Afraid to love

di You_are_my_sunshine
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9. ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10. ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


 


“ Audrey Conrad? “

Rilesse per la ventesima volta quel nome.  Harry inspirò a fondo, aveva cose migliori da fare che girare per Londra alla ricerca di questa ragazza. In quei giorni la sua pazienza  aveva già raggiunto un limite per colpa del management e di quelle interviste incessanti e invadenti, per non parlare di Taylor, forse quella era la causa maggiore della sua pazienza esaurita. In più se non fosse stato per il management, ora lui non sarebbe stato lì.

La vita all’inizio della carriera era stata più facile. Non che fosse passato molto tempo, solo che sembrava tanto …

“ quassù! “

Riconobbe la voce femminile per averla sentita al telefono così indietreggiò di un passo ed inclinò la testa per vedere da dove proveniva. C’era un soppalco  pieno di vestiti e, se ne accorse in quel momento, persone . C’era musica a un volume non troppo alto perciò era riuscito a sentire bene la voce di Erin.  Vide una chioma bionda e davanti a lei una donna indaffarata con pennelli strani armeggiare sulla proprietaria di quella chioma . Doveva essere Audrey, la sua preda.

Rivoleva la versione semplice di quella vita.

“ ci siamo già parlati al telefono “

“ le sarà di sicuro piaciuto. A quanto pare la mia voce al telefono risulta molto sexy “ .

In effetti al telefono la voce era sexy, o almeno Harry l’aveva pensato al momento.  Certo, prima che lei riattaccasse poco gentilmente. Nessuno riattaccava il telefono in faccia ad Harry Styles. E lui era rimasto a fissare la cornetta del telefono per almeno dieci minuti prima di riattaccare a sua volta .

“ Ha detto che era troppo occupata per passare in studio da noi, quindi ho deciso di venire di pers..”

“ E, come può ben vedere, sono ancora occupata. Non capisco perché tanta fretta. Giorno più, giorno meno non cambia poi molto! A meno che non si tratti di un intervento vitale signor Styles. “  Fantastico, esattamente ciò che gli ci voleva. Già non era stata sua la scelta di andare a parlare con questa Audrey, anche  perché non capiva perché spettasse proprio a lui su i 5 componenti della band. ‘ Perchè tu hai più fascino Harry’ ecco la scusa che gli avevano rifilato. Fesso, ecco cosa era!

“ In linea di massima sarei d’accordo con lei, ma il management ha insistito parecchio , e penso che entrambi sappiamo quanto possano essere convincenti e persuasivi.. “

Bè, aveva omesso che l’avevano praticamente minacciato per andare là, ma decise che non era il caso di rendersi tanto ridicolo. In fondo, lui ci teneva alla sua virilità, e dare l’impressione di essere un ventenne intimorito dal management non era proprio il massimo per la sua figura, anche se rispecchiava la verità.

“ un altro giorno non avrebbe cambiato le cose e avrei potuto fare questo servizio senza intoppi “ 

Harry guardò quella massa di capelli biondi e ricci scuotersi spazientita .

“ Bè adesso sono qui ad ogni modo. C’è qualche possibilità che possa scendere a parlare con me cinque minuti prima di iniziare il servizio? “

“ C’è, sempre però che me lo chieda con gentilezza. “ disse decisa.

Lui inspirò a fondo e a denti stretti disse : “ Per favore “

“ Va bene, ora scendo “ disse lei cominciando ad alzarsi dalla sua postazione. Indietreggiando Harry si guardò attorno, mentre Audrey scendeva dal soppalco. La stanza era piena di fondali per servizi fotografici, luci e strumenti professionali . Quando due piedi scalzi ma con unghie perfettamente smaltate apparvero nel suo campo visivo, Harry alzò lentamente gli occhi e vide un corpo avvolto in una vestaglia nera di seta, poi arrivò al volto. E rimase a bocca aperta. E lui non restava mai a bocca aperta.  Lei arricciò le labbra in un sorriso compiaciuto.

“ Sei tu? “ disse, ma non sembrava poi troppo sorpresa.

Tu sei Audrey Conrad? “

“ E tu sei Harry Styles!” Allargò le labbra in un sorriso. “ Bene, bene. Molto interessante. “

 Audrey  era una modella italiana che aveva appena firmato un contratto con la casa di moda inglese Burberry, il che segnava un gran passo avanti per la sua carriera. Aveva appena ventuno anni ed era entrata in quel mondo un paio d’anni prima. Era stata scoperta da Armani, poi aveva avuto l’onore di lavorare con molte altre case di moda italiane, e ora le si era presentata anche questa occasione a Londra. Era determinata ad allargare gli orizzonti della sua carriera, e ci stava davvero riuscendo.

Era arrivata a Londra da poco più di due settimane, e quello che Harry aveva interrotto ancora prima che iniziasse, era appunto il primo servizio fotografico con Burberry.

Da quando era arrivata là, la vita di Audrey era decisamente cambiata. Fortunatamente conosceva già alcune modelle inglesi che poteva considerare buone amiche, e tra queste rientrava Kelly, la sua migliore amica. Si conoscevano sin da quando erano poco più che ragazze, si erano incontrate a un concorso di moda, e poi successivamente a molte sfilate e servizi fotografici, e il loro rapporto si era rafforzato sempre più, e ora che vivevano nella stessa città, erano diventate davvero inseparabili.

Ad ogni modo, la cosa più importante da quando Audrey era arrivata in Inghilterra, era il fatto che avesse stabilito con quasi il 100 per cento di sicurezza che lui fosse Harry Styles, e dopo quel piccolo incontro la certezza era totale.

Audrey continuò a sorridere, pensando a quanto fosse stata ingenua, ma in quel periodo non conosceva molto bene la faccia dei membri dei One Direction, sebbene fossero la band più famosa del mondo, lei sembrava troppo presa dalla sua vita e dal suo lavoro per prestare tanta attenzione a cinque ragazzi che mandavano in subbuglio gli ormoni di migliaia di ragazzine. E lei, in fondo, rientrava tra di esse visto quanto era accaduto.

Harry strinse i pugni nelle tasche dei pantaloni e ricambiò il sorriso di Audrey  determinato a rimanere serio. L’ultima volta era stato preso all’amo proprio per un sorriso, no?

<< Non è possibile che tu sia Audrey  Conrad. “ disse. Certo, non gli aveva detto come si chiamava la volta precedente e alla fine lui ricordava di averla chiamata Bionda.

Audrey  incrociò le braccia sotto il petto ed inclinò leggermente la testa, una lunga ciocca di capelli biondi le ricadde sul collo. “ E perché no? “ chiese poi.

“ Perché non passerò i prossimi mesi a lavorare con te dopo.. “

“ una notte di sesso sfrenato senza complicazioni? “ concluse lei semplicemente.

La domanda però fu accompagnata da uno strano luccichio nei suoi occhi e Harry serrò le labbra.

 No, non era possibile. Doveva essere stato veramente cattivo nella sua vita precedente per meritarsi questo.

Ma era grande ormai, in grado di gestire situazioni imbarazzanti come quella. E allora perché aveva problemi con lei?

Bè, probabilmente perché nell’istante in cui si era reso conto con chi stava effettivamente parlando si era ricordato ogni attimo di quell’unica notte. E, a giudicare dall’afflusso di sangue dal cervello verso la parte inferiore del suo corpo, non avrebbe avuto difficoltà a ripetere l’esperienza . Una notte intera, lenta e appassionata… magari con accessori diversi.. anche se la sciarpa di seta aveva funzionato perfettamente, ma forse qualcosa di più vellutato o magari delle piume , o..

Ecco, era proprio quello a preoccuparlo .

Come poteva concentrarsi sul lavoro se doveva affrontare una situazione simile tutti i giorni, o quasi?  Lei sarebbe stata una distrazione continua. E lui aveva già abbastanza problemi.

“ Comunque” disse Audrey, guardandolo a viso alto “ non ho ancora accettato di lavorare con voi. Sei sempre così presuntuoso? La tua fama dovrebbe bastare a convincermi? Dovrei fare la leccapiedi? “

Lei stava balbettando, ma , con l’immaginazione, Harry vide un sacco di possibilità a quell’idea. Chiuse un momento gli occhi e inspirò. “ Mi stai prendendo per il culo? “ chiese poi.

“ Chi, io? “ replicò Audrey  sorridendo . “ Oh, non oserei mai. “

Mentre Harry stava ancora cercando di capire se fosse sarcastica o no, lei lo superò. “ Al telefono ti ho detto che prima di accettare avrei voluto parlare con voi e vedere le vostre idee.“

“ Però hai detto di essere molto entusiasta all’idea, e quando conoscerai il resto del gruppo e vedrai le idee che abbiamo non potrai rifiutare”

“ questo non puoi saperlo”

“ Sì invece, e poi sai bene che questa collaborazione gioverebbe a tutti noi, compresa te. Anzi, soprattutto te. In più non potrai proprio rifiutare un progetto di queste dimensioni “

Era vero. Quella collaborazione avrebbe portato la fama di Audrey alle stelle, e la sua carriera sarebbe decollata anche là. Era una delle grande occasioni di cui aveva bisogno. Voleva esser completa. Certo, era una bella ragazza e anche se non era alta come quasi tutte le modelle, ma rimaneva sul metro e settantadue, era apprezzata nel suo settore, inoltre aveva una bella voce , e collaborare con i One Direction, la boyband più famosa del momento, non poteva che velocizzare tutto il processo.

L’idea era partita da una serata al karaoke, in cui il suo manager aveva notato che la ragazza se la cavava anche nel canto, e aveva avuto la folle idea di proporre una collaborazione con , niente di meno che i One Direction.

D’altro canto anche ai ragazzi questa collaborazione avrebbe giovato. Sarebbe stato qualcosa di diverso, con una ragazza, o meglio una modella, giovane, bella, uno dei volti più ‘in’ del momento. Sarebbe addirittura stata apprezzata dalle fan, poiché come modella aveva già molte ammiratrici. Insomma, di lati positivi ce n’erano parecchi per entrambe le parti.

Audrey lo guardò al di sopra delle spalle e nei suoi occhi brillò nuovamente la luce maliziosa. “ Nessuno ti ha mai detto che le dimensioni non sono importanti? “  disse in riferimento a ciò che aveva appena detto il bel riccio.

Harry contrasse la mascella e guardò il soffitto, inspirando profondamente per dare ossigeno al cervello in modo che funzionasse al meglio. Aveva diciannove anni , non 13! Poteva benissimo controllarsi.

“ Bè, che ne dici di parlarne insieme al gruppo e ai manager prima di prendere una decisione definitiva?  I ragazzi sono entusiasti, per non parlare del management..” Era superfluo aggiungere che quest’ultimo l’aveva quasi imposta questa collaborazione. Che poi cavolo, era stato il suo manager a prendere contatti con il loro, a buttare quest’idea che avrebbe aiutato entrambi. In fondo loro erano già la band più famosa al mondo, non era una collaborazione con una ragazza davvero bellissima e talentuosa a cambiare le cose.

“ Questo progetto potrebbe rappresentare il tuo lancio anche nel mondo musicale internazionale, oltre che quello della moda.. “

Con una borraccia in mano Audrey  si voltò. Soffiò via una ciocca di capelli dal viso, poi lo guardò dritto negli occhi. “ Sarebbe certamente una gran cosa. Poi è un progetto molto grande, l’hai detto anche tu. “

“ Esattamente”  quella volta il sorriso di Harry fu sincero, perché sapeva di averla colpita sul vivo. Del resto, una loro eventuale collaborazione era molto chiacchierata al momento, ed era al centro del gossip londinese.

“ Per non parlare del guadagno. Certamente sarà rilevante “

“ Tè verde? “ chiese lei , mostrando la borraccia.  Harry scosse il capo. “ Oh, no grazie. “

E lei sorrise, di nuovo. Quell’accenno di malizia nel sorriso le donava davvero molto, e la rendeva sexy, e non poco. In più quella vestaglia le ricadeva morbida, ma lasciava intravedere la scollatura generosa da cui spuntava un corpetto in pizzo. Dio, il pizzo. Si ricordò chiaramente di quella calda notte a Parigi. Gli aveva sorriso in quel modo e il suo corpo si era messo sull’attenti, letteralmente.

Persino ricordarlo gli faceva uno strano effetto.

“ Visto come sei teso, potrebbe farti bene un po’ di tè.. “ disse Audrey  con voce bassa e seducente.

Harry si accigliò e incrociò le braccia al petto. “Teso? “

“ Forse  il management ti fa pressione.. “

Mmh, sembrava che lei sapesse più di ciò che lasciava intendere. “ Pensi che dipenda così tanto dal management? “

“ Penso che non mi avresti cercata per tutta Londra se la cosa fosse dipesa solamente da te.. E poi tutti sappiamo come possono essere persuasivi i manager. “

“ Sarà “ rispose sbrigativo. “ Davvero, il tè verde aiuta un sacco e, poi è naturale! “ disse Audrey agitando nuovamente la borraccia.

“ Sto bene così, grazie “

Lei alzò le spalle e si concentrò sulla borraccia, versano il liquido scuro nel tappo, e Harry ne approfittò per esaminare come era vestita. Forse la prima volta non aveva prestato molta attenzione a ciò che indossava, ma sapendo perfettamente cosa celava, trovò quella vestaglia ancora più seducente. Le arrivava poco sopra al ginocchio, e le cadeva morbida. Il punto vita era sottolineato dalle stringhe , e sul seno sinistro era ricamato il suo nome. Le sue curve erano ben visibili. Ricordò che la pelle di lei era incredibilmente morbida ed emanava un leggero odore di vaniglia quando le aveva preso fra le mani il seno sodo e..

Deglutì faticosamente. E portava biancheria intima di pizzo, appunto. Un pizzo nero che sembrava uscito dalle fantasie sessuali di ogni uomo ..

“ Che ne è stato dell’idea di una collaborazione con Taylor Swift?” chiese poi lei. Merda, tutto ma Taylor no.

“ Complicanze “ disse lui sbrigativo. Lei sorrise maliziosa, decisamente era al corrente del gossip.

“ Perciò io sono la riserva? “

“ A dire la verità, tu sei stata proposta per prima.. poi sono sorti altri motivi, diciamo.. “ Lei bevve un sorso di tè, poi rise piano  e oltrepassò Harry. “  Mmh… Dubito di essere stata davvero la prima

Decise di provare a ignorare la sottile ironia della battuta. “ ce la fai a non ironizzare su tutto? “ ma non riuscì a ignorarla.

“ se vuoi c’è ancora tè verde anche per te”

‘Dannazione! Con tutte le donne che esistono sul pianeta, perché proprio lei?’ , pensò Harry.  Si rimise le mani in tasca, consapevole del proprio nervosismo. “ Perché non parli con il gruppo e ci dici che ne pensi? “ per precauzione aggiunse “ per favore”

“ Bè per favore di certo aiuta, ma se tu avessi aspettato 24 ore sarei venuta io da voi, avevo già intenzione di farlo.. “

“ Bè, avresti potuto dirmelo per telefono”

“ Mi sembrava di avertelo detto.. “  Audrey alzò le spalle distrattamente “ ma ad essere sincera quando mi hai chiamato ero in piena crisi con un servizio fotografico, per quello ti ho pregato di richiamarmi . “

Harry la fissò a lungo . Perché, se tra i due il più famoso e influente era lui, doveva essere tanto gentile e persuasivo? Lui continuò a fissarla finchè lei non lo sopportò più.

“ Che cosa c’è? “ chiese spazientita. Harry scosse il capo e Audrey  ebbe di nuovo voglia di ridere . Era incredibile. Il signor miglior sesso della sua vita era davvero Harry Styles?  Chi se lo sarebbe mai aspettato? Probabilmente saperlo non le avrebbe comunque impedito di buttarsi in quell’avventura. Quando aveva realizzato di essere stata a letto con uno dei ragazzi più desiderati al mondo si era sentita .. quasi euforica.   Era decisamente il ragazzo più sexy che avesse mai conosciuto , era riuscito a eccitarla con un solo sguardo e le aveva fatto provare sensazioni che poche donne avevano la fortuna di conoscere. E quante volte nella sua vita le era capitata una notte di totale abbandono? Forse gli uomini non avevano problemi con gli incontri da una botta e via, ma le donne dovevano ancora mettersi alla pari. Pensava che quella notte fosse stata il suo contributo al femminismo. Sua madre sarebbe sicuramente orgogliosa di lei. O almeno, così voleva credere .

Sorseggiando il tè aspettò che lui dicesse qualcosa. Qualsiasi cosa. Lo avrebbe ascoltato anche se le avesse letto i risultati delle partite di calcio. Aveva una voce così sexy, profonda e graffiata. Non c’era da stupirsi che sentendolo al telefono un brivido le avesse percorso la spina dorsale.  Doveva ammettere anche che pure nelle canzoni dei One Direction che aveva ascoltato , la voce di Harry l’aveva colpita in particolar modo.  Mentalmente non aveva associato le due voci alla stessa persona.. dopotutto era successo  molti mesi prima. Solo ultimamente aveva iniziato a trovarci delle somiglianze, dopo la rivelazione.

L’uomo misterioso di Parigi era vestito in modo casual, a proprio agio, spiritoso e sexy, decisamente sexy. Al telefono Harry Styles era stato freddo e impaziente, ma c’era da dire che di persona era vestito all’incirca con la stessa formalità dell’ultima volta. Ed era sempre sexy..

Lui socchiuse leggermente gli occhi e arricciò le labbra, poi le chiese: “ è sempre così difficile lavorare con te? “

“ Non mi ero resa conto di fare la difficile”  battendo le palpebre innocentemente lei prese un altro sorso di tè.

“ possiamo fare domani mattina, verso le dieci? “

“ Bè.. dovrei controllare la mia agenda..” vedendolo incupirsi  Audrey sorrise. Si arrabbiava troppo facilmente quel ragazzo. E doveva ammettere che in realtà lei non vedeva l’ora di lavorare con i One Direction , l’idea di poter sfondare anche nel mondo della musica la eccitava e non poco. Questo la eccitò nuovamente, quasi più di quanto l’avesse eccitata vedere per la prima volta Harry a Parigi. Ma era ovvio che le due cose fossero scatenate da ragioni diverse, decisamente diverse. 

“ Alle dieci va bene “ disse poi.

“ Perfetto” Harry si rilassò impercettibilmente e continuò a guardarla negli occhi. “ Immagino che tu sappia dove si trovi lo studio “

“ è quel grande palazzo  vicino a Queens Road, giusto? “

 “ esatto”

“ Perfetto, allora so dove si trova “  Sorseggiando nuovamente il suo tè, Audrey aspettò. Perché a giudicare da come Harry aveva spostato il peso su una gamba, era chiaro che c’era dell’altro.  Un tè non gli avrebbe fatto niente male. Ma anche il valium era una valida alternativa. Certo, anche fare quell’altra cosa alleviava decisamente la tensione…

“ C’è altro? “ chiese, spazientita.

“ Pensi che il fatto che abbiamo dormito insieme influirà sulla nostra collaborazione? “

“ Non ricordo di aver dormito poi molto “ replicò lei tagliente.

“ Questo progetto per noi.. è importante Audrey.. “ disse Harry in tono poco professionale “ non voglio che si creino casini.. “

“ Bè, allora forse farei meglio a non venire domani, visto la poca  fede che hai nelle mie capacità e nella mia serietà.” Disse lei guardandolo con aria di sfida. Poi lo superò, rimise il tappo alla borraccia e disse: “ ora se non ti dispiace, ho un servizio fotografico da fare “

Nella sua mente stava prendendo vita una nuova versione di insulti che avevano tutti in comune il destinatario: Harry, quando lo sentì sospirare e poi dire: “ Ascolta, il management mi sta con il fiato sul collo. Ultimamente sono successi solo casini e a quanto pare io sono in mezzo a tutti  Quindi non ho bisogno di altre complicazioni .. ce ne sono già parecchie “

“ Tu non sai nulla di me Harold, non puoi sapere se sarò una complicazione “

“ Harry, per favore. “ girandosi il riccio la raggiunse alle spalle e si chinò per sussurrarle nell’orecchio: “ Ed è questo il problema Audrey . Perché so di te decisamente più di quanto sapessi delle altre persone con cui ho collaborato finora , e non posso permettere che questo diventi un ostacolo. “

Lei deglutì a fatica e impose al suo cuore di rallentare il battito. “ Quello di cui hai bisogno è una persona che sia in grado di lavorare con te, anzi con voi. Non contro di voi “

“ Esattamente”

Audrey  sentì il suo respiro che le sfiorava la nuca e abbassando la voce aggiunse: “ Qualcuno in grado di collaborare senza distruggere tutto “

“ Precisamente”

Quando lei si voltò , Harry distolse subito lo sguardo, come se fosse stato beccato a fare qualcosa che non doveva assolutamente fare. Non era più immune alla scintilla scattata tra loro di quanto lo fosse lei . O forse sì? Bè, lei sapeva con chi aveva a che fare, e non era troppo sicura di apprezzare quella versione di Harry.

Si passò la lingua sulle labbra e lo vide accigliarsi. E quando si rese conto che lui la stava fissando prima di proseguire inclinò il capo per studiare quei pozzi verdi che aveva al posto degli occhi.

“ Quello che vuoi è una persona che si lasci guidare da voi, che sia malleabile..”

Indugiò sull’ultima parola e colse la luce pericolosa in quei due smeraldi. Ma prima che lui potesse dire nulla, lei gli aggiustò il colletto della camicia .

“ Ci vediamo domani Harry per conoscere il resto della band.  Voglio giudicare tutto di persona, e non mi lascerò condizionare da nessuno. “  Poi gli diede una pacca sul torace muscoloso e aggiunse “ nemmeno da uno così abile con le mani “

Lui emise una specie di grugnito

“ Adesso devo proprio iniziare a lavorare, e la cosa richiede concentrazione. “ Con un sorriso malizioso aggiunse “ Perciò se vuoi scusarmi “

“ Audrey .. “

Lei ignorò il tono di avvertimento della sua voce e si girò per tornare dallo staff. “ Arrivederci Harry, a domani. “

Avviandosi alla porta Harry borbottò: “ Bè è già di più di quello che hai fatto l’ultima volta”

Di nuovo seduta sulla poltrona del trucco Audrey fissò il vuoto , e si tolse dal tocco leggero della truccatrice. Prese il cellulare dal mobile davanti a lei e digitò un numero che conosceva molto bene.

