Un'estate da non dimenticare

di bibrilove98
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


PROLOGO
 
Buon giorno a tutti voi demigods! :)
Vi sono mancata? Spero di si. ^-^
Bene, sono tornata con una nuova storia tutta ambientata nel fantasmagolico (?) mondo dei semidei ;)
Allora vi spiego un poco come sarà: ho deciso che la scriverò sotto i punti di vista di alcuni personaggi. Non so bene cosa scriverò, spero solo che vi fidiate di me :D
Voglio dirvi solo un cosa: ci saranno molti personaggi che sicuramente conoscete dalla saga di Percy Jackson scritta da Rick Riordan e alcuni che mi inventerò strada facendo ;)
Racconterò di un’estate fantastica che non si può dimenticare perché, per una volta, nessuno minaccerà di distruggere gli dei e il mondo intero, o almeno così si spera…
Spero con tutto il cuore di leggere tante recensioni xD accetto tutte le critiche su come scrivo o anche sui temi che tratterò ^-^
Il primo capitolo arriverà la settimana prossima :D
Bene, ci sentiamo presto, spero.
Un bacione grandissimo ♥◦♥
Ciao :D


-Bibrilove98 :*
 
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***




SALLY
Finalmente era arrivata l’estate. Quel giorno Sally Jackson fu costretta ad accompagnare il figlio Percy, vicino una collina a Long Island. Era strano, nessuna madre sana di mente avrebbe lasciato il proprio figlio vicino una collina sperduta dove c’era solo un albero sulla cima, ma Sally voleva molto bene a suo figlio e sapeva che lo lasciava in un posto sicuro, anche perché Percy non era un ragazzo normale. La macchina accostò vicino alla strada. Sally spense il motore e si girò verso il figlio.
-Stai attento amore.
-Certo mamma. –rispose il ragazzo mostrando un grande sorriso. Sally pensò che più il figlio cresceva e più assomigliava al padre. Aveva gli stessi occhi, verdi come il mare e lo stesso sorriso. La donna sorrise nel ricordarsi quel giorno sulla spiaggia, quando aveva visto per la prima volta Poseidone.
-Occhio ai mostri Percy.
-Certo, non ti preoccupare. –il ragazzo abbracciò forte la madre e scese. Si voltò solo una volta per salutare nuovamente la madre con un cenno della mano. Sally, però, sapeva che c’era qualcosa che non andava. Lei lo chiamava “istinto da mamma”. Sapeva quando il figlio era in pericolo o quando stava per succedere una cosa brutta, come quando Manhattan fu attaccata da una serie di mostri, qualche anno prima. Nonostante ciò, Percy era in gamba e sapeva come comportarsi e cosa fare in casi estremamente estremi e questo la rassicurava molto. Sally riaccese la macchina e si diresse nuovamente verso il suo piccolo appartamento di Manhattan.
 


PERCY
Finalmente era libero. Percy non ne poteva più di stare chiuso in casa a studiare. L’estate era arrivata e come ogni anno andava a trascorrere le vacanze nella sua “seconda casa”. Dopo aver salutato la madre incominciò a salire lungo la collina che conosceva bene. Non appena arrivò in cima trovò una porta enorme con su scritte delle incisioni in greco antico. Vicino alla porta si alzava maestoso l’albero di Thalia e acciambellato ai suoi piedi c’era un drago enorme. Appena varcò la soglia della porta, Percy si sentì nuovamente a casa. Fece un respiro profondo assaporando l’aria fresca del campo e il dolce profumo delle distese di fragole.
-Percy! –disse una voce. Una ragazza dai capelli biondi incominciò a correre verso il ragazzo e in un batter d’occhio gli saltò al collo.
-Annabeth! –disse il ragazzo abbracciandola. –Non sai quanto mi sei mancata Cervellona.
-Anche tu Testa d’Alghe. –disse la ragazza scompigliandogli i capelli. Percy non resistette alla tentazione e la baciò. Ormai era da molto tempo che stavano insieme. Lei era Annabeth Chase, figlia di Atena, una delle ragazze più temute del campo, una delle più belle e delle più brave sia con il greco antico che con il pugnale e… era la sua ragazza.
-Avete finito voi due? –disse la voce di una ragazza che era poggiata su un lato del grande pino e che con un amano accarezzava la testa dell’enorme drago che nonostante tutto, si faceva coccolare come se conoscesse quella ragazza da tempo. Indossava un paio di pantaloni neri lunghi fino al ginocchio, una maglietta nera con su scritto”Attenti a come parlate, so uccidere bene” e un giubbotto di pelle nero. La ragazza aveva un taglio di capelli corto con qualche ciocca blu elettrico che risaltava i suoi occhi dello stesso colore. In testa portava una coroncina argentata e in spalla un arco e delle frecce. Non appena Percy se ne accorse, si stacco piano da Annabeth e insieme le corsero incontro.
-Thalia! –urlò Annabeth abbracciando la ragazza.
-Ciao Annabeth. Come stai? –disse Thalia sorridendogli.
-Ciao. –disse Percy.
-Ciao Cervello d’Alghe. –disse la ragazza sorridendo.
-Simpatica come al solito eh Testa di Pigna? –ribatté Percy facendo una smorfia. Ma subito i due scoppiarono a ridere. Inizialmente c’erano state delle rivalità tra loro due, ma risalivano a molto tempo fa. Thalia era una figlia di Zeus che aveva deciso di arruolarsi nelle Cacciatrici di Artemide, un gruppo di giovani ragazze immortali che potevano essere uccise solo in battaglia. Prima la ragazza fu trasformata in un albero da suo padre visto che aveva dato la vita per proteggere i suoi amici e Percy l’aveva riportata in vita grazie al Vello d’Oro e lei aveva deciso di unirsi alle Cacciatrici.
-Che ci fai qui? –chiese Percy curioso dato che le Cacciatrici non venivano mai al campo.
-Artemide mi ha dato qualche settimana di ferie e ho deciso di venire al campo. –rispose la figlia di Zeus.
-Benissimo! –disse Annabeth sorridendo. –vi accompagno alle capanne.
-Certo! –dissero i due ragazzi in coro.
Percy pensò che quella sarebbe stata un’estate fantastica, ma la vita di un semidio imprevedibile e lui lo sapeva bene.
 
 
 
 
 


ANGOLO AUTRICE :3
Eccomi qui con una nuova storia :D certo come primo capitolo non è granché, Percy arriva al campo e rincontra Thalia ed Annabeth xD
Non so cosa dirvi, solo che ho voluto mettere anche il punto di vista di Sally perché la stimo molto e mi piace come persona, è molto forte :)
Voglio solo precisare che il titolo della storia è “un’estate da non dimenticare” ma non so cosa uscirà dalla mia stupida testa xD potrei inserirvi un qualcosa che potrebbe sconvolgere tutto xD
Hahah :) va bene:D
Il secondo capitolo è in “work in progress” ma il fine settimana non sarò a casa e non penso di pubblicarlo presto… farò il possibile per scrivere veloce :)
Bhe,
spero che vi sia piaciuto :D
A presto <3
Baci
-Bibrilove98
 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***




