Weird

di fablarry
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** first day of school ***
Capitolo 3: *** pains and memories ***
Capitolo 4: *** weird sensations ***
Capitolo 5: *** picture ***
Capitolo 6: *** the truth ***
Capitolo 7: *** AVVISO ***



Capitolo 1
*** prologo ***


storia 7



Prologo

Stella Smith è una ragazza di diciassette anni con mille sogni. Sogna di poter viaggiare il mondo, sogna di avere una famiglia in futuro, sogna di essere amata  per ciò che è veramente e non per ciò che appare, si perchè lei come ogni ragazzo e ragazza della sua età porta una maschera, o meglio molte maschera, che cambia a seconda del posto in cui si trova, proprio come dice Pirandello.
Stella è conosciuta a scuola come la ragazza che sta sempre zitta e che non sorride mai e se lo fa non lo da mai a vedere.
Stella non ha mai dato il suo primo bacio, non ha mai avuto un ragazzo che durasse per più di una settimana.
Stella ama la musica,  i suoi skateboard, il suo pastore tedesco Blaster, sua madre Shonda, i libri, la filosofia, ama i pantaloncini corti ma odia l'estate, ama la pioggia perchè la rilassa, ama i bambini ma non ha molta pazienza e infine ama Demetria Devonne Lovato, il suo idolo.
Stella odia  non essere ascoltata, anche se sa di essere una gran chiacchierona, odia chi le da torto, 
a Stella non piacciono gli specchi perchè odia ciò che fanno vedere, odia se stessa, odia  non essere abbastanza.
Stella odia anche il metal, il rap, odia  le persone che quando parlano sputano, odia il postino che ogni dannata domenica la sveglia presto solo per consegnarle una stupida lettera inviata da sua sorella che vive a New York e dove scrive come sta e cosa ha fatto durante la settimana, odia i sandwich poco conditi, odia gli insetti soprattutto i ragni e infine odia la sua vicina, perchè non fa altro che sparlare di tutti tutto il giorno.
Stella vive da quando è nata a Holmes Chapel, una cittadina situata nella contea del Cheshire, insieme a sua madre Shonda Smith, il suo cane Blaster e fino a poco tempo fa anche con sua sorella Sharon Smith, che vive e studia  adesso a New York , non le manca poi così tanto, quando era ancora a casa non facevano altro che litigare e sotto sotto Stella è sempre stata molto gelosa della sorella, perchè secondo lei è perfetta, bionda, alta, occhi verdi e pelle chiara, desiderata da tantissimi ragazzi proprio come sua madre, mentre lei era tutto l'opposto, mora, non molto alta, occhi castani e  pelle leggermente scura, desiderata da nessuno, molto simile al suo defunto papà. 
Stella ha anche una migliore amica, Eveline.
Eveline Tomlinson è una ragazza di diciassette anni, che si è trasferita da Doncaster sei anni fa, quando è arrivata aveva solo undici anni e odiava i suoi genitori per averla portata via dai suoi amici, ma ben presto si è resa conto che avrebbe dovuto ringraziarli per aver avuto la possibilità di conoscere Stella, la sua migliore amica.
Eveline vive a poche case prima di Stella in una bellissima villetta con tanto di piscina insieme a sua madre Johannah, il compagno di sua madre Mark e suo fratello maggiore Louis.
Eveline è alta, castana, occhi azzurri e pelle chiara, somiglia molto a suo fratello, ma solo di aspetto perchè sinceramente sono davvero molto diversi.
Louis Tomlinson è un ragazzo di diciannove anni, giocatore nella squadra di football a scuola, nonchè capitano, alto, capelli castano miele, occhi azzurri e pelle chiara, amato da tutte le donne della scuola.
Stella e Eveline sono diventate migliori amiche per caso, Stella stava andando a prendere il pane alla madre e girando l'angolo si è scontrata con una bambina, Eveline, si sono conosciute e sono diventate ben presto migliori amiche, adesso ognuna sa tutto dell'altra, tra di loro non esistono segreti e si aiutano a vicenda, se una di loro sta male l'altra cerca di tirarle su il morale e viceversa, riescono a capirsi con uno sguardo e non possono fare a meno una dell'altra.
Stella è una ragazza davvero intelligente, odia la scuola ma è la prima in tutte le materie, ed è questo anche uno dei motivi per cui non è considerata molto dai ragazzi, ma quest'anno qualcosa cambierà, qualcosa di inaspettato arriverà nella scuola di Stella, o meglio qualcuno
Questo nuovo arrivo sconvolgerà la vita di Stella e forse anche quella Eveline e Louis, ma scoprirete tutto questo solo leggendo.




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Ciao ragazze/i ho iniziato a scrivere questa storia perchè mi è arrivata quest'idea dal cielo è l'ho colta al volo
Stella nella mia mente è rappresentata dalla mia adorata Lucy Hale ,Eveline invece da Ashley Benson.
Per il resto voglio sapere cosa ne pensate, quindi vi prego recensite *fa gli occhi dolci*

 xoxo 
               
            Sophia




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Capitolo 2
*** first day of school ***