“ Ciao sono io. Ti ricordi il fine settimana da Krista a Parigi? “

“ Quando hai incontrato Mister supercaliente che non deve essere nominato ? “

“ Esatto . Ti ricordi che avevamo giurato che non avremmo più fatto parola di quell’episodio ?“

“ Sì “

“ Bè, adesso ho qualche problema al riguardo.. “

 

#Look at me :D

Salve ragazze!Che ve ne pare? È una cosa un po’ diversa.. si parte da una super avventura e vedremo come proseguirà! Che ne dite, siete incuriosite? Spero davvero di riuscire a prendervi anche con questa FF

Ci tenevo comunque a precisare, che se verranno fatti riferimenti a Taylor, sono semplicemente riguardo alla storia . Io non ho nulla contro di lei, ci tenevo a precisarlo (:

Come qualsiasi altro riferimento negativo, sarà tutto per la riuscita della storia, non per rancori personali (.

Detto ciò, pareri? Opinioni? Idee??

Dai, sono curiosa! Un bacione a tutte <3

M. 

 

Audrey è Doutzen Kroes:

Harry (: 

 

E Kelly, è Kelly Brook :

Un bacio a tutte xx

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


 

 

 

E devi metterti il vestito blu in stile anni sessanta.. era stupendo su di te!

Audrey  si passò le mani sul davanti del vestito, contenta di essersi lasciata convincere da Kelly a indossarlo.  Era fatto per rafforzarle l’autostima.

Capelli sciolti. No, raccolti in una coda bassa elegante. No decisamente sciolti.. agli uomini piacciono i capelli lunghi.

Come se le importasse dei gusti di Harry Styles o qualcun altro dei componenti della band. Lei, comunque, li portava sciolti, anche perché erano più facili da pettinare e gestire. Aveva deciso però di tenerli tutti da un lato, applicando una forcina nella parte che doveva restare libera, per renderle il tutto più facile. Aveva anche deciso di tenerli mossi , giusto per dare un po’ più di movimento.   Aveva optato per un trucco davvero molto leggero. Si era messa solo un leggero fondotinta con un velo di cipria, e aveva abbondato con il mascara, per il resto niente trucco. Solo un po’ di rossetto rosso per ravvivare il tutto.

E tacchi? Non lo so. Quanto è alto lui? Tanto. Ma nemmeno io sono proprio nana.. no, no niente tacchi poi sembro troppo in tiro.

Magari stivali?! Sì decisamente! Quelli beige con le borchie.. si , spezzano un po’. Vada per gli stivali.

E si era rivelata l’idea migliore che potesse avere soprattutto quando decise di  andarsi a prendere un caffè in fondo ad O’Connel Street, poco lontano dal luogo di incontro.  Perché, dopo una lunga e  infinita coda per un caffè lungo, aveva dovuto letteralmente correre per essere puntuale all’appuntamento delle 10. Correre con i tacchi e un bicchiere in mano sarebbe stato decisamente complicato, invece con gli stivali se l’era cavata piuttosto bene, evitando cadute disastrose e figuracce. Rise all’idea di una rovinosa caduta in mezzo alla strada , magari con tanto di caffè addosso. In realtà, avendo bevuto numerosi cocktail la sera prima mentre ascoltava i consigli della sua amica sul guardaroba, il caffè era divenuto assolutamente necessario

Ma avrebbe dovuto mettersi la tuta, alla faccia di Harry e degli altri 4. Dopotutto mica era un appuntamento galante, ma di lavoro!  Il che non spiegava veramente perché, vedendolo davanti all’ingresso del palazzo , il cuore cominciò a batterle più in fretta. D’altronde, a voler essere onesti, quel ragazzo era dannatamente sexy. E visto da lontano era decisamente più simile all’Harry di Parigi. Indossava dei jeans aderenti neri, niente camicia ma una t-shirt bianca scollata da cui si intravedevano i tatuaggi sul petto.  Il sole uscì da dietro le nuvole e fece brillare i suoi capelli castani, ‘pettinati’ in un ciuffo alto. Audrey alzò gli occhi al cielo , scuotendo il capo. “ Non è così che mi aiuti” imprecò.

Lui infilò la mano libera in tasca, camminando avanti e indietro mentre parlava al telefono, i suoi movimenti indicavano forza fisica e sicurezza in sé stesso.

Certo, se fosse nata maschio e con quell’aspetto, anche Audrey sarebbe stata sicura di sé.  Inoltre essere una star di tale fama, idolo delle ragazzine.. e pure stupendo, era un po’ ingiusto nei confronti del resto dell’umanità.

Mentre lei rifletteva su questi particolari, Harry rise forte in risposta a qualcosa detto dal suo interlocutore e , nonostante il rumore delle macchine lì vicine, lei riuscì a sentire la sua risata profonda e sexy che le provocò un istintivo sorriso. Non stava ridendo certo a suo beneficio!

Un passante le urtò la spalla e per poco non le fece rovesciare addosso il caffè. Poi, sorridendo per la scusa borbottata dell’uomo, tornò a concentrare la sua attenzione sul traffico per poter raggiungere Harry.

Lui chiuse la chiamata, mise il cellulare in una delle tasche anteriori e serio in viso, la squadrò dalla testa ai piedi.

“ Buongiorno! “ Lo salutò lei con un sorriso smagliante. “ Spero di non avervi fatto aspettare troppo”

Harry guardò l’orologio. “ No, sei puntualissima. Purtroppo sono i ragazzi ad essere in ritardo. “

“ Le star non possono essere puntuali, fa parte dell’immagine. Anzi, è strano che anche tu sia puntuale.. “

“ Mmh.. “ Harry la guardò strano, come se lei non rientrasse tra il gruppo di star, o come se volesse alludere a qualcosa nei suoi confronti.

“ Allora, vuoi iniziare a parlarmi del progetto mentre aspettiamo gli altri, o restiamo qua a parlare del tempo? “

“ Forse dovremmo parlare di ieri” disse lui.

“ O forse dovremmo cercare di passare la giornata senza darci fastidio reciprocamente o finire in posizione orizzontale? “

La domanda fu accompagnata da un altro sorriso, che però non impedì ad Harry di accigliarsi.  “ Vedi, è esattamente di questo che dobbiamo parlare. Non puoi rivolgerti a me in questo modo davanti ai ragazzi o al management. “

“ E tu non puoi usare questo tono pieno di comprensione come se io avessi dieci anni “ ribattè lei “ So come comportarmi con la gente. E agli uomini piace scherzare un po’, soprattutto con una ragazza . Li fa sentire apprezzati. Se non ci si rilassa un po’ mentre si lavora, la giornata può diventare troppo lunga. “

Quando Audrey  lo guardò da sotto le ciglia, vide la sua espressione impassibile. “ E ricordo che prima avevi più senso dell’umorismo. Lo avevi noleggiato da qualche parte per la tua sosta a Parigi? “

“ Mi stai provocando di proposito? “

“ No, ma pare che sia un mio talento , non trovi? Forse se tu non ti prendessi così sul serio, non sarebbe tanto facile.. “

“ Io prendo il mio lavoro sul serio”

“ Ed è giusto, ma non al punto da diventare presuntuoso.. un po’ di fascino a volte fa miracoli. “

“ Pensi che io non abbia fascino Audrey? “ chiese lui ,guardandola dritta negli occhi. “ E dai, tu ne sai qualcosa.“

Ed era vero. Le bastava ricordare com’era stato a Parigi…

Riflettendo battè il dito sul coperchio del bicchiere di carta. Era quasi certa che fosse illegale fare ciò a cui stava pensando, alle 10 del mattino , in pubblico, però l’idea la allettava, e non poco..

Ricordati che si è comportato da bastardo.

Lui abbassò lo sguardo sulle sue scarpe con espressione pensierosa, poi lo rialzò piano piano ed esaminò ogni centimetro delle sue gambe nude, notò come la fasciava bene il vestito, e poi raggiunse il viso, e le si avvicinò. “ Posso essere affascinante se voglio, più di quanto sia necessario per avere i risultati che voglio. “

Oh oh. Quella era una nuova tattica. Ora capiva di non poter lavorare con lui; il fatto che fosse affascinante.. bè, okay, più che affascinante.. avrebbe dovuto farla riflettere.  In realtà sarebbe stato più semplice se lui fosse rimasto un bastardo. E a quello ci avrebbe pensato lei.

Così lo guardò a teta alta. “ Non ci sono prove di questo nel lavoro .. “ Alzò le spalle indifferente. “ .. e non mischio lavoro e piacere. Io prendo il mio lavoro molto sul serio. “

 Poi alzò il bicchiere, bevve un sorso e sorrise.

Dopo un breve silenzio Harry la stupì scoppiando a ridere. “ Touchè. Non ci sarà mai un momento di noia con te nei paraggi, vero? “

Audrey si voltò leggermente a guardare le facce dei passanti in strada. “ Mi dispiace, sono presenti qui tutte le tue molteplici personalità? Se lo vessi saputo, le avrei salutate una per una.. “

Lui la prese per il gomito e la spinse all’interno del grande edificio. “ Andiamo in studio, i ragazzi arriveranno tra poco. Se riesci a sbolognare in fretta i manager e le loro storie, cercherò di essere affascinante più spesso “

“ E’ una minaccia? “

Harry rise nuovamente e scuotendo la testa aprì la porta.

“ E’ una promessa.. molto sentita. “ Una volta dentro l’edificio le lasciò andare il gomito e la condusse verso gli ascensori. Entrarono, ed Harry premette il bottone del nono piano. Sperava davvero che lei collaborasse, quella canzone poteva segnare un punto di svolta anche per la band, e a lui serviva per mettere fine ai suoi problemi con il management.

La guardò con la coda dell’occhio per il tragitto in ascensore.  Cavolo, era davvero carina.  Quando l’aveva vista correre verso il palazzo, gli aveva tolto il respiro. Con il suo aspetto da ragazza spregiudicata, il vestito blu, i capelli da un lato, era stata una luce in mezzo a il grigiore cittadino. Non si era aspettato di sorridere nel vederla così.

E non stava scherzando. Se fosse riuscita a non fargli passare casini con il management anche quella volta, ma anzi a risolverli i casini, non ci sarebbero stati problemi. Anzi, gliene sarebbe stato grato, molto grato.

E avrebbe avuto una ragione per mettere in scena alcuni sogni fatti la notte prima .. basati su cose che avevano già sperimentato.. e che lui era più che pronto a ripetere a giudicare dalla reazione immediata che aveva il suo corpo quando Audrey era nelle vicinanze.

Arrivarono al piano, ed entrarono direttamente nel grande studio in cui erano soliti lavorare i ragazzi.

“ Caspita “ disse lei colpita dalla bellezza del posto. Harry sorrise alla sua espressione. “ Sono contento che ti piaccia. Sarà praticamente a nostra totale disposizione per i prossimi mesi. Sai, Simon ha insistito perché questo progetto esca bene. “

“ Ma è enorme “ disse Audrey guardandosi intorno.  Musica per le orecchie di un uomo.

“ Sì bhe, ci sono 4 sale di registrazione, 3 sale incontro, 3 stanze strumenti, 2 sale relax , una cucina, e una specie di armadio generale per ogni evenienza. “ Disse Harry soddisfatto. Infondo per loro quella era una specie di seconda casa, passavano più tempo là che nella propria dimora. Audrey si girò a guardarlo con occhi sgranati. E per la prima volta lui sembrò perdere la sua abituale sicurezza.  “ è magnifico! Quando cominciamo a lavorare? “ gli chiese.

“ In teoria un quarto d’ora fa. “ disse una voce alle loro spalle. Harry sorrise e si voltò in direzione della voce. Raggiunse i ragazzi che erano arrivati.

“ Ce l’avete fatta” disse ironico.

“ Meglio tardi che mai! “ rispose Niall, con un sorriso dolcissimo. I ragazzi si salutarono, dopo di chè Harry si avvicinò nuovamente ad Audrey.

“ Audrey Conrad, ti presento Louis Tomlinson, Liam Payne, Zayn Malik e Niall Horan. “ La ragazza  si avvicinò e tese la mano a ognuno dei ragazzi, che ricambiarono la stretta con un bel sorriso. Li inquadrò subito. Louis portava dei jeans neri arrotolati al fondo, con un paio di vans nere e una t-shirt bianca aderente. Liam indossava dei pantaloni scuri con una maglietta a maniche lunghe, di quella con le maniche di un colore e il tronco bianco. Zayn indossava dei pantaloni, anche lui neri, con una t-shirt azzurra e Audrey si soffermò sul suo viso, era perfetto. I lineamenti ben definiti, le labbra carnose, gli occhi di un oro quasi liquido e infine la apeluria sul mento lo rendevano decisamente sexy.  Infine Niall indossava dei blue jeans e una canottiera bianca con dei disegni strani e portava anche un cappellino con visiera verde. Erano davvero molto belli, tutti e 5, contando Harry . Anche se sembravano fissati con il nero., ma quello era un particolare trascurabile. Infondo, lei era fermamente convinta che il nero fosse un colore dannatamente sexy.

“ E’ un piacere conoscervi ragazzi “ disse poi . I ragazzi sorrisero.  “ Oh fidati cara, il piacere è nostro. “ disse Louis avvicinandosi e passandole un braccio intorno al collo. “ Dimmi Audrey, sei single? “ la bionda ridacchiò, proprio come una ragazzina di fronte a un divo. E accigliandosi, Harry le si affiancò.

“ Lou, non ti deve interessare che sia single o meno, sia perché sei fidanzato con Eleanor che perché non ha la minima importanza per.. “

“ Oh sono una single incallita. Così ho meno problemi con il lavoro. “ disse lei e  Louis sorrise.

“ Tutto lavoro e niente piacere? “ chiese poi malizioso. Dove voleva andare a parare , non si sa.

“ Oh no Louis, non direi. Trovo anche il tempo per il piacere “ inclinò la testa verso Harry e lo guardò negli occhi socchiusi. “ Non è vero Harry? “ quest’ultimo serrò la mascella e sentì gli sguardi degli altri 4 amici addosso.

Non aveva detto che sapeva come comportarsi al lavoro? Bè, se quella era la sua idea di comportamento corretto, avrebbero dovuto parlarne.

Ma lei aveva ripreso a parlare. “ Zayn, tu stai con Perrie Edwards giusto? Ho avuto modo di conoscerla poco tempo fa, una ragazza splendida! “ Disse Audrey avvicinandosi al moro e sorridendo dolcemente. “ Sì, lo penso anche io “ rispose timidamente Zayn.

“ Dovremmo farle fare un giro per lo studio “ si intromise Niall. “ Ne sarei entusiasta! “ Audrey si sistemò i capelli su un lato, poi si rivolse a Niall con il suo solito sorriso malizioso.  “ Ti andrebbe di farmi da Cicerone? “ Sotto lo sguardo stupito di Harry, Niall- uno dei ragazzi più timidi che conoscesse- le si avvicinò e gentilmente le porse il braccio. “ Volentieri! Devo dire che ho visto parecchie delle tue foto. Inoltre ti ho vista all’ultima sfilata di Armani.. quella a Milano mi pare ,decisamente sei brava nel tuo lavoro “  Superandolo Audrey ammiccò ad Harry e gli passò il caffè, quasi come se fosse il suo assistente.

“ Oh ti ringrazio! Si mi piace il mio lavoro, ma devo dirti che mi alletta molto questa opportunità di provare a  sfondare anche nel mondo musicale. Penso che mi darebbe più opportunità! Sai, le modelle non sanno mai quanto durerà la loro carriera.. “ disse senza levarsi quel sorrisetto e  Harry si accigliò . Non era sicuro che le piacesse molto il mondo in cui si comportava con Niall. Poi notò lo sguardo dei ragazzi su di lui, mentre Audrey e Niall si allontanavano per iniziare il tour dello studio.

Senza riflettere Harry si portò il bicchiere alla bocca e, assaggiandone il contenuto, fece una smorfia di disgusto. Che diavolo era?

“ Amico, tutto a posto? “ chiese Liam guardandolo in maniera strana.

“ Alla grande. “

“ Non si direbbe “ Harry si voltò verso Louis.

“ Ma ti pareva proprio il caso di chiederle se era single? Che figura ci fai! “

“ Ma a te cosa frega? Era per rompere il ghiaccio dai “

“ Si, Harry sembri teso.. vuoi una camomilla?” chiese nuovamente Liam .

“ E basta con sta storia! Io sto bene, benissimo. Non ho bisogno di nessuna camomilla o tè verde. Mi basterebbe che il management non mi stesse tanto con il fiato sul collo”

“ Amico, ci siamo dentro tutti “

“ Sì, ma è diverso.. ragazzi, ho bisogno che questa collaborazione vada bene. “

“ Ma andrà bene Harry! Non capisco perché ti agiti tanto.. “ disse poi Louis affiancando l’amico.

“ Quindi lavoreremmo sempre qui in questi mesi? “ Si sentì la voce di Audrey avvicinarsi. Infatti la bionda apparse davanti agli altri ragazzi affiancata da Niall e lanciò un occhiata a Harry.

“ Sarà molto interessante. “ concluse senza staccare il contatto visivo.

“ Bene ragazzi, Paul e i manager dovrebbero arrivare tra poco, direi di accomodarci e iniziare a parlare tra di noi “ propose Liam, e tutti si diressero in una delle grandi sale riunioni.

“ Amico, mi sono perso qualcosa? “ chiese Louis a bassa voce per non farsi sentire.

“ Lou, hai presente a Parigi, che ti avevo detto di aver..”

“ ..di aver passato una delle notti migliori della tua vita con una ragazza davvero sexy? Certo! E allora? “

“ Ecco, quella ragazza è Audrey. “ Louis impallidì. “ Cristo. “

“ Già.. “

“ Per questo sei tanto teso? “ Harry annuì. Louis gli diede una pacca sulla spalla, in segno di comprensione, ed entrambi raggiunsero gli altri nella grande stanza.

“ Oh ci siete già tutti, perfetto”  si sentì una voce invadere la stanza. Tutti e sei si girarono e si trovarono di fronte 4 persone. Si trattava di Paul e Megan, facevano parte del Management dei ragazzi, e altre due persone che Harry non aveva mai visto. Erano Greg e Lola, dovevano far parte dello staff di Audrey.

Tutti si accomodarono attorno al lungo tavolo. Neanche a farlo apposta Harry si trovò a sedere davanti a Audrey , e di fianco a Paul. La bionda sorrise, ed ecco di nuovo quel lampo di malizia nel suo sguardo. Era l’ennesima dimostrazione che quella collaborazione sarebbe stata difficile.

“ Allora ragazzi, andiamo dritti al punto. Questa collaborazione frutterebbe un sacco a entrambe le parti, e il guadagno sarebbe significativo. Audrey, tu avresti l’opportunità di allargare i tuoi orizzonti ed entrare definitivamente nel campo musicale, e voi ragazzi aumentereste nuovamente la vostra fama, andando a comparire anche in ambienti differenti, come quello della moda. Ora, le premesse sono ottime, quello che serve però è serietà, impegno e soprattutto volontà. È necessario che collaboriate. “ Paul si interruppe per guardare dolcemente Audrey e sorriderle. “ Ora Audrey, tu cosa ne pensi? “

“ Io sono davvero interessata, e non nascondo che una collaborazione con una band come i One Direction mi attira parecchio . Inoltre come hai detto tu, questo progetto gioverebbe a ognuno di noi. “

“ Esattamente. In più “ Paul si rivolse ad Harry “ aiuterebbe a tenere il gossip lontano da faccende private, e farlo concentrare su questa collaborazione e questo progetto” Harry sospirò e cercò con gli occhi lo sguardo di Louis, che gli sorrise incoraggiante. Poi incrociò lo sguardo di Audrey . Divertita. Lei era visibilmente divertita.

“ Sono d’accordo. Questo renderà la tua immagine molto più in vista Audrey , e il tuo debutto in Inghilterra sarà facilitato. “ Intervenne Greg. Ma la ragazza guardava ancora Harry con fare divertito.

“ Ora passiamo ai fatti , la canzone dovrete scriverla principalmente voi. Decidete voi i tempi, nessuno vi corre dietro, ma nei limiti. Avete già delle idee? “ fu Megan a parlare.

“Noi pensavamo a qualcosa di romantico e piccante allo stesso tempo. Dopo il successo di Rock Me crediamo sia la giusta direzione. In più un sound un po’ più carico non va male “ fu Louis a parlare.

“ Sono d’accordo. Amore e passione vendono parecchio , non trovi anche tu Harry? “ Audrey rivolse nuovamente lo sguardo al riccio.

“ Perfetto! Audrey tu sei una ragazza e sai bene cosa piace alle donne, dovrai cercare di mettere quei pensieri su carta “ Megan sembrava entusiasta.

“ Ancora una cosa: Harry , tu dovrai cercare di scrivere più di tutti gli altri ragazzi.  E’ un progetto che dovrebbe essere completato relativamente in poco tempo, e sappiamo che qui sei tu quello che ha più ispirazione. In più in questo modo dovresti avere meno tempo per creare casini al di fuori del gruppo“ Audrey guardò in direzione di Harry stupita.

“ Sappiamo anche che sei un romanticone, anche se non lo dai a vedere “ lo prese in giro Louis, ed Harry contrasse nuovamente la mascella, incrociando le braccia al petto.

“ Perfetto. Butterò giù qualche idea sta sera stessa, in ogni caso se voi ragazzi avete qualcosa di cui parlare o da chiedermi, potrete cercarmi domani a qualsiasi ora. Mi rivolgo principalmente a te Harry, visto che a quanto pare tu ci sei più dentro di tutti . “ Audrey ammiccò. Poi si rivolse al resto dei ragazzi.  “ E’ stato un piacere conoscervi ragazzi. Sono sicura che lavoreremo bene insieme. “

“ Lo penso anche io “ rispose Louis divertito.

I manager congedarono i ragazzi. Audrey si avvicinò ad Harry.

“ Allora, dove hai messo il mio caffè?” Harry rispose a denti stretti. “ Sul tavolino vicino all’ingresso. “

“ Bene. Ci vediamo “ Harry la guardò allontanarsi ancheggiando fino all’ascensore. Quando si chinò per prender e il caffè appoggiato al tavolino lì vicino, la gonna nel vestito si sollevò , lasciando ammirare ad Harry quelle gambe perfette.

Che cosa era successo?Gli sembrava vagamente di essere stato investito da un autobus.

“ Quella ragazza è una bomba “ disse Niall rivolgendosi ai suoi amici osservando Audrey andare via.

