Hachibuonpu no Nazo.

di _Itsmylife
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Una come tante. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


PROLOGO
 
 
Era una giornata afosissima nella foresta pluviale. Lo scienziato David Rochner era impegnato in una delle sue famose ricerche.
Come al solito era pronto e attento ad afferrare al volo ogni minimo particolare che potesse essergli utile.
Era una ricerca molto importante per lui e per la sua carriera di scienziato pluripremiato e plurilaureato.
Fino a quel momento non aveva voluto parlare con nessuno della sua ricerca e nessuno era a conoscenza del suo obiettivo:
“Questa volta- aveva annunciato pubblicamente- non ho intenzione di divulgare l’ obiettivo della mia ricerca, ho intenzione di lavorarci da solo. Non lo rivelerò fino a che non l’avrò terminata, ma se non riuscissi a farlo nessuno saprà mai di cosa si tratta”- Così aveva detto nella sua ultima conferenza per poi dileguarsi.
Ora si addentrava velocemente nel fulcro della foresta in cerca di indizi.
David, ormai quasi cinquantenne era un tipo molto razionale, era diventato così famoso per essere uno degli scienziati più giovani ad aver ottenuto il premio nobel per la scienza ed aveva fatto scoperte clamorose sulla biologia e sulla chimica.
Aveva capelli lunghi, ondulati e castani che gli arrivavano sulla schiena, occhi stanchi e grigi, quasi malinconici.
Con le sue braccia cercava di farsi spazio in mezzo alla vegetazione.
Per la prima volta era in cerca di qualcosa di cui dubitava l’ esistenza e forse stava inseguendo una sua fantasia.
David si avvicinò ad una piccola radura, la scrutò attentamente da lontano prima di addentrarcisi, esattamente al centro si trovava un enorme masso incastonato nella terra. Aveva una strana forma, sembrava quasi come se fosse stato levigato da qualcuno.
David così decise di avvicinarsi, sembrava un oggetto sospetto e così appena gli fu abbastanza vicino allungò una mano e lo accarezzò lievemente.
La sua grande competenza in biologia gli fece capire subito di che materiale si trattava-
“…Orex…” -disse tra sé e sé.
Avrebbe saputo riconoscere in qualsiasi momento quel materiale. Era stato sua materia di ricerche per anni.
Quei tipi di pietra, quelli appartenenti alla famiglia degli Orexfell, avevano un grande segreto e lui era stato molto abile in passato a rivelarne gran parte.
Lo guardò per bene. Quel suo tipico colore arancio lo lasciava indifferente, ad incuriosirlo erano quelle parti lisce del tutto innaturali della pietra.
Girando intorno al masso si accorse che c’ erano alcune fessure.
Erano sette in tutto, disposte in cerchio, abbastanza grandi: della dimensione adatta per contenete altre pietre. Al centro si trovava un'altra fessura, più grande delle altre.
Appena lo scienziato ebbe finito di osservarla sorrise soddisfatto.
Sentiva di essere vicino ad una grande scoperta.

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Capitolo 2
*** Una come tante. ***


