The last song

di flood
(/viewuser.php?uid=311599)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Lexie ***
Capitolo 3: *** Meredith ***
Capitolo 4: *** Mark ***
Capitolo 5: *** Lexie ***
Capitolo 6: *** Mark ***
Capitolo 7: *** Meredith ***
Capitolo 8: *** Lexie ***
Capitolo 9: *** Meredith ***
Capitolo 10: *** Mark ***
Capitolo 11: *** Lexie ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Lexie era semisdraiata sul sedile anteriore dell'auto, chiedendosi come mai Meredith la odiasse così tanto.
Era l'unica spiegazione plausibile del perchè si trovasse in viaggio per andare a far visita a suo padre, in quel buco di posto dimenticato da Dio, anzichè a spassarsela con gli amici a casa sua, a Seattle.
No, meglio precisare. Non si trattava di una semplice visita al padre. Una visita in genere durava un weekend o due, al massimo una settimana. Sarebbe riuscita a sopravvivere a una visita. Ma restare per tutto il mese di agosto, in pratica tutta l'estate, era un esilio:
Non poteva credere che sua sorella fosse veramente intenzionata a farle subire una cosa simile.
Pochi minuti più tardi, Meredith parcheggiò lungo un viale sterrato e scese dall'auto per dirigersi verso la sottospecie di baita in cui abitava Thatcher Grey.
Lex si decise ad aprire a sua volta la portiera, in tempo per veder apparire il padre in veranda.
Abbracciò la figlia maggiore, per poi rivolgersi a lei:
«Ciao tesoro, che bello rivederti!»
Di fronte al silenzio di Lexie l'uomo si limitò a una carezza sulla schiena per condurre le figlie verso la porta finestra, da cui si accedeva a una piccola e malandata cucina.
Lexie decise però di sfuggire alla presa, per cominciare un sopralluogo di quella spiaggia senza vita, ignorando la sorella che l'aveva fulminata con lo sguardo.
Le sembrò di aver camminato un bel pò quando arrivò a un piccolo, ma affollato, lunapark.
Mentre prendeva un bicchiere di aranciata a uno dei chioschi scorse un varco che portava al molo.
C'erano negozietti, bancarelle e un campo da beach volley.
Era in corso una partita e Lexie non potè fare a meno di notare i due giocatori alla sua destra.
Erano sicuramente più grandi di lei, avranno avuto l'età di Meredith, uno moro e l'altro con i capelli castani più chiari, entrambi slanciati e muscolosi, appartenenti alla categoria che la sua collega Cristina avrebbe definito "caramelle per gli occhi".
Non sapeva quale fosse il punteggio, ma erano chiaramente una coppia vincente.
Il gioco ben presto non le interessava più, così si voltò per andarsene proprio mentre una battuta superava la rete.
Udì confusamente un grido mentre la squadra avversaria si preparava a rispondere.
Si voltò appena in tempo per vedere uno dei ragazzi correre a tutta velocità nella sua direzione, la testa girata per seguire la traiettoia della palla.
Non ebbe il tempo di scansarsi che le fu addosso.
L'impatto fece schizzare in aria il bicchiere che teneva tra le mani e l'aranciata le inzuppò tanto il viso quanto la maglietta.
«Stai bene?» domandò preoccupato l'atleta con la chioma più chiara.
«Sto bene» rispose seccata e immediatamente fece un passo indietro desiderando di allontanarsi il più possibile da lì.
Alle sue spalle udì qualcuno gridare: «Dai Sloan, torna in campo!» e, mentre si faceva largo tra la folla, era consapevole di avere lo sguardo del ragazzo addosso.

L'angolo dell'autrice: Il mio oroscopo giornaliero inizia con questa frase: Oggi ti senti particolarmente ispirata.
Mi sono quindi affidata alle stelle e ho deciso di pubblicare il primo capitolo.
Qualcuno di voi ha letto il libro e/o visto il film? Cosa ne pensate?
xoxo,
- flood <3