“ Bè, è davvero bella.. e anche simpatica “ disse Louis,poi diede una pacca sulla schiena ad Harry e aggiunse a bassa voce: “ Con quella avrai il tuo bel da fare amico “

“ Questo è certo. Ma ci siete dentro anche voi, non scordarlo “

“ Già. “ Louis infilò i suoi occhiali da sole. “ Ma se ci darà dentro con il pezzo, come ha fatto oggi a parole, sarà un successo “

“  Speriamo bene. Mi pare il minimo. “

“ Tranquillo Haz “ Louis gli sorrise.  “ Mangiamo qualcosa con i ragazzi? “  Harry annuì e raggiunsero gli altri . Ma il riccio fu certo di una cosa mentre raggiungeva i suoi amici. Avrebbe chiamato Audrey , perché c’erano parecchie cose di cui parlare. E questa volta lui avrebbe parlato e lei avrebbe fatto meglio ad ascoltare.

Pur di avere la sua attenzione, era disposto a tutto..

 

#Look at me!

Salve ragazze (: Capitolo 2, che ne pensate? Si vede una Audrey parecchio maliziosa e determinata . E questa collaborazione a stretto contatto? Muahahaha chissà che accadrà :D

Opinioni, idee, pareri?

Già che ci siete lascereste una recensione? Mi farebbe piacere <3

 

 

La stupenda Audrey


 Harry (:


I ragazzi <3 

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


 

 

“ Ricordami di nuovo perché lo frequenti anche fuori dal lavoro. “

Audrey  incastrò il telefono tra la spalla e l’orecchio tentando di mettere la borsa in posizione più comoda.

“ Perché dovevamo vederci anche con gli altri ragazzi, è una cosa organizzata da i manager, ma visto che sul testo della canzone lavoreremo principalmente io e lui, hanno preferito fare un incontro solo tra noi due per mostrare le mie idee. E poi questa è  la prima volta. Non c’è niente fra di noi, te l ‘ho già detto. E poi mica è colpa mia se gli altri 4 sta sera avevano impegni improrogabili! “

“ Non sei stata abbastanza convincente però.. ed è inutile che usi paroloni come improrogabili per confondermi!”

Ovvio. Le sue tre migliori amiche sembravano non fare altro che telefonarle o mandarle messaggi. Si preoccupavano, le volevano bene e lei ricambiava. Normale, quando si è amiche. Solo che, dalla storia finita male con Marco, erano un po’ più interessate del normale a qualunque uomo lei frequentasse. Stavano attente per lei, ma la cosa cominciava a essere pesante.  Non fraintendete, lei adorava le sue amiche. Erano amiche da molto, molto tempo ormai. Krista, Janice e Kelly  erano le sue migliori amiche da quando era entrata nel mondo della moda. Un mondo infernale, si sa, eppure era riuscita a incontrare questi 3 angeli che le avevano decisamente migliorato la vita. Solo che ora erano angeli un pochino invadenti, ecco. E siccome Kelly occupava il posto d’onore come migliore amica, occupava anche il posto di amica più fastidiosa in fatto di uomini!

Inspirò a fondo e, guardandosi attorno, girò in cerchio per cercare di capire su quale lato di Merrion street si trovasse la casa dei ragazzi. Esatto, il fatto che molto probabilmente ci sarebbero comunque stati tutti e 5 in casa, la tranquillizzava.

Vide la statua di William Shakespear oltre le ringhiere grigie all’anglo della strada e tacitamente gli chiese, inarcando le sopracciglia, se potesse indicarle la direzione giusta.

William rimase in silenzio.

“ E’ un incontro di lavoro, e penso ci siano comunque tutti e cinque. “

“ Sono le sette e mezzo. Si smette di lavorare alle cinque e mezzo. “

Non necessariamente, soprattutto in quel campo. Audrey fece una smorfia camminando lungo la ringhiera. “ Non è certo la prima riunione che si fa oltre l’orario normale di lavoro. E poi ci capita spesso di fare servizi dopo le 5 e mezza. La gente ha un sacco di cose da fare. E , a questo proposito, se non chiudi subito la conversazione, arriverò tardi al nostro appuntamento al Daikiri Bar.  “

“Nove e mezzo?”

“ Sì, alle nove e mezzo. “

“ Bè, se farai tardi capiremo il perché . “

“ Non farò tardi”

“  Tesoro è Harry Styles. Se facessi tardi, noi tutte capiremo. Ma sia chiaro che dovrai darci tutti i dettagli più piccanti.. “

Audrey notò il numero civico che stava cercando disperatamente accanto al cancello di una villa bianca. “ Non farò tardi” ripetè “ è solo lavoro” . Non le era chiaro se lo stesse ripetendo a Kelly, o più a se stessa .

Certo, andare a casa dei ragazzi non era d’aiuto. Insomma, c’erano notti magiche e poi a vita reale. Audrey era ferrea nel differenziare le due cose.  Quasi sempre per lo meno. E andare a casa loro non era certo leale.

“ Divertiti” Attraversò la strada, si sistemò borsa e capelli e tirò un sospiro di sollievo. “ Ci vediamo, ciao. “ Rimise il cellulare in borsa e suonò il citofono. Il grande cancello si aprì e la ragazza seguì il sentiero ciottolato fino a un grande portone nero. Suonò nuovamente. Poi si lisciò le trecce con le mani, controllò se avesse ancora due ciocche ribelli a incorniciarle il viso, riposizionò la borsa e.. proprio mentre riusciva a trovare il tempo sufficiente a incrociare le braccia e a mostrarsi calma, la porta si aprì ed Harry riempì il vano.

 Riempì era la parola giusta.

Non era giusto , però.

Se solo per una volta avesse potuto essere un po’ meno sexy! Davvero. Esisteva forse un capo di abbigliamento che non gli donasse? Quello non era giocare lealmente.

Harry si appoggiò allo stipite e , mentre apriva un po’ di più la porta nera, la stoffa della maglietta bianca di tese sul largo torace. “ Salve “

Riusciva a far sembrare sexy perfino un semplice salve.

Lei alzò lo sguardo dal torace al collo, oltre al mento, la curva sensuale della bocca che sapeva capace di fare cose meravigliose, notò le fossette che gli davano un aria più dolce, seguì poi la linea del naso per arrivare a guardarlo negli occhi, quegli occhi verdi con pagliuzze azzurre

Si ritrovò a deglutire e sfoderò un sorriso stereotipato “ Ho portato le mie bozze” gli disse.  Frugò nella borsa e tirò fuori una cartellina gialla con dentro dei fogli pieni di idee.  Gli porse la cartellina e così facendo la borsa le scivolò dalla spalle, su cui l’aveva precedentemente riposizionata, ma le ci volle un secondo per risistemarla. Ma Harry non si muoveva  e la cosa la irritava parecchio. 

“ Entra pure “ Harry si staccò dallo stipite e fece un gesto di invito con la mano. “ Sali pure, il mio appartamento è in fondo all’ultima rampa di scale, a destra.

Il suo appartamento? No un momento, si trattava di lavoro. Ma poi non vivevano tutti e 5 insieme?

“ Non vivi con i ragazzi ?”

“ Sì, ma abbiamo creato 5 appartamenti separati. Vedi la villa è una sola, abbiamo il salotto, la sala da pranzo ,un bagno e la cucina in comune, e anche un piccolo studio di registrazione, poi ognuno di noi ha un mini appartamento personale. Sai, camera da letto, bagno, armadio, studio  varie cose in cui ognuno ha il proprio spazio. Volevamo stare insieme ma tenere i nostri spazi e questa ci è sembrata la soluzione migliore. “

“ Capisco. Ma direi che possiamo benissimo metterci a lavorare in salotto, o nello studio comune.”

Harry non battè ciglio, si mantenne calmo e impassibile. Guardò il suo miniabito verde, indugiando ancora una volta più del necessario sulle gambe. E d’un tratto, Audrey ebbe un ricordo vivido delle proprie gambe divaricate e delle gambe muscolose di Harry che le strofinavano la pelle liscia. Oh, accidenti.. non faceva un po’ troppo caldo per quel periodo dell’anno oppure era un suo problema?

“ ci sono i ragazzi che stanno aspettando di uscire, e su ho già qualcosa di pronto da mangiare. Su, Sali, mica ti mangio. “

Protestare l’avrebbe fatta sembrare un po’ immatura, o, peggio, preoccupata , più di quanto già non si fosse mostrata. Così  lo superò a testa alta e aspettò nell’entrata che Harry chiudesse la porta e la raggiungesse.

“ Vieni, ti porto a salutare i ragazzi prima, gli farà di sicuro piacere. “

“ Come mai loro non lavorano con noi oggi? “

“ Pensavo te l’avesse già detto il tuo manager.. siamo noi due a dover fare tutto il lavorone a quanto pare. In più i ragazzi sta sera erano già impegnati. “ accennò un sorriso conducendola in salotto.

Entrarono in una grandissima stanza con le pareti bianche. C’erano due divani neri posti al centro, in mezzo ad essi un tavolino. Attaccato a una delle pareti c’era un televisore al plasma parecchio grande, molte foto e molti quadri appesi, quasi tutti dei ragazzi e dei vari premi. C’era una grande libreria nera attaccata a un'altra delle pareti, e conteneva, con grande stupore di Audrey, moltissimi libri. Era tutto molto moderno ma accogliente.

“ Audrey! “ si sentì chiamare, si voltò e vide Niall correrle incontro. Sorrise spontaneamente.

“ Ciao ragazzi! “ salutò tutti.

“ Ci dispiace lasciarvi a lavorare mentre noi andiamo a divertirci, ma davvero non potevamo proprio rimandare! “ disse poi Louis in un tono davvero poco comprensibile e guadagnandosi un’occhiataccia da parte di Harry.

“ Sì, bhe noi dobbiamo lavorare. Audrey, andiamo “  Harry la chiamò, lei salutò nuovamente i ragazzi con un cenno della mano.

“ Buona serata ragazzi “ disse poi seguendo il riccio.

Audrey  era colpita dal legame che i ragazzi dimostravano di avere. Seppure passassero insieme la maggior parte del loro tempo, mesi e mesi in tour a stretto contatto, sembravano non volersi separare quasi mai, e divertirsi davvero tanto tutti e cinque insieme. Sorrise al pensiero, la trovava una cosa adorabile.

“ I vostri appartamenti sono su piani diversi? “ chiese poi.

“ Sì, Liam, Zayn e Niall ce l’hanno al primo piano, io e Louis al secondo.. ma le dimensioni sono pressocchè uguali di tutti e cinque gli appartamenti. Poi al terzo piano abbiamo una piccola palestra, e una sauna. Alla fine passiamo quasi tutto il nostro tempo libero qua, anche solo a rilassarci, e abbiamo voluto fare le cose un po’ in grande. “ Harry le sorrise.

“ Quindi immagino ci sarà una bella vista da ogni camera “ disse sospirando in segno di approvazione per la vista attuale  del posteriore di Harry messo in risalto dai jeans aderenti. In realtà nemmeno lei sapeva perché se ne era uscita con quella affermazione senza senso, sarà stata eccessivamente distratta da quel ben di dio.

“ Bè, lo vedrai da te, no?” Lo stava forse scocciando? Audrey colse una nota di freddezza nella sua voce. Dov’era finito il fascino che le aveva promesso poco tempo prima?  In poco tempo raggiunsero il secondo piano, e prima che lei se ne potesse accorgere si ritrovò in un altro salotto, più piccolo del precedente ma di certo dalle dimensioni generose. Da fuori aveva intuito che la villa fosse grande, ma non pensava potesse essere così grande.

Harry la precedette in un angolo del salotto che si rivelò essere un angolo cucina. Prese dal ripiano una bottiglia. “ Gradisci un bicchiere di vino?” le chiese.  Bè, non doveva guidare.. “ Grazie” Andò all’altro capo dell’angolo della cucinina e depose la borsa sulla superficie di granito scuro, poi si guardò intorno. “ Questo posto è incredibile”

“ Grazie. L’ho progettato io. In realtà ognuno di noi ha progettato il proprio. “

“ Te la cavi anche come architetto allora Styles “ ammiccò lei. Lo osservò versare il vino nel bicchiere e porgerglielo con un sorriso.  “ Ti ringrazio “ Lei gli sfiorò le dita sul bicchiere e lo shock le arrivò fino alle dita dei piedi, così carico di elettricità da dover soffocare un gemito. Incontrò i suoi occhi per un momento ed ebbe l’impressione che il contatto avesse provocato in lui lo stesso effetto. Solo che era molto più controllato di quanto lo fosse stato a Parigi.

Ma bisognava essere in due in quel gioco, così Audrey sorrise. “ Grazie”

“ Non c’è di che”

Mentre lui riempiva un altro bicchiere , Audrey girò per il soggiorno , attirata da una parete coperta con fotografie in cornici diverse. C’erano molte foto con i ragazzi, molte altre con amici, e  moltissime con due donne, una delle quali doveva essere sua madre. Alcune erano stata scattate durante le vacanze, Harry in costume, Harry su una barca, Harry su una moto d’acqua. Accidenti, era così che viveva il resto della sua vita?

In tutte le foto mostrava il suo splendido sorriso e quelle fossette adorabili. Allora lo guardò mentre si allontanava dall’angolo cucina per confrontare quelle foto in cui sorrideva, con l’espressione seria che aveva in quel momento.

A giudicare da quell’enorme differenza non doveva essergli molto simpatica. E, inspiegabilmente, il pensiero la ferì. Di solito veniva considerata una compagnia gradevole, e di certo, se si fossero piaciuti a vicenda, lavorare insieme sarebbe stato molto più facile. E non avrebbe superato il confine tra piacere e lavoro, perché , pensandoci bene, capì che finire a letto con l’Harry di Parigi sarebbe stato di gran lunga diverso che andare a letto con Harry Styles, la famosissima pop star. L’Harry di Parigi non avrebbe influito sulla sua carriera, mentre una parola sbagliata all’orecchio di Harry Styles avrebbe potuto significare l’addio alla possibilità di una carriera musicale, e , probabilmente, uno stop più o meno lungo, anche in quella da modella.

“ Hai ricevuto dei distintivi per tutte le tue attività come nei boyscout?” chiese alludendo alle varie fotografie. Lui sorrise e si avvicinò, gli occhi che gli brillavano. “ No. D’altronde non sono un boyscout “  Se l’era andata a cercare, no?  Harry la guardò con la coda dell’occhio, poi si concentrò sulle foto. “ Come tu ben sai. “ aggiunse. Alzò il bicchiere e bevve un sorso di vino. Deglutì , il petto che si alzava e si abbassava a ritmo del respiro, e lei non riuscì a trovare una buona ragione per distogliere lo sguardo, soprattutto quando lui si lecco dalle labbra il sapore del vino.

Oh mio dio, le cose che aveva fatto con lei con quella lingua..

Alla fine, Harry si voltò verso di lei e la scrutò in viso, poi con calma, bevve un altro sorso e annuì.

“ Come lo trovi?”

Lei abbassò lo sguardo sul bicchiere, fece roteare il liquido, lo esaminò alla luce e inclinò la testa per studiarne il colore. “ Un bel colore profondo” . Lo vide sogghignare. Abbassando il bicchiere, lo tenne sotto il naso e inspirò. “ Mmh.. una leggera traccia di more nell’aroma.. o forse quercia?”

Sfidandolo con lo sguardo , bevve un sorso, arricciò il naso e deglutì sorridendo. “ Ottimo “

“ Allora, non sei un’intenditrice di vini. “

“ Non molto. So riconoscere quando è buono e questo lo è, d’altronde da uno come te non mi sarei aspettata di meno. Bado soprattutto al contenuto alcolico e perché questo vino abbia il suo effetto pieno forse mi ci vorrebbero un paio di ostriche. “

Harry colse l’allusione a Parigi e disse : “ Ti piace proprio giocare con il fuoco, vero?”

“ Mi dicono che sono molto vivace”

“ Sei davvero così sicura di te come appari?”

“ Ce la metto tutta. Ma, per essere sicuri di sé, bisogna anche conoscere i propri limiti. E io sono molto consapevole delle mie mancanze. “ Alzò le spalle. “ Cerco solo di non mostrarlo agli altri. Pare che funzioni.”

“ E usi la tua sensualità per aumentare le possibilità di un successo lavorativo? Che so, flirtando con qualche membro a caso della band? “

Il sorriso le svanì dalle labbra. “ Sì, mi chiedevo quando ci saremmo arrivati. Ci hai messo ben dieci minuti, complimenti. “

“ Ma è la verità “

“ io non ho flirtato con Niall. Semplicemente l’ho assecondato. “

“ Vedi, hai dedotto da sola che si trattasse di lui. In ogni caso, la trovi una tattica utile? È  così che pensi di facilitare il nostro lavoro? “

Okay Harry , sei uno stupido. Lei inspirò a fondo e girò i tacchi per guardarlo corruciata. “ Okai. Che cos’è esattamente che non ti piace di me? Il fatto che abbiamo avuto un’avventura di una notte alla pari? O che per una donna sia più facile accaparrarsi l’approvazione e magari l’aiuto di qualcuno, per favorire le proprie idee, e tu casualmente  non hai le tette? “

Lui strinse la mascella. “ E che cosa ti fa pensare che tu non mi piaccia?”

“ Oh non saprei. Forse perché, quando sono nei paraggi, tu non sprizzi gioia da tutti i pori?”

Harry aggrottò la fronte. “ Hai l’innata abilità di affascinarmi e irritarmi in egual misura, spesso nello stesso momento , però, se bene ricordi, questo a Parigi non mi ha trattenuto. E se vogliamo parlare di quella notte, dovresti forse considerare per un attimo che non sono il tipo di una botta e via come ti piace pensare. Perciò non si tratta di antipatia o simpatia. “  

Cosa? “ Ma per favore! Sei Harry Styles, tutti conoscono la tua fama di donnaiolo! “

“ Invece nessuno conosce il vero Harry Styles. Audrey , non devi credere a tutto ciò che dicono i giornali, perché la maggior parte sono minchiate. “

“ Vuoi farmi credere che non sei stato con tutte quelle ragazze che ti hanno attribuito? Davvero vuoi farmelo credere dopo la notte a Parigi che abbiamo trascorso?”

“ è questo il punto! Quella è stata l’unica volta. Tutti gli altri flirt che mi sono stati attribuiti sono cazzate. Create o dai giornali di gossip, o dal management per mantenere attiva la mia immagine. Ti facevo più sveglia Audrey. Quindi, che tu ci creda o no, io non sono quel tipo di ragazzo. “

Per la prima volta da molto tempo, Audrey si ritrovò senza parole. E il suo impiccio riportò il sorriso sulle labbra di Harry. Per un breve momento.

“ Ti ho detto quel primo giorno che non volevo che il nostro precedente incontro rappresentasse un ostacolo. Purtroppo, invece, si sta rivelando tale. E continuerà ad esserlo se renderai questa collaborazione un tentativo continuo di seduzione . Non deve più ripetersi.. a meno che tu non sia disposta ad affrontarne le conseguenze. “

Audrey provò un’ondata di eccitazione sessuale che le fece formicolare le terminazioni nervose , ma allo stesso tempo fu sommersa da un senso di delusione artistica.

“ Hai odiato le mie idee, vero? “ Harry la stupì ridacchiando, poi scosse la testa e accennò un sorriso. “ No, Audrey, non ho odiato le tue idee. Per la verità se quelle che hai portato sta sera sono buone la metà di quelle che mi ha dato oggi il tuo manager, penso che questa collaborazione sarà un successo, per tutti. “

Okay, adesso sì che era confusa!

“Insomma, allora qual è il problema?”

Il sorriso di Harry svanì e lui abbassò lo sguardo sul bicchiere mentre rispondeva con voce profonda e graffiante. “ Il problema è che non possiamo comportarci come hai fatto tu l’altro giorno. La band, io ho una reputazione da difendere e..”

“ Mi hai trovato poco professionale? E poi, quale reputazione, quella del don Giovanni?”

“No, ho trovato il tuo metodo.. “

“ Un po’ troppo simile alla prostituzione per i tuoi gusti?”

Subito lui distolse lo sguardo e aggrottò la fronte. “Non ho detto questo. “

“ Pensi che mi sia degradata, e in qualche modo possa rovinare l’immagine dei One Direction?” E non capì proprio come mai quel pensiero la facesse tanto soffrire. Chi si credeva di essere quel ragazzo ?

“ Non ho nemmeno detto questo.  “ Harry le puntò un dito contro in segno di avvertimento. “ Non attribuirmi cose che non ho detto. Quello che cercavo di spiegare, prima che tu saltassi a conclusioni affrettate , è che noi abbiamo collaborato solo con ragazzi maschi e che i tuoi metodi di lavoro forse non sono proprio normali per noi, e potrebbero essere fraintesi. Dagli sguardi che ti lanciava Niall l’altro giorno  sembrava quasi tu stessi facendo la danza dei sette veli! “

Audreyv increspò le labbra e battè un piede per terra, tentando di controllare la rabbia.

“ E adesso, che cosa c’è?”

Lei scosse la testa, mentre cercava di decidere perché fosse ancora lì.

Perché voleva quel lavoro .. dannazione! Da quando aveva lasciato la riunione , continuava a prendere appunti su tutte le idee che le venivano in mente, aveva persino ripescato i suoi vecchi diari da adolescente per trovare qualche spunto. Quella collaborazione le serviva davvero, cavolo!

“ Dì quello che pensi una volta per tutte e mettiamo le cose in chiaro prima di cominciare a lavorare insieme. “

“ Forse io non voglio lavorare con voi, e soprattutto con te. “ ribattè lei. E non le importò nulla di aver parlato in modo petulante, anche perché si rendeva conto che la popstar di fama mondiale era lui, e non lei.

“ Ho visto come ne parlavi ieri..”

“Si.” Audrey  lo fulminò con lo sguardo. “ cosa intendi? “

Lui inspirò a fondo.  “ che l’idea ti eccitava. Ti sei illuminata in viso. Ed è esattamente quel genere di passione che ci serve per far sì che il nostro pezzo sia un successo. “

“ A patto che questa passione la metta nel progetto e non altrove? “

“ A patto che questa sia la sola passione che metti nel progetto “

Ma che..    Un momento. Di colpo Audrey si rese conto di una cosa. “ Tu sei geloso”

Lui tirò le labbra e guardandola con occhio torvo, si avviò nuovamente verso il bancone del cucinino. E , per un assurdo momento, Audrey ebbe voglia di ridacchiare come un adolescente.  Era geloso? Lui, che probabilmente poteva avere qualsiasi donna volesse in tutto il mondo, grazia alla fama e al suo aspetto, era geloso se lei flirtava un po’ con uno dei suoi compagni di band, per altro caratterialmente all’opposto del bel ricciolo ?

