la mia famiglia e la coppa quattromalandrini di jomarch (/viewuser.php?uid=40142)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** primo capitolo ***
Capitolo 2: *** gli ultimi saluti ***
Capitolo 3: *** un viaggio...movimentato.... ***
Capitolo 4: *** l'attesa ***
Capitolo 5: *** lo smistamento ***
Capitolo 6: *** lettere ***
Capitolo 7: *** consigli via gufo ***
Capitolo 8: *** lezioni e punizioni ***
Capitolo 9: *** Annunci ***
Capitolo 10: *** la scelta dei campioni ***
Capitolo 11: *** Reazioni ***
Capitolo 12: *** Alla ricerca di....una ninna nanna ***
Capitolo 13: *** la prima prova ***
Capitolo 14: *** il ballo del ceppo ***
Capitolo 15: *** Natale ***
Capitolo 16: *** malandrinate ***
Capitolo 17: *** La seconda Prova ***
Capitolo 18: *** Il matrimonio ***
Capitolo 19: *** Ted Remus Lupin ***
Capitolo 20: *** Decisioni i propositi ***
Capitolo 21: *** La finale di European League Cup. ***
Capitolo 22: *** resposabilità ***
Capitolo 23: *** L'ultima volta ***
Capitolo 24: *** La terza prova ***
Capitolo 25: *** Costruirsi una Speranza ***
Capitolo 26: *** A poco a poco ***
Capitolo 27: *** Magia Avanzata Grado Ottimale ***
Capitolo 28: *** Crescere ***
Capitolo 1 *** primo capitolo ***
Godrick's
Hollow,1�91997 h 9.30
CAPITOLO PRIMO:Caotiche
partenze e viaggi movimentati
“Harry!Muoviti per
favore!Siamo in ritardo!”
“Un attimo
mamma!Sto controllando di aver preso tutto per il Quiddich!”
“Quiddich!Possibile
che tu e tuo padre pensiate solo a quello?!?”-e nel dirlo Lily
Potter lanciò di sbieco un'occhiata al marito,ancora intento a
fare colazione-”James!anche tu datti una mossa!Prendi le cose
di Beth!A proposito,lei dov'è?”
James sorrise:ormai
sapeva che prima di ogni partenza Lily diventava a dir poco
nevrotica.Quel giorno poi,che entrambi i loro i figli sarebbero
partiti per Hogwarts....
“Ho già
caricato il suo baule in macchina tesoro....e non preoccuparti per
lei...è fuori in giardino col gatto....”
Mentre James rispondeva
alla moglie si sentivano delle urla dal piano di sopra:
“Oh
uffa!dov'è?!dove l'ho messa!Mamma!Mamma!”
“Ora che c'è
Harry?”
“La mia
Firebolt!Dov'è?Non la trovo!Non posso andare a scuola senza!”
“L'ho ritirata
nell'armadio....e anziché preoccuparti di quello pensa ai tuoi
temi di pozioni che sono ancora qui in cucina!”
“Oh mamma!Se non mi
fossi accorto che mancava avrei potuto lasciarla a casaPer quanto
riguarda i compiti..bè...contando come sono fatti...lasciarli
a casa mi risparmia una T! Comunque Snape sarebbe felicissimo di
mettermi in punizione e di togliere punti a Grifondoro già il
primo giorno di scuola! Perchè togliergli questa immensa
soddisfazione?”disse Harry ammiccando al padre che era salito a
prendere il suo baule.
“Harry.....”una
ragazzina dai lunghi capelli rossi e con due occhi color nocciola
fece capolino nella stanza del ragazzo
“Dimmi piccola”le
rispose il fratello
“Non ti manca mai
tutto,la mamma,il papà...quando sei ad Hogwarts?”
“Certo che mi
mancano sorellotta...però anche Hogwarts è un po' come
una casa....vedrai..starai bene...e poi saremo insieme!”
“Harry....mi
prometti una cosa?”
“Tutto quello che
vuoi!”
“Vero che per
qualsiasi cosa...anche per i compiti..posso venire da te?Sai...è
strano...in tutti questi anni che ti ho accompagnato alla stazione ho
sognato tanto il momento in cui finalmente sarebbe toccato a me...ma
ora mi sento un po'.....vuota...è come ...se tutta l'ansia di
prima non ci fosse più....è...”
“Indifferenza?Non
senti più niente?E' normale Beth...è la prima volta che
ti assenti da casa per così tanto tempo...ma non devi aver
paura..starai benissimo ad Hogwarts..e poi ci sono io...e c'è
anche Daniel!lui è sopravvissuto benissimo al suo primo anno
no?”
“Harry...ma tu ci
sei solo per quest'anno”
“Beth....ti farai
degli amici....e poi sono o non sono il tuo fratellone preferito?!?Ti
starò vicino..e interverrò se qualcosa non va....ok?”
“Vicino sì...ma
non troppo...sai...voglio vivere la mia nuova vita....”rispose
Beth tornando combattiva
“Ma certo!e lo
farai...e poi,anch'io ho le mie malefatte da compiere,non credi?!?
Grifondoro deve vincere la coppa di Quiddich!ah vedrai come sono
bravo a giocare!Potrai dire a tutti:”ehi!è mio
fratello!”Ti guarderò da lontano.Su ora scendiamo prima
che la mamma esploda!”
Beth seguì il fratello.Per lui aveva una vera e propria
venerazione:nonostante li separassero sei anni erano molto uniti.
Harry si rendeva conto di risultare spesso troppo protettivo nei
confronti della sorella,ma non poteva farci niente:Elisabeth era così
dolce!Avere nei suoi confronti un istinto di protezione era più
che naturale.Per il momento riteneva un gran fortuna il non essere
più ad Hogwarts quando lei fosse stata più grande.
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Capitolo 2 *** gli ultimi saluti ***
CAPITOLO SECONDO:tempo di
saluti
King's Cross,h.10.30
“Hai visto
Lily?perfetto orario!Ora dobbiamo solo aspettare che arrivino
Sirius,Hellen e Daniel!”
“James...Hellen mi
ha detto ieri sera che ci saremmo trovati direttamente sul
binario..così almeno avremmo evitato di dare troppo
nell'occhio ai babbani..dato che avremmo tre carrelli con tre
bauli,una civetta,un gufo e un gatto nero...e soprattutto dato che tu
e Sirius non siete capaci di evitare di giocare agli autoscontro con
i carrelli.......”
“Ti ho mai detto
che ti amo Evans?”
“Ogni giorno
Potter!”e così dicendo Lily si chinò per baciare
il marito...
“se avete finito di
tubare direi che potremmo andare.....”esclamò Harry
interrompendo le contorsioni amorose dei genitori...Beth
sorrise...sì..le sarebbero proprio mancati il papà e la
mamma.......
Quando la famiglia
oltrepassò la barriera tra i binari 9 e 10 James ed Harry
presero i bauli per caricarli sul treno.Harry vide alcuni
compagni,Ron,Hermione e Ginny dando loro appuntamento sul
treno...come ogni anno James approfittava di quel momento per
scambiare le ultime parole col figlio.
“Harry...goditi
quest'anno!è il tuo ultimo anno ad Hogwarts per cui..”
“combina tutte le
malandrinate che puoi!”lo interruppe Sirius
“ehi Padfoot!Non
mettere strane idee in testa a mio figlio.....ci penso già
io!”
“ah
ecco...appunto...mi pareva strano che fossi diventato serio!anche
perchè...mio caro Prongs,non accetto prediche da uno che ha
rischiato più volte l'espulsione!”
“Vah bè...Harry
ignoriamolo....ti stavo dicendo di goderti l'anno..e di vincere la
coppa di Quiddich..e anche il..ouch Sirius!così mi fai
male-l'amico gli aveva appena tirato una gomitata-
“Jamie zitto!niente
Harry....te lo dirà Silente questa sera...in ogni
caso..ricorda di tenere alto l'onore dei Malandrini!ora sarà
meglio che torni ad occuparmi di mio figlio...prima che Hellen inizi
ad urlare che sono un genitore degenere!Harry,hai per caso visto
Daniel?”
“Sirius...papà...voi
siete due genitori degeneri,,comunque no..non l'ho visto...”
“Io sì
Sirius....è andato da Beth...e poi sarei io il genitore
degenere eh!figlio ingrato!a dopo Paddy!Comunque Harry...buon
anno...e bada a tua sorella...anche se sono certo che se la caverà
alla grande!”
“sì
papà...tranquillo!Baderò a Beth,anche se so che se la
caverà benissimo,vincerò la coppa di Quiddich,mi
beccherò parecchie punizioni e rischierò l'espulsione!”
“Oh bravo
ragazzo!così ti voglio!Su ora torniamo dalla mamma!”
Trovarono Lily a
conversare con la signora Weasley,Hellen rimproverare Sirius per
aver”smarrito”il figlio e Beth parlare con Daniel.
“Tranquilla
Beth...sarai anche tu a Grifondoro come tutti noi!Se così non
fosse..bè possiamo sempre rapire qualcuno di qualche altra
casa e farvi scambiare le divise...oppure c'è la pozione
polisucco........”
“Non te la
consiglio Dan-intervenne Harry-soprattutto se devi usare qualcosa di
qualche Serpeverde....puzza...e sa di stupido”
“Non è
importante la Casa tesoro....importa quello che tu sei..e solo tu
puoi decidere che persona vuoi essere...il Cappello Parlante tiene
conto della tua decisione....”le disse Lily
“Davvero
mamma?”Tutti gli altri se n'erano andati,sapendo che in quel
momento Beth avrebbe voluto restare sola con la sua mamma e il suo
papà...
“Bè,e in
ogni caso-aggiunse James-il Cappello Parlante appena sentirà
il nome Potter saprà già dove mandarti...e poi...la
mamma ha ragione..non è importante la Casa...è
importante quello che tu sei..se anche dovessi finire a Serpeverde
non vuol dire che sei una cattiva persona..vuol dire che Serpeverde
avrà con sé una buona studentessa che non potrà
che far migliorare la sua reputazione!comunque non credo proprio che
tu sarai a Serpeverde...c'è un posto da cercatore nella
squadra di Grifondoro che ti aspetta...subito dopo il diploma di tuo
fratello...”
Lily ringraziò lo
spirito del marito...in quei momenti una battuta serviva...era
proprio quello che ci voleva per calmare la sua bambina
“Hai capito
piccola?”
E Beth si lasciò
coccolare dall'abbraccio del papà e dal bacio della mamma....
“Mi
scriverete,vero?”
“Ogni giorno se lo
vuoi”risposero in coro Lily e James
“Bè..non
proprio tutti i giorni...ma spesso...e poi c'è Harry con
me....”
“Giusto..c 'è
Harry...e con lui i suoi amici...quindi tienili d'occhio Beth!Mi fido
di te!”aggiunse ancora Lily.
“Ci sei
sorellotta?allora,pronta a partire?”Harry era arrivato con
Ginny,che Lily non mancò di salutare con affetto e James con
un caldo sorriso(“Eh sì!è proprio la ragazza
giusta per mio figlio!”pensava Prongs).
La rossa locomotiva
sbuffò...e dopo gli ultimi saluti e la raccomandazioni i
ragazzi salirono tutti a bordo.
“Andrà tutto
bene Lily,vedrai....”disse James abbracciando la moglie
“Lo so James...si
troverà bene...piuttosto...cos'è quella cosa di cui
parlavate ieri sera tu e Sirius con Silente?”
“Scommetto che
Harry te lo dirà molto presto mia cara!”
Così dicendo ,dopo
aver salutato i Black,i Potter ritornarono a casa...
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Capitolo 3 *** un viaggio...movimentato.... ***
CAPITOLO TERZO:un viaggio
movimentato
“Ehi Beth!vieni a
sederti con noi!I miei amici non vedono l'ora di conoscerti!Ho
parlato così tanto di te!”
“Davvero
Daniel?No...penso che starò con Harry...oppure cercherò
qualcuno del mio anno...non voglio disturbare,sai...”
“Dai Beth!che
dici!Tu non mi disturbi,lo sai!Vieni!Entri,guardi che facce
hanno,scopri che non ti mangiano..e poi se vedi che hanno istinti di
cannibalismo puoi uscire!”e così dicendo l'amico l'aveva
trascinata nel suo scompartimento...
Daniel era il suo unico e
migliore amico..il figlio di Sirius aveva un anno più di lei e
caratterialmente era opposto alla piccola Beth..che faticava a fare
amicizia,però i due si erano subito trovati..ed erano
cresciuti insieme,diventando inseparabili...
Beth voleva davvero fare
il viaggio con lui,anche perchè non conosceva nessun altro
oltre a lui,suoi fratello e i suoi amici e Margaret Longbottom,la
sorella di un amico di Harry,che però non aveva ancora
visto...e non aveva per niente voglia di girare per tutto il treno
cercandola....
Allo stesso tempo però
aveva la sensazione di essere fuori luogo tra lui e i suoi
amici....scoprì invece che erano ragazzi simpatici che per
distrarla un po' le raccontarono dell'estate e diversi aneddotti
sull'anno passato..
Dopo un po' di tempo Beth
però decise ritornare dal fratello.
Harry occupava uno
scompartimento solo con Ginny,dal momento che Ron ed Hermione erano
diventati Caposcuola e che quindi occupavano lo scompartimento a loro
riservato insieme agli altri Prefetti tra cui Neville,Luna e
Malfoy,con quella sua amica,la Parkinson...
“Ancora non
capisco...sai Ginny?Con che coraggio Silente ha nominato me Capitano
di Grifondoro,Ron ed Hermione Caposcuola,(o meglio,con che coraggio
ha nominato Ron),Neville,Luna,Malfoy e Pansy Parkinson
prefetti!!??Voglio dire....in tutti questi anni abbiamo rischiato più
volte di distruggergli la scuola con i nostri litigi coi Serpeverde!I
punti persi sono tanti quanti quelli guadagnati!Siamo in Punizione
noi da Snape e Malfoy e la sua cricca dalla McGranitt una volta a
settimana...quell'uomo è impazzito...demenza senile...non c'è
altra spiegazione!!”
Ginny rideva(ed Harry la
guadava estasiato!Come era bella quando rideva così...senza
contegno)e doveva ammettere anche lei che le scelte di Silente erano
curiose...ma solitamente si rivelavano esatte...
“Sì
Harry..magari vuole distruggere la scuola perchè è
stanco di cinquecento ragazzini urlanti..ma non penso...Silente sa
quello che fa..e se vi ha riempito di incarichi così
importanti un motivo ci sarà no?Magari vuole solo farci
crescere...e ritiene che una collaborazione forzata possa essere
d'aiuto...anche se non credo che Malfoy voglia
collaborare...piuttosto perchè non pensi a cosa possa essre
quello che hanno accennato tuo padre e Sirius?”
“Non ne ho
idea....dicevano che l'avrei scoperto stasera...e Sirius diceva
qualcosa a proposito dell'onore dei Malandrini....qualcosa mi dice
che se ci sono di mezzo loro sarà divertente!”
“Scusate....posso?”in
quel momento le porte dello scompartimento si aprirono ed entrò
Beth.
“Ma
certo!vieni!”Ginny le fece posto accanto a lei.
“Allora come è
questo viaggio?lungo eh?”
Beth si mise a parlare
con Ginny..le piaceva la ragazza di suo fratello...soprattutto per il
fatto che non dava mai l'impressione di considerarla una
bambina...probabilmente perchè lei stessa era la più
piccola della sua famiglia.....
Harry sorrise guardando
fuori dal finestrino....
Le porte si aprirono di
nuovo ed entrò Malfoy.
“Bene bene!ma che
bel quadretto famigliare!tu devi essere Elisabeth Potter,piccola!”
“Non provare a
chiamare mia sorella piccola!e tornatene nello scompartimento dei
Prefetti!che ci fai in giro?”
“Ronde Potter...il
mio lavoro...comunque come vuoi Potter...mi limiterò a fare i
complementi alla Weasley!brava,sei furba!Hai agito proprio bene!Un
Potter...Purosangue.....ma soprattutto RICCO!”
“basta così
Malfoy!non una parola di più!”
“Altrimenti cosa
fai Potter?chiami la Granger e mi fai togliere un po' di punti?oppure
chiami papà?o ti fai aiutare dalla tua sorellina?”
“Harry lascia
perdere!Non importa!”urlò Ginny vedendo che Harry stava
già tirando fuori la bacchetta.Beth osservava la scena
sconvolta....
“stupeficium!”urlò
Harry prima che Malfoy potesse reagire,così quello finì
a terra.
“Bene Potter!trenta
punti in meno a Grifondoro-e così dicendo Draco toccò
la sua spilla,come a sottolineare il fatto di essere un
Prefetto-cominciamo l'anno nel migliore dei modi...ora che ci penso
potrei anche assegnarvi qualche punizione prima che inizi la
scuola....arrivederci pezzente!Ciao piccola Potter!”e così
dicendo uscì.
Harry lo rincorse e lo
afferrò per un braccio:”Malfoy!lasciala fuori!Lascia
fuori mia sorella!Non provare a toccarla!”
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Capitolo 4 *** l'attesa ***
CAPITOLO QUARTO:L'attesa
Quando il treno arrivò
alla stazione di Hogsmeade erano ancora tutti e tre piuttosto scossi
dall'accaduto.Scesero dal treno e per un momento Beth dimenticò
quello che era successo,impegnata come era a guardarsi attorno e ad
evitare di perdere Harry in quella confusione.
“Primo anno!Primo
anno!Chi è del primo anno mi segua!”Sentendo la voce di
Hagrid l'attenzione di Beth si ridestò.
“Hagrid ciao!”
“Oh ciao
Beth!forza!che aspetti!segui i tuoi compagni!”
“a dopo Beth...ci
vediamo nella Sala Grande...andrà tutto bene”la
rassicurò Harry vedendo i suoi occhi spaventati sì,ma
anche desiderosi di iniziare quell'avventura.Beth si incamminò
e prese posto su una barca.
Guardava con stupore
tutto quello che la circondava..il Lago Nero,la Foresta Proibita di
cui suo padre le aveva tanto parlato,una pianta che doveva
probabilmente essere il platano picchiatore(ricordava ancora
l'espressione di sua madre non appena aveva saputo che non solo Harry
e Ron avevano perso il treno,ma erano andati a scuola con un auto
volante che si era poi schiantata contro il platano picchiatore)e
sorrise pensando a tutte le storie che le avevano raccontato...e poi
eccolo lì...il castello...certo..glielo avevano descritto...ma
non immaginava certo che fosse così imponente....alla vista di
quello spettacolo anche i pensieri preoccupati che l'avevano
perseguitata dall'arrivo di Malfoy sembravano scomparsi...Beth era
così assorta da non essersi nemmeno accorta che Margaret
Longbottom era seduta esattamente di fianco a lei e la stava
chiamando.
“Beth!Beth!terra
chiama Beth!!!!”le disse sventolandole la mano sotto gli occhi
“oh Margaret!sei
tu!scusa...stavo pensando!”
“me ne sono
accorta...-e a sentire quelle parola gli altri due ragazzi che erano
con loro sorrisero-ti ho cercato sul treno sai?si può sapere
dov'eri?pensavo che avremmo potuto fare il viaggio insieme...”
“scusa Meg...non ti
ho trovata...ero con Harry..e prima sono stata con Dan e i suoi
amici”
“ok..non
importa...io invece ho viaggiato con loro due...avanti
ragazzi!presentatevi anziché guardarvi attorno come due troll
da montagna!”
Beth sorrise..la sua
amica era così..sempre con la battuta pronta...
“Certo scusa!io
sono Lucas Franchester”le disse il ragazzino biondo
“e io Thomas
McNarrow!”fece l'altro
“piacere..Elisabeth
Potter!”
“oh..sarebbe
bellissimo se fossimo tutti nella stessa Casa!”
“bè...lo
scopriremo presto..guardate..è ora di scendere!”rispose
Beth all'amica
“Bene!e ora fate in
fretta a scendere....mi aspetterete nell'atrio..e quando verrò
a chiamarvi entreremo insieme nella Sala Grande per lo smistamento.Le
Case di Hogwarts sono quattro,ciascuna richiede ai suoi membri doti
diverse,sarete pertanto smistati tramite una prova.Per i prossimi
sette anni la vostra Casa sarà per voi come una famiglia.Ogni
vostra azione meritevole le farà guadagnare punti e ogni nota
di demerito ne farà perdere.tutto chiaro?bene..allora a
dopo!Ah..io sono la professoressa McGranitt vicepreside ed insegnante
di Trasfigurazione”disse loro una donna dal cipiglio
severo,vestita di nero e con i capelli raccolti in una rigida
crocchia.
“sì..lo
immaginavo fosse lei...corrisponde alle descrizioni di Harry e
papà”pensò Beth
“URG!una
prova?????!!!!!!!!!!!ma io non
so fare NIENTE!!!!!NEANCHE LO SAPEVO DI ESSERE UN MAGO!io vengo da
una famiglia di.....come è che li chiamate voi?bè...sono
l'unico ad avere poteri magici...e c'è una prova...e io non so
far nulla...mi rimanderanno a casa”esclamò Thomas con
aria afflitta
“Babbani..li
chiamiamo così”rispose Lucas
“e comunque non ti
devi preoccupare...molti ragazzi vengono da famiglie babbane.e
imparano in fretta”provò a dire Margaret
“e poi devi stare
tranquillo...anche noi non sappiamo fare nulla...a casa non ci
permettono di usare la magia!e anche se sei di nascita babbana non
sei diverso..anche mia madre veniva da una famiglia babbana...e ora è
un'ottima strega”lo rassicurò Beth
“sarà..ma io
non sono molto convinto....poi con questa prova...”rispose il
ragazzo
“ecco giusto la
prova!qualcuno sa in che cosa consista?mia madre ha studiato in
Francia e quindi non sa nulla...e mio padre non ha voluto
parlarmene...una sorpresa...dice lui...ma a me fa venire un infarto
intanto!”esclamò Lucas
“Ecco cosa ho
dimenticato di chiedere a casa!della prova!”se ne uscì
Margaret
“lo so
io...tranquilli..c'è un cappello stregato,il Cappello
Parlante...una volta indossato riesce a leggere i tuoi pensieri e ti
assegna alla casa più adatta”spiegò Beth
“solo
questo?”chiesero in coro gli altri tre rassicurati
“credo di sì..per
la verita quest'estate il mio amico Dan e Fred e George,due amici di
mio fratello,mi hanno fatto credere che ci fossero degli ostacoli da
superare con la magia....ma non sarebbe sensato chiederci una cosa
del genere no?siamo qua per imparare....e poi mia madre e mio padre
hanno detto solo del cappello....”rispose nuovamente
Beth,riuscita ora a recuperare un po' di sangue freddo,
“Prego,da questa
parte”disse la McGranitt comparendo all'improvviso.
“Vieni
Ginny..vedo i Thestral...sono là”le disse Harry
prendendola per mano non appena scesero dal treno.
Harry
era uno dei pochi a poter vedere i Thestral;di tutti i ragazzi che
conosceva soltanto Luna ne era in grado...entrambi avevano scorto da
vicino la morte,lei aveva addirittura visto morire sua madre...per la
verità anche lui aveva rischiato di veder morire i suoi
genitori (e ogni tanto pensava a come sarebbe stata la sua vita in
qual caso....probabilmente sarebbe cresciuto con Sirius ed
Hellen..l'avrebbero amato come un figlio,certo...ma non sarebbe stata
la stessa cosa....la vita senza il suo scapestrato padre e senza sua
madre che lo rimproverava e senza Beth non appariva per nulla
invitante)oppure sarebbero,cosa molto più probabile(del resto
nessuno era mai sopravvissuto all'anatema che uccide)morti tutti e
tre per mano di Voldemort,un potente mago oscuro che fin da prima che
Harry nascesse seminava il panico nel mondo magico e non.
I
suoi genitori facevano parte dell'Ordine della Fenice,un'
organizzazione creata da Silente per combattere Voldemort e sapevano
di essere da lui ricercati...erano stati traditi da un amico e se
Sirius e Remus non l'avessero scoperto in tempo arrivando con tutto
l'Ordine...bè...la famiglia Potter non ci sarebbe più
stata.Voldemort era stato catturato e sottoposto al bacio del
Dissenatore e successivamente ucciso.
James
era solito dire ai figli,sperando di riuscire ad educarli in quella
convinzione,che nessuno,nemmeno il proprio peggior nemico merita di
morire,di essere ucciso,ma ancor meno privato della propria anima.
Per
questo James insieme a Silente e a pochi altri si era schierato
contro il ministero quando era stata decretata quella condanna per il
mago oscuro..sostenevano che Azkaban bastasse..ma la gente voleva
giustizia...Non era in quel tipo di giustizia che credevano James e
Sirius...pertanto si ritirarono dall'Accademia per Auror abbandonando
così una promettente carriera.Si dedicarono al Quiddich come
professionisti giocando per diverse stagioni nei Cannoni di
Chudely(era la squadra che entrambi tifavano fin da
bambini...nonostante i suoi scarsi risultati) e nella Nazionale...ora
che avevano appesa la scopa al chiodo erano gli allenatori di quella
squadra che non era più così perdente....
“Ehi
Harry!Ginny!Aspettateci!siamo qui!”urlò Ron da lontano
“Buongiorno
Caposcuola!allora come è andato il viaggio?ti senti potente
ora?”
“Cavolo
Harry!vuoi mettere??!!Faccio quello che voglio,posso stare in giro di
notte,torturare i Serpeverde e togliere loro punti...cosa vuoi di più
dalla vita?io proprio nulla!Gioco anche nella squadra di Grifondoro
quindi....”
Harry
sorrise e Ginny alzò gli occhi al cielo ma a parlare fu
Hermione:
“Ronald
Bilius Weasley!ma si può sapere se in testa hai segatura,il
cervello di un troll oppure se l'unico tuo neurone ha preso le
ferie?!?essere caposcuola significa responsabilità!Proprio
quello che manca a voi due!e non guardarmi così eh
Harry!!essere caposcuola non vuol dire stare in giro la notte a
bighellonare,cosa che tra l'altro voi due avete fatto per sei anni
senza farvi troppi problemi....”
“Guarda
che con noi spesso c'eri anche tu!”la interruppe Ron ed Harry
annuì.
Hermione
arrossì impercettibilmente ma continuò:
“e
non vuol dire nemmeno togliere punti a Serpeverde così per
hobby solo perchè Malfoy ti sta antipatico e ti infastidisce”
“lui
però lo fa senza problemi,togliere i punti,abusare del suo
potere dico...”intervenne Harry con rabbia.Hermione stava per
dire che proprio per quel motivo loro avrebbero dovuto mostrarsi
migliori,più maturi di lui e delle sue provocazioni.Fu però
interrotta da Ron:
“perchè
dici così Harry?è successo qualcosa?”e facendo
queste domande i suoi occhi vagavano dall'amico alla sorella.
“no
Ron.nulla...stai tranquillo...è stato un viaggio normale”gli
rispose Ginny,con uno sguardo che,però,non ingannava proprio
nessuno.
Harry
annuì..ma smise di ascoltare i battibecchi dei due
amici....pensava solo che se Draco Malfoy avesse osato dire ancora
una qualsiasi parola a sua sorella o a Ginny..bè si sarebbe
pentito di essere nato..in quel momento pensò a sua madre che
prima di partire,a casa, gli aveva detto:
“Non
cacciarti nei guai Harry,lascia perdere Malfoy e i suoi
amici..mostrati superiore...mostrati una persona migliore..un uomo
migliore..non ascoltare ciò che dicono...anche perchè
un altro duello come quello dell'anno scorso potrebbe costarti
l'espulsione..e questa volta nemmeno l'amicizia di Silente ti sarà
d'aiuto..non buttare via tutto per un bullo arrogante”
Harry
continuava a pensare che sua madre avesse ragione....però....lui
accettava i dispetti,le scaramucce e tutto quanto ne
conseguiva...dopo tutto Grifondoro e Serpeverde erano nemici
giurati..ma quando si toccavano la sua famiglia e i suoi
amici...bè...allora non ci vedeva più...
“Ehi
Harry!vuoi scendere?!che hai?non hai aperto bocca!sei preoccupato per
lo smistamento di Beth?”gli chiese Ron
“eh....sì....Ron...sì...”
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Capitolo 5 *** lo smistamento ***
CAPITOLO
QUINTO:lo smistamento
Beth
entrò nella Sala Grande...ci mise un po' a focalizzare suo
fratello seduto con gli amici al tavolo di Grifondoro.Nonostante la
confusione non era difficile notarlo,semplicemente lei come tutti i
suoi compagni del primo anno, si stava guardando attorno meravigliata
attonita,stupita dal soffitto che raffigurava il cielo stellato.Ben
presto però arrivò la McGranitt a porre fine alle loro
fantasticherie.Posò su uno sgabello il vecchio Cappello
Parlante che iniziò ad intonare la sua canzone elencando le
caratteristiche di ogni Casa.Quando terminò la professoressa
riprese la parola:
“Ora
vi chiamerò in ordine alfabetico e verrete qui ad indossare il
Cappello che vi smisterà nella Casa a voi più consona”
Mentre
pronunciava quelle parole il brusio lungo tutta la Sale si era
spento.Beth iniziò a sentirsi tesa...nessuno degli altri
parlava..tutti attendevano.
“Afrost
Justin!”chiamò la McGranitt.un ragazzino alto e smilzo
si fece largo.
“CORVONERO!”urlò
il cappello
Dopo
di lui altri furono chiamati fino ad arrivare a
“Franchester
Lucas!”
“GRIFONDORO!”Il
tavolo rosso e oro scattò in piedi applaudendo.
“Fran
Grochew”
“SERPEVERDE!”e
la ragazzina si avviò al suo tavolo
.........
........
“Longbottom
Margaret”
“TASSOROSSO”
Margaret
si diresse al tavolo della sua Casa...era contenta di non essere con
suo fratello...almeno avrebbe risparmiato le prediche....
Beth
sentiva l'ansia crescere..era convinta che lei e la sua amica...e
perchè no..anche i due conosciuti prima sarebbero finiti nella
stessa Casa...ora però non era più così
sicura...Lucas a Grifondoro e Margaret a Corvonero...chissà
dove sarebbero andati lei e Thomas....l'avrebbe scoperto presto dato
che la McGranitt l'aveva appena chiamato...
“SERPEVERDE”Thomas
si diresse a quel tavolo con aria poco convinta...Beth vedendolo così
si spaventò un poco...ma tentò di rassicuralo
“sii
orgoglioso delle tue scelte”gli sussurrò
Lui
sorrise..un po' più tranquillo...
“grazie....in
bocca al lupo”le rispose.
Nel
frattempo erano arrivati alla lettera P
“Potter
Lilian Elisabeht”
Ecco
un'altra stranezza che lei si portava addoso per colpa dei suoi
genitori...non bastava avere due nomi...uno che tra l'altro era
quello di sua madre....no...era una delle poche persone che veniva
chiamata col suo secondo nome...Era infatti tradizione nella famiglia
Potter dare come secondo nome ai figli quello dei genitori....peccato
che se Harry James Potter fosse perfetto lo stesso non si poteva dire
di Elisabeth Lilian Potter...e così,siccome a Lily
quell'ordine non piaceva James aveva avuto la geniale intuizione di
invertirli...il risultato ora era che sì lei aveva e usava il
nome che i suoi genitori avevano scelto...ma che ,ovunque se ne
andasse, fosse chiamata col doppio nome.....molto spesso la gente non
capiva quando lei diceva di chiamarsi Elisabeth o Beth...e quando si
provava a spiegarlo solitamente scuotevano la testa dicendo che James
Potter era sempre stato un ragazzo molto originale...con uno strano
senso dell'umorismo.
Beth
iniziò a camminare..sentiva come dei macigni sotto i piedi..e
in più era arrossita per via del suo nome...nessun altro era
stato chiamato col nome completo fino a quel momento.....si sentiva
perciò osservata...molto osservata...
Prima
di sedersi incrociò lo sguardo di Harry che le sorrideva...un
poco ansioso anche lui,in verità.
Non
che lei volesse a tutti i costi finire a Grifondoro...dopotutto si
trattava solo di una scuola....però era certa che lì si
sarebbe sentita più a casa...
“Bene
bene!un'altra Potter!Allora dove ti metto?una mezza idea ce
l'avrei...però voglio prima sentire cosa pensi e cosa vuoi
tu.....”le disse il Cappello.
Beth
pensò che qualsiasi cosa andasse bene...quello che lei voleva
era essere conosciuta per quello che era...perchè era Beth e
basta...desiderava un posto in cui essere se stessa senza
etichette...
“Cervello
niente male...potresti diventare un'ottima strega...e Corvonero forse
ti aiuterebbe e sarebbe l'ideale...ma no....credo di no...vedo
determinazione ed audacia..voglia di mettersi alla prova...sì,
proprio come pensavo fin dall'inizio...il meglio per te è
...GRIFONDORO!”
A
Beth sembrava di essere rimasta lì sotto per
un'eternità..quando si alzò vide tutti i Grifondoro che
applaudivano.Corse da Harry che la abbracciò,senza dirle
niente....quell'abbraccio per Beth valeva più di altre
parole....
Sì
Beth ora era felice e serena..la preoccupazione degli ultimi giorni
si era dissolta in un attimo...pensò che ,tuttosommato, la
cosa si era rivelata più semplice del previsto.........
Prima
di sedersi vide Silente sorridere guardandola..ma non era per niente
sicura(e non voleva avere la presunzione di pensarlo)che sorridesse
proprio a lei....
Quando
lo Smistamento terminò il Preside prese la parola:
“Miei
cari ragazzi,buonasera!Bentornati ai nostri vecchi allievi e
benvenuti ai nuovi!un altro anno scolastico ha inizio...non voglio
tediarvi con lunghi discorsi..ma limitarmi a qualche breve
annuncio.Per prima cosa vorrei comunicarvi che la durata del
campionato di Quiddich sarà dimezzata...si giocherà
solo il girone di andata-un rumoroso brusio percorse l'intera
sala;Harry e Ron insieme a molti altri ragazzi fissavano il Preside
con volto sconvolto,ripetendo soltanto Q-U-I-D-D-I-C-H
Q-U-I-D-D-I-C-H-ma-proseguì Silente-...c'è un
motivo!quest'anno,come ogni dieci anni si svolgerà il Torneo
Tremaghi-un altro brusio,questa volta di eccitazione si diffuse
“Harry!hai
sentito!cavolo!non ci credo!IL TORNEO TREMAGHI!non so se mi
spiego!Hermione non guardarmi così!è il Torneo Tremaghi
cavolo!Harry ti rendi conto!”
“Ecco
di cosa parlavano papà e Sirius stamattina!il Torneo
Tremaghi!mi sembra incredibile.....e noi...potremmo parteciparci!”
“Harry...noi
...dobbiamo provarci!”mormorò Seamus
Anche
attorno al posto di Beth molti discutevano....Beth avrebbe voluto
dire che suo padre aveva partecipato...e vinto anche....ma non per
sentirsi importante....così...per sentirsi più vicina a
casa forse...oppure per iniziare una conversazione,però sapeva
che non sarebbe stata una cosa gradita per gli altri sentirsi dire
che suo padre era stato uno dei Campioni di Hogwarts....sarebbe
risultata antipatica..e così stette zitta.
Quando
le voci tutti smisero di parlare Silente riprese:
“Per
chi di voi non sapesse di che si tratta,ma ora dubito fortemente che
ci sia qualcuno,dal momento che a questo punto il vicino l'avrà
sicuramente informato...dicevo,per chi non lo sapesse il Torneo
Tremaghi è un gara tra tre Campioni,uno per Hogwarts,uno per
Durmstrang e uno per Beauxbautans,le altre due scuole vi
partecipano...i tre si sfidano in prove non solo di magia,ma anche di
coraggio e di astuzia.Uno solo sarà il vincitore....”
il
mormorio riprese.ma il Preside con uno sguardo seppe riappropriarsi
dell'attenzione:
“vi
informo che per ragioni di sicurezza la partecipazione è
consentita soltanto agli studenti maggiorenni e a coloro che lo
diventeranno entro il prossimo trentuno ottobre,giorno della scelta
dei Campioni....Bene..spero di essere stato chiaro...le delegazioni
di Durmstrang e Beauxbautans arriveranno il venticinque novembre
...ora credo di aver detto tutto...come dice professoressa?-Silente
si chinò per ascoltare ciò che la donna aveva da
dirgli-oh giusto!grazie Minerva!come ogni anno è vietato
l'accesso alla Foresta Proibita,del resto lo dice anche il nome,-e il
suo sguardo indugiò verso volti a lui noti-e inoltre Mastro
Gazza mi prega di ricordarvi che presso di lui è possibile
consultare la lista di tutti gli oggetti che non possono essere
portati a scuola.Ora ho terminato!spero di non avervi annoiato!Buon
appetito ragazzi miei!”
Inutile
dire che durante tutto il banchetto l'argomento principale fu il
torneo.
Mentre
si stavano alzando Dean disse:
“ragazzi...almeno
uno tra noi deve essere il Campione di Hogwarts!”
“giusto”risposero
tutti gli altri.
“facciamo
una cosa...ci candidiamo tutti quanti...”propose Ron
“ehi-lo
interruppe Seamus-non ci hanno detto come sceglieranno i
campioni!Harry...dato che tuo padre l'ha vinto...non ti ha mica
spiegato come fanno?”
Nonostante
il suo umore fosse decisamente migliorato dall'annuncio del
torneo,avrebbe tanto voluto evitare l'argomento suo
padre-campione-vincitore....non che se ne vergognasse...è che
alle volte pesava essere il figlio di James Potter....comunque spiegò
agli amici del Calice di Fuoco.
“ok...allora
facciamo un patto gente!chiunque di noi venga scelto...gli altri si
impegneranno per aiutarlo..allora ci state?”disse Ron
Neville,che
era già seduto sul letto esclamò:
“io
vi aiuterò,,,ma non ho intenzione di partecipare...fa parte di
quelle cose che non fanno per me....ma sarò ben felice di
aiutarvi!”
Gli
altri risero.
“io
ci sto!”ripeterono uno ad uno.
Quella
sera si addormentarono tutti sognando di essere scelti come Campioni.
Nel
dormitorio femminile del primo anno Beth si infilò sotto le
coperte..non aveva scambiato molte parole con le sue compagne...
“Buonanotte
a tutte”disse
“Buonanotte
Elisabeth”le risposero
“noo..niente
Elisabeth...chiamatemi Beth”
“allora
come vuoi....buonanotte..Beth..”le rispose una,Anne Norris
Beth
avrebbe voluto spedire subito un gufo a casa per raccontare le
emozioni di quella serata...ma non ne aveva la forza..l'avrebbe fatto
l'indomani...
Crollò
subito addormentata,per la prima volta nel suo letto a baldacchino
rosso e oro.I colori di
Grifondoro.I
colori di casa.
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Capitolo 6 *** lettere ***
CAPITOLO
SESTO:Lettere
Godrick's
Hollow,h 9.00
Quella
domenica mattina Lily Potter potè godere di un sonno
tranquillo ed indisturbato fino alle nove circa...
Solitamente
le domeniche mattina a casa Potter si rivelavano sempre molto
movimentate:beth che era sempre mattiniera si svegliava molto
presto;durante le vacanze,quando a casa c'era anche Harry piombava
nella stanza del fratello per svegliarlo attorno alle 7.30.
Alcuni
anni prima,quando era più piccola amava starsene lì e
farsi coccolare o raccontare storie.Le fiabe babbane erano le sue
preferite,forse perchè arrivava la fata madrina a salvare
sempre la situazione con un colpo di bacchetta...e così
Harry,volente o nolente,aveva dovuto impararsene alcune,cercando di
colmare le lacune con la sua scarsa fantasia....facendo rimanere
sveglia la Bella Addormentata e diventare buona la Strega Cattiva di
Biancaneve .. catapultando i personaggi in situazioni del tutto
assurde...
“Ma
Harry!non è così!”
“Sì
invece!la storia la racconto io!e a me piace che vada così!”
“la
mamma non la racconta così però!dopo quello che hai
detto tu succede che...”
“Ma
se lo sai già perchè vuoi che te lo racconti?”
“perchè
è bello...”
“Ma
se io la cambio diventa più bella, no?”
“non
sempre...ma volte sì...”
Dopodichè
Harry iniziava a torturarla facendole il solletico....sfortunatamente
però lo soffriva anche lui...e Beth era capacissima di
difendersi...
Ora
invece durante le sue visite mattutine Beth raccontava i sogni fatti
quella notte..e ,quando non se li ricordava,inventava...Harry se ne
accorgeva..ma la lasciava parlare....sua sorella aveva una fantasia
decisamente invidiabile!
Dopo
questo piccolo rituale scendevano in cucina e,tra un danno e
l'altro,preparavano la colazione per i genitori che venivano
svegliati da una certa bambina coi capelli rossi che saltava sul
lettone...
Di
tanto in tanto,prima di scendere per la colazione si combatteva anche
una battaglia coi cuscini,puntualmente iniziata da James....
Tutti
e quattro si riunivano poi attorno al tavolo per la colazione della
domenica:the,caffè,cioccolata,latte,succo di zucca,frutta
fresca,uova e bacon,cereali,pane tostato con burro e marmellata
popolavano la tavola,a cui si aggiungevano anche le frittelle
preparate da Lily al momento.
Quando
Harry era ad Hogwarts Beth cercava di portare avanti la tradizione da
sola come poteva.Si svegliava,apparecchiava mettendo in tavola ciò
che riusciva e successivamente andava a svegliare i genitori,che
,nonostante gli iniziali borbottii di James(oramai però
facevano anche quelli parte del gioco)la accoglievano sempre
volentieri.
Per
questo quella mattina,quando Lily Potter si svegliò,le sembrò
che mancasse qualcosa...c'era un irreale silenzio ed era decisamente
più tardi rispetto al solito.
Lei
e James durante colazione quasi non parlarono...sentivano entrambi la
mancanza dei figli...ma nessuno osava dirlo apertamente...non
volevano rischiare di fare la figura dei genitori apprensivi...
Quando
un gufo bussò al vetro della finestra della cucina entrambi
balzarono in piedi,facendo quasi a gara a chi potesse leggere per
primo la lettera portata dell'animale.
“E'
lei!deve per forza essere lei!”disse Lily eccitata(a voler
essere sinceri entrambi,proprio come quando era toccato ad Harry sei
anni prima,avevano faticato a prendere sonno la sera prima....erano
agitati quanto i figli per lo smistamento....e c'era sempre la
possibilità che uno dei due avesse la cortesia di informarli
immediatamente dell'esito)
“Lily
cara...a meno che non sia Sirius bisognoso di aiuto perchè
Hellen l'ha cacciato di casa o Silente che ci convoca urgentemente ad
Hogwarts...nessuna persona sana di mente spedirebbe una lettera di
domenica mattina alle...che ore sono...9.30!Deve per forza essere
Beth...Harry di certo,potendo dormire,si alzerà come minimo
tra un'ora..del resto...era il suo ultimo banchetto di inizio
anno....chissà che avrà fatto stanotte?Ricordo ancora
cosa facemmo io,Sirius,Remus..e.. Peter..quella notte....te l'ho mai
detto,Lily?Perchè devi sapere che...”il suo soliloquio
venne però interrotto dalla moglie
“James!James!Vuoi
tacere?Prima di tutto non mi interessa sapere cosa tu e quei
decerebrati dei tuoi amici avete fatto la prima sera dell'ultimo
anno....”purtroppo però James non le lasciò
finire il discorso
“ah..ok..però
sai...ora che ci penso potrebbe anche essere Harry che ci comunica di
voler partecipare al Torneo Tremaghi...”
“Torneo
Tremaghi?Cosa stai dicendo?che c'entra ora questo?no..aspetta..non
parlare...non dirmi niente....tieni chiusa un attimo quella ciabatta
e ascoltami...”disse al marito già pronto a spiegare per
filo e per segno tutto quello che Silente gli aveva detto del Torneo.
“Questa-proseguì
Lily-sarà sicuramente Beth...anche perchè nel caso in
cui non te ne fossi accorto...TUA FIGLIA E' STATA SMISTATA IERI
SERA!!!!!!!!!!!!”Detto questo apriì la lettera.Con una
scrittura chiara e ancora un poco infantile c'era scritto:
“Cari
mamma e papà,
qui
è tutto più meraviglioso di quanto le vostre
descrizioni potessero mai comunicare!E' tutto così
immenso!Siamo tutti quanti rimasti stupiti durante il viaggio in
barca(nel quale alla vista della Foresta e del Platano mi sono venuti
in mente i racconti tuoi papà e di Harry)...ma all'ingresso
nella Sala Grande...con quel soffitto!Nessuno aveva più
parole(forse anche perchè la tensione prima dello smistamento
iniziava a salire).Non vedo l'ora che sia domani!Non vedo l'ora di
iniziare le lezioni!Ogni cosa qui è fantastica!Oggi penso che
farò un giro del castello con Margaret e Dan...
Per
la verità Margaret e io non siamo nella stessa Casa...lei è
a Tassorosso..e io..bè..(tranquillo papà...la notizia
non ti sconvolgerà;mamma ti prego guarda anche per me la
faccia che sta facendo in questo momento.sarà sicuramente
splendida -Lily si voltò
per osservare il marito e le scappò un sorriso...vide i suoi
occhi ansiosi scorrere lungo la lettera-)come
stavo dicendo prima...io...sono a Grifondoro!
Avrei
voluto dirvelo fin dall'inizio...ma non sapevo bene come comunicarvi
la mia decisione..perchè..sì..avevate ragione voi...è
stata una mia decisione..mia e soltanto mia.Non dovete pensare che
l'abbia fatto perchè era quello che tutti si aspettavano da
me,ma perchè ho capito che,nonostante tutto,soltanto qui avrò
la possibilità di essere me stessa.E non perchè penso
che Grifondoro valga più di altre case..ma perchè
comunque ovunque fossi andata sarei stata”la sorella di Harry
Potter,il cercatore di Grifondoro(o il campione di Hogwarts dato che
credo voglia iscriversi al torneo Tremaghi...).Allora ho pensato che
che tanto valeva esserlo in un posto famigliare in cui avrei potuto
stare con Dan e con Harry e non in un posto sconosciuto dove sarei
stata per tutti e sette gli anni l'unica Potter non finita a
Grifondoro,la”Potter di Corvonero(ah mamma,lo sai che il
Cappelo Parlante aveva pensato di mandarmi lì
inizialmente?)Tassorosso “o,per i più pettegoli,”la
Potter di Serpeverde”.Nessuno sarebbe mai andato oltre questa
etichetta...e scollarsela sarebbe stato molto difficile...per questo
ho scelto Grifondoro...perchè penso che quella che a prima
vista sembra la scelta più semplice(vivere all'ombra di mio
fratello intendo)è in realtà la più
complessa..dimostrare a tutti di non essere solo “la sorella di
Harry Potter”.Spero che siate d'accordo con la mia decisione.
Anche
un altro ragazzo che ho conosciuto è a Grifondoro,Lucas
Franchester;invece un altro,addirittura di origini babbane,Thomas
McNarrow è a Serpeverde..sembrava spaventato...ed
effettivamente mi chiedo perchè sia lì...ho cercato di
rassicuralo...spero che diventeremo amici...sembra un tipo a
posto...spero anche che io e Margaret riusciremo a non perderci,pur
essendo in case diverse....
Stamattina
è stato difficile resistere alla tentazione di svegliare
Harry...ma ce l'ho fatta!so invece che per voi il risveglio senza la
mia importantissima presenza non è stato per nulla facile!
Attendo
al più presto una vostra risposta per sapere come la pensate.
Vi
voglio bene,
Beth
PS:PAPA'!accidenti
alla tua brillante idea del nome!sono stata l'unica chiamata col nome
completo in tutta la Sala Grande!non mi sono mai sentita tanto in
imbarazzo!
PPS:non
morire quando Harry ti dirà di voler partecipare al Torneo
Tremaghi,mamma
PPPS:Salutatemi
Hellen e Sirius se li vedete.Se volete fate leggere anche a loro
questa lettera.Ditegli che gli scriverò presto
PPPPS:vi
saluta Dan.dice di salutare anche i suoi genitori e di informarli che
sta bene
Quando Lily
alzò gli occhi dalla pergamena vide James sorriderle radioso e
gli disse:
“Stai
tranquillo....non impedirò ad Harry di partecipare al
Torneo.....non ne ho la minima intenzione”
“No...non
sorridevo per questo...ma perchè...alla fine...Hai visto?e'
andato tutto bene!Meglio di quanto sperassimo...Beth è
contenta ed orgogliosa della sua scelta....”
“Già...ha
scelto Grifondoro..e non posso non essere felice....ma lo sarei stata
ugualmente anche se fosse finita in un'altra Casa...la cosa che mi
rende più orgogliosa di lei è stata la motivazione che
ha dato...non è stata una scelta semplice...ma l'ha voluto
lei...e ne è consapevole”
“Non
possiamo che essere fieri di lei!Sta crescendo e noi dobbiamo
aiutarla a farlo,senza però tarparle le
ali...guardandola....lasciando che commetta degli errori che la
aiuteranno a crescere...facendo sì che sia consapevole delle
sue scelte e che se ne assuma la responsabilità..insegnandole
a lottare per quello in cui crede...”le rispose il marito
“Sai
Jamie...a volte penso di non fare abbastanza...di non essere la madre
che dovrei...voglio dire...Harry e Beth sono ad Hogwarts per gran
parte dell'anno...e a me sembra di perdermi qualcosa ogni volta...di
non essere abbastanza presente..quando Harry torna a casa lo vedo
ogni volta cambiato...sempre più maturo..e penso che forse
avrei voluto o dovuto essere più presente...”
“Purtroppo
non è possibile amore mio...anche per i nostri genitori è
stato lo stesso..ma ti posso assicurare che l'esempio di mio padre e
i suoi consigli mi hanno sempre accompagnato...ad Hogwats prima...e
mi accompagnano tuttora..per questo cerco per Harry e Beth di
essere,laddove posso,il padre migliore che si possa
desiderare...l'uomo migliore che riesco ad essere..lo faccio per loro
due..per cercare di trasmettere qualcosa..non so se ci sto riuscendo
o meno...ma sto continuando ad impegnarmi...so di comportarmi come un
ragazzino a volte...ma spero che anche questo aiuti Harry a
crescere...E tu Lily..sei la madre migliore del mondo..sei la persona
migliore che io abbia mai conosciuto...sei meravigliosa...ed è
grazie a te se oggi sono quello che sono....grazie a te che hai
creduto in me....non fallirai amore mio...non falliremo”
Mentre
James Faceva questo discorso i suoi caldi occhi color nocciola
incontravano e si confondevano con quelli smeraldini di
Lily...entrambi erano commossi....sì..fare il genitore non era
semplice...ma sentivano che insieme avrebbero potuto affrontare
qualsiasi cosa.
Hogwarts
“Ecco
fatto Dan...l'ho spedita....e ho aggiunto i tuoi saluti”rispose
Beth sventolando una coda rossa addosso al ragazzo seduto di fianco a
lei
“Grazie
Beth..così mi prendo ancora un po' di tempo prima di scrivere
a casa..Sai...dopo un giorno non è che ci sia molto da
raccontare...sì..ok..c'è il tuo smistamento,il Torneo
Tremaghi..ma io tanto non ci posso partecipare,per cui non è
una notizia di massima importanza...aspetto che mi succeda
qualcosa..così faccio sorridere mio padre e mia madre avrà
qualcosa da rimproverami.”disse allegramente il ragazzo
fissandola coi suoi penetranti occhi neri che brillavano di luce
Malandrina.
“oh
Daniel!sei sempre il solito!sempre alla ricerca di esperienze
sconvolgenti eh?guarda che se anche ti comporti come uno studente
normale non muore nessuno eh!”
“Beth!Beth!Beth-le
disse scuotendo la testa-ma ti devo proprio insegnare
tutto?insomma...reggere sei ore di lezione non è poi tento
semplice...te ne accorgerai...soprattutto se ne hai due di Storia
della Magia...ogni tanto ci vuole qualcosa per distrarsi....e poi il
più delle volte sono solo incidenti:calderoni fusi,provette
rotte,compiti persi...sembra sempre che capiti tutto a
me!..d'accordo...alle volte sono sventure volute,cercate e
preparate,che richiedono ore ed ore di studio!..ma non sempre però
eh!”e la guardò in un modo tale che lei non potè
fare a meno di ridere....
In quel
momento Harry scese la scale del dormitorio:
“Buongiorno
a tutti e due!allora sorella,come è stata la tua prima notte
ad Hogwarts?”
“ho
dormito....”
“bè...direi
che questo è un bene....”
“Harry...oggi
è....domenica!”
“lo
so Beth!credevi che me ne fossi dimenticato?-e chiese sorridendo-ora
aspettiamo che scendano Ron,Hermione e Ginny e scendiamo tutti
insieme a fare colazione.....”
“come
a casa”sussurrò lei
“sì...proprio
come a casa”
Ma erano ad
Hogwarts....non a casa...e lei lo sapeva benissimo...e sentiva
l'eccitazione crescere....finalmente era giunto il momento anche per
lei!era ad Hogwarts!
Quando
scesero anche Ginny ed Hermione fu chiaro a tutti che,di sua
spontanea volontà,Ron non si sarebbe mai alzato....
“Vado
a svegliarlo”disse Hermione
“fai
piano però !”le rispose Ginny
“non
preoccupatevi...ho solo intenzione di rovesciargli dell'acqua
addosso!”esclamò ridendo
Gli altri
faticarono a trattenere le risate vedendo arrivare Ron ancora umido e
borbottante cose tipo
“ultimo
giorno di
vacanza...cavolo...dormire...cavolo...acqua....cavolo...idioti,....”
Ridendo
tutti quanti si avviarono verso la Sala Grande.
Quella
domenica trascorse pigramente in tutta Hogwarts.Era come se tutti
quanti volessero farsi cullare dal dolce far niente dell'ultimo
giorno di vacanza prima di inizire un nuovo anno di studio.
Il
parco del castello era affollato...tutti volevano godersi le ultime
giornate di sole..c'erano gruppi di ragazzi ovunque,attorno al
lago,sotto gli alberi,gente che passeggiava,c'era chi aveva
organizzato improvvisate partite di Quiddich.
Harry
e gli altri trascorsero la giornata in modo tranquillo...qualche
partita a spara-schiocco,qualcuna a
scacchi,chiaccherarono....infine,verso il tramonto Harry e Ginny
decisero di fare una passeggiata.
Beth
invece si fece mostrare il castello da Daniel e i suoi amici con
Lucas,Margaret,Thomas ed Anne.
Harry
all'ora di cena preferì non scendere con gli amici...aveva
deciso di approfittare di quel momento per scrivere a casa.
Nonostante
tutto anche in quella giornata il pensiero di Malfoy lo tormentava.Si
erano visti di sfuggita quel giorno....le solite battutine non erano
mancate....Harry era più che mai intenzionato a proteggere
Beth e Ginny dalle battute e dagli scherzi dei Serpeverde..l'aveva
promesso a se stesso...allo stesso tempo però era
stanco...stanco di tutte quelle provocazioni,stanco di dover anche
lui giocare a fare il bullo...perchè sì...era così
che si comportava anche lui solo per rispondere alle sfide lanciate
da Malfoy e i suoi amici...Era stanco di finire in infermeria o in
punizione con Ron e talvolta Seamus o Dean o,più
raramente,Neville,una volta a settimana...
Il
tutto perchè avevano dovuto,si erano sentiti quasi costretti
ad organizzare anche loro qualcosa per prendersi una rivincita contro
i Serpeverde.
Dopotutto
fin dal primo anno,loro Grifondoro non avevano nessuna intenzionne di
stringere rapporti,di nessun tipo con Malfoy,Tiger,Goyle e
Zabini...avrebbero volentieri trascorso 7 anni ad ignorarsi
bellamente...peccato che gli altri avessero iniziato a
provocare...l'episodio della ricordella di Neville era stata solo la
goccia che aveva fatto traboccare il vaso...da allora era iniziato
tutto.
E
ora Harry non ne poteva più;che lo detestassero,se proprio non
potevano farne a meno(dopotutto la cosa era reciproca)...ma che li
lasciassero in pace....non si poteva reciprocamente far finta che gli
altri non esistessero?
Per
di più da quando lui e Ginny stavano insieme,anche lei era
diventata bersaglio dei loro scherzi e delle loro battute..come del
resto anche Hermione...e loro non c'entravano niente...e ora che ci
sarebbe stata anche Beth?cosa sarebbe successo?Avrebbe dovuto
continuare a non abbassare la guardia?avrebbe dovuto,insieme agli
altri,comportarsi come si era comportato per tutti e sei gli anni?Il
problema è che ora non ne poteva più....e
inoltre....qualsiasi cosa fosse successa Elisabeth e Ginevra dovevano
restarne fuori....e più passava il tempo più
lui...continuava sentirsi un idiota...
Voleva
disperatamente chiedere consiglio a suo padre..avrebbe di certo
saputo come aiutarlo...ma,ad essere sinceri,se ne vergognava un
po'...prima di tutto aveva promesso che non si sarebbe cacciato nei
guai con Malfoy..e poi..bè..era piuttosto
imbarazzante..insomma...gli pareva di fare la figura del bambino che
non sa difendersi da solo....
In
ogni caso a casa doveva scrivere per forza..decise di non toccare
l'argomento..avrebbe scritto una lettera allegra,non avrebbero
sospettato nulla...dopotutto,per il momento non era successo ancora
niente di grave...
Fece
volare via Edvige e ritornò in sala comune,dove trovò
Dan e Beth ..sentiva che stavano parlando di Quiddich...non volle
intromettersi e così se ne restò lì,nascosto
come un ladro.
“hai
intenzione di fare i provini come battitore Dan?”
“non
so...teoricamente sì..però non so...sono solo al
secondo anno.... e normalmente in squadra ci sono solo i più
grandi...”
“Harry
è entrato al primo anno..”
“ma
è diverso...voglio dire..è il più giovane
cercatore dell'ultimo secolo...è bravissimo...io...io non
credo di essere così bravo...”terminò Daniel con
un sospiro...sembrava che gli fosse costato molto pronunciare quelle
parole.
“Magari
Harry ti può aiutare...”provò a dire Beth
“No!-ribattè
lui con decisione-non voglio essere preso solo perchè io ed
Harry Potter,il capitano,siamo più o meno parenti...ma perchè
valgo qualcosa...capisci?”
“Daniel-li
interruppe Harry-ti sei un ottimo battitore!perciò ti voglio
venerdì alle cinque al campo per i provini...”
“harry
io...
“Zitto
Daniel..tu farai i provini e basta..vedremo chi sarà il
migliore!tu farai quei provini!intesi?”
“harry....grazie”
“Di
nulla amico...buonanotte Dan...buonanotte Beth”le disse
scompigliandole affettuosamente i capelli.
“notte
Harry”
Quando
salì in camera trovò Ron ad aspettarlo
“Dove
sei stato?non sei sceso a cena..c'è qualcosa che non va
Harry?E' successo qualcosa vero?E' da quando siamo arrivati che sei
strano..dai parla...ti conosco...non tenerti sempre tutto dentro”
Harry,dopo
un iniziale tentennamento raccontò tutto...di Malfoy,di quello
che era successo e anche delle sue preoccupazioni per Ginny e Beth
“Brutto
bastardo!io lo ammazzo!io...giuro..che prima o poi lo faccio
fuori...Deve lasciarle fuori..Ginny,Hermione e Beth”
“Ron!Ron!calma!troveremo
il modo di fargli abbassare le ali...ma non adesso...e non come al
solito...”
“harry?!che
ti prende?”
“ron
zitto..parliamone poi..non ora...è che...sono stanco...stanco
di tutto questo”ma l'amico non udì queste ultime
parole...impegnato come era ad arrabbiarsi...
“sì
...sì....dormi che è meglio...-gli disse tirandogli
addosso il cuscino-tanto non è tua sorella quella di cui
parlano...quella che insultano appena possono...quella a cui danno
della...bè...lo sai anche tu quello che dicono!”Ron si
pentì immediatamente di quello che aveva detto....Ginny era la
sua ragazza...e Beth era presa di mira quanto lei...
Godrick's
Hollow
Edvige
arrivò durante l'ora di cena.Erano ospiti i Black..che tramite
altri erano appena stati informati della salute del figlio.
“Eddai
Hellen!riporta le cose alla loro giusta misura!Daniel sta
bene...quando avrà cose da raccontare ci scriverà..lo
sai come è fatto!Nemmeno io scrivevo a casa...”
“Sirius...tu
con la tua famiglia non volevi avere rapporti...è diverso!”
“Bè-intervenne
James-quando io scrivevo a casa Sirius non mancava mai di salutare i
miei,che lo ospitavano...scriveva solo di tanto in tanto....è
fatto così...sarà una cosa di famiglia...tale padre
tale figlio...”
“Ogni
tanto però ho la sensazione che sia solo figlio suo....credo
che sia stato l'unico del primo anno in tutta la storia di Hogwarts a
fare un giro nelle cucine la prima mattina di scuola!E questo perchè
qualcuno-disse Hellen indicando il marito-aveva avuto la fantastica
idea di comunicargli tutti i passaggi segreti!”
“Dai
Hellen...anche Harry non scherza...gli è andata bene che
Grifondoro avesse bisogno di un cercatore....altrimenti sarebbe
stato
espulso dopo una settimana...che ci vuoi fare...sono i figli dei
Malandrini!”
“Lily
Evans!non ti riconosco più!dove è stata nascosta la mia
migliore amica,il Prefetto Perfetto?colei che riusciva sempre e
comunque a sventare i piani dei Maladrini?”
“Ehi!non
sempre”protestò James
“questo
lo dite voi!Non sapete quante volte Hellen ed io vi abbiamo scoperti
e poi fatto finta di nulla!”esclamò Lily ridendo
“guardate!c'è
Edvige!sarà Harry”disse Sirius,lieto di far cadere
quell'incresciosa conversazione
Lessero
tutti insieme la lettera,ma quando Sirius ed Hellen se ne andarono
Lily e James la ripresero in mano,per leggerla con più
attenzione.
“Cari
mamma e papà,
è
andato tutto bene.Beth è a Grifondoro con me!Ha scelto così
e non posso che esserne felice.Credo che abbia già
socializzato con gli amici di Daniel(ah,papà,di' a Sirius che
venerdi ci sono le selezioni per la squadra di Quiddich.ha ottime
possibilità di essere il nuovo battitore)e con altri del suo
anno.Siamo tutti eccitati all''idea del torneo!Da quanto lo sapevate
voi?come avete fatto a tenermi all'oscuro per tutta
estate?????????Io,Ron,Seamus e Dean abbiamo deciso di
candidarci...almeno uno tra noi deve
essere il campione di Hogwarts!!!!!sarebbe fantastico se potessi
essere io...e pensate...se lo vincessi anche!Abbiamo promesso di
aiutarci,chiunque venga poi scelto...ma egoisticamente spero di
essere io!....come sarebbe bello portare a casa un'altra Coppa
Quattromalandrini,come la chiami tu papà!Speriamo in ogni caso
che il campione non sia di Serpeverde!
Domani
cominceranno le lezioni...perciò ora vado...mamma controlli
che non abbia dimanticato nulla a casa?compiti?libri?altro?
Vi
scriverò presto
Harry
PS:salutatemi
Srius ed Hellen.Scriverò presto anche a loro
“James...conosco
Harry...qua c'è sotto qualcosa...tutto questo parlare del
Tremaghi...tutti questi punti esclamativi....”
“Nessun
accenno a Malfoy,nè a Ron,Ginny o Hermione....”aggiunse
il marito
“Come
se...dovesse ostentare un'allegria che non prova....dov'è il
ragazzo sempre in crisi col mondo che conosciamo?”
|
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Capitolo 7 *** consigli via gufo ***
CAPITOLO
SETTIMO:consigli via gufo
Quella
mattina le facce assonnate erano molte più di quelle
sveglie...e non solo perchè tutti erano ancora abituati al
sonno mattutino delle vacanze....guardando quelli del primo anno
infatti si poteva tranquillamente dire che non avessero chiuso
occhio...
“Allora
Beth...sei nervosa?”
“Un
po'...un bel po'...ad essere sincera...”rispose lei ad Hermione
“Oh...non
preoccuparti..anch'io ero tesissima il primo giorno”
“Hermione?tu?tesa?Non
è possibile!Non stavi zitta un minuto!e chissà se
qui..e chissa se là..”disse Ron imitando la voce
dell'amica
“Ron...solo
perchè tu arrossisci fino alle orecchie e non riesci a
spiccicare parola non vuol dire che tutti siano come te!”fece
Ginny appena entrata in Sala Grande con Harry
(come
previsto Ron arrossì)
“vedrai
che andrà tutto bene sorellotta!devi solo stare
tranquilla...oggi non sarà una giornata impegnativa...solo
qualche nozione basilare...tu non farti prendere dal panico...e andrà
tutto per il meglio...vieni qui..un sano abbraccio fraterno è
quello che ci vuole”
e
lei gli si gettò al collo sperando quasi che la sicurezza del
fratello sul fatto che lei se la sarebbe cavata benissimo passasse
automaticamente su di lei con quel gesto....
“Ti
voglio bene Harry”
“Anch'io
piccola...tanto”
Non
seppe mai spiegare perchè ma,uscita da quell'abbraccio si
sentì subito rinfrancata...più forte..pronta per la
giornata...tutto sarebbe stato perfetto se solo fossero arrivate le
lettere dei suoi genitori...ma Beth pensò che non sarebbero
arrivate prima di sera...con quella convinzione si diresse verso Anne
e Lucas.
“Ron...ehi
Ron...posso parlarti?”chiese Harry mentre l'amico cercava di
nascondersi dentro una tazza di cereali.Dalla sera prima non si erano
ancora parlati
“Dai...per
favore...è importante....ma non qui....dopo...in privato...”
Ron
fece finta di non sentire,si concentrò sui suoi cereali
enfatizzando la conversazione con Seamus,Dean e Neville.Harry,di
contro,mandò mentalmente a quel paese l'amico e parlò
con Hermione e Ginny.
In
quel momento una valanga di gufi irruppe nella Sala Grande.Tutti
quanti guardavano verso l'alto,sperando che ci fossero notizie da
casa.
“Posta!'azie
Notchy!”disse Lucas masticando un toast,quando un bel
barbagianni si posò sul suo piatto.
“Guardate!arriva
anche il mio!”esclamò Anne
Beth
si stava guardando in giro,sperava di veder comparire da un momento
all'altro Tudor,il gufo di famiglia.Non mancò di arrivare
recapitandole in grembo due pergamene arrotolate.
“una
sarà della mamma e l'altra di papà..cominciamo da
questa”pensò lei srotolando la prima
“Bimba
mia,
io
e papà siamo felicissimi di sapere che stai bene e che sei
felice.Sì,tesoro,da quanto ci hai scritto pare proprio che tu
sia serena.Siamo contenti che tu sia una Grifondoro come tutti noi,ma
io sono fiera della mia bambina,perchè ha fatto la sua scelta
in maniera responsabile.
Hai
ragione,non sarà affatto facile,ma ce la farai...sei forte
tu!E riuscirai benissimo in tutto ciò che deciderai di
fare!Sii certa che,appena ti inizieranno a conoscere non sarai per
nessuno “la sorella di Harry Potter”,ma sarai Beth...e
tutti ti apprezzeranno per quello che sei....non hai bisogno di
fingere per farti benvolere dagli altri,ricordalo.Sei speciale tu!
Spero
che questa lettera ti giunga in tempo per augurarti una buona
giornata.Il tuo primo giorno di scuola!ci pensi?che materie avrai
oggi?Io lo ricordo come se fosse ieri!Ero agitatissima...in quella
giornata ebbi Erbologia e Pozioni....mi innamorai subito del profumo
che emanavamo i calderoni bollenti e del colore di quei liquidi
magici....
Raccontami
tutto della tua giornata!Mi aspetto di ricevere un resoconto
dettagliato!
Spero
che ti stia trovando bene anche con le tue compagne di
dormitorio....lo so che sei timida,ma cerca
di non isolarti....non
avere sempre timore degli altri!cerca di farti conoscere,e nessuno
potrà fare a meno di te....
Salutami
Daniel(digli anche che il suo libro di Incantesimi è rimasto
da noi,non l'ho detto a sua madre.Glielo spedirò con una
Gufomandata domattina)Lucas,Margaret e Thomas.Non importa se non
siete nella stessa Casa.Farete amicizia comunque...ci sono i
pomeriggi per stare insieme e i finesettima...e poi avrete anche
delle lezioni in comune!
Stai
tranquilla,non impedirò ad Harry di iscriversi al Torneo
Tremaghi....piuttosto mi chiedo come hanno fatto papà e Sirius
a non farsi scappare nulla per tutta l'estate...
Ah....di'
a Daniel anche che i suoi genitori lo salutano,ma che è
pregato di scrivere a casa il più presto possibile.
Ora
ti lascio,raccontami tutto nella tua prossima lettera.
Ti
voglio tanto bene,
un
bacio
La
Mamma
PS:Papà
avrebbe dovuto lasciarmi un po' di spazio sulla sua
pergamena...diceva che sarebbe stato breve....invece è stato
logorroico come al solito”
Beth
si era un po' commossa leggendo la lettera di Lily..sua madre era
d'accordo con lei!era orgogliosa di lei!Le ultime righe le avevano
fatto scappare un sorriso e accresciuto la voglia di leggere anche la
lettera di suo padre.
“Ehi
carotina...
no...aspetta
ad arrabbiarti!lo so che non ti piace questo soprannome(scusa anche
per quella storia del nome).D'ora in poi ti chiamerò
Beth...anzi meglio Elisabeth..perchè ormai piccola mia stai
diventando grande!La tua decisione è segno di questo e mi hai
reso davvero felice ed orgoglioso di essere il tuo papà.Hai
scelto la cosa più difficile,ma ne uscirai a testa alta!Sei
una Potter...ed è di famiglia scegliere la cosa meno
semplice...ma la più giusta...
Già
ti vedo uscire da Hogwarts tra sette anni!Avrai tutta la bellezza di
tua madre(e,modestamente,i miei occhi)e sarai una donna forte e
intelligente ed onesta e un'ottima strega...ma soprattutto una
persona meravigliosa....
E
già ieri sera hai iniziato a percorrere questo cammino..e hai
scelto la strada più difficile da percorrere...ma quella
migliore...e non perchè sia Grfondoro(sebbene tutta la nostra
famiglia sia stata lì).
Saresti
stata il mio vanto e il mio orgoglio ovunque fossi
andata,l'importante era che tu per prima fossi soddisfatta e
consapevole della tua scelta.
E
lo sei Elisabeth!lo sei!Hai già iniziato a scegliere che tipo
di persona vuoi essere e io ti accompagnerò sempre durante
questo percorso...qualsiasi problema o dubbio tu abbia sai di poter
contare su di me.Non esitare!
Ora
vado...che la mamma sta già iniziando a dirmi di sbrigarmi..
Un
abbraccio forte forte
Papà
PS:però...ad
essere sincero Grifondoro è davvero il posto migliore....
PPS:Saluta
Dan(tu non sai niente,ma Harry ha intenzione di prenderlo nella
squadra come battitore)
PPPS:D'accordo
che sei figlia del Prefetto-Perfetto...ma mi auguro che nelle tue
vene scorra anche sangue Malandrno!pertanto,qualora tu finisca in
punizione raccomando anche a te di controllare che nell'uffico di
Gazza non ci sia nessun oggetto appartenuto ai Malandrini...se ci
fosse sei autorizzata a requisirglielo.
PPPPS:ieri
io e Sirius abbiamo scordato di dirvi che Remus quest'anno non sarà
il vostro insegnate di difesa...ha altri progetti...che perfino noi
abbiamo scoperto solo ieri!
Sì...sua
madre aveva ragione....James,in un modo o nell'altro riusciva sempre
ad essere logorroico...Nel terminare la lettera a Beth scappò
una risata
“che
c'è di divertente?”le chiese Anne
“la
lettera di mio padre...mi sembrava di averlo davanti mentre leggevo”
“Aspetta
un secondo Beth...tu di cognome fai Potter...giusto?-lei annuì-ma
allora tuo padre non sarà mica...JAMES POTTER?”esclamò
tutto d'un fiato Lucas,Beth annuì
“la
miseria!!!!!!!”disse lui
“Bè...che
c'è di strano se suo padre si chiama James?”chiese
stupito Thomas unendosi al tavolo degli amici
“come
che c'è di strano?Voglio dire....suo padre è JAMES
POTTER!l'ex cercatore della Nazionale di Quiddich e ora allenatore
dei Cannoni di Chudley......devo dirlo a mio fratello...non ci
crederà....”esclamò lui ancora estasiato
“i
cannoni sono una squadra di Quiddich-spiegò Anne a Thomas-..e
prima che il papà di Beth e Sirius Black iniziassero a
giocarci e poi ad allenarla era perennemente sull'orlo della
retroccessione.....sono due sottospecie di divinità nel mondo
magico....per il Quiddich intendo”
Beth
era arrosita...capitava sempre a lei ed Harry quando parlavano di suo
padre con quel tono...a loro non importava...campione o no lui
restava soltanto papà.....
“su
andiamo ragazzi!Pozioni ci attende!”cercò di dire
allegramente Beth
“Elisabeth...Beth..mi
dispiace...io...io...non lo sapevo...neanche ho ben capito cosa sia
questo Quiddich....ci sono ancora un sacco di cose che non so....”le
disse Thomas con visibile imbarazzo
“Oh...non
importa....meglio così...sai....quando vai in giro è
piuttosto imbarazzante sentir parlare di tuo padre con quei
toni...non che ti dispiaccia...ma per te è solo papà
no?dai,ora andiamo...la prima lezione ce l'abbiamo in comune...mi
aspettate una attimo che vado a salutare mio fratello?”chiese
rivolta ai compagni che stavano già uscendo
“Harry...vado...”
“ok...cerca
di stare tranquilla...”
“ora
che ho letto le lettere di mamma e papà sono più
calma....”
“dai...andrà
tutto bene...che hai ora?”
“pozioni......”
“urg!buona
fortuna....prova a dire a Snape che non sei mia sorella..che abbiamo
lo stesso cognome per caso...altrimenti la tua carriera di pozionista
finirà prima di iniziare.....ora vai..che se arrivi in ritardo
sarà anche peggio!”
Mentre
lei si allontanava lui le fece l'occhiolino....Beth si stava toccando
la tasca in cui aveva ripiegato le lettere dei genitori..sarebbero
state il suo talismano per la giornata.
Anche
Harry aveva ricevuto posta...era curioso di vedere come avrebbero
reagito i suoi alla strana lettera che aveva mandato loro.Per questo
aprì in fretta la prima,quella di Lily
“Harry....
si
può sapere che ti prende?c'è qualcosa che non va?la tua
lettera era così strana...così anonima...non sembrava
tua!Sento che qualcosa non va...e vorrei poterti aiutare...ma non so
in che modo,fino a quando non mi dici cosa c'è che non va....
Io
e papà abbiamo la sensazione che c'entri Malfoy...
Harry..non
ti forzerò a parlare se non vuoi,è una tua
decisione...ma prova perlomeno a parlare con Ron(o avete già
litigato?)Hermione o Ginny....ti aiuterà sfogarti con qualcuno
e so benissimo,che alla tua età i consigli degli amici
risultano accettati più volentieri....So che sei testardo e
che non li ascolterai comunque,ma almeno sfogati...non tenerti sempre
tutto dentro come al solito!Non aver paura di chiedere aiuto!
Ti
dico solo di pensare prima di agire,non essere impulsivo...
Nonostante
tutto spero che questi miei sospetti siano infondati...
Sono
felice di dirti che non hai dimenticato a casa nulla e che non ti
vieterò di partecipare al Tremaghi...dopotutto ho visto papà
vincerlo e anch'io facevo parte della delegazione a Beauxbautans(e io
e Sirius abbiamo tentato di insegnare a nuotare ad un campione che
qualche ora dopo avrebbe dovuto affrontare una prova subacquea)!
Sarò
in prima fila !
Sarai
contento di sapere di non doverti più preoccupare dei compiti
di Pozioni...al nuovo insegnante scommetto che sarai simpaticissimo!
Scrivici
presto
Un
bacio
La
mamma”
Cosa
intendeva dire?i suoi voti in pozione migliori?un nuovo
insegnante?Eppure lui Snape l'aveva visto...
Prese
la lettera di suo padre
“Harry!
Perchè
quella commedia del sono felice!Evviva!spero di essere il
campione(cosa che tra l'altro spero tu abbia veramente intenzione di
fare...dato che sono mesi che ti sogno alzare la coppa)Harry!che
succede?Parlane.
Non
devi vergognarti a chiedere un consiglio,ricordati...il non farlo non
ti renderà un eroe.
Anche
gli eroi soffrono,si arrabbiano,litigano,hanno dei dubbi....non sono
mai senza macchia e senza paura...ed è questa loro umanità
che li rende eroi.Ricordalo sempre.
Aspetto
che tu mi dica qualcosa di più.
Buona
giornata Campione....sono convinto che se oggi avrai Pozioni la tua
giornata sarà fantastica(lo dico davvero senza ironia)....se
invece avrau Difesa terribile....ne sono certo......ed è tutta
colpa di Remus!ah l'amour!Quando avrò più dettagli suoi
suoi “progetti”te lo farò sapere.
A
presto Harry...ed evita i guai
Papà”
Questo
dicevano le due lettere di Harry...stava pensando che forse i suoi
avevano ragione...oppure,al contrario, che si era fatto troppi
problemi per nulla....in ogni caso la prima cosa da fare era chiarire
con Ron....peccato che lui non avesse la minima intenzione di
farlo....e che fosse già uscito dalla Sala Grande.
|
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Capitolo 8 *** lezioni e punizioni ***
Ringrazio
chi ha inserito nei preferiti la mia storia....mi fa davvero
piacere!anche perchè mi rendo conto che è una storia
molto”particolare” e che non a tutti può
piacere....salvo improvvisi colpi di pazzia questo dovrebbe essere
l'ultimo capitolo prima della scelta dei campioni....o comunque prima
dell'arrivo delle delegazioni...è che prima volevo raccontare
un po' della vita ad Hogwarts...anche perchè fare un salto
temporale di due mesi mi pareva troppo....
Beth:spero
che tu riesca a registrarti..i tuoi commenti mi fanno molto
piacere(invito tutti coloro che leggono a lasciare un commento!)....e
se anche non dovessi farcela spero che tu continuerai a leggere....
Quella
mattina la professoressa McGranitt ce la mise davvero tutta per non
arrabbiarsi e affibbiare punizioni già il primo giorno di
scuola.Tuttavia,durante la lezione della classe del settimo anno,la
buona volontà dell'insegnante venne messa a dura prova da
Harry e Ron che,stranamente, seduti agli antipodi della
classe,continuavano a scambiarsi bigliettini e fatture.
Chi,come
la McGranitt,era abituato a vederli seduti vicini intenti in una
conversazione che con l'argomento della lezione aveva ben poco in
comune,poteva quel giorno assistere ad uno spettacolo inusuale.
Entrambi,e
fin qui non si smentirono,seduti in fondo all'aula,sebbene uno
all'estrema destra e l'altro all'estrema sinistra.L'uno(Harry)accanto
ad Hermione che (come anche tutti gli altri)non aveva saputo per
quale ragione avessero litigato e l'altro(Ron)accanto a Neville che
continuava a rimproverarlo perchè non riusciva a seguire.
Inoltre
da una parte c'era Harry che continuava a far levitare pezzi di
pergamena verso l'amico e dall'altra Ron che,agitando lievemente la
bacchetta,li incendiava.
Dopo
un'ora la professoressa decise che il limite della sua pazienza era
stato ormai ampiamente superato.
“Potter!Weasley!Si
può sapere a quale gioco state giocando?Visto che vi divertite
tanto potreste rendere partecipi anche noi!Abbiamo un intero anno da
passare insieme e non voglio più avere l'onore di assistere ad
uno spettacolo tanto increscioso....dico io...siete
impazziti?Weasley!avresti potuto dar fuoco ad un compagno!Per questo
motivo tolgo venti punti a Grifondoro e pretendo di avervi entrambi
domani alle 7 nel mio ufficio.Intesi?-i due annuirono-e ora,se siete
d'accordo e volete concedermi un po' del vostro tempo,ritorniamo alla
nostra lezione.”
“ sarai
costretto a parlarmi almeno”righiò Harry a ron mentre
stavano uscendo per dirigersi ad Erbologia.
“Ron....si
può sapere che vi prende?perchè avete litigato?”chiese
Hermione
“Chiedilo
un po' al tuo amico lì davanti...si è rimbambito
quest'estate!L'Italia deve avergli dato alla testa!”
“Prima
di tutto in Italia c'eri anche tu....e non mi sembrava che la cosa tu
dispiacesse...e poi non usare quel tono con me!io coi vostri litigi
non c'entro niente...e non voglio entrarci...quindi per favore
evitiamo di discutere anche noi...”
“Scusa
Hermione...è che questa giornata mi sta esaurendo...sono
distrutto...è solo il primo giorno e già lo trovo
troppo lungo....-mentalmente aggiunse anche un”ora che non c'è
Harry con cui passare le lezioni”,ma non lo disse-.....scusa se
mi sono sfogato con te....”
Mentre
nell'aula di Trasfigurazione succedeva tutto questo,giù nei
sotterranei i giovani Grifondoro e Serpeverde si accingevano a
conoscere il loro insegnante di Pozioni.
Stando
alle descrizioni di Harry,Severus Snape era un uomo alto,magro,dalla
canagione olivastra e dal naso adunco con lunghi ed unti capelli neri
e una voce melliflua....ora meno che Harry non le avesse fatto uno
scherzo o che improvvisamente Snape si fosse trasfigurato le fu
subito chiaro che l'uomo che aveva davanti non era lui...Comparve
infatti un uomo basso,grasso,con i capelli bianche i due guance
rosse.
