:.:Make me a smile:.: di CelsteKiss (/viewuser.php?uid=26592)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Keys of a locker...1 ***
Capitolo 2: *** :.:Tall fever:.: ***
Capitolo 3: *** :.:Different Life:.: ***
Capitolo 4: *** :.:Sweet things under the Rain:.: 3 ***
Capitolo 5: *** :.: Small drops of rain:.: ***
Capitolo 6: *** :.:Little Loves:.: ***
Capitolo 7: *** :.:Odinary Day:.:...7 ***
Capitolo 8: *** :.:Chases to the Treasure...8:.: ***
Capitolo 1 *** Keys of a locker...1 ***
-Questa
ficcy non è scritta per scopi di lucro, ma per puro e
semplice divertimento. I
personaggi non sono miei, ma del maestro Masashi Kishimoto-
:.:
Make
me
a
smile:.:
Tenten era una ragazza normale.
Non era
bellissima come gran parte delle sue compagne.
Non si
distingueva per abilità particolari.
Non era un
genio in nessuna materia.
Ma aveva un
bel sorriso.
Glielo
dicevano sempre, in tanti.
E lei,
nonostante continuassero a dirglielo,
non ci trovava
nulla di particolare.
Aveva un gran
senso del dovere e detestava le
ingiustizie.
Credeva in
tutto, o magari,
si fidava solo
della gente.
Era gentile,
orgogliosa e testarda, ma aveva piena
fiducia
nell’amicizia e nell’amore.
Tenten era
carina, intelligente e sincera.
Tenten credeva
ancora nel
Principe
azzurro, ma questo,
preferiva non
dirlo.
Era una
ragazza normale, come tutti noi.
Con un dono
speciale.
Sapeva far
sorridere chiunque.
Sempre.
Neji
era
un ragazzo popolare.
E
popolare era a dir poco. Era l’elité,
il meglio, il boccone
succulento
al quale ogni ragazza
aspirava.
Ne
aveva avute tante,
eppure
non ne ricordava neanche una.
Neji
Hyuuga non era il Principe azzurro.
Non
era simpatico, gentile e non parlava
quasi mai.
Borbottava,
a volte, perché forse
si
sentiva superiore agli altri.
Parlava
solo con alcune persone, che
anche quelle,
infondo,
non lo capivano mai veramente.
Neji
non provava nulla.
Viveva
la sua vita tra calcio e
discoteca,
ma
non aveva mai conosciuto nessuno
che
lo facesse sorridere.
Non
ne era capace.
E
Neji non sorrideva anche perché
non
c’era nulla per il quale valesse la
pena
farlo.
Non
sorrideva, eppure, avrebbe
voluto
provarci,
almeno
una volta, anche lui,
a
sorridere.
:.: Keys of a locker:.: capitolo 1...
Tenten
varcò il portone della scuola,
la borsa sulle spalle. Ogni giorno, per nove mesi, passava oltre quella
porta,
pronta a sorbirsi cinque interminabili ore di lezioni. E strano ma
vero, Tenten
odiava alzarsi presto. Certo, odiava molte altre cose, ma alzarsi la
mattina di
sicuro era una delle peggiori. Prima di andare a scuola, impiegava
sempre
svariati minuti per sistemarsi i capelli, che per giunta restavano
nello stesso
modo di prima, altri svariati minuti per vestirsi, e ancora altri per
mangiare
qualcosa che le impedisse di svenire per carenza di zuccheri. E per
giunta,
arrivava quasi sempre in ritardo.
Tuttavia,
c’era una cosa che, a sentire
sua madre, le restava sempre bellissima.
Il
suo sorriso. E anche se lei non ci
credeva, presto se ne sarebbe accorta...
-
Ciao Ten!- esclamò a voce alta un
ragazzo dalle sopracciglia esageratamente folte, avvicinandosi,
riscuotendola
dai suoi pensieri.
-
Ciao Lee- rispose con un sorriso,
raggiante.
Rock
Lee era il suo migliore amico. Da
una vita. Anche se a dir la verità, era uno dei pochi che
aveva e che le
volevano bene.
-
Fa freschino questa mattina, non è
vero?- proseguì, stringendosi nel bomberino azzurro,
tremante. Dopotutto erano
i primi di novembre...
Lee
parve illuminarsi solo in quel
momento.
-
Tenten – esordì, parandosi davanti e
poggiandole con solennità entrambe le mani sulle spalle
– anche se il freddo è
contro di noi, ci basta contare sulla giovinezza e sul suo infinito
potere per
sconfiggerlo-
Ora
i suoi occhi brillavano di una luce
strana, rivolti verso il cielo grigiastro.
-
Lee...mica dobbiamo disputare un incontro
di boxe. Ho detto solo che fa freddo-
-
La giovinezza è sempre tutto,
comunque- ribadì, arrabbiato.
La
ragazza si passò una mano sul viso,
rassegnata. Quando Rock Lee incominciava a parlare della giovinezza,
qualunque
affermazione fuori luogo veniva presa per un insulto.
-
Mi spieghi chi ti imprime in testa
tutte queste cretinate?- domandò, avvicinandosi al suo
armadietto.
-
Ma il maestro Gai, naturalmente-
Tenten
sospirò nuovamente. Una piccola
nuvoletta uscì dalla sua bocca, salendo verso
l’alto. Era incredibile come
l’inverno fosse già alle porte...
-
Sai Lee...a mio parere dovresti
smettere di fare karate. Stare in compagnia di quel tipo nuoce
gravemente hai
tuoi neuroni-
-
Ma che dici Ten?- fece Lee, incredulo
– Si vede che non lo conosci bene, altrimenti avresti
già capito da tempo che
persona fantastica è. Semplicemente il migliore, il
più forte, il numero
uno...-
Tenten
smise di ascoltarlo. Quando Lee
attaccava a parlare, o meglio a glorificare il maestro Gai, il suo
insegnante
di karate, era inutile tentare di fermarlo.
“Uno
che ti dice “Corriamo insieme
verso il tramonto” non mi sembra poi così
fantastico. Al massimo un po’ strano,
quello si...” pensò, prendendo le chiavi
dell’armadietto dalla tasca dei jeans,
sorridendo appena.
-Tenten,
dovresti incominciare a fare
qualche sport anche tu. Mantenersi in forma è importante.
Soprattutto per una
ragazza-
-
Stai dicendo che sono grassa?-
Lee
sbiancò completamente.
-
Nooo Ten...ma che vai a pensare?
Penso solo che potresti divertirti praticando qualche sport...- disse,
grattandosi la testa, imbarazzato.
-
Non credo di farcela. I compiti, le
ricerche... sono impegnata ventiquattrore su ventiquattro. Non credo
che
riuscirei a regolarmi con gli impegni, se praticassi anche uno sport...-
-
Però scommetto che per lui avresti
tempo in qualsiasi momento- disse,
indicando improvvisamente qualcuno oltre le spalle della ragazza, con
ironia.
Tenten
arrossì violentemente,
rifiutandosi categoricamente di voltarsi. Sapeva di chi stava parlando
Lee, e
in quel momento, desiderò ardentemente sparire, rimando
immobile per non farsi
notare. Almeno finché Lee non la costrinse a voltarsi
,facendole cadere dalle
mani le chiavi dell’armadietto con un piccolo colpetto sul
braccio.
Tenten
maledisse il giorno in cui
quell’essere era entrato a far parte della sua vita.
Prese
coraggio. Inspirò. Espirò. Poi si
voltò. Dopotutto le chiavi non si raccoglievano da sole.
Purtroppo...
Se
al mondo fosse esistito qualcosa di
veramente perfetto, di sicuro Neji Hyuuga sarebbe stata la perfezione
sottoforma di persona. Tenten deglutì, non osando ancora
abbassarsi per
raccogliere le chiavi. Non ora che poteva vederlo, almeno.
Neji
Hyuuga, faceva parte del gruppo di
ragazzi che ogni rappresentante del sesso debole avrebbe voluto
portarsi a
letto. Il pensiero ben poco religioso che affollava costantemente la
mente
delle ragazze presenti nella scuola.
Il
pensiero che costantemente affollava la mente di Tenten.
Neji
era bello, intelligente, e
misterioso, desiderato perfino da ragazze più grandi di lui.
Aveva i capelli
scuri, lunghi fin sotto alle spalle, e due occhi meravigliosi. Erano
bianchi.
Bianco sporco per la precisione, di disse Tenten tra sé e
se, senza nemmeno
rendersene conto. Aveva passato ore intere ad osservarli, cercando di
trovarci
dentro qualcosa, ma era inutile. Gli occhi di Neji le ricordavano tanto
la
neve. Ma non quella bianca, appena caduta dal cielo, ma quella
già a terra, calpestata
dalla gente. Avevano lo stesso colore. La stessa tristezza. Eppure
erano così
belli.
Quando
li sentiva fissi su di se, aveva
sempre la sensazione che da un momento all’altro le sue
guance avrebbero preso
fuoco. Non era timida, solo che con Neji era diverso. Quando
c’era lui, perdeva
ogni contatto con la realtà, la mente esternava ogni
pensiero e la sua bocca
faticava ad articolare più di cinque parole insieme.
E
Neji le faceva questo effetto circa
dieci volte al giorno. Ovvero quando con gli occhi le perforava la
schiena e la
spogliava dentro. Cioè ogni volta che la incontrava...
Neji
camminava in avanti, seguito a
ruota dal suo gruppo di amici.
Sasuke
Uchiha, Naruto Uzumachi e
Shikamaru Nara. Il meglio che la scuola aveva da offrire.
Sasuke
frequentava la stessa squadra di
calcio assieme a Neji, ed era uno dei titolari.
Naruto
era capitano della squadra di
basket e Shikamaru, essendo più grande di un anno, attraeva
le ragazze come le api
venivano attratte dal miele pur non facendo niente.
Il
cuore di Tenten iniziò a battere
forte, mentre la salivazione diventava sempre più difficile.
Abbassò meccanicamente
il viso al passaggio di Neji a pochi centimetri da lei. La sua faccia
aveva
assunto una colorazione vagamente rossastra e credette di avere anche
qualche linea
di febbre.
Neji
avanzava fissandola
insistentemente, e appena le fu davanti, si fermò.
Tenten
trattenne il fiato.
Neji
si abbassò e raccolse le chiavi
dell’armadietto che le erano cadute poco fa. Poi le si
avvicinò ulteriormente e
gliele porse.
-
Tieni- disse, porgendole le chiavi.
Tenten
bisbigliò qualcosa
d’incomprensibile. Neji parve addolcirsi, guardandola in un
suo momento di
debolezza...
-
Come?- fece, camminando verso di lei.
Ancora, pensò Tenten...
-
G...grazie...- sussurrò, prendendo le
chiavi dalla mano del ragazzo, sfiorandogliela involontariamente.
Tenten
sussultò, arrossendo. Neji
ritrasse la mano di scatto, come se la
ragazza gli avesse dato la scossa. Tutti gli occhi erano puntati su di
loro.
Solo Lee stava sorridendo, guardando con orgoglio Tenten. Evidentemente
considerava questa situazione un buon passo avanti...
Neji
la cercò con gli occhi, mentre lei
cercava inutilmente di sostenere lo sguardo di un centinaio di persone
che la
fissavano sorprese, accompagnati da un lieve mormorio sul fatto che uno come Neji si fosse abbassato a
raccogliere qualcosa ad una come
Tenten. In più la testa aveva preso a pulsargli in modo
insopportabile, come se
volesse esplodergli. Non si sentiva per niente bene e la situazione non
l’aiutava di certo.
Lui
aprì la bocca per dirle qualcosa,
ma una gomitata da parte di Sasuke gliela richiuse. Le
lanciò un ultimo
sguardo, prima di sparire dietro l’angolo con gli altri
ragazzi, mentre la
campanella suonava in sottofondo.
Tenten
si lasciò andare contro il suo
armadietto man mano che la folla di curiosi andava disperdendosi per le
aule,
in tempo per l’inizio delle lezioni. Si poggiò una
mano sul cuore, che batteva
come impazzito.
Lee
si parò al suo fianco, mostrandole
il pollice alzato, in segno di vittoria.
-
Occhi-bianchi sa essere anche
gentile. A quanto vedo, in questo periodo sembra davvero molto
cambiato...-
affermò, superandola ed entrando in classe.
Tenten
sorrise, entrando a sua volta
nell’aula. Stringeva le chiavi dell’armadietto tra
le dita.
Forse
Lee aveva ragione. Qualcosa stava
veramente cambiando.
[E
sarebbe veramente cambiato...]
Allora...eccomi
qua con la mia prima
long-fiction tt narutiana. Naturalmente i protagonisti sono i miei
adorati Neji
e Tenten ma man mano che la ficcy si evolve, ci saranno anche le coppie
SasuSaku, NaruHina e l’altra mia amatissima ShikaIno.
Se
l’inizio vi fa schifo, ditemelo
così la cancello e evito di fare una figuraccia...
Grazie...
_-_Anticipazione_-_
[...Stavolta
aveva veramente osato troppo. Guardò il ragazzo con
occhi furenti e si mise davanti alla piccola Hinata, per proteggerla.
Se quello
avesse voluto farle del male, prima sarebbe dovuto passare sul suo
cadavere.
Anche
se non ci avrebbe messo poi così tanto, dato che la febbre
aveva ripreso a salire e si sentiva terribilmente male. In
più il cazzotto di
prima le pulsava in modo incredibile sulla guancia. Bastarono pochi
secondi e
svenne, cadendo a terra sotto gli occhi di Hinata che tremava come una
foglia.
Prima
di svenire, però, vide chiaramente una figura parasi
davanti a lei...]
xxxBaCiOtToxxx
p.s:
Se vi piace, sappiate che
aggiornerò ogni lunedì, dalle tre alle quattro
del pomeriggio.
|
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Capitolo 2 *** :.:Tall fever:.: ***
:.:Tall
fever:.:...2
capitolo
Tenten
ascoltava a malapena la lezione. Prendeva distrattamente
appunti sul suo quaderno, che per lo più erano disegni, e
continuava a guardare
fuori dalla finestra.
L’intera
squadra di calcio si stava allenando per il campionato
studentesco. Ed anche se non capiva bene il motivo per il quale
l’allenatore li
facesse allenare già di prima mattina, con quel freddo cane,
era contenta di
avere qualcosa di meglio da guardare, a parte il noiosissimo professore
di
scienze che in quel momento, scarabocchiava freneticamente qualcosa sul
registro.
Sbuffò,
rivolgendo il suo sguardo al campetto. Da li poteva vedere
chiaramente Neji che sbracciava ordini e consigli a lei incomprensibili
ai suoi
compagni, e poi riprendeva a giocare, con più entusiasmo di
prima.
Uno,
cinque, dodici goal animarono la squadra più del dovuto.
Sapeva quanti ne avevano fatti perché dall’inizio
della lezione non aveva fatto
altro che tenere il conto.
Soprattutto
di quelli segnati da Neji. Che erano la bellezza di
otto. Il capitano alla fine dell’allenamento si
congratulò con tutti, e
letteralmente sprezzante del freddo, si tolse la maglietta.
Tenten
sussultò, mentre un brivido freddo le percorse la schiena,
facendola sobbalzare. L’intera classe si voltò a
guardarla.
-
Si sente bene signorina?- domandò il professore, voltandosi
verso di lei.
-
Sì non si preoccupi...-
E
riprese a spiegare come se niente fosse. Tenten si voltò
immediatamente verso la finestra. I ragazzi erano già
rientrati negli
spogliatoi...
Tenten
maledisse il momento in cui Neji aveva premiato i suoi
occhi di quella visione. Cioè...lei non era psicologicamente
pronta a
sopportare la vista della Hyuuga a torso nudo, e così, a
freddo, aveva fatto
doppiamente effetto.
Si
afflosciò sulla seggiola e guardò
l’orologio. Ancora venti
minuti...
Una
risata soffocata. Un'altra ancora, stavolta più chiara.
Tenten
si voltò.
Una
ragazza dai lunghi capelli rosa, la guardava con una
espressione indecifrabile sul volto, come divertita, mordicchiando il
cappuccio
della penna.
-
Mi spieghi che hai da ridere Sakura?- sibilò a bassa voce,
per
non attirare nuovamente l’attenzione dell’intera
classe. Per oggi, aveva fatto
anche abbastanza...
-
Ti ho visto come lo guardavi...Ci mancava poco che ti mettevi a
sbavare- sentenziò la rosa, reprimendo un'altra risatina.
-
Non è vero- fece la mora, offesa.
-
Tenten...è inutile che cerchi di mentire. Ti conosco da una
vita-
E
questo era vero. Sakura Haruno era la sua migliore amica fin dai
tempi delle elementari, e la conosceva meglio di chiunque altro. Per la
precisione conosceva la sua cotta pazzesca per lo Hyuuga meglio
di chiunque altro, ed ogni tanto, si divertiva a prenderla
in giro.
-
Sta zitta Sakura. Neanche tu hai staccato un attimo gli occhi
dall’ Uchiha se è per questo. Sai...inizio a
credere di non essere l’unica a
cui piaccia qualcuno, in questa classe...- fece, con malizia.
Sakura
raggiunse lo stesso colorito dei suoi capelli in breve
tempo, affondando il capo sul libro di scienze, mentre Tenten
riprendeva a
guardare il professore, impegnato della spiegazione di come si
trasmetteva il
calore.
Già...calore...
Le
sue guance avevano completamente preso fuoco al tocco della
mano di Neji. Se ne passò una sulla fronte calda, pensando
seriamente di avere
la febbre.
Dietro
sentiva Sakura che si sbrigava a prendere appunti.
Lasciò
cadere la testa sul banco. Quella mattina era veramente
stanca, e faticava perfino a tenere gli occhi aperti.
“Li
chiudo solo un attimo...” pensò, mentre le
palpebre si
facevano sempre più pesanti...
DRIN!!!
