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Oh, how I rock
my body
Can you handle how I move?
Are you feeling naughty?
I’m gonna hypnotize you
Are you ready for me?
And then you’ll never say no, no, no.
The sky is the limit
I can fly, are you with me?
Keep your eyes on your prize
And your mind off the time.
(“Inndia” di
Inna)
Pov Blake!
Finalmente era arrivato il fatidico
giorno, io, Blake Lively ero a pochi metri di
distanza dal mio idolo:……INNA!
In quella avventura non ero sola, ma con
me c’era quel cretino di un 34enne di Ian Somerhalder.
Ok, ora crederete che io, la biondona
del secolo, avevo una cotta per lui. No! Per nulla! Era il fratello che ho
sempre desiderato. Un amico che mai avevo avuto. Conosceva tutto di me, ormai
erano anni che condividevo tutto con lui.
Ammetto di averlo snervato e stressato
per farmi accompagnare in Messico per questo concerto.
Infatti tutto è cominciato così:
Flashback:
“Ianuccioooooo, caro caruccioooooooo!”
come al solito quando volevo qualcosa, inventavo strani nomignoli al mio caro
amicone.
“oh biondina! Cosa vuoi ora?? Lo so che quando fai così, è perché
vuoi qualcosa!” come al solito Ian aveva stroncata i miei sogni in un batter
d’occhio.
“okok, sono prevedibile, ma qui non puoi
dirmi di no! Si parla di una questione di vita o di morte!”sapevo che Ian si sarebbe spaventato, e che
subito mi avrebbe detto di SI, accontentandomi.
“Blake cosa è successo??” mi chiese Ian subito.
“Dimmi si o no??”
“sisi e ancora si!” avevo messo Ian alle
strette.
“ok! Allora prepara la valigia che stasera si va in…. Mexicooooooo” sentii sbuffare Ian dall’altro lato del
telefono.
“E anche questa volta, mi hai fregato!”
disse Ian alterato. “come al solito, ottieni sempre ciò che vuoi”
Fine Flashback
-Blakely finiscila di fare l’idiota- Ian
mi guardava perplesso da circa dieci minuti.
-okok la smetto!- dissi alzando le mani
al cielo. –ma ora, mi terrai il muso a vita??-
-Certo, guarda dove mi hai portato!-
Mi guardai intorno, miliardi di ragazzine urlanti chiamavano il
nome di Inna. –forse hai ragione…Ma guarda cosa ho qui!- gli mostrai due pass
Vip per poter passare e metterci proprio ai piedi del palco.
-pensi che questo possa rallegrarmi?-
alzò un sopracciglio.
-speravo!- in tono di difesa.
In quel momento spostai il mio sguardo su di Inna, che era salita
sul palco cominciando la sua compilation. Infatti, non diedi tempo ad Ian di
parlare, perché lo tirai per un braccio e lo feci passare dalle transenne che
dividevano i VIP dalla gente comune.
-non ti stai divertendo?- domandai ad Ian dopo qualche canzone.
-in questo momento, vedo solo un gran paio di tette e un bel
culo!- sorrise maliziosamente.
-fai schifo!- lo guardai malamente.
-beh, mi ci hai portato tu qui, io guardo ciò che tu vuoi che io
guardi!- sfoderò il suo solito mezzo sorrisetto.
Ma nel momento in cui decisi di rispondergli, qualcuno chiamò il
bel moretto.
-Amico, anche tu qui??- disse un ragazzo alto con due occhi
verdissimi, che comparve alle spalle di Ian.
Chi diavolo era quel figo?!
-Paul… non dirmi che anche tu sei stato trascinato in questo
scempio- il ragazzo sorrise mostrando una serie di denti perfettamente bianchi,
mi sentii morire!
-purtroppo…SI!- si girò guardando una ragazzina, che urlava
l’intero nome originale della neo cantante Rumena. Cioè: Elena Alexandra Apostoleanu!!!
Ian si portò le mani alla testa, come per imprecare qualcuno.
-ti presento Blake Lively!- il ragazzo
dagli occhi color smeraldo mi porse la mano.
-piacere, Paul Wesley!- disse sorridendomi.
Il mio sguardo si posò sulle sue mani calde, tanto da farmi
perdere il controllo. Cominciai a sudare e forse il mio viso era diventato di
un rosso fuoco. Tanto che lo stesso Ian se ne accorse.
-mmmmm…brava questa cantante vero?-
chiese Ian per stemperare quel momento di totale imbarazzo tra i due suoi
amici.
-SI!- dicemmo in coro io e Paul.
-bene…- lo sguardo di Ian poteva sembrare uno di un falco in
agguato.
-Ian, esistono altre cose oltre alle tette e al culo! Senti che
voce- lo ammonii con lo sguardo.
-bla bla bla…sei sempre la solita guasta feste!- Ian guardò Paul
come per essere appoggiato su quell’affermazione che avevo appena usato.
-beh, in fondo fa della bella musica- Paul mi guardò dritto negli
occhi. Cosa che mi fece rabbrividire.
Da quel momento fino alla fine del concerto, non dicemmo più
nulla, ci furono solo attimi di sguardi intensi tra me e Paul, ma dopotutto era
inutile farsi film mentali, visto che lui era con la sua ragazza.
Angolo autrici:
Salveeeeeeeee!
Ora ci
prenderete per matte, ma non lo siamo! Anzi, forse si, lo siamo xDxD.
Cominciamo
col dire che questo è un account doppio, infatti siamo SweetFairy e AcquilaBianca91…Ricordate? Beh speriamo tanto
di si xDxD.
Abbiamo
creato questo account per le nostre storie a 4 mani, almeno entrambe siamo a
conoscenza di quello che facciamo e che fate voi!
Speriamo
tanto che questa storia/crossover sia di vostro gradimento.
Beh in
effetti è un po’ contorta però noi ci siamo divertite tantissimo a scriverla. E
continueremo a divertirci.
Per
vostra informazione, la cantante Inna esiste per davvero, date un occhiata alle
sue magnifiche canzoni e non ve ne pentirete.
Avevo cantato per due ore consecutivamente… la folla mi dava
quella carica che mi permetteva di capire per quale motivo mi alzavo la
mattina. Erano la mia droga e il mio vivere! Era grazie a loro se in quel
momento ero su quel palco.
Stavo quasi alla fine della terzultima canzone, quando i miei
occhi si posarono su una figura alquanto familiare.
CAVOLO! Sotto al palco c’era il mio più grande idolo: Ian Somerhalder.
In quel momento cominciai a mescolare tutte le parole della mia
canzone, tanto che la mia manager, decise di far finire prima il concerto!!
-ma cosa ti prende?- mi chiese Marie, la mia manger.
Scendevo quelle scale, come se avessi appena visto un fantasma.
-nulla Marie, sono solo stanca!- gli dissi senza fare troppi giri
di parole.
-te l’avevo detto, dovevi prendere le vitamine-
-smettila di fare la mamma, me ne basta una!- sorrisi –ho visto
Blake Lively e Ian Somerhalder…vedi
di farli entrare in camerino!- le dissi chiudendomi la porta alle spalle.
La sentii sbuffare da fuori, ma sapevo che l’avrebbe fatto, anche
a costo della sua vita.
Infatti dopo circa mezz’ora, una biondina dagli occhi azzurri
entrò sorridente dalla porta bianca.
-Ciao Inna- corse ad abbracciarmi come se fossimo amiche chissà da
quanto.
-Ciao Blake…- le dissi sorridendo a mia volta, guardando però alle
sue spalle. Sperando che quel ragazzo moro dagli occhi color ghiaccio
appoggiato al muro ricambiasse il mio sguardo.
-Ian, non fare il maleducato, vieni a salutare Elena! Posso
chiamarti Elena, vero?- chiese Blake con un filo di imbarazzo.
-certo, dopotutto sei tu quella famosa, non io!- le sorrisi.
-non sembrerebbe, vista la quantità di ragazzine urlanti sotto al
palco- lo vidi farsi avanti e sorridendo mi porse la mano. –Piacere, sono Ian!-
In tv era bellissimo, ma da vicino era uno schianto!
-Piacere…Elena!- rimasi a guardarlo per minuti interminabili.
–volete qualcosa da bere?- li misi a loro agio, anche perché non sapevo come
comportarmi.
Passammo più o meno un’ora a chiacchierare del più e del meno…le
elezioni parlamentari, il mio tour e del loro lavoro.
-allora, buona continuazione di tour Elena!- mi sorrise Blake,
entusiasta di quello che ci eravamo raccontate.
-mi raccomando fatti sentire..- l’abbracciai dopo averle dato il
mio numero personale di cellulare, sperando che Ian percepisca che il numero
poteva prenderlo anche lui.
-con molto piacere..- rispose Blake.
Posai i miei occhi su quelli di Ian, e con mia grande sorpresa
vidi che mi stava fissando. Sentii il cuore andare in corto circuito, era
quella la mia fine?! Sarei morta dopo uno sguardo di Ian?!
-è stato un piacere conoscerti, ora capisco perché Blake mi
rompeva!- rise della sua stessa battuta, coinvolgendomi.
-sono felice di aver conosciuto il “Big Bad
Vampire” Damon Salvatore!- lo presi in giro.
-non chiamarmi Damon…pupa…-
-non chiamarmi pupa… Damon!- sembravamo due stupidi bambini anzi
due stupidi adolescenti che cercavano di flirtare con scarsi risultati.
Cominciò a guardarmi con il tipico sguardo alla “Damon”, sincera?!
Gli sarei letteralmente saltata al collo. No per mangiarlo ma bensì perbaciarlo.
Sapevo di andare contro una
strada senza uscita, visto che molto probabilmentelui stava ancora con quella Nina, di cui
tutti parlavano. Ma andai contro le mie aspettative.
-ci prendiamo un caffè?- rimasi
senza parole…Ian mi stava chiedendo di uscire?... sperai di si.
-mi piacerebbe…- risposi
solamente.
-quando sei libera?-si era definitivo, stavo flirtando con lui.
-sempre…- dissi ridendo con un
filo di imbarazzo che mi colorava le guance.
Blake ci fissava dal fondo della
stanza ridendo silenziosamente. –il numero ce l’ho io Ian- disse riportandoci
alla realtà.
-ti chiamo io…- disse stampandomi
un bacio sulla guancia.
-Damon mi avrebbe salutata in un altro
modo…- lasciai la frase in sospeso, guardandolo negli occhi.
Si avvicinò furtivamente e
posandomi un braccio dietro la schiena mi fece scontrare con il suo corpo
muscoloso poi, con lentezza, posò le sue calde labbra sul mio collo e diede un
lieve morso.
-soddisfatta?!- mi chiese
ridendo.
Non risposi, troppo intenta a
ripercorrere la scena nella mia mente, che ormai andava a fuoco.
-mhmh-
mugugnai debolmente. Prima che lui si staccasse da me.
-ci sentiamo… vampiretta!-
prese il suo giubbotto di pelle nero e lo indossò davanti ai miei occhi… anche
in quello era dannatamente perfetto.
Salutai i due ancora con il
rossore in viso, era impossibile non perdere il controllo con uno come Ian. Li
vidi uscire ridendo e quando fui certa che si erano allontanati, cominciai ad
urlare come una bambina.
-ma che diavolo stai facendo?-
esordì Marie, entrando nel camerino.
Comincia a saltellare intorno a
Marie…-Festeggio il mio primo appuntamento con Smoldy!-
vidi Marie imprecare come una dannata, facendomi ridere ancora di più.
La mia giornata era andata a
meraviglia!
Angolo autrici:
Ragazzeeeeeee salve!
Che ne dite di questo secondo capitolo? Speriamo tanto che vi
piaccia.
Come detto: i primi capitoli saranno dei POV assoluti ognuno
dedicato a uno dei 4 protagonisti.
Inna è proprio la cantante che vi avevamo detto…speriamo che vi
piaccia anche questo capitolo, anche se ci son ostate solo 2 recensioni, ma fa
niente…ringraziamo con tutto il nostro cuore le due anime pie che ci hanno
sostenute in questa avventura…
La mattina seguente del concerto,
avevo deciso di lasciare Leah, nonché mia sorella, in hotel a dormire come un
ghiro, visto che la notte seguente l’aveva passata ad aspettare la sua cantante
preferita fuori dalla roulotte dove la cantante aveva il camerino.
Il tutto finì con un: Inna è
dovuta scappare via, per problemi familiari.
Così mia sorella alle 3 del
mattino si decise a ritornare in hotel.
Ero intento a bere la mia tazza
di caffè nel solito bar VIP del Messico: Cafè Mexico!
Non era molto grande, per questo
dalla mia postazione, vicino ad una grande vetrata, riuscivo a vedere chi
entrava e usciva dal bar.
I miei occhi vennero ammaliati da
una lunga chioma di capelli biondi e un paio di occhi color del mare. L’avevo
già vista quella ragazza, ovvio era lei, la ragazza che era con Ian la sera del
concerto, l’attrice di come si chiamava? Ah si, Gossip Girl…era lei: Blake!
