Just your eyes.

di DevilinHell
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1. ***
Capitolo 2: *** Chapter 2. ***
Capitolo 3: *** Chapter 3. ***
Capitolo 4: *** Chapter 4. ***
Capitolo 5: *** Chapter 5. ***
Capitolo 6: *** Chapter 6. ***
Capitolo 7: *** Chapter 7. ***
Capitolo 8: *** Chapter 8. ***
Capitolo 9: *** Chapter 9. ***
Capitolo 10: *** Chapter 10. ***
Capitolo 11: *** Chapter 11. ***



Capitolo 1
*** Chapter 1. ***




Chapter 1.

 

- Dimmi che non sta per ricominciare, che non stiamo percorrendo il cortile e che non stiamo per varcare la soglia di scuola - la bionda incrociò le dita e chiuse un occhio speranzosa.
- Guarda tu stessa, Sam - la mora accanto a lei si lasciò scappare una risata lieve mentre controllava il blackberry.
- Devo dire, Allie, che sei molto incoraggiante - si lasciò scappare un sospiro e continuò a camminare.
- Su, mancano solo duecento giorni o giù di lì alla fine - l'amica alla sua destra la guardò con fare truce.
- Continui ancora per molto? - incrociò le braccia al petto per poi fermarsi poco prima della scalinata a guardare l'amica bloccata ad osservare qualcosa o meglio, qualcuno.
Tossì in modo da farsi sentire.
- Mh? - l'amica distolse lo sguardo e si voltò con un'espressione innocente sul viso.
- Non ci credo! - si sporse per guardare meglio. - ancora lui!?
- Shh! - la trascinò all'interno dell'edificio tirandola per un braccio. - zitta, zitta!
- Ma dai, è dal primo anno che ci sei in fissa - la bionda sospirò e andarono a sedersi sul davanzale di una finestra che dava sul cortile principale della scuola.
- Lo so - la mora sospirò e si perse a fissare il ragazzo di prima. Sin dal primo giorno del liceo l'aveva notato e ne era rimasta affascinata. Saranno stati i capelli color miele, gli occhi di un marrone caldo, i lineamenti dolci ma accompagnati da un fisico dai muscoli ben definiti, oppure semplicemente quel fatidico sorriso che le aveva rivolto proprio quel giorno. Non ce n'era per nessuno, Liam James Payne, il secondo ragazzo più popolare della scuola nonchè cocapitano della squadra di calcio, le aveva rapito il cuore e non era intenzionato a lasciarlo andare facilmente. Quello stesso ragazzo sparì dalla sua visuale in quell'istante.
- Allie, io non ho intenzione di... - la bionda guardò il corridoio e poi rise tra sè e sè. - aquila in arrivo ad ore 9!
Si alzò frettolosamente e corse via mentre l'amica si voltava spaesata in quella direzione. Non appena Allison vide chi stava arrivando si alzò e tentò di allontanarsi ma una mano le bloccò il polso.
- Stai cercando di evitarmi? - la mora si voltò al suono di quella voce melodiosa e incontrò i suoi occhi.
- Liam, non ti avevo visto - cercò una scusa, seppur poco plausibile.
- Allora da chi scappavi? - le sorrise e lei non potè che ricambiare.
- Oh non lo so - farfugliò. - e tu chi cercavi?
- Te - il cuore di lei perse un battito e spalancò gli occhi.
- E come mai? - si morse il labbro.
- Sei passata in cortile e non mi hai salutato così sono venuto da te - sorrise con naturalezza e le baciò la guancia. - ora vado Allie, ci si vede in prima ora, saremo compagni di classe!
Le fece l'occhiolino e si allontanò nuovamente mentre la ragazza rimaneva impalata. Si sfiorò la guancia e sorrise, non aveva mai amato così tanto il primo giorno a scuola, in realtà, non aveva mai amato così tanto la scuola. Prese il cellulare e fece un tweet.
'Suddenly, I love school! (:'
Col sorriso stampato sul viso, ripose il cellulare in borsa e si avviò verso la segreteria.
 
Intanto, Sam, si era goduta la scena come spettatrice esterna e aveva prontamente controllato il profilo twitter dell'amica ridendo appena nel leggere quel tweet appena pubblicato. Ripose il congegno nella borsa e prese il libro di storia della prima ora per poi chiudere l'armadietto. Alzò lo sguardò e alla sua destra comparì il brutto muso, per così dire, di Zayn Jawaad Malik. Il migliore amico di Liam nonchè ragazzo più conosciuto in tutta la scuola, forse in mezza Inghilterra. Nonostante questo il suo sguardo non potè che ricadere sulla figura del ragazzo appoggiato agli armadietti. Jeans scuri, maglietta a scollo a V blu, barba leggermente lunga ma ordinata e capelli tenuti alla perfezione. Sarà pur stato il ragazzo più odioso a lei conosciuto ma era anche bellissimo, scosse la testa e lui rise, forse aveva notato la sua espressione assente.
- Malik - disse lei con fare acido per poi cercare di passare ma lui la bloccò prontamente.
- Samantha, non sei felice di vedermi? - gli spuntò un ghigno malizioso mentre si leccava il labbro inferiore e la guardava.
- Non vedi che non riesco a contenere la mia gioia? - roteò gli occhi al cielo e cercò di passare nuovamente ma inutilmente. - cosa vuoi?
- Volevo solo dirti che sarai la mia compagna di banco - le fece un occhiolino malizioso e poi avvicinò le labbra al suo orecchio. - ultimo banco, piccola.
- Sei disgutoso - lui scoppiò a ridere e lei lo sorpassò velocemente. Cosa aveva fatto di male nella vita per conoscere quel verme viscido di Malik? Allungò il passo più che potè e varcò la soglia della classe ancora vuota, guardò i posti e imprecò: erano assegnati e il suo era proprio in fondo alla classe, nell'angolo vicino alla finestra, accanto a Zayn.
 
- Amico! - il moro dopo quell'incontro a lui molto gradito si era avviato nel cortile della scuola alla ricerca del suo migliore amico e lo aveva trovato. Si abbracciarono e andarono nel retro della palestra.
- A cosa devo tutta questa felicità? - il biondo guardò divertito l'amico che si appoggiava al muro piegando un gamba in stile bad-boy.
- La biondina, Horan - estrasse dai jeans le sue fidate Malboro rosse e se ne accese una.
- Chissà se quest'anno ce la farai - scoppiò a ridere mentre l'amico faceva un tiro.
- E' una preda dura, ma la ricompensa è preziosa - scoppiarono entrambi a ridere.
- E se alzassimo la ricompensa? - propose il biondo tendendo la mano all'amico.
- Parla, Payne - mise nuovamente la sigaretta tra le labbra e lo guardò accigliato.
- Se entro S. Valentino te la sarai portata a letto, ti procurerò la miglior spogliarellista di tutto il Regno Unito e ti darò 100 sterline - alzò il sopracciglio.
- Ci sto! - gli strinse la mano sorridendo soddisfatto.
- E se perderai... - non fece in tempo a finire la frase.
- Zayn Malik non perde mai,amico mio - si tirò su e dandogli una pacca sulla spalla, si riavviarono verso l'entrata. - aspetta, io vado di qua - disse indicando il retro della palestra.
- Salti già la prima ora del primo giorno? - il biondo guardò con disapprovo il moro che rise appena.
- Saremo migliori amici, ma non vuol dire che io arrivi a diventare un bravo ragazzo - gli fece l'occhiolino e, sistemandosi lo zaino sulla spalla, prese a camminare mentre l'amico si allontanava e spariva all'interno dell'edificio.
Lanciò lo zaino su un muretto e si sdraiò appoggiando la testa su esso e inforcando di nuovo le sigarette se ne accese una. Il primo giorno non l'avrebbe mai passato seduto dietro un banco ad ascoltare una professoressa che sicuramente l'avrebbe cacciato dal preside dopo dieci minuti. Non voleva salutare subito il vecchio signor preside. A dire il vero, gli mancava anche un pò. Era dal giugno precedente che non lo vedeva e un pò gli mancava, ma non gli avrebbe concesso subito un primo incontro. Avrebbe voluto spassarsela nello spogliatoio con qualche ragazza. Sbuffò. Poi gli venne in mente Sam, erano quattro anni che voleva portarsela a letto ma proprio non ne sopportava il carattere, era l'unica che gli teneva testa e questo proprio non lo digeriva. Ma nonostante tutto, avrebbe mandato giù il boccone e avrebbe avuto quel corpo che tanto bramava. Fece l'ultimo tirò alla sua Malboro rossa e poi si tirò su. Iniziò a scrutare ogni finestra che gli capitava a segno in cerca di qualche bocconcino. L'occhio gli cadde sull'aula di storia. All'ultimo banco c'era una bionda niente male, ed era proprio lei.


 

I'm back my little carrots. ♥
S  ono tornata di nuovo a torturarvi con la mia ennesima storia C:
 E' una storia speciale perchè la dedico a
MrsPayne_96 per ringraziarla del supporto che mi ha dato con la mia prima storia chiedendo pure che la inserissero tra le scelte!
Volevo conoscervi un pò, mi chiamo Martina e voi? C:
XX M.


 

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Capitolo 2
*** Chapter 2. ***



Chapter 2.


- Sei un porco Malik! – esclamò la ragazza bionda mentre si alzava furiosa dal proprio banco. Era una settimana che sopportava Zayn come vicino di banco e non ce la faceva già più.
- Dai piccola – lui prontamente si alzò seguendola con un ghigno compiaciuto sul viso.
- Zayn, quando mi lascerai in pace? – continuò lei fino a raggiungere il suo armadietto e aprirlo ma lui prontamente lo richiuse.
- Mai – continuò lui ridendo. – sei il mio passatempo preferito e le tue gambe sono troppo attraenti durante le lezioni.
- Non è che scopi troppo? – roteò gli occhi al cielo e lui si inumidì le labbra.
- Senti, Horan, in realtà un modo per far sì che io ti lasci in pace c’è.. – disse lui lascivo.
- Parla! – si voltò verso di lui e lo guardò. Avrebbe fatto tutto, o meglio, quasi tutto.
- Esci con me – disse con naturalezza e lei scoppiò a ridere sonoramente.
- Io uscire con te? Hai presente quando accadrà!? Nell’anno del mai! – riaprì l’armadietto e ripose i libri per poi prendere la borsa.
- Questa è la condizione, sennò mi dovrai sopportare per il resto dell’anno – le fece l’occhiolino e poi si voltò in direzione dell’uscita. Inforcò gli occhiali e li mise sorridendo ad un paio di ragazze sull’entrata di scuola. Poi si avviò verso la sua moto e ci salì sopra, fece una sgasata e partì.
Intanto, Sam, scosse la testa e sospirò. Non sarebbe mai uscita con Zayn sonofigo Malik neanche per tutto l’oro del mondo. Lo trovava tanto sexy quanto insopportabile. Però c’era anche da dire che lo avrebbe dovuto sopportare solo per un appuntamento e poi l’avrebbe lasciata in pace per sempre e questo lato della cosa non le dispiaceva affatto. Prese le chiavi dalla borsa e le infilò nella serratura della porta facendola scattare. I suoi genitori erano a Parigi, per qualche sfilata di moda visto che lavoravano nel settore, mentre suo fratello.. suo fratello era in qualche parte del mondo in missione per l'esercito, quindi in casa non ci sarebbe stato nessuno. Fece per salutare a gran voce ma poi si bloccò, era sola. Sospirò. Sorpassò il breve muro che divideva l'ingresso dal salotto e vide un borsone in stile militare nel pieno della stanza. Non poteva essere. Alzò lo sguardo e vide che suo fratello, bello come il sole, con la divisa militare, era in piedi che la guardava sorridente.
- Niall.. - seppe dire.
- Sammi - era l'unico che la chiamava così. Sentì gli occhi inumidirsi e corse tra le sue braccia che la strinsero forte al petto.
- Sei.. sei tornato - scoppiò in un pianto come quello di una bambina spaventata da un incubo.
- Shh, va tutto bene, ora sono qui - e la cullò fino a quando lei non si calmò.
Se Niall era tornato, ora lei non sarebbe più rimasta sola in quella enorme e silenziosa casa.
 
- Amico, la Horan è impossibile, rinuncia e annulliamo la scommessa - sbuffò Liam mentre stava al pc nella camera di Zayn.
- Liam, se tenevi così tanto ai soldi, non dovevi accettare la mia proposta - rise e si mise a sedere sul letto.
- Avanti, come pensi di riuscirci? - lo fissò.
- Oh, ci riesco sempre - sorrise. - Bastano... Pochi gesti insomma, ad esempio... Spostarle i capelli dietro l’orecchio.. Far scivolare casualmente la mano sulla sua guancia.. dirle una frase come: “ Sai, tu sei speciale “ guardandola negli occhi e poi... Avvicinarsi di più.. E il gioco è fatto.
- Sei un caso perso amico - il biondo rise e chiuse il computer. - ma ripeto, è impossibile.
- E tu che ne sai?
- Sono quattro anni che cerchi di portartela a letto, insomma se non ci sei riuscito fino ad ora – storse il labbro.
- Liam, non ci ho mai provato seriamente, sarà una passeggiata! E poi non la trovi anche tu così.. così sexy – si morse il labbro nel pensare a quelle curve che tanto ambiva.
- Sinceramente.. è bella, sì, ma niente in confronto all'amica, Allison - finì col pensare a lei.
- Chiedile di uscire, no? Te la scopi e tanti saluti - si prese una birra fissando la finestra.
- No, lei è diversa, non merita il solito trattamento - osservò l'amico che beveva alle tre del pomeriggio. - magari metto la testa a posto.
- Liam, tu sei come me, le storie serie non fanno al caso nostro - sospirò.
- Anche quello è vero, ma lei è diversa - confermò ciò che aveva detto prima.
- Nessuna di loro è diversa, nessuna - e la conversazione si chiuse lì. Per Zayn stavano parlando troppo e per Liam erano finiti in un discorso a vicolo cieco. Lui sapeva che Allison fosse diversa dalle altre e per questo aveva paura di farla soffrire o, ancora peggio, di essere respinto per il comportamento che aveva sempre avuto con le ragazze. Nonostante questo, in un piccolo angolino della sua mente, sapeva che lei sarebbe stata sua, voleva perdersi in quegli occhi che tanto gli piacevano. E Zayn? Stava pensando a quale delle nuove ragazze poteva farlo divertire negli spogliatoi, ma i suoi pensieri erano continuamente disturbati da un'altra ragazza. Stava pensando troppo alla Horan e questo non andava bene. Doveva portarla a letto e la storia sarebbe finita. Ma quando?
Il più presto possibile.
E così era deciso.
 
- ..allora starai qui solo fino a gennaio - la bionda sussurrò le ultime parole tristemente.
- E' il congedo più lungo che ho potuto ottenere, poi devo tornare - la strinse forte a sè.
- Non andare, Niall - si accoccolò più a lui.
- Sai che non vorrei lasciarti mai sola, ma sapevamo tutti a cosa andavo incontro quando sono entrato nell'esercito - le baciò la fronte. Proprio come quando erano piccoli, stavano sul divano accoccolati e se faceva freddo accendevano il camino e si coprivano con una coperta.
- Sì, ma io ho paura - sospirò. - le tue lettere arrivano un mese dopo che le scrivi, le tue telefonate se va bene sono due al mese.. è difficile. E sono sempre qua da sola.
- Ma hai Allison, è come una sorella - le accarezzò il braccio.
- Appunto, non è mia sorella nè tanto meno mio fratello - sbottò leggermente alterata.
- Calmati, bolide - rise e lei fece per tirargli una gomitata. - piuttosto raccontami cosa è successo nell'ultimo anno.
- La solita vita noiosa - si guardò le mani e si ricordò dello smalto. - papà e mamma non ci sono mai stati, feste, sono tornata ubriaca tutte le volte, ho fatto ses.. - si bloccò vedendo lo sguardo truce di suo fratello.
- Tu hai fatto sesso!? Con chi cazzo si può sapere!? - lei scoppiò a ridere.
- Con quale cazzo vorrai dire! - lo corresse e lui le iniziò a strofinare il pugno sulla testa.
- Dimmi chi è il fortunato - continuò.
- Harry Styles, il tuo ex compagno di classe - lei si agitò cercando di liberarsi.
- Harry!? Ma se ti ha vista crescere - scoppiò a ridere e si fermò mentre la bionda si sistemava.
- Ah, se era un altro non ti sarebbe andato bene, eh?! - si mise a sedere e andò in cucina a prendere i gelati.
- E' un bravo ragazzo, dopotutto - rise e la seguì. - e il primo giorno com'è stato?
- Pessimo - prese due tazze e le riempì di nutella e gelato, poi ne porse una al fratello.
- Che è successo di così disastroso? - iniziarono a mangiare entrambi.
- Allison va ancora dietro a Payne e sono la vicina di banco di Malik – sbuffò.
- Oh, wow - disse con la bocca piena.
- Non sai dire qualcosa come: ‘oh sorellina mia come ti capisco, è così disastroso’!? – lo fulminò con lo sguardo. – Parliamo di Malik insomma, ti ricordi di lui!?
- Sì, ma solo di nome - il biondo finì il gelato.
- E’ un maniaco - anche lei poco dopo finì di mangiare e ripose entrambe le tazze nel lavandino.
- Non mi piace, non lo conosco ma so già che non mi piace - la sorella lo strinse ridendo. Per fortuna c'era Niall ora con lei che sapeva l'avrebbe appoggiata in tutto.
"E' tornato Niall. xx S."
Mandò il messaggio e poi rimise il cellulare in tasca mentre raggiungeva il fratello che era ritornato in salotto e stava mettendo un film.
"Fantastico, dopo vengo da te. xx A."
Non lesse la risposta e sorrise al fratello.
- Romeo and Juliet? - stavolta fu lui a sorriderle.
- Mi vizi troppo fratellone - gli saltò in braccio e tornarono ad abbracciarsi.
Niall era la sua ancora di salvezza. Erano legatissimi soprattutto perchè era stato lui a crescerla e quando aveva deciso di arruolarsi lei si era sentita persa e si era chiusa in sè. Ma ora lui era tornato, non per sempre, ma quella sarebbe stata la sua ultima missione, poi non l'avrebbe mai più lasciata. Questo pensiero la sollevò a tal punto dal rallegrarle la giornata.
 


My Little Carrots.
Ecco qua il secondo capitolo della mia storia :3
Allora ho un pò di cosuccie da dirvi!
1. E' uscita LWWY *-* e dire che è meravigliosa è dire poco, i miei non mi sopportano più HAHAHA
2. Ho iniziato la terza liceo tradizionale e non scherzo quando dico che è un patibolo, non si ha vita sociale!
3. Quanto stanno diventando belli i 1D? Zayn e quel ciuffo biondo! Louis è wow! Hazza e la sua voce che migliora di giorno in giorno. Nialler con quei capelli aww! E Liam non ci sono neanche parole per descriverlo!
4. Ho fatto la mia entrata trionfale a scuola *-* e molti non mi riconoscevano neanche HAHAHA
5. Aggiorno ad almeno 8-10 recensioni
6. Qualche domanda sulla storia? :3
XX M.

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Capitolo 3
*** Chapter 3. ***




Chapter 3.

 
La mora si sdraiò sul proprio letto e prese il cellulare tra le mani. Cercò tra i contatti un numero che ormai sapeva a memoria e premette il tasto per chiamare.
Mentre aspettava che l’amica rispondesse si guardò allo specchio, capelli legati in uno chignon disordinato, dei leggins come pigiama azzurri a macchie nere e una maglietta molto semplice bianca mentre i piedi erano scalzi e le unghie di un fuxia intenso.
‘Alla buon ora, Sam’, si lasciò scappare una piccola risata.
‘E’ tornato Niall, capiscimi’, intuì che l’amica stava sorridendo ed era sicuramente in zona di suo fratello.
‘Salutamelo!’, si iniziò a tortura le pellicine delle unghie.
‘Ricambia’, udì la bionda parlare mentre mangiava qualcosa. ‘Allora? Novità?’
‘No, ha solo seguito altre 7 ragazze e tu?’, si alzò e andò vicino alla finestra.
‘Verme Malik mi ha chiesto di uscire e poi mi lascerà per sempre in pace, ma se lo può scordare’, disse con un tono scocciato.
‘Secondo me per qualche ora potresti anche sopportare e poi non lo avresti più tra i piedi, proponigli un luogo dove sei a tuo agio e lo freghi’, si mise seduta sul davanzale e spense la luce in modo che solo le luci natalizie monocolore dessero luce alla stanza.
‘Rimane il fatto che io non sia allettata dall’idea di uscire con lui.. comunque, domani ci porta Niall a scuola, fatti trovare pronta fuori da casa alle 7.45, non un minuto prima né uno dopo. Ciao micia, ti voglio bene’.
‘Anche io topina, a domani’, sorrise e chiuse la chiamata, poi prese un cuscino e lo abbracciò mentre osservava le stelle.
Bip.
Sentì il cellulare vibrare e vide un sms.
‘Sei bellissima quando guardi le stelle.’
Numero sconosciuto, ma chi era?
‘Guarda nel tuo giardino. :)’
Allison si sporse un po’ e vide la figura di un ragazzo che trafficava col telefono. Poi lo stesso alzò la testa e sorrise.
Non poteva essere lui, non poteva essere proprio quel sorriso.
- Liam! Che ci fai a quest’ora nel mio giardino!? – urlò lei ma con un tono di voce moderato per non svegliare né i vicini né la sua famiglia.
- Avevo voglia di vederti! Vieni a fare un giro? – sorrise ancora di più.
- E’ una domanda? – anche lei sorrise di rimando.
- No, un’affermazione! Ti do 10 minuti – lo vide che andava a sedersi e sentì il cuore prima perdere un battito e poi accelerare all’improvviso.
Spalancò l’armadio e prese dei jeans a sigaretta, una maglia piuttosto larga e le vans nere. Allison era una di quelle ragazze a cui non importava molto l’estetica e di questo ne andava piuttosto fiera. Stese un velo di terra sulle guance e mise poco mascara, sciolse i capelli che ricaddero leggermente mossi sulle spalle e prese il cellulare mettendoselo in tasca. Non aveva ancora capito il perché della presenza di Liam nel suo giardino ma sapeva soltanto che questo l’aveva resa la ragazza più felice al mondo.
Spense anche le luci e si calò lungo la scaletta attaccata all’albero fuori dalla sua stanza, quando mise il piede sul penultimo gradino sentì due mani forti e calde posarsi sui suoi fianchi.
- Poi mi spiegherai da quando sei diventata una scimmietta – la voce melodiosa di Liam risuonò nelle sue orecchie facendola arrossire.
- Sono nata così, non lo sapevi? – lui la sollevò per poi metterla a terra.
- Starò attento allora – rise e la guardò negli occhi. Lei gli posò un bacio sulla guancia alzandosi sulle punte.
- Dove mi porti? – gli sorrise e iniziarono ad incamminarsi per le strade buie.
- Fa tanto Titanic, la scena di Rose e Jack nella macchina, non trovi? – risero entrambi. – però pensavo di prendere un caffè da Starbucks e poi andare a guardare le stelle al parco, ti va?
Pur di stare con te, andrei anche sulla luna.
Pensò la mora ma non lo disse.
- E’ perfetto – gli sorrise e dopo pochi passi entrarono a prendere i caffè nel locale.
- Che prendi? – lui scorse velocemente la lista.
- Una cioccolata – sorrise lei.
- Ottimo, io un cappuccino – le sorrise.
Liam ordinò e si accinsero ad andare verso il parco.
- Con chi eri al telefono? – le domandò sorseggiando la bevanda calda.
- Per quanto mi hai spiata? – si andarono a sedere su una panchina.
- Rispondi dai – si sedette molto disordinatamente, il sedere quasi sul bordo della panca, le gambe aperte, un braccio intorno alla sua vita e l’altro lasciato cadere sul fianco.
- Con Sam – rise e incrociò le gambe. – sei per caso geloso?
- Ma che dici? – le sue guance si tinsero di rosso mentre alzò gli occhi al cielo.
- Ohw, capito – Allison si incupì e prese il cellulare, tipico suo gesto di quando si offendeva e non sapeva più che dire. Giocò per qualche minuto con i tasti e poi la voce di Liam la risvegliò.
- In realtà, odio quando i ragazzi a scuola ti guardano – si schiarì la voce. – nessuno è alla tua altezza, se fuori dalla portata di ognuno di loro – rise amaramente.
E anche dalla mia.
Ma non lo disse.
- Liam ma cosa… - alzò il viso e incontrò gli occhi nocciola di lui.
Lui si limitò a scuotere la testa sorridendo e guardò le stelle. Mentre lei bevve un sorso della sua cioccolata.
- Guarda! Una stella cadente! – anche lei alzò il viso per guardare il cielo e sorrise mentre Liam si voltò a guardarla e scoppiò a ridere.
- Che hai da ridere ora?? – lo spinse e fece finta di offendersi.
- Hai i baffi di cioccolata – rise e lei divenne improvvisamente rossa mentre cercò di ripulirsi. – ferma – le bloccò delicatamente la mano e, avvicinandosi a lei, le passò il pollice sul labbro superiore.
- Gra… grazie – deglutì e i loro occhi si incontrarono nuovamente, l’ennesima della serata.
Liam fece scorrere la mano che prima teneva sulla sua guancia sulla sua nuca. Si avvicinò più a lei e la tirò sulle sue gambe mettendo una mano sul suo fianco. Allison non sapeva cosa fare, se muoversi, prendere l’iniziativa o aspettare.
Sicuramente non aveva la benché minima intenzione di andarsene.
Con una lieve spinta, lui, fece avvicinare i loro visi fino a che i loro nasi non si sfiorarono.
- Ho appena espresso il desiderio di baciarti – le sorrise e annullò completamente le distanze tra di loro.
 
 
 
- Che ore sono? – chiese la mora abbracciata al biondo. Si erano sdraiati sulla panchina e lui le accarezzava piano il braccio.
- Ora di riportarti a casa – le baciò la fronte e si tirarono su. Lei si sistemò la felpa di lui e gli sorrise mentre le veniva rubato un bacio a stampo.
Le prese la mano e si avviarono verso la meta. Se c’era una definizione per lo stato di Allison era semplice: innamorata.
- Buonanotte Liam – gli sorrise e andò verso l’albero.
- Notte piccola – le corse dietro e la tirò a sé per baciarla nuovamente. La tenne stretta a sé e approfondì il bacio con dolcezza.
- A domani – si morse il labbro e risalì in camera. Si spogliò piegando accuratamente la felpa di Liam e si mise sotto le coperte.
’Buonanotte piccola mia. XX L. <3’
Sorrise spontaneamente.
’Notte Liam. XX A. <3’
Spense il cellulare e si addormentò.
 
 
 
Dai cazzo rispondi.
Continuò a fare squilli e al decimo una voce impastata dal sonno rispose.
‘Brò, che motivo hai di chiamarmi alle tre del mattino?’, sentì uno sbadiglio.
‘Ho baciato Allison’, disse entusiasta.
‘Te la sei scopata?’
‘No’, rise.
‘Allora vaffanculo, mi sono svegliato per niente’, gli chiuse il telefono in faccia.
Il solito Zayn.
Spense il cellulare ridendo e si addormentò pensando a quegli occhi blu che lo facevano impazzire.



My little carrots. ♥
Allora ecco il terzo capitolo che ho pubblicato solo perchè la mia patatona me lo ha chiesto sapendo che stavo scrivendo!
Hahaha comunque mi piacerebbe avere qualche recensione in più, tipo 5 per capitolo!
Vi lascio coi miei amori C:





E per voi Liam C:
XX M.


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Capitolo 4
*** Chapter 4. ***




Chapter 4


Sei fenomenale, ti giuro sei la migliore, sei riuscita a dare un cuore pure alla parola amore,
- Vegas.
http://www.youtube.com/watch?v=02_QIykhlsw

- E così Liam ti ha baciata – la bionda sorrise all’amica ancora in ecstasy per la notte appena passata.
- Sì.. è stato tutto così dannatamente perfetto – la mora si morse il labbro inferiore e chiuse l’armadietto.
- Attenta che però il lupo perde il pelo ma non il vizio – rise appena e l’amica la spinse leggermente.
- Cambierà, ne sono sicura – annuì convinta e sistemò i libri sotto al braccio.
- Sono felice della tua convinzione – mise i libri all’interno dell’armadietto e tenne con sé solo il cellulare e le sigarette. – balzo qualche ora, ci vediamo dopo! – le scoccò un bacio sulla guancia e corse via per il corridoio.
- Sam! Dove vai? Non fare idiozie – urlò la mora e guardò l’amica che le faceva l’occhiolino e spariva alla fine del corridoio.
Andò diretta dietro alla palestra e si sedette sotto le scale antincendio di metallo. Quello era il suo angolo personale in cui si rifugiava per fumare e saltare qualche ora di lezione.  Sfilò una sigaretta dal pacchetto e se la portò alle labbra per poi accenderla, inspirò tutto il fumo del primo tiro e si rilassò. Vide la porta d’uscita di sicurezza aprirsi e un ragazzo dalla chioma corvina sbucare da essa guardandosi attorno.
Non anche qui, non è possibile.
Quando il ragazzo notò Sam, sorrise subito e la raggiunse in pochi passi.
- Oh, Horan, non si saltano le lezioni – si appoggiò con la schiena al muro e guardò la bionda con la coda dell’occhio. – sei proprio una cattiva ragazza.
- Come quelle che piacciono a te, vero? – rise ironicamente e sbuffò fuori il fumo.
- Hai pensato alla mia proposta? – anche lui si accese una sigaretta e chiuse gli occhi in attesa di una risposta.
- Penso tu sappia la mia risposta – scoppiò a ridere e lanciò via il mozzicone.
- Avanti, starei alle tue condizioni – si tirò su e si piegò sulle ginocchia proprio davanti a lei.
- Ad ognuna delle mie condizioni? – la bionda alzò un sopracciglio e lo guardò dritto negli occhi notandone il color cioccolato intenso in cui cercò di non perdersi.
- Ognuna – roteò gli occhi al cielo.
- A tuo rischio e pericolo Malik, a tuo rischio e pericolo – rise lei e si sistemò i capelli portandoli indietro con la mano.
- Parla, Horan – la fermò con un gesto della mano.
- Questa sera, alle sei in piscina dopo il corso che tengo ai bambini – detto questo, Sam si alzò e se ne andò non degnando più di uno sguardo il pakistano.
Merda!
Solo lui stesso e Liam erano a conoscenza della sua fobia per l’acqua e questo lo metteva in netto svantaggio per la sua scommessa. Maledì mentalmente l’attimo in cui aveva acconsentito di stare alle condizioni di Sam ma l’unica cosa che poteva fare era presentarsi altrimenti sarebbe passato per un codardo. Strinse i pugni e andò in classe cercando un modo per non dover andare in piscina.
 
