Mitologia Calzona

di federicadolcesmeraldo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Calliope ***
Capitolo 2: *** Il bacio ***
Capitolo 3: *** L'immortalità ***
Capitolo 4: *** Solo una notte ***
Capitolo 5: *** L'universo ***
Capitolo 6: *** Il ricordo ***
Capitolo 7: *** Il rincontro ***
Capitolo 8: *** La gravidanza ***



Capitolo 1
*** Calliope ***


In una terra di miti e in un'era di divinità,Calliope ,una bellissima fanciulla che non riusciva a trovare marito,diventò l'ossessione di tutti gli scapoli dei popoli vicini che le offrivano sacrifici e la chiamavano  Callie. Afrodite,la dea della bellezza,gelosa per l'attenzione che gli uomini le dedicavano,convocò sua figlia,Cupida e le assegnò una missione.

 

“Madre,dea della bellezza mi avete chiamato?”domandò ,Cupida,inchinandosi al cospetto della madre,

 

“Ti affido una missione,Cupida.”le disse,la madre

 

Afrodite era tanto bella quanto egocentrica.Lei si considerava l'immortale più bella tra le divinità e anche fra i mortali. Su questo nessuno la contraddiceva,nemmeno sua figlia.

 

“Una fanciulla crede di essere più bella di me ,Cupida. Trovala e falla innamorare con una delle tue sacre frecce dell'uomo più brutto e avaro di questa terra e fai in modo che sia coperta di vergogna a causa di questa relazione"ordinò,la dea.

 

"Qual è il  suo nome,madre?"chiese,la giovane divinità.

 

"Calliope"

 

Calliope viveva in un piccolo regno,molto lontano dal monte Olimpo,la dimora degli immortali Tuttavia,Cupida impiegò pochi minuti per arrivare da lei con le sue ali,non visibili all'occhio umano.

Si nascose dietro un cespuglio,stringendo il suo arco d'oro e una delle sue frecce .

Aspettò qualche minuto in silenzio e poi,la vide.

Una meravigliosa visione si parò davanti ai suoi occhi cristallini.

Rimase ammaliata  da quei occhi penetranti e magnetici;le ricordavano una notte priva di stelle.

E i suoi capelli,scuri come ebano,ricadevano dolcemente sulle spalle di quella donna dalla fisionomia tipica di una dea. Mai, una mortale era stata così bella alla sua vista.

Cupida,distratta dalla fanciulla,lasciò andare l'arco e per un fatale scherzo del destino,una sua freccia  le colpì il piede destro.

Anche se era immortale,provava dolore come i mortali.

Così,lanciò un grido penetrante.

Quando gli uomini venivano colpiti dalle sue frecce ,sentivano un lieve capogiro poichè erano distratti dall'oggetto del loro desiderio;quando ,però,un immortale era traffitto da una sua freccia,si era condannati a provare una passione turbolenta che poteva essere devastante,trattandosi di un mortale.

La divinità sarebbe  vissuta in eterno,mentre il mortale era  destinato a soccombere nell'Inferno.

Calliope,la giovane mortale,si accorse della presenza di Cupida,ma non sapeva si trattasse di una dea,in particolare della dea dell'amore.

"Stai bene?"chiese a Cupida.

Cupida non riusciva a dire nulla.La sua lingua era paralizzata; il battito accelerato;le orecchie le ribonbavano;un sudore freddo,quasi simile alla morte,la pervase.

 

"Io sono Calliope,ma tutti mi chiamano Callie.Vuoi aiuto?"

Capida rinsavì.Non poteva mostrarsi debole di fronte una mortale. Lei  era una divinità,figlia a sua volta di una divinità. Aveva il suo orgoglio da mantenere.

 

"Sto bene,fanciulla"le disse,Cupida.

 

"Come ti chiami?"le chiese,Calliope.

 

Non poteva dire il suo nome ,altrimenti la sua missione sarebbe fallita. Così,se ne inventò uno falso.

 

"Arizona.Il mio nome è Arizona"disse,Cupida,

 

"Arizona?Strano,ma bello.Sei di qui?Non ti ho mai vista"chiese,Calliope.

 

Per la prima volta un mortale non la guardava come una divinità;la guardava semplicemente come Cupida o ,semplicemente,come Arizona.

 

"Vengo da molto lontano"disse,Cupida.

 

"Da che paese?"le chiese gentilmente,Calliope.

 

"Grecia.Ci sei mai stata?"le chiese come se fosse naturale che una dea parlasse con una mortale.

 

"No.Sei venuta qui per incontrare una persona?"mi chiese.

 

Era un caratteristica assai rara negli umani,la gentilezza. Gli uomini,di solito,erano così presi dai loro problemi personali o ad azzuffarsi l'uno con l'altro tanto da essere cattivi ed egoisti con il prossimo. La gentilezza era segno di nobiltà non solo di rango,ma anche di virtù.

 

"Sì. Sono venuta per incontrare una persona. E tu ?Sei di qui ?Aspetti una persona"le chiesi.

 

Di colpo,Cupida sentì il bisogno,quasi l'esigenza,di sapere tutto su quella donna. Ne era innamorata.

 

"Si,sono di qui. Non aspetto nessuno.Sei una cacciatrice?"le chiese,Calliope

 

"Una cacciatrice?Per l'arco?Be....sono una specie di cacciatrice. E tu cosa fai per vivere,Calliope?"le chiese,Cupida.

 

"Sono una cantante.Canto alle feste o nei locali. Ti va di passeggiare con me,Arizona?"le propose Calliope.

 

"Certo,Calliope"le rispose,Cupida.

 

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Capitolo 2
*** Il bacio ***


"Non vuoi rivelarmi ,fanciulla ,il motivo per cui non desideri un marito come ogni altro mortale?"le chiese ,Cupida.

 

"Hai un modo veramente strano di parlare ,fanciulla"disse,Calliope,scherzosamente.

 

Quella donna,agli occhi di Cupida,non racchiudeva solo un grande cuore nel corpo di una misera mortale;lei era anche spiritosa. Nessun mortale fino a quel momento l'aveva mai fatta sorridere.

Di solito,l'unico a riuscirci era uno dei suoi tanti fratelli,Valentino,il suo preferito.

 

"Non desidero un marito semplicemente"ripose,Calliope,seriamente

 

"Se non cerchi un marito,cosa cerchi?La perfezione,Calliope"le chiese,Cupida.