storia capitolo 2


Quella mattina il sole era nascosto da una nuvola chiara e non sembrava essere intenzionato a venire fuori.
Stella aprì gli occhi
e allungò un braccio per spegnere la sveglia che ormai suonava da dieci minuti.
Girò la testa di poco e la luce delicata del mattino le irritò gli occhi, facendoglieli richiudere.
Sospirò
Sentire sua madre urlare il suo nome annunciandole che se non si alzava avrebbe fatto tardi a scuola era un ottimo inzio giornata.
Quest'estate non aveva fatto nulla se non dormire tutto il giorno o uscire qualche volta con Eveline e rientrare a scuola oggi non la entusiasmava molto.
Si alzò dal letto e si diresse in bagno per darsi una sciaquata dopodichè, dopo l'ennesimo urlo di sua madre, scese in cucina a fare colazione
''Hai intenzione di fare tardi anche il primo giorno?" le chiese sua madre con un occhiataccia
Scostò una delle sedie per sedersi e roteò gli occhi.
"Come se se ne accorgerebbe qualcuno" borbottò in risposta alla donna, sedendosi. Afferrò la sua solita scatola di cereali integrali e ne versò una generosa quantità in una ciotola
"Se ne accorgerebbero i professori" le rispose sua madre in tono severo facendole roteare di nuovo gli occhi, Shonda fece finta di niente e continuò "Comunque sei pronta ad affrontare un altro anno di scuola?" le chiese raggiante, come sempre.
"Certamente - rispose Stella sarcasticamente - non vedo l'ora di vedere quei adorabili professori" sorrise falsamente facendo fare un risolino alla madre
"Vuoi un passaggio oppure vai a piedi?" le chiese generosa le madre sorseggiando il suo caffè
"Vado con lo skateboard, non preoccuparti" le rispose Stella sorridendole
"Va bene, ora però muoviti e vai o farai tardi" le disse prima di posare la tazzina nel lavello.
Regalò un sorriso a Stella e scomparve su per le scale per preparasi per il lavoro.
Non appena finì di gustarsi i suoi cereali posò anche lei la ciotola nel lavello e salì in camera a prepararsi per il suo primo giorno al quarto anno.
Aprì la porta della stanza trovandosi un palla di pelo che dormita tranquillamente sul suo letto, sorrise.
Stella aprì con malavoglia l’armadio e vi frugò dentro, raccattando i suoi jeans neri preferiti e una semplice canottiera lunga, larga e bianca.
Lasciò una carezza a Blaster e si chiuse in bagno, una volta pronta indossò le sue amate Vans rosse e la sua giacca.
Si buttò lo zaino semivuoto sulle spalle, prese il suo skateboard preferito e tornò al piano di sotto, dove Shonda stava leggendo una rivista.
Le diede un bacio sulla fronte e si avviò al portone.
"A stasera!" urlò, ormai fuori casa dopo aver sbattuto il portone.
Un leggero venticello quella mattina rinfrescava l'aria, Stella sorrise, salì sullo skateboard e partì verso la scuola sperando di non fare tardi.
Quando arrivò fortunatamente la campanella non era ancora suonata.
D
i fronte all’entrata stavano gli studenti intenti a parlocchiare di tutto ciò che avevano fatto quell'estate, dalle mega-vacanze alle storielle estive.
Lei si mise in un angolo con le cuffiette agli orecchi aspettando che Eveline arrivasse puntuale, anche se la puntualità non era proprio il suo forte.
Dopo qualche minuto la vide spuntare da dietro l'angolo insieme a suo fratello, non appena la vide le fece un gran sorriso e dopo aver salutato suo fratello si diresse verso di lei.
"Stella oddio quanto mi sei mancata" urlò abbracciandola, ricambiò sorridendo
"Anche tu" le disse staccandosi dall'abbraccio
"Sei pronta per questo nuovo anno?" le chiese sorridendo, non capiva come faceva a non farle male la mascella, non smetteva mai di sorridere.
"Prontissima" disse Stella in urletto
Scoppiarono a ridere e si ricomposero solo dopo che la campanella suonò.
"Dai forza andiamo" prese sottobraccio l'amica dirigendosi in segreteria per prendere l'orario delle lezioni.
"Speriamo di avere più lezioni possibili insieme" le disse sbuffando
"Speriamo, l'anno scorso avevamo solo due lezioni in comune a settimana" rispose Stella sbuffando a sua volta
Presero l'orario e controllarono frettolosamente.
"Oddio si, abbiamo più di otto ore in comune" disse Eveline entusiasta all'amica
"Che sia lodato il Signore" indicò Stella il cielo facendo ridere Eveline
Dopo un veloce saluto andaro ognuna ai propri armadetti e successivamente a lezione.
Iniziava veramente l'anno.
Entrò in classe e sotto i soliti risolini si mise in fondo all'aula sperando che nessuno si sarebbe messo accanto a lei, anche se già sapeva che nessuno l'avrebbe fatto, lei era Stella Smith, la ragazza troppo secchiona per avere un amico.
Il professore di Filosofia entrò poco dopo e si sedette alla cattedra dopo aver mormorato un 'buongiorno' a cui nessuno aveva risposto, troppo intenti a chiccherare e ridacchiare.
Dopo aver fatto zittire tutti cominciò a fare l'appello.
"Smith" pronunciò cercandola tra i banchi
Stella alzò un braccio e rispose con un flebile 'presente'.
Dopo aver fatto l'appello e aver chiesto alla classe un po' di quest'estate iniziò la sua lezione e Stella, affascinata dalla materia, appunto tutto sul suo quanderno.
Non passarano neanche dieci minuti che qualcuno bussò alla porta, il professore mormorò un 'avanti' ed dalla porta entrò un
ragazzo alto e ben piazzato, dalla pelle chiara, che indossava solamente una maglietta bianca dalle trame sottili e un paio di jeans scuri.
Sui capelli ricci si era calato una cuffia dello stesso colore dei suoi occhi, che si guardavano attorno affannati e preoccupati.
Stella non sapeva chi era, non lo aveva mai visto.
Si perse ad osservarlo.
"Prego si presenti" sentì dire Stella al professore
Il ragazzo diventò un po' rosso dalla vergogna e rivolgendosi alla classe annuncio il suo nome "Harry Styles" le era sembrato di sentire, aveva un tono di voce molto basso.
Dopo essersi presentato, il professore gli indicò l'unico posto vuoto accanto a quello di Stella e il ragazzo si avviò al suo banco.
Si avvicinò con passo traballante, e Stella lo osservò con attenzione mentre si sedeva timidamente accanto a lei.
Un profumo maschile e pulito le arrivò alle narici e senza accorgersene inspirò profondamente.
Era buono.
Lo vide appoggiare il suo zaino a terra ed estrarre un quaderno stropicciato e una biro che appoggiò sul banco.
Si era accorto dello sguardo insistente della ragazza di cui ancora non sapeva il nome e per questo si girò e le regalò un sorriso.
Stella arrossì e sorrise a sua volta distogliendo lo sguardo.
"Piacere Harry Styles" le disse il ragazzo porgendole la mano, neanche lui sapeva da dove arrivava tutto quel coraggio e ne fu meravigliato.
Stella si girò verso di lui cercando di non arrossire ancora di più e afferrando la mano rispose: "Stella piacere, Stella Smith"