Il
suono della campanella le fece prendere un colpo. Sollevò di
scatto la testa, guardandosi intorno. Sakura, spaventata dalla sua
reazione,
era balzata all’indietro, cozzando contro il banco in ultima
fila.
Tutti
i suoi compagni la stavano nuovamente fissando. Persino il
professore la guardava perplesso. Evidentemente pensava che non stesse
tanto
bene...
-
Tenten...stai bene?- le chiese, avvicinandosi.
-
Si...è tutto apposto, veramente-
Il
professore ritornò seduto alla cattedra non troppo convinto,
assegnando una cinquantina di pagine da studiare entro una settimana.
La mora
sbuffò. Non ci sarebbe mai riuscita, e chiudendo il diario
con forza, sistemò
la sua roba all’interno dello zaino, per scendere, alla
lezione successiva,
nell’aula d’artistica.
Le
piaceva disegnare, soprattutto perché poteva parlare
liberamente con Sakura spacciando le sue parole per “piccoli
consigli” e
continuare indisturbata fino alla fine delle due ore.
Ma
soprattutto perché nel corridoio, anche se per pochi minuti,
avrebbe incontrato Neji. Prese lo zaino, se lo mise sulle spalle e
uscì
dall’aula. In un baleno venne raggiunta da Lee.
-
Davvero interessante la lezione sul calore, non trovi?- chiese,
sventolandole davanti le tre pagine d’appunti che aveva preso.
-
Me li presti, vero?-
-
Solo se vieni a studiare a casa mia...-
-Mmmm...ci
devo pensare- disse scherzando, spintonando l’amico.
Proprio
in quel momento, passarono Neji e Sasuke. Dietro i due,
Sakura trasalì. Sasuke era così...bello, perfetto
e desiderato che fin dal primo
momento che lo aveva visto e in cui se ne era pazzamente innamorata,
aveva
capito che la cosa che le avrebbe fatto meno male era dimenticarlo il
prima
possibile.
Ma
non ci riusciva. Non ce la faceva. Ogni volta che lo incrociava
nei corridoi e lui la fissava con quegli occhi scuri, sentiva il cuore
battere
più veloce del normale, le mani sudarle e la bocca perdere
la parola. Era più
forte di lei. Ed anche se sapeva che il suo amore non sarebbe mai stato
corrisposto, lei continuava ugualmente, ad illudersi.
“Almeno
Tenten, ci ha parlato con lo Hyuuga” pensò,
sparendo
all’interno dell’aula d’artistica,
evitando ancora una volta lo sguardo
dell’Uchiha.
-
Cazzo Sasuke, potresti smetterla di guarda una buona volta?
Così
le dai l’impressione di essere un maniaco- lo
riproverò Neji.
-
Come?- fece Sasuke, staccando di malavoglia gli occhi da Sakura,
scomparsa alla sua vista.
-
Si vabbè...lasciamo perdere. Ma perché non le
chiedi di uscire qualche
volta, così eviti di fare la figura del cretino?-
-
Hyuuga, tappati la bocca- tagliò corto Sasuke, girando
l’angolo
– Approposito, guarda chi sta arrivando...scommetto che sei
contento di
vederla. Questa mattina a momenti le fai prendere un infarto. Hai visto
come ti
guardava...sembrava avesse visto un fantasma-
-
Uchiha, perché non te ne vai? Hai già fatto
troppi casini per oggi...-
-
D’accordo. Infondo mica sono io che sbavo dietro ad una
ragazza
dai capelli scuri di nome Ten...-
Neji
gli tappò la bocca con le mani, sibilando un
“vattene” con
gli occhi chiari dilatati.
Sasuke,
liberatosi dalla presa, alzò le mani in segno di resa. Se
ne andò verso i bagni, lasciando da solo lo Hyuuga.
In
quel preciso momento, vide Tenten insieme a Rock Lee, che
parlavano animatamente. Stava ridendo alle battute del ragazzo con le
sopracciglia
enormi, e sorrideva.
Quando
sorrideva era
veramente bella...
Pensò
il ragazzo guardandola con tenerezza, ma pentendosi
all’istante per i pensieri formulati poco prima. Veramente
lui, Neji Hyuuga,
non poteva ragionare in questo modo. Eppure era successo. Succedeva
ormai da
giorni, in verità. Quando Neji aveva visto per la prima
volta il sorriso della
ragazza e non ci aveva capito più niente. Ciò,
fisicamente lui era sempre lui,
ma dentro, in una parte ancora inesplorata del suo corpo,
c’era qualcosa che
stava cambiando.
E
quella cosa batteva forte quando Tenten si avvicinava, si
bloccava quando Tenten lo guardava e saltava un battito ogni volta che
Tenten
sorrideva.
-
Forse Hyuuga, quella cosa si chiama cuore- aveva detto Shikamaru
quando gliene aveva parlato, accendendosi una sigaretta - Ed
è una grande
seccatura, perché quando viene ferito è difficile
da riparare. In pratica è
un’altra delle tante scocciature che la vita si diverte a
metterti davanti-
E
poi aveva chiuso gli occhi e si era messo a dormire. Perché
Shikamaru Nara ragionava così. Punto e stop.
Neji
sospirò. Strano che non si fosse mai accorto di avere un
cuore, prima d’ora...
Tenten
lo vide sbuffare, staccandosi un secondo da Lee. Si
rattristo quando osservò che invece che venirle incontro,
prendeva un'altra
strada. Ma dopotutto, i miracoli succedevano solo in casi eccezionali,
ed
evidentemente quella mattina, qualcuno superiore a lei si era deciso a
degnarla
di un’occhiata, facendole un piccolo regalo.
Poi
si sentì afferrare per le spalle da Lee. La testa aveva
ripreso a fargli male...
-
Tenten, stavi quasi per cadere a terra. Sicura di non avere la
febbre?. Le domandò anche lui, toccandole la fronte e
confrontandola con la
temperatura della sua.
-
No, no...lasciami- fece, scansando la mano dalla sua testa.
-
Magari prova ad andare in infermeria...-
-
No...sto bene, non ho la febbre e non ho bisogno di andare in
infermeria-
E
si allontanò, entrando nell’aula
d’artistica.
Mentre
dipingeva, si accorse di mentire spudoratamente perfino a
se stessa, perché sentiva il respiro affannato e la mente
confusa. Forse Lee
non aveva del tutto torto, riguardo alla febbre...
*****************************************************
Tenten
camminava lentamente per la strada. O meglio stava
barcollando, come ubriaca, appoggiandosi ogni tanto al muro di qualche
casa. La
testa le scoppiava e gli occhi si chiudevano, rendendo tutto buio.
In
lontananza sentì delle urla. Le ignorò,
accasciandosi a terra.
Ma quelle continuavano, sempre più forti.
-
Hey puttana, non me lo dai un bacio?- sentì gridare. Uno
strillo
soffocato e poi più nulla.
A
volte si chiedeva chi glielo faceva fare. Fin da bambina, quando
i suoi amici venivano presi in giro all’asilo, lei
interveniva in loro difesa,
a volte prendendole pure, ma guadagnandosi la stima di tutti. Chiunque
avesse
avuto bisogno, chiamava Tenten in suo soccorso. E lei aiutava tutti,
senza
differenza, perché suo padre le aveva insegnato che per
essere una brava
bambina, per prima cosa si doveva imparare ad aiutare chi ne aveva
bisogno. E
cazzo, quella cosa le era rimasta in mente per tutta la sua
adolescenza.
Perfino
in quel momento, malaticcia e febbricitante, i suoi
principi morali ebbero il sopravvento. Così si
rialzò e si diresse verso il
luogo dal quale provenivano tutte quelle urla.
La
scena che gli si presentò davanti fu come una coltellata in
pieno petto. Un ragazzo dalla possente corporatura teneva intrappolata
tra lui
e il muro una ragazza di circa la sua età, che timidamente
teneva la testa
bassa e piangeva in silenzio, come dimostravano le numerose lacrime
sull’asfalto. Subiva senza opporre resistenza, e questo fece
andare su tutte le
furie Tenten, tanto che la febbre passò in secondo piano.
Aveva
già visto quella ragazza. Frequentava la sua stessa scuola e
come dimostravano chiaramente i suoi occhi, era un membro della
famiglia
Hyuuga. Eppure i suoi occhi non assomigliavano per niente a quelli di
Neji. Erano
si bianchi, ma di un bianco chiaro, sgranati per la paura e umidi dalle
lacrime, che non davano l’impressione di essere freddi come
quelli del ragazzo,
bensì più...dolci e tristi.
Il
ragazzo la spintonò ancora, facendole male alla schiena.
-
Lasciala stare brutto deficiente- urlò Tenten al ragazzo,
correndo verso di lui.
-
E tu che cazzo vuoi? Non vedi che sto solo dando un bacio alla
mia ragazza?-
-
A me sembra che tu la stia molestando...-
-
E anche se fosse? Cosa mi faresti?-
-
Ti darei un calcio nelle palle e ti rimanderei a casa a calci
nel sedere-
Il
ragazzo perse quell’aria sicura di prima, assumendo
un’espressione
strana.
-
Brutta puttanella che cosa hai detto?-
-
Lasciala- ribadì Tenten.
Il
ragazzo la lasciò andare, mentre questa si
accasciò a terra,
tenendosi una mano sul collo. In fretta aveva estratto un cellulare
della tasca
dei jeans e aveva composto un numero. Era spaventata e tremava come una
foglia.
Improvvisamente
Tenten si ricordò chi fosse. Si chiamava Hinata ed
era la cugina di Neji. Un altro motivo in più per cui valeva
la pena
aiutarla...
-
Vuoi che mi divertirò anche un po’ con te- la
derise,
ghignandole in faccia.
Tenten
lo squadrò, arrabbiata. La gente come lui proprio non la
sopportava.
Una
gamba le cedette, facendola inginocchiare. Si passò una mano
sulla fronte, esausta. Il ragazzo ridette con più
malvagità.
-
Oh...- fece in tono di scherno – La piccola eroina non sta
tanto
bene. Vuol dire che il lupo cattivo non esiterà un attimo a
divorarla-
E
le tirò un cazzotto in piena faccia, mandandola
definitivamente
a terra. Hinata guardava la scena impotente, pregando per la sua
sconosciuta
salvatrice.
Tenten
aprì lentamente gli occhi, sentendo in sottofondo la risata
del ragazzo. Stavolta
aveva veramente osato troppo.
Guardò il ragazzo con occhi furenti e si mise davanti alla
piccola Hinata, per
proteggerla. Se quello avesse voluto farle del male, prima sarebbe
dovuto
passare sul suo cadavere.
Anche
se non ci avrebbe messo poi così
tanto, dato che la febbre aveva ripreso a salire e si sentiva
terribilmente
male. In più il cazzotto di prima le pulsava in modo
incredibile sulla guancia.
Bastarono pochi secondi e svenne, cadendo a terra sotto gli occhi di
Hinata.
Prima
di svenire, però, vide
chiaramente una figura parasi davanti a lei.
E
in un momento in cui sentì ciò che
Hinata stava dicendo al misterioso sconosciuto, capì
chiaramente le parole “portiamola
a casa tu, Neji”.
E
lì, svenne veramente.
-Io
sono seriamente commossa. Avete
veramente recensito in tanti e non smetterò mai di
ringraziarvi. Se continuerò
ad aggiornare, lo devo soprattutto a voi, che avete commentato la mia
ficcy. Grazie
mille.
Anche
a chi legge, naturalmente.
Ma
passiamo ai ringraziamenti
individuali:
Kekka94:
Grazie per avermi detto di nn dover assolutamente
cancellare la ficcy...sn commossa. Mlt contenta anche di sapere di aver
azzeccato due delle tue coppie preferite. Anche se nn sn proprio tutte
spero ke
continuerai a seguirmi ugualmente.
Rolly
too: Sn contenta che ti piaccia perché anche io stravedo
per la tua ficcy su Neji e Tenten...è una delle mie
preferite e sn veramente
contenta ke un genio cm te apprezzi cm scrivo. Sappi che anche io
aspetto con
ansia il 6 ottobre per un nuovo capitolo di “Ti voglio
bene”.
Hermione93:
Stai pur certa ke la continuerò, sapendo che così
tanti “fans” contano su di me. E poi sn felice di
aver rispecchiato appieno il
tuo carattere ^-^!!!
Ciliegina_92:
Grazie per i complimenti, e nn ti preoccupare, nn
ti farò attendere una intera settimana prima di aggiornare,
o almeno credo...Ma
comunque sn contenta che ti sia piaciuta e ke continuerai a seguirmi!!!
Giuli@:
Hai proprio ragione. Ho cercato di mantenermi proprio
sul “Scusa ke ore sn” per un inizio classico ma che
si evolverà nel tempo.
Grazie anche x tutti i complimenti sul mio modo di scrivere e spero che
qst
capitolo ti abbia soddisfatto. Chissà se la tua ipotesi era
giusta...^-^!!!
Mina93:
Hai ragione, anche per me la coppia NejixTenten è la
mijore in assoluto e nn cancellerò qst ficcy x niente al
mondo. Mi ci sto
affezionando anche io...Spero che il secondo capitolo ti sia piaciuto
così come
il primo!
Ino_chan96:
Grazie x tutti i complimenti. Sn contenta di aver
azzeccato tt le tue coppie preferite e spero che sarai soddisfatta del
modo in
cui evolverò le cose andando avanti.
Kaley:
Spero ke la tua curiosità mi chieda di continuare ancora,
perché vedrai che metterò i nostri due
protagonisti di fronte a talmente tante
situazioni che nn so neanche io qnt capitoli mi verranno alla fine.
Continua a
recensire...ok?
Angebo:
Anke se nn ti piacciono le SasuxSaku, sn contenta di
sapere ke hai già messo la ficcy tra i tuoi preferiti!
Julia83:
Continuerò sicuramente. Grazie x la bellissima
recensione!!!
valerinuccia:
Spero veramente che continuerai a seguire la
ficcy, mille grazie x la recensione!!!
Celiane4ever:
Nn ti preoccupare...visto ke nn hai dovuto
aspettare fino a lunedì per leggere il seguito? Hai proprio
ragione...W LE
NEJIXTENTEN 4EVER!
SakuraChan92:
Hai ragione...Sasuke è stato proprio bastardo a
rovinare il loro piccolo momento “magico”...E non
ti preoccupare, la ficcy nn
la cancello e Sasuke nn sarà troppo cattivo cn
Sakura...dopotutto ci vuole un
po’ di sano amore nella vita di quel ragazzo!!!
Bene,
e dopo i ringraziamenti, veniamo ad una piccola domandina
per voi...
Preferireste
vedere Tenten nei panni di una pallavolista o di
una ginnasta?
Io
personalmente, facendo pallavolo da ben 6 anni, preferirei
vedere Ten nelle vesti di una schiacciatrice, ma lascio la scelta a
voi...anke
perché io mi fido mlt del mio
“pubblico”...eheheh ^-^!!!
xxxBaCiOtToxxx
p.s:
Al prossimo aggiornamento, che avverrà sicuramente entro
una settimana, evitando ritardi di qualsiasi tipo!!!
_-_Anticipazione_-_
[...Riconobbe
di non
essere in camera sua per tre motivi. Uno: quella stanza aveva come
minimo il
triplo delle dimensioni della sua; due:la camera in questione non aveva
nessun
peluche hai piedi del letto e tre:nella sua stanza non c’era
Neji Hyuuga che la
fissava, appoggiato allo stipite dalla porta...]
|
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Capitolo 3 *** :.:Different Life:.: ***
:.:
Different
life:.:
3 capitolo
Tenten
si passò una mano sugli occhi per riparasi dal sole che le
batteva insistentemente sul viso. Aveva i capelli sciolti,
evidentemente
qualcuno gli aveva sfatto i codini, e li sentiva solleticare sul collo.
Si voltò
su un fianco, per evitare il sole. Poi si rizzò a sedere,
spalancando gli
occhi.
C’era
qualcosa che non tornava.
Ricordava
solo di avere la febbre alta, la testa che le scoppiava
e un gran dolore ad una guancia. Si lasciò andare sul letto
sotto di se, prima
che un altro orribile pensiero le attraversò la testa.
Riconobbe
di non essere in camera sua per tre motivi. Uno: quella
stanza aveva come minimo il triplo delle dimensioni della sua; due:la
camera in
questione non aveva nessun peluche hai piedi del letto e tre:nella sua
stanza
non c’era Neji Hyuuga che la fissava, appoggiato allo stipite
dalla porta.
All’improvviso
si fece piccola piccola, coprendosi con la coperta
fin sopra il naso, mentre Neji la guardava senza battere ciglio, con
gli occhi
perlacei fissi nei suoi.
Fortunatamente
arrivò Hinata, che entrò come una furia nella
stanza.
-
Ben svegliata Tenten...spe-spero tu abb-abbia dormito bene-
balbettò, oltrepassando il cugino.
-
Si grazie. Anche se non so cosa sia successo...- fece, triste.
Hinata
le sorrise debolmente.
-
Mi hai salvato da un ra-ragazzo che mi voleva fa-fare del ma-le-
spiegò, inceppando un po’ alla fine.
Tenten
spalancò gli occhi. La febbre doveva essere davvero molto
alta per farle dimenticare tutto ciò...
-
Per fortuna Neji passava dì li e appena ha visto che non ti
sen-sentivi tanto bene, è corso ver-verso di noi per
aiu-aiutarci-
A
questo punto Tenten evitò in ogni modo di guardare lo
Hyuuga,
anche se già sentiva il peso del suo sguardo sulla schiena.
Neji Hyuuga era
intervenuto ad aiutarla? Se qualcuno le avesse detto queste parole in
un altro
momento sicuramente gli sarebbe scoppiata a ridere in faccia. Oppure si
sarebbe
complimentata con gli ideatori dello scherzo. Ma no, quello non era uno
scherzo. Quella era la realtà. E come quando lo guardava di
nascosto a scuola,
percepì qualcosa che dentro di lei stava cambiando. Batteva
forte o rallentava
di colpo, diventava caldo e la fece arrossire senza rendersene conto.
