Sean Dunn - Storie da Hogwarts

di nothanks
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Quinto primo giorno: benvenuti ad Hogwarts! ***
Capitolo 2: *** Ma perché io? ***
Capitolo 3: *** Mai e poi mai. ***



Capitolo 1
*** Quinto primo giorno: benvenuti ad Hogwarts! ***


 

Capitolo 1

Quinto primo giorno: benvenuti ad Hogwarts!

 

Mi preparo per raggiungere il binario. Ogni anno seguo una sorta di tradizione: uova a colazione, telegiornale babbano, ultima pettinata ai capelli e dritto al binario 9 e 3/4.

Mi chiamo Sean Dunn, ho 15 anni e sono un fiero Tassorosso della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Quest'anno avrò i miei G.U.F.O. e ce la metterò tutta pur di superarli a pieni voti. Ogni distrazione, ogni festa clandestina e/o torneo di quidditch non dovranno nemmeno passarmi per l'anticamera del cervello; l'unico mio obiettivo è il futuro, quel futuro per il quale i miei genitori hanno lottato e hanno rischiato la vita, un tempo, e quel futuro che dovrò costruirmi da solo, cominciando proprio da questi esami.

Nell'Espresso, mi siedo con i miei soliti compagni: John, Phoebe e Finn, Corvonero, Megan e Tayla, Tassorosso, e Robert, Serpeverde. Oggi è la prima volta, dopo quattro anni, che mi chiedo perché non mi sia mai capitato di dividere uno scompartimento con dei Grifondoro e solo perché vedo Rose Weasley sedersi proprio accanto a me.

Gli altri mi guardano con occhi sgranati e John nasconde un sorriso mettendo una mano davanti alla bocca, mentre io, dopo aver puntato lo sguardo su di loro e averli fulminati, lo sposto su di lei, con un sopracciglio sollevato e le labbra corrucciate.

Lei se ne sta tranquilla, lì, seduta a pochi centimetri da me, con la testa bassa e l'attenzione rivolta ad un libro poggiato sulle sue ginocchia mentre io cerco di capire il motivo per il quale lei si trovi qui.

Mi schiarisco la voce, tentando di attirare la sua attenzione e lei, guardandosi prima attorno, come se non si sia ancora accorta della presenza di tutti noi, si rivolge poi a me e con un sorriso imbarazzato mi dice: - Scusate, non c'era posto negli altri scompartimenti e la mia famiglia oggi è più insopportabile del solito... Pensate che mi hanno fatto uno scherzo appena sveglia e rischiavo di perdere il treno, perché, in poche parole, loro...-

Mentre lei continua, mi giro verso gli altri e mi stringo nelle spalle, sperando che possano leggermi nel pensiero: "Che posso fare? Non posso mica spegnerla... Sarebbe maleducato... Non vedete che è tanto presa dalla sua storia?"

Nel frattempo, lei continua a spiegare come i suoi cugini l'abbiano legata all'automobile babbana, impedendole di uscire, e come l'abbiano lasciata indietro prima di oltrepassare il binario e di come bla bla bla bla.

- Certo che hai una parlantina...! - sbotto, senza neanche accorgermene e mi porto subito la mano alla bocca per poi metterla davanti a me, per scusarmi - Scusa, non volevo, è solo che... Ehm, comunque, io sono Sean. Loro sono John, Finn e Robert e loro Megan, Phoebe e Tayla...dato che, sai? Non ci conosciamo...

- Ciao, ragazzi! Come state? - dice a gran voce e sorridente per poi avvicinarsi al mio orecchio e sussurrare: - Veramente, loro, li conoscevo già.

- Come? - quasi grido.

- Sean, fattene una ragione, sei l'unico asociale della scuola! - mi prende in giro Finn, facendo scoppiare tutti a ridere, tranne me.


Arrivati ad Hogsmeade, non faccio caso a dove vada Rose e seguo gli altri verso le carrozze.

- Carina, la Weasley, non trovi? - mi chiede John, prima di scendere.