Lsalutò
dicendo con tono gioviale:
“Buon
giorno miei cari!Sono il professor Horace Lumacorno...il vostro nuovo
insegnante di Pozioni.Forse molti di voi si aspettavano di trovare il
professoe Snape....ma sono lieto di comunicarvi che da quest'anno ho
ripreso il mio posto su questa cattedra in quanto il mio ex-allievo e
collega è il nuovo professore di Difesa Contro le Arti Oscure”
“Merlino!Snape
Difesa!chissà se Harry lo sa!”pensò
“Bene...ed
ora cominciamo con l'appello!prima scorrerò l'elenco per
vedere se c'è qualche cognome che conosco”
“Quest'uomo
mi sa piace poco...mi sa di viscido”sussurrò
Lucas,seduto con Anne davanti a Beth e Thomas.Ci aggiunse anche uno
strano verso che fece ridere gli altri tre.
“Bè?che
ha detto di così divertente il vostro amico lì davanti
da farvi ridere tutti quanti?Come ti chiami ragazzo?”
“Lucas
Franchester”rispose guardando l'insegnante in modo scettico.
“Uhm...no...non
mi ricordi nessuno...anzi...mi ricrdi qualcuno...c'è stata un
altro ragazzo...molti anni fa,che,non appena entrai fece ridere i
compagni...un ragazzo simpatico sì...un bravo mago....un
ragazzo molto dotato che otteneva buoni risultati senza
studiare...molto bravo in tutte le materie,come anche il suo amico
del resto....ma modestamente abile nella mia...era un
Grifondoro,proprio come te...si chiamava James Pottere ...oh!Per
tutti i maghi antichi!Non può essere!-disse sbarrando gli
occhi avvicinandosi a Beth-tu devi essere la figlia di Lily Evans!sei
uguale a lei...fatta eccezione per gli occhi,ovviamente...”si
avvicinò così tanto che Beth quasi temeva che volesse
abbracciarla.
“Ehm..sì”rispose
timidamnte
“Oh...devi
sapere che tua madre era molto brava....la migliore che abbia mai
avuto...intuitiva,geniale,coraggiosa....ma dimmi cara...chi è
tuo padre?lo conosco forse?”
“Ehm....JamePoter!”rispose
tutto d'un fiato
“chi
scusa?”
“James
Potter”
“oh....Potter..bè...sì
certo...avrei dovuto immaginarlo...-disse mostrando evidente
delusione-come sta la mamma?Sono certo che avrai ereditato tutto il
suo talento!ma tu guarda che coincidenza!anche lei sedeva sempre
vicino ad un Serpeverde!Tu devi sapere che....”e attaccò
parlando per quasi tutta la lezione della bravura di Lily e
terminando appena l'appello,dopo essersi soffermato sui cognomi a lui
noti.
“già
lo detesto!”fece Lucas uscendo
“non
dirlo a me!era tutto contento di vedermi accanto a Beth...io
Serpeverde...e poi...quando ha scoperto che vengo da una famiglia di
Babbani....”commentò Thomas.
“mah...mi
sa che qui chi lo detesta di più è Beth...o
sbaglio?”chise sagacemente Anne
“non
ti sbagli....è così...è come
dire...appicicoso....alla ricerca di celebrità..
dopotutto
ha notato solo chi ha genitori conosciuti..e poi dico,come fa ad
essere certo che sarò bravissima in Pozioni?Anche Harry è
figlio di Lily Evans..ma lui è totalmente negato nella
preparazione di intrugli....”Chiacchierando di quella prima
lezione si diressero nell'aula di Incantesimi.
All'ora
di pranzo la notizia che Severus Snape era il nuovo insegnante di
Difesa aveva già fatto il giro della scuola...i più
scontenti erano i Grifondoro...avrebbe potuto rovinare i loro M.A.G.O
in una materia molto importante...
Tuttavia
c'era ancora tempo per preoccuparsi....prima della lezione di Difesa
dovevano passare ancora un paio di giorni...c'era tempo di sistemare
o rifare i compiti delle vacanze sperando di raggiungere una “A”.
Chi
pareva meno preoccupata era Hermione.Sosteneva che non sarebbe
cambiato nulla...semplicemente il metodo di giudizio di Snape si
spostava da Pozioni a Difesa.
Ron
invece,che come Harry era sempre stato piuttosto vravo in Difesa e
pessimo in Pozioni, temeva che con l'arrivo di Snape le materie
negative sarebbero state due.
Neville
era abbastanza agitato.sebbene in quegli anni fosse migliorato
parecchio a scuola e fosse diventato anche più deciso e sicuro
di sé,Snape lo angosciava ancora...più che altro per il
fatto che,considerandolo uno stupido,non faceva altro che abbasargli
i voti... Neville,come tutti,apprezzava molto professor Lupin perchè
cercava sempre di tirare fuori il meglio da ogni ragazzo,adattando a
lui i suoi metodi.
Harry
era abbastanza indifferente:Snape avrebbe trovato il modo di
rovinargli l'esistenza e gli esami comunque...magari i suoi voti in
pozioni sarebbero davvero migliorati.stando a quanto diceva Beth
c'erano ottime probabilità che questo accadesse...Si augurava
solo che Snape non decidesse di stroncare sul nascere la sua carriera
di Auror:serviva infatti una “E”in Difesa per essere
ammessi all'Accademia.
Ginny
invece era d'accordo con Hermione....era sempre stata piuttosto brava
a scuola...e Snape la detestava in quanto Grifondoro prima e
l'avrebbe detestata anche ora....non sarebbe cambiati nulla....in un
modo o nell'altro se la sarebbe cavata.
Il
vero trauma lo subirono quelli del primo anno anno quando,il giorno
dopo,fecero la conoscenza dell'insegnante...
Non
appena entrò in classe rivolse a tutti i Grifondoro presenti
uno sguardo di disprezzo;i suoi occhi per un attimo,ma fu solo per un
istante,indugiarono su Beth.
Prese
a parlare della materia e che programma che aveva intenzione di
svolgere,a suo dire molto meglio del suo predecessore.
Beth
sentiva che già non sarebbero andati d'accordo:il modo che
aveva di rivolgersi ai ragazzi.nel parlare di sé....e poi
aveva criticato Remus...
Facendo
l'appello era arrivato al suo nome:
“Potter
Lilian Elisabeth”disse con un velo di disprezzo,voltandosi
immediatamente verso Beth.
“Elisabeth
signore...normalmente mi chiamano tutti Elisabeth”
“Decido
io come chiamarla Potter!Vedo che l'arroganza è di
famiglia-lei fece per rispondere,ma Anne la trattenne-e...mi
dica,signorina Potter.lei in che cosa eccellerà?in che cosa
sarà una celebrità?Suo fratello è la nostra star
del Quiddich-disse con ironia-e lei?lei cosa farà?fonderà
forse un club di scacchi magici?”
Dopo
aver tratto un respiro profondo rispose:
“Come
ha detto lei mio fratello Harry è molto bravo a giocare a
Quiddich,il più giovane cercatore degli ultimi cento anni...e
io ...bè..no,gli scacchi non mi attirano.dopotutto... il
Quiddich è di famiglia..potrei anche voler fare la cercatrice
anch'io...ma non credo....non ho ancora le idee chiare...di certo
tenterò di impegnarmi in tutte le materie...se devo essere
sincera Difesa contro le Arti Oscure e Incantesimi erano quelle che
mi incuriosivano di più...”
Pronunciò
queste parole tutto d'un fiato...arrossendo alla fine.Snape fece per
ribattere,ma tutto ciò che riuscì a dire fu:
“come
vuoi Potter...ora muoversi;aprite il libro a pagina dieci”
Quando
la lezione terminò e tutti uscirono Snape riprese a
pensare:per anni aveva cercato di rimuoverla...e gli pareva di
avercela fatta...fino quando non si ritrovò davanti suo
figlio...e ora ...
Beth...Guardandola
gli sembrava di riavere davanti Lily.lo stesso viso,gli stessi
capelli ramati,la stessa determinazione...solo una cosa...aveva i
suoi occhi...occhi nocciola...gli occhi di James
Potter.
Erano
gli occhi di colui che pensava gliela avesse portata via.
James
Potter l'arrogante,James Potter il Campione,James Potter lo
svogliato...era tutto quello che lui pensava che detestasse...eppure
l'aveva sposato....
James
Potter era colui che gli aveva sottratto la vita che lui
avrebbe dovuto vivere.
James
Potter aveva tutto quello che lui avrebbe dovuto avere.
Incolpava
James di tutti i suoi fallimenti,senza rendersi conto invece di
esserne il maggior responsabile.
Sentiva
già di detestare Elisabeth Potter...sebbene in forma minore
rispetto al fratello,che ,a voler essere oggettivi,non era poi così
negato in Pozioni....riusciva sempre a cavarsela.Semplicemente non
poteva fare a meno do odiarlo...Era James...James con suoi
occhi,le sue iridi smeraldine.
Snape
sapeva di non poter fare a meno di detestarli.Rappresentavano il loro
amore.Rappresentavano James Potter.
Quella
sera Harry non riuscì ad incontrare sua sorella,se non per un
breve momento:era riuscita a comunicargli solo le cose essenziali,poi
lui aveva dostuto andare dalla McGranitt per la punizione.
“ron-disse
quando erano rimasti soli-Ron!Ron!vuoi ascoltarmi?”ma l'amico
non rispose ed Harry perse la pazienza.
“e
va bene!ma ora mi ascolterai!Seriamente!”e così dicendo
prese l'amico per la collottola sabttendolo contro il muro.in quella
condizione dovette per forza ascoltare.
“ieri
sera ho detto che ero stanco non perchè volessi dormire...ma
che ero stanco di dovermi comportare esattamente come Malfoy...di
dover essere sempre pronto a scagliare fatture se un Serpeverde mi
passa accanto..mi sento un idiota a farlo...e non ha senso”e
proseguì,raccontando anche dei suoi timori.
“sei
tu che devi perdonarmi Harry...non intendevo dire quello che ho
detto...Beth e Ginny rischiano allo stesso modo...e anch'io Harry
sono stanco...non me ne frega più niente di tutto
questo...vorrei solo che ci lasciassero in pace...ma se mi provocano
io non riesco a non reagire...capisci?Non so..Harry....non sono come
te io...”
“dai..insieme
troveremo una soluzione”
“Harry..scusami...sono
un idiota e tu...sei il mio migliore amico”
“Anche
tu Ron!non sai quanto è terribile avere Hermione come
vicina!Non si può aprir bocca!”
“Non
parlarmi di Neville!Hermione è nulla al confronto....”
“Piuttosto..tra
te ed Hermione?”gli chiese malizioso Harry
|
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Capitolo 9 *** Annunci ***
Lo
so che vi avevo detto che sarebbe stato l'ultimo capitolo prima della
scelta dei Campioni....ma... a Godrick's Hollow stanno succedendo
cose che riguardano il resto della trama....in particolare un certo
Remus J. Lupin.....ma vi prometto(e questa volta manterrò la
promessa)che nel prossimo capitolo conosceremo i Campioni.
Grazie
per aver recensito Vale!Eh sì...hai ragione,povero
Severus....per la verità,nonostante ciò che viene detto
nell'ultimo libro,io non sono una sua grande fan,sebbene riconosca
che sia un personaggio ben riuscito....
In
quelle poche righe ho cercato di concentrare le motivazioni che
portano Snape a detestare Harry( e nella mia storia anche
Beth),sebbene alla fine lo protegga per amore di Lily....Sì...io
credo che Severus detestasse Harry perchè vedeva in lui
l'amore di Lily e James....e secondo lui,in una certa ottica
perversa,sebbene fosse morto,James ha avuto dalla vita molto più
di quanto abbia mai potuto avere lui..
Hogwarts
La
settimana proseguì senza avvenimenti rilevanti (sempre che non
vogliamo considerare tali la fusione del suo primo calderone da parte
di Lucas,prontamente festeggiata da Dan con una segreta gita da Zonko
per l'acquisto di fuochi d'artificio.Inutile dire che esattamente
prima di iniziare a farli scoppiare furono intercettati dalla
McGranitt:punizione per due settimane.)
All'inizio
della successiva Harry comunicò la formazione della squadra di
Grifondoro per quell'anno.Era rimasto tutto sostanzialmente
invariato,fatta eccezione per Dan come nuovo battitore e una compagna
di Ginny,Claire,come cacciatrice.
Durante
le successive lezioni di Pozioni Harry potè notare
che,nonostante fosse rimasto il solito incapace,Lumacorno sembrava
non vedere i suoi errori.Insomma,gli era concesso tutto.
Un
pomeriggio lui e Ron allo stesso tavolo stavano preparando una
pozione orticante;stando alle indicazioni avrebbe dovuto essere
lilla....la loro era...gialla...Avevano meno di cinque minuti per far
comparire qualcosa di accettabile,almeno nell'aspetto.
“Pensa
Harry!Pensa!”
“Ci
sto provando Ron!Ma non mi viene in mente niente!”
“Ci
sono Harry!Iodio sublimato!”
“Iodio
che Ron?”
“Sì
sì...fidati..l'ho letto su una rivista di chimica babbana di
mio padre...facendo sublimare,cioè passare da solido ad
aeriforme,lo iodio si ottiene del vapore viola...magari funziona
anche qui....presto cercalo”
“Non
ho capito nulla di quello che hai detto ma mi fido...nulla può
essere peggio di quello che c'è ora”
“muoviti
Harry”disse vedendolo andare verso la dispensa
“Ron...sei
sicuro che ad Hogwart ci sia anche dello iodio?”
“Sì
Harry...chimica babbana,programma di Babbanologia del quinto
anno...aspetta spostati....faccio io...trovato...presto spezzalo
Harry!”
Non
si sa bene come,ma la pozione cambiò colore proprio all'ultimo
momento.
“Eccezionale
Potter!Eccezionale!Guardate tutti!E' questo il colore giusto!Trenta
punti in più per Grifondoro!Oh Harry...somigli così
tanto a tuo padre...ma hai tutto il talento di tua madre!presto!Avete
visto tutti?Guardate la pozione di Potter!”
“cavolo
Harry!non è possibile!l'idea dello iodio è stata
mia!fosse dipeso da te sarebbe stata ancora gialla!”disse Ron
sconsolato uscendo dalla classe
“Dai
Ron....di certo quella non è una pozione orticante...e
comunque l'importante è che abbiamo guadagnato dei punti!”
“Punti
che tra poco Snape ci toglierà se non vi date un mossa”li
rimproverò Hermione,alla quale,sotto sotto,dava fastidio che
di colpo Harry fosse diventato “bravo”in Pozioni.
Comunque,se
non si fossero sbrigati sarebbeto arrivati davvero in ritardo....fin
dal primo anno Ron ed Harry arrivavano alle lezioni di Sanpe con
molta calma...e molto ritardo.
“Tanto
ce li toglierà comunque...è la cosa che aspetta...la
sua ragione di vita...”commentò Harry con fare
allegro...dopo sei anni ci aveva fatto l'abitudine.
“Scommetto
che si alza al mattino pensando:Ehi...cosa posso invertarmi oggi per
togliere punti a Grifondoro?Anzi a Potter e Weasley?”disse Ron
scimmiottando il professore
“Mi
basta correggere i vostri temi Weasley....inutile dire che sono
pessimi-esclamò una melliflua voce-Potter,Weasley...i vostri
sono stati sei anni di istruzione magica buttati via....se anziché
andare in Italia a vedere gli Europei di Quiddich aveste aperto il
libro una buona volta!”
“Come
fa a sapere che abbiamo passato un mese in
Italia???!!!!!!!???”esclamò Ron ad alta voce,senza
accorgersene.
“Le
notizie circolano,Weasley-e l'insegnante guardò verso
Malfoy-...certo..se il padre di Potter avesse il buon senso di far
studiare il figlio anziché scorrazzarlo in giro per l'Europa a
vedere quattordici imbecilli su una scopa...forse questi risultati si
eviterebbero...ma dimmi un po' Potter..cosa ha intenzione di fare
dopo i M.A.G.O?”
“l'accademia
per Auror”rispose Harry in tono di sfida
“Dubito
Potter che ci riuscirà... nel caso in cui non lo sappia è
necessario “E”in Difesa....e lei... ha appena preso”T”!e
tu Weasley..non fare quella faccia....ringrazia che ho messo T anche
a te!soltanto perchè non era possibile un voto più
basso!
Dopo
cena stavano ancora discutendo di quanto accaduto nell'ora di Difesa
“maledizione!maledizione!ora
anche difesa!Molly Weasley mi ucciderà”esclamò
Ron disperato da una delle poltrone della Sala Comune
“giuro
che non glielo permetterò!Non mi impedirà di diventare
un Auror!”disse Harry con decisione
“Piuttosto...come
ha fatto Malfoy a sapere che eravamo in Italia?”chiese Ginny
“chiedilo
a tuo fratello che non ha fatto altro che parlarne durante la
riunione dei prefetti!”esclamò Hermione.
“Uff...e
te pareva che non fosse colpa mia....”
“dai
Ron..non prendertela”lo consolarono
“la
prossima volta andrà meglio...e la farai vedere a Snape!è
il primo brutto voto in Difesa in sette anni...e non è colpa
tua!”gli disse dolcemente Hermione.
GODRICK'S
HOLLOW
“James!Posta!E'
Harry!”
“Allora...ottimi
risultati in pozioni...senti qua Lily”lumacorno crede che sia
un genio,ma sono sempre il solito incapace...”....”Snape
mi ha dato il terzo voto negativo di fila in Difesa..”...”Dan
è nella squadra...”come come???Terza T in difesa????non
è possibile!quell'uomo gli impedirà di entrare
all'accademia!”
“James!calmati!”
“No
che non mi calmo Lily!lo detesta!prima con Pozioni...e lì
potevi anche aver ragione tu...non accettavo il fatto che mio figlio
non fosse bravo in qualcosa......ma ora con Difesa!Ce l'ha con lui!lo
fa apposta!Harry ha sempre avuto ottimi voti!Snape lo detesta solo
perchè è mio figlio!E non è giusto!Harry non è
me!lui non c'entra niente con questa storia...col passato...lui e
Beth non c'entrano!”
“Certo
che avevo ragione!tu ti inalberi subito ogni qualvolta Harry dice di
aver difficoltà in qualcosa...però qui,mi spiace
dirlo...ma ..devo concordare con te...lo detesta solo perchè è
tuo figlio..però..forse...dovremmo capirlo...”
“Capirlo?no
che non lo capisco Lily...mi dispiace...ma non ce la faccio...come ha
trattato te!come ha trattato noi!Ha scelto anni fa da che parte
stare!...e ..si è come redento all'ultimo...ammesso che sia
vero....ammesso che non fosse una scusa per farci fuori tutti e
tre....Lily!basta difenderlo solo perchè siete stati
amici!renditi conto di che persona è!”James finì
lo sfogo,ma,vedendo il volto della moglie capì di aver parlato
troppo.L'argomento Severus Snape era taboo in casa Potter.
“scusa
Lily..non volevo..non dovevo”
“Sì...hai
ragione...non dovevi...”gli rispose e poi corse di sopra.
QUALCHE
GIORNO DOPO
“non
so Lily...certo,James l'ha fatta grossa..sa che non deve parlare di
Severus...però..cerca di capirlo..è infastidito dal
fatto che dopo tutti questi anni per Snape sia rimasto tutto come a
scuola”disse Hellen,mentre con Thonks era a casa di Lily
“Probabilmente
ha detto quello che ha detto perchè vuole proteggere la vostra
famiglia....voglio dire,come dici giustamente anche tu,Snape si
diverte a tormentare i vostri figli per via di vecchie rivalità
che non ha mai superato”fece Thonks prendendo la terza fetta di
torta
“Lily...ascoltami...conosco
James da quando lo conosci tu...è sempre stato pronto a
qualsiasi cosa pur di difendere le persone che ama,questo fin da
quando era ragazzo...ma ora...non è più la persona che
detestavi...non lo è più da molti anni..ed è
cambiato per te...ora,con questo non voglio giustificarlo..però
forse...dovreste provare a parlarne...e magari passarci sopra”
“Grazie
a tutte e due...avete ragione.James,Harry e Beth sono il mio
presente...non un'amicizia rotta da molti anni e che,alla fine,mi ha
più fatto soffrire che altro....è un'amicizia che non
voglio recuperare...e io amo James ed è questo quello che
conta.”
“Bene
Lily....è questo quello che conta..il presente..Thonks..ma sei
sicura di star bene?è la quarta fetta di torta!”iniziò
a dire Hellen guardando prima Lily e poi Ninfadora
“non
è che ci devi dire qualcosa?”chiese Lily fissandola con
uno sguardo tra l'apprensivo materno e il fare indagatore da
voglio-sapere-il pettegolezzo
“Ehm..ecco
io-arrossì completamente e il colore dei suoi capelli cambiò
cinque volte passando dal solito fucsia al celeste-”ecco...io...SONO
INCINTA!!!”
“cosa??????Davvero?”chiese
Hellen strozzandosi quasi col tè
“Ma
è meraviglioso!Remus lo sa?”domandò invece Lily
sprizzando gioia da tutti i pori
“no..non
ancora...voglio aspettare a dirglielo..non so come la
prenderebbe...se si è fatto tutti questi problemi per
accettare di stare con me..nonostante gli abbia ripetuto che a me non
importa niente di quello che è quando quel mostro si
impossessa di lui....perchè io sono innamorata di Remus...e di
Remus fa parte anche quello..comunque dicevo...non so come la
prenderebbe se gli dicessi che aspetto un bambino...suo figlio”spiegò
Thonks,felice sì...tanto,forse troppo...ma anche molto molto
preoccupata.
Lily
le prese dolcemente la mano e le disse:”Conosco
Remus..inizialmente sarà sconvolto..ma poi...voglio
dire..adora Harry,Beth e Daniel...so bene quanto desideri una
famiglia sua”
“Grazie
Lily...grazie mille...in ogni caso..prima della prima prova del
Tremaghi non ho intenzione di dirgli nulla...”sentenziò
Ninfadora
“ma
sarà tra due mesi!Dora!non è una cosa fattibile!e
poi..perchè proprio dopo la prima prova?non dirmi che è
perchè saremo sotto Natale!”disse Hellen allibita
“Ma
che dici?che così mi risparmio il regalo di Natale?ogni tanto
mi sembra di parlare con Sirius...anzichè con te...”
“Scusa...è
che sai... a furia di viverci insieme il suo unico neurone deve
essere ospitato anche a da me...sai,il sovraffollamento....”
“Ehm...nel
caso non ve ne ricordaste stavamo parlando di Remus,Thonks e del
bambino!Dora...perchè non vuoi dirglielo prima?”chiese
Lily
“il
ministero ha predisposto una squadra di auror ad Hogwarts per il
torneo...sapete..per evitare che qualcuno si faccia male....e io
quando ero a scuola non ho mai potuto vedere il leggendario Torneo
Tremaghi...e,prima che sia troppo avanti con la gravidanza,vorrei
vedere almeno la prima prova....e se Remus lo sapesse non mi
permetterebbe di andare....vi prego...non guardatemi
così!Promettetemi che non direte nulla!”
“tu
..sei..completamente matta.....”cocluse Hellen.
“dai...per
favore....”e le guardò con due occhioni luccicanti a cui
le due donne non seppero dir di no.
“stai
tranquilla...il tuo segreto è al sicuro...ma prometti di non
affaticarti”
CAMPO
DI ALLENAMENTO DEI CANNONI DI CHUDLEY
“Ok
ragazzi!siete stati bravi!ora potete andare!finiamo prima oggi”urò
da terra Sirius ai giocatori ancora in volo
“Non
c'è male Paul!sei goal!anche tu Tobias!non c'è
male...Più attenzione Matt!l'altra volta a recuperare il
boccino ci hai messo trenta secondi di meno!”commentò
quando scesero
“ora
andate!a domani!”
James
aveva visto arrivare Remus e,da anni,sapevano tutti che l'allenamento
di Quiddich era sacro...lo si sarebbe interrotto solo per notizie
estremamente gravi o,al contrario,estremamente positive.
La
faccia di Remus comunicava gioia da tutti i pori.
“Ragazzi!Prongs!Padfoot”urlò
correndo verso di loro
“Moony!mi
auguro per te che tu non ci abbia fatto interrompere l'allenamento
per niente!”fece James fissandolo in quei suoi occhi cerulei
che,non contenevano più l'emozione.doveva assolutamente
parlare coi suoi amici.
“pretendo
la notizia del secolo Moony!altrimenti sei un lupo morto!”lo
minacciò Sirius
“E'
la notizia del secolo amici!-esclamò ridendo Remus-mi
sposo!!!!!!!”
Uno
dei motivi di rammarico più grandi di Remus Lupin fu il non
aver fotografato la faccia dei suoi migliori amici nel momento in cui
aveve comunicato loro che si sarebbe sposato.Sarebbe stata
un'immagine da conservare e tramandare ai posteri.
Occhi
sbarrati e un'espressione a metà tra il pianto disperato e la
risata convulsa;questo campeggiava sui volti di James e
Sirius.Rimasero lì in quella posizione fino a quando Remus non
parlò:
“Bè?che
c'è di così strano?anche voi tenete famiglia”li
canzonò
“Remus...”iniziò
James
“è
che...è così strano....”proseguì Sirius
“non
che ci sia qualcosa di male...intendiamoci...è che...”continuò
Prongs
“è
che tu..sei Remus...quello saggio...quello che sa sempre cosa si deve
fare...quello a cui chiedere consiglio e...”
“Non
ti avremmo mai immaginato sposato”terminò James
“Allora....l'hai
già chiesto alla mia bella cugina?”chiese Sirius in
preda alla famosa curisità-da-pettegolezzo-malandrina
“In
realtà no...ma lo farò presto...ho intenzione di
sposarla prima di Natale...dopo la prima prova del Tremaghi..so che
ci tiene a far parte della squadra di Auror ad Hogwarts...voi due mi
aiuterete ad organizzare il tutto....cosicchè lei non si
stressi...se deve pensare al Torneo e al matrimonio”spiegò
il futuro sposo
“Remus!scordatelo!io
coi matrimoni da organizzare ho chiuso...mi è bastato quello
di James!dopo che ho quasi perso le fedi non voglio più
entrare nell'organizzazione!sarò lì...ma non organizzo
un bel niente”esclamò Sirius perentorio
“dicesti
così già dopo il matrimonio di Prongs!e poi ti sei
sposato anche tu!”gli rispose Remus
“Era
diverso....lì io ero in preda al panico...e per
forza....voglio dire,era il mio matrimonio...ma c'eravate tu e
James...soprattutto tu...insomma...al tuo matrimonio quello agitato
sarai tu..e se tu sei agitato lo siamo anche noi...hai idea di cosa
può venir fuori se lasci nelle mani mie e di James
l'organizzazione del tuo matrimonio?”L'epressione Sirus
comunicava tutto il suo panico;i suoi occhi neri si muovevano
nervosamente e il tono di voce si stava facendo stridulo.
James
era rimasto zitto...ma alla fine disse:
“io
ci sto Moony....ci sto...tu hai organizzato i nostri e noi penseremo
al tuo....non so cosa potrà venir fuori,ma ti prometto che ci
impegneremo...faremo del nostro meglio....e anche Sirius collaborerà”
“Oh....al
diavolo tutto!non me lo perderei per nulla mondo!l'ultimo matrimonio
Malandrino!Forza Jamie rimbocchiamoci le maniche!sarà tutto
perfetto Remus!”esclamò Sirius
“io
non voglio un matrimonio prefetto Sir...io voglio un matrimonio
Malandrino!”
“oddio
Rem...così mi
commuovi....James-quanto-sono-bravo-a-giocare-a-Quiddich-Potter
abbiamo un matrimonio da organizzare!”disse Sirius pronunciando
queste parole tentando di rimanere serio.
“Avanti
gente si brinda!hai portato la burrobirra Moony?io e
Sono-figo-per-forza-in-quanto-Black Sirius ti organizzeremo il più
bel matrimonio che si sia mai visto!”
I
tre amici si abbracciarono fraternamente
“Bene
Prongs...ora non resta che sistemare la situazione tra te e
Lily...”commento Remus
“Giaà-disse
Sirius-hai fatto un bel casino stavolta!”
“Grazie
Paddy!se non me lo dicevi tu non ci sarei mai arrivato....”gli
disse James dandogli una pacca sulla schiena
“Ragazzi!per
favore!non litigate-li rimproverò Remus con lo stesso tono e
con lo stesso sguardo che usava a scuola-piuttosto...cerchiamo di
trovare una soluzione”.
A
casa Potter si litigava spesso,i litigi di Lily e James facevano
tremare i muri....ma erano discussioni futili e passeggiere...nate
magari da un equivoco
o
da disttenzione....era molto raro che litigassero sul serio.
“non
temete...ho già prnta la soluzione...entro stasera io Lily
torneremo ad essere il centro gravitazionale del vostro mondo!”
Quando
riento James trovò Lily ad aspettarlo
“Jamie...mi
dispiace...sono stata dura con te...non avrei dovuto”gli si
avvicinò guardandolo con i suoi grandi occhi verdi...occhi
alteri e forti...ma anche tanto,tanto fragili....ora come in passato
James capì lei aveva bisogno di lui...si era immaginato la
scena in modo diverso,ma corse da lei e la strinse tra le sue
braccia.
“no
Lily-le disse dolcemente-sono io che ho sbagliato...non ti ho
capita...non ho capito che la cosa ti fa soffrire ancora”
“James...è
normale che faccia ancora male...sarebbe lo stesso per te se Sirius
scomparisse dalla tua vita....è una ferita che difficilmente
si rimargina...nonostante gli anni...ma hai ragione James....ognuno
di noi ha fatto le sue scelte anni fa”gli disse guardandolo con
decisione negli occhi.
“Lily..però
è stato lui ad avvertire Silente...è stato lui a dirgli
che eravamo in pericolo”
“No!ha
detto che io ero in pericolo....senza preoccuparsi di voi,di te e di
Harry...delle persone che io amo più della mia stessa vita..e
queste...non sono cose che un amico fa...James...è te che ho
scelto...e ti avrei scelto indipendetemente da lui....tu sei stato
l'unico che si è impegnato a conoscermi davvero...a vedere
cosa c'era al di là del Prefetto-Perfetto,il terrore degli
studenti...ma non è per questo che ti ho scelto..ma perchè
sei una persona onesta e leale e coraggiosa e altruista e moriresti
per me,Harry,Beth o per i tuoi amici...ti ho scelto perchè
credi in quello in cui credo anch'io”
“Lily..scusami..mi
sono comportato come se avessi ancora quindici anni...sono un idiota”
“No
...Potter non esiste più da molti anni....come non esiste più
Mocciosus...ora c'è solo James...ed è questo che
conta...io e te ora.”
HOGWARTS
“Gin-ny...guarda
qua”esclamò qualche giorno dopo Harry a colazione,con un
tono più che sconvolto.
“Che
succede?hai una faccia amico!”chiese Ron
“Brutte
notizie da casa?”si informò subito Ginny
“Anche
Beth ha ricevuto posta...ma lei pare tranquilla...guardate...sta
venendo verso di noi con Dan”disse Hermione
“no,no
ragazzi...va tutto bene...è solo che...”iniziò
Harry,ma continuò Dan
“Quello
che Harry intende dire è che...avremo un cuginetto!il figlio
di Remus e Thonks!”
“E
un matrimonio!”gioì Beth che appariva estasiata all'idea
“Cavolo!”fu
tutto quello che riuscì a dire Ron
“Ma
è meraviglioso!un bimbo!Remus e Thonks!”disse Ginny
stringendosi ad Harry
“Ron...tu
sei sempre pieno di delicatezza eh?...comunque sì..è a
dir poco fantastico!!”esclamò Hermione. Mentre tutti ne
parlavano,uno sopra all'altro felici e meravigliati Harry precisò:
“Ragazzi...il
punto è che noi..abbiamo un problema..anzi.due..anzi
tanti,tanti quanti siamo noi..”
Tutti
lo guardarono senza capire,tranne Daniel che probabilmente aveva
avuto un imprvviso lampo di genio.
“Ci
sono!quello che intende Harry è che mio padre e zio James
sanno del matrimonio e non del bambino,mentre invece mia madre e zia
Lily solo del bambino....”
“Esatto..vedo
che Dan ha capito...quindi..noi siamo gli unici a sapere
tutto..perciò acqua in bocca”concluse perentorio Harry
“Ma...quando
hanno intenzione di dirsi tutto?quando Remus le chiederà di
sposarlo?”chiese Hermione
“e
quando lei gli dirà del bambino?”proseguì Ginny
“Dopo
la prima prova del Tremaghi...per tutti e due....”chiarì
Harry
“cavolo!ma
non ha senso...perchè tutto questo?Devo tenere un
segreto,anzi,due,per due mesi....perchè tutto a me?”si
lagnò Ron
“Dai
Ron....puoi sempre comunicare a tutta la scuola che il nostro vecchio
insegnante di difesa si sposa e avrà un figlio...scommetto che
Pix ci potrebbe aiutare!”esclamò Dan con un ghigno
“Daniel
Orion Black....non ci provare!!!!!”gli disse Beth con uno
sguardo assassisino che lo spaventò non poco
“Ron....tu
prova a parlare e sei morto”disse Ginny al fratello
“Tranquilli...ci
controlleremo a vicenda...”
“Ma
io...mi chiedo...perchè tutto questo?”riprovò Ron
“semplice-concluse
Beth-te lo dico in una sola parola:Malandrini”
NdA:per
quanto riguarda l'avvertimento di Severus a Silente mi riferisco a
quando nei doni della morte si dice che lui avesse chiesto a
Voldemort di risparmiare Lily e a Silente di proteggerla...e Silente
lo fa poi vergognare della sua richiesta,in quanto non aveva tenuto
conto di James ed Harry.
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Capitolo 10 *** la scelta dei campioni ***
Questo
capitolo è un po' più lungo...anche perchè non
so quando potrò postare il prossimo...spero nel fine
settimana.Sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto Beth!
Vale...una
riconciliazione dici?non so..si vedrà...ne avevo in mente
un'altra di riconciliazione...magari leggendo qui già capirai
a chi mi riferisco....
CAPITOLO
DECIMO:LA SCELTA DEI CAMPIONI
Quel
mese passò in fretta.La relativa nullafacenza dei primi tempi
aveva ormai lasciato il posto al duro lavoro.
I
professori sembravano come impazziti e non era difficile incontrare
studenti del quinto e del settimo anno con volti già stravolti
quasi fosse giugno.
Non
ne potevano più di sentirsi dire che i M.A.G.O e i G.U.F.O
erano vicini,che non mancava poi tanto,che era una cosa da prendere
seriamente perchè tutt'altro che facile,che da quei risultati
dipendeva il loro futuro e cose del genere.
La
classe del settimo anno potè notare che,a differenza degli
anni precedenti,in cui vi erano periodi nei quali si concentravano
tutte le prove,quell'anno ogni settimana erano sottoposti a compiti
in classe ed interrigazioni.
La
McGranitt sembrava diventata completamente matta:spiegava così
tanto e così velocemente che nessuno riusciva a seguire fino
in fondo le sue lezioni;persino Hermione faticava a prendere
appunti.Fissava un compito dopo l'altro e viveva perennemente con
l'ansia di essere indietro col programma.
Pozioni
diventava ogni giorno più divertente.Il sotterraneo,benchè
ugualmente buio,non era più la lugubre aula di Snape in cui
era vietato aprir bocca.Anzi,ora la lezione di Pozioni era una delle
più rumorose ed eccitanti ,non che la materia in sé lo
fosse,ma era proprio divertente(per non dire comico)quello che
succedeva in quelle ore.Ciascuno parlava col vicino(o anche con chi
era seduto al lato opposto della classe)mantenendo il solito tono di
voce...ma soprattutto succedeva di tutto:calderoni fusi,pozioni che
saltavano in aria riversandosi sul malcapitato di turno che si
trovava semplicemente a passare per caso di fronte a quel
calderone,esercitazioni sbagliate,gente che subiva piccoli incidenti
e doveva correre in infermeria....
Difesa
Contro le Arti Oscure era invece diventata la materia più
pesante.
Snape
spiegava così tanto e così rapidamente che stargli
dietro era impossibile.Chiedere ulteriori spiegazioni non era
consigliabile e i compiti che assegnava erano veramente troppi.Come
se non bastasse si era costretti a recuperare una verifica
insufficiente fino a quando la prova non diveniva positiva(col
risultato che molti si ritrovavano a rifare lo stesso compito cinque
volte senza mai raggiungere la sufficienza perchè i recuperi
venivano stabiliti senza troppo preavviso).
Una
delle lezioni più gradite risultava quindi Cura delle creature
Magiche(Hagrid faceva poco e più danni che altro...ma almeno
le sue lezioni erano piacevoli..l'unico neo era che si svolgevano
all'aperto e faceva sempre più freddo).
Strano
a dirsi ma anche Storia della Magia quell'anno riscuoteva più
successo del solito.Non che Ruf fosse diventato di colpo
interessante(era infatti noioso come al solito),ma,se non altro,era
una materia in cui lo studio era sufficiente e non c'era nulla da
capire...e le sue ore erano perfette per portarsi avanti coi compiti
o per recuperare il sonno perduto.
Chi,come
Hermione,seguiva anche altri corsi come Aritmanzia o Antiche Rune o
Divinazione o Babbanologia sembrava essere perennemente sull'orlo
dell'esaurimento nervoso.
Seamus
una sera,mentre dormiva,era stato sentito fare discordi in runico e
chi come Lavanda e Calì, che erano sempre state entusiasta di
Divinazione, si ritrovava ora a inventarsi le previsioni(chiedendo
magari consiglio quando la fantasia si esauriva).
Persino
Neville sembrava essere più indaffarato del solito:i compagni
infatti per risparmiare tempo gli avevano affidato tutte le piante
che la Sprite aveva dato loro da curare in vista di una relazione.
Harry
e Ron ringraziavano il Cielo,Merlino,Morgana,Tiresia,la Pizia,Giove
Ottimo Massimo,Odino e tutte le divinità che conoscevano per
aver scelto poche materie quando al quinto anno avevano già
deciso di voler fare gli Auror.
Hermione
allora li aveva rimproverati di non cogliere al volo la possibilità
di ampliare la loro cultura,ma ora,anche se non avrebbe mai
ammesso,li invidiava;anche perchè lei,che aveva intenzione di
intraprendere Magisprudenza dopo il diploma era stata costretta a
seguire un corso di Diritto Magico e Babbano.
Beth
che finora aveva collezionato ottimi risultati(alla prima lezione di
Incantesimi era stata l'unica ad aver esegito correttamente
l'incantesimo di appello)aveva imparato (a spese di Dan era stato
cacciato via in malo modo)a ricorrere all'aiuto di Ginny se non
capiva qualcosa.Se non altro lei non li mandava via urlando come
un'ossessa e disperandosi per le sue sfortune.
A
voler essere sinceri Beth non aveva legato molto con nessuno dei suoi
compagni.La sua timidezza la bloccava e,sebbene a lezione si sedesse
vicino ad Anne e Lucas o,quando c'era,Thomas,raramente si univa a
loro nel tempo libero.Preferiva stare con Daniel.
Gli
altri avevano capito che tipo era;sapevano che,se li evitava,non lo
faceva per cattiveria o perchè ce l'aveva con loro,ma perchè
era proprio fatta così.
Avevano
quindi deciso di concederle tutto il tempo che le
serviva,accogliendola quando li cercava.
Talvolta
la seguivano in Biblioteca e se ne stavano lì a fare davvero
solo i compiti,almeno fino a quando Madama Pince non arrivava
a cacciare via Anne e Lucas perchè disturbavano,schiamazzavano
o ,più spesso,discutevano.
La
Biblioteca era la cosa che a Beth piaceva di più di
Hogwarts...quell'antica ed enorme sala,col soffitto a cassettoni e
tanti preziosi libri riposti con cura su quei vecchi e polverosi
scaffali.
Solo
stare lì e toccare quelle pagine ingiallite ed
incartappecorite la rendeva felice,in pace col mondo e con se
stessa.Ogni tanto Thomas la accompagnava in queste sue
peregrinazioni.Era l'unico ad essere stato ammesso.Avevano stretto un
tacito accordo.
Ancora
Beth non sapeva che,nel corso degli anni,la Biblioteca sarebbe
diventata il suo rifugio quando si sentiva sola e triste oppure così
felice da trattenere a stento la gioia o arrabbiata e rancorosa.
Ancora
non sapeva che Daniel l'avrebbe spiata di nascosto, accucciato dietro
agli scaffali,perdendosi in vagheggiamenti solo a guardarla,come se
la pace in cui versava lei potesse trasferirsi anche su lui.
Ancora
Daniel non sapeva quante volte sarebbe stato lì,a vegliare su
di lei,perchè nessuno la disturbasse o a portarle una coperta
quando si addormentava sui libri.
Passando
le settimane si avvicinava il giorno in cui sarebbero arrivate le
delegazioni di Durmstrang e Beauxbautans.Per gli insegnanti era un
ulteriore motivo di stress:erano così impegnati con le lezioni
e con l'organizzazione del Torneo che a stento trovavano il tempo di
distribuire punizioni o pattugliare i corridoi insieme a Prefetti e
Caposcuola.
Ormai
questo gravoso impegno era quasi tutto sulle spalle dei ragazzi, che
non ne potevano veramente più.Per questo motivo Hermione aveva
deciso,di comune accorso con tutti gli altri,di attribuire ai
Prefetti del quinto e del settimo annno meno ronde,altrimenti non ce
l'avrebbero fatta con lo studio.Luna aveva accolto benissimo la
notizia.Sosteneva che nel castello vivesse una pasticolare specie di
Nargilli che si poteva incontrare solo di notte.Persino Malfoy e la
Parkinson dovettero ammettere di ritrovarsi d'accordo con Hermione.
Hermione
era diventata nevrotica e continuava a bere caffè(cosa che
secondo Ron non faceva che aumentare il suo nervosismo).Durante i
suoi turni invece Ron era paragonabile ad un morto in piedi(Harry
l'aveva soprannominato Il Mio Amico Inferus)e,le volte che era più
sveglio,ne approfittava per portarsi avanti coi compiti.
Dan
e i suoi amici si erano imparati a memoria il calendario di tutti i
turni di guardia.Sapevano perfettamente chi pattugliava cosa e,ora
che non c'erano professori in giro,uscire la notte ed organizzare
scherzi era diventato fin troppo semplice.
A
stressare ulteriormente Harry era arrivato l'annuncio che,il giorno
successivo all'arrivo degli ospiti,sarebbe iniziato il Campionato di
Quiddich ed Hogwarts avrebbe accolto gli stranieri con il suo miglior
benvenuto, la sfida più attesa:Grifondoro-Serpeverde.
Era
il suo ultimo anno e non contava quello che era stato vinto o perso
negli anni precedenti.Contava solo vincere quell'anno.Per l'ultima
volta.Battere i Serpeverde per l'ultima volta.Vedere la faccia di
Malfoy quando lo precedeva nella cattura del Boccino per l'ultima
volta.
Alzare
quella coppa per l'utima volta.
Tutti
coloro che giocavano nella squadra della propria Casa ed
appartenevano al settimo anno sapevano benissimo che quella era La
Coppa;sarebbe stata quella la vittoria o la sconfitta che si
sarebbero ricordati per tutta la vita.Quella dell'ultimo anno.
Harry
era letteralmente ossessionato da questi pensieri e con gli altri era
diventato ossessivo.Nessuno dei compagni di squadra riusciva più
a sopportarlo(a parte Ginny,ma per ovvi motivi).Nei corridoi,al
cambio dell'ora,in Sala Grande a pranzo,cena e colazione,in Sala
Comune,in qualsiasi momento Harry bloccava e braccava i suoi
giocatori per parlare della tattica di gioco inventata nel corso
dell'ultima ora.Da questi ultimi invece veniva fermata Ginny:la
imploravano di spegnere il loro Capitano.
Le
ore di lezione venivano da Harry in gran parte dedicate
all'elaborazione di nuovi e rivoluzionari schemi.Ron non sapeva più
come dirgli che aveva capito,ma che in quel momento voleva solo
riposare.Tra i compiti,le ronde e il Quiddich le ore di sonno
arretrato erano diventate davvvero troppe.L'unica cosa che gli era
rimasta da fare era,disarmato,annuire e dargli ragione,sperando che
la torura finisse presto.
Harry
fissava gli allenamenti agli orari più improbabili e con
qualsiasi tempo:pioggia,grandine,sole o vento per lui non faceva
differenza.Era invasato.
Un
pomeriggio,dopo due ore sotto un temporale,decise che era ora di
sospendere.
Mancavano
solo due giorni alla partita e le delegazioni sarebbero arrivate
quella sera.
“Dai
Harry...non è andata male...conta che in questo periodo si è
un po' tutti stanchi”gli disse Ron,che avrebbe voluto
aggiungere anche”siamo stanchi perchè siamo sotto la
pioggia da più di due ore,ci alleniamo ogni dannato giorno
ed è un miracolo se non abbiamo tutti la broncopolmonite”ma
ebbe il tatto necessario a tacere.
“Non
è andata male????!!!!!!!!!!!!???Ginny ha fatto solo
nove goal,Claire due,Demelza nessuno e tu ne hai parati quindici!Dan
e Jimmy si sono tirati le mazze addosso.... “
“ma
l'hanno fatto apposta!per stemperare la tensione!”gli precisò
Ron ridendo,ancora divertito dalla scena
“e
io...ci ho messo cinque secondi in più di ieri a recuperare il
Boccino!se tu dici che è andata bene.....domani sarà
uno schifo...me lo sento”
“Dai
Harry!Basta!Andrà tutto bene!Siamo Grifondoro!”tentò
l'amico
“No
che non andrà bene...Ron....e se...perdiamo?”il Capitano
pronunciò quelle parole a fatica...come se non riuscisse a
concepire l'esistenza del verbo perdere coniungato alla prima persona
plurale.
“Non
perderemo!Merlino Harry!quest'anno sei più invasato del
solito-Ron stava iniziando a spazientirsi,quando faceva così
Harry era veramente insopportabile...anche se dopo sei anni avrebbe
dovuto farci l'abitudine-Sei peggio di Baston al terzo anno!Dammi
retta!quello che ti ci vuole è una bella doccia!Se calda o
fredda non lo so....ma basta che ti faccia rinsavire.E poi ti
cambi,ti prepari,ti pettini,non quello no perchè tanto è
inutile....e andiamo al banchetto per l'arrivo di Durmstrang e
Beauxbautans!”
“no
Ron...mi sa che è meglio se mi alleno ancora un po'!”disse
convinto Harry ,scuotendo la testa e riprendendo in mano la scopa.
“Se
non fosse perchè ti potresti ammalare o potrebbe colpirti un
fulmine e domani saresti più di là che di qua e saresti
costretto a saltare la partita(e in quel caso non avrei per niente
voglia di sentire le tue lamentele)ti lasceri qui sotto la
pioggia.....”gli urlò Ron da terra.Salì anche lui
alla svelta sulla scopa e con la forza recuperò l'amico
costringendolo a lavarsi,memtre Harry ancora brontolava.
Il
lavoro di quei giorni era servito.La Sala Grande appariva più
bella che mai.
Il
soffito rappresentava la volta celeste come al solito,ma vi erano
anche delle comete e delle piccole stelle cadenti che precipitavano a
pioggia provocando scintille argentate.Le candele erano sospese a
mezz'aria come d'abitudine,ma erano molte di più e rendevano
la Sala ancora più luminosa.Alle pareti erano appesi gli
stendardi delle quattro Case:il Leone di Grifondoro in campo rosso e
oro,il Corvo di Corvonero su uno scudo giallo e blu,il Tasso di
Tassororosso con lo sfondo rosso e nero e infine il Serpente di
Serpeverde con alle spalle il verde e l'argento.
Quando
gli ospiti fecero il loro ingresso rimasero tutti stupiti(si scoprì
solo più tardi che Beauxbautans era arrivata con un'enorme
carrozza e Durmstrang con una nave ora ormeggiata sul Lago Nero).
La
preside di Beauxbautans ,Madame Maxime,che fu subito chiaro essere
una gigantessa,era vestita di rosa confetto e guidava un'ordinata
fila di ragazzi e ragaze vestiti di azzurro cielo.Le
divise,soprattutto quelle delle ragazze,apparivano leggere,quasi
fatte di tulle.
Il
gruppo prese ordinatamente posto.
L'intera
popolazione maschile di Hogwarts era rimasta a bocca aperta
nell'osservare la leggiadria delle francesi.Sembravano tutte quante
delle Veela.
Ron
si beccò qualche scappellotto da Hermione per via
dell'espressione di beato giubilio che gli campeggiò sul volto
per tutta la cena.
Harry
invece,non che fosse insensibile al fascino delle straniere,fu molto
più contenuto e si limitò ad immaginare Ginny con una
divisa simile alla loro anziché con l'austera tunica di
Hogwarts.
Quando
a fare il loro ingresso furono gli studenti di Durmstrang fu la volta
delle inglesi bearsi alla vista degli ospiti.
Sembravano
portare con sé tutto il freddo del Mare del Nord.Entrando
marciarono con passo militare dietro al loro preside,Igor
Karkaroff.un uomo dai lunghi capelli grigi ed arruffati e dal
cipiglio severo, e si disposero compostamente al tavolo loro
assegnato.
Vestivano
con pesanti mantelli di pelo al sopra delle divise scure.Rimasero con
la pelliccia addosso per tutto il banchetto,come se il calore della
Sala Grande non li avesse riscaldati neanche un po'.
Quando
tutti terminarono di Mangiare Silente prese la parola.La curiosità
che per tutta la giornata era dilagata nella scuola sembrava poter
trovare risposte;la totalità degli studenti si poneva una sola
domanda:come si fa a diventare Campioni?come faranno a sceglierli?
Pertanto
si zittirono tutti immediatamente.
“Spero
che vi siate rifocillati a sufficienza;mi rivolgo in particolare ai
nostri ospiti che hanno dovuto sopportare un lungo viaggio.Mi auguro
che in questi mesi vi sentiate a casa vostra anche qui,ad
Hogwarts.-disse sorridendo agli stranieri-Bene!il motivo per cui
siamo qui questa sera è illustrarvi le modalità di
iscrizione al Torneo Tremaghi.
Vi
ricordo che che non possono iscriversi gli studenti minorenni e che
la data per la scelta dei Campioni è fissata per il prossimo
trentuno ottobre.
Quello
che vi si chiede di fare è di inserire un pezzo di pergamena
con il vostro nome in questo calice,Il Calice di Fuoco-così
parlando indicò una coppa daventi a lui-.Il Calice di fuoco
sceglierà la persona più adatta per rappresentare la
propria scuola.
Attorno
ad esso è posto un incantesimo che allontana chi non ha la
giusta età per partecipare.
Non
cercate di attraversare questa linea;neanche grazie ad una pozione
invecchiante.Non funzionarà e vi farete del male.
Bene
ragazzi!Buona fortuna!Che sia scelto il migliore!”
“Quindi
ci viene chiesto solo di inserire il nome in quel bicchiere?e come
fanno a capire chi è la persona giusta?Scommetto che è
un'idea di quel pazzo di Silente!”esclamò Draco Malfoy
ridacchiando con Tiger e Goyle mentre passava davanti ad Harry e i
suoi amici.
“ci
si vede Potter....a domani!buonanotte Weasley...buona nanna piccola
Potter....sono magnanimo..anche a te Granger.....a te no
Black...traditore del tuo sangue!Un Black a Grifondoro!Covo dei
Babbanofili”
“Io
giuro che prima o poi lo ammazzo!hai capito Malfoy!PRIMA O POI TI
AMMAZZO!”gli urlò Ron,mentre l'altro rivolgeva un saluto
di scherno(assieme a Tiger e Goyle che,pur non avendo capito nulla
come al solito,ridevano divertiti).
“non
so se lo farai prima tu...o se io ti precedo...giuro che ci ho
provato Ron...ma è più forte di me...andiamo...lasciamo
perdere”commentò Harry afferando l'amico per un polso
mentre questo ancora lanciava improperi.
Giny
ed Hermione provarono a calmare gli animi...avevano imparato a
contenersi.....oramai quegli insulti scivolavano loro
addosso....parlava così solo per far prendere aria alla
bocca....e,probabilmente le due ragazze avevano capito molto più
dei loro compagni....Malfoy era invidioso...
Beth
si guardava attorno stranita....suo fratello le aveva detto di non
preoccuparsi...erano cose che non la riguardavano...eppure..non si
sentiva tranquilla...si chiedeva perchè qualcuno dovesse
arrivare a detestare così tanto...non solo Harry e Ron..quello
magari,mettendoci tanto tanto impegno,avrebbe potuto capirlo...ma
Ginny?Ed Hermione?Possibile che esistesse ancora gente che faceva
differenze tra Purosangue e Mezzosangue e figli di Babbani?E
Dan?cosa c'entrava?
Prima
che se ne rendessero conto Dan aveva iniziato a correre,raggiunse
Malfoy e gli disse,guardandolo bene negli occhi.
Osservando
la scena dall'esterno si vedeva un ragazzino di dodici anni che
arrivava a malapena alla spalla dell'avversario(il quale peraltro
aveva due compari che,neanche dieci Daniel tutti in fila avrebbero
potuto eguagliare in stazza).
Occhi
azzurri e freddi contro occhi neri e caldi.Occhi Malfoy contro occhi
Black.
“Ricordati
che se essere dei veri Black significa essere come te sono fiero di
non esserlo!Sono fiero di mio padre, cancellato dall' albero
genealogico!Sono fiero di essere un Babbanofilo! Sono fiero di non
far parte della tua famiglia!”
Il
giorno successivo era il giorno della partita.Nè Harry né
Ron avevano dormito quella notte...avevano pensato a Malfoy e a come
fargliela pagare....e alla partita....avevano convenuto che non ci
sarebbe stata soddisfazione migliore che batterlo sul
campo.Lealmente.Senza giocare in modo scorretto né lanciare
frecciatine prepartita che potessero innervosire.
Una
vittoria ottenuta in modo onesto avrebbe dato ancora più
fastidio ad uno il cui vocabolario non contemplava la parola onestà.
Negli
spogliatoi Harry rivolse alla squadra il suo discorso preparita.Non
era mai stato abile in quel genere di cose...e non gli piaceva essere
al centro dell'attenzione(anche se suo malgrado ci finiva sempre).
Disse
alla squadra di giocare per se stessa,per divertisi....perchè
erano tatticamente,tecnicamente ma soprattutto umanamente superiori
ai Serpeverde.Loro erano una squadra e giocavano tutti insieme.
Avrebbero
vinto.Non aveva dubbi.Raramente si era sentito così carico e
sicuro prima di una partita.
La
sua ultima partira Grifondoro-Serpeverde.
Abbracciò
fraternamente Ron, diede un bacio a Ginny,battè il cinque con
tutta la squadra e sussurrò a Dan di stare calmo.
Quando
le squadre entrarono in campo poterono osservare gli spalti.Coccarde
Rosso-Oro ovunque.Per Serpeverde tifavano solo i compagni di casa.Gli
ospiti erano neutri ed osservavano divertiti quello spettacolo.Era
stata descritta loro la rivalità esistente tra le due Case.
Sugli
spalti Thomas,seduto vicino ad Anne,Lucas e Beth era
emozionatissimo.Finalmente poteva vedere la sua prima partita di
Quiddich.Tifava per la sua Casa....dopotutto era Serpeverde,sebbene i
suoi amici fossero dei Grifondoro.
I
Professori osservavano da lontano la scena divertiti...vedere quei
quattro sempre insieme e divisi dal Quiddich era particolarmente
interessante.
Lucas
in quel momento stava spiegando al compagno le regole per l'ennesima
volta,in modo tale che gli fosse tutto chiaro e potesse seguire
realmente la partita.Lui continuava ad annuire,perchè dopo due
mesi aveva capito....Beth ed Anne scuotevano la testa sconsolate.Non
vedevano l'ora Lucas stesse zitto...si chiedevano perchè la
McGranitt non avesse scelto lui anziché Seamus Finnigan per la
radiocronaca.
Beth
era preoccupata per Daniel.Quella mattina non aveva mangiato.Per
l'ennesima volta lei si ripassò la conversazione avuta quella
mattina.
“Elisabeth-raramente
la chiamava col suo nome per intero.Era accaduto poche volte in
undici anni...e solo quando doveva farsi perdonare qualcosa oppure
quando era molto teso-credo che stanotte qualcuno si sia impossessato
di me....voglio dire...per la prima volta ho...paura-sussurrò
quella parola così piano che lei stentò a
sentire.Temeva di farsi sentire dagli amici,forse-e se non sono
all'altezza?e se per colpa mia perdessimo?e se tutti dicessero che
Harry mi ha preso in squadra perchè è come se fossimo
parenti?e se -e qui la voce gli tremò davvero-e se...non fossi
all'altezza di papà?”
“Daniel-gli
disse-andrà tutto bene....sei bravissimo..lo sei fin da quando
da bambini giocavamo nel giardino di casa.Harry non ti avrebbe scelto
se non fosse sicuro di te.Lo sai come è fatto,non si sarebbe
posto troppi problemi a dirti che non eri in squadra perchè
c'era qualcuno più bravo.....Ricordi cosa mi dicesti la prima
volta che salii su una scopa?Avevo paura,tremavo...non volevo
salire.Tu mi dicesti di non aver paura,sarebbe andato tutto
bene...perchè ci saresti stato tu con me.Mi spiegasti che
quando volavi ti sentivi libero...ti sentivi pronto a fare qualunque
cosa quando eri sulla scopa.Sentivi di poter essere tutto quello che
avevi sempre sognato... mi dicevi che ti immaginavi ad Hogwarts alla
tua prima partita...e ora Dan?non è forse lo stesso?Non è
giunto il momento di realizzare il tuo sogno?E tuo padre sarà
sempre fiero di te....non può essere altrimenti.... sei suo
figlio.”
Lui
la guardò...e quelle parole ebbero un effetto rigenerante sul
suo faccino impaurito...la salutò con un gran sorriso e si
diresse negli spogliatoi.
Anche
Harry gli aveva parlato.Sapeva quanto potesse essere nervoso.
“Dan...anch'io
temevo di deludere le aspettative....avevo paura di non essere il
talento che tutti credevano..avevo paura che alla fine della partita
mi sbattessero fuori....Dan..tu sei bravo...sei un ottimo
battitore..e negli anni migliorerai....tira fuori il
coraggio....vedrai..una volta sul campo ti dimenticherai che è
la tua prima partita,che è Grifondoro-Serpeverde...e inizierai
a giocare per te stesso...sorridendo...e divertendoti a spedire i
bolidi lontano....”
Come
previsto la partita fu giocata in modo scorretto dai
Serpeverde.Brutti falli che costarono tre rigori per Grifondoro
furono assegnati nel primo quarto d'ora.
Punteggio
venti a zero.
Rapidamente
però gli avversari pareggiarono.I Grifondoro passarono in
vantaggio con Ginny per quattro volte di fila,poi fu la volta di
Claire e Demelza segnare.
Jimmy
e Dan si comportarono in modo eccelso...non si sa bene come però
poco prima che Harry riuscisse a vedere il Boccino passargli
davanti,Tiger e Goyle,battitori,circondarono Ron impedendogli di
parare.
“Bastardi”mormorò
Harry,ma intimò alla squadra di non reagire.Avrebbero giocato
pulito a qualunque costo loro.Anche se fossero finiti tutti in
infermeria.
I
Grifondoro,momentaneamente senza portiere,subirono parecchi Goal....e
Serpeverde passò in vantaggio.
Centodieci
a cento segnava il tabellone.
Poi
Harry lo vide,Malfoy era troppo impegnato a festeggiare e farsi beffe
degli avversari per accorgersene.Senza quasi che se ne rendesse conto
il Capitano dei Grifondoro aveva già afferrato il Boccino
d'Oro...lasciandolo lì...con un palmo di naso.
Grida
di gioia ovunque e la folla si riversò in campo a festeggiare
i vincitori.
Beth
abbandonò il suo solito contegno e si mise a saltellare e
urlare con gli altri.
Lucas
non stava più in sé dalla gioia e Thomas,ancora
meravigliato dalla novità del gioco,si chiedeva se fosse
sempre così.
Quella
sera in sala comune fu organzzata una grande festa.La McGranitt
dovette passare più volte a richiamare l'ordine,sebbene non si
contenesse più nemmeno lei per la gioia.
Per
tutta la settimana seguente,dopo l'euforia per la vittoria a
Quiddich,a tener banco fu l'argomento”Torneo Tremaghi”.
Malfoy
e Blaise Zabini avevano già inserito il loro nome quando Harry
e Ron misero in loro.
Inizialmente
volevano farli inserire da Ginny ed Hermione,ma la sorella di Ron era
ancora minorenne ed avvicinarsi al Calice non era possibile.Così,non
sapendo se Hermione potesse inserirne due,decisero di
scambiarseli.Harry avrebbe inserito quello di Ron e viceversa.
Amici
fino in fondo.
Chiunque
fosse stato scelto...almeno a parole erano d'accordo.
Anche
Seamus e Dean avevano inserito il loro nome.Loro quattro avevano
giurato che si sarebbero aiutati,chiunque fosse stato
scelto...sapevano perfettamente però che sarebbe stato
difficile accettare che un altro di loro era stato scelto.
Anche
se non se lo confessarono speravano tutti che,piuttosto che uno tra
loro,escludendo così gli altri tre,fosse scelto
Malfoy....paradossalmente era meglio.
Tutta
la scuola si diresse ansiosa al banchetto di Halloween.
Beth
e Dan non contenevano più l'eccitazione,anche se non potevano
esssere scelti come campioni,si sentivano direttamente coinvolti.
Il
Preside prese la parola:
“Eccoci
giunti al fatidico momento....ora estrarrò il nome del primo
Campione,quello di Bauxbautans!”Il Calice emise una fiammata e
Silente ne trasse un bigliettino
“Francois
Loirà!”urlò.Si alzò un ragazzo castano e
con la faccia da castoro.Tutta la Sala Grande applaudì
educatamente,anche se tra i suoi compagni si poteva vedere qualche
faccia delusa.
Il
secondo ad essere chiamato fu il Campione di Durmstrang
“Katrina
Nikolai”disse Silente
Era
una bella ragazza alta e bionda quella che si avvicinò al
tavolo degli insegnanti mettendosi vicina a Francois.Anche questa
volta si videro della facce deluse.
Ora
la tensione era palpabile.La si poteva tagliare col coltello.
Harry
strinse forte la mano di Ginny e guardò negli occhi Ron.
Amici.
Qualunque
cosa, amici.
Fratelli.
L'altro
rispose al suo sguardo.
Tutti
guardavano verso Silente.
Il
Calice decretò il suo verdetto.
“Harry
Potter”
NdA:forse
la scelta del Campione potrà risultarvi scontata...ma nei
prossimi capitoli ve la chiarirò meglio...avranno tutti quanti
qualcosa da imparare....
ps:il
plurale è Inferi...al singolare non so se fa Inferus o
Infero...ho pensato che Inferi potesse essere latino e così ho
messo Inferus
|
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Capitolo 11 *** Reazioni ***
Scusate
si vi ho fatto attendere..ma in questo periodo sono molto presa con
la scuola..ho appena fatto astronomia e già devo pensare a
latino,trigonometria, inglese...purtroppo ho poco tempo per
scrivere...quindi vi devo dire ancora una volta che non so quando
riuscirò a postare il prossimo capitolo...nell'attesa eccovi
questo...
Ah!non
parlavo tanto di riconcilazione...quanto di..diciamo così..un
riconoscimento di reciproco rispetto...ma avverrà alla
fine....credo...di più non vi dico....
Mi
raccomando commentate!
Capitolo
undicesimo:Reazioni
“Va
tutto bene”
Queste
erano state le parole di Ron sentendo pronunciare da Silente il nome
di Harry.Il nome del Campione di Hogwarts.
Harry
volle crederci,volle credere andava davvero tutto bene....che
realmente non ci fosse nulla di cui preoccuparsi.
Avevano
inserito i loro nomi e il suo era uscito.
Punto
e basta.
Fine
del discorso.
Era
andata così e nessuno poteva farci nulla.
Lo
sapeva tutti quanti fin dall'inizio.
Uno
solo sarebbe stato scelto.
Erano
le regole.
Ed
entrambi le avevano accettate.
Lo
sapeva lui,lo sapeva Ron.
Il
dubbio che le cose non andassero affatto bene iniziò ad
insinuarsi nella testa di Harry quella sera stessa,durante la festa
organizzata alla torre di Grifondoro.
Ron
era salito in camera quasi subito,pensando che nessuno facesse caso
alla sua assenza..tutti avevano occhi solo per il Campione.Nessuno lo
avrebbe notato.
Nessuno,nemmeno
Harry...il suo migliore amico che di certo sarebbe stato troppo
impegnato(che novità)a godersi le luci della ribalta,la
celebrità....
Harry
invece lo vide mentre saliva le scale a testa bassa,mentre si era
voltato,nella speranza di incontrare il suo sguardo.
Decise
però di non prestarci attenzione.Era il Campione.E Ron avrebbe
dovuto accettarlo.
Sapeva
fin dall'inizio quali erano le regole.
Non
le aveva decise lui.
Pertanto
il novello eroe arrivò alla conclusione che si trattasse
soltanto di un momento e che,il giorno dopo,sarebbe ritornato tutto
come prima.
Infatti
Dean e Seamus,pur mostrando evidente delusione,si erano subito
congratulati....avrebbero aiutato Harry come potevano... presto anche
a Ron sarebbe passata.
“Sì-pensò-Domattina
sarà tutto a posto.Ron si lamenterà dei compiti,faremo
una capatina da Madama Rosmerta,Hermione ci rimprovererà
perchè dobbiamo smetterla di uscire....la solita
vita....certo....dovrò solo stare attento che non mi inseguano
le folle...perchè se andremo avanti per tutto l'anno come
stasera...bè...non so come arriverò ai M.A.G.O”
Invece
il mattino seguente quando scese in Sala Comune non trovò Ron
ad aspettarlo come al solito e,pensando che fosse gia sceso per
colazione.si affrettò verso la Sala Grande.
Uscendo
notò che il pavimento del corridoio era appicicoso....le
scarpe faticavano a staccarsi e il rumore dei passi era diventato un
evidente quanto stridulo cigolio.
Decise
di non farsi domande...stordito come era dalla serata precedente un
bel caffè era quello che ci voleva.
Lungo
le scale incontrò Dan coi suoi amici Edward e Mark e con Lucas
che si era perfettamente integrato nel gruppo.
Inizialmente
Harry pensò che fossero in ritardo per le lezioni...ma si
ricordò che era sabato e comunque loro non si erano mai fatti
troppi problemi per gli orari.
Notando
che correvano per le scale e vedendo la loro espressione divertita
capì che o stavano scappando da qualcuno..oppure ne avevano
appena combinata una...e si affrettavano a precedere l'arrivo del
loro inseguitore che,appena scoperta la marachella,li avrebbe
sicuramente cercati.
Quando
all'ingresso della Sala Grande incontrò la McGranitt non ebbe
più dubbi...era da lei che fuggivano.Tentò di
scansarla,ma lei lo precedette:
“Potter!Hai
per caso visto Black,Moran,Onniville e Franchester?”
Vedendolo
balbettare alla ricerca di qualche scusa aggiunse:
“Potter!non
cercare di coprirli!O punirò anche te!Li troverò
comunque!quindi se sai qualcosa parla!”
“Professoressa...io...”
“Lasciamo
stare Potter!Ammiro la lealtà....ma questa volta è
troppo...Avanti vai...prima che cambi idea!Merlino sa se li troverò!”
La
strega prosegui per la sua strada......di corsa per le scale anche
lei,tenendosi sollevato l'orlo della gonna per non cadere.
Quella
scena mise di buon umore Harry...si chiese cosa mai avessero
combinato quella volta per far addirittura correre Minnie
McGranitt...
Si
sedette sorridendo al tavolo di Grifondoro,ma notò che Ron non
era nemmeno lì.
Allora
pensò che probabilemente si trovava in guferia per spedire una
lettera a casa.
Gli
venne così in mente di tornare in camera per dare ai suoi
genitori la fantastica notizia.
Mentre
saliva le scale venne fermato diverse volte da gruppi di studenti che
gli chiedevano come si sentisse,cosa si provava ad essere il Campione
e cose del genere....qualche ragazza provò persino ad
abbracciarlo....li scansò tutti con un educato sorriso e
finalmente rientrò nella Sala Comune.
Una
volta dentro riuscì a capire per quale motivo la McGranitt
aveva tanta fretta di trovare Dan e gli altri.
L'insegnante
si trovava al centro della stanza e stava urlando tanto forte
che,anche chi non era minimante interessato a sapere cosa si fossero
inventati quel giorno quei quattro(pochi per la verità) non
poteva fare a meno di venire informato.
“Ma
come vi è saltato in mente!dico io....ma siete impazziti?Una
cosa del genere non mi è mai capitata!Solo la Sibilla Cumana
sa cosa vi passi per la testa!Spiegatemi come!Come !Come è
stato possibile!?Il signor Gazza ha dovuto lavorare tutta la notte
per pulire almeno un po'-sentendo come il loro caro amico custode
aveva trascorso la notte un ghigno malefico illuminò i loro
volti,che,ad essere sinceri,sembravano tutto fuorchè
dispiaciuti,anzi....-Ditemi per favore perchè da sola non ci
arrivo, come avete fatto ad allagare completamente il corridoio col
succo di zucca??!??!”la voce della professoressa era diventata
più stridula ad ogni parola e dire che era furente era dire
poco.
“In
verità anche con la burrobirra”sussurrò piano
Edward facendo ridere gli altri tre.
“Come
hai detto Onniville?”
“Niente
professoressa...non ha detto niente...ho parlato io”lo difese
Lucas
“Franchester....sono
veramente commossa dal tuo gesto....ma non sono sorda....e ora per
favore spiegatemi come avete fatto....non chiedo nemmeno di chi sia
stata l'idea perchè mi sembra ovvio che sia stata tua,Black”le
labbra si fecero sottili come al solito quando era arrabbiata.
“Prof!ma
lei parte prevenuta!”si difese Dan
“Black....parla!immediatamente!”gli
urlò
“Accidenti
che persona frettolosa...si ricordi che la pazienza è la virtù
dei forti....”
“Black!”Sul
suo volto era comparso un impercettibile sorriso...nonostante tutti i
guai che combinassero Daniel Black e i suoi amici rientravano tra i
suoi studenti preferiti....e inoltre non poteva certo aspettarsi che
il figlio di Siriu Black fosse un santo.
“Allora-iniziò
Daniel-lei deve sapere che ieri sera sono stati scelti i campioni del
Torneo Tremaghi....per Hogwarts è stato scelto un tale Harry
Potter,che si da il caso essere una mia specie di cugino nonché
Grifondoro,quindi appartenente alla Casa che lei dirige....e allora
io e i miei tre amici qua dietro abbiamo pensato di organizzare una
grande festa...qua sulla torre..sa...per festeggiare quel tal
campione....”il suo tono era cantilenante...sembrava che stesse
raccontando una favola.
“Black!muoviti!so
benissimo quello che è successo!”
“Ecco...abbiamo
organizzato questa festa...a cui c'era molta gente.....e...”continuò
Mark
“E
si era in tanti..così noi abbiamo deciso di occuparci delle
bevande...”andò avanti Edward
A
continuare fu Lucas:
“E
così...sfortunatamente...mi piange proprio il cuore al
pensiero di tutto quel ben di Dio buttato...ad ogni
modo...sfortunatamente..mentre stavamo tornando qui...”non
precisò da dove tornavano...la McGranitt preferì non
chiedere...avrebbe solo aggravato la loro posizione.
“si
sono rovesciate...”terminò Dan
Aggiunsero
poi tutti e quattro sfoderando il loro miglior sorriso:
“Ma
non l'abbiamo fatto apposta...davvero..è stato un incidente”
“Lo
spero bene!Dico io!Ma si può essere più
screanzati?Preferisco non indagare oltre!Aiuterete Mastro Gazza a
pulire il corridoio...senza magia!E non fate quella faccia!il peggio
deve ancora venire!Per il prossimo mese non saranno gli Elfi
Domestici ad apparecchiare la Sala Grande,ma voi quattro!Così
forse imparerete a rispettare il lavoro altrui!In più vi
saranno tolti dieci punti a testa!e non provate a lamentarvi o
raddoppieranno!ed ora muoversi!Lavorate!”
Ancora
ridendo i quattro si diressero verso Gazza che li stava aspettando.
Divertito
dalla scena Harry andò in camera,prese la piuma e la pergamena
e si mise a scrivere.Prima di iniziare guardò fuori dalla
finestra e notò una figura solitaria volare sul campo di
Quiddich....osservando meglio notò che si trattava di
Ron.Decise di terminare la lettera,in seguito l'avrebbe raggiunto.
Quando
finì di scrivere rilesse la lettera,prima di andare da Edvige,
“Cari
i miei congiunti,
sono
lieto di informarvi che vostro figlio è ufficialmente il
Campione di Hogwarts per l'edizione 19971998 del Torneo Tremaghi.
La
scelta è stata fatta ieri sera....ancora non ci credo!Sono il
Campione!
Vi
rendete conto?
Io,Harry
Potter rappresento Hogwarts!
Ovunque
vado c'è gente che non ho mai visto che mi saluta come se ci
conoscessimo da sempre...è una sensazione strana...ho gli
occhi di tutti puntati addosso...senza aver fatto nulla.
Mi
osanno solo per il fatto che sono il Campione....non oso neppure
pensare come si comporterebbero se deludessi le loro aspettative...mi
conviene portarmi avanti ed organizzare un viaggio di sola andata
per l'Antartide....
Bè
non pensiamoci...quello che conta è che sono stato scelto.
Vorrei
tanto potervelo dire di persona!Purtroppo non ho ancora dato l'esame
di Materializzazione(credo che lo farò questo mese...dovrebbe
esserci un appello verso il 20...il 17 mi pare....)ah già...sì
mamma,lo so che non ci si può materializzare ad
Hogwarts...infatti l'avrei fatto da Hogsmeade!
Se
sapessi come si fa(bè..in quel caso mi aiuterebbe Hermione)e
se a scuola e a casa ce ne fosse uno userei quell'aggeggio Babbano
che insisti sempre per far comprare a tutti, mamma...il
feletono...in effeti sarebbe proprio una cosa utile...lo devo
ammettere....La prossima volta che discuti con papà per
comprarlo sappi che sono dalla tua parte.
Ah...visto
che settimana scorsa non ho vi ho scritto(ero letteralmente oberato
dai compiti....e in più c'erano gli allenamenti di
Quiddich...ho inventato due nuovi schemi che ti devo far vedere
papà)...vi comunico che Grifondoro-Serpeverde è stata
vinta da noi per 250a110!Li abbiamo stracciati!e loro hanno giocato
sporco come al solito.
Dan,che
ora sarà in punizione per il prossimo mese,è stato
bravissimo.
Beth
sta bene,a scuola è bravissima,sta iniziando a legare coi suoi
compagni e di questo sono felicissimo....magari diverrà un po'
meno introversa...non abbiamo ancora litigato..cerco di aiutarla
quando posso....Sono lieto di dirvi che durante la partita ha perso
anche lei ogni contegno e urlava e si dimenava come tutti.
Ora
vado a cercare Ron...è da ieri sera che non lo vedo....ho
paura che sia un po' giù per questa storia del Torneo...spero
che si sistemi tutto....
Harry”
Spedì
la lettera e si diresse al campo di Quiddich dove Ron stava
volteggiando tra gli anelli.
“Ron!Ron!Ehi
Ron!”lo chiamò...ma quello non rispose.
“Ron!”urlò
più forte
“Ron!si
può sapere che c'è che non va?”
“Niente
Harry..va tutto bene...”
“Ti
spiace scendere?ti va se facciamo due passi?”
L'amico
planò e gli mise affianco.
“Sei...sicuro
di star bene?ieri sera non ti ho più visto dopo il
banchetto...”gli chiese Harry preoccupato.Qualcosa che non
andava c'era...non era da Ron sparire così.
“Sì
Harry....va tutto bene-gli sorrise,ma subito abbassò la
testa-va tutto benissimo...congratulazioni...per il
Torneo..sai...”gli disse guardandolo
“Ron-lo
chiamò Harry fermandolo,mentre questo procedeva
speditamente-c'è...qualcosa che mi vuoi dire?se sì
dimmelo adesso...perchè eri sulla scopa?”
“No..non
devo dirti niente...scusami Harry...sono solo un po' sotto stress in
questo periodo...per questo ero sulla scopa..sai..per scaricare la
tensione.Ora..se non ti di dispiace vado in biblioteca..ho un tema di
Incantesimi da fare”così dicendo si avviò verso
il castello.
Harry
rimase l',impalato....senza mantello in una fredda giornata di
novembre in mezzo al parco di Hogwarts.
Da
quando Ron era così ansioso di fare i compiti?Da quando li
preferiva agli amici?
Lo
conosceva troppo bene.Voleva evitarlo.Era per via del Tremaghi.
Sentivano
entrambi che,presto o tardi,il litigio sarebbe esploso.Era solo
questione di tempo.
Harry
sperava di averne abbastanza per evitare il peggio.
GODRICK'S
HOLLOW
“Lily!Lily!vieni!Harry
è il Campione!E' stato scelto lui!”Urlò.
James
corse dalla moglie che stava leggendo un libro accoccolata sul
divano.
Sul
suo volto comparve un sorriso e gli occhi le brillarono.Certo....il
Tremaghi era pericoloso...ma...insomma..suo figlio era uno dei
Campioni:come poteva non essere felice?
“Dici
davvero o è uno dei tuoi soliti scherzi?”gli domandò
“Sono
serissimo!ti pare che potrei scherzare su una cosa del genere?”le
chiese,fingendosi offeso
“Da
te mi aspetto di tutto...Potter!”esclamò lei,ridendo
ancora
“Eddai..
Evans....guarda tu stessa!”
“Pensa
che hanno anche vinto contro i Serpeverde Lily!che settimana
stupenda!Vinco con la squadra,vince Grifondoro e Harry è il
Campione di Hogwarts!”
“James!zitto!fammi
leggere!”
Il
volto di James era la rappresentazione stessa della gioia...non
sapeva se essere più felice perchè avevano battuto
Serpeverde o se perchè suo figlio era uno dei campioni
“James!Harry
è il campione!sono contentissima!”
“Già
lo vedo alzare la coppa!Sono certo che anche lui si divertirà
tanto quanto me!Anche per lui si tratterà di un fantastico
gioco di squadra che portrà alla vittoria...non sarà
solo la sua coppa..sarà sua,di Ron,di Hermione ,di Ginny ,di
Neville, di Dean e di Seamus....guarda!non trovi che starebbe proprio
bene là nella teca?”chiese indicando una serie di
mensole che si trovavano nello studio.Inizialmente James desiderava
metterla in salotto...cosicchè tutti potessero vederla..ma
Lily,che non ne voleva assolutamente sapere di avere una serie di
coppe in bella vista e che era terribilmente stanca del Quiddich,lo
aveva convinto a metterle nello studio.
Improvvisamente
dal camino uscì Sirius
“Ragazzi!devo
assolutamente dirvi cosa ha fatto Daniel!Hellen è
imbestialita...è la terza lettera della McGranitt in due
mesi....”esclamò ridendo
“Aspetta
Padfoot!prima io!Grande notizia!Ti ricordi che giorno era ieri?”gli
chiese James,facendo il misterioso
“il
trentuno ottobre...perchè?”
“Sai
cosa succedeva ieri ad Hogwarts?”continò
James,indispettendo l'amico sempre di più
“Morgana
James!ci sarà stato il solito banchetto!Muoviti a dirmi quello
che devi dire!non è una caccia al tesoro!”
“Semmai
un indovinello Sirius....”
“Vabbè
Lily...fa lo stesso...non ti ci mettere anche tu....che è
successo?”chiese con insistenza
“Si
da il caso che....ad Hogwarts ieri durante il banchetto....”
“James!come
sono contento!Harry Campione!”esclamò Remus Lupin
uscendo dal camino
“Moony!mi
hai rovinato il gioco!avevo creato un perfetto effetto
suspence!Arrivi tu e distruggi tutto!”James si finse
profondamente ferito
“Tanto
Sir non ci sarebbe mai arrivato”commentò Remus guardando
l'amico
“Ehi!sei
un lupo morto!ricordatelo!”
“Ragazzi...basta...allora
Remus come stai?e Dora?come hai saputo di Harry?”chiese Lily
arrivando a salvare la situzione come al solito.
“Tutto
bene..grazie..è stata proprio lei a dirmelo...sai..hanno
avvisato loro Auror...”disse Remus
James
e Sirius fischiettavano innocenti..mentre Moony parlava di Tonks.
Remus
li incenerì con lo sguardo
“Allora
Sirius...cosa ha combinato questa volta Daniel?”chiesero James
e Remus,desiderosi di sapere la novità su quel piccolo e
adorabilmente perfido Malandrino
“Oh...è
in punizione per un mese....guai ieri sera alla festa...devono aver
rovesciato litri e litri di succo di zucca e burrobirra in
corridoio...immagina come è ridotto ora...pensa che Minnie era
tanto arrabbiata da mettersi a rincorrerli....”Sghignazzarono
tutti e tre
“A
questo non ci eravate arrivati nemmeno voi....però accidenti
mi dispiace..alla fine è stato un incidente....”disse
comprensiva Lily
“Harry
mi ha detto che è stato bravissimo alla partita.un battitore
nato!”commentò James
“Bè...come
Harry è tutto suo padre.....pensa che ha litigato con Draco
Malfoy,il dolce ed innocente pargolo della mia cara cugina Narcissa
detta Cissy.......gli ha detto che è contento che non fanno
parte della stessa famiglia...”Siris lo raccontò pieno
d'orgoglio
“Sirius...tuo
figlio è un genio!”esclamò James
“....preferirei
morire piuttosto che vivere in una famiglia glaciale e spocchiosa
quanto quella.....”disse Lily
“Già...non
potete che essere fieri di loro...Daniel è un bravo
ragazzo,nonostante tutti i guai che combina...crescerà...siete
fortunati...avete dei figli stupendi...”Remus pronunciò
queste parole con tono triste.....uno come lui non poteva avere
figli....
“Oh
Remus...vedrai...anche tu sarai fiero un giorno!”Lily gli fece
l'occhiolino e se ne andò in cucina lasciando soli i tre
Malandrini.
