The red shoes.

di curlysexy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** JJ ***
Capitolo 2: *** Thanks ***
Capitolo 3: *** Lunatic ***



Capitolo 1
*** JJ ***


Prima di leggere i capitoli, vorrei commentare e avvertire i miei lettori che tutto quello che troverete in questa storia,oltre frutto della mia strana immaginazione,l’ho scritto pensando e dedicando tutto ciò alla mia migliore amica,Alessia.  Buon proseguimento:)
 


THE RED SHOES





“Sono solo delle stupide scarpe,perché volete vietarmi anche questo?!” L’ennesimo litigio con i genitori,per uno stupido paio di scarpe… precisamente, le Vans.  Alexis Devine, ragazza di altezza media e corpo con le giuste forme,capelli marroni tendenti al rosso,in seguito alla sua tinta. Aveva due grandi occhi marroni, sempre tristi o vuoti. Non si sentiva mai a suo agio con se stessa, tutto ciò che faceva le si ritorceva contro… secondo lei! Pur essendo una bellissima ragazza,veniva sottovalutata da se stessa,e la cosa più brutta in una ragazza è non avere autostima. Salì di fretta verso camera sua,prese tutti i soldi possibili accumulati nel corso degli anni,e urlò di gioia constatando che quei soldi erano abbastanza per le scarpe.
Uscì di nascosto dalla finestra di camera sua,servendosi della scala che le aveva portato la sua amica. Ogni pomeriggio era così: dopo la lite quotidiana, Debbie la aspettava giù e andavano in giro scappando dai genitori. “Non vogliono,vero?” domandò sapendo già la risposta. “La signorina ha sentito di nascosto o cosa?!” chiese con fare scherzoso. La ragazza annuì e si incamminarono verso il negozio.
 
“Perché proprio le Vans,Alexis?” domandò l’amica confusa,mentre stava ammirando con i suoi occhi delle Converse All Stars alte e bianche.  “Jhonny, lui ama le Vans quindi le prendo anche io!” L’amica la guardò stranita,ma subito dopo si ricompose,perché la conosceva e sapeva che era fatta cosi. “Scusi- interruppi la conversazione del commesso con una ragazza,e domandai- vorrei misurare e comprare delle Vans rosse,è possibile il numero 37?”. Il commesso si girò spazientito e abbandonò la sua chiacchierata,iniziando a cercare. Subito dopo,mi si avvicinò Debbie e mi diede una gomitata: “Oh vedi quello lì,ammazza che bono!” esclamò indicando il tizio che era appena entrato nel negozio. Beh, aveva ragione: capelli nero corvino sparati verso l’alto,occhi color nocciola e un tatuaggio sul braccio. “Mi scusi,sto cercando un paio di Vans rosse possibilmente,numero 37 grazie!” Alzai la testa di scatto e sperai che ce ne fosse un altro paio. “Ragazzi- prese uno scatolo il commesso- ne è rimasto solo uno: decidete cosa volete fare,vi aspetto alla cassa.” In parole povere, ci liquidò per tornare a conversare con la sua amichetta. “Calzi davvero 37?” chiese il ragazzo,alquanto confuso ma maledettamente bello. Debbie mi guardò incoraggiandomi,e risposi: “Si,ma ho visto queste scarpe prima di te quindi…- mi avvicinai al pacco delle scarpe ma fui fermata- lascialo!” urlai. Il ragazzo rise e accennò un no con la testa. “Sono JJ Hamblett.” Disse con naturalezza. Era JJ Hamblett,e allora?! “E io sono Alexis Devine,che vuoi ora? Due sterline?!” Debbie rise di gusto mentre io continuai a guardarlo. “Lascia lo scatolo.” Sibilai a denti stretti.  “Mi piaci,sei una tipetta cattiva” sussurrò cauto. “Come vuoi, ora dammi le mie scarpe.” Calcai su quell’aggettivo,ma non ne volle sapere niente. “Le vuoi davvero?!” estrasse dalla sua tasca un pennarello nero indelebile,aprì lo scatolo e scrisse sopra le scarpe il suo numero di telefono,affiancato dalla sua firma. “Le vuoi ancora?” domandò ridendo di gusto. Un po’ di detersivo e se ne andrà,pensai. Appunto,pensavo.
Non appena finì di pagare e tornai a casa cercando di togliere ed eliminare quella scritta,mi maledì mentalmente per averle comprate. “Stupido coglione!” urlai con la speranza che i miei non mi sentissero.
Subito dopo la mia sfuriata,mi arrivò una chiamata da parte di Debbie,la quale accettai. “Non sai cosa ho scoperto!” mi urlò dall’altro capo del telefono. Roteai gli occhi al cielo,sperando che non si trattasse di qualche insulso argomento. “Dimmi.” – “Il ragazzo delle scarpe,quello di oggi,fa parte di una band britannica ovviamente, e si chiamano Union J. Si sono classificati quarti ad XFactor,ti rendi conto?! Hai fatto colpo su un cantante! Ascolta ‘carry you’ su youtube e…”- la fermai spazientita,perché tutto questo lo diceva manco se fosse una trovata pubblicitaria. “Ok,non mi interessa.” “Andiamo,hai un’opportunità d’oro! Come puoi rifiutare,io non lo so… fanculo Jhonny,pensa ad altri!” mi rimproverò,ma alla fine sapevo che aveva ragione. “Ci proverò, vieni a casa stasera?” domandai deviando argomento. “No,tu vieni con me al concerto degli Union J, stasera. E niente scuse o lamenti,vestiti carina. A dopo babe.” Attaccò prima che io potessi proferire parola. “Incredibile” sussurrai a me stessa. Quella ragazza mi faceva diventare pazza, letteralmente.
 
