Don't forget about us

di Bree_eerB
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


The Awakening.
Avete presente quel momento quando vi sentite bloccati, come incatenati e avete quell’ irrefrenabile voglia di liberarvi? Ecco io in questo periodo mi sento così. Non riesco a muovermi, non riesco ad aprire gli occhi e quindi non vedo, ma in compenso sento. Si, sento delle voci e spesso alcuni pianti, delle persone a me più care: mio padre, mia madre, mia sorella minore Jane, la mia migliore amica Emma, i miei amici, Liam, Danielle, Harry, Eleanor, Zayn, Louis, Perrie, Madison e infine Niall, il mio ragazzo. O almeno credo che sia ancora il mio ragazzo perché io, cioè, sono in questo stato di… coma? Non ne sono neanche io così sicura. Fatto sta che ogni volta li sento piangere e vorrei solo abbracciarli per dirgli che andrà tutto bene. Però è strano a quanto pare sono io quella che sta male.

Non riesco più a stare ferma, sdraiata. Voglio ritornare a camminare, correre, uscire o nuotare. Oh si, quanto mi manca nuotare, l’ultima volta mi sembra che è stata per la gara con Perry e Madison.
Devo cercare di “svegliarmi”, alzarmi e ritornare alla mia vecchia vita una volta per tutte.
Così, d’impatto, senza neanche sforzarmi più di tanto, apro gli occhi. A causa della troppa luce a cui non sono abituata stanno cominciando a bruciare, ma non posso chiuderli, devo reagire, devo resistere. Mi guardo in torno e vedo che mi trovo in una stanza bianca con una finestra di lato e di fronte una piccola tv spenta. Inizio a provare a muovermi ma riesco a sentire solamente la parte superiore del corpo.
Sono sola, nessun infermiere o dottore che mi aiuti. Ma cazzo quando servono non ci sono mai. Sto cercando di parlare, anzi più possibilmente urlare, ma dalla mia bocca escono solo sussurri. Mi volto dalla parte opposta della finestra e vedo un comodino con delle bottiglie e un bicchiere vuoto, di vetro. Cerco di trovare la forza per sollevare il mio braccio verso quel bicchiere e con un tonfo abbastanza forte, lo faccio cadere sul pavimento.

Dopo un po’ sento dei passi pesanti e veloci quando di botto sento aprire la porta ed entrare un’ infermiera con un camice bianco che mi guarda con occhi grandi, come fossero felici ed emozionati. “Oh, Nicole” dice l’ infermiera per poi uscire dalla porta per chiamare un dottore sperio.

Emma’s P.O.V.

Una nullità. Ecco come mi sento: una nullità.
Non posso smettere di pensare e di incolparmi per aver mandato in coma la mia migliore amica. La mia cara Nicole. La ragazza che hai tempi della scuola è stata l’ unica ad accettarmi dato che ero nuova e per di più non parlavo bene la lingua essendo italiana. Mi sento una merda. Tutti mi ripetono “non è colpa tua” e cose del genere ma io mi sento maledettamente in colpa.
Quel giorno stavamo ritornando a casa da una gelateria dato che io e lei avevamo voglia di un gelato e ci accompagnò Harry, il mio ragazzo. Io e lei stavamo “litigando”, non nel vero senso della parola, per chi doveva mettersi davanti ma alla fine mi ci misi io. In macchina eravamo in tre, io ed Harry davanti e Nicole dietro.

Stavamo scherzando e parlando animatamente, Harry stava rallentando per cambiare direzione quando ad un certo punto una macchina si scaglia contro di noi dalla parte posteriore della macchina. Essa si ruotò due o tre volte finendo al contrario. Io e Harry ce la cavammo solo con qualche piccola frattura e tagli poco gravi mentre Nicole finì in coma.

Per questo mi sento in colpa, se non avessi fatto tutte quelle storie per sedermi davanti a quest’ ora Nicole non sarebbe in coma e ci starei io ma non importa, preferirei esserci io al posto della mia migliore amica, al posto di mia sorella.

Se io sto male figuratevi Harry, che guidava la macchina, e Niall.

Harry ha avuto un periodo come il mio, che si buttava giù dicendo che era colpa sua ma poi ha capito che non lo era.
Niall è stato e sta malissimo. In questo periodo è diventato molto scontroso ma solo io so quello che gli altri si immaginano. Lui piange, e anche tanto, la notte quando è solo nella stanza. Certe volte vado a trovarlo e ci addormentiamo abbracciati piangendo, senza malizia, perché ci consoliamo a vicenda e, un po’, ci aiuta ad andare avanti.

Sono tra le braccia di non so chi, ma non mi interessa, quando sento un botto, come di una vaso che si rompe che proviene dalla stanza dove sta Nicole. Mi alzo in piedi, come tutti in quel corridoio davanti questa stanza, e rizzo le orecchie. L’ infermiera che mi consola sempre entra di corsa nella stanza di Nicole per poi uscire poco dopo chiamando il dottore.

Passano pochi minuti e adesso il dottore sta entrando nella stanza di Nicole mentre i suoi genitori parlano con l’ infermiera mi avvicino con le lacrime agli occhi, a causa della preoccupazione, per sentire.

“Si è svegliata” ecco le parole che sento. Le parole più belle di sempre, inizio a piangere dalla gioia mi accascio a terra piegando le ginocchia e metto le mani tra i capelli. Non ci posso credere. Mentre i suoi genitori stanno entrando nella stanza io guardo Niall aspettando Una sua reazione

Niall’s P.O.V.

“Si è svegliata” solo queste tre parole sento. Queste tre parole che aspetto ormai da due lunghi mesi.
Mi alzo di scatto guardando i genitori di Nicole che entrano correndo nella stanza. Mi avvicino anch’io alla porta per entrare ma un infermiera mi blocca.

“Non può entrare ora deve aspettare il suo turno” dice l’ infermiera bloccandomi con una mano sul petto.

“È la mia ragazza io devo entrare!” Rispondo io alterandomi. Non possono bloccarmi, non ora!

“Lo so che è la sua ragazza ma deve aspettare il suo turno! La faccia parlare prima con i suoi genitori” Mi risponde lei alterandosi un poco.

Sto per arrabbiarmi sul serio. Vedo l’infermiera entrare nella stanza e io do un pugno al muro cercando di calmarmi anche se non ci riesco quando sento una mano appoggiarsi nella mia spalla. Mi giro e vedo Emma con le lacrime agli occhi.

“Niall calmati. La vedrai presto. La vedremo” Mi dice guardandomi con uno sguardo dolce. Mi allontano dalla porta ormai chiusa ed io ed Emma ci abbracciamo piangendo insieme dalla gioia. Sono così felice che si sia svegliata, il mio cuore e la mia mente si sono risvegliati da un lungo letargo pieno di tristezza e angoscia.

Nicole’s P.O.V.

È entrato un dottore che si sta avvicinando a me mentre lo guardo impaurita. Ancora non riesco a sentire tutto il mio corpo e sono preoccupata, spaventata e angosciata. 

Bree' Space.
Salveeeeee :)
Mi chiamo Bree (soprannome, ovvio no?) Bho vabbè lol
Questa è la mia seconda fanfiction ma la prima l'ho cancellata quindi teoricamente è la prima :')
Io spero che questo capitolo sia di vostro gradimento, se avete qualche consiglio ditemelo mi fa sempre piacere migliorare :)
Per l'inizio della storia ho preso spunto dalla Fan fiction di xjesysvoice "Make It Happen" ma oltre questo la storia è molto diversa.
Spero che vi abbia interessato.
Se volete lasciatemi una recensione/critica con un vostro parere. Se avete letto e recensito ma non volete seguirla siete liberi di farlo.
Bacioni Bree! ;) xoxo

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


All will change.

“Ciao Nicole, io sono il dottor Mason. Allora lei è stata in coma da due mesi ormai e ora le chiederò delle cose per vedere come stai e poi le farò delle analisi d’ accordo?” Mi dice lui con animo gentile e sorridendomi usando quel lei che mi fa sentire quasi un’adulta. Pensandoci a 18 anni sono quasi adulta ma sorvoliamo. Io annuisco preoccupata. Entrano i miei genitori. Li guardo preoccupata e allo stesso tempo felice. Si avvicinano tutte e due e mi vengono ad abbracciare piangendo. Lacrime di gioia, di felicità rigano il mio viso e quello dei miei genitori. Mia madre mi si è appoggiata con la sua fronte sulla mia.

“Amore mio…” dice mettendosi a piangere.

“Sshh” sussurro io.

Non servono le parole perché l’ importante è che siamo di nuovo insieme. Mio padre mi dà un bacio in testa e mi riabbraccia nuovamente.

“D-dov’ è J-jade?” Chiedo io con la voce spezzata dalle lacrime. Non voglio che le sia successo qualcosa.

“Stai tranquilla, sta bene, adesso è a scuola ma viene qui tutti i pomeriggi.” Mi dice mia madre con animo gentile.

Mi mancava mia sorella. Lei è la mia piccolina, io la tratto come se fosse mia figlia e non mia sorella.

“Scusate se vi interrompo ma adesso devo fare qualche visita alla ragazza” dice il Dottor Mason con animo freddo.

“Si certo, noi usciamo Nicole ma poi giuro che torniamo” dice mio padre dandomi un bacio sulla guancia seguito da mia madre.

“Certo” sussurro io sorridente.
Infondo ho “ritrovato” la mia famiglia e sono felice per questo. I miei genitori sono usciti dalla stanza e adesso siamo solo io e il dottor Mason.

“Allora iniziamo con le domande: qual è il suo ultimo ricordo?” Mi chiede lui con una cartellina in mano.

“E-eravamo io, Emma e Harry i-in mac-china che scherz-zavamo” dico io pensandoci prima un po’ su e poi dicendolo con una voce tremolante.

“Quando u-una macchina s-si scagliò c-contro di noi” continuo.

Non ricordavo bene dell’incidente, anzi se il dottore non mi avesse chiesto niente neanche me lo sarei ricordato. Mi ricordo che io ed Emma avevamo voglia di un gelato ed Harry ci ha accompagnato poi durante la strada di ritorno a casa una macchina si scontrò dal dietro di noi e poi non ricordo più nulla.

“Si ricorda nient’ altro?” Mi chiede il dottore prendendo una penna dalla taschina del suo grembiule.

“No” Affermo convinta.

“Bene allora passiamo alla seconda domanda: Come si sente? Ha qualche dolore fisico?” Mi chiede il dottore specificando meglio la prima e  scrutandomi.

“Mi sento strana. Non ho né mal di testa né dolori ma mi sento vuota, più leggera, come se mi mancasse qualcosa” Rispondo io. In effetti è così che mi sento. Mi sembra di aver perso peso e, come ho detto già prima, vuota. Il dottore fa un verso e ritorna a scrivere sulla cartella

“Allora, ora ti faccio dei test per vedere meglio la tua situazione, perché penso che sia più grave di quanto avessi previsto.” Afferma il dottore scrivendo qualcos’ altro sulla cartellina e poi posandola su un tavolino di fronte a me dove c’è il televisore. Io sussultaiMa che intende con grave? Quale situazione? Io non voglio soffrire ancora, voglio tornare alla mia vita di prima con i miei amici, la mia Emma e il mio Niall.

Niall’s P.O.V.

Sono passati 10 minuti da quando i genitori di Nicole sono usciti da quella fottuta stanza ma ancora non mi fanno entrare. Sono nervoso e scocciato. Faccio avanti e indietro per un piccolo tratto di corridoio mentre impreco contro chiunque e qualunque cosa.

“Non ce la faccio più cazzo! Fatemi entrare!” Grido verso la porta. L ‘infermiera si sta avvicinando a passi veloci mentre Harry mi tira per un braccio.

“Niall stai calmo, hai sentito l’ infermiera. Stanno facendo degli accertamenti a Nicole e poi potrai entrare.” Mi dice Harry mettendomi un braccio dietro le spalle. D’ istinto stringo i pugni e dopo lo abbraccio.

“Scusami” Sussurra Harry. Ancora con questa storia!? Non si deve scusare. Non è colpa sua se Nicole è entrata in coma, è colpa di quel brutto bastardo ubriaco che guidava la macchina che si è andata a schiantare contro quella di Harry.

“Non sono in vena di litigi ma se te lo sento uscire di nuovo dalla bocca sarai costretto ad una nuova dentatura” Rispondo io stringendolo leggermente arrabbiato. Credo che l’avrei fatto sul serio. Io e Harry ci staccammo e lui mi rivolge un leggero sorriso.

Nicole’s P.O.V.

“In che senso grave?” Chiedo o preoccupata.

“Tu non ti preoccupare. Pensa che non sei in pericolo di vita” mi risponde il dottore sorridendomi. No dico ma gli sembra il tempo di scherzare? Cazzo, io ho bisogno di sapere cosa mi succede.

“Si ma io devo sapere” rispondo seccata sottolineando il  “devo”. Sto iniziando ad impazientirmi.

“Stai tranquilla ora ti faccio delle analisi e poi ti darò l’esito dopo ok?” Mi dice lui rassicurandomi.

“Ok… grazie” dico io annuendo. Sono preoccupata, troppo preoccupata. Ho un vuoto nello stomaco ma non è fame, no. È come una voragine, un buco nero. Ancora non sento la maggior parte del mio corpo e questa sensazione mi sta uccidendo dentro. È come se fossi paralizzata.

Il dottore ha iniziato con qualche prelievo e ha iniziato a toccarmi le diverse parti del corpo: mani, braccia, collo, pancia, gambe e piedi.

“Senti qualcosa?” Mi chiede il dottore per l’ennesima volta toccandomi la mano. Annuisco.

“E qui?” Mi chiede toccandomi gli arti inferiori.

“N-no” dico con voce tremolante. No non può essere. Non posso. Non voglio.

“Ok qui abbiamo finito fra poco ti dirò l’esito, nel frattempo ci sono gli altri turni di visite” Dice serio il dottore scrivendo su quella fottuta cartella arancione. Fa per andarsene ma lo prendo per una mano.

“Dot-tore mi dica la verità: s-sono paralizzata? Ho perso la sensibilità delle gambe?” Dico io con la voce tremolante e con gli occhi che cercano di trattenere le lacrime. Il dottore mi guarda per poi sospirare.

“Ho paura di sì” Dice pensandoci un po’ su per poi andarsene porgendomi un sorriso compassionevole. Mi distendo su di un lato. Costringendo a non far uscire le lacrime dai miei occhi, ma non ci riesco.
No! Non posso perdere la sensibilità delle gambe. Non voglio. Come posso ritornare alla mia vita di prima se non posso camminare e vivere una vita come ogni ragazza della mia età? Come posso tornare a nuotare? Non si può nuotare solo con le braccia. Come posso ritornare a uscire con Emma. A dedicare pomeriggi interi alle nostre passeggiate al centro commerciale. Come posso ritornare con il mio Niall? Come? Gli rovinerei la vita. Non è bello avere una fidanzata che devi spingere per farla spostare. Non voglio essere un peso per nessuno. Non voglio essere il problema che tutti si pongono. Se io non posso avere una vita felice non la devo proibire agli altri.
Bussano.

“A-avanti” Farfuglio io tentando di asciugare le lacrime dalle mie guancie e ricomponendomi, per quanto possa, sul letto.
Niall, è entrato Niall. Mi fissa. Lo fisso.


Ehi guys!
Eccomi qui con il secondo capitolo, spero vi piaccia :)
Allora che dire, si capisce qual è (ahime) il problema di Nicole *sigh*
Ok la smetto lol.
Povero Niall , mentre scrivevo mi immedesimavo nella parte :/
Anyway!
Fatemi sapere se vi piace o fa schifo o volete darmi qualche consiglio o volete mandarmi a zappare la terra con mio nonna Gaetano(?) in una recensione/critica.
Fa comodo a tutti un po d’aiuto.
Ora mi dileguo,
See you soon
Baci Bree! ;) xoxo

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Bad news.

Niall’s P.O.V.

Sono entrato tremando. La vedo seduta nel letto con gli occhi gonfi e rossi e le guance bagnate. Ormai da cinque minuti ci stiamo fissando quando mi avvicino a lei.

“Nicole..”  Sussurro io. La abbraccio. Quanto mi è mancata, questi due mesi sono stati un’attesa straziante. Sento che si mette a piangere alle mie spalle.

“Non piangere… non piangere…” dico sempre sussurrando ma non essendo coerente mi metto a piangere anch’io. Sciogliamo l’ abbraccio e le prendo il viso tra le mie mani grandi.

“Vedi che lo stai facendo pure tu” Dice singhiozzando con un abbozzo di risata.

“Adesso siamo io e te e nessuno ci può dividere.” Gli dico appoggiando la mia fronte contro la sua. Abbassa la testa.

“Mi sei mancata” Continuo guardandola negli occhi. Lei alza la testa ricambiando il mio sguardo.

“Anche tu…” Dice facendo scivolare qualche lacrime dai suoi occhi. Mi avvicino alle sue labbra che ormai non baciavo da tanto. Non riuscivo più a resistere, ma sento una pressione nel mio petto: le sue mani. Mi aveva bloccato, non voleva che la baciassi, ma perché?La guardo confuso e interrogatorio.

“Niall…” Comincia con la voce tremolante sembra quasi che le faccia male questa cosa che sta per dire. Le faccio un cenno in modo che lei continuasse.

“D-devo parlarti.” Continua balbettando lei. Inizio a preoccuparmi il cuore mi batte a mille se non di più, mi sudano le mani e mi inizia a girare la testa.

“Parla.” Dico io duro e sedendomi nel suo letto di fronte a lei mettendo una mano nelle sue gambe. Vedo che il suo sguardo si sposta preoccupato sulla mia mano per poi rialzarlo su i miei occhi lucidi.

“I-io penso c-che d-dovremmo lasciarci” Dice lei spostando lo sguardo dai miei occhi alla mia mano. Cosa? Come? Perchè? Adesso che si è risvegliata dal coma e io voglio recuperare i giorni perduti e lei vuole rompere? Non ne vedo il motivo. Non mi sembra di aver fatto niente di male. Inizio a sudare ancor di più a quelle parole.

“Come… p-perché?” Dico io cercando di prendere le sue mani nelle mie ma che subito lei toglie. Mi sento svenire.

“I-io non ti amo p-più.”. Queste parole. Queste cinque fottute parole che non mi aspettavo e che non volevo che lei mi dicesse mai. Mi alzo dal divano indietreggiando di un po’, abbassando la testa e stringendo i pugni fino a far diventare le mie nocche bianche. Alzo lo sguardo trattenendo le lacrime ma una mi scende colando per tutta la guancia. Lei rimane impassibile. Il mio cuore si è spezzato.

“Niall” Mi richiama lei sottovoce. Alzo lo sguardo incrociando il suo sguardo lucido. Mi sento vulnerabile, fin troppo. Faccio altre tre passi indietro per poi fare dietrofront.

“Fanculo.” Dico sottovoce ma in modo che lei possa sentirlo per poi uscire da quella stanza, ormai diventata soffocante per me, sbattendo la porta.

Nicole’s P.O.V.

Ho dovuto farlo, ho dovuto farlo. Ripeto a me stessa queste parole per auto convincermi. Niall non può continuare a stare con me in queste condizioni perciò è stato giusto non dirgli niente, non dirgli la verità. E poi ammettiamolo o almeno lo ammetto, ne troverà cento milioni di ragazze migliori di me infondo non sono nemmeno così bella. Ho i capelli biondo scuro non tanto lunghi, occhi verdi ma tranne questo non ho né molte curve né un seno prosperoso e sono anche bassa perciò.
Mi distendo sul lettino mettendomi delle mani sulla faccia per nascondere gli occhi luci per la vergogna e il disprezzo che provo verso me stessa, ma, ripeto, ho dovuto farlo. Resto così per poco tempo ma sento del vociferare fuori dalla porta così mi raddrizzo per quanto possa e levo le mani dalla faccia per seguire meglio le parole, con scarso risultato.
Sono passati ormai cinque minuti quando bussano alla porta. Non c’è bisogno che dico “avanti” che la maniglia si abbassa aprendo la porta lasciando entrare il corpo esile di una persona. Strabuzzo gli occhi vedendo la figura della mia migliore amica. Emma.

“Non ci posso c-credere” Dice lei con le lacrime agli occhi e sulle guancie mettendosi una mano davanti la bocca per trattenere i singhiozzi. 
È distrutta. Lo vedo dal suo viso più ristretto e dal suo corpo più magro. I suoi occhi sono contornati da profonde occhiaie e le sue unghie sono distrutte. Si avvicina a me con passo veloce e mi si butta tra le braccia come se non potesse farne a meno. All’inizio io ero scioccata alla vista della mia migliore amica, non perché non mi aspettavo di vederla, bensì perché è da tanto che non la vedo, che non la sento.

“Per favore non piangere pure tu, ormai ho esaurito le lacrime e poi  guarda mi sono svegliata dovresti essere felice.” Dico io leggermente entusiasta dimostrando il mio corpo sveglio con un gesto delle mie braccia. Ricambio l’abbraccio stringendola fortemente.

“M-ma io s-sono felice, quest-te sono lacrime di gioia…” Dice sorridendomi e asciugandosi le sue lacrime dalle sue guancie con il dorso della manica del maglione azzurro tenue che indossa.

“Non sai quanto mi sei mancata, tu e tutti gli altri…” dico io sciogliendo l’abbraccio.

“Anche tu ci sei mancata… molto” Dice lei rivolgendomi un lieve sorrise per poi aggrottare le sopracciglia. Faccio una faccia interrogativa per farmi spiegare il motivo del suo cambio di espressione.

“Cosa è successo con Niall? Perché se ne andato sbattendo la porta?” Mi chiede prendendo le mie mani nelle sue. Cosa le devo dire? Devo mentire come avevo appena fatto con Niall o devo dirle la verità?. Infondo lei è la mia migliore amica e qualunque cosa le dicessi che non fosse la verità lei lo avrebbe scoperto.

“L’ho lasciato” dico con aria triste sospirando. Sarà difficile superare questa mia decisione perché lui era e rimarrà sempre tutto per me.

“Come perché?” Mi chiede Emma stringendo leggermente le mie mani. Ora che gli dico? Devo mentirle oppure devo dirle la verità? Ha un viso triste. Lei ci adora come coppia. Mi ricordo quando nessuno dei due si voleva fare avanti e lei ci aiutò perché lei sapeva quanto ci piacciavamo.

“Perché non lo amo più…” Dico io sperando che mi creda. Lei schiuse la bocca sorpresa.

“Ma come, ma se lui è tutta la tua vita…” Dice lei balbettando guardandomi come un cucciolo bastonato. Penso che anche a lei faccia male perchè sapeva quanto lo amavo. E ha ragione perché io lo amo più della mia stessa vita, per questo motivo faccio questo sacrificio. A questo punto scoppio a piangere le lacrime che minacciavano da uscire da quando il dottore mi ha dato la brutta notizia. Lacrime amare scendono dalle mie guancie, piene di tristezza. Non riesco ad accettare il fatto di non ritornare alla mia vita di prima. Non riesco a capire.
Emma mi stringe a se e si distende nel letto con la mia testa nel suo petto e mi carezza la schiena, come sua abitudine, per farmi calmare. Ma in questo momento ho solo bisogno di sfogare tutta la mia tristezza.