ANNABETH
Annabeth accompagnò i suoi amici nelle rispettive capanne. Era molto felice del fatto che quell’estate anche Thalia sarebbe stata al campo. Era passato molto tempo da quando le Cacciatrici erano venute a fare visita al campo mezzosangue e non vedeva Thalia da molto tempo. Camminò per tutto il tempo con la mano di Percy stretta nella sua. Ne avevano passate di esperienze insieme loro due. La figlia di Atena rise al ricordo del loro primo bacio. Tutti e tre arrivarono vicino alla capanna numero 8, dedicata alle dea Artemide.
-Sicura di non voler alloggiare nella cabina di tuo padre? –chiese Percy a Thalia.
-Si, non ti preoccupare, passerò ad onorarla tra poco, ma preferisco dormire nella cabina di Artemide.
-Come vuoi. –disse il ragazzo facendo spallucce. Dopo aver lasciato la figlia di Zeus, Annabeth e Percy decisero di andare verso la cabina 3, quella di Poseidone.
-Quando arriverà Rachel? –chiese Percy ad Annabeth. La ragazza fece un impercettibile smorfia dato che Rachel Elisabeth Robin Dhare gli aveva soffiato il ragazzo per un po’, fortunatamente ora era diventata l’Oracolo del Campo e non poteva avere dei rapporti con i maschi. Inoltre le due ragazze erano diventate molto amiche.
-Arriverà domani mattina, penso. –rispose la figlia di Atena.
-Quanti nuovi ragazzi che sono arrivati al campo. –disse Percy un poco meravigliato. Annabeth annuì con la testa.
-Da quando gli dei hanno giurato di riconoscere tutti i semidei dai tredici anni in su, il campo si è molto popolato.
-Sono arrivati molti ragazzi, figli di dei minori. –osservò Percy.
-Si infatti. –in quel momento arrivarono vicino alla cabina di Poseidone. Insieme a quella di Zeus, di Era e di Ade, era una delle più grandi ma per Annabeth la cabina più bella era la numero 6, ossia quella sua.
-Allora più tardi vieni ad allenarti? –chiese la figlia di Atena.
-Certo! –esclamò Percy. –ho ricevuto poche visite quest’anno e Vortice vuole uccidere qualche mostro. – aggiunse il ragazzo facendo l’occhiolino.
-Io vado nella cabina 6 a preparare alcune cose, ci vediamo più tardi. –disse Annabeth. Percy la prese di nuovo per i fianchi e la baciò nuovamente.
-A dopo. –rispose il figlio di Poseidone. Annabeth abbozzò un sorriso e si diresse verso la cabina di Atena. Non appena arrivò di fronte alla sua cabina, una voce attirò la sua attenzione:
-Annabeth!
-Emma! –disse Annabeth riconoscendo una sua sorellina. Emma aveva dieci anni ed era arrivata da poco al campo.
-Che succede? –chiese Annabeth accovacciandosi vicino alla bambina.
-H-ho v-visto u-n-una c-osa spaventosa! –disse la bambina tremando.
-Dove? –chiese Annabeth un poco allarmata.
-Vicino alla foresta!
-Ora vado a controllare, tu vai nella cabina. –rispose Annabeth cercando di rassicurarla, ma nella sua voce si percepiva un filo di tensione. Emma corse nella cabina di Atena ancora un poco terrorizzata mentre Annabeth correva verso l’arena, nella speranza di trovare Percy e Thalia.
 
 


THALIA
Thalia entrò nella cabina di Artemide. C’era stata più di una volta con le altre Cacciatrici, e l’aveva trovata proprio come l’aveva lasciata: era molto grande e c’erano numerosi letti a castello. In fondo alla cabina, c’era l’immagine di un cervo dorato e degli archi dipinti. Sul soffitto erano state dipinte tutte le costellazioni e anche le varie fasi lunari. La figlia di Zeus poggiò la sacca vicino ad un letto e si sdraiò. Era abituata a dormire da sola, anche quando stava nella cabina 1 e non le dava fastidio. La cosa che l’agitava un poco era il fatto che Artemide le aveva lasciato delle settimane libere. Non era da lei. Forse centrava suo padre, o forse la dea non voleva tenerla davanti ai piedi per un po’. Dopo essersi rilassata un poco, la figlia di Zeus decise di andare ad allenarsi e uscì dalla sua cabina. Arrivata all’arena, incominciò ad allenarsi con il tiro dell’arco. Ovviamente centrò tutti i bersagli, Artemide gli aveva insegnato a mirare e a scoccare le frecce il più velocemente possibile e faceva sempre centro sfigurando a volte anche i figli di Apollo. In quel momento arrivò Annabeth correndo.
-Thalia! –urlò la figlia di Atena. –Dov’è Percy?
-Eccomi. –rispose il figlio di Poseidone che era appena entrato nell’arena.
-Emma ha detto di aver visto un mostro nelle vicinanze della foresta, dobbiamo andare a cercarlo. –rispose Annabeth riprendendo fiato.
-Scusa Annabeth, ma Emma non è arrivata da poco al campo? –domandò Thalia, che nonostante fosse stata lontano da tanto tempo, si era informata sui nuovi arrivi del campo.
-Si, ma io le credo, era veramente terrorizzata e nonostante abbia solo dieci anni, è molto intelligente e sa cosa dice. –rispose la figlia di Atena.
-Allora andiamo. –disse Percy uscendo dalla tasca del pantalone una penna a sfera che in un lampo si trasformò in Vortice, la sua spada.
-Perfetto. –disse Thalia preparando il suo arco.
-Non volete nemmeno avvisare Chirone giusto? –domandò Annabeth.
-Non ce ne sarà bisogno. –rispose Thalia facendo un occhiolino e insieme si avviarono verso il centro della foresta.
 
 
 
 
ANGOLO AUTRICE :3
 
Salve a tutti :D ecco il nuovo capitolo, non saprei cosa dirvi anche perché non ne sono convintissima :/
Presto arriveranno nuovi personaggi, non vi preoccupate ;)
Nonostante il capitolo non mi piaccia eccessivamente, mi piacerebbe trovare delle recensioni xD
Ho già incominciato a scrivere il terzo ;)
A presto :D
Baci
-Bibrilove98
 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***





PIPER
Piper ormai non faceva altro che pensare a Jason. Da quando era tornato nel Campo Jupiter, non lo sentiva da tempo. La maggior parte delle volte rimaneva chiusa nella cabina di Afrodite e usciva solo quando doveva svolgere i suoi doveri da capogruppo o per le varie attività del campo. Come al solito, quella mattina era nella sua cabina mentre alcuni suoi fratelli si pettinavano o si imbevevano di profumo come ogni giorno, quando qualcuno bussò in modo affrettato alla porta.
-Drew, potresti aprire per favore? –chiese Piper. Drew sbuffò. Non le andava molto a genio, anzi per niente, che Piper le avesse soffiato il ruolo di capogruppo l’estate prima, ma non poteva  non eseguire la sua richiesta e quindi si alzò dal suo angolo rosa dei trucchi e si diresse verso la porta. Non appena l’aprì, un ragazzo ricciolino, tutto sporco e con delle macchie di olio per motori sulla faccia irruppe nella cabina.
-Ehi! Che modi! –si lamentò Drew facendo una smorfia notando come il ragazzo era vestito.
-PIPER! –urlò l’altro ignorando completamente le occhiatacce della figlia di Afrodite.
-Leo?! Che ci fai qui?-chiese Piper un poco sorpresa per ciò che era appena successo. Leo era figlio di Efesto ed era un suo grande amico. Insieme a Jason, loro tre avevano compiuto un impresa grandissima riuscendo a liberare la dea Era che era stata imprigionata da alcuni scagnozzi di Gea che stava risorgendo. Poi Jason aveva scoperto di appartenere al Campo Jupiter ed era dovuto ritornare a casa.
-Grazie per il ben venuto e per avermi offerto una buona tazza di te. –disse Leo facendo una smorfia e incrociando le braccia.
-Oh, allora sei venuto per una tazza di te? Muoviti, ti conosco abbastanza bene per capire che stai cercando di sdrammatizzare una situazione particolarmente complicata, dimmi che cosa è successo. –lo schernì la figlia di Afrodite. Leo tornò immediatamente serio.
-Ho combinato un casino.
 