 
Si era aggrovigliato per tutta la mattina e tutto il pomeriggio ma non era giunto ad una soluzione per l’appuntamento con la sua preda. Stava percorrendo il lato della piscina con il costume indosso e la maglietta mentre nella mano destra teneva l’accappatoio. Imprecò mentalmente e si sedette sulla panchina nell’attesa di scovare Sam da qualche parte nella piscina.
Una manciata di secondi dopo la vide uscire dalla scaletta opposta e poté godersi la scena più bella che avesse mai visto: vide la figura di lei uscire dall’acqua mentre si toglieva la cuffia e scuoteva la chioma bionda, aveva il corpo fasciato da un costume intero rosso e per di più gli dava le spalle. Si leccò le labbra e gli spuntò un sorriso voglioso su esse mentre la bionda andava da lui.
- Hai intenzione di entrare in acqua vestito o pensi di spogliarti? – serrò le braccia al petto e lo guardò alzando un sopracciglio.
- Quando se ne andranno le bambine altrimenti le potrei mettere incinta a soli sei anni – sbottò scontroso. La vista dell’acqua lo metteva particolarmente in soggezione.
- Sempre il solito, Malik – sbuffò e si spostò sul bordo della piscina senza corsie dove la cuffia non era necessaria. Aspettò che tutti se ne andassero e incitò Zayn. – avanti!
- Calmati, Horan – scosse la testa e si alzò, sfilando la maglietta e liberando i suoi addominali scolpiti. Sam, si perse nel fissare quel corpo scolpito come se fosse il David di Michelangelo. Non c’erano imperfezioni nell’estetica del ragazzo e questo non lo poteva negare, era statuario e non mostrava alcuna imperfezione. Il corpo era, inoltre, decorato da vari tatuaggio di cui uno proprio sul petto, probabilmente in arabo. – ci sei?
- Cer..certo – si voltò di nuovo verso l’acqua e si sedette sul bordo in attesa che lui la raggiungesse e così fece ma rimase in piedi. – non entri?
- Io.. non ho voglia di bagnarmi – quanto poteva essere patetico?
- E tu non volendoti bagnare vieni in una piscina anche se per uscire con una ragazza!? Inventane un’altra – rise fragorosamente e si immerse per poi voltarsi verso lui e guardarlo.
- Horan, dai, andiamo da un’altra parte – si stava innervosendo parecchio.
- Non prima che tu sia entrato in acqua – sorrise beffarda. – dopotutto hai detto che saresti stato alle mie condizioni.
- Mi rovinerei l’acconciatura – biascicò quando la bionda lo schizzò.
- Ho capito! Tu hai paura dell’acqua! – batté le mani soddisfatta e si sdraiò a peso morto nella piscina.
- Non è vero! – spalancò gli occhi terrorizzato dal fatto che lei potesse capire.
- Dimostra… - non finì la parola che il moro aveva preso fiato e si era tuffato in acqua e qualche secondo dopo era riemerso. Purtroppo, però, aveva uno sguardo perso nel vuoto e respirava male e ciò fece preoccupare la ragazza. – Zayn, ci sei? – si avvicinò a lui e cercò i suoi occhi assenti.
- Prometti che non lo dirai a nessuno? – gli prese la mano e lo condusse verso la scaletta.
- Non sono una stronza e per quanto sia allettata dal pensiero di ridicolizzarti davanti alla scuola, non si può prendere in giro una persona per una sua fobia – gli sorrise, forse per la prima volta, sinceramente e lui la guardò negli occhi. Non aveva mai notato che Sam avesse degli occhi così intensi ed espressivi colore del mare, sicuramente se avesse pensato all’acqua come agli occhi della ragazza non ne avrebbe più avuto così paura. Dal canto suo, la bionda, poté rivedere quegli occhi che tanto l’avevano colpita e che le davano un senso di sicurezza immenso. Entrambi gli occhi erano un qualcosa di perfetto.
- Quando non sei acida, sei anche simpatica Sam – le sorrise e mentre lei cercava di lasciare la sua mano, lui la riprese tra le sue.
- Non mi incanti con i tuoi complimenti, Malik – la ritrasse velocemente e si allontanò appoggiandosi al bordo con i gomiti e la schiena. – a te di me non importa nulla, vuoi solo il mio corpo – rise ironicamente.
- Perché non provi a fidarti di me? – le si posizionò davanti e le alzò il viso dal mento con due dita per incrociare il suo sguardo.
- Perché sei Zayn Malik e questo basta – cercò di girare il viso ma lui si avvicinò piano e provò a far combaciare le labbra con quelle di le. – non sono come le altre dove con qualche tua moina è fatta – lo spinse via e uscì dalla piscina scappando, letteralmente, da quel ragazzo che la confondeva come nessuno prima d’ora.
Vaffanculo!
Fu il primo pensiero di Zayn.
Deve cambiare idea su di me, io non sono così.
Pensò subito dopo.
Un attimo, sono davvero così ai suoi occhi?
Sospirò e scosse la testa uscendo dall’acqua.
Zayn, ma che cazzo ti succede? Non ti importa nulla di lei! Ti importa solo della scommessa!
Ma era veramente così?
 
 
‘Amico che devo fare se perdo la scommessa?’, chiese il moro mentre si infilava la maglietta attillata bianca del pigiama.
‘Stai per perdere, Zayn?’, il biondo rise sonoramente dall’altro capo del telefono.
‘Rispondi e non rompere le palle, che dovrei fare?’, si sistemò il ciuffo e poi si buttò sul letto guardando il pc e di conseguenza il suo profilo facebook.
‘Dichiarerai la tua omosessualità ad ogni ragazza della scuola che ti sei portato a letto aggiungendo, inoltre, che sono stati tutti tentavi banali e non le hai mai amate! Inoltre ammetterai pubblicamente che vuoi seguire il corso di arte alla Julliard’, il moro spalancò gli occhi, non poteva assolutamente perdere!
’Prepara i soldi e il numero della ragazza, a domani gay innamorato’, chiuse velocemente la chiamata senza aspettare i saluti di Liam e scrisse nella barra di ricerca il nome: Samantha Horan.
Scorse il profilo e vide uno stato appena pubblicato.
Si sentì immediatamente uno schifo, perché quella ragazza lo faceva sentire così?





My Little Carrots.
Ecco qua il quarto capitolo! Occhei, per me ricevere ben 19 recensioni solo per i primi 3 capitoli è una super mega iper extra conquista! Grazie mille, siete meravigliose ragazze mie!
Se volete FACEBOOK o TWITTER (che non so propriamente utilizzare ç__ç), chiedete pure in posta C:
1. Aggiorno ad almeno 5 recensioni, so che lo potete fare!
2. Qual è la vostra canzone preferita?
XX M.

 

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Capitolo 5
*** Chapter 5. ***




Chapter 5.
 

Liam chiuse la chiamata con fare stranito. Da quando Zayn si preoccupava di una scommessa? Purtroppo, per Liam, era sempre stato lui il vincitore di questi loro giochi e il fatto che il suo amico volesse sapere la sua penitenza lo preoccupava alquanto. Insomma, le ragazze non avevano mai resistito alle cosiddette mosse speciali del moro ma evidentemente, Samantha, era così difficile come lui stesso aveva predetto. Decise di dare meno importanza alla storia dell’amico e di preoccuparsi di più della sua non ancora ben definita. La mattina non era riuscito a vedere Allison perché era stato chiamato per un provino di calcio in un’università londinese distante tre ore di macchina da Doncaster. Prese il cellulare e aprì la rubrica dove il primo nome che compariva era proprio quello della mora.
Le scrisse un sms.
‘Babbo Natale mi ha chiamato come suo elfo e sono bloccato al polo nord, salvami!’
Bloccò il cellulare e lo ripose sul comodino mentre accendeva la televisione in ricerca di qualche programma minimamente interessante per ingannare la serata. Dopo qualche minuto sentì un bip proveniente dalla sua destra e voltò la testa notando l’iphone essersi illuminato.
‘A me ha ingaggiato come renna! Sono nella stalla se mi cerchi;)’
Scoppiò a ridere e rispose velocemente.
‘Sfottimi pure, sono intrappolato in un vestitino verde e ho le pantofole con i campanellini sulle punte dei piedi :’( come stai piccola mia?’
Allison lo faceva sentire così libero e felice, ma non voleva correre con il timore di essere troppo frettoloso.
‘Bene e tu? A scuola non ti ho visto! Dove sei sparito?’
Cosa le doveva dire? Che appena finita l’estate se ne sarebbe andato a Londra per giocare a calcio e non sarebbe più tornato per cinque anni? Cercò di renderla il meno tragico possibile se, poi, sarebbe stata una cosa seria ne avrebbero parlato con calma.
‘Provino per una squadra di calcio! Mi hanno preso;)’
Si passò una mano nei ricci e guardò lo sfondo che aveva di lei con una foto sua in costume trovata su facebook, era perfetta.
‘E’ per l’università, vero?’
Come poteva aver capito? Gli arrivò un secondo sms.
‘Sappi che sono una veggente, ma è palese. Qua sei il coocapitano con il tuo migliore amico, che interesse avresti nel cambiare squadra?:)’
Non aveva parole.

‘La mia piccola veggente <3’
Sorrise e guardò l’ora, era quasi mezzanotte e domattina le sveglia sarebbe suonata alle 6.30.
‘<3 Solo, non voglio sapere dove andrai e quando partirai! Dimmi solo che domani ti vedrò’
Si alzò e mise i libri coi compiti per il giorno dopo nello zaino e scelse che mettersi, poi preparò il borsone degli allenamenti.
‘Nei corridoi, in classe e se vuoi possiamo uscire dopo gli allenamenti:)’
Chiuse la tenda della finestra e spense la luce mentre si infilava sotto le coperte.
‘So già che è un invito ufficiale, verrò al campo da calcio per le 17. Notte Lì <3 xx A.’
Da dove tirava fuori quel soprannome? Lo immaginò detto dalla sua voce e sorrise perché gli era venuto in mente solo un suono dolce e melodioso.
‘Notte bimba mia <3 xx L.’
Spense il cellulare e chiuse gli occhi, addormentandosi in pochi attimi.

 
 
Lo devo fare.
Questo era l’unico pensiero di Liam che camminava velocemente e nervosamente verso la mensa con dei fiori in mano e nell’altra un megafono.
 La mora stava giocando con il cibo nel piatto senza riuscire a mangiare nulla, Liam le mancava terribilmente.
- Probabilmente ho tratto conclusioni affrettate – si rivolse all’amica di fianco a lei.
- Quante volte ti devo dire che è come il suo amico? – la bionda prese una patatina e la mise in bocca.
- Ma te l’ho raccontato dell’altra.. aspetta, aspetta! Tu ieri sei uscita con Malik e non mi hai detto nulla – alzò lo sguardo assottigliando gli occhi.
- Fovfse pefchè non c’efa nulla dive – parlò con la bocca piena e poi mandò giù il boccone.
- Sputa il rospo Horan – incrociò le braccia al petto e l’amica roteò gli occhi
- Siamo stati in piscina – immerse un’altra patatina nel ketchup. – e mi ha provata a baciare.
- E tu? – venne fulminata con lo sguardo dall’amica che mangiava.
- L’ho respinto! Hai presente il mio stato sul faccialibro? Ecco lui è convinto di conquistarmi con le sue mossette da playboy – improvvisamente ci fu silenzio in tutta la mensa e tutti, comprese le due, si girarono verso un ragazzo che stava in piedi in cima alle scale della mensa. – mi spieghi che cazzo fa il tuo ragazzo?
- Non chiederlo a me – si zittirono entrambe e Liam prese un megafono.
- ALLISON CALDER NON SO CHE COSA TU ABBIA FATTO MA MI HAI STREGATO – stava in piedi sulla tribuna che dava sopra ai tavoli, era una mensa molto high school musical e questo aiutava l’intento del ragazzo.
- Ammaffalo pevchè ti sta sputtanando dafanti a tutti – sussurrò la bionda con un’altra patatina in bocca ma la mora la zittì.
Scese la scalinata laterale e salì su un tavolo vuoto mentre nella sala era calato il silenzio più assoluto.
- Allison, tu mi piaci, mi fai impazzire e non voglio perderti per la mia reputazione da puttaniere – lo disse tutto di un fiato e saltò su un altro tavolo. – i tuoi occhi sono meravigliosi, mi ci perdo dentro ogni volta che ti guardo – si avvicinò ancora. – sei l’unica ragazza che io voglia ed è per questo che ti sto chiedendo di.. – sorpassò un altro tavolo dal quale scendere e inginocchiarsi davanti alla mora. - ..diventare la mia ragazza. Insomma, ti va? – le sorrise dolcemente porgendole i fiori e Allison era senza parole come il 90% delle persone presenti nella caffetteria.
- Si può sapere se sei impazzito o cosa? – gli sussurrò.
- Sono pazzo di te – la fece arrossire.
- Ma perché? Perché proclamarlo davanti alla scuola e non chiedermelo una volta soli oggi pomeriggio? – non alzò la voce e notò che il fiore di Liam era un fiore di pesco, difficile da trovare nella stagione. Quel fiore aveva un solo significato: amore immortale. E perché aveva scelto proprio quello?
- Perché tutti devono saperlo, i ragazzi devono sapere che ora sei solo mia, o meglio se dirai di sì lo sarai, e le ragazze devono sapere di smetterla di fare le gatte morte – si alzò e la fece alzare. – quindi?
- Ti ucciderei perché mi stai mettendo in imbarazzo davanti a tutti ma la mia risposta è sì, voglio stare con te Lì – gli sorrise e lui la sollevò stringendole le braccia intorno alla vita per poi baciarla dolcemente.
Partì un applauso generale da tutti gli studenti accompagnato da urli e fischi di approvazione.
- Sono il ragazzo più felice del mondo – le sorrise per poi darle un dolce bacio a stampo.
- Ci vediamo dopo ragazzo più felice al mondo, ora devo tornare a lezione – lo baciò lei questa volta e tenendo il fiore tra le mani se ne andò con la sua migliore amica mentre Liam la guardava con aria sognate. – ti rendi conto di quel che ha appena fatto!?
- Si, Allie, sì – rise la bionda ormai lontana dalla mensa.
- Come si fa a non amarlo? – si morse il labbro mentre rinchiudeva a malincuore il fiore nell’armadietto.
- Basta non essere te, ma ti ripeto di stare attenta – sospirò. – Liam è un bel faccino ma non mi convince e lo dovresti sapere.
- Non puoi provare ad essere felice per me? – la mora la rimbeccò e Sam alzò gli occhi al cielo.
- Ci proverò ma non voglio essere io a raccogliere i pezzetti del tuo cuore infranto – Allison le saltò al collo e la strinse forte.
- Ti adoro, ti adoro, ti adoro – entrambe sorridevano.
- Oggi esci con lui o vieni a casa Horan a mangiare muffin? – scoppiò a ridere.
- Sai quanto io ami i muffin di Niall ma.. – storse il labbro e poi entrambe risero.
- Liam è un muffin più invitante, giusto? – si abbracciarono nuovamente e poi la bionda prese la borsa dirigendosi all’uscita. – ci sentiamo pulce!
- Ciao mela! – Sam la guardò scotendo la testa e poi lasciò l’edificio.
 