HOGWARTS
Dopo
solo una settimana tutto l'entusiasmo di Beth per suo fratello era
andato scemando.Non che non fosse contenta per lui,anzi.....era così
orgogliosa!era suo fratello dopotutto!Non poteva non esserne
felice....semplicemente era stufa di sentirsi chiedere se era davvero
suo fratello, se poteva per piacere fargli avere quella scatola di
biscotti o di caramelle o di quel che era da ragazze di tutta la
scuola,di cui lei ignorava l'esistenza.Era arrivata persino a pensare
che ne spuntassero di nuove ogni giorno come funghi...
“Sì
è lui...glielo farò avere grazie”era diventata la
frase che pronunciava più spesso...in modo molto molto
seccato.....
“sì...glielo
darò..ora se non ti spiace sono in ritardo”aveva detto
per l'ennesima volta una mattina dopo Incantesimi non sapeva nemmeno
bene lei a chi.
“Potter!Da
quando in qua ti è concesso darmi del tu?-squittì il
professor Vitious-Chiedevo semplicemente se potevi consegnarmi il tuo
tema dato che devi essertene dimenticata!”
Lei
arrrossì completamente:come aveva fatto a non accorgersi che
era un insegnante quello che le aveva rivolto la parola?Balbettando
disse:
“Oh
mi scusi...professore...non intendevo....ero convinta che non fosse
lei...sa con questa storia del torneo...tutti mi danno cose per
Harry....mi dispiace...ecco glielo do subito”Nascose la testa
nella borsa e ne titò fuori una pergamena.
Vitious
si rivelò molto comprensivo come al solito.Comprese la
situazione e la lasciò andare.
Beth
incontrò nei corridoi Dan che aveva iniziato a dispensare a
tutti gli studenti racconti sull'infanzia del leggendario Harry
Potter.....e sui suoi atti di eroismo nei confronti del povero
piccolo ed innocente Daniel e della cara e dolce sorellina.
“Dan!”lo
chiamò
Lui,che
stava al centro di un crocchio di ragazzi si fece largo e la
raggiunse
“che
c'è?vuoi unirti a me nel racconto di quel Natale in cui il
fantastico Harry Potter passò la mattina a montare la mia
pista invisibile per gobbiglie e la tua casa delle bambole con
mobiglio incorporato che cambiava colore?”
“no
Daniel....sono in ritardo...speravo che avessi smesso con queste
idiozie...ma mi sembra chiaro che dovrò perdere le
speranze....comunque sono solo venuta a darti queste”e tirò
fuori dalla borsa cinque scatole di dolci,le erano state date nelle
due ore precedenti.
“Oh
no!Beth basta!non ne posso più di vedere cose dolci....ho già
fatto indigestione di caramelle mou due volte questa
settimana.portale via...non ne voglio più vedere!Dalle ad
Harry sono sue ,no?”le rispose schifato e tenendosi la mano
davnti agli occhi...il solo odore lo infastidiva...avrebbe potuto
vomitare da un momento all'altro.Beth ed Harry lo avevano preso per
una lavandino:gli rifilavano tutto ciò che veniva regalato di
commestibile ad Harry....i primi giorni era stato contento...ma ora
non ne poteva veramente più...aveva mangiato davvero troppo.
“Gli
darò quello che mi verrà consegnato tra poco....dai
Dan...!come può Harry mangiare tutta questa roba?Renditi utile
anziché raccontare quelle stupide storie!”
“Beth!se
lui non le vuole puoi darle a noi!”esclamò
Lucas,arrivato con Thomas in quel momento
“Tenete...vi
do tutto quello che volete...basta che me ne liberi!”e gettò
loro i pacchi
“Bleah!-fece
Dan disgustato-fogne!”
“Senti
chi parla!-commentò Beth,alzando gli occhi al cielo-e ora voi
due muoversi!forza!mangerete dopo!siamo in ritardo per
Trasfigurazione!!”prese Thomas e Lucas che avevano già
la bocca piena e li trascinò via.Prima di andare si voltò
verso Dan
“Daniel!muoviti!Hai
Erbologia!sei in ritardo e devi attraversare il parco!”gli
raccomandò
“Grazie!mi
ero scordato quello che avevo ora...grazie Beth!anzi...come vuoi
mamma,vado subito!”le sorrise,strizzando un occhio.
In
quei dieci giorni Harry e Ron si erano completamente ignorati..o
meglio,avevano ridotto al minimo ogni loro contatto.
Non
avevano litigato apertamente..più che altro era come se
temessero che,stando vicini,sarebbe scoppiata la tempesta.
Ron,sebbene
ogni tanto fosse costretto a condivedere il suo tempo con gli
altri(Harry compreso)e,più spesso con Hermione,preferiva stare
solo...da solo con la sua rabbia.
Una
sera però,dopo una riunione in cui dovevano stabilire le date
delle prossime visite ad Hogsmeade,non potè piu eludere le
domande di Hermione,che non si era lasciata scoraggiare nemmeno dalle
monosillabiche risposte ottenute ad ogni suo interrogativo.
“No
Hermione...non lo odio..nè ce l'ho con lui...è il mio
migliore amico...e lo sarà sempre”
“Se
continuerete a comportarvi così non so se resterete amici per
sempre...Merlino!perchè siete così cocciuti?-questa
domanda in realtà la fece più a se stessa che al
ragazzo che stava davanti a lei,appoggiato sulla cattedra.Hermione
non poteva che essere felice per Harry...ma allo stesso tempo le
dispiaceva molto per Ron...lui non l'aveva presa bene...e non poteva
non dargli ragione...anche lei avrebbe avuto una brutta reazione al
suo posto....ma non era colpa di Harry...non aveva scelto lui di
essere il Campione.Era andata così e basta.Avrebbero dovuto
accettarlo tutti e due.Asuo parere nemmeno Harry aveva ancora ben
compreso la cosa. Desiderava ardentemente che la situazione si
sistemasse in fretta.Non ne poteva più di vederli
così...Sapeva che anche Harry ne soffriva....erano solo troppi
orgogliosi entrambi per fare il primo passo...-se non ce l'hai con
lui si può sapere perchè non gli parli?”gli
chiese con determinazione.Qeusta volta le avrebbe risposto.Lo
sentiva.Parlare gli avrebbe solo fatto bene.
“Non
lo so 'Mione..non lo so...non me la sento.E' che...è come
se...se lui risultasse sempre migliore di me in tutto....a scuola,con
la gente,a Quiddich,con le ragazze...e ora anche col Tremaghi...e
io...io invece sono sempre e solo la spalla,l'amico di Harry
Potter...il ragazzo più popolare della scuola,il figlio del
leggendario James Potter,il più giovane cercatore degli ultimi
cento anni...e ora...ora anche il Campione di Hogwarts al Torneo
Tremaghi.
Io...ogni
tanto mi sento inferiore...”concluse Ron...gli era costato
molto fare quel discorso...gli sembrava di aver parlato troppo...ma
voleva sfogarsi....non era arrabbiato con Harry....semplicemente gli
sembrava di essere invisibile...
“Ron!tu
non sei inferiore ad Harry...in niente!Pensa a questi anni!Avete
sempre fatto tutto insieme!Non c'è stata volta in cui non
siate stati rimproverati insieme,in cui non siate stati puniti
insieme,in cui non abbiate combinato guai insieme,in cui non abbiate
lottato,litigato,gioito insieme!Ci siete sempre stati l'uno per
l'altro....tu vali quanto lui!lo vuoi capire?E lui non è più
bravo o migliore solo perchè è il Campione del
Tremaghi...o perchè è Capitano di Griondoro...ti sei un
Caposcuola...siete pari no?So che ci sei rimasto male...ed è
normale..però voglio dire...Ron..in voi
due è cambiato qualcosa?Harry è diverso ora che è
stato eletto a nuovo eroe nazionale?No Ron...è sempre lo
stesso ragazzo schivo ed introverso che detesta catalizzare su di sé
l'attenzione..gli manchi Ron...io e Ginny non bastiamo...ha bisogno
del suo migliore amico!Vuoi esserci per lui?Lo vuoi aiutare a vincere
questa coppa?”
Il
tono di voce le si era incrinato e fatto più alto del
solito.Gli occhi le luccicavano...le veniva da piangere.Detastava
vederli litigare.
Ron
la guardò...il suo sguardo non era più vacuo e smarrito
come prima..ora era deciso:
“Hermione...hai
ragione...Harry è stato il mio primo e vero amico....Non gli è
mai importato della mia famiglia..si è seduto vicino a me quel
giorno di sei anni fa,quasi vergognandosi di essere Harry Potter...e
siamo stati amici fin da subito..mi conosce meglio di chunque
altro...e io conosco lui....So benissimo che questa storia del
Tremaghi non dipende da lui..so che se dipendesse da lui in questo
momento preferirebbe rinunciare alla coppa..piuttosto che vedrci
così.
Ho
sbagliato.Abbiamo sbagliato.
Forse
sarebbe stato meglio fare come tutte le altre volte che
litigavamo:urlare,uralare e urlare fino a quando non avevamo più
voce e poi fare a botte magari ..finire in infermeria con un occhio
pesto..ma finirci insieme..ridendo di come ci eravamo conciati...
E'
il mio migliore amico..e vincerà quella coppa!lo
aiuterò...Insieme.
Ora..'Mione
usciamo...devo correre da Silente prima che il nostro eroe faccia
una sciocchezza”
Ron
corse via.Mentre parlava dentro di lui combattevano due forze: da una
parte l'irrefrenabile voglia di baciare Hermione per ringraziarla
perchè li aveva salvati un'altra volta ,quella di prendersi a
pugni dall'altra....ma per stare con lei ci sarebbe stato tempo..per
fermare Harry molto meno.
E
in quel momento il suo migliore amico valeva più di tutto il
resto.
Mentre
in un'ala del castello succedeva questo,Harry si trovava con Ginny
nel parco.
Era
una fredda sera di metà novembre,ma per uno spirito inquieto
come era lui da più di una settimana l'aria fresca era la cosa
più adatta.
Si
trovavano entrambi sotto al Mantello dell'Invisibilità,teoricamente
non avrebbero dovuto trovarsi fuori dal dormitorio,anzi,addirittura
dal castello a quell'ora...anche se, dopotutto,nessuno si sarebbe
sognato di controllare che nel parco non ci fosse nessuno.Faceva
troppo freddo.
Ginny
tremava,Harry,ancora pensieroso,tentava di riscaldarla.Non era stata
per niente una gran settimana quella.
I
Serpeverde avevano iniziato a prenderlo in giro affibbiandogli strani
nomignoli che alludevano ai suoi rapporti col Preside e giravano con
lo stemma di Durmstrang sulla divise.Non sia mai che un Grifondoro
rappresenti Hogwarts!Specialmente se quel Grifondoro fa di nome
Potter.
Soprattutto
quella settimana era stata orribile perchè lui,Harry,detestava
il suo migliore amico.
Aveva
capito perchè Ron si comportava così.Sentiva di valere
meno di Harry ed era stanco di essere solo “l'amico di
Potter,quello dai capelli rossi.”
li
detestava tutti quenti,gli altri..tutti coloro che avevano portato
Ron a credere una cosa del genere.
Detestava
se stesso perchè,forse,se il suo amico si comportava così
era anche colpa sua, non l'aveva fatto sentire abbastanza importante.
Detestava
Ron anche perchè per colpa sua non poteva essere realmente
felice di essere il Campione.
Detestava
Ron,perchè se aveva reagito a quel modo significava che di
lui non aveva capito niente.O forse era lui,Harry,a non aver mai
capito niente?
Ripensava
a quegli anni....a tutto quello che avevano fatto insieme....era
davvero così importante il Tremaghi?
Gli
venne in mente ciò che gli aveva scritto suo padre:
“Harry...ci
sono passato anch'io...è frustrante perchè ti sembra
che nessuno riesca a capire davvero come ti senti.
Vorresti
urlare al mondo la tua gioia,gridare quanto sei felice,ma non puoi.
Vorresti
avere qualcuno con cui condivedere i pensieri che ti attanagliano,ma
non c'è nessuno ad ascoltarti.
Puoi
parlare con Hermione...ma non è la stessa cosa.
Vedrai
che si sistemerà tutto.Ron capirà.Vincerete Harry,
perchè il Tremaghi non lo vince da solo un mago,il più
abile.Il Tremaghi si vince insieme,in squadra.
Il
Tremaghi lo vince il gruppo più compatto.
Nonostante
questo ricordati che il gioco non vale la candela.Pensaci bene Harry.
Andrà
tutto bene.
Papà”
“Ginny....ho
deciso..Vado”
“Sei
sicuro?Ci hai pensato bene?”
“Sì.fin
troppo.Ho capito cosa è importante e cosa no....”
Le
diede il Mantello...non gli importava di essere visto in giro e si
avviò di corsa verso il castello.
Non
ne avevano mai parlato apertamente ma lei aveva capito cosa avesse
intenzione di fare.
Lo
conosceva fin troppo bene.
Del
resto Ginny era cosciente di essersi innamorata di lui anche per
quello.Per il suo essere coraggioso senza saperlo.
Per
il suo prendere sempre la decisione più difficile,quella che
magari poteva far soffrire lui,ma essere felici le persone a cui
teneva.
Sapeva
quanto per Harry fosse importante il Torneo.
Sapeva
quanto avesse desiderato essere uno dei Campioni.
La
sua era una posizione scomoda.Ron era suo fratello e da una parte non
poteva che essere solidale con lui.Ron non era mai stato come lei.
Lei,Ginevra
Molly Weasley,l'unica femmina,la piccola di casa,fin da bambina
veniva viziata e coccolata....ma avere sei fratelli ed essere una
ragazza significava anche saper tirar fuori le unghie e combattere.
Ron
invece era l'ultimo maschio,cresciuto all'ombra dei fratelli..e aveva
per amico il ragazzo più popolare della scuola.
Tutti
sembravano accorgersi prima di Harry e poi di lui.
Harry
invece pensava ai suoi amici prima che a se stesso.
Ron
corse verso la presidenza.Aveva il fiato corto quando arrivò
al Gargoyle.
Harry
era già arrivato?Forse non era il caso di stare lì
fermo...ma di cercare di indovinare la parola d'ordine ed
entrare...Silente di solito usava nomi di dolci.....se entrava ed
Harry era già lì gli avrebbe fattto cambiare idea..se
doveva ancora arrivare l'avrebbe aspettato col Preside.
Prima
di provare ad inventarsi la parola d'ordine si mise la mano in tasca
e tirò fuori un pezzo di pergamena.Gli aveva scritto Sirius
quella mattina;lo rilesse..certo che quel biglietto contenesse la
risposta alla sua domanda:”sto facendo la cosa giusta?”si
chiedeva da quando aveva lasciato Hermione.
“So
cosa stai provando...me lo ricodo ancora adesso come ci si sente,ma
non è colpa tua,nè di Harry.E' andata così e
basta.Sono le regole.Ora aiutalo a vincere quella coppa.
Non
è il Torneo Tremaghi.
E'
la Coppa Quattromalandrini.
Ricordalo
Ron.
Sirius”
Sì..stava
facendo la cosa giusta.Ne era certo ora.
Guardò
verso il corridoio e vide Harry trafelato che correva verso il
gargoyle.
“Harry!Non
farlo!Ti devi vincere quel Torneo!”
“Ron...ormai
ho deciso.Questa coppa fa più danni che altro.Non voglio
perdere un'amico per questo stupido torneo”gli rispose convinto
“No!-il
tono di Ron si era fatto serio-tu ci parteciperai...e vincerai....”
“Ron...lo
sappiamo entrambi che è la cosa migliore....”
“No
Harry...non è la cosa migliore...la cosa migliore è che
tu partecipi a questo benedetto torneo e che io ti aiuti a
vincerlo.Insieme ce la faremo.”
“Sei
sicuro?”
“Mai
stato così sicuro in vita mia!”gli rispose deciso.
Senza
che se ne rendessero conto avevano alzato la voce più di
quanto non fosse il caso di fare in un castello vuoto la notte....era
pressochè improbabile che non fossero sentiti.
Infatti
comparve Gazza,seguito da Pix....quei due non andavano mai d'accordo
e Gazza passava la vita a rincorrerlo.. ma quando si trattava di
sorprendere studenti in giro...
“Sudenti
fuori dalle camerate!studenti fuori dalle camerate!”grido Pix
“Eccomi
eccomi!Ho sentito!Potter!Weasley!E' inutile che tentiate di
nascondervi....ormai vi ho visto!Che novità...voi due fuori
dalle stanze.....quale scusa mi propinerete questa volta?L'ho sempre
detto io che l'unico modo per scoraggiare voi delinquenti è la
forza.....”disse il custode acidamente
Harry
e Ron stavano ancora cercando una scusa plausibile quando comparve
Silente
“Via
Argus....non essere così severo...bisogna essere un po'
elastici nella vita...Potter e Weasley erano venuti per parlare con
me....avevamo delle questioni importanti da discutere..non è
vero ragazzi?”Chiese sorridendo
“Ehm..certo..”borbottò
Harry
“questioni
importantissime....”aggiunse Ron.
“Pertanto
questa volta sarà il caso di non punirli...ora torneranno a
dormire....puoi andare Argus...e grazie per essere sempre così
sollecito nel fare il tuo lavoro”gli disse dolcementeil
Preside.
Il
custode se ne andò bofonchiando qualcosa sull'educazione
moderna...
I
due ragazzi si chiedevano se il preside avesse sentito i loro
discorsi...ma non osavano fare domande.
“Grazie
mille,signore”aggiunsero a testa bassa
“Di
niente...era il minimo...questa sera avete dimostrato coraggio..molto
coraggio....e lealtà...sono orgoglioso di voi”rispose
pacato,ma serio....prima di risalire verso il suo studio.
Ecco..fine
del capitolo...spero sia stato di vostro gradimento....
Magari
qualcuno può trovare strano che Harry tenga così in
considerazione le parole di suo padre...ma mi piace pensare che si
rivolga a James quando necessita di un consiglio....
|
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Capitolo 12 *** Alla ricerca di....una ninna nanna ***
Ecco
un altro capitolo!Inizialmente avrebbe dovuto includere anche la
prima prova...ma sarebbe venuto troppo lungo...
Spero
di postare il prossimo presto...è più o meno pronto...
Vi
ringrazio ancora di leggere.....spero che i miei personaggi non
risultino troppo OOC,ma,sinceramente non mi pare...
Ah,per
quanto riguarda l' Ashwinder ho preso le informazioni su”Le
Creature Magiche,dove trovarle”
Vale,grazie
di continuare a reconsire,comunque faccio il classico.....
DODICESIMO
CAPITOLO:Alla ricerca...di una ninna nanna
I
giorni passavano e con essi si avvicinava anche la data della prima
prova,fissata per il tre di dicembre.Tuttavia,nonostante mancassero
poco meno di quindici giorni sembrava ancora lontana..non c'era
motivo di preoccuparsi troppo...o almeno così era parso fino a
quella sera.
Harry
e Ron, ora ritornati quelli di sempre erano diventati a detta di
tutti:
“Disgustosi!”gridò
una sera Dan,esprimendo ad alta voce il pensiero di molte persone;
Ginny
ed Hermione in primis,seguite da Dean,Seamus e Neville che stentavano
a riconoscere i loro compagni di stanza.Beth invece stava iniziando a
mostrare seri dubbi sulla sanità mentale del
fratello....quando a litigare erano loro due Harry restava sempre il
solito...
In
quel momento Harry e Ron si trovavano alle prese con una partita a
scacchi magici che li stava coinvolgendo anima e corpo:il pedone di
Harry era stato brutalmente scagliato dall'altro lato della Sala
comune dal cavaliere di Ron.
Quest'ultimo
non stava ghignando divertito come ogni volta che batteva Harry a
scacchi(cioè sempre) ma,al contrario,cosa che non aveva mai
fatto in sette anni,gli stava suggerendo delle tattiche di gioco.
Harry
invece aveva rinunciato alle consuete prese in giro dopo una lezione
di Cura delle Creature Magiche,materia a detta di entrambi piuttosto
inutile che dicevano di seguire solo per non dare un dispiacere ad
Hagrid.In realtà,incoscienti come erano,si divertivano troppo
a sfidare le bizzarre creature,sempre pericolose,che il guardiacaccia
presentava come innocui animaletti.
Quella
mattina era toccato a Ron sfidare la sorte.
Infatti,dal
momento che nessuno aveva la minima intenzione di offrirsi volontario
per un incontro ravvicinato con quegli strani animali che tutto erano
fuorchè innocui e da compagnia,andando così
volontariamente incontro ad una settimana di infermeria,Harry,Ron ed
Hermione(e talvolta anche Dean,Seamus e Neville) avevano
stabilito,coraggiosamente,di offrirsi volontari una volta a
testa...in modo che Hagrid non ci rimanesse male.
Ron
si ritenne fortunato,avrebbe semplicemente dovuto trovare e
raccogliere le uova dell'Ashwinder che Hagrid aveva fatto sorgere
dalle ceneri di un fuoco magico.
In
teoria non avrebbe dovuto essere niente di troppo pericoloso,se
confrontato con altre lezioni cui aveva fatto da cavia.Il trucco in
realtà c'era anche quella volta:non solo quelle uova se non
venivano raccolte e congelate in tempo potevano provocare degli
incendi,ma le biglie rossastre che Ron si ritrovò a
raccogliere erano incandescenti;il risultato furono diverse
bruciature sparse sulle braccia,sul collo e sul viso del
ragazzo,nonchè una serie di buchi sulla divisa.
Normalmente
Harry non avrebbe risparmiato i commenti(che peraltro non
mancarono,dato che gli altri non riuscivano a smettere di ridere).
Lui
e Ron non erano mai stati così disponibili l'uno nei confronti
dell'altro come in quei giorni..solo una cosa non era cambiata,per i
compiti continuavano ad affidarsi ad Hermione.
Quell'anno
lei si era impuntata:non li avrebbe aiutati,non avrebbe più
fatto i compiti per loro né preso appunti.
C'erano
i M.A.G.O. e avrebbero dovuto imparare a cavarsela da soli. Si era
limitata a preparargli,dal momento che erano la disorganizzazione
fatta a persona,un piano di studio,in modo tale che il lavoro venisse
organizzato con orari regolari senza che dovessero ridursi a fare le
cose di fretta il giorno prima.
Ovviamente
era servito a poco,in quanto la Caposcuola veniva inseguita dai suoi
due amici imploranti.
Prima
che potessero commentare l'affermazione di Dan la professoressa
McGranitt fece la sua comparsa nella stanza.
“Non
ho fatto niente!Non sono stato io!Qualsiasi cosa sia successa io non
c'entro!”farfuglio Daniel non appena la vide.Il ragazzo era
sbiancato del tutto e i suoi occhi erano sbarrati....l'ultima
strillettera di sua madre l'aveva terrorizzato....stava seriamente
pensando di comportarsi bene almeno fino a Natale....Sì...avrebbe
avuto buone intenzioni fino a Natale.
“Non
cercavo te Black!Stai tranquillo...so che può sembrarti strano
ma non cercavo te...ho bisogno di Potter”gli rispose la
donna,voltandosi verso Harry che era seduto su una poltrocina davanti
al camino.
Il
suo sguardo incontrò quello di Ron,seduto davanti a
lui:entrambi pensarono a cosa potessero aver combinato quella
volta:niente visite illecite ad Hogsmeade,niente gite nella Foresta
Proibita,vagabondaggi nei corridoi...
“Me?”mormorò
sorpreso il Campione
“Precisamente
Potter...volevo comunicarti che domani alla quinta ora sei pregato di
venire nel mio ufficio.Arriverà il signor Ollivander per la
Pesa delle Bacchette.Buonanotte”prima che qualcuno potesse fare
domande l'insegnante era già uscita dal buco del ritratto.
“La
pesa di che cosa?”chiese Ron
“Delle
bacchette..ha detto”rispose Harry.Non aveva idea di che cosa
fosse....ma in quel momento si rese conto che l'inizio del torneo non
era poi così lontano...e lui non aveva la più pallida
idea di che cosa avrebbe dovuto affrontare.
La
prima prova stava cominciando a preoccuparlo...molto di più di
quanto non potesse farlo un incontro con Ollivander.
“E
che cos'è questa pesa?”domandò Hermione
“Incredibile!-urlò
Ron-c'è una cosa che lei non sa!Una cosa che non sa!Di' un po'
Hermione...non c'era scritto su Storia di Hogwarts?”le chiese
con aria di sfottò
“Mi
spiace ricordarti,fratello,che nemmeno tu sai di che si tratta!”lo
rimbeccò Ginny
“Harry..scusa..ma
questa roba ti riguarda e non ti fai problemi?oppure sai già
che cos'è?”chiese titubante Neville.Ammirava la
sicurezza del suo amico nell'essere sotto pressione,credeva che non
sarebbe mai riuscito ad essere come lui.
Harry,che
era tutt'altro che tranquillo e sicuro,rispose:
“No
Neville....non lo so..o meglio,preferirei sapere di cosa si
tratta...ma credo che non possa essere più pericolosa delle
tre prove,no?E in questo momento sarei molto più felice di
sapere..”
“Di
che morte devi morire,Harry?”chiese Daniel con un sorriso
sornione
“Ehm....se
non ti spiace vorrei arrivare almeno fino ai M.A.G.O....”Così
dicendo prese Daniel alle spalle ed iniziarono “lottare”
sul divano
“Io
invece preferirei avervi tutti e due”commentò
Beth,rimasta in disparte fino ad allora,dividendoli.
Mentre
tutti parlavano uno sopra all'altro Seamus si illuminò:
“Ehi!ma
io so cos'è la pesa delle bacchette!”
“E
non potevi dircelo prima?”mugugnò Dean
“Avanti..parla...”lo
incoraggiarono Ginny ed Hermione
“Praticamente
arriva Ollivander e controlla che le vostre bacchette siano a
posto,che funzionino ...che non siano rotte...sapete ..per le
prove”spiegò
“Cioè..fammi
capire...tutto 'sto casino per controllare delle bacchette?”chiese
Ron stupito
“Ron!Non
si tratta di casino!sai com'è...se Harry si dovesse trovare in
pericolo di morte sarebbe meglio che la sua bacchetta funzioni
bene...per questo le controllano..mica per hobby...”rispose
Hermione stizzita
“Ehi!-protestò
Harry,rimasto zitto durante la discussione-si può sapere
perchè quando parlate del Torneo io sono:
A)Moribondo
B)Morto
stecchito
C)In
pericolo di vita
D)Vi
sto già guardando dall'alto?”
“Perchè
sei un Campione del Torneo Tremaghi!”gli rispose ridendo Dean
“Sai..quella
cosa in cui è deliberatamente compreso il pericolo....”precisò
Seamus
“Ti
mettiamo semplicemente di fronte alla realtà Harry...Dammi
retta...prima la accetti meglio è..”disse solennemente
Dan,trattendo a stento le risate
“Cosa
mi lasci fratellone in caso di tua prematura scomparsa?”chiese
Beth
“Voi!sangue
del mio sangue!traditori!”strillò il Campione armandosi
di cuscino per colpire tutti i suoi grami amici
“Ehi!Basta!siete
troppi contro uno!-li interruppe allegra Ginny-se devo rimanere
vedova prematuramante preferirei esserlo di un eroe del Troneo!”
“Ginny!Non
ti ci mettere anche tu!”si lamentò il
“coniuge”,destinato ad una prematura dipartita
“Cosa
vuoi amico...la celebrità...ti ci devi abituare..comunque io
ho un'idea che ti potrebbe permettere di sopravvivere fino al tuo
prossimo compleanno..”lo consolò Ron.
“Addirittura
fino al mio compleanno!Sono commosso!”gli rispose Harry
dandogli un'affettuosa pacca sulla schiena
“No..no...non
emozionarti Harry...allora...ciascuno di noi,divisi in
gruppi,pedinerà un insegnante...qualcuno prima o poi dovrà
lascirsi sfuggire qualcosa sulla prova,no?”
Dopo
altre infinite discussioni,fu stabilito che Beth,aiutata anche da
Anne e Thomas,si dovesse occupare di Lumacorno e Vitiuos,data la
predilizione che questi avevano nei loro confronti.
Harry
fu ben felice di cedere Lumacorno alla sorella,tra l'odio per
Pozioni(dovuto probabilmente al fatto che gliela aveva insegnata
Snape per sei anni) e quel fastidioso Luma-Club meno tempo poteva
passare con Lumacorno meglio stava.
Neville
ebbe la Sprite e la prof di Astronomia.
Seamus
e Dean gli insegnanti di Babbanologia e Antiche Rune.
Ginny
Madama Bumb,che aiutava con le lezioni di volo di quelli del primo
anno,e insieme a Luna Vitious e Fiorenzo.
Hermione
la professoressa di Aritmanzia e la McGranitt,dal momento che,essendo
una vicepreside e l'altra Caposcuola,erano cotrette ad incontri
forzati.
Daniel
si offrì subito per Madama Chips,siccome si ritrovava in
infermeria piuttosto spesso.Insieme a Lucas e agli altri volle anche
Snape e la McGranitt.Insistettero parecchio,perchè
inizialmente questi due avrebbero dovuto essere l'esclusiva di Ron ed
Harry,ma poi li convinsero che,essendo quelli due ossi duri,essere in
tanti era meglio.
In
realtà Dan aveva già abbandonato i suoi buoni
propositi...si poteva sempre combinare qualcosa a Snape e inoltre a
loro sarebbe dispiaciuto troncare i rapporti con Minnie,come la
chiamavano affettuosamente,vedendola meno sere a settimana.
I
due Potter,i due Weasley Hermione e Dan avrebbero avuto anche Hagrid
a cui badare.
Speravano
che lui,in vista dei del rapporto che li legava,tirasse fuori
qualcosa.
La
professoressa Cooman venne deliberatamente esclusa:probabilmente
avrebbe fatto una predizione sbagliata di cui Harry sarebbe stato
l'indiscusso protagonista,da morto.
La
mattina seguente,al termine di Erbologia Harry rientrò al
castello e si recò nell'ufficio della vicepreside dove trovò
Silente ad aspettarlo.Stavano tutti attendendo lui;Karkaroff era già
lì con Katrina e Madame Maxime aveva Francois Castoirà,come
lo chiamava Ron, a fianco a sé.
Olivander
stava guardando fuori dalla finesta e quando sentì la porta
aprirsi si girò verso Harry.
“Scusate..ho
fatto tadi a lezione.....”borbottò imbarazzato
“Non
importa”lo rassicurò Silente
Ollivander
iniziò a fare il suo lavoro.Chiese le bacchette ai ragazzi,ne
elencò le caratteristiche e provò qualche semplice
incantesimo.Dopo aver constatato che tutto funzionava,se ne andò.
Mentre
i tre Campioni uscivano dalla stanza comparve avanti a loro una donna
piccola di stataura e con folti e ricci capelli biondi che aveva
tutta l'aria di essere una giornalista.
Harry
ci fece poco caso,in ritardo come era per la lezione seguente(non
poteva arrivare un'altra volta in ritardo a Difesa...).
“Ehi!io
ho bisogno dei Campioni!”strillò quella
“Oh...non
si preoccupi...-le rispose cortesemenete Silente-avrà
l'occasione anche di parlare col Campione di Hogwarts...solo che in
questo momento il signor Potter deve recarsi a lezione..”
Ignorando
le sue proteste il Preside se ne andò.
Dopo
qualche giorno di appostamenti i ragazzi non avevano ancora ottenuto
nulla.
Erano
arrivati persino al punto di passare l'intero finesettimana ad
Hogsmeade nascosti sotto il Mantello dell' Invisibilità ad
origliare le conversazioni dei professori,ma,a parte una Sprite
innamorata di Lumacorno che decantava le doti del fiore di mirtillo
nella preparazione di qualche filtro d'amore,non avevano ottenuto
altro che qualche risata.
In
più come se non bastasse Katrina e Francois sembravano già
a conoscenza di quello che li aspettava di lì a tre giorni.
Ormai
Harry aveva perso le speranze di scoprire qualcosa.
Si
sarebbe inventato qualcosa al momento,in qualche modo se la sarebbe
cavata,come sempre...le lezioni Hagrid dovevano pur servire a
qualcosa....
E
poi era il Campione.Avrebbe dovuto cavarsela per forza!
A
preoccuparlo erano i suoi amici,che parevano più tesi di
lui.Quando l'eccitazione per l'inizio del Torneo non prendeva il
sopravvento sembravano tutti già pronti al peggio.
“Oh
uffa!Perchè Silente è così corretto!?”sbottò
una mattina nel corridoio Harry mentre si stavano psicologicamente
preparando in silenzio a due ore di Storia della Magia.
“Harry!è
Silente!lo sai come crede nell'onestà!Non violerebbe mai le
regole del Torneo per aiutare un suo studente!”disse Hermione
“Però
Karkaroff non se li fa questi problemi!Lui Algidina la aiuta!-disse
Ron che concordava con Harry -visto che è così tanto
corretto,per far giocare tutti ad armi pari dovrebbe aiutare Harry
così come gli altri aiutano i loro Campioni!oppure,visto che è
così tanto onesto dovrebbe denunciare questi aiuti
illegali...”
Harry
non disse niente,ma era perfettamente d'accordo con Ron.
“E
cosa vi aspettate?-replicò Hermione guardandoli-che spedisca
una lettera al padre di Harry dicendo”Ciao James!come stai?Puoi
dire tu ad Harry che per superare la prima prova deve fare così?”
“Perchè
no..sarebbe un'idea..se proprio non vuole dirlo a me...”fece
Harry ammiccando a Ron
“Ma
fatemi il piacere tutti e due!Piuttosto Harry...hai studiato quegli
incantesimi che ti ho portato ieri sera?”chiese lei seria.
Aveva
chiesto alla McGranitt il permesso di consultare anche i testi del
Reparto Proibito(cosa che Harry e Ron avevano fatto di nascosto col
Mantello per sei anni)in modo da trovare tutti gli incanti che
potessero permettere ad Harry di sopravvivere di fronte ad ogni
evenienza.
Ogni
sera puntulamente arrivava con un rotolo di pergamena con nuovi
appunti.
Harry
inizialmente aveva provato a guardarli..ma poi aveva iniziato a
considerarli una perdita di tempo...riteneva più utile
continuare ad indagare in modo da preparare una strategia adeguata
piuttosto che studiare cose che nella vita non gli sarebbero servite
a nulla,sprecando così quel poco tempo libero che aveva.
“Ehm..veramente...”iniziò
lui,mentre Ron soffocava una risata
“Ecco!Merlino!io
mi do da fare in qualcosa di utile per aiutarti e tu neanche mi
ascolti!E tu non ridere Ron!E' stata tua questa stupida idea degli
appostamenti!Non abbiamo scoperto niente e in compenso abbiamo perso
un sacco di tempo!”dopo aver parlato con tono irritato entrò
velocemente in classe e si sedette al primo banco accanto ad Hanna
Abbot.
“Dai
Harry..rilassati...Silente non ti lascerà morire così”provò
a dire Ron poco dopo in un intervallo dell'avvincente partita a
battaglia navale che li stava tenendo profondamente occupati.
“Me
lo auguro!Anche se non posso negare di essere preoccupato...a quanto
pare sono l'unico che non ha la più pallida idea di cosa si
troverà di fronte domani...però non può essere
niente di così terribile no?voglio dire..si tratta solamente
di un torneo scolastico...”
“E'
qui che ti sbagli campione!Nel 1917 un ragazzo è morto e nel
1898 un altro ha perso la vista...per non parlare di quella poverina
che nel 1857 è rimasta paralizzata....”gli disse Dean
dal banco davanti.
Harry
provò a fare finta di niente..ma quelle parole non lo
rassicuravano affatto
“Cos'è?vuoi
aprire un'agenzia di pompe funebri dopo i M.A.G.O. e questo è
un modo gentile per chiedere ad Harry di essere il tuo primo
cliente?”domandò Ron.
“Oh
insomma basta!Non accadrà nulla ed Harry vincerà il
Torneo!”concluse Seamus
Harry
fece appena in tempo a ringraziare con un cenno di capo che il
professor Ruf aleggiò davanti a loro togliendo dieci punti a
Grifondoro.
L'aiuto
arrivò insperato quando già credevano di doversi
rassegnare all'evidenza.
Hagrid
aveva chiesto a Beth e Dan di aiutarlo con le zucche il giorno prima
della prova.
Daniel,con
suo sommo dispiacere,non potè andare perchè”quel
paranoico del suo capitano aveva sfortunatamente fissato un
allenamento proprio quel pomeriggio”.
Elisabeth
allora andò da sola e,dopo aver terminato il lavoro,Hagrid la
fece entrare nella sua capanna offrendole tè e biscotti.
Beth
declinò gentilmente .Aveva sperimentato la cucina di Hagrid
una volta e le era bastato:maledisse Harry e Dan per non averla
avvisata,ma loro continuavano a sostenere che fosse un obbligatorio
rito di iniziazione.
Mentre
stavano conversando Beth vide un ragno zampettare tranquillamente sul
tavolo ed istintivamente si ritrasse.Le avevano sempre fatto schifo i
ragni.
“Oh..e
così anche tu ti spaventi eh?Come Ron sei...”le disse il
mezzogigante
“No..non
è che mi fanno paura...mi fanno solo un po' schifo...”si
giustificò lei..chissà perchè ad Hagrid piaceva
tutto ciò che alle persone normali faceva ribrezzo.
“Capito...Anche
Harry è così...chissà cosa farà domani
quando se li troverà davanti...ma Aragog è
buono...basta che ci canti quella ninna nanna che ci piace
tanto....”parlò così...sovrappensiero,non si
accorse di quel che aveva detto.
“Hagrid
intendi dire che...domani...ci saranno dei...ragni?”chiese
Elisabeth a bassa voce
Hagrid,resosi
immediatamente conto di quel che aveva detto,iniziò a
disperarsi
“Oh
povero me!che ho fatto!Silente si fidava!E adesso?”tirò
fuori uno dei suoi enormi fazzoletti grossi come tovaglioli e si
soffiò il naso
“Hagrid..va
tutto bene...anche gli altri campioni lo sanno...l'unico ad esserne
all'oscuro era Harry....ora partiranno tutti ad armi pari...l'hai
fatto per aiutare Harry...dovrebbe farti star bene questo no?”tentò
di consolarlo Beth
“Sì..sì...l'aiuto
ad Harry...c'ho fatto..bene...allora dici?”
“Certo....hai
fatto benissimo...”
Hagrid
stava per rispondere quando sentirono bussare alla porta,andò
ad aprire e si trovò davanti Albus Silente.
“Buonasera
Hagrid-salutò giovialmente-sono venuto a controllare se per
domani è tutto a posto...oh c'è anche lei signorina
Potter!spero che vada tutto bene”a queste parole il Preside
aggiunse un radioso sorriso rivolto a Beth.
“Buonasera
signore...grazie..va tutto..bene...bè allora io vado...ci
vediamo Hagrid e grazie di tutto!”
Uscì
di corsa.Era imbarazzatissima per l'incontro col Preside....e se
aveva sentito qualcosa?
Ma
soprattutto si sentiva in imbarazzo perchè ogni volta che
vedeva Silente non poteva fare a meno di pensare a tutte le volte in
cui le avevano raccontato che,da piccola,una delle cose che la
divertiva di più era tirare la sua lunga barba argentea.
Albus
Silente era sempre stato in buoni rapporti con la famiglia Pottere e
quando i due fratelli erano piccoli si comportava con loro quasi come
un nonno.Per questo motivo rise sotto i baffi vedendo arrossire e
balbettare Elisabeth.
“Harry!Harry!so
che cosa dovrai fare domani!”gridò Beth correndo verso
il fratello che stava rientrando dall'allenamento.
“Sei
sicura?”
“Certo!Me
l'ha detto Hagrid!e poi è arrivato anche Silente...”
“Come
come?Bastava andare da Silente?”chese Ron.
“Nooo!taci
e lasciala spiegare!”lo zittì Harry
Beth
raccontò cosa aveva scoperto lasciando tutti attoniti.
“Cioè...fammi
capire...io devo andare nella Foresta Proibita e cantare una ninna
nanna ai ragni di Hagrid?”domandò sconcertato Harry
“Ma
qui sono tutti matti...”commentò Ron scuotendo la testa
“Santo
Boccino!Non ci credo...non può essere...ma sei sicura di aver
capito bene?Ha detto proprio così?di cantare la ninna nanna?”
“Harry!te
l'ha già ripetuto cinque volte!A quanto pare è
così!”sbottò Ginny
“Ehm...Ginny...non
credo che tu abbia mai avuto l'onore di conoscere Aragog e la sua
famiglia....sono tutto fuorchè ospitali....”la informò
Harry che in quel momento si stava immaginando appeso ad una
ragnatela pronto per essere divorato da quella dolce bestiola...
“Ginny!quasi
quasi ci mangiavano!”la informò Ron.
“Tu
tremi solo a vederlo un ragno Ron!Non essere il solito esagerato!”lo
rimproverò Hermione.
I
due amici si guardarono...possibile che nessuno gli credesse se
dicevano che quei ragni erano davvero orribili e privi di scrupoli?
“Perchè
non ci crede nessuno quando raccontiamo del nostro
ehm...”amichevole”incontro con loro Harry?”
“Perchè
forse nessuno sa che a un chilometro da scuola vivono dei ragni alti
venti metri che Hagrid tiene amorevolmente in vita!”gli disse
Harry
“Dai
Harry...se è davvero così troveremo una soluzione”lo
rassicurò Hermione che sembrava ora più convinta
“Non
c'è altra soluzione!la ninna nanna!”controbattè
Beth
“L'ha
detto Hagrid...se lui li cura lo saprà no?”aggiunse
Ginny
“Non
so...mi fido poco di Hagrid per quanto rigurda queste cose....”fece
Harry
“Già...ha
uno strano concetto di animale domestico....non ti invidio
amico....”disse Ron,che si trovava perfettamente d'accordo con
Harry e che non fu mai tanto contento come in quel momento di non
essere il stato scelto come Campione.
“Su!cosa
sono quelle facce?Hai forse scoperto come passerai a miglior vita
Harry?”gli chiese Dan,arrivato in quel momento.Vedendo le
espressioni che gli rivolsero aggiunse:
“Ops...qualcosa
mi dice che avrei fatto meglio a tacere..”
“Suvvia
Harry...non sprecare le tue ultime ore nel rancore....”fu la
sua chiusa gnomica,vedendo che Harry e Ron erano già pronti ad
inseguirlo.
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Capitolo 13 *** la prima prova ***
Ecco
qui un nuovo capitolo!Ringrazio tutti coloro che stanno continuando a
leggere e anche chi ha inserito questa storia tra i preferiti...
Allora
come se la caverà Harry con la Prima Prova?Userà
davvero la ninna nanna?Leggete!
Piccola
precisazione:all'inzio il superamento della prova da parte di Harry
non doveva essere così...ma poi,non so.....mi è venuta
l'ispirazione e mi è parso carino dotare Harry di ricordi
d'infanzia,un'infanzia che,purtroppo.il”nostro”Harry non
ha avuto..fatemi sapere se è una scelta che vi è
piaciuta...
CAPITOLO
TREDICESIMO:La prima prova
Quella
notte Harry dormì male.Si addormentò tardi,dopo essersi
ripetutamente girato e rigirato.
Ebbe
un sonno agitato,scosso da strani sogni dai quali si risvegliò
spesso,sperando che fosse ormai mattino.
Riposò
tranquillo per poco,per circa un'ora,riuscendo finalmente ad
abbandonarsi al sonno in quel breve arco di tempo che può
essere definito il buio che precede l'alba.
Ron
tra i due era quello che solitamente stava a letto di più,per
questo si meravigliò di vedere Harry ancora addormentato
quando lui aprì gli occhi.
Pensando
fosse ancora presto si girò dall'altra parte,pronto a
riprendere a dormire.
Il
suo letto e quello di Harry davano verso la finestra e gli altri tre
letti si trovavano a sinistra rispetto ai loro.Vedendoli vuoti
Ron,ancora insonnolito,decise di controllare che ora fosse.
Si
voltò verso il comodino e prese l'orologio che gli era stato
regalato per il suo compleanno:erano le nove.
Fu
un istante:si rese conto che forse non era poi così presto e
che quello non era un sabato qualunque,ma il giorno della prima
prova.Poco più di un'ora dopo Harry avrebbe dovuto trovarsi
davanti alla Foresta Proibita.L'inizio era fissato per le undici.
“Harry!!!Svegliati!Per
le mutande di Merlino!E' tardissimo!”iniziò a dire
urlando.Si catapultò fuori dalle coperte,scese a piedi
scalzi,tirò le tende,si fece illuminare dalla luce del Sole e
poi,sempre strillando,aprì le cortine del letto di Harry,il
cui pesantissimo sonno non era stato interrotto da tutto quel
baccano.
“Morgana!Ma
come è possibile che non si sia
svegliato?!?Harry!!Sveglia!”gridò
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”urlò
Harry quando,finalmente,si svegliò e la prima cosa che vide
aprendo gli occhi fu la testa rossa di Ron chinata su di lui.
Ron
cadde dal letto e in quel momento,mentre uno era steso a terra e
l'altro si stava ancora chiedendo chi fosse e dove fosse,Hermione e
Ginny spalancarono la porta e,dopo averli costretti ad alzarsi e
cambiarsi velocemente,li trascinarono a colazione.
Quando
entrarono in Sala Grande trovarono Beth a parlare con quella che
probabilemente era la giornalista che Harry aveva incontrato qualche
giorno prima.
“Chi
è quella signora con cui sta parlando Beth?”chiese
incuriosita Hermione
“Oh
quella?E' la giornalista che voleva intervistarmi dopo la Pesa delle
Bacchette...vado a recuperare mia sorella, così soddisferò
quella tizia rispondendo a qualche domanda e mostrandole quanto sono
bravo a fare il fratello maggiore....”rispose Harry
“Harry....quella
non è una giornalista normale...quella è Rita
Skeeter!”lo informò Ron con tono lievemente agitato.
Harry
si girò verso l'amico,guardandolo come se questo gli avesse
appena detto che Merlino non era un mago.
Tutti
nel mondo magico conoscevano la fama di Rita Skeeter,celebre per le
frottole che scriveva.
Harry,ed
evidentemente nemmeno sua sorella,però non sapeva che faccia
avesse,in quanto a casa Potter il Settimanale delle Streghe non
veniva letto.
“Cosa?-ruggì
Harry-Come ha potuto Silente farla entrare ad Hogwarts?”
Attraversò
la Sala Grande di corsa e si trovò di fronte alla subdola
giornalista.
“Elisabeth-disse
prendendo la sorella per mano.Beth si voltò istintivamente
verso di lui,stringendo forte la mano che le aveva offerto.Quella
donna le stava facendo delle strane domande sulla sua famiglia.Non
sapeva cosa rispondere e non era mai stata così felice di
vedere suo fratello-Andiamo”
“Sei
Harry Potter,vero?”chiese la Skeeter dolcemente
“Sì
e ora,se non le spiace,io e mia sorella dobbiamo andare a fare
colazione”rispose seccato
“Oh..stavo
giusto scambiando qualche parola con la tua graziosa sorella..mi
stava raccontando di voi..posso fare qualche domanda anche a te,non è
vero caro?Allora..fammi pensare..ti ho visto entrare con due
ragazze..chi di loro è la tua fidanzata?E i tuoi genitori come
la trovano?E come hanno accolto la notizia del Torneo?”inizìo,mentre
già la sua penna-prendiappunti scriveva qualcosa sul
block-notes.
“Senta,questi
non sono affari suoi.Rispondo solo a domande attinenti al Torneo.Ora
però non ho tempo.E la avverto:non provi mai più ad
avvicinarsi a mia sorella.Intesi?”le disse perentorio.
Detto
questo prese Beth e tornò dagli amici,lasciando lì in
mezzo alla Sala la giornalista che si guardava attorno senza che la
sua penna smettesse di scrivere.
“Tranquillo
Harry..non ho detto niente di importante.Solo che sei felice di
essere il Campione.”provò a rassicurarlo sua sorella
mentre si stavano dirigendo al tavolo di Grifondoro.
“Ok
ragazzi..io vado..ci vediamo dopo la prova”
“Buona
fortuna Harry!”gli augurò Hermione abbracciandolo
“Andrà
tutto bene!”lo tranquillizzò Ginny leggendogli la
tensione negli occhi.
“Forza
Harry!Sarai il migliore!”lo incoraggiò Ron.
“Non
morire,mi raccomando!”lo canzonò con un sorriso Dan,che
avrebbe tanto voluto trovarsi al suo posto.
“Ricordati,fratellone,la
ninna nanna!”lo rimbrottò Beth
“Stai
tranquilla sorellotta!”
“Harry..fa'attenzione!”gli
disse Beth prima di abbracciarlo forte
“Andrà
tutto bene mia piccola sciagura...ti voglio bene..”
Uscendo
dalla Sala Grande Harry vide parecchi ragazzi venirgli incontro,tutti
quanti gli fecero gli auguri.Non fece però caso a Malfoy e a
Pansy Parkinson che,in un angolo,parlavano con Rita Skeeter.
Quando
raggiunse la Foresta Proibita vide che alcuni studenti avevano già
iniziato a prendere posto sulle tribune allestite per
l'occasione:diverse file di poltroncine fatte levitare in aria per
godere dello spettacolo che si sarebbe svolto tra l'intricato
fogliame della Foresta.
Incontrò
Tonks che gli corse incontro saltellando coi suoi capelli rosa cicca
mossi dal vento
per
augaragli buona fortuna.
Mentre
si stava avvicinando alla tenda montata perchè i Campioni
attendessero il loro turno senza guardare cosa facevano gli
avversari,Harry vide Silente parlare con dei volti famigliari.
“Mamma!Papà!”
“Harry!”
“Cosa
ci fate voi qui?Non vi aspettavo!-vide sua madre volgere lo sguardo
prima verso il marito e da quello al Preside-Se me l'aveste detto
avrei portato Beth con me...arriverà tra poco con gli
altri...”
Era
davvero contento di vederli.Aveva voglia di parlare con suo padre e
sapeva quanto a Beth mancassero mamma e papà.
“Volevamo
farvi una sospresa!”si giustificarono loro.
“Hanno
chiesto il permesso a me,Harry,e io gliel'ho dato...ma non credevo
che venissero anche..”
“Sirius!Remus!”gridò
Harry salutando gli altri due Malandrini che gli venivano incontro.
“Ehilà
Campione!”
“Avrebbe
dovuto saperlo,professore,che se dice di sì ad uno dei
Malandrini presto si ritroverà ad avere a che fare anche con
gli altri due!”esclamò Lily,divertita dalla scena.James
non le aveva detto che sarebbero venuti tutti quanti.Si voltò
verso i tre uomini osservando le loro espressioni beate mentre si
trovavano di nuovo nel teatro di tante avventure giovanili.
“Ottima
osservazione signorina Evans,anzi,signora Potter!Se potessi
aggiungerei dei punti a Grifondoro!”le rispose il Preside
sorridendo dietro ai suoi occhiali a mezzaluna.
“Oh
Albus!Se anche li potessi assegnare,in meno di dieci minuti
Black,Potter e Lupin riuscirebbero a farseli togliere!”Commentò
la McGranitt,arrivata in quel momento e rallegrata anche lei dalla
situazione.
“Professoressa!Ma
che bella rimpatriata!Non sa come siamo felici di vederla!”le
dissero sorridenti James e Sirius.
“Ragazzi...per
favore....”li rimproverò Remus,imitando se stesso a
scuola.
“Signor
Lupin...vedo che certe cose non cambiano mai...”fece notare la
professoressa ,divertita.
Da
lontano,mentre stavano andando verso la Foresta Dan notò la
vicepreside parlare con suo padre.
La
sua reazione non fu neanche lontanamente paragonabile a quella di
Beth che si slanciò correndo verso i genitori pronta a
riceverne l'abbraccio.
Costretto
da Lucas e Thomas che lo trascinavano a forza,Dan arrivò a
destinazione a testa bassa.
Se
c'era una cosa che Daniel Orion Black temeva erano i colloqui
genitori-insegnanti.
“Ciao
papà..”balbettò
“Dan!Come
va?Sono felice di vederti!”lo salutò Sirius,per nulla
irato.
“Non..non
sei ..arrabbiato?”chiese il ragazzino,stranito dall'allegro
saluto
“E
perchè dovrei?Non hai fatto danni troppo grandi nell'ultimo
periodo....”
“Ma...la
mamma?La strillettera?”
“Oh..ancora
per quella?Dai Dan..lo sai che non riesce a tenerti il broncio a
lungo....stai tranquillo..non siamo arrabbiati!”
“Oh
meno male!Allora aspetta che ti devo raccontare del Quiddich!Faccio
progressi sai?Vero Harry?Harry?Va bè..non mi sente...comunque
sì..ho letto delle ultime partite dei Cannoni..mi spiace non
vederle..non mi sono ancora abituato...ah...l'ultima punizione della
McGranitt è stata utilissima!Dopo aver rotto qualche calice ho
finalmente imparato ad apparecchiare come si deve!Non vedo l'ora di
essere a casa per farlo vedere alla mamma!E pensare che prima era
una cosa che proprio non mi piaceva...ma forse l'ho trovata
divertente solo perchè lo facevo insieme a Mark,Lucas ed
Edward....a proposito...dov'è la mamma?”Daniel aveva la
capacità di pronunciare le parole così in fretta e di
saltare da un argomento all'altro con una rapidità
invidiabile.
“Purtroppo
non è potuta veniere..è di turno al S.Mungo...”
Dan
ci rimase un po' male....era contento di vedere suo padre...ma
avrebbe tanto voluto incontrare anche la mamma...in fondo gli
mancavano i suoi rimproveri....e poi aveva solo dodici anni...è
normale che si senta la mancanza dei genitori..anche se,come nel suo
caso ,non lo si sarebbe ammesso neanche sotto tortura.
La
professoressa McGranitt aveva lasciato soli padre e figlio.
Aveva
notato l'espressione colma di gioia di Sirius e quella piena di
speranza di Daniel.
In
quel ragazzino non poteva fare a meno di rivedere il padre,sebbene
Dan fosse privo dello sguardo di sfida carico di rancore che Sirius
riservava alla sua famiglia e avesse ereditato il sorriso e la
caparbietà di sua madre,Hellen Wingross,Corvonero.L'unica
capace di tenere testa a Sirius Black.
Vedeva
un ragazzo irrequieto,ma leale,un ragazzo sprezzante del pericolo,ma
coraggioso.Come suo padre.
Osservò
Remus,finalmente sereno accanto alla buffa Ninfadora.
Si
voltò verso Lily e James,attorniati dai loro figli.
Harry,così
simile a James e non solo nell'aspetto.Sebbene di indole più
mite e riflessiva,come Lily,sembrava aver ereditato solo gli aspetti
migliori del carattere del padre.
Beth,quella
bambina che stava imparando a conoscere in quei mesi.I capelli
rossi,il viso ovale e l'ostinazione di sua madre,ma con quei grandi
occhi nocciola capaci di stupirsi per qualsiasi cosa,per un
sorriso,per un gesto,per un saluto,per un rimprovero,per una
sorpresa,per un litigio,per una scoperta.Proprio come quelli di
James.
Osservando
quelle scene famigliari Minerva McGranitt non potè fare a meno
guardare le persone che si trovavi di fronte e di confrontarle con
quelli che un tempo erano stati i Malandrini.
Erano
diventati gli uomini che Albus Silente aveva profetizzato più
di venti anni prima.
Con
un cenno d'intesa al Preside,che sembrava aver compreso i suoi
pensieri,la donna si allontanò,pronta per rimprendere il suo
compito.
Gli
studenti dovevano affrettarsi a prendere posto.La prova sarebbe
iniziata di lì a poco.
Harry,Katrina
e Francois arano seduti su tre tondi pouff posti dentro la
tenda.Nessuno parlava.Erano tutti e tre molto tesi e attendevano che
Silente finisse il consueto discorso per dare l'avvio alla
prova.Sfortunatamente l'attesa si rivelò più lunga del
previsto perchè tenne una tanto breve quanto comica ed inutile
orazione anche Ludo Bagman,direttore dell'Ufficio per i Giochi e gli
Sport Magici che componeva la giuria insieme ai tre Presidi e a
Cornelius Caramell,divenuto membro dell'Ufficio per la Cooperazione
Magica Internazionale da quando Kingsley Shackebolt era stato eletto
Ministro della Magia.
Harry
si domandava se gli altri due sapessero che per nessuno tra loro la
prova sarebbe stata una sorpresa.Pensava che senza dubbio loro due
avessero messo a punto una strategia,al contrario suo che non sapeva
da che parte girarsi....Non poteva di certo entrare nella Foresta e
mettersi a cantare una ninna nanna...Non solo sarebbe sembrato un
idiota,ma,oltre al fatto che avrebbero facilmente scoperto che Hagrid
aveva parlato,c'era anche la possibiltà che non funzionasse
perchè era probabile quei mostri si addormentassero solo con
la voce di Hagrid.
La
prima ad essere chiamata fu Katrina e la voce della McGranitt venuta
a prenderla riscosse Harry dai suoi pensieri.
Non
potè vedere come la ragazza si comportò né cosa
dovette affrontare.Sentiva soltanto il mormorio e le grida del
pubblico.
Katrina
non appena entrò nella Foresta con passo malfermo si trovò
davanti ad una gigantesca ragnatela nella quale era intrappolata la
pergamena che dovevano recuperare,se volevano un indizio per
affrontare la prova successiva.
Non
vedendo nessun ragno davanti a sé la ragazza decise di fare
appello alla sua scopa.Si librò in aria.Comparve
improvvisamente Aragog.
La
ragazza non riuscì a trattenere lo spavento alla vista di quel
mostro che zampettava arrabbiato verso di lei.Riuscì a
disarcionala,la scopa venne scagliata lontano.
Katrina
era sempre più spaventata,iniziò a correre a perdifiato
per raggiungere la sua Comet.Lanciava schiantesimi a caso,senza
curarsi dell'effetto,che peraltro non avevano.La bestia sembrava solo
innervosirsi sempre di più.
Fino
a quando non riuscì a recuperare un po' di sangue freddo, al
termine della prova, non era in grado di capire se la voce che
sentiva fosse solo frutto della sua immaginazione o se il ragno
parlasse realmente.
Approfittando
di un attimo di disattenzione dell'animale,distratto dal rumore di un
ramo spezzato,Katrina gli lanciò una fattura accecante.
Non
badò al ragno che,sempre più irritato si dimenava
secernendo un liquido velenoso.Corse rapida alla sua scopa.Si sollevò
da terra e prima che fosse troppo tardi afferrò la pergamena.
Applausi
ed urla dal pubblico che aveva trattenuto il fiato per le sorti della
ragazza.
Gli
Auror erano sempre lì,vigili e pronti ad intervenire.
“Bene!Ottimo!Brava!ventuno
minuti e trentasette secondi!”Gracchiò Bagman
dall'altoparlante.
Katrina,esausta,aspettava
alle soglie della Foresta i voti che le sarebbero stati assegnati.
Otto
da parte del suo Preside,sette da tutti gli altri membri.
Harry
fremeva.Non vedeva l'ora di trovarsi di fronte all'amichetto di
Hagrid.L'attesa era snervante,probabilmente più della prova
stessa.
Dall'altoparlante
si sentì che il prossimo sarebbe stato Francois,che si avviò
con passo spavaldo.
“Fantastico!per
ultimo....”mormorò Harry a se stesso,rimasto ormai solo
nella tenda.
Harry
da lì dentro non seppe che il francese non si trovò ad
affrontare solo Aragog,ma anche altri ragni,arrivati dopo aver visto
cosa era accaduto al loro capo.
Vedendone
così tanti la sicurezza di Francois vacillò,ma il
ragazzo non si perse d'animo.
Tentò
con gli schiantesimi,ma non ottenne nulla.Sembravano solo sfiorare
quei giganteschi bestioni.
Allora
provò ad evocare un Patronus,sperando che li facesse arretrare
abbastanza da potersi arrampicare sulla ragantela.
Non
gli riuscì,quasi non riuscisse a pensare nulla di positivo...o
forse non gli veniva perchè l'aveva provato poche volte.
Gli
venne in mente di usare un incantesimo di Disillusione,come faceva
sempre a scuola.
Confondendosi
con l'ambiente circostante disorientò i ragni che percepivano
la sua presenza ma non lo potevano vedere.Raggiunse la ragnatela e ci
si arrampicò.
Prese
la pergamena ed uscì dalla foresta.
Scoprì
di aver impiegato diciannove minuti e quarantotto secondi.Silente e
Caramell gli attribuirono un otto,gli altri sette.
Quando
fu chiamato Harry il fragore e le urla si fecero più
forti.Giocava in casa e lì c'erano cinquecento persone che
facevano il tifo per lui.Sentiva i cori e poteva percepire il loro
calore.
Per
un attimo pensò che tutto il male che avrebbero potuto fargli
Aragog e la sua allegra famigliola non sarebbe stato neanche
lontamente paragonabile a quello della folla inferocita che l'avrebbe
rincorso se avesse disatteso le loro speranze.
Mentre
si avvicinava alla Foresta incontrò gli sguardi di
Ron,Hermione e Ginny che gli rivolsero un cenno d'assenso,come per
rassicurarlo.
“Bene..a
noi due....ci siamo già incontrati una volta”pensò
Harry entrando.
“Oh
ma che bello...ha con sé tutta la famiglia.....”si disse
sarcastico guardando verso una ventina di ragni giganteschi.
“Potter....ci
rivediamo....”sibilò Aragog
“Aragog...”
“Devo
impedirti di raggiungere la ragnatela....non mi importa se sei amico
di Hagrid....”
Così
dicendo la bestia scagliò contro Harry alcuni dei sui figli,o
nipoti,mentre altri si preparavano a difendere la ragnatela.
Harry
tentò con gli schiantesimi e con qualche fattura...ma tutto
sembrava inutile...
Gli
venne in mente sua sorella...Beth e la ninna nanna...per una qualche
strana associazione di idee,mentre scappava dai mostri
inferociti,ripensò alle domeniche mattina e alle fiabe che era
costretto a raccontare alla sorella.
“Ok..provo
con questa e poi giuro che uso la ninna nanna”pensò per
l'ennesima volta scagliando un incantesimo.
Era
inciampato e caduto...stavano venendo verso di lui....Sapeva che non
sarebbe morto...sarebbero arrivati gli Auror in un istante.
No..non
poteva iniziare e concludere il suo Torneo così.
Sarebbe
stato umilante!
Fu
questione di un attimo.Gli balenò l'immagine di se stesso
bambino che scappava da una vespa.
“Harry.....non
devi aver paura”lo tranquillizzò abbracciandolo sua
madre
“Mamma...ma
è brutta...e punge...!”si lamentò lui già
coi lacrimoni
“Harry...guarda
che è lei che deve avere paura di te...tu sei grande...e lei è
piccina piccina”-gli disse suo padre prendendolo in braccio-tu
le puoi fare tanto male...lei può solo pungerti...è il
suo modo di difendersi se tu le fai i dispetti...sente anche lei la
bua...”
“Ma
certo!Minuo!Minuo!Minuo!”urlò il ragazzo puntando la
bacchetta verso i ragni che inziarono a rimpicciolirsi.Ora erano
delle dimensioni di normali ragni.
Corse
a perdifiato verso l'enorme ragnatela,vi si arrampicò e
recuperò la pergamena.
Uscì
dalla foresta sentendo il boato della folla.
“Diciannove
minuti quarantasette secondi!”gridò Bagman.
Karkaroff
e Madame Maxime gli attribuirono un sette,Caramell un sette e mezzo e
Silente e Bagman un otto.
“Cavolo
Harry!Sei stato bravissimo!”lo festeggiò Ron correndo
verso di lui al termine della prova.
“Bravo
Harry!Io non ci sarei mai arrivata!Sei stato molto coraggioso!Avrebbe
anche potuto rivelarsi un fallimento!”gli disse
Hermione,sollevata che fosse andato tutto per il meglio.
“Sapevo
che ce l'avresti fatta!E' stata una mossa davvero
inattesa!Complimenti per la fattura orcovolante!Ti è venuta
quasi bene come le mie!”scherzò Ginny mentre lo
abbracciava
“Grazie
ragazzi...anche se,ad essere sincero per un attimo ho temuto il
peggio....Poi essere l'ultimo...è stato davvero
terribile,anche perchè non sapevo come fossero andati gli
altri...Se avessi fatto qualcosa che avevano usato anche loro valeva
lo stesso?”chiese
“Credo
di sì...dopotutto non potevi saperlo no?E così Aragog
si ricordava ancora di noi,eh?Quasi quasi mi commuovo....chissà
come reagirebbe se sapesse che io non sento la sua mancanza....Ah..a
proposito...lo sai che sei in testa di mezzo punto rispetto a
Castoirà?”lo informò Ron,felice come non
mai...Dopo aver visto quello a cui si erano trovati davanti fu ben
contento di non essere stato al loro posto..tutto ma non i
ragni..specialmente se grossi come Aragog.
“Davvero?Wow....bene...questa
sì che è una buona notizia....loro cosa hanno fatto?Il
premio per l'idea più stupida l'ho vinto io o qualcuno è
corso come un imbecille più a lungo di me?”
Ron
stava per rispondere quando Ginny disse:
“Oh-oh...Harry...la
Skeeter...”
Non
fecero in tempo a fuggire che lei li braccò.
Poco
più lontano Beth che era coi suoi genitori si accorse che la
giornalista stava assediando suo fratello.
“Oh
no!Papà!C'è ancora quella tipa di stamattina!”Esclamò
“Senta!Le
ho già detto prima che parlo solo del Torneo!Se vuole le
racconto come ho fatto coi ragni...ma altro non le dico...dopotutto è
qua per scrivere del Torneo no?”sbottò
Harry,seccato,mentre la Rita Skeeter gli stava rivolgendo domande che
col Torneo avevano ben poco in comune.
“Lasci
in pace i miei figli!-gridò James,arrivato subito-Non le
impedisco di fare il suo lavoro,semplicemente le chiedo di limitarsi
a scrivere del Torneo e non di altro!”
“Ma
vede signor Potter...a proposito come si chiama sua moglie?Il suo
nome lo conosco già-fece quella,piena di moine.Ron ed Herry si
guardavano perplessi...pareva non aver capito nulla.Ginny ed Hermione
la fulminarono con lo sguardo.-....il mio giornale non chiede la pura
cronaca!I miei lettori sono interessati alla vita di questi piccoli
eroi...alle loro emozioni...alle loro amicizie..come vi chiamate
cari?-chiese rivolgendo un radioso sorriso a Ginny,Hermione e Ron-..è
per questo che faccio queste domande...dopotutto la cronaca non è
per nulla accattivante....vogliamo delle storie...non le spiacerà
se faccio qualche domanda a suo figlio ora che le ho spiegato
no?Magari dopo posso chiedere qualcosa anche a lei...”
“Non
osi fare domande a nessuno di noi!Non provi nemmeno ad avvicinarsi
ai miei figli!Li lasci in pace! Andiamo ragazzi!”
La
lasciarono lì,a prendere appunti col suo block-notes.
Hermione,Ginny
e Ron dopo aver salutato i Potter rientrarono al castello,lasciando
Harry con la sua famiglia.
Harry
approfittò di quel momento con suo padre.Voleva parlargli,come
facevano sempre a casa.
Quelle
conversazioni avevano il potere di farlo stare bene.
Ora
che era grande si rivolgeva d'istinto a James quando aveva bisogno di
un consiglio o semplicemente di parlare.
Quando
invece si sentiva scoraggiato quello che ci voleva erano le parole di
sua madre.
“Papà...sono
contento che siate venuti...grazie..”
“Harry..non
ce lo saremmo persi per nulla al mondo!Speravo proprio che Silente ci
permettesse di venire!Che strano essere di nuovo qui...pensavo che
non ci sarei mai ritornato...”James continuava a guardarsi
attorno beato.Ogni angolo del parco gli ricordava qualche momento dei
suoi anni ad Hogwarts:c'era il salice sotto cui andavano a studiare
in primavera,la quercia su cui si era arrampicato una volta per
chiedere a Lily di uscire,il prato delle prime trasformazioni,il Lago
in cui l'avevano gettato mentre dormiva sapendo che non era in grado
di nuotare....
Harry
gli camminava a fianco senza parlare...sentiva che anche per lui il
tempo di Hogwarts stava finendo..ed era una sensazione molto
strana,le incognite sul futuro erano sempre di più,si sentiva
privo di certezze,da un paio d'anni a quella parte quando si
immaginava la sua vita da adulto si vedeva Auror,ma era davvero
quella la strada giusta?...E,anche se quegli anni erano stati
duri,sentiva che in quella scuola avrebbe lasciato un pezzo di se
stesso,era cresciuto tra quelle mura.
“Ma
non siamo qui per parlare di me Harry..-continuò James,come
ridestatosi da un sogno-Allora,come va?C'è qualcosa che vuoi
dirmi?La scuola?Snape?Malfoy?”
Suo
padre era così,schietto,diretto.Non c'era bisogno di fingere o
tergiversare con lui.Avrebbe capito immediatamente.
“Uhm...-alzò
le spalle Harry-la scuola è lì..va tutto come al
solito...è molto pesante quest'anno...però è
l'ultimo..La McGranitt è diventata completamente matta...non
ci ha mai dato così tanto da fare...era così anche con
voi?”
James
annuì:
“Oh
sì....all'ultimo anno mi misi a studiare sul serio
anch'io...però,nonostante i rimproveri di Remus che ci
invitava a smettere di perdere tempo ricordo come se fosse ieri la
totale mancanza di voglia di studiare...”
“Sì...ti
senti svuotato no?Sono davvero stanco...ed è appena
iniziata..ah...per quanto riguarda Pozioni continuo ad essere un
disastro,ma grazie alla mamma ho le O garantite....con Snape va più
o meno come al solito..però sono riuscito ad arrivare a
qualche A..e pensa che una volta si è visto costretto a darmi
una O...Avresti dovuto vedere la sua faccia!”
“Complimenti!Hai
fatto progressi!”gli rispose James ridendo
“Papà...non
mi prendere in giro!Ho iniziato con T!”
“E'
vero anche questo...sei migliorato!Harry...mi dispiace che per colpa
mia voi due ne paghiate le conseguenze”
“Tu
c'entri solo in parte..voglio dire..è lui quello che si
comporta ancora come se avesse diciassette anni..e poi credo che ci
detesteremmo comunque....pensa che questa settimana ha punito Ron
perchè è arrivato in ritardo di cinque minuti al suo
turno di ronda dato che avevamo allenamento e ha punito me per perchè
ho fissato l'allenamento prima del turno di un Caposcuola...non è
normale!Uno nella vita deve essere un po'elastico!”Harry si
mise a ridere vedendo suo padre divertito
“Ehi...ma
questo non vale!Vi ha puntito praticamente per il fatto che
esistete!”
“Già...”
“Harry..ti
vedo cambiato sai?Mi sono accorto dalle tue lettere e me ne sono
convinto ora,vedendoti....Mi è sembrato di capire che con
Malfoy è successo qualcosa....”gli disse James,ora
estremamente serio.
“Sì...diciamo
che ho deciso di passare sopra a tutte le sue provocazioni...mi sono
stancato di comportarmi come un idiota solo per rispondergli....mi
sono sempre cacciato nei guai per niente...Non ti nego che mi dia
fastidio,che sia stanco di sentire tutto quello che dice di
me,soprattutto ora che c'è il Tremaghi...il fatto che giri con
le spille con scritto POTTER FA SCHIFO TIFATE PER DURMSTRANG ....mi
da davvero fastidio...però ho deciso di non badarci..di
cercare di far finta di nulla...anche per il Quiddich...li abbiamo
battuti lealmente...non so..mi sembra stupido mettermi a litigare per
queste cose....”
“Apprezzo
molto quello che stai facendo.....sei davvero diventato grande...e so
che è difficile evitare di rispondere...So quanto sia dura
star zitto...Sai,io alla tua età ero un vero idiota,come di
certo già sai....capisco perfettamente la mamma che non voleva
uscire con me...mi pento di quello che ero...però poi sono
cresciuto...fuori da Hogwarts c'era la guerra.So che questi dicorsi
sono lontani da te e dal tuo mondo...però noi alla tua età
sapevamo perfettamente che una volta usciti da qui dovevamo scegliere
da che parte stare.Non potevamo più fare finta che tutto ciò
non ci riguardasse...e io..ho capito che non potevo dichiararmi
contro Voldemort solo a parole..dovevo fare qualcosa..iniziando prima
di tutto a lavorare su me stesso.Se me ne andavo in giro per la
scuola a combattere duelli con studenti di altre Case o ad
organizzare scherzi di cattivo gusto ero poi così diverso dai
Mangiamorte?No..ero come loro...e non volevo essere neanche
lontamente paragonato a quegli assassini...per questo Harry ti
capisco....non sono solo parole a vuoto le mie...Sebbene sia fiero di
te perchè tu fortunatamente sei sempre stato diverso da
me,sotto questo punto di vista.Non sei mai stato arrogante e pieno di
te come ero io..e di questo sono felice.
Sei
sulla buona strada...cerca di continuare così..”
“Grazie...però..forse
non sono perfetto come credi...quando Malfoy mette in mezzo Ginny o
Beth o Hermione o anche Dan non ci vedo più dalla rabbia...in
quei momenti stento a controllarmi...loro non c'entrano niente..e non
devono entrarci..sono solo affari nostri..”
“Sai...ricordo
come stavo ogni volta che la mamma veniva insultata per via del suo
sangue e della sua nascita Babbana.Io ero furente e avrei voluto
distruggere chi solo osava dirle qualcosa...l'ho sempre
invidiata...mi sono sempre chiesto come facesse ad ignorare tutto,a
lasciare che ogni parola le scivolasse addosso..Lei ogni volta mi
diceva di lasciar perdere,di essere superiore ai loro
pregiudizi....le loro parole le facevano male,soffriva...ma mi spiegò
che rispondere era la cosa più sbagliata.Si sarebbe solo
aggiunto altro odio....non si doveva combattere l'odio con l'odio..la
ammiro..non sarei mai riuscito ad essere come lei...”
Quelle
parole suonavano come una confessione,James non ne aveva mai parlato
ai figli...ma in quel momento sentì che era la cosa più
giusta da fare.
Era
tempo di parlare da uomo a uomo.
“Grazie
papà..grazie davvero...”
Mentre
James ed Harry facevano il giro del parco Beth aveva presentato a sua
madre Thomas,Anne e Lucas.Quando furono sole Lily le disse:
“”Sai,mi
piace proprio quel Thomas!”
“E'
un po' la mia versione maschile,mamma...”
“E'
utile a volte avere un amico simile a te,sai..che ti capirà..sai
che puoi parlare senza vergogna...sai che ci sarà-Lily parlava
con un po' di rimpianto nella voce-anche Anne e Lucas mi
paicciono...sono allegri e chiacchieroni...”
“L'opposto
mio e di Thomas...”
“Già..ed
è per questo che andrete d'accordo..vi compensate..loro
parlano per voi...mi piacete proprio voi quattro!credo proprio che
Dan abbia trovato un alleato in Lucas,o sbaglio?E che tu ad Anne vi
troviate spesso a rimproverarli mentre Thomas scuote la testa
rassegnato.....non ho visto Margaret però...”
“Oh...lei..per
la verità non la vedo nemmeno io..”rispose Beth a bassa
voce
“Avete
litigato?Che è successo?Dai..racconta!”chiese Lily con
uno sguardo materno ed indagatore.
Elisabeth
si rivolgeva a sua madre quando le andava di raccontare tutto quello
che le succedeva,quando voleva confidarsi o era alla ricerca di un
consiglio,per quanti problemi si possano avere ad undici anni...ma la
verità era che Lily non faceva mai sembrare insignificanti le
piccole problematiche della figlia e proprio questo la invitava a
parlare,sebbene fosse molto chiusa.
Per
le coccole e i giochi c'era James,per le rassicurazioni Harry.
Era
suo fratello e rappresentava quell'autorità di cui non si
deve aver paura,perchè non giudica,ma ascolta paziente...nel
corso degli anni le confessioni fatte ad Harry sarebbero aumentate.
Sapeva
sminuire una grossa preoccupazione,farla sorridere quando si sentiva
in colpa per qualcosa.
Harry
era uno dei suoi punti di riferimento.
“Non
è che abbiamo litigato...è che-continuò dopo una
piccola pausa la ragazzina-..non so..ci siamo allontanate..lei quasi
non mi considera...se ne sta sempre con le sue compagne di
Tassorosso..che tra l'altro non mi stanno molto simpatiche....qualche
volta ho provato ad unirmi a loro..e lei a stare con noi...ma forse
non ci siamo mai trovate..è così diversa,sono così
diverse da me ed Anne...non so mamma...non mi trovo...Mamma..e
se..fosse colpa mia?Se fossi io quella sbagliata?Se lei non volesse
più essere mia amica perchè le ho fatto qualcosa?”
Lily
smise di camminare,si fermò ed abbracciò la figlia
dicendole:
“Ascolta
bene Beth..talvolta capita di far male a qualcuno senza che ce ne
accorgiamo..e può essere che sia successo anche a voi..Può
essere che tu le abbia fatto del male e che lei ne abbia fatto a
te...
Avete
provato a stare insieme da quanto ho capito..ma non è andata
bene...Non tutti siamo fatti per essere amici...A volte la persona
che meno ti aspetti diventa la tua più grande amica...e invece
quella con cui sei cresciuta se ne va..e ti sostituisce con qualcun
altro...ma tu sostituisci lei...Ora devi pensare solo a tutto ciò
che ti attende con Thomas,Anne e Lucas...mi sembra di aver capito che
loro ci tengono tanto a te...anche se tu ogni tanto ti allontani e
fai l'asociale,come dice papà,no?”
“Mamma...però
è brutto che una persona con cui sei cresciuta se ne vada....e
se se ne andasse anche Dan un giorno?E se sono io che allontano la
gente?”chiese Beth,un po' impaurita
“Lo
so Beth..è brutto..ma non puoi farci niente...forse sarebbe
successo comunque...devi lasciare che quella persona segua la sua
strada,augurandole solo il meglio...non bisogna impedirle di
andarsene...se le vuoi bene devi lasciarla libera...hai capito?Non è
detto che poi un giorno non torni....e stai tranquilla per
Dan..liberarti di lui non sarà semplice...è incollato a
te col Magicscotch!Allora..sei un po' più calma?”
“Un
po' sì....poi stasera penserò ancora a quello che hai
detto così capisco bene....però sì..sono più
tranquilla....grazie mamma....credo che tu abbia ragione....”rispose
la ragazzina,ora davvero più serena
“Bene...allora.....mi
racconti qualcos'altro della scuola?”
“Uhm..allora...Astronomia
mi piace tantissimo sai?All'inizio la credevo difficile...ma non lo
è...Le stelle....le costellazioni..Sai che quando una stella
si spegne diventa una nana nera?Però si suppone solo che
esistano...non le abbiamo mai viste...e sai che ogni giorno il sole
sorge e tramonta quattro minuti prima?Così ogni giorno vediamo
delle stelle diverse....Ah..qualche giorno fa..credo lunedì
sera Lucas e Thomas erano allo stesso telescopio...non si sa bene
come ma hanno rotto una lente...
Abbiamo
iniziato anche le lezioni di volo,Ginny aiuta Madama Bumb...Thomas è
entusiasta del Quiddich....e Lucas e Dan gli stanno facendo imparare
a memoria le formazioni dei Cannoni di Chudley e del Puddlemere
United..e poi anche tutti gli schemi...a furia di sentirli li abbiamo
imparati anche io ed Anne....”
“Non
vorrei essere in lui....”
“Già....però
si sta appassionando...Ah poi io ed Anne detestiamo Pozioni con tutte
noi stesse....anche se lei se la cava meglio di me....
“Anche
tu Pozioni!Sei proprio una Potter!”
Allora,come
trovate i Malandrini in veste di genitori?
Per
quanto riguarda Minuo è un incantesimo di mia
invenzione,basato sul verbo latino Minuo,is,minui,minitum,minuere
|
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Capitolo 14 *** il ballo del ceppo ***
Ecco
un altro capitolo...ho appena finito di scriverlo,per cui scusatemi
se ci sono errori di battitura!
Settimana
scorsa non ho potuto aggiornare perchè ero sommersa di
interrogazioni....spero di poter postare il prossimo capitolo poco
dopo Pasqua,ma non ne sono sicura...mercoledì parto..magari
l'aria di Londra mi darà nuove idee...e al mio ritorno dovrò
mettermi a studiare perchè il 27 ho la simulazione della terza
prova d'esame...quindi scusatemi se non ce la farò ad
aggiornare prima...cercherò comunque di fare il più
presto possibile....
Grazie
MaKiCo per la tua recensione!Spero che continuerai a leggere(e anche
a commentare),
Vale
Lovegood,sono contenta che la storia ti piaccia!Mi fanno sempre
piacere le tue recensioni...ah,giusto per informarti,Beth è
brava in pozioni,a differenza di Harry e James,ha ereditato il
talento di Lily..semplicemente non le piace....come ad Harry e
James...
CAPITOLO
QUATTORDICESIMO:Il Ballo del Ceppo
Godrick's
Hollow
“Remus
non puoi fare una cosa del genere!”sbraitò James basito
di fronte a quello che uno dei suoi migliori amici,l'assennato Remus
Lupin,gli aveva appena detto.
“E
invece sì James!E' la cosa migliore..per tutti.Lo so io,lo sai
tu e lo sa anche Dora.”gli rispose con sguardo vacuo e voce
rassegnata ma sicura l'amico che stava in piedi di fronte a lui.
James
era veramente esasperato,era furioso...ma soprattutto era deluso.Non
credeva che Remus potesse arrivare a tanto.
Qualcun
altro sì,ma non il suo amico Remus Lupin,però...(e
quando pensò questo James non potè fare a meno di
soffrire) forse non lo conosceva bene come credeva.
Lui
aveva sempre posto la sua famiglia al di sopra di tutto il resto.
Lily,Harry
ed Elisabeth erano il suo fantastico mondo,la sua vita.Avrebbe fatto
di tutto per proteggerli,sarebbe morto per loro.
Era
convinto che fosse una cosa naturale,che per tutti fosse così.
Era
sicuro che anche Sirius e Remus la pensassero come lui...ma forse si
sbagliava.
E'
incredibile come le certezze di una vita possano crollare in pochi
minuti...