 
 
 
 
 

Angolo autrice

Ok non so neanche perché sto continuando,ma va bene lo stesso ahah non sono nuova in questo fandom,ho già un’altra storia in corso sugli union j, @Can’t happen again .
Bene, non so che dire ahah ovviamente i personaggi principali sono Alexis e JJ. Ma ci saranno anche gli altri,tranquilli! Jhonny,sarà un nuovo personaggio. Immaginatevelo con i capelli biondi e ricci,occhi marroni e una passione per lo skate,okay?:)
Non ho nulla da aggiungere, aggiorno a tre recensioni . Se la storia ha successo continuo,altrimenti la elimino.
Un bacio, debs c:





"Sono qui perchè sono stata costretta"
"Certo,ti ha costretto il tuo cuoricino che mi ama tanto,vero?"

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Capitolo 2
*** Thanks ***


Prima di leggere i capitoli, vorrei commentare e avvertire i miei lettori che tutto quello che troverete in questa storia,oltre frutto della mia strana immaginazione,l’ho scritto pensando e dedicando tutto ciò alla mia migliore amica,Alessia.  Buon proseguimento:)


THE RED SHOES.





 

Eravamo appena arrivati al pub dove si sarebbe svolto il concerto di quell’idiota e dei suoi amichetti. Debbie mi aveva riempito la testa di raccomandazioni,di preoccupazioni e di informazioni riguardo quella band. Eravamo in prima fila, purtroppo, e la mia amica era eccitata e curiosa all’idea di sentirli dal vivo. “Sono bravi!” aveva detto. Vedremo, tanto vale ascoltarli se devo stare qui. Non appena il presentatore urlò il nome della band, ragazzine di quattordici anni si ritrovarono ad urlare a squarciagola e a spingersi tra loro. Che confusione. Il primo che entrò,e che fece letteralmente scoppiare le ovaie della ragazzine, fu un ragazzo dai capelli mossi, un lieve sorriso che metteva in risalto i suoi zigomi ben evidenti, capelli marroni e occhi scuri. Era davvero magro,e davvero un bel ragazzo. Il secondo che entrò aveva l’aria da un fotomodello: già sembrava un montato. Capelli marroncini e sul biondino sparati in alto,occhi celesti come il ghiaccio e delle belle labbra carnose. Aveva un fisico perfetto. Il terzo sembrava il più simpatico,aveva capelli marroncini con qualche tendenza al biondo,occhi marroni,parecchi tatuaggi e un bellissimo sorriso. E l’ultimo, era quel coglione che mi ha rovinato le scarpe. Istintivamente lo guardai, e subito dopo abbassai lo sguardo verso le mie vans ormai pasticciate. “Sai quante ragazze pagherebbero per avere le tue scarpe scarabocchiate da lui?” mi domandò Debbie,mentre non staccava gli occhi d’addosso al primo ragazzo. “Ti piace?” le diedi una gomitata, e mi guardò confusa. “Chi?” – “Il ragazzo,il primo ragazzo.” Sottolineai il primo ragazzo alzando un po’ la voce,e roteò gli occhi al cielo. “Sta zitta e pensa che Jhonny sta dietro di te.” Girai di scatto la testa verso la mia amica e la guardai sconvolta. “Si, non lo hai visto? Girati!” mi incitò lei. Feci ciò che mi aveva detto e me lo ritrovai