La guardavo parlare con il
barista, di sicuro stava ordinando qualcosa, così mi avvicinai e con un sorriso
a 32000 denti, la chiamai con il mio solito coraggio da LEONE.
-Blake…hey ciao!- gli chiesi
guardandola con un ghigno soddisfatto.
-oh, ehmmm
ciao…- fece finta di non ricordare il mio nome, così glielo dissi nuovamente.
-Paul, sono Paul…l’amico di Ian,
ricordi?- mi guardava con occhi
imbarazzati.
-si, scusami, solo che non volevo
fare brutta figura, visto che io a ricordare i nomi, sono un po’…una frana- mi
disse scusandosi.
-tranquilla, è tt ok! L’importante è chealemno ricordi che mi hai visto ieri, al concerto…-
-sisi,
questo lo ricordo, eri con la tua…- cominciai a ridere.
-ragazza?...se volevi dire
questo, ti blocco all’istante, non sono un maniaco che esce con le ragazzine…-
lei mi guardò perplessa.
-scusa, non volevo dire questo-
abbassò la testa.
-tranquilla, era solo per
precisare, comunque quella era Leah, mia sorella minore, purtroppo, mia sorella
maggiore mi ha imposto di accompagnarla, per paura che potesse fare qualche
cagata con qualche ragazzo, le solite sorelle!- gli dissi sorridendo.
-ah, si beh ti capisco, ho tante
amiche che hanno questi problemi…-
Il suo sorriso era magico,
riusciva a farmi battere il cuore il più veloce possibile, che nemmeno io
sapevo come controllarlo. Era
impossibile, nemmeno con Torrey mi capitava tutto
questo.
-ehm…tutto bene? Ti senti bene?-
a destarmi dai miei pensieri fu la voce soave di Blake.
-si, scusami, stavo pensando… ti
andrebbe di fare un giro? Non ho mai visto il Messico e, mi piacerebbe vederlo
con te! Se vuoi!-
Stupita, Blake mi rispose. –o..o..ok, accetto, anche perché il tuo collega, mi ha
abbandonataqui per vedersi con Inna! E
dire che non voleva accompagnarmi.- mi sorrise nuovamente, facendomi perdere un
battito.
-beh Ian è sempre il solito…non
c’è posto che non esca con nessuna…- cominciai a ridere nel pensare tutte le
cagate che avevo combinato con lui.
-perché ridi?- mi chiese
dolcemente Blake.
-Nulla..- la sorrisi. – Penso a
tutto quello che ho combinato con Ian, in questi ultimi anni!- dissi
sorridendogli nuovamente…
-Interessante!- mi disse lei
guardandomi.
-eh si, molto interessante- feci
un ghigno malizioso…
Con quella frase, cominciò la
nostra -visita- per il Messico. Gironzolammo per tutti i negozi di
abbigliamento, e scoprii una cosa molto interessante, io e Blake non andavamo
d’accordo sullo shopping: lei lo amava io lo odiavo.
Gli opposti si attraggono, sarà
vero?
Scherzavamo come matti, non
ridevo e mi divertivo così da….mmmmh due anni? Si più
o meno erano due anni, da quando avevo divorziato con Torrey,
da quando l’avevo vista nel letto con quel maniaco del suo migliore amico,
potevo anche capire che non era un amore di quelli sviscerati, ma almeno poteva
avere la decenza di dirmelo e poi fottersi quello!
-Paul? Terra chiama Paul occhi
verdi!- Blake mi guardava con un sorriso stampato sul viso.
-si? Sono qui, sulla terra.- la
guardai uscire dal camerino di un negozio.
-come mi sta?- mi chiese Blake
girando su se stessa, con in dosso un mini abitino rosa pallido.
-benissimo…- dissi quasi con la
bava alla bocca.
-ehm… - Blake arrossì!
-ok, scusami sul serio, ma sei
bellissima, sul serio, ti sta d’incanto questo…mini vestitino-
-g..grazie,
Paul.- mi guardava con la coda dell’occhio, lo potei capire dai suoi movimenti
imbarazzati.
Le sorrisi semplicemente mentre
lei ritornava in camerino per rivestirsi, quando uscì, mi guardò prima di
sorridermi e insieme andammo alla cassa, dove non le feci pagare un bel nulla,
le avrei regalato tutto quello che aveva comprato, dopotutto ero un gentiluomo
e quella ragazza bionda, meritava quei vestiti e quelle scarpe che aveva preso.
-Paul non so come ringraziarti-
mi disse prima di avvicinarsi a me e poggiare le sue labbra sulla mia guancia.
-nulla…anzi forse si!- mi guardò
con paura… -tranquilla non faccio proposte indecenti- la rassicurai.
-e cosa allora?- mi disse lei
imbarazzata dalla mia risposta.
-ti va se,se…
ci rivediamo?- dissi incamminandomi senza guardare la sua espressione.
-rivederci?- mi chiese lei
stupita.
-Si, normalmente come amici
tranquilla…- nuovamente la rassicurai.
-si, certo, ma tu lavori ad
Atlanta con Ian, giusto?-
-Si, perché?- la
guardai negli occhi, fermandoci su una panchina.
-beh, io lavoro a New York..-
abbassò la testa.
-bene, io ho famiglia a New York,
potrei andare a trovare la famiglia e dopo…vedermi con te, sempre se vuoi eh!-
le dissi senza troppi problemi, dopotutto ero stato affrettato, però volevo
conoscere quella ragazza dagli occhio celesti e i capelli biondi.
-mmmm…ok!
Ci sto!- mi sorrise e mentre lo faceva, estrasse dalla borsetta un blocco note
e cominciò a scrivere qualcosa sopra.
La guardavo estasiato, anche
nello scrivere era bella, ma Paul, cosa ti sta prendendo? Tu sei un bastardo,
non devi fare così, devi fare l’uomo che fa soffrire le donne. Seh! Soffrire le donne… non ne ero capace, avevo solo
sofferto io in un rapporto, ed ero sempre lo stronzo della situazione, Ian me
lo ripeteva sempre. Ma cosa potevo farci?
-tieni Paul, questo è il mio
numero…- mi guardava e io guardavo lei, non riuscivo a parlare, quegli occhi mi
aveva rubato tutto anzi l’ANIMA.
-Si, aspetta che ti squillo!-
presi il mio Iphone 5 dalla tasca e copiavi il
numero, cliccai sul pulsante chiama e gli feci uno squillo.
-Arrivato…- prese il suo
cellulare, e lo copiò nella rubrica.
-mi credi se ti dico una cosa?-
la feci saltare dalla paura.
-Dio Paul, mi farai andare in
hotel con un infarto in arrivo- cominciai a ridere come un pazzo.
-scusami, ma davvero, sarò
stupido, ma sono stato bene questa mattinata con te…- la sorrisi.
-Beh, grazie…- mi rispose lei
semplicemente. Dio quanto era bella quando sorrideva.
-Allora, ti chiamo io?- le
chiesi.
-Aspetto te!- mi sorrise un
ultima volta, e dopo essersi alzata dalla panchina dove eravamo seduti, si
avviò verso l’hotel che avevamo di fronte.
Come potevo perdere la testa per
una ragazza che conoscevo da 6 ore in tutto? Ok Paul, sei rovinato, sul serio,
il tuo cervello è malato!
Mi avviai verso l’hotel dove
alloggiavo con Leah, e pensando e ripensando arrivai ad una conclusione, anche
se la conoscevo da poco, con lei mi sento libero, ma cosa dico, con lei mi
sento VIVO.
Salve Ragazzeeee!
Come state? Vi piace questo Paul? A noi particolarmente tanto! xDxD.
Che dire questo è un capitolo di transizione proprio come i primi
due…infatti sono concentrati sui pensieri dei nostri 4 personaggi.
Dal 4° capitolo in poi i capitoli si divideranno a due POV…speriamo
che vi piaccia questo capitolo! Grazie di vero cuore a tutte!
La
sera stessa chiamai Elena..la mattina dopo avrebbe
fatto colazione insieme a me!
Ero
emozionato alla sola idea di stare accanto ad una ragazza bella e simpatica come
Elena!
Blake
mi aveva rotto le cosi dette PALLE per mesi cercando di farmi andare ad un
concerto di Inna e ora che realmente l’avevo portata, io ,Ian Somerhalder , ero rimasto ammaliato da
quella splendida ragazza!
-Elenaaaaa..- la chiamai seduto ad un tavolino di un bar nel
centro di Città del Messico
-Ian..-
rispose lei avvicinandosi a me prima di stamparmi due teneri baci sulla guancia
-Siediti..-
dissi spostandole la sedia per farla accomodare
-Che
gentile che sei!- sfoderò il migliore dei suoi sorrisi
Ok..ero decisamene uscito di testa per
lei..
No
aspetta..un 34enne serio e maturo come me non poteva
certo perdere la testa..
Non
ero un 15enne alla prima cotta..anche se lei era la
tipica ragazza pon-pon che fa impazzire tutta la
squadra di football..
*
FERMO FERMOIAN..ma ti
decidi a parlare con lei oppure preferisci stare assorto nei tuoi pensieri *
Ecco
il solito diavoletto che interrompeva i miei pensieri dicendomi ciò che era più
giusto fare
-Allora..cosa prendi Elena?- chiesi gentilmente
-Thè
freddo al limone e una brioches al cioccolato- vidi i suoi occhi illuminarsi
pensando alla brioches
-Perfetto..-
ordinai velocemente la stessa cosa per entrambi e subito ci servirono
-Dai
su..rompiamo questo silenzio imbarazzante- esordi lei
che non accorgendosi si era sporcata il lato della bocca con del cioccolato
-Ehm..si..peròprima..fammi fare
una cosa!-
Mi
leccai il pollice e dolcemente glielo passai proprio dove il cioccolato aveva
sfiorato la sua pelle olivastra
-Grazie..-
disse con voce tremolante
-Nulla-
le sorrisi cercando di mostrarle più sicurezza di quella che in realtà avevo in
corpo
-Ok..te lo chiedo! Perche l’hai
fatto?- chiese incerta
-Fatto
cosa?- la guardai perplessa
-Invitarmi
qui..a fare colazione con te!-
Mi
spiazzò..ora cosa facevo? Cosa le dicevo? Perché mi
hai affascinato? Perché mi sei piaciuta da subito?
-Perché
è piacevole uscire con una vampiretta..- dissi
insicuro..
Abbassò
lo sguardo..quasi delusa
-Elena..-
dissi prendendole la mano che aveva ferma sul bicchiere di thè..subito
alzò lo sguardo per fissarmi
-Scusami..-
dissi dispiaciuto
-Scusarti
di cosa? Sei stato sincero..-
-No..non lo sono stato per nulla!- la guardai negli occhi
-Mi
stai dicendo che mi hai portato fuori a colazione per fare un scoop
giornalistico?- ipotizzò nervosa
-NO..-
mi affrettai a dirle -volevo veramente uscire con te..-
-Con
me?Cosa ti ha colpito scusa?-
-So
ogni cosa di te..da cosa preferisci mangiare al
ristorante a quante ore dormi la notte..purtroppo
Blake è snervante quando si fissa- la vidi sorridere -Sono dannatamente curioso
di conoscerti..di capire cosa c’è dietro questa
cantante che fa impazzire tutti-
Le
sorrisi dolcemente..nonrispondeva..ok..avevo
fatto una cazzata e quel maledetto diavoletto della mia coscienza non mi aveva
avvisato!
-E
poi?- chiese sincera
-Sincero?-
-Sincerità
prima di tutto..- disse bevendo un sorso di thè
-Sei
la ragazza più figa che io abbia mai visto!- dissi sorridendo alla Damon
-Neanche
tu sei male!-
Ok..la piccola Elena Alexandra mi aveva
spiazzato..sempre più mi rendevo conto di quanto
fossi attratto da lei!
Accavallava
le gambe in quel modo che mi faceva perdere i sensi..
Stavo
uscendo di testa e lei ne era la causa..
Ora
capivo perche Blake la trovasse la donna più bella del
mondo..
-La
smetti di fissarmi le gambe- mi risvegliò dallo stato di trance in cui ero
caduto
-Scusami..-
dissi rosso in viso
-Hai
ragione..sono io che le mostro troppo!-
-Ti
dico un segreto..- mi avvicinai pericolosamente al suo volto -Te lo puoi permettere..-
Da
quella distanza vidi chiaramente il suo volto diventare dello stesso colore
della porpora..
-Grazie..-
si avvicinò maggiormente a me..guardandomi le labbra
-Vuoi
baciarmi Elena?- le chiesi con sicurezza
-Non
pensarci neanche Ian..-
Sorrise
e si fece indietro
-Ok..mi stai spiazzando!Nessuno
resiste a Ian..- le disse tornando al mio posto
-Nessuno
è come me!- sorrise alla Damon
-Ei..quello è il mio sorriso!Giuro
che ti chiedo i diritti d’autore!- scoppiò a ridere
-Grazie..per la sincerità!- mi strinse la mano con decisione
-Anche
volendo..con te non riesco a dire bugie!-
-Penso..-
lasciò la frase in sospeso
-Pensi?-
la invitai a continuare
-Penso
che dovremmo vederci altre volte..-
-Non
ti starai addolcendo per caso..PUPA!- la presi ingiro come il giorno prima
-No..soloche..è divertente stare
con te DAMON..-
-Eh
no..niente Damon!- dissi facendo il musino
-Niente
PUPA!- rispose schifata
Passammo
il resto della mattina a scherzare come due 20enni seduti a quel bar..prima di alzarci e girare qualche negozietto in cerca
di qualsiasi strano oggetto..