Persino
Neji se ne accorse, da quella distanza.
Hinata
la squadrò interrogativa.
-
Sicura di no-non esserti di nuovo amma-ammalata, Tenten?-
-
Sì Hinata...-
-
Eppure mi sembri un po’ calda- disse, poggiandole una mano
sulla
fronte.
-
No, io sto bene. Non c’è bisogno che tu faccia
altro. Anzi, hai
già fatto più del dovuto portandomi a casa tua-
ribadì, sorridendole.
-
Veramente questa è casa di Neji...-
Tenten
rimase senza parole, spostando lo sguardo dalla ragazza al
ragazzo.
-
Sai...Neji ha ins-insistito molto per por-portarti a casa
sua...-
Il
ragazzo sparì dalla stanza prima che gli occhi della ragazza
lo
potessero raggiungere.
-
Ti va se ti pre-preparo qualcosa da mangiare?- esordì
Hinata,
battendo le mani, entusiasta all’idea di prendersi cura di
qualcuno.
-
Grazie Hinata. È da ieri pomeriggio che non tocco cibo-
rispose,
distrattamente.
-
Tu res-resta qui...io torno tra un attimo...-
E
se ne andò anche lei, lasciandola sola.
I
soliti pensieri di prima tornarono a farle visita.
“Se
questa è casa di Neji, questa deve essere la sua camera. E
quindi, questo deve sicuramente essere il...” non
osò terminare il pensiero.
Si
catapultò fuori dal letto in un secondo, scarlatta in viso,
guardando il letto imbarazzata.
Ma
era ancora troppo debole per camminare, e tanto più per
reggersi sulle sue gambe, quindi, cadde all’indietro come una
bambina incapace
di muoversi. Su qualcosa di morbido, per la verità,
notò, riaprendo un occhio. Anzi,
su qualcosa di morbido che la
tratteneva a se, per essere precisi.
-
Dovresti rimanere a letto. Non sei ancora in grado di camminare-
Neji
l’aveva sostenuta al volo, evitando che cadesse rovinosamente
a terra. Tenten abbassò lo sguardo.
-
Sì...- rispose, fissando il pavimento.
Solo
in quel momento si rese conto di cosa le aveva messo addosso
Hinata. Era una camicia da notte rosa pallido, di seta, per essere
precisi, con
un fiocchetto fucsia sotto il seno. Certamente la Hyuuga
aveva pensato che potesse
farle indossare quel pigiama come se fosse una bambola...
Ma
la cosa peggiore era che quella “cosa”, decisamente
troppo
corta per lei essendo più alta di Hinata di almeno otto
centimetri, le
arrivava a mala pena a metà coscia,
lasciando intravedere le lunghe gambe abbronzate della ragazza.
Anche
Neji parve accorgersene solo in quel momento.
-
Potresti aiutarmi a rimettermi a letto?- fece Tenten, osservando
come lo Hyuuga la guardava, prendendo un po’ di coraggio.
-
Sì...- rispose lui, a bassa voce.
L’aiutò
a ritornare sotto le coperte prendendola per i fianchi e
portandola accanto al letto. Tenten sentiva un piacevole calore
inondarla
completamente. Neji pensò a come i capelli sciolti la
rendessero ancora più
bella.
Cazzo.
Ancora
quei pensieri.
Si era ripromesso di non formularne più, ma appena
l’aveva vista a terra, con
una guancia gonfia, i vestiti leggermente strappati e gli occhi chiusi,
una
rabbia cieca si era impossessata di lui. Avrebbe ammazzato chiunque si
fosse
permesso di ridurla in quello stato. Ed dopo, aveva insistito talmente
tanto
con la cugina per portarla a casa sua per riuscire a guardarla
indisturbato,
senza destare sospetti. E adesso che l’aveva davanti, debole
e spaventata, si
sentiva bene.
Già,
bene. Come ogni volta che gli sorrideva. Come ogni volta che
arrossiva perché la guardava. Come ogni volta che le passava
solamente accanto,
con l’intenzione di sfiorarla. Shikamaru avrebbe detto che
era un cretino.
Per
lui avere a che fare con una ragazza era molto più semplice.
Le chiedevi se ci stava e basta. Se diceva di si, bene. Se diceva di
no, pace.
Un’altra scocciatura in meno.
-
Tenten, ti ho portato un po’ di bro-brodo caldo-
Hinata
apparve nuovamente sulla porta della camera, tenendo in
mano un piatto di minestra.
-
Grazie- disse Tenten, prendendoglielo dalle mani.
Hinata
guardò Neji, scocciata.
-
Neji dov-dovresti andartene. Tenten è ancora troppo
deb-debole-
lo rimproverò, spingendolo fuori.
Il
ragazzo non oppose resistenza, ma giunto alla porta si
fermò,
voltandosi. Era giunto il momento di farsi coraggio e chiederglielo...
-
Spero ti rimetterai presto. Vorrei che venissi a vedere la
partita questo sabato- e se ne andò.
Tenten
rimase interdetta, mandando giù una cucchiaiata di brodo
bollente.
Chissà...forse quello era una
specie d’appuntamento...
***********************************************
Sakura
stava leggendo un libro. Le piaceva leggere, anche se i
suoi gusti in fatto di libri erano molto raffinati. Tenten le diceva
sempre che
a furia di leggere, prima o poi sarebbe stata risucchiata da uno di
quei libri
che tanto amava.
E
Sakura,
segretamente, ci sperava.
Avrebbe
voluto essere Belle per salvare la Bestia dall’orrendo
incantesimo che gli impediva d’amare; Cenerentola, per andare
ad un ballo e
avere il tanto sospirato “e vissero per sempre felici e
contenti”, la Bella
Addormentata nel bosco, per risvegliarsi con un dolce bacio dal sonno
profondo
nel quale era rinchiusa da cento anni.
Avrebbe
voluto essere una principessa, perché in un modo o
nell’altro, i loro sogni si realizzavano sempre.
Invece
era costretta ad interpretare la parte dell’amica, della
studentessa modello e della ragazza un po’ imbranata, che
sognava ad occhi
aperti il Principe Azzurro che tardava ad arrivare.
Perché
come aveva imparato a sue spese, il Principe Azzurro lo
avevano solo loro.
Le
principesse. Non le ragazze normali.
Girò
pagina, insolitamente triste.
Non
si era accorta che qualcuno si era seduto a leggere accanto a
lei...
-
Sakura?-
Sakura
alzò di malavoglia gli occhi dal libro. Cavolo,
proprio adesso che era arrivata
ad un punto cruciale...
-
Sì sono io. Che vu...- le parole le morirono in gola.
Sasuke
Uchiha era davanti a lei, e la guardava, a metà tra il
divertito e lo scocciato.
-
Sa...Sasuke...- balbettò, incapace di fare altro.
-
Ti va di venire a vedere la partita questo sabato?-
-
Sì certo!- esclamò, a voce alta, attirando
l’attenzione di tutti
– Ma sei sicuro che possa venire?-
-
Se te l’ho chiesto io...- fece Sasuke, alzandosi e
abbandonando
il libro che aveva in mano sul divano dove stava seduta la rosa, ancora
un po’ scossa.
-
Ma fammi un favore: la prossima volta che ti cerco non
nasconderti in una biblioteca. Sai com’è...venire
in questi posti mi da la
nausea...-
Sakura
sorrise. Chi a detto che i sogni delle principesse sono gli
unici ad avverarsi?
***********************************************
Shikamaru
e Temari. Temari e Shikamaru. Solo loro due. Nel loro
piccolo mondo non c’era posto per lei.
Tutte
le sere si sedevano su quella panchina, a parlare, a
coccolarsi e a baciarsi per ore. E lei li guardava. E piangeva.
Silenziosamente. Ad ogni lacrima la matita le sporcava il viso mentre
il contorno
sugli occhi diventava sempre più confuso e sbavato.
Ad
ogni lacrima il cuore le si spezzava. Ogni lacrima era un'altra
maschera da aggiungere sopra le altre per evitare di sgretolarsi
completamente.
Per
Ino Yamanaka ogni giorno diventava sempre più difficile.
Così
come era stato difficile rendersi conto che Shikamaru aveva
oltrepassato da
tempo la soglia dell’amicizia e non poter dichiarare
apertamente di amarlo.
Perché?
Perché cazzo,
lui aveva Temari.
Temari,
la ragazza più grande, più bella, più
intelligente. Quella
che per averla al tuo fianco dovevi sudare sette camice e che Shikamaru
aveva
avuto in un solo giorno.
Quella
che stava rovinando anche se indirettamente la vita ad Ino.
Quella che aveva Shikamaru tutto per se senza fare niente.
Quella
che Ino avrebbe
pagato per essere al suo posto...
Ciao
a tutti! Sn di nuovo io, la vostra CelsteKiss, ke vi posta
il terzo capitolo. Come avrete capito, qst chappy è un
po’ introduttivo a tt la
storia, ma spero vi sia piaciuto lo stesso...Dopotutto sn le vostre
recensioni
ke mi fanno andare avanti....
Ma
passiamo ai ringraziamenti:
Celiane4ever:
Sì...anke io lo vojo Neji sullo stipite della
porta ke mi fissa!!! Spero ke anche qst chappy ti sia piaciuto!!!
Giuli@:
Sn contenta ke ti sia piaciuto e ke la tua supposizione
era esatta. Hinata sta bene e Tenten...beh...penso ke nn possa stare
mejo (Cn
Neji ke l’accudisce amorevolmente scommetto ke guariresti
anke tu in un
secondo!!!) Ci vediamo alla prossima recensione!!!!
Selly_92:
Grazie x la recensione e x tutti i tuoi complimenti.
Sn contenta ke la ficcy ti piaccia e ke continuerai a seguirla...Baci
Baci
^-^!!!
Rolly
too: Grazie 1000 x avermi messo tra i tuoi preferiti e
naturalmente x aver recensito. Sn qst le cose ke mi fanno andare avanti
(Mamma
mia cm sn melodrammatica...ndMe)...Cmq anke tu sei bravissima ( basta
leggere
“Ti voglio bene” x capirlo) e spero ke continuerai
a seguirmi!!!
SakuraChan92:
Visto ke ti ho messo un po’ di SakuxSasu?
Contenta? Spero di sì, anche se il nostro Sasuke ha
letteralmente accelerato i
tempi! Ma ke ci vuoi fare...mica sti’ due ragazzi possono
vivere di sospiri x
tt la vita!!! Vabbè...sto delirando...alla prossima!!!
Ciliegina_92:
Sì ci hai proprio indovinato!!! Visto cm è
romantico il mio Neji-kun? (ma ke caxxo dici? ndNeji) (è
vero...sopratutto cn
Tenten!!!! ndMe) (=_=...ndNeji). Al prossimo chappy!!!
Lollyna:
Grazie x il tuo commento...alla prossima recensione!!!
Elfina:
Beh...x le ShikaxIno dovrai aspettare il prossimo chappy
x una cosa un po’ + approfondita, ma intanto un assaggino te
l’ho dato!!!
Grazie x avermi seguito anke se nn ti piacciono le AU...qst cosa mi
rende mlt
fiera!!!
Shuriken:
Grazie x tutti i complimenti ke mi hai fatto...mi hai
quasi commossa!!! Sapere ke la mia ficcy ti piace mi rende mlt felice!!!
Hermione93:
Su coraggio, ammettiamolo...la vera protagonista di
qst ficcy 6 TU!!! Scherzavo...anche se nn sapevo di aver azzeccato
“x sbaglio”
il tuo carattere!!! Ho preso anche il tuo indirizzo msn...grazie x
avermi dato
la possibilità di prenderlo!!!
Ino-chan96:
Grazie anke a te x tt i complimenti. Spero ke qst
chappy ti abbia accontentata!!!
Mina93:
Ad urlare!!! Wow...nn pensavo di farti qst effetto!!! Sn
contenta ke la ficcy ti piaccia, e ke spero, mi seguirai sempre. Grazie
ankora!!!
Ed
a ringraziamenti finiti, l’anticipazione!!!!!!!!!!
_-_Anticipazioene_-_
[-
Tu non andrai a
quella partita- ruggì suo padre, guardandola.
-
Ma perché papà?-
rispose Tenten, sull’orlo del pianto. Non poteva fargli
questo...
-
Perché non voglio
che ci sia Neji Hyuuga-
-
Come sai di lui?-
-
Per favore Tenten.
Sono tuo padre. Sarò in grado di capire che razza di cretino
si è andato a
scegliere mia figlia...-
-
Perché non vuoi
che stia con lui?-
-
Perché lui è
l’unico che può portarti via da me. E non
voglio-...]
xxxBaCiOtToxxx
|
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Capitolo 4 *** :.:Sweet things under the Rain:.: 3 ***
:.:Sweet things under the rain:.: 3 capitolo
Tenten
era ritornata a casa il giorno stesso, accompagnata dei
genitori di Hinata, che spiegarono ai suoi la situazione. Sua madre,
appena
seppe cos’era successo, l’abbracciò in
lacrime, dicendo che era una ragazza
impossibile, capace di farla preoccupare ogni volta che usciva di casa.
Suo
padre, invece, non disse niente. Le domandò solo se in quel
breve periodo di
convalescenza a casa Hyuuga avesse incontrato Neji...
Tenten
accennò di averlo visto solo un paio di volte, ma anche se
lei non poteva dimostrarlo, era sicura che fossero molte di
più...
Poco
dopo le telefonò Lee.
-
Pronto Ten...ma che cavolo combini? Basta che mi allontani un
attimo e sei capace di farti pestare a sangue per una che neanche
conosci-
-
Quella che ho aiutato era la cugina di Neji...- gli disse, sulla
difensiva.
Lee
stette alcuni secondi in silenzio.
-
Si vede che ci tieni veramente a quello Hyuuga...- fece, serio.
-
Si vede che tu mi conosci bene- ribatté, scherzandoci su.
-
Tu sei pazza...-
-
Anche io ti voglio bene, Lee...- fece per chiudere la chiamata,
quando si ricordò di una cosa – e ricorda di
portarmi gli appunti di scienze,
altrimenti sono nei casini...-
-
Vedrò quello che posso fare-
-
Cerca di fare il più possibile, allora-
E
riagganciò. Dopo due secondi il cellulare squillò
nuovamente,
diffondendo nella camera la solita musichetta allegra, accompagnata dal
nome
sul display che lampeggiava in stampatello il nome di
“Sakura”. Tenten rispose,
convinta che se l’amica telefonava, doveva avere di certo un
buon motivo per
farlo. E poi, anche lei aveva bisogno di dire a qualcuno cosa aveva
passato
nelle ultime quarantotto ore...
-
Tenten...sei tu?- chiese una voce piuttosto elettrizzata
dall’altro capo della cornetta.
-
No sono sua nonna...ma certo che sono io. Ciao Sakura-
-
Tenten...tieniti forte. Non so se mi crederai, ma tutto quello
che ti sto per dire è la verità-
respirò profondamente – Sasuke Uchiha...mi ha
chiesto...un...appuntamento!- esultò, gridando alla fine.
Tenten
urlò di gioia. Finalmente la sua amica ce l’aveva
fatta...
-
Che giorno? Dove?- chiese con tempestività la mora, eccitata.
-
Beh...dopodomani, al campetto di calcio della scuola a vedere la
partita...-
Tenten
fece due più due. Poi sorrise, leggermente dispiaciuta del
fatto che l’amica non potesse vedere quello splendido sorriso.
-
Sakura...tieniti forte pure tu. Ho un appuntamento con Neji
Hyuuga proprio dove vai tu-
Sakura
gioì a sua volta. Era felice. Per la prima volta nella sua
vita era veramente felice. Si sentiva veramente come una piccola
principessa...
-
Sai già cosa metterti?- chiese la rosa, cercando di
mantenere un
tono di voce basso.
-
Assolutamente no- rispose Tenten. Sakura represse una risatina.
-
Senti, mi è venuta un’idea: domani pomeriggio
vieni a casa mi
così decidiamo insieme cosa indossare per
l’occasione, in modo che quando viene
il momento non ci facciamo sorprendere dal panico sappiamo
già cosa mettere-
-
È un’idea fantastica, Sakura!- esclamò
Tenten, al massimo della
gioia.
-
Lo so- disse Sakura, soddisfatta.
-
Allora a domani-
-
Ok. E mi raccomando, porta tutti i vestiti che hai dentro
l’armadio-
-
Agli ordini capitano Haruno-
E
chiuse la telefonata premendo il tasto rosso. Chissà
perché,
domandi andare a scuola non le avrebbe messo pensiero...
**************************************************
La
mattinata sembrava non volesse finire mai. Tenten mangiucchiava
il cappuccio della penna, mentre Sakura si attorcigliava i capelli
all’indice,
entrambe con gli occhi puntati sulle lancette dell’orologio.
“Ma
non potresti andare più veloce?” pensò
Tenten, guardando la
lancetta dei secondi compiere un altro giro e ricominciare daccapo.
Sakura
sbuffò, prendendo distrattamente appunti. Incredibile
quanto fosse agitata anche se l’appuntamento vero e proprio
era domani.
Eppure
persino decidere gli abiti, le scarpe e il trucco, per
quanto futile, le sembrava una cosa della massima importanza.
Perché in realtà
faticava ancora a crederci.
Lei
e Sasuke Uchiha. Detto così, con quella voce trasognante pareva la fine di un
bellissimo sogno ad
occhi aperti dal quale si era appena svegliata. E invece no. Quella era
la
realtà, e lei aveva deciso di essere semplicemente
abbagliante agli occhi di
Sasuke.
Anche
se sapeva di non essere bellissima, ce l’avrebbe messa tutta.
Dopotutto anche lei aveva una fata madrina che l’aiutava con
la scelta degli
abiti, seduta li davanti. Sorrise all’idea. Forse Tenten non
si calava
perfettamente nella parte, ma era pur sempre un’ottima amica.
-
Dai, dieci secondi...- sibilò Tenten a bassa voce,
stringendo i
pugni. Sakura mise le penne dentro l’astuccio, mentre la mora
scandiva ogni
secondo. Sembrava che il tempo, anziché andare
più veloce, si fosse rallentato,
rendendo l’attesa ancora più insopportabile.
Sakura sospirò, chiudendo lo
zaino.
-
Dieci! Evvai!- gridò Tenten allo scoccare della campanella,
saltando in piedi all’improvviso, con un gran sorriso sulla
faccia. Metà classe
si voltò a guardarla.
-
Signorina Tenten, non pensavo di essere tanto noioso...- disse
il professore di lettere, aggiustandosi gli occhiali sul naso,
divertito.
Tenten
arrossì. – Ehm...no prof, lei non
c’entra niente...-
L’uomo
sorrise, assegnando gli ultimi compiti alla classe. Tenten
si rimise a posto, imbarazzata. Poi un colpetto sulla spalla.
-
Bella mossa Ten-
*****************************************************
-
Devi assolutamente provarti questo- esordì Sakura, mostrando
a
Tenten un vestito rosa cortissimo, con un coprispalla color panna,
sorridendole.
-
Ma sei matta? Io non ci vada in giro con questa roba...-
ribatté
Tenten, scansando il pezzo di stoffa, che si afflosciò sul
letto dove le due
ragazze erano sedute.
Si
trovavano nella camera di Tenten, e davanti ad una buona tazza
di thé fumante, stavano decidendo quale abito avrebbero
messo il giorno dopo
per il fatidico appuntamento.
-
Perché piuttosto tu non provi questo?- propose la mora,
prendendo tra le mani una minigonna di jeans, che arrivava a
metà coscia.
Sakura arrossì.
-
Io non ci vado da Sasuke conciata in questo modo!- fece,
sbuffando.
-
Oh...che noia che sei, Sakura. Siamo qui da due ore e non
abbiamo ancora combinato niente!-
Tenten
si lasciò cadere sul letto, seguita dall’amica.
-
Il problema è che non sappiamo deciderci. Vogliamo per forza
indossare cose che non ci si addicono e finiamo per scartare tutto
quello che
ci passa sotto mano-
-
Sakura...senti...- iniziò Tenten, cambiando discorso-
Secondo
te, Neji un po’ di bene me lo vuole?-
Silenzio.
Solo lo scacciapensieri attaccato alla finestra della
camera della ragazza che tintinnava sotto i colpi del vento autunnale.
-
Tenten, io penso che Neji ti voglia qualcosa di più del
semplice
bene...-
Tenten
si portò la tazza di thé alla bocca. Sakura fece
lo stesso.
-
Non voglio illudermi. Cioè, so che Neji è un
ragazzo difficile,
che non ama la compagnia e che adora la competizione, ma in qualche
modo mi
sento attratta da lui. Non so spiegarlo con precisione, ma succede ogni
volta
che i miei occhi si riflettono sui suoi. E come se ci fosse qualcosa di
lui,
che in un certo senso, mi desse...- Tenten si fermò un
attimo, alla ricerca
delle parole giuste- fiducia. Anche si ti sembrerà strano,
quando nelle
vicinanze c’è Neji mi sento stranamente protetta-
Sakura,
inaspettatamente l’abbracciò di slanciò.
-
E brava la mia Tenten...sei proprio cotta-
-
Non è vero...-
-
Tenten...-
-...-
-
Allora?- Sakura la stuzzicò.
-
Non ti si può nascondere proprio niente, eh?- fece la mora,
in
un mezzo sorriso.
Sakura
alzò un pugno in aria, vittoriosa.
-
Finalmente la nostra Tenten si è dichiarata! Vedrai, quando
avrai
trovato l’abito giusto, lo Hyuuga cadrà ai tuoi
piedi in un attimo- le disse
Sakura, strizzandole l’occhio.
-
Piuttosto...devo ancora chiedere il permesso a mio padre. Sai
come è difficile convincerlo a lasciarmi andare da qualche
parte, soprattutto se
ci sono dei ragazzi in giro...-
-
E allora che aspetti? Andiamoglielo a chiedere!- esclamò
Sakura,
alzandosi dal letto.
-
Ok, ma ci parlo io-
Le
due ragazze scesero velocemente le scale che portavano al piano
di sotto, e Tenten entrò come una furia in salotto, dove suo
padre stava seduto
sulla poltrona a leggere il giornale. Prima di entrare, Sakura
alzò i pollici
in alto all’amica, rimanendo fuori dalla stanza ad aspettarla.
Tenten
osservò suo padre alzare lo sguardo e dirigerlo verso di
lei.
-
Ciao papà. Che fai?-
-
Leggo...-
-
Ah...e hai bisogno di qualcosa?-
-
Tenten, cosa devi chiedermi?-
La
ragazza si attorcigliò una ciocca ribelle tra le dita,
abbassando lo sguardo.
-
Beh...domani c’è una partita al campetto della
scuola ed un
amico mi ha invitato ad andarla a vedere assieme a Sakura...-
-
Si tratta di Neji Hyuuga?- domandò suo padre, fissandola.
Tenten
arretrò.
-
Beh...si ma...-
-
Ti proibisco di andare a vedere quella partita- disse,
aumentando improvvisamente il tono della voce, che oscillava
pericolosamente
tra il calmo e l’arrabbiato.
-
Ma perché papà?-
-
Perché no- fece l’uomo, rimettendosi a leggere.
-
Questa non è una motivazione valida- ribatté la
figlia,
sbattendo un pugno sul tavolo.
- Tu non andrai a quella
partita, punto e stop, senza bisogno di spiegazioni- ruggì
suo padre,
guardandola ancora.
-
Ma perché papà?- rispose Tenten,
sull’orlo del pianto. Non
poteva fargli questo...
-
Perché non voglio che ci sia Neji Hyuuga-
-
Come sai di lui?-
-
Per favore Tenten. Sono tuo padre. Sarò in grado di capire
che
razza di cretino si è andato a scegliere mia figlia...-
-
Perché non vuoi che stia con lui?-
-
Perché lui è l’unico che può
portarti via da me. E non voglio. E
con questo il discorso è chiuso-
Tenten
capì che il discorso era veramente chiuso non da queste
parole, ma da quando suo padre uscì dalla stanza senza
degnarla di uno sguardo...
Sakura
fece capolino dalla porta, osservando l’amica ormai in
lacrime.
-
Tenten...- sussurrò, correndole incontro – Ha
detto di no,
vero?-
Tenten
annuì.
-
Divertiti domani pomeriggio. Sapere che almeno una di noi due
starà con il ragazzo che gli piace mi farà
sentire un pochino meglio- disse,
asciugandosi le lacrime con una manica della maglia.
-
No Tenten...se tu non ci vai non ci vado nemmeno io...-
ribatté
la rosa.
-
Ma che scherzi? Ti ho già trovato l’abito
adatto...-
Sakura
sorrise, notando come Tenten faceva di tutto per non
ricominciare a piangere...
*********************************************************
-
Questa pioggia ha letteralmente rotto le palle- fece Neji Hyuuga
sbucando dal collo dalla maglia da titolare, osservando dalla finestra
dello
spogliatoio il campo da calcio zuppo d’acqua.
-
Risparmiatelo Hyuuga- asserì Sasuke, prendendo la borraccia
da
dentro il borsone - È
già tanto se non
prendo una polmonite con questo tempo-
E
uscirono sotto la pioggia, accolti da una moltitudine di
applausi e fischi d’approvazione. Tutta quella gente era
lì per loro...
Sasuke
cercò qualcuno tra la folla, scrutando una ad una le
persone sugli spalti. Poi la vide. E pensò che anche sotto
la pioggia, a metà
novembre, non facesse poi così freddo...
Era
vestita con una felpa color crema e un paio di jeans, mentre i
capelli erano raccolti un due graziose treccine che teneva sulle
spalle. Appena
incrociò il suo sguardo, lui la salutò, mentre
lei, alzò timidamente la mano
per rispondere.
-
Perché non è venuta?- disse Neji a bassa voce,
notando che
vicino a Sakura, dove avrebbe dovuto trovarsi Tenten, non
c’era nessuno.
-
Di che ti preoccupi, Hyuuga. Potrai sempre trovarne un’ altra
per il dopo partita...-
-
Stronzo. E se le fosse successo qualcosa?-
Incredibile,
Neji Hyuuga era...in pensiero per una stupida
ragazzina che conosceva da appena tre giorni?
-
Ma per favore Neji. Sembri mia madre- lo ammonì Sasuke
– Vedi di
giocare che la tua bella arriva sicuramente- e sparì
dall’altra parte del
campo.
Neji
rimase immobile. Aveva detto la tua bella...
Si
riscosse bruscamente, ed anche se sapeva di andare chiaramente
contro i suoi principi, si avvicinò alle tribune. Doveva
saperne di più su
questa storia...
-
Sei tu Sakura?- chiese alla rosa.
Sakura
ci mise un po’ per focalizzare il suo interlocutore.
-
Sì...-
-
Sai dov’è Tenten?- vide i lineamenti della ragazza
dalla fronte
spaziosa che aveva di fronte distendersi.
-
Suo padre non le ha dato il permesso di uscire. In questo
momento penso che sia a casa...- disse, pensandoci un po’ su,
triste.
Neji
fece per andarsene, quando Sakura lo chiamò nuovamente.
-
Hey...ma che hai intenzione di fare?-
-
Lei non è potuta venire alla partita, ma non è
detto che sia
ancora troppo tardi...-
In
un lampo scomparì alla vista di Sakura, correndo verso
Sasuke.
-
Dove...dove le tieni le chiavi del motorino?- chiese, ansimante
per la corsa.
-
Dentro al borsone, su una tasca laterale, perché?-
-
Sasuke, sostituiscimi da capitano. Non credo che giocherò
oggi...-
-
Ma che ci devi fare con il mio motorino?-
Neji
sorrise leggermente, come divertito.
-
Forse un giorno te lo dirò...- e sparì, entrando
dentro gli
spogliatoi.
Sasuke
mise la fascia da capitano sul braccio, scuotendo la testa.
-
Forza ragazzi, abbiamo una partita da giocare!-
******************************************************
Tenten
si rigirava sul letto, fissando il soffitto. Era stata una
stupida a volersi mettere ugualmente il vestito che le aveva
consigliato
Sakura, dei pantaloncini corti color nero ed un maglione a quadri
bianco e
nero, anche se sapeva che per quel pomeriggio, non sarebbe uscita di
casa.
Smise
di guardare verso l’alto, rivolgendo lo sguardo alla
finestra chiusa, oscurata delle tende azzurre che lei stessa aveva
decorato.
Non aveva voglia di guardare fuori, perché sapeva che in un
secondo avrebbe
provato l’incontenibile desiderio di calarsi dalla grondaia e
sgattaiolare alla
partita.
Sospirò,
mettendosi a sedere.
TOC
TOC
Tenten volse nuovamente lo
sguardo alla finestra, sicura di aver sentito un rumore.
TOC
TOC
Si
alzò dal letto, dirigendosi cautamente verso di essa.
TOC
TOC
Si
parò davanti e con un colpo secco spostò la
tenda. Rimase a
bocca aperta, tanto che se non si fosse tenuta alla tenda sarebbe di
sicuro
finita a terra...
*****************************************************
-
Shikamaru...-
-
Ciao Ino...-
Di
solito le loro conversazioni iniziavano così, con un
semplice
“come va?” per terminare ad un altrettanto scontato
“ci si rivedere”. Banale.
Ma
quel pomeriggio pioveva, e come diceva sempre sua madre, la
pioggia portava sempre qualcosa di buono, lavando via le cose vecchie...
-
Come va?- fece Shikamaru, voltandosi verso di lei.
-
Bene, te?-
Silenzio.
Troppo pieno di sospiri, parole dette a metà e frasi
pensate per essere definito tale.
-
Come è andata a finire con quello?- disse Shikamaru,
riferendosi
al suo ragazzo.
Ino
sospirò, sedendosi accanto a lui.
-
Ci siamo lasciati ieri...-
-
Ah...-
Ah...solo
questo
sapeva dirle...
-
Come va con Temari?-
-
Va...-
-
Ti piace?-
-
Ma che domande fai, Ino?- sbottò, prendendo una sigaretta.
-
Era per sapere. E non fumarla, quella...lo sai che tua madre non
vuole...-
-
Da quando fai le sue veci?-
-
Da quando ti conosco...-
Altro
silenzio, stavolta interrotto dal debole sfrigolio
dell’accendino.
-
Ino, cosa devi dirmi veramente?-
La
bionda ci pensò su.
-
Oggi piove, lo sapevi?-
Forse
è il momento
giusto per piangere a testa alta...
-
Adesso devo andare...-
-
Dove?-
-
Da Temari...-
-
Ah...-
Shikamaru
fece per andarsene. Poi si fermò e ritornò
indietro. Le
lanciò il pacchetto di sigarette.
-
Tienile tu, così evito di fumare e mia madre non si
incazza...-
Ino
abbozzò un sorriso, guardando Shikamaru sparire dietro
l’angolo, inghiottito dalla pioggia.
*****************************************************
-
Ne...Neji- urlò Tenten, osservando lo Hyuuga fradicio che le
faceva segno di farlo entrare. Aprì la finestra per poi
richiuderla
immediatamente.
Neji
entrò per un soffio nella stanza.
-
Ma cosa ci fai qui?- chiese, guardandolo ancora incredula –
Non
dovresti essere alla partita?-
-
No...partita rinviata...-
Bugia...
-
Che cosa sei venuto a fare a casa mia?-
-
Pensavo che ti fosse successo qualcosa...-
Tenten
arrossì, abbassando lo sguardo. Forse Sakura aveva
ragione...
-
Ti va di fare un giro in motorino?-
Tenten
ci pensò su, poi sorrise. Neji trattenne il fiato per pochi
secondi...
-
Ok, d’accordo, tanto mio padre non
c’è...- rispose,
sorridendogli.
Neji
si voltò, andando ad aprire la finestra.
-
Viene- le fece segno di seguirlo – la grondaia è
scivolosa.
Tieniti.- e le porse la mano.
Tenten
l’afferrò, ma ecco che quella debole scarica
elettrica che
sentiva ogni volta che le loro mani si sfioravano, le percorse tutto il
braccio,
trasmettendo alla sua schiena un brivido. Immediatamente,
arrossì.
Perfino
Neji, l’avvertì.
Poi
continuarono a scendere, e arrivati a terra, lo Hyuuga tolse
il cavalletto al motorino, porgendo un casco a Tenten.
-
Mettilo- le ordinò. Tenten non se lo fece ripetere due
volte. Lo
mise sulla testa e agganciò la cinghia che lo teneva saldo
ad essa, mentre
Neji, faceva lo stesso.
Poi
salirono entrambi sul motorino. Neji davanti e Tenten dietro.
-
Attaccati a me- le disse il ragazzo, con una nota d’imbarazzo
nella voce.
Tenten
abbracciò il ventre dello Hyuuga, che al quel gesto,
così
semplice, si lasciò scappare un sospiro.
Tenten
non stingeva forte, anche se preferiva tenere gli occhi
chiusi, affondando la testa sulla schiena del ragazzo, evidentemente
spaventata.
Neji sorrise guardando la sua immagine sullo specchietto. Sembrava che
dormisse, ma ogni volta che il motorino accelerava, Neji sentiva le sue
braccia
stringersi.
E
detto tra noi, avrebbe voluto averle la per sempre.
Cazzo
di pensieri ti
fai, Neji?
Riprese
il controllo del motorino, curvando a destra, mentre la pioggia
ormai li aveva ridotti due stracci.
Neji
guardò Tenten.
Affettuosamente,
oserei dire...
“Sarà
meglio riportarla a casa...” e sterzò in quella
direzione.
Tenten
si sentì sollevata solo quando il motorino cessò
di
muoversi. Aveva paura di aprire gli occhi, e abbracciò con
più forza il ventre
di Neji.
-
Tenten...li puoi aprire gli occhi...- le ricordò lo Hyuuga,
dandole un leggero colpetto sulla spalla.
-
Si...scusa e che non ero mai stata su un motorino...”
Scese
lentamente, sotto lo sguardo, leggermente divertito, di
Neji. Solo quando arrivò davanti alla porta di casa si
costrinse a guardarlo.
-
Grazie Neji, sei un guidatore fantastico- fece, con un sorriso.
Neji
si grattò la testa, imbarazzato.
-
Quando ti serve un passaggio dimmelo, allora...-
-
Ok...-
Silenzio.
Solo il ticchettare della pioggia sull’asfalto.
Tenten
si avvicinò a Neji, e inaspettatamente, senza tenere conto
delle conseguenze, del momento e del perché,
l’abbracciò.
Neji
ricevette l’abbraccio senza protestare, stupito dalla
notevole quantità di calore che quella ragazza sapeva
sprigionare. Sentì il suo
cuore aumentare di velocità insieme al petto premuto
volontariamente sui suoi
addominali.
Tenten,
dopo essersi resa conto di cosa realmente stava facendo,
si staccò, rossa come un peperone.
-
Beh...allora ciao...-
-
Sì...ciao...a domani-
Ed
entrò in casa, con i cuore a mille. Si lasciò
andare contro la
porta, chiudendo gli occhi. Era stato un abbraccio. Neanche un bacio.
Ma le era
sembrata la cosa più bella che avesse mai ricevuto.
Sospirò,
salendo velocemente al piano di sopra.
-
Tenten...non credi che noi due dovremmo fare quattro
chiacchiere?-
Suo
padre la guardava, furente. Tenten deglutì, fissando il
pavimento.
[Era
proprio
nei casini...]
Salve
a tutti. Mi scuso x la lunghezza eccessiva del chappy e
ringrazio in anticipo tt quelli che hanno recensito gli altri chappy e
che
avranno la pazienza e la buona volontà di commentare anche
questo.
