dirmi che gia li hai visti?"
" No tony tranquillo, e solo un pò di cultura generale. C'è solo un problema."
"Fammi indovinare. Non hai i film vero?"
Fece di si con la testa. " Allora preparati , andiamo da me." 
" Sei sicuro?" 
" Si. Perchè me lo chiedi?"   Non mi aspettavo quella domanda.
"Beh sai, ho saputo che non porti  donne nel tuo appartamento."
Diventai rosso. " Chi ti dice che non abbia mai portato una donna nel mio appartamento? Aspetta? Te l'ha detto mio padre vero?"
"Mi ha accennato qualcosina quando è venuto durante le vacanze natalizie.Non sei preoccupato che io possa invadere i tuoi spazi?"
LO sapevo. Dovevo starmi zitto. Dovevo sapere che mio padre avrebbe spifferato tutto a Ziva. Mio padre ha sempre avuto un debole
per lei. E come dargli torto? E' bellissima in qualunque circostanza.
" Se sei tu ad invaderli, guanciotte dolci , non sono preoccupato per niente. Anzi credo proprio che non aspettassi altro."
" D'accordo vado a prepararmi. Ah e un'altra cosa.. non chiamarmi piu guanciotte dolci altrimenti ricordati che so ucciderti in 22 modi differenti
solo con una forcina. L'hai detto tu stesso." 
Si avvicinò e mi baciò. 
Mi disse: " QUel nome è riservato solo alle missioni sotto copertura." 
Detto questo  sparii nella camera da letto.  

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Capitolo 3
*** The next morning (Parte 2) ***


Flashback (Ziva) :


"Che ne dici di fermarci in un bar? Ho voglia di un muffin al cioccolato! " dissi all'improvviso.
"Certo, occhioni belli." mi rispose Tony.
Eravamo nella sua macchina ed eravamo diretti al suo appartamento.Era la prima volta che portava qualcuna a casa sua. 
Forse per questo mi sentivo cosi eccitata. Sembravo una bambina che va per la prima volta al parco dei divertimenti. 
Tony accostò la macchina e scendemmo. Ero diretta all'entrata quando lo sentii tirarmi per un braccio.
"Aspetta un secondo. Devo chiamare il Pivello e avvertirlo che non potremmo pranzare insieme."
"Perchè non me l'hai detto prima? Potevamo rimandare la maratona dei film!"
" POsso benissimo vedermi con lui stasera..  voglio passare del tempo con te!"
" Va bene , okkey. Allora io inizio ad entrare ed a ordinare. Ti aspetto dentro."
 
 
Dopo 5 minuti , le nostre ordinazioni erano pronte ma Tony non era ancora entrato. Cosi chiesi al cameriere
di incartare il tutto per portarlo via.
QUando uscii, notai Tony che parlava con una donna : ALta, mora, fisico da modella.
Ecco che ci risiamo pensai.  
" Tony !" dissi io.
"  Ziva,"disse venendo verso di me  "scusami hai ragione.Ho perso la cognizione del tempo.Solo che quando ho finito 
di parlare con Mcgee , ho incontrato Maggie.Ti ricordi di lei vero?"
"Certamente, come non potrei.Ciao Maggie."
"Ciao Ziva, bello rivederti."
"Di cosa parlavate?"
"Tony mi stava dicendo che vi siete dimessi."
"Eh gia.." 
"Quindi voi due..." Lei alludeva a noi due insieme. Una coppia.
"Si .." disse pronto Tony.
"Sono contenta che tu non menta  piu a te stesso."
Tony ed io ci scambiammo un occhiata. Lei sorrise.
" Ora devo andare a lavoro. E' stato bello rivedervi."
Salutò prima me e poi stampò un bacio sulla guancia di Tony. Quando si fu allontanata gli chiesi:
"E' stato bello rivederla?"
"Perchè me lo chiedi?"
"Beh dal modo in cui la guardavi; sembravi contento."
" Non dirmi che sei gelosa?"
"Gelosa io?  Ti sembro una tipa gelosa?"
"NOn devi esserlo..Vieni qui." Mi baciò e mi strinse tra le sue braccia.
Mi disse in un orecchio : "Qui accanto a me ho tutto quello di cui ho bisogno."
Poi mi lasciò e mi disse: 
" Sto morendo di fame." 
"SE fossi entrato prima a quest'ora avresti gia mangiato."
 
 
Dieci minuti dopo arrivammo al suo appartamento.Notai subito che c'erano piu foto in giro per casa.Ne notai subito una di Abby,Gibbs e
  Mcgee.Una di Tony e Jenny ed un'altra non ancora incorniciata appoggiata accanto alla libreria. La riconobbi subito. Tony l'aveva
 definita la foto piu bella che aveva fatto a Parigi. Era l'unica foto nella quale c'era una persona. In quella foto c'ero io. 
Ma questa volta era in bianco e nero.Mi diressi nella sua camera da letto. Quando dormii in quel letto , non avrei
 mai pensato che quel letto fosse ancora.. immacolato! Eppure Tony non aveva fatto l'amore con nessuna in quel letto. Almeno per ora.
"Cosa ci fai piu,mia ninja?"
"Sai..stavo pensando che il tuo letto è ancora immacolato."
Un sorriso si dipinse sul suo volto.Mi voltai verso di lui e iniziai a baciarlo. Sapevo che non avrebbe potuto resistere a lungo.
" Sai non riuscirò a trattenermi se continuii a baciarmi cosi." 
"Allora non farlo."
"Sei felice?" 
"Cosa?"
Mi guardò negli occhi e mi disse:
"Ti ricordi quando scoprimmo che Ray aveva ucciso quell'uomo?"
"Si certo. Come potrei dimenticarlo."
"Quella sera mi chiedesti se ero felice.Ora  Io lo sono. E tu?"
Riflettetti su quella domanda. Poi gli dissi:
" Sai cosa mi farebbe sentire ancora piu felice?"
" Cosa?" mi chiese lui. 
" Sapere che almeno in una circostanza, io per te sarei la prima." Lui capii al volo.
Cosi ricominciai a baciarlo.Con piu passione, più velocità. Volevo dimostrargli che non ne avrei avuto mai abbastanza di lui.  
Mi strinse a sè e mi prese in braccio. Velocemente mi stese sul letto e iniziammo a spogliarci. 
"Dovrò richiamare Mcgee e dirgli che stasera sarò impegnato." Risi e poi ritornammo a baciarci.
 
 
 
 
La giornata trascorse lentamente. O a me sembrò non passare mai. Non appena mi fui alzata dal letto, mi infilai una camicia di 
Tony e mi diressi in salotto dove mi aspettava per vedere Sean Connery.
Cercai di prestare piu attenzione possibile , cercando di capire perchè James Bond lo affascinasse cosi tanto. 
"Perchè ti piace cosi tanto?  Insomma sei un agente federale quindi non può essere per le armi. So che ti affascina il cinema
ma perchè proprio questo film?"
Rimase qualche secondo in silenzio poi mi disse :
" E' l'unico film che ho visto con mio padre. Sai mio padre adorava James Bond.Dopo la morte di mia madre invece
di passare del tempo con me, preferiva e preferisce ancora oggi uscire ogni sera con una donna differente. 
Non si è mai ripreso dopo la morte di mia madre.. e credo che stare con me gli ricordasse lei."
"Mi dispiace.. io non.."
" Non devi dispiacerti. Non potevi saperlo."
" Sai.." dissi io cercando di tirargli su il morale. " Ho sempre creduto che lo guardassi per le auto."
Lui iniziò a ridere. Era davvero bello vederlo ridere. Ridere come un bambino. Non l'aveva mai fatto.
" Sai tu me la ricordi."
" Chi?" chiesi io.
" Mia madre. Lei era come te. Una combattente, una che non si arrende mai. Quando incontrò mio padre però, si lasciò andare.
Affidò la sua vita ogni giorno nelle sue mani."
" Questa è una bella cosa.. un pò come noi all'Ncis. Ci copriamo le spalle e ci fidiamo gli uni degli altri.Con la sola differenza
che qualcuno paga errori che non ha mai commesso." 
Alludevo a Gibbs. NOn avevamo sue notizia da settimane. Mi mancava. Lui era per me come un padre. Parson si era 
schierato contro di lui. Voleva distruggerlo. Vance ci teneva all'oscuro di tutto e sapevo che tra un pò sarei scoppiata.
Non avevo mai avuto molta pazienza. 
" Lui vuole proteggerci. Vuole proteggere la sua famiglia."
" Si ..ma non è giusto. ALmeno potrebbe farsi sentire. Farci sapere che sta bene. "
Tony notò che ero giù di morale. Mi prese per mano.
" Se non lo fa, avrà i suoi motivi. Domani chiamerò Vance e gli chiederò sue notizie.."
" Okey va be..." dissi sbadigliando.
" Sei stanca?"
" Si. Tantissimo."
Mi lasciò la mano, mi circondò le spalle con le braccia e mi baciò la fronte. 
"Tony?"."gli dissi io.
"Si occhioni belli?"
"Ora si." Sapevo che avrebbe capito.
Sentii che sorrideva. 
Mi addormentai appoggiata al suo petto, 
sentendo il battito del suo cuore.
 
 
 
Sentii il mio cellulare squillare.Tony dormiva con un ghiro cosi mi alzai lentamente per non svegliarlo e guardai l'orologio del salotto. Erano le 3 della notte.
Chi poteva  chiamarmi a quest'ora? Numero sconosciuto. Risposi.
"Pronto?" Nessuna risposta.
"Pronto? " Ancora nessuna risposta.Dopo 2 secondi un'altra chiamata.
"Pronto?"
"Salve Ziva."
"Chi parla?"
"Ah noi due non ci conosciamo. Diciamo solo che vorrei esserle amico."
"Cosa le fa credere che io voglia essere amica di uno sconosciuto?"
"Oggi vi ho osservato.Devo dire che lei è molto intima con l'agente Dinozzo."
"Cosa vuole?"
"Che lei riparta per Tel AViv. La sua vita li a Washington è finita."
"E se io non volessi lasciare Washington?"
"Ah lo farà eccome. Sarebbe davvero un peccato, se il suo fidanzatino fosse accusato dalla sicurezza internazionale di 
essere un traditore."
"Di cosa sta parlando?"
"HO delle fotografie in mio possesso; vecchie fotografie scattate da un investigatore privato ingaggiato 
da suo padre che ritraggono lei e l'agente Dinozzo a casa sua. Lei le avrà sicuramente viste. Se le ricorda?"
"Come le ha avute?"
"Non ha nessuna importanza.QUando lei sarà ritornata ad essere un agente dell'Ncis, dopo una settimana esatta presenterà
 le sue dimissione e senza dire niente a nessuno , ritornerà a Tel AViv. Tutto chiaro?" 
Prima che potessi rispondere, l'uomo attacco. 




Angolo autrice:Ecco il terzo capitolo ;) 
Guai in vista per la nostra Ziva! Sicuramente non sarà questo il motivo del perchè Ziva lascerà l'Ncis nell'undicesima stagione, ma mi piacerebbe se fosse cosi. Avrete gia capito come andrà nel prossimo capitolo ma visto che è in attesa di sviluppi non vi anticipo ancora niente.  
Comunque spero che vi piaccia. Fatemi sapere cosa ne pensate. 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 4
*** Choises ***


Flashback (Ziva) :



Qualcuno che minaccia me? Io non ho paura di niente e di nessuno. Eppure non riuscivo a smettere di pensarci.
Non sapevo con chi avevo a che fare, quindi non potevo ribellarmi e lasciare che quelle foto arrivassero alla sicurezza
internazionale. Soprattutto se quelle foto avessero compromesso la carriera di Tony.Anche se non avevamo nulla da nascondere, L'Ncis era ancora casa nostra.Non volevo rischiare di perdere tutto.
 
Trascorsero altri due mesi. Tony si accorse che ero strana, ma io  riuscii a mentirgli e stranamente fece finta di niente. Ad inizio settembre però arrivò una telefonata dal direttore. Come immaginavo , ci chiedeva di ritornare a lavoro visto che La situazione di Gibbs pian piano si stava risolvendo.
Tony ed io decidemmo di mentire.Non solo agli altri ma anche a noi stessi. Non avevavamo ancora definito il nostro rapporto, nonostante io mi fossi completamente trasferita da lui e   mi avesse dato anche una copia delle chiavi del suo appartamento.
NOn appena mi sedetti alla mia scrivania il primo giorno di lavoro, il mio telefono vibrò. Era un messaggio. Numero sconosciuto.
" Agente David,bentornata a lavoro. E' da tanto che non ci sentiamo. 7 giorni, non uno di più. Buona giornata".
QUesto mi faceva capire che o qualcuno mi controllava, o peggio ancora c'erano delle talpe all'Ncis.Qualcuno che non mi voleva piu qui.
Alla fine del settimo giorno, non feci niente. Volevo sfidarlo e vedere chi si nascondeva dietro a queste  minacce. LA mattina seguente non appena arrivai in agenzia , il Direttore Vance mi 
fece chiamare nel suo ufficio.Tony e Gibbs non erano ancora arrivati. C'era solo Mcgee.Mi guardava con aria preoccupata.POi con un semplice sorriso gli feci capire di stare tranquillo.
 
"Agente David"
"Direttore, ho saputo che voleva parlarmi." dissi entrando nel suo ufficio.
Silenzio.Aprii un casetto e ne tirò fuori una busta gialla.
"Stamattina è arrivata questa."Diventai bianca come un cadavere.
Una busta senza mittente ne francobollo ma solo 2 destinatari: Il direttore Vance ed io.
"L'ha aperta?"
"No, volevo aspettare lei.Dalla sua faccia capisco che sa cosa c'è dentro."
"Ne ho una vaga idea signore."
Il direttore la apri e vi tirò fuori una foto. Prima la osservò e poi me la diede. Con la foto c'era anche un biglietto:
La mia pazienza ha un limite. Ti conosco , mi stai sfidando. Ma ti avverto: Lascia L'ncis oppure il tuo fidanzato sarà licenziato. A te la scelta. 
Il direttore lesse piu volte quel messaggio. Io invece avevo gli occhi puntati sulla foto. Era una di quelle foto. 
"Cosa succede David?"
"Direttore posso spiegarle. E' tutto un malinteso. C'è qualcuno che mi rivuole a Tel Aviv e mi sta ricattando."
"Con queste?" disse indicando la fotografia.
"Si." dissi io. 
"Quindi il suo fidanzato  chi sarebbe l'agente Dinozzo?"
Annuii. "Abbiamo iniziato questa relazione da un paio di mesi."
"E queste foto quando sono state scattate?"
"Tra il 2006 e il 2007 signore."
"Allora qual'è il problema?"
"La sicurezza internazionale.All'epoca io non ero un agente americano, ma solo un agente di collegamento. Quelle foto dimostrano che l'agente Dinozzo mi faceva visita molto spesso."
"E il motivo?"
"Non personale. MI creda direttore. Fino a qualche mese fa, tra l'agente Dinozzo e me non c'era niente."
"Mi faccia fare una telefonata. Guarderò io stesso i video della sicurezza dell'edificio per vedere chi ha lasciato questa busta.Non essendoci francobollo dev'essere stata consegnata a mano.Ci aggiorneremo
piu tardi."
"Va bene direttore. " E uscii. Mentre scendevo le scale, mi ritrovai faccia a faccia con Tony.
"Ehi,occhioni belli ho saputo che eri dal direttore.Tutto bene?" Mi prese per mano.Era preoccupato, glielo leggevo negli occhi.
IO mi guardai intorno. POi lui mi disse: " Tranquilla, Gibbs non è ancora arrivato. Che succede?"
In quel momento il mio telefono vibrò.UN messaggio. Numero sconsciuto.
Ti ho avvertito. Stai attenta.
Mi sta controllando. POi subito dissi a Tony:" Tranquillo, niente di che. Vance Voleva solo sapere se avevo terminato di compliare alcune scartoffie di vecchi casi."
"Buongirono capo." disse Mcgee.Gibbs era appena arrivato con il suo solito caffè tra le mani. Tony mi lasciò velocemente la mano.
"Prendete la vostra roba, Marine morto a Quantico." 
Cosi ci diriggemmo tutti verso l'ascensore.
 
QUella stessa sera, Mentre stavo per andare a casa, il direttore mi fece chiamare nel suo ufficio.Dissi a Tony che l'avrei raggiunto a casa. MI guardò con aria preoccupata ,ma  gli dissi che era
tutto apposto cosi mi lasciò andare dal direttore.
"Agente David,ho fatto alcune telefonate.La prima al direttore del Mossad.Mi ha detto che qualche mese fa , c'è stata una faglia nel sistema dei dati."
"Qualcuno è entrato nella banca dati del Mossad?"
Lui annui."La seconda invece, all'agente dell'Ncis di Los angeles Eric Beal . Gli ho chiesto di rintracciare le chiamate sul suo telefono cellulare."
"Perchè prorpio lui?"
"Perchè è il miglior tecnico dell'Ncis.Logicamente gli ho chiesto massima riservatezza.Apparte lui non è stato avvertito nessun'altro.Non potevo chiedere all'agente Mcgee di farlo.
 Piu gente è coinvolta , piu lei e l'agente DInozzo siete scoperti."
"Sono d'accordo. L'agente Beal ha trovato qualcosa?"
"Niente. L'uomo che la chiama è un fantasma. Sappiamo solo che chiama da un telefono usa e getta."Mi mostrò i miei tabulati telefonici.
"Per quanto riguarda le registrazioni delle telecamere?" Il direttore accese il suo computer e m fece vedere un uomo con una busta gialla tra le mani.
Doveva essere sulla trentina. Alto, moro, con un capellino da Baseball.
"Impossibile passarlo al riconoscimento facciale." mi disse.
Ero preoccupata. Mi allontanai dalla sua scrivania e mi misi le mani davanti alla faccia. 
"E' preoccupata vero?" mi chiese.
"Mi preoccupa il fatto che sa o sanno come muoversi.Non puo essere ne riconosciuto ne rintracciato.Ho paura di scoprire chi è coinvolto."
"Le metterò degli agenti di protezione."
"Direttore non possiamo rischiare.Ora oltre a quelle fotografie, ci potrebbe essere un qualunque pazzo israeliano alla ricerca di TONy. Non dimentichiamoci che Tony ha ucciso Michael Rifkins."
"Cosa vuole che faccia?" Dritto al sodo come sempre.
"Deve trasferirmi di nuovo a Tel Aviv.Proprio come vuole lui. "
"Non se ne parla."
" Continuerò ad essere un agente dell'Ncis ma per ora ritornerò in Israele. "
"Lo sa vero cosa mi sta chiedendo? Avrò contro Gibbs, Dinozzo e anche la signorina Sciuto."
"Direttore non posso rischiare. Mentre starò li cercherò di capire chi è entrato nella banca dati e quali dati ha copiato."
"Vedo che ha gia deciso."
"Sono mesi che va avanti questa storia. E' vero sono passati 8 anni dal mio arrivo ma non voglio che la squadra si sfasci per colpa mia. Non potrei perdonarmelo."
"D'accordo. PRovvedo per uno spostamento aereo. Ma Agente David mi tenga aggiornato su tutto e se  ha bisogno non si faccia problemi a chiamare."
"Certamente direttore. Grazie. Ah e la prego , se ci riesce e so che sarà difficile di non farne parola con nessuno. "
"Non sarà facile. Ma sono daccordo, piu gente è coinvolta , piu la situazione potrebbe peggiorare."
 
Prima di andare da TOny, andai a casa di Gibbs.
Il direttore ed io ci accordammo che sarei ritornata a Tel a Viv per questioni buracratiche riguardanti mio padre.
"A cosa stai lavorando?" chiesi scendendo le scale.
" Ad una barca.."
"Posso chiederti come fai una volta ultimate a portare fuori da qui?"
"E' un segreto. Cosa ci fai qui Ziva?"
"Domani mattina, prenderò un aereo e andrò a Tel AViv. Ci sono delle questioni buracratiche da risolvere riguardo mio padre e 
li hanno bisogno di me."
Lui smise di lavorare alla barca.Mi guardò e mi disse: 
"Okkey, porta con te Dinozzo."
"Capo non è necessario. Credo che sia meglio partire da sola.Sappiamo che l'Ncis non è ben vista dal Mossad"
Mi guardò arrabbiato. Non voleva essere contraddetto.
"Okkey ma fatti sentire tutti i giorni.E se ci sono problemi a qualunque ora del giorno e della notte chiamami."
Mi diede un bacio sulla guancia.
"Buon viaggio." Stavo risalendo le scale quando di colpo mi fermai.
"Gibbs?" si voltò verso di me.
"Io..." Lui mi sorrise. 
"LO so.." mi disse. 
 
 
Quando arrivai da Tony lo trovai sul divano.
"Ehi ninja. " Si alzò , mi venne incontro e mi baciò.
"Ho chiamato la pizza. Per te va bene?"
"Benissimo, sono affamata." Ancora non mi aveva chiesto cosa dovevo fare in ufficio .Era curioso e si vedeva. 
"Dai forza chiedimelo!"
"Chiedere cosA?"
"Cosa ho fatto in ufficio."
"Se non ne vuoi parlare, non sono affari miei."
Silenzio.
"Orli mi rivuole a Tel AViv."
 Di nuovo Silenzio. Si voltò verso di me .
"Perchè?"
"Questioni buracratiche."
"Okkey, vengo con te."
"No. non se ne parla.Se verrai con me , Gibbs capirà che tra di noi c'è qualcosa . "
"Non mi importa niente se capirà o no, Io non ti lascio andare li da sola."
"Ci sentiremo tutti i giorni. Non mi succederà niente.Ci sarà Orli a proteggermi e  sarò di ritorno tra 3 settimane."
"3 settimane?" ripetette lui
"Tony , lo so è tanto tempo. Ma il tempo non cambia quello che c'è tra di noi. Non dopo quello che abbiamo passato dopo questi mesi."
"Non è quello che mi preoccupa."
"Di cosa stai parlando?" Tony rimase in silenzio per qualche secondo.Poi mi disse:
"Sappiamo entrambi cos' è successo l'ultima volta che sei andata a Tel AViv.Ci sarà anche Adam vero?"
Era geloso. Come dargli torto. Anch'io lo sarei stata se fosse andato a letto con un'altra solo perchè era un periodaccio.
"Cosa c'entra ora Adam?"
"C'entra eccome.Stiamo parlando dell'uomo con cui sei andata a letto perchè ti sentivi sola."
"Le cose sono cambiate. E tu lo sai."
"No Ziva. NOn lo so. Tu non mi hai mai detto se le cose sono cambiate per te."
Silenzio. Aveva ragione.NOn gli avevo mai dichiarato i miei sentimenti.Avevo paura. L'ultima volta che l'avevo fatto era stato con Ray.E' sappiamo com'è andata a finire. Ma ora c'era solo lui per me. 
"Vado a fare un giro."
"Tony aspetta parliamone.." ma non mi diede il tempo di finire la frase che aprii la porta e uscii.
Non volevo che finisse cosi. Non volevo litigare con lui il giorno prima di partire. Mi misi sul divano e decisi di aspettarlo. Dopo 2 ore ritornò e non mi degnò neanche di uno sguardo.
Si diresse in camera da letto e iniziò a spogliarsi.
"Possiamo almeno parlare? Non voglio litigare con te sapendo che domani dovrò partire." Rimase in silenzio.
"Sai,pensavo di avertelo dimostato. E sai da cosa? Dal fatto che tutte le sere vengo a dormire qui. Dal fatto che praticamente noi viviamo insieme. Dal fatto che finora non ho mai vissuto con nessuno.
E' possibile che tutte le volte che ti bacio o che facciamo l'amore non riesci a capire che le cose per me sono cambiate?"
"Mi dispiace e solo che.."
"Solo che?"
"Ci abbiamo messo 8 anni per arrivare fin qui.. Io non voglio perderti." 
"Shhh hai ragione." dissi baciandolo e gettandogli le braccia al collo.
" Sono stata una cretina ad andare a letto con lui. Soprattutto dopo che tu mi avevi detto all'aereoporto che non ero sola. Non avevo dato il giusto significato a quella frase fin quando non ho visto
la tua espressione quando me lo hai rinfacciato.Mi dispiace, ma dopo tutto questo" mi guardai intorno "Non devi dubitare di me. Di noi."
"Noi? Cioè tu ed io?" Ricordo benissimo quando mi fece la prima volta questa domanda. 
Io annuii.
" Non posso convincerti vero?"
"No non puoi. Riguarda mio padre. E' importante, lo sai." Sapeva che mio padre era importante. Nonostante tutto quello che mi avesse fatto durante gli anni della mia vita.
" Quante ore mancano al tuo volo?"
"8 ore circa, perchè?"
"Beh sai 8 ore sono tante, si possono fare tante cose." Sfoderò il suo sorriso irresistibile e capii subito che quella sarebbe stata un'altra notte indimenticabile.
 
Il mattino seguente, mentre stava ancora dormendo ,lo baciai e silenziosamente iniziai a preparare i bagagli.Gli lasciai un bigliettino sul pianoforte in salotto:
Sono andata all'aereoporto.NOn volevo svegliarti. Eri cosi carino mentre dormivi.  Ti chiamo quando arrivo, stai tranquillo. Ziva.
Non volevo che venisse all'aereoporto. Non volevo che mi
vedesse in quello stato. Ero davvero distrutta. Non volevo lasciarlo. Eppure i mesi trascorsi insieme, mi davano la forza di salire su quel aereo e ritornare a Tel Aviv.
 Mentre ero diretta all'aereoporto, mandai un messaggio a Mcgee ed Abby. Scrissi:
Vi voglio bene. Torno presto, non sbranatevi tra di noi. Prendevi cura di voi stessi. Ziva.
Sapevo che Abby si sarebbe arrabbiata e anche tanto. Ma l'avrei chiamata non appena sarei atterrata e le avrei spiegato tutto.
NOn le avrei detto la verità ovvio. Le avrei mentito come ho fatto con tutti.
Non appena scesi da taxi, Tony mi stava aspettando all'ingresso dell'aereoporto militare.
"E tu cosa ci fai qui?" 
"Sono venuto per questo" e mi baciò.Quando mi lasciò io non riuscivo a guardarlo negli occhi.
"Ziva c'è qualcosa che non va? Ti prego dimmi cos'hai. Sei strana."
"No ...è solo che non voglio partire senza prima sapere che tra di noi è tutto apposto."
"Se ti dicessi di no, resteresti?"
"No , partirei lo stesso e mi farei perdonare quando tornerei." dissi ridendo."Non voglio lasciarti."
"Non lo stai facendo. Tornerai presto. 3 settimane passano in fretta.L'hai detto tu stessa no? E poi io starò qui ad aspettarti.Ma ti avverto se qualcuno prova a toccarti, digli che il tuo fidanzato è un agente federale molto in gamba!"
"Il mio fidanzato?"
"Si il tuo fidanzato."
"Sai cosa significa? Dovrai rimanermi fedele e non dovrai tradirmi con nessuna."
"A cosa ti riferisci?
"Non ci proverai con la pivella che mi sostituerà?"
" Cosa te lo fa pensare?"
"Beh visti i precedenti. Kate, Ej, me."
"Non potrei.. non sarebbe bella quanto te."
Gli sorrisi, presi la valigia e mi diressi verso l'aereo.
 
 
(Fine Flashback)

Angolo autrice:
nuovo nickname nuovo capitolo; la nostra Ziva ha fatto la sua scelta, ma sarà quella giusta? E Tony? Cosa farà?
Spero vi piaccia, recensiteee :)) a presto.

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Capitolo 5
*** Lies ***


Angolo autrice: nuovi spoilers per la undicesima stagione; Ziva sarà presente in piu episodi (o forse saranno flashback) quindi non scomparirà con Jenny o Kate. In piu nella season premiere si parlerà finalmente della notte che i Tiva hanno trascorso a Parigi.Detto questo, Buona lettura e recensitee mi raccomando ;))






Presente (Tony)
Non era semplice ricordare Ziva in ogni suo piccolo gesto. Mi mancava cosi tanto.Non la sentivo da giorni. Quando non poteva chiamarmi mi  inviava un'email e cosi mi sentivo un pò piu tranquillo.
Ancora una settimana e poi sarebbe tornata.
Feci finta di compilare alcune scartoffie quando sentii l'ascensore aprirsi.
"Tony...non mi aspettavo di trovarti qui." 
"Giorno, Mcgenio. Non riuscivo a dormire tutto qui"
Il mio cellulare squillò. Numero sconosciuto.
"E'la quinta volta che mi chiamano per una promozione telefonica." dissi scocciato a Mcgee.
"Quante volte glielo devo dire che non sono interessato a nessuna promozione?" dissi rispondendo al cellulare.
" Io di certo non sono una centranilista. Ma se sei impegnato posso richiamare piu tardi." Era lei.
"Ehi.. da dove mi chiami?" dissi abbassando la voce.Mcgee alzò lo sguardo verso di me ma io per fortuna me ne accorsi ,cosi mi alzai e mi avvicinai alle finestre che davano sul cortile dell'agenzia.
"Dal telefono nell'uffico di Orli." 
"Come sta andando li? "
"Bene, ho imparato a conoscerla meglio. E li? Ci sono novità? Come va con la pivella?"
"Uhm, nessuna per ora.La pivella se la cava bene. Cerca di piacere a Gibbs."
"Perchè parli piano?"
Sorrisi. 
"Qualcuno ti sta osservando vero?"
"Esatto."
"Come immaginavo.Ma come mai se già in ufficio?. E' molto presto."
"Non riuscivo a dormire , tutto qui."
"Sicuro?Non mi nascondi niente?"
"Stai tranquilla. Abbiamo solo un caso complicato."
"Se hai bisogno sono qui.Senti ora devo andare. Ti chiamo stasera okey?"
"Va bene. A stasera."
Attaccai. Ritornai alla mia scrivania e  Mcgee mi chiese:
" Chi era?"
Silenzio.
"Era lei vero?"
Silenzio.
"Come sta?"
"Bene. Tornerà tra qualche giorno."
 