Se qualcuno glielo avesse detto ventiquattro ore prima  lei avrebbe probabilmente replicato con un “ Sta zitto!”  . Invece una minuscola parte di lei sentiva il bisogno di fare un ballo della felicità in mezzo a quel salotto. Il che era assolutamente stupido, perché aveva già deciso che era una cattiva idea mischiare lavoro e piacere con Harry Styles, giusto?

Girò la testa e posò il bicchiere sul bancone , poi lo guardò negli occhi. “ Perché mai sei geloso Harry? Non abbia una relazione di nessun tipo .”

“ No, infatti.. “ disse lui, con un’espressione indecifrabile sul volto. “ Ma se per te va bene, mi piace continuare a credere che quella notte a Parigi sia stata qualcosa che nemmeno tu fai spesso. “

Lei annuì, il cuore che le batteva forte nel petto. “ Per essere onesti, non l’avevo mai fatto. Sei stato la mia prima avventura di una notte. Congratulazioni “

Vide che Harry stava soffocando un sorriso, così si inumidì le labbra con la lingua per vedere la sua reazione. “ Ma è stata una notte incredibile “

“ Già”

Audrey inspirò , facendo così alzare e abbassare il seno e subito i capezzoli sensibili si tesero. “ Ma non abbiamo una relazione e , a essere onesta, ho una vita molto piena e gratificante. Ho solo 21 anni e la mia priorità è il lavoro. Voglio il successo. “

“ Lo capisco. Lo stesso vale per me e infondo ho solo due anni meno di te. “

Lei inclinò la testa di lato, pensierosa, guardando come la t-shirt bianca lasciasse intravedere gli uccelli tatuati sul petto. “ Perciò, a meno che non decidiamo di avere un rapporto di puro sesso per la durata della nostra collaborazione, non dovrebbe esserci alcun motivo perché tu ti comporti da amante geloso.. o forse si? “

Harry socchiuse gli occhi, ma sorrise. Non intendeva certo ammettere di essere geloso. Però non lo aveva nemmeno negato. E , a giudicare dall’elettricità presente nell’aria circostante, Audrey non era l’unica ad essere eccitata in quel momento. Stava succedendo proprio come l’ultima volta. Solo che adesso non potevano dare la colpa alle ostriche come afrodisiaco..

“ D’accordo” disse lei, distogliendo lo sguardo. Harry prese un pezzettino di carota dalla ciotola posizionata sul piano di lavoro, lo mise in bocca e mentre masticava la guardò con un espressione diffidente mentre lei si spostava lungo il bancone. Deglutì e quando Audrey  gli fu abbastanza vicina, incrociò le braccia al petto, come a difendersi. “ Che hai intenzione di fare?” chiese.

“ Consideralo un esperimento. “ Audrey gli circondò il collo con le braccia , si alzò in punta di piedi e lo baciò sulle labbra.

 

 

#Look at me!

Salve belle gioie! Innanzi tutto, come state? E poi.. cosa ne pensate di questo terzo capitolo? E di questo bacio? Susususu sono curiosa di sapere le vostre reazioni :D

E secondo voi che succederà ora ?

C’mon girlsss non siate timide e fatemi sapere ciò che vi frulla per la testolina :) accetto anche cose come ‘ mi fa schifo’ ahah

Quindi, se siete attive domani posto il quarto capitolo :D

Un bacione a tutte bellezze,

M. 

Audrey, assolutamente splendida!

 

Harry sonopocosexy Styles

 

Le cinque meraviglie :) 

 

Come sempre, un bacio xx

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


 

 

Harry si immobilizzò.

Audrey trasudava sesso da tutti i pori, non che la cosa gli desse fastidio, anzi. Le lasciò l'iniziativa per un po', tanto per vedere fino a che punto sarebbe arrivata. Ma sciolse le braccia ,che precedentemente aveva incrociato all'altezza del petto, per permetterle di premersi contro il suo torace e lui si aggrappò al bordo del banco alle sue spalle per mantenere l'equilibrio. Muovendo la bocca morbida sulla sua iniziando un bacio stuzzicante , lei aprì gli occhi e lo guardò.

Però , quando Audrey gli prese il labbro inferiore e glielo mordicchiò delicatamente, Harry ne ebbe abbastanza . Se voleva giocare con il fuoco.. lui l'aveva avvertita che ci sarebbero state delle conseguenze.

Così tolse le mani dal banco e le cinse alla vita, poi le abbassò sino a raggiungere i glutei per farla aderire maggiormente a sé, e facendole sentire il suo stato di eccitazione.

Audrey sgranò gli occhi per la sorpresa. Sorridendole a fior di labbra Harry approfondì il bacio, leccandole il labbro inferiore per poi insinuarle la lingua in bocca. Quando la vide abbassare le palpebre, chiuse gli occhi a sua volta e allacciò la lingua alla sua, mentre con le dita le alzava il bordo della gonna del vestito. Audrey gemette i capezzoli le si inturgidirono di colpo. Vedendo la sua reazione, lui continuò ad accarezzarle la pelle morbida e gemette. Possibile che lei indossasse sempre biancheria intima specificatamente destinata a torturarlo? Si sporse leggermente in avanti, facendole inarcare la schiena mentre con un dito seguiva la sottile linea del tanga e con un ginocchio le dischiudeva le gambe per facilitare l'accesso. Ma, quando lui raggiunse il centro della sua femminilità, lei interruppe il bacio e si scostò, le labbra gonfie e le guance arrossate.

Harry sorrise lentamente con aria di trionfo. “ Qualcosa non va?”

Audrey socchiuse gli occhi prima di inumidirsi le labbra con la lingua , poi disse: “ Ho appena stabilito che non c'è assolutamente niente che non vada. Ti assicuro che dovresti andare in giro con un cartello di pericolo. “

“ Se non sbaglio, avere una breve avventura non ti dispiace “ Senza sorridere, Harry prese in mano il bicchiere. Bevendo un sorso di vino , colse lo sguardo di sfida negli occhi della bionda.

“ E non potrà essere niente di più Harry , i nostri mondi sono troppo diversi. “

Lui si fermò con il bicchiere a mezz'aria. Che diavolo voleva dire? Seppur in ambiti diversi, entrambi erano personaggi in vista e conosciuti, e frequentavano pressochè gli stessi ambienti. Che cosa intendeva con quella frase?

Non ebbe il tempo di chiederlo , che lei sfoggiò nuovamente il suo sorriso malizioso. “ A patto che questo sia ben chiaro..” a quel punto si voltò e guardò verso il corridoio, le mani sul fianco per abbassare la cerniera del vestito. “ da che parte? “. Harry sentì il cuore battergli contro le costole e di colpo la bocca gli si seccò. “ Che cosa?” . Sentì il rumore della cerniera e , seguendola, la vide abbassarsi il vestito dalla spalla. “ La camera da letto, naturalmente. Ho la sensazione che le superfici di granito del piano della cucina siano un po' fredde. “

“ Audrey..”

Lei si girò, e si appoggiò alla parete per liberarsi di una scarpa. “Si? “ disse in tono interrogativo.

Harry sentì prudere i palmi delle mani. Se lei stava scherzando, aveva circa dieci secondi per dirglielo. Dopo non avrebbe risposto delle sue azioni. “ Proprio come l'altra volta?”

Alzando la spalla nuda , Audrey si tolse anche l'altra scarpa. “ Bè, in fondo, sei stato tu a dire che quello che c'era stato fra noi rappresentava un ostacolo, tanto vale toglierci il pensiero. “

Harry depose il bicchiere sull'estremità del banco e le si avvicinò con le mani in tasca. “ Non sei tenuta a farlo per far sì che parli bene di te con i manager. Sei brava con le parole, basta il tuo talento. “

A queste parole lei si accigliò , incrociò le braccia sul petto e abbassò la testa, cosa che lo fece sorridere, perchè non era facile sembrare arrabbiata quando era praticamente nuda.

“ Ignorerò la battuta, perchè proprio tu non mi conosci. Questo non ha niente a che vedere con il lavoro. E so di essere brava, lo capirai quando ti prenderai il disturbo di leggere ciò che ti ho portato. Ho voglia di te, tutto qui. A giudicare da quello che vedo nei tuoi jeans, anche tu ne hai voglia. È uno sfizio, nient'altro. Ma può essere un ostacolo. “

“ Uno sfizio? “

Gli occhi di Audrey si incupirono e , vedendolo avanzare, indietreggiò abbassando il vestito anche sull'altra spalla . “ Il sesso è sesso , Harry. “

Harry non capì perchè volesse saperlo e, a essere sincero, era un idiota a volerlo sapere , visto che lei gli si stava offrendo su un piatto d'argento, e senza impegno, ma... “ Qualcuno deve averti fatto soffrire molto, vero? “

Audrey arrossì e rise. “ Non c'è nessuna ragione particolare. Una donna non può comportarsi come un uomo? Se tu vuoi qualcosa, la prendi, no? E non ti ritieni per questo in dovere di essere fedele..” Quella dichiarazione fornì ad Harry la risposta alla sua domanda. “ E' questo che ti ha fatto? Ti ha tradita?”

Lei esitò per un momento, poi continuò a camminare all'indietro. Sviò la sua attenzione abbassando il vestito sul seno, rivelando abbastanza pizzo bianco e fiocchetti rosa da farlo gemere ad alta voce.

“ Non c'è nessun altro di mezzo. Ci siamo solo tu e io, proprio come l'altra volta. “ Si slacciò il reggiseno e lo lasciò cadere a terra.

“ Rivederti mi ha ricordato come era stato bello tra noi. Tu non te lo ricordi? “

Harry deglutì a fatica. , quelle parole roche ebbero un effetto terribile sul suo autocontrollo, per non parlare della vista di lei che si passava le mani sulla gola e sul seno, poi sul ventre piatto per spingere il vestito verso il basso.

“ Ricordo tutto.”

“ Bene, allora come puoi non desiderare di perderti di nuovo a quel modo?” replicò lei, facendo cadere il vestito sul pavimento.

Era quello che voleva fare.. perdersi per qualche momento? E perchè con lui? Chi doveva ringraziare per quell'improvviso colpo di fortuna che gli aveva portato in casa quella donna dopo tanti mesi di lavoro intenso? Era sotto stress da meri, come se avesse il peso del mondo sulle spalle, e l'unico modo di sfogare la tensione era stato passare ore in palestra . Trovò l'alternativa che gli stava offrendo Audrey molto più piacevole. Purtroppo, però, aveva anche l'impressione di venire usato.

Audrey gli si piazzò di fronte, praticamente nuda, ancheggiando in modo sensuale e consapevole di esserlo. Così lui restò immobile ad aspettare che lei prendesse l'iniziativa. Erano ormai di fianco alla camera da letto. Audrey lo accarezzò dietro l'orecchio. “ Sei davvero molto teso Harry. A Parigi non eri così. Ti ho anche offerto il tè verde, ma non l'hai voluto..”

Lui increspò le labbra per soffocare un sorriso. Era una tentatrice nata.

“ Doveva essere un idiota”

Audrey sgranò gli occhi, non capendo, mentre lui le prendeva le mani e gliele alzava sopra la testa prima di spingerla contro la parete. “ Chi?” chiese.

 Harry chinò il capo e la baciò sul collo. “ Chiunque abbia rinunciato al ben di dio che aveva a disposizione”

E chiunque fosse stato,era determinato a cancellarne il ricordo dalla sua mente. Se voleva proporgli una relazione senza legami, allora le avrebbe lasciato dei ricordi molto speciali per sostituire quelli brutti. Con un sospiro, lei gli appoggiò la fronte contro la spalla, così che, inspirando a fondo, Harry sentì il profumo di lavanda nei suoi capelli.

Chi voleva prendere in giro? Si riteneva un gentiluomo, ma la desiderava troppo. “ Questa è l 'ultima occasione che hai per cambiare idea, Conrad. “ Girando la testa lei gli sussurrò all'orecchio: “ Ho voglia di te. Dentro di me. “

Harry si portò le sue braccia intorno al collo e la sollevò da terra. Facendosi cingere alla vita dalle sue gambe, la spinse contro la parete e la baciò. Divaricò le gambe e, usando la parete e il proprio corpo per sostenerla, le sciolse le trecce con le dita. Allacciò di nuovo la lingua alla sua.

“ Hai troppi vestiti addosso “ si lamentò lei poco dopo, scostandosi. Harry ridacchio. “ Anche tu. “ Non che il pezzetto di pizzo bianco che aveva ancora addosso costituisse un indumento. Era comunque un ostacolo. E avendo le sue caviglie fermamente agganciate di dietro, gli era impossibile toglierlo. Ma aveva tutto il tempo..

Spinse i fianchi verso l'alto perchè la cerniera dei jeans le sfiorasse il tanga. E , al suo gemito, sorrise.

“ Di più?”

“ Mhmh “

Ridacchiando lui allungò la mano sulla maniglia della porta dietro di loro. “ Sai, se è questo quello che ci vuole per farti tacere, potrei impegnarmi a fondo. “ Audrey rafforzò la presa delle gambe e delle braccia su di lui e si lasciò portare all'interno della camera.

“ Stai forse dicendo che parlo troppo? “

“ Sto dicendo che a volte non hai bisogno di parole “

“ Dimostramelo” gli sussurrò lei a fior di labbra. Era stata intenzione di Harry procedere per gradi, ma non andò in quel modo. Senza smettere di baciarla, cercò di togliersi le scarpe, tuttavia la gravità gli fu d'ostacolo, così inciampò e riuscì a stento a spostare il peso del corpo per non schiacciarla sul letto. Le infilò la mano nei capelli per attirarla a sé e baciarla, mentre con l'altra armeggiava con gli slip. “ Sai, è questo l'effetto che hai sempre su di me. “ Il pensiero di Audrey in uno stato permanente di eccitazione gli provocò sensazioni da tempo dimenticate. Lei si mise in ginocchio, usando una mano per sostenersi, in modo che Harry continuasse a toccarla. Con l'altra gli slacciò la camicia. “ Ah!” esclamò, sentendo il pollice premere sul suo punto più sensibile.

Audrey si sporse in avanti, accarezzandogli il torace,, poi gli abbassò le nocche contro l'addome e gli slacciò il bottone dei jeans. Harry la baciò lentamente e in profondità, usando la lingua per farle capire che cosa aveva intenzione di farle.

“ Hai dei preservativi? “

“ Sono nel cassetto del comodino” Harry sorrise vedendola allungare il braccio senza riuscire a toccare il cassetto. “ Dovremo spostarci” disse lei. “ Ci penso io “ . Dopo essersi frettolosamente liberato di tutti gli indumenti, guardando allo stesso tempo Audrey togliersi il sottile tanga bianco, Harry prese dal comodino il preservativo e fece per metterselo. Audrey sorrise. “ Si vede che hai molta pratica, ma questa volta voglio farlo io. “ . Quando lei lo toccò cingendolo di nuovo con la gamba e lasciando abbastanza spazio per potergli infilare il preservativo, Harry rischiò di soffocare. I capelli le nascondevano la faccia, così lui glieli lisciò all'indietro e la guardò mordicchiarsi il labbro per la concentrazione. C'era qualcosa di incredibilmente sexy in una donna sicura di sé che prendeva la situazione in mano.. letteralmente. 

Quando ebbe finito Audrey gli appiattì le mani sul torace e, guardandolo negli occhi, spinse i fianchi in avanti, dondolando, in modo da stuzzicarlo fino a farlo impazzire, poi si mise nella posizione giusta per farsi penetrare lentamente, centimetro dopo centimetro.  Socchiuse le labbra e il suo respiro si fece più rapido. Colmandola, avvolto dal suo calore, Harry guardò le emozioni riflesse nella profondità dei suoi occhi . Era incredibile.

Cogliendo la sua espressione, lei ridacchiò e il suono della risata le vibrò nel punto in cui i loro corpi erano fusi insieme e rese il piacere quasi doloroso. “ Mi stai ufficialmente uccidendo” disse Harry.

Audrey , chinandosi, lo baciò ad occhi aperti, dondolando il bacino, e gli sussurrò a fior di labbra: “ La piccola morte. È così che la chiamavano un tempo, lo sapevi? “

“ Comincio a capirne la ragione “ Avendo già avuto prova della sua flessibilità. Harry le liberò il viso dai capelli e si alzò sui gomiti. Audrey gli appoggiò le mani sulle ginocchia inarcando la schiena . Harry usò la mano libera per accarezzarle il seno, per poi passare la punta delle dita sopra ogni costola fino a riportare un dito sulla piccola protuberanza più sensibile.

Lei si inarcò leggermente, poi ricominciò a dondolare sempre più in fretta. E persino quando sentì la pressione aumentare nell’addome, Harry non smise mai di guardare come lei si mordicchiava il labbro inferiore ed emetteva piccoli gemiti.

Alzando una mano dal ginocchio, Audrey lo cinse al collo e si mosse più in fretta. Harry intuì che stava per esplodere perché sentì i muscoli contrarsi, così cominciò a stuzzicarla con le dita.
“ H-Harry! “ Audrey chiuse gli occhi e sussurrò il suo nome, il corpo scosso da convulsioni che lo portarono a sua volta all’orgasmo. Emise un gemito di appagamento, basso e gutturale.

Oh, sì. Quella ragazza sarebbe stata la sua morte.

 Audrey gli appoggiò la testa sulla spalla per un lungo momento e i loro respiri affannati riempirono il silenzio. Sdraiandosi sulla schiena Harry la trascinò con sé prima di abbracciarla e accarezzarla.

“ Ci viene proprio bene “ sussurrò lei.

“ Puoi dirlo “ confermò lui, continuando ad accarezzarla sulla schiena, il suo profumo di lavanda che le arrivava dritto al naso. E, di colpo, si rese conto che la tensione era scomparsa.

Per la verità, si sentiva davvero bene.

Audrey alzò la testa dalla spalla e lo baciò lentamente, poi lo sbalordì annunciando: “ Devo andare o farò tardi. “

‘Ehi, un momento! ‘ Pensò Harry. Così rafforzò l’abbraccio per impedirle di andarsene.  “ Dove devi andare?”

“ Ho un appuntamento con le mie amiche al Daikiri Bar “

Lui si accigliò. “ Ah, sì ? “

“ Si. “ Audrey sorrise come se non ci fossero problemi. “ E’ il compleanno di Janice, perciò festeggiamo. “

Adesso?” Stava forse scappando via da lui? “ Così ti sei tolta lo sfizio e te ne vai a festeggiare?”

Lo fece sentire usato. Patetico.

“ Ho preso l’impegno prima di sapere che sarebbe andata così fra noi. In realtà…” Audrey gli si mise più comoda sul torace e o guardò negli occhi. “… ero piuttosto determinata a far sì che non succedesse. Ma sai come vanno queste cose.. anche i piani migliori presentano dei rischi..”

Harry allentò leggermente la stretta. “ Cosa ti ha fatto cambiare idea?”

Lei gli toccò il naso con il proprio e sorrise. “ Pare che abbia sempre avuto un problema a non metterti le mani addosso. “

Su quello, Harry non trovò niente da ridire, così si limitò a schiarirsi la gola.” Bè, immagino di non poterti biasimare per questo…ahi!”

Audrey gli spostò sul piumone il gomito usato per colpirlo e appoggiò la testa sulla mano mentre lui ridacchiava. “ Adesso sì che sei il ragazzo che ho conosciuto a Parigi. L’Harry di Londra è teso, nervoso. Non ero sicura che mi piacesse molto. “

Harry si rese conto che stava di nuovo accarezzandola. Evidentemente lei non era l’unica ad avere difficoltà a tenere giù le mani. “ Pare che adesso non sia più così teso. “

Audrey rimase in silenzio per un momento e quando la guardò, l’azzurro mare dei suoi occhi aveva preso una sfumatura di blu intenso. Harry le sorrise e , con voce roca, chiese: “ che cosa c’è? “

“ Questo progetto è molto importante per te, vero?”

“ sì, infatti “

“ perché?”

Audrey si sdraiò sul suo fianco e gli fece piedino. Harry reagì subito al contatto del suo corpo nudo.

“ Lo è e basta “ disse lui, sistemandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

Ma le sfuggì di nuovo quando lei inclinò la testa.

“ Perché?” ripetè.

Harry si accigliò per un momento. “ Se mi metto a fare conversazione con te, salterai l’appuntamento al Daikiri Bar?”

“ no. “

Harry si sarebbe accigliato di nuovo se non avesse colto una nota di rimpianto nella sua voce.

“Non posso Harry , davvero. Janice compie 25 anni , è una data importante. Ed è una delle mie migliori amiche, c’è sempre stata per me . Ma noi dovremo lavorare insieme per mesi, per questa collaborazione, no? “

“ Sì, certo”

“ Bene, allora se vorrai fare una replica , avremo un sacco di tempo “ disse lei, chinandosi a dargli un bacio fugace. “ E magari riuscirò a strapparti anche qualche oscuro segreto. “

Harry sorrise. Improbabile. Ma forse sarebbe stato divertente permetterle di provarci.

Un altro bacio e quella volta, quando lei si mise eretta Harry la lasciò andare. Si alzò sul gomito , la guardò dalla testa ai piedi. “ Se vuoi c’è una doccia nella stanza accanto. “

Girandosi, lei gli mostrò il sedere perfetto e ammiccò al di sopra della spalla. “ Penso che mi terrò addosso il tuo odore per non dimenticarti troppo in fretta. E se tardassi troppo, ci sarebbero troppe domande. E non credo che l’idea di quattro ragazze che ti danno un voto da uno a dieci a te farebbe piacere. “

“ No, infatti. “

“ Lo supponevo. “ disse Audrey , e scomparve lungo il corridoio.

Lui si mise seduto e cominciò a infilarsi i jeans, ma, senza prendersi la briga di allacciarseli, la seguì fuori in tempo per vederla indossare il vestito e calzare le scarpe allo stesso tempo. Sorrise alla vista delle sue guance arrossate, le labbra turgide e i capelli arruffati.  Le amiche non ci avrebbero messo molto a capire che cosa avesse fatto. Harry si sporse a prendere in mano gli elastici che le fermavano le trecce.

“ Dovresti fare qualcosa per questi capelli “

Riprendendosi gli elastici, Audrey sorrise e , salendo in punta di piedi, lo baciò di nuovo. “ Lo so. Ma qualcuno mi ha spettinato. “

Attirandola a sé, lui la baciò come si deve , perché non dimenticasse quei momenti, e sorrise al suo gemito di frustrazione. “ Adesso sai cosa ti perderai andandotene “ .

