Ci vuole solo un po' di polvere di fata!

di LilyProngs
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Back to Hogwarts ***
Capitolo 2: *** Lezioni di Lilologia ***
Capitolo 3: *** Non mi dispiace affatto! ***
Capitolo 4: *** Esisti? ***



Capitolo 1
*** Back to Hogwarts ***


Ci vuole solo un pò di polvere di fata! Erano anni che mi ripromettevo di fare questa cosa. Dopo la mia lunga assenza da EFP e il mio inizio, posso dire inizialmente burrascoso all'università, dopo molto tempo ho un attimo di pausa dopo gli esami estivi, così ho deciso di ripubblicare questa storia corretta.
Mi dispiace non aver trovato una beta ma cercherò di fare tutto con le mie forze.
Ho pubblicato per la prima volta questa fic sei anni fa e, devo dirlo, ero un disastro. Sono rabbrividita a leggere la moltitudine di 'pò' con l'accento anziché l'apostrofo e i numerosi errori di battitura. Nel corso della storia avevo ricevuto molte critiche per questo e nel corso della stesura ho cercato di migliorarmi.
Non so se ora la mia correzione sarà perfetta, ma mi auguro sarà decisamente migliore rispetto ad anni fa.
Ora la smetto di annoiarvi e mi inoltro in questa semi-nuova avventura e spero che questa storia vi piaccia a chi non l'ha mai letta o che ri-piaccia a chi la rilegge.
Vi ringrazio per l'attenzione!
Buona lettura!


Ci vuole solo un po' di polvere di fata!


Sono qui alla stazione di  King's Cross, sarà il mio ultimo anno ad Hogwards, qui ho passato i migliori anni della mia vita, dove si è realizzato tutto quello che, in fondo, avevo sempre sognato...

Flashback
"Ora metto del latte di unicorno, ceneri di Drago Nero, un pezzetto di tronco di betulla ed infine due cucchiai di polvere di fata!". Una minuta bambina sugli 11 anni, con un vestitino verde intonati ai suoi occhi smeraldo e i capelli rosso fuoco, era in piedi su una sedia ai fornelli. Con una piccola pentolina ed un mestolo in mano stava facendo il suo gioco preferito: creare pozioni. Traducendo, i suoi ingradienti magici erano: il latte di unicorno era semplice latte di mucca, le ceneri di Drago Nero era cacao in polvere, il tronco di betulla era un pezzo di buonissimo cioccolato al latte di un uovo di pasqua e la polvere di fata era lo zucchero. Praticamente Lily Evans stava facendosi latte e cacao. Ma la sua fantasia spesso volava alto e sognava di volare su un manico di scopa, o di crearsi le bacchette magiche con asticelle di legno facendo incantesimi... Adorava la magia, anche se sapeva che tutto quello che sognava non era reale e che non avrebbe MAI potuto realizzarsi, ma si sbagliava...
"Petunia ho preparato una pozione!" disse correndo con una scodellona in mano.
"Wow, che pozione è?" chiese la sorella più grande.
"E' la pozione dei sogni!Prima di bere un sorso devi esprimere un desiderio, e poi butti giù!" rispose la piccola, raggiate.
"La voglio provare anche io!" esclamò la sorella che partecipava sempre ai suoi giochi anche se era sempre Lily a crearli.
"Va bene, va bene, ma prima tocca a me!" disse, in fondo era lei che ci aveva lavorato su.
Si avviarono in salotto con la tazzona fumante, il Signor Evans era intento a leggere il giornale mentre la Signora Evans stava lavorando a maglia. Quest'ultima quando vide la sua piccolina con quella tazza in mano e l'espressione furbetta chiese sorridendo: "E' una tua nuova pozione, piccola?". Fiera del fatto che sua figlia avesse tanta fantasia.
"E' la pozione dei sogni!Prima di bere devi esprimere un desiderio!" spiegò nuovamente. Tutti in quella stanza, compresa Lily, sapevano che quello non poteva essere vero ma piaceva a tutti giocare con la piccola di casa. Lily portò la tazza alle labbra e prima di bere penso:"Vorrei che tutta la magia di cui ho sempre sognato si tramutasse in realtà!" e poi bevve un grande sorso.
"Fatto!" disse poi con un sorrisone leggermente sporco di cioccolato.
"Ora tocca a me!" disse Petunia ma tutti si bloccarono ad osservare un gufo che picchiettava alla finestra di casa con una lettera sul becco. La signora Evas strabuzzò gli occhi.
"Gufi a Londra?Ma che cosa...?" borbottò confusa alzandosi. Aprì la finestra ed il gufo planò sulle ginocchia di Lily. I suoi occhioni erano spalancati e la bocca cioccolatosa aperta in un'espressione sorpresa, ma nonostante questo nascondeva un sorriso. Anche il signor Evans si era completamente dimenticato del giornale ed ora passava lo sguardo da sua figlia al gufo. Lily tolse la lettera dal becco del gufetto e la porse alla madre. Lesse con velocità la lettera per poi esordire scandendo le parole: "Vostra figlia Lily Evans è stata ammessa alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts!" lesse estasiata.

 "Mia figlia è una straga!" esclamò euforica. Il signor Evans non disse niente aveva solo un sorriso felice stampato in volto. Nel mentre la piccola Lily era ancora più stupefatta di prima e pensava solo: "Sono una strega, sono una straga, sono una stregaaaa!!!" continuava  a ripetersi quella frase in testa.
Intanto nessuno si accorse di Petunia, che teneva ancora la tazza in mano e aveva un'espressione mista a rabbia e gelosia e continuava puntualmente a guardare fuori dalla finestra come se aspettasse da un momento all' altro una lettera anche per lei. Ma di un gufo neanche l'ombra. Se ne andò via infuriata ma nessuno se ne accorse in quel momento. Lily si riscosse e rise, una risata di sfogo come se fino a quel momento avesse tenuto dentro tutte le emozioni che le vagavano dentro e riusci solo a dire: "La mia pozione ha funzionato!".
Fine Flashback

Una ragazza alta, magra ma formosa sui punti giusti, dai capelli rosso fuoco, i grandi occhi smeraldini, il viso fine e leggermente lentigginoso ma adulto, le labbra rosse e piene. Era bella Lily Evans a distanza di sei anni da quel giorno, sedici anni, era quasi maggiorenne nel suo mondo. Lily si riscosse dai suoi pensieri con un mezzo sorriso divertito stampato sulle labbra al pensiero di quel giorno. Passò la piattaforma tra il binario 9 e 10 con dietro i suoi genitori e si ritrovò alla piattaforma 9 e 3/4. Tutti gli studenti di Hogwarts, primini e dell'ultimo anno, giravano per la stazione, molti con i genitori accanto, si sentiva la loro euforia nell'aria. Si girò verso i suoi genitori, suo padre con un sorriso dolce e sua madre con tre fazzolettini in una mano e tre nell'altra con gli occhi rossi dal pianto. Mormorò un: "Mi macherai!" in lacrime come ogni anno, Lily abbracciò entrambi i genitori commossa.
"Mi mancherete tanto!"disse.
"Anche tu piccola!" risposero i genitori insieme.
"Lilyyyyyyyyyyyy!" urlò una voce familiare in lontananza.
 "Va da lei e divertiti, e studia, e fai la brava come sempre!" le raccomadò la madre dopo un ultimo abbraccio e andando via.
"Moooorgaaaan!" urlò Lily a sua volta, e con baracca e burattini a mano le due ragazze si andarono incontro prima di posare le valige distrattamente e poi abbracciandosi con slancio, uno slancio tale che caddero a terra e si misero a ridere a crepapelle come delle matte... Senza più alzarsi dal pavimento.

"Mamma dai smettila, smettila di piangere così!" eslamò un ragazzo alto, magro ma leggermente muscoloso dai corti capelli neri scompigliati e i profondi occhi nocciola dietro gli occhiali rotondi. Stava agitando le sue lunghe mani affusolate nell'intento di fermare sua madre da quel fiume di lacrime. Accanto a lui un ragazzo un po' più alto, magro dai lunghi e lisci capelli neri e corvini e gli occhi blu stava guardando divertito e intenerito la scena davanti a sé.
"Su signora Potter, a Natale verremo a farle visita!Mi manca già la sua torta di mele!"disse facendole l'occhiolino e strappandole un  sorriso. Ci furono degli abbracci generali.
"Vediamo quest'anno quante lettere di protesta riceverò dalla scuola, eh?" disse il padre ammiccando ai due ragazzi che sorrisero furbi. Dopo i saluti i due andarono via con le valige a mano. Il primo era James Potter e l'altro era Sirius Black.
Un ragazzo si affacciò da una porta del treno. Era molto alto e magro, dall'aspetto sciupato e dalla pelle pallida, cosparso di cicatrici qua e là, poche sul viso e molte sulle braccia, in quel momento visibili dato la camicia bianca con le maniche tirate su. Aveva un viso sottile, i grandi occhi ambrati dall'espressione dolce, i capelli biondo cenere striati di rosso, con alcuni ciuffi che a volte ricadevano sui suoi occhi d'ambra, dandogli un'aria misteriosa: quello era Remus Lupin. I due ragazzi lo raggiunsero e si salutarono calorosamente con risate e pacche sulle spalle. Quando salirono tutti e tre insieme ad aspettarli in uno scompartimento c'era un ragazzino grassoccio, basso, dagli occhi azzurri acquosi e i corti capelli biondi: Peter Minus.
Quei tre ragazzi, così diversi nel fisico e sopratutto nel carattere, che insieme facevano scintille. Quei tre ragazzi uguali ma diversi, straordinariamente belli. Loro, più Peter Minus erano i Malandrini. Quattro pestiferi, ammirati, magici, unici ragazzi.


