Live. Laugh. Love.

di Jade Tisdale
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6. ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7. ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8. ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9. ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10. ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11. ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12. ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13. ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14. ***
Capitolo 16: *** Epilogo. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Prologo.

 

Il mio nome è Ashley Tisdale. Ricordo che quando la mia vita è cambiata completamente, avevo quattordici anni e mezzo. Era il lontano maggio del 2000. Sono nel mondo della televisione da quando ne avevo tre e al tempo avevo preso parte a diversi film, facendo solo ruoli minori. Ma avevo deciso di cambiare: volevo diventare un'attrice. E per coronare il mio sogno, i miei genitori mi dissero che mi sarei dovuta impegnare: ma quando mi dissero che ci saremmo dovuti trasferire, scoppiai in un bagno di lacrime. Vivevo a West Deal, nel New Jersey, praticamente da quand'ero nata. In quella cittadina, avevo un sacco di amici e tutti mi volevano un gran bene. Ma i miei genitori mi dissero che avrei avuto più possibilità andando a Los Angeles. A mia sorella Jennifer stava bene. Lei frequentava l'ultimo anno di liceo e sapeva farsi molto facilmente delle nuove amicizie: io invece, a differenza sua, ero più timida e faticavo molto a socializzare con nuove persone. Il solo pensiero che mi sarei dovuta trasferire in una scuola nuova, in una città nuova, mi spaventava. Ma ormai era stato tutto già fatto: i miei mi avevano già iscritta ad una nuova scuola e avevano già acquistato una nuova casa. Sapevo benissimo che la mia vita sarebbe cambiata totalmente; all'inizio pensavo in senso negativo, ma poi, col tempo, mi resi conto di essermi sbagliata.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1. ***


Capitolo 1.

 

"Tranquilla tesoro, vedrai che andrà tutto bene: ne sono sicura!" erano le parole che mia madre mi continuava a ripetere, mentre portava me e Jennifer nella nostra nuova scuola. Io però non ero per niente contenta: in meno di un mese avevo cambiato casa, città e pesino scuola! Era troppo difficile da sopportare per una ragazza della mia età. Jennifer non sembrava così arrabbiata, anzi, sembrava molto contenta. Io invece tenevo il broncio.
"Buon primo giorno di scuola ragazze!" ci disse mia madre, mentre scendevamo dall'auto.
Io feci finta di niente e mi diressi verso l'entrata.
"Ehi! Ashley, aspetta!" mi disse mia sorella, tirandomi per lo zaino.
"Che c'è?" chiesi quasi arrabbiata.
Lei mi fece un mezzo sorriso.
"Buon primo giorno di scuola, sorellina!" mi disse poi.
"E' inutile che cerchi di farmi stare meglio, tanto non mi farò mai degli nuovi amici.."
"Cosa ne sai? Magari conosci anche dei ragazzi carini.."
Istintivamente, le sorrisi.
"Speriamo dai.. Ora però vado nella mia classe. Ci vediamo all'ora di pranzo.." dissi frettolosa, dirigendomi al primo piano, dove c'era la mia classe.
Quando entrai nell'aula, tutti i miei coetanei erano in piedi, sparpagliati per la classe, a parlare. Non appena mi videro, cominciarono tutti a fissarmi: mi sentivo in soggezione. C'era solo un banco libero in fondo alla classe, in un angolo. Non appena mi sedetti, la mia 'compagna di banco' mi diede un'occhiataccia: un secondo dopo mi venne vicina e mi disse "Scusa, tu sei la ragazza nuova, quella del New Jersey?"
"Ehm, si, sono io.. Mi chiamo Ashley Tisdale." dissi.
"Piacere Ashley! Io sono Angel Robinson." rispose lei, con un grande sorriso stampato sulla faccia. "Sono una ripetente, quindi ho un anno più di tutti voi.."
Io continuai a restarmene in silenzio.
"Perchè non mi dici qualcosa su di te?" mi chiese poi.
"Non c'è molto da sapere.. Faccio parte del mondo televisivo da quando avevo tre anni e aspiro a diventare un'attrice."
"Wow! Beh, spero che il tuo sogno si realizzi allora!"
"Lo spero anch'io.." sussurrai.
"Non ti senti molto a tuo agio in questa classe, vero?" mi chiese.
"Proprio per niente." 
"Neanch'io se è per questo!" disse sorridendo. "Le ragazze sono un po' snob e i ragazzi tutti dei secchioni.."
La guardai un po'. Era una bella ragazza, alta, magrissima, lunghi capelli biondi e occhi azzurri: praticamente il mio opposto! Io ero da sempre bassa, capelli ricci e castani e occhi nocciola: inoltre, non avevo mai avuto un ragazzo e molti mi consideravano una sfigata. Forse, se avessi cominciato a stringere amicizia con lei, sarei potuta cambiare... In effetti, non volevo essere la solita Ashley, volevo essere diversa, anche per far capire a mia madre che ero cresciuta. Io e lei abbiamo sempre avuto uno splendido rapporto, ma in quel periodo provavo molto odio verso di lei: in men che non si dica, mi aveva portata via dal mio mondo ed era anche convinta di avermi fatto del bene, quando in realtà mi faceva solo soffrire... Ad un tratto, Angel si andò a sedere e in seguito, tutta la classe fece lo stesso: mi resi conto che era entrato il professore in classe. 
Dopo le cinque noiosissime ore di lezione, all'ora di pranzo, andai velocemente in mensa. Ero in coda col vassoio quando, ad un tratto, sentii qualcuno darmi una pacca sulla spalla.
"Ehi! Allora, ti sei fatta nuovi amici?" mi chiese mia sorella, con un grande sorriso.
"Ciao Jennifer.. Beh, in effetti si, ho conosciuto una ragazza simpatica di nome Angel."
"Bene! Sono contenta per te! Io invece ho già stretto amicizia con alcuni ragazzi e ragazze della mia classe.. Se vuoi, puoi venire a pranzare con noi.." mi propose.
"Ehm, ok, ma non aspettarti che mi metta a socializzare.."
"Vi dispiace se mi unisco a voi?" chiese Angel, arrivata sul momento.
"Oh, Angel lei è mia sorella Jennifer.." dissi, presentandole.
"Piacere di conoscerti Angel! Comunque non c'è alcun problema, venite pure."
Ci andammo a sedere nel gruppo di mia sorella: io ed Angel ce ne restammo in un angolo, anche perchè non li conoscevamo. 
"Scusate un attimo, devo salutare due miei amici!" disse Angel all'improvviso, alzandosi di scatto.
Restando seduta al mio posto, la guardai in lontananza. Stava parlando con due ragazzi, vestiti abbastanza uguali, solo che uno aveva una maglietta bianca, mentre l'altro una giacca nera. Ad un tratto, fui attratta dai meravigliosi occhi verdi di uno dei due, quello con la maglia bianca. Sentivo una specie di attrazione.. Che mi stessi innamorando? No, impossibile, nemmeno lo conoscevo. Però era così carino e anche lui mi fissava... L'altro ragazzo invece, quello con la giacca nera, era voltato di spalle e non riuscivo a vederlo. 

 

"Chi erano quei ragazzi?" chiesi ad Angel dopo pranzo, mentre ritornavamo in classe.
"Oh, sono due amici di vecchia data... Due fratelli, per la precisione. Frequentano il quarto anno. Hanno una band e hanno anche inciso un disco, così hanno girato un po' tutti gli Stati Uniti per promuoverlo e non ci siamo visti per qualche mese." rispose lei.
"Come si chiamano?"
"Uno Scott Speer, l'altro Christopher French. Scott era quello con la maglietta bianca, mentre Christopher quello con la giacca nera."
"Ma come fanno ad essere fratelli se hanno cognomi diversi e la stessa età?"
"Oh, hanno lo stesso padre... Chris è nato in Aprile e Scott a Giugno. Il loro padre ha avuto una storia con la madre di Christopher e un mese dopo averla messa incinta, l'ha mollata per mettersi con la madre di Scott. Cosciente del grande errore che aveva fatto, il padre decise di tenere entrambi i bambini e di prendersene cura: anche la madre di Scott era favorevole. Il giorno in cui Chris è nato, la madre morta poco dopo il parto, così il padre e la madre di Scott hanno deciso di prenderlo con sè. Da quel giorno sono diventati una famiglia e si comportano come fratelli biologici."
"Ah, capito.. E' una storia complicata!"
"Già, molto complicata.. Ma come mai ti interessa così tanto?" mi chiese.
Io arrossii.
"Aspetta.. Non vorrai dirmi che ti sei innamorata di uno dei due!" disse elettrizzata.
"Shh! Abbassa la voce!" sussurrai io. "E comunque non lo so.. Ho visto Scott e devo dire che è carino, ma non ne sono sicura, anche perchè non li conosco.."
"Te li presento io sabato!"
"Sabato!?" chiesi.
"Si! Sabato c'è il ballo di fine anno, ma possono partecipare anche quelli di tutte le altre classi. Loro si sono offerti di suonare qualcosa e magari, dopo il concerto, posso presentarteli.."
"Non so, vedi tu.."
"Oh si, te li presento eccome! Fidati, sono molto simpatici e poi, chissà, magari vi fidanzate.." disse sarcastica.
Io però non ne ero convinta. Attrazione e amore sono due sentimenti totalmente diversi e magari, la mia, era semplice attrazione. 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2. ***


Capitolo 2.

