La rinascita dell'impero sayan

di Newmoon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** .Derak ***
Capitolo 2: *** .Il sayan ***



Capitolo 1
*** .Derak ***


Eccomi tornata con una nuova storia ispirata, anzi copiata ^*, da un sogno di mia cugina.

Fatemi sapere cosa ne pensate.

.Derak

Pianeta Vegeta, 36 anni fa.

Al centro del pianeta si erigeva un castello dalle dimensioni spaventose, il castello del Re.

“Sua maestà!”

  “E’…è nato un  guerriero di forza immane, è solo un neonato ma la sua forza combattiva è pari a 1.800..” un uomo si avvicinò ad un tizio che stava seduto fieramente su un trono e, dopo essersi inginocchiato, ripeté con rispetto queste parole.

“1-800…?” chiese l’altro quasi spaventato.

“Si, signore. E’ il  figlio di Paragas, seconda classe…si chiama Broly…”

L’uomo seduto si alzò di scatto:“Convocatemi Paragas!”

Due guerrieri correvano per il corridoio del grande castello.

Arrivati al cospetto del Re, si fermarono e si inginocchiarono con rispetto.

Uno dei due iniziò a proferire con un velo di paura e la testa alta:

“No, maestà…la prego…le giuro che lo addestrerò perché diventi suo fedele suddito…”

Per tutta risposta il Re, dopo essersi alzato, si tirò il mantello davanti al volto e si voltò di spalle:

“Non mi importa! Il bambino verrà esiliato nell’universo e se tu ti opporrai, farai la sua stessa fine!!”

Il re aveva paura della potenza di quel bambino, ma ciò che gli dava più fastidio era che suo figlio, il principe, venisse superato da una seconda classe. Lui doveva essere il più forte e sconfiggere Freezer!

Così Paragas e Broly furono esiliati nello spazio.

Paragas, però aveva un altro figlio, Derak.

Prima dell’esplosione del suo pianeta, Derak fu mandato, come un altro sayan di nome Kakaroth, su un pianeta  abitato da esseri deboli con lo scopo di conquistarlo.

Il giovane, però, al contrario del suo gemello Broly, che sarebbe poi diventato imbattibile e spietato, era cresciuto sul pianeta Liteon in pace.

Gli abitanti di Liteon erano alquanto pacifici, anche se amavano combattere e il piccolo Derek fu accolto da una famiglia che si prese cura di lui.

Era il giorno del suo compleanno.

 La sua famiglia adottiva non era certo sicura che lui fosse nato proprio in quel giorno ma celebravano più che altro la sua venuta su Liteon.

Derak compiva 31 anni, era un bel giovane dai capelli marroncini, il corpo robusto, ma stranamente per un sayan senza cicatrici, ed una lunga coda.

“mamma!” chiamò Derak. Una persona dalla pelle rossiccia e senza capelli, accorse alle urla del giovane.

“Che c’è?”

“dove lo metto questo?” chiese il ragazzo con innocenza.

La vecchia signora si calmò e gli sorrise.

“mettilo pure là!” Non ci si abituava mai. Ormai doveva saperlo che il suo Derak era un bravo ragazzo anche se aveva sempre avuto paura che la sua natura sayan uscisse allo scoperto.

“Senti, Derak…”

“si?”

“Porta questo a Wilord!” Gli porse uno strano oggetto rotondo che il ragazzo doveva conoscere bene.

“Vado e torno!”

Detto questo spiccò il volo. Per i Litoeniani non era normale volare, anche se erano abili guerrieri, ma lui era pur sempre un sayan!

Arrivato in paese notò una certa agitazione.

La gente scappava. Derak, lasciò cadere il pacco affidatogli dalla madre e fermò un passante intento a scappare.

“Che succede?” domandò prendendolo per le spalle.

“sono arrivati degli alieni! I nostri soldati sono andati a combattere!”

Derak mollo l’individuo che riprese a scappare e con uno scatto si trovò davanti agli invasori.

Terra, Capsule Corporation ore 6:00

Drinnn!

La luce fioca del sole non ancora spuntato del tutto andò ad illuminare le sagome di due individui coricati in un letto un po’ disfatto.

Bulma era accoccolata sul petto di Vegeta, che, con le mani dietro la testa, se ne stava a guardare il soffitto.

“Ehi, Vegeta…” Quelle parole ruppero l’opprimente silenzio.

L’altro si girò verso di lei senza parlare.

“Lo sai tra 2 giorni che dobbiamo fare…?” Non doveva andarci pesante con lui. Già non si spiegava come mai avesse dormito con lei invece di lasciare il letto, come d’abitudine, dopo aver fatto l’amore.