“Remus!Per
Godric!Ma ti rendi conto di cosa vuoi fare?Ti rendi conto di cosa
stai facendo a Dora?-il tono di voce si faceva sempre più
alto.James era veramente furibondo-Ma soprattutto ti rendi conto di
cosa stai facendo a tuo figlio?Dimmi perchè Remus..dimmelo..io
non lo capisco!”
“Dora
capirà..è una ragazza intelligente..”
“No
che non capirà ...Non lo capirà lei e non lo capirà
neanche tuo figlio!
Su
una cosa hai ragione però...Dora è
intelligente..talmente intelligente da averti accettato..cosa che non
sei mai riuscito a fare tu.”James aveva smesso di gridare.Ora
la sua voce era tornata quella di sempre,ma lui era seccato ed
infastidito.
Non
appena sentì la parola “accettato” Lupin si
infervorò.Ora ad urlare era lui.
“Avermi
accettato?Oh..grazie mille James!Grazie mille!E così anche lei
fa parte del progetto
Mostrate-Pietà-Per-Remus-Lupin-Il-Licantropo”Era stanco
della commiserazione altrui.
“Dannazione
Remus!Ma si può sapere cosa ti è preso?Fino all'altro
giorno la volevi sposare!”
Lupin
si accasciò esausto sulla poltrona dell'ordinato salotto di
casa Potter.
Possibile
che gli amici che l'avevano aiutato e capito per anni non riuscessero
a comprendere cosa lo portasse a quella drastica decisione?
“Sì...la
volevo sposare...ma..non volevo averci un figlio...può essere
come me James!Come me...un licantropo!”
“E
allora?”
“Come
e allora James!Potrebbe passare tutto quello che ho passato io....io
sono fortunato...ho trovato voi....ma lui?Che vita lo attenderà?”Era
quella la sua più grande preoccupazione.
“Se
anche fosse un lupo mannaro cosa cambierebbe?Tu ha una vita
normale:degli amici,una famiglia,facevi l'insegnante...E in ogni caso
ora come ora,se anche avesse anche lui il tuo “piccolo problema
peloso”-James si era seduto di fronte all'amico.Si stava
sforzando di capire cosa lo avesse portato a tanto.Voleva fargli
cambiera idea.Voleva aiutarlo-...se anche così fosse...ora
cosa ci puoi fare?Il bambino nascerà ugualmente!”
“Si
può sapere come diavolo fai a non capire James?Se anche non
fosse un licantropo ne avrebbe comunque uno per padre!Avrebbe me per
padre ,Merlino!Come credi che verrà considerato dalla
gente?Come lo guarderanno?Lo escluderanno!”
“Remus!Santo
Boccino!Vuoi capire che sei tu che ti escludi da solo?E poi,se
dovessero dirgli qualcosa sarà proprio in quel momento che tuo
figlio avrà bisogno di un padre che gli spiegherà come
vanno realmente le cose,che gli dirà che le persone si
giudicano in base al loro cuore e non tramite l'aspetto..tuo figlio
avrà bisogno di te!”
“La
cosa migliore è invece che me ne vada!Sarebbe la sua più
grande fortuna!”
“Codardo!Ecco
cosa sei!Un vile codardo!-sbottò James,ormai violaceo in
viso.Si era alzato e camminava nervosamente per la stanza-Sappi una
cosa:se deciderai di andartene ci sarò io per lui.Cercherò
di supplire alla tua assenza.Ma nonostante questo tu gli
mancherai.Sentirà sempre il peso della tua mancanza.Se lo
porterà per tutta la vita.
Fai
la tua scelta,Lupin,se decidi di andartene non voglio vederti mai
più.Tu per me non esisti più.”
James
era risoluto.Anche se gli era costato fatica pronunciare quelle
parole,pensava realmente quello che aveva detto.
Pacato,ma
sicuro Remus si alzò,prima di smaterializzarsi disse addio al
suo vecchio amico:
“Bene
Potter,ognuno ha fatto le sue scelte.”
James
si fece casere sul divano,distrutto.Come lo avrebbe raccontato ai
ragazzi?E Sirius?Lily?E Beth?Come le avrebbe spiegato che il suo
padrino li aveva piantati in asso tutti quanti?E quel bambino?Come
sarebbe cresciuto?Era certo solo di una cosa:lui e Sirius avrebbero
fatto del loro meglio perchè non si sentisse solo,mai.
HOGWARTS
I
ragazzi non volevano parlare dell'accaduto.Sapevano cosa era successo
tra Remus e Tonks,ma non ne parlavano.
Harry
era quello che ci era rimasto peggio.Non riusciva a crederci.
Remus
era quello che sapeva sempre cosa era meglio fare,era quello con la
testa sulle spalle.
Harry
era furioso.Come poteva fare una cosa del genere?Non si rendeva conto
della vita a cui aveva condannato il figlio con quell'azione?
Promise
a se stesso che,qualunque cosa fosse accaduta,quel bambino sarebbe
stato per lui un fratello.
Dan
e Beth,nonostante fossero i più piccoli,avevano capito
perfettamente la situazione e la sua gravità. Sentivano che il
loro piccolo quotidiano mondo non sarebbe più stato quello di
prima.Capirono che forse,anche il loro piccolo quotidiano mondo
poteva essere scosso da terremoti.
Daniel,rimasto
molto colpito dalla notizia,si era fatto più serio.
Aveva
deciso di scrivere a casa con regolarità.Suo padre non doveva
sentirsi solo un'altra volta.
Remus
era come tutti gli altri,come i Black,che non avevano mai dimostrato
affetto per il loro figlio ribelle.Remus,la stessa persona che gli
aveva insegnato a giocare con le costruzioni,aveva tradito suo padre
e zio James.Li aveva traditi tutti.
Beth
non voleva sentire quei discorsi.Non voleva ascoltare Dan che ne
parlava.
Era
rimasta sconvolta.Era affezionata a Tonks e lei era stata trattata
ingiustamente.
Eppure,nell'innocenza
che solo a quell'età si può avere,Elisabeth sentiva che
Remus sarebbe tornato.Lo sapeva e basta.Remus sarebbe tornato.Lo
ripeteva spesso a Dan e a suo fratello.
Harry
non condivideva questa convinzione,sebbene fosse combattuto:da una
parte desiderava aprire gli occhi alla sorella,dall'altra invece
sperava che rifugiandosi in quei sogni lei stesse meglio.
“Non
tornerà!”le urlava di continuo Dan,anche se,dentro di
lui,viveva ancora quella stessa speranza che rimproverava alla sua
amica.
Ron
era incredulo.Non gli sembrava possibile;
Bisogna
precisare che Ronald Bilius Weasley nella vita aveva tre punti di
riferimento,tre pilastri:
La
sua famiglia
Harry
ed Hermione(ma in quella circostanza si trovava a dover essere lui la
certezza dei suoi pilastri)
La
famiglia di Harry che l'aveva accolto come un terzo figlio,come del
resto i Weasley avevano fatto con il suo amico.
Pertanto
nella sua ottica,estremamente abitudinaria,non era concepibile che il
padre del suo migliore amico avesse litigato furiosamente con uno dei
suoi più cari amici.
Era
come se litigassero lui ed Harry.
Ron
non era più così sicuro di sapere cosa fosse giusto e
cosa no.
Era
certo solo del fatto che quel bambino aveva tutti i sacrosanti
diritti di avere un padre.E non gli sarebbe importato di che natura
fosse.Gli bastava averlo.
Hermione
cercava in Ron un appiglio.Anche le sue sicurezze iniziavano a
vacillare.
Capiva
le ragioni di Remus,ma non le sembravano sufficienti.
Un'altra
volta le era stato dimostrato che il mondo non poteva essere
catalogato secondo schemi fissi,che le cosa capitavano e basta e non
sempre c'era una ragione.
Ed
Hermione Granger detestava tutto ciò che non poteva essere
controllato.
Ginny
era nervosa,irritabile,suscettibile ed arrabbiata quanto Harry.
Lei,a
differenza di tutti gli altri,l'aveva sentita Tonks parlare della
loro storia.Lei l'aveva vista piangere quando veniva alla Tana a
sfogarsi con Molly.Lei l'aveva vista felice.
Lei
sapeva quanto lo amasse.
A
questo punto credeva che il buon e mite Remus Lupin non se la
meritasse.E la voleva sposare!La voleva sposare!
Sfortunatamente
le cattive notizie non arrivano mai da sole.Ci sono quei periodi in
cui tutto quanto sembra coalizzarsi per farci stare sempre peggio.
All'ora
di pranzo Harry,Ron ed Hermione rientrarono stravolti da una lezione
di Trasfigurazione.La McGranitt li aveva consumati in quelle due ore.
Ron
prese velocemente posto scavalcando una ragazzina del primo
anno.Voleva solo rifocillarsi.Niente avrebbe potuto guastare quello
che era per lui il miglior momento della giornata.
Harry
si sedette accanto all'amico,stanco ed affamato.Hermione,raggiunta
ora da Ginny,stava raccontando la sua giornata.Era più ansiosa
del solito.Aveva così tanto da studiare!E quel pomeriggio
sarebbe stata impegnata in due inutili ore di Storia della Magia!
“Ciao
Harry...”lo salutò Beth arrivata in quel momento con
Lucas ed Anne, mentre il suo compagno era impegnato a strappare i
capelli all'amica.
“Beth..come
è andata oggi?Avevi il compito di Erbologia,no?”chiese
suo fratello mentre si riempiva il bicchiere di succo di zucca.
“Sì..era
oggi...credo sia andato normalmente...dovevo potare qualche ramicello
e catalogarlo...oh..Lumacorno mi ha ridato il campioncino della
pozione dell'altra volta...E!”annunciò felice.Pozioni
non le piaceva,ma era molto brava,a differenza di Harry che si
barcamenava come poteva.
“Però..siete
proprio fratelli,eh Harry!”lo prese in giro Ron
“Ah..ah..molto
divertente...Lucas,a te come è andata?”chiese sorridendo
divertito Harry a Lucas(ora pienamente soddisfatto di essere riuscito
a strappare un boccolo ad Anne senza che questa se ne accorgesse).
“Ehm....D...ma
non era poi così male...mi meritavo una A!D'accordo che doveva
essere celeste e la mia era blu notte,d'accordo che le radici di
papavero non andavano messe e io ne ho aggiunte tre solo perchè
mi pareva che lo stesse facendo anche Thomas..d'accordo che ho girato
in senso orario quando invece andava mescolata al contrario(ma non è
colpa mia,è di Anne che era di fronte a me e girava in quel
modo)...ma nel complesso non era male...Lumacorno ha anche detto che
l'effetto somigliava molto a quello che avrebbe dovuto essere....Oh
Dan..eccoti qua!Come è andata?”domandò troncando
improvvisamente la conversazione con Harry e Ron che ridevano
rimembrando i loro esperimenti(a loro dire geniali)in Pozioni.
“Uhm..non
c'è male...durante l'ora di Incantesimi ero riuscito a
guadagnare dieci punti...l'ora dopo Lumacorno me li ha tolti perchè
quel piccolo ed odioso troll di Serpeverde mi ha rinchiuso nell'aula
di Incantesimi facendomi arrivare in ritardo...-rispose lui-dobbiamo
pensare a come fargliela pagare a quella serpe insulsa e strisciante
di Gooniver!Ma niente di cattivo,Luke...qualcosa di divertente,ma non
di maligno...”
Lucas
non fece in tempo a rispondere perchè Anne,resasi conto che
una ciocca di capelli era più corta della altre,iniziò
a lanciargli improperi che lo costrinsero ad eclissarsi fuori dalla
Sala Grande,mentre lei lo rincorreva arrabbiata.
“Ah
l'amour...-sospirò sornione Dan-ah..Beth..ho bisogno di te!”
Beth
si voltò,una vocina dentro di lei le preannunciò che
non avrebbe potuto godersi il pranzo in santa pace.
“Che
vuoi Dan?”chiese sorridendo
“Mi
devi aiutare con Storia della Magia!”la pregò implorante
“Dan!Ma
sei tu quello più grande!Io non le ho ancora fatte le cose che
studi tu!”ogni tanto il suo amico la stupiva...
“Beth.....per
favore!Non riuscirò mai a ricordarmi tutte quelle date e
quelle battaglie!Confondo tutto...pensa te che ero convinto che la
pace di Mumbledonia fosse stata stipulata nel 1109 per porre fine
alle guerre tra Elfi e Folletti...mentre invece ho scoperto che la
confondevo con quella Vulfanghiana del 1190 stipulata tra la tribù
di Grist il Perfido e Coolp il Burlone.....aspetta a meno che quella
non sia stata la battaglia di Qutor..Harry..ho detto qualcosa di
giusto?”
Lui
e Ron si guardarono perplessi...davvero avevano imparato anche loro
tutte quelle date e quei nomi?
“Oh..lasciamo
perdere...la verità è che ho bisogno del tuo aiuto
Beth!Tu hai un metodo di studio..io no....per favore.....ti ricordi
che dei tuoi schemini?”
“Se
non sbaglio avevi detto che erano inutili...”puntualizzò
lei
“Bè..sì..ma
ne ho bisogno...aiutami a studiare...ti prego... ti prego..lo so che
mi vuoi bene...farò qualunque cosa...dai Beth...”la
guardò sfoderando la sua migliore espressione da cane
bastonato
“Oh..e
va bene!Ma basta con queste sceneggiate!”cedette alla fine.
“Yuhuuuuuuuuuuuuu!grazie
Beth!Sei la migliore!”gridò Dan saltando in piedi
“Calmati
ora-gli disse Beth afferrando una manica della sua toga per
riportarlo a terra- ...e dimmi entro quando dovrai ricordare tutto?”
“Ehm...domani
pomeriggio”mormorò lui
“Allora
muoversi!Forza abbiamo ancora un'ora prima che inizino le lezioni
pomeridiane!Muoviti Dan!Mangerai dopo!”lo trascinò via a
forza dal tavolo imbandito,non però prima che lui riuscisse a
riempirsi le mani di tramezzini.
“Guardali
'Mione-disse Ron a bocca piena-..lei sì che lo aiuta!Dovresti
prendere esempio....”
“Oh
Ron!Come sei infantile!Dan non le ha chiesto di fargli i compiti!Le
ha chiesto di aiutarlo a studiare!Anch'io vi aiuto!”
“Forse
non hai capito che i tuoi ritmi non sono i nostri...non puoi
prepararci un piano di studio come il tuo!Tu sei bionica!”
“Ron..se
tu ti mettessi a studiare sul serio vedresti che potresti seguire
perfettamente i ritmi di Hermione!E non ridere Harry..vale anche per
te!”replicò Ginny,assumendo un cipiglio alla Molly
Weasley mentre sosteneva la sua amica.
Poi
aggiunse:
“Certo
che però Beth per Daniel farebbe qualunque cosa....senza
contare che lui quando si rivolge a lei cambia totalmente!”
“Come
sono teneri!”esclamò Hermione
“Tenerissimi
proprio....quando passi undici anni della tua vita con quei due che
un momento litigano e il momento dopo si cercano disperati non li
trovi tanto teneri.”Commentò Harry,che però non
poteva fare a meno di concordare con le affermazioni di Ginny.
“Harry!”Lo
chiamò Dean dall'altra parte del tavolo allungandogli una
copia della Gazzetta del Profeta.
“Leggi
qua!”gli disse
“Non
te l'abbiamo dato prima perchè abbiamo preferito aspettare che
Beth se ne andasse.”aggiunse Seamus.
“Mi
sono recata alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts in qualità
di inviato per recensire del famoso Torneo Tremaghi,che
quest'anno,come certo saprete,sarà ospitato dalla scuola del
nostro Paese.Colgo ancora l'occasione di ringraziare da queste
colonne Rufus Notitus,direttore del giornale,che ha scelto proprio me
per questo compito.
Come
saprete tutti il Campione di Hogwarts è Harry Potter,il figlio
del popolare ex giocatore della Nazionale di Quiddich,nonchè
strenuo oppositore di Voi-Sapete-Chi durante l'ultima sanguinosa
guerra .
Forse
però non tutti voi siete a conoscenza del fatto che la
famiglia Potter intrattiene rapporti molto particolari col Preside di
Hogwarts,Albus Silente:pare infatti che(come del resto mi confermano
alcuni miei informatori a scuola)il Preside nutra una certa simpatia
nei confronti di Potter.
Nonostante
il ragazzo sia una sottospecie di teppista disturbato(riguardo
quest'ultimo aggettivo troverete altri dettagli nel corso
dell'articolo),può imperversare ad Hogwarts senza essere
punito.Silente è sempre molto lungimirante nei suoi confronti.
Che
l'amicizia dei suoi genitori col Preside abbia influito sulla sua
partecipazione al Torneo?Non voglio fare illazioni di alcun tipo,ma
il sospetto sorge spontaneo...
In
ogni caso,ho provato ad intervistare anche lui,come ho fatto con
anche gli altri due Campioni,il signor Loirà per Beauxbautans
e la signorina Nikolai per Durmstrang(per maggiori dettagli
consultate il Profeta del 11297),tuttavia non mi è mai stato
permesso.
La
prima volta è intervenuto Silente in persona,propinandomi come
scusa le lezioni di Harry;la seconda volta,subito dopo la Prima
Prova,Potter senior in persona mi ha sottratto suo figlio.
Ora
è lecito porsi una domanda:per quale motivo tutti si ostinano
ad impedirmi di rivolgere qualche domanda al Campione di Hogwarts?
La
risposta è molto semplice:l'intera famiglia Potter vive
quotidianamente una tragedia che non ha eguali e tutti ne sono
piuttosto scossi.Questo permette di spiegare il loro stato d'animo e
la loro ostinazione nel non voler parlare.
Alcuni
amici intimi di Harry,che però vogliono restare
nell'anonimato,mi hanno riferito che la più piccola dei
Potter,la sorellina di Harry,Lilian Elisabeth(attualmente
frequentante il primo anno ad Hogwarts),soffre di gravi problemi
mentali.
E'
una bambina piuttosto riservata,ma anche ritardata:pensate che io,non
sapendolo,ho provato a farle qualche domanda,ma non sono riuscita ad
ottenere alcuna risposta.Mi guardava sorridendo ebete con espressione
fissa.Suo fratello è arrivato immediatamente a
prenderla,comportandosi in modo parecchio scontroso con me.
La
bambina,etremamente graziosa,soffre di una malattia piuttosto rara.Si
sa che i problemi di mente sono molto gravi,forse andrebbe ricoverata
al S.Mungo....anche qui sorge un'altra domanda:per quale motivo
Silente le permette di frequentare la scuola?Che c'entri anche questa
volta l'amicizia coi Potter?
Suo
fratello,come mi rivelano i suoi amici,è molto protettivo nei
suoi confronti e soffre terribilmente a causa del disturbo di
Elisabeth....si isola completamente dal mondo esterno...molto
probabilmente è diventato disturbato a causa di sua sorella.
Evidentemente
i suoi genitori gli dedicano minori attenzioni e lui cerca di colmare
questo vuoto comportandosi male a scuola.
E'
diventato così in seguito all'aggravarsi delle condizioni
della piccola.
Che
quindi la partecipazione al Tremaghi sia solo una ricerca di
attenzione?Dopotutto tutti badano alla sorella e mai a lui..che però
forse,anzichè dare un altro dispiacere ai genitori,dovrebbe
rendersi utile.
Pare
che anche la signora Potter soffra terribilmente della situazione;da
quando le condizioni della figlia si sono aggravate riversa tutta se
stessa nel lavoro,è infatti impiegata al Reparto Incantesimi
Sperimentali.
Il
signor Potter invece è probabilmente l'unico ad aver
conservato un po' di senno,tenta di difendere la sua famiglia come
può,anche se molto spesso cade nel grottesco comportandosi in
modo aggressivo.
Ecco
chi sono i Potter.Una famiglia di svitati.
Spero
di potervi fornire maggiori imformazioni nei miei prossimi articoli.
Vostra
Rita Skeeter.”
In
quel momento si spiegarono i mormorii che avevano seguito Harry per
tutta la mattina.
“Maledetta!”sussurrò
Ron
Hermione
e Ginny posarono delicatamente le mani sulle spalle di Harry,senza
parlare,ancora attonite.
“Me
la pagherà!Me la pagheranno...mai toccare la mia
famiglia.”disse Harry.
Vide
dall'altra parte della stanza Malfoy ridacchiare divertito,si era
accorto che avevano letto l'articolo.
Harry
si alzò in piedi e si diresse verso il tavolo di Serpeverde.
“Dove
vai?Non fare sciocchezze!”si preoccuparono Ginny ed Hermione
mentre Ron si affrettava a raggiungere l'amico.Ron sapeva di non
poterlo riportare indietro.Avrebbe reagito anche lui così.
Harry
si avvicino ai Serpeverde.
“Piaciuto
l'articolo,Potter?”sogghignò Zabini
“Volete
vedere la faccia della sorella di Potter?”disse perfida la
Parkinson,lanciandosi in un'improbabile imitazione di Beth,mentre
attorno a lei i suoi compagni ridevano.
Malfoy
non parlava,si limitava ad accennare un sorriso,freddo e distaccato
come al solito.Era un Malfoy lui.
Harry,irritato
e spazientito con un incantesimo rovesciò le brocche di succo
di zucca addosso ai ragazzi.
Mentre
questi si lagnavano li minacciò,alle sue spalle c'era Ron
che,con sguardo torvo era lì,pronto ad intervenire,cosa che
avrebbe fatto solo in circostanze estreme.Erano affari di Harry,lui
sapeva che non doveva entrarci.
“E
ora come vi sentite?Come vi sentite ora che avete preso di mira una
ragazzina di undici anni?Cosa vi ha fatto lei?Qual'è la sua
colpa?Essere mia sorella?Bene...bravi...vi sentite importanti
ora?Credete di aver fatto una gran cosa?In questi mesi vi ho
ignorato,ho fatto finta di niente...non mi va di sprecare il mio
tempo con voi...siete solo dei vigliacchi!Se volete colpire me
colpitemi!Ma non mettete in mezzo mia sorella o la mia famiglia!Lei
non c'entra niente!”
Mentre
lui parlava Zabini,Goyle e Tiger continuavano a fargli il verso.Harry
non ci vide più,scavalcò il tavolo e sferrò in
pugno in mezzo alla bella faccia di Zabini.
Si
tolse una soddisfazione che attendeva da anni.Non gli importava nulla
della punizione che sarebbe scattata di lì a poco.
Era
soddisfatto.
Si
voltò,recuperò Ron e insieme uscirono dalla Sala
Grande,gli occupanti della quale erano ancora sconvolti dalla scena.
Attorno
a Zabini,che si stava rialzando,Pansy Parkinson strillava.Malfoy era
impassibile.
“Oh!Ma
smettetela!Non si è fatto niente!E se proprio volete sapere
come la penso,se siete davvero stati voi a dire quelle cose,Potter ha
solo fatto bene!”a parlare era stata una ragazza del quinto
anno,Astoria Greengrass,la sorella di Daphne,che subito dopo,con
passo aggraziato lasciò sprezzante il suo tavolo.
Godrick's
Hollow
“James!Vieni!Presto!”chiamò
Lily agitata dalla cucina
“Arrivo!Arrivo!Calmati!Ero
sotto la doccia!”James comparve sorridendo coi capelli bagnati
e arruffati più che mai e con gli occhiali appanati dal
vapore.
Vedendo
la faccia della moglie capì che non era stato chiamato perchè
era pronto il pranzo.
“Che
succede?Remus?I ragazzi?”si informò
“Leggi..quasi
quasi le presento mia sorella..sarà contenta di sapere che non
è l'unica a considerarci degli svitati...”gli ordinò
secca Lily con gli occhi velati di lacrime.
Quei
giorni erano stati orribili.Remus e Tonks prima e ora anche
quell'articolo!Chissà come stava Beth,la sua piccola
bimba...Avrebbe tanto voluto essere lì a consolarla,a dirle
che non era successo niente,che mamma e papà avrebbero
sistemato tutto,che lei non c'entrava niente,che non era colpa sua...
E
Harry?Harry come l'avrebbe presa?Conoscendolo avrebbe senz'altro
fatto qualcosa di avventato..l'articolo parlava di amici suoi..Lily
sapeva che né Ron né Hermione né Neville o Dean
o Seamus avrebbero mai detto quelle cose...sospettava che dietro ci
fosse qualcuno che voleva ferire Harry...aveva in mente anche dei
nomi...ma come potevano aver pensato di mettere in mezzo Beth?
Harry
era impulsivo,si sarebbe senza dubbio cacciato nei guai per difendere
sua sorella....
Come
poteva quella maledetta giornalista trovare così tanto gusto
nel denigrare la gente?
Persone
che non le avevano fatto niente..che neanche la conoscevano....
“James..dove
vai?”chiese,riscossasi all'improvviso dai suoi pensieri vedendo
il marito ricomparso col mantello.
“Hogwarts,
Lily.Parlerò con Silente.E poi la denuncio”
“James..non
fare sciocchezze.Va già abbastanza male così.”lo
pregò lei,che pure avrebbe distrutto volentieri Rita Skeeter
con le sue stesse mani.
Hogwarts
“Allora
ho la sua parola, professore, che farà di tutto per
allontanare Rita Skeeter da Hogwarts?”chiese nuovamente
James,leggermente più tranquillo dopo aver parlato con
Silente.
“Sì,James..ma
non posso prometterti nulla..fino a quando dal Ministero non arriva
una diffida o comunque qualcosa che certifichi che lei non può
avvicinarsi al castello temo che potrò fare ben poco.State
tranquilli ora.Adesso tu vai a Londra e sporgi denuncia per
diffamazione,William Stroker è una brava persona....senz'altro
ti darà ragione,ma sai anche tu che i tempi della burocrazia
sono lunghi....Adesso calmatevi.Rassicura Lily...dille che si
risolverà tutto.
Prima
di andare passa sulla Torre di Grifondoro,scommetto che Elisabeth
avrà voglia di vederti..ah..e se puoi fai un salto in
infermeria.Troverai Daniel Black disteso su un letto pieno di
fratture e col braccio dolorante perchè privo di ossa.
Ti
lascio immaginare cosa ha combinato oggi pomeriggio...”
“Papà..”sussurrò
una bimba con gli occhi ancora rossi di pianto e i capelli lasciati
disordinatamente sciolti sulle spalle alzandosi dal letto,sul quale
era distesa da qualche ora.
James
si sidette sul letto,accanto alla sua piccola principessa,che si
rifugiò felice nella sue braccia.
“Shh...va
tutto bene Beth...tutto bene...”le disse accarezzandole i
capelli.
“Papà...e
se è colpa mia?Voglio dire...tutto quello che è stato
scritto,lo so che non è vero,o almeno spero...però
Harry ora è in punizione per aver picchiato un ragazzo..è
tutto il pomeriggio che tira pugni al muro...e Dan è finito in
infermeria per colpa mia...e ora deve aspettare che gli ricrescano le
ossa del braccio...”
“Vorrà
dire che non giocherà a Quiddich per un po'....”le
sorrise James
“Papà..seriamente..io..mi
sento in colpa...lo so che non è colpa mia..ma..indirettamente
lo è ,no?E poi..mi fa male...che ne sanno quelli di noi?Che ne
sanno di me?Perchè hanno detto quelle cosa?Ora sarò io
che verrò etichettata da tutti come la pazza.....papà
non è giusto...”
“Ascoltami
Elisabeth...le persone non sono tutte buone,e questo ormai l'avrai
capito...c'è gente che si diverte a fare del male agli
altri...Tu non devi sentirti in colpa per Dan ed Harry..l'hanno fatto
per difenderti..perchè loro ti vogliono bene,e te ne vorranno
sempre...a prescindere da quello che è stato scritto..capito?”
“Ma..mi
dispiace....”
“Bè..è
normale..però....non tutti ti diranno che sei pazza no?La tua
amica Anne o Thomas o Lucas non mi pare che ti considerino tale..o
sbaglio?”
“Loro
no..però gli altri....”
“Degli
altri non ti deve importare niente...Ti deve importare solo di quello
che pensano le persone a cui tu vuoi bene...ci sei?-lei annuì-ora,se
per loro vai bene così....non devi preoccuparti...la gente
parla Beth...parla sempre...si dicono tante cose..ma solo tu sai
quello che è vero....”
Suo
padre continuava a coccolarla quando lei,piano piano si tirò
su e disse:
“Papà...domani
ricomincerò da capo...continuerà a fare male,ma
cercherò di far finta di niente..di sopportare....e poi
vedremo..spero solo che Harry e Dan non si caccino nei guai ancora
per colpa mia...però,nonostante tutto-continuò
asciugandosi gli occhi-oggi è una giornata da segnare sul
calendario....Snape non ha tolto punti a Dan ma gli ha dato
ragione...”proseguì nel suo racconto,un po' più
rasserenata.A undici anni i colpi si ammortizzano in fretta...
Prima
di ritornare a casa James passò dall'infermeria.
Dan
era steso su un letto, ancora sveglio,nonostante gli effetti dei
tranquillanti.Gli spiegò che i suoi amici erano andati via da
poco per cenare.
“Zio
James....sono stato bravo però...l'ho difesa...finchè
ci sarò io non avrà nulla da temere”bisbigliò
piano,pensando di non essere sentito,prima di crollare addormentato.
James
sorrise:
“Lo
so Daniel..lo so”disse a sé stesso,più che al
ragazzo che ormai era nel mondo dei sogni.
Stava
rivivendo per l'ennesima volta quella giornata:un gruppo di Corvonero
stava prendendo in giro Beth durante l'ora di Difesa Contro le Arti
Oscure,commentava l'articolo senza risparmiare perfide battute.
Daniel
si era alzato in piedi,interrompendo la lezione aveva preso le difese
della sua amica...la discussione era presto degenerata,senza che
l'insegnante potesse fare qualcosa per fermare la rissa....
Per
la prima e (probabilmente)unica volta Snape dovette ritrovarsi
d'accordo col figlio dell'odiato Black:riuscì,con molta
fatica,a separare i contendenti.Non punì Dan,si limitò
a mandarlo in infermeria,fu il ragazzo di Corvonero a trovarsi in
punizione per la settimana seguente.
Se
Dan non fosse stato costretto dalle circostanze ad
intervenire,probabilmente avrebbe gioito dell'assuridità della
situazione,era la prima volta che Severus Snape non lo riteneva
responsabile di qualcosa....in quel momento invece era troppo
impegnato a cercare di resistere stoicamente al dolore lancinante al
braccio sinistro....
La
settimana trascorse lentamente,sembrava che il tempo avesse deciso di
scorrere in modo diverso.
Harry
faceva del suo meglio per ignorare i commenti offensivi che
provenivano dagli studenti.
Era
diventato molto più protettivo nei confronti di sua
sorella;appena poteva la accompagnava con qualche scusa a lezione
lanciando sguardi infuocati ai ragazzi nei corridoi se solo osavano
aprire bocca.
Dean,Seamus
e Ron finirono in punizione un paio di volte tentando di difendere
gli amici.
Calì
Patil discusse con sua sorella Padma di Corvonero che sembrava dar
ampio credito alle voci messe in giro dalla Skeeter.
I
professori erano stati informati della cosa e anche loro si
impegnavano per far sì che la situazione non
degenerasse,sebbene fare lezione con il settimo e il primo anno di
Grifondoro fosse divenuto molto difficile.
Beth
non gradiva tutte queste attenzioni;non era egocentrica per carattere
e il continuo bisbigliare al suo passaggio la infastidiva molto.Era
testarda,aveva detto che avrebbe ricominciato da capo e cosi
fece,soprattutto perchè non voleva che altri ci rimettessero
per causa sua.
Aveva
provato a parlare con Harry,tentando di spiegargli come si
sentiva...Sapeva che lui la capiva,anche suo fratello era un ragazzo
riservato...eppure non le dava retta.Voleva proteggerla,avrebbero
dovuto toccare lui,non sua sorella.Oltre che riservato era anche
molto testardo.
Anne
si accorgeva che Beth ogni tanto spariva..ma non le disse mai
niente...in tre mesi aveva capito qualcosa di lei.
Raramente
parlava di se stessa,raramente si confidava.Era orgogliosa,voleva
affrontare le cose da sola.
“Beth...va
tutto bene?”le chiese una sera prima di andare a dormire
“Sì...io...credo
di sì.....ora va un po' meglio...ci sto ancora un po'
male...ma va meglio...e comunque devo farla andare meglio...non
voglio che Dan o Lucas o mio fratello e i suoi amici vengano puniti
per me....”
“Cerca
di capirli...questa cosa ha fatto preoccupre un po' tutti...”osservò
Anne
“E'
vero...ma forse...se cerchiamo di andare avanti...e di non
soffermarci su questo la situazione migliorerà no?”
“Bè
sì....hai ragione....credo di sì..poi tra un paio di
settimane è Natale...vedrai che a gennaio ci sarà
qualcos'altro di cui parlare!Passerete di moda...”
“Me
lo auguro.....prima di tutto perchè io sto impazzendo...tra
l'articolo ed Harry e Dan.....sono asfissianti...non mi lasciano
respirare un momento....durante le vacanze mi chiuderò in
camera!Oppure chiedo asilo a casa tua!”esclamò
melodrammatica Beth
“Chi
ti dice che ti voglia?Tu sei stufa di loro e io di te!”le
rispose Anne con una linguaccia
“Buonanotte
ricciolo caduto!”fece Beth alzando un po' la voce
“Shhhhhh!Zitta!Avevi
promesso di non dirlo a nessuno!Povera me...Si vede tanto?”chiese
preoccupata Anne,che soffriva terribilmente per la perdita del
ricciolo.
“Ora
che è buio no di certo....ora dormi va.....che domani ci
aspettano due ore di Pozioni...”
“Morgana!Quanto
le detesto!”fu la buonanotte di Anne.
Ancora
non sapeva che di lì a qualche ora anche il tranquillo Thomas
si sarebbe cacciato nei guai,ma la colpa era sua solo in parte.
La
mattina dopo Lumacorno era in lieve ritardo per la sua lezione,Anne
Lucas Thomas e Beth avevano preso i loro soliti posti nell'aula di
Pozioni.
Grifondoro
condivideva quell'ora con Serpeverde e ,come d'abitudine Thomas,
sedeva coi suoi amici.
Mosso
da spirito caritatevole aveva deciso di aiutare quella frana di Lucas
per avitare che gli esplodesse la pozione in faccia come era successo
l'ultima volta con l'Elisir dell'Euforia.
“Ehi
McNarrow!-lo chiamò Armand,un compagno di Casa con cui non
andava particolarmente d'accordo-Perchè aiuti sempre quel
troll di Franchester?Non potresti dare una mano a noi che siamo tuoi
compagni?”
“Ehi!Chi
ti credi di essere per darmi del troll!Guarda un po' le tue
orecchie!”gli urlò Lucas,già pronto al litigio.
“Guardate!Ha
parlato!Non credevo che i troll fossero in grado di
parlare,Franchester...”esclamò Armand rivolto ad un
gruppo di compagni che già rideva.
“Lucas,calmati..ci
penso io...hai parlato con me Armand..lascia fuori Lucas...ti
rispondo subito...Lucas ha più bisogno di voi del mio
aiuto..ecco perchè sto vicino a lui...”
“Visto
che ti piacciono gli idioti,avresti potuto andare a Grifondoro,culla
degli idioti di testa,e non a Serpeverde.....”
“Si
da il caso che il Cappello mi abbia assegnato a Serpeverde-Thomas
parlava con molta sicurezza,Lucas lo guardava ammirato....al suo
posto sarebbe già passato alle mani...Anne si augurava che non
succedesse nulla di grave.Beth,che sapeva come Thomas avrebbe potuto
reagire se provocato,si augurava che Lumacorno arrivasse in
fretta-...non so perchè mi abbia mandato lì...ma io
sono un Serpeverde..e intendo onorare la mia Casa...credo di poterlo
fare meglio aiutando chi ha bisogno, no?Soprattutto se è di
un'altra Casa,sono chiamato a farlo ancora di più se si tratta
di amici...perchè Lucas è un mio amico,lo è da
quando l'ho conosciuto sul treno..e non vedo come il fatto che sia a
Grifondoro ci debba separare...ah..e Armand,ti sei
sbagliato...Grifondoro è la culla dei coraggiosi di cuore...”
“Hai
capito bene invece,McNarrow...Grifondoro è proprio culla degli
idioti di testa...dovresti sceglierti meglio gli amici....tra
Franchester e Potter la pazza.......”
Elisabethera
rimasta impassibile.
“Merlino!Fa
che non facciano niente di avventato!Giuro che aiuto Dan a studiare
tutti pomeriggi!”pensò
Anne
trattenne per la manica Lucas,che si era già alzato.
“Grazie,ma
credo di sapermeli scegliere da solo gli amici....ah..per tua
informazione l'unico matto qua dentro sei tu....Beth è molto
più normale di tutti voi messi insieme e...”non fece in
tempo a continuare perchè dall'altro lato della classe stava
per partire una scintilla rossa dalle bacchette..
“Expelliarmus!”gridarono
Thomas e Lucas,ancora non erano arrivati a quel punto del programma
di Difesa,ma avevano fatto pratica da soli,ovviamente in modo
illegale...sebbene diversissimi tra loro nel modo di approcciarsi
allo studio erano entrambi molto dotati.
Sfortunatamente
per loro in quel momento,mentre le loro bacchette erano ancora
sguainate e quelle dei Serpeverde erano a terra,entrò
Lumacorno che,dopo essersi profuso in una serie di “Da
Franchester me l'aspettavo,sapevo che avrebbe combinato un danno
dietro l'altro..ma da lei McNarrow.....prorpio no...”tolse
parecchi punti a Grifondoro e Serpeverde e decise che i due amici
avrebbero dovuto ricatalogare la dispensa degli ingredienti.
Onde
evitare che Thomas subisse ancora l'influenza,a dire del professore
più che negativa,di Lucas,il ragazzo venne spostato di fianco
ad Armand Roowill.
Thomas
consegnò quella che sarebbe stata la sua peggior pozione in
sette anni.Lucas invece,particolarmente distratto perchè
arrabbiato,fuse due calderoni,il suo e quello della scuola datogli da
Lumacorno.
“Harry!”chiamò
Ron di ritorno dalla riunione dei Prefetti con la McGranitt.
“Che
vuoi?”grugnì Harry,che perseverava nel suo malumore da
più di una settimana,alzando la testa dal tema di Erbologia a
cui mancava ancora mezzo metro senza che lui sapesse cosa inventarsi.
“Notizie....che
penso faranno peggiorare il tuo umore...”
“Peggio
di come va ora dubito che possa andare....”
“Oh...ti
sbagli invece....allora...come iniziare...”
“Ron...muoviti,devo
finire il tema...anzichè star qua a blamblanare portami il
tuo,così vedo di aggiungere qualcosa qua....”
“....e
pensavo potessimo addobbare la Sala Grande con dei festoni..e perchè
non usare le lucciole come lampade?Ginny..posso contare sul tuo aiuto
per gli addobbi?Credo che potremmo anche studiare un menù da
suggerire agli Elfi Domestici...magari potremmo anche scendere giù
nelle cucine ad aiutarli...”
“Hermione?Si
può sapere cosa stai dicendo?”chiese Harry,impaurito
dalle strane idee dell'amica...perchè la Sala Grande doveva
essere illuminata con le lucciole?Trovava che le torce fossero
perfette...che stava farneticando sugli Elfi?
“Ron...........-sbuffò
lei spazientita-non gliel'hai ancora detto?E pensare che lo
riguarda!”
“Cosa
c'entro io con la Sala Grande e con le lucciole?”chiese
Harry,la cui massima preoccupazione era ancora finire i compiti.
“Il
Ballo del Ceppo Harry!”gli disse Ginny entusiasta.
“Il
ballo di che?”chiese lui guardando Ron,anche se dubitava che
l'altro sapesse davvero cosa fosse il Ballo del Ceppo.
“Ehm....sai..è
una cosa del Tremaghi..”mugugno il rosso
“La
seconda prova?”si era completamente dimenticato della
pergamena,anche se non riusciva a capire come loro sapessero della
prova,pensò che si riferissero a quello.
“Macchè
prova!Merlino!E meno male che sono io quella cresciuta tra i
Babbani!Si tratta del tradizionale ballo che si tiene prima di Natale
quando si svolge il Torneo Tremaghi!”
“Ah..ok...ma
tanto noi non ci andiamo,vero Ron?Io e te a
ballare...figuararsi...senza contare che noi a Natale saremo a
casa.....”
“Ehm..veramente
tu Harry dovresti parteciparci...sei un Campione..e i Campioni devo
aprire le danze...”lo informò Ginny
“Che
cosa?-urlò Harry,scattato in piedi,estremamente turbato dalla
notizia-No...no...no...non se ne parla....non ho mai ballato in vita
mia...secondo te inizio a farlo davanti a tutta la scuola?E poi io a
Natale voglio tornarmene a casa...a casa...chiaro?”
“Harry..sei
costretto ad andarci...mi spiace...”lo consolò Ron che
capiva perfettamente il suo stato d'animo,dato che ricalcava
perfettamente quello che provava lui.
“E comunque nessuno
ti vieterà di rimpinzarti di tacchino a Natale...si svolgerà
il giorno prima del rientro....sanno che molti vogliono tornare a
casa per la vacanze....”
“Bene..mi
hanno fregato...resta solo una cosa...io non so ballare....”
“A
questo ci pensa la McGranitt..organizzerà un corso accellarato
di ballo....”commentò Ron,per nulla rassicurato
dall'idea,ma anzi rassegnato all'evidenza.
“Ah...non
gli hai detto una cosa Hermione..devono venire accompagnati...e con
l'abito da cerimonia”disse Ginny,che si divertì un mondo
nel vedere le espressioni di suo fratello e del suo fidanzato alla
notizia.
I
giorni seguenti trascorsero molto più rapidamente.
Harry
e Ron si districarono a fatica tra i compiti,gli allenamenti e le
lezioni della McGranitt,a cui si ritrovò a partecipare mezza
scuola.
Partner
della vicepreside era Lumacorno e i ragazzi avevano il sospetto che
la donna si coricasse dopo le lezioni con un terribile mal di piedi
provocato dall'imbranato accompagnatore.
Ad
essere sinceri Ginny ed Hermione non erano in condizioni molto
differenti da quelle della professoressa.I primi tempi soprattutto
Harry e Ron furono davvero due impiastri...ma alla fine non andava
così male....riuscivano a ballare qualche passo senza pestare
i piedi della loro compagna.
Harry
aveva anche iniziato a trovare un certo gusto nello stringere Ginny
così vicina a sé...ballare con lei era così
diverso da qualsiasi altra cosa avessero fatto prima insime...era
come se davvero si appartenessero.
Ginny
ed Hermione avevano comprato i loro vestiti ad Hogsmeade con Luna.Era
tutte e tre euforiche all'idea del ballo....Trascorsero un pomeriggio
fantastico provando e riprovando vestiti,anche i più
improbabili o più buffi o più costosi..così...giusto
per giocare ad essere diverse per un giorno....
Harry
e Ron invece si erano fatti spedire i loro vestiti da casa...non
avevano nessuna intenzione di spendere soldi per comprare un abito
che avrebbero messo una volta..Dopo aver visto il suo però Ron
si pentì di non aver risparmiato un po' dei galeoni datigli da
zia Muriel per il suo compleanno...
Il
suo vestito era di velluto verde,orribile...e corto sia sulle gambe
sia sui piedi....l'aveva preso un paio d'anni prima per il matrimonio
di una cugina di sua madre...ma nel giro di due anni si era alzato
molto....Harry gli suggerì di usare quello che aveva indossato
per il matrimonio di Bill,quell'estate...ma mettere una veste di lino
a dicembre non era proprio il massimo.
Così
Ron,non ancora rassegnatosi all'idea del vestito vecchio e
corto,scrisse ai gemelli e li convinse a prestargliene uno dei loro.
“Oh!Finalmente....guarda
Harry...questo va decisamente meglio...sembro meno stupido....”gli
disse mentre si rimirava allo specchio.
“Sì..direi
che così va bene.....ti da un aria da intellettuale.....a
proposito..l'hai chiesto ad Hermione?”
“Veramente
no...”
“Ma
sei scemo?Il ballo è dopodomani...quando aspetti?”chiese
Harry....Ron riusciva sempre a sorprenderlo.....lui a Ginny l'aveva
chiesto subito,anche se era ovvio che sarebbero andati insieme....Ron
invece....perchè era così stupido?
“Bè...dai
Harry...mi sembra ovvio che Hermione venga con me no?Io con lei e tu
con Ginny....è la cosa più naturale....”rispose
lui,tentando di mostrarsi calmo e avvampando per l'imbarazzo.
“Come
ti pare...ma non so se Hermione è libera...magari gliel'ha già
chiesto qualcuno....”
“Ma
va.....”gli rispose il rosso mentre tantava di sfilarsi la
veste.
Harry
scosse la testa....fino a quando Ron non si fosse deciso a dare un
po' meno cose per scontate e non avesse aperto gli occhi non si
sarebbero mai messi insieme.....
“Ron..che
hai?Perchè quella faccia?”chiese Harry poco dopo
rientrato in Sala Comune con Gnny dopo una passeggiata.
“Quale
faccia?”rispose scorbutico fissando il vuoto
“Si
tratta di Hermione,vero?Te l'ha detto?”domandò Ginny
“Detto
cosa?”chiese Harry che a quanto pare era l'unico ad essere
all'oscuro.
Ron
emise una specie di grugnito.
“Mi
dispiace Ron....ma tu non ti decidevi a chiederglielo....e lei ha
accettato l'invito di MacMillian.....”
“E
così tu lo sapevi?Lo sapevi e non mi ha detto niente!”tuonò
“Ron..mi
dispiace....ma le avevo promesso che non ti avrei detto niente...”
“Al
diavolo....tutti e due.....Harry..non guardarmi così...lo sai
che detesto sentirmi dire “Te l'avevo detto!”.....fa così
Hermione...è così da Hermione.....”disse prima
correre sopra.
“Nooooooooo!Ron
spostati lì...Dean tu abbraccia
Luna...Seamus!Vieni...Ernie..non ti muovere!Harry...non fare quella
faccia...so che sei arrabbiato...ma almeno sforzati di fare un
piccolo sorriso...”Hermione lanciava ordini a destra e a
manca...voleva a tutti i costi fare una foto per immortalare
quell'importante momento....Anche se mancava Ginny tutto doveva
essere perfetto.
“No
Dan!Non la faccio fare a te la foto...finisce che fai un
danno....Beth!Tieni..falla tu...allora..ci siete?Neville!Hanna!Eccovi
finalmente!”disse voltandosi a guardare gli amici che avrebbero
dovuto essere tutti perfettamente in posa.
“Aspettatemi..ci
sono anch'io!”una ragazza entrò dal ritratto...sembrava
la voce di...
“Ginny!”urlò
Harry correndo ad abbracciarla
“Come
stai?Cosa ci fai qui?Non dovresti essere in infermeria?”Harry
le rivolse tutte queste domande nel giro di un nanosecondo mentre
tutti gli altri,rotta la posa,correvano a vedere come stava.
Il
giorno prima infatti durante l'ora di Pozioni stavano preparando un
unguento sfebbrante che,per “puro”caso una ragazza di
Serpeverde rovesciò addosso a Ginny.
La
particolarità di questo medicinale è che,nel caso in
cui la persona non sia realmente malata,provoca febbre.
Ginevra
era stata portata in infermeria con febbre molto alta.Erano tutti
certi che avrebbe dovuto saltare il Ballo,se desiderava tornare a
casa per Natale.
Madama
Chips l'aveva messa in isolamento,impedendole di vedere chicchessia
nonostante le proteste dei suoi amici.Questa strategia si era poi
rivelata vincente perchè aveva permesso alla ragazza di
rimettersi in sesto.
Harry
e Ron erano certi che non si trattava di un incidente,ma non avevano
prove per dimostrarlo.
Harry
si era rassegnato:non avrebbe partecipato al ballo e,se questo non si
fosse verificato per fattori indipendenti dalla sua volontà,ne
sarebbe stato ben felice......Luna però aveva
insistito,avrebbe lasciato Dean solo per un momento,mentre apriva le
danze con Harry...Hogwarts non poteva non avere il suo Campione al
Ballo del Ceppo!
Convinto
dalle buone intenzioni di Luna Harry si era lasciato
convincere,sebbene non fosse dell'umore adatto.
Nemmeno
Ron voleva andare a quello stupido ballo...Si sentiva un
imbecille...Avrebbe dovuto vedere Hermione fare gli ochhi dolci a
quel pesce lesso di Ernie MacMillian per tutta la serata.....lui ed
Harry avevano deciso che se ne sarebbero andati non appena i
Campioni avessero finito di ballare.
“Avanti!La
foto!Siamo in ritardo!”li incitò nuovamente Hermione
“Andiamo
Harry!Non facciamola arrabbiare!”Ginny lo prese per mano e lo
sistemò in posa,mentre il frusciare della sua gonna sfregava
la veste di Harry.
“Avete
intenzione di aspettarli alzate?”chiese Dan dal divano senza
tentare di trattenere uno sbadiglio.
“Perchè
no?Ginny ed Hermione ci hanno promesso di raccontarci tutto del
Ballo.....”spiegò con aria sognante Anne,stringendosi
ancora di più al suo pigiama felpato
“Sarebbe
così bello poterci andare!”Esclamò Beth alzandosi
in piedi e quasi inciampando nella sua lunga camicia da notte mentre
provava a mimare un ballo.
“Se
vai avanti così va a finire che cadi....che fai Luke...vai a
dormire?”chiese Dan
“Sì...cioè...per
la verità devo ancora preparare il baule per domani....”
“Per
le mutande di Merlino!Il baule!Ecco cosa ho dimenticato di
fare!Scusate,ma devo evitare di farmi uccidere da mia madre...'notte
Beth!'notte Anne!..Lucas...”esclamò Dan fiondandosi a
salire tre gradini alla volta per raggiungere più in fretta la
sua stanza.
“No
Ron!E' colpa tua!Se volevi venirci con me dovevi solo chiedermelo!E'
che tu pensi che io sempre qua a tua disposizione...oh sei
così.......”gridò Hermione arrabbiata entrando in
Sala Comune dopo aver abbandonato in fretta e furia il Ballo.
“Shh!Non
strillare come al solito!Ci sono Anne e Beth che dormono..!”le
disse Ron che evidentemente non desiderava proseguire la
conversazione.
“Oh..sai
che ti dico?Arrangiati Ronald Weasley!Arrangiati!Sei così
infantile!”
“Sarà
maturo il tuo amico Ernie!”le urlò mentre lei senza
voltarsi ma con gli occhi pieni di lacrime saliva le scale.Ron era
riuscito a rovinarle il suo primo ed unico ballo.
Possibile
che non fosse riuscito a capire che che a lei di Enie MacMillian non
importava proprio nulla?
“Fantastico
Ron...sei il solito idiota!-sussurò lui a se stesso-Promemoria
per la prossima volta...dare retta ad Harry.”
“Non
andata male Harry..pensavo peggio...”commentò Ginny
quando uscirono dalla Sala Grande
“No..alla
fine è stato meglio del previsto...”
“Non
hai ballato male...mi hai pestato i piedi solo due volte...”
“Ma
non è colpa mia...ma di questo stupido vestito....se c'è
una cosa che i Babbani hanno inventato di utile sono i loro abiti da
cerimonia...hanno i pantaloni..non come questa roba qui...”
Ginny
rise
“Potresti
tagliarlo....sai,pensavo che mi sarei trovata fuori luogo....e invece
è andato tutto bene,nonostante io non ami particolarmente
questo genere di feste e mi senta una stupida a ballare...”
“Bè...siamo
stati due stupidi..avevo il terrore che Silente ci fermasse dicendoci
che eravamo un pericolo per noi e per gli altri...te l'ho già
detto che con questo vestito sei bellissima?”
“Almeno
dieci volte....e io ti ho detto che l'ho scelto con Luna ed
Hermione?”
“Almeno
dieci volte....piuttosto...che accadrà a quei due questa
volta?”
“Non
so...mio fratello poteva svegliarsi prima....però bho...forse
anche lei...cioè,la capisco,sembra che lui non si accorga che
lei è una ragazza..ma ormai dovrebbe anche aver capito come è
fatto Ron...”
“Bah...io
so che non voglio entrarci....tanto tempo due giorni e fanno
pace....soprattutto dopo che vedranno i reciproci regali di Natale!”
“Li
sai tutti e due?Avanti!Dimmi!-Ginny si abbassò per entrare nel
buco del ritratto,seguita da Harry-Ooooh!Guarda che tenere....si sono
addormentate!”disse dolcemente indicando le due poltrone vicino
al fuoco su cui si erano raggomitolate Anne e Beth.
“Volevano
aspettarci...”sussurrò piano Harry,attento a non
svegliarle
“Forza,portiamole
in camera,Campione!”
Il
giorno seguente tra una discussione e l'altra e una cosa dimenticata
e ripresa e una dimenticata e basta,raggiunsero la stazione di King's
Cross.
“Allora
ci vediamo per l'Arsenal!Vi manderò un gufo!”esclamò
Thomas salutando gli amici.
“Papà!Thomas
ci ha invitati a vedere una partita di uno strano sport
babbano..pensa che si gioca con una sola palla!-comunicò
stupito Lucas a suo padre-Bè..ciao ragazze...ciao Dan!Ci
sentiamo!Mark!Ed!Buon Natale!”
“Allora
ci sentiamo per Capodanno Ron!Saluta Fred e George!”disse Harry
salutando il suo migliore amico.
“Sarà
fatto....ah..e se puoi intercedi presso Hermione per me...ti prego!”
Poco
distante da quelle scene allegre Draco Malfoy si dirigeva verso i
suoi genitori,che lo attendevano impazienti di poter lasciare quel
luogo pieno di Babbani.
Draco
non potè fare a meno di confrontare l'accoglienza che i Potter
e persino Sirius Black,il Black rinnegato,cugino di sua madre
riservavano ai loro figli con la sua.
James
e Sirius scherzavano con loro e sorridevano di quel sorriso che si
riserva solo ai figli.
Lucius
con lui non l'aveva mai fatto.Era un Malfoy.E i Malfoy si
contengono,non esprimono le proprie emozioni.
Lily
ed Hellen abbracciavano Harry,Beth e Dan come Narcissa non aveva mai
fatto con lui.
Mentre
usciva dalla stazione passò davanti a quel gruppo festoso:vide
gli occhi di Sirius,gli occhi neri dei Black,gli occhi che avevano
tutti i Black,gli occhi che aveva anche sua madre,brillare di una
luce della quale quelli di Narcissa non avevano mai brillato.
Anche
se non l'avrebbe mai ammesso a se stesso Draco Malfoy invidiò
l'odiato Potter...e poco più avanti incontrò Ron,anche
lui sommerso di affetto.
Draco
Malfoy si ritrovò ad invidiare anche l'insulsa Lenticchia.
So
che è lunghissimo e vi ringrazio di essere arrivati fino in
fondo...ma non mi andava di dividerlo..e nemmeno di tagliare alcune
scene...trovo che sia carino scoprire qualcosa di più anche
sui personaggi secondari....
Ho
inserito l'iniziale dialogo tra James e Remus perchè è
da quando ho letto i doni della morte che penso ai toni che avrebbe
assunto la discussione...
Credo
che Remus avrebbe reagito nello stesso modo descrittoci dalla Rowling
anche se non ci fosse stata la guerra...è proprio connaturato
al suo modo di essere...almeno,io la vedo così....
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Capitolo 15 *** Natale ***
Sono
tornata!Scusate se ci ho messo così tanto ad aggiornare ma
fino a mercoledì pomeriggio non ho avuto tempo di accendere il
computer,sebbene sulla carta il capitolo fosse già pronto.Come
se non bastasse poi ho avuto problemi col computer...
Grazie
Makiko per la recensione!Sì,Rita Skeeter è davvero
perfida e maligna...chissà se smetterà o se si
inventerà ancora qualcosa...Abbi fede!Vedrai che si risolverà
tutto per il meglio,alla fine.Ora attendo di sapere che ne pensi di
questo capitolo.
Vale,allora,cara
mente omologa,mi sa che ci hai azzeccato!Draco,anche tu,non essere
così prevedibile!Insomma,hai una reputazione da mantenere!
SyriaPotter
grazie per la recensione(e per la comprensione!)sono contenta che la
storia ti piaccia!Spero tu possa continuare a seguire.
Ringrazio
tutti coloro che hanno inserito il mio racconto tra i preferiti(siete
sempre di più!),non posso che esserne felice.
CAPITOLO
QUINDICESIMO:Natale
La
mattina di Natale Beth si svegliò presto,più del
solito.
Già
da qualche tempo sapeva che Babbo Natale non esisteva,ma la voglia di
scartare i pacchi che ci sarebbero stati sotto l'albero persisteva.
Come
ogni Vigilia,anche quella notte dormì male;si era svegliata
spesso per controllare l'ora.
Attendeva
con impazienza che fosse mattina.
Quando
era più piccola si addormentava sul divano.Voleva aspettare
Babbo Natale;
James
arrivava e,stando ben attento a non svegliarla la portava nel suo
letto,al caldo.
Al
suo risveglio,ben avvolta sotto le coperte e non stesa sul divano
come ricordava,si stupiva sempre di come avesse potuto
addormentarsi!Già era capitato l'anno prima,non doveva
ripetersi,lo prometteva ogni Natale a se stessa!
Babbo
Natale era arrivato e lei non l'aveva salutato!E pensare che ci
teneva tanto a conoscerlo!
Sua
madre tentava di consolarla dicendole che lui non voleva che i
bambini lo vedessero,altrimenti avrebbero scoperto il suo segreto;era
un bene che lei si fosse addormentata,altrimenti non ci sarebbe stato
nessun regalo ad attenderla...
Mentre
ripensava a quei fatti,che si ripetevano con regolarità fino a
solo un paio d'anni prima,iniziò a chiedersi se fosse
sufficientemente tardi per svegliare Harry.Ma in fondo,che importanza
poteva mai avere l'ora in una mattina come quella?Era Natale!
Perciò
scese dal letto; inciampò in un cuscino ,che era stato
disordinatamente abbandonato la sera prima ai piedi della testata in
ferro battuto e si avvicinò alla finestra.
Scostò
le tende di tulle fucsia e appiattì il volto contro il vetro,
provocando il classico alone di vapore che ricalcava la forma della
sua bocca e del suo naso:voleva vedere se avesse nevicato.Associava
da sempre il Natale alla neve e rimaneva delusa le volte in cui ciò
che vedeva fuori dalla finestra aveva conservato i suoi consueti
colori.
La
fioca luce del lampione illuminava il vialetto;no,niente neve,per
quell'anno niente neve.
Lei,Daniel
ed Harry avrebbero dovuto rinunciare alla tradizionale battaglia
contro James e Sirius.
Sentì
grattare alla porta:capì immediatamente che si trattava senza
dubbio di Penelope,la sua gatta.
In
quella casa il gatto era più mattiniero dei padroni ed era
solito grattare alle porte fino quando qualcuno non si degnava di
alzarsi per farla rifocillare.
Elisabeth
aprì la porta ed uscì in corridoio,attenta a non fare
rumore,mentre Penelope la precedeva sulle scale.
Scese
in cucina e diede i croccantitini alla gatta.Raggiunse nuovamente le
scale,sforzandosi di riuscire a camminare al buio.Non voleva guardare
sotto l'albero neanche per sbaglio.
I
regali si aprivano tutti insieme,quando c'era anche Harry.
Si
convinse che il momento era finalmente arrivato;si diresse verso la
camera in fondo al corridoio:la stanza di Harry.
Spalancò
piano la porta,attenta a non far rumore.
Entrò
in una stanza quadrata con due ampie finestre;nel complesso risultava
estremamente sobria:sulle pareti ,dipinte di azzurro pastello,era
appeso qualche stendardo di Grifondoro e qualche poster dei Cannony
di Chudley o di qualche altro giocatore di Quiddich.Una scrivania,un
armadio,una cassettiera e un grande letto di legno completavano
l'arredo.
Qualche
foto era posta sulla cassettiera: un primo gruppo ritraeva Harry con
Ron,Hermione o Ginny;alcune erano state scattate ad Hogwarts,alcune a
qualche festa,altre quell'estate in vacanza(nella più
divertente c'erano lui e Ron abbracciati, al settimo cielo dopo una
vittoria dell'Inghilterra.Le figure all'interno della fotografia si
muovevano e rendevano bene le emozioni di quel momento:non era
difficile immaginarseli che urlavano,cantavano e saltavano.).Il
secondo gruppo invece comprendeva quelle foto di famiglia o
dell'infanzia che non possono mai mancare nella stanza di nessun
adolescente:Harry in fasce coi suoi genitori,Harry sulla sua prima
scopa,Harry con James e Sirius allo stadio la prima volta,Harry con
in braccio Elisabeth appena nata...
In
un angolo erano state messe delle mensole,ai lati delle quali si
poteva vedere qualche vecchia bottiglia di burrobirra vuota.Sui
ripiani c'erano alcuni libri,pochi per la verità,quelli
davvero importanti,quelli che l'avevano segnato.I più erano
testi Babbani:Il Gabbiano Jhonatan Livingstone,Gente di
Dublino,Foglie d'Erba di Withman,L'Amico Ritrovato e poco altro.
L'edizione
di famiglia de”Il Quiddich attraverso i secoli”campeggiava
in bella vista,usata e consunta vicino al Manuale di Manutenzione per
Manici di Scopa.
C'era
anche qualche libro degli anni di scuola precedenti;
Le
cose di scuola erano ancora lì,ammucchiate nel baule ,lasciato
aperto in mezzo alla stanza:erano stati tolti solo i vestiti,e
neanche tutti.
Quella
stanza,pur nella sua semplicità,rappresentava Harry.
Sua
sorella si avvicinò piano al suo letto.Chissà per quale
motivo,ma la stessa persona che non si faceva troppi problemi a
tirare il fratello fuori dal letto all'alba alla domenica mattina,non
riusciva mai a trovare il modo di svegliarlo il giorno di Natale.
Probabilmente
era l'intera atmosfera di quella mattina incantata che rendeva tutto
ovattato.
Fece
per scuoterlo,ma non appena alzò il braccio,resosi
probabilmente conto che c'era qualcuno oltre a lui in camera, oppure
semplicemente ansioso di scartare i regali,Harry apriì gli
occhi.
“Buongiorno!”sussurrò
stiracchiandosi
“Ciao
Harry!”
“Metto
gli occhiali e scendiamo!”aggiunse,allungando il braccio verso
il comodino per afferrarli.
Scesero
al piano di sotto;non c'era bisogno di svegliare Lily e
James,sarebbero arrivati da soli.
Harry
ricordava che quando era piccolo passava la notte facendo avanti e
indietro tra la sua stanza e quella dei genitori.
“Mamma,è
ora?”domandava sempre accucciandosi vicino al letto dal lato di
sua madre.
“No
tesoro,è ancora presto.”rispondeva lei con un
sorriso,per nulla arrabbiata per il fatto di essere stata svegliata
nel cuore della notte.
“Vieni,ora
ti riporto a letto.”Lo accompagnava nella sua stanza,gli
rimboccava le coperte e accarezzandogli la fronte aggiungeva:
“Ora
fai il bravo e cerca di dormire,altrimenti domani mattina non
troverai nessun regalo.”
“Sì
mamma,ora dormo”rispondeva piano lui,crollando per il sonno ma
ostinatamente determinato a restare sveglio per aprire i regali
prima.
Dopo
nemmeno mezz'ora il bimbo ,infagottato nel suo pigiama verde con le
pluffe e coi capelli più in disordine che mai per essersi
girato e rigirato nel letto sperando di prendere sonno, spalancava
nuovamente la porta della stanza di Lily e James.
La
scena si ripeteva identica più volte,fino a quando Harry non
si faceva vincere dalla stanchezza,cullato e coccolato dall'abbraccio
di mamma e papà nel lettone.
Una
volta,quando aveva cinque anni,James,veramente esasperato dal
continuo via vai,propose di scartare i regali,in modo tale che Harry
si calmasse e lui potesse finalmente dormire in santa pace.
Sfortunatamente
per lui, non aveva calcolato i tempi di resistenza di un bambino di
fronte ad un gioco nuovo:erano solo le tre quando i pacchi furono
aperti,ma erano le sette passate quando James potè riposarsi
tranquillo per un'ora.
Harry,entusiasta,
per il suo nuovo modello di pattini magici, non accennava a voler
tornare a letto,preso come era a cercare di trovare l'equilibrio su
quegli strani aggeggi a rotelle senza decollare.
Lily
non aveva voluto sentire ragioni:l'idea di fargli aprire i regali
subito era stata di James e lui avrebbe dovuto cavarsela da
solo:avrebbe dovuto evitare che Harry si facesse del male e che
distruggesse la casa.
Harry
e Beth entrarono in salotto.
L'abete
si stagliava alto ed imponente nella sala di un caldo color pesca.
James
aveva dovuto stregare il soffitto ed incantare la pianta,altrimenti
né sarebbe entrato dalla porta né sarebbe stato in
casa.
Lily
e Beth l'avevano decorato di rosso e oro,su proposta di Harry e
James(stranamente non c'entrava nulla coi colori di Grifondoro;l'anno
prima era stato fatto di blu e argento,bisogna cambiare ogni
tanto.).Le punte dei rami brillavano.
L'effetto
d'insieme era strabiliante.
Il
salotto,arredato con mobili di legno chiaro,sembrava ancora più
accogliente con l'albero di Natale lì in mezzo.
“Quelli
di mamma e papà li hai messi tu sotto l'albero ieri
sera,vero?Non te ne sei dimenticato?”chiese Beth,preoccupata.
Con
tutta la fatica che avevano fatto a trovarli ci mancava solo che
Harry li avesse lasciati a scuola o che si fosse dimenticato di
posarli insieme a tutti gli altri pacchi!
A
Lily,chef mancato,avevano preso un set di terrine,mestoli e cucchiai
autoincantati.La nuova tecnologia di Zia Petronella permetteva di
cucinare senza più impartire quei fastidiosi incantesimi
domestici.Erano certi che sarebbe stata contenta di un regalo del
genere.
Avevano
aggiunto anche un libro pieno di ricette per dolci al cioccolato,si
intitolava:”Cioccolato,la più magica delle magie”.Era
un modo implicito per reclamare più torte al cioccolato.
Per
James,che nonostante le apparenze non viveva di solo Quiddich,ma era
anzi un accanito lettore(e non solo di libri sulla storia delle varie
squadre di Quiddich),erano riusciti a trovare,in un negozio di libri
antichi,una delle prime stampe del Macbeth.
James
sosteneva da sempre che Shakespeare fosse un mago:un Babbano non
avrebbe potuto di certo scrivere una storia come”Sogno di Una
Notte di Mezz'Estate” o lo stesso Macbeth o anche “Romeo
e Giulietta”.Del resto il vecchio frate non donava a Giulietta
una pozione che la facesse sembrare morta?Gli effetti erano gli
stessi del Distillato della Morte Apparente.
Se
proprio non era un mago,doveva per forza di cosa essere un
magonò.Nelle sue opere comparivano troppe analogie con il
mondo magico...Inoltre nel sedicesimo secolo i maghi scrittori e
drammaturghi erano mal visti:comandavano le antiche famiglie di
Purosangue e il teatro era uno svago di matrice troppo Babbana per
essere condiviso anche dai maghi.
Probabilmente
Shakespeare aveva deciso di andare a vivere tra i Babbani per poter
esercitare la propria arte.
I
ragazzi sapevano James adorava quei libri che i Babbani scambiavano
per racconti di fantasia,ma che in realtà erano stati scritti
da maghi.
Il
problema di questa falsa attribuzione riguardava soprattutto i testi
antichi,quelli risalenti all'epoca delle prime
civiltà:Greci,Romani,Egizi,Celti...
Per
esempio,nella “Storia Vera”di Luciano,dalla comunità
non-magica ritenuto uno scrittore greco del periodo ellenistico,si
parla di uno strano sport giocato a cavallo si ippogrifi,che altro
non era,in realtà, che un antenato del Quiddich.
“Sì,sono
quelli lì,lì in fondo.”
Harry
indicò due pacchetti vicino al camino:uno ampio,squadrato e
massiccio,incartato con una carta verde e col Nastro
Arriccianodi(James avrebbe dovuto faticare parecchio per aprirlo,dato
che più si tentava di disfare il fiocco più la
complessità del nodo da sciogliere aumentava, facendo
ingarbugliare tutto.A sentire cosa avevano detto Fred e
George,infatti si trattava della novità natalizia dei Tiri
Vispi Weasley,poteva anche attorcigliarsi attorno al
destinatario).L'altro invece era di forma piuttosto irregolare,
impacchettato in un sacchetto di carta rosa profumata alla vaniglia.
“Meno
male!-esclamò Beth-tieni,questo è tuo”aggiunse
porgendogli un pacco rettangolare su cui svolazzavano dei
boccini,mentre lui era intento a frugare con gli occhi tutti i regali
alla ricerca di quello per sua sorella.
“Grazie!Tieni
il tuo,spero che ti piaccia!”rispose ,porgendole un sacco
dorato.
“Aspettate!-gridò
Lily scendendo le scale-le foto!”
Era
arrivata armata di macchina fotografica,pronta a terrorizzare tutti i
presenti con la sua mania.
“Speravate
di fare in tempo a scamparla , eh?E invece la maledizione di Lily
Evans Potter cadrà su di voi anche
quest'anno!Muhahahahahahaha!”le fece eco James dal
pianerottolo.
“Uffa
mamma!Con queste foto!Non siamo più bambini!”sbruffò
Harry.
“Eddai
Harry!Come sei noioso!E'solo una foto!Pensa che quando sarai
vecchio,decrepito e impecocartito ti farà piacere vedere le
foto di quando eri giovane!”fece Beth,che al contrario di suo
fratello,adorava le fotografie.
“Semmai
incartapecorito,Carotina”la corresse suo padre ,accarezzandole
affettuosamente i capelli.
“Va
bè...fa lo stesso..incarpeccorrito.”
“Con
le carpe non corri,Elisabeth!”le fece notare James,soffocando a
stento una risata per non urtare la sua sensibilità.
“Incartapecorito,sorella.”
“Quella
cosa lì ,insomma!”
“Quando
l'hai imparata?”chiese Harry, sorridendo del suo errore
“Ieri-disse
lei alzando le spalle-mentre leggevo.”
“Allora!Siete
pronti?”chiese Lily per l'ennesima volta,dal momento che
nessuno l'aveva ascoltata.
“Sì
mamma!”esclamarono uno con voce tetra e funerea e l'altra
sprizzando gioia da tutti i pori,già dimentica della gaffe.
“James!Togliti
di lì!Questa è solo loro!Tu compari in quella
dopo!”disse lei,rimproverando il marito per la non desiderata
comparsata.
Terminato
il rituale delle foto(con una Lily pienamente soddisfatta) iniziarono
a scartare i regali.
Lily
e James furono felicissimi dei propri,nonostante lei non avesse
capito l'antifona del cioccolato e lui avesse iniziato a tediare i
figli con le solite storie su Shakespeare.
Harry
ricevette da Beth due pinte da Burrobirra da collezione e dai suoi
genitori dei vestiti , un nuovo paio di scarpe per il Quiddich e dei
guanti(dal momento che li perdeva sempre),da Ginny una maglia
antivento,antineve,antipioggia,antighiaccio da mettere sotto la
divisa per resistere a qualunque agente atmosferico durante una
partita,da Ron un pettine(“ah ah,molto divertente,amico!”pensò
Harry)e”Guida su come arrivare sani,salvi e interi ai M.A.G.O
facendo il meno possibile”,da Hermione “I M.A.G.O:come
affrontarli senza paura”e una boccetta di lucido per scope.
Lily
e James invece regalarono a Beth alcuni libri(finalmente il tanto
atteso Piccolo Principe!),un quaderno per incentivare la sua passione
per la scrittura,degli spartiti per il pianoforte e un grazioso
barbagianni ,Harry un gigantesco pouff muccato scrivendo sul
biglietto che si sarebbe ingegnato per trovare il modo di stregarlo e
portarlo ad Hogwarts;Anne le mandò alcuni dolci.
A
questo vanno aggiunti i consueti pigiami che Lily era solita regalare
a tutta la famiglia per Natale.
“Ci
siete?Possiamo andare?”domandò per la quinta volta e
sempre più esasperata Lily entrando nelle stanze dei figli.
“Quasi,mi
devo solo mettere le scarpe!”rispose Harry trafelato.
“Mamma!-chiamò
Beth-mi allacci il vestito dietro che non ci riesco?Ho chiesto a
papà ma me l'ha allacciato storto!”si lamentò.
“Sì..arrivo!Possibile
che in questa casa debba sempre fare tutto io?!?James!Tira fuori il
pudding che poi va a finire che ce lo dimentichiamo!”
“Dov'è?”
“Secondo
te?”
“Ah..sì..capito!Lo
prendo subito ,amore!”
Dopo
qualche minuto passato a passeggiare avanti e indietro per il salotto
James(che poteva ritenersi soddisfatto in quanto era pronto e aveva
assolto perfettamente ai suoi compiti e poteva definirsi marito e
padre esemplare),vide scendere solo Harry.
“Harry!Torna
di sopra e va'a chiamare tua madre e tua sorella!Mi sa che siamo in
ritardo!”
“Ma
bravo!-esclamò Lily ,comparsa sulle scale-quando lo dicevo io
secondo te c'era tempo!”
“Avanti!adesso
ci siamo tutti!Possiamo andare?”chiese lui,ignorando la moglie.
“Prendiamo
la metropolvere papà?”domandò Harry
“No,ci
sarà molta gente in giro oggi,rischiamo di trovarla intasata e
di sbagliare uscita.Ci smaterializzeremo.Beth,tu vieni con me.”
“Ma
papà!Io voglio andare con Harry!Harry!Mi avevi detto che
potevo venire con te!”protestò lei, aggrappandosi al
mantello di suo fratello.
“No.Harry
non è ancora abbastanza bravo,vieni con me così
evitiamo incidenti.”
“Uffa!”
“Ma
papà...”provò ad intervenire Harry
“No
Harry-lo interruppe Lily-se vi doveste spaccare che facciamo?Per di
più oggi non c'è nessuno all'Uffico di Salvataggio
Spaccati...Beth viene con me o con papà.”
“Sempre
a portar rogna voi due!”
“Mamma!Per
favore!”pregò Beth
“No,e
ora basta!Siamo già in ritardo!”
“Su,la
prossima volta vieni con me,lo facciamo di nascosto.Non se ne
accorgeranno!”bisbigliò Harry nell'orecchio della
sorella.
In
un attimo,dopo la consueta sensazione di vuoto e di nodo allo
stomaco,si ritrovarono nell'ampio salotto di casa Black,al centro del
quale si stagliava un immenso albero di Natale che arrivava fino al
ballatoio delle scale del primo piano.
Orchard
House,così infatti si chiamava casa Black,era una grande
dimora vittoriana color rosso mattone che si ergeva solitaria ed
isolata in mezzo alla brughiera.
Tramite
qualche incantesimo il terreno circostante era stato reso fertile
e,sul retro,c'era quell''immenso frutteto che dava nome alla casa.
Era
la vecchia abitazione di zio Alphard,lasciata in eredità al
preferito tra i suoi nipoti.A nessun altro ,oltre che a Sirius ed
Andromeda,il bizzarro zio aveva lasciato qualcosa.
Sirius
non aveva esistato a vendere Grimmauld Place,piena per lui di tristi
e dolorosi ricordi,non appena divenne suo possesso, e a trasferirsi
ad Orchard House.
Hellen
aveva reso calda ed accogliente l'antica dimora del più
eccentrico tra i Black.
Sirius
stava cercando di dare a sua moglie a suo figlio tutto quello che lui
non aveva mai avuto. La casa di zio Alphalrd sarebbe stata perfetta
per la sua famiglia,perfetta per crescerci un figlio.Con tutto quel
prato attorno e con tutte quelle stanze,piene di bizzarri
ammenicoli,utili a fare non si sa bene cosa,stanze in cui si poteva
trovare rifugio quando si giocava a nascondino,Orchard House era
l'ideale.
Dan
poteva correre per gli interminabili corridoi,entrare in casa con le
suole sporche di fango,scivolare per il corrimano,uscire dal letto a
mezzanotte per uno spuntino,...
Hellen
sperava sempre di avere autorità sufficiente per fermare quel
disastro ambulante che si ritrovava per figlio.A volte aveva
l'impressione che Sirius gli concedesse troppo,ma,dal momento che
sapeva benissimo per quale motivo suo marito si comportasse in quel
modo,spesso si ritrovava a chiudere un occhio, o anche due.
Questo
non significa che Daniel fosse viziato e potesse fare tutto ciò
che gli passasse per la testa;senza dubbio sua madre su alcune cose
risultava molto più puntigliosa ed intransigente di suo
padre,ma bastava un'occhiata severa di Sirius per fargli capire di
aver superato il limite.
“Eccovi
finalmente!”gridò Dan dalla balaustra del piano di sopra
“Buon
Natale Dan!”lo salutarono
“Harry!Beth!Venite
a vedere il mio fantastico regalo!Grazie zio James!Siete stati
fantastici tu e papà!”esclamò radioso correndo
incontro a James.
Dan
aveva ricevuto uno skateboard,una strana tavola con le rotelle molto
popolare tra i ragazzi Babbani.L'aveva scoperta quell'estate e
sembrava non poterne più fare a meno.
“Ehi!Come
sarebbe a dire grazie zio James e grazie papà!Guarda che
abbiamo fatto tutto io e tua madre!Se avessimo aspettato
loro..!”precisò Lily,con finta indignazione.
“Quando
abbiamo mandato quei due-aggiunse Hellen indicando il marito e James
che si guardavano in giro facendo finta di niente-non solo si sono
persi per la Liverpool Babbana,ma come se non bastasse ,si sono messi
a discutere col commesso Babbano perchè ritenevano che non
fosse possibile fare quel tipo di acrobazie senza un adeguato Incanto
Frenante e ,soprattutto, senza che lo skateboard fosse in grado di
volare!”
“Ma
mica è colpa nostra se i Babbani fanno queste cose senza
preoccuparsi dei pericoli incontro a cui mandano i loro
figli!”esclamò Sirius
“Ciò
non toglie che non possiate fare questo tipo di discorsi davanti ad
un Babbano!”rimbeccò Lily.
“Andiamo
Padfoot!Lasciamo perdere!Non capiscono che noi due in realtà
siamo dei padri che si preoccupano per i loro figli!”aggiunse
affranto James ,mettendo un braccio attorno alle spalle dell'amico.
“Per
la barba di Merlino!Possibile che siate sempre i soliti
esagerati?!Avete passato degli anni rischiando un trauma cranico dopo
l'altro,permettete che i vostri figli giochino a Quiddich,che ad
essere sinceri è tutto fuorchè poco
pericoloso...”aggiunse Hellen ,stupita dalle sciocche
motivazioni addotte dai due Malandrini
“Ma
insomma Prongs!Quante volte glielo dobbiamo ripetere!Il Quiddich è
uno sport sicurissimo se confrontato con quelle robe lì!”
“Già!Sirius
ha ragione!I manici di scopa sono incantati per frenare in caso di
pericolo!Quella tavola con le rotelle no!Che madri degeneri che
siete!”
“Ogni
tanto mi chiedo dove avete il cervello!Guardate che i Babbani sono
molto più intelligenti di quanto non crediate!”spiegò
Lily
“Non
ho mica detto che siano stupidi!”la interruppe James
“Il
punto è,James,che se i ragazzi vanno sullo skateboard
significa che non c'è pericolo!Che è una cosa
perfettamente sicura!E che se Daniel ha un po' di giudizio non si
farà nulla!Con tutti gli incidenti che ha subito giocando a
Quiddich!”puntualizzò Lily
“Ciò
non toglie che il Quiddich sia uno sport più sicuro e una
scopa sia più affidabile!”continuò imperterrito
Sirius.
“Morgana!Basta!Volete
tacere una buona volta?!Possibile che l'ultima parola debba sempre
essere la vostra?”esclamò Hellen,sempre più
allibita.
“Guarda
che adesso hai parlato tu!L'ultima parola è la tua!”se
ne uscì contento Sirius,che attendeva l'ennesima osservazione
della moglie ,in modo da non dargliela vinta.
Lily
ed Hellen si guardarono,inutile perdere tempo a discutere:quei due
non sarebbero mai cresciuti!
“Ehm-si
intromise Dan che,fino a quel momento si era divertito ad osservare
la scena dall'esterno con Harry e Beth(erano arrivati alla
conclusione che i loro genitori avrebbero potuto avere una proficua
carriera come comici.)-se avete finito di disquisire riguardo la mia
morte....posso andare fuori a far vedere a loro come vado ?”
“Sì,vi
chiamiamo per pranzo!”
“Prendete
i mantelli!”
“Fate
attenzione!”raccomandarono in coro Sirius e James con voce da
chioccia.
“Avanti
muoversi voi due!Non state lì impalati!”disse Hellen
rivolta ai due Malandrini,che,non appena i figli erano usciti, si
erano gettati sulle poltrone.
“Che
dobbiamo fare?”
“Apparecchiate!”
“Agli
ordini capitano!”dissero scattando sull'attenti.
CASA
DI REMUS LUPIN
Remus
quella mattina non voleva alzarsi dal letto.
Avrebbe
voluto solo sprofondare sotto le coperte e non alzarsi mai più.
Non
svegliarsi mai più.
In
quel mese non aveva vissuto.Aveva tirato avanti.
Aveva
tirato avanti con la convinzione di aver fatto la cosa giusta.
In
quel modo avrebbe protetto tutti.Suo figlio e Ninfadora per primi.
James
e Sirius non avrebbero fatto mancare nulla al bambino,al suo
erede.L'avrebbero senz'ombra di dubbio cresciuto meglio di quanto non
potesse fare lui,un licantropo.
Quella
mattina non voleva alzarsi perchè era Natale.Non era un giorno
qualunque.
Gli
riusciva difficile pensare di trascorrere quella giornata come se
niente fosse,lontano dai suoi amici,lontano da Ninfadora.
Lontano
dall'unica famiglia che avesse mai avuto.
Solo.
I
ricordi si affastellavano nella sua mente ,uno dopo l'altro,senza
accennare a volersene andare.
Erano
le memorie dei Natali passati.
