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Inizio con una premessa: questa sarà una fic un pò
speciale, una fic MENSILE, diciamo, nel senso che ogni 7 di ogni mese (o magari
non proprio preciso, ma giù di lì) aggiungerò un capitolo....teoricamente dovrei
inziare giovedì, ma visto che l'ho scritta tutta per oggi...beh...farò uno
strappo alla regola.... ma perchè proprio il 7??? Beh, semplice: quasi un mese
fa, cioè il 7 Gennaio, appunto, mi sono registrata in questo sito! Wohaaa che
bello!!! Sono troppo felice...w EFP!
Altra premessa: IN QUESTO PRIMO CAPITOLO ANCORA NON
INIZIERò A PARLARE DI DRAGONBALL, NON DIRETTAMENTE ALMENO, MA TRA UN Pò,
FIDATEVI, LO FARò! La pazienza è la virtù dei forti! ;)
Ogni riferimento a persona viva o morta è puramente
casuale
Ho chiamato la casa editrice "Toriyama", come il famoso
autore...si può, vero? Solo che mi piaceva un casino l'idea di chiamarla
così!
...Il rating è giallo perchè ci sono
un pò di parolacce, qui...^_^
Seduta sulla sua scrivania, davanti al computer, stava
una ragazza che a prima vista potrebbe sembrare una normalissima adolescente, ma
che in realtà aveva qualcosa di speciale: la passione nello scrivere e nel
diseganre. Finalmente aveva trovato un sito dove c'era gente come lei, gente che
trasferiva i sogni sulla carta (o meglio, sullo schermo del computer), e ci
passava ore intere durante le quali perdeva la cognizione del tempo. "Giuly!
Vuoi scendere o no da lassù?". Appunto. Per Giulia il tempo passava in secondo
piano: cos'era, in fondo, il lento scorrere di poche ore? Una cosa inutile. Il
tempo è un'illusione. Ma sua madre no. "Allora?!? Vuoi scendere tu o devo
venirti a prendere io?" "Uff...si mamma, arrivo!!!!!". A malincuore, la ragazza
spense il suo computer e se ne andò in camera da letto. Prima di potersi
addormentare, pensò solo una cosa: 'Mi piacerebbe moltissimo, un giorno, poter
diventare una scrittrice famosa.....'
Il giorno dopo Giulia, tornando a casa da scuola, si
ricordò che doveva passare in gelateria a prendere del gelato (ma và?) perchè a
pranzo quel giorno ci sarebbe stata un'amica di famiglia. Uscendo dal locale,
sbattè contro qualcuno: la vaschetta di gelato volò via, ma fu prontamente
fermata dal ragazzo contro il quale aveva sbattuto. Era un tipetto tutto per
bene, vestito con giacca, cravatta e scarpe firmate, nonostante avesse al
massimo vent'anni. "Accidenti!" Urlò Giulia, perchè, nell'urto, le si era aperta
la borsa e tutti i suoi schizzi e i suoi bozzetti per il fumetto al quale
lavorava da un pò erano finiti nel fango. Il ragazzo la aiutò, e nel prendere in
mano i fogli, si mise a osservarne i disegni. La ragazza era imbarazzatissima:
detestava che qualcuno si mettesse a sbirciare tra le sue cose, specialmente tra
le sue "opere", come le definiva lei, per paura di un qualche giudizio, forse.
"Cosa fa, ha intenzione di ridarmi quei fogli, o magari se li vuole portare a
casa?!" Strillò in direzione del ragazzo. "Oh, mi scusi, ma questi li ha fatti
lei?" Rispose quello impassibile. "Li ho fatti io, se ci tiene tanto a saperlo,
ma ora devo andare!" Giulia si sentiva avvampare. Chissà cosa stava pensando!
Probabilmente che lei era una sciocca ragazzina infantile che scarabocchiava i
fogli per divertirsi.
Mentre stava togliendo il cavalletto al motorino, Giulia
sentì il ragazzo tossicchiare. "Questo è il mio biglietto da visita, sono
Daniele Rossi, figlio del propietario della Toriyama Studio, importantissima casa
editrice di manga. Se vuole, può chiamare e le fisseremo un
appuntamento."
