Sul punto di cadere

di __fissata
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter. 1 ***
Capitolo 2: *** Chapter. 2 ***
Capitolo 3: *** Chapter. 3 ***
Capitolo 4: *** Chapter. 4 ***
Capitolo 5: *** Chapter. 5 ***
Capitolo 6: *** Chapter. 6 ***



Capitolo 1
*** Chapter. 1 ***


Sul punto di cadere

1.

Eccolo, il momento giusto: mezzanotte, chi vuoi che mi sorprenda? Mi affiancai al mobiletto e sfilai dal pacchetto di Marlboro una sigaretta, accesi la fiammella dell’accendino (unica fonte di luce nell’oscurità del salotto) e dopo qualche secondo mi ritrovai fregata..

‘Saresti potuta uscire prima di accendere l’accendino, no?’ quella voce.. I brividi cominciarono a prendere il sopravvento sul mio corpo, ero inerme, con lo sguardo basso. Mio padre provocava in me una paura immane.
‘Metti a posto quella sigaretta’ la sua voce rauca mi fece sospirare, così feci quanto detto. Evidentemente era dell’umore giusto: sogghignai.
‘Che ti ridi, brutta puttana?!’ si avvicinò a passo felpato, fortunatamente non troppo. La sua corporatura possente in confronto alla mia minuta faceva alquanto spavento, era un tipo muscoloso quello lì. Le sue parole oltre che passive, erano per me inutili, senza senso.. Sapevo di non essere una puttana e sapevo anche che non lo sarei mai diventata, quindi non avevo nulla per cui offendermi.
‘E’ la milionesima volta che ti becco a fregarmi delle sigarette, lo sai che dovrei punirti?’ mi morsi il labbro per frenare le mie emozioni: sarei riuscita a scoppiargli a ridere in faccia.. Ma avrei avuto la peggio. Comunque sia non gli risposi, dargli torto o ragione era inutile! Avrei solo alimentato il suo odio e la sua ira.

Erano ormai cinque minuti che gli davo le spalle, lui non accennava a batter ciglio.. Sapevo che mi stava aspettando di nuovo qualcosa di losco.

Dieci minuti, ancora silenzio.. Il pavimento in legno cominciò a scricchiolare: segno che aveva avanzato di un passo.. Dov’era mia madre in quei momenti?! Ah, certo.. Nel sonno più profondo dopo l’iniezione di quella fottuta droga.. L’artefice del quale era mio padre.

‘Ho delle idee, vuoi che ti dia una regolata o torniamo a quanto fatto due mesi fa..?’ rise alle sue stesse parole.. Il sangue mi si gelò nelle vene. Per regolata intendeva mandarmi a dormire a suon di botte.. Due mesi fa invece, Dio.. Che disgusto! Violentare una figlia era forse un bene..? Era una cosa normale? Per colmare gli orgasmi di mio padre certamente lo era.. Per quanto era pazzo, anche.

Non ebbi il coraggio di rispondere, sapevo che quando non gli rispondevo si passava alla seconda fase.. Ma io non volevo rispondergli, non volevo dargliela vinta così!

‘Menomale che c’è mia figlia..’ sussurrò al mio orecchio mentre mi conficcava un ago nella pancia, quel liquido contenuto nella siringa fu iniettato nel mio corpo.. Cominciava a bruciare.. L’effetto che provavi dopo era come essere ubriachi, ti sentivi aldilà del pianeta. Quello che succede dopo non lo ricordi neanche, ti svegli la mattina col mal di testa inesauribile, e le macchie sul corpo che lasciano immaginare cos’era successo la notte precedente.

Questa è la storia di una diciassettenne che comincia col patire le pene dell’inferno grazie a suo padre.. Che grazie ad un caso ribalterà la sua vita.



Sono Ellen, ma tu puoi chiamarmi El.



Note.
Ho lasciato il mio EFP in bilico per 10 mesi, omg.
Beh, sono di nuovo qui! Spero che questa storia v'intrighi, ma questo è solo l'inizio :)
xoxo. Lasciate una recensione, plis <3




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Capitolo 2
*** Chapter. 2 ***


2.

La radiosveglia mi incita a svegliarmi. Apro gli occhi: sono in camera mia, mi fa male dappertutto. I lividi mi ricoprono il corpo e un conato di vomito s’impossessa di me, schifo.

Corro in bagno e dopo aver vomitato torno in stanza, la luce invade la mia camera appieno, lascia trasparire cosa vi è presente. La cosa più schifosa è forse quel preservativo usato la notte scorsa.. Meglio farlo sparire.