- Eh?!

Scoppia a ridere e mi spinge verso l'entrata: - Dài, Dunn, andiamo, prima che ci perdiamo il discorso e il banchetto! Ti rendi conto che si tratta del nostro quinto primo giorno ad Hogwarts? Non è super-eccitante? - mi domanda, fingendo un espressione estasiata e saltandomi addosso.

- Già, come no... - sibilo, trattenendo le imprecazioni per me: quel cretino mi ha pestato il piede!




Ciao a tutti! Questa è la mia prima fanfiction su Harry Potter su un sito web ed è la prima che faccio leggere a qualcuno, quindi siate buoni e caritatevoli, vi prego...anzi, no, siate dei Mangiamorte spietati e senza scrupoli e riempitemi di critiche perché, se ci fosse qualcosa che non andasse, lo vorrei sapere subito, in modo da rimediare e, in qualche modo, recuperare ^^' Quindi, che dire? Cercate di scrivermi qualche recensione e consigliatemi il più possibile, grazie mille! :)

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Capitolo 2
*** Ma perché io? ***


Capitolo 2

Ma perché io?

 

- La finisci, d'ingozzarti, Megan?

- La finisci, di farti i fattacci miei, Tayla?

- La finisci...?

- La finite di parlare?! Sto cercando di studiare!

- Siamo al primo giorno di lezioni, Sean. Cosa potresti mai studiare il primo giorno di lezione?! - sbraita.

- Oh, Tayla, tu sottovaluti Sean... Dà retta alla saggia e cara Megan, starà studiando il programma dell'anno prossimo.

A volte, mi trattengo a stento dal cruciare le mie amiche, poi mi ricordo che sono amiche e, soprattutto, che sarebbe illegale e le lascio perdere.

- Abbiamo capito, sarà meglio che vada. Ci vediamo dopo. - bevo un sorso di succo di zucca, prendo il libro di Incantesimi e esco dalla Sala Grande.

Faccio a malapena due passi prima di sentire una mano sul mio braccio prendermi e strattonarmi verso la parte opposta del corridoio: - Hey, non andavo da quella parte! - sbotto, prima di notare che Rose Weasley era la persona che mi stava trascinando via - Tu?! Che cosa vuoi? Fermati!

- Te lo spiegherò dopo, ora seguimi.

- Tu sei pazza. - sussurro tra me e me.

- Ti ho sentito. - si ferma e mi copro la faccia col libro, temendo uno schiaffo, ma lei, togliendomelo dalle mani, dice semplicemente: - Che fai? Mi serve un favore.

- Da me?

- No, da quel ragazzo lì dietro di te. - instintivamente mi volto, per poi capire di essere stato preso in giro e, se questo non bastasse, mi sento colpire la spalla col mio stesso libro.

- Hey! Sarebbe questo il favore che mi devi chiedere?

- No...ovviamente. Mi servono ripetizioni.

- E mi hai portato qui per chiedermi ripetizioni?!

- Non posso farmi vedere da mio fratello e dai miei cugini, me lo rinfaccerebbero a vita, non lo capisci?!

- Ma tu non eri la genietta della famiglia?

- Un tempo, forse, ma l'anno scorso ho avuto...dei problemi e i miei genitori mi hanno costretta a prendere ripetizioni da qualcuno, una volta arrivata ad Hogwarts, e mi sembravi la scelta più giusta. Tutti sanno che hai la media più alta del nostro anno.

Problemi? Sbaciucchiare Malfoy non lo chiamerei un problema.

- E, sentiamo, cosa otterrei in cambio?

- In cambio?

- Già, come temevo... - mi volto e mi incammino - Non perderò tempo con i G.U.F.O. che si avvicinano. Ci vediamo. - grido, ma poi mi sento prendere un'altra volta e, proprio mentre mi fa girare verso di lei, le dico: - È inutile, non mi convinc...

Mi chiamo Sean Dunn. Ho 15 anni e sono stato appena baciato da Rose Weasley.

Davvero pensa di convincermi così? Beh, forse...no, no, Sean, no.

- Cosa...?

- Oggi pomeriggio, alle 7, in biblioteca. - fa per andarsene, quando si riavvicina - Ah, ripetiamo Trasfigurazione, ricordatelo. Ciao.

- Okay... - non faccio in tempo a dirlo che lei scompare e viene sostituita da una marea di studenti sorridenti e di fretta, tra cui Megan e Finn.

- Hey, ma tu non eri già andato via? - mi chiede lei.

- Ehm, sì, stavo tornando a prendervi... Andiamo?

- Certo, andiamo. - risponde lui, mettendole un braccio intorno alle spalle.

Mi chiamo Sean Dunn. Ho 15 anni, sono stato appena baciato da Rose Weasley e ora sto facendo da terzo incomodo. E penso che dovrei smetterla di chiamarla per nome e cognome, lei è Rose e io le farò ripetizioni.

Che Merlino mi aiuti!

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Capitolo 3
*** Mai e poi mai. ***


Capitolo 3

Mai e poi mai.


- Per l'ennesima volta, Rose, l'incantesimo Reducio è ben diverso dal Reducto... - sospiro e continuo: - Il primo serve a rimpicciolire qualcosa, l'altro a distruggerla.

È quasi un mese che continuiamo con queste lezioni, ma, a volte, Rose non riesce proprio a concentrarsi, rifiutandosi, quindi, di capire qualsiasi cosa.

- Giusto... - sbadiglia.

- Dài, si è fatto tardi, oggi... Ehm, ci vediamo domani, okay?

- No, ti prego, devo riuscire a recuperare almeno questo capitolo di Incantesimi!

- Okay, ma poi andiamo via di qui. La biblioteca è inquietante, a quest'ora.

- Non è la prima volta che ci veniamo...

- Sì, ma è la prima volta che c'è un temporale fuori! - indico una finestra dietro di noi - Comunque, dicevamo...

- Come mai non sei Prefetto?

- Non lo so. - rispondo secco - Allora, quindi, a cosa ser...? - mi blocca ancora una volta.

- Non ci credo! Su! Sei lo studente con la media più alta del nostro anno e la Preside non ti ha nominato Prefetto?!

- Non mi va di parlarne, Weasley, davvero.

- Weasley? - sembra offesa. Non la chiamavo per cognome da settimane, ormai. Dopo un secondo, prima che io possa ribattere, abbassa lo sguardo e dice: - Reducio per rimpicciolire, Reducto per distruggere. - sbatte il libro per chiuderlo e fa per alzarsi.

- Alla solita ora, domani? - chiedo velocemente, prima che vada via.

- Sì. - sbotta e si affretta a raggiungere l'uscita, senza salutarmi né voltarsi indietro.

Prendo la mia roba, un po' infastidito dal suo comportamento ma anche un po' pervaso dai sensi di colpa, e faccio per andar via, quando sento un rumore subito sovrastato da un tuono. Mi guardo intorno velocemente, voltando la testa con piccoli scatti, per poi correre via.

No, Grifondoro non è decisamente la mia casa e il coraggio non è stato mai il mio forte, forse è proprio per questo che non ho accettato di diventare Prefetto dei Tassorosso: troppe responsabilità e troppa poca autostima per riuscire a mantenerle, a portarle avanti... I miei genitori adottivi non furono molto contenti, quando arrivò la lettera e io risposi dicendo che non avrei accettato quel ruolo, ma, dopotutto, non posso fare sempre ciò che gli altri vogliono, sia se si tratta della Preside sia se sono i miei genitori a desiderarlo.

Sì, infondo, è come se fossero i miei veri genitori: ci tengono davvero a me, come se fossi sangue del loro sangue e farebbero di tutto pur di vedermi felice. Mi hanno salvato la vita e non solo una volta.

 

 

Quando, la mattina dopo, mi sveglio, mi accorgo di essere cosi stanco che comincio a dubitare del fatto che, quello che ho sognato, sia solo un sogno; la Foresta Proibita - luogo a me sconosciuto e che spero resti tale - al tramonto ed io che correvo tra gli alberi, cercando di seminare il mio inseguitore: è questo l'incubo che mi ha fatto svegliare più di una volta e che ha continuato a tormentarmi durante la notte.

Una volta uscito dalla Sala Comune, mi dirigo verso la Sala Grande per la colazione e, quando incrocio lo sguardo di Rose, mi ricordo in tempo che nessuno sa che ci conosciamo e abbasso la mano che ho sollevato per salutarla. Non so come, ma lei se ne accorge e, dopo aver sgranato gli occhi, abbassa lo sguardo e fa per sedersi al tavolo della sua Casa, quando, ad un tratto, la vedo alzare il capo e voltarsi verso di me, con fare deciso.

Si avvicina sempre di più al mio tavolo, alla panca di fronte a me, a me.

- Ciao, Sean! - dice a gran voce e con un sorriso smagliante, facendosi sentire da tutti e facendomi sbiancare.

- Ciao, Rose... - riesco a dire, anche se pur sempre balbettando.

- Allora? Oggi ci vediamo un po' prima? Sai? Ho del sonno arretrato e non vorrei andare a dormire tardi anche stanotte... Ti va bene alle sette in biblioteca? Proprio come facevamo all'inizio.

È una mia impressione o la sua voce è sempre più alta?

- Certo. - e, a quanto pare, la mia è sempre più bassa.

- Perfetto! A dopo, allora. - va via e, una volta seduta, si rigira e mi chiama gridando e facendo girare alcuni verso di lei e altri verso di me: - Sean! Mi raccomando! Divinazione!

Punto lo sguardo verso il mio piatto e, con una mano, mi copro almeno un lato della mia faccia, quello che mi sembra essere il più caldo e, sicuramente, anche il più rosso.

Finisco velocemente la mia colazione e, prima di uscire, mi dirigo verso Rose, mi abbasso verso il suo orecchio e le sussurro, imbarazzato, ma pur sempre cercando di sembrare deciso: - Dobbiamo parlare. Ora.

Mi segue in silenzio e, una volta fuori, mi volto verso di lei e inizio a domandarle: - Ma che ti è successo? Sei impazzita, per caso? Prima mi dici che incontrarci così presto avrebbe fatto insospettire la gente e ora mi parli davanti a tutta la scuola? Tu hai qualche serio problema, Weasley!

- Tu avrai dei seri problemi se mi continuerai a chiamare per cognome, Sean! - mi grida in faccia.

- Scusami... - dico, abbassando la voce e cercando di essere il più convincente possibile, ma poi aggrotto le sopracciglia e ritorno sulla difensiva - Comunque, cosa ti è successo? Cosa ti ha fatto cambiare idea così velocemente?

- È che sono stanca...nel vero senso della parola! Sono stanca perché non dormo, perché passo ore sui libri senza risultati, perché devo nascondere tutto a tutti, perché la mia famiglia comincia a chiedermi perché io torni così tardi e perché comincia a sospettare che io stia con Malfory, perché...perché...

- Okay, credo possa bastare... - le poggio una mano sulla spalla destra ma lei la toglie e mi abbraccia, bagnandomi leggermente il petto con le sue lacrime.

Non so che fare, dire o pensare, addirittura. Così mi lascio trasportare dalla situazione e comincio ad accarezzarle i capelli con una mano e la schiena con l'altra, tentando di consolarla, aggiungendoci anche qualche "Sstt..." per zittire i suoi singhiozzi.

- Mi aiuterai, vero?

- Ovvio che sì. - le rispondo, sincero.

- Non mi abbandonerai anche tu, vero? - chiede, più insicura, questa volta, lasciandomi per un attimo spiazzato.

- Mai e poi mai, stanne certa.

- Grazie. - e mi stringe più forte, terminando finalmente di piangere.

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