Doveva tenerselo buono, ma insieme convincerlo a venire…

Non rispose. Non se lo ricordava. Quando glielo aveva anticipato una settimana fa, dopo la sfuriata non si era fatto sentire per due giorni.

“Tra 2 giorni Goku, Chichi e Gohan devono venire a mangiare da noi…” Disse molto lentamente accarezzandogli il torace nudo ed abbassando un poco la testa.

Vegeta la guardò. “No!” Un semplice no, che con l’insistenza di Bulma sarebbe potuto diventare molto di più.

Purtroppo l’impegno con Goku era già stato preso perciò doveva giocare  bene le sue carte.

“Lo sai che Chichi è incinta..?”

Vegeta si girò di lato ma Bulma non si arrese e continuò ad accarezzargli la schiena.

Il sayan era irritato ma anche se non voleva ammetterlo, gli piaceva il tocco dolce di lei.

“Mangerai tantissimo e nessuno ti disturberà… Una volta finito il pranzo  potrai anche andare ad allenarti…magari con Goku..”

Si girò di scatto. Bulma capì di aver toccato il tasto sbagliato.

“Non ci provare! Perché dovrei allenarmi con quel rifiuto, quella sottospecie di carota parlante, quel…”

Doveva rimediare e subito.

“Ma se.. ehm, ti alleni con lui potrai scoprire i suoi punti deboli e magari capire dove puoi attaccarlo…”

Vegeta ci pensò “Si, così anche lui capirebbe i miei!”

“ma se tu stai attento…”

“No”

Doveva passare alle maniere forti e tentare il tutto per tutto.

“Allora resterai da solo in cucina, ma sappi che non sarò certo io a prepararti da mangiare!”

“MPH! C’è sempre quell’oca di tua madre…”

“No, lei starà via..” Stava vincendo ma sapeva che ferendolo troppo sull’orgoglio, avrebbe potuto avere una reazione sbagliata.

“Se invece vieni, io mi metterò a tua disposizione e dirò a Kakaroth di non infastidire il mio principe…”

La guardò con aria beffarda: “ E da quando sono tuo?”

Bulma chiuse gli occhi: “Da sempre!”

“Tsk. Io non sono di nessuno…”

Detto questo si alzò dal letto scrollandosela di dosso e andando via.

Aveva vinto. Sorrise e si ributtò sul letto, quando sentì le lamentele del giovane Trunks e le grida di sua madre.

La pacchia era finita. Mise le pantofole e scese dal bambino.

Continua...

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Capitolo 2
*** .Il sayan ***


.Il sayan

Scusate per il troppo ritardo, ma sono capitoli ancora da scrivere perciò…poi la scuola…Beh, Sorry!!^^

Ricapitoliamo V_V:Derak mollo l’individuo che riprese a scappare e con uno scatto si trovò davanti agli invasori.

Alcuni uomini alti e robusti, dalla pelle violacea avevano iniziato a distruggere ogni cosa   senza riguardo. Appena Derak li ebbe localizzati grido:

“chi siete? E cosa state facendo al Mio pianeta??”

I colossi attirati dalle urla si voltarono verso il giovinetto.

“E quello chi sarebbe?” esclamo uno di loro.

Un piccoletto si fece spazio tra la schiera di guerrieri che si era momentaneamente fermata ad osservare il ragazzo.

Si fermo a pochi passi da lui.

Derak indietreggiò osservandolo con attenzione e tenendosi pronto a scattare in caso di emergenza.

“Non è un Litoeniano..”

“Cosa?” ripetè stupito il ragazzo. Si era sempre accorto di non essere uguale ai suoi amici ma non se ne era mai fatto un problema, anche perché nessuno aveva mai osato parlargliene.

“Ma cosa dici?? Sei impazzito? E che ti sembro,io??” chiese alquanto adirato pensando che l’altro si stesse prendendo gioco di lui.

“Mi sembri un terrestre…” rispose il piccoletto avvicinandosi senza paura.

“Un t-terrestre??” ripeté sconcertato Derak.

“Kiato!” Gridò qualcuno da dietro “non può essere un terrestre!!”

“eh?” il piccoletto si girò

“Ha la coda!!!”

Derak rimase in silenzio fissandosi la coda: “E allora???” chiese ancora più infuriato

I soldati iniziarono ad indietreggiare come impauriti ma Kiato li fermò

“è solo uno stupido ragazzino cresciuto su di uno stupido pianeta abitato da individui inutili!” e così dicendo eliminò un Litoeniano ferito che, approfittando della situazione, stava cercando di scappare.