Con gli occhi ancora chiusi, lei si passò la punta della lingua sulle labbra come se volesse sentire il suo sapore. “ Mmh.. lo so. “

“ Bene, forse dovresti tornare domani per il brunch. Ti darò la mia opinione su ciò che mi hai portato, e vedremo come andrà a finire.. anche se penso dipenda anche dalla presenza o assenza dei ragazzi. “

Audrey aprì gli occhi e sorrise, maliziosa. “ Adoro il brunch. “

Scuotendo la testa Harry agitò la mano verso l’estremità del corridoio. “ Allora, va’ pure. Lasciami solo e va a divertirti con le tue amiche. Starò bene, non preoccuparti. “

Audrey ridacchiò , staccandosi da lui. Arrivata in salotto prese la borsa e , increspando le labbra, mormorò: “ Povero piccolo “

Lui le aprì la porta .“ Fila.”

Quando lei tentò di andarsene, Harry si schiarì forte la gola. Così Audrey indietreggiò di un passo , gli passò le mani sul petto nudo e, cingendolo alla gola, lo baciò sula guancia. Poi cominciò a scendere le scale.

“ Ehi, Conrad?”

“ Si? “ lei voltò la testa e gli sorrise.

“ Allora, che voto mi hai dato? “

“ Ah.. sai preferisco fare una media complessiva. Perciò potrei tornare. “

Harry accennò un sorriso. “ Sta’ lontana dai guai. “

“ E tu va’ a leggere le mie bozze “

“ Lo farò. “

“ Ci vediamo domani. “

 

#Look at me

Salve miei splendori! Come state? Vi chiedo scusa se pubblico solo oggi, ma purtroppo la scorsa settimana ho avuto molti problemi e in più ho dovuto sopprimere il mio cane. Non potete immaginare il dolore :’(

Ma parlando del capitolo. Che ve ne pare? Ci danno dentro i due bellocci :D

Mi farebbe piacere sapere i vostri pareri, che siano positivi o negativi. Siete voi che mi fate andare avanti, quindi non vergognatevi e recensite, o se preferite scrivetemi in posta!

Ora,in base a quanto sarete attive aggiornerò. Cioè più siete attive, prima aggiorno :)

Ps: l’avete visto il video di ‘Best song ever’ ? Dio ragazze io non smetto di ridere xD DEI FENOMENI!

A presto, un bacione a tutte voi bellezze!

M. <3 

 

La stupenda Audrey

 

Harry :)

 

I ragazzi in Best Song Ever :D

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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


 

 

 

I giorni trascorsero veloci e bene presto Audrey si rese conto che stavano volando a una velocità pazzesca. Non era certo un problema, ma il modo in cui il tempo passato con Harry si inseriva così bene nel suo caos abituale era inaspettato. Ovviamente si parla del tempo che passavano da soli,  e non con il resto della band, il che faceva sembrare quel tempo davvero molto tempo.

In più Harry non era più così teso. Faceva bene anche a lui un po’ di piacere oltre al lavoro. D’altronde ad Audrey piaceva attribuirsene il merito. Anche se in realtà, restava ancora molto da fare.

“Lo sai che sei diverso quando ti metti un vestito formale?” . Ammirò il vestito blu scuro sicuramente firmato che lo faceva sembrare bello da morire, ma gli dava anche un’aria professionale, e le venne voglia di arruffarlo un po’. L’aspetto serio era addolcito dalla cravatta allentata , dal primo bottone slacciato della camicia bianca e dalle mani in tasca. Quell’abbigliamento era dovuto al photo shoot che i ragazzi aveva fatto quella stessa mattina. Harry accennò un sorriso e la guardò con la coda dell’occhio.

“ Davvero “. Non era una domanda e Audrey si era accorta che lui l’aveva lasciata blaterare per un po’ senza contraddirla o distoglierla dall’argomento.  Era una tattica intelligente. D’altronde Harry Styles non era mica uno stupido.

“ Già. “ Gli diede una spallata sul braccio e gli sorrise. “ Ridiventi l’Harry serio di Londra. “

“ Ah, ma più tardi tu riuscirai a rilassarmi un po’, no?” le chiese lui all’orecchio.

“ Sì. Puoi contarci. “ dichiarò lei, fissando la curva della sua bocca, una bocca davvero abile.

Cogliendo la sua espressione Harry la sorprese girandosi a baciarla sulle labbra e mormorando la promessa “ Più tardi” . Poi si tolse la mano di tasca per aprirle la porta del ristorante. Di solito , non aveva mai manifestazioni d’affetto per lei in pubblico.

Audrey preferiva così. Perché non stavano insieme, non erano una coppia. Lo aveva messo bene in chiaro. E nemmeno per Harry era un problema, perciò era perfetto.

Di solito mangiavano qualcosa a casa di Harry, se non si fermavano direttamente con il resto del gruppo, ma per la prima volta, lui aveva insistito per pranzare fuori, ignorando tranquillamente il fattore paparazzi. Audrey comunque non aveva trovato niente da ridire , perché il ristorante si trovava a metà strada fra lo studio e casa sua e Harry le aveva detto di aver voglia di cucina italiana.

Tutto bene, dunque. Non c’era bisogno di mescolare i loro mondi, sapendo che comunque fra loro non sarebbe durata.

Il proprietario del ristorante salutò Harry per nome e subito li guidò oltre la coda di clienti in attesa di un tavolo. ‘Uno dei vantaggi di essere Harry Styles, membro della band più famosa al mondo. ‘ pensò Audrey. Ma, attraversando la sala affollata, sentì gridare: “ O, mio Dio!” Subito seguito da “ Audrey! Siamo qui! “ .

Lei si sentì morire. Lanciò una breve occhiata all’espressione perplessa di Harry, poi si voltò a guardare tre facce familiari che esibivano un sorriso a dir poco gigante.

“ Belle signore, buona sera “

“ Be’, Ciao!” Janice agitò una mano. “ E’ bello vederti di nuovo”

“ Di nuovo?” chiese Harry confuso.

“ Oh probabilmente non te lo ricordi. Eravamo tutte all’after party della sfilata di Burberry quella sera a Parigi. “ Audrey avrebbe voluto sprofondare , ma purtroppo non c’erano buchi nel pavimento.

“ Che cosa ci fate qui, ragazze?” chiese poi. Di solito veniva informata su quel genere di riunioni. Se si fossero incontrate per sparlare di lei di nascosto, se ne sarebbero presto pentite.

“ All’ora di pranzo, Krista ha ottenuto un lavoro molto importante con Valentino , e ora stiamo festeggiando! Lo avresti saputo anche tu se solo ti fossi presa il disturbo di rispondere al telefono. Abbiamo dedotto che fossi molto occupata” A un’occhiataccia di Audrey, Kelly aggiunse “ Per via della canzone e tutto il resto “ Salvata in extremis.

“ Sbaglio o loro sono le altre tre moschettiere?” La voce profonda di Harry al suo orecchio sinistro la indusse a togliere lo sguardo dalle sue amiche. Colse nei suoi pozzi verdi una luce divertita. Annuì.

“ Puoi unirti a noi, se vuoi, Harry. “ si intromise Krista. “ Offro io. E se tu paghi il vino, potrai farci tutte le domande che vuoi su Audrey. “

Audrey la fulminò nuovamente con lo sguardo. La sua lista di regali natalizi si stava rapidamente accorciando. “ No, grazie, Krista, siamo solo…”

“ Molte domande, hai detto?” Harry  spostò la mano dal suo fondoschiena alla vita, e la strinse forte. “ Be’ , è un’occasione troppo buona per farmela scappare. Ma offro io, Krista, vino compreso. Per festeggiare magari potresti fare compere, vero Conrad?"

‘E comprarti un bel vestito ,per la bara, magari’. Pensò Audrey.

“ Harry..”

Ma lui aveva già alzato la mano verso il proprietario del ristorante e magicamente apparvero le sedie. Le amiche si strinsero intorno al tavolo rotondo per fare spazio.

Era un incubo. Alla faccia dei due mondi che non si dovevano incontrare. Oddio, è pur sempre vero che essendo loro modelle, i loro mondi si sarebbero incontrati comunque, ma non doveva succedere così e soprattutto non doveva succedere in quel momento!

Harry l’aiutò ad accomodarsi, mentre le  sue a breve ex amiche sospiravano in segno di approvazione. Poi si tolse la giacca e la cravatta e si sedette, slacciando un altro bottone della camicia.

“ Rosso o bianco” chiese, sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi.

 

***

 

“Allora, parliamo di quello che non va o fingiamo che non ci sia nulla che non va finchè torniamo a casa e io ti convinco a dirlo a modo mio?” chiese il riccio retoricamente.

Audrey continuò a camminare. “ Va tutto bene “

“ Perfetto. “ disse lui con una nota divertita nella voce. “ Allora, ti convincerò a dirlo a modo mio. “

“ Non c’è niente da dire.”

“ Oh, sì invece. “

“ Be’, ti sbagli. “

Harry si rimise le mani in tasca e continuò a seguirla mentre lei guardava verso la strada. Inutile cercare di spiegare come si sentiva. Perché, a essere del tutto sincera, ancora non sapeva bene come si sentiva. Sapeva soltanto di essere….bè, offesa.

“ Non ho versato il vino sul tavolo. “

Harry tirò fuori una mano e cominciò a elencare con le dita quelli che evidentemente considerava come i punti importanti.

“ Ho usato tutte le posate giuste. “

“ C’erano solo due portate” borbottò lei, “ perciò le posate non erano poi così tante. “

“ Comunque conta.” Harry mostrò un altro dito. “ Non ho chiesto neanche un quarto delle informazioni che mi hanno dato spontaneamente. E…”

Avvicinandosi, aggiunse: “ Ho persino sviato alcuni dettagli che promettevano di essere davvero piccanti, per non crearti imbarazzo. “

Audrey notò che quel punto non fu conteggiato. E doveva ammettere che, con un’altra bottiglia di vino, le sue amiche avrebbero divulgato informazioni sufficienti a farle considerare l’idea di cambiare nuovamente paese e tornare magari in Italia.

L’elenco continuò. “ Non ho insistito per conoscere le ragioni per cui pare che io sia meglio di quel Marco .. che, fra parentesi, deduco che sia il tipo che ti ha tradito. “

Probabilmente perché, a quel punto, lei era riuscita a sento a soffocare un gemito di strazio mortificato.

Un altro dito. “ E persino tu devi ammettere che mi sono comportato da vero gentiluomo. Non ho nemmeno cercato di toccarti sotto il tavolo, anche se in questo mi ha aiutato il fatto che portavi i pantaloni invece delle minigonne che mi piacciono tanto. “

“ Sì, però non hai avuto problemi a sorridermi per tutto il tempo o a sistemarmi i capelli  o a tenermi la mano sul tavolo. “ Audrey si fermò in mezzo alla strada e si voltò a guardarlo con occhio torvo. “ Da quando ti piacciono le manifestazioni di affetto in pubblico?”

Harry incrociò le braccia al petto. “ C’è forse una regola che ignoro?”

“ Bè..sì, c’è. “

“E’ forse perché ho superato i limiti?”

“ Sì!” Audrey avrebbe potuto pestare i piedi per la frustrazione, se non avesse temuto di apparire una bambina di cinque anni.

Harry abbassò la braccia e si avvicinò di un altro passo. A bassa voce disse: “ Sai, non mi è stata data la lista di quelle regole, perciò, dato che ci tieni molto, faresti meglio a informarmi al proposito. Sono sempre stato il tipo che invita una ragazza a cena o che sta con una donna prima di arrivare a questo…”

Lei ebbe difficoltà a trovare le parole giuste, cosa che la irritò parecchio. Come osava affascinare tutte le sue amiche al punto di essere adorato, facendole così notare di essere praticamente un dono di Dio al genere femminile …e poi pretendere anche di essere un bravo ragazzo? Non era giusto.

Non ottenendo risposta, Harry disse: “ Mi avevi forse giudicato una specie di playboy? Uno che gira per il mondo in cerca di amanti? Pensavo di aver già chiarito il fatto che tutto ciò che riportano i giornali sono cazzate. “

Lei inspirò a fondo.

E Harry rise.  Così Audrey espirò e si accigliò. “ Ti odio quando mi sorridi a quel modo. “

“ Non è vero “

“ Bè, in questo preciso istante ti odio. “

Harry fece un altro passo e portò il viso così vicino al suo che le fronti quasi si sfioravano. “ Sai che cosa penso, Conrad?” Audrey lo guardò negli occhi e bastò quello a scaldarla in tutto il corpo mentre il battito diveniva irregolare. Non era così sicura di volerlo sapere, ma, sospirando, glielo chiese comunque. “ Che cosa, Styles?”

Lui inclinò la testa come se fosse sul punto di baciarla proprio lì, in mezzo alla strada, rischiando in tal modo una manifestazione molto pubblica e di sicuro lo scatto di qualche fan o paparazzo. Invece continuò a guardarla negli occhi e, in un sussurro roco, disse: “ Penso che tu abbia bisogno di qualcuno che ti ricordi che non tutti su questo pianeta sono dei bastardi come il tuo ultimo ragazzo.”

Ultimo ragazzo? Voleva forse dire che lui era il suo attuale ragazzo? Un momento…

Ma non ebbe modo di parlare , perché lui sorrise. Un sorriso largo, con tanto di fossette. Irresistibilmente sexy. Un sorriso che le frastornò il cervello e le impedì qualsiasi pensiero razionale. Siamo seri, un uomo non poteva essere così dannatamente sexy !

“ Nel frattempo, visto che questa è la nostra prima lite da molto tempo, penso che dovremmo tornare a casa mia e fare la pace. “ . Quando Audrey fece per rispondere , lui indietreggiò , si piegò in due e la sbalordì mettendosela in spalle.

“ Harry!” gridò lei “mettimi giù!”


#Look at me!

Salve bellezze! Questo capitolo è leggermente corto, lo so. Il fatto è che mi era venuto fuori un capitolo di più di dieci pagine e ho deciso di dividerlo in due,, e questo era l'unico modo per fare due capitoli sensati. ad ogni modo, siccome l'altro è già super pronto ,se siete attive e recensite in tante, lo pubblico già domani. :)

comunque, che ne dite?il prossimo capitolo sarà più esaustivo, pometto :) 

Ad ogni modo mi farebbe un sacco piacere sapere cosa ne pensate! :) 

un bacione a tutte, vi adoro <3 


Io, Audrey ( Doutzen Kroes) la trovo bellissima!

 

La bellezza**

Poco belli dai 

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Capitolo 6
*** capitolo 6 ***


 

 “ Harry!” gridò lei “mettimi giù!”

“ Scordatelo” ribattè lui, sollevandola un po’ di più per raddrizzarsi. Con le braccia , le cinse le ginocchia. E riprese a camminare. La gente rideva al loro passaggio, alcuni scattavano fotografie riconoscendo Harry o addirittura entrambi. Inviperita, lei tentò di liberarsi scalciando. “ Mettimi giù!” ripetè.

“ Smettila di agitarti. Finirai con il vomitare tutto quello che hai mangiato. “

Bè, se gli avesse vomitato sulla schiena del vestito firmato gli sarebbe servita da lezione. Audrey tentò di guardare da un lato all’altro , agitando la coda di cavallo. “ Harry..”

“ Lamentati pure se vuoi Conrad”

“ Non puoi portarmi così fino a casa tua.. ti verrà un infarto. “

“ Devo informarti che godo di ottima salute, grazie. “ A quel punto le toccò il fianco con la testa. “ Salve, bella serata, vero?”

‘Si era veramente messo a parlare del tempo con i passanti?’ pensò Audrey. Ebbe voglia di ucciderlo. Invece era sul punto di fare una risata isterica. Era la situazione più ridicola in cui si fosse mai trovata…e quello diceva tutto! La risata le sfuggì. “ Tu non sei una persona per bene!”

“ Si dà il caso che mi consideri adorabile.” Ribatte il bel riccio.

“ Mettimi giù, scemo. Per favore. “

“ Ti metterò giù sul mio letto. “

Audrey si guardò intorno per vedere se qualcuno lo avesse sentito, non poteva certo attribuire il rossore che le salì sulle guance solo a flusso di sangue alla testa. Ma erano già arrivati alla fine di quella via, stavano superando Trinity, un negozio niente male per altro. Harry aveva una resistenza fisica davvero fuori dal normale!

Avrebbe dovuto immaginarlo da tutto il sesso che stavano facendo.

Ammettendo la sconfitta tentò di mettersi più comoda , puntando un gomito sulla sua schiena per poter appoggiare la testa sulla mano.

Quando un’auto suonò il clacson , lei salutò il conducente con la mano libera, senza badare se le rispondesse o meno.

“ Ehi , Nick, come te la passi?” Harry si fermò e lei tentò di vedere con chi stesse parlando. Chiunque fosse, a giudicare dal tono amichevole , doveva conoscerlo bene.

Una voce parecchio allegra rispose in tono divertito: “ Benissimo. Ho appena lasciato ai ragazzi la borsa con quei due maglioni che ti avevo preso. “

“ Sei stato veloce a restituirmeli.”

“ Già, non mi piacevano poi così tanto. “ disse Nick per poi ridere seguito da Harry.

“ Chi è la tua amica?”

A voce alta Audrey rispose: “ Sì, presentami pure, se vuoi. Oppure fingi che io non ci sia, come preferisci. Non badare a me. “

“ Scusami. “ disse Harry, girandosi leggermente. “ Nick Grimshaw . Audrey Conrad. Audrey è la nostra  nuova collaboratrice. Sai te ne avevo parlato, stiamo scrivendo insieme la nuova canzone. Nick invece è un mio caro amico, non che dj di BBC Radio 1, a cui molto probabilmente parteciperemo tutti e 6 per un intervista riguardo al singolo. “

“Hai tutta la mia comprensione “ disse Nick sogghignando. Audrey tese la mano, che le fu stretta in una presa vigorosa. Degli occhi verdi, ma non i soliti smeraldi che Audrey conosceva bene, la scrutarono divertiti.

“ Ti sta creando problemi?”

Audrey sospirò con enfasi. “ Non hai idea. “

“ Vuoi che ci pensi io?”

“ Lo faresti, davvero?”

Harry la sollevò di nuovo in alto. “ Quando voi due avete finito di flirtare…”

“Devo ammettere che sono molto colpito. “ disse Nick con una nota ironica nella voce. “ L’anno scorso non saresti riuscito a portarla in spalla. “

“ Tu non ci riusciresti nemmeno ora amico “ ribattè il riccio ridendo.

“ Ehi! Vi informo che ho il peso ideale per la mia statura! “ si intromise Audrey punta sul vivo. Insomma, si sa che il fisico per le modelle è tutto, sarebbe stato davvero un duro colpo se l’avessero fatta sentire ‘troppo pesante’.

Ma ciò che seguì la frase di Audrey furono risate divertite, e la bionda sentì lo stomaco in subbuglio per il movimento delle spalle di Harry. Ridacchiò. Non poteva fare molto altro. Ma in un paio d’ore avevano decisamente superato la fase teniamo le nostre vite separate ed entrambi avevano conosciuto i rispettivi amici.

“ E’ stato un piacere conoscerti Audrey. Ho la sensazione che ci rivedremo presto. “ disse Nick.

Harry fu più rapido a rispondere. “ Probabilmente al party che si terrà a fine mese.. sempre che l’intervista non avvenga prima. “

“ Non credo, penso aspetteremo l’uscita ufficiale del singolo, o comunque la faremo pochi giorni prima. Questo mese siamo un po’ incasinati comunque, ci sono decine di ospiti. Quindi ci vedremo alla festa. “

“ Probabilmente ci sarà anche Gemma. “

“ Dai? Sarebbe fantastico. Ci vediamo, Audrey.”

“ Ciao Nick!” Lei cambiò gomito e lo guardò proseguire lungo la strada , mentre Harry si dirigeva verso la piazza che precedeva il suo quartiere.

“ Venite tutti e due, senza contare i ragazzi per altro, dal paese degli splendidi uomini col ciuffo?” Harry le diede una pacca leggera sul sedere. Audrey trasalì. “Perché?”

“Per averlo guardato abbastanza da pensare fosse bello.” Lei sorrise.

“ Gemma è la sua ragazza?” Un’altra pacca, seguita da una risata divertita.

“ No, Gemma è mia sorella. In più Nick è gay. “

“ Hai una sorella?”

“ Certo. Dio, sai davvero poco di noi.. Comunque è stata via per qualche tempo. La conoscerai alla festa. “

Audrey non ricordava di essere stata invitata ad alcuna festa. “ Che genere di festa sarà? Una della lunga lista di feste di cui ti sei dimenticato di parlarmi? Potrei non avere voglia di andarci. Potrei anche odiare le feste.” Lui scosse di nuovo le spalle.

“ Non secondo le tue amiche. E poi sei una modella, non puoi odiare le feste. Comunque preferirei che tu evitassi di venirci vestita strana o di ballare sui tavoli. Ci sarà anche mia madre.”

Che cosa? On, no! Audrey  Non ci teneva proprio a conoscere la sua famiglia!

“ Harry, mettimi giù.”

“ Ne abbiamo già parlato.”

Lei cercò di liberarsi, quella volta mettendoci più forza.

“ Non andrò a nessuna festa con te. Soprattutto non una in cui ci sarà la tua famiglia. “

“ Infrangeresti un’altra regola, vero?”

“Sì, infatti.  “

“ E’ una festa in nostro onore, in cui lanceremo anche il nuovo singolo . Evita magari di flirtare con i vari giornalisti. Comunque, considerala una festa di lavoro. “

A quel punto, lei si sentì una vera idiota per avere pensato che volesse farle conoscere la sua famiglia. Comunque, nessuno faceva una cosa del genere dopo solo due settimane, no?

“ Non vorrai presentarmi come la tua ragazza, vero?”

“Un’altra regola.” Harry sospirò con enfasi e di nuovo il gesto la fece sobbalzare. “ Devi stare attenta o penserò che ti imbarazzi farti vedere con me. “

“ Adesso sei proprio ridicolo. “ Sì, perché farsi vedere in giro con l’uomo più sexy del mondo le avrebbe rovinato la reputazione, soprattutto perché, come se non bastasse, si trattava di Harry Styles.

“ Bè, allora dimmi qual è il problema. “

“ Che ne dici di iniziare con il fatto che penserebbero che siamo una coppia, quando in realtà noi non siamo una coppia?”

“ Definisci che cosa intendi tu per coppia. “

Mentre lui continuava a camminare, Audrey riflettè sulla domanda, consapevole dell’importanza di dare la risposta giusta. Certo, Harry le piaceva e tutto quello che aveva saputo sul suo conto fino a quel momento glielo rendeva sempre più simpatico, ma in realtà.. era inutile pensare a qualcosa che andasse oltre il sesso. Decisamente.

“Fa’ pure con comodo. Non c’è fretta.”