Quelli
della sua infanzia,quando i suoi genitori erano ancora vivi.
Quelli
di quando era ragazzo,a casa di James,coi suoi genitori,che li
avevano accolti tutti quanti,senza fare domande.
Avevano
reso parte della loro famiglia Sirius,figlio rinnegato,e avevano
accolto anche lui,il lupo mannaro.
Se
chiudeva gli occhi riusciva ancora sentire il profumo del tacchino
cucinato dalla signora Potter e udire i borbottii affettuosi che il
signor Potter indirizzava a lui,James e Sirius quando facevano tardi
a tavola.
Col
passare degli anni altri Natali a casa Potter si erano sostituiti a
quelli:ora toccava ad Harry,Daniel ed Elisabeth essere rimproverati
perchè in ritardo per il pranzo.
Li
poteva quasi vedere lì,ad Orchard House,intenti a lamentarsi
per aver ricevuto l'ennesimo pigiama o una nuova scorta di calzini.
Presto
a quel trio festoso si sarebbe aggiunto anche suo figlio.
Ma
non sarebbero state le sue le braccia che l'avrebbero sollevato per
fargli toccare la punta dell'albero,non sarebbe stato lui a
mascherarsi da Babbo Natale per farlo felice.
Ma
forse era meglio così.
Però,quanto
avrebbe voluto essere lì!
Quanto
avrebbe voluto accarezzare il ventre arrotondato di Dora!
Non
l'aveva più vista da quando se ne era andato.
Non
aveva più visto Sirius e James.
Sirius
non si era fatto né vedere né sentire.
Tipico,prevedibile.
Chi
lo conosceva bene non si sarebbe meravigliato.
Sirius
era istintivo.
Nella
loro amicizia erano connaturate discussioni e litigate feroci.
Sirius
si infiammava subito,i suoi ,però,erano fuochi di paglia.
Alla
fine le cose si sistemavano sempre;sotto sotto Sirius era un
tenerone,trovava sempre il suo buffo modo di fare pace:una mezza
frase e tutto andava a posto.
Quella
volta però non sarebbe venuto,non ci sarebbe stata nessuna
mezza frase.
Remus
lo sapeva.
Probabilmente
se si fosse trovato davanti a Remus sarebbe venuto alle mani;ma in
quel caso no,avrebbe dovuto andare a cercarlo e Sirius non l'avrebbe
mai fatto.
Sirius
l'aveva lasciato lì,nel suo brodo,a marcire.
Non
si aspettava nemmeno di vedere James.
La
loro era un'amicizia salda,solida,sicura,fatta molto spesso di
silenzi che valevano più di mille parole.
Sapere
di esserci l'uno per l'altro era più che sufficiente.
James
era quello che urlava,quello che manifestava più apertamente
la propria rabbia.
James
era quello che non tornava mai indietro.
Non
l'avrebbe mai fatto,tantomeno quella volta,soprattutto perchè
aveva la ragione dalla sua.E Remus sapeva che,dannazione,la ragione
stava dalla parte di James.
Chi
crede che si aspettasse di vedere Hellen si sbaglia.
Hellen
era moglie di Sirius.
Per
quanto a lui desse fastidio ammetterlo,quando si trattava d'orgoglio,
non era poi così diverso dalla sua odiata famiglia.
E
in Hellen Wingross aveva trovato una degna consorte.
Anni
prima,all'inizio della loro storia,Remus chiedeva come fosse
possibile che non si spaccassero la testa furia di litigare,cocciuti
come erano.
Ma
poi l'aveva capito.
Comprese
il loro segreto quando Sirius gli confidò che non avevano
intenzione di sposarsi.
C'era
la guerra allora;erano tempi in cui sapevi quando uscivi di casa ma
non quando e,soprattutto,se tornavi.
Lui
era sempre in missione per conto dell'Ordine:prima a Nord,in
Scozia,subito dopo in Galles,poi in partenza per la Francia...no,non
si poteva fare.A che vita avrebbe condannato Hellen?
Non
se la sentiva di legare così tanto qualcun altro a sé
Lei
era d'accordo,la pensava esattamente come lui.
Avrebbero
potuto morire da un momento all'altro.
Sirius
non voleva lasciarla vedova a vent'anni solo perchè un fottuto
Beefeather(come avevano deciso di chiamarli lui e James) l'aveva
sospreso.
Si
accontentavano di condividere i pochi momenti di tranquillità
che avevano.
Non
pretendevano nulla l'uno dall'altra;era una storia così la
loro,imprevedibile,piena di sorprese.
Stavano
imparando che amare,talvolta,fa rima con rinunciare.Rinunciare per il
bene di chi si ama.
Lily
e James invece erano diversi.
Non
volevano che un pazzo togliesse loro la normalità.
Anzi,proprio
per combatterlo dovevano rifugiarsi in quella normalità.
Dovevano
fingere che andasse tutto bene,che c'era la possibilità di
costruirsi una vita,un futuro.
Quel
pazzo non avrebbe tolto loro anche i sogni e le speranze.
Sarebbero
andati avanti per la loro strada,aggrappandosi uno all'altra e alla
speranza di un futuro migliore.
Avevano
paura,certo.Temevano per quel figlio che ancora doveva nascere,ma
erano certi di una cosa:avrebbero lottato con la certezza di
esserci,comunque sarebbe andata,l'uno per l'altra.Avrebbero lottato
con la certezza di essere dalla parte giusta,con la certezza di farlo
per Harry,per garantirgli un futuro migliore.
Sirius
li considerava due folli:in che mondo avevano intenzione di far
vivere il loro figlio?Non si rendevano conto che tutto andava a
rotoli?Come facevano ad essere sempre così fiduciosi?
Hellen
invece ammirava il loro coraggio.
Erano
coraggiosi,tutti e quattro:in forma diversa,certo,ma ugualmente
coraggiosi.
Soltanto
Lily era andata a trovare Remus.
Aveva
atteso per ore,sotto la pioggia,che lui si decidesse a farla entrare.
Lui
e Lily erano amici da anni,da prima che lei capisse che,in
fondo,James e Sirius non erano come la gente li dipingeva.
Gli
chiedeva sempre cosa ci trovasse in loro.Quando lui rispondeva:”Sono
amici,di quelli veri.”Lily non era mai soddisfatta.Si domandava
cosa ci facesse lo studioso Remus Lupin tra i Malandrini.
Forse
non sapeva che,dentro di lui,anche Remus era un vero Malandrino.
La
testarda Lily Evans,la bella Lily Evans,la perspicace Lily
Evans,l'ingenua Lily Evans,la fragile Lily Evans,la forte Lily
Evans,ancora una volta,con la sua infinita dolcezza,aveva provato a
capirlo.A dissuaderlo dai suoi propositi.
Come
al solito ,Lily aveva capito tutto:rinunciava perchè amava.Ma
sarebbe tornato.
Remus
scacciò di colpo quei pensieri dalla mente.Decise che era ora
di alzarsi.
Una
tazza di caffè era quello che ci voleva.
Barcollò
verso la cucina.Con gesti meccanici si preparò la colazione.
L'aroma
intenso del caffè nero era l'ideale per schiarirgli un po' le
idee.
Non
seppe mai spiegare il perchè,però,ancora in pigiama e
con la tazza in una mano,mentre con l'altra si raschiava il mento
ruvido(constatò che erano diversi giorni che non si faceva la
barba),si diresse verso il comò.
Aprì
il terzo cassetto,con le mani fregò al di sotto dei
maglioni.Se ricordava bene doveva essere lì.
Tirò
fuori una scatola di cartone verde.Non stava ben chiusa,era troppo
piena,le fotografie contenute lì dentro erano molte.
In
un attimo trovò quella che cercava.
Ritraeva
quattro ragazzi e due ragazze:un se stesso più giovane,con
James,Sirius,Lily,Hellen e anche Peter lo salutava in piedi su una
panchina di Hyde Park,proprio dietro allo Speaker's Corner.
Ricordava
perfettamente quando l'avevano scattata.
Era
il giorno in cui avevano deciso,senza star a pensarci troppo,carichi
di quell'impulsività che si può avere solo a diciotto
anni,di rispondere all'invito di Silente.Di entrare a far a parte
dell'Ordine della Fenice.
Non
era cosa di cui stupirsi più di tanto,dal momento che ,ad
Hogwarts,da tutti quelli che poi si sarebbero uniti ai
Mangiamorte,erano conosciuti come i leccapiedi di Silente.
Probabilmente
in quei momenti avevano tutti paura,ma non l'avrebbero mai
ammesso.Erano animati da quella che ora Remus,col senno di
poi,definiva”la superbia dei vent'anni”.
Erano
certi di essere capaci di tutto,di essere pronti a fare di tutto,di
poter davvero fare di tutto,di essere immortali.
In
quei giorni ancora sottovalutavano il nemico.Non credevano che la
guerra li avrebbe cambiati,che avrebbe mutato i loro rapporti.
Se
la memoria non gli faceva brutti scherzi, dietro a quella fotografia
doveva esserci scritta una frase:Lily l'aveva citata un
giorno,l'aveva trovata su libro Babbano,Sirius aveva proposto di
usarla,di farla diventare il loro motto.Hellen con la sua calligrafia
sottile e precisa l'aveva incisa su ogni copia di quella foto.
“LIBERTA'
VA CERCANDO CH'E' SI' CARA,COME SA CHI PER LEI VITA RIFIUTA”
recitava
la scritta sul retro.
Combattevano
per la libertà,combattevano per un futuro migliore,in cui
tutti:Purusangue,Mezzosangue,Babbani e sì,anche Lupi Mannari e
Vampiri avrebbero potuto vivere sereni,in pace.
I
suoi amici non avevano mai fatto differenze,lui era come loro.
Non
avevano esitato ad infrangere almeno un centinaio di regole e a
diventare animagi illegalmente, pur di stargli accanto.
In
poche ore lui aveva deciso di rinnegare tutto ciò in cui
avevano creduto per anni.
Cosa
aveva fatto?Allontanandosi da suo figlio come si stava comportando?
Aveva
rinunciato a combattere per la libertà.
Aveva
rinunciato ad insegnare qualcosa di importante a quel bambino.
Ma
soprattutto aveva rinunciato a lui.
E
a Ninfadora,che coi suoi capelli col cicca e con la sua sbadataggine
l'aveva conquistato.
Lei,l'unica
che potesse mai amare.
ORCHARD
HOUSE
“Daniel!Guarda!Mi
hai rovesciato addosso tutto l'unto dell'arrosto!”si
lagnò,giustamente,Beth,vedendo il suo bellissimo vestito nuovo
coperto da un'irrimediabile macchia d'unto.
“Zitta!-la
ammonì Dan-o mi requisiranno lo skateboard prima ancora che
impari ad usarlo!”
“Non
me ne frega niente del tuo stupido skateboard!Guarda qua cosa hai
fatto!”
“Calmatevi
tutti e due-intervenì Harry,chiamato,come al solito,a fare da
paciere-oppure vi caccerete nei guai entrambi!Vieni qui Beth,sistemo
io-lei si avvicinò al fratello,stando ben attenta a non farsi
vedere da nessuno.Erano tutti impegnati a parlare e così non
la notarono-Gratta e Netta!”mormorò lui.
Il
danno era stato risolto senza conseguenze gravi.
“Visto?Tutto
a posto!Così possiamo stare tutti tranquilli,felici e
contenti!”le disse Dan,ingozzandosi con l'ennesimo pezzo di pie
alla carne.
Suonarono
alla porta.Si guardarono istintivamente tutti quanti.Non aspettavano
nessuno.
C'erano
tutti:i Potter,i Black,Tonks con i suoi genitori...chi poteva essere?
Sirius
e James si scambiarono un'occhiata,complici,sperando di avere
ragione.
Il
cuore di Tonks fece un balzo,possibile che potesse essere lui?
“Vado
io!”disse Sirius alzandosi,da buon padrone di casa.
Aprì
la porta e si trovò davanti Remus Lupin,con un'espressione
timorosa.L'avrebbero accolto?
“Posso
entrare?”chiese timidamente
Tonks
si alzò,raggiunse la porta e lo prese per mano.Lo condusse a
tavola e lo fece sedere.
Fece
tutto con una strana grazia,non rovesciò nulla.Si mosse con
un'eleganza senza pari.
Non
erano necessari lunghi discorsi per esprimere la sua felicità.Il
sorriso che aveva sul viso e gli occhi appannati bastavano.
Beth
guardò verso sua madre,con sguardo trionfante.Loro l'avevano
sempre detto che sarebbe tornato.
“Ah!Come
sono stanco!Ho proprio bisogno di un buon sonno ristoratore!”disse
James stravaccandosi sul divano subito dopo mangiato.
“Con
tutto quello che hai divorato non mi stupisco,Prongs!”osservò
sagacemente Remus
“Moony!Moony!Moony!-fece
Sirius scuotendo la testa in segno di dissenso-Anche tu adesso dai
ragione a questo vecchio cervo poltrone?!?Di' un po', James,quand'è
che ti vedremo girare sempre in pantofole?”
“Taci
Padfoot!Non so te,ma io sono in piedi dalle sei!”
“Oh...questo
cambia tutto....la mie condoglianze,amico!”si scusò
,comprensivo ,Sirius.
“Mi
sa che quasi quasi ti faccio compagnia,James.”aggiunse Remus,
sedendosi di fianco all'amico.
“Eh
no,eh!Non ve lo permetto!Avanti!In piedi!-li scosse Sirius-Vi state
comportando come due anziani da ospizio!Forza!Andiamo a fare una
passeggiata fuori!”
“Sirius,siamo
a dicembre!Fa freddo fuori!”gli fece notare Remus
“Moony
ha ragione!Tu fa'un po' come ti pare,io di certo non mi muovo da
questo caldo tepore!Concilia così bene il sonno!”disse
James con gli occhi chiusi e un sorriso beota stampato in volto.
Si
sa però che Sirius Black,quando si mette in testa qualcosa
,difficilmente lascia perdere e così,dopo aver insistito
parecchio , riuscì a trascinare i due amici fuori di casa.
“Sirius,Remus,
posso chiedervi una cosa?”domandò James dopo che si
furono seduti sui gradini del porticato.
I
due annuirono.
“Voi...anni
fa,avreste mai pensato che saremmo diventati così?
“Così
come,James?”
“Così,come
siamo adesso.Con mogli,figli e tutto il resto...”
“Bè-iniziò
Sirius-se ti riferisci a quando ero un piccolo bastardo arrogante, no
di certo.Ma forse ,già allora ,potevo vedere voi due
perfettamente immedesimati nel ruolo di padri di famiglia.Sapevo che
avresti messo la testa a posto prima di me ,Jamie.E tu Remus l'hai
sempre avuta sulle spalle.Se invece parli di quindici anni
fa...bè,allora non sapevo nemmeno se sarei arrivato a
trent'anni..”
“Io
invece sono contento,ragazzi.”disse Remus
“Sì.-rispose
agli sguardi interrogatori dei due amici-sono contento si come siamo
adesso.Il tempo è passato,noi siamo cresciuti,non siamo più
quelli che eravamo negli anni della scuola,non potrebbe
essere.Ma,nonostante tutto...”
“Nonostante
tutto siamo qui,siamo noi...”aggiunse James
“Siamo
insieme.Nonostante tutto,siamo insieme.”proseguì Sirius
“Sì.Siamo
qui,siamo noi e siamo insieme.Nonostante tutto.”Concluse Remus.
Allora,che
ve ne pare di questo capitolo?E' troppo smielato?
Forse
sì,ma ci tenevo a scrivere una cosa del genere,non dico
smielata.ma che trasmettesse serenità.
Magari
ho sbagliato a far tornare Remus sui suoi passi così
presto,però era Natale....insomma,una riconciliazione sotto
Natale è sempre più bella,fa un altro effetto...
|
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Capitolo 16 *** malandrinate ***
Questo
capitolo non sarà niente di speciale,forse non è
nemmeno così indispensabile ai fini della trama:direte
voi:perchè,questa storia ha una trama?Ehm,sì,ce
l'ha,anche se è piuttosto confusa ,dato che è formata
dall'intersezione di più avvenimenti,il cui(presunto?)unico
collante è il Torneo Tremaghi....forse vuole solo essere la
cronaca di un anno scolastico dalla parte di questi ragazzi e delle
loro famiglie,in particolare dalla parte dei Potter.Forse vuole solo
raccontare come avrebbe dovuto essere, dal mio punto di vista ,la
vita di Harry,forse è qualcos'altro ancora...
Sfortunatamente
per voi la storia sta prendendo delle pieghe che non avevo previsto e
potrebbe anche essere piuttosto lunga(per la verità stavo
anche pensando di aggiungere dei capitoli extra:scusate ma mi sono
affezionata moltissimo anche ai “piccoli”.Non so per
quale folle motivo ve lo stia dicendo ora,dato che bisognerà
aspettare ancora parecchio ,prima che arrivi ad un primo epilogo).
Comunque,al
termine di tutti questi deliri(sareste più che autorizzati a
saltarli), ecco qui questo capitolo di transizione,fatemi sapere che
ne pensate!
CAPITOLO
SEDICESIMO:Malandrinate
“Corri
Dan!”gridò Lucas,così forte da far sporgere
diverse teste fuori dagli scompartimenti.
“Levati,Ed!Guarderai
dopo che c'è nel carrello dei dolci!”esclamò Dan
prendendo l'amico per un braccio e trascinandolo lungo il corridoio.
“Aspettatemi!”implorò,ansante,Thomas,parecchio
indietro rispetto agli altri tre.
“E
muoviti!O ci beccano!”
“Presto!Qui
dentro!”
Si
infilarono in uno scompartimento,miracolosamente vuoto(nessuno si
chiese il perchè) all' inizio del treno.
“Salvi!”fu
l'esclamazione,sussurrata per la stanchezza,che fece Lucas mentre si
accasciava sui sedili.
“Questa
volta abbiamo rischiato davvero di farci scoprire!”commentò
Edward,felice di essere riuscito a farla franca.
“Per
forza ,Ed!Tu te ne stavi lì,in mezzo al corridoio ,come un
idiota ad aspettare chissà che!”gli fece notare Daniel.
“Volevo
solo vedere se tutto funzionasse come previsto!”si giustificò
lui
“Certo
che funzionerà tutto come abbiamo programmato,zuccone!-lo
rimproverò Dan ,lanciando a Lucas occhiate d'intesa-Fred e
George non ce le avrebbero vendute se non fossero state perfette!E
poi...c'è da considerare una cosa....”
“Che
noi non sbagliamo mai!”lo precedette Lucas,dandogli il cinque.
“Sarà
anche come dite voi,ma io,se non sento un 'esplosione puzzolente nel
giro di cinque minuti inizio a
preoccuparmi.”continuò,(realmente)serio Edward.
Sentite
le sue parole,da cui traspariva sincera preoccupazione per la
riuscita del piano,Dan e Lucas si guardarono indirizzando facce di
compatimento verso l'amico.
“Spiegatemi
una cosa-intervenne,entrando nella
discussione,Thomas-...Ripetetemi,per favore,per quale strano e folle
motivo ho accettato di aiutarvi a piazzare delle Caccabombe corrette
alla Puzzolinfa nel corridoio di fronte allo scompartimento di
Gooniver e Roowill.”
“Primo
perchè quell'idiota di Mark è a casa con le Pustole
Rampicanti e non tornerà a scuola prima di due settimane e noi
avevamo bisogno di un quarto uomo.Poi perchè dovevo farla
pagare a Gooniver per quello scherzo che mi ha fatto prima di
Natale.”fu la,a suo dire,esauriente spiegazione fornita da
Daniel.
“E
poi tu detesti Roowill,Thom!”osservò Lucas,notando con
immenso stupore che tutte le motivazioni date prima a Thomas non
avevano avuto un grande effetto.
“Il
fatto che io lo detesti non è un buon motivo per riempirgli
le narici di cattivi odori....”Thomas espresse nuovamente
questa sua convinzione, stupendosi di essersi lasciato convincere da
quei tre depravati.
“Non
lo sarà per te,ma per noi è una motivazione più
che valida!”gli disse Dan,guadagnando cenni d'assenso dagli
altri due.
“Dimenticate
però che lui dorme a due metri da me e potrebbe sempre
decidere di soffocarmi col cuscino per vendicarsi!”fu la
corretta obiezione di Thomas,che stava iniziando a preoccuparsi per
la sua salute fisica ,più che per quella mentale dei suoi
amici.
“Effettivamente
questo non l'abbiamo considerato....”commentò Edward
mentre scartava una Cioccorana sgraffignata dal carrello.
“Tranquillo
Thomas!Non ti succederà niente!Al massimo puoi sempre blindare
le cortine del tuo letto!”provò a dire Lucas,nemmeno lui
sfiorato dal pensiero che Thomas avrebbe potuto rimetterci a causa di
una loro trovata.
“Fantastico!Così
se non mi uccide Roowill morirò soffocato!Prospettiva davvero
allettante!Grazie,ragazzi,sono davvero commosso.Ho sempre pensato che
sarei morto da vecchio decrepito e invece voi mi avete aperto nuovi
orizzonti.....”
“Visto?!?Gli
amici servono a questo!Calmati Thomas!Se qualcosa non va,interverremo
noi....”gli disse Dan,senza però che le sue parole
avessero un effetto calmante su Thomas,che anzi,solo
sentendole,poteva immaginarsi coinvolto in altri pasticci.
“Già,potremmo
sempre provare a stregargli la scopa!”propose Ed
“Oppure
a strangolarlo col Tranello del Diavolo!”ghignò,perfido,Lucas.
Chissà
perchè,ma la prospettiva di avere a fianco Daniel,Edward e
Lucas non gli pareva per nulla rassicurante. Thomas iniziò a
pensare che gli anni che lo attendevano sarebbero stati,come
dire...interessanti.
“Che
cos'è questa puzza?”chiese retoricamente Harry a Ron
mentre lo accompagnava in un giro di perlustrazione del treno.
“Puzzolinfa
e ...”rispose l'altro
“Caccabombe
appena esplose!”lo precedette Harry,col viso che già si
apriva in un ampio sorriso.
Proseguendo
lungo il corridoio poterono notare,oltre alla Puzzolinfa spalmata sui
vetri e sul pavimento,anche i ben noti effetti di un'esplosione di
Caccabombe.
La
maggior concentrazione di tutto quel pandemonio si trovava di fronte
alla porta di uno scompartimento,in cui i due decisero di entrare.
Gli
occupanti,sei ragazzini di Serpeverde del primo o secondo
anno,interruppero la loro carrellata di imprecazioni e di incantesimi
ripulenti per rivolgersi verso i nuovi arrivati,nei quali riconobbero
subito Potter,il Capitano di Grifondoro,lo storico rivale e
Weasley,il Caposcuola.
Nonostante
tra le due Case non corresse buon sangue,quei sei erano ancora troppo
piccoli e i due Grifondoro troppo grandi per azzuffarsi tra
loro.Senza contare che,comunque,Weasley era un Caposcuola e la sua
presenza nello scompartimento incuteva una leggera soggezione.
“Che
succede qui?Perchè fuori c'è tutto questo
casino?”domandò Ron,imperioso.
“Non
siamo stati noi!-rispose burbero un ragazzino alto e smilzo,Anthony
Gooniver-Vi pare che possiamo essere tanto stupidi da inzupparci di
Puzzalinfa da soli?”
“Non
ho detto questo-proseguì Ron sulla difensiva-Ho solo chiesto
che è successo!”
“Qualcuno
è venuto e ha piazzato qua fuori tutta quella roba
che,esplodendo,si è riversata addosso a noi.Non mi sembra
così difficile da capire...”disse un altro,passandosi
una mano sulla divisa per pulirla.
“Se
volete possiamo anche farvi dei nomi.”aggiunse Roowill,certo
della colpevolezza di Lucas e non vedendo l'ora di fargliela pagare.
“No
grazie-gli rispose,perentorio,Ron-troverò da solo i
responsabili.Fare la spia non è una cosa di cui dovreste
andare fieri;senza contare che non avete prove sufficienti per
incolpare qualcuno.”
Con
queste parole Ron pose fine alla discussione ed uscì,seguito
da Harry.
“Complimenti!”esclamò
Harry,sinceramente colpito dalla freddezza e dall'autorità del
suo amico.
“Lo
so,lo so...Sono nato per fare il Caposcuola!Piuttosto...prova ad
indovinare...chi è che metterebbe delle Caccabombe e della
Puzzolinfa esattamente di fronte allo scompartimento di un gruppo di
Serpeverde?”chiese Ron con tono retorico e finta curiosità
ad Harry,che come lui, già sapeva la risposta ed ormai
faticava a trattenere le risate.
“Uhm...qualche
nome ce l'ho in mente..dunque-fece Harry grattandosi il mento in posa
da Sherlock Holmes- un certo Daniel Black con Lucas Franchester ed
Edward Onniville e,presumo,dal momento che Mark Moran è a casa
ammalato, che abbiamo coinvolto Thomas McNarrow....”
“Dopo
questa mi sa che se non diventiamo Auror noi due non lo può
diventare nessuno!Avanti,torniamo indietro e cerchiamo di trovare
quei quattro depravati!”
“Ron!Ma,Merlino,Come
parli?”
“Linguaggio
da Caposcuola!E' l'influenza di Hermione...non puoi capire.Comunque
sbrighiamoci,che se li trova la mia collega dire che li Crucia è
poco!”
“Un
attimo,Weasley!”si sentì dire dal fondo del corridoio.
Draco
Malfoy avanzava verso di loro seguito dai ragazzini di Serpeverde.
“Che
cosa vuoi,Malfoy?”chiese Harry afferrando d'istinto la
bacchetta nella tasca,ancora arrabbiato per il dolore che avevano
provocato alla sua famiglia e già pronto al peggio, come ogni
volta che incontrava la faccia lucida e i capelli ossigenati di
Malfoy.
“Potter...credo
che tu sia sordo,ho parlato con Lenticchia Weasley...”
“Muoviti,Malfoy,ho
da fare!”grugnì Ron,sforzandosi di contenere la rabbia.
“Hai
talmente tanto da fare da non esserti occupato dei miei
studenti....-proseguì con voce melliflua-queste differenze tra
Case non dovrebbero esistere.”
“Non
so se hai sentito,Draco,ma Ron ti ha detto che ha da fare,sempre che
tu conosca il significato di questo complesso ed oscuro verbo....”lo
schernì Harry,calcando il tono sulle parole sentito,conosca e
significato.
“Potter....impara
ad occuparti solo di ciò che ti riguarda....o forse, questa
cosa ti riguarda più di quanto io non abbia considerato .I
ragazzi sono certi che ad organizzare questo,come dire,divertente
scherzo siano stati quell'imbecille di Black e quegli idioti dei suoi
amici...”
Malfoy
si stava rivelando molto più irritante del previsto.Sia Harry
che Ron sapevano dove voleva andare a parare.
Ron
precedette Harry nel prendere la parola.Dovevano cercare di
calmarsi,o sarebbe scoppiato il finimondo e,ad essere sinceri,una
rissa tra un Caposcuola e un Capitano contro il Prefetto di un'altra
Casa era quanto di meno educativo potesse esistere.Silente non ci
avrebbe messo molto a rimuoverli dai loro incarichi.
“Non
so se ti è chiara la sottile differenza tra certezza e
verità,Malfoy.La verità è oggettiva,la certezza
è soggettiva.Non ci sono prove che sia stato Black.Pertanto
intendo continuare ad indagare,cosa che adesso starei già
facendo se tu non ci avessi trattenuto.”
“Oh,certo,non
ci sono prove che sia stato Black con i suoi amici...ma,allora,se
così fosse,non vedo per quale motivo vi dobbiate infiammare
così tanto ,solo a sentire il nome di Black.Mi
sbaglio,Potter?”
Colpiti
ed affondati.
“Malfoy,lascia
fuori Daniel.Te l'ho già detto,mia sorella e Daniel vanno
lasciati fuori!”gli ringhiò contro Harry,inviperito
quasi più con se stesso che con Malfoy.Effettivamente,ad
essere sinceri,sia lui che Ron avevano reagito in quel modo
soprattutto perchè era stato tirato in mezzo Dan e ,soltanto
in seguito, anche perchè stava mettendo in discussione i
metodi di Ron.
“Certo
Potter,tua sorella e Black vanno lasciati fuori...peccato,se mio
cugino non fosse stato così stupido da seguire suo padre e
fosse venuto a Serpeverde avrebbe anche potuto migliorare,avrebbe
conosciuto la gente giusta....dopotutto è pur sempre un
Black!”
“E
chi sarebbe la gente giusta,tu?”chiese Harry,furente.
Draco
fece finta di niente e rivolse le sue accuse contro Ron:
“Weasley,quanto
a te potrei benissimo dire a Silente che abusi del tuo ruolo per
favorire gli amici...scommetto che non saresti Caposcuola ancora a
lungo,se lo facessi.Certo che,anche Silente,nominare te e la
Sanguesporco Caposcuola....”
“Adesso
basta!Chiudi quella bocca!Stupeficium!”urlò Ron,prima
che Harry potesse fermarlo.
Malfoy,incosciente,si
riversò all'indietro e Ron fu afferrato e trascinato via da
Harry ,prima che potesse infierire ulteriormente.
“Per
tutte le dannatissime mutande di Merlino!Ma sei impazzito?Che diavolo
ti è saltato in mente?Ti ricordi cosa avevamo detto?Santo
Godric,Ron!Se gli insegnanti lo vengono a sapere e,conoscendo
Malfoy,non è improbabile,puoi dire addio alla tua carica!Devi
imparare a controllarti!”
gli
urlò Harry,preoccupato anche per le conseguenze che
quell'azione avrebbe potuto avere.
“Mi
dispiace!Ho provato a controllarmi,ma non ce l'ho fatta!Ha insultato
Hermione!'ha chiamata Sanguesporco!Sanguesporco,Harry!Ti rendi
conto!Per tutti i maledetti Bolidi!le ha dato della
Sanguesporco!”gridò in risposta Ron,ancora scosso ed
agitato.
“Ho
sentito Ron,non sono sordo!Ma devi imparare a pensare!A pensare prima
di agire!Ci sono delle conseguenze per ogni cosa che fai!Non puoi
fare che andartene in giro a schiantare la gente!Adesso quel cretino
troverà un altro modo per tormentarti!Qualora tu non te ne sia
accorto, sappi che non chiama mai Hermione Sanguesporco in sua
presenza!E sai perchè?Indovina!Perchè lei non
reagisce!Devi imparare a controllare la rabbia!Hai diciotto
anni,Morgana!”
“Stai
zitto Harry!Anche tu ti sei arrabbiato prima!E hai dato un pugno a
Zabini!Non venire a farmi prediche!”
“Se
permetti,in quel caso è diverso!”rispose Harry,non
pienamente convinto nemmeno lui della risposta.
“No,è
la stessa cosa!E prima eri furibondo quando parlava di Dan!Morivi
anche tu dalla voglia di Schiantarlo!”
“Sì,ma
non l'ho fatto!E' questa la differenza!”gli rispose brusco
Harry.
“Solo
uno scherzo innocente,eh?”stava dicendo Hermione,mentre con gli
occhi inceneriva Daniel,Thomas,Lucas ed Edward
“Ehm..già,un
banalissimo scherzetto...sai...”cominciò Dan,che,nemmeno
davanti ad una ramanzina come quella che gli aveva propinato
Hermione, era riuscito a perdere la sua faccia tosta(per la verità
era abituato a sgridate ben peggiori).
“Tra
di noi è abitudine....vero ragazzi?”finì per lui
Lucas,rispondendo alla muta richiesta d'aiuto lanciata dal suo degno
compare.
Edward
annuì con convinzione e Thomas,leggermente contrito e gettando
sugli amici sguardi carichi d'odio,fece altrettanto.Li considerava e
si considerava uno sciocco,ma non li avrebbe traditi per nulla al
mondo(una vocina nella sua testa gli suggerì che non sarebbe
stata né la prima né l'ultima volta).
“Ma
fatemi il piacere!Daniel!”
“Ehi!Perchè
ve la prendete sempre tutti con me per primo?Sembri la McGranitt!”
Hermione
lasciò correre,fece finta che fosse un complimento
“Me
la prendo con te perchè so che questo è il risultato di
un'idea tua e,ci scommetto tutti i galeoni che vuoi,che Lucas ti ha
aiutato a migliorarla!”
“Effettivamente
alla correzione con Puzzolinfa non ci eri arrivato,Dan!”gli
sorrise Lucas,che non riusciva ad abbandonare la sua allegria nemmeno
in quei momenti.Un'occhiata infuocata di Thomas,seguito a ruota da
Hermione,gli fece però capire che avrebbe fatto meglio a stare
zitto.
“Dunque...ammettiamo
che sia stato uno”scherzo innocente”-Hermione mentre
parlava mimò il segno delle virgolette con le dita-...si può
sapere allora per quale strano motivo mi avete detto che è
stato un incidente?Sarò anche cresciuta a Notting Hill,ma di
certo delle Caccabombe non arrivano per caso e da sole su un treno
per poi esplodere proprio davanti ad uno scompartimento in cui,guarda
caso,ci sono persone con cui vi siete ritrovati a discutere!”
“Ok,sì
va bene..interrogatorio finito!Lo ammetto,l'abbiamo fatto per
ripicca!Contenta ora?”disse Dan,per nulla pentito del gesto.
“No
che non sono contenta!Di certo una punizione e trenta punti in meno,a
testa,non ve li leva nessuno,però quello che mi preme è
cercare di farvi capire che queste cose non vanno fatte.Punto e
basta!”riprese Hermione,proseguendo nella sua predica dagli
scarsi effetti.
“Hermione,lascia
stare,proseguiamo noi.”le disse Harry facendo slittare la porta
ed entrando accompagnato da Ron in quello che era lo scompartimento
riservato ai Caposcuola(effettivamente bisognava proprio ammettere
che i quattro degni eredi dei Malandrini e dei gemelli Weasley
l'avevano proprio scelto col lanternino).Nel corso del tragitto gli
umori si erano sbolliti ed erano ritornati i toni della normale
conversazione.
“Ma....Harry....”
“Hermione...va'”le
ripetè Harry
“Ma..io
sono un Caposcuola...devo...”ribattè lei,senza che
riuscisse ben a comprendere ciò che stava succedendo attorno
a lei.
“Anch'io,Mione,quindi
posso andare avanti io....”
“Ma
neanche sapete quel che è successo!”protestò
“Sì,lo
sappiamo e abbiamo anche avuto una “educata”
conversazione con Malfoy.”proseguì Harry,ammiccando a
Ron.
“Hermione...va'”
“Ok...va
bene...pensavo solo che...visto che sono un Caposcuola...Comunque
vado...raggiungo Ginny e Luna.”
“Harry
io....posso spiegarti tutto!”iniziò Dan,terminando con
decisione la frase iniziata in modo un po' titubante.
“Avanti,sedetevi
e raccontate tutto quello che è
successo,dall'inizio.”incominciò, incoraggiante Ron.
Lucas,Edward,Thomas
e Daniel si sedettero.
Thomas
guardava fuori dal finestrino,Edward si guardava le scarpe, Lucas
fisso e fiero avanti a sé,sicuro di essere nel giusto,Dan
guardava Harry dritto negli occhi.
Iniziarono
a parlare,raccontarono dell'aula di Incantesimi,delle battute,di ciò
che avevano detto su Thomas,di quello che dicevano su
Beth...parlavano a ruota libera,senza paura di essere interrotti o
,peggio,giudicati.Harry e Ron avrebbero capito,ne erano certi.
Era
la prima volta che organizzavano qualcosa contro qualcuno,avendo un
bersaglio ben preciso e,soprattutto,per vendetta.
Solitamente
i loro scherzi erano molto più giocosi,non andavano contro
nessuno ma,anzi,facevano ridere molta gente e,a volte,nascevano
davvero da incidenti.
Non
era grave il fatto in sé,per un po' di Puzzolinfa non era mai
morto nessuno,ciò che faceva più effetto era il fatto
che,per la prima volta,esisteva una vittima.
“Ok,sentite,forse
non siamo le persone più adatte per parlarvene...di,come
dire,”Malandrinate”ne abbiamo fatte anche noi e ne
facciamo tuttora...-iniziò Ron,voltandosi verso Harry in cerca
di un cenno d'assenso che non tardò ad arrivare-..però
forse è più giusto che qui ci siamo noi,piuttosto che
Hermione no?”
“Quello
che Ron intende dire-continuò Harry-è che noi vi
capiamo e,se ve lo diciamo,è perchè è davvero
così.Lo sai Dan che non ti mentirei mai,che se ti dico
qualcosa è perchè lo penso davvero.
Ora,
prima di tutto cerchiamo di considerare la cosa per quello che è:uno
scherzo,un gioco,niente di così grave.Io non sto qua a
sindacare sui motivi che vi hanno portato a fare una cosa del
genere,non mi interessa neanche...”
“Sono
motivi più che validi,forse noi ,alla vostra età,
saremmo anche andati là da loro urlando”Expelliarmus!”,l'unico
incantesimo difensivo che conoscessimo...quindi è probabile
che avremmo fatto anche di peggio... o no Harry?Il punto è che
,come già ha cercato di farvi capire Hermione,con forse i
metodi sbagliati,alla fine,tutto questo non porterà ad altro
che ad un altro scherzo e poi ad un altro ancora e poi i duelli e poi
a cos'altro?”
“E
poi,perchè no,magari vi ritrovereste ad appendere qualcuno al
soffitto o farlo sanguinare-Harry tremava ancora pensando alla scene
cui aveva dovuto assistere l'anno precedente,in cui sembrava che il
Levicorpus e il Sectumpsempra fossero tornati di gran moda-....ora,è
normale che vi siano degli scontri..è ovvio.Non siamo certo
noi dei santi,però dovete cercare di capire che ,forse ,questo
non è il modo corretto di agire,che forse si potrebbe fare
altro.Ora dovete aspettarvi di sicuro qualcosa da parte loro,di certo
non se ne staranno con le mani in mano...Passerete degli anni così
e ...”
“Arriverete
alla nostra età sentendovi degli idioti.”Concluse Ron.
“Harry,a
questo punto tu mi chiederai se mi dispiace.E io ti rispondo:no,non
mi dispiace.Hanno fatto star male delle persone a cui tengo e questo
non mi va.Ecco perchè ho agito così.Non me ne frega
niente di essere stato chiuso nell'aula di incantesimi!”spiegò
Dan,non proprio orgoglioso della sua azione,ma,quantomeno,sicuro di
aver agito per difendere qualcuno.
“Io
non avrei voluto lasciarmi coinvolgere,ma poi,mi spiace dirlo,ma alla
fine ci ho preso un po' gusto...”disse Thomas,con lieve
vergogna.
“Io
l'ho fatto per divertirmi,nulla più....”ammise Ed
“Io
sono d'accordo con Dan.Hanno fatto soffrire troppa gente.Mi
conosco,so che probabilmente non sarà la prima volta che
reagirò così.”fu la sincera ammissione di Lucas.
“Il
punto è che reagire così è sbagliato.A priori,a
prescindere da ciò che ti hanno fatto.Io prima ho Schiantato
Malfoy...”
“Hai
schiantato Malfoy?”domandarono in coro tutti e quattro,un poco
indignati ,perchè Ron sembrava non mettere in pratica ciò
che diceva, e un po' provando sincera ammirazione.
“Sì,l'ho
Schiantato...però non è adesso mi senta meglio...sì,sul
momento ti senti bene,ma poi....”
“Poi
arrivi a pensare di non essere né più né meno
che come loro.E voi non volete assomigliare a loro,vero?Quello che
Ron ed io stiamo cercando di farvi capire è che bisogna
provare ad essere diversi.Bisogna migliorarsi,crescere significa
anche questo...io e Ron non ci siamo ancora riusciti...”
“Ma
ci proviamo...Questo solo per dirvi che ,a volte, è troppo
semplice lasciarsi prendere dalla rabbia....a volte bisogna andare
oltre...”
“Non
è una vera e propria predica...ma speriamo di riuscire a farvi
riflettere....”
Così
dicendo Harry e Ron uscirono,lasciandoli immersi nei loro
pensieri...Chissà,magari stavano riflettendo su quanto avevano
appena udito.
“Hermione!”la
chiamò Harry prima che lei salisse in camera
“Che
c'è?”
“Oggi..io
e Ron..bè,abbiamo voluto parlare con loro perchè
pensavamo di avere più ascendente rispetto a te...sai,con Dan
io ci sono cresciuto...”
“Non
ti preoccupare,Harry...l'avevo capito.Penso che in ogni caso abbiate
fatto un lavoro migliore di quello che avrei potuto fare io con
loro...Forse non sono fatta per le teste calde,io so
organizzare.Pensa che Dan mi ha detto che somiglio alla McGranitt!”
“Bè,non
ha tutti i torti!-le sorrise Harry,mitigando subito i toni avendo
notato il cambio d'espressione della ragazza-Ma sei una versione più
giovane e anche più gentile!”
“Buonanotte
Harry!Saluta anche Ron!”
“Come
va con lui?”
“Il
solito....”gli rispose con un sorriso ,prima di avviarsi su per
le scale.
Daniel
quella sera riflettè sulle parole di Harry e Ron.Strano a
dirsi,ma avevano sortito un lieve effetto .Il ragazzino era rimasto
impressionato dalla sincera confessione di Harry,di quel ragazzo che
per lui era come un fratello,che gli appariva sempre così
sicuro di sé,che rappresentava un modello.
Si
promise di provare a comportarsi meglio.Ancora però, non era
ben consapevole del fatto che ,tra il dire e il fare c'erano di mezzo
parecchie cose ...e che calmare uno spirito ribelle come il suo
sarebbe stato piuttosto difficile.
Thomas
stava iniziando a pentirsi di quello che aveva fatto...troppo spesso
si lasciava coinvolgere in quelle insulse trovate.Non era capace di
dire di no,non era in grado di imporsi.
Ma
dal giorno successivo avrebbe provato a cambiare,sarebbe diventato la
coscienza del gruppo e avrebbe tentato di fermare quegli scapestrati.
Nonostante
tutto però, quella sera ,si ritrovò a dormire con le
cortine ben chiuse, nel caso Roowill soffrisse di
sonnambulismo.Mentre le avvicinava si ritrovò a ridere da
solo.
Delinquenti,teppisti,scriteriati,erano
solo alcuni degli epiteti che aveva affibbiato loro la McGranitt ,
appena arrivati ad Hogwarts,ma lui,tutto sommato, era contento di
esserlo.
Era
contento di avere i suoi amici.
Era
contento della sua nuova vita e del mondo a cui aveva scoperto di
appartenere.
Nessuno
lo prendeva più in giro o risultava terrorizzato dai fenomeni
che si verificavano in sua presenza.Finalmente aveva trovato degli
amici con cui poter essere se stesso.
Lucas,sebbene
ancora piuttosto scettico,ripensò al discorso di Harry e
Ron.L'aveva colpito soprattutto Ron,che non si era vergognato di
ammettere di aver schiantato Malfoy.
Questa
cosa lo rendeva più vicino a Lucas,gli faceva apparire
l'intera faccenda più comprensibile.
Non
era pentito,però,forse,anche a lui sarebbe successo come a
Ron.Anche lui un giorno si sarebbe pentito...e bè,forse,prevenire
è meglio che curare..
“Non
si sa mai,Lucas-pensò-...da domani inizia a riflettere un po'
di più....”
Anne
si addormentò serena.Era contenta di essere ritornata a
scuola.Alla fine si divertiva ad Hogwarts.Finalmente si era convinta
che tutte le storie raccontatele dai genitori corrispondevano a
verità.
La
settimana trascorse senza che se ne rendessero conto.Le vacanze erano
state immediatamente accantonate e i professori avevano ripreso il
loro solito ritmo.
Ron,diversamente
da quanto si aspettava,non era stato convocato in Presidenza;Malfoy
aveva deciso di lasciar cadere la cosa,altrimenti avrebbe dovuto
spiegare l'utilizzo della parola “Sanguesporco”,della
quale non poteva negare di essersi servito ,perchè c'era Harry
testimone.
Harry
aveva in testa solo il Quiddich:la settimana successiva si sarebbe
giocata Grifondoro-Tassorosso e i suoi pensieri erano popolati solo
da finte Wronski,formazioni offensive a Testadifalco e da Reverse
Pass che stava tentando di insegnare ai suoi Cacciatori,insieme a
molte altre tecniche inventate da lui con l'ausilio pratico di Ron e
teorico di Dean e Seamus.
Teoricamente
la partita contro i Tassorosso risultava piuttosto
abbordabile:sebbene il nuovo Capitano,tale Vince Deeport del sesto
anno,avesse messo in piedi una squadra migliore rispetto alle
precedenti e lui stesso,insieme alla nuova Cercatrice Hilary
Efran,fosse un buon giocatore,certo non poteva competere con
l'ottima formazione Rosso-Oro che Harry allenava con infinito zelo ed
estrema cura da due anni.
I
Grifondoro avevano intenzione di preparare quella partita con molta
attenzione in vista dell'ultima,più decisiva e dal risultato
meno scontato,sfida contro i Corvonero in Aprile o Maggio.
Sarebbero
andati ad assistere a Serpeverde-Corvonero,che sarebbe stata giocata
il giorno prima rispetto alla loro,e,poi,avrebbero provato contro i
Tassorosso gli schemi migliori.
A
parole il ragionamento non faceva una grinza,ma,nonostante ciò,i
giocatori di Grifondoro erano comunque preda della classica tensione
pre-partita.
“Allora,Serpeverde
ha battuto Corvonero di centotrenta punti,ma Corvonero con la stessa
differenza aveva battuto Tassorosso....”disse Seamus,perso in
strani calcoli, durante la colazione nella mattina dell'incontro.
“Di
conseguenza Corvonero e Serpeverde non sono alla pari perchè
noi abbiamo battuto Serpeverde di centocinquanta....Quindi Corvonero
in questo momento è prima...”continuò Dean,
seguendo l'amico in questi astrusi ragionamenti.
“Ma
noi non abbiamo ancora giocato...e,considerando che vinceremo,saremo
primi di quanto...dunque...”proseguì Ron,posando la
fatta di torta alla melassa per aiutarsi con le dita a contare.
“Ragazzi!Basta!Mi
state facendo venire l'esaurimento con tutti questi conti!Pensiamo a
giocare!Ron,non facevo anche te un amante della
matematica....”esclamò Harry,teso già di suo e
spazientito dagli amici.
“Infatti
si sta aiutando con le dita....”puntualizzò Hermione
“Ok,bene,perfetto
arrangiatevi!Io stavo solo cercando di capire di quanto dovremmo
vincere per essere primi!Ma siccome siete tutti dei geni.....”
“Dai
Ron..andiamo che si fa tardi.Recuperiamo la squadra e andiamo a
cambiarci.”
Harry
inaugurò il regalo di Natale di Ginny indossando sotto la
divisa l'incredibile maglietta.
Ron
invece potè fregiarsi orgoglioso della sua scopa nuova(il
regalo di Natale di Fred e George).
Dopo
il consueto discorso prepartita le squadre fecero il loro ingresso in
campo.
Si
librarono in aria e Dan per poco non rischiò di essere espulso
per essersi avvicinato troppo alle tribune per dare il buongiorno a
Beth,dato che non l'aveva vista quella mattina ,essendosi svegliato
troppo tardi.
Piccoli
incidenti a parte,fu fischiato l'inizio in un clima abbastanza
sereno.
Ovviamente
la carica che i sostenitori di Grifondoro cercavano di dare ai loro
giocatori era di intensità superiore,dal momento che gli
studenti più grandi si erano ingegnati in quei giorni per
comporre nuovo cori,se a questo poi si aggiunge il fatto che il
telecronista(Seamus Finnigan)non fosse del tutto imparziale....
Nonostante
questo anche i Tassorosso si facevano sentire,certi che ,quell'anno
,la loro squadra fosse piena di ottime promesse che,magari non
nell'immediato,avrebbero potuto garantire qualche soddisfazione.
Serpeverde
e Corvonero osservavano la partita con vivo interesse:una vittoria
avrebbe portato Grifondoro a dominare la classifica con enorme
vantaggio.
Assistevano
anche gli studenti di Durmstrang e Beauxbautans,che si stavano
lasciando coinvolgere dal tifo:in Francia,non essendoci la
suddivisione in Case,un torneo di Quiddich non era pensabile,mentre
invece a Durmstrang si gareggiava abitualmente e ,tutti quanti,
venivano colti da una fitta di nostalgia al pensiero di non poter
giocare quell'anno e di poter solo ricevere notizie via gufo
sull'andamento del campionato.
Dopo
pochi minuti Ginny mandò a segno la pluffa e,subito dopo di
lei, anche Demelza.
Venti
a zero per Grifondoro.
Harry,mentre
vagava alla ricerca del Boccino,potè notare con piacere che la
sua squadra sembrava aver appreso piuttosto bene gli schemi messi a
punto nell'ultima settimana.
Quando
tutto sembrava andare per il meglio però,Deeport beffò
Ron,lasciandolo appeso alla scopa con una sola mano.
Venti
a dieci.
“Ok..stare
calmi è la prima cosa da fare!”pensò tutta la
squadra
Sfortunatamente
però, mentre Ron cercava di rimettersi in piedi sulla scopa,
la Cacciatrice di Tassorosso riuscì ad impossessarsi della
pluffa.
I
due Battitori,Dan e Jimmy,provarono a fermarla con un bolide
che,anzichè finire addosso a lei,colpì l'altro
Cacciatore,entrato sulla traiettoria.
Venti
a venti.
Così
non poteva andare,Grifondoro non poteva pareggiare contro Tassorosso!
Ad
Harry sembrò di vedere qualcosa luccicare,ma forse si trattava
solo di un riflesso,dal momento che Hilary non sembrava aver notato
niente.Per scrupolo decise comunque di andare a controllare.
Il
bolide che prima non era stato intercettato né dai Battitori
di Tassorosso né da quelli di Grifondoro si avvicinava
pericolosamente a lui e l'avrebbe colpito in pieno volto ,se Dan e
Jimmy non fossero corsi in tempo a variarne la traiettoria.
Ma
avevano lasciato sgombra una zona del campo e così,senza che
le tre Cacciatrici potessero intervenire,Tassorosso segnò.
Trenta
a dieci.Per Tassorosso.
L'intero
stadio era ammutolito.
Grifondoro
raramente si faceva superare.
Sotto
schock per il risultato la squadra di Harry,col proprio Capitano in
testa,non sembrava riuscire a riprendersi.
Parevano
sette spettri in campo:Ron,agitato e preso dal panico non riusciva a
parare nemmeno i tiri più semplici,i Battitori scaraventavano
i Bolidi per il campo senza badare alla direzione che facevano loro
prendere,le Cacciatrici non riuscivano a rubare la Pluffa.
Harry
volteggiava prima a bassa quota e subito dopo ad alta,così,senza
sapere bene cosa cercare,limitandosi a seguire la Cercatrice
avversaria nei suoi spostamenti.
“Sessanta
a venti per Tassorosso.”sentirono dire dalla sconvolta voce di
Seamus.
Ginny,come
ridestatasi da un sogno,al sentire il risultato, si avventò
sulla pluffa che Vince Deeport stava passando alla propria
compagna.Ginny se ne impadronì e si allontanò
rapida,verso gli anelli.
Doveva
arrivarci da sola,doveva segnare da sola.
Schivò
gli avversari ed evitò un paio di Bolidi,prontamente rispediti
al mittente dai Battitori.
“Gol!Grifondoro
con una fantastica azione della Weasley accorcia le distanze!Forza
Grifoni!La partita non finisce finchè il Boccino non viene
catturato!Avanti gente!Incitiamo i nostri Campioni!Chi non salta..”
“Finnigan!Non
devi fare pubblicità a Grifondoro!”lo rimproverò
la Sprite(la McGranitt era troppo impegnata a gioire per
accorgersene)
Il
pubblicò però rispose all'invito di Seamus e tornò
ad incitare la squadra,che,galvanizzata dalla rete,riprese coraggio.
In
poco tempo il risultato fu pareggiato grazie ad ottimi goal di
Ginny,Claire e Demalza.
Ron
riprese a parare e i Battitori a fare il loro lavoro con impegno.
Harry
non sembrava più un'anima in pena che volteggiava sul campo e
ricominciò a cercare il Boccino frugando con gli occhi lo
spazio.
“Altro
goal di Grifondoro che passa così in vantaggio!Che partita
,amici!Settanta a Sessanta!Per Grifondoro!”
E
poi,lo vide:là,in un angolo,vicino al terzo anello.Sarebbe
rimasto ancora per poco.
Harry
accellerò,sentendo la Efran dietro di lui.
“Avanti!Avanti!Sei
una Firebolt!”
Maledizione!Era
troppo in alto!Non ci sarebbe arrivato allungando la mano!Avrebbe
impiegato troppo tempo a virare con la scopa per cui decise di
provarci,si alzò in piedi,allungò il braccio,sulle
punte...tutto lo stadio trattenne il fiato e poi l'urlo:
“Sìììì!Potter
lo prende!Potter lo prende!Il Boccino!Grifondoro
vince!Sìììììì!Primi!Primi!Primi!CHI
NON SALTA SERPEVERDE E'!E'!CHI NON SALTA SERPEVERDE E'!E'!”gridava
Seamus,senza che nessuno si prendesse la briga di fermarlo.Anche
senza di lui i Grifondoro avrebbero cantato comunque.
Una
marea Rosso-Oro si riversò sul campo per festeggiare.
“Sì!Harry!Ci
siamo!Siamo primi!”gridò Ron correndo ad abbracciare
l'amico
“Sììììììì!Ci
siamo!Sì!Sì!Sì!”gioì Harry,mentre
erano stretti in un violento abbraccio fraterno
“Ginny!Sei
stata fantastica!E' tutto merito tuo!Dan!Ottimo lavoro!Jimmy!Come
faremmo senza due battitori come voi?Claire,Demelza!Le migliori
Cacciatrici!”si complimentò il Capitano,tenendo stretta
accanto a sé la fidanzata.
“Beth!!!!!!Lucas!Abbiamo
vinto!Abbiamo vinto!”festeggiava Dan.
Al
termine della festa organizzata nella Sala Comune con tutto il
dormitorio,gli studenti più grandi decisero che ,il modo
migliore per concludere la serata ,sarebbe stato un bel brindisi ai
Tre Manici di Scopa.
Quatti
quatti e ben attenti a non far rumore,nascosti solo in parte dal
Mantello dell'Invisibilità(erano in sette),raggiunsero la
statua della vecchia strega gobba.
“Ragazzi!Lo
sapete che non dovreste essere qui a quest'ora?”fu il divertito
ammonimento di Madama Rosmerta,ormai abituata ad incontrare quel
gruppo negli orari e nei giorni più disparati.
“Suvvia,Madama!Possibile
che lei non sappia che è successo oggi?”le chiese
Dean,esercitando il suo ascendente sulla barista.
“Come
potrei non saperlo?!?Grifondoro che per poco non perde contro
Tassorosso e che poi rimonta la partita!La notizia ha fatto il giro
di tutto il villaggio!Non mi stupirei se lo sapesse anche tuo
padre,Harry caro...”disse mentre li accompagnava al loro solito
tavolo.
“Dato
che non mi è arrivato nessun gufo recante minacce di morte in
seguito alla quasi sconfitta,può essere che a Godrick's Hollow
non si sappia ancora...”rispose lui
“Bravissima
Ginevra!Hai cambiato le sorti della partita!Oh,anche tu,Ronald,ottimo
portiere!I vostri fratelli sarebbero fieri di voi!Oh ricordo ancora
quando veniva qua Charlie!Quanto tempo è passato!”continuò
Rosmerta,nostalgica
“Hermione!Ci
sei anche tu?Qual buon vento porta qui un Caposcuola serio come te?”
“Vento
di vittoria,Madama!Ogni tanto bisogna sgarrare!Dopotutto le regole
sono fatte per essere infrante!E quello di oggi è un ottimo
motivo per infrangerle!”spiegò Hermione,allegra e serena
,felice di aver dato retta al cuore e all'istinto.Essere un
Caposcuola era bello,ma non era paragonabile ad una serata con gli
amici.
“Neville!Seamus!Aggiungete
le sedie!Allora cosa vi porto?”chiese la barista
“Il
miglior vino elfico che ha!”chiesero Dean e Ron
“E
Wisky Incendiario d'annata!”aggiunse Seamus
“Per
tutti quanti!Hermione,stasera bevi anche tu!-esclamò Harry
guadagnandosi un'occhiataccia da parte dell'amica e una dalla
fidanzata-A te Ginny non dico niente perchè non diserteresti
mai un goliardico brindisi!”
“Salute!”
“A
noi!”
“A
Grifondoro!”
Diversi
brindisi dopo,rientrarono al Castello ,animando di canti le strade di
Hogsmeade.
Se
non ubriachi erano quantomeno alticci,chi più chi meno.
Probabilmente,
se non ci fossero state Ginny e Hermione e Neville, avrebbero vagato
per il vilaggio fino all'alba alla ricerca della strada.
In
realtà non è che fossero tornati molto prima del
sorgere del sole...
Dire
che alzarsi il giorno dopo(o meglio qualche ora dopo)fu un trauma è
dire poco.
Harry
fu il primo a svegliarsi e per un po' fissò il soffitto in
attesa di un'illuminazione trascendente.
Era
convinto che fosse domenica,ma allora,se così era,per quale
motivo la Rimembragenda sul comodino di Ron lo stava minacciando con
la parola:”Snape”seguita da “Ira funesta?”
C'era
una sola spiegazione:era lunedì!
“Pergodricmerlionoemorgana!Svegliaaaaaaaaaaaaaaaaaa!”urlò
in preda al panico,scaraventando via le coperte.
“Harry!Ma
sei scemo?Che è tutto 'sto casino?”mugugnò Ron
dal letto di fianco
“Alzatevi!E'
lunedì!Snape ci aspetta tra cinque minuti con una relazione
sui perfezionamenti agli Incantesimi Scudo!”
“Relazione?Snape?”chiese
ancora addormentato Dean
“Santo
Boccino!Io non l'ho fatta!”furono la prime parole di
Seamus,riportato bruscamente alla realtà da un secchio
d'acqua.
“Nessuno
di noi l'ha fatta!”lo consolò Harry,tentando di
annodarsi la cravatta senza essere davanti allo specchio.
“Io
sì...ma tanto non gli andrà bene comunque.E poi siamo
in ritardo,in un terribile ritardo...non me la lascerà nemmeno
consegnare!”commentò rassegnato Neville,che attendeva
gli amici sulla porta.
“Lo
sapevo!Lo sapevo e lo sapevo!Maledizione!Sono un idiota!Hermione ci
ha visto giusto!Ma nonostante la Rimembragenda non riuscirò
mai a consegnare un compito puntuale!”si lamentò
Ron,arrabbiato più con se stesso che col mondo.
“Dai
Ron...nemmeno io ho fatto quella relazione....Vorrà dire che
finiremo in punizione insieme....”provò a consolarlo
Harry
“Sai
che novità....”
Mentre
loro cinque attraversavano di corsa il Castello,Hermione fissava
preoccupata la porta dell'aula.
Non
arrivavano!Si sarebbero presi una punizione,l'ennesima da Snape,e
avrebbero anche fatto perdere punti a Grifondoro!
“Quanto
sono stupida!Lo sapevo!Ne ero certa!Non avremmo dovuto andare ieri
sera!Lo sapevo!Accidenti!Perchè non arrivano?Se fossi stata
una brava Caposcuola avrei impedito loro di andare!”
Continuava
a far ballare nervosamente le gambe sotto al tavolo,non riusciva a
stare ferma e sembrava nutrire un vivo,quanto morboso interesse,nei
confronti della porta.
A
Snape il suo comportamento non sfuggì,se si considerava che
Potter e i suoi amici non erano ancora arrivati,di certo c'era sotto
qualcosa.Pregustando già la punizione che avrebbe riservato
loro, iniziò a raccogliere le pergamene con i compiti.
“Accio
pergamene!”
“Allora...posso
notare facilmente che l'intera parte maschile dei Grifondoro non ha
consegnato il suo tema...Potrebbero aver avuto dei problemi,non è
che si sono sentiti male,tutti e cinque?”chiese ad
Hermione,Lavanda e Calì.
“Non
lo sappiamo-rispose la Brown-...questa mattina li abbiamo
ehm...lasciati in Sala Grande....”
“Oh...evidentemente
hanno deciso di prolungare la colazione..Ne sa niente signorina
Granger?”continuò il professore
“Maledizione!Imbecilli!Questa
volta li manda dal Preside!E ora che mi invento?”
“Loro
sono..ehm..Ha..no,volevo dire Seamus,Seamus Finnigan-inventarsi una
bugia per Snape con protagonisti Harry o Ron significava condannarli
all'ergastolo nell'ufficio di Snape.Seamus andava decisamente
meglio.Era odiato solo in quanto Grifondoro-sì...Seamus..”
“Ci
scusi,professore.Questa mattina abbiamo avuto dei problemi...”spiegò
Dean aprendo la porta
“L'ho
notato,signor Thomas.Basta vedere le vostre divise.Sono
bagnate.Ditemi,problemi alle tubature?”chiese con finto
interesse.
“Se
anche fosse ora sono risolti”rispose,forse un po' troppo
brusco,Seamus.
Harry
e Ron si erano diretti verso il fondo dell'aula senza neanche
salutare.Quando avrebbe terminato quella commedia sui problemi?Da
quando gli importava qualcosa?
“Potter!Weasley!Vi
voglio qua davanti!Subito!E dieci punti in meno per essere entrati
così maleducatamente!”
Di
malavoglia si spostarono.Prima che si sedessero Snape tolse a
Grifondoro settanta punti per il loro ritardo e altri cinquanta per
la mancata consegna dei compiti,motivo per cui un paio di serate nel
suo ufficio divennero l'occupazione post-tramonto di Harry e Ron.
“Ma
perchè sempre a noi?Siamo arrivati in cinque in ritardo!Perchè
ha punito solo noi!?!Non è possibile!E adesso mi toccano altre
due serate a riordinare libri e pulire alambicchi!Non sono mica la
sua colf!”si lamentò Ron,mentre si dirigevano nei
sotterranei per Pozioni.
“Perchè
Dean e Seamus gli sono del tutto indifferenti e non li considera
proprio...per lui Neville è un caso senza speranza,quasi fosse
il cagnolino che vi segue in tutto quello che fate...”gli
rispose Hermione,vedendoci giusto
“E
quindi secondo lui io e te siamo la causa di ogni male,due
sobillatori di rivolte,due che traviano la mente dei loro
compagni.Ah,e dimenticavo,Ron:la tua unica colpa è essere mio
amico,la mia quella di essere figlio di mio padre...” disse
Harry,carico di rabbia
“Bè,Harry,diciamo
che,stando a quello che ci hanno raccontato tuo padre e Sirius,non è
che a scuola lo trattassero benissimo....”fece notare Hermione
“Che
c'entra questo adesso?-si inalberò Harry-Prima di tutto io non
sono mio padre e poi è una cosa ridicola!E' come se io
detestassi a priori il figlio di Malfoy solo perchè è
figlio di Malfoy!”
“Non
mi dire che non lo faresti,Harry!Non ci credo!”puntualizzò
Hermione
“Ciò
non toglie che Snape sia ridicolo,che ce l'abbia sempre con noi e che
io detesti il lunedì:due ore di Difesa e due di Pozioni
all'inizio della settimana sono una vera e propria tortura!”disse
Ron,mettendo fine alla discussione.
Senza
dubbio l'ultima Grifondoro-Tassorosso sarebbe entrata negli
annali.Era stata davvero una partita emozionante che si ritrovò
ad essere l'argomento di conversazione prediletto nei giorni
successivi.
Dan
ne era uscito con un occhio nero e ,appena poteva,raccontava a
chiunque glielo chiedesse il modo in cui se lo era
procurato:ovviamente nel corso di ogni racconto la storia
cambiava,ingigantita sempre più.
“La
prossima volta dirai che un Bolide era finito nel Lago e tu ti sei
tuffato a prenderlo e l'occhio è dovuto alla piovra!”lo
presero in giro gli amici un paio di giorni dopo,al termine
dell'ennesima fandonia raccontata ad un gruppo di ragazzine del suo
anno o più piccole.
“Oh,andiamo!Devo
pur accontentare i miei fan!”si giustificò lui.
“Dan!Possibile
che devi sempre comportarti in modo così ridicolo?Cresci un
po'!All'inizio sei divertente,ma poi diventi veramente noioso!Hai
solo giocato una partita a Quiddich e l'hai vinta!”sbottò
Beth,durante il pranzo.
“Beth!Qui
non si tratta solo di una partita di Quiddich!E' molto di più!”si
difese lui,mentre tutti gli altri tacevano:era la prima volta che li
sentivano infiammarsi così e non volevano rischiare di
rimanere coinvolti nella discussione.
“Ah
no?E allora di che?Del fatto che vuoi far vedere a tutti quanto sei
bravo?”
“Beth!Possibile
che proprio tu che mi conosci meglio di chiunque altro non capisca?Il
Quiddich ha il potere di creare degli eroi e di depennarli,dopo
averli creati.Se vuoi essere qualcuno qui dentro devi saper giocare a
Quiddich!”esclamò Dan,mentre,famelico,si avventava sul
pollo.
“Ah
è così?Tu vuoi giocare a Quiddich solo per essere
qualcuno?Ti pare che mio fratello se ne vada in giro
dicendo:”Ehi!Guardatemi!Sono il Capitano!”?!Ma sei
impazzito?Che fine ha fatto il Dan che conoscevo?Questa partita ti ha
dato alla testa!”proseguì Beth,allibita,infervorandosi
sempre di più.
“Ma
no Beth!E' che,ammettilo,ti fa piacere essere fermato,no?E
poi..insomma,un po' di notorietà on fa male...è
divertente...”provò a spiegare,cercando di non far
capire che si stava arrampicando sugli specchi.
“Scusami,ma
io credevo che volessi giocare a Quiddich solo perchè ti
piaceva.Evidentemente mi sbagliavo.”disse Beth,trocando la
discussione e alzandosi dal tavolo.
Anne
e Thomas incenerirono con lo sguardo Dan che aveva continuato
imperterrito il suo pasto,come a dire:
“Non
me ne frega niente,non mi importa.Faccia quel che vuole!”
Era
qualche giorno che non Daniel ed Elisabeth non si parlavano.
Entrambi
però erano troppo orgogliosi per fare il primo passo,convinti
di avere la ragione dalla propria.
“Beth,dai,parla.Non
tenerti sempre tutto dentro...”la pregò Thomas,mentre
preparavano una mappa astrale.
Elisabeth
era piuttosto giù in quei giorni.Da quanto ricordava,in quasi
dodici anni,lei e Daniel non avevano mai passato più di una
giornata senza parlarsi.
Persino
l'anno prima,quando lei era ancora a casa,ogni giorno le arrivava uno
spiegazzato angolo di pergamena con la caricatura di un professore o
con qualche breve descrizione delle meraviglie di Hogwarts.
Non
sentire il costante e petulante ronzio della voce di Dan da quasi una
settimana era una cosa piuttosto insolita.
“Thom...mi
prometti che non ne parlerai con nessuno?”
“Promesso!”rispose
con un sorriso incoraggiante
“E'
che..uff...è tutto così strano!Le mie giornate sono
così piatte!Sto studiando il triplo del solito e vedo che
anche tu e Lucas non sapete come comportarvi....”
“Non
devi pensare a noi due,noi non vogliamo né dobbiamo
entrarci-questa cosa non era del tutto vero,dato il pesante
contributo che Lucas stava offrendo,mostrandosi offeso sia con Beth
che con Dan per la strana situazione che avevano creato.Thomas decise
però di sorvolare su questo fatto.-Adesso però,se ti
manca Dan,dovresti solo andare a parlare con lui....”
“Ma
non ci voglio parlare!Io so di aver ragione!”
“Lo
so anch'io che hai ragione!E' solo che,magari,se vi chiarite,le cose
si sistemano...”
“Se
mi spieghi come faccio a chiarire con uno che ritiene
utile,divertente e necessario farsi un occhio nero giocando a
Quiddich pur di diventare popolare lo faccio volentieri!”ribattè
lei,piuttosto seccata.
Thomas
pensò che fosse meglio tornare alla mappa :in fondo non poteva
dare tutti i torti a Beth.
La
seconda prova si avvicinava sempre più:era fissata per la fine
della prima settimana di febbraio.
“Penso
proprio che dovrei iniziare a pensare seriamente al Torneo....”disse
Harry in Sala Comune ai suoi amici.
“Hai
guardato la pergamena?”chiese Ron
“Sì...ma
non so..non mi dice niente...Ginny,prendila,così la facciamo
vedere anche a loro due...”
“Come
faceva l'indovinello?”domandò Hermione
“Andato,perduto,strappato
Rubato
e mai più ritrovato.
La
piovra del Lago io sono
Riportamelo,
e un indizio avrai in dono.”
Lesse
ad alta voce Ginny
“Ti
dice qualcosa,Herm?”chiese
“Non
so....forse....se non mi sbaglio su Storia di Hogwarts si dice
qualcosa sulla piovra....”
“Sì..aspetta!Forse
ci sono!L'altro giorno,con Ruf....se non ricordo male,parlando della
fondazione di Hogwarts abbiamo parlato di qualcosa collegato alla
piovra....”disse Ginny,mentre Harry e Ron si guardavano
attorno,per la verità poco interessati a discorsi sulle
lezioni di Ruf.
“Harry!Se
anche prestassi un po' d'attenzione visto che stiamo pensando a come
mantenerti in vita fino al tuo compleanno!”lo rimproverò
la rossa colpendolo sulla nuca.
“Io
continuo a dire che seguire i professori sia la strategia
migliore!”disse Ron,esprimendo il suo parere.
“Siccome
l'altra volta hanno portato a molto!”puntualizzò,acida,Hermione.
“Aspettate!Vado
a prendere il mio quaderno di Storia della Magia!se l'abbiamo appena
fatto lì avrò scritto qualcosa!”esclamò
Ginny,correndo di sopra.
“Tu
hai un quaderno di Storia della Magia?”chiesero,basiti,Harry e
Ron che faticavano a stare svegli durante quelle ore e si domandavano
come fosse possibile che qualcuno(oltre ad Hermione)potesse anche
prendere appunti.
“Il
fatto che voi non l'abbiate non significa che nessuno lo debba
avere!”precisò la ragazza.
“Hermione,sei
sicura di questa cosa?Di Storia di Hogwarts eccetera?”chiese
Harry,precisando,dal momento che Hermione avrebbe potuto capire che
lui parlava degli appunti.
“Abbastanza...ho
una mezza idea...”
“Eccomi!Guardate!Se
non ho sentito male Ruf ha detto che i fondatori hanno usato cose
appartenenti a diverse creature che popolano il terreno di Hogwarts
per costruire degli importanti oggetti.Per maggiori informazioni vedi
capitolo trentanovesimo di Storia di Hogwarts”spiegò
Ginny,esaltata per essere stata utile.
“Ok..questo
è un buon punto di partenza...domani possiamo andare in
biblioteca e guardare...”propose Harry,soffocando uno
sbadiglio.
“Finalmente
siamo riusciti a trovare l'utilità di Storia di
Hogwarts!Strano,ma non serve solo come arma per uccidere
Snape!”esclamò Ron,che ancora portava i segni della
lunga detenzione.
Riuscì
a strappare un sorriso ad Hermione,che,iniziò così la
sua ronda di buonumore
Dopo
che Ron ed Hermione uscirono,per occuparsi dei loro doveri di
Caposcuola,Ginny ed Harry rimasero accoccolati sul divano.
“Harry....”
“Hm...”
“Non
pensi che dovresti parlare con Beth e Dan?Sono giorni che non si
parlano....”
Ginny
era sinceramente preoccupata.Poteva vantare una certa esperienza in
fatto di litigi,ma ricordava perfettamente Bill e Charlie
che,parlando a turno con i due contendenti,tentavano di sistemare le
cose senza che i signori Weasley sapessero.
“Ci
ho provato,ma Dan mi ha mandato a quel paese...Sai..è in
quella fase in cui non può mostrare debolezze,non può
far vedere di esserci rimasto male,di “soffrire”per una
ragazza...”
“Capisco...bè,è
normale...Non ha neanche tredici anni..A quell'età la
reputazione davanti agli amici è tutto...e Beth?L'ho vista
piuttosto giù...è tornata e chiudersi in se
stessa.Penso che stia pensando di essere meno importante del Quiddich
per Dan....”
“Sì.L'ho
notato anch'io.Ma non ne vuole parlare.E' fatta così,ti
racconta tutto quando è felice e non apre bocca quando le è
successo qualcosa.Non posso forzarla,se vuole confidarsi sa che io
sono qui.E' che per Dan ora come ora il Quiddich è tutto e
,nella sua mente bacata, è convinto che Beth non lo capisca e
che voglia,in un certo senso,limitarlo...”
“Si
sistemerà tutto,vedrai.Dan è fatto a modo suo,ma è
ancora un bambino,sotto certi aspetti.Invece Beth è molto più
matura,quasi proiettata verso altro.....”disse Ginny,certa di
quel che pensava,avendo anche vissuto in prima persona eventi simili.
“Sì.Si
sistemerà tutto,di questo sono abbastanza sicuro.Il problema è
che non so quando.Mi dispiace tantissimo vedere mia sorella così
e non poter far nulla per aiutarla.Proprio ora che aveva iniziato ad
aprirsi!Dan quando ci si mette è veramente
indisponente!Davanti a me non si è mai vantato delle sue
prodezze perchè sa benissimo che lo smonterei in tre
minuti....”disse Harry,veramente dispiaciuto, non avendoli mai
visti litigare così seriamente.
“Ma
agli occhi dei suoi amici è un piccolo fenomeno:è tra i
pochi del secondo anno che giocano a Quiddich.Se poi aggiungi la sua
naturale dote nell'ingigantire anche il più misero
episodio....”osservò,giustamente,Ginny.
“Prima
o poi dovranno sicuramente parlarsi.A scuola possono anche
ignorarsi,ma a casa....”
GODRICK'S
HOLLOW,28�11998
James,quell'anno,non
sapeva proprio cosa inventarsi per il compleanno di Lily:in vent'anni
oramai aveva sperimentato un po' di tutto e anche la sua immensa
fantasia stava iniziando ad esaurirsi.
Mancavano
solo un paio di giorni e lui avrebbe dovuto affrettarsi a trovare
qualcosa non solo di carino,ma anche di originale.
Lily
non era il tipo a cui regalare una banale sciarpa o un anonimo
maglione e nemmeno le si addicevano ristoranti di lusso e gioielli
costosi.
La
sua Lily era semplice.Sempre perfettamente,divinamente,artisticamente
bellissima nella sua semplicità.
James
però,doveva ammettere che,in tutti quegli anni,qualche bella
idea l'aveva avuta:quella volta che le aveva organizzato un pic-nic
in riva al lago,per esempio.Faceva molto freddo,ma quanto si erano
divertiti! Quanto aveva riso lei mentre pattinava sul laghetto
ghiacciato!
C'era
poi quella volta in cui era riuscito a trasfigurare dei semplici
giunchi in stupende margherite di campo,il fiore preferito di Lily,e
le aveva mandato il mazzo in ufficio.
Lily
adorava le margherite:erano come lei,stupende nella loro semplicità.
James
trovava che per una persona come Lily le rose fossero troppo
aggressive.
Quell'anno
voleva organizzare qualcosa di veramente speciale.Il vero problema
era che non sapeva da che parte iniziare.
Di
chiedere consiglio a Sirius non se ne parlava proprio:non solo non
erano più dei ragazzini,ma James conservava un pessimo ricordo
dell'unica volta in cui si era fatto aiutare dal suo migliore
amico.Sirius aveva deciso di assumersi tutto il peso
dell'organizzazione e ,per poco, non aveva fatto saltare per aria la
casa,e non casa sua,no,casa di James.Bisognava però ammettere
che Lily si era parecchio divertita....
Quanto
a Remus,c'erano ancora moltissime cose che doveva sistemare con
Tonks,James non voleva dargli ulteriori preoccupazioni.
Quel
pomeriggio James era rientrato prima dall'allenamento:un forte
temporale li aveva costretti a smettere.Non poteva certo permettersi
di perdere mezza squadra per un bronchite prima di una partita
decisiva.
Non
gli piaceva essere a casa da solo,si sentiva inquieto e detestava
stare zitto.
Adorava
tornare a casa e trovare il sorriso di Lily ad accoglierlo.Se poi
pensava a quando i suoi figli erano piccoli, non poteva non essere
colto da un attacco di nostalgia:lui arrivava,stanco e sudato col
borsone e loro gli correvano incontro, mentre Lily sorrideva
raggiante,con gli occhi che le brillavano per la felicità.
Beth
voleva subito un po' di coccole,voleva far vedere quello che aveva
imparato quel giorno ed Harry insisteva per andare a volare.
Quanto
sembravano lontani quei giorni!
James,immerso
in quei pensieri,si ritrovò a fissare insistentemente una
fotografia della sua famiglia ,scattata pochi giorni dopo la nascita
di Elisabeth.
James
ricordava perfettamente quel fagottino rosso,che a lui pareva ancora
più delicato di quanto non fosse stato Harry,così
minuto ma con quel cespuglio nero e con quei luminosi occhi verdi.
E
Lily,era sempre bellissima,anche col volto stanco,sudato e i capelli
appicicati alla fronte:sì,lei era nata per fare la mamma.
“Ho
trovato!Sono un genio!Ora devo solo scrivere ad Hellen e ad Alice
Longobottom!”
30�11998
Lily
rientrò a casa stringendo tra le mani le due lettere arrivate
da Hogwarts con gli auguri dei figli.
“James!Sono
a casa!”gridò,non vedendolo,disteso sul divano come al
solito.
“Sono
in cucina!”sentì dire.
A
sentire la parola cucina collegata a suo marito si preoccupò:se
c'era una cosa che James proprio non sapeva fare era cucinare.
Si
precipitò da lui,trovandolo perfettamente a suo agio in una
cucina che non sembrava essere stata preda di una battaglia tra James
e gli incantesimi domestici.
“Buon
compleanno,Lily!Volevo preparare qualcosa io,ma mi sono accorto che
avrei distrutto tutto,così sono andato a prendere delle
pizze...spero non ti dispiaccia”disse,portandosi una mano sugli
occhiali,come faceva sempre quando era nervoso,quasi imbarazzato per
la confessione.
“Non
importa!E' perfetto!E' tutto perfetto!”rispose lei,dolcemente
“Siediti
e aspettami qua,ti vado a prendere il tuo regalo...”
“James,non
dovevi!Va già bene così!”
Lui
tornò dopo un attimo con in mano quello che sembrava essere un
album per le fotografie.
“Tieni,spero
che ti piaccia.Non è un granchè,ma io ci ho
provato...”le disse porgendoglielo,lievemente agitato.
Lily
iniziò a sfogliarlo e immediatamente gli occhi le si
riempirono di lacrime;si era commossa per la felicità.
James
aveva sapientemente incollato fotografie che ritraevano Lily con le
sue amiche o con lui o con Harry e Beth sottolineando i momenti più
importanti con l'aggiunta di qualche frase o commento.
All'inizio
una Lily bambina sorrideva all'obbiettivo con le trecce rosse mosse
dal vento,alla fine la stessa bambina,ormai donna,era circondata dai
suoi figli.
Risero
ricordando gli anni di scuola,gli scherzi dei Malandrini e le
punizioni del Prefetto Perfetto;si commossero guardando le foto dei
figli.
Accoccolata
sul divano,Lily,con James che si stava addormentando al suo
fianco,non potè fare a meno di pensare alla sua vita e a
quanto era fortunata.
Non
avrebbe potuto desiderare di meglio:aveva un marito perfetto e due
figli stupendi.
Certo,James,quando
si metteva,era il solito bambino(soprattutto se era in compagnia di
Sirius e Remus),era
disordinato,disorganizzato,pasticcione...ma,Merlino se la faceva
ridere!
Era
un buon marito,ma soprattutto un buon padre.
Si
avvicinò a lui,scompigliandogli i capelli con un gesto
affettuoso.
Quella
sera avrebbero dormito lì,sul divano,come due ragazzi alla
prima cotta.
Certo,forse,inizialmente
i loro rapporti non erano stati poi così idilliaci,ma forse
era perchè non si erano ancora capiti.
Forse
ciascuno di loro due doveva intraprendere quel cammino che porta a
diventare adulti,affrontando le prove a cui,ogni giorno,la vita
sottopone.
Entrambi
nascondevano se stessi dietro una maschera.
Lei,sempre
perfetta,quasi fredda.
Pochi
amici,selezionati.
Lingua
a volte tagliente,per celare i suoi veri sentimenti.
Abituata
a nascondere dubbi,paure e insicurezze dietro un'espressione fiera.
Si
era costruita quel muro per sfuggire a chi pretendeva di giudicarla
senza conoscerla.
Lui,ragazzino
presuntuoso e pieno di sé,addirittura troppo amato dai suoi
genitori trovava nell'esibizionismo l'unico modo per farsi notare.
Celava
se stesso dietro questa maschera che,forse,gli era stata fatta
indossare proprio da quelle persone dalle quali,inizialmente,voleva
ricevere attenzioni.
Dentro
di sé sapeva di non essere solo quello,ma nessuno,a parte i
suoi amici,aveva mai provato interesse nel conoscere il vero James
Potter.
E,alla
fine,quelle due anime,che apparentemente provenivano da mondi
diversi,erano finite con lo specchiarsi l'una nell'altra.
Come
era successo?Perchè?
Forse
avevano solo scoperto di credere nelle stesse cose,di avere gli
stessi sogni.
Forse,erano
semplicemente cresciuti.
Anche
quella sera,come ogni giorno da anni,Lily,sedendo accanto a James
poteva percepire la medesima sensazione di sicurezza.
Si
sentiva protetta,si sentiva a casa.
Ripensava
al giorno in cui James la chiese in moglie,lo stesso giorno in cui
lei aveva realizzato che lui sarebbe stato il suo futuro.
Era
andata a parlare con Petunia,voleva provare a recuperare un rapporto
con la sorella che l'aveva,nuovamente,rifiutata e denigrata.
James
era lì,non avrebbe dovuto esserci,ma lui era venuto lo stesso.