 
 
Presente (Ziva):
Gli avevo mentito. Di nuovo.Avevo paura che qualcuno potesse rintracciare la chiamata, quindi potevo parlare con lui non più di pochi minuti.
Primo, mi trovavo a Washington da 3 giorni . Con me c'era Monique.Orli l'aveva chiamata e le aveva chiesto di coprirmi le spalle.Dopo aver rischiato la vita in Colombia,aveva  deciso di cambiare aria e di ritornare a lavorare per il Mossad.
Come sempre Monique non si è tirata indietro. Mi trovavo a Washington sotto falsa identità. Grazie anche all'aiuto del direttore Vance e dell'agente Beal,Il mio nuovo nome era Cassandra Calish .
Non appena arrivai a Tel Aviv, 2 settimane fa cercammo di rintracciare l'hacker. Facile a dirsi, difficile a farsi. Era un fantasma.
Qualcuno bravo con l'informatica , pensai.
L'hacker e il ricattatore erano la stessa persona. Ne ero sicura. 
Secondo ,al mio posto a Tel Aviv c'era una donna identica a me. Una specie di sosia.Una donna che aveva i miei documenti, le mie carte di credito e perfino il mio cellulare.
Il telefono squillò.Era Orli.
"Shalom." risposi.
"Shalom Ziva .E'arrivato un nuovo messaggio sul tuo cellulare , dice: devi rompare con l'agenzia.O le foto saranno divulgate."
"Ma non erano questi i patti."
"Stiamo cercando di rintracciare il numero o almeno la posizione Gps di dove è stato inviato.Se sappiamo qualcosa ti mando l'indirizzo .L'ultimo messaggio che ti ha inviato 1 settimana fa, è stato inviato da Washington."
"Quindi per ora la mia copertura non è ancora saltata".
"Qui a Tel Aviv c'è la tua  sosia.Nessuno si è accorto di niente. "
"Grazie di tutto.Shalom Orli."
Attaccò. Monique mi guardò.
"Mi ha mandato un nuovo messaggio.Devo chiudere i contatti con l'Ncis."
"Qualcosa bolle in pentola." Rimasi in silenzio. 
"Non sai cosa fare vero?" Monique mi conosceva meglio di chiunque altro.
Mi vibrò il telefono. Era un messaggio di Orli.
"Hanno un indirizzo." dissi.
"Città?"
"Qui."
"Bene andimoci subito.." disse andando verso la porta.Io non accennavo a muovermi.
"Ziva cosa succede?" mi chiese allarmata.
"Oh mio Dio." Dissi all'improvviso."E' l'indirizzo di Tony."
 
 
Arrivai nel suo appartamento in dieci minuti. Diedi un'occhiata in giro. Era libero. Nessuno era entrato. Orli mi aveva detto che l'uomo se n'era andato prima che io arrivassi.
 Per fortuna non era entrato ma sapeva dove abitava Tony. Una coincidenza? Non credo proprio.
 
 
 
 
(Tony)
Quella sera Ziva non mi chiamò.Aspettai in ufficio ma niente.Probabilmente non mi chiamò per il fusorario.Cosi decisi di tornare a casa, mangiare qualcosa e farmi una bella dormita.
Non appena arrivai sul mio pianerottolo, notai che la porta non era chiusa a chiave.
Cosi presi la mia pistola ed entrai.Silenziosamente, guardai in salotto e in cucina. Liberi entrambi.
POi andai il camera da letto. La porta era chiusa, cosi la sfondai, facendo irruzzione.
"Agente federale alza le m...." rimasi a bocca aperta .
"e tu cosa ci fai qui?" 

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Capitolo 6
*** It's for you ***


                                                     


(Tony)
Era lei. Era qui. Gettai lo zaino all'ingresso , le corsi incontro e  la strinsi tra le mie braccia. 
"Scusami non volevo spaventartii. Avevo le chiavi e cosi sono entrata."
"Cosa ci fai qui? Perchè non mi hai detto niente? Potevo venire all'aereoporto."
"Ho preso un taxi."
Silenzio.
"Tony... dobbiamo parlare."
Sapevo cosa stava per dirmi. 
"Cosa succede?"
 
 
(Ziva):
 
Ecco arrivata a questo punto, cosa dovevo dirgli? Cosa dovevo inventarmi?
Dovevo dirgli che non lo avevo mai amato?Falso.
 Che ero andata a letto con un'altro?Falso anche questo.
o che lui aveva bisogno di qualcun'altra  e non di me? 
"Ziva parla per favore, cosa succede?"
"Io.... Tony mi dispiace. Io non sono fatta per questi rapporti a distanza. Io.. "
"Io cosa Ziva?!?!"
"Se lo sto facendo, è solo per te."
"Mi stai lasciando, per me?Ho fatto o detto qualcosa che non andava?"
Mi allontanai da lui.Iniziai a piangere.Poi mi asciugai le lacrime e mi voltai di nuovo verso di lui.
"Devi credermi, ok? Devi solo farmi questo favore."
"Lo sapevo. Sapevo che sarebbe cambiato tutto."
"Avevi ragione. Io ... tutto quello che è successo in questi mesi , è stato ..."
"E' stato cosa Ziva? Un errore? Forse lo è stato per te,non per me."
"Tu hai bisogno di qualcun'altra. Una donna che ti ami, che ti stia sempre vicino.Non una come me."
"Perchè lo stai facendo?"
"DEvo rimanere piu tempo a Tel Aviv."
"E allora perchè mi stai lasciando?Possiamo benissimo organizzarci. "
"Non è giusto per te."
"Io decido cosa è meglio per me. Tu sei il meglio per me. Tu mi stai mentendo."
Sapeva quando mentivo. Mi conosceva e anche bene. Senza dirgli niente, posai le chiavi sul tavolino e andai verso la porta.
"Sai che se sei ne guai, dovunque tu sia, io ti troverò vero?"
Sorrisi. Sapevo che lo avrebbe fatto.
"Quindi questi quattro mesi , possono essere paragonati alla notte che abbiamo trascorso a Parigi?"mi chiese.
"Si,Anche Parigi è stato un errore."
"Stasera prenderò un aereo per Tel Aviv." dissi riavvicinandomi a lui.
"Ziva , non farlo."
"Stai bene Tony.." e lo baciai sulla guancia.
Lui però aveva bisogno di qualcos'altro. Cosi mi prese per il polso e mi baciò. Anch'io avevo bisogno di lui. Ma non volevo.Anzi  non potevo farlo.
 Mi allontanai da lui e prima di chiudere la porta gli dissi:
"Ti ricordi la prima volta che abbiamo bevuto un caffè insieme?" Lui annuii.
"In certe circostanze  vorrei essere di nuovo li." Con quella frase gli avevo dato un messaggio. Speravo solo che lo avesse capito.
 
 
Prima di tornare in albergo,chiamai Monique e le dissi che dovevo ritornare nel mio appartamento a prendere alcuni fascicoli.
"Come ritornare?E come mai non mi hai detto niente?"
"Ci sono andata 2 giorni fa a prendere dei soldi cash. Senza carte di credito , secondo te come pagheremo l'albergo?" dissi ridendo. Anche se non avevo molta voglia di ridere.
"Perchè devi andare?"
" Devo prendere dei Documenti di Michael che mi diede mio padre.Credo che ci potranno essere utili."
"Ti ha visto qualcuno?"
"No sono stata attenta."
"Speriamo , non vorrei che la tua copertura saltasse.Sto arrivando."
Non appena arrivò, notò che avevo gli occhi gonfi.
"Cos'è successo?"
La guardai e lei capii tutto.
"Errore, amica mia. Non dovevi farlo.Dovevi continuare a mentire."
"Lui non si merita questo."
"Era la prima volta che ti vedevo cosi felice. Ripensaci."
Rimasi in silenzio, prendendo le chiavi dal cappotto per aprire il portone.
"Promettimi che ci penserai."
La guardai e poi le dissi: "Ci penserò, ma non ti prometto niente."
 
Non appena arrivammo sul mio pianerottolo, trovammo la porta di casa  forzata. Cosi prendemmo le nostre pistole e lentamente entrammo nel mio appartamento. 
Mentre controllavo la cucina e il salotto, Monique si diresse in camera da letto. Era tutto in disordine.
Sentii due spari. Poi piu niente.
 
 
 
 
(Tony)
 
Quella notte, non riuscii a dormire. Avevo fatto dei progetti nella mia testa, e Ziva in  meno di dieci minuti aveva rovinato tutto.
Non la odiavo, non avrei mai potuto. MI ha fatto soffrire tante di quelle volte , che invece di odiarla , la amavo sempre di più.Era in pericolo, me lo sentivo.Anzi  la conoscevo. Pensava di allontanarmi dicendo che quei mesi non avevano significato niente? Non le credevo, perchè sapevo che non era cosi. Volevo sentirla ma il suo cellulare era spento. Quasi tutta la sua roba non c'èra piu. L'unica cosa che mi rimaneva di lei era quella foto in bianco e nero scattata a Parigi.
Non appena arrivai in ufficio il giorno dopo, trovai il direttore Vance parlare con Sarah, la nuova pivella.Mcgee, Ducky, Palmer ed Abby osservavano la scena con attenzione.
"Agente Graiman, prenderà il posto dell'agente David fino a nuovo ordine. Tutto chiaro?"
"Certamente direttore."
"Cosa succede?" chiesi allarmato.Il direttore si voltò verso di me e mi disse che Ziva non avrebbe piu fatto parte del Team di Gibbs.
"Cosa significa che non fa piu parte della squadra?" chiese Mcgee.
"L'agente David, ha presentato le sue dimissioni con effetto immediato.Ha chiesto di riessere trasferita a Tel Aviv."
"Non è possibile." disse Abby a voce bassa.
"Questo Gibbs lo sa?" chiese ducky.
"Non ancora , glielo dirò non appena arriverà".Non appena il direttore se ne andò, mi diressi alla scrivania di Mcgee e gli chiesi di rintracciare il cellulare di Ziva.
"L'ultima volta che l'ho fatto Ziva  voleva uccidermi."
"Io invece, l'ultima volta che l'ho fatto , ho scoperto che stavate indagando sul Bodnar. Devi solo dirmi se il suo Gps è acceso."
"Anch'io voglio sapere dov'è e se sta bene " disse Abby allarmata.
"Fallo Mcgee." disse Ducky
"Cosa?" disse Mcgee.
"Tutte le volte che Tony è preoccupato per Ziva , lei è in pericolo.QUindi fallo". ripettete Ducky
"Okey, aspettate solo un secondo..Okkey eccola. Si trova  a Tel Aviv . Non si è mossa da li nelle ultime 2 settimane e mezzo."
Com'è possibile? Ziva ieri sera è venuta da me. Sta succedendo qualcosa, ne sono sicuro.Fummo interrotti dall'arrivo di Gibbs.
"Prendete la vostra roba. Abbiamo due morti in un condominio."
"Capo,il direttore Vance vuole parlarti." disse Mcgee.
Gibbs mi guardò con un espressione arrabbiata. "So gia cosa mi vuole dire. Forza andiamo . Ducky ci vediamo li."
"Capo, abbiamo un indirizzo?" chiese Mcgee.
"Si..."Silenzio.
"Potremmo saperlo?" chiese Palmer.Gibbs lo guardò arrabbiato.
"Sa, cosi ci vediamo direttamente li."
"E' il condominio di Ziva.Contento ora?"
"Sappiamo l'appartamento , capo?" chiese ABby.
Diventai bianco cadaverico. Abby mi si avvicinò e mi strinse la mano.
Non poteva essere. E se fosse tornata a casa ieri sera? E se..
Gibbs mi guardò e poi dirigendosi verso l'ascensore disse:
"E' l'appartamento n.203 .." guardai Mcgee. Anche lui ero preoccupato.
"Ma capo, l'appartamento 203 è..." disse Mcgee, non appena fummo in ascensore.
"Lo so, di chi è quell'appartamento Mcgee.Muoviamoci e basta".
Gibbs era preoccupato. Lo si capiva dal suo tono di voce.
Il mio cuore invece iniziò a battere piu forte.
Era solo una coincidenza. Ziva era ripartita per Tel Aviv. Non dovevo preoccuparmi.
L'ultima cosa che sentii prima che le porte si chiudessero  , era la voce di Abby che ci chiedeva di avvisarla.


Angolo autrice: Ecco qui il sesto capitolo ;
Comunque non so se avete letto le nuove news ma alcuni spoilers dicono che  Ziva morirà nel secondo episodio.Si parla di un gran funerale e del ritorno delle attrici che interpetrano Orli e Monique. Speriamo che non sia cosi; Dopo 8 anni è questa la fine che Cote vuole far fare a Ziva? 
Non ci resta che leggere Fanfiction fino a settembre. Detto questo , spero che vi sia piaciuto e recensite mi raccomando ;)

 
 
 

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Capitolo 7
*** murders ***


Angolo autrice: settimo capitolo; Volevo dedicare questo capitolo a  cheesecakeTivafan per avermi dato buone notizie;Grazie mi hai davvero rallegrato la giornata.Buona lettura e recensite mi raccomando ;))

                                                                        


L'appartamento di Ziva era tutto in disordine. Libri sparsi per casa, fogli dappertutto, federe del divano squarciate. 
"Qualcuno stava cercando qualcosa qui capo. " disse Mcgee.
"Mcgee rilievi di tutto l'appartamento, ora." disse Gibbs." Dinozzo,chiedi ai vicini se hanno visto o sentito qualcosa."
Ma Io non lo stavo ascoltando. Non appena vidi Ducky nella camera da letto, mi ci diressi senza pensare a nessuno.
L'ultima volta che ero stato li, Ziva ed io avevamo fatto l'amore.In quel letto , ora c'era un uomo.
A pochi passi da lui, una donna.Gibbs mi fermò sulla soglia mente ero in procinto di avvicinarmi al suo corpo. 
 
 
"Dinozzo cosa ti ho detto? ."
"Capo, ti prego lasciami solo controllare se..."
"Se cosa Dinozzo?" 
"Tranquillo Anthony," mi disse Ducky avvicinandosi alla donna " Non è lei."
Sospiro di sollievo. 
Non appena vidi la donna in faccia, sentii la terra sotto di me svanire.
Era passato un'anno da quando Ziva ed io l'avevamo lasciata in Colombia.
"Capo ma quella è... "
"E' Monique Lisson." disse lui completando la mia frase.
"Chi è Monique Lisson?" chiese Palmer.
"E' ....era il mentore di Ziva " dissi guardandola in faccia. 
Ci fu un momento di silenzio.
"Jethro, ha avuto un colpo al petto. Le è stato fatale." riprese Ducky.
"L'altro uomo Mcgee?"
"Non è schedato capo. Dobbiamo solo passarlo a riconoscimento facciale."
"Ducky cosa mi dici di questo qui?" chiese Gibbs.
"Non è stata l'agente Lisson a sparare. Non era quella la sua traettoria e poi questa poverina non ha avuto il tempo neanche di premere
il grilletto. ."
"C'era una terza persona qui.. " disse Gibbs.
"Capo  forse se Monique era qui..  il terzo uomo è Ziva." gli dissi. Lui come sempre mi capii al volo. 
"Dobbiamo Trovarla ." furono le ultime parole che disse  prima di uscire dalla stanza.
 
 
Ziva non si è mai lamentata dei suoi vicini. Anche perchè non era mai a casa. Soprattutto negli ultimi 3 mesi. Secondo il portiere, due condominii 
era partiti per ferie, altri quella notte non erano in casa, altri ancora non avevano sentito niente. 
Prima di ritornare nell'appartamento  incontrai la signora Turner.
Ziva mi aveva raccontato che quella povera donna aveva perso il marito in Iraq e da allora aveva perso il lume della ragione.
Si ricordava di me anche se ci eravamo incontrati una o due volte in ascensore.
" ah ma lei è il fidanzato di Ziva... Cosa ci fa qui?"
Sorrisi. Fidanzato, che bella parola pensai.
"Signora, c'è stato un duplice omicidio nell'appartamento di Ziva. Lei ha sentito o visto qualcuno?"
"Io? no proprio..." Silenzio. " MA lei cosa ci fa qui?"
Ora ricordavo. LA signora soffriva  anche di perdite di memoria.
"Signora, sono Anthony Dinozzo, agente speciale dell'Ncis, sono qui per farle delle domande riguardo.."
"Ah ma lo sa che ha proprio un bel nome? E' italiano?"
"Si sono italiano, signora si ricorda di me? Sono l'amico di Ziva ..."
"Perchè non l'ha detto prima?Vuole un pezzo di torta? L'ho appena sfornata. Ziva non c'è mi dispiace, è partita da qualche settimana."
"Signora lo so, volevo solo farle qualche domanda."
"E lei cosa ci fa qui?"
Ecco che ci risiamo. Le lasciai il mio numero in caso si fosse ricordata qualcosa, anche se ne dubitavo.
 
 
 
                                                                                                                                                                     ----------------
 
 
Era successo tutto in un attimo. Lo sparo, Monique a terra, io accovacciata su di lei che cercavo di rianimarla.
Non ci avevo pensato due volte a sparare all'uomo che l'aveva resa cosi fragile.Nei suoi occhi avevo visto per la prima volta qualcosa di inaspettato: la paura.
Non l'avrei lasciata li. Non l'avevo fatto in Iraq, figuriamoci in quel momento.
Sapevo però che se fosse arrivata la polizia , la mia copertura sarebbe saltata. Non ebbi tempo di pensare , che arrivò il Direttore Vance ,mi prese di
peso  e mi trascinò via . In quel momento non avevo molta scelta.
 
"Qui è al sicuro. " mi disse Vance porgendomi un fazzoletto.
Avevo ancora le mani sporche di sangue. Il suo sangue.
"Nessuno mi troverà in un cimitero americano, signore.E comunque grazie." ...." Come ha fatto a trovarmi?"
"Ho rintracciato il suo Gps e quello di MOnique. E poi l'agente Lisson mi inviava tutte le volte un messaggio con i vostri spostamenti.Mi dispiace per la sua
perdita. So che eravate molto legate."
"Ho avuto giustizia " dissi sorridendo. Era una cosa sbagliata farsi giustizia da soli. Ma glielo dovevo. 
"E' tutta colpa mia. Se non fossi uscita, se non l'avessi chiamata.."
"A quest'ora ci sarebbe lei sul tavolo nell 'ubitorio del Dottor Mallard. David non mi deve nessuna spiegazione."
"Loro mi troveranno." Lui mi guardò. Non aveva capito a chi mi riferivo.
"Sa "continuai " i suoi agenti sono bravi. Molto bravi. E anche molto testardi. Capiranno tutto. "
"Su questo le do ragione. Sono bravi. Tutti quanti." disse guardandomi.
"Orli ... il direttore Elbaz ,l'ha saputo? "
"Si mi ha chiesto come stava e dov'era. LE ho detto che mi sarei preso io cura di lei fino al suo arrivo. Le sta molto a cuore , Ziva. 
Nonostante i vostri problemi del passato."
"Si beh, abbiamo avuto delle divergenze.Vedo che l'ha saputo."
"Me lo raccontò suo padre. Non volevo essere indiscreto."
"Non si preoccupi. Certe volte penso sul serio che lei lo conoscesse meglio di me. QUindi ora che  si fa direttore?"
"PEr ora non può tornare in albergo. QUindi prenderà la sua roba e verrà a stare da me.I miei figli sono con la nonna materna per due settimane. 
Quindi la mattina rimarrà da sola in casa."
"Grazie direttore. Cosa dirà alla squadra invece ?."
Non aveva ancora una risposta. Lo capii dal suo volto. 
 
 
                                                                                                                                                                 -------------
 
Una terza persona. Speravo che non fosse lei. Avevo gli occhi fissi sul telefonino. Volevo che mi chiamasse e invece niente.Il suo cellulare era acceso ma
non rispondeva alle chiamate. Nè alle mie, nè a quelle di Mcgee,  Abby o Gibbs. 
Perchè Monique era morta proprio li? Perchè proprio in quell'appartamento? Perchè non ci hanno avvisato che Monique era ritornata  a Washington? 
Fui interrotto dall'arrivo di Abby, Palmer e Ducky.
"Cosa ci fate tutti qui?" chiese Mcgee.
"Gibbs ha detto che voleva parlarci." disse Palmer.
 Gibbs arrivò con il Direttore e ci fece segno di seguirli. Aspettammo l'ascensore ed entrammo. 
Quando le porte si chiusero, il direttore spinse il pulsante di arresto.
"Nonostante il direttore  Elbaz non fosse daccordo,l' indagine è stata affidata a voi, ma non dovrete farne parola con nessuno."
Tutti noi annuimmo. Gibbs stava per riattivare l'ascensore quando chiesi:
"Dov'è lei direttore?"Tutti mi guardarono.
Vance sapeva bene di chi stavo parlando.
"E non mi dica che si trova a Tel Aviv perchè so che  non è cosi."
"Tony abbiamo rintracciato il suo telefono. Si trova in Israele da quasi 3 settimane." mi disse Mcgee.
"Oh davvero? Peccato che 2 giorni fa , Ziva è stata da me. E strana coincidenza, il giorno dopo il suo mentore viene ritrovata morta."
Mcgee mi guardò con aria sconvolta.
"Perchè non ci hai detto che vi siete visti?" mi chiese Abby arrabbiata.
"Non credevo che fosse in pericolo, fino ad ora. "
"Cosa te lo fa pensare Tony?" mi chiese Palmer.
"Siamo in ascensore Palmer.Ti ricordo che  l'ultima volta che l'abbiamo fatto, Gibbs era minacciato da Parson. Due piu due fa sempre quattro.
Sta succedendo qualcosa,vero direttore? " Mi guardò e dopo secondi interminabili disse:
"L'agente David, sta bene. Questo è l'importante."
"Devo vederla. " dissi guardandolo in faccia.
"Questo non è possibile. Ziva  non è daccordo che voi sappiate che lei è qui.Figuriamoci vederla.E per la vostra protezione. "
"Quindi è in pericolo? " chiese Abby preoccupata.Il direttore non rispose. Attivò di nuovo l'ascensore e spinse il pulsante dell'ubitorio.
Dovevamo trovarla.Lo avevamo gia fatto in passato. Io lo avevo gia fatto.
Ducky spezzò quel silenzio imbarazzante non appena le porte dell'ascensore si aprirono.
"Allora ho trovato sull'agente Lisson, traccie di tessuto epiteliale. Eccolo qui Abbs. "
"Quando ho qualche novità  vi farò sapere." disse Abby lasciando la stanza.
"Sull'altro uomo invece?"
"Capo  ho avuto un riscontro dal riconoscimento facciale. Si chiama Aaron Schneider. Di origine tedesca , si trovava a Washington da una settimana."disse
Mcgee aprendo una cartellina. 
"L'altro uomo aveva tracce di fibra sintetica. Le manderò ad Abby per farle analizzare. Il proiettole che ho trovato corrisponde ad un calibro 38."
La pistola di Ziva è una 38, pensai.
"Il direttore Elbaz arriverà domani con il primo volo. Vuole vederla." DIsse il direttore  guardando verso il corpo di Monique.
" Si conoscevano?" chiese Mcgee.
"Ziva e Monique erano praticamente sorelle. Il direttore Elbaz le ha viste crescere.Gibbs come intendi procedere?"
"Mcgee vedi gli ultimi spostamenti di questo Aaron  Schneider . Abby analizzerà il tessuto epiteliale e ci farà sapere.
Tony, movimenti bancari e ultimi spostamenti di Monique. Io invece cercherò di rintracciare Ziva."
"Capo, non potrei cercarla io?" chiesi .
Con un solo sguardo mi fece capire che dovevo eseguire gli ordini.Ci direggemmo verso l'ascensore quando Ducky ci fermò.
"Ah Jethro" disse Ducky " Qualcuno ha cercato di rianimare la signorina Lisson. Non abbiamo trovato ne fibre ne capelli sui suoi vestiti. Quindi non 
possiamo rintracciarlo o .....rintracciarla."
Noi tutti capimmo a cosa alludeva.
 
                                                                                                                                                              ----------------
 
LA casa del direttore era cambiata. Dopo la morte di Jackie era cupa, piu vuota.
Sapevo cosa quei ragazzi stavano  provato. Perdere la madre non sarà stato semplice. 
Andai nella stanza dei bambini. C'erano giochi dappertutto. Foto dappertutto. 
"Può anche entrare, sa  direttore." " In fondo è casa sua."      
"Non volevo disturbarla. Dev'essere stata una giornata difficile."
"Cos'hanno scoperto?"
"L'uomo che si trovava nel suo appartamento si chiamava Aaron Schneider. Le dice qualcosa?"
Feci cenno di no.
"Sono state ritrovate tracce di tessuto epiteliale su l'agente Lisson e tracce di fibra sintentica sull'uomo. LA signorina Sciuto le sta analizzando."
Prese una foto di Jackie con i bambini.
"LE manca vero?" chiesi accennandogli un sorriso.
"Ogni giorno. Ma per fortuna ho i miei figli che mi danno la forza di andare avanti."
Presi la foto in mano e la guardai attentamente. 
"Sa, anch'io un giorno sarò madre."
Lui mi sorrise.
"IN israele, non ci hanno insegnato come essere amorevole con i propri figli. Io l'ho imparato osservando lei e Gibbs. Prima non pensavo neanche a voler una 
famiglia. E invece non lo so qualcosa è cambiato." dissi e mi portai instintivamente le mani sulla pancia.
"Sono sicuro che sarà un ottima madre, un giorno. Ha fame? Sa sono un ottimo cuoco, ma non me ne vanto."
"Veramente si, sono affamatissima."




                                                                                                                                      
 
 
 
 
Ero ancora in ufficio. Stavo rintracciando i movimenti di Monique. Per ora tutto normale.
Il mio telefonino squillò.Speravo che fosse lei.
"Dinozzo."
"Agente Dinozzo, sono la signora Turner. Ho ricordato qualcosa."
"Ah signora Turner, certo mi dica."
"Non è vero che Ziva è partita."
"Che cosa intende dire?"
"Qualche giorno fa, ho sentito la porta del suo appartamento aprirsi. Cosi ho visto dallo spioncino. Era lei.Era Ziva."
"Signora Turner si ricorda esattamente quand'è successo questo?"
"Me lo ricordo benissimo, perchè era il compleanno del mio Bart."
"Ah c'era anche questo Bart? Potrei parlargli?"
"Ma agente Dinozzo, Bart è un cane."
"Oh mi scusi signora, quindi sa che giorno ha visto Ziva andare nel suo appartamento?."
"Era il 16 di questo mese."
"Grazie signora mi è stata molto utile ,ed auguri a Bart".
Il 16... oggi è 24, pensai.
Ziva si trovava a Washinton da piu tempo. Da prima che mi "lasciasse." Le chiamate, le email... tutto una bugia. Ma perchè mentire??
                                                                                                                                                                                        

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Capitolo 8
*** First truth ***


 
                                                                                                        
 
"Non siamo gli unici che hanno rintracciato le chiamate di Ziva. Il suo cellulare è stato messo sotto controllo da almeno 1 settimana." mi disse Mcgee non appena arrivai in ufficio.
Ero stanco, anzi stanchissimo. Anche stanotte non avevo dormito. Monique era un vicolo cieco , cosi senza chiedere il permesso a Gibbs avevamo  iniziato a indagare su Ziva. 
"Sappiamo chi la stava controllando? Puoi rintracciare il segnale del computer?"
"CI sto provando. Okkey ecco qua... Non può essere, dev'esserci un errore. "
"Cosa Mcgenio?" chiesi avvicinandomi a lui.
"E' un computer federale. Un computer dell'Ncis."
"Quale precisamente?"
"Non di  questa agenzia. Quella di los Angeles."
Ritornai alla mia scrivania. 
"Perchè un agente di Los Angeles è interessato agli spostamenti di Ziva?"  
"Forse perchè gli è stato ordinato da qualcuno ..." disse  Mcgee guardando verso l'ufficio di Vance.
"Credi che il direttore sappia qualcosa?"
"Ha detto che Ziva sta bene.. Potrebbe sapere anche qualcos'altro."
Avevo il cervello annebbiato. Non riuscivo a ragionare e a pensare.
Guardai verso la scrivania di Ziva. Sarah non era ancora arrivata. 
Mcgee mi osservava cercando di capire cosa stessi pensando.
"Allora " dissi rialzandomi " dobbiamo rintracciare chi ha avuto accesso ai tabulati di Ziva.Non ne fare parola con nessuno. " lui annuii.
"Io nel frattempo vado da Abby e vedo se ha i risultati delle analisi."
 
 
Come sempre Abby aveva la musica ad altissimo volume.
Non appena arrivai, mi guardò e ritornò a lavorare al suo computer.
"Abby potresti spegnere la musica?" dissi urlando cercando di farmi sentire.
Non mi rispose. Era arrabbiata, o forse delusa.
"Abbyy " dissi avvicinandomi allo sterio e lo spensi. 
"Mi dispiace okey? Mi dispiace di avervi mentito."
"Si lo hai fatto. E non riesco a capire il perchè. Ci nascondete qualcosa per caso? "
Rimasi in silenzio. Il mio sguardò si posò su una foto di Abby e Ziva che Abby aveva appeso davanti al computer.
"Tony cosa c'è che non va? Sei strano da quando è partita. "
"Mi manca , tutto qui."
"Ti manca?"
Io annuii.
" Wou è la prima volta che lo dici a voce alta. " 
La vidi sorridere, poi mi abbracciò. 
"Hai qualcosa per me?"
"Il tessuto epiteliale trovato sull'agente Lisson corrisponde al 90% ad una donna."
"Potrebbe essere di Ziva. Non puoi confrontarlo?"
"No è troppo poco per avere un confronto con i dati del database."
"E l'uomo?"
"Ho trovato tracce di polvere da sparo e C4 sul tessuto rinvenuto sul suo corpo."
"Stava costruendo una bomba?"
"Possibile, ma non ne sono sicura."
"Sei un genio." dissi baciandola sulla guancia e porgendole il suo Caf -Pow. 
"Tony ho scoperto chi ha rintracciato Ziva...." disse Mcgee entrando in laboratorio.
"Ah finalmente , qualcuno che conosciamo?"
"E' l'agente Beal di Los angeles."
"Eric? Eric BEal?" chiese Abby.
"Si proprio lui." disse mcgee.
"E' il migliore con i computer. MA perchè ha cercato di rintracciare Ziva?" chiese Abby.
"Sai Mcgee forse avevi ragione" dissi lasciando il laboratorio."Ci vediamo in sala conferenze".
 