Ho provato più volte a parlare con mia madre di quello che succedeva mentre lei dormiva: non mi credeva.. Inventava cose più assurde possibili, tanto che amava quell’uomo. Diceva che quello succedeva solo quando Zayn veniva a dormire da me: falsa!

Dopo la doccia indosso una felpa larga e corro di sotto, niente colazione, lo stomaco già va per conto suo. I miei sono a lavoro, menomale! Il cellulare comincia a vibrare nella tasca dei jeans e dopo averlo afferrato, senza neanche controllare chi fosse, aziono la chiamata. E’ Zayn.

‘Pronto..?’ la mia voce è spezzata, ancora per il sonno, e perché no, anche per la scossa della notte precedente.
‘Amore, che voce..’ rise lui dall’altro lato. Zayn è sempre stato il mio migliore amico, abbiamo sempre avuto un rapporto trasparente e d’intesa. I nostri genitori si conosco da sempre.
‘Ehi, mi sono appena svegliata’ sorrido spontaneamente, un sorriso malinconico.
‘Saltiamo..?’ propose lui, riferendosi alle lezioni scolastiche.
‘Non me lo faccio ripetere due volte!’ la voce tremolante mi tradì, mentre le lacrime solcavano il mio viso. Passare del tempo con lui mi ha sempre fatto piacere. Il rumore del citofono mi fece sobbalzare, mi affrettai a chiedere chi fosse quando..
‘Apri..!!’ affrettò lui. Sentire la sua voce tramite due apparecchi era da idioti, solo lui poteva fare cose simili. Riagganciai al cellulare e mi recai ad aprire la porta.

Neanche il tempo di aprirla del tutto che mi trovavo tra le sue braccia.

‘Ma che piangi..?’ la sua voce dolce mi metteva sicurezza.
‘Zayn.. Non ne posso più..’ mi strinsi a lui. Prese un lembo della mia felpa e cominciò ad alzarla, lasciando intravedere la mia schiena nuda. I segni violacei erano accentuati e ben visibili, stessa cosa i graffi.
‘E’.. Successo di nuovo’ spezzai il silenzio.
‘Io lo ammazzo..’ nella sua voce c’era rabbia, solo questo. Sciolse l’abbraccio e abbassò nuovamente la felpa.
‘Stanotte stiamo insieme, niente scuse’ la sua faccia era seria, non pretendeva obiezioni. Annuii.
‘Andiamo..’continuò prendendomi per mano.

Eravamo per le strade di Milano, vivere lì ormai era disprezzante. Sarei voluta scappare.
‘Dove vogliamo andare?’ mi sorrise caldamente per poi poggiare il suo braccio intorno al mio collo.
‘Dovunque tu voglia’ replicai ricambiando la stretta.

Eravamo arrivati al parco, stesi sotto il nostro amato salice piangente. Zayn appoggiato al tronco ed io con la testa poggiata sul suo petto. Lo guardai negli occhi mentre lui mi accarezzava i capelli, fece un cenno di testa per farmi capire che dovevo raccontargli tutto. Oh merda, di nuovo.

Note.
Ed eccomi col secondo chapter!! :) 

Cosa ne dite?? Fatemi sapere tramite una recensione, plis <3
xoxo. Al prossimo capitolo :*


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Capitolo 3
*** Chapter. 3 ***


3.
‘Sono scesa di sotto per prendere una sigaretta..’ cominciai io, già all’iniziò mi fulminò. Odiava che io fumassi. Sbuffai.
‘Comunque sia mi ha vista e così … Mi ha punita’ tirai su col naso mentre ancora le lacrime pizzicavano gli occhi.

‘Tesoro non piangere.. E’ finita, non succederà MAI più!’ mi abbracciò lui.
‘Mai.. Te lo prometto.. Questa volta parlo sul serio ’ mi sussurrò baciandomi la tempia.
‘Mi dispiace Zayn..’ strinsi la sua camicia tra le mani.
‘Io non voglio essere un peso per te..’ sussurrai per il pianto.
‘Tu non sei un peso, non lo sarai mai’ le sue parole mi provocarono i brividi lungo la schiena. Era troppo per me, avere Zayn accanto era davvero il massimo.