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Lexie ***


La maglietta non era rovinata, per fortuna.
Vi era affezionata perchè era un ricordo di Jackson, il suo ex ragazzo.
In realtà non l'aveva mai realmente amato, ma gli voleva davvero bene.
Mentre le ritornava alla mente il modo in cui il giovane Avery le aveva fatto trovare il regalo, arrivò sulla spiaggia, dove le onde si infrangevano ritmicamente sulla sabbia e all'orizzonte si vedevano le luci tremolanti dei pescherecci.
Non poteva affermare con certezza quanto tempo fosse passato, ne aveva perso la cognizione marciando dritta verso l'ignoto per sfuggire alla ressa di tifosi.
In circostanze normali avrebbe molto apprezzato anche il cielo stellato, ma non fece in tempo ad alzare il capo per notarlo, che qualcos'altro catturò la sua attenzione.
O meglio, qualcun'altro.
Andò verso quella figura lievemente in ombra e lo riconobbe immediatamente.
Si fissarono in silenzio cercando di mettersi a fuoco l'un l'altro e fu Mark il primo a parlare:
«Ehi, sei tu. Ti ricordi di me?»
«Che cosa ci fai qui?»
«Mi pare sia una spiaggia pubblica, o sbaglio?»
«Oh, giusto.» dovette ammettere Lexie.
«Comunque, io sono Mark.»
«Ciao, Mark.» rispose, contenta di poter associare un nome al fisico perfetto di colui che le aveva fatto rovesciare la sua bibita.
«Interessante...» aggiunse lui dopo un breve silenzio.
«Che cosa?»
«In genere, quando qualcuno si presenta, l'atro fa lo stesso.»
«Io non sono qualcuno.» Incrociò le braccia, stando attenta a mantenersi a distanza. Sapeva di non essere all'altezza di chi le stava di fronte.
«Questo lo avevo già capito.» Le rivolse un sorriso fugace. «Mi spiace esserti venuto addosso prima, durante la partita.»
«Mi avevi già chiesto scusa.»
«Lo so, ma mi sembrava che te la fossi presa parecchio.»
«Mi sono versata l'aranciata sulla maglia.»
«Mi dispiace, avresti dovuto prestare più attenzione a quello che succedeva.»
«Come?»
«E' un gioco molto veloce.»
Lex si mise le mani sui fianchi. «Stai forse insinuando che è stata colpa mia?»
«Volevo solo assicurarmi che non accadesse di nuovo. Come ho detto, mi è dispiaciuto molto.»
Questa risposta le diede l'impressione che lui stesse cercando di flirtare.
Continuò poi «Possiamo verificarlo al prossimo incontro. Gioco domani alla stessa ora.»
E questo le diede la conferma, ma non capiva la ragione. Non aveva senso; lei era certa di non essere il suo tipo.
Ma a quell'ora della sera non aveva voglia di pensarci e si limitò ad annuire.
Si incamminò quindi verso casa del padre e udì ancora la sua voce.
«Ci vediamo, allora!»
Non potè fare a meno di sorridere tra sè.

L'angolo dell'autrice : La pioggia di oggi mi ha abbattuta, qualcuno può risollevarmi il morale? I need your opinion.
xoxo,
- flood <3