Lei gli conficcò il gomito nella schiena e , in reazione, lo sentì spostare le spalle, un movimento che le procurò un sorriso di soddisfazione. “ Proprio non sei simpatico”

“L’hai già detto.”

Audrey sospirò, notando con la coda dell’occhio che ormai erano vicini a casa sua e tutto considerato…

“ Una coppia è fatta di due persone , no? In questo caso di un uomo e di una donna. “ disse Harry, come se si fosse stancato di aspettare la sua definizione , ma Audrey non lo degnò di una risposta.

“ Una coppia sono due persone che dormono insieme. O meglio, che non dormono insieme. “

Lei ripensò alla volta in cui Harry aveva usato quell’espressione e lei gli aveva detto di non ricordare di aver dormito molto. Col senno di poi,  avrebbe dovuto tenere la bocca chiusa invece di punzecchiarlo. Allora, non si sarebbe trovata in quella situazione sempre più complicata. A volte era il peggior nemico di se stessa.

“ Una coppia sono due persone che dormono insieme, ma che ancora non si conoscono bene. Perciò, in questo caso, amano la reciproca compagnia abbastanza da voler passare del tempo insieme. “

Dannazione!

“ Questa si può considerare una coppia che sta insieme. E non è il nostro caso, no?” Finalmente l’aveva capito!

Audrey sospirò. “ Esatto. “

“ Perché noi abbiamo solo una storia. “

“ Si!”

Ci fu una breve pausa a quel punto. “ Perché , se si tratta solo di una storia, non si corre il rischio di soffrire di nuovo per colpa di uno di cui ti fidavi, giusto, Conrad?”

“ Voglio che tu mi metta giù, Harry. Dico sul serio. “

“ Siamo quasi arrivati. “

Lasciarsi coinvolgere da quel ragazzo avrebbe potuto farla soffrire come mai in vita sua. Ma non poteva dirglielo , non senza una lunga spiegazione che proprio non voleva dargli. Si conosceva troppo bene per correre rischi di quel genere. Perfetto non può coesistere con caos.

“ Harry, non sto più scherzando. Voglio andare a casa. “

Lui si fermò per una lunga pausa, mentre il cuore di Audrey continuava a battere sempre più forte.

“ E’ questo che vuoi veramente.. scappare? Dov’è finita la Conrad di fegato che conoscevo così bene?”

“ Dopo dieci giorni? Non puoi conoscere bene nessuno dopo dieci giorni!”

“ Né potrò farlo se tu non me lo permetterai. “

“ Hai mai sentito la storia del bue che dice cornuto all’asino?”

Harry fece un'altra sosta, muovendo le mani su e giù dietro le sue cosce con fare distratto pensando alla risposta. “ A me non piace nascondermi. “

“ E pensi che sia questo che stiamo facendo?” Chiese Audrey, chiudendo gli occhi e imponendosi di non pensare alle mani del riccio sulle sue cosce.

“ E’ la sensazione che ho con tutte quelle regole per cui non dobbiamo mai socializzare con gli altri o andare da qualche parte insieme o chi sa che altro. A me tutto questo sembra proprio che significhi nascondersi . E io non sono il tipo che si nasconde. “

Audrey provò una fitta al cuore mentre Harry continuava.

“ Sono uno che ama la vita.. che esce a bere, a mangiare, che va a fare surf con gli amici nel week end,  e che finisce a una stupida festa a Parigi dopo un concerto.  Sì, proprio l’after parti di Burberry. “

Come ci era riuscito a farla sentire in colpa? Per qualsiasi uomo fare del fantastico sesso senza legami, non era forse l’idea stessa di paradiso?

“ E tu sei quel genere di ragazza, Audrey. E sai di esserlo. Perciò se ci nascondiamo, nessuno dei due è veramente quello che è. E la cosa non mi sta bene. “

Adesso lei stava persino soffrendo perché aveva smesso di chiamarla Conrad.

“ Il fatto è che, quando ti togli una voglia, la voglia dovrebbe sparire , no?” Harry salì con le mani più in alto e le sfiorò l’interno coscia con i pollici, procurandole ondate di calore..

Non aspetto una risposta e continuò a parlare abbastanza forte perché lei potesse sentirlo nonostante il rumore del traffico.

“ Invece non è così, giusto?” A quel punto alzò nuovamente le spalle. “ Se io ti portassi al parco che sta davanti a casa mia e ti facessi sdraiare sull’erba, ti spogliassi e ti baciassi e ti toccassi fino a farti emettere tutti quei suoni che fai quando sei veramente eccitata, tu mi diresti di fermarmi e di volertene tornare a casa ?”

“ No, non ti direi di fermarti. “ Su quello non poteva mentirgli.

Lentamente, Harry la tirò in avanti e la lasciò scivolare con il corpo lungo il suo, fino a farle toccare terra con i piedi. Audrey si sistemò la coda e lo guardò negli occhi, quegli occhi stupendi color smeraldo con pagliuzze azzurre, così luminosi e caldi che solo guardarli bastò a farla sciogliere. Lui accennò un sorriso e le prese il viso fra le mani, poi le lisciò le ciocche di capelli dietro le guance arrossate con un gesto estremamente tenero.

“ Allora, potremmo smettere di farlo, cosa che nessuno dei due vorrebbe, oppure potremmo fare un salto di qualità e avere una relazione pubblica. Per il tempo che durerà. “

Audrey incurvò le labbra in un sorriso.” Un salto di qualità?”

“ Già.” Harry annui con veemenza. “ Non c’è niente di più complicato. “

Era già molto più complicato. Incominciando dal problema più grande: le sue fans. “ E cosa direbbero le tue fan? Non vorrei compromettere la mia carriera musicale prima ancora di cominciarla. E soprattutto vorrei evitare di essere odiata dalle ragazzine di tutto il mondo. “ disse sospirando.

“ Le mie fan non sono dentro a questa storia. E’ una cosa che riguarda noi due. Chi vuole veramente la mia felicità ti accetterà e sarà felice per noi. E poi, molte di loro già ti adorano. Sei un punto di riferimento per molte ragazze. “

“ Si, ma Harry questo non cambia che potrei ricevere minacce o che potrei in qualche modo..”

“Audrey, no. Non farti paranoie, non pensare a loro. Io voglio renderlo pubblico.  Non devi pensare a quello che potrebbero o non potrebbero dire i fan. Non ora. “

Era difficile non pensarci. Però…

“ Okay. Suppongo di poter fare un piccolo miglioramento allora. “

“ Bene “ disse lui con un largo sorriso. “ Vieni qui. “ Audrey gli si avvicinò  e lo cinse al collo, premendogli il seno contro il torace, mentre lui la stringeva alla vita. Per, invece di baciarla, la fece dondolare, spostando il peso del corpo da un piede all’altro, così che sembrava quasi che stesserò ballando un lento al suono di una melodia che stava nella sua mente. Poi la baciò sulla tempia, e le sussurrò all’orecchio: “ Allora, non è poi così difficile, no?”

Mescolare le loro vite poteva rivelarsi una mossa rischiosa, probabilmente Audrey ne era più consapevole di lui. Ma non glielo disse, si limitò a sorridere mentre riprendevano a camminare in direzione della villa dei ragazzi.

“ Sei davvero convinto di potermi comandare a bacchetta, vero?”

A quelle parole lui scoppiò a ridere . “ Ci sto lavorando, Conrad .Però, devo ammettere che tu rappresenti una bella sfida. “ 

 

#Look at me!

 Eccomi bellezze :) ho aggiornato oggi perchè non sono arrivata alle 5 recensioni :( Ad ogni modo, here I am, e spero che questo capitolo vi piaccia :D Direi che si discute di argomenti pesanti, eh?

 Allora: opinioni? Pareri? Critiche? Su ditemi, io sono qua per accogliere tutto ciò che avrete da dirmi :)

 A prestissimo, e spero mi lascerete una recensione!:)

 Vi adoro, M. <3

 

Audrey

vi prego, datemi un po' della sua bellezza!

 

Sexy Harold

 

I cinque amori :)

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Capitolo 7
*** capitolo 7 ***


 

 

CONTENUTI ROSSI, MOLTO ROSSI. 

Harry guardò la sveglia sul comodino al di sopra della testa di Audrey. ‘ Da un momento all’altro..’ pensò.

Audrey aveva una strana sveglia interna, parte del suo codice genetico, ed era piuttosto affidabile.  Dopo un mese, lui pensava di sapere abbastanza cose di lei da poter pretendere un ulteriore coinvolgimento. Insomma, pensava fosse una cosa più che naturale.

Quella volta, il suo piano prevedeva di sfinirla in modo definitivo, ma evidentemente non lo stava facendo poi molto bene, visto che, dopo un breve sonnellino, lei era in grado di vestirsi e tornarsene a casa. Non una  volta aveva commesso l’errore di fermarsi tutta la notte da lui. E, a essere sinceri, la cosa stava influendo sulle abitudini di Harry, fra le altre cose.

Vedendola sorridere nel sonno, le sorrise di rimando. ‘ Vediamo di farti mantenere quel sorriso sulla faccia..’ Pensò con malizia il bel riccio. 

Attento a non lasciare entrare una folata di aria fredda, sollevò il piumone abbastanza da avere un po’ di spazio per muoversi, poi appoggiò la testa sulla mano per guardarla. Inspirò a fondo e le passò la punta delle dita dalla spalla al polso, molto delicatamente.

Lei sospirò nel sonno.

‘Continua a dormire’ fu il pensiero di Harry a quel punto.

Poi proseguì il percorso delle sue dita lungo il fianco, disegnando un lento cerchio prima di girare la mano e sfiorarle la curva della vita con le nocche. Aveva un corpo fantastico. Tutto curve e rientranze , e ormai Harry ne conosceva ogni centimetro, gli si era impresso nella memoria come una mappa stradale.

Quando le sfiorò la pelle morbida al lato del seno lei socchiuse le labbra e mormorò qualcosa.

Girando di nuovo la testa Harry tracciò un percorso da sotto il seno allo sterno, poi le sfiorò con le nocche il capezzolo, che subito reagì al suo tocco. Persino nel sonno.

Mmh..  mugolò Audrey.

Il suono ebbe però un effetto immediato nel corpo di Harry, così tese i muscoli delle cosce e chiuse per un momento gli occhi per concentrarsi e rallentare la propria reazione.

Ma il pensiero di quello che sarebbe seguito, di entrare in lei e sentirla flettersi per il piacere, era troppo allettante . In fondo , era proprio quello che voleva. Doveva solo fare in modo che lei restasse in quello stato di dormiveglia ancora per un po’.

Continuò ad accarezzarla sulla schiena e , solo quando la sentì respirare di nuovo regolarmente, scese con la mano verso l’ombelico e poi sempre più giù, fra le cosce.

“ Harry..” fu un sussurro appena udibile. Stava forse sognando che Harry la toccava? Fantasticando sul fare l’amore con lui mentre restava disponibile senza le abituali parole di incoraggiamento?

Era il sogno più erotico della sua vita e, con la punta delle dita, le dischiuse delicatamente le cosce.

D'altro canto Audrey stava facendo il sogno più erotico della sua vita.

Si trovava in quella zona mistica tra il sonno profondo e il risveglio, in cui i sogni erano pieni di immagini distinte, di tocchi che le facevano formicolare la pelle, sensibile come mai da sveglia. Oh, era troppo bello..

“ Sì..” Sentì che le sue gambe venivano allargate e delle dita la sfioravano..

Nel sogno era pronta, ansiosa di sentirsi penetrare, di farsi portare sull’orlo di un abisso dove sarebbe precipitata in un abbandono completo e celestiale.

“ Non fermarti..”

L’amante invisibile del sogno espirò e l’aria le solleticò la pelle della spalla nuda. Voltò la faccia verso la fonte e si passo la lingua sulle labbra secche, gemendo piano mentre un dito la stuzzicava…

“ Com’è bello…” 

Nella mente confusa di Audrey cominciò una battaglia tra il restare in quel luogo stupendo e mistico o aprire gli occhi per guardare l’uomo che la parte più vigile del suo cervello percepiva coricato al suo fianco. Ma si aggrappò al sogno con mani invisibili, perché durasse ancora un pochino…

Il dito si mosse e lei inarcò i fianchi ogni volta che la toccava di nuovo. Nessuno le aveva mai fatto provare sensazioni simili, non poteva essere che un sogno. E, in quel caso, non voleva svegliarsi per niente al mondo. Anzi, il solo pensiero le provocò una stretta al cuore e lei si lasciò sfuggire un gemito.

“Shh. Sono qui.” Sentì sussurrare contro la sua guancia. Harry. Aveva pronunciato il suo nome? Non lo sapeva. Ormai era davvero vicina all’orgasmo, la tensione si rafforzava e il calore serpeggiava nel basso ventre, i muscoli interni si contraevano.

Lui continuava a torturarla con le dita, portandola a emettere un altro suono gutturale mentre nascondeva la testa nei cuscini.

Harry..”

A quel punto si sentì trascinata nella realtà, lontano dal dolore al petto che aveva pensato fosse solo arte del sogno.

“ Sono qui.” Le sussurrò lui all’orecchio. “Tieni gli occhi chiusi, continua a sognare.” Aggiunse.

Audrey sollevò la schiena dal materasso e sentì le sue dita muoversi , riempirla completamente. E, a ogni movimento, il respiro le si faceva più affannoso. Quello non era togliersi uno sfizio, quello non era sesso.  Harry stava facendo l’amore con lei, stava venerando il suo corpo con il tocco, facendola sentire meravigliosa. Ed era vicinissima all’apice.

“ Ti prego..” mai aveva implorato in vita sua. Neanche una volta.

“ Dimmi che cosa vuoi”

“Voglio te. Ti prego. “ Non aveva abbastanza aria nei polmoni, la gola le bruciava per aver ansimato troppo.

“ Sono qui.” Harry la baciò sul collo, mentre lei moriva dalla voglia di raggiungere qualcosa che sembrava fuori dalla sua portata, per quanto si sforzasse di toccarlo.

Il suo amante continuò a stuzzicarla con le dita e tutto il corpo di lei fu scosso da spasmi. Il suo amante. E che fosse addormentata e sognasse o fosse sveglia e vivesse il sogno, Audrey capì che Harry meritava quel titolo più di qualunque altro suo ragazzo precedente.

Era tutto troppo giusto, troppo perfetto.

Si lasciò sfuggire un altro gemito di frustrazione.

“ Harry..”

Lui continuò a toccarla e Audrey si abbandonò completamente alle ondate di piacere, stringendo le gambe attorno alla sua mano per trattenere il più possibile quelle sensazioni.

“oh..”

Si contorse intorno alle sue dita.

“Mio..”

Si inarcò di nuovo.

“ Dio..”

Ansimò l’ultima parola e ricadde sul materasso, ogni centimetro del suo corpo pulsante per gli spasmi dell’orgasmo più potente che avesse mai avuto.

Quando lui ritirò le dita, Audrey avrebbe potuto piangere. Come osava? Dopo che lei gli aveva permesso di possedere completamente il suo corpo?

Una risata le vibrò nell’orecchio. “E siamo solo all’inizio” sussurrò poi il riccio.

Davvero pensava che potesse esserci dell’altro?

“Non credo di poterlo rifare”

“ Si invece”

No, proprio non ce la faceva. E non era ancora riuscita ad aprire gli occhi!

Li avrebbe aperti da lì a un minuto. Quando il suo corpo avrebbe smesso di contrarsi, quando sarebbe stata in grado di respirare, quando avrebbe potuto distendere di nuovo le dita dei piedi.

“ Era un bel sogno?” le chiese lui con voce roca e profonda. “ Era un sogno sexy?”

Dire sexy era decisamente riduttivo. “mmh-hmm”

Audrey increspò le labbra per poi inumidirle nuovamente. Il caldo era quasi intollerabile, così diede un calcio al piumone ed Harry l’aiutò, scostandolo del tutto dai loro corpi caldi.

Poi spostò qualcosa sul letto e disse: “ alza i fianchi”.

Quella richiesta la portò ad aprire gli occhi. E vide che le si era inginocchiato fra le gambe. “ Che cosa stai facendo , adesso?”

Harry sorrise, malizioso. “ Riprendo da dove si è interrotto il tuo sogno. “

“ Scherzi, spero!”

Vedendo che lei non accennava ad alzare i fianchi , Harry la spostò su un cuscino, in modo che il bacino fosse inclinato verso l’alto. Lei gemette. “ Stai cercando di uccidermi? Credevo di piacerti.”

“ Voglio solo dimostrarti fino a che punto mi piaci. Sai, a volte le azioni parlano più delle parole. “

A quel punto le sollevò le gambe e se le mise intorno alla vita e lei usò tutta la forza che le era rimasta per allacciare le caviglia, pur continuando a protestare.

“ Sii sincero, ti sei forse fatto di qualche tipo di droga che aumenti..” gridò mentre lui la riempiva totalmente con un'unica spinta. “ Oh!”

Ridacchiando divertito, Harry si chinò per baciarla dolcemente, a fior di labbra, e le sussurrò: “ No. Non ne ho assolutamente bisogno.” Poi tese i muscoli delle braccia, piegò i gomiti e la baciò nuovamente.

“Sai..” iniziò spingendosi più forte dentro di lei. “..pare che non sia capace di soddisfarti abbastanza…così ho deciso di provvedere.”

Audrey rimase sorpresa da quelle parole. “ TU non…oh.. ma che cosa dici? .. Come puoi pensare.. ohhh.. una cosa simile, Harry?”

Quando la baciò di nuovo, mordicchiandole il labbro inferiore, passandole la lingua sui denti, Harry rallentò il ritmo e la pressione del bacino che roteava a ritmo, la portò a un altro, improvviso orgasmo incredibile e intenso.

“Harry!” ansimò, vedendo che continuava a muoversi.” Dovrai chiamare un’ ambulanza. Come puoi pensare per un solo secondo …?”

Quella volta lui la baciò lentamente, con dolcezza, mordicchiandole il labbro e guardandola con un’espressione che la fece fremere quasi di paura.

“Continui a scapparmi Conrad”

Lei deglutì a fatica.

Harry flettè i fianchi all’indietro, poi di nuovo in avanti. “Non resti mai qua tutta la notte. Evidentemente non ti sfinisco abbastanza “

Era quella la sua risposta? L’avrebbe lasciata completamente esausta, in modo da non darle altra scelta che addormentarsi fra le sue braccia e restare così , abbracciati, fino al risveglio?

Stava usando il sesso migliore della sua vita per costringerla a partecipare a qualcosa che, secondo lei, era decisamente più pericoloso del miglior sesso della sua vita.

Lui accelerò il ritmo e, di nuovo, Audrey cominciò a respirare con affanno. Se gli avesse permesso di ‘tenerla fra la braccia’ tutta la notte…

Lo vide stringere la mascella e assottigliare le sue bellissime labbra rosse mentre la pressione aumentava di nuovo e, ancora una volta, Harry riuscì a portarla verso un’altra esplosione di piacere.

Se lui l’avesse fatta innamorare

Audrey rimase immobile per un momento piuttosto lungo , il corpo che pulsava, mentre cercava di controllare le emozioni che la stavano travolgendo.  Non poteva permettere che accadesse. Non era mai tutto perfetto per sempre, no?

“ Conrad, guardami. “

Lei fece un profondo respiro prima di azzardarsi ad aprire gli occhi. Poi gli aprì, e vide Harry che respirava ancora con difficoltà. Alcuni ricci gli si erano appiccicati alla fronte per il sudore, ma la guardava con le sopracciglia aggrottate.  Si posizionò su un gomito e con la mano libera le asciugò la lacrima formatasi all’angolo dell’occhio. Poi la guardò negli occhi, accigliandosi ulteriormente.

“ Ti ho fatto male? Ho spinto troppo forte?”

“ No. “ Audrey cercò di alleggerire la tensione esibendo un sorriso. “ Ma forse adesso avrei bisogno di quell’ambulanza.”

 

Harry però , non ricambiò il sorriso e socchiuse gli occhi. La scrutò in viso, si scostò leggermente e uscì dal suo corpo poi coprì entrambi con il piumone e appoggiò la testa sulla mano sostenuta dal gomito.

Audrey voltò la testa sul cuscino per guardarlo con un’espressione perplessa. “ Non mi hai fatto male, te lo assicuro. E tanto perché tu lo sappia , non sono mai stata appagata come adesso. Qualunque uomo capace di far piangere una donna di piacere, dovrebbe essere estremamente fiero di sé stesso. “

Le sopracciglia di Harry tornarono normali, ma lo sguardo sospettoso rimase. “ Se questa è l’unica ragione delle tue lacrime, allora sono abbastanza fiero di me. “

“ Si, solo questa. “ Era la prima volta che gli mentiva , e la cosa non le fece affatto piacere.

“ Non ne sono molto convinto “ disse lui , spostandole dolcemente una ciocca di capelli dietro l’orecchio . “ Di cosa hai paura Conrad?”

Di questo. Sarebbe stata la risposta sincera. Ma invece gli mentì nuovamente e ,a ogni bugia, aumentò il crampo al petto. “ Non ho paura.” Disse d’un fiato, poi rotolò sul fianco e gli accarezzò il viso con la mano , come se il fatto di non avere paura di toccarlo fosse un modo di rassicurarlo che gli stava dicendo la verità. E addolcì lo sguardo, sia per rassicurarlo, sia perché Harry era veramente un ragazzo molto bello. Eppure lui sembrava ignorare quanto fosse bello e attraente. E anche se parecchie volte era sfacciato, si capiva che non era vanitoso ., per niente. E questo non faceva altro che renderlo più sexy e, soprattutto, pericoloso.

“Allora, che scusa hai sta sera? So che non devi alzarti presto per lavoro, perché domani sei in studio con me e i ragazzi. So che non devi incontrare le tue amiche a colazione, perché abbiamo un brunch con i manager. Non può essere il bucato perché questa settimana lo hai già fatto tre volte. Quindi, cosa ti butta giù dal mio letto questa volta? Quando poi, sarebbe decisamente più ragionevole fermarti a dormire qui, mettere uno spazzolino in borsa con la biancheria intima.. e nessuna delle due cose occuperebbe molto spazio, siamo seri..”

Sì certo. Uno spazzolino, un cambio di biancheria, e poi avrebbe tenuto da lui un cambio d’abito.

Harry le avrebbe dato uno dei suoi cassetti. E lei avrebbe sistemato alcuni cosmetici sulle mensole del bagno, vicino alla sua roba

Incastrata. Si sarebbe sentita incastrata. “ Devo pensare a Fred. “

“ Non puoi usare come scusa un pesce rosso”

“ Avere un animale è una grossa responsabilità . Ho già fatto morire Wilma:”

“ Forse era arrivato il suo momento. E adesso sta nuotando in un grande water in cielo..”