 
 
"Tony sarebbe meglio se ci parlassi io." mi disse Mcgee non appena entrai nella sala conferenze.
"Ciao Eric "disse Mcgee e io mi misi di lato affinche la telecamera non mi inquadrasse.
"Timothy Mcgee, quanto tempo.  C'è qualche problema?"
"Speriamo di no...  Vorrei parlarti dell'agente Ziva David."
Lui non rispose.
"Sappiamo che hai rintracciato i suoi tabulati telefonici." continuò Mcgee.
"Ragazzi..." disse Beal parlando ai suoi colleghi. " lasciatemi solo."
Poi riprese a voce bassa : 
"E' stato un ordine del direttore Vance. Mi chiamò alcune settimane fà e mi disse che dovevo rintracciare chiamate sconosciute che l'Agente David riceveva sul suo cellulare."
"Sei riuscito a rintracciarle?" chiese
"Negativo.Ma le è successo qualcosa?"
"E' questo il punto. Il suo mentore è stato trovato morto nel suo appartamento e Ziva non è piu  a Tel Aviv. Tu sai dove si trova ora?
"No, mi dispiace. Forse si è creata una nuova identità per non essere rintracciata".
Una nuova identità. Perche non ci avevo pensato prima?
"Qualcos'altro di insolito, nei suoi tabulati?" continuò Mcgee
"Aspetta lasciami controllare. Ci sono circa 10  chiamate e messaggi al giorno, a questo numero : 555-340-784."
Non appena sentii il mio  numero di cellulare, Mcgee si voltò verso di me.
"Se vuoi posso rintracciarlo."
"No tranquillo, ci penserò io. Alla prossima e salutami tutti."
"Certo Tim lo farò, a presto e se avete bisogno non esistate a chiamare."
"Grazie Eric."
 
 
 
 
Uscii dalla sala conferenze come un fulmine. Mcgee mi seguii .
"Tony fermati un attimo." e mi prese per il braccio.
Io lo guardai e lui mi lasciò.
"Scusa, non volevo."
"So cosa stai pensando.Quindi forza chiedimelo!! Neanche quando eravamo colleghi Ziva ed io parlavamo cosi tanto.Quindi hai capito bene. Avevamo una relazione. "
"Mi dispiace forse ieri in ascensore sono stato indelicato. Ma non avrei mai creduto che voi due..."
"Avessimo una relazione? Ah tranquillo, neanch'io lo avrei mai immaginato."
"Ne vuoi parlare?"
"Cosa c'è da dire?"Avevo bisogno di parlare con qualcuno ,cosi gli raccontai tutto quello che era successo. 
"Durante questi tre mesi praticamente abbiamo vissuto insieme."
"Vivevate insieme? "
Io annuii poi continuai: 
"LEi  era ... diversa. Non fraintendermi era sempre lei ma in questi mesi con me sembrava.."
"felice." mi disse lui, completando la mia frase. 
"Si.." e lo guardai con aria interrogativa. " Tu cosa ne sai? Ti aveva detto qualcosa? "
"No ma, andiamo Tony. Vi conoscete da 8 anni. Tutte le volte che andavamo a pranzo insieme con Abby, le brillavano gli occhi. E' qualcosa che non ti so spiegare, come se avesse visto  per la prima volta uno spiraglio di luce in  mezzo all'oscurità."
" Bella metafora, Mcfilosofo. "
Lui sorrise.
"Sai ho sempre saputo che la nostra non era una semplice relazioni tra colleghi. Gli sguardi, le battutine.. Ma tutte le volte che mi avvicinavo a lei , lei mi faceva soffrire,mi respingeva. E' successo con Michael, Ray..."
"E tutte le volte che l'hai respinta tu?"
"Cosa? Io non l'ho mai respinta."
"Oh andiamo Tony. Ho visto il modo in cui ti guardava quando stavi con Ej. Era gelosa. Non ti sei mai accorto di niente?"
"No... cioè fino a qualche anno fa non ho mai pensato a Ziva come ...."
"Una fidanzata?"
Io annuii,  poi mi chiese:
"Credi di amarla?"
Sapevo la risposta. Ma ero pronto a dirla a voce alta?  
"So cosa significa amare qualcuno Tim. Credimi, dopo Jeanne lo so.Provare sentimenti per Ziva è come gettarsi su un treno in corsa.E' l'unica donna per la quale sacrificherei la mia  vita.E' l'unica con la quale riesco a immaginare un futuro."
RImasi in silenzio, poi continuai:
"Quindi Credo proprio di si.Credo di amarla.  Ma conosci Ziva.Non posso dirle quello che provo perchè lei ha paura dei sentimenti. Ha paura di essere amata ed io  avrei paura di perderla...... anzi forse l'ho gia persa."
"Cosa intendi dire?"
"Quando qualche giorno fa è venuta da me, mi ha lasciato. Ho paura che possa esserle successo qualcosa..Chi ti dice che immezzo a questo casino non ci sia Parson o qualcun'altro? E se lei si fosse messa nei guai per proteggerci? "
"Dobbiamo pensare come lei. Avrà sicuramente saputo di Monique. Se  messa sotto pressione, qualche passo falso lo dovrà pur fare."
"Se è aiutata da qualcuno molto in alto, non credo che la troveremo molto velocemente."dissi.
Mcgee capii subito che anch'io come lui dubitavo del direttore.
"Tu da quanto tempo non la senti?" gli chiesi.
"Da circa una settimana." 
"E Abby?"
"Anche. Non c'è niente che ti abbia detto, non so, qualche indizio che ci possa portare da lei?
Rimasi in silenzio e guardai verso la sua scrivania. 
"Sai mi è venuta un'idea. Ci vediamo dopo..." dissi scendendo le scale e andando verso la mia scrivania.
"Ah approposito " dissi aspettando l'ascensore " dov'è il capo?"
"Non lo so, non lo vedo da ieri sera."
"E il direttore?"
"Oggi non è venuto."
"Prova a chiamare Gibbs  e fammi sapere. Ci vediamo dopo. Ah e Mcgee...." dissi guardandolo "Grazie."
Lui mi sorrise ed entrai in ascensore.






Era l'una di notte. Era il secondo giorno che andavo li ma Tony  non c'era.Le strade erano deserte , si sentiva in lontanaza la sirena di qualche macchina della polizia.
Quell'albergo era cambiato. O forse ero cambiata io. Non appena voltai l'angolo, mi sembrò di vedere due fantasmi. 
Un Tony  e una Ziva del passato che bevevano il loro primo espresso insieme. Erano passati otto anni , eppure mi sembrava ieri.  
Possibile che Tony non avesse capito il senso di quella frase? Si sa, noi due  diamo alle frasi differenti interpetrazioni eppure pensavo di avergli dato un buon indizio.
Mi avvicinai alle scalinate dell'albergo quando sentii una macchina arrivare.
Mi voltai ed i caffè che avevo in mano mi cadderò per terra.
Gibbs era li, di fronte a me e mi sorrideva. 
Non mi aspettavo di trovarlo li.
"Come..."
"Lion mi ha detto che eri qui.."
" E lui come lo sapeva?"
"Controlla il tuo cellulare...L'hai dimenticato?"
Volevo abbracciarlo. Cosi scesi alcuni gradini e lui ebbe solo il tempo di aprire le braccia per stringermi forte a se.
Avevo bisogno di quell'abbraccio. Mi era mancato tanto. 
"Sono venuto per riportarti a casa da Lion. Non vuole che tu stia in giro a quest'ora."
"Tu quindi.... non sai niente?" 
"No, aspetterò che tu sia pronta a coinvolgerci."
Sorrisi, e lui mi riabbracciò.
"Ero preoccupato lo sai?"
Poi mi lasciò e mi diede uno scappellotto.
"Regola numero 39  :Lavorare sempre in gruppo.*"
"Ho dovuto  mentire. Dovevo proteggere la mia famiglia."
"Dovresti saperlo che la tua famiglia sa proteggersi da sola." 
Gli sorrisi di nuovo e poi mi fece segno di  salire in macchina.
 
 
 
 
 
Nessuno sospettava che Ziva fosse con Monique. Quindi ritornai all'albergo dove Monique alloggiava. Quando arrivai nella Hall, chiesi al portiere se avesse visto qualcun'altro con Monique durante il suo soggiorno in albergo. L'uomo mi rispose di no. 
"Grazie lo stesso." mi avviai verso l'uscita quando ritornai indietro , presi il telefono e gli feci vedere una foto di me e Ziva.
L'avevamo scattata durante una cena nel suo ristorante preferito. 



                                                                     


"Sicuro che questa donna non fosse con la signora Lisson?"
Lui non mi rispose. 
" L'ha vista vero?"
Lui continuò a restare in silenzio. 
"Ehi, lo vede questo?" dissi prendendo il mio distintivo. "Sono un agente federale, quindi con me può parlare."
Il portiere mi disse che Ziva alloggiava con Monique. 
"E non era registrata con il suo nome? Non dovreste prendere i nomi di tutti quelli che alloggiano in questo albergo?"
"Le dissi che era la procedura, ma la signorina Lisson chiese di parlare con il direttore e dopo un colloquio con lui ,il direttore  mi autorizò a registrare solo lei.Qualche volta le ho sentite parlare  in ebraico.La signorina Lisson la chiamava קסנדרה."
"E lei come fa a saperlo?"
"Conosco un pò di ebraico, tutto qui."
"Può dirmi come si traduce , per favore?"
"Certamente, si traduce Cassandra."
"Grazie mille mi è stato molto utile."
"Non passerò dei guai vero?."
"No stia tranquillo, arrivederci e grazie ancora."
Non appena fui in macchina, chiamai Mcgee.
"Abbiamo un nome Mcgee. Una certa Cassandra. Rintraccia schede telefoniche e  carte di credito abilitate da poco a questo nome. Credo che l'abbiamo trovata."


 
 
*= è una regola inventata da me .
Angolo autricenuovo capitolo e nuovo spoiler ;))
Forse sarà  la incantevole Delilah (la nuova fidanzata di Mcgee) a prendere  il posto di Ziva. Io almeno spero che sia cosi.
E per i fan McAbby si dice che la nostra Abby sarà gelosa di questa new entry.. 
Voi cosa ne pensate? 
Detto questo, fatemi sapere cosa ne pensate ;) 
 

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Capitolo 9
*** Revelations ***


Non appena Gibbs fermò la macchina davanti alla casa del direttore, gli chiesi di parlarmi dell'indagine riguardante Monique. 
Per ora  erano ad un punto morto. Mcgee controllava i tabulati di Aaron Schneider  mentre Tony controllava gli ultimi movimenti  di Monique. Nessuno sospettava che io fossi li. Forse Gibbs aveva intuito qualcosa ma non ne aveva fatto parola con nessuno altrimenti il direttore me lo avrebbe detto. 
 
 
"Grazie del passaggio capo...  " dissi aprendo la portiera della sua auto. Ma lui mi fermò per un braccio e mi disse: 
"Tu sei stata addestrata per uccidere. Un assassino non è mai spaventato. Tu non lo sei quasi mai, eppure hai il terrore dipinto sul tuo volto.  Anche
 se non ti conoscessi lo capirei. Quindi ti prego, parlane con me."
"Capo non c'è niente di cui parlare, avevo solo bisogno di staccare un pò. "
"Quindi ti sei inventata tutto?"
"No ma cosa dici,certo che no.Dovevo risolvere delle cose e quindi sono partita. "
"E allora da cosa dovevi staccare?"
Respirai a fondo , chiusi gli occhi e gli dissi: 
" Ho infranto la regola n.12.....con Tony." Quando li riaprii, mi stava fissando. 
"Quand'è successo?"
"Dopo che ci siamo dimessi."
"E allora qual'è il problema?" Lo guardai con aria interrogativa come per dire : Stai scherzando vero? 
"Capo cosa significa qual'è il problema? Siamo usciti, siamo andati a letto insieme..."
"E allora? E' passato. Siete ritornati in servizio ed è tutto finito."
Rimasi in silenzio poi gli dissi: 
"E' questo il problema.Non è tutto finito. Io Credo di amarlo, Gibbs. Credo di  essermi innamorata di Tony. " dissi tutto d'un fiato.
Mi voltai verso di lui e  non mi stava piu osservando. Guardava verso la strada.
"Posso capirti se sei arrabbiato. Ho infranto la regola n. 12. Ma io...." presi coraggio e terminai la mia frase "io  non me ne pento. Perciò avevo 
bisogno di andare via e schiarirmi le idee." 
Sapeva che non sapevo mentire. Eppure ci stava credendo sul serio. L'avevo detto davvero?! "Credo di essermi innamorata di Tony?" Ho detto quella
 frase con cosi tanta semplicità che ci stavo credendo anch'io sul serio. Forse avevo davvero bisogno di scappare. In fin dei conti , scappare è 
quello che mi riesce meglio. Sono scappata da mio padre, dall'Ncis, da Tony, dal Mossad.  Forse non ho bisogno di qualcuno che mi ami, o forse 
 semplicemente  non ho bisogno di qualcuno per tutta la vita. Ma ora come ora, dopo tutto quello che è successo, non ci credevo piu  neanch'io. 
"Sapevo che sarebbe successo."
"Cosa?"
"Ziva le regole sono fatte per essere infrante. Guarda me. Ho infranto le regole per  rintracciare Parson, ho ucciso l'assassino di Shannon e Kelly.Io
 ne sono la prova." 
Rimase in silenzio a  guardarsi le mani poi continuò:
"Un giorno non vorrò sentirmi responsabile della tua infelicità.Se è successo ci sarà un motivo.  Ne hai passate tante, e a questo punto chi ti dice che Tony non sia l'uomo giusto? Si sa, la famiglia e il lavoro sono due tazze differenti, ma in certi casi le tazze posso completarsi a vicenda."
"Tony l'uomo giusto? Andiamo Gibbs. Tony non pensa ad impegnarsi sul serio. . Tony non è quel genere d'uomo. Lui non vuole una famiglia , non vuole 
dei figli, una fidanzata o peggio ancora una moglie. Almeno non per ora.  Vuole uscire e andarsi a divertire ogni sera con una donna differente. Da un giorno all'altro non può cambiare tutto."
"Tu dici?Tony non fa quelle cose da anni. E' cambiato. Possiamo dire che è cresciuto."
"Mi stai dando.... come si dice ...ah si ,  la tua benedizione o mi sbaglio?" Lui mi diede uno scappellotto.
"Ti sto dicendo che lui è cambiato soprattutto grazie a te. Tu non lo hai visto in queste settimane Ziva. Tu non lo hai visto quand'eri in Somalia. Non credo che avrebbe sacrificato la sua vita per qualcuno...
.non importante. "
Aveva ragione.Tony era cambiato. Forse era cambiato per dimostrarmi qualcosa, per farmi capire che lui c'era e che dovevo solo dargli una possibilità. 
Iniziai a sudare, Eppure non faceva caldo. Scesi dalla macchina per prendere un pò d'aria quando improvvisamente sentii la terra sotto  di me svanire.
"Ziva. " disse Gibbs scendendo dalla macchina. "Ziva" disse di nuovo urlando. 
"Ehi cosa succede?" mi chiese , prendendomi di forza  per farmi rialzare.
"Niente capo, sono solo stanca. Tutto qui."
"Sicura? Dai vieni ti accompagno dentro." 
Non appena aprii la porta, impiegai qualche secondo per capire cosa fosse successo.
Era tutto a soqquadro e il direttore era per terra, accanto al divano , svenuto.
"Lion " disse pronto Gibbs avvicinandosi a lui. "Lion mi senti? "
"Gibbs, cos'è successo? " disse lui riaprendo gli occhi. 
"Siamo appena rientrati e ti abbiamo trovato svenuto sul pavimento. Cosa diavolo è successo qui?"
"Direttore si sente bene?" chiesi io preoccupata. 
"Ziva tu stai bene? Per fortuna non eri in casa."
"Si io sto bene ma mi dica, si ricorda qualcosa?"
"Ho sentito dei rumori provenire dal retro cosi sono uscito e quando sono rientrato c'era un uomo. Aveva il passamontagna quindi non l'ho visto 
in faccia."
"Lion ti porto all'ospedale .Poi chiamo Tony e Mcgee per i sopraluoghi."
"Capo, non posso rimanere qui. Se Tony e Mcgee mi vedessero, la mia copertura salterebbe".
"Tranquilla, ti porto da un amico."
 
                                                                             *******
 
Ero appena tornato a casa. Avevo cenato con Mcgee in un ristorante italiano e avevamo confrontato i dati riguardo le varie Cassandre che
 avevamo trovato nel database. C'è n'erano 15 al massimo che si trovavano a Washington. Quindi sarebbe stato facile trovarla.
Mi sedetti sul divano e osservai la foto di Ziva sulla libreria.Mi alzai,  La presi e iniziai a stringerla tra le mani. 
 
 
                                                                                  
 
Questa casa è cosi vuota senza di lei.
Ho vissuto da solo per tanti anni, e ora per aver convissuto per 3 mesi con una persona non riesco a far a meno di lei. Se quella lei, è Ziva David, non ne ho nessuna colpa. Possibile che non mi fossi accorto di niente? Lei gelosa di me? Anch'io sono stato geloso di lei , eppure mi sembrava un assurdità che lei potesse provare qualcosa per me da prima... che ci innamorassimo?  Potevo davvero dire che ci fossimo innamorati? Beh, per me era cosi. Per lei , ne avevo qualche dubbio. 
Volevo fare una doccia e una bella dormita cosi iniziai a spogliarmi , quando il mio telefono squillò. Era Mcgee.
"Mcgee cosa c'è?."
"Tony mi ha chiamato Gibbs. Il direttore Vance è stato aggredito in casa sua."
"Arrivo subito, ci vediamo li."
 
 
                                                                           
 
"Dov'è il direttore?" chiesi a Mcgee non appena arrivai.
"Sono qui, Dinozzo." Mi girai e vidi il direttore con una garza sulla fronte e Gibbs.
"Come sta direttore?" chiese Mcgee.
"Oh tranquilli è solo un graffio" 
"Direttore dovrebbe fare l'inventario per vedere se hanno rubato qualcosa." continuò Mcgee.
"O forse erano qui per un'altro motivo." dissi io a voce bassa.
Gibbs mi guardò con aria di rimprovero.
"Controllerò per sicurezza ma non credo che abbiano rubato qualcosa. Cercavano qualcuno che non c'era, tutto qui."
"Per qualcuno intende, un agente federale per esempio?" chiesi io.
Il direttore non mi rispose.Guardò in direzione della porta d'ingresso .
"Direttore era solo in casa?" chiese Mcgee.
"Si, per fortuna. I miei figli sono con la nonna materna per due settimane. "
"Io entro dentro per terminare il sopraluogo." dissi lasciandoli tutti li.
 
Vagavo per la casa in cerca di indizi. Sapevo,anzi speravo che Ziva fosse stata li e  mi avesse lasciato qualche indizio. Eppure non c'era niente.
L'uomo che è entrato cercava qualcuno, ma di certo non il direttore altrimenti, a quest'ora sarebbe scomparso o peggio.... sarebbe morto.
 
 
 
                                                                     *******
 
 
Gibbs mi aveva portato da un amico. Beh veramente piu che un amico era come uno zio per me.
Non girovagavo in quella casa dalle feste natalizie, quando Ducky  ci invitò a cenare  per trascorrere le feste tutti insieme. 
Quella casa era enorme per una sola persona. Da quando era morta la madre poi, doveva  condividerla tutta da solo.
"Come ti senti mia cara?" mi chiese Ducky mentre mi porgeva una tazza di tè.
"Molto meglio, grazie Ducky. Per tutto.Ma  credo di avere bisogno del tuo aiuto."
"Se posso, con molto piacere mia cara." si sedette accanto a me sul divano.
"Non ho parlato con nessuno della morte di.... di Monique. Ho bisogno davvero di parlarne con qualcuno."
Posai il tè sul tavolino di fronte a me e poi mi alzai.
"Sei stata tu vero a cercare di rianimare  la signorina Lisson?"
Io rimasi in silenzio. Il silenzio in certi casi è molto meglio di qualunque altra parola. Mi guardai le mani e ricordai il suo sangue. 
"Era davvero una donna incantevole."
"Si lo era. Ed era anche molto coraggiosa. Era determinata, intelligente, forte.."
"Come te." aggiunse Ducky.
"Sai, siamo cresciute insieme. Dopo la morte di Tali è stata per me come una sorella maggiore. Poi ci siamo arruolate  e abbiamo preso strade differenti. Ci siamo sempre tenute in contatto." Gli raccontai tutta la nostra storia.
Potevo  fidarmi di Ducky. In tanti anni all'Ncis mi ha sempre trattato come una "figlia", e nei momenti del bisogno c'è sempre stato. Cosi decisi di raccontargli tutto. Dopo avergli raccontato del viaggio a Tel Aviv gli raccontai quello che era successo nei mesi precedenti. 
"C'è....... qualcuno che mi ricatta. Sono mesi ormai che lo fa. E' per questo motivo che me ne sono andata, cioè mi sono allontanata. Qualunque cosa io faccia, loro sono sempre un passo avanti a me. Io...." 
"Deduco  che gli altri non sappiano niente a riguardo."
Feci di no con la testa.
"Allora perchè me lo stai raccontando mia cara? "
"Perchè voi medici dovete rispettare il segreto professionale."
"Touchè, mia cara. Touchè."
"E poi ho bisogno che tu mi faccia delle analisi. E da un pò di tempo che mi sento strana. Sono sempre stanca,ho dei  capogiri, problemi con la vista.. cose
cosi."
"Posso prelevarti un campione di  sangue e domani ti farò sapere. " si alzò e si diresse in cucina. 
Non ebbi il tempo di rispondere, che caddi a terra e persi di nuovo i sensi. 
 
 
 
 
 
 
Washinton, 1:00 a.m. ( Jefferson hotel).
Drin. Drin. Il telefono. Alzai la cornetta. 
"Signor Garcia, sono Giselle della reception.  C'è una chiamata per lei. "
"Grazie Giselle, me la passi pure."
"Signore, Sono io. Ci sono novità?"
" Schneider è morto. Cosi come Monique Lisson."          
"Non doveva finire cosi. Doveva solo trovare quei maledetti  documenti. Com'è successo?" 
"Si sono sparati a vicenda."
"E lei  come fai a saperlo? " chiese l'uomo al telefono.
"Ho un buon informatore."
"Sicuro che non ci fosse qualcun'altro?"
"Si, C'erano  solo loro due. Tu, invece  hai trovato qualcosa?"
"Nella casa del direttore Vance non c'era nessuno. Ho controllato dappertutto ma di lei non c'era traccia." 
"Dev'essere qui in giro.  Il direttore Vance era in casa?" chiese Garcia. 
"Si, mi ha trovato in casa  e cosi l'ho dovuto  colpire ...non credo che ricorderà qualcosa. Sicuro che Ziva sia ritornata qui? Crede sul serio che ci sfiderebbe cosi, sapendo che la sua carriera e quella dell'agente Dinozzo è in bilico?"
"Il mio informatore mi ha detto che  è ritornata a Washington."
"E' fidato il tuo informatore?"
"Certo che si. Lavora  all'Ncis."
"Perchè non mandiamo quelle foto alla sicurezza internazionale?"
"Mi sono informato. Qualcuno deve dei favori al direttore Vance, quindi sarebbe tutto inutile.Il direttore farebbe di tutto per proteggere i suoi uomini. "
"PErchè lo stiamo facendo? Cioè io ho i miei buon motivi ma lei... lei perchè lo fai?"
"Questi non sono affari tuoi. Dobbiamo solo allontanare quei due. Vuoi anche tu che l'agente Dinozzo la paghi... giusto?"
"Certamente."
"Allora fai quello che ti dico e non fare altre domande." cosi attaccai.
Dopo 10 anni in carcere, non ho ancora imparato a  scegliere i miei  collaboratori. DI una cosa sono sicuro: devo riprendermi ciò che è mio.





Angolo autrice:  Nuovo capitolo; Chi sarà questo signor Garcia?  Chi sarà il suo collaboratore? Ma cosa piu importante : cosa vogliono da Ziva?Chi sarà la talpa dell'Ncis?
Vorrei ringraziare  AleTiva95 e cheesecakeTivafan  per tenermi sempre aggiornata sui nuovi spoiler. Ragazze siete fantastiche!!  Approposito, stavo per dimenticarmene : la nostra Delilah ora ha anche un viso , ed è entrata ufficialmente nel cast. Si tratta della bellissima 
Margo Harshman ("The Big Bang Theory") e comparirà nella season premiere dell'undicesima stagione. Credo che sia una buona scelta  per la nostra new entry. Almeno sappiamo che Tony non avrà un flirt con la nuova arrivata. Cosa ne pensate? Spero che il nuovo capitolo vi sia piaciuto, recensite mi raccomando ;))

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Capitolo 10
*** Reunions ***


Avevo un gran mal di testa. Quando aprii gli occhi, capii che mi trovavo in un ubitorio. Piu precisamente nell'ubitorio dell'Ncis. 
"Cosa diavolo..." dissi alzandomi lentamente.
"Oh no mia cara. Non ti alzare. Hai preso una brutta botta sulla fronte " mi disse Ducky facendomi ristendere sul lettino.
"Come sono arrivata qui?"
"Ho chiamo Jethro  e mi sono fatto aiutare. Timothy sta facendo controllare tutti gli ospedali , quindi non potevamo portarti in uno di quelli e tu avevi bisogno di cure."
"Cosa mi è successo?"
" Hai sbattuto la testa.Avevi una ferita profonda e  ti ho dovuto mettere ben 8 punti." 
Anche se da stesa, iniziai a guadarmi intorno in cerca del corpo di Monique.
"Ducky voglio vederla...."
"Mi dispiace ma non credo sia il caso." 
"Cosa c'è che non va?" chiesi notando il suo sguardo assente. 
"Ho analizzato un pò del tuo sangue. Da un primo test ho riscontrato anomalie nel tuo sistema sanguigno."
"Cosa significa?"
"Non ho ancora tutti i risultati, ma sta tranquilla. Qualcunque cosa sia, la risolveremo."
 
 
 
 
 
"Tony? Cosa ci fai qui a quest'ora?" mi chiese Sarah non appena uscii dall'ascensore.
"Non riuscivo a dormire. Tu piuttosto cosa ci fai qui!."
"Scartoffie da pivella da compilare" Rimase qualche secondo in silenzio poi continuò:
"...Ah e mi dispiace per quello che è successo la scorsa notte... non so cosa mi sia preso." mi accennò un sorriso.
La scorsa notte, giusto! 
Lei era qui a scusarsi mentre io l'avevo completamente rimosso dalla mia testa. Una semplice serata in un pub tra colleghi si era rivelata una delle serate piu imbarazzanti della mia vita. Non avevo mai respinto una donna cosi bella. 
"Tranquilla, Sarah. E' tutto apposto."
Mi tolsi la giacca, presi il portafoglio e tirai fuori la foto di Ziva.Iniziai ad osservarla, poi la misi sulla scrivania.
"Posso?" mi chiese Sarah per ammirarla. Io le accennai un sorriso e le feci di si con la testa.
"Questa è Ziva?" mi chiese distogliendo lo sguardo dalla foto. Io non risposi e continuaii a guardarla.
"Ora capisco tutto. Lei è davvero..."
"Bellissima?" dissi io completando la sua frase.
"Si.. ma sai ha un volto familiare."
"Cosa intendi dire?"
"E' come se l'avessi vista qui in agenzia.. Ah si ora ricordo . Ho visto una donna identica a lei in ubitorio. Ero andata dal dottor Mallard per fargli firmare l'autopsia del sergente Thomson e l'ho vista su un tavolo operatorio"
"Come in ubitorio?"
"Si, l'ho vista li. O se non era lei, era una ragazza che le somigliava moltissimo."
Senza pensarci due volte,mi alzai, presi l'ascensore e mi diressi in ubitorio.
 
 
 
 
Cercai di  alzarmi lentamente quando vidi fuori alla porta Gibbs ed il direttore. Entrambi mi sorrisero.
Notai che Gibbs aveva una cartellina in mano.
"Io porto queste analisi in laboratorio" disse Ducky lasciando la stanza. 
"Ehi " mi disse Gibbs entrando nella stanza ed  accarezzandomi " come ti senti?"
"Potrei stare meglio."
"Ziva, conosci un certo Khair Udeen?" mi chiese il direttore.  
"No. Mai sentito."
"Forse è meglio se le mostri la foto Jethro." continuò il direttore.
Non appena aprii la cartellina e mi diede la foto, quasi non ci volevo credere.
Un uomo attraente ,devo ammerlo. Alto, moro, sulla trentina credo. Aveva una grossa cicatrice sull'occhio e I suoi occhi mi erano familiari. 
Li avevo già visti da qualche parte.. ma dove?  Poi ricordai.
"Dalla tua espressione capisco che lo conosci eccome.." mi disse Gibbs.            . 
"Si chiama Isaam Rivkin  .Ed è il fratello  minore di...."
"Michael Rivkin." disse qualcun'altro completando la mia frase. 
Mi voltai verso le porte e vidi Tony.  Aveva un completo giacca e cravatta.  Aveva il volto stanco , probabilmente non dormiva da giorni ma nonostante tutto
 era l'uomo che ricordavo. Bello, affascinante e sicuro di sè.
"Dinozzo, cosa ci fai tu qui?"
"Non riuscivo a dormire capo.." disse continuando a fissarmi." E' cosi da una settimana ormai." 
"Allora visto che sei qui,creiamo un mandato di cattura per ques'uomo ."
"Perchè cos'ha fatto?" chiesi io preoccupata.
"Abbiamo trovato le sue impronte  in casa mia, agente David."
Mi bastò un semplice sguardo del direttore per capire tutto. 
Gibbs si avviò con il direttore verso l'ascensore.
"Dinozzo muoviti." disse con tono arrabbiato.
"Io non mi muovo di qui, capo." disse lui pronto.
"Tony vai." gli dissi implorandolo. Ma lui non mi rispose.Si voltò verso Gibbs e lui ci lasciò soli.
 
