All I Need

di Yasha 26
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Gli echi della memoria ***
Capitolo 2: *** Himeyasha ***
Capitolo 3: *** Arriva Miri-chan! Guai in vista??? ***
Capitolo 4: *** Tradimento? - Il kekkai di Shi no Yume ***
Capitolo 5: *** Tutto ciò di cui ho bisogno! ***
Capitolo 6: *** Sogni e rivelazioni ***
Capitolo 7: *** Sconcertanti verità ***
Capitolo 8: *** Nuovo inizio ***



Capitolo 1
*** Gli echi della memoria ***




Ricordo che questa storia è coperta dal diritto d'autore, pertanto è vietata la sua riproduzione totale o parziale sotto ogni sua forma; il divieto si estende a citazioni, estratti, personaggi da me inventati. Occorre pertanto l'autorizzazione espressa, scritta e sottoscritta dall'autrice.
In caso contrario, saranno presi provvedimenti legali.
Grazie.





Qui seduto ai piedi del tuo letto, come ogni notte degli ultimi dieci anni, ti osservo dormire.
Il tuo viso è rilassato in un lieve sorriso.
Poter vedere nel buio è un grande dono perché mi permette di guardare ogni più piccola sfumatura delle tue espressioni.
Far scorrere delicatamente un mio dito sulla tua figura, sulle curve delicate del tuo viso, così giovane e innocente, è l’unica cosa che mi è rimasta di bello.
Per secoli la mia anima ha pianto lontana da te amor mio. Non ho rivisto il tuo volto per oltre cinquecento anni.
Poi come se nulla fosse sbuchi sulla mia strada, piccola e indifesa, inseguita da uno yōkai di scarso rango.
Mi chiami, mi riconosci, poi svieni.
Da quel giorno non mi sono più staccato da te, con la speranza che ti ricordi ancora di me, della nostra vita insieme, del tuo passato. Che la tua anima mi riconosca e ti faccia ritornare come un tempo, la yasha più potente mai esistita, la mia sposa e la mia regina, la regina del regno degli yōkai.
-Mio Signore…presto tornate al castello! I vostri fratelli hanno ricominciato a litigare! Stanno distruggendo tutto!-
-Myoga…lo sai che non voglio essere disturbato quando sono qui!-         ringhio al mio servitore venuto ad interrompere i miei pensieri
-Ma maestà…se non intervenite adesso, al vostro ritorno troverete solo macerie! Il signorino Sesshomaru non si sta risparmiando e vostra sorella Mirei non è da meno! Vostro fratello Hoshimaru invece non c’è. Vi prego, solo voi potete fermarli!-       insiste il fastidioso demone pulce al mio orecchio
-Va bene va bene! Finirò con lo sbatterli fuori quei due se non la finiscono! Andiamo!-        dico uscendo dalla finestra e mettendomi in volo per raggiungere il mio mondo
Quei due mi stanno facendo proprio arrabbiare adesso! Non ci metto tanto ad ucciderli anche se hanno il mio sangue! Non sono più il tipo clemente di cinquecento anni fa. Solo lei era in grado di placare il mio animo. Adesso cerco solo scuse per far scorrere sangue, e quei due imbecilli me ne daranno modo!
Oltrepassando la porta dimensionale del mondo umano con quello dei demoni arrivo al mio palazzo,  e quello che vedo non mi piace.
Pezzi del mio amato palazzo sono distrutti.
-Sei un idiota Sesshomaru! Uno stupido ghiacciolo insensibile e imbecille!-
-E tu sei una donna inutile Mirei! Possibile che quando ti innamori non capisci più niente?-
-Non sono affari che ti riguardano fratello! Io mi innamoro di chi mi pare, chiaro?-
-Non se poi lo porti in casa nostra! Odio la puzza di pipistrello!-
-Non mi interessa! Tappati il naso! Non puoi provare ad uccidere i miei compagni solo perché non ti piacciono!-
-Voi due…-       li interrompo stanco delle loro chiacchiere
-Fra…fratello! Sei già qui?-          esclama sorpresa mia sorella
-Sì Mirei. Sono stato disturbato dalla vostra lite. Le vostre urla arrivano fino al mondo degli umani. Piantatela!-        rispondo freddo
-Perdonaci fratello, ma vedi Sesshomaru ha cercato di uccidere il mio fidanzato solo perché…-
-Non mi interessa il motivo della vostra lite! Risistemate il palazzo o vi taglio a pezzi sono stato chiaro?-
-Non c’è bisogno di prendersela tanto per dei pezzi di muro!-      replica mio fratello
A queste parole inizio a scrocchiare le dita. Non mi piace essere contraddetto!
-Ce n’è quando rischiate di distruggere la mia camera da letto! Sapete che quella stanza non deve essere nemmeno sfiorata con un dito! Se provocate danni lì vi do in pasto agli Oni capito Sesshomaru?-          lo minaccio guardandolo furioso e pronto ad una sola parola di troppo che mi faccia scattare per tagliarli la testa
-Va bene fratello…scusaci.-         risponde lui inchinandosi
-Rimettete tutto a posto e la prossima volta che volete uccidervi liberi di farlo…ma fuori da casa mia!-        ordino perentorio prima di andarmene
I miei interessi sono altri. Devo ritornare da lei adesso! Non mi fido a lasciarla da sola. Quella ragazza è un pericolo costante per se stessa la notte.
 
Come temevo eccola di nuovo passeggiare fuori casa, scalza e in camicia da notte. Ottimo invito per i demoni che vengono a cibarsi di umani.
Questo sonnambulismo non lo capisco. So solamente che non bisogna svegliare un sonnambulo, quindi l’unica cosa che posso fare è riprenderla delicatamente tra le braccia e riportarla in camera sua, continuando a vegliare i suoi sogni.
Rimessa sotto le coperte sussurra ancora quella frase che mi spezza il cuore, riempendolo al contempo di gioia…
-Grazie…InuYasha.-         
-Di nulla amore mio.-      le rispondo dandole un bacio sulla fronte
Come ogni volta domani non ricorderà  della sua passeggiata notturna, come non ricorderà di avermi ringraziato. Lei non sa neppure chi io sia, o almeno non sotto questo aspetto. È solo il suo cuore a riconoscermi anche dopo cinquecento anni. La sua mente vive nel presente, come Kagome Higurashi, bellissima sedicenne e studentessa liceale.
Come sono lontani i giorni in cui eri la mia amata Himeyasha.
 
 
 
Liceo Nihon
 
-Buon girono Inu-chan! Come stai?-       mi saluta allegra come ogni giorno sedendosi accanto a me
-Non chiamarmi cagnolino Kagome! Comunque sto bene, tu?-      le rispondo uscendo il libro dalla cartella
-Insomma, sono preoccupata per il compito di matematica. Lo sai che sono una schiappa in quella materia. Tu invece sei bravissimo in tutto, come fai?-       chiede sconsolata battendo la testa sul banco
-Semplice…studio! Comunque se continui a dare testate al banco finirai per spaccarlo!-       le dico scherzando
Lei solleva la testa e mi fulmina con lo sguardo.
-Grazie di preoccuparti anche per la mia testa eh? Tzs!-         ribatte stizzita
-Dai Kagome non arrabbiarti. Lo sai che scherzo. Comunque vedila così, meglio arrabbiata che triste.-
-Hai ragione Inu-chan! Che farei se non avessi il mio migliore amico a tirarmi su il morale?-         risponde sorridendo dandomi poi un bacio sulla guancia
Amico…io non voglio esserti amico! Sapessi quanto mi pesano tutte queste scemenze adolescenziali! Amicizia tra uomo e donna…tzs! Solo gli umani credono a queste cose.
Al suono della campanella ci alziamo per salutare il professore…un’altra noiosa giornata da umano inizia.
Uno dei più potenti e spietati daiyōkai costretto a frequentare i ningen solo per amore…se lo sapessero i miei fratelli mi deriderebbero, anche se non so quanto gli convenga, sanno che li ucciderei senza pietà.
Ogni giorno da quando l’ho salvata dall’attacco di un demone prendo sembianze umane solo per starle accanto e proteggerla. Non ne capisco il motivo ma sembra che questo suo corpo umano attiri parecchi demoni affamati. Non di rado mi ritrovo a ucciderne qualcuno nei pressi di casa sua.
È mai possibile che sentano che lei è la reincarnazione della mia Hime?
Impossibile! Non ha il suo odore, né i suoi poteri. Solo l’aspetto fisico è simile, ma dubito che demoni senza cervello come i ragni kumo o i corvi tengu notino l’aspetto fisico.
Comunque sia devo trovare un modo per risvegliare i suoi ricordi. Sono stanco di stare tra gli umani e comportarmi come tale.
Sono sicuro che lei qualcosa ricorda. Nel suo inconscio mi riconosce. Lo fa quando diventa preda del sonnambulismo e lo ha fatto quando da piccola mi ha visto nelle mia forma demoniaca.
Un modo troverò Hime, stai certa che ritornerai da me! E quando saprò chi ha permesso la tua morte lo trapasserò da parte a parte con i miei stessi artigli, difronte a te, dopo averlo torturato. Chiunque ti abbia rubato la vita pagherà con la sua e con quella della sua discendenza. Non avrò pietà di nessuno!
-Inu-chan andiamo a pranzare su in terrazzo? Qui in classe mi sento soffocare!-
-Certo, andiamo Kagome. Ma il tuo pranzo dov’è?-
-L’ho scordato a casa…me ne daresti un po’ del tuo? Ti preeeeegoooo!-       mi dice facendo gli occhi da cucciolo
-Sei sempre la solita sbadata Kagome! Tieni!-      le dico dandole il mio bento con il pranzo
Anche Hime era una grande sbadata. In questo si somigliano moltissimo.
-Grazie mio salvatore!!!-      esclama felice saltellando per i banchi
-Sembri una bambina Kagome. Non sei cambiata affatto da quando avevi sei anni.-       le faccio notare mentre gli altri studenti la guardano divertiti
-Oh sì che sono cambiata! Da quando la tua famiglia si è trasferita nel mio quartiere e sei diventato mio amico sono cambiata molto Inu-chan!-        mi dice guardandomi seria
-E in cosa saresti cambiata?-
-Sono più allegra! Sono felice! Non so spiegarti il perché però…da quando ci conosciamo mi sento serena e in pace con me stessa. Ti sembro una stupida non è vero?-
-Assolutamente no! Dai saliamo su prima che la pausa pranzo finisca.-   
   
-Chissà cosa si prova a volare!-       mi chiede salendo sul bordo del muro e tenendosi aggrappata all’alta ringhiera
-Credo ti piacerebbe!-      o almeno ad Hime piaceva volare, lo faceva per ore solo perché le piaceva il vento tra i capelli
-Ehi che accidenti stai facendo?-      urlo preoccupato quando la vedo arrampicarsi su per la rete di protezione
-Voglio sentire il vento senza questi cosi! Tranquillo non cado!-       mi dice arrivata quasi al bordo
-Kagome scendi subito di lì!-       le ordino raggiungendola in un lampo e prendendola tra le braccia con un salto
-Ma che fai Inu-chan? Non sarei certo caduta giù!-       si lamenta lei quando la metto a terra
-Non fare mai più una cosa del genere sono stato chiaro stupida?-        la rimprovero abbracciandola stretta a me
Ho avuto paura quando l’ho vista sporgersi oltre la rete. È stato come rivivere il passato! Hime è morta così, gettandosi dal nostro palazzo,  lasciandosi cadere nel vuoto.
Non posso permettere che accada di nuovo! Non stavolta!
-Inu…Yasha…ma…-      mi chiama lei
-Promettimi che non lo farai mai più!-      le dico allentando la presa e guardandola
-O…ok. Scusa non volevo farti preoccupare.-        si scusa con aria colpevole
Devo avere una faccia sconvolta se lei abbassa così lo sguardo.
-Ritorniamo a mangiare ora. Tra poco suona la campanella.-       le dico dandole un bacio sulla fronte
Lei solleva il viso e mi sorride, facendo come le ho chiesto.
Kagome, non permetterò che niente e nessuno ti porti via da me una seconda volta. Cinquecento anni fa ero lontano da te quando sei morta e non potuto impedirlo, lasciandoti sola, ma questa volta non mi allontanerò da te. E quando avrai ricordato tutto ti farò diventare nuovamente una inu-daiyōkai come me.
È una promessa questa!
 
 
 
 









 
 
 
Ehm…salve ^____^  ok ok lo so…devo ancora finire un po’ di storie prima di metterne una quarta in campo ^_^ ma che volete farci quando le idee vengono bisogna farle uscire dalla testa o ti torturano ^_^
Four Seasons è praticamente finito….devo solo revisionare il cap…in giornata pubblico il cap anche di “A monster in my bed” ,   per quanto riguarda “Vivo per Lei” mancano forse due capitoli alla fine.
Nel frattempo vi presento la nuova storia che continuerò quando avrò le manine più libere ^_^
Come avrete capito InuYasha non è un mezzo demone ma un demone fin dalla nascita…più precisamente un Daiyōkai ovvero “demone maggiore” o “grande demone”.
La storia roteerà tra due mondi…quello degli umani e quello dei demoni, di cui InuYasha ne è il sovrano.
Si svolge tutto nel presente. Non c’è nessun passaggio temporale che porta in altre epoche ma solo un passaggio dimensionale che collega il mondo degli yōkai a quello dei ningen ( umani ), se vogliamo essere precisi con le definizioni ^_^
Gli umani ignorano l’esistenza dei demoni. Molte morti strane vengono attribuite ad assassini infatti, poi capiremo meglio comunque.
Himeyasha vuol dire principessa demone…che fantasia eh? ^_^ ahahaha scusate ma non sapevo come chiamarla ^_^
Come avrete capito Hime si è gettata nel vuoto togliendosi la vita, ma perché?
Avremo nuovi personaggi come      MIREI   e   HOSHIMARU  
Per i curiosi eccovi anche InuYasha versione umana  e InuYasha al liceo
Infine altra foto di InuYasha daiyokai e Kagome ^_^
Bene finita la presentazione dell’intro della storia vi lascio…fatemi sapere cosa ne pensate ^_^
Baci baci Faby <3 <3 <3 <3 <3 <3
 
 
 
p.s. Storia dedicata a InuYasha4ever (Margherita) che mi ha fatto conoscere i Within Temptation ^_^  grazie a lei ho ritrovato una canzone sentita in Vampire Diaries…”All i need” da cui ho tratto ispirazione per la storia ^_^  grazie Margi mi hai fatto felicissima *_____*   mi sa che solo io non li conoscevo….cavolo quante ost di film che hanno fatto T_T me ignorante T_T  
Se ne avete voglia vi consiglio di ascoltare la canzone ^_^ è bellissima *__*     (  All I Need  )
Caso mai ecco pure la traduzione ^_^
Ok ho scritto più chiacchiere che altro ^_^ scusate ^______^
 
Tutto ciò di cui ho bisogno
“Fatico a calmare il respiro.
Oh, perché non imparo mai?
Ho perso tutta la mia fiducia,
per quanto son certa che abbiamo provato a cambiare le cose.
 
Puoi ancora vedere il mio cuore?
Tutta la mia agonia svanisce
Quando mi stringi nel tuo abbraccio.
 
Non distruggere tutto ciò di cui ho bisogno
Rendi il mio cuore un luogo migliore
Dammi qualcosa in cui poter credere
Non deludermi
Hai aperto la porta adesso (del mio cuore)
Non lasciare che si chiuda.
 
Sono di nuovo qui sul confine
Vorrei poter mollare
So di essere solo a un passo
Dal cambiare le cose.
 
Puoi ancora vedere il mio cuore?
Tutta la mia agonia svanisce
Quando mi stringi nel tuo abbraccio.
 
Non distruggere tutto ciò di cui ho bisogno
Rendi il mio cuore un luogo migliore
Dammi qualcosa in cui poter credere.
Non lacerare quel che resta di me
Rendi il mio cuore un posto migliore.
 
Ho provato molte volte ma niente era reale
Fa che non sia così, non deludermi.
Voglio credere che questo sia reale
Salvami dalla mia paura
Non deludermi.
 
Non sconvolgere tutto ciò di cui ho bisogno
Rendi il mio cuore un luogo migliore
Non distruggere tutto ciò di cui ho bisogno
Rendi il mio cuore un luogo migliore
Dammi qualcosa in cui poter credere
Non lacerare ciò che è rimasto di me
Rendi il mio cuore un luogo migliore “





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Capitolo 2
*** Himeyasha ***







 
 
“Come può un demone amare come gli umani?”
Me lo hai chiesto tante volte, e altrettante volte ti ho risposto che gli yōkai non sono tanto diversi dai ningen. Provano amore e odio anche se in maniera differente da loro.
Ti ha sempre affascinata il mondo degli umani. Li vedevi come qualcosa di speciale. Il loro essere, le loro emozioni, i loro gesti verso la persona amata ti sembravano qualcosa di unico, che nel mondo dei demoni non trovavi.
Solo noi due eravamo l’eccezione dicevi. In effetti era vero…ci amavamo moltissimo, come un demone di solito non fa.
Eppure quando ti conobbi non riuscivo a sopportarti.
Eri la figlia della migliore amica di mia madre. Ti trovavi spesso a casa mia per prendere il tè con le nostre madri, o almeno era questa l’idea della tua, perché con loro non restavi mai a chiacchierare…ti annoiavi, infondo eri una bambinetta.
Avevi sempre quei due codini da poppante pieni di nastrini, i kimono color ciclamino, corti fino alle ginocchia, le lentiggini e gli occhi grandi sempre sorpresi di ogni cosa che vedevano. Bruttarella devo dire, o almeno così a me sembravi perché proprio non ti sopportavo!
Ti avevo sempre tra i piedi. Tra i miei fratelli torturavi solo me. Mi seguivi, venivi a caccia con me, mi rincorrevi per i campi degli umani, non mi mollavi un attimo. Avrei voluto afferrarti per la gola non so quante volte ad ogni stupida domanda che mi facevi sugli umani, che tanto ti piacevano.
Capivo che provavi un certo interesse per me, ma di certo non era ricambiato. Il mio interesse all’ epoca della mia adolescenza era per la guerra, gli allenamenti e le yasha più femminili e adulte, non certo per una mocciosa di appena cinquantanni, rispetto ai miei duecento. Era come paragonare una dodicenne umana con un trentenne.
Ricordo ancora il giorno in cui ti trattai male dicendoti di sparire.
 
-Brutta mocciosa la smetti di venirmi dietro? Mi dai fastidio!-
-Perché scusa? Che disturbo ti do? Mi piace solo stare in tua compagnia.-
-Lo vuoi capire che con te tra i piedi non riesco a fare la corte a nessuna? Tutti ti scambiano per la mia ragazza e la cosa mi urta terribilmente!-
-Chissà magari lo diventerò un giorno.-
-Nemmeno se fossi l’ultima sulla faccia della Terra! Chi mai potrebbe volere una mocciosa racchia come te? Sei pesante, noiosa e deboluccia! Non sembri nemmeno una inu yōkai come me! Ti spaventano perfino i lombrichi! Vedi crescere prima di volerti fidanzare con un demone potente come me!-
 
Non dicesti nemmeno una parola. Piangesti solamente.
Il ricordo del tuo viso rigato di lacrime mi lascia ancora l’amaro in bocca. Ti ferì molto.
Da allora non ti vidi più per oltre cento anni.
Ogni volta che mia madre chiedeva alla tua come mai non venissi più a trovarci lei rispondeva che eri in viaggio, dalle tue cugine, dalle tue sorelle più grandi già sposate, o in viaggio con tuo padre. Io sinceramente non mi sono mai preoccupato di non vederti, anzi ero felice di essermi tolto una palla al piede di torno.
Che grande coglione che fui invece!
Ti rincontrai nel luogo più improbabile che mi sarei mai aspettato…su un campo di battaglia a combattere insieme a tuo padre con la tua spada, un’arma dall’aura demoniaca potentissima e dall’aspetto poco rassicurante, che non ho mai capito come riuscissi a maneggiare. Io non ci sono mai riuscito, la sua aura malvagia accettava solo te.
Quando ti vidi lì in piedi con la spada tra le mani, i corpi dei demoni dilaniati ai tuoi piedi, il kimono e i tuoi capelli argentei imbrattati dal sangue dei nemici e gli occhi rossi…stentai a credere che fossi la stessa ragazzina che mi correva dietro allegra e spensierata cento anni prima.
Il viso truccato finemente, i lunghi capelli lasciati sciolti e liberi dai codini infantili coi quali ti ricordavo, un’espressione più adulta e un fisico a dir poco spettacolare facevano di te una donna…una donna bellissima, anzi la più bella che avessi mai visto tra demoni e umani in trecento anni di vita.
Quando mi hai visto sul campo di battaglia mi hai attaccato. Non mi avevi neppure riconosciuto, forse guidata anche dalla forza della spada che chiedeva ancora sangue, sentivo la sua aura demoniaca implorarti di uccidere ancora. Anche per questo non mi è mai piaciuta quella spada maledetta.
Tenerti testa è stato difficile. Se non ti avesse fermata tuo padre dicendoti chi ero forse mi avresti ucciso. La tua forza era spaventosa. Sei stata l’unica a mettermi in seria difficoltà.
Quando sei ritornata in te mi hai quasi del tutto ignorato chiedendomi semplicemente con tono freddo perché mi trovassi lì. Quella fu la prima volta che mi feristi inconsapevolmente, ma infondo me lo meritavo.
Ti risposi che mi trovavo di passaggio e tu hai risposto con un semplice “Ah, beh allora ciao!” e voltandoti sei volata via con tuo padre.
Rimasi imbambolato diversi minuti a guardarti allontanare nella tua forma demoniaca. Non eri più il cucciolo dagli occhioni grandi che ricordavo. Eri una tigre mascherata da cane. Le tue movenze in cielo erano così sensuali ed eleganti che stentavo a credere che avessi difronte un enorme inu-yōkai.
Per giorni non ho fatto altro che pensare a te, giorno e notte. Sono perfino arrivato a chiedere a mia madre di invitare te e la tua famiglia ad un ricevimento solo per poterti vedere.
Ti sei presentata ancora più irriconoscibile di quando ti vidi in battaglia. Con kimono pregiati, il tuo immancabile color fucsia, i capelli un po’ raccolti e il resto lasciati liberi a percorrerti leggeri il corpo.
Di un’ eleganza e un portamento degni di un’imperatrice.
Purtroppo non sei venuta da sola, ma accompagnata dal tuo futuro sposo, scelto per te da tuo padre, ma col tuo consenso. Ci rimasi malissimo. Vederti parlare e ridere con lui mi fece stare male.
Ero geloso. Geloso di una ragazza che per anni mi è corsa dietro e che trattavo malamente e che ora mi ripagava con la stessa moneta ignorandomi. Eppure io vedevo che spesso ti giravi a guardarmi di nascosto. Credevi non ti vedessi e invece me ne accorgevo.
Da quella sera divenni la tua ombra. Stavolta quello che ti correva dietro ero io…
 
-La vuoi finire di venirmi dietro come un cagnolino InuYasha? Si può sapere che vuoi da me? Esci  e dimmelo, poi sparisci!-       mi urlasti adirata sentendo che ti seguivo
-Mi hai sentito anche se ero contro vento. Complimenti.-       risposi uscendo dal mio nascondiglio
-Il tuo odore di muschio selvatico si sente anche a chilometri di distanza. Che vuoi?-    chiedesti glaciale
-Perché sei così scontrosa con me Hime?-
-Perché mi stai sulle scatole. Non mi piace essere seguita. E comunque non chiamarmi Hime! È un nome da mocciosa! Il mio nome è Himeyasha!-
-Perché non dovrei seguirti? Tu lo facevi sempre quando eri piccola.-
-Infatti quando ero piccola, ed ero anche una stupida mocciosa. E tu mi hai fatto ben capire che è fastidioso essere seguiti da chi non sopporti. Quindi mi piacerebbe sapere perché ora sei tu che segui me! Non sei certo un bambino come lo ero io!-         mi spiegasti con tono così tagliente e distaccato da farmi venire i brividi
-Io…volevo scusarmi per come mi sono comportato anni fa con te Hime. Mi spiace.-       
-Bene non preoccuparti. Ne è passata di acqua sotto i ponti. Dovevi dirmi questo?-
-Beh…sì…-
-Perfetto, ora lo hai fatto quindi puoi lasciarmi in pace! Devo vedere il mio promesso sposo e i guardoni hanno vita breve con me e Shi!-
-Chi è Shi?-
-La mia spada.-
-Hai chiamato la tua spada Morte?-
-Non si chiama morte. Il nome completo è Shi no Yume, Sogno di Morte. Comunque non gliel’ho dato io, mi ha rivelato lei stessa di chiamarsi così. Ma a te cosa importa poi?-     
-La spada parla? Allora è una spada maledetta! Devi gettarla via subito Hime! Se queste spade prendono il controllo del loro padrone possono divorarne l’anima!-         l’avvisai preoccupato
Anche la spada di mio padre, So’unga, era una spada maledetta. Ogni volta cercava di prendere il sopravvento su di lui, per questo la sigillò.
-Non sono una deboluccia InuYasha! So gestire la mia spada da oltre sessantanni. Non mi servono consigli da chi stava per essere sconfitto da me. Se hai finito io me ne vado!-    
-Hime, perché vuoi sposare quel Naraku? Non è nemmeno un vero demone. E’ solo l’unione di miseri demoni inferiori.-
-Chissà forse perché è l’unico che si sia fatto avanti nel chiedere la mano di questa racchia.-        mi rispondesti con voce piegata dal dolore prima di prendere la tua forma demoniaca e correre via
 
Quelle parole mi riportarono a galla la frase che ti dissi anni prima. Non sai quante volte mi sono dannato per quel che ti avevo detto.
Per mesi ti osservai da lontano cercando di non farmi scoprire trasformandomi in umano.
Ti guardavo insieme a quel Naraku, e desideravo essere al suo posto. Volevo ricevere io i tuoi sorrisi, le tue carezze sulla mia mano, i tuoi sguardi, il tuo profumo fruttato di ciliegie mature, invece potevo solo osservarti da lontano perché mi odiavi.
Mai dimenticherò il giorno in cui quel viscido ti prese alla sprovvista baciandoti senza il tuo consenso. Alla tua reazione di dargli uno schiaffo lui ricambiò trafiggendoti con un suo tentacolo schifoso, intriso di veleno. Non mi hai dato neppure il tempo di venirti a soccorrere che già avevi tagliato la testa a quella specie di demone informe con la tua spada.
 
-Hime!-      gridai correndoti in contro
-Inu…Yasha. Non perdi… il vizio di seguirmi vero?-        dicesti tenendoti l’addome sanguinante mentre cercavi di rialzarti
-Attenta non muoverti o il veleno entrerà prima in circolo!-      le dissi prendendola in braccio
-Lasciami subito! Come ti permetti di prendermi in braccio? Fammi scendere!-
-Smettila di lamentarti! Non vedi che la ferita non cessa di sanguinare? Dove vuoi andare con un buco allo stomaco?-
-…tzs!-        rispondesti girando la faccia dal lato opposto al mio arrendendoti alle proteste
 
Ti portai vicino ad un ruscello che scorreva limpido dalle montagne ancora innevate.
Quanto protestasti quando comincia a slacciare i tuoi kimono per scoprire la ferita.
Le tue urla riecheggiano ancora nelle mie povere e sensibili orecchie.
 
-Come osi brutto depravato? Io non mi spoglio difronte a te!-
-Ma devo curarti la ferita stupida! Non voglio mica vederti nuda! Dobbiamo pulirla prima che si infetti!-
-Sono una yasha potente! Non morirò certo per questo buchetto!-
-Un buchetto che ti sta dissanguando! Non vedi quanto sangue perdi? Preferisci morire o farmi pulire questa maledetta ferita?-
-E va bene. Ma girati mentre mi scopro. E non spiare capito?-      
-Ok non ti guardo. Mi giro contenta? Quando hai finito avvisami!-    ti dissi dandoti le spalle
-Ecco ho fatto.-       mi dicesti con tono diverso rispetto a prima, forse imbarazzato
 
Quando mi girai ti trovai quasi del tutto svestita. Avevi solo un leggero haori scivolato lungo i fianchi. Il petto coperto appena dalla manica di un altro kimono, il viso arrossato per l’imbarazzo…eri bellissima.
La pelle bianchissima risaltava ancora di più con tutto quel sangue che mi apprestai a ripulire subito.
La ferita era parecchio profonda perché il tentacolo era fuoriuscito dalla schiena. Quel bastardo voleva ucciderti per uno schiaffo. Essere insulso!
Finito di ripulire la ferita ti aiutai a rivestirti, anche se mi costringesti a farlo con gli occhi chiusi.
 
-Guarda che non hai niente che non abbia già visto nelle altre donne sai?-
-Sei un porco InuYasha! Tieni gli occhi chiusi e basta!-
-Quanto la fai lunga! Sbrigati così ti riporto a casa.-
-Grazie ma non ho bisogno del tuo aiuto. Sto già meglio posso camminare anche da sola. Torna a casa tua.-
-Non ci penso proprio! Sei sotto la mia responsabilità adesso!-
-Ti faccio notare che non stai parlando con una poppante!-
-Oh tranquilla…l’ho ben visto che non sei più una bambina. Sei diventata una donna bellissima.-
-Io bellissima? Hai battuto la testa per caso? Ma se mi definivi brutta racchia!-
-Ma eri una bambina. Ora sei cresciuta. E poi anche io ero immaturo. E dai perdonami…-
-Va bene basta che la smetti di seguirmi come un cane!-
-Io sono un cane, e anche tu!-
-Allora smettila di seguirmi come uno stupido ok? Uffa quanto sei stressante!-
-Hime…ora che Naraku è morto che farai?-
-Niente, che vuoi che faccia…continuerò a seguire mio padre in guerra contro gli altri demoni. Sta ampliando i suoi possedimenti. Oramai le terre dell’est sono tutte nostre.-
-Non intendevo questo, intendevo col matrimonio, che farai?-
-Pensavo di sposare il cadavere di Naraku.-
-Che cosa?-
-Ma secondo te…che altro posso fare se lo sposo è morto razza di idiota? E’ ovvio che il matrimonio salta no? Col tempo ti sei rincretinito Inu-chan?-
-Mi hai chiamato di nuovo Inu-chan, come quando eri piccola.-
-Scusami. Errore mio. La forza dell’abitudine che vuoi farci.-
-Forza dell’abitudine dopo cento anni?-
-Insomma ma che accidenti vuoi da me InuYasha? Mi spieghi perché mi segui? Perché mi parli? Perché mi aiuti? Io non  ti ho chiesto nulla! Sei stato cent’anni senza vedermi e ora di punto in bianco ti è venuta voglia di due chiacchiere tra amici?-
-Hime ti prego io…-
-Himeyasha accidenti!-
-Uffa e va bene…Himeyasha…ascolta, io vorrei davvero che mi perdonassi. Mi rendo conto di averti ferita, sono stato uno stupido, un insensibile, quello che vuoi. Ma ti prego perdonami. Dimentica le parole che ti ho detto…-
-Perché? Cosa ti cambia avere o meno il mio perdono?-
-Mi cambia molto invece!-
-…e va bene, ti perdono ok? Tanto è passato molto tempo e infondo avevi anche ragione. Ti correvo dietro come una stupida perché mi piacevi, ma capisco di aver esagerato. Ho confuso l’amicizia con chissà che.-
-Amore…-
-Eh?-
-L’hai confuso con l’amore. Dimmi Hime…non mi ami più?-
-Che…che razza di…domanda è?-
-Rispondimi.-
-Io…non ti amo più da molto tempo ormai!-
-Ok…ora ripetilo guardandomi negli occhi e non con la testa voltata dall’altro lato.-
-Io…io non…io ti odio InuYasha!-
 
Quella fu l’ultima frase che dicesti prima che imprigionassi le tue labbra con le mie. Non eri riuscita a dire che non mi amavi così hai risposto che mi odiavi. Ma quale sentimento oltre l’odio è più simile all’amore?
Dopo essermi beccato un bello schiaffo sei stata tu a baciarmi. Da quel giorno è cominciata la nostra storia d’amore, durata solamente settantanni anni purtroppo.
Dopo la grande guerra in cui mio padre morì persi tutto…te, il nostro castello e le mie terre che abbandonai per rabbia. Il tutto per colpa di quel maledetto Seigetsu, anche lui un inu-yōkai molto potente che voleva a tutti i costi averti come moglie. Lo scontro con quel bastardo durò per giorni, finendo con la sua fuga.
Alla fine di tutto però nessuno dei due poté averti per sé perché tu moristi, con in grembo nostro figlio.
Perché Hime? Perché mi hai lasciato solo? Dovevi avere fiducia in me stupida! Io mantengo sempre le mie promesse, avresti dovuto saperlo!
Dopo quel giorno divenni spietato. Inizia ad uccidere chiunque mi capitasse a tiro, demoni, umani, donne e bambini. Il mondo degli yōkai era in subbuglio, misi tutto a ferro e fuoco per trovare Seigetsu finché non riuscì a sottomettere ogni demone ancora vivo. Mi confessarono che quel maledetto riuscì a farla franca scappando nel mondo degli umani. Tu sei morta a causa sua, quindi lui deve pagare per questo! Sono sicuro che è qui…che è vicino!
Per cinquecento anni l’ho cercato in ogni angolo del pianeta senza risultato, ma qualcosa mi dice che lui è nei dintorni di questa città.
Temo sia lui a mandarti quei demoni per ucciderti, per impedire a me di riaverti. È un miracolo che quel giorno ti incontrai prima di essere uccisa, o forse è stato il richiamo del tuo cuore a portarmi da te, chissà.
Fatto sta che per pura coincidenza mi trovai difronte casa tua mentre ero sulle tracce di Seigetsu.
Il viso rigato di lacrime mentre quel lupo ti inseguiva, il prendisole, stranamente di color ciclamino, sporco di terriccio, le ginocchia sbucciate segno che eri caduta nel tentare la fuga. Sinceramente non mi importava che quel lupo infernale ti sbranasse. Io stesso uccidevo gli umani anni prima, però le tue parole mi costrinsero ad aiutarti...
-Aiutami! InuYasha!-
Io no ti avevo mai vista quindi tu come potevi conoscermi?
Mi sei corsa incontro cadendo ai miei piedi e dopo avermi guardato hai perso i sensi.
Ho ucciso il demone coi miei artigli e ti ho presa in braccio, più per curiosità che per vedere come stavi.
I miei occhi si sono spalancati nel riconoscere nell’innocenza del tuo viso quello di Hime, quando era piccola. Avevi i capelli neri, la pelle più scura, e da quel che riuscii a vedere prima che perdessi i sensi gli occhi dorati, come i miei. Ma eri tu in forma umana, non c’era dubbio. La mia Himeyasha era tornata.
 