 

Quando dissi a Jennifer che avevo intenzione di andare al ballo, all'inizio non riuscì a crederci. In effetti, non ero una ragazza a cui piaceva indossare vestiti corti e scarpe coi tacchi, ma riuscii a convincerla a portarmi con lei e siccome io non possedevo degli abiti adatti, mi feci prestare tutto da lei. Andammo fino a scuola con la sua auto e non appena entrammo, io mi diressi subito da Angel.
"Ashley, come sei carina!" mi disse lei, non appena mi vide.
"Anche tu non sei niente male!" risposi io.
Lei in confronto a me sembrava una principessa: aveva i capelli raccolti in un chignon, un vestitino corto nero e scarpe col tacco alto, mentre io avevo un vestito bianco, i capelli sciolti e scarpe col tacco basso. Angel era davvero bellissima.
"Allora, tra poco i ragazzi cominciano a suonare e più tardi te li presento, va bene?" mi propose lei.
Io risposi sussurrando un 'si' con la voce tremante. Meno di cinque minuti dopo, i ragazzi salirono sul palco del teatro: io ed Angel eravamo in prima fila, sotto di loro, ma non ci videro subito. Scott era in fondo con la chitarra mentre Christopher era davanti al microfono. Non appena vidi quest'ultimo, sentii una fitta allo stomaco. 'Cosa? Ma non mi piaceva Scott?' mi chiedevo, nella mia testa. Non ci capivo più niente... Erano entrambi così carini, ma sapevo di non essere alla loro altezza. In più, quando Chris cominciò a cantare, fui ipnotizzata dalla sua splendida voce. Dopo il concerto, i ragazzi andarono in cortile e io ed Angel li seguimmo.
"Chris! Scott!" urlò Angel.
I ragazzi si girarono verso di noi e salutarono Angel con un sorriso.
"Angie! Chi è la tua amica?" chiese Christopher.
"Oh, ragazzi, lei è Ashley, una mia compagna. E' nuova, è arrivata qui questo lunedì.." mi presentò Angel.
"Ehm, piacere.." dissi io, arrossendo.
Entrambi i fratelli mi sorrisero. Restammo insieme tutti e quattro per il resto della serata e per la maggior parte del tempo i ragazzi parlarono del loro tour in America. 
"So che a settembre frequenterete l'ultimo anno... Quale carriera vorreste intraprendere dopo la scuola?" chiesi, ad un tratto.
"Oh, beh, io vorrei continuare a fare il cantante..." rispose Christopher.
"Io invece vorrei fare il regista. Per me la questione della band è solo un hobby." continuò Scott. "E tu? Cosa vorresti fare?"
"Ancora non lo so di preciso. Mi sono trasferita qui dal New Jersey perchè voglio fare l'attrice, ma non ne sono del tutto sicura..." risposi.
"Come mai?" mi chiese Scott.
"Perchè vorrebbe fare la cantante." disse Angel.
"Sai cantare?" mi chiese Chris stupito.
"Beh, si, fare la cantante è l'altra mia idea, però non credo di essere molto brava.."
"Ma cosa dici? Tu sei una vera e propria forza della natura! Fidatevi ragazzi, l'ho sentita durante l'ora di musica e ha una voce fantastica!" si intromise Angel.
Io arrossii dalla vergogna. Poco dopo i ragazzi, essendo stanchi, se ne tornarono a casa, mentre io ed Angel restammo nel cortile a parlare.
"Com'è che vi conoscete voi?" chiesi.
"Oh, beh, io li conosco da quando sono nata.. Erano i miei vicini di casa e sono da sempre i miei migliori amici. Non so cosa farei senza di loro.."
"Sono felice che siate rimasti amici dopo tanto tempo."
"E tu che mi dici? Chi ti piace tra i due?" mi chiese lei, facendomi un'occhiolino. 
"Ancora non lo so.. Sono entrambi così carini!" dissi arrossendo per l'ennesima volta.
"Eh si, lo so!"
Notai che stava cercando qualcosa nella sua borsa: tirò fuori un pacchetto di sigarette.
"Vuoi una?" mi chiese.
"Ehm, no, non fumo.." risposi io. "Ma non hai paura di farti vedere dagli altri?"
"Ma va! Sai che me ne frega.." disse lei.
Angel mi piaceva. Era diversa da tutte le altre ragazze e mi faceva comodo avere un'amica più grande, anche se solo di un anno.
"Quindi, non sei ancora sicura dei tuoi sentimenti, giusto?" mi chiese ad un tratto.
"Ehm, no, a quanto pare..."
Fece un tiro con la sigaretta e poi sospirò.
"Beh, allora non mi resta altro che farti uscire un po' con loro una di queste sere: così magari capirai chi ami veramente." propose poi.
"Ci verrei volentieri, ma mia madre non mi lascia.."
"Ah no? Come mai? Se si tratta della scuola, beh, nemmeno la mia.. Infatti ho il permesso di uscire solo il sabato sera!"
"Oh, no, non è per quello, è solo che lei è iperprotettiva.."
"Allora disobbedisci ed esci di nascosto.."
"Certo, come no! Non ne sono proprio capace.."
"Mmh.. Allora chiedi a tua sorella di coprirti!"
"Non so, ci proverò!" conclusi.
"Brava, questo è lo spirito!" 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3. ***


Capitolo 3.

 

Nei giorni successivi, io ed Angel pranzammo spesso insieme ai ragazzi, ma non eravamo ancora usciti insieme. La sera dell'ultimo giorno di scuola, invece, Angel aveva organizzato una serata in discoteca.
"Mamma, ti posso parlare di una cosa?" dissi a mia madre, mentre stava preparando la cena.
"Si tesoro, dimmi pure!"
"Ecco, vedi, una mia amica mi ha chiesto di uscire questa sera e pensavo di accettare la sua proposta.."
"Uscire? A Los Angeles?" mi chiese.
"Beh, si.."
"Non se ne parla proprio! Non conosci nemmeno le strade: rischi di perderti!"
"Allora perchè Jennifer può uscire? Nemmeno lei conosce le strade!"
"Ma ho conosciuto le sue amiche e di loro mi fido! Io invece non so nemmeno il nome di questa tua amica.."
Me ne andai in camera mia: ormai mi stavo rassegnando. Quasi subito, sentii bussare alla porta.
"Se sei ancora tu, lasciami in pace!" urlai io, pensando che fosse mia madre.
In realtà, mi trovai davanti mia sorella Jennifer.
"Ashley, sono io! E' tutto ok? Prima ho sentito te e la mamma urlare.." mi disse lei sedendosi al mio fianco.
"No, non va affatto bene! Non vuole farmi uscire stasera.."
"Le hai chiesto il perchè?"
"Beh, si.. Non vuole perchè dice che mi perderò, ma a dire la verità, non devo uscire..."
"Allora cosa devi fare?" mi chiese.
Io sospirai.
"Ho conosciuto due ragazzi carini, sai, Christopher French e Scott Speer.." dissi poi.
"Ah, ma certo! Sai, sono i ragazzi più popolari della scuola!"
"Esattamente. La mia amica, Angel, li conosce bene e allora mi ha proposto di passare più tempo con loro per farmi fare colpo su uno dei due... E questa sera avevamo organizzato una serata in discoteca."
"Discoteca? Senza offesa ma, tu non sei proprio il tipo!" disse con una piccola risatina.
"Tanto mamma non mi fa uscire, quindi non ci vado!" conclusi io, mettendo la testa sotto al cuscino. 
Jennifer andò via. Dopo qualche minuto, ritornò e disse 'Alzati e muoviti a vestirti!' 
"Che intendi dire?" chiesi io.
"Intendo dire che ti presto dei vestiti.." mi disse buttandomeli nel letto. "E che ti coprirò..."
"Veramente!?" chiesi.
"Si, non sto scherzando! Dove vi dovete incontrare?"
"Davanti a scuola.."
"Allora ti porto io." mi disse lei facendomi l'occhiolino. "Io questa sera devo uscire.. Possiamo dire alla mamma che tu verrai con me!"
"Mi sembra una fantastica idea!"

 

Come previsto, mamma mi lasciò uscire.
"Ashley, sei arrivata!" mi disse Angel non appena mi vide.
"Scusate il ritardo, mia madre non voleva farmi uscire!" mi giustificai.
"Figurati, non sei in ritardo!" mi disse Christopher.
Scott, come al solito, se ne stava in disparte e io feci finta di niente. Andammo in discoteca con la macchina dei ragazzi e non appena arrivammo, mi sentii subito a disagio, ma cercai di non farlo notare troppo. La prima cosa che fecimo, fu andare verso il bancone delle bibite. Tutti presero qualcosa da bere, ma io no.
"Ehi, non bevi?" mi chiese Angel.
"Oh, no, non penso sia una buona idea.. Se mi ubriacassi e tornassi a casa, mia madre mi ucciderebbe!" dissi quasi scherzosamente.
"Ah, giusto, me ne stavo dimenticando!" rispose lei.
In parte era vero, in parte non volevo bere io. Certo, avevo quasi quindici anni, ma l'idea di bere e fumare non mi aveva mai attirata.
"Adesso si va a ballare!" disse Angel dopo aver finito il drink.
"Angie, attenta a non ubriacarti!" disse scherzando Christopher.
Io e Scott li seguimmo, ma avevo capito che anche lui, come me, non si sentiva a suo agio. 
"Ti va di uscire e fare un giro qui intorno?" mi propose lui.
"Ehm, si, dillo agli altri però!" risposi io.
Me l'aveva chesto per davvero? Non riuscivo a crederci. Era sempre stato distante, eppure, in quel momento, lo sentivo vicino più che mai. Facemmo una passeggiata e cominciammo a parlare.
"Ti piace Los Angeles?" mi chiese.
"Beh, si, però mi manca il New Jersey.."
"Allora perchè non ci torni?"
"Perchè la mia famiglia non è ricca e i miei genitori hanno fatto dei sacrifici per portarmi qui e realizzare il mio sogno.."
"E come sta andando il tuo sogno?"
"Uno schifo, per ora!" dissi scherzando. "Ma presto comincerò a fare dei provini e poi si vedrà.."
"Ti auguro di realizzare il tuo sogno!" mi disse.
"Beh, ti ringrazio.." risposi io, arrossendo.
Ad un tratto, me lo ritrovai davanti a me. Sentivo il cuore battere a mille mentre lui si avvicinava sempre di più. I suoi occhi verdi mi stavano ipnotizzando, come era successo la prima volta che l'ho visto. Non mi ero mai innamorata fino a quel momento.. Finalmente, sentivo il suo respiro sulla mia pelle. Ormai c'era quasi... Ma Scott si bloccò. Fu una voce a bloccarlo.

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Capitolo 5
*** Capitolo 4. ***


Capitolo 4.

 

"Ashley!" urlò Angel, seguita da Christopher. "Guarda che sono le undici!"
"Lei undici? Di già?" chiesi.
"Eh si.."
"Cavolo! E adesso come ci torno a casa? Mia sorella passa la notte via.. Abbiamo detto a mia madre che mi avrebbe riportata a casa e poi se ne sarebbe andata, ma Jenny con me ha detto che non poteva!"
"Se vuoi ti ci porto io!" propose Christopher.
Il fratello gli diede un'occhiataccia..
"Sarebbe grandioso!" dissi io. "Ma poi Angel e Scott come tornano a casa?"
"Oh, andiamo a piedi, stai tranquilla! Vero Scott?" disse Angel.
Scott la guardò male, ma poi sorrise come per darci la sua approvazione. Così, io e Christopher ci dirigemmo verso casa con la sua macchina. Sostammo poco lontano dalla mia casa per evitare che mia madre mi vedesse uscire da una macchina che lei non conosceva.
"Allora, ti sei divertita stasera?" mi chiese Christopher.
"Oh, beh, diciamo di si!" risposi sorridendo.
"Te l'ha mai detto nessuno che sei davvero bella quando sorridi?"
"Beh, no, ti ringrazio.." risposi arrossendo.
Lui mi sorrise. Poi si avvicinò a me sempre di più ed io feci allo stesso modo. 'Cosa stai facendo? A te piace Scott!' dissi nella mia testa. Eppure anche con Chris sentivo le stesse emozioni.. Ero davvero confusa. Ormai era vicinissimo... Ma io decisi di bloccarlo.
"Ehi, che succede?" mi sussurrò.
Io non risposi e abbassai lo sguardo. Dopo qualche secondo, presi velocemente la mia borsa, uscii dalla macchina e me ne tornai a casa senza dire una parola. 