 

"Calliope?Ok,tu sei veramente strana,ma il tuo nome la dice lunga"disse,Calliope,ridendo.

 

Cupida,però,rimase in silenzio in attesa di una risposta.

 

"Cerco il vero amore,Arizona. Un amore che mi divori. Voglio passione ,avventura e un pò di pericolo"le rispose

 

"Non temi l'ira degli idei per questo ?"le chiese ,Cupida

 

"Non temo gli dei ,Arizona. Non dovresti nemmeno tu. Gli dei sono essere immortali,affascinanti e quasi perfetti,ma non sono perfetti. Loro sono persone come noi mortali. Anche loro amano,tradiscono,soffrono solo che vivranno per sempre. Non temo gli dei ,Arizona.

Temo piuttosto di morire prima di vivere un'amore così. E tu cosa temi,Arizona?"mi chiese,Calliope.

 

Quella domanda colse Cupida in maniera sorprendente. Mai,nessuno nel mondo degli idei le aveva chiesto cosa temesse. Per gli dei,in particolare per sua madre Afrodite,lei era come i suoi fratelli,semplici messaggeri dell'amore. Niente di più .Per sua madre,era stata sempre più importante la sua bellezza,non i suoi figli.

 

"Non so cosa temo,Calliope"rispose,Cupida,sinceramente.

 

"Ti va di venire con me in una locanda dove ho uno spettacolo?A meno che la persona che aspetti non possa aspettare ancora"mi disse,Calliope.

 

"Sarò lieta di ascoltare la tua voce,Calliope"

 

Dopo quindici miglia erano giunte in una locanda rudimentale.

L'insegna diceva "Grey's family".

Calliope spiegò ad Arizona che quella locanda era di una sua cara amica,Meredith.

Lei aveva sposato Derek qualche anno fa e insieme gestivano il locale.

Poi,le presentò il barista, Mark,il miglior amico di Calliope.

Mark,invece,era sposato con la piccola Lexie.

Tra di loro c'erano vent'anni di differenza.

Sua moglie serviva ai tavoli,ma tutti la rispettavano.

L'ultima volta che qualcuno ci aveva provato con sua moglie,Mark lo aveva buttato fuori dal locale.

 

"Hai tanti amici qui"le fece notare,Cupida.

 

"Amici non è la parola giusta. Loro sono la mia famiglia."le disse,Calliope.

 

"Non hai,tu,una famiglia?"le chiese,Cupida

 

"La mia famiglia non comprende il mio desiderio. Vogliono a tutti i costi che mi sposi."disse,Calliope.Ora ,devo cantare,ma tu rimani qui."disse,Calliope.

 

Poi,sotto gli sguardi di tutti gli uomini del locale che gridavano il suo nome,lei salì sul palco.

 

Io rimasi seduta al bancone del bar a guardarla.

La sua voce era soave,dolce e ammaliante.

Mai,una melodia era stata così bella.

Una voce all'inizio dolce e cristallina,poi graffiante e passionale.

Appena terminò la canzone,scese giù dal palco.

Tutti gli uomini ,di colpo,volevano sposarla.

La sua voce aveva qualcosa di magico proprio come la sua bellezza.

 

"Vieni andiamo via"mi disse,Calliope,prendendo Cupida per mano e trascinandola via.

Quel minimo contatto visivo portò Cupida in estasi.

Un bruciore,quasi insopportabile,ma piacevole la pervase.

Mai,nella vita il suo cuore batteva così forte. Mai,una persona,per di più una mortale,l'aveva tanto sconvolta.

Quella mortale con grazie ed eleganza la trascinò via,fuori da quel locale.Lontano da quei uomini che volevano farla sua. Lontano da quei mortali che non meritavano la sua sola presenza.

Lei non era semplicemente una mortale. Lei non era una dea. Lei era Calliope,la donna dalla bella voce.

 

Mentre Cupida e Calliope uscivano dal locale,Lexie andò da suo marito.

 

"Perchè continui a guardare quella donna da quando è qui?"chiese Mark a sua moglie.

 

"Lo già vista,Mark,ma non ricordo dove. Il suo volto mi è così famigliare"rispose,Lexie.

"La tua memoria da elefante fallisce per una volta. Viene dalla Grecia,piccola Grey. E per quanto ne so io,tu non sei mai stata in Grecia"

 

"Scoprirò dove ho visto quella donna. Mi serve solo tempo,piccolo Sloan"disse,Lexie.

 

Mark rise.

 

"Piccolo,Sloan."

 

Mark la guardò dolcemente e la baciò.

 

Intanto,Calliope portò Cupida in un posto fuori dalla piccola città di Seattle.

 

"Dove mi porti,dolce fanciulla?"chiese,Cupida.

 

"Vedrai"le disse,Calliope.

 

Pochi minuti dopo,le due si ritrovarono in una radura .Gli alberi ,molto alti,circondavano l'intero spazio verde,lasciando solo un piccolo passaggio per permettere l'entrata  agli uomini.

Al centro della radura c'era un lago,ma non un semplice lago.

L'acqua non era cristallina ,ma di un intenso rosso sangue.


"Il lago di Cupido"sussurò Cupida

 

"Lo conosci,allora"disse,Calliope

 

"Certo,è stato creato da ...." la giovane dea si fermò in tempo.

 

Il lago di Cupido era stato creato tanti secoli fa da suo fratello maggiore,Cupido.Il vero Cupido. Il primo messaggero dell'amore.Anche lui ,come Cupida,si era innamorato di una mortale,ma il lieto fine non c'era stato. Afrodite,la loro madre,aveva negato l'amore ai suoi figli perchè il suo egoismo era tale che voleva che i suoi figli amassero solo lei ,senza riserve. Cupido si era ribellato alla madre e aveva pagato l'affronto con la morte del suo amore.Dopo aver trafitto il ventre della mortale con una saetta di Zeus,Afrodite  versò  il suo sangue in quella conca naturale. Nessuno doveva sfidare Afrodite,nemmeno i suoi figli.

 

"Non vorresti avere un amore come quello tra Cupido e Patience?"chiese Calliope ad Arizona.

 

Ma Arizona non capiva ancora l'ardente desiderio di Calliope.

Lei era un messaggero degli idei,ma non aveva mai,proprio mai,provato l'amore.

Lei e i suoi fratelli si limitavano a portare l'amore tra i mortali per alleviare il peso delle loro fatiche;ma lei non capiva il significato dell'amore.Calliope,però,sì.

"Vorresti morire?"chiese,Cupida.