Improvvisamente
il suo cellulare cominciò a squillare e la sentii litigare con una certa Marie
-Devo
andare..- disse con lo sguardo basso
-Ti
chiamo..- le presi il viso alzandoglielo per guardarla negli occhi -Dopo..-
aggiunsi insicuro
Sorrise
e fece cenno di si con il capo
-Non
parli più Elena?- le chiesi avvicinandomi a lei
-Ehm..no..- ecco..stava mostrando
il suo lato di donna imbarazzata
-Perché?-
le chiesi fissandole prima le labbra..poi gli occhi
-Perché
ora farei altro..- disse alzandosi in punta di piedi mettendomi le braccia
intorno al collo
-E
cosa?- le chiesi a due millimetri dalle sue labbra..
Non
mi rispose..semplicemente si spinse verso di me
schiacciando le sue labbra contro le mie..
Fu
un bacio casto..nessunostrusciamento..nessun
segno di passione, solo estrema dolcezza..
-Grazie..-
disse solamente prima di staccarsi da me e correre via..
La
fissai saltellare allegra per la strada..ridendo come
una pazza..
Presi
di fretta il telefono e composi un sms..
-Grazie
a te..-
Le
scrissi solamente aggiungendo una faccina con gli occhi a cuore..
Mi
piaceva veramente Elena..
Salveeeeeeeeeeeee! Come state? A noi per fortuna tutto bene! xD
anche se sappiamo che non ve ne può fregare di meno.
Cosa ne pensate di questo capitolo? Ian è un vero stronzo! Ma con
il vero senso della parola… beh , come biasimarlo.
La nostra Elena però gli tiene testa…anche molto con un tipo
come Ian di fronte!
Speriamo che vi piaccia il capitolo e che rispetto agli altri
riceveremo altre recensioni.
Grazie a tutti. In particolare le poche anime pie che
recensiscono sempre.
Erano
passati circa 6 giorni..16 ore..e 45 minuti in cui
quel maledetto IPhone aveva suonato solo per futili motivi..Prima il produttore di Gossip Girl..poiLeyghton che mi rompeva con le sue solite paranoie amorose..tutti..tutti tranne la persona che veramente aspettavo..PAUL!
Ero
andata ad Atlanta per vedere Ian quel giorno..avevamo
bisogno di parlare come eravamo soliti fare ma proprio mentre ero alla guida
della mia Mini 4x4 bianca il telefono cominciò a squillare con vigore..speranzosa lo presi tra le mani e con un po’ di
stupore notai il nome di Inna lampeggiare sullo schermo..
-Ma
guarda chi si senteeeee- le urlai rispondendo al
telefono
-Sei
sempre cosi dannatamente allegra Blake?- mi rispose ridendo
-Oh
siiiii..ti ci devi abituare cara Elena!-
-Sei
sempre anche cosi oca nella voce?- mi chiese simpaticamente
-Certo..sono l’oca per eccellenza! Bionda..occhiazzurri..voce squillante!
Insomma..SONO L’OCA GIULIVA!- le
risposi ridendo prendendomi in giro per quella voce che irritava tutti
-Ahahahahah..tu sei completamente fuori di testa!- sembrava
veramente divertita -Ascolta Blake..- si fermò lasciando in sospeso la frase
-Dimmi
Elena..- la incoraggiai a continuare tornando per la prima volta seria
-Ti
andrebbe di parlare un po’..- mi chiese titubante
-Certo..ma è successo qualcosa?- mi stavo veramente
preoccupando? Blake non si preoccupa di nulla e nessuno!
-Mmmm..non proprio ma vorrei fare due chiacchiere come due
amiche!- la sentii sorridere
-Ma
certo Elena..ascolta però io ora sto andando ad
Atlanta..-
-Atlanta?
Dove c’è il set di Ian?-mi chiese con
voce tremolante
-Si..-
-Quindi
tu stai andando da lui?-
-Teoricamente
si..è una settimana che non ci vediamo e volevamo
parlare un po’ .. ma puoi benissimo aggiungerti a noi!- le proposi senza troppi
problemi
-NONONONONONONONONONONONO!-
disse con fretta
-mmm..qui non me la racconti giusta Elena! Che è successo?-
-Nulla
di preoccupante..te ne vorrei parlare a voce!-
sembrava veramente preoccupata
-Certo..come facciamo?- le chiesi cercando di
tranquillizzarla
-Facciamo
cosi..Domani dovrei essere ad Atlanta per parlare con
KatGraham..sentiamoci e
cerchiamo di incontrarci..anzi facciamo che ci
vediamo direttamente li per pranzo!Promesso?!-
La
sentii fare il segno del giuringiuretto
e ridere di se stessa
-Mi
sento tanto una bambina quando faccio giuringiuretto!- rise nuovamente
-Non
pensavo che fossi veramente cosi bella anche umanamente sai Elena?- risposi con
sincerità
-Perché?
Sembro una che si da tante arie?-
-Ohhhno..quella sono io!Non rubarmi il ruolo!- questa volta rise per la mia
battuta
-Oh
su blakelively..la saluto!
La mia colazione in camera è arrivata e devo buttarmi a capofitto sulle
brioches al cioccolato!-
-noooo…troppo buona! Ti sto invidiando a morte..-
Avevo
passato altri 10 minuti al telefono con lei..stavo
scoprendo sempre più una ragazza favolosa e quel suo piccolo segreto mi
incuriosiva parecchio..chissà chi riguardava..
Quella
specie di “amico” di Ian non mi raccontava nulla e tanto meno la bella Elena..
Mi
sembrava di essere tra due fuochi ma nessuno di essi mi sfiorava..
Riattaccai
la musica allo stereo..tanto per cambiare Adam Levine
cantava le mie canzoni preferite inondandomi la mente di pensieri strani, tutti
riguardanti Paul
Chissà
perché non mi chiama..chissà cosa sta facendo..e se gli avessero rubato il cellulare?
Pensieri..Pensieri..Pensieri e ancora
pensieri!
Avevo
il cervello in fumo e tutto per cosa? Per il mio stupido orgoglio di donna che
non mi faceva fare il primo passo..
Ero
arrivata al punto di cancellare il suo numero ma ogni volta che compariva la
parola
*elimina*
la paura mi invadeva il corpo facendomi tremare la mano e farmi schiacciare il
tasto *annulla*
Perché
non facevo il primo passo? Perché?
Era
ovvio il perché..le sue parole erano state
-ALLORA
TI CHIAMO IO?-
La
mia risposta fu
-Aspetto
te..-
Ricordavo
quelle parole che mi erano entrate dentro come dei lampi a ciel sereno..
E
ora? Ora nulla..ora lui non mi aveva chiamata e io
come una cretina mi stavo scervellando in cerca di una soluzione!
Arrivai
a casa di Ian dopo qualche ora di viaggio..sistemai
le mie cose notando un semplice Post-it da parte di Ian che mi informava che
quel giorno non sarebbe tornato a casa in quanto aveva parecchio lavoro sul set..così, presa dalla solitudine feci ciò che più amavo..presi un pacchetto di patatine..mi
sdraiai sul divano e cominciai a guardare tutta la collezione di film di Ian!
Quella sera mi addormentai cosi..con “Vento di
Passioni” in tv!
La
mattina dopo mi risvegliai di corsa..intorno alle
11..dovevo ancora lavarmi e avevo un appuntamento con Elena per il pranzo!
Di
corsa mi feci la doccia e dopo aver indossato una semplice gonna di jeans e una
canotta bianca, presi la Louis Vuitton e mi diressi al set..
Cercai
invana Elena per minuti interminabili ma di lei..nessuna traccia!
Stavo
camminando tra i diversi set quando notai una figura di spalle che
probabilmente avrei riconosciuto tra mille..eralui..l’uomo dei miei desideri!!
POV PAUL
Ero di spalle, intento a ripetere le mie solite battute. Stefan di
lì, Stefan di qui. Avrei volentieri chiuso quel copione molto velocemente se solo
c’era qualcuno che me lo avesse permesso, ma chi volevo in quel momento, non
c’era e forse non avrei rivisto mai più.
Decisi così, di arrendermi e posare quel maledetto copione sulla
sedia con su scritto: Paul Wesley.
Nel girarmi per poter andare vicino ai grandi distributori, notai
una figura alquanto familiare, anzi molto familiare…
DIO! Era lei: Blake.
Molto probabilmente il mio sorriso fu uno dei più grandi di questo
mondo, forse poteva essere paragonato al sorriso dello stregatto
in Alice nel paese delle meraviglie.
Era meravigliosa fasciata in quella sua gonna di jeans e una
canotta bianca che a parer mio, poteva sembrare perfetta su di lei.
* Ma Paul, non fare lo stupido, incazzati.*
Il solito diavoletto che mi si ripresentava nei momenti meno
inopportuni, veniva lì a rompere, ma forse, aveva ragione, dopotutto avevo
aspettato quel suo squillo o un minimo messaggino di Blake dal giorno che ci
eravamo visti in Messico.
-chi non muore si rivede- feci tra l’incazzato e l’ironico.
Blake non parlava, forse è vero il detto : -chi tace acconsente-.
-cosa c’è? Hai perso la lingua, biondina?-
-non chiamarmi biondina, e poi non sono mai morta, sono sempre
stata viva e vegeta- fece lei, con un ghigno nervoso.
-dici? Ho aspettato una settimana quel cazzo di squillo, che mai è
arrivato!- feci incazzato, avvicinandomi sempre di più a lei.
-beh, ci sarà un perché non te l’ho fatto, no?- mi fece lei
altrettanto incazzata.
-vorrei saperlo, visto che mi avevi detto che l’avresti fatto.-
gli dissi abbassando la testa tristemente.
-ho avuto da fare, non perché non volessi sentirti, ma
semplicemente non ho avuto tempo, e poi…- mi guardò con aria triste –avevo
paura che tu non volessi più sentirmi-
Sgranai gli occhi a quell’affermazione.
-come scusa? Sono stato giorni interi con il cellulare tra le
mani, solo per un tuo squillo…ma di te non c’era traccia-
-potevi chiedere il mio numero ad Ian!- mi disse lei acida.
-Ian? Beh sai la sua risposta quale è stata?-
-quale?- mi chiese lei, guardandomi negli occhi.
-se non ti squilla, significa che non gli interessi-
Blake mi guardò tristemente, per poi abbassare la testa e
torturarsi le mani continuamente.
-non è così! Mi piacerebbe conoscerti, forse Ian non voleva che io
stessi male, come ho sempre fatto…- mi disse senza guardarmi.
Mi avvicinai a lei, molto teneramente gli presi le mani tra le mie
e dolcemente gli feci alzare il viso per guardarmi.
-ti perdono, e perdono quello stronzo, tu però… vuoi uscire con
me?- gli chiesi senza troppi giri di parole.
-si- quasi mi sussurrò lei.
Le sorrisi, fu un sorriso lieve ma pieno di speranze e fiducia.
-ti va sabato sera? Vengo a New York e ceniamo insieme.-
Blake mi guardava con occhi spalancati, forse non credeva che un
attore come Paul Welsey avrebbe fatto tutto questo
per lei, anzi, forse speravo che lo pensava, ma dopotutto non potevo sapere
quello che Blake aveva nella testa.
-Si…sabato sera.- mi sussurrò lei dolcemente, guardandomi negli
occhi.
Non avrei mai smesso di guardarla, era perfetta in tutto quello
che faceva, anche quando era in imbarazzo era bellissima, ma cosa dico, era
stupenda meravigliosa, era semplicemente Blake Lively.
-Perché mi guardi, così?- mi guardava stranita.
-così come?- feci un ghigno malizioso.
-nulla- mi sorrise debolmente.
-ok, beh allora…?!?!- non finii di parlare perché tutto fu
interrotto dall’incessante suoneria del cellulare di Blake.
La vedevo parlare al telefono, e dopo aver riattaccato mi sorrise
e cominciò a parlare.
-Paul io adesso, devo andare- prese il cellulare e dopo aver
digitato qualcosa, mi guardò. –ti stò squillando-
infatti sul mio cellulare apparse il suo numero.
-bene, ora allora sarò la tua tortura.- dissi, facendola ridere
come una matta.
-Paul ci sentiamo telefonicamente, io ora devo andare, ci
vediamo.-
Mi avvicinai a lei per salutarla, ma al posto di un semplice bacio
sulla guancia, gli schioccai un bacio a mezza labbra, che fece arrossire Blake
all’istante.
-o…o…o…k, ci ved…iamo
sabato- mi disse prima di scappare dalla mia visuale.