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Ed ecco a voi il primo capitolo.
Comincio con il dire che sono l'una e mezza e che non riesco più a tenere gli occhi aperti e continuo con il dire che non ho ricontrollato quindi se ci sono errori scrivetelo nella recensione, accetto tutto.
In questo capitolo compare Harry, ma solo per una piccola parte lo so, nel prossimo ci sarà molto di più.
Ora vado, vi prego lasciate una recensione, ci tengo a sapere cosa ne pensate.

xoxo

              Sophia












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Capitolo 3
*** pains and memories ***


capitolo treeeeeeeeee


                                                                                                                           
"Piacere Harry Styles" le disse il ragazzo porgendole la mano, neanche lui sapeva da dove arrivava tutto quel coraggio e ne fu meravigliato.
Stella si girò verso di lui cercando di non arrossire ancora di più e afferrando la mano rispose: "Stella piacere, Stella Smith" 

Stella non faceva altro che pensare a quella breve presentazione non badando alla lezione, pensava soprattutto al sorriso del ragazzo di fianco a lei, quel sorriso sincero che l'aveva fatta arrossire. 
D'altro canto anche Harry non faceva altro che pensare a quella breve chicchierata e sorrideva a se stesso pensando al rossore sulle guance di quella ragazza.
"Mi piace, è particolare" pensò, ad alta voce, dopo qualche minuto il ragazzo facendo sussultare Stella
Era la prima volta che qualcuno le faceva un complimento, di solito erano solo spiacevoli insulti
Si girò lentamente verso il ragazzo arrossendo e rispose con voce tremante: "Grazie"
Il ragazzo in imbarazzo rispose con un debole 'nulla'.
Dopodichè rimasero entrambi in silenzio per il resto della lezione.
Quando la campanella suonò, Stella si affrettò come gli altri ad alzarsi dalla sedia e a gettarsi lo zaino in spalla per uscire dall’aula.
Harry, anche lui, dopo aver messo tutto nello zaino uscii dall'aula trovandosi davanti una scena a dir poco raccapricciante, un gruppo di ragazzi intorno a una ragazza 
Si fece immediatamente spazio tra la folla che si era creata e vide due ragazzi, uno che rideva e uno che continuava a prendere in giro una ragazza, la quale stava a testa bassa.
Quando lei alzò la testa vide che quella ragazza era proprio Stella.
"Sei solo una stupida verginella" disse il ragazzo a Stella, facendo ridere ancora di più l'altro ragazzo
"E tu sei uno stupido sfigato in cerca di attenzioni" si era fatta scappare ad alta voce Stella, pentendosene dopo che gli arrivò una spinta che la fece cadere
"Non dimenticarti che qui comando io e tu non ti devi permettere di rispondermi in quel modo, capito?" le disse di nuovo quel ragazzo prendendola per i capelli e sbattendola all'armadietto
Stella gemette per il dolore lasciandosi andare una lacrima, "E voi tornatevene nelle vostre classi" continuò poi rivolto agli studenti li intorno.
Non se lo fecero ripetere due volte che già erano andati tutti via, tutti tranne Harry che era li inerme a guardare quella scena senza sapere cosa fare.
"Basta, ti prego Louis" supplicò Stella con voce tremante guardando dietro di lui
Vedendo Harry sussultò appena e tornò subito ad osservare Louis
Harry vedendo gli occhi di quella ragazza, che supplicavano aiuto, si sentì come se gli fosse caduto addosso il mondo, non sapeva come reagire, non sapeva cosa fare per aiutarla.
"No, tu hai fatto del male a me e ora io lo faccio a te" rispose il ragazzo serio 
Stella non rispose, semplicemente annuì abbassando la testa
A quel punto Harry vide arrivare una ragazza che rossa dalla rabbia si rivolse al ragazzo che teneva Stella appoggiata all'armadietto con forza: "Cosa stai facendo Louis? lasciala immediatamente"
"Eveline vattene, questi sono affari miei e Smith" rispose furioso Louis
"Sembra che questi affari vanno avanti da troppo tempo" continuò la ragazza spostando con forza Louis da Stella, prendendola per il braccio e andando via
"Non ci sarà sempre lei a salvarti da queste situazioni Stella" urlò dietro alle ragazze prima di fare un cenno con il capo all'amico e andare in classe.
Prima di andare via con la sua migliore amica guardò dove poco prima aveva incrociato lo sguardo del ragazzo nuovo e lo vide li che la guardava con gli persi, pensierosi
Quando Harry si accorse che lo guardava incrociò ancora una volta lo sguardo di lei facendola arrossire, il contatto durò poco perchè Stella svoltò l'angolo e si diresse verso l'aula di geografia
Quell'ora l'aveva in comune con Eveline e quindi si preparò spicologicamente alle domande che sicuramente l'amica le avrebbe fatto
Stella odiava essere in quella situazione, odiava dover affrontare Louis, ma sapeva che tutto questo era successo per colpa sua, perchè era stata lei a far star male Louis ed ora lui faceva bene a trattarla così, se lo meritava.
Stella sapeva anche che però non era totalmente colpa sua, ma questo lui non lo sapeva e lei non aveva il coraggio di raccontargli la verità.
I pensieri di Stella furono interrotti dall'entrata della professoressa in classe che dopo essersi sistemata alla cattedra e aver fatto l'appello aveva cominciato tranquillamente la sua lezione.
"Allora?" le chiese Eveline poco dopo facendo girare Stella
"Allora cosa Eve?" le chiese Stella a sua volta roteando gli occhi e facendo finta di ascoltare la lezione
"Andiamo Stella non fare la finta tonta, ancora per quella storia?" domandò all'amica
"Secondo te?" fece Stella ironica
"Ma non sa la vera storia vero?" continuò con le domande Eveline
"No che non la sa Eve e mai la saprà, a me va bene così -sosprirò Stella- me lo meritò" continuò
"Te lo meriti?" sbottò Eveline con un tono abbastanza alto da farlo sentire alla professoressa che si girò verso le ragazze e disse con tono severo: "Continuerete ancora per molto?"
Le ragazze borbottarono uno 'scusi professoressa' e abbassarono lo sguardo.
Appena suonò la campanella Stella prese il suo zaino e uscii velocemente dalla classe per non sentire ancora le domande di Eveline e corse alla prossima lezione pensando a Harry, al loro incrocio di sguardi e alla loro breve chiacchierata a lezione chiedendosi perchè lo stesse facendo, perchè pensasse continuamente a lui senza trovarne una ragione valida.
Harry invece stava pensando allo sguardo supplichevole e spaventato di Stella che poco prima era stata sbattuta all'armadietto da quel ragazzo e si vide passare davanti agli occhi alcune scene degli anni precedenti.