Ridacchiarono contemporaneamente. “ Sei proprio cattivo “

“ No, tu sei cattiva “ Harry le si avvicinò di più e la guardò negli occhi. “ Sai che da quando abbiamo incominciato, non ho dormito bene una sola notte?”

A quelle parole, Audrey sgranò gli occhi sorpresa. “ Davvero?”

“No. “ Harry scosse la testa e assunse un espressione da bambino capriccioso che fece sorridere Audrey . “ Hai scombinato i miei ritmi di sonno. Mi sfinisci , poi ci appisoliamo un momento e di colpo tu mi svegli per attraversare la città e controllare che casa tua non abbia preso fuoco durante la tua assenza. Poi, quando resto sveglio abbastanza a lungo per sapere che sei arrivata a casa sana e salva , finalmente riesco a rimettermi a dormire ma poi al mattino mi sveglio arrapato e qui non c’è nessuno che possa aiutarmi a risolvere il problema . Questa sì che è cattiveria. “ Lei ridacchiò e si intenerì un sacco all’idea che si preoccupasse di saperla a casa sana e salva . “ Povero cucciolo. Puoi sempre chiedere aiuto a qualcuno dei ragazzi. “ lo prese in giro.

Harry la guardò divertito. “ Sì certo. Penso proprio che Louis o Liam sarebbero davvero felici di aiutarmi, Per non parlare della gioia che mi porta questa idea! “ rispose ironico.

“ Oh piccolo Harry. Nessuno ti può aiutare..”

“ Esatto. Perché pensi che insista a fare così tanti brunch? “

“ Io amo il brunch” disse lei, accarezzandogli la nuca.

“ Che cosa dice il tuo manuale sulle relazioni d’amore a proposito delle amanti che non dormono con i loro playboy?”

Audrey valutò i pro e i contro per un po’, fino a che lui alzò le palpebre ormai pesanti, e la guardò nuovamente negli occhi. Non disse una parola, si limitò a fissarla. Poi accennò un sorriso.

E quello fu sufficiente a scioglierla. “ Dice che forse l’amante dovrebbe provare a fermarsi almeno una notte , per vedere come va. Ma il playboy non deve prenderla come prova che l’amante non ha più una vita propria.  “

Harry le spostò la mano dal collo e la inserì fra i loro corpi, poi appoggiò il mento sulla sua testa. “ Visto? Per me va bene. “

“ Si ma sappi che se monopolizzi il piumone io me ne vado. “

“ Se te ne vai giuro che ti perderai il miglior risveglio dell’anno. “

Audrey rimase immobile per un po’ di tempo , giocando con i suoi ricci mentre lo sentiva respirare . Respiri sempre più regolari e profondi mentre piano piano si arrendeva a Morfeo. E di nuovo, le si strinse il cuore.

Forse le serviva un psicologo. Ma uno di quelli bravi .

Cosa stava facendo? Perché non riusciva mai a resistergli quando lui era determinato a convincerla ad assecondarlo? Prima avevano conosciuto i rispettivi amici, e ora l’aveva convinta a fermarsi per la notte. Non voleva certo una relazione seria, allora perché continuava a superare i limiti stabiliti?

Però lui era così perfetto.. con quegli occhi verdi poi. Sapeva ipnotizzarla.

Harry borbottò qualcosa , poi si scostò per spegnere la luce prima di attirarla di nuovo vicino a sé . E Audrey rimase ferma a battere le palpebre nell’oscurità e ad aspettare che il respiro le tornasse normale.

“ Smettila di pensarci e dormi, Conrad. “

Ma coma cavolo l’aveva capito? A volte la spaventava.. Era davvero..

“ E smettila di insultarmi mentalmente. Ti sento. “

Audrey si accigliò al buio , ma alla fine il suono del suo respiro e il battito regolare del suo cuore contro la schiena, iniziarono a darle un senso irresistibile di sicurezza. Anche perché, doveva ammetterlo, Harry era stato molto bravo a sfinirla.

Doveva soltanto ricordarsi di non contare troppo su quel senso di sicurezza. Non doveva sentirsi sicura fra le sue braccia e cedere ogni volta che lui tentava di convincerla a …

Ma il sonno ebbe la meglio e i suoi pensieri si fecero confusi. 

 

#Look at me!

Salve splendori. Comincio con il chiedere scusa. Lo so, è quasi un mese che non aggiorno ed è imperdonabile. Capisco se qualcuna di voi ha perso interesse, anche se spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo. Ho cercato di impegnarmi davvero tantissimo, e ho voluto farlo rosso per smorzare un po’ l’impegno di ciò che viene detto e pensato. Spero comunque che ,innanzitutto, mi perdoniate e poi che questo capitolo sia di vostro gradimento :)

Ci tengo comunque a specificare che non è che non ho aggiornato per motivi futili, ma purtroppo ho dei problemi in famiglia e sono parecchio occupata. Spero possiate provare a capirmi.

Vi adoro splendori, grazie a voi e alle vostre recensioni ho trovato il tempo e l’ispirazione giusta  :)

Non lasciatemi perché non potete immaginare quanto siate importanti per me.

Detto questo, spero vogliate lasciarmi una recensione con i vostri pensieri :)

A presto, spero <3

M. <3 

La bellissima  Audrey :)

Harry :) 

I ragazziii ai Teen Chice 2013 :) Sono sempre più belli!


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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


                                                     

Harry si sedette sulla spiaggia ammirando la vastità dell’oceano e si tolse di tasca il cellulare. Continuava a rigirarselo tra le mani, indeciso se chiamare Audrey o meno.
Strano, non aveva mai esitato a prendere una decisione così semplice. Gli sarebbe bastato cliccare sul suo nome, niente di che. E poi c’era il valore aggiunto della sua famose voce da hot line telefonica.
Ma era proprio il caso di chiamarla e infrangere così una delle sue ridicole regole quando sarebbe stato via soltanto un paio di notti?
Il problema era che non riusciva a dimenticare le poche lacrime che aveva nascosto l’ultima volta che lui aveva superato i limiti. Da allora, non ci aveva più provato.
Anche se aveva una gran voglia di chiamarla.
Era il gioco del gatto e del topo più strategico che avesse mai fatto prima di allora. Ma uno spirito libero come Audrey Conrad, sicura di sé e piena di vita, avrebbe potuto essere una delle poche a trovare odioso lo stile di vita di un musicista. Il Tour, il non essere praticamente mai a casa… lei avrebbe odiato tutto questo, no? Stare dietro a qualcuno che è sempre in giro. Sì, era vero che anche lei con il suo lavoro era abituata ai riflettori, e si doveva muoversi spesso soprattutto per le settimane della moda… ma era molto più stabile di lui. Ed Harry non la vedeva molto bene a seguirlo in giro per il mondo. E non voleva di certo tarparle le ali.
Ma, accidenti, aveva sconvolto la sua vita. E pensare che prima di conoscere Audrey era convinto di avere una vita piena e soddisfacente, di avere tutto ciò che desiderava. Ora la sua vita gli sembrava in qualche modo … più ricca, no?
E poi Audrey gli mancava. Era pronto a scommettere che nemmeno quello fosse permesso. Però era così, gli mancava.
Sbloccò il telefono, cercò il numero di Audrey e la chiamò. Riconobbe che probabilmente era quello che facevano i playboy quando volevano parlare con un’amante di cui sentivano la mancanza.
<< Ehi, un quinto dei One Direction! >>
 Lui ridacchiò. << Molto spiritosa...sei fuori con le moschettiere? >>
<< Sì, infatti. Abbiamo fatto shopping , poi abbiamo mangiato un boccone e adesso ci prepariamo per la serata. Kelly ha in mente di andare a far danni da qualche parte. >>
Harry camminò sulla grande spiaggia sentendo talvolta l’acqua sotto i piedi << che genere di danni esattamente? >>
<< Ah, no, questo non te lo posso dire. >>
Lui provò un improvviso attacco di possessività ripensando alla prima notte in cui l’aveva conosciuta. Anche allora, in effetti, era in giro a fare danni con le moschettiere. Ma soffocò la sensazione. Dubitava che lei avrebbe apprezzato un atteggiamento possessivo… un’altra regola infranta.
Dall’altra parte della spiaggia Louis lo chiamò : << Ehi Harry, andiamo a  berci una cosa?>>
Lui annuì e alzò il braccio in segno di approvazione , poi scostò il telefono e rispose << il primo giro lo offro io!>>
Quando si riportò il telefono all’orecchio , la voce sexy di Audrey mormorò: << Pare che non sia l’unica  intenzionata a fare danni>>.
<< I ragazzi vogliono andare a girare la città e a bere qualcosa. Probabilmente faremo tardi. Perciò ho pensato di chiamarti mentre sono ancora in grado di usare il telefono.
Seguì una breve pausa, ma fu sufficiente a farlo sorridere sentendo che lei usava un tono più brillante, come quando voleva nascondere qualcosa. << Bè, divertiti. So come vanno a finire le serate con i ragazzi. >>
<< Non hai niente di cui preoccuparti. >>
<< Non c’è bisogno che tu me lo dica, Harry. >>
<< Io penso di sì. >>
Seguì un’altra pausa e lui smise di camminare per ascoltare il respiro dall’altro capo della linea , poi abbassò leggermente la voce << Io non sono Marco. >>
<< Questo lo so. E, a titolo informativo , sappi che Marco non è stato poi così importante come tu sembri credere.>>
Ah, no? In parte, Harry ne fu compiaciuto, ma si sentì anche vagamente confuso. Aveva pensato che un cuore spezzato da un ragazzo fedifrago fosse la ragione principale per cui lei aveva difficoltà a fidarsi di nuovo di un uomo. Ma se non era quella la ragione, allora qual era? Si accigliò.
<< Quindi, lui che cosa è stato? >>
<< Un errore>>
Evidente. << Però ti ha ingannata. >>
Lei sospirtò << Sì, è così. Ogni volta che se ne andava via con i compagni di calcio , in realtà era una scusa per vedere un’altra. Perciò adesso conosci tutti i dettagli. >>
<< Bene, è comunque un bastardo. Vivevate insieme? >>
<< Sì. E adesso non parliamo più di lui. >>
Bhe, quello poteva spiegare la sua esitazione iniziale a fermarsi a dormire da lui. Avrebbe dovuto chiamarla più spesso al telefono, visto che era riuscito a strapparle quell’informazione in un colpo solo , ma voleva capire il contesto in generale, così insistette.
<< Conrad? >>
<< Sì? >>
<< Dimmi che sai che io non ti ingannerò. >>
<< Harry…>> il nome suonò come un avvertimento.
<< Perché noi playboy tendiamo a stare con un’amante alla volta, sai…soprattutto quando quell’amante è più che sufficiente a tenerci occupati. >>
<< Non sono lì a tenerti occupato >> ribattè Audrey.
<< Sono qui e non c’è nessuno che mi sfinisca. >>
<< Vuoi forse dire che senti la mia mancanza? >>
<< Come di un proiettile nella testa. >>
<< Bugiarda. >>
Lei fece una risata bassa e sexy e subito Harry reagì, irrigidendosi. << Quando torni? >> gli chiese.
<< Domani verso le otto.. forse un po’ più tardi. Verrò da te e mi presenterai Fred. >>
<< Odierai casa mia. Perché non mi chiami al tuo arrivo, verrò io da te. >>
<< Sai che non è vero che non mi piacerà. Hai solo paura che vederla possa servirmi a conoscerti meglio. >>
<< Mi conosci già abbastanza bene. Questo non c’entra niente. Ma in confronto a casa tua, casa mia ti farebbe inorridire. >>
<< Perché non lasci che sia io a giudicare? >>
<< Harry, sapendo che vieni da me , mi sentirei obbligata a fare cose come pulire, lavare  piatti e magari passare anche l’aspirapolvere. Al tuo arrivo, mi troveresti distrutta. Fidati. L’organizzazione non fa parte del mio bagaglio genetico. Ho una natura più artistica. >>
Harry trovò quelle proteste eccessive. << Non vengo da te per vedere il tuo appartamento e, a patto che ci sia un letto , andrà benissimo. Dobbiamo recuperare il tempo perduto. Ti porterò anche qualcosa da mettere nel microonde per dopo, per tenerci su fisicamente. >> fece una pausa <>
<>
Seguì un altro lungo silenzio ed Harry capì che lei stava cercando di decidere se mostrargli o meno un altro lato della sua vita. Non era facile convincerla a cambiare idea senza poter usare i suoi soliti metodi.
<< Allora ti chiamerò al mio arrivo e mi dirai come raggiungere casa tua. >>
Altro silenzio.
Così lui insistette di nuovo , ricorrendo al suo tono più persuasivo. << Ormai mi conosci Conrad. Ho voglia di vederti. E se questo significa chiamare i miei manager per far si che mi procurino il tuo indirizzo e poi sedermi davanti alla porta di casa tua con del cibo aspettando che tu mi apra avendo pietà di me, allora sai che è esattamente questo che farò. Perciò dì di si adesso e non perderemo più tempo inutilmente. >>
<< A volte, sei proprio un gran rompiscatole. >>
<< Te lo avevo detto che mi conoscevi. >>
Harry aspettò di nuovo , ignorando il fatto di poterla praticamente sentire battere il piede mentre rifletteva e di non poterle togliere il broncio dalla faccia con un bacio fino a farla cedere.
<< Ci sono molte incognite con il cibo d’asporto. Preparerò io qualcosa. >>
<< Per me va bene. >> Harry sorrise e soffocò l’impulso di alzare un pugno in aria in segno di vittoria. << Ma non andare in giro a fare troppi danni con le moschettiere, non vorrei dover pagare una cauzione per farti uscire di prigione. >>
<< Ah-ah, molto spiritoso. >>
<< Conrad? >>
<< Sì, Harry. >> il tono era rassegnato.
<< Anche tu mi manchi. >>



#LOOK AT ME

Eccomi qui, dopo quasi 4 anni a caricare l'ottavo capitolo. Non so bene da dove sia uscito. Un giorno, qualche mese fa sono rientrata su EFP, ho riletto i capitoli di Afraid to Love, e di improvviso mi sono messa a scrivere l'ottavo. Dopo 4 anni che non scrivevo dei ragazzi, dopo 4 anni che ho scritto ma sempre e solo nel mio privato. Sono successe mille cose in questi anni, ma è stato così bello riuscire a scrivere di getto l'ottavo capitolo dopo tutto questo tempo,
probabilmente più nessuna di coloro che mi seguivano sarà ancora attiva, probabilmente non verrà visionato. 
Ma chiunque abbia letto il capitolo e abbia letto questo spazio fino a questo momento, solo Grazie. 

Spero con tutto il mio cuore che questo capitolo vi piaccia. 

Un abbraccio, M. 

 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9. ***


<< Sono i tuoi genitori? >>
Audrey sobbalzò buttando gli ingredienti di un’insalata greca in una ciotola. L’attimo stesso in cu era arrivato Harry l’aveva baciata lasciandola senza fiato.
Il sapore delle sue labbra le era mancato così tanto, ma quando si era scostata per preparare la cena, lui aveva incominciato ad aggirarsi per la casa. Non gli ci volle certo molto per vedere tutto l’appartamento, dato che tutto intero ci sarebbe stato almeno due o tre volte in casa sua. Ma Audrey amava quel posto. Quando era arrivata a Londra e l’aveva visitato, l’avevo subito sentito suo. Era piccolino, nella zona di Hampstead. Quella zona era inavvicinabile come prezzi, ma ci viveva Kelly e per Audrey era davvero importante stare vicino alla sua migliore amica in un momento in cui ogni cosa nella sua vita stava cambiando. Era un bel salto passare dall’Italia a Londra, e quando Audrey aveva visto questo bellissimo trilocale soppalcato, ci aveva lasciato il cuore. In poco tempo era riuscita a renderlo ‘Casa’, mettendoci tutto di lei. In quelle quattro mura ci aveva messo tutta la sua vita, e il fatto che Harry stesse esaminando con tanta attenzione ogni singolo ninnolo, ogni libro e ogni fotografia la rendeva nervosa.
Guardò al di sopra della spalla la fotografia che Harry teneva in mano. << Sì, sono loro. >>
<< Quanti anni avevi qui? >>
<< Ho addosso la tuta verde? >>
<< Di un verde incredibilmente luminoso, e sotto una maglietta rosa. Per fortuna, adesso hai migliorato l’abbinamento dei colori. >>
<< A sei anni quella combinazione è divertente >> in teoria ... le amiche a scuola avevano usato altre parole per definire il suo gusto. Ma, dopo qualche anno, ci si erano abituate.
<< E’ uno Chalet dove passavate le vacanze? >> Audrey buttò nuovamente l’occhio sulla foto e sorrise.
<< Sì, era la casa dei miei nonni in montagna. Ci andavamo tutte le estati. >> poi il sorriso si affievolì.
Harry era di spalle e non si accorse di nulla. << Dove si trova? >> chiese poi. << E’ un piccolo paesino nel Nord Italia… quasi sconosciuto in realtà. Ma io ci ho passato tutte le estati della mia infanzia. >>
<< Sembra carino. >> Audrey sorrise. << Harry, hai visto solo una foto con uno sfondo verde… non puoi dire una cosa del genere. >> Harry si girò e la inchiodò con lo sguardo. << Se per te è tanto importante sarà sicuramente un bel posto, già solo perché ti ha regalato molti ricordi. >> … e poi sorrise, lasciandola senza fiato per la seconda volta quella sera. Audrey accennò un sorriso e tornò a preparare l’insalata.
<< Parlami dei tuoi genitori >> disse lui avvicinandosi a lei e cingendola da dietro. Audrey si irrigidì. Harry le lasciò un dolce bacio sul collo << Ho detto qualcosa di sbagliato? >> chiese poi. Lei scosse la testa. << No, nulla. Solo non mi va molto di parlare di questo discorso. >> Harry si rabbuiò di colpo. Quelle parole un po’ lo ferivano. Voleva così tanto che lei si aprisse finalmente con lui… Si staccò dall’abbraccio e si affiancò a lei. << Come vuoi. >> disse per poi aggiungere << posso aiutarti a preparare la cena? >> Audrey si bloccò. Harry aveva l’aria di uno che… si sentiva perdente. Le fece male vederlo così. Sospirò << Harry io.. >>
<< Audrey, no. Non importa. >> invece importava eccome.
<< Harry, diciamo che non voglio parlarne perché dovrei dire qualcosa di doloroso. >>
Harry sapeva che doveva rispettare i sentimenti di Audrey, ma aveva fatto di tutto per dimostrarle che non era il primo cretino al mondo e che non le avrebbe mai fatto male come quel Marco.
<< Audrey, va bene così. Non ti fidi ancora di me a tal punto… Dio solo sa cosa hai ancora in mente. Non so più come dimostrarti che voglio conoscerti e voglio viverti, e che non voglio prendermi gioco di te. Ma tu sei così fredda e fissa sulle tue idee… e so che sicuramente questi ricordi che non vuoi condividere ti fanno male, ma Dio mio così non riuscirò mai a conoscerti davvero. >> non ce l’aveva fatta a trattenersi. Tutte quelle regole implicite, quei muri che lei alzava ogni volta. Lui non ce la faceva più.
A quelle parole Audrey si spaventò. E reagì nel modo peggiore possibile.
<< Harry ma perché? Perché diavolo vuoi conoscermi? Lo sai anche tu che non andremo da nessuna parte, che non c’è futuro per noi. Tu sei sempre in giro con i ragazzi, sempre circondato da mille ragazze di ogni genere. Fai la vita del musicista, non hai radici. Non hai vincoli né impegni. Perché mai dovresti legarti a una come me? Non prendiamoci in giro. Questo non succederà mai. >>
Harry si voltò verso di lei e la guardò con occhi gelidi. << Si può sapere qual è il tuo problema? Perché sicuramente ne hai uno. >>
Audrey non seppe cosa dire o fare. Se gli avesse rivelato che in realtà lei c’era già dentro fino al collo in quella storia e che aveva il terrore di soffrire e di perderlo a causa della sua carriera, allora avrebbe rovinato ogni cosa. Ma questa volta non poteva eludere la questione seducendolo. Quello sguardo freddo e fisso le aveva fatto capire che non sarebbe servito a nulla. Audrey sentì il cuore stretto in una morsa.
Harry si accigli per quella esitazione. << Bene, fammi sapere quando sarai disposta a dirmelo. Sai dove trovarmi. >>
Sbalordita lei lo guardò dirigersi verso il divano e prendere la giacca dove l’aveva appoggiata appena una mezz’ora prima. Se ne stava forse andando?
<< Pensavo che fossimo d’accordo nel non volere una relazione seria.>>
Alla porta, lui si girò e in tono sarcastico ribatté: << quando mai abbiamo concordato tutte queste regole?>>
<< Harry…>>
<< Forse sarebbe stato meglio se tu mi avessi dato una copia di quel manuale sin dall’inizio. >> scosse di nuovo la testa e si passò una mano sul viso. << Sono stanco Conrad… ho fatto un viaggio di otto ore in auto. E sono stanco di fare un gioco di cui non conosco le regole.  Ecco tutto. Come ho detto, sai dove trovarmi.>>
E uscì senza voltarsi indietro. 



#LOOK AT ME!!
Dopo 4 mesi, eccomi con un nuovo capitolo. Ci ho messo un po' prima di decidere a caricarlo perchè, sebbene le letture ricevute dal capitolo precedente fossero sostanziose, non c'è stata nessuna recensione e di conseguenza non so se ci sia, in effetti, ancora qualcuno che segue questa storia. Lo capisco, sono sparita per quattro anni, non mi aspetto nulla. Ho deciso di caricare anche questo capitolo più che altro per me stessa. Ho già pronto anche il prossimo. Sto continuando questa storia più che altro per me, per tornare a scrivere, per finire qualche cosa iniziata con le migliori intenzioni. 
Se qualcuno di voi è ancora qui a leggermi, lo ringrazio dal profondo del cuore. 
Se qualcuno di nuovo è incappato in questa storia e gli è piaciuta, ne sono onorata e spero di non deludere le aspettative. 
E, ancora, se siete arrivati a leggere fino a qui, grazie di cuore! Non sapete quanto questo significhi per me.

Detto questo, spero vivamente che questo mini capitolo vi piaccia.
Vi abbraccio forte, M. 