 
Non sapevo cosa fare. Ora che c'è l'avevo davanti non sapevo cosa dirle. Possibile?
"Tony parlami per favore." mi disse toccandomi la mano. Io mi scansai.
Iniziai a camminare per la stanza, poi iniziai ad osservarla. Aveva un grosso taglio sulla fronte.
"Com'è successo?" Capii subito a cosa alludevo.
"Sono svenuta a casa di Ducky. Per questo motivo sono qui."
Io continuai a restare in silenzio.Mi riavvicinai al lettino dov'era seduta.
 
 
 
"Sei arrabbiato . " 
"No." disse lui.
"Si vede che è cosi."
"Non sono arrabbiato."
"Parla con me. " Ma lui continuò a rimanere in silenzio.
"Senti mi dispiace ok? Non so cos'altro dirti. " dissi alzandomi dal lettino per avviarmi all'uscita. 
Lui mi fermò per un polso , mi tirò verso di se e poi mi abbracciò.
Rimanemmo cosi per qualche secondo, forse minuti. Fummo interrotti dall'arrivo di Ducky.
"Oh Anthony. Non sapevo che ..."
"Ero a conoscenza che lei fosse qui? L'ho scoperto circa 10 minuti fà." disse Tony con aria seccata.
"Mi dispiace tanto Anthony, se ho tradito la tua fiducia.. "
"Non lo hai fatto solo tu,  Ducky." disse arrabbiato. Ducky ritornò ad osservare le lastre che mi aveva fatto mezz'ora prima. 
"Tony" dissi prendendolo per mano. "Lui non centra niente.. mi stava solo proteggendo."
"Qui tutti ti proteggono Ziva. Tutti tranne me. Lo fa Ducky, Gibbs, il direttore Vance. Tutti sanno tutto mentre io ne vengo tenuto all'oscuro."
"Era per proteggerti."
"Io non ho bisogno di essere protetto Ziva. Sono un poliziotto  da 15 anni ormai."
"Ci sono cose dalle quali hai bisogno di essere protetto Tony."
"QUali cose? Cose come Michael Rivkin e la sua famiglia? Io non ho paura di loro. Non ho avuto paura di tuo padre durante l'interrogatorio in Israele, figuriamoci del Mossad. "
"Lo so che non hai paura okkey? E' solo che..."
"SOlo che?"
"Non posso rischiare di perdere anche te.Non posso rischiare di perdere la mia famiglia. " dissi tutto d'un fiato.
"E io perchè devo rischiare di perdere la donna che amo?"
A queste parole anche Ducky si voltò verso di noi.
Tony non disse nient'altro. Uscii dall'ubitorio ed io , come da bambina trattenni di nuove le lacrime agli occhi.   




L'avevo detto sul serio? Ma sono impazzito o cosa?
Ritornai alla mia scrivania quando anche Mcgee ed Abby  arrivarono  in ufficio.
"Tony dov'è Ziva?"mi chiese Abby.
"In ubitorio" dissi senza guardarli.
"Cosa?" chiese Mcgee.
"Lei è..." chiese Abby preoccupata.
"No Abby. " disse Ziva spuntando in ufficio " Non sono morta."


Tony non mi guardava. Non so cosa mi facesse piu male. La sua indifferenza o le mie bugie.
"Nessuno dovrà sapere che sono qui,ragazzi" dissi cercando di rispondere alle 10000 domande di Abby.
"Perchè? Cosa succede?Sei in pericolo?" mi chiese ancora.
"A questo punto? Non lo so neanch'io." dissi preoccupata.




Angolo autrice:
Alloraa Alloraaaa Alloraaa!! Ecco qui il decimo capitolo. Cosa ne pensate di questa situazionee?
Ah e ho letto anche gli ulti
mi spoiler. Udite udite : LA RELAZIONE AMOROSA tra Tony e Ziva (che bello pronunciare queste parole ;D) è stata confermata sia da Michael Weatherly ( Tony) che da Cote. Non si sa ancora il motivo per il quale Ziva dovrà lasciare l'Ncis ma ho letto da qualche parte che Ziva potrebbe lasciare L'ncis proprio per intraprendere una relazione con Tony !!!!! Io credo che sia una sciocchezza  farla andare via per questo motivo. Voi cosa ne pensate?
Comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto ;) Recensite mi raccomando. 

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Capitolo 11
*** Talk to Me ***


"Non sono qui per una visita di cortesia. " dissi sciogliendo Abby dall'abbraccio.
"Cosa significa? E cosa diavolo ti è successo qui?" chiese indicandomi la fronte.  
"Sono la testimone di un omicidio. Di un duplice omicidio." Con quella semplice frase avevo attirato anche l'attenzione di Tony.
"Non mi dire.." disse Abby.
Dall'espressione di Tony capii che non ne era affatto sorpreso. 
"E voi scommetto che lo sapevate." disse Abby sicura di sè. 
"Non ne eravamo sicuri" disse Mcgee. 
"Ero in casa quando Monique è stata uccisa. Ho ucciso io l'altro uomo. " 
Loro rimasero in silenzio cosi continuai :
"Non guardatemi cosi. Sono un  testimone, quindi seguite la procedura e interrogatemi."
"Non potreste interrogarla domani? Perchè non vieni da me stanotte? Sai il tuo appartamento è ancora sotto sopra dopo... "
"Ho capito Abby." dissi seccata. 
Il mio sguardo e quello di Tony si incrociarono per un secondo. Nei suoi occhi lessi il desiderio di avermi con lui, almeno stanotte. 
Mcgee ed Abby si accorsero di tutto e mi guardavano con aria imbarazzata.
"Chi ti ha detto che ero da Ducky?" gli chiesi , sperando che mi rispondesse.
"Me l'ha detto la tua sostituta . Ti ha visto in ubitorio " mi disse con tono distaccato.
"Tu credevi che io..."
Lui non mi rispose. Alzò lo sguardo verso di me e cosi io continuai:
"Credevi che fossi morta?"
"Cosa credevo non ha importanza. Tanto la mia opinione non conta. "
"Non è vero e lo sai. Andiamo! Ti ho detto che mi dispiace."
Lui si alzò e si diresse verso le scale.
"Cosa mi sono persa?" mi chiese Abby
"Ziva non dargli tregua." mi disse Mcgee.
"Cosa?"
"LO conosci. E' testardo e orgoglioso, ma non devi dargli tregua." mi disse sorridendomi.
"Sono contento che tu stia bene" mi diede un bacio sulla fronte e si sedette alla sua scrivania.
"Abby possiamo parlarne dopo? Mcgee non posso aspettare domani. "
"Va bene, vieni andiamo".
 
 
Bagno femminile dell'Ncis.
 
"Ziva è qui."
"All'Ncis?"
"Si. L'ho vista in ubitorio."
"Non mi dire che è morta?"
"No. Il dottore le stava facendo delle analisi, tutto qui."
"Il piombo nei polmoni avrà fatto effetto." disse la voce nel telefono." Hanno scoperto qualcosa riguardo Rivkin?"
"C'è un mandato di cattura a suo nome."
"Dovrò comprare il suo silenzio allora."
"Abba, perchè lo stiamo facendo? Ho sempre saputo dei tuoi contrasti con i David ma ad arrivare a questo punto! Sei appena uscito di galera. Non
 potremmo lasciarci il passato alle spalle?"
"Hai per caso paura? E comunque devo risolvere questa faccenda. Sei con me, si o no?"
"Certo, Abba. Non ti lascio solo."
"Meglio cosi. Controllala. Io nel frattempo chiamerò Rivkin."
"Perchè?" 
"Deve togliere di mezzo un pò di persone in quella maledetta agenzia."
 
 
Stanza degli interrogatori
 
"Allora qual'erano i tuoi rapporti con l'agente Lisson?" mi chiese Mcgee una volta iniziato l'interrogatorio. 
"Eravamo amiche fin da bambine."
"Perchè eravate ...."
"Nel mio appartamento?"
 Lui annuii.
" Dovevo prendere dei documenti. Abbiamo trovato la porta forzata e cosi siamo entrate armate. Mentre ero in cucina, ho sentito un colpo di pistola,
 cosi sono andata nella mia camera da letto e ho trovato quell'uomo. Non ci ho pensato due volte a sparargli."
"Di che documenti parli?"
"Me li diede mio padre prima del viaggio in Somalia." 
"E ora dove sono questi documenti?"
Non ebbi il tempo di rispondergli che la porta si  aprii ed entrò Tony con un caffè in mano.
"Mcgee ci penso io." 
Mcgee si alzò, prese il suo fascicolo ed uscii dalla stanza. Tony aprii il suo, e mi mise una foto davanti.
"Credo che il direttore te l'abbia già detto come si chiama quest'uomo. Tu lo conosci?"
Non gli risposi . Poi lo guardai negli occhi e gli chiesi: 
"Perchè sei qui? Hai mandato via Mcgee per umiliarmi?".
"Io umiliarti?" chiese  alzandosi e cominciò a camminare avanti e indietro per la stanza.
"Non sono qui per umiliarti.  Non sono qui come agente federale. Sono qui come Tony."
Lo guardai e il suo sguardo si addolci improvvisamente. Mi passò il suo caffè e mi disse di berlo.
"Nessuno può sentirci. Ho chiuso l'autoparlante dell'altra stanza. Siamo solo io e te. Quindi ora puoi parlare."
Mi venne vicino e si inginocchiò davanti a me. Mi mise una ciocca di capelli dietro l'orecchio poi mi disse:
"So tutto di Cassandra. So che eri a casa del direttore, so che alloggiavi nello stesso hotel di Monique e che eravate nel tuo appartamento.
 Ma ascoltami : non abbiamo bisogno di protezione se questo significa perdere te. Andrà tutto bene, te lo prometto. Ti prego parlane con me"
 mi disse mettendomi una mano sulla gamba.
Io posai il caffè sul tavolo, mi voltai verso di lui in modo da guardarlo negli occhi e gli presi le mani.
A Quel semplice contatto con il suo corpo, i miei muscoli di rilassarono. 
"C'è qualcuno che mi ricatta.  Non ho voluto dirti niente perchè sapevo che sarebbe stato complicato, cosi me ne sono andata ."
Lui mi ascoltò e non si mosse da quella posizione, poi mi prese il voltò tra le mani e mi baciò.
Fu un bacio veloce, fugace, quasi come una folata di vento in una giornata di 40 gradi. 
"Bevi il caffè. Ti farà bene.  " mi disse porgendomelo di nuovo tra le mani.
"Gli altri non ne devono sapere niente. "gli dissi mentre lo bevevo.
"Chi altro sa di questa situazione?"
"Il direttore Vance, Orli e .....Monique."
"Perchè hai coinvolto il Mossad?"
"E' stata un'idea del direttore. Chi altro sa di Cassandra?" mi fece alzare ed uscimmo dalla stanza interrogatori. 
"Solo tu, io e Mcgee." non appena lo disse, la porta della sala d'ascolto si aprii e  uscii Mcgee.
"Tim eri qui?" dissi io voltandomi allarmata verso Tony.
"Tranquilla non ho sentito niente." mi disse sorridendomi.
"Ma ci hai visto." dissi decisa.
"Lui sa tutto, Zee." mi disse Tony guardandomi " Giel'ho detto io."
"Non dirò niente. Puoi stare tranquilla. "
Tony mi lasciò per un secondo e io mi avvicinai a lui per abbracciarlo.
"Tim, metti sotto controllo il cellulare di Cassandra Calish. Ziva per ora starà da me " disse Tony . 
"Agenti appostati sotto casa tua?"
"Nessuno. Domani mattina, Ziva ritornerà con me in agenzia."
Mentre Tony e Mcgee parlavano, mi sentivo come osservata. Mi girai ma nel corridoio non c'era nessuno. Poi Tony mi chiese:
 "Hai un arma?" 
Io scostai il giubbotto e gli fece vedere la mia pistola.
"E' registrata quella?" mi chiese Mcgee..
"E' la mia pistola d'ordinanza."
"E' simile a quella che avevi quando stavi qui." mi disse Tony.
"E' proprio quella ." gli dissi guardandoli entrambi.
"Quindi non ti sei mai licenziata?" Ma non ebbi il tempo di rispondergli che il cellulare di Tony squillò.
"Dinozzo. Ciao Capo. " disse lui. Dopo qualche secondo continuò: " E Ziva?"
Aspettò la risposta di Gibbs poi continuò: "Va bene ho capito. Ci vediamo li." ed attaccò.
"Abbiamo trovato l'alloggio di Rivkin. Qualcuno ha rispoto al mandato di cattura. Mcgee dobbiamo andare."
"Vengo anch'io."
"No. Tu rimani qui con Abby.Ordini di Gibbs."
"E ti pareva." dissi io andando verso il laboratorio di Abby.
 
 
 
 
"Ehi Zivaa " disse Abby non appena entrai in laboratorio. 
"Ehi, ti sono stata affidata."
"Ho saputo. Me l'ha detto Gibbs. " disse sorridendomi.
Iniziai a guardarmi intorno. Notai che Abby aveva appesa delle nostre foto in giro .
"Cosa ne pensi della nuova pivella?" chiesi .
"Non l'ho ancora inquadrata. Perchè?"
"Ci ha provato con Tony."
"Sul serio? Wou. Non me lo sarei mai aspettata. Cioè si ,ma credevo che fosse stata informata della regola 12 di Gibbs."
Quella maledetta regola. E pensare che io l'avevo infranta per 4 mesi. Bell'esempio che davo. 
Il mio telefonino vibrò:
Tutto bene? era Tony.
Gli risposi:
-tutto ok. Trovato Rivkin?
Mi rispose dopo qualche secondo :
- No ma ci sono foto dappertutto. E ha anche molti armi. Ci stava controllando.
- State attenti.Ora però vai altrimenti Gibbs ti uccide.
- :)
 
Un sorriso comparve sul mio volto.
"Chi è?" mi chiese Abby notando la mia faccia da ebete.
"Tony. Mi ha detto che non hanno trovato Rivkin."
Il telefono del laboratorio squillò. 
"Ducky mi vuole in ubitorio. Vieni con me?" mi disse Abby non appena attaccò.
"No dai ti aspetto qui. Sono un pò stanca. "
"Ah Abby! " dissi quando lei fu quasi all'ascensore. "Ducky mi dovrebbe dare delle analisi."
"Tranquilla te le prendo io." mi disse sorridendomi.

 
 
Dopo 10 minuti Abby non era ancora tornata. 
"Oh mia cara." mi disse Ducky entrando in laboratorio. "Ti ho portato le tue analisi."
"Ducky ma tu non eri con Abby?" 
"No, non la vedo da stamattina. Perchè cosa succede?"
"Ducky chiama Gibbs. Ora."
Presi la mia pistola , e scesi in ubitorio.
Mi sporsi dalla porta e vidi Abby a terra.Entrai lentamente e mi avvicinai a lei.
"Abby?! Abby?! Svegliati." Aveva un brutto taglio sulla fronte. QUalcuno doveva  averla colpita.
Stavo per prendere il telefono quando all'improvviso qualcuno mi diede un calcio e io caddi a terra.
Oltre ai calci , mi diede anche numerosi pugni allo stomaco. Iniziai a sputare sangue. Quando mi rialzai per affrontare il combattimento, l'uomo
 aveva una pistola e il viso coperto.
"E' inutile che ti copri il volto. So chi sei. Riconoscerei un agente del Mossad tra mille."
Lui si tolsè il passamontagna e lo riconobbi.  Mi diede un'altro calcio all'addome poi se ne andò. Non riuscivo ad alzarmi, perdevo sangue dappertutto. 
Quando le porte si aprirono sentii il direttore Vance urlare qualcosa di indescrivibile. Insieme a lui c'erano vari agenti della sicurenzza.
"Ziva stai bene?" mi chiese preoccupato. 
"Direttore, Rivkin è stato qui. Dovete trovarlo è ancora nell'edificio."
"Tranquilla, ci penseranno loro."
Nel frattempo mi si avvicinò anche Abby che  era stata risvegliata da Palmer.
"Ziva tranquilla andrà tutto bene. Dobbiamo portarti in ospedale. "
"Non riesco a muovermi. Mi sento come se qualcosa mi blocasse. "
" Signor Palmer chiami l'ospedale e gli dica che abbiamo bisogno di 1 sacca di sangue 0+" disse Ducky avvicinandosi a me.
"Subito dottore." disse pronto Jimmy
"Tranquilla mia cara andrà tutto bene" mi disse Ducky sorridendomi.
L'ultima cosa che ricordo prima di perdere i sensi è la domanda di Abby  a Ducky:
"Cosa le succede?"
"E' incinta. Aspetta un bambino da 7 settimane."



Angolo autrice:
Ecco qui il decimo capitolo. Scusate il ritardo ma ci è voluto un pò. Comunque spero che vi piaccia e mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate... Ma vi avverto : Da qui in poi le cose saranno piu complicate per Tony e Ziva. Colpi di scena...molti colpi di scena. Dalla serie invece arrivano nuovi spoiler : 
 Cote (finalemente ) ha confermato la storia d'amore tra lei e Tony. Poi abbiamo la  bellissima foto che Michael ha pubblicato su Twitter e infine anche Gary ci ha confermato che Ziva non  morirà cosi se Cote potrà ritornare sarà ben accetta ;)   A proposito della foto  vorrei ringraziare frencia92 e scrittrice in canna per avermela mostrata. A presto ;)

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Capitolo 12
*** Conseguenze. ***


"Qualche volta ti immaginavo nuda.......Ti richiamo dopo." 
"Salve.  Io stavo solo..."
"Facendo sesso telefonico?"
"Sesso telefonico? Hahaha no... una sciarada."
"Sciarada? Come il..."
"Mai giocato?"
"Non al telefono."
"Già..io e il mio amico cerchiamo parole per il sabato sera."
"Gioca a sciarada di sabato sera?"
"Si per ingannare il tempo prima di uscire, lei chi è?"
"Ziva David, Mossad."
"Israeliana?"
"Impressionante, una connessione molto acuta. Mossad = Israele."
"Cosa posso fare per lei Ziva David?"
"Niente. Devo incontrare l'agente Gibbs."
"Chi le dice che non sia io Gibbs?"
"ahah... Gibbs?"
"Tornerà tra un 'ora. Sicura che non possa aiutarla?"
"Non credo proprio."
"Mhh abbiamo cominciato con il piede sbagliato. Sono l'agente Anthony Dinozzo. Non stavo giocando a sciarada , stavo ricordando una collega."
"Nuda?"
"No. si. Stavo solo.... senta non sono il solo uomo che lo fa."
"Oh lo fanno anche le donne... con gli uomini affascinanti. E occasionalmente con le donne."
"Lei mi sta stuzzicando."
"La sua collega la stuzzicava?"
"Si ma niente sesso. Kate era una spece di puritana"
"Peccato."
"Non era un problema. Non ero interessato a lei, eravamo colleghi."
"Non era attraente?"
"Molto , ma non per me."
 
 
Nonostante fossero passati otto anni, lo ricordo come se fosse ieri. Tony indossava una camicia a righe blu e bianca con un paio di jeans aderenti.
Quando riaprii gli occhi, sentii una voce che mi diceva di fare un conto alla rovescia da 10 a 0. Non avevo la forza di  respirare, figuriamoci di contare.
Avevo una luce bianca  fissa sugli occhi. Volevo sapere dove mi trovavo e invece mi riaddormentai come  fa una bambina di 8 anni. 
 
 
 
Era la prima volta che ricordavo il mio primo incontro con Ziva.Ero seduto li, in quella sala d'aspetto da piu di 2 ore e Ziva si trovava in sala operatoria.
I medici non ci dicevano niente. Abby era in una stanza per farsi medicare il brutto taglio mentre Ducky era in sala operatoria con Ziva.
Il direttore ci aveva detto dell'intrusione. Che sciocco sono stato a pensare che Ziva sarebbe stata al sicuro li, nella nostra stessa agenzia.
"Tanti medici ma nessuno sa dirmi qualcosa?" disse Gibbs  urlando quando, il terzo medico consecutivo gli disse che non ne sapeva niente.
"Capo non urlare. Ci faranno sapere al piu presto " gli dissi avvicinandomi a lui.  
"Andrà tutto bene" mi disse lui abbracciandomi.
Era la prima volta che Gibbs mi abbracciava. Era la prima volta che mi trattava da figlio, almeno in pubblico.
"Io so tutto. " mi disse sottovoce in un orecchio. 
Mi si avvicinò un  medico  che  aveva un'aria  familiare. 
"Tony? Tony  Dinozzo? "
"Si?"
"Sono Ryan.Ryan Thomson. Giocavamo a football insieme al liceo."
"Oh ma certo Ryan. Scusa sono un pò sorpreso di trovarti qui. Pensavo che fossi un avvocato." dissi io porgendogli la mano 
"Infatti sono solo un infermiere."
Prendi la palla al balzo Tony , pensai tra me e me.
"Senti Ryan devo chiederti una favore."
"Dimmi pure."
" Ho la mia ..." mi bloccai per un secondo poi continuai : " ho la mia fidanzata  in sala operatoria ma i medici  non mi dicono niente. Non potresti 
 informarti ,per favore?"
"Tranquillo, ora vado subito a vedere. Ritorno tra un pò."
"Grazie amico. Ti aspetto qui."
"Chi era?" mi chiese Mcgee avvicinandosi a me.
"Un amico del liceo che lavora qui. "
"Gli hai chiesto di Ziva?"
Io annuii, poi ritornai in sala d'aspetto dove vi trovai ABby.
"Abby,stai bene?" chiese Mcgee allarmato.
"Si, io sto bene. Ma Ziva? E' ancora in sala operatoria?"
"Abby devi dirmi cos'è successo." dissi sicuro di me.
"Sono stata svegliata da Palmer. Credo che Rivkin mi abbia dato una bella botte in fronte. E ricordo Ziva a terra che perdeva sangue. "
"Cosa significa che perdeva sangue?"
 
 
 
Ryan ritornò dopo 10 minuti. Giuro che quando lo vidi attraversare quel corridoio , il mio cuore si fermò per un eternità. Credevo sul serio che avrei 
avuto un infarto. 
"Allora Tony. Parli di Ziva David? L'agente federale?" mi chiese Ryan.
"Si proprio lei." dissi. Gibbs si avvicinò a noi.
"Allora questa è la sua cartella. Posso dirti che è uscita dalla sala operatoria è che sta bene."
"Oh per fortuna " disse Gibbs tirando un sospiro di sollievo. 
"Ma c'è un problema."
"Cosa c'è?" chiese Gibbs allarmato.
"Ha perso il bambino ".
Guardai Gibbs poi lui continuò:
"A causa dell'emoragia interna, non ha potuto continuare la gravidanza."
"Ryan di cosa diavolo parli?" 
"Non mi dire che...? Non lo sapevate? Eppure sono ... aspetta lasciami controllare. SOno 7 settimane che è incinta."
"Lei lo sapeva?" continuai io.
"QUesto non lo so. " mi disse Ryan. " Mi dispiace amico, per qualcunque cosa sono qui."
Feci qualche passo e mi allontanai da Gibbs. Non volevo che mi vedesse in quello stato. Avevo gli occhi lucidi ma non stavo piangendo.
Gibbs mi si avvicinò e mi mise una mano sulla spalla. A quel contatto , mi voltai verso di lui e una lacrima scese sul mio volto.
"Mi dispiace" mi disse lui "Mi dispiace tanto, Tony."
"Devo vederla." dissi io allontandomi e cercando la camera dove l'avevano portata. 
 
 
 
 
Cercai di riaprire gli occhi. Sentivo dei rumori e avevo qualcosa infilato nel naso. Avevo la gola secca e in quel preciso momento avrei tanto voluto
una Coca-cola  o qualcosa del genere.
Sbattetti le palpebre e mi accorsi di trovarmi in ospedale. Avevo non so quanti aghi messi nel braccio. Mi girava la testa , ma nel complesso stavo bene.
La domanda che mi ponevo è... cosa diavolo ci facevo in ospedale?
Mi voltai verso la porta e notai che Tony era fuori  e mi stava fissando.
Entrò e si sedette sul letto accanto a me.
"Ehi, Ti sei svegliata finalemente."
"Perchè quanto tempo ho dormito?"
"Sei uscita dalla sala operatoria circa 2 ore fa."
"Ho bisogno di acqua."
Tony mi versò un bicchier d'acqua e mi aiutò al alzarmi. Cercai di tirarmi su  ma sentii una grossa fitta al ventre.
"Ahia " dissi abbassandomi velocemente.
"Cosa c'è?" mi chiese Tony preoccupato.
"Aspetta.. " dissi togliendomi le coperte da dosso e mi alzai il pigiama.Notai che avevo una piccola garza che mi copriva una parte della pancia .
"Cosa mi è successo?" chiesi guardando Tony allarmato.
Mi raccontò tutto.
 
 
 
"Gliel'hai detto?" mi chiese Gibbs quando mi raggiunse in camera di Ziva. Mi porse un caffè ed io iniziai a berlo.  
Io rimasi in silenzio ad osservarla. Ziva stava dormendo e contemporaneamente mi stringeva la mano. 
Non ero riuscivo a calmarla nonostante mi fossi steso accanto a lei e avessi iniziato a stringerla a me. 
Lei a differenza mia non se n'è fregata di quello che avrebbe potuto pensare la gente e si è sfogata con me. Aveva pianto per piu di 15 minuti.
Non mi sarei mai aspettato una reazione del genere eppure,  lei era distrutta. 
"Come l'ha presa?" mi chiese ancora Gibbs.
"Ha pianto. " 
"Capo" disse Mcgee "Posso parlarvi?"
Lo guardai per un secondo e capii che aveva delle novità. Mi avvicinai a Ziva e le dissi : "Sono qui fuori." e poi le diedi un bacio sulla fronte.
Quando uscii , chiusi la porta e c'erano tutti. Dal direttore Vance, a Ducky, Palmer,Abby e Mcgee. Poi la mia attenzione si spostò su una figura femminile.
La riconobbi subito. I mesi non l'avevano cambiata per niente.
"Direttore Elbaz" dissi io in segno di cortesia. 
"Tony. Mi dispiace per quello che è..."
"Si risparmi il rammarico. Non ne ho bisogno. Soprattutto se si tratta del Mossad."
"So che ora lei è arrabbiato..."
"Lei crede?" chiesi avvicinandomi a lei poi continuai: 
"Ziva è in un letto d'ospedale, si è dovuta separare dall'Ncis e il Mossad non riesce a controllare i suoi uomini. Perchè dovrei essere arrabbiato?"
A quel punto, Orli rimase in silenzio. Mcgee ruppè quel silenzio imbarazzante e ci disse che grazie alle telecamere , era riuscito a rintracciare Rivkin.
Era fuggito su un fuoristrada nero targato Washington 746-390. 
"Chiamo subito i miei uomini per far rintracciare il mezzo " disse Orli prendendo il suo cellulare.
"No " disse pronto Gibbs "ci penseremo noi."
"Credete che sia la cosa piu giusta?"
"Cosa dovremmo fare? " chiesi io arrabbiato " lasciare le indagini in mano al Mossad? Chi ci dice che non ci siete voi dietro a tutto questo? Ah no, aspetta.
Sappiamo già che è colpa vostra ."
"Non è colpa mia, se lei ha ucciso Rivkin , agente Dinozzo."
"Rivkin era un terrorista cosi come suo fratello."disse il direttore Vance intromettendosi nella conversazione 
"Non è certo colpa mia." disse Orli per difendersi.
"Su questo ha ragione. Ma l'avverto. Il mossad non deve piu avvicinarsi a Ziva." dissi io in tono di minaccia.
"Ziva è Israeliana. E poi dev'essere una sua scelta."
"Ziva ora è Americana e crede davvero che dopo tutto questo lei sceglierà il Mossad? Dopo la SOmalia questa è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. " dissi io urlando. "Non è piu un assasino. E' una donna che vuole una vita nuova. Quindi invece di pensare a delle stupide Targhe, pensi a trovare quel bastardo di Rivkin. Perchè se mi capita per le mani, giuro che non mi creerò problemi ad ucciderlo come ho fatto con suo fratello."
Mi fermai di colpo quando la porta delle stanza di Ziva si aprii e ne uscii Ziva.
"Ehii" dissi io avvicinandomi a lei " Non ti dovresti alzare, il dottore ha detto.."
"Si lo so... è solo che dovevo andare in bagno e ho sentito tutto questo baccano. Perchè stai urlando?"
"Niente Ziva.Tranquilla vieni andiamo dentro "  disse ABby avvicinandosi a lei. 
"Ora rientro anch'io." dissi dandole un bacio sulla fronte. Non mi importava di quello che avrebbero detto. Era quello il momento di dimostrare a tutti i miei sentimenti per la donna che amavo.
Abby portò dentro Ziva , poi mi voltai verso la squadra e Gibbs mi disse:
"Regola n.38   : tuo il  caso, tuo il comando."
"
Regola numero 10: Mai farsi coinvolgere emotivamente." risposi io.
"Regola numero 12: mai uscire con un collega." mi disse lui. " Ma se non mi sbaglio, quella è stata infranta." 

"Regola n.51" continuai io "  A volte hai torto." 
"Se le metti cosi...  trovatemi quel bastardo" disse Gibbs  guardando la sua  squadra.