*Harry stava correndo tra i corridoi per riuscire a non arrivare tardi alla lezione di matematica ma per sbaglio sbattè contro qualcuno cadendo a terra, quando alzò lo sguardo e vide il ragazzo davanti a lui si immobilizzò all'istante.
"Non eri stato e-espulso John?" chiese Harry con voce tremante
"Ero, appunto" disse con un ghigno l'altro prendendo Harry con forza sbattendolo al muro
Harry gemette per il dolore e guardò in faccia il ragazzo che con quel sorrisetto sul volto si era avvicinato a lui e gli aveva sussurato vicino all'orecchio: "Adesso che sono tornato tu non avrai un attimo di pace"
Harry ebbe un brivido pensando a cosa sarebbe potuto accadere e restò fermo immobile.
John si allontanò dal viso di Harry e con forza gli scagliò un pugno sul viso facendolo cadere in ginocchi0
"Cominciando da adesso" disse John scagliandogli un altro pugno nello stomaco
Harry gemette e si rannicchiò a terra cominciando a piangere, a quel punto gli diede un calcio e dopo un altro e poi ancora andandosene poco dopo mormorando un 'alla prossima Styles' lasciando Harry fermo a terra incapace di muoversi e di chiedere aiuto"*



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Ciao a tutti, so che questo capitolo non è il massimo, ma spero che vi piaccia comunque
Non ho ricontrollato per la fretta e mi scuso se ci sono degli errori
Ho cambiato il banner e devo ringraziare di questo @cjaostyles  che ha avuto la pazienza e la voglia di farmene uno
Ora vado, RECENSITE VI PREGO, VOGLIO SAPERE COSA NE PENSATE

ilys

xoxo

               Sophia












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Capitolo 4
*** weird sensations ***


da postare pt 2



Le lezioni successive passarono velocemente e appena anche l'ultima fu finita Stella prese il suo skateboard e uscii da scuola senza neanche salutare la sua migliore amica.