 

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Capitolo 10
*** Capitolo 10. ***


                                  

Audrey gli fece passare cinque giorni infernali. Una delle cose più irritanti era il fatto che, persino lavorando tutto il giorno e svagandosi con i ragazzi, non riusciva a togliersela dalla testa.
Perciò, quando lei comparve nello studio per la riunione con i manager e l’approvazione finale del testo, lui dovette ricorrere a tutto il suo autocontrollo per mantenere la calma.
I ragazzi sapevano cosa era successo l’ultima volta che aveva visto Audrey. Avevano cercato di convincerlo a fare lui il passo verso di lei, ma si erano poi resi conto di quanto fosse frustrante per lui quella situazione. Quei quattro decerebrati erano le persone che lo conoscevano meglio al mondo, dopo la sua famiglia ovviamente. Erano gli unici che non lo vedevano come ' Harry Styles il dongiovanni che fa strage di cuori‘. Un epiteto peggiore per descriverlo, oltretutto, non esisteva.
Harry si era seduto vicino a Louis e aveva raccomandato all’amico di sostenerlo in ogni caso.
Audrey entrò insieme al suo manager e si sedettero dal lato opposto del tavolo. La ragazza tirò fuori gli ultimi appunti dalla sua borsa e li scrutò con attenzione. I manager presero poi la parola, comunicando le ultime informazioni e accettando la versione definitiva della canzone, per poi accordarsi sulla fase del componimento della musica. Per tutto il tempo Harry s’impegnò a non guardare Audrey, nonostante gli fosse chiaro che lo sguardo che le aveva lanciato nel momento stesso in cui aveva messo piede nella stanza non era stato sicuramente sufficiente.
Audrey aveva confermato la sua nomea di ragazza astuta, infatti si era presentata indossando un paio di shorts eleganti a vita alta di un colore blu intenso e un top pudico che lasciava scoperta un piccolissima striscia di pelle nuda… che, però, bastava a farlo impazzire. Per completare il tutto aveva indossato un paio di sandali estremamente sexy che lasciavano scoperte le dita dei piedi con le unghie perfettamente smaltate di un color oro sbiadito. Si era persino raccolta i capelli in una sorta di chignon spettinato, lasciando una sola ciocca ribelle a incorniciarle il lato sinistro del volto.
Harry si ritrovò a stringere i pugni con forza per reprimere quella voglia inaudita di scioglierle i capelli e sfiorarle le dita, il collo, il petto ed infine i fianchi con il tocco delle sue mani per poi portarla via da quella sala affollata sottomettendola con la tortura.
Si infilò i pugni in tasca e strinse la mascella, voltandosi verso Paul e ascoltando con attenzione quanto stava dicendo.
Dall’altro lato, Audrey cercava di mantenere la concentrazione e di seguire con quanta più attenzione possibile quello che le stavano spiegando in merito ai prossimi passi da compiere. Ma con Harry a meno di un metro di distanza, esattamente di fronte a lei, che non la degnava di uno sguardo, era davvero difficile concentrarsi. Era frustrante vedere come lui riuscisse a ignorarla mentre lei non riusciva a evitare di posare il suo sguardo sulla sua figura alta e imponente ogni cinque minuti.
Quel giorno poi, era particolarmente sexy, vestito in un modo tale da farlo sembrare una via di mezzo tra l’Harry di Parigi e l’Harry di Londra. E quello non era certo un gioco leale. Indossava dei pantaloni neri aderenti e strappati sulle ginocchia con una di quelle sue camicie bianche che usava tenere sbottonate fino allo sterno, facendo così intravedere i tatuaggi. Aveva osato anche con gli accessori, decidendo di indossare – nonostante fossero al chiuso e del sole non ci fosse nemmeno l’ombra - un cappello nero e una catenina che cadeva nello spacco della camicia, attirando inevitabilmente l’attenzione sul suo petto.
Era disgustosamente sexy e lei lo odiò per questo.
Si azzardò a lanciargli un’ulteriore occhiata da sotto le ciglia ma in quello stesso momento venne interpellata da uno dei responsabili in studio.
«Audrey, hai capito?»
«Si si, scusami. Ci stavo ragionando. Assolutamente, io ci sto», rispose sebbene non sapesse assolutamente che cosa le fosse stato detto. Aveva solo capito che nei prossimi giorni avrebbe dovuto recarsi quasi ogni giorno in studio per provare i diversi accordi.
«Perfetto. Se anche i ragazzi sono d’accordo, possiamo procedere a organizzare i prossimi giorni lavorativi».
Audrey tirò un sospiro di sollievo, annotandosi mentalmente di chiedere ulteriori chiarimenti al suo manager più tardi.
Dopo qualche altra parola l’intero staff si congedò, dandosi appuntamento l’indomani mattina per le 10, per dare le ultime e definitive comunicazioni. Nella grande sala bianca rimasero solo i cinque ragazzi e Audrey. Per quella che sembrò un’eternità, un silenzio imbarazzante s’impose nell’intera stanza, rotto soltanto dagli inevitabili rumori d’ufficio che provenivano dalle altre stanze circostanti.  
«Ragazzi, non sono affari nostri ma… la tensione è evidente, e sinceramente credo di parlare a nome di tutti dicendo che non vorremmo che questo creasse problemi nel lavoro» esordì Liam quasi imbarazzato, seguito dall’annuire quasi unisono di Niall, Louis e Zayn.
«La collaborazione proseguirà senza problemi, tranquilli» rispose Harry, contraendo la mascella in quella che sembrava tutto tranne che un’espressione pacifica.
«Sì, ormai il testo è deciso, proseguirà tutto senza problemi…» confermò Audrey.
«Okay, ma c’è un problema nella nostra squadra e si dovrebbe risolvere» tentò di dire Zayn, guadagnandosi un’occhiataccia piuttosto eloquente da parte di Harry.  La tensione dei muscoli di Harry, la freddezza della voce mentre parlava poco prima e infine quell’ultima occhiata tutt’altro che rassicurante, fecero capire ad Audrey che Harry era davvero molto, molto seccato.
Lo sguardo di Niall si posò prima sul compagno di band e poi sulla ragazza, facendolo sorridere.
«Ragazzi, crediamo solo che sia meglio chiarire e risolvere le cose il prima possibile. Una squadra con dei problemi non lavora bene, e siamo tutti d’accordo nel dire che questa collaborazione è davvero molto importante per entrambe le parti» disse poi il bel biondino.
«Esatto, penso sia il caso che voi due parliate» intervenne Liam, dando manforte all’amico.
«Ragazzi…» Harry cominciò di nuovo a parlare, usando quello che Audrey riconobbe subito come il suo tono d’avvertimento, così decise di intromettersi, evitando al ragazzo di dire qualcosa di cui, era certa, si sarebbe potuto pentire.
«Non c’è niente di cui parlare, ragazzi»
«Oh, non credo che dovremmo mentire così spudoratamente» ribatté Harry, voltandosi verso la ragazza.
Audrey spalancò gli occhi, sorpresa. «Harry…»
Lui scrollò le spalle e raccolse gli ultimi fogli rimasti sul tavolo. «Che c’è? Non sono io quello che ha il libro delle regole»
«Fatta eccezione per la regola su cosa fare o dire di fronte agli altri» lo rimbeccò lei.
«Oh ma dai, è ovvio che noi comunque capiremmo tutto anche se non diceste nulla» s’intromise Louis. Harry sorrise, un sorriso di breve durata, che svanì non appena Louis riprese a parlare.
 «Allora cosa vuoi fare Harry? Perché, per mia esperienza, so che la donna pensa sempre che la colpa sia dell’uomo. Eleanor, per lo meno, lo pensa sempre».
«Beh, se riesci a trovare una risposta a questo allora sei molto più bravo di me, Lou» disse Harry.
Audrey alzò entrambe le braccia, scocciata, per poi riabbassarle lungo i fianchi.
«Basta. Io ho finito. Voi potete continuare a spalleggiarvi per il resto della giornata, ma io ho di meglio da fare»
«Ve l’avevo detto che aveva un bel caratterino»
«Già, l’avevi detto» ridacchiò Louis.
La bocca di Audrey si stropicciò in una smorfia, poi la ragazza si alzò e prese la sua borsa.
«Adesso, me ne vado» avvisò, non capendo nemmeno lei stessa perché avesse dovuto annunciarlo quando sarebbe bastato camminare fino alla porta e uscire.  
Louis si alzò tempestivamente lanciando uno sguardo d’intesa a Liam, Niall e Zayn. Si precipitarono tutti e quattro verso la porta, bloccando il passaggio.
«Mi dispiace ragazzi, ma voi rimarrete qui per almeno mezz’ora a cercare di risolvere la questione. Non vogliamo energia negativa nel gruppo e poi… dai sono stronzate che si devono per forza risolvere. Perciò noi vi chiuderemo qui dentro per trenta minuti e al nostro ritorno sarà meglio che abbiate trovato una quadra» disse Louis con un sorrisetto malizioso, per poi uscire insieme agli altri tre ragazzi e chiudere subito la porta a chiave.
Audrey, incredula, si avvicinò alla porta, provando comunque ad aprirla, senza successo. Era incredula, i ragazzi avevano veramente chiuso lei ed Harry dentro la stanza. Come in Genitori in trappola. Scosse la testa, indecisa se ridere o piangere.  
I suoi pensieri vennero interrotti da Harry. «E’ tipico dei ragazzi fare queste bambinate».
«Non posso credere a quello che hai appena fatto davanti a loro» rispose lei, guardando il ragazzo con occhio torvo.
«Bè, non mi sembravi così ansiosa di parlarmi»
«Perché, tu mi hai facilitato la cosa, vero?»
«Sapevi dove trovarmi»
«Non sono io quella che ha cambiato le regole!»
«Forse, se avessi conosciuto le tue stupide regole, sarebbe stato meglio!»
Era la prima volta che alzavano la voce e lo sapevano entrambi.
Harry inspirò a fondo, tolse le mani dalle tasche e si mise a sistemare i fogli sul grande tavolo. «Non possiamo lavorare insieme in questo modo» disse infine, senza alzare lo sguardo dal tavolo.
«Non ho cominciato io» si difese la ragazza.
 «No, Audrey» disse lui fulminandola con lo sguardo «sono stati gli altri a cominciare. E se gli altri arrivano al punto di chiuderci dentro una stanza per parlare, siamo davvero nei guai»
«Tu non li hai corretti quando hanno detto che dovevamo parlare»
«Perché hanno ragione. Dobbiamo parlarne e trovare un nuovo modo di lavorare d’ora in poi»
«Non puoi tagliarmi fuori» ribatté lei a testa alta, stringendo la mascella cercando di nascondere la sofferenza che le causava anche solo litigare con lui.  
 «Audrey, non voglio tagliarti fuori. Sai bene quanto questo lavoro sia importante per entrambi» Harry fece un altro respiro profondo, sempre senza guardarla. «Non ha niente a che vedere con il lavoro, te l’ho già detto. La cosa riguarda noi due. E se non usciamo da questo vicolo cieco, dobbiamo trovare un modo per arrivare alla fine della collaborazione. Poi potremmo anche non vederci mai più»
Quelle ultime quattro parole la colpirono come lame nel cuore, lasciandola senza parole. Per qualche istante non riuscì a dire nulla. Deglutì il nodo alla gola e si impose di non versare una lacrima.
Ma, anche quando trovò la forza di parlare, non poté nascondere il tremito nella voce.  
«Non so come potremmo uscirne»
«Tu vuoi risolvere il problema?» la voce di Harry era tornata ad essere calma, quasi gentile.
«Certo che lo voglio!» Audrey fece una risatina nervosa. «Odio tutto questo».
«Anche io» rispose Harry, annuendo.
Incapace di muoversi, lei lo guardò. «Davvero? Sarebbe meglio se nessuno dei due volesse risolvere il problema» mentì.
«Perché?»
Evitando d’incrociare lo sguardo del ragazzo, Audrey abbassò la testa e sbatté con frustrazione il piede sul pavimento, mostrando così l’unico segno della sua battaglia interiore.
Harry abbassò la voce e quasi sussurrò «Dimmi tutto, Conrad».
«Non so da dove cominciare» rispose lei, senza alzare il capo.
«Ti aiuterebbe sapere come la penso?»
Lei alzò nuovamente lo sguardo su di lui, ma l’espressione indecifrabile sul volto di Harry le provocò un’altra stretta al cuore.
In assenza di risposte, Harry raddrizzò le spalle in un atteggiamento chiaramente difensivo.
«Perché ho riflettuto. Sai cosa succede quando non mi dai risposte… vado a cercarmele da solo. Perciò, se ti dico quello che penso, allora forse ti sarà più facile dirmi se ho ragione o meno» spiegò.
Audrey continuò a fissarlo. Il volto contratto in un’espressione che, in qualche modo, riassumeva la confusione che portava nel cuore.
Così lui aggrottò la fronte e proseguì. «Credo che il problema sia quello che io sono»
 «Un cantante?»
Con una smorfia, Harry si rimise le mani in tasca.
«No. Harry Styles, lo sciupafemmine dei One Direction. Come vogliono far credere».
Audrey per poco non crollò. Ecco, adesso sapeva che tutti i suoi dubbi erano reali.
Harry fece un respiro profondo, lo sguardo ancora fisso su di lei.«Si tratta di quello che sono, non di chi sono. Ma le due cose sono collegate. Non posso smettere di essere Harry Styles degli One Direction»
«Non te lo chiederei mai»
«Lo so. Ma non riesci nemmeno a dimenticarlo, vero?» Harry si accigliò e, girando la testa, si tolse dalla tasca una mano per mescolare le carte sul tavolo. «Capisco che tu possa trovare la mia vita soffocante. La mia immagine, la band, richiedono una certa responsabilità che tu potresti trovare pesante»
La conversazione stava prendendo una piega inaspettata. Audrey, però, aspettò di sentire il resto.
«La donna che sarà al mio fianco, sarà sempre sotto i riflettori associata a me. Sarà nel mirino dei paparazzi e dovrà fronteggiare tutte le stronzate che si divertono a scrivere su di me. Dovrà sopportare le critiche e l’odio di alcune fans. Anche se fortunatamente non tutte si accaniscono con cattiveria, e qualcuno riesce a essere felice per me. Insomma, chi sarà al mio fianco dovrà assumersi delle responsabilità non facili, lo ammetto. Questo l’ho sempre saputo»
«Ma tutte quelle notizie, tutti quegli articoli in cui ti mostravano con mille ragazze diverse? Vuoi davvero farmi credere che non ti godi la vita da rock star, che non approfitti della tua fama per divertirti?»
«A parte che parli come se quello famoso fossi solo io»
«Bè, Harry è evidente che abbiamo due notorietà differenti, e poi che io sia meno conosciuta è un dato di fatto. Ma non è assolutamente questo il punto»
«Va bene. È solo che non so più come farti capire che non sono lo sciupafemmine per cui vogliono farmi passare. Sì, ovvio che mi sono divertito. Non avendo vincoli è normale per un ragazzo viversi qualche avventura di poco tempo, ma sono state davvero poche. E tutti gli articoli, gli scoop. Sono tutte stronzate. Prendi Cara, per esempio. Lei è solo una buona amica. Una delle poche ragazze genuine che non aveva intenzione di sedurmi. Siamo usciti qualche volta con amici, e subito ci hanno montato lo scoop. Ma Audrey, per l’amor di dio mettiti in testa che non sono uno di quelli che evitano di crearsi legami. La verità è che io non vedo l’ora di potermi vivere una storia d’amore reale»
«Harry…»
«No, ascoltami. Io non riesco a capire perché tu abbia tanta paura di provarci, di uscire allo scoperto ed essere una coppia. Non farei mai nulla per ferirti»
«Ma con la tua vita, il tuo essere sempre in giro per il mondo, il tour… non hai radici Harry»
«E allora? Guarda Louis ed Eleanor, Zayn e Perrie, Liam e Sophia… loro ce la fanno benissimo. E ce la faremmo anche noi, se solo lo volessimo. Solo che tu ti sei ficcata in testa che io sono solo un cretino che ti farà male e basta»
«Non è questo…»
 «E allora cos’è?»
Audrey rimase in silenzio. Harry si staccò dal tavolo e si diresse verso di lei.
«Si dà il caso che pensi che per un po’ fra di noi è stato molto bello» disse lui dolcemente.
«Lo penso anche io»
«Però, di questi tempi, non ci sono garanzie per nessun rapporto… lo sappiamo entrambi. Anche senza le difficoltà esterne… giusto?»
«Sì»
«Dobbiamo solo vedere come andrà. Vivercela giorno per giorno. Ma questo vuol dire smettere di giocare. Niente play boy e amante»
«Il Playboy a me piaceva» ribatté Audrey.
«D’accordo, allora possiamo tenerlo. Tu però sarai la fidanzata del playboy, e non l’amante»
 «Si può fare» rispose lei a testa alta.
«Però riuscirò ad aiutarti ad affrontare il problema della mia immagine e ciò che ne comporta, solo se mi confiderai quello che provi» Harry si fermò a pochi centimetri da lei e, chinando la testa, la scrutò in viso. «Non voglio che tu cambi, Conrad, per nessuno e soprattutto non per questo». Audrey fece il respiro più profondo che i polmoni potessero permetterle, chiuse gli occhi e a quel punto tirò fuori tutto.
«Okay, il fatto è che c’è un motivo per cui ho paura di lasciarmi coinvolgere e di soffrire. Tu sai di Marco, e sicuramente quello mi ha segnato… ma la verità è che è successo in un periodo davvero difficile per me, e il tradimento di Marco è stato il colpo finale»
Harry si avvicinò ulteriormente a lei e le sfiorò la guancia con le dita. Audrey distolse lo sguardo. Aveva paura di aprirsi così tanto con lui, ma sapeva che era arrivato il momento.
«Harry, io ho sempre evitato di parlare della mia famiglia come avrai notato»
«Sì»
«Il motivo è che, un circa tre anni fa mio padre si è ammalato. Cancro. E dieci mesi dopo lui se n’è andato. Pochi mesi dopo ho scoperto il tradimento di Marco»
«Oh, piccola…» Harry la prese fra le sue braccia e la cullò dolcemente in un abbraccio.
«Insomma, di Marco poco m’importa, ma la perdita di mio padre mi ha segnata. Io e lui eravamo davvero molto legati… e l’altra sera che mi hai chiesto di parlarti dei miei genitori, ecco io… mi è venuto un nodo alla gola e mi sono bloccata» Audrey cinse i fianchi di Harry con le braccia. La voce spezzata. «Per me è ancora molto difficile parlarne. E… non voglio stare più male Harry».
«Audrey, ma io non ho la minima intenzione di farti soffrire. Io voglio solo avere l’opportunità di viverti»
«Ma…»
«Nessun ma. Hai vissuto qualcosa di davvero straziante e in più quel coglione del tuo ex ha pensato bene di rincarare la dose. Ma io non sono lui. Io non sono nemmeno quello per cui vogliono farmi passare. Io voglio conoscerti e conoscere la tua famiglia e le tue radici e voglio sapere tutto di tuo padre e del vostro rapporto» Harry si scansò quel tanto che bastava per guardarla negli occhi e sorriderle, asciugandole con il pollice una lacrima che era scappata dal suo occhio sinistro.
«Adesso ti bacerò, se non altro per impedirti di trovare altre scuse basate sul nulla, ma prima mi ascolterai. Perché dobbiamo stabilire una nuova regola»
«Ma tu odi le regole»
«No, odio le regole che non conosco. E’ diverso» le accarezzò la guancia delicatamente.
«Basta preoccuparci. Tu conoscerai la mia famiglia alla festa della prossima settimana, e la settimana dopo mi porterai a conoscere la tua»
«Ma quella settimana sarà il compleanno di mia madre»
«Bene, allora siamo d’accordo» Harry si soffermò con il pollice sull’angolo della bocca della ragazza, disegnando il contorno di un piccolo neo. «E, nel frattempo, tu e io ci togliamo tutti questi pensieri dalla testa e ricominciamo da capo. Usciamo a cena, frequentiamo gli amici reciprochi, andremo al cinema o a fare passeggiate, ci rannicchieremo sul divano a guardare un film. Saremo una coppia. Ma, perché c’è un ma, quello che non faremo, e l’idea stessa mi uccide, sarà l’amore. Perciò per un certo periodo, non ti fermerai a dormire da me»
Lei sgranò gli occhi, sorpresa. «Questo piano fa schifo»
Harry ridacchiò e, con voce roca disse: «Lo so, ma prima abbiamo saltato i preliminari – non che me ne lamenti, sia chiaro – e forse dobbiamo fare un passo indietro per recuperare. Comunque i baci sono permessi». Le lasciò un bacio a fior di labbra e lei sospirò. «E’ permesso toccare fino a un certo punto …» le passò un pollice sul labbro inferiore « … ma nient’altro. Parleremo di più, delle cose che ci piacciono… e non mi riferisco a cose relative al sesso, ma a quello che ci stimola la mente.»
«Tu mi stimoli la mente» Sorridendo, lui la strinse di nuovo a sé. «Adesso fai un gioco leale Conrad, perché sarà dura per me quanto lo sarà per te. Però, se sopravvivremo tutti e due all’incontro con le rispettive famiglie e i rispettivi problemi, allora quanto detto finora non varrà più»
«Trovo comunque che questo piano faccia schifo» piagnucolò Audrey, alzandosi in punta di piedi, per poi baciare Harry a lungo e in profondità e alla fine si ritrovò a desiderare molto di più di quello che le sarebbe stato permesso nelle due settimane successive.
 «Lo so, ma assecondami. Almeno questa volta»
«Ti odio»
«In questo momento mi odio anche io» scherzò lui, con un sorriso divertito sulle labbra, poi sentì la porta aprirsi, si voltò e trovandosi il volto di Louis davanti mostrò la mano in segno d’attesa per poi dire: «Ancora cinque minuti, Lou. Sto solo baciando la mia ragazza»



#LOOKATME
Ciao a tutti. Chiedo scusa per la lunga attesa, avevo promesso di aggiornare molto prima ma ho avuto un po' di problemi e dovevo ricontrollare delle cose. Per farmi perdonare l'ho fatto un po' più lungo. Spero con il cuore che il capitolo vi piaccia. Sto già lavorando al prossimo. Spero comunque vogliate lasciarmi una recensione esprimendo i vostri pensieri e magari anche qualche consiglio se vi va. Ogni cosa è bene accetta! Ringrazio chi ha recensito l'altro capitolo. Sto crescendo, ma questo piccolo spazio mi fa sempre stare bene, nonostante la vita vada avanti e si complichi, nonostante la pausa dei ragazzi, scrivere su di loro mi aiuta sempre. 
Un grande abbraccio a tutti, ricordatevi di farmi sapere cosa ne pensate della storia fino ad ora!
A prestissimo
M. 

 

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