Super high school level sidekick

di EclecticFirst
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: La maschera che urlò ***
Capitolo 2: *** Veleni dal sapore dolce e lance affilate ***
Capitolo 3: *** Interludio: Il sangue non li fermerà ***



Capitolo 1
*** Prologo: La maschera che urlò ***


"I-io...mi fidavo di te. Perché...dimmi perché...!"
La lama di un coltello recise per sempre le ultime parole di quella frase, carica di una disperazione senza limiti.


1.55 A.M.
La solita, fastidiosa voce di Monokuma, viscida come un serpente, fuoriuscì da tutti gli altoparlanti presenti nell'Accademia Privata Kibougamine: tuttavia, non era il solito annuncio mattutino delle ore 7.00, che invitava gli studenti a dare il meglio di sé nella giornata che li attendeva.
Dopotutto, giungeva nel cuore della notte.
Stavolta, la natura del messaggio era profondamente diversa.
"Attenzione!!! Attenzione! Visto che un cadavere è stato ritrovato da almeno tre persone, ha inizio l'Investigazione! Osservate ogni cosa, cercate in ogni anfratto, per trovare indizi che possano condurvi alla verità!
Tra poche ore si terrà il Class Trial, per individuare il Villain che ha spezzato la nostra pacifica vita scolastica!
Vi consiglio di trovare il colpevole, o le conseguenze saranno piuttosto spiacevoli...
In ogni caso, potremo di sicuro divertirci con una bella esecuzione...upupupu. Presentatevi in palestra tra un'ora, vi spiegherò i dettagli ."

~ ~ ~

Mentre la filodiffusione informava tutti dell'accaduto, Sayaka Maizono, nella ex stanza di Naegi, si stava medicando la ferita sul polso destro che le era stata inferta da Kuwata, usando come meglio poteva della semplice carta igienica: sarebbe stato rischioso lavare via ogni traccia dal proprio corpo in lavanderia durante la notte, per il rischio di incontrare qualcuno lungo il tragitto, quindi aveva deciso di aspettare le 7 del mattino per poter disporre dell'acqua direttamente in camera...
Dopo aver pulito la propria camera, intendeva andare nella "nuova" stanza di Naegi, per eliminare eventuali indizi potenzialmente pericolosi per lei, ma...
Dannazione, di già??? Questa non ci voleva...
Diversi pensieri le affollavano la mente, come la sua stoltezza nel decidere di lasciare incustodita la stanza adiacente, ma era stata via solo per quindici minuti...
Ormai il danno è fatto.
Rimanere nella propria stanza sarebbe sembrato sospetto, quindi non aveva altra scelta. Indossò una giacca di colore scuro con maniche lunghe, per coprire la ferita: alla prima occasione, avrebbe trovato un modo più efficace per curarsi.
Indugiò per un attimo sul pomello della porta, mentre usciva: aveva fatto la cosa giusta, poche ore prima?
Ovviamente.
Ho dato ogni cosa, per il mio sogno, e quel maledetto orso non me lo strapperà via.
Non saranno delle sciocche convinzioni morali a fermarmi.

Esisteva un solo modo per "diplomarsi" ed uscire da quell'incubo, camminando sui cadaveri dei suoi "compagni".
Doveva farlo, per sapere cosa era successo al suo gruppo di idol. Alla sua "famiglia".
Più risoluta che mai, svoltando a destra raggiunse immediatamente il luogo del delitto...