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Meredith ***


Meredith si svegliò presto, quella mattina.
Era la prima notte in un letto diverso dal suo e questo le rendeva sempre complicato riposarsi tranquillamente.
Non era però l'unica a essere già in piedi.
Arrivata in cucina trovò infatti la sorella già vestita e alle prese con il fornello.
«Ciao, Lexie!»
«Ciao, Mer. Sto per uscire, ti lascio del caffè?»
«Si, grazie.» Rispose ancora assonnata.
«Allora, che cos'hai in programma?» aggiunse poi.
«Niente di che, vado in spiaggia.»
«A quest'ora del mattino? Su dai, Lex, chi hai conosciuto?»
«Assisto solo a una partita, d'accordo?»
«Vengo con te!» Si propose allora la maggiore.
«Non se ne parla, volevi tanto vedere papà e ora te ne stai con lui!»
«Lo sai che si sveglia tardi, fammi prendere un pò d'aria!» si lamentò Meredith.
Lexie sbuffò alla sorella e acconsentì alzando gli occhi al cielo.
«Si esce tra 5 minuti.» disse allora la brunetta.
L'altra si precipitò nella camera da letto per vestirsi ed essere pronta in tempo, mentre Lexie cominciava a dirigersi sulla terrazza.
Arrivate in spiaggia scrutarono gli spalti in cerca di un posto a sedere e, all'improvviso, Mark si presentò davanti alle sorelle Grey.
«Sei venuta!» Esordì il ragazzo, rivolto a Lexie, la quale, imbarazzata dalla presenza di Meredith, si limitò a sorridere, per poi indicare alla sorella un gradino di pietra libero dove accomodarsi.
Mark si diresse in campo mantenendo fisso sulla ragazza il suo sguardo irresistibile e, appena la partita iniziò, Lexie era consapevole di doversi subire il terzo grado di sua sorella.
«Ora mi racconti tutti su questo fisicato giocatore di beach volley palesemente interessato a te!»
«L'ho incontrato ieri, so soltanto il suo nome.»
«Beh, niente male. Anche il suo amico, caspita!» notò Meredith.
«Posso chiedere a Mark di presentartelo, così eviti di venirmi dietro come una sanguisuga.»
Meredith diede una spallata alla sorella, pensando però che l'idea non le dispiaceva affatto.
La partì finì con una vittoria schiacciante della squadra dei bellocci e i due atleti si diressero proprio nella loro direzione.
«Complimenti!» esclamarono insieme le due sorelle.
«Niente di che.» fece il modesto Mark.
«Comunque, lui è Derek, l'avrai visto anche ieri. Derek, ti ricordi a chi sono andato addosso? Ecco, è lei.»
«Piacere, Lexie.»
«Ah! A lui lo dici il tuo nome, eh?»
Lexie si mise a ridere, lasciando tempo a Meredith di farsi avanti.
«Io sono sua sorella, Meredith, molto piacere.»
Mark e Derek strinsero la mano di Mer, per poi proporre alle ragazze una puntatina al bar.
«Festeggiamo? Soltanto un drink.» Spiegò Sloan.
Lexie era esitante, a causa della sua timidezza, ma la sorella non le lasciò scampo.
«Certo!» affermò soddisfatta, per poi trascinare una Lexie imbarazzata al seguito dei due ragazzi che tanto avevano catturato il loro interesse.
Si sedettero a un tavolino arioso e Lexie cominciò a sciogliersi.
«Allora ti piace giocare a pallavolo?» si rivolse a Mark.
«Mi tiene in forma.»
«Non è una risosta.» disse lei pignola.
«Mi diverte. Ma non so se mi piace.»
«Però ti piace andare a sbattere contro le persone, giusto?»
«Dipende da chi. Devo ammettere che l'ultima volta non mi è andata poi così male.» disse lui con fare seducente.
«Trovi che sia stato positivo che mi versassi addosso l'aranciata?»
«Se non l'avessi fatto, ora forse non sarei qui.» Constatò il ragazzo, ammiccando nuovamente.
«Cos'altro fai nella vita? Qualche talento?» Cambiò lei argomento.
«Laureato in medicina, chirurgia plastica. Seguivo gli stessi corsi di Derek, ecco come ci siamo conosciuti, ma lui poi ha scelto Neuro.»
«Non mi dire! Anche io e Meredith lavoriamo in ospedale.» Si stupì la ragazza.
«E comunque, ho anche altri talenti...» le sussurrò lui, malizioso. «Se vuoi posso dartene una dimostrazione.»
«No, grazie.» Si sforzò Lexie di non arrossire. «Non ho bisogno di allusioni erotiche!»
«Potrebbero piacerti.»
«Cre-credo di no.» Balbettò quindi lei, convinta di dover interrompere questa conversazione.
«Nostro padre ci aspetta.» Disse quindi a Meredith, tirnadole la spallina della canotta.
La sorella fece una smorfia a Derek, scusandosi con gli occhi per il comportamento di Lexie e salutò quello che doveva apparirle come l'uomo dei suoi sogni.
Insieme si avviarono verso casa. Lexie completamente muta e Meredith in uno stato sognante.
«Dovrei ringraziarti...» disse poi quest'ultima sulla porta di casa, prima di mostrare alla sorella il tovagliolo con il numero di telefono del moro e sfoggiare un sorriso estasiato.

L'angolo dell'autrice: Allora, fan Mexie, dove siete? Beh, anche fan MerDer, a questo punto :3
Qualcuno mi dia un minimo di incoraggiamento, per favore! xoxo,
- flood <3

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Mark ***


Era passato qualche giorno dall'ultima volta in cui Mark aveva visto Lexie.
Non sapeva bene come definire la speranza che lo assaliva ogni volta che scrutava gli spalti del campo.
Cercava il suo viso, cercava il suo sorriso.
Eppure gli sembrava così strano, non gli era mai successo di interessarsi tanto ad una ragazza, avrebbe potuto ricambiare lo sguardo di una qualsiasi delle belle bionde che lo acclamavano, come era solito fare.
Non riusciva a spiegarsi quello stato d'animo.
Ma non sembrava l'unico palesemente fissato a qualcuno in particolare.
Derek gli chiedeva in continuazione se la sua amichetta dell'aranciata si fosse ripresentata, soltanto per finire a parare sulla sorella e averne informazioni più precise.
«Non le hai dato il tuo numero?» le rispondeva lui seccato.
«E' così, ma io non ho il suo.»
«Se ha voglia ti chiama.» terminava quindi Sloan il dialogo e, insieme, continuavano ad aspettare.
Una mattina l'amico gli propose un'uscita di pesca.
Come hobby non gli interessava per nulla, ma sapeva che Derek ne era appassionato e che entrambi avevano bisogno di distrarsi.
Per questo si ritrovò su una piattaforma con una canna in mano, seduto a penzoloni sulla pietra fredda.
Si annoiava terribilmente e continuava a sorprendersi per quanto Shepherd sembrasse rilassato dal dolce far nulla, in attessa che abboccasse uno stupido pesce.
«Si scoprono altri talenti!»
Avrebbe giurato fosse la voce di Lexie, per questo si girò di scatto rischiando di far impigliare il proprio amo nella chioma perfetta di Derek e potè constatare che non si sbagliava affatto.
«Non è difficile, infili l'esca, getti la lenza e tieni la canna.» rispose, ritrovandosi a sorridere mentre realizzava di avere finalmente di fronte la dolce ragazza che aveva occupato per giorni i suoi pensieri.
«Non si tratta solo di questo!» si intromise Derek «Devi sapere dove lanciare ed essere abbastanza bravo da raggiungere il punto esatto che desideri. Devi sapere quali esche usare e questo dipende dal tipo di pesce, dalle condizioni climatiche, persino dalla limpidezza dell'acqua. E poi, ovviamente, devi agganciare l'amo. Se lo fai troppo presto o tardi, il pesce non abboccherà.»
Per fortuna Lexie si decise a interromperlo.
«Deduco che sia tu l'esperto! Questo interesserà a Meredith, è anche lei da queste parti perchè qui lavora nostro padre.»
«Oh, allora lasciamo soli!» esclamò Mark senza pensarci due volte, sbattendo la canna per terra e lanciando un'occhiata complice a Derek.
«Tanto mi annoiavo da morire, sei la mia salvatrice.» sussurrò a Lexie, per poi incamminarsi al suo fianco verso il lungomare.
Passarono davanti a una serie di villette, tutte con ampie verande e scalinate che scendevano sulla spiaggia.
Non parlarono molto, ma per qualche ragione il silenzio non li imbarazzava.
Lexie guardava la sabbia e in certi momenti a Mark sembrava di cogliere l'ombra di un sorriso sui suoi lineamenti.
Di tanto in tanto si chinava a raccogliere qualche conchiglia e lui notava la concentrazione con cui le osservava, prima di ributtarle o infilarsele in tasca.
Le pareva di starla fissando troppo incessantemente e così si decise a parlare:
«Sai, il passatempo di Derek è noioso, ma io sono molto più intrigante. Potrei farti vivere qualcosa di un pò più emozionante, che dici?»
«Tipo cosa?»
Cercò di farsi venire in mente una proposta originale e gli tornò in mente di quella volta in cui aveva partecipato ad una battuta di caccia. «Caccia di anatre!»
Lexie si bloccò. Gli rivolse una sguardo pieno di disapprovazione.
«Dimmi che non uccidi per davvero le anatre, quelle tenere e graziose creature alate, che svolazzano sopra gli stagni, senza dare fastidio a nessuno? Magari ce ne fossero a Seattle! E tu gli spari?»
«Ehi, soltanto una volta, è divertente!»
«Da piccola, il mio peluche preferito era un'anatra. Avevo la carta da parati con le paperelle. Io amo le anatre.»
«Anch'io» ribattè lui «Fritte, arrosto, stufate, in salsa agrodolce...» elencò punzecchiandola.
«Ma è orribile! Sei una persona malvagia!»
«Già, sono un insensibile. Comunque era un invito esplicito, organizzerò qualcosa che non urti la tua sensibilità di amante delle papere»
Scoppiarono entrambi in una fragorosa risata, poi la guardò negli occhi.
Lei abbassò la testa, poi la rialzò per ricambiare l'occhiata come se fosse meravigliata da ciò che stava accadendo tra di loro e ne gustasse ogni singolo momento.

L'angolo dell'autrice: Ho voluto rifarmi all'immancabile passione di Derek, che dite?
Spero vi vada di farmi sapere la vostra opinione sulla storia.
xoxo,
- flood <3