 

"Arizona,tu non hai capito il vero significato del mio desiderio o della storia di Cupido e di Patience. Tu non conosci il vero significato dell'amore,Arizona"le disse,Calliope.

 

Come poteva essere?Lei,una semplice mortale,sapeva più di Cupida sull'amore. Quella mortale la sorprendeva in ogni maniera. La lasciava senza parole in ogni occasione dalla sua bellezza alla sua gentilezza,dalla sua ironia alla sua voce.

 

"Spiegalo me,fanciulla"disse,Cupida

 

"L'amore non si può spiegare ,Arizona.Sì,può solo vivere. L'amore non è semplicemente amore. L'amore è ciò che ti porta in estasi. L'amore è l'opposto dell'Inferno.Io lo chiamo Paradiso. Solo chi è puro di cuore ama davvero,Arizona. Solo chi è puro di cuore lo merita."disse,Calliope.

 

"E tu pensi di meritarlo,Calliope?"domandò,Cupida.

 

"No,non penso di meritarlo come ogni comune mortale,ma,quando lo troviamo,vale la pena viverlo"disse,Calliope,guardando intensamente gli occhi di Arizona.

 

"I tuoi occhi sono lapislazzuli,Arizona. "le disse,Calliope,avvicinandosi a lei.

 

Cupida era immobile.Era pietrificata.Un sudore,simile alla morte,la pervase nuovamente,ma non appena le labbra di Calliope toccarono quelle di Cupida,un bruciore penetrò le sue membra.

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Capitolo 3
*** L'immortalità ***


  "Perchè l'hai fatto?"chiese,Cupida,sconvolta.

 

"Perchè lo volevo e tu lo volevi"rispose,Calliope.

 

Cupida si allontanò. Era un sentimento nuovo,intenso e forte come il vento di un uragano.

Era un amore frutto di un sentimento folle,assurdo e insensato.

Come una dea ,come lei,poteva amare una semplice mortale?

Come poteva negare quel sentimento agli occhi giudici e vigili come quelli degli dei?

 

"Tu sei innamorata di me,vero?"le chiese,Calliope.

 

Cupida la fissò con i suoi cristallini,ma rimase in silenzio.

Era più semplice negare l'evidenza e nascondere la verità piuttosto che ammetterla.

 

"Anch'io sono spaventata,Arizona.Ma,possiamo essere spaventare insieme,no?"

 

Calliope le stava proponendo di rimanere con lei,ma Cupida non era una mortale,era una dea.

 

"Tu non capisci,Calliope.Tu non sai chi sono io in realtà"le disse,Cupida

 

"Sei Arizona. Semplicemente la mia Arizona"rispose,Calliope,avvicinandosi a Cupida.

 

"Io non posso innamorarmi di te,Calliope. Io non sono una mortale.Non lo sono. Io sono una dea. Sono una dei messaggeri dell'amore. Sono Cupida,figlia di Afrodite,la dea della bellezza e di Marte,dio della guerra"

 

Cupida le rivelò la verità e non osò più posare gli occhi su quella mortale.

Calliope rimase pietrificata. La sua storia preferita era diventata la sua.

Calliope era Patience,Cupida era Cupido.

 

"Sei una divinità?Una divinità. Ho baciato una divinità ed è stato.....semplicemente meraviglioso"disse,Calliope

 

"Meraviglioso?"

 

Cupida era confusa. Aveva immaginato una reazione differente.

Qualunque altro mortale a tale notizia si sarebbe inginocchiato;avrebbe implorato pietà ;avrebbe fatto un sacrificio per chiedere perdono di quel peccato.Lei ,però,non era una semplice mortale.Era Calliope,la donna dalla bella voce.

 

"Meraviglioso,Arizona o Cupida. Rimani sempre tu"
 

Calliope continuava a darle del tu,nonostante sapesse la verità.

 

"Io ho una missione da compiere,Calliope."continuò Cupida

 

"Sei venuta per me ,vero?Quella freccia che avevi fra le mani,era per me?"domandò,Calliope.

 

"Sì" le disse,Cupida.

 

Aveva il volto coperto tra le mani. Per la prima volta in vita sua,lei stava piangendo.

Lacrime amare le rigavano il volto,lasciando una ferita profonda nella sua anima.

Calliope le si avvicinò ,prendendole il volto dolcemente.

La mortale costrinse la dea a guardarla negli occhi.

 

"Non piangere,Cupida.Ora,conosci il vero significato dell'amore. Anch'io lo conosco e grazie a te."le disse,Calliope

 

"E' questo che si prova quando un mortale ama?Dolore,un grande e profondo dolore nel cuore"chiese ,Cupida.

 

"Non devi provare dolore,Cupida. Io sono qui. Non ti lascerò. Mai"disse,Calliope

 

"Io non sono una mortale ,Calliope.Tu sei di questa terra,io no. Tu sei una mortale,io no"disse,Cupida,riprendendo il controllo di se.

 

"E ,ora,dimmi cosa vorresti fare con quello che provi?Qual' era la tua missione,Cupida?Di chi dovrei innamorarmi?Come potrei innamorarmi di qualcuno che non sia tu?"le domandò,Calliope.

 

"Afrodite è gelosa della tua bellezza. Vuole che ti faccia innamorare dell'uomo più brutto e avaro di questa terra e che tu venga coperta di vergogna per questa unione. Ma ,ora....?

Cosa dovrei fare,Calliope?Fare finta che non provo niente per te ?Fare finta che una mortale è la mia anima gemella?"

 

Cupida era spaventata ,inerme e vulnerabile tanto quanto Calliope.

 

"Ora ,so cosa temo,Calliope.Temo di perdere te .Ma devo andare.Non posso starti vicina se non posso baciarti"disse,Cupida

 

La bella dea si alzò in volo.

 

"Ti rivedrò,Cupida?"chiese,Calliope

 

Ma,per Cupida fu più facile non rispondere e volare via .Lontano da lei.

La famiglia Torres, intanto,voleva delle risposte e così,decise di consultare un oracolo.

 

"Perchè siete qui?"chiese l'oracolo in maniera solenne.

 

"Vogliamo sapere cosa gli dei prevedono per nostra figlia"disse,Carlos.

 

"Devo entrare in contatto con il mondo degli Inferi.Gli dei non conoscono il futuro.Solo i morti lo conoscono."

L'oracolo chiuse gli occhi;prese le mani di Carlos e Lucia;iniziò a pronunciare strani versi in lingua greca.