~ ~ ~

Come immaginava, gli altri erano già tutti presenti: diverse voci, dai toni più disparati, combattevano per farsi sentire, in un insieme non ben identificato che rendeva il tutto una piccola Babele. Nel corridoio, Maizono vide Fukawa (Super High-School Level Writer) in evidente stato confusionale, ed Asahina (Super High-School Level Swimming Pro): quest'ultima bloccò la strada verso la camera, e le rivolse la parola:
"Aspetta, Sayaka...forse non dovresti entrare...vieni con me in caffetteria, mangiamo qualche donut insieme, che ne dici?"
Le sue parole e il sorriso a dir poco forzato tradivano una certa ansia, ma prima che la Super Duper Idol potesse risponderle, la titanica Sakura Oogami (Super High-School Level Martial Artist) si avvicinò, e mise una mano sulla spalla di Asahina dicendo, con tono grave:
"Lascia perdere, Aoi...la caffetteria è chiusa, durante la notte, ma sarebbe comunque inutile...Maizono dovrà affrontare l'accaduto, prima o poi. Non esiste via di fuga."
Sayaka aveva già immaginato questo tipo di discorsi, da parte dei suoi "amici"...era il momento adatto per indossare una delle sue "maschere", che tanto l'avevano aiutata a conquistare la fiducia della gente in passato...
Una volta liberatosi il passaggio, Sayaka entrò nella stanza di Naegi camminando lentamente, quasi come se avesse paura di scivolare...in effetti, c'era un ottimo motivo per procedere con cautela, visto che l'ambiente presentava alcune pozze di sangue.
Vedendola, tutti si ammutolirono: sapeva che, in quel momento, l'attenzione generale era rivolta a lei, e alle sue azioni, ma non c'era problema, dal momento che aveva già ideato un copione per quello che avrebbe trovato nella stanza.
Ecco il primo.
Il corpo di Kuwata Leon, degno del titolo di Super High-School Level Baseball Star per le sue abilità nello sport, giaceva di fronte al letto. Poteva sembrare che stesse dormendo, se non fosse stato per il sangue, proveniente da una profonda ferita al fianco sinistro, che aveva macchiato la sua candida giacchetta, e donato al pavimento un macabro aspetto.
Faccia sconvolta. Ok, mi stanno guardando tutti, sapendo che la prossima scoperta sarà agghiacciante. È troppo facile, con le persone...basta dar loro ciò che vogliono, o mostrare un comportamento che hanno previsto, e subito abbassano la guardia, incantate dall'illusione di avere il controllo della situazione.
Non vorrai deludere il tuo pubblico di oggi, vero, Sayaka Maizono? Avanti, mostra loro la tua bravura.

Una ragazza era in ginocchio sul pavimento, intenta ad esaminare qualcosa. All'improvviso, si voltò.
Fu l'unica persona a non mostrare la benché minima reazione alla "maschera" impaurita che Sayaka aveva preparato per quell'occasione.
Era Kyouko Kirigiri. Una delle più grandi incognite di quel perverso "gioco". Un ostacolo molto pericoloso.
Si alzò senza pronunciare una parola, e lasciò libera la vista della seconda "sorpresa" che quella camera celava. La vitalità degli occhi di Makoto Naegi, il Super High-School Level Lucky Student era solo un lontano ricordo.
Il ragazzo era appoggiato al muro, ma non stava riposando.
Quasi un giocattolo rotto, abbandonato a se stesso da un bambino viziato.
L'anonima giacca nera, che il giovane indossava su una ancor più anonima e normalissima felpa verde, si era di recente arricchita di un nuovo colore, che scintillava illuminato dall'asettica luce al neon della stanza.
L'urlo di Sayaka fu l'ultimo ingrediente di una malefica ricetta, che aveva come fine ultimo la realizzazione del suo piano, della sua ultima speranza, a costo della disperazione altrui.

"N-N-N-N-NAEGI-KUN? NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!"






Note dell'autore:
Salve a tutti, stavolta ho deciso di cimentarmi con Dangan Ronpa: l'idea per questa ff è nata giocando al primo capitolo. Mentre risolvevo il caso, mi chiedevo quali azioni avrebbe compiuto Sayaka Maizono, nel tentativo di "diplomarsi", se il destino fosse stato più clemente con lei, e come avrebbe cercato di ingannare gli altri studenti...è la mia prima serie, quindi ho un po' di timore, ma mi impegnerò affinché il risultato possa essere piacevole/interessante da leggere. (Cercherò di essere quanto più IC possibile)
Se il prologo vi è piaciuto (ma anche se avete critiche, sono sempre ben accette, purché motivate), ed avete un po' di tempo, lasciate pure una recensione: mi farebbe davvero piacere leggere le vostre opinioni.
Detto questo, vi saluto, alla prossima!