Lily
piangeva,scorrevano lacrime amare,lacrime di sofferenza e paura,ma
quando lui la strinse si sentì a casa.
Capì
che,da allora in poi,ovunque ci fosse stato James,lì sarebbe
stata casa.
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Capitolo 17 *** La seconda Prova ***
Ciao
a tutti!Scusatemi per il ritardo!
E'
stato un periodo piuttosto allucinante!Due settimane piene zeppe di
interrogazioni e poi,come se non bastasse mi sono anche ammalata e il
fine settimana delle elezioni ho fatto la scrutatrice.
Tutto
ciò,sommato,ha fatto sì che io non avessi tempo per
scrivere.
Purtroppo,avvicinandosi
la fine della scuola il tempo per dedicarmi alla scrittura sarà
sempre meno:spero di poter aggiornare una volta alla settimana,ma
sarà più probabile ogni due settimane.
Dovrei
anche iniziare a fare la tesina,la cartella c'è salvata sul
pc,peccato sia pressochè vuota...
Voglio
ringraziare tutti coloro che leggono,anche senza recensire:nonostante
le recensioni scarseggino vi posso assicurare che a leggere siete
davvero tanti!
Qualora
passassero di qui ,vorrei ringraziare tutti coloro che hanno letto le
mie due one-shot(Forever Young e He's my son),in particolare:
miss
lily, ariel_potter ,vanessola ,sbirolina93 ,elipotterina94_n6
,Megarah_witch ,Zerby ,lady_slytherin ,elyranma ,Mione1194 ,Jayne,
PotterWatch, the green fairy e BellaRedi per
aver recensito e inserito le storie tra i preferiti.
Sono
veramente contenta di essere riuscita ad emozionarvi e a trasmettere
i sentimenti e le sensazioni dei Malandrini.
CAPITOLO
DICIASSETTESIMO:La Seconda Prova
ORCHARD
HOUSE
“Sei sicuro che
questa data vada bene?Non è che dovremmo prima chiedere a
Remus?”chiese,per la terza volta,leggermente preoccupato James
a Sirius, mentre questo era intento a consultare attentamente il
calendario,completamente disteso sul tavolo della cucina di Orchard
House.
“Ma sì che
va bene,Prongs!Quante volte te lo devo dire!Non c'è data
migliore,fidati!”esclamò,tirandosi su e passandosi una
mano tra i capelli per tirarli lontano dagli occhi.
“Sarà...Ma...
Sirius,non so se hai afferrato il concetto, non sei tu che ti
sposi,ma Remus!Remus e Tonks!Non Sirius Black!Forse è meglio
chiedere a loro cosa ne pensano...”propose,sempre meno
convinto,James.
“Oh!Andiamo,James!Parli
come la McGranitt!Lo dicevo io che stai invecchiando!Remus ci ha
lasciato il suo matrimonio da organizzare e noi lo stiamo facendo al
meglio!E fidati,non c'è data migliore del ventuno di
Marzo,Equinozio di Primavera, per il matrimonio del nostro mannaro
preferito con una delle ultime discendenti dei
Black!”spiegò,esponendo con enfasi la sua
teoria,Sirius,ora alzatosi in piedi,mentre passeggiava euforico per
la cucina.
Meno male che
inizialmente non voleva collaborare!Da quando il fidanzamento era
stato ufficializzato,Sirius ,ogni giorno, se ne usciva con
nuove,entusiasmanti trovate per il matrimonio di Remus e di sua
cugina.Aveva preso completamente in mano le redini
dell'organizzazione e non voleva condividere con nessuno questo suo
compito.
Persino James,le cui idee
erano solo leggermente più normali e meno strambe di quelle
dell'amico,faticava a farlo ragionare.
Poteva passare la
mongolfiera per gli sposi,poteva andare anche l'intervento dei
Leprecauni o una cerimonia su un veliero,ma almeno la data...per
quello era decisamente il caso di consultare i diretti interessati.
“Senti,Sirius-cominciò
James ,stappando una bottiglia di Burrobirra-per me va benissimo che
si sposino all'Equinozio di Primavera,non è questo il
problema.Il problema è che ,forse,dovremmo prima sentire
loro!Metti che abbiano impegni!”
“Macchè
impegni!E' una domenica!Che credi!Ho pensato anche a quello!”rispose
Black,che si era già preparato una lunga lista di risposte a
tutte le obiezioni che James avrebbe sollevato.
Potter scosse la
testa:inutile,non si poteva ragionare con Sirius!
“E la luna
piena?Hai controllato anche quello,genio?”
“Ehm...quello
veramente no.Aspetta,facendo due conti-Sirius aveva afferrato un
pezzo di carta e si era messo a disegnarci sopra le fasi
lunari-Dunque il mese lunare è di ventinove giorni..Primo
Quarto...Novilunio....”
“Se guardi qui mi
sa che facciamo prima,Padfoot!”disse James,sopraggiunto col
calendario che l'amico aveva abbandonato a terra,troppo impegnato in
strani conteggi.
“Guarda,la luna
piena sarà il trenta Marzo.Direi che come data ci siamo.Dico
solo che ,forse,prima dovremmo chiedere anche a loro.Magari avevano
in mente altro.Ti ricordo anche che Tonks è incinta!”fece
notare Potter,stravaccandosi su una sedia,in attesa della prossima
scalata sugli specchi che attendeva il suo migliore amico.
“Ma per chi mi
prendi?Per Mocciosus?Ma certo che a quello ho pensato!Il bambino
dovrebbe nascere tra fine Aprile a inizio Maggio!”fu la
tagliente risposta che Sirius diede a James,stupito del fatto che
l'amico avesse tenuto in conto anche quel fattore.
“Ok,va bene,mi
arrendo.Vada per il ventuno Marzo.L'unica cosa,non mi stancherò
mai di dirlo, C-H-I-E-D-I-A-M-O A L-O-R-O!!!”
“Ma senti un po'
chi è che parla!Non eri proprio tu che hai categoricamente
vietato a Remus di chiedere alcunchè su come procede
l'organizzazione?Non eri tu quello che ha detto:
“Tranquillo,Rem!E'
tutto in buone mani!Tu preoccupati solo di arrivare puntuale il
giorno delle nozze!Penseremo noi al resto!”ironizzò
Black,rivoltando contro di lui le sue stesse parole.
“Se però il
giorno non glielo comunichiamo,mi spieghi come fa a preoccuparsi solo
di arrivare in orario?”chiese James enfatizzando la domanda
facendo il verso al tono di Sirius.
“E infatti glielo
diremo!Attendo solo che mi diano una risposta i druidi di
Stonehenge!Ho mandato loro un gufo un paio di giorni fa...Dovrebbero
rispondermi a momenti!”proclamò con orgoglio,ormai certo
di avercela fatta,Sirius.
“Oh no!Lo
sapevo!Dovevo immaginarlo!Avevi già preparato tutto!”
“Taci tu!Ti devo
ricordare che avevi già mobilitato tutti i Folletti Orafi per
le fedi?Oppure che avevi già affittato la mongolfiera?”
James si scolò
l'ultimo sorso di Burrobirra mentre un gufo planava nella stanza.
Sorrise ,osservando
l'espressione gioiosa che comparve sul volto di Sirius.
Perfetto,Sirius Black
aveva vinto, ancora.
Due a uno.
Ma ,infondo, era giusto
così.
“Ridi
,ridi,Padfoot!Sono certo che Remus impazzirà dalla gioia
sapendo che si sposerà a Stonehenge!Piuttosto...hai già
pensato agli abiti per testimoni e damigelle?”chiese con
noncuranza.
Sirius sgranò gli
occhi:era stato troppo occupato a pensare ad ingressi trionfali e
location da film che aveva trascurato ciò che era veramente
necessario.
“Oh..non
preoccuparti,caro il mio sacco di pulci.Ci ho pensato io!Ho già
contattato diversi sarti.Dobbiamo solo passare da loro a vedere i
modelli che ci hanno proposto e poi portarci
Remus.”spiegò,trionfante,James,dando a Sirius delle
sonore pacche sulle spalle.
Mentre Sirius annuiva
faticosamente ,un ghigno vittorioso fece capolino sul volto di James.
Perfetto.
Due pari.
Dal canto suo Remus Lupin
era più angosciato che mai!Come aveva fatto a lasciarsi
convincere da quei due squinternati?
Come poteva aver fatto
finta di non accorgersi della luce Malandrina che illuminava i loro
occhi quando si erano offerti di organizzargli il matrimonio?
Come poteva fidarsi di
loro?
Era certo di una
cosa:avrebbero combinato un danno talmente grande che sarebbe toccato
a lui porvi rimedio.
Nonostante tutta la buona
volontà che ci mettevano,e Remus di questo non
dubitava,sembrava che non fossero proprio capaci di iniziare qualcosa
e di portarlo a termine senza combinare guai.
“Ma non siamo noi
che cerchiamo i guai,Moony,sono loro che cercano noi!”erano
soliti rispondere da ragazzi,per giustificarsi dell'ennesima
punizione.
Nonostante fossero
passati degli anni,certe abitudini non erano cambiate.
Aveva provato a chiedere
a Lily ed Hellen se ne sapevano qualcosa,ma anche loro erano
all'oscuro di tutto.
Avevano promesso
un'organizzazione assolutamente top-secret e,contrariamente alle
previsioni,ci stavano riuscendo alla perfezione.
L'unico aiuto che le due
donne erano riusciti a dargli era stato un biglietto da visita di
un'oreficeria di Folletti,dimenticato per caso sul divano di Casa
Black:fintanto che si trattava di ordinare un paio di anelli con
inciso “R N ”più la data,Remus poteva pensare che
ce la facessero senza far danni.
Aveva iniziato a
preoccuparsi terribilmente quando Lily gli aveva detto di aver
ricevuto per posta il preventivo per l'affitto di una mongolfiera.
Sperava che non fosse
quello che sembrava:non potevano essere così stupidi da voler
far salire una donna incinta su una mongolfiera.Ma soprattutto,chi
mai aveva chiesto di arrivare con una mongolfiera?
E meno male che Dora
voleva una cerimonia semplice e con pochi intimi!Quei due avrebbero
dato fondo a tutta la loro vena kitch e avrebbero invitato molte più
persone di quante gli sposi ne conoscessero effettivamente.
Fino a quando non fosse
riuscito ad ottenere ulteriori dettagli(e secondo i suoi calcoli non
doveva mancare poi molto,considerando che era un mese che ci
lavoravano da soli e quindi,molto presto,sarebbero giunti implorando
aiuto)Dora doveva rimanerne fuori.Le sarebbe di certo preso un colpo
se avesse saputo.
Per non parlare di sua
madre!
Andromeda non avrebbe
esitato a trasformarsi in sua sorella Bellatrix scagliando anatemi
contro il futuro ex- genero,contro il cugino e contro l'amico del
cugino.
HOGWARTS
“Allora..Ricapitoliamo:ti
hanno lasciato questa filastrocca per cercare qualcosa che è
stato rubato alla Piovra....”
“E dalle nostre
ricerche questo qualcosa risulta essere il Cappello
Parlante.Sì,Ron.E' così.E' tutto il giorno che ne
parliamo.A quanto pare è così,lo so che non ha senso ma
è così.”disse Harry,annoiato.
“Ma non ha
senso!”esclamò Ron per l'ennesima volta.
“Eppure questo è
tutto quello che abbiamo trovato...”ammise Ginny,anche lei
piuttosto confusa,alzandosi per andare a ravvivare le fiamme del
camino.
“Ma ci deve essere
qualcosa sotto!Non può essere solo il Cappello Parlante solo
perchè per farlo hanno usato la pelle di un tentacolo della
Piovra!”ribadì Hermione,per nulla convinta dalle
spiegazioni trovate nei suoi amati libri.
“Hermione!Per
favore!Ti ho già detto mille volte di smetterla di parlare del
Cappello che è fatto con la pelle della Piovra!Mi fa schifo!E
l'ho anche indossato!Che schifo!”esclamò Ron,a cui
Hermione aveva fatto venire la pelle d'oca.
“Ok,sentite.Ragioniamo.Per
quale assurdo motivo vogliono che io vada nell'uffico del Preside,a
proposito,Ron,la parola d'ordine sarà ancora quella
dell'ultima volta che la McGranitt ci ha accompagnato a fargli
visita?...Comunque,per quale motivo devo andare a Prendere il
Cappello,infrangendo tra l'altro un centinaio di regole,e gettarlo
nel Lago?”domandò retoricamente Harry agli amici,che
come lui,navigavano nel buio.
“E se sotto ci
fosse qualcos'altro?Se nella filastrocca ci fosse qualcosa che non
abbiamo considerato?Se fosse tutto un gioco di parole?”propose
Ginny,prendendo dalle mani di Harry la pergamena.
“Ginny,mi spiace
contraddirti,ma io qui non trovo nessun gioco di parole...”la
contraddì Harry,che in quel pezzo di pergamena raggrinzito
vedeva tutto fuorchè qualcosa che potesse aiutarlo.
“Scusate,ma se le
prove del Tremaghi sono di solito estremamente pericolose,per quale
motivo stavolta si tratta solo di gettare nell'acqua un vecchio pezzo
di stoffa?”Domandò Ron,con uno spirito d'osservazione
estremamente più acuto del solito.
“Ron!Non è
un vecchio pezzo di stoffa pieno di pulci!E' il Cappello Parlante!E'
importante per Hogwarts!Quante volte te lo devo
dire!Comunque,Harry,la penso anch'io come loro.Non può essere
tutto così semplice!”proseguì,decisa,Hermione.
“Bah..io continuo a
non essere convinto.Perchè dobbiamo per forza complicarci la
vita là dove non lo è?Perchè dobbiamo per forza
vedere difficoltà dove non ci sono?Ora scusatemi,ma ho
promesso a Beth che l'avrei aiutata con il tema di Incantesimi sulla
Levitazione.”Concluse la discussione Harry,alzandosi per
raggiungere sua sorella.
Ron,Hermione e Ginny si
guardarono sconsolati:perchè era sempre così testardo e
pretendeva di saperla sempre più lunga degli altri?
“Ragazzi,vado
anch'io.Ho la ronda.uff...sono stanchissima stasera e dovrei anche
finire Storia della Magia...”si lamentò
Hermione,stiracchiandosi.
“Lascia stare.Vado
io.Ho già finito i compiti.”si offrì gentilmente
Ron
“No,dai,mi
spiace.Sono tre sere consecutive che ti passi la notte in giro a
pattugliare corridoi.”
“Hermione,non
protestare sempre quando uno vuole farti un favore!Ti ho detto che
vado io!”
Ginny rise e si
allontanò:quei due erano in grado di discutere anche mentre
tentavano di farsi dei favori!
“Non è che
protesto.E' che ci sono dei turni e vanno rispettati.Io ho i miei e
,se io per prima non li rispetto,come posso pretendere che lo
facciano gli altri?Dai Ron,anche tu sarai stanco.Va' a dormire che
domani tocca a te!”gli rispose,decisamente addolcita e non
acida come invece le parole potevano suggerire.
“Come vuoi,lo so
che non sei semplice da convincere-le sorrise-Ricordati che se le
regole ci sono è anche per essere infrante!Allora ti lascio
andare.Domani sera però, la ronda la facciamo insieme,ok?”
“D'accordo.
Buonanotte, Ron.Ora vado,probabilmente Grace si sarà
preoccupata non vedendomi arrivare.”
“Buonanotte,'Mione!”
Ron la guardò
avviarsi verso il buco del ritratto:lei gli piaceva proprio per il
suo orgoglio,per la sua voglia di farcela sempre da sola.Gli piaceva
proprio per il suo essere una piccola So-Tutto-Io.
Anche Hermione si ritrovò
a sorridere,mentre camminava per i freddi,bui e gelidi corridoi del
castello.
Forse in un altro momento
avrebbe anche potuto spaventarsi per il silenzio e per l'oscurità,ma
non quella sera.Quella sera si sentiva felice.
Ron era stato davvero
gentile:spesso si comportava in modo infantile,come al Ballo,per
esempio,ma sapeva essere anche tanto dolce.E a lei,quel bambino
troppo cresciuto che ostinava a voler essere,senza rendersi conto di
essere ormai un giovane uomo,piaceva così come era.
Elisabeth entrò
nell'aula di Difesa contro le Arti Oscure da sola:Lucas ed Anne erano
dietro di lei,le si sedettero vicini,nei banchi immediatamente
dietro,ma non accanto a lei.
Beth voleva stare sola.Da
quando aveva litigato con Dan non voleva avere accanto a sé
nessuno che non fosse Thomas.
Soltanto lui riusciva a
farla distrarre un po'.Soltanto lui riusciva a valicare leggermente
quel muro di silenzio che si era costruita.
Chissà,forse,la
sua timidezza era tornata prepotentemente. O ,magari, tutto dipendeva
dal fatto che si era convinta che le parole di Daniel
corrispondessero alla verità e quindi non voleva condizionare
la vita di nessuno con la sua presenza.Oppure si sentiva ferita a tal
punto da essersi pentita di aver concesso la sua fiducia a
qualcuno:non voleva più essere delusa e allora,l'unica cosa
possibile,era stare sola.
Non sapeva spiegarsi
perchè la presenza di Thomas accanto a lei fosse così
rassicurante e neppure per quale motivo non lo avesse allontanato,
fatto sta che il suo silenzioso amico e suo fratello erano gli unici
ancora ammessi nel suo piccolo mondo.
Quando i Serpeverde
seguivano le lezioni con Grifondoro le capitava di sedersi accanto a
Thomas,altrimenti stava sempre sola.
Inoltre,condividere
l'aula con la sua vecchia amica Margaret non aiutava certo a farla
stare meglio,anzi.
Anne a Lucas,dal canto
loro,non sapevano proprio che cosa fare:tutti i loro tentativi di
conversazione finivano buttati al vento.Se Beth decideva di
rispondere lo faceva a monosillabi,altrimenti non rispondeva proprio.
Lucas,poco paziente di
suo,doveva fare degli sforzi colossali per non arrabbiarsi
e,così,appena poteva ,usava il povero Thomas per sfogare i
suoi istinti repressi.
Anne invece non cessava
mai di provare,benchè tutto si riducesse ad un misero
fallimento:provava a tavola,provava lamentandosi dei compiti,...Aveva
persino tentato di incrementare il suo,già di per sé
alto,numero di figuracce,pur di far ridere Beth.
Come se non bastasse,sia
lei che Thomas,ma soprattutto Lucas,non sapevano come comportarsi in
presenza di Dan.
Anne sosteneva a spada
tratta le motivazioni della sua amica,sebbene,per carattere,non fosse
in grado di rimanere offesa a lungo.
Thomas cercava
continuamente di fare da mediatore,esponendo prima le ragioni di uno
e poi quelle dell'altro.
Lucas,non che non avesse
una sua idea in proposito,ma per quieto vivere,aveva deciso di starne
fuori .Quando avessero ritenuto il caso di fare pace si sarebbe
sentito decisamente più sollevato,ma,per il momento,cercava di
non sostenere le parti di nessuno,anche perchè ,
saggiamente,era convinto che la ragione stesse nel mezzo. Così,da
una parte cercava di rendersi utile stando vicino a
Beth,dall'altra,invece,girovagava per i corridoi con Dan.
“Bene-iniziò
Snape comparendo all'improvviso dopo aver con foga sbattuto la
porta-Il signor Gazza mi ha consegnato le copie dei vostri compiti.La
tipologia di domande è molto simile a quella che ho già
dato l'anno scorso:vediamo in quale classe di Grifondoro riuscirò
a dare più insufficienze.
Potter!Venga a
distribuirle!E non mi guardi con quella faccia,sarà difficile
che lei riesca a fare peggio del suo caro amico Black, forse
Franchester è un buon candidato....”disse,seccato come
al solito,quando si rivolgeva ai Grifondoro(e in particolare a
Beth),mentre lanciava uno sguardo disgustato in direzione di
Lucas,che rispose con una plateale smorfia.
“Io giuro che
quello lo schianto prima o poi!”bisbigliò ad Anne,che
gli fece segno di tacere.
Mentre lui parlava
Elisabeth era giunta a consegnare i fogli proprio al banco dei suoi
due amici e Snape,che come al solito non perdeva mai occasione di
penalizzare la Casa avversaria,non rinunciò alla sua abitudine
nemmeno quella volta.
“Potter!Le ho detto
di distribuire i compiti!Non di far salotto coi suoi amici!Perciò
veda di darsi una mossa o è meglio che esca direttamente dalla
classe!Franchester,lei veda di esiliarsi nell'angolo in fondo a
destra,così,forse,riuscirò finalmente a vedere una
verifica che sia farina del suo sacco e non fatta da Norris o
Potter!E con questo dieci punti in meno a Grifondoro!”
“Ma non è
giusto!”esclamò Anne,a voce troppo alta.
“Lo decido io cosa
è giusto e cosa no,Norris. Ora si sieda e stia
zitta!Potter,noto con piacere che ha terminato il compito
affidatole!Ora venga qui,completerà la sua verifica di fianco
alla cattedra,così non potrà suggerire!”
Beth,obbediente,spostò
il banco e si affiancò alla cattedra. Prese piuma e pergamena
e iniziò a scrivere,cercando di calmarsi e ricacciando
indietro le lacrime.
Al termine dell'ora fu la
prima ad alzarsi e consegnare.
Desiderava allontanarsi
il più presto possibile da quell'aula e da Snape.
“Bene,metta qui.
Ah...Potter,prima di andare ho un favore da chiederle.”le disse
il Professore,trattenendola.
Elisabeth si voltò
indietro,portandosi istintivamente una ciocca di capelli rossi dietro
le orecchie,un gesto inconsapevolmente ereditato da sua madre,e fissò
negli occhi Snape.
Lo sguardo
dell'insegnante si soffermò per un attimo su di lei,come perso
in un ricordo lontano.
“Prima di tutto se
può avvisare Black di venire nel mio ufficio alle sette per la
punizione e poi,dica a suo fratello,che il Campo da Quiddich non è
libero per gli allenamenti:l'aveva già prenotato la squadra di
Serpeverde. Gli dica di studiare,piuttosto, perchè gli
conviene.”
“Lo
farò,arrivederci.”fu il sussurro che ottenne come
risposta.
Fortunatamente quella era
l'ultima ora della giornata. Non sarebbe più stata costretta a
vedere nessuno fino all'indomani. Non ci sarebbe stato nessuno che
ostinava a chiederle come stava,almeno per qualche ora.
Beth aveva intenzione di
stare in Biblioteca per un po':c'erano i compiti da fare,ma,se si
fosse liberata in fretta,forse,avrebbe potuto curiosare un po' sugli
scaffali e poi,magari,prima di andare a dormire, rileggere per
l'ennesima volta del Piccolo Principe che addomestica la Volpe.
Sperava di incontrare
Harry,avrebbe detto a lui di avvisare Dan.
Elisabeth camminava con
passo spedito verso la Biblioteca,al suo passaggio nei corridoi i
mormorii non si erano ancora del tutto quietati,ma lei aveva imparato
a passarci sopra.Inoltre,sua madre le aveva detto di stare
tranquilla:Rita Skeeter non poteva più entrare ad Hogwarts.
Era arrivata davanti allo
scalone principale:proseguendo dritto sarebbe entrata in Sala
Grande,altrimenti,per la Biblioteca avrebbe dovuto girare a destra.
Ad un tratto si
arrestò:davanti a lei c'era Dan con Edward e Mark,stava
arrivando anche Harry con Ron.
Non li voleva vedere:non
voleva vedere nessuno,nemmeno suo fratello,se questo avesse implicato
di condividere qualche metro quadro con Dan.
“No Harry,non ci
penso nemmeno.E' lei che si sta comportando come una mocciosa viziata
a cui,solo perchè è la più piccola, tutto deve
essere dovuto!”
Elisabeth si bloccò,gli
occhi le si riempirono di lacrime:non doveva piangere,non lì,almeno.
Rimase lì,impietrita,per
la frazione di secondo necessaria perchè gli altri si
accorgessero della sua presenza.
Ed,Mark e Ron fulminarono
Dan con lo sguardo.
Harry,dopo avergli
lanciato un'occhiata di rimprovero si precipitò a rincorrere
la sorella,che si stava allontanando velocemente.
Daniel,invece,si guardò
intorno,spaesato,incredulo.
Non poteva averlo detto
realmente.
Non poteva averlo fatto.
Non lo pensava.
Elisabeth era la sorella
che non aveva mai avuto.
No,non era possibile.
Non poteva averlo detto.
Ma soprattutto,lei non
aveva sentito,vero?
Era tutto un sogno,solo
un brutto sogno.
Si sarebbe
svegliato,sarebbe corso in Sala Grande e Beth gli sarebbe corsa
incontro raccontandogli ,coi suoi buffi modi , cosa aveva sognato
quella notte.
Sì,sarebbe di
certo andata così.
“Elisabeth!Elisabeth!Fermati!”gridò
Harry,quasi senza fiato per la lunga corsa,vedendo che sua sorella
non accennava a rallentare il passo,ma che,anzi,la sua chioma
rossa,continuava ad ondeggiare sempre più rapidamente.
“Elisabeth!”urlò,un'ultima
volta,prima di raggiungerla e di bloccarla.
“Lasciami,Harry,lasciami!”gridava
la ragazzina,mentre il fratello la teneva per i polsi.
“Non che non ti
lascio,Beth!Smettila di urlare e di piangere,adesso ti siedi
qui-disse indicandole il portico del chiostro che circondava uno dei
cortili di Hogwarts-e ne parliamo.”provò
Harry,abbassando la voce e parlando piano,per calmarla.
“Harry!Vai via!Non
ti ci mettere anche tu!Per favore!Ho bisogno di stare da
sola!”strillava,dimenandosi.
“Mi sembra che tu
sia rimasta sola fin troppo. Dai,sorellotta,non fare così. Non
mandarmi via.”disse Harry,dolcemente, mentre con un braccio le
cingeva le spalle e la accompagnava a sedersi sulla pietra.
Quella stretta fraterna
riuscì a rincuorare un po' Elisabeth,che,spaventata e
arrabbiata come era,si tranquillizzò leggermente.
Da un po' di tempo non si
sentiva così:lì sapeva di essere al sicuro,lì,con
suo fratello,nulla avrebbe potuto farle del male.
Il fatto che tutti si
fossero diretti in Sala Grande per la cena aiutò Harry nel suo
difficile compito.
Solo i due fratelli
occupavano quel lungo corridoio.
“Non devi credere
che quello che Dan ha detto sia vero,non lo pensa.Lo conosci,tutto
quello che dice va preso con le pinze.”
“Ma non è
solo per quello,Harry,è un insieme di cose. E' il periodo che
è orribile.
Prima Dan e poi Snape e
poi tutto quanto.....”ricominciò Beth,con la voce che
diventò pericolosamente acuta e le lacrime che ricominciarono
a scorrere a fiotti.
“Snape?Che c'entra
Snape?”domandò,incuriosito ed arrabbiato Harry.
“Ce l'ha con me!Mi
odia!Qualsiasi cosa io faccia o dica o scriva non va bene!Non fa che
puntualizzare che manca questo o manca quello!Non fa che dirmi che tu
sei arrogante e pieno di te come papà e che...-si interruppe
per tirare su col naso,con le mani che si agitavano da una parte
all'altra-e che io sono sulla buona strada per diventarlo.Parlo e mi
dice di tacere.Se sto zitta dice che non ho studiato.Rispondo alle
domande e mi sento dire che lo faccio apposta per farmi notare.
Dice che Sirius ha
cresciuto un matto e che io sono diventata così a furia di
stare a contatto con Dan.Harry...io non ce la faccio più!Non
reggo più!Lo sapevo fin dall'inizio di non stargli
simpatica,ma non gli ho fatto niente!Non me ne frega niente di lui e
della sua stupida materia!No bè,forse della sua materia sì..ma
insomma,odiami pure,ma lasciami in pace!
Harry non è
giusto!Io non ce la faccio per altri sette anni!”
“Lo so che non è
giusto,piccola,lo so.-tentò di calmarla Harry,accarezzandole
dolcemente la resta-E' così anche per me,cosa credi?Che mi
dica:”Ehi Potter,tu sei il miglior studente che mi sia mai
capitato!”No di certo,anzi!Con te è ancora gentile!Il
suo saluto,solitamente, è:”Se Potter fosse così
gentile da arrivare in orario eviteremmo di perdere ogni volta dieci
minuti!Dieci punti in meno a Grifondoro.Potter,nel mio ufficio alle
sei.Ah,il suo compito si è rivelato ancora una volta da T.E
ora si sieda,per favore,Capitano.”-disse Harry,imitando il tono
del professore e riuscendo a far comparire un lieve sorriso sul volto
rigato di lacrime di Beth.
“Lo so che non è
giusto-continuò il ragazzo-E' veramente meschino da parte sua
comportarsi così.Però ,vedi,è il suo modo di
vendicarsi degli scherzi che papà e Sirius gli hanno fatto a
scuola.
So che non è una
grande scusante,ma così è.Devi imparare a fregartene,a
far finta di nulla.
Tu sai che tipo sei,no?Tu
sai che né io né papà siamo così.E questo
ti deve bastare.Tu cerca solo di impegnarti e di arrivare alla
sufficienza nelle sue materie,per il resto che si arrangi!Ci sei?”
Lei annuì.
“Harry....e
Dan?Odio doverlo dire,ma mi manca!Mi manca terribilmente.Io non lo
sapevo cosa si provava a stare senza di lui,fino ad ora.Siamo sempre
stati l'uno l'ombra dell'altro.Dove era lui ero io,sempre.Mi
manca,Harry.Mi manca sentirmi chiedere aiuto per i compiti,mi mancano
i suoi scherzi.Mi mancano le nostre confessioni.Mi mancano le cose
che facevamo insieme.
Harry...dov'è ora
Dan?Dov'è?Lui c'era quando tutti mi prendevano in giro.Lui
cercava sempre di farmi stare meglio.E ora dov'è?Sono davvero
la bambina viziata che ha descritto?Sono davvero così
orribile?Se è così è colpa
mia...Harry...aiuto...”Elisabeth aveva ripreso a
parlare,urlando,allontanandosi dalla spalla di Harry.
“No. No, Elisabeth.
Calmati .Dan non pensa tutto quello che ha detto .Non lo pensa .Gli è
scappato. E' colpa mia. Sono andato a parlare con lui,lui si è
arrabbiato e ha detto quelle cose .Ma non le pensa .Ok?Non le pensa
.Anche tu gli manchi,non lo ammetterà mai,ma gli manchi.
Da quasi un mese a questa
parte non sa più chi rintronare di parole.
Beth,si risolverà
tutto. Vedrai. E' la prima volta che litigate.Sapessi io e Ron!Quasi
quasi l'ultima volta ci prendevamo a pugni,non che le altre volte non
ci fossimo arrivati....
Capita.Non vi siete
capiti.E' normale.E' successo ora e poteva succedere in futuro.Non è
da escludere che capiti ancora.”
“Ma
Harry....io..gli ho detto che gioca a Quiddich solo per essere
popolare,quando invece è la cosa che sogna da quando aveva sei
anni,cioè da quando tu sei entrato in squadra.E lui mi ha
detto che sono una mocciosa viziata.Forse è vero.”
“Non che non è
vero.Nessuna delle due cose è vera.Eravate arrabbiati ed è
uscita.
E comunque guarda che tu
un po' di ragione ce l'hai:gode parecchio della popolarità
dovuta al Quiddich.E' fin troppo gasato.Hai fatto bene a dirgli
quello che pensavi.Un amico deve sempre farlo.
Lui invece ha detto
quelle cose perchè non voleva far vedere che ci stava
male,purtroppo ha una reputazione da difendere!Ci sei?”chiese
Harry,riavvicinando a sé sua sorella,che nel frattempo si era
alzata e passeggiava nervosamente per il corridoio.
“Sì.Forse.Ma
ora che dovrei fare?Andare lì e chiedergli scusa?Arrivare e
far finta di niente?”
“Ora,per prima cosa
ti porto a sciacquarti la faccia:la mia sorellina non deve far vedere
che ha pianto,il suo bel viso ne uscirebbe rovinato!Poi andiamo in
Sala Grande a mangiare che al tuo vecchio fratello sta venendo fame e
se,più tardi o domani o quando sarà incontri Dan stai
tranquilla che le parole ti verranno da sole,se te la sentirai di
parlargli.Altrimenti prenditi tutto il tempo che ti serve.Ok?Ti va
come programma per la serata?”concluse Harry,iniziando ad
avviarsi con Beth
verso la Sala Grande.
“Sei
sicuro?”domandò ancora lei,con insistenza.
“Sì.Sono
sicuro.”le rispose fissandola con quei suoi occhi verdi che le
trasmettevano sicurezza,così simili a quelli della sua
mamma,nell'abbraccio della quale,in una serata del genere,Elisabeth
si sarebbe volentieri persa.
“Ok.Allora mi
fido.Harry....ma lo sai che,ora che ci penso,Dan doveva essere da
Snape più di un'ora fa?”
“Ah sì?Pazienza!Se
non è arrivato vorrà dire che si beccherà una
settimana di punizione in più!”
Daniel Black stava
ritornando alla Torre di Grifondoro dopo aver scontato la sua
punizione con Snape,punizione che, tra l'altro, era stata prolungata
di una settimana perchè era arrivato in ritardo.
“Ma come,Black,la
signorina Potter non le ha detto che doveva presentarsi un'ora
prima?”
Le parole del professore
continuavano a ronzargli in testa:la signorina
Potter,Elisabeth,Beth....
No,non gliel'aveva
detto.E perchè?
Perchè lui era un
mostro.
Era lui il moccioso
arrogante e viziato.
Non Beth.
L'aveva fatta piangere.
Piangere.
Stava piangendo per lui.
Non era mai successo.
Al massimo piangeva con
lui,come quando da bambini cadevano dalla scopa e,in quel caso,lui
era sempre la sua spalla.
L'unica cosa che riusciva
a farlo stare meglio era il fatto di essere riuscito a rispondere a
Snape:non doveva credere che fosse colpa di Beth ,se lui era arrivato
in ritardo.
E adesso?Che poteva fare
per rimediare?
Sua madre,qualche giorno
prima,prevedendo che Dan sarebbe riuscito a peggiorare la situazione,
gli aveva consigliato di chiedere scusa.
“Non
devi mai vergognarti di farlo,Daniel.
Non
c'è nulla di cui vergognarsi.
Mi
hai scritto che ti sembra di aver esagerato,non dirlo solo a me,fallo
sapere anche a lei.
Sono
sicura che anche per lei è così.Anche lei sarà
certa di aver sbagliato a dirti che sei solo alla ricerca di
popolarità.
Papà
ci tiene a ricordarti che,alle volte,l'orgoglio va messo da parte. Ti
consiglia di non tergiversare,prima che sia troppo tardi.
Un'ultima
cosa,è successo e basta:ti conosciamo,sappiamo che adesso ti
starai colpevolizzando. Non farlo,Daniel.
Non
perdere tempo.
Agisci.
Vai da lei e cercate di sistemare le cose.
Basta
un sorriso e tutto andrà a posto.”
Ma no,lui no.
Dan-io-ne-so-una-in-più -di-Merlino-Black aveva fatto di testa
sua,anche quella volta.
Chiedere scusa?E perchè?
E poi chi li voleva quei
consigli!Ormai era grande!Poteva benissimo cavarsela da solo!
Aveva scritto solo per
far sapere che era ancora vivo,aveva accennato al litigio e puff!I
suoi genitori avevano tratto le loro solite conclusioni e si erano
prodigati in una marea di consigli.
Sul momento ci aveva
sorriso;perchè andare a scusarsi quando,oltre al fatto di aver
sbagliato in due,c'era la certezza che,comunque,presto o
tardi,avrebbero messo entrambi una pietra sull'intera faccenda?
In quel
momento,però,quanto avrebbe voluto essere a casa e avere
qualcuno con cui sfogarsi!
Qualcuno che potesse
dargli un consiglio sensato,non come Mark o Ed che si limitavano a
dirgli che sì,lui aveva sbagliato,ma che,alla fine,prima o
poi,sarebbe andato tutto a posto.
O come Lucas,che con
quella storia si era incasinato più di lui. Sembrava un'anima
in pena:da una parte dava supporto a Beth e dall'altra organizzava
scherzi con lui.
Per non parlare di
Thomas!Per Godric,era tanto bravo,tanto buono ,tanto giudizioso e
tutto quanto...ma, alle volte,era fin troppo pesante. Soprattutto
quando sai che le sue indicazioni sono sensate e cerchi di
convincerti del contrario.
Suo padre lo aveva
detto:si sarebbe mostrato,come al solito,troppo sicuro di sé e
avrebbe finito per peggiorare la situazione. E così era stato.
Maledetto l'orgoglio dei
Black!
Perchè i suoi
genitori finivano sempre per avere ragione e lui lo capiva solo dopo?
E adesso cosa avrebbe
dovuto fare?
Seguire il consiglio di
mamma e papà e chiedere scusa?
Ma erano poi così
certi che quello bastasse?
Ma soprattutto,come si
faceva a chiedere scusa?
Era certo che non fosse
sufficiente fermarla e dirle:
“Ehi,Beth,mi
dispiace.Amici come prima?Bè,allora ci si vede in giro.”
Perso alla ricerca di
risposte,Dan si ritrovò a vagare per i corridoi bui e
silenziosi fino a quando un Prefetto non lo rispedì al suo
dormitorio.
“Sono davvero
contento di non avere nulla da preparare per questa prova!”borbottò
Harry,un paio di giorni dopo,quando alla Seconda Prova mancavano solo
poche ore.
“Io continuo a dire
che non si limita tutto a quello che ci è parso di
capire...”precisò Ginny,voltandosi verso Hermione che
annuiva convinta.
“Ma lo sapete che
siete ben paranoiche voi due?”fece Ron,con una faccia di
compatimento.
“Se non ricordo
male qualche giorno fa anche a te sembrava che non fosse tutto
chiaro.”disse Hermione
“Ma poi ci ho
ripensato.Ne abbiamo parlato anche con Dean e Seamus:la pensano anche
loro come noi.E anche Neville.”aggiunse Ron.
“Oh!E di certo
Dean,Neville e Seamus rappresentano la Sapienza Incarnata!”replicò
Ginny
“Non sto dicendo
questo,dico solo che,considerando tutto per come è,non c'è
nessun arcano complotto.Per questo sono d'accordo con Harry.”
“Quando mai non
siete d'accordo voi due?”chiese Hermione,guardando Ginny e
alzando con lei gli occhi al cielo.
“Ma perchè
dobbiamo sempre vedere pericoli dove non ce ne sono?Voi due avete
letto troppi libri!Andiamo,se ci fosse qualcosa da scoprire
l'indovinello sarebbe più misterioso,o no Harry?”proseguì
convinto Ron.
“Ma è
ovvio!Allora domani ci troveremo alle dieci.Inizia la prova,vado
nell'ufficio di Silente... e qui direi che io sono avvantaggiato,gli
altri non so se sanno dov'è il Cappello...”iniziò
Harry,ripetendo il programma che si erano preparati lui e Ron.
“Ma è
probabile che gliel' abbiano detto,dopotutto sapevano dei
draghi.”obbiettò Ron.
“Giusto.Quindi io
arrivo al gargoyle usando i passaggi segreti segnati sulla Mappa del
Malandrino e poi tiro fuori la lista di parole d'ordine che abbiamo
preparato.A proposito ce l'hai tu la pergamena?”continuò
Harry,tenendo con le dita il conto dei vari punti.
“No,l'ho data a
Seamus.Aspetta che te lo chiamo.Seaaaamuuuus!!”
“Certo che hanno
pensato proprio a tutto!”sussurrò Ginny ad Hermione,che
già si preparava ad abbandonare quel covo di matti..
“Nella loro idiozia
sì.Direi che sono geniali.”rispose.
“Vieni,lasciamoli
alle loro folli elucubrazioni.”disse Ginny,alzandosi con
Hermione.
“Che c'è?”si
sentì gridare dal piano di sopra,dove erano le camere.
“La lista delle
parole d'ordine!E ,se puoi, prendi dal mio baule anche quella con gli
incantesimi che potrebbero servire ad Harry!”proseguì
Ron.
“E dal mio cassetto
la Mappa del Malandrino!”aggiunse Harry.
Quando anche gli altri
tre furono scesi,ripetettero le varie fasi del loro piano per portare
Harry alla vittoria.
“Allora sulla
strada da fare ci siamo,no?”iniziò Dean.
Gli altri annuirono.
“Ricapitoliamo un
attimo gli incantesimi:di sicuro ci sarà qualcosa a difendere
il Cappello.”propose Neville.
“Giusto!allora:Appello.”cominciò
Seamus.
“C'è!”
“Sortilegi
scudo,aggiungili,non si sa mai.”si sentì dire da Harry.
“Ok.Allora...schiantesimi,disarmi
e incantesimi di difesa in generale direi che ci siamo...Avete messo
quello anti-molliccio?”andò avanti Ron.
“No,quello mi sa di
no.Aggiungiamolo.”
“Che ne dite di
mettere anche quello che abbiamo fatto l'altro giorno con Vitious?Non
si sa mai...”disse Harry.
“Aspetta..qual'era?”
“Exigo
auxilium!Per farti trovare il
modo più rapido per superare un ostacolo.”suggerì
Ron.
“Bene.Messo
,Dean?Direi di mettere anche un Perspicuo,può
essere utile.Tra le parole d'ordine avete messo anche Mou
Mollelingua?A Silente piacciono gli scioglilingua....”concluse
Harry,ancora intento a pensare a qualcosa che avrebbe potuto essergli
utile.
“Sì,c'è
tutto.Ora cerca solo di non dimenticarti le pergamene.”si
raccomandò Neville.
“Altrimenti
abbiamo fatto tutto questo lavoro per niente!”esclamò
Dean.
“Facciamo
così:Ron tu te ne prendi una copia.Terrai tu anche il Mantello
e uno specchio,io prendo l'altro.Se ci sono problemi ti
chiamo.Ok?”propose Harry,quando gli altri se ne furono andati.
“Certo.Ci
avevo pensato anch'io.Ce la faremo.Dobbiamo proprio ammettere che
questa volta abbiamo proprio avuto un'idea geniale....”commentò
Ron.
“Come
sempre Ron!Peccato che Ginny ed Hermione non la pensino così....”
“A
proposito dove sono?”chiese incuriosito Ron
“Non
ne ho idea.Ma...come mai ti interessa tanto?”domando,con tono
fintamente innocente, Harry.
“Oh!Al
diavolo,Potter!”rispose Ron lanciandogli un cuscino.
“L'hai
voluta,Weasley!”ribattè Harry,gettandogliene,tra le
risate,uno a sua volta.
Beth
era china sul suo tema di Erbologia:non riusciva proprio a
concentrarsi,probabilmente perchè quella materia non le
piaceva e la considerava inutile.
Se
non aveva voglia ci metteva delle ore a terminare i compiti,dal
momento che era preda di mille distrazioni.
Sentì
il rumore di passi strascicati
“Che
vuoi Dan?”disse istintivamente,pentendosi immediatamente della
domanda.
“Ti
disturbo?”esordì lui,stranamente cauto.
“Veramente
sì.Sto studiando.”fu la risposta che le uscì
prima che se ne rendesse conto
“Ok,scusa.Lo so che non vuoi essere disturbata quando fai i
compiti.Bè,mi eclisso subito.Volevo solo dirti che mi
dispiace,non mi sono comportato bene.Non penso davvero quello che ti
ho detto.Bè...buono studio...”
Daniel
si girò per andarsene:aveva trovato il coraggio di dire
esattamente quello che,secondo lui,era il peggio.Ma,d'altronde che
altro avrebbe potuto fare?
“Daniel...dispiace
anche a me.Grazie per essere venuto.”disse Elisabeth,accennando
un sorriso.
“Non
farci l'abitudine,però.Non verrò un ' altra volta a
chiederti scusa!”esclamò,con la solita aria scanzonata.
“Va
bene.Ora vieni qui e aiutami a fare Erbologia,lo sai che non la
sopporto.”
Quando Silente,aiutato da
Bagman,terminò di spiegare la prova ai Campioni lo sguardo di
Harry incrociò quello di Ron,seduto in prima fila e pronto a
sostenere il suo migliore amico.
Sfortunatamente però
lo quello che si scambiarono non fu lo sguardo che avevano
concordato:non era d'intesa.Era di panico.
Mentre lui restava
lì,impalato in mezzo al parco senza capire bene che cosa fare.
Katrina e Francois,con un
cenno rivolto ai loro Presidi,si tuffarono nel Lago ben protetti
dagli incanti che avevano studiato.
L'occhiata che Harry e
Ron si scambiarono comunicava tutto il loro sconcerto:come avevano
potuto essere così stupidi da pensare che volessero davvero
che andassero a prendere il vero Cappello Parlante e che lo
gettassero nelle acque del Lago Nero?
Era ovvio,se ci avessero
pensato bene.
Quello che dovevano fare
era scendere fino in fondo al Lago,trovare la Piovra e consegnare ad
un Auror che sarebbe stato lì apposta,la copia del Cappello
che era stata loro consegnata.
La difficoltà
stava nel capire come sopravvivere sott'acqua e nell'affrontare
sirene,Kappa e quanto popolava le profondità del Lago.
Ron,riscossosi dalla
sorpresa prima di Harry,che stava iniziando a prendere seriamente in
considerazione l'idea di abbandonare,iniziò a
gesticolare,indicando la tasca in cui aveva messo il Mantello
dell'Invisibilità.
Hermione e Ginny,sedute
accanto a lui,gli facevano cenno di avvicinarsi.
Harry,rapido,vedendo che
gli occhi di tutta Hogwarts(e non solo)erano puntati su di lui(si
stavano infatti tutti chiedendo che cosa avesse intenzione di
fare)circumnavigò il Lago portandosi vicino agli amici.
Iniziò a
spogliarsi,se Ron avesse capito gli avrebbe gettato il Mantello,lui
sarebbe scomparso sotto e
avrebbe finto di essere
entrato in acqua.Con un po' di fortuna sarebbe riuscito,con l'aiuto
di Hermione e Ginny,che dalle loro facce, sembravano sapere cosa
fare,ad affrontare anche quella prova.
Mise un piede in acqua e
si abbassò,sperando che Ron comprendesse le sue intenzioni.
L'amico non esitò
e gli lanciò il Mantello.Allenato dai suoi riflessi da
cercatore, Harry lo prese,ci si nascose sotto e raggiunse gli amici.
“Che diavolo
faccio,ora?”domandò sconvolto.
“Tieni.”disse
Hermione,porgendogli un flaconcino contenente una pozione verdastra.
“Cos'è?”
“Ti permetterà
di sopravvivere in acqua per un un paio d'ore,più o
meno.”spiegò Hermione
“Ma...”
“Niente
ma!Muoviti!Gli altri hanno già iniziato!”lo esortò
Ginny
“E il Mantello?Dove
lo lascio?”
“Abbandonalo,lo
recupero io. Ora cerca solo di sbrigarti!”rispose Ron.
“Ragazzi...io...grazie!”esclamò
Harry, non solo sollevato perchè non avrebbe dovuto
rinunciare al Torneo, ma anche felice di avere degli amici del
genere,sempre pronti a sostenerlo,anche se sbagliava.
“Vai!”gli
dissero.
Harry ingoiò in
fretta la pozione e raggiunse le sponde del Lago.
Entrando in acqua si
sentì incredibilmente leggero.
Era come se,man mano che
scendeva,sentisse che quello era il suo habitat.
Non era mai stato
particolarmente amante dell'acqua,ma le sensazioni che provò
in quei momenti non lo dimenticò mai:si sentiva
libero,tranquillo,al suo posto.
Pensò che
,probabilmente, tutto ciò fosse dovuto agli effetti della
pozione.
All'inizio non incontrò
nulla e potè procedere celere verso la meta,stringendo a sé
la sua copia del Cappello.
Vide una luce alla sua
sinistra:forse era lì che doveva andare.Non aveva incontrato
né Katrina né Francois,pertanto non aveva idea di quale
fosse la strada corretta,ammesso che ve ne fosse una.
Davanti a sé ad un
tratto vide arrivare un Kappa:un esserino simile ad una scimmia ma
con squame di pesce.
L'animale si gettò
contro di lui,pronto a succhiargli il sangue.
Harry per qualche
minuto,stretto nella morsa della creatura,non riuscì a fare
nulla.
Non riusciva a pensare a
nulla.
Cosa aveva detto Remus a
proposito dei Kappa?
Cosa bisognava fare?
L'animale aveva un foro
in testa,pieno d'acqua:doveva cercare di rovesciarlo,solo facendogli
perdere l'acqua avrebbe potuto liberarsi.
Harry ringraziò
ancora una volta il Quiddich e tutti gli allenamenti:se fosse
riuscito,anche in acqua e con un Kappa appollaiato sulla sua spalla a
fare una capriola come quelle che faceva con la scopa,poteva
tranquillamente considerarsi una specie di genio.
Con quel po' di lucidità
che gli era rimasta,Harry, tentò di ribaltarsi,cosa non
facile,data la resistenza che opponeva l'animale.
Riuscì a staccarsi
e fuggì via,lasciando il Kappa disorientato.
Proseguì,incontrò
alcuni Avvicini,trovando Katrina impegnata con loro.
Riuscì a
schivarli,era quasi certo di avercela fatta.
Aveva evitato tritoni e
sirene,davanti a sé poteva vedere la Piovra che dormiva
tranquillamente e, di fianco a lei,l'Auror che stava ricevendo da
Francois il Cappello.
Harry era convinto di
avercela quasi fatta,quando davanti a sé comparve un Kelpie.
Aveva assunto le
sembianze di un lungo serpente marino.
Si avvicinava sempre di
più,avrebbe potuto attorcigliarsi attorno ad Harry in un
attimo.
Harrry vide Katrina
superarlo,per andare dall'Auror,il quale,vedendo quello che Harry si
era trovato ad affrontare era pronto ad intervenire.
Ma Harry,sicuro di sé
come non si sentiva dall'ultima partita di Quiddich,sapeva cosa fare.
Era stato l'ultimo
argomento spiegato da Remus e,poche settimane prima,l'avevano ripreso
anche in Cura delle Creature Magiche.
“Imposium!”gridò
il ragazzo,puntando la bacchetta contro il serpente.
Lacci sottili e
infrangibili avvolsero l'animale che non potè più
muoversi.
Harry lo abbandonò
lì,nuotando più velocemente che poteva verso l'Auror.
“Bel
lavoro,ragazzo!Ora muoviti.Gli altri sono già saliti.”si
complimentò l'uomo.
Harry nuotò verso
la superfici,rapido,ma certo di non poter ottenere un gran punteggio.
Quando uscì
Francois e Katrina erano già avvolti in enormi asciugamani
sulla riva del lago.
Stavano tutti aspettando
lui,per assegnare i punteggi.
Francois si classificò
primo:aveva usato l'Algabranchia ed era emerso venti minuti prima
degli altri.
Katrina seconda,grazie al
suo Incanto Testabolla.
Harry, pur essendo giunto
dieci minuti dopo Katrina,guadagnò comunque un numero di punti
tale da farlo essere a parimerito con Katrina.L'Auror aveva riferito
il sangue freddo con cui aveva affrontato il Kelpie e questo,per la
commissione,fu sufficiente.
“E così io e
Ginny abbiamo capito che probabilmente avrebbero dovuto scendere nel
Lago e abbiamo preparato questa pozione.”spiegò Hermione
a Dan,Beth, Lily e James,che erano venuti ad assistere alla prova del
figlio.
“Testardaggine
tipica dei Potter!”commentò Lily,rivolgendo un sorriso
ad Harry e Ron
“Oh!Anche dei
Weasley!”disse Ginny,divertita,mentre Harry e Ron si guardavano
colpevoli.
“Devo dire che
questa volta,in fatto di congetture errate e piani ancora più
incredibili,avete battuto me e Sirius!Questa gliela devo proprio
raccontare!La lista di parole d'ordine!Geniale!”rise James
“Idea
sua!”esclamarono Harry e Ron contemporaneamente,accusandosi a
vicenda.
“Comunque non è
andata malissimo,contando che hai iniziato dopo...”osservò
Lily.
“No..quello
no.Però,uff,mi sa che a questo punto vincerà
Francois...”ammise sinceramente Harry,che stava iniziando a
pensare seriamente ad una vittoria.
“E' nell'ultima
prova che si decide tutto.Possono cambiare un sacco di cose.E
comunque tu e Katrina non siete poi tanto dietro....”disse
James.
“Infatti...La
prossima colta ci prepareremo meglio.”disse Ron.
“Per me è
meglio se non vi preparate affatto!”esclamò
Ginny,suscitando le risate di tutti.
“Bè,l'importante
è che sia andato tutto bene,grazie ad Hermione!Harry..sai che
,però, è stato divertente vederti lì senza
sapere cosa fare?”chiese Beth,contenta.
“Avrei voluto
vedere te al mio posto!”replicò lui.
“Vorrei tanto
esserci io,al tuo posto!”sospirò Dan.
“Papà,ma
oggi non avresti dovuto essere alla partita?”chiese
Harry,ricordandosi improvvisamente di Tronados-Cannoni di Chudley.
“Teoricamente sì,ma
ho preferito venire qui.C'è Sirius.”
“Zio..hai lasciato
papà da solo ad una partita?Lo sai vero che potrebbe venirgli
una crisi di nervi?”
“Ho mandato Remus
con lui!”
“Sì,così
il colpo viene allo zio Rem!”esclamò Dan,ammiccando ad
Harry.
“Dai,che avete voi
due da raccontarmi?”domandò Lily,ai più
piccoli,per cambiare argomento.
Mentre Harry stava ancora
raccontando,James notò una figura dirigersi verso il castello.
Si allontanò dal
gruppo per seguire quell'uomo,bardato di lungo mantello nero,nero che
si confondeva col colore dei suoi capelli,che con passo lungo e
svelto si avvicinava all'ingresso.
James presto lo raggiunse
e gli si affiancò.
“Snape!”lo
chiamò,senza che quello rispondesse.
“Snape!”
“Potter...”fu
la gelida risposta che ottenne come saluto,subito prima di essere
scansato.
“Aspetta!”lo
fermò James,prendendolo per una manica.
“Che
vuoi,Potter?Che ti dica quanto è stato bravo tuo figlio
oggi,anche se ha perso?Che renda omaggio alla grandezza della stirpe
dei Potter?”domandò con tono freddo ed
ironico,voltandosi.
“No!No,non voglio
questo.Non te lo chiederei mai.”rispose James,serio,mantenendo
lo sguardo fisso sul suo vecchio compagno di studi.
“Allora
muoviti,Potter.Non ho tempo da perdere.A differenza tua ,che ti
diverti ancora a scorrazzare su una scopa,io lavoro.”fece
l'altro,Severus Snape,continuando a guardare l'avversario negli
occhi.
“Senti...-cominciò
James.Aveva pensato a lungo a cosa dire,ma in quel momento tutto gli
sembrava inadeguato. Non era mai stato bravo in quel genere di
discorsi.-Ascolta,se oggi sono venuto è perchè..”si
interruppe di nuovo,mentre Snape fremeva,iniziando a scocciarsi.
Avrebbe tanto voluto piantare lì ,in mezzo al nulla, Potter e
la sua bella faccia.
James nel frattempo si
passò nervosamente una mano tra i capelli,facendo irritare
l'altro ancora di più.
“Ti ho detto di
muoverti,Potter. Dove è finita la tua lingua?Se non ricordo
male era molto lunga....”
“Ok,senti...Sono
qui oggi per dirti che mi dispiace per come sono andate le cose tra
noi. Mi dispiace davvero.Ero un ragazzino viziato ed arrogante...”
“Finalmente lo
ammetti. Meglio tardi che mai.”commentò Snape,con un
ghigno.
James riuscì a
trattenere la rabbia:chi era quello arrogante ora?
Era lì per i suoi
figli,Snape avrebbe dovuto ascoltarlo prima di trarre ovvie
conclusioni.
Ignorandolo riprese.
“Ora vorrei
soltanto che tu provassi a mettere da parte tutto...”
“Vuoi metterti la
coscienza a posto,Potter?La fai semplice tu,la tua vita non è
stata resa un inferno per sette anni da tre imbecilli che hanno anche
tentato di ucciderti.”rispose gelido.
“Noi non abbiamo
tentato di ucciderti. Come ti ho già detto infinite volte io e
Remus non ne sapevamo nulla. E ricordati che,se sei qui,è
merito mio. Ti ho salvato la vita.”replicò James a denti
stretti.
“Hai salvato te e i
tuoi amici dall'espulsione. Non di certo la mia vita. Non mentire.Non
devi per forza fare l'eroe,con me.”
“Credi che sia così
meschino?Credi che a sedici anni mi divertissi a voler vedere morti i
miei compagni?Davvero lo pensi?Non mi conosci. Semmai puoi dire che
non volevo mettere in pericolo Remus,ma stai certo che,nonostante
tutto, non avrei mai permesso che ti accadesse nulla. Rifarei anche
ora quello che ho fatto più di vent'anni fa.
Sappilo.”ribattè,ora piuttosto arrabbiato,James.
Snape non rispose.
“Ora,se mi fai
andare avanti,ti dico il motivo di questa chiacchierata,che,almeno
nelle mie intenzioni,avrebbe dovuto avere altri toni. Sono venuto
perchè ti chiedo di tralasciare il passato,quando si tratta di
giudicare i miei figli .Loro non sono me. Cerca di considerare Harry
ed Elisabeth due normali studenti,coi loro pregi e i loro difetti
.Non ti chiedo di dare sempre loro il massimo dei voti,se non se lo
meritano. Anzi,le insufficienze di Harry in Pozioni,quando la
insegnavi,erano più che giustificate:come me è negato.
Puniscili se sbagliano o rispondono ... Però ti chiedo,come
solo un padre sa fare e ,credimi,al mio posto lo faresti anche tu,di
non umiliarli,di non demolire i loro sogni. Ti chiedo di essere
giusto con loro,di trattarli da normali studenti .Non ti dico di
farlo per me,ma per loro,che non c'entrano nulla con quanto è
successo tra noi. Se neanche questo ti convince fallo per
Lily,sai...a volte mi stupisco di quanto i ragazzi le somiglino:la
sua dolcezza ha mitigato i miei spigoli.
Senti...io non lo so se
Harry vale davvero la “E”in Difesa .Se non se la merita
non gliela dare. Ma se se la merita,non privarlo dell'opportunità
di frequentare l'Accademia solo perchè io ero un piccolo
bastardo egocentrico. Ecco cosa sono venuto a dirti.”
James concluse il suo
lungo discorso posando i suoi occhi su quelli di Snape,sul volto del
quale non si riusciva ad intravedere nessuna emozione.
Severus Snape oltrepassò
rapidamente James Potter e prese a camminare velocemente.
Aveva finalmente capito
perchè Lily avesse scelto Potter.
Per
quanto riguarda il personaggio di Beth,magari alcuni di voi trovano
che sia una piattola,peggio di Ginny(per chi la ritiene tale,non
io,ci tengo a precisare.Anzi secondo me è una ragazza che sa
quello che vuole,molto determinata.):insomma,provate a capirla.E'
timida e introversa e si ritrova in quel casino della Skeeter e poi
litiga con il suo migliore amico....una crisi di nervi è il
minimo!
Spero
di non essere riuscita a rendere bene le reazioni e le emozioni sia
sue sia di Dan:infatti né potevano reagire come due bambini e
nemmeno come due adolescenti o come due adulti.Sono ancora piccoli,ma
allo stesso tempo abbastanza grandi....
Ps:ho
modificato leggermente la parte finale dello scorso capitolo perchè
non ne ero soddisfatta,l'avevo scritto di fretta...se volete darci
un'occhiata....
|
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Capitolo 18 *** Il matrimonio ***
Ciao
a tutti!Ho approfittato dei giorni di vacanza per mettere a punto
questo capitolo...
Fatemi
sapere che ne pensate!
Ecco
le risposte alle recensioni:
Vale
Lovegood:non preoccuparti,con la scuola e impegni vari è
normale perdersi gli aggiornamenti.
Bè,sì,forse
Severus,ripensandoci un po' capirà i suoi errori....magari non
arriverà a ritenere James il suo migliore amico,però
,se non altro,si farà qualche passo in avanti
Akita
:grazie per la recensione,sono felice che ti piaccia e spero tu possa
continuare a seguire!Ora dimmi cosa ne pensi di questo
capitolo!Sì,hai indovinato,la maturità!
Princess_jadore
:hai capito perfettamente Beth!Sono contenta di essere riuscita a
creare un personaggio abbastanza”reale”.Vedo che c'è
qualcun altro,oltre a me,che adora James(si vede così tanto
che impazzisco per quell'uomo?)!Spero che la mia rappresentazione dei
Malandrini in versione adulta sia convincente;ci tenevo davvero tanto
a scrivere bene questo confronto tra severus e James:Snape non è
un personaggio che mi piace molto(si vede?),credo comunque che tra
due persone adulte un confronto civile sia inevitabile.Penso che
James sia cresciuto,rispetto a quello che era a scuola,e l'ha saputo
dimostrare(qui,come anche e soprattutto nei libri della
Rowling),Severus deve fare altrettanto(e forse nemmeno nei libri ha
mai superato del tutto il passato,benchè si scopra la sua
lealtà a Silente e il suo amore per Lily).Tu che dici?
DICIOTTESIMO CAPITOLO:Il
Matrimonio
“James!Qui
mi sa che abbiamo fatto un gran bel casino!”grugnì
Sirius,emergendo dalla pila di carte che occupavano la scrivania.
“Non
dirlo a me!Ho appena scoperto che abbiamo preso appuntamento in tre
posti diversi alla stessa ora!”rispose James,alzando,finalmente
la testa,dal mucchio di fatture e ricevute.
“Ma
quanto siamo imbecilli!”esclamò Sirus
“E
dire che io te l'avevo detto!”disse James,prima di scoppiare in
una sonora risata.
“Ok,ora
cerchiamo di sistemare ciò che può essere
sistemato.”fece Sirus,afferrando piuma e pergamena per iniziare
ad annullare le prenotazioni.
“Aspetta!Prima
pensiamo a cosa va annullato e a cosa va tenuto in considerazione.Poi
ci riflettiamo su e chiamiamo Remus:l'ultima parola è giusto
che sia la sua.”precisò James,togliendo dalle mani
dell'amico la piuma.
“Ed
era meglio che fosse sua anche la prima parola!Ti giuro,Jamie,sono
stravolto!Non mi ricordavo che organizzare un matrimonio fosse così
complicato!L'avevo detto io che era meglio se ne stessi fuori!Non
sono capace di fare queste cose!Io vado bene per il brindisi,per
tagliare la cravatta!Non certo per organizzare!E' Remus quello in
grado di fare 'ste cose!”brontolò Sirius.
“Ma
cosa dovevamo fare?Mica potevamo lasciargli fare tutto da solo!Lui ha
pensato a noi.E' giusto ricambiare!”disse James,per convincere
Sirius a non rinunciare del tutto.
“Sì,ok.E'
giusto ricambiare,ma devi ammettere,James,che io e te non siamo fatti
per queste cose.Finisce sempre che combiniamo più casini che
altro...Un po' come Harry e Ron e la loro lista di parole d'ordine!”
“Ti
prego,non torniamo su questo argomento che ho riso per tre
giorni!Comunque il vero problema è che siamo stati troppo
impulsivi:ci siamo fatti convincere da qualsiasi cosa ci
proponessero.
Abbiamo
voluto pensare a troppe cose contemporaneamente. E' che vogliamo che
sia tutto perfetto e allora abbiamo iniziato a pensare troppo in
grande,senza tener conto di quello che Remus e Tonks vogliono
davvero.E io non sono certo migliore di te!Ho fatto la mia
parte!Santo Boccino,abbiamo quasi quarant'anni e spesso ci
comportiamo come due ragazzini!”confessò
James,seriamente pentito per tutto quel casino.
“Ok.Senti,iniziamo
a calmarci e poi riprendiamo. Facciamo una pausa e poi iniziamo ad
annullare tutto quanto.Al che chiamiamo Rem e sentiamo che dice.Ci
stai?”chiese Sirius,come riscossosi dallo stato di coma in cui
era caduto e pronto a ricominciare da capo per organizzare il miglior
matrimonio possibile al suo amico.
“Al
matrimonio del nostro Moony!”brindarono,facendo cozzare le due
bottiglie di Burrobirra una contro l'altra,augurando al loro amico la
miglior giornata possibile.
“Finito!”esclamò
Sirius,mandando via l'ennesimo gufo(questo era destinato ai famosi
druidi di Stonehenge).
“Fantastico!Io
qui ho tenuto i preventivi degli orafi e del servizio catering di
Elfi Domestici. Chiamiamo Remus?”domandò James
“Credo
proprio che non sia necessario....”commentò Sirius.
“Remus!”
“Ciao
ragazzi!Come va?Che stavate facendo?Tranquilli,non sono venuto per
controllarvi, lo so che è tutto top-secret!Sono qui perchè
Dora mi sta facendo impazzire!L'ho lasciata a casa tua,James.Ci sono
problemi per te?Lily ci ha invitato tutti a cena...”disse
Lupin,che era,in realtà,venuto anche per sapere a che punto
erano i preparativi per il suo matrimonio. Non voleva dirlo perchè
desiderava che non pensassero che criticasse la loro buona volontà.
“Merlino
,Remus!Meno male che sei arrivato!Io e il qui presente messer Prongs
stavamo per impazzire!”esclamò Sirius,contento come non
mai di vedere l'amico.
“Stavamo
controllando per l'ennesima volta i preventivi-spiegò
James-.Vieni a vedere. Per te non c'è problema se domani
passiamo dai sarti?”
“No,assolutamente.”rispose
il futuro sposo,sorpreso per essere stato coinvolto e felice di non
aver trovato brutte sorprese.
“Ok,perfetto.
Remus...hai preferenze per la data?Noi pensavamo a fine marzo,inizio
aprile...
E
il posto?Hai detto che volete una cerimonia semplice,vero?”chiese
Sirius.
Remus
annuì.
“Ok,allora
stavamo quasi pensando,se per voi non è un problema,che
potremmo farla qui,ad Orchard House.Se c'è bel tempo sarà
fantastico stare fuori....”propose,gentilmente,il padrone di
casa.
“Abbiamo
stilato anche una piccola lista di invitati .Portala pure a casa
,così la controllate con calma.”aggiunse James,porgendo
un piccolo rotolo di pergamena a Remus.
Remus
era veramente stupito:si vergognò di se stesso.Aveva pensato
che quei due avrebbero combinato solo guai,insieme,ed era giunto per
assicurarsi che non ci fosse nessun danno in arrivo e,invece,aveva
scoperto che era tutto come lui e Ninfadora avevano chiesto.
“Eh
sì...siamo proprio diventati grandi.”pensò
Commosso,ringraziò
gli amici.
“Grazie!Grazie
mille!Non so proprio come sdebitarmi!”disse,mentre li stringeva
entrambi in un abbraccio fraterno.
HOGWARTS
Nei
giorni che seguirono la Seconda Prova,ad Hogwarts il clima in cui
viveva il Campione della scuola non era dei migliori.
Da
una parte c'era chi sosteneva Harry:era risalito per ultimo e prima
di iniziare era piuttosto spesato,ma,aveva pur sempre affrontato un
Kelpie!E,comunque,mancava ancora una prova,c'erano buone possibilità
che Hogwarts vincesse.
Dall'altra
c'era invece chi non lo riteneva all'altezza della situazione:Harry
aveva iniziato e finito per ultimo,probabilmente là sotto era
stato aiutato ed era riuscito a portare la scuola in svantaggio.
L'articolo
della Skeeter era tornato di gran moda e le battute non venivano
risparmiate,soprattutto da parte dei Serpeverde.
Harry,abituato
alle varie dicerie sul suo conto,aveva imparato ad ignorare i
commenti.
Hermione
era piuttosto spazientita dalla situazione perchè sentiva che
ovunque ne parlavano e non riusciva più a studiare in pace.
Ron,invece,veniva
colto da istinti omicidi ogni qual volta incontrava qualcuno nei
corridoi e veniva a stento trattenuto da Harry o Hermione.
“Che
avete ancora da dire eh?Vorrei vedere voi al suo posto!Fatevi gli
affari vostri!”stava diventando la sua frase preferita,quella
mattina rivolta ad un gruppo di Corvonero.
“Dai,calmati.Piuttosto,stavo
pensando che forse io non verrò ad Hogsmeade questo fine
settimana...”lo informò Harry,prendendolo per la
collottola in mezzo al corridoio.
“Come
sarebbe a dire non vieni?E' un mese che abbiamo programmato il Torneo
di Burrobirra da Madama Rosmerta!”esclamò alquanto
basito,Ron.
“Ginny
non sta bene...mi spiace lasciarla da sola al castello....”si
giustificò Harry.
“E
cosa hai intenzione di fare con mia sorella al castello mentre siete
soli?”chiese Ron,in parte realmente insospettito e in parte
divertito,desideroso di vedere la reazione del suo migliore amico
all'ennesima presa in giro.
Harry,imbarazzato
fino al midollo(non si era ancora abituato alle scenate di gelosia
dettate dall'istinto del fratello maggiore e,comunque,non riusciva
mai a capire fino che punto Ron fosse serio o scherzasse),arrossì
terribilmente,sperimentando prima il rosso porpora e poi il peperone.
Mentre
cercava di balbettare una risposta plausibile,comparvero Dean e
Seamus.
Il
primo correva frettolosamente per il corridoio con l'amico che
faticava a stargli dietro e aveva l'aria di uno il cui buon umore non
sarebbe stato guastato nemmeno da un pomeriggio in compagnia degli
Schiopodi Sparacoda.
“Che
ha da correre così?”chiese Harry a Seamus,ben felice di
cambiare argomento.
“Ma
soprattutto da urlare!Dean,mi hai perforato il timpano!”esclamò
Ron,scostandosi dal compagno che emetteva gridi di giubilio .
“Luna
ha accettato di andare ad Hogsmeade con lui.”rispose serafico
Seamus.
“Allora...fanno
sul serio?Cioè,Dean Thomas,lo stesso che divide la stanza con
noi da sette anni, sta facendo sul serio con una ragazza?”chiesero
all'unisono Harry e Ron,colpiti dalla notizia.
“Sì.Dean
non è mai stato così serio come questa volta. Luna gli
piace davvero.”rispose Seamus,prima di entrare in classe.
“Miseriaccia!”esclamò
Ron,rispondendo alla tacita domanda postagli da Harry.
“Avanti
Ron,ora manchi solo tu!Vuoi darti una mossa?”lo prese in giro
Harry.
“Stai
zitto,Potter!Devo ricordarti che posso sempre vietarti di uscire con
mia sorella?”
“Fallo
pure,se vuoi,ma dubito che la tua innocente sorellina si faccia
mettere in gabbia!”rispose Harry,sospingendo l'amico dentro
l'aula.
“Pericolo
Dan a ore due!Pericolo Dan a ore due!”sussurrò Anne a
Beth,mentre con Thomas si stavano avviando verso la
Biblioteca,notando che stavano venendo loro incontro Dan,Lucas,Ed e
Mark.
“Oh
santa Morgana!Nascondiamoci!”esclamò Beth,tentando di
confondersi con la folla.
“Beth!Beth!”si
sentì starnazzare
Lei
sbuffò:Daniel era fatto così,era sempre stato così.Da
sempre,quando litigavano,sebbene in passato l'avessero fatto per
motivi molto più futili rispetto a quelli dell'ultima volta e
tutto si risolvesse nel giro di qualche ora,Dan,sentendosi
terribilmente in colpa,la riempiva di attenzioni e faceva di tutto
per farsi perdonare.
“Che
c'è?”
“Vuoi
che ti porti i libri?Ne ha lì tanti!Dammi quello di
Trasfigurazione!Hai mangiato qualcosa oggi pomeriggio?Se non ricordo
male dovrei avere una Cioccorana qui da qualche parte. Aspetta che te
la trovo. Ed,reggi qui!”disse,pronunciando tre parole alla
volta,con foga,scaraventando in braccio all'amico la sua borsa e il
libro che aveva preso dalle mani di Beth e frugando nelle tasche alla
ricerca del cioccolato.
Elisabeth
lo guardava e non poteva fare a meno di ridere:qualche minuto prima
sarebbe volentieri fuggita il più lontano possibile da lui,ma
in quel momento sarebbe rimasta lì ad osservare il suo amico
cercare la Cioccorana per sempre. Era quello il suo posto.
“Ecco!Tieni.
Scusa se è un po' mangiata,ma nell'ora di Vitty avevo
fame...”disse,porgendogliela,mettendosi una mano tra i
capelli,lievemente imbarazzato per la figura.
Tutto
doveva essere perfetto,da allora in poi.Si sentiva così
responsabile del litigio che cercare di far sorridere Beth o essere
al suo fianco tutto il giorno gli sembravano le uniche cose possibili
per farsi perdonare.
“Sei
sicuro?Se la vuoi tenere...”
“No,no!Tieni,ora
devo andare...ho l'allenamento e ho promesso ad Hagrid che sarei
passato a salutarlo.”
Elisabeth
sorrise e lo vide allontanarsi per il corridoio,in compagnia dei suoi
amici.
“Lucas?Che
ci fai qua?Perchè non li hai seguiti?”chiese Anne.
“Devo
fare i compiti e poi Thomas mi deve aiutare in
Pozioni,vero?”domandò,supplicante.
“Sì,ti
aiuto!L'unica cosa...come è possibile che siamo usciti insieme
dall'aula della McGranitt e un secondo dopo sei scomparso per
ricomparire qui con gli altri?”
“Eh..i
trucchi del mestiere...”rispose,vago,Lucas.
“Andiamo,trucchi
del mestiere!Non ti serviranno se non ti metti in testa che l'unico
modo per imparare almeno gli ingredienti delle Pozioni è
impararseli a memoria!”fece Thomas,spingendo via l'amico.
“Neville!Muoviti!Stai
benissimo e sei perfetto!Ora esci dal bagno che è il mio
turno!”sbraitò Ron,trafelato,picchiando contro la porta
del bagno in cui Neville si era rinchiuso da un quarto d'ora.
“Ho
quasi finito!”rispose lui,di rimando.
“Guarda
che se non ti muovi Seamus se ne va e ti pianta qui da solo!”lo
informò.
“Tranquillo
amico!Non vado da nessuna parte senza di te!”sghignazzò
Seamus,disteso sul letto e intento a tirare una pluffa contro il
soffitto.
“Dai
Neville!Datti una mossa!Ci sono anch'io che mi devo preparare!”gridò
Dean,sopraggiunto con due magliette diverse in mano.
“Che
è tutto 'sto casino?”domandò Harry,entrando in
quello che fino a qualche ora prima era laloro stanza e che ora
assomigliava ad un campo di battaglia.
Vestiti
sporchi e puliti erano accatastati ovunque,su letti,bauli ed armadi.I
libri erano abbandonati sul pavimento e,per avvicinarsi al suo letto
Harry dovette schivare parecchie scarpe seminate per terra.
Non
che solitamente il loro dormitorio fosse in ordine,anzi.
Probabilmente ormai avevano anche sviluppato anticorpi sufficienti a
garantire la loro sopravvivenza di fronte a qualsiasi tipo di
malattia infettiva,ma quel sabato era peggio del solito.
Harry
si avvicinò a Seamus,interrogandolo col solo sguardo.
“Eccomi!Quanta
fretta!”disse Neville,uscendo dal bagno.
“Ehi!C'ero
prima io!”si lamentò Ron,sedendosi imbronciato sul
letto,e imprecando contro Dean che gli aveva rubato il posto.
“Qualcuno
si può degnare di spiegarmi cosa succede ?”chiese per la
terza volta Harry
“Donne!”borbottò
Seamus,prima di riprendere il suo passatempo.
“Uff!Finalmente
sono andati!”disse Harry,gettandosi sul divano della Sala
Comune,con Ginny a fianco a lui non appena gli amici avevano
attraversato il buco del ritratto per recarsi ad Hogsmeade.
“Non
li sopportavi più,eh?”gli chiese lei.
“Lascia
stare!Non la finivano più di urlare!Il povero Neville era in
bagno e tuo fratello e Dean l'hanno cacciato!Seamus continuava a
ridere....”rispose Harry,sbruffando.
“Chissà
se mio fratello riuscirà ancora una volta a rovinare tutto
oppure se si comporterà da bello addormentato!Comunque,signor
Potter,devo ammettere che quella che ci è venuta questa volta
è stata proprio una bella idea!”esclamò
Ginny,allegra,chinandosi per dare un bacio al fidanzato.
“Effettivamente
direi che abbiamo superato noi stessi!E dobbiamo ringraziare Dean!Se
lui e Luna non fossero andati insieme ad Hogsmeade dubito che tutto
sarebbe andato così bene.Si sarebbero ritrovati in giro
insieme Ron,Hermione,Dean,Seamus,Neville e magari Lavanda e
Calì...direi che la tua finta influenza è stata
provvidenziale!”
“Guarda
che ero ammalata davvero,un paio di giorni fa!Che poi abbia deciso di
prolungare la convalescenza è un altro
discorso...Insensibile!”scherzò Ginny,colpendolo con un
lieve scappellotto.
“Ok!Ok!Sei
malatissima!E comunque è stata tua l'idea di fingerti
ammalata,cosicchè potessimo restare al castello,quindi non
prendertela con me!”replicò Harry,difendendosi usando le
mani come scudo.
“Piuttosto..Seamus
e Neville che faranno?Non seguiranno le due coppie,vero?”
“No,no.Tranquilla.Seamus
ha detto che delle ragazze di Tassorosso reclamavano la sua presenza
e si porterà dietro anche Neville.Ma..Hermione ha sospettato
qualcosa?”
“No.Non
ha sospettato nulla...in queste cose direi che tra lei e mio
fratello...comunque,pensa che gentile:si è offerta di portarmi
le caramelle al miele di Zonko per farmi passare questa brutta
tosse!”commentò Ginny
“Ma
tu non hai la tosse!”esclamò Harry
“Sì
invece!Non senti che voce?”disse Ginny,tentando di mostrarsi
ammalata e sofferente
“Un'attrice
nata!Hai una vena drammatica ,Ginevra....Comunque,visto
che,finalmente sono tutti fuori,che ne dici di approfittare di questi
momenti?”domandò Harry
“Ecco
il tuo piano,Harry!Finalmente mostri la tua vera natura!Altro che
ragazzo timido ed innocente!cosa intendi dire con...Approfittare di
questi momenti?”chiese lei,ansiosa di sentire la risposta che
Harry le avrebbe dato.
“Haaaarry!Mi
aiuti a fare Trasfigurazioneeeee?”si sentì urlare
Dan,dal piano di sopra.
“Non
oraaaaaaaa!Tra un po'!”rispose il diretto interessato.
“Dai,vai
da lui!”lo spronò Ginny
“Non
ci pensare nemmeno!Per una volta che mi libero di tutti gli
scocciatori!Niente e nessuno mi impedirà di passare un
pomeriggio in santa pace con la mia ragazza!”rispose
Harry,guardandola negli occhi.
“Bè..se
sei proprio convinto...”mormorò Ginny
“Haaarry!Per
favore!”
“Arrangiati!”
“Haaaarry!Daaai!”
“Allora,dove
eravamo rimasti?Ho sentito uno strano ronzio...”chiese
Harry,facendo finta di nulla,a Ginny che,nel frattempo continuava a
ridere spontaneamente di quella risata che le illuminava il viso.
Verso
l'ora di cena sia Harry che Ginny erano piuttosto impazienti di
sapere come avevano trascorso il pomeriggio i loro amici.
Li
videro rientrare tutti insieme al castello:Hermione e Luna,in fondo
al gruppo,parlavano fitto fitto tra loro.Seamus e Neville sembravano
sereni,quando salutarono le ragazze di Tassorosso,soltanto Dean e Ron
non apparivano soddisfatti della giornata
“Tieni
Ginny!Ti ho preso le caramelle!Ti ho portato anche una tisana!”le
disse Hermione,porgendole un sacchetto.
“Oh!Grazie
mille!Come è andata la giornata?Che avete fatto?”chiese
Ginny,curiosa.
“Non
c'è di che!Oh,niente di speciale,il solito giro...siamo
entrati da Zonko perchè Dean e Ron volevano comprare delle
Merendine Marinare,poi la solita tappa da Madama Rosmerta e dopo io e
Luna siamo andate da Milord Mago e Milady Strega per prendere dei
nuovi mantelli...Sali,così te lo faccio vedere.”rispose
Hermione.
Lei
e Ginny si allontanarono,mentre un sorriso compariva sul volto di
Harry,che faticava a trattenere le risate.
“Non
ridere,per favore!”esclamò Ron,melodrammatico.
“Che
è successo?”chiese Harry,sistemandosi su una poltrono
pronto per il resoconto del pomeriggio.
“E'
successo che Luna ha voluto a tutti i costi stare con Hermione e,a
parte una capatina da Madama Rosmerta,abbiamo passato il tempo
girando per negozi...”mugugnò Dean
“Bè..bel
pomeriggio...io invece mi sono proprio divertito!Ginny si è
anche ripresa!”fece Harry,per il quale,non ridere stava
diventando sempre più difficile.
La
settimana successiva i ragazzi furono informati dalle famiglie che
Remus e Tonks avevano deciso di anticipare di un paio di settimane la
cerimonia perchè non volevano andare troppo oltre,rischiando
così di essere troppo vicini alla nascita del bambino.
Volevano
a tutti i costi sposarsi prima che il loro figlio nascesse.
Silente
concesse loro di rientrare a casa il venerdì sera precedente
la cerimonia e di trattenersi fino al lunedì mattina
Il
tempo fu clemente e,la pioggia che da qualche giorno tormentava la
Gran Bretagna,concesse una tregua:il giorno del matrimonio il sole
splendeva e in quella giornata sembrava finalmente arrivata la
primavera.
Ad
Orchard House i preparativi fremevano da qualche giorno,ormai.Hellen
aveva tirato a lucido la casa in ogni suo angolo.
Quella
mattina,benchè fosse ancora presto,c'era già un gran
movimento in casa.
Ciascuno
aveva qualcosa da fare:chi apparecchiava,chi sistemava le sedie,chi
semplicemente si mostrava disponibile...
In
cucina Hellen con Lily,Andromeda e la signora Weasley stava
terminando gli ultimi accorgimenti per il banchetto.