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Lexie ***


Lexie guardava Mark e Derek correre per il campo e si soffermò a pensare alla serie di eventi che l'avevano condotta lì.
Era davvero capitata dove loro stavano pescando, il giorno precedente?
Aveva davvero camminato con lui sulla sabbia, guadagnandosi questo ulteriore appuntamento pomeridiano?
Si concentrò sulla partita cercando di non fissare lo sguardo sul corpo atletico di Mark e sui suoi muscoli che guizzavano mentre rincorreva la palla.
Difficile da ignorare, dal momento che era a torso nudo.
Forse in fin dei conti il resto dell'estate non sarebbe stato così terribile.
In realtà lui non era il suo tipo, ma guardandolo giocare le venne da chiedersi se fosse proprio vero.
Dopotutto aveva avuto molta fortuna anche con Jackson.
La vera domanda che si poneva era il perchè lui fosse attratto da lei.
Lei era diversa dalle ragazze che Mark frequentava, eppure si accorse dell'occhiata che le stava lanciando, la quale esprimeva indubbiamente quanto fosse lusingato dalla sua presenza.
Mentre la ragazza era ancora assorta in questi suoi pensieri, la partita terminò e si chinò per raccogliere la sua borsa, notando che i giocatori si stavano scambiando una stretta di mano.
Accadde tutto troppo in fretta perchè ci capisse qualcosa.
Un attimo prima Mark era accanto alla rete, di fronte agli avversari, e quello dopo le aveva posato una mano sulla schiena e la stava abbracciando.
«Grazie di essere venuta anche oggi, mi sproni a dare il meglio di me.» le sussurrò all'orecchio, lasciandole soltanto immaginare il sorriso sincero che gli si dipinse in volto.
E a quel punto, tutto d'un tratto, chinò la testa e la baciò.
Colta di sopresa, necessitò di qualche secondo prima di realizzare di avere le labbra morbide dell'atleta sulle sue e rendersi conto che era esattamente ciò che aveva desiderato che facesse.

L'angolo dell'autrice: Chiedo perdono per l'immenso ritardo, avevo il dovere morale di aggiornare in un tempo quanto meno decente, ma non ho potuto fare altrimenti. Vedrò di essere più costante d'ora in poi, mi perdonate? Almeno per il fatto che abbia finalmente raccontato il loro primo bacio!
xoxo,
-flood <3

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Mark ***


«Avanti, amico. Devi restare concentrato sul gioco! E' da ieri pomeriggio che sei perso in un bicchier d'acqua!»
«Che importa, resto comunque il Dio indiscusso del beachvolley!»
Mark si passava la palla da una mano all'altra mentre lui e Derek erano sulla spiaggia, ancora sudati dopo gli ultimi tiri.
Avevano finito l'allenamento e per tutto il tempo il primo non aveva avuto in testa che il bacio con Lexie del giorno precedente.
«Da quando fai il serio con una ragazza, eh?»
Mark non replicò, ma il suo mutismo e lo sguardo sognante che rivolgeva all'amico fecero appire la situazione decisamente cristallina.
«Se le cose stanno così...» aggiunse Shepherd «Dovresti uscire con lei.»
Sloan lo guardò stranito.
«In modo che tu possa stare con Meredith, non è vero?»
«Stiamo parlando di te e la tua fissa per la straniera»
«Sisi va bene, ma ti ricordo che io non ho il suo numero, dovresti farti avanti con la sorella e fare un favore a tutti quanti»
«Ci sto.»
«Davvero?»
Ovviamente Derek era serio; non ci volle molto infatti, dopo essersi allontanato per la telefonata, prima che si riavvicinasse all'amico con atteggiamento trionfante.
«Abbiamo le sorelle Grey in pugno, Sloan!»
Un'oretta più tardi, Mark si trovava saduto accanto a Lexie, dopo che si erano separati da Meredith e Derek.
«Sai che non avresti dovuto baciarmi, ieri. Non è stato propriamente romantico...» si espresse la piccola Grey.
«Io l'ho trovato molto, ma molto romantico!»
«Eravamo sugli spalti, esattamente davanti a tutti e tu eri stanco ed accaldato.»
«Non ero accaldato per la partita, piccola...» rispose allusivo lui.
«Mark!» sbottò Lexie, colpendolo scherzosamente al petto.
Allora cominciarono a ridere, finchè lui non la interruppe.
«Comunque, credo davvero fosse una scenario perfetto: c'eravamo tu ed io, poteva essere altrimenti?»
Lexie si limitò a sorridere, sinceramente stupita dall'improvvisa profonda dolcezza del ragazzo e, per cambiare argomento, spostò la sua attenzione verso il cielo, tendente al nero.
«Temporale in arrivo, devo proprio andare.»
«Ti va se ti accompagno a casa?»
Non aveva dubbi sul fatto che glielo stesse chiedendo perchè voleva davvero passare più tempo possibile con lei, perchè stava bene con lei, lo dimostrava la sua espressione dolce.
Lo prese sottobraccio e lo sguardò dritto negli occhi.
«Mi piacerebbe molto.»