“Tesoro, non piangere. Qualunque cosa sia successa si risolverà. Io starò sempre al tuo fianco in qualunque situazione non te lo dimenticare.” Dice lei rivolgendomi un sorriso di incoraggiamento. Le sue parole mi fanno stringere il cuore per poi farlo spezzare come il bicchiere che avevo fatto cadere prima.
‘Qualunque cosa successa si risolverà’ ha detto. Ma non sa che il mio problema non si può risolvere.
‘Io starò sempre al tuo fianco in qualunque situazione’ ha detto. Questa frase. Sarà la verità oppure si scoccierà del mio handicap per poi lasciarmi sola per sempre? Si perché questo sono diventata: un handicap che le persone si vogliono togliere dalla propria vita.

“Anche se avessi perso la mie gambe?” Dico di getto.

Ehy guys!
Oggi non sono felice per niente. Ho litigato con la mia migliore amica e questo capitolo e anche triste quindi posso dire che va tutto alla grande, yep.
Oddio la parte di Niall :(
Spero  vi piaccia e vi ringrazio per le recensioni nei precendenti capitoli.
Vi amo, alla prossima.
Bree! ;) xoxo

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Return to my life or... almost.

Ok. L’ho detto. Emma è la prima persona a cui ho detto del mio problema. Aspetto la sua risposta trattenendo il fuoriuscire dalla mia bocca un grido straziante, anche se mi farebbe del bene.
Mi guarda scioccata e vedo che fa fatica a dire qualcosa così le stringo le mani per “rianimarla” dal suo stato di shock in cui era caduta e le faccio un cenno con la testa per farle capire che quello che le avevo detto era vero.

“Io starò sempre al tuo fianco in qualunque situazione” Ripete lei con la voce tremolante.

Dopo alcuni secondi di silenzio ci abbracciamo di nuovo. Un abbraccio che mi instaura sicurezza sul fatto che lei non mi avrebbe lasciato mai sola. E ci credo. Io mi fido della mia migliore amica.
Passammo gli altri dieci minuti, che ci erano concessi, abbracciate, senza parlare, dopodiché entro Harry ma neanche a lui dissi qualcosa o almeno per ora. È distrutto anche lui. Si scusò molte volte nonostante io gli dicessi che non ce n’era bisogno. Di seguito mi fecero visita anche gli altri miei amici. Entrarono nella mia stanza per salutarmi Liam e Danielle seguiti da Eleanor e Louis e alla fine Zayn, Perrie e Madison. Erano tutti felici che io mi fossi risvegliata. Io mi sono commossa,insieme a loro, alla loro vista.
Adesso sono ancora nella mia stanza e sto aspettando che il dottore venga per dirmi l’esito dei risultati. In realtà l’esito lo so. Ho perso la sensibilità delle gambe, lo vedo, lo sento. Ma non so se questa è una cosa momentanea o permanente. Una goccia di speranza si accende dentro di me. E se riesco a ritornare come prima? L’unica cosa di cui ho bisogno è questo, speranza.

Sono le 3:40 e ancora il dottore non si è fatto vivo.

Bussano alla porta, speriamo che sia il dottore con l’esito…. Ma no, non è il dottore. La porta si apre lentamente facendo scoprire una figura piccola ma la cosa che mi attira subito sono i suoi capelli lunghi biondo chiaro.

“JANEE!” grido appena vedo mia sorella. Ha le mani in faccia come se non volesse vedere. Saranno stati assai duri per lei questi due mesi perchè io per lei sono come un idolo.

“Dimmi che non è un sogno dimmi che sei sveglia veramente” Dice lei con voce spezzata separando un po’ le mani dagli occhi.

“Non è un sogno piccola, vieni qui e abbracciami” Dico io rivolgendole un grande sorriso. Il sorriso più grande che ho fatto in questa giornata. Lei leva le mani dalla faccia e socchiude la bocca come sorpresa.

Quando si rende conto che sono vero sveglia corre da me buttandosi tra le mie braccia. Mi sporgo un poco dal letto per abbracciarla meglio e farla salire sul letto. Sento che si mette a piangere.

“Ehi piccola non devi piangere sono sveglia…” Dico io carezzandole la schiena proprio come aveva fatto prima Emma con me.

“Ti voglio bene” Dice lei singhiozzando. Quelle parole mi riempirono il cuore.

“Anch’io piccola, non sai quanto…” Dico io stringendola ancora di più a me.

“Ehi ma vedo che ti sei fatta sempre più carina, dovresti fare la top model.” Dico io guardandola meglio. Ed è vero. Lei ha lunghi capelli che le ricoprono le spalle e degli occhi castani. Mi ricordo quando andavamo nella mia camera e le facevo fare le sfilate con i miei vestiti e le mie scarpe. Era così dolce.

“No, non voglio essere una top model” Mi dice lei seria nel mio petto.

“Ah si? E che cosa vorresti essere?” Dico io facendola alzare e guardandola con aria divertita.

“Io voglio essere come te” Mi dice lei. Ma quanto posso amarla? Non credo di poterla amare più di così.

“Aaaww”  La stringo più forte al petto sperando che questo momento che mi ha fatto dimenticare tutti i problemi durasse per sempre. Come se la vita giocasse a mio sfavore bussano alla porta. È il dottore. Lui mi guarda facendomi capire che doveva parlarmi e io annuisco. Faccio alzare Jane dal mio petto e le metto le mani sulla faccia.

“Ehi piccola, adesso devo parlare col dottore ma prometto che ci vedremo presto” Dico io porgendole un sorriso.

“Prometti?” Dice lei con uno sguardo speranzoso.

“Prometto” Dico io alzando il mignolo. Lei lo stringe al suo e mi da un dolce bacio sulla guancia. Aiuto a farla scendere e dopo che se ne andò mi rivolgo al dottore.

“Dottore, mi dica tutto senza giri di parole” dico io fredda incrociando le braccia al petto. Lui mi guarda stranito per la mia freddezza e velocità ma che posso farci, voglio sapere le cose subito e vedere che farne della mia vita.

“Ok, allora credo che ormai hai capito che hai… uhm…  questo problema alle gambe…” Dice lui un po’ insicuro, io annuisco.

“Il problema è che non riusciamo a capire se sia una cosa temporanea o permanente…” Dice lui controllando la sua solita cartellina mentre io sento un groppo in gola.

“Sei stata in coma due mesi, non è tanto e per questo non riusciamo a capire perché adesso hai questo problema. Dal racconto dell’incidente non ci sembra che tu abbia sbattuto così forte da avere questa conseguenza.” Mi dice lui con una espressione frustrata. Ma cazzo, sono dottori come fanno a non sapere cosa ho!

“Non sapete neanche lontanamente se sia una cosa permanente?! Io devo sapere!” Dico io alterandomi e alzando la voce. Poco dopo mi accorsi di aver stretto in un pugno le coperte dal nervosismo.

“No, ma sappiamo che è grave e se dovresti riprenderti, non sarà facile. L’ho già detto ai tuoi genitori.” Mi dice lui con un tono pacato per farmi calmare. Lo guardo scioccata ancora un po’ arrabbiata, ma poi mi rendo conto che non è colpa sua e quindi cerco di calmarmi. Lo guardo per un po’ per poi stringere gli occhi per calmarmi e annuisco lentamente.

“Ehi Nicole, mi dispiace” Mi dice il dottore carezzandomi un braccio ma io rimango in silenzio incapace di parlare per la notizia che mi aveva appena detto. Dopo questo il dottore esce dalla stanza a grandi passi mentre io rimango nella stessa posizione per un po’ per poi distendermi rimanendo a guardare il soffitto. 

Ripenso a come sarà la mia vita adesso. Non potrò più nuotare, non potrò più andare al centro commerciale con la mia amica a guardare i negozi ma alla fine non comprare niente. Non potrò più portare la mia sorellina al parco e farla divertire. Non potrò più uscire la sera ed andare al solito pub con i miei amici. Ma soprattutto non potrò più vedere il mio ragazzo, cioè ex ragazzo. Oddio quanto fanno male queste due parole messe assieme soprattutto perché io lo amo ancora. Spero che non si dimentichi mai di me. Perché di certo io non lo farò.

Mi ricordo ancora quando l’ho conosciuto come se fosse accaduto ieri. Avevo 17 anni mentre lui ne compiva 18 proprio quel giorno. Emma lo conosceva già da un po’ grazie ai suoi genitori così un giorno, a mia insaputa, gli parlò di me e lui le disse se volevo andare al suo compleanno. Io, dopo un momento di collera accettai, ma non sapevo che quel giorno sarebbe diventato uno dei più importanti della mia vita. Arrivammo alla festa e dopo alcuni minuti Niall si venne a presentare. Ricordo che quando lo guardai per la prima volta rimasi affascinata dalla sua bellezza, poi quando ascoltai la sua voce… non so, mi incantai. Ricordo che gli premettero la faccia contro la torta scatenando le risate di tutti dopodiché lui si avvicinò a me…

Flashback
“Come sono?” Disse sarcastico sorridendo.
“Hahahaha, sei buonissimo.” Dissi io prendendo un dito di torta dalla sua faccia.
Lui prese un dito di torta dalla sua faccia e me la spalmò sul naso.
“Adesso lo sei anche tu” Mi disse dandomi un bacio in guancia mentre io sorridevo come un ebete e arrossivo.
Dopo che successe quell’episodio del compleanno cominciammo ad uscire insieme finche due mesi dopo lui mi chiese di essere la sua ragazza.
Non dimenticherò mai quel giorno, non dimenticherò mai lui.



Look at me! Look at me!
Ehi guys how are you?
Spero bene perchè io mi sono ripresa da questo breve momento di depressione :)
&WìV@ me (Oddio che modo tascio di scrivere Evviva lol)
Anyway 
Che ne pensate del capitolo? A me non dispiace lol
Non sono un'autrice che dice ai propri capitoli "Non mi piace" o ""Fa schifo" perchè se mi faceva schifo neanche lo pubblicavo u.u
Comunque io A-D-O-R-O la parte con sua sorella Jane è troppo agsfjvfwik
forse è perchè anch'io voglio una sorella minore *sogna ad occhi aperti* *sospira*
Ritornando al capitolo.
Ma il flashback? Che ve ne pare? 
Io lo trovo dolcioso, per favore fatemi sapere se vi piace il flashback, ci tengo tanto tanto.
Se trovate qualche
orrore  errore di grammatica fatemi sapere.
Un bacione Bree! ;) xoxo
P.S Se vi interessa su twitter sono @BreeLoveSel :D

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Everybody are broken.

Mi trovo ancora nella stanza dell’ospedale ma qualcosa è cambiato. Si, me ne sto andando. Mia madre, insieme ad Emma, sta cercando di sistemare la mia valigia e tutte le cose nostre e io mi sento terribilmente inutile. Mio padre ha preso una sedia a rotelle. Una stupida sedia a rotelle. Da quando l’ha portata la guardo con disprezzo convinta di non  averne bisogno.

“Nicole, noi abbiamo finito e papà è giù quindi dovremmo andare..” Mi dice mia madre non sicura sul da farsi. In effetti anche io mi sto iniziando a sentire a disagio.

Mi cerco di muovere fino al bordo del letto ma le mie gambe sembranonon collaborare. La sedia a rotelle è proprio appoggiata al lettino già aperta. Non so come muovermi perché, ripeto, le mie gambe non collaborano. Guardo la sedia a rotelle disgustata per poi guardare Emma con uno sguardo supplichevole del suo aiuto. Lei non esita ad avvicinarsi cingermi per un fianco e prendendomi di peso mi poggia sulla sedia a rotelle. Mia madre mi guarda con sguardo triste e spento poggiandosi una mano sulla bocca. Probabilmente, come me, è sul punto di impazzire e mettersi a piangere.

Odio questa situazione. Non voglio continuare ad essere una bisognosa, non voglio l’aiuto di nessuno. Mi guardo un po’ intorno per poi lasciare quella, ormai mia ex, stanza d’ospedale. Durante il tragitto ho avuto delle difficoltà a proseguire e a rigare sempre nella stessa direzione ma mi opponevo e rifiutando ogni aiuto alterandomi un poco. Adesso sono in macchina. Vi chiederete come ho fatto a salirci. Mi ha aiutato mio padre, e come se altro? Loro tutti possono darmi aiuto in cambio di che? Che posso dargli? Sarò solo un grosso peso per… veramente neanche io so per quanto anche se sperò per poco.

Arrivata al portico di casa abbiamo avuto ancora problemi per farmi salire per via dei tre gradini che ci separano dalla porta ma alla fine mi alzano con tutta la sedia a rotelle ed entriamo in casa.
La casa non è cambiata per niente, si sente solo un po’ l’aria di chiuso. Sicuramente i miei genitori saranno stati 24 ore su 24 con me durante questi mesi. 
Voglio rimanere sola. Non voglio sentire nessuno che si impietosisce per le mie condizioni.
A quanto pare i miei avevano deciso, fortunatamente, di scambiare la camera degli ospiti, che era di sotto, con la mia, che era di sopra. Meno male perché non mi piacerebbe ricordarmi tutte le sante mattine di essere malata avendo bisogno di aiuto per scendere e salire le scale.
Non hanno spostato tutte le cose dalla mia camera, probabilmente non ne hanno avuto il tempo. In questa stanza c’è solo il mio solito letto ad una piazza e mezzo, la mia scrivania e il mio portatile. Il piccolo armadio è stato riempito con i miei vestiti. Lo apro guardandolo con disprezzo.
Sto scoppiando, di nuovo. Di scatto chiudo la porta li vicino e mi butto a terra scagliando la sedia a rotelle contro l’armadio che si scheggia un po’, ma non mi interessa. Non mi interessa della sedia a rotelle, non mi interessa di quella stanza. Non mi interessa neanche più di me.
Mi avvicino al muro sotto la piccola finestra che si affaccia sulla strada di fronte casa mia e mi trascino le gambe al petto e ci poggio la testa. È strano, molto strano ma cerco di ignorarlo. La mia mente scatta subito ad un unico pensiero. Ad un'unica persona. Niall. Avrò fatto bene a lasciarlo? Avrò fatto del bene a lui? Di certo non ne ho fatto a me stessa ma lui verrà sempre prima di tutto. Prima di me. Mi chiedo dove sarà adesso…. Mi starà pensando? O già si è dimenticato di me?

Niall’s P.O.V.

Da quando Nicole mi ha lasciato mi sento una merda. Non capisco la sua decisione. Non capisco cosa ho fatto di male per non essere più ricambiato. E pure prima dell’ incidente non è successo niente, neppure un minimo litigio. Non riesco ad accettarlo. Non credo che la riuscirò a dimenticare tanto facilmente, lei continua ad essere il mio…. Tutto. Si, perché lei era e rimarra sempre questo. Il mio tutto. Il suo sorriso mi abbagliava ogni volta che la vedevo ridere, i suoi occhi verdi mi ipnotizzano mettenendomi in suo controllo. I suoi capelli sono così morbidi che quando sei vicino a lei non puoi non accarezzarli. Lei trasmetteva voglia di lei dappertutto, ma non nel senso perverso, cioè non solo perché lei ai miei occhi era bellissima, ma trasmetteva anche voglia di coccolarla e abbracciarla senza mai stancartene. Adesso non mi è rimasto niente. Uscito dalla sua stanza d’ ospedale non ce l’ho fatta più a trattenermi e, arrabbiato ma anche triste e sconvolto, sono corso fuori da quell’ ospedale che vedevo tutti i santi giorni per lei. Non che me ne fossi pentito. Corsi per un tratto di strada finche non arrivai dove sono ora. Alla panchina. Alla nostra panchina, la panchina dove le avevo chiesto di essere fidanzati. Ricordo benissimo quel momento, il mio cuore batteva a mille. Forse non è stata una buona idea venire proprio in questo posto ma in questo momento non importa dove sto. Ovunque e dovunque starei male.

Sono passate non so quante ore, credo tante perché il cielo si è fatto abbastanza scuro così stanco dei mille pensieri con centro di interesse Nicole, mi alzo per andare al pub del mio amico Luke. È poco distante da dove sono ora, meglio così. A pochi isolati da me vedo L’insegna colorata e illuminata del pub. È molto frequentato soprattutto di sera. Entro e l’odore dell’ alcolico che stava preparando il mio amico per un cliente mi riempie le narici. Mi vado a sedere su uno degli sgabelli vuoti accanto al bancone. Luke mi saluta ma io non lo degno neanche uno sguardo.

“Ok, il solito?” mi chiede Luke vedendo che non ero in vena di parlare per via del mio umore. Faccio un cenno col capo mentre aspetto impaziente il mio drink che aiuterà a calmarmi e a farmi dimenticare, almeno per ora, i miei problemi.
Bevo il drink frettolosamente, troppo frettolosamente. Ne ordino un altro e un altro ancora fino a berne circa 5 o 6 non ricordo bene. Il mio drink preferito è molto forte perciò per arrivare all’ effetto desiderato ci sono stato ben poco.

Harry’s P.O.V.

Dopo aver fatto visita a Nicole decisi di lasciare Emma con loro ritornando a casa mia. È mezzanotte sto guardando un film con Liam dato che era solo a casa visto che Danielle era da dei suoi parenti in un’ altra città. Squilla il cellulare. Svogliatamente mi alzo per andarlo a prendere nel tavolo in cucina dove l’ho lasciato e guardo lo schermo. ‘Luke’ Luke? Mi domando mentalmente. Che può volere a quest’ora?

“Ehi Luke, di che hai bisogno?” Dico io. Non risultavo scortese dato che a quest’ora lui lavora al pub.

“Harry devi venire subito qui al pub. C’è Niall che ha esagerato un po’ troppo con l’alcool. Sbrigati.” 

Bree's corner 
Ehi #Breesers (?) (sarebbe il nome che voglio dare alle mie fans lol
Allora cosa ne pensate del capitolo?
Finalmente Nicole se ne va dall'ospedale anche se si ritrova dei problemi cwc
Invece Niall sta malissimo poverino. Ce la farà Harry ad andarlo a prendere prima che faccia qualche cazzata?
Secondo voi? 
Fatemi sapere in una recensione/critica, accetto tutto pure unicorni volanti :D
Come state voi? Spero bene e spero che stiate passando delle vacanze belle.
So che non interessa a nessuno ma se vi va di saperlo io domani faccio il compleanno *cicale*
HAHHAHAH LOL.
Un bacione a tutte quelle che seguono la storia, VI AMO. E alle lettrici silenzione volevo dire:
"Non voglio una vostra recensione per ogni capitolo perchè siete libere di fare quel che volete ma mi piacerebbe sapere quanti leggono la mia storia quindi se potete inviarmi un messaggio .."
Bnado alle ciance, mi dileguo.
un bacio a tutte
Bree! ;) xoxo

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Help us.

Non rispondo a Luke, gli attacco il telefono in faccia. Subito dopo mi affretto a dire a Liam della chiamata così che potesse aiutarmi.

“Liam, dobbiamo andare.” Dico io urlandogli dall’ entrata di casa dove mi sto mettendo un paio di scarpe. Lui mi guarda corrucciando la fronte ma dopo, vedendo la mia preoccupazione spegne la tv e si alza dal divano.

“Cos’è successo Harry?” Mi chiede lui guardandomi mentre prendo la giacca dal appendiabiti vicino la porta. Gli faccio un cenno per farlo iniziare a preparare per uscire. Lui capisce e inizia a mettersi i suoi tennis.

“Mi ha chiamato Luke. Dice che Niall ha esagerato un po’ con l’ alcool.” Dico io mentre apro la porta di casa con il mazzo di chiavi della macchina e di casa. Lui non risponde evitando di perdere tempo. 

Gli tiro le chiavi di casa prima di entrare nella mia macchina. Dopo averle prese al volo lui entra in macchina con fare sbrigativo. Accendo la macchina dando subito gas dirigendomi al pub di Luke che dista pochi minuti da casa mia, ma in questo momento abbiamo un urgenza e non possiamo prendercela comoda e andare a piedi. Niall non è mai veramente ubriaco. Siamo così preoccupati per lui perché quando esagera il motivo è sempre grave. Lui cerca di dimenticare, me l’aveva detto più volte. Però pensandoci è strano, adesso che Nicole si è svegliata dovrebbe essere felice come lo siamo tutti. Eppure non sembra che sia così…
Alla fine dei miei pensieri vedo l’insegna illuminata del pub di Luke vicino. Posteggio la macchina nel posto più vicino all’ entrata che trovo, scendo dalla macchina con Liam e, dopo averla chiusa con la sicura del telecomando, entro nel pub. La vista che ci si presenta è un Niall che litiga sonoramente con Luke attraverso il bancone.

“Sono un cliente, cazzo! Se chiedo un drink lo devo avere!” Urla Niall minaccioso verso Luke che però non si fa né intimidire né spaventare dalle urla del mio migliore amico. Non che Niall non fosse forte, ma in queste condizioni non sa tenere neanche il suo corpo in piedi senza barcollare o cadere. Luke continua a pulire l’interno di un bicchiere da birra ignorando lo sguardo di Niall che si fece più vacuo. I clienti sembrano terrorizzati dalle urla di Niall. Mi avvicino a Niall con Liam accanto.

“Ehi amico, forse è meglio andare a casa” Gli dico mettendogli una mano sulla spalla. Decido di andarci gentilmente all’ inizio cercando di convincerlo a venire con me.

“Fanculo tu e la casa pure.” Borbotta lui. Si vede che sta già cedendo dal suo tono più calmo.

“Ehi, Liam.” Dico io pacato a Liam in modo che mi aiutasse a sorreggerlo per portarlo via da lì. Lui si avvicina a Niall dall’altra parte dello sgabello portando un suo braccio introno al fianco di Niall per aiutarlo ad alzarsi. Quando si mise in piedi io mi misi dall’ altro lato mettendomi proprio come Liam.

“Grazie amico.” Dico io salutando Luke. Lui fa un cenno di assenso in risposta dando l’attenzione ad un cliente. Dopo aver preso Niall sottobraccio io e Liam ci incamminiamo verso la mia macchina a pochi metri dal pub.

“Niall, tutto bene?” Gli chiede Liam durante il cammino. In effetti è parecchio sbronzo. Niall grugnisce con lo sguardo a terra in risposta

“Ma cosa ti è successo da spingerti a ubriacarti così tanto?” gli chiedo io visto che non ci rivolse nemmeno una parole.

“Chiudete quella cazzo di bocca!” Ci urla lui arrabbiato. Niall non si era mai comportato così con noi neanche dopo essersi ubriacato.

Cercando di farlo calmare ci stiamo zitti. Dopo averlo disteso nel sedile metto in moto diretto verso casa mia visto che ne io e Liam abbiamo voglia di lasciarlo solo a casa sua in queste condizioni. Arrivati a casa Liam prende di peso Niall mentre io apro la porta di casa.  Lo sistemiamo nella mia stanza dove c’è il bagno vicino e mi siedo nella poltrona che ho vicino la tv. Sento Liam sbadigliare portandosi una mano davanti la bocca.