Le due giovani si tirarono su, ancora ridenti. Accanto a Lily c'era Morgan. Anche lei molto diversa rispetto all'amica. Alta quanto lei ma certamente meno magra, più dalle forme morbide. Con i capelli castano chiaro lunghi fino alle spalle e ondulati, sotto la frangetta degli occhi grandi dal taglio vagamente orientale azzurri che cambiavano dal verde acqua al grigio a seconda del tempo ed una bocca a cuore, leggermente carnosa. Ma era il suo abbigliamento ad essere singolare. Aveva dei jeans slavati e bucati sulle ginocchia, con ai piedi delle All Star nere ed una T-Shirt dello stesso colore impercettibilmente aderente, aveva sopra un' aquila, una chitarra e delle scritte gotiche con su scritto 'Rock'n Roll'. Morgan era certamente stravagante, sopratutto per quel mondo. Ma era per il fatto che era unica nel suo genere che Lily l'aveva 'scelta' come migliore amica. Accanto a lei c'era un gattone dal pelo nero e gli occhioni verde elettrico di nome Avalon. E sulla schiena della ragazza era posta a tracolla una chitarra.
"Su andiamo prima di perdere il treno, che dopo devo fare la ronda" disse Lily, prefetto.
Le ragazze posarono le valige e andarono a cercar posto. Lily teneva in mano le loro divise nel mentre Morgan teneva ancora a tracolla la chitarra e Avalon le era aggrappato su una spalla. Senza che se ne rendessero conto passarono davanti allo scompartimento dei Malandrini e si misero in uno più avanti a loro.
"Oh finalmente uno scompartimento vuoto!" esclamò Morgan lasciando cadere sul sedile Avalon e poggiando delicatamente la chitarra accanto a sé.
"Avete visto quello che ho visto io?" chiese James sognante, nel mentre gli altri iniziarono a sbuffare rassegnati.
"Si, abbiamo visto la Lenson e la Evans passare!" disse stancamente Sirius.
"Esatto!" continuò James. Remus emerse dal suo libro e visto che lui era a destra dello scompartimeto vicino alla porta poteva vedere Lily da dietro e Morgan davanti a lei. Le vedeva ridere e scherzare.
"Lasciale almeno un po' di tempo per parlare con Lenson, è da tre mesi che non si vedono!E poi dopo deve andare dai prefetti a fare la ronda con me!" proferì Remus, comprensivo. Ma James incrociò le braccia e sbuffò come un bambino.
"Ma io la voglio vedere!" mugugnò. Remus alzò gli occhi al cielo.
"Fa come vuoi, ma in questo momento ti odierebbe!" disse furbo. James si accigliò e poi sbuffò nuovamente.
"D'accordo!aspetterò ancora, ma solo un pochino!". Remus sorrise soddisfatto che gli abbia dato ascolto per una volta.
"Su Morgan, suonami qualcosa!"disse Lily con un grande sorriso.
"Oh no Lily, e se mi sentisse qualcuno?" disse Morgan arrossendo, Lily sorrise.
"Ma dai sono tutti troppo occupati a chiaccherare per ascoltare noi, dai suona per favore!" la implorò.
"Eh va bene, ma solo perché sei tu!" esclamò la ragazza tirando fuori dalla custodia un Ibanez acustica ed un plettro verde.
"Ciao Jillan!"disse Lily con un mezzo sorriso, Jillan era il nome che Morgan aveva dato alla sua chitarra.
"Allora, che suono?" chiese Morgan ancora intimidita.
"Non lo so,hai composto qualcosa quest'estate, giusto?" chiese Lily.
"Sì!Allora te la faccio sentire"disse Morgan imbracciando la sua amata chitarra e iniziando a suonare, era una melodia piuttosto dolce.
"E' su Hogwarts.." spiegò, per poi iniziare a cantare piano. Non era proprio intonata, era solo una voce leggera e cauta, semplice. Ma nonostante il fatto che non fosse eccezionale a Lily piaceva lo stesso sentirla suonare e cantare.
"Eccoci qui, a pensare...a sognare, nelle nostre mura antiche e splendenti...segreti celati, magie irrivelate e intorno a tutto questo noi,giovani spiriti!Viviamo le nostre avventure,così piccoli in quelle grandi mura antiche!" iniziò e Lily ascoltò le sue parole. Morgan era un'artista per molti versi, suonava, recitava e sopratutto scriveva, scrivere era la sua vita diceva sempre. E anche se sapeva di non essere un asso nel canto componeva per mettere alcuni dei suoi scritti in musica. "Ragazzi, sentite?"esordì Sirius.
"Cosa?" chiesero insieme James e Remus.
"Fate silenzio..." li zittì Sirius.
"I nostri batticuori, i nostri brutti voti e le delusioni...D'amore!Guardo te mia piccola amica,il mio giglio bianco!Ricordi le nostre passeggiate nel giardino del castello dei sogni, quel lago profondo e...Quei quattro Malandrini scalmanati!"continuò a cantare Morgan.
"Ma questa è la Lenson!"disse James.
"Sbircia Rem!" ordinò Sirius.
"Non son mica uno spione!"esclamò quest'ultimo.
"Eddai!"continuarono gli altri due, e così Remus si affaccio alla porta e vide la Lenson con chitarra a mano che cantava e Evans che sembrava ascoltarla, vedeva la testa rossa dondolare a ritmo della musica.
"Sì, è la Lenson.."disse Remus guardandola.
"Ma dai?!Da quando suona?"chiese Sirius.
"Da sempre!" rispose Remus.
"Davvero?"chiesero Sirius e James.
"Sì, se non sbaglio" disse Remus distrattamente e senza rendersene conto continuarono ad ascoltarla.
"Ed eccoci qui nel nostro ultimo anno!Chissa cosa accadrà, l'esame come andrà e il nostro cuore batterà forte!Ma alla fine sarà la nostra fantastica avventura!"concluse Morgan. Lily applaudì.
"Brava, belle parole!!"disse Lily sorridendo.
"Ora ragazzi basta però, voglio andare da Lily!"esclamò poco dopo James.
"Vieni con me devo chiederle se viene a fare la ronda"disse Remus.
"Vengo anche io,mi faccio due chiacchere con la Lenson!"disse Sirius distrattamente.
"Non ti piacerà mica?"chiese subito James, accigliato.
"E anche se fosse cosa ci sarebbe di male, non capisco?" esordì distrattamente Remus.
"Niente,solo che sarebbe stato strano!"rispose James.
"Non mi piace, non la conosco nemmeno!Però mi è sempre piaciuto quello strumento babbano con le corde..." rispose Sirius tranquillo.
"E' una chitarra, si chiama chitarra" lo informò Remus, serafico.
"Sì, quella cosa lì...".
Morgan ora non cantava più, suonava solo distrattamente mentre parlava con Lily.
"Emh scusa Lily,ciao Lenson!"disse Remus, Morgan arrossì facendosi vedere con la chitarra, fece solo un cenno con la mano.
"Torna di un colore normale, è Remus!Non stai facendo niente di male!"disse Lily.
"Sì lo so... Ciao Remus" rispose.
"Ehilà Evans!Come va?"si intromise James, Lily sbuffò.
"Stavo meglio prima!"rispose.
"Ciao Lenson" salutò James, affranto.
"Ciao James" rispose con un sorriso divertito.
"Ciao Lenson!" si intromise anche Sirius.
"Ciao Lily!".  L'ultima salutò e Morgan anche. Dopo poco li seguì anche Peter che fece un timido saluto con la mano ad entrambe.
"Ciao Sirius, Peter, e dopo questi saluti generali vorrei avvisare tutti voi, anche se so che visto che Lily è la braccia nel cuore di James...".
"Ehi!" l'interruppe Lily imbarazzata.
"So che è lei che conoscete ma vi do un' informazione dopo sette anni che ci conosciamo... mi chiamo Morgan!"disse la ragazza sarcastica, sapeva che per loro era solo la strana amica della Evans. Ma per lei i Malandrini erano come degli idoli, non era interessata a nessuno di loro ma li ammirava, nel cuore si sentiva un po' Malandrina anche lei e certo non richiedeva la loro attenzione ma solo che la chiamassero per nome... Come una persona normale. Morgan rendendosi conto di quello che aveva detto, riprese imbarazzata a suonare piano qualche accordo.
"Scusa Morgan, è l'abitudine"disse Sirius sedendosi accanto a lei.
"Sì, scusa" dissero anche gli altri due, ma Morgan era troppo stupita dal gesto di Sirius per rispondere. "Andiamo a fare la ronda Lily?"chiese poi Remus.
"Sì, d'accordo" rispose Lily alzandosi.
"Non mi scappi Evans!"disse James spavaldo, ma lei lo sorpassò disgustata. James fece un lungo, desolato, sospiro sedendosi anch'egli nello scompartimento delle due ragazze. Morgan si stupì ancora di più, dopo sette anni di invisibilità il mondo era girato all'incontrario quel giorno.
"Ma dove sbaglio?!"sussurrò James, affranto. Morgan sospirò, felice che non sarebbe stata sola in quell'oretta come pensava.
"In molte cose James, in molte cose.." rispose la ragazza.


Eccoci qui. Spero di aver fatto un buon lavoro. So che ci sono tantissime descrizioni fisiche ma confesso che non me la sono sentita di tagliarle ma spero di averle rese più scorrevoli. 
Nella speranza che questo capitolo vi possa piacere aspetto impaziente i vostri commenti!!!!

Un saluto,
LilyProngs

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Capitolo 2
*** Lezioni di Lilologia ***


Ci vuole solo un pò di polvere di fata!"2° chap Sono di nuovo io!
Visto che i capitoli sono solo da rivedere ho fatto veloce... Temo che la fic non stia avendo molto successo ma ormai mi sono inoltrata in questa avventura e non posso più tirarmi indietro!
Ringrazio comunque chi ha letto!
Buona Lettura!



Ci vuole solo un po' di polvere di fata!