 

LEO
Aveva passato gran parte dell’inverno a cercare di riparare Festus con scarsi risultati, e ora finalmente ci era riuscito, o quasi. Era rimasto nel Bunger 9 per molto tempo e dormiva poco, i suoi fratelli, i membri della cabina 9 cioè i figli di Efesto, continuavano a chiamarlo ma lui non mollava e voleva a tutti i costi aggiustare il suo drago. Ne avevano passate tante insieme e quando Chione glielo aveva rotto, aveva fatto il possibile per aggiustarlo. Finalmente era riuscito a farlo. Aveva ricostruito un Hard Disck nuovo, ma il drago era riuscito a scappare prima che Leo riuscisse ad attaccare l’ultimo cavo, e ora il campo era di nuovo in pericolo, per colpa sua. Sbatté un paio di volte i piedi per terra innervosito per ciò che era successo osservando l’enorme buco che Festus aveva creato in una parete del Bunger.
-Maledizione! –imprecò. –devo assolutamente chiamare Piper.
 
Dopo aver irrotto nella cabina di Afrodite e aver fatto una figuraccia con tutte le stupende sorelle di Piper, Leo era riuscito a raccontare tutto alla sua amica.
-Che cosa?!
-Si- disse Leo abbassando la testa. –Festus è impazzito di nuovo e siamo tutti in pericolo.
-L’hai detto agli altri? –domandò Piper.
-No e non ho intenzione di dirglielo! Se qualcuno lo venisse a sapere, anche i miei fratelli, sarebbe la fine per Festus e non voglio che succeda, ci ho lavorato tantissimo, ti prego aiutami! –Leo alzò lo sguardo e guardò Piper con gli occhi più dolci che riuscì a fare.
-Uffa! Va bene. –disse la ragazza facendo roteare gli occhi.
-Si! –esclamò Leo muovendo il braccio in segno di vittoria.
-Ok, dove dobbiamo andare? –chiese Piper.
-Nella foresta, e dobbiamo anche sbrigarci prima che riesca ad arrivare fino al campo.
 
 
 
ANGOLO AUTORE :3
Buongiorno! Sono riuscita ad aggiornare presto, spero che siate felici xD
Bene, volevo aggiungere anche Piper e Leo perché mi piacciono molto come personaggi :3
Allora, giusto per chiarirmi meglio, Piper, Leo e Jason sono partiti per l’impresa come accade nel primo libro di “Eroi dell’Olimpo Ω”, ma Percy non se n’è mai andato dal campo e Jason, dopo aver capito chi è, ritorna al Campo Jupiter.
 Non scriverò di personaggi che appaiono dal secondo libro in poi per evitare spoiler ;)
Spero vivamente che la storia vi stia piacendo :D
Ci vediamo domani con il prossimo capitolo ;)
Ciao <3
-Bibrilove98
 

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***




PERCY
Ormai erano arrivati vicino alla foresta.
-Sicuro di voler entrare? –domandò Annabeth anche se, dalla sua espressione, Percy capì che la figlia di Atena conosceva già la risposta.
-Ehi, abbiamo combattuto e sconfitto Crono, non sarà mica un semplice mostriciattolo da quattro dracme a fermarci. –disse il figlio di Poseidone facendo un occhiolino.
-Già. –aggiunse Thalia. –e poi sappiamo cavarcela molto bene noi.
Annabeth sorrise e si avviarono verso il centro della foresta.
Camminarono a lungo finché Percy non sentì qualcosa muoversi tra i cespugli. Ficcò la mano in tasca per assicurarsi che Vortice stesse al suo posto e non appena avvertì il freddo della sua magica penna, si rassicurò. Guardò le sue compagne e notò che anche loro avevano sentito quel rumore. Thalia aveva già preso il suo arco e una freccia magica era pronta a scoccare mentre Annabeth stringeva forte il suo pugnale. In un secondo Percy si ritrovò a stringere in mano la sua spada.
-Lo avete sentito pure voi? –chiese Percy mentre le sue compagne annuirono. In quel momento Percy vide qualcosa muoversi dietro un cespuglio. Non riuscì a vedere bene la figura, ma sembrava che avesse delle sembianze umane. La figura incominciò a correre e in quel momento tutti e tre incominciarono ad inseguirla.
-Fermati! –urlò il figlio di Poseidone. Ora aveva la certezza che non era un mostro, ma un ragazzo del campo perché riusciva a distinguerne le sembianze umane.
-Vogliamo solo parlarti! Fermati. –continuò Percy. Sicuramente non era una minaccia, ma poteva aver visto o sentito qualcosa relativa al mostro che stavano cercando.
-Ora basta. –disse Thalia che con un salto scoccò la sua freccia. Per un attimo Percy ebbe paura che la figlia di Zeus avesse ucciso il ragazzo e chiuse gli occhi. Quando li riaprì vide che il ragazzo era immobile vicino ad un albero con la freccia magica di Thalia conficcata poco più sopra della sua spalla destra.
-Finalmente! – disse la figlia di Zeus.
-Ma lo sai che potevi ucciderlo?! –disse Percy.
-Ucciderlo?! Artemide mi ha insegnato qualcosa che si chiama mirare e se permetti ho una mira pazzesca anche con i fulmini di mio padre! –lo schernì Thalia.
-Sicura? –chiese Percy in modo ironico.
-Vuoi vedere? –continuò l’altra.
-Ok, ok, ora basta voi due. –si intromise Annabeth. Poi la ragazza si girò verso il ragazzo che non si era mosso dall’albero. Percy riuscì a notare ce non era un ragazzo, ma una ragazza che poteva avere 14 anni. Aveva dei capelli corti neri e degli occhi viola, uno strano particolare.
-Ciao. –disse Annabeth. –Mi dispiace che i miei amici ti abbiano spaventato.
La ragazza non rispose, allora Percy continuò al posto di Annabeth.
-Io sono Per…-
-So chi siete. –disse ad un tratto la ragazza interrompendolo. –Tu sei Percy Jackson, figlio di Poseidone, lei è Thalia Grace, figlia di Zeus e lei è Annabeth Chase, figlia di Atena.
-Wow. Come fai a conoscerci? –chiese Percy.
-Diciamo che è un po’ difficile non conoscervi dopo la fama che vi siete guadagnati dopo aver ucciso Crono. –rispose la ragazza.
-Giusto… -disse Percy.
-Ok, tu ci conosci, ma noi non conosciamo te. Tu sei? –chiese Thalia.
-Melody Strither, figlia di Ecate.
-Dea della magia. –aggiunse Annabeth.
-Che bei occhi che hai. –disse Thalia osservando le pupille viola di Melody.
-è una particolarità di alcuni figli di Ecate avere gli occhi di colori come il viola o il giallo e quando questi ultimi usano il loro potere, gli occhi gli si illuminano. –spiegò Melody.
-Capito, e che ci facevi qui sola soletta? Non ti ho mai visto al campo. –chiese Annabeth.
-Non mi piace stare nella cabina di mia madre, preferisco stare nel bosco.
-Ma è pericoloso, ci sono tanti mostri.
-So difendermi molto bene senza bisogno di armi. La magia di mia madre è potente anche se spesso viene sottovalutata. –rispose Melody.
-Va bene, hai visto qualcosa di strano aggirarsi nella foresta? –chiese Percy. Melody non rispose subito alla domanda.
-No, non ho visto niente.
-Allora è meglio che vieni con noi. –rispose Annabeth. Melody annuì, ma non sembrava tanto convinta.
 