 

"Come a nozze di morte vesti la tua fanciulla ed esponila sulla cima di una rupe . Non aspettarti un genero da umana stirpe nato,ma un essere che è portatore di un messaggio di importanza vitale"disse,l'oracolo

 

"Che significa?Chi è il messaggero?"chiese,Carlos.

 

"Io interpreto solo quello che i morti possono rivelarmi. Gli dei hanno imposto loro delle regole per precise. Io interpreto solo il volere degli dei.

 

 

Cupida,la messaggera dell'amore,era giunta presso il palazzo di suo fratello. Il palazzo di Cupido,il primo messaggero dell'amore. L'unico figlio di Marte che avesse sfidato Afrodite  e aveva pagato l'affronto con la morte del suo amore,del suo vero amore.

 

Un servitore annunciò la presenza di Cupida al padrone del palazzo.

Cupido accolse calorosamente la sorella minore con un abbraccio.


"Sorella,sono secoli che non ti vedo.Un motivo importante ti porta qui da me?Spero non Afrodite"disse,Cupido.

 

"Temo che sia proprio questo sia il motivo"spiegò,Cupida.

 

"E' ancora così...egocentrica,nostra madre?"chiese Cupido

 

Cupida ignorò la richiesta del fratello.

 

"Sono innamorata di una mortale,fratello.Non di una semplice mortale.Lei è più bella di una dea,ma non è una dea. Lei è Calliope,la donna dalla bella voce"rivelò,Cupida.

 

"Calliope.La cantante. La giovane mortale che ha scatenato l'ira di Afrodite,sorella?"chiese,Cupido

"Sì,fratello.Afrodite vuole che la faccia innamorare dell'uomo più brutto e avaro di questa terra e che venga coperta di vergogna per questa relazione .Ma,come posso,fratello?Io sono troppo innamorata di lei.Lei è l'amore della mia vita"

 

Cupido le tappò la bocca con la mano.

 

"Rimani in silenzio ,sorella. Afrodite non deve saperlo.Non voglio che Calliope,l'oggetto del tuo desidero abbia lo stesso destino della mia Patience. Voglio il meglio per te,sorella mia.Voglio aiutarti. Conosco il modo.Vieni con me"le disse,Cupido.

 

Calliope era tornata alla locanda dopo il bacio con Cupida.

Ne aveva parlato con Mark e Lexie.

 

"Una dea,una messaggera dall'amore.Avevo detto di averla già vista . Ma non pensavo fosse una dea. O Zeus!Ti sei innamorata di una divinità. Hai baciato una divinità"commentò,Lexie.

 

"Piccola Grey,rimani calma. Però,Lexie ha ragione.Callie,una dea!Una dea!"le disse,Mark

 

"Lo so,è strano.E' assurdo.E'....meraviglioso.Lei è meravigliosa. I suoi occhi,simili a preziosi lapislazzuli,sono meravigliosi. I suoi capelli color miele sono meravigliosi. Il suo sorriso,simile a una torrida giornata estiva,è meraviglioso. La sua voce è meravigliosa...."continuò ,Calliope,senza prendere fiato.

 

Mark le prese le spalle e la fece rinsavire.

 

"Calma il tuo desiderio,Callie.Lei non è qui,ok?Ora,sali sul palco e canta"disse,Mark

 

Calliope ,ascoltando le parole del suo migliore amico,rinsavì.

Così,dimenticando per qualche secondo la sua anima gemella,la sua dea,salì sul palco.

 

"A fire burns 
Water comes 
You cool me down 
When I'm cold inside 
You are warm and bright 
You know you are so good for me 
With your child's eyes 
You are more than you seem 
You see into space 
I see in your face 
The places you've been 
The things you have learned 
They sit with you so beautifully "

La voce cambiò improvvisamente alla vista di Cupida che saliva sul palco . Diventò dolce e pacata come se il suo tormento interiore avesse trovato quiete temporaneamente . 

 

"A fire burns 
Water comes 
You cool me down 
When I'm cold inside 
You are warm and bright 
You know you are so good for me 
With your child's eyes 
You are more than you seem 
You see into space 
I see in your face 
The places you've been 
The things you have learned 
They sit with you so beautifully 
"cantò Arizona .

 

Mentre cantavano,Calliope e Cupida .Ora erano legate l'una all'altra da una forte invisibile,quasi mistica. Calliope guardava Arizona negli occhi cristallini come il mare e Cupida guardava Calliope negli occhi scuri come una notte priva di stelle.La stella di Calliope era Cupida.

Calliope era la luna,Cupida il sole.

Calliope era il mare,Cupida la sabbia.

Calliope era il vento,Cupida le foglie .

 

Dopo aver cantato insieme,Cupida trascinò Calliope nella radura. La porto in quello che era diventato il loro posto,il lago di Cupido.

 

"Voglio stare con te,Calliope,ma devi diventare un'immortale come me. In questo modo Afrodite non potrà ferirti come ha fatto con Patience. Non potrà ferire me come ha fatto con mio fratello,Cupido. Bevi questo nettare."
 

Cupida le porse una ciotolo piena di ambrosia,la bevanda degli immortali.

 

"Ma io non merito l'immortalità. Io non voglio l'immortalità. Voglio te, Cupida.Semplicemente te ,Cupida. La mia vita è qui .Non sull'Olimpo"

 

Quel sudore freddo,simile alla morte,tornò a fare compagnia a Cupida.
 

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Capitolo 4
*** Solo una notte ***


La giovane messaggera dell'amore preferì scappare da Calliope che aveva scelto la sua mortalità.

Tutti gli uomini avrebbero voluto  l'immortalità e vivere fra agi e ricchezze come gli dei,ma lei no. In fondo,però,lei non era una semplice mortale;lei era Calliope ,la donna dalla bella voce.

Cupida volò ,piangendo e con il cuore spezzato da suo fratello,Cupido.

La dea entrò nella sala del palazzo senza essere annunciata.

Cupida era pallida;Cupido lo notò subito.

"Sorella,dimmi cos'è successo?"

 

La divinità corse dalla sorella e le prese il volto fra le mani.

La dea non parlò;l'abbracciò e cerco conforto sulla spalla del fratello.

Forse,lui l'avrebbe aiutata a capire la scelta di Calliope.

 

Calliope,intanto,ero tornata a casa e si era rinchiusa nella sua stanza.

Non poteva fare a meno di pensare a lei;non poteva fare a meno di pensare alla dea dal sorriso magico e dalla voce ammaliante. Il dolore era intenso;il battito accelerato;il respiro affannoso.

Era come se una parse di se fosse volata via con Cupida.

Prima di lei,un perpetuo senso di solitudine e malinconia,mascherato con sorrisi falsi e bugiardi,l'aveva accompagnata fin da bambina.Poi,Cupida,come un raggio di sole che illumina la giornata,aveva illuminato il suo cuore freddo . Calliope era il ghiaccio;Cupida il fuoco.

Di colpo,la giovane mortale sentì bussare alla sua porta.

Era la sua famiglia.Quella famiglia che non la capiva o che mai l'avrebbe capita.

 

"Callie ,apri questa porta"urlò suo padre.

 

"Che vuoi ?Voglio stare da sola"disse,Calliope.

 

"Tesoro,dobbiamo parlare con te"disse,Lucia.

 

Il padre di Calliope,Carlos era un uomo con la pazienza di un leone;sua madre,invece,la dolce Lucia era più calma e peccata del marito,ma questo non bastava per comprendere sua figlia.

Callie,così,andò ad aprire la porta.

 

"Che diavolo volete?"chiese,Callie,bruscamente

 

"Abbiamo consultato un oracolo.Dobbiamo portarti su una rupe"affermò,Carlos,in modo deciso.

 

Calliope pensò che il padre stesse delirando

 

"Una rupe?Mi prendi in giro,padre.Una rupe?"

 

Qualche ora più tardi Carlo e Lucia condussero la figlia sulla cima di una rupe,poco lontana dalla piccola città di Seattle. Un leggero venticcelo scompigliava i capelli corvini di Calliope.

La sera era ormai calata e le stelle brillavano nel cielo.

Calliope era impaziente. Nemmeno Carlos sapeva cosa sarebbe successo. Decise così di volgere lo sguardo verso quella distesa stellata al di sopra del suo capo.

Una stella le ricordò la sua Cupida. Era la stella più luminosa che avesse mai visto ,proprio come il suo sorriso. Quando sarebbe durato ancora quel dolore?Quel senso di smarrimento?Questo si chiedeva Calliope,mentre con le braccia incrociate al petto aspettava che succedesse qualcosa.

 

"Forse ,abbiamo sbagliato posto,Carlos"disse,Lucia.

 

"E' l'unica rupe vicino Seattle,Lucia. Il posto è questo. Dobbiamo solo avere fede negli dei"disse,Carlos

 

"Cosa dovrebbe succedere,padre?Perchè siamo qui da più di tre ore e non è ancora successo nulla"disse,Calliope,nuovamente.

 

"Ecco"rispose,Carlos.

 

Il leggero venticello lasciò il posto a un vento che ,proveniente da ovest,svolgeva un'azione alquanto mitigatrice sul freddo di quella sera. Era strano. Zefiro,o Ponente,non era vento caratteristico della loro terra. Di solito,soffiava come brezza marina nella stagione estiva ,lungo le coste della Maremma grossetana e di una regione italiana definita Lazio.

Si udì,di colpo,una voce.

 

"Io sono Zefiro,il vesto dell'ovest. Il messaggero ti aspetta,Calliope."

 

"Il messaggero?Quale messaggero?"

 

Poi,capì. Il messaggero era Cupida,la dolce e bella divinità,padrone del suo cuore.

 

Zefiro,allora,sollevò Calliope da terra e la condusse al palazzo di Cupido,dove Cupida aveva trovato rifugio dopo il doloroso addio delle due donne.

Ma,forse,non era un'addio?Era semplicemente una breve e temporanea separazione.

In pochi minuti Calliope ,come una foglia trasportata dal vento,arrivò nei pressi del palazzo.

Zefiro le disse che il messaggero l'aspettava nella sala principale del palazzo. Alcuni servitori della divinità l'avrebbero condotta lì. Quando si trovò davanti una parta rossa con un pomello che ricordava un cuore,fu colta da una paura improvvisa,ma alla fine si fece coraggio.

Aprì la porte e si ritrovò in un enorme sala rossa.

Il rosso doveva essere il colore preferito del padrone.

Un enorme trono d'oro si ergeva in fondo alla stanza. Accanto al trono c'era un arco con delle frecce. Doveva essere il palazzo di Cupida o di uno dei suoi tanti fratelli.

Marte e Venere,nel corso dei secoli,si erano dati molto da fare.

 

Una luce rossa comparì nella stanza fino ad assumere la forma di un giovane fanciullo seminudo.

Riccioli d'oro incorniciavano il suo viso dai lineamenti perfetti. Il sorriso era molto simile a quello di Cupida. Solo che i suoi occhi non erano cristallini come i suoi. I suoi erano verdi come il mare profondo.

 

"Tu devi essere Callie. Mia sorella diceva che eri bella,ma non immaginavo fino a questo punto. "

 

Calliope era a disagio. Non sapeva come comportarsi. Non sapeva cosa dire.

 

"Non ti preoccupare non sei qui per me;sei qui per mia sorella .Dovresti conoscerla. Occhi come zaffiri e capelli color miele. Ti sta aspettando nella stanza dell'amore"disse,Cupido,con un tono di voce seducente.

 

"La stanza dell'amore?"chiese,Calliope,spaventata e confusa.

 

"Capirai presto di cosa parlo. Il mio fratello cherubino di condurrà da lei.

Un cherubino era un messaggero dell'amore in età infantile.

Poi,i cherubini,giunti in età adolescenziale,diventavano veri messaggeri dell'amore.

Loro era bambini con piccole ali sulle spalle e un panno bianco per coprire la loro nudità.

Il cherubino,chiamato Amore,la condusse in una stanza oscura e poi,scomparì in uno scintillio di luci rosse. Calliope preferì rimanere in silenzio.

Anche se i suoi occhi non potevano andare al di là di quella oscurità,sentì il respiro di qualcuno alle sue spalle. Si girò e delle labbra morbide e calde incontrarono le sue. Erano le labbra della sua Cupida. La giovane dea le toccò i fianchi,mentre Calliope le accarezzò il viso dolcemente.

Anche se non poteva vedere,ricordava gli occhi che l'avevano fatta innamorare. Ricordava il volto dell'unica donna che avesse mai amato.

 

"Una sola notte e scomparirò dalla tua vita per sempre,Calliope"disse,Cupida,in maniera dolce e sensuale.

Calliope,allora,la baciò e Cupida la trascinò sul letto.

Quella notte il fuoco e il ghiaccio si incontrarono.