“Liam, se vuoi andare a dormire fai pure.” Gli dico io divertito guardando i suoi occhi stanchi.

“In effetti sono stanco. Ieri non ho dormito molto” Risponde lui stanco.

“Tu ed Danielle vi siete dati abbastanza da fare hehehe.” Dico io alludendo al lato perverso.

“Sta zitto Styles, vuoi dirmi che tu e Emma non vi date da fare?” Continua lui sarcastico pizzicandomi una guancia.

“Non l’ho mai detto” Dico io sincero. Scoppiamo a ridere.

“Buonanotte” Mi dice lui uscendo dalla stanza.

“Notte” dico io in risposta troppo piano perché lui lo sentisse. Mi giro verso Niall cercando di capire perché si sentisse così male. Ricordo che prima di entrare da Nicole era nervoso ma allo stesso tempo emozionato. Dopo circa dieci minuti lo vidi uscire di corsa ma non ne ho capito il motivo… Ecco. Doveva essere triste per Nicole. Ma non ho capito, si è svegliata. Ma di una cosa sono sicuro. C’entra lei.

Emma’s P.O.V

Arrivati a casa Nicole è andata subito nell’ ex camera degli ospiti ormai sua. Si può capire. Sta veramente male, io lo capisco. Io la capisco sempre, in qualunque situazione. Infatti non credo alla storia che lei abbia lasciato Niall perché non lo ama più.Non riesco a capire realmente perché l’abbia lasciato. Ma credo di poterlo immaginare.
Adesso sono seduta in cucina con Jane in braccio che piange silenziosamente e i genitori seduti nelle altre sedie silenziosi. Non me la sento di lasciarli soli, in questo momento serve aiuto pure loro perché di certo non sono tanto felici della situazione della loro figlia maggiore. Dopotutto però sono in parte felice che la mia migliore amica si sia risvegliata.
Jane è aggrappata nel mio petto mentre la stringo forte. I suoi singhiozzi sono l’unico rumore che riempie questa stanza. Dopo un po’ non riuscendo più a rimanere a sentire lei piangere senza fare niente la stacco dal mio petto guardandola negli occhi.

“Jane, non devi piangere. Lo so che sei triste per la situazione di tua sorella, lo siamo tutti. Ma l’ importante è che lei si sia risvegliata. Tutto il resto non importa in questo momento. Lei adesso si sente anche peggio di noi perciò dobbiamo cercare di rassicurarla non di rattristarla ancor di più ok? Lei è forte. Lei supererà anche questo problema come ha fatto sempre. Ma adesso ha bisogno solo di sfogarsi.” Le asciugo le lacrime con i pollici delle mie mani appoggiate sul suo viso. Cerco di trattenere le lacrime per dare il buon esempio a Jane, che considero molto più della sorella della migliore amica.

Lei mi si attacca al collo e io la stringo con una delle braccia mentre l’altro lo poggio nel tavolo stringendo il pugno. Mi rendo conto di essere ancora in cucina con i genitori di Nicole quando la mano di Andy, il padre di Nicole mi si posa sulla mia stringendola. Lo guardo con occhi lucidi, come i suoi che mi guardano con un senso di riconoscimento. Io gli faccio un cenno poi prendo Jane di peso e la porto nella sua stanza di sopra.

“Ora fatti una bella dormita e vedi che domani staremo tutti meglio” Le dico sorridendole amabilmente e poggiandola sul letto.

“Grazie Emma, Grazie di tutto”. Mi dice lei sincera, poi si gira di un lato mettendo due mani dietro la testa nel cuscino.

“Di niente” Le rispondo io piano baciandole la testa. Mi alzo e uscendo dalla stanza chiudo la porta silenziosamente anche se, di certo, ancora non si è addormentata.


Author's space 
Lo so lo so, cambio sempre il modo di scrivere (Bree's space, Bree's corner... ma me gusta così lol)
Come iniziare. Allora il titolo.
Il titolo è "Help Us" Perchè tutti hanno bisogno una mano a superare questa situazione: Jane, Niall...ecc.
Il capitolo? Bhe alcune di voi avevano pensato che Niall commettesse qualche cazzata, ma non è cosìì!!! yeeee.
A me piace molto il comportamento indifferente di Luke a voi? Hahahahhaha lol
Che dolce la parte di Emma e Jane habukawvv *^*
Ora spazio a voi.  Fatemi sapere cosa ne pensate o se non volete che continuo più semplicemente perchè la storia fa schifo cwc
Vi amooooooo!!!! #Breesers (llooooll) <3 <3
Baci Bree! ;) xoxo
 
Un 'ultima cosa. Passate da questa fan fiction, merita molto http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1993760&i=1 :)

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Try to understand me.

Emma's P.O.V.

Scendo le scale per andare al piano di sotto ma non entro in cucina, sia perchè voglio lasciare liberi di piangere i suoi genitori senza che si sentano a disagio ma anche perché voglio andare a vedere come sta Nicole. Cioè voglio farle compagnia, se lo vuole. Prima di bussare alla sua stanza cerco di calmarmi sedendomi e stringendo un cuscino che si trova nel salotto senza far vincere le mie lacrime di uscire. Dopo dieci minuti mi alzo decisa e mi catapulto davanti alla sua porta. Non so che fare, non so se bussare o aprire direttamente. Nel frattempo che ci penso mi ricordo cose le ho detto nella stanza d’ ospedale dove eravamo state fino a poche ore fa. ‘Io starò sempre al tuo fianco in qualunque situazione’. Ed era, è, e sarà sempre vero così con decisone giro la maniglia facendo scattare il meccanismo ed entro nella stanza di spalle chiudendo la porta. Prima di girarmi inspiro e espiro a fondo. La vedo raggomitolata a terra sotto la finestra. Giro la testa e vedo la sedia a rotelle a terra piegata probabilmente dopo una sua spinta. Abbasso lo sguardo di nuovo su Nicole. Lei lo alza e a quel punto vedo i suoi occhi grondanti di lacrime che ancora devono uscire. Le guancie sono completamente bagnate con la forma delle mani che si era tolta un attimo prima da lì. Corro verso di lei abbracciandola e sedendomi accanto a lei. Lei prima esita ma dopo, non riuscendo a resistere, ricambia l’abbraccio stringendomi a sua volta. Dopo svariati minuti di abbraccio, in cui le mie lacrime non si trattennero più, lo sciogliemmo  e ci guardammo.

“Ehi… ehi. Nicole guardami.” Lei inizia di nuovo a singhiozzare. ma io gli prendo il viso tra le mani costringendola a guardarmi negli occhi.

“Supereremo tutto insieme capito? Lo supereremo come abbiamo fatto sempre.” Dissi io facendo scivolare altre lacrime sulle mie guancie.

“Se ne sei così sicura perché piangi allora?!” Mi chiede lei alzando la voce.

“Perché mi fa star male vederti così. Io te l’ho già detto e te lo ripeto. Starò sempre al tuo fianco in qualunque situazione. Se hai bisogno di qualcosa come sfogarti o semplicemente qualcuno con cui parlare io starò sempre dove sono proprio adesso.” Le dico io cercando di fargli mettere in testa la cosa che penso fin da quando ci siamo conosciute da piccole.

“Vuoi sap-pere perché ho l-lasciato Niall?” Mi chiede lei cercando di far smettere i suoi singhiozzi.

“Solo se tu vuoi dirmelo.” Le rispondo decisa. Non voglio mai e poi mai costringerla a fare qualcosa contro la sua volontà.

Nicole’s P.O.V.

“N-niall non può continuare a stare con me in queste c-condizioni. N-non voglio che lui sia c-costretto a rimanere con me d-dopo avergli detto del mio p-problema solo per compassione. Non voglio che s-sia costretto a spingermi sulla sedia a rotelle o-ogni volta che vuole u-uscire. Non voglio e-essere un p-peso per lui, non voglio essere u-un problema. Non voglio proibirgli una v-vita normale c-con una ragazza normale che è in grado d-di camminare e fare l-le cose che facevo io p-prima dell’incidente. Lui è b-bello, d-dolce e gentile, non gli verrà difficile trovare q-qualcuno mille volte m-migliore di me.” Dico tutto fermandosi alcune volte per riprendere fiato e per mantenermi calma. La vedo che sgrana gli occhi e spalanca la bocca. Mi preparo per una delle sue scenate.

“Stai scherzando Nicole?! Lui ti ama. Non potrebbe cambiarti con nessuno al mondo. Poi, come hai detto tu è dolce e gentile, quindi come puoi pensare che lui ti lasci o si auto costringa a rimanere con te solo per uno stupido problema!” Dice lei alterandosi per la mia testardaggine.

“Non è lui ok? Sono io. Non gli permetterei mai di stare con una come me”. Dico io seria.

“UNA COME TE?! Nicole, non sei un extraterrestre. Sei una ragazza normale con un problema che non influisce per niente con il tuo rapporto con Niall” Dice lei stupita dalle mie parole appena dette.

“Lo faccio solo per il suo bene.” Dico io abbassando la testa e il tono di voce. Emma stava cercando di replicare ma le arrivo un messaggio sul cellulare così lei lo lesse cercando di calmarsi.

“Per il suo bene, no?” mi dice lei con gli occhi puntati sul cellulare con un sorrisetto che usava quando prendeva in giro le persone. Ma in quel caso, rivolto a me, stava più ad indicare che aveva ragione.

“Guarda un po’ qua.” Continua mostrandomi il cellulare dalle sue mani. Alzo la testa e stringendo un po’ gli occhi mi avvicino per leggere il messaggio.

Da Amore. (che starebbe Harry per lei)

‘Amore scusa se non ti ho chiamato ma Niall si è ubriacato talmente tanto da arrabbiarsi con me e Liam quindi l’ho portato a casa mia. Per caso tu sai cosa è successo? Perché penso che sia successo qualcosa tra lui e Nicole. Baci. Ti amo xX’ questo c’è scritto sul cellulare di Emma. Io abbasso nuovamente la testa.

“Embè? Fai passare qualche giorno e vedi che starà bene. “ Gli dissi io con un tono di sicurezza che non credevo sapessi usare in quella situazione.

“QUALCHE GIORNO?!” Mi urla lei sgranando nuovamente gli occhi.

“Quando sei entrata in coma lui è impazzito. Fino a tre giorni fa l’ho ritrovato nel suo letto a piangere e tu mi vuoi dire che fra qualche giorno gli passerà?!” continua lei. Alzo la testa guardandola negli occhi sgrano gli occhi non riuscendo a credere alle sue parole. Ma ci devo credere, lei non mi avrebbe mai mentito soprattutto in questa situazione. Lei annuisce come a confermarmi ciò che ha appena detto.

“Io… Io non….” Non so cosa dire. La sua rivelazioni dei fatti mi ha lasciato a bocca aperta e senza parole. Non riesco a credere che lui sia stato davvero così male per me. Immagino non fosse stato propriamente felice ma non fino a questo punto.

“Nicole.” Mi dice lei addolcendo la sua espressione ma che contiene ancora un po’ di rimprovero.

“So che tu avrai pensato che lasciandolo gli avresti assicurato una vita ‘migliore’ ma non è così.” Continua lei enfatizzando la parola ‘migliore’ come fosse una cosa impossibile e falsa.

“Lui ti ama più della sua stessa vita. Te l’ ha dimostrato più volte e non credo che ci sia di bisogno che ti elenchi tutte le cose che lui ha fatto per dimostrartelo fino in fondo. Sono sicura che lui ti darebbe anche  tutto  l’ oro del mondo per renderti felice.” Le sue parole sono sincere. E ci credo perché è vero, me l’ ha dimostrato più volte di essere felice con me. Ma io resto dell’idea di non potergli dare quello di cui ha bisogno ora come ora.

“Non posso dargli più quello di cui ha bisogno” Dico io arrampicandomi sugli specchi cercando di uscirne vincente da questa conversazione.

“Lui ha bisogno di te” Dice lei seria e decisa. Non sapevo cosa dirle quindi la guardo triste. Lei mi abbraccia di nuovo e mi parla all’ orecchio.

“Non sto litigando con te, voglio farti capire ciò che è reale. Non rimangerò tutte le cose che ti ho appena detto perché le penso, ma in questo momento non voglio litigare.” Dice lei sussurrando. Lei è così sembra che si arrabbi ma lei lo fa solo per farmi capire le cose, anche se non ho cambiato idea su quel che ho fatto, sulla decisione di lasciare Niall.

“T-ti va di dormire con me?” Le chiedo io insicura sulla sua risposta. Non voglio sviare il discorso. Cioè, in parte si, ma voglio veramente che dormi con me. Voglio stare con la mia migliore amica anche la notte per convincermi che non mi avrebbe lasciato sola e che domani lei ci sia per aiutarmi a superare la giornata.

“Certo!” Dice lei sorridendomi. Dopo, aiutandomi ovviamente, mi accompagna al letto abbastanza grande per tutte e due. Esce dalla stanza e io mi sento terribilmente angosciata e sola ma dopo rientra con una bottiglia d’acqua e dei bicchieri.

“Ho dato la buonanotte da parte tua anche ai tuoi genitori” Mi dice sorridendomi debolmente e poggiando le cose che ha tra le mani nella scrivania.

“Grazie”. Le dico distendendomi nel letto.

“Non ringraziarmi” Dice lei seria. Io per Emma farei tutto. È capitato anche altre volte di proteggerci a vicenda e in questo momento lei sta proteggendo me dalla solitudine. Dopodiché si distende sul letto vicino a me e io mi metto a pancia in su fissando il soffitto. Sarebbe stata una lunga notte. Lunghissima.

SPAZIO DI BREE!
No, non sono milanista.
Oggi l'ho scritto in italiano yeeee:)
Allora so che magari avreste preferito se avessi pubblicato ieri ma c'è la festa nella mia città e non sono sempre a casa.
In questo capitolo abbiamo questa specie di litigio tra Nicole ed Emma e la confessioni di Nicole.
Che ve ne pare? Fatemi sapere :)
Un grazie a tutti quelli che hanno recensito e messo tra le seguite/preferite/ricordate la mia storia. 
Love yaaaaa! <3
TA-TA-TA-Tà PUBBLICITà YEEE
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1983474&i=1 Passate, merita davvero :)
Baci Bree! ;) xoxo

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Why this bad dream?

“Sei una lurida puttana, mi fai schifo” grida una voce dietro di me. Mi giro e vedo Niall, Jane e i miei genitori guardarmi furiosi e con disprezzo, ma quell’ insulto l’ aveva gridato Niall.

“Ti odio. Sei una pessima sorella” Grida Jane minacciosa per quanto piccola possa essere.

“Sei una pessima figlia. Non vali niente” Gridano all’unisono i miei genitori risultando alquanto traumatizzanti.

Sono bloccata non so che fare, sono traumatizzata. Voglio correre lontano da quelle persone che mi stanno riempiendo di altri insulti tutti contemporaneamente ma le mie gambe sono bloccate. Sono bloccate da dei rampicanti che mi tengono serrata al terreno e non mi permettono di muovermi minimamente. Vedo un bagliore di luce che illumina i volti delle persone che mi avevano aggredito e le loro espressioni si fecero dolci. Mi guardano con occhi teneri e hanno teso le mano in avanti in modo che io le prendessi. Non mi fido per niente a cause dei loro precedenti insulti così mi rivolgo verso la fonte di luce del bagliore che li aveva illuminati e vedo Emma ed Harry che avanzano verso di me con fare amabile. Una volta vicina mi abbracciano, i rampicanti che mi bloccavano si dissolvono e mi libero ma io slego l’abbraccio e il terreno mi risucchia.


Mi sveglio di colpo mettendo le mani sul volto chiudendo gli occhi e gettando delle urla strazianti sia per la mia gola che per quelli che sono a portata d’ orecchio. Inizio a piangere senza controllo. Levo le mani dalla faccia lentamente, apro un poco gli occhi fino a tenerli socchiusi. Mi giro e vedo il letto vuoto, senza Emma. Mi sento male, il mio stomaco si chiude in una morsa dolorosa. Mi ha lasciata sola quando invece mi ha detto che non l’ avrebbe fatto. Avvicino la mano alla parte del letto dove c’era ieri notte Emma e sento che è ancora caldo e increspato per il corpo di Emma che credo fino a poco fa sia stato qui.
Passano pochi secondi che entra Emma con uno sguardo preoccupato in viso spalancando la porta. Alla sua vista mi rilasso. Non del tutto ma quel che basta per farmi smettere di piangere mentre il mio cuore va a mille per il troppo sforzo dell’ urlo. Credevo che se ne fosse andata, che mi aveva lasciato sola, mentre ora mi sto ricredendo.

“Nicole, che è successo? Senti dolore?” Mi chiede lei velocemente avvicinandosi al mio/ nostro letto. Questa sua preoccupazione mi fa stringere il cuore e capisco per l’ennesima volta quanto lei mi voglia bene.

“H-ho p-pensato che te ne fossi a-andata… p-per sempre” Dico io mettendo una mano sul petto cercando di calmare i battiti veloci del mio cuore a causa della paura provocatami dall’ incubo appena fatto. Non potrei vivere senza Emma.

“Aaw Nicky non ci pensare nemmeno. Neanche sottotortura ti lascerei sola. Prometto.” Dice lei stringendomi forte a se. Io ricambio l’abbraccio. Nicky è un soprannome che mi ha dato lei tempo fa alla scuola e che solo lei ha il privilegio di usare. È da tanto che non mi chiama così lasciando stare il mio periodo di “assenza”.

“Ora che ne dici di uscire dal letto e andarci a bere le cioccolate che ho preparato per noi?” Mi dice lei cingendomi le spalle e guardandomi per avere conferma. Io la amo. È così premurosa anche se non le chiedi di esserlo.

Non ho voglia di mangiare ma non posso perdere forza più di quanto ne ho perso in questo periodo. Credo che mi farebbe bene e piacere quella cioccolata.

“Dico che è un ottimo piano” Dico sorridendole sinceramente. Ora inizia il problema. Scendere dal letto. La guardo stufa per poi puntare gli occhi sulla sedia a rotelle che è rimasta sulla parte della stanza dove l’ ho tirata ieri sera. Emma si alza dal lettino raddrizzandola e mettendola accanto al mio letto. Con un po’ di aiuto suo e dopo poco riesco a sedermici senza neanche  troppo sforzo. Sorrido soddisfatta per non mettermi a piangere, di nuovo.

Arrivo in cucina, seguita da Emma, senza il suo aiuto che mi ha offerto solo una volta per non aggravare la situazione. Mi avvicino al tavolo nel posto dove è stata tolta la sedia, prima mia, e avvicino la tazza di cioccolata verso la mia bocca.

“Dov’ è Jane? Dico rivolgendomi ad Emma, seduta di fronte a me, senza staccare gli occhi dalla cioccolata.

“È di sopra, sta scendendo.” Dopo aver sentito queste parole rizzo le orecchio e sposto lo sguardo verso la scala ma non vedendo niente ritorno a sorseggiare la mia cioccolata calda.

Passano alcuni minuti in silenzio quando sento alcuni passi per le scale così con gli occhi che mi si illuminano giro la testa verso le scale dove dopo poco scende la figura piccola di Jane. Non si accorge di me perché vedo che va subito nella mia camera. La vedo che apre la porta  si sporge nella camera per poi, dopo poco, richiuderla preoccupata e triste. Esco dal tavolo con la sedie a rotelle, dopo Jane si gira a testa bassa. alza la testa ancora triste dalla sua visita alla mia stanza e, incrociando i miei occhi, sul suo viso compare un largo sorriso.

“Nicoooole” Dice lei con quella sua voce infantile felice e correndo verso di me. Quando si avvicina a me la prendo per la vita e la metto seduta sulle mie gambe proprio come avevo fatto all’ospedale.

“Ehi piccola” Le dico io ricambiando l’enorme sorriso e riavvicinandomi al tavolo. Emma si alza e prende la cioccolata che aveva preparato per Jane porgendogliela con un sorriso.

“Vedi? Adesso non ti posso far più male quando mi metti sopra le tue gambe” Dice lei innocente. Io la guardo un po’ scioccata per poi addolcirmi e rivolgendogli un sorriso dolce. Vedo Emma irrigidirsi.

“Hai proprio ragione.” Dico io guardandola. Purtroppo una lacrima mi scende dalla guancia ma io mi giro subito per non farla vedere a Jane. Non voglio che si senta colpevole di questa mia tristezza improvvisa.

“Adesso bevi la cioccolata che sennò si raffredda” Dico io sorridendo appena. Non me la sto prendendo con Jane per quello che ha detto, infondo lei non lo ha detto con malignità, voleva solo rincuorarmi e farmi vedere il lato positivo, anche se io non ne vedo. Il mal di gola ottenuto a causa delle urla è passato grazie alla cioccolata, finita la vado a posare nel lavandino sporca. Non voglio l’accompagnamento anche per posare una tazza, infatti Emma, una volta riavvicinata al tavolo, mi sorride.

Sono passati dieci minuti e sento dei passi dalle scale. I mia madre, ovviamente, visto che mio padre sarà già a lavoro.

“Buongiorno a tutti” Dice mia madre sorridendo. La vedo strana, ha gli occhi un po’ gonfi e rossi ma decido di non chiederle niente, tanto lo so il motivo.

“Buongiorno” Diciamo io, Emma e Jane quasi in contemporanea.

“Nicole… ha chiamato il dottore” Mi dice mia madre guardandomi. Vuole che parliamo in privato ma non voglio, tutto quello che devo sapere lo possono sapere pure Emma e Jane.

“Parla” Dico io guardandola e facendole cenno di continuare.

“Ok, allora il dottore ha detto che c’è una specie di analisi che potrebbe determinare periodo di….” Mi risponde mia madre lasciando in sospeso la frase, ma non c’è bisogno che continui, ho capito.

“E tu che gli hai detto?” Chiedo io sentendo dei brividi alle braccia.

“Gli ho detto che andava bene e abbiamo preso un appuntamento per venerdì.” Mi dice mia madre come a chiedermi se ha fatto bene. Ha fatto benissimo, visto che mancano solo due giorni, prima è meglio è. Annuisco.

“Ok, grazie mamma” Dico io sorridendole.



Ehi Breesers 
Yeah! Me gusta Breesers lol
Incomincio col dirvi un grande e immenso "SCUSA" (l'avevo detto che era grande u.u)
Dovevo postare ieri ma sono stata tutto il tempo in campagna e poi la sera sono stata fino a mezzanotte a giocare a beachvolley perciò.
Cosa ne pensate del capitoloooooooo? (Sono abbastanza le "o"?) 
Ok la smetto di fare la malata/mongoloide/pazzoide (?)
Allora passiamo al capitolo.
Cosa ne pensate? 
Il sogno ha un significato preciso che si scoprirà meglio negli altri capitoli ;)
Poi c'è la notizia dell'appuntamento per la visita col dottore ...mmmhh... (?)
Non vi anticipo niente ma può darsi che qualcosa ve la dirò nelle recensioni  ehehheeh
Poi voglio dirvi una cosa: Partirò l 24 per ritornare il *guarda il calendario* *cerca di non cadere dalla sedia* 31 e non so se in quella settimana potrò aggiornare.
In tal caso preferite avere due capitoli di seguito o aspettare? Fatemi sapere :)
Che spazio autrice grande ora vi lascio.
Passate buone vacanze e grazie delle belle recensioni che mi lasciate, vi amo :*
Baci vostra Bree! ;) xoxo

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


                                                          
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Stop stay hurt.