Mentre tornava a casa, Giulia riflettè sull'accaduto.
Quel ragazzo la stava prendendo in giro o stava dicendo sul serio? Sfrecciando
come un bolide, incurante dei limiti di velocità, si lasciò scappare un sorriso,
genuino ed entusiasta come non ne faceva da tempo. Se quello che le era accaduto
non era uno scherzo, se i suoi disegni erano davvero piaciuti al figlio del
proprietario della Toriyama Studio, forse i suoi sogni potevano davvero
avverarsi, forse non si era illusa inutilmente per tutto quel
tempo...
Sapeva che non doveva lasciarsi andare troppo ai
festeggiamenti e all'allegria, perchè le possibilità di fare carriera in quel
campo erano davvero minime, e la delusione era dietro l'angolo. Nonostante ciò,
sentiva l'impellente bisogno di sfogarsi con qualcuno, di condividere la sua
felicità, per questo non vedeva l'ora di tornare a casa: per prima cosa
l'avrebbe raccontato ai suoi genitori, e si sarebbe divertita un mondo a vedere
l'espressione incredula del fratello più piccolo, poi, nel pomeriggio, avrebbe
chiamato la sua migliore amica, Elisabetta, la persona che la capiva di
più.
Giulia era così intenta a immaginare se stessa nei panni
di una autrice di fumetti, che non si accorse dell'aria truce con cui i suoi
genitori l'avevano fissata per tutto il tempo.
Il pranzo passò con lei che sorrideva come un'ebete a
destra e a manca, inconsapevolmente irritando ancora di più i suoi, il fratello
che ridacchiava immaginando la burrasca che si sarebbe scatenata di lì a poco, e
l'amica di famiglia che non capiva un bel niente del perchè c'era un'atmosfera
così tesa.
Quando la donna uscì, i genitori della ragazza
scatenarono su di lei tutta la loro ira repressa: "Si può sapere cosa ti è
passato in mente? Pensavi che non ti avremmo scoperto?". Giulia cascò
letteralmente dalle nuvole: cosa aveva fatto adesso? Doveva avere una faccia
palesemente sorpresa, perchè suo padre disse: "Cos'è quell'espressione da
innocentina? Non ci caschiamo, signorina...la preside della scuola ci ha
chiamato poco fa per dirci tutto!". La ragazza, sbalordita, si ricordò
dell'episodio accaduto la scorsa mattina: l'ora di inglese era appena finita, e
lei aveva approfittato del cambio d'ora per andare con due amiche alla
macchinetta delle merendine; la fila era più lunga del previsto,e così le tre
ritornarono in classe che la prof di artistica era in cattedra già da cinque
minuti. "Bene, signorine!" sbraitò quella vecchiaccia odiosa: "Dato il vostro
imperdonabile ritardo, vi invito a prendere posto fuori dalla porta, e a
consegnarmi i vostri diari, così che io possa comunicare alle vostre gentili
famiglie il vostro modo assolutamente errato di percepire la
scuola!!!"
"Prof, mi sembra un provvedimento eccessivo!!" commentò
Giulia prima di rendersi conto di quel che stava facendo. "Ops..." Sussurrò
tappandosi la bocca con le mani. Tutti la guardarono sbalorditi: ci voleva un
bel coraggio a sfidare la prof più stronza della scuola! Tutti l'avevano
soprannominata il Mastino, sia perchè era una donna bassa e tarchiatella, ma
soprattutto a causa del suo carattere aggressivo. "Ah, e così lei, signorina
Maldini, pensa che io sia eccessiva? Mi scusi tanto ma fino a prova contraria
qui la prof sono io....ora che ci penso: dovevo proprio interrogare qualcuno!
Perchè lei e le sue amichette non vi sedete qui e non mi parlate di come influì
l'arte nella mentalità del XVI° secolo?"