Grazie
a tutti...siete voi che cn le vostre recensioni mi fate
andare avanti.
Grazie,
naturalmente, anche a chi legge soltanto.
Non
so quando aggiornerò, ma state pur certi che sarà
entro una
settimana, se non prima...XxXbAcIoTtOxXx
_-_Anticipazioni_-_
[...Suo
padre le
dava contro, reputando Neji Hyuuga uno stronzo di prima categoria.
Sua
madre non sapeva
neanche chi fosse.
Aiko
ci provava con
Neji ad ogni occasione. Dopotutto non era messa poi così
male, se non fosse per
l’irrilevante dettaglio che faceva di Neji Hyuuga una delle
persone più
importanti della sua vita...]
|
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Capitolo 5 *** :.: Small drops of rain:.: ***
:.: Small
drops of rain:.: 3
capitolo...
-
Tenten...noi due dobbiamo fare quattro chiacchiere- parlò
suo
padre, in tono falsamente calmo.
Tenten
deglutì. Era bagnata fino al midollo e l’acqua che
le
colava dai vestiti stava lentamente formando una pozza
d’acqua sul pavimento
attorno ai suoi piedi.
-
Dove sei stata, Tenten?-
La
ragazza non rispose.
-
Tenten dimmi immediatamente dove sei stata!- urlò, mentre
una
vena sul collo gli incominciò a pulsare velocemente.
-
Sono stata con Neji, contento?- scoppiò, gridando a sua
volta.
-
Ti avevo proibito di vederlo!-
-
Non puoi impedirmi di fare ciò che voglio- gridò,
mentre
osservava il padre avvicinarsi.
-
Mi sembra, che fino a prova contraria, io sia ancora tuo padre.
Quindi ho tutto il diritto di proibirti di
vedere quel ragazzo-
Tenten
strinse i pugni.
-
Ma cos’hai contro Neji? Cosa ti ha fatto?- chiese Tenten,
guardando suo padre negli occhi.
-
Cosa mi ha fatto? Cosa farà a te, piuttosto se continuerai a
stare insieme a lui in questo modo...-
Le
poggiò delicatamente le mani sulle spalle, per confortarla.
-
Lui è un ragazzo. Prima o poi vorrà andare
oltre...-
Tenten
si irrigidì, staccandosi bruscamente dal padre.
-
Tu stai insinuando che Neji potrebbe abusare di me?- gridò,
indignata.
-
Potrebbe succedere...-
-
Papà! Neji non è come gli altri ragazzi. Non lo
farebbe mai!-
-
Tu cosa ne sai di quello che passa per la testa dei ragazzi.
Basterebbe che rimanessi da sola con lui e sono sicura che lo
farebbe...-
-
Cosa papà? Violentarmi, forse?- domandò in
lacrime Tenten, con
le gote arrossate e il fiatone.
-
Sì- urlò in fine suo padre, guardandola infuriato
– È pur sempre
un uomo e tu sei ancora una bambina...-
-
Ho sedici anni! Neji ne ha diciassette. Non credo che ci sia poi
questa grande differenza d’età...-
-
E invece sì. Lui potrebbe approfittare di te in qualsiasi
momento-
-
No!- ribatté convinta – So per certo che lui non
lo farebbe mai-
-
Perché ne sei così convinta?-
-
Perché io lo...- le parole le morirono in gola prima di
essere
pronunciate. Suo padre la guardava incredulo, come ferito
nell’orgoglio.
-
TU COSA?- ruggì, guardandola.
-
Io gli voglio bene, papà. E...- si bloccò un
secondo, per
riprendere fiato – credo di amarlo...-
Suo
padre sgranò gli occhi, boccheggiando.
-
Tu credi di amarlo? Ma sei pazza?- era al limite della
sopportazione.
-
Sì. Per questo credo che non abuserebbe mai di me...-
-
Sei una stupida Tenten...l’amore non è come credi
che sia...-
-
Tu cosa ne sai papà? Non sai come è fatto Neji.
Non lo conosci
come lo conosco io...-
-
È solo un ragazzo viziato che aspetta il momento buono per
saltarti addosso-
Le rivelò suo
padre, con
tutto l’odio possibile.
-
Non è vero!- urlò Tenten di rimando, tappandosi
le orecchie.
-
Questo argomento è chiuso. D’ora in poi ti
proibisco di vedere
Neji Hyuuga. La mattina ti accompagnerò io a scuola
così eviterai di
incontrarlo per strada e il pomeriggio rimarrai a casa a studiare- e
fece per
andarsene, aprendo la porta- Pretendo
che tu rispetti le mie decisioni. Fino a quando vivrai sotto questo
tetto, ti
proibisco di avere contatti con quel ragazzo-
E
se ne andò, lasciando sola Tenten, che piangeva
sommessamente.
-
Perché mi fai questo papà?- sussurrò a
se stessa, salendo le
scale che portavano al piano di sopra, lasciando piccole chiazze
d’acqua sugli
scalini.
Lei
aveva sempre voluto bene a suo padre. Nella sua vita aveva
sempre cercato di comportarsi come una brava bambina per renderlo
fiero. Eppure
adesso, si sentiva svuotata. Come se la pioggia, oltre a lavare via la
polvere
sulle strade, le avesse portato via quello che aveva dentro.
Suo
padre aveva paura
che lei diventasse una donna...
-
Tenten, amore, cosa ti è successo?- chiese sua madre,
vedendola
entrare in camera.
-
Niente mamma. Non ho voglia di parlare e non ho neanche tanta
fame. Se cucini qualcosa di buono lasciamelo su un piatto, anche se non
credo
che riuscirò a mandar giù un boccone-
Sua
madre la guardò, sospirando.
-
Sicura di non voler parlare?-
Tenten
annuì, facendole un sorriso e sdraiandosi sul letto.
In
quel momento non aveva proprio voglia di parlare con qualcuno.
Forse voleva piangere. Non lo sapeva nemmeno lei...
**************************************************
-
Forza Ino, ci manca un punto!- gridò dalla panchina una
ragazza
dai lunghi capelli rossi, stringendo tra le mani una bottiglietta
d’acqua.
Ino
Yamanaka la guardò, raggiungendo il fondo del campo con la
palla in mano.
Tutti
gli occhi erano puntati su di lei.
Sorrise.
Le piaceva questo senso d’importanza. Sentirsi in grado
di fare ogni cosa.
Palleggiò
a terra, fissando il punto in cui avrebbe dovuto
battere.
-
Posto uno...e la partita è vinta...- mormorò tra
se, mentre
l’arbitro fischiava.
Alzò
la palla in aria la colpì con forza. Questa
saettò
velocemente verso tutti i nove metri del campo, cadendo a terra sotto
gli occhi
di tutti.
Un
grido collettivo esplose nel palazzetto.
-
Ino Yamanaka segna l’ultimo punto della partita, la
squadra...-
Ma
la bionda non riuscì a sentire le ultime parole,
perché
circondata all’istante da una decina di ragazze esultanti.
-
Brava Ino...sei il capitano migliore che abbiamo mai avuto!-
-
Grande Ino...glielo hai fatto vedere a quelle che con noi non si
scherza-
Ino
sorrideva a tutti, mentre tante piccole perline di sudore le
imperlavano il volto.
-
Complimenti capitano, splendida partita...-
La
bionda si voltò.
Appoggiato
mollemente su una colonna, stava Shikamaru. Che la
guardava.
Ino
si avvicinò, dondolando la lunga coda dorata, visibilmente
infastidita.
-
Che ci fai qui?- gli chiese bruscamente.
Shikamaru
alzò un sopracciglio, sorpreso.
-
Non posso venire a vedere le partite della mia migliore amica?-
Migliore
amica...migliore amica...migliore amica...
Quelle
parole le facevano così male. Represse le lacrime solo
perché ormai era abituata a farlo...
-
No se la tua “migliore amica” non ti ci vuole...-
fece,
incrociando le braccia al petto.
Shikamaru
sorrise. – E perdermi questo spettacolo?- disse,
alludendo alle sue gambe.
Ino
arrossì. Tante, troppe volte Shikamaru l’aveva
vista in
pantaloncini, ma da qualche tempo, non era più la stessa
cosa.
Provava
come imbarazzo...
-
Ma
oggi non dovevi
uscire con Temari?- chiese, pentendosi in seguito per ciò
che aveva detto.
Faceva così dannatamente
male la
verità...
-
Sì...e andata a prendere qualcosa da bere al distributore
automatico qui accanto-
Infatti,
pochi secondi dopo, una bella ragazza bionda comparve al
suo fianco, sorseggiando una lattina di thé. Ino la
guardò e frenò nuovamente
l’istinto di piangere...
-
Ah Ino...- cominciò Temari, guardandola con
superiorità –
davvero una bella partita-
Ino
le sorrise. Un sorriso tirato di chi in quel momento non aveva
nessuna voglia di sorridere.
-
Allora Shika...vogliamo andare?- domandò, tirandolo verso di
se
per un braccio.
Shikamaru
osservò Ino abbassare lo sguardo.
-
Ah si...aspetta un secondo...-
Ma
troppo tardi. Temari si era già avvinghiata a lui e aveva
preso
a baciarlo sul collo.
Ino
guardava la scena inorridita.
Shikamaru
cercò di togliersi di dosso la ragazza, senza risultato.
Fissava Ino come abbagliato, nonostante la sua ragazza aveva preso a
baciarlo
sulla bocca.
-
Io...io dovrei andare a cambiarmi...- parlò Ino, lentamente,
scappando in direzione degli spogliatoi.
Shikamaru
era sicuro di aver visto delle lacrime.
Scansò
Temari senza troppi convenevoli, ma una mano di lei lo
bloccò ancora.
-
Hey Shikamaru, si può sapere cosa ti prende?-
-
Sei una stupida Temari. Potevi almeno evitare di baciarmi
davanti ad Ino...-
-
Perché? Tu sei il mio ragazzo. Posso baciarti quando mi
pare...-
Shikamaru
la squadrò con occhi di fuoco.
-
Vado a vedere come sta Ino...-
Temari
gli si parò davanti.
-
Se lo fai io ho chiuso con te, Nara.
Se vai dalla tua
Ino puoi considerarmi acqua passata- urlò, scuotendo i
codini biondi.
Shikamaru
la sorpassò senza rivolgerle neanche un sguardo. Temari
ebbe un sussulto.
Lasciò
cadere la lattina vuota a terra, che rimbombò per il
corridoio.
***************************************************
-
Hyuuga giuro che se mi chiedi di prestarti nuovamente qualcosa
ti spezzo le braccia-
Sasuke
Uchiha pronunciò queste parole sedendosi sullo sgabello
della discoteca, tenendo tra le mani due bicchieri.
Neji
Hyuuga sollevò la testa per guardarlo, prendendogli un
bicchiere. Se lo scolò in un solo sorso e lo
appoggiò rumorosamente sul
bancone.
Sasuke
lo guardava come se fosse un fantasma.
-
Hey Hyuuga, si può sapere che hai fatto?-
-
Lei...-
-
Ti stai riferendo alla moretta?- chiese Sasuke, per precisare.
Neji
annuì.
-
Lei mi ha abbracciato...- pronunciò queste parole con
assoluta
calma, scandendole.
Sasuke
le guardò. Si mise una mano sulla bocca.
All’iniziò
ridacchiò sommessamente.
Poi
scoppiò a ridere rischiando di cadere dallo sgabello.
Parecchie
persone si erano voltate a guardarlo, nonostante il
rumore della discoteca fosse assordante.
-
Dimmi Hyuuga, ti sei forse rimbecillito? Neanche un bacio e
già
fai quella faccia?-
Neji
lo guardò malissimo.
-
Vai a cagare...- fece Neji – Approposito, con
l’Haruno come è
andata sabato?-
Sasuke
sorrise furbetto.
-
E lo vengo a dire a te?-
-
Fottiti...almeno io le ragazze non le illudo come fai tu...-
Sasuke
passò sulla difensiva.
-
Io non le illudo, Hyuuga, solo che voglio pensarci bene prima di
fare una cosa seria con Sakura...-
Stavolta
toccò a Neji sorride.
-
Ne deduco che quella ragazza ha rimbecillito anche te...-
-
Finalmente non hai detto una cazzata...-
-
E come farai in settimana bianca? Non vorrai entrare nella sua
camera e aspettare il momento buono per saltarle addosso?-
Sasuke
fece oscillare la cannuccia all’interno del suo bicchiere.
-
La settimana bianca?...A già...me ne ero dimenticato.
Sinceramente non ci ho pensato, ma sta pur certo che non mancheranno i
momenti
intimi...-
-
Se un caso disperato, Uchiha...-
E
uscirono dalla discoteca, con i rumori assordanti ancora nella
testa...
Ciao
a tt! Sn sempre + contenta ke qst ficcy vi piaccia, xkè la
parte mijore viene solo adesso? Qst volta nn vi lascio una
anticipazione, ma
una semplice domanda...”Cosa succederà hai nostri
ragazzi durante la settimana
bianca?”
Nn
vi resta che continuare a seguirmi!
Grazie
a ki ha recensito il chappy precedente e “:.:Another
Night:.:” ...grazie veramente a tutti...persino a ki legge!!!
xxxBaCiOtToxxx
|
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Capitolo 6 *** :.:Little Loves:.: ***
:.:Little
Loves:.: 6
capitolo...
Tenten
sperava segretamente che l’imminente settimana bianca
l’avrebbe aiutata a distrarsi dalla tensione che in questi
giorni si accumulava
come la polvere a casa sua.
Era
stufa di scontrasi continuamente con suo padre, piangere
silenziosamente e far finta che non fosse successo niente con gli
altri.
E
Neji lo vedeva. Ogni mattina a scuola, sotto quei bellissimi
sorrisi, capiva che c’era qualcosa che non andava e che
Tenten si rifiutava di
dare a vedere.
Perché
anche lui, dopo la loro avventura in motorino, non aveva
più avuto contatti diretti con la ragazza, come se lo evitasse...
-
Hey...terra chiama Hyuuga...hai finito di fissare la bella
principessa?- sentì la voce di Sasuke rimbombargli nelle
orecchie da lontano.
-
Come?-
Sasuke
scosse la testa.
-
Lasciamo perdere. Piuttosto ti ricordi che domani mattina il
pulman è alle sette?-
-
Sì...-
Neji
si voltò nuovamente verso Tenten che chiacchierava
animatamente con Sakura, osservandola.
-
Pensi che mi stai evitando?-
Sasuke
fece spallucce, scartando il panino che aveva per pranzo.
-
Non saprei, ma conoscendoti, sono sicuro che ti rifarai in
gita...-
Neji
sorrise.
-
Sai che sei un imbecille, Sasuke?-
Sasuke
mandò giù un altro boccone, controvoglia.
-
Se la smettessi di fare casini Hyuuga, io smetterei di fare la
parte del buon amico...- poi guardò in direzione di Sakura
per una breve
frazione di secondo – che tra l’altro non mi si
addice per niente-
-
Ma cosa ti succede Tenten? Sembra che tu voglia evitare lo
Hyuuga a tutti i costi!-
Fece
Sakura, spazientita, lasciandosi andare accanto alla mora.
Tenten
sospirò.
-
Forse è vero...- incominciò, triste –
forse è vero che lo voglio
evitare...-
-
Ma non dire sciocchezze. Insomma Tenten, non puoi arrenderti
così!-
La
ragazza mora sospirò nuovamente, nascondendo la testa in
mezzo
alle braccia.
-
Vorrei veramente reagire Sakura, davvero, solo che non ne ho la
forza. Mio padre controlla ogni mio movimento ed ho paura di complicare
ulteriormente le cose-
Sakura
guardò l’amica con una fitta di malinconia.
-
Potresti provare a parlargli durante la gita. Una volta per
tutte per capire cosa c’è tra voi due...-
Tenten
si fece ancora più triste.
-
E cosa vuoi che ci sia tra me e Neji? Siamo amici e forse
neppure quello...-
Sakura
sbattè improvvisamente un pugno sul traballante tavolo di
plastica dove circa una diecina di studenti erano beatamente riuniti
per la
pausa pranzo.
-
Ma cosa stai dicendo? Si vede lontano un miglio quanto vuoi bene
allo Hyuuga e quanto lui tenga a te!-
Tenten
sorrise debolmente, mentre centinaia di occhi erano puntati
su Sakura, che si rimetteva a sedere come se niente fosse.
-
Sai...- incominciò la mora – forse dovrei parlarne
con la nonna.
Sono sicura che a lei farebbe piacere darmi un consiglio-
-
Vuoi che ti accompagni? È da tanto che non la vedo ormai...-
Tenten
scosse la testa, guardando Neji parlare fitto con Sasuke –
È
meglio che vada da sola-
L’intero
prato era ricoperto da enormi fiori bianchi, capaci di
restare impassibile anche sotto i colpi del freddo venticello
invernale. Solo
alcuni alberi contribuivano a dare un po’ di colore a quel
paesaggio dal bianco
alienante, facendo cadere a terra le ultime timide foglie rossicce.
Tenten
camminava lentamente, stringendo tra le mani una candida
orchidea, alla ricerca di sua nonna. Stava in silenzio, evitando di
sorridere
per rispetto della gente che, silenziosamente, stava pregando.
Si
fermò davanti alla lastra marmorea che riportava il nome di
sua
nonna, nascondendo un lieve sorriso. Dopotutto, era sempre stata lei a
dirle di
continuare a sorridere, sempre.
Tolse
i fiori ormai secchi, mettendo l’orchidea al loro posto,
inginocchiandosi.
Poi
sfiorò la lapide, mentre sentiva gli occhi riempirsi di
lacrime al solo pensiero di ciò che stava per dire.
-
Ciao nonna-
Nessuno
risposta. Tenten continuò ad accarezzare quel marmo
così
freddo, pulendosi gli occhi con la manica del giacchetto.
-
Ciao nonna, sono la tua nipotina Tenten...-
Sua
nonna era morta un anno fa, in estate, sebbene l’inverno
fosse
sempre stata la sua stagione preferita.
-
L’inverno è la stagione che meglio esprime i
sentimenti umani,
piccola Tenten...- le diceva, sedendosi sulla vecchia sedia a dondolo
piazzata
davanti al fuoco apposta per lei – è la stagione
degli amori che cercano
timidamente di scampare al gelo invernale, delle famiglie riunite in
un’unica
tavola e degli affetti che si solidificano tra loro. Basta uscire fuori
per
accorgersi di tutto questo-
E
Tenten ci credeva, per due semplici motivi: uno, quelle erano le
parole della nonna e mai le avrebbe messe in dubbio; due, anche lei,
segretamente, era sempre rimasta affascinata dall’inverno, da
quelle immense
distese di neve che ricoprivano inevitabilmente ogni cosa.
Per
questo, sua nonna, prima di morire, le aveva detto che al suo
funerale sarebbe dovuta venire vestita di bianco.
-
Così ci sarà un po’ di neve in mezzo a
tutto questo sole-
Tenten
sorrise malinconicamente ripensando a quelle parole.
-Vedi
nonna...anche oggi sono vestita di bianco, come piaceva a
te-
Si
sfregò le mani intorpidite dal freddo e si sedette a terra,
davanti a lei.
Non
le importava se si fosse sporcata. In quel momento voleva solo
parlare con lei, sfogarsi senza essere interrotta...insomma, essere
ascoltata.
-
Ciao nonna. È da tanto che non vengo a trovarti. Sai, i
fiori
che ti avevo portato l’altra volta erano già tutti
secchi. Ti ho messo
un’orchidea al loro posto...spero ti piaccia...-
La
ragazza scosse il capo.
-
Non volevo parlarti di questo. Scusa, è che in questi giorni
mamma e papà mi tengono sotto pressione. Non vogliono che
esca con un ragazzo e
fanno di tutto per impedirmi di vederlo. Tra l’altro domani
partirò in
settimana bianca con la scuola e vorrei sapere se per lui conto ancora
qualcosa. Inoltre non penso di essere proprio il suo
tipo...cioè...insomma...- si
asciugò le lacrime che le rigavano, cocenti, il viso.
-
Sai nonna...- cominciò, a voce bassa, triste –
penso di amarlo
questo ragazzo. Buffo, ma dopo averlo guardato per così
tanto tempo di
nascosto, per paura di farmi scoprire, ho finito per innamorarmi di
lui. Sono
una stupida...-
Nessuno
rispose a queste sue parole.
Tenten
si alzò lentamente da terra, come se andarsene ora le
portasse via un pezzetto di se.
Sbagliato...quel
pezzetto le era già stato portato via da sua nonna...
Si
allontanò dalla sua lapide, voltandosi a guardare solo
alcune
volte, dirigendosi verso l’uscita.
-
Vorrei veramente che tu fossi qui, nonna...-
Tenten
sbadigliò rumorosamente, trascinando a fatica i bagagli
dietro di se. Quella notte aveva dormito male e riusciva a malapena a
stare in
piedi. Ogni tanto Sakura le gridava qualcosa in un orecchio per
impedirle di
addormentarsi, ma le palpebre sembravano pesare una tonnellata.
-
Comportati bene- le aveva detto suo padre accompagnandola – e
sai a cosa mi riferisco...-
Tenten
aveva ascoltato quelle parole in silenzio, provando di
nuovo quella strana rabbia che solo quelle parole, sputate con tanta
acidità da
suo padre, sapevano scatenare.
-
Si papà...- aveva risposto, scendendo dalla macchina
– farò come
dici tu...-
Tenten
aveva visto suo padre sorridere soddisfatto attraverso il
finestrino dell’automobile, facendosi improvvisamente triste.
Evidentemente
suo padre non aveva cambiato idea riguardo Neji.
Consegnò
i bagagli all’autista dopo avergli applicato
l’apposito
cartellino di riconoscimento, e raggiunse Sakura sul pulman.
-
Che c’è bella addormentata, dormito male questa
sera?-
Tenten
le lanciò un’occhiataccia.
-
Su dai...adesso ti siedi e ti addormenti in un attimo, tanto ne
abbiamo di strada da fare...-
La
mora ci pensò su...dopotutto quella era una buona idea.
-
D’accordo, penso che dormirò un pochino-
E
si voltò di lato, dando le spalle alla rosa, che non
curante,
stava ascoltando della musica con l’I-Pod.
Improvvisamente
sentì una cuffia caderle dall’orecchio. Fece per
recuperarla quando un’altra mano
l’afferrò per prima.
-
Mmm...- fece il proprietario della mano portandosi la cuffia
all’orecchio – cosa stavi ascoltando, Haruno?-
Sakura
sgranò gli occhi osservando Sasuke sfilarle
dall’orecchio
anche l’altra cuffietta, rimanendo perfettamente immobile.
Solo
dopo intuii che Sasuke le aveva letteralmente
preso l’I-Pod senza neanche chiederlo. Si
alzò
furibonda dal sedile, dirigendosi verso Sasuke, che divertito, cambiava
musica
pigiando a caso i pulsanti dell’apparecchio.
“Ma
chi si crede di essere questi qui? Sara anche carino...”
Sakura arrossi leggermente “molto carino...” le
guance diventarono color
porpora “...decisamente carino...” il viso sembrava
aver preso fuoco mentre
aveva raggiunto il sedile del ragazzo, che aveva alzato lo sguardo
verso di
lei, notando il suo rossore.
-
Perché sei rossa, Haruno?-
Sakura
si toccò istintivamente la fronte, ritraendo la mano, come
scottata.
-
Non sono rossa-
Sasuke
rise, alzandosi dal posto e posizionandosi davanti alla
ragazza - Non farmi ridere Haruno...secondo me hai la febbre...-
Il
un lampo la fredda mano di Sasuke andò a sfiorare
delicatamente
la fronte della ragazza che represse un sospiro con tutte le sue forze,
evitando di incrociare gli occhi del ragazzo.
-
Che hai Sakura? Perché non mi guardi negli occhi?-
-Perché
non voglio- rispose lei, con voce stranamente acuta.
Sasuke
sorride di nuovo vedendola in difficoltà. La voglia di
stringerla a se, di abbracciarla e di baciarla con passione era forte,
ma
avrebbe dovuto resistere.
Non
voleva rovinare tutto adesso.
-
Ah...ho capito...- fece, improvvisamente – sei venuta per
questo
– disse, indicando l’I-Pod abbandonato sul sedile.
Sakura
annuì con la testa, mentre la mano di Sasuke
l’abbandonava.
Il
moro giocherellò con le cuffiette - Sai Haruno, non ho
proprio
voglia di dartelo ora questo coso...anzi,
penso che per averlo mi sembra giusto che tu mi dia qualcosa in
cambio...-
Sakura
trasalì. Gli occhi di Sasuke non gli piacevano per niente
ma aveva deciso di tenergli testa.
-
Cosa vuoi Sasuke?-
L’
Uchiha la spinse a sedere sul sedile, lasciandosi andare su
quello accanto. Poi le si avvicinò, le tolse una ciocca di
capelli color
confetto mettendola dietro l’orecchio e le
sussurrò – Voglio un bacio, Haruno.
Uno solo e riavrai il tuo aggeggio. Siamo chiari?-
Sakura
si scansò inorridita ma allo stesso tempo affascinata da
quella voce così calda e sensuale che per un attimo
l’aveva avvolta
completamente, inebriandola.
-
Un ba...bacio?- ripeté, incredula.
Sasuke
ghignò soddisfatto.
-
Già Haruno...- poi accese l’I-Pod, porgendole una
cuffietta –
Intanto vuoi ascoltare un po’ di musica?-
Tenten
dormiva beatamente, il respiro regolare e le labbra
socchiuse le davano un aria così strana, così
indifesa, come se fosse una
bambina.
Neji
si sedette accanto alla ragazza, in silenzio, per paura di
svegliarla.
“Dormi
ancora un po’ Tenten...ne hai bisogno...”
pensò,
togliendole la frangetta dagli occhi con un piccolo sorriso sulle
labbra.
Anche
Tenten, sebbene stesse dormendo, parve sorridere.
Neji
la guardò ancora per un breve istante, poi chiuse anche lui
gli occhi.
Per
alcuni istanti il silenzio regnò sovrano, finché
qualcosa di
caldo, e totalmente inaspettato, gli cadde in grembo.
Aprì
gli occhi e sentì il petto di Tenten alzarsi e abbassarsi a
ritmo sul proprio ventre, guardando confuso quanto imbarazzato le sue
piccole
labbra vermiglie socchiudersi a pochi centimetri da lui.
Prese
per le spalle le ragazza e la rimise nel suo sedile,
arrossendo.
Avrebbe
voluto fare sue quelle piccole labbra scarlatte, tenere stretto
tra le braccia quel corpo perfetto, e tutte le volte che si voltava a
guardarla, questo bisogno ritornava, insaziabile.
Ma
non poteva. Non voleva rovinare
tutto.
-
Mi spiace Tenten...- le disse, in un sussurro, allontanandosi
alla ricerca di un altro posto.
“
È meglio così credimi. Quando saremo arrivati mi
spiegherai
tutto, ma fino ad allora, dovrai aspettare. Scusami...-
Tenten,
nel suo posto, si voltò dall’altra parte, ignare
dello
Hyuuga che la guardava, aspettando il momento in cui avrebbe potuto
parlarle.
Shikamaru
Nara si accese una sigaretta, osservando con interesse
le piccole nuvole di fumo salire in altro e poi scomparire. Ino
Yamanaka si
sedette accanto a lui, guardandolo. Non aveva più voluto
parlargli da quella
volta alla partita.
Non
ne aveva avuto il
coraggio.
-
Spegnila- gli disse, stizzita – spegnila ho detto-
Shikamaru
le rivolse un’occhiata interrogativa.
-
Che c’è Ino...ti da fastidio il fumo?-
Ino
gli sfilò la sigaretta tenuta a penzoloni dalle labbra,
gettandola dal finestrino.
-
Ti avevo detto di spegnerla...-
Shikamaru
seguì con lo sguardo la sigaretta cadere a terra
finché
questa non scomparì dalla sua vista.
Poi
sbuffò. Come sempre, d'altronde.
-
Lo sai che sei proprio una strega?-
Ino
si fece improvvisamente triste, seppur ritenendosi soddisfatta.
-
Lo so...ma non si può fumare in pulman...-
E
detto questo si alzò e raggiunse i posti in fondo, lasciando
il
ragazzo a riflettere.
Shikamaru
osservò le nuvole dal finestrino susseguirsi una dopo
l’altra, cercando con una mano il pacchetto delle sigarette.
Poi
sorrise, interrompendo la ricerca.
Incredibile
quanto Ino potesse essere una scocciatura.
Infondo,
Ino Yamanaka pestò con tutte le sue forze quel pacchetto
di sigarette tanto odiato, rendendolo un inutile ammasso di carta.
Almeno
lì Shikamaru non avrebbe fumato.
[Almeno
non davanti a
lei]
Eccomi
qua! L’avevo detto che non avrei abbandonato questa ficcy
ma al momento non mi veniva l’ispirazione. Spero solo che
questo capitolo vi
sia piaciuto e ringrazio tutti quelle che nel frattempo hanno
commentato le mie
one-short e recensiranno questo capitolo.
Grazie
di cuore. A tutti, persino a chi legge.
Ormai
sapete che siete voi che mi date la forza di continuare a
scrivere.
xxxBaCiOtToxxx - nonna
ti voglio bene -
|
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Capitolo 7 *** :.:Odinary Day:.:...7 ***
Ordinary
Day...7
capitolo...
Il
viaggio in autobus era durato alcune ore, ma a Tenten sembrò
che fosse passato un secondo.
Si
convinse di essere arrivata in montagna solo quando, ancora
mezza addormentata, aveva guardato fuori dal finestrino e visto il
soffice
manto bianco ricoprire ogni cosa.
-
La neve!- esclamò, stropicciandosi gli occhi.
-
Alzati Tenten...sei una pigrona!- aveva gridato Sakura
all’improvviso, saltando sul sedile accanto al suo e alzando
un pugno in aria –
Hai dormito tutto il tempo. Vergognati.-
-
Hey!- rispose la mora, alzandosi e stiracchiandosi – Siamo
veramente arrivati?-
-
Sì e ti conviene mettere la sciarpa quando scendi...fa
veramente
un freddo cane-
In
un attimo Tenten arrotolò la sciarpa intorno al collo e
scese
giù dall’autobus, coprendosi gli occhi dal sole
invernale.
Prese
i bagagli e si affrettò a raggiungere Sakura.
-
Cazzo quanto pesa! Ma cosa ci hai messo dentro? Dei sassi?-
esordì Shikamaru trascinando il bagaglio di Ino, oltre al
suo, all’interno
dell’albergo.
-
Eddai Shika...in questo modo hai tutte e due le mani impegnate e
non puoi fumare. Meglio, no?- fece lei, facendogli
l’occhiolino.
-
Baka...- mugugnò tra i denti il ragazzo, poggiando
finalmente le
valige a terra e dirigendosi verso l’uscita.
Ino
lo intercettò per un pelo.
-
Shikamaru dove stai andando?-
-
A fumare. Ti dispiace?-
Ino
si parò decisa davanti alla porta, le mani sui fianchi e le
sopracciglia crucciate.
Shikamaru,
in quel momento, pensò a quanto Ino somigliasse a sua
madre.
-
Tu non vai proprio da nessuna parte!-
-
Che seccatura...vorrà dire che fumerò in camera-
-
Allora starò sempre in camera tua per impedirtelo-
Shikamaru
scrollò le spalle, e con le mani dietro la testa,
andò a
cercare una camera libera, lasciando Ino furibonda.
Dopotutto,
l’idea di averla sempre in camera non era poi così
male...
Hinata
Hyuuga soffriva terribilmente il freddo.
Le
bastavano pochi minuti esposta al gelido vento invernale per
ritrovarsi con orecchie e naso scarlatti e congelati.
Perfino
l’idea di rimanere all’interno
dell’autobus non le pareva
così male piuttosto che il freddo la fuori.
“Ecco...adesso
mi addormento così l’autobus mi riporta a casa
senza accorgersi di nulla. Ma ormai ho pagato...e che figura ci faccio
con mi
cugino? Uffa...” pensò, prendendosi la testa tra
le
mani.
“Non
dovevo venire. Mi sarei risparmiata un sacco di fatica”
rifletté “Tanto non sarei mancata a
nessuno...”
Sbuffò
e la nuvoletta bianca di disperse nell’aria.
-
Hey che fai tutta sola?-
Hinata
alzò lo sguardo fino ad incrociare due sorridenti occhi
azzurri.
-
Come?-
-
Ho detto: cosa ci fai tutta sola? Gli altri sono scesi da un
pezzo-
-
Beh...io...- farfugliò Hinata.
Poi
il biondino si batté una mano sulla fronte – Ci
scommetto che
ti sei dimenticata qualcosa. Sai a me succede ogni volta che viaggio in
autobus
e quindi è normale che risalga a controllare.
Pensa
che questa volta avevo dimenticato questo- disse,
mostrandole il cellulare – Se lo perdo mia madre mi ammazza-
Hinata
sorrise. Quel ragazzo già le stava simpatico.
-
Io non ho dimenticato nulla. Stavo solo decidendo...cosa era
meglio fare. Comunque non ti ho mai visto a scuola. Per caso sei
nuovo?-
chiese, curiosa.
Il
ragazzo si batté una mano sul petto, sorridente.
-
Naruto Uzumaki, piacere di conoscerti! E comunque sì...sono
nuovo.- disse, tendendo la mano ad Hinata con un sorriso.
-
Hinata Hyuuga. Ben arrivato nella nostra scuola-
Naruto
parve riflettere un attimo su ciò che gli era stato appena
detto.
-
Hyuuga...Hyuuga...aspetta, non sarai quella dei vestiti?-
Hinata
sorrise.
-
Beh, veramente la stilista è mia madre ma devo confessare di
averle passato qualche idea, di tanto in tanto-
Naruto
le mostrò il pollice alzato – Forte! Una stilista
in erba!-
Hinata
arrossì – Ci provo...-
-
Hey ragazzi quando avete finito di fare conversazione io dovrei
ripartire!- urlò l’uomo al volante, voltandosi
verso i due.
-
Oh ci scusi...- fece Hinata, accennando un inchino.
-
Non preoccuparti ce ne stavamo andando, vero Hinata?-
La
ragazza annuì, dirigendosi verso l’uscita.
In
compagnia di quel ragazzo il freddo sembrava decisamente meno
freddo.
-
Merda...- esclamò Sasuke, chinandosi a raccogliere qualcosa.
Lo
Hyuuga lo guardò, con una smorfia – Si
può sapere che hai?-
Sasuke
sventolò sotto al naso di Neji una scatoletta rosa, da cui
pendevano due auricolari.
-
Un I-Pod?- domandò Neji, scettico.
-
Sì che vale la bellezza di un bacio-
Neji
parve capire solo in quel momento...
-
Non è che lo avrai fregato all’Haruno, questo coso?-
Sasuke
sorrise, sadico, giocherellando con le cuffie – In un certo
senso...-
Neji
scosse la testa.
-
Che vuoi? Io almeno ci provo!-
-
Senti, non voglio mica spaventare Tenten con i tuoi modi da
maniaco...-
-
Sai che mi piace giocare con le ragazze- fece l’ Uchiha
infilando la chiave nella serratura della stanza.