 

Il giorno seguente, nel primo pomeriggio, andai a casa di Angel. Ciò che era accaduto la sera prima con Christopher mi aveva messa a disagio ed ero più confusa di prima. Quella notte avevo pensato tanto e forse avevo preso una decisione tra chi dei due era più importante per me.
"Ehi, che ci fai qui?" mi chiese Angel non appena mi vide.
Non le avevo detto che mi sarei presentata a casa sua, quindi era stupita.
"Devo parlarti di una cosa che è accaduta ieri.." dissi io.
Lei si portò l'indice della mano destra alla bocca e sussurrò 'So già tutto, Chris me l'ha detto: è qui!'
"Oh mio Dio, è qui!?" chiesi io, a bassa voce.
"Si e vuole parlarti.. Il punto è che c'è anche Scott!"
In quel preciso momento, arrivarono i fratelli.
"Ciao Ashley!" mi disse Scott.
"Ehi, ragazzi!" dissi io.
Scott mi fece un enorme sorriso, mentre Christopher restò con lo sguardo cupo.
"Ti posso parlare un momento?" mi chiese quest'ultimo.
"Ma certo.." risposi io, un po' agitata.
Angel e Scott andarono in casa per lasciarci soli, mentre io e Chris restammo in veranda.
"Senti, volevo chiederti scusa per ieri sera.. Non avrei dovuto.." cominciò lui.
"Ma no, stai tranquillo.. E' solo che ero confusa.."
"Confusa? Che intendi dire?"
"Beh, ho una cotta per te e tuo fratello da quando vi ho conosciuti e non ero ancora ben sicura dei miei sentimenti.."
"Ah, capisco, ti piace anche Scott quindi.." sussurrò lui.
"Si ma, adesso ho preso una decisione."
"Ah si? E quale sarebbe?" mi chiese quasi ridendo.
"Questa.."
Andai verso di lui, mi misi in punta di piedi e lo baciai. Quello fu il mio primo vero bacio: ne avevo già dato uno, ma era cinematografico e quindi non l'avevo considerato 'vero.'
"Questo che significa?" mi sussurrò nell'orecchio.
"Significa che ho scelto te.." risposi io.
"Così mi rendi il ragazzo più felice della terra.."
Gli sorrisi. Notai che Scott era affacciato alla finestra: molto probabilmente ci aveva visti mentre ci baciavamo. Non ero sicura di aver fatto la scelta giusta: forse provavo ancora qualcosa per Scott. Non ne ero del tutto sicura, però mi resi conto che avrei dovuto lasciar passare del tempo prima di capire chi amavo veramente.

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Capitolo 6
*** Capitolo 5. ***


Capitolo 5.

 

Era un caldo giorno di giugno. Io e Chris ci eravamo fidanzati da più di una settimana ormai. Una di quelle sere l'avevo invitato a cena da me, così i miei genitori lo conobbero: stranamente, a mia madre piaceva. Diceva che era un bravo ragazzo e che si era guadagnato la sua fiducia. Ero riuscita anche a presentarle Angel e finalmente, mi diede il permesso di uscire più spesso. 'Stai per compiere quindici anni e non mi sembra giusto tenerti chiusa in casa per tutta l'estate. Consideralo un regalo per essere riuscita a farti dei nuovi amici' mi aveva detto una volta. Quel pomeriggio decisi di andare a fare una passeggiata. Dopo quasi mezz'ora di camminata, mi fermai in un parco stupendo: c'erano zone per far giocare i bambini, laghetti e tanta natura. Mi sedetti in una panchina per godermi il panorama e poco dopo, notai qualcuno che si sedette di fianco a me: era Scott. Mi guardò negli occhi con uno sguardo malinconico, ma cercò di fare il duro, come sempre.
"Ho saputo di te e di Chris. Sono contento per voi.." disse ad un tratto.
"Oh, ti ringrazio.." risposi io, con un filo di voce. "Te l'ha detto lui?"
"No, l'ho scoperto da solo...."
"Ci hai visti baciarci, vero?"
"Beh, si.." sussurrò lui.
"Senti, mi dispiace.."
"E di cosa?"
"Beh, non so, quella sera ci stavamo quasi per baciare e ho pensato che..." mi bloccai.
"Oh, non fraintedermi.. Quella sera avevo bevuto ed ero confuso!" disse quasi ridendo.
"Quindi non ti interesso?" chiesi.
"Beh, in un certo senso.. No! Sei una brava amica però."
"Ah, mi sa che allora è meglio così!"
In realtà mi faceva star male ciò che mi aveva detto. Amavo Chris, lo amavo davvero, ma quando Scott mi disse che non gli piacevo, ci restai male. In fondo provavo qualcosa anche per lui... Non ci stavo capendo più niente! 
"Sai, ti ammiro molto in questo caso.." disse lui.
"In che senso?"
"Beh, ti sei fidanzata con Chris e resti amica con Angel nonostante abbiano avuto una storia.. Io al tuo posto sarei gelosissimo!"
Gli diedi un'occhiataccia.. Angel e Christopher? Insieme!?
"Aspetta.. Tu non lo sapevi vero?" mi chiese notando la mia reazione scioccata.
Feci cenno di no con la testa e mi diressi a casa di Angel, seguita da Scott. Quando arrivai, trovai lei e Chris seduti in veranda a ridere.
"Ciao Ash!" mi disse Angel sorridente.
"Ehi amore, come stai?" mi chiese Chris venendomi vicino.
Stava per baciarmi, ma io lo respinsi.
"Perchè non mi hai detto della tua relazione con Angel?" chiesi.
Lui non rispose e sospirò.
"Non volevamo dirtelo perchè abbiamo pensato che non era il caso.." si giustificò Angel.
"Perchè? Pensavate che non mi importasse?" dissi quasi arrabbiata.
"Ma no.." continuò lei. "E' solo che è stata una sciocchezza! Tra noi non c'è più niente ed è proprio perchè non c'è più niente se non abbiamo voluto dirtelo.."
Non so perchè, ma dopo avermi detto quella frase mi calmai.
"Si, in effetti non avete tutti i torti.. E' solo che mi sembra strano!" dissi io.
"Già, infatti è stato molto strano!" concluse Angel. "Puoi perdonarci per non avertelo detto?"
"Si dai, sto già meglio!"
Chris mi venne vicino e mi diede un bacio sulla fronte.
"Chi vuole mangiare un po' di torta, mi segua in cucina!" propose poi Angel.
Io e Chris, golosi come siamo, le andammo incontro: io però mi fermai perchè sentii tenermi per il braccio. Scott aveva uno sguardo cupo.
"Che c'è?" gli chiesi mentre ci spostavamo per non farci sentire.
"Senti, non voglio incolpare nessuno, ma io conosco bene mio fratello e conosco anche Angel.."
"Che intendi dire?"
"Beh, voglio solo dire che io al tuo posto terrei gli occhi aperti. Angel non è la brava ragazza che tu credi che sia."
"Solo perchè fuma e ha avuto una relazione col mio ex ragazzo, non significa che sia una cattiva ragazza!" replicai io.
"Fa come vuoi. Io ti consiglio solo di tenere gli occhi aperti..."
Io mi fidavo ciecamente sia di Chris che di Angel. E poi perchè mai avrebbero dovuto mentirmi? Forse era vero, Angel non era una santa, però sapevo che cattiva non era; o almeno, era ciò che pensavo.. 

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Capitolo 7
*** Capitolo 6. ***


Capitolo 6.

 

Arrivò il giorno del mio quindicesimo compleanno: ero molto eccitata! Quell'anno volevo solo una festa in compagnia della mia famiglia. Così passai tutto il giorno con loro, tranne per la cena, perchè invitai anche Chris.
"Ehi, stasera puoi uscire? Devo portarti in un posto bello.." mi propose Christopher, seduto in camera mia, dopo cena.
"Non so, devo chiedere a mia madre.." dissi io andando verso la porta per andare al piano di sotto. "Aspetta.. E' una specie di appuntamento?" 
"Può darsi, chi lo sa!" disse lui facendomi un occhiolino.
Scesi al piano di sotto ed ebbi l'approvazione di mia madre. Così tornai in camera da Chris con un grande sorriso stampato in faccia.
"E' un si?" mi chiese lui vedendomi contenta.
"Secondo te?" risposi io, sarcasticamente. "Adesso ho solo un dubbio.."
"Quale?"
"Cosa posso indossare? Insomma, non so nemmeno dove vuoi portarmi.."
"Va benissimo qualsiasi cosa, sei perfetta così come sei."
Gli diedi un bacio sulla guancia come segno di ringraziamento e poi ce ne andammo con la sua macchina. Mi portò nel posto che tanto amavo: la spiaggia. Era sera e ovviamente, non c'era più nessuno. Ci togliemmo le scarpe e facemmo una passeggiata vicino al mare. Dopo un po' ci fermammo e ci sedemmo sulla sabbia ancora calda.
"Sai, da quando sto con te sono davvero felice!" mi disse Chris prendendomi la mano.
"E' lo stesso per me.." risposi, arrossendo. "Senti Chris.. Puoi parlarmi della storia con Angel?"
"Beh, non c'è molto da sapere... Ci conosciamo da tantissimo tempo e siamo da sempre migliori amici. Poi beh, col tempo siamo cresciuti e un paio d'anni fa ci siamo messi insieme. Io avevo sedici anni e lei quattordici e malgrado questi due anni di differenza, ci siamo innamorati. Ci siamo lasciati l'estate scorsa perchè c'eravamo resi conto tutti e due che stavamo rovinando l'amicizia. Poi ad ottobre sono andato in tour e non vedendoci per diversi mesi, siamo riusciti a dimenticare quest'esperienza."
"E ci sei.." dissi con la voce tremante. "Ci sei andato a letto?"
Lui mi guardò negli occhi e subito dopo rivolse lo sguardo verso il mare.
"Si.." sussurrò poi. 
"Ah, capisco.." dissi quasi scioccata.
"Si ma, è stata solo una ragazzata, una relazione di poco conto.. Ma non fare quella faccia, non dirmi che sei ancora vergine!" mi disse quasi ridendo.
"Chris, ho compiuto quindici anni oggi!"
"Anche Angel aveva quindici anni la prima volta.."
Voltai lo sguardo dall'altra parte.
"Beh, comunque si, sono vergine... Tu sei il mio primo vero fidanzato."
Restò quasi scioccato. Perchè era stupito? Provenivo da una famiglia religiosa e a me sembrava più che normale...
"E non hai mai pensato di compiere il grande passo?" mi chiese.
"Beh, no, non ora.. E' ancora presto per me."
Fece un'altra faccia scioccata. Cos'avevo detto di male?

 

Chris mi riaccompagnò a casa poco dopo. Quella notte però, dopo quello che mi aveva detto, non riuscivo a dormire: così andai in camera di mia sorella che, come avevo previsto, era ancora sveglia ad inviare messaggi col suo nuovo cellulare.
"Ashley? Che ci fai sveglia a quest'ora?" mi chiese a bassa voce quando entrai nella sua stanza e accesi la luce.
"Potrei farti la stessa domanda!"
"Beh, io sto messaggiando col mio telefonino.. Oh, scusa, tu non puoi capire perchè non ce l'hai!" mi disse ironicamente.
Purtroppo nel 2000 la tecnologia non era molto sviluppata. Dopo quella battuta, Jennifer capì che qualcosa non andava in me: così posò il cellulare e mi fece cenno di sedermi vicino a lei.
"Cosa c'è che non va sorellina?" mi chiese. "Centra qualcosa con Christopher?"
"Beh, in effetti si.. Hai presente la mia amica Angel?"
"Certo, quella bionda che mi hai presentato."
"Ecco, qualche giorno fa ho scoperto che lei e Christopher sono stati insieme.. Questa sera io e lui siamo ritornati sul discorso e mi ha detto che hanno perso la verginità insieme. Lei aveva solo quindici anni e quando mi ha detto l'età, io ho fatto una faccia quasi stupita. Lui allora mi ha chiesto se io l'avevo persa e quando gli ho risposto di no mi ha chiesto se ero pronta..."
"E tu cos'hai risposto?"
"Ovviamente ho detto di no.. E lui ha fatto una faccia scioccata."
"Quindi è come se ti avesse proposto di fare sesso, giusto?"
"Diciamo di si.. Il problema è che ho paura.."
"Paura? E di cosa?" mi chiese.
"Vedi, Scott mi aveva avvertita: mi ha detto di tenere gli occhi aperti perchè secondo lui Chris ritornerà con Angel. Io non gli ho creduto e gli ho detto che mi fidavo di loro, ma adesso cominciano a venirmi dei dubbi..."
Cominciai a far scendere qualche lacrima.
"E se Chris mi lasciasse? E se si rimettesse con Angel solo perchè io non sono pronta? Io lo amo!"
"Se facesse una cosa del genere, allora sarebbe solo uno stupido. Il sesso non è tutto nella vita e molto spesso sono le ragazze a non essere pronte. La prima volta ci spaventa tutte e se i ragazzi non portano pazienza, allora non ci meritano! Porta pazienza, magari presto capirai se Christopher è quel tipo di ragazzo no. Devi solo aspettare!"
Mi asciugai le lacrime.
"Grazie Jenny.. Devo dire che sei riuscita a calmarmi!" dissi sorridendo.
"Di nulla, sorellina!" 

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Capitolo 8
*** Capitolo 7. ***


Capitolo 7.

 

Passò un mese circa. La mia relazione con Christopher andava a gonfie vele. Nel frattempo, avevo fatto molti provini e presto avrei conosciuto gli esiti. Quella mattina, decisi di passare un po' di tempo con Chris e andai a casa sua: venne ad aprirmi Scott.
"Ashley, ciao.." mi disse lui.
"Ciao Scott! Chris dov'è?" chiesi.
"E' da Angel per parlare del prossimo disco.." 
"Già, Chris me l'aveva detto che avreste fatto un nuovo album!"
"Ehm, no, a dire il vero io non parteciperò.. E' per questo che è da Angel: per chiederle se vuole prendere il mio posto nella band. Sennò Chris diventerà un cantante solista.."
"Oh, capisco.. E come mai hai deciso di non fare più musica?" chiesi.
"Beh, perchè mi sono reso conto che non è davvero ciò che voglio. Questo è l'ultimo anno per noi a scuola e il mio sogno è di fare il regista e non il musicista, quindi ho deciso di concentrarmi sugli studi e trovarmi una buona università."
"Ah, tutto chiaro.."
"E tu? Come va la tua carriera da attrice?"
"Non so ancora nulla purtroppo. Tra oggi e domani dovrei ricevere i risultati."
"Quanti provini hai fatto?"
"Mmh.. Una decina. Il mio manager dice che almeno un paio, secondo lui, mi hanno accetata. Spero sia così!"
"Me lo auguro per te!" disse sorridendo.
"Beh, allora io vado da Angel.. Ci vediamo Scott!"
Mentre mi allontanavo, sentii di nuovo quella sensazione, quelle farfalle nello stomaco. Che mi stessi innamorando seriamente di lui? Non lo sapevo, però ero certa di amare Chris. Mi diressi a casa di Angel; notai che la macchina di sua madre non c'era, così presi le chiavi che nascondeva in una pianta del cortile ed entrai. La chiamai più e più volte, ma non rispose. Andai al piano superiore e sentii lei e Chris parlare. Ad un tratto però, non sentii più nulla. Così mi avvicinai alla porta della camera di Angel e li intravidi baciarsi. No, non poteva essere vero... Speravo tanto che si trattasse di un incubo, ma quando mi resi conto che non era così, scoppiai in lacrime e scappai via. Loro mi sentirono e mi seguirono.
"Ashley, aspetta!" mi disse Chris.
"Non darmi spiegazioni, ho capito tutto! Non sono il tuo tipo, sono troppo immatura per te.." dissi io, ancora in lacrime.
"Dai Ashl..." cominciò a dire Angel, ma io la bloccai.
"Tu sta zitta!" dissi urlando. "Io mi fidavo di te, ti pensavo la mia migliore amica! E invece sei diventata mia amica solo per arrivare a lui!"
Angel tacque.
"Ashley, ti prego, lasciami spiegare.." mi supplicò Chris. 
Feci cenno di si con la testa, come per fargli capire che poteva parlare.
"E' stato un momento di debolezza e poi è stata lei a baciarmi. Ti prego, puoi perdonarmi?" continuò lui.
"Mi dispiace, ma non posso: non riesco più a fidarmi..." risposi io. "Credevo di amarti, ma adesso mi sono resa conto di aver fatto un grandissimo errore!"
Detto ciò, scappai via. Tornai a casa in lacrime. Mia sorella venne ad aprirmi alla porta.
"Ashley, che hai?" mi chiese lei, sconvolta dal mio viso pieno di lacrime.
"Jenny, lui mi ha tradita... Mi ha tradita con Angel..." dissi io buttandomi tra le sue braccia.
Vennero anche mia madre e mio padre.
"Ashley, che ti è successo?" mi chiese mia madre.
"Mamma, Chris mi ha tradita.. Mi ha tradita con Angel!" dissi io continuando a piangere.
Lei mi venne incontro e mi abbracciò forte. Era la prima volta dopo tanto che riuscivo a comunicare con lei. Poco dopo, mio padre se ne andò e ritornò con molte buste in mano.
"Che sono quelle?" chiesi io che ero quasi riuscita a calmarmi.
"Sono le lettere dei tuoi provini!" esclamò lui.
"Le abbiamo già lette..." continuò mia madre. "Su dieci provini, ne hai passati cinque!"
"Oh, è fantastico.. E si gira qui a Los Angeles?" chiesi.
"Beh, a dire il vero no tesoro.." disse mia madre. "Si gireranno tutti a New York. Partiremo domani mattina e può darsi che staremo via più del previsto."
"Quanto più o meno?"
"Non si sa di preciso, ma pensiamo un paio d'anni, o forse di più. Abbiamo anche già trovato un professore privato disponibile... Ma io e tuo padre non vogliamo commettere lo stesso errore un'altra volta, quindi abbiamo deciso che andremo a New York solo se tu sarai d'accordo."
"Mamma, tranquilla, va bene così. Questo è il mio sogno e mi conosci: ho intenzione di lottare al massimo per realizzarlo. Quindi forza, andiamo a preparare le valigie per la grande mela!" dissi io, cercando di sorridere. 

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Capitolo 9
*** Capitolo 8. ***


Capitolo 8.

 

Nel tardo pomeriggio, decisi di andare a fare una passeggiata. Dovevo riflettere su ciò che avevo visto e sulle parole che mi aveva detto Scott tempo prima: "Angel e Chris sono stati insieme. Io non mi fido di loro. Tieni gli occhi aperti." Mi resi conto che aveva pienamente ragione. Dopo poco, capitai nel vialetto dove abitava Angel e mi fermai davanti a casa sua: la vidi seduta in veranda, con la testa bassa e per un attimo, sperai di non incontrare i fratelli, che le abitavano di fianco. Non appena mi vide, mi corse incontro, ma si fermò a qualche metro di distanza da me.
"Ashley..." sussurrò lei, con le lacrime agli occhi.
Io la guardavo con uno sguardo arrabbiato.
"Ashley, mi dispiace..." continuò lei.
"Pensi che bastino le tue scuse per rimettere tutto a posto?" dissi io, con un tono quasi arrogante.
"No, so che non è così ma.. Ti chiedo solo di ascoltarmi. Ti prego."
Lei si sedette sul marciapiede e io, sbuffando, mi misi di fianco a lei.
"Da quant'è che ti piace Chris?" le chiesi.
"Beh, praticamente da sempre. Siamo sempre stati buoni amici, più che fratelli. Ma quando ho cominciato le scuole medie, qualcosa è cambiato. Stavamo entrambi crescendo e mi sentivo sempre più legata a lui. Qualche anno dopo ci siamo fidanzati ed ero davvero felice. Poi l'anno scorso, quando ci siamo lasciati, mi ha detto che aveva capito che era meglio restare amici e io ho mentito dicendo che la pensavo alla stessa maniera. Poi beh, sei arrivata tu e ho subito capito che eri innamorata di entrambi. Dentro di me, speravo tanto che preferissi Scott, ma alla fine mi sono rassegnata... Questa mattina mi sono lasciata andare, era venuto veramente da me per parlare della band, ma sappi che lui non si è opposto, anzi, ha approfondito quel bacio..."
Smisi di ascoltarla. Avevo la testa che mi stava scoppiando e mi cadde una lacrima. Ci guardammo negli occhi per un po'.
"Adesso cambierà tutto.." le dissi io.
"In che senso?"
"Sono stata accettata e domani parto, andrò a New York a girare le apparizioni in quelle serie tv."
"Quanto starai via?" mi chiese preoccupata.
"Qualche anno, ma tornerò nelle vacanze. Mio padre deve restare qui per il lavoro..."
Mi asciugai la lacrima.
"Hai tanto tempo per metterti con lui, Angel. Fidati, standomi lontano Christopher si dimenticherà presto di me e tu potrai finalmente coronare il tuo sogno d'amore.."
"E tu? Tu ami da morire Chris.."
"No, ormai non più."
Mi prese la mano e me la strinse forte.
"Ashley, non mi prenderai mai in giro. Ammettilo, ti prego.." mi sussurrò all'orecchio.
Ricominciai a piangere e poi dissi, con un filo di voce 'Si, io lo amo.' Angel mi abbracciò forte e nonostante fossi arrabbiata con lei, mi abbandonai a quell'abbraccio, perchè probabilmente sarebbe stato l'ultimo.