“Allora,mamma,come
sto?”chiese Beth,comparendo in cucina dopo aver indossato il
suo vestito:un semplice abito bianco lungo fin sotto al ginocchio
ornato con un fiocco rosa sotto vita.Faeva risaltare ancora di più
la chiara carnagione della ragazzina che quel giorno,come le sarebbe
stato ripetuto più volte da suo padre,sembrava proprio una
principessina.
Elisabeth
era emozionatissima:pur avendo partecipato solo ad un altro
matrimonio prima di allora(quello di Bill e Fleur)sentiva di
adorarli.Non vedeva l'ora che si iniziasse,era impaziente di vedere
Tonks e Remus,abbigliati al meglio, scambiarsi la solenne promessa.
“Sei
bellissima,tesoro.”si complimentò sua madre,con un
sorriso.
“Allora,sei
emozionata,Elisabeth?”chiese Andromeda
“Oh
sì!E se faccio cadere i fiori?O se inciampo?Rovinerò
tutto!”esclamò,preoccupata.
“Stai
tranquilla!Sei sempre così posata!Non succederà
niente!Sai,quando avevo più o meno la tua età ero al
matrimonio di mio cugino:io e un altro bambino stavamo giocando
proprio vicino alla torta...mi ha fatto lo sgambetto e ci sono caduta
sopra!Vi lascio immaginare la scena!Tutti che mi guardavano!Mia
madre!Come si era arrabbiata!”raccontò Hellen,mentre si
affaccendava di corsa per la cucina,con enfasi,suscitando le risate
di tutti e lo sconcerto di Beth,che andava piuttosto orgogliosa del
compito affidatole e aveva realmente paura di combinare qualche
guaio.
“Non
dar retta ad Hellen!Andrà tutto benissimo!Ora vai da Molly e
fatti dare il vassoio con le tartine così lo porti di là,ti
dispiace?”la rassicurò Lily.
“Daniel
Black!Tieni le tue zampe lontane dal patè!”strillò
Hellen,rimproverando suo figlio,colto con le mani nel sacco,anzi,nel
vassoio.
“Ma
mamma!La signora Weasley mi ha detto che potevo!”si giustificò
lui,afferrando un'altra fetta di pane finchè era in tempo.
“Mamma!Perchè
lui può mangiare e noi no?”chiese Fred,comparso con
George, sbucando dalla porta della cucina.
“Parole
sante,fratello!E dire che dice di essere nostra madre!E non si
preoccupa neanche per noi!”continuò il gemello.
“Finitela
voi due!Andate ad aiutare Harry e Ron con le sedie,piuttosto!A Dan ho
detto di sì perchè lui è più piccolo e
deve crescere,ma soprattutto, avventarsi sul cibo non è stata
la prima cosa che ha fatto da quando è arrivato!”li
rimproverò la madre,assumendo quel suo caratteristico
cipiglio.
“Questo
lo dici tu!E' da quando si è alzato che continua venire in
cucina sperando di raccimolare qualcosa!Dan!Giù le mani dal
salmone!Fuori!Fila fuori!”lo sgridò lei.
“Ehi!Ma
che modi!Zia Meda!Soccorrimi!”esclamò,teatrale,prima di
gettarsi tra le braccia di Andromeda,sempre pronta a perdonare le sue
marachelle.
“Ti
ho detto di sparire,Daniel!”ribadì sua madre,alterata.
”Va
bene!Va bene!Me ne vado!Comunque cosa faccio?Quello che dovevo fare
l'ho fatto..zia..non è che hai qualcosa di farmi fare?”chiese
lui,guardando prima Lily e poi Andromeda.
“Intanto
inizia a non sporcarti la camicia,poi vai a vedere a che punto sono
Ginny ed Hermione e ,se hanno bisogno, aiutale.”gli suggerì
Lily,augurandosi che riuscisse a stare lontano dai guai per qualche
ora.
“Santa
Morgana!Io non so proprio che devo fare con lui!”sbruffò
Hellen
“Se
ti può consolare io ne ho due!Fred e george mi hanno dato più
preoccupazione di tutti gli altri cinque messi
insieme!”disse,comprensiva,Molly Weasley mentre sbatteva le
uova per la maionese.
“Dai,Hellen!Non
arrabbiarti per queste cose,crescerà!”provò a
consolarla Lily.
“Se
va avanti così dubito!Non ne posso più di ricevere
lettere da scuola di insegnanti con l'esaurimento nervoso a causa
sua!Gli va bene che è almeno è bravo a scuola!”
“E'
solo un po' vivace!”lo giustificò Andromeda,che
mentalmente stava passando in rassegna tutti i guai combinati dalla
sua Ninfadora.
“No,non
è vivace!E' un piccolo criminale!Allora,dove avete messo il
pudding?”concluse Hellen,tornando al lavoro.
Lily
ed Andromeda si scambiarono un sorriso complice,prima di tornare alle
loro occupazioni:da qualcuno Dan doveva pur aver preso,o no?
“Finito!Finalmente!Non
ne potevo più di aprire sedie!”esclamò Ron,che
,con Harry,aveva preparato i posti per gli invitati.
Avevano
deciso di allestire un piccolo palco sormontato da un arco fiorito
proprio all'inizio del frutteto.I fiori stavano iniziando a sbocciare
e si era creata una scenografia perfetta.
“Se
tutta la giornata sarà così,non vedo l'ora che
finisca!”commentò Harry,già stanco prima ancora
di iniziare.
“Non
sei emozionato?Neanche un po'?”chiese Ron,che ben si ricordava
come si sentiva il giorno delle nozze di Bill.
“Un
po' sì,per la verità....Più che altro è
strano. Cioè,non fraintendere,sono contento e tutto,però
ci sono cose che credi non cambino mai,che hai sempre visto
così...Tra queste c'era Remus,che io mi sono abituato a vedere
solo e ora fa effetto pensare che si sposerà e avrà un
figlio .Però sono davvero contento,Remus se lo merita e Tonks
è la persona giusta .Ora ho finalmente capito come ti sentivi
tu l'estate scorsa!”spiegò Harry,seriamente emozionato.
“Gente!Ognuno
ai propri posti!Mi è stato comunicato dal Comando Superiore
delle Madri che gli ospiti stanno arrivando e a noi tocca accoglierli
e farli sedere!”disse Fred,corso ad avvisare suo fratello ed
Harry.
“Hermione
e Ginny lo sanno?”chiese Harry
“Loro
entreranno con Tonks,sono damigelle...”spiegò George
“Dan
dov'è?Ci conviene tenerlo d'occhio...”suggerì Ron
“Parli
come Percy!La nomina a Caposcuola ti ha rimbambito del tutto!”lo
prese in giro George
“Meno
male che ci resta Dan!Con i nostri fratelli abbiamo miseramente
fallito!”commentò Fred,mostrandosi affranto.
“E
ora Remus...è tempo del Segreto Inconfessabile!” iniziò
solennemente Sirius,mentre con gli amici era si era barricato nello
studio.
“Già,non
puoi sfuggire alla tradizione prematrimoniale!Avanti,Moony,raccontaci
ciò che non hai mai avuto il coraggio di
dirci!”proseguì,James,in tono altrettanto solenne.
“E
va bene!Del resto chi sono io per sottrarmi alla tradizione?Allora
siete pronti ad ascoltare?”chiese Remus.
“Siamo
tutt'orecchi!”esclamò uno
“Pendiamo
dalle tue labbra!”disse l'altro
“Ok,perfetto.Vi
ricordate quella ragazza che usciva con Sirius al quinto
anno?”cominciò Remus,iniziando a tastare il terreno.
“
Quale
delle tante?”
“Quella
di Tassorosso.”rispose Remus
“Quella
per cui il nostro cucciolo è stato male?”fece
James,accarezzando affettuosamente la testa di Sirius.
“Ehi!Non
ci sono stato male!E comunque sì,Susan Jackinson.”grugnì
il diretto interessato.
“Sirius!Non
mentire!Ci sei stato male eccome quando ti ha mollato!Sei caduto in
catalessi per quasi due settimane!Comunque...quella ragazza...ecco ti
ha lasciato..perchè...”
“Perchè?Avanti
non tenerci sulle spine!”esclamò James
“Sai
davvero il motivo per cui Susan mi ha lasciato?”domandò
Sirius,interessato a capire le ragioni dell'unica ragazza da cui
fosse mai stato lasciato.
“Ehm...sì,Padfoot.Ti
ha lasciato perchè...perchè voleva mettersi con me.
Aspetta ad urlare Sirius!James,trattienilo almeno fino a quando non
ho finito,per favore-proseguì calmo e rilassato Remus-Siamo
usciti una volta insieme...e devo ammettere che mi ero anche
divertito,chissà,magari sarebbe nato qualcosa...”
“Remus!”brontolò
Sirius
“L'ho
sempre detto io che Remus è un vero Malandrino!”gioì
James,per nulla preoccupato.
“James!”
“Scusa
,Paddy!”
“Comunque
quella è stata la prima ed unica volta che ci sono uscito.E lo
sai perchè,Padfoot?Lo sai?Perchè tu stavi malissimo!E
io mi sentivo un traditore. Avevo preferito una ragazza agli amici.
Avevo tradito la tua fiducia e così,decisi di smettere di
vederla. Voi eravate mille volte più importanti di qualsiasi
ragazza.”terminò Remus,finendo la confessione.
“Sai
una cosa,Rem?Vieni qui e fatti abbracciare!Siamo i Malandrini!”
“E
gli amici prima di tutto!”
“Sempre!”
Abbracciandosi
,tutti e tre non poterono fare a meno di pensare che mancasse un
partecipante a quell'abbraccio.
James
era uscito dallo studio per raggiungere sua moglie,Remus stava per
farlo,ma Sirius lo trattenne.
“Rem...”
“Sì?”
“Congratulazioni.
Davvero. Sono veramente contento .Sono felice per voi,davvero. Non
avrei mai pensato che una sola vita bastasse ad avere tutte queste
soddisfazioni. Non credevo che un viaggio sull' Hogwarts Express mi
portasse così tanto.”
“Nemmeno
io,Sirius .Nemmeno io. Ho avuto molto più di quanto potessi
desiderare e,adesso che sto per sposarmi mi sembra quasi di vivere la
vita di un altro. Non credevo che rinunciare a Susan mi donasse una
vita così...Sono contento si averlo fatto!”scherzò
“Sono
contento anch'io. Per più motivi di quanto tu non possa
immaginare,o forse sì...Comunque...prova a far soffrire la mia
piccola Nimphy e dovrai vedertela con me!”lo minacciò,Sirius.
“Stai
tranquillo,è in buone mani.”
“Lo
so benissimo. Non avrebbe potuto trovarne di migliori!”
“Coraggio
James,stai tranquillo. E' tutto a posto,non hai dimenticato
niente.”disse Lily,provando a calmare il marito che si faceva
sempre più nervoso e temeva di non essere perfetto nel suo
ruolo di testimone.
“Me
lo auguro. Se così non fosse non me lo perdonerei mai!”esclamò
James,passeggiando nervosamente per l'ingresso.
“Andrà
tutto bene...Oh,eccoti Remus!Vieni qui!Non sai quanto sono
felice!Fatti abbracciare!”
Lily
corse incontro al suo vecchio amico e lo strinse forte.
“Congratulazioni,Rem.
Non devi aver paura,sarai un marito e un padre perfetto .Sei la
persona giusta per Dora e lei lo è per te.”gli
sussurrò,dolcemente.
“Grazie
Lily,grazie per aver sempre creduto in me. Grazie per quella volta
che sei venuta e non ti ho aperto,grazie per aver sempre visto del
bello in me,quando io non riuscivo a trovare una sola ragione per
andare avanti. Ti voglio bene,Lily.”le rispose lui,stringendola
.
“Anch'io,Remus.
Tanto. Ora vi lascio soli.”disse salutandolo con un bacio prima
di allontanarsi.
“Grazie
anche a te,James.E' tutto merito tuo,se oggi sono qui. Se non
avessimo litigato,forse non ci sarebbe nessun matrimonio.”
“Non
dire così,sai che non è vero .Io non ho fatto
niente...”si giustificò James,arrossendo lievemente. Non
gli piaceva essere lodato,soprattutto non quando gli pareva di non
avere meriti.
“E
invece tu sai che ho ragione. James,grazie di tutto,grazie per tutti
questi anni. Grazie per esserci sempre stato. Grazie per aver urlato
quella volta. James,...posso chiederti una cosa?”
“Qualunque
cosa.”
“Non
so che succederà in futuro. Non so dove la vita ci porterà,per
questo ho bisogno che tu mi garantisca che ,se dovesse accadermi
qualcosa,tu e Lily ci sarete sempre per Dora e per il bambino.
Promettimi che ,con Sirius ed Hellen, lo crescerete come se fosse
vostro.”
“Tragico
come al solito,eh Remus?”provò a scherzare,James.
“Sì,tragico
come al solito. Allora,che mi dici?”
“Qualunque
cosa accada, noi ci saremo.”concluse James,sicuro.
Tutti
quanti gli invitati avevano preso posto e ora si attendeva con
impazienza l'arrivo della sposa.
Erano
presenti tutti quanti i Weasley(persino Charlie era rientrato dalla
Romania per assistere alle nozze della sua vecchia compagna di
scuola),Malocchio Moody pronto per sostenere la sua pupilla,Kingsley
Shackebolt,Hagrid,il professor Silente e la professoressa McGranitt e
un paio di amiche di Tonks.
La
sposa,come ad ogni matrimonio che si rispetti,si faceva desiderare.
Remus
la attendeva con James al suo fianco e Sirius di fronte.
I
due testimoni si guardavano nervosamente,entrambi però erano
orgogliosi del loro compito:James,testimone dello sposo e Sirius
della sposa.
Lily
ed Hellen sedevano in prima fila,con i figli. Dan doveva ammettere
che,quella che inizialmente si era rivelata per lui solo una buona
occasione per mangiare più del dovuto,lo stava coinvolgendo
parecchio e sentiva l'emozione salire.
Quando
si intravide Beth,camminare con passo un po' malfermo verso il
celebrante ,attenta a non cadere,tutti si voltarono.
Dietro
di lei venivano Ginny ed Hermione,che precedevano la
sposa,accompagnata da suo padre Ted che,commosso,la consegnò
nelle mani di Remus.
Al
passaggio della sposa Hagrid si commosse così tanto che
Silente dovette cercare di tranquillizzare anche lui,oltre alla
professoressa McGranitt che,composta,tentava di asciugarsi gli occhi.
Il
fatto che il pancione di Tonks fosse ormai così evidente non
faceva che conferire maggior dolcezza alla situazione.
Il
semplice abito bianco svasato che indossava cadeva perfetto lungo il
ventre ed ingentiliva le forme della ragazza che,con grazia,si era
diretta a prendere il suo posto,aggrappata al braccio del padre.
Tutti
potevano riconoscere in quella giovane donna la solita Tonks,ma
osservandola meglio,nella sua espressione,si poteva notare una nuova
consapevolezza:stava per diventare moglie e madre.
“In
quanto testimone dello sposo è mio dovere proporre un
brindisi-iniziò James,alzandosi in piedi col bicchiere in
mano-.Avevo pensato di prepararmi un discorso,ma anche in quel caso
le parole non sarebbero state adatte. Quindi vi dico solamente che io
conosco Remus da ventisette anni,quasi,e si è sempre
dimostrato un amico valido e fedele. Posso dire di lui che è
come un fratello. Guardando Ninfadora,invece,non posso fare a meno di
rivedere in lei la bambina che noi,io,suo marito e Sirius,da
ragazzi,prendevamo un po' in giro. Era la mascotte del nostro
gruppo,la cuginetta di Sirius. Bene,ora,non posso far altro che
augurare a questi due sposi la felicità più grande che
si possa immaginare. Spero che anche per loro il matrimonio si riveli
la più meravigliosa delle avventure!A Remus e
Ninfadora!”concluse James
“A
Remus e Ninfadora!”risposero gli invitati.
“Bè-esordì
Sirius,prendendo la parola dopo essersi alzato-James ha già
detto tutto,quindi a me non resta che rinnovare gli auguri e le
felicitazioni. Alla mia cuginetta Ninfadora,impacciata e
maldestra,che detesta il suo nome e che io chiamo apposta Nimphy!E al
mio amico Remus,dire amico è riduttivo,dire fratello forse si
avvicina di più.Al saggio,testardo e comprensivo Remus,perchè,
se spesso non fosse intervenuto lui,forse,i Malandrini non sarebbero
ancora insieme!
Quante
volte ci ha tirato fuori dai guai,eh James?
A
Remus e Ninfadora i miei migliori auguri!E al loro bambino!”propose
levando il calice
“Dai
Ron,vai!Invitala a ballare!”lo spronò Harry,a pranzo
finito,mentre
loro si trovavano ancora seduti a tavola.
“Devo
ricordarti che il nostro ultimo ballo è stato un fallimento?”
“Ma
per altre ragioni!Che ci vuole!”
“Harry
non so se ti è ben chiara una cosa:Hermione non è mia
sorella.Non aspetta il mio arrivo da sette anni.”
Harry
preferì non commentare,anche se su questo punto poteva
sollevare delle obiezioni.
“E
comunque io non sono te!Ancora mi chiedo dove hai trovato il coraggio
di baciare Ginny davanti a tutti in Sala Comune!
“Cosa
cosa?Ripeti un po' Ron!James questa non me l'avevi detta!”esclamò
Sirius,felice che il suo figlioccio fosse cresciuto in perfetto stile
malandrino.
“Non
lo sapevo ,Sirius!Davvero l'hai fatto Harry?Complimenti,figliolo!”si
congratulò James,mentre suo figlio arrossiva e tirava gomitate
verso Ron.
“Dai
ragazzi,basta!Lo mettete in imbarazzo così!”li zittì
Remus
“Ok,ok!Come
vuoi Moony.Oggi non ti si può negare niente:è il giorno
del tuo matrimonio. Piuttosto James...non trovi che ci sai qualcun
altro bisognoso di consigli,visto che tuo figlio si è rivelato
più che autosufficiente?”chiese,retoricamente,Sirius
mentre lui e James stentavano a ritrovare il contegno perduto.
Remus
nel frattempo li guardava scuotendo la testa rassegnato e facendo
cenni ai ragazzi perchè si allontanassero finchè erano
in tempo.
“Oh,certo
amico mio!Ora,se permetti,i signori Moony,Padfoot e Prongs sono lieti
di presentarti i Consigli del Malandrino!Allora,chi comincia?iniziò
James,ora perfettamente entrato nei panni di Prongs,ignorando le
occhiate che lanciava Remus.
Ron
era piuttosto desideroso di apprendere dai leggendari
Malandrini,che,da lui come dai gemelli,venivano considerati dei
modelli,ma che,sapeva essere anche fonti di buoni consigli.
Harry
aveva deciso di rimanere per vedere dove la follia di suo padre e di
Sirius li avrebbe condotti,ma,come Remus,fu costretto a ricredersi
non appena udì l'esordio di Sirius.
“Allora,per
prima cosa,Ron,ricordati sempre che in amore ci vuole una buona dose
di faccia tosta.Devi avere il coraggio di buttarti,anche se c'è
la possibilità di fare una pessima figura.
Devi
essere disposto a non aver paura di esprimere i tuoi sentimenti e le
tue intenzioni,magari in modo buffo o apparentemente ridicolo. Devi
buttarti,anche se temi un rifiuto.
Questo
è il primo passo,senza il quale non si va da nessuna parte.
Ora cedo la parola al mio collega qui di fianco.”disse,indicando
James ma senza smettere di guardare Ron.
“E
poi devi essere te stesso. Non devi aver paura di mostrarti come
sei,con le tue debolezze,i tuoi difetti ed i tuoi pregi. Devi essere
te stesso,devi avere il coraggio di ammettere di aver sbagliato,per
poi ricominciare da capo.”fu il consiglio di James,che
sorrideva al migliore amico di suo figlio.
“Ma
soprattutto,la cosa conclusiva è ricordarsi di vivere,Ron.
Ricordarsi di vivere. L'amore,come la vita stessa,è fatto di
piccole sfide e battaglie che vanno combattute giorno per giorno.
Devi avere il coraggio di metterti in gioco e di rischiare,di
abbandonare alcune certezze per gettarti verso l'ignoto.
Solo
così saprai se ne è valsa la pena .”concluse
Remus,con uno sguardo paterno in direzione dei due ragazzi.
“Allora?La
loro immensa saggezza ti ha illuminato?Ti senti un uomo nuovo?”gli
domandò Harry,una volta soli.
“Forse.
Vieni. Vediamo fino a che punto funzionano i loro consigli.”rispose
lui,vago,prima di alzarsi per raggiungere Hermione e Ginny che
stavano parlando con Fred e George.
“Vieni
Harry,balliamo!”disse Ginny,trascinandolo sulla pista,occupata
da coppie giovani e meno giovani(persino l'insospettabile due
Silente-McGranitt),dopo che Tonks aveva inaugurato le danze ballando
con suo padre.
Harry
non fece in tempo a rispondere che si trovò catapultato sulla
pista.
Fino
a poco prima uno dei suoi promemoria per la giornata era evitare le
danze,ma,ancora una volta,la sua Ginny l'aveva stupito.
Alla
fine,ballare con lei,non era male. L'incertezza iniziale spariva
subito ,quando ci si faceva guidare dalla musica.
“Bravo
Harry,hai fatto progressi dall'ultima volta!”si congratulò
Silente,dopo aver ceduto la sua dama a Sirius e prima di lasciarsi
coinvolgere da Hellen.
“Merito
della professoressa McGranitt!”rispose lui,ricordando con un
sorriso le lezioni di ballo.
“Io
invece direi della signorina Weasley,tu che ne pensi
,Lily?”domandò,saggio e pacato il Preside alla madre del
ragazzo che era in arrivo.
“Non
mi esprimo!Ma credo che non abbia tutti i torti,Professore.O forse
bisogna ringraziare entrambi gli influssi!”sorrise lei,di
rimando avvicinandosi al figlio
“Mamma!Non
ti ci mettere anche tu!”
“Oh,scusa.
Mi dimentico sempre che sei grande ormai!-lo prese in giro Lily.-e
comunque è divertente vederti ballare. Sei impacciato come lo
era tuo padre.”
“Bè,lui
poi è migliorato,no?”obbiettò Harry,che non
capiva dove sua madre volesse andare a parare.
“Oh,sì.E'
migliorato,anche se non si può dire che sia la cosa che
preferisce fare...”
“Bè,allora
siamo in due!”esclamò Harry,passandosi una mano tra i
capelli,spettinandoli ancora di più e facendo scoppiare a
ridere la donna.
“Eh
no,Harry!Tutto ma non questo!Quanto gli somigli!”
“Se
state parlando di me,io considererei un complimento una somiglianza
col grande James Potter!”disse James,raggiungendo moglie e
figlio.
“Se
lo dici tu...”commentò Harry,cercando sostegno in sua
madre perchè mettesse a tacere le manie di grandezza del
padre.
“Prole
ingrata!E comunque vedo che Ginny è là sola: Hermione
non ha intenzione di mollare Ron!Raggiungila!”
“Si
vede che le vostre perle di saggezza hanno sortito il giusto
effetto,papà!Complimenti!Dove non sono riuscito io in anni
arrivate voi in pochi minuti!”
“Si
può sapere cosa avete detto a quel povero
ragazzo,James?”chiese Lily,la cui testa si era già
riempita di sospetti.
“Solo
regole di sopravvivenza,di cui il nostro Harry può fare a
meno,essendo autonomo!”spiegò il marito,come se fosse la
cosa più naturale del mondo.
“James!”
“Paterni
consigli!Tutto qui!Davvero!Harry,diglielo anche tu!”fece
lui,alzando le mani in segno di resa.
“Sì,mamma.
Paterni consigli. Fidati. Bè,io vado. Raggiungo gli
altri.”confermò Harry,allontanandosi,mentre sua madre
gli urlava:
“E
dite di non assomigliarvi,eh?Ma se vi spalleggiate sempre!”
“Hai
visto,Lily?Lo dice anche lui!”
“Ci
rinuncio. Voi Potter siete tutti uguali!”concluse
Lily,scuotendo la testa.
“Beth!Ma
come ti sei ridotta!”fu l'esclamazione che,rinunciando a
replicare alla moglie,un James alquanto sconvolto,rivolse alla figlia
che correva verso di lui col vestito sporco di fango,
“Dan
sta insegnando a me,Fred e George ad andare sullo skateboard!Sono
caduta e mi sono sporcata!No,mamma,non mi sono fatta male.E'
divertente,sai papà?”spiegò la
ragazzina,entusiasta.
I
suoi genitori scoppiarono a ridere,senza che lei ne capisse il
motivo.
“Vieni
qui,lasciati sistemare un attimo.”disse Lily,avvicinandola a
sè,per provare a pettinarla.
“Che
ne hai fatto della mia bambina?”ripeteva James,che stentava a
riconoscere la sua Elisabeth in quella bimba sporca e spettinata.
“Devi
venire a vedere,papà!Fred e George stanno già pensando
a come lo si possa modificare!”continuava lei,euforica.
“Beth!Arrivi?”la
chiamò Dan,comparendo di corsa.
“Eccomi!”
“Stai
attenta!”si raccomandò sua madre,accarezzandola
un'ultima volta,prima di lasciarla andare.
“Zio!Vieni
a vedere come è brava!”urlò Dan,fermandosi ad
aspettare Beth.
“Un
attimo e sono lì!”rispose lui.
“Che
belli che sono!Guardali James!”esclamò Lily,con un
sorriso materno.
“E
dire che avevano litigato!Guarda,la nostra Beth che corre e si riduce
come una piccola selvaggia!Non ci credo!”disse
James,circondando con un braccio le spalle della moglie.
“Credici
invece!E' così bello vedere che ogni tanto riesce a mettere da
parte la timidezza e si diverte come tutti!Mi fa piacere vederla
correre col vestito macchiato di terra!”
“Anche
a me,Lily.Con Dan riesce a mettere da parte tutte le insicurezze e
lui si mostra per quello che realmente è.Non sono capaci di
vivere lontani.Che hai da sorridere così?”
“Sono
felice,tutto qui.”rispose,mentre i suoi occhi incontravano
quelli nocciola di lui.
Mi
rendo conto che magari Harry possa risultare leggermente OOC,però
va considerato che qui lui ha avuto una vita normale,è un
comunissimo diciottenne,nessun ostacolo si è frapposto tra lui
e Ginny(fatta eccezione forse di Ron)ed è stato cresciuto dai
Malandrini...quindi....
Piaciuta
l'idea del Rituale del Segreto Inconfessabile?
|
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Capitolo 19 *** Ted Remus Lupin ***
Allora..che
dire se non scusatemi per il ritardo?E' che con la scuola,le ultime
interrogazioni(non è vero perchè da noi finiscono il 6
giugno di interrogare!)e gli esami che si avvicinano scrivere è
sempre più problematico....se aggiungete che stavolta ho anche
faticato parecchio a mettere per iscritto ciò che frullava
nella mia mente bacata...
Per
cause di forza maggiore non aspettatevi il prossimo capitolo prima di
giugno...
Scusatemi...
Ringrazio
tutti quelli che stanno leggendo,anche senza recensire,i miei
recensori di fiducia(anche Vale Lovegood che credo non abbia notato
l'ultimo aggiornamento,per quanto lontano nel tempo) e le 25 persone
che hanno inserito la storia tra i preferiti.
Un
ringraziamento speciale alla mia amica Sabrina che continua a
sostenere con convinzione la mia folle impresa.
Vi
prometto che dopo questo capitolo le faccende degli adulti saranno
messe un po' in secondo piano e si tornerà a sapere che
combinano ad Hogwarts Harry e i suoi amici...dopotutto c'è un
Torneo da vincere,no?Senza contare che ancora molti altri nodi
dovranno venire al pettine.
Akita:grazie
mille per i complimenti!Spero ti possa piacere anche questo
capitolo,fammi sapere che ne pensi,purtroppo per i motivi sopracitati
gli aggiornamenti veloci non sono possibili.Spero tu mi possa
perdonare e continui a leggere.
Princess_jadore
:grazie mille anche a te!Come puoi vedere il mio Harry non è
molto diverso dall'originale,anche se è certamente più
sereno,scaltro e pestifero.E' il mio modo di vederlo,più furbo
e felice ma sempre un po' malinconico e paranoico.Che ne dici dei
Malandrini questa volta?
Padfoot_07
:allora sei tu?avevo sospettato qualcosa dalla firma...che
dire,grazie mille anche a te per i complimenti,il resto te l'ho già
detto nelle reensioni ai “veli della vita”(consiglio a
tutti di leggerlo perchè è veramente bello),per il
momento.
HOGWARTS
“E
comunque se i Cannoni riuscissero a vincere contro le Braga Bloomfeet
potrebbero davvero vincere la European League Cup!Dobbiamo trovare il
modo di vedere quella partita...stresserò mio padre fino a
quando non ci concederà il permesso di seguirlo in
Portogallo!”disse Harry,mentre tra un cucchiaio di porridge e
l'altro leggeva la pagina sportiva del Profeta:erano appena state
sorteggiate le semifinali della European League Cup e la settimana
successiva i Cannoni di Chudley avrebbero lottato per un posto nella
finale di Monaco di Baviera
“Al
massimo potremmo andare da Madama Rosmerta:dovrebbe aver
MagicSky,no?Comunque credo che l'altra partita la vinceranno i Vratsa
Vultures:i Bigonville Bombers non hanno speranza contro di
loro!”commentò sicuro Ron,afferrando la torta al
rabarbaro.
“Già.Ci
è andata proprio bene:se avessero sorteggiato i Vratsa non
avremmo nemmeno la speranza della finale...sulla carta quella contro
le Braga è una partita abbordabile....”
“Anche
per noi lo era quella contro Tassorosso!Non vorrei portar rogna,ma
mai sottovalutare l'avversario.”disse saggiamente Ron
“E
mi sembrava strano che non parlassero di Quiddich!Comunque buongiorno
a tutti e due!Avete studiato Erbologia?”li salutò
allegra Hermione,accompagnata dai suoi inseparabili libri.
“Hermione,come
fai a parlare di scuola in un momento del genere:hanno appena deciso
le Semifinali della European!Per Godric,quanto mi dispiace che le
Arpies siano state eliminate!”esclamò Ginny,strappando
dalle mani di Harry il giornale.
“E'
la vita!Devi arrenderti alla supremazia dei Cannoni,mortale!”
Dan
era comparso con la sciarpa e la maglia arancione dei Cannoni di
Chudley sopra alla divisa.
“Levati
subito quella roba!Beth!Non hai provato ad impedirgli di scendere
conciato così?Se lo dovesse vedere un insegnante!”lo
rimproverò la Caposcuola
“Ci
ho provato...ma lui è corso via...”si giustificò
Beth.
“Daniel!Per
favore,vatti a cambiare ed evita di far perdere punti a Grifondoro e
di finire in punizione!”continuò Hermione,mentre lui si
era già fiondato a mangiare.
“E
rilassati...oggi è un giorno speciale!I Cannoni sono in
semifinale!”ripetè Ron per l'ennesima volta,suscitando
il boato di tutti i tifosi al tavolo di Grifondoro
“Guarda,mica
è l'unico che porta la maglia dei Cannoni!Guarda là!Perchè
a noi non è venuto in mente Ron?”fece Harry,indicando
diversi ragazzi seduti a tutti e quattro i tavoli.
“Ginny?”domandò
speranzosa Hermione
“Sono
d'accordo con loro.E' la Semifinale!”
“Mi
arrendo!”Hermione scosse la testa,sedendosi.
“Harry!Arriva
Edvige!”gridò Beth
“Ehi!Sono
qui!Ahio!Se anche non me la tiravi in testa!Dan,è la scrittura
di tuo padre,per caso il tuo gufo sta male?”chiese
Harry,lanciando la lettera a Dan che la afferrò al volo.
“No,perchè?Allora...sentiamo
che dice:
Cari
ragazzi-ah,allora non è solo per me!-io e gli altri siamo al
S.Mungo da questa notte.
Nel
giro di qualche ora dovrebbe nascere il futuro signor Lupin.Siete
invitati al suo debutto in società:James ha già mandato
un gufo alla McGranitt,dovrebbe darvi il pomeriggio libero.
Scusate
se sono così telegrafico ma ho molto sonno e Remus mi aspetta
di sopra.Ci vediamo tra un po'.Vi rendete conto?E' nato!”
“Sta
per nascere!”
“Che
bello che bello!Non vedo l'ora sia oggi
pomeriggio!”gioì,euforica,Beth.
“Bè....Harry,che
è quella faccia da pesce lesso?Direi che oggi è una
giornata magnifica!”esclamò Ron.
“Già...veramente
magnifica!”sorrise Harry.
“Allora
io e Ginny andiamo a parlare con la McGranitt.”disse
Hermione,pratica come solo una donna sa essere.
“Se
aspettiamo voi finisce che non otteniamo il permesso!”gridò
indietro Ginny.
“Sai
Ron...stavo pensando che,in tutto questo,ci sono buone
probabilità....”
“Che
salti Erbologia?Sì,ci avevo pensato anch'io!”finì
per lui la frase Ron.
OSPEDALE
S.MUNGO PER LA CURA DELLE FERITE MAGICHE
In
uno dei corridoi del Reparto Maternità dell'Ospedale S.Mungo,
si trovavano tre uomini di fronte alla sala parto.
Uno,quello
coi capelli neri,passeggiava nervosamente per il corridoio
scostandosi di tanto in tanto i lunghi ciuffi che gli ricadevano sul
viso.
Un
altro,alto , magro e con una chioma che pareva più che
ribelle,sedeva su una delle scomode sedie metalliche tenendosi la
testa con le mani,poggiando i gomiti sulle ginocchia.
Aveva
l'aria di uno a cui mancassero parecchie ore di sonno.
Il
terzo,biondino e leggermente stempiato,sedeva di fianco all'amico e
sembrava sforzarsi di leggere il grosso libro che teneva tra le
mani:Dibattito Critico sulle Teorie dell'Evoluzione Magica.
“E
piantala di far ballare quella gamba,James!Non riesco a
leggere!”sbottò,ad un certo punto,chiudendo il
libro,Remus Lupin,imprecando contro l'amico che sedeva vicino.
“Per
Merlino,Remus!Come fai a leggere in un momento come questo!”chiese
Sirius,dopo aver interrotto la sua solitaria camminata.
“Sembra
quasi che siamo più agitati noi di te!”commentò
James,alzandosi in piedi per stiracchiarsi.
“Non
è che non sono agitato,anzi. So benissimo che di qui a qualche
ora,o forse minuto,da quella sala uscirà mio figlio.
Semplicemente sto cercando di calmarmi:andrà tutto per il
meglio e non c'è niente che io possa fare,per essere
d'aiuto.Dora non ha voluto che ci fosse nessuno dentro,oltre ai
guaritori,nonostante le mie insistenze e quindi l'unica cosa da fare
è aspettare.Solo perchè io non corro nervosamente per
il corridoio pensando a quali torture possano aver inflitto i
guaritori a mia moglie come hai fatto tu,James,oppure solo perchè
non sono stato cacciato dalla Sala Parto come è successo a
te,Sirius,poichè sostenevano che anzichè calmare Hellen
la agitassi e basta,non significa che io non sia emotivamente
coinvolto o preoccupato.”spiegò il futuro padre,mettendo
da parte per un attimo la sua lettura,usando per parlare con gli
amici lo stesso tono di cui si sarebbe servito per raccontare fiabe a
suo figlio,di lì a qualche tempo.
“Il
ragionamento non fa una grinza,Remus!James,perchè io e te non
siamo stati come lui?”domandò Sirius,sedendosi sulla
fila di sedie di fronte agli amici.
“Semplice,perchè
noi non siamo lui e non riusciamo a mantenere la calma.-rispose
Potter-Vado a cercare Lily...sembra che sia persa per andare a
prendere quattro caffè!”
Mentre
James pronunciava questa parole,una donna dai capelli rossi ,dal
fondo del corridoio,si stava avvicinando di fretta al gruppo,portando
in mano un vassoio.
“Oh,Lily!Eccoti
finalmente!Dov'eri finita?Il tuo preoccupatissimo marito stava per
mettere in piedi una squadra di ricerca!”esclamò
Sirius,accogliendo la nuova arrivata con un sorriso e afferrando il
suo bicchiere di caffè.
“Non
ci siamo solo noi,in ospedale.E comunque il mio preoccupatissimo
marito dovrebbe sapere che so cavarmela anche da sola!”esclamò
Lily,porgendo a James e Remus i loro caffè.
“Scusatemi
se mi preoccupo per la mia famiglia!”fu la indignata risposta
di James.
“E
comunque ,Lily, mi spiace deluderti,ma non cercava te,bensì il
suo caffè!”commentò ,pratico come, sempre Remus
“Rem!Questo
non dovevi dirlo!”
“Mai
svelare la verità alla propria moglie!E poi avevo sonno!”
Esclamarono,suscitando
le risate di tutti,gli altri due Malandrini.
“Allora,come
ti senti?”domandò dopo un po' Lily a Remus,felice di
intrattenere una conversazione con qualcuno che non fosse sull'orlo
di un esaurimento nervoso o prossimo all' abbiocco.
“Teso.
Molto teso,in verità.Ma non dirlo a loro-sussurrò
piano-o la mia reputazione ne uscirà intaccata!”
“Con
me il tuo segreto è in buone mani!”confermò Lily
“Quale
segreto?”chiese Sirius,che era riuscito ad ascoltare le ultime
parole
“Ci
dobbiamo preoccupare?”scherzò James,fingendosi
sospettoso.
Prima
che i diretti interessati potessero rispondere,la porta in fondo al
corridoio si aprì.
Uscì
Hellen che,togliendosi la reticella in cui aveva tenuto imprigionati
i suoi lunghi capelli biondi per tutta la durata del parto,con un
radioso sorriso e gli occhi che le brillarono,si avvicinò agli
amici.
“Sei
appena diventato padre,Remus Jhon Lupin!”si congratulò
abbracciando il neo-genitore,che,nonostante avesse immaginato quel
momento più e più volte,non riusciva ancora a credere
che fosse tutto vero e fissava,imbambolato,la sua amica.
Lily
si strinse a James ed Hellen fece lo stesso con Sirius,le due donne
rivolsero a Remus il loro miglior sguardo di incoraggiamento.
Sirius
e James non dissero cose tipo:
“ E
meno male che non era agitato!”
Conoscevano
la miriade di emozioni e sensazioni che popolavano la mente e il
cuore di Remus in quel momento:per quanto uno si possa preparare,non
è mai sufficientemente pronto.
Quello
della vita restava uno dei più grandi misteri dell'esistenza.
Sirius
e James sapevano perfettamente che,la prima volta che prendi in
braccio tuo figlio,la prima volta in cui i tuoi occhi si specchiano
nei suoi è indimenticabile.
Con
un semplice gesto tentarono di riportare Remus alla
realtà,invitandolo ad entrare nella stanza,in cui Tonks lo
attendeva con i capelli più fucsia del solito e un fagottino
tra le braccia.
Si
intravedevano dei capelli blu spuntare da dentro il lenzuolo.
Dopo
qualche minuto che la coppia si concesse per sé(attimi privati
che gli amici non avevano intenzione di invadere),Remus uscì
in corridoio,dove li trovò tutti e quattro in piedi,ansiosi di
conoscere il futuro Lupin jr .
Nel
frattempo erano arrivati anche i genitori di Tonks,Ted ed Andromeda
e,nel pomeriggio,oltre ad Harry,Dan,Beth e gli altri erano attesi
anche i signori Weasley.
Fu
proprio ai suoceri che Remus si avvicinò per primi,reggendo
tra le mani un fagottino.
Lily,Hellen,James
e Sirius si erano avvicinati,attorniandolo a crocchio.
“Sono
lieto di presentarvi:Ted Remus Lupin!”esclamò,con un
sorriso,porgendo il bambino in braccio alla nonna.
Sentendo
il rumore di quella che tutti pensavano fosse una sedia che cadeva,ma
che Hellen,da guaritrice quale era, riconobbe per un Monitor Informa
Emozione,il gruppo si voltò.
Comparve
Tonks,in camicia da notte e col volto piuttosto stanco
che,sorridente,marciava verso la propria famiglia.
“Scusate!Non
avevo visto i fili...”si scusò
Suo
marito le rivolse un lieve sorriso di rimprovero:non avrebbe dovuto
alzarsi dal letto così presto,ma come impedirle di stare con
suo figlio e con la sua famiglia?
“Dora!Torna
subito a letto!Non dovresti essere in piedi!Hai bisogno di riposo!”la
sgridò Hellen,dimenticando i panni da amica per essere più
che professionale.
“Dai!Cinque
minuti!”protestò la neo-mamma,che,affiancandosi a suo
marito guardava amorevolmente il piccolino che stava in braccio ai
nonni.
“E'
mia cugina,Hellen,non puoi aspettarti nulla di diverso!”commentò
Sirius.
“Guardate!I
suoi capelli hanno cambiato colore!Sono verdi!”esclamò
Lily,interrompendo ogni discussione,mentre puntava il dito verso la
scarsa peluria che ricopriva il capo di Ted:aveva realmente cambiato
colore.
“E'
un Metamorfomagus!Che bello!Un piccolo Malandrino
Metamorfomagus!”gioì James,accarezzando la testolina
verde.
“Avrete
di che divertirvi,allora!Ricordo noi con Ninfadora!”fece il
signor Tonks,perdendosi nei ricordi.
“Ma
ha gli occhi chiari di Remus,guardate!”fece notare
Andromeda,con la voce e l'espressione che solo una nonna può
avere.
Qualche
ora più tardi,mentre tra la stanza di Tonks e il corridoio
proseguiva ininterrotto il via vai
di
amici e parenti giunti a complimentarsi coi neo-genitori e ad
ammirare quella creaturina appena nata che rispondeva al nome di Ted
Lupin,Harry e gli altri,giunti da Hogwarts,atterravano nel camino
dell'atrio guardandosi attorno sperduti.
Arrivare
al San Mungo non era stato difficile,un camino metteva in
comunicazione la scuola con l'ospedale,la parte complicata sarebbe
iniziata una volta lì.
I
sei ragazzi esplorarono la stanza con lo sguardo:dire che era
affollata era un eufemismo.C'era chi aspettava un parente,chi cercava
di parlare con i guaritori,chi entrava e chi usciva, alcuni guaritori
ed infermieri in pausa,altri che si trasferivano da un reparto
all'altro.
Insomma,chi
non fosse stato pratico del S.Mungo avrebbe fatto molta fatica ad
orientarsi.
“Là
ci sono dei cartelli,proviamo a cercare il reparto maternità.”suggerì
Ron.
“Mio
padre aveva detto che ci avrebbe aspettati qui...”disse
Harry,che vagava con gli occhi per la stanza alla ricerca di una
chioma corvina e spettinata.
“E
secondo te se ne ricorda?Andiamo a cercare mia
madre,piuttosto...”disse Dan,già partito alla volta
delle scale.
“D'accodo
che tu conosci il S.Mungo quanto casa tua,Dan,ma se aspettiamo un
attimo e cerchiamo il padre di Harry forse eviteremo di
perderci...”disse Hermione,facendo riferimento alla vasta
conoscenza che Dan aveva dell'ospedale a causa delle varie fratture
multiple o indigestioni che riusciva sempre a procurarsi.
“Umpf!Cosa
intendi dire?E comunque io so dove lavora mia madre...se cerchiamo
lei faremo di certo prima!Di là c'è un ascensore di
servizio,se non ricordo male...”rimbeccò lui,pronto a
fare di testa sua.
“Se
non ricordi male...”gli precisò Ron,afferrandolo per la
manica,prima di perdere anche lui tra la folla.
“Dan
stai qua fermo zitto e buono fino a quando non arriva mio padre.Non
voglio girare come un troll per l'ospedale a cercare te che ti sei
perso!”lo rimproverò Harry,che era già in
procinto di perdere la sua di per sé scarsa pazienza.
“Io
vado!Quando trovo la mamma scendo a chiamarvi!”continuò
imperterrito Dan,che,cocciuto come era,pretendeva sempre di fare di
testa propria.
“Aspetta!Se
papà ha detto che arriva arriverà!Non ci lascia qui in
mezzo al nulla!”lo trattenne Beth,che aveva cieca fiducia in
suo padre.
“Guardate
là!C'è Sirius!”indicò Ginny,puntando il
dito verso due uomini alti dall'altra parte dell'atrio.
James
e Sirius si stavano sbracciando per salutare i ragazzi:non riuscivano
a farsi largo tra la folla che popolava il banco accettazioni e
quindi si erano fermati di fronte alla scalinata sulla destra del
corridoio.
“Harry,da
quella parte!Tuo padre ci sta facendo segno di raggiungerli e
salire!”esclamò Hermione,iniziando ad avviarsi.
“Ve
l'avevo detto che la strada che volevo fare io era quella giusta!Lo
so dove lavora mia madre!”protestò Daniel,rimasto
indietro con Harry e Ron,mentre le ragazze si erano subito fiondate
a
chiedere notizie.
“Zitto
e cammina!”lo spinse Ron,roteando gli occhi in direzione di
Harry che,imitandolo,sorrise.
“Papà,Sirius..è
andato tutto bene?Come è Ted?E' tanto piccolo?”domandava
eccitata Beth,durante il viaggio in ascensore.
“E'
un bambino appena nato!Come vuoi che sia!Sarà come tutti gli
altri!Sono tutti uguali appena nati!”le rispose Dan,al posto di
James o Sirius,con tono leggermente scontroso,mentre Harry gli
pestava il piede intimandogli di finirla con quell'atteggiamento.
Prima
di rispondere Sirius lanciò al figlio un'occhiata severa:non
capiva per quale motivo dovesse rivolgersi a Beth con quel tono.
Se
anche fosse stato arrabbiato o stanco o altro doveva tenere Beth
fuori dai suoi problemi e,comunque,quello non era il luogo adatto per
parlarne.
“E
qui ti sbagli!Ted non è un bambino qualsiasi!E' un....anzi
no,non ve lo dico.Lo scoprirete da voi.”
“Non
sarà mica un Metamorfomagus!”esclamò Ginny
“Io
non dico niente....hai parlato tu!Chi ha orecchie per intendere
intenda!”disse James,cercando di non prendersi nessuna
responsabilità,ma il suo sorriso confermava.
“E
comunque,Dan,ai nostri occhi non sarà mai un bambino come
tutti gli altri.Potranno anche essere tutti uguali appena nati,ma noi
vedremo in lui gli occhi di Remus o il naso di Tonks.E' normale...a
noi parrà il più bel bambino esistente!”concluse
saggiamente Hermione,prima di scendere,suscitando il sorriso ammirato
di James e Sirius.
“Ragazzi!Siete
arrivati finalmente!Sono di là!Dovete vederlo!E' così
bello!”li salutò estasiata Molly Weasley,fermandosi ad
abbracciare i suoi figli e gli altri quattro.
“E'
proprio un bel bambino,Ron.Devi vederlo.Pensa che ha già
cambiato colore di capelli!”continuò il signor Weasley.
Mentre
tutti si avviavano Lily corse incontro a suo figlio,trattenendolo per
un momento.
“Harry!Harry!
Aspetta ad entrare.Remus vuole parlarti...”
“Parlare?Adesso?Ma
sono venuto per vedere Ted....”fece lui,senza capire il motivo
della richiesta di quel colloquio.
“Sì.Adesso!Ordini
del signor Moony.Non si discute!Sai quanto può essere
autoritario,se vuole....Su..va' da lui,ora,tesoro,dopo vedrai quanto
è bello Teddy!”gli confermò sua
madre,accarezzandolo dolcemente e spingendolo verso Remus,che sostava
in fondo al corridoio,da solo.
Mentre
Harry,nella cui testa frullavano mille domande,raggiungeva Remus,Lily
si voltò verso James.
Si
sorrisero,complici.
Il
loro adorato figlio stava divenendo un uomo.
“Volevi
vedermi,Remus?Non sono ancora passato da Ted,mi spiace,ma mia madre
mi ha mandato da te non appena mi ha visto...”parlando Harry si
passò una mano tra i capelli e si sistemò gli
occhiali,gesto per lui consueto,se imbarazzato. A Remus,che non
poteva non pensare a quanto somigliasse a James,scappò un
sorriso.
“Sì.Volevo
vederti.Volevo parlartene non appena fossi arrivato.Ho una cosa da
chiederti,Harry.
Ci
tengo a dirti che sei liberissimo di rifiutare,non voglio che tu ti
senta in dovere di accettare.
Puoi
dirmi di no,se credi che sia la cosa migliore...dopotutto,forse
sarebbe anche giusto che ti godessi quest'età senza una
responsabilità così grande...”iniziò
Remus,prendendo tempo,mentre fissava il ragazzo di fronte a lui
dritto negli occhi.
“Remus,che
intendi dire?”chiese Harry,sempre più confuso.
Osservando
Remus poteva notare una nuova espressione nei suoi occhi,una nuova
luce,una nuova consapevolezza.Anche il volto stanco sciupato
dell'uomo appariva molto più giovane quel giorno.
“Ascolta,Harry..ci
ho riflettuto molto con Dora ed entrambi siamo giunti alla
conclusione che questa sia la scelta giusta.Ne ho parlato anche coi
tuoi genitori e loro sono d'accordo.
Harry...vuoi
essere il padrino di Ted?”riuscì a dire Remus,infine.
Il
primo pensiero che passò per la mente di Harry fu:
“Io?Ho
capito bene?Io?Padrino?Neanche lo so come si fa....”
Tuttavia,emozionato,riuscì
a dire solo:
“Wow...”
“E'
un sì?”domandò Remus,a cui sembrava di aver
inteso ma che voleva che Harry ne avesse piena coscienza.
“Sì...è
un sì!”confermò Harry,nella cui testa
continuavano ad accavallarsi diversi pensieri.
“Bene!Allora
sei pronto per conoscere Ted Remus Lupin?” gli disse
Lupin,invitandolo a seguirlo nella stanza dove il bimbo dormiva
placidamente tra le braccia della sua mamma.
“Vieni
Harry,guardalo.E' così bello!Guarda i capelli!”esclamò
Ginny,trascinandolo accanto a sé.
Harry
si avvicinò ,piano.
In
quei pochi minuti non era ancora riuscito a realizzare cosa
significasse essere il padrino di Ted,nè tanto meno cosa quel
bambino potesse significare per lui.
Osservandolo
mentre riposava,però,Harry sentì una strana emozione
dentro di sé.Era qualcosa che non aveva mai provato prima.
Si
sentiva grande,adulto.
Provò
un immediato e smisurato affetto per quel bambino,pur senza
conoscerlo.
In
quel momento sentì che una delle cose che più
desiderava per il suo futuro era essere presente nella vita di
Ted,giocare con lui,accompagnarlo allo stadio,insegnargli a volare.
“Allora,come
ti senti?”gli sussurrò Ginny.
“Bè..strano...e
tu?”
“Anch'io...”rispose
lei,carezzando la testa di Ted con un tocco leggero.
“Credi
che io sia la scelta giusta?Voglio dire...io..non so come si fa...”
“Sì
Harry.Sei la scelta giusta.E poi,puoi sempre prendere Sirius come
esempio...”disse lei,a metà tra il serio e il faceto.
“Sì...sì..direi
che l'idea di essere per Ted Lupin un padrino tanto scapestrato
quanto Sirius Black lo è stato per me mi garba.Eccome se mi
garba.”rispose,facendosi scappare un sorriso dall'aria
malandrina.
Nonostante
tutto Sirius aveva fatto e stava facendo un buon lavoro,come padrino
e perchè no-pensava Harry-anche come padre...Era strano
pensarci a diciotto anni,però Harry si augurò davvero
di riuscire a fare con Ted prima e coi suoi figli poi,qualora ne
avesse avuti,anche solo la metà di quello che i suoi genitori
e Sirius avevano fatto con lui.
Dopo
aver salutato Tonks(che già si lamentava perchè non
vedeva l'ora di ritornare a casa)ed aver dato un'ultima occhiata a
Teddy,Ginny ed Harry uscirono in corridoio,dove trovarono Beth e Dan
in un angolo.
“Bè?Che
succede?Perchè non entrate?E' successo qualcosa?”si
informò Ginny,notando le due espressioni corrucciate di fronte
a lei.
“Va
tutto benissimo.”rispose Dan,scontroso.
“Beth,mi
spieghi che cosa avete?”domandò Harry,che non ne poteva
più del mutismo esasperante che avevano messo in atto da
quando erano arrivati.
“Non
abbiamo niente Harry.E' che è tutto così insolito...non
so come spiegarmi....”iniziò Beth
“Di'
pure che è tutto leggermente troppo
stucchevole.Avanti,ammettiamolo!”continuò Dan
“Aspetta
un po'!Vediamo se ho capito...voi due siete gelosi!”li prese in
giro Ginny.
“Io
non sono geloso!Semmai è lei quella gelosa-fece Dan,indicando
l'amica a fianco a lui-Io mi limito a dire che qui siete tutti
piuttosto ridicoli.E Teddy qui e Teddy là e guardate come è
bello...”proseguì,facendo il verso a tutti quelli che
aveva visto nel corso di quel pomeriggio.
“Nemmeno
io sono gelosa,te l'ho già detto!Dico solo che è tutto
strano...però devi ammettere che Ted è davvero bello!”
“E'
come tutti gli altri bambini che hanno qualche ora!Eravamo anche noi
così!”
Harry,che
fino a quel momento era rimasto zitto ad osservare la
scena,intervenne,prima che la discussione degenerasse e finissero per
farsi sentire dai genitori che,poteva scommetterci molti galeoni,non
avrebbero perdonato facilmente una sceneggiata del genere.
“Mi
sembra abbastanza chiaro che siate un po' gelosi tutti e
due.Ora,spiegatemi il perchè. Eravate eccitati ed euforici
all'idea della nascita di Teddy!Fino quando non siamo arrivati qui
stentavate a contenere l'emozione!Avete paura che cambi qualcosa tra
noi?”
“Il
punto è,Harry,che noi siamo davvero contenti,anche se non lo
stiamo dimostrando.E Ted è un bambino bellissimo,credo....e
non ce l'abbiamo né con lui né con voi.Non siamo
gelosi,davvero..è che...che temiamo che cambi
qualcosa...”spiegò Beth,il cui tono esaltava sia la
felicità e la meraviglia per la nascita di Ted sia
quell'inconscio timore che colpisce sempre i piccoli quando scoprono
di non essere più così piccoli.
Poi,mentre
Harry e Ginny ascoltavano pazienti lo sfogo,fu il turno di Dan:
“Harry,io
non ho nulla contro Ted,anzi.Scommetto che sarà
divertentissimo,tra qualche anno,portarlo a volare o insegnargli
qualche trucco da usare ad Hogwarts ..E' che è come se da
questo momento in poi finisse qualcosa.Non saremo più solo noi
tre...ci sarà anche Ted e questo è strano,no?Non so
cosa dovremo aspettarci..e i nostri genitori non ci tratteranno più
come i più piccoli...ma soprattutto..”
“Soprattutto
abbiamo paura che cambi qualcosa con Remus e Tonks.E se non ci sarà
più il tempo per tutte quelle cose che facevamo
insieme?”concluse per lui Beth,rivelando finalmente il timore
che li attanagliava.
Harry
guardò Ginny,come a cercare in lei la sicurezza necessaria.In
quel momento doveva far valere tutta la sua esperienza di fratello
maggiore.
“Ok,sentite,ho
capito benissimo come vi sentite.Ci sono passato anch'io,più o
meno,quando siete nati voi,anche se era una cosa molto diversa perchè
io avevo solo cinque anni e mi sembravate un piccolo miracolo della
natura.Tuo padre Dan mi aveva raccontato che ti aveva trovato sotto
un cavolo e aveva deciso di portarti a casa-Harry rise,ripensando a
se stesso bambino e alle storie di Sirius-e allora io facevo il giro
dell'orto di Andromeda cercando sotto un cavolo un fratellino.Poi sei
arrivata tu,Beth e io mi stavo rendendo contro che avere una sorella
e un fratello,perchè ti ho sempre considerato così
Dan,era più complicato di quanto non mi sembrava prima.
Io
volevo qualcuno con cui giocare,ma voi eravate troppo piccoli per i
giochi che volevo fare io e così papà e Sirius erano
ancora i miei compagni di gioco preferiti.
Ad
ogni modo,poi mi sono abituato ad avervi per casa ed è stata
l'esperienza più bella della mia infanzia.Vi ricordate tutto
quello che abbiamo fatto insieme?Vi ricordate i giochi,gli scherzi,le
gite che abbiamo fatto con Remus e i nostri genitori?
Ora
tocca a voi essere per Ted quelllo che io ho cercato di essere per
voi.
Non
posso mentirvi,è ovvio che le cose con Remus e Tonks
cambieranno:loro hanno costruito una famiglia ora e Ted costituirà
tutto il loro mondo,però è giusto che sia così,no?
E
comunque non è che da oggi in poi nessuno vi considererà
perchè non siete più i più piccoli:voi due
resterete sempre importanti.Ciascuno di noi è importante per i
nostri genitori,solo per il fatto stesso che siamo noi.Ci
siete?”concluse Harry,notando il cenno d'assenso che gli
rivolgeva Ginny.
Elisabeth
e Daniel annuirono,un po' più convinti e rasserenati.
“E
comunque,io ve lo posso confermare,essere in tanti in famiglia è
bellissimo.Ciascuno dei miei fratelli è importante per me:Bill
e Charlie sono quelli dei saggi consigli,Percy è quello che
riporta l'ordine,Fred e George sono i miei confidenti e Ron è
il fratello con cui litigare,giocare e fare pace.
Vedrete,la
vita con Teddy sarà ancora più bella!”concluse
Ginny,facendo un rapido riepilogo dei suoi rapporti con la sua
numerosa famiglia
Come
se avesse ascoltato o,quanto meno intuito gli argomenti della
conversazione,Remus si avvicinò al gruppo con Ted tra le
braccia.
“Vuoi
provare a tenerlo in braccio,Beth?Si è svegliato,guardate!”la
invitò,gentilmente
Lei
prese il bimbo,osservandolo con curiosità.
“Zia
Meda aveva ragione!Ha davvero i tuoi occhi!”esclamò Dan
“Hai
visto?Vuoi provare a prenderlo in braccio tu,Daniel?”chiese
Remus,che aveva sospettato il motivo dell'iniziale riottosità
dei due e ci teneva a far loro capire che nulla sarebbe cambiato.
“Io?No
,No!Lo farei cadere!Non ne sarei capace!”
“Avanti,prova!”lo
incoraggio Beth
“E'
un bambino Daniel,non uno Schiopodo!”lo rassicurò Remus.
“Che
c'è Hermione?Ti vedo un po' giù...”chiese
Ron,all'amica seduta al suo fianco.
“No
no...va tutto benissimo.Davvero,Ron!”rispose lei,senza però
riuscire a convincere Ron che la continuava a guardare perplesso.
“Ok
va bene.Non sarà così ma fingo di crederci.Scusa se non
sono Harry o Ginny,ma ricordati che ti puoi sfogare anche con
me.”disse lui,tentando di mostrarsi indifferente ma lasciando
trasparire un leggero risentimento.
“Ma
che dici!Mi fa piacere parlare con te...”
“Non
è vero..se c'è qualche problema corri da Harry o da
Ginny.A volte mi chiedo perchè siamo amici...se lo siamo solo
per via di loro due...Non so Hermione,a volte vorrei che tu mi dessi
più fiducia.”ammise il ragazzo,deluso.
“Non
essere sciocco.Sai benissimo che non è così.Sai che se
siamo amici non è per via di Ginny o di Harry...”
“E
allora per cosa?A volte ho l'impressione che tu non abbia fiducia in
me!”
“Non
urlare!Siamo in un ospedale!E comunque io ho fiducia in te!Ci tengo
davvero a te!Mi dispiace se a volte non riesco a dimostrartelo...però
non si può dire che tu non faccia altrettanto!Sembra che mi
cerchi solo per i compiti!”sbottò lei,togliendosi un
grosso rospo dallo stomaco.
Ron
stava cercando di non perdere la pazienza.Non voleva buttare tutto
all'aria,non un'altra volta.
Si
rendeva conto di essersi spesso comportato male,ma doveva riuscire a
farle capire che lui era lì,che c'era,che l'avrebbe sostenuta
in qualsiasi cosa avesse intenzione di fare.
“E
allora dammi modo di dimostrarti che non è così!Dammi
una possibilità Hermione!Inizia a dirmi cos'hai oggi,anche se
non ti saprò consigliare bene come Harry o consolare come
Ginny!Lasciami provare!”la supplicò Ron,facendo sbollire
la rabbia.
Hermione
rimase zitta per qualche istante:che doveva fare?Ron avrebbe davvero
capito cosa le passava per la testa?Come faceva a spiegargli che si
sentiva fuori luogo in una giornata come quella?Ma soprattutto,come
faceva a far capire a Ron quanto lui fosse importante?
Lui
le stava offrendo il suo aiuto,non l'aveva mai visto così
sicuro di sé.
Decise
di rischiare,di abbassare le difese e provare.
“E
va bene.Te lo dico.Promettimi che non mi prenderai in giro o non
userai sciocche frasi di circostanza.”
Ron
annui.
“Credo
che questo non sia il mio posto.Forse dovevo restare ad Hogwarts.Qui
mi sento un 'estranea.Ci sono la famiglia di Harry,la tua,quella di
Dan...ma io...che ci faccio qui?Mi sembra di essere fuori
luogo...io...non c'entro niente con voi...E'per questo che mi sono
allontanata.Non voglio dare l'impressione di quella che si intromette
in cose che non la riguardano.E' giusto che quello di oggi sia un
momento privato.”ad Hermione quella spiegazione era costata
molto.
Si
augurava che Ron non fraintendesse.
Il
ragazzo non proferì parola per un attimo,ma poi disse:
“Ho
capito.Bè..non è di certo semplice per te.Non avevo
pensato che la cosa potesse crearti tutto questo imbarazzo.Purtroppo
non so se riesco a trovare la soluzione al tuo problema,ma ci
provo:oggi Remus e Tonks ti hanno voluta qui e non devi pensare che
l'abbiano fatto solo per educazione o robe del genere.Ti hanno voluta
qui come al loro matrimonio.
Per
la mia famiglia e per quella di Harry e per i Black ormai sei di
casa..è normale volere anche te,qui.E poi per Harry,Ginny ed
anche per me è importante che tu ci sia.
Devi
smetterla di pensare che ci sia qualcosa di sbagliato in
te,Hermione,tu vai benissimo così.Sei perfetta nella tua
maniacale sensazione di non essere mai sufficientemente brava...mi
dispiace per come mi sono comportato molto spesso.
Non
so se queste scuse tardive servono,ma sappi che oggi devi condividere
Ted con noi....e poi...ad essere sinceri,non è che io e i miei
c'entriamo poi molto,eppure siamo qui.
E'
probabile che quello che ho detto non abbia senso,me ne rendo
conto....ora,ti chiedo di raggiungere Remus e gli altri con me.
Voglio
vedere se il colore dei capelli di Ted è cambiato ancora....”
Ron
si alzò e le tese la mano.
Hermione,ancora
lievemente in imbarazzo per le parole che aveva appena udito,la
afferrò e al fianco di Ron raggiunse gli altri.
“Non
so....a me continua a non parere una buona idea.Ma ne siete davvero
sicuri?”domandò Hellen,spingendo la sedia indietro,un
po' lontano dal tavolo del piccolo bar che si trovava all'interno del
S.Mungo.
“Sì.Kingsley
gli ha chiesto proprio questo.”confermò James
“E
Remus che ha intenzione di fare?Conoscendolo non è capace di
dire di no...”commentò Hellen,sorseggiando il suo succo
di zucca.
“Penso
che accetterà.O almeno,da come ce ne ha parlato ieri sembra
intenzionato a farlo.”disse Sirius.
“E
Tonks che ne pensa?Gliel'ha già detto?”domandò
Lily,che ancora non si era fatta una propria visione della faccenda e
desiderava saperne di più per potersi esprimere.
“Ne
hanno parlato solo di sfuggita...col fatto di Ted....Comunque,da
quanto ho capito,sembra che sia d'accordo....”rispose suo
marito,passandosi una mano tra i capelli ed afferrando la sua
bottiglia di Burrobirra.
“E
te pareva!Per Merlino,tua cugina è più matta di te!Uno
normale nella tua famiglia non c'è!O sono Mangiamorte oppure
sono totalmente privi di senno!”esclamò
Hellen,spazientita dalla notizia.
“Ehi!Che
c'entro io?E comunque credo che tra l'essere Mangiamorte e l'essere
privi di senno ci sia ben poca differenza:i Mangiamorte sono privi di
senno e la cara cugina Bellatrix ne è l'esempio!”si
lamentò Sirius.
“Non
siamo qui per parlare della sanità mentale dei Black,quanto
piuttosto per capire che cosa vuole fare Remus!-Lily interruppe la
discussione prima che Hellen potesse replicare-Io credo che se lui
se la sente debba andare.Se Tonks è d'accordo con lui e lo
supporta in questa cosa credo che lo debba fare.Conoscendo Remus non
sarà mai in pace con se stesso se non lo farà.”
“Ma
è pericoloso!Troppo pericoloso!Non può andarsene in
giro per il Paese alla ricerca di quel pazzo solo per fare un favore
a Kingsley!Ha una moglie e un figlio!Non è più da
solo!Deve pensare a questo!Ha una famiglia!”si infervorò
Hellen che riusciva a vedere solo l'avvento di sventure e sciagure da
quella faccenda.
“Sarà
anche pericoloso ,Hellen,non lo nego,ma,al posto di Remus tu cosa
faresti?Non vorresti vendicarti?O quanto meno evitare che qualcun
altro patisca quello che hai patito tu?”le chiese James,dandosi
automaticamente risposta alle domande.
“Forse
se non avessi un marito e un figlio a casa che mi aspettano!James!E'
davvero da folli!Se gli succedesse qualcosa?Dovete fermarlo!”continuò
Hellen,sempre più convinta.
“E
noi cosa dovremmo fare?Dirgli di non andare?Mi spiace,ma non ci
sto.Gli dirò che deve essere cosciente dei rischi,ma che è
una decisione che deve prendere lui con Tonks.Noi non c'entriamo
niente questa volta.Devono decidere loro due,e basta.”disse
Sirius,deciso,finendo in un sorso la sua Burrobirra.
“Sono
d'accordo con Sirius.Devono decidere loro due.Da una parte non posso
fare a meno di concordare con te,Hellen:Remus ha una famiglia e non
deve mettere in pericolo la sua vita per sfizio personale,ma
dall'altra...dall'altra non posso fare a meno di non pensare che è
più meno la stessa situazione di vent'anni fa...”Lily
cercava di esporre il suo pensiero con chiarezza,ma fu interrotta da
Hellen:
“Avevamo
diciotto anni allora!Ed era tutto completamente diverso!Noi eravamo
diversi!La stessa posta in gioco era diversa!”
“Ciò
non toglie che avremmo potuto rifiutare l'invito di Silente,che
avremmo potuto evitare di lasciarci coinvolgere e combattere.Tanto
per cominciare io ,James ed Harry non avremmo rischiato di morire.E'
la stessa cosa,più o meno.Avevo paura,ma non avrei mai osato
tirarmi indietro né avrei mai chiesto a James di starne
fuori.Avevamo dei valori,degli ideali ed era giusto difenderli.
Credo
che anche per Remus e Tonks sia così.Lei non se la sentirà
mai di dirgli di rifiutare.”concluse Lily,tagliente e sicura.
“Senza
contare che saprà benissimo che,nel caso in cui lei non sia
d'accordo,Remus non partirà.
E'
difficile,non riesco a capire esattamente cosa sia giusto e cosa
no,perchè comunque entrano in gioco diversi fattori...però
sono loro a dover decidere.
Se
mi trovassi al posto di Remus credo che abbiate tutti capito cosa
farei.”disse James che non aveva ancora distolto il suo sguardo
ammirato da sua moglie:non aveva mai creduto che lei si fosse sentita
così in quegli anni bui.Aveva sopportato e lottato in
silenzio.
“E
comunque mia cugina è un Auror.Anche nel suo lavoro è
compreso il pericolo.Sa anche lei quello a cui Remus potrebbe andare
incontro e se gli ha detto di andare è perchè ha capito
quanto sia importante per lui.Al suo posto non so cosa farei....una
parte di me,quella che non è mai cresciuta,quella sprezzante
ed incosciente del pericolo andrebbe...Però ho troppa paura a
lasciarvi.Non mi perdonerei mai se,per colpa mia,voi soffriste.Tremo
al pensiero di non poter vedere Daniel crescere.Voi due dite che è
come vent'anni fa,ma secondo me non lo è.
Allora
era impossibile starne fuori.Dovevamo decidere da che parte stare,ma
qui...bè... Remus potrebbe benissimo starsene tranquillo ed
accettare il posto di Sovrintendente all'Istruzione Magica che gli è
stato offerto anziché correre qua e là rischiando ogni
giorno la morte.
Ho
capito,Lily e James, quello che dite.So benissimo che per Remus
sarebbe importante trovarlo e fargliela pagare.So quanto soffra ed
abbia sofferto,però non lo trovo un valido motivo per
rischiare la pelle.
Sono
brutale,lo so,ma non posso farci niente.In ogni caso,Hellen,io non me
la sento di fermarlo o di impedirglielo.E' grande a sufficienza per
prendere le sue decisioni,senza contare che è una cosa di cui
deve discutere con sua moglie.” Con le ultime frasi
pronunciate da Sirius,che fissava suoi moglie in quei suoi occhi
chiari cercando di comunicarle,con quel solo sguardo,tutto l'amore e
l'affetto che provava,fu chiaro che il discorso era concluso.
Hellen
ricambiò lo sguardo del marito:in seguito a problemi durante
la gravidanza le follie di gioventù erano state completamente
accantonate e Daniel era diventato il loro tesoro più
prezioso.
Dopo
qualche minuto di silenzio Lily riprese la parola.
“Hellen...ma...per
quanto riguarda il piccolo problema peloso?”
“Bisogna
aspettare.E' presto per saperlo.Inizieremo tra qualche mese a fargli
delle analisi:esami del sangue e neuropsichiatrici,per lo
più.”rispose la Medimaga
“E
nel frattempo?Non può succedere qualcosa durante la luna
piena?”domandò James
“Teoricamente
no.E' troppo piccolo e,secondo gli studi fino ad ora effettuati,prima
dei tre anni la trasformazione per via ereditaria non può
avvenire.Ci sono tracce di questa anomalia nel sangue e si può
controllare,mala prima trasformazione completa,generalmente non si ha
prima dei tre anni.”
“Questo
significa che può comunque avere qualche altro tipo di
manifestazione?”chiese Sirius.
“Sì.Fino
a quando non avremo i risultati delle analisi non sapremo nemmeno
se,ammesso che abbia ereditato la licantropia,avrà gli stessi
problemi di Remus o se,invece,soffrirà soltanto di alcuni
disturbi,ad esempio insonnia ed inquietudine,durante le notti di luna
piena.” spiegò Hellen che,come anche gli altri tre si
augurava che Ted non dovesse sopportare il peso di quella
maledizione.
“Quindi
non ci resta che aspettare....”disse Lily in un sussurro
“Sì,possiamo
solo aspettare.E sperare.”le venne confermato
Sirius
sospirò,imprecando mentalmente contro le ingiustizie del
mondo.
“E
comunque-intervenne James-se anche dovesse aver ereditato quel
piccolo problema peloso non cambierà niente.Ted sarà
comunque uno stupendo bambino dai capelli blu!”
Spero
sia stato di vostro gradimento!Qualcuno ha già capito quello
che Remus è stato chiamato a fare?Spero abbiate apprezzato
anche la divergenza di opinioni:se qualcosa nel comportamento dei
personaggi non quadra fatemelo sapere,anche se,nella mia visione dei
fatti riesce a quadrare tutto...spero che apprezziate anche questo
Sirius un po' più..come dire,casalingo.
Come
al solito mi auguro di essere riuscita ad esporre al meglio le
emozioni dei personaggi perchè in questo capitolo sono
veramente molte e non sono certa di essere riuscita a trasferire ciò
che mi vorticava in mente.
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Capitolo 20 *** Decisioni i propositi ***
Dunque
dunque..che dire se non che sono felicissima del successo riscosso
dallo scorso capitolo,sul quale,invece,io avevo molti dubbi?
Allora,siccome
in tutte le recensioni ho notato,più o meno,gli stessi temi e
le stesse opinioni o,comunque,le stesse elucubrazioni ho pensato di
fare un'unica mega-risposta....
Stavo
pensando che sarebbe stata una cosa piuttosto intelligente metterla a
fine capitolo,così chi non era interessato avrebbe potuto
starsene tranquillo senza nemmeno dover abbassare la barra laterale.
Credo però che sia meglio metterle qui,così in fondo vi
dico qualcosina di più su questo capitolo.
Fatta
questa precisazione vi lascio:sono solo alcuni chiarimenti a chi è
stato così gentile da recensire,se vi interessano
leggete,altrimenti passate oltre.
1)TEDDY:non
essendo io un'esperta in materia(non leggo molti fantasy o robe del
genere)non so molto sui licantropi,pertanto non ho idea di come,e se,
si possa trasmettere la licantropia.
Tuttavia,dal
momento che non è mia intenzione cadere nel patetico
strappalacrime,cosa che credo di aver già fatto parecchie
volte in questa storia(più che altro per il fatto che vorrei
dare ad Harry e ai Malandrini tutta la serenità che si
meritano,siccome la Rowling ha fatto una carneficina eliminando così
barbaramente una generazione:dico io,ma il povero Remus che fastidio
le dava?E Sirius?Potevano essere ancora sfruttati tantissimo come
personaggi!James lo capisco,la sua morte è un'esigenza
narrativa..sì lo so qui sto rasentando il degenero...ed Harry
è stato parecchio sfortunato. )credo che a Teddy qualcosa
succederà,non prendetela male .Non ho detto che sarà un
lupo mannaro,ma che,forse,avrà qualche conseguenza. E
comunque,non sarà solo:con lui ci saranno i suoi genitori e la
sua enorme famiglia acquisita.
2)LA
GRANDE FAMIGLIA POTTER-BLACK-LUPIN:sono perfettamente conscia del
fatto che una scena del genere è piuttosto improbabile nella
realtà,ma,per esigenze narrative,è stata necessaria.
Sicuramente,e questo ve lo dico per esperienza,dal momento che quando
è nato il figlio di mio cugino tutti i suoi amici si sono
sentiti un po' papà,essendo lui il primo della compagnia ad
avere un figlio,è più che possibile che quando si è
legati da un'amicizia così profonda si vivano insieme le
grandi emozioni della vita,senza contare che per Remus i suoi amici
sono la sua unica famiglia. Inoltre,le agitazioni dei neo-papà
sono comiche perchè serviva qualcosa di simile:sono i
Malandrini e non è possibile che abbiano una reazione
normale,nemmeno di fronte ad un evento così importante.
Teddy
crescerà meravigliosamente,ne sono certa!Del resto,a chi non
piacerebbe crescere tra i Malandrini?
HARRY
PADRINO:Come spero siate riusciti a notare ho cercato di mantenermi
il più fedele possibile al libro per quanto riguarda molti
avvenimenti(a voi non l'ho detto,ma nella mia testa non sono
scomparsi nemmeno gli Horcrux,li ho fatti distruggere dall'Ordine
prima che Harry stesso ne diventasse uno) e,mi sembrava giusto,che
Harry ricoprisse questa carica .E' una sorta di passaggio di consegne
tra le generazioni,senza contare che,come ha giustamente detto
Princess_jadore
Harry
è il “primogenito”del gruppo...
GREYBACK:non
aggiungo altro,la mia capacità di tenervi col fiato sospeso
lascia molto a desiderare(per altro la suspance non è che
fosse molto voluta).
DAN&BETH:per
descrivere le loro reazioni mi sono basata un po' sulla mia
esperienza personale. Sono felice che siano apparsi
reali,o,quantomeno,plausibili.
Ci
tengo a precisare che,come credo voi abbiate intuito,Beth e Dan non
sono gelosi,anzi,Loro sono felicissimi della nascita di Ted,hanno
solo paura che cambi qualcosa tra loro,con le loro famiglie ma
soprattutto che muti l'esclusivo rapporto che avevano con Remus e
Tonks.
Mi
piace pensare che Beth avesse con Remus un rapporto speciale e che
lui li coccolasse e passasse un sacco di tempo con loro. Non avendo
figli”sfogava”tutti i suoi istinti paterni su Harry,Dan e
Beth.
Anche
a Tonks sono sempre stati legati e scommetto che li portava a fare
giochi o a vedere posti sempre molto eccitanti..Temono che,con
Teddy,queste cose cambino.
Ecco
spiegata la loro reazione.
Come
avete fatto giustamente notare voi(sempre Princess_jadore ,ma anche
Akita e Padfoot_07)Dan era troppo piccolo per essere geloso di
Beth,quando è nata.Sono cresciuti insieme e vivono in
simbiosi,probabilmente l'uno conosce l'altro meglio di se stesso.
Sono
strettamente dipendenti l'uno dall'altra:sebbene a Beth,chiusa ed
introversa come è,risulti magari più semplice
raccontare ciò che le succede a Thomas,Dan rappresenta la sua
roccia,il punto di riferimento,quello da cui correre se qualcosa non
va perchè,anche se molto spesso si dimostra sensibile quanto
un troll, sa sempre come prenderla e come farla sorridere.
Daniel
invece vede in Elisabeth un suo possesso,qualcosa che è solo
suo:credo sia un poco geloso di Thomas,perchè lui riesce a
farsi raccontare segreti e paure più facilmente.Elisabeth è
sua e nessuno gliela deve toccare,è perfettamente conscio di
essere molto spesso scontroso o di comportarsi male,ma lei
rappresenta il suo porto sicuro,quella da cui tornare se qualcosa con
va.
Senza
dimenticare che,da piccoli,l'ha coinvolta in ogni sorta di gioco
pericoloso....
Princess_jadore,io
sono per la coppia BethDan,come potrebbe non essere altrimenti?Il
problema è che sono ancora troppo tanto
piccoli....quindi,avevo pensato,se voi lettori avrete la pazienza e
la voglia di seguirmi,non appena terminata questa storia(6,massimo 7
capitoli),di scrivere un piccolo seguito,ambientato qualche anno
dopo,in cui potremo vedere Ron ed Harry all'Accademia(ammesso che il
caro Snape decida di farli ammettere),Ginny alle Arpies,Hermione nei
panni di giudice e poi,scoprire qualcosa anche dei più
piccoli(Beth e Dan in testa),anche se non sono ancora molto sicura di
come si potrebbero evolvere le cose tra loro....non è che è
solo amicizia fraterna?Non è che sono troppo legati e si
conoscono troppo bene per stare insieme?In ogni caso,se a voi facesse
piacere,io sarei davvero contenta di poter proseguire per qualche
altro capitolo(non dovrebbe infatti essere una cosa lunga).
Ultima
osservazione,ma non meno importante:
Come
dice Padfoot_07 Dan è un piccolo Sirius:impertinente,ribelle,a
capo della sua piccola banda,petulante,dispettoso e logorroico fino
allo sfinimento,tuttavia,rispetto al suo papà quando aveva
tredici anni,Daniel è molto più immaturo ed
infantile.Sirius ha dovuto crescere in fretta:a casa non riceveva
attenzioni,nessuno si preoccupava per lui in quanto Sirius e in
quanto ragazzo che aveva bisogno della guida di un genitore.Lui era
stato educato per essere il degno primogenito della stirpe dei
Black,peccato che si sia ribellato e abbia intrapreso una vita
completamente diversa accanto a quei traditori babbanofili dei
Potter(ho idea che i simpatici Orion e Walburga non stimassero molto
i Potter,una famiglia di purosangue traditori).Il risultato di tutto
ciò è che,il già di per sé scarso dialogo
che c'era in casa,sia diminuito e Sirius ha dovuto arrangiarsi da
solo.Pertanto,già a tredici anni,per quanto dispettoso ed
irriverente,aveva certamente,a mio parere,una maturità
superiore rispetto a Daniel.Dan infatti è cresciuto circondato
da affetto,da persone che gli vogliono bene e che lo ascoltano.E'
molto legato a suo padre, sempre presente e che spesso sostiene le
sue malandrinate(anche se,come ho cercato di farvi capire,se
esagera,Sirius glielo fa capire e non ci sono ragioni.No è no
e basta),ma anche alla sua mamma,che,nonostante le feroci sgridate è
sempre disposta ad ascoltarlo.
Anche
per via di questa sua immaturità è difficile che riesca
ad accorgersi di Beth.
Credo
non ci sia altro da aggiungere se non che,apprezzo molto il fatto che
abbiate capito l'importanza di esporre più opinioni riguardo
alla faccenda di Lupin e Greyback(a proposito,accetterà o
no?leggete!)anche se io propendo per ciò che ha detto
Sirius:sono affari loro e basta.
Grazie
mille a tutte e quattro(Akita,Princess_jadore,Padfoot_07 e Vale
Lovegood) per aver recensito e per i complimenti.Spero non vi siate
annoiati a leggere queste lunghissime note,ma mi piaceva l'idea di
darvi delle spiegazioni.
VENTESIMO
CAPITOLO:Decisioni e Propositi
HOGWARTS
“E
ora al lavoro!Ricordatevi di aggiungere un po' di succo di
Asfodelio,altrimenti il gusto resterà
acido!”consigliò,allegro,Lumacorno,dopo aver dato le
istruzioni per la preparazione della pozione di quel giorno,che,a suo
dire,poteva ben rappresentare un quesito d'esame.
“Accidenti!Se
ai M.A.G.O chiederà una cosa del genere sarà
difficilissimo rispondere!”commentò Hermione,mentre si
affrettava a prelevare dalla dispensa gli ingredienti.
“Almeno
tu sai cosa fare per far uscire qualcosa!”brontolò
Neville,seguito a ruota da Seamus,che ancora aveva grandi difficoltà
in Pozioni.
“Oh,dai
Neville!Non dire così!Ti aiuterò io!Vieni,ora prova a
preparare questa con me.”disse Hermione,raddolcita,offrendo
aiuto a Neville,che,grato,la seguì nel sistemandosi nel banco
a fianco al suo.