 
 


MELODY
Perché doveva sempre mentire? Aveva incontrato quei ragazzi per caso eppure gli sembravano dei bravi ragazzi. Lei sapeva cosa stava succedendo e sapeva che il campo era in pericolo da un oggetto che lo avrebbe potuto uccidere dall’interno. Certo, odiava quel campo, ma aveva giurato ad Ecate che lo avrebbe protetto e non poteva andarsene. Doveva usare i suoi poteri per proteggerlo e proteggere anche i suoi fratelli nonostante ciò che era successo alla madre durante lo scontro contro i Titani. Lei sapeva cosa stava succedendo e doveva aiutare a tutti i costi quei ragazzi.
 
 


ANGOLO AUTRICE :3
Eccomi qui! :D
Come vi sembra questo capitolo? Ho voluto aggiungere Melody perché mi ispirava avere una figlia di Ecate nella storia :) spero che piaccia anche a voi ;)
So di aver scritto solo dal punto di vista di Percy e poco da quello di Melody, ma appena prendo l’ ispirazione, non mi ferma più nessuno xD
Col tempo capirete tutto “don’t worry” ;)
Ho già incominciato il quinto capitolo :D
A presto allora :3
Baci <3
-Bibrilove98
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***




ANNABETH
I quattro continuarono a camminare per la foresta, ormai si era fatto tardi e il cielo si stava scurendo. Annabeth continuava a pensare a che mostro potesse attaccare il campo. Emma non le aveva detto che tipo di mostro fosse e questo rendeva le cose ancora più difficili. Melody, però, sembrava sapere qualcosa, ne era certa. Annabeth non pensava che fosse una ragazza cattiva, ma sicuramente nascondeva un segreto e questo la incuriosiva molto.
-Si sta facendo tardi. –osservò Percy. -Forse dovremmo ritornare al campo e ricominciare le ricerche domani con più calma.
-Io non vengo con voi. –disse Melody.
-Ma perché non vuoi stare con i tuoi fratelli? –domandò Thalia un po’ innervosita. Melody non rispose, si limitò ad abbassare la testa e questo fece innervosire ancora di più la figlia di Zeus.
-Va bene calmiamoci tutti. –disse Annabeth. –Non possiamo continuare a camminare, e non possiamo nemmeno ritornare indietro. La foresta è grandissima, nessuno l’ha mai esplorata tutta. Secondo me dobbiamo trovarci un posto e passare qui la notte.
-Ma non possiamo farlo. –la contraddisse Percy che dovette, però, subirsi una delle sue migliori occhiatacce. Nonostante ciò, il ragazzo continuò –Non abbiamo un rifugio.
-Ce lo costruiamo. –rispose Annabeth.
-Ma non abbiamo da mangiare e dei sacchi a pelo per dormire. Annabeth, sai benissimo che la temperatura cala bruscamente la sera.
-Posiamo accendere un fuoco.
-E il cibo?
-Percy! Hai qualche altra soluzione? –lo rimproverò la figlia di Atena. Il ragazzo rimase in silenzio.
-Posso portarvi io del cibo. –disse ad un tratto Melody.
-E come fai? –chiese Thalia. La ragazza uscì da una tasca un foglietto bianco e una matita e incominciò a disegnare della legna e un fuoco in modo molto stilizzato.
-A cosa ci servono queste cose scusa? –chiese Thalia in modo molto infastidito. Melody non rispose e ignorò completamente la figlia di Zeus. Non appena ebbe finito, prese in mano il disegno e pronunciò una formula magica che nessuno riuscì a capire e in un lampo il fuoco che la figlia di Ecate aveva disegnato prese letteralmente vita.
-Come hai fatto? –chiese Annabeth impressionata. Non era facile impressionare una figlia di Atena soprattutto se si trattava di Annabeth.
-Merito del potere di mia madre. Se disegno qualcosa e recito una formula magica, questa prende vita. –spiegò Melody mentre disegnava un paio di pacchi di patatine.
 


THALIA
Grazie a Melody erano riusciti a costruirsi un riparo e ora erano tutti sazi. Nonostante ciò, Thalia non si fidava molto della nuova arrivata, aveva un non so ché di oscuro. Artemide le aveva insegnato a non fidarsi delle persone, ma solo degli amici e anche con quelli bisognava sempre stare attenti. Una fitta di dolore le prese il cuore ripensando a Luke e a ciò che gli era successo. Quella ragazza nascondeva qualcosa, qualcosa di grande.
-Quindi tu riesci a sopravvivere grazie ai poteri di Ecate. –disse Annabeth a Melody.
-Si. Pochi di noi ricevono gran parte dei poteri dei nostri genitori divini e io sono una di loro. –spiegò Melody.
-Che forte! –disse Percy tutto euforico come se non sapesse una cosa tanto banale.
-E dimmi, -disse Thalia. –Ecate ha anche il compito di controllare la foschia… tu hai qualche potere su di lei?
-Pochissimi. –ammise la ragazza. –Per gli dei la foschia è molto importante perché è grazie ad essa se gli umani non hanno ancora scoperto la loro esistenza e solo rarissimi figli di Ecate possono controllarla completamente. Di solito ne nasce uno ogni 50 anni.
-Bhe. Penso che sia ora di andare a dormire. –disse Percy stiracchiandosi.
-Farò io il primo turno di guardia. –continuò il figlio di Poseidone. Thalia avrebbe voluto farlo lei perché era quella che sembrava più sveglia, ma conosceva bene il suo amico e sapeva che non glielo avrebbe mai permesso quindi non si fece nemmeno avanti, si limitò solo a poggiare la testa per terra e in un lampo, stranamente, si addormentò.
 
 


PERCY
Percy aveva deciso di offrirsi volontario per il primo turno di guardia. Aveva notato che le ragazze erano molto stanche, in particolar modo Annabeth e preferiva che andassero tutte a dormire e a riposarsi. In fin dei conti lui era “l’uomo” della situazione. Si sedette vicino ad Annabeth e rimase ad osservala per quello che a lui sembrò solo un minuto finché una voce non lo distrasse.
-Lei è più di una semplice amica giusto? –era Melody.
-Perché non dormi? –chiese Percy un po’ sorpreso.
-Non riesco ad addormentarmi.
-Ah, comunque hai ragione, io e lei siamo fidanzati, ma ho paura che in questa impresa possa succederle qualcosa.
-Sai che non è così. –disse Melody. Poi ad un tratto i suoi occhi viola si illuminarono e i suoi capelli neri si alzarono come se stessero fluttuando.
-Che succede? –chiese Percy un poco allarmato. In un secondo gli occhi di Melody ritornarono normali e la ragazza disse:
-Qualcuno si sta avvicinando.
 