 

La mattina seguente, l'aereo che ci avrebbe portate a New York sarebbe partito a mezzogiorno: io mi svegliai alle otto. Dovevo fare una passeggiata, l'ultima. Dovevo salutare quella città che, in pochi mesi, mi aveva cambiato la vita. Mi fermai in quel parco, quello che mi aveva attratta fin da subito e ritornai su quella panchina, quella con cui mi ero seduta con Scott. Come per magia, pochi minuti dopo, me lo ritrovai seduto al mio fianco.
"Da dove sbuchi?" gli chiesi.
"Forse non lo sai, ma anche a me piace fare delle passeggiate in questo parco.." rispose lui, accennando un sorriso. "Angel ieri pomeriggio è venuta a casa nostra e ci ha raccontato quello che è successo."
A quelle parole, mi buttai tra le sue braccia e iniziai a piangere come una fontana.
"Mi dispiace Scott, avevi ragione tu! Avrei dovuto darti retta.." dissi, tra un singhiozzo e l'altro.
"Shh!" mi sussurrò lui, accarezzandomi i miei lunghi capelli ricci.
Mi lasciai cullare per un po' tra le sue braccia.
"Christopher ci sta davvero male." mi disse ad un tratto. "Non sa come chiederti scusa.."
"Non ce n'è bisogno, tanto non lo perdonerò."
"E fai bene!" esclamò lui. "Però volevo solo dirti che ti ama ancora."
"E Angel? Ama anche lei?"
"Beh, lui non lo ammetterà mai ma.. Si, ama anche lei. Non se ne vuole rendere conto, ma sono suo fratello e so che è così. Però, l'amore che prova verso di te paragonato a quello verso di Angel, è molto, molto più grande."
Mi asciugai le lacrime, piano piano.
"Oggi parti?" mi chiese, con la voce un po' tremante.
"Si, finalmente. Questa città mi ha cambiato la vita, ma ho bisogno di starmene un po' da sola e cambiare aria.."
"Ti capisco. Sono felice che tu abbia realizzato il tuo sogno."
Tra una chiacchierata e l'altra, si fecero le undici.
"Devo andare." dissi con un'aria triste.
"Quando tornerai?" mi chese lui con gli occhi lucidi.
"Presto, lo prometto. Verrò durante le vacanze e mi trasferirò definitivamente tra due o tre anni, non lo so ancora di preciso."
"Mi mancherai tanto.."
"Lo so. Anche tu." risposi io.
Lo abbracciai forte. Era stato un'amico importante per me. Dopodichè mi allontanai sempre di più.
"Ashley, aspetta!" urlò lui,  venendomi incontro.
"Che c'è?" chiesi io.
Lui non rispose. Si avvicinò a me e mi spostò una ciocca di capelli dietro all'orecchio. Mi fissò dritta negli occhi e poi, piano piano, chiudendo sempre di più le palpebre, posò le sue labbra sopra le mie. In quel momento, mi sentii la ragazza più felice del mondo. Peccato che non potevo approfondire quel bacio, non in quel momento. Se l'avessi fatto, mi sarei rovinata. Avrei rischiato di innamorarmi seriamente di Scott; non mi ero ancora resa conto che l'avevo già fatto. Quando ci allontanammo gli sorrisi e me ne andai. Speravo con tutto il mio cuore che quando sarei tornata lui ci sarebbe stato.

 

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Capitolo 10
*** Capitolo 9. ***


Capitolo 9.

 

Il tempo passò in fretta ed io non me ne resi neanche conto. Erano passati tre anni. Tre anni durante il quale ero riuscita a dimenticare Christopher. Strano ma vero. Avevo preso parte a diverse serie tv, ma non ero ancora del tutto famosa. Avevo da poco compiuto diciotto anni quando mia madre disse a me e Jennifer che era giunto il momento di ritornare a casa, anche perchè lì, molto presto, avrei fatto un altro provino. Finalmente, dopo tre anni, avrei rivisto le persone della mia vita. Il grande giorno, abbracciai papà più forte che potevo. Una volta a casa, buttai le valigie in camera mia e mi precipitai a fare una passeggiata. Los Angeles mi era mancata da morire. Più che una passeggiata, era una corsa. Andai a casa di Scott e Chris e suonai il campanello nell speranza che fosse il primo ad aprirmi. E difatti, fu così.
"Ashley!?" disse lui con aria quasi interrogativa.
"Scott!!" urlai io dalla felicità, saltandogli letteralmente addosso.
"Ashley, sei tornata... E sei molto cambiata!"
I capelli da ricci erano diventati mossi e avevo i colpi di sole biondi; mi ero anche un po' alzata di statura. 
"Mi sei mancato da morire.." dissi io, stringendomi a lui in un abbraccio.
"Anche tu.." mi sussurrò all'orecchio.
Poi ci guardammo negli occhi.
"Ricordi mica dov'eravamo rimasti, tre anni fa?" mi disse con un sorriso malizioso.
"Certo che si." risposi io a mia volta sorridendo.
Mi alzai un pochino in punta di piedi, gli presi il viso tra le mani e piano piano, poggiai le mie labbra sulle sue. Ma erano passati tre anni e subito dopo, approfondii quel bacio con la lingua.
"Questo.. Che significa?" mi chiese.
"Significa che ti amo, Scott."
"Anche io ti amo. Ti ho sempre amata, fin dal primo giorno di scuola, quando ci siamo guardati negli occhi."
"Allora te lo ricordi?" chiesi io, con gli occhi lucidi dalla felicità.
"Non ho mai dimenticato quel momento.." disse lui, con un piccolo sorriso, tenendomi sempre più stretta.
"Ma quando ti avevo chiesto se ti piacevo, tu hai risposto negativamente.."
"L'ho fatto perchè sapevo che mio fratello era pazzo di te."
"Io sono riuscita a dimenticarlo, finalmente. Lui come sta?"
"Bene, direi. Lui ed Angel stanno insieme ora."
"Quando si sono messi insieme?"
"Più o meno sei mesi fa."
"E lui la ama?" chiesi.
Lui mi fece un sorriso compiaciuto.
"No, l'ha fatto perchè era convinto di riuscire a dimenticarti e invece è sempre più innamorato di te." disse.
"Capisco.." sbuffai io. "Quindi, noi ora siamo come.. Fidanzati?"
"Beh, direi proprio di si!" esclamò lui.
Io risposi dandogli un bacio sulla guancia.
"Voglio vedere Angel e Chris. Dove sono?" chiesi.
"A casa di lei. Andiamo." disse lui, prendendomi per mano.
Quando suonai il campanello, venne ad aprirci la madre di Angel e ci disse che lei e Chris erano in salotto. Quando entrammo, loro stavano chiacchierando e non ci notarono neanche.
"Ehi! La vostra amica torna dopo tre anni e voi non la degnate neanche di uno sguardo!?" dissi fingendomi arrabbiata per attirare la loro attenzione.
Angel mi corse incontro e mi si buttò addosso.
"Oh mio Dio, mi sei mancata così tanto!" esclamò lei con le lacrime agli occhi.
"Anche tu Angie!" dissi ricambiando l'abbraccio.
"Ciao, Ashley." mi disse Chris sorridendo.
"Ciao Christopher." risposi io. "Scott mi ha detto che state insieme e devo dire che siete proprio una bella coppia!" 
"Oh, ti ringrazio. Senti, so che è passato un bel po' di tempo, ma ci tenevo a chiederti scusa per ciò che è accaduto tre anni fa. Ho baciato Angel quando stavo con te e non ti ho nemmeno salutata quando sei partita. Mi sono sentito un verme."
"Ma no Chris, è acqua passata ormai." dissi io.
"Volevo solo puntualizzare!" rispose lui, ironicamente.
"Beh, a proposito di fidanzamenti, io e Scott abbiamo una cosa importante da dire.."
"Oggi ci siamo fidanzati!" continuò Scott, dandomi un bacio sulla fronte.
Angel fece un sorriso pieno di gioia: notai che Chris tentò di sorridere, ma allo stesso tempo fece una faccia di disgusto.  Evidentemente, provava ancora qualcosa per me.

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Capitolo 11
*** Capitolo 10. ***


Capitolo 10.

 