lì, terribilmente stupendo che si faceva spazio fra la gente. Aveva lo skate in una mano,e il cappello che gli copriva quei meravigliosi ricci biondi. “Ciao!” lo salutai,ma lui non si accorse della mia presenza. “Immaginavo” sussurrai tristemente. Debbie mi lanciò uno sguardo comprensivo e guardò storto Jhonny. “Bene ragazzi” una voce che io conoscevo benissimo stava parlando al microfono. JJ . “Prima di tutto,grazie per essere qui! Siete stupende!” ed eccole che urlavano. “Faremo la nostra scaletta di XFACTOR , e come nostra tradizione prenderemo una ragazza dal pubblico durante l’esibizione di Call Me Maybe, perciò buona fortuna! Questa è Carry You, divertitevi!” Bene, inizia lo spettacolo. Yuppy che entusiasmo!
 

Don’t ever say you’re lonely
Just lay your problems on me
And i’ll be waiting there for you
The stars can be so blinding
When you get tired of fighting
You know the one you can look to

 
Il primo pezzo lo aveva cantato George, mi pare si chiamasse cosi. Aveva una voce davvero bella, timido e impacciato ma era davvero un bel ragazzo. “Dio quanto è bravo!” mi disse Debbie. Secondo me,gli piaceva… e anche tanto!
 

When the vision you have gets blurry
You don’t have to worry, ill be you eyes
It’s the least I can do, cause when I fell, you pulled me through


 
Il secondo a cantare fu Jaymi, il ragazzo che sembrava tenerissimo. Aveva una voce da urlo, era a dir poco spettacolare. Forte,potente, ma anche dolce.
 

So you know that
I’ll carry you, I’ll carry you, I’ll carry you
So you know that
I’ll carry you, I’ll carry you, I’ll carry you

 

Era finalmente arrivato il ritornello: la canzone aveva un ritmo bello,e anche un significato bello. Era sincero come testo.
Debbie si faceva sempre più interessata a questo spettacolo, che gli iniziassero a piacere come band? Probabile, ma nulla poteva mai sostituire i suoi idoli: One Direction.
 

I know it’s been a long night, but now i’m here it’s alright
I’ve done my walking in your shoes


 
L’antipatico modello del gruppo ( sempre se era un modello,insomma da come si atteggiava lo sembrava davvero! ) cantò il suo pezzo. Alla faccia del modello! Che voce da urlo, era… strana. Strana in senso buono,ovviamente.

 
We’ll take each step together, til you come back to center
You know that i’m no the real you

 

Ecco che fece capolinea JJ. Ero rimasta allibita,mi aveva fissato per tutto il tempo del suo pezzo e trovai la sua voce davvero… bella,sensazionale,sentimentale, mi aveva procurato tantissimi effetti su di me. Certo, non era un bravo ragazzo,insomma si credeva chissà chi! Però aveva occhi stupendi, che nonostante non fossero chiari come piacevano a me, mi attiravano tantissimo.
“Rovinatore di scarpe,però, che voce che tieni.” Sussurrai a me stessa,ma Debbie si girò e si morse un labbro. “Come ti piace JJ!” ammetterlo? Mai. Che mi piacesse beh era ovvio. A chi non piace un ragazzo come lui? Ad una cogliona,certamente!”
 