Niall’s P.O.V.

Mi sveglio con un mal di testa fortissimo apro gli occhi e sento che mi bruciano tremendamente. Mi metto a sedere e intorno a me vedo la stanza di Harry. Sono nel suo letto e dopo essermi stropicciato gli occhi metto a fuoco la persona che è seduta nella poltrona di fronte al letto. È Harry che sta dormendo beatamente appoggiato allo schienale con la bocca semi aperta. Improvvisamente mi viene un forte giramento di testa e un senso di vomito così mi alzo velocemente dal letto facendolo scricchiolare e vado a vomitare tutto l’alcool che ho assunto ieri notte. Ora ricordo. Ieri notte ero così stravolto dalla “notizia” che mi ha dato Nicole che ho mandato la mia dignità a puttane e sono andato ad ubriacarmi.
L’ultimo ricordo che ho è quando Luke mi ha dato un qualunque drink dicendo “Questo è l’ultimo amico”. Mi sento meglio, in parte. Probabilmente tutto il rumore che ho fatto per liberarmi ha fatto svegliare Harry perché lo sento alzarsi e venire in bagno. Mi ricompongo alzandomi da vicino il water e mi avvicino al lavandino per sciacquarmi la bocca mentre Harry entra in bagno ancora un po’ assonnato.

“Ehi Niall... uhm.. come stai?” Mi chiede lui squadrandomi da capo a piedi per poi avvicinarsi la mano alla bocca per sbadigliare.

“Una pasqua, non si vede?” Gli rispondo io corrucciando la fronte e domandandogli sarcastico. Lui si gratta la testa e abbassa la testa.

“Ok, domanda stupida. Io scendo di sotto da Liam. Ti preparo un caffè ok?” Mi chiede lui girandosi.

“Ok, grazie” Gli dico io prima che uscisse dalla stanza. Mi guarda allo specchio e vedo degl’ occhi gonfi e rossi così mi sciacquo la faccia cercando di svegliarmi completamente.
Mi ha chiesto come sto. Bhe, come sto? Non lo so neanche io. Di certo bere non mi ha fatto dimenticare Nicole, neanche minimamente. Diciamo che mi sento distrutto, deluso e un po’ frastornato ma per il resto e tutto ok. Certo, ok.
Esco dal bagno a passi stanchi e scendo le scale rumorosamente per andare in cucina dove vedo Liam e Harry che parlottano seduti al tavolo con una tazza di ceramica in mano. Quando mi vedono smettono di parlottare ma non credo sia perché hanno segreti.

“Buongiorno. Ecco a te” Mi dice Liam dandomi una tazza come la sua piena di caffè mentre io mi siedo accanto a lui.

“Giorno” Dico io inespressivo. Perché dovrei dire “buongiorno” se non lo è? 
Sono passati 10 minuti di completo silenzio perché siamo ancora tutti un po’ frastornati dal risveglio, ma credo che loro non volessero parlarmi o almeno non ancora. È Harry a interrompere il silenzio.

“Niall, ci vuoi dire che è successo? Perché ti sei ubriacato così tanto ieri sera?” Mi chiede scrutandomi mentre io mi immobilizzo tenendo la tazza di caffè ormai tiepida nelle mani. Passano due minuti di silenzio poi Liam parla.

“Se non ti va di dircelo va bene ma sappi che per qualsiasi cosa non ci saremo sempre” Mi dice Liam sorridendomi debolmente e io lo guardo cercando di far uscire le parole dalla mia bocca.”

“Nicole mi ha lasciato” Sussurro io mentre mi sento ancora più male di prima. Fa male ripetere queste parole ad alta voce.

“C-come perché?” Balbetta Harry mentre Liam spalanca gli occhi guardandomi.

“Non mi ama più cazzo!” A questo punto esplodo. Non c’è la faccio più a trattenermi e scoppio in lacrime. Mi alzo dalla tavola per non fare vedere ai ragazzi che sto piangendo e mi vado a sedere sul divano mettendomi le mani davanti alla faccia. Sento i loro passi avvicinarsi e dopo un po’ il divano piegarsi. La mano di Liam mi da una pacca sulla spalla

“Sono sicuro che ci sarà una ragione più seria perché non ci credo neanche un po’ a questa cazzata, ma, finché non la troverò tu non puoi ubriacarti fino a mandare a fan culo tutti ok?” mi dice rimproverandomi per la ubriacatura. In effetti ha ragione, molto ragione. Annuisco.

“Io la penso esattamente come Liam e ripeto noi ci saremo sempre.” Continua Harry. Ho dei migliori amici stupendi davvero.

“Grazie” Dico io annuendo cercando di far smettere le lacrime di scendere dalle mie guancie con poco successo.

“Non dirlo nemmeno Niall. Ti vogliamo troppo bene per lasciarti solo” Dice Harry pizzicandomi una guancia.

“Aaw piccolo Harry” Dice Liam facendo la stessa cosa che Harry ha fatto a me ad Harry. Sorrido leggermente alle loro facce buffe e loro mi abbracciano tipo panda. Sono dei veri coglioni ma almeno mi tirano su un po’ il morale.

Emma’ P.O.V.

Dopo che mia madre mi ha dato la notizia della visita, o non so cosa, che vuole farmi il dottore ho continuato la mia colazione e dopo io, Emma e Jane andiamo nel salotto a vederci un film che trasmettono nel canale preferito di Jane. Sinceramente mi aspettavo qualcosa stile cartone animato invece non è così. È molto divertente ma io non ho riso mai sul serio se non per qualche sorriso forzato quando la protagonista faceva qualche battuta. Sono stretta a Jane con Emma al mio fianco. Adesso il film non lo sto guardando neanche più perchè penso ancora a Niall. Non posso credere che è stato così male a tal punto di ubriacarsi.

“Ma… ehm… alla fine Come hai risposto al messaggio di Harry?” Chiedo sussurrando ad Emma al mio fianco che subito sposta l’attenzione dal film a me.

“Gli ho detto che ancora non lo sapevo perché ti eri addormentata.” Risponde lei dando un’occhiata a Jane che ha riso per uno che è caduto nel film. La guardo e sorrido vedendola.

“Uhm, ok” Dico io iniziando a mangiare le unghie delle dita della mia mano destra e rigirandomi a guardare il film mentre una fitta di dolore si apre dentro di me.

“Hai intenzione di dirglielo? ad Harry intendo” Dice lei lanciando un occhiata fugace alle mie gambe ferme e rigide. Io ci penso un po’. Harry è stato ed è uno dei miei migliori amici dopo che me l’ha fatto conoscere Emma. C’è stato sempre un certo feeling tra noi e come se con un’ occhiata ci capiamo al volo, proprio come succede con Emma. Infatti ero felicissima quando lui ed Emma si sono messi insieme. Sorrido al ricordo.

“Si… a lui si.” Sospiro.

“Per favore abbracciami” Supplico Emma mentre i miei occhi diventano lucidi. Lei mi abbraccia pochi secondi dopo carezzandomi la testa. Dopo che il film è finito Emma manda un messaggio ad Harry dandogli appuntamento a casa mia per parlare. Sono preoccupata, Harry e il primo amico, dopo Emma, a cui dico del mio problema. Come la prenderà? Non lo so ma spero proprio che non mi lasci sola. Spero che il mio migliore amico non mi lasci per uno stupido handicap. Spero che lui rimanga con me come ha fatto negli anni precedenti. Sono 5. Lui dovrebbe venire alle 5:30 circa così mi rimetto nella sedia a rotelle e cerco di darmi un tono anche perché non voglio trascurarmi. Già ho queste gambe inutili non posso rovinare anche il resto del mio corpo. Con l’ aiuto di Jane che ogni volta vuole passarmi i trucchi, mi metto un filo di matita e un po’ di fondo tinta per levare le profonde occhiaie attorno ai miei occhi. Purtroppo non posso fare a meno dei miei occhi gonfi ma lascio perdere. Prima, quando potevo usare tranquillamente le mie gambe senza trascinarle con l’aiuto delle mani, passeggiavo per la casa cercando di calmarmi ma purtroppo adesso non posso.
05:20 segna la sveglia nel comodino della mia camera.
Dieci minuti e Harry arriverà.



STUPID GIRL'S SPACE

Me piasa di chesto coloro OuO
Devo dirvi un beeeeeel po' di cose C:
1° Scusate l'enorme ritardo ma è pure perhè non ho visto tante recensioni e ho pensato che è estate e sono tutti a mare/in vacanza
2° Se non volete seguire la storia ditemelo per favore.
3° Ve piase il banner OuO  è stato fatto da @xbelieveinyou
4° questo sarà l'ultimo capitolo per ora. Ritornerò dopo le vacanze. Penso il primo settembre.
Fatemi sapere cose ne pensate :)
Grazie mille per le poche recensioni
Baci Bree! ;) xoxo 

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Capitolo 10
*** capitolo 10 ***


                                                          

Other true friend


Sono in salotto e aspetto nervosamente l’arrivo di Harry, Emma ha cercato di calmarmi ma non so nemmeno come dirglielo, forse è meglio ch non dico niente se no rischierei di peggiorare la situazione mettendomi a piangere. Però non ho pensato ad una cosa, Harry lo dirà a Niall? Non può dirglielo, non deve. Niall non può sapere della mia situazione, non voglio che si senta compassionevolmente costretto a stare con me. No. Non deve accadere.

“E se glielo dirà?” Chiedo ad Emma preoccupata. Lei si girà di scatto e sposta gli occhi dalla porta d’ingresso a me e fa una faccia confusa.

“Cosa?”

“E se Harry lo dirà a Niall?” Le chiedo riformando la domanda. Lei mi guarda pensierosa.

“Non lo farà, se tu glielo chiedi, non lo farà. Anche se non mi sembra…”

“Lo so, lo so, non mi sembra giusto” la interrompo io non facendole finire la frase.

“Non mi sembra il momento adatto di iniziare una ramanzina” Continuo io scocciata.

“Ok, ok. Tanto sai già come la penso” Dice lei incrociando le braccia al petto.

“Per ora mi basta che lo sappiano solo i miei migliori amici ok?” Le dico io avvicinandomi a lei e accarezzandole un braccio.

“Ok” Dice lei sorridendomi e dandomi un bacio sulla guancia.

Driiiiiiin

Il campanello. Hanno suonato. Anzi, no ha suonato. Harry. Ok, respira Nicole. Non è niente, è solo il tuo migliore amico, per ora.

“Ciao amore” La sua voce. È arrivato e ora? Sento i brividi lungo la spina dorsale. Ora come faccio.

“Ciao” Sento Emma schioccare un bacio ad Harry e poi sento dei passi.

“Ehm.. Harry… ti ho chiamato qui, anzi ti abbiamo chiamato qui, perché dobbiamo dirti una cosa. Ma non devi dirlo a nessuno. Soprattutto a Niall” Sento Emma che parla con Harry con una voce insicura. Posso immaginare Harry corrucciare le sopraccigliare

“Così mi stai facendo preoccupare Emma, dov’è Nicole? Sta bene?” Sto bene? Non lo so nemmeno io, ma è Harry, il mio migliore amico e, cazzo, non posso dubitare della sua amicizia.

“Ehm…” Emma è in difficoltà così lo chiamo in salotto.

“Si Harry sto bene, vieni in salotto.” Dico io alzando un po’ la voce per farmi sentire da loro. Il mio cuore va a mille non so che dire ma forse è meglio se sto zitta.

“Sto arrivando ma cosa….” Harry arriva in salotto seguito da Emma dietro. Io alzo la testa precedentemente abbassate sulle mie mani.

Lui rimane a bocca aperta guardandomi. Vedo che fa a fatica a dire qualcosa e inizia a balbettare.

“Ma… m-ma.. ma c-co… cosa” Vedo che fa ancora più fatica di prima ad elaborare una frase di senso compiuto, la scena può, anzi è, buffa ma in questa situazione non ho ne voglia di ridere e non mi sembra neanche il caso. Emma gli si avvicina e gli mette una mano sulla spalla per farlo riprendere e lo guarda con un espressione confusa e allo stesso tempo compassionevole. Harry sposta lo sguardo più e più volte da me ed Emma gesticolando con le mani e girando la testa come se stesse guardando una partita di ping pong.

“Nicole ma cosa ti è successo?” Dice lui svariati minuti dopo (finalmente) guardandomi dalla testa ai piedi. Cosa gli dovevo rispondere? Emma fa per parlare ma io la blocco gentilmente sorridendole. Devo essere forte. Non devo nascondere niente ai miei migliori amici.

“Harry…. Siediti.” Lui mi guarda accigliato e ancora un po’ scioccato ma dopo un po’ si avvicina al divano e si siede. È molto teso e rigido.

“Ok, mi sono seduto. Adesso mi spieghi che cazzo sta succedendo?” Tipico di Harry. Quando era impaziente iniziava a mettere parolacce alla rinfusa su una frase normale. Una volta mi ricordo che disse la frase “un fottuto cazzo di gelato alla nocciola con della cazzo di fottuta panna” solo perché aveva fame. Gli metto la mano nel suo ginocchio mentre Emma si appoggia allo stipite del muro del salotto.

“Ehm… Harry, l’incidente non mi ha lasciata del tutto…. Ehm… incolume. Nel senso… ho avuto delle ripercussioni…” Comincio io non trovando le parole adatte per spiegargli la mia situazione. Chiedo aiuto ad Emma con gli occhi e lei guardando Harry rotea gli occhi al cielo.

“Nicole, senza giri di parole, fallo per il suo bene.” Dice Emma sorridendomi leggermente. In effetti ha ragione Harry ha gli occhi fuori dalle orbite, la bocca spalancata e sembra essere rimasto…. Bloccato.

“Ok” Dico io voltandomi completamente ad Harry.

“In poche parole Harry io non sento più le mie gambe. Sono paralizzata.” Continuo io. Non so neanche come ho fatto ma gli ho detto tutto così, di getto. Come se avessi imparato la parte a memoria. Forse perché sto iniziando ad abituarmi e a rassegnarmi a questo mio problema. Le parole fanno ancora male, ma non come quando l’ho detto ad Emma.

“M-ma ma è una cosa momentanea vero?” Harry mi piace anche come persone perché assimila le notizie, anche quelle più brutte, bene. Cioè non è che se muore qualcuno ci ride ma non la prende disperatamente. E ora cosa gli dico? Sinceramente non la so neanche io la risposta perché la visita col dottore è tra due giorni
quindi…

“Vero?” ripete Harry guardandomi speranzoso. Con lo sguardo cerco quello di Emma che mi infonde sicurezza così rispondo alla domanda di Harry.

“Non è sicuro… Il dottore ha detto che ci sono brutte probabilità. Ma la visita sarà solo venerdì perciò…” Dico io distogliendo lo sguardo non sopportando più quello triste di Harry. Adesso non ho davvero più lacrime per piangere.

“Oh, Nicole” Neanche mezzo secondo dopo mi ritrovo tra le braccia possenti di Harry. Tiro su con il naso per trattenere le lacrime e lo stringo forte. Il mio cuore ha ripreso a battere regolarmente e l’apprensione e la preoccupazione che prima invadevano il mio corpo adesso sono come volate via. Emma si viene a sedere sul divano e, una volta sciolto l’abbraccio, prende la mano di Harry.

“Perché non me l’ hai detto prima?” Mi chiede Harry confuso.

“Io… Non voglio che siate costretti a rimanere con me solo per compassione. Non voglio essere un peso. Non voglio che siate costretti a spingermi su una fottuta sedia a rotelle. Non voglio proibirvi una vita normale.” Harry, come è successo ad Emma quando le ho detto il mio problema, sgrana gli occhi e rimane, per l’ennesima volta, a bocca aperta.

“Sta scherzando vero?” Dice Harry rivolgendosi ad Emma. In risposta lei alza gli occhi al cielo e alza le spalle.

“Purtroppo no. Ho cercato di farglielo capire che non la lasceremo. Ma non mi ascolta.” Dice lei guardandomi. Io di scatto abbasso lo sguardo. E se avesse ragione Emma?

“Aspetta, aspetta, aspetta. Allora tu hai lasciato Niall perché…” Inizia Harry guardandomi sbarrando gli occhi.

“Esattamente” dice Emma. Ecco adesso mi aspetta un’ altra ramanzina da parte di Harry con l’aggiunta di Emma.

“Hai fatto una cazzata. Una grossa, grande, fottuta cazzata!” Mi dice Harry. So che mi sta, in un certo modo, rimproverando ma ascoltando questa sua osservazione mi
scappa una leggera risata.

“Vedi Nicole? Con noi stai bene, ridi e ti diverti. Perché devi mandare tutto all’aria. Noi ti vogliamo bene” dice Emma io la guardo con amore.

“E noi stiamo bene con te. Ci divertiamo. Dimmi con chi farò le mie gare di tiro alla caramella se non con te? Come farà Louis senza un partner per le sue marionette
fatte con le carote? Come farà Zayn senza i tuoi consigli per i capelli? Come farà lui? Dio Nicole solo da te se li fa toccare i capelli, neanche da Perrie. Ed è la sua ragazza.!” Io rido come una matta ricordando tutti i bei momenti. E se hanno ragione? E se Harry ed Emma stessero dicendo delle cose giuste? Ma rimaneva la questione con Niall. Sono così confusa. Forse è meglio, no, senza forse. È meglio aspettare l’esito delle analisi di venerdì.  


Hiiiiiiiiii!

Finalmente sono tornata da queste vacanze yeeeeeee
Siete felici?
*Balle di fieno che rotolano*
Aspettavo oggi da tanto tempo anche perchè la vacanza è stata una pacchia totale cwc
Allora, passiamo al capitolo :)
Ve piasa?
Secondo voi Harry ha convinto del tutto Nicole?
Fatemi sapere.
Spero che nessuno dei miei recensori (?) se ne sia andato a causa della mia partenza cwc
Vi voglio due oceani di bene (?)
Baci Bree ! ;) xoxo

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


                                                      

That feeling


Ecco. Adesso capisco. Capisco il senso del sogno che ho fatto ‘sta mattina prima di svegliarmi. Gli insulti della mia famiglia, di Niall, Emma ad Harry con il loro bagliore di luce e i volti più amorevoli dei primi. Tutto ha un senso adesso. Gli insulti di Niall e della mia famiglia erano solo una mia supposizione, una mia paura. Il bagliore di luce era come una rivelazione portata da Harry ed Emma per farmi capire che non succederebbe davvero. Adesso ci sono anche i miei sogni a rivoltarsi contro di me. Però è strano, davvero strano. Mi sta scoppiando la testa, ho troppi pensieri per la mente. Harry, dopo altre due chiacchiere piene di abbracci e battute se n’è andato con Emma dato che lei doveva tornare a casa. Veramente lei voleva rimanere a farmi compagnia ma non la volevo trattenere ancora ma comunque lei mi ha promesso che sarebbe ritornata a farmi compagnia. Ecco compagnia. Perché io ho bisogno di questo. Dell’accompagnamento di una persona che mi sta a fianco per aiutarmi a fare…. Bhe. Tutto. Non so che fare. Vorrei uscire, andare al centro commerciale, al parco o anche dentro un cassonetto dell’immondizia se è possibile. Tutto ma tranne stare ferma su questo divano ad annoiarmi. Distrattamente conto le doppie punte nei miei capelli quando vedo Jane che scende dalle scale con il suo costumino intero rosa e una ciambellina gialla in mano. Stava andando in piscina. Che idea! Noi abbiamo una piscina al chiuso nel retro di casa. Veramente non è proprio chiusa, ha un tetto che ripara dalla pioggia ma vabbè. Si lo so non posso ne nuotare ne fare nient’ altro a cui serve l’uso delle gambe ma posso stare semplicemente nella sdraio a guardare Jane divertirsi oppure mettermi dove c’è l’acqua bassa.

“Jane stai andando in piscina ora vero?” Le chiedo facendola girare mentre prendeva la mascherina da un mobiluccio della credenza.

“Si, vuoi venire?” Mi chiese lei illuminandosi e sorridendomi a trentadue denti. Anche se non vorrei andarci non so come possa fare a dirle di no. È troppo unica, è troppo carina con quelle sue guanciotte rosee

“Si, mi aiuti a mettere il costume?” Dico io spegnando il leggero sorriso che avevo in faccia. Ecco l’ennesimo aiuto che chiedo, quando la smetterò?

“Certo” Dice lei avvicinandosi a me. Ci dirigiamo in camera mia e dopo un po’ di sforzi per infilare il costume, andiamo nel retro di casa.

“Vuoi che ti accompagni fino alla sedia a sdraio?” Mi dice Jane sulla soglia della porta con me davanti, di spalle. Un aiuto mi servirebbe ma devo abituarmi a fare tutto da sola senza essere una parassita che ha bisogno l’aiuto degli altri.

“No piccola, non c’è bisogno.” Le dico io voltandomi solo con la testa e andando un po’ più avanti per farla passare.

“Bacino!” Mi dice lei con la voce più tenera del mondo. Amo mia sorella, non so cosa farei senza di lei. La sua dolcezza è infinita e non potrò mai smettere di volerle bene. Allungo la bocca alla sua guancia e le schiocco un sonoro bacio poi ritraendomi sorrido con lei di seguito. Jane passa tutti i primi dieci minuti a farmi vedere dei tuffi e dicendomi “Questo è il tuffo a farfalla” oppure “Questo è il tuffo a rana” e io rido sempre. Mi fa stare bene un po’ di tempo con la mia piccolina. Stanca di stare nella sedia a sdraio mi trascino, letteralmente, alla specie di bagno asciuga che c’è all’ inizio della piscina e distendo le gambe in modo che tocchino l’acqua mentre appoggio le mani dietro la schiena tenendomi sollevata. Mi sento strana, credevo che non dovevo sentire niente mettendo le gambe nell’acqua, ma ora che le ho messe, non lo so, le sento più fredde rispetto a prima, come se stessi sentendo il cambio di temperatura. Sono sbalordita è strano, quando ho messo Jane sulle gambe stamattina non le avevo sentite più calde mentre ora… lo sento il cambiamento. Provo a muovere le gambe ma niente da fare, in compenso le sento come dire tremare. Ma non tremare visibilmente. È difficile da spiegare ma le sento tremare internamente come quando si hanno le farfalle nello stomaco ma le puoi sentire solo tu. Mi trascino nell’acqua pochi centimetri più alta, do un’ occhiata a Jane che è sott’ acqua, non voglio farla preoccupare. Ora sono bagnata fino alle cosce e questa “sensazione” la sento sempre di più. Sono arrivata ai gradini, se li scendo vuol dire che dovrò nuotare, senza sostegni, sedia a rotelle o bordo piscina. Questa sensazione, il non voler più avere questo problema, le parole di Emma ed Harry… li scendo con il fondoschiena e pum, sono in acqua senza sostegni. Mi sbraccio per cercare di reggermi sopra acqua ma non c’è la faccio e scendo giù. Mi ritrovo sott’ acqua con gli occhi aperti e muovo le braccia nel disperato bisogno di uscire ma niente vado sempre più giù fino a toccare il fondo. La piscina non è tanto alta, si e no 2,50 metri circa, ma per me era pur sempre alta. Mi agito e guardo Jane che è girata. Con tutto il fiato che ho grido sott’acqua così che lei possa sentirmi. Lei si gira e mi vede. Risale in superficie per prendere fiato mentre io sento svenirmi. Mi gira la testa, socchiudo le palpebre, ma poco dopo le riapro vedendo Jane che nuota velocemente sopra di me. Mi manca il respiro, sono sempre stata brava a stare sott’ acqua, anche a lungo. Ma in quel momento non c’è la faccio, chiudo gli occhi e non sento neanche più il rumore delle braccia di Jane che sbattono contro l’acqua.

Liam’s P.O.V.

Suono il campanello della casa di Nicole con Danielle che mi tiene per mano. La siamo venuti a trovare perché Danielle voleva dargli un regalo che le aveva promesso tempo fa e che, finalmente, aveva trovato. Non è niente di così particolare o costoso. È solo un libro che qui in paese non si trova e Danielle l’ ha trovato nella città dei nonni. Ci apre la madre di Nicole e ci accoglie come sempre gentilmente.

“Salve signora, dobbiamo dare questo a Nicole, è in casa?” Dice Danielle sorridendo alla madre di Nicole.

“Si, è in piscina con Jane però non chiamarmi signora, chiamami Gracie” dice lei sorridendo a Danielle che arrossisce lievemente così le stringo la mano.

“Certo, Gracie”.

Raggiungiamo la porta sul retro dirigendoci in piscina. Apro la porta e la scena che mi si presenta davanti è strana. Vedo accanto ad una delle sdraio una sedia a rotelle e la piscina vuota. Danielle si gira verso di me confusa, io alzo le spalle confuso quanto lei. Passano pochi secondo e vedo Jade riemergere che grida il nome di Nicole. Mi avvicino correndo lasciando la mano a Danielle. Mi avvicino al bordo e vedo Nicole sul fondale ferma. Mi butto con tutti i vestiti addosso fregandomene e nuoto verso Nicole prendendola e cercando di portarla più velocemente possibile sopra acqua. La prendo meglio ed esco dalla piscina allarmato con Nicole in braccio priva di coscienza. Danielle fa uscire dalla piscina Jane che corre in casa chiamando i suoi genitori. Distendo Nicole sulla sedia a sdraio, Danielle si siede accano a lei piangendo.

“Nicole! Nicole svegliati!”



BBBAAAAAAAAMMMMM!
Sorratemi per il ritardo ma ho avuto la depressione post nonhannopostatoicodicivincitoriperilconcertodiSelena.
Ma vabbè che ne pensate del capitolo?
Sembra ci sia quanlche miglioramento ma non vi aspettate molto perchè nel prossimo capitolo succedere qualcosa che vi lascerà così O.O
Ma vabbè lol
Grazie mille per le bellissime recensioni vi amo tutte quante **
Baci Bree ! ;) xoxo

 

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


                                                         
I’m jealous.

“Nicole! Nicole svegliati!” dico io scuotendo le spalle di Nicole violentemente. Non risponde. Inizio a farle il massaggio cardiaco ma niente, così le tappo il naso e le apro la bocca. Dopo averle dato aria vedo il suo petto alzarsi ma ancora niente. Un altro massaggio cardiaco, niente. Un’altra respirazione bocca a bocca, niente. I genitori di Nicole vengono ma io non gli do tanto conto mentre si avvicinano piangenti anche loro come la figlia. Faccio un altro massaggio cardiaco e vedo gli occhi di Nicole aprirsi di scatto. Tossisce rumorosamente facendo uscire un po’ d’acqua dalla sua bocca. Danielle è stata tutto il tempo osservando Nicole soprattutto piangente. Lei non è una tipa gelosa. Cioè non è gelosa per queste stupidaggini. Nicole tossisce ancora più forte così la sollevo per la schiena per metterla in posizione semi- seduta e per farla respirare meglio. Lei dopo un bel po’ riapre gli occhi chiusi prima di aver tossito forte e guardandomi meglio sgrana gli occhi. Li sposta su Danielle e li sgrana ancora di più.

“M-ma c- cosa è successo?” Chiede lei spostando lo sguardo da me a Danielle e da Danielle a me.

“Io e Danielle siamo venuti qui a trovarti per darti un libro ma quando siamo venuti qua abbiamo visto Jane sbracciarsi e poi io ho visto te in fondo alla piscina. Ti ho presa e ti ho fatto la respirazione bocca a bocca per farti rianimare… scusami spero che non ti arrabbi…”  Dico io spiegandole tutto quello che è successo. Penso che sia rimasta scioccata, da come mi guardava.

“No, Liam. Anzi grazie e scusa Danielle.” Dice lei riferendosi a Danielle che era stata tutto il tempo con una mano di Nicole nelle sue mani e singhiozzava cercando di calmarsi.

“M-ma che dici,i-io mi sono preoccupata” Dice Danielle asciugandosi le guance. Nicole si avvicina verso di lei e l’abbraccia. Io guardando quella scena mi addolcisco e passo una mano nella schiena di Danielle per calmarla.

“Jane, dov’è Jane?” Dice lei allarmata. Danielle si sposta e giriamo lo sguardo verso Jane con dietro i suoi genitori che piange.

“Ehi piccola mia. Vieni qui!” Dice Nicole allargando le braccia verso Jane.

“No, è tutta colpa mia. Non doveva accadere.” Detto questo Jane se ne va sotto lo sguardo di tutti ma soprattutto sotto lo sguardo di Nicole che si intristisce.

“No… Jane..” Sussurra Nicole abbassando la testa.

Nicole’s P.O.V.

No. La colpa è mia non sua. Non si deve prendere la colpa di questo. Non si deve prendere la colpa di niente. Sono io. Sono io il problema.

“Papà. Aiutami.”  Dico io diventando seria. Devo fare qualcosa. Qualcosa per la mia sorellina. Non deve sentirsi in colpa. Mio padre va verso la sedia a rotelle sotto gli occhi confusi di Liam e Danielle ma in questo momento non m’importa. Voglio solo andare da Jane. Mio padre mi mette vicino la sedia a rotelle e io mi trascino fino a sedermici di sopra.

“Restate qui.” Dico sempre fredda e con uno sguardo assente a Liam e Danielle. Vedo loro con la coda dell’occhio che annuiscono ma non dico altro. Mi reco dentro casa passando per la cucina ma non vedo nessuno. Sento dei singhiozzi e capisco dove si trova Jane. Nello sgabuzzino.

Lo sgabuzzino è un piccolo posticino vicino la cucina dove teniamo giochi e altre varie cose che ormai non usiamo più. I singhiozzi si fanno più forti quando apro la porta scorgendo Jane a terra con il volto coperto dalle sue piccole mani.

“Piccola…” Sussurro io dolcemente. Mi si spezza il cuore vederla così… distrutta. Non deve essere lei quella distrutta ma io.

“Vattene, sono un mostro. Vattene ti farò solo del male.” Cioè voi potete capire che non è normale sentire queste parole ad una bambina piccola come Jane. Innocente
per giunta.

“Tu non sei un mostro ok? Tutto quello che è successo non è colpa tua ok? Non è colpa tua se non riesco a muovere più le gambe. Non è colpa tua se stavo affogando in piscina. Pensavo di farcela a nuotare ma non ci sono riuscita, anzi se non c’eri tu a far accorgere a Liam di me a questo punto non ci sarei. Quindi non ti sentire in colpa perché tu mi hai salvata hai capito? Mi hai salvata. E io posso dirti solo grazie.” Le mi ha guardata con gli occhi lucidi per tutto il discorso. Ma infondo è vero, lei non ha colpa. Invece è vero che lei mi abbia aiutata non so cosa sarebbe successo se Liam non fosse venuto… Jane si butta tra le mie braccia ancora piangendo e io le accarezzo la schiena rassicurandole che va tutto bene.

“Ti voglio bene” Sussurra lei dietro di me stringendomi ancora di più.

“Anch’io, piccola.” Dico io sorridendo dietro le sue spalle

Passano 10 minuti poi calmate tutte e due ritorniamo in salotto dove vediamo Liam, Danielle, mia madre e mio padre seduti nel salotto. Liam quando mi vede si alza ma io lo faccio accomodare con un gesto della mano.

“Devo spiegarvi delle cose.” Dico io con lo sguardo basso. Guardo mia madre e capisco che lei non li ha detto niente perciò decido di farli andare per rimanere sola con i
miei amici.

“Mamma, papà, Jane per favore mi potete lasciare un attimo sola con i miei amici?” giro la testa verso Jade e le sorrido leggermente.

“Certo Nicole, noi andiamo a fare la spesa, Jane vieni con noi.” Dice mio padre per poi andarsene in cucina con mia madre. Jane si allunga verso di me per posarmi un bacio sulla guancia per poi andare dai miei. Pochi secondi dopo sento la porta principale chiudersi e io rimango finalmente sola con Danielle e Liam. Non so come iniziare a dire loro questa cosa così improvviso.

“E inutile girarci intorno avete capito che ho questo problema.” Dico io indicando le mie gambe disperatamente. Sono stanca di questa storia.

“Ma come..” Chiede Danielle con la voce strozzata. Danielle prova molta empatia per ogni cosa e persona. È una ragazza d’oro.

“Non si sa, non si sa come sia potuto accadere. Non si sa nemmeno se è temporaneo o…” Non continuo la frase perché seriamente non c’è la faccio. Non ci voglio nemmeno più pensare. Non voglio ritornare a ieri. Non voglio piangere e disperarmi. Già ho perso troppe cose. Le gambe, le uscite, gli amici, Niall, la felicità, la libertà.

“La visita l’ho domani mattina” Dico io completando la descrizione del mio problema. Di scatto Liam si alza e mi abbraccia seguita da Danielle.

“Non dovete dirlo ad altri ok? Gli unici che lo sanno siete voi due, Emma ed Harry? Ok?” Dico io guardandoli. Non voglio altra commiserazione. Sono incazzata con tutti.

Con me stessa, con le mie decisioni del cazzo con i dottori con il mio corpo, con la sedia a rotelle… con tutti.! Liam mi guarda dolcemente, anche Danielle in quanto si abbassa alla mia altezza e prende la mia mano nelle sue. Vedo Liam che tutt’ad un tratto cambia espressione e spalanca gli occhi.

“… Niall...” Lui borbotta qualcosa con lo sguardo basso ma io riesco a sentire solo il nome del mo ex ragazzo, Niall. Danielle si gira guardandolo spalancando la bocca. Lei lo ha sentito probabilmente.

“Come scusa?” Dico io alzando di più la testa a causa della differenza di altezza.

“Hai lasciato Niall per questo.” Sussurra lui ancora con il volto basso. Io lo guardo prima stupita poi abbasso la testa pronta all’ennesima sfuriata.

“Tu hai lasciato Niall per questo problema vero Nicole?” Mi dice lui più forte abbassandosi alla mia altezza proprio come Danielle prendendomi una mano. Io annuisco facendo comparire il mio volto tristo dal ricordo di Niall che scappa dalla stanza d’ospedale.

“Capisco.” Dice Danielle alzandosi improvvisamente io la guardo un po’ scioccata e un po’ arrabbiata alzando un sopracciglio. Cioè mi aspettavo qualcosa di più malinconico.

“Nicole io ti capisco, ho capito perché l' hai fatto. Ma non è la soluzione giusta. Lui ti ama ok?” Continua lei guardandomi con uno sguardo triste e dolce allo stesso tempo.

“Ecco perché si è ubriacato così tanto. Ecco perché ha…” Parla Liam interrompendosi. Io lo guardo scioccata. Cosa ha fatto Niall. Si è scopato la prima che ha incontrato? Ha messo incinta una puttana di passaggio? Lui non ha potuto farlo. Lui non deve farlo. È mio.

“Cosa ha fatto Liam?” Dico io alzando il tono della voce. Danielle mi guarda sorridendomi. E io so perché. Sono gelosa perché io lo amo ancora. Sono gelosa di qualcosa che ho lasciato andare. Voglio il meglio per lui. Ma io sarò sempre gelosa.



 

AMEN!

Ragazze siete felici ??
Ho aggiornato prima dato le 10 recensioni bellissime OMG
Vi amo tutte, non credevo che questa storia piacesse :)
Ringrazio anche le persone (20) che l'hanno messa tra le seguite
Ringrazio le ragazza che recensiscono (Vi amo so much (?) ) lol
Passando al capitolo...
Che ve ne pare?
Abbiamo un piccolo battibecco (?) tra Jane e Nicole,
abbiamo Liam e Danielle che scoprono il segreto,
abbiamo anche la gelosia di Nicole heheheheh
Fatemi sapere che ve ne pare

VI AMO.

Baci Bree !;) xoxo
P.S. che bello spazio colorato lol

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


                                                             

Pros and cons


“Cosa ha fatto Liam?” Chiedo io brusca e presa dalla gelosia che mi invade tutto il corpo. Lui non può aver fatto qualcosa di male..

“Lui niente, assolutamente niente. Si è talmente ubriacato che stava per prendere a pugni Luke e che ha trattano di merda pure noi.” Allora è vero. Lui di solito non si comporta così quando è ubriaco. Di solito si comporta solo da scemo dando baci e abbracci a chiunque gli passi di davanti ma non si è mai comportato male. Io sono rimasta a bocca aperta, non ci posso credere.

“Stamattina quando si è ripreso ci ha detto che tu l’avevi lasciato perché non lo ami più. Ma ora lo sto capendo il perché reale.” Continua lui guardandomi verso la fine serio. Sono stanca di tutti questi che mi dicono che sto sbagliando. Ho fatto una scelta, non so se sia quella giusta o quella sbagliata, se è così lasciatemi sbagliare e imparare.

“Non c’è bisogno che ora mi fate la ramanzina me l’hanno già fatta Emma e Harry ok? Ho preso una scelta. Lasciatemi scegliere e sbagliare in pace.!” Dico io esasperata buttando le mani ai lati della mia testa. Sto scoppiando. Mi fa male la testa, è piena di pensieri, di preoccupazioni, di Niall. Cosa ho detto? “Sbagliare in pace” Starò sbagliando? Non lo so. So solo che Niall mi manca. Vorrei anche, solo da lontano, vederlo felice, sorridente. Vorrei toccarlo, accarezzargli una guancia, stringergli la mano per farlo sorridere di nuovo. Avrò peggiorato la cosa non dicendogli niente?

“Non ti faremo la ramanzina. Ti dico solo che tu conosci Niall più di chiunque altro, conosci lui e il suo carattere. Conosci le sue reazione. Ma la tua mente è offuscata. Ora promettimi che ci penserai su quello che ti ho detto ok?” Mi dice Danielle guardandomi intensamente negli occhi chiedendo un cenno di assenso.

“Ma…” Incomincio io trattenendo le lacrime.

“Ma niente. Non ti ho detto di confessargli tutto. Ti ho chiesto di pensarci. Bene, vedi tutti i pro e i contro. Lascia da parte questo tuo piccolo problema e sii realista.” Mi dice Danielle mettendomi una mano in guancia per poi avvicinarsi e dandomi un bacio in guancia. Forse ha ragione. Forse ha bisogno di pensare come realmente stanno le cose e valutare la situazione. Forse voglio ritornare con Niall. Forse anche lui lo vuole. Forse ho fatto una tremenda cazzata
Liam e Danielle mi chiedono di restare fino a che i miei genitori non siano tornati ma io li dico che se sto sola posso pensare in pace cosi se ne vanno tutte e due salutandomi e raccomandandomi di ripensare. Come se avessi scelta.

Sono in piscina vicino le sedie a sdraio che guardo l’acqua. Penso a quella sensazione. Quella cosa che ho provato quando ho toccato l’acqua con le gambe. Quando ho sentito il cambio di temperatura. È stato strano. Per un breve momento avevo pensato che potessi farcela a nuotare ma a quanto pare era una supposizione sbagliata.
Domani ho la visita col dottore per capire di più il mio stato quindi perora posso accantonare questo problema e pensare all’altro vero problema: la mia situazione con Niall.

Danielle mi ha detto di fare i pro e i contro. Proviamo. I pro e i contro se tornassi di nuovo con Niall.

Contro: Non potremmo più fare le nostre passeggiate per il parco.

Pro: Starei vicino alla persona che amo e che ricambia.

Contro: Non potremmo più…. Andare alle feste e ballare.

Pro: Potremmo ritornare a baciarci ed abbracciarci.

Pro: Potrei ritornare a sentire il suo profumo addosso.

Pro: Potremmo ritornare a scherzare come una coppia felice.

Pro: Potremmo ritornare ad amarci più forti di prima.

Contro: Non potrei più soddisfarlo… ehm sessualmente parlando.

Perché ammettiamolo. Una che non sente più la sensibilità della parte inferiore del corpo come può soddisfare il proprio ragazzo? Non che Niall sia un malato di sesso ma avevamo pure i nostri momenti dolci. Forse è questo che mi preoccupa più di tutti. Forse è questo che mi blocca a ritornare con lui. Ma poi anche se volessi ritornare con lui come fare a dirglielo.

“Ehi Niall, sai ho perso la sensibilità delle gambe e ti ho lasciato perché non posso fare più sesso con te ma in verità quello che ti ho detto in ospedale è una bugia perché io ti amo ancora”. No assolutamente no.

Sento la porta principale aprirsi cosi mi avvicino all’ingresso scorgendo i miei genitori, mia sorella, Harry ed Emma.

“Ciao Nicky” Mi saluta Emma dandomi un bacio in guancia seguita da Harry che fa la stessa cosa.

“Ciao Nicole” mi saluta Harry. Io d’istinto sorrido alla dolcezza dei miei migliori amici. Vedo Jane che corre verso di me e si posiziona dietro di me coprendo la sua bocca e il mio orecchio con una sua mano.

“Non abbiamo detto niente a loro due del fatto che è successo in piscina” Sussurra Jane.

“Ok, grazie dico io girandomi e sorridendole.

“Emma non c’è bisogno che resti qui per la notte.” Dico io sorridendole sincera. In effetti è vero. Non ho bisogno più di lei. Non sono disperata come ieri.

“No ma Nicole..”  Dice lei triste e avvicinandosi nuovamente a me.

“No davvero sto bene. Se vuoi vieni con me alla visita domani mattina.” Dico io carezzandole un braccio per rassicurarla.

“Certo che voglio, quindi sicura che…” inizia lei guardando per un attimo Harry.

“Sicurissima” Dico io sorridendo ai miei due migliori amici.

Dopodiché Harry ed Emma se ne vanno e io vado in cucina dove è quasi pronta la cena. Aiuto a preparare la tavola posizionando le cose ai propri posti. Voglio pur sempre dare una mano nei miei limiti.

Tutti ci mettiamo attorno alla tavola e iniziamo a mangiare. È bello che non siamo silenziosi come si ci aspetterebbe. È come se non fosse successo nessun incidente.
È come se fosse tutto alla propria normalità.

“Allora mamma, a che ora è la visita domani.” Dico io sorridendole anche se dentro sto morendo. Questa visita mi preoccupa. Non so cosa aspettarmi. Non so se
aspettarmi esiti negativi o positivi. So solo che se saranno negativi sarà ancora più difficile tornare con Niall.

“Alle 9:00 circa.” Dice mia mamma guardando il suo piatto con le uova.

“Ok” Dico io. Ma non voglio finire la cena con quella conversazione così inizio a parlare a vanvera chiedendo a Jane della scuola o a mio padre del lavoro. Sorrido ma
dietro questo nascondo lacrime amare.

Domani ho la visita. Non so cosa aspettarmi, non so cosa pensare e non so cosa fare. Sono in camera mia muovendomi dalla finestra al comodino o dalla televisione al letto. Guardo l’orario nella sveglia.

12:07.

Prendo il mio telefono precedentemente buttato sul letto e vado nella casella messaggi.

3 nuovi messaggi.

Il primo è di Emma: “Domani mattina appena sveglia avvisami subito che vengo a casa tua. Notte xX” Rispondo con un veloce “Ok. Notte.” E passo all’altro messaggio.
Tutto andrà bene. Ne sono sicuro. Notte<3” è Harry. Tutto andrà bene ha detto. Ne devo essere sicura? Lo dice sicuramente solo per rassicurarmi, ma lui non è né medico né dottore, anzi ha paura del sangue, quindi non può valutare la situazione.

“Notte xx” è la mia risposta a lui. Adesso mi manca l’ultimo messaggio e posso andare a dormire tranquillizzandomi.
Messaggio da “sconosciuto

Ti ho chiamato alle 11:47 del giorno…”  è un messaggio di avviso, quelli che ti mandano per avvisarti che qualcuno ti ha chiamato ma non hai risposto. Forse non l’ho sentito perché ha fatto pochi squilli e all’inizio avendo la suoneria crescente non l’ho sentito. Ma una domanda? Chi è che mi ha chiamato con lo sconosciuto? Perché a quest’ora? Chi è che può voler parlare con me? Non capisco. Mi avvicino al letto e mi ci sistemo meglio che posso per dormire in santa pace ma, ovviamente, queste domande mi assillano per un altro bel po’.



Hi Everyone! :D
Scusate, dovevo aggiornare ieri ma ho avuto problemi sorry :c
Ecco il tredicesimo capitolo che ve ne pare??
Fatemi sapere u.u

Domanda:

Secondo coi chi l'avrà chiamata?
Se volete rispondere rispondete se no fa niente haahahahah :')
Che sono simpatica lol
Baci Bree ! ;) xoxo
Ragazze passate da questa fan fiction perchè merita davvero e se lo dico io allora è vero lol
Don't let me go di Veins : http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=2136928 

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


                                                            
Here we go again


Niall’s P.O.V

Sono un coglione, un emerito coglione. La chiamo, con lo sconosciuto ma ad uno squillo chiudo la telefonata. È ufficiale. Sono un fottutissimo coglione. Ma ho le mie motivazioni: Voglio riascoltare la sua voce, voglio sentirla almeno un po’ più vicina. Mi manca, mi manca tantissimo. Sto malissimo vorrei ritenerla tra le mie braccia e baciare quelle labbra di cui mi ero innamorato. Lei ha scelto di lasciarmi ma non riesco a capire perché. Non ne vedo il motivo, una persona non può smettere di amarti da un momento all’altro no?

Questa notte non sono riuscito a dormire per i troppi pensieri, per i troppi problemi, per le troppe lacrime. Esattamente, ho pianto. Non riesco  rendermi conto che dopo tutto questo tempo sia finita. Io la amavo davvero. Io la amo davvero.