Era un giorno come gli altri a Roma. Luca e Valentina stavano trascorrendo una giornata come tante. Era molto che aspettavano un nuovo caso da risolvere per la loro carriera di detective privati.
Il loro capo non era una persona molto responsabile e a volte loro erano costretti a tenere tutto il carico e le responsabilità del lavoro.
In qualsiasi situazone il loro compito era sempre arduo e pieno di difficoltà, eppure riuscivano sempre a portarlo a termine.
In quell’ ultimo periodo non avevano più ricevuto chiamate dal capo, così si stavano rilassando giocando a Kingdom Hearts alla playstation.
Stavano cercando da ore di sconfiggere Xigbar: uno dei cattivi principali del gioco che non finiva più di colpirli con le sue indistruttibili armi da cecchino.
“Maledizione!- disse Luca buttando a terra il joystick – è la 35 volta che ci riprovo e quel maledetto continua a sconfiggermi con quei cazzo di fucili!”
“Bonjour finesse!- disse Valentina - forza Luxone, riprova!”.
Luxone era il bizzarro soprannome di Luca, anche se in verità sarebbe dovuto essere solo Luxo che era il suo nome in codice di detective, mentre Valentina si chiamava Nexvalina (abbreviato Nex).
“Ok, riprovo, tanto non ci riuscirò mai. Comunque…”-
“Così si fa, Luxone!”- rispose Valentina.
“Oh yeah!”-disse Xigbar dalla console.
“ Aaah, ma ti vuoi stare zitto?”- urlò allo schermo Luca-
“ROXAAAS!”- continuò Xigbar –
“Ma non si chiama Roxas! Si chiama Soraaaa! Sei tonto per caso? Come Luxone?” -disse ridendo la ragazza.
“Ehi!- disse Luca distraendosi un attimo- mi hai fatto distrarre!- esclamò, riprendendo immediatamente il controllo del gioco-  guarda se ora mi fa perdere un'altra volta!”-
“SORA!”-continuò ancora Xigbar dalla playstation-
“Ah allora hai capito! Vuol dire che non sei tonto! E’ovvio, l’unico tonto è Luxo!” -disse Valentina , spanciandosi dalle risate.
“Quando ho finito ti faccio vedere io!...”- le rispose Luca cercando di trattenere la rabbia.
Improvvisamente squillò il telefono, facendoli sobbalzare.
“Nex, rispondi tu! Sono troppo impegnato!”-
“Oh yeah!” -continuò Xigbar .
“Aaaaghh!” –
“Ok, ok, corro!” - disse lei precipitandosi a rispondere.
“Pronto?” - disse con voce squillante-
 “Valentina! Subito nel mio ufficio!”- le rispose la voce nervosa del capo che fece irrigidire subito la ragazza.
 “Ah ah cosa c’è, un’ emergenza? Un nuovo caso?”- chiese lei.
“Esatto!Venite immediatamente! E porta anche quel fannullone di Luca!”-
“S-si! Arriviamo!”- concluse Valentina riagganciando il telefono.
Appena tornò nell’ altra stanza trovò Luca più concentrato che mai. “Dai,dai,dai…!”- continuava a ripetere.
Valentina si avvicinò ancora e diede un occhiata all’ energia di Xigbar ed esultò, constatando che era qusi al termine.
“Forza Luxonee! Ce la puoi fare!”
Ma bastarono pochi attimi, il tempo di dare il colpo finale, che apparve la solita schermata bianca: pian piano sì annerì fino a formare l’ immagine di Sora -il protagonista -privo di sensi e con le due fatidiche scritte in basso. “Continua” o “Torna all’ ultimo salvataggio.”
I due rimasero immobili, senza parole. Pietrificati. La faccia di Luca era indescrivibile. Era rimasto a bocca aperta, con gli occhi sgranati fissi su quella maledetta schermata che si era trovato davanti per l’ ennesima volta.
Il volto di Valentina invece si era immobilizzato con quel sorriso di speranza che non riusciva a levarsi dal volto.
Il joystick cadde lentamente dalle mani di Luca, facendo un forte tonfo a terra.
“No…NOOOOOO!” – Il ragazzo si lasciò cadere a terra.
“Ma, ma…”- anche Valentina era senza parole-
“Ero là… ero là…bastava un ultimo colpo e…- cercava di dire Luca –
Aah, ora ci riprovo!” -esclamò nervosamente.
“No! Aspetta!- lo interruppe Valentina – ha chiamato prima il capo e dobbiamo andare subito! Credo che finalmente abbia trovato un incarico per noi. ” –
“Ma… Xigbar!?”-
“Che importa! È molto più importante il lavoro , tonto!”-
 “Sì, giusto!”-
Così Luca spense la console ed entrambi corsero subito fuori per dirigersi all’ ufficio del capo.
Era abbastanza vicino e ci arrivarono in poco tempo.
Entrarono senza esitare, spalancando la porta. Si guardarono un attimo attorno ma lo studio sembrava essere deserto.
“Ehm… capo?”-
“Ma dove diavolo si è cacciato?”-
“Non c’è neanche la segretaria…Non mi dire che sta ancora con lei o un'altra delle sue ammiratrici nell’ altra stanza..”-
“Credo di sì…”-
Così i detective si avvicinarono alla porta dell’ ufficio. Sulla porta c’ era scritto di non entrare ma i due sapevano che era una delle scuse del capo per non farsi scoprire con la segretaria. Comunque non era la prima volta che accadeva e ormai tutti sapevano della sua storia con lei.
Luca aprì velocemente la porta e una volta dentro sorprese per l’ ennesima volta il capo con la segretaria, che appena li vide entrare si ricompose subito.
“Siete arrivati…”- disse il capo con aria scocciata –
“Beh lei ci ha chiamato…” -le rispose timidamente Valentina mentre si sedeva su una delle poltrone della stanza.
 “Perfetto. Allora…” -cominciò il capo, mentre cercava qualcosa in una cartella piena di fogli, disegni e testi vari.
Il capo era una persona molto autorevole e piena di orgoglio.
Aveva un’ aria molto rispettosa, ma bastava stare con lui solo per qualche giorno per poter capire che non era uno serio come sembrava.
Aveva una grande testa pelata su cui posava sempre il suo inseparabile cappellino giallo. In effetti lui non lo faceva notare,ma si vergognava molto della sua “boccia”.
Portava due lunghi baffi che si arricciavano in modo scomposto e aveva degli occhi neri, molto severi.
Era una persona poco responsabile e solitamente affibbiava tutto il lavoro ai suoi -poveri- dipendenti.
“Bene! Vi dirò tutto quello che dovete sapere sul nuovo caso. Vorrei con piacere annunciarvi che è arrivato da poco un messaggio dal famosissimo scienziato David Rochner. A quanto pare sta svolgendo delle ricerche in Amazzonia per cercare di trovare una presunta ottava nota musicale. Inizialmente sembrava una baggianata, ma in seguito al ritrovamento di un misterioso Orex su cui erano incisi alcuni simboli ci siamo dovuti ricredere ed ora si stanno svolgendo delle indagini sul loro significato.
A quanto pare ci hanno inviato dai laboratori le immagini di quei simboli- disse il capo porgendogli un foglio- E dunque vorrei che voi iniziaste partendo da quelle immagini l’indagine.
Possiamo ricavarne moltissimi soldi, tanti bei soldoni. AL LAVORO!” -Concluse lui , cacciando i due dallo studio.
Luca e Valentina si videro chiudere la porta in faccia sbigottiti e soprattutto perplessi per quella strana missione.
“Ma non potevamo rimanercene a casa cercando di sconfiggere Xigbar!?”-disse Nex, sbadigliando-
“Mi sa che era meglio…” -rispose Luxo.
I ragazzi ripresero a camminare verso casa loro , discutendo del caso-
“A me sembra parecchio strano…”-disse Nex-
“Sì, non hai tutti i torti. Però se gli scienziati sono interessati a questa faccenda vuol dire che non è solo una fantasia!”-
“Concordo! Cerchiamo di analizzare per bene questa immagine, forse potremmo ricavare informazioni da Internet, ci deve essere pure qualche leggenda correlata in qualche modo,no?”-
“Penso che tu abbia ragione…”-
Arrivati a destinazione non persero tempo ed iniziarono immediatamente ad occuparsi della faccenda. Nex accese il computer e Luxo lo scanner , inserendo le immagini con i simboli.
“Certo che la tentazione di rimettersi a giocare alla playstation è forte…”-disse Luxo-
“TONTO! Il lavoro è più importante!”-disse Nex, assestandogli un ceffone.
“Ahio!Comunque hai ragione, il lavoro prima! Xigbar può aspettare…”-concluse Luxo, abituato agli schiaffeggiamenti da parte sua.
La schermata principale del computer apparve e Nex digitò su Google: “Ottava Nota e gli Orex”.
“Magari troviamo qualcosa!”-disse Nex, mentre Luxo continuava a scannerizzare -
“Guarda!”-
“Che c’è?”-
“Clicchiamo sul primo?”-
“Sì, è uguale!”-Nex cliccò sul link e una pagina di Wikipedia raccontava una strana e antica legenda.
 