“SantoGodricMorganaTiresia!Per
tutti i dannatissimi perizomi di Merlino!Lavanda ma sei impazzita?”si
sentì urlare dal fondo della classe,verso il quale tutti si
girarono istintivamente.
“Signor
Thomas!Che ha da urlare così?Non le pare maleducato usare un
linguaggio simile?Siamo a scuola,per Morgana!” lo rimproverò
il professore,sopraggiunto per vedere cosa aveva provocato una tale
reazione.
“Lavanda
ha alzato troppo la fiamma del suo calderone e del liquido mi ha
colpito la mano. Guardi qua! Non è che mi metto ad urlare per
hobby,razza di viscido tricheco!”spiegò il
ragazzo,sussurrando ai compagni l'ultimo commento,mentre porgeva il
braccio all'insegnante.
“Oh..bè
Effettivamente è un po' gonfio. Vada in infermeria a farsi
dare qualcosa da Madama Chips.
Lei
signorina Brown stia un po' più
attenta!”commentò,borbottando,Lumacorno,gettando
un'occhiata di rimprovero a Lavanda che abbassò la testa(in
realtà il dispetto a Dean era voluto perchè questo non
faceva altro che nasconderle gli ingredienti che lei aveva
pazientemente posizionato sul tavolo).
“Effettivamente
è un po' gonfio!Grazie mille!Fin lì ci arrivavo
anch'io!C'è una bolla enorme ma è solo un po' gonfio!Ma
che razza di imbecille!”continuava Dean,passando davanti a Ron
ed Harry che gli rivolsero un sorriso di incoraggiamento,felici di
alzare gli occhi dal loro desolante calderone.
“E
ora che facciamo,genio?”domandò Ron ad Harry,mentre Dean
abbandonava l'aula,sempre sacramentando ad alta voce.
“Cosa
vuoi che ne sappia!Apri il libro,magari dice qualcosa...”provò
Harry.
“Sei
tu il genio qui,non io! E comunque toccava a te portare il
libro!”disse Ron,guardando l'amico.
“Ok..bene..direi
che siamo davvero nei guai. L'ho sempre detto io che Pozioni è
una materia inutile!Le vendono già fatte!”si lamentò
Harry,esternando tutto il suo disprezzo per quella materia.
“Aspetta.Hermione
e Neville di sicuro ne hanno due!Pssst Hermione!Pssst Hermione!E
girati,miseriaccia!”chiamò Ron,alzando la voce più
del dovuto.
“Non
urlare!”lo sgridò Harry,che teneva un occhio su
Lumacorno e uno nel suo calderone,per il momento ancora vuoto(e pensò
che sarebbe rimasto così fino alla fine della lezione,se
Hermione non avesse prestato loro il suo libro).
“Hermione!Dannazione,mi
senti?”continuò Ron.
La
ragazza non fece in tempo a rispondere che Lumacorno si era già
avvicinato ai banchi di Harry e Ron.
“Signor
Weezly!”richiamò,riferendosi a Ron.
“Weasley!”lo
corresse il ragazzo,per l'ennesima volta.
“Bè,sì,fa
lo stesso.La smetta di disturbare Harry,che per colpa sua non ha
ancora iniziato a lavorare.
Vedo
che non avete neanche un libro qui.Mi dispiace farlo,ma
ragazzi,cercate di capirmi,sto cercando di prepararvi per i
M.A.G.O!Fare lezione con tutto questo chiasso non è
possibile!Per cui,tra il comportamento suo,Weezly e quello di Thomas
che ha deciso di schiamazzare per la classe,sono costretto a togliere
quindici punti a Grifondoro.Ah e Rupert,ti dispiacerebbe prendere il
banco e spostarti là davanti?Così Harry può
lavorare tranquillo”disse Lumacorno,indirizzando un sorriso
comprensivo ad Harry ed una faccia di compatimento a Ron
che,borbottando imprecazioni,raggiunse il posto indicatogli.
Hermione
rivolse ad entrambi un sorriso dispiaciuto,mentre Harry guardava in
aria sperando che il soffitto contenesse le risposte alle sue
domande.
“Eh
eh Harry!Anche tuo padre,ora che ci penso,era solito fissare il
soffitto prima di iniziare a lavorare. Come se da lì potesse
discendere la sapienza necessaria a preparare una pozione!Come ti
avrà già detto,non era molto portato per la mia
materia,al contrario di te e tua madre!Sono sicuro che, se ora stai
fissando il soffitto non è perchè sei alla ricerca di
ispirazione ma perchè ti è venuto in mente qualche
trucchetto,eh Harry?”concluse,gioviale e sorridente il
professore,lanciando ad Harry un sorriso paterno prima di tornare
alla cattedra.
“A
cosa serve essere un mago se non si può apprendere la
telepatia?”pensava Harry,desideroso come non mai di ricevere
aiuto.
Si
sentì bussare alla porta:un paio di colpi secchi e decisi.
“Avanti!”
esclamò a voce alta Lumacorno,per farsi sentire al di là
della pesante porta di legno.
“Buongiorno
Horace-entrò la professoressa McGranitt-mi chiedevo se potessi
prestarmi Potter per un momento.Ah e,posso farti una domanda?”chiese
la donna,fissando con il suo sguardo indagatore capace di mettere in
soggezione chiunque,il collega seduto sulla cattedra.
“Certo
Minerva.”
“Perchè
Dean Thomas correva per i corridoi urlando ed imprecando con una
grossa bolla su una mano?Spero che non gli sia successo niente di
grave...”osservò,scettica,perforando con lo sguardo il
collega,che stava iniziando a sudare.
“Oh
no.Sai..i soliti incidenti.Quando non si è abili....Comunque
prendi pure Harry, ”rispose Lumacorno,sorridente.
“Molto
bene,grazie Horace.Ah,se non ti dispiace vorrei chiedere anche una
cosa al signor Weasley,posso?”continuò la McGranitt.
Harry
e Ron incontrarono i loro sguardi per un momento:cosa poteva volere
la McGranitt?Era qualche giorno che evitavano i guai,una settimana
che non finivano in punizione e un paio di sere che saltavano
l'aperitivo ai Tre Manici di Scopa.Che esistessero punizioni con
valore retroattivo?
“Sicuro,Minerva,sicuro.Chiedi
a Weezly tutto quello che vuoi!”
“Weasley,ho
un vuoto di memoria...potresti ricordarmi a che ora è la
riunione tra i Caposcuola e il corpo docente?”la donna sorrise
increspando lievemente le labbra mentre si rivolgeva a Ron che,per
l'agitazione non solo si era fatto rosso in viso,ma aveva anche fatto
cadere le foglie di Erbalinfa Nana che aveva tagliato per la pozione.
“La
riunione...sì...è..è...venerdì alle
diciassette,subito dopo la fine delle lezioni.”
“Molto
bene,grazie mille,Ronald. Quindici punti a Grifondoro. Ora Potter,se
non ti dispiace direi che potremmo andare.”la professoressa
aveva calcato la voce,pronunciando il nome di Ron.
Harry
la seguì paziente,ridacchiando,assieme a tutti i suoi
compagni:che la McGranitt non andasse molto d'accordo con Lumacorno
era cosa risaputa.
“Professoressa,che
succede?Perchè mi ha fatto uscire?”domandò
Harry,incuriosito.
Era
raro che gli insegnanti chiamassero da parte uno studente mentre era
impegnato in un'altra lezione.Di solito succedeva solo se era
successo qualcosa di grave,magari alla famiglia.
“Seguimi
Potter.Riguarda il Torneo Tremaghi:oggi i commissari sono venuti per
comunicarvi la data della prossima prova.Ti stanno
aspettando.”laconica come solo lei sapeva essere,la
professoressa guidò Harry per i lunghi corridoi di Hogwarts
fino a condurlo in un'aula inerpicata su una piccola torretta.
Entrando
il ragazzo notò che erano già arrivati Francois con
Madame Maxime,Ludo Bagman,Cornelius Caramell e Silente ,che osservava
la porta in attesa di Katrina Nikolai e Igor Karkaroff.
“Oh!Harry!Eccoti
qui!Come sta il papà?Sono tesi per la semifinale?”Ludo
Bagman,ex giocatore delle Vespe di Wilborne,salutò
calorosamente Harry:Bagman era molto orgoglioso del suo passato e
pertanto,vuoi per lavoro,vuoi per passione,era sempre rimasto
collegato al mondo dello Sport.
“Benissimo,signor
Bagman. Partiranno tra un paio di giorni per il Portogallo.”rispose
Harry,ma prima che potesse terminare la frase Bagman proseguì:
“Sai
già la formazione?Dici che il ballottaggio tra i Cacciatori lo
vincerà Hook oppure Rebfort?Io ho sempre creduto molto in
Rebfort!E' molto giovane,ma si vede che il ragazzo ha talento!L'ho
detto a Black,ma lui è fissato con Stone!”
Harry
si sforzò di trattenere una risata:sapeva quello che suo padre
e Sirius pensavano di Ludo Bagman.James tentava di essere un po' più
diplomatico,sostenendo che fosse solo un chiacchierone un po' troppo
impiccione,invece Sirius ci andava giù pesante .Lo riteneva un
imbecille che non si sa fare gli affari suoi buono solo a giocare a
Quiddich.
“Ludo!Per
favore!Siamo qui per lavorare!Se vuoi parlare di Quiddich col signor
Potter andate ai Tre Manici di Scopa!”Cornelius Caramell
interruppe il discorso riportando Bagman al suo posto e scoccando
un'occhiata truce ad Harry.
Da
quando,ai tempi della guerra,il Ministero aveva perso,per via quelli
che fa molti erano considerati sciocchi principi morali, due di
quelli che avrebbero potuto essere alcuni dei migliori Auror in
servizio,Cornelius Caramell non guardava più con molta
simpatia alle famiglie Black e Potter.
“Bene!-esordì
Silente che fino a quel momento si era limitato ad
osservare,divertito,la scenetta che gli si presentava davanti-visto
che anche la signorina Nikolai è arrivata direi che potremmo
iniziare!Ludo,prego,illustraci in cosa consisterà la Terza ed
ultima Prova del Torneo Tremaghi.”
Harry
si mise a fianco a Silente,cosa che anche gli altri due campioni
avevano fatto con i loro presidi i quali stavano bisbigliando
qualcosa all'orecchio dei loro studenti.
“HmHm!-tossicchiò
Caramell per attirare l'attenzione e richiedere il
silenzio.-Ludo,prego,inizia!”
Bagman
trasse un profondo respiro ed incominciò un discorso che,a
quanto pareva,era stato a lungo preparato.
“Allora,per
l'ultima Prova,quella che decreterà il vincitore del Torneo
Tremaghi,si è deciso di fornirvi diversi indizi.Non mi
interrompa,signor Loirà,le domande dopo.Dicevo,questi indizi
vi verranno forniti a scaglioni:oggi vi consegneremo il primo,una
mappa di Hogwarts e del parco circostante,Foresta Proibita
compresa.La settimana prossima e quella dopo ancora vi forniremo gli
altri due,dopodichè avrete ancora una una decina di giorni
circa per lavorarci su.Tutto chiaro?”
Francois
esordì con la domanda che aveva trattenuto prima:
“Excousemoi,monsier.Ma
quando sci terrà l'ultimà provà?”
“Oh
giusto!E' fissata per il venti di Maggio!”
“Per
il venti di Maggio?”la domanda era uscita dalla bocca di Harry
prima che potesse rendersi conto della gaffe che aveva appena
fatto.Silente gli scoccò un'occhiata,ma non pareva
arrabbiato,piuttosto sembrava aver capito bene cosa stesse passando
nella mente di Harry,anche se era convinto che il ragazzo avrebbe
fatto bene a trattenersi.
“Perchè,c'è
qualche problema,signor Potter?”domandò
Caramell,seccato.
“Oh..no
no.Certo che no!”si affrettò a rispondere Harry
che,nella sua mente pensava invece che sì,di problemi ce
n'erano moltissimi perchè qualche giorno prima era fissata
l'ultima partita di Quiddich e Grifondoro non poteva assolutamente
permettersi di perdere.
“E
possiamo noi sapere in che cosa sarà ultima prova?”chiese
ora Katrina,che non si era rassegnata e voleva preparare con cura ed
attenzione l'ultima sfida.
“Avrete
degli indizi,signorina.Spetterà a voi lavorarci sopra.Senza
essere aiutati.”rispose Caramell,fissando uno ad uno i tre
Presidi che,immaginava,non avrebbero esitato ad aiutare i loro
studenti.
“Non
vale Harry!Solo perchè tu sei un Campione sei riuscito a
saltarti l'interrogazione a tappeto di Snape!”si lamentò
Ron,all'ora di pranzo riempendosi il piatto di una tripla porzione
roastbeef per consolarsi.
“Dai
Ron,non è andata così male...Devi smetterla di vedere
solo il lato negativo delle cose!”provò a dire Hermione.
“Bè,se
per non è andata male intendi che ho finalmente raggiunto la
O(per altro pienamente meritata,considerando quanto ho studiato!) ti
do ragione. Dimentichi solo un piccolo particolare...”
“Sì
lo so,lo so!Non fate che ripeterlo da settembre!Per essere ammessi
all'Accademia ci vuole la E e voi due con Snape non la raggiungerete
mai!”li imitò Hermione,spazientita.
“E
chiamalo poco!Voglio dire,ti rendi conto che dal risultato di questi
stramaledetti M.A.G.O dipendono le nostre vite?”intervenne
Harry,che stava segretamente iniziando a prendere in considerazione
l'idea di cambiare mestiere.
“Evidentemente
no,dal momento che,grazie ai suoi voti lei potrà fare tutto
quello che vuole.”ribadì Ron,che stava iniziando a
perdere la pazienza,arrabbiato con il mondo come era.
“Se
non sbaglio la McGranitt,l'anno scorso,quando Snape non vi voleva
ammettere a Pozioni perchè ai G.U.F.O avevate preso solo O,ha
detto che voi due diventerete Auror,fosse l'ultima cosa che fa!”
“Bè,ma
rifletti Hermione,la McGranitt è una sola!E lei chi è
per dire a Snape :Severus,guarda che anche se raggiungono a mala pena
la sufficienza nella tua materia diventeranno due Auror
fantastici?”disse Harry,con Ron che,al suo fianco annuiva
convinto mentre masticava.
“Nel
caso in cui non ve lo ricordiate i voti dei M.A.G.O. vengono decisi
collegialmente. Andate abbastanza bene in tutto il resto,gli altri
professori lo convinceranno ad alzarvi i voti. Dopotutto,chi sono
loro per decidere del futuro di un ragazzo?Solo il tempo potrà
dire se siete oppure no in grado di diventare Auror!”spiegò
Hermione,tentando di rincuorarli. Sapeva che erano parecchio
condizionati dall'opinione che Snape aveva di loro(opinione che non
si impegnavano a cambiare dato che facevano il meno possibile in
Difesa Contro Le Arti Oscure).
“Il
punto è che lui non alzerà mai i nostri voti!Lo vedi
come ci tratta!Fossimo altri due magari,ma siamo noi:Potter e
Weasley!Alzare i nostri voti andrebbe contro la sua
religione!”esclamò Ron.
“E
quale sarebbe la sua religione?Quella dei capelli unti?”ghignò
Harry.
“Se
intanto iniziaste a studiare direi che facilitereste la vostra
promozione!Anzichè fare solo quello che vi piace,ovvero
Quiddich,Quiddich,Quiddich,ancora Quiddich-Harry e Ron si scambiarono
un'occhiata complice-Cura delle Creature Magiche perchè c'è
Hagrid,Trasfigurazone solo perchè avete paura della McGranitt
e Incantesimi di tanto in tanto perchè Vitious è un
caro vecchietto!”
“Almeno
a Vitiuos siamo simpatici!”fece Ron,con Harry che annuiva
convinto al suo fianco.
Hermione
si alzò,scuotendo la testa rassegnata e mugugnando che sarebbe
andata in biblioteca .Quei due insieme diventavano veramente
indisponenti!
“Harry!Harry!Firma
qui!”la voce di Dan si sentiva in lontananza e,prima che i
ragazzi potessero capire da dove proveniva se lo ritrovarono a
fianco:il fatto che non l'avessero visto durante l'ora di pranzo
faceva sorgere molti sospetti.
“Ron,vero
che tu firmi qua,invece?”chiese Lucas,sopraggiunto con un'altra
pergamena e finendo letteralmente in braccio a Ron per la foga.
“Cosa
sono queste cose'”domandò Ron,allontanandosi da Lucas.
“Dan
cosa hai in mente?”fece Harry,con fare indagatore.
“Lucas!Dan!Venite
qui immediatamente!Non potete pensare di farlo davvero!”Thomas
si avvicinò agli amici,tentando di portarli via.
“Cosa
hanno intenzione di fare?”chiese Harry:Thomas avrebbe parlato
e,il fatto che il migliore amico di sua sorella(ovvero quello con
più sale in zucca)tentasse di fermarli non prometteva nulla di
buono.
“Thomas!Ti
ordino di parlare!”esclamò Ron imperioso.
“Thomas!Prova
ad aprire bocca e giuro che ti crucio non appena imparo come si
fa!”lo minacciò Lucas,estraendo la bacchetta.
“E
zitto,Thom!E' stata un'idea tua,dopotutto!”lo rimproverò
Dan
“Ma
io non volevo metterla in pratica!E' stata una cosa detta così!”si
difese Thomas,che si stava mentalmente chiedendo per quale strano
motivo aveva messo nella testa di quelle due menti criminali un'idea
del genere.
“Allora
Harry,dove eravamo rimasti?”lo ignorò Dan
“Dovete
solo mettere un firmetta qui!”Lucas indicò uno spazio
sulla pergamena ,al di sotto di una serie infinita di microscopiche
clausole,sfoderando il suo sorriso migliore.
Thomas
tentava ancora di dissuaderli dai loro propositi quando arrivarono
Anne e Beth.
“Beth!-chiamò
Dan-vero che avevi urgente bisogno di Thomas?”
“No!”fece
lei,guardando interrogativamente prima Dan,poi Lucas,poi Thomas e
infine suo fratello e Ron che non capivano nulla di quello che stava
succedendo.
“Anne,non
mi avevi detto che non ti era ben chiara quella cosa che ha spiegato
la McGranitt oggi?A me pare proprio che Thomas l'abbia capita!”disse
Lucas.
“Lucas!Vuoi
tacere!Ho capito benissimo quello che ha spiegato la
McGranitt!Anzi,non vedo l'ora di essere in grado di trasfigurare te e
quel troll del tuo amico Daniel in due scarafaggi per potervi usare
quando preparo le mie pozioni!”Anne,aveva rivolto quella
fiumana di insulti contro Lucas che la fissava interdetto,chiedendosi
cosa mai avesse combinato quella volta.
Harry
e Ron si guardarono,sempre più allibiti e poi posarono il loro
sguardo su Dan che,con un'alzata di spalle illustrò il
problema:
“Ah,non
è niente.Sono sempre così:Anne è un po'
impicciona,non che mi sia antipatica,intendiamoci.E' piuttosto
sveglia e devo ammettere che grazie ai suoi consigli certe nostre
idee,già di per sé geniali,sono state migliorate,però
è una ragazza,no?E ci sono cose che da cui è meglio
stia alla larga.Deve stare con Beth,sennò,mentre io sono
impegnato con i ragazzi,chi pensa a lei?Ora ,Harry,torniamo a
noi.Firmi qui?”
Mentre
Daniel parlava c'erano Lucas e Thomas che discutevano animatamente e
Thomas stava per strappare dalle mani dell'amico la pergamena.
“Non
ti firmo un bel niente fino a quando non mi dici cosa avete in
testa!”ribadì Harry,per l'ennesima volta.
“Tarantallegra!”gridò
Lucas.Thomas gli aveva stracciato la pergamena e ora i due si stavano
simpaticamente scambiando fatture,dopo che Lucas ebbe messo in salvo
la pergamena nelle mani di Dan.
“Ohi!Ma
siete impazziti?Siamo in mezzo alla Sala Grande!Tutti si sono voltati
a guardarvi e ora sta anche arrivando la McGranitt!Datemi subito
quelle bacchette!”urlò Ron,sopraggiunto a dividerli.
“Non
ci pensare nemmeno!”gli rispose Lucas.
“Franchester!McNarrow!Nel
mio ufficio!Immediatamente!Mi spiegherete cosa è
successo,prima di iniziare ad aiutare Mastro Gazza nella pulizia
delle armature!”Tuonò la McGranitt.
Thomas
e Lucas si scambiarono un'occhiata truce e,prima di seguirla,Lucas
fece l'occhiolino a Dan.
“Bè,ora
che se ne sono andati firmate?”Dan aveva ripreso la sua solita
litania.
“Mi
spiegate che volete fare?Forse vi posso aiutare!”esclamò
Anne,stizzita.La escludevano sempre dalle cose più divertenti
solo perchè era una ragazza.Ma lei valeva quanto loro e
l'avrebbe dimostrato.
“Daniel,spero
tanto che non sia un dei tuoi soliti passatempi atti a velocizzare la
tua espulsione!”fece Beth,guardandolo negli occhi:ecco,come era
possibile che lei in un attimo facesse subito centro?Perchè
davanti a lei non riusciva mai a mentire?Perchè lo conosceva
così bene?
“Mi
fai leggere quelle pergamene?”domandò gentilmente la
ragazzina:sapeva che a lei l'avrebbe detto.
Harry
e Ron osservavano la scena in attesa di riuscire finalmente a capire
cosa frullava in quelle menti bacate,quando Dan,si riscosse.
“No!Te
lo dico tra un po'...non adesso.Ora è importante che Harry e
Ron firmino qui.”
“Io
non firmo un bel niente.Andiamo Harry,se non sbaglio avevamo qualche
faccenda da discutere....”disse Ron,alzandosi.
“Sì,direi
che dobbiamo programmare gli allenamenti per la settimana.Andiamo a
parlare con Madama Bum per sapere quando è libero il campo.Ti
faremo sapere,Dan.Beth,buona giornata!Ciao Anne!”Harry prima di
andarsene sorrise a sua sorella,era anche grazie a lei che i folli
piani di Dan erano stati ritardati.
Nel
frattempo al tavolo di Grifondoro la discussione continuò,fino
a quando Anne,vedendo di non riuscire ad estorcere informazioni a
Dan,si alzò per raggiungere Lucas.
“Allora
adesso me lo dici?”chiese Beth,sporgendosi verso il suo amico
che era concentrato a scrivere su una di quelle famose pergamene.
“No.Fidati,è
meglio di no.Ne usciresti delusa.”rispose lui,tracciando le
ultime lettere con la piuma.
“Bè,ora
che me l'hai detto sono delusa lo stesso.”disse lei,a bassa
voce.
“Mi
dispiace Beth,davvero.Ma io sono fatto così,prendere o
lasciare.Ho mille difetti,lo so.
Mi
ero promesso di non farti più star male,ma evidentemente non
ne sono capace.Forse non sono più il tuo adorato compagno di
giochi.”
“E
invece lo sei ancora! Semplicemente non mi va che ti cacci nei guai
buttando via tutto.Sei brillante,vai bene a scuola,sei simpatico.
Potresti mettere a frutto le tue mille doti ed invece finisci sempre
per ficcarti nei pasticci.”Beth gli aveva detto tutto quello
che pensava. Sperava che lui non se la prendesse. Non intendeva
criticarlo:non riusciva ad immaginarsi un Daniel diverso da quello
che si trovava davanti,però spesse volte desiderava che si
calmasse un po' e la smettesse di buttare al vento tutte le sue doti
per organizzare degli stupidi scherzi.
“Andiamo
Beth!Mi immagineresti davvero diverso da come sono?”fu la
domanda retorica che,prima di rendersi conto,Daniel rivolse a Beth
sorridendole.
“No.Sinceramente
no.Mi fai vedere che hai lì?”
“E
va bene-sbruffò lui-vinci sempre tu!Un giorno mi dovrai
spiegare come fai!Allora,io e Lucas,no,per la verità ce l'ha
detto Thomas che l'ha letto sulla Gazzetta del Profeta di Edward,
che è possibile ordinare tramite posta articoli da Zonko e
Mielandia,c'era in allegato anche il modulo,ovvero queste due
pergamene.L'unico problema è che per farlo bisogna essere
maggiorenni e,siccome noi non lo siamo,volevamo che Harry e Ron
firmassero così che noi potessimo ordinare.Geniale,no?”spiegò
lui,orgoglioso della pensata giornaliera.
“Oh
Merlino!Non puoi averlo fatto davvero!”esclamò Beth
“Bè,contando
che tuo fratello non ha firmato....però ho falsificato le
firme!Dici che vanno bene?”
Beth
lo ignorò.
“E
spiegami cosa vorresti prendere.Niente di pericoloso,vero?”
“Per
la verità stavo pensando di iniziare a spacciare Merendine
Marinare,ma poi mi è venuto in mente che le vendono solo Fred
e George e le spedizioni da Diagon Alley costano di
più....Comunque,pensavamo di farci mandare una cassetta di
Fuochi d'Artificio Filibuster e...”
“Daniel!”lo
rimproverò
“Ehi!Calma!Li
avremmo usati dopo la Finale di Quiddich!E poi anche una scorta di
SuperPalleGomma di Drooble e di Piperille nere....per
noi!Davvero!Anche se un piccolo pacco a Gazza....”
“Effettivamente
non è nulla di così pericoloso....però...mi
prometti che starai attento?”gli domandò lei,fissandolo
negli occhi.
“Promesso.Tu
mi prometti di non dire nulla a tuo fratello?Metti da parte il tuo
alto senso morale,per una volta!”le sorrise lui.
“E
va bene!Ma questa è la prima ed unica volta che copro le tue
malandrinate!”gli comunicò Beth,tutta seria ed
impettita.
“Lo
immaginavo!Ora,se non ti offendi, vado a vedere come sta il mio socio
prima di recarmi ad una noiosa,quanto assassina,ora di Storia della
Magia.”Dan si alzò mettendosi in tasca le due pergamene
con cura ripiegate che avrebbe spedito dalla guferia non appena
possibile.Ebbe quasi l'impressione che l'espressione di Beth,benchè
celata sotto il radioso sorriso che gli rivolse,fosse di rimprovero.
“Aspettami!-gli
disse,afferrandolo per la manica della divisa-Vengo con te!Dovrò
consolare Thomas,no?E' finito in punizione per la seconda volta in
vita sua!Speriamo che non la faccia lunga come l'altra volta!”
“Perchè,si
è lamentato con te?”
Elisabeth
annuì
“Che
fedifrago traditore!E' proprio un Serpeverde-Beth gli lanciò
un'occhiataccia-Scusa,scherzavo,davvero!Lo sai che non lo direi
mai!E' solo che sembrava si stesse divertendo a lustrare la Sala
Trofei con noi!”
“Divertito
si è divertito,davvero,solo che era preoccupato per come
avrebbero potuto prenderla i suoi.Insomma,problemi che tu e Lucas non
vi fate di certo!”
Qualche
giorno dopo le menti di Harry e Ron,nelle quali c'era già
normalmente poco spazio per compiti e lezioni(nonostante gli esami si
facessero sempre più vicini)erano occupati solo da una
cosa:Quiddich.
Da
una parte c'era l'ultima partita della
stagione(Grifondoro-Corvonero)da preparare(e avevano solo un mese !Un
mese,come ripeteva di continuo Ron) e dall'altra anche la semifinale
di European League Cup,che vedeva i Cannoni impegnati contro le
Braga Bloomfeet.
Harry
si faceva sempre più teso,nonostante alla partita mancasse
ancora tanto e ci fosse prima da preparare la Prova per il
TreMaghi(era stato fornito un nuovo indizio,il secondo),ultimamente
impegnava i suoi pochi momenti liberi pensando agli allenamenti da
organizzare e a come si sarebbero potute migliorare le abilità
dei suoi giocatori.
Vincere
quella coppa era diventato quasi più importante che vincere in
Tremaghi.
Voleva
andarsene da Hogwarts sapendo di aver fatto qualcosa di buono,di aver
condotto la sua squadra alla vittoria.Senza contare che quella
sarebbe stata probabilmente la sua ultima partita di
Quiddich:certo,avrebbe potuto continuare a giocare,ma solo così,per
divertimento con gli amici.
Non
aveva intenzione di intraprendere la carriera di
professionista,nonostante potesse avere la strada già
spianata,e quella contro i Corvonero sarebbe stata la partita che
avrebbe ricordato per tutta la vita.
Ne
era certo.
I
Corvonero erano una squadra temibile,lo erano sempre stati,forse più
dei Serpeverde:con Serpeverde c'era una rivalità che andava al
di là del Quiddich e che faceva sì che le tensioni si
acuissero durante una partita.
Corvonero
invece era una squadra pericolosa per la lucidità che solevano
avere i giocatori in campo:a singolari prestazioni individuali si
univa uno spirito si squadra notevole.
Tutto
questo preoccupava Harry che si dedicava anima e corpo alla
preparazione di quella partita.
Dopo
tanta attesa e innumerevoli discussioni sulla formazione arrivò
anche la sera della tanto attesa Semifinale:James e Sirius avevano
scritto ai ragazzi appena arrivati in Portogallo.
Nonostante
dalle loro parole tentassero di mostrarsi calmi e padroni della
situazione,i loro figli sapevano quanto potessero essere tesi.
L'anno
prima erano stati eliminati dai francesi proprio nella Semifinale.
Nella
Sala Comune di Grifondoro,mentre tutti erano a cena,fervevano i
preparativi per il trasferimento ai Tre Manici di Scopa,dove
avrebbero visto la partita.
“Io
continuo a dire che non è una buona idea!”Hermione
espresse la sua opinione per la terza volta:prevedeva solo guai da
quella uscita.
“Uffa!Quanto
sei noiosa!Se non ti va non venire!”le disse Ron,perdendo la
pazienza.
“Dai
Hermione,per un'occasione del genere infrangere le regole è
una cosa doverosa!Mi farei un mese di punizione solo per poter vedere
questa partita!”esclamò Ginny,già preda
dell'euforia.
“Vi
muovete?”chiese Harry,che non ne poteva più di
attendere.
“Manca
ancora Luna!”disse Dean
“C'è
anche lei?”chiese Seamus
“Sì,perchè,hai
problemi?”
“No,così,chiedevo.”
“Harry,e
se ci scoprono?”domandò,titubante,Neville.
“Non
ci scoprirà nessuno!Ci sarà troppa gente!”esclamò
Ron,perfettamente certo di ciò che diceva.
“Dove
diavolo è Daniel?”chiese Harry,in preda ad una crisi di
nervi:mai fare tardi ad una partita di Quiddich,quello era il suo
primo comandamento.
“Arrivo!Aspettavamo
di metterci in contatto con Thomas!Viene anche lui!”lo informò
Dan,appena sceso con Mark,Edward e Lucas al seguito.
Harry
e Ron li guardarono come se stessero scherzando:c'era già
troppa gente.
“Se
non ci espellono stavolta,direi che non ci espellono più!”esclamò
Harry,piuttosto seccato.
“Per
tanto così potevano venire anche Beth ad Anne!”fece Ron
“Glielo
abbiamo chiesto,ma non erano interessate...”spiegò Lucas
“Lo
dicevo così per dire!Anche se,a questo punto,persona più
persona meno....”commentò Ron,mentre Harry cercava di
attirare l'attenzione su di sé per poter partire.
“Allora!Ci
siete?Ci muoviamo?A questo punto saranno già entrati in
campo!”sbruffò Harry,trascinando con sé,oltre il
buco del ritratto Ginny.
I
Tre Manici di Scopa quella sera era più pieno del
solito:l'intera Hogsmeade si era riversata all'interno del locale per
assistere in compagnia alla partita.
I
ragazzi riconobbero tra gli avventori il gestore di Zonko,Madama
Piediburro,Dean assicurò di aver visto persino Stan
Picchetto,il bigliettaio del Nottetempo.
“Di
qui!Laggiù c'è posto!”Hermione indicò un
angolo libero leggermente in fondo al locale:non era esattamente il
massimo per seguire la partita,ma era coperto e riparato:nessuno
avrebbe potuto accorgersi della presenza di un gruppo di studenti di
Hogwarts che,a quell'ora,avrebbero dovuto essere nei loro dormitori.
“Hermione!Ma
da lì non si vede niente!”protestò Ron
“E
dobbiamo stare anche in piedi!”aggiunsero Dean e Seamus
“Un
posto più nascosto non lo potevi trovare!Come farò a
seguire la partita con davanti cinquanta persone?”si lamentò
Harry
“Trovatelo
voi allora un posto migliore!”si difese Hermione,che non solo
non era particolarmente interessata alla partita,ma che si stava
anche irritando parecchio.
“Dai
Harry,so che non è il massimo,ma almeno da qui non corriamo il
rischio di essere visti...”provò a dire Ginny
“E
comunque con MagicSky vedi i giocatori volteggiare per la sala,non
sarà poi così impossibile vedere guarda,là si
vedono i giocatori che stanno facendo il loro ingresso in
campo!”Thomas indicò delle sagome,tipo ologrammi,che
volteggiavano per il locale alzando i pugni al cielo.
Non
aveva mai visto niente di simile e ,più giorni passava in quel
magico mondo,mondo a cui aveva scoperto di appartenere,più
iniziava a convincersi che nulla era impossibile.
I
giocatori,dotati dell'inconsistenza di fantasmi,volavano per la sala
facendo sì che gli spettatori,benchè consci del fatto
che fossero solo proiezioni,si spostassero istintivamente al loro
passaggio.
“Sì!sta
giocando Stone!Credo che sia uno dei migliori Cacciatori mai
esistiti!”esultò Lucas,avvolto in una bandiera
arancione.
“Accidenti!La
pluffa l'hanno presa gli altri!Harry,posso assaggiare il Wisky
Incendiario?”chiese Dan,guardando mesto la sua bottiglia di
Burrobirra vuota.
“Scordatelo!”gli
fu perentoriamente risposto.Capì all'istante che non era
serata:i Cannoni erano sotto di dieci punti e,almeno fino a quando
non fossero passati in vantaggio,avrebbe dovuto accantonare i suoi
propositi alcolici.
“Monaco!Monaco!Noi
insieme ce ne andiamo a Monaco!Monaco!”cantavano circa un'ora
dopo i ragazzi:la partita era stata vinta dai Cannoni per 350 330 e
Josè Fernandez,il Cercatore delle Braga Bloomfeet aveva preso
il Boccino.
“Accidenti!Se
Hedfoot non si da una mossa con il Boccino non la vinciamo più
la prossima partita!Sembrava un Inferius stasera!”Ron
commentava con enfasi la partita:il sogno che coltivava da quando era
bambino era finalmente diventato realtà.
I
Cannoni di Chudley avrebbero disputato la Finale.
“Siamo
in finale!In finale!Vi rendete conto?In finale!”
“Fermi!”esclamò
ad un tratto Mark,che guidava il gruppo verso l'uscita.
“Che
c'è?”
“I
professori:la McGranitt è qui con Hagrid,la Vector e Vitiuos!”
“Aspettiamo
che escano.”suggerì Harry
Hermione
maledisse mentalmente se stessa e tutti gli altri.
“Che
sonno!-esclamò Ron,sbadigliando per la terza volta davanti al
suo piatto pieno di torta e ringraziando Hermione ,che gli stava
versando la seconda tazza di caffè,con un cenno del capo-Non
ho più l'età per fare certe cose!”
“Sei
fiacco,Ron!Sei troppo pigro!Hai diciotto anni e la vitalità di
zia Muriel!”lo prese in giro sua sorella,sempre pimpante anche
di prima mattina.
“Non
so cosa ne pensi tu,Ginny,ma io ho bisogno di almeno otto ore di
sonno e oggi me ne mancano due!Grazie 'Mione,sei un angelo!”replicò
lui,addentando famelico la colazione.
“Mi
spiace deluderti,amico,ma Hermione ti sta versando il caffè
solo perchè oggi tocca a te avere a che fare con i simpatici
amici di Hagrid!Chissà che ci porterà oggi!Magari un
Doxy....oppure,un Basilisco..potrei suggerirglielo,dopo tutto,Ron,sei
sempre così entusiasta delle sue lezioni!”scherzò
Harry,ancora in brodo di giuggiole per la partita e certo che nulla
poteva guastare il suo buon umore,nemmeno un lezione di Cura delle
Creature Magiche(anche perchè quella mattina sarebbe toccato a
Ron fare da cavia).
“Devo
forse ricordarti che la scorsa settimana per poco non ti veniva la
Spruzzolosi,grazie ad Hagrid?”mugugnò Ron,accennando
però un sorriso a fior di labbra.
“Io
mi sa che vado.Ho Divinazione e ci metto una vita a raggiungere la
torre.”disse Ginny,congedandosi non prima di aver arruffato i
capelli del suo fidanzato che grugnì in risposta.
“Ginny!Quando
ti deciderai a lasciar perdere quella materia inutile!E' totalmente
campata per aria!Se azzecca è puro caso!”Hermione iniziò
la sua apologia delle discipline razionalmente spiegabili ma fu
interrotta da Ginny che la salutò,lasciandola a parlare da
sola.
“In
questi casi si vede proprio il gene Weasley!”borbottò
Hermione.
“Te
lo dico sempre di non bere tè al mattino,ti rende nervosa ed
inizi con questi discorsi che fanno scappare la gente!”disse
Ron,dall'alto della sua saggezza.
“Maledizione,Hermione!Vuoi
insegnare al tuo gufo che io non sono te?Per tutti i
santissimi Boccini,se è così complicato ti do io le
foto per farlo!Non è possibile che ogni mattina getti sulla
mia testa o sui miei cereali il Profeta a cui tu hai
fatto l'abbonamento!”Harry si lagnò facendo emergere ciò
che restava del giornale dalla sua tazza di latte.
“Dammi
qua!”
Hermione
si fece passare il giornale
“Arefacio!”mormorò,puntando
la bacchetta contro la carta che immediatamente si asciugò.
“Apri
un po' sulla parte dello Sport:voglio vedere l'articolo sulla partita
di ieri sera.”Ron si appropriò del giornale per
soddisfare la sua fame di Quiddich ignorando le proteste della
proprietaria.
“Aspetta,dammi
qui!”Harry tolse dalle mani dell'amico la Gazzetta e prese a
frugare tra le sue pagine furiosamente.
Quando
si fermò i suoi occhi iniziarono a vagare velocemente lungo il
foglio:stava avidamente leggendo qualcosa.
“Miseriaccia!”fu
l'unica cosa che Ron fu in grado di dire,non appena resosi conto di
chi fosse l'autore dell'articolo.
“Harry,Basta!Non
andare avanti a leggere:sono tutte bugie.”Hermione provò
a strappargli di mano il quotidiano,ma lui lo afferrò con
ancora più forza.
Con
la coda dell'occhio Harry notò Malfoy uscire dalla Sala
Grande,era stranamente solo.
Anzi,no,poco
dietro di lui camminava Astoria Greengrass,ma,se era insieme che
stavano uscendo,pareva proprio che non volessero farlo vedere.
Si
alzò di scatto,non sentì le proteste di Hermione,nè
i richiami di Ron.
Arrivò
davanti a Malfoy,che,stupito,si chiedeva cosa ci facesse Potter lì
davanti e cosa volesse quella volta.
“Potter,spostati,per
favore.Non ho voglia di parlare con te e con quel pezzente di
Weasley!”esclamò,seccato.
“Forse
perchè hai già parlato troppo...”sibilò
Harry.
“Che
stai insinuando?”
“Non
fare finta di non capire. Ora,cerco di stare calmo,ma ti
prego,spiegami per quale motivo trovi così tanto gusto nel
tormentare la mia famiglia.”Harry si stava sforzando di non
perdere la pazienza.
“Non
capisco che stai dicendo....”proseguì,incerto,Malfoy.
“Oh
non capisci...ma davvero?Ron,il giornale!-Harry si voltò verso
l'amico che l'aveva seguito e afferrò la Gazzetta del
Profeta-E così non sai niente del:”Potter si è
ancora una volta dimostrato non all'altezza del compito:non solo
durante la Seconda Prova del Torneo Tremaghi è risalito per
ultimo dal Lago(spontaneo sorge il dubbio,che sia stato aiutato?)ma
continua imperterrito a delinquere al Castello di Hogwarts sotto il
benestare di Silente.
Ieri
sera infatti lo si è potuto notare ai Tre Manici di Scopa in
compagnia di alcuni teppisti suoi amici ubriaco fradicio mentre
guardava la partita della squadra allenata da suo padre.
Forse
il signor Potter dovrebbe pensare di più ai suoi figli,anzichè
a far vincere i Cannoni di Chudley:una bambina poco sana di mente ed
un adolescente con evidenti problemi di di dipendenza
dall'alcool,che, non avrebbe comunque dovuto trovarsi fuori dai
confini di Hogwarts”...Ti dice niente questo?”ringhiò
Harry
Malfoy
non rispose
“Ti
ho chiesto se ti dice niente!Rispondi!”urlò Harry,sempre
più forte.
“Harry,ti
prego,lascia perdere!”lo supplicò Hermione.
Ron
non disse niente,non ne aveva il coraggio:sapeva che Hermione aveva
ragione a volerlo trascinare via di lì,ma,allo stesso
tempo,capiva che Harry esigeva le sue risposte e,qualunque cosa fosse
successa,lui sarebbe stato lì.
“Allora
aspetta,vado avanti:sai,non sapevo che mia madre piangesse ogni
giorno perchè mio padre la trascura concentrandosi solo sul
lavoro,dato che io e mia sorella non siamo normali!Pensa un po'
quante cose si scoprono leggendo la Gazzetta del
Profeta,incredibile,vero?Ah,e guarda,qui in fondo si dice anche che
prossimamente uscirà un articolo sulla famiglia Black!Ti avevo
avvisato,Malfoy:la mia famiglia era da lasciare fuori!”Harry
gli gridò addosso tutta la rabbia che aveva in corpo.
“Potter,basta,ti
ho detto che non ne so niente. Prova a chiedere a Zabini,credo che
lui ne sappia qualcosa. Cosa credi che interessi a me di quella
famiglia di sporchi traditori del sangue che ti
ritrovi?”domandò,retorico e sprezzante,Malfoy.
“Draco!”si
sentì dire da Astoria,che fu però ignorata,o,forse,la
sua esclamazione era stata semplicemente soffocata dalla voce di
Harry che tuonava più forte.
“Peccato
che qui sopra ci sia scritto che l'hai detto detto tu!E
comunque,preferisco mille volte la mia famiglia di sporchi traditori
del sangue alla tua,una famiglia di ex-Mangiamorte fintamente pentiti
e ora in libertà solo grazie ai soldi del tuo paparino!”
“Potter,non
parlare così di mio padre!Non ci provare!Che ne sai tu della
mia famiglia?Un bel niente!Niente ne sai.Non ne sai niente tu,come
non ne sa nulla quell'idiota di mio cugino come non ne sa nulla
nessuno di questa feccia di Babbanofili e Mezzosangue che popola
questo schifo di scuola!”Malfoy,solitamente tranquillo,freddo e
distaccato anche negli insulti,si era infervorato parecchio.
“Se
io non ne so niente,almeno evito di parlare!Non come te,invece,che,a
quanto pare ti diverti.Tanto tu non ne sai niente vero,di mia sorella
che piange da mesi a questa parte?!Non sei tu,come non siete nemmeno
tutti voi che ora vi siete radunati qui a guardare lo spettacolo del
momento,-Harry si rivolse a tutti quelli che si erano accalcati lì
attorno,per osservare la scena,in attesa di avere qualcosa di cui
sparlare,-a guardarla negli occhi,mentre ti dice che va tutto
bene,anche se in realtà non va be nulla. Non siete voi a
chiedervi ogni dannatissimo giorno cosa avete fatto di sbagliato!Ti
avverto,Malfoy,prova a dire solo un'altra parola e puoi dire addio
alla tua bella faccia! ”Harry cercava di mostrarsi
impassibile,ma la sua voce era incrinata.
“Adesso
basta,Potter.Ti ho detto che io non c'entro!Non starò qui un
minuto di più a sentire le tue paranoie da bambino
viziato!”Malfoy fece per allontanarsi,ma mise una mano sotto la
divisa e sussurò:
“Sectumsempra!”
Harry
si accasciò a terra e prese a sanguinare.
“Harry!”Beth
era entrata in Sala grande in quel momento e la scena che le si
presentò davanti la fece scoppiare in lacrime all'istante:
vedere suo fratello che perdeva sangue non era il modo migliore per
iniziare la giornata.
Strinse
una mano ad Anne e mentre copiose lacrime scorrevano dai suoi occhi
Thomas le circondò le spalle con un braccio e la mandò
da Daniel,che ebbe il difficile compito di essere il suo supporto per
la giornata.
Ron
non ci vide più e a nulla valsero le proteste di Hermione né
i mormorii degli altri studenti.
Qualcuno
si era finalmente deciso ad andare a chiamare gli insegnanti.
In
quel momento Ron non ci vide più:tutto l'autocontrollo che
stava esercitando da mesi finì buttato.
Non
gli importava come,sapeva solo che voleva fare male,molto male a
Malfoy.
“Levicorpus!”Ron
puntò la sua bacchetta contro Malfoy,appendendolo a
mezz'aria.Non realizzò,se non qualche secondo dopo aver
scagliato l'incantesimo,le conseguenze che poteva avere su un
avversario.
Vedendo
Malfoy dimenarsi per aria Ron si spaventò:davvero l'aveva
fatto?
Davvero
era lui il responsabile?
Rimase
lì,fermo ed interdetto.
Hermione
nel frattempo con un'Epismendo riuscì a limitare l'uscita di
sangue dalle ferite di Harry.
Quando
Blaise Zabini,seguito da Tiger e Goyle stava intervenendo per aiutare
Draco comparve Silente in persona,seguito dalla McGranitt e da Snape.
“Liberacorpus!”Snape
liberò Malfoy,che cadde pesantemente al suolo.
“Silencio!-tuonò
il Preside-Minerva,portali in Infermeria. Tutti e due.Non appena
staranno abbastanza bene da poter parlare li voglio nel mio
ufficio.Nel frattempo,Weasley e Zabini con me.
E
ora forza,a lezione voi.”
Silente
aveva parlato con tono molto seccato e rivolse ad Harry uno sguardo
deluso prima di andarsene.
Draco,che
riuscì a lasciare la Sala Grande con le proprie gambe,guardò
negli occhi Astoria e le sussurrò:
“Te
l'avevo detto:io non cambierò mai.”
Il
primo pensiero di Harry,uscendo sorretto da Hermione,fu nei confronti
di Ted:che razza di padrino aveva scelto per lui,Remus?Poi pensò
alla sua famiglia.
I
suoi genitori non sarebbero stati per niente contenti.
CASA
LUPIN
Mentre
ad Hogwarts si scatenava la tempesta,in un piccolo ,delizioso cottage
nella campagna dello Yorkshire,Remus Lupin si sedeva soddisfatto
sulla sua poltrona preferita pronto a dedicarsi alla lettura dopo
essere riuscito,a suon di giochi e ninne nanne,a far addormentare suo
figlio che,quel pomeriggio non voleva proprio saperne di riposare.
Purtroppo
per lui,la tranquilla giornata che si era programmato era destinata a
subire degli imprevisti,cosa che va messa in contro quando i tuoi
migliori amici si chiamano James Potter e Sirius Black.
“James!Sirius!Mi
avete fatto prendere un colpo!Non provate mai più a sbucare
fuori dal camino così all'improvviso o giuro che vi
crucio!Senza offesa Sir,ma le torture della tua cara cuginetta
Bellatrix non sono nulla in confronto alla mia ira!”Remus
rivolse un divertito rimprovero agli amici,appena atterrati nel
salotto della novella Casa Lupin.
“Remus!Come
sei noioso!Stai diventando peggio del vecchio cervo poltrone che mi
accompagna!”esclamò Sirius,pulendosi dalla fuliggine.
“Ehi!Sacco
di pulci!Non ti permetto di parlare così!Comunque,Remus,ormai
siamo qui,quindi non puoi dirci più nulla.”James mentre
parlava schizzava sui jeans di Sirius i piccoli rimasugli di
fuliggine.
“Prongs!Smettila
di fare il bambino!”disse Sirius,rispedendo al mittente un
piccolo mucchietto di fuliggine.
Remus
ignorò le bambinate infantili degli amici e scosse la
testa,ormai aveva perso ogni speranza.
“Allora,cosa
vi porta qui?Ho visto la partita!Che serata!Quasi non ci credevo!Ce
l'avete fatta!Avete portato i Cannoni di Chudley in finale di
European League Cup!”
“Monaco!Monaco!Tutti
insieme noi andiamo a Monaco!Monaco!”James e Sirius avevano
iniziato a cantare il coro che aveva accompagnato la squadra al
termine della partita durante il trionfale giro di campo e in quel
momento correvano abbracciati uno all'altro per il salotto.
“Ssssssssh!Volete
smetterla di far casino,razza di imbecilli!Ted si è appena
addormentato!”Remus si era portato dietro le spalle dei due
amici e aveva tirato ad entrambi un violento scappellotto sulla nuca.
“Ahi!”protestò
Sirius
“Remus!Fai
male!”si lamentò James,massaggiandosi la parte lesa con
la mano
“E
comunque un gentil lupo non usa un certo linguaggio!”fece
Sirius,con una faccia improvvisamente seria.
“Ben
detto!Il mio collega messer Padfoot ha ragione!I gentil lupi non
parlano così,soprattutto in presenza di un infante che può
apprendere ogni parola che esce dalle tue maleducate
labbra!”James,altrettanto serio,approvò le parole
dell'amico,annuendo vigorosamente.
Remus
sospirò.
“Io
ci rinuncio.E comunque provate ancora ad alzare il vostro tono di
voce oltre la soglia del consentito e giuro che vi strappo le corde
vocali una ad una a poi ve le lego insieme e le appendo sui vostri
manici da scopa.”
“Ecco
il Moony che conosciamo!Avanti Remus,smettila di fare il
santarellino!Lo sappiamo tutti e tre che quando ti ci metti sei
peggio di noi!”Sirius si avvicinò a Remus,dandogli delle
sonore pacche sulle spalle.
“Vero!Come
dimenticare le volte in cui ha perfezionato i piani dei Malandrini
perchè li riteneva troppo semplici?Vi ricordate quella
volta,al sesto anno,quando dopo la vittoria contro Serpeverde io e te
volevamo dipingere i muri dei corridoi di rosso e oro....”
“E
Remus ha avuto la brillante di idea di dipingere l'intera sala comune
di Serpeverde rosso e oro,riempendola di stendardi di
Grifondoro!”James e Sirius non riuscivano a smettere di ridere
e Remus li seguiva a ruota.
“E
tutte le volte che io sono riuscito ad evitare le punizioni grazie
alla mia bella faccia da Prefetto?”
“Remus
non osare riparlarne!”Sirius lo zittì violentemente
“Dobbiamo
forse ricordarti che per colpa tua noi abbiamo passato due allegre
settimane a mettere in ordine alfabetico e di data di pubblicazione
tutti i volumi della biblioteca?”ghignò James,rivolto al
padrone di casa che aveva appena portato tre bicchieri di Vino
Elfico.
Remus
ghignò a sua volta in risposta:
“Però
l'idea che mi era venuta era divertente!”disse in sua difesa
“Sì
certo,come no!Ancora più divertente è stato passare due
settimane con quella pazza maniaca di Madama Pince!”rimbeccò
Sirius.
Dopo
qualche altra chiacchiera si sentì il pianto di un bambino dal
piano di sopra.
“A
quanto pare Ted si è svegliato!Ha già dormito troppo
per i suoi standard!”esclamò Remus,alzandosi per
raggiungere la stanza di suo figlio.
Dopo
qualche minuto raggiunse nuovamente gli amici,con Ted in braccio.Il
bimbo si era calmato e sul suo faccino paffuto era comparsa una lieve
smorfia che pareva l'abbozzo di un sorriso.
“Ciao
piccolo Teddy!Io sono lo zio Padfoot!Vieni qui che giochiamo
insieme!”Sirius prese il bambino dalle braccia di suo padre
pronto ad intrattenerlo con la sua infinita collezione di
giochi,filastrocche,boccacce,e cose varie.
“Non
soffri il solletico?Come è possibile che tu non soffra il
solletico?Piccolo birbante!Sei proprio come il tuo papà!”fece
James,ridendo al fallimentare tentativo di Sirius che però
aveva divertito molto il bimbo, che stava continuamente cambiando il
colore dei suoi capelli.
“Ora
vieni un po' dallo zio James.Allora piccolo,a quando il primo giro
sulla scopa?Al mio bambino l'ho fatto fare che aveva un mese,circa,la
sua mamma non lo sa....ma non importa.Tra un po' porterò anche
te,te lo prometto!Nel frattempo accontentiamoci di volare in
salotto!”James fece sollevò il bimbo,che continuava ad
emettere buffi gorgoglii,sopra alla sua testa e poi lo fece scendere
in basso,alternando sopra e sotto in quello che,forse,è uno
dei giochi preferiti dei neonati.
“E
su su su su!E ora vola vola vola giù.....e su su su su su!”
Remus
li guardava giocare con suo figlio,pronto ad intervenire se quei due
matti mettevano a rischio la vita del suo prezioso erede.
Dentro
di sé però sapeva che non sarebbe stato necessario
intervenire:se c'erano due persone che erano perfettamente in grado
di avere a che fare con i bambini quelli erano proprio Sirius Black e
James Potter.Certo,molte volte,soprattutto con Harry che aveva dovuto
fare da “cavia”si era rischiato qualche piccolo
incidente,ma,alla fine,tutto si era risolto per il meglio,sempre.
“Guarda
Remus che è in buone mani!Non vedi che eccellenti
baby-sitter,anzi Teddy-sitter che hai davanti?-scherzò
Sirius-Che c'è Remus?Cos'è quella faccia?”aggiunse
poi,rapidamente,quando,incrociando lo sguardo dell'amico aveva notato
un'espressione leggermente triste,al posto della battuta che si
aspettava.
“Ho
deciso di partire.”sentenziò Remus.
James
smise immediatamente di giocare con Ted e fece accoccolare il bimbo
sul suo petto.
Non
c'era bisogno che Remus precisasse cosa avesse intenzione di fare e
dove avrebbe dovuto andare.Tutti e tre sapevano a cosa si
riferisse:avrebbe cercato Fenfir Greyback.Avrebbe fatto il possibile
per aiutare il Ministero nella cattura di uno dei più
pericolosi lupi mannari in circolazione.
Remus
avrebbe dovuto setacciare il Paese alla ricerca di colonie di mannari
a cui unirsi,in incognito,al fine di ricevere notizie su Greyback.
Sirius
guardò negli occhi il suo vecchio amico:
“Bene.
Hai scelto. Andrà tutto bene,qui ci siamo noi.”gli
disse.
Sirius
moriva dalla voglia di urlare che era pericoloso,che non avrebbe
dovuto partire con a casa un figlio di neanche un mese,ma sapeva che
non era quello il compito di un amico.
Un
amico non giudica,ascolta ed accetta.
Remus
sapeva quello che faceva e lui si sarebbe limitato ad appoggiare la
sua decisione.
Quella
era la cosa che un amico avrebbe dovuto fare.
James
non parlò,si limitò a fare a Remus un cenno
d'assenso,come a ribadirgli un 'altra volta che,qualunque decisione
lui avesse preso,ci sarebbe stato,l'avrebbe supportato e basta.Senza
fare domande.
Allora,com'è?E'
stato difficile da scrivere questo,non so bene perchè,forse
perchè è di transizione e non succede nulla di
importante.
E'
anche tornata Rita Skeeter!Cosa volete di più?Del resto,ve
l'avevo detto che non ci saremmo liberati così facilmente di
lei....Non sono molto convinta di come ho reso Draco ed
Astoria(perdonatemi,ma io non riesco proprio ad entrare nella testa
di Malfoy),perciò un commentino sarebbe gradito.
Vi
ringrazio per la pazienza mostrata nel sopravvivere alle infinite
note dell'autore,ora vi lascio.
A
meno che nel corso del prossimo fine settimana non riesca a
concludere il prossimo capitolo penso proprio che ci risentiremo dopo
gli esami.Comunque farò il possibile.
Ringrazio
tutti coloro che stanno leggendo e soprattutto le 31 persone che
hanno inserito la storia tra i preferiti(se anche lasciassero un
segno del loro passaggio sarei piuttosto felice:è importante
sapere che ne pensate).Alla prossima!
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Capitolo 21 *** La finale di European League Cup. ***
Inizio
subito con le risposte alle recensioni:
Lyan,grazie
mille per i complimenti!Spero che tu possa continuare a leggere e ad
apprezzare la storia.Fammi sapere che ne pensi di questo capitolo!
Akita,grazie
mille anche a te!Concordo,James e Sirius sono semplicemente
magnifici!Per quanto riguarda Draco vedrai in seguito e poi mi farai
sapere,se vorrai.
Padfoot_07,tranquilla,a
Remus non succederà nulla,non sono mica la JKR che si diverte
a far fuori i personaggi migliori!Sono felice che il mio Harry ti
piaccia,malandrino sì(chi non lo sarebbe dopo essere cresciuto
con James,Sirius e Remus,che sotto sotto è un bel malandrino
anche lui?)ma anche ragazzo responsabile:dopo tutto,l'influenza di
Lily deve esserci,no?Inoltre,come spero tu abbia notato,ho cercato di
non stravolgere troppo il personaggio originale pur calandolo in un
contesto differente.
Princess_jadore,come
hai giustamente intuito,James non se ne starà con le mani in
mano.Senza dubbio nei libri la Skeeter se la prende con Harry anche
perchè non ha una famiglia alle spalle,qui,invece,si accanisce
perchè,Silente prima e James poi le hanno impedito di
intervistare Harry.Silente l'ha fatto involontariamente,James invece
ha iniziato a sacramentare non appena l'ha vista,se ben
ricordi.Certo,se anche avesse intervistato Harry non vi sarebbero
molte verità,ma forse non si arriverebbe a questo.Inoltre,se
ti ricordi,James era già andato a denunciarla,ottenendo che
non potesse più entrare ad Hogwarts,se però suo figlio
organizza gite clandestine ad Hogsmeade(chissà da chi avrà
preso....)
CAPITOLO
VENTUNESIMO:La Finale di European League Cup
“Mi
raccomando Harry,vai e cerca di divertirti. Non ci pensare più.
Goditi questi due giorni senza pensieri. Sono certa che già
quando tornerai a scuola ne avrai troppi,dato che i M.A.G.O.
incombono.”Lily abbracciò suo figlio e gli arruffò
affettuosamente i capelli.
“Ci
proverò.”le rispose mesto Harry,che in quei giorni
desiderava solo starsene chiuso in casa,nella sua stanza,senza vedere
nessuno.
I
suoi genitori non l'avano rimproverato per quanto era successo,nè
avevano fatto accenno alla sua presenza ai Tre Manici di Scopa la
sera della partita.
Ciò
nonostante sentiva di averli delusi.
Non
avrebbe dovuto trovarsi lì né avrebbe dovuto trascinare
i suoi amici fuori da scuola.
Dentro
di sé Harry era convinto di essersela andata a cercare,di
essere comunque in larga parte responsabile di quanto era accaduto.
A
nulla erano valse le parole di incoraggiamento o le rassicurazioni
che aveva ricevuto. Non riusciva a reagire a quella sensazione di
colpevolezza.
L'unica
cosa che riusciva a fare era crogiolarsi in quei pensieri.
Lily
sospirò e lo abbracciò ancora più forte:
“Dai,si
risolverà tutto. Andrà tutto bene. Ora pensa solo a
divertirti e a tenere d'occhio papà. Intesi?”
“Harry!Vieni!E'
ora di andare!Non dare a Sirius un'altra occasione per lamentarsi dei
miei ritardi!”James stava chiamando suo figlio dal salotto.
Harry
fece un cenno d'assenso,non particolarmente convinto a sua
madre,prima di raggiungere James.
Lily
guardò suo figlio allontanarsi e scosse la testa.
Quell'ultimo
attacco di Rita Skeeter non ci voleva:Harry si sentiva responsabile
di colpe non sue e si era chiuso in mutismo che stava diventando
esasperante.
Fortunatamente
il Preside era stato così comprensivo da concedere a lui e a
Beth di tornare a casa per qualche giorno e,complice la coincidenza
con la data della Finale di European League Cup,Lily e James con
avevano pensato che seguire la trasferta della partita potesse
risollevare l'umore di Harry.
Non
appena lessero l'articolo,James,con Sirius e Remus al seguito,si era
precipitato alla sede del Profeta rischiando seriamente di farla
saltare in aria.
Dopo
essersi sentiti dire dal direttore che lui non c'entrava nulla con
quanto pubblicato,Remus temette seriamente di dover trovare un buon
avvocato che riuscisse ad evitare l'ergastolo ad Azkaban per i suoi
amici.
James
e Sirius però non si erano arresi,avevano rintracciato Rita
Skeeter in modo da poterle fare un bel discorsetto,al termine del
quale,Remus stesso convenne che l'avvocato avrebbe dovuto essere
molto bravo,perchè le condanne da evitare sarebbero state tre.
La
giornalista aveva dalla sua il fatto che,le informazioni da lei usate
per scrivere,erano state prese fuori Hogwarts,ad Hogsmeade,luogo in
cui poteva ancora ad andare.
Non
aveva infatti violato il decreto che le impediva di entrare ad
Hogwarts,pertanto,ad essere in torto era proprio Harry che,con i suoi
amici,era uscito dal castello senza il permesso.
James
era fuori di sé dalla rabbia:non solo insultavano la sua
famiglia,non solo prendevano di mira i suoi figli,non solo suo figlio
aveva rischiato di morire dissanguato,ma si ritrovava anche a dover
dare ragione all'autore di tutte quelle calunnie.
Alla
fine,l'unica cosa che James potè fare,fu denunciare Rita
Skeeter:ora attendevano l'esito del processo.Riuscirono però
ad ottenere che,da lì in avanti,gli articoli sul Torneo
Tremaghi fossero scritti da qualcun altro.
E
sarebbero stati guai seri per Rita Skeeter se avesse anche solo osato
scrivere o dire mezza parola sui Pottter.
“Mamma!”chiamò
Elisabeth scendendo le scale col suo zainetto blu sulle spalle.
“Dimmi
tesoro.”Lily si riscosse immediatamente dai pensieri che le
avevano occupato la mente mentre guardava Harry raggiungere suo
padre.
“Stavo
pensando che forse posso andare anch'io...”Beth si era fatta
più vicina.Ci aveva pensato a lungo:il Quiddich non le
interessava molto,però Harry e Dan avrebbero seguito Sirius e
James e,probabilmente,sarebbero andati anche Ginny,Ron,Hermione e
voleva esserci anche lei.
Non
conservava alcun ricordo delle trasferte al seguito di James perchè
quelle poche volte che l'avevano seguito era troppo piccola e,non
appena Harry aveva iniziato a frequentare Hogwarts sua madre non se
l'era più sentita di lasciare l'Inghilterra,anche solo per un
paio di giorni,mentre suo figlio era scuola.
“Ma
certo che puoi andare,Beth!”le disse Lily.
“Ma
poi tu resti a casa da sola!”esclamò lei:voleva seguire
gli altri ma ,allo stesso tempo,non voleva abbandonare la mamma da
sola a casa.
“C'è
Hellen.Vedrai,andrà tutto bene.Vai anche tu.Ti divertirai e
,magari torni che sei un'appassionata di Quiddich!”la
rassicurò sua madre,carezzandola.
Staccare
per un paio di giorni non poteva che fare bene anche ad Beth:era
rimasta fin troppo scossa da tutta quella storia e distrarsi
l'avrebbe sicuramente aiutata a dimenticare.
“E
se vieni anche tu?”domandò,forse in modo troppo
infantile,Beth.Non sapeva davvero che fare:papà e fratello
oppure mamma?
“Devo
andare a lavorare lunedì,lo sai anche tu come è fatto
il signor Feewoor !Stiamo lavorando ad un progetto importante,non
posso assentarmi!”
“Mamma!Dai!Così
non stai da sola!”insistette Beth
“Dai
Lily,vieni anche tu!Smetti i panni dell'irreprensibile Prefetto
Perfetto e indossa quelli della vulcanica signora Potter!”James
era comparso dal salotto,e reggeva in mano alcuni indumenti
spiegazzati che aveva inutilmente tentato di infilare nella sua
borsa.
“Mamma,un
paio di giorni di pausa non possono che far bene anche a te!Remus non
c'è,chi ci controllerà?Non vorrai lasciarci tutti
quanti nelle mani di papà e di Sirius!”anche Harry stava
provando a convincere sua madre:qualche giorno lontano da casa
avrebbe aiutato tutti.
Nel
frattempo James continuava a piegare e ripiegare
magliette,calzini,asciugamani che ora popolavano lo stretto corridoio
di fronte alla porta di ingresso.
Lily
lo guardò e sul suo viso si aprì un ampio
sorriso,mentre Beth ed Harry scuotevano la testa,ormai rassegnati.
“James!Dammi
qua!Faccio io!Altrimenti non partite più!”sua moglie era
sopraggiunta e in un batter d'occhio aveva sistemato tutto.
“E
comunque,Potter,ricordati che sei un mago!Avresti potuto fare in un
attimo con un incantesimo!”
“Ma
tu dici sempre che a mano si piegano meglio!”protestò
James,grattandosi la nuca.
“Guardalo!Non
è neanche capace di piegarsi le magliette!Non puoi lasciarlo
da solo a badare a cinque ragazzi!”Harry rise e,come capita in
queste occasioni,la risata fu contagiosa
“E
va bene!Mi avete convinto!Vengo!Datemi solo un attimo che preparo le
mie cose”esclamò Lily,ridendo ancora.
“Già
fatto,Evans!Ho pensato a tutto io!”James le porse un'altra
sacca,che teneva nascosta dietro la schiena.
“Però
ho piegato io i vestiti ,mamma!”fece Beth,facendosi largo.
“Anche
perchè se avessi lasciato fare a loro due,non so proprio cosa
sarebbe venuto fuori!”
“Mamma!”
“Lily!”protestarono
padre e figlio,fissando la donna di fronte a loro con la stessa
identica impressione.
“Harry,devo
forse controllare come è ridotto il tuo baule?E comunque
James,non era necessario che prendessi cinque valigie!Bastava
incantarne una per renderla più capiente!”Lily
rimproverò i suoi due uomini con un tono che cercava
inutilmente di apparire autoritario
“Non
provare ad entrare in camera mia!Se è disordinata sono affari
miei!”protestò Harry
“Oh,stai
tranquillo che non ci tengo,Harry!”esclamò Lily.
“Lily...come
sei fiscale!Possiamo viaggiare alla Babbana,non sei felice?”James
“Ehm...direi
che dovremmo andare...”a parlare questa volta era stata Beth
,che stava ora puntando il dito verso il grosso cane argenteo che
correndo per la stanza.
“James!Per
Merlino e tutte le sue mutande con i bolidi!Si può sapere dove
sei finito?Qui stiamo aspettando tutti te!Nel caso non te lo
ricordassi la passaporta parte alle undici!Hai esattamente sette
minuti per arrivare!”l'animale parlava con la voce di
Sirius,che pareva piuttosto irritato:l'intera squadra stava
attendendo che arrivasse il suo allenatore il quale si stava invece
perdendo in disquisizioni sul modo migliore per riempire una valigia
e piegare una maglietta.
“Famiglia!-annunciò
solennemente James-direi che è ora di andare!”
“James!Sei
sempre il solito!Riesci ad arrivare in ritardo anche quando ti
prepari con largo anticipo!”disse Lily,rassegnata.
Elisabeth
si aggrappò ad Harry e insieme ai loro genitori si
smaterializzarono sul luogo del ritrovo,dove Sirius con tutta la
squadra e anche Hellen , Daniel,Ron(che scalpitava per
l'emozione),Ginny ed Hermione aspettavano i Potter.
“Allora,James,Sirius,ci
siamo tutti?”domandò Gregory King,il Presidente dei
Cannoni di Chudley,afferrando un vecchio,tarlato e bucato asse di
legno che doveva fungere da passaporta.
“Sì,signore,ci
siamo tutti!”rispose James
“Se
è arrivato lui,direi proprio che ci siamo tutti!Nessuno arriva
mai più in ritardo!”esclamò Sirius
“Bene,allora
afferrate tutti l'asse,manca poco ormai!”comunicò
King,controllando l'ora.
“Che
schifo!Io non tocco questa roba!”protestò Dan,prima di
sentire i suoi piedi staccarsi dal suolo
e
venir risucchiato in un colorato vortice.
Il
gruppo atterrò nell'ampio cortile di un chiostro:alzando lo
sguardo ciascuno poteva vedere il porticato medievale che circondava
l'area in cui erano atterrati.
Mentre
ancora qualcuno cercava di rialzarsi o di recuperare borse e borsoni
persi lungo il tragitto,comparve un omino piccolo e calvo col naso a
punta e con gli occhiali che vi pendevano sopra. Affrettò
velocemente il passo e raggiunse la comitiva armato di cartelletta.
“Bene,bene!Perfetto
orario!Sono Hans Von Bruning,il direttore della locanda “Dal
Magico Canonico”,e sono lieto di darvi il benvenuto!”aveva
parlato in un inglese estremamente corretto,cosa che aveva
risollevato l'umore dei più che temevano già di far
fatica a farsi capire.
“Piacere,Gregory
King e questi-disse indicando James e Sirius che gli si stavano
facendo incontro per le presentazioni-sono James Potter e Sirius
Black,gli allenatori.”
“Molto
onorato!-squittì Von Bruning-ho preparato il prospetto delle
camere,se volete guardarlo ve lo lascio,così vi sistemerete
come più vi piace.Immagino che siate affamati,venite dentro,di
sicuro dalle cucine sarà pronto qualcosa!”dopo aver
giovialmente parlato li condusse lungo il chiostro e da lì
all'interno della locanda,che si trovava in un antico monastero
abbandonato dai Babbani.
Era
stato rimesso a nuovo e l'ambiente gotico e medievale
risaltava,lasciando tutti col fiato sospeso al passeggio attraverso i
soffitti spioventi.
I
ragazzi si guardavano attorno meravigliati:era davvero un bel posto e
tutto il personale appariva cordiale e disponibile.
Raggiunsero
in fretta le loro stanze,desiderosi di vedere come si poteva dormire
in un antico monastero abbandonato.
La
camera di Harry e Ron era un 'ampia stanza rettangolare con due
finestre che davano sul cortile del chiostro.I pesanti tendoni di
velluto impedivano alla luce di entrare,a meno che non fosse voluta.
“Miseriaccia,Harry!Che
posto!”esclamò Ron,gettandosi a peso morto sul letto di
noce.
“Dici
che da qualche parte troviamo anche il fantasma di qualche vecchio
frate cappuccino?”chiese Harry,guardandosi curiosamente
intorno,e aprendo le ante degli armadi ed i cassetti,dai quali però
usciva solo polvere.
“Non
ne ho idea,se lo vedo gli faccio i complimenti per aver scelto un
posto simile!”gli rispose l'amico,alzandosi dal letto.
“Ah,adoro
essere il figlio dell'allenatore dei Cannoni di
Chudley!”Harry,euforico,tirò fuori dallo zaino una
maglietta arancione,pronto ad indossarla,quando,Dan spalancò
la porta.
“Vi
muovete?Dobbiamo mangiare ed andare!”il ragazzino saltellava
impaziente,bardato di arancione da testa a piedi.
“Ma
la partita è stasera!”gli disse Ron,che dopo due anni
ancora non si era abituato agli impetuosi ritmi di vita di Dan.
“Ma
dobbiamo prendere i posti!”
“Dan,li
abbiamo riservati noi i posti!”lo informò
Harry,tirandogli contro il cuscino.
“Te
l'avevo detto!”a parlare era stata Beth,comparsa poco dopo
l'amico.
“Uff,ti
devo tre falci!”brontolò Daniel,ficcandosi le mani in
tasca alla ricerca di qualche moneta.
“Dai
,non importa,lascia stare.Va bene così.”gli sorrise
lei,rimettendogli in tasca i due miseri zellini che era riuscito a
racimolare.
“E
comunque potete anche entrare,non mordiamo mica!”Harry si
avvicinò ai due invitandoli ad entrare.
“Scusa
Harry,ma ti stavi cambiando...”mormorò Beth
“Tanto
ormai avete già fatto i comodi vostri,venite,per mettere una
maglietta non ci metto molto,Ron,scusa,ma si può sapere cosa
stai cercando?”Harry si voltò allibito verso il suo
migliore amico che,come un'anima in pena,vagava per la stanza
imprecando e sussurrando qualcosa che suonava come:
“Quanto
sono stupido!Dove l'ho messo?”
“Non
ora ,Harry.Non ora.”gli rispose,scorbutico.
“Fratello,per
caso cerchi questo?”Ginny era sulla soglia della porta con in
mano l'omniocolo che Ron stava cercando e con una maglietta in mano.
“Eccolo!Non
avrei potuto seguire la partita senza!Dov'era?”chiese eccitato
e finalmente rassicurato
“Ron,ma
non ti sei neanche accorto di aver preso,per sbaglio,voglio
sperare,il mio zaino?”Ginny lo guardandolo come si guarda un
bambino.
“Umpf!Ginny,non
iniziare,per favore!Ora dammi la maglietta e l'omniocolo!Se proprio
vuoi rivolgere le tue paternali degne della McGranitt a qualcuno ,c'è
qui Harry!”così dicendo Ron strappò dalle mani
della sorella la sua preziosa maglietta dei Cannoni di Chudley e
l'omniocolo che avrebbe usato per seguire la partita.
“Ehi!Che
c'entro io?”protestò Harry,sentendosi chiamato in causa.
“Tu
c'entri sempre!-esclamò Ginny-Ah e,Harry,hai messo la maglia
al contrario.”
“Ragazzi-Hermione
si era precipitata in camera travolgendo tutto e tutti-è ora
di pranzo.Harry,tua madre sono cinque minuti che ci chiama.Ginny,ho
messo le tue cose sul tuo letto.La mia roba è già tutta
nell'amadio.”
“Ehm...grazie,Hermione.”Ginny
si voltò verso Harry ed entrambi trattennero a stento una
risata:la precisione e l'ordine di Hermione erano maniacali.
“Merlino,Hermione!Stiamo
qui due giorni!Non è necessario ritirare tutto!Puoi lasciare
la roba nella borsa!”Ron esternò i pensieri che
condivideva con gli altri due prima di rendersene conto.
“Ron,almeno
io le mie cose le trovo!E non scambio il mio zaino col tuo!E,per
favore,raccogli i tuoi jeans che ci stavo inciampando!”.
Harry
e Ginny alzarono gli occhi al cielo:certe cose non sarebbero mai
cambiate.
Dopo
pranzo i ragazzi poterono fare un giro per Monaco:la parte magica
della città,invisibile ai Babbani,era raggiungibile entrando
in una piccola e caratteristica bottega locale.
Dopo
aver fatto qualche piccola quanto inutile spesa ed aver perso Daniel
e Beth per una decina di volte prima in un negozio di accessori per
il Quiddich,poi in una libreria(Dan ci era stato trascinato da Beth)
e infine in un negozio di dolci(da cui il ragazzino uscì
completamente sporco di panna e cioccolato perchè la versione
esplosiva della torta della Foresta Nera gli era scoppiata in
faccia),raggiunsero Lily ed Hellen per recarsi alla tanto attesa
partita.
Lo
stadio si trovava fuori dalla città,proprio in mezzo alla
Foresta Nera.
Un
gran numero di persone aveva lavorato per preparare
l'evento:bisognava rendere la zona insonorizzata,tenere lontani i
Babbani,organizzare aree di rifornimento e campeggi per chi aveva le
tende.
Una
squadra di Obliviatori era costantemente impegnata a correggere i
ricordi degli abitanti della zona e,raggiungendo i loro posti,i
ragazzi poterono sentire qualche lamentela da parte di chi,anzichè
seguire la partita,era costretto a stare in servizio.
Un'altra
squadra di Auror pattugliava il perimetro dello stadio controllando
che non scoppiassero disordini tra le tifoserie avversarie.
Raggiungendo
i loro posti,riservati accanto al palco delle autorità, i
ragazzi poterono,finalmente,osservare come si presentava lo stadio.
Sulla
destra era un tripudio viola e giallo:i tifosi dei Vratsa Vultures
incitavano la loro squadra ancora prima che entrasse in campo
e,invece,dall'ala sinistra dello stadio gli inglesi rispondevano con
altri cori.
“Harry....hai
notato che qui io,te,Dan,mia sorella,tua sorella ed Hermione siamo
gli unici completamente arancioni?”Ron si stava guardando
attorno da qualche minuto e poteva notare che,nella zona
circostante,c'erano solo impettiti signori e signore nei loro
migliori abiti da cerimonia,al contrario suo,che era arancione anche
in viso.
“Forse
perchè siamo tra le persone importanti:guarda quel bambino,i
suoi genitori non gli hanno nemmeno permesso di indossare una sciarpa
o un cappello.”Harry indicò un bimbo che non poteva
avere più di otto anni seduto tra i genitori. Appariva quasi
triste. Attorno a lui nessuno saltava o cantava,ma sembravano quasi
tutti lì più per mondana convenienza che non per reale
interesse.
“Già..probabile.”gli
rispose l'amico.
Ginny
aveva ascoltato la conversazione e non potè fare a meno di
lanciare un sorriso dispiaciuto nei confronti del bambino in
questione,Hermione invece si infervorò e iniziò la sua
apologia del diritto all'infanzia.
A
fianco a loro Hellen stava rimproverando suo figlio per aver fatto
non si sa bene cosa(immaginarono si trattasse di qualcosa di
veramente folle come al suo solito)mentre Beth si guardava attorno
stupita ed eccitata indicando alla madre seduta accanto a lei
qualsiasi cosa vedesse.
Ben
presto li raggiunse anche King,che li ragguardò sulle
formazioni,essendo appena stato negli spogliatoi.
“Ehi,Daniel!-chiamò
il Presidente,che aveva da sempre un debole per lo scavezzacollo
figlio del suo allenatore-vieni un po' qui!Fatti vedere!Come sei
cresciuto!Tra qualche anno voglio vedere te tra i miei
battitori,eh!Tuo padre mi ha detto che sei bravo,anche se non giochi
nel suo stesso ruolo!”
“Provi
a chiedere a Ron,signore,è lui il portiere,qui!”Dan
liquidò in fredda King:non gli stava antipatico,lo trovava
semplicemente noioso,pur nella sua gentilezza ed affabilità.
Ron
arrossì da capo a piedi e farfugliò qualcosa sul fatto
che non era poi così bravo e che,comunque,aveva intenzione di
fare l'Auror.
“Ah,e
tu devi essere Ginevra!”King si voltò verso Hermione,la
quale,scosse la testa e indicò Ginny.
“Eh,eh!E'
proprio vero!Devo iniziare a portare gli occhiali!Sì,sì...James
me l'aveva detto che avevi capelli rossi. Mi ha detto che anche tu
sei molto brava e che stavi pensando ad una carriera di
professionista..Harry,con te ho perso le speranze!”
Harry
borbottò qualcosa e poi cedette la parola a
Ginny,che,intimidita(non immaginava infatti che il padre di Harry si
fosse espresso nei suoi confronti) rispose:
“Bè,è
ancora presto,signore.Mi aspetta ancora un altro anno ad Hogwarts e
in un anno cambiano molte cose,non è detto che non cambi
idea....”
“Se
hai bisogno,comunque,ricordati che sono qua!”le disse gioviale
e dandole una pacca sulla spalla King.
Ginny
non sapeva cosa dire,ma fu salvata da Lily che intervenne tempestiva:
“Greg,per
favore!Sono solo dei ragazzi,hanno tanto tempo davanti!Chissà
quante volte non cambieranno idea!”
Nessuno
seppe mai cosa Gregory King avrebbe risposto,dato che in un momento
tutto lo stadio si acquietò per lasciar spazio alle squadre
che stavano facendo il loro ingresso in campo.
Mano
a mano che dall'altoparlante il commentatore chiamava un giocatore,
si sentiva un boato di sostegno da parte dei tifosi seguito dal giro
di campo.
Quando
finirono le presentazioni delle formazioni l'arbitro portando la
pluffa chiamò i capitani a centro campo per la consueta
stretta di mano.
Dopo
di che i bolidi furono liberati insieme al Boccino, e la pluffa
lanciata in aria.Al suo fischio la partita incominciò.
Andrew
Jafferson,cacciatore dei Cannoni di Chudley,si impossessò
della pluffa,immediatamente passata a Tobias Dog,il Capitano.
“Wooooooow!”gridarono
Harry e Ron,abbracciandosi dopo il primo goal.
Dieci
a zero. Tutto stava andando bene e James e Sirius,dalla
panchina,festeggiavano soddisfatti la riuscita dello schema messo a
punto quella settimana dopo aver a lungo studiato le tattiche degli
avversari.
Ben
presto il vantaggio venne triplicato e le cose sembravano messe
realmente bene:sugli spalti i tifosi giallo-viola non accennavano a
smettere di farsi sentire,ma gli inglesi gridavano più forte.
Franziska
Rendev,Cacciatrice dei Vratsa Vultures,segnò però i
primi punti per la sua squadra.
Da
quel momento in poi la partita si fece veramente interessante,perchè
le due squadre si equivalevano e ogni risultato era possibile.
Acrobazie
di ogni tipo portavano i giocatori alle azioni più impensate e
strabilianti,i Cercatori correvano su e giù,inseguendo il
Boccino perennemente in fuga.
Sirius
e James si facevano sempre più impazienti:andando avanti di
quel passo la partita sarebbe stata molto lunga,di logoramento quasi.
Avrebbe vinto chi fosse riuscito a conservare meglio le sue energie.
“Sir,lo
sai che nel giro di una serata potrebbe andare a bolidi un'intera
stagione?”domandò James,scrutando il campo con i suoi
occhi da Cercatore allenati alla ricerca del Boccino,in modo da poter
aiutare i suoi giocatori.
“Sì,purtroppo
è così. Solo Merlino sa quanto abbiamo preparato questa
serata. Penso che non potrei sopportare una sconfitta,dopo aver
lavorato così tanto!Chissà il vecchio Greg,gli viene un
infarto!”
commentò
Sