Verso Zanarkand

di crimsontriforce
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Yocun e guardiana: A Glimpse in time ***
Capitolo 2: *** Braska e Auron: Necessità ***
Capitolo 3: *** Braska e Yocun's Final Aeon: Espiazione (così morì Sin) ***
Capitolo 4: *** Auron: Stasi forzata ***
Capitolo 5: *** Lulu e Yuna: Successo personale ***
Capitolo 6: *** Bahamut e tutta la cumpa: Primo passo verso il giorno ***
Capitolo 7: *** Auron: Nessun piano ***
Capitolo 8: *** Omega: Spirale discendente ***
Capitolo 9: *** Tidus: Campanellina ***
Capitolo 10: *** Braska e sua moglie: All'Ovest, sotto le stelle ***
Capitolo 11: *** Bahamut e Yunalesca: Alleati troppo vecchi ***
Capitolo 12: *** Yunalesca e Yuna: Attraverso i secoli, un paragone ***
Capitolo 13: *** Auron: Macchia rossa sugli spalti ***
Capitolo 14: *** Yunalesca: Su un campo fiorito di spuma ***
Capitolo 15: *** Ronso e Yocun: Testimoni costanti del mistero ***
Capitolo 16: *** Braska e sua moglie: Bewwy? ***
Capitolo 17: *** Sorpresa ma anche no: 0/0/0000 ***
Capitolo 18: *** Auron: A differenza zero ***



Capitolo 1
*** Yocun e guardiana: A Glimpse in time ***








Speravo di poterla togliere da prima drabble della serie (non è particolarmente significativa rispetto alle seguenti) ma... pare di no. Lettore random che passi da questo primo capitolo, se ti va di fare invece un salto al quarto, o settimo, o terzo... u_u








A glimpse in time










"Dicono che dietro ogni Evocatore che parte in pellegrinaggio ci sia una tragedia – e così per ogni Guardiano che li accompagna."
"Dicono questo, milady?"
"Dicono questo", disse Lady Yocun, forte e serena, osservando il tramonto di fuoco della sua terra natia.
"Che li si faccia tacere, dunque! Non una voce si levi contro il sacro viaggio. È… irrispettoso."
"Io penso invece che la gente semplice ci capisca meglio di quanto vogliamo credere. Conosco i miei dolori, li osservo e li rispetto, ma non so abbastanza di te, coraggiosa Eldena. Perché mi onori seguendomi fino alla morte?"

Eldena si limitò a un sorriso, mesto, rassegnato, non dissimile da quello che ogni Guardiano ha rivolto almeno una volta al suo protetto sin dalla notte dei tempi. Più personale. L’elmo le nascondeva gli occhi, ma non serviva altro.

"Sa già tutto quello che deve sapere, mia signora", avrebbe voluto dire, invece indicò a nord, oltre i monti, Zanarkand, e restarono così, sedute sul molo, finchè calò la notte.



Fine





Lady Yocun fu prima Crusader e poi High Summoner, la quarta dopo Lady Yunalesca. La sua unica Guardiana resta innominata nel gioco. Possano riposare nel Farplane assieme a tutti gli spiriti nobili della storia di Spira.
Una delle mie prime drabble, ancora non a cento parole precise.

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Capitolo 2
*** Braska e Auron: Necessità ***


Anche ammesso che si trovi il coraggio di partire, non è facile proseguire un Pellegrinaggio. Forse domani...

Necessità



“Gli spiriti dei morti sono in pace. Forse, un domani, questa città ritornerà a vivere…”
Il tono del guardiano voleva essere consolatorio, ma Braska era troppo arrabbiato e stanco per concedersi di ascoltarlo. Durante un attacco improvviso di Sin, l’Evocatore, pur con tutta la sua magia, aveva potuto solo danzare, danzare e consegnare alle vittime il giusto riposo: un’altra sconfitta.
“Mio Lord.”
“Lo vedi.”
“Lo vedo. Ma continuo a pensare che… dovremmo… fermarci.”, concluse addolorato. Qualcun altro, per Yevon, chiunque… non lui.
“Auron. Rassegnati. Domani, forse, tutto questo non sarà più necessario. Ma oggi… è l’unica possibilità che abbiamo.”
Proseguirono.



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Capitolo 3
*** Braska e Yocun's Final Aeon: Espiazione (così morì Sin) ***


Espiazione (Così morì Sin)


Quanta luce, fu la prima cosa che pensò. Le sembrava di aver riaperto gli occhi dopo un secolo di tenebra.

“Madamigella, permette?”
Un uomo sulla trentina, gentile e di bell’aspetto, le porgeva un braccio per rialzarsi. Accettò l’aiuto, grata. Le sembrava di ricordarlo, come qualcuno che avesse osservato a lungo, sperando così fortemente in quell’incontro…
“Cosa…?”
“Abbiamo fatto quel che dovevamo”, rispose, con un’ombra di malinconia a incrinare il sorriso. “Ti va una passeggiata?”
Si inoltrarono a braccetto nel prato fiorito, sereni, morti, ridendo di inezie e ricordi.


Nella Piana, solo un cadavere e un Guardiano piangente a testimonianza dell’accaduto.








***

"Chissà com'era il precedente Sin", mi chiedevo scrivendo della morte di Braska (domande allegre per argomenti allegri, al solito...). "No, un secondo", mi sono risposta, "ma io lo so com'era il precedente Sin, anzi la precedente Sin... era l'unica guardiana di Yocun, non c'è da sbagliarsi!" Che, nel suo piccolo, adoro. Eccola qui, per chi se la fosse persa per strada (a 11.42)
Allora mi è venuta un'immagine estremamente nitida e paciosa di lei e Braska - lui appena morto, lei appena liberata da cent'anni di costrizione - a braccetto all'entrata del Farplane. Ho piantato giù tutto e mi sono messa a scriverla. L'idea originaria era un pelo più ampia ma le 100 parole non perdonano... ho tagliato in modo da poter espandere in una successiva drabble, se sarà il caso.



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Capitolo 4
*** Auron: Stasi forzata ***













Stasi forzata




Alle pendici del Gagazet? Acuto, Jecht. Molto acuto. Te ne rendo atto.

Auron si lasciò cadere sulla terra dura, sopraffatto dalle sensazioni del suo mondo natio. L'aveva portato a lungo nei ricordi – ogni rovina, ogni sasso incontrato lungo il pellegrinaggio, il colore del cielo – onorandolo per quello che pensava che fosse: un ricordo, appunto.
Aprendo gli occhi aveva ritrovato ogni rovina, ogni sasso, lo stesso identico dannato cielo.