-Kaze no Kizu!-      urlo lanciando uno dei colpi della mia fedele spada Tessaiga ad uno dei tanti demoni che infestano la zona del tempio scintoista dove vive Kagome
Ogni giorno ce n’è sempre uno nuovo. Temo che la mia supposizione sia esatta. Seigetsu ha trovato Hime. Ma come?
Comunque è strano che a quest’ora Kagome non sia ancora scesa. Credo siano quasi le tre del mattino. Di solito a quest’ora è già a gironzolare per il giardino. Meglio andare a controllare!
Fatto un salto alla sua finestra guardo dentro per vedere se dorme.
Dannazione non c’è! Dove se n’è andata? Io non l’ho sentita uscire. Accidenti a questo sonnambulismo del cavolo!
Quella ragazza mi farà perdere anni di vita!
La cerco intorno la casa però non la trovo. Dove si è cacciata?
Oh no…e se l’avessero rapita? Magari mentre ero distratto da quel demone inutile di prima?
Ora che faccio?
 
 
 










 
 
 
 
Altro capitolo introduttivo, stavolta sulla storia di Hime con Inu ^_^ con tanto di foto di Himeyasha ^_^
Dal prossimo comincia la vera storia ^_^
L’ultimo personaggio da presentarvi resta SEIGETSU
Questa invece è come io immagino la spada di Himeyasha… Shi no Yume
Ci leggiamo al prossimo aggiornamento con Vivo per Lei ^_^ baci baci Faby <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 

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Capitolo 3
*** Arriva Miri-chan! Guai in vista??? ***


 
 
Kagome dove sei? Perché non sento più il tuo odore?
Sono ritornato al tempio Higurashi con le mani vuote. Ho sorvolato tutto il Giappone ma di lei non c’è traccia. Il suo odore è come svanito nel nulla.
Aspetta un momento…non è che per caso si trova nel…
-Padrone! Padrone vi ho trovato finalmente!-    urla una voce di cui adesso farei volentieri a meno
-Non è il momento Myoga!-     rispondo irritato
-Ma Signore riguarda la Padrona!-      
-Che cosa? Tu sai dov’è forse?-      chiedo agitato al mio servitore
-Sì mio Signore! Si trova nello Yōkai no Sekai (mondo dei demoni) con vostra sorella Mirei.-    
-Che…con Mirei? Ma come c’è finita Kagome lì?-   
Avevo immaginato bene quindi che fosse finita nel mio mondo, ma come?
-Non saprei. Ce la siamo vista spuntare improvvisamente al castello. Mirei l’ha presa sotto la sua custodia dopo aver riconosciuto in lei l’odore della Padrona.-
-Il suo odore? Ma che dici Kagome non ha l’odore di Hime!-    
-Invece ce l’ha. O almeno nel nostro mondo.-       mi spiega il piccolo demone pulce
-Devo correre a prenderla!-         urlo lanciandomi verso il passaggio dimensionale per ritornare al mio mondo
Ma come diavolo è riuscita Kagome a oltrepassare il kekkai che divide il mio mondo dal suo?
I ningen non possono vedere lo Yōkai no Sekai né tanto meno possono oltrepassare la barriera che li tiene divisi. Solo noi demoni siamo in grado di farlo passando da un mondo all’altro!
Corro con tutta la forza che ho, spingendo al massimo il mio corpo per fare più velocemente possibile. È pericoloso per un umano trovarsi nel mondo dei demoni. Potrebbero divorarla in un solo boccone.
Giunto al mio castello abbandono il mio aspetto demoniaco appena poggio la prima zampa al suolo e mi rendo subito conto di sentire davvero l’odore di Hime. Mi fiondo nelle stanze di mia sorella senza nemmeno chiederle il permesso. Sono troppo preoccupato.
-Kagome!-       urlo cercandola, ma una tazzina da tè si infrange contro la mia testa rovesciandomi il suo contenuto addosso
-Idiota stai zitto! Non urlare o la svegli! Dovresti sapere che è pericoloso questo stato per gli umani!-        mi rimprovera mia sorella apparsa da dietro un separé
Da quando si prende certe libertà con me?? Idiota ha detto???
Sorvolo sul suo comportamento perché ho altre priorità per adesso.
-Dov’è?-     le chiedo brusco
-E’ lì che guarda impassibile fuori dalla finestra.-        mi dice facendomi segno nella sua direzione
Tirato un sospiro di sollievo nel vederla in salvo afferro mia sorella per un braccio trascinandola fuori dalla stanza.
-Come diavolo ci è finita lei qui? Ce l’hai portata tu Mirei?-      ringhio furioso
-Io? Ma se non l’ho mai vista prima di stasera! Mi trovavo in giardino ad ammirare le mia camelie quando me la sono vista spuntare davanti. Mi è quasi venuto un colpo quando da lei ho sentito provenire l’odore di Himeyasha. Tu piuttosto fratello…mi dici chi è quel cucciolo d’uomo? Perché ha l’odore di Hime? E perché è in quello stato di semi-incoscienza?-      mi domanda lei portando arrabbiata le mani ai fianchi
-Lei è la sua reincarnazione. Non so spiegarmelo neppure io. Me la sono ritrovato davanti improvvisamente. Ma la cosa assurda è che nel mondo dei ningen lei non ha l’odore di Hime. Lo ha solo adesso, qui nel nostro. Comunque… come avrebbe fatto a salire sul castello che fluttua centinai di metri dal terreno?-     chiedo più a me stesso che a mia sorella
-Me lo sono chiesta anche io dato che mi sembra una semplice umana. Allora…è per questo cucciolo umano che sei perennemente nel Ningen no Sekai fratello? Perché non ce lo hai mai detto?-
-Mirei non vedo perché avrei dovuto dirvi che…-
-Perché Hime era la mia migliore amica! Perché l’amavo come fosse mia sorella, anzi di più! Perché dopo la sua morte non ho più riso… ecco perché! Sei stato un insensibile InuYasha! Avresti dovuto dirmi di aver incontrato la sua reincarnazione!-           sbraita lei con gli occhi lucidi
In effetti è vero. Dopo me, la persona che più amava Hime era mia sorella. Quelle due erano inseparabili. Dopo la sua morte ha rifiutato di toccare cibo per mesi. I nostri fratelli e i nostri genitori erano molto in pena per lei. Io in quel periodo ero andato via per cercare Seigetsu, ma sono sicuro che deve aver sofferto molto anche lei da quello che mi hanno raccontato.
-Che hai da urlare così nel cuore della notte sorellina?-       ci interrompe nostro fratello minore Hoshimaru svegliatosi per le urla di Mirei
-C’è che tuo fratello è un insensibile stupido ecco!-        gli spiega lei
-Mirei ma che ti salta in mente di parlare così a quel collerico? Vuoi morire per caso?-       l’avverte preoccupato lui
-Non mi torcerà un capello o se la vedrà davvero male oggi! Mai farmi arrabbiare!-   
-Stai attenta Mirei. Quando gli gira male non riconosce neppure il suo sangue!-
-Voi due…vi rendete conto che io sono qui vero?-       chiedo con un nervo pulsante sulla testa
Questi due mi faranno perdere la testa prima o poi!
-Smetti di abbagliare e riporta Hime a casa nel suo mondo! Qui è pericoloso per un ningen.-
-Che? Hime? Himeyasha intendi?-      chiede sorpreso Hoshimaru
-Conosci un’altra Hime tu? E poi dove hai lasciato il naso? Nel letto con Sakurako per caso?-      gli dice Mirei facendolo arrossire
-Que…queste cose non ti riguardano Mirei. Comunque io non sento niente. Cosa dovrei sentire?-      ci chiede lui sorpreso annusando l’aria
D’istinto lo facciamo anche io e Mirei rendendoci conto che l’odore di Hime è sparito! Un’altra volta no, ti prego Kagome!
Rientro nella camera e di lei nessuna traccia.
-Ma come ha fatto ad uscire da qui se noi eravamo dietro la porta?-
-E’ uscita dalla finestra Mirei.-        le spiego stringendo i pugni e uscendo anche io dalla finestra inseguendola
-Ma siamo al quinto piano! Di un castello fluttuante tra l’altro!-         esclama Mirei affacciandosi e guardando giù preoccupata
Cosa diavolo sta succedendo a quella ragazza? Come può sparire così come se nulla fosse? Nessuno può sopravvivere gettandosi da queste altezze se non vola, e mia moglie ne è una prova. Ma Kagome non si è certo schiantata al suolo, quindi deve aver volato, ma come maledizione?
Rintraccio subito il suo odore stavolta, che purtroppo non sento da solo…demoni yoro accidenti a lei! La sbraneranno!
Quando la raggiungo quello che mi si presenta davanti mi lascia sbalordito. I demoni lupo sono stesi ai suoi piedi… scodinzolanti?
Mi sfugge qualcosa forse?
Quando i lupi vedono me iniziano a ringhiare avvicinandosi minacciosi. Nemmeno tempo di preparare gli artigli che il loro capo, uno yōkai, si para di fronte a me.
-Ehi tu cane! Che volevi fare ai miei lupi?-     mi chiede minaccioso
-Ucciderli lupo! Mi sembra chiaro!-     rispondo preparandomi ad attaccarlo
-InuYasha!-        mi chiama la voce di quella stupida di mia sorella raggiungendomi
-I…Inu…Yasha? L’ inu-daiyōkai del regno del nord e dell’est che ha sottomesso lo Yōkai no Sekai?-     mi chiede il lupastro sbiancando subito
-Esatto! Ti crea problemi la cosa forse?-
-Mi scusi signore! Io e i miei lupi chiediamo clemenza per averle mancato di rispetto! La supplico ci risparmi!-       mi dice lui inginocchiandosi
Sinceramente avrei voglia di ucciderlo, ma c’è Kagome. Non vorrei farla assistere a un massacro.
-Vattene!-       ordino gelido
-Grazie per la clemenza concessa mio signore!-        dice scappando via talmente veloce da alzare un polverone
Miseri demoni lupo!
-Wow! Non credevo lo avresti fatto andar via sulle sue gambe fratello.-
-Taci Mirei! Puoi tornare al castello. Io la riporto a casa.-         la informo prendendo Kagome in braccio e volando verso l’uscita della barriera dimensionale
-Sempre il solito scontroso!-      borbotta lei
Quando ritornerò al castello farò un bel discorsetto a quella folle di mia sorella. Se ci tiene a restare sotto il mio tetto, tutta intera, deve imparare a tenere a freno quella linguaccia che prima o poi potrei decidere di tagliarle! Se non l’ho fatta a pezzi oggi è perché si è presa cura di Kagome altrimenti…
 
Arrivati a casa la stendo sul letto. È sporca di terra accidenti. Mi tocca pure cambiarla. Fortuna che ogni volta che le cambio pigiama crede di essere stata lei stessa durante il suo stato incosciente a cambiarsi. Quell’idiota di suo nonno è convinto che mettendo degli inutili o-fuda sulla sua porta il sonnambulismo scompaia. Idiota di un sacerdote! Per lui questi amuleti dovrebbero tenere lontano anche le presenze demoniache. Tzs, a me non fanno neppure il solletico!
Inizio a toglierle la magliettina, però mi trovo in difficoltà accidenti! Devo ammettere che spogliarla adesso non è come quando era piccola. Adesso il suo corpo è quello di una ragazza che sta diventando donna, e non è facile rimanerne impassibili.
Forza InuYasha…sangue freddo come tuo solito!
Messole il pigiama pulito la metto sotto le coperte. È una routine questa ormai.
-Grazie InuYasha!-       sussurra lei come ogni notte
-Di nulla amore. Ma non uscire più ti supplico! Mi farai morire prima così!-      le dico dandole un bacio sulla fronte
Mi sembra di aver lottato contro mille demoni! Mi sento esausto. Cercarla in lungo e in largo con il cuore in gola mi ha portato via molte energie. Facendo uno strappo alla regola decido di dormire nella sua camera almeno per l’ultima ora di sonno che le rimane. Sono le sei del mattino ormai.
Mi poggio stancamente contro una parete e mi lascio scivolare nel sonno anche io, anche se il mio sonno è come un dormi veglia più che altro.
L’ora passa veloce. Alle sette suona la sveglia. Ancor prima che lei allunghi la mano per spegnerla io sono già uscito via dalla finestra.
Oggi il tempo non promette niente di buono. Credo pioverà!
 
 
-Inu-chan? Inu-chan tutto bene?-           
-Kagome…si tutto bene, perché?-       
-Ti ho visto pensieroso…a cosa pensavi?-      mi chiede lei con il suo solito sguardo curioso
Stavo pensando a tutto quello che è accaduto la notte scorsa. Non mi do pace. Non capisco come abbia fatto ad avere dei poteri demoniaci. Perché solo così mi posso spiegare le sue sparizioni così veloci, il suo salto giù dal castello, i lupi che le scodinzolavano felici. Ho chiesto a Myoga di prendere informazioni sugli antichi testi che abbiamo in libreria. Non capisco che accidenti succede.
-Alla lezione di inglese, sai che lo odio.-     dico poggiandomi col gomito al banco e guardando il vuoto
Lei ieri sera era Himeyasha. Come può essere?
-Mmmh…dalla tua espressione sembrava stessi pensando ad una ragazza.-     mi fa notare lei
-Quale espressione scusa?-     chiedo io guardandola sorpreso dalla sua affermazione
-Questa espressione!-      mi dice mostrandomi il suo cellulare con la mia faccia pensierosa poggiata al mio pugno
-Mi hai fatto una foto? Perché?-
-Perché se te lo dicevo non mi credevi. Allora dimmi, a chi pensavi? Confidati!-
Ma è scema? Crede che mi interessi un’altra? Ma se non do corda a nessuno!
-Smettila di fare l’impicciona Kagome. Comunque non pensavo a nessuna ragazza. Lo sai che non sono interessato a nessuna di loro.-     rispondo sbuffando
A me interessi solo tu ma sei così ottusa da non capirlo!
-Sarà…ma scoprirò chi è che ti fa battere il cuore mio caro, perché non puoi negarlo, sei innamorato!-      insiste lei
-Piantala Kagome io non…-
-InuYashaaaaaaa!-        gracchia una voce che riconosco fin troppo bene
-Kikyo accidenti non sono sordo non urlare!-     rispondo infastidito alla ragazzina che tutti i giorni viene a chiedermi di uscire con lei
-Scusami è che sono felice di vederti! Senti che ne dici se oggi andassimo al cinema? È uscito un nuovo film e mi piacerebbe vederlo con te.-
-Mi spiace ma ho degli impegni!-    
-Rimandali…daiiiii!!!-         insiste facendo gli occhi da cerbiatta…una cerbiatta schiattata chissà quanti secoli fa però!
-Kikyo non hai ancora capito che non gli interessi? Levati dalle scatole!-         le dice una persona che preferirei non frequentasse questa scuola di umani
-Ayame gira a largo! Gli ho chiesto io per prima di uscire!-
-Tu non sei assolutamente alla sua altezza! Se solo sapessi chi hai davanti scapperesti via a gambe levate!-
-Ayame!-        la richiamo severo io
Lei mi guarda terrorizzata per il mio tono e abbassa la testa colpevole.
Ayame sa chi sono. Anche lei viene dal mondo dei demoni. E’ una yoro trasferitasi dagli umani perché odia il nostro mondo. Quando era piccola uno yōkai uccise tutta la sua famiglia lasciandola sola. Non so bene come dato che non ne parla molto ma in questo mondo ha trovato una famiglia di ningen che l’hanno cresciuta come una figlia, pur sapendo le sue vere origini. Quando sono morti lei ha continuato a vivere in questa dimensione cambiando sempre cognome.
Gli umani ignorano la nostra presenza tra di loro. La moderna società non crede più a noi da molto, soprattutto da quando io ho il controllo dello Yōkai no Sekai. Ho ordinato ai demoni di non gironzolare fra gli umani col loro aspetto per evitare problemi. Possono farlo solo se assumono un aspetto umano.
I ningen sono parecchio cambiati in questi secoli. Hanno distrutto la Terra con le loro idiozie tecnologiche e le loro armi distruttive. Per quanto siamo forti non credo riusciremmo a sopravvivere ad una di quelle bombe a fissione nucleare incontrollato o come diamine la chiamano loro. Ricordo ancora i danni che provocò in questo paese la prima di quelle porcherie. La seconda poi diede il colpo di grazia. Vedevo gente ustionata camminare con lembi di pelle cadenti, il fetore di morte e di bruciato si sentiva a chilometri di distanza, urla di dolore, un paesaggio totalmente distrutto, senza contare l’aria irrespirabile che ci fu per mesi. Quella schifezza puzza incredibilmente molto per il nostro naso sensibile.
Per quanto possiamo essere crudeli e spietati noi demoni non lo saremo mai quanto loro. Uccidono più gli umani che i demoni. Se Hime fosse stata in vita settantanni fa sarebbe sicuramente rimasta scioccata da tanta cattiveria. Lei amava il mondo degli umani. Ne sarebbe rimasta delusa.
Per oltre un anno mi rifugiai al mio castello perché anche tutta l’aria del resto della Terra era contaminata. Stupidi umani…non si rendono conto dei danni che hanno creato al loro povero mondo…meriterebbero di essere sterminati soprattutto per questo. Creature inutili!
Non vedo l’ora di far ritornare Hime così me ne andrò da questo posto orribile.
-InuYasha mi stai ascoltando?-
-Che accidenti vuoi ancora Kikyo?-         chiedo infastidito
-Dai usciamo! Almeno una volta!-
-Ho detto no stupida mocciosa umana! Finiscila di scocciarmi!-      urlo stanco delle sue insistenze
Questa ragazzina farebbe perdere il controllo anche ad un santo!
-Ma io…sc…scusami!-          dice scappando via tra le lacrime
-Non credi di essere stato troppo duro con lei?-        mi chiede Ayame
-No! Anzi c’ho perso pure tempo! E’ peggio di una pulce quella lì!-
-Ahahahah tipo Myoga vero?-        sghignazza lei
-Infatti!-       rispondo dandole ragione
-Chi è Myoga?-        chiede Kagome curiosa non avendo mai sentito fare il suo nome
-Un vecchio amico della mia famiglia.-
-E come mai Ayame lo conosce e io no?-        domanda con uno strano tono di voce
-Che c’è mia cara, sei gelosa del tuo Inu-chan?-      la schernisce Ayame
-Io? Ma…ma che dici Ayame! Perché dovrei essere gelosa di lui? E’ il mio migliore amico!-     risponde lei arrossendo
Odio questa frase! Siamo ancora in alto mare accidenti!
 



                                                                              *************



 
Io gelosa di InuYasha? Ma non scherziamo! Lo considero un amico…perché dovrei esserne gelosa?
Uff Kagome adesso cerchi di convincere perfino te stessa? Forse sto impazzendo! O forse voglio credere alle mie stesse bugie? Già bugie…perché a me piace InuYasha, tantissimo.
L’ho conosciuto dieci anni fa. La sua famiglia si era appena trasferita nel mio stesso quartiere. Diventammo subito amici.
In lui sentivo qualcosa di strano. Non ho mai saputo spiegarmi cosa però ogni volta che stavamo vicini mi sentivo attirata verso di lui. Crescendo ho capito che mi piaceva, però non ho mai avuto il coraggio di dirglielo perché temo di rovinare la nostra amicizia. Ho paura di essere per lui solo un’amica e niente di più. D’altro canto lui non ha mai mostrato interesse per me come ragazza, ma solo come amica. E poi spesso lo vedo con lo sguardo assente. E’ fatto molto pensieroso, segno che pensa a qualche ragazza. E la cosa mi fa male.
Quando provo a parlargliene lui nega sempre. Non vuole confidarsi con me e non ne capisco il motivo.
Senza parlare di quell’oca di Kikyo che gli gira sempre intorno come una mosca sul miele…per non dire altro…odiosa!
Per quanto riguarda Ayame ho notato che hanno una certa confidenza. A volte li ritrovo a bisbigliare in giardino. Che sia lei la ragazza che gli piace?
Uffa ma perché esiste l’amore? È solo un sentimento che fa soffrire!
Provo questo maledetto sentimento da non so più da quanti anni ormai. E’ frustrante!
Certo non riposare bene la notte non mi aiuta. Sono anni che soffro di sonnambulismo. Le ho provate tutte e anche i medici, ma non vuole sparire. La mia famiglia crede che non mi accada più perché non gliene parlo, invece succede ogni sera. Mi accorgo di molte stranezze infatti…tipo che vado a dormire con un pigiama e mi sveglio con un altro, trovando per terra quello sporco, altre volte trovo foglie nei miei capelli, oppure dei piccoli graffi che non so di essermi fatta durante il giorno. Credo che prima o poi mi ritroveranno morta sotto un ponte. Finora sono stata fortunata a non essere presa da un malintenzionato ma a lungo andare…
-Che pensa la mia hime-chan?-       mi chiede lui con tono così dolce da fare sciogliere un iceberg
Mi ha sempre chiamata principessina. Non ne ho mai capito il motivo. Di regale io non ho proprio nulla. (per chi lo avesse scordato hime vuol dire principessa, quindi aggiungendo il suffisso chan abbiamo  hime-chan=principessina ^_^ nda)
Anzi direi che sembro un maschiaccio delle volte. Mi arrampico sugli alberi. Non indosso mai vestiti eleganti o gonne. Nella corsa sono velocissima, perfino più di InuYasha che è imbattibile in ogni sport. Sono parecchio forzuta, fin troppo per una ragazza. Amo i film di guerra, le armi antiche soprattutto le spade. Non mi trucco, non mi agghindo al contrario di Kikyo, che mi brucia dirlo ma è molto bella. Eppure lui mi chiama da sempre hime-chan…mah.
-Non pensavo a nulla Inu-chan.-      rispondo un po’ giù di morale
Lui sembra notarlo e mi abbraccia. Perché?
-Se hai qualcosa che ti preoccupa lo sai che io sono qui vero?-      mi chiede premuroso
-Non mi preoccupa niente tranquillo.-        lo rassicura ricambiando l’abbraccio
Oh Kami fatemi morire qui così…tra le sue braccia! Sarebbe una morte bellissima!
InuYasha come posso farti innamorare di me senza rovinare la nostra amicizia? Non so che fare.
Anche se mi chiedo, lui la vorrebbe una come me? Sono un maschiaccio che la notte se ne va in giro mezza svestita per la città. Non sono una ragazza normale di certo. Forse è anche la mia scarsa autostima ad impedirmi di farmi avanti con lui…non so.
 
Il giorno dopo arrivata a scuola sento un gran vociferare per i corridoi…chissà cosa è successo.
Entrata in classe la mia attenzione viene attirata da un gruppo di ragazzi che fa strani commenti.
-Era davvero una bomba! Se l’aveste vista anche voi…vi sarebbe venuto un infarto come minimo!-
-Davvero? Chissà in che classe la metteranno e che anno frequenterà.-
-A me sembrava del secondo anno come noi.-
Parlano di una ragazza?
-Ma che hanno quei tre lì?-     chiedo ad una mia compagna
-Oh nulla di che. C’è una nuova alunna e quei pervertiti sperano sia in classe con noi.-     
-Ah sì?-         dico ritornando a fissarli stupita
Ai ragazzi importa solo che una ragazza sia carina, poi se è una totale demente, muta magari, a loro non interessa…uomini!
Appena entra InuYasha gli salto addosso abbracciandolo e baciandogli una guancia, come faccio tutti i giorni.
-Buon giorno Inu-chan!-
-Uff…ma perché devi per forza chiamarmi così?-       si lamenta lui andandosi a sedere
-Perché è carino!-     rispondo sedendomi accanto a lui
-Lo è per te! Per me è umiliante invece! Certe cose non cambiano neppure dopo cinque secoli accidenti!-
-Eh? Non capisco…-       chiedo confusa
Cinque secoli???
-No no niente…mi riferivo alla ricerca che dobbiamo fare sulla fine del periodo Sengoku grazie alla battaglia di Sekigahara vinta da Tokugawa Ieyasu contro il clan Toyotomi!-     mi spiega un po’ nervoso
-E che c’entra questo col fatto che ti chiamo Inu-chan?-
-Assolutamente nulla! Lascia stare sono solo stanco di studiare Kagome!-       risponde sorridendo forzatamente
-Studi troppo tu!-      mi lamento io scuotendo la testa
Mentre chiacchieriamo suona la campanella. Entra il prof e ci informa che la nuova alunna sarà proprio in classe con noi. Che bello e che fortuna! Un'altra belloccia che mi farà concorrenza con InuYasha!
Lui è un bellissimo ragazzo. Ha un fascino molto particolare. Non sembra il classico sedicenne. Sembra più maturo. Questo fa sì che molte ragazze gli corrano dietro come il cane con l’osso. E io divento gelosa! Ma certo di non darlo a vedere facendo quasi violenza su me stessa.
Appena la nuova ragazza entra mi viene un colpo! Bella? No è un offesa chiamarla bella…è bellissima! Mai vista una ragazza così bella!
Occhi dorati, come i miei e quelli di Inu, lunghissimi e lucidissimi capelli neri raccolti in un’alta coda. Viso finemente truccato che sembra di porcellana…wow! Io non sono nemmeno paragonabile all’unghia della sua mano che è così ben curata. Tutti i ragazzi stanno sbavando mentre le altre ragazze la fulminano con gli occhi per l’invidia.
D’un tratto la vedo guardare InuYasha. Oh no perché tra tutti devi guardare lui? Perché perché perché???
Lui neppure se ne accorge perché è intento a leggere il libro di storia….secchione!
-Si presenti pure signorina…-       le dice il professore
-Sì professore grazie! Io sono Mirei No Taisho! Ho sedici anni e mi sono appena trasferita qui dallo Yōkai….ehm dallo Yorkshire volevo dire eheheheheh… piacere di conoscervi!-        dice inchinandosi
Mirei No Taisho ha detto? Ha lo stesso cognome di InuYasha.
Mi volto a guardarlo e lo vedo con la bocca spalancata dallo stupore che guarda la nuova arrivata. Ma allora si conoscono?
-Ciao fratellino!-         lo saluta lei agitando la mano
Fratellino?
-InuYasha…ma…-      provo io ma lui sembra davvero sconcertato dalla vista di quella ragazza
-Bene signorina vedo che ha già chiarito la sua parentela, può andarsi a sedere nello stesso banco di suo fratello se vuole.-      le dice il professore
Ma da quando InuYasha ha una sorella???
-Ciao tu sei Kagome non è così?-      mi dice sedendosi accanto a me
-S…sì. Ma tu come fai a saperlo?-
-Lui mi ha parlato molto di te!-     mi dice sorridendomi allegra
-Io purtroppo non posso dire altrettanto!-        dico in modo tetro guardando male InuYasha che se possibile, sbianca ancora di più
-Oh non prendertela con lui. Non ci vediamo da una vita.  Comunque non sono davvero sua sorella ma sua cugina. Sono io a chiamarlo fratellino. Non è vero InuYasha?-        mi spiega lei ridendo felice
-Eh? Ah s…sì! Mirei è mia cugina.-      afferma lui poco convinto
-Kagome spero diventeremo ottime amiche!-        mi dice lei abbracciandomi di slancio
Wow quanto è espansiva! Al contrario di suo cugino direi!
-Ma certo Miri-chan. Sarò felice di averti come amica!-      le dico sincera
Non so perché ma sono convinta che diventeremo davvero ottime amiche. Me lo sento!
-Come…come mi hai chiamata?-        chiede lei con occhi lucidi
-Miri-chan. Oh scusami forse non ti piace mi spiace non…-      non mi lascia finire di parlare che mi abbraccia nuovamente però in lacrime
Che ho detto?
-No…mi piace che mi chiami Miri-chan! Scusa la mia reazione ma…c’era una mia carissima amica che aveva l’abitudine di chiamarmi così e tu me l’hai ricordata.-          mi spiega asciugandosi gli occhi
-Mi dispiace. Non volevo rattristarti.-
-Non mi hai rattristata. Anzi. Non sentivo questo nomignolo da secoli!-
-Ovviamente con secoli intende dire molti anni. Vero Mirei?-       interviene InuYasha
-Guarda che non sono cretina Inu-chan! Lo so che è un modo di dire!-        rispondo mettendo il broncio
-Modo di dire? Ma aspetta…come lo hai chiamato? Inu…chan? Ahahahahahhahahahahhaha Inu-chan ahahaahahahhah è troppo forte! Se lo sentissero gli altri ahahahahah aiuto scoppio! Inu-chan!-        continua lei ridendo a crepapelle
-Ehi voi tre! Andate fuori dalla classe se avete voglia di ridere e scherzare!-       ci rimprovera il prof sbattendoci fuori
-Ci scusi professore!-      rispondo inchinandomi imbarazzata
Cominciamo bene! Oh  Kami Sama!
Mirei continua a ridere come impazzita mentre InuYasha la guarda furibondo…e io? Mi trovo nel mezzo. Si prospetta un anno particolare temo!
Però perché tutto questo mi sembra così familiare? Mi sembra di avere già vissuto una scena del genere…come un déjà-vu. Che strano.
Meglio non pensarci e attendere che passi l’ora così possiamo tornare in classe.
 
 
 




















 
Salve ^_^ 
Capitolo un po’ delicato dal punto di vista storico devo dire. Ho voluto rendere un piccolissimo omaggio diciamo alle povere vittime di Hiroshima e Nagasaki di cui in questi giorni, il 6 e il 9 agosto, ricorre l’anniversario di una strage per me inutile, incivile e crudele, in cui solo gente innocente ha perso la vita. Le bombe atomiche sono il peggiore scempio che l’uomo potesse creare…Sinceramente ho sempre pensato che l’essere umano sia la cosa peggiore mai esistita su questo mondo, nemmeno un vero demone potrebbe battere la cattiveria umana….e va beh….scusate il piccolo sfogo ma è una cosa questa che mi sta proprio sul groppone e che sentivo di dire…
Il capitolo non era stato pensato così ma l’ho fatto all’ultimo minuto ^_^
Cambiando discorso…Mirei è venuta a mettersi in mezzo…combinerà un sacco di guai sicuramente ^_^ e in quel mondo suo fratello non può certo ucciderla ^_^ furba eh?
La “povera” Kikyo vi informo che non vivrà a lungo…ma questo non credo vi dispiaccia vero? ^_^
Kagome sembra mostrare poteri demoniaci…ma come ci riesce essendo umana?
Il Ningen no Sekai e lo Yokai no Sekai li ho inventati, ma volendo potrebbero anche starci come nomi veri per il mondo degli umani e quello dei demoni ^_^
Detto questo vi informo che per qualche giorno non potrò aggiornare…il motivo è che mi si è stirato un muscolo del collo che fa un male cane T_T non riesco a vestirmi o a pettinarmi pensate scrivere stando molto davanti al pc…T_T   nella speranza che le iniezioni, le pomate, il ghiaccio e i massaggi facciano effetto vi saluto….passo a recensire le vostre storie….con estrema lentezza ahimè e poi nei prossimi giorni risponderò ai vostri mex…
Baci baci da una Faby  tutta dolorante T_T  <3 <3 <3 <3 <3 

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Capitolo 4
*** Tradimento? - Il kekkai di Shi no Yume ***


 
 
-Ma dico…sei impazzita? Kagome mi guardava come se volesse uccidermi quando hai detto di essere mia sorella! Perché accidenti sei qui Mirei?-         urlo furibondo quando finalmente la scuola finisce e torniamo nel nostro mondo
-Ma che ne sapevo che non le hai mai detto di avere dei fratelli scusa? E poi mi sono corretta subito dicendo che sei mio cugino, non prendertela! Comunque il perché sono venuta in questo stupido e insulso mondo è semplice, voglio stare un po’ con Hime.-      
-Ma lei non è Hime! O meglio non ancora. Non si ricorda di te.-
-Se è per questo neppure di te fratello. Comunque devo ricordarti il modo in cui mi ha chiamata? Solo Hime mi chiamava Miri-chan. Non scordarlo! Forse avermi accanto accelererà le cose non credi?-   
-Mmmh…forse. Comunque non farci mai più sbattere fuori dalla classe come oggi capito? Kagome tiene a queste cose.-
-Va bene capo! Come lei ordina!-        risponde ridendo
-Mirei…non sto scherzando! Non combinare guai!-        ringhio minaccioso per farmi ben capire
-Ok fratello. Non combinerò nulla. Ora col tuo permesso andrei a mettermi i miei adorati kimono di seta. Il poliestere delle divise umane non fa per la mia delicata pelle.-          dice avviandosi verso le sue camere

Quanta pazienza accidenti! Mi toccava dovermi sorbire anche quella pazza di mia sorella.
Seguendo il suo esempio mi avvio anche io nella mia camera, anzi la “nostra” camera.
Da quando Himeyasha è morta non ho spostato nulla da questa stanza. E’ tutto come lo ha lasciato lei.
Nel suo armadio ci sono ancora tutti i suoi kimono, i suoi fermagli per capelli, la sua armatura da battaglia e…lei, Shi no Yume.
Apro l’armadio e la prendo tra le mani osservandola.
Quanto odio questa spada. I suoi influssi negativi attraversano anche il sigillo che le ho imposto.
Ho provato a distruggerla ma non ci sono riuscito. Anzi, questa dannata mi ha anche offeso chiamandomi stupido cane, parlandomi per la prima volta. Insolente!
 
