Papavero rosso

di walewalx
(/viewuser.php?uid=450916)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo annuncio ***
Capitolo 2: *** ricordi risplendono ***
Capitolo 3: *** ti troverò ***
Capitolo 4: *** niente è come me e te, insieme. ***
Capitolo 5: *** incantevole realta' ***
Capitolo 6: *** Per lei, con lei, per sempre ***
Capitolo 7: *** stupido furetto ***



Capitolo 1
*** prologo annuncio ***


Ciao a tutte! Inizio col dirvi che spero siate già in vacanza, che sia mare, campagna, montagna, poco importa! l’importante è sentirsi in pieno e totale relax. Siamo d’accordo?  questa è la prima volta che pubblico una fanfiction e l’ho dedicata al mio preferito: Draco. Avrei davvero voluto un’altra fine per lui, non so, un finale che potesse riscattare a pieno il suo personaggio…pazienza! Sono una fan delle Dramione ma leggendole tantissime al giorno, mi è venuta voglia di scrivere qualcosa riguardo Draco e Astoria, facendo risaltare i loro personaggi, ovviamente secondo la mia immaginazione.
Spero vi piaccia , almeno l’dea  ahah e invinto chiunque a leggerla e a scrivere davvero cosa pensa, insomma se fa schifo, sarò contenta uguale perché significa che mi avete considerata, perciò…buona lettura!

 

 
 
“Quei giorni perduti a rincorrere il vento, a chiederci un bacio e volerne altre cento. In un giorno qualunque li ricorderai. Amore che fuggi da me torrnerai…”   de Andrè                    
 
Jake lavorava nel grand hotel di Londra ma non aveva mai visto nulla del genere, se non nei suoi sogni. Ed ora non faceva altro che guardare quella donna misteriosa dalla sua poltrona della reception. I capelli neri erano raccolti in un bellissimo chignon essenziale, elegante, indossava una semplice canotta nera, sulla quale pendeva il ciondolo della sua collana, una piccola ampolla con una pietra incastonata:uno zaffiro, che richiamava il colore del pantalone in lino .La donna bruna con grandi occhiali scuri, era seduta su un divanetto, nella reception, suscitando la curiosità dei clienti che iniziavano a chiedersi se chiederle l’autografo. Per quanto ne sapevano, la sua bellezza, il suo atteggiamento rilassato ,i suoi occhiali grandi e scuri, avevano un non-so-che da star. Ma nessuno di loro avrebbe potuto immaginare che la donna fosse una strega e che il giornale che leggeva apparteneva al suo mondo.
 
 
 Gossip del profeta.
“il ritorno di Astoria Greengrass”
Le voci si erano fatte sempre più insistenti, sino al suo annuncio ufficiale:”organizzerò una sfilata con la mia collezione il primo di settembre a Diagon Alley, chiunque potrà sentirsi invitato.Questo è quanto” Semplici parole quelle della nostra stylist che dopo due anni trascorsi nell’Italia babbana tra quelle che chiamano “macchine da cucire e aghi” torna nel nostro mondo e non possiamo che aspettarci il meglio. A giudicare dal suo annuncio, dimostra di non essere cambiata: con poche parole è in grado di congelare l’aria che la circonda. Ve la ricordate o no, vecchi studenti di howg?una delle ragazze più corteggiate, più invidiate. Quella che ha stile.Quella che avrebbe dovuto essere la regina delle serpi. Signori e signore, l’annuncio è stato chiaro, ora l’avete anche letto perciò se la volete rivedere, se siete curiosi di vedere cosa è in grado di fare, se avete sempre creduto in lei accorrete il 1 settembre a Diagon Alley.
Phoebe skeeter
 
Finito di leggere l’articolo che la riguardava, capì di aver attirato tutte le attenzioni su di se, pur essendo stata lontana dal suo mondo per ben 2 anni. E non potè che essere felice, il suo piano non avrebbe trovato ostacoli. Guardò l’orologio della reception, erano le cinque e un quarto del pomeriggio. Doveva prepararsi.Doveva tornare,per fare la sua part  e non vedeva l’ora.
 
Entrata nella camera 23 si guardò allo specchio.
Sapeva che l’attendeva una lunga giornata ma credeva davvero che ne sarebbe valsa la pena. Dopo tre anni di duro lavoro, ci era riuscita: aveva una sua collezione,un suo marchio.
Sorrise ancora guardando lo slogan rosa che risaltava sulla maglietta che avrebbe lanciato il suo messaggio, senza fraintendimenti, senza girarci attorno.Aveva trascorso l’estate ad  organizzare la sfilata , ed ora si sentiva, per la prima volta in vita sua, pronta.
 Gli occhi azzurri le riflettevano la stessa tonalità del cielo più sereno, il colore dei Greengrass, il colore di sua sorella Dafne, due anni più grande di lei. Dafne aveva sposato Blaise Zabini subito dopo la grande guerra.Astoria era zia di un bellissimo miniblaise da tre anni ormai. Parliamo di  Jeremy, un Blaise in miniatura ma con gli occhi grandi e celesti :il marchio Greengrass.Nonostante provasse a non pensarci, la mente tornava alle parole usate dalla pettegola skeeter:”avrebbe dovuto essere la regina delle serpi”, il rifermento era chiaro perché il principe,il  re, quello che si vuole, era unico:Draco Malfoy.
 
Intanto a casa Potter…
Ginevra Weasley era china su di un piccolo tavolino celeste e abbracciava forte a sé il suo primo genito:James;il  piccolo aveva appena imparato a scrivere il suo nome, meritava una buona cioccolata calda. Lo portò con se in cucina, e dopo aver incantato il pentolino, un dolce odore di cioccolato invase la stanza. Mentre il piccolo riscuoteva allegro il suo premio tanto desiderato, Ginny sfogliò il suo giornale preferito: Gossip del profeta. Sapeva che spesso quel giornale scriveva di falsi scoop ma la divertiva vedere come i giornalisti si dilettassero a cambiare la realtà, come quando scrissero che il nome del primogenito dei Potter sarebbe stato il nome del loro giardiniere, il vero padre del bambino. Harry quando lesse l’articolo non riuscì a trattenere le lacrime, Ginny rideva continuamente. Quando mai avevano avuto un giardiniere? E poi giardiniere di che, se non avevano nemmeno un giardino?
In prima pagina la redazione aveva deciso per una foto di Astoria Greengrass piuttosto vecchia, poteva avere appena 17anni.Accanto la testa della bellissima Astoria, Ginny vi scorse il titolo dello scoop di quell’edizione: l’annuncio ufficiale di Astoria.Il titolo la incuriosì. Annuncio ufficiale significava che quello era uno scoop reale? stette qualche istante sovrappensiero. Ricordava perfettamente quanto aveva invidiato quella ragazza;per essere una serpeverde era fin troppo intelligente. Non frequentava ne Pansy, ne Goyle, ne Blaise, ne Draco e non aveva mai insultato nessuno. Rimaneva una serpe solo per il fatto di essere molto acida, fredda ma non scortese ne volgare, come Dafne.Se Ginny  avesse avuto la sua bellezza ed il suo senso dello stile, avrebbe conquistato molto prima Harry. Ad howg, giravano strane voci sulla sua famiglia e quella di Malfoy. Si diceva che Lucyus avesse voluto, preteso, che suo figlio sposasse una purosangue, chi meglio di una Greengrass? Ma quale delle due? Dafne o Astoria? I fratelli Weasley avevano persino aperto le scommesse su chi delle due avrebbe dovuto sposare il principe. Quasi tutti avevano quotato Dafne, perché gli era sempre attorno, assieme a Blaise. Inutile ricordare come, i più maliziosi, tendessero a parlare di “manage a troi” nel gruppetto.  Si sbagliarono tutti perché Malfoy, al suo ultimo anno, decise di dichiararsi ufficialmente ad Astoria e Ginny era l’unica a saperlo e, per la prima volta, capì che Draco aveva un cuore che poteva battere solo per Astoria.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** ricordi risplendono ***


              “…dicono che le persone importanti lasciano il segno, tu l’hai lasciato, ma ti sei portato via me…”
 
                                                                                                                                                                                           A mia cugina Giulia
                                                                                                                                                                                  che ,semplicemente, adoro .
 