 
 


ANGOLO AUTRICE :3
Eccomi qui! :D
Bene, bene, non so cosa dirvi, solo che ogni giorno sto scrivendo un capitolo xD
Sono piena di ispirazione in questo momento xD
Spero che vi piaccia la mia storia ;)
Tra domani e dopodomani arriverà il sesto capitolo :3
Ci sentiamo presto!
Baci <3
-Bibrilove98
 

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***





PIPER
Ormai Piper e Leo stavano camminando da ore. Piper aveva supplicato Leo di ritornare al campo almeno per la notte, ma il figlio di Efesto non voleva sentire alcuna ragione. La ragazza sapeva che per lui Festus era molto importante e decise di non lamentarsi più durante il viaggio. Nonostante tutte le preoccupazioni che le passavano per la mente, il suo pensiero fisso era rivolto a Jason. Un poco si era rassegnata al fatto di non vederlo più, ma il suo pensiero era fisso su di lui e non sapeva spiegarsi il perché.
-Piper! –disse Leo riportando la ragazza nella vita reale. –C’è qualcuno lì. –continuò il figlio di Efesto. Piper guardò attentamente e notò che una luce fioca proveniva da quella parte.
-Ci dovremmo avvicinare? –domandò.
-Penso che loro si stiano avvicinando a noi! –disse Leo un po’ preoccupato. Una luce si stava muovendo nella loro direzione.
-Quanti sono secondo te? –domandò Piper poggiando la mano sul suo pugnale Katoptris.
-Penso che siano tre. –rispose Leo. Poi ad un tratto qualcosa di freddo toccò la spalla della ragazza.
-Ehm… Leo –disse la figlia di Afrodite. Il ragazzo si girò e dalla sua espressione sembrò che avesse visto qualcosa di spiacevole.
-Opps… credo che siano in quattro e non in tre. Colpa mia. –disse il figlio di Efesto. Piper si girò e vide che una ragazza le stava puntando un arco dritto alla faccia. Poi Piper la riconobbe.
-Thalia? –chiese. La ragazza abbassò l’arma.
-Piper? Sei tu? –disse la ragazza.
-Si! Dei che paura che mi hai fatto prendere! –in quel momento si avvicinarono anche gli altri ragazzi. Una ragazza bionda si avvicinò a Piper e Leo.
-Piper, Leo! Che ci fate qui?
-Ciao Annabeth. –disse Leo sorridendo.
-Chi sono? –domandò un ragazzo con gli occhi verdi e i capelli scuri.
-Noi siam… -cercò di dire Leo.
-Sono Piper McLean, figlia di Afrodite e Leo Valdez, figlio di Efesto. –aggiunse una ragazza che Piper non aveva mai visto. Aveva degli occhi viola e i capelli neri.
-Ma come fai a sapere tutto! –disse Thalia. La ragazza rimase in silenzio.
-Va bene. –rispose Leo. –visto che ci hanno già presentato… noi conosciamo solo Annabeth e Thalia, voi chi siete?
Il ragazzo dagli occhi verdi guardò prima i due estranei e poi la ragazza che le stava a canto prima di rispondere.
-Io sono Percy Jackson, figlio di Poseidone e lei è Melody Strither, figlia di Ecate.
 
 


MELODY
Quei ragazzi Melody li conosceva, non sapeva come, ma li conosceva. Quando aveva pronunciato i loro nomi le parole le erano uscite di bocca. Non sapeva come spiegare una cosa del genere quindi rimaneva in silenzio. Forse era un trucco di sua madre.
-Non ci avete ancora spiegato perché state qui? –domandò Annabeth quando tutti si erano seduti intorno al fuoco. Lo sguardo di Leo si fece cupo, forse non sapeva se dire o meno la verità su Festus. Un attimo, come faceva Melody a saperlo? Un forte mal di testa la prese e si appoggiò ad un albero per mantenersi. Fortunatamente nessuno si era accorto del suo malore, lei odiava dare delle spiegazioni.
-Leo. –disse ad un tratto Piper. –Di la verità…
-Non posso. –rispose il ragazzo guardando il terreno. Gli occhi di tutti si posarono su di lui.
-Leo, sai che è la cosa giusta, non gli faranno del male. –cercò di convincerlo la figlia di Afrodite. Il ragazzo scrutò tutti i presenti.
-Giurate che non gli farete male, vi prego.
-Ti riferisci al mostro? –domandò Percy. Leo annuì con la testa.
-Ve bene. –aggiunse il figlio di Poseidone parlando a nome di tutti. –Ti promettiamo che non gli faremo del male, se è possibile. –Leo guardò Percy e incominciò a raccontare tutto:
-Volevo aggiustare Festus dato che Chione me lo aveva rotto, avevo creato un nuovo Hard Disk, ma non sono riuscito a collegare l’ultimo filo, quello degli ordine, che il drago è partito sfondando la parete del Bungher 9 e ora il campo è di nuovo in pericolo, per colpa mia. Ho lavorato per mesi al suo progetto e per una mia mancanza di attenzione ora il campo rischia di essere distrutto.
Quando il ragazzo ebbe finito di raccontare piombò il silenzio. L’unica cosa che si sentiva era lo scoppiettare del fuoco.
-Quindi, il drago è di nuovo impazzito. –disse Annabeth rompendo quell’imbarazzante silenzio che si era creato. In quello stesso istante gli occhi di Melody brillarono di nuovo. La ragazza non riusciva a sentire granché e il mal di testa aumentò, l’unica cosa che capì fu Leo che diceva:
-Ma è normale? – Una voce dentro di lei diceva “sta arrivando. Proteggili. Avvertili.” Riconobbe che quella era la voce di Ecate. Ma proteggerli come? Stava per cadere a terra finché un ragazzo non la prese al volo. Melody sapeva che non era ne Percy, ne tanto meno Leo, era un altro.
 
 


NICO
Aveva fatto tanta strada per arrivare fin là. Aveva viaggiato nell’ombra, ma era stranamente sbucato dietro un cespuglio nel momento esatto in cui una ragazza stava svenendo e in un batter d’occhio l’aveva presa al volo. Non la conosceva ma non appena alzò lo sguardo vide che era in compagnia di Percy, Annabeth, Thalia e altri due ragazzi, Piper e Leo, li aveva conosciuti per caso.
-Nico. –disse Percy guardando il figlio di Ade.
-Che…che ci fai qui?
-Non lo so. –ammise Nico aiutando la ragazza a mettersi seduta.
-G…grazie. –disse la ragazza. Nico la guardò attentamente. Non l’aveva mai vista prima d’ora.
-Tu sei Nico Di Angelo, figlio di Ade. –disse la ragazza guardandolo negli occhi. Nico distolse lo sguardo. Probabilmente aveva un espressione molto impressionata e gli occhi di quella ragazza lo mettevano un poco in soggezione. Erano molto strani, ma allo stesso tempo affascinanti.
-Sei figlia di Ecate. –tirò ad indovinare. La ragazze annuì.
-Melody, piacere.
-Che ci fai qui? Che cosa le è successo? –domandò Leo con aria molto spaventata.
-Qualcuno, o qualcosa sta arrivando. –disse Melody.
-Non è che era Nico? –chiese Annabeth.
-No. –rispose a malincuore la ragazza. –è qualcosa di molto peggio.
 
