Françoise

di tigrottadolce35
(/viewuser.php?uid=438798)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Françoise cap.1 ***
Capitolo 2: *** Françoise cap.2 ***
Capitolo 3: *** Françoise cap.3 ***



Capitolo 1
*** Françoise cap.1 ***


«Non ci credo…siamo finalmente a Londra» urlava entusiasta la ragazzina saltellando per la piazza in cui si trovava.
«Anche io sono felicissima» allo strano ballo di Françoise si aggiunse anche Coraline.
I passanti le guardarono sorridendo a quel pizzico di follia che c’era nei loro sguardi. Erano così felici e spensierate che verrebbe voglia di unirsi a loro.
 
«Mamma guarda!» un bambino indicò con il dito le due ragazze che stavano ballando. Le due ballerine erano sulle punte e volteggiavano senza mai fermarsi. Coraline fece un salto e poi continuò a piroettare. Françoise decise di rendere il tutto un po’ più vivace eseguendo, senza il mino sforzo, un grand jeté.
Applausi. Questo sentì Françoise dopo aver poggiato delicatamente i piedi a terra. Fece un inchino e poi tornò da Coraline che ha ricevuto anche qualche spicciolo.
 
Le due ragazzine tornarono da Pierre per fargli vedere quello che avevano guadagnato, ottenendo il permesso per andare in giro per la città. Ma prima di fare ciò, vanno a vedere la nuova casa. Piccola, ma accogliente, perfetta per otto persone. Dopo tanto tempo sono riusciti a guadagnare i soldi per arrivare a Londra. Françoise ha lavorato tanto per riuscire a trovare una somma dignitosa. In Francia, aveva quattro lavori, poi faceva anche spettacolini per la strada e allora, ha realizzato il suo sogno insieme ad altre sette persone.
 
Mise i suoi pattini e insieme a Coraline vagabondava per la città. Era così felice di trovarsi lì. Finalmente dopo tanti anni di persecuzioni era riuscita a scappare da quella che sarebbe diventata la sua famiglia adottiva. Mancavano solo due anni e avrebbe raggiunto la maggior età. L’istruzione di certo non le mancava. Studiava come qualsiasi bambino. Pierre, prima di abbandonare la sua vecchia vita, era un insegnante privato e siccome aveva ancora la licenza insegnava a quei sei ragazzi. Sua moglie, Rose, invece, era una ballerina di successo, lei aveva insegnato a ballare a quei sei ragazzi. Ragazzi pieni di talento, pieni di passione, pieni di grinta e tanta voglia di vivere a pieno la vita. C’era Lucas, il più grande dei sette, lui scappava da un orfanotrofio ogni sera, ma veniva sempre scoperto, così, un giorno con la scusa di andare a cogliere dei fiori vicino al cancello di quell’istituto è scappato. Scomparso, per alcuni potrebbe essere morto. Hanno smesso di cercarlo qualche anno fa. Credevano fosse caduto in un pozzo o anche fosse stato mangiato da qualche lupo. Quel ragazzo di diciannove anni, non aveva un cognome, la sua famiglia l’aveva lasciato in quel posto senza lasciargli niente, solo un nome.
Françoise era molto affezionata a lui. Lo considerava il suo fratellone. Erano molto uniti, gli si poteva confidare di tutto.
 
Comunque…vi racconterò degli altri ragazzi un’altra volta. Adesso torniamo alla nostra protagonista, Françoise.
Andava in giro per la piazza, salutando calorosamente i passanti insieme a Coraline che mandava baci a tutti.

«Bonjour monsieur!» aveva urlato Françoise ad un signore con una valigetta in mano. Lui l’aveva guardata come per dire ‘Allontanati! Cosa vuoi da me?!’ e Françoise era scoppiata in una risata rumorosa attirando l’attenzione di alcuni passanti che ridevano con lei.
 