Astoria fu scortata da alcuni maghi:auror in borghese. C’era troppa gente a Diagon Alley ed il ministro oltre che temere un sovraffollamento nei locali, nei negozi, nelle strade, temeva piu di tutto il ritorno di qualche fanatico mangiamorte. Greengrass era stato ucciso perché ritenuto un traditore:aveva nascosto in casa sua, sei famiglie tra maghinò e mezzosangue. Sua moglie non era ancora stata ritrovata.” Bisogna proteggere quella sconsiderata che cerca soltanto fama e popolarità “ pensò il ministro, ignorando completamente i  programmi della donna che sicura ed elegante, avanzava tra la folla che la acclamava e lei con un gesto secco ed elegante aveva mosso la mano destra per salutarli. Mentre avanzava scortata nell’enorme gazebo rosa-antico, la sua segretaria bloccava ogni giornalista che volesse intervistare la stilista urlando a gran voce “dopo signori!ho detto dopo! Al termine della sfilata, vi prego!”. Le modelle erano nel gazebo, venivano da ogni parte del mondo, ognuna di loro era stata scelta personalmente dalla stilista.
 
Erano le sei e mezza, ed era ora di cominciare.
Una luce sottile bianca assieme ad una rosa illuminavano il palco e la passerella. Una voce maschile, suadente, calma,vellutata, aveva accolto i presenti, li aveva invitati a godersi l’evento dell’anno.
“…ed ora è tempo di cambiare. La collezione “rebell” di Astoria Greengras” applausi ed urla accompagnarono le ultime parole dello speaker. Tenacia, romanticismo, vintage,eleganza, sicurezza, gioia:questo trasmettevano le modelle. La collezione fu sorprendentemente unica. La stessa Astoria, da dietro le quinte, si emozionò ad ogni applauso ed in cuor suo ringraziò ogni battito di mani.
 Ora toccava a lei.
La musica si fece più grave, ricordava un requiem di mozart,  il requiem for the dream. Improvviamente calò una strana atmosfera misteriosa a Diagon Alley. E mentre il secondo violino inebriava l’atmosfera, finalmente apparve:mano nella mano con le sue modelle. Nessuno si sarebbe mai aspettato che al termine della sfilata avrebbero visto modelle e stilista con una semplice maglietta bianca ed un jeans chiaro.Ma quella non era una semplice maglietta, aveva il il marchio:un papavero rosso. Quando furono completamente illuminate dalle luci colorate, la scritta rosa  apparve sulle loro magliette “il purosangue non esiste”e cascate di papaveri rossi caddero dal cielo.Ogni papavero riportava il messaggio delle magliette e leiniziali della stilista.Gli applausi si moltiplicarono, molti si emozionarono per il gesto coraggioso della ragazza,altri si sentirono rassicurati, pochi si sentirono offesi, solo uno bestemmiò Merlino ed i suoi avi per quel gesto:il ministro. La Greengrass aveva automaticamente dichiarato guerra aperta  ai fanatici mangiamorte ma ne era consapevole?
 
La donna mora fu scortata nuovamente verso un gazebo viola,entrò e si sedette su una poltrona davanti una scrivania rossa. I giornalisti erano pronti a dissanguarla. Si schiarì la voce e cominciò il suo discorso…
-colgo l’occasione della stampa per ringraziare ufficialmente tutti coloro che sono venuti sino qui per vedere la mia collezione e sono immensamente e consapevolmente felice che il mio messaggio sia stato ben visibile a buona parte di questo mondo. Il purosangue non esiste è uno slogan racchiuso nel nome della mia collezione “rebell” ribellione, di conseguenza tutta la mia creatività non è stato che un omaggio a tutti coloro che, in ogni modo, hanno combattuto contro Tom Riddle, nome d’arte voldemort, ed i suoi amichetti di gioco(lo disse con un tono sfacciato, ironico, di sfida)-fece una pausa di qualche minuto, poi prosegui nel silenzio piu’ totale-...Perciò non dimentichiamo quello che è accaduto, non dimentichiamo chi ha dato la sua vita per noi…e…prima che me lo chiediate…ovvio che intendo rendere omaggio anche a mio padre.
Applausi dei giornalisti ma la sua battaglia era appena cominciata.
-gli avvenimenti che vedono all’opera i fanatici mangiamorte sono leggermente aumentati, uno ogni mese, lei non ha paura? Le chiese uno di quelli piuttosto spavaldo.
-no, per nulla.
-cosa ci dice riguardo le sue modelle?
-che sono delle donne meravigliose, le ho scelte personalmente.
 
Il ministro sentiva il sangue pulsargli forte al cervello: doveva interrompere assolutamente quell’intervista.aveva fatto bene ad andarci. Chiamò a se Potter, il capo del dipartimento auror.
-Potter,devi convincere la segretaria a chiudere l’intervista.
Harry annuì un po’ perplesso.sapeva bene che se astoria aveva agito in quel modo era perché lo aveva calcolato e…aveva calcolato l’interruzione dell’intervista? Fortunatamente, senza il bisogno del suo intervento, la Greengrass congedò tutti. “siamo salvì” penso dopo una lunga occhiata al ministro.
 
Intano a casa Potter…
-coosa?
-hai capito perfettamente Ginny! Ero lì sino poco fa e appena è finito tutto son corsa da te.
-mmmh..qualcosa mi dice che questo anno non sarà proprio un anno di pace… comunque,che ti piaccia o no Herm, io stimo moltissimo quella donna! Ma dimmi…la devo ricordare come a scuola o è cambiata?
-sai credo di iniziare ad ammirarla…comunque, se si può, è ancora più bella! Ha i capelli corti,ondulati, un po’ più lunghi del solito caschetto Parkinson…ma…beh non è piu la ragazzina bellissima, ora è una donna attraente!
-wow..e il suo accompagnatore?
-oh…beh…non saprei…è arrivata sola…
-ah… mio fratello è tornato dalla missione?
-dovrebbero arrivare tra poche ore…
-ah quindi Malfoy…
-no, non sa niente…li ricordi come sembravano fati l’uno per l’altra?
 
Flashback----
Era pieno inverno ed era l’anno del torneo tre maghi. Malfoy quell’anno preferì limitarsi a sfottere Potter quando era proprio inevitabile, o almeno così sembrava. Ginny aveva notato il cambiamento del serpeverde e volle tenerlo sottocontrollo, non ci sarà forse lui dietro la strana nomina di Harry al torneo?il biondo si dirgeva verso il lago nero.Lo segui stringendosi nel cappotto di renna. Vide la figura alta, slanciata di Malfoy far apparire dalla sua bacchetta una copertina rosa ed un cestino. Aveva organizzato un picnick? Cos’è non gli andava più bene la cucina degli elfi della scuola?Poco dopo il ragazzo fu raggiunto da una ragazza con un cappellino azzurro ed un cappottino nero. Ginny non era così vicina da poter scorgere lo sguardo di quello ma potè scommettere di averlo visto felice, per la prima volta,da quando lo conosceva.Draco corse incontro alla ragazza, l’abbracciò forte, dandole un bacio sul cappellino celeste. Le fece cenno di sedersi, la bendò e le fece assaggiare quella che, secondo la visuale della rossa, avrebbe dovuto essere una torta.Sentiva quasi di invadere la privacy del biondo,ma era qualcosa di così inusuale che doveva assolutamente capire chi fosse quella santa che se lo sopportava. I due avevano finito di mangiare e Draco parlava, parlava e…parlava. “oh per merlino Malfoy! Se continui così tornerai ad essere il solito rompipalle. Ti prego impegnati un po’ per questa poverina”pensò intensamente Ginny. Chiunque fosse quella ragazza era di certo riuscita a far cadere quella miserabile serpe ai suoi piedi…ma..che fosse la Parkinson?...no,la  mora in questione aveva i capelli troppo lunghi perciò non si trattava ne di Dafne, ne della Parkinson.e se non fosse una serpeverde? E se fosse sotto imperio? si era persa nei suoi pensieri, e quando tornò alla realtà vide con stupore che il suo nemico faceva il solletico alla ragazza, che si contorceva, si rivoltava nella copertina da lui scelta, e ridevano. Ridevano insieme, complici di un ballo unico, insanziabile,eterno:l’amore. Finalmente il cappellino celeste le cadde. Avrebbe riconosciuto quel volto a chilometri di distanza, ora sapeva. Ginevra Weasley sapeva che Draco Malfoy era innamorato perso di Astoria Greengrass.
----
 
Erano passate poche ore dalla sfilata. Era  mezzanotte.Due uomini entrarono a casa Potter, smaterializzandosi nel salotto.
-siete arrivati, finalmente! Fu Hermione ad accoglierli. Non vedeva l’ora di abbracciare il suo futuro marito:Ron. Il ragazzo appena la vide corse ad abbracciarla forte a se, perdendosi in uno di quei baci che sono pieni di passioni,pieni di aspettative davanti ad una imbarazzatissima Hermione che, oltre a diventare di un rosso peperone accennò un lieve “mi sei mancato”. I Potter si scambiarono una lunga occhiata, quella scena l’avevano vissuta anche loro, quando non erano ancora sposati, quando non avevano ancora James.
- Dracoooo. Un piccolo Harry Potter si affacciò dalle scale e le scese rapidamente raggiungendo l’uomo davanti al camino.
-è bello vedere che a qualcuno sono mancato, perché ti sono mancato, vero?gli rispose quello con tono ironico ma in cuor suo amava sempre di piu quel bambino.Poteva anche sembrare Potter ma c’era lo spirito divertente e gaiardo dei vispi gemelli Weasley.
-oh si! Mamma ha scoperto tutti i nascondigli delle mie cioccorane segrete! Urlò il bambino un pò dispiaciuto.
Malfoy rise al ricordo di quando, poco prima di partire per la missione, dovette confessare a Ginny dove il figlio avesse nascosto quelle caramelle.Finse.
-com’è possibile mago?
-non so, capo mago, dev’esserci stata una spia!-risero entrambi mentre si stringevano in un abbraccio- È bello rivederti. La zia Herm era così preoccupata che alla fine ha fatto preoccupare anche me.
 Anche lui gli era mancato tanto. Gli unici abbracci che riceveva erano i suoi-
-oh lascia stare..lei è una donna….
-Malfoy non mettere strane idee nella testa di mio figlio!-tuonò la signora Potter.
-tua madre fa paura quando si arrabbia,James. Forse è il caso che tu vada a letto.Ti racconterò le mie avventure domani.
Draco si sciolse dall’abbraccio del bambino, gli prese la manina goffa e lo portò nella sua cameretta.
 
-malfuretto, che fai, dormi? La voce di Potter lo fece svegliare. Si era addormentato sulla poltroncina davanti al letto di James. Merlino se era stanco! Quella missione lo aveva annientato, e le dure e lunghe ore di allenamento non erano servite a nulla,che rabbia! Si alzò stando attento a non fare rumore.
-..sfregiato, io vado a casa…
-no aspetta…mia moglie deve parlarti. -Harry sembrava piuttosto preoccupato. Merlino! Era spaventato da sua moglie? Lui, sopravvissuto al più forte e crudele dei maghi, temeva sua moglie? Malfoy cominciò ad agitarsi mentre scendeva le scale per raggiungere la signora in cucina. Quando quella si accorse del suo arrivo, si alzò dalla sedia e gli mise entrambe le mani sulle spalle.Era…dispiaciuta.Ma perché?sembrava in preda ad un conflitto interiore. Poi , finalmente, si decise.Respirò a fondo.
-Draco..-gli parlo’ come stesse parlando ad un bambino, come se ci tenesse a lui, come se fosse preoccupata per lui, ma perché?-…devo dirti una cosa…bella…
-cavolo Weasley se è davvero bella perché hai quella faccia cadaverica? Disse sarcastico. Harry lo guardò torvo e capì di aver “esagerato” nel paragonare la donna ad un cadavere.va beh, ormai era andata!
La rossa non si mosse. Sembrava cercare le parole giuste.
-voglio che tu sappia da noi cosa è successo oggi…Astoria è tornata.
I Potter iniziarono a credere che il biondo dovesse svenire da un momento all’altro ma non avvenne. Semplicemente rimase immobile, in piedi,ma quegli occhi di ghiaccio, grigi come nuvole in tempesta,si erano appena persi, erano caduti nell’abisso dei suoi ricordi, che iniziarono a riaffiorargli. C’era qualcosa che lo aveva appena afferrato per la pancia sino a salire per il cuore ed infine, ma in modo fulmineo, gli attaccò il cervello. Non era in grado di ragionare, figuriamoci di pensare!
Cosa c’è Malfoy? Non sai se essere felice?gridava una vocina dalla sua pancia.
  Ginny non poteva non parlargli del resto. Si fece coraggio e gli raccontò tutto quello che le aveva riferito Hermione, consapevole che il ragazzo in quel momento non aveva forze ma aveva il diritto di sapere.
L’unica cosa che Draco Malfoy fu in grado di pensare , al termine del discorso della rossa fu:
 “LEI MI ODIA.NON MI PERDONERà MAI.”
 
 
Ecco il nuovo capitolo :)
Spero che vi sia piaciuto. E per chi se lo stesse chiedendo…flashback riguardo Astoria e Malfoy arriveranno presto, come arriverà presto anche il loro incontro.
Mi piacerebbe leggere cosa pensate della ff, che sia un commento negativo o positivo poco importa! Vorrei proprio sapere se sono sulla giusta strada, se riesco a trasmettere ciò che ho in testa, insomma…
Baci e abbracci
Walewalx

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** ti troverò ***




" se solo tu non odiassi me,sai dentro e fuori dalle righe dei tuoi guai... E ruberò per te la luna..."
Negramaro


 

Quella notte Malfoy non riuscì a chiudere occhio. Non sapeva cosa pensare, figuriamoci cosa fare. Quando era tornato al manor vide una decina  di lettere per lui. Gliele aveva spedite Blaise, nei giorni precendenti.
 
Draco,devo parlarti.dove sei? Fatti vivo.
 
Draco, è urgente.
 
Draco, che cazzo hai? Fatti vivo.
 
Draco, non so perché tu non voglia farti vivo. Te lo dico così: Astoria torna. Sarà da me sino a quando non troverà una casa che le piace, credo. Il punto è: rmarrà qui. Non dovrai più affannarti tanto per cercarla,ed io non dovrò più tenerti nascosto nulla. Ne ho parlato con Dafne, lei dice che è d’accordo se ci vieni a trovare,soprattutto con As.in casa. Dal momento che nessuno dei due ci ha mai detto che cosa cazzo sia successo quel giorno in cui lei sparì. Dafne dice di vedere la sorella più magra e molto triste. Non ha mai voluto sapere nulla della guerra, ne di te. Le bastava sapere che Voldemort fosse morto, ma, come sai, la morte del padre e la scomparsa della madre hanno turbato entrambe.Dafne ha me, ha Jeremy e lei? A quanto ne sappiamo ha solo il suo lavoro.
Te lo ripeto fatti vivo! Ah..un consiglio…avvisami quando verrai, anche con un patronus.
 