 
 


ANGOLO AUTRICE :3
Salve a tutti! Ecco aggiornata la mia FF :)
Spero che questo capitolo vi piaccia, ho fatto il possibile per creare un poco di suspance xD
Melody ha qualcosa di strano, non credete? xD Fatemi sapere cosa ne pensate di lei;) sono curiosa :D
E’ arrivato anche Nico*__* Amo quel personaggio e non potevo lasciarlo :3
Aggiornerò presto, non vi preoccupate anche se questo fine settimana non ci sarò xD
Spero che la storia vi stia piacendo:D
A presto :3
-Bibrilove98

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***





NICO
In un secondo Percy raccontò tutto quello che era successo dal suo arrivo al campo. Nico rimase qualche minuto in silenzio.
-Sono venuto al campo per un motivo preciso. –disse il figlio di Ade.
-E cioè? –chiese Thalia.
-Sinceramente non lo so. Forse per aiutarvi.
-E scusa, come fai a non saperlo?-domandò Leo particolarmente confuso. Nico guardò il ragazzo dritto negli occhi e incominciò a raccontare:
-Ho passato gran parte dell’inverno in giro per il mondo e l’ultimo periodo nel palazzo degli inferi di mio padre. Non avevo nessuna intenzione di venire al campo prima di Agosto, ma Persefone mi ha costretto. Ha detto che il campo aveva bisogno del mio aiuto. All’inizio pensavo che fosse per un ulteriore attacco da parte di Crono o di qualche esercito di Gea oppure, semplicemente, quella non voleva tenermi davanti ai piedi fino ad Agosto… -lo sguardo di Nico si fece cupo. –ora penso che il problema sia più grave.
-Ricapitoliamo. –disse Annabeth. –dobbiamo trovare un drago meccanico gigante e calmarlo senza ucciderlo o creargli delle ferite mortali o non curabili, giusto?
Leo fu l’unico ad annuire. Evidentemente lo aveva progettato lui e ci teneva a quel drago.
-Ma come facciamo a trovare un drago gigante? –chiese Nico.
-Dai. –aggiunse Piper. –è alto otto metri e peserà un paio di tonnellate, non penso sia così difficile trovarlo.
In quel momento lo sguardo di Percy si allarmò. Per un attimo i suoi capelli si drizzarono sulla testa e sembrò come se avesse visto un fantasma, ma Nico non aveva evocato nessun fantasma e non appena si girò, il cuore gli salì in gola.
 
 


PERCY
-Ragazzi, penso che non ci sia più bisogno di cercarlo. –disse Percy.
-Io vi avevo avvisato che si stava avvicinando qualcosa. –aggiunse Melody non rassicurando gli altri che appena si girarono si spaventarono. Un enorme drago metallico era letteralmente sopra le loro teste e le sue fauci erano aperte e incandescenti pronte a sparare una raffica di fuoco. Percy aveva visto poche volte un drago di quelle dimensioni ma mai da così vicino.
-Ma come…? –cercò di dire Annabeth, che come gli altri si era alzata. Tutti tranne Leo. In un secondo il Drago sputò una raffica di fuoco prendendo in pieno il ragazzo.
-No! –urlò Percy. Sicuramente Leo era morto carbonizzato. Nessuno sarebbe potuto sopravvivere ad una fiammata del genere. Quando la lingua di fuoco cessò, però, Percy notò con suo grande stupore che nel posto in cui sarebbero dovute stare le ceneri di Leo, c’era ancora il ragazzo che oltre ad una piccola fiamma sui suoi capelli e del fumo che usciva dai suoi vestiti, sembrava non essersi fatto niente.
-Ma…ma…come? –cercò di balbettare Percy.
-Leo ha il dono del fuoco. Resiste ad elevatissime temperature senza nemmeno una scottatura di primo grado. –spiegò Piper. –è l’unico che può sconfiggere Festus.
Leo si alzò in piedi e cercò di avvicinarsi all’animale, ma il drago per poco non lo infilzò con i denti metallici.
-Devo ricordarmi di rendere i tuoi denti meno appuntiti. –disse Leo schivando per un pelo il morso di Festus. Percy prese Vortice e incominciò ad attaccare il drago. Sfortunatamente la sua lama non poteva niente contro la corazza del drago e Percy non riuscì nemmeno a graffiarla.
-Come facciamo a calmare questo cucciolone? –chiese Annabeth guardando Leo.
-Bisogna aprire il portellone centrale dei comandi e collegare il cavetto rosso all’attacco arancione e premere il tasto riavvio.
Percy riuscì a schivare una zampata del drago appena in tempo per guardare Leo in modo molto interrogativo. Probabilmente aveva fatto una faccia talmente “persa” da far paura perché Leo si poggiò una mano sulla fronte in segno di rassegnazione.
-Oppure? –chiese Nico come se avesse letto in faccia l’amico.
-Bisogna premere il bottone di spegnimento.
-E non potevi dirlo prima? –disse Percy. –Dove si trova il bottone?
-Sotto la zampa destra.
Ok, probabilmente la faccia che fece Percy in quel momento fu impagabile perché sia Annabeth che Thalia scoppiarono rumorosamente a ridere.
-Va bene, poi mi spiegherai come ti è venuto in mente di posizionare il pulsante di spegnimento sotto la zampa destra.
-Non so come mi è venuto, ho semplicemente pensato che fosse un punto difficile da raggiungere per i nemici. –disse Leo facendo spallucce. Ora erano praticamente in guai seri. Mentre Percy e Nico cercarono di colpire il mostro alle zampe, un fulmine centrò in pieno il drago.
-No! –urlò Leo. Fortunatamente (o sfortunatamente) il drago non si fece niente, ma si spaventò e si alzò in volo per scappare. Non appena il drago si fu allontanato, Percy si girò verso Thalia. Sicuramente era stata lei a colpire il drago con il fulmine perché era l’unica figlia di Zeus ma la ragazza alzò le spalle come per dire che non aveva invocato nessun fulmine. In quel momento un ragazzo scese letteralmente a terra dal cielo. Aveva gli occhi azzurri come quelli di Thalia, i capelli biondi, una piccola cicatrice sul labbro superiore, indossava una maglietta viola e in mano impugnava una lancia d’oro.
-Jason! –urlò Piper correndo ad abbracciare il ragazzo. Thalia la imitò.
-Che ci fai qui amico. –disse Leo che evidentemente si era ripreso dallo shok.
-Non lo so, le correnti mi hanno spinto fin qui, poi ho visto che eravate in pericolo e ho cercato di aiutarvi.
Poi gli occhi del ragazzo si poggiarono sugli altri membri del gruppo, prima su Annabeth, poi su Nico, poi su Melody e infine su Percy.
-Non ci conosciamo giusto? –chiese Jason a Percy.
-Credo di no. –disse il figlio di Poseidone guardando il ragazzo come se fosse una minaccia. –Percy Jackson, figlio di Poseidone.
-Jason Grace, figlio di Giove.
 