Giulia sentì una rabbia incontrollabile crescerle dentro;
La prof non aveva mai detto di studiare quell'argomento, che era uno dei più
difficili del programma! Non era giusto! Il fatto era che la Bercelli (così si
chiamava la prof di artistica) aveva sempre avuto una forte antipatia nei suoi
confronti, a causa forse dell'aria da saputella un pò strafottente che la
ragazza assumeva in certi casi...ad ogni modo, non si poteva tollerare un
comportamento del genere da parte di un docente, che dovrebbe essere esempio di
civiltà per i suoi studenti! "NO!" Urlò Giulia. "Cosa, Maldini?" La Bercelli non
credette alle sue orecchie. Come osava quella bambina presuntuosa? "Prof, mi
rifiuto di partecipare all'interrogazione! Lei non ha mai detto di studiare
quell'argomento!!". Il Mastino ghignò. Quell'insulso pidocchio voleva la guerra?
Bene, l'avrebbe avuta...oh, se l'avrebbe avuta..... "Maldini, al posto.
IMMEDIATAMENTE. Ah..... quasi dimenticavo: complimenti, ha appena abbassato la
sua media dell'8 con un bel 2." Alla ragazza cadde letteralmente la mascella.
Quel mostro della prof aveva appena rovinato il duro lavoro di tre anni alle
superiori, solo perchè lei le aveva fatto notare che aveva avuto un
comportamento eccessivo??? "M-ma prof...la supplico...." Balbettò implorante. La
Bercelli sorrise, assaporando il dolce gusto della superiorità. "Niente ma!
Sappia che non mi impietosisce con questi comportamenti! E ora...MARSH! Al
posto!!!". A quel punto, Giulia non ce la fece più: si era addirittura UMILIATA
davanti a quell'essere deprorevole, lei, famosa per il suo orgoglio intaccabile,
lei, tenace lottatrice, aveva perso la sua dignità per supplicare
quella...quella...quella sottospecie di cane bavoso, e quello che ne aveva
ricavato cos'era? Un irritante sorrisetto di vittoria. No. Questo non poteva
proprio tollerarlo.
"PROF! LEI è UNA VERA BASTARDA!!!" Strillò a pieni
polmoni. Una volta che si fu resa conto di ciò che aveva detto, era troppo tardi
per rimediare, così preferì continuare a sfogarsi. "LEI APPROFITTA DEL FATTO CHE
è SUPERIORE A NOI PER PESTARCI, TORTURARCI E RIGIRARCI COME MEGLIO VUOLE! E LO
SA COME LA CHIAMIAMO TUTTI QUI, EH, LO SA?!?". Un ciclone inarrestabile. Un'onda
travolgente. Una forza della natura. "MASTINO! ECCO COME LA CHIAMANO! E NON SOLO
PERCHè è 1 METRO E UN CAZZO PER 300.000 CHILI, MA ANCHE PERCHè HA DEI MODI DI
FARE DA VERA STRONZA! QUI LA ODIANO TUTTI, PROF, TUTTI LA DETESTANO!!! CI
RIFLETTA UN Pò SU!". Detto ciò, uscì dall'aula con un sospiro. Ah, che
liberazione, che fantastica sensazione! Avrebbe quasi potuto farci l'abitudine.
Sorrise...ora sì che era fottuta! Non aveva mai fatto una cosa del genere: si,
spesso avrebbe voluto farla, ma fino ad ora era riuscita a trattenersi
benissimo, però...quel giorno era accaduto qualcosa. Era come se fosse scattata
la molla che l'aveva trattenuta fino a quel giorno, e tutta la rabbia che aveva
mandato giù in quegli anni fosse saltata fuori come un leone chiuso in gabbia
per troppo tempo.
La ragazza appoggiò l'orecchio alla porta della classe,
curiosa di sentire la reazione che la prof e i suoi compagni avrebbero avuto
dopo l'episodio. Non un rumore; probabilmente erano rimasti tutti
pietrificati... qualsiasi cosa avesse rubato loro la parola, comunque, durò
poco: di punto in bianco, infatti, tutti i ragazzi si misero a fischiare,
applaudire e ad urlare: "Grande Giuly! Sei un mitoooooooo!!!!!". Il Mastino
prontamente li riprese: "Smettetela imediatamente prima che metta una nota di
classe!!" Poi si rivolse a lei: "Maldini! Dico a lei! Lo so che mi può sentire!