Quella ragazza era capace di far un effetto unico su un attore
come me, finalmente però avevo qualche speranza, speranza che mai avrei buttato
prima del sabato che avrei passato con lei.
Ragazzeeeeee Salve!
Come va? Beh di recensioni ce ne sono pochissime L noi tristi! Non vi
piace? Beh spero tanto che non sia così e che qualcuno si faccia vivo.
Come promesso ecco il quinto capitolo, con due POV.
Erano passati esattamente 7 giorni dal bacio che avevo dato ad Ian
nella città del Messico.
Ora mi ritrovavo già da due giorni a Los Angeles, e avevo una
voglia matta di sentire quel ragazzo dagli occhi di ghiaccio e i capelli color
corvino. Ma qualcosa mi fece cambiare idea.
Marie mi aveva appena portato uno dei giornali di gossip più
importanti di tutta l’America, e proprio su di esso c’era una gigantesca foto
con sopra ritratti Ian e Nina che si baciavano.
-No…- dissi tra me e me ad alta voce, ma per mia sfortuna la mia
amata manager aveva sentito, come al solito.
-cosa no?- mi chiese, alzando le sopracciglia.
-nulla!- feci un sorrisetto amaro, si, quella foto mi aveva
rovinata una giornata che poteva decisamente essere una delle migliori della
mia vita.
-su dai Ele, dimmi tutto…hai cambiato viso
da quando ti ho dato quel giornale e sopra c’è il tuo…- lasciò la frase in
sospeso, per poi continuarla, guardandomi teneramente. –il tuo IDOLO!-
-cosa c’entra il mio IDOLO??- scossi la testa.
-mhmh, proprio lui….come si chiama? Ah
si, Ian Somerhalder- solo sentire quel nome, mi fece rabbrividire.
-non c’entra un emerito cavolo Ian, e tanto meno mi frega della
sua relazione con Nina Dobrev- dissi acida.
-Ele?- mi chiese lei.
-Si? Marie?-
-Non ti ho chiesto se ti fregasse della relazione di questo Ian e
questa Nina- mi fece notare che avevo detto tutto io, senza che lei mi avesse
fatto nessuna domanda.
Sospirai rumorosamente. –ok, lo ammetto, sono triste per questo,
ora ti chiederai il perché….- la guardai e vidi che Marie aveva incrociato le
braccia al petto, aspettando il mio continuo…-beh, la settimana scorsa l’ho
baciato, avevo bisogno di baciarlo, è il mio idolo e l’avevo di fronte, così
l’ho fatto… e ora- abbassai il capo –ora non riesco a liberarmi di lui…mi è
entrato nella testa, ma ora, ora basta, cancello il suo numero e vado avanti
per la mia strada.-
Marie mi guardava scuotendo la testa.
-sei la solita Ele, la solita ragazzina
di sempre…voglio solo darti un consiglio…non fare come le solite volte, che
lasci perdere i ragazzi, va fino in fondo, e vedrai che non sempre è tutto
perduto-
Detto questo Marie mi lasciò sola nella mia camera di albergo di
quella bellissima città chiamata Los Angeles.
Guardai il mio cellulare per vedere l’ora, ma tutto servì per
entrare nella rubrica e cancellare il numero di Ian.
Le parole di Marie non mi erano servite a nulla, purtroppo Ian era
fidanzato e non volevo essere la causa di un litigio tra lui e la morosa.
Gironzolando nella rubrica, mi accorsi del numero di Blake. Oddio
le avevo promesso di chiamarla ma invece non l’avevo più fatto, così digitai
sul mio Samsung Galaxy S3 il pulsante chiama, e
aspettai che Blake rispondesse alla mia chiamata.
*Tu…Tu… Tu…… Blake rispose*
Dopo una mezz’oretta passata tra una risata e l’altra con Blake,
dovetti posare, perché in camera era arrivata la mia colazione mattutina.
Fu una chiamata se vogliamo chiamarla “veloce”.
Blake forse aveva capito
qualcosa dalle mie parole amare, ma preferii dirle di vederci il giorno dopo
verso pranzo e parlarne da vicino, a 4 occhi, visto che odiavo parlare da
vicino. Anche perché per mia fortuna sarei dovuta andare ad Atlanta da Kat Graham, e fortunatamente anche lei era lì, così non
dovevofare due viaggi per vedere lei e Kat.
Ma quello che ora importava era: vedere Blake e conoscerla al
meglio, perché era una ragazza che mi ispirava fiducia.
Purtroppo la mia giornata fu come le altre, prove, prove e ancora
prove. Ero stanca, avevo bisogno di riposare e rilassarmi, così dopo una lunga
cena con Marie e i miei chitarristi, mi diressi in camera per dormire, visto
che la sveglia sarebbe suonata alle 6 del mattino.
Infatti alle 6 in punto, la sveglia suonò.
-ti odiooooo- urlai, spegnendo la
sveglia.
Ok, la mia giornata era cominciata da Dio. Svelta, mi preparai,
indossando dei mini pantaloncini di jeans e una canotta rossa con un cardigan
blu, e misi sotto dei tacchi vertiginosi, dello stesso colore del cardigan. E
con la mia amata Audi A1, miavviai
verso Atlanta.
Casino fu, per trovare il set, dove Kat
lavorava, e dove molto probabilmente avrei rivisto occhi di ghiaccio, nonché
Ian.
A mia fortuna, trovai subito parcheggio fuori quel grande set, che
mi divideva dal cast di The Vampire Diaries. Così entrai nell’enorme spiazzato
dove erano posti le tante roulotte e le tante casine, dove gli attori si
truccavano e si vestivano, mentre più in fondo c’era un enorme palazzo, dove di
sicuro c’erano i camerini di tutti gli attori.
Cominciai a cercare Kat, ma la mia mente
era sempre su un unico pensiero: Ian!
Quando finalmente la trovai, cominciammo a parlare.
-Hey Kat, come va?- la abbracciai come
facevo sempre.
-Mia adorata Inna, va tutto ok, te piuttosto? Non ti fai sentire
mai!- mi disse lei facendo il musino.
-Dai non fare così, sono stata indaffarata con il lavoro…- le dissi
sorridendola.
-ok, ti perdono, comunqueti
ho fatta venire qui, per dirti delle cose…-
-dimmi tutto Kattina mia..- l’abbracciai
e cominciammo a camminare per tutto lo spiazzato
-visto chela settimana
prossimaci sarà la festa di inizio
della quarta stagione, ti va se…- mi guardava con paura. –se sarai nostra
ospite per un mini concerto con me?- continuò lei.
-Io?- ci pensai su.
-si tu!- mi fece lei con un ghigno.
-ok, ci sto. Dopotutto è per la mia Kattina…-
-e non solo, visto che conosci anche il bel moretto di Ian-
sentire quel nome mi fece entrare nel pallone, cosa gli avrei detto? E come lo
sapeva?
-mhmh- dissi semplicemente.
-bene, allora ci sentiamo telefonicamente per tutti i dettagli ok
piccola mia?- mi disse lei sorridendomi.
-certo Katty-
-ok, Innina mia, io vado che devo
provare delle parti con Steven, ci sentiamo- mi baciò entrambe le guance e con
sensualità si allontanò da me, lasciandomi sola nel bel mezzo dello spiazzato.
Cominciai a pensare a come avesse saputo Kat
della mia conoscenza di Ian. Cavolo, Ian, sempre lui nei miei pensieri, come
facevo a dimenticarlo? Mi sembrava troppo esagerato, ma io quell’uomo l’avrei
sposato subito, anche ora.
Mentre ero persa nei miei stupidi pensieri qualcuno mi riportò
alla realtà. E quel qualcuno si rivelò essere proprio lui, lui che occupava la
mia mente…il mio adorato idolo: Ian Somerhalder!
POV IAN
Aspettavo
una sua chiamata da giorni ma di Elena nessuna traccia..
Era
assurdo come ero arrivato a toccare il cielo con un dito per poi cadere nel
baratro più profondo!
Ci
eravamo baciati ma da lì nulla..nessunmessaggio..nessunachiamata..NULLA
DI NULLA!
Mi
aspettavo di sentirla visto che il bacio era arrivato da lei..dalle
sue splendide labbra carnose!
Il
giorno seguente il bacio ero ritornato ad Atlanta per riprendere le riprese
della stagione 4..
Il
solito lavoro di routine..sveglia la mattina alle
8..doccia..colazione..set..set..set..set..set..ritorno
a casa..cena..letto!
Mi
sentivo cosi dannatamente vecchio..
Avevo
bisogno di una ragazza come Elena che sapeva divertirsi con il nulla..anche con un semplice pupazzo!Semplice..allegra
e piena di divertimento..
Mi
mancava..dovevo essere sincero..mi
mancava anche troppo!
Ero
uscito con lei una sola volta ma era stato l’appuntamento più bello della mia
stessa vita!
Avevamo
deciso con Blake di vederci quel fine settimana per parlare un po’ ma purtroppo
al mio ritorno dal set, forse troppo tardi, l’avevo trovata addormentata sul
divano così, da bravo fratellone l’avevo portata in camera sua e l’avevo
coperta con un lenzuolo!
La
mattina seguente dovetti correre al set senza neanche salutarla, purtroppo
avevano deciso di girare qualche scena e guarda caso era proprio una con Damon!
Parcheggiai
l’auto senza curarmi del fatto che ero decisamente messo male quando entrai
nello spiazzale a cui si accedeva alle roulotte e da lontano vidi la splendida
ragazza da cui aspettavo ancora una chiamata
Addosso
aveva uno splendido paio di shorts di jeans..una
canotta rossa e un maglioncino blu..ai piedi le
solite scarpe vertiginose che quasi la rendevano più alta di me
-Buongiorno
splendore..- le dissi comparendo alle sue spalle
-Ian..-
sobbalzò spaventata
-Scusami..non volevo spaventarti!- le sorrisi ma in cambio
ottenni solo una smorfia da parte di lei
-Sei
sparita..- le dissi cercando di rompere il ghiaccio
-Veramente
ho preferito prendere altre strade-
Ok..eradiversa..era
fredda anzi no..ERA GELIDA!
-Altre
strade? Ho fatto qualcosa di sbagliato?- le chiesi perplesso
-No..ma la sincerità prima di tutto dove l’hai messa?- mi
chiese con un filo di stronzaggine in corpo
-Sono
stato sincero con te..- le dissi grattandomi la nuca
-Sono
stato sincero con te..- ripetè lei imitando malamente
la mia voce
-Mi
stai prendendo in giro?-
Ok..mi stavo innervosendo..cos’avevo
fatto di male per avere quella reazione?
Nulla..
E’
vero forse non l’avevo chiamata e questo l’aveva ferita ma d’altronde le avevo
inviato un sms a cui lei non aveva mai risposto!
-Ti
ho fatto qualcosa?- le chiesi abbassando lo sguardo
-Sei
un bugiardo..anche tu!- disse con rabbia -voi uomini
non fate altro che dire bugie per cosa?-
Non
la stavo capendo più..non le avevo mentito proprio su
nulla!
-Bugiardo?
Perché mai?-
-Sei
fidanzato..e io come una cretina che pensavo di
piacerti!-
-FIDANZATO?-
sgranai gli occhi confuso -Io non sono fidanzato!-
-Eh
no..le foto con Nina cosa sono? Inventiva?-
-Con
Nina è finita da mesi ormai..non eravamo fatti per
stare insieme!-
-Sisi..tutti dite così! Mi volevi portare a letto? Beh..hai trovato la ragazza sbagliata Ian!-
-Veramente
quella che si è fatta avanti tra i due sei stata tu quindi non darmi colpe che
non ho!-
-Colpe?
Perché se tu mi avessi baciato sarebbe stato un dispiacere?- mi inveii contro
-Nessuno
sta dicendo questo Elena! Perché la prendi così?-
-Perché
sono stanca di voi uomini che non fate altro che prendermi in giro!-
-Non
ti ho mai presa in giro-
Stavolta
la presi e la strinsi a me
Sentivo
il suo calore passarmi per il corpo..era come se con
un abbraccio mi stessi unendo a lei!
Le
sue mani mi accarezzavano dolcemente la schiena mentre le mie la sfioravano
lentamente imprimendo nella mia testa ogni suo singolo particolare..la
forma dei suoi fianchi..il suo seno schiacciato
contro il mio petto..la forma delle sue labbra che mi
baciavano il collo per farmi impazzire!
-Non
ho mai voluto mentirti!- le sussurrai all’orecchio
-Avresti
dovuto dirmi tutto dal principio..invece mi hai baciata..mi hai illusa e senza neanche darmi una
spiegazione sei finito nel letto della tua donna dopo aver condiviso con me un
bacio-
-Non
ho una donna ma soprattutto non sono finito nel letto di nessuno! Credimi..-
-Come
me le spieghi tutte quelle foto?-
-Saranno
foto del set..foto di convention..foto
vecchie!-
Provai
a dirle di getto..io e Nina ormai non eravamo più
nulla insieme ma come spesso accade basta un semplice abbraccio che tutti i
giornali cominciano a pubblicare foto ed articoli su un nostro riavvicinamento!