L'angolo dell'autrice: Buonasera! Se c'è qualche tenero utente che mi segue e, magari, non ha impegni (come me, che sto gironzolando per EFP come una dispersa lol), potrebbe lasciarmi una recensione "passa-tempo"? O, in alternativa, una recensione "pat-pat", di quelle alla "non sei sola"? Sto parlando a vanvera, forse. In ogni caso, saluti a tutti!
xoxo,
-flood<3

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Meredith ***


La spiaggia si estendeva per chilometri e chilometri e le onde cominciavano a scontrarsi sempre più duramente contro la sabbia mossa dal vento.
Derek aveva già riaccompagnato Meredith a casa e lei si era fermata in veranda a scrutare l'orizzonte attendendo la sorella.
Lexie e Mark erano però ancora in cammino sulla spiaggia, mano per mano.
Passarono venti minuti buoni prima che la maggiore potesse intravedere le loro sagome.
Il ragazzo sembrava perso tra i suoi pensieri.
Non era mai stato in grado di proiettarsi nel futuro oltre il weekend successivo, era quel genere di persona interessato più alle storie fugaci, la quale collezionava conquiste e si mostrava affascinante solo per ottenere quello che voleva e poi abbandonarlo per inseguire una nuova, più attraente, preda.
Quando aveva conosciuto Lexie, invece, non si era soffermato a chiedersi se valesse la pena uscirci qualche volta, come capitava in genere, ma il primo pensiero era stato poter immaginare di frequentarla per un lungo periodo.
Le era sembrata una delle domande che Derek poneva a sè stesso solitamente.
Probabilmente dipendeva molto dalla sua famiglia, una di quelle amorevoli che hanno rappresentato un sostegno nell'infanzia di entrambi.
Anche Mark, infatti, era cresciuto con la certezza che casa Shepherd fosse un luogo sicuro e aveva interiorizzato il fatto che fossero una squadra.
Apprezzava tutto questo, ma, comunque, desiderava essere indipendente ed era solito essere sfuggente nelle relazioni.
Tutto questo fino a pochi giorni fa.
Da quando aveva incontrato lo sguardo di Lexie, era come se avesse riconosciuto la capacità della ragazza di leggere ogni sua sensazione e questo da una parte gli risultava sconcertante, dall'altra era fonte di sollievo.
In poche parole, era certo di essersi innamorato, per la prima volta in tutta la sua vita.
Erano ormai a pochi passi da casa Grey quando cominciò il prevedibile acquazzone.
Lexie stava per correre al riparo, quando Mark la strinse a sè e la bació, sotto la pioggia, ignaro della presenza di Meredith, il quale volto venne illuminato da un sorriso vedendo la sorella catapultata in quel voltice di emozioni.

L'angolo dell'autrice: Ah, la mia lentezza! Lo so, lo so, diamine. In compenso ho scritto due capitoli in una volta sola, avendo oggi trovato tempo a sufficienza, dunque il successivo, seppur molto breve, arriverà prima del weekend. Buon santo Stefano,
xoxo,
-flood<3

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Lexie ***


D'accordo, lo ammetteva, si sarebbe potuta abituare a vivere così:
sdraiata su un asciugamano, colpita dai raggi del sole.
Era una giornata splendida, la quiete dopo la tempesta di quella notte.
Aveva concesso a Meredith un'uscita a quattro solo affinchè smettesse di tartassarla su quanto Derek e Mark fossero ragazzi perfetti per loro.
«Mi concede l'onore di questo bagno?»
Sorrise, scostando i grandi occhiali scuri dal viso per permettere a Mark di guardarla negli occhi.
«Le ragazze come me lo fanno così. Un bagno di sole!»
Lui rise.
«In effetti credo che sia una buona idea, dato che non penso ci sia tanto sole a Seattle, giusto?»
«Stai forse dicendo che sono pallida?»
«No, certo che no» rispose lui scuotendo la testa. «Non userei quella parola. Credo che 'mozzarella' sia una definizione più appropriata»
«Accidenti, che seduttore. Mi viene da chiedermi cosa abbia visto in te»
Mark fece il finto offeso e si riavvicinò a riva, dove Meredith e Derek si schiazzavano tra una risata e l'altra.
Nuotò per poco tempo, prima di correre fuori dall'acqua e cogliere Lexie di sorpresa posandole le mani bagnate sulle gambe.
«Mark!»
Lo colpì sul petto e lui si sporse sorridente verso di lei, cercando le due labbra.
Cominciò a baciarla teneramente e lei ebbe la certezza di non desiderare altro che trascorrere ore e ore con lui, magari senza che togliesse i palmi ormai caldi dalle sue cosce.