-
Compatisco l ‘Haruno...ma cos’ha fatto per
meritarsi uno come
te?-
Sasuke
ghignò – Credimi Hyuuga se ti dico che Confettino
è la
ragazza più fortunata che io conosca...-
-
Ma ti rendi conto che sfacciato...mi ha rubato l’I-Pod da
sotto
il naso. Se lo perdo posso benissimo essere scacciata da casa e per
riaverlo
non mi resta che baciarlo...- finì di spiegare Sakura,
gesticolando
furiosamente con una mano.
Tenten
annuì, sorridendo.
-
Adesso non venirmi a dire che non vorresti baciarlo...-
Sakura
si fermò all’istante, assumendo una forte
colorazione
porpora.
-
Ma non in questo modo. Insomma...io vorrei una cosa
romantica...non uno stupido ricatto- spiegò la rosa, con
voce sognate.
Tenten
rise.
-
Da quando ti conosco non sei cambiata di una virgola, Sakura-
-
Ciao Confettino!-
Le
due ragazze si voltarono di scatto, sobbalzando, talmente
assorte nella loro discussione.
-
Tu!- esclamò Sakura, rivolta all’Uchiha, che se ne
stava
comodamente appoggiato al muro.
-
Che tempismo Haruno. Stavamo proprio parlando di te- fece,
mettendo in bella vista l’I-Pod.
-
Dammelo!-
Sasuke
rise, beffardo – Ti sei già dimenticata i patti,
Confettino?-
Sakura
ribolliva di rabbia, fulminando il ragazzo con lo sguardo.
Infilò
le chiavi dentro la serratura della prima stanza libera che
di trovò di fronte ed entrò, sbattendo la porta.
Guarda
caso, la stanza accanto era quella di Sasuke.
-
Non puoi resistermi per sempre, Confettino- urlò, abbastanza
forte in modo che Sakura potesse sentirlo – La tua preziosa
scatoletta ce l’ho
io-
-
Stronzo- gridò Sakura dall’interno della stanza.
Sasuke
sorrise – Adesso mi sento meglio...- e sparì
all’interno
della sua stanza.
Neji
e Tenten erano rimasti soli.
-
Senti io...- - Ecco vedi...- dissero, insieme.
Tenten
sorrise – Parla tu-
-
Ecco, ti andrebbe di andare a sciare?-
Tenten,
anziché sorridere, arrossì – Io non
sono capace...-
-
Non preoccuparti, ti aiuto io-
Le
piste da sci erano piene di gente.
Guardandola,
Tenten pensò a quanto fossero fortunati a sapere
sciare, in confronto a lei, che se ne stava immobile, per paura di
cadere o di
qualcuno che le desse una spinta.
Neji,
al suo fianco, l’aiutava con le basi ma sembrava tutto
inutile.
-
Ecco, adesso metti questo piede avanti, con calma...-
-
Senti Neji, perché non vai a farti una discesa per conto
tuo. Io
ti sono solo d’intralcio...-
-
Ormai è troppo tardi per andare da soli e poi ho deciso di
aiutarti- fece, evitando di guardarla in faccia.
Tenten
sorrise. – Neji...-
-
Sì?-
-
Grazie...-
-
Hey serve una mano?- chiamò una voce sopra di loro.
I
due ragazzi alzano lo sguardo giusto in tempo per vedere
qualcuno sciare verso di loro a tutta
velocità.
-
Ma cosa...- fece Neji, prima di ritrovarsi a terra con Tenten
sulle ginocchia.
-
Hey amico, serve una mano?-
A
parlare era stato un ragazzo sui diciotto anni, dai capelli scuri
e il fisico atletico, che guardava Tenten con particolare interesse.
-
No- rispose secco lo Hyuuga, aiutando Tenten a rimettersi in
piedi – E non sono tuo amico-
-
A me sembra il contrario- continuò, ignorando le parole di
Neji
– La tua ragazza fatica persino a rimettersi in piedi-
-
Fatica a stare in piedi perché non ha mai sciato-
Il
ragazzo sorrise – Allora potevate dirlo subito che cercavate
un
istruttore di sci-
-
Veramente noi...- fece Tenten, ancora aggrappata a Neji.
-
Sta tranquilla bellezza con me sei al sicuro-
E
la trascinò via da Neji, che guardava il ragazzo con odio.
-
Merda- disse, calciando la neve e togliendosi gli sci – Sono
un
cretino-
Rivolse
un ultimo sguardo a Tenten, che cercava in tutti i modi di
restare in piedi, e se ne andò.
-
Aiuto Neji!-
La
voce di Tenten risuonò nell’aria, facendo
irrigidire lo Hyuuga,
che si voltò giusto in tempo per vederla cadere a terra.
-
Cazzo- pensò, correndo
verso di lei – se quella’idiota...giuro che lo
ammazzo-
Tenten
era stesa a terra, dolorante, che si teneva con entrambe le
mani il ginocchio destro.
-
Tenten, stai bene?- fece, sedendosi al suo fianco.
Tenten
sorrise. – Giuro che non scierò mai più
in vita mia...-
-
Hai qualcosa di rotto?-
Tenten
si passò una mano sul ginocchio – Penso questo...-
Neji
la prese in braccio senza parlare, mentre lei arrossiva
violentemente.
-
Ma quello non ha fatto
niente per aiutarti?- le chiese, mentre si dirigevano verso
l’albergo.
-
No...-
“Ecco,
adesso lo ammazzo sul serio...” pensò,
oltrepassando le
porte dell’albergo, pianificando una morte più o
meno accidentale.
-
Su stai ferma Tenten,
altrimenti dovrò rincominciare daccapo- disse
Hinata fasciando con
estrema cautela il ginocchio dell’amica.
-
Si ma fa male...-
-
Oh senti Sten, adesso non fare la preziosa. Questo ginocchio ti
ha già portato troppa fortuna...-
Tenten
si lasciò cadere sul letto, sbuffando.
-
In che senso, Sakura?-
L’Haruno
si alzò dalla sedia, per sedersi sul letto
dell’amica.
-
Sbaglio ho Neji ti ha portato in braccio per tutto il tempo?-
chiese, maliziosa.
Tenten
si coprì con il lenzuolo fin sopra il naso.
-
Beh...si...-
Sakura
sorrise, soddisfatta e malinconica.
-
Ma perché non posso avere ranch’io qualcuno che mi
porta il
braccio quando mi faccio male? Perché devo innamorarmi
sempre dei più...dei
più...- si bloccò, alla ricerca della parola
adatta
-
stupidi, cretini e pomposi cocchi di papà?-
Tenten
e Hinata scoppiarono a ridere.
-
Che descrizione dettagliata!- disse Hinata, chiudendo la
valigetta del pronto soccorso.
Sakura
si voltò di spalle, indignata – È
quello che si merita...-
Tenten
guardò le due amiche sorridendo.
-
Che ne dite di restare a dormire qua?-
-
Mi sembra una buona idea...- ammise Hinata, che si era già
portata il pigiama.
Il
sorriso di Sakura andò da un orecchio all’altro
– Una serata di
sole donne pronte a spettegolare senza tregua dei ragazzi? È
la mia serata
ideale...-
In
un lampo si misero i pigiami e mentre Hinata aiutava Tenten ad
abbottonarsi il suo, Sakura saltellava agita per la stanza.
-
Ragazze ho un’idea. E se chiamassimo anche la Yamanaka?-
-
Ino? Il capitano della squadra di pallavolo?- chiese Tenten.
-
Ma si lei...anche se non la conosco molto bene dovrebbe essere
simpatica. Certo, bionda alta ed un po’ vanitosa ma
sicuramente simpatica...-
-
Per me è uguale- disse Hinata, che aveva lasciato a
metà il
lavoro sul pigiama di Tenten, al quale si era staccato un bottone, per
andare a
prendere ago e filo.
-
Allora è deciso. La vado a chiamare io-
E
fece per aprire la porta, quando un rumore assordante
svegliò
nel cuore della notte tutti i poveri studenti insonnoliti.
Sakura
spalancò la porta giusto in tempo per vedere decine di
studenti riversarsi sul corridoio, in attesa di [soddisfacenti]
spiegazioni.
-
Ho la sensazione che la Yamanaka
dovrà aspettare...-
Salve
a tutti.
Per
chi non avesse letto “:.:Blue Sky:.:” ripeto che
per me
questo è stato un brutto periodo, e che quindi la mia voglia
di scrivere era
pari a zero.
Mi
scuso con tutti quelli che hanno e aspettano il seguito di
“Make me a Smile” con ansia.
Spero
che con questo capitolo vi abbia soddisfatti. Vedrete che
piano piano riuscirò a riprendere il ritmo. Abbiate pazienza.
Grazie,
come sempre, a chi legge e a chi recensisce.
xxxBaCiOtToxxx
CelsteKiss
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Capitolo 8 *** :.:Chases to the Treasure...8:.: ***
:.:Chases to the Treasure:.: 8 capitolo…
-
Ho la sensazione che
la
Yamanaka
dovrà aspettare...- disse Sakura, cacciando la testa nel
corridoio dove ormai
si era riunita una discreta quantità di gente, nella
speranza di bloccare
qualcuno per chiedere spiegazioni.
La
porta della stanza accanto alla sua si aprì di scatto.
-
Si può sapere che cazzo succede?-
Sasuke
Uchiha stava in piedi di fronte a lei, a torso nudo e con i
pantaloni del pigiama a vita bassa nonostante la temperatura,
sbadigliando
sonoramente.
“Oh
cavolo...” pensò Sakura, cercando in tutti i modi
di
distogliere lo sguardo dagli addominali scolpiti del ragazzo, che al
posto di
uno sbadiglio, ora esibiva un ghigno soddisfatto.
-
Salve Confettino. Vedo che non ti smentisci mai- disse,
alludendo alla sua camicia da notte, di un delicato rosa pallido.
-
Come?- Sakura sobbalzò, diventando in un secondo dello
stesso
colore dei suoi capelli.
Sasuke
si appoggiò allo stipite della porta, continuando a
guardarla.
Nonostante
la camicia da notte fosse così dannatamente
stucchevole, l’Haruno era una bella ragazza. Un po’
infantile e credulona ma
sicuramente una bella ragazza sviluppata. Con due splendide gambe,
oltretutto.
-
Sai cosa stavo facendo, Confettino?- chiese, avvicinandosi.
Sakura
scosse la testa, indietreggiando, mansueta come un
cagnolino.
-
Prova ad immaginare...-
Sakura
si ritrovò all’improvviso intrappolata tra il muro
e
l’Uchiha, con gli occhi di lui che non smettevano di
fissarla, posseduti da uno
strano scintillio sinistro.
-
Io non saprei...- sussurrò, abbassando lo sguardo, rossa in
viso.
Sasuke
frugò un attimo dentro la tasca dei pantaloni, fino a
trovare ciò che stava cercando.
-
Questa era semplice Confettino...- cominciò, prendendole il
volto e costringendola a guardarlo negli occhi – la tua
scatoletta è davvero
ottimo come passatempo-
Sakura
si scoprì da una parte sollevata, ma dall’altra,
la rabbia
per come il suo I-Pod fosse finito
nelle mani dell’Uchiha la travolse nuovamente.
-
Tu! Brutto...- ma le sue parole si persero per aria, perché
Sasuke , ormai lontano, aveva preso a lanciare in aria le cuffiette,
non
curante della valanga di insulti che Sakura stava riversando su di lui.
E
sebbene fosse girato di spalle, Sakura era sicura che stesse
ghignando.
Richiuse
con un colpo secco la porta, appoggiandosi ad essa.
-
Che succede Sakura? Perché quel rumore? E perché
sei tutta
rossa?-
La
voce di Tenten le sembrò così distante, quasi
come provenisse
da fuori.
-
Sakura...ci sei?-
Hinata,
preoccupata, le stava sventolando una mano davanti agli
occhi.
L’Haruno
si riprese solo in quel momento.
-
Non ho capito cosa sia stato a provocare quel rumore, ne sono
riuscita a chiedere a qualcuno- subito le sue gote si infiammarono,
ripensando
all’incontro con Sasuke.
Scacciò
quei pensieri dalla testa, imbarazzata.
-
Sarà il caso di andare a vedere?- propose, Tenten.
Sakura
annuì – Ma tu come farai a camminare?-
-
Non preoccuparti. Hinata ha promesso di darmi una mano. Vero
Hinata?.
La
Hyuuga
sorrise,
scaraventando addosso a Tenten una indefinita cosa bianca.
-
E questo cos’è?- chiese la mora, prendendolo tra
le mani.
-
Dato che non sono riuscita a riattaccarti il bottone, ti presto
una delle miei camicie da notte-
Tenten
ripensò a quando, dopo averla protetta da un tipo che
voleva farle del male, Hinata l’aveva ospitata a casa sua,
mettendole una delle
sue [minuscole] camicie da notte.
-
No Hinata...non ce ne bisogno- fece Tenten, sulle difensive,
esponendo un falso sorriso.
-
Insisto- replicò Hinata, non ammettendo repliche.
-
Ok. Fa come vuoi...- disse, arrendendosi.
-
Vedrai che ti piacerà. L’ho comperata un
po’ di tempo fa ma sono
sicura che ti starà d’incanto...-
- Arrivo, arrivo un attimo...-
Shikamaru
scese dal letto controvoglia, mentre il campanello della
sua stanza suonava per la decima volta.
“Scommetto
che è...”
-
Ciao Ino- salutò la ragazza, sbadigliando, estraendo una
sigaretta dal pacchetto sul comodino.
-
Possibile che la tua sete di nicotina inizi a rompere già di
prima mattina?- chiese la Yamanaka, guardando
impotente Shikamaru accendere la
sigaretta e aspirare un’abbondante quantità di
fumo, soddisfatto.
-
Così sembra...-
-
Buttala...- ordinò Ino.
-
No-
-
Sì invece-
-
No-
-
Sì- e gliela prese dalle labbra, così come aveva
già fatto altre
volte, per poi spegnerla sul posacenere più vicino.
-
Baka...mi devo ricordare di non fumare davanti a te. Sprechi
più
sigarette di quante io ne fumi-
Ino,
tuttavia, sembrò essere contenta di ciò che aveva
appena
fatto.
-
Allora che vuoi?- chiese Shikamaru, con assoluta calma.
Ino
sgranò gli occhi, incredula.
-
Possibile che tu non abbia sentito quel suono assordante di
pochi minuti fa?-
-
No-
-
E nemmeno gli studenti correre in quella direzione?-
-
No. Adesso posso ritornare a dormire?-
Ino
stava letteralmente fulminando Shikamaru con lo sguardo.
-
Adesso vieni con me!-
E
afferrò Shikamaru per una manica del pigiama e lo
trascinò fuori
dalla camera.
-
Ma cosa stai facendo?- chiese Shikamaru
Ino
gli rivolse un sorriso brillante – Semplice. Andiamo a vedere
cosa succede-
Shikamaru
scosse la testa, lasciandosi tirare per tutto il
corridoio.
-
Ino...- disse all’improvviso, serio, prendendole una mano
– devo
prima fare una cosa -
La
bionda si fermò di colpo, voltandosi verso il ragazzo.
-
Cosa...cosa c’è?- fece, sperando che Shikamaru non
notasse il
battito accelerato del suo
cuore
e il rossore sulle guance. Fortunatamente, il corridoio era
poco illuminato.
-
Ecco vedi...- cominciò, avvicinandosi.
Ino
trattenne il respiro. Il naso di Shikamaru era a pochi
centimetri dal suo, ma poi distolse lo sguardo, si piegò in
avanti e raccolse
una cosa da terra.
-
Mi era caduta una sigaretta-
Ino
credette di piangere, sentendo le lacrime farsi strada sui
suoi occhi.
-
Ma sei stupido?- urlò, dandogli uno schiaffo su una spalla.
-
Ma che hai? Certo che sei proprio strana...-
-
Basta. Vado a vedere da sola cosa e successo. Tornatene pure a
fumare le tue sigarette!-
E
se ne andò, lasciando Shikamaru alquanto perplesso.
-
Le donne...che seccatura...-
Il corridoio era ghermito di studenti in cerca di risposte,
assonnati e ancora in pigiama, che avevano preso lo strano rumore per
uno
scherzo di cattivo gusto.
Tenten
e Sakura erano sedute a terra, o meglio, Tenten era seduta
e Sakura si sedeva e si alzava, visibilmente irritata della situazione.
-
Ma cosa passa per la testa a tutti? Possibile che non ci sia
neanche un professore che ci fornisca delle spiegazioni?- parlava a
raffica,
battendo nervosamente il piede a terra, con le braccia incrociate.
-
Hey Confettino, non essere nervosa. Che ne dici di passare un
po’ di tempo insieme?-
Le
due ragazze si voltarono. Sakura sbuffò e Tenten sorrise.
Sasuke
e Neji si avvicinavano facendosi strada tra la folla.
-
Sasuke...che piacere vederti...- disse Sakura, sarcastica.
Sasuke
ammiccò all’Haruno – Da nostro incontro
di poco fa non ho
fatto altro che pensarti...-
Sakura
guardò furibonda Sasuke, ancora sorridente, e poi si mise a
sedere a terra.
-
Io con te non ci parlo-
-
Eddai Confettino...facciamo la pace?- le chiese, mostrandole il
mignolo.
-
Vattene via. Ho detto di no-
-
So che tanto mi vuoi Confettino. Te lo si legge negli occhi-
Sakura
gli fece la linguaccia – Ma per favore...-
Tenten
rise – Incredibile. Quei due non fanno altro che litigare-
Neji
si sedette accanto a lei.
-
Sembrano due bambini. Approposito, come va il ginocchio?-
Tenten
si guardò istintivamente la fasciatura sulla gamba destra
–
Bene. Ormai non mi fa più male. Tua cugina me lo ha fasciato
a dovere-
Neji
parve sollevato – Giuro che se rincontro quel cretino gli
spacco la faccia-
-
Chi? L’istruttore?- chiese Tenten, ridendo.
Ma
Neji non fece in tempo a risponderle che gli altoparlanti del
corridoio gracchiarono all’improvviso, facendoli sussultare.