 
 

ANGOLO AUTRICE :3
Buongiorno! :D Scusate il ritardo, ma sono stata un poco impegnata xD
Che sorpresa! È arrivato pure Jason xD
Ho scritto che in questa storia ci sarebbero stati gran parte dei personaggi, quindi Jason non poteva mancare ;)
Certo forse non è il tipo di personaggio che fa impazzire, ma a me piace molto e poi visto che “The Mark of Athena” non vuole arrivare, ho deciso di scrivere io come reagiranno Percy e Jason insieme ;)
Spero che il capitolo vi sia piaciuto :D
Presto, presto arriverà il prossimo;)
Un bacione <3
-Bibrilove98

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***




THALIA
L’arrivo di Jason aveva spiazzato completamente Thalia. Si era preoccupata molto quando aveva saputo che suo fratello stava ritornando al Campo di Giove, anche se sapeva benissimo che se la sarebbe cavata. Era comunque figlio di Zeus/Giove ed era suo fratello. Non appena lo vide corse ad abbracciarlo.
-Come stai fratellino? –chiese. Jason la guardò in modo molto dolce accarezzandole il viso.
-Bene, le cose al campo stanno andando abbastanza bene, non potrei dire la stessa cosa di qui, però…
-Un momento, un momento. –disse Percy –L’hai chiamato “fratellino”?
-Si, lui è mio fratello.
Probabilmente quella notizia spiazzò completamente Percy perché per un attimo sembrò che il suo mento stesse per toccare il pavimento. Annabeth gli si avvicinò e con una mano gli chiuse la bocca.
-Possono entrare le mosche. –disse la figlia di Atena. –e io non voglio un fidanzato che ha mangiato un paio di mosche.
Così Thalia gli raccontò tutta la loro storia.
-Quindi sei capo della prima legione del campo romano. –disse Percy scrutando Jason come se stesse analizzando il punto debole di un nemico. –E quella lancia?
-In realtà è una moneta che si trasforma in qualsiasi arma, è di oro imperiale, uno dei pochi materiali che possono uccidere i mostri. È simile al vostro bronzo celeste. –spiegò Jason ricambiando le occhiate che Percy gli stava dando. In quel momento si sentì un forte potere nell’aria. Thalia notò che i due ragazzi probabilmente non sarebbero andati subito d’accordo. Sono comunque due leader, due figli dei Tre Grandi, ma non potevano incominciare a prendersi a pugni. Quello era un momento delicato.
-Ehi!. –disse Thalia riportando l’attenzione dei due su di lei.-occhio a come fate voi due, in questo momento ci sono altre priorità quindi concentratevi su cosa dobbiamo fare.
 


ANNABETH
-Però è strano. –disse ad un tratto Annabeth. –è come se qualcosa, o qualcuno, ci abbia fatto incontrare tutti qui. O meglio, abbiamo quattro figli dei Tre Grandi, Percy, Thalia, Jason e Nico. Abbiamo una figlia di Afrodite con il potere della lingua ammaliatrice –Piper-, un figlio di Efesto con il dono del fuoco e una figlia di Ecate…
-E una fantastica figlia di Atena. –aggiunse Percy guardando Annabeth. Lei gli fece un sorriso e continuò: -Si…anche…ma quello che volevo dire è che comunque la nostra squadra è potente, e non penso che sia un caso il fatto che ci troviamo tutti qua.
-Non lo è infatti. –disse Melody. In quel momento tutti gli sguardi si posarono su di lei.
-In che senso? - fece Piper.
-Tutto quello che è accaduto e che accadrà, è stato pianificato da qualcuno. –aggiunse la figlia di Ecate.
-E tu sai chi è, non è vero? –disse Nico. In quel momento lo sguardo di Melody si incupì.
-Si. –disse la ragazza. –so chi è stato. Vuole mettervi tutti alla prova.
-Ma chi? –chiese Leo. Melody non rispose.
-In questo momento non posso dirvelo, mi è stato proibito. Potrò dirvelo solo quando sarà il momento, oppure dovete scoprirlo da soli.
 
 

JASON
Quella ragazza era molto strana, Jason se lo sentiva. Sapeva la verità su tutti loro e questo non era una cosa buona.
-Annabeth ha ragione. –disse il figlio di Giove facendo scivolare via l’argomento di Melody. –però come facciamo a capire come riparare il drago? Leo, ora è il tuo turno, tocca a te.
Il figlio di Efesto abbassò lo sguardo. –Ve l’ho detto. Possiamo spegnerlo premendo il pulsante sotto la zampa destra o dovrei cercare di saltargli sulla groppa e collegare l’ultimo cavo.
-Oppure possiamo distruggerlo… -aggiunse Thalia. In quel momento Leo si alzò in piedi:
-NO! Non potete…avete giurato…
-Ehi calmati! –disse Jason cercando di calmare l’amico.
-Leo, -disse Percy. -non faremo del male al tuo drago…com’è che si chiama? Festa?
-Festus… -lo corresse Leo.
-Si, giusto, Festus…comunque, ti abbiamo promesso che non gli faremo nessun male, vedrai che si risolverà tutto per il meglio.
Jason guardò Percy. Quel figlio di Poseidone sarebbe potuto diventare il suo peggior nemico, o uno dei suoi più grandi amici. Il problema sarebbe stato capire da che parte doveva stare.
-Bene. –disse Piper cercando di calmare gli altri. –dovremmo decidere come fare. Penso che la situazione più ovvia sia usare il tabellone degli attrezzi…
-Certo! –disse Annabeth che era rimasta parte del tempo in silenzio. Lei era figlia di Minerva…cioè, di Atena, la dea della strategia militare quindi aveva sicuramente un piano.
-Piper ha ragione. Cercare di spegnere Festus è praticamente un suicidio. Qualcuno si dovrebbe buttare sotto le sue zampe e rischierebbe di rimanere schiacciato sotto il peso del drago. Quindi penso che dovremmo cercare di collegare l’ultimo cavo. Leo, soffri di vertigini?
Il ragazzo si accigliò: -No, non penso…
-Perfetto. Jason tu dovrai prendere Leo e portarlo sulla testa del drago. Lui è l’unico che può aggiustarlo.
-Si ma non penso che il drago si faccia tanto maneggiare, soprattutto visto cosa è successo l’ultima volta… -disse Nico. Annabeth lo guardò.
-No, infatti. Noi dovremo distrarlo, magari riuscire a tenerlo fermo con delle funi che Melody può procurarci con la magia, sempre se lo vuole…
La ragazza abbassò lo sguardo.
-Allora. Io non sono cattiva come voi pensate. Il fatto è che non posso dirvi chi ci sia dietro tutto questo perché mi è stato severamente vietato. Io voglio aiutarvi.
Nell’aria si respirò una forte tensione e Jason notò che gli occhi di Melody si erano illuminati di viola.
-Perfetto! –disse Percy cercando di sdrammatizzare. –Allora è tutto programmato. Dobbiamo solo trovare il drago e tutto andrà per il meglio!
Tutti lo guardarono, ma non sembravano tanto convinti.
 
 


MELODY
Perche?! Perché doveva nascondere tutto! “Pazienza figlia mia, pazienza.” Ecate continuava a parlarle nella testa ma ormai Melody voleva solo aiutare gli altri. Alla fine si decise. “Perché?” disse alla madre. “Perché gli devo nascondere tutta la verità?” “Melody, devi farlo. Il mio scopo è quello di valutarli. Devo capire se sono in grado di sconfiggere Gea insieme agli altri due semidei della grande profezia.” Le rispose Ecate. “Si ma perché ci devo andare di mezzo io? Non è giusto madre.” “Melody.” Disse la dea facendo un respiro profondo. “ Ormai molti dei non si fidano più di me perché gli ho traditi quando mi sono arruolata con Crono. Gea è molto diversa dal Titano, lei è molto più potente! Sono una degli dei più antichi e conosco il suo potere. Devo mettere alla prova quei ragazzi, per il bene di tutti.” Melody non rispose più alla madre. Si limitò a rimanere in silenzio.
 