Coraline era impegnata a scorgere il motivo di una folla pazzesca che urlava e qualche volta sputava.
Si arrese quando non riuscì a vedere niente.
«Coraline! Non devi arrenderti, così mi deludi!» la incitò Françoise notando che non era riuscita a vedere nulla.
«Non si vede niente!» mimò Coraline a Françoise che si stava avvicinando.
«Adesso ti faccio vedere io» disse Françoise sorridendo all’amica e urlando. In realtà non era un urlo, ma una nota cantata in modo da rompere i timpani a quelle ragazzine saltanti.
Così attirò su di se l’attenzione e quelle bestioline la guardarono arrabbiate.
«Vieni» disse Françoise prendendo per mano Coraline e facendosi spazio tra la folla.
«Scusate, permesso» diceva Françoise spingendo qualche volta le ragazze che la guardavano mortalmente.
«Bonjour!» salutò la ragazzina quando si trovò davanti a dei ragazzi che la guardavano perplessi.
Uno di loro rise e poi la salutò prendendo un pennarello dal suo amico accanto e avvicinandosi alla pelle scoperta della ragazza.
«Eh?» Françoise si spostò bruscamente prima di guardare l’amica sbavare.
«Coraline? Coraline? Coraline rispondi!» ordinò Françoise all’amica passandole più volte una mano davanti agli occhi.
I ragazzi stavano ridendo a quella scena.
Uno di loro si avvicinò all’amica baciandole una guancia e facendola diventare rossa come un pomodoro.
«Je…» provò a dire la ragazza prima di chiudere gli occhi lentamente e cadere tra le braccia di Françoise che si era spostata conoscendo la sua reazione.
 
 
La ragazza imprecava ‘belle parole’ in francese per non farsi capire, contro quelli che sicuramente avevano avvelenato la sua amica.
«Guarda che lui ci traduce tutto quello che dici» disse uno di loro accusando Françoise.
«Guarda che potresti anche aiutarmi a svegliarla» rispose lei continuando a schiaffeggiare l’amica stesa a terra.
«Ma la smettete di guardare?!» urlò la ragazzina notando gli sguardi delle bestioline urlanti che avevano fatto spazio per far appoggiare Coraline a terra.











Ciao ragazze. Ho cominciato una ff nuova. Mi è venuta così, dal nulla. Spero di ricevere tante recensioni.
Adesso vi lascio con le foto del personaggi.
Ciao tigrottine ♥ ♥ ♥ 



Questa è Françoise












Lui è Lucas 










E lei è Coraline

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Françoise cap.2 ***


«Cazzo Coraline, svegliati!» continuava a ripetere Françoise mentre prendeva a schiaffi la sua amica. Quelli però non erano semplici schiaffi…erano ceffoni da far girare la testa dall’altro lato e credetemi, gliene diede tanti, ma così tanti...no, ok, adesso sembro Suor Nausicaa. 
«Credo che possa bastare» l’aveva richiamata uno dei ragazzi prendendola per le braccia e allontanandola dal corpo di Coraline.
«Ma si vede da un miglio che finge!» aveva insinuato la mora scalciando. I ragazzi la stavano guardando a bocca aperta…non riuscivano a capire come era possibile che in un corpo così piccolo ci fosse tanta forza. 
«La smetti di agitarti?!» l’aveva rimproverata Liam che le teneva le braccia dietro la schiena per non farle commettere chissà quale reato.
Niente…Françoise non la smetteva, infondo era sempre stata una ragazza piena di energia e risorse, e non poteva lasciare che la sua migliore amica la prendesse per i fondelli in quel modo.

Niall intanto, stava sussurrando alla dolce Coraline di svegliarsi. Le aveva fatto appoggiare la testa sulle sue gambe e le accarezzava i capelli dolcemente cercando di farla svegliare. 
«Senti coso! Mi devi lasciare!» aveva urlato in sottofondo Françoise sferrando un pugno dritto in faccia a Liam. 
«Questa non voglio perdermela» aveva affermato Louis prendendo il cellulare e cominciando a fare un video mentre Liam le prendeva di santa ragione da Françoise. 
E tutto questo nel giro di dieci minuti. 