Grazie a Yevon, comprese veramente per la prima volta.

Passò una mano fra i capelli ingrigiti; si chiese chi fosse veramente morto e lasciò che la sua risata roca riempisse la valle.









***

"Grazie a Yevon" è da intendersi come gioco di parole sulla forma di saluto e su "grazie a" nel senso di "a causa di", spero sia chiaro. Purtroppo mi viene difficile esplicitarlo all'interno delle cento parole. >_<
Poi, la parte sulle pendici del Gagazet è perché lì è morto e lì immagino che venga depositato da Sin, con l'idea di dargli una seconda vita di sorta. Ah, sono fermamente convinta che Tidus a Baaj sia un vago errore di calcolo e che l'intento fosse Besaid, per via di Yuna. Chissà se Jecht aveva compreso più di quanto avesse fatto Auron le potenzialità di finire per sempre la spirale. Auron certamente no, è evidente dallo script che si è arreso. Sta solo guidando un ennesimo evocatore al macello. Ma Jecht... mah, mah. Io un po' ci credo, o non penso che avrebbe richiamato Tidus (Yuna era perfettamente in grado di farcela da sola, in fondo). Da approfondire...

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Capitolo 5
*** Lulu e Yuna: Successo personale ***


Doppia drabble, stavolta. 200 parole secche, qualche cintura d'avanzo e un ananas che fa la sua comparsata d'ufficio.







Successo personale




Certi giorni, Lulu odiava l'ultimo Alto Evocatore. Gli era grata, come chiunque altro; razionalmente riconosceva quello che aveva donato a tutti loro, come evocatore e come persona, anche quando la sua fede faticava ad accettarlo.
Se non fosse mai esistito, però, Yuna sarebbe veramente stata sua sorella. Il che non avrebbe cambiato proprio nulla, fra loro: erano sorelle da dieci anni e piuttosto brave ad esserlo. Ma, dalle genti che avrebbero incontrato, la nuova evocatrice sarebbe stata salutata per quello che era: determinata, forte, di una bellezza semplice e onesta. Qualcuno avrebbe visto oltre e notato la sua serietà innata, che mal si accompagnava all'ingenuità che ancora la caratterizzava. Qualcuno altro ancora. Yuna sarebbe stata Yuna, splendida e unica, non l'appendice scontata del passato che tutti vedevano alla meta prima ancora che lasciasse Besaid.

Una ragazza qualunque, scortata da una guardiana fallita, un blitzer di non maggior successo e un Ronso esiliato? Sconfiggere Sin sarebbe stato un miracolo, giustamente celebrato come tale.
Dalla figlia di Lord Braska invece non si pretendeva nulla di meno.

Era ingiusto.
Finché questo dava loro speranza, però, non era suo compito intervenire.
Poteva solo guidare, sostenere, proteggere la sua sorellina che andava incontro alla morte.







***
Nata dalla netta percezione (scrivendo Gradi di solitudine, qui) di quanto mi dia sui nervi il voltafaccia Yevonita nei confronti di Braska. >:| "Prima lo scomunico, poi visto che mi ha tolto le castagne dal fuoco diventa buono e santo... ma io non cambio di una virgola le mie posizioni". Eccerto. Typical Yevon. Tanto buono e tanto santo (e qui la pianto di fangirlare Braska e torno al punto attuale XD) che per il sangue del suo sangue sconfiggere Sin sarà una passeggiatina... =/ Fra questo (che emerge un po' da un dialogo con Dona e un po' da varie conversazioni secondarissime, che però contribuiscono a fare atmosfera come e più della trama principale) e la disarmante facilità del gioco, ho l'impressione che l'impatto emotivo del pellegrinaggio sia trasmesso molto peggio di quanto avrebbero potuto fare. E Lulu... beh, Lu mi sembrava il punto di vista migliore per passare il concetto, oltre al fatto che nel dipingerla algida e tutta d'un pezzo si perde spesso di vista il suo lato chioccia, che pure esiste, e ci tenevo a riequilibrare un po' l'equazione.^^

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Capitolo 6
*** Bahamut e tutta la cumpa: Primo passo verso il giorno ***


Nuova doppia drabble, forse pioniera di un tema che mi piacerebbe esplorare ancora a lungo. Ma sono così tanti gli aspetti interessanti di FFX, andrei avanti all'infinito!







Primo passo verso il giorno





“Per mille anni abbiamo vissuto nel ricordo.
Per mille anni, dall'alto dei nostri seggi nella notte illuminata del Nord, abbiamo cullato un'illusione proteggendola dalle crudeltà del mondo, che le nostre vite non toccano che di sfuggita quando il sogno eterno si unisce a quello effimero degli uomini.
Mai più.
Oggi, uno dei nostri figli adorati è il nuovo Sin: oggi, scopriamo imperfetto un paradiso che marcisce sotto i nostri occhi sgomenti, non avvezzi al brutto e al nuovo.
Mai più!
Fratelli miei – Shiva la compassionevole, dolente Anima ultima della nostra schiatta, valoroso Yojimbo, Valefor dell'eco, possente Ifrit, Ixion il cauto, e Sorelle al cui cospetto io stesso m'inchino – Fratelli! Per il potere di cui mi avete investito io vi dico che oggi... oggi è il giorno del cambiamento. Il sogno finirà, insieme apriremo gli occhi e ci dissolveremo infine nel cielo e nel mare di Spira, donandole la speranza che troppo a lungo abbiamo trattenuto nelle nostre mani. Oggi, il canto che intoniamo torna ad essere un inno di sfida verso Bevelle e le sue bugie.”

Mormorio d'approvazione sommessa. Il lutto pesava sui loro sogni.

Bahamut li congedò e camminò ancora a lungo, non visto, per le vie di Zanarkand.