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Capitolo 2
*** Veleni dal sapore dolce e lance affilate ***


(Nota preliminare al testo: le parti in corsivo rappresentano i pensieri di Sayaka Maizono. Detto ciò, vi auguro buona lettura)



La strada dalla caffetteria (aperta da Monokuma in via del tutto eccezionale) all’infermeria non era molto lunga, ma a Sayaka Maizono sembrò che non finisse mai: ad ogni passo per gli inquietanti corridoi della scuola, malediceva, tra sé e sé, la propria disattenzione, per non esser stata in grado di insabbiare in tempo ogni prova…
Tuttavia, ciò che l’aveva lasciata davvero di stucco era scoprire che Naegi era ancora vivo…il rimorso aveva forse frenato la veemenza della sua mano, mentre sferrava il colpo di grazia al suo ex-amico, che aveva praticamente deciso di pugnalare alle spalle, dopo avergli promesso di essere la sua ‘Super High-school Level Sidekick’?


Hanno trovato il corpo troppo presto, quindi non ho avuto il tempo di accorgermi di questo ‘errore’ così grave…maledizione!!! E che sia maledetta quella Kyoko Kirigiri! Non avrà mica fiutato qualcosa?
No, non credo…tuttavia…devo zittire il mio ex compagno di scuola…e stavolta per sempre.

Giunta di fronte all’infermeria, aprì con cautela la doppia porta, ed entrò.
Sorprendentemente, all’interno non c’era nessuno, eccetto…Naegi.
Era disteso su un lettino simile a quelli in uso negli ospedali, privo di conoscenza: era stato lavato e medicato, e ora indossava un lungo camice da paziente; era impossibile non notare, in quella scena, la flebo inserita nel braccio destro del ragazzo.

Non c’è nessuno a guardarmi, in questo momento…potrei…approfittarne per...cambiare il contenuto della flebo…sembrerà un incidente, giustificato dalle ferite piuttosto gravi che ha subito…
Cercando in uno scaffale semivuoto, trovò solo una piccola boccetta di sonnifero…non era molto, ma di sicuro una dose eccessiva di quello al posto del medicinale che era somministrato in quel momento sarebbe stata sicuramente fatale per il povero Naegi…

Lo scambio avvenne senza problemi.
E’ fatta…
La ragazza si lasciò sfuggire una piccola risata, sottovoce…”…ih ih ih…”
“Upupupu…”
“Cosa?” L’Idol si allontanò di scatto da Naegi e, voltandosi, vide Monokuma in tutto il suo bicromatico splendore, che ridacchiava. “COSA CI FAI TU QUI???” ...non era riuscita a trattenersi, quell’improvvisa apparizione l’aveva fatta quasi svenire per la paura.
“Upupupu…potrei farti la stessa domanda, Sayaka Maizono…comunque, per risponderti… in quanto Preside, ho a cuore la salute dei miei studenti, quindi sono venuto a controllare che tutto fosse tranquillo…”
Mentre la porta dell’infermeria si apriva, un’altra voce si intromise nella discussione:
“Dunque avresti a cuore la nostra salute? Tsk, non ascoltare le sue sciocchezze…l’ho chiamato io, per chiedergli una cosa, tutto qui. Piuttosto, il motivo della tua visita a Naegi? Mi pareva che avessimo concordato tutti insieme che l’avrei assistito io, giusto?”