Angolo autrice: Eccoci qui con questo nuovo capitolo. Allora cosa ne pensate? Le cose per la nostra Ziva non vanno affatto bene, ma Tony che la protegge è semplicemente dolcissimo. Credo che nel prossimo capitolo, Ziva scoprirà una nuova parte di lei, fin'ora sconosciuta.
Ci sono anche nuovi spoiler ; Michael ha pubblicato su twitter due nuove foto : la prima l'ha postata come  " Ricerca di Ziva " ( e credo proprio che questi due ci riserveranno un secondo episodio fantastico) mentre la seconda  "Barba lunga" . Eccole qui pubblicate.
Detto questo, fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto ;))

                                                                               
 
 
 
 

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Capitolo 13
*** Spiriti. ***


Sento il fruscio del vento e  i passerotti cinguettare. Sono seduta su una panchina da circa due ore e osservo i bambini divertirsi sulle giostre. Ho gli 
occhi chiusi e assaporo  i raggi del sole che mi accarezzano il viso. Li riapro giusto in tempo per osservare una bimba alta poco piu di un metro e mezzo, 
mentre cerca di salire sull'altalena. Vedendo che non c'è  nessuno ad aiutarla, mi alzo e mi avvicino a lei. 
"Posso aiutarti?" 
Lei non mi risponde,  alza le braccia verso di me cosi da farsi mettere sull'altalena. 
"Vuoi che ti spingo?"
Lei continua a rimanere in silenzio.
"Sei per caso diventata muta? Oh no aspetta. Forse non hai la lingua!?"dico io scherzando. 
La bimba mi sorride,  caccia la lingua e poi mi dice: 
"Regola numero 1: mai parlare con gli sconociuti."
"Allora, piacere di conoscerti. Io mi chiamo Ziva e tu?" dico porgendole la mano. 
"Beth."
"Davvero un bel nome."
"I miei genitori hanno litigato molto per scegliermene uno."
"E dove sono ora i tuoi genitori?"
"Qui in giro."
Dopo un pò mi chiede di scendere  dall'altalena e mi porta di nuovo sulla panchina dov'ero seduta poco prima. 
"Aspettami qui.Torno subito."
Si allontana e ritorna dopo pochi secondi con un caff-pow.
"NOn sei troppo piccola per bere il caffè?" le chiedo preoccupata.
"Questo non è vero caffè. Dentro c'è l'acqua. Me l'hanno regalato per il mio compleanno."
"Posso chiederti quanti anni hai?"
"Ne ho 5 e tu?"
"Beh io sono un pò piu vecchia. Ne ho 33."
"Non sei vecchia. Sei adulta."
"Di che regole parlavi prima?" le chiedo
"Me l'ha insegnate mio nonno.  Fin'ora sono solo 7. E devo seguirle altrimenti non mi fa stare alla sua scrivania."
"Che lavoro fa , tuo nonno?"
"E' un poliziotto. Arresta i cattivi."
"Anch'io sono una poliziotta. Lavoro per l'Ncis."
"Cos'è l'Ncis?"
"La polizia dei soldati."
"Ma i soldati non sono gia poliziotti?"
Io inizio a ridere poi le dico:" Ci sono cose che i soldati non possono fare, mentre noi si".
Comincio a guardare il cielo. 
"Cosa c'è? Sembri distratta ."
Sorrido. 
"Sono solo stanca, è stata una giornata faticosa."
"Allora dovresti dormire di piu " dice lei sorridendomi.
Quel sorriso. Quella bimba aveva i capelli castano chiaro che le scendevano sulle spalle  e gli occhi azzurri. Li guardo attentamente quando mi accorgo di averli gia visti. 
"Sai tu mi ricordi tanto una persona."
Lei rimane in silenzio a bere la sua acqua. 
La osservo e noto che ha un vestitino simile a quello che indossavo io  per il mio quinto compleanno. Era  un vestitino blu a pois bianchi con il pizzo merlettato. Indossa anche  un paio di  Ballerine blu, con i calzini bianchi. 
"Hai davvero un bel vestito." dico io sorridendole. 
"Grazie, me l'ha regalato un'amica della mia mamma."
All'improvviso, la bimba si alza e si allontana. SI volta verso di me e mi dice:
"Ci vediamo presto."
"Io non vengo qui molto spesso" dico sorridendole.
"Allora ti troverò io."
"Allora" dico alzandomi e raggiungendola " ci vediamo presto, Beth".
"Promettimelo."
"Cosa?"
"Che ci vedremo presto."
Che strana richiesta. Le porgo il mignolino e le prometto che ci saremo rincontrate.
Vuole abbracciarmi, ma prima che i nostri corpi si tocchino, sento  tre colpi di pistola. Prendo l'arma  dal fodero e mi guardo intorno.
Poi mi volto di nuovo verso Beth per tranquillizarla, ma lei è scomparsa.  
 
 
Riaprii gli occhi. Mi trovavo seduta su un'altalena, ma quella bella bimba dai capelli castani era scomparsa.
Sentivo il vento e gli uccellini proprio come nel mio sogno. Potevo considerarlo tale? 
Mi guardai intorno  e vidi una donna incinta davanti a me. Mi sfiorai con le dita la pancia. 
Anche a me sarebbe cresciuta la pancia se quel bastardo non avesse ucciso mio figlio. 
 
 
 
Entrai nella stanza 12C ma il letto di Ziva era vuoto. I fiori che le erano stati regalati non c'erano piu. La sua roba nell'armadietto non c'era piu.
"Infermiera..." dissi io uscendo dalla stanza.
"Infermiera " ripetteti quando ne vidi una nel corridoio.
"SI? Mi dica pure."
"Dov'è finita la paziente della stanza 12C?"
"La poliziotta? Ha firmato questa mattina ed è uscita."
"Cosa significa che è uscita? Doveva rimanere qui altri 2 giorni."
"Gliel'abbiamo detto ma ha firmato lo stesso anche contro il parere del medico."
"Immagino, vabbene grazie lo stesso."
Mi allontanai e chiamai Mcgee.
"Mcgee, sono Tony. Ziva è andata via dall'ospedale. Rintraccia il suo cellulare."
 
 
 
 
 
"Mi piacerebbe vederti con il pancione " disse mio padre quel giorno in quella caffetteria.
A me sarebbe piaciuto vederlo fare il nonno.
Con tre figli non ne ha avuto l'occasione. Non credo che ne sarebbe stato all'altezza, ma diciamoci la verità.
Chi è pronto a diventare genitore? QUalcuna impreca quando scopre di essere incinta, altre invece abortiscono..altre fanno finta di niente. 
Io invece non mi sarei mai immaginata di voler tutto questo. Le pappine, i pannolini, le domeniche al parco, le notti insonni. Io non ci sono mai  stata abituata. Quando  mia madre mori, non ebbi il tempo di imparare a crescere Tali che  poco dopo mori  anche lei.
Era tanta la rabbia che provavo in quel momento, che ho gettato al vento la mia vita neanche fossi  stata una foglia secca.
Anche a me sarebbe piaciuto tanto papà, dissi tra me e me.
 Al contrario di me, ho sempre immaginato un piccolo Dinozzo. Ho iniziato a immaginarlo padre, quando quella volta in quel vicolo , scoprii che nessuna donna aveva richiesto il suo sperma per la inseminazione artificiale. Riuscii a farmelo dire come sempre ,tramite un piccolo inganno.  
Mentre mi dondolavo, si sedette sull'altalena accanto a me un 'uomo. 
"Come hai fatto a trovarmi?" dissi senza voltarmi verso di lui. 
"Ho solo pensato come te." disse quella voce paterna.
"Mi dispiace, avevo bisogno di tempo per me."
"Non dirlo a me. Tony è preoccupato. "
"Non dirgli dove sono. Ho bisogno di schiarirmi le idee."
Rimanemmo in silenzio per qualche minuto poi gli chiesi:
"E' cosi che ci si sente, vero?"
Lui bevve un sorso del suo caffè e mi guardò.
"Mi dispiace , non volevo essere indiscreta."
"Credo di si." mi disse lui dopo un pò. "L'ho dimenticato da quando ci siete voi."
"Quindi dimenticherò anch'io?"
"Non credo. Le persone importanti non si dimenticano."
"Ti mancano?"
"Ogni giorno,ogni ora,  ogni secondo. Ma so che se non fossero morte loro, probabilmente lo sarei stato io in Iraq."
 
 
 
"Dove diavolo può essere finita?" mi chiese Abby preoccupata.
"Non lo so. Non riesco a trovarla da nessuna parte."
"Perchè non andiamo da Gibbs?" proprose Abby.
Decisi di seguire il consiglio di Abby e andare da lui. Non l'avevo proprio ne visto e ne sentito. Quando arrivammo fuori casa sua, scendemmo e
bussammo alla porta.
NOn appena ci aprii, scattai come una molla e iniziai a parlare a vanvera.
"Capo, senti, non riesco a trovarla da nessuna parte."
"Tony..." 
"No capo ascoltami. Negli ospedali non c'è, a casa non c'è. Non so davvero dove cercarla..."
"Dinozzo!!" disse lui dandomi uno scappellotto. Mi indicò il divano e vi trovai Ziva dormendo.
Entrai nel salotto, Mi avvicinai al divano  e mi inginocchiai davanti a lei. 
"Ehiii," dissi baciandola sulla testa " finalmente ti ho trovato. Mi hai fatto preoccupare."
Lei non si mosse , cosi chiesi a Gibbs di portarla in un posto piu comodo, la presi in braccio e la portai nella sua camera da letto.
Superate le scale, la stesi sul letto e le misi una coperta addosso. Poi ritornai giu.   Gibbs stava preparando qualcosa da mangiare.
"Dov'era?" gli chiesi sedendomi intorno al tavolo.
"In un parco. Stava osservando dei bambini."
"Ma sta bene?" chiese Mcgee preoccupato. 
Gibbs non rispose. 
Misi la testa sul tavolo e rimasi cosi per qualche secondo, forse minuti.
"Sta soffrendo. Ha bisogno di tempo per capire quello che è successo." disse ABby.
"Io non me lo sarei mai aspettato da Ziva. Non una reazione del genere. Non credevo che lei volesse..." dissi io. 
"Dei figli, Tony?" disse Gibbs concludendo la mia frase.
Io annuii.
"Era stato previsto?" mi chiese Mcgee.
"No. Non fraintendermi Tim. Non che non volessi dei figli, ma Ziva ed io stiamo insieme da solo 5 mesi."
"Si ma vi conoscete da 8 anni, TOny" disse Abby intromettendosi nel discorso.
"Tony"  disse Gibbs sedendosi  accanto a me. "Ascoltami. L'hai detto stesso tu no? Lei è cambiata. Dalle i suoi spazi."
"C'è un pazzo li fuori che ha ucciso nostro figlio , Gibbs! E potrebbe uccidere lei! Come puoi dirmi di darle i suoi spazi?"
"Troveremo il modo di controllarla. MA io l'ho vista li seduta su quella altalena, Tony. Aveva lo sguardo fisso nel vuoto."
 
 
 
Ero di nuovo in quel parco. Questa volta però stava piovendo e io mi dondolavo su un'altalena. Vidi  in lontananza Beth. Le sorrisi e poi cercai di raggiugerla.
Ma quando mi alzai dall'altalena  sentii un colpo di pistola.
Mi risvegliai di soprassalto  ed ero tutta sudata.
"Ehi cosa succede?" mi chiese Tony preoccupato. Era sveglio, steso accanto a me e mi stava  accarezzando  i capelli.  
"Ho avuto un incubo." dissi stendendomi di nuovo . Mi misi di fianco ma Tony non accennava a toccarmi. 
Cosi mi voltai verso di lui e iniziai ad accarezzargli il viso.
"Non ti respingerò" dissi io guardandolo negli occhi. Lui ricominciò ad accarezzarmi a capelli cosi io mi appoggiai sul suo petto. 
Lui mi strinse a sè e chiuse gli occhi . Dopo un pò ripensai a tutto quello che era successo ed iniziai a singhiozzare. 
"Mi dispiace tanto..." dissi piangendo  "Mi dispiace tanto, sono una persona orribile."
"Ehi, guardami" disse cercando di  alzarmi  il viso senza riuscirci " Non lo sei, è chiaro? Non è stata colpa tua."
"QUale donna non si accorgerebbe di essere incinta?"
"Una donna che non ha avuto una madre, Ziva. Una donna  che non ha avuto una guida. Ecco chi. Guardami." ed alzai il viso verso di lui.
"Non mi sarei mai immaginato una cosa del genere. Io diventare padre dei tuoi figli ? Se qualcuno me lo avesse detto 5 anni fa, non ci avrei mai creduto. Eppure guardaci.Lo avresti mai detto che saremmo arrivati a questo punto? Forse era solo troppo presto."
Mi stesi di nuovo sul suo petto e ricominciai a piangere. 
"Stringimi forte." dissi sottovoce.
"Cosa posso fare ad aiutarti?"
"Voglio trovarlo. "
Rimasi sveglia tutta la notte. Tony al contrario, riusci ad addormentarsi. Ogni volta che riapriva gli occhi li osservavo e mi ci perdevo dentro. Quegli occhi. 
 
 


Angolo autrice: 
Nuovo capitolo. Cosa ne pensate? Da qui parte tutto, quindi se qualcosina non vi è chiaro non esistate a chiedere. Spero comunque di essere stata chiara e di aver reso l'idea ;) Anch'io vorrei perdermi negli occhi di Tony... Mio DIo sono bellissimi! :3
Grazie a tutti coloro che hanno recensito e a tutti quelli che seguono la storia <3
Un bacio e a presto.


                                                                       

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Capitolo 14
*** Pastelli a cera e fogli di carta ***


Una telefonata. 
Era iniziata cosi la mia giornata. Una telefonata di Mcgee che ci diceva che Isaam era morto. Era stato trovato da alcuni bambini in un parco comunale. Tony ed io eravamo in macchina e ci stavamo dirigendo il quel parco. E pensare che qualche ora prima , io ero li seduta su una di quelle altalene. 
Scendemmo dalla macchina, superanno gli agenti e lo vidi. Ero steso a terra, con il viso tutto sporco di sangue e in mano aveva una pistola. 
"Jethro ha avuti 3 colpi di pistola." disse Ducky voltandosi verso di noi." Ah siete voi.."
"Continua Ducky. Com'è morto?" dissi io. 
"Lo saprò meglio dall'autopsia, ma posso dirti che ha avuto  tre colpi d'arma da fuoco."
"Tre hai detto?" Lui annuii.
"Cosa c'è?" mi chiese Tony.
"Niente." Mentii. Tre colpi. Proprio come nel mio sogno. Anzi con quello di stanotte quattro. 
"Tony , chiedi ad Abby di analizzare la pistola. Controlla se ha sparato di recente."
"Qualche sospetto?" mi chiese lui.
"Forse." 
Fui attirata dalle urla  di alcuni bambini. Mentre Tony parlava con Ducky e Palmer io mi avvicinai a quelli che dovevano essere i testimoni.
"Salve " dissi avvicinandomi ai genitori  " SOno l'agente speciale Ziva David dell'Ncis. Avete scoperto voi il corpo?"
Loro annuirono poi  mi raccontarono che erano qui da poco piu di due ore. 
"Veniamo qui quasi tutti i giorni, per trascorrere un pò di tempo in tranquillità." disse una mamma.
"Ma oggi quando siamo arrivati, non appena ci siamo seduti su quella panchina " disse lei indicandomela " Abbiamo sentito le bambine urlare."
"Sono loro?" chiesi guardandole.
"SISi. Quella piu alta si chiama Sam mentre l'altra è Adrian."
"Signori Rodgers sono l'agente speciale Gibbs. Loro sono gli agenti Mcgee e Dinozzo. Mi dispiace per quello che è successo." disse Gibbs avvicinandosi a noi.
Decisi di  allontanarmi  e di avvicinarmi  alle bambine che stavano giocando poco lontano di li.
"Ciao." dissi attirando la loro attenzione. "A cosa giocate?"
"Un gioco."
"Ah si?" chiesi io curiosa. "Volete fare un  gioco con me?"
"Siii" urlarono le bimbe attirando l'attenzione dei presenti.
 
 
 
 
"State tranquilli, l'agente David ci sa fare con i bambini." disse Gibbs tranquillizzando i genitori della bambine. 
"Lo abbiamo visto... e' riuscita ad attirare subito la loro attenzione" disse l'uomo. Iniziai a sorridere nel vederla li mentre giocava con quelle due 
sconosciute. 
"Sarà un ottima madre, Tony" mi disse Mcgee avvicinandosi a me.
"Lo so. Non ne ho mai avuto dubbi." 
 
 
 
"Allora" dissi io sedendomi per terra con loro." Volete vedere che indovino i vostri nomi?"
"Non sarai mica una strega?"
"No non sono una strega anche perchè le streghe sono cattive. Sono una maga. Ecco si, una maga."
"Allora, vediamo un pò cosa sai fare" disse la piu grande.
"Datemi le mani." loro ubbidirono ed io iniziai a dire cose strane per attirare la loro attenzione.
"Allora , tu" dissi indicando la bimba dai capelli biondi " sei Adrian. Mentre tu " dissi indicando l'altra " sei Samantha."
"Come hai fatto?" mi chiese Sam ridendo.
"Te l'ho detto.. sono una maga." dissi sorridendole. 
"Allora visto che sei un maga... sai cos'è successo a quell'uomo?" mi chiese Adrian.
"Voi cosa avete visto?"
"Era per terra, e aveva il viso sporco di sangue."
"Sangue?" dissi io "No non era sangue. Era Ketchup. Sapete quello che si mette sulle patatine? "
Loro annuirono.
"Sapete tenere un segreto?"
"Un segreto?" chiese curiosa Sam "Certo che si".
"Quell'uomo ieri ha mangiato troppe patatine e poi voleva divertirsi un pò sulle giostre. Solo che non appena è andato sullo scivolo, ha iniziato a vomitare tutto.!" dissi io ridendo.
"Sul serio?" mi chiesero in coro.
"Allora" disse Gibbs arrivando da dietro di me." Cosa abbiamo qui?"
"Due bellissime bambine. Sam e Adrian" dissi io.
"E lei invece   è il mago Ziva" chiese Adrian.
"Ah si?" chiese Gibbs. Mi guardò ed io gli feci capire che le bambine non sapevano niente. 
"Tu sai fare qualche magia?" chiese Sam a Gibbs.
"Io?" chiese lui. "Conoscete il trucco della moneta?"
Loro fecero di no con la testa cosi Gibbs glielo illustrò.
Alzai lo sguardo per un secondo e vidi una chioma di capelli castani vicino ad una quercia. 
"Scusatemi" dissi alzandomi.
 
 
"Capo dov'è Ziva?" chiesi avvicinandomi a Gibbs che stava intrattenendo le bambine.
"La maga Ziva?" mi disse la bimba dai capelli biondi.
"Si , la maga Ziva" dissi io sorridendole.
A che punto arrivava l'immaginazione di quella donna?
"E' andata da quella parte. " disse l'altra bimba indicandomi una grande quercia. 
 
 
 
Mi avvicinai all'albero e notai che conoscevo eccome quella chioma appoggiata al tronco.
"Beth?!" chiesi io incredula. "Cosa ci fai qui?"
"Ciao Ziva." disse lei alzandomi e abbracciandomi. 
Lei mi stava abbracciando.Quindi non è stato un sogno. Ricambiai il suo abbraccio ed iniziai ad accarezzarle i capelli. 
"BEth non dovresti essere qui. C'è stato...."
"Un omicidio?" disse lei concludendo la mia frase.
"E tu come lo sai?"
"Ziva cosa ci fai qui?" mi chiese Tony quando mi raggiunse sotto quella grande quercia.
"Io stavo " dissi girandomi verso Beth..
"Stavi?"
Beth era scomparsa. Girai intorno all'albero ma lei non c'era.
"Cosa c'è tesoro?" mi chiese lui.
"Niente. Stavo ...niente. Ci sono novità?"
"No. Stanno portando via il corpo di Isaam."
"Sei piu tranquillo ora?" chiesi  accarezzandogli il viso.
"No." 
"Immaginavo." dissi sorridendogli.
 
 
 
 
 
Ero disconnessa da tutti e da tutto. Nonostante Isaam fosse morto, ero preoccupata.
Incontrare Beth di nuovo,  in quel parco , mi ha fatto  davvero ricredere sul fatto che lei potesse essere solo il frutto della mia immaginazione.
Ritornai alla mia scrivania, anzi alla scrivania di Sarah e notai che era vuota. Tony,Mcgee e Gibbs non c'erano quindi ero sola. 
"Ciao Ziva " mi disse qualcuno dietro di me.
Sussultai facendo cadere a terra  il caffè che avevo tra le mani. 
"Scusami non volevo spaventarti. " mi disse quella voce cosi dolce. 
"Beth, cosa ci fai tu qui?"
"Te l'ho detto che ci saremo riviste."
"Come hai fatto ad entrare?"
"Sono piccola. Non mi vedono."
"Cosa significa che non ti vedono?"
"Ti piace?" mi chiese mostrandomi il disegno che stava colorando. Sulla scrivania di Gibbs c'erano tantissimi pastelli a cera, e molti fogli gia utlizzati.
Sapevo che voleva attirare la mia attenzione da tutt'altra parte , cosi decisi di  lasciarglielo fare.
"E' molto bello. Che cos'è?"
"E' il parco dove si siamo incontrate. Potresti darmi un'altro foglio?"
Mi avvicinai alla stampante di Mcgee per prenderglielo, ma quando mi girai lei non c'era piu.
Mi avvicinai alla scrivania di Gibbs e notai che  anche i colori erano scomparsi. C'era solo un post -it rosa attaccato all'estremità della scrivania che diceva:
Jefferson Hotel-camera 3124.
Lo accartocciai e lo gettai nel cestino di Gibbs. 
 
 
 
"Abby hai trovato qualcosa?" chiese Gibbs non appena entrammo in laboratorio.
"Vuoi prima la buona o la cattiva notizia?"
"La cattiva" disse lui.
"Allora, sul corpo della vittima non sono riuscita a trovare niente. Ho analizzato i documenti che aveva in tasca ma non ci conducono da nessuna parte."
"E la buona?"
"Tony, ti ha detto Ziva di controllare se l'arma aveva sparato?" mi chiese.
Io annuii.
"Aveva ragione. L'arma di Rivkin ha sparato. Analizzandola ho scoperto che  ha sparato prima di essere stato ucciso."
"Forse per difendersi" dissi io.
"Mcgee tu invece  cos'hai trovato?"
"Io ho analizzato i tabulati telefonici capo, come ci aveva suggerito ZIva. Abbiamo solo due numeri in comune. Quello dell'immigrazione e un numero
della stanza di un hotel."
"Rintraccia l'hotel Mcgee."
"Ehii " disse Abby non appena Ziva entrò in laboratorio. "Stai bene?"
"Mmh..." disse lei sorridendole."Cosa succede?"
"C'è l'ho capo". disse Mcgee.
"Cosa?" chiese Ziva
"Il nome dell'hotel al quale sia  Schneider che Rivkin  hanno chiamato negli ultimi 4 giorni. " disse Mcgee per tenermi aggiornata. 
"QUindi abbiamo una pista." disse lei avvicinandosi allo schermo.
"E' un albergo di Washington. Jefferson Hotel. Stanza 3124." disse Mcgee non appena trovò l'indirizzo. 
 
 
 
A sentire quel hotel e quella stanza , sbiancai. 
"Mcgee come hai detto?"
"Jefferson Hotel . Stanza 3124."
"Ziva cosa c'è?" mi chiese Gibbs.
"Niente " dissi correndo via per raggiungere la tark force.
Gibbs e Tony mi seguirono come due razzi.
Non appena arrivai alla scrivania di Gibbs, presi il suo cestino e  gettai le carte  per terra. Iniziai a cercare quel post-it rosa e non appena lo trovai
 lo lessi attentamente.  
Jefferson Hotel. Stanza 3124.
"Dove l'hai preso questo?" mi chiese Gibbs.
"Era qui, capo. Sulla tua scrivania ." dissi io . 





Angolo autrice: Nuovo capitolo ;)
Ho letto alcuni nuovi spoiler: abbiamo una foto che Michael ha pubblicato su twitter, eccola qui:
 “Shooting  @NCIS_CBS at mystery airport… #zivagone”

                  
Poi ho letto l'intervista fatta a Cote dalla rivista Latina .  Dice che lei stava pensando già da un pò di andarsene (e NOOO!) ma dice anche che lo show sarà grandioso e prima di andarsene spera che ci saranno momenti romantici e divertenti con il Tony di Michael Weatherly. 
Infine, vorrei ringraziare cheesecakeTivafan, per informarmi sempre delle nuove foto di Michael e Cote. Grazie Grazie Grazie ;)
Fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto. 

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Capitolo 15
*** Traditori ***


"Tony " disse Gibbs " A te l'onore."
Gli feci un sorriso poi diedi un calcio alla porta e facemmo irruzione. 
"Agenti federali " urlò Mcgee
"Ferma dove s...." dissi io vedendo una donna accanto alla finestra . Non riuscii a terminare la frase . Non potevo credere ai miei occhi.
"Sarah? " chiese Mcgee meravigliato. 
"Sarah cosa diavolo ci fai qui?" chiese Gibbs arrabbiato.
"Capo non è come pensa."
"Ah sai anche cosa sto pensando?" chiese lui urlando mentre si avvicinava a lei. 
"Posso immaginarlo ma non è come pensa."
"Tony , portala via." mi disse Gibbs uscendo dalla suite.
 
 
 
Dovevo ammettere che Isaam è sempre stato un uomo attraente. Intelligente, sicuro di sè ma soprattutto bravo in quello che faceva.  
"Era tuo amico?" mi chiese Beth mentre ero in ubitorio. 
Mi voltai verso di lei e mi sorrise. 
"Siamo cresciuti insieme."
"Sei arrabbiata?" 
"Non potrei mai essere arrabbiata con la mia immaginazione " dissi seccata.
"Perchè lo pensi?" mi chiese lei rattristata.
Io non le risposi cosi lei si avvicinò a me.
"Se fossi il frutto della tua immaginazione non potrei fare questo." disse prendendomi per mano.
Io la sentivo. Sentivo la sua pelle liscia , le sue piccole manine e il suo calore corporeo.
"Perchè gli altri non ti vedono?"
"E' una mia scelta. Non riuscirebbero a capire il motivo del perchè sono qui."
"E perchè sei qui?"
Lei rimase in silenzio qualche secondo poi continuò:
"Regola numero 2: la famiglia al primo posto."
 
"Oh mia cara. Sei qui." mi disse Ducky entrando in ubitorio.
Mi voltai verso Beth e lei era di nuovo scomparsa.
"Che qualcosa che non va?"
"Ducky tu credi ai fantasmi?"
Lui rimase colpito da quella domanda cosi io continuai: " Vedo una bambina che non esiste."
"Potrebbe essere uno stress post- traumatico, Ziva. Questo è il tempo del tuo lutto. Hai perso.."
"Mio figlio?" dissi io interrumpendolo.
Lui annuii.
"Hai scoperto qualcosa su di lui?" chiesi indicando Isaam. 
"Niente di nuovo. Ha avuto 3 colpi d'arma da fuoco. Ma forse tu puoi aiutarmi."
"Perchè?"
"Ha avuto un colpo al cuore, un'altro in fronte e un'altro dietro la tempia."
Io ci pensai qualche secondo poi gli risposi.
"E' stato giustizziato."
"Esatto, mia cara. Quindi chiunque l'abbia ucciso, l'ha fatto per proteggerti o..."
"Per fargliela pagare per  avermi fatto del male."
Ducky copri  il cadavere e chiuse la cella.
"Ho saputo che  Sarah è stata arrestata. Mi sembrava un bravo agente."
"Tutti sembrano bravi agenti, Ducky. Cosa ne pensi di lei ?"
"E' una brava ragazza. Intelligente, educata. Orfana di madre da quando aveva 8 anni. E non ha un buon rapporto con il padre.."
Regola n.2 : la famiglia prima di tutto. 
RIpensai alle parole di Beth , poi salutaii Ducky e mi diressi verso la sala interrogatori.
 
 
(Sala interrogatori)
 
"Allora Sarah mi vuoi dire perchè diavolo eri li?" 
Mcgee era piu arrabbiato del solito. Mi trovavo nella sala d'ascolto perchè non potevo condurre io quell'interrogatorio. Eppure non volevo perdermi
 quella scena.  
"Te l'ho detto, Mcgee. Ero in macchina e ho ricevuto una segnalazione dell'uomo che cercavate. Cosi sono andata li."
"Peccato che dai tuoi tabulati, non risulti questo. E poi abbiamo trovato nella tua macchina, un telefono usa e getta."
"Avete controllato la mia macchina?" chiese lei arrabbiata.
"Avevamo un mandato. " disse Mcgee mettendogli il telefono usa e getta davanti. " Ci sono numerose telefonate a quell'hotel."
"Sarà una coincidenza."
"E anche il  Gps della macchina? Un'altra coincidenza?"
Sarah non ebbe il tempo di rispondere, che la porta si aprii ed entrò ZIva.
"Mcgee, vai ci penso io."
Mcgee la guardò per un secondo, poi si alzò e se ne usci.
Ziva passò davanti allo specchio sapendo che mi trovavo li dietro. Mi sorrise e mi fece capire che c'è la poteva fare.
 