 
 
-InuYasha ma che stai combinando? Cosa sono questi boati? Wow…ma che cavolo hai combinato fratello? Hai distrutto un’intera radura!-     
-Questa stramaledetta spada demoniaca! Non riesco a distruggerla nemmeno coi migliori colpi di Tessaiga!-
-Ma perché devi per forza distruggerla? E’ così bella.-
-Perché non mi piace Hoshimaru! Ha un’influenza negativa sui nostri servi, non lo vedi? E sinceramente sono stanco di ucciderne uno ogni giorno!-
-La colpa è dei nostri servitori. Sono demoni di infimo livello! E’ normale che l’aura di Shi li infetti. Dovremo fare prigionieri demoni più robusti.-
-E dove li trovi prigionieri forti quanto noi idiota? Solo noi e gli alti dai-yōkai ne siamo immuni. E dubito che uno di loro si faccia mettere le catene senza reagire!-
-E’ vero. Non ci avevo pensato.-
-E’ questo il problema! Tu non pensi!-
-“E’ inutile che ci provi stupido cane. Io sono indistruttibile!”-
-Eh? La spada parla? InuYasha lo sapevi?-
-Sì, anche se finora lo ha sempre fatto solo con Himeyasha. Stupida spada è inutile che ti opponi a finire in frantumi! Ci riuscirò prima o poi!-
-“Io prendo ordini solo dalla tua sposa e dai suoi discendenti. Ho avuto ordine precisi dalla padrona e non sarai tu a fermarmi!”-
-Ordini dalla tua padrona? Intendi Hime? Che ordini?-
-“Devo attendere il suo ritorno, per compiere la sua vendetta!”-
-Ma di che parli? Quale vend…-
-Forse hai ragione fratello! Meglio distruggerla subito! Ti aiuto anche io! Questa spada è un pericolo!-
-Come mai hai cambiato idea così repentinamente?-
-Non sapevo parlasse! È una spada maledetta e deve essere distrutta subito!-
-Se non c’è riuscita Tessaiga dubito ci riusciranno i tuoi artigli. Shi no Yume…dimmi di che vendetta parli. Cosa ti ha ordinato Himeyasha?-
-“Lo saprai a tempo debito…dalla padrona!”-
 
 

Sono passati cinque secoli da allora. Non potendola distruggere l’ho sigillata col mio sangue.
Ancora oggi mi chiedo cosa significassero quelle parole. Ha parlato di una vendetta. Verso chi? Non capisco. Forse vuole vendicarsi di Seigetsu per avermi ucciso?
Molte volte ho provato a parlare con questa stupida spada, ma senza risultato.
-Shi, hai detto che avresti preso ordini dalla discendenza di Hime. Kagome può definirsi sua discendente?-    chiedo più a me stesso che alla spada, che già so non risponderà
-“Diffida da chi ti circonda! La padrona è tornata!”-          dice all’improvviso illuminandosi
-Ma che…-        riesco a dire prima di essere trapassato da un’aura blu, fredda come ghiaccio e tagliente come lame affilate
Appena mi riprendo mi rendo conto che la spada è sparita dalle mie mani.
Ha spezzato il sigillo! Maledetta! Dove sarà adesso?
E se fosse da Kagome? Se fosse tornata da Hime sentendone la presenza?
Ma perché adesso che l’avevo uscita dall’armadio e non prima? Spada assurda!
 
Decido di verificare se Shi è davvero da Kagome e non mi stupisco di trovarla conficcata sul tetto di casa sua.
Ha creato una barriera protettiva tutto intorno al tempio. Ma che intenzioni avrà?
Il kekkai mi lascia comunque passare senza problemi. Almeno di questo devo ringraziarla.
-InuYasha?-       mi sento chiamare
Mi volto e trovo Kagome in lacrime.
-Kagome cos’è successo?-         le chiedo andandole incontro
È in piedi sull’uscio di casa, mi fissa e piange senza rispondere. E’ solo quando la guardo meglio che mi accorgo che sta dormendo.
Ancora? Ma pure quando riposa al pomeriggio è sonnambula?
-InuYasha…fa male.-
-Hime? Sei tu? Cosa fa male?-      chiedo dandomi dello stupido sperando di poter parlare con lei
-Il tradimento!-      esclama svenendo subito dopo tra le mie braccia
-Di chi? Hime? Ehi Hime non puoi lasciarmi così con questa domanda! Che tradimento?-       le chiedo scuotendola ma senza risultato
Accidenti a che si riferiva? Perché hanno tutti la brutta abitudine di lasciare le frasi a metà?
-Mmh…Inu-chan ma…-        mi chiama Kagome che riprende conoscenza tra le mie braccia
-Ehi, tutto bene?-       chiedo accarezzandole il viso
-Ma che ci faccio fuori? E tu che ci fai qui?-      chiede confusa
-Ero venuto a trovarti quando ti ho vista ferma davanti la porta di casa. Dormivi.-    le spiego tenendola ancora tra le braccia
Adoro averla vicino.
-Dormivo? Ma come è possibile? Un attimo fa ero sveglia a studiare e a dannarmi per il compito di matematica e poi mi ritrovo qui fuori con te?-
-Non era il tuo sonnambulismo? Sicura di non esserti appisolata?-
-No affatto! Ero sveglissima! Oh cielo forse mi sto ammalando di qualche strana malattia del sonno se non ricordo nemmeno di essermi addormentata!-       dice preoccupata
-Ma no…sarà solo stanchezza vedrai. Non allarmarti per questo. Che ne dici se ti aiuto coi compiti? Così smetti di dannarti con la matematica.-       le dico sperando di tranquillizzarla
Di sicuro sarà stata la presenza di Shi a farle questo effetto. La barriera che ha innalzato è davvero potente.
-Va bene. Spero che tu abbia ragione. Ah…ho fatto i tuoi biscotti preferiti, andiamo.-      mi dice riprendendo il suo solito sorriso e trascinandomi dentro tenendomi per mano
Devo ammettere che mi piace questa ragazza, anche indipendentemente da Hime. Hanno molto di simile nel carattere però Kagome è più, come dire, solare, allegra, dolce…o forse la vedo così perché ne sto vivendo l’adolescenza spensierata?
In fondo io non ho vissuto l’adolescenza di Hime.
Dopo averla allontanata malamente da me non l’ho più vista per cento anni. L’ho ritrovata già donna, in campo di battaglia, più dura e fredda rispetto a quando era una bambina.
A volte temo di essere stato io la causa della sua mancata adolescenza felice. Sentirsi chiamare racchia dall’uomo che ami deve essere orribile per una ragazzina.
Egoisticamente spero che quando Hime si risveglierà mantenga buona parte dell’innocenza di Kagome.
Un dubbio però mi assale. Quello che ha detto poco fa Hime, perché sono certo fosse lei, riguardava un tradimento.
Che si stesse riferendo a me? Non è che forse si sente tradita con Kagome?
Ma no che vado a pensare! Kagome è sempre Hime! Altrimenti non avrebbe i suoi ricordi.
Di che tradimento parlava allora? Chi l’ha tradita? Perché? E quando?
Ripenso anche alla frase della sua spada…”diffida da chi ti circonda. La padrona è tornata”.
La seconda frase è ben comprensibile, si riferiva al ritorno di Himeyasha. Ma la prima? Da chi devo guardarmi le spalle? E poi perché la spada ha eretto quel kekkai intorno al tempio? Chi non vuole far passare? Seigetsu?
Troppe domande e nessuna risposta, accidenti!
-Inu-chan tutto bene?-        mi chiede lei vedendomi assorto
-Non chiamarmi così!-
-Ok Inu-chan. Ecco i biscotti e il tè.-        mi dice sorridendo e ignorando beatamente il mio rimprovero
E che cavolo però! Almeno Hime la finiva di chiamarmi in quel modo ridicolo! Questa ragazzina invece sembra farmelo apposta! Ma che ci trova di divertente nel vedermi irritato?
Bah…donne! Chi le capisce è bravo!
 
 
                                                                              *********************
 
 
E’ troppo bello vedere il viso di InuYasha imbronciato. Almeno non ha più in volto quell’espressione da pesce lesso, perso in chissà quali astrusi pensieri.
Lo vedo, lo sento, lui pensa ad una ragazza. Pensa ad un’altra. E sembra farlo ogni volta che si trova in mia compagnia.
E fa male. Tanto male.
Quando parla con gli altri non è così pensieroso, soprattutto quando parla con Ayame.
Mi chiedo se sia io a provocargli tutti quei pensieri. Forse in mia compagnia inizia ad annoiarsi e preferisce stare altrove. Altrimenti perché ogni volta che stiamo insieme si perde in un mondo tutto suo? Mi sento totalmente esclusa quando fa così e l’unica cosa che mi resta per fargli vedere che esisto è farlo arrabbiare chiamandolo in quel modo, che poi a me piace anche parecchio quel nomignolo! Lo trovo dolcissimo!
Ritornando a ciò che è successo prima…come diamine sono finita fuori?
Io stavo studiando tranquilla quando uno strano brivido mi ha trapassata da parte a parte, ho chiuso un attimo gli occhi e quando li ho riaperti ero fuori tra le braccia di InuYasha.
Che strana sensazione che ho provato poi. Mi sentivo triste, delusa…quasi…tradita. Ma da chi?
Anche adesso, mentre cerco di distrarmi con Inu e lo studio, mi sento strana. Ho una sensazione che mi attanaglia lo stomaco davvero fastidiosa.
Vengo distratta dai miei pensieri da uno strano odore. Un misto tra bruciato e carne in putrefazione.
-Ma cos’è questa puzza?-      domando alzandomi dal tavolo
-Quale puzza? Io non sento nulla.-       mi risponde Inu annusando l’aria
-Io però lo sento. Viene da fuori.-        dico precipitandomi fuori casa
Forse sta prendendo fuoco qualche albero qui vicino. Meglio controllare.
Appena aperta la porta di casa quello che mi ritrovo davanti è…è…sconvolgente!
Rimango paralizzata da ciò che vedono i miei occhi e mi domando se lo sto vedendo davvero.
-Kagome che succed…-         mi chiede InuYasha raggiungendomi e bloccandosi anche lui osservando ciò che c’è oltre la porta di casa mia
-Co…cosa…cosa sono…quelli?-         chiedo indicando la ventina di uccelli dal piumaggio nero, grandi come avvoltoi e con almeno dieci occhi, che stanno ancora fumando per terra di fronte casa mia
Sembra gli abbiano dato fuoco in cielo e poi siano caduti qui. E’ una scena raccapricciante! Ma poi, che diavolo di uccelli sono?
Guardo InuYasha che sembra quasi tranquillo. Non è terrorizzato e schifato come me. Anzi va fuori e li osserva da più vicino.
Io invece sono rimasta immobile davanti la porta a tremare. Proprio vicino l’entrata ce n’è uno e io ho paura di passarci accanto.
-Inu-chan…ma che schifo sono ‘sti così?-      
-Se te lo dicessi non ci crederesti.-        mi dice serio iniziando a guardarsi intorno
-Perché scusa?-
-Perché tu non credi ai demoni Kagome.-
Ha detto…demoni???
-Come scusa? Vuoi farmi credere che quelli siano…de…demoni?-      domando più confusa che mai
-Sono karasu tengu, i demoni corvo più inutili che esistano. I loro padroni li mandano solo come osservatori. Spiano la loro vittima riportando loro ogni singolo movimento.-         mi spiega con espressione funerea rientrando in casa
Io sono ancora immobile, cercando di capire cosa ha appena detto.
-Mi…mi stai prendendo in giro vero? Ahahaah sì altro non può essere! Mi dici così per spaventarmi. E io che ci avevo quasi creduto!-       rispondo ridendo istericamente
Istericamente perché…temo che lui sia serio dall’espressione che ha.
-Non sto scherzando.-       ecco appunto!
-Ma…tu come fai a esserne certo? Insomma, come puoi affermare che siano davvero i tengu delle leggende? Forse è un nuovo tipo di uccello, magari mutato geneticamente a causa delle radiazioni o che ne so, roba del genere! E’ nato un gatto con due teste no? Una bambina con quattro braccia, un uomo con due lingue e tre occhi…perché non potrebbero esistere uccelli con cinque paia di occhi??-
-Se è questo che vuoi pensare…-          dice prendendo un grande sacco della spazzatura e dirigendosi fuori
-Che vuoi fare?-        domando scioccamente, lo so da me cosa vuole fare
-Li tolgo dai piedi no? O vuoi vederli decomporre qui davanti casa?-
-N…no. In effetti non ci tengo.-
-Come ci sei riuscita? A sentirne la puzza intendo. Io non ho avvertito nulla.-       mi chiede quasi arrabbiato che io lo abbia sentito e lui no
-Non lo so. Ho solo sentito la loro puzza, tutto qui.-
-Capisco.-       dice uscendo fuori
Io lo osservo dalla finestra. Prende uno ad uno quegli animalacci strani e li infila dentro il sacco nero. Ho i brividi. Cosa diamine sono? Ora che li osservo meglio noto dei denti acuminati spuntare fuori dal becco. Un uccello coi denti è nuova. Non che sia abituata a vederne con dieci occhi!
InuYasha mi sembra così strano. Perché non è spaventato? O anche solo curioso? Che siano davvero dei demoni corvo?
Ma se così fosse…vorrebbe dire che esistono i demoni!
E’ vero che non credo che gli unici esseri viventi dell’universo siano solo gli umani però…parliamo di yōkai accidenti!
E se esistono gli yōkai esistono anche i Kami? E se esistono loro esistono forse anche gli alieni?
Oh cielo! Sto per sentirmi male!
Quando InuYasha rientra, dopo aver gettato il sacco, mi fiondo su di lui. Voglio sapere che ne sa di quei cosi.
-Come fai a dire che sono tengu quelli lì?-       chiedo senza girarci intorno
Non so il perché ma credo che lui mi nasconda qualcosa. Non mi convince la sua reazione.
-Leggo molto Kagome. Li ho riconosciuti grazie alle immagine raffigurate nei libri.-
Nei libri? Mi prende in giro?
-Non ti credo!-     chiarisco subito
-Eh?-       chiede cambiando finalmente espressione
Adesso non ha più il volto serio e preoccupato, ma attento a ciò che dico. Vuole mentirmi! Lo sento!
-Ho detto che non ti credo!  Tu li hai riconosciuti subito. Oltretutto non sei rimasto neppure un po’ sorpreso nel vedere dei demoni. Cosa mi nascondi InuYasha?-
 
 
                                                                 **********************
 
 
Uff…odio restare qui impalato a studiare! Io conosco tutto a menadito ormai!
La storia l’ho vissuta, la geografia l’ho imparata viaggiando, come le lingue del resto, fare di conto è la cosa più facile che ci sia. Tutte le altre materie servono a poco se non le usi per lavoro…quindi a che diamine mi serve sapere che libri ha scritto Shakespeare o da che caspita è formato un atomo?
Non vedo l’ora di tornarmene a casa mia!
-Ma cos’è questa puzza?-      domanda improvvisamente Kagome alzandosi
-Quale puzza? Io non sento nulla.-       dico annusando l’aria
Non sento nulla di che.
-Io però lo sento. Viene da fuori.-        dice uscendo di corsa, così la seguo
-Kagome che succed…-         mi blocco appena arrivato
Di fronte a noi ci sono dei tengu carbonizzati. Ma che significa? E perché non ho avvertito né la loro presenza né il loro fetore fino ad ora?
Ma certo! Deve essere stata Shi! La sua barriera li ha abbattuti in un solo colpo. Ma allora eravamo spiati?
-Co…cosa…cosa sono…quelli?-         balbetta turbata
In effetti non è un bel vedere.
-Inu-chan…ma che schifo sono ‘sti così?-       mi chiede restando davanti la porta
Credo abbia paura ad uscire.
-Se te lo dicessi non ci crederesti.-        e come darle torto infondo
-Perché scusa?-
-Perché tu non credi ai demoni Kagome.-
-Come scusa? Vuoi farmi credere che quelli siano…de…demoni?-      chiede spalancando quasi la bocca
-Sono karasu tengu, i demoni corvo più inutili che esistano. I loro padroni li mandano solo come osservatori. Spiano la loro vittima riportando loro ogni singolo movimento.-          le spiego furioso
Perché non mi sono mai accorto della loro presenza? Chi li manda? Seigetsu? O devo cominciare a temere di qualcun altro a questo punto?
-Mi…mi stai prendendo in giro vero? Ahahaah sì altro non può essere! Mi dici così per spaventarmi. E io che ci avevo quasi creduto!-         mi chiede ridendo nervosamente
-Non sto scherzando.-      le riconfermo serio
Mi guarda incredula mentre mi avvio dentro casa per prendere un sacco e far sparire quegli inutili spioni prima che infettino tutta la zona col loro fetore di morte.
-Ma…tu come fai a esserne certo? Insomma come puoi affermare che siano davvero i tengu delle leggende? Forse è un nuovo tipo di uccello, magari mutato geneticamente a causa delle radiazioni o che ne so roba del genere! E’ nato un gatto con due teste no? Una bambina con quattro braccia, un uomo con due lingue e tre occhi…perché non potrebbero esistere uccelli con cinque paia di occhi??-
-Se è questo che vuoi pensare…-          le dico uscendo fuori col sacco
-Che vuoi fare?-       
-Li tolgo dai piedi no? O vuoi vederli decomporre qui davanti casa?-   che domande
-N…no. In effetti non ci tengo.-
-Come ci sei riuscita? A sentirne la puzza intendo. Io non ho avvertito nulla.-       le chiedo sia arrabbiato che curioso
Arrabbiato per non averli sentiti subito e curioso perché non capisco come un’umana sia riuscita prima di un demone ad avvertire la puzza di questi stupidi corvi.
Che abbia usato il suo olfatto canino?
-Non lo so. Ho solo sentito la loro puzza, tutto qui.-
-Capisco.-      
-Come fai a dire che sono tengu quelli lì?-       mi chiede con una strana espressione sul volto
-Leggo molto Kagome. Li ho riconosciuti grazie alle immagine raffigurate nei libri.-      le invento su due piedi
-Non ti credo!-    
-Eh?-       chiedo preoccupato
Accidenti credo di aver parlato troppo! Non avrei dovuto dirle che quelli erano demoni. Ho parlato preso dalla sorpresa di trovare tanti occhi a spiarla.
Chi se la schioda più ora!
-Ho detto che non ti credo!  Tu li hai riconosciuti subito. Oltretutto non sei rimasto neppure un po’ sorpreso nel vedere dei demoni. Cosa mi nascondi InuYasha?-     mi chiede abbandonando il suo appellativo preferito e chiamandomi per nome, segno che è seria e arrabbiata
-Kagome non ti nascondo nulla. Che potrei pur volendo? Mi conosci da una vita. Sai tutto di me considerando che passi 24 ore su 24 con me. Credo tu sappia perfino quante volte vado in bagno.-   
-La notte non stiamo insieme!-         risponde preparata
Veramente stiamo insieme, ma tu dormi e non te ne accorgi, però posso girare questa frase in mio favore. Conosco i tuoi punti deboli.
-In effetti non dormiamo insieme da tanto. Se mi stai invitando a riprendere questa dolce abitudine come quando avevamo dieci anni io accetto subito. Chi rifiuterebbe di dormire con una bella ragazza in fondo?-       le dico malizioso
Quando scherziamo o litighiamo e le parlo con chiari riferimenti sessuali lei scoppia in un profondo rossore, inizia a balbettare e a tirarmi oggetti chiamandomi maniaco, poi scoppia a ridere e dimentica ciò di cui stavamo parlando.
Come previsto ecco le guance arrossate. lo sguardo sorpreso e la bocca aperta pronta a protestare.
Avanti dimmi maniaco e chiudiamo la discussione…dai!
E su!
Perché non parla??
Il suo sguardo inizia a preoccuparmi. Ma è andata in trance un’altra volta?
-Di…dici-dici…sul serio? Cioè…tu-tu…do…dormi…resti…con-con me?-        balbetta guardandomi con un’espressione indecifrabile
Più la osservo e meno la capisco. E le risate? I cuscini in faccia? Le offese?
-Kagome ma…stai bene?-      le chiedo avvicinandomi e accarezzandole il viso
Accidenti la pelle le scotta! E adesso è ancora più rossa.
-Ma ti sta venendo la febbre per caso?-         chiedo poggiando la fronte sulla sua
So che i ningen controllano così la temperatura, oltre ai termometri.
-Oh Santissimi Kami!-           grida lei scostandosi di scatto e mettendosi le mani sulle guance
Ma che diamine le prende? Ha il cuore che sembra volerle uscire dal petto. Non è che le sta venendo un infarto?
-Vieni ti porto in ospedale!-         le dico prendendola in braccio
-Aaaah… ma che fai InuYasha? Mettimi giù… sei impazzito?-
-Assolutamente no! Sei tutta rossa in viso e il cuore pulsa più del normale! E’ meglio che ti visiti un medico prima che ti accada di nuovo qualcosa!-        tipo morire una seconda volta!
-Di nuovo??? Me che stai dicendo? Io sto benissimo! Sono solo imbarazzata! Mettimi subito giù!-        urla nelle mie povere e sensibili orecchie
Anche se l’aspetto esterno cambia agli occhi umani, il mio corpo e miei sensi sono sempre quelli di demone maledizione!
-Imbarazzata? E per cosa?-
-Per quello che hai detto, stupido!-
Ok…avrò centinaia di anni, avrò girato tutta la Terra in cerca di Seigestu, so ogni cosa insegnino in quelle stupide scuole umane ma…una cosa che non mi sarà mai chiara è come ragiona il cervello femminile!
Soprattutto quello di una ningen! Le yasha non ragionano, agiscono e basta senza farsi tanti problemi.
Non capirò mai i sentimenti umani!
-Ma che ho detto?-
-Lascia stare! Vai a casa che è meglio! Per oggi ne hai dette abbastanza! A domani InuYasha!-       mi urla spingendomi fuori dalla porta
-Kagome ma…-      non riesco a finire che mi ritrovo già la porta chiusa in faccia
 
-Aahahhahahahah che ridere! Ahahahahha sei davvero ahahahah divertente fratello!-      
Appena tornato a casa ho chiesto a Mirei in quando donna, anche se è una yasha, se almeno lei riesce a capire il comportamento di Kagome, perché io non ci riesco.
Come risposta mi è scoppiata a ridere in faccia e sono cinque minuti buoni che va avanti così, questa scema!
 -Mirei la vuoi finire? Adesso stai andando oltre il limite della mia tolleranza!-    ringhio furioso vedendola contorcere dalle risate
-InuYasha piantala di fare il burbero una volta tanto e ascolta quello che ti dice la tua sorellina…-    mi dice cercando di ritornare seria
-Ti decidi a rispondere?-
-Vedi, il fatto è che…-
-Che?-     chiedo curioso
-Che…sei un imbranato imbecille! Ahahahahaah!-
Imbranato e imbecille?
-Ok… ora mi hai rotto!-        dico alzandomi e impugnando Tessaiga preparandomi a colpirla
La mia pazienza ha un limite, davvero breve per altro. Se non le taglio la testa adesso non lo faccio più!
-Alt fratellino! Teniamo le spadine a posto, che ne dici?-       risponde parando velocemente il mio colpo con una spada
-E questa spada da dove viene fuori?-          ringhio osservando la katana che Mirei impugna
Come Shi no Yume emana una forza malefica potente. Da dove viene? È la prima volta che la vedo.
-Diciamo che Hime mi ha fatto questo dono poco prima di morire fratellino, mentre tu eri in guerra contro Seigetsu.-       mi rivela lei deviando senza fatica il peso di Tessaiga da una lato
-Lei è Jinsei no Yume, Sogno di Vita. Esatto contrapposto di Sogno di Morte, di Himeyasha. Mentre la sua spada serve per uccidere la mia serve per difendere, proprio come papà fece con Tessaiga e Tenseiga. Hime mi lasciò questa spada perché sapeva quanto sei irascibile fratello! E finché avrò Jinsei con me non potrai sfiorarmi nemmeno un capello. Non potrò contrattaccare o ferirti perché non era nel volere di tua moglie, ma difendermi sì!-         mi spiega divertita
Assottiglio gli occhi irritato e sorpreso al tempo stesso. Hime avrebbe lasciato a mia sorella una spada gemella di Shi…perché? Sarà davvero per proteggere mia sorella da me o c’è altro dietro?
-E brava sorellina! Sei più furba di quel che pensavo.-        rispondo rinfoderando la spada
Inutile perdere tempo con quella spada. So di cosa sono capaci.
-Sai com’è fratellino, faccio la scema per non andare in guerra!-       risponde lei facendo svanire la spada tra le sue mani
-Quindi ti fingi un’altra. Devo forse guardarmi le spalle da te Mirei?-       chiedo sospettoso ricordandomi le parole della spada di Hime
-Se avessi voluto farti del male lo avrei già fatto InuYasha…credimi. Ma non vedo il motivo di volerti morto. Che tu ci creda o no io voglio bene ai miei fratelli. Nel giusto limite da yōkai ovviamente. Prima di voi amo me stessa.-
-Non ne avevo dubbi!-     rispondo ritornando a sedermi
-Allora mi dici cosa hai capito su Kagome o no?-        proseguo cercando di mantenere la calma
Mi infastidisce quando le cose non vanno come voglio io. E ancora di più mi infastidiste il tono di sfida che ha sempre mia sorella, l’unica che mi abbia mai tenuto testa tra i nostri fratelli. Devo ammettere che lei è quella che più mi somiglia.
La vedo sedersi e continuare a sorseggiare tranquillamente il suo tè. Questa ragazza ha preso troppe cattive abitudini umane per i miei gusti!
-Dunque, se eviti di andare in escandescenza per un non nulla e mi lasci parlare ti illuminerò sul perché Kagome ha agito in quel modo.-        dice con aria strafottente
Avrei voglia di strozzarla!
-Dimmi…-         rispondo trattenendomi con non poca fatica
-Dunque…tu le piaci!-       se ne esce ridendo maliziosa
-Eh?-        è l’unica cosa che riesco a dire
-Tu piaci  a Kagome, fratello.-     mi ripete più chiaramente, come se non avessi capito
-Impossibile!-    sentenzio io
-Ma che impossibile! Non hai visto come guardava male quella lupa coi codini rossi quando ti si avvicinava? Pensavo fosse un caso ma ora mi dai conferma che ho visto giusto!-
-Ma…come fai ad esserne sicura? Non mi ha mai detto o fatto capire nulla!-        chiedo incredulo che possa essere vero
-Mi hai detto che dopo averle chiesto di dormire insieme lei ti ha domandato se dicevi sul serio no? Quale miglior segno? Lei avrebbe voluto tu rispondessi sì, o ti avrebbe tirato di tutto. Oltretutto quando l’hai toccata hai sentito la sua improvvisa tachicardia no? Le piaci, fidati di una donna!-       risponde compiaciuta di aver tratto le sue conclusioni
Io non riesco davvero a credere che sia così. Io piacere a Kagome? Ma se finora non ha mai mostrato segni di gelosia o di particolare interesse per me? Come può essere?
-Comunque a parte questo…ti consiglierei di tenere gli occhi aperti InuYasha. Non mi piace questa storia degli uccellacci. Qualcuno spia Hime.-
-Già. La domanda è: chi?-
Mi alzo e vado via senza nemmeno salutare mia sorella. Devo andare da Kagome adesso.
-Che modi!-       la sento borbottare, come sempre. Arpia!

Ormai è quasi notte e dovrebbe essere a letto.
Oltrepasso il kekkai di Shi ed entro nella sua camera trovandola già sotto le coperte.
La guardo dormire e mi domando davvero se ciò che dice Mirei sia possibile.
Le accarezzo i capelli credendola in un sonno profondo, ma improvvisamente lei apre gli occhi...e io sono ancora nella mia forma da demone.
 
 
 
 
 
 
 
 
 








 
Buona domenica ^_^
Caspita è un mese che non aggiorno questa storia =_= eh va beh meglio tardi che mai.
C’è poco da dirvi…a voi le conclusioni  ^_^  sono sicura che qualcuno avrà già iniziato a capire chi spia Kagome/Hime  ^_^  e soprattutto da chi deve guardarsi le spalle InuYasha. La domanda resta una: perché?
Baci baci Faby <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3



 

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Capitolo 5
*** Tutto ciò di cui ho bisogno! ***


 
 
Che schifo, che puzza che è rimasta in giardino!
Mi infastidisce tantissimo. Mi sembra di averla perfino addosso, ho anche  lavato tutto lo spiazzo davanti casa ma non accenna a scomparire. A quanto pare però solo io la sento. Che cosa strana.
Mi serve un bel bagno rilassante adesso!
-Ah che meraviglia! -     esclamo immergendomi nella vasca con acqua profumata al miele e vaniglia
L’odore mi distende la tensione e l’acqua mi rende leggera.
Demoni corvo…mi sembra davvero impossibile pensarci!
Ma a parte questo fatto strano a cui penserò forse domani…la cosa più incredibile sono state le parole di InuYasha. Dorm…dormire con me?
Oh Kami ancora arrossisco al solo pensiero! Quanto è stato imbarazzante.
Presa com’ero dalla vergogna l’ho perfino cacciato via senza ottenere risposte riguardo quegli strani uccelli.
Dopo una bella mezz’ora mi decido a uscire da questo posto così divino, mi rivesto e mi metto a letto.
Devo proprio farmi una bella dormita e dimenticare questa giornataccia.
 