***
Povero Jecht. E povere Fayth. Oh beh. Avevo sempre sostenuto che Jecht fosse stato il vero punto di svolta della millenaria vicenda, vedasi Nel cerchio, un inizio per conferma. Leggere sull'Ultimania che lo è per davvero e in modo più profondo di quanto pensassi (anche se forse non teatrale come l'ho reso qui sopra, il concetto è quello) è stato esaltante.
Riadattamento della mia scenetta a Riminicomix 2008, monologo come Fayth of Bahamut, proprio lui, dopo soli sei anni ce l'ho fatta a cosplayarlo. Mi sono imparpigliata e commossa sul palco, ma in qualche modo l'ho detta^^; Più Eoni nel fandom! è_é

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Capitolo 7
*** Auron: Nessun piano ***


Ritorno alle drabble vere e proprie! Ispirata dalla massiccia dose di Auron che ho testé scritto e pubblicherò a breve, dal mistico programmino FFX Model Viewer che me lo fa finalmente fangirlare in tutte le inquadrature (non bastassero le action figure...) e da, beh, qui XD






Nessun piano



Potrebbe dirglielo. La morte gli ha tolto molto, in fondo, ma non la parola – anzi.
“È un'inutile bugia” basterebbe. Non tanto più di quel “Sin è Jecht” che quasi s'è sorpreso di sentirsi in bocca così presto (non solo Yuna deve rafforzarsi sul sentiero, prima di affrontare Zanarkand), ma abbastanza da alzare nuove possibilità contro l'eterna spirale. Tidus tenterebbe tutto subito, con la bambina Al Bhed sua portabandiera. Davanti alle verità di Yevon, forse, anche gli altri...

Ma combattere significherebbe necessariamente ricominciare a sperare.
E la speranza è qualcosa che un Guardiano Leggendario depone sulla tomba del suo primo evocatore.








***
Palesemente partita dall'ultima frase. Che ancora oggi non so quanto sia vera, ma è verosimile e comunque suona bene e parla di Braska... Vostro Onore, l'imputato confonde l'accusa, nel filmato iniziale fa lo sgargiante che ha capito che Jecht ha capito che le Fayth hanno capito che mio nonno ha capito, poi quando lo ritrovi boh? Si smoscia? Non un avvertimento, 'she is waiting', 'would that have stopped you from coming' eccetera... Auron da che parte stai, la vuoi far fini' 'sta spirale di morte o ti sei arreso al ciclo? Da Yunalesca in poi si sveglia, 'die and be free of pain or live and fight your sorrow' yada yada, ma prima per me resta un enigma. ò_o Pareri?

Il titolo si rifà al famoso piano – famoso per me, almeno XD – discusso da Auron e Jecht nella cutscene di Zanarkand che si conclude con quel bellissimo “I'll think of something, I promise” del secondo. *sniffle* E, ehi, portare a Spira il suo legame umano più forte per farsi uccidere per me è un piano, credo sia voluto anche al di fuori di quell'altro *sob* 'He wanted you to have a shot at life' eccetera. Go Jecht go! Auron, per contro...

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Capitolo 8
*** Omega: Spirale discendente ***


Segue e completa Idee sulla sabbia. Doppia drabble perché una Weapon intera è troppo grossa per stare in cento parole '_'






Spirale discendente


Continuò a tracciare quelle idee, scavando nel suo nuovo corpo, nell'isola su cui l'avevano lasciato, in tutti gli spiriti deboli che l'abitavano. Ne incise di sempre più ardite, vincenti, furiose infine, quando ebbe discorso a lungo con Sin, sentito il suo dolore e compreso l'altra metà del grande disegno in cui non c'era vita se non quella illusoria, fuori dalla portata della gente comune. Fece sue le luci fatue che il Distruttore aveva lasciato, come uno strascico, al suo passaggio. Inventò nomi nuovi per un'ingiustizia che sentiva tutta sulle sue spalle e le rese larghe abbastanza per reggerla, si intagliò quelle parole sulle gambe e sulla schiena, espandendosi in nuove forme e poi artigli e zanne e spirali contorte in foggia d'ali: dello sdegno fece un'arma, e vi si smarrì.

Passarono i secoli, Spira non cambiò. Nessuno aveva più idee da disegnare sulla sabbia.

Infine si confrontò con un sogno che era stato il suo – uno dei suoi – e lo vide vitale e splendente e se ne lasciò conquistare.
Nella morte si lasciò alle spalle tutto tranne il suo amore per Spira, che era sempre forte come quello per una sorella, o una madre, e tornò a sperare.

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Capitolo 9
*** Tidus: Campanellina ***



Campanellina



“Davvero? Cioè non mi pigli in giro? I Bevelle Bells?” Rise. Forte. “E dimmi, i tifosi non si sono mai visti perché vanno tutti allo stadio con un sacchetto in testa per la vergogna? Lo farei anch'io, se...”
Lo sguardo spiritato di Wakka non lo scompose: poteva aver dimenticato qualcosa, aver visto passare qualcuno famoso, insomma cose da Wakka. Una schiarita di gola di Auron, invece, lo riportò all'ordine in tempo per sentire uno scalpiccio stizzito di stivali scomparire dal corridoio.
“Tidus. Ti ha mai raccontato Yuna...”, scandì truce, alimentando il suo nascente terrore, “...della sua infanzia?”
















Giurin giuretta, in basso a destra! *va a rotolarsi di risate altrove* La nazionale di Città del Vaticano, sono... gli Yocun Nomads lì a fianco (la squadra Crusader) sono molto più dignitosi!
E sì, Yuna è di Bevelle e non se ne fa mistero.

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Capitolo 10
*** Braska e sua moglie: All'Ovest, sotto le stelle ***


Per il contest "100 words to say I love you" di Poumpoumpourin e per il challenge special di it100! Ero partita con serissime intenzioni di scrivere Tidus/Yuna, poi beh...







All'Ovest, sotto le stelle



“Andiamo, allora. Dove ci porterà il vento.” Affondò la mano nella sabbia. Rialzandola, la fiaccola sotto cui sedevano illuminò i granelli che sfuggivano lontano.
Una fuga d'amore? Come due ragazzini?”
“Non
fuga.” Braska si voltò, regalandole un sorriso aperto e totale. “Un principio! Portiamo un'idea nuova fra le persone, un'idea di comunione.”
“Parli come un sacerdote.”
“Te ne sorprendi?”
Risero assieme.

“Capiranno?”
“Mai. Ma almeno uno vedrà che un velo di stupidità si è sollevato dalle sue genti...”
“Potrei credere a questo tuo dio.” Si alzò, offrendogli la mano. “Andiamo, amore mio. Saremo la fiaccola sotto la notte di Yevon.”