 
 
"Sarah, sono l'agente speciale ZIva David." dissi io mentre mi sedevo sulla sedia.
"So chi sei. Finalmente ci conosciamo. Tony mi ha parlato di te."
"Ah si?"
"Si. Mi ha mostrato una tua foto. E mi ha  dato un due di picche quando l'ho baciato una sera in un pub."
"Anche se ti sembrerà strano, non me lo sarei mai aspettato da lui."
"Sul serio? Mi sembra un tipo fedele."
"Non lo metto in dubbio. Solo che prima non era cosi."
Rimanemmo in silenzio qualche minuto poi mi disse:
"So cosa stai facendo. Fai la carina e la simpatica per ricavare informazioni."
"Non sono mai stata carina e simpatica per avere informazioni."
"Ah giusto. Tu sei abituata a ricavare informazioni con la forza." 
Risi per quella affermazione. Presi dal mio fascicolo la foto di Isaam.
LEi rimase in silenzio cosi io continuai: 
"Si chiamava Isaam Rivkin. E' stato ucciso nel parco comunale questa mattina. Tre colpi d'arma da fuoco. Ma questo tu già lo sai vero, Sarah?"
"Perchè ne dovrei sapere qualcosa?"
"Perchè tu non esisti." dissi io mostrandole la ricerca che avevo fatto.
"Come dici?"
"Sarah Graiman non esiste. Quindi credo che tu abbia a che fare con la persona che si trovava in quella camera d'albergo."
Lei rimase in silenzio ad osservare la foto di Isaam.
"La famiglia prima di tutto " dissi io sottovoce.
"Come dici?" 
"La famiglia al primo posto." Mi alzai e mi appoggiai allo specchio."Non sono qui come agente. SOno qui come madre."
"Di cosa stai parlando?" mi chiese lei perplessa.
Presi dalla tasca dei miei Jeans, le analisi che Ducky mi aveva fatto qualche giorno prima. Gliele misi davanti e aspettai che avesse letto 
la notizia che mi interessava. Lo notai dalla sua espressione che era sorpresa.
"Quest' uomo, Isaam Rivkin ha ucciso mio figlio. Ero incinta da 7 settimane."
"Mi dispiace io non lo sapevo. Non mi hanno detto niente."
"Allora significa che la notizia non è trapelata.E' quello che volevo.  Ma quello che mi chiedo è: perchè l'uomo che proteggi ha ucciso l'uomo che
 mi ha fatto del male?"
Osservò di nuovo il foglio delle analisi poi mi disse in ebraico:
"Non so perchè la mia famiglia c'è l'abbia con te. So solo che hanno un altro destino in mente per te."
 
 
 
 
"Cosa stanno dicendo?" chiesi a Gibbs che nel frattempo mi aveva raggiunto nella sala d'ascolto.
"Non lo so." mi rispose. 
"Non sapevo che Sarah conoscesse  l'ebraico. Non era nel suo fascicolo. " 
"Capo c'è un problema." disse Mcgee entrando in sala.
"Cosa c'è? "
"Abby ha controllato il Dna e le impronte trovati nella sua macchina." disse guardando Sarah. 
"E fammi indovinare." dissi io " Non corrispondo a quelli di Sarah."
"Sarah Graiman non esiste ."
Gibbs uscii dalla stanza senza dire neanche una parola.
"Secondo te dove sta andando?"
"Da colui che l'ha assunta, Tim."
 
 
 
 
"Qual'è il tuo vero nome ?"
"Mi stai chiedendo di denunciare la mia famiglia? "
"Ti sto chiedendo di aiutarmi. "
"Non posso farlo."
"Lo scoprirò comunque  " dissi ritornando a parlare affinche gli altri potessero capirmi.
"So che lo farai. Sei una David." 
"Cosa vorresti dire?"
"Tutto è cominciato in Israele. E tutto finirà in Israele."
Uscii dalla sala interrogatori ed aspettai che Tony e Mcgee mi raggiungessero nel corridoio.
"Cosa vi siete dette?"  mi chiese Tony non appena mi vide.
"Ha detto che sta proteggendo la sua famiglia."
"Dobbiamo cercare di capire chi è." propose Mcgee.
"E' Israeliana. Non sarà semplice."
"Credi che sia del Mossad?"
"Non lo so. Ma dov'è Gibbs?"
"Sai " disse Tony cercando di sviare la mia domanda." E' la prima cosa che mi hai chiesto quando ci siamo incontrati la prima volta."
"No la prima cosa era: stai facendo sesso telefonico?"
Lui mi sorrise ed io lo guardai arrabbiata.
"Dimmi dov'è " dissi io seria.
"E' dal direttore." 
Uscimmo dal corridoio e raggiungemmo l'ufficio del direttore. Tony mi bloccò  all'improvviso quando sentii le urla di Gibbs e del direttore. 
"Hai assunto qualcuno che non esiste Lion?" disse Gibbs .
"Non è cosi, Jethro."
"I miei agenti  hanno appena perso loro  figlio, Lion! Sai che mi metterò in gioco in prima persona perchè sono coinvolto. Tanto lo scoprirei comunque.
Quindi dimmi chi è la donna con la quale ho lavorato per un mese."
"Non posso dirtelo." disse il direttore.
"Lo scoprirò da solo, allora."                    
Gibbs uscii dall'ufficio e ci trovò li ad ascoltare.
"Era  una riunione privata. Statene fuori." disse Gibbs. 
"Stavate  parlando di nostro figlio " disse Tony sicuro di sè. 
Senza pensarci due volte, entrai nell'ufficio del direttore e gli altri mi seguirono. 
"E' stata lei vero a farla venire qui?"
"Agente David, sono sempre il suo direttore."
"Se fosse stata coinvolta la sua famiglia, prima di essere il direttore dell'Ncis , sarebbe stato Lion Vance."
Lui non mi rispose.
"Se non è stato lei  chiamarla..." dissi io guardandolo negli occhi. "E' stata lei vero?"
Lui continuò a non rispondermi cosi capii che avevo ragione. 
"La faccia venire qui, perchè  altrimenti giuro che il Mossad sarà di nuovo senza un direttore a breve." dissi sicura di me. 
 
 
 
 
Angolo autrice: 
Buon ferragosto a tuttii!!! Pian piano stiamo arrivando alla fatidica verità, ed abbiamo trovato la talpa dell'Ncis. Ma cosa vorrà da Ziva?
Per capirlo, dobbiamo aspettare la fine della storia.
E Beth ? Non è dolcissima? Pian piano , la nostra piccolina sta aiutando Ziva a risolvere questo caso. 
Ultimi spoiler: sono aperti i casting per trovare il successore di ZIva che comparirà nelle puntate di Febbraio. Il suo nome sarà Bishop ma prima di lei, ci
saranno varie sostitute. Ad esempio nella terza puntata , una donna sulla cinquantina ( una vecchia amica di Gibbs e di Mike Franks) siederà alla scrivania di ZIva. Ho trovato anche nuovi spoiler stamattina, qui ci sono i link:

http://cartermatt.com/78938/ncis-season-11-spoilers-boss-explains-focus-for-cote-de-pablos-send-off-episode/ ;
 http://www.christianpost.com/news/cote-de-pablos-replacement-described-by-producers-fresh-faced-focused-socially-awkward-102239/;
La cosa interessante da sapere del secondo spoiler  è che non ci dobbiamo preoccupare di non vedere abbastanza nell'undicesima stagione di Ziva David, perchè ci sarà un'uscita rispettabile che lascerà spazio al suo ritorno. (traduzione letterale)
Nella prima invece c'è  un'altro pezzo dove  dicono che anche se Tony si distaccherà da Ziva non dobbiamo temere che Tony lascerà la strada che ha intrapreso durante le prime puntante ( quindi non lascerà andare i suoi sentimenti per Ziva ) proprio perchè i fan Tiva hanno bisogno di capire meglio i sentimenti di questi due personaggi e forse anche qualcosa di piu sulla loro storia nascosta. 
Al prossimo capitoloo ;))


 
 
 

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Capitolo 16
*** Impostori. ***


"Hai lasciato un agente del Mossad qui, nonostante mi stessero minacciando?" chiesi io arrabbiata alla donna che mi si trovava davanti.
"Lei non è del Mossad." disse Orli per difendersi.
"Ah no? E' comunque Israeliana, e conosce il sistema giuridico del Mossad."
"Ti dico che non è del Mossad." ripettete lei arrabbiata.
"Avrebbe potuto uccidere la mia famiglia!" dissi io urlando.
"Loro non sono la tua famiglia." disse pronta lei.
"E chi sarebbe la mia famiglia? Tu? Ti consideri parte della mia famiglia , solo perchè andavi a letto con mio padre?"
Mcgee, Tony , Gibbs ed il direttore osservavano la scena silenziosi.
Lei si zitti. 
"Mi dispiace " dissi io " Ho esagerato."
"Tu sei come tua madre. Impulsiva e cocciuta. Ma hai ragione. In tanti anni nel Mossad, noi e tuo padre non abbiamo fatto niente per dimostrarti il nostro bene. Loro invece " disse guardando Gibbs, Tony e Mcgee " ti hanno salvato tante di quelle volte, che non ne porto neanche piu il conto."
Questa volta fui io a rimanere in silenzio.
"La SOmalia ti ha reso piu forte. Mesi e mesi di prigionia, e ne sei uscita piu rafforzata."
"Tu credi? Cosa ne sai tu di cosa mi hanno fatto li?" chiesi io arrabbiata.
"Lo posso immaginare " disse lei.
"E' questo il problema. Tu e lui eravate troppo sicuri di quello che pensavo o di quello che avrei fatto. Anzi non mi avete dato tempo di decidere della mia vita che l'avevate programmata a vostro piacimento."
"Anch'io sono stata torturata per mesi, Ziva. Se sono arrivata a questo punto, è perchè anch'io ho fatto dei sacrifici."
"Sacrifici? Orli mi hanno torturato e  violentato per avere informazioni sull'Ncis!" dissi io urlando. "Questi li chiami sacrifici? Sai per quanto tempo, non mi sono fatta toccare da un uomo?"
Mi sentivo osservata, cosi mi alzai dal mio posto e mi avviai all'uscita.
"Dove stai andando ora?" mi chiese lei. 
"Non lo so dove sto andando! Ma ascoltami bene. Giuro che spedirò sotto terra tutti quelli coinvolti in questa storia. Che siano vivi o morti, non fa nessuna differenza. Quindi togliti dai guai e collabora con le indagini."
Uscii come un fulmine, e mi diressi nel bagno femminile.
Non appena entrai, controllai che non ci fosse nessuno ,poi mi inginocchiai per terra e ripensai a tutto quello che era successo.
La porta del bagno si aprii ed io mi asciugai velocemente le lacrime.
"Ehi " mi disse una voce maschile. "Tranquilla sono solo io."
Tony si sedette per terra accanto a me, e mi mise un braccio intorno alle spalle.
"Non dovresti essere qui " dissi io guardandolo.
"Non lo sapevo." 
"Cosa?"
"Quello che ti hanno fatto. Io non lo sapevo. NOn me l'hai mai detto."
"Non volevo affrontare il discorso, tutto qui. Ma..." dissi continuando io " Sei ancora in tempo."
Lui mi sorrise, ed annuii lentamente.
"Credo che siano stati davvero i mesi piu difficili della mia vita. Tanto del dolore che sentivo, ho anche pensato di uccidermi. Ma non fraintendere non era dolore fisico, era ....."
"Ho capito, tranquilla " disse lui accarezzandomi il viso. "Se vuoi puoi fermarti."
Non gli risposi neanche. Continuai a raccontare e Lui continuò ad ascoltarmi e a stringermi tra le sue braccia. 
"Sai, quando ho incontrato Ray, tra di noi non c'è stato ...." lo guardai senza completare la frase.
Lui mi guardò stupito.
"Non c'è stato..?" chiese stupito.
"Niente" dissi io guardandolo negli occhi. "Si può dire che tu sia stato il primo dopo anni."
"Beh guarda il lato positivo." disse prendendomi per mano " Non eri affatto arrugginita."
Io iniziai a ridere. Non la smettevo piu. Ma dopo un pò quella risata si trasformò in un pianto. 
Tony mi strinse ancora di piu a lui, ed io appoggiai la  testa sul suo petto. 
"Piangi quanto voi." mi disse lui a voce bassa. "Va tutto bene. Ci sono io."
 
 
 
 
"Mcgee abbiamo delle novità sull'uomo dell'albergo?" chiesi quando lo vidi alla sua scrivania.  
"Un certo Garcia . Nome falso Tony."
Non risposi.
"Come sta?" mi chiese lui preoccupato. 
"Non bene."
"Non ne sapevo niente." disse quasi per giustificarsi.
"Ah neanch'io. Forse si sfogò durante le valutazioni psichiatrice."
"Tu credi? Conoscendola si sarà tenuto tutto dentro." disse Mcgee ritornando a guardare il computer.
 
 
 
"Abbiamo scoperto chi è ?"chiesi non appena arrivai in laboratorio da Abby.
"ANcora niente, Ziva. Abbiamo capelli e  impronte digitali.  Mi sto davvero arrabbiando."
"Tranquilla, ci riuscirai."
"Non per questo . Sono arrabbiata per non aver seguito il mio istinto. Non mi sono mia fidata di lei. Aveva un qualcosa non so..."
"Di Israeliano?"
"No non avrei detto di Israele... ma aspetta! Perchè lo hai detto?"
"Perchè credo che sia del Mossad. E' stata mandata qui da Orli."
"Non vogliono lasciarci in pace, vero?"
"Non credo che lo faranno."
"Io invece credo di si " disse una voce alle mie spalle. La riconobbi subito. Credo che ora , quella voce la riconoscerei tra mille.
 "Chi è lei?" mi chiese curiosa. "PErchè è vestita cosi?"
"Ziva cosa guardi?" chiese Abby preoccupata.Mi voltai di nuovo verso di lei e le dissi: 
"Ah? Niente stavo solo...."
"Perchè ha un collare da cane al collo?E' cosi buffa. " mi chiese ancora. 
Io iniziai a ridere.
"Ziva perchè stai ridendo?" mi chiese Abby sorridendomi.
"Niente. " dissi io osservando Beth che si aggirava per il laboratorio.
"Se lo dici tu. Vado un secondo di là." disse lasciandomi sola .
"Com'è buffo questo animale. E' un ippopotamo vero?" chiese lei prendendo Ippo.
"Beth non devi darmi a parlare se c'è qualcuno davanti." dissi io rimproverandola.
"Perchè le hai detto una bugia?"
"Qualche volta i grandi lo fanno."
"Regola numero 3: mai dire bugie. Soprattutto se si tratta di mamma e papà."
Intelligente la bambina. 
"Sono daccordo, ma certe volte le bugie salvano i grandi da situazioni sgradevoli."
"Ziva, sei qui?  " sentii qualcuno chiamarmi. 
Io mi voltai verso Beth ed era di nuovo scomparsa.
"Si sono qui." dissi riconoscendo Tony.
"Ehi ti ho cercata dappertutto. Come mai sei qui?"
"Sono venuta per vedere se c'erano novità su Sarah... o in chiunque lei sia."
"Andiamo a casa?"
"Si, saluto Abby ed andiamo. D'accordo?"
"Perfetto di aspetto fuori."
Mi diede un bacio veloce .
Quando si staccò da me però  lo riavvicinai stringendolo per il collo.
"Ahh, nono " dissi io " un'altro!".
Lui mi ribaciò , questa volta piu dolcemente.
"Ecco ora va meglio " dissi io staccandomi da lui.
 
 
 
Non appena uscii dall'Ncis, aspettai per qualche minuto Tony all'ingresso.
Vedendo che non arrivava, lo chiamai al cellulare e dopo qualche squillo mi rispose.
"Ah finalmente, ma dove sei finito?"
"Credo che l'agente Dinozzo, non potrà raggiungerti all'appuntamento." mi disse una voce al telefono.
Io sbiancai e degludii con fatica.
"Sei tu vero?"
"Bello risentirti. Devo dire che hai una voce molto bella. "
"Chi sei?"
"Qualcuno che ti vuole migliorare la vita."
"La mia vita è perfetta gia cosi. Devi solo lasciar stare l'agente Dinozzo e non ti farò del male."
"Agente Dinozzo? E' cosi che lo chiami quando non siete in intimità?"
"Ti troverò bastardo. Anche se hai ucciso l'uomo che mi ha fatto del male, mi stai ricattando con la persona piu importante della mia vita."
"Tu credi che lo sia. Ma dimmi una cosa : se tuo fratello Ari non avesse ucciso Kate Todd, tu saresti arrivata all'Ncis? Avresti conosciuto quella che consideri la tua famiglia?"
Mi sentii svenire per un momento. Famiglia? Aveva davvero detto famiglia?
" Quindi immagina di poter 
rifare tutto d'accapo. Cosa cambieresti?"
Attivai il registratore del telefono poi gli risposi:
"Niente!" dissi cercando di prendere tempo "Cosa mi dice della tua complice?"
"Di lei non mi importa piu niente. "
"Strano, mi sembrava che ci tenesse a te. "
"Sai conosci i legami familiari in Israele. Noi non diamo mai importanza alla famiglia. Viene sempre prima il lavoro."
"Quindi avevo ragione. Avete lo stesso sangue."
"Il tempo è scaduto. Ci sentiamo presto." ed attaccò.
Corsi a prendere l'ascensore, e non appena arrivai alla tark force dissi urlando:
"Mcgee dov'è Orli?."
"Dovrebbe essere nell'ufficio del direttore. Cosa succede?"
"Ha preso Tony " dissi io salendo in fretta le scale. "Cerca di rintracciare il segnale Gps. Mi ha chiamato qualche secondo fa." 





Angolo autrice: 
-24 ore e sarà il mio compleanno ;D Quale miglior modo per festeggiarlo anche con voi? Ecco qui il nuovo capitolo. Tony è stato preso, ed ora cosa succederà?Ma soprattutto, cosa sarà pronta a rinunciare Ziva per rivedere Tony?  Fatemi sapere cosa ne pensateeee....
Ho anche qualche nuovo spoiler : la nuova new entry Bishop NON AVRA' nessuna romance con i membri del team di Gibbs. Non può averla con Tony per la differenza di età; non con Mcgee perchè è gia impegnato con Delilah mentre con Gibbs.. beh potrebbe essere suo nonno xD.  Fans tiva contenti? Io siii!!!

 

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Capitolo 17
*** Tortura ***


Orli Elbaz. E' sempre stata la chiave o la causa di tutto. Nonostante non mi fidassi di lei, era l'unica che poteva fare qualcosa per appagare la mia agonia.
Entrai nell'ufficio del direttore Vance ma per mia sfortuna era vuoto. Ritornai di nuovo alla tark force e la vidi.
Mcgee mi bloccò giusto in tempo prima che potessi metterle le mani addosso.
"Ziva cosa diavolo ti prende?" chiese Gibbs urlando.
"Tony ......è stato preso. " dissi io liberandomi dalla stretta di Mcgee.
"Com'è successo?"
"Perchè non lo chiedi a lei?" dissi io guardando in direzione di Orli.
"IO non c'entro niente con questa storia. Dovete credermi." disse lei per difendersi. 
"Ringrazia il tuo Dio che non posso metterti le mani addosso." disse Gibbs avvicinandosi a lei.  
A quelle parole,i pochi agenti del Mossad presenti,   presero le loro pistole e le puntarono contro di noi.
"MI sta minacciando agente Gibbs?" chiese lei quasi divertita.
"Ti nascondi dietro a degli agenti? E' troppo facile cosi, Orli." disse lui rispondendo calmo alla sua provocazione. 
"Direttore Elbaz, richiami i suoi uomini." disse sicuro di sè il direttore Vance. 
Ma gli agenti continuarono a non abbasssare le armi. Il battito del mio cuore iniziò ad accellerare. Sapevo che avrebbero potuto fare fuoco da un momento all'altro. Portai la  mano vicino al fodero della pistola quando Orli disse: 
"Mossad, giu le armi." 
Loro ubbidirono e riposarono le armi nelle proprie custodie.
"Venite con me." disse andando verso l'ascensore. 
Non appena le porte si chiusero, spinse il pulsante dell'ubitorio.  
Abby era già li con Palmer e Ducky. Le luci erano spente, ed era ovvio che ci stavano aspettando. 
Entrammo e ci mettemmo tutti in cerchio. Orli prese dalla sua borsa due fascicoli . Me ne porse uno , mentre l'altro lo diede al direttore. 
Mcgee e Gibbs si avvicinarono a me cosi da vedere il contenuto di quella cartella.
"Gavriel Levin  è l'uomo che state cercando.  Era il miglior tiratore scelto del sua squadra. E' un killer spietato uscito di carcere due mesi fa." 
Killer. A quella parola il mio cuore si fermò.  
"Cosa c'entra con me?"
"Era il miglior amico di tuo padre." disse lei.
"Perchè era in carcere ?" chiese Abby.
"Qui dice.... per atti terroristici" disse Mcgee leggendo il fascicolo.
Orli rimase in silenzio cosi dissi: 
"Non è questo il motivo, vero?" 
Lei fece di no con la testa poi continuò: 
"Tradii la sua fiducia. Tuo padre ne rimase cosi scottato che non riuscii a perdonarlo. Cosi decise di incriminarlo. " disse Orli riprendendosi uno dei fascicoli.
"Vuoi farmi davvero credere che non ne sai niente ?" chiesi io meravigliata.
"Ziva,  molti agenti hanno  ancora molto rispetto per tuo padre. Gli mostrano fedeltà nonostante lui sia morto. Nessuno sa, o nessuno vuole dirmi il motivo di questa sua scelta. Ma lo conosciamo entrambe... se l'ha fatto dev'esserci un motivo serio."
"Cosa facciamo ora?" chiese Mcgee rivolto a Gibbs.
"Abbiamo un nome. Dobbiamo trovarlo." 
"Avete una carta vincente." continuò Orli. "Utilizzatela a vostro favore." 



Gibbs ed io entrammo nella  sala interrogatori.  Sarah era ancora li, nonostante fossero passate ore dal suo interrogatorio. 
"Siete qui inutilmente, tanto non vi dirò niente."
Mi sedetti di fronte a lei, e si voltò verso di me.
"Voglio farti sentire una cosa." dissi io prendendo il mio cellulare e attivai la registrazione .
La ascoltó per due volte poi i suoi occhi si inumidirono. 
"Gavriel Levin" continuai io mostrandole una foto. "E' tuo padre vero?" 
Lei rimase in silenzio e mi guardò negli occhi.
"Perchè siete qui?"
"Tony è stato preso. " disse Gibbs. 
Dal suo sguardo capii che era preoccupata. 
"Sai il motivo del perchè tuo padre è cosi arrabbiato nei miei confronti?"
Continuò a rimanere in silenzio.
"Ascoltami " dissi io dolcemente. " Non voglio che ti accada niente di male. So che non sei coinvolta con tutto questo ma devi aiutarci. "
"A quest'ora Tony sarà gia morto. " disse lei sicura di sè. "Mio padre vuole provocarti. Quindi farà di tutto per farti soffrire." 
A quelle parole, degludii con fatica. 
"Io non so dove sia. " disse continuando "Sapevo che alloggiava in quell'hotel, ma non lo sentivo da gio....."
Non ebbe il tempo di terminare la frase che Mcgee entrò come un pazzo nella stanza.
"Capo, qualcuno ci ha inviato tramite e-mail  un indirizzo IP."
Rimase in silenzio, poi continuò: " Possiamo vedere Tony."


Dolore. Un dolore atroce alle tempie . Sembravano degli spilli  ma era qualcosa moltiplicato per dieci. Quando riaprii gli occhi , vidi del sangue per terra. Armi poggiate su un tavolo e foto sparse dappertutto. A prima vista sembrava un capannone . Cercai di muovermi ma capii che ero legato. 
"Ah ti sei svegliato." mi disse qualcuno  sorridendomi.
"Non avrei dovuto?" chiesi io cercando di svegliarmi completamente. 
Non mi rispose e mi diede un pugno sulla faccia.
Alzai di nuovo il viso e mi leccai il sangue che mi scorreva dal labbro. 
"Devo ammettere che sei stato coraggioso a sfidare cosi il direttore David e il Mossad." disse lui prendendo un'arma. 
"Per Ziva? Questo ed altro." 
"Mi ucciderai?"  chiesi ancora io. 
"Forse."
"Cosa significa?"
"Sei tu il poliziotto. Fai le tue deduzioni."
"Cosa vuoi?"
"Qui le domande le faccio io."
"Non mi fai paura."
"Beh dovresti averne. E cosi..." disse continuando " tu sei l'agente Anthony Dinozzo."
"In persona " dissi cercando di accennare un sorriso.
"La nostra Ziva ha fatto centro... sapevo che Rivkin non era l'uomo giusto per lei... ma non pensavo  che l'uomo piu importante della sua vita sarebbe stato un agente federale."
"La nostra Ziva?" chiesi io perplesso.
"Cos'ho detto di  sbagliato?" chiese lui avvicinandosi a me. 
"Non è la tua Ziva. Lei non è di nessuno."
"E' tua. Lei ti appartiene. Ti faccio vedere una cosa." disse allontandosi e accese una luce.
Prese una fotografia dalla parete e me la mise davanti.
Era una  foto scattata qualche mese fa. Ziva ed io eravamo in un parco e stavamo prendendo un pò d'aria fresca. Ricordo che quel giorno faceva caldo. Noi stavamo insieme da qualche settimana, ed eravamo felici. Lei era spensierata e sorrideva. Sorrideva cosi spesso che ormai ci avevo fatto l'abitudine. 
"Vedi come ti guarda?" E' lo sguardo di una donna innamorata."
Io rimasi in silenzio ed osservai ancora la foto. 
"E sai cosa fanno le donne innamorate per il proprio uomo?"
Rimasi ancora in silenzio.
"Io lo so. Lo so bene " disse con una voce triste. Poi continuò:
"Ora facciamo vedere alla nostra Ziva di cosa sono capace. Sei pronto a divertirti?"
Prese dei cavi e li attaccò alla sedia. Accese grazie ad un telecomando, una telecamera che iniziò a registrare tutto.  



Arrivai come un fulmine alla tark force. C'erano tutti e l'immagine di Tony era sullo schermo del computer. 
Era legato. Notai subito il sangue che gli scorreva sul viso e dei cavi collegati ad una macchina. 
"Oh mio dio " dissi io avvicinandomi allo schermo. "Ti prego no..." 
Ma non ebbi il tempo di finire la frase, che il corpo di Tony fu investito da scariche elettriche.
"Nonono " urlai e Gibbs mi si avvicinò bloccandomi con le braccia. Mi coprii la faccia con le mani e lentamente caddi a terra. Nonostante non avessimo audio, potevo immaginare le sue urla di dolore. Dopo pochi secondi smise di contorcersi  ed un uomo si avvicinò a lui. Prese qualcosa dalla sua tasca e se lo portò all'orecchio.
Il mio telefono, in quel momento squillò.
Guardai tutti, poi Gibbs mi fece cenno di rispodere alla chiamata. Mcgee nel frattempo era gia pronto per rintracciarla.
"Pronto."
"Hai visto cos'ho fatto?"
"Levin." dissi io sicura di me.
"Quella bastarda ha spifferato tutto. Sapevo che dovevo ucciderla."
"Lei non ha detto niente, ma dimmi ...come sta Tony? Fammici parlare."
Dall'altra parte non sentiii niente, poi una voce familiare pronunciò il mio nome. 
"Tony, stai bene?"
"Potrei stare meglio" disse lui con voce stanca.
"Mi dispiace tanto " dissi piangendo. "Non dovresti essere li. E' tutta colpa mia."
Non mi importava di niente. In quel momento volevo risultare debole. 
"Hey, ascoltami.  Mi sarei comunque sacrificato per te." la sua voce era seria ma  allo stesso tempo dolce
.  " Io sceglierei sempre te. Almeno cosi  so che sei al sicuro. "
"Non farlo. Ti conosco . Stai parlando come se fosse l'ultima volta. Non devi arrenderti.  Ti troverò... devi solo promettermi che resisterai."
Lui rimase in silenzio e tirò un sospiro di sollievo.
"Te lo prometto."
Poi lo sentii urlare, e Levin si riprese il telefono.
"Prendi me ." dissi sicura di me. 
"Prendere te?" chiese lui divertito. "Cosa ne pensa agente Dinozzo? Dovremmo accettare la sua proposta?"
"No " disse Tony urlando. 
"L'agente Dinozzo ed io abbiamo fatto amicizia. Quindi credo che mi divertirò ancora un pò con il mio nuovo amico."
"Qualunque sia il problema, prenditela con me. Non posso perdere anche lui." 
LUi non mi rispose ed attaccò.
"Mcgee c'è l'abbiamo?" chiesi io.
Lui fece di no con la testa .
"Dannazione " urlò Gibbs sbattendo le mani sulla sua scrivania. 