-Uffa voglio dormire!!-       mi lamento disperata
Vorrei dormire però non ci riesco. Mi giro e mi rigiro senza riuscire a prender sonno.
Quei corvi e della proposta di InuYasha mi hanno sconvolta.
Quello stupido! Lo ha detto di sicuro per prendermi in giro però…vorrei che non fosse stato uno scherzo.
Aaah ma che diamine penso adesso? Sono una maniaca! Chiudi gli occhi e dormi cretina!
E’ inconcepibile che io possa pensare di voler passare una notte con InuYasha! E’ il mio migliore amico. Siamo cresciuti come fratelli. E’ quasi immorale ciò che penso e desidero!
Però io lo amo ugualmente. Che darei per averlo tutto per me…poterlo stringere, toccare, baciare e…
Basta dormi!!! Dormi dormi dormi accidenti!!!
Finalmente la mia mente sembra cedere al sonno, era ora…
Un tocco gentile e delicato mi accarezza la fronte risvegliandomi dal mio dormiveglia. Che bella sensazione.
Aspetta…un…tocco??? Qualcuno mi sta toccando? Oh cielo è entrato un maniaco?
Apro gli occhi spaventata e vedo nel buio una sagoma di fronte a me.
-Aiuthmmmmmmhhhh!!!!-     
-Shhh Kagome! Sveglierai tutti! Sono InuYasha!-       mi spiega lui mettendomi una mano sulla bocca
Che? InuYasha? In piena notte?
Mi tolgo velocemente la sua mano di dosso e mi alzo a sedere come una furia accendendo la luce sopra il comodino.
-Che  accidenti ci fai tu nella mia stanza nel cuore della notte? Come sei entrato?-     chiedo in un misto tra il sollevato, lo spaventato e l’arrabbiato
-Sono entrato dalla finestra, come quando ero piccolo, ricordi?-      mi spiega sedendosi sul letto
-Ah è vero ma perché non ci  avevo pensato. La risposta era semplice…-     rispondo sorridendo e prendendo fiato
-MA ORA DIMMI perché cavolo mi hai fatto prendere un colpo!!!-      gli urlo ad uno orecchio
So che lo infastidisce molto. Se lo merita!
-Accidenti mi hai rotto un timpano!-       si la menta massaggiandosi l’orecchio vittima della mia rabbia
-Ringrazia che non te li rompo entrambi! Ma dico…che ti salta in mente di intrufolarti nella mia stanza e toccarmi? Eh? Se fossi stata armata non ci avrei pensato due secondi a spararti!-
-Che violenta! Ma che dovresti farci tu con una pistola comunque?-
-Non è questo il punto! Ora rispondi!-      insisto furiosa
Mi stava per venire un infarto accidenti a lui!
-Volevo…vedere come stavi dopo quello che è successo oggi.-
-E non potevi mandarmi un messaggio per avvisarmi che volevi entrare dalla mia finestra invece di farmi morire di paura?-
-Hai ragione scusa ma non volevo svegliarti.-
-Invece per tua e mia sfortuna ero sveglissima!-     rispondo acida
Se potessi lo piglierei a schiaffi adesso!
-Mi dispiace. Ma come mai eri sveglia?-
-Pe…perché…ecco. I tengu!. Ecco sì, per quei dannati  corvi!-       spiego nascondendo i miei reali pensieri
Mica posso dirgli che non potevo dormire perché  pensavo come sarebbe stato passare una notte con lui. E poi magari una seconda notte, una terza, quarta, quinta, sesta…
-Kagome ci sei? Hai lo sguardo fisso nel vuoto. A che pensi?-         mi interrompe lui dal mio viaggio mentale
-Eh? Ah no…ecco…pensavo che…-        ma perché balbetto? Non riesco a rispondergli e a guardarlo in faccia
-Kagome, stai bene?-           mi chiede accarezzandomi il viso, che al contatto con la sua mano scoppia in un profondo rossore
-Sì.-        rispondo a malapena
Cielo che situazione imbarazzante e complicata! Dovrei chiedergli un sacco di cose e invece rimango qui imbambolata come una scema.
-Kagome…-          mi richiama lui alzando il mio viso in modo da potermi guardare
Mi incanto a guardare i suoi occhi d’oro. Anche se la luce nella stanza non è molta, i suoi occhi brillano tantissimo. I miei sono simili ai suoi, chissà se anche lui pensa lo stesso guardandoli.
Aspetta…cosa sta facendo?? Si sta avvicinando al mio viso! E’ vicinissimo! Sento il suo respiro infrangersi sulle mie labbra! Mi vuole baciare? Può mai essere?
Oh Kami! Il cuore sta galoppando all’impazzata!
 Eccole! Le sue labbra si stanno poggiando sulle mie. Non riesco a crederci! Mi sta baciando davvero!!
Sto sicuramente sognando! Adesso mi sveglio e lui non si trova davvero qui.
No invece è tutto vero! Sento il calore delle sue labbra.
Malgrado la sorpresa non mi faccio certo trovare impreparata! Ho aspettato questo giorno per anni!
Gli avvolgo le braccia dietro al collo in modo da spingerlo maggiormente contro le  mie labbra e per fargli capire che è un bacio altamente voluto. Lui capisce la mia richiesta e cerca un varco che trova subito, lasciando sfiorare le nostre lingue.
Però al contrario di quel che mi sarei aspettata, il mio primo bacio  non è una sensazione nuova, tutta da scoprire.
Mi da uno strano senso di nostalgia. Come se avessi già vissuto momenti come questo. Sembra un ricordo lontano, ma così vivo nella mia mente.
Il bacio continua e dovrei essere felice invece inizio a sentirmi triste, perché? I miei occhi lasciano cadere via una lacrima, in segno di dolore. Ma dolore per cosa? Sto baciando il ragazzo che amo, perché dovrei essere triste?
-Perché piangi?-         mi chiede InuYasha staccandosi da me e asciugandomi le lacrime che hanno iniziato a far compagnia alla prima
-Io…non lo so.-          dico non sapendo cosa rispondere
-Forse non volevi?-        
-Oh no! Certo che volevo! E’ solo che…-
-Che?-
-Non so nemmeno come spiegarlo a me stessa però…baciarti non mi è sembrata una cosa nuova. E’ come se lo avessi già fatto. Oh cavolo devo sembrarti una vera pazza in questo momento! Scusami!-           dico imbarazzatissima
Lui mi fissa con una strana espressione. Oh no…penserà davvero che io sia pazza?
-Davvero ti è sembrata una sensazione familiare?-        mi chiede sorpreso
-S…sì. Ma non farci caso. Sono strana ne sono consapev…-
Non mi lascia finire di parlare che mi travolge in un abbraccio quasi stritolatore. Ma che gli prende?
-Inu…chan…mi…soffochi…-          biascico senza fiato, così finalmente allenta la presa
-Non sai che bello sentirtelo dire! E perché piangevi allora? Era una brutta sensazione forse?-         mi chiede nuovamente
-Assolutamente no! Solo che mi sono sentita improvvisamente triste, come se mi avessero strappato qualcosa. Ho rovinato tutto vero?-
-Nulla. Anzi direi che hai migliorato tutto. Kagome, ho pensato alla tua reazione di oggi pomeriggio, del perché te la sia presa tanto per la mia battuta, l’unica risposta che mi sia riuscito a dare è, che tu forse, sì insomma…-
-Mi piaci InuYasha. Mi sei sempre piaciuto.-        rispondo tutto d’un fiato diventando ancora più rossa
Finalmente sono riuscita a dirglielo. Non so dove ho trovato il coraggio così all’improvviso ma l’ho fatto.
Lui mi guarda e sorride. Chissà cosa penserà adesso, soprattutto, cosa risponderà?
 
 

                                                                              ***********************
 

 
-Mi piaci InuYasha. Mi sei sempre piaciuto.-           mi confessa arrossendo
Le piaccio? Quindi è innamorata di me?
Allora aveva ragione mia sorella. Aveva visto giusto.
Il mio animo è davvero sollevato dal sentirle dire che le sono sempre piaciuto. La mia più grande paura era che potesse innamorarsi di qualche altro uomo. E questo mi feriva molto.
Quando ha aperto gli occhi mi stava per venire un colpo. Per fortuna l’oscurità le ha impedito di vedermi chiaramente così ho potuto prendere subito il mio aspetto umano prima che accendesse la luce. Se mi avesse scoperto non so come l’avrebbe presa. E’ ancora presto.
Baciarla è stato bellissimo. Ero intimorito all’inizio perché temevo mi avrebbe allontanato con un ceffone. In quel caso avrei fatto fuori Mirei, spada o non spada! Invece quella stupida aveva ragione.
Sentirle dire che il bacio le ricordava una sensazione già provata mi ha emozionato, devo ammetterlo. Per un attimo è stato come baciare Hime nuovamente.
-Anche tu mi piaci Kagome. Non sai quanto!-       le confesso poggiando la mia fronte alle sua
Rimaniamo un po’ così, senza aggiungere altro. Non ce n’è bisogno, lo sappiamo entrambi. Lo abbiamo sempre saputo.
Ogni passo che faccio mi sembra di avvicinarmi sempre di più a Hime. Spero con tutto me stesso di riuscirci.
-Posso dormire qui con te stanotte?-      le chiedo tenendo gli occhi chiusi e godendomi i battiti del suo cuore che aumentano vertiginosamente alle parole appena ascoltate
-Che…io…do…dormire insieme? Ma…-        le metto un dito sulla bocca per evitare che esploda in mille pezzetti a causa dell’ansia
-Intendo…solo per dormire, senza doppi fini Kagome.-         le spiego subito e il suo cuore ricomincia lentamente a battere ad una velocità più regolare
-S…sì. Vieni.-         mi dice chiaramente sollevata, alzando le coperte e mettendosi da un lato facendomi spazio
Entro nel suo letto e l’abbraccio subito, stringendola al mio petto. Da quanto avevo bisogno di questo contatto. Mi sembra quasi di rinascere.
Sentire nuovamente il suo calore contro il mio corpo mi fa sentire vivo.
Quasi come se lei pensasse le stesse cose si lascia andare tranquilla al mio abbraccio, regolarizzando il respiro e addormentandosi subito dopo.
Il resto della notte invece io lo passo ad osservare il lieve sorriso che disegnano le sue labbra.
Stranamente non si è mai mossa dal mio abbraccio. Mi aspettavo di vederla alzare da un momento all’altro in preda al sonnambulismo, invece niente. Ha dormito tranquilla.
Forse la mia presenza ha tranquillizzato l’animo di Hime, perché ne sono certo, è lei a comandare quello strano stato di cui è preda ogni sera Kagome, anche se non capisco come possa essere possibile.
Fatto sta che quando dorme fa sempre cose strane, inspiegabili per un’umana.
 
Quando la sua sveglia inizia a suonare la spengo subito. Ancora dorme. Tanto meglio, così posso svegliarla io a forza di baci, cosa che ho appena cominciato a fare.
-Hime-chan?-        le sussurro all’orecchio dolcemente
E’ un piacevole gioco di parole chiamarla così. E’ un ottimo modo per chiamarla col suo vero nome senza rivelarglielo davvero.
-Mmmh…-        mugugna accoccolandosi maggiormente al mio petto nascondendovi il viso
-Principessina devi svegliarti, o farai tardi a scuola.-        la chiamo ancora
-Non mi va. Voglio stare ancora così tra le tue braccia.-
-Per me va bene. Ma se entra tua madre e ci trova abbracciati nel tuo letto?-
Come se avessi preannunciato un cataclisma si alza di scatto a sedere.
-Oh cavolo! Mi ero scordata che eri qui!-             esclama preoccupata
-Ma come? Se prima mi hai detto di non volerti alzare perché stavi bene tra le mie braccia?-      le faccio notare divertito
-Ero ancora assonnata. Comunque ora è meglio che vai prima che ti veda qualcuno.-         mi dice arrossendo nuovamente
-Ok. Volo a casa a cambiarmi e torno a prenderti.-          rispondo alzandomi dopo averle dato un bacio sulla fronte
-Vuoi ritornare? Ma non farai in tempo.-
-Oh tranquilla, corro veloce, lo sai.-
-Io di più veramente.-     mi sbeffeggia lei
E’ incredibile che nella corsa riesca a battermi sempre. Ovviamente batte la mia forma umana, ma anche come dai-yōkai è sempre stata più veloce lei.
La saluto ed esco nuovamente dalla finestra, facendo un salto giù, sotto l’occhio preoccupato di Kagome.
Accidentaccio mi sembro davvero un ragazzino a fare queste cose. Però devo dire che non mi spiace molto.
E’ un po’ come poter vivere le cose che mi sono perso quando ero davvero adolescente.
Con Hime è stato un rapporto più maturo, quasi poco vissuto volendo.
Abbiamo vissuto pochissimo insieme. Ma quei pochi anni sono stati i più felici della mia vita.
Poi sapere che aspettava il mio primo erede mi ha reso ancora più felice.
Non mi do pace sul fatto che si sia uccisa con in grembo nostro figlio.
Quando sono tornato a casa dopo la battaglia contro Seigetsu ho trovato mia sorella in lacrime. Era irriconoscibile. I capelli arruffati, gli occhi gonfi e rossi, il viso più bianco di un fantasma.
Ricordo quei giorni come fossero ieri…
 
 

-Sono tornato! Ehi ma che succede?-
-Inu…Yasha? Ma…sei tu?-     
-Certo che sono io Mirei. Chi dovrei essere? Ma che ti è successo?-
-Oh fratello! Quindi sei vivo! Non può essere vero! E’ un incubo! E’ morta per niente!-
-Vedo che sei molto felice di vedermi in vita. Ti aspettavi fossi morto? E poi con lei a chi ti riferisci?-
-Fratello! Sei vivo!-
-Sesshomaru…anche tu? Ma che vi prende a tutti? Sono vivissimo! Non avete letto le mie missive?-
-L’ultimo messaggio che ci è pervenuto una settimana fa ti dava per morto sul campo per mano di Seigetsu!-
-Ma, come è possibile? Ho mandato Shura a informarvi che stavo bene ma che ero ferito e ci avrei messo qualche giorno a tornare al castello!-
-Shura non lo abbiamo mai visto tornare InuYasha. Il messaggio è stato consegnato da un servo nelle mani di Hime, e diceva che eri perito per mano del tuo nemico.-
 -Ma è un’assurdità! E Hime come sta? Come l’ha presa? Non sarà capitato qualcosa al bambino per la paura vero?-
-…-
-Cos’è questo silenzio? Dov’è Himeyasha? Perché stai piangendo così Mirei?-
-InuYasha lei è…-
-E’ cosa, Mirei?-
-E’ morta InuYasha. Si è uccisa per il dolore di saperti morto, lo stesso giorno che è arrivato il messaggio.-
-T…tu…stai mentendo Sesshomaru! Non…non…dov’è? Ditemi subito dov’è!!!-
-InuYasha …aspetta fermati fratello! E’ inutile che la cerchi per il castello. L’abbiamo già seppellita. La sua tomba è fuori in giardino, tra i roseti e le camelie di Mirei.-
-Non ci credo! Non può essere vero! Lei non è morta! Non si sarebbe mai uccisa con nostro figlio in grembo. Non lo avrebbe mai fatto!-
-Fratello ti prego calmati! Stai distruggendo il palazzo a forza di lanciare oggetti.-
-Non mi importa del palazzo Sesshomaru! Dov’è che l’avete messa?-
-Che vuoi fare fratello?-
-Mirei portami dove l’avete seppellita! Subito!-
-Va bene. Ecco è lì, sotto le camelie bianche.-
-Perfetto!-
-Oh cielo fratello che fai? Stai distruggendo tutto a forza di scavare! Non vorrai…-
-Taci Mirei! Dammi Tenseiga Sesshomaru!-
-Ho già provato io ad usarla su di lei, ma non è servito! Riesumarla non servirà a niente!-
-Dammi subito Tenseiga!-
-Fratello ti prego! E’ straziante rivederla ridotta in questo stato. Falla riposare in pace.-
-Andatevene subito tutti e due! Sparite dalla mia vista!-
-Ma InuYasha…-
-ANDATEVENE SUBITO HO DETTO!!!-

 
 
Restai per tre lunghi giorni con il corpo di Hime tra le braccia. Non sentivo neanche più l’odore della decomposizione delle sue carni. L’unica cosa che vedevo erano i suoi occhi bianchi e inespressivi, i suoi capelli sporchi di terra, così come gli abiti. Il suo ventre tondo quasi squarciato e ricoperto di sangue essiccato.
Tentai innumerevoli volte di riportarla in vita con Tenseiga ma fu tutto inutile. Né lei né il mio bambino ritornarono da me.
Quando la riseppellii nuovamente mi sentì morire.
Tutto ciò che ero se n’era andato via con lei.
Successivamente mi feci spiegare tutto quello che era successo. Dopo aver ricevuto quelle false notizie Hime si gettò giù dal palazzo, non prima di essersi trafitta con la sua spada. Mi suona strano.
Lei è stata uccisa, ne sono sicuro. Anche se fosse stata solamente istigata a farlo per me è ugualmente colpa di qualcuno. E quel qualcuno è colui che ha mandato quel falso messaggio.
Sono sempre stato convinto che il responsabile fosse Seigetsu. Che forse lo aveva fatto per vendicarsi della sua sconfitta prima di fuggire però, adesso dopo le parole di Shi inizio a dubitarne.
Quella spada era presente nel momento in cui Hime moriva. Lei sa.
Devo guardarmi le spalle da chi mi sta vicino. Ma chi? I miei fratelli? I miei servi? O forse il mio nemico è più vicino di quel che credo? Un parente di Kagome? Un suo amico?
Anche le parole di Kagome sono piuttosto enigmatiche. E’ stata tradita. Da chi?
Non so che pensare.
 
Una volta arrivato nella casa che uso qui nel mondo degli umani mi cambio alla svelta e come un fulmine ritorno a casa di Kagome.
-Buon giorno signora Higurashi!-        
-Ciao InuYasha. Vieni entra, Kagome sta per scendere.-        mi avvisa sua madre facendomi accomodare
Dopo qualche minuto scende tutta sorridente la persona che mi ha ridato la vita e la speranza negli ultimi dieci anni.
E’ stata una fortuna incontrare Kagome quel giorno. Se non l’avessi fatto adesso sarei ancora in cerca di Seigetsu, perdendomi ciò che invece ho di più importante, tutto ciò di cui ho bisogno!
-Buon giorno Inu-chan come va? Possiamo andare se vuoi!-         dice lei fingendo di non avermi visto neppure mezz’ora fa
-Buon girono a te principessina. Mai stato meglio grazie. Andiamo. Buongiorno signora Higurashi!-
-Ciao mamma!-
-Buona giornata ragazzi.-       ci saluta lei quando già ci avviamo
Eh sì…oggi sarà davvero una buona giornata per noi, soprattutto perché adesso tengo la mano di Kagome stretta nella mia.
 
 
 
 
 
 
 
 







 
Buona domenica ^_^
In questo capitolo scopriamo perché Himeyasha si è uccisa.
InuYasha e Kagome si dichiarano.
Ma il traditore se ne starà con le mani in mano secondo voi?
Al prossimo capitolo ^_^

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Capitolo 6
*** Sogni e rivelazioni ***


 
          







 
 
 
-Himeyasha, se ti prendo…-
-Fallo se ci riesci!-
-Non sfidarmi mia cara!-
-Perché altrimenti che fai…mio caro?-
-Ci penserò al momento opportuno! Ora vuoi fermarti? Sono ore che corri!-
-E sono ore che non riesci a raggiungermi! Sei fatto un vero pigrone InuYasha! Ahahahah.-
-Non sono io ad essere pigro! Sei tu che sei iperattiva!-
-Ma non è affatto ver…-
-Presa!!!-
-Ehi i salti non valgono! Dovevi correre!-
-Non mettermi il broncio amore. Hai detto che dovevo prenderti e io l’ho fatto. Bisogna usare anche furbizia e astuzia, non solo le prestanze fisiche.-
-Ma io ti avevo proposto una corsa. Uff vuoi sempre averla vinta tu eh?-
-Perché me ne dai mai una vinta?-
-In effetti no. E va bene dai…per oggi hai vinto tu. Ora torniamo a palazzo. Mirei stava preparando un dolce che piace tantissimo agli umani e sono curiosa di provarlo!-
-Un dolce umano?-
-Sì. Si chiama biscotto. Sono curiosa di sapere che sapore ha.- (*)
-Sempre questa fissazione con gli umani eh?-
-Lo sai che il loro mondo mi affascina tesoro. Mi piacerebbe andarci a vivere per un po’.-
-Chissà magari un giorno lo faremo.-

 
-….ome!-            
Ome? Che significa?
-Kagome svegliati!-           
Ah diceva Kagome. Ma chi è Kagome? E chi è che la chiama?
-Accidenti svegliati!-
-HIGURASHI!-        tuona una voce severa che purtroppo riconosco subito…il professore di storia!
Come ritornata alla realtà scatto in piedi in preda all’ansia mentre tutti i miei compagni di classe sghignazzano.
-Higurashi, se ha tanto sonno da addormentarsi in classe esca fuori a schiarirsi le idee!-       mi rimprovera il professore
Accidenti ma come ho potuto addormentarmi in classe?
InuYasha mi guarda dispiaciuto. Evidentemente era lui a chiamarmi prima, nel vano tentativo di svegliarmi.
-Mi scusi professore.-       dico uscendo con la testa china
Oh mamma che vergogna! Non mi è mai capitata una cosa tanto imbarazzante!
Comunque che razza di sogno stavo facendo prima? Era davvero strano.
C’era InuYasha, ma con un aspetto diverso. E anche io mi sentivo diversa…non umana.
Stavamo facendo a gara su chi correva più veloce. Ma la cosa strana è che lui non mi chiamava Kagome ma Himeyasha…principessa demone.
Himeyasha…perché? Forse perché lui mi chiama sempre principessa? Ma che c’entrano i demoni?
E poi…quell’aspetto di Inu-chan…io l’ho già visto.  Mi è familiare.
Ma quando l’ho visto?
Ricorda Kagome!
Pensa!
Pensa!!
Quando l’ho visto un tizio conciato in quel modo? Lunghi capelli d’argento legati in un’alta coda, quella strana armatura nera con quella pelliccia marroncina che ne usciva fuori, quel kimono rosso come il sangue, i suoi occhi dorati come i miei e quelli di InuYasha, le linee violacee sul viso e le orecchie bianche sulla testa.
Orecchie bianche…come quelle di un cane.
Un cane…zanne, artigli……
Il lupo! C’era un lupo enorme! Ora ricordo! Il sogno che facevo sempre quando ero piccola.
Sognavo che un lupo gigantesco mi inseguiva. Stava per afferrarmi quando un ragazzo, vestito esattamente come InuYasha nel sogno di prima, mi salvava sventrandolo con le sue mani.
Ma come mai adesso mi viene in mente quel ragazzo strano? E come mai somigliava così tanto al mio Inu-chan?
E poi anche io, come diamine ero conciata? Ero in kimono. Ricordo che mi intralciava i movimenti. Ma perché avrei dovuto correre con un kimono?
Persa in questi pensieri non mi accorgo quasi che suona la campanella. Al cambio del professore rientro in classe sedendomi accanto al mio ragazzo che mi guarda in modo strano.
Il mio ragazzo…che bello poterlo chiamare così! Stiamo insieme già da un paio di settimane ma non riesco ad abituarmi di averlo tutto per me.
-Piccola tutto bene?-        mi chiede premuroso
-Insomma…ho fatto una figura…-
-Non intendevo quello. Perché ti sei addormentata? Non l’hai mai fatto in classe.-
-Non saprei. Eppure ho dormito ieri notte.-
-Ti ho chiamata un sacco di volte ma sembrava che non mi sentissi. Ci mancava poco che ti prendessi a colpi di libri per svegliarti. Ma sognavi? Avevi un sorriso soddisfatto sul viso…-
-Veramente non l’ho ancora capitose era un sogno. Eravamo tu ed io che facevamo a gara. Io correvo e tu dovevi prendermi.-
-Nulla di nuovo allora. Lo facciamo tuttora e tu mi batti sempre. Perché questo ti rendeva così felice?-
-Invece qualcosa di nuovo c’era. O almeno di strano senza dubbio.-        rispondo ripensando ancora al modo in cui eravamo vestiti
-E cosa c’era di strano?-       chiede incuriosito e divertito allo stesso tempo
-Beh, per prima cosa non correvamo ad una velocità normale, sembravamo dei razzi quasi, talmente andavamo veloci. E poi non eravamo noi. Cioè, eravamo noi ma non eravamo noi. Mi chiamavi Himeyasha e tu eri vestito in un modo strano. Avevi dei lunghi capelli bianchi, un’armatura e cose che ancora mi chiedo che diamine fossero. Poi parlavo anche di tua cugina Mirei che aveva preparato i biscotti.-
Chissà perché dopo avergli raccontato il mio sogno il sorriso che aveva è sparito improvvisamente. Sul suo viso si è dipinta una strana espressione pensierosa.
-Inu-chan? Tutto bene?-      chiedo un po’ preoccupata dal suo repentino cambiamento
-S…sì tutto bene. Sta arrivando il professore.-        mi dice spostando la sua attenzione sui libri
Ma che ho detto???
 
 
                                                                                             *******************
 

 
Non riesco a credere alle mie orecchie! Ha sognato una scena del passato!
Non so se essere felice o preoccupato. Stanno succedendo strane cose in questi ultimi giorni. Ho una brutta sensazione. Mi sembra sempre che qualcuno ci osservi anche se non trovo mai nessuno.
Inoltre sento il potere di Shi intensificarsi, segno che sta aumentando la sua barriera. Qualcosa si sta muovendo ma non capisco cosa.
E ora anche il sogno, anzi il ricordo, di Kagome.
C’è qualcosa che non va. Lo fiuto nell’aria. Ma qualunque cosa sia, sa ben nascondersi da me.
L’ora d’inglese scorre tranquilla finché degli strani movimenti fuori in cortile non mi mettono in allerta.
La mia forma umana non blocca certo i miei poteri di demone così riesco a fiutare un forte odore di sangue.
-InuYasha…-       mi chiama a bassa voce mia sorella guardandomi
-Sì, l’ho sentito.-      rispondo preoccupato
Subito dopo delle urla isteriche ci arrivano dal cortile. D’istinto tutti ci affacciamo per vedere cosa sia successo e quello che vedo non mi piace per niente.
-Oh Kami Sama! Quella è Kikyo!-         esclama Kagome portandosi una mano alla bocca
Tutti, compresa Kagome, si precipitano fuori dalle classi per andare a vedere cosa le sia capitato.
E’ riversa in una pozza di sangue. Sembra si sia gettata dall’ultimo piano dell’edificio, non prima di essersi trafitta l’addome con un grosso coltello da cucina.
-Scena alquanto particolare. Non trovi fratello?-          mi dice Mirei rimasta in classe con me ad osservare la scena dalla finestra
Kikyo è stata uccisa esattamente come Himeyasha. E la cosa mi preoccupa. Mi preoccupa in un modo incredibile.
-Non credi sia meglio andare a riprendere Kagome? Lì in mezzo a tutta quella confusione potrebbe esserci l’assassino.-
-Non sarà così stupido da ucciderla davanti a tutti Mirei. Se avesse voluto farlo avrebbe provato ad attaccare direttamente lei.-
-Hai notato che quella ragazzina somiglia un po’ a Kagome?-        mi fa notare mia sorella
Kikyo simile a Kagome? Io non ci ho mai fatto caso. Per me Kikyo non esisteva e non mi sono mai degnato di osservarla più di tanto. Ma ora che Mirei me lo fa notare, una leggera somiglianza c’è.
-Oh cazzo!-        esclamo precipitandomi fuori dall’aula per cercare Kagome
E se chi ha ucciso Kikyo l’avesse scambiata per Kagome? Se così fosse appena la vedrà e si accorgerà dell’errore cercherà di uccidere anche lei.
-Kagome!-        la chiamo tra la folla di curiosi
-Kagome!!-     urlo per farmi sentire
Accidenti alle ragazzine umane! Stanno strillando come delle oche! Ma che diavolo avranno da piangere? Nemmeno fossero state uccise loro!
-InuYasha. Sono qui!-      mi avvisa lei raggiungendomi
-Kagome! Veni andiamo via da qui.-       le dico trascinandola dentro la scuola
-Inu-chan ma che ti prende? Perché mi hai trascinata via così?-      mi chiede lei confusa
-Perché non è un bel vedere quello e tu sei molto sensibile. Non verrei che avessi gli incubi.-       la butto lì non avendo scuse plausibili
-Forse hai ragione, anche se a dir il vero non mi sono affatto impressionata. Comunque possiamo tornare a casa. I professori hanno detto che per oggi le lezioni vengono interrotte.-         mi informa con freddezza
Si comporta in modo strano. Non dico che la vorrei urlante e in lacrime come le altre ma, la cosa sembra non farle né caldo né freddo.
Anche Mirei si è accorta di questo strano comportamento. Per me e lei è normale osservare scene come queste. Ci siamo abituati al sangue. Ma non Kagome, che da bambina frignava perfino quando si tagliava un dito con la carta.
Tutta questa storia sta prendendo una strana piega che non mi piace per niente.
 
Nei giorni successivi sia io che Mirei vegliamo su Kagome senza sosta. Appena si renderanno conto che hanno ucciso la ragazza sbagliata tenteranno di sicuro di attaccarla.
Siamo nel periodo dell’ Hotaru Matsuri (**) e Kagome vuole per forza andare a vedere le lucciole stanotte.
Io avrei preferito di no ma come glielo spiego che può essere pericoloso perché qualcuno, uno yōkai, la vuole morta?
Io e mia sorella ci dirigiamo al tempio di Kagome per andare a prenderla. Nella zona del tempio la barriera di Shi è aumentata incredibilmente di potenza, tanto che Mirei vi è entrata con difficoltà. Altro segno che sarebbe meglio starsene a casa!
-Ciao ragazzi!-      ci accoglie Kagome tutta euforica, fasciata da un kimono verde molto elegante
-Ciao Kagome-chan! Che bella che sei in kimono!-         strilla Mirei saltandole quasi addosso
-Anche tu stai molto bene con il tuo kimono Miri-chan.-
-Sei bellissima Kagome.-         le dico io stringendola a me e baciandola
-Gra…grazie.-       risponde lei arrossendo
 
-Maledetta Shi! Se non fosse per la mia Jinsei adesso sarei ridotta in mille pezzetti. Ho la nausea!-        si lamenta Mirei mentre aspettiamo Kagome che è andata a prendere qualcosa da bere in cucina
Sicuramente se Mirei non avesse la spada gemella di Shi adesso sarebbe un mucchietto di ceneri.
-A me non crea problemi stranamente.-
-Per forza tu sei il marito! Ovvio che non ti rifiuti. Almeno possiamo stare tranquilli che qui dentro non può entrare alcun demone.-    
-Il fatto che la spada abbia aumentato ancora il kekkai significa che lui è vicino. Molto vicino-
-Ti riferisci a Seigetsu?-
-Chi altri potrebbe attentare alla vita di Hime? Nessuno oltre lui avrebbe motivo di volerla morta.-
-Non mi convince questa tua ipotesi fratello.-
-Eccomi coi biscotti e il tè.-           dice Kagome entrando col vassoio pieno di biscotti
-Waaah! I biscotti al cioccolato! Li adoro!-          esclama quella stupida di mia sorella con gli occhi lucidi
Tzs…sembra una bambina di dieci anni e non una dai-yōkai di quasi 10 secoli.
-Signore! Signore! Novità! Novità!-          mi sussurra all’orecchio il vecchio Myoga
Quando la vecchia pulce è nei paraggi c’è sempre qualcosa che non va. Accidenti!
Mirei ha sentito perfettamente la piccola voce di  Myoga e cerca di distrarre Kagome con una scusa.
-Kagome-chan questi biscotti sono buonissimi! Mi dai la ricetta per favore?-
-Certo vieni che te la scrivo.-
Appena si sono allontanate ne approfitto per sapere quali sono queste novità.
-Cosa è successo Myoga?-
-Dovete tornare nello Yōkai no Sekai  padrone! Il signorino Sesshomaru ha catturato uno dei capi dell’esercito di Seigetsu!-
-Che cosa hai detto?-      urlo attirando l’attenzione di Kagome
-Che succede Inu-chan? Tutto bene?-     mi chiede lei
-Si principessina, tutto bene. Ma devo andare via un attimo. Mi sono accorto di aver lasciato il cellulare a casa. Vado a riprenderlo e torno subito così andiamo alla festa. Nel frattempo Mirei può tenerti compagnia.-        le chiedo guardando mia sorella per farle capire di non lasciarla sola al momento
Anche se c’è Shi preferisco che con lei ci sia anche Mirei.
-Ma certo! Rimango molto volentieri con la mia amica. Così magari mi fa vedere come ha preparato questi buonissimi biscotti. Vero Kagome-chan?-
-Eh? Ah…sì ok Miri-chan. Mi raccomando non fare tardi Inu-chan.-
-Tranquilla torno subito.-       le dico dandole un dolce bacio sulla fronte
Appena fuori dalla sua visuale spicco in volo come un razzo per raggiungere il castello.
Voglio sapere com’ è riuscito Sesshomaru a catturare uno dei capi dell’esercito di quel bastardo.
 
 
                                                                                        *************************
 
 
Mi sento strana in questi giorni.
Continuo a fare strani sogni con InuYasha vestito in quel modo.
Lì non è umano, lo sogno come se fosse…un demone.
Ma la cosa più assurda è che sono sogni  sono così vividi che quasi mi fanno paura.
Ho sognato che ero piccola e gli andavo dietro, ma a lui davo fastidio. Mi scacciava via in malo modo.
Poi ci incontravamo anni dopo e lui mi corteggiava. Ci sposavamo ed eravamo felici.
Ma oltre lui sogno anche Mirei, un certo Sesshomaru, un ragazzo di cui non ricordo nome e volto e infine un certo Seigetsu. Tutti demoni.
Quest’ultimo poi mi trasmetteva sensazioni diverse. Un misto tra bene e male. Era come se gli volessi bene ma lo temessi. Non me lo so spiegare.
Sogno anche un uomo che mi dice delle cose, ma quando mi sveglio non ricordo chi sia e cosa mi diceva.
Ad InuYasha però non ho più detto nulla. Da quando gli ho raccontato del primo sogno è stata un po’ taciturno, quindi preferisco tenermeli per me.
Forse è geloso che sogni altri ragazzi, anche se è sempre lui in un certo modo.
-Kagome tutto bene?-         mi chiede Mirei distraendomi dai miei pensieri
-Sì Mirei tutto bene.-
-Non sembra. Hai una faccia pensierosa. Qualcosa non va? A me puoi confidarlo.-
-Beh…veramente, si tratta di alcuni sogni che faccio.-
-Sogni? Di che tipo?-
-Sogni strani. Ma quando ne ho parlato ad Inu-chan ha reagito in modo per me indecifrabile.-
-Che significa? Che sogni erano?-      mi  chiede lei incuriosita mentre addenta l’ennesimo biscotto
Le racconto tutti i miei sogni e lei resta con la bocca spalancata non terminando neppure di masticare il pezzo di biscotto restatole in bocca.
-Ecco, anche tu fai quella faccia. Ma perché reagite così?-       chiedo rattristandomi
Sembra che mi guardi come se fossi una pazza.
Sognare la gente come se fossero demoni non è una cosa bella ma io che posso farci?
-No…scusa…è che…sono sogni abbastanza particolari, ne converrai anche tu.-
-Lo so benissimo ma non posso farci nulla. Non decido io cosa sognare.-
-E sogni solo queste? Niente di particolare?-       mi chiede lei
-Che intendi?-
-Non fai sogni su…diciamo, degli scontri, delle liti con qualcuno, spade, sangue…-
-No. Perché dovrei sognare di litigare con qualcuno o cose del genere?-      chiedo stranita dalla sua richiesta
-Ah no beh, ecco…hai detto che sogni dei demoni. Chiedevo per questo.-      risponde prendendo un altro biscotto e ammutolendo improvvisamente
Non capisco che razza di domanda mi ha fatto. Spade, sangue, liti…boh.
Ma nella famiglia di InuYasha c’è qualcosa che non va? Nomino degli stupidi sogni e tutti ne sembrano stupiti.
Mentre riprendiamo a parlare di scuola, compiti ed esami, sentiamo la terra iniziare a tremare così tanto da non riuscire a stare in piedi.
-Oh mamma! Il terremoto!-          affermo in preda al panico mentre tutti gli oggetti rovinano sul pavimento rompendosi
-Accidenti!-           esclama Mirei mettendosi in piedi
Ma come riesce a stare in piedi? Io non ci riesco. Sono malamente seduta e mi tengo a malapena al tavolo.
La scossa dura tantissimo. Molto più delle solite scosse che di solito si sentono scuotere le terre nipponiche.
Sembrano lunghi minuti non secondi.
Quando finalmente finisce e io riapro gli occhi la casa è un disastro, ma stranamente accanto a me e Mirei non c’è un oggetto.
Il pensiero va subito alla mia famiglia, che fortunatamente sta bene e mi raggiunge in salotto.
-Tutto bene Kagome?-
-Sì mamma tutto bene e voi?-
-Stiamo tutti bene sorellina.-
Sollevata penso anche ad InuYasha che si trovava fuori. Lo chiamo al cellulare ma non risponde così inizio a preoccuparmi.
-Mirei dobbiamo andare da InuYasha. Non mi risponde al cellulare. Forse ha bisogno di aiuto!-      dico precipitandomi verso la porta per uscire, ma lei mi afferra con forza per un braccio impedendomi di uscire
-Mirei ma…- 
-Non ti muovere da dentro questa casa Kagome! Per nulla al mondo! Capito?-      mi dice spingendomi nel soggiorno e uscendo fuori in tutta fretta
Ma che le  è preso così all’improvviso? Mi ha fatto un male terribile al braccio.
Non ascoltando quello che mi ha detto mi precipito alla porta spalancandola…e i miei sogni prendono vita in quello che capisco essere un incubo.
 