 
- Allora adesso sei tutta mia – Allison sobbalzò quando delle labbra morbide e calde si posarono sul suo collo.
- Lì! Mi fai spaventare! – sorrise e lui la fece girare baciandola con trasporto.
- Sono tutto sudato – rise poi.
- Posso sopportare – la prese per mano e sulla spalla si sistemò la borsa da calcio.
- Posso farti una domanda? – si avviarono verso una caffetteria per bere una cioccolata.
- Dimmi tutto piccola – camminavano a ritmo.
- Perché proprio il fiore di pesco? Insomma, ne conosci il significato? – lui annuì e svoltato l’angolo entrarono nel locale.
- Vedi, tu.. – non sapeva trovare le parole e nel frattempo si sedettero al tavolo. – ti ricordi il primo giorno del primo anno? Io mi sono preso una bella sbandata per te ma non ti ho mai presa sul serio. Non ho mai avuto la ragazza perché pensavo solo a te e questo mi succede tutt’ora, per questo penso che il mio sentimento sarà immortale – le sorrise e lei aveva gli occhi lucidi.
- Se devo essere sincera anche a me è successo lo stesso con te – si morse l’unghia guardandolo per poi sorridergli.
- Allora era destino che stessimo insieme – ordinarono e iniziarono a parlare della loro giornata, delle raccomandazioni di Sam e di Zayn che si era mostrato comunque protettivo.
Per loro stare insieme era così naturale e spontaneo, riuscivano ad essere semplicemente loro stessi e questo aiutava decisamente tutto il fare in fretta di Liam. Ma lui non voleva e non poteva perderla.
Erano praticamente soli, esclusi alcuni ragazzi ovviamente universitari concentrati nel loro studio, così l’arrivo di qualcun altro era stato facilmente percepibile. Un ragazzo alto, muscoloso, dai capelli castani e gli occhi del mare aveva fatto la sua entrata. Liam lo aveva subito riconosciuto e questo l’aveva agitato particolarmente.
- Lì, che succede? – chiese la ragazza preoccupata mentre gli stringeva la mano.
- Nulla, piccola, un vecchio amico – strinse la mascella e il moro li vide raggiungendoli con un sorriso beffardo sulle labbra.
- Liam! Bello mio, quanto tempo! – il biondo si alzò e si batterono il cinque, come vecchi amici. – questa bella fanciulla sarebbe..?
- La mia ragazza, Louis – sibilò.
- Cosa c’è? Sei ancora arrabbiato per quella storia? – rise e lo guardò.
- Devi andartene, va bene? Tu hai rovinato tutto e gli ultimi due anni senza la tua presenza sono stati magnifici e tranquilli quindi ora levati dalle palle – alzò la voce andandogli incontro.
- Non pensavo fossi così rancoroso senza la tua polverina magica – gli sussurrò all’orecchio Louis. – quindi se hai bisogno di una dose devo solo trovarvi nel solito posto.
- Muori, Tomlinson – prese per mano Allison e dopo aver pagato, uscirono dal locale.
- Chi era? – gli strinse la mano per calmarlo ma Liam era terribilmente nervoso.
- Nessuno principessa, nessuno – la strinse a sé baciandole la fronte per poi riaccompagnarla a casa.


 

Hi my little carrots!
Scusate per il tremendo ritardo ma non sono più stata a casa e quindi non ho potuto scrivere il capitolo! In più ieri, 13 ottobre, ho fatto 16 anni e quindi sono stata via un sacco cwc
Comunque 36 recensioni per 4 capitolii?? *-* mi volete morta!
Siete fantastiche! Dai, vediamo se facciamo le 10 recensioni anche per questo capitolo!
XX M.

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Capitolo 6
*** Chapter 6. ***




Chapter 6.
 

- Sveglia, sveglia, sveglia dormigliona! – una voce si fece largo nella mente della ragazza bionda addormentata. Era una voce a lei famigliare ma nonostante questo continuò imperterrita il suo sonno senza muoversi di un centimetro. – mi costringi ad utilizzare le maniere forti allora! – senza ripeterlo due volte, il biondo corse alla finestra e aprì le tende per poi tirare su la tapparella.
- Niall.. che ore sono? – mugugnò dopo aver cacciato la testa sotto al cuscino.
- Sono le 8 – rispose sorridente e soddisfatto il fratello che si avviava verso la porta della stanza.
- E mi spieghi che minchia succede alle 8 del sabato mattina!? – si tirò su sbadigliando e scuotendo appena la testa per far scivolare i capelli pieni di boccoli sulle spalle.
- Preparati che è tardi! – uscì dalla stanza saltellando come un bambino di cinque anni che ha appena ricevuto una macchinina nuova in regalo.
- Ma tardi per cosa!? – sbuffò la sorella abbracciando il suo pupazzo di Winnie the Pooh con cui dormiva sempre.
- Sta arrivando Harry – sbucò sulla porta nuovamente sorridendo mentre Sam rimase con la bocca semi spalancata.
Harry!? Harry Edward Styles sta arrivando qui a casa mia!?
- E tanto per sapere, tra quanto dovrebbe arrivare? – si alzò inseguendo il fratello nervosamente.
- Circa 15 minuti – alzò le spalle per finire di sistemare gli ultimi dettagli.
- E tu mi svegli alle 8 del sabato mattina dandomi soli 15 minuti per prepararmi al ritorno di Harry!? – si lagnò quasi in preda alla disperazione.
- Sorellina – le puntò il dito contro al naso. – ora sono 13 i minuti – sorrise sornione per poi beccarsi un pugno in pieno stomaco.
- Fottiti Nialler – gli diede le spalle e risalì le scale accompagnata dalla risata del fratello.
- Fatti bella mi raccomando – intanto il biondo si teneva lo stomaco con le braccia sia per il mare sia per le risate.
Vaffanculo, vaffanculo.
Sam si andò a chiudere in bagno e si specchiò per qualche istante. Non era emotivamente pronta per il suo ritorno, non se lo aspettava prima di vari mesi. Lui aveva scelto di andare in Nuova Zelanda per compiere gli studi seguenti al diploma e, anzi, era stata una decisione di accordo comune. Le cadde lo sguardo su una foto incorniciata sul lavello del bagno. Erano lei ed Harry un anno fa, gli stava sulle spalle e ridevano, erano felici.
Quel ragazzo dagli occhi smeraldo e dai riccioli ribelli erano stati come una rivelazione nella sua vita alquanto monotona. Era il suo piccolo angelo che da vari mesi ormai era andato a vivere in quel paese così lontano, lontano da lei.
Scosse la testa e si cacciò sotto la doccia gelata tanto per svegliarsi, si insaponò il corpo e si sciacquò velocemente. Uscì e andò in camera avvolta in un asciugamano morbido e caldo per scegliere i vestiti. Spalancò l’armadio e ne estrasse un paio di jeans chiari a sigaretta, una canotta bordeaux e una felpa dell’Abercrombie del medesimo colore, la sua preferita. Si infilò ogni indumento e poi tornò nel bagno per stendere un velo di fard sulle guance, una linea di eye-liner nero sopra l’occhio, della matita nella rima interna sempre nera e una gran quantità di mascara.
Dlin dlon.
Il campanello era suonato giusto in tempo, corse giù per le scale e andò in cucina, tanto per essere in zona neutrale, né troppo interessata né troppo indifferente.
- Ehi amico, eccoti! – sentì la voce di suo fratello entusiasta e una piccola risata susseguirsi. – come te la sei passata?
- Bene Niall, bene – ed ecco anche quella voce così dolce che tanto amava, quella voce che la faceva sciogliere e la faceva sentire al sicuro da tutto. Quella voce calda e suadente del ragazzo che aveva amato per un anno e mezzo della sua vita.
- Ho già capito, è in cucina – chi era in cucina? Oh, un attimo, proprio lei. Le iniziarono a sudare le mani e per questo tirò per bene le maniche della felpa per coprirle, poi estrasse due tazze dalla credenza e una la riempì con del caffè, aveva bisogno di caffeina per svegliarsi completamente.
- Sam – sussultò all’improvviso e per poco non versò tutto il liquido scuro sul pavimento. Si voltò piano e incrociò quegli occhi.
- Har..Harry – sorrise lievemente e si portò la tazza alle labbra per nascondere l’imbarazzo. Non aveva mai capito l’effetto che quel ragazzo aveva su di lei, ma era un effetto alquanto piacevole.
- Ciao piccola, come stai? – si addentrò più nella stanza ma mantenne le distanze, intanto le sue labbra si aprirono in un ampio sorriso mostrando due deliziose fossette.
- Se fossi arrivato verso mezzogiorno in modo che il canguro biondo di là non mi avesse svegliata venti minuti fa, starei sicuramente meglio – rise e sorseggiò ancora un po’ di liquido.
- Mi è mancata la tua dolcezza – rise anche lui e poi l’avvicinò per versarsi il caffè nella tazza.
- C’è anche la panna in frigor, come piace a te – le si stavano distendendo i nervi, era più tranquilla, era come se nulla fosse cambiato.
- Mmh, amo casa Horan – aprì il frigor e ne estrasse la bottiglia per spruzzarne una giusta quantità nella tazza. – comunque anche io sto bene.
- Non te l’ho mica chiesto – ricevette una spinta con fianco dal riccio e finì la sua tazza. – piuttosto, come sta andando in Nuova Zelanda?
- Benissimo! È un paese meraviglioso, poi il mare – guardò il ragazzo che parlava con aria sognante. – si sta benissimo, ma sentivo la mancanza di qualcosa, o qualcuno – le sorrise sotto i baffi e si portò la tazza alle labbra.
- Ah, non hai ancora una compagnia femminile lì? – lui scosse la testa e, nell’abbassare la tazza, fece notare il labbro sporco. – stai fermo – col pollice gli pulì le labbra e lui sorrise per la milionesima volta.
- Diciamo che non c’è nessuna di abbastanza interessante – le prese la mano dal polso e la tirò a sé abbracciandola stretta. – mi sei mancata, piccola.
Non gli rispose, si limitò a ricambiare l’abbraccio e farsi cullare dalle sue braccia. Lui la sovrastava, era muscoloso e ben più alto, le posò un bacio sulla fronte e lei gli accarezzò la schiena. Si staccarono di poco, si guardarono negli occhi e si scambiarono un piccolo sorriso.
- Mi perseguiti, non ti dimentico – le accarezzò la guancia.
- Anche tu stai spesso nei miei pensieri, ma sai che la nostra decisione è stata la migliore e la più giusta – si alzò sulle punte lasciandoli un bacio sul naso.
- Sì, ma ogni tanto mi chiedo come sarebbe se fossi rimasto – sciolse la presa e lei rise.
- Ti avrei già ucciso, ti saresti trasferito sul divano di casa mia – si spruzzò la panna direttamente in bocca.
- Certo, però avremmo vissuto soli soletti, mi manca dormire con te e tu che mi poggi i piedi gelidi sulle cosce per scaldarti – rise. – e mi mancano anche le nostre epiche scopate!
Le andò di traverso la panna e scoppiò a ridere nel vedere Niall che faceva retromarcia sulla porta della cucina.
- Tu e mia sorella..?? Epiche che..?? – si avvicinò ad Harry stringendo gli occhi.
- Le nostre epiche.. chiacchierate notturne! Vero Sam? – la bionda continuava a ridere annuendo.
- Tu non ridere! Mi hai detto che lo avete fatto una sola volta! – le puntò il dito contro.
- Se per una volta intendi una al giorno, certo che sì! – si intromise di nuovo Harry.
- Come hai potuto far crescere la mia sorellina così in fretta, prima di te era un piccolo angioletto puro, casto.. – nessuno dei tre riusciva più a stare serio.
- Oh, come si vede che sei suo fratello – gli poggiò la mano sulla spalla battendogli qualche colpo. – quella è una tigre a letto, ho ancora le cicatrici dei suoi graffi!
- HAROLD! – urlò la bionda tirandogli lo strofinaccio della cucina addosso.
- Okok, ora direi che l’argomento è chiuso – rise Niall mettendosi in mezzo.
- No, io lo ammazzo – prese la farina e la versò sul riccio ma accidentalmente lui si levò e finì tutta sulla testa di Niall.
- E’ anche una bella lupetta per come urla – rise sornione il moro mentre si nascondeva dietro le spalle del biondo.
- Tu sei morto Styles! – prese anche delle uova dal frigorifero facendole finire nuovamente addosso per metà a Niall.
- Oh, io me ne vado, sono un tipo pacifico, di guerre ne ho già viste e vissute abbastanza – corse via lasciando la coppia in lite.
- Guarda come hai conciato me e tuo fratello, tu sei pulita – le si avvicinò con uno sguardo tra il malefico e il malizioso.
- Stammi lontano Satana – rise lei indietreggiando e finendo con il sedere contro al tavolo.
- Una volta non lo avresti detto – le prese i polsi e la mise contro al muro, tenendoglieli ai lati della testa.
- Una volta dopo questo tuo gesto saremmo finiti nel letto di Niall – sorrise anche lei maliziosa.
- VOI COSA!? NEL MIO LETTO, BASTA, NON POSSO PIU’ ASCOLTARE – il biondo passò nuovamente vicino alla cucina indignato.
- Devi stare più zitta, piccola – rise di gusto.
- Mi sei mancato anche tu, Harold – cercò di liberare i polsi.
- Ti libero a patto che tu venga da Starbucks con me – allentò la presa.
- Affare fatto – gli fece l’occhiolino. – ma prima fila in doccia, non esco con i ragazzi infarinati! – si liberò e cercò di correre via.
- Certo, ma tu vieni con me – la prese su una spalla e iniziò a correre verso il bagno. La mise nella doccia con lui e aprì il getto dell’acqua.
- Ti odio Harry Edward Styles – lo fulminò con lo sguardo, alzò gli occhi verso i suoi e si persero l’una negli occhi dell’altro.
Non parlavano, c’era solo il rumore dei loro respiri e dell’acqua.
- Quindi non ti posso baciare? – poggiò una mano sulla parete della doccia avvicinandosi di più a lei.
- Non ho mai detto questo – gli sorrise e lui si piegò per far combaciare perfettamente le loro labbra. La strinse a sé mentre lei si tirava sulle punte, le loro labbra di aprivano per lasciare spazio alle loro lingue che avevano sentito la mancanza l’una dell’altra, percorrevano spazi che altre centinaia di volte avevano fatto. Si staccarono piano sorridendosi.
- I due piccioncini sono tornati insieme lalaalalal – nella stanza affianco Niall cantava allegro, ma loro non erano tornati insieme, sapevano benissimo di non poterlo fare, nulla sarebbe tornato come un anno fa, quelle due settimane potevano essere solo lo specchio di un magnifico ricordo.
Ma c’era un altro problema, in un angolino remoto del suo cervello, Sam pensava alle labbra che qualche giorno prima avevano cercato di impossessarsi delle sue. Appena Harry uscì dalla doccia lei scosse la testa.
Malik, stai fuori soprattutto dalla mia vita, ma specialmente dai miei pensieri.
 
 
Girare per Doncaster mano nella mano li riportava ai vecchi tempi, avrebbero passato il tempo a loro disposizione per stare insieme e fare tutte quelle cose che facevano quotidianamente. Una di queste era andare da Starbucks e ordinare due ciambelle ricoperte di cioccolato insieme ad un frappè doppio alla nocciola. Si sedettero al loro tavolo e ordinarono il solito ridendo e scherzando. Erano seduti uno di fianco all’altra e lei aveva le gambe appoggiate sopra le sue, erano isolati dal mondo.
- Hai imparato a mangiare, Edward, o ti devo imboccare? – gli morse la guancia e prese una ciambella.
- Non ho voglia di alzare le braccia quindi imboccami – rise e le accarezzò le cosce mentre la bionda staccava un pezzetto del dolce e glielo portava alle labbra.
- Mi mancherai – biascicò a bocca piena.
- Abbiamo due settimane, godiamocele – gli sorrise. – e non si parla con la bocca piena!
Gli diede una piccola ceffa sulla nuca e tornarono a ridere, era così naturale per loro stare insieme.
 