RIENTRI IMMEDIATAMENTE IN CLASSE, questo è un ordine!". Giulia scoppiò a ridere:
ormai, dopo tutto quello che aveva urlato alla prof, aveva l'adrenalina alle
stelle e non avrebbe temuto neanche un saiyan infuriato con una kahehameha in
mano. "Non ci penso nemmeno!" Ridacchiò, per poi correre via allegramente. Tanto
era l'ultima ora, e mancavano appena 30 minuti al suono della campanella, quindi
avrebbe tranquillamente atteso la fine delle lezioni per andare in
gelateria.
In quei momenti, non aveva minimamente pensato alle
conseguenze che le sue azioni avrebbero portato, ma ora, che le conseguenze le
aveva davanti agli occhi, non poteva ignorarle. "Oh, merda." Mormorò la ragazza,
sentendo sul capo gli sguardi infuocati dei genitori. Si sedette a terra, di
peso, con il volto tra le mani. "E' perfettamente inutile che fai tante scene!
Ormai hai rovinato tutto ciò che ti eri faticosamente costruita in tre
anni...no, ma dico, cosa hai nel cervello?!? E ora fila in camera tua, e
restaci, finchè io e tuo padre non avremo pensato a una punizione adeguata per
te!!" Sbraitò la madre. Giulia non se lo fece ripetere due volte, e corse in
camera sua, gettandosi sul letto. "Merda..." Ripetè "E
adesso?"
...Che ne dite? Vi ha incuriosito? Lo continuerò tra un
mese, E SOLO TRA UN MESE....d'accordo? Mi farebbero piacere le vostre
recensioni..e..si, devo ammetterlo, il personaggio di Giulia è un pò
autobiografico ^_^, ma non del tutto!!
Ehm...
veramente questo chappy doveva essere pubblicato il 7, però
non ho avuto tempo perchè mi sono appena registrata a
netlog....ok, ok, il mio ritardo non ha scuse. Spero che mi
perdoniate ^^.
Ringrazio
le recensitrici, ma prima ci tengo a dire una cosa: anche se i
commenti sono pochi, non voglio fare pressione sugli eventuali altri
lettori per farglieli scrivere... insomma, la recensione è una
cosa del tutto libera e ciascuno la fa se e come gli va!
(possibilmenete senza offese, eh!)! Anzi, ora che ci penso è
anche meglio... così non devo scrivere troppe risposte! ^^
scherzo ovviamente.... XP
Hannon:
Mi dispiace, ma la aggiorno mese per mese ç_ç...comunque
grazie 1000 per i complimenti, mi hanno fatto davvero piacere!!! ^o^
kiss
MartaSaru:
Auguri a quella santa della tua sorellona! Skeeee XP.... grazie della
rece, e.... mi hai scoperto.....sì, hai indovinato, ho deciso
di fare una fic “mensile” anche per darle il ritmo di un manga!
Hai vinto un premio...... cioè un nuovo capitolo per la fic
Babybabybaby ecc! Si, lo so che sono tremendamente in ritardo a
scriverla.... scusami ç___ç ma con tutte le altre fic,
i compiti, lo sport, eccetera........ Aiutooooooo che stress!!!!!! XD
spero che tu mi abbia perdonato! Comunque sono contenta che ti
identifichi con Giulia! Grazie ancora della rece, kizz!
Giulia
si alzò dal letto e prese in mano una foto, che rappresentava
una bellissima donna giapponese. La ragazza la prese in mano, si mise
davanti allo specchio e si confrontò con la persona della
fotografia: anche se le dava fastidio ammetterlo, era vero ciò
che tutti dicevano. Lei assomigliava davvero tanto a quella donna,
che altri non era che la sua madre biologica, la fidanzata di suo
padre tanti anni prima. Col passare degli anni Giulia aveva
dimenticato il suo passato; ormai la sua vera famiglia era quella, e
nonostante le differenze somatiche che c'erano fra di loro lei lì
si sentiva davvero a casa.