 
                                                                                                     *********************
 
 
-Fratello eccoti finalmente. Myoga ti ha informato?-       mi chiede Hoshimaru accogliendomi
-Sì. Dov’è il prigioniero?-
-Nelle segrete ovviamente. Sesshomaru ha aspettato te per torturarlo e farlo parlare.-
-Bene.-       rispondo raggiungendo immediatamente le celle sotterranee
-InuYasha! Guarda un po’ che abbiamo qui?-         mi dice Sesshomaru mentre fa inginocchiare il prigioniero
È uno yōkai falena.
-Ti ha detto come si chiama?-
-No, ma ho preferito non torturarlo senza il tuo permesso. Lascio a te questo onore fratello.-
-Dunque dunque, così saresti al servizio di Seigetsu eh? Come ti chiami demone?-     chiedo con tono pacato
Prima di picchiarlo a sangue vediamo se ragiona con le buone.
Il demone mi guarda ma non risponde.
-Te lo chiedo nuovamente…come ti chiami?-
-Non ho intenzione di dirtelo, cane!-
-Va bene non mi importa in fin dei conti. Voglio sapere dove si nasconde Seigetsu.-
-Pensi che te lo dirò?-
-Tu DEVI dirmelo, se vuoi vivere, stupido demone! Dove si trova il tuo padrone?-
-Fottiti!-          risponde lui
Bene come non detto, il mio autocontrollo non dura molto a quanto pare.
-Pessima scelta!-         replico scrocchiando le mie dita e conficcandogliele  nell’addome sollevandolo poi da terra
Il demone geme dal dolore mentre i miei artigli stritolano le sue interiora. Il sangue cola lungo il mio braccio mentre lo tengo ancora sollevato per aria.
Mi stranisce quanto sia debole questo insulso essere, considerato che era uno dei seguaci di Seigetsu.
-Rispondi se non vuoi morire tra atroci sofferenze bastardo!-    
-Non…non lo so dov’è adesso! Prima era nel regno degli umani ma poi è tornato qui. Adesso non so dove sia!-            risponde sputando sangue e muovendo i piedi sperando di raggiungere il suolo
Decido di allentare la presa e lanciarlo in fondo alla cella. Forse adesso parlerà senza molte esitazioni.
-Non sai dov’è adesso dici? Potrei anche crederti. Cosa ci faceva nel Ningen no Sekai?-
-Voleva trovare… un’ umana. La reincarnazione di sua… sorella.-         risponde tenendosi lo stomaco
Una sorella? Reincarnata in una umana? Non starà davvero parlando di Hime?
-Di quale sorella stai parlando?-
-Vostra moglie!-     
-Himeyasha non aveva fratelli, solo sorelle. Che ti stai inventando?-        urlo furioso afferrandolo per il collo
-In…invece lei…era sua sorella e…amante!-         rivela in un sussurro che mi gela il sangue
Ma che diavolo sta farneticando questo tizio?
-Stai mentendo! Non ti credo!-           sbraito stringendo più forte il suo collo
Ma sono costretto a lasciare la presa per farlo respirare. Mi serve vivo questo maledetto!
-Cosa pensate abbia fatto vostra moglie in quei cento anni che vi era stata lontana?-          ribatte lui cercando di riprendere fiato
Vorrei squartarlo e darlo in pasto ai lupi ma devo contenermi! Il sangue mi sta ribollendo!
Voglio capire che diamine sta dicendo.
-Himeyasha è stata in guerra col padre! Che vuoi insinuare?-
-Vedo che la vostra sposa non vi ha informato di nulla. Allora ve lo spiegherò io. Chi credete le abbia insegnato a lottare così bene con la spada?-     mi chiede sollevandosi e mettendosi seduto
-E sentiamo…chi sarebbe stato? Seigetsu?-
-Esattamente. Lo ha fatto nel periodo in cui vostra moglie stava col mio padrone. Pensandoci erano una bella coppia.-        rivela ridendo divertito
-Anche se fosse, come puoi dire che fossero fratello e sorella?-        chiedo stringendo il pugno dalla rabbia nel pensare mia moglie a letto con Seigetsu
-Il padre di vostra moglie ebbe un figlio con una yasha molto bella ma estremamente debole, che non venne mai riconosciuto come figlio legittimo, abbandonato e quindi estromesso dall’ereditare le terre del padre. Come sapete, nel vostro clan di inu-yōkai, solo i figli di demoni maggiori possono essere considerati legittimi ed ereditare.-
-Sì lo so ma non capisco questo cosa c’entri con mia moglie!-
-C’entra quando quel figlio altri non è che il mio padrone. Vostro suocero decise di lasciare le terre dell’est alla figlia minore, essendo lei la più combattiva di tutte. Per vendicarsi del padre, il nobile Seigetsu ideò così un piano molto astuto: sedurre sua sorella minore senza rivelarle la sua vera identità, sposarla e ottenere le sue terre, che gli spettavano per diritto essendo il primo e unico figlio maschio. La loro storia durò diversi anni. Peccato che quella donna non aveva mai dimenticato il suo primo amore, cioè voi, lasciando così il mio padrone prima che questi avesse ottenuto il suo scopo, rifiutando di sposarlo. Accecato dalla rabbia, dopo aver radunato un vasto esercito di demoni, decise di attaccare voi e quella che diventò in seguito la vostra compagna, così da potersi prendere sia le sue terre che la sorella, per poterla uccidere e vendicarsi. Peccato che…-
-Peccato che non avesse tenuto in conto che sposando me le terre di Himeyasha diventarono mie e non più sue. Avrebbe dovuto uccidere anche me per averle.-                lo interrompo finendo la sua frase
-Esattamente.-
Non riesco a credere alle mie orecchie! Questa storia è assurda! Ma ancora più assurdo è che io non sapessi che Hime abbia avuto una storia con Seigetsu.
Lei non sapeva che fosse suo fratello, però non mi ha rivelato nulla ugualmente. Perché?
Credevo che l’unico uomo che avesse avuto vicino prima di me fosse quello che lei stessa uccise, quel Naraku.
Non capisco. Mi sento confuso. Sarà la verità quella che mi ha detto questo demone?
-Ma se il suo scopo erano le terre di Himeyasha, diventate in seguito di InuYasha, perché Seigetsu la sta ancora cercando? E nel regno degli umani per giunta. Non avrebbe più senso cercare mio fratello e uccidere lui?-        interviene Sesshomaru che fino a quel momento non aveva aperto bocca
-Lui vuole vendicarsi per l’abbandono ricevuto dalla sorella, esattamente come dal padre. La vendetta è più forte della sete di potere. Credo che in fondo si fosse affezionato a sua sorella, forse più del dovuto.-
-Ma lui l’ha già uccisa una volta. Perché cercare la sua reincarnazione per ucciderla ancora?-
-Mfh…che sciocchi. Il mio padrone non è mai riuscito a mettere le mani sulla sua preda. Qualcuno vi era arrivato per primo.-
-Che cosa? Quindi non sarebbe stato Seigetsu ad uccidere Hime?-      esclamo ancora sconvolto
-Purtroppo per lui no, ma ha intenzione di rimediare proprio in questo momento, mentre voi siete qui a perdere tempo con me stupido cane!-        rivela il demone spargendo dalle sue ali una strana polvere
-Maledizione!-    urlo stringendo gli occhi che bruciano come se stessero per prendere fuoco
-Mi spiace per voi ma il mio soggiorno nelle vostre “amabili” celle è terminato. Adesso devo far ritorno dal mio padrone. Ah… e per soddisfare la tua curiosità demone cane…il mio nome è Menomaru.-        dice prima di trasformarsi in un gruppo di numerose falene e fuggire
Dannazione…era un diversivo per allontanarmi! Devo correre subito da Kagome! È in pericolo!
 
 
 
 
 
 
 








(*) Si ha notizie dei primi biscotti già dall’anno 1000,  quindi nell’anno in cui Inu e Hime stavano insieme (1500)  ne dovevano esistere diverse preparazioni.
(**) L’Hotaru Matsuri è la festa delle lucciole che si tiene nel periodo estivo tra giugno e luglio. Le lucciole, in amore, danno vita ad una danza di colori bellissime. Le ho viste in svariate foto e cavoli vorrei vederle anche io dal vivo T_T
 
E dunque rieccomi. Contenti? ^_^
Qualcosa si muove…e che cose!!! Seigetsu in persona si sta muovendo. E ora? Che succederà?
Al prossimo cap per saperlo ^_^ ( anche se la foto di copertina credo sia abbastanza esplicita ^_^)
Baci baci Faby <3 <3 <3 <3 <3 



 

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Capitolo 7
*** Sconcertanti verità ***


( testo tratto dalla canzone dei Within Temptation – SOMEWHARE )
 
 
Perso nell'oscurità
Spero in un segno
Invece c'è solo silenzio
Non riesci a sentire le mie urla?
Mai smettere di sperare
Ho bisogno di sapere dove sei
Ma una cosa è certa…
Sei sempre nel mio cuore

Ti troverò da qualche parte
Continuerò a provare, fino al giorno della mia morte
Devo solo sapere, qualunque cosa sia accaduta,
La verità libererà la mia anima

Perso nell'oscurità
Provo a trovare la via per casa tua
Voglio abbracciarti e non lasciarti mai andare
Spero almeno che tu sia in paradiso
Così che nessuno possa fare male alla tua anima
Vivo nell'agonia solo perché non so
Dove sei

Ti troverò da qualche parte
Continuerò a provare, fino al giorno della mia morte
Devo solo sapere, qualunque cosa sia accaduta,
La verità libererà la mia anima

Ovunque tu sia, non smetterò di cercare
Qualunque sia il costo, ho bisogno sapere

 
 
 
 
Parole che rimbombano nella mia mente. Ricordi persi nei meandri del mio cuore.
Qualcuno mi ha dedicato queste parole un tempo. Ma chi?
Sono così tristi che mi sento scoppiare il cuore di dolore.
 
 


 
 
-Kagome attenta!-         l’urlo di Mirei mi risveglia dai miei pensieri. Mi butto a terra per evitare di essere colpita da un…un…cosa diamine è?
Guardo la specie di lancia che si è conficcata nella porta di casa mia e rabbrividisco al solo pensiero che avrebbe potuto colpirmi in pieno.
Ma cosa accidenti sta succedendo?
-Mia carissima Himeyasha, ma quanto sei caduta in basso! Reincarnarti una misera umana. Che vergogna!-        pronuncia un tizio vestito con un kimono blu, un’armatura grigia, dei lunghi capelli bianchi raccolti in una coda e delle linee violacee sulle guance
Mi è terribilmente familiare. Ma chi può essere? E poi mi ha chiamata Himeyasha, come nel mio sogno. Che significa? Da dove sbuca questo tizio vestito da Halloween?
-Seigetsu cosa vuoi da lei?-        chiede Mirei parandomisi davanti
-Oh…ma tu sei la sorella di InuYasha, non ti avevo quasi riconosciuta travestita da umana. Cos’è…avete deciso di unirvi tutti agli umani adesso? Il casato di Inu no Taisho è caduto in rovina?-          dice scoppiando in una risata sprezzante
-Chiudi la bocca bastardo! Non pensare che ti lascerò via libera per farle nuovamente del male!-
-Io invece credo che farò come mi pare, stupida cagna!-        risponde lanciando verso la mia amica una specie di ragnatela, che lei para con…una spada? E da dove diavolo l’ha tirata fuori?
-Mirei ma che sta succedendo?-        chiedo in preda al panico
Non ho capito nulla di quello che si sono detti, ho solo capito che parlavano di me, ma non capisco perché mi chiamano Himeyasha.
E poi, Mirei non era la cugina di InuYasha? Perché questo Seigetsu ha detto che è sua sorella? Mi hanno mentito?
-Non è il momento Kagome! Entra in casa e non uscire. Ti prego fai come ti ho detto. Ci penserà Shi a proteggerti!-       mi ripete lei
-Shi? Proteggermi? Io non capisco. E poi non posso lasciarti sola con questo pazzo! Potrebbe farti del male!-
-Tranquilla non mi succederà niente, ma solo se non devo proteggerti! Quindi entra dentro! Ora!-      ordina perentoria
Annuisco perché non voglio esserle d’intralcio, rientro in casa e mi precipito alla finestra.
D’un tratto i capelli di Mirei iniziano a svolazzare anche se non c’è vento. Un alone rosso l’avvolge e quando scompare il suo aspetto è cambiato. Anche lei ha i capelli argentei come quel tizio, un lungo kimono bianco a fiori e i segni sul viso, i suoi però sono rossi.
Non riesco ancora a credere ai miei occhi. Ma sto ancora sognando forse?
No, è più un incubo che un sogno!
-Riprendere il tuo aspetto non servirà a renderti più forte di me!-    l’avverte quel tipo
-Lo so. Ma ti terrà impegnato per un po’!-       risponde lei lanciandosi all’attacco
È di una velocità mostruosa! Lo sta attaccando con le mani, ma come ci riesce? Le sue unghie sono diventate lunghissime, come…artigli. Lui però respinge i suoi colpi con una lancia apparsa nelle sue mani.
Ma da dove le tirano fuori le armi questi qui? Dal nulla???
-Kagome ma che succede?-      chiede mia mamma venendomi vicino
-Non ne ho idea mamma! Non lo so proprio!-      rispondo confusa, tenendo lo sguardo fisso su quei due
È strano da capire anche per me però…vedere queste scene di lotta mi crea strani formicolii alle mani. Ho come la voglia di prendere parte al loro combattimento, perché?
-Non farmi perdere tempo inutile donna! Devo riprendermi ciò che è mio!-        urla furioso quel Seigetsu
-Hime non è tua! Lei è la moglie di InuYasha! Appena saprà che sei qui ti ucciderà come non ha potuto fare 500 anni fa!-     replica Mirei
La…moglie…di InuYasha? E’ sposato? InuYasha è sposato?
Mi si sta rivoltando lo stomaco.
Vorrei tanto capire chi sono questi due che si battono davanti casa mia e per quale motivo!
-Prima di essere la moglie di quell’idiota lei è mia sorella. Il nostro sangue ci unisce! Lei è mia!-
-Tua sorella? Che diamine dici? Sei pazzo!-
-Non sono pazzo. Sono figlio illegittimo di InuShikō (*), il padre di Himeyasha, e di una yasha kumo (**). Quel bastardo mi ha disconosciuto perché mia madre non era una inu-daiyōkai come lui, ma il sangue che scorre nelle mie vene è lo stesso di quello di Hime.-
Kumo? Inu-daiyōkai? Che accidenti sono???
-Non credo alle mie orecchie! Ma se è tua sorella perché la vuoi morta? Perché?-
-Perché lei ha rifiutato di sposarmi. Per questo deve pagare! Sono anni che ci tento ma tuo fratello me lo ha sempre impedito. Ma oggi è lontano e non tornerà tanto presto. Posso vendicarmi per ciò che mi ha tolto quella maledetta! Le terre di InuShikō dovevano essere mie di diritto, non sue!-
-Ripeto ciò che ho detto…tu sei pazzo! Vuoi sposare tua sorella e come se non bastasse vuoi farle pagare colpe che non ha. Dovresti prendertela con InuShikō non con lei!-
-Non sono affari che ti riguardano! Togliti, o dovrò uccidere anche te!-       la minaccia lui puntandole contro la lancia
-Non ci penso proprio!-
-Allora morirai anche tu!-
Finita la discussione i due riprendono la lotta. Si scambiano colpi violentissimi. Fatico a seguirli tanto sono veloci.
Mille pensieri mi vorticano in testa. Ammesso che, come penso, si rivolgano a me, perché chiamarmi Himeyasha? E poi sbaglio o Mirei ha detto che InuYasha e Seigetsu si sono scontrati 500 anni fa? Ma come è possibile? Entrambi hanno l’aspetto di due ragazzi giovanissimi.
La testa sta per esplodermi da tutte le domande che mi sto ponendo in questo momento.
-Aaaaah! Demoni! Ci sono due demoni nel nostro giardino!-       urla mio nonno ripresosi dalla paura del terremoto e affacciandosi con me alla finestra
Demoni? Ma certo, demoni! Quelli che hanno nominato prima sono demoni  mitologici.
Quindi InuYasha, Mirei e questo tizio sono…inu-yōkai? Com’è possibile? I demoni non esistono! Eppure ne ho due proprio di fronte a me.
Mi sento sconcertata dall’idea di avere un fidanzato demone. E se fosse pericoloso?
-Nonno ma dove vai?-       gli chiede mio fratello vedendogli prendere degli o-fuda
-Vado a scacciarli via!-         urla lui invasato, come se dei semplici pezzi di carta servissero contro quei due mostri
-Tu non  ti muovi da qui nonno!-      gli ordino ricordando le parole di Mirei di non uscire da casa
-Ma sono un sacerdote! È mio dovere scacciare quelle creature demoniache!-
-Non possono fare nulla le tue pergamene nonno!-    insisto io strappandogliele dalle mani
Ci manca solo che esca fuori a farsi ammazzare!
I mei occhi ritornano alla scena oltre la finestra. Vedo Mirei in difficoltà. Non riesce a tener testa a Seigetsu. Ma perché non usa la spada per attaccare oltre che per difendersi?
Mi sento così impotente in questo momento. Vorrei poterla aiutare ma come posso fare? Sono troppo debole rispetto a loro e non ho nessuna arma. InuYasha ma che fine hai fatto?
“Pronuncia il mio nome padrona!”
-Cosa?-     chiedo a mia madre accanto a me
-Io non ho parlato Kagome.-       mi dice lei
-Ma io ho sentito…-
“Chiamami e io verrò a te!”    sento nuovamente
Ma lo sento solo io? Chi è che mi parla?
“Chiamami padrona, chiamami…”     ripete la voce
E io non so perché ma un nome sgorga automatico dalle mie labbra, come se riconoscessi la voce che mi ha chiamata.
-Shi…-       sussurro tra le labbra
Vengo subito scossa da un brivido e da un forte dolore alla mano destra. Mi guardo la mano e la trovo insanguinata.
-Kagome che hai fatto?-       domanda mia madre preoccupata
-Io…non lo so.-       rispondo stordita da tutte quelle cose assurde che hanno visto i miei occhi
“Adesso sono di nuovo in te mia padrona.”       sento provenire dalla mia mente
“Chi sei?”
“Sono Shi no Yume, la tua spada.”
“La mia spada? Ma quando mai ho avuto una spada io?”
“Nella tua vita passata lo ero.”
“Nella mia vita passata? Allora Himeyasha sono proprio io?”
“Sì mia signora. Ed è bello ritornare a servirti e combattere insieme!”
Non sono capace di proseguire questo dialogo così assurdo. È assurdo. È tutto assurdo!
Vedo Mirei in difficoltà. Quel mostro è forte e anche disgustoso. Lancia ragnatele ovunque, che non fanno che intralciarla nei movimenti.
-No Mirei!-        grido vedendola scaraventata contro il Goshinboku
Seigetsu l’ha imprigionata in una ragnatela resistentissima contro al tronco dell’albero sacro.
-Sei finita!-        gli sento pronunciare puntando la lancia verso la sua gola
-No! Fermo!-          urlo precipitandomi fuori
Non riesco più ad osservare tutto senza far nulla!
-Va dentro Kagome!-        supplica Mirei guardandomi preoccupata
-Oh no…Kagome…ti chiami così adesso giusto? Resta qui con noi, così vedrai morire la tua migliore amica…-
-Ti prego non farlo! È me che vuoi no? Io sono qui, non ucciderla!-       lo prego disperata
-No maledizione! Che ti salta in mente stupida?-
-Sssh Mirei…mi interessa ciò che dice.-       risponde lui spostando la sua attenzione su di me
-Dimmi un po’ Himeyasha…se io la lascio libera, tu che fai in cambio per me?-       domanda Seigetsu con un tono che non mi piace per niente
-Quello che vuoi, ma lasciala andare e non chiamarmi in quel modo! Il mio nome è Kagome!-
-No no no piccola umana. Il tuo nome è Himeyasha e sei la mia sorellina. Ora verrai con me e mi consegnerai le terre che mi spettano di diritto essendo l’unico figlio maschio di quel bastardo di nostro padre.-     spiega avvicinandosi
-Non so di che accidenti stai parlando ma se è quelle terre che vuoi prenditele e lasciaci in pace!-
-Non è così facile. Tu devi essere mia per prendermi quelle terre o nessun sovrano mi vedrà mai come tale, ma solo come un vile usurpatore. Non voglio essere attaccato dai loro eserciti per impossessarsi delle terre che tanto bramo, quindi diventerai mia moglie, dopo di ciò ti ucciderò senza tanti ripensamenti!-     spiega sorridendo malvagiamente
-Sei un maledetto bastardo! Kagome non fare come dice ti prego! Tu sei già sposata con InuYasha! Scappa con Shi a cercarlo, sbrigati!-
-Sta zitta sgualdrina!-        grida Seigetsu dandole un pugno e spaccandole un labbro
-Mirei! Sei un vigliacco! Come puoi picchiare una donna, legata per giunta?-        
-Sapessi quanto me ne importa! I miei interessi sono altri! Per quanto riguarda InuYasha non è più tuo marito da quando ti sei uccisa e reincarnata nel corpo di questa umana insulsa! Se fosse stato di una yasha sarebbe stato più allettante, ma pazienza, me lo farò piacere ugualmente.-
-Io non capisco di che accidenti state parlando! Come posso essere un’altra? Mi state solo confondendo!-      urlo esasperata
-Allora ti rinfresco io la memoria! Tu sei la reincarnazione di Himeyasha, figlia del potente InuShikō, sovrana delle terre dell’est e del regno dei demoni in quanto consorte di InuYasha, figlio di Inu no Taisho. Ti sei uccisa lasciando così i tuoi possedimenti in mano a quel dannato di InuYasha che ti sta dietro solo perché sei la reincarnazione della sua povera mogliettina, altrimenti non ti penserebbe nemmeno e…-
-Non è vero! Kagome non ascoltarlo!-     lo interrompe Mirei
-Oh sì che è vero! E anche tu sei sua amica solo perché Hime era più di una sorella per te. Nessuno ti vuole perché sei Kagome, ma perché eri Himeyasha, monarca dello Yokai no Sekai. Io rivoglio le mie terre, quelle che hai lasciato a InuYasha. Sono mie! Le rivoglio!-     ringhia minaccioso mutando il colore dei suoi occhi in un rosso rubino che mette i brividi
-Battiti con mio fratello allora! Appartengono a lui adesso. Lasciala in pace Seigetsu!-
-Himeyasha è ritornata in vita quindi le terre ritornano sue per le leggi del nostro mondo. Oltretutto, io voglio lei! Deve pagare per avermi rifiutato, come nostro padre! Mi apparterrai come moglie a tutti gli effetti finchè io non dirò basta. A quel punto la morte ti sembrerà un sollievo!-
-Scordatelo! Io non sono di nessuno! Né tua né di InuYasha!-     ribatto innervosita
Qui parlano come se io fossi un oggetto! Sono di InuYasha, sono di questo tizio…ma che hanno nel cervello? Io sono mia e basta! Il fatto di amare InuYasha è un’altra questione, ma io non sono proprietà di nessuno.
-Invece lo sarai, o la sgozzo in un’istante! Scegli Himeyasha…-           minaccia spingendo la lama della lancia sul collo di Mirei che inizia a sanguinare
-Maledetto stronzo!-        replico stringendo i pugni dalla rabbia
-Grazie del complimento…allora? Mi segui di tua scelta oppure faccio rotolare via la sua testa e ti porto via con la forza?-
-Non mi pare di avere molta scelta. Va bene…ti seguo.-     mi arrendo infine
-No Kagome!-        mi chiama Mirei mentre mi allontano con lui
Non ho altra scelta se non voglio vederla morire. Oltretutto voglio cercare di capire meglio che cosa sta succedendo. Ho troppe domande senza risposta.
 
 
 
                                                                              ********************
 
 
 
-Maledizione! Sparite tutti dalla mia vista! Kongo so-ha!-       urlo lanciando il mio colpo ai demoni che mi sbarrano il passaggio per il Ningen no Sekai
Sono stati mandati apposta per farmi perdere tempo! Più ne uccido più ne compaiono.
-Accidenti a te bastardo!!-       impreco contro Seigetsu lanciando colpi su colpi
Devo correre da Kagome! Sono sicuro che Mirei non riuscirà a tenergli testa per molto. Quel maledetto è forte quasi quanto me. Solo Hime è più forte di noi due. Se solo si risvegliasse e utilizzasse Shi.
Mai più di adesso sono grato a quella spada di proteggerla. Per quanto la odi so che è una fedele alleata per Himeyasha. Vorrei tanto capire cosa lega quelle due.
-InuYasha!-         mi chiama uno dei miei fratelli
-Hoshimaru! Pensaci tu a questa feccia! Io devo salvare Kagome!-
-Kagome?-     chiede confuso mentre colpisce i demoni che ci attaccano
-E’ il nome della reincarnazione di Himeyasha.-      spiego senza perdere di vista l’oni con cui sto combattendo
Un po’ ostico il dannato!
-Allora è Kagome il suo nome…-      sussurra pensieroso
-Li lascio a te! Io corro da Seigetsu.-          affermo ignorando la sua  frase priva di senso per me
Con un unico colpo elimino l’oni per correre al passaggio dimensionale che unisce i due mondi.
Appena arrivo nel mondo di Kagome il panico mi assale. Vedo una confusione pazzesca per le strade. Alcuni edifici sono crollati. Sembra ci sia stato il terremoto.
Non curandomi delle urla di aiuto degli umani mi precipito da Kagome. Più mi avvicino più l’odore del sangue di mia sorella mi mette ansia.
-Mirei!-      urlo atterrandole accanto
I familiari di Kagome le sono intorno e cercano di liberarla dalle ragnatele di Seigetsu.
-InuYasha liberami! Dobbiamo correre da Kagome!-
-Correre? Dov’è?-
-Seigetsu l’ha portata via! Perdonami fratello…-       mi dice dispiaciuta mentre la libero con Tessaiga
-Non preoccuparti. Lo avevo messo in conto. Seigetsu è troppo forte per te. E’ già un miracolo che tu sia viva Mirei.-
-Lo sono grazie a Kagome. Se non fosse stato per lei sarei già decapitata da un pezzo.-     mi spiega massaggiandosi il collo
-Tu…sei davvero il nostro InuYasha?-     mi chiede sua madre osservandomi stranita
Ah è vero. Ho mantenuto il mio aspetto da inu-daiyōkai. Ma tanto che senso avrebbe ormai nascondersi?
-Sì signora. Sono io.-
-Rispondi demone malvagio…che hai fatto alla mia nipotina?-      urla suo nonno lanciandomi addosso dei pezzi di carta che solo ora riconosco come o-fuda
Dovrebbero purificarmi secondo lui?
-Io non le ho fatto nulla, anzi l’ho sempre protetta in questi anni.-
-Non ci credo! Siete tutti malvagi voi esseri! Lo sapevo che avevi qualcosa che non va. Me lo sentivo!-
-InuYasha dov’è mia figlia adesso? Quel tizio è pericoloso non è così?-      mi  chiede sua madre ignorando le proteste del vecchio
-Purtroppo sì. Ma la ritroverò e la riporterò qui sana e salva. Ne va della mia vita stavolta!-
-Lo so. Ho sentito tutto prima, lei è un demone. Ora mi spiego molte cose di quando era piccola. E anche se ancora fatico a crederci…lei rimarrà sempre la mia bambina. Trovala, ti prego.-   
-Lo farò signora Nodoka, sia certa che lo farò! Andiamo Mirei!-            le dico alzandomi in volo per cercare l’odore di Kagome e Seigetsu
 
La cerchiamo in lungo e in largo ma in tutto il Giappone non sembra esserci traccia di loro due.
-Forse l’ha portata fuori da questo paese. Magari nel luogo in cui si è nascosto in tutti questi anni.-      suppone Mirei
-Se così fosse come la troviamo? Abbiamo un ottimo fiuto ma non così sviluppato da sentirla a centinaia di miglia di distanza.-        non posso che constatare ferendomi il labbro con le mie zanne dalla rabbia
-Shi non c’era più in casa di Kagome.-      mi fa notare lei
-E allora?-
-Dimentichi che io ho Jinsei no Yume? La gemella di Shi?-      mi ricorda mostrandomela
-Non capisco dove vuoi arrivare Mirei.-
Sapesse quanto me ne importa della sua stupidissima spada incapace di tagliare anche un capello.
-Jinsei è in grado di trovare Shi. Oltretutto se Shi è con Kagome vuol dire che si nasconde nel suo corpo, come Jinsei fa con me.-
-Io non  riesco a capire queste maledette spade! Come diavolo fanno ed entrarvi nel corpo e a sbucare quando volete?-
-“Sei un cane davvero molesto sai demone?”-       pronuncia una voce a me sconosciuta
-Chi ha parlato?-
-E’ stata Jinsei.-      mi spiega mia sorella
-Anche la tua spada parla?-      chiedo sorpreso
-“Certo che parlo anche io. Il fatto che non uccido come mia sorella non vuol dire che io sia da meno!”-
-Ehi spada…se sai dov’è Kagome dimmelo subito!-    le ordino scontroso
-InuYasha! Non maltrattare Jinsei! Lei è l’unica che può aiutarci, porta rispetto.-      mi rimprovera Mirei
-Voi e le vostre stupide spade! Volete spiegarmi una volta per tutte come funzionano questi aggeggi mostruosi pieni di teschi?-   ( se non ricordate com’è Shi controllate qui . Jinsei è uguale a lei solo di colore argento chiaro )
-“Siamo spade speciali. Non siamo maledette come credi tu. Noi siamo state create da Totosai, colui che ha forgiato le spade della tua famiglia. Siamo state plasmate col sangue di Himeyasha. Entrambe siamo legate alla nostra padrona a doppio filo. Sappiamo dove si trova e conosciamo i suoi pensieri. Facciamo parte del suo essere.”-      spiega Jinsei lasciandomi perplesso
-Ma è una pratica vietata forgiare le spade col proprio sangue! Non ci credo che Totosai lo abbia fatto!-      esclamo scettico
-“E’ vietato solo perché la spada creata col sangue del padrone può impazzire e ritorcersi contro il chi la impugna. Ma la nostra padrona è uno degli yōkai più forti esistenti e sa ben gestire noi e se stessa. Totosai lo sa e quindi ha acconsentito a forgiarci per lei.”-
-Ma perché Hime non mi ha mai rivelato questa cosa?-
-“Perché noi nasciamo dal tuo rifiuto per lei. Quando l’hai cacciata via in quel modo si è sentita una debole ragazzina incapace. Ha iniziato dei duri allenamenti per forgiare il suo corpo e il suo carattere. È in quel periodo che ha conosciuto Seigetsu. Loro due si allenavano notte e giorno. Non ti ha parlato delle nostre origini per non  farti sentire in colpa.”-
-Voi sapete di Seigetsu? Raccontami tutto quello che sai Jinsei!-
-“C’è poco da dire. La padrona vedeva in lui un amico sincero, qualcuno che l’apprezzasse per ciò che era, ma quando Seigetsu ha cominciato ad interessarsi a lei chiedendole addirittura di sposarlo si è allontanata ritornando dal padre.”-
-Quindi…non hanno mai avuto una relazione?-      chiedo sperando in una risposta negativa
-“Certo che no. La padrona ha sempre amato te, stupido idiota!”.-         risponde togliendomi un macigno dal petto
Lei non è stata sua. Non lo è mai stata. Non mi ha mentito su questo.
-Sta tranquilla che quando questa storia finirà mi pagherai cari i tuoi insulti. Sei peggio della tua gemella! Ora dimmi dove si trova Kagome. Subito!-        le ordino stanco delle chiacchere
È ora di agire!
 