Questa volta per tornare a casa però non fece la solita strada, voleva prima passare a trovare una persona, ne aveva un bisogno disperato.
Appena arrivò davanti al cancello del cimitero Stella sospirò e prendendo un po' di forza entrò al suo interno.
A quell'ora non c'era quasi nessuno e di questo ne fu sollevata, odiava essere osservata mentre parlava con lui e odiava ancora di più essere vista mentre piangeva.
Si diresse verso la sua tomba e dopo averla trovata ci si inginocchiò davanti.
Prese un respiro profondo e parlò: "Ciao papà, so che non vengo molto spesso, ma sappi che mi manchi tantissimo -Stella si fermò un attimo e guardando al cielo cercò di non piangere- sai che sono una gran chiacchierona -continuò poi, lasciando scappare una piccola risata- e sai anche che da quando te ne sei andato tutto è cambiato -disse con un sorrisò amaro sul volto- mamma non è più la stessa, non fa altro che lavorare e quando è a casa l'unica cosa che fa è leggere riviste, è vero che parliamo, ma non più come una volta, papà adesso la sento distante, come se fosse in un altro pianeta -la prima lacrima le attraversò la guancia sinistra- ho sempre paura di fare qualcosa di sbagliato, di ferirla, perchè so che è debole, mi manca la vecchia mamma che non aveva paura di niente -le lacrime cominciarono a scorrere una dopo l'altra lungo il viso di Stella- da quando non ci sei più è tutto peggiorato, con Sharon non parliamo quasi più e quando lo facciamo litighiamo e basta -Stella cominciò a singhiozzare -papà mi manchi, mi manca tutto di te, mi manca andare ogni domenica a pesca con te, mi manca sentire le tue battute stupide sulla vicina, mi manca ridere con te davanti alla tv -prese un respiro profondo cercando di calmarsi- mi manca farti occhiatacce quando mi scompigli i capelli, mi manca sentirmi chiamata 'piccolo panda'-Stella sorrise- mi manchi papà, perchè te ne sei andato? avevi detto 'insieme per sempre' e ora dove sei? senza di te tutto è peggiorato, da quando te ne sei andato la scuola è diventata un incubo, tutti hanno cominciato a prendermi in giro perchè non parlo mai -prese un respiro- perchè non sorrido mai, vengo chiamata in tutti modi possibili, ma sopratutto vengo soprannominata come quella strana -Stella abbassò la testa- sei anni fa ho conosciuto una ragazza, si chiama Eveline, oggi è la mia migliore, grazie a lei avevo cominciato a sorridere di più, Eveline ha anche un fratello, Louis, tre anni fa mi sono innamorata di lui e dopo sei mesi sono venuta a sapere che anche lui lo era di me -sorrise pensando al giorno in cui Eveline le raccontò della confessione del fratello- ci siamo fidanzati e ho vissuto cinque mesi perfetti, lui mi ha fatta sentire amata, mi sembrava di essere in una favola, ma come ogni favola ci deve essere sempre qualcosa che rovini tutto -cominciò a piangere ancora di più- ricordi James? James il mio migliore amico dall'asilo? James, il mio migliore amico, che a causa del lavoro dei suoi genitori è dovuto partire per Los Angeles sette anni fa? -Stella prese fiato e dopo un paio di secondi continuò- Beh due anni fa è tornato e quando ha scoperto che stavo insieme a Louis mi ha minacciata dicendo che se non lo avrei lasciato gli avrebbe fatto del male, quando me lo disse rimasi pietrificata, non potevo credere che il dolce James si era trasformato in un ragazzo cattivo e senza cuore, ma amavo troppo Louis e non avrei mai permesso che si facesse del male a causa mia quindi accettai -aspettò un po' di secondi e riprese a parlare- lo lasciai il giorno dopo, Louis non poteva credere che lo avevo lasciato, mi chiese perchè e io gli risposi che non lo amavo, che era stata tutta una farsa -Stella singhiozzò pensando a quel giorno- e da quel giorno ha cominciato ad odiarmi, a picchiarmi, a maltrattarmi, a prendermi in giro davanti a tutti, di James non si ebbero più notizie, io credo sia tornato a casa dai suoi, ma Louis non sa la vera storia, non sa il vero motivo per cui l'ho lasciato e ho paura di dirglielo, ho paura che possa farmi ancora più del male e io non ne posso più papà, non ne posso più di essere odiata da lui, ma non so proprio cosa fare, in questo momento avrei bisogno di uno dei tuoi consigli, ne ho un bisogno disperato- concluse infine
Stella scoppiò a piangere ancora più forte, voleva liberarsi di tutto, voleva andare via da tutti e tutto, voleva scomparire per sempre, non ne poteva più di questa vita, non ne poteva più di essere odiata da Louis e non essere accettata per quello che è veramente.
Dopo circa di cinque minuti le lacrime cominciarono a diminuire.
Stella si tranquillizzò e dopo aver salutato il padre con un 'alla prossima papà' prese lo zaino e lo skateboard e si incamminò verso l'entrata e dopo aver preso un respiro profondo salii sul suo skate e tornò a casa sperando di non essere stata vista da nessuno.
Stella però non sa che seduto su una panchina con il fiato in gola per ciò che aveva appena visto e sentito c'era Harry, che era venuto li a trovare la nonna morta qualche anno prima che era rimasta a Holmes Chapel quando lui e la sua famiglia erano andati a vivere Londra.
Harry inizialmente non si era accorto che ci fosse anche lei, solo quando aveva sentito singhiozzare si era incuriosito e seguendo il rumore aveva visto che Stella era inginocchiata davanti una tomba che, dopo averla sentita parlare, ha capito fosse del padre.
Harry aveva all'incirca sentito tutto e solo adesso capiva che avrebbe dovuto aiutare Stella, non sapeva ancora perchè provava tutto questo interesse verso di lei, forse perchè hanno una storia simile, forse per pena, non lo sapeva, l'unica cosa che Harry aveva capito era che Stella doveva essere aiutata e lui voleva farlo.
Arrivata a casa, Stella, si preparò un panino e dopo uscii a fare la sua solita passeggiata con Blaster, il quale non vedeva l'ora di uscire.
Harry invece arrivato a casa si distese sul divano e iniziò a guardare un film addormentandosi poco dopo.
Quando si svegliò sentii un delizioso profumino provenire dalla cucina e intuii avesse dormito per un bel po'.
Sbadigliò e si diresse in cucina a salutare sua madre con un bacio sulla guancia.
"Finalmente ti sei svegliato" rise la donna
"Mi sono addormentato senza accorgerme" disse Harry con ancora la voce impastata dal sonno 
"Ho la sensazione che stanotte dopo questa dormita non dormirai più" commentò Anne
"Lo credo anche io" rispose Harry ridendo appena
"Comunque come è andata oggi a scuola? -chiese Anne a Harry- Hai conosciuto qualcuno?" continuò a domandare
"Si e no, cioè non proprio" rispose a disagio gesticolando con le mani
La donna smise di fare ciò che stava facendo e si girò interrogativa verso il figlio: "Cosa vuoi dire?"
"Voglio dire che oggi alla prima ora ho conosciuto una ragazza, ma abbiamo parlato pochissimo" disse Harry con un leggero colorito rosso nelle guance.
Pensare a lei le faceva sempre quell'effetto.
"Oh e come si chiama?" chiese curiosa la madre 
"Stella, Stella Smith" le rispose 
"Mi piace, è particolare" commentò Anne facendo sussultare Harry, erano le stesse cose che aveva pensato e detto a lei
"Lo penso anche io" sorrise Harry
La conversazione finì li e Anne continuò a cucinare, mentre Harry andò in camera sua a strimpellare con la chitarra aspettando che fosse pronto.
Stella invece era rientrata da poco dalla passeggiata con Blaster.
Aveva incontrato Louis e la sua combriccola e aveva cambiato subito strada sperando che non la avessero vista.
Aveva paura.
Dopo quella risposta che gli aveva dato la mattina, ha cominciato ad avere ancora più terrore di lui.
Non voleva che la picchiasse di nuovo e quindi preferiva non incontrarlo.
Tornata a casa si preparò un panino e si diresse in camera sua insieme al cane e pensando ad Harry cominciò a disegnare il suo volte su di un foglio.
Un'altra cosa che Stella amava fare era proprio disegnare, quando lo faceva si sentiva bene.
Iniziò a delineare il viso, poi il naso, le orecchie e infine la bocca e gli occhi, quegli occhi che amava così tanto, avevano un colore particolare, mai visto prima.
Pian piano il suo disegno prese forma e rimase a finirlo fino a notte fonda, aveva addirittura sentito la madre tornare.
Non appena ebbe terminato il suo capolavoro lo infilò nel quadermo di matematica e dopo essersi cambiata si infilò sotto le coperte e in un batter d'occhio si addormentò pensando alla giornata che era passata.