Il fuoco sciolse il cuore freddo e ghiacciato di Calliope.

Quella notte l'amore cambiò Cupida per sempre.

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Capitolo 5
*** L'universo ***


La notte passò in fretta fra baci infuocati e l'oscurità della stanza dell'amore.

La stanza dell'amore era stata creata da Cupido,il primo messaggero dell'amore, quando si era innamorato di Patience. L'oscurità era perenne in quell'ambiente per permette di dare alla passione proibita una speranza.

Calliope ,completamente nuda e coperta da un lenzuolo,dormiva ancora con la schiena in direzione del soffitto e il braccio sinistro penzolante fuori dal letto.

Quella notte Cupida aveva imparato qualcosa di nuovo sulla mortale. Anche la donna dalla bella voce russava. Cupida,appena sveglia,rimase ad ammirarla.

Gli occhi di Calliope ,come cristalli di quarzo nero,erano ancora chiusi.

I capelli mossi,come onde danzati,le coprivano il viso dai lineamenti perfetti e la bocca rossa,come una rosa,era leggermente aperta. Anche il suo ronfare le sembrò una dolce melodia. Mai ,una mortale era stata così bella.Mai,una dea era stata così bella,nemmeno Afrodite.Ora,Cupida poteva capire la gelosia della madre,ma non la missione che le aveva affidato. Lei aveva chiesto solo una notte con quella mortale ,pensando che le sarebbe bastato;ma ora voleva solo che fosse sua per sempre.

 

"Svegliati ,donna dalla bella voce"susurò ,Cupida.

 

Di colpo,Calliope aprì gli occhi e sorrise,guardando la dea.

 

"Ciao,dea dal meraviglioso sorriso"rispose,Calliope.

 

Cupida sorrise.

 

"Mi canti qualcosa,Calliope?"chiese,la messaggera dell'amore.

 

Calliope,allora,si avvicinò alla dea,le passò un braccio sotto la testa e avvicinò la bocca al suo orecchio,iniziando a cantare.

 

"All of these lines across my face
Tell you the story of who I am
So many stories of where I've been
And how I got to where I am

But these stories don't mean anything
When you've got no one to tell them to
It's true, I was made for you

I climbed across the mountaintops
Swam across the ocean blue
I cross over lines and I broke all the rules
And baby I broke them all for you

Oh because even when I was flat broke
You made me feel like a million bucks
You do, I was made for you

You see the smile that's on my mouth
It's hiding the words that don't come out
All of the friends who think that I'm blessed
They don't know I'm in this mess

No they don't know who I really am
And they don't know what I've been through
Like you do, and I was made for you

All of these lines across my face
Tell you the story of who I am
So many stories of where I've been
And how I got to where I am

Oh but these stories don't mean anything
When you've got no one to tell them to
It's true, I was made for you
Oh yeah, and it's true that I was made for you"

"Sei il mio universo,Cupida"susurò Calliope al termine della canzone.

 

"Non credo che mi basterà solo una notte,Calliope.Io voglio di più"affermò,Cupida

 

"Io non voglio di più. Io voglio il per sempre"disse,Calliope,baciandola.

Dopo essersi rivestite ed essere uscite da quella stanza,le due si stavano dicendo addio.

 

"Il mio cuore sarà sempre tuo,Cupida. Solo tuo"disse,Calliope,piangendo.

 

"E il mio sarà sempre tuo.Ti amo,Calliope.Ti amo"le disse,Cupida

 

"Perchè mi ami,Cupida?Io sono semplicemente una mortale."chiese ,Calliope.

 

"Ti amo perchè i tuoi occhi mi ricordano un cielo senza stelle .Ti amo perchè i tuoi capelli mi ricordano le onde danzati del mare. Ti amo perchè la tua voce è meravigliosa quanto il tuo ronfare. TI amo perchè sei stupenda. Ti amo perchè sei Calliope,la donna dalla bella voce.TI amo anche se non posso averti.Solo una notte ti avevo promesso e così sarà anche se ogni istante,ogni minuto,ogni secondo ,Calliope tu sarai il mio universo."disse,Cupida,piangendo.

 

"E tu sarai il mio.Però,ti chiedo una cosa,Cupida . Quando sceglierai il mio futuro marito,non lanciare una delle tue frecce su di me.Ti prego,Cupida,non farlo. Non voglio dimenticare il mio amore per te. Sarà proprio il ricordo di questo grande amore a farmi andare avanti.Concedimi solo questo. Lasciami la possibilità di amarti anche quando tu non ci sarai,ma ci sarà solo un mortale al mio fianco."disse,Calliope.

 

Cupida la baciò per l'ultima volta.

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** Il ricordo ***


 E' strano come,quando ti manca qualcosa ,il mondo stia sempre lì a ricordartelo in tutta la sua bellezza. Lunghe passeggiate sulla spiaggia erano ormai una consuetudine mattutina di Calliope da un paio di settimane. Da quella mattina non l'aveva pìù rivista.

La spiaggia era diventato il suo posto. Poteva chiudere gli occhi e pensare a lei,senza che la gente intorno a lei la distraesse dal suo Universo. Apriva gli occhi e guardando il colore azzurro del mare,pensava ai suoi occhi. Raccoglieva della sabbia con una mano e le sembrava di toccare i suoi capelli soffici e morbidi come una nuvola. Il suo Universo era lei. Sua sorella Aria e i suoi genitori continuavano a chiederle cosa fosse successo quella sera quando un vento l'aveva trasportata via come una foglia. Tutti si erano accorti del suo cambiamento . Prima di Cupida ,le bastava poco per essere felice come una semplice battuta di Mark,la vista di un tramonto,una canzone. Ora,non più.

Non sorrideva più da settimane. Non cantava più da settimane. La felicità e la gioia di vivere l'avevano abbandonata;l'ispirazione l'aveva abbandonata. Non riusciva più a mettere insieme due o tre parole senza pensare a lei,la sua droga,la sua ossessione,la sua dipendenza più grande.

 

E Cupida,invece?La giovane dea era sull'orlo del baratro.

In quelle ultime due settimane aveva fatto amicizia con Bacco,dio del vino e della vendemmia.