 
 
                                                                              *********************
 
 
 
-In che guaio sono finita?-       mi chiedo osservando la porta della cella in cui mi ha imprigionata Seigetsu
Mi rannicchio in un angolo di questa gelida cella. Fa un freddo polare. Dove diamine mi ha portata?
InuYasha…chissà dove sei.
Se penso che in questi anni mi è stato vicino solo perché sono la reincarnazione di questa Hime mi sento morire.
Lui non ama me. Ama il ricordo della moglie che vede in me.
Non riesco ancora a credere che questa storia sia vera.
Io sono stata Himeyasha, un demone cane, moglie di InuYasha. Ma sarà vero?
Però ora che ci penso con calma…ho fatto degli strani sogni ultimamente. Che siano i ricordi di Himeyasha?
Se dovessi ricordare tutta la mia vita precedente che ne sarà di me come Kagome? Io…non sarei più umana, ma un…un demone?
-“Padrona, tu non sei mai stata un’umana.”-
-Ancora con questa padrona? Chiamami Kagome uffa! E poi che significa che non sono mai stata umana?-    domando alla spada che è rimasta dentro me
La mano che prima sanguinava copiosa sembra non aver mai subito alcun danno. Non c’è nemmeno un piccolo taglietto.
-“Perdonami ma sono abituata a rivolgermi a te così. Il tuo corpo non è umano. Solo agli occhi degli altri lo è. Il tuo sangue è più demoniaco che mai.”-
-Spiegati, che significa? Soprattutto spiegami come hai fatto ad entrarmi dentro e come riesco a sentire le tue parole. Le spade non parlano. Beh che nemmeno i demoni non esistevano, fino a poco fa, quindi tutto è possibile a questo punto.-
-“Io e un’altra spada, Jinsei no Yume, siamo state create allo scopo di proteggerti. Io attacco, Jinsei difende. Siamo state forgiate col tuo sangue per questo possiamo parlare, perché siamo diverse dalle altre spade. Seigetsu e tutti pensano che tu sia la reincarnazione della padrona, ma non è così. Tu “sei” Himeyasha, ma non lo ricordi. 500 anni orsono sei stata uccisa con l’inganno. Eri in attesa del tuo primogenito. Il traditore ti ha prima stordita prendendoti alle spalle, trafitta con me e infine ti ha gettata giù dal tuo palazzo. Sia io che Jinsei, regalata a Mirei prima della tua morte, abbiamo raccolto la tua anima e l’abbiamo spedita nel Ningen no Sekai. Con essa anche i ricordi e i tuoi poteri. Il sangue che ti lega a noi è servito per farti rinascere, non reincarnare. Kagome Higurashi non è mai esistita.”-
-Esisto eccome! Ho una famiglia splendida che ne è la dimostrazione!-      affermo irritata dalle sue parole
-“Non appartieni a quella famiglia. Non hai il loro sangue. Loro ti hanno semplicemente accolta nella loro casa quando eri in fasce. Ai nostri occhi hai l’aspetto della nostra padrona, proprio perché noi abbiamo deciso di nasconderti tra gli umani, aspettando che il tuo sposo ti trovasse.”-
-Non ci credo! Quindi…sarei stata adottata in pratica? E’ assurdo! E poi come potevate esser certe che InuYasha mi avrebbe trovata? Se non fosse mai accaduto?-
-“Non è un caso che vi siate rincontrati quel giorno in cui quel demone yoro ti ha attaccata. Sono stata io a far sì che si trovasse lì in quel preciso momento, notandoti.”-
-Il lupo? Allora il sogno era solo un ricordo di quello che è accaduto anni fa?-         comprendo improvvisamente
-“Esatto. Da quel giorno InuYasha ti è rimasto accanto, anche di notte, perché a causa dei tuoi enormi poteri, durante il sonno sfuggivi al mio controllo. Lui ti riportava ogni notte a casa sana e salva.”-
-Adesso mi spiego anche il sonnambulismo. Allora era lui a cambiarmi i vestiti sporchi? Oh cielo che imbarazzo! Mi avrà vista nuda?-
-“Nulla che lui già non conoscesse.”-
-Spiritosa!-
Mi sento più male di prima.
La mia vita è stata una farsa quindi? Non sono una Higurashi, ma non sono nemmeno Himeyasha al momento, quindi chi sono?
Mi stringo su me stessa dondolandomi avanti e indietro, devo calmarmi. Mi viene da piangere ma non è il momento.
-“Devi uscire da qui padrona. Seigetsu ti ucciderà appena avrà ottenuto da te ciò che vuole.”-    
-Bella scoperta Shi. Ma come diamine faccio ad uscire da questa prigione? Non c’è neppure una finestra.-        sospiro rassegnata guardando le imponenti mura della cella
-“Ti ricordo che hai con te una spada diversa dalle altre e oltretutto hai tutti i tuoi poteri, solo che non sai usarli. Colpisci il muro con un pugno.”-           propone lei
-Ma tu sei pazza! Vuoi che mi rompa una mano?-
-“Non accadrà. Fidati di me. Concentrati sul tuo pugno e colpisci la parete.”-
-Se anche ci riuscissi, non credi che fuori sarà pieno di guardie?-
-“No, perché Seigetsu non immagina che tu abbia i tuoi poteri demoniaci. Ti crede solo un’umana, dall’aspetto simile a Himeyasha.”-
-Dire che mi sento confusa da tutta questa storia è dire poco, però stranamente mi sembra tutto familiare. E va bene, proviamo a romperci qualche osso, in quel caso sarà colpa tua Shi!-          dico preparando a dare il pugno al muro
Oh Kami aiutatemi voi!
Dirigo il pugno con gran forza verso la parete dalla quale sono entrata e con mio enorme stupore tutto si frantuma come se avessi colpito un muro di sabbia.
-Oh cavolo!-      esclamo sorpresa
-“Te l’avevo detto padrona. Ora corri più veloce che puoi fuori di qui. I demoni avranno già sentito il frastuono provenire dalle prigioni.”-
-Se anche corressi con tutte le mie forze non credo potrei seminare dei demoni.-
-“Ma tu sei un demone! Coraggio corri! Stanno arrivando.”-     mi avverte lei
Malgrado la scomodità del kimono inizio a correre più veloce che posso, ma non basta a seminare dei demoni che mi hanno già raggiunta.
Accidenti, io oggi volevo solo vedere le lucciole, abbracciata ad InuYasha e invece mi ritrovo braccata dai demoni!
-Dove credevi di andare mocciosa? Pensavi di poter scappare con le tue misere forze?-      mi fa presente uno di loro che mi afferra per i capelli
-Lasciami mostro! Non toccarmi!-        sbraito cercando di liberarmi, inutilmente
-E’ inutile che ti dimeni tanto! Ora pagherai per aver tentato la fuga!-
-Aiutami Shi!-        urlo disperata mentre mi trascina via brutalmente per i capelli
Appena la nomino la spada appare nella mia mano e mentalmente sento i comandi che mi da.
Alzo il braccio e tronco di netto la mano che mi tirava. Mi rimetto in piedi impugnando meglio che posso la spada.
-Ma che diavolo…da dove sbuca quella spada?-       chiede uno dei demoni osservando l’altro tenersi dolorante la mano
I suoni mi arrivano quasi ovattati, così come le immagini. Ho una gran confusione in testa, riesco solo a capire che con pochi colpi di spada elimino otto demoni, senza alcuna fatica, tagliandoli a pezzi come se fossero burro.
Ai miei piedi c’è una pozza enorme di sangue. Solo adesso mi risveglio totalmente dalla nebbia che mi aveva avvolta.
Cosa ho fatto? Li ho uccisi io? Come ho potuto? Erano pur sempre esseri viventi.
-“Non perderti in sensi di colpa che non devi avere! Stanno arrivando gli altri. Devi uscire subito da qui!”-    insiste Shi
Non posso che darle ragione e scappare più velocemente possibile. E’ incredibile come riesca a correre veloce adesso con Shi nelle mie mani, che però decide di scomparire nuovamente. Ma ancora più incredibile è il senso che mi scaturisce questa corsa…felicità, libertà, nostalgia, tristezza. Troppi sentimenti contrastanti che non so decifrare.
Da quello che capisco percorrendo i corridoi sono in un castello dall’aspetto medioevale. Prima quando sono stata portata qui non sono riuscita a vedere nulla perché Seigetsu correva alla velocità della luce. Non che io adesso vada più lentamente ma adesso riesco a seguire tutto quello che ho intorno senza difficoltà.
-“I tuoi poteri assopiti si risvegliano padrona. Stai per riottenere il tuo aspetto.”-
-Ne farei volentieri  a meno! Non voglio avere l’aspetto di un mostro!-     ribatto infastidita
-“Il tuo aspetto è sempre stato il più regale dello Yōkai no Sekai padrona.”-
-Non mi importa! Voglio essere una normale sedicenne non un demone!-
-Himeyasha!-       mi chiama qualcuno che ho già riconosciuto, ma non mi fermo
-Fermati!-       prosegue sbarrandomi la strada con la sua lancia
Sono costretta ad indietreggiare e a voltarmi trovandomelo di fronte.
-Ma tu guarda un po’…siamo fatte veloci eh? Allora non sei una semplice umana, stai per riavere i tuoi poteri demoniaci…interessante!-        sghignazza girandomi intono e riprendendosi la lancia
-Non puoi tenermi chiusa in questo castello Seigetsu. Voglio andarmene da qui! Se è le terre che vuoi te le donerò, ma non ho intenzione di diventare tua moglie!-        rispondo risoluta
Non voglio restare in questo posto un secondo di più. Mi mette i brividi questo castello.
-Non voglio che me le doni. Voglio prendermele, insieme a te!-        afferma avvicinandosi pericolosamente
-Ma io non voglio te! E poi santi Kami…Himeyasha era tua sorella! Come puoi voler tua sorella? È orrendo!-
-Non per me. Ho amato Himeyasha fin dal primo istante che incrociai  il suo sguardo, ancor prima di sapere di chi fosse figlia. Quando ho saputo che era mia sorella ho cercato di afferrare due piccioni con una fava: le mie terre e la donna di cui mi stavo innamorando. Non le avrei mai rivelato di essere suo fratello, avrei ucciso nostro padre con un inganno per toglierlo dai piedi  e l’avrei amata come un semplice uomo fa con la sua donna. Nello stesso tempo avrei riottenuto i possedimenti che InuShikō mi aveva negato. Ma Himeyasha mi rifiutò, proprio come lui, scomparendo dalla mia vita e sposandosi tempo dopo con quell’inetto di InuYasha. Accecato di rabbia gli ho dichiarato guerra ma nessuno dei due è riuscito a sconfiggere l’altro, così mi sono ritirato in attesa di rapirti in un momento più propizio. Poi non so che diamine è successo ma sei morta e con te anche la mia possibilità di entrare in possesso della mia eredità. Ma il caso ha voluto che ti ritrovassi e adesso sarai solo mia, anche con la forza, ti avrò solo per me! Il mio amore è diventato un odio profondo. Ti farò passare le pene dell’inferno per avermi rifiutato. È una promessa questa!-           minaccia avvicinando il suo viso al mio, ma lo scansa allontanandomi
-Chi ti dice che io te lo permetta?-
-Sarai costretta! Non hai la forza sufficiente per impedirmelo, non ancora per lo meno e io ho tutta l’intenzione di approfittarne.-
-Non te lo permetterò Seigetsu!-      esclamo chiamando mentalmente Shi che sbuca tra le mie mani, lasciandolo sorpreso
-Maledetta! Da quando hai con te Shi?-        chiede preparandosi all’attacco con la sua lancia
-Da quando mi hai trascinata qui. Non so nulla di combattimenti. Non ho ricordi di come si faccia ma se pensi che me ne starò con le mani in mano  a farti fare i tuoi comodi con me ti sbagli di grosso!-        rispondo attaccandolo
Shi mi guida coi suoi consigli su come attaccare, ma non è facile. Paro i suoi colpi e lui fa altrettanto coi miei.
Vorrei tanto ricordare come facevo quando ero Himeyasha.
Io non so combattere, cerco di arrangiarmi più che posso ma non credo potrò andare avanti così. Seigetsu è molto forte. Tenta sempre di ferirmi, il mio kimono sta diventando un colabrodo quasi. Se non fosse per gli avvertimenti tempestivi di Shi avrei già perso.
-Arrenditi Hime! Non sei ancora alla mia altezza!-         afferma facendo stridere le nostre armi
-Non ci penso neanche per sogno! Dovrai uccidermi per avermi!-         ripeto spingendo con più forza possibile la lancia rimasta incastrata alla spada
-Pazienza, lo ha voluto tu!-          replica lanciandomi una di quelle ragnatele che ha imprigionato Mirei
Purtroppo la prendo in pieno finendo a terra, sbattendo contro al muro. Ahi che male al braccio maledizione!
-“Padrona non arrenderti!”-         mi esorta Shi vedendomi in difficoltà
-Non…ce la faccio. Non sono abbastanza forte.-          le rispondo cercando di mettermi seduta, ma non è facile, ho le mani imprigionate da questo schifo
-Vedo che lo hai capito finalmente. Sai, guardandoti meglio devo ricredermi su ciò che ho detto prima perché…-           dice chinandosi vicino a me e prendendo una ciocca di capelli sfuggita all’acconciatura che li teneva su
La sua vicinanza mi infastidisce tantissimo! Ma non riesco a muovermi più di tanto.
-…anche se hai l’aspetto di un’umana non sei niente male. Mi eccitano questi capelli così scuri in contrasto con la tua pelle chiara…-         prosegue facendo scivolare un dito dal mio collo fino all’incrocio del kimono
-Non mi toccare! Mi fai schifo!-         gli urlo in faccia quando il dito cerca di infilarsi all’interno della scollatura del kimono
-Impediscimelo!-          mi provoca divertito mentre la sua mano si intrufola del tutto
-Lasciami! Non voglio, lasciami!-         strillo cercando di muovermi il possibile per allontanare almeno la sua mano dal mio seno, ma senza riuscirvi
-Non ti lascerò finché non sarò stanco di te. E credimi…non credo avverrà tanto presto!-        dichiara baciandomi e infilando la sua lingua nella mia bocca con prepotenza
Un conato di vomito mi assale nel sentire la sua saliva unirsi alla mia.
Un fiume di lacrime inizia a sgorgare fuori dai miei occhi quando l’altra sua mano libera inizia a slacciare l’obi del mio kimono.
InuYasha aiutami!
 
 
                                                                                              ********************
 
 
-Sei sicura che sia qui Jinsei?-       chiedo appena arriviamo nello Yōkai no Sekai
Non pensavo l’avrebbe portata qui. Ci sono appena passato lasciando Hoshimaru lottare contro quei demoni. Ma di lui e dei demoni non vi è nessuna traccia.
-“Sicurissima! È all’interno del castello di Seigetsu…a est. Fa presto, la padrona ha bisogno di te!”-         riferisce lei, e il mio cuore inizia a galoppare per la brutta sensazione che lo attanaglia
Volo talmente veloce da lasciare indietro Mirei. Devo sbrigarmi.
Impiego poco ed eccomi al castello di quel bastardo. Ovviamente ti pareva che non fosse circondato da demoni?
-Non ho tempo per voi! Meidō Zangetsuha!-       gli lancio contro facendoli inghiottire dal regno degli inferi insieme un pezzo del castello, anche se non era previsto
Questa tecnica non la uso mai proprio perché troppo potente e distruttiva, ma ho troppa fretta per occuparmi di ciò che mi sta intorno. So per certo che Kagome non si trova nell’ala del castello distrutto e tanto mi basta.
Seguo il suo odore che diventa più forte via via che mi avvicino. La mia ricerca è resa difficile da altri demoni che cercano di impedirmi il passaggio, purtroppo per loro inutilmente. Periscono tutti sotto i miei artigli.
Arrivo finalmente dove l’odore di Kagome è più forte buttando giù la porta che ci divide e quello che vedo mi fa ribollire il sangue nelle vene…Seigetsu sopra Kagome quasi del tutto denudata e in lacrime.
Non gli lascio nemmeno il tempo di capire che succede che già le mie mani stringono il suo collo.
-Fottuto stronzo. Ti uccido!-       ringhio a denti stretti
-Non così in fretta!-       sghignazza lui
Con un calcio al mio stomaco si libera dalla presa facendo poi un salto indietro e afferrando la sua lancia abbandonata a terra, mettendosi in posizione di difesa.
-Sei arrivato sul più bello accidenti!-          si lamenta rialzandosi a fatica i pantaloni
Maledetto! Stavolta lo uccido senza pietà! Sguaino Tessaiga pronto ad attaccarlo ma…
-I…nu…Ya…Inu…-        singhiozza Kagome  cercando di chiamarmi
Non perdendo di vista Seigetsu mi avvicino a lei e la libero dalle ragnatele di quel bastardo, apprestandomi a richiuderle il kimono. Sta tremando come una foglia.
-Kagome…sono qui.-       la conforto stringendola a me con una mano mentre con l’altra tengo ancora Tessaiga
Per fortuna sono arrivato in tempo perché non avverto in lei l’odore di Seigetsu, se non solo esternamente.
-Non credere che mi impedirai di riprendere da dove mi hai interrotto InuYasha. Lei è mia!-         
-Non è affatto tua dannato! Non ti permetterò di metterle addosso nemmeno il tuo sguardo perché morirai oggi! Stavolta non ti lascerò fuggire!-
-Lo vedremo!-          replica attaccandomi
Stando attento a Kagome faccio un lungo salto evitando il suo colpo e atterrando il più lontano possibile.
Con lei tra le braccia non posso lottare come voglio.
-Fratello!-       mi chiama Mirei raggiungendomi finalmente
-Occupati di lei!-            le dico lasciandola tra le sue braccia mentre parto all’attacco di Seigestu
-Non potrai sconfiggermi. Sono molto più forte rispetto 500 anni fa!-         dichiara attaccandomi con due lance invece che una
Questa maledetta mania di fare apparire le armi dal nulla inizia a infastidirmi!
Tenergli testa è più difficile di quello che pensavo. Para tutti i miei colpi e ne scaglia di sempre più potenti.
Ma non sarà questo a battermi! Come dissi a Hime una volta, non basta solo la forza fisica per vincere!
-Non sarai mai più forte di me Seigetsu! Tu non sei un daiyōkai. Sei solo un mezzo cane e un mezzo insetto insulso, ricordalo!-     lo provoco io volutamente
Ovviamente ottengo il risultato voluto.
-I ragni non sono insetti maledetto! Sono aracnidi e sono più forti di quello che credi!-           sbraita mutando il colore degli occhi e perdendo il controllo, attaccandomi quasi senza una logica
-Mi chiedo se tua madre abbia cercato di mangiare InuShikō dopo l’accoppiamento. Deve essere stato divertente!-      continuo io rincarando la dose
-Non nominare mia madre bastardo!-       ringhia ancora più furioso mentre il suo viso muta e appaiono le zanne di una ragno
-Il vero bastardo tra i due sei tu dato che non sei stato riconosciuto Seigetsu! Sei stato il divertimento di una notte!-
E qui perde del tutto il controllo assumendo la sua vera forma demoniaca.
-Ma che schifo!-        strilla Mirei disgustata
In effetti è davvero nauseante il suo aspetto. Un grande ragno bianco e peloso con la coda e le orecchie da cane. Che chimera disgustosa!
Dalla sua bocca esce un liquido verde che a contatto con il pavimento lo scioglie. Sembra lo stesso veleno di Sesshomaru e non mi stupirei di scoprire che lo è.
-Mi hai davvero stancato idiota! Adesso la pagherai!-          minaccia con una voce metallica, ancora più mostruosa del suo aspetto
-Vediamo un po’ che sai fare mostro.-          lo incito io, conscio che con questo aspetto i suoi movimenti saranno decisamente rallentati
Avanza verso me iniziando a sputare ragnatele intrise di veleno. Le evito tutte grazie a Tessaiga, però non ho pensato che quelle che scanso potrebbero finire verso Kagome. Infatti dopo averlo pensato è proprio quello che succede, ma prontamente Mirei la distrugge con Jinsei.
Più sollevato ritorno a concentrarmi su Seigetsu. Per adesso l’unico che attacca è lui, io mi difendo solamente dalle sue ragnatele velenose e questo non va bene.
Devo contrattaccare anche io o non ne usciamo più da qui. Il problema è che questo essere produce così tanto veleno che mi è impossibile tentare un attacco se non voglio essere liquefatto. Se quella roba verde scioglie le pietre non oso pensare che può fare con me.
Maledizione a questa ipotesi non avevo pensato quando lo provocavo!
-E’ tutto qui quello che sai fare, potente InuYasha? Scansare i miei colpi? Ahahaha così vincerò molto presto!-         ride divertito
In effetti non è una bella situazione. Devo attaccarlo subito o sono spacciato se vado avanti così.
Ma cosa posso fare per distrarlo almeno un secondo? Cosa?
-Seigetsu…sconfiggi InuYasha! Forza fratello, fallo per me così  sarò solo tua!-       urla improvvisamente Kagome rimessasi in piedi
Rimango scioccato dalle parole appena udite. Ma è impazzita? Vuole che sia io a perdere? Perché Kagome?
Anche Seigetsu come me sembra sconvolto da tali parole. La guarda allibito, ignorandomi del tutto. Ed è allora che capisco…
 
 
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InuYasha è in difficoltà. Quell’essere schifoso non gli lascia un attimo per attaccare. Devo aiutarlo. Ma che posso fare? Non riesco neppure a reggermi in piedi in questo momento talmente mi tremano le gambe.
Quando Seigetsu ha iniziato a spogliarmi mi sono sentita morire. Credevo che fosse la fine, soprattutto quando ha abbassato i suoi pantaloni mostrandomi ciò che avrei preferito vedere solamente nell’uomo che amo.
Proprio quando mi sentivo spacciata è arrivato InuYasha a salvarmi. E mai prima di allora sono stata più felice di vederlo.
Il suo aspetto era esattamente come quello del sogno. Con quelle tenerissime orecchie bianche sulla testa, la coda di lunghi e bellissimi capelli argentei, le linee viola sul viso, il kimono rosso scarlatto. In quel momento mi è sembrata la più bella delle visioni.
Il suo viso era piegato dalla rabbia. Nei suoi occhi potevo leggere tutta la preoccupazione di avermi trovata in quella squallida circostanza.
Per adesso non  voglio pensare a tutta questa strana storia di Himeyasha, i demoni, la rinascita o reincarnazione che sia. In questo momento c’è solo l’uomo che amo in difficoltà e devo aiutarlo.
Come illuminata dai Kami mi viene una pazza idea che spero funzioni. Devo distrarre Seigetsu in modo che InuYasha lo possa attaccare.
Ti prego InuYasha… comprendi il mio gesto!
Con estrema fatica mi alzo in piedi e prendo più fiato che posso. Fatti coraggio Kagome!
-Kagome ma che fai?-     mi chiede Mirei
La ignoro e urlo una frase che mi nausea dal più profondo solo per averla pronunciata, figurarsi pensarla.
-Seigetsu…sconfiggi InuYasha! Forza fratello, fallo per me così sarò solo tua!-      
Come sperato i due smettono di lottare e mi rivolgono entrambi sguardi penetranti.
InuYasha di dispiacere, Seigetsu di lussuria. Bleah che schifo!
Dai InuYasha svegliati accidenti! Capisci le mie intenzioni stupido!
-Himeyasha…ti sei finalmente accorta che il mio amore per te è superiore a quello di questo idiota?-          chiede Seigetsu pieno di speranza
Cosa gli rispondo adesso? Guardo InuYasha e vedo che si prepara a lanciare un attacco…menomale ha capito!
-Certo Seigetsu! Sono stanca di lui! Andiamocene via insieme, tu e io, per sempre!-          continuo con la mia sceneggiata quando finalmente ecco il tanto atteso colpo
-Kaze no Kizu!-          gli lancia contro InuYasha, avvolgendolo in luce gialla accecante, ma le cose non vanno come previsto
-Maledetta! Lo hai fatto per distrarmi!-         grida quel mostro lanciandosi contro di me, illeso, come se il colpo non lo avesse nemmeno scalfito
Mi è addosso con una rapidità incredibile, nemmeno Mirei è riuscita a fermarlo. Mi afferra per la gola sollevandomi da terra. No riesco a respirare accidenti!
-Adesso morirai!-           ghigna soddisfatto stringendo sempre di più
-Lasciala dannato!-          interviene InuYasha mozzandogli le zampe che mi stavano soffocando
Finisco a terra a tossire, soccorsa subito da Mirei. Il mio piano non ha funzionato porca miseria! C’ho solo quasi rimesso la vita!
-Mi hai scocciato adesso! Mi avete scocciato tutti! Al diavolo le terre di InuShikō…vi voglio tutti morti! Cominciando da te!-      esclama Seigetsu gettando inaspettatamente sopra InuYasha, che non  riesce ad evitarlo, una gran quantità di veleno che lo ricopre del tutto
-Noooo! InuYasha!-        lo chiamo urlando disperata, raggiungendolo
Non riuscirà a sopravvivere così! Devo aiutarlo subito, devo riuscire a spogliarlo prima che bruci, ma come posso fare senza bruciarmi io?
-Dove credi di andare piccola puttanella bugiarda? Ora tocca a te!-          mi avverte quel mostro prendendomi per un braccio con un’altra delle sue numerose zampe e scaraventandomi lontano da InuYasha
-No! Devo aiutarlo! Togliti di mezzo Seigetsu!-        dico rimettendomi subito in piedi
-Ormai sarà già bello che sciolto! Se fossi in te, più che della sua vita adesso mi preoccuperei della tua, che sta per cessare!-      
-Prima te la vedrai con me!-      interviene Mirei sfoderando gli artigli
-Oh che paura!-         risponde Seigetsu preparandosi a un nuovo attacco
Guardo il punto in cui c’è il suo veleno. Di InuYasha non vi è alcuna traccia. C’è solo una massa informe di liquido verde rappreso. Non può essere morto. Eppure…se così non fosse perché non si muove?
-InuYasha!-        lo richiamo sperando che mi risponda
-InuYasha? InuYasha, ehi la senti? Oh, mi sa di no mia cara Himeyasha. Non ti sente. Forse perché è già diventato una poltiglia irriconoscibile, ahahahah!-
-Maledetto. Maledetto!! Sei un maledetto Seigetsu!!!-      urlo iniziando a tremare dalla rabbia
Il pensiero che non rivedrò mai più InuYasha mi sta facendo scoppiare il cuore. Tremo senza riuscire a fermarmi. Mi sento bruciare dentro. Non riesco a contenermi. Il mio sangue sta ribollendo.
-Shi!!!-         strillo furiosa e accecata di dolore
Lei appare nella mia mano e subito smetto di tremare. In compenso una voglia incontenibile di sangue mi attanaglia lo stomaco.
Voglio il sangue! Voglio vedere fiumi di sangue scorrermi addosso come se fosse acqua!
-Oh cielo, Kagome che ti succede?-        chiede Mirei ma non l’ascolto nemmeno
Il mio obiettivo è un altro in questo momento e mi sta proprio davanti. E sorrido. Sorrido pregustandomi la sua morte, lenta e dolorosa.
-Che ti succede Hime? Ritorni al tuo aspetto demon…-       non lo lascio finire di parlare che con un colpo solo gli faccio fuori le sei zampe rimastegli
-E uno!-      inizio a contare soddisfatta
-Ma che accidenti…-        rantola con la faccia a terra, impossibilitato a rialzarsi
E intanto il sangue scorre. Che meraviglia!
-E due!-         aggiungo dopo aver tagliato la sua coda e anche i suoi genitali, quelli che voleva usare con me con la forza
Poveretto è un cane-ragno castrato adesso.
Le urla di dolore iniziano a bearmi le orecchie!
-Tre!-        dico mozzandogli anche le orecchie
-Sei…una…pu…ttana Himeyasha!-         latra il povero Seigetsu ormai in fin di vita
Alla sua offesa rido, rido divertita. Mi sto divertendo un mondo per la verità. Sono già coperta da schizzi di sangue, ma non mi basta.
-Quattro!-        pronuncio conficcandogli la spada nello stomaco gonfio e deforme da ragno che si ritrova
-E cinque!-       termino tagliandogli la gola e lasciandomi ricoprire dai caldi fiotti del suo sangue
Quando finalmente il corpo di Seigetsu è immobile e privo di vita lascio scivolare via la spada dalla mia mano insanguinata.
Respiro a pieni polmoni l’odore pungente e ferroso del sangue da cui mi sono fatta irrorare. Tanti bei ricordi mi ritornano in mente chiudendo gli occhi.
Io amavo uccidere i demoni. Amavo il senso di pienezza che da il veder terminare una vita sotto le proprie mani.
Amore per la morte…adesso credo mi sia rimasto solo quello, perché la vera cosa che amavo di più al mondo non c’è più.
Con questa consapevolezza ricomincio a piangere. Non riesco più a reggermi in piedi. La forza che ho avuto fino a poco fa sembra essere sparita.
Mi lascio cadere sfinita nella pozza di sangue che ancora sgorga dal corpo di Seigetsu.
Vorrei morire anche io in questo preciso istante!
-Himeyasha? Sei tu?-          mi sento chiamare da una voce che non credevo avrei mai più risentito
Mi volto e me lo ritrovo davanti.
-InuYasha?-       chiedo incredula alzando lo sguardo verso il suo
-Himeyasha…-      pronuncia inginocchiandomisi  accanto
-Sei vivo? Tu sei vivo? Non riesco a crederci!-
-La barriera del fodero di Tessaiga mi ha protetto dal veleno.-       mi spiega prendendo una ciocca dei miei capelli e lasciandola scorrere tra le sua dita
Solo adesso mi accorgo  di avere capelli lunghi e bianchi, ma intrisi di sangue. Mi guardo le mani e al posto delle unghie vedo degli artigli lunghissimi. Ma cosa sono diventata?
Ritorno a guardare il viso di InuYasha e lo trovo sconvolto. Forse perché sono ricoperta di sangue.
No InuYasha! Non guardarmi così ti prego! Non guardarmi come il mostro che sono! Mi sento malissimo. Mi gira la testa. Tutto intorno a me diventa confuso. Non capisco cosa dice la tua voce che mi chiama. Non sento cosa mi dice Mirei. È tutto offuscato. Non vedo più nulla, l’oscurità mi circonda.
InuYasha? InuYasha dove sei?
 
 


Perso nell'oscurità
Spero in un segno
Invece c'è solo silenzio
Non riesci a sentire le mie urla?
Mai smettere di sperare
Ho bisogno di sapere dove sei
Ma una cosa è certa…
Sei sempre nel mio cuore

Ti troverò da qualche parte
Continuerò a provare, fino al giorno della mia morte
Devo solo sapere, qualunque cosa sia accaduta,
La verità libererà la mia anima

Perso nell'oscurità
Provo a trovare la via per casa tua
Voglio abbracciarti e non lasciarti mai andare
Spero almeno che tu sia in paradiso
Così che nessuno possa fare male alla tua anima
Vivo nell'agonia solo perché non so
Dove sei

Ti troverò da qualche parte
Continuerò a provare, fino al giorno della mia morte
Devo solo sapere, qualunque cosa sia accaduta,
La verità libererà la mia anima

Ovunque tu sia, non smetterò di cercare
Qualunque sia il costo, ho bisogno sapere

 
 
 
Ancora quelle parole. Adesso le ricordo. Erano le tue amore mio.
Le pronunciavi quando tenevi il mio cadavere tra le braccia.
Io ti sentivo. La mia anima racchiusa in Shi ti sentiva. E soffrivo. Soffrivo perché non riuscivo a dirti che non saresti mai stato solo, perché io sarei ritornata, per te.
 