Con
lei ero stato bene non potevo negarlo ma purtroppo il suo pensiero era troppo
basato sulla carriera e come spesso accade l’amore viene messo in secondo
piano..
Lei
aveva fatto questo..mi aveva messo in secondo piano
lasciandomi solo!
-Come
posso credere ad una stronzata come questa ian?-
-Calmati..andiamo da lei e ne parliamo!-
Le
proposi prendendole il viso per guardarla negli occhi..i
suoi occhi scuri mi trasmettevano dolore, sofferenza ma soprattutto delusione!
Erano
tutto ciò che avevo sempre cercato di evitare
-Ti
prego..-
Le
chiesi guardandola fissa negli occhi..
-Mi
dispiace Ian..mi dispiace!-
Mi
schioccò un semplice bacio sulla guancia poi..come
pochi giorni prima, la vidi andarsene!
Ma
stavolta non saltava..nonscherzava..non
rideva!
No
stavolta no..stavolta camminava lenta..con
il capo chino sul telefono, intenta a digitare chissà quale numero..
Un
numero che di certo non sarebbe mai stato il mio!!!
Salveeeeeeragazzeeeeeee!
Come vi è sembrato questo capitolo?? Sorprese
vero?
Non poteva
andare tutto rose e fiori con questi due, dopotutto Ian è un gran bell’uomo…e
Inna sa che un bell’uomo così non è solo, però il nostro bell’Ian anche se
bello cerca il vero amore…
Come al solito ringraziamo chi segue, legge e
recensisce la nostra splendida storiella, Ah se non commentiamo altre storie è perché
questo è solo un contatto a due…noi abbiamo due contatti EFP differenti…
-biondinaaaa?? Dove sei? Ti sto cercando per tutto il set di
TVD-
-non
mi vedi? Ti sto guardando da cinque minuti…girati!-
Vidi
Elena girarsi, e correndo verso di me spense la chiamata.
-Splendoreeeee…come stai?- la abbracciai con forza.
-Io
splendore? Tu sei un diva di Hollywood!- mi sorrise lievemente, pronunciando il
neo che aveva accanto le labbra. –Io sto abbastanza bene, tu, biondina mia
cara?-
-Uscirò
con Paul…quindi la mia giornata è decisamente la migliore dell’anno!- sorrisi
al pensiero di uscire davvero con Paul.
-Uhuh, Paul ha fatto effetto…vedo che il buon vampiro ha
conquistato la nostra bella Serena!-
-Una
differenza! Serena è una stronza di prima categoria, io non proprio.- la vidi
sorridere ma nei suoi occhi si nascondeva un filo di tristezza…che il mio amico
Ian l’avesse ferita?!
-Può
sembrare strano, perché ci conosciamo da poco, ma sono felice che tu abbia
trovato una persona come Paul…-
-Lo
conosci?- sorrisi imbarazzata…volevo saperne di più!
-l’ho
conosciuto poco tempo fa, visto che sua la sorella è una mia grande fan…- mi
prese sotto al braccio, e cominciammo a camminare.
Percorrendo
tutto lo spiazzale delle roulotte e quando arrivammo finalmente alla sua auto,
la abbracciai forte.
-ci
prendiamo un caffè?- le proposi allegramente.
-anche
due, visto che ne ho veramente bisogno…- rise alla sua stessa affermazione… si,
Ian l’aveva ferita!
La
portai da George’s, un piccolo pub in fondo alla
strada principale, dove insieme ad Ian passavamo la
maggior parte delle serate.
-Carino
qui!- Elena, si guardava intorno imbarazzata.
-Mi
ha portato Ian la prima volta…e ormai è diventato un
luogo di culto per me-
-Ian…- la vidi abbassare lo sguardo sulla tazza di caffè che
reggeva tra le mani.
-E’
successo qualcosa?- le chiesi guardandola.
-Guarda
qui…- estrasse dalla borsa diverse foto, che ritraevano Ian
e Nina…
La
guardai nuovamente negli occhi e scoppiai a ridere fragorosamente.
-Davvero
tu credi che siano di adesso?- spalancò gli occhi.
-Si,
visto che il giornale parla proprio della loro relazione…e poi è stato
pubblicato oggi!- accarezzava la foto di Ian come se
fosse morto.
Ritornai
a ridere…-no, credimi, quei due si sono lasciati mesi fa…fidati di me-
-Come
posso credere ad una cosa del genere? Che senso avrebbe, pubblicarle oggi?-
Ok,
su questo non aveva torto, era piuttosto strano vedere Ian
e Nina ancora insieme, visto come si erano lasciati i due.
-I
paparazzi non hanno scrupoli! Pur di vendere giornali, tirerebbero fuori storie
come la finta relazione tra Brad Pitt e George Clooney!- rise alla mia battuta.
–Andiamo Elena non puoi basarti su queste cose.
-Si
ma… ci siamo baciati una settimana fa… e lui al suo ritorno ad Atlanta, non mi
ha neanche cercata…- abbassò nuovamente la testa, guardando il liquido che le
rimaneva nella tazza.
Provavo
un senso di protezione nei confronti di quella ragazza…poteva sembrare
coraggiosa su quel palco, ma in realtà era una ragazza dolcissima e
tremendamente insicura di se stessa…
Dovevo
aiutarla, in qualsiasi modo a me possibile.
-Elena…-
le presi il viso e con entrambe le mani lo alzai per guardarla negli occhi.
–ora ti aiuto io!-
-Non
sono qui per essere aiutata, avevo bisogno di passare un po’ di tempo con un
amica…e tu rispecchi la mia amica perfetta!- sorrise debolmente a
quell’affermazione.
-Le
amiche si aiutano…- rimasi la frase in sospeso.
-Ti
ringrazio ma non mi fiderò mai di uno come Ian…troppo
seguito dai paparazzi e dalle ragazzine con gli ormoni che scoppiano…-
-Non
ti fissare su queste cose, piccola. Se un ragazzo ti piace, devi abbandonare
tutto ciò che vi gira intorno, e pensare solo a quello che vuoi condividere con
lui! Ian ti piace, si nota a Km di distanza, quindi,
lasciati andare… provaci… vivi senza farti troppi problemi!-
Non
sembravo neanche io, davo forza a lei, quanto, quella che doveva ascoltare
quelle parole ero proprio io.
-Il
problema è… Ian è cercato da tutte, diciamoci la
verità…- la interruppi subito.
-Peccato
che Ian vuole essere cercato da te!-
-Dici?...-
-Dico…lo
conosco da anni, e credimi, se non avesse provato qualcosa non ti avrebbe mai
baciato dopo un giorno! Chiamala attrazione fisica o quello che vuoi ma a lui
interessi.- Elena guardandomi alzò le sopracciglia.
-ehm…ho
baciato io lui!- mi disse prima di abbassare nuovamente il capo verso la solita
tazza ormai vuota.
Feci
una faccia schifata –Dannato Ian, mi rompe
le palle per ore parlandomi di te, di quanto sei bella e di quanto si sia
divertito a parlare con te..e poi? E
poi non ti bacia?...io l’ammazzo!- feci lo spelling della parola.
-Forse
non dovrei nemmeno parlarti di questo, visto che è tuo amico!- mi guardò dritta
negli occhi, con i suoi occhi da cerbiatto triste.
-Sarà
anche un amico, ma quando uno è scemo è scemo sul serio…- mi sorrise.
-Beh,
forse è destino… dopotutto non è morto nessuno…- si fece coraggio da sola.
-Mi
dispiace Elena, posso aiutarti in qualche modo?-
-Mi
stai già aiutando! Nessuno ascolta le parole di una sconosciuta!-
-Sconosciuta?
Io non vedo sconosciute…- sorrisi alla mia stessa affermazione.
-Hai
ragione- vidi un sorriso divertito sulle sue labbra…-sai cosa ci vorrebbe ora?-
-Shopping
terapia?- cominciò a ridere.
-Decisamente
SI…ho visto alcuni negozietti molto interessanti- la vidi sorridere, mentre
entrambe ci preparavamo ad uscire dal pub di George.
POV
INNA
Eravamo
uscite da George’s già da 20 minuti,
parlare con Blake mi aveva letteralmente “risollevata”.
Avevo
bisogno di un’amica, e lei come avevo detto prima, era quella che rispecchiava
il mio ideale di amica. Poteva sembrare la solitaNeyorkese tutta
tette e niente cervello, ma in realtà dietro Blake Lively si
nascondeva una tenera ragazza.
La
guardavo imbambolata, mentre camminando si muoveva ancheggiando non solo il suo
fisico ma anche i suoi meravigliosi boccoli biondi.
Era
stupendamente bella. E vicino a lei, mi sentivo un esserino inutile.
-Sai
chi sembriamo?- mi disse, riportandomi alla realtà.
-Chi??-
-Le
veline!- mi disse scoppiando a ridere. –la mora…e la bionda!-
Cominciai
a ridere, vedendo la faccia seria che fece Blake a quell’affermazione dal canto
mio STUPIDA, ma non potei fare a meno di scoppiare a ridere come una demente.
-ammetto,
che hai ragione… però tutto mi sento, tranne che velina- risi vedendola
inarcare un sopracciglio.
-Ci
manca solo un calciatore da sposare!-
-beh,
abbiamo di meglio, attori internazionali come Paul!- evitai di dire il nome di Ian, visto che quando si parlava di lui, mi rattristavo.
-ehhhhh Paul- mi disse con occhi quasi paragonabili a
dei cuoricini.
-eh
si! Paul Wasilewsky…il polacchino americano-
-polacchino?
Sembra che stai parlando di un nuovo tipo di giubbotto!-
-beh,
in realtà in Italia le polacchine sono delle scarpe- cominciammo a ridere come
pazze.
-ok,
ammetto che mi sto divertendo da matta- mi confessò Blake. –nessuno mi ha mai
trattata come una ragazza…per tutti sono Serena di Gossip Girl- ammiccò un
sorriso lieve.
-Capita
sempre così…-
-Ti
va di entrare da Tiffany?- propose Blake con un sorriso a 32000 denti.
-certo
che mi va!- feci il suo stesso sorriso. –amo la Tiffany- aggiunsi poco dopo.
Entrammo
nel negozio più grande e lussuoso di tutta la catena americana di Tiffany. Ogni
centimetro di quel negozio valeva milioni anzi… miliardi.
Blake
fece tirare fuori ogni singolo gioiello, dagli anelli ai bracciali, per non
parlare delle migliaia di collane che si provò.
-Elena,
ti piace quel bracciale?- indicò il classico bracciale fatto a catena, con un
ciondolo che poteva sembrare da lontano un cuore.
-Mh…carino!- le dissi poco convinta.
-Ok,
ti fa schifo- rispose ridendo.
Non
mi andava di dire che faceva schifo, ma glielo feci capire con un semplice
movimento degli occhi e delle mani.
-Scegli
qualcosa…- disse imbarazzata avendo tra le mani già quattro bustine diverse.
-oh no…io
non scelgo nulla…ho miliardi di collane bracciali e anelli…- gli feci notare
che al collo e sulle dita avevo un qualcosa di Tiffany. –Piuttosto tu…scegli il
quinto oggetto da portare a casa…-
-ohh un altro? No basta così…- la guardai e ammiccando
un sorriso, cominciai a gironzolare per il negozio, mentre lei era intenta a
pagare i suoi gioielli.
Il
mio sguardo fu catturato, da una collana, con un ciondolo semplicissimo e nel
bel mezzo del ciondolo c’era incastonato un diamantino dello stesso colore
degli occhi di Blake.
Pensai
che al suo collo, le poteva stare da Dio, così mi feci coraggio e andando da
una commessa lì vicino, mi feci prendere lo scatolino con la collana.
Tutta
felice, andai alla cassa pagando la collana, per poi raggiungere dopo poco
Blake, che mi aspettava all’uscita del negozio.
-ecco…il
quinto pacchettino!- gli porsi la bustina con dentro la collana.
-sei
pazza?- mi chiese sgranando gli occhi dopo aver aperto il regalo.
-No,
non sono pazza, ma ho visto te in questa collana.- le dissi sorridendole.
-Sei
fantastica- mi guardò con gli occhi lucidi.
-Non
voglio che piangi…odio gli occhi lucidi e le lacrime- le dissi facendole un
lieve solletico sotto al collo.
-Dovrai
abituarti bella morettina, sono una ragazza piuttosto sensibile- la sentii
tirare su con il naso.
-ok,
ma non ora…- feci di tutto per farla sorridere, riuscendoci alla meraviglia.
-Hey aspetta, dove credi di andare?- mi bloccò per il polso
–non puoi andare via da Tiffany senza nulla- mi porse un pacchettino color
turchese, lo scartai in fretta guardando quel semplice paio di orecchini a
forma di nota musicale.
-Ok,
credo che diventerò anche io una ragazza sensibile…- dissi cambiandomi gli
orecchini e mettendo quelli che Blake mi aveva regalato.
-certo,
non sono come il diamante che c’è nella mia collana…ma spero che quando li
guarderai ricorderai di questa favolosa giornata…- mi abbracciò con forza,
sorridendomi.