‘Hai fame?’ rise sentendo il mio stomaco brontolare.
‘Già..’ m’imbarazzai.
‘Andiamo al bar’ indicò quello all’angolo del parco.
‘Ok..’ risposi per poi alzarmi.
‘Dammi una mano..’ fece la faccia da cucciolo, io risi. Gli tesi le mani e feci in modo che si alzasse.
‘Che tenero..’ risi una volta che fu in piedi.
‘Sei mia.. Mh?’ mi sorrise per poi cingermi i fianchi. Sorrisi per poi poggiare le mie labbra sulle sue. Succedeva spesso che io e lui ci baciassimo, per noi era una cosa normale ed amichevole: un bacio a stampo era poi un saluto americano, no? Mi prese per mano e ci recammo verso il bar per fare colazione.

Dopo aver ordinato le brioche al cioccolato ci sedemmo ad un tavolo e cominciammo a parlare del più e del meno.
‘La cioccolata fa male!!’ rise lui indicando la mia faccia sporca di quest’ultima. Mi ripulii di fretta.
‘Vado in bagno..’ gli feci la linguaccia afferrando la borsa.

Dopo aver sciacquato la faccia mi apprestai a prendere un fazzolettino dalla borsa, quando mi accorsi che ci fosse quella mezza sigaretta di giorni prima. L’accesi e la portai alle labbra per poi inspirare.

Cinque minuti dopo ero da Zayn, uscimmo dal bar e ci recammo di nuovo verso il famoso salice. Stesici una seconda volta Zayn mi guardò comprensivo, ma per cosa?
‘Hai fumato, scema!’ alzai un sopracciglio e puntai lo sguardo dal lato opposto.
‘Fatti gli affari tuoi..’ chiusi gli occhi mentre mi rilassavo.
‘Sai.. Dato che sei mia, gli affari tuoi sono i miei’ rise soddisfatto. Mi aveva incastrato.
‘..E tu sei mio?’ azzardai. Poggiò una mano sotto il mento, con fare teatrale, e poi mi guardò sorridente.
‘Vuoi che sia tuo..?’ mi accarezzò i capelli. Io non risposi, attesi la sua risposta.
‘Già, sono tuo e di nessun’altra..’ disse.
‘Qualsiasi cosa accada?’ cercai i suoi occhi.
‘Qualsiasi cosa accada’ disse serio.
‘Anche se ci dovessimo innamorare di qualcuno?’ insistei. Zayn mi guardò e mi accarezzò il braccio, già.. Aveva qualcosa da dirmi. A parlare dovevamo essere entrambi.

Note.
Hii! Ed eccomi qui, col terzo capitolo :)
Spero vi sia piaciuto..
Beh, anche se questa storia riguarda Zayn, non vedo perché non parlare di Cory Monteith..
RIP Finn Hudson of Glee <3
Al prossimo capitolo, recensite plis <3
xoxo.


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Capitolo 4
*** Chapter. 4 ***


4.

‘Anche se ci dovessimo innamorare di qualcuno..’ mi sorrise. Mi accoccolai tra le sue braccia e chiusi gli occhi.

Senza neanche accorgermene mi ero addormentata. Al risveglio Zayn mi stava accarezzando i capelli, possibile che con lui mi sentissi così serena ed al sicuro?

‘Hai dormito tre ore e mezza, grande!!’ sorrise. Ecco, era mezzogiorno passato.
‘Scusa..’ sorrisi.
‘Tranquilla, mi sono divertito a guardarti!’ mi fece l’occhiolino facendo del sarcasmo.
‘Che facciamo?’ mi sorrise.
‘Ho voglia di fare un giro ‘ lui approvò e decidemmo di girare per Milano. Ovviamente era davvero immensa per girovagare intorno all’intera città.

‘Guarda! Che belle collane!’ gli dissi sognante. Era un cuore spezzato, due ciondoli, dove l’uno completava l’altro unendoli. E così eravamo io e Zayn, ci completavamo.
‘Ti piacciono tanto?’ rise guardandomi.
‘Tantissimo..’ sorrisi. Zayn tirò fuori dalla tasca dei jeans due collane: identiche a quelle esposte in vetrina.
‘Questa è per te ‘ mi strinse l’occhio per poi mettermela al collo. Lui indossò l’altra e prendendo il ciondolo lo baciò. Fu in quell’istante che mi accorsi ci fosse inciso qualcosa.. Sulla sua c’era scritto ‘Ellen’ e sulla mia ‘Zayn’. Quanto poteva essere tenero?!

‘Grazie..’ mi scese una lacrima.
‘Ti voglio bene piccola’ mi abbracciò, affondando la testa nell’incavo del mio collo.



‘Si è fatto tardi, torno a casa’ gli sorrisi.
‘Ti accompagno ‘ mi prese per mano e c’incamminammo.

‘Ci vediamo oggi?’ gli chiesi una volta arrivati.
‘Alle 16:00, giusto?’ domandò.
‘Si, ok!’ sorrisi.
‘Allora alle 15:00 sarò da te..’ rise.
‘Alle 16:00’ scoppiai a ridergli in faccia di rimando.
‘A dopo piccola’ mi sorrise per poi incamminarsi verso casa sua.



Dopo aver cucinato, pranzai e decisi di salire di sopra, rinchiudendomi in camera non sarei stata disturbata da nessuno. In quell’istante però, come sfortuna desidera, entrò mio padre in casa.. Merda. Finsi di non essermene accorta e salii di sopra. Mi persi nella musica del mio mp3.

‘Complimenti, ti sei superata!’ entrò in camera mio padre. Oh, che palle.
‘Hai qualche ragazzo per la testa o sbaglio?’ il suo sguardo era impercettibile.
‘Rispondi o do fuoco a quei capelli!’ tirò fuori dalla tasca l’accendino.
‘Non ho nessuno per la testa!’ gridai. Era almeno una settimana che non gli rivolgevo parola.
‘Ah, allora la voce ce l’hai ancora’ rise sguaiatamente. Abbassai lo sguardo.
‘Frequenti ancora quel Zayn?!’ mio padre lo odiava, con tutto sé stesso. Silenzio, non risposi.
‘RISPONDI, CAZZO!’ sbraitò. Il mio cellulare cominciò a squillare.. Prima ancora che potessi prenderlo, mio padre rispose.

Note.
Hola pipol, come state??
Eccomi con il quarto capitolo :)
E boh.. Spero vi piaccia :3
Fatemi sapere cosa ne pensate tramite una recensione, plis. <3
xoxo.

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Capitolo 5
*** Chapter. 5 ***


5.

‘Chi è?’ disse in vivavoce.
‘..El?’ chiese esitante l’altra persona.
‘Mh..’ mio padre annuì per non farsi riconoscere.
‘Ah, bene! Sono Judy. Ti sei fatta viva. Perché oggi non sei venuta a scuola?!’ merda. Mio padre staccò la chiamata e lanciò il cellulare verso il muro: non si graffiò neanche.
‘Non sei andata a scuola?!?’ gridò.
‘Non mi sentivo bene..’ dissi con un filo di voce. Mio padre mi diede uno schiaffo. Il campanello cominciò a suonare insistentemente, solo Zayn avrebbe bussato in quel modo, probabilmente si era accorto di qualcosa, dalla finestra della mia camera che dava sul giardino.

‘Aspettavi qualcuno?!’ mi guardò torvo quell’uomo. Abbassai lo sguardo e mi recai verso la porta. Mio padre mi afferrò per il braccio dandomi un calcio nel fianco e facendomi finire a terra.
‘Chi cazzo è?’ mi gridò contro. Intanto il campanello continuava a suonare. Scese di sotto ancor prima che potessi sorpassarlo, e aprì la porta.

‘Ma che hai da bussare? Ah, Zayn’ disse mio padre. Zayn lo guardò serio.
‘Ma che hai da scopare tua figlia?!’ gli diede un pugno nello stomaco.

Dal piano superiore sentii tutto.

‘Non inventare stronzate’ rispose netto il mio cosiddetto papà.
‘Ellen scendi!’ gridò Zayn. Dio. Non risposi, mio padre altrimenti me l’avrebbe fatta pagare.
‘E’ andata da un’amica’ obiettò mio padre.
‘Ellen scendi, porca miseria!’ gridò ancora il mio migliore amico.

La paura m’invase.. Scendere o no?.. Il dolore al fianco era immane.

‘Esci da questa casa!’ ovviamente parlò il padrone.. Zayn corse per le scale, lo sentii dal pavimento scricchiolante.

‘El.. El!’ aprì la porta della mia stanza. Ero appoggiata al muro, il dolore persisteva ancora e le lacrime scendevano copiose lungo il mio viso, sia per la paura che per il dolore.

‘Zayn..’ sussurrai mentre lui s’inginocchiò abbracciandomi.
‘Amore è tutto ok..’ mi baciò la guancia.
‘Non ti lascio sola..’ continuò.
‘..Riesci ad alzarti?’ mi sussurrò ancora. Scossi la testa. In quell’istante mio padre irruppe in stanza.
‘Esci subito da casa mia.’ Si rivolse a Zayn. Lui lo guardò ma non lasciò la mia mano.
‘Ma ti rendi conto di quello che fai?!’ gli gridò Zayn. Non rispose.
‘Io vado a lavoro, ne riparliamo stasera ‘ questa volta si rivolse a me.