Draco, cerca di venire per l’ora di cena, ti prego.
 
Draco appena ti vedo ti uccido.
 
Flashback-----
Erano passati cinque mesi dalla fine della grande guerra. Il manor era il quartier generale dell’Ordine della fenice. Draco era indaffaratissimo, era stato accettato nelle selezioni per diventare auror, ed ora gli toccavano allenamenti lunghi e molto duri. Un pomeriggio, uno dei pochissimi in cui al manor era rimasto solo con i suoi elfi, fu raggiunto da Blaise e Dafne. I due , su suo  suggerimento , poco prima della fine della guerra si erano  trasferiti in Spagna.Dafne era incinta e per il suo bene e   per quello del bambino ne lei ne il suo compagno presero parte alla battaglia finale. Draco fu rincuorato di vederli attraversare il giardino. Stavano bene. Ma..c’era qualcosa di strano sul volto di Dafne. Era incavolata. Urlava, strattonava il marito. Non appena vide Draco la donna urlò.
-tu, idiota!sei un verme! Sei un verme!
Quando gli fu vicina riuscì persino a schiaffeggiarlo così forte che Malfoy ci mise un po’ per capire cosa stesse accadendo. Il suo elfo corse a proteggerlo e con un incantesimo, avvolse la donna in una nuvola soffice. Ma quella continuava ad urlare.
-fammi scendere,fatemi scendere!subito! ora! Blaise?? Che cazzo stai facendo??
-Ronky, porta pure la signora in una delle stanze degli ospiti. Devo parlare con Draco.
L’elfo guardò l’uomo bruno con sospetto, poi si rivolse al padrone,cercando il suo consenso.
 I due amici rimasero soli.
Fu blaise a sentire di dovere delle spiegazioni all’amico.
-non…non abbiamo notizie di Astoria…
Malfoy sentì il terreno mancargli. Perse un battito a quel nome.
-le lettere che ricevevamo erano di Fanny, la domestica…aveva giurato ad As che avrebbe finto di essere lei per il bene di Dafne…questo…significa che non sappiamo un cazzo…non sappiamo nemmeno se…se è viva…
Si lasciò cadere su una poltrona.non aveva forze. Sentiva di non riuscire a respirare. Avrebbe dovuto proteggerla, tenerla stretta a se e invece aveva rovinato tutto. Tutto. Si prese la testa con entrambe le mani.
Blaise provò pena per l’amico e capì quanto fosse disperato, quanto amasse la donna che ora, chissà dov’era.
-assumerò il migliore degli investimaghi, sai molti lavorano anche tra i babbani…
-no, la cercherò io stesso.
La voce del biondo fu ferma, decisa, combattiva. Le iridi argentate ardevano alla sola voglia di rivederla. Perché non poteva esserle accaduto niente di male. L’aveva giurato: piuttosto credeva che lui non l’amasse ma mai avrebbe permesso che ad As fosse torto un capello!
-drà…se solo ci dicessi che cosa è successo tra voi…
-non ti riguarda blaise.
-dafne crede che sia colpa tua…che in qualche modo tu l’abbia offesa…crede che..che tu abbia potuto dare as in pasto a voldemort pur di salvarti la pelle…
-coosa? Ma se ho persino salvato la granger e potter?? No, non le avrei mai fatto del male
-io ti credo draco ma…sappiamo entrambi quanto tu sembrassi indifferente al vostro rapporto…
-io la amo ancora blaise.
Fu in quel momento che una donna alta, con una lunga treccia dorata scese lentamente le scale. Il suo volto era cambiato. Quando finalmente riuscì a trovare le parole, si rivolse a quello che una volta era il suo migliore amico.
-allora va, cercala e portamela.
 
Draco decise di interrompere la preparazione da auror per cercare astoria, ma fu molto più difficile di quanto immaginava. Non la trovava. Ed ogni volta che comunicava ai zabini l’esito negativo delle sue ricerche, si sarebbe aspettato un’altra reazione della sua amica. E invece no. Il bambino nacque e lei non si fece viva. Un investimago gli aveva riferito di averla vista vicina la tenuta degli scott, poco distante  quella degli zabini. Inviò  prima che potè un patronus a Blaise e subito dopo fu raggiunto da quello di Potter che dichiarava lo status d’avanguardia e pretendeva Malfoy in campo, nonostante non fosse un auror a tutti gli effetti.
Poche ore dopo, Draco si precitò dai suoi amici,convinto di doverla rivedere.
-blaise, devi dirmi dov’è.
-non lo so
-blaise, non dirmi cazztae, sto impazzendo.so che lei era qui.non trovo sia un caso che sia scattata una falsa urgenza, non credi?
-non complicare le cose…non vuole.
Non vuole? Significava che era viva e che rifiutava di vederlo? Come poteva? Non dovevano sposarsi? Ma si, forse quello era un progeto che apparteneva al passato. E chissà se…non avesse un marito o dei figli. Provò ad essere lucido, non ci riuscì. Doveva parlarle, doveva spiegarle. Blaise fu irremovibile, non disse nulla.
Il principe delle serpi tornò in se,,caricò i destro e lo sferrò sulla guancio dell’uomo.
----
 
Quando aprì gli occhi si accorse di essere ancora stanca.ma non fu tutto. Quella notte lo aveva sognato. Decise di non poter perdere un minuto di più della sua giornata a pensarlo.Attraverso’ il lunghissimo corridoio in marmo verde e giunse nella cucina della sorella, quella appena la vide le fece volare davanti una lettera. Ma prima ancora che la potesse leggere Dafne spiegò alla sorella il contenuto.
-è una lettera della preside di Howgharts, la Mcgranitt. Ogni anno organizza una cena commemorativa ma quest’anno sarà diverso! Ceneremo con gli attuali studenti in sala grande…lo trovo già noioso…e..oh si patetico.Ah, dimenticavo…è domani.
 
 
3 capitolo sfornato! spero vi piaccia...so che la storia non si è ancora sviluppata del tutto, ma , a mio riguardo, c'erano delle cose da chiarire , fatemi sapere!
recensite!! 
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** niente è come me e te, insieme. ***


NIENTE è COME ME E TE, INSIEME. Le greengrass avevano appena varcato l’ingresso della sala grande. La mcgranitt era riuscita a bloccare la moltitudine di studenti che , con ogni mezzo, tentava di ostacolare il passo della stilista chiedendole un abbraccio, una foto. La povera preside maledisse merlino e se stessa per aver avuto quella stramba idea! La cena doveva essere una cosa tra adulti, non avrebbe dovuto permettere che ci fossero anche gli studenti!...eppure le era sembrata un’idea grandiosa. Astoria era nervosa. Avrebbe semplicemente dovuto raggiungere il tavolo dei serpeverde, lo steso tavolo di qualche anno prima. Sentiva lo stomaco contorcersi ed il cuore le martellava in petto. Sapeva che l’avrebbe incontrato ma non era ancora pronta ad affrontarlo. Mentre una testa liscia bionda si voltava nella sua direzione e mentre la Parkinson si dimenava per farsi notare,  riuscì ad ignorarli ed a raggiungere una delle sue compagne di stanza. Fosse stato per lei, sarebbe rimasta seduta tra le sue amiche per tutta la serata ma la cena era finita, i tavoli sparirono, lasciando un ampio spazio per il ballo d’inizio anno. Ora era lì, in piedi, con un drink in mano. Le sue amiche avevano raggiunto i rispettivi mariti, il suo sguardo si posò inconsapevolmente sul gruppo dei Potter. Con suo totale stupore fu testimone di una scena che mai avrebbe creduto di dover vedere in vita sua. Malfoy parlava al figlio dei Potter, tutto questo mentre il prescelto se ne stava lì a ridacchiare con i suoi soliti amici. Quel Potter , pensò indignata , possibile sia stato in grado di uccidere quella checca di Voldemort e ora non capisa quanto suo figlio sia in pericolo? Patetic…ma prima ancora che  potesse terminare i suoi pensieri, dovette assistere ad un’altra scena piuttosto raccapricciante: Il piccolo aveva dato un bacio sulla guancia alla serpe, dandogli così la buonanotte. Sentì la testa esplodere, non capiva più niente. Cosa si era persa? I malfoy avevano solo portato odio e morte nella sua famiglia. Suo padre era stato ucciso da mangiamorte e sua madre…beh il suo corpo non era ancora stato ritrovato, ma ,ne era certa, avevano ucciso anche lei.
-è cabiato, sai? Suo cognato  era apparso magicamente alla sua destra.le sorrideva.
-as..se solo ci diceste che cosa è accaduto…potremmo aiutarvi…si vede lontano un miglio che vi cercate…
-ti sbagli. Scusami, vado in bagno.
Uscì dalla sala grande, sperando di non essere raggiunta da nessuno. I suoi piedi la portarono nei sotterranei. Sorrise a se stessa, ai bei ricordi che aveva dei suoi 4 anni ad howg. si fermò davanti l'entrata della sala comune delle serpi, la sua vecchia casa.lì dove tutto aveva preso forma...
 
FLASHBACK
La sala comune era deserta. zabini e dafne si erano allontanati insieme annunciando di dover sbrigare certe faccende.Malfoy, come al solito, seduto su una poltrona aveva preso a beffeggiare potter e co, suscitando qualche risata ai più piccoli che, come astoria, erano chini sui loro libri. la ragazza mora, dai grandi occhoini azzurri, avrebbe voluto soltanto terminare i suoi studi e malfoy con le sue battutacce glielo impediva.prese coraggio e parlò.
-malfoy penso che dovresti smetterla di prendere in giro potter e co.
-as sei così noiosa…
-non è con te che devo fare la carina…
Draco sembrò quasi sorpreso da quell’affermazione, mail suo ghigno apparve in fretta.
-hai promess che mi sposerai.. asoria si morse un labbro. Per merlino quanto era sfigata!avrebbe preferito in marito quel ragazzo pacifico di potter, lo avrebbe accettato con tute le sue stramberie e con tutte le sue imperfezioni…cosa? Oh merlino povero potter! Nella sua mente li aveva già messi a confronto e malfoy vinceva alla grande. Beh, doveva ammetterlo, era senza dubbio il ragazzo più sexy che avesse conosciuto ma cos’è la bellezza se poi nasconde in se acidità, freddezza, presunzione egoismo, narcisismo?appunto, niente. La bellezza non è niente. Per qualche strano motivo, chiuso nella sua esta, oscuro ai suoi stessi neuroni, as decise di comunicarglielo.
-la bellezza non è niente malfoy. Solo quando sentì la sua voce e vide l’espressione gagliarda di lui, capì la merlinata che aveva appena fatto.
Il ragazzo scoppiò a ridere.
-significa che accetti il fatto che io sia bello…almeno…un piccolo passo..
-ecco che arriva il tuo alterego. Benvenuto vossignoria, oggi preferisce un massaggio, un calcio…
Mentre as provava il suo monologo fu assalita da malfoy, dalle sue labbra. Il principe fece adagiare con delicatezza i capelli della ragazza sul cuscino del divanetto verde della sala comune e così, con una mano sulla guancia, ad accarezzarla, l’altra tra i capelli,la banciò piano, quasi a temere che quella da un momento all’altro gli lanciasse un avada kedavra.e invece quella ricambiò il bacio, rafforzandolo, facendogli mancare l'aria, inebriando l'aria del suo profumo alla vaniglia. in qualche modo le loro mani si intrecciarono, forti, l'una nell'altra. credeva d'essersi persa in un sogno, aprì gli occhi e si stupì nell'incontrare le palpebre di malfoy. draco aveva chiuso gli occhi e intanto le sue mani continuavano ad accarezzarla delicatamente. e chi l'avrebbe detto che quella serpe sarebbe stata così delicata! avrebbe voluto che quel bacio durasse secoli. il ragazzo si staccò dalle sue labbra lentamente, e piano aprì gli occhi, occhi chiari trasparenti, in sintonia con la sua bocca che le sorrideva dolcemente. draco, mi baci ancora? questa la domanda che i suoi neuroni erano in grado di mandarle al cervelletto, fortunatamente capì che sarebbe stata troppo imbarazzante, perciò rimase in silenzio senza però riuscire a cancellare la sua espressione stupita.
 
dei passi la riportarono alla realtà, non voleva vedere nessuno. camminò in fretta sino a raggiungere la prima aula. quando vi entrò astoria capì d'essere accidentalmente entrata in quella che era stata l'aula di pozioni.sentì nuovamente i passi del corridoio, istintivamente fece per nascondersi sotto un banco , non tenendo contto delle pentole che la circondavano e le fece cadere tutte.alcune cose non cambiano mai, pensò. era rimasta imbranata. L’aula era immersa nel buio totale.
-oh andiamo, so che ci sei… non ebbe dubbi. Ad un’unica persona poteva appartenere quella voce. Non poteva dargiela vinta, non ora.
-non mi sto nacondendo malfoy
-non…non pensavo questo…
-quanti compiti di pozioni che ti ho passato, eh? il tono di lui sembrava incerto. che idiota pensò.
-già…
-perché?...la domanda del ragazzo la spiazzò, c'erano tante risposte che avrebbe potuto dargli. lentamente intravedeva la testa bionda farsi sempre più vicina , sino a sovrastarla.
-scusa?
-perché mi chiedevi di aiutarti se eri in grado comunque di svolgerli da sola?
-malfoy, non ho voglia di ricordare i vecchi tempi.
-sno solo 2 anni fa…
-è uguale. cosa voleva ancora da lei? non le bastava aver ucciso i suoi genitori e averle negato di correre in loro aiuto?ma quello non diede segno di arrendersi. continuò a parlarle e la sua voce aveva un tono frustrato.
-non…non hai risposto a nessuna mia lettera..
-lo so. era seccata da quell'atteggiamento. non riusciva a capire dove volesse arrivare.
-non volevi che ti trovassi… ah bravo,  ci sei arrivato?, no, non poteva perdere le staffe, doveva resistere.
-lo so
-non hai nemmeno chiesto di me…a nessuno…- come poteva rimanere calma? dopo pochi istanti esplose.
-malfoy, devo ricordarti che sei stato tu ad allontanarmi?
-ma…no, non hai capito…io volevo solo aiutar.
-ti…si tu volevi aiutarmi,allontanandomi da te, cacciandomi dalla tua vita, quasi fossi un virus…
-io…devi starmi a sentire as, non è come credi
-non ho voglia di sentire niente. Io ho la mia vita, tu la tua.
Si allontanò cn passo svelto e deciso ma dentro le si spezzò il cuore. Sapeva che aveva un obiettivo da raggiungere e malfoy non era compreso nel pacchetto, soprattutto ora che era un auror. Sentì i passi di draco dietro di lei,leggeri, apparentemente calmi, come sempre. Istintivamente si voltò per capire cosa stesse facendo. Lo vide sorridere.
-mi cerchi? le disse quello con aria di sfida.
-no. Mi stai seguendo.
-as, ti conosco bene e lo sai. Cosa c’è che non va?
-nulla
-sei ancora lì ferma e ti aspetti che io faccia qualcosa..ma cosa? Ogni volta che mi avvicino mi scansi. Ti basta vedermi per diventare cieca…perché?
-tu non sai niente di me
-eh allora dimmelo tu, parliamone…
-no malfoy. Non voglio nulla da te e non ho nemmeno voglia di raccontarti della mia vita perciò se smettessi di seguirmi, mi faresti un gran piacere.
draco non ebbe la forza di continuare, gli faceva male vederla quasi indifferente nei suoi confronti. lo aveva ignorato tutta la sera, allo stesso tempo dava segno di aver cancellato la loro storia, i loro baci...come il primo bacio che le diede, un bacio di cui era a conoscenza solo dafne, che non poteva credere di aver visto il suo viscido amico baciare con amore sua sorella.
 