-Non
la dimenticherò mai…-
La
giornata era cominciata alquanto male, ma l’uscita con Blake, aveva fatto
rinascere quella ragazza che per l’ennesima volta era stata delusa da un uomo.
Stavo
sinceramente pensando di cambiare sponda, ok, scherzo, ma a volte
avrei preferito essere un uomo, e fare il così detto -bastardo-.
Ci
lasciammo nuovamente fuori dal set, dove per l’ennesima volta mi guardavo
intorno, cercando gli occhi blu di Ian, che tardavano
ad uscire.
Infatti
me ne andai con il rimorso di non averlo cercato.
Stavo
guidando verso Los Angeles, dovevo ritornare per la solita routine che mi
aspettava il giorno dopo, quando il mio cellulare si illuminò, mostrandomi la
casellina del messaggio.
Il
numero era sconosciuto, ma il messaggio era piuttosto chiaro.
Era
Ian? Era davvero lui oppure avevo litigato con
qualcuno e non ne ero a conoscenza?
Così
decisi di chiamare quel numero, per capire chi fosse dietro l’altro telefono…
-Pronto?-…
SalveeeeRagazzeeeee!
Allora?
Piaciuto questo capitolo? E’ semplicissimo, però era per dare vita un po’ alla
vita di queste due che stanno per diventare amiche.
Ovviamente
se non ci si vede mai, non potranno mai diventare amiche!
Chiamiamolo
capitolo di transizione, visto che comunque ci stiamo addentrando nel profondo
della storia.
Speriamo
vivamente che vi piaccia…e ringraziamo tutti che seguono e recensiscono la
nostra storiella.
Mi ero lasciato con Elena nel peggiore dei modi, pensava che io
stessi ancora con Ninama nonostante
avessi provato a spiegarle, lei aveva ignorato ogni mio tentativo, girandosi di
spalle per andarsene chi sa dove.
Ero tornato al lavoro, ma la mia concentrazione era pari a: zero!
Stanco di quella situazione presi il cellulare e le inviai un sms,
sperando che questa volta Elena avrebbe risposto.
“Riuscirai mai a
perdonarmi? Per una cosa che non ho fatto?”
Poteva sembrare un messaggio freddo, uno di quelli in cui la
persona dall’altra parte si sente attaccata come previsto, non mi rispose… ma
ben presto il cellulare cominciò a suonare.
Non ci potevo credere…il suo nome lampeggiava sullo schermo del
mio Galaxy Samsung S3, lo presi tra le mani
tremolante e risposi portandomelo all’orecchio.
-Pronto?- dissi insicuro
-Pronto?-
-Elena?-
-Si, chi sei?- mi disse non riconoscendo la mia voce.
-Ian…- risposi solamente, dall’altra parte sentii un silenzio
imbarazzante.
-Perché quel messaggio?- mi chiese a voce bassissima, come se non
volesse farsi sentire da qualcuno.
-mi sembra ovvio, mi stai condannando per una cosa che non ho
fatto…- le risposi cercando di mantenere il mio tono di voce il più tranquillo
possibile.
-mi sembra anche ovvio, che io non voglia più saperne di te…- mi
disse ferendomi.
-Perché mai?- mi sentivo strano, gli occhi mi pizzicavano, stavo
per caso piangendo? No, Ian Somerhalder non piange come una femminuccia.
La sentii respirare rumorosamente.
-Vai in edicola, e compra il giornale di Gossip, vedi chi c’è
sulla copertina…- mi disse con tono schifato.
-Sai che non è vero! Solo che hai paura di lasciarti andare con
me!-
Si, doveva essere proprio così, forse aveva paura di una persona
famosa, di un attore che, ammettiamolo,era seguito da molte ragazzine.
-Le fotografie tutto dicono, tranne che quello che mi stai
cercando di dire…e poi io mi lascio andare con le persone di cui mi fido…- mi
disse acidamente.
-come fai a fidarti di me se non mi dai neanche un’occasione?...-
-hai tenuto una settimana di occasione, ma non l’hai
sfruttata…potevi cercarmi o chiamarmi, invece Ian Joseph Somerhalder era
impegnato a fare altro…-
-Avresti potuto chiamare anche tu…se non mi sbaglio ti avevo
inviato un sms ma tu non hai avuto la minima decenza di rispondermi…questo cosa
significa Elena Alexandra Apostoleanu?-
-di certo, non sono io l’uomo della situazione, e se non ti ho
risposto è perché mi hai mandato un sms quando io ero a dieci metri di distanza
da te! Dopo il bacio che IO ti ho dato!- mi disse con tono serio, molto serio.
-A quel bacio ti ho portato io, non prenderti tutti i meriti!-
-Mi hai portato tu, ma io ho smosso le acque…e di certo ora non
sto qui a parlare di un inutile bacio!-
-Per te sarà stato inutile…ma credimi…per me è stato splendido!-
gli dissi ferito al 100%.
-A me non sembra…- rispose semplicemente.
-Sembra di parlare con una bambina…- non mi diede il tempo di
parlare, che si scatenò l’ira di Elena.
-sarò anche bimba, ma tu sei uno stronzo!- mi rivoltò contro.
-se tu mi permettessi di finire la frase, ti spiegherei ciò che
volevo dire…-
-nessuno mi da della bambina, tanto meno uno stupido attore come
te…- mi inveì contro.
-La prossima volta ascolta prima di scatenarti…-
-mi scateno, come e quando voglio…-
-se è così che la metti…buona giornata Elena-
-Buona giornata a te Ian, e cancella il mio numero…- mi disse
staccando la chiamata.
Perché non voleva capire? Perché non l’avevo chiamata? Perché ero
stato così imbecille da attaccarla al posto di chiederle scusa? Ero un totale
cretino, per la prima volta mi piaceva una ragazza e come uno stupido l’avevo
allontanata da me.
Dovevo trovare una soluzione!
Decisi così di mandarle un ennesimo messaggio.
“Mi odierai per
quello che ho fatto, e sono sicuro che ora mi odierai ancora di più! Voglio
solo chiederti scusa per non averti chiamato, ma credimi non ricevere risposta
al messaggio, mi aveva fatto capire che forse non provavi le stesse sensazioni
che quel bacio aveva dato a me…pensaci bene e se mai deciderai di tornare,
sappi che le mie braccia sono sempre pronte ad abbracciarti…Un bacio Ian”
Cliccai sulla scritta INVIA e aspettai come uno stupido la sua
risposta, che forse mai sarebbe arrivata.
Ma con grande stupore, il tanto atteso sms arrivò.
“Non ti odio Ian, non
potrei farlo, anche perché non mi hai giurato amore eterno, forse sarò una
bambina che aspetta ancora il suo principe azzurro, ma credimi tu lo
rispecchiavi a fondo, ma adesso non sono sicura di nulla, ho bisogno che mi
dimostri davvero il tuo interesse…sappi che io non ti cercherò! Baci Elena!”
Avevo un briciolo di speranza, ora era tutto nelle mie mani!
Mentre sognavo rileggendo più volte quel messaggio, qualcuno
comparve alle mie spalle, tirandomi una manata sulla spalla…
-Paullllll…-
POV PAUL
O stavo sognando o era pura fantasia.
Blake aveva accettato il mio appuntamento per il sabato sera.
Dovevo assolutamente dirlo a quel gran coglione del mio amico.
Così cominciai a cercarlo sul set, ma di Ian non c’era traccia,
così mi portai con le mie belle gambe nel suo grande camerino.
Aveva la porta aperta, segno che Ian era dentro, così in punta di
piedi mi recai all’interno della stanza e un Ian concentrato a guardare il
cellulare mi apparve di fronte.
Silenziosamente mi avvicinai a lui e gli tirai una manata sulla
spalla, che fece si che Ian ritornò alla realtà.
-Paulllll…_ disse un Ian stizzito.
-Coglioneeeeeee…_ gli urlai nelle
orecchie, per farlo innervosire ancora di più.
-Smettila…stronzo!- mi disse guardandomi con la code dell’occhio.
-Come siamo gentili quest’oggi eh?- gli dissi buttandomi
sull’enorme divano che ave a nel suo camerino.
-Con te, sono sempre gentile, soprattutto oggi Amico!- disse
ironicamente.
-Ho tante novità per te, Ianuccio!- lo
chiamai come Blake era solita chiamarlo.
-Anche tu con questo Ianuccio?- mi
guardò con aria perplessa al massimo.
-Ehm…si! Qualcuno ha fatto effetto su di me…- gli dissi lasciando
la frase in sospeso.
-Blake?- Ian alzò le sopracciglia.
-Si, proprio lei…- lo guardai divertito.
-Cioè?- mi chiese sedendosi accanto a me.
-Sabato sera, io e la tua amica biondina, usciamo!- gli dissi
sorridendo.
-Usala e sei morto…- mi disse con tono minaccioso.
-Non è che sei innamorato di Blake, Ianuccio?-
-Se fossi stato innamorato di lei, probabilmente ora non soffrirei
per un’altra donna…- mi confessò sincero.
-Cioè? Cosa ti succede Ian?- ritornai serio, vedendo il mio amico
in difficoltà.
-Mi piace Elena, ma ho fatto una grandissima cagata…- Elena? Chi
era?
-Scusa se te lo chiedo, ma chi è?- lo guardai aggrottando le
sopracciglia.
-Inna…- rispose solamente.
-ahhhh la morettona…- lo sorrisi.
-Si proprio lei, la morettona…- disse tristemente.
-Ian? Se vuoi un aiuto, io sono qui, conosco Inna da tanto ormai…-
gli confessai.
-Cioè?- mi guardò perplesso.
-sono uscito con lei e dei nostri amici, all’inizio della sua
carriera, visto che Leah mia sorella impazzisce per lei..- gli sorrisi.
–conosco quasi tutte le sue abitudini, e conosco anche dove abita…-
-Quando avevi intensione di dirmi queste cose?- vidi un bagliore
di speranza fare capo lineo nei suoi occhi.
-non eri tu, quello che non voleva andare al concerto?- gli
ammiccai un sorriso malizioso.
-beh, ho cambiato idea, e poi a volte l’apparenza inganna, bisogna
conoscere le persone non solo fisicamente ma anche caratterialmente…- sorrisi
nuovamente malizioso.
-ha un gran paio di tette e un bel culo…- gli sottolineai la frase
che lui aveva usato al concerto.
-Quello è un dato di fatto..- rise di se stesso.
-Sei il solito stronzo…- sorrisi.
-Non dirmi che non hai pensato lo stesso di Blake…- mi sorrise.
-Io sono un ragazzo serio…- scoppiò a ridere.
-vaffanculo Paul…- cominciai a torturargli la testa, come mi era
solito fare quando volevo farlo innervosire al massimo.
-Paulllll…non toccarmi i capelli, lo
odio.-
-e se fosse Elena? Ad accarezzarteli e torturare i tuoi lunghi
capelli color corvino?- sorrisi maliziosamente.
-In quel caso la lascerei fare…e poi potrei usare la tua stessa
logica per darti un calcio nelle palle e dire che, quel calcio poteva arrivare
da Blake…- disse ironico. –ah, per la cronaca, non provare a portartela a letto
la prima sera, perché quel calcio ti arriva per davvero…- cominciai a ridere
alla sua affermazione.
-Seguirò il tuo consiglio, capellone, anche se ho la netta
sensazione che Blake non mi resisterà così tanto…-
-Sei un illuso mascellone, conosco Blake da molto tempo e ti
assicuro che dovrai penare a lungo…-
-non credere che con Elena sia molto più semplice..-
-Al momento il mio unico interesse è riconquistarla!-
-Riconquistarla? Sei ancora alla fase della conquista? Ian…mi
deludi ogni giorno di più…- scoppiai a ridere.
-Coglione, ti ripeto che ho fatto un errore…-
-Spero che tutto si risolva, anche perché non ha un carattere
facile la bella morettona…-
Dicendo ciò, mi alzai dal divano e con la mia solita camminata da
figo, mi portai fuori dal camerino di Ian.
-Amico, io vado, che Julie…- gli feci vedere il cellulare che
squillava con il nome di Julie Plec sullo sfondo.
–che Julie, tra poco mi ammazza.-
Dicendo ciò, chiusi la porta alle mie spalle, lasciando Ian alle
prese con Elena.
Salve
ragazzeeee!
Come
state?
Scusate
il tremendo ritardo, ma abbiamo accantonato la storia per un paio di settimane
per alcuni problemini!
Comunquee…speriamo che sia di vostro gradimento e ringraziamo TUTTI per
il sostegno…
Dalla mia partenza da Atlanta, di Ian nuovamente non c’era
traccia. Era la seconda volta che gli davo fiducia, ora doveva sparire dalla
mia vita.
Quattro lunghissimi giorni ad aspettare una sua chiamata o un
semplice sms.
Finalmente la settimana era quasi finita, infatti erano le 4 del
pomeriggio di un ennesimo venerdì, e come al solito ero alle prese con le
interminabili prove con il mio gruppo.