"In che senso?" domandò James.
"Ma non capisci? A lei da fastidio il tuo comportamento!" rispose Morgan, divertita dall'ingenuità del ragazzo. James si grattò la testa, confuso.
"Lo so la faccio un po' disperare ma..è troppo divertente!". Morgan sorrise.
"So bene che farla arrabbiare è uno spettacolo, ma non è solo quello!E' che tu sei sempre così arrogante, sempre al centro dell'attenzione e lei queste cose le odia!Lei è una a cui piace la giustizia e il rispetto e tu a volte nei confronti di qualcuno non sei rispettoso e tantomeno giusto. Ad esempio io non sopporto Piton,ok? ma a volte è lì tranquillo che si fa i fatti suoi, ma perché non lo lasci...anzi...Lasciate..."- disse rivolgendo anche un'occhiata a Sirius che rise sotto i baffi- "...In pace, oppure se proprio non puoi farne a meno sii più gentile con lei!Io non voglio ferirti con le mie parole...Però io..." cercò di continuare ma si interruppe per un attimo, incerta. Alzò lo sguardo e si rese conto che i due avevano la sua piena attenzione e si decise a continuare: "Ammetto che vi ho sempre osservati, voi Malandrini, e in un certo senso vi ho semre ammirati. Siete così liberi, spensierati ma allo stesso brillanti e incredibilmente diversi ma uguali allo stesso tempo.." gli occhi della ragazza brillavano, quante volte aveva sognato di fare un semplice scherzo o di vivere una delle loro avventure, quanto avrebbe voluto essere una Malandrina.
"Siete speciali!E anche tu in prima persona lo sei James, e qundi cerca di essere più te stesso!Credo che saresti ancora più speciale, anche se magari non attireresti tutta la popolazione di Hogwarts evitando, almeno in parte, di essere un ragazzo perfetto e invincibile...Come se fossi l'uomo che non deve chiedere mai, il Dio del Quiddich, lo sciupafemmine affascinante... Ma semplicemente te stesso, magari un ragazzo normale quale immagino tu possa essere, e che magari non farebbe più scalpore, però forse attireresti l'attenzione di Lily...Devi solo chiederti se tieni più alla tua popolarità...o a lei!" spiegò con semplicità nonostante il lungo discorso. Le parole della ragazza avevano fatto breccia  nel ragazzo, ed  ora era lì, con un'espressione un po' ebete magari, ma assolutamente assorto nei suoi pensieri. Morgan lo lasciò ragionare e tornò a suonare distrattamente. Nel mentre James era assorto, Sirius l'osservava divertito e poi osservò Morgan. Sembrava in gamba quella ragazza, gli ricordava Remus. Intanto delle ragazzine si erano affacciate allo scompartimente dei quattro, e per quanto bisbigliassero si riuscivano a sentire comunque le loro parole.
"Ma cosa fanno Siry e Jamie?Stanno con quella, l'amica di Evans...Come si chiama già?" gli oggetti della conversazione non poterono fare a meno di sentire. Morgan abbassava lo sguardo, tenendo forte in  mano il suo plettro preferito, cercando di trattenersi.
"Leson, Lenton..vabbè comunque è una perdente!Ma avete visto come si veste?E quello stupido aggeggio che si porta dietro...E' sempre stata una tipa stramba...Proprio strana!Ma cosa ci fanno Sirry e Jamie con una come lei?"continuarono. Morgan continuava tenere saldamente il suo plettro ma poi iniziò ad alzarsi per andare a rispondere a tono quando...
"Strambe siete voi, che non avete altro da fare se non spettegolare su una persona che non conoscete affatto! E andiamo, siete patetiche perché qualunque cosa diciate né 'Sirry' né 'Jamie' vi degneranno mai di uno sguardo... Credetemi,io lo so!" quella voce, che ammutolì tutti, ma proprio tutti, era di Remus. Il dolce, pacato, diplomatico Remus per un attimo si era scomposto. Le ragazze lo squadrarono da capo a piede e non risposero solo perché era un Malandrino e si allontanarono dicendo:"Tsk, solo perché è prefetto e amico di Jamie e Siry si crede di essere chissà chi, ma è solo l'amico dei più fighi di Hogwarts ma lui non è niente!".
Morgan tirò un sospiro di sollievo, aveva risparmiato alle due una fattura orcovolante che forse l'avrebbe messa nei guai. Mentre Peter, James, Lily e Sirius erano sbalorditi, tutti, soprattutto gli ultimi tre volevano rispondere a quelle stupide ma furono bloccati sul tempo dal giovane prefetto che aveva messo assolutamente K.O. le quattro pettegole, prendendosi senza problemi le loro ultime, sciocche affermazioni.
"Hai capito Rem!Gliel'hai cantate di santa ragione!" disse Sirius fiero, Remus fu come se si fosse riscosso da una trance, e arrossì lievemente.
"Mi sembrava solo la cosa più giusta, volevo solo che stessero zitte!" rispose. Gli ultimi arrivati si sedettero nello scompartimento insieme agli altri. Morgan era assorta nei suoi pensieri. Quel primo giorno era strano, anni ed anni ad aspettare che quei tre, Minus non lo sopportava, la notassero,anche solo per una semplice chiacchierata tra compagni di casa, ma niente. Lei sapeva che la sua amica in un certo senso era popolare, e sapeva che lei invece non era conosciuta da nessuno. Era la semplice, strana, senza nome, amica di Lily Evans. Ma oltre alla sua migliore amica nessuno si era mai reso conto di quello che era e nessuno si era mai fermato a vedere oltre, tranne Lily. E invece ora eccola lì, a parlare con i Malandrini come se si conoscessero da tempo, solo perché aveva dato una risposta vagamente spavalda. Forse aveva trovato quel che cercava, ed aveva trovato qualcuno che la capiva, pensando a Remus, sarebbe stato bello diventare loro amica, con Lily. Ma forse quello era solo un sogno e scesi da quel treno si sarebbe tutto perduto e sarebbe tornata, di nuovo per tutti, la strana amica di Evans e questo le faceva male... Ma non aveva neanche nessun diritto su di loro per poter pensare diversamente.
"Ehi..." la voce di Lily la riportò alla realtà. Sorrise come se niente fosse.
"Che c'è?" chiese abbandonando i suoi pensieri.
"Eri assorta.."disse Lily.
"Mah sì... stavo solo pensando alla prontezza di risposta di Remus, non ti fecevo così!"disse rivolta a Remus che fece un piccolo sorriso.
"Non mi piacciono le ingiustizie.." rispose con semplicità e Morgan gli sorrise grata.
"E perché penso davvero che tutto ciò che hanno detto non abbia proprio niente a che fare con la tua persona! "continuò. A quella risposta il cuore di Morgan saltò un battito, in modo così veloce e fugace da sembrarle impercettibile. Sirius fece un sorrisetto, non si capiva il perché ma colse qualcosa nell'aria. Morgan intanto prese ad osservare Lily che sembrava un pesce fuor d'acqua con i Malandrini, in fondo erano come dei nemici, sopratutto James e non sopportava vederla a disagio. Era felicissima di essere con i Malandrini però anche se quel sogno sarebbe finito preferiva rinunciare al sogno di diventare loro amica, e far stare a suo agio Lily,  in fondo lei era l'unica persona che aveva e per lei avrebbe fatto tutto, senza di lei sarebbe stata il nulla.
Remus notò lo sguardo circospetto di Morgan all'amica e dotato della sua solita sagacia intuì i suoi pensieri.
"Le ragazze però erano qui tranquille e le abbiamo disturbate, è meglio tornare al nostro scompartimento..." iniziò e il suo sguardo si incrociò con quello di Morgan per poi passare a Lily. La prima gli sillabò un: "Grazie" riconoscente. Sirius e Peter annuirono e si alzarono mentre James rimase ancora seduto, una faccia da cucciolo bastonato.
"Andiamo Ramoso, muoviti...Ciao Eddy Vedder!"disse Sirius distrattamente facendo una piccola risata.
"Conosce i Pearl jam!" disse Morgan stupita. Dopodiché uscirono tutti dallo scompartimento.
Lily le sorrise dispiaciuta.
"Ti dispiace che siano andati via?" chiese titubante.
"Ehi sei tu la mia migliore amica!E se tu non ti senti a tuo agio sono pronta a sacrificarmi per te senza problemi!"disse all'amica facendole l'occhiolino,Lily sorrise.
"Cosa pensavi prima?" domandò, circospetta. Morgan le restituì un'occhiata colpevole. Era un libro aperto per Lily, in fondo la cosa era reciproca. Morgan fece un sorriso.
"Mi è piaciuto vivere, almeno per un attimo, questo sogno" disse con semplicità. Lily le si avvicinò e l'abbracciò "Ti voglio bene Morgan!"disse.
"Anche io Lily, anche io.." e quel gesto mosse qualcosa nella ragazza.
"Sei tutto quello che ho, tutto!"disse Morgan.
"Anche tu per me!" rispose Lily abbracciandola di più, sapeva che la sua amica aveva tanto dolore nel cuore. Morgan fece un sorrisetto furbo.
"Ma vah! tu hai Potter!"disse godendosi la faccia indignata dell'amica.
"Io non ho proprio nessun Potter!" esclamò sconvolta.
"Se se, c'è del tenerooo!"scherzò l'altra.
"Non è vero!"continuò Lily.
"Ti amo Lily no ti amo più io James, smak smak smak!"continuò la ragazza ridendo, in fondo aveva concordato anche lei, era uno spasso far arrabbiare Lily.
"Ora me la paghi!"e prese a farle il solletico e l'altra iniziò a farlo all'amica.
"Aaaaah me la pagherai!"esclamò Lily tra le risate."Ritira tutto!"continuava divertita la rossa. "James te amooooooo!"continuò Morgan, le ragazze continuarono a punzecchiarsi fin quando non caddero dal sedile e finirono la loro battaglia, piegate in due dalle risate. Poi quando la loro ridarella finì, si fermarono, ancora per terra.
"Ah che risate!" sospirò Lily.
"Eh lo so!Sei uno spasso quando ti arrabbi!Poi quando si tocca il tasto Jamie!...Ok ok la smetto!"la rossa stava già iniziando a rifarle il solletico.
"Non voglio impedirti di vedere i Malandrini..."disse poi seria Lily.
"Come scusa?". Forse non aveva capito.
"Non voglio impedirti di vedere i Malandrini, sarei un'egoista impedendotelo, tu sei uno spirito libero, proprio come loro!" le rispose.
"Io sarei egoista andando con loro, a me basti tu, non ti cambierei con nessuno di loro!E poi la mia immagine con i Malandrini,sinceramente, era con te accanto, in fondo un po' Malandrina lo sei anche tu!" disse Morgan con un sorriso furbo, in fondo era vero. Lily sì, era un prefetto, tutta perfettina ma in fondo anche lei aveva la battutina pronta, la voglia di avventura, quella spavalderia tipica di quei ragazzi ma, entrambe più ragionevoli, tendevano a nascondere questo loro lato, facendo semplicemente le brave ragazze, le secchione. Lily sorrise, in fondo l'amica ci aveva visto giusto, a lei sarebbe piaciuto anche...Ma James, lui le dava così sui nervi!Anche se con Sirius e sopratutto con Remus andava molto d'accordo, in fondo che cosa ci sarebbe stato di male?C'era un'aria di avventura che arrivava al naso delle ragazze.
"Hai ragione, anche io lo sono!E poi basta che evito Potter e il gioco è fatto!"disse ironica Lily, Morgan rise.
"Ma questo credo che sia destinato ad essere un sogno... Il fatto che si siano seduti nel nostro scompartimento per un po' non significa niente... Ma è stato divertente, finché è durato!"disse Morgan, in fondo i Malandrini erano sempre i soliti, impenetrabili Malandrini.
"Sì...Ma è sempre bello sognare un'avventura a volte!Quelle di cui ci piace leggere magari" rispose Lily, e le due amiche si scambiarono uno sguardo d'intesa. Rendendosi conto che avevano passato del tempo per terra decisero di alzarsi, e visto che Hogwarts si avvicinava, anche di cambiarsi. Lily era impeccabile nella sua divisa. Morgan si infilò la camicia nella gonna, che aderiva perfettamente alle sue forme, però arrotolò le maniche fino ai gomiti e si allacciò la cravatta leggermente allentata e sotto non si lasciò mancare i suoi inseparabili anfibi punk-rock. Era decisamente meno impeccabile di Lily, ma così sì che si sentiva più a suo agio. Morgan prese a riporre nella custodia la sua chitarra e si accorse di una cosa.
"Oddio, dov'è Avalon?"chiese Morgan subito in preda al panico, Avalon, come Lily e l'arte era una delle poche consolazioni che aveva, e se fosse finito in mano a qualche Serpeverde?
"Io vado a sinistra" disse Morgan.
"Io a destra!"disse Lily con un tono d'intesa, sapeva quanto era importante il gatto per l'amica, l'aveva da quando era piccola. Morgan andò a cercare il primo sportello davanti a sé e vi si catapultò dentro farneticando.
"Il mio gatto, avete visto il m..." s'interruppe alla vista di ciò che aveva davanti.
Lo scompartimento era dei Malandrini e Remus Lupin stava coccolando il gatto sul suo grembo, Morgan tirò un sospiro di sollievo.
"Oh fortuna che è venuto da voi!" disse prendendolo in braccio e abbracciandolo forte.
"Ehi Morgan è solo un gatto!"disse James con semplicità, Morgan stava per rispondere gentilmente che per lei era di più ma Lily la interruppe.
"Sei un idiota Potter e completamente privo di tatto!"gli urlò contro tornando al suo scompartimento. James era davvero allibito, in fondo non aveva detto niente di male, Morgan scosse la testa.
"Non ti preoccupare!" disse facendo per andarsene.
"Ehi Mor, ti va di parlare ancora un po' dopo?Forse ho ancora bisogno di un pò di lezioni di Lilologia!"disse, tutti risero.
"Certo, ne sarei felice!" e se ne andò. Sorrise fra sé, iniziava a sentire che forse non sarebbe stato tutto un sogno, e non si sbagliava.  Arrivò al suo scompartimento trovandosi davanti una Lily arrabbiata.
"E' un idiota!"esordì appena vide l'amica arrivare.
"E tu sei un'impulsiva!Stavo già per dirgli che per me Avalon era più importante di un semplice gatto e lui mi avrebbe capito, basta dirle con tranquillità le cose. Quando fa l'idiota ti do ragione a rimproverarlo, ma quando non fa niente di male non è giusto!!"disse saggia, Lily sbuffò.
"Lo so ma mi da sui nervi!... Però forse ho esagerato" borbottò abbassando lo sguardo.
"Forse hai ragione!" poi Morgan le parlò delle sue sensazioni nei confronti dei Malandrini.
"Beh se Potter si fa crescere un po'  di sale in zucca, ci sarebbe da ridere!"esclamò la rossa, e le due scoppiarono a ridere. Arrivate ad Hogwarts scesero e si avviarono alle carrozze. James prese di corsa Morgan per portarla nella carrozza e Sirius e Remus presero Lily. Morgan entrò stupita e scossa, nella carrozza con James che sembrava quasi agitato ma allo stesso tempo euforico.
"Ok sono pronto!"-poi sembrò pensare a qualcosa- "Per caso devo prendere appunti?".
Morgan si mise a ridere come una matta, che ragazzo buffo!