And when the vision you have gets blurry
You don’t have to worry, ill be you eyes
That’s the least I can do, cause when I fell, you pulled me through
So you know that
I’ll carry you, I’ll carry you, I’ll carry you
So you know that
I’ll carry you, I’ll carry you, I’ll carry you

 

[…]

 
Continuarono il resto della scaletta,e l’ultima canzone fu Call Me Maybe. Iniziarono a parlare a non finire, e Debbie si stava comportando proprio come una fan in preda al delirio, mentre io mi guardavo solo le scarpe. Avevo avuto lo sguardo basso dopo l’assolo di JJ. Avevo come un groppo in gola,non riuscivo a pensare ad altro.
“Chi sarà la fortunata che starà tra le nostre braccia sia nella canzone Call Me Maybe, sia dietro da noi nel backstage?!” urlò davvero tanto quel cretino di JJ. Ma invece di dire ste stronzate, pensa a cantare. Non a caso,quello che andò a pescare la ragazza fu George. Maledì JJ mentalmente, poteva scegliere lui! Almeno avrei avuto una speranza in più. Stranamente, George si fermò vicino a noi. “Lei!” indicò la mia amica Debbie,con gli occhi spalancati e quasi sul punto di piangere. Ma li conosceva appena,e già li faceva sto effetto? O forse,era il ragazzo soltanto,che gli procurava queste sensazioni? Mh, più la seconda scelta!
George la prese per mano e la portò sul palco,mentre la faceva presentare con gli altri. Josh rimase terribilmente colpito dalla sua presenza, la guardava sempre e sembrava fosse intimidito con lei affianco. Improvvisamente, delle mani mi cinsero i fianchi e mi quasi strozzai con la mia stessa saliva. Jhonny. “Che cosa vuoi?!” era ubriaco, e non era ancora notte… figuriamoci! “Te.” Sussurrò e iniziò a baciarmi il collo e toccarmi dappertutto. Vidi Debbie felice e guardare George, ignorando gli altri. E sembrava che George ricambiasse. Josh cantava il suo pezzo. Jaymi lo aiutava ma JJ mi guardava spaventato e arrabbiato. Cercai di allontanare quello stupido, ubriaco marcio che tentava di portarmi a letto,perché quello era il suo scopo. Iniziai un po’ a piangere,possibile che nessuno si accorgeva di niente?! Cercai di divincolarmi da lui,ma era più forte di me. All’improvviso, il microfono cadde a terra causando un suono orribile. I ragazzi guardarono JJ confuso che era sceso dal palco ed era corso per aiutarmi. Mi liberò da quel maniaco e iniziò a dargli calci, pugni, e schiaffi dappertutto. Debbie sconvolta scese dal palco, interruppero tutto il concerto a causa mia,d’altronde, e tutti si avvicinarono mentre la mia amica mi abbracciava. Josh invano cercò di fermare JJ, ma subito dopo si intromisero i bodyguard e fecero uscire tutte le ragazze, invitandoci a me e Debbie, nel backstage con i ragazzi.
Continuai a piangere, piansi per oltre mezz’ora sentendomi sia in colpa e sia stupida perché davo tutto il mio amore a persone inutili. Intanto i ragazzi erano rimasti con noi, e Debbie ebbe la brillante idea di chiamare la pizzeria più vicina,ordinando la mia preferita. JJ si ricompose e tornò a scherzare. “Davvero belle le scarpe, se le vendi su ebay guadagni milioni!” esclamò cercando di sdrammatizzare la situazione. E ci era riuscito. In meno di ventiquattro ore già mi faceva questo effetto,ero davvero debole di cuore eh.
“Andiamo a prendere aria?” mi chiese JJ. No,e la pizza chi la mangiava? “No,preferisco mangiare la pizza.”
“Mh,golosona. Dai,solo un giro!” disse per poi trascinarmi via con lui.
Ci fermammo in un parco vicino al pub, non era tanto illuminato.
“Sono qui perché sono stata costretta” gli dissi evitando il suo sguardo. “Certo,ti ha costretto il tuo cuoricino che mi ama tanto,vero?” ma come poteva essere cosi sfacciato?!
“Ti piacerebbe,ma ora rientriamo. La pizza,voglio la pizza.” Non rendendomi conto che la mia frase potesse avere doppi sensi,lo vidi sorridere maliziosamente ma stava sempre scherzando,spero. Non almeno dopo quello che è successo al pub,per favore. “Sta tranquilla,arriveremo in tempo e l’avrai.”
Solo io pensavo che l’avesse fatto apposta a dirmi cosi? Sembrava che avrò qualcos’altro,e non la pizza… quella che si mangia!
 