- Zaynuccio mi porti da Allison? – il biondo rise camminando affianco all’amico esasperato dai discorsi a senso unico di Liam.
- Davvero, non ti sopporto più! Parli solo di quell’oca! – mise le mani nelle tasche anteriori dei jeans e accelerò il passo.
- Non è un’oca, non la conosci – rise. – e poi, davvero, sei tu quello messo male! Non fai sesso da un mese per Sam!
- Non è assolutamente vero, semplicemente mi hanno stufato quelle che mi sono già passato dalle tre alle quattro volte – ma quella non era la verità, aveva ragione il biondo.
- Almeno a me non mentire! Comunque, dimostrale che sei diverso così ti vinci la scommessa e mi fai sborsare tutta la tua ricompensa – gli diede una botta sulla spalla e scoppiarono a ridere.
- Magari stasera vado da Savannah – alzò le spalle e passarono davanti alla vetrina di Starbucks, dapprima non fece caso alla coppia, poi tornò indietro e li guardò meglio. – Liam, sai chi è quello con la bionda?
- La bionda è.. ma è Sam mentre quell’altro mi sembra che sia Harry Styles, è un ex compagno di classe di Niall e.. – fece mente locale ma poi non parlò più.
- E..? – lo incitò. Diventava nervoso quando si parlava di quella ragazza, lei gli suscitava qualcosa che proprio non riusciva a capire.
- Quello è anche il suo ex storico, deve essere tornato dalla.. Nuova Zelanda penso – alzò le spalle e riprese a camminare.
- Com’è possibile che tu sappia tutte queste cose!? – lo seguì e lo raggiunse in pochi passi mentre stringeva i pugni in tasca.
- Le voci girano – si mise le mani dietro la nuca. – è tornato anche Tomlinson se ti interessa.
- Mmh, interessante, sappiamo dove tornare a rifornirci – lasciò andare al pugno cancellando la visione di Sam che si scambiava effusioni con il riccio e si portò alla bocca una sigaretta. – però rimani una pettegola spaventosa Payne!
Gli diede un pugno sulla spalla e iniziarono a rincorrersi come due bambini, o meglio, come quando erano bambini. D’altronde, Zayn e Liam, erano amici di vecchia data cresciuti assieme. Ma nonostante la spensieratezza che aveva quando era fuori con l’amico, la bionda rimaneva il suo pensiero fisso.
Lei sarà mia.
E quando Zayn decideva una cosa del genere, non c’era scampo per nessuno.


 

Carrots! <3
Scusate per l'enorme ritardo, non odiatemi ma ho avuto veramente troppo da fare e non sapevo come rendere questo capitolo ç__ç
Non ho raggiunto le 1O recensioni per lo scorso capitolo ma non mi scoraggio e spero che questo invece le riceva!
Passate anche dalla mia OS di Halloween e dalla FF che sto scrivendo su quella OS!
Si chiamano:
- I'll be your worst nightmare.
- I'll be your worst nightmare. The story.
Mmh che dire, mi sto drogando di 'Little Things' che è meravigliosa e sono depressa per i biglietti, che schifo dai.. se è vero che le straniere (Svizzere e Austriache) li abbiano comprati!
Detto questo scapoooo!
XX M.

 

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Capitolo 7
*** Chapter 7. ***





Chapter 7.
 

 

- Io non ci credo che tu possa essere così stupida, Sam! – la mora stavo urlando dietro alla bionda che le aveva appena raccontato di tutto l’accaduto. – gli dovrai dire addio di nuovo tra due settimane, ti devo ricordare come sei stata l’ultima volta?
- Ti costa tanto non urlare che ho mal di testa? – si sistemò i capelli e Allison alzò gli occhi al cielo roteandoli.
- Perché devi farti del male? – la guardò in cagnesco mentre, però, veniva ignorata.
- Potrei chiedere lo stesso a te visto che stai con uno dei ragazzi più puttanieri d’Inghilterra – si voltò verso lei sbuffando fuori il fumo dalle narici.
- E’ diverso, Harry ti ama ma non è il meglio per te – le prese la mano libera dalla sigaretta e la strinse tra le sue. – sei felice con lui?
- Come lo ero ogni giorno prima della sua partenza – aprì le labbra in un sorriso e l’amica l’abbracciò.
- Basta che dopo ci metterai una pietra sopra per sempre – ricambiò l’abbraccio e rise appena.
- Sì, signora Payne! – Allison la spinse via ridendo.
- Mi mancava la nostra panchina – accarezzò il legno. – insomma, ci sono le nostre vite scritte qua sopra!
- Questo non me lo ricordavo – rise indicando una scritta in rosso.
- Lo potrai odiare quanto vuoi ma devi ammettere che è un bel bocconcino – la bionda annuì passando il dito sopra di essa.
- Stai parlando del migliore amico del tuo ragazzo – cacciò la lingua fuori e poi si alzarono. – quando ti devi vedere con Liam?
- Tra mezz’ora all’Old Coffee, quello qua fuori al parco – lo disse guardando l’orario sul cellulare e poi presero a camminare.
- Mi uccidi se io vado nell’altra direzione così arrivo prima a casa? – le sorrise dolcemente e si scambiarono un bacio sulla guancia.
- Vai, tanto arriva sempre prima lui – e detto questo presero due direzioni differenti. Sam, s’infilò un auricolare nell’orecchio e fece partire una delle canzoni che preferiva, ripassò affianco alla panchina e rise appena.
Zayn = Sesso. Ma quanto sono scema?
Però era vero, anche se le costava ammetterlo, su Zayn ci aveva fatto più di una volta un pensierino. Solo che lo trovava anche terribilmente odioso, presuntuoso e non gli avrebbe mai dato la soddisfazione di cadere ai suoi piedi.
 
 
- Indovina chi sono? – Liam sentì delle mani gelide posarsi sopra alle sue palpebre.
- Sophie? Ah, no, forse Jasmin – rise nel sentire le mani levarsi bruscamente e la proprietaria andarsene. – ah no, sei la mia ragazza – la tirò a sé dai fianchi e la strinse in un abbraccio.
- Vai da quelle troie – bofonchiò offesa e lui le baciò la guancia per poi mordergliela piano.
- Devo andarci davvero? – le sussurrò.
- Non ci provare neanche – si voltò per poi baciarlo dolcemente sulle labbra.
- Allora, dove andiamo? – la afferrò per mano e s’incamminarono.
- Non so, facciamoci un giro – gli sorrise. – poi vediamo.
- Sai che sono per le cose programm.. – fu interrotto a metà frase.
- Eddai Lì! Perché non tenti di vivere la giornata come capita? Niente programmino fisso – fece labbruccio e lui non poté resistere.
- Ti odio Allison Carter – le sorrise.
- E io invece no Liam James Payne – ricambiò il sorriso e s’infilarono in una delle viuzze di Doncaster. Nonostante Allison fosse una perfezionista, amava vivere alla giornata. Carpe diem, diceva. Già, cogli l’attimo. Invece Liam era disordinato, non si preoccupava che tutto venisse alla perfezione, anzi, amava sempre che in ogni cosa ci fosse qualcosa di imperfetto ma esigeva di avere un programma ben prefissato nella testa. Questo gli permetteva di riuscire a fare tutto ciò che voleva in una giornata e avere ottimi voti a scuola ma soprattutto di avere piena libertà dai suoi genitori, diceva già in anticipo cosa avrebbe fatto nei dettagli.
- Secondo te Zayn ha qualche chance con Sam? – non glielo stava chiedendo per la scommessa, era curiosità e aveva notato quanto Zayn fosse stato possessivo nei confronti della bionda dopo averla vista con Styles.
- Parli della stessa Samantha Horan e dello stesso Zayn Malik che conosco io? – scoppiò a ridere.
- Sì, parlo di loro – annuì ridendo appena anche lui.
- Probabilmente.. – ci pensò su. - ..sì. Sam ha il brutto vizio di perdere la testa per i ragazzi sbagliati ma con Zayn è diverso. Perché gli resiste per il gusto di non farlo e per orgoglio – si fissò i piedi.
- Guarda che sono uguali, solo che lui metterebbe l’orgoglio da parte per lei – si pentì di quello che aveva detto, aveva parlato troppo.
- Che intendi? – ma non riusciva a non parlare con la sua mora di quello che pensava.
- Secondo c’è qualcosa in più oltre che all’attrazione sessuale – le accarezzò la mano col pollice. – penso che lei lo possa cambiare.
- Anche io lo penso – Allison vide la vetrina del negozio di musica e si fermò di colpo. – Lì, possiamo entrare qua? – fece gli occhi dolci.
- Ci passavo le giornate qua dentro – le sorrise e varcarono la soglia uno alla volta.
- Sei un appassionato di musica? – gli mollò la mano andando avanti a lui e iniziò a scorrere i vari cd esposti.
- Canto anche se per quello – le sorrise dalla parte opposta dello scaffale.
- E quando avevi intenzione di dirmelo? – strinse gli occhi in due fessure mentre lui abbassava lo sguardo per cercare un cd.
- Davvero non sai che ho partecipato anche ad X Factor? – gli spuntò un ghigno sulle labbra mentre vedeva di striscio la bocca della ragazza spalancarsi. – strano, perché ne parlava tutta la scuola, sono andati avanti per mesi, è stato esasperante credimi!
- Ne avevo sentito qualcosa ma pensavo fosse soltanto una voce di corridoio – ammise mentre scorreva i titoli delle canzoni di un disco.
- Purtroppo non lo era – alzò vittorioso un cd e glielo mostrò sorridendo.
- Michael Bublè? Payne mi stupisci! – rise e lo prese tra le mani leggendo le canzoni.
- E’ uno dei cantanti che preferisco e due di quelle canzoni che ci sono le ho cantate alle audizioni, voglio che indovini quali siano – la raggiunse e la baciò.
- Cry me a river? – azzardò lei.
- Ci avevo pensato in effetti ma non è quella, ascoltatelo a casa e ti do tre giorni per indovinare – le sfilò il disco velocemente dalle mani e andò a pagarlo alla casa ridendo nel vedere la sua espressione allibita.
- Almeno fammi pagare a me! – sbuffò lei.
- Categoricamente vietato – prese la busta con l’acquisto dentro e tornò dalla sua ragazza per poi prenderle la mano e incrociare le dita con le sue. – dove vuoi andare ora?
- Andiamo a vedere il tramonto in un posto che dico io? – tornarono a percorrere le strade di Doncaster fino a ritrovarsi davanti alla loro scuola.
- Che ci facciamo davanti a scuola? – domandò Liam mentre la mora lo trascinava sul retro e si guardava intorno.
- Sei mai stato sul tetto? – aprì lentamente un cancelletto apparentemente chiuso da un lucchetto.
- Perché mai ci dovrei essere stato? – si grattò la guancia seguendola.
- Sai solo domandare perché? Comunque devi vedere il panorama che c’è da lì sopra – iniziarono a salire scalino dopo scalino così facendo per quattro piani fino ad aprire una porta antincendio e sbucare proprio in cima.
- Wow – rimase a bocca aperta guardandosi intorno: notò alcune panchine e una piccola serra contente una dozzina di varietà di fiori colorati.
- Ne vale la pena allora? – gli baciò la guancia pizzicandogli un fianco. – prendimi – glielo sussurrò maliziosamente all’orecchio per poi iniziare a correre.
- Ti conviene scappare Allie! – iniziarono a rincorrersi e a ridere. Lei era avvantaggiata perché conosceva meglio il tetto ma lui era nettamente più veloce. Allison corse a nascondersi dietro ad una colonna per riprendere fiato e guardò il cellulare, era ancora presto per tornare a casa. – dove sei piccola Allison? Dove ti sei nascosta?
Trattenne una piccola risata, le sembrava tanto una scena da film horror, ma con Liam al suo fianco non poteva esserlo neanche lontanamente.
- Preso! – gli arrivò alle spalle saltandoci sopra e lui voltò il viso per scambiarsi un bacio a stampo. – mi fai vedere la tua audizione?
- Va bene signorina – camminò tenendola fino alla panchina più vicina al bordo e la prese in braccio sulle gambe, estrasse il cellulare dalla tasca e scorse i video per poi selezionarne uno di preciso. Dopo qualche minuto chiuse la riproduzione e cercò lo sguardo della sua ragazza.
- Ancora! – esclamò lei come una bambina.
- Più tardi, è noioso – rise lui e la mora mise il broncio.
- Ma cosa stai dicendo!? Lì, insomma, è fantastico però tu sei buffissimo! Quelle guanciotte sono bellissime ma i tuoi capelli – scoppiò a ridere sonoramente. – non sembravi tu! Sono più belli ora, ricci e lunghi, voglio che li tieni sempre così – gli prese il viso tra le mani e gli diede un bacio. – mi hai già svelato una delle due canzoni che hai cantato comunque!
- Non vale! – le fece il solletico. – sei un’imbrogliona di proporzioni cosmiche!
- E invece sono solo furba – si contorse sotto il su tocco pregandolo di smettere, cosa che lui fece pochi istanti dopo.
- Sai cosa mi piace davvero di te? – le scostò i capelli dal viso.
- Le mie tette? – risero assieme.
- Anche quelle, ma ciò che amo di più sono i tuoi occhi – la baciò e poi lei appoggiò la testa alla sua spalla per godersi il tramonto.
- Mi canti qualcosa? Possibilmente non Bublè, visto che lo dovrò ascoltare per tutta la sera nella speranza di indovinare la canzone – rise lei e lui iniziò a cantare.
 
 - Penso sia l’ora di riportarti a casa, domani c’è scuola – vide che la mora si era addormentata e così s’interruppe, dolcemente la prese in braccio e camminò fino a casa sua. Sulla porta la mise giù delicatamente.
- Dove siamo, Lì? – si stropicciò gli occhi assonnata.
- A casa tua piccola – la abbracciò.
- Mi hai portata in braccio? – chiese stupita.
- Sei una piccola piuma leggera – si baciarono a stampo e poi le diede l’acquisto fatto qualche ora prima.
- Ci vediamo domani allora? – aprì la porta e entrò rimanendo sull’uscio.
- Fatti trovare pronta sotto casa per le otto meno dieci – le sorrise mandandole un bacio volante e scese i quattro gradini accompagnato dal rumore della porta che si richiudeva. Sentì il cellulare vibrare nella tasca e lo guardò.
‘Solito posto, solita roba. Ci stai?’
Sapeva benissimo chi fosse.
‘Quanto ci rimani ancora?’
Ci stava ricadendo, il ritorno di Louis non gli era rimasto indifferente.
‘Un’ora, vieni?’
‘Sento Zayn e ti faccio sapere’
‘Fa veloce, la roba finisce in fretta ;)’
Sospirò e scrisse all’amico.
‘Brò, Lou ha roba buona, che ne dici di una serata al parco delle nostre? L.’
Passarono alcuni minuti prima che ricevesse una risposta.
‘Bella, sono già al parco! Mezz’ora e ci si becca, comunque non dovresti neanche chiedere, sai già che ci sto sempre per queste cose! Z.’
Andò a riprendere la conversazione con l’altro ragazzo.
‘Il solito va più che bene, arrivo tra dieci minuti’
Vide solo visualizzato e si incamminò verso l’inizio della fine, ci era ricaduto.
 