"Uffa! Ma com'è possibile? Mi hai già battuto sette volte di fila!" sbuffò Scott, mentre eravamo seduti nel letto di camera sua a giocare.
"Gli scacchi per me non hanno segreti, caro mio!" dissi io facendogli una linguaccia.
"Voglio la rivincita."
"Certo, così non finiremo mai!"
Lui, in preda alla rabbia, cominciò a farmi il solletico fino a farmi piangere.
"Basta! Scott, piantala!" urlavo in continuazione, con una lacrima che mi rigava il viso.
Ad un tratto, tirai un urlo che non si riferiva al solletico, ma al fatto che ero caduta dal letto. Scott riuscì a buttarsi per terra appena in tempo per permettermi di atterrare sopra di lui e di conseguenza di non farmi male.
"Stai bene?" mi chiese.
"Io si.." dissi.
"Anch'io."
"Figuriamoci! Ti sono caduta addosso!"
"Si ma, non pesi tanto." rispose sorridendo.
Non appena mi resi conto della posizione in cui mi trovavo, arrossii di colpo.
"Ehi, stai tranquilla." mi rassicurò lui.
"Scusa, non pensavo notassi la mia agitazione.."
"Beh, sei rossa come un peperone!"
Poi mi guardò seriamente.
"Dopo Christopher e prima di me, hai avuto altre relazioni?"
"No, solo voi due.." dissi.
"Quindi, sei ancora vergine.. Giusto?"
A quella parola, un brivido mi attraversò la schiena.
"Beh, a dire il vero si.." sussurrai. "E tu? L'hai mai fatto prima?"
"Si, una volta, in terza superiore. Ma poi mi sono reso conto di non amarla per davvero.."
Mi sentii un po' a disagio...
"E' tutto a posto, non fare quella faccia. Non ti obbligherò a farlo! Non fino a quando non sarai pronta." disse un po' scocciato dalla mia reazione.
"Okay, non ti arrabbiare!" risposi io.
Lui mi fece un'insopportabile faccia da cucciolo e non riuscendo a resistere, gli diedi un bacio.
"Che ne dici se questa sera andiamo a fare un picnic?" mi propose.
"E' un appuntamento, signor Speer?" chiesi.
"Può darsi." disse facendomi un occhiolino.
Andammo subito a preparare da mangiare: lui si occupò degli hamburger, mentre io di tutto il resto. Verso le otto, andammo nel parco che tanto amavamo: ormai quel parco era diventato il segno del nostro amore. Ad un tratto, poco dopo aver finito di mangiare, Scott mi diede un abbraccio inaspettato.
"Ehi.. A cosa devo questo abbraccio?" chiesi accarezzandogli i capelli, dato che eravamo nel prato e lui aveva la testa sulle mie ginocchia.
"Non lo so, avevo voglia di farlo. Forse perchè mi sei mancata da morire."
"Ma sono tornata da tre giorni."
"Si, ma sei stata via per tre anni."
"Vero.." dissi scoccandogli un bacio sulla fronte.
"Sei cambiata tanto esteticamente, però mi sono reso conto che sei sempre la stessa Ashley di un tempo." disse tirandosi su e sedendosi al mio fianco. "Hai già diciotto anni.."
"E tu ne hai ventuno. Come passa il tempo..."
"Già." concluse lui. "Adesso che si fa?"
"Non saprei.."
"Possiamo andare da te." propose.
"Preferisco di no. I miei e Jennifer sono in casa e questa sera non ho proprio voglia della loro compagnia: voglio solo passare del tempo con te."
"Allora che ne dici di andare a casa mia? Magari facciamo un'altra partita a scacchi..." 
Quando ero tornata a Los Angeles, era un caso che Scott fosse a casa dei suoi genitori. Aveva cominciato l'università da un paio d'anni e si era comprato un appartamento che distava circa dieci minuti da casa mia, a piedi, per poter studiare col silenzio assoluto. Così, andammo a casa sua. Dopo altre tre partite a scacchi, ci stufammo e ricominciammo a parlare.
"Sei bellissima, anche quando dici frasi senza senso!" disse lui, facendomi una linguaccia.
"Grazie.." dissi io arrossendo, nonostante fosse quasi uno scherzo.
Mi avvicinai a lui e gli diedi un bacio. Quando ci staccammo, stranamente, sentii il bisogno di continuare a baciarlo.
"Scott.." sussurrai ad un tratto. "Penso di essere pronta.."
"Davvero? Ne sei sicura?" chiese lui.
"Si, lo sono." dissi io.
Mi prese in braccio e mi adagiò sul suo letto. Ci spogliammo piano piano e lui mi baciò il collo, fino a farmi di nuovo il solletico. Si mosse piano per evitare di far male al mio gracile corpo indifeso e dopo quasi tre ore, sfiniti, ci addormentammo l'uno nelle braccia dell'altro. Ero felice che la mia prima volta fosse stata con Scott, l'uomo che amavo ed ero sempre più sicura che lui fosse quello giusto, la mia anima gemella. 

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Capitolo 12
*** Capitolo 11. ***


Capitolo 11.

 

Quando mi svegliai, Scott non era più al mio fianco. Ricordo che c'eravamo addormentati abbracciati. Proprio mentre mi stavo per alzare, entrò di colpo nella camera.
"Buongiorno dormigliona!" mi disse lui dandomi un bacio sulla guancia.
"Dormigliona? Scusa che ore sono?" chiesi rendendomi conto di tutta la luce presente nella stanza.
"Sono le tre."
"Le tre di pomeriggio!? Ho dormito così tanto?" dissi quasi urlando.
"Beh, si, eri stanca. Comunque stai tranquilla, ho scritto un messaggio a tua madre dicendole che avresti passato la giornata con me per non farla preoccupare."
"Strano che non mi abbia sgridata o cose simili. Si arrabbia quando non dormo a casa senza dire niente.."
Lui mi sorrise e mi accarezzò i capelli.
"Ascolta, più tardi ti va un'uscita a quattro?" mi propose.
"Uscita a quattro? Intendi con Chris e Angel?"
"Beh, si. Pensavamo di andare a cenare in un nuovo ristorante qui vicino.."
"Mmh.. Okay, ci sto." dissi facendogli un sorriso. 
"Sai, Angel mi ha detto che è molto contenta del tuo ritorno. Ha fatto gli ultimi anni delle superiori senza di te e mi ha detto che non vede l'ora che arrivi settembre, così sarete assieme."
"Oh, a dire il vero, io non farò più la scuola pubblica.."
"Che intendi dire?" mi chiese.
"Beh, ho un altro provino a breve e i miei genitori hanno deciso di farmi continuare a studiare con l'insegnante privato."
"Quindi, questo significa che ti avrò tutta per me?" disse lui quasi in tono malizioso.
"No, significa solo che sarò più libera!" risposi scoppiando a ridere. "E che ti batterò più volte a scacchi."
"Si certo, come no!" disse lui facendomi un occhiolino.

 

Quella sera, una volta al ristorante, Angel fu contentissima di vederci. Christopher invece, era strano, come sempre. Che gli desse fastidio la mia vicinanza? Può darsi. Probabilmente era vero che era ancora innamorato di me, ma a me non m'importava. Stavo con Scott ed ero sempre più certa di amarlo sinceramente.
"Quindi, l'anno prossimo non saremo più in classe insieme?" mi chiese Angel dopo che gli dissi la notizia.
"No, verrà un insegnante privato. Ma potremmo vederci ugualmente."
"Questo è certo!" disse lei sorridendo. "Io voglio un caffè.."
"Io invece voglio andare a prendere un po' d'aria." disse Chris. "Vieni con me, Ash?"
"Oh, okay.." risposi, voltandomi verso di Scott.
"Andate pure, io resto a bere un caffè con Angel." mi disse lui.
Così, io e Christopher uscimmo. Faceva davvero caldo. Ad un tratto, tirò fuori dalla tasca un pacchetto di sigarette.
"Da quand'è che fumi?" gli chiesi.
"Da quando sto con Angel. Mi ha influenzato.." rispose lui con un mezzo sorriso.
Cominciammo a parlare: a dire il vero, per la maggior parte del tempo ero io a parlare e a raccontargli dei tre anni passati a New York.
"Sai, sei cambiata moltissimo e.." si bloccò. "Sei ancora bellissima." 
"Chris, non dire così.. Hai una ragazza che ti ama!" dissi io, sentendomi a disagio.
"Mi dispiace Ash, ma io non ho mai smesso di amarti.." ammise abbassando la testa.
"E allora perchè ti sei messo con Angel? Perchè ti sei messo con una persona che non ami per poi farla soffrire?"
"Non lo so, davvero. Credevo che sarei riuscito a dimenticarti e invece ti amo più di prima..."
Si avvicinò e cercò di baciarmi, ma io lo bloccai in tempo.
"Ma cosa.." bisbigliò.
"Mi dispiace Chris, ma io non ti amo. O almeno, non più.. Io amo tuo fratello! E' sempre stato così: il mio cuore è sempre stato diviso a metà fra voi due e tu lo sai benissimo."
"Si, ricordo le tue parole. Forse se non avessi mai baciato Angel, a quest'ora saremmo ancora insieme.."
"Non è stato quel bacio a farmi cambiare idea. Ho sempre avuto dei dubbi tra chi amassi veramente tra voi due e adesso che sono cresciuta, me ne sono resa conto."
Dopodiché, decisi di rientrare nel ristorante e fare finta che non fosse successo nulla. Forse era solo la mia impressione, però mi sembrò come se avesse cominciato a piangere. 

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Capitolo 13
*** Capitolo 12. ***


Capitolo 12.

 

Passò qualche giorno. Una mattina, mentre ero in camera mia a leggere un libro, qualcuno suonò al campanello. Poco dopo, sentii bussare alla mia porta.
"Avanti!" urlai posando il libro sul comodino.
Angel varcò la soglia con uno sguardo cupo.
"Angie, che hai? Sei strana.." dissi.
Lei si buttò tra le mie braccia e cominciò a piangere come una disperata.
"Ehi, calmati e dimmi che ti succede!" dissi ad un certo punto, alzando un po' la voce.
"Christopher... Lui mi ha lasciata.." sussurrò continuando a piangere.
"Whoo! Aspetta, lui cosa!?"
"Dice che è stufo di me, che non mi ama più: anzi, a dire il vero mi ha detto che non mi ha mai amata.." disse lei, calmandosi un po'.
"Perchè? Stavate così bene insieme.." 
"Lo so, ma l'avevo capito già da un po'. Si comportava in modo strano!"
"Angie, mi dispiace da morire.."
"Tranquilla, non è colpa tua. Adesso gli scrivo un messaggio: domani voglio vederlo, devo farmi dare una spiegazione ragionevole."
Improvvisamente, sentii un enorme senso di colpa. E se Christopher avesse lasciato Angel perchè amava me? Non me lo sarei mai perdonato e di sicuro neanche Angel. Decisi che dovevo parlare con Chris: prima di dire qualsiasi cosa che avrebbe potuto ferire Angel, avrei preferito che lo dicesse a me. 
Così, quel pomeriggio, lo invitai a prendere un caffè in un bar. Dopo un po', si rese conto che era lì per un motivo e cominciò a punzecchiarmi.
"Avanti, spara: so che vuoi parlarmi di Angel." disse lui, sospirando.
"Si e ti chiedo scusa per non avertelo detto subito.." risposi io. "Vedi, questa mattina si è presentata a casa mia piangendo e mi ha dato la cattiva notizia. Io lì per lì non ci credevo, ma poi mi è venuta in mente la strana conversazione che abbiamo fatto la scorsa settimana e ho pensato che, magari, l'avessi lasciata per me, così..."
"Arriva al punto." sbuffò lui.
"Ecco, volevo solo sapere il motivo per cui l'hai lasciata."
"Ash, ti sei risposta da sola.."
Mi venne una forte fitta allo stomaco. No, non era vero: non poteva esserlo. Il mio ex ragazzo stava lasciando la mia migliore amica perchè amava me.
"Non hai intenzione di dirglielo, vero?" chiesi con la voce quasi tremante.
"Ti riferisci all'uscita di domani? Beh, certo che voglio dirglielo... Mi pare giusto."
"Chris, tu non capisci.. Se glielo dici, la farai stare malissimo!"
"In realtà, è lei che insiste per sapere la verità e quindi sa benissimo che potrebbe farla star male... E poi, l'hai detto anche tu: io ti amo e non è giusto che stia con una persona che in realtà non mi piace."
Lo guardai quasi con le lacrime agli occhi. 
"Ti prego Chris, non farlo.." gli chiesi supplicandolo.
"Grazie del caffè, Ashley. Ci di vede..."
In quel momento, avrei tanto voluto tirargli uno schiaffo, ma sapevo di non poterlo fare. Tutto ciò che potevo fare era aspettare...