Intanto, Coraline, con gli occhi chiusi pensava come fare per trascorrere tempo con quei ragazzi che si era limitata a guardare mentre cantavano attraverso il computer sconcio che Pierre era riuscito a prendere con pochi spicci. Françoise, dopo aver dato un ultimo colpo a Liam, si era messa a sbraitare contro Louis di togliere quel cellulare di torno. Harry e Zayn non riuscivano a muoversi dalle risate. Quella ragazza aveva messo ko il loro amico.
«Sta aprendo gli occhi!» disse Niall facendo smettere le “attività” degli altri. Coraline si sentiva le guance andare a fuoco, giurando che fossero rosse peggio del ketchup che danno in quel posto chiamato McDonald’s che Françoise adorava. Ma Coraline doveva mettere in atto il suo piano, le sue guance potevano aspettare.
«Amore!» Disse Coraline mettendosi a cavalcioni su Niall e baciandogli la guancia. Il ragazzo non capiva come mai, quella pazza, che prima era svenuta, lo stesse riempendo di attenzioni. Anche se non gli dispiaceva. 
«Bella addormentata, muovi il cosiddetto sedere che ti ritrovi e ritorniamo a fare il giro di questa città, animata da…» Françoise si fermò, osservò le facce confuse dei ragazzi, che non capivano lo stato di Coraline e continuò
«…brutte bestiacce che cantano» finì guardando i ragazzi, che ancora più confusi non sapevano che fare. Françoise, sapeva che Coraline stava mettendo in scena un “teatrino”, ma non volendo più avere a che fare con quei cantanti di strada, conosciuti a sua insaputa da tutto il mondo con il nome di One direction, voleva levare le tende. Coraline, in disaccordo con le parole dell’amica, non vedeva che una soluzione:
«Ma io non voglio lasciare il mio fidanzato!» affermò tirando più a sé Niall e scoccandogli un altro bacio sonoro alla guancia.
«Wow Niall, ma tu non eri single? Quello che prima di impegnarsi voleva trovare l’anima gemella? Quella vera?» trovò la parola il riccio, spostando lo sguardo da Niall a Coraline a quella strana ragazza, che aveva picchiato il suo amico, distolse lo sguardo non appena la voce di Niall non lo fece tornare alla realtà.
«Lo pensavo anch’io.»  
Intanto quelle ragazze che prima ascoltavano cantare, quei ragazzi,  si erano messe attorno ai loro idoli e avevano assistito alla scena guardando con odio le due ragazze: la prima perché aveva picchiato Liam, la seconda perché si era permessa di baciare Niall.













Eccomi ragazze. Lo so, lo so...sono in ritardo. Sapete una cosa? Vi faccio attendere con i capitoli di Fireworeks perché voglio tenervi sulle spine.
Credetemi, non è facile anche per me. Sono in una stupida parte finale e mi sto scervellando.
Sono felice di annunciarvi  *rulloditamburi* che il capitolo trentotto....è finito!  Devo solo caricarlo, correggere gli errori, ma...dettagli. 
Comunque...questo capitolo è corto, dovevamo allungarlo. Già, dovevamo...perché adesso siamo in due a scrivere questa ff. 
Crediti per la mia amica ciaociao69. 
Da fare caso al numero presente nel sul nome, lol.
Per ora è tutto, continuerò al più presto. Un bacio.
Ciao tigrottine  ♥ ♥ ♥

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Françoise cap.3 ***


I ragazzi erano confusi...insomma quella ragazza era completamente impazzita! La folla di ragazzine con gli ormoni a mille stava aumentando sempre di più. Coraline si guardava in torno. Studiava attentamente il profilo di tutti e cinque quei ragazzi, che secondo lei erano dei greci.  Françoise stava pensando a come trucidare l’amica una volta a casa.  Avrebbe chiesto aiuto al suo Lucas, amico devoto che di sicuro l’avrebbe salvata da quelle scimmie ammaestrate che affascinavano la sua migliore amica. Migliore amica, già. Migliore perché era l’unica che la faceva sorridere anche quando si sentiva morire. Migliore perché la capiva al volo. Okay, quella situazione era un eccezione, dato che sembra che Coraline non abbia capito che Françoise potrebbe dare i numeri da un momento all’altro. Migliore, in tutto. Amica perché sapeva ascoltarla e consigliarla. Ascoltava anche i capricci. Forse la più capricciosa del gruppo era Coraline, ma anche Françoise aveva i suoi piccoli interessi e li raggiungeva. Sempre.

Louis ed Harry guardavano il video appena fatto e non la smettevano più di ridere. Liam imprecava sotto voce. Zayn? Zayn si era perso sui lineamenti perfetti della francesina sopra Niall. La vedeva così piccolina in confronto a quelle ragazze che li guardavano cantare. La gonna che indossava le si era alzata di poco, mostrando anche un po' di pelle in più. Zayn arrossì di colpo dopo essersi accorto di aver fissato il fondoschiena di quella ragazza troppo a lungo. Non doveva guardare altre, ragazze...lui aveva Perrie, vero?
Ma è anche vero che ha degli occhi e non può fare a meno della vista, quindi...beh...Coraline aveva un bel culo.