Per mia fortuna, dopo una settimana di pioggia, a Los Angeles,
città dove vivevo, era soleggiata.
Decidemmo così che quel giorno avremmo finito prima, infatti alle
5, ero già sotto casa.
Non feci caso, che un auto simile alla mia Audi era parcheggiata
proprio accanto al fioraio che c’era tra il mio palazzo e quello del mio
chitarrista.
Come sempre, salutai Daniel.
-Ciao Dan! Ci vediamo domani…- gli diedi un semplice bacio sulla
guancia.
-Si piccola!- mi schiaffeggiò il sedere.
-Così mi fai male, cretino- mi sorrise.
-Amo quando mi chiami cretino, lo sai?-
-E io adoro dirtelo, visto che lo sei!- mi schiaffeggiò con
entrambe le mani tutto il mio sedere.
Così decisi di saltargli in braccio e mordergli le orecchie.
-Nooooooo, le orecchie nooooo- mi disse protestando ciò che stavo facendo.
-Siiiiiii….meriti tutti i morsi di
questo mondo sulle tue orecchie- dissi diabolicamente.
-morsicami di nuovo le orecchie e ti bacio…- lo guardai perplessa,
smettendo ciò che stavo facendo.
-Perché dovresti baciarmi, Daniel?- lo guardai serenamente.
-Perché…- rimase la frase in sospeso. –nulla, Elena- mi sorrise.
Per non prenderla alle lunghe, decisi di scendere dalla sua presa
e ritornare al mio portone.
-Ciao Dan!- lo risalutai.
-Ciao… Elena!- mi sorrise, fino a quando non entrò nel suo portone
di casa.
Prima di entrare del tutto, decisi di guardare per l’ennesima
volta il cellulare e come al solito di Ian nessuna traccia, così presi le
chiavi dalla borsa e aprii il portone.
-Mi scusi signorina- un ragazzo mi picchiettò la spalla.
Feci un salto, spaventandomi, e nel farlo portai la mano vicino al
cuore.
-Si?- in quel momento pensai di tutto, poteva essere un barbone,
un drogato o tanto meno un ladro. Mi girai con estrema lentezza, avevo
seriamente paura.
Quando mi girai completamente, feci scorrere i miei occhi dalla
punta delle sue scarpe fino all’ultimo capello.
Era impossibile.
-I…i…ian- mi portai una mano alla bocca,
non potevo crederci.
-Elena- mi guardò negli occhi prima di presentarmi davanti agli
occhi un mazzo enorme di rose rosse.
Rimasi qualche minuto a fissare prima i suoi occhi e poi quel
mazzo di fiori.
-Sono…per me?- forse quella era la domanda più stupida del secolo.
-Si- rispose con il viso color porpora.
-Sei sparito nuovamente...- cercai di fare la dura.
-In realtà era tutta una tattica quindi…sorpresa- senza pensare a
nulla, presi il mazzo di rose e lo poggiai sulla soglia del portone e guardando
Ian, mi fiondai tra le sue braccia.
-Sei…sei…un cretino!- dissi con occhi lucidissimi.
-Questo cretino vorrebbe fare una cosa…- mi staccai dal suo petto
per guardarlo.
-Cosa?- gli chiesi con occhi da cucciolo.
Lui non rispose, semplicemente prese il mio viso con entrambe le
mani e dolcemente premette le sue labbra sulle mie. Fu un bacio casto…molto
casto, ma in quel momento volevo di più da lui, così schiusi le mie labbra e
aspettai che Ian facesse la seconda mossa.
Non passò molto tempo che subito Ian approfondì il bacio, le
nostre lingue sembravano conoscersi da sempre si incastravano perfettamente
come due pezzi di un puzzle. Quel bacio poteva essere quasi paragonato a due
ballerini di fama mondiale.
Decisamente il mio bacio migliore.
Le mie mani percorrevano i capelli di Ian attorcigliandoli intorno
alle mie dita, non mi sarei mai staccata da lui, in quel momento.
-Mi perdoni?…- mi chiese riprendendo fiato.
-Non basta così poco per perdonarti…- sorrisi maliziosa.
-Posso ripetere…se vuoi-
-Mi dispiace, ma la porta è chiusa…- strinsi le labbra come non
mai.
-Sicura?- si avvicinò furtivamente, prendendomi per i fianchi.
Mi guardò qualche secondo negli occhi poi riprese a baciarmi,
questa volta con più passione. Accarezzandomi la schiena con le sue grandi mani
calde.
-Mi fai salire?- mi sussurrò sulle labbra.
-Vieni…- aprii il portone, presi le rose appoggiate a terra e gli
feci strada.
Cosa avrei dovuto fare?... Mah…il destino deciderà per me.
POV IAN
Speravo tanto di averla sorpresa, vista la sua reazione ero quasi
sicuro di esserci riuscito.
La guardavo salire le scale, probabilmente aveva un appartamento a
piani bassi, visto che non avevamo usato l’ascensore, infatti come previsto,
Elena aprì la porta di un appartamento al secondo piano.
L’ingresso fu un enorme salone, con grandi divani bianchi e un
tappeto ai loro piedi di color rosso fuoco. Di fronte vi era una grande TV con
tanto di videogiochi e su alcune mensole vi erano centinaia di libri, di tutti
i tipi. Un salone con colori caldi, infatti era di un colore simile
all’arancione, ma molto più chiaro.
Elena depositò le chiavi dell’auto e del portone di casa in un
porta cenere su di un mobiletto accanto alla porta.
-Accomodati Ian…fa come se stessi a casa tua.- mi destò dai miei
mille pensieri. –Vuoi qualcosa da bere?- mi chiese.
-mmmmmh…una birra?- le sorrisi.
-Ubriacone…- sorpassò un grande arco e dopo cinque minuti Elena
era davanti ai miei occhi con una birra tra le mani.
-E io sono un ubriacone? Tu cosa sei?- le chiesi facendola ridere.
-Sono per Paul…mi ha obbligata a comprare birra da quando l’ho
conosciuto, visto che ogni volta che è qui, beve solo quella.- mi disse
ammiccando un sorriso.
-Beh allora d’ora in poi dovrai comprare la mia marca preferita di
birra…-
-Perché mai?- mi chiese Elena.
-Beh, verrò più spesso di Paul…quindi penso di meritarmela…-
-E se non ti volessi?- mi disse poggiando un cardigan color
militare sul divano, e restando solo con i suoi shorts neri e una camicia
legata con un grande nodo sotto al seno.
Mi avvicinai a lei cercando di non far notare le mie gambe
tremolanti.
-Hai una bella casa- affermai guardando fuori da una grande
vetrata.
-Non l’hai vista tutta…- mi ricordò lei. –non puoi sapere se è
bella o no…-
-Se tu non me la mostri…- lasciai la frase in sospeso, infatti
poco dopo, Elena mi prese per mano e mi portò con se in tutte le stanze.
-Allora?...cosa ne pensi della mia piccola e umile dimora?- mi
chiese lei sedendosi sul divano.
Accavallando le gambe come per provocarmi.
Ci stava…riuscendo!
Decisi così di sedermi anche io, visto che qualcuno oltre a me si
era risvegliato.
-Non ti ho mica detto che devi sederti…- mi disse ridendo.
-Sono troppo stanco, ho guidato parecchio per arrivare fino a
qui…- inventai una scusa, sperando che Elena mi credesse.
-Dal tuo viso, sembra proprio che questa è una grande palla…-
-Si…grandissima palla-
Stavo veramente facendo battute ironiche su quella mia parte del
corpo? Dovevo raffreddare i miei ormoni. Ma lei non era del mio stesso avviso.
Infatti dopo qualche minuto si avvicino a me sfiorandomi la gamba.
-Sai che le bugie non mi piacciono…- mi guardò tra le gambe,
allontanandosi poi, ridendo.
Istintivamente presi un cuscino lì vicino e mi coprii le parti
basse.
-Non fare così, sembri un cane maschio in calore…che prende tutto
e tutti pur di strusciarsi sopra…- si sedette nuovamente ridendo.
Mi stava per caso prendendo in giro?
*SI*
Il diavoletto era nuovamente qui.
-L’hai voluto tu…- portai il cuscino mostrando il mio “piccolo”
segreto.
-Io?- mi guardò e non curandosi della mia situazione, si strappo
la camicetta, mostrando sotto di essa un reggiseno di pizzo nero.
-Fa caldo oggi…vero Ian?-
Dalla mia bocca non uscì nulla se non un immaginario filo di bava.
Era la prima volta che mi trovavo a sbavare dietro una ragazza…forse ero
veramente un cane in calore.
-Vado…un…secondo…in bagno!- mi alzai a fatica e tenendomi le mani
sulla parte bassa, raggiunsi il bagno.
Non notai che quel bagno, aveva due porte.
Mentre mi asciugavo la faccia, che avevo appena lavato, la porta
del bagno si aprì.
Una Elena in tutto il suo splendore, era nuda davanti ai miei
occhi.
Penso che in quel momento il mio cuore non perse solo un battito,
ma ne perse molti altri.
Elena fece una strana faccia, per poi coprirsi con un telo enorme.
-E…l…e…n…a- dissi a fatica.
-I…a…n- disse anche lei a fatica. –credevo stessi nell’altro
bagno…- mi disse arrossendo.
-ehm…no…non proprio-
-Ok, sono indecente…- si guardò.
-No, sei indecentemente bella- sospirai rumorosamente.
-Scusa…- disse, prima di scappare nella sua stanza.
Rimasi altri dieci minuti in bagno, cercando di calmare la
tensione che si era creata nuovamente nei miei pantaloni…
Cosa dovevo fare ora?...ero seriamente in difficoltà!
Sentii dei rumori provenire dalla cucina, così mi recai lì.
Una Elena tremolante, era indaffarata a preparare del caffè.
-Ne…vuoi…?- mi chiese notandomi alle sue spalle.
-Si, grazie- andai a sedermi sugli sgabelli che si trovavano
accanto alla penisola della grande cucina interamente rivestita di alluminio
grigio e mobili di color prugna.
-E adesso che facciamo?- gli chiesi guardandola.
-In che senso?- mi chiese tremando ancora.
-Ti ho appena vista nuda e tu hai intravisto qualcosa di me…- le
lasciai intendere il rigonfiamento.
-Quando riparti?- cambiò argomento.
-lunedì mattina…ho prenotato un hotel a pochi km di distanza da
qui- le dissi abbassando la testa.
-Hotel?...puoi restare qui…ho la stanza degli ospiti ancora
vergine…-mi sorrise.
-Non voglio dare fastidio…- le sorrisi altrettanto.
-Non dai fastidio, e quello che prima è successo non capiterà
più…tranquillo.-
-Peccato- mi lasciai scappare involontariamente.
Elena sgranò gli occhi. –allora, potrebbe ricapitare in questi
giorni…- ammiccò maliziosamente.
-Lo spero…-
Ero decisamente in paradiso, forse veramente quella ragazza mi
aveva perdonato, ora era tutto nelle mani del destino.
Salve a tutti!
Ok, siamo indecenti…non
pubblichiamo da parecchio è ormai…tutti avranno dimenticato la nostra storia!
Spero vivamente di no…perché io e l’altra scrittrice siamo molto legate a
questa storia…dopotutto, noi scriviamo i nostri sogni soprattutto…e ci farebbe
veramente piacere ricevere qualche recensione per farci sapere se piace o meno
questa storia!
Finalmente un capitolo di calma…ma
quanto durerà? Tanto o poco?
Scusateci veramente…ma i problemi
ci hanno assalite!
Come non mi capitava da tempo, non sapevo cosa mettere per
l’uscita con Paul.
Infatti, nel mio camerino Leighton
continuava a dirmi cosa avessi quel giorno ma non le dissi che sarei uscita con
Paul Wesley, perché portava solamente sfiga quella ragazza.
-Scattami una foto…- le passai l’iphone
e mi misi in posa.
-Fatto- disse ripassandomi il telefono.
Con fretta composi un mms e lo inviai a
Elena, aspettando la sua risposta.
-*_*-
-Cosa significa? Da stupro o da giostre da bambini?-
-ehm…decisamente da stupro…Blakely -
-Stronzone, cosa freghi il telefono ad
Elena…-
-In verità è qui sul letto accanto a me… Blakely
cara -
No aspetta, avevo letto bene? Ian ed Elena nello stesso letto?
Senza pensarci andai nella rubrica e cercai il nome di Elena, schiacciando
velocemente il tasto “chiama”.
-Blakelyyy…- rideva come un matto,
mentre sul sottofondo c’era uno strano rumore.
-Primo che cazzo ci fai con il telefono di Elena, secondo perché
sei nel letto con lei? Non sai mai aspettare neanche una notte…-
-e.e.e sbagli Blakely,
primo sono a casa di Elena e stiamo guardando un film, secondo non sono venuto
qui per fare il maniaco ma bensì il più dolce ragazzo di questo mondo…- sentii
Elena ridere.