 

Passai il resto della giornata chiusa in bagno: stavo malissimo. Vomitavo ogni mezz'ora e non sapevo il motivo. La mattina seguente, non ero di certo migliorata: al vomito si era aggiunto un fortissimo mal di stomaco. Non volevo vedere nessuno, né la mia famiglia, che era preoccupatissima per la mia salute, né tanto meno Scott, anche perchè non volevo che mi vedesse in quello stato. Ad un tratto però, chiamai Angel: le spiegai la situazione e le dissi di venire da me perchè avevo una teoria.
"Cosa c'è? Di che volevi parlarmi?" mi chiese Angel una volta a casa mia, precipitandosi in camera.
"Ehi, calmati!" le dissi inizialmente.
"Oh, hai ragione, scusami... E' che stai male da ieri e volevo sapere cos'avevi in mente!" rispose lei facendomi un occhiolino.
"Beh, la mia è solo una teoria, non ne sono molto sicura ma.." cominciai ad arrossire.
"Allora? Avanti, dillo, sennò mi fai incuriosire sempre di più!"
"Vedi, ho pensato che forse.." tirai un lungo sospiro. "Penso di essere incinta!"
Mi guardò scioccata.
"Incinta? Ma non hai detto che eri vergine?" mi chiese.
"Beh, si, infatti l'ho persa la settimana scorsa.." dissi con un sorriso malizioso.
"Aspetta.. Quando?"
"La sera prima della cena, con Scott."
Ci scambiammo un sorriso d'intesa.
"Vuoi che vada a comprarti dei test?" mi propose.
"Credo sia meglio!"
Dopo circa mezz'ora, tornò con un paio di test: li feci entrambi e le risposte erano tutte positive. 

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Capitolo 14
*** Capitolo 13. ***


Capitolo 13.

 

Verso sera, andai a casa di Scott: dovevo dargli la notizia della gravidanza, in un modo o nell'altro. Quando entrai in casa sua, mi venne un'altra fitta improvvisa e lui, notando subito che stavo male, mi fece coricare e si prese cura di me.
"Non c'è bisogno che mi dai tutte queste attenzioni.." dissi ad un certo punto.
"Beh, sei la mia ragazza e ti meriti tutte le attenzioni del mondo." rispose lui.
Non riuscii a non arrossire: era troppo dolce. Così mi alzai un pochino e gli diedi un bacio.
"Senti Scott, devo parlarti di una cosa... Importante." cominciai a dire.
"Certo, dimmi pure."
"Ecco, vedi, oggi io.." in quel momento, mi squillò il cellulare. "Oh, scusa un secondo!"
"Ma certo, fai pure!"
Presi velocemente il telefono e lessi un messaggio di Angel. Diceva: "Ash, sei stata un'amica importante e ti ringrazio per esserci sempre stata per me. Sai, adesso mi sono stufata di questa vita, devo finirla. Grazie per tutto ciò che hai fatto per me e ti prego, non sentirti in colpa. Ti voglio bene!' Quel messaggio mi fece rabbrividire. Glielo feci leggere a Scott e subito dopo squillò il telefono anche a lui. Dopo aver risposto, cambiò espressione. Divenne triste e malinconino.
"Scott? Che succede? Chi era?" chiesi agitata.
"Era.. Era Chris.." sussurrò. "Dobbiamo andare a casa di Angel, subito!"
 Non feci altre domande, ma ero preoccupatissima. Ci precipitammo da Angel. C'erano due ambulanze e tutto il quartiere era lì a vedere cosa fosse successo: in un angolo, vicino all'ingresso, intravidi la madre di Angel e Chris piangere. Ci avvicinammo e poco dopo anche Scott iniziò a piangere.
"Volete dirmi cos'è successo!?" dissi alzando il tono di voce.
Chris mi si avvicinò e mi abbracciò.
"Angel è morta, si è buttata dalla finestra dopo il nostro incontro.." mi bisbigliò nell'orecchio.
Da quel momento, mi sentii morire. No, non poteva essere vero. La mia migliore amica era morta, si era suicidata. Che motivo aveva? Perchè, poco prima di morire, mi aveva scritto di non sentirmi in colpa? E poi, cosa c'entravo io in quella storia? Avevo tante domande, ma stavo male al pensiero che Angel, la MIA Angel, non ci sarebbe più stata. Mi staccai da quell'abbraccio e guardai l'ambulanza: c'era un corpo in una barella. Istintivamente, corsi incontro alla barella e vidi lo splendido volto di Angel. Era bellissima anche da morta. Mi accovacciai e iniziai a piangere. Le accarezzai i capelli e cominciai a sussurrarle all'orecchio 'Perchè Angel? Perchè l'hai fatto?' Poi i medici mi dissero che era giunto il momento, dovevano portarla via. Le diedi un bacio sulla guancia gelata e le dissi 'Riposa in pace, mio piccolo angelo.'

 

Quella sera non riuscivo a dormire. Ero troppo scioccata da ciò che era successo. Avevo detto a mia madre che sarei rimasta a dormire da Scott e lei, consapevole della triste situazione in cui ci trovavamo, mi diede il permesso di stare con lui. Christopher era venuto a casa di Scott perchè voleva un po' compagnia. Eravamo tutti nel salotto, seduti nel divano. Ad un tratto, Scott disse che doveva andare in bagno ed io e Chris restammo da soli. Lo guardai negli occhi.
"Sei uno stronzo!" gli urlai cominciando a piangere.
"Come scusa!?"
"Lei è morta a causa tua! Gli hai detto che mi amavi ancora!"
"Ho dovuto farlo e poi ti avevo avvisata..." si giustificò lui. 
"Già e per questo Angie è morta!" dissi alzando la voce più di prima.
"Senti, mi dispiace Ash: io le ho detto semplicemente la verità.."
"Chris, lei ti amava. Ti amava davvero.." 
In quel momento, arrivò Scott, ma se ne restò in disparte. Col cuore in gola, Chris disse quelle maledette parole.
"Ma io amo te." mi disse quasi come per pregarmi.
"Io no. Amo Scott e anche tanto.."
"Ma siamo stati insieme e ci amavamo!"
"No Chris, ero una ragazzina e non avevo ancora le idee chiare. Ti ho amato, anzi, vi ho amati tutti e due, ma adesso ho capito chi amo veramente." dissi prendendo la mano di Scott, che era dietro di me. 
"Ashley, ti prego: possiamo ricominciare..." propose lui.
Stavo impazzendo. Così guardai Scott negli occhi e arrossii di colpo.
"Chris, noi non possiamo perchè... Io sono incinta."
Ecco l'avevo detto. Scott restò a bocca aperta, mentre nel volto di Christopher si formò una smorfia di rabbia.
"Capisco.." cominciò a bisbigliare. "Beh, a quanto pare mi ero sbagliato. E' tua, Scott, lo è sempre stata. Vi auguro il peggio."
Dopodiché se ne andò via sbattendo la porta. Io tirai un sospiro di sollievo.
"Quindi, sei incinta per davvero o era una balla per farlo andare via?" mi chiese Scott.
"Lo sono per davvero!" dissi sorridendo.
Lui mi abbracciò più forte che poteva e mi diede un bacio sulla guancia.
"E' fantastico!" mi disse sorridendo.
"Si, lo è." risposi io, poggiando la mia mano sulla pancia.
Anche lui fece lo stesso.
"Allora era questa la notizia che dovevi darmi prima?" mi chiese.
"Proprio così!" risposi sorridendo.
"Chris non ti darà più fastidio: è una promessa." mi bisbigliò mentre mi facevo cullare dalla melodia della sua voce. 

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Capitolo 15
*** Capitolo 14. ***


Capitolo 14.

 