                                                                             




Angolo autrice: sono ritornataaaa!!! Allora cosa ne pensatee del nuovo capitolo? So che è passato un pò di tempo, ma ero in un posto sperduto e non c'era Internet.
Detto questo avete visto il PROMO? Mio dio, quella scena finale è semplicemente fantastica. Non mi stancherò mai di dirlo.... Sono troppo belli insieme :3   L'ho rivisto 1000 volte e non ne ho ancora abbastanza. Quegli occhi... :O____ Sono a corto di spoiler, perchè sono appena tornata.. quindi se avete buone/cattive notizie , fatemele sapere comunque. Un'altra cosa... nonostante io conosca l'inglese, ho rivisto il promo e non capisco una cosa.... Ziva alla fine dice : I'll be okey o We will be okey?
Dall'immagine di sopra, c'è scritto We will be okey... ma da un'altra parte ho letto I'll be okey.
Grazie in anticipo di tutto ;D 


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Capitolo 18
*** Fotografie ***


Ho sentito quelle scosse sul mio corpo. Per la prima volta ho capito cosa significhi , essere in comunicazione con qualcuno. Oggi è successo anche a me. 
Il mio corpo, al solo ricordo, fu investito da brividi. Possibile che due persone possano essere predestinate? Possibile, che io abbia davvero
sentito il dolore di Tony? O era solo un impressione? 
Non dormivo da giorni. Avevo bisogno di staccare un pò, dormire o semplicemente stendermi sul letto di casa e non pensare a niente. Ma era proprio quello il problema. Sentendermi in quel letto significava ricordare Tony.
"Ah finalemente ti ho trovata."
Beth si sedette sulla panchina accanto a me della villetta comunale.
Oramai era quello il posto dove mi rifiugiavo. Mi piaceva osservare i bambini. O forse semplicemente ero li, perchè volevo rincontrare
quella bimba dai capelli castani. 
Mi asciugai velocemente le lacrime e mi voltai verso di lei.
"Perchè piangi?"
Io non le risposi. Semplicemente le presi la mano, e gliela strinsi.
"Sei arrabbiata?"
"No..." dissi sorridendole "Sono solo preoccupata."
"Per Tony?" mi chiese lei curiosa.
La guardai negli occhi e capii che lei sapeva.
"Come fai a saperlo?"
"Ho voglia di un gelato."
"Cosa?"
"Ho voglia di un gelato. Puoi andare a prendermelo?"
Mi alzai, e andai verso un venditore ambulante. Pochi minuti piu tardi,  ritornai verso di lei e le porsi un cono al cioccolato. 
"Gelato al cioccolato! Il mio preferito! Come facevi a saperlo?"
"A tutti i bambini piace il cioccolato." dissi io quasi per giustificarmi.
Lei iniziò a leccare il gelato che si stava sciogliendo mentre io iniziai a ridere nel vedere che aveva tutto il muso sporco .
Era da settimane che non ridevo cosi. Dopo la perdita.... si, dopo la perdita di mio figlio, non avrei mai  creduto che un bambino potesse farmi ridere di  nuovo.
Presi dei fazzolettini dalla borsa e iniziai a ripulirla per bene. 
Invece di sedermi di nuovo sulla panchina, mi inginocchiai davanti a lei per guardarla meglio negli occhi.
"So cosa stai pensando. Ti stai chiedendo come faccio a sapere di Tony, vero?"
Io annuii.
"Ero li. "
"Cosa significa che eri li?" chiesi io preoccupata.
"Ero li. Nascosta dietro un albero. " 
"Beth potevi farti del male.. "
"Sai  mi piace osservarvi. Quando sei con Tony sorridi sempre. E' bello vederti sorridere. Mentre oggi sei triste. "
"Tu mi fai sorridere" dissi io sorridendole per tirarle su il morale " E... hai visto qualcosa?"
"Tony era appena arrivato alla sua macchina, quando un furgone bianco gli ha tagliato la strada. Un uomo è sceso, si è avvicinato a Tony e gli ha  sparato."
Io degludiii faticosamente.
"Cosa significa che gli ha sparato?"
"Si.... era come quella cosa che i cacciatori sparano agli animali per farli addormentare."
Io tirai un sospiro di sollievo. "Un sonnifero?"
Lei annuiii.
"Ne sei sicura?"
"Sisi."
"Ricordi qualcos'altro del furgone?"
"Ricordo la targa. Washington BK-5653."
La guardai sconvolta cosi lei mi disse:
"Regola n. 4 : se ti sei persa, guarda il posto che ti circonda attentamente cosi da poter ritrovare la strada di casa. " 
"E tu ti eri persa?"
"No ... ma ho una buona memoria fotografica."  
"Non dimenticare mai le mie parole. Tu. Sei. Speciale."
Lei mi sorrise e mi abbracciò forte.
Il mio telefono squillò ed io fui costretta ad allontanarmi da lei.
"Aspettami qui. Non ti muovere."
Feci qualche passo e mi allontanai da lei.
"David."
"Ziva, sono Gibbs."
"Capo, ho la targa del furgone che ha rapito Tony. Washington BK-5653"
"Ti chiamavo proprio per questo. Un furgone sospetto è stato ritrovato sulla statale 34 direzione Nord."
"Ci sono tracce di Tony?"
"Stiamo andando li con la scientifica. Dove sei?"
"Sono....." dissi guardando Beth " Sto arrivando. Ci vediamo li?"
"Okey a dopo."
Ed attaccò.
"Chi era?" mi chiese Beth non appena ritornai da lei.
"Hanno ritrovato il furgone."
"E hanno ritrovato anche Tony?" mi chiese. Nei suoi occhi lessi .... speranza.
"No." dissi amareggiata. "Grazie, di tutto." Presi la borsa ed iniziai a camminare verso la macchina.
Non appena entrai e chiusi la portiera, mi voltai verso il lato passeggero e la vidi di nuovo accanto a me.
"Beth cosa ci fai qui?"
"Io vengo con te."
"Cosa? No , non puoi è troppo rischioso."
"Nessuno mi noterà. Potrei esserti d'aiuto. "
Ci pensai su qualche secondo. Sul fatto che nessuno potesse vederla , aveva ragione. E in fin dei conti, mi aveva dato lei la targa del furgone. 
"Okey, ma devi stare attenta e starmi vicino. Tutto chiaro?"
"Si. " disse lei mettendosi la cintura.



"Capo cosa abbiamo?"
"E' un furgone noleggiato con nome falso  2 settimane fa. Mcgee ha trovato il cellulare di Tony e il suo distintivo nel retro del furgone. " disse
 porgendomeli in una bustina. 
"Il resto del furgone è pulito?"
"Si non ci sono tracce di sangue."
"Controlla meglio il retro." 
Mi voltai  indietro e Beth mi ripettette : "Controlla meglio il retro."
Senza pensarci due volte, salii nel retro del furgone ed iniziai a guardami intorno.
"Cosa c'è Ziva?" mi chiese Gibbs che nel frattempo mi aveva raggiunto.
Beth era in un angolino del furgone e mi guardava impassibile.
Incrociai il suo sguardo e con gli occhi mi indicò una parte del veicolo. 
Mi ci diressi e notai che c'era un vano nascosto.
"Cos'è questo?" chiesi a Gibbs.
Lui mi aiutò ad aprirlo , e ne tirò fuori una valigetta nera. 
"Dentro ci sono le siringhe " mi suggeri Beth.
Quando Gibbs la aprii, iniziò a leggere dei flaconi poi quando trovò le siringhe,  mi guardò.
"Levin le ha usate per addormentare Tony. " gli dissi io.
"Portiamole ad Abby. Forse ci potrà dire qualcosa." 




"Abby dimmi che hai qualcosa." le dissi non appena entrai nel laboratorio con Mcgee. 
"Ho due cattive notizie e una bella. Quale vuoi sentire? "
"La bella." disse pronto Gibbs non appena entrò in laboratorio.
"Allora la nostra complice ha finalmente un nome . Si chiama Leah Levin. Nata in Israele , il 12 ottobre del 1993. E' pulita, non ha precedenti."
Ha solo vent'anni, pensai tra me e me.
"Qual'è la brutta?" continuaii io. 
"Allora ho analizzato il furgone , e non ci sono tracce di sangue. Ne di impronte, per nostra sfortuna. Ma ho analizzato il contenuto dei flaconi ed  avevi ragione : è sonnifero."
Beth , aveva ragione  pensai di nuovo tra me e me.
"E l'altra?" chiese Gibbs.  
"Levin non sa che il furgone è dotato di un Gps. Anche se è un furgone vecchio, questo gioiellino è stato rimodernato qualche anno fa. "
"Quindi?" chiese Mcgee spazientito.
"Penso di aver scoperto dove si trovi Tony " concluse lei fiera di sè. 
"Perchè questa dovrebbe essere una cattiva notizia?" chiese Mcgee.
"Non ho detto che era brutta per noi. Ma per lui, lo è sicuramente."
"Dov'è Tony?" chiesi io in tono disperato.
"In un magazzino abbandonato sull'autostrada. Direzione Nord- Est. Questo è l'indirizzo." disse lei porgendomi un bigliettino. 
Gibbs le baciò la fronte e le diede il suo Caf-pow.



Piu che un magazzino, quello sembrava un capannone abbandonato. Con noi, c'erano 7 agenti. Il capannone si trovava in una baita, circondata da alberi e da detriti di macchine.
"Che posto strano per un sequestro... non trovi capo?" chiese Mcgee non appena Gibbs fermò la macchina.
Rimase qualche secondo in silenzio, poi ci fece cenno di scendere dalla macchina. Ci affacciammo da una finestra quel poco da capire che quello stabile, se si poteva chiamare cosi , era vuoto. 
Senza pensarci due volte, sfondai la porta ed entrai , impugnando la mia pistola.
C'era odore di chiuso, e di carne bruciata. Mi voltai sulla mia destra e vidii la sedia dove poche ore prima Tony era legato. A terra una grossa pozza di sangue. 
"Mcgee " disse Gibbs indicando con la testa un'altra stanza "Vai di là."
Io nel frattempo mi inginocchiai per terra, e presi quella che doveva essere una fotografia. La girai, e notai due persone felici.
"Vuoto capo." disse Mcgee ritornando da noi. "Gli uomini stanno perlustrando i dintorni."
Una lacrima scese sul mio volto, nel ricordare quel giorno come se fosse ieri. Quel giorno faceva caldo, e Tony ed io stavamo passeggiando nel parco.
Tony indossava una camicia bianca e un paio di jeans. Gli occhiali neri lo rendevano piu bello del solito. 
 Sorrideva come fa un bambino di 7 anni, quando la mattina di natale, trova il suo gioco preferito sotto l'albero. E poi c'ero io.
  Anch'io sorridevo. Ma non era un semplice sorriso. Ero..felice.  I miei occhi brillavano. Brillavano e si perdevano in quelli di Tony. Era proprio lui il motivo della mia felicità.  Lo è sempre stato. 
"Levin ci stava osservando." disse Mcgee avvicinandosi ad una parete piena di fotografie.  
Gibbs non rispose. Lo vidi sottocchio, voltarsi verso di me e fissarmi, poi velocemente senza dire una parola uscii dalla stanza come un fulmine. 






Angolo autrice: Alloraaaa! Per prima cosa, vorrei dire che questo capitolo è dedicato a tutti coloro che stanno leggendo la mia storia!! Sono contentissima che la storia vi stia piacendo! Per quanto riguarda gli sviluppi, so che il sequestro sta andando per le lunghe, ma in questi capitoli vorrei apporofondire di piu i sentimenti di Ziva per Tony. Perchè ricordiamoci che questi due signorini non si sono ancora dichiarati... ma non preoccupatevi, succederà molto preso!!! Per il lieto fine? Beh dovremmo aspettare un pò.
A presto ;)) 


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Capitolo 19
*** Siero della verità ***


"Perchè ci siamo spostati? QUel posto mi piaceva tanto." gli dissi non appena mi tolse lo scotch da vicino alla bocca.
"I tuoi amici sono bravi. Ma io lo sono di piu."
"Ci avevano rintracciato vero?" 
"Si." mi disse lui versandosi un bicchiere di vodka.
"Che posto è questo?"
"Sono capannoni abbandonati in zone industriali."
"Quelli sulla sponda destra del fiume?"
"Esatto."
"Beh sai, sono sempre stato bravo in geografia."
Quella battuta mi ricordò Ziva.

"Israeliana?"
"Ma bravo. Mossad = Israele."*


"Allora cosa mi succederà?"
"Perchè Ziva è cosi cocciuta?"
"Eh lo chiedi a me? Otto anni insieme e non sono mai riuscita a capirla... "
Aspetta un secondo. Di solito mi piace parlare di me stesso, ma quando si tratta di ZIva ho sempre la bocca chiusa.
Poii capii "Cosa mi hai dato?"
"Si chiama siero della verità" disse indicandomi la fialetta " Sapevo che ci saresti arrivato. Devo poter avere informazioni su Ziva."
"Non te le darò mai." dissi io serio.
"Non ne sarei cosi sicuro." disse lui riprendendo un coltellino svizzero dalla tasca. 




E' sempre un passo avanti a noi. 
"Porca miseria" urlai gettando un portapenne a terra.
Qualcuno lo riprese e lo riposò sulla scrivania di Tony.
"Anche se sono un pivello, so che a Tony non farà piacere sapere che hai distrutto la sua scrivania."
Io rimasi impassibile a quella battuta, poi Mcgee si inginocchiò davanti a me e mi tolse una ciocca di capelli davanti alla faccia.
"Tu e lui riuscite a comunicare in un modo tutto vostro. Di solito lui sa quando sei in pericolo e viceversa. Perchè questa spia dentro di te, non si 
è ancora accesa?"
"Tim, c'è qualcosa che non mi quadra. "
"Spara...cioè dimmi."
"Sarah o come diavolo si chiama, mi ha detto che Levin avrebbe ucciso  Tony per farmi soffrire. Eppure Tony è ancora vivo."
"Quindi credi che a Levin serva Tony?"
"Credo che l'abbia rapito per avere informazioni su di me."
"Ma Tony non direbbe mai qualco...."
Non terminò la frase e capii  dove volevo andare ad apparare il mio discorso.
"E' come in Somalia." disse lui sottovoce.
"Si. Questo spiegherebbe perchè Levin è entrato nei file del MOssad. Tutti in Israele sanno com'è andata la vicenda di Michael."
"Ma nessuno sa, cos'è successo in Somalia." disse lui completando la mia frase.
"Esatto."
Poi mi concentrai meglio su di lui e notaii che aveva delle grosse occhiaie.
"Da quanto tempo non dormi?"
"Uh saranno giorni. Vado avanti solo a caffè. Ma non preoccuparti, sto bene."
"E con Delilah? Non ti ho chiesto niente su di lei, sono cosi concentrata su Tony.."
"Hey. Capisco cosa tu stia passando. Avremmo tempo e modo quando tutto questo sarà finito."
IO annuii, poi ripensando alle sue parole, capii che c'era una sola persona che poteva aiutarmi.



Dove potrebbe essere una bambina di 5 anni? Bella domanda. 
"Oh ciao Ziva."
Sussultai al suono  della sua voce. Mi voltai lentamente e la vidi con un lecca lecca in mano.
"Scusa non volevo spaventarti."
"Beth, devo chiederti una cosa." dissi io seria.
"Dimmi ."
"Tu sai dov'è Tony?"
La sua espressione cambiò di punto in bianco. 
"Non posso cambiare il destino delle cose."
"Cosa  significa?"
"Devi arrivarci da sola."
"Beth, Tony potrebbe essere morto da un momento all'altro. Te ne rendi conto?"
A quella frase,  mi guardò sconvolta.
"Ma tu sai che lui è vivo!" disse lei arrabbiata .
Delle lacrime , iniziarono a scendere sul suo viso cosi io la abbracciai e la strinsi a me.
Poi lei mi disse un orecchio.
"Devi solo pensare come lui."
"Cosa?"
"Ziva, cosa faresti tu se avessi qualcuno prigioniero?"
Una semplice ma ottima domanda.
Cosa farei io? pensai tra me e me.



"Cosa diavolo stai facendo?" mi chiese Gibbs non appena ritornò alla tark force.
"Dove porteresti Tony, se l'avessi rapito?"
"In un posto isolato." rispose lui pronto.
"Esatto. Ma di posti isolati a Washington c'è ne sono tanti."
"Non se pensiamo come lui."  disse Mcgee non appena arrivò alla tark force con Abby, Mcgee e Palmer.
"Allora." disse Abby prendendo il telecomando. " Ho passato il furgone ai laggi laser,e ho trovato qualcosa di interessante."
Spinse un pulsante e ci mostrò un impronta di scarpone illuminata da una sostanza giallo fosforescente.  
"Cos'è?" chiese Gibbs.
"QUesto è un composto, che viene usato soprattutto nelle industrie." disse Abby fiera di sè.
"Ma hai detto che è stato ritrovato nel furgone." disse Gibbs.
"Esatto. Ma questa sostanza è stata ritrovata solo nel furgone. Nel capannone non c'era niente."
"Ne sei sicura?" chiese Ducky. 
"Voleva depistarci." conclusi io. 
Tutti si voltarono verso di me. "E' intelligente."
"Cosa intendi ?" mi chiese Jimmy.
"Sapeva che il furgone aveva un Gps. Aveva  un secondo rifiugio già pronto. Dev'essere una zona industriale.Mcgee controlla tutte le industrie ormai 
chiuse , che si trovano in posti isolati!"
Mcgee si rimise al computer e dopo un pò ci disse che ne aveva trovate una dozzina.
"SOno troppe, non c'è tempo." concluse Gibbs.
"Mcgee controlla invece quelle piu vicine al capannone." dissi io pronta.
Alcune spiee luminose del computer si spensero e se ne  evidenziarono solo 5.
"Ne sono solo 5, Ziva." concluse lui. 
"Che dici capo, 5 è un buon numero per cominciare?" chiesi a Gibbs guardandolo negli occhi.
"Prendiamo delle squadre e iniziamo a controllarle tutte."




"Allora hai cambiato idea?"
"Per niente."
"Perchè cazzo , questo siero non fa effetto?" imprecò lui gettando la bottiglia di vodka che aveva tra le mani a terra.
"Devo dedurre, che sei ubriaco."
"Fatti i fatti tuoi." disse lui barcollando a terra.
"Vuoi sapere perchè il siero non fa effetto? Perchè ci sono gia passato. So cosa significa voler dire tutto, ma non poterlo fare. Pensavo di averlo
dimenticato e invece sono ancora molto bravo nel proteggere le persone che amo."
Lui rimase in silenzio, poi mi disse una cosa abbastanza strana.
"E' bella come sua madre?"
"Come scusa?"
"Ziva è bella come sua madre?"
"Non lo so, non l'ho mai vista."
"Neanche in foto?" mi chiese lui alzandosi piano da terra.
Io feci di no con la testa.
"Dobbiamo rimediare." prese il suo portafoglio dalla tasca e mi mostrò una foto abbastanza vecchiotta.
"Conoscevi la madre di Ziva?"
" Rivka . E' il motivo per il quale, Eli David mi ha spedito in carcere."
"Tu e lei avevate...."
"Eravamo innamorati." urlò lui. La sua voce rimbombò per tutto il capannone di latta.
"E poi cos'è successo?"
"Lei rimase incinta, e quando Eli lo scoprii mi fece rinchiudere in carcere."
"Lei rimase incinta?"
Non rispose alla mia domanda, ma iniziò a parlare a vanvera. 
"Ari durante il mio processo, mi accusò di reati mai commessi in vita mia. Dopo trent'anni in carcere, la voglia di vendetta è scomparsa. Anche perchè
una volta uscito non avrei potuto far niente. Tutti i David erano già morti. Compresa la mia bellissima Rivka ." disse lui amareggiato mentre accarezzava
la foto della madre di Ziva. 
Io rimasi in silenzio. Non volevo rigirare il coltello nella piaga, ma io avevo gia una risposta pronta.
"Ma sai cosa ti dico?" chiese lui riposando la fotografia " Per lei ne è valsa la pena. Se solo potessi rivederla, mi farei altri cent'anni di carcere per lei."
Io continuai a rimanere in silenzio.
"Perchè non parli? Ti sei commosso?"
"No sai, pensavo che se tu dovessi uccidermi, Ziva rimarrà sola. Rivka almeno aveva una parte di te con sè... mentre Ziva..."
"Mentre Ziva, cosa?"
"Tu lo sai, è inutile che mi fai rivivere il passato."
"Cosa so?" chiese lui urlando.
"Che Ziva aspettava un bambino. E' Rivkin l'ha ucciso. Quell'uomo ha ucciso mio figlio." dissi io serio.
Lui iniziò a barcollare come se stesse per perdere i sensi. Si sedette a terra e iniziò a guardare nel vuoto.
"Lei era.....?"
"Non dirmi che non lo sapevi?" chiesi io incredulo "Hai ucciso Rivkin senza motivo?"
"Ha mandato Ziva in ospedale. Lei non doveva essere toccata." disse lui rialzandosi da terra.
Aprii una porta e prima di uscire disse qualcosa che mi chiarii le idee:
"Sarei diventato nonno. " 




*= si riferisce alle 3x01. Il loro primo incontro :3
Angolo autrice: Allora nuovo capitolo!!! 
La cosa si fà seria... soprattutto perchè abbiamo capito finalmente chi sia quest'uomo! Ho un'altra cosa da dirvi: Ho letto un intervista di Michael Weatherly e ha detto che durante i primi due episodi avremmo le farfalle nello stomaco! Ha anche detto  che noi fans Tiva  saremo molti felici!!!
Arrivato a questo punto, non so davvero cosa aspettarmi.. ma già Michael in qualche spoiler ha rivelato che quando ha letto gli script dei primi episodi è rimasto davvero sconvolto! Ha detto che ci saranno sviluppi che non ci saremo mai aspettati ;D 
Speriamo che sia cosi, a presto!!!


 

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Capitolo 20
*** Troppo tardi. ***


"Gibbs... dov'è Tony?" chiesi cercando di entrare nel capannone . Lui però mi bloccò l'accesso.  
"Cosa succede?" chiesi ansiosa.
Silenzio. Non  mi rispose. E qui,  caddi nel buio piu profondo.
 Gibbs semplicemente mi prese tra le braccia e mi strinse forte. I gesti dicono molto piu,  di ogni altra parola. 



(15 minuti prima) 
"Ci divideremo in due squadre. Mcgee, tu andrai con Ziva nei locali Nord mentre io e gli altri agenti andremo nei locali Sud. Ci terremo in contatto con i  walkie talkie . Occhi aperti. Andiamo, forza." disse quasi urlando.
Non c'è nessuno piu autoritario di lui, pensai tra me e me. 
Avevamo controllato 4 industrie su 5. Quella era l'ultima. Per me era anche l'ultima speranza di riavere Tony con me. 
Da piccola, mi hanno sempre fatto paura le industrie. Grossi edifici, che durante la notte si tramutavano nei posti piu silenziosi del mondo.
Mcgee come sempre , oramai da 8 anni, mi copriva le spalle proprio come fa un  fratello maggiore. Entrammo nei locali Nord, ma per nostra sfortuna erano completamente vuoti. Probabilmente qualcuno non entrava in quel posto ormai da anni ed anni.
"Qui non c'è niente M....."
Non ebbi il tempo di finire la frase che un macchinario rumorosissimo si accese all'improvviso. Mcgee ed io ci avvicinammo cosi da proteggerci le spalle a vicenda quando fummo colpiti da una raffica di proiettoli.
Ci riparammo dietro a delle grandi casse di legno  e per fortuna, nessuno dei proiettoli ci colpi.  Grazie alle mie doti visive, capii che l'uomo si trovava su una di quelle balaustre.
Cosi dissi a Mcgee di coprirmi e mentre lui e il misterioso attentatore erano impegnati a spararsi a vicenda, io salii le scale cosi da sorprenderlo da dietro.
Arrivai dopo qualche secondo  e dopo averlo visto  feci qualche passo verso di lui, e gli puntai la pistola dietro la nuca. Lui si fermò di colpo e voltò leggermente la testa cosi da vedere la persona che aveva dietro.
"E' finita, Levin." 
"Mi dispiace." disse silenziosamente prima di portarsi la pistola in fronte e spararsi.
Cercai di fermarlo, ma ormai l'unica cosaa che avevo tra le mani era il suo giubbotto . Il suo corpo, era caduto dalla balaustra ed ora era completamente steso per terra.
"Ziva" disse Mcgee urlando "Ziva, stai bene?"
Mcgee mi raggiunse velocemente e mi abbracciò.
"Sei ferita." concluse lui vedendo il mio giubbotto sporco di sangue.
"Non è il mio. E' il suo." dissi guardando il corpo di Levin. 
"Cosa ti ha detto?"
"Che gli dispiaceva..... Vieni andiamo." 




"Gibbs... dov'è Tony?" chiesi cercando di entrare nel capannone . Lui però mi bloccò l'accesso.  
"Cosa succede?" chiesi ansiosa.
Silenzio. Non mi rispose. E qui caddi nel buio piu profondo.
Gibbs semplicemente mi prese tra le sue braccia  e mi strinse forte. I gesti dicono molto piu , di ogni altra parola. 
"Fammi entrare." dissi  cercando di divincolarmi dalla sua stretta. 
Ma lui non si spostò.
"Gibbs fammi entrare " dissi urlando e spingendolo via cosi da entrare dentro al capannone. 
 I miei occhi cercavano il blu oceano che avevo notato la prima volta che entrai nella tark force, ma per mia sfortuna quei occhi  erano chiusi. E quella volta non si sarebbero piu riaperti. Gli corsi incontro come una pazza, e lo sciolsi dalle fascette che lo tenevano ancora  legato a quella sedia di legno.
Lentamente adagiai la sua testa per terra ed iniziai a piangere. 
"No..." riuscii a dire con un filo di voce. "Non è giusto...non posso perdere anche te.." dissi singhiozzando.
Gli toccai il bellissimo viso sporco di sangue secco. Su quella camicia bianca, ormai nera spiccava il colore rosso del suo sangue.  Aveva un grosso taglio sulla mano destra e numerosi lividi sulle braccia. Mi feci forza con le braccia , lo alzai leggermente cosi da stringerlo a me ed ricominciai  a piangere nel vederlo cosi debole.. cosi indifeso.
Mcgee e Gibbs mi raggiunsero, ma entrambi non si avvicinarono.
"Chiamate un ambulanza " dissi urlando. Ma vedendo che non si muovevano continuai ad urlare come una pazza appena uscita dal manicomio.
"Cosa diavolo aspettate? Chiamate un'ambulanza."
"Ziva è tardi per l'ambulanza. Non c'è piu niente da fare."
"Non è vero. Mi ha promesso che avrebbe resistito. C'è la farà" dissi ritornando a guardarlo.
"Ziva " disse Gibbs avvicinandosi a me "Guarda è stato sparato al petto. E' morto sul colpo."
"No..." dissi piangendo " Non è vero. Non è vero." dissi abbracciandolo di nuovo e stringendolo a me. 
Chiusi per un secondo,  o forse due gli occhi e quando li riaprii , tutto intorno a me era sparito apparte Tony. 
"Mi dispiace " mi disse una voce rauca. "Mi dispiace tanto."
Beth. Era li in un'angolino per terra che piangeva .
"Beth cosa sta succedendo?"
"Mi dispiace." disse lei accennando un sorriso. 
"E' tutta colpa tua " dissi guardandola negli occhi. "Potevamo salvarlo se solo mi avessi aiutato."
"Ziva non potevo interferire."
"E allora perchè sei qui?"
Lei si alzò lentamente e si avvicinò a me.
"Per cambiare le cose."
"Perchè vuoi cambiarle proprio ora?"
"Perchè altrimenti io non esisterei." 
Io rimasi in silenzio e lei mi porse la sua mano.
"Sei vuoi salvarlo, devi lasciarlo andare, Ziva."
Capii a cosa alludeva. Le mie lacrime avevano ormai bagnato il viso di Tony. Lo adagiai lentamente per terra e gli diedi un bacio sulla fronte.
"Ci vediamo presto." dissi prima di essere investita da una luce bianca. 

 


Angolo autrice:  i was under the sun, under the sun! Mio dio questa canzone è davvero stupenda ;3
Per fortuna c'è la mia omonima che mi ha detto di ascoltarla altrimenti non l'avrei mai fatto! Capitolo un pò cortino lo so, ma c'è un gran colpo di scena.
Tony è morto? E cosa avrà voluto dire Beth con : Se vuoi salvarlo, devi lasciarlo andare? Lo scopriremo solo nel prossimo capitolo ;)
Spero davvero che vi sia piaciuto, a presto e grazie di tutto <3 

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Capitolo 21
*** Ciondolo d'oro ***


"Se vuoi salvarlo, devi lasciarlo andare, Ziva."
Tony era appoggiato con la testa sulle mie gambe e aveva la camicia sporca di sangue. Le parole di Beth mi riportarono alla realtà .  Pensavo che tutto potesse andare diversamente.  Pensavo sul serio che qualcuno potesse sconfiggere la morte. Cosi presi la sua mano e fui investita da una luce bianca.
Ne ho sentite tante di persone che raccontano di aver visto la luce prima di morire, e per questo motivo mi sono arresa al mio destino. Eh già. Mi sono arresa , perchè se sacrificare me stessa significava  ridar la vita a Tony, io l'avrei fatto. Sempre, dovunque e comunque. Ma il destino per me aveva in mente qualcos'altro. 

"Perchè altrimenti io non esisterei."
Beth. Quella bimba dai capelli castani è risultata essere il mio faro durante l'oscurità. Ho ancora tante cose da chiederle. La prima per esempio,  è chi diavolo fosse. Superata la luce bianca, non era li con me. La chiamai moltissime volte ma di lei, non c'era traccia.

Mi risvegliai in un bagno di sudore. Cercai di alzarmi lentamente ma un capogiro fortissimo me lo impedii. Mi guardai intorno e il posto dove mi trovavo era immerso nell'oscurità. Accesi una lampada su un comodino, e la luce fioca si diffuse nella stanza.
Mi trovavo a casa di Tony. Mi voltai e lo chiamai piu volte perchè pensavo che lui fosse tornato. E invece non avendo nessuna risposta, mi rattristai ancora di piu.
Presi il palmo della mano ed iniziai ad asciugarmi il sudore dalla fronte quando mi accorsi che le mie mani non erano per niente sporche di sangue.
Me le guardai piu volte cosi da essere sicura che non fossi pazza, poi presi il telefono e chiamai Gibbs.
"Capo,sono Ziva."
"Ziva, ti ho già detto che quando lo avremmo trovato tu sarai la prima a saperlo." disse lui seccato.
Io rimasi scioccata. "Ma di cosa parli?"
"Sto parlando di Tony. Ti ho mandato a casa per recuperare le forze. E' da giorni che non dormi."
"Capo, se è uno scherzo non è divertente."
"Ziva, ma  ti senti bene?"
Non mi stava prendendo in giro. E' vero è un ottimo bugiardo ma su questo, su Tony, non mi avrebbe mai mentito.
"Mai stata meglio " dissi attaccando prima che potesse chiedermi qualcos'altro. Mi alzai dal letto, e presi il cappotto.
La mia macchina era parcheggiata proprio sotto casa di Tony eppure io non mi ricordavo neanche di esserci mai venuta. 
Presi l'autostrada 34 verso Nord e mi diressi verso i capannoni abbandonati sulla destra del fiume.
Possibile che sia stato solo un sogno? Possibile che io sia ritornata indietro nel tempo? Perchè io ricordo tutto  mentre gli altri no?
Parcheggiai la macchina lontano e decisi di proseguire a piedi. Presi la mia pistola dal fodero e mi diressi nel capannone dove qualche ora prima, avevo trovato Tony morto.
Quel posto era completamente desolato, eppure qualcosa mi diceva che Tony era li e stava bene.
Entrai da una porta di emergenza e mi ritrovai su delle balaustre che mi davano un' ottima prospettiva di tutto l'intero edificio. Questo a differenza degli altri era completamente vuoto. Non c'erano ne  macchinari ne attrezzi. Solo un tavolo e due sedie che erano vuote. DI Tony nessuna traccia.
Stavo per andarmene, quando sentii una porta aprirsi. Cosi mi accucciai per terra e li vidi.