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Hi people :) 
ecco a voi il terzo capitolo della storia
In questo capitolo si inizia a capire la storia di Stella e Harry comincia a sentire qualcosa di strano proprio come la nostra piccola Smith.
Cosa succederà nel prossimo capitolo? lo scoprirete leggendo haha
anyway mi scuso per eventuali errori e vi informo che questo fine settimana non ci sarò perchè sono a dormire da una mia amica e quindi non potrò scrivere il capitolo.
Quindi alla prossima settimana
un bacio.

xoxo
  
             Sophia

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Capitolo 5
*** picture ***


DA AGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGG



La mattina dopo Stella fu svegliata dal suo telefono che non faceva altro che squillare da almeno quindici minuti.
Stella lo prese e con gli occhi ancora semi-chiusi guardò lo schermo del suo cellulare per vedere chi fosse.
Eveline
Ieri a scuola non l'aveva neanche salutata e la sera si era completamente dimenticata di chiamarla, così dopo qualche secondo rispose: "Pronto?" chiese Stella con la voce ancora impastata dal sonno
"Stella ma dove sei finita?" chiese urlando in risposta l'amica
"Dove posso essere finita Eve? Sono a casa" rispose Stella tranquillamente
"Ma almeno sai che ore sono? Sono le 8:10 e tra cinque minuti suona la campanella" disse Eveline in un urlo isterico
Stella scattò subito in piedi e prese la sveglia dal comodino spalancando gli occhi
"Oddio ma perchè non mi hai chiamata prima?" urlò Stella correndo in qua e in là per la stanza
"Forse perchè l'ho fatto ma non rispondevi? Ora muoviti, ci vediamo all'entrata" e dicendo così riattaccò il telefono a Stella
Stella cercando di non farsi prendere dal panico prese dall'armadio le prime cose che le capitarono in mano e corse a sistemarsi in bagno.
Indossò una maglia a righe bianca e blu, un paio di pantaloncini a vita alta di jeans con delle calze nere, un cardigan rosso e mise le sue adorate vans ai piedi.
Prese lo zaino e lo skateboard e uscii di casa correndo e sbattendo la porta, salii sul suo skate e sfrecciò per le vie di Holmes Chapel arrivando in cinque minuti a scuola.
Si guardò attorno alla ricerca di Eveline e la vide intenta a parlare con suo fratello, quando la vide le fece cenno di avvicinarsi e Stella con il cuore in gola si avvicinò lentamente.
Aveva paura, seriamente paura Louis.
"La prossima volta non ti chiamo e ti lascio a casa" disse con aria severa cercando di non ridere, cosa che non le riuscì molto bene
Stella roteò gli occhi e prese per il braccio Eveline dirigendosi all'interno della scuola.
Louis la seguì con lo sguardo finchè non svoltò l'angolo e si chiese come facesse ad essere sempre così bella, la odiava, questo è vero ma non riusciva a non pensare che fosse una ragazza davvero carina.
Zayn lo distasse dai suoi pensieri e andarano in classe dove li aspettava una noiosa lezione di spagnolo.
Stella entrò dopo aver salutato la sua amica nell'aula di biologia e si sistemò in ultima fila.
Prese un foglio e una biro e cominciò ad ascoltare la lezione cercando di stare attenta e non pensando ad altro, ma non ci riuscì e venne richiamata molte volte dalla professoressa.
Le lezioni anche quel giorno terminarono e Stella si diresse verso l'uscita della scuola per aspettare Eveline che le aveva detto che avrebbe fatto dieci minuti di ritardo e le aveva chiesto cortesemente di aspettarla e non lasciarla davanti scuola sola come aveva fatto il giorno prima.
Stella si sedette su un dei tanti muretti e mise le cuffie alle orecchie non pensando a niente finchè non si ricordò del disegno della sera prima, lo cercò dentro lo zaino trovandolo poco dopo dentro il quaderno di matematica.
Lo guardò arrossendo un po', lo aveva disegnato davvero bene, sembrava quasi una fotografia.
Stella sentii un rumore e lo infilò dentro lo zaino.
"Ciao" si girò di scattò verso la voce sussultando
Era Harry in tutto il suo splendore.
"Scusa non volevo spaventarti" continuò arrossendo 
"Non preoccuparti" disse sorrisendo Stella 
"Che stai facendo? Non torni a casa?" le chiese Harry 
"Sto aspettando la mia migliore amica -iniziò Stella- e tu? Non torni a casa?"  continuò curiosa
"Non ancora, mia madre torna da lavoro verso le quattro e quindi aspetto un po' prima di tornare" le rispose sedendosi timoroso accanto a Stella.
"Capisco" disse piano annuendo Stella tenendo ancora la mano dentro lo zaino.
"Cosa nascondi dentro lo zaino?" chiese curioso Harry indicandolo
"Dentro lo zaino? Oh nulla nulla" disse Stella arrosendo e levando la mano cercò di chiudere lo zaino ma quest'ultimo cadde a terra facendo rovesciare tutto, anche il disegno
Stella imprecò e si calò a terra a prendere tutto aiutata da Harry.
"E questo cos'è?" chiese Harry arrossendo.
Lo aveva ritratto perfettamente
Stella glielo levò in fretta dalle mani e lo infilò dentro lo zaino: "Nulla, un ritratto" 
"Ma sono io" rispose Harry sorridendo come uno stupido
"Si, mi dispiace che ti abbia dato fastidio, ma mi era venuta un'ispirazione e l'ho fatto e.." non la lasciò finire, l'abbracciò senza sapere perchè, si sentiva di farlo e lo fece
Stella spalancò gli occhi e sentì le guance quasi esplodere dalla vergogna sentendo il contatto con il suo corpo, si sentì strana, bene.
Eveline uscii di fretta dalla scuola e vedendo Stella e il ragazzo nuovo abbracciati sorrise, sentiva che tra quei due sarebbe nato qualcosa, lo aveva visto guardare Stella molte volte in quei due giorni, come se ne fosse ammaliato.
Si avvicinò interrompendo quel bellissimo abbraccio e salutò Harry con un 'ciao'
Stella guardò l'amica cercando di spiegargli con lo sguardo che non era come sembrava, cioè era un semplice abbraccio che però le aveva fatto provare delle forti emozioni.
"Non sapevo foste fidanzati" disse Eveline sorridendo maliziosa
"Infatti non lo siamo" risposero all'unisono Stella ed Harry 
"E allora perchè quell'abbraccio?" chiese curiosa Eveline
"Era un abbraccio tra.. amici si" rispose Stella sorridendo
"Oh capisco -iniziò- Ora andiamo? Ho finito per oggi" continuò
"Certo, andiamo" rispose Stella prendendo lo zaino e lo skateboard da sopra il muretto
"Ciao Harry" salutarono insieme le amiche
"Ciao ragazze" ricambiò Harry 
Stella si sentiva strana, aveva paura di poter esplodere da un momento all'altro, quell'abbraccio l'aveva spiazzata, non se lo aspettava e sinceramente non ha ben capito il motivo per cui Harry lo aveva fatto, ma gli era grata, perchè ne aveva realmente bisogno.
D'altro canto Harry capii il motivo di quell'abbraccio, nessuno lo aveva mai ritratto, nessuno era mai arrossito guandandolo e soprattutto nessuno aveva mai parlato così con lui, era sempre stato lo sfigato da non guardare e ricereve tali attenzione lo avevano fatto sentire importante in un certo senso.
Eveline le fece molte domande e Stella rispose a tutte facendole vedere il disegno.
L'amica era rimasta scioccata.
"Ma è perfetto Stella" le aveva detto "Era da molto che non vedevo un tuo disegno" aveva continuato 
"Grazie Eve, ma non credo sia perfetto, penso sia bello e stop" aveva risposto Stella
"Bello? Oddio Stella no, è perfetto fidati" le aveva quasi urlato
"Ok ok ora basta dammelo" dicendo questo le aveva preso il disegno dalle mani e lo aveva rinfilato dentro lo zaino
"Sai Stella quando è stata l'ultima volta che avevi fatto il ritratto di qualcuno?" le aveva chiesto poco dopo l'amica lasciandola riflettere "Tre anni fa, quello di mio fratello" aveva continuato facendola fermare 
"E quindi cosa vorresti dire?" le aveva domandato Stella 
"Nulla, ma tu fai ritratti solo quando senti qualcosa per la persona che ritrai" le aveva fatto notare Eveline lasciandola senza parole
Era vero.
Ma questo cosa vuoleva dire?