 
Angolo autrice

Salve belli! O belle,dovrei dire ahah allora anzitutto vi ringrazio,ho avuto molte visite e parecchi messaggi che mi incitavano a continuare la storia… quindi, wualà (?) eccola qua:)
Spero non sia deludente (cosa improbabile) ma davvero,ci ho messo un casino per scrivere,rileggere e modificare lol
Va bene,non so che altro aggiungere! Ovviamente, ci vediamo al prossimo capitolo!
Un bacio, debs c:

 
 
 


“Perché sei acida con le persone che ami e dolce con le persone che non ti meritano?!”
“Perché, tu pensi che io ti ami?”
                                                                          

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Capitolo 3
*** Lunatic ***


Prima di leggere i capitoli, vorrei commentare e avvertire i miei lettori che tutto quello che troverete in questa storia,oltre frutto della mia strana immaginazione,l’ho scritto pensando e dedicando tutto ciò alla mia migliore amica,Alessia.  Buon proseguimento:)

THE RED SHOES.

 

 

 
Il giorno seguente non mi ritrovai nella mia camera, ma bensì nella camera di Debbie. “Che ci faccio qui,cogliona?” domandai ancora mezza assonnata. “Come siamo gentili,tesoro. Ti eri addormentata tra le braccia di JJ, pirla.” Cosa? Io e JJ, cioè io mi ero addormentata abbracciata a quello? Non poteva essere. “Non prendermi per il culo,dai”. Mi alzai e andai a fare colazione,trovando quattro sedie in più: era strano perché Debbie  vivendo da sola, mangiava sempre senza compagnia. “Perché quattro sedie in più?” Si batté una mano sulla fronte e sussurrò: “Mi ero dimenticata di avvisarti che abbiamo ospiti.” “Che genere di ospiti?” “Union J.” E quando disse quella parola, le saltai addosso letteralmente. “Come ti permetti?!” le urlai contro. “È casa mia,che ho fatto di male?” Mi zittii non appena sentimmo suonare il campanello. Debbie aprì la porta felice ed entusiasta e ci ritrovammo davanti quattro coglioni che: “Ciao, noi siamo gli Union J.” No,serio? Pensavano fossimo sceme? “Ma davvero?” feci una smorfia.
Debbie sorrise imbarazzata fino a quando non udì una voce stridula affacciata alla porta. “Ehi chi abbiamo qua! Cara vicina mia, neanche ad invitarmi?” “Ciao, Giorgia” o meglio, ciao puttana. “Che minchia vuoi?” le domandai essendo il più gentile possibile. “Solo fare pranzo con voi, Alexis.” Alta un metro e 70, capelli lunghi marroni,viso da pompinara ma carino, occhi celesti, bellissimo sorriso e… e delle orecchie alla Dumbo! Eppure sgobbava come nessun’altra.  “Posso unirmi anche io?” e quando sentì quella voce, una sensazione di vomito si impossessò di me. Sussurrai un ‘no’ verso Debbie, ma non capì e lo fece accomodare. Jhonny. Un nome, mille conati di vomito. “Vado a lavarmi.” Scomparsi nel bagno e iniziai a lavarmi ed asciugarmi con estrema lentezza.
 
Il pranzo era andato; per mia sfortuna fortuna JJ non mi aveva cagata più di tanto, insomma, con Giorgia appiccicata addosso mi aveva proprio ignorata. Josh e George si lanciavano occhiatine di sfida, che la causa fosse Debbie? Mh non so. Mentre tutti i pensieri possibili e immaginabili mi frullavano per la testa, sentì la mano di qualcuno accarezzarmi da sotto il tavolo. Guardai male Jhonny che intanto sghignazzava e cominciai a riempire di domande: “Giochiamo ad obbligo o verità?”
 