C'era
un però: lei aveva sempre sviluppato una passione per la
cultura giapponese, ne era affascinata, infatti collezionava manga e
dvd di anime a quintali, tanto che sua madre spesso la rimproverava:
“Metti un po' di ordine, quando si entra lì dentro non si sa
da che parte guardare, con tutti quei fumetti e quei dischetti!!”
Giulia
sorrideva, ma amaramente: nonostante per lei fosse come una vera
mamma, quella donna non poteva capire la sua esigenza di riunirsi col
suo passato. Suo padre, poi, ogni volta che si parlava della vera
madre di Giulia, si arrabbiava e cambiava discorso: tollerava a
malapena i kanjii che la ragazza scarabbocchiava da tutte le parti,
nel vano tentativo di imparare il giapponese, e odiava a morte i suoi
manga e i suoi anime.
“Roba
da bambini!” era il suo commento ogni volta che inciampava su un
fumetto di Inuyasha o su un dvd di Dragonball; suo fratello più
piccolo Luca, invece, adorava quella roba, ma questo solo perchè
aveva 8 anni, e quindi non poteva capirla.
Insomma,
per farla breve, Giulia si sentiva incompresa. Era certa che la sua
famiglia non le avrebbe mai permesso di intraprendere la carriera di
mangaka, quindi non si sarebbe disturbata a chiedere il permesso per
incontrare quei tizi della Toriyama Studio: ci sarebbe andata da
sola.
Era
mezzanotte e mezzo: la ragazza era rimasta chiusa nella sua camera
tutto il pomeriggio, senza cellulare e senza I-Pod (ma nessuno aveva
osato toglierle i suoi manga), era uscita solo per cena, dove aveva
mangiucchiato poca roba controvoglia, il che era strordinario per una
“buona forchetta”, come la chamava allegramente la nonna, quale
era lei. Non aveva neanche avuto il tempo di tenere il broncio o di
lanciare occhiate assassine da tutte le parti, tanto era presa nel
suo progetto di fuga che avrebbe attuato quella notte stessa.
Strano
ma vero, il suo piano stava riuscendo alla perfezione. Giulia si
complimentò con se stessa, mentre si riempiva lo zainetto, già
pieno di vestiti, con biscotti al cioccolato, patatine e coca-cola.
SBONG!
“Ahiahiahiahiahi! Mamma che maaaaaaleeee....”
La
ragazza si massaggiò la testa... accidenti a quel tavolo
spigoloso! Sperò solo che nessuno l'avesse sentita....
Troppo
tardi. “Cosa sta succedendo?”
Il
signor Maldini scese le scale, un po' intimorito dai rumori che aveva
udito poco prima.
“Chi
và là?”
Ma
porc.....” Giulia si chiuse dentro la dispensa, trattenendo il
fiato e chiudendo gli occhi; poi si accorse di aver commesso un
errore madornale...
“Qui
non c'è nessuno...... strano, avrei giurato di aver sentito un
rumore.”
L'uomo
ritornò sui suoi passi, e la ragazza ringraziò
mentalmente tutti i santi che conosceva, poiché suo padre non
si era accorto dello zaino che lei aveva lasciato sotto al tavolo.
La
ragazza si rilassò solo quando fu in sella al suo motorino e
con il casco in testa, al sicuro da ogni pericolo che il suo piano
venisse sventato da uno dei suoi parenti.
Giulia
viaggiò per molti chilometri: lei abitava in Liguria e il
Toryama Studio era a Milano.... ne aveva di strada da fare!
Verso
le 3 del mattino la ragazza decise di fare una sosta: parcheggiò
il motorino e rimase a guardare il paesaggio.
“Devo
ammettere che è proprio un bel panorama...” Sospirò
lei, e rimase incantata per un bel po' di tempo, finchè non si
accorse di essere osservata. Una lunga ombra, abbastanza larga e con
dei capelli stranissimi troneggiava su di lei. Spaventata, la ragazza
valutò la possibilità di far finta di dormire per poi
chiamare aiuto: impossibile, quella città era deserta, erano
tutti a letto.