Ed eccoci, anche questo cap è concluso!

Un saluto,
LilyProngs

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Capitolo 3
*** Non mi dispiace affatto! ***


Morgan's past,Morgan's note!C.V.S.U.P.P.S. 3° chap

Ci vuole solo un po' di polvere di fata!

Morgan rise.
"No, no c'è bisogno di prendere appunti!E poi che altro vuoi sapere, non ti ho detto tutto?" chiese accigliandosi.
James fece una lunga pausa prima di rispondere e lei lo guardò con curiosità. In sette anni, anni in cui a volte aveva osservato i Malandrini di soppiatto, non aveva mai visto un'espressione tanto seria e dura sul volto di James. Lui era James Potter, lo sciupafemmine, il Dio del Quidditch, il ragazzo più ammirato della scuola e sembrava ci tenesse a mantener viva la sua reputazione, che si crogiolasse in quell'aria di gloria... Eppure quello sguardo le fece pensare che avesse davanti, per la prima volta in sette anni, il vero James Potter. Alzò lo sguardo su di lei, la stessa espressione austera sul bel volto, sembrò soppesare a lungo la sua risposta e poi disse: "Non ci sono abituato... Non sono abituato ad essere rifiutato e questo mi fa impazzire".
Morgan lo guardò con tanto d'occhio, stupita, ma non volle darlo troppo a vedere. Era sincero, estremamente franco con una persona che conosceva da meno di due ore... Non avrebbe mai potuto negargli la sua sincerità. Nonostante fosse estremamente lusingata all'idea che lui potesse riporre in lei tanta fiducia, tanto da far cadere la sua maschera, non potè trattenersi: "Lily non dev'essere un trofeo per te" disse con voce secca, sostenendo con fermezza lo sguardo del ragazzo. Quest'ultimo aprì la bocca, indignato.
"Non lo è per me!" esclamò.
"Sei sicuro?Sei sicuro James Potter, l'uomo che non deve chiedere mai, sei certo che il tuo interesse per Lily sia puro e sincero e non un nuovo prezioso boccino da mettere in tasca? Un boccino che ti ha dato filo da torcere per tutta l'intera partita, un boccino che, se non stai attento, può farti perdere per la prima volta una partita..." domandò, si era indubbiamente irrigidita, era così protettiva con Lily, forse troppo, ma in quel momento i due si guardavano con sfida ed era una fortuna che non ci fosse nessun'altro in quella carrozza perché nessun'altro avrebbe potuto reggere l'elettricità che si era instaurata fra i due.
James sostenne il suo sguardo, anche se la metafora sul Quidditch sembrava aver fatto breccia, aveva toccato le corde giuste. Ad un occhio attento effettivamente era vero, James Potter non aveva mai perso una partita, non avrebbe mai permesso che accadesse. Era il suo carattere. Però pensando a Lily...
"Lo è stata... E' stata per me l'idea di una preda, un boccino che non riuscivo a stringere fra le mani..." - iniziò a dire - "Ma ora non lo è più!" affermò convinto. Ma Morgan non era facile da convincere.
"Cosa te lo fa dire? Cosa ti fa essere così sicuro che non sia più così?" domandò sinceramente interessata. James si prese un'altra lunga pausa prima di rispondere.
"Perché è dolore e non sconfitta ogni volta che lei mi rifiuta" le disse e questa risposta, non solo il suo contenuto ma l'estrema intensità e fermezza che sentiva nella sua voce le fece credere alle sue parole. Ora poteva fidarsi, ora avrebbe anche potuto aiutarlo a conquistarla. Finalmente Morgan si sciolse in un grande sorriso.
"Questo era ciò che volevo sentirmi dire, ora hai tutto il mio sostegno!" esclamò, James per un attimo rimase disorientato da quell'improvviso cambio di toni ma subito dopo si sciolse anche lui, e anch'egli rispose al sorriso.
"Sono onorato!" rispose accennando a un buffo inchino. Morgan lo guardò scuotendo la testa.
"Ti dirò, James Potter, mi sembra di vederti sul serio per la prima volta dopo anni..." disse e lui le scoccò uno sguardo confuso, falsamente confuso, intuì Morgan perché in realtà era certa che lui avesse capito cosa intendesse dire.
"Sei molto più uomo così, rispetto al ragazzo che vuoi far credere di essere... Ma dopo anni a fare lo sbruffone sarà difficile buttar giù quella maschera e te lo dico con sincerità, James, solo buttando quella maschera potrai conquistare Lily" gli disse con saggezza. James sorrise tra sé.
"Credi davvero che io non sia così come appaio agli occhi degli altri?" domandò accigliato.
"Credo che tu sia davvero un rampollo viziato, combinaguai e saltuariamente arrogante... Ma non credo che tu sia soltanto questo" rispose con un mezzo sorriso malizioso e James rise.
"Devo dire che per essere una che non parla mai con nessuno ci sai fare con le parole" esclamò, Morgan arrossì leggermente.
"Non sono io che non parlo, sono gli altri che non vogliono parlare con me" si lasciò sfuggire. James aggrottò le sopracciglia.
"Come mai?" domandò sinceramente interessato. Morgan guardò fuori dalla finestra.
"Tutti hanno paura della diversità... Io sono, come avevano detto quelle ragazze? Ah, sì, sono stramba! Solo un cuore puro come quello di Lily può andare oltre alle apparenze" rispose, decise di essere sincera con lui tanto quanto lui lo era stato con lei.
"Sì, Lily sembra essere così... Per essere amica di uno come Mocciosus..."-borbottò, la voce incrinata da un rancore quasi tangibile - "A proposito mi son sempre chiest..." iniziò a dire ma Morgan lo interruppe.
"Non ho nessuna intenzione di parlare di Severus con te" lo bloccò, lui la guardò offeso per un attimo ma poi lasciò cadere il discorso.
"Certo che sei una tipa tosta!
Mi piace parlare con te, sembri una dei ragazzi...Emh cioè,non volevo dire in quel senso intendevo, cioè..."- borbottava confuso- "E' che sembri una Malandrina!" esordì poi, i grandi occhioni azzurri della ragazza si ingrandirono ancora di più in un'espressione stupita, ma con uno sguardo di brillante felicità.
"Sul...Sul serio?" boccheggiò la ragazza, fu la volta di James ridere, sembrava una bambina a cui avevano fatto un'enorme sorpresa.
"Sì...Ti piace l'idea?" chiese ancora divertito, Morgan decise di darsi un po' di contegno e sorrise arrossendo. "Non hai idea quanto!" gli rispose.
"Perché non cenate con noi?Intendo te e...Lily" esitò sul nome dell'ultima.
"Per me va bene, dovrò impegnarmi per convincere Lily ma ho le mie armi segrete...James posso farti una domanda?".
Non ce la faceva più, doveva chiederglielo, era stato così strano per lei parlare con tanta disinvoltura con una persona che, doveva essere sincera, l' aveva sempre incuriosita.
"Sì, certo.."concesse James.
"Perché questa, questa attenzione improvvisa?Intendo nei miei confronti, Lily so che sarà all'ordine del giorno nei tuoi racconti con i Malandrini quindi non è proprio una nuova, ma io?Sono sempre stata invisibile per tutti, e sopratutto per voi..." chiese timidamente, James sorrise.
"Non te lo so dire, è che quando ci hai risposto sembravi, come dire, una tipa in gamba! E dopo la nostra ultima conversazione ne sono ancora più convinto!E poi ti abbiamo sentito cantare e suonare, era bello perché nessuno suona qui, sopratutto non ho mai visto un aggeggio come quello che porti a tracolla...comunque il punto è che...Facendoti valere, hai buttato via il tuo mantello dell'invisibilità!" le rispose con semplicità, a Morgan piaquero quelle parole e sorrise. Lo sapeva che James era una persona interessante e intelligente, Lily doveva solo smetterla di chiudere il mondo fuori e, ne era sicura, per lei tutto sarebbe andato per il verso giusto.
"Grazie James, anche tu sei un tipo in gamba!" gli rispose sorridendo, aveva trovato un nuovo amico, forse.
 