Esco dal letto e faccio una doccia per liberarmi da tutti questi pensieri che mi assillano. Faccio colazione in completa solitudine quando d’abitudine a quest’ora sarei dovuto essere a casa di Nicole per prenderla e andarcene al nostro solito bar per fare colazione.
Sto per mettere in bocca l’ultimo biscotto ma il campanello di casa mia suona più volte insistentemente e io mi auto costringo ad alzarmi dalla sedia ed andare ad aprire la porta. Apro la porta e mi ritrovo Louis, Zayn, Liam ed Harry che mi guardano. Io li fisso per poi voltare le spalle lasciando la porta aperta e ritornandomene in cucina.

“Anche noi siamo felici di vederti Niall” grida Zayn dall’ ingresso. Sento i loro passi che si avvicinano in cucina e io finisco di mangiare la mia colazione.

“Non sono dell’umore. Che volete?!” Dico io sgarbato. Non sono dell’umore seriamente. Sono stanca, triste, incazzato e non so quante altre cose nello stesso momento. Non è il momento migliore per “festeggiare” con gli amici.

“Niall, Niall, Niall. Caro Niall.” Inizia Louis. Io lo fulmino con lo sguardo e lui ammutolisce.

“Louis, non è il momento di scherzare. Volevamo chiederti di uscire. Non puoi rimanere in casa tutto il giorno ad ubriacarti come hai fatto due giorni fa.” Dice Zayn calmo e avvicinandosi a me. Tutti gli altri annuiscono alle sue parole come se fossero cagnolini ai suoi ordini.

“Zayn, ripeto che non sono dell’umore. Quindi non rompete e andatevene da casa mia.” Dico io andando nel salone e prendendo il telecomando della tv senza accenderla.

“E da Niall. Solo una passeggiata. Niente di troppo allegro. Solo per prendere un po’ d’aria.” Mi supplica Harry enfatizzando l’ “allegro” e incrociando le dite delle sue mani tra loro. Io lo guardo serio pensando veramente alla sua proposta. Vedo gli altri che sono nella stessa posizioni di Harry. La scena è un po’ buffa ma non ho né la voglia né la forza di ridere. Forse è vero che mi serve un poco d’aria. Almeno così non avrei pensato, forse, per un po’ a Nicole.

“Va bene.” Mi alzo rassegnato e insieme usciamo a piedi diretti verso le strade di Londra più movimentate.

Nicole’s P.O.V.

Che risveglio traumatico. Tutta la notte non ho dormito a causa dei pensieri per la visita di oggi. Sono nervosa e preoccupata. Questa visita è vitale per me, letteralmente parlando. Spero che ci sia qualche speranza che le mie gambe ritornino a funzionare come prima. Decido di essere positiva finché non saprò l’esito finale, almeno se sarà negativo posso lasciare la tristezza e la disperazione a dopo.
Mi metto nella sedia a rotelle velocemente e mi preparo alla stessa velocità. Ormai sono un po’ più autonoma di prima, prima o poi ci si fa l’abitudine ma nel mio caso è successo prima.
Sto per sciacquarmi la faccia quando un ricordo si affaccia nella mia mente…:

Mi trovavo in una strada nel centro di Londra diretta verso casa di Niall. Volevo fargli una sorpresa dato che da una settimana non ci sono stata perché sono dovuta partire per la Francia dai miei zii materni. Stavo aspettando il verde che mi permetteva di attraversare la strada e durante il via vai di macchine vidi quella di Niall che sfrecciava verso casa sua probabilmente. Io risi a quella scena in quanto non si accorse di me.

“Questo è avvenuto 6 mesi fa.” Dico io sussurrando a mE stessa sorridendo al ricordo. Non c’è tempo di deprimersi. Il mio unico pensiero per il momento dovrebbe è la
visita.

Sono in macchina con mia madre ed Emma, precedentemente chiamata, diretta verso l’ospedale/ clinica del dottor. Mason. Mia sorella voleva venire pure, ma non le potevo far saltare la scuola come ha fatto spesso nei miei due mesi di coma. Stiamo camminando nella zona vicino al parco quando Emma mi picchietta il braccio.

“Nicole guarda…” Mi dice Emma indicandomi una zona del parco. Io aggrotto le sopracciglia non capendo cosa devo vedere ma poi metto a fuoco meglio le persone e vedo Niall. Niall con gli altri. Harry, Liam, Louis e Zayn. Sono tutti seduti per terra o sdraiati che parlottando fra loro mentre Niall è appoggiato in piedi con le spalle appoggiate ad un albero, le braccia incrociate al petto, sguardo basso e un paio di occhiali da sole scuro negli occhi. A vederlo mi manca il fiato per parecchi secondi.
Ma rimango proprio di stucco quando gli sguardi di tutti gli altri guardano verso la mia direzione e dopo alcuni secondi Niall scatta dall’albero lasciando le braccia libere e
spalancando la bocca. Non riesco a dire qualcosa. Sono bloccata. Non sapevo che rivederlo mi avrebbe fatto sentire così… bhe, così distrutta.

Niall’s P.O.V

“Nicole? Emma?” Dice uno dei miei amici, ma non saprei dire chi sia stato. Quello che mi ha colpito è stato il contenuto delle parole. Che centrano loro ora. Li guardo immobile attraverso gli occhiali per poi scattare in piedi guardando nella stessa loro direzione. Vedo Nicole nei sedili posteriori con Emma della macchina di sua madre  lei sta guardando in questa direzione, sta guardando me. Non ci posso credere. Non era da così tanto che non la vedevo ma mi è mancata. Non riesco a credere di averla a pochi metri da me eppure non riesco a muovere passo Non riesco a far uscire qualcosa dalla mia bocca. Non riesco a respirare. Una parte di me vorrebbe gridare
“Nicole, torna da me. Ti amo” Ma l’altra è così terrorizzata da un suo rifiuto che tace la prima. Senza fare niente lascio che la macchina vada via lontano, un'altra volta, da me. Sono senza forza. Sto cadendo di nuovo ma questa volta è stato peggio della prima volta. Si perché ho sprecato una occasione per poter prenderla di nuovo tra le mie braccia.

Nicole’s P.O.V.

La macchina riparte e io rimango a guardare Niall finché non sparisce dalla mia visuale. A quel punto scoppio. Inizio a piangere in un  pianto disperato coprendomi il volto con le mani. Due secondi dopo sento un paio di braccia che mi avvolgono e io mi ci intrufolo dentro come per scomparire. Lo rivoglio indietro ma non voglio intrappolarlo nel mio problema, non voglio essere la pecora nera del gruppo. In questo momento non voglio essere nessuno e basta.
Tutto il viaggio in macchina fino all’ospedale/ clinica del dottor Mason lo passo nelle braccia di Emma che mi sussurrava tutto il tempo delle parole che però io non ascoltavo.

Siamo arrivati. È la prima volta, non contando l’uscita dall’ospedale, che esco con la sedia a rotelle. Mi sento a disagio, mi sento diversa, mi sento inferiore.
Ho fatto tutte le visite che sono previste prima di fare un analisi vera e propria del mio problema.
Mi trovo in una camera sono nuda eccetto per un camice celeste che mi lascia scoperta le gambe e parte della schiena.

“Ciao, Nicole” Dice una voce. Il Dottor Mason entra da una porta.

“Ciao” sussurro io ancora con gli occhi gonfi dal precedente pianto.
Alla fine di un discorso lungo posso dire che questo esame consisteva in un macchinario dove dovevo stare rinchiusa per 20 minuti. Li dentro si soffocava ma in realtà stavo soffocando a causa delle altre lacrime buttate.

Sono adesso in un ufficio e aspetto il dottore con l’esito. Emma è tesa ma la capisco, anch’io ho i nervi a fior di pelle. Nell’altra mano ho incrociato l’indice e il medio fra loro mentre mentalmente prego Gesù.

La porta si apre ed entra un Dottor Mason inespressivo con un foglio in mano con su scritto Paziente n° 346, il mio numero. In quel foglio ci sta il mio futuro. La mia felicità, possibilmente.



HOLAAAAAAA :D
Scusate dovevo aggiornare oggi (perchè probabilmente lo leggerete tutti domani)
Maaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa, fa niente lol :)
Che ne dite? 
Alla fine la maggior parte di voi aveva ragione... è stato Niall! Yeeee:)
Ok ora devo fare un grande annuncio :)
La storia (sul mio pc) è quasi finita, manca davvero poco.

Volevo chiedervi se siete interessate a seguire un'altra delle mie fan fiction...

ovviamente prima vi farò sapere la trama e se vi interessa la leggerete:)
Mandatemi un messaggio :)
Ho altre cose da dirvi...

Se avete bisogno di trame, spunti o semplici consigli per scrivere delle fan fiction non esitate a chiedere ;)

Ho mille idee per la testa e poco tempo per svilupparle.
Baci Bree! ;) xoxo

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


                                                             

My dilemma


Il dottor Mason si siede di fronte a noi dietro la sua scrivania scrutando ancora un po’ il foglio che ha fra le mani. Il MIO foglio. Io ed Emma come se ci fossimo lette nel pensiero incrociamo le mani e guardandoci ci infondiamo speranza a vicenda anche se non sappiamo cosa ci sarà scritto su quel foglio.

“Preferite che vi spiega nei dettagli la situazione o volete leggere per voi il foglio?” Ci chiede il dottore freddo come se per lui fossero una routine queste parole. Ma che razza di dottore è?! Certo che voglio che mi spieghi la mia situazione. Voglio sapere nei minimi dettagli cosa debba fare per rimediare. Se si può rimediare…
Vedo con la coda dell’occhio mia madre che corruccia la fronte ed Emma che spalanca la bocca e gli occhi. Sta per dire qualcosa ma io la interrompo.

“È ovvio che vogliamo che ci spieghi la situazione nei minimi dettagli” Dico io con lo sguardo basso e con un tono canzonatorio e arrabbiato. Cerco di calmarmi per non urlare le parole che avrebbe voluto dire Emma al dottore. Sospiro pesantemente per ritornare a guardare il dottore che si è raddrizzato sulla sedia dopo la mia risposta.

A quanto pare i fogli sono più di uno visto che lui li sta sfogliando osservando bene le intere pagine.

“La tua situazione Nicole è molto rara. Non ho mai visto un caso così ma lo conosco bene” Inizia il dottore facendomi preoccupare. Che significa “molto rara” ? Vuol dire
irrisolvibile. Sento già dei brividi lungo le braccia.

“Di quanto tu e i tuoi amici mi avete raccontato dell’incidente sono arrivato alla conclusione che tu non hai sbattuto alla colonna vertebrale perciò non ci sarebbe motivo che tua sia rimasta paralizzata…” continua. Che vuol dire che non c’è motivo che io sono paralizzata?! Intanto lo sono!

“E allora perché lo sono?!” Dico io alzando la voce. Sento la voce di mia madre e di Emma sussurrarmi un “calmati” o una cosa del genere ma io non mi calmo. Non ci sto capendo più niente.

“Ti prego di calmarti e farti spiegare bene la situazione Nicole.” Mi dice il dottore. Io seguo la sua richiesta. Cos’altro ho da perdere? Non mi conviene discutere più di tanto.

“Continui, mi scusi.” Sussurro io. Il dottore mi sorride leggermente ma io non ricambio. Mi sento come quando partecipi ad un concorso e il presentatore dice “rullo di tamburi…” e ti sale l’ansia perché vuoi vincere il premio in palio. Ma in questo caso il premio è più di un semplice premio.

“Attraverso studi con altri miei colleghi abbiamo ’connesso’ questa tua conseguenza ad una cosa più psicologica che fisica..” Ok, adesso sono estremamente confusa. Cosa vorrebbe dire che volevo rimanere paralizzata?

“Vuole dire che io volevo rimanere paralizzata?” Dico io dando voce ai miei pensieri ma mantenendo un tono interrogativo.

“No. Per farti capire meglio è come se il tuo subconscio avesse creduto che tu in quell’incidente non ce l’avresti fatta. E anche se non è così tu sei paralizzata. In poche parole è come quando si sogna. Tu non dici ‘voglio sognare’ e pure lo fai. E se vuoi interrompere un sogno svegliandoti succede ma in questo caso è più difficile. È come un sogno molto potente.” Ma sta parlando seriamente o sta scherzando. Non riesco a credere ad una sciocchezza del genere. È come si mi avessero detto che asini volassero. Però se fosse vero? Avrei qualche piccola possibilità di ritornare come prima. Come una ragazza normale? Vedo Emma con la bocca spalancata e mia mamma con la fronte corrucciata.

“Quindi che dovrei fare per… svegliare le mie gambe?” Chiedo io neanche sicura di quello che volessi dire. In effetti tutta questa sensazione è strana.

“Ti ripeto che è una cosa psicologica, mentale. Solo tu puoi rimediare. Non posso darti una medicina o una cura Nicole. Devi essere tu. Hai notato qualche cosa di
strano alle tue gambe in determinate situazioni? Qualche miglioramento?” Mi risponde lui alzandosi dalla scrivania per cercare qualcosa dalla libreria accanto. Io rimango perplessa per la prima parte delle cose che ha detto il dottore poi penso alle domande che mi ha fatto. Ho notato qualche miglioramento? Non per quanto ricordi... No aspetta! In piscina quando stavo per…

“SI!” dico io esaltata per la verità delle parole. Mia madre e Emma rimangono scioccate dalla mia rivelazione.

Flashback
Mi sento strana, credevo che non dovevo sentire niente mettendo le gambe nell’acqua, ma ora che le ho messe, non lo so, le sento più fredde rispetto a prima, come se stessi sentendo il cambio di temperatura. Sono sbalordita è strano, quando ho messo Jane sulle gambe stamattina non le avevo sentite più calde mentre ora… lo sento il cambiamento. Provo a muovere le gambe ma niente da fare, in compenso le sento come dire tremare. Ma non tremare visibilmente. È difficile da spiegare ma le sento tremare internamente come quando si hanno le farfalle nello stomaco ma le puoi sentire solo tu.


Avevo sentito una strana sensazione. In piscina avevo sentito quella strana sensazione e adesso sto rabbrividendo al pensiero. Il dottore forse ha ragione. Il dottore HA
ragione. In piscina io volevo ritornare con tutta me stessa a nuotare e avevo notato il… cambiamento.

“In piscina” mi volto verso mia madre che mi guarda confusa.

“Io ho messo le gambe nell’acqua e… ho notato il cambiamento di temperature e sentivo dei brividi..” Dico io voltandomi di nuovo verso il dottore. Ero sorpresa per via della speranza che mi ha dato il dottore. Sarei potuta ritornare a camminare. Posso ritornare a camminare. Invano faccio un tentativo di alzarmi ma non ci riesco. Sento gli occhi lucidi, probabilmente perché sono molto emozionata ed eccitata dalla notizia.

“Questo è un passo molto positivo verso la via della guarigione Nicole. Io ho detto tutto quello che avevo da dirvi. Avete domande?”

“No..” Dico io sicura. Mia madre scuote la testa mentre Emma sta in silenzio fissando un punto indeterminato della scrivania del dottore.

“Allora qualunque cosa strana accada o qualche avvenimento che tu pensi importa, non esitare a venire Nicole. Questo è un caso molto raro, come ti ho già detto, e mi piacerebbe seguirti passo per passo.” Dice infine il dottore alzandosi per salutare mia madre porgendole la mano. La porge a me che la stringo con un po’ troppa forza e poi la porge ad Emma che dopo qualche esitazione la stringe a sua volta.

Usciamo da quell’ospedale, squallido secondo il mio punto di vista, e ci dirigiamo verso la macchina. Subito dopo essermi messa in macchina mi sale una sensazione bruttissima. Ho il presentimento di rivedere Niall anche da lontano. Ho deciso di dimenticarlo e rivederlo in quello stato mi ha fatto soffrire. E lo fa tutt’ora. Dimentico Niall per un momento guardando l’espressione persa sul viso di Emma accanto a me.

“Che cos’ha? Pure prima quando stavamo uscendo dall’ospedale. Mi sembravi cupa.” Dico io stringendole un po’ la mano che risulta fredda nella mia.

“Sono solo un po’ delusa. Mi aspettavo che il dottore ti avrebbe detto qualcosa in più o ti aiutasse relativamente parlando.” Dice lei gettando un lungo sospiro rassegnato alla fine.

“Ehi…” Inizio io guardandola.

“Ehi guardami” Le dico io posando una mano sotto il mento per farla girare a guardarmi.

“Il dottore mi ha aiutato come poteva. Non sto male. Adesso c’è qualche speranza di poter ritornare come prima.” Le rispondo io. Seppur la mia voce è un po’ bassa e incrinata le mie parole sono vere. Le sorrido per farle capire, appunto, che quello che le ho detto è vero. Lei ricambia.

Mia madre ha parlato per tutto il tragitto di come fosse felice e fiera della sua bambina e io ridevo. Rido con Emma e con mia madre. Il pensiero di Niall però è come un chiodo fisso sta sempre in testa ma è stato un po’ posticipato.

Niall’s P.O.V.

Mi metto a correre inconsciamente da qualche parte.

Dopo trenta minuti mi fermo con il fiato corto. Mi ritrovo in una strada poco frequentata ma con qualche bar e un ristorante li vicino. Non so come ci sono arrivato, so solo che, come l’altra volta, mi sono fatto trasportare dal pensiero di Nicole.

Mi siedo su una panchina e dopo pochi minuti una ragazza si accomoda accanto a me…




HERE I AAAAAAAAAAAAAAAM!
Sono in orario perfetto, fuck yeaah!
Che ve ne pare? 
Avete scopreto perchè Nicole abbia perso la sensibilità delle gambe.
Poi c'è Niall..
eheheheheehehe forse metto troppa suspance ma me gusta in this way (?)
Manca circa l'ultimo capitolo e poi posso dire di aver scritto tutta la storia..
Nuooooooooooooooooooooooo! :(
Vabbò, fatemi sapere cosa ne pensate.
Baci Bree! ;) xoxo

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


                                                           

As if I didn't care anymore about him


Mi giro verso la ragazza confuso aggrottando la fronte ma l’unica cosa che vedo sono le sue frecciatine. È vestita con un vestitino che le arriva a metà coscia rosso con qualche applicazione in nero. Indossa un paio di scarpe abbastanza alte e i capelli portati rigorosamente lisci con degli orecchini che spuntano alle punte dei capelli. Io mi rigiro facendo finta di niente ma sento due dita che camminano per il mio braccio.

“Ehi bel ragazzo, che ci fai da queste parti?” Dal suo tono di voce capisco che è abbastanza ubriaca e guardando gli occhi rossi, anche fatta. Io le prendo il polso per allontanare quella fastidiosa mano dal mio corpo, ma poco dopo sento la parte bassa del viso dolorante. Mi porto una mano alla bocca e la sento pulsare e colare sangue. Alzo lo sguardo e vedo un uomo, abbastanza grosso e molto più adulto di me, rabbioso.

“Questo si merita chi tocca la mia piccola” Dice lui con tono duro prendendo la ragazza da un polso e facendola alzare dalla panchina.

Puttana” aggiungo io subito dopo con tono di voce molto basso ma capisco che l’uomo l’ha sentito perché sento la parte dell’occhio dolorante. La ragazza fa un sospiro
di sorpresa per poi ridere istericamente mandandomi a quel paese. La “coppia” se ne va abbracciata e parlottando mentre io rimango nella panchina tenendomi una mano all’altezza dell’occhio. Infondo un po’ me lo sono meritato. Non che io abbia toccato veramente quella “piccola” ma forse è la mia punizione per aver perso la mia occasione per poter riprendermi Nicole.

Nicole, che starà provando lei in questo momento?

Me la immagino che prende la sorellina Jade in braccio e sorride radiosa. Oppure che nuota tranquilla nella piscina di casa sua. Oppure la immagino nelle braccia di qualcun altro a farla felice. Non posso sopportarlo. Non riuscirò mai a vederla nella braccia di qualcun altro che non  sia io. È ancora presto. Voglio vederla. Voglio rivederla. Mi dirigo verso la casa di Nicole che si trova a mezzora da qui più o meno. Ogni metro che percorro sono sempre più convinto di rifarla mia. Non le credo più.
Non credo veramente che lei non mi ami più. Eravamo così perfetti insieme. Tutti ci dicevano che eravamo una coppia modello. Scherzavamo, giocavamo, poi avevamo anche molti momenti dolci e litigavamo anche. Piccoli innocenti litigi. Non ricordo di aver avuto seri litigi o pause di riflessione.

“Ehi Niall, ma cosa ti è successo?” Mi giro verso la voce e vedo una macchina con Harry e Liam dentro.
Perfetto penso. Mi guardano con gli occhi spalancati ma io non rispondo entro in macchina e chiudo violentemente la portiera.

“Portami a casa di Nicole.” Dico solo con lo sguardo rivolto alle altre macchine della strada. Harry e Liam di guardano preoccupati poi Harry parla.

“Ma guarda come sei ridotto, sanguini” Mi dice riferendosi al labbro spaccato. Io passo una mano per levare del sangue.

“Adesso non più. Vai!” Dico io seccato.

“No Niall. Non mi sembra il caso.” Vedo che Harry diventa stranamente teso e io mi spazientisco ancora di più.

“Decido io cosa fare. Ti ho chiesto il favore di accompagnarmi. Se non vuoi farmelo io scendo e ci vado a piedi.

“Non è che non ti voglia fare il favore di accompagnarti ma non puoi…” Harry inizia a parlare alzando la voce ma poi viene interrotto da Liam.

“STA ANDANDO A FARE UNA CAZZO DI VISITA PERCIÓ STA ZITTO E ANDIAMOCENE A CASA” e dopo questo sfogo si rigira nel sedile tornando a guardare la strada. Non ho mai visto Liam talmente spazientito. C’è qualcosa che non va, c’è qualcosa che mi nasconde.

“Che significa che sta andando a fare una visita” Dico io con la testa calata e un tono di voce basso tuttavia la preoccupazione si nasconde, non tanto facilmente, dietro ogni parola.

Liam si gira verso Harry e vedo il dispiacere e la paura nelle loro facce.

“Che cazzo significa?!” Dico io aumentando il tono di voce.

Loro si stanno zitti. Non me lo vogliono dire? Bhe lo scoprirò da solo che loro vogliano o no.
Se sapessi che sia successo qualcosa di grave a Nicole non risponderei più di me. Sto iniziando ad innervosirmi sul seri. Sono preoccupato, spaventato e arrabbiato allo stesso tempo.

Scendo dalla macchina e corro verso casa di Nicole. Sento in lontananza le voci di Liam e Harry che urlano il mio nome ma non mi volto sia perché voglio arrivare a casa di Nicole il prima possibile sia perché mi sento come tradito da loro. Sbatto più volte contro alcune persone che mi insultano dietro ma è come se non ci fossero. Ho un solo pensiero fisso in testa: Nicole.

Giro un angolo e vedo la casa di Nicole così inizio a correre più veloce che posso. Pochi secondi dopo vedo svoltare una macchina da un’altra strada. La macchina della mamma di Nicole.
La mamma di Nicole posteggia nel vialetto. Sono quasi arrivato e quando la mamma di Nicole apre lo sportello per scendere io mi ritrovo davanti quello di Nicole che, a sua volte, ha aperto per scendere ma alla mia vista lo richiude subito.