*Qualche ora prima*
La bionda si incamminò dalla parte opposta rispetto all’amica ascoltando le note di ‘Hall of fame’ degli The Script sorridendo. Prese il cellulare e mandò un messaggio ad Harry.
‘Mc Donald’s con Niall e poi alla pista noi tre come ai vecchi tempi? xx S.’
Lo rimise in tasca sperando in una risposta affermativa e continuò a camminare per poi scorgere una figura a lei famigliare.
- Ciao biondina! – cazzo, l’aveva vista ma non poteva ignorarlo.
- Zayn! Ciao anche a te! – finse entusiasmo e si morse il labbro in cerca di un modo per andarsene in fretta. Lui, intanto, la raggiunse e lei poté bearsi della sua figura fasciata in una maglietta aderente nera e dei jeans strappati portati appena sotto al sedere.
- Come mai sola? – le sorrise.
Zayn gentile è piuttosto strano, che succede?
- Starei tornando a casa, sono uscita con Allison ma mi ha mollata per uscire con.. – si tolse l’auricolare mentre veniva interrotta.
- ..Liam, giusto? Anche lui mi ha abbandonato – rise e si portò una sigaretta alle labbra. – sei di fretta per caso?
- Mmh no, perché? – guardò l’ora sul cellulare e vide il ‘Sì’ entusiasta di Harry.
- Ti va di farmi compagnia? – le indicò con la testa una panchina vicino a loro e si morse il labbro.
- Se mi lasci due tiri di sigaretta magari – gli sorrise e andò a sedersi mentre lui faceva un tiro e rideva.
- Deduco che rimarrai allora – la raggiunse e si tirò su i jeans facendola beare della vista del suo fondoschiena.
- Per tua sfortuna sì – incrociò le gambe e spense la musica.
- Che stavi ascoltando? – si sporse per vedere la canzone.
- Ora non lo so, ho lasciato la riproduzione dei brani andare mentre ti parlavo – rise appena e lui le passò la sigaretta. – grazie mille!
- Sei sexy mentre fumi, in realtà sei sempre sexy – rise e le guardò le labbra per vari secondi mentre lei si girava verso lui e finiva di fare il tiro.
- Dovrei prenderlo per un complimento per caso? – buttò fuori il fumo.
- Sai che se sbuffi fuori il fumo in faccia una persona è perché ci vuoi andare a letto? – la provocò.
- Quindi se faccio questo – fece l’ultimo tiro per poi sbuffare in faccia a Zayn. – significa che voglio fare sesso con te?
- Esattamente – si morse il labbro e lei scoppiò a ridere.
- Sei simpatico quando vuoi, Jawaad – fece schioccare le labbra e poi guardò il cielo.
- Perché sei tornata con il tuo ex, Sam? – si voltò verso lui.
- Se si torna con una persona vuol dire che si prova qualcosa no? – rispose con ovvietà.
- Oppure si è solo aggrappati ai ricordi, non trovi? -  incrociarono l’uno gli occhi dell’altra.
- Non.. non è così – cercava di essere ferma nel tono ma le veniva difficile.
- Mollalo – lei si alzò e lui la seguì bloccandola tra il suo corpo e un albero. – per me.
- Per chi scusa? – lo guardò negli occhi.
- Per me, sono impazzito di gelosia quando vi ho visti assieme – avvicinò ancora di più il viso al suo.
- Zayn, allontanati – sospirò. – lo stai solo dicendo per i tuoi comodi, pensi ancora che io cada ai tuoi piedi.
- Non è vero – cercò di annullare la distanza tra le loro labbra ma Sam si abbassò in tempo da evitarlo e si allontanò.
- Hai la capacità di rovinare ogni attimo che passiamo insieme, potresti anche essere piacevole ma ti rendi odioso! – corse via mentre lui la chiamava a gran voce.
- SAM! TORNA QUI! AVANTI! – tutte urla invane.
Sono un idiota.
Sì, Zayn! Per una volta ci hai preso.
Questo sarebbe quello che mi avrebbe detto lei.
Stava davvero impazzendo per quella ragazza, e più si opponeva, più si prendeva di lei.





My Carrots!
Sono troppo buona perchè aggiorno nonostante non abbia ricevuto tante recensioni, sto perdendo entusiasmo!
Però vi ho fatto un regalino perchè c'è sia Liaason che Zaam e spero ne siate felici!
Anyway vi devo dire un pò di cose!
1) Avete visto Breaking Dawn pt. 2? E' strabiliante *-*
2) C'è stata una piccola polemica su Kristen Stewart  che non si è commossa alla premiere dell'ultimo capitolo della sua saga mentre Emma Watson sì. Premetto che io non provo simpatia per Kristen ma bensì per Emma. Insomma, che pretendete? Emma ci è cresciuta con HP mentre Kristen ha interpretato Bella all'età di 17 anni! Poi, voglio dire, Harry Potter contro Twilight! Harry Potter ci ha fatte crescere mentre Twilight è stata solo una saga che ha fatto parte di una piccola parentesi della nostra vita.
#Amo entrambe le saghe, non odiatemi!
3) TAKE ME HOME. Ho detto tutto! Se volete passate dalla mia OS 'Summer Love'
XX M. <3


Vi lascio con Liam qui sotto :3






 

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Capitolo 8
*** Chapter 8. ***





Chapter 8.
 

- Fa male doverti salutare di nuovo – trattenne le lacrime e guardò il riccio che dava le spalle all’imbarco dell’aereo.
- Piccola, ci sentiremo su skype – le accarezzò il viso che stava per inumidirsi.
- Lo so, ma mi mancherà un altro bimbo che gira nudo per casa – scoppiarono tutti e tre a ridere, anche Niall che stava in disparte.
- La mia piccola è cresciuta – la abbracciò stringendola forte a sé e le lasciò un bacio sulla fronte.
- Ti amerò sempre Styles – glielo sussurrò all’orecchio.
- Ricorda, loro non sanno di noi – le stampò un leggero bacio a stampo e le accarezzò per un’ultima volta la mano.
Sorrise mentre vedeva il fratello e il migliore amico di lui salutarsi per l’ultima volta.
- E’ meglio che tu vada Harry – i Biondi guardarono il riccio percorrere il corridoio e girarsi un’ultima volta per salutare con una mano e un sorriso. Era un addio felice finalmente. – andiamo cucciola?
- Sì, Nialler – si presero per mano e andarono fino alla macchina nel parcheggio.
- Cioccolata e pasticcini al bar? – le sorrise una volta partiti.
- Vai dritto lì – ricambiò il sorriso e guardò il telefono. Vide un sms lungo svariate pagine e lo aprì:

 

People say we shouldn’t be together
Were too young to know about forever
But I say they don’t know what they talk talk talkin’ about

Cause this love is only getting stronger
So I don’t wanna wait any longer
I just wanna tell the world that your mine girl
Ohh

They don’t know about the things we do
They don’t know about the I love you’s
But I bet you if they only knew
They will just be jealous of us
They don’t know about the up all night’s
They don’t know I waited all my life
Just to find a love that feels this right
Baby, they don’t know about
They don’t know about us

Just one touch and I was a believer
Every kiss it gets a little sweeter
It’s getting better
It’s getting better all the time, girl

They don’t know about the things we do
They don’t know about the I love you’s
But I bet you if they only knew
They will just be jealous of us
They don’t know about the up all night’s
They don’t know I waited all my life
Just to find a love that feels this right
Baby, they don’t know about
They don’t know about us

They don’t know how special you are
They don’t know what you’ve done to my heart
They can say anything they want
Cause they don’t know about us

They don’t know what we do best
That’s between me and you our little secret

But I wanna tell'em
I wanna tell the world that your mine, girl

They don’t know about the things we do
They don’t know about the I love you’s
But I bet you if they only knew
They will just be jealous of us
They don’t know about the up all night’s
They don’t know I waited all my life
Just to find a love that feels this right
Baby, they don’t know about
They don’t know about us
 

Piccola mia mi mancherai, ti amerò sempre e comunque <3 Hazza ;)

 

- Già loro non sapranno mai di noi – sussurrò sorridendo e asciugando varie lacrime.
- Come dici? – Niall continuò a guidare senza guardarla.
- Nulla – mantenne il sorriso e chiuse gli occhi.
Ciao Harry Edward Styles.



*Un mese dopo*

- Da quanto tempo era che non ci concedevamo una serata tra ragazze? – urlò Allison dal bagno.
- Da circa quando stai con Payne – sbuffò la bionda mentre dava la seconda passata di smalto nero sulle unghie.
- Eddai, ho già scelto di venire al ballo di Halloween con te e non con Liam, apprezzalo! – rise raggiungendo l’altra che ormai soffiava sulle unghie ancora bagnate.
- Sì, ma io sono la tua migliore amica – sbuffò mentre la mora ritoccava i ricci fatti con la piastra e chiudeva la zip del vestito.
- E lui l’amore della mia vita – andò ad abbracciarla e poi ritoccò il make up e il sangue finto sul collo.  – piuttosto, perché hai continuato a rifiutare Zayn?
- Terra chiama Allison, io odio Zayn! – roteò gli occhi finendo di mettere il rossetto e posizionò la maschera sugli occhi.
- Sarà, ma stareste bene – anche l’amica aggiunse la maschera al suo travestimento e poi l’affiancò.
- Niaaaall! Vieni a farci qualche foto? – chiamò a gran voce il fratello che le raggiunse.
- Woo! Le mie piccole crescono! – risero tutti e tre e poi il biondo stese un telo nero sul muro incominciando un vero e proprio servizio fotografico alle due ragazze.
- Nialler, bastano queste dai! – rise la mora e corse a controllare la Canon in mano al ragazzo.
- Dai, dopo la festa ce le guardiamo sul pc e ne facciamo altre – le ragazze lo guardarono male. – che c’è?
- Niall, fratellino caro, hai avuto anche tu la nostra età, prova ad immaginare cosa succederà dopo la festa – lo fissò cercando di non ridere.
- Okay, ho capito, per le due sarò lì fuori ad aspettarvi – rise e le due ragazze infilarono il giubbotto sulla porta per poi scomparire.
- GRAZIE FRATELLONE!

Arrivarono in pochi minuti a scuola, tutti erano mascherati e l’aspetto, seppur tetro, era fantastico. Gente ubriaca già prima dell’inizio ma non importava, ad Halloween tutto è concesso.
- Il comitato non si è fatto mancare nulla – Allison fremeva esaltazione da tutti i pori, amava Halloween.
- Sì, cazzo, Niall mi riporterà a casa con un cucchiaino – anche Sam era entusiasta e si era appena portata una sigaretta alle labbra.
- Dai regolati – la mora si era già distaccata dalla conversazione e cercava qualcuno con lo sguardo.
- A destra, vestito da zombie, vicino alla palestra – rise e si allontanò dall’amica.
- Sam, ma dove vai? – la mora ci rimase quasi male.
- Micia, vai dal tuo ragazzo, io mi voglio divertire – le urlò ridendo e sparì tra la folla che entrava nella palestra.
 
Le faceva dannatamente male la testa ma non le importava, si stava divertendo come una pazza a ballare e a bere, però aveva bisogno di una pausa quindi si decise ad uscire per fumare una sigaretta.
Era certa che non avrebbe ricordato nulla di quelle serata e nell’uscire si scontrò con un ragazzo.
- Scusami! – lui la bloccò sorridendole.
Quel sorriso.
- Tranquilla bellezza! Stai bene? – lui le strinse la mano.
Perché do retta a questa? Devo trovare Sam. Ma i suoi occhi…
- Mi gira solo la testa, sto andando a fumare per calmarmi, grazie per l’interessamento – cercò di liberare la propria mano ma qualcosa glielo impediva.
Speriamo che non ci veda Zayn.
- Non ti conviene uscire da sola, stanno tutti male, ti accompagno – la prese dai fianchi e la portò sul retro.
Non è bionda, ma potrebbe essere Sam. Magari è una parrucca..
- Grazie, sei stato.. gentile – sorrise e anche lui tirò fuori le sigarette, le solite Malboro rosse.
- Cosa fumi tu? – gliene offrì una ma lei gli fece notare che ne aveva già una tra le dita, stessa marca.
Come Sam.
- Non ti ho mai visto in questa scuola, sei nuovo? – fece un tiro e poi sbuffò fuori il fumo.
- Non direi, sono al quinto anno – rise. – sai che se sbuffi in faccia ad una persona vuol dire che ci vuoi fare sesso?
- Non provarci con me perché so di essere ubriaca – rise e si appoggiò al muro con le spalle. – e non fare battute alla Malik.
Non mi ha riconosciuto.
- E tu non darmi risposte alla Horan – lui la intrappolò tra il suo corpo e il muro.
Non mi ha riconosciuta.
Lei non rispose e continuò a fumare con un piccolo sorriso sul viso.
- Me la ricordi sai? – le accarezzò la guancia e lei rise, dopo questo lui le intrappolò le labbra in un bacio. La tirò a sé dai fianchi e la strinse al suo corpo. Le loro labbra combaciavano perfettamente, erano state fatte per unirsi.
E’ di questo che sa Zayn allora.
La bionda era consapevole di doversi godere quel momento perché la mattina dopo se lo sarebbe dimenticato.
Fanculo, ora o mai più. Non si farà mai più baciare.
E nella mente di entrambi si faceva spazio, in un piccolo angolino, la consapevolezza che non desideravano altre persone.

La bionda si era addormentata contro la spalla del moro e lui stava aspettando che arrivasse Niall a prenderla. Avevano parlato, forse si erano riconosciuti o no, ma non importava. Sapevano entrambi che quel che succede ad Halloween, rimane ad Halloween.
- Sta bene? - il biondo prese in braccio la sorella e la mise in macchina.
- Me ne sono occupato io - gli sorrise.
- Zayn, fammi un favore - chiuse la portiera.
- Dimmi, Niall - si fissarono negli occhi.
- Mia sorella non se lo ricorda, ma tu eri la mia matricola, so come sei fatto - sospirò. - se vuoi davvero conquistarla, sii quel ragazzo che ho conosciuto.
E detto questo si accinse a salire in macchina e lasciò il pakistano in piedi da solo con mille domande e zero risposte.



My little carrots, Gosh, eccomi! <3
Allora ho avuto due piccoli problemi!
1) Ho preso una distorsione alla caviglia e ho avuto una cazzo di depressione terribile
2) Ho lasciato il mio ragazzo
Sono stati dei giorni complicati, ecco!
Posto stasera e cercherò di mettere almeno un altro capitolo prima di Natale :3
VADO A NASCONDERMI CHE TRA 3 ORE MI ARRIVA LA PAGELLA. HELP MEEEEEEEE!
XX M.



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Capitolo 9
*** Chapter 9. ***




Chapter 9.
 

- Lì? Sei in casa vero? – la mora spinse la maniglia della porta del retro della casa del suo ragazzo lentamente. Voleva fargli una sorpresa e per fare ciò gli aveva preparato una torta ricoperta di glassa a forma di cuore. Non ricevette alcuna risposta e questo la fece insospettire, poggiò la torta sulla tavola e salì lentamente le scale fino alla porta della camera di Liam. La spinse poco e delicatamente, giusto per avere uno spiraglio di luce da cui guardare e la scena che le si presentò agli occhi fu la peggiore al mondo. Il biondo stava seduto sul davanzale, con una gamba a penzoloni mentre si avvolse il laccio emostatico attorno al braccio e afferrò la siringa infilandola piano nel braccio cercando di centrare le vene. – LIAM! Che cazzo stai facendo!? – spalancò completamente la porta, strappando tutto quanto dal braccio del ragazzo e non badando a fargli male, a quello ci avrebbe pensato la droga se si fosse riuscito a bucare completamente.
- Allison..Allie posso spiegarti! – il ragazzo era completamente frastornato mentre veniva trascinato dalla mora nel bagno adiacente alla stanza.
- Cosa!? Cosa puoi spiegare Liam!? Questo forse???? – gli strinse il braccio sventolandolo e lo fece sedere sul water dopo aver chiuso accuratamente l’asse. Prese un asciugamano pulito e lo impregnò d’acqua per poi tamponare la ferita superficiale che si era creata. La ripulì per bene e poi prese una benda che avvolse lentamente su essa.
- Allie..ti prego – sussurrò lui e la ragazza lo fulminò con lo sguardo e gli occhi pieni di lacrime.
- Non voglio nessuna spiegazione – sibilò acida per poi finire la medicazione.
- Piccola, ti scongiuro – le asciugò una lacrima e lei gli strinse l’avambraccio con le unghie.
- Dimmi solo chi ti ha dato questa merda – disse tra i denti mentre si tirava su.
- E’ stato Louis.. – si passò una mano tra i capelli con aria da cane bastonato e cercò di prenderle la mano.
- Se ti becco di nuovo ad usare questo schifo, non mi vedrai mai più – tirò su col naso.
- Se solo Louis non fosse tornato – scosse la testa alzandosi e la strinse a sé.
- Ne usciremo insieme amore – gli baciò il petto. – ora andiamo a buttare quello schifo – si liberò dalla sua presa, per poi dargli la mano e tornare in camera. Raccolse la siringa, il laccio emostatico e i vari incarti per poi buttarli nell’immondizia.
- Mi perdonerai? – la guardò appoggiandosi allo stipite della porta.
- Lì, non fai del male a me, bensì a te stesso – lo guardò per poi avvicinarsi. – che ne dici se ci vediamo tra un’ora sotto casa mia?
- Cosa devi fare? – la guardò negli occhi.
- Oh, nulla – gli sorrise. – una piccola commissione per mia mamma – gli stampò un bacio e corse da basso prendendo il giubbotto e infilandolo.
- A dopo amore mio – le urlò dal piano di sopra e la guardò uscire dal soppalco, godendosi uno di quei spettacolari sorrisi che solo lei poteva fare.
Intanto la mora si strinse nel giubbotto e nascose il viso nella sciarpa.
Ora Louis te la vedi con me.
Quando Allie si arrabbiava era raro, ma quando lo faceva, era peggio dell’uragano Kathrina misto ad uno tsunami.
 