Doveva
girarsi e affrontare il suo destino. Deglutendo, Giulia voltò
lentamente la testa, con gli occhi dapprima socchiusi, ma che poi si
spalancarono assieme alla bocca in un'espressione di stupore: no, non
era possibile, quello non poteva essere....
“Ehilà!
Come va? Eheeh!” La figura si portò una mano dietro alla
nuca.
La
ragazza sbattè gli occhi...no, non c'era nessun dubbio: quello
era Goku.
Finito
anche il secondo capitolo! Come avrete capito, Giulia è
proprio un bel peperino, che farebbe di tutto pur di far avverare i
suoi sogni! Gliene capiteranno di tutti i colori...
Ciao!
Come vedete dopo un mese sono qui, puntuale! Volevo
avvertirvi che d'ora in poi inizierà la storia di DB vera e
propria! Ora
ringrazio i, cioè LA,recensitrice (ebbene si, ho avuto solo
un commento ^^””) HANNON_
Eccomi! ^o^ grazie mille per le recensioni!!!! Mi consolo a vederle...
X3!!! beh dai, da questo chappy in avanti la storia si farà
più interessante.. spero che tu continuerai a seguirmi! Kizz!
“Goku?!?”
Giulia spalancò la bocca, incredula “Ma cosa c'era
dentro a quei biscotti?”
“I biscotti non c'entrano, io sono reale! A proposito... non
è che te ne è avanzato qualcuno?”
La ragazza ignorò la richiesta e fissò
attentamente il saiyan, a fronte aggrottata: “Se questo non
è un sogno... cosa ci fai qui?”
Il ragazzo si fece d'improvviso serio.
“Abbiamo bisogno del tuo aiuto.”
Giulia scoppiò a ridere: “Adesso sono sicura che
questa è tutta un'allucinazione!!! Come puoi chiedere aiuto
a me? No, ma dico... forse ti sei sbagliato! Io a combattere sono un
vero disastro...”
Goku sorrise: “Non è per lottare che ci servi! Il
problema è un altro... da un certo punto di vista molto
più grave, dato che noi non possiamo fare nulla per
risolverlo! L'unica che può fare qualcosa sei tu!”
La moretta smise di ridere, spaventata da ciò che il
guerriero le aveva detto. Che genere di ostacolo poteva essere, se era
impossibile da superare per un saiyan? Soprattutto, in che senso poteva
farlo solo lei?
“Vieni con me, Bulma saprà spiegarti tutto
meglio.” Giulia si aggrappò al braccio di Goku,
titubante. Pochi attimi dopo si ritrovò in un luogo che
conosceva molto bene, in fondo l'aveva visto milioni di volte sulle
pagine del manga di Dragonball o alla tv: la cucina di casa Brief...
“Oh... ciao Goku!” Salutò cortesemente
una donna dai capelli azzurri, entrata nella stanza “Tu devi
essere Giulia, se non sbaglio...hai un'aria sconvolta! Siediti,
cara!”
La ragazza senza dire una parola prese una sedia e ci si
lasciò cadere sopra. Era una cosa del tutto comprensibile
che lei fosse sotto shock... voi come vi sentireste, a incontrare delle
persone che fino a pochi attimi prima credevate esistessero solo nella
fantasia?
“Bulma, l'ho portata qui così potrai spiegarle
meglio tutto l'accaduto... io non sono molto bravo in queste
cose!”
La donna annuì gravemente al saiyan, il quale sorrise e se
ne andò usando il teletrasporto.
“Allora.... sei pronta a sentire tutta la
verità?”
Dopo che la mora ebbe annuito, la Brief si adagiò sul tavolo
e continuò:
“Devi sapere che quando Toriyama realizzò
Dragonball per la prima volta non era minimamente interessato ai soldi,
ma solo a sviluppare le sue idee per far divertire e appassionare i
lettori di tutto il mondo; riuscì nel suo intento, il
problema è che ci riuscì troppo bene... infatti
alcuni uomini, il cui solo scopo era quello di guadagnare sempre
più denaro, vedendo quanto il nostro mondo aveva successo,
decisero di sfruttare questa idea per diventare ricchi.”
Bulma sospirò, prendendo un profondo respiro.
“Costrinsero il nostro creatore a prolungare la serie, anche
se lui avrebbe preferito fermarsi prima. Quando si sentirono abbastanza
sicuri, presero in mano la situazione, comprando i diritti da Akira e
realizzando una serie completamente inventata da loro (la GT). Come se
non bastasse, questi uomini utilizzarono i diritti per produrre
qualsiasi oggetto riguardante DB potesse appagare la loro sete di
potere e soldi, mettendo sul mercato zaini, diari, astucci, scarpe,
bambolotti, giocattoli vari e chi più ne ha più
ne metta. Ciò che Toriyama non avrebbe mai sospettato
è che l'universo da lui ideato potesse prendere vita... e in
effetti è ciò che è
accaduto....”
Giulia era come ipnotizzata: stava ad ascoltare la scienziata a bocca
spalancata. Ancora non riusciva a credere a ciò che le stava
accadendo... era tutto così assurdo!
“Fino a quando Dragonball era disegnato senza doppi fini,
tutto qui procedeva al meglio, ma nel momento in cui il nostro mondo fu
preso in mano da gente che desiderava arricchirsi...beh, puoi vedere tu
stessa.”
Detto ciò Bulma scese dal tavolo sul quale era seduta e si
incamminò verso una finestra non molto grande, che prima
Giulia non aveva notato, e spalancò le tende. Al di
là del vetro c'era uno spettacolo raccapricciante: fino ad
un punto non ben definito, il paesaggio era esattamente come avrebbe
dovuto essere, e cioè i palazzi, le case, i negozi della
Citta dell'Ovest stavano al loro posto, ma dopo qualche metro... il
vuoto. Semplicemente questo, un profondo, buio e spaventoso vuoto.
Nient'altro.
Giulia strabuzzò gli occhi, mentre una strana sensazione si
impadroniva di lei; non sapeva perchè, ma quella vista le
dava i brividi.
“Quello” Spiegò Bulma, incupita
“E' il nostro problema; la gente lo chiama il
“misterioso nero”. Continua ad avanzare,
inesorabile, e non c'è modo di fermarlo... chiunque ci cada
dentro, è spacciato.”
La Brief sospirò ancora.
“Io e mio padre abbiamo già provato ad
analizzarlo, ma non è servito a granchè... tutto
ciò che abbiamo scoperto è che il misterioso nero
altri non è che una specie di buco nero incredibilmente
vasto e denso, che inghiotte tutto ciò gli capiti davanti.
Goku, Vegeta e tutti gli altri hanno provato più volte a
fare qualcosa, ma è tutto inutile... il misterioso nero
continua a divorare il nostro mondo, e noi siamo costretti a
restringerci sempre di più, fino a che non finiremo tutti
inglobati da quell'ammasso di energia!!!!”
Bulma battè il pugno sul ripiano della cucina, combattiva
come sempre.
“Siamo andati al Palazzo del Supremo a incontrare Baba per
farci dire come fare, e lei ha spiegato che in una delle tante
dimensioni parallele alla nostra ci sarebbe stato qualcuno capace di
salvarci....”
Giulia fissò la Brief, balbettando: “C-chi,
io?”
La donna si passò una mano tra i capelli: “La
descrizione che ci ha fatto Baba era di qualcuno dal cuore puro,
sincero e appassionato, con le idee chiare, molta fantasia e un talento
nel disegno... abbiamo girato un sacco di mondi paralleli, e l'unica
persona che ha tutte queste doti sei tu, Giulia. Ora la domanda
è un'altra... ci vuoi aiutare?”
Forse è un
po' corto come chappy, che dite? Scusate ma non mi è venuto
più lungo... mi dispiace! Spero sia lo stesso di vostro
gradimento! ^o^ LadyD