Quella voce priva di tonalità, che non lasciava trasparire alcuna emozione.
Quell’odioso atteggiamento di distacco totale verso il mondo esterno, anche in casi estremi come il ritrovamento di cadaveri.
Ma, soprattutto…quegli occhi viola, così vivi nell’analizzare il più insignificante dettaglio. Ogni volta che osava entrare in contatto visivo con lei, Sayaka si sentiva scrutata fin nel profondo.
Di nuovo lei. Non. La. Sopporto. Beh, devo fare attenzione ad ogni parola che dico, e ad ogni mio gesto.
Questa qui sembra quasi dotata di un sesto senso…

“Oh, sei tu, Kirigiri…ecco, ero venuta qui per vedere le condizioni di Naegi…in effetti, mi sembrava strano non vederti nei paraggi, visto che ti sei così gentilmente offerta come infermiera…”
Più di cinquanta minuti prima, quando tutti erano riuniti sulla scena del delitto, ad offrirsi era stato inizialmente quello sciocco maniaco delle regole di Ishimaru, ma tutti avevano poi deciso di affidarsi a Kirigiri…questo aveva posto Sayaka in una situazione di netto svantaggio, visto che esisteva il concreto rischio che Naegi si risvegliasse, e raccontasse la verità.
La risposta giunse immediatamente:
“La sua situazione non è delle migliori, ma sembra che sia fuori pericolo…tuttavia, è impossibile che si svegli nel giro delle prossime 24 ore…temo proprio che questo Class Trial, qualunque cosa sia, dovrà tenersi senza di lui…e anche senza di me, visto che dovrò controllarlo assiduamente, per rimediare ad eventuali complicazioni.”
Non si è accorta di nulla, quindi? Meglio così. Mmm, meglio continuare con il copione da “Amica preoccupata”…
“Capisco…senti, non ti andrebbe di fare un po’ a cambio, Kirigiri? E’ quasi un’ora che ti prendi cura di lui, sarai stanca, come tutti noi…dopotutto, questa tragedia ci ha colpito nel cuore della notte, e-“
“Non c’è problema, sono abituata a questo genere di sforzo…piuttosto, non dovresti avviarti verso la palestra, Maizono? Tra poco il qui presente Monokuma chiarirà i dettagli del Class Trial…giusto?”
La domanda finale della frase fu rivolta direttamente al buffo orso, che rispose con una piccola smorfia, mentre il suo occhio sinistro brillava di luce rossastra:
”Upupupu…proprio così…ci vediamo tra poco, cara Sayaka, sarà di sicuro uno spasso!”
Sparì all’improvviso, così come era arrivato.
Con aria innocente, Sayaka si rivolse nuovamente alla misteriosa Super Highschool Level:
“Senti, Kirigiri…volevo chiederti un’ultima cosa. Al momento dell’annuncio, Monokuma ha parlato di ‘trovare il colpevole’ nel Class Trial…dunque non è stato lui ad… (una piccola pausa ricca di pathos, perfetto) uccidere Kuwata? A far del male a Naegi?”
“Io…non posso dirtelo con certezza. Ma credo che sia ora che tu vada.” L’idol stava per uscire dalla stanza, quando Kyoko aggiunse “mm…Sayaka? Non importa chi è stato, stai pur certa che troverò il colpevole. Inoltre, ti assicuro che presto potrai riabbracciare Naegi, mi impegnerò affinché si riprenda il prima possibile.”
Il discorso finì lì.
Quando le porte dell’infermeria si chiusero alle sue spalle, Sayaka tirò un profondo sospiro di sollievo.
Sei una sciocca, Kyoko Kirigiri…evidentemente, mi ero preoccupata per nulla…sappi che, poco fa, con quelle tue ultime parole hai dimostrato di aver imboccato la strada dell’oblio…
La fine di Naegi è ormai certa, ora devo solo giocar bene le mie carte in questo misterioso “Class Trial”, con gli altri studenti, e presto tornerò alla mia vita di sempre…



. . .