 
 











 
 
(*) InuShikō significa Cane Supremo .
(**)  per chi non lo ricorda i kumo sono i demoni ragno nella mitologia giapponese, quindi Seigetsu è metà cane e metà ragno, per questo lancia le ragnatele alla Spider Man ^_^
 
Questo era il penultimo capitolo…credo. Nel prossimo troveremo il tanto atteso traditore ^_^ ma avrete già capito tutti chi è.
Se non ricordate com’è Seigetsu lo potrete andare a rivedere nel secondo capitolo, in fondo alla pagina.
Che dire…alla prossima gente ^_^
Baci baci Faby <3<3<3<3<3
 

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Capitolo 8
*** Nuovo inizio ***


                                                                          


Riapro a fatica gli occhi. Ho un gran male alla testa. Mi sollevo a sedere e mi guardo intorno.
Mi trovo in una camera lussuosissima, con arazzi pregiati alle pareti, mobili preziosi e ben curati, lenzuola di seta bianche, un sacco di cuscini…ma dove mi trovo?
Mi è familiare tutto questo, o meglio, a Himeyasha è familiare.
Mi guardo capelli e mani. Sono ancora diversi dai miei, da quelli di Kagome.
Voglio alzarmi però mi è impossibile perché mi accorgo di essere senza vestiti. Perché?
-Ti sei svegliata finalmente. Come ti senti?-         mi chiede InuYasha appena entrato nella camera e attirando la mia attenzione
-Io…no lo so. Dove sono?-     
-Sei a casa, nel nostro palazzo. Questa è la nostra camera da letto.-       mi spiega sedendosi accanto a me
Lo guardo vestito in questo modo così strano. Quei capelli argentei. Le orecchie appuntite, gli artigli.
L’unica cosa che riconosco del  mio InuYasha sono gli occhi d’oro.
-Come mai sono a letto? Cosa è successo?-
-Sei svenuta, così io e Mirei ti abbiamo portato qui. È stata lei a cambiarti e lavarti. Voleva metterti uno dei suoi kimono perché i tuoi non li ha mai toccati nessuno a parte te, ne eri troppo gelosa, ma le ho detto di lasciar perdere. Ne avresti scelto uno tu stessa appena sveglia.-     mi spiega con fare dolce e premuroso
Io annuisco, ritornando però a pensare a tutto quel sangue. Sono un mostro sanguinario, ecco cosa sono!
-Ehi…Kagome…non sentirti in colpa per Seigetsu. Ha avuto la fine che si meritava.-        dice lui sollevandomi il viso con due dita artigliate e guardandomi negli occhi
-InuYasha, sono un mostro! L’ho ucciso senza pietà! Mi faccio paura da sola! Cosa sono io? Spiegamelo tu perché sono così confusa. So di essere Himeyasha. Me lo avete detto tutti, perfino i miei ricordi. Io però mi sento ancora Kagome. Ho una confusione incredibile nella testa! Non so nemmeno spiegarmelo io!-        affermo disperata prendendomi la testa tra le mani    
-Kagome…ascoltami. Guardami ti prego.-        mi chiede sollevandomi il viso per la seconda volta
-Tu sei Kagome. Ma sei anche Himeyasha. Capisco che per adesso ti risulti complicato capirlo. Shi e Jinsei mi hanno spiegato che non sei la reincarnazione di Hime come ho sempre creduto. La tua anima non si è reincarnata in un nuovo corpo. Il tuo essere è totalmente quello di Himeyasha. Diciamo che è un po’ come se le tue spade ti avessero clonata grazie al sangue che ti lega a loro, preservando i tuoi ricordi, i tuoi poteri e il tuo aspetto. Ora capisco perché non ho potuto riportarti in vita con Tenseiga. Tu non sei mai morta veramente per questo la spada non funzionava.-      spiega più a se stesso che a me
-Tenseiga?-     chiedo confusa
-Sì. Tenseiga è la spada della vita e Tessaiga è la spada della morte. Sono molto simili alle tue, solo che Jinsei non riporta in vita le persone come fa Tenseiga.-
-Non ho capito nulla. Comunque che c’entrano le tue spade con me?-
-Ciò che voglio spiegarti è che non sei mai morta davvero. Tutti i ricordi di Himeyasha sono nel tuo cuore e aspettano solo di essere tirati fuori. Ma i ricordi di Kagome, ciò che è stata in questi sedici anni non svanirà. Semplicemente sarà come se avessi perso la memoria come capita in un incidente e poi la riacquistassi unendo i vecchi ricordi ai nuovi.-
-Ma Shi ha detto che Kagome Higurashi non è mai esistita.-        ricordo tristemente
-Non sono d’accordo con lei. Tu sei entrambe. Anche se devo ammettere che il carattere di Kagome è più dolce rispetto quello di Hime. Però mi piacete entrambe Kagome.-
-Dici davvero? Non stai con me solo perché sono la tua defunta moglie?-
-Ma certo che no Kagome! Ho imparato a volere bene anche alla ragazzina testarda e dolce che sei tu, indipendentemente da Hime.-     mi dice accarezzandomi dolcemente
-Davvero? Non lo dici per tranquillizzarmi?-
-Assolutamente no. Credimi.-      risponde avvicinandosi per baciarmi
Riusciamo appena a sfiorarci le labbra che…
-Ehi non è che stiamo interrompendo qualcosa?-          ci interrompe la voce di Mirei, così ci stacchiamo subito
-Non…non interrompi nulla Miri-chan tranquilla…-       replico imbarazzata all’inverosimile per la situazione equivoca che si è venuta a creare
Sono nuda, coperta da un lenzuolo, InuYasha è quasi steso su di me e stava per baciarmi. Che imbarazzo!
-Sono felice di vedere che stai bene Himeyasha.-      pronuncia una voce mai sentita prima, ma che mi gela il sangue nelle vene
Alzo lo sguardo verso il suo proprietario e una fitta allo stomaco mi attanaglia come mi è capitato prima con Seigetsu.
Non riesco a non fissarlo. Chi è?
-Oh…ti starai chiedendo chi è. Lui è nostro fratello Hoshimaru.-      me lo presenta Mirei mentre io cerco di trattenere dei conati di vomito
Che orrenda sensazione mi provoca la vista di questo ragazzo. Ho la nausea!
-Kagome tutto bene? Sei diventata pallida.-        mi chiama InuYasha, solo allora distolgo lo sguardo dal fratello per portarlo nel suo
-No, sto bene. Sono solo confusa da tutta questa storia. Potete spiegarmi fin dall’inizio?-       chiedo cercando di ignorare lo sguardo di ghiaccio che mi sento puntato addosso dal fratello di InuYasha
-Certo. Ma forse è meglio che ti rivesta. Su, voi maschietti andatevene fuori!!!-          ordina Mirei spingendoli entrambi fuori
-Ma questa è la mia camera!-     ribatte infastidito InuYasha
-E’ anche di Hime. Quindi fuori!-        continua lei chiudendogli la porta in faccia
-Finalmente fuori! Allora, mia cara…che kimono vuoi indossare?-        mi domanda aprendo un’anta d’armadio in cui ci sono tantissimi kimono pregiati
-Wow…che meraviglia!-       esclamo alzandomi per guardarli meglio
Sono morbidissimi. Di pregiatissima seta e dai colori sgargianti.
Le mie dita si soffermano però sopra un kimono rosa con dei fiori rossi ricamati, rossi come il sangue che scorreva sulle mie mani.
-E’ sempre stato il tuo preferito sai?-         mi dice dolcemente Mirei prendendolo ed adagiandolo sul letto
-Perché degli yōkai indossano dei kimono?-        domando curiosa
-Come? In che senso?-
-Perché anche se sei un demone vai in giro con questo kimono così prezioso e antico e non con qualche armatura e con vestiti diversi, moderni. Perché proprio vesti tradizionali giapponesi?-
-Oh beh…siamo demoni giapponesi quindi vestiamo giapponese. Non mi sono mai posta questa domanda sai? E poi vuoi paragonare un bellissimo kimono con dei jeans? Il kimono è molto più bello.-       mi spiega sorridendo
-E scomodo direi.-     aggiungo io ripensando a quando correvo col kimono
-Ci si abitua.-
 
Quando finisce di chiudere l’obi che chiude l’ultimo kimono mi guardo allo specchio…mi sento così strana con questo aspetto. Sul mio viso ci sono le stesse linee rosse di Mirei. I capelli bianchi sono molto più lunghi di quello che immaginassi. La pelle è più bianca, perfetta, quasi di porcellana. L’unica cosa che riconosco di mio sono gli occhi.
Una volta fuori dalla stanza incrocio nel lungo corridoio gli occhi di quel ragazzo, Hoshimaru. Mi fa sentire a disagio.
-Dov’è InuYasha?-     gli chiede sua sorella
-E’ nel salone principale con Sesshomaru. Aspettano voi due.-
-Ah ok. Fratello accompagna tu Hime di là, io devo fare una cosa prima.-       dice Mirei lasciandomi sola con lui
-Sarà un piacere.-       risponde  sorridendomi
“Falso!” 
La mia mente urla che è un sorriso falso.
-Andiamo cognatina. Ti accompagno dal tuo sposo.-
-Gra…grazie.-       rispondo angosciata
Non riesco a rispondere al suo sorriso, non ci riesco proprio.
 
Ci incamminiamo in assoluto silenzio verso il lungo corridoio che sembra non finire mai.
-Che effetto fa sapere di essere un’altra persona?-      mi chiede di punto in bianco stupendomi
-E’ una sensazione…strana.-     mi limito a rispondere
-E…non ricordi nulla di quando eri Himeyasha?-
-Non molto.-
-Capisco. Eccoci arrivati.-       dice indicandomi una grande porta che subito si apre quando ci avviciniamo
-Eccoti qui finalmente Kagome. Ah lui è l’altro mio fratello, Sesshomaru.-      me lo presenta quando sono dentro
-Ciao Sesshomaru.-     lo saluto io, lui mi guarda e mi fa un cenno con la testa
Tipo di molte parole vedo.
-Dov’è Mirei?-      chiede InuYasha al fratello
-Ha detto che aveva da fare una cosa ma che sarebbe arrivata subito.-      spiega quest’ultimo
-D’accordo. Vieni Kagome, accomodati.-      mi fa strada InuYasha verso dei divani
I demoni che vivono nelle comodità e nel lusso non me li sarei proprio immaginata. Questo palazzo è un mix di occidentale e orientale.
-Allora, forse è meglio partire dall’inizio. Ci siamo conosciuti settecento anni fa. Le nostre madri erano migliori amiche e tu, ancora bambina, venivi sempre in casa nostra per giocare con noi. Tu e Mirei avevate la stessa età infatti siete cresciute come sorelle. Io e Sesshomaru siamo più grandi quindi non ti frequentavamo molto. A Hoshimaru invece non stavi molto simpatica.-
Ma va??
-Grazie per averglielo ricordato fratello.-      scherza lui scoppiando a ridere
Un’altra risata falsa, lo avverto.
-Beh dopo che sei diventata mia moglie siete diventati ottimi amici però.-     precisa poi il fratello
Chissà perché ma stento a crederci.
-Comunque dicevo…eri piccola per me. Avevi centocinquant’anni meno di me e ti vedevo una bambina. Non stavi molto simpatica neppure a me per la verità perché mi correvi sempre dietro. Eri la mia ombra e non lo sopportavo. Ovunque mi girassi c’eri sempre tu.-
-Ero peggio di una stalker?-       domando sconvolta
-Una che?-       chiede Hoshimaru confuso e noto che anche Sesshomaru lo è, anche se non parla e non da soddisfazione
Mi sembra un tipo abbastanza altezzoso
-Poi ve lo spiego. Diciamo che l’idea che mi ero fatto era quella Kagome, anche se all’epoca parole del genere non esistevano. Ho sopportato la tua presenza per diverso tempo finchè, stufo di perdere occasioni con le altre yasha che ti scambiavano per la mia fidanzata, ti ho chiesto di starmi alla larga.-
-Direi che questo non è esattamente ciò che è accaduto.-     interviene Mirei con una scatola tra le mani
-Non avevi da fare Mirei? Perché non ritorni di là?-          sbuffa infastidito InuYasha
-Non ci penso affatto! Io sono l’unica che conosca cosa è realmente accaduto nei cento anni in cui Hime è stata lontana. Non sai quanto mi mancavi amica mia. Purtroppo per colpa di questo zoticone qui presente ci siamo divise. E’ stato come se mi mancasse una sorella.-      mi dice prendendomi le mani e mettendoci sopra la scatola che aveva lei
E’ piccola, in metallo dorato, con graziosi rilievi di piccoli e delicati arabeschi. Passo le dita sopra questi intarsi e mi sembra una cosa talmente naturale e…già fatta.
-Te la ricordi Hime?-     mi chiede lei, ma io nego con la testa
-Me la regalasti prima di partire. Un giorno ti presentasti da me in lacrime raccontandomi che questo stupido fratello che mi trovo ti aveva cacciata via in malo modo, chiamandoti  pesante, deboluccia e noiosa,  mocciosa racchia che aveva paura perfino dei lombrichi.-          e mentre lo dice mi giro a guardare InuYasha che abbassa la testa colpevole
Ma come ha potuto dirmi queste orribili parole?
-Eri distrutta. Piangesti per giorni, finché non decidesti che gliel’avresti fatta pagare. Saresti diventata più forte di lui e lo avresti sconfitto e schiacciato come quei vermi che tanto odi. Decidesti di partire in guerra, da sola, per forgiare il tuo carattere e renderti fredda e spietata. Il giorno della tua partenza ero davvero triste, così hai preso questa scatola dicendomi che dentro di essa c’era una parte del tuo cuore. Una metà di esso era il tuo amore per InuYasha e lo portavi via con te per distruggerlo, l’altra metà era il tuo affetto per me e che lo lasciavi in questa scatolina per non farmi sentire sola. “Quando senti la mia mancanza apri questa scatola sorellina. Il mio affetto ti terrà compagnia fino a quando non ritornerò” …queste furono le tue parole.-        mi spiega riprendendo tra le mani la scatola
La tocca sotto e dal suo interno esce un piccolissimo uccellino meccanico che inizia a fischiare a ritmo con la musica di quello che ho scoperto essere un carillon. Le sue note sono tristi ma anche belle.
Ascoltandola molte cose mi ritornano in mente.
Chiudo gli occhi  e mi vedo catapultata in un altro mondo in cui c’è InuYasha, molto giovane, io che ascolto quelle terribili parole, la fitta al cuore che provai realizzando che per lui valevo meno di zero, la confessione a Mirei di voler andare via per fargliela pagare. Inizio a ricordare...
Vedo il giorno in cui fuggita via da qui mi recai dal fabbro Totosai, un demone del fuoco abile nel forgiare spade demoniache, chiedendogli una spada in grado di aiutarmi a sconfiggere i miei nemici. Una spada speciale che mi rappresentasse.
Poi le lacrime e Totosai che le raccoglie e le usa per forgiare non una, bensì due spade.
L’incontro con Seigetsu, la sua proposta di matrimonio e la mia ennesima fuga.
Il giorno in cui in quel campo di battaglia rincontrai InuYasha e lo attaccai sconfiggendolo quasi.
Ricordo Naraku, il modo in cui l’ho usato per far ingelosire InuYasha.
Il giorno in cui lo perdonai, perché ancora innamorata di lui.
Il nostro matrimonio.
La scoperta di essere incinta…poi…poi nient’altro, solo dolore, un tremendo dolore.
 
Ritorno alla realtà ed il cuore sembra volermi scoppiare. Pulsa in modo così furioso che temo possa cedere.
Riapro gli occhi e lacrime di fuoco abbandonano i miei occhi. Bruciano tantissimo.
-Kagome che ti succede?-      mi chiede allarmato InuYasha alzandosi di scatto e prendendomi il viso tra le mani
Lo vedo asciugarmi coi pollici le lacrime che solo adesso mi rendo conto essere rosse dato che imbrattano le sue dita.
-Sangue…lacrime di sangue.-      pronuncio toccandole e guardandole
Le stesse lacrime usate da Totosai.
-“E’ con quelle stesse lacrime che siamo state forgiate”-    interviene Shi apparendo da sola e fluttuando di fronte a me
-Shi, ma che stai blaterando? Vuoi dire che Himeyasha piangeva lacrime di sangue?-       domanda InuYasha agitato
-Perché lo trovi strano fratello? I demoni sono diversi dagli umani. Non è nel loro essere provare tristezza, felicità e altri sentimenti tipici umani. È già inconcepibile provarne uno, figuriamoci quando li si prova tutti. I demoni maggiori non piangono, ma se lo fanno con rabbia e dolore piangono lacrime miste al sangue.-       ci spiega Sesshomaru parlando per la prima volta da quando sono qui
-“Padrona inizi a ricordare non è così?”-      mi chiede Jinsei, anch’essa posizionatasi davanti a me
Non so perché ma preferisco mentire. Qualcosa mi dice che è meglio non parlare con tutta queste gente presente.
-No Jinsei. Non ricordo nulla, solo una sensazione dolorosa, niente di più.-     rispondo lapidaria
-Che peccato! Scusate ma io ho un po’ da fare. L’esercito attende ordini. Il castello è ancora in subbuglio dopo quello che è successo con Seigetsu. Sarebbe il caso di andare a scovare tutti i suoi alleati e farli fuori.-           interviene Hoshimaru
-Non ce n’è bisogno. Ormai che Seigestu è morto non serve perder del tempo nel cercare i suoi inutili tirapiedi. Metti a riposo l’esercito, non ci serve più al momento.-          risponde InuYasha ritornando ad occuparsi di me
-Ma fratello io…-
-Ho detto che non serve Hoshimaru! È inutile perdere tempo con dei demoni di basso livello, e non voglio ripeterlo una terza volta chiaro?-      ripete InuYasha con tono più autoritario
Osservo di nascosto Hoshimaru e lo vedo stringere violentemente i pugni. La risposta di InuYasha lo disturba.
Se i ruoli non sono cambiati in questi secoli, Hoshimaru è al comando dell’esercito di demoni e oni di InuYasha.
A quel ragazzo è sempre piaciuto andare in guerra e spargere sangue innocente, soprattutto umano. Non ho mai provato alcuna simpatia per lui.
-Kagome, non pensare che tra di noi ci siano state solo cose orribili.-       riprende InuYasha distraendomi dai miei pensieri
-Dopo che sei tornata siamo stati felicissimi insieme. Mi avevi perdonato per quello che ti avevo fatto. C’aravamo sposati e tuo padre ti aveva fatto dono delle terre dell’est. Aspettavi perfino il nostro primo cucciolo, quando…-
-Quando Seigetsu, che si è scoperto essere il mio fratellastro, ci ha dichiarato guerra per riprendersi sia me che le terre di mio padre.-      proseguo io per lui
Incredibile che Seigetsu fosse mio fratello. E pensare che gli volevo molto bene. Lo ritenevo un buon amico, invece tramava alle mie spalle.
Mi ero perfino sentita in colpa quando me ne andai, rifiutandolo.
-Te ne ricordi forse?-
-No, me ne ha parlato Seigetsu. Mi ha anche detto come ci siamo conosciuti.-    
Ok questo non è vero, ma loro non sanno che in realtà è un mio ricordo e non la confessione di Seigetsu
Tanto chi può smentirmi? Seigetsu è morto.
-E come vi sareste conosciuti?-     mi chiede Sesshomaru
-Mi ha detto che stavo lottando contro una decina di demoni. Io ero in netto svantaggio perché non ero ancora in grado di lottare come adesso. Intervenne lui uccidendoli con un solo colpo di spada. Data la sua abilità gli chiesi di insegnarmi a combattere e lui accettò. Io avevo già Shi e Jinsei forgiate qualche anno prima, ma non ero in grado di usarle. È stato con l’allenamento di Seigetsu che sono diventata quello che sono. Ho cominciato ad avvertire mentalmente la voce delle mie spade, finchè il mio potere è diventato tale da permettere anche agli altri di ascoltarle. Tanto più diventavo forte tanto più potenti diventavano le spade.-     spiego ricordando le parole del mio fratellastro durante gli allenamenti
 
E’ stato un ottimo maestro. Questo glielo devo, mi ha insegnato a combattere meravigliosamente.
Ma perché ricordo solo una parte delle cose? Ricordo tutto ma solo fino al giorno della partenza per la guerra contro Seigetsu. Come accidenti ho fatto a ritornare in vita di preciso e come sono morta? Vorrei tanto saperlo.
Vorrei capire cosa è successo passo passo. Le cose che mi hanno spiegato non mi convincono. E poi l’istinto mi dice di non fidarmi di Hoshimaru.
InuYasha continua a spiegarmi come fosse la nostra vita prima che io morissi.
Lo avevano fatto passare per suicidio…ma adesso sono tutti convinti che sia stato qualcuno ad uccidermi per poi farlo passare per suicidio.
Bah che stupidi! Perché mai mi sarei dovuta uccidere trafiggendo prima il mio ventre con dentro mio figlio e poi buttarmi giù dal palazzo?
Se avessi voluto uccidermi mi sarei tagliata la gola, o avrei assunto qualcuna delle piante velenose di Mirei.
Morte troppo cruenta per i miei gusti. Era ovvio che fossi stata uccisa no?
Cinquecento anni fa non c’era certo CSI, però cavolo…come avrei mai potuto uccidermi in quel modo assurdo e complicato?
 
-Chi pensate mi abbia uccisa?-
-Non ne abbiamo idea. Shi ha detto di diffidare da chi mi circonda. Tu stessa in uno dei tuoi momenti di sonnambulismo mi hai rivelato di essere stata tradita, ma non da chi. Penso sia qualcuno che lavora al castello. Qualcuno che Seigetsu poteva manovrare a suo piacimento.-
-Non credo. Mi ha fatto ben capire di non essere stato lui. Mi voleva viva, infatti progettava di rapirmi in un momento di tua distrazione. Quindi non è stato lui, ma qualcun altro che mi voleva morta.-
 
 

                                                                      ************************
 

 
Resto sbalordito dalle parole di Kagome.
Qualcun altro la voleva morta? Ma chi se non Seigetsu?
-Kagome, cosa ti ha detto di preciso il tuo fratellastro?-
-Solo quello che vi ho appena detto. Non era stato lui ad uccidermi. E credo non c’entrasse neanche con la morte di Kikyo a scuola. Lei è stata scambiata per me da qualcuno che mi ha vista poco. Invece Seigetsu mi teneva d’occhio già da anni. Non avrebbe commesso un tale errore. Kikyo è stata uccisa per sbaglio.-
-Quindi la persona che ti ha uccisa cinque scoli fa ha tentato di rifarlo anche qui? Ma perché?-
-Forse per evitare che lei ricordi chi sia. Deve avere un certo ruolo in questo regno per ricorrere a tanto.-          ipotizza Sesshomaru pensieroso
-E quale ruolo può avere? InuYasha governa tutto lo Yōkai no Sekai adesso. Non esistono più altri capi clan come un tempo. Anche ipotizzando che l’assassino fosse uno dei sovrani delle terre del sud o dell’ovest adesso non esistono più. Dopo la morte di Himeyasha abbiamo messo tutto a ferro e fuoco.-         spiega Mirei
-E’ vero anche quello. Ma di sicuro era qualcuno che ha molto da perdere.-      ripete Sesshomaru
-InuYasha, mi sento stanca.-         mi dice debolmente Kagome
Ha il viso pallido. Tutte queste scoperte di certo non le fanno bene.
-Ti accompagno nella nostra camera.-
-No. Preferisco tornare a casa mia.-
-A casa tua? Ma Kagome…può essere pericoloso.-
-Non me la sento di stare qui InuYasha. Ti prego accompagnami.-     insiste lei
-Va bene.-      cedo infine
 
Se non vuole rimanere non posso certo costringerla. Anche se avrei preferito averla al mio fianco. Magari avrebbe potuto ricordare qualcosa. O forse lei non vuole avermi accanto.
Questa possibilità fa male.
La vedo salutare affettuosamente Mirei, Sesshomaru lo saluta appena dato che neppure la guarda e Hoshimaru invece…gli dice un semplice ciao sbrigativo, che lui neppure ricambia. È forse successo qualcosa tra quei due?
Quando ritorno ne parlerò con mio fratello.
Appena usciamo dal castello faccio per prendere Kagome tra le braccia per raggiungere in volo il passaggio ma lei non vuole.
-Non vorrai mica raggiungerlo a piedi?-
-No, non ci penso nemmeno a farmi tutta quella strada via terra! So come volare tutto qui.-      mi spiega spiccando il volo sotto il mio sguardo perplesso e sbalordito allo stesso tempo
Come fa a sapere che il passaggio è lontano? E soprattutto come si ricorda il modo in cui volare? Istinto?
La seguo silenziosamente osservando ogni sua minima mossa.
Non me la racconta giusta. La conosco meglio delle mie tasche e qualcosa non mi torna.
Già da prima ho il presentimento che ci sia qualcosa di strano. L’ho osservata bene da quando si è risvegliata.
È da quando ha visto mio fratello che si comporta in modo strano.
Senza contare che quando Mirei le ha dato quel carillon il suo carattere sembra leggermente mutato.
Kagome non è mai stata a suo agio coi kimono. È bella sì, ma leggermente maschiaccio in alcuni modi di fare.
Invece è da un po’ che si muove fluidamente col kimono, come se vi fosse abituata. Anche la sua postura è cambiata. E’ più aggraziata.
 
Raggiungiamo il Ningen no Sekai in un attimo. Sembra perfino conoscere perfettamente la strada da fare per arrivare al tempio.
L’accompagno fino alla porta di casa sua aspettando che entri.
Improvvisamente la porta si spalanca e la madre le corre incontro.
-Kagome! Stai bene? Siano ringraziati i Kami, sei ritornata!-      esclama abbracciandola
Come ha fatto a riconoscerla conciata così e con quest’aspetto? Beh che non ci vuole un genio per capirlo essendo in mia compagnia.
-Mamma…sto bene tranquilla.-     la rassicura lei
-Sorellina! Wow, cavolo sei davvero tu? Come sei bella!!!-
-Grazie Sota. Entriamo, dobbiamo parlare.-        dice lei avviandosi verso l’entrata
E io? Che devo fare? Seguirla o andare via?
-Che fai li impalato Inu-chan? Entra!-     mi chiama lei come se avesse letto i miei pensieri
Annuisco e la seguo in casa. Ci accomodiamo tutti nel soggiorno dove incontriamo il nonno che inizia la sua solita solfa coi demoni. Fortunatamente la madre di Kagome lo fa tacere.
-Mamma, perché non me l’hai mai detto?-      chiede Kagome rattristandosi
-Io…non credevo lo avresti mai scoperto. Sei mia figlia anche se non ti ho partorita io. Quel giorno quando ti trovai davanti le scale del tempio pensai che ti avessero mandato i Kami. Avevo perso da poco il bambino che portavo in grembo e mi ero convinta che fossi un regalo del cielo. Non avrei certo mai immaginato che dentro di te ci fosse altro. Qualche dubbio ho cominciato ad averlo quando avevi un anno. Eri molto forte per essere una bambina. Spostavi oggetti pesanti perfino per me. A volte saltavi da una parte all’altra come se volessi volare. Cercavo di non badarci pensando solamente che fossi molto vivace e piena di energia.-
-Invece sei un demone. Incredibile che per tutti questi anni io non me ne sia accorto.-     risponde avvilito quello stupido vecchio
Tzs…è talmente bravo come sacerdote che non ha sentito che sotto al suo tetto vi fossero non uno ma ben due yōkai, Hime ed io.
 
Kagome spiega tutto quello di cui è venuta a conoscenza alla sua famiglia, che ci guarda allibiti. In effetti io stesso, se non vivessi questa storia non ci crederei.
-Quindi voi due siete sposati? Wow! Forte! Allora sei il mio fratellone!-       esclama suo fratello Sota
-Eh già.-     risponde lei tranquillamente
È strano, ma sembra non turbarla più tanto questa faccenda. La vedo fin troppo calma.
Prima invece era agitata, confusa…ora è tutto il contrario.
Dopo ore di domande e spiegazioni finalmente siamo liberi di parlare un po’ solo noi due.
Abbiamo appena cenato e gli altri si sono ritirati nelle proprie stanze lasciandoci soli.
-Kagome, prima di andarmene vorrei parlarti.-
-Vuoi andartene?-     mi chiede dispiaciuta
-Beh, non credo che a tua madre e tuo nonno farebbe piacere se mi fermassi qui per la notte.-
-A me invece non importa. Saliamo in camera mia.-         dice prendendomi la mano e trascinandomi su per le scale
E’ una mia impressione o era un invito a fermarmi? Nella sua stanza?
Da quando è tanto intraprendente? O sono io che come mio solito non capisco nulla di donne?
-Di cosa vuoi parlarmi?-       mi dice togliendosi il pesante kimono decorato che indossa, sedendosi sul letto
-Kagome, ecco, non è facile ciò che voglio chiederti però…prima hai seguito tranquillamente la strada per il mondo degli umani senza conoscerla. Ora ti vedo distesa, più tranquilla di prima. Mi chiedevo…io ho come l’impressione che tu…-    blatero quasi parole senza senso ma non so come chiederglielo
-“Perso nell'oscurità, spero in un segno. Invece c'è solo silenzio. Non riesci a sentire le mie urla? Mai smettere di sperare. Ho bisogno di sapere dove sei. Ma una cosa è certa…Sei sempre nel mio cuore.”-       sussurra lei abbassando la testa
 
Quelle parole. Io le ricordo! Sono le stesse che pronunciai tenendo il suo corpo esanime tra le braccia.
E allora finalmente capisco…
-Hime?-      la chiamo io fiducioso
Lei solleva il volto, rigato di lacrime e annuisce sorridendomi.
È un secondo e la stringo già tra le mie braccia. Ora sono i miei occhi a piangere.
-Himeyasha!-
-Ehi! Ma come, il grande e potente demone maggiore InuYasha sta piangendo?-       mi sbeffeggia lei con voce rotta dal pianto
-La grande e testarda Himeyasha sta facendo la stessa cosa!-      ribatto io staccandomi dall’abbraccio e prendendole il viso tra le mani
-Quanto ho aspettato questo momento amore mio! Quanto!-     le confesso baciandola finalmente dopo 5 secoli
Baciare Kagome non era la stessa cosa perché mia moglie è sempre mia moglie. Il mio cuore è solo suo.
-InuYasha, come hai potuto anche solo credere che io mi sarei uccisa con nostro figlio?-      mi chiede improvvisamente, rattristandosi
-Dopo il falso messaggio che hai letto abbiamo tutti pensato che lo avessi fatto credendomi morto.-      le spiego colpevole per averlo davvero creduto
-Messaggio? Quale messaggio?-    mi chiede lei confusa
Vorrei approfondire quella domanda ma una cosa mi preme maggiormente adesso.
-Chi ti ha ucciso Hime? Dimmelo! E’ stato Seigetsu?-
Lei mi guarda stupita, poi in modo quasi amareggiato mi risponde.
-Mi spiace ma questo non lo ricordo. I miei ricordi si fermano al giorno in cui tu partisti per andare a combattere contro di lui. Ma qualcosa mi dice che lui non sia stato. Mi voleva viva. Mi voleva per sé.-      mi spiega abbassando lo sguardo colpevole
-Ehi, te l’ho già detto, non è colpa tua se tuo fratello era un mezzo pazzo e hai dovuto ucciderlo. Se l’è meritato!-
-Lo so. Però era pur sempre mio amico…e fratello a quanto pare. È incredibile quanto sia stato ignobile mio padre a non riconoscerlo come suo figlio. Non è stato corretto. Se solo Seigetsu me ne avesse parlato avrei intercesso con nostro padre invece di giungere a tanto.-
-Inutile rivangare ciò che è stato. L’importante è che finalmente sei ritornata te stessa.-
-Guarda che sono sempre stata me stessa! Solo che non ricordavo il passato! Io sono sempre io anche se con un nome diverso, che sinceramente preferisco al mio.-
-Che ha il nome Himeyasha che non va?-
-Non mi è mai piaciuto lo sai. Nome troppo altisonante “principessa dei demoni!”. Kagome lo trovo più bello. Mi ci sento più a mio agio.-
-Ok. Allora se preferisci ti chiamerò Kagome. Per me non fa differenza. Mi basta sapere che sei ancora mia moglie.-
-Grazie tesoro.-        mi dice baciandomi a fior di labbra, ma io ne approfitto approfondendo questo bacio tanto atteso
Non riesco a credere di essere davvero riuscito a riavere con me la mia Hime, anche se adesso vuole che la chiami Kagome.
 
Baciarla tanto però risveglia in me l’istinto di possessione verso il suo corpo, represso per così tanto tempo da avere quasi dimenticato cosa sia la passione dell’unirsi alla persona che si ama.
Quando capisco che una mia mano sta avanzando senza controllo verso il suo seno mi fermo allontanandomi come se mi fossi ustionato.
-Scusami Himeya…ehm Kagome. Non volevo.-       mi scuso rammaricato
Non voglio pensi che neanche il tempo di riabbracciarla che subito le voglio saltare addosso.
Lei in tutta risposta mi sorride, prendendo la mia mano tra le sue per poi posarvi un dolce bacio sopra.
-Sbaglio o sei mio marito InuYasha? Da quando un marito si scusa con la moglie perché ha voglia di lei?-         sussurra dolcemente prendendo le mie mani e posandole sopra il fiocco dell’obi che chiude il suo kimono, con il preciso intento di farmi capire di aprirlo
-Kagome ma sei sicura? Di là ce la tua famiglia e…-
-E tu sei mio marito, da cui sono stata lontana per 500 anni. Non c’è nulla a cui debba pensare. Solo che, ecco… ricorda che questo corpo non ha mai avuto un uomo…sarà un po’ come se fosse la prima volta per me.-       mi spiega leggermente imbarazzata
-Sarò il più delicato possibile.-         le prometto iniziando a toglierle i kimono e le sottovesti
Finalmente dopo tutti questi anni risento su di me le mani della donna che amo più di me stesso.
I suoi sospiri mi sono mancati come se fossero l’aria che mi riempie polmoni.
I suoi baci sono ritornati ad essere la fonte della vita dalla quale mi abbevero per esistere in questo mondo.
Solo lei…è ciò di cui ho bisogno in questa vita.
 
Vederla dormire tra le mie braccia, così serena, tranquilla e felice, mi da pace.
Una pace interiore che avevo cancellato dalla mia mente.
La mia principessa è ritornata ed io mi sento l’uomo più felice di questo pianeta.
Stringendola con più forza al mio petto mi lascio andare anche io ad un sonno ristoratore, sgombro per la prima volta da rimpianti e pensieri devastanti, iniziando a sognare la mia vita futura insieme alla mia compagna.
Stavolta nessuno me la porterà via. Resterò sempre al suo fianco per proteggerla e se chi ci ha fatto tutto questo è ancora vivo giuro che me la pagherà cara!
 