-
Benvenuti cari studenti. Sono felice di vedervi belli pimpanti
così di prima mattina-
Naturalmente,
tutti riconobbero la voce del professor Gai.
-
Ma se sono le tre del mattino!- urlò qualcuno tra folla.
Gai
sembrò sorridere al di là del altoparlante.
– Esatto. Per
questa prova dovete essere belli svegli e pieni di energia-
Un
mormorio di disapprovazione si levò dagli studenti.
-
Su ragazzi. Non fate così. Vi dico che questa prova
inciderà
pesantemente sul vostro giudizio scolastico e sulla vostra giovinezza-
fece
Gai.
Alcuni
si lamentarono, per altri, quella sembrava l’occasione per
racimolare un po’ di buoni voti.
-
La prova consiste in una specie di...- gli studenti trattennero
il fiato – CACCIA AL TESORO!-
Subito
i ragazzi ripresero a parlare, ignorando il resto del
discorso.
-
Le squadre...- urlò Gai al microfono per richiamare a se
l’attenzione – saranno composte da tre persone. La
descrizione dell’oggetto da
cercare vi sarà fornito dagli studenti più
anziani e per qualunque informazione
avrete a disposizione un telefono, affidato al capogruppo. Tutto
chiaro?-
Nessuno
rispose perché tutti erano già impegnati a
formare le
varie squadre .
Hinata
era tutta emozionata a correva su e giù per il corridoio
alla ricerca di Naruto.
Le
sarebbe piaciuto finire in squadra insieme, e segretamente
sperava che il biondino pensasse la stessa cosa. Arrossi completamente
formulando quei pensieri.
-
Mio Dio...datti una calmata Hinata. Conosci questo ragazzo da
meno di un giorno e già te ne sei innamorata?-
pensò, sorridendo impacciata.
Era
talmente assorta nei suoi pensieri che non si accorse della
persona che le si era parata davanti.
-
Hey Hinata!-
Ma
la ragazza non sentì quella voce, alzò lo sguardo
troppo tardi
e si ritrovarono entrambi, lei e lo sconosciuto, a terra, doloranti.
-
Oh scusami tanto!- esclamò la ragazza, alzandosi e
inchinandosi
allo sconosciuto.
Poi
sentì una mano poggiarsi sulla sua testa e scompigliarle
affettuosamente i capelli.
Alzò
lo sguardo e sorrise.
-
Kiba! Pensavo ti avessero escluso dalla gita!- disse, ripensando
a ciò che i professori ripetevano in continuazione.
Kiba
gli fece l’occhiolino – Eh no piccola...alla fine
sono venuto
lo stesso. La prof Kurenai è una dura, ma alla fine sta
dalla mia parte -
-
Sono felice per te. Quindi dovrebbe esserci anche Akamaru-
Kiba
sorrise – Vieni qui cucciolo. C’è una
persona che ti vuole
salutare-
Subito
Hinata avvertì qualcosa di morbido strisciarle tra le
gambe.
-
Akamaru! Quanto sei cresciuto!- fece, carezzando la testa del
cagnolino, che rispose al gesto abbagliando.
-
Perché andavi così di fretta?- chiese Kiba,
cambiando
l’argomento della discussione.
Hinata
arrossì. – Bhe...stavo cercando una persona...-
-
Senti Hina...ti va di stare in squadra con me?- le chiese Kiba,
vago.
-
Ecco io...-
-
Ciao Hinata! Ti stavo cercando!-
Naruto
comparve dietro le spalle della ragazza all’improvviso,
facendola sussultare.
-
Oh...ciao Naruto...- disse Hinata, voltandosi.
Kiba
gli scoccò uno sguardo e poi grugnì.
-
Hey amico, hai qualche problema?- Naruto fissava Kiba dalla
testa ai piedi.
Kiba
finse di pensarci un attimo – Sì...- e poi gli
puntò il dito
contro – Tu!-
Hinata
guardava preoccupata i due ragazzi incapace di reagire,
sentendo nell’aria l’odore di una rissa di
lì a pochi minuti.
-
Si può sapere cosa ti ho fatto?-
-
Semplice amico. Io e
Hinata stavamo parlando e tu ci hai interrotti. Ti sembra una cosa
carina?
Almeno chiedi scusa...-
-
Io dovrei chiedere scusa a te? Ma figuriamoci...vieni Hinata- e
afferrò la Hyuuga
per un braccio – andiamo da un'altra parte-
Ma
prima che Hinata potesse fare qualcosa, sentì una stretta
anche
all’altro braccio.
Kiba
l’aveva afferrata prima che Naruto la portasse via, e ora
guardava il biondino minaccioso.
-
No amico...Hinata
stava parlando con me. Sei tu che te ne devi andare-
Naruto
rise beffardo, attirando l’attenzione di alcuni studenti
più piccoli che passavano nelle vicinanze.
-
Hinata vuole parlare con me. Vattene amico-
ribadì, stringendo la stretta attorno al braccio della
ragazza.
-
Non credo proprio...- ribatté Kiba, aumentando a sua volta
la
presa.
Hinata
aveva gli occhi lucidi per il dolore e l’imbarazzante
situazione che si era venuta a creare. Sentiva le braccia farle male e
gli
occhi di tutti puntati addosso, mentre il suo migliore amico e il
ragazzo che
le piaceva si stuzzicavano a vicenda, aspettando che uno dei due
esplodesse per
primo.
Avrebbe
voluto gridare ma aveva troppa poca voce per farlo e si
limitava a spostare lo sguardo prima su uno e poi su l’altro
dei due ragazzi,
sperando che almeno uno dei due si accorgesse del suo dolore e
smettesse di
usarla come una corda.
Ma
si Naruto che Kiba non degnavano di uno sguardo la ragazza.
-
Ragazzi...mi...state...facendo male...- sussurrò Hinata,
rossa
in viso, con voce flebile.
Naturalmente,
nessuno dei due la sentì.
-
Ti ripeto che Hinata stava parlando con me e tu ti sei
intromesso senza nemmeno chiedere il permesso-
Naruto
rise – Per favore, non farmi ridere. Il permesso! E a chi
avrei dovuto chiederlo? A te, forse?-
Kiba
lo stava letteralmente incenerendo con lo sguardo – Mi sembra
naturale...-
-
Come ti permetti? Io non voglio abbassarmi a chiedere nulla da
quelli come te-
-
Cosa hai contro quelli come me? Di sicuro, quelli
come me non si permettono di disturbare due persone mentre
parlano. Hanno un minimo di buona educazione...-
-
Io giuro che ti ammazzo! Proprio tu mi vieni a parlare di buona
educazione e ti porti un cane pulcioso persino a letto? Ma non farmi
ridere-
-
Questo è troppo! Hai insultato Akamaru!-
-
Perché...quel coso ha
anche un nome?-
E
poi, Hinata esplose.
-
Adesso basta! Vi state comportando come due bambini! State
attirando l’attenzione di tutti per uno sciocco malinteso che
rischia di
rovinare tutto-
-
Io non sono amico di questo...-
buttò là Kiba, alludendo a Naruto.
-
Zitto!- urlò Hinata, ghiacciandolo con lo sguardo
– Avete fatto
una scenata per nulla, mostrando il vostro lato peggiore. Se volete
parlare
fatelo in un altro momento. Ed ora, se non vi dispiace, vado a dare i
vostri
nomi e il mio ad un qualsiasi studente anziano, spiegando che da questo
momento
noi tre formiamo una squadra. Se volete litigare, avrete tutto il tempo
per
farlo, ma non ora-
E
lasciando i due ragazzi di stuccò, si allontanò
di alcuni metri,
per poi fermarsi di nuovo.
-
E poi, mi stavate staccando le braccia!- e se ne andò
veramente,
sparendo oltre la folla.
Kiba
fissò per alcuni istanti il punto in cui Hinata aveva tirato
fuori il suo vero caratterino, e poi sorrise, lasciandosi cadere a
terra.
-
Sono un vero cretino. Cerco di farle capire in tutti i modi che
mi piace e poi mi faccio rimproverare come un moccioso. Che stupido che
sono...-
Naruto
si sedette al suo fianco – Anche a te piace Hinata?-
-
Sì e vedi di non mettermi i bastoni fra le ruote, o stavolta
ti
prendo a pugni. Hinata è soltanto mia-
Naruto
sorrise malizioso, alzandosi da terra – Vedremo...Che ne
dici di fare una scommessa?-
Kiba
alzò lo sguardo verso il biondino, interessato –
Che genere
di scommessa?-
-
Oh non preoccuparti, niente di pericoloso. Dico solo che dato
che a entrambi piace Hinata sarebbe meglio conquistarla con
un’onesta
competizione tra uomini, piuttosto che una rissa...-
-
Va avanti...comincia a interessarmi...- lo esortò Kiba.
-
Facciamo così: chi dei due riuscirà a strappare
per primo un
bacio a Hinata avrà campo libero dall’altro.
D’accordo?- finì Naruto, porgendo
la mano all’altro ragazzo.
Kiba
ci pensò su, e poi l’afferrò.
– Ci sto-
-
Oh bene! Sono contenta che abbiate fatto pace!-
Hinata
li guardava da una certa distanza, con un dolce sorriso
sulle labbra.
-
Vedrai Hinata, sarò io a strapparti quel bacio-
pensò Naruto,
sorridendole.
-
Ti lascerò letteralmente senza fiato, piccola Hina...puoi
scommetterci- pensò Kiba, guardandola malizioso.
Ino camminava già da un po’ alla ricerca di
Shikamaru, scivolando
tra la folla.
-
Sicuramente starà fumando da qualche parte...-
pensò, scansando
l’ennesimo ragazzo che le aveva chiesto di stare in squadra
con lui con un
lieve movimento della mano.
Nell’arco
di dieci minuti già aveva detto di no a venti ragazzi,
anche più grandi, liquidandoli con naturalezza alzando
appena il dito indice.
Chissà
perché, quando era con Shikamaru, tutto diventava
più
difficile.
Era
difficile parlare, formulare pensieri e controllarsi. Persino
sorridere era diventata un’impresa che aveva come risultato
uno stupido sorriso
posticcio.
Eppure,
aveva bisogno di lui. Sempre.
Lo
cercava, chiedeva di lui in ogni situazione. Erano le sue
parole a darle coraggio e i suoi gesti la forza necessaria per andare
avanti.
Perché
sotto la scorza della ragazza bella e impeccabile si celava
una ragazza fragile, piena di paure, che reggeva a fatica quella
maschera che
da tutti gli era stata data.
E
Shikamaru era la sua salvezza.
Ogni
volta che quella maschera si faceva troppo pesante, lui
interveniva a prendere un po’ di quel peso e lo portava con
sé.
Era
l’unico che avesse visto la vera Ino sotto tutte quelle
numerose maschere, l’unico di cui lei si fidasse veramente.
-
Yo-
Ino
si voltò. Shikamaru la stava guardando, leggermente
divertito.
-
Che hai da guardare?- chiese Ino, avvicinandosi.
-
Niente...la tua espressione...-
Ino
crucciò le sopracciglia. – Perché,
cos’ha di strano?-
-
È diversa da quella che hai di solito...-
-
In che senso...-
-
Sembra quasi che tu stia pensando...AHIA!-
Shikamaru
si prese la caviglia dolorante, saltellando su una
gamba.
-
Ma sei pazza? Mi hai dato un calcio!-
-
Ben ti sta- fece Ino, facendogli la linguaccia –
Così impari a
non dire cretinate...-
Shikamaru
sussurrò qualcosa di molto simile ad un insulto tra i
denti.
Ino
rise, prendendolo per un braccio.
-
Mi vuoi dare un altro calcio?- fece Shikamaru, scettico.
Ino
sorrise di nuovo. – No...-
-
Allora vuoi stare in squadra con me?-
Ino
si staccò da Shikamaru, incredula.
-
Non fraintendermi, se te l’ha già chiesto qualcun
altro non fa
niente. Ho visto che ti ronzavano attorno decine di ragazzi e avrai
sicuramente
accettato la proposta di qualcuno- e poi si batté una mano
sulla fronte – Ti ho
fatto solo perdere tempo...-
-
No!- Ino quasi urlò nel pronunciare quella sillaba
– No...cioè
hai fatto bene a chiedermelo, perché ho rifiutato tutte le
proposte-
Una
specie di sorriso percorse le labbra di Shikamaru.
-
Viene – disse, incamminandosi – Ho già
trovato il terzo compagno
di squadra-
-
Ah si...e chi è?-
-
Choji Akimichi...lo conosci?-
Ino
sorrise – Come hai vecchi tempi?-
Shikamaru
annuì – Esattamente-
- Cosa? Squadre da tre?- Sakura urlava indignata contro
l’altoparlante dove la voce del professor Gai aveva smesso di
uscire già da
alcuni minuti.
-
Perché, non va bene?- chiese Tenten, ancora seduta accanto a
Neji.
-
Non va bene? È un disastro...- fece la rosa, lasciandosi
scivolare contro la parete.
-
Su Confettino...vedrai che qualcuno disposto a stare in squadra
con noi lo troviamo- le disse Sasuke, strizzandole l’occhio.
-
Io con te
non ci sto in squadra!- esclamò
Sakura.
Sasuke
tirò fuori dalla tasca del pigiama l’I-Pod rosa di
Sakura,
sventolandoglielo sotto il naso.
-
Allora puoi dire addio a questo...-
Sakura
era senza parole – Ma tu avevi detto che...-
-
Ah ah Confettino. Frena un attimo- disse premendole dolcemente
un dito sulle labbra – le regole le ho decise io e posso
cambiarle quando
voglio. Quindi, o stai alle mie nuove regole o puoi dire addio a questa
preziosa scatoletta-
Sakura
era furibonda e la pelle scarlatta creava un delizioso
contrasto con i suoi capelli.
-
Tu – cominciò, puntandogli un dito sul petto
– Sei un cretino!
Sappi che accetto di stare in squadra con te solo per riavere
l’I-Pod e per
toglierti quel disgustoso sorrisino dalle labbra-
-
Prova pure, Confettino, ma non ci riuscirai...-
Sakura
sfoderò la sua aria di superiorità – Io
non ne sarei tanto
sicura...-
Poi
si guardarono intorno e afferrarono entrambi un ragazzo che
aveva assistito in silenzio a tutta la discussione, che pareva
addormentato,
per il pigiama.
-
Hey tu...come ti chiami?- domandò l’ Uchiha.
Nessuna
risposta.
-
Lascia fare a me...- disse Sakura – Come ti chiami?- gli
urlò in
un orecchio, all’improvviso.
-
Shino-
-
Bene, Shino, d’ora in poi tu sarai in squadra con noi.
D’accordo?-
Nessuna
risposta.
-
Perfetto- esultò Sakura, facendo il segno di vittoria a
Tenten –
Ci vediamo alla fine della gara. Stammi bene, ok?-
E
sparirono, confondendosi tra la folla.
Erano
rimasti solo Neji e Tenten.
-
Tu non puoi partecipare. Non con questa gamba, almeno- fece
Neji, alzandosi da terra.
Tenten
sbuffò – Mi sa che dovrò ritornare in
camera...- disse,
aggrappandosi a Neji per alzarsi a sua volta.
Il
corridoio si era rapidamente svuotato, perchè tutti erano
andati a cercare i propri compagni o quanto meno a vestirsi per
partecipare
alla fatidica prova.
-
Il problema e che tra mezz’ora devo cambiare la fasciatura e
non
ce la faccio benissimo da sola...-
-
Resto con te-
Tenten
sgranò gli occhi, incapace di credere a ciò che
aveva
appena sentito. Alzò lo sguardo verso Neji e
incrociò gli stessi occhi freddi
di sempre.
-
Ma Neji, questa prova è importante. Se non partecipi la tua
media subirà un grave calo...-
-
Vedrai che il professor Gai capirà. Dopotutto, anche
cambiare un
fasciatura è una prova-
Tenten
si aggrappò meglio a Neji per non cadere.
-
Portami in camera mia. È li che tengo tutte le bende-
Per
una breve frazione di secondo, Neji sussultò.
-
Che hai?- gli chiese Tenten, preoccupata.
-
Niente. Fammi strada...-
Un
pensiero pervase Tenten come un fulmine a ciel sereno.
Quella
sarebbe stata
la prima volta che sarebbe rimasta completamente sola con Neji.
Chiusi,
dentro la sua stanza, senza nessuno all’interno
dell’albergo.
Tenten
deglutì, sperando ardentemente che lo stesso dubbio non
andasse a invadere la mente dello Hyuuga, già
particolarmente teso.
Perché
Neji aveva già capito che sarebbe rimasto da solo con la
ragazza.
E
i suoi ormoni avevano preso a scalpitare.
Impazientemente.
Hello
a tutti! Come va? Pian piano sto riallacciando i rapporti
con EFP ma fatico ad aggiornare in breve tempo per via della scuola
(infatti,
appena ho un momento libero devo avvantaggiarmi con i compiti) e le
attività
pomeridiane (vedi pallavolo, il corso del patentino e via dicendo...) e
così è
ben poco il tempo che mi rimane per aggiornare.
Chiedo
umilmente perdono a tutti voi, che con impazienza
continuate a leggere la mia ficcy.
Grazie
mille.
Concludiamo
il capitolo dicendo che nel prossimo ci saranno
molti colpi di scena, soprattutto in campo sentimentale. Ma non voglio
anticiparvi niente ( eh lo sò...sono cattiva!!!), ma solo
lasciarvi un piccolo
interrogativo: Possono un ragazzo e una ragazza di sedici anni che si
amano non
fare nulla in una camera d’albergo isolati degli altri per
un’intera notte?
Vi
lascio formulare ipotesi, ma come sempre, per sapere la
verità, dovrete aspettare il prossimo capitolo!
Grazie (come sempre) a chi commenta e a chi legge soltanto.
CelsteKiss#
p.s: Il 7 febbraio è il mio compleanno!!! Mi raccomando
fatemi
gli auguri >.
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