 


ANGOLO AUTRICE :3
Salve a tutti! :D
Bhe, che dire, spero che questo capitolo vi sia piaciuto, certo non accade un bel niente, però… xD
A breve arriverà il prossimo :)
Scusate se non aggiorno tanto velocemente, ma sono molto impegnata a leggere The Son of Neptun e aspetto con ansia Il Trono di Fuoco di The Kane Chronicles xD
Spero vivamente di essere riuscita ad appassionarvi alla mia storia :)
Ci sentiamo presto :D
-Bibrilove98

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***




PIPER
Dopo essersi organizzati, gli otto ragazzi si divisero in due gruppi in modo tale da poter rintracciare più velocemente Festus. Ormai il sole era sorto e sarebbe stato più facile rintracciare il drago anche se i ragazzi erano molto stanchi. Piper sarebbe dovuta essere felice. Jason era letteralmente volato dal cielo e ora era vicino a lei che camminava. Avrebbe voluto dirgli un sacco di cose, avrebbe voluto prenderlo e baciarlo. Ma tutto quello che era successo l’inverno scorso e tutto quello che sarebbe successo in futuro…forse avrebbe solo complicato le cose e probabilmente lui non provava gli stessi sentimenti verso di lei. Probabilmente aveva qualcun’altra al campo di Giove e lei non poteva farci niente. Continuava a pensare e ripensare a ciò che era successo negli anni passati. Lei era convintissima che lui fosse stato con lei e Leo nella “Casa della natura”, lei era convintissima di aver vissuto quella notte in cui si erano scambiati il primo bacio. E poi, in un lampo, tutto era cambiato. Sospirò un paio di volte prima di accorgersi che Jason la stava chiamando.
-Come scusa? –chiese lei dopo la quinta chiamata. Jason sorrise.
-Piper, ti ho chiamata un sacco di volte. Che hai?
-Niente, solo che…sono molto preoccupata, tutto qui.
-Anch’io un po’ lo sono. –confessò Jason. –ma vedrai che andrà tutto bene. Siamo riusciti a liberare Giunone…cioè Era…quindi per noi questa sarà una passeggiata.
Piper annuì e il suo sguardo si rivolse verso Leo che continuava ad andare dietro a Thalia. La figlia di Zeus aveva deciso di andare con loro per passare un po’ di tempo con il fratello, ma Piper pensò che non fosse stata una buona idea. Dal primo momento che l’aveva vista, Leo aveva preso una cotta per lei e ora non la lasciava libera un secondo. Leo continuava a vantarsi di come aveva riaggiustato Festus, che creare un nuovo Hard Disk non era stato facile e Thalia continuava ad annuire spazientita finché non gli diede un pugno in faccia.
-Ma che ti ho fatto? –piagnucolò Leo. Piper e Jason scoppiarono a ridere.
-Dai Leo, non ti abbattere. –lo consolò Jason. –Thalia è così. Non puoi farci niente.
-Leo. –disse Piper. –mi dispiace dirtelo ma le Cacciatrici non possono avere rapporti con i maschi…penso che tu non abbia molte speranze.
-Lo so! –disse Leo. –Ma tentar non nuoce giusto?
-Va bene. –disse Jason facendo spallucce. –A tuo rischio e pericolo.
 
 

NICO
Ormai avevano camminato da ore. Annabeth aveva deciso i gruppi e naturalmente Percy si è inserito nel suo. Percy e Annabeth stavano avanti e un po’ si vergognava Nico a chiedergli qualcosa. Non stavano molto tempo insieme e lui non aveva il diritto di disturbarli.
-Come stanno andando le cose negli Inferi Nico? –chiese Percy dopo un po’.
-Al solito. –si limitò a rispondere il figlio di Ade.
-Sei riuscito a rivedere Bianca?
Una fitta di dolore prese il petto di Nico. Si, l’aveva vista un paio di volte ma ogni volta che ci ripensava si rattristava. Annabeth diede una gomitata a Percy.
-La vuoi finire cretino! Non vedi che ci sta male?-lo rimproverò.
-Si scusa. –rispose il ragazzo.
-No…no non fa niente. Comunque si, l’ho vista un paio di volte e ti manda i suoi saluti.
Percy annuì sorridendo. –Ricambia appena la vedi.
Nico ricambiò il sorriso. Poi, ad un tratto, Melody si fermò.
-Siamo vicini. Il drago è da quella parte.
 
 


MELODY
-Non dovremmo avvisare gli altri? –chiese Melody mentre correva con gli altri della sua squadra verso una grotta.
-Naa –disse Nico.
-Vedrai che se ne accorgeranno. –la rassicurò Percy. Gli occhi della figlia di Ecate brillarono di nuovo.
-Siamo vicinissimi. –Ad un tratto si sentirono dei forti rumori e delle frecce argentate volarono da dietro ad una piccola collinetta.
-Penso che ci hanno battuti. –disse Annabeth. Poi si sentì un urlo. Sembrava quello di una femmina e per un tratto Melody ebbe paura che fosse capitato qualcosa di brutto a Piper o a Thalia. Ma dalla collinetta la ragazza riuscì a vedere un paio di enormi ali sollevarsi da terra e un drago incominciò a volare. La cosa più brutta era che nelle zampe il drago trasportava una preda, come un falco che ha appena catturato un topolino.
-LEO! –urlò una ragazza. Melody recitò un incantesimo e in un secondo si sollevò da terra e incominciò a volare verso il drago. Riuscì solo a sentire Piper che correva verso gli altri
-Il drago! Ha preso Leo!
 
 


PERCY
Le cose stavano diventando sempre più strane. Festus aveva catturato il suo creatore e non si sapeva dove lo stesse portando. Melody era volata dopo aver pronunciato delle parole incomprensibili e ora non sapevano più che fare.
-Com’è successo? –chiese Nico.
-Stavamo camminando, ad un tratto è sbucato il drago che ha afferrato Leo e l’ha portato via. –disse Piper visibilmente terrorizzata. Jason l’abbracciò e cercò di consolarla.
-È strano. –disse Thalia.
-In che senso? –domandò Percy.
-Ho scagliato una freccia verso il drago. –spiegò Thalia. –ma il colpo non l’ha nemmeno sfiorato. Io non sbaglio mai colpo e l’avrei colpito ma ad un tratto una specie di forza ha fatto cambiare direzione alla mia freccia. Nessuno può far cambiare traiettoria ad una freccia di una Cacciatrice, nemmeno la stessa che l’ha scoccata…l’unica che può farlo è una…
-Dea! –disse Nico.
-Ecate! –dissero Percy e Annabeth in coro.
-Ecco perché Melody non poteva dirci cosa stava succedendo. –osservò Jason.
-Ma perché fare una cosa del genere?-chiese Piper che si era ripresa dallo shock.
-Non lo so. –ammise Annabeth. –Gli dei non nutrono una grande simpatia verso Ecate dato che si era alleata con Crono e questo non gioca a suo favore.
-Forse vuole fare qualcosa per rimediare. –disse Percy.
-Forse…o forse vuole semplicemente allearsi con Gea questa volta e distruggere alcuni ragazzi della grande profezia. –disse Nico.
-No, Ecate è fiera, ma non stupida. Non si metterebbe mai una seconda volta contro gli dei. –osservò Annabeth.
-Ma ora cosa facciamo? –chiese Piper.
-Facile. –le rispose Jason. –Andiamo a cercare il nostro amico.
 
 
 


ANGOLO AUTRICE :3
Salve a tutti! Ho ripreso a scrivere xD
Le cose qui si stanno complicando :/ Chissà se riusciranno a salvare Leo e Melody. La vedo parecchio difficile xD
Cercherò di aggiornare presto per non farvi molto attendere ;)
Spero che il capitolo vi sia piaciuto! A prestoo :D
-Bibrilove98
 

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