La dea aveva scoperto nel vino un ottimo amico. Bacco la considerava spiritosa così le lasciava bere tutto il vino che voleva. Poi,quando la sera giungeva,Cupido ero pronto a raccogliere i pezzi del cuore infranto di sua sorella. La lasciava dormire nella stanza dell'amore .Era l'unico ambiente che le portasse pace e serenità.;ma,poi,erano iniziati gli incubi e così anche quel posto era diventato portatore di dolore e sofferenza. Cupido non sapeva cosa fare. Anche lui aveva sofferto per la morte di Patience,ma aveva affrontata l'accaduto in maniera differente,nella più completa solitudine.Sua sorella,invece,lo stava affrontando con l'alcol. Non era positivo. Non solo aveva abbandonato il suo ruolo di messaggera,ma non aveva portato a termine la missione che la madre,Afrodite,le aveva assegnato.

Così,Cupido capì che era tempo che Cupida reagisse. Così,quella mattina si recò da Bacco.

Sua sorella e il dio del vino stava ridendo e bevendo.

 

"Cupido,che bello vederti!Tua sorella è un vero spasso"disse,il dio,leggermente brillo.

 

"Tu adesso vieni con me"disse,Cupido,sollevando la sorella e portandola via.

 

"Dove mi porti,fratello?Lasciami almeno bere questo bicchiere di vino con il mio amico Bacco"disse,Cupida,ormai priva di lucidità.

 

"Te lo scordi."rispose,Cupida,furioso.

 

Qualche ora più tardi,presso il palazzo di Cupido,la messaggera dell'amore era tornata in se.

 

"Non puoi andare avanti così,Cupida. Devi reagire?"

 

"Questo è l'unico modo che conosco per non pensare a lei,Cupido. Tu più di ogni altro dovresti capirmi"gli disse,Cupida.

"Io ti capisco,ma non puoi andare avanti così. Afrodite capirà cosa ti sta succedendo se continui ad autodistruggerti in questo modo e allora saranno guai non solo per te,ma anche per Calliope. Vuoi che faccia la stessa fine di Patience,eh?Vuoi vederla morire ?Io non credo"

 

Da quel giorno Cupida reagì. Tornò a compiere il suo compito di messaggera finchè arrivo anche il giorno in cui avrebbe dovuto portare a termine la missione che Afrodite le aveva commissionato.

Passarono settimane e finalmente trovò il mortale,brutto quando la dea della bellezza desiderava,ma nobile d'animo quanto la sua Calliope. IL suo nome era Owen Hunt. Aveva poco più di venticinque anni ed era un semplice soldato.Scoccò la sua freccia e il giovane si innamorò della sua mortale. Ora,però,toccava a Calliope innamorarsi di lui.Così,la giovane messaggera decise di cancellarle il breve ricordo che aveva di lei affinchè si innamorasse veramente del soldato. Voleva che fosse felice,ma non sarebbe stata felice finchè l'avrebbe ricordata . Questo avrebbe significato venire meno alla richiesta della mortale,ma era disposta a farlo affinchè lei fosse felice.

E così fece . Con una freccia ,la messaggera fece innamorare Calliope di Owen e la privò del suo ricordo. Come Patience in Cupido,il ricordo di Calliope sarebbe vissuto in lei eternamente.

Ora,conosceva il vero significato dell'amore ,un sentimento raro e unico.

Ma era il miglior modo di preservarlo,facendo dimenticare a Calliope di lei?L'avrebbe scoperto con il tempo. Owen e Calliope si sposarono nei due mesi successivi. Tre mesi dopo,però,Owen era morto in battaglia,lasciando Calliope sola e indifesa.

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Capitolo 7
*** Il rincontro ***


Calliope non aveva scelto il suo destino;qualcun'altro l'aveva fatto al suo posto;quel qualcuno era una dea di nome Cupida,ma di cui non ricordava nè il nome nè il viso. Per tre mesi era stata felice con uomo che era diventato suo marito prima di morire su un campo di battaglia un mese prima.

Ora,però,era vedova. Quella che sarebbe dovuta essere la sua anima gemella era morta.

All'inizio lo aveva amato non per il suo aspetto,sinceramente imbarazzante,ma per il suo cuore nobile. Figlio di un delinquente,Owen aveva rinunciato a tutto per ridare onore e rispetto alla sua famiglia. Ma,poi,qualcosa in lei era cambiato. Con le settimane l'amore si era indebolito fino a diventare un affetto sincero verso un famigliare,verso un fratello;niente a che fare con l'amore che si può provare per l'anima gemella. Lei era strana,ma anche chi la circondava lo era. I genitori le continuavano a chiedere cosa fosse successo quella notte;una notte di cui lei,però,non aveva ricordo.

Lexie e Mark lo erano ancor di più. Mark,prima di ogni concerto,le chiedeva come stava e Lexie,la moglie di Mark,le chiedeva di una certa Cupida. Cupida,a quanto le avevano riferito,erano la dea di cui si era  innamorata prima di Owen. Se si era innamorata di un'immortale perchè non ne aveva alcun ricordo? Perchè non si sentiva persa a causa della morte del marito? Voleva delle risposte,ma non sapeva come ottenerle.

 

"Owen il mortale che ha sposato la mia Calliope è morto"Cupida informò il fratello.

 

"Oh,e adesso che vuoi fare,sorella ?"chiese Cupido a sua sorella.

 

"Voglio riaverla. Non voglio più rinunciare a lei per paura di Afrodite,Cupido"confessò,Cupida.

 

"Ma lei ormai non si ricorda più di te. Non ti ama più"disse,Cupido,un pò titubante.

 

"Lei non  mi ricorda ,ma mi ama ancora. Nel suo cuore,da qualche parte,c'è ancora il sentimento che ci ha legate"disse,Cupida

 

"E Afrodite?Non temi la reazione di nostra madre,sorella?"chiese,Cupido.

 

"Certo,ma troveremo il modo,fratello. Non solo per me ,ma anche per i nostri fratelli. Dobbiamo fare qualcosa,fratello. Non voglio che quello che è successo tra te e Patience  succeda a me e a Callie oppure a uno dei nostri fratelli. Allora,fratello,mi aiuterai?"gli domandò,Cupida.

 

"Certo"rispose,Cupido,abbracciando la sorella.

 

La medesima sera ,nell'oscurità delle tenebre,Zefiro aprì la finestra della camera di Calliope con un colpo di vento. La mortale,sentendo freddo,si coprì di più con la coperta. Ma Zefiro la sollevò e la trasporto come una foglia fino al palazzo di Cupido. Grazie all'aiuto di Morfeo,la mortale si svegliò solo giunta alla soglia del luogo.Confusa e stordita ,Calliope aprì l'enorme porta rossa di fronte a lei. Le sembrò di essere già stata lì. Di colpo,un cherubino  le si avvicinò e la condusse nella stanza dell'amore.