"Casa dolce casa" esclamai  quando Levin mi rimise seduto sulla sedia. Mi legò con delle fascette e ricominciò a bere la sua vodka.
"Sai sei spiritoso.. ne ho conosciuti di italiani nella vita ma tu di certo sei quello che preferisco di piu."
"Dovrebbe essere un complimento?" 
"Beh si... sai non sono mai stato troppo bravo a fare i complimenti, soprattutto a mia figlia e all'amore della mia vita."
"Perchè non mi racconti come vi siete conosciuti?"
"So cosa stai facendo..." iniziò lui dirigendosi verso la porta dove poco prima eravamo entrati " Cerchi di fare il carino con me , cosi che io non ti uccida."
"Io sono carino con tutti, di solito. Tranne che con gli assassini."
Lui però non mi rispose. Chiuse la porta e in quell'enorme magazzino di ferro calò di nuovo il silenzio.



Scesi lentamente le scale cosi da non fare rumore e lo raggiunsi. Lui non si accorse di niente, poi non appena alzò lo sguardo e si accorse di me, rimase sconvolto.
Io gli sorrisi e gli corsi incontro.
"Non dovresti essere qui. Non da sola. " mi disse lui incredulo. Io lo guardai dalla testa ai piedi, e vidi le numerose ferite che aveva sulle braccia nonchè i segni di bruciatura che aveva sul resto del corpo.
 Gli sbottonai leggermente la camicia, cosi da toccargli il petto e vedere che non c'èra nessun proiettole nel suo cuore. Tirai un sospiro di sollievo e iniziai a sorridere. Gli diedi un bacio sulla fronte e le mie lacrime gli bagnarono il viso.
"Mi sei mancato." dissi sorridendogli.
"Perchè sei qui? " 
"Perchè... non posso vivere senza di te." dissi dandogli un bacio veloce sulle labbra. 
Presi un coltellino e gli slacciai le fascette che lo tenevano legato alla sedia. Pian piano lo feci alzare quando una voce mi fece sussultare.
"Ha ragione , Ziva. Non dovresti essere qui."
Mi voltai verso Levin con la pistola  pronta a sparare quando mi accorsi che anche lui ne aveva una tra le mani. Puntata proprio su Tony.
"Perchè sei venuta? Perchè?" chiese lui  "Io l'avrei liberato da un momento all'altro...perchè devi sempre complicare le cose?"
"Non ti credo per niente... ora lasciaci andare e ti giuro che avrai uno sconto della pena."
"Ho già passato trent'anni in carcere. I David mi hanno già rovinato la vita."
"Io sono una David. Prenditela con me , non con lui. " dissi urlando.
"Ti hanno fatto il lavagio del cervello"
"Di cosa parli?" chiesi arrabbiata.
Lui non mi rispose. Continuò a bere la sua vodka quando all'improvviso mi disse:
"Ora ti racconto una storia. ....... E' stato un Natale di molti anni fa. Tu avevi cinque anni quando ci incontrammo per la prima volta....Io non volevo incontrarti in  quelle condizioni. In carcere ero stato picchiato e avevo la faccia piena di lividi . Ma Rivka insistette cosi tanto che alla fine accettai.."
"Mia madre?" chiesi incredula.
Lui annuii. " Ero cosi emozionato quel giorno, che non mangiai niente . Quando tu arrivasti , mano nella mano con tua madre , i miei occhi si  illuminarono.  Eri cosi bella, cosi piccola, cosi  indifesa con le treccine e il tuo orsetto di peluche tra le mani che anche un mostro si sarebbe commosso  nel vedere quella scena. "
Io rimasi in silenzio. 
"Indossavi un vestitino di pizzo bianco, con delle scarpette blu ed un coprispalle che ti cingeva i fianchi. Non lo dimenticherò mai quel giorno. Mi guardavi come se fossi un mostro.. Poi tua madre ci presentò e tu mi sorridesti. Fu il giorno piu bello della mia vita. "
"Perchè mi stai raccontando questo?"
"Quando però l'orario di visita  fini, prima che le guardie ci separassero, ti diedi un ciondolo  e ti dissi che ci saremo rivisti. Sono passati  trent'anni e  ho  immaginato cosi tante volte  di incontrarti " si zitti per qualche secondo " .....tu sei stata l'unica a darmi forza in carcere, figlia mia."
Lui fece qualche passo verso di me, e allora io gli puntai ancora l'arma addosso.
"Lo porti ancora con te." 
Capii subito a cosa alludeva, e cosi lo presi tra le mani e lo misi in evidenza.
"Visto? " disse lui quasi contento " Ne ero sicuro. Ne ero sicuro." 
Mi voltai verso Tony, che con un semplice sguardo mi capii al volo. Abbassai l'arma contro di lui, ed iniziai a piangere. 
"Cosa c'è ? Perchè piangi?" mi chiese Levin premuroso.
Io ritornai a fissarlo e notai che anche lui aveva abbassato la pistola contro di Tony . Rimasi qualche secondo in silenzio poi dissi:  "La bambina che hai conosciuto non ero io." 
Lui mi guardò sconvolto poi mi rispose:
"No tesoro mio, eri tu... avevi i capelli castani e...."
 "Non ero io." dissi interrumpendolo. " Si chiamava Talia. Talia David , ed era mia sorella minore."
Lui indietreggiò e cadde a terra.
"Talia a differenza mia è sempre stata una bambina libera. Nostro padre l'ha sempre protetta e quando lei si è offerta per andare in guerra visto che Tel Aviv aveva bisogno di soldati, nostro padre le disse che lei doveva rimanere a casa, perchè non poteva perdere anche lei... Lo ricordo come se fosse ieri. All'epoca avevo 19 anni e mi ero arruolata da poco piu di tre mesi. Ero nascosta dietro una tenda del salone  ed ascoltavo il dialogo  con molta attenzione. A quelle parole però..." dissi asciugandomi le lacrime " Mi sentii tradita. Ma il mio bene per lei non è mai cambiato. Lei è sempre rimasta la mia sorellina... anche ora è ancora mia sorella."
"Sono stato al cimitero e ho visto la...."
Alludeva alla sua tomba. " Tu e lei siete..." 
"Identiche?" chiesi concludendo la sua frase. "Eh già. Anche se di padri differenti."
"Com'è morta?"
"Stava andando al corso di canto. Era  da mesi che si voleva iscrivere ma nostro padre non è mai stato d'accordo. Quella era la sua prima lezione.." dissi amareggiata. "Attacco suicida di Hamas." conclusi io. "Aveva solo sedici anni."
Levin si portò una mano sul cuore, poi lentamente si alzò e ci guardò.
"Tu ed io ci siamo già incontrati. " disse lui. "Tu e tuo fratello Ari mi incriminaste per crimini mai commessi. All'epoca avevi solo 7 anni , ma ti fecero testimoniare solo perchè eri la figlia del direttore. Quando entrai in aula e ti vidi.... "
"Pensavi che fosse Talia." dissi interrompendolo.
"Eh già. Pensavo che tua madre gliel'avesse detto, ma quando ho saputo che era morta, niente ha avuto piu importanza nella mia vita."
"Tranne tu" aggiunse asciugandosi le lacrime. "Ma ora ho perso anche l'ultimo motivo per rimanere in vita.." 
A quella frase capii tutto. 
" Leah ha bisogno di te, è ancora tua figlia."
"Ci lasceremo tutta questa storia alle spalle" disse Tony che fin'ora era stato in silenzio. Io lo guardai e lui mi prese per mano. "Potresti conoscere meglio Ziva, cosi ti sentirai piu vicino a Talia."
"Io vi ho fatto del male. Ti ho rapito, ti ho torturato " disse guardando Tony.
" ... come potrai guardarmi in faccia e non ricordare le torture che ti ho fatto? Io  Volevo solo riavere mia figlia con me ... e invece mi sono trasformato nella persona che tuo padre ha dipinto tanti anni fa.  Un assassino e un molestatore."
"Tu non sei un assassino. Hai ucciso Rivkin per proteggermi."
"Io non mi perdonerò mai. ..... voi non mi perdonerete mai."
Non avemmo il tempo di rispondere , che Gibbs ed altri agenti sfondarono le porte del capannone e in pochi secondo si circondarono. 
"Giu l'arma." continuavano a ripetere gli agenti. "Giu l'arma."
Levin si guardò intorno, poi ritornò a fissarmi negli occhi.
"
אני מצטער   " mi disse con il labbiale. 
La mia espressione cambiò di punto in bianco. Tutto si svolse a rallentatore. 
Mi feci spazio tra gli agenti, che nel frattempo si erano posizionati avanti a noi per proteggerci, e cercai di prendere la pistola che aveva tra le mani. Uno sparo, poi sangue dappertutto. Velocemente, mi inginocchiai avanti a lui e cercai di bloccare l'emoraggia.  Ma non c'era molto da fare contro una pallottola  alle tempie. Tony si precipitò accanto a me, cosi come Gibbs e Mcgee. Gibbs mi prese tra le braccia e tentò  di portarmi fuori, ma io cercai di appesentire il peso del mio corpo cosi da rimanere per terra accanto  al corpo senza vita  di Levin. 
Dopo un pò però, fu Tony a prendermi in braccio. Prima che mi portassero fuori,  gli abbassai le palpebre e gli sussurrai all'orecchio piangendo:
"Io.  ti.  perdono." 
Poi mi rannicchiai sul petto di Tony che lentamente mi prese in braccio, nonostante fosse ferito, e mi portò fuori. 





Angolo autrice: 
Per la gioia di Scrittrice in canna, frencia92 e CheescakeTivafan ho finalmente aggiornato e tutto è andato per il meglio... o quasi! Abbiamo finalmente capito chi era Levin Gavriel. Un pò triste come finale? Per fortuna Tony è ancora vivo, è solo questo l'importante!!! Ragazze spero che con questo capitolo, mi sia fatta perdonare per il capitolo 20 che a quanto pare vi ha "uccise tutte." Spero che siate resuscitate e che soprattutto abbiate letto il capitolo. Manca poco per il finale... a presto ;) 

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Capitolo 22
*** I'm proud of myself ***


Noi esseri uomani commettiamo errori. Quello piu comune è giudicare una persona dalle apparenze. Io l'ho fatto con Gavriel Levin. 
"Ti ho portato un caffè." 
Gibbs era dietro di me con un bicchiere  tra le mani. 
"Dov'è Tony?"
"Si sta facendo visitare da Ducky." disse indicando il furgone del coroner.
"E Leah?"
"Sta arrivando con i direttori."
Io rimasi in silenzio.
" Come facevi a sapere che Tony era qui?"
"Levin voleva solo rincontrare sua figlia... " incominciai ignorando la sua domanda. "Lui voleva solo riabbracciarla dopo trent'anni. Cosa c'era di sbagliato in tutto questo? Perchè la vita dev'essere cosi ingiusta?"
Gibbs non ebbe il tempo di rispondermi, che la macchina del direttore Vance si fermò proprio davanti a noi. Leah scese come un fulmine, e si diresse dentro il capannone. La seguii anch'io, e quando la vidi inginocchiarsi sul corpo del padre, le lacrime presero il sopravvento.
Feci per avvicinarmi, ma  Mcgee mi fermò con un braccio. Lo guardai e lui mi disse di darle tempo.
Tempo. Non ci sarebbe stato piu tempo per Levin. Non avrebbe visto piu Leah crescere,non l'avrebbe presa sottobraccio il giorno del suo matrimonio per condurla all'altare e  non sarebbe diventato nonno. 
Uscii di nuovo e andai da Tony cosi da sapere come stava. Ducky gli stava medicando la mano, e gli aveva prescritto vari farmaci per i dolori che aveva. Ma in compenso, stava bene e per fortuna non era morto.
Tony era seduto sul bordo del furgone, e quando mi vide mi sorrise. Mi sedetti accanto a lui e mi prese per mano.
"Come stai?"
"Non voglio essere un mostro." dissi pronta.
"Come?" chiese lui incredulo.
"Non voglio essere un mostro. Non voglio che Leah mi veda come la donna che ha ucciso suo padre. Ci ho messo anni per allontanare i fantasmi del mio passato, ma ora tutto quello che ho fatto mi sembra inutile.."
"Tu non c'entri niente, ZIva." disse lui interrompendomi. 
Io lo guardai e lui mi strinse ancora di piu la mano.
"Tu hai abbassato l'arma, tesoro. La vecchia ZIva avrebbe sparato senza pensarci due volte mentre tu..... tu ti sei fermata."
"Mi sento in colpa, Tony." dissi piangendo "Leah non ha piu nessuno."
"Lei ha te. "
"Ma lei mi odierà."
"Nessuno potrebbe odiarti. Guardati " disse sorridendomi " In sole tre occasioni ti ho visto piangere. E questa è una di quelle."
"Come posso rimediare? Come potrò mai chiederle scusa?"
"Zivaaaa" mi chiamò Mcgee. "Corri , fai presto!"
Mi alzai di corsa , e seguita da Tony ritornanno al capannone dove sentii Leah urlare. 
Entrai e la vidi li, mentre cercavano di separarla dal corpo del padre poichè dovevano portarlo all'ubitorio dell'Ncis.  Gibbs era li immobile cosi come Vance e Orli. Vedendo che nessuno faceva niente, mi avvicinai a lei cosi da poterla calmare.
"Leah, calmati" dissi quasi urlando cosi che la mia voce superasse la sua. 
"Tu non impicciarti. E' solo colpa tua " disse lei piangendo.
"Leah.... mi dispiace tanto."
"Ci credo poco" disse lei seccata.
Ripensai alle parole di Tony e capii che dovevo fare qualcosa per lei.
"Cosa vuoi che faccia?" 
Lei rimase sbalordita dalla mia domanda.
"Cosa vuoi che faccia, Leah?" chiesi di nuovo vedendo che non mi rispondeva.
"Devi fargliela pagare. A tutti."
"Lo farò. Anzi lo faremo, insieme. Gliela faremo pagare."
"Mio padre ha perso trent'anni della sua vita a causa vostra" disse Leah guardando Orli. "Devi ucciderli tutti, Ziva."
Rimasi in silenzio, e li guardai tutti . Prima Vance, poi Ducky, Mcgee, Tony e infine Gibbs. 
"Mi dispiace." dissi io "Io..... Non posso farlo."
"Cosa?"
"Non sono un'assassina Leah. Almeno non piu."
"E come vorresti aiutarmi, allora?"
Rimasi in silenzio, poi dopo qualche secondo mi inginocchiai a terra di fronte a lei.
"Tuo padre era qui per un motivo, Leah. Tuo padre era qui per rivedere sua figlia."
"Sua figlia?" chiese lei incredula.
Io annuii. "Ti parlerò di lei  piu in là.  Sei parte della mia famiglia ora. E avremo giustizia, te lo prometto. Ma non cosi. Non con altro sangue. "
Lei rimase in silenzio, poi mi prese per mano.
"Tra due giorni andremo a Tel Aviv per seppellire tuo padre..  "
Lei sgranò gli occhi a quella frase. 
"E' accanto a lui, ci sarà  Talia, tua sorella."
Lei mi sorrise , quando all'improvviso  Orli si intromise nel discorso e disse quello che non doveva permettersi di dire. 
"Tu non farai niente del genere."
Mi alzai lentamente e mi voltai verso di lei visto che mi dava le spalle.
"Cosa?"
"Talia non si muoverà dalla tomba dei David."
"Come dici?"
"Mi hai sentito bene. Tua sorella non si muoverà dalla tomba di famiglia." disse lei scandendo le parole. 
"Chi è qui la David tra le due?" chiesi già conoscendo la risposta.
"Non puoi farlo..."
"Ci sono tante cose che noi... anzi voi non potevate fare. Come ad esempio mandare un innocente in carcere." 
"Io non c'entro niente con quel caso.."
"Orli tu non c'entri mai niente vero? Tu sei il direttore del Mossad cavolo! Se i tuoi uomini falliscono, fallisci anche tu. Se i tuoi uomini commettono un'errore , lo commetti anche tu...... Levin è stato trent'anni in carcere. Di chi è la colpa?"
"Dei giudici, della corte, dei testimoni."
"Un testimone è morto... l'altro c'è l'hai davanti."
Lei si zitti.
"Avete infranto il protocollo, corrotto un giudice e dei membri della corte. "
"Tu testimoniasti di tua spontanea volontà." disse lei per difendersi.
"Avevo solo 7 anni! E mio zio, avvocato per giunta, mi disse che dovevo testimoniare contro l'uomo che aveva picchiato mia madre!"
"Non sappiamo come si siano svolti veramente  i fatti."
"Sta per caso insinuando che mio padre abbia picchiato Rivka?" chiese Leah arrabbiata.
Guardai Gibbs negli occhi, e lui come sempre mi capii al volo. Infatti si avvicinò a Leah e se la portò fuori.
"Invece di remarci contro, cerca di crearti una famiglia. " conclusi io guardandola negli occhi.
"Non te lo sto chiedendo come direttore. Te lo sto chiedendo come se fossi mia madre. Ti prego ..." dissi supplicandola. "Lascia che quell'uomo stia con sua figlia almeno da ... "
Era inutile concludere la frase. Sapevo che lei mi avrebbe capito.
"Tuo padre si vergognerebbe di te." disse lei sottovoce. A quella frase caddi nel buio piu profondo. Eppure almeno quella volta, dopo molti anni, decisi di scavalcare il Mossad e di dar conto solo a me stessa e alle persone che amo. 
"Non so se mio padre sia mai stato fiero di me... ma  io oggi sono fiera di me stessa. Ed è l'unica opinione che mi interessa."
Le voltai le spalle e mi avvicinai al corpo di Levin , coperto da un lenzuolo bianco. Mi asciugai le lacrime e  mi tolsi la stella di David che da ormai 29 anni portavo al collo. 
Ricordo quando dopo la morte di Talia, me la misi al collo cosi da averla sempre accanto a me. Credo che quel ciondolo d'oro, in tutti questi anni mi abbia sempre protetto dal male. Ora invece avrebbe protetto lui, ovunque si trovasse.
"Ora porterà fortuna a te. Spero che  finalmente vi siate rincontrati . " dissi adagiandola sul suo corpo.
Guardai Ducky e gli chiesi di far attenzione affinchè il ciondolo non si perdesse.
"Se anche tuo padre non lo fosse" disse l'anziano dottore. "Io sono fiero di te."





Angolo autrice:
Penultimo capitolo ;( Sembra ieri che ho iniziato la storia, eppure siamo già al 16 settembre! Mancano solo 8 giorni alla season premiere di Ncis e sono cosi emozionata che non riesco a pensar ad altro!!! Aggiornerò presto con l'ultimo capitolo, cosi finalmente vedremo comparire un'ultima volta Beth! 
Spero che vi sia piaciuto tanto... un ringraziamento speciale a tutti coloro che hanno letto la storia fin'ora!
A presto <3

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Capitolo 23
*** Ci vediamo presto, mamma. ***


Il fruscio del metallo arrrugginito , mi faceva compagnia mentre mi dondolavo su quell'altalena. 
Il sole mi illuminava il viso, ed il vento mi scompigliava i capelli tutti sciolti. Sono ormai due mesi che vengo in questo parco nella speranza di rincontrarla. Sono ormai due mesi che aspetto di rivedere quella bimba dai capelli castani. 
Ne sono successe di cose da quel giorno. Forse troppe, o forse troppo poche, sta di fatto che pian piano tutto stava ritornando alla normalità.
Continuai a dondolarmi aspettando che , anche quel giorno, fossero passate le dieci, poi mi alzai e mi diressi verso la macchina.
"Mi dispiace aver fatto tardi."
Mi fermai di colpo, e chiusi gli occhi ripensando alle parole che avevo appena sentito. Mi voltai lentamente e quando li riaprii, la vidi proprio davanti a me. Beth era diventata molto piu alta rispetto all'ultima volta. I capelli castani, con la luce del sole, glieli faceva sembrare quasi color miele.
Quando iniziai a fissarla negli occhi, lei per timore abbassò lo sguardo verso le sue mani e iniziò a rigirarsi i pollici.
"Sono due mesi che ti aspetto , Beth. Pensavo che ti fosse successo qualcosa..."
Mi avvicinai a lei, ma lei fece qualche passo per allontanarsi.
"Cosa c'è?" chiesi preoccupata.
"Ti ho sentito."
"Sentito quando, Beth?"
"Ti ho sentito quando hai detto che ti ho rovinato la vita. Ti ho sentito quando hai detto che io ti ho solo portato problemi ." disse lei iniziando a singhiozzare.
"Beth, io non l'ho mai detto!"
"Non lo hai detto ma lo pensavi!" disse lei arrabbiata.
Capii a cosa alludeva, cosi velocemente mi avvicinai a lei e le presi le mani. Lei fece per divincolarsi, poi però quando iniziai ad accarezzarla si fermò di colpo.
"Ero arrabbiata Beth. Ero arrabbiata perchè Tony era.... Non mi hai rovinato la vita. Mi hai aiutato. Non saprei come avrei fatto senza di te."
Lei rimase in silenzio, cosi io mi inginocchiai davanti a lei e le presi il viso tra le mani affinchè potesse guardarmi negli occhi.
"Cosa sei tu?" chiesi io a voce bassa. "Un angelo... un fantasma?"
"Il futuro. " rispose lei seria. "Il tuo futuro."
Una lacrima comparve sul mio viso ed iniziai a sorriderle.
"Tu sei.......?"
Non riuscii a completare la frase che mi sentii un groppo alla gola. Lei annuii, cosi io continuai:
"Tra quanto?"
Lei si inginocchiò davanti a me, e mi mise una mano sulla pancia. 
Abbassai lo sguardò incredula sul mio ventre e posizionai anch'io la mia mano su quella di Beth. Iniziai a respirare con fatica, poi le lacrime presero il sopravvento. La presi tra le braccia e la strinsi a me piu forte che potevo. Sapevo che da un  momento all'altro , lei se ne sarebbe andata. Sapevo che sarebbero passati troppi anni prima di rivederla e non volevo. Non volevo perderla.
"Non voglio che tu te ne vada."
"Cosa succede qui?" 
Tony arrivò come un fulmine alle mie spalle, e quando lentamente lasciai Beth e mi alzai di scattò, lui rivolse il suo sguardo verso la bimba ancora  inginocchiata.
"Ciao." disse semplicemente.
"Ciao " rispose Beth sorridendo. 
"Tony tu la vedi?" chiesi io incredula.
"Certo che la vedo, Zee. Cosa c'è?" mi chiese preoccupato voltandosi verso di me.
In quel momento, solo in quel momento notai che entrambi mi stavano rivolgendo  lo stesso sorriso . Un sorriso contaggioso, uno di quelli che ti lascia con il fiato sospeso.
"Niente.. " dissi prendendolo per mano.
"Allora, dove sono la tua mamma e il tuo papà?" chiese Tony rivolgendosi a Beth.
"Sono piu vicini di quanto tu possa pensare." rispose la bimba pronta.
"Ah perspicace la bimba eh?" chiese sorridendo. " Perchè stavi piangengo?" le chiese dolcemente.
"Beth mi stava raccontando una co...." dissi io riportando l'attenzione su di me. 
"Ti chiami Elisabeth?" chiese Tony incredulo.
Beth annuii.
"Allora devi essere una bimba molto intelligente nonchè bellissima. Sai anche la mia mamma si chiamava Elisabeth."
"AH si?" chiese Beth facendo finta di niente. 
Tony annuii. 
"Il mio papà e la mia mamma hanno litigato molto per scegliere il mio nome. Alla fine ne hanno decisi ben 3."
"Sul serio?" chiese divertito Tony " E quali sarebbero gli altri?"
"Jennifer - Talia ." 
A quei nomi Tony sbiancò di punto in bianco. Fece qualche passo indietro e si voltò verso di me sconvolto. Non ebbe il tempo di dire niente, che Beth scappò via.
"Aspetta un secondo" urlò Tony cercando di raggiungerla.
Beth si fermò di colpo e si voltò verso di noi. Ci sorrise,  poi mi disse : 
"לראות אותך אמא בקרוב *" 
A quelle parole, ricominciai a piangere. Dev'essere davvero bello sentire il proprio figlio pronunciare quella semplice parolina. 
Io annuii prima che scomparisse come un fulmine.
Tony si avvicinò di nuovo a me e incominciò a guardare in direzione di Beth. Mi voltai ad osservarlo quando gli stampai un bacio sulla guancia.A quel punto la sua attenzione ritornò su di me.
"Hai sentito anche tu  come si chiamava,vero ?"
Io non gli risposi.
"Chi era quell bambina, ZIva?"
"Un angelo....... Semplicemente un angelo." dissi ripensando al mio primo incontro con lei.
"Cosa c'è?" chiese Tony vedendo il mio sguardo perso nel vuoto.
Ritornai a guardarlo, poi tirai un sospiro di sollievo ed iniziai a ridere.
"Perchè ridi? Cosa c'è di tanto buffo? Ah aspetta... ho qualcosa sulla faccia?" chiese iniziando a toccarsi il viso.
Io gli presi le mani ed iniziai a dargli baci veloci sulle guancie, passando al naso, poi al collo e infine alle labbra.
"No,  il tuo viso è perfetto."
"Allora cosa c'è?"
"Ti devo dire una cosa ." dissi io ritornando seria. 



Tony sorrideva come un cretino. Mi aveva aperto e chiuso la portiera una volta salita e scesa dalla macchina. Arrivare a questo punto era davvero snervante ma sapevo che quello era il suo modo di prendersi cura di me, quindi lo lasciai fare.
Non appena le porte dell'ascensore si aprirono, Tony mi prese per mano e ci dirigemmo alla tark force.
Mcgee , Ducky, Palmer, Abby , Vance e Gibbs erano tutti li ad aspettarci.
"Eccoli finalmente " esclamò Abby . 
"Dove eravate finiti?" chiese Ducky .
"Eravamo in giro" disse Tony sorridendo dirigendosi verso la sua scrivania per togliersi il cappotto.
"Stavamo pensando di andare a festeggiare." disse Mcgee.
"Cosa c'è da festeggiare?" chiesi io.
"Mi hanno appena confermato l'affidamento di Samuel, il bambino Sudafricano." disse Palmer in prenda all'eccitazione.
"Oh mio dio" dissi io abbracciandolo. "E' una cosa stupenda"
Tony si avvicinò a lui e gli strinse la mano. Poi si accorse che in quella occassione , sarebbe stato piu ovvio un abbraccio e quindi lo abbracciò proprio come farebbe  un fratello.
"Allora stasera, visto che ci siamo, abbiamo due cose da festeggiare." disse Tony sicuro di se mettendomi un braccio intorno ai fianchi.
"Agente David." mi sentii chiamare.
Mi voltai e notai che Joshua,  l'uomo addetto alla posta aveva un pacco in mano.
"Agente David, c'è un pacco per lei."
"Un pacco per lei?" chiese Gibbs . "Da dove?"
"Tel Aviv, signore." disse Joshua pronto.
Presi il pacco tra le mani e lo posai sulla mia vecchia scrivania. Iniziai ad aprirlo, quando mi accorsi che dentro c'era un pacchetto regalo.
Prima di aprire il pacco presi un bigliettino rosa , posato sul fiocco e lo aprii accuratamente.

So che non è la stessa cosa e so anche che in tutto questo tempo non ti ho dimostrato granchè. Avevi ragione, devo prendermi le mie responsabilità e spero un giorno di iniziare con tua figlia. Tuo padre sarebbe orgoglioso di quello che fai e di quello che sei diventata. Buona fortuna per tutto. Noi siamo qui per te.                                                                      Orli 

Ps. Lei sta bene. E' un ottimo agente, proprio come sua sorella.

Aprii il pacco e quando mi accorsi del contenuto , un sorriso comparve sulle mie labbra.
"Chi lo manda?" chiese il direttore Vance.
"La cosa piu importante è : cos'è?" chiese Abby curiosa.
Presi la poca stoffa tra le mani e la mostrai agli altri. Il vestitino blu dai pois bianchi attirò subito l'attenzione di Abby, la quale lo prese tra le mani e  iniziò a dire cosa alquanto strane.
Poi ricordai: 

"Hai davvero un bel vestito." dissi io sorridendole. 
"Grazie, me l'ha regalato un'amica della mia mamma."


Amica. Beh piu che un'amica è come una madre per me. Ed è come  una nonna per te figlia mia, pensai tra me e me.
"Gliel'hai detto?" chiese Tony arrabbiato.
"Non lo sa nessuno, apparte te. "
"Sa cosa?" chiese Mcgee curioso. 
Guardai Tony, alzai le spalle in segno di resa poi Tony annunciò la grande notizia. Dopo qualche secondo di silenzio, iniziarono a battere tutti le mani. 




* = Ci vediamo presto , mamma. 


Angolo autrice:  lo so, lo so! Vi ho fatto aspettare tanto tempo ma c'è un motivo se l'ho fatto. Prima di tutto, perchè volevo aspettare la season premiere e secondo perchè il prologo di A New Beginning è arrivato a 1000 visualizzazioni :D !! Tutto grazie a voiii!!! Allora.... Jennifer Talia Elisabeth Dinozzo. Cosa ve ne pare? Se siete fan di Ncis capirete perchè la mia scelta di questi nomi. Jennifer Sheperd, Talia David e non sapendo il vero nome della madre di Tony ho deciso Beth visto che mi è sempre piaciuto Elisabeth! Un ringraziamento  va alle persone che hanno recensito la mia storia: 
  • CheesecakeTivafan;
  • slurmina;
  • LaGianolik;
  • Anny_97;
  • adetiolina;
  • lacla32;
  • TinaTiva99;
  • frencia92;
  • gaia1986;
  • 86vale86;
  • MGiuly69;
  • cm209;
Ma soprattutto un ringraziamento speciale va a AleTiva95 e scrittrice in canna. Coloro che hanno commentato con me la season premiere ma soprattutto mi hanno tenuto aggiornata su tutte le piccole novità riguardanti Ncis. Vi adoro! <3
La storia è giunta alla fine. Grazie a tutti per aver letto , alla prossima!!!
Ps: Emozionati per Past, Present and Future? Io si , da MORIRE :3 *.*

              

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