Vide il ragazzo seduto di spalle su una panchina che indossava il giubbotto di pelle, aumentò il passo fino a giungere dietro lui. Gli picchiettò sulla spalla.
- Tomlinson – sibilò tra i denti.
- Uhuh, la ragazza di Payne che mi viene a far visita – saltò giù dalla panchina mettendosi faccia a faccia con lei. – vuoi anche tu un po’ di roba da spartire con il tuo fidanzato?? – rise appena.
SCIAFF. (non so come si possa descrivere il suono)
- Vaffanculo Louis – il ragazzo si tenne la guancia dove aveva appena ricevuto uno schiaffo. – non azzardarti mai più a vendere roba a Liam oppure la faccia te la gonfio per bene.
- Ragazzina – la prese dal polso. – non ci provare mai più – si liberò furtivamente e gli diede un altro schiaffo.
- Te lo ripeto Louis, stai lontano dal mio ragazzo o sarò molto felice di rovinare la mia manicure da 50 sterline – si allontanò a passo svelto.
- Hai detto dal tuo ragazzo, mica da te – sussurrò divertito il ragazzo.
 
La mora saltò in braccio al biondo e gli stampò un bacio.
- Amore, da quando tua madre si chiama Louis? – rise lui e la mise giù scompigliandole i capelli.
- Ma cosa mi dici mai amore? – rise arricciando il naso.
- La voce che tu hai steso Tomlinson gira già per mezza Bradford – rise e la prese per mano. – sei pericolosa Allie – iniziarono a camminare.
- Quando le persone che amo sono in pericolo, divento molto pericolosa – rise anche lei e appoggiò la testa alla sua spalla.
- Grazie – le baciò la testa.
- E di cosa? – gli accarezzò la mano stretta alla sua.
- Di esserci sempre per me – si bloccò e la strinse forte. Allison per Liam era veramente tutto e questo valeva anche per lei.
 
 
 
Sam sentì il campanello e corse alla porta.
- Grazie Nialler, sei sempre un padrone di casa perfetto – urlò al fratello che stava comodamente sdraiato sul divano.
- Di nulla sorellina – le sorrise e lei fece lo stesso scotendo la testa.
- Chi è? – mentre lo diceva, apriva la porta.
- Naturalmente io, Horan – la figura del pakistano le si presentò davanti in tutta la sua bellezza; jeans stretti chiari, blazer nere e un bomber dello stesso colore.
- Cosa vuoi Malik? – la bionda si morse il labbro istintivamente, senza conoscerne il perché.
- Uscire a far una passeggiata, ti va? – le sorrise sghembo e incrociò le braccia al petto. – un’ora e ti libero, non farti pregare.
- In teoria io ti odio, però dovrei far la spesa quindi se mi accompagni potrebbe andare bene – rise appena. – accomodati mentre vado a prepararmi – aprì di più la porta per farlo entrare e il moro non se lo fece ripetere due volte.
- Diventerò vecchio ad aspettarti? – rise e lei lo spinse per poi correre al piano superiore e lasciare i due ragazzi nella stessa stanza.
- Ehilà Zayn! – si alzò dal divano per salutarlo. – tutto bene?
- Sì, Niall e tu? – tornarono ad accomodarsi entrambi e il biondo gli indicò la birra.
- Tutto bene! Vuoi favorire? – il moro scosse la testa. – come va con mia sorella? Da segni di cedimento o no?
-  Niall..ma che? – lo guardò interrogativo mentre il biondo mangiava una manciata di patatine e rideva.
- Ti piace, no? – biascicò a bocca pina per poi mandare giù il boccone. – te la sei scelta difficile, ma penso che tu ci possa riuscire, amico!
- Io penso che tu ti debba curare – rise, consapevole che il biondo aveva detto la verità. – e comunque sto notando che è difficile.
- Colpiscila con cose semplici, una passeggiata, una birra, una sigaretta, una risata..mia sorella non pretende molto – bevve. – ed è necessario che tu sappia che il suo libro preferito è Romeo e Giulietta – gli sorrise.
- Perché mi dici tutto questo? – domandò confuso.
- Perché sei un tipo a posto Zayn, ho visto nei tuoi occhi quando ti ha aperto la porta che eri felice – gli batté un colpo sulla spalla. – ci tieni a lei insomma e voglio essere sicuro che quando ripartirò per la guerra, ci sarà qualcuno con lei.
- Stai tranquillo Niall, è in buone mani – gli sorrise.
- SONO PRONTAAA – Sam saltò gli ultimi due gradini ed entrambi si girarono a guardarla. Indossava un maglioncino grigio completamente chiuso, dei leggins neri e le vans nere mentre sulla testa un berretto di un grigio più scuro rispetto al maglione. – bene, Malik, possiamo andare!
Si infilò il giubbotto e la sciarpa per poi afferrare il telefono, le chiavi e la lista della spesa.
- Ci si vede Niall – il moro salutò il biondo e andò ad aprire la porta.
- A presto Zayn – si sorrisero e la ragazza li guardò sospettosa.
- Non mi convincete – alzò le spalle. – Nialler ci vediamo tra un po’, se hai bisogno di altro che non mi hai scritto sulla lista, chiama! Jawaad, muovi il culo e andiamo!
- Non mi chiamare così – ringhiò.
- Oh, a cuccia cagnolino – gli scompigliò i capelli e rise per poi correre fuori.
- Pazienza amico mio, ce ne vuole tanta! – gli comunicò l’irlandese.
- Lo so – scosse la testa chiudendo la porta alle sue spalle e raggiunse in pochi passi la ragazza. – mi puoi accompagnare a prendere una cosa per mia sorella?
- Certamente – si accese una sigaretta e ne offrì una al ragazzo. – che le devi prendere?
- C’è un ciondolo che le piaceva e volevo farle un piccolo regalo – la prese e se la accese anche lui.
- Come siamo teneri Malik – lei rise e si incamminarono verso una gioielleria.
- Vuoi entrare o mi aspetti fuori? – si fermarono davanti all’entrata per finire di fumare.
- Ti accompagno, voglio vedere i gusti di una donna Malik – gli sorrise.
- Mi hanno sospeso per due giorni, lo sapevi? – si appoggiò al muro.
- Zayn sei un coglione – sospirò. – è l’ultimo anno, che hai combinato?
- Ho accidentalmente calciato il pallone contro l’ufficio del preside – roteò gli occhi e la ragazza buttò via il mozzicone.
- Devi mettere la testa a posto e devi farlo in fretta – aprì la porta del negozio ed entrò seguita da lui.
- Non è facile come cosa – andò dritto verso la vetrinetta contenente il ciondolo e lo indicò alla bionda. – è questa S incrociata ad una Z.
- E’ veramente bello – sorrise e il commesso glielo prese per poi incartarlo.
- Dici che è una bella sorpresa per mia sorella? – mentre pagava si mise a fissare la ragazza.
- Penso sia fantastica – gli sorrise e prese il pacchetto che mise nella tasca del giubbotto. – ora andiamo a far la spesa o Niall divorerà i soprammobili.
- E’ un grande tuo fratello – rise e le diede una piccola pacca sul sedere.
- Malik non ci riprovare mai più – sibilò e lui rise nuovamente.
- Non posso non toccare una tale opera d’arte – le mise un braccio intorno alle spalle.
- Sei incredibile Zayn e allo stesso tempo insopportabile – evitò il braccio e guardò l’orario sul telefono.
- Non lo faccio apposta, sono nato così – gli spuntò un ghigno ed entrarono nel supermercato.
- Mi prendi un carrello per favore? – gli diede una moneta e lo aspettò dentro.
- In arrivo – entrò correndo e la prese da dietro facendola cadere all’interno del carrello.
- Malik sei un idiota, fammi uscireee – si tenne ai lati di esso e il moro la spinse attraverso gli scaffali ridendo.
- Sciogliti un po’ Sam! Che devi prendere? – le rubo la lista dalle mani e lesse la prima cosa. – cereali? E cereali siano! – la spinse nel reparto e le fece guardare quali preferiva.
- Quelli ripieni di cioccolato – rise e lui glieli fece cadere addosso. – Aia!
- Susu hai le tette che attutiscono – rise e guardò il secondo punto della lista. – birra!
- Corona extra mi raccomando – gli sorrise facendogli un mega sorriso che il ragazzo si godette a pieno.
Wow, è bellissima.
- E così sia! – spinse il carrello a tutta velocità e la guardò mentre rideva come una bambina.
Continuarono la spesa così, facendo spaventare vai vecchietti e ricoprendo Sam di ogni cosa possibile.
- Aiuto, Zayn, soffoco – rise cercando di spostare qualcosa da sopra al suo viso. – andiamo a pagare ti prego!
- E andiamo alla cassa! – la aiutò a liberarsi di un po’ di cose e poi le mise sul nastro, ci riempì vari sacchetti e intanto la bionda uscì dal carrello per pagare. – ti accompagno a casa dai.
- Grazie mille, Malik – gli sorrise e si incamminarono.
- Sono stato bene, se ti lasci andare non sei così rigida come sembri – le sfiorò la spalla e lei sorrise.
- Come hai detto tu, sono nata così anch’io – entrarono in casa per poggiare le borse in cucina e poi ritornare sul porticato. – grazie mille, comunque – gli sorrise e lui la incastrò tra il suo corpo e il muro, poggiando la mano contro quest’ultimo.
- E’ stato un piacere, mi sono divertito biondina – le accarezzò l’angolo delle labbra.
- Allora.. ci vediamo domani a scuola – le guance le si arrossarono di poco e cercò di andare alla porta.
- Aspetta – le infilò una mano tra i capelli e il collo e tentò di baciarla.
- No, Zayn – sospirò e gli posò un bacio sulla guancia. – a domani.
- A domani, Sam – le sorrise e si mise le mani in tasca.
Un giorno la bacerò.
Quella giornata con lei stava significando qualcosa in più per lui.
Un giorno, forse, lo bacerò.
E lei stava sorridendo davvero per un ragazzo, per la prima volta, dopo Harry.


 

Si, carote sono viva! Ho appena aggiornato dopo quasi un mese!
Scusate davvero ma ero demoralizzata per le poche recensioni.. mi aspettavo qualcosa di più insomma:(
In ogni caso ecco qui un capitolo metà e metà, spero vi piaccia :3
BUON NATALE (in ritardo) e BUON ANNO!

DOMANDA: come avete passato il capodanno? <3
XX M.


 

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Capitolo 10
*** Chapter 10. ***




Chapter 10.


La bionda si strinse al fratello mentre erano nel letto insieme.
- Sammi, piccola, posso farti una domanda? – in sottofondo c’era il loro film preferito, Harry Potter e la pietra filosofale.
- Dimmi biondo – gli sorrise e intanto continuò a giocare con un’applicazione del suo iphone.
- Cosa c’è tra te e Malik? – scoppiò in una risata sistemandosi la cresta appena accennata e si tirò su mentre fissava la sorella.
- Da parte mia odio puro – mise in pausa e guardò il biondo.
- Certo, tanto che sei andata con lui a far la spesa e l’hai aiutato con biologia lo scorso pomeriggio – si stiracchiò per poi sbadigliare.
- Mi hai obbligato la professoressa dicendo che se lui avrebbe preso l’ennesima insufficienza, l’avrei presa anche io – roteò gli occhi e posò il telefono sul comodino.
- Per me te lo faresti volentieri – le guance della ragazza assunsero un colore rosato molto vivace e si alzò immediatamente.
- Penso..penso che non siano affari tuoi Niall – sbuffò andando a scegliere i vestiti per il giorno di scuola successivo.
- Dopo aver scoperto tutte quelle cose su te e Harry non mi scandalizza più niente – scoppiò in una fragorosa risata e la seguì.
- Sei un ragazzo, dovresti sapere com’è fatto lui – gli sorrise. – è un gran figo ma non è il mio tipo – prese il costume per la lezione e lo mise nel borsone.
- E Allie? – si appoggiò allo stipite della porta.
- E’ insieme a Liam – sospirò. – e lui…
- Ha ripreso a drogarsi non è vero? – la guardò interrogativo.
- Beh, insomma… - sospirò. – ..non mi ha poi detto molto, solo che va di cose pesanti, è piuttosto demoralizzata.
- E’ tornato Tomlinson deduco – la aiutò nel prendere gli occhialini appoggiati su uno scaffale troppo alto per lei e poi tornò alla porta.
- Sei peggio della pettegola del villaggio, lo sai? – gli lanciò un cuscino che lui prontamente evitò.
- E’ diverso, quando c’ero io la situazione era più controllata e lo sai – la bionda annuì.
- Eri un leader Irlanda – corse ad abbracciarlo.
- E tu eri la mia piccola assistente – rise e le accarezzò i capelli.
- Signorsì signor capitano – rise. – quanto ci divertivamo da piccoli noi due – tornò a guardare il suo armadio.
- Quest’estate torniamo a Mullingar, ti va? – si sdraiò sul suo letto.
- Solo io e te però e andiamo al fontanile, vero? – si voltò per sorridergli.
- Passiamo l’estate lì e poi andiamo a Dublino e giriamo tutto il paese – lo ricambiò. – e andiamo a farci il tatuaggio, ti va?
- Davvero? – il tono della sua voce era entusiasta.
- Finisco l’ultimo servizio militare, lo potrò fare – Sam, dopo aver afferrato un gilet in jeans con le borchie sulle spalle, si lanciò sul fratello. – merda! Sam le tue cazzo di borchie! – la spinse per terra e poi scoppiò a ridere. – sono morto vero?
- Ci puoi scommettere! – prese un cuscino e iniziò a picchiarglielo sulla testa e dove capitava.
- E guerra siaaa! – rispose all’attacco con un’altra cuscinata.
 