Qualche minuto dopo…

Andando verso la palestra, Sayaka incontrò la Super Highschool Level Fashionista nel Gymnasium, appoggiata alla parete adiacente alla teca dei trofei, con lo sguardo perso nel vuoto.
Preferirei ignorarla, ma forse è meglio comportarsi normalmente, salutandola… visto che queste sono le sue ultime ore, perché negarle una gentilezza, anche se falsa?
“Ehilà, Junko!” l’energia e l’allegria di quelle parole sembravano davvero degne di un’idol.
Nessuna risposta. L’altra continuò a giocherellare con i propri capelli, fermandosi, di tanto in tanto, a contemplare il dorso della mano destra.
Possibile che non mi abbia sentito chiamarla per nome? Eppure siamo da sole, in questa stanza…
“TERRA CHIAMA ENOSHIMA JUNKO!”
Stavolta deve avermi sentito per forza. L’ipotesi era corretta, visto che Junko, come appena svegliatasi da un sogno profondo, si avvicinò a lei, salutandola in pratica con uno sbadiglio, prima di proferire parola: “Oh, Sayaka! Perdonami per la scortesia…sai, ho un sonno…allora, come sta il nostro piccolo Lucky Student?”
Sayaka la informò velocemente della situazione, e l’altra, mostrando uno splendido sorriso, continuò a parlare: “Bene, questo mi rende contenta…siamo tutti già abbastanza scossi per la morte di Leon, un’altra vittima non potrebbe che peggiorare le cose…
Sai...ieri, in lavanderia, ho trascorso un po’ di tempo con Naegi, e mi ha dato l’impressione di essere un tipo…a posto. Mi dispiacerebbe se dovesse succedergli qualcosa…è completamente differente da noi, sarà perché è l’unico senza particolari qualità in questo strambo gruppo di quindici “Super Qualcosa”?
Tuttavia, credo che avere una persona ‘normale’ tra noi non può che essere un bene…”

Perché vuole attaccare bottone con me? L’appuntamento con Monokuma è imminente… “La banale normalità è sopravvalutata.” Quella frase stupì la stessa Sayaka, che l’aveva pronunciata quasi senza pensare. Per quel che la riguardava, la sua vita era davvero iniziata nel momento in cui, dopo infinite tribolazioni, si era affermata come Idol: una piccola stella, un punto di riferimento per molti, benedetta dalle luci della ribalta e dal supporto di milioni di fan che stravedevano per lei.
Tornare ad una vita “normale”, o restare imprigionata alla Kibougamine per sempre erano, dal suo punto di vista, prospettive peggiori della morte.
“Secondo me, invece, ti sbagli.” lo sguardo di Junko si incupì all’improvviso, mentre pronunciava quelle parole. “E’ in quella che tu chiami “banale normalità” che le persone trovano il vero equilibrio…una famiglia, degli amici, la scuola, le piccole preoccupazioni quotidiane…il conforto di un fratello…o…di una sorella…” si interruppe all’improvviso. “Scusami, sono decisamente andata fuori tema…andiamo in palestra, che ne dici? Voglio proprio vedere cosa si inventerà stavolta quell’insopportabile orso…”


Pochi minuti dopo, Junko Enoshima giaceva a terra nella Palestra, trafitta da lance che sembravano uscite da un videogame fantasy, scagliate da Monokuma come punizione per la tracotanza mostrata nei suoi confronti.
Tutto quel che era stata, i suoi sentimenti, i suoi ricordi, la sua vita...finiva in quel luogo.
La disperazione aveva mietuto la sua seconda vittima.
E la situazione era destinata unicamente a peggiorare, con il Class Trial alle porte.


. . .