Secondo un’antica legenda, l’Ottava nota è collegata alle rune incise su ciascun Orex in determinati luoghi del mondo, i quali custodiscono l’essenza di ogni altra nota musicale. Si narra che solo ritrovando e racchiudendo l’essenza di ognuna di queste note si possa rivelare l’essenza di un’ottava.” –lesse Nex ad alta voce-
“Su Wikipedia spiega anche che queste informazioni sono molto approssimative e che bisognerebbe avere un’alta conoscenza degli Orex per comprendere questa antica storia.”-
“Ma secondo te cosa vuol dire?”-
“Che dobbiamo documentarci di più?”-disse Nex-
“Giusto. A me hanno sempre affascinato questi Orex, anche se non so precisamente cosa siano…”-disse Luxo.
“Ho una grande idea!”-esultò Nex-
“Ho sentito dire che ci sono due grandi scienziati omonimi nostri, diciamo coloro che hanno scoperto e approfondito meglio le informazioni e la stessa scoperta degli Orex. Vivono qui a Roma, me ne ero addirittura dimenticata!”-
“Ok…e dove precisamente?”-
“Non lo so. Chiediamolo a Lory, lei sa tutto di queste cose!”-disse Nex -
“D’accordo.”-
Nex corse al telefono, digitando il numero dell’amica, Lory.
Era una ragazza molto socievole, aperta e appassionata di manga. Aveva lunghi capelli castani con delle sfumature multicolore e due grandi occhi azzurri. L’avevano conosciuta all’ultimo anno delle elementari e mentre Nex e Luxo avevano preferito intraprendere la carriera di detective, lei aveva preferito quella della scienza.
Chi meglio di lei poteva sapere l’indirizzo di quei due professionisti?
“Pronto?”-rispose Lory con una voce assonnata-
“Ciao Lory! Appena svegliata, eh?”-disse Nex ridendo-
“Beh…io…”-disse Lory imbarazzata-
“Come al solito!”- Nex rise ancora di più.
“Senti,  per caso conosci l’indirizzo di Valentina e Luca, i famosi scienziati omonimi nostri, quelli che hanno scoperto gli Orex?”-
“Cavolo che domanda! E’ semplicissimo! Abitanosul mio stesso pianerottolo, siamo colleghi, quindi siamo sempre in contatto. E già che ci siete, perché non venite a trovarmi?”-
“Veramente il nostro capo ci ha dato una missione da svolgere al più presto!” –
“Vabè, allora non fa niente! Ciao!”- -
“Ciao Ciao!”-concluse Nex.
“Luxo, so dove dobbiamo andare, gli scienziati abitano accanto alla casa di Lory. Andiamo?”-
“Sì, prima che il capo ci telefoni rompendoci le balle!”-disse Luxo.
I due detective, ridendo a crepapelle, s’ incamminarono di fretta verso casa dei misteriosi scienziati che probabilmente gli avrebbero le risposte che cercavano.

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