Dopo qualche attimo, una limousine si fermò davanti a loro e la mandria di bufali inferociti, con i denti stretti per la rabbia, si scostarono per rivelare la figura del signore che stava uscendo dalla macchina, Paul.  I ragazzi non ci fecero caso. Insomma Paul non era le sette bellezze e loro se lo dovevano sopportare tutti i giorni. Françoise, invece, spalancò gli occhi. Una limousine non si vede tutti i giorni. Anche Coraline si era persa sul fascino di quella macchina. Macchina, si fa per dire. 
«Ragazzi muovetevi, stanno arrivando i giornalisti!» disse Paul, vestito con giacca e cravatta, camicia bianca e jeans. 
«E loro?» chiese Louis, che aveva chiuso il cellulare (naturalmente Iphone 5) e indicava con la testa le ragazze.
«Torniamo a casa.. bye bye» disse Françoise, girandosi e iniziano a camminare. Ma non riuscì a fare un passo che venne bloccata. Si girò di scatto, intenzionata a sbattere il suo palmo su qualsiasi guancia le fosse a tiro, ma appena tese il braccio per colpire una delle guance una presa possente la bloccò. Harry la guardava freddo, prima di sorriderle mostrando le fossette per cui la maggior parte delle ragazze impazziva. Lei lo guardò negli occhi, erano così belli e luminosi, capaci di leggerti l'anima, Françoise avrebbe messo la mano sul fuoco per questo.
«Dobbiamo farvi delle domande. Vi hanno visti con noi e fatto foto, che sicuramente spediranno ad un giornale, e almeno, dovremmo fare finta di conoscervi.. non ti pare?» chiese il riccio.
Françoise non ci credeva. Non riuscì a replicare che si sentì spinta dentro la limousine. La ‘macchina’ partì con una sgommata. Françoise aveva deciso. Avrebbe tolto gli occhi di quello che si chiamava Harry per tenerseli come ricordo per come erano belli, e poi avrebbe cucinato Coraline. Così aveva anche la cena. Bel lavoro Françoise! Si diede un cinque immaginario dentro la sua testa.
«Chi siete?» chiese Paul dopo qualche attimo di silenzio. Che maleducato, non si è neanche presentato e ora con quel tono voleva pure comandare. Coraline odiava la maleducazione. Accettava solo la scortesia di Françoise.
«Nous sommes Françoise et Coraline» rispose Françoise parlando nella sua lingua indicando prima lei e poi Coraline. Françoise sperava con tutto il cuore che non conoscessero il francese, non voleva altri impicci, doveva andarsene da lì...a costo di buttarsi dall'auto.
«Vous êtes français?» chiese ancora Paul. Piccolo problema...l'uomo conosceva perfettamente il francese. Aveva anche avuto modo di visitare la Francia insieme alla sua famiglia. 
«Perché adesso parli francese? Prima parlavi la nostra lingua» si intromise Louis. Porca di una....no!