flashback
Draco stava trascorrendo un fine settimana estivo dai zabini. era felice lì col suo miglior amico: blaise. blaise lo capiva e non pretendeva che fosse carino e coccoloso, lo accettava così com'era.  in quel momento i due ragazzi sguazzavano allegri nell'immensa piscina.
-ho inviato un gufo a dafne, le ho chiesto di venire, così ci divertiamo, che ne dici?
dafne gli era sempre andata a genio, era semplicemente fantastica, la sua copia al femminile, la sorella che avrebbe voluto.
-si, perfetto. possiamo approfittarne per fare qualche scherzo ai tuoi elfi.
aspettando l'arrivo della greengrass i ragazzi aveva già architettato i loro piani. mentre erano intenti ad affogarsi amichevolemente l'un l'altro arrivo dafne.
draco si voltò, e , come blaise, usci dall'acqua per salutare la ragazza. intanto quella fu raggiunta dalla sorella: Astoria. doveva avere sui quindici anni e a draco sembrò, da subito, bellissima. non aveva niente a che fare con dafne, era molto più bella e piu sexy, si, di certo aveva anche più stile. fu lì che si impose nella sua mente l'idea di sposare astoria. non ci sarebbe stato spazio per nessun'altra nel suo cuore. dafne sembrava entusiasta del loro piano per divertirsi, draco sperò di poter conoscere meglio astoria, di poterle parlare, di farsi conoscere, ma quella preferì starsene seduta sul lettino a leggere un libro.non aveva mai apprezzato chi andasse costantemente in giro coi libri ma quella ragazza, in qualche modo, costituiva un'eccezione piacevole.
a malincuore si allontanò dalla piscina, e con i suoi amici cominciò a far disperare gli elfi dei zabini. all'improvviso uno di questi, decise di punire i ragazzi, facendo apparire dal nulla una pluffa, che inseguì i ragazzi, ruppe porte, finestre, sino a correre fuori nel giardino ed infine colpì in pieno la testa di astoria, che cadde immediatamente.
dafne cominciò ad urlare contro i suoi amici che, architettando i loro scherzi, avevano finito per far del male, anche se inconsapevolmente, a sua sorella, la persona che più amava al mondo. astoria perdeva molto sangue, fortuna che il vicino dei zabini era un medimago, che accorse subito a salvare la ragazza.
draco rimase immobile a fissarla, non aveva parole, si sentiva dolorosamente colpevole. era stata sua l'idea.
quando il medimago anunciò che era tutto ok e che la ragazza aveva bisogno di riposare, draco fece finta di tornare in piscina, ma appea potè entrò nella stanza. si sedette accanto al letto e le tenne la mano. rimase alcuni minuti a contemplarla.
-so che non puoi sentirmi e...forse è meglio così. scusami astoria. detto ciò si chinò e baciò le sue labbra, in un casto bacio. credeva di non essere stato visto e invece dafe, non aveva mai lasciato quella camera. la bionda greengrass era dietro una colonna dell'enorme stanza e capì quanto grande potesse essere il cuore del suo amico per sua sorella. SCUSATE IL RITARDOOO! ecco voi il 4°capitolo! spero vi piaccia!! recensiteeee baci e abbracci Walewalx

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** incantevole realta' ***


Incantevole realtà Era notte fonda e a casa Greengrass vigeva un silenzio spettrale. Dormivano tutti, o almeno così credevano i due elfi domestici che giocavano segretamente a scacchi nel soggiorno della grande villa. -coosa??-Astoria era indignata e le era stato davvero molto difficile cercare di trattenersi.Sua sorella era piombata in camera sua nel cuore della notte, l'aveva svegliata per proporle di sposare Malfoy. -Dafne ho capito che ti piace Blaise! ma tu mi stai chiedendo di dire a papà che io voglio sposare da sempre Malfoy! Insomma significa sacrificio, paura e …si morte! Morte? Mmh ok, forse aveva esagerato ma aveva soltanto esasperato la sua situazione. Lei aveva sempre temuto i Malfoy, in particolar modo Lucyus, un vero mangiamorte e quella serpe di suo figlio probabilmente non aspettava altro che seguire le orme del padre.Già si vedeva imprigionata in una torre del manor, senza acqua, nè pane, a morire di fame, mentre ai suoi familiari veniva detto che era gravemente malata. Magari l'avrebbero liberata solo se avesse dato alla luce un erede, se maschio, probabilmente l'avrebbero tenuta in vita. Che vita orribile! come poteva sua sorella chiederle una simile sofferenza?!provò nuovamente a distogliere Dafne dalla sua stramba proposta, ma inutilmente; anzi quella cercava di convincerla che non era ciò che sembrava, la spingeva a credere che fosse un bel ragazzo, un tipo sexy e quando astoria le propose di spodare malfoy per poi divorziare e sposare zabini dafne si infuriò, ricordandole quanto fosse stupido sposare una persona quando se ne amava un'altra. Suo malgrado, As , non aveva davvero nessuno a cui pensare, non trovava affascinante nessuno, forse Potter e le sue stramberie, ma provarci con lui significava dar guerra aperta alla Weasley che cercava di abbordarselo da una vita ormai! e poi le stava pure simpatica! -ok...va bene..solo per te, per il bene che, purtoppo, ti voglio -grazie!!ti prego sorellina..per Draco va bene..domani verrà per la proposta di matrimonio... coosa? non poteva crederci! per quella lurida serpe andava bene che si sposassero?? ma si certo, sempre per quella faccenda dell'erede. Avrà capito che sono sana e forte, stupida mentalità malfoiniana! stupida! il volto di Astoria era pieno di enormi chiazze rosse, l'Etna in piena eruzione non avrebbe nulla da invidiarle! e questo Dafne lo sapeva, tanto che decise di tagliare la corda, augurandole la buonanotte e lasciandola adirata , a cavalcioni sul suo letto,con le mani che le tenevano la testa. Non ci poteva credere. Era arrabbiata, schifata,disgustata, ma era per il bene di Dafne, era già molto che fosse riuscita ad ammettere che le piaceva quel ragazzo così strambo. Astoria si svegliò immediatamente. non voleva sognare altro, non voleva ricordare altro, nulla della sua vita che le ricordasse lui. a fatica riusciva a pronunciare il suo nome. Una vocina dentro di lei le diceva di fidarsi di lui, di parlargli, di constatare di persona se fosse cambiato o meno ma il suo orgoglio le imponeva di non cedere. non poteva far finta di niente, draco, era pur sempre un malfoy! malfoy, merlino quanto ti amo, dannazione! non riusciva a pensare ad altro. lui, lui. blaise le aveva detto che ora era un auror e che, cosa importantissima per lei, non frequentava nessuna. doveva andare, lo doveva per calmare il suo cuore. In pochi secondi i suoi pensieri cambiarono. Si ritrovò davanti all'imponente cancello del manor. Il cuore a momenti che le esplodeva, le mani che tremavano. Sentiva che le mancava l'aria, le mancava il terreno sotto i piedi. Sentiva le farfalle nello stomaco. L'elfo aveva comunicato al padrone chi lo aspettava nel cuore della notte e lui, aveva ordinato di farla accomodare nell'immenso salotto. astoria sentiva di aver perso troppo tempo per parlargli, doveva corrergli incontro. si alzò dal divano, e correndo per le scale di marmo, s'introdusse in un lungo corridoio buio. Ci era gia stata li, numerose volte. Era gia stata nella camera da letto di malfoy. era lì: l'ultima sulla sinistra. La porta era chiusa a chiave e si sentiva una stupida. probabilmente Malfoy sarà già nel salotto, forse era nei sotterranei, forse nelle cuci... -Astoria? una voce sorpresa, che nascondeva un filo, sottilissimo, di felicità; la voce che stava cercando. Si voltò di scatto, saltandogli addosso, attorcigliando le sue braccia attorno al collo Sentì i muscoli di draco irrigidirsi. Le sue braccia non ricambiavano le sue. lo sentiva fermo, freddo. dopotutto non era stata lei a dirgli, poche ore prima, che non lo voleva vedere? il cuore le batteva forte, avesse continuato così, le avrebbe di certo spaccato la gabbia toracica. E mentre credeva di averlo perso, Lui, il suo lui, prese ad abbracciarla forte, ad accarezzarle i capelli, quasi a voler essere sicuro che fosse vera;e poi con voce commossa le sussurrò all'orecchio: -non sai da quanto tempo ho aspettato questo momento...ben tornata.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Per lei, con lei, per sempre ***


Non credeva che avrebbe potuto tornare ad essere felice.
Aveva faticato così tanto per trovarla.
Aveva perso la sua anima ,dannandosi per averla allontanata.
Aveva rinnegato se stesso, dimenticando il suo egoismo per salvarla.
Lo aveva rifiutato, insultato nella vecchia aula di pozioni, senza far trapelare alcuna emozione.
Doveva allontanare quel ricordo,non aveva più senso perché lei era lì con lui.
 
Perché nel cuore della notte si era piombata a casa sua, come qualche anno prima…
 
…quando dopo una disastrosa litigata, l’uno non aveva il coraggio di fare il primo passo verso l’altro ed erano ancora agli inizi...
Astoria, volando sulla sua nimbus raggiunse il Manor, riuscì a convincere Ronkie ad aprirle l’imponente cancello e corse verso l’ala est dell’edificio, verso la camera da letto di Malfoy; quello che avrebbe dovuto essere il suo futuro sposo, lo stesso che odiava e amava allo stesso tempo.
Ci aveva pensato per tutto il giorno,doveva correre da lui e parlargli, doveva dirglielo e poco importava se nella loro discussione lui avesse avuto torto, poco importava quel bacio a Pancy.
 Mentre raggiungeva la stanza di Malfoy sentiva il cuore martellarle il petto, le gambe le tremavano e sorrise al pensiero che faceva tutto questo perché si era innamorata ed aveva una gran voglia di gridarlo a tutti,prima però avrebbe voluto essere ricambiata.
 Doveva scoprirlo e subito.
Aprì lentamente la porta e fece apparire nella sua mano sinistra una candela magica, una di quelle candele che emettono una luce flebile ma molto più luminosa di una normale candela di cera.
 Era la prima volta che entrava nella sua camera e non si sarebbe mai aspettata di vederla…più ordinata della sua!
Il letto a baldacchino, con tende rigorosamente verdi, era in fondo all’enorme stanza dalla pianta rettangolare , era ancora angosciata per tutto quell’ordine, strano ed insolito per un ragazzo pensò, quando improvvisamente sbattè,  suo malgrado, il piede contro un mobile e urlò dal dolore.
In cuor suo quella pregò Merlino.
Draco sarebbe scoppiato a ridere e l’avrebbe presa in giro per tutta la sua sfigata esistenza.
Per due giorni interi aveva cercato di trovare le parole adeguate, quelle più coinvolgenti sino ad arrendersi. Sarebbe stato meglio dire ciò che avrebbe provato al momento ma…
 Come avrebbe potuto svegliarlo senza scatenare la sua ira?
Inspirò a fondo, aveva bisogno di una buona dose di coraggio.
-Astoria vuoi derubarmi?
Trasalì.
 Era sveglio.
-lumos!
“Le mutande di merlino!”
La camera fu completamente illuminata dal ragazzo che lentamente si stropicciava gli occhi: cercava di capire se stesse sognando o meno. Quando capì che lei era davvero lì, non seppe cosa fare, anzi no, lo sapeva eccome!
-Astoria, quando compirai la maggiore età potremmo sposarci e allora non ti dovrai intrufolare nella mia stanza come una ladra, sta tranquilla.
 Lo disse con un filo di voce, un misto tra la noia ed il divertimento. Sapeva di averla angosciata ma in cuor suo sperava che lei avesse una buona ragione per essere lì.
Lui era ancora steso nel suo letto tra almeno dieci cuscini, il suo sguardo argenteo era fisso su di lei.
Occhi negli occhi. Chi avrebbe ceduto per primo?
-voglio parlarti…
La ragazza, si avvicinò lentamente al baldacchino e lo vide mettersi a cavalcioni, prendersi la testa tra le mani quasi scocciato.
 
Le fece segno di sedersi.
 
Non riusciva a trovare le parole.
 
-Mal-malfoy…sono venuta sino qui solo per dirti che non voglio che baci Pancy o Tracy o qualsiasi altra ragazza!  sono mesi che va avanti questa storia e non è per l’accordo matrimoniale dei nostri ma io…
Fu colta dalle labbra delicate di Draco che si impossessarono della sua bocca e tra un respiro e l’altro lui le sussurrò “era ora che ti accorgessi di me! Ti ho aspettata per tutto questo tempo…”
 

Draco non aveva bisogno di sentirsi dire che si era innamorata di lui perché glielo leggeva negli occhi.
Era sempre stato così tra loro, Astoria non poteva finire una frase che lui, l’aveva già capita.
Aveva solo bisogno che lei se ne rendesse conto.
Quei due si conoscevano inspiegabilmente alla perfezione.
 
Per lei.
Per lei avrebbe fatto qualunque cosa.
Per lei era arrivato sino in capo al mondo.
Con lei.
Con lei sarebbe andato sino in capo al mondo.
Per sempre
.
 
Stringendola forte a sé potè realizzare che non era un altro dei suoi sogni sulla loro ricongiunzione. Era vera, era Astoria ed era andata a cercarlo.
Proprio quando credeva che lei lo avesse rimosso dal suo cuore capì che quella non l’aveva mai allontanato, mai. Da cosa lo capiva? Dal suo bacio bisognoso.
La prese tra le sue braccia e continuando a baciarla, la portò nella sua camera, adagiandola tra le soffici lenzuola e sovrastandola col suo corpo.
Lei sue mani correvano sul corpo di lei fameliche, riscoprì un corpo più formoso, un corpo di donna, della sua donna.Curve mozzafiato, movimenti decisi, sensuali… quanto le era mancata la sua pelle, il loro contatto! Percepiva la loro energia, il loro forte sentimento…
Sembrava che non si fossero mai allontanti.
Erano al buio ma entrambi tennero gli occhi ben aperti per godersi ogni piccolo attimo di quella magia: la loro passione. Non c’era bisogno di aspettare oltre, né di chiedere, era chiaro che entrambi lo volevano;
 e mentre assaporava ogni parte di lei , mentre entrava in lei desideroso di ripetere quel secco movimento per tutta la vita,iniziò a pensare che fosse il caso di attuare il piano dei loro genitori: le avrebbe chiesto di sposarlo l’indomani mattina. Si sarebbe svegliato presto per poi portarle la colazione a letto e chiederglielo dopo quei lunghi anni di attesa, finalmente.
 