Il giorno seguente, mi svegliai tra le braccia di Scott.
"Buongiorno principessa." mi disse dandomi un bacio sulla fronte.
"Buongiorno mio principe!" risposi io scherzando.
"Sai, questa notte ho pensato tanto.."
"Hai pensato? A cosa?" chiesi.
"Beh, a noi.." rispose arrossendo. "Sai, pensavo che magari, quando il bambino nascerà, potresti venire a vivere con me. Io dovrò continuare gli studi, però ho già ricevuto telefonate per fare degli stage. Poi tu farai il tuo provino, sfonderai nel mondo del cinema e noi diventeremo ricchissimi."
"Ah si? E cosa ti fa pensare che diventerò ricca e amosa?"
"Io lo so. Me lo sento, anche perchè quando reciti sei fantastica!"
Gli sorrisi e lui ricambiò allo stesso modo.
"Come chiamiamo il nostro bambino?" mi chiese ad un tratto.
"Scott, sono incinta da una settimana e pensi già al nome? Non sappiamo neanche il sesso!"
"Secondo me è una femmina."
"Dai, piuttosto, oggi che si fa?"
"Pensavo di restare qui in casa, fa troppo caldo per uscire. Magari ci facciamo una partita a scacchi e stasera ti porto a fare una passeggiata..." propose.
"Mi sembra un'idea fantastica!"
Così fu. Passamo l'intera giornata chiusi in casa, giocando a scacchi e guardando un paio di film. Alla sera, mentre facevamo l'ennesima partita di scacchi, mi si avvicinò e mi diede un bacio sulla guancia.
"Senti.. Devo dirti una cosa." cominciò lui.
"Certo, dimmi pure."
"Ecco, vedi, date le circostanze pensavo che..." arrossì di colpo. "So che non è la maniera adatta per chiedertelo ma... Ashley, mi vuoi sposare?"
Arrossii anche io.
"Cioè, tu mi stai chiedendo se voglio.. sposarti!?"
"Si.."
"Scott, la mia risposa è si!"
Mi buttai addosso a lui e gli stampai un bacio sulla bocca. Poi mi prese in braccio e mi fece girare.
"Mia principessa, mi permette di portarla a fare un giro con me questa sera?" mi disse.
"Mio principe, con lei andrei in capo al mondo!"
La passeggiata per noi era come una tradizione. Dopo un po' che camminavamo, arrivammo davanti a casa di Angel. C'era un cartello con la sua foto con su scritto 'Riposa in pace, mio piccolo angelo.' Non ci credevo: la madre di Angel aveva usato la frase che le avevo detto. Stavo quasi per mettermi a piangere, ma riuscii a trattenermi: dovevo farlo per Angel. Andammo un po' più avanti e arrivammo alla vecchia casa di Scott.
"Vado a salutare i miei genitori: torno subito!" mi disse lui, andando verso l'entrata.
Mi avvicinai di più e notai che Christopher era seduto nel cortile. Alzai la mano per educazione e un secondo dopo me lo ritrovai davanti. 
"Ashley, ciao.." mi disse.
"Ehi Chris..."
"Senti, volevo chiederti scusa per ieri: ho alzato la voce senza motivo."
"Figurati."
"Volevo anche dirti che non ritiro ciò che ho detto: io ti amo e continuerò a farlo."
"Chris, adesso basta, ti prego.."
"No, Ash, sono io che prego te: ho sempre pensato che il nostro amore sarebbe continuato!"
"Io no, te l'ho già detto. A breve avrò un figlio e un marito che mi amano e non mi interessano le tue dichiarazioni!"
"Un.. Marito!?"
"Si, Scott mi ha chiesto stamattina di sposarlo e io ho risposto positivamente." affermai più decisa che mai.
In quel momento, arrivò Scott.
"Ehi!" cominciò ad urlare rivolto al fratello. "Lasciala in pace Chris!"
"Stavamo solo parlando, non ti scaldare!" rispose lui.
Scott mi venne vicino e mi mise un braccio attorno al collo.
"No, tu vuoi convincerla a rimettersi con te, ma adesso è finita, fattene una ragione."
"No, non posso, io la amo.."
"Okay, ma lei non ti ama, quindi devi piantarla Chris!"
Ci allontanammo e andammo verso casa.
"Grazie per avermi difesa." gli sussurrai nell'orecchio.
"Non c'è di che. Io ti am..."
In quel momento, sentii un grande botto. Guardai Scott dritto negli occhi e un attimo dopo, lui cadde a terra. Tutto il corpo gli tremava e solo poco dopo mi resi conto che aveva del sangue nella pancia. Era.. bucato. Gli avevano sparato. Mi accovacciai al suo fianco e poggiai la mia mano nella parte del sangue. Poi mi voltai e alla mia destra vidi Christopher con la pistola ancora in mano. Cominciai a piangere.
"Shh." mi disse Scott accarezzandomi la mano, con un filo di voce. "Stai tranquilla, andrà tutto bene.."
"Come puoi dire così?"
"Devi stare calma..."
Gli diedi una carezza sui capelli, mentre una lacrima gli attraversava la guancia, fino ad arrivare all'angolo della bocca. Gliela asciugai e poi gli diedi un lungo bacio.
"Devi.. Devi promettermi.. Due cose.." bisbigliò.
"Si, sono qui Scott..."
"Devi essere forte.. Per il bambino.. E devi.. Sfondare.. Voglio che tu diventi.. Una stella.."
"Shh! Non parlare, sei quasi senza voce.."
 Poggiai la mia mano calda sopra la sua e la strinsi più forte che potevo.
"Ashley.. Ti amo.." disse facendo cadere qualche lacrima. "Non ho mai amato nessun altra come te.."
"Scott, anche io ti amo.."
"Adesso devo andare.. Ma tu devi vivere la tua vita.. Trovati un compagno.."
Cominciò a respirare faticosamente. Sentivo il suo cuore battere sempre di meno.
"Addio principessa.."
Da quel momento, black-out totale. Ricominciai a piangere più di prima e urlai il suo nomepiù forte che potevo. Nel frattempo, Chris era lì in piedi davanti a me che restava indifferente a quella scena.
"Tu.. Hai ucciso tuo fratello a sangue freddo! Ma che razza di uomo sei? Sei un mostro!" gli urlai in faccia.
Dopodiché poggiai la mia testa sul petto di Scott, l'uomo che amavo: l'uomo che non sarebbe mai stato mio. 

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Capitolo 16
*** Epilogo. ***


Epilogo.

 

La mia bambina nacque in uno splendido giorno di primavera. Avevo deciso di chiamarla Angel. Era bellissima e somigliava molto a me fisicamente, a parte per gli occhi, che erano verdi come quelli del papà: per il resto, era bassina rispetto alla sua età e aveva i capelli mossi e castani. Di carattere era più docile e sensibile, proprio come Scott. E pensare che erano già passati undici anni dalla sua morte. Mia figlia ne aveva compiuti da poco dieci. Io ero diventata famosissima, sia come attrice che come cantante. Ero rimasta single per tutti quegli anni e stavo benissimo: il mio unico amore era mia figlia. Quanto a Christopher, venne sbattuto in galera e quel giorno, il giorno dell'undicesimo anniversario della morte di Scott, sarebbe uscito. Mia figlia sapeva la verità, le avevo raccontato tutto per filo e per segno, eppure moriva dalla voglia di conoscere suo zio. Forse perchè non aveva mai conosciuto alcun parente paterno: i genitori di Scott, dopo la sua morte e l'incarcerazione di Christopher, lasciarono la città per disperazione. I primi quattro anni furono davvero duri per me: piangevo di continuo e per un breve periodo divenni anoressica. Poi tutto passò, ma il dolore dentro di me regnava ancora. L'uomo che amavo era morto tra le mie braccia e non me lo sarei mai scordata. Io e Scott meritavamo un futuro insieme, ci saremmo dovuti sposare e avere una famiglia felice e invece suo fratello, per gelosia, avevo rovinaro tutti i nostri piani. Oggi ho ventinove anni e provo ancora tanto odio verso Christopher, ma mia figlia vuole conoscerlo e non posso obbligarla a fare il contrario: anche se in un certo senso ho paura, credo che sia la cosa giusta da fare. Ero in salotto a leggere un libro quando, all'improvviso, mi ritrovai mia figlia davanti che mi squadrava da testa a piedi.
"Cos'è, non dirmi che fai finta di niente!" esclamò guardandomi.
"Che intendi dire tesoro?"
"Lo sai benissimo."
Sbuffai e posai il libro.
"Ti prego mamma, tra poco lo zio esce di prigione e non voglio arrivare in ritardo!" mi disse quasi pregandomi.
"Angie, mi spieghi perchè desideri tanto conoscerlo dopo tutto ciò che ci ha fatto?"
"Perchè lui è il fratello di papà. Oltre a te, è la persona che è stata più vicina a lui e desiderio tanto sapere qualcosa in più su papà."
Dopo qualche attimo di disapprovazione, le feci un mezzo sorriso, presi le chiavi della macchina e andammo fuori dalla centrale di polizia. Un milione di paparazzi erano lì davanti: la mia fama aveva portato i giornalisti a scavare nel mio passato per capire chi fosse il padre di mia figlia e di conseguenza, avevano scoperto che era stato ucciso dal fratello. Sapevano che sarei andata lì, ma io ed Angel ce ne restammo nascoste in un angolo. Quando Christopher uscì, mi venne quasi un colpo. Non era cambiato per niente. Era sempre lui, lo stesso Christopher di undici anni prima, coi capelli tirati indietro e quell'aria maledettamente strafottente. Anche se erano passati tanti anni, avrei tanto voluto tirargli un pugno in faccia, ma sapevo di non poterlo fare. Così, mentre tenevo la mano di mia figlia, ci avvicinammo sempre di più a lui. Si era messo dietro a un albero riuscendo a nascondersi dai paparazzi e caso vuole, ci ritrovammo uno di fronte all'altro.
"Ashley?" disse lui quasi come per chiedere conferma.
Cercai di sorridere, ma in realtà stavo quasi per mettermi a piangere. Christopher distolse lo sguardo da me e lo posò sulla piccola. Si accovacciò e le tirò indietro una ciocca di capelli.
"Questa è tua figlia, suppongo." disse ad un tratto.
"Si, lei è Angel.." risposi tenendole stretta la mano.
"Tu sei.. Sei lo zio Christopher?" chiese la mia bimba.
"Oh, si, sono io: chiamami zio Chris!" concluse lui, con un sorriso.
Mia figlia ricambiò allo stesso modo. Facemmo una passeggiata in centro e poi andammo in un parco giochi. Mi scocciava stare con Christopher, ma l'idea di non accontentare mia figlia mi dava sui nervi. Così, una cosa tira l'altra, passò qualche ora.
"Mamma! Dobbiamo andare a trovare papà!" esclamò ad un tratto mia figlia. 
"Oh, ma certo tesoro, andiamo subito.."
"Vieni anche tu zio Chris?" chiese Angie.
"Certo, molto volentieri." esclamò lui.
Ecco, pure al cimitero mi toccava portarlo. Finsi un altro sorriso e in meno di cinque minuti arrivammo a destinazione. Non riuscivo proprio a capire come faceva mia figlia ad essere entrata subito in confidenza con lui, l'uomo che odiavo con tutto il mio cuore. Ci avvicinammo alla lapide con la foto di Scott, che era proprio di fianco a quella della mia amica Angel. Mia figlia sapeva che il suo nome era tratto da quello della mia migliore amica. Chris guardò la foto di Angel e poi si concentrò su quella di Scott. Io mi avvicinai a quella del mio amore e gli diedi un bacio. Un attimo dopo, iniziai a piangere e scappai da un altra parte per non farmi vedere da mia figlia. Troppo tardi. Chris mi stava seguendo con Angie nella mano. Mi accovacciai a terra e cominciai a disperarmi. Christopher lasciò la piccola poco più in là e si sedette al mio fianco, mentre ero impegnata in un pianto che non finiva mai.
"Shh! Calmati, dai, è tutto okay..." mi diceva Chris per farmi calmare.
Mi sembrava di risentire le ultime parole di Scott.
"Perchè non hai ucciso anche me quel giorno?" chiesi tra un singhiozzo e l'altro.
"Non lo so. Ero impazzito, ti amavo alla follia e il pensiero che tu eri di mio fratello, mi faceva arrabbiare. Così ho pensato che se avessi ucciso lui, nessuno dei due ti avrebbe mai avuta. A te non ti ho uccisa perchè eri incinta e avevi una bella vita davanti, quindi mi dispiaceva."
"Ah si? E della vita di Scott non ti dispiaceva?"
"Tu eri più importante. Mi dispiace."
"Le tue scuse non lo riporteranno indietro. Se mi amavi per davvero, avresti dovuto uccidermi: a quest'ora non soffrirei così tanto!"
"Si ma, se ti avessi uccisa, avresti fatto morire anche tua figlia e a quest'ora Angel non sarebbe qui." concluse lui facendo avvicinare mia figlia.
La abbracciai forte, mentre lei mi asciugava le lacrime.
"Ashley, che ti piaccia o no, devi andare avanti e sappi che io sono cambiato e da oggi, vi aiuterò in ogni modo: sono di famiglia." disse Chris infine.
Forse era vero, era il momento di cambiare. Dovevo cercare di dimenticare, in un modo o nell'altro, anche se sarebbe stato difficile. Ma io Scott lo amavo ancora e la vicinanza di Chris mi faceva staere peggio. Però sapevo di doverlo fare. Dovevo farlo per Angel. Dovevo farlo per Scott. Dovevo farlo per l'amore che ci legava e che purtroppo, era finito troppo presto.

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