«Sì ma lo parliamo male...» continuò Coraline, in soccorso dell’amica cercando di sbagliare qualche parola rendendo più credibile l’affermazione. 
«Mhh...okay.» disse Paul poco convinto per poi continuare «La ragazza...che ha? Perché sta con Niall?» Françoise guardò Coraline che le stava facendo gli occhi da cucciola. Come poteva resistere?
«Ha un’amnesia.» spiegò calma Françoise, che poi tanto calma none era, avrebbe buttato giù tutto! Doveva resistere però, per la sua migliore amica.
«Non è proprio un’amnesia. Si ricorda tutto, però crede di vivere una vita che non è la sua. Continuerà a fare quello che ha fatto fino ad esso, però penserà di essere la ragazza di.. Ni… Nico!» disse Françoise fiera della buia appena inventata. Aveva così tanta immaginazione che avrebbe potuto scrivere un libro, forse sulla sua vita. Sulle avventure che stava vivendo. Si, avventure, perché la vita di Françoise era piena di emozioni. Sapete, non è da tutti vagare per il mondo. 
«Niall» la corresse subito Coraline, altrettanto fiera dell’amica. Doveva ringraziarla e sapeva già come fare. Avrebbe convinto uno dei ragazzi ad interessarsi a lei. Coraline sapeva abbindolare bene le persone e nessuno riusciva a resistere a quagli occhioni azzurri, pieni di gioia e furbizia.
«Non avevo mai sentito parlare di questa 'malattia'» affermò Louis facendo le virgolette sulla parola 'Malattia'. Françoise era arrabbiata. Possibile che quel ragazzo doveva intromettersi in ogni cosa? Lo odiava, perché non stava zitto?! Eh?! 
La francesina si schiaffeggiò la fronte con la mano destra pensando subito dopo ad una risposta.
«È molto…diciamo...rara” disse Françoise scandendo l'ultima parole.
«E come si chiama? Intendo la sottospecie di amnesia» chiese Zayn curioso.
"E ma allora vi siete messi tutti d'accordo?!" pensò Françoise cominciando a pensare, non trovò scusa migliore di cambiare discorso. Si accorse che Coraline indicava con la testolina pazzerella Loucas che, quasi sicuramente, stava già cercando lavoro in qualche locale di Londra.
«Dobbiamo scendere qui!» disse Françoise aprendo di scatto la portiera della limousine e buttandosi dalla macchina. Coraline la seguì a ruota urlando un : «Ci vediamo!» 
La limusiene si fermò, facendo fischiare i freni per la forza impressa nell'azione.
«Aspettate!» urlò Louis. Françoise si girò di scatto furiosa pensando che quello lì la volesse di nuovo in difficoltà. 
«Per chiarire meglio la cosa, vi passiamo a prendere alle otto per mangiare una pizza, fatevi trovare in piazza» disse il ragazzo urlando e mettendo la testa fuori dall'auto, per poi chiudere la portiera della limousine che sfrecciò senza dare il tempo alle due francesine di ribattere. Françoise prese il polso dell’amica e la portò da Loucas. 
«Françoise! Coraline! Pierre vuole cominciare gli spettacoli per le piazze!» disse Lucas sorridendo. Françoise sorrise lievemente, amava tanto ballare, come tutte le cose che faceva per guadagnare soldi.
«Che hai Françoise?» chiese Lucas non appena vide quel minuscolo sorriso, di solito lei era sempre entusiasta di cominciare a ballare per le piazze.
«Coraline mi ha trascinato in un casino!» disse indicando l’amica colpevole, che aveva tenuto la testa bassa ed era stata zitta per non far arrabbiare di più l'amica.
«Abbiamo incontrato dei ragazzi di strada che cantavano, Coraline ha finto una perdita dei sensi e si è risvegliata facendo finta di essere la ragazza di Nico..»
«Niall» la corresse l’amica, mettendosi una mano sulla bocca dopo aver ricevuto un'occhiataccia da parte di Françoise.
«Niall...e ho dovuto inventare una nuova malattia che non ha neanche un nome e sta sera devo cenare con loro per spiegare questo casino. E non è tutto....no, ho anche picchiato uno di loro facendogli quasi un'occhio nero» finì di spiegare Françoise, omettendo il fatto di un ragazzo riccio con gli occhi verdi.
«Ma è un casino!» commentò Loucas. Coraline lo guardò sbalordita, era lui quello che diceva sempre «Fate amicizia, ma non vi affezionate»
Amicizia l'avevano fatta e questo era l'importante no?
«Lo so!» rispose Françoise abbracciando il suo migliore amico
«Io non voglio condividervi con nessuno» disse Louis ottenendo un momento "Awwww" e ricevendo un abbraccio anche Coraline.
«Su...andiamo a prepararci, Pierre vuole la puntualità» disse Lucas sorridendo e convincendo le ragazze ad avviarsi verso casa e cambiarsi.  

Françoise e Coraline avevano indossato i loro body per danzare e una gonna che copriva il loro sedere abbastanza. Loucas non le faceva di certo ballare mezze nude. Erano le sue piccoline e non le avrebbe scambiate per nessun altra persona al mondo. 
«Ragazzi! Ragazzi! Forza, voglio vedere come è gentile la gente di Londra. Muovete quei culi e andiamo in piazza!» aveva urlato Pierre per il corridoio dove si trovavano le porte dei suoi 'figli'. 
«Tesoro, aggiusta quella coda, la prima esibizione deve essere sempre perfetta!» rose aveva beccato Camille mentre correva per il corridoio cercando di uscire per prima. La tirò per i capelli verso di se e con molta calma le aggiusto quella coda un po' scomposta. 
Camille, era un'altra delle ragazze presenti in quella compagnia. Lei aveva solo dieci anni, però era molto brava. Come si dice? Ah si, nella boccetta piccola c'è il profumo buono e in quel caso era proprio così. 
«Ascoltami bene André, non puoi fumare in casa! fallo ancora e ti prendo a pugni!» Pierre aveva preso per il colletto Andé, un altro ragazzo, e lo stava sbattendo al muro. Non voleva che i suoi figli fumassero anche se erano abbastanza grandi per farlo. André, era un diciannovenne, fumava sempre prima di fare uno spettacolo. Sapeva benissimo che se Pierre l'avesse scoperto l'avrebbe fatto fuori, ma non gli importava. Pierre stesso gli aveva insegnato la libertà e stava mettendo in atto il piano 'Liberi'.

Dopo aver chiarito le discussioni, la compagnia uscì di casa. Si diresse in piazza e dopo aver ripetuto dei passi cominciarono. André e Loucas aprirono lo spettacolo con dei passi di hip-hop. In questo erano davvero bravi, nessuno avrebbe potuto superarli. 


Continua, non ho tempo,scusate. Ciao tigrottine ♥ ♥ ♥

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2020736