Note dell’autore:
Rieccomi qui, spero che questo secondo capitolo sia stato di vostro gradimento…magari la storia procede un po’ lentamente, ma reputo tutti questi passaggi necessari al suo svolgimento…nel prossimo capitolo: Class Trial!
Importante: ho modificato i "titoli" degli studenti utilizzando quelli ufficiali, annunciati di recente (per esempio, il "Bookworm" riferito a Fukawa è ora "Writer").
(Come sempre, tutti i diritti per i personaggi e il soggetto originali vanno ai rispettivi proprietari, questa è solo una fan fiction scritta per divertimento)

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Capitolo 3
*** Interludio: Il sangue non li fermerà ***


(Nota preliminare al testo: le parti in corsivo rappresentano i pensieri di Sayaka Maizono. Detto ciò, vi auguro buona lettura)



“Non c’è tempo da perdere. Se avete voglia di restare qui a piangere sul cadavere di una sciocca, che ha trasgredito poche, semplici regole, fate pure. Io ho una vita ben più preziosa da difendere, che al contrario di quella di Enoshima può ancora essere salvata: la mia.”
Fu un silenzio assoluto a rispondere alle parole di Togami, che se ne andò senza dire altro, con un incedere degno di un re: i suoi passi decisi scandivano il tempo dato agli altri per tentare di dire qualcosa, ma nessuno osò dare forma di parola ai propri pensieri.
Come potergli replicare? Pur nella brutalità di quell’affermazione, espressa col tono di chi considera il proprio interlocutore alla stregua di un’ameba, aveva perfettamente ragione. Tuttavia, lo shock era stato troppo grande, probabilmente era la prima volta che gli occhi di quegli adolescenti assistevano in prima persona ad un omicidio, visto che con Kuwata erano giunti a delitto compiuto: non c’erano filtri, censure o televisioni da spegnere con un semplice tasto, solo il sangue ancora caldo che continuava a scorrere, inesorabilmente.
In realtà, nella tempesta di paura, disperazione ed ansia che affollava le menti di ognuno, la mente di una persona ben precisa stava osservando con rigida fermezza lo svolgersi degli eventi, lasciando trasparire all’esterno solo ciò che desiderava mostrare agli altri, ovvero una povera idol strappata alla luce del palcoscenico per esibirsi in quel piccolo inferno: Sayaka Maizono.
Togami-kun, potrai anche essere l’erede di un grande impero, ma per me non sei altro che un ostacolo semplicemente più ostico del normale. Cadrai anche tu. Ormai è questo…il cammino che ho deciso di intraprendere.
L’incantesimo che sigillava ogni suono si spezzò improvvisamente, infranto dai singhiozzi di chi non poteva trattenere le lacrime, una persona pacifica che non riusciva a vedere alcuna soluzione alla situazione attuale nel sistema binario che da sempre considerava un inestimabile alleato.
“Kuwata…ed ora Maizono…e la vita di Naegi è appesa ad un filo…come…come possiamo sperare di uscire vivi da questo gioco? Ed io…che sono così…debole…” L’ultima parola fu pronunciata con un filo di voce, udibile a malapena, ma le sincere lacrime di Fujisaki erano come tanti piccoli specchi della sua anima e dei suoi sentimenti, che si infrangevano in mille pezzi al contatto col suolo. Mentre osservava il pavimento, quasi immobile, un’ombra si stagliò su di lei: era il SHSL Biker, Mondo Oowada.
Quasi minaccioso, Mondo guardò dritto negli occhi Fujisaki, per poi gridare a pieni polmoni, rivolgendosi a tutti i presenti: “ALLORA, VOGLIAMO RIMANERE COSI’ ANCORA A LUNGO? DOBBIAMO ESSERE FORTI! ALZIAMOCI, ED ANDIAMO A FARE A PEZZI QUEL LURIDO ORSO!”. Dopo aver detto ciò, si voltò verso la SHSL Programmer, e le tese la mano, dicendo: “Noi…ce la faremo, ok? E adesso smettila di piangere!”.
Inizialmente confusa, la ragazza osservò meglio Mondo, e notò che non mancava qualcosa nel suo abbigliamento, il vero e proprio “marchio di fabbrica” del suo stile da motociclista: guardandosi attorno, vide che il corpo di Enoshima, violato pochi minuti prima dalle infinite lance di Monokuma, era stato coperto da una giacca. Sul retro, la scritta “Crazy Diamonds”, attorno all’immagine di un diamante.
Fujisaki capì. Avrebbero pianto i loro morti più tardi, ora era il momento di agire. Afferrò con uno spirito rinnovato la mano che le era stata offerta, ringraziando l’amico.
“E credi di poter affrontare nuovamente a pugni Monokuma? Accomodati pure, ma sai come è finita l’altra volta…se non fosse stato per Kirigiri, ora saresti solo un diamante in frantumi, motociclista impulsivo!”
La voce di Celestia Ludenberg era tagliente come una katana affilata, e in particolare il concetto di “diamante in frantumi” sembrò colpire profondamente Mondo, per ragioni sconosciute; tuttavia, prima che questi potesse replicare, la misteriosa SHSL Gambler continuò: “Hai ragione, è il momento di agire…ma dovremmo farlo con le carte che ci sono state affidate dal banco, non credi?”. Un sorriso quasi inquietante si formò sul volto della ragazza, probabilmente abituata a dissimulare le proprie emozioni dietro un paramento di abiti sontuosi, che richiamavano ere decadenti del passato.
Fino a quel momento, Sayaka era rimasta in silenzio, ma era giunta l’ora di prendere in mano la situazione, quindi iniziò a parlare: “S-se le parole di Monokuma sono veritiere…dobbiamo trovare delle prove per smascherare il colpevole, prima del Class Trial, giusto?”
Un pizzico di timore nella mia voce, non posso lasciare che il mio personaggio sembri troppo sicuro di sé, no?
Credevo che gli unici avversari degni di nota potessero essere Kirigiri e Togami, e invece…
Una programmatrice, esperta nel manipolare il mondo dei dati.
Un ingenuo ma determinato biker, in grado di risollevare il morale degli altri nei momenti di difficoltà.
E, per finire, la regina del tavolo da gioco, i cui assi sono ben nascosti da un abbigliamento eccentrico, ma che può trarre in inganno.
Occorre fare molta attenzione…un solo passo falso potrebbe costarmi molto caro.