“NO!” gridò Derak. “Basta dovete finirla!!”

Così dicendo si scagliò contro di loro. Ne eliminò parecchi ma arrivato a confrontarsi con Kairo iniziò a subire danni gravi.

“Che c’è moccioso? Ti arrendi già?? Anche se sei un sayan non vali niente! Non sei neanche degno di appartenere a quella razza!!”

Un calcio nello stomaco, in faccia, sul braccio…. Derak non capiva più niente. Provò ad aprire gli occhi ma un liquido rossastro glieli fece richiudere. Poi senti l’impatto duro con il terreno e per un po’ non capì più niente.

“E’ morto!” Affermò Kiato lasciando cadere il corpo di Derak al suolo.

“Comandante!”

“Che c’è?”

“Questo pianeta è inutile non può servirci a nulla…”

“Un altro buco nell’acqua…Andiamocene”

 Aprì gli occhi. Cercò di rialzarsi ma il corpo gli doleva. Vide in lontananza della figure stese al suolo probabilmente prive di vita.

Si guardò in torno. Non c’era più neanche l’ombre del villaggio, solo corpi ammucchiati per terra.

Cercò di rialzarsi. Camminando a fatica si avvicinò ai corpi ed abbassò a testa in segno di dolore. Poi un flash:sua madre, la SUA famiglia.

Si girò e si alzò in volo con tutte le forze che aveva, raggiunse la sua casa dove ormai rimanevano solo macerie e corpi.

Si avvicinò al cadavere di sua madre. Si inginocchiò ed iniziò a piangere. Dapprima piano, poi iniziò ad urlare.

Capsule corporation

Bulma uscì dalla camera con una rivista in mano. Certo che pensare ad un bambino era faticoso, mano male che c’era anche sua madre.

Il piccolo Trunks aveva sempre fame!!

Mentre camminava sfogliava una rivista e per sbaglio andò a sbattere contro il torace sudato di Vegeta che usciva in quel momento dalla camera gravitazionale.

“Ahia!” Esclamò Bulma mantenendosi la testa.

Vegeta la guardò incuriosito e passo avanti. Aveva troppo fame per occuparsi di quella donna.

“Fermo tu!” Gli urlò dietro Bulma.

Vegeta si fermo. Si girò e dopo averla guardata continuò a camminare come se non fosse successo nulla.

“Ma guarda tu che maleducato che sei!!! Mi hai buttato per aria ed ora non chiedi neanche scusa!!”

“Perché mai dovrei chiederti scusa?? Sei tu che sei venuta a sbattere contro di me!”  Fece uno dei suoi affascinanti ghigni e riprese per la sua strada seguito da Bulma.

“Si ma io ero distratta!! Tu invece mi hai visto e non ti sei mosso…” contestò adirata.

Vegeta si fermò definitivamente e si girò: “Non sono affari miei! Eri tu ad essere sulla mia strada e non vedo per quale motivo avrei dovuto spostarmi…”

Bulma gli si avvicinò con l’intenzione di dargli uno schiaffo. L’aveva proprio fatta arrabbiare!!

Vegeta però le bloccò la mano: “Credi che io sia così stupido da farmi schiaffeggiare da te?” Domandò lui con aria ironica

“Si!” rispose sfacciatamente lei.

Il principe le bloccò anche l’altra mano e la mise con le spalle al muro.

“Ed ora? Che farai?” Le chiese avvicinandosi al suo orecchio.

“Non mi fai paura!” rispose lei tenendo il sangue freddo.

Vegeta strinse di più la presa: “Ed ora?”

Bulma cercò si scrollarselo di dosso anche se sapeva che era tutto inutile. Ma non gliel’avrebbe data vinta…lui non poteva farle niente…o almeno sperava…

“Hai osato provare a schiaffeggiarmi…ora dovrei ucciderti…”

“Addirittura…” affermò lei sarcastica.

Lui le mollò le mani e si mise a ridere. “Sei una stupida, donna!” detto questo se ne andò.

Bulma rimase lì impalata ancora per un pò.

Avrebbe preferito che lui, per farsi ripagare, l’avesse portata a letto…si guardò i polsi.

Si erano illividiti.

Che antipatico!Prima o poi gliel’avrebbe fatta pagare!!

Sorrise perché sapeva che non sarebbe stato vero.

Continua…

Perdonata??

Ringrazio: PiNk_Videl e BulmaMiky per aver recensito!!

Ma anke ki ha solo letto.

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