Ero lì, immobile a guardare il vuoto, col dolore che mi invadeva.
‘Sono.. Sono un fallito.. Ho promesso che non sarebbe successo nient’altro..’ gli scese una lacrima.
‘No..’ una smorfia di dolore s’impadronì del mio viso.
‘Andiamo da me..’ disse serio, aiutandomi ad alzarmi in piedi.
‘Mi cambio e andiamo..’ risposi io. Lui mi aiutò ad alzarmi ed uscì dalla stanza. Tolsi la felpa e mi accorsi dell’ennesimo livido al fianco.. E che dolore! Presi una maglia attillata e la indossai, indossai un jeans nero e le converse, poi uscii dalla stanza a fatica.
‘Sono con la moto..’ disse accarezzandomi i capelli.

Note.
Hola pipol!
Ed eccomi col quinto chapter :)
Che ne dite??
Vi è piaciutooo?? Ditemi di si *u*
Beh, spero in una vostra recensione che mi inciti a continuare al più presto :)
xoxo.

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Capitolo 6
*** Chapter. 6 ***


6.

Eravamo arrivati fuori casa sua, o anche mia dato che ci ho passato tutta la vita.
‘Mamma apri ‘ rispose Zayn dopo aver suonato al citofono. Dopo essere entrati in casa vidi sua madre venirci incontro.
‘Tricia..’ sorrisi.
‘Ma cosa sono tutti questi lividi?’ si preoccupò. Ovvio, lei non sapeva niente. Guardai Zayn che mi accarezzò i capelli, dandomi il consenso a raccontargli tutta la storia..


‘Fine..’ conclusi io.
‘E voi due non mi avete parlato mai di questa storia?!’ s’imbestialì.
‘Mia madre non vuole saperne.. Dice che sono tutte stronzate..’ cominciai a piangere portando le mani agli occhi. Non volevo mostrarmi debole ma in certi casi veniva naturale.
‘Ehi.. Stai tranquilla. Stasera dormi qui, ok? Parlo io con tua madre’ mi sorrise Tricia. Annuii, asciugandomi le lacrime con la manica della maglia.


‘Ti voglio bene..’ mi sorrise Zayn per poi abbracciarmi. Eravamo stesi sul letto di camera sua.
‘Anche io Zayn.. Menomale che ci sei..’ ricambiai la stretta.
‘Buonanotte!!’ gridò ridendo Yaser, il padre di Zayn. Probabilmente aveva ascoltato la nostra semi-chiacchierata. Sorrisi a Zayn e chiusi gli occhi e mi lasciai andare ad un sonno profondo.


‘Ehi, dormigliona! Sveglia!’ cominciò ad accarezzarmi Zayn.
‘Cinque minuti..’ mugugnai.
‘Quando è così vado ad aprire le tende!’ si apprestò verso la finestra.
‘NOOOOOO! Ok, mi alzo..’ Solo lui sapeva quant’odiassi la luce del sole appena sveglia. Era qualcosa di snervante, riusciva a rovinarmi l’intera giornata. Aprii gli occhi e, dopo averli stropicciati, mi alzai a fatica per i dolori procurati ancora dai lividi.
‘Ti fanno tanto male?’ disse Zayn abbassando lo sguardo. Era lì, fermo davanti a me, come un cane bastonato e le mani serrate in due pugni.
‘No, stai tranquillo ‘ tentai di rassicurarlo, accarezzandogli il braccio.
‘Non dirmi stronzate’ s’inginocchiò poggiando i gomiti sulle mie gambe, dato che ero seduta sull’orlo del letto.
‘..E’ impossibile che tu non senta dolore. A meno che tu non sia un alieno?!’ mi sorrise accarezzandomi la guancia.
‘Zayn..’ provai a dire qualcosa ma lui m’interruppe.
‘Non dire niente..’ mi sussurrò alzandosi in piedi e avventandosi sulle mie labbra. Adesso lui era sopra di me, mentre le sue labbra premevano sulle mie.
‘Non provare mai a mentirmi El, io riesco a capire anche quando menti..’ mi guardò intensamente.

‘Cosa provi per me?’ disse intrecciando le sue mani con le mie. Il mio sguardo era più che sbalordito.. Perché mi faceva una domanda simile? Non c’avevo mai pensato, lui è sempre stato il mio migliore amico: solo questo.

Note.
Ma ciaaaao, eccomi con il sesto capitolo! 
Scusatemi per il ritardo XD
COSA MI DITE DI 'Best Song Ever'???? 
IO AMO QUEL VIDEO*-*
E del capitolo? :)
Spero in una vostra recensione <3
xoxo.


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