 

Appena giunta nell'oscurità della stanza,Calliope sentì la presenza di qualcuno.

Senza nè parole nè rumori la dea posò le sue labbra su quelle di Calliope.

 

"Ora ricordi,Calliope?Ricordi il tuo Universo?"le chiese,Cupida,dolcemente.

 

"Cupida. Come ho potuto dimenticarti?Come ho potuto dimenticare i tuoi cristallini?I tuoi soffici capelli color miele?Come ho potuto dimenticare questo"disse,Calliope,baciandola a sua volta.

 

"Ti ho fatto dimenticare di me perchè non volevo essere egoista,Calliope.Volevo che tu fossi felice. Ma ,ora voglio lottare per noi,Calliope. Sei con me?"le chiese,Cupida.

 

"Certo che sono con te, Cupida. Lo sarò per sempre questa volta. Ma devi promettermi una cosa,Cupida?"le chiese,Calliope

 

"Tutto quello che vuoi "

"Non devi più mentirmi come hai fatto con la tua identità o con la richiesta che ti ho fatto,ma che tu non hai rispettato,Cupida. Me lo prometti?"disse,Calliope.

 

"Te lo prometto. Ti prometto L'Universo ,Calliope.Ti prometto il per sempre, Ti prometto il lieto fine"

 

Calliope la zittì con un bacio e iniziò a spogliarla.

L'attesa era stata estenuante non solo per Cupida,ma anche per Calliope che finalmente capiva il senso di smarrimento che l'aveva accompagnava negli ultimi tre mesi. Aveva ritrovato lei,la padrona del suo cuore,la sua anima gemella,la sua dea.

 

"Ti amerò per sempre,Calliope"


"Ti amerò per sempre,Arizona"

 

 

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Capitolo 8
*** La gravidanza ***


Gli incontri sono combinati dalle anime ancora prima che i corpi si vedano.

Calliope,la donna dalla bella voce,non amava Cupida solo per i suoi capelli color miele,solo per i suoi occhi simili a lapislazzuli,solo perchè era una dea,solo per il suo sorriso;lei l'amava perchè era semplicemente Cupida,la sua anime gemella,la fonte di ogni tempesta nel suo cuore.

Nemmeno Cupida amava Calliope solo per i suoi capelli simili a onde danzanti,solo per i suoi occhi come una notte senza stelle,solo per il suo fisico snello,solo per la sua voce melodiosa;l'amava semplicemente perchè era la sua Calliope,l'unica mortale ad avere potere su di lei;l'unica che le aveva fatto conoscere il lato opposto dell'Inferno,l'amore,definito da Calliope come “Paradiso”.

 

Ora ,nell'oscurità della stanza dell'amore, l'una si stringeva all'altra,temendo la fine di un rapporto che era appena sbocciato.

 

“Perchè mi ami,Calliope?Io sono semplicemente una dea”le chiese,di colpo,Cupida.

 

“Stai scherzando,vero?”le disse,Calliope,guardandola come se fosse pazza.

 

“Dico sul serio,tesoro. Io sono solo una messaggera dell'amore. Non sono bella come Venere. Non sono vitale e gioiosa come Bacco. Non sono temeraria come Marte.....”
 

Calliope la zittì con un bacio.

 

“Tu sei più bella di Venere. Tu sei più vitale e gioiosa di Bacco. Tu sei più temeraria di Marte. Ti sei innamorata di una mortale . Cosa c'è di più pericoloso dell'ira di una dea tanto bella quanto egocentrica come Venere?E ti amo,stupida. Non avevo mai scritto una canzone per nessuno,per nessuno. Tu sei la prima a cui ho dedicato una canzone. La prima e l'unica”le disse,Calliope.

 

“Ti amo anch'io”le rispose,Cupida,con le lacrime agli occhi.

 

Calliope,allora,la strinse più a se.

 

"Devo confessarti qualcosa,Cupida."disse,Calliope,un pò titubante per la reazione della dea.

 

"Puoi dirmi tutto,Callie. Viviamo in una bolla rosa. Qualunque cosa mi dirai,non cambierà niente fra noi"affermò, Cupida.

 

"Lo spero. Io..io..sono incinta. Il bambino è di Owen,Cupida."le confessò,Calliope.

 

Cupida rimase sconvolta. Qualcosa di nuova,qualcosa di inaspettato scalfì in un solo attimo la loro piccola bolla rosa,frutto di un amore tormentato e tempestoso.

Gli occhi della dea si riempirono di lacrime;il suo battito accelerò velocemente; un sudore freddo e famigliare,simile alla morte,tornò ad insinuarsi nelle sue membra;le parole di Calliope le rimbombavano nelle mente da alcuni minuti senza sosta. Cupida sembrava pietrificata.

Allora, Calliope le prese le mani e la chiamò per nome.

Finalmente la dea tornò in se e scattò in piedi.

 

"Cosa vuoi fare,ora,Calliope?"le chiese,Cupida,fredda e glaciale.

 

Calliope si alzò e si mise a pochi metri da lei .

 

"Lui è anche tuo figlio,ora,Cupida.Anche tuo perchè tu mi ami e io ti amo.Ti amerò sempre.Cupida.Sempre Ora,però,nel nostro Universo c'è anche lui"le disse,Calliope,mettendo la mano della dea sulla sua pancia.

 

"E' anche mio figlio,ora.E' anche mio figlio. E' anche mio figlio"ripete,Cupida,gioiosamente.

 

Quel sudore freddo,simile alla morte ,l'abbandonò finalmente. Un calore nuovo e tenero si fece strada nel suo cuore.Amava Calliope,la donna dalla bella voce;avrebbe amato anche il loro bambino.

 

Cupida,finalmente serene e felice ,la baciò.

 "Sposami."le disse,Cupida,di colpo.

"Cosa?"chiese,Calliope,sconvolta.

"Sposami.Dico sul serio. Voglio impegni. Voglio le fedi. Voglio che ci sposiamo in segreto oggi stesso,Calliope.Dimmi di sì e passeremo il resto della vita insieme. Tutti e tre. Io ,te e il nostro bambino. Vivremo nella nostra piccola bolla rosa. Dimmi di sì,Calliope. Non ti lascerò andare facilmente quindi dimmi di sì"le disse,Cupida

"Sì.Sì,ti sposo"

 

"

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