 


                                                                              ********************
 


 
“Il sole ferisce i miei occhi, così sono costretta a girarmi dal lato opposto del letto. La testa mi fa male, così come gli occhi che sento così gonfi da non riuscire a tenerli aperti.
-Himeyasha, come ti senti oggi cara?-     mi chiede Mirei entrando in camera mia e trovandomi stretta al cuscino di mio marito totalmente bagnato dalle mie lacrime di sangue
-Male Mirei. Sto malissimo.-      le rispondo con un tono così flebile che non credo neppure mi abbia sentita
-Hime ti prego…lo so che la morte di InuYasha è stata una notizia terribile per te. Lo è anche per noi. Ma devi pensare che sta crescendo suo figlio dentro te. Sono tre giorni che non tocchi cibo e non esci da questo letto. Lui non vorrebbe vederti così.-
-Non ci riesco Mirei. Io non riesco a pensare una vita senza InuYasha. Mi sento morire.-       le dico ricominciando a piangere lacrime scarlatte
-Sorellina per favore, se vai avanti così morirai. E InuYasha non me lo perdonerebbe mai. Fallo almeno per quella creatura che porti in grembo e che ha il suo sangue, unica cosa che ci rimane di lui.-      mi prega iniziando a piangere anche lei, ma le sue non sono lacrime di sangue come le mie
Il mio dolore è superiore al suo. Amavo mio marito più di ogni altra cosa al mondo, però devo darle ragione. Questo bambino è l’unica cosa che mi resta di InuYasha e non posso rischiare di perderlo. Nei suoi occhi magari ne rivedrò il padre, così come nell’aspetto.
Devo farmi coraggio e provare a vivere per lui, solo per il mio bambino.
-Hai ragione Mirei. Ti prego aiutami a sistemarmi.-     le chiedo cercando di alzarmi, ma con l’ingombro della pancia tutto mi è difficile
Ormai sono quasi allo scadere del tempo. Tra qualche settimana potrò abbracciare il mio bambino. Devo rimettermi in sesto per lui.
 
-Il bagno è pronto. Vieni che ti accompagno mentre le cameriere cambiano queste lenzuola.-       mi avverte Mirei accompagnandomi a fare un bagno ristoratore per le mie povere membra
Quando ritorno in camera è tutto pulito e fresco. Dopo aver messo qualcosa di più comodo dei soliti pesantissimi kimono ricamati Mirei mi porta qualcosa da mettere sotto i denti, che mando però giù a fatica. Per il mio piccolo devo farlo.
-Grazie sorellina.-         le dico prendendole la mano
-Hime, non ringraziarmi. Ti voglio bene e lo faccio volentieri.-
-Ti ringrazio lo stesso però. Hai già il tuo di dolore per aver perso tuo fratello e sei anche costretta a occuparti di noi due.-
-Ti ricordo che presto mi darai il mio primo nipotino, sangue del mio sangue. Senza contare che ti amo più di una sorella. Mi preme solo la tua salute al momento. Avrò tempo per piangere InuYasha quando vi saprò in ottima salute entrambi.-        mi dice poggiando una mano sulla mia pancia
Le sorrido per ringraziarla nuovamente e mi ristendo per riposare.
Verso sera Mirei però mi sveglia per avvertirmi che esce.
-Dove devi andare?-
-C’è l’incontro con il resto della famiglia ricordi?  Dovremo discutere su chi prenderà il controllo del casato di nostro padre adesso.-
-Ma ci sono Hoshimaru e Sesshomaru come maschi.-
-Nessuno dei due vuole il comando lo sai. Io purtroppo non posso in quanto donna.-
-Ma io ho il controllo del casato di mio padre.-
-E’ diverso. È stato tuo padre a lasciartelo mentre era ancora in vita. Noi donne non ereditiamo Hime. Nemmeno tu anche se sei moglie di InuYasha puoi ereditare il controllo del nostro casato. Può pretenderlo tuo figlio se nasce maschio.-      mi ricorda tristemente
Stupide leggi maschiliste!
-Voglio venire anche io allora!-      rispondo facendo per alzarmi
-Assolutamente no! Tu rimani a letto a riposare. Ci pensiamo io e Sesshomaru tranquilla. Convinceremo i membri della famiglia ad aspettare che nasca tuo figlio in modo da lasciare a lui il controllo. Fin quando non sarà adulto sarai tu ad occupartene come reggente.-
 -Ok Mirei, però quando torni svegliami e raccontami cosa è successo ok?-
-Certo cara. Hoshimaru rimarrà qui così se avessi bisogno c’è lui. A dopo Hime.-      mi dice salutandomi con un bacio sulla fronte e uscendo
Si come no! Figurati se chiamo quello lì. Piuttosto me ne vado nel Ningen no Sekai se ho bisogno d’aiuto.
Sto per riprendere sonno quando qualcuno bussa alla porta. Il fiuto mi dice già chi è. Avrei fatto volentieri a meno di stare in casa con lui. Questo ragazzo non è tra le mie maggiori simpatie.
-Avanti.-    lo invito ad entrare
-Ciao Himeyasha. Come ti senti?-     chiede sorridendo forzatamente
-Meglio. Tua sorella si sta prendendo cura di me.-     rispondo atona
-Lo vedo. Anche lei come mio fratello ti sta sempre attaccata.-        dice con un tono che non mi piace per niente
-Che intendi dire?-    
-Che ti corrono tutti dietro come i cani che sono! Come se esistessi solo tu!-        spiega mutando in sdegno il finto sorriso mostrato prima
Decido di alzarmi dal letto. Non mi piace discutere in questa posizione. Voglio farlo faccia a faccia.
-Mi spieghi qual è il tuo problema con me Hoshimaru? E’ da quando sono sposata con tuo fratello che ce l’hai con me. Lo sento ogni volta che mi parli e lo vedo da come mi guardi. Sembra mi consideri un nemico. Perché?-
-Tu sei un nemico per me!-    esclama lasciandomi senza parole
Io un nemico?
-Perché lo pensi? Credi forse mi prenda gioco di tuo fratello?-
-Sapessi quanto mi importa di quello! Non è affar mio la sua vita amorosa. Tanto meno lo è la tua.-
-E allora spiegati perché io non capisco davvero che problemi hai!-
-Il mio unico problema sei tu! Da quando sei ritornata InuYasha è cambiato! È diventato un pappamolle. Non vi è più stata una guerra, una spedizione, un assalto ai nemici per ampliare i nostri possedimenti! Io comando il nostro esercito, ma da quando ci sei tu è come se non esistesse più. Sembra di vivere in un mondo di stupide favolette! E tutto questo per colpa tua! Il tuo maledetto amore per gli umani mi ha perfino impedito di cibarmene. Il tutto solo perché a te piacciono. Ciò che Hime vuole si fa! Mi hai stancato “cognata”!-         mi sputa in faccia velenoso lasciandomi interdetta
-Ovvero, fammi capire se ho ben compreso…Tu mi odi perché ti senti privato del tuo ruolo di comandate e di guerriero? Non mi sopporti solo per questo stupido motivo?-
-Per me non è stupido! Per un demone la caccia agli umani e le lotte per il potere verso altri yōkai è tutto! Tu invece mi hai tolto tutto questo con le tue stupide richieste a mio fratello di mantenere la pace. Mi viene lo schifo anche solo a pensare a tutti questi anni sprecati!-
-Tu sei un folle Hoshimaru! Non ho mai costretto tuo fratello a far cose che non volesse. Era d’accordo con me anche lui. Perché te ne esci ora con questa novità proprio adesso che è morto? Avresti dovuto parlarne con lui!-
-Non mi avrebbe mai ascoltato. E’ troppo innamorato di te per farlo.-
-Non è un mio problema sai? Avresti comunque dovuto parlare con lui. Ora scusami ma sono stanca e voglio ritornare a letto. Buona notte!-        esclamo infuriata dandogli le spalle per ritornare a letto
Mi ha davvero stancato con le sue manie per la guerra!
-Ti farò riposare tranquilla!-          afferma prendendomi da dietro per il collo con un braccio e iniziando a stringere
-Ma per l’eternità!-      continua mentre cerco di liberarmi
Riesco a dargli una gomitata e a liberarmi, ritornando a respirare normalmente.
 -Maledetto! Vuoi uccidermi?-        chiedo massaggiandomi la gola
-Oh che perspicacia! Indovinato! Così non sarò più costretto a subire la tua presenza!-        esclama prendendo la sua lancia
-Shi!-       la chiamo e appare appena in tempo per bloccare il suo colpo
Subito dopo il primo seguono altri colpi che riesco a parare appena.
-E’ Inutile che provi a difenderti! Non ci riuscirai. Non sei nel pieno delle tue forze Himeyasha!-
Dannazione è vero! Questa pancia mi rallenta i movimenti, senza contare che sono debilitata dal non aver toccato cibo per giorni. Ma devo resistere.
-Smettila di farmi perdere tempo e muori!-     esclama colpendomi il braccio con un calcio e prendendomi Shi dalle mani
Sono disarmata! Jinsei è con Mirei. Come faccio adesso?
-Dannazione!-
-Ora sei disarmata, mammina!-        aggiunge ridendo e puntandomi la spada sull’addome
-E’ tuo nipote quello che porto in grembo. Possibile non ti importi? E’ l’unico legame che resta con tuo fratello!-        cerco di convincerlo
-Non me ne importa nulla di quel moccioso. Per quanto riguarda InuYasha mi basta già la sua presenza. Una sua copia in miniatura non mi serve.-
-Ma quale presenza? Tuo fratello è morto purtroppo!-       gli ricordo con le lacrime agli occhi
L’unica cosa buona di questa storia è che almeno raggiungerò il mio amore nel regno dei morti.
-Oh ma lui…-          pronuncia alzando la spada
-…non è morto! E’ stato uno scherzo, cognatina!-          prosegue colpendomi senza pietà con Shi
Sento il sangue sgorgare dal mio addome insieme a quello del mio bambino.
Non sento neppure il dolore, sono troppo impegnata a comprendere le parole che ha pronunciato.
InuYasha non è morto?
Il vero dolore arriva quando comprendo che era un inganno, una bugia. InuYasha non è morto e io sto morendo per nulla. Io e mio figlio stiamo morendo per  nulla!
-Ma che faccia sconvolta mia cara. Complimenti non hai neppure urlato per il dolore. Ora la parte finale.-        dice prendendomi in braccio e avvicinandosi alla finestra
-Inu…Yasha…te la farà…pagare!-        lo avverto mentre sento il sapore metallico del sangue risalirmi in bocca
-Lui non saprà certo che sei stata uccisa. Penseranno tutti ad un suicidio. Addio, Himeyasha!-        sussurra lasciandomi cadere giù
InuYasha…InuYasha…perdonami! Non ho difeso ciò che amavi.”
 

 
 
-Kagome! Kagome svegliati!-      mi sento scuotere appena e chiamare dalla voce di InuYasha
Apro gli occhi e vengo inghiottita dall’oscurità, anche se subito dopo riesco a vedere tutto nitidamente. Devo ancora rifarci l’abitudine alla vista notturna.
-Kagome che succede? Stai bene?-             mi domanda InuYasha preoccupato
-InuYasha…che è successo?-       chiedo confusa girandomi a guardarlo
-Urlavi il mio nome e ti agitavi nel sonno. Hai avuto un incubo?-  
-Un incubo? Beh una specie.-       rispondo ricordando ciò che ho sognato
Peccato che sogno non fosse considerato che è accaduto veramente.
-Che hai sognato?-      domanda ancora, ma io resto in silenzio non sapendo come la prenderà
-Kagome, rispondimi!-      insiste
-Ho sognato il giorno in cui…sono morta.-         spiego in un sussurro
-Cosa? Anche il volto di chi ti ha ucciso?-        chiede e io rispondo sì con la testa senza avere il coraggio di guardarlo in faccia
-Chi è stato? Chi ha osato uccidere te e mio figlio? Dimmelo!-
-Non la prenderai bene.-
-Cosa? Perché?-
-Perché lo conosci.-
-Chi è? Ti decidi a dirmelo?-      domanda ringhiando spazientito, così mi decido a dirglielo
-Hoshimaru.-        rispondo solamente
Silenzio. Un lungo e muto silenzio.
-Hoshi…maru? Mi stai dicendo che è stato lui ad ucciderti?-        chiede incredulo dopo un pò
-Sì.-
-Sei sicura? Non è che forse lo hai sognato perché non andavate molto d’accordo?-
-Credi non ricordi chi mi ha trafitto senza pietà con la mia spada uccidendo il nostro bambino? Non è stato un sogno ma un ricordo InuYasha! E’ stato tuo fratello.-            ripeto con le lacrime agli occhi ricordando perfettamente tutto
-Kagome…-        sussurra prendendomi tra le braccia per consolarmi dato che le lacrime sono diventate un pianto convulso
Quando finalmente mi calmo InuYasha si alza e si veste.
-Che fai?-      gli chiedo preoccupata
-Vado ad uccidere mio fratello!-
 
 

 
                                                                          **********************
 


 
Non riesco a credere a ciò che mi ha detto Himeyasha.
E’ stato mio fratello? Il mio stesso sangue mi ha tradito?
Ecco perché Shi diceva di diffidare da chi mi circonda!
-InuYasha ti prego aspetta. Non fare pazzie!-       prova a fermarmi mentre assicuro Tessaiga alla cintura
-Pazzie? E chi ti dice io voglia fare pazzie Kagome? Voglio solo farla pagare a quel bastardo per aver ucciso mia moglie e mio figlio!-
-Ma adesso sono qua! Ti prego non sopporterei di perderti per davvero in un’altra battaglia!-
-Non mi perderai! Chi morirà sarà soltanto Hoshimaru!-       rispondo uscendo dalla finestra e raggiungendo velocemente lo Yōkai no Sekai in cerca di vendetta
 
Arrivato lì trovo mio fratello seduto tranquillamente in giardino a parlare con Mirei.
-Oh fratello! Sei ritornato. Come sta Hime?-       domanda Mirei venendomi incontro
La ignoro dirigendomi  spedito verso nostro fratello, puntandogli la mia spada alla gola.
Lui non si scompone ma sorride spavaldo.
-InuYasha che fai?-     chiede Mirei sorpresa
-Alzati!-      gli ordino non spostando la lama dal suo collo
-Te l’ha detto, non è così?-       chiede alzandosi
-Già!-     rispondo atono
-Ma di che parlate?-      domanda Mirei confusa
-Prima che ti tagli la testa dimmi perché Hoshimaru!-
-Tu non tagli niente a nessuno idiota!-         risponde lui estraendo la sua spada e scostando la mia
-Ma che succede? Volete spiegarmi perché state litigando?-
-Oh nulla sorellina! Ha solo scoperto che sono stato io ad uccidere quella cagna inutile di Himeyasha!-           le spiega ghignando
-Cosa?-
-Grrrr bastardo!-        ringhio lanciandogli contro un di Kaze no Kizu, che lui evita grazie alla sua lancia
-Ma…non può essere vero quello che ha detto. InuYasha!-     
-Taci Mirei! Fatti da parte se non vuoi restare ferita.-       l’avverto furioso attaccando nuovamente Hoshimaru
Ora come ora temo di perdere il controllo. E se accadesse non riconoscerei neppure mia sorella.
C’è un motivo se dopo la morte di Hime ho messo il nostro mondo sottosopra e ne sono diventato il sovrano.
Dopo la morte di Himeyasha tutti hanno iniziato a temermi. E fanno bene!
-Oh ma guarda…il fratellino inizia ad arrabbiarsi! La tua aura demoniaca aumenta ogni secondo di più. Vuoi trasformarti?-
-Vedo che la cosa ti diverte Hoshimaru. Inizio a credere che tu sia fuori di testa se non mi temi. Sai di cosa sono capace se perdo il controllo.-
-Non ti temo InuYasha! Sono diventato forte anche io. Anche più di te! Anzi direi che è ora di cambiare sovrano a questo mondo. Tu sei un rammollito! Ho aspettando sperando che cambiassi senza quella femmina tra i piedi, invece niente! Sei anche peggiorato!-
-Rammollito?-      chiedo inarcando un sopracciglio
Che intende?
-Si rammollito! Noi yōkai viviamo per uccidere, non per fare collane di fiori come dei bambocci! Invece da quando ti sei innamorato hai deposto le armi! Ho pensato che uccidendo tua moglie sarebbe cambiato qualcosa, invece niente! Hai solo dato sfogo alla tua rabbia recondita uccidendo chiunque ti capitasse a tiro solo per cercare Seigetsu. Io invece cercavo le battaglie per ingrandire il nostro casato. Non ho ucciso te perché ti stimavo in quanto fratello maggiore. Ti ho sempre visto come un esempio. Ma sbagliavo! Avrei dovuto uccidere anche te e prendere possesso del casato di nostro padre personalmente. Ma ho intenzione di rimediare adesso!-         spiega lanciandomi contro delle lame di energia nera
Le evito tutte con la mia spada e contrattacco lanciando un Bakuryūha e rispendendogli le lame, che lui ovviamente evita abilmente.
-Tzs! Pensi di battermi con quei giocattoli taglienti?-       chiedo preparandomi ad attaccarlo nuovamente
-No ovvio! Lo so che non hanno effetto contro Tessaiga. Ma questo sì!-     risponde alzando la lancia e creando una strana sfera nera che manda verso di me
Contrattacco un Kaze no Kizu ma rimango sorpreso nel vedere che viene assorbito dalla sua sfera.
-Un buco nero? Bastardo!-
-Ahahahah esatto fratello! Ho acquisito quel potere da poco. Il mio buco nero è in grado di risucchiare di tutto. Anche te!-        mi informa dirigendolo nuovamente nella mia direzione
Lo evito saltando e lo osservo inghiottire una parte del castello.
-Ma che diamine sta succedendo qui?-     interviene Sesshomaru appena arrivato da chissà dove
-Oh fratello! È stato Hoshimaru! Lui ha ucciso Himeyasha. E adesso InuYasha vuole uccidere lui!-         gli spiega Mirei agitata
-InuYasha!-       mi chiama la voce di Kagome che mi raggiunge
-Kagome che ci fai qui?-      le chiedo
-E me lo chiedi anche? Stai combattendo è ovvio che venga!-
-Ma bene! Così adesso ci siamo tutti! Meglio, così vi risucchierò tutti in un colpo solo!-
-Hoshimaru ma che ti prende? Sei impazzito all’improvviso? Adesso vuoi uccidere anche i tuoi fratelli?-   
-Adesso sono tuo fratello Mirei? Mi pare che mi ignorassi parecchio quando da piccolo venivo da te per giocare o per consigli. L’unica a cui davi retta era la tua “sorellina”! Tzs! Io ero tuo fratello, non lei!-
-Hoshimaru fai davvero pena! Hai scatenato tutto questo per della semplice gelosia? Non vali proprio nulla.-        lo rimprovera Sesshomaru
-Tu taci stupido! Sei il più inutile tra tutti loro! Sei il maggiore eppure hai acconsentito affinché nostro padre lasciasse ad InuYasha le redini di tutto! Non ti sei mai opposto. Tu vali meno di me!-
-Io non ho mai voluto le redini del casato perché non ho che farmene. Regnare degli inetti come te non è nei miei interessi.-
-Sì come no! Tu non hai affrontato InuYasha perché sai che ti batterebbe con Tessaiga, considerando che nostro padre l’ha lasciata a lui. Mentre a te ha destinato una stupida spada che riporta in vita. Ah no perdonami…a te è stata utile per riportare in vita l’umana che hai sposato e che è morta anni dopo vecchia e raggrinzita…Rin si chiamava vero? Che fratelli deboli che ho!-
-Adesso taci moscerino!-           urla Sesshomaru estraendo la sua spada e attaccandolo
-Non puoi nulla contro di me Sesshomaru!-       risponde bloccando e assorbendo con la lancia ogni singolo colpo che Sesshomaru gli scaglia contro con la sua Bakusaiga
-Gli attacchi non funzionano. Ci vuole il corpo a corpo!-       afferma Kagome e non posso che darle ragione
-E sia! Se la vedrà con me. Fatti da parte Sesshomaru!-          ordino lanciando un Kongōsōha
Sesshomaru si sposta e i dardi di diamante colpiscono in pieno la lancia di Hoshimaru.
Improvvisamente però i dardi vengono assorbiti dalla lancia, che assume un colore argenteo e luminoso.
Ne ha assorbito il potere? Può essere?
-Mossa sbagliata fratello!-         dice ridendo e puntandoci contro la punta della sua arma dalla quale escono gli stessi dardi di diamante che produce Tessaiga
Il mio primo pensiero va a Kagome dietro di me, che invece mi stupisce parando ogni singolo colpo con Shi.
Avevo dimenticato che Hime era una guerriera anche migliore di me.
Anche io evito le falci diamantate che produce l’arma di Hoshimaru, iniziando a capire adesso come sia riuscito ad ottenere il potere di replicare i colpi di Tessaiga.
-Bastardo! Hai ucciso Fukusei non è così?-           (fukusei significa duplicante nda)
-Ahahahah ma bravo hai indovinato! Ucciderlo mi ha donato il suo stesso potere di duplicare i poteri altrui. Compresi quelli di Tessaiga. Anzi, eccotene un’altra dimostrazione…Kaze no Kizu!-          pronuncia mirando verso nostra sorella, che resta impalata a guardarci combattere
-Mirei!-    urlo per risvegliarla
Per fortuna a deviare il colpo ci pensa nuovamente Hime.
 


 
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-Mirei stai bene?-      le chiedo mentre il Kaze no Kizu si abbatte sul giardino distruggendolo
-Himeyasha…loro…si uccideranno! Io…non voglio…-
-Mirei ascoltami…capisco tu sia scossa dal fatto che Hoshimaru sia tuo fratello. Ma cerca di capire…è stato lui a cominciare tutto questo. Ha appena cercato di ucciderti lo capisci?-       lei annuisce, ma non mi sembra molto convinta
Nel frattempo anche Sesshomaru ha attaccato Hoshimaru. Cerca di disarmarlo ma non è facile. Sa difendersi bene.
-Kagome! State bene?-      ci chiede InuYasha raggiungendoci
-Sì. Dobbiamo trovare un modo per disarmarlo.-
-Lo so. Ma l’unico che conosco mi farà perdere il controllo.-
-Infatti non devi ricorrere alla trasformazione. Ci proverò io.-      affermo stringendo Shi
-Cosa? Tu sei impazzita! Non te lo permetterò mai!-
-Non puoi impedirmelo!-      gli rispondo scansandolo e raggiungendo con un balzo Hoshimaru che ha appena atterrato Sesshomaru
-Cognatina…vuoi batterti anche tu?-    
-Certamente. Tu e io abbiamo un conto in sospeso!-
-Allora fatti sotto!-
 
Non me lo faccio ripetere due volte e lo attacco con Shi, senza però usarne i poteri.
Con lui non servirebbero.
Cerco di mantenere il tutto ad un corpo a corpo con le armi anche se non è facile. Ogni volta che le lame si allontano l’una dall’altra lui prova ad usare un attacco.
-Prima o poi ti distrarrai e quella sarà la tua fine Himeyasha!-        mi avvisa avvicinando la lama di Shi al mio viso mentre gli blocco la lancia
-Non credo proprio! Jinsei vieni!-     la chiamo alzando la mano e lei appare immediatamente abbandonando Mirei
Con Shi nella mano destra e Jinsei nella sinistra allontano Hoshimaru senza difficoltà, respingendolo e lanciandolo ad alcuni metri di distanza.
Con in mano le mie due spade non mi batte nessuno!
-Maledetta!-       esclama rimettendosi in piedi
Senza perder tempo lo raggiungo subito dato che ha già alzato la lancia per creare un altro dei suoi buchi neri, che distruggo sul nascere con un colpo incrociato delle spade.
-Quella volta mi hai presa alle spalle. Ero debole e impossibilitata a difendermi, ma non stavolta Hoshimaru! Dì le tue preghiere perché non avrò pietà!-         lo avverto scontrando ancora le nostre lame
Finalmente la sua lancia sembra incrinarsi e sotto il peso delle mie spade finisce col frantumarsi, facendolo finire spalle al muro con una profonda ferita al braccio destro.
-E’ la tua fine!-    
-No Hime!-      interviene Mirei parandosi di fronte al fratello bloccandomi
-Mirei ma che accidenti fai?-
-Hime ti prego…è comunque mio fratello! Non ucciderlo!-      mi prega disperata
-Mirei…mi ha uccisa! Ha cercato di uccidere anche te prima. Come puoi difenderlo?-
-Lo so. Merita di pagare per quello che ha fatto. Ma non con la vita ti prego!-     supplica nuovamente
La guardo in lacrime pregarmi di risparmiare il fratello e anche se vorrei vederlo morto non posso negare alla mia amica questa richiesta.
-Va bene come vuoi. Passerà il resto della sua vita nelle prigioni del castello.-         sospiro infine abbassando le armi
-Ti ringrazio Himeyas…-      le sue parole vengono interrotte da un dardo che esce dal suo stomaco e che finisce col ferire anche me che le sto davanti
Si svolge tutto molto velocemente. Quasi non mi accorgo di ciò che accade attorno a me.
Mirei mi cade addosso mentre mi sento schiacciare da un peso allo stomaco. Sicuramente il dardo che ha colpito anche me.
Le urla di InuYasha. Hoshimaru che ride malvagiamente chiamando stupida la sorella. Qualcosa di rosso passarmi veloce sulla testa e poi…poi il buio.
 

 
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Si svolge tutto troppo velocemente.
Mirei che ringrazia Kagome per non aver ucciso Hoshimaru. Lui che si rialza e le colpisce con uno dei dardi di diamanti. Loro che cadono a terra, senza muoversi.
Il mio udito non percepisce più il pulsare dei loro cuori.
No! Himeyasha non può morire un’altra volta! Non posso sopportarlo ancora!
-Tzs! Che stupida che sei stata sorella. Mai dare le spalle ai propri avversari! Ahahahaha!-     sghignazza divertito
La mia vista inizia a cambiare. Vedo rosso. Sta accadendo di nuovo!
 
-Kagomeeeee!-        urlo furioso perdendo il controllo del mio corpo e scagliandomi contro Hoshimaru
Lo afferro per il collo senza lasciargli tempo per difendersi, iniziando a stringere forte, fino a far penetrare gli artigli nella sua carne.
-Bastardo!-       ringhio con una voce diversa dalla mia
E’ più animale. Quella del demone cane senza controllo che prende il sopravvento del mio corpo quando non ragiono più.
-Alla fine…hai ceduto.-         sussurra cercando di liberarsi
-Dannato! Muori!-          pronuncio digrignando i denti dalla rabbia, che feriscono perfino me
Con l’altra mano libera affondo gli artigli nel suo petto afferrandogli il cuore, stringendolo e riducendolo in poltiglia.
Lascio la presa dal suo corpo lanciandolo lontano e leccando il sangue che ricopre la mia mano. Ne voglio ancora. Voglio fiumi di sangue!
Annusando l’aria sento il fetore dei demoni servitori del castello. Sorrido pregustandomi già la carneficina che sto per fare.
Con un balzo raggiungo l’entrata del castello iniziando la caccia.
Himeyasha è morta di nuovo. Non mi resta più niente un’altra volta, quindi tutto questo può anche sparire!
Uccido chiunque mi capiti di fronte ridendo.
Mi reco nella nostra camera e distruggo tutto. Non deve restare più niente.
-Mio signore che fa!-       mi chiama la yasha che si occupava di tenere pulita la nostra camera da letto
La guardo sorridendo e con un unico colpo la decapito con le mie mani. La stessa sorte tocca a tutta la servitù.
Troppo preso dall’odore del sangue che mi circonda che non mi accorgo del buon profumo che mi arriva alle narici poco dopo.
-Inu…Yasha…fermati!-
Al suono di quella voce mi volto e la vedo aggrappata al telaio della porta.
-Kagome…-
 


 
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-Hime! Himeyasha!-       mi sento chiamare
Apro gli occhi e sento lo stomaco bruciare.
-Hime come ti senti?-      mi chiede Mirei preoccupata
Aspetta…Mirei???
-Mirei ma tu…-
-Sesshomaru mi ha riportata in vita con Tenseiga. Tu invece sei solo ferita. Diciamo che il mio corpo ha attutito il colpo.-       mi spiega lei
-Hoshimaru?-      chiedo sollevandomi con fatica
-E’ morto. InuYasha lo ha ucciso però adesso…è impazzito e sta distruggendo tutto!-
-Quello stupido!-      esclamo alzandomi per andare a cercarlo
Quando perde il controllo combina un guaio dietro l’altro!
 
Entrata nel castello trovo tutto distrutto. Ovviamente doveva fare tutto e tutti in mille pezzettini quell’idiota!
È un vero disastro! Ha distrutto anche la mia camera!! I miei kimono!
Ah ma quando lo trovo mi sentirà!
Finalmente lo trovo nelle cucine ad uccidere gli ultimi servi rimasti.
-Inu…Yasha…fermati!-       lo chiamo appoggiandomi alla porta
Non riesco più a tenermi in piedi. Mi sento debole.
-Kagome…-       risponde incredulo voltandosi verso di me
Ha gli occhi rossi, gli artigli lunghissimi e le zanne sporgenti.
-Idiota! Ritorna in te!-       gli dico prima di perdere l’ultimo briciolo di forza e lasciarmi scivolare a terra
Lui si precipita ad afferrarmi prima di toccare il pavimento.
-Kagome! Kagome sei viva!-
-Certo…stupido. Guarda che hai combinato!-       mi lamento
-Ti credevo morta. Io…mi dispiace.-
-Sei il solito idiota InuYasha!-       esclama Sesshomaru entrando insieme a Mirei e riportando in vita i servi morti nelle cucine
Suppongo abbia riportato in vita anche tutti gli altri.
-Come ti permetti di dare dell’idiota a me?-
-Mi permetto eccome! Guarda che hai combinato!-
-E allora? Tanto una rimodernata al castello serviva!-
-Qui bisogna ricostruire tutto! Altro che rimodernare!-     interviene anche Mirei
-Grrr…non ti ci mettere anche tu Mirei!-
Mentre loro iniziano a battibeccare io mi lascio andare ad un piccolo riposino. Credo di meritarmelo in fondo no?
 
Un paio di giorni dopo sono ritornata come nuova. Cosa che non si può dire del castello.
Una parte si era volatilizzata per colpa dell’attacco di Hoshimaru. Il resto lo ha distrutto InuYasha.
Da circa due settimane ci siamo trasferiti in quello dei miei genitori. Ne faremo costruire uno nuovo.
Adesso mi trovo in giardino ad occuparmi dei roseti di mia madre, quella vara.
-Kagome come ti senti?-      mi chiede una voce alle mie spalle
-Benissimo InuYasha. Smetti di preoccuparti per quel taglietto di due settimane fa!-
-Tzs! Ti ricordo che l’ultimo “taglietto” che ti ha fatto Hoshimaru ti è costato la vita!-
-Era diverso. In quel caso mi aveva ferita con Shi. Stavo male perché non mangiavo ed ero incinta, quindi parecchio appesantita. Stavolta no.-        
-Comunque sia non voglio che ti affatichi .-
-Ok  tranquillo.-
-Kagome…sei sicura di voler tornare nel Ningen no Sekai?-
-Certo che sì. Non posso abbandonare la mia famiglia così. Assumerò lo stesso aspetto umano di sempre e rimarrò là fino alla loro morte. E tu?-       gli chiedo sperando che dica che rimarrà con me
-Io? Mi sa che mi toccherà subirmi altri noiosissimi e inutili anni di studio.-       risponde facendo spallucce
-Quindi ritorni con me?-
-Ovvio che sì amore! Non ho intenzione di passare lontano da te un giorno in più.-       risponde abbracciandomi
-Ti ringrazio!-
-Non devi farlo. E poi ad essere sincero non è così male stare con gli umani.-     
-Davvero? Ma se non li hai mai sopportati!-
-Non posso cambiare idea?-
-Chi è che parla di umani?-      interviene Mirei unendosi a noi
-Io e InuYasha torneremo nel Ningen no Sekai per qualche altro anno.-    le spiego io
-Davvero? Continuerete ad andare anche a scuola?-
-Certo perché?-    le chiedo
-Perché voglio venire anche io! Mi divertivo tantissimo! Qui nel nostro mondo mi annoio! E poi voglio stare insieme alla mia sorellina Hime!-     risponde tutta sorridente, sembra tornata la solita Mirei
-Ok come vuoi. E tu Sesshomaru? Ti unisci a noi?-          gli domando beccandomi uno sguardo gelido
-Magari incontri anche tu la reincarnazione di Rin.-        gli dice Mirei per prenderlo in giro
Quelle parole però sembrano attrarlo perché ci guarda con uno sguardo meno distaccato del solito.
Qualcosa mi dice che ci sarà un nuovo studente alle superiori!
 
Mi sa che questi anni di permanenza sulla Terra saranno davvero divertenti.
Una nuova vita sembra si prospetti per tutti.
E tu piccolo mio? Quando credi dovremmo dire al tuo papà che insieme a me sei ritornato anche tu esattamente come ho chiesto a Shi prima di morire?
Mmmh…per ora forse è meglio non dirglielo o è capace di legarmi al letto per tenermi a riposo.
Certo andare a scuola col pancione non sarà il massimo, ma in fondo chi se ne frega!
Il mondo degli umani è pieno di giovani ragazze incinte al liceo. Certo loro non sanno che in realtà non ho 16 anni ma bensì 726 e che sono sposata col padre del mio bambino.
Saranno anni bellissimi me lo sento…avrò tutta la mia famiglia al completo. Quella demoniaca e quella umana.
Adesso non ho più bisogno di nulla!
 
 














 
 
 
Anche questa è terminata. Ci ho messo davvero un’infinità di tempo ma ce l’ho fatta ^_^
Come sempre tutto è bene ciò che finisce bene no?
Vi ricordo che anche InuYasha vs InuYasha è al termine e che ho pubblicato una nuova ff dal titolo “Welcome to my life” in cui ci sarà per la prima volta un triangolo con Sesshomaru e Inu ^_^ chi sceglierà Kagome?
Baci baci Faby e Buon Natale <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3

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