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 HI PEOPLE
Mi scuso per l'enorme ritardo, ma ho davvero avuto troppo da fare, ho litigato con la migliore amica e la sorella di una mia cara amica è in ospedale e quindi non ho trovato il tempo per farlo.
In questo capitolo troviamo un po' di tutto e spero che vi piaccia
Scusate eventuali errori
Vi lascio con una gif di Harry e una Lucy e Ashley 








xoxo 
  
               Sophia

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Capitolo 6
*** the truth ***


DA METTEREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE OMFG


Stella era tornata a casa dopo aver salutato l'amica e adesso era distesa sul divano con una ciotola di popcorn sulle gambe e Blaster accanto a lei mentre guardava un film in tv, più che guardare il film pensava a quello che Eveline le aveva fatto notare.
'tu fai ritratti solo quando senti qualcosa per la persona che ritrai'
Quella frase l'aveva fatta realmente pensare su quello che sentiva per Harry, ma non riusciva ancora a capirlo.
Sospirò mettendo tra i denti un po' di popcorn
"Perchè la vita deve essere così complicata?" chiese Stella al suo cane accarezzandolo
Il cane la guardò torvo e Stella sorrise: "Lo so, sono strana"
Stella sussultò sentendo il campanello suonare e mentre andava ad aprire si chiese chi potesse essere dato che sua madre aveva le chiavi e quindi sarebbe entrata senza problemi
Guardò dallo spioncino e perse un battito, Louis era fuori dalla sua porta e Stella non sapeva proprio cosa fare
Dopo aver preso un profondo respiro e poi un altro cercando di calmarsi aprii la parta
Louis era andato a casa sua per chiarire, sua sorella gli aveva detto che era la cosa migliore da fare ma non capiva il perchè.