L'angolo dell'autrice: Come promosso, ecco il mini capitolo 8 giusto in tempo! Alla prossima,
xoxo,
-flood<3

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Meredith ***


L'estate per Meredith stava passando troppo in fretta.
Le giornate sembravano volare, se trascorse insieme a Derek e niente avrebbe potuto renderla più felice che vedere la sua sorellina sorridere costantemente.
Seduta in cucina di fronte alla finestra, con le serrande spalancate, poteva sentire le chiacchere di Lexie e Mark.
Parlavano senza stancarsi mai, sembrava che non avessero il tempo sufficiente per condividere tutto ciò che volevano.
Non sembrava che a Lex spaventasse il loro ormai prossimo rientro a Seattle, l'unica cosa che invece annebbiava i pensieri gioiosi di Mer, costituendo una macchia indelebile sulla loro estate idilliaca.
Quella sera si sforzò però di riporre fiducia nell'esistenza delle relazioni a distanza e, invitando Mark e la sorella a unirsi a loro, raggiunse Shepherd in spiaggia per ammirarlo nella caccia ai granchi.
Era seduta sulla sabbia a fissare il suo ragazzo quando distinse uno strillo di Lexie in lontananza, subito seguito da una risata di Sloan.
«Sono soltanto granceole, non ti faranno del male!»
«Sembrano mostruosi insetti provenienti dallo spazio»
Il modo in cui la sorella ribattè disgustata fece ridere Meredith.
«Cos'hai da sghignazzare?» Le chiese Derek.
«Il tuo amico punzecchia mia sorella»
Allora il ragazzo si accomodò accanto alla Grey a prendersi gioco della coppia ormai poco distante da loro.
Più tardi, una volta di fronte alla porta di casa, quando Derek si sporse a sfiorare le labbra di Meredith, notò nei suoi occhi un velo di tristezza, a lui totalmente nuovo.
«C'è qualcosa che non va?»
«Che cosa succederà al termine dell'estate, Derek? Tu e Mark siete...»
Non le lasciò terminare la frase.
«Non voglio che finisca» disse sottovoce.
Era tutto ciò che voleva sentirsi dire e sorrise dolcemente prima che lui continuasse:
«Verremo a trovarvi a Seattle, io e Mark, puoi assicurare anche tua sorella che non se lo leverà di torno tanto facilmente»
«Non credo lo dubitasse»
Ad interrompere le risate che le parole di lei avevano provocato, fu un gridolio apparentemente molto vicino a loro.
Ci volle poco perchè nel buio non riuscissero a riconoscere il ragazzo che aveva trattenuto per un braccio la piccola Grey per attirarla verso di sè e cominciare a baciarla, facendole appoggiare la schiena al muro della casa.
«Lasciamoli soli» suggerì Meredith divertita, stampando un bacio al suo ragazzo e rientrando in casa, sicura più che mai che nulla era destinato a finire presto quanto temeva.

L'angolo dell'autrice: Ma buonasera! Sono resuscitata con un capitoletto dedicato in parte anche ai MerDer, finalmente! C'è ancora qualcuno di vivo? Mandatemi un segnale di fumo... Forse è più pratica una recensione? Vedete voi ;)
xoxo,
-flood<3

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Mark ***


Era giunta la fine dell'estate, Meredith e Lexie stavano preparando le valigie in silenzio, quando i due ragazzi che occupavano ormai da tempo i loro pensieri bussarono sul vetro della finestra, invitando le sorelle Grey a raggiungerli sulla spiaggia.
Fecero una tappa a ringraziare il padre per l'ospitalità e scambiarsi un arrivederci, per poi uscire con i loro bagagli.
Lexie sorrise a Mark, pur sapendo che anche lui era in qualche modo impaurito dalla sua partenza.
Eppure lo nascondeva molto meglio di lei, tanto che la ragazza si ritrovò a domandarsi se davvero si sarebbe avventurato in una relazione a distanza.
Probabilmente Sloan scorse la preoccupazione negli occhi di Lex e le accarezzò dolcemente i lisci capelli scuri.
Lei chiuse gli occhi per un istante prima di dar voce alle sue preoccupazioni:
«Dove ci porterà tutto questo? Cosa ne sarà di noi?»
Lui non attese a rispondere:
«Non so perchè ci stai pensando ancora, so che non sarà la stessa cosa, ma non significa che non possa essere migliore»
Lei sorrise, nonostante l'angoscia che sentiva dentro.
«Allora ci vuoi davvero provare?»
«Certo che voglio»
«Promettimi che troveremo il modo di far funzionare le cose»
«Ascolta Lexie, io voglio stare con te il più possibile, d'accordo? Mi piaci e... mi fido di noi»
A questo punto si chinò a baciarla e lei gli si offrì totalmente, rincuorata dalle sue dolci parole.
Poco distanti da loro, anche Meredith e Derek erano avvolti in un caloroso abbraccio.
Quando Shepherd la lasció andare, le scostò una ciocca di capelli dal viso e le sfiorò le labbra.
Infine si scambiarono la loro prima dichiarazione d'amore, perchè non c'era modo migliore di salutarsi che esprimendo ciò che entrambi provavano da tempo.
Così la sorella maggiore raggiunse Lexie e, rassicurati i rispettivi ragazzi che si sarebbero fatte vive appena rientrate a Seattle, insieme si avviarono all'auto mentre la minore sussurrava, con lo sguardo rivolto all'indietro: «A presto, Mark»