"Ehi che ne ha fatto Potter di Morgan?Se le fa del male giuro..." iniziò ad urlare appena entrata nella carrozza.
"Non permetteremo mai che qualcuno le faccia del male!" rispose Remus.
"Ma che ti salta in mente?" continuò Sirius, nel mentre Peter se ne stava zitto ad ascoltare. Lily si rilassò, in fondo i Malandrini erano dei matti, ma certo non erano dei ragazzi cattivi, almeno non con i Grifondoro.
"Sì scusate, ho avuto solo paura che... Ma allora perché è andato con lei?"chiese con una strana nota nella voce.
"Si sono appartati!"disse ironicamente Sirius, ma Lily ci casco.
"Oh, sul serio?" sembrava dispiaciuta, Sirius scoppiò a ridere e Remus sorrise.
"Tranquilla voleva solo parlare un po' con lei!" rispose Remus.
"Ah d'accordo...No aspetta io ero tranquillissima!" esclamò Lily.
"Vabbè Lily il punto è che James voleva parlarle e spero che non ti faccia così schifo la nostra presenza per poter stare nel tragitto con noi!"  rispose Sirius.
"Sì, sì non c'è problema, scusate se ho dato di matto!" i due fecero un'espressione da "Non ti preoccupare!". Forse Morgan aveva ragione, qualcosa sarebbe cambiato con i Malandrini, e forse era tutto merito suo. Lily sorrise tra sé, se se ne fosse resa conto sarebbe stata euforica.
"Che ne pensate di Morgan?" esordì la rossa.
"E' una tosta, mi piace" disse Sirius.
"Ti piace?" esclamò Lily esterrefatta. Sirius le scoccò un'occhiata confusa e poi capì.
"Ma no, non in quel senso!" esclamò, quasi indignato.
"Be' perché te la prendi tanto, non ci sarebbe niente di male... Morgan è carina, buona e..." fece per continuare ma Sirius l'interruppe.
"Non lo metto in dubbio! E' che, non riesco a vederla come una ragazza vera e propria, non so mi fa pensare ad una sorella che non ho mai avuto..." rispose assorto, come se si fosse reso conto solo in quel momento di ciò che aveva detto.
"Davvero?" chiese Lily.
"Sì,non riesco ad essere attratto da lei!Non riesco a spiegarlo, è come se fosse una Black rinnegata come me...Sembra stupido, ma certe cose si sentono a pelle!" ribadì il concetto, nel mentre pensava. Una sorella, ne avrebbe sempre voluta una, aveva i Malandrini, ma una sorella che rispecchiasse l'altro mondo,ovvero quello femminile, era una cosa diversa. Aveva sua cugina Andromeda, la sua preferita, l'unica che sopportasse in quel covo di pazzi che era la sua famiglia. Ma Andromeda era più grande, e dopo gli ultimi avvenimenti dubitava che l'avrebbe sentita spesso. Lily sorrise, era bello vedere un Sirius che per una volta non pensava ad una ragazza, in quel senso.
"E tu Remus?" continuò Lily, Sirius ridacchiò.
"Io cosa?" chiese Remus.
"Cosa pensi di Morgan?". Il ragazzò sembrò anche lui pensarci su per un attimo.
"Trovo come te che sia una persona buona, e bella... E poi suona molto bene!" disse l'ultima frase precipitosamente, come a voler soffocare ciò che aveva detto prima e infatti arrossì leggermente, tanto che Lily non colse, ma Sirius sì, continuava a sorridere sornione.
"Come fai a saperlo?" chiese Lily confusa.
"L'abbiamo sentita sul treno..." rispose piano. La sua voce leggera e semplice risuonava ancora nella sua testa, senza poterne fare a meno si sentì nuovamente arrossire e di nuovo Lily non se ne accorse, si era messa a guardare alla finestra, ma di nuovo a Sirius non sfuggì quel colore acceso sulle gote dell'amico, ci aveva visto giusto sin dall'inizio. Sì, se Lily e Morgan avessero voluto ci sarebbe stata una svolta quell'anno, nuove avventure. Scesero tutti dalle carrozze e entrarono nel castello.
"Eccovi!" esclamò James con Morgan accanto.
"Piccola, Potter ti ha fatto qualcosa, ti ha importunata?" chiese subito Lily precipitandosi dall'amica.
"Sì!" rispose Morgan,James e Lily la guardarono sbalorditi e lei rise.
"Mi ha importunata parlandomi solo di te, sai che noia!" disse facendole l'occhiolino, Lily arrossì per poi scoppiare a ridere e invece James le sorrise allegro e spavaldo. Entrarono tutti nella sala Grande, posizionandosi sulle panche. Dopo lo smistamento iniziarono la meravigliosa cena che Hogwarts sempre offriva ai suoi studenti.
"Allora Morgan, quali sono i tuoi interessi?" chiese Remus curioso, e gli altri si misero ad ascoltare, non lo chiesero a Lily perché lo sapevano: leggere, studiare, ancora studiare, voler uccidere James, e ancora studiare!
"Be' mi piace molto leggere.." iniziò.
"Ecco un'altra Evans!" esordì Sirius.
"Ma guardate che leggere è una cosa positiva!" esordì Morgan difendendo l'amica che le sorrise.
"E comunque leggo, suono, anche se questo è ovvio, ma mi piace soprattutto scrivere...Scrivere è tutto per me!" rispose la ragazza.
"Anche Remus qui è un gran lettore, vero Rem?" esordì Sirius dando una poderosa pacca sulla schiena dell'amico. Morgan gli fece un grande sorriso.
"Sul serio?" chiese, Remus annuì.
"Sì è vero, tutti i tipi di libri e mi piacciono molto gli scrittori babbani!" le rispose Remus.
"Gli scrittori babbani sono la mia passione, sono figlia di babbani!Quali sono i tuoi scrittori preferiti?" chiese Morgan, Remus iniziò ad elencare e gli altri Malandrini sbuffarono, Sirius si pentì di aver intavolato il discorso.
Lily intanto guardava sia Remus e Morgan che i Malandrini con quell'espressione scocciata, che ridere che facevano!
"...E cosa ne pensi di James Barrie?Lo sto leggendo adesso, è l'autore di Peter Pan!" disse la ragazza, Remus ci pensò su.
"No, non ho presente!" rispose.
"Oh Remus Lupin che non conosce un libro!" lo canzonarono James e Sirius insieme.
"Uno a zero per Morgan, Lunastorta!"disse Sirius, Remus lo fulminò con lo sguardo per poi continuare a parlare con Morgan.
"Immagino che lui leggerà sopratutto su scrittori maghi!" lo difese Lily.
"Infatti!" rispose Remus, ma a Morgan venne in mente una cosa.
"Te lo impresto se vuoi, Peter Pan! Magari tu puoi imprestarmi qualche cosa di scrittori maghi, di certo ne saprai più di me in materia!" propose la ragazza, Remus sorrise.
"Ne sarei felice!Questo Peter Pan mi incuriosisce!Oh è pieno di bellissimi libri di maghi, se vuoi te ne impresto un po'!E di scrittori otto/novecenteschi babbani?"le chiese.
"Oddio ho un'elenco!Oscar Wilde,Henry James, Dumas, Jane Austen, Charlotte Bronte... Oh, adoro Jane Eyre!"elencò Morgan.
"Concordo con te, mi piacciono sopratutto Oscar Wilde e entrambi i Dumas!Il ritratto di Dorian Gray è un libro eccezzionale, anche se non mi piace il maschilismo di Wilde!"disse Remus.
"Non dirlo a me!Io.."
"Ragazzi basta vi prego!"esordì James, Remus alzò gli occhi al cielo nel mentre Morgan rise.
"Hai ragione, comunque sarei felice di leggere qualche tuo libro!" disse infine a Remus che le sorrise.
"Faremo qualche scambio culturale allora!Ti piacerebbe farmi leggere qualcosa di tuo? Se non sono indiscreto" chiese cautamente. Morgan ci pensò  su, c'era molto di lei nei sui scritti, ma si fidava di quel ragazzo.
"Sì, va bene!"gli rispose sorridendo.
"Siete molto affiatati!Neanche con me parli tanto di libri!" disse Lily a Morgan.
"Eh certo,tu leggi soprattutto libri di scuola!" scherzò Morgan.
"La cultura pesa ragazza!" le rispose sorridente l'amica.
"Sì ma ti ammazza di noia dopo un po'!" rispose di nuovo Morgan.
"Ehi vuoi avere a che fare con me?".
"Si!" esclamò Morgan, allora iniziarono a farsi la linguaccia per poi scoppiare a ridere come delle matte, gli piacevano questi loro atti di pazzia però non si resero conto che ad un occhio poco allenato potevano sembrare delle psicopatiche, infatti i quattro Malandrini le guardavano sbalorditi, le due dopo una piccola risatina sotto i baffi, continuarono a mangiare.
"E a te Evans,quali sono i tuoi interessi?" chiese gentilmente James, cosa che stupì Lily.
"Beh, emh, a me piace leggere, studiare, disegnare..." disse.
"Tu disegni?" chiese James curioso.
"Emh, sì, ma non sono molto brava!"rispose la ragazza in imbarazzo.
"Ma non scherzare, i tuoi disegni rasentano la perfezione!Solo che sei modesta!" le disse Morgan con un sorriso, Lily rispose al sorriso intimidita.
"Non ne hai qualcuno dietro?" chiese James. Ma perché gli interessava tanto quello che faceva, si chiese Lily, in fondo lei era solo un gioco per lui.
"Be' ho fatto un ritrattino a Morgan oggi..". L'ultima arrossì.
"Sul serio?". Lily annuì furbetta, le piaceva ritrarre Morgan, cosa che a quest'ultima non faceva altrettanto piacere, anzi, l'imbarazzava da morire.
"Ce l'ho qui.."disse Lily frugando nel suo mantello.
"No!Che vergogna!" iniziò Morgan ma ormai l'amica aveva tirato fuori il suo foglietto che passò ai Malandrini nel mentre si rendeva conto che stava svelando loro una delle sue più profonde passioni, ma non si sentiva imbarazzata e aspettava un loro giudizio, anche di Potter, in fondo non aveva fatto ancora l'idiota e nel mentre scimmiottava prima Remus con Morgan o quando faceva piccoli scherzi con Sirius invitando anche lei, le stava quasi simpatico!
"Wow che brava!" esclamò per primo Sirius.
"E' un ritratto bellissimo, complimenti!"disse Remus, James aveva ancora la bocca spalancata.
"Sei, sei...Eccezzionale!Disegni da Dio!!!E' inspiegabile quanto sei brava!" disse folgorato, fino a quel momento non era arrossita, ma dopo l'apprezzamento di James divenne un peperone. "G-grazie!" disse intimidita, era così tenera, pensarono sia Morgan che James.
"Però se mi ritrai un'altra volta mi arrabbiò!" disse Morgan scherzosamente minacciosa, Lily rise.
"Ma perchè ti da così fastidio?" chiese.
"E' imbarazzante!Poi con tutti i soggetti che puoi ritrarre di nascosto prendi sempre me!Ma è mai possibile?" l'ammoni anche se c'era un tono scherzoso nella sua voce.
"E' per i tuoi occhioni azzurri, non posso fare a meno di ritrarli! Non ha degli occhi pazzeschi?" si lasciò sfuggire guardando gli altri, Morgan aprì la bocca scandalizzata e le lanciò una pallina di pane tra i capelli.
"Ma sono domande da fare?!" esclamò al culmine dell'imbarazzo, i Malandrini le guardarono ridacchiando.
"Dopo questa tua sparata credo sia meglio andare a dormire" continuò Morgan per scappare via dalla situazione.
"Sì è meglio, domani è l'ultimo giorno di pausa poi si ricomincia!" disse Remus alzandosi.
"Sai che rottura!" esclamarono James e Sirius, Peter annuì in accordo.
La nuova combriccola si alzò e si avviarono tutti insieme in Sala Comune.
"Allora buona notte!"dissero i quattro andando verso il dormitorio maschile e le altre due verso quello femminile e si misero a chiacchierare sia in un dormitorio, sia nell'altro.

"Avete visto ragazzi?La Evans non mi ha mandato neanche una volta a quel paese oggi!" disse Ramoso allegro.
"Scendi dalle nuvole!E' solo il primo giorno che si avvicina a noi, non fare il frettoloso!" disse Felpato saggio.
"Giusto!Bravo Felpato!" si congratulò Lunastorta alla sua affermazione.
"Sì lo so, però vi rendete conto, la Evans al nostro tavolo!Sembra così strano, così innaturale!E' tutto merito di Morgan!" disse James.
"Non dire quel nome sennò a Lunastorta viene un attacco di cuore, respira Rem, respira!" disse Sirius ironico, Remus arrossì.
"Io non ho proprio niente!" disse ma le sue gote di fuoco dicevano il contrario.
"Se se dicono tutti così, 'la trovo una persona molto buona e bella'!" lo imito Sirius ricalcando sull'ultima parola, James era un po' confuso.
"Ma che succede?" chiese.
"Un po' tonto, eh sì, a volte è un po' tonto il nostro Ramosuccio!" disse Sirius, James era ancora più confuso.
"Sveglia a Remus piace la sorellina!" disse Felpato.
"Chi?" chiese James confuso, la sorellina?
"La sorellina è Morgan, è la mia sorellina!" disse tutto impettito.
"E da quando?" chiese James.
"Da quando l'ho deciso io!Lei è come uno di noi se ci pensate, nel carattere anche, è una timidona ma allo stesso tempo è forte e fiera e a guardarla con Lily anche un po' pestifera, è perfetta!" disse Sirius orgoglioso.
"E' vero, e sono sicuro che a forza di stare con noi anche Lily diventerà una Malandrina "affermò James.
"E' come se fossero diventate due di noi, non è strano dopo sette anni che ci conosciamo?"disse Sirius, intanto Remus si era lentamente messo sotto le coperte, Sirius sorrise, non gli sarebbe mica scappato.
"Già... Non avete idea della chiacchierata che mi sono fatto con morgan oggi, ho riflettuto su un sacco di cose" disse James facendosi serio per un attimo.
"Accidenti, ti sarà andata a fuoco la testa non ci sei abituato... Ahi!" Sirius si era beccato una cuscinata in piena faccia dopo la sua ultima affermazione.
"Comunque deve ancora esseremi chiara la faccenda Rem-Morgan..."continuò James ammiccando all'amico che faceva palesemente finta di dormire, lui e Sirius si diedero uno sguardo di intesa  dopodiché si catapultarono pesantemente sul letto del lupacchiotto schiacciandolo.
"Ahi ragazzi!" si lamentò la vittima.
"E' verò che ti piace Morgan?" chiese James.
"No!" rispose.
"Dai ammettilo!" continuò Sirius.
"NO!" e allora i due iniziarono a fargli il solletico.
"AAAAAAAAAAHHHHHHH, ok basta...BASTA!" esclamò dopo un po'.
"Dai sii sincero!"gli disse James.
"Che devo dire?la trovo carina, ma sinceramente non mi piace giudicare visto che la conosco da un giorno!" rispose.
"Anche questo è vero!"disse Sirius.
"Però non ti dispiace?"disse poi sfoderando un sorriso malizioso, Remus arrossì e poi sorrise.
"No, proprio no..".

"Non ho sentito nessuna delle tue note soavi come ogni inizio anno oggi, che meraviglia!"disse Morgan rivolta all'amica, toccandosi ironicamente le orecchie.
"Ah-ah- ah!"la canzonò Lily - "Devo ammettere che oggi Potter è stato una compagnia più o meno piacevole!Ma questo non vuol dire che abbiamo firmato un armistizio!" disse Lily ancora sospettosa. Morgan rise.
"Non cambierai mai, la solita testa dura!"esclamò Morgan con un sorriso.
"Ehi!" s'indignò Lily ridendo sotto i baffi.
"E tu?" disse poi la rossa.
"Io cosa?" chiese distrattamente l'altra.
"Che ne pensi di Remus?"chiese Lily, Morgan si bloccò.
"Cosa devo pensare?" chiese vaga.
"Che sei una scema!Cosa vuoi pensare?" chiese l'amica.
"Be' cosa vuoi che ti dica?" chiese di nuovo l'altra, Lily sbuffo.
"Quello che so che pensi, sai che sei un libro aperto per me Mor!"disse Lily, Morgan sospirò.
"Be' sembra così dolce, è così carino... Hai visto che occhi ambra che ha?Poi dici che i miei occhi sono pazzeschi..." si trovò a ragionare scuotendo la testa, Lily ridacchiò nuovamente e Morgan la guardò esasperata e aggiunse: "Mi incuriosisce parecchio, sì, ma non voglio giudicare, lo conosco appena..." Lily sorrise.
"Però non ti dispiace.." aggiunse, Morgan incurvò le labbra maliziosamente.
"No, non mi dispiace affatto!"disse la ragazza ridendo.
"Però ho paura..."disse poi bloccandosi, Lily le si avvicinò con un piccolo sorriso e l'abbracciò.
"Lo so piccolina, lo so..".


Eccomi di nuovo qui con un nuovo capitolo!
Finalmente qualcuno che commenta la mia storia, stavo iniziando a demoralizzarmi!
Devo ringraziare giada1999:Sono felicissima che la storia e i personaggi ti piacciano e mi auguro che anche questo nuovo capitolo ti aggrada, che ne pensi?Grazie mille ancora!

Un saluto,
LilyProngs


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Capitolo 4
*** Esisti? ***


Capitolo 4
Ci vuole solo un pò di polvere di fata!

Le due amiche si sciolsero dall'abbraccio e si sorrisero.
"Credo che domani sarà un giorno di componimenti per me!Tanto è domenica!!"disse Morgan.
"Andrà tutto bene, non permetterò più a nessuno di spezzarti il cuore!"disse Lily protettiva.
"Grazie Lil!Ma ora a nanna!"disse.
"Va bene Mamma Morgan!"scherzò Lily e dopo un'ultima chiacchierata le due caddero in un sonno profondo: quello di una confuso perché volava su una scopa con Potter, robe dell'altro mondo; invece quelli dell'altra furono più tormentati, in un flashback di quello che era stata la sua vita amorosa fino a quel momento.

"Morgan sveglia!" disse una Lily già impeccabile in una tuta nera da casa.
"Mmh... è domenica!"disse la bella addormentata.
"Ci sono pancake con succo d'acero a colazione!" disse Lily, Morgan si alzò di scatto dal letto: "Arrivo subito!" esclamò. Menzionare il Canada era il modo più semplice per far smuovere Morgan da qualsiasi cosa e con i pancake al succo d'acero ovviamente, si era alzata a tempo record!Scesero verso la Sala Grande, Morgan portava dei jeans strappati e una magliettina dell'Harley Davinson leggermente aderente.
"Lily siediti qui!" urlò James appena le due arrivarono nella sala, facendo arrossire Lily.
"Ma che gli salta in testa di prima mattina!" ringhiò la ragazza,Morgan scoppiò a ridere a vedere la sua faccia tra l'imbronciato e il confuso.
"Eddai dagli una possibilità!"disse parteggiando un po' per il suo nuovo amico. Si sedettero al tavolo dandosi tutti un buongiorno generale, anche se il buongiorno di Lily a James era più che altro un ringhio a mezza voce.
"Dove sono i pancake?"- esordì subito Morgan iniziando a dire come una bimba - "Voio pancake pancake pancake!".
"Emh, era una scusa per farti alzare, non ci sono i pancake!" disse Lily, Morgan fece un'espressione da cane bastonato.
"No pancake?" chiese ancora con voce da bimba nel mentre tutti i Malandrini sogghignavano a quella scena.
"No, scusa!" disse Lily, Morgan sbuffo.
"Questa me la paghi!" disse addentando un croissant.
"Che fate oggi?" chiese Sirius le due ragazze alzarono le spalle.
"Io inizio a farmi i programmi per scuola" disse Lily.
"Oooh che noia!" dissero Morgan e James insieme.
"Ehi!E' importante!E tu Potter fatti gli affari tuoi!". James aprì la bocca per rispondere a tono ma poi si trattenne, scosse la testa e riprese a mangiare imbronciandosi sulla sua tazza di the. Morgan le lanciò una strana occhiata.
"Che c'è?" domandò Lily rivolta all'amica che sospirò.
"Non cambierai mai!" le sussurrò così che solo lei potesse sentire.
"Ciao ragazzi ci si vede oggi, vi lascio Lily!" disse Morgan alzandosi.
"Dove vai?" chiesero tutti all'unisono. Morgan scoppiò a ridere: "Nell'isola che non c'è!" disse la ragazza dileguandosi. Lily annuì tra sé, fu l'unica ad aver capito le sue parole.
"Ma dove va?" chiese Sirius confuso.
"A comporre!"disse Lily. Remus sorrise: "Ora si capisce tutto".
"Be' ci facciamo un giro al parco?" chiese James.
"Sì!Evans ti unisci a noi?" chiese Sirius. Lily li guardò tutti, confusa. Stare con Potter tutto il giorno le sembrava così insolito e innaturale ma una vocina dentro di sé, come una voce familiare risuonò con le parole: 'Non cambierai mai!' e così si decise.
"Ok!" disse, inutile dire che il volto di James si illuminò di felicità.

Morgan era risalita un attimo nel dormitorio per prendere la chitarra e un libro. Dopodiché si avviò alla torre di Astronomia, una volta che arrivò prese a scrutare il cielo azzurro, adorava quel posto era... unico!Si sedette e iniziò a suonicchiare, giusto per riscaldarsi, nel mentre apriva il libro: Peter Pan. Lo stava finendo e sarebbe sempre stato il libro che l'avrebbe rappresentata, lei si sentiva una bambina per sempre, proprio come Peter Pan. Aprì il libro non per leggerlo, ma per attuare un rituale secondo il quale, secondo lei, la magia del volume sarebbe uscita fuori creando intorno a sé l'Isola, per poter così scappare almeno per un momento dalla realtà. Sapeva che tutto ciò era frutto della sua fantasia, ma a lei piaceva lo stesso quel suo rituale. Prese la bacchetta e stregò la sua piuma e prese una pergamena, così avrebbe potuto decantare i suoi versi ad alta voce e comporre senza preoccuparsi di scrivere.

"Chiudo gli occhi e ti vedo, ma non ci sei.
Vivi nella mia mente da così tanto tempo che è facile confondersi tra il sogno e la realtà.
Ti ho cercato così tante volte, in infiniti momenti.
Il tuo volto è offuscato dalla menzogna, da un'illusuone che mi fa cadere incessantemente nel vuoto.
Esisti?
Uomo dallo sguardo innamorato... Chi guardi?
I tuoi occhi si fermano sul mio volto o in altri orizzonti?
No, esisti in un mondo fittizio.
Esisti nella mia chimera.
Esisti in un universo lontano dove io sono al centro del mondo.
Del tuo mondo.
Ti ho aspettato per così tanto tempo da credere di averti perso ormai per sempre,
ancor prima di trovarti.
Sprofondo in una solitudine che mi annega,
affogo nell'anelare un bacio inesistente.
Io sono l'oblio.
Io sono la donna mai amata.
Io esisto ma senza di te tanto vale trasformarmi in un sogno,
scappare in quell'universo,
perché senza te io sono nulla.
Io sono aria.
Io sono il vuoto.
Io sono l'oblio."

 Le parole erano sgorgate dalla sua bocca senza che se ne rendesse neanche conto, infatti quando rilesse ciò che aveva composto sulla pergamena rimase addirittura scossa. Aveva scritto una cosa di una tristezza infinita. Rimase a lungo a contemplare quelle parole. Era arrivata a tanto pessimismo? A tale arrendevolezza, si chiese. Ci pensò a lungo e rispose che sì, era arrivata a quel punto. Era ben consapevole di non essere la prima persona al mondo a non essere mai stata amata, ma alla sua età quella consapevolezza era uno schiaffo in pieno viso. Guardandosi indietro pensò di essere stata delusa così tante volte, in una profondità così intensa da averla scottata quasi irrimediabilmente. Il problema, e questo lo sapeva bene, non era il fatto di non essere mai stata amata. Sapeva che poteva capitare, sapeva che aveva il tempo di aspettare. Ma ciò che la sconfortava più di tutto erano le innumerevoli volte in cui era stata rifiutata e come. Certo era ben consapevole di essere fuori dall'ordinario, le persone non avevano neanche idea fino a che punto, ma essere vittima di un tale, profondo rifiuto era stato per lei un dolore così grande che le aveva impercettibilmente iniziato ad indurire il cuore. Era arrivata ad essere cinica, pensò rileggendo un'altra volta quel pezzo, e non aveva idea di come sentirsi al riguardo. Aveva davvero iniziato ad essere un oblio, in bilico tra il desiderio bruciante di essere amata e il terrore di esserlo per poi aver paura di rimanere delusa.
Con una naturalezza disarmante il volto di Remus emerse con nitidezza nella sua mente. Remus.
Non lo conosceva, non aveva idea di chi fosse, l'aveva solo osservato da lontano come aveva fatto da sempre con i Malandrini. Ma era bastato quell'avvicinamento, era bastato averlo visto davvero per la prima volta da rimanerne stregata. Quei suoi modi gentili, il sorriso sincero, la sua delicatezza... Lo sguardo splendido ma celatamente ferito, uno sguardo che emanava una tristezza quasi agghiacciante per appartenere ad una persona così giovane. La curiosità di scoprire il motivo di quella tristezza, il desiderio bruciante di strapparla via dai suoi occhi era diventato un pensiero fisso, un'idea ridondante. Sapeva benissimo cosa voleva dire.
Si stava innamorando di quel ragazzo, aveva iniziato a provare un sentimento che, seppur all'inizio, stava cominciando a vibrare in ogni fibra del suo essere. Pensò che essere rifiutata da lui sarebbe stato devastante ma allo stesso tempo il desiderio di stargli vicino era così forte che era davvero molto, troppo difficile da scacciare.
Una goccia d'acqua cadde sulla sua mano, le ci volle un attimo per comprendere che non veniva dal cielo ma che scendeva dai suoi occhi. Quella lacrima era caduta così spontanea, talmente da dentro di sé che subito non se ne accorse ma dopo quella non ci volle molto che fosse seguita da copiose, innumerevoli, altre.

"Potter, smettila!" disse Lily seria, anche se nel profondo era divertita.
"Che cosa sto facendo?" chiese  James con un'espressione innocente.  
"Mi stai facendo le smorfie mentre parlo con Remus!" gli rispose.
"Non è vero!" esclamò il ragazzo con tono scandalizzato, e nel dirlo portò una mano al cuore per enfatizzare lo sconcerto... Peccato per il sorrisetto che gli spuntava traditore all'angolo della bocca.
"Se fossi in te, Evans, gliela farei pagare!" propose Sirius divertito.
"Hai ragione!Che posso fare?" domandò Lily con fare cospiratorio.
"Non lo so...fallo girare in mutande davanti a tutta Hogwarts!" offrì il moro.
"Traditore!" esclamò James. Lily fece una faccia schifata.
"Mmh no che impressione!" esclamò. Vediamo se il pesce abbocca,pensò la ragazza. La bocca di James stava toccando terra talmente era stupefatto, ma poi si ricompose in un espressione e sorrisetto maliziosi.
"Non ti dispiacerebbe Evans!" disse inarcando con fascino un sopracciglio.
"Questo lo dici solo tu!" lo canzonò la ragazza, anche se si girò all'improvviso per non far vedere le sue gote che diventarono porpora. A Remus, dato che era accanto a lei, questo non sfuggi e sogghigno beccandosi un'occhiataccia dalla ragazza.
"Tu non parlare!" gli disse.
"Che ho fatto?!" domandò Remus con la miglior faccia da lupo bastonato che era in grado di sfoggiare, ma all'occhiata eloquente che Lily gli porse, arrossì.
"A proposito, perché non vai a farle compagnia?" disse abbassando la voce in modo tale che solo lui potesse sentirla.
"Vorrà stare sola!" disse il ragazzo intimidendosi e guardando altrove.
"E tu che ne sai?" esclamò la rossa.
"Ma perchè proprio io?" ribattè imperterrito, la ragazza sbuffò.
"Vabbè lasciamola lì sola..."
"Perché non ci vai tu?"
"Perché io mi devo vendicare su Potter!"
"Oh, ora si capisce tutto!" disse il Malandrino con un sorrisetto. Bisognava proprio dire che, eccetto Peter Minus, i Malandrini in quanto a fascino, a volte anche inconsapevole, ci sapevano proprio fare.
"Non è come pensi!" proruppe Lily lascinadosi andare tirandogli una piccola sberletta sulla spalla. Remus era ancora l'unico di quel gruppo con cui poteva azzardare una tale confidenza.
"Io non sto pensando niente!" continuò il ragazzo facendola arrossire sempre di più. Lily lo incenerì con lo sguardo per un lungo mintuo.
"Va via va!" gli disse ancora, sbuffando con un sorriso.
"Ho un idea, fagli fare un belo bagnetto nel lago!" esordì di nuovo Sirius, illuminato.
"Sei un cagnaccio!" gli urlò contro James.
"E su questo avevi dubbi?" rispose l'altro provocando la risata dei Malandrini, tranne di Lily che non afferrò la battuta.
"Questa è un ottima idea!" disse la ragazza prendendo la bacchetta.
"Ah no, senza magia!" disse Sirius ghignando.
"Ma così non vale!" si lagnò Lily.
"Paaura Evans?" la provocò James con un ghigno, Lily non sopportò il suo sguardo di sfida e alzò il suo fiera.
"Assolutamente no!Fatti sotto Potter!" rispose e si alzò, per enfatizarre ancora di più si tolse la mantella della divisa e la tirò sonoramente a terra. James rise beffardo.
"Non vorrei farti male!" iniziò con voce morbida.
"Oh tranquillo sarò io a fartelo!" rispose schietta la ragazza, cosa che elettrizzò James e così iniziò a rincorrerla.
"Vieni qui Evans, vediamo chi si fa un bagnetto nel lago!" esclamò alzandosi con uno scatto agilissimo. Iniziarono a scontrarsi finché non arrivarono alla riva e lì provarono a spingersi con le braccia riuscendo a posare prima il peso su uno e poi sull'altra rimanendo sempre in equilibrio.
"Cadrai Potter!" disse Lily che per quanto molto meno forte del cercatore ben allenato trovò una posizione strategica che lo blocco. "Ti ho fregato!" disse la giovane, James fece un sorriso furbo.
"Eh no Evans, se io vado giù tu vieni giù con me!" e prima che la giovane potesse rispondere i due erano precipitati nell'acqua.
"Sei un imbroglione Potter!" esclamò la ragazza senza nascondere una nota divertita.
"Eheh mai mettersi contro un Malandrino, Evans!Su ora usciamo però!" disse, non voleva ammalarsi, tra una settimana dovevano iniziare le partite di Quidditch. La ragazza uscì, senza rendersi conto però che la sua camicia bianca bagnata faceva intravedere un po' di cose. Il giovane Grifondoro rimase incantato senza neanche rendersene conto.
"Potter sei un maniaco!" si arrabbiò la ragazza coprendosi con le braccia.  Il ragazzo arrossì violentemente, intanto la ragazza se ne stava andando via infuriata. James la rincorse subito e prese la bacchetta facendo comparire una coperta addosso alla ragazza che si girò sbalordita.
"Per farmi perdonare!" disse il ragazzo facendole un sorriso che non aveva mai visto sul suo volto. Era un sorriso timido, di scusa, ma comunque divertito. Un sorriso, anche se non l'avrebbe mai ammesso, che la colpì.
I tre Malandrini rimasti si erano goduti la scenetta in lontananza e in quel momento erano piegati in due dalle risate.
"Che matti!Vabbè io vado!" disse Remus tirandosi in piedi. Sirius sorrise allegro.
"Oh finalmente, stavo per portartici io a calci nelle tue chiappe lunatiche!" esclamò il giovane.
"Che intendi dire?" chiese Remus con malcelata innocenza.
"Che è la prima volta in sette anni che ti vedo anche solo vagamente attratto da una persona del sesso opposto, il minimo da parte mia è darti tutta la mia approvazione!" disse il ragazzo facendogli l'occhiolino. Remus arrossì ancora di più per poi mormorare un: "Grazie Felpato... Credo!".
 Si avviò verso quello che doveva essere il luogo di sfogo della ragazza, come gli aveva detto Lily: la torre di Astronomia. Sirius sorrise fra sé; era davvero incredibile che il timido, scostante, solitario lupacchiotto di sua conoscenza stesse facendo un passo avanti verso una ragazza. Si ritrovò però a sperare che il suddetto lupacchiotto, dato la sua personalità complessa di cui causa principale era il suo 'piccolo problema peloso', non si sarebbe trovato a rovinare tutto con le sue stesse mani.