-Non ci crede neanche Elena…-
-beh, mai fidarsi delle apparenze…-
-Insomma, l’amico è il tuo quindi cerca di darmi un buon consiglio
su come posso vestirmi…cosa gli piace?-
-chiedilo ad Elena, visto che lo conosce anche lei…- sentii il
cellulare passare tra le mani di Elena.
-Biondina…stai veramente bene vestita come nella foto, però ti
direi di mettere uno stivaletto alto…-
-colore?-
-decisamente blu! Il marrone va abbinato al blu, no al nero!- mi
disse come una professoressa.
-maestrina…se faccio schifo…la colpa è la tua…- le dissi ridendo.
-mi assumo le mie responsabilità, scolaretta!-
-Quando ci vediamo io e te?-
-quando un coglione di nome Ian, toglie le tende da casa mia…-
cominciò a ridere, molto probabilmente Ian le aveva cominciato il solletico,
visto che cercava aiuto.
-Iannnnnnnn- urlai severa al telefono.
-Dio mio…è tremendo questo ragazzo, non smette di prendermi a
morsi…mi sa che lo porterò in canile…- rise come una matta.
-Si è immedesimato troppo nel suo ruolo da vampiro…- risi insieme
a lei. -ti andrebbe di passare il prossimo fine settimana da me a New York?- le
proposi, sperando in una sua risposta positiva.
-Siiiiiiiii…New
York…New York… New York- cominciò a canticchiare la
canzone di Frank Sinatra.
-Perfetto, ci sentiamo in settimana per decidere come fare…corro
che sono in super ritardo…grazie per l’aiuto…-
-Sai che su di me puoi sempre contare, ah…buon divertimento con Paulito!-
-Dio che brutto soprannome…-
-Lo eccita…-
-No io non ci esco, uno che si eccita se lo chiami Paulito non è a posto con la testa…-
-scema, scherzo comunque…qui ci si eccita per tante cose…- rise di
gusto.
-Non dargliela neanche morta…-
-Ah no…dovrà disperare…- la sentii respirare rumorosamente. Prima
di sentire il rumore di un bacio.
-Dovrà disperare, dici? Ho i miei seri…dubbi!-
-Vedremo, è tutto da scoprire…-
Ci salutammo nuovamente, e come l’avevo chiamata, così avevo
staccato.
Mi stavo infilando la gonna di jeans quando il telefono vibrò,
avvisandomi che mi era arrivato un sms.
Timorosa che fosse Paul che annullava l’appuntamento, presi il
telefono e tirai un sospiro di sollievo quando lessi che il mittente era Elena.
-Ammetto che il tuo
amico è eccitante…ma deve soffrire minimo per un altro paio di giorni…anche
se…gli ormoni mi stanno per scoppiare…XDXD-
-Piccola resisti fin
che puoi! Ma ricorda…POTERE ALLE DONNE…-
Con quel messaggio finii di parlare con Elena.
Sopra alla gonna, decisi così di mettere un top marrone, scollato
sulle spalle e che fasciava il seno facendolo mostrare maggiormente. Sopra di
esso misi un cardigan blu notte e come Elena aveva detto misi un paio di
stivaletti dello stesso colore del cardigan.
Avevo appuntamento con Paul per le 8.30 sotto casa mia, e già ero
in ritardo di 10 minuti, così da buona donna che ero, vidi se Paul era arrivato
o no.
Con mio grande stupore, la Range Rover
bianca di Paul era parcheggiata proprio davanti al mio portone.
Mentre uno splendido Paul era poggiato sullo sportello, aspettando
proprio me, lo sentii farmi uno squillo sul telefono, ma siccome ero ancora in
alto mare con il trucco, gli inviai un sms.
-Sono quasi pronta,
ho fatto tardi al lavoro…arrivo Wesley…Bacini -
POV PAUL
Erano passati già 20 minuti che aspettavo sotto al portone di casa
di Blake. Ero emozionato come un ragazzino al primo appuntamento con la ragazza
di cui era innamorato o si era preso una cotta. Mi sembrava così impossibile
aspettare quella ragazza dagli occhi celesti come il mare e dai capelli color
dell’oro.
Guardavo incessantemente le foto che aveva postato su Twitter pochi giorni prima, dove la ritraevano con i suoi
colleghi. Era bellissima in tutto quello che faceva.
*ti stai innamorando…ti stai innamorando*
Mi ripeteva una vocina soave alla mia destra, sembrava quasi un
angioletto.
*sii stronzo Paul…sii stronzo Paul*
Mi ripete invece una vocina alla mia sinistra, che sembrava quasi
un diavoletto.
Infatti i due stavano cominciando a discutere per quello che avrei
dovuto fare, ma qualcosa destò i miei pensieri, riportandomi alla realtà e
facendo scomparire le due bestioline che mi ripetevano incessantemente
sciocchezze alle mie orecchie.
Il portone dell’enorme grattacielo in cui abitava Blake, si aprì!
MERAVIGLIOSA, pensai!
-‘sera…- mi sorrise Blake. –Paul!-
-‘sera, Blake!- mi avvicinai a lei, lasciandole due piccoli baci
sulla guancia.
Lei mi guardò stupita, dopotutto non potevo baciarla, visto che
l’unica cosa che c’era stata tra noi fu un bacio a mezze labbra.
-Scusa il mio ritardo…- Scrollò le spalle.
-Tranquilla..- le cinsi i fianchi con una mano, portandola verso l’auto.
-Come è andata la giornata?-
-Bene Blake, meglio delle altre…- lasciai intendere che lei aveva
fatto si che quella giornata fosse stata migliore delle altre. –A te?-
-Decisamente bene, anche se…ho perso tempo nel decidere cosa
mettere…- abbassò la testa. –lo so, ti ho detto che era per un ritardo sul
lavoro, ma in realtà ho cercato aiuto alla mia collega…che non mi ha saputo
indirizzare su nulla…- ammise con un punto di amarezza.
-Blake, non è successo nulla, sono solo 20 minuti e passa di
ritardo, sono ancora vivo…- le sorrisi per fargli capire che non mi interessava
del ritardo, ma che mi importava stare lì con lei.
-Grazie…- mi sorrise dolcemente. –dove andiamo?- mi chiese
curiosa, mentre guardava la strada davanti a noi.
-Vedrai…- le dissi.
-Odio quando non mi dicono ciò che dobbiamo fare…- mi mise il
broncio.
-Odialo, poi dopo vedremo se odierai ancora…- la lasciai con il
fiato sospeso.
Sbuffò, così torturandosi le mani, segno che era nervosa, mi fece
alcune domande, che risposi subito, ma la domanda che mi spiazzò fu: -E
così…conosci bene Elena Alex Apostoleanu!-
La guardai, dove voleva parare?
-bene no, però ci siamo conosciuti poco tempo fa ad un concerto…-
la guardai, mentre continuavo a guidare.
-Ti piace?- mi chiese guardando fuori dal finestrino.
-No…certo che no!-
-mh…ci hai provato con lei?- mi
richiese.
-No, non mi piace…- la guardai.
-A chi non piace Inna??- questa volta il suo sguardo si incrociò
con il mio.
-E’ una bella ragazza, ma non è il mio tipo…ma perché tutte queste
domande? E soprattutto perché su Elena?- gli chiesi, volevo sapere il perché
stesse facendo quelle stupide domande, Elena poteva essere quasi una sorella
per me, da quando ci eravamo conosciuti era nata una bella amicizia, e mai
nessuno l’aveva scambiata per qualcos’altro.
-Perché…- si rigirò. –voglio testare se Elena può essermi amica o
no…e se a te piaceva di certo non sarei più uscita con lei…- sorrise alla sua
stessa affermazione.
-Posso assicurarti che…non provo nulla e tanto meno lei-
Da quella domanda, in auto scese un silenzio imbarazzante, che fu
sciolto dall’arrivo al ristorante dove avevo prenotato la cena per me e Blake.
Era un piccolo ristorantino su di una collina, dove si riusciva a vedere
l’intera città illuminata dalle fosche luci che racchiudevano le abitazioni.
-E’ bellissimo…qui!- le si illuminarono gli occhi.
-E’ il mio luogo preferito…amo perdermi nelle luci della città e,
poi, il tramonto e l’alba si vedono benissimo qui.-
-non credevo che tu potessi essere così…- sembrò pensarci su.
–romantico- ammise.
-Beh, non lo sembro ma in realtà lo sono.- Entrammo nella piccola
struttura, il nostro tavolo era, infatti, l’ultimo di una enorme vetrata che
portava su quella collinetta. Era tutto perfetto, le luci, il tavolo, il cibo,
lei e tutto ciò che diceva o spiegava sembrava magia per me.
-ahahahah… cavolo Paul, sei
divertentissimo.- mi disse ridendo e nello stesso momento bere del vino dal
calice che i camerieri ci avevano portato.
-Eh beh, almeno qualcosa di positivo c’è in me…- dissi scoppiando
a ridere. –tutti mi chiamano mascellone, capellone, testone…almeno per una
volta qualcuno mi dice che sono divertente…ah anche perché a tutto quell’elenco
c’è sempre -coglione-- anche questa volta Blake rise.
-Hai fatto la rima…- mi disse ridendo..
-E sono più fesso di prima?- la guardai inarcando le sopracciglia.
Blake non smetteva di ridere, cominciò quasi a rotolarsi nel bel
mezzo del ristorante.
-Dio mio Paul…sto morendo dal ridere…- feci finta di preoccuparmi.
-Oh no mia giulietta, non lasciarmi…- gli presi le mani.
-Oh Romeo Romeo perché sei tu Romeo?- la
guardai e inarcando le sopracciglia risposi.
-Er meglio del Colosseo…- scoppiò
nuovamente a ridere.
Ad ogni mia battuta Blake si divertiva come una matta, ero felice per la prima volta, quella
sera era stata la più bella della mia esistenza.
*Esagerato*
Ritornò il solito diavoletto rompi coglioni.
*E’ innamorato*
L’angioletto comparve di nuovo.
*Smettetela*
Ecco, la mia mente cacciò quei due dal mio amato cervello
ritornando poi nuovamente alla realtà.
Fu una serata soft, molto soft, speravo che Blake si fosse
divertita, e speravo tanto in un suo accenno, visto che in auto non faceva che
guardarmi.
Solo quando arrivammo nuovamente sotto al portone del grattacielo
dove viveva Blake, il silenzio imbarazzante svanì.
-Sono stata benissimo Paul, non so come ringraziarti, era da tanto
che non mi divertivo così…- il suo viso diventò di mille tonalità di rosso.
-Anche per me Blake, spero di…rivederti di nuovo-
-Lo spero anche io…-
La guardai. –Beh, Buonanotte allora…- gli accarezzai il viso.
-Si! Buonanotte Paul- si avvicinò a me, con lentezza, guardandomi
negli occhi.
Istintivamente mi avvicinai anche io a lei.
*Non baciarla*
*Baciala*
*Non farlo…ti pentirai*
*Fallo se no ti pentirai per non aver provato*
*No*
*Si*
Avrei ucciso questi due, così decisi di fare ciò che l’angioletto
mi aveva detto: La baciai!
*poof*
Il diavoletto scomparve, sperai che fosse scomparso per sempre, e
solo quando non sentii più quelle vocine, mi rilassai sulle sue labbra.
Erano calde, carnose e piene di passione.
Mi circondò il collo con le sue braccia e si alzò sulle punte per
arrivare alla mia altezza, così decisi di abbassarmi di più verso lei e alzarla
anche con le mie braccia.
Durò minuti quel bacio, mentre le nostre lingue si torturavano a
vicenda, incontrandosi più volte e simulando un ballo acrobatico.
Poco dopo Blake si staccò da me, e colma di desiderio, mi guardò.
–I…o vado!-
La guardai un ultima volta. –Buonanotte…Blake- le riuscii a dire,
con voce roca.
Blake prima di entrare nel portone, mi guardò più volte, poi chiuse
la porta alle sue spalle.
Ero dannatamente felice. E credo che, anche lei lo era, visto che,
mi mandò un sms.
- Sono stata benissimo…grazie…hai delle labbra stupende *_*… -3 -
-Lo stesso per me…piccola Blake. Già mi manca il tuo sorriso e le
tue…labbra. ‘notte! -
Ora potevo ritornare a casa con il sorriso sulle labbra per la
prima volta.
Salveeeegeneteee!
Siamo delle ritardatarie nate! >_< lo sappiamo! E speriamo
vivamente che con questo capitolo ci perdoniate!
Quindi, dopo tutto questo tempo, cosa ve ne pare di questa
uscita?? Divertente Paul vero? Noi così lo immaginiamo, quindi…eccovi un Paul
fuori dalle righe!
Per quanto riguarda Blake…beh…è stupenda, e insieme ad Elena fa
scintille…quindi per forza dovete perdonarci del nostro ritardo! Ahahahahhaah…
Come sempre ringraziamo tutti, chi legge, recensisce, segue e
mette nei preferiti…la settimana prossima un altro capitolo poi un po’ di pausa
visto che sia io che l’altra scrittrice partiremo!
Vi aspettiamo anche negli altri due contatti che abbiamo a parte…dove
recensiamo e scriviamo anche…