Astoria’s POV
Avevo bisogno di lui per sentirmi…viva. Con tutte le mie forze avevo cercato di odiarlo, di non pensarlo eppure…io ho così irrimediabilmente bisogno di lui e, temo che non sia una cosa momentanea. Vorrei avere la forza di fargli tutte quelle domande a cui non riesco a trovare risposta:I mangiamorte, mio padre e…mia madre, il cui corpo non è stato mai ritrovato ed io muoio lentamente dentro perché non riesco a rassegnarmi.
Vorrei immobilizzarlo e costringerlo a dirmi a verità, cos’è accaduto in quei giorni maledetti?
ma le sue braccia mi stringono e mi danno così tanto calore che non ho voglia di rovinare questo momento.
È cambiato, me l’hanno detto in molti e non mi è difficile crederci. Quando lho visto al tavolo, accanto a Blaise ho riconosciuto il mio Draco, quello senza maschera, il mio…il mio amico,il mio amore, il mio sposo…quando la mia mente mi ha riportato in mente i nosri progetti non ci ho capito più niente. Mi girava la testa e da grande codarda mi sono rifugiata nell’aula di pozioni, da gran stupida.
Il fatto è che la mia mente ed il mio cuore al momento sono distanti anni luce l’una dell’altro.
Fosse per me, rimarrei tra le sue braccia per sempre ma non posso. Non più. Credo si sia appena addormentato, non può le lacrime che mi rigano il volto. Continua a stringermi a se, quasi a non volermi lasciare andare…che avesse capito le mie intenzioni?
E intanto piango perché non voglio separarmi da lui ma devo.
Provo a muovermi lentamente, il suo braccio mi cinge la vita quasi fosse una cintura. Lo sento svegliarsi e vorrei fuggire. Non voglio affrontarlo ora, non voglio ferirlo. Improvvisamente lo sento staccarsi da me ed uscire dalla camera.
-Ronkie non permetterle di abbandonare il manor.
Credeva che io stessi dormendo e invece…dovevo andarmene al più presto. Mi vesto velocemente, quando provo a smaterializzarmi mi ritrovo nella cucina del manor con Ronkie che mi guarda in cagnesco.
-lei deve aspettare il mio padrone.
- non posso. Ho delle faccende urgenti da sbrigare.
-il mio padrone mi ha ordinato di..
-ok gli lascio un biglietto.
Velocemente l’elfo mi offre una pergamena ed una piuma.

 
“ Perdonami. Non cercarmi.”

 
Richiudo la pergamena con un incantesimo che impedisca a Ronkie di leggerla:se solo la leggesse sarebbe in grado di farmi guerra pur di non disobbedire il suo padrone.
L’elfo ha i suoi sospetti, non vuole lasciarmi andare ma alla fine riesco a convincerlo.
 


 
 
 
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** stupido furetto ***


Astoria si era smaterializzata nel suo nuovo ufficio ad Hogsmade. Aveva gli occhi gonfi e rossi. Aveva pianto e molto. Si sedette sulla sua poltrona e provò inutilmente a ripetersi di calmarsi quando improvvisamente sentì un urlo inconfondibile: sua sorella Dafne.

La donna entrò nella stanza come una furia.
-dove sei stata???
-mi sono solo svegliata prima di te sorellona..
-ASTORIA GREENGRASS NON DIRMI CAZZATE!
Il volto della maggiore non sembrava promettere nulla di buono ma Astoria non capiva proprio perché tutta quella agitazione. Cosa si era persa?
-insomma daf, che c’è?
-DOVE SEI STATA?
Si arrese. Sospirò.
-da lui.
Gli occhi della bionda sembravano dovessero uscire fuori dalle orbite. Non sapeva più cosa dire. Era felice. Scoppiò a piangere. Sua sorella ed il suo migliore amico coinvolti nella più disastrosa storia d’amore, ora, dopo anni ,sembrati secoli, dopo urla, litigi, pianti, stavano per tornare insieme.
Ma…la povera signora Zabini correva un po’ troppo con la sua fantasia…
-dimmi che sarò tua testimone!
Astoria sentì i nervi a fior di pelle. Come cavolo aveva fatto sua sorella a giungere ad una tale conclusione?
Possibile che non capiva??
-no dafne. Perchè non ci sarà nessun matrimonio e..prima che tu me lo chieda…non ho deciso di fare coppia con quel mangiamorte! quello stupido furetto!

Bugiarda.

 Codarda.

-volete tenerlo segreto?
Insinuò quella.
Astoria temette di dover perdere la pazienza sul serio.
-no. Dafne io non ho più niente a che fare con lui
cercò di dirle in tono serio e deciso.
-ma stanotte…
-una botta e via.
L’aveva portata all’esasperazione. Non ce la faceva più a sopprimere i suoi sentimenti. Non le rimaneva che essere glaciale.
-cos’è smette lui di fare il cretino e la fai tu? Voi due vi AMATE da quando vi siete visti per la prima volta!! Ti ricordi quando una pluffa impazzita ti colpì?? Lui è rimasto tut..
-sisi lo so, e poi mi ha baciata ok. Ma dafne eravamo bambini, ragazzini. Siamo cresciuti e siamo cambiati.
-COME CAZZO FAI AD ESSERE COSì CIECA!!VI SIETE FATTI DEL MALE ABBASTANZA!
Blaie Zabini aveva accompagnato sua moglie quel giorno e se inizialmente decise di non entrare per non interferire in una conversazione intima tra sorelle, sentendo quelle urla, conoscendo la moglie e non riuscendo più a tollerare le occhiatacce della segretaria di sua cognata, decise di intervenire, a modo suo.
 
-signore, calmatevi…
La moglie, in preda all’ira continuava a schioccare nervosamente le dita davanti ad una Astoria indignata.
-Blaise DI QUALCOSA! DI QUALCOSA RAZZA DI CRETINO!
L’uomo sospirò.
-cosa è successo mia cara?
-E’ ANDATA NEL CUORE DELLA NOTTE A CASA SUA!! PER…PER…PERUNA BOTTAEVIA!
Non c’era bisogno di chiedere all’adorata moglie di ripetere un concetto ormai  chiaro nella mente del mago: conosceva bene i pensieri della moglie.
Dafne non aveva fatto altro che sperare in un ritorno di fiamma tra il suo migliore amico e sua sorella, se si era arrabbiata così tanto evidentemente Astoria non era d’accordo.
 
  al ministero della magia...
-ministro Granger?
-mi dica Roxanne
-ho ricevuto una chiamata dalla segretaria della Greengras…la stilista…
La giovane maga improvvisamente non riuscì più a rivolgere la sua attenzione ai documenti fra le sue mani. Cosa voleva Astoria Greengrass da lei? Era piuttosto strano.
-vorrebbe un incontro con lei al più presto…
La faccenda si faceva sempre più misteriosa. Cosa stava succedendo?
Hermione Granger, ministro dell’istruzione, e capo di alcuni reparti speciali del ministero della magia, diede una rapida occhiata al suo immancabile orologio.
-le dica che l’aspetto tra dieci minuti. E avverta di essere puntuale perché ho delle riunioni internazionali…
 
-ministro è arrivata la signorina Greengrass..
Quando la porta si aprì Hermione riconobbe l’irresistibile donna che aveva davanti seppur con qualche strana espressione malinconica in volto. L’accolse con un sorriso che fu ricambiato.
Non poteva che ammirare la sua bellezza, la sua eleganza. Come aveva fatto Mlafoy a farsi scappare una tipa del genere?! “stupido furetto” pensò tra sé, tornando poi a concentrarsi sulla donna.
-grazie Granger e scusami per questa irruzione…sono venuta per chiederti di mostrarmi alcuni documenti che riguarderebbero la guerra ed il dopo...in particolare vorrei poter leggere tutte quelle carte che riguarderebbero mio padre e…mia madre.
Sincera ed incolore, come sempre eppure la riccia potè notare come fosse triste e come allo stesso tempo, quella avesse paura di dover leggere quei documenti.
Le bastarono pochi minuti e ordinò alla sua segretaria i fascicoli da consultare. Quella glieli portò dopo alcuni minuti.
-Greeng
-chiamami Astoria…
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2026712