La ragazza aveva smesso di piangere e si sentiva, almeno in parte, più sollevata. Ma aveva ancora gli occhioni azzurri leggermente arrossati, ma solo ad un occhio attento si sarebbe capito che aveva appena pianto, quindi la ragazza era sicura che nessuno se ne sarebbe accorto. Continuava a canticchiare piano e a modificare e abbellire il suo nuovo motivetto. Non sapeva che un ragazzo era dietro la porta che portava a quel grande terrazzo, agitato, rosso in viso e indeciso sul da farsi. La stava ascoltando rapito, con quella sua voce così semplice, semplice e basta.
Remus Jhon Lupin non puoi fare una cosa del genere, disse fra sé mentre fissava la maniglia della porta come se fosse incandescente.
Oddio, ci risiamo!Due voci che non appartenevano minimanente alla sua ma al contempo familiari risuonarono nella sua testa.
Oh cielo, sono arrivati anche qui!si rispose roteando gli occhi.
Certo che siamo arrivati!Siamo talmente parte integrante della tua vita che è ovvio che saremmo arrivati a raggiungere il tuo inconscio! continuarono le due voci, che ricordavano in maniera sconcertante quelle di James e Sirius, sempre all'unisono.
Remus scosse la testa come se dovesse scacciare delle zanzare particolarmente fastidiose. Continuava a vedere la ragazza in lontananza e più stava fermo lì meno era convinto su ciò che doveva fare.
Non posso farlo, non l'ho mai fatto!Sono pericoloso, sono un lupo mannaro... Sono la peggior cosa che possa capitare a una ragazza... Sono la peggior cosa che possa capitare a chiunque!Si disse ancora e indietreggiò.
Di nuovo la storia del lupastro assetato di sangue!Che nooooooooia!Questa volta urlarono le voci nella sua testa. Remus si sentì quasi inquieto... Non è che stava impazzendo? O forse quelle innumerevoli voci stavano semplicemente concretizzando il bivio in cui si sentiva incastrato: il terrore di entrare lì dentro, di affezionarsi o illudere quella ragazza, l'idea fissa di essere solo una catastrofe per chiunque incrociasse il suo cammino; oppure l'istinto che lui aveva preso a chiamare egoistico e che aveva l'inquietante voce dei suoi migliori amici che lo tentavano ad entrare e a fregarsene delle conseguenze.
Essendo stato per tutta la sua vita, soprattutto dopo il morso che a soli quattro anni gli aveva cambiato l'esistenza, una persona quasi eccessivamente razionale si era imposto di tenere le persone lontane. Doveva ammettere che questo bivio era sempre stato la sua croce. La consapevolezza di dover tenere le persone lontane, accettare la solitudine perché era pericoloso e il terrore che la gente a cui si affezionava potesse capire il suo oscuro segreto e scappare; oppure il desiderio bruciante di non essere solo, di essere accettato, quel suo lato che riteneva egoista e che lo aveva spinto ad accettare l'amicizia dei Malandrini e soprattutto ad accettare ciò che avevano fatto per lui.
Mente e Cuore, erano l'eterna battaglia di Remus. Quando i Malandrini avevano scoperto chi fosse e straordinariamente non solo non erano scappati a gambe levate ma gli avevano regalato la gioia più grande della sua vita decidendo di diventare Animaghi si era convinto di aver già pagato con un prezzo troppo grande la sua felicità e aveva il timore che tirando troppo la corda ne avrebbe pagato le conseguenze.
Quante cazzate riesci a sparare in nostra assenza? ripresero le voci di James e Sirius nella sua testa. Remus si trovò a sbuffare da solo. Era il suo lato egoista, solo il suo stupido lato egoista, doveva ignorarlo e andarsene da lì. Per assurdo, però, i suoi piedi sembravano inchiodati a terra e ben lungi dallo scappare da quel luogo. Anzi, il suo stesso corpo sembrava tramare alle sue spalle spingendolo irrazionalmente ad entrare.
Entra, Lunastorta!Entra,entra,entra,entra,entra,entra!rimbombarono le voci fino a stordirlo e non riuscivano a smettere, senza neanche accorgersene Remus entrò.
Al sentire il gigolare della vecchia porta Morgan sobbalzò e si girò così di fretta che le fece male il collo.
"Scusa non volevo spaventarti!" disse il ragazzo, esitante.
Cosa ci faccio qui?si disse, terrorizzato e ben consapevole di non poter più tornare indietro. Morgan senza neanche rendersene conto fece un aperto e felice sorriso.
Per far battere il tuo cuoricino alla sola vista di quel sorriso, ecco che ci fai qui!
Vi prego state zitti! Si sentì rispondere e avrebbe potuto giurare di aver sentito ridacchiare in risposta. Dopo essere uscito di lì avrebbe dovuto fare un salto da Madama Chips, sicuro!
"Non mi aspettavo che venissi qui!" disse, Remus fece spallucce.
"James e Lily si stavano azzuffando e ho deciso di andare da qualcuno un po' più tranquillo!" le disse sorridendole, Morgan rispose al sorriso.
"Siediti!" offrì poggiando la mano sul pavimento di pietra, proprio accanto a lei. Il ragazzo si avvicinò titubante, si sedette e senza saperlo gli stomaci dei due ragazzi fecero due capriole e salti mortali nello stesso, preciso, istante.
"Cosa stavi suonando?" chiese Remus, Morgan abbassò lo sguardo.
"Una poesia da nulla, strimpellando qualche accordo in sottofondo" rispose timida.
"Posso sentirla?" chiese il ragazzo stupendosi della sua stessa audacia.
Eccolo che si avvicinava a lei. Eccola subito a dover decidere se aprirsi e fino a che punto, ma di nuovo quegli occhi ambra erano così disarmanti, così intensi da farle credere che sarebbero stati in grado di non fargli negare mai niente da parte sua.
"Sì certo, però l'ho appena scritta non posso garantirne la bellezza!" disse.
"Io credo sarà perfetta!Su inizia!" gli disse dolcemente, e il cuore della ragazza fece un balzo, e iniziò prima con gli accordi e poi a decantare.

"Io sono aria. Io sono vuoto... Io sono l'oblio!" concluse con un ultimo arpeggio per poi rimanere in silenzio, gli occhi verso terra che non osavano incrociare quelli del ragazzo. Tutto ciò che aveva pensato fino a quel momento e il fatto che l'oggetto di quei pensieri fosse proprio lì vicino a lei era così imbarazzante da renderle impossibile l'alzare lo sguardo.
Infatti anche Remus rimase in silenzio, per un momento che lei credette essere infinito, non osava neanche immaginare la sua espressione.
Dal canto suo Remus era rimasto così colpito dall'intensità di quelle parole, così conscio di quanto avesse invaso con la sua richiesta un territorio tanto intimo da essere indeciso se toccare e approfondire l'argomento o cambiare discorso. Era bloccato. Soprattutto si chiese perché mai una ragazza come quella si sentisse così sola. Sapeva bene come la gente la considerava, ma gli sembrava assurdo che una persona tanto bella in tutti i sensi potesse essere così rifiutata e soprattutto così amara con se stessa.
Non ti ricorda proprio nessuno, Lunastorta?
Cielo ficcatemi un cacciavite nel cervello!
Si ritrovò a pensare e gli sfuggì un gemito, Morgan alzò lo sguardo confuso per un momento, lui fece finta di schiarirsi la voce e lei riabbassò lo sguardo.
"Sono dei versi davvero bellissimi... Immagino sia tutto molto personale, non potresti scrivere qualcosa di così toccante senza provarlo in prima persona" iniziò a dire. Morgan annuì piano e per un attimo le precedenti lacrime minacciarono di uscire con una tale forza che si sforzò enormemente a ricacciarle indietro.
"Ma non credo  proprio di potermi permettere di chiederti nulla al riguardo, né voglio farlo" le disse. Morgan finalmente alzò lo sguardo e lo mantenne, era riuscita a mantenerlo soltanto lucido ma non a nascondere il dolore celato in esso. Guardandola Remus dovette costringersi a mettere le mani a terra senza un motivo per impedirsi di impegnarle ad afferrare la ragazza davanti a sé e a stringerla così forte da non permetterle di lasciarla mai più andare. Fu un attimo così irrazionale, di tale passione sopita che si stupì di se stesso, così allenato a mantenere neutre e controllate le sue emozioni.
Questa sì che è audacia amico, perché non lo fai?
Bastaaaaaaaaaaa!
"Sei molto dolce Remus, ti ringrazio" sussurrò piano la ragazza facendogli un sorriso timido. Remus decise di impegnare quelle mani lasciate a terra dandosi lo slancio per alzarsi in piedi, nel giro di un attimo quel desiderio di stringerla a sé si era nuovamente fatto prepotente.
"Mi piace molto il tuo modo di suonare, mi è sempre piaciuta la musica... Ti piacerebbe darmi qualche lezione di chitarra?" domandò guardandola dall'alto, le parole erano uscite fuori senza che potesse fermarle, per un attimo se ne pentì ma solo per un momento perché in quell'istante aveva ricevuto il sorriso più aperto e felice che avesse mai visto in vita sua.
"Certamente!".


Eccoci con un altro capitolo!Confesso che l'idea delle voci di James e Sirius è un'aggiunta dell'ultimo minuto, spero non risulti stupido ma volevo trovare un modo per rendere la battaglia interiore che credo sia perenne nel personaggio di Remus.
Ringrazio chi ha letto e in particolare: Giada1999, Deborah_poesie_Evans e Senna710.

Un saluto,
LilyProngs.


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