Le vite degli studenti dell’Accademia Kibougamine dipendevano dal risultato del diabolico gioco ideato da Monokuma, riassunto nella dicitura ‘Class Trial’: un vero e proprio colosseo, in cui combattere e fronteggiare gli avversari a colpi di logica e verità. Avendo come premesse queste regole, e delle prove false fabbricate ad hoc ad aiutarla, un’unica convinzione guidava Sayaka.
Sarà la mia verità a prevalere.
La flebile speranza nata dal sangue altrui era ormai la sua unica ancora di salvezza.



Note dell’autore:
(Ho preferito utilizzare il titolo di “Biker” per Mondo, perché la scelta ufficiale “Gangster” stona con un certo personaggio dell’universo di Dangan Ronpa…spero non vi dispiaccia) Finalmente il terzo capitolo della long: perdonatemi per aver aggiornato dopo secoli, spero che ci sia ancora qualcuno a cui interessi questo “what if?” dedicato a Sayaka. Nelle note dell’ultimo aggiornamento avevo promesso il Class Trial, ma dopo aver riflettuto, ho preferito non saltare direttamente al clou della narrazione, quindi ecco questo capitolo, che si focalizza anche sugli altri personaggi…spero vi sia piaciuto, ho preferito agire in questo modo perché, avendo molti “attori” da manovrare, mi sembrava ingiusto lasciarli come inutili “manichini” in mezzo alla scena, perciò ho cercato di donar loro un minimo di caratterizzazione. Se il mio intento si sia poi realizzato, sta a voi giudicarlo. Un'altra piccola nota: come forse avrete notato, ho cambiato i titoli dei capitoli precedenti, relazionandoli in modo diretto con il contenuto della storia. Spero di aggiornare il prima possibile!
Alla prossima,
-EclecticFirst

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