È scioccata, ha la bocca aperta e gli occhi spalancati ma dopo pochi secondi cambia espressione e la vedo nervosa. Le vedo anche gli occhi luccicare. Le sono così vicino che se mi avvicino di altri venti centimetri potrei baciarla.

“Niall ma che…” Le si spezza la voce prima di continuare la frase. Emma scende dalla macchina insieme alla madre lasciandoci da soli per poter parlare. La mia mano lotta contro la voglia di essere appoggiata su quella guancia tanto morbida che prima molto spesso baciavo. Guarda Emma impaurita per poi ritornare sui miei occhi. Ho le mani appoggiate ai lati del finestrine e ho ancora il fiato affannato per la corsa di prima ma guardare così intensamente i suoi occhi in un certo senso mi sta calmando.

“Che ti è successo? Perché hai dovuto fare una visita?” Le chiedo io preoccupato e col cuore che batte molto velocemente. Non penso di resistere ancora.

“Chi te l’ha detto?” Dice lei abbassando lo sguardo.

“Non importa, tu rispondimi e basta” Dico io alterato. Non sono arrabbiato con lei sono solo spaventato, voglio solo il suo bene.

“Non sono affari tuoi, …. Non più” Dice lei tentennando un po’. Queste parole mi uccidono dentro. Sento le gambe cedere e le braccia tremare. Ha ragione, non è più mia non dovrei più preoccuparmi e allora perché lo faccio? Semplice: sono ancora innamorato. Nonostante lei mi abbia lasciato così su due piedi, io sono ancora innamorato di lei.
E la perdonerei se solo tornasse da me, con me.

La mia mano, nonostante i miei sforzi, scivola sulla sua guancia e la accarezza lentamente. Provo brividi in tutto il corpo, dopo tanto tempo ho ritoccato la ragazza che mi sta facendo impazzire.

“Tu me lo vuoi dire” dico io un po’ per convincere lei ma soprattutto per convincere anche me. Non riesco ancora ad accettare che non sia più mia.

“No ok? Tu non devi sapere un bel niente! È finita, per sempre.” L’ abbraccio avvicinandomi al finestrino come se fosse l’ultima volte. Forse è l’ultima volta. Lei mi dà qualche pugno sul petto ma io faccio finta di niente. Voglio calmarla e nel frattempo riaverla tra le mie braccia sussurrandole che tutto andrà bene.

“Devi sparire dalla mia vita, devo sparire dalla tua!” Dice lei staccandosi frettolosamente.

“Nicole…” Emma è, probabilmente, nella porta di casa ma non mi giro.

“Emma, non sono affari tuoi.” Sento la porta di casa sbattere e lo sguardo di Nicole basso e improvvisamente serio.

“Non me ne vado finché non mi dici cosa ti è successo.” Dico io anticipando le sue parole.

“Ho dovuto fare una visita per vedere se ci sono state delle conseguenze dopo il coma contento?” Dice lei tornando a guardarmi con la coda dell’occhio.

Nicole’s P.O.V

Quando ho visto Niall davanti a me con del sangue sulla faccia oltre la portiera sono rimasta scioccata. Non avrei pensato che potesse venire fin qui. Poi, man mano che la discussione si riscaldava ho iniziato a provare emozioni contrastanti: rabbia, tristezza, nervosismo, amore…
Si perché io lo amo ancora. Se non fosse così a questo punto non ci sarebbero tutti questi problemi. Una parte di me lo rivuole indietro mentre l’altra… be, l’altra pensa al suo bene.
Fatto sta che l’ho mandato via assicurandomi che non mi spiasse mentre scendevo dall’auto, con l’aiuto di Mamma, con la sedia a rotelle.

Entro dentro casa con la testa che mi frulla di pensieri e mi rintano in camera a rimpiangere tutto quello che ho fatto. A rimpiangerlo di averlo mandato via come se non mi importasse più niente di lui.

SOno TOrnATa cOMe sTAte?
Ok la smetto lol
Scusate la lunga attesa ma ho avuto problemi al pc :c
Ma adesso è tutto risolto, ESULTATE CON ME!
Peppepepepeppè :')
Che ve ne pare del capitolo?
Niall ha solo "fatto a botte"
E invece Nicole spreca un'altra occasione :(
Fatemi sapere cosa ne pensate dolcezze poi vi dovrei chiedere il parere per una storia:
CHI MI VOGLIA AIUTARE MI POTREBBE INVIARE UN MESSAGGIO?
Grazie :)
Baci Bree! ;) xoxo

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


                                                                                 

We start again

Mi rinchiudo nella mia camera come ho fatto il primo giorno che sono arrivata a casa dal mio stato di coma. Piango. Piango di nuovo dalla disperazione. So che ho sbagliato, allora perché non vado da Niall e gli dico “Ho mentito. Io ti amo ancora.” E rifarlo mio? Ho paura. E se lui vedendo il mio stato non mi vorrebbe più o addirittura si spaventerebbe e scappasse lontano da me?

Lui ti vuole ancora, non fa alcuna differenza se hai questo piccolo problema.

Una parte della mia testa dice una cosa e l’altra parte ne dice un’altra e io sto impazzendo.

Devo prendere una decisione. Ora e subito.

Niall’s P.O.V

Abbracciarla di nuovo è stato… pazzesco ma un vuoto dentro di me è ritornato quando si è staccata. È come se si fosse staccata solo perché doveva perché lo so, lei voleva stare tra le mie braccia almeno quanto lo volevo io. Dopo che mi ha detto il perché della visita me ne sono andato con la testa bassa e con il vuoto dentro di me che mi distruggeva e che mi distrugge ancora ora. Sono nel divano di casa mia e alcuni ricordi mi riaffiorano alla mente. Tutti i pomeriggi passati assieme, tutte le nostre cene romantiche, le serate in spiaggia di fronte alla lune, il primo bacio, il primo ti amo, la prima volta. Mi manca tutto di lei. Butto un grido liberatorio sperando di non tornare a piangere. Saprò resistere ancora senza lei?

Nicole’s P.O.V

Devo prendere una decisione ma prima devo andare a scusarmi con Emma perché mentre parlavo con Niall l’ho cacciata via.
Esco dalla mia stanza asciugando le guance e vedo mia mamma.

“Mamma sai per caso dov’è Emma?” chiedo lei con lo sguardo basso sulle mie mani per non farle vedere i miei occhi probabilmente rossi.

“Se n’è andata a casa. Ha detto di avere mal di testa e io le ho detto di non preoccuparsi” Mi dice lei con un sorriso incerto scrutandomi in viso, cosa che non le permetto di fare.

“È successo qualcosa con lei?” Mi chiede lei avvicinandosi di poco.

“No, niente” Nego io sorridendo falsamente per non farle capire niente.

“Ehm… Nicole ti posso chiedere un’altra cosa?” Di solito quando dice il mio nome non è niente di rassicurante o di normale perciò alzo la testa aggrottando le sopracciglia per rivolgerle un “si” incerto.

“Cos’è successo lì fuori con Niall?” Ecco che si ricomincia. Mia madre non è mai stata tanto impicciona e io di certo non le vado a raccontare tutte le cose che faccio. Diciamo che è una via di mezzo, io le raccontavo del mio rapporto con Niall in modo superficiale e lei non chiedeva più del solito “Ti sei divertita?” oppure “Salutamelo”. Mia madre aveva un
bellissimo rapporto con Niall, diciamo che lo adorava e lo adora ancora.

“Niente di che mamma, davvero” Le rispondo io sviando il discorso. Lei capisce che non ne voglio parlare e annuendo ritorna in cucina.

Devo telefonare Emma per chiederle scusa per come l’ho trattata e per non averle dato ragione ancora una volta.

*Al Telefono*

“Che vuoi” Risponde Emma con tono seccato. L’ho delusa, di nuovo.

“Voglio scusarmi. Voglio scusarmi per come ti ho trattata e rimandata dentro prima…. Con Niall. Io non volevo ma ero così nervosa che... non volevo darti ragione.”

“Nicole. Non mi ha dato fastidio che tu mi abbia mandato via, non mi ha fatto proprio piacere ma non è questo il motivo per cui me ne sono andata.”

“E allora perché…” dico io lasciando la frase in sospeso.

“Perché non ti decidi a darmi ragione e dirgli tutta la verità. Sono stanca di vederti sempre così triste e spenta. Prima eri cosi solare,  sorridente e felice. Tutto questo quando stavi con Niall.” Continua lei.

“Questa volta si. Ti darò ragione” Dico io fermamente convinta.

Due giorni dopo.

Due giorni dalla mia decisione e ancora non ho avuto il coraggio di vedere o semplicemente chiamare Niall. Ho paura del suo rifiuto ma sono fermamente convinta che lui debba sapere il motivo vero del perché l’ho lasciato. Emma non mi ha costretto a fare nessuna chiamata probabilmente per non mettermi pressione e farmi cambiare idea e di questo la ringrazio. Non voglio cambiare idea. Non voglio vivere con questo perso sullo stomaco, con tutti questi sensi di colpa per non aver detto il vero. Con le mie gambe? Nessun miglioramento. Neppure quando ho rimesso le mie gambe ai bordi della piscina, non  ho provato neppure il brivido della prima volta.

Niall’s P.O.V.

“È finita per sempre” è da tre giorni che penso alla frase che ha detto. È da tre giorni che penso “Si è la verità, me ne devo fare una ragione.“ Non posso stare così. Devo voltare pagine e vedere bene la realtà. Anche se sto una merda devo cercare di andare avanti e ricominciare a godermi la vita come un ragazzo della mia età dovrebbe fare. Dovrei andare in discoteca a divertirmi al posto di fare cene romantiche con la fidanzata, dovrei uscire con gli amici al posto di accompagnare una ragazza al centro commerciale, dovrei ubriacarmi tutti giorni per non ricordarmi niente il giorno dopo al posto di guardare un film in compagnia di una ragazza,  dovrei cambiare una ragazza al giorno solo per divertimento senza averne una fissa. Eppure non preferisco nessuna di queste cose. Io non sono mai stato così meschino. Non lo voglio essere, io voglio essere quello di sempre che fa le cose di sempre con le stesse persone. Con la stessa ragazza.

Dopo aver pranzato come mi succedeva sempre in questi giorni mi arriva un messaggio di Zayn.

“Ti va di andare nel nuovo pub di mio zio? Noi fra 20 minuti siamo la.”

Ecco una svolta. Magari passare un po’ di tempo con i miei migliori amici mi aiuterà.

“Certo. È quello che mi hai detto l’altra volta?” rispondo.

“Si, allora a presto brò” Non risponde perché mi inizio a preparare. Non che debba fare chissà che ma dopo quella corsa una doccia ci sta.

Faccio la doccia mi vesto e mi metto in cammino verso quel pub un po’ fuori città. Almeno avrei avuto il tempo per schiarirmi un po’ le idee e calmarmi prima di incontrare i miei amici.

L’insegna colorata del pub è molto luminosa e si possono distinguere le lettere che compongono la parola “The Night” ovvero il suo nome.

Entro nel pub guardando un po’ l’ambiente. È molto accogliente.

“Niall!” Sento la voce Louis che mi chiama da un tavolo a pochi metri da me. Mi avvicino e mi siedo sulla sedia libera di quel tavolo.

“Tutto apposto?” Mi chiede Zayn scrutandomi.

“Si. Tutto apposto.” Dico io mostrandomi il più sorridente possibile.

La serata continua tra risate proprio come avevo previsto. Voglio ricominciare tutto proprio partendo da qui, con i miei migliori amici. Nicole non la dimenticherò. Magari un giorno non sarò più innamorato ma non penso di poterla dimenticare mai.

Nicole’s P.O.V.

“Dai Nicole. È fuori città non ci vedrà nessuno.” La voce della mia migliore amica mi trapana nell’orecchio per l’ennesima volta.

“No, non esco.” Le rispondo io stanca dei suoi tentativi di portarmi ad un pub fuori città. È da tanto che non esco e non mi manca per niente. Non mi va di vedere le bambine che ti segnalano col dito e tutti che ti fissano solo per una stupida sedia a rotelle.

“È anche una zona poco popolata. Dai Nicole ti farà bene uscire un po’” la guardo seria convinta a dire di nuovo un ‘no’ secco ma la mia amica si inginocchia pregandomi e facendo
una faccia (a senso suo) imbronciata.

“Vengo solo se prometti che torneremo presto” Le dico ormai rassegnata.

“Lo prometto” Dice lei alzandosi tutta felice e abbracciandomi calorosamente. Ricambio sorridendo, infondo ha ragione. Mi ci voleva uscire un po’.
Con la macchina di Emma, dopo aver salutato la mia famiglia, ci dirigiamo fuori città per andare nel così tanto discusso pub.

Non sono mai uscita di casa, se non per andare a quella visita, dopo la mia permanenza in ospedale e adesso mi sento… bene. Uscire, respirare nuova aria… è una bella sensazione.

“Grazie” Sussurro io ad Emma. Tutto quello che ha fatto, non smetterei mai di ringraziarla. La vedo sorridere.

“Non dirlo nemmeno…” Sposta per un alcuni secondi la mano dal cambio e mi accarezza il braccio. Le sorrido.
Non mi rendo conto del tempo che è passato che sento la macchina rallentare. Il pub si chiama “The night”.

“Che nome originale” Dico io sarcastica ad Emma.

“Fidati è meglio di come descriva il nome” Mi dice Emma aiutandomi a scendere dalla macchina per posizionarmi sulla sedia a rotelle.

“Speriamo.”


HERE I AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAM!
Diciamo che ho aggiornato nel tempo che avevo previsto, mmhh.....
Che ne pensate del capitolo?
NICOLE HA PRESO LA SUA DECISIONE.
ED è POSITIVA.

esultate con me yeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
Mi dispiace di dirvi una cosa. ma mancano altri 2-3 capitoli complesi l'epilogo.
cwc
è la prima storia completa che scrivo e diciamo che ne sono abbastanza soddisfatta :)
SOOOOOOOOOOOOOOOOOO!
Già ad alcune di voi l'ho chiesto ma preferisco farlo qui a tutte :)

 Mi date un consiglio?

Preferite una storia che parli di una ragazza che soffra di Bipolarismo/schizofrenia o una storia che abbia la protagonista esuberante, ribelle e molto schietta mentre il protagonista maschile sia molto chiuso, timido e poco socievole? 
Fatemi sapere, così ci metto a lavorare :)

Twitter @BreeLoveSel :)

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


                                                     

Nota: In questo capitolo ci sono molti scambi di punti di vista per far capire bene le emozioni di Nicole e Niall

Breakthrough.

Abbiamo parcheggiato abbastanza vicino perciò abbiamo messo poco ad entrare. Entriamo dentro e io guardo un po’ l’ambiente. È abbastanza retrò ma molto carino.

“Oh oh..” Mi giro verso Emma che ha la faccia scioccata e la bocca spalancata.

 “Che c’è?” Chiedo io corrucciando la fronte. Lei non dà segno di vita così mi giro verso il punto che lei sta fissando e rimango a bocca aperta. Non può essere. Non qui. Non ora.

Niall’s P.O.V.

Sto parlando animatamente con i ragazzi quando ad un certo punto Zayn rimane a bocca aperta fissandomi.

“Che c’è?” Chiedo io confuso. Lui non mi risponde, ma non sta guardando me. Guarda oltre me così mi giro ancora confuso cercando il punto che lui sta fissando. E lo trovo subito. Non ci posso credere. I miei occhi si rifiutano di guardare quello che sto vedendo. Non ci posso credere veramente. Nicole sulla sedia a rotelle.

Nicole’s P.O.V.

Vedo Niall seduto ad un tavolo con i suoi amici e rimango di sasso. Non può vedermi così, con la sedia a rotelle. Non ora. Passano alcuni secondi e vedo Zayn rimanere a fissarci. Il mio corpo non assimila l’azione di fargli un cenno di non stare zitto così Niall si gira e mi guarda con un’espressione indecifrabile sul volto.

“Nicole…” Questa parola e la lacrima che scende fa smuovere il meccanismo nella mia testa così esco sola da quel pub e cerco di andare più lontano possibile iniziando a piangere.

Niall’s P.O.V.

Non capisco più niente, è come se mi avessero incatenato. Non riesco a muovere una singola parte del mio corpo. Nella mia testa riaffiorano alcuni ricordi. Mi ricordo quando ho sentito le parole “Si è svegliata” e di quanto ero felice. Mi ricordo di quando sono entrata e sussurrando il suo nome l’abbracciai. Mi ricordo che si mise a piangere. Mi ricordo che le dissi che eravamo solo noi due e niente ci poteva dividere. Mi ricordo che la vidi abbassare la testa. Mi ricordo che le dissi che mi era mancata. Mi ricordo che mi bloccò mentre l’avevo provata a baciare. Mi ricordo che disse che doveva parlarmi. Mi ricordo che mi sedetti e le misi una mano sulle gambe. Ora capisco perché la guardò preoccupata. Le sue mani che si allontanavano dalle mie, le sue cinque parole che mi fecero scappare dall’ospedale correndo. “Io non ti amo più”. Quando la vidi in strada macchina con sua madre ed Emma e non ebbi la forza di rifarla mia. Quando la vidi richiudere frettolosamente lo sportello alla mia vista, a casa sua. Me lo ha voluto nascondere. Ecco perché mi disse che dovevamo sparire dalla vita dell’altro. Ecco perché aveva cacciato Emma. Ecco perché mi aveva lasciato. Sono ancora paralizzato nella stessa posizione senza fiato quando vedo Nicole andarsene sulla sedia a rotelle. I miei amici iniziano ad incitarmi “Va da lei”, “Seguila” ma non ho bisogno di incitamenti. Io sto già correndo.

Appena uscito dal pub guardo verso destra e sinistra. Non vedo nessuno. Inizio a correre verso destra fino a fermarmi dopo alcuni metri vedendo Nicole ferma dietro il pub che piange. Non so cosa mi succeda, ho una brutta sensazione allo stomaco. La cosa più brutta che io abbia mai provato. Mi avvicino lei frettolosamente, le mie gambe vanno da sole finché mi ritrovo, a pochi passi, dietro di lei.

Nicole’s P.O.V.

Nonostante i miei sforzi, diminuito maggiormente per il tremore che provo in tutto il corpo, non mi allontano di molto così cerco di arrivare dietro il pub senza farmi vedere da nessun’altro.
Il mio pianto si fa ancora più isterico. Passano alcuni attimi che sento dei passi dietro di me così cerco di calmarmi, invano. I passi rallentano per poi fermarsi e inizio a sentire una voce, distrutta e disperata, mai sentita con questo tono.

“Perché?” La voce Niall è molto bassa ma posso sentire tutto il suo dolore. Una voragine si concentra al centro del petto. Il suo tono di voce fa male. Cerco di trattenere le lacrime ma i miei singhiozzi non si fermano.

Niall’s P.O.V.

Voglio sentire il perché uscire dalla sua bocca. Non ho mai provato questo dolore in tutta la mia vita. È un mix di dolore e delusione.

“Perché non me l' hai detto?” Continuo con la voce spezzata e provando ancora più dolore pronunciando queste parole

“Non mi avresti voluto più…” Non mi capacito come possa solo averlo pensato. Pensavo mi conoscesse, pensavo che lei sapesse che tipo di persona fossi. Ma a quanto pare mi sono sbagliato. Ho sbagliato tutto.

Cerco di assimilare al meglio le parole per non fare una scenata proprio qui. Ma le parole non mi escono sono bloccato, ho la gola secca e il cuore… distrutto.

Nicole’s P.O.V

“Non mi avresti voluto più…” Dico io tra i singhiozzi e le lacrime che colano sulle mie guancie. Mi stringo nella giacca che ho messo cercando di tranquillizzare almeno la mia voce.

Silenzio.

Per alcuni attimi per me interminabili mi sento senza aria come se fossi sott’acqua e stessi affogando. Di nuovo. Ad un tratto tutte le sensazioni che ho provato in piscina si rappresentano di nuovo sul mio corpo.
Niall si avvicina bruscamente a me appoggiando una mano sulla sedia a rotelle e avvicinandosi al mio viso pericolosamente. Nonostante la posizione la sua faccia non promette niente di buono e io con ancora la testa bassa cerco di appoggiarmi il più possibile allo schienale della sedia.

“Come hai solo potuto pensare che io potessi fare una cosa del genere” Il suo tono è molto basso ma posso capire tutta la delusione esprimersi in ogni sua parola e ogni sua parola, per me, è come una coltellata. Non avrei dovuto farlo, mi sarei dovuta fidare di lui.

Niall’s P.O.V

“Come hai solo potuto pensare che io potessi fare una cosa del genere?!” pronuncio queste parole vicino al suo viso. Lei è sembra spaventata ma non mi importa. Non voglio farle niente di male. Sono solo arrabbiato, deluso e sottovalutato. Lei sapeva che l’amavo e lei mi ha rivoltato le spalle.

“Io…” Inizia lei con la voce rotta dal pianto.

“Come hai potuto lasciarmi il giorno del tuo risveglio quando io sono stato due maledettissimi mesi ad aspettarti con la speranza che ti risvegliassi?! Con la speranza che potessi ritornare tra le tue braccia…” Tutto il dolore che provai nei due mesi del coma di Nicole si aggiunge a quello di ora. Voglio spaccare tutto e nel frattempo chiudermi in me stesso cercando di calmarmi. Potrei peggiorare le cose o fare la cosa completamente opposta.

“Lo so ho sbagliato ma ti prego perdonami. Avevo intenzioni di dirtelo in questi giorni. Avevo intenzione di vederti domani per…”

“Per fare cosa? Sistemare tutto? Come se non fosse successo niente? Come se ci amassimo ancora?” Volevo farle provare quello che ha fatto provare lei a me ma non per vendetta. Voglio farle capire quanto mi ha deluso e spezzato il cuore. Lei non ha avuto fiducia in me.

Appena pronuncio queste parole la sua testa si alza verso la mia per poi rimanere bloccata.

Io mi allontano da lei per rimettermi dritto in piedi.

“è brutto sentirselo dire, non è vero?” Dico io accennando un sorriso.

Lei abbassa la testa continuando a piangere. Io mi volto per andare via.

Nicole’s P.O.V.

Non mi ama più. Dovrei essere contenta questo era il mio intento, che mi dimenticasse. Allora perché è come se fossi morta? È come se mi sia successa la cosa più
brutta che mi potessero dire. Lui ha provato questo quando gliel’ho detto all’ospedale. Quando iniziò tutto questo casino.

Lui si allontana da me e sorrise lievemente.

“è brutto sentirselo dire, non è vero?” continua lui guardandomi con uno sguardo perso e addolorato. Ricominciai a piangere anche se avevo finito ormai le lacrime.