 
Si stava piastrando i capelli seduta per terra e davanti lo specchio quando all’improvviso il biondo fece irruzione nella sua stanza tenendo un toast in bocca.
- Niall che cazzo succede? – non lo guardò perché troppo impegnata nel suo intento.
- f’è Falik fiù fa fasso – mugugnò e Sam smise nel suo lavoro e lo guardò interrogativa mentre lui ingoiava il toast. – c’è Malik giù da basso e chiede di te – le sorrise e lei spalancò gli occhi.
- Spero tu non lo abbia fatto entrare! – si alzò improvvisamente e lo cacciò fuori.
- Sta bevendo il caffè, ha detto che ti porta lui a scuola – rise mentre lei chiudeva con veemenza la porta.
Ma non ha una casa dove vivere? O qualcosa d’altro che non implichi la mia presenza nella sua vita??
Prese il fondotinta in polvere e lo passò con un tocco leggero sulle guance, passò il mascara sulle ciglia e controllò l’ombretto nero e la matita già applicati in precedenza. Infilò i leggins militari, la canotta marrone e il maglione di un verde contenuto nei leggins, poi infilò gli ugg e la sciarpa gigante che usava sempre. Prese il telefono e la borsa per poi scendere al piano inferiore.
- Una vita tua non te la puoi fare Zayn? – prese una tazza e ci versò del caffè per poi berlo lentamente.
- Buongiorno anche a te bionda – le sorrise malizioso mentre Niall si godeva la scena dal divano in salotto. – ho la macchina, puoi venire tranquillamente a scuola con me.
- Se hai la macchina e il riscaldamento ci potrei pensare – finì la bevanda per passare ai biscotti.
- Come convincere voi ragazze – rise. – oggi ho biologia.
- L’abbiamo – lo corresse lei allungandogli un biscotto. – e sei preparato, sai tutto!
- Sì ma quella troia mi metterà l’insufficienza per divertimento – scosse la testa ridendo.
- Ti fai prendere dall’ansia – gli fece segno di uscire sulla veranda per fumare. – pensa a qualcosa che ti faccia stare tranquillo e sereno e vedi che andrà bene – si portò una sigaretta alle labbra per poi accenderla.
- Tu a che pensi? – gliene offrì una che lui accettò.
- Se devo essere sincera a Cristiano Ronaldo – rise e lui le prese i fianchi ridendo.
- E non pensi a me? Sono un bocconcino che tutte vogliono assaggiare – le iniziò a fare il solletico.
- NO! Malik il solletico no! E comunque Ronaldo vince cento a zero contro di te – si piegò ridendo come una pazza. – ti prego, basta!
- Solo se mi prometti che penserai a me oggi – si bloccò e la fece girare verso di lui.
- Va bene – fece un tiro di sigaretta mentre riprendeva fiato.
- Grazie, piccola– le sorrise imitando il suo stesso gesto e si appoggiò di schiena al muro.
- Malik siamo in ritardo, muoviti – lo prese dal braccio e lui lanciò via la sigaretta mentre veniva trascinato in casa. Non riusciva a capire quegli sbalzi di umore della ragazza ma una cosa certa era che lo faceva impazzire totalmente mentre lei non capiva come lui riuscisse a destabilizzarle gli ormoni in quel modo.
- Zayn Malik non è mai in ritardo, sono gli altri ad essere in anticipo – annunciò lui fiero.
- La sveglia è suonata da qualche ora Jawaad, smettila di sognare – gli fece l’occhiolino e dopo essersi infilata la giacca uscì di casa seguita da lui.
- Ti odio – sussurrò.
- Ti ho sentito! – urlò lei.
È fantastica.
E sorrise mentre saliva in macchina con lei.
 
 
Sam amava studiare in auditorium, si sedeva in una poltroncina in fondo al teatro e ascoltava il silenzio che regnava sovrano nella stanza permettendole una concentrazione unica.
Entrava dalla porticina sul retro, passava dietro alle quinte e scendeva gli scalini del palco per poi rifugiarsi tra le decine e decine di sedie.
Ma quel giorno non era sola, sentì le note di un pianoforte e si chiuse lentamente la porta alle spalle. Camminò in punta di piedi e si nascose dietro ad una delle tende delle quinte e si sbirciò per guardare ma non vide nulla se non la testa del ragazzo che stava cantando mentre suonava il pianoforte.

You are so beautiful to me
You are so beautiful to me
Can't you see

Your everything i hoped for
Your everything i need
You are so beautiful to me

You are so beautiful to me
You are so beautiful to me
Can't you see

Your everything i hoped for
Your everything i need
You are so beautiful to me

 


Dire che quella voce era meravigliosa era riduttivo, aveva fatto venire i brividi alla ragazza tanto che per ascoltare meglio aveva chiuso gli occhi. Era una voce sicura e piena, che trasmetteva protezione e calore, non sbagliava neanche una nota e accompagnata dalle note del pianoforte era la perfezione. Le sembrava di avere l’i-pod alle orecchie talmente riempiva l’auditorium e non appena aprì gli occhi volle scoprire chi potesse essere la persona. Si sporse avanti e mise a fuoco l’immagine, capelli rasati neri corvino, orecchini ad entrambi i lobi, maglietta aderente a maniche corte nere e una carnagione ambrata. Vide che sul piano forte erano adagiate una felpa da giocatore di football e una giacchetta di pelle nera. Non era matematicamente possibile che fosse lui ma lo era per forza, nessuno a scuola aveva quello stile.
Quando il moro smise di cantare, Sam prese fiato e si sporse in avanti.
- Chi è? – chiese Zayn allarmato e si affrettò a prendere le sue cose.
- Sono io Malik – rispose lei arrendendosi al fatto che l’aveva scoperta.
- Horan dio mi hai fatto prendere un colpo, pensavo fosse qualcuno di importante – sorrise lui tranquillizzato.
- Deduco di non esserlo allora – incrociò le braccia al petto. – peccato che ora ti potrei allegramente sputtanare davanti a tutta la scuola – ghignò malignamente.
- Non lo faresti mai – scosse la testa.
- Ah no? E perché? – lui tirò fuori il cellulare e aprì una foto.
- Perché sei molto carina col tuo pigiamino di winnie the pooh – rise lui e lei spalancò gli occhi.
- Ti concedo il pareggio, palla al centro – sbuffò. – ora te ne vai dall’auditorium?
- Per quale ragione? – si appoggiò al pianoforte mentre la bionda posava la borsa a terra e si accomodava al pianoforte.
- Primo, perché devo studiare e secondo, perché altrimenti voglio risentire la tua voce – premette piano qualche tasto cercando di imitare la melodia cantata prima dal pakistano.
- E perché vorresti sentirmi cantare ancora? – andò a sedersi affianco a lei e le sorrise.
- Non sono affari tuoi Jawaad – ricambiò il sorriso e si appoggiò alla sua spalla mentre la aiutava a suonare.
- Allora non canterò – rise e lei lo spinse appena tanto da farlo cominciare a cantare di nuovo.
Quella voce la faceva sentire al sicuro e protetta da tutto, la faceva calmare terribilmente.
- Zayn – lo chiamò lei una volta finita la canzone.
- Dimmi Horan – le passò un braccio intorno alle spalle, approfittando della situazione.
- Non chiamarmi così, dai – sbuffò. – perché non partecipi al talent show?
Si tirò su e lo guardò negli occhi per poi vedere che scoppiava a ridere.
- Neanche se mi pagassero oro farei quella roba da sfigati – si sistemò il ciuffo e vide che il sorriso di lei svaniva.
- Avevi appena acquistato punti, ora li hai persi completamente – scosse la testa e prese la borsa per poi andarsene.
Non farò mai quella cosa da sfigati, è fuori discussione. Può avere qualsiasi effetto su di me ma questo proprio no.
E nonostante stesse cercando di autoconvincersi, vedere che se ne andava così delusa dal teatro a causa sua lo feriva terribilmente.




GUARDATE IL SORRISO DI MALIK, IMITATELO E PERDONATEMI ç___ç
Seriamente ragazze perdonatemi ma non ho più aggiornato e non ho neppure il tempo di rispondere ai messaggi e alle recensioni, non ne ho proprio il tempo davvero! Non riesco neanche a dilungarmi qua sotto perchè devo dileguarmi a fare latino!
Che dirvi??? Oggi, cioè stasera, cioè tra qualche ora vedo il ragazzo di cui sono stata innamorata per 3 anni, sto andando in iperventilazione e a voi non frega neanche un  cazzo perchè sto pezzetto manco ve lo guardate :3
Hahahah comunque sto pensando di fare una OS su di lui quando avrò il tempo!
Vi prego, lasciatemi qualche recensioncina in puùùùùùù ç____ç
LOVE U CARROTS, SEE U SOON <3<3
XX M.

 

 

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Capitolo 11
*** Chapter 11. ***




Chapter 11

La mora girava preoccupata nell’immenso salone di casa sua, controllando ogni secondo che il telefono vibrasse mostrando una nuova notifica.
Liam era sparito da più di due ore senza dirle dove andava e questo l’aveva resa terribilmente ansiosa.
Dopo la questione con Louis, aveva paura che il suo ragazzo ricadesse nel giro.
L’orologio a pendolo suonò le cinque del pomeriggio e Allie decise che aveva aspettato troppo, infilò i suoi Ugg color crema, il maglione dello stesso colore, la sciarpa e la giacca per poi prendere al volo le chiavi di casa e uscire di corsa.
Sapeva esattamente dove andare e chi cercare, Tomlinson.
Si avviò verso la periferia della città alla ricerca del Grill, più comunemente conosciuto come il ritrovo dei fattoni del posto.
Vide in lontananza la scritta e affrettò il passo mentre si mordeva il labbro per il nervoso.
Una volta arrivata all’entrata spinse la porta con forza, dato il peso, ed entrò, scrutando chiunque si trovasse al suo interno.
Al bancone, di spalle, vide un ragazzo moro che indossava un giubbotto di pelle; gli si avvicinò picchiettando le dita sulla sua spalla.
- Chi mi.. – si voltò e sorrise furbo. – piccola Allie, a cosa devo la tua visita?
- Non chiamarmi così – ringhiò assottigliando gli occhi. – vieni fuori che devo parlarti.
Si avviò verso la porta sicura che la avrebbe seguita e andò a sedersi su una panchina asciutta incrociando le braccia.
- Allora, cosa vuoi da me? – rise lui, una volta davanti a lei, per poi infilare le mani nelle tasche.
- Dov’è Liam – strinse i pugni infastidita dal ragazzo.
- Perché dovrei saperlo io? – dondolò sulle gambe mentre vide la mora alzarsi.
- Perché l’hai rovinato tu da quando sei tornato! – lo spinse. – cosa gli hai venduto e quando!?
- Ehi ehi ehi, calma – le tolse le mani dal suo petto guardandola fissa negli occhi. – non gli ho più venduto nulla, se si è procurato della roba l’avrà fatto da Klaus – si sistemò la giacca.
- Se tu non fossi tornato, lui non sarebbe ricaduto nel giro – alzò la voce di un tono. – chi è Klaus?
- Un amico – sorrise. – un amico a cui potrei impedire di far tutto.
- Che intendi? – lo guardò interrogativa.
- Diciamo che io controllo la zona.. – si guardò intorno. – ..perché non entriamo?
- Io con te non entro da nessuna parte! – rispose infastidita scotendo la testa.
- Bene, allora lascia pure che il tuo ragazzo si rovini fino ad avere più buchi che pelle – rise facendo per entrare.
- No! – strinse i pugni con la voce timorosa e spaventata. – vengo dentro con te.
Il ragazzo sorrise per poi aprire la porta del locale e invitarla ad entrare, invito che lei accolse “molto volentieri”.
Si andarono a sedere in un tavolo isolato, dopodiché Louis ordinò un caffè e un bicchiere di Jack Daniel’s.
- Allora, ora mi puoi spiegare? – la ragazza lo incitò e lui le rivolse un sorriso.
- Con calma piccola Allie, con calma – rise e pochi attimi dopo le ordinazioni arrivarono, dandogli la possibilità di bere in un sorso il liquore.
- Suppongo che il caffè sia mio e di doverti ringraziare – lo guardò sottecchi mentre lui annuiva.
Ci fu il silenzio a fargli compagnia mentre il ragazzo seguiva tutti i suoi movimenti senza fiatare né muoversi, si lasciava scappare solo qualche sorriso compiaciuto.
- Come già ti ho annunciato prima, qui io controllo la zona – Allison si sentì presa alla sprovvista mentre vide il ragazzo levare il giubbotto e mostrare una maglia a righe che la sorprese. – Klaus è uno dei miei soci per così dire e spaccia, la roba che cerca Liam per l’appunto, o che cercava.
- Eroina? – sospirò e abbassò lo sguardo.
- Esattamente – la guardò con una nota di preoccupazione. – ho iniziato io Liam a questa dipendenza ma la colpa è anche sua di esserci caduto.
- Come puoi dir.. – le fece segno di tacere e la cosa la innervosì parecchio.
- Fammi finire – rise appena. – la clausola è che Klaus può farlo ma solo col mio permesso, in tal caso dipende da me se vende o meno al tuo amato
- Quindi tu potresti farlo smettere? – alzò lo sguardo speranzosa senza trovare il suo.
- E a me cosa ne verrebbe in tasca? – rise per ordinare anche lui un caffè. – ci fosse qualcosa in cambio allora potrei farlo smettere.
- Dimmi cosa vuoi in cambio e te lo darò – esclamò. Avrebbe fatto di tutto per Liam, per salvarlo dal ritornare alla sua dipendenza.
- Sei disposta a far tutto? – si dimostrò interessato alla sua affermazione.
- Tutto – sospirò.
- Esci con me – sorseggiò il caffè arrivato nel frattempo e la guardò.
- Che cosa!? Scordatelo! – raccolse il giubbotto alzandosi di scatto e si avviò verso l’uscita ma fu prontamente bloccata dal ragazzo per il polso.
- La salvezza di Liam per un appuntamento – le prese il cellulare dalla tasca scrivendo un numero. – pensaci bene – glielo ridiede e la mora fuggì, con uno sguardo di disprezzo, dal locale.
Tomlinson è pazzo. Ma Liam merita anche la mia vita se necessario.
Mentre era sulla strada del ritorno sentì il telefono squillare.
“Perdonami piccola, ero da Zayn e avevo il telefono scarico, ci siamo ammazzati alla playstation come due bambini. E’ la pura verità:) ceni da me stasera? <3 XX L.”
Dopo quel messaggio si sentì sollevata e sorrise spontaneamente.
“Se ti va bene per le 20 sono lì, pizza? <3 XX A.”
“Mi conosci, sei speciale <3 XX L.”
Era qualcosa che andava oltre al razionale ciò che provava per Liam e quelli semplici parole, che le avevano fatto battere forte il cuore, ne erano la prova.
Mise il cellulare nella tasca anteriore dei jeans ed entrò in casa spogliandosi subito dopo.
Si recò al bagno togliendo tutti i vestiti, aveva bisogno di un bagno caldo e fece scendere l’acqua per poi sdraiarsi nella vasca.
Liam le inviò un instant message su snapchat dove faceva la lingua e scoppiò a ridere mentre soffio via la schiuma dalla mano; quello era il Liam di cui era innamorata.
Nulla e nessuno lo avrebbe rovinato.
 
 
Non appena sentì il campanello, il ragazzo si precipitò ad aprire la porta ritrovandosi la ragazza dei suoi sogni davanti.
- Sto congelando, fammi entrare – gli sorrise e lui la tirò a sé per poi chiudere la porta.
- Pizza con le patatine vero? – la abbracciò per poi condurla in salotto dove c’era una tovaglia per terra con sopra delle candele e dei fiori e le pizze che aspettavano di essere mangiate.
- Sei fantastico – gli sorrise e lo baciò per poi sistemarsi a terra con lui.
- Buon appetito moretta – le sorrise per brindare con le birre.
- Mi sento tanto un frutto – rise. – buon appetito anche a te, Payne – ricambiò il sorriso per poi iniziare a mangiare.
 
- Mi farai ingrassare – rise tenendosi la pancia. – mi hai pure preso le fragole ricoperte di cioccolato – lo guardò negli occhi.
Lei era seduta e lui aveva la testa appoggiata sulle sue gambe stando sdraiato.
- Sei perfetta così, gli sfizi poi vanno tolti di tanto in tanto – si alzò per baciarla tenendo una mano dietro la sua nuca e aiutandosi con l’altra a stare in equilibrio.
Si lasciò andare al bacio del ragazzo, facendo scontrare le loro lingue una con l’altra.
Intanto Liam si staccò per guardarla negli occhi e sorriderle, un sorriso che lei si godette a pieno e ricambiò.
La sdraiò sotto di sé per poi posare un leggero bacio sulle sue labbra.
- Rimani qui stasera? – le accarezzò la guancia con un tocco delicato.
- Fino a quando vorrai – lo tirò a sé per baciarlo con passione.
L’amore era nell’aria ed era misto alla passione che stavano vivendo.


My little carrots!
Perdonatemi l'assenza di non so quanto mesi, sono una cogliona e lo so!
Spero di farmi perdonare con questo capitolo che mi ha permesso di tornare a scrivere!
Spero anche che vi piaccia e che le recensioni di un tempo tornino:3
Mi siete mancate tutte!
Che vi è successo di bello?:)
Io sono fidanzata da un bel pò di mesi con un ragazzo meraviglioso, amo Best song ever e ho finito l'anno con un solo debito per fortuna ahahah
Love u so much
XX M. <3

Vi lascio con questa gif in memoria con i vecchi tempi e nel giusto periodo dell'anno! Buone vacanze babes


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