Braska è meraviglioso. Sua moglie è meravigliosa per... per proprietà transitiva >_<
Comunque. Quando l'unione dei due piccioncini venne resa nota, Braska venne scomunicato e l'innominata moglie Al Bhed cacciata di casa. Mister “Faccio-comunque-il-cappio-che-mi-pare” Braska non si scompose e misero su casa a Bevelle sotto il naso di tutti, ma Spira non capì e gli Al Bhed continuarono a venire ostracizzati fino alla Calma Eterna. Nemmeno Yevon capì – a lui però, in tutta onestà, non fregava poi molto...
Mi piace pensare che la scelta di uscire allo scoperto sia stata loro, 'making a statement' nei confronti delle loro società, come Braska fece anche in seguito diventando evocatore e prendendo altri due emarginati come guardiani.



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Capitolo 11
*** Bahamut e Yunalesca: Alleati troppo vecchi ***



Stavo passando un metaforico piumino sulla scaletta della mia fanfic per il Big Bang e ne è uscito un dust bunny (che suona sospettosamente simile a un plot bunny, se uno ci pensa) “ZOMG Y+B ex-partners in crime??!11”, da cui si è evoluta questa drabble. Grazie, scaletta del Big Bang! Also "Valore", nel senso di valori assegnati da persone differenti a cose differenti, @it100.







Alleati troppo vecchi



(otto anni alla Calma Eterna)

La colonna caduta del vecchio stadio fornisce a stento posto per due. Il bambino si stringe a un'estremità, scomparendo sotto il cappuccio per proteggere gli occhi feriti dal tramonto riflesso sull'oceano. La donna non si siede. Resta in piedi alle sue spalle, scrutando la figuretta scura viola e d'oro che ha scoperto a passeggiare ai confini del suo regno. I suoi capelli strisciano come serpenti verso il cuore della città, mossi da una brezza irreale.
“Cammini spesso in questa tomba, di recente.”
“Ho sognato a lungo. Mi assicuro di non dimenticare le forme della realtà.”
Troppo a lungo, ma non può dirlo ad alta voce. Spegnerà le luci dell'altra Zanarkand di nascosto, una per una fino al buio prima dell'alba. Questa penitenza è l'inizio.
“Realtà? Che peso può avere, questa realtà? Parlami del sogno vivente. Per il nostro patto, raccontami lo splendore della nostra città che prospera oltre l'orizzonte, il legame che ci unisce attraverso un millennio. Vieni. Camminiamo insieme.”
“Patto da evocatore?”
“Da semplice alleato”, sibila.
“Camminiamo insieme”, acconsente Bahamut inoltrandosi nelle rovine della sua patria morta, un passo davanti all'altro lungo una linea sottile di tradimento.















Non avevo mai pensato che il voltafaccia delle Fayth fosse sì nei confronti di Bevelle (branco di tonti, non si sono accorti di nulla, ma vabbe' è normale), ma anche di Yunalesca che è la mastermind dell'intera baracca... e che in quanto evocatrice di vecchio pelo ha quasi sicuramente stretto patti con tutti gli Eoni della vecchia Zanarkand, quindi li conosce di persona. ...cheffigata! E niente, un piccolo momento di sfiducia reciproca me lo sono immaginato così, con lei che tenta di bullarlo, in virtù di mille anni di associazione a delinquere, per assicurarsi che la pensi sempre allo stesso modo e lui che fa muro di gomma (talento naturale, eh uomo? =_=) e si tiene i suoi nuovi segretucci.

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Capitolo 12
*** Yunalesca e Yuna: Attraverso i secoli, un paragone ***


[Piccola novità: nelle lunghe sere autunnali senza internet e in sclero da tesi, e negli ancor più lunghi viaggi in treno con l'attention span di un puntaspilli, ho collezionato drabbline su FFX come se non ci fosse un domani. Sono così rilassanti! Al momento ne ho, uhm, cinque e la sesta è in arrivo. Quindi! Verso Zanarkand aggiornerà a cadenza settimanale (di lunedì o martedì) a partire da oggi e fino a quando non avrò smaltito il malloppo.]

Non ho potuto presenziare alla Notte bianca di Maridichallenge causa mancanza internet ma quando, pochi giorni prima, è comparso il regolamento, fra gli esempi di prompt figurava “Yuna, Yunalesca” e beh, rules!fill dando finalmente corpo a una vecchia idea:





Le era stata imposta un'eredità preziosa.


Attraverso i secoli, un paragone



Yunalesca li accolse con un cenno di assenso. La bambina evocatrice portava le sue prime sillabe impresse come una benedizione: spiccando su quel mondo vacuo di deboli e indecisi, dominava la stanza con l'intensità della sua determinazione (per contro notò a stento il vecchio guardiano, poco più di un sassolino nella lenta deriva della sua esistenza).
Cercò il suo sguardo, che non vacillava, e vi ritrovò se stessa. Una donna forte com'era stata lei in vita, che aveva inseguito le origini del suo nome dapprima nel profondo dei templi, immergendosi in quell'Arte che Yunalesca aveva tramandato ai folli di Bevelle, poi senza passi falsi fino a Zanarkand. Annuì, benevola. Quella bambina portava il suo nome e le succedeva e come lei non avrebbe fallito: glielo leggeva negli occhi, il suo sacrificio avrebbe fatto risplendere Spira di speranza. Suo padre aveva scelto bene.

Allungò una mano in segno di sorellanza verso quella figlia lontana.
“Chi sceglierai?”















(sì, il titolo è una trollata sempre nella stessa direzione, bite me, continuo a non amare particolarmente Yunalesca ma stocavolo, Lenne per paragone può solo uggiolare in un angolino e me la fa stare simpatica per confronto) (e vogliamo discutere di statura caratteriale? *_* Ok, una è una psicopatica genocida, l'altra però si è innamorata di uno psicopatico genocida, che non è tanto meglio, e viene pure presentata come una figura del tutto positiva)

E, @sony1987: sìsìsì assolutamente! È tutto quel che volevo trasmettere, nei minimi dettagli! :D Grazie del rimpallo di idee, è sempre piacevolissimo!

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Capitolo 13
*** Auron: Macchia rossa sugli spalti ***


Per Loveless che è tanto cara e sta giocando a FFX e dopo copioso sudore e sangue ha battuto quei cafonazzi dei Goers e questo merita una celebrazione mirata e senza spoiler oltre la Highroad. :] E visto che le sta piacendo tanto tanto Auron (come al mondo intero che ha giocato all'episodio tranne che al mio ex, d'altronde, ma comunque XD)...




Non si sarebbe mai abbassato a comprare un abbonamento se non fosse stato il modo più rapido per ritrovare Tidus. Davvero.



Macchia rossa sugli spalti



Auron tornò ad accomodarsi sugli spalti, marcando il territorio con i gomiti saldamente piantati sui divisori e le gambe distese, stivaloni lucidi scintillanti sotto il sole di Luca. La sistemazione non sarebbe stata tragica – non quanto aveva temuto – se solo non avesse implicato ore e ore di immersione forzata in una folla sudata e urlante. Bloccò i tifosi dalla sua attenzione cosciente e tornò a concentrarsi sulle partite. Il giro di eliminatorie era quasi concluso.
I Bevelle Bells erano, come di regola, già fuori e Braska, se per un miracolo innominato fosse stato al suo fianco, avrebbe scosso la testa in un disappunto caricaturale. Auron si maledisse per sentirsi ancora addosso un'eco di quelle risate e per aver davvero sperato, vedendoli giocare, in qualcosa di puerile come un goal. Ne sarebbero serviti almeno cinque, in verità, d'altronde erano contro i campioni in carica, ma gli era stato insegnato da un'autorità competente che il tifo non conosce logica. Solo “competente”? La migliore, ribatté un'eco dei suoi ricordi.
Terminate le semifinali senza trovare traccia del suo obiettivo, si chiese quanta altra nostalgia l'avesse in realtà spinto a seguire un piano che, nelle intenzioni, doveva essere dettato da pura razionalità. Il modo migliore per ritrovare un blitzer? Allo stadio – nello stadio, salvo che tutte le squadre avevano ormai sfilato due volte e Tidus proprio non era comparso.
Eppure: Aurochs contro Goers, fischio d'inizio e primo goal senza soluzione di continuità e Auron riconobbe la sagoma guizzante che gesticolava al pubblico prima ancora che i commentatori lo presentassero come la new entry dei brocchi di Besaid. Che avevano ripreso possesso di palla. Un'altra azione offensiva, i Goers spiazzati e alle strette.
Non guardare a me per il merito. Ma hai visto, Jecht? Tuo figlio è diventato una star.

Tempo di tornare a rispettare le sue due promesse, ma non prima di osservare con un ghigno di approvazione come il figlio del blitzer più spaccone della millenaria storia di Zanarkand dimostrasse di essere un campione nel cedere il posto al legittimo capitano e osservare tranquillo dalla panchina la sua squadra prendere coraggio e conquistare la coppa con le proprie forze.
Si distese sullo schienale, alzando gli occhiali e puntando lo sguardo al cielo limpido.
Potrebbe darti qualche lezione, amico mio.

















Eeeeee grazie AriYuna, di ritorno da Lucca ho fatto un carpiato a vedere OTTO nuove recensioni alla raccoltina :D Era buona la pizza, poi? Quoto sulla maturazione graduale che citi in "Nessun piano" (This is it. This is your story, d'altra parte!) e penso proprio che le due cose coesistano. E sìììì, gentleman!Braska (da "Espiazione") è coccolo, ve'? X3 La posa che mi ero immaginata era proprio da "Mi concede questo ballo", esatto XDDD No prob con l'usare i termini della versione italiana, comunque: io ho dichiarato loro guerra e non li uso (uso le mie ritraduzioni nelle mie storie e l'inglese su forum e recensioni, come campo neutro su cui siam tutti d'accordo) ma li conosco bene - e certo non voglio né posso obbligare la gente che passa di qui a fare lo stesso^^
E grazie sempre a sony1987 :] Questa la conosci già, ma mi faccio perdonare con un po' di Sin!

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Capitolo 14
*** Yunalesca: Su un campo fiorito di spuma ***


Era ironico che solo gli Al Bhed avessero sviluppato una parola per lo struggersi al ricordo della patria perduta: carhcilrd, la chiamavano, e sarebbe suonata così sgraziata e nuova sulle labbra della figlia di Yevon. Così Yunalesca non parlava. Assaporava muta e immobile la tentazione che la chiamava oltre la riva.








Su un campo fiorito di spuma



Yunalesca non dormiva. I suoi sogni nascevano a occhi aperti, immobile sulle più remote rovine settentrionali erose dalle onde i cui spruzzi lambivano i suoi piedi nudi. I morti non soffrono il freddo. Affrontava il mare e s'illudeva di vedere innalzarsi in lontananza le luci accoglienti della sua città, ben oltre il margine dell'orizzonte ma rivelate ai suoi occhi per diritto di nascita.
I morti non piangono. Delle gocce di acqua salmastra la colpirono in viso.
Nei suoi sogni attraversava il mare. Era sempre notte, in quei pensieri, e la Zanarkand di suo padre era il faro che guidava i suoi piedi, che non avrebbero ceduto nel cercare un appoggio sulla pianura infinita d'acqua che le separava. Avrebbe camminato a lungo sul bagliore fioco delle meduse, sui fiori incostanti di spuma, su un nero che diveniva una cosa sola col cielo al di sopra, fino a trovare una riva calda e luminosa, piena di vita.
La città si sarebbe richiusa come una bolla alle sue spalle, l'avrebbe accolta e protetta, riempita di suoni e colori e ricordi e compagnia. In una parola, le avrebbe donato la sua pace: meritata, dopo mille anni.
La massa scura oltre gli edifici sarebbe rimasta certezza sommessa che la terraferma esisteva e non le era preclusa.

Ma anche nei suoi sogni sapeva che se avesse messo piede sull'acqua, e se questa l'avesse sorretta ubbidendo al suo comando di evocatrice, non sarebbe mai più tornata alle ossa e alla polvere di Spira. Quindi restava, appoggiandosi alle catene che si era costruita che erano fatte di promesse a suo padre, a Zaon, ai suoi sudditi che ancora sognavano in vetta. E le anime sperdute che raggiungevano Zanarkand avevano ancora bisogno di una guida che illuminasse la loro speranza. Sarebbe rimasta il loro faro, la loro promessa lontana al confine del mondo (non oltre).

Da ragazza, Yunalesca si era applicata negli studi dell'evocazione e dello spirito, aveva praticato come legare le anime degli uomini alla pietra e a sé i loro cuori. Ora, tutto quello che sentiva di conoscere era la nostalgia.















@ intro: da noialtri, pare che solo i tedeschi abbiano sviluppato una simile parola (ne siamo sorpresi?) e sbatterla così a muzzo in un discorso avrebbe stonato un sacco, spero di averlo dissimulato con l'Al Bhed. I cui parlanti, beninteso, sono effettivamente gli unici dopo gli antichi zanarkandesi ad essere stati sbattuti fuori da casa loro.
@ d!Zanarkand fisicamente presente su una mappa e raggiungibile a piedi (sempre che uno sappia camminare sull'acqua): qui! Se non fosse fisicamente presente su una mappa, peraltro, non si vedrebbe il senso di Sin che impedisce alla civiltà l'espansione territoriale per evitare che d!Zanarkand venga scoperta. Duh! E, Ultimania dixit, i vivi non potevano realmente camminarci in mezzo ma qualunque pyreform (termine generico per Unsent, fiend, Fayth) sì. Ergo.

Sono un po' di corsa per rispondere alle recensioni (e alle mail! Scusate tutte! >_<) ma sappiate che amovi con trasporto! A momenti più calmi...

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Capitolo 15
*** Ronso e Yocun: Testimoni costanti del mistero ***


I suck at updating, part II: scusate >_< Ultime scadenze di tesi settimana scorsa e testa già sulla discussione in questi giorni... da settimana prossima, vaghezza permettendo, assieme all'ultimo capitolo di Verso Zanarkand di quest'infornata (Aufhebung, subito dopo arriverà la tua su Auron ç_ç Non l'ho dimenticata, è solo un periodaccio ç_ç) dovrei iniziare a pubblicare la long scritta per il BigBangItalia. è già tutta pronta, ma la frammenterò per avere modo di revisionare per bene ogni parte, in particolare l'ultimo terzo poverino che ne ha tanto bisogno.












Faticavano a distinguerli da quelli che tornavano sui loro passi per rinuncia: sembravano tutti ugualmente sconfitti.



Testimoni costanti del mistero



Nella memoria del suo popolo, pochi potevano dire di aver visto un evocatore pellegrinare verso sud. Yavi Ronso era vecchia e stanca, con una pelliccia ormai chiara come il ghiacciaio al sole, e con oggi ne aveva visti due.
La montagna non era stata clemente con il primo, anni addietro: era disceso fino alle terre dei Ronso allo stremo delle forze solo per morire sotto le loro cure. Quella di oggi tremava e tossiva e zoppicava, ma i suoi occhi ardevano incassati nel volto rugoso, rosso e martoriato dal freddo. Il sangue macchiava le sue vesti, ma soprattutto la lunga scimitarra su cui si appoggiava.

Yavi ricordava il suo nome: “Yocun”, si era presentata bruscamente all'andata, lasciando una giovane guardiana gentile a sbrigare i convenevoli. Ora tornava da sola, scura come la tempesta, e si poteva sentire il vuoto al suo fianco.
I Ronso la accolsero con un brodo bollente, canti, unguenti, un posto per dormire; anche i molti che non parlavano la lingua di Yevon si accalcarono attorno al suo tavolo, sperando in uno spiraglio sui misteri oltre la vetta.

“Comunicate questo a Yevon: Sin cadrà”, disse solo, sostenendo i loro sguardi.
Quali che fossero quei misteri, l'evocatrice li aveva chiusi con violenza dentro di sé: quando anche sembrava che prendesse fiato, che cercasse comprensione nei volti di chi la circondava, che stesse trovando un compromesso col dolore che le era entrato dentro in quelle terre sconosciute finiva per restare zitta e immobile, reggendo con le mani la testa divenuta troppo pesante.

Yavi non domandò, ma aveva perso il compagno a una valanga e non era cieca ai lutti.
“Prego per la pace del suo spirito”, disse piena di compassione, appoggiandole una mano sulla spalla. Yocun si irrigidì e si barricò dietro la ciotola fumante.
Terminato il pasto si rannicchiò nel pagliericcio che le era stato assegnato e cadde in un sonno inquieto, soffocando il pianto.
L'indomani la salutò con un freddo “Sin non attende” e si avviò zoppicando a valle.



Yavi celebrò la sua vittoria e fu contenta di saperla oltre i mali del mondo, ma lungo tutta la Calma di Yocun continuò a pregare per quella guardiana.

Nella memoria del suo popolo, pochissimi potevano dire di aver conosciuto le statue che adornavano i templi degli uomini di Yevon.
Nessuno di averli capiti.
























(Yuna non rientrando nella categoria di “statue nei templi”, perché ora che si era meritata la sua statua era tipo un po' caduto Yevon, o Kimahri sarebbe stato l'eccezione :3)
Rispondendo alle splendide recensioni, sono felice che vi sia piaciuta così tanto :)
@ Aufhebung_9: oh oh oh, ci sono anche stata a Speyer, ridendo come una iena tutto il tempo! Cittadina adorabile come solo le vecchie cittadine tedesche sanno essere X3 L'aggancio qui non è voluto ma, sì, è una bella coincidenza! Anche la fissa con Yunalesca è del tutto involontaria ma non spiacevole... imparare ad apprezzare personaggi femminili forti, pur senza smettere di dar loro dell'egregia imbecille in questo caso, è una buona cosa. E poi, come dici, non è solo 'una cattiva', nonostante l'aspetto da fatalona: sciroccata, sviata, con un senso delle priorità a banane (un po' come tutti gli unsent di lungo corso, a ben vedere), estranea a concetti basilari di tatto, pietà e via dicendo, ma non cattiva del tipo che ci prende gusto. Forgive me... Spira has been robbed of the light of hope... All that remains is sorrow. u_u Son punti di vista, signora, ma ok, se ne è convinta...
@AriYuna: Wow, t'invidio una cifra per aver mandato a memoria l'Al Bhed, io fallii anche durante le partite, ricordavo le lettere più frequenti e ricostruivo il resto a senso... XD No prob per il commento migratore, si capisce benissimo a cosa si riferisce, resti lì che non dà fastidio a nessuno! Io in realtà fantasticavo da tempo sulla posizione di dreamZanarkand, ma mai mi sarei sognata di inciampare letterlamente sulla risposta mentre cercavo tutt'altro! è stata una scoperta fortunata. Sempre lieta di condividere gli exploit nerd, comunque, il rimpallo di idee fra fan è parte del divertimento!

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Capitolo 16
*** Braska e sua moglie: Bewwy? ***


Yay 300 secche, non mi ci impegnavo da un po' capitava da un po' di dover editare meno di 5 parole per far bella figura quasi a gratis X°D Prompt in fondo o spoilera! Beh, per chi ha mandato a memoria l'Al Bhed spoilera anche il titolo, ma tant'è.
Btw Braska aveva una staff già da semplice sacerdote perché... perché lo dico io! (e lo dico avvalendomi del fatto che Yocun aveva una scimitarra, Ohalland probabilmente una palla da blitzball e Belgemine ciccia del tutto, quindi la staff potrebbe essere più legata al path precedente che non alla sovra-classe di summoner [/overanalizing much])




Uso parziale alternativo dello strumento prediletto di evocatori, maghi, sacerdoti e altri affascinanti mestieri.



Bewwy?



“Il tuo dio non ne sarà entusiasta.”
“Tu dici?”, domandò Braska nel suo Al Bhed accentato, squadrando la loro opera con occhio critico. Le sopracciglia aggrottate in un finto imbarazzo erano ancora velate di farina.
“Sei stato tu a raccontarmi che quell'aggeggio è principalmente un simbolo. Di speranza.”
Considerò l'obiezione.
“Speranza di un buon pasto? Non vale?”
“Credo di no. Ma sei tu l'esperto.”

Si perse nelle spirali ridenti dei suoi occhi, illuminati dalle braci del piccolo forno. Oltre a lei, il deserto e la notte. Avevano intessuto giorni di piccole bugie per potersi concedere quelle ore di compagnia segreta, lontani da Cid e dal mondo. Erano stati costretti a darsi appuntamento fra le sabbie, presso un rifugio di viandanti su una rotta in disuso di cui rimaneva poco più che una tenda e pietre ammucchiate a proteggere il fuoco, senza poter portare altro cibo che quello che non avrebbe destato sospetti. Né strumenti per cucinarlo.
Così Braska imbracciò l'asta da sacerdote, stendardo di Yevon in quella terra di eretici, soppesandola di piatto e parallela a terra: sulla sua estremità a pala giaceva una focaccetta di farina e olio, spalmata di succo di dusydu . La infornò con un gesto deciso e sbatté le mani nel vano tentativo di ripulirle.
“Come esperto... come esperto dunque affermo che questo specifico oggetto – non traforato, non sferico, non altrimenti inutilizzabile – mi è stato consegnato dalla mia maestra in anni ormai lontani. Alla luce delle necessità di questa sera, non posso che vedervi una scintilla di provvidenza divina. Quod erat demonstrandum...?”, concluse nella lingua delle Scritture, sottolineandolo con un inchino e tornando a sedersi al suo fianco.
“Non fare il saputo con me”, lo zittì ridendo e troncò ogni possibile risposta placcandolo con un lungo bacio.















Sull'adorabilità dei due valgono le considerazioni della scorsa drabble su di loro <3 Lo spunto, preso di peso dal mio profilo (mannaggia alle battute innocenti... XD), era "In procinto di infornare una pizza", per El Defe dal meme qui (c'è ancora qualche posto libero btw, oltre a una da scrivere)! Bisogna essere malati da challenge per uscirsene con tre trame in due minuti da un prompt del genere, comunque questa ha vinto sulle due varianti che prevedevano Yunettina o Auron e Jecht^^

Eeeee mi dicono dalla regia che ora si può rispondere direttamente alle recensioni, ma ancora per stavolta faccio così:  donna, tu non sai la gioia di poter nerdare a mille con le flashfic nella certezza di avere almeno un lettore che coglie il come e il perché di ogni sottigliezza :)  Confermo tutto e sì, l'idea è partita dal pensiero che, wait, i Ronso avranno pur visto qualcosa...

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Capitolo 17
*** Sorpresa ma anche no: 0/0/0000 ***



A prompt “Anno 0”, che è un periodo di indubbio interesse per entrambi i miei fandom con un chiaro calcolo degli anni (e probabilmente anche per Ivalice, ma non so a cosa corrisponda... Raminas...? No, su Raminas sono in sciopero perché volevo saperne di più in canone), e di cui non mi sarebbe dispiaciuto scrivere neanche riguardo a Myst, ma alla fine ha vinto FFX perché kaos3003 ha chiesto per Natale più cose su FFX e so che a lei posso dedicare anche cose nerdacce come questa XD
Also “Nothing to change my mind” per it100 – o, per meglio dire, to change our mind. Le figure chiave di Spira hanno il minimo comun denominatore di essere de coccio e i protagonisti di questa flashfic non fanno eccezione... per antonomasia, direi.









Anche gli anni si sgretolano al suo passaggio.

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“Madre...”
Alle pendici settentrionali del Gagazet, due figure si strinsero nelle pelli e nel velluto dei mantelli da viaggio. Sotto di loro, Zanarkand bruciava.
“Questo è l'inizio”, affermò con una dura fierezza l'altro esule, il cui elmo dorato risplendeva alle prime luci del nuovo giorno. La sua compagna teneva gli occhi spalancati sotto il cappuccio tempestato di perle e di fili d'argento, imprimendosi a fuoco nella memoria ogni dettaglio di quell'alba rovente: i palazzi che cadevano come colonne di cenere, l'eco del canto nuovo sulla montagna, la forma maestosa e mostruosa che sorgeva dalle rovine, inghiottendole, sovrastandole, ricoprendole con ali di luce.

“...padre.” Strinse un pugno. “Hanno svolto la loro parte. Ora è il nostro turno.”
La sentì tremare per il freddo e per la rabbia e si strinse a lei, appoggiandole un bacio sulla nuca.
“Andrò al Sud, oltre le montagne”, recitò con lo sguardo ancora fisso e la solennità di un giuramento. “Sfonderò i cancelli della loro città maledetta e la nostra aria la impregnerà, i nostri ricordi la popoleranno, i nostri canti vi risuoneranno. Bevelle cederà, hai la mia parola, vi sarà costretta, dovrà farlo o crollerà in polvere. E ogni uomo, donna e bambino prsto parlerà la nostra lingua, lavandosi la bocca da ogni eresia di vittoria.”
“Ti attende un lungo viaggio, amore mio. Uno che non potrò percorrere al tuo fianco.”
Si voltò a guardarlo. I suoi occhi gialli bruciavano di una determinazione febbricitante e ipnotica.
“Sarai nel mio cuore”, sibilò. “Che con oggi si fa pietra, pronto ad accoglierti.”
“Un piccolo prezzo affinché Zanarkand viva per sempre.”

Il cielo urlò. Sin si fermò a mezz'aria di fronte a loro, in una stasi carica di aspettative. Il suo corpo bruciava. Le sue luci fatue bruciavano. Il mondo bruciava. Con un lento arco si avviò verso la vetta, lasciando la realtà ferita a ricomporsi nella sua scia.

“Un piccolo prezzo per noi tutti.”




















...says you, dolcezza. A me continua a non sembrare un gran piano ma oh, contenti loro. Note:
@ chi sono i due: ...spero sia ovvio? Yunalesca (...ancora! :facepalm:) e Zaon?
@ Madre: sappiamo che Sin si forma attorno a un Eone. Il primo che ci è noto è quel broccolo di Zaon. Ma quello durato pochissimo, prima di lui...?
@ mantelli da viaggio: niente, mi girava di giocare a Gira la moda. Zaon ha tenuto l'elmo perché è così dannatamente trendy.
@ dinamica dell'intera faccenda: pur rileggendo Maechen e Ultimania continuo a non aver chiari un paio di punti ma vabbe'. I fatti: il fronte di guerra era alle pendici del Gagazet, lato sud. Un bel giorno i soldati di Bevelle conquistano posizioni e vengono salutati da un canto e da Sin che fa ciao ciao con la manina. Rapido retromarsch. In seguito scoprono che:
  • in cima al Gagazet è spuntato un bordello di Fayth, che erroneamente immaginano essere la fonte di Sin (al qual punto, domanda: si può despellare una Fayth? Alternativamente, un bel colpo di picozza? O sarebbe arrivato Sin stesso a proteggere il suo giocattolino al primo segno di pericolo? Whatever);
  • Zanarkand è distrutta e del tutto disabitata;
  • la sera prima, Yunalesca e Zaon se ne sono andati alla chetichella. Come cappio l'hanno saputo? Misteri del gossip spirano. Peraltro poi devono essere tornati perché la Fayth di Zaon sta proprio a Zanarkand. Forse è parte dei fraintendimenti dei Bevellesi (...Bevellini? Bevelliani?), come il fatto che la Faythscar evochi Sin.
Le mie domande sono, quindi, chi ha creato la Faythscar e quando e, in seconda battuta, da dove è partito Sin.
Secondo me ha senso che Sin sia partito da Zanarkand, distruggendola proprio nel crearsi. Era l'unico posto sicuro che al contempo non mettesse a rischio le Fayth.
D'altronde Yu Yevon deve pur aver stretto il patto con la Faythscar per iniziare a evocare d!Zanarkand e mi vien più facile immaginare che l'abbia fatto ancora da umano e non svolazzando lì in zona. Quindi mi immagino Yu Yevon che guida i superstiti di Zanarkand sul monte, magari con l'aiuto della figlia, li trasforma e stringe con loro il patto. Poi lui torna giù del tutto e crea Sin, mentre Yunalesca e Zaon si tengono a distanza di sicurezza. POI tornano in città, lei lo trasforma in Fayth, va giù a Bevelle con la sua Final Summoning già pronta in canna, stringe accordi per la fondazione del clero di Yevon, in cambio proponendosi di sconfiggere Sin.
Oh, e prima di andare contro Sin deve aver consegnato loro in qualche modo Bahamut & cumpa, visto che gli Eoni del gioco vengono principalmente dalla vecchia Zanarkand. O forse l'ha fatto già da Unsent, una telefonatina a una ditta di traslochi...? Che donna impegnata, vorrei vedere la sua agenda. (la destinataria suggerisce saggiamente che a causa di questa gran massa di impegni la donna in carriera qui si sia dimenticata qualche abito in lavanderia. Quanta verità...)

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Capitolo 18
*** Auron: A differenza zero ***


Ohibò, qui non l'avevo ancora postata? Sto perdendo pezzi. Vecchia flashfic nata su LJ per la cara Aufhebung, che mi chiese una "Young Auron" a tema libero e io m'incartai per mesi per renderlo non solo il protagonista, ma il vero e proprio prompt della storia. Auron, quindi, lungo tutto l'arco della sua vita in cui si sentì di definirsi 'giovane':
















A differenza zero



Auron smette di considerarsi bambino quando Sin gli porta via i genitori: i sacerdoti gli dicono che deve essere un giovanotto forte e quello fa, anche se sul momento le loro parole rimbalzano sugli stendardi cremisi che hanno catturato il suo sguardo e non vede davvero altro in un cielo troppo vuoto e grigio. Resta al tempio.

Smette di considerarsi un fardello al ritorno dalla sua prima missione, a riposo per una mezza giornata, vagabondando senza meta sulle mura esterne e cercando di sentirsi tutt'uno con le pietre allineate che le compongono. Il loro peso ha uno scopo; il loro colore dovrebbe infondergli sicurezza. La sua spada è sicura: può proteggere la città che l'ha cresciuto. Il resto di lui non è per nulla sicuro: è deluso, incerto, arrabbiato, ma gli dicono che prima o poi si sistemerà, come tutti, e tende a crederci. Se potesse evitare questa cosa dell'adolescenza sarebbe più sereno.

Per un attimo smette di considerarsi del tutto mentre ascolta una predica di quel nuovo sacerdote che riesce già a essere sulla bocca di tutti e farà molta strada o durerà pochissimo. Auron non è 'tutti' e non ne farà parola con altri, ma si rende conto che il monaco guerriero che esce dal tempio quella sera, sotto un tramonto in fiamme che lo spinge e lo chiama e non capisce dove, non è lo stesso della mattina. Il suo centro di gravità si è spostato.

Smette di considerarsi saggio quando rinuncia a chiuderlo in casa e buttare la chiave, scortandolo invece sulla via del pellegrino. Ma c'è ancora speranza, vero? C'è sempre speranza, le possibilità sono ancora infinite per loro, anche se le stanno calpestando con ogni passo. Quando si ferma a raccoglierle l'altro ha raggiunto l'ansa in fondo al sentiero e lui non può fare altro che affrettarsi a inseguirlo, allungando una mano verso quella sagoma rossa così salda e già offuscata in lontananza.

Smette di considerarsi vivo quando sente l'ultimo respiro del suo evocatore morirgli fra le braccia imbrattate di sangue. Il resto sono solo epiloghi, reazioni, conseguenze di nulla importanza.

























Jecht scusasse se l'ho calciorotato fuori dalla fic ma è 'n'altro presenzialista peggio di Yunalesca, questa voleva essere solo su Auron e nelle cose solo su Auron difficilmente potrà non esserci Braska ma può in rare occasioni non esserci Jecht, ecco, soprattutto se sono ambientate per tre quinti quando lui non c'era ancora. Se fosse una fanfic con la stessa impostazione, ma nel periodo di Zanarkand, Jecht sarebbe ovunque (*lampadina accesa* Ehi...)

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