L'angolo dell'autrice: Buonasera, sono resuscitata e porto con un me una news: ho pronto l'epilogo! Questo vuol dire che il prossimo capitolo sarà il finale... contenti, scontenti, indifferenti, emozionati, delusi...?
xoxo,
-flood<3

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Lexie ***


«E’ tutto a posto? Mi sembri taciturna», osservò Meredith.
«Scusami» disse Lexie, «E’ solo che ho dei pensieri»
Erano sedute al loro solito tavolo della mensa, avevano immediatamente ripreso i turni in ospedale una volta rientrate a Seattle e da allora la giovane Grey non aveva fatto altro che lavorare.
«Su qualcuno in particolare, immagino» Rispose Meredith, consapevole della sofferenza che la lontananza da Mark provocava nella sorella, alla quale decisamente non bastava qualche telefonata nell’arco di ogni giornata.
Lex si limitò a una smorfia, quando sul volto di Mer osservò comparire un’espressione indecifrabile.
Meredith era completamente sconvolta e mai avrebbe pensato che il motivo potesse riguardarla, finchè non udì una voce inconfondibile alle sue spalle.
«Le spiace se mi siedo qui con lei, dottoressa Grey?»
Dopo un singulto, Lexie si decise a voltarsi lentamente e per alcuni secondi, i più lunghi della sua vita, rimase agghiacciata, in preda all’incredulità che rispecchiava lo stupore negli occhi di Meredith.
Con il camice Mark era del tutto diverso dal giocatore di pallavolo a torso nudo che aveva incontrato la prima volta.
Non aveva mai immaginato che nelle vesti di medico l’avrebbe trovato così raffinato, e stava per fare una battuta su come lui si fosse ripulito per benino, quando si rise conto che non l’aveva neppure salutato.
Nel frattempo Sloan era rimasto a fissarla con il suo sorriso migliore, sentendo uno sfarfallio allo stomaco e attendendo un abbraccio che lo trasformasse in un battito d’ali.
Non pensò neanche per un momento di aver fatto la cosa sbagliata, che avrebbe dovuto avvertire o discutere il suo trasferimento prima di prendere la decisione, perché la ragazza che aveva di fronte era tutto ciò che desiderava.
Finalmente Lexie gli gettò le braccio al collo, ma lo scostò velocemente per guardarlo dritto negli occhi e verificare di non star sognando.
Chiese addirittura conferma alla sorella, facendo ridere Mark, il quale aggiunse:
«Sarà lei a chiedertelo tra qualche minuto, è in arrivo anche un altro nuovo dottore rubacuori, Shepherd mi pare si chiami»
Questo bastò a far sparire una Meredith al settimo cielo dalla vista della coppia, che si scambiò impaziente un bacio appassionato.
Non appena si staccarono, la Grey cominciò a travolgerlo di domande e Mark dovette rinviare il giro turistico del suo nuovo ospedale a quando la sua ragazza sarebbe stata disposta a fargli da guida.
«Non ce la facevo a starti lontano, ho superato un colloquio e quando mi è giunto l’esito positivo non ho saputo resistere»
«Condividere la gioia con me, che non riuscivo a smettere di pensarti, non era tra le opzioni? »
«Volevi farti una sorpresa!»
«Beh, mi ha sorpresa e ora devo dirti una cosa importante»
«Quale? » Chiese lui
Lexie gli afferrò una manica e lo tirò verso di sé, sentendo scomparire tutta la gente che li circondava.
Consapevole che non poteva esserci niente di più bello sfonderò un tono estremamente dolce per sussurrargli all’orecchio:
«Ti amo, Mark Sloan»
Lui si chinò a baciarla teneramente, prima sulla guancia e poi sulle labbra.
Quando la guardò intensamente, lei rivide il ragazzo che aveva amato durante l’estate, la prima estate che, fortunatamente, non era destinata a finire.
«Lo sospettavo», sussurrò Mark di rimando, «Anch’io ti amo, Lexie Grey»

THE END

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2022999