Mi maledì mentalmente per aver chiesto di quel gioco; arrivata la bottiglia verso la mia direzione, fui obbligata a baciare… Jhonny, ma per fortuna sulla guancia. Quando posai le labbra sulla sua guancia, quel disgraziato, perché lo era davvero, girò di scatto il viso facendo toccare le nostre labbra. Disgusto, solo questo. Immediatamente mi staccai e, senza curarmi che ci fossero gli altri e la stronzaggine di Giorgia e della sua domanda, corsi in camera di Debbie.
 
Nessuno mi cercava, nessuno capiva il mio comportamento. Avevo cacciato Debbie, ma speravo nell’arrivo di qualcun altro. Bussarono alla porta e mi ritrovai faccia a faccia con Jhonny. Uscì dalla camera e lo aspettai nel corridoio: “Che vuoi?”- “Scusa tantissimo per ieri.” Disse con estrema tristezza. Quasi quasi mi dispiaceva vederlo cosi. “No… scusami tu” lo interruppi. “Hai fatto ciò che ti sentivi, perché non rimaniamo amici?” E mentre aspettavo una sua risposta, continuava a sorridermi, ma fummo interrotti da qualcuno. Chi poteva essere se non il mitico guastafeste di JJ? “Si può sapere che cazzo vuoi?!” domandai urlando verso quest’ultimo.  “Perché sei acida con le persone che ami e dolce con le persone che non ti meritano?!”
“Perché, tu pensi che io ti ami?”
“Ti ho salvata da quell’infame, come puoi non amarmi?!” era davvero arrabbiato. “Jhonny, vai di sotto. Per favore.” Mi doveva anche ringraziare di non averlo cacciato via a calci,JJ. “La smetti? Stai dando fin troppo spettacolo, ritorna con quella succhia…” –“Non ti permettere.” Mi interruppe bruscamente. Ah,perfetto, pensai. “Sei serio?”
“Sei lunatica, e anche tanto!” affermò ridendo. “Non mi piaci più come una volta,e andiamo… sono JJ Hamblett, non dire che non ti dispiaccia ciò” Ma chi si credeva di essere?
“Puoi anche morire, non verrò a piangere sulla tomba.” Ma sta tranquillo proprio, amico. “Noi due da ora siamo sconosciuti, hai colpito un punto basso.” “Come vuoi, non mi può fregar di meno”.
“Addio, ehm.. com’è che ti chiami? Lunatica.” Se ne andò e mi lasciò incazzata,delusa e malinconica.
 
 
Passarono giorni,settimane e addirittura mesi senza che io e Debbie vedessimo i ragazzi. “Non vedo George da secoli, mi manca un casino. Potevi contenerti, Alexis.” Mi rimproverò. “Scusa? E loro sono talmente scemi da farsi comandare da quel coglione?!” Ammetto che mi mancavano, anzi mi mancava, ma essendo così orgogliosa,mai l’avrei ammesso.  “Avanti, non mi dici niente Debbie?!” incoraggiai la mia amica. “Non voglio dire niente, preferisco contenermi.”
La salutai freddamente, e guardai le scarpe. Un giorno le avrei bruciate vive. Però, avevo il suo numero. Digitai la serie di numeri sul mio telefonino e aspettai due squilli prima che potesse rispondermi. “Pronto,parla il cantante JJ Hamblett.” Istintivamente risi, si credeva cosi famoso e ricercato?! “Passami George sconosciuto,e non fiatare.” Sentì uno sbuffo dall’altra parte della cornetta e salutai George. “Hei” sussurrò triste. “Perché non cerchi piu Debbie? Ho chiamato solo per questo.” Sentii molti movimenti,il che mi faceva capire che stava camminando e trovando un altro luogo. “So che hai chiamato solo per sentire la voce di JJ, siete cotti l’uno dell’altro.” “Non mi importa niente di lui, ho chiamato solo per incitarti a venire dalla mia amica. Sta malissimo!” gli urlai contro. “Siamo in tour.” “E lo dici cosi?!” “Scusa Alexis, chiarisci con JJ e non ti intromettere. Parlerò io con Debbie,te lo passo.” Udii George che diceva cose impossibili all’amico JJ, del tipo: ‘si vuole scusare con te, rispondile’. Cose del tutto,non vere. “Ciao.” “Ciao.” Sussurrai con il suo stesso ‘entusiasmo’. “La smettiamo? Sembriamo due bambini.” “Tu sei quella lunatica.” Mi attaccò dicendo quella parola,che,ormai odiavo. “Smettila. Semplicemente non mi sono affezionata subito a te!” “O non volevi, affezionarti?” “Ma chi ti credi di essere?!” ormai mi mandava su i nervi quel ragazzo. “JJ Hamblett.” Disse soltanto.  Sbuffai sonoramente e lo sentì ridacchiare. “Veniamo da voi alle otto, porterò anche la mia ragazza.” “Cosa?” rimasi sbigottita da quell’affermazione. “Che?” domandò confuso. “Cosa hai detto…” lo incitai a rispondermi. “Che verremo da voi alle otto, con la mia ragazza. Oh, o ti da fastidio?” finsi una risata, che ne risultò falsa e deludente, cercando di rimediare con un: “Non avevo solo capito l’orario, sai che mi importa.” “Certo ovviamente, ciao Jhonny.” “Come mi hai chiamata?!” lo rimproverai,sperando scherzasse. “Anche io odio quel nome, e quella persona.” Mi rassicurò. “Mh e perché?” gli domandai. Rimase in silenzio per alcuni minuti, e dopo finse di aver perso la linea facendo suoni alquanto strani e confusionari. “Si, certo… la linea!” sussurrai spazientita.
 