*"Cosa c'è da chiarire? Mi ha lasciato senza un motivo valido e deve pagare" gli aveva urlato contro Louis
"E se invece ci fosse un motivo? E se invece la stai trattando di merda senza sapere quel motivo?" aveva risposto urlando Eveline
Louis era rimasto un po' stordito da quella risposta: "Cosa vuoi dire?"
"Voglio dire che secondo me faresti bene ad andare da lei e chiarire" gli aveva detto sua sorella per poi chiudersi in camera mettendo il volume della musica al massimo*

Ed ora per questo si ritrovava lì a guardare Stella in tuta che lo osservava pallida in viso
"C-cosa ci fai qui?" chiese Stella tremante
"Sono venuto a chiarire" rispose Louis a disagio
Stella si immobilizzò, quella parola la spaventava, si chiese cosa volesse dire
"C-chiarire? Cosa c'è d-da chiarire?" domandò Stella cercando di restare lucida
"La nostra storia, Eveline mi ha detto una frase che mi ha fatto riflettere e ora sono qui perchè voglio sapere la verità, voglio sapere perchè mi ha lasciato, prima pensavo che ciò che mi avevi detto era vero, che era vero che non mi amami ma adesso ho dei grandissimi dubbi e mia sorella me ne ha fatti venire molti di più" spiegò Louis guardandola negli occhi
Stella non riuscii a reggere quel contatto con le iridi azzurre di Louis e abbassò lo sguardo
Louis si avvicinò a lei lentamente e le alzò il viso con la punta delle dita: "Ti prego Stella ho bisogno di sapere la realtà, ho bisogno di sapere che ciò che ti ho fatto è stato tutto una sbaglio, ho bisogno di sapere che tu mi amavi veramente e che non sono stato stupido ad innamorarmi di te tre anni fa" Louis la implorò e Stella non potè fare altro che sentirsi una merda
Lui era stato male a causa sua e non riusciva a perdonarselo, quando la picchiava non parlava mai perchè sapeva di meritarselo.
"I-io ho paura" rivelò Stella a Louis
"Di cosa Stella? Cosa mi stai nascondendo? Ti prego dimmelo" disse Louis con quasi le lacrime agli occhi
Ora era sicuro che c'era qualcosa, ora era sicuro di sentirsi un completo idiota per averle fatto del male senza mai chiedersi se in relatà ci fosse altro, se in realtà lei non lo avesse abbandonato per qualcos'altro oltre che per non amarlo.
Stella si allontanò da lui e gli fece spazio per entrare in casa sua
Louis entrò timoroso e guardandosi attorno si accorse che quella casa era uguale a come se la ricordava.
Quando stava ancora con Stella andavano molte volte in quella casa, ed era stato lì che si erano dati il loro primo bacio durante una stupida litigata, se lo ricordava benissimo.


*"Louis basta, dammelo" gli aveva urlato Stella mentre lo rincorreva per la stanza

Louis aveva curiosato nel cassetto della biancheria e trovato un diario segreto,  curioso come era lo aveva aperto, ma Stella se ne era accorta e rossa mezza per la rabbia mezza per la vergogna lo aveva rincorso per riprenderlo
"No, devo leggere i pensierini che fai su di me" aveva riso Louis continuando a sfogliare il diario
Louis si era fermato trovando una pagina allettante e Stella non accorgendosene gli era andata addosso facendolo cadere e cadendo sopra di lui
"Sono comodo?" le aveva chiesto ridendo Louis
"Comodissimo e tra un po' lo diventerai ancora di più se non mi ridai quel diario" aveva risposto Stella minacciandolo con lo sguardo
"Non te lo ridarò presto, quindi rassegnati" continuava a ridere Louis
"Fanculo" aveva imprecato Stella prima di alzarsi e ributtarsi su Louis facendolo gemere appena per il dolore
Stella stava cercando di riprendere il diario e Louis non smetteva di ridere per le facce buffe che faceva
"Fanculo Louis, Fanculo con tutto il cuore" aveva detto Stella prima di alzarsi e uscire dalla camera arrabbiata
Louis si era alzato e le era andato dietro abbraccinadola
Stella non aspettandosi quel contatto era arrossita di botto e aveva abbassato lo sguardo cercando di non farsi vedere
"Scusami, non volevo farti arrabbiare" le avevo detto Louis dolcemente
"Ma lo hai fatto" aveva risposto Stella cercando di restare calma
"Perdonami ti prego"
Adesso Stella si era girata e lo aveva guardato negli occhi sorridendo per la faccia buffa che aveva, non riusciva mai ad essere arrabbiata con lui, non si era neanche accorta che lui si era avvicinato e che aveva appoggiato le mani sui suoi fianchi
"Louis che f-fai?" gli aveva chiesto Stella dopo essersi accorta di quell'avvicinamente
"Sei bellissima lo sai?" e detto questo l'aveva baciata e avevano continuato a darsi ogni tanto qualche bacio durante tutta la serata*

"Louis ci s-sei?" gli chiese Stella dato che le sembrava fosse in un altro mondo
"Oh cosa?" chiese a sua volta Louis interrompendo i suoi pensieri
"Accomodati pure -iniziò Stella- s-solo se vuoi" continuò poi
"Sisi" e si sedette sul divano
Stella si posizionò nella poltrona e guardò Louis che la guardava a sua volta
"Quindi sei pronto a sentire tutta la storia?" chiese Stella sperando in parte in una risposta negativa
"Si, sono pronto, voglio e pretendo di sapere tutta la verità" rispose Louis annuendo convinto
Stella respirò profondamente e cominciò a parlare
"Allora.."


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Hi PEOPLE
Dato che sono mancata molto e oggi non avevo molto da fare mi sono messa a scrivere il capitolo, un regalino
Cosa posso dire? Ho lasciato a metà, si sono cattiva haha no dai
Continuerò presto prometto

xoxo

             Sophia


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Capitolo 7
*** AVVISO ***


avviso per efp
AVVISO

No, non è un capitolo, è un avviso
Non avrò il computer fino al 2 di Settembre e quindi non potrò aggiornare nè questa fan fiction nè l'altra
Scusate, scusate davvero, ma ha avuto un problema e quindi adesso è all'assistenza
Sto scrivendo da un altro computer, ma qui non ho i capitoli che avevo preparato e non ho la minima intenzione di rifarli dato che ci ho perso molto tempo per scriverli
Mi dispiace, spero che non vi arrabbierete e non mi abbandonate

un bacio

xoxo

     Sophia

P.S. PER QUALSIASI COSA POTETE SCRIVERMI SU TWITTER: @stellavxrsace

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