Lui si gira lentamente e con lo stesso passo inizia ad allontanarsi sempre di più. Non posso lasciarlo andare via un’altra volta. Ho commesso un errore e devo rimediare. Cerco di raggiungerlo e nello stesso momento chiamo disperatamente il suo nome. Una scossa lungo la mia spina dorsale mi fa salire i brividi. La gola brucia a causa dei troppi singhiozzi provocati dal pianto sento delle vibrazioni in tutto il corpo. Sono ormai ferma. Le braccia doloranti a causa dello sforzo usato per guidare la sedia a rotelle. All’improvviso così il mio corpo subisce una forte scossa dolorante lungo tutta la spina dorsale. Io urlo dal dolore alzandomi in piedi per far smettere il dolore allucinante.

“Niall!” Urlo con tutta la voce che posso, al massimo dei miei sforzi ma subito dopo mi viene un capogiro, non capisco più niente la testa è come se mi si fosse svuotata e chiudo gli occhi sfinita per lo sforzo.



 

IOLLEY IOLLEY IOLEEY IOLLEY IUUUUU!  (YODEL)

Ciao Ragazzeeeeeeee :)
Finalmente il capitolo tanto atteso, che ve ne pare??
Finalmente Niall ha scoperto il motivo VERO per cui Nicole lo ha lasciato 
Sto piangendo cwc
Per scrivere il prossimo capitolo ci sto mettendo tanto per farlo finire alla perfezione.
Qualche domanda:

Vi dispiace se nel prossimo capitolo o nell'epilogo mettessi dei "Author's P.O.V."?

No, non scrverò le cazzate che mi passano per la testa ma sarebbe come un narratore che scrive...
Fatemi Sapere
Poi vi devo chiedere una cosa.

Chi è che seguirebbe la mia prossima  storia?

Fatemi sapere pure per questo.
Love ya!
Ci sono mixers tra voi?
L'avete vista la "live chat" (che poi tanto live non era lol)
Oddio sclero male per Move e Little me bsiwfgljnep
Baci Bree! ;) xoxo

Twitter: @BreeLoveSel

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


                                             

Spazio autrice importante

You stood up

Niall’s P.O.V.

Cammino molto lentamente come le forze mi permettono di farlo. Sento la voce sempre più alta di Nicole chiamare svariate volte il mio nome ma non mi giro. Sento il rumore della sua sedia a rotelle contro la strada riservata ai pedoni ma dopo alcuni secondi non la sento più ma sono deciso. Non mi volto e non mi fermo. Ma dopo poco sento un urlo seguito dal mio nome urlato e un botto. Mi giro e inizio a correre verso il corpo di Nicole disteso a terra. La voce per gridare mi muore in gola, mi sento come se un grosso peso mi sia caduto addosso e non riuscissi più a toglierlo. Con la poca forza e con le gambe tremanti mi abbasso verso il corpo di Nicole.

“Nicole!” La scuoto leggermente con le lacrime che mi scivolano sulle guancie per cadere sul suo petto. Lei non si muove, è immobile ad occhi chiusi.

“Per favore svegliati!” La scuoto un altro po’ poi mi abbasso verso il suo viso e appoggiando la mia fronte contro la sua, è fredda. Le accarezzo una guancia con il dorso della mia mano e una mia lacrima le scivola contro la sua guancia fino ad arrivare alla bocca socchiusa. Respira ancora ma non riesce a svegliarsi. Con il fiato corto la prendo tra le mie braccia e la porto nella mia macchina e la poggio nei sedili posteriori. In tutta fretta apro la portiera del posto di guida e mi ci infilo con il telefono in mano. Invio un messaggio al primo che mi ritrovo nei contatti recenti, Zayn, per avvisarli che Nicole si è sentita male e che la sto portando a casa mia ma di non venire. Il tragitto verso casa dura pochissimo a causa della mia alta velocità. Posteggio di fronte casa mia e scendo subito dalla macchina e prendo di nuovo Nicole tra le mie braccia. Apro la porta di casa armeggiando con il mazzo di chiavi e dopo essere entrati distendo Nicole sul divano nel soggiorno. Le tolgo le scarpe per “farla stare più comoda” vado in cucina e bagnando una pezza con acqua fredda, ritorno in soggiorno mettendola nella fronte di Nicole aspettando il suo risveglio. Mi avvicino a lei sedendomi sul bordo del divano e le accarezzo la guancia accarezzandola dolcemente. È così bella, mi si distrugge il cuore a pensare che lei mi abbia lasciato per uno stupido pregiudizio. Mi avvicino al suo volto e le do un leggero bacio all’angolo della bocca. Passano alcuni secondi e la sento muovere leggermente. Le vedo le la labbra che si socchiudono leggermente e fanno uscire un leggero sospiro.

“Niall… scusa” sussurra con una leggera fatica che sento nella sua voce. Le prendo le mani tra le mie e le bacio.

“Fa niente, riposa” Dopodiché le lascio un bacio al centro della fronte e la lascio riposare spegnando le luci e andandomi a sedere alla poltrona lì vicino.

Emma’s P.O.V

Siamo arrivate da qualche minuto al locale ma sfortunatamente un brutta sorpresa ci accoglie. Ci sono Harry e gli altri. Compreso Niall. Non che sia una brutta cosa ma nella situazione di Nicole… insomma, lei ancora non aveva detto niente a Niall del suo stato e di certo non avevo organizzato niente perché lei si incontrasse con lei. Non ho fatto niente e tantomeno non la costringerei. Adesso è successo un bel guaio. Dopo che, letteralmente, io e Nicole siamo rimaste scioccate alla vista dei ragazzi, Nicole se ne va trasportandosi sulla sedia a rotelle verso non so dove. Io sono ancora paralizzata sento qualcuno che mi sfiora la spalla per pochi attimi. Mi giro ma non vedo nessuno. Mi rigiro verso il tavolo dove erano seduti i ragazzi e vedo la sedia dove era seduto Niall fuori. Sto per andarli a rincorrere ma una mano mi afferra il posto e mi fa scontrare contro un petto.

“No. Stai qui. Falla sbrigare a loro.” È Harry che si mi accarezza i capelli pian piano mentre io inizio a piangere dalla disperazione.

“Non doveva succedere. Non ora. Non qui. Mi odierà. Lo avevo..”

“Ehi ssh. Non l' hai fatto di certo apposta” Non lo ascolto e continuo a piangere nel suo petto stringendo la sua maglietta nera. Guardo verso il tavolo e vedo che Liam sta spiegando la situazione a Zayn e Louis. Mi si stringe il cuore. Passano alcuni minuti. Abbastanza da farmi disperare ancora di più quando…

“Ragazzi venite qui.” La voce di Zayn è allarmata così asciugandomi le guance andiamo verso il tavolo preoccupati.

“Niall mi ha inviato un messaggio ha detto che Nicole si è sentita male e adesso la sta portando a casa sua…”

“Oddio no. È tutta colpa mia dobbiamo andare..”

“No Emma. Ha detto di non venire. Probabilmente è meglio così”.
Guardo tutti in faccia Liam fa un lieve cenno di assenso poi mi riappoggio sul petto di Harry cercando di calmarmi.

“Forse è meglio che la porto a casa. Ci sentiamo.” Harry dice quel ci sentiamo intendendolo come ‘Ci sentiamo per notizie di Niall e Nicole’.
Andiamo a casa sua e dopo aver avvisato mia madre si sdraia con me nel suo letto.

“è meglio che sia successo, Emma” Forse ha ragione. Cioè speravo che succedesse ma non volevo che succedesse in questo modo. Mi addormento stringendomi ancora ad Harry ma con la mente sono completamente da Niall e Nicole. Spero solo che si sistemi tutto.

Nicole’s P.O.V

Apro gli occhi di scatto nonostante non abbia sognato. Un forte giramento di testa mi costringe a chiuderli con forza. Vedo un po’ sfocato. Mi sento come se avessi i sintomi della post-sbornia, sono stanca e ho dolori dappertutto. Sposto lo sguardo verso destra ma ho la visuale bloccata dal cuscino che ho sotto la testa così la un po’ per vedere meglio. Vedo Niall seduto dormente sulla poltrona spostata un po’ più vicino, di come la ricordavo, al divano. Ha i capelli un po’ disordinati e ha le braccia
poggiate lungo i braccioli della poltrona. È vestito… come ieri sera. Ieri sera, ora ricordo. Dopo che siamo entrate al locale, io ed Emma, abbiamo visto Niall con gli altri ragazzi e dopo c’è stata la litigata seria con Niall. Dove mi aveva detto tante cose brutte seppur vere. Rimango almeno un quarto d’ora così. Lo vedo respirare profondamente, vedo il suo petto che si alza e si abbassa ad un ritmo molto lento. Vedo ogni tanto dei piccoli movimenti. Lo osservo. Era da tanto che non lo facevo. Come si suol dire “Così vicino e eppur così lontano.” bhe a volte i detti sono veri e altre volte no. Mi alzo con la schiena appoggiandomi allo schienale del divano e osservandolo meglio mi avvicino a lui e accarezzo i suoi capelli induriti dal gel messo la sera prima probabilmente ma toccarli è stupendo. È stupendo ritoccarli dopo tanto tempo. Mentre mi allontano però lo vedo spalancare gli occhi e dopo aver messo a fuoco mi guarda sorpreso. Io arrossisco. Forse perché ha sentito che gli accarezzavo i capelli oppure perchè mi ha sorpreso guardarlo mentre dormiva. Abbasso la testa guardando le mie mani un po’ sporche. Solo ora mi accorgo di star indossando anch’io i vestiti di ieri sera soltanto un po’ stropicciati e leggermente sporchi.

“Ehm… Come stai?” La sua voce è strana, sembra incerta. Io alzo la testa e incrocio il suo sguardo sembra…. preoccupato.

“Bene... tu?” gli rispondo aggrottando la fronte perché sembra SERIAMENTE preoccupato ma non capisco il perché.

“Bene ma non ricordi cos’è successo ieri?” Mi chiede lui scrutandomi meglio e toccandomi le mani per alzarle e guardarle meglio. Gesto che mi fa rabbrividire.

“Si” Rispondo abbassando la testa trattenendo le lacrime.

“Abbiamo… li..”

“No dopo di quello.” Dice lui con tono più duro. Che cosa era successo? Vediamo:

Io ed Emma entriamo nel pub;

Vediamo Niall e gli altri;

Vado via;

Niall mi raggiunge;

Mi dice che non mi ama;

Litighiamo;

Se ne va;

Io che urlo il suo nome;



Poi più niente. Ricordo solo adesso vagamente di una fitta lancinante lungo la spina dorsale. Come quando per sbagli ti tagli e il dolore e poco ma è all’improvviso. Tanto all’improvviso che il dolore sembra enorme. È stata davvero dolorosa come tante spine che ti entrano fino agli ossi per poi spezzarteli.

“Ricordo di un dolore lancinante alla schiena. E di aver urlato, poi non ricordo più niente” dico io a bassa voce cercando di ricordare ancora ma niente. Non so nemmeno come sono arrivata in questo divano, accanto a Niall.

Niall abbassa la testa per poi appoggiarsi le mani sul viso.

“Niall ma che..” inizio a sudare freddo per il suo comportamento. Poi la frase che dice dopo mi fa sbiancare.

“Ti sei alzata in piedi.”

Spazio Autrice.
Oggi sono seria.
Non perchè non sia stata una gornata abbastanza felice ma è l'ultimo capitolo (oltre l'epilogo) è voglio dirvi un bel paio di cosette.
Iniziamo a parlare del capitolo.
Sicuramente il titolo appena l'avete letto (e capito) siete rimaste di stucco lol
All'inizio abbiamo Nicole che è svenuta e dopo Niall che la porta casa.
Abbiamo anche il punto di vista di Emma per capire un po' anche la sua situazione e quella dei ragazzi.
A Niall sembra che sia passata e probabilmente è così ;)
Che dire altro aspetto i vostri commenti e le recensioni.
Chiedo una cosa anche alle lettrici silenzione:
Mi piacerebbe, al prossimo capitolo ossia l'epilogo, che vi facciate vive e, anche per messagio personale o recensione mi diciate quello che pensiate.
Se l'ultimo capitolo vi ha fatto schifo o l'avete adorato.
Solo per sapere il mio calibro di scrittrice.
Passiamo alla pubblicità (di me stessa lol)
Appena finisco di scrivere l'epilogo (che inizierò fra poco lol) inizierò a pensare a come svolgere la prossima fan fiction dato che l'argomento è molto più serio e difficile da elaborare.
Per chi non lo sapesse è la storia di una ragazza che soffre di schizofrenia e/o bipolarismo non lo so ancora bene ma si gira su questo argomento.
Sarà postata sempre sul fandom "One Direction" ma il protagonista non sarà Niall. Lo saprete dopo.
Vorrei sapere chi di voi devo avvisare appena la pubblico :)
I ringraziamenti li farò nell'epilogo:)
Vi amo<3
Baci Bree! ;) xoxo
 

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Capitolo 20
*** Epilogo ***


                                                        

Epilogo

È una giornata particolarmente nuvolosa e fredda a Londra‌‌‌. Nell’aria però, Nicole sente qualcosa di non abbastanza familiare. Ma non è una cosa negativa, è come quando entri in una nuova casa, senti un odore diverso dalla tua ma questo “odore” che sente Nicole è abbastanza piacevole e nuovo. Oggi Nicole si è alzata abbastanza felice dopo tanto tempo. Sono passati due mesi da quando si è risvegliata dal coma. Da allora sono successe tante cose. Aveva scoperto di non avere più la sensibilità delle gambe, notizia che l’aveva fatta rinunciare a tutto, persino Niall. Niall, lei non lo voleva descrivere come l’amore della sua vita semplicemente perché lei non crede di essere nell’età per crederlo davvero. È appena una donna ma ha ancora tutta la vita davanti. Non crede nel per sempre e per questo non dice mai la frase “ti amerò per sempre” perché il pensiero delle persone cambia molto spesso nella vita e niente resta uguale. Però, in compenso, crede che per amore si possa fare di tutto e rinunciare a qualunque cosa, proprio per questo lei aveva rinunciato al suo amore per Niall. Non che non lo amasse davvero più ma aveva mentito. Non voleva essere un peso, non voleva essere una scocciatura. Durante il suo periodo di invalidità ha dovuto affrontare il rancore e i sensi di colpa del suo gesto vedendo il suo Niall stare così male finché quest’ultimo non scoprì tutto per colpa (o merito) del destino. Quel giorno fu pieno di lacrime e novità. Proprio come le aveva detto il dottore in una precedente visita, lei si poteva alzare ma lei avrebbe davvero volerlo. Un concetto così complicato eppure così vero… quel giorno stava quasi perdendo definitivamente Niall per un suo stupido errore ma come se con una dolorosa scossa nel suo cervello, tutti i sentimenti che provava per lui la fecero scattare in piedi. Per pochi secondi ma abbastanza da far riavvicinare a lei il suo Niall. Quei pochi secondi, quello scatto… se non ci fossero stati probabilmente adesso non sarebbe così felice. Probabilmente adesso non sarebbe nella sua camera con Emma a pensare ai vestiti da mettere per l’uscita con Niall. Nicole di solito è una ragazza a cui non importano tanto i vestiti ma questa è la prima uscita ufficiale con Niall dopo che si sono scusati a vicenda e l’idea di riperderlo la fa diventare quasi quasi una maniaca della perfezione, nonostante i rimproveri della migliore amica. Nicole si guarda spesso allo specchio lisciandosi i capelli già lisci.

“Sei perfetta” l’amica la guarda dallo specchio e spostando lo sguardo vede la sua espressione seria ma allo stesso tempo dolce. Dopo un abbraccio e tanti ringraziamenti da parte di Nicole suona il campanello che fa scappare un gridolino dalla bocca di Nicole e, dopo la risatina di Emma, si precipita per le scale.

“Dove sai andando?” La faccia curiosa della madre fa sussultare la ragazza già agitata di suo.

“Sto uscendo con Niall, mamma” Nicole sorride alla pronuncia del nome del ragazzo e la mamma la imita.

“Divertiti” e con il panno bagnato nelle mani candide, ritorna in cucina.

La ragazza si da un’altra occhiata allo specchio vicino l’ingresso per poi avvicinarsi alla porta e aprire la porta. Il viso del ragazzo si alza dai suoi piedi al viso di Nicole con un’espressione così dolce che le guancie di Nicole si colorano leggermente. Niall invece rimano estasiato dalla vista della ragazza. È un allo stesso tempo, anche lui, felice e agitato per l’uscita e si è curato, a sua volta, di più per questa uscita. Uno spruzzo in più di profumo e dei vestiti meno sportivi rispetto a quelli che indossava con i suoi amici ed era pronto. Ed ora, loro due insieme, è tutto perfetto. Loro due, da soli, pronti a ricominciare tutto, dall’inizio. Nicole esce sorridente dalla casa e si tira la porta alle spalle per chiuderla.

“Ciao!” esclama sorridente rassicurando Niall impaziente di sentire di nuovo la voce della ragazza.

“Ciao Nicole… sei bellissima” sentenzia il ragazzo guardandola meglio dalla testa ai piedi. Nicole arrossisce non più abituata ai complimenti del ragazzo, ma ci farà l’abitudine.

“Grazie” Nicole vorrebbe dire che anche lui è bellissimo. Perché lui lo è, ma è talmente nervosa che la sua bocca la fa parlare solo se deve.

Niall si sposta di lato per far passare Nicole quando sente un ticchettio di un vetro così si gira e guarda verso la finestra e vede Emma che gli mostra i pollici in su Niall ha scelto secondo i gusti della sua ragazza. Non troppo romantico o troppo “gnè gnè” come diceva sempre lei facendo una faccia da sorridendo. Lui ricambia sorridente e si avvicina a Nicole per aprirle la portiera della sua macchina. Lei mormora qualcosa simile ad un grazie ancora più imbarazzata di prima. La cena si svolge in un ristorantino molto carino che smorfiosa che la rendeva dolce agli occhi di Niall. Parlano del più e del meno, ridono e scherzano proprio come ai vecchi tempi. Sono felici e questo è quello che conta. Decidono insieme di continuare la loro serata facendo un giro nel parco come loro solito ma ad un tratto inizia a piovere e sono costretti a ripararsi sotto la chioma di un albero.

“Ti ricordi quando mi hai chiesto di diventare la tua ragazza? È stato proprio in quella panchina lì” Dice Nicole indicando una panchina in un punto un po’ lontano del parco. Niall stupito abbassa la testa e sorride al ricordo. In questa serata aveva sempre preso lui l’inizio di un discorso ed è abbastanza felice che finalmente Nicole si sia messa a suo agio.

“E come dimenticarlo, quel giorno ero talmente nervoso che Zayn mi ha dovuto accompagnare per far si che non scappassi all’ultimo minuto.” Le confida Niall ridendo per la sua stessa testardaggine. Quel giorno non smetteva di dire “E se mi rifiuterà?” seguito da “No, non ci vado mi rifiuterà.”. Diciamo che Niall non è mai stato un tipo tanto sicuro di stesso, ma la simpatia lo rende un ragazzo con cui è piacevole fare amicizia o nel caso di Nicole. Lei ride all’affermazione del ragazzo poi si gira verso di lui e quest’ultimo, come se avesse percepito su di sé lo sguardo di Nicole, la copia. Si guardano negli occhi come se non potessero farne a meno. Come guardano una cosa che presto si stia spegnendo, con una passione tale che è difficile da annullare la scintilla che si è creata tra i loro sguardi da dove si può percepire tutto l’amore che provano l’uno verso l’altra.

“Vorrei sapermi scusare in mille modi. Vorrei saperti dire che non lo rifarei ma non ci riesco.” Nicole gli svela i suoi pensieri che negli ultimi giorni la tormentano come un’ombra. Niall la guarda facendo transitare per la mente pensieri, buoni e cattivi, ma non dice nulla ha come un groppo in gola.

“Io pensavo di poterti dare una vita migliore se solo io me ne fossi andata, se solo tu potessi dimenticarmi. Ma ogni volta che ti vedevo… così distrutto. Così spento e quando Liam mi ha detto che ti eri ubriacato fino a star male… era in quei momenti che ero più vulnerabile. Era in quei momenti che nella mia mente pensieri come ‘Ma che enorme sbaglio ho fatto?’ passavano più i giorni quando poi sei venuto a trovarmi a casa per chiedermi perché ero dovuta andare a fare la visita e ti ho visto con un occhio un po’ nero mi sono preoccupata e avevo chiesto ad Emma. Harry le aveva detto che ti era successo e da quel giorno io ero convinta che ti dovevo dire la verità. Quel giorno è stato un caso. Non doveva succedere…” e neanche il tempo di finire del tutto le improvvisate scuse, che Nicole sente le labbra soffici e vellutate di Niall a contatto con le sue. Una cosa che non succedeva da ormai troppo tempo per entrambi. Per Nicole è una sorpresa in quanto l’abbia interrotta, ma non ne è scoraggiata.
Mentre per Niall è un sollievo per quanto voleva farlo da tempo ma che purtroppo sta avendo il piacere solo ora. È un bacio semplice ma con un significato che va oltre i limiti di tutte e due. Pieno di amore, ed è il bacio che segna il ritorno di loro come coppia. Il ritorno della vita felice per entrambi.

“Senza di te non mi sarei rialzata.” Dice Nicole ancora con gli occhi chiuse e con le labbra che sfiorano quelle del suo ragazzo.

“Senza di te non so se sarei sopravvissuto ancora molto”. Perché loro si appartengono, sono complementari. Magari non sarà per sempre, come pensa Nicole, ma di sicuro sarà importante e per ora è meglio godersi il presente senza pensare ad altri presunti problemi futuri.
Adesso sono solo loro due, nel loro piccolo mondo ma pur sempre il loro.
 

Author’s Space
 

Ok. Letteralmente mi sento vuota.
È la prima storia che porto a termine e spero non sarà l’ultima.
Mi sento male a mettere il segno di spunta nel quadratino "Completa"
Ho le lacrime agli occhi davvero sto per piangere.
Per scrivere l’epilogo ho messo tutta me stessa e ci tengo ad un vostro parere finale.
Adesso vorrei passare ai ringraziamenti:
Ringrazio la mia ex-professoressa d’italiano perché è anche grazie a lei che so scrivere così.
Ringrazio tutti i libri che ho letto che mi aiutano a migliorare lo stile di scrittura.
Ringrazio tutte le persone che hanno recensito la storia dicendomi cose bellissime ma anche critiche costruttive che io ho apprezzato.
Ringrazio le persone che l’hanno messa tra le seguite che mi davano la spinto, anche quando avevo poche recensioni, ad aggiornare.
Ringrazio le persone che l’hanno messa tra le preferite che mi facevano capire ogni volta che questa storia a qualcuno piaceva.
Ringrazio le persone che l’hanno messa tra le ricordate perché mi facevano sentire speciale.
Ringrazio tutte le lettrici silenziose
Ringrazio tutte le persone che hanno anche solo letto un capitolo.
Vi ringrazio infinitamente e spero che vi farete risentire nella mia prossima storia o in qualche One Shoot che ho in mente.
Su twitter @BreeLoveSel
Non posso credere che lo scrivo per l’ultima volta prima di tanto tempo...
Baci Bree! ;) xoxo

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