 
JJ’s pov.
 
“Oggi alle otto da Debbie.” “Ah,finalmente questo piano per far impazzire Alexis è finito! Non vedo Debbie da mesi.” Urlò Josh felice,e come sempre, specchiandosi. “Come scusa?” intervenne George alquanto irritato dalla sua precedente affermazione. “Ragazzi, dopo litigate. Ora lasciate tutto alle spalle.” Non appena finì la frase mi si presentò davanti casa mia, oltre le mille fan che urlavano e si menavano a vicenda, Giorgia. “Ehi!” urlò baciandomi,e facendosi spazio davanti quelle ragazze. Salutai tutte loro con un sorriso e feci accomodare Giorgia dentro casa mia. Mi portò in camera da letto e ,diciamo, iniziò a provarci con me, toccandomi dappertutto. “Ehi no, voglio un’altra.” “E chi sarebbe?” “Posso solo dirti,che non sei tu.” “Ma io ti voglio come fidanzato!” disse intristendosi un po’. “Se proprio vuoi,devi fare la mia fidanzata solo per stasera,davanti due mie amiche.” Le dissi speranzoso in un suo ‘si’. “Quanto?” cosa? “In che senso,quanto?” le domandai sempre più confuso. “Quanti soldi mi dai per questa recitazione di stasera?” Dio,era seria? “Andiamo, pensa che potrai vantarti di dire in giro che tu sei stata la mia ragazza. Non ti basta?” la stavo sfidando, e anche parecchio. Ma come sempre,vinsi. “D’accordo, andata!” “Perfetto.” Sussurrai e ridendo leggermente, immaginandomi già la reazione di Alexis.
“Mai mettersi contro JJ Hamblett.” Sussurrai, ancora una volta.
 
 

Spazio autrice

Intanto mi scuso per il ritardo ahahha e mi scuso anche per l’orrore che sto pubblicando. Poi un grazie a tutte quelle che recensiscono, siete fantastiche :)
Io faccio di tutto per far piacere la storia, ma se ci sono errori contattatemi. Non mordo mica lol
Ok non so che dire,andiamo bene ahah
Sono stanchiiiissima, sono appena tornata da una lunga giornata di mare lol
Qui vediamo in azione sia la coppia o non coppia Jalexis (?) e la coppia Gebbie (?)
Oddio che nomi, ahah
Vabe mi dileguo:)
A domani (si,per vostra sfortuna pubblico domani ahahha)
Un bacio, debs c:
 


 


“Puoi evitare tutta questa messa in scena, mio caro!”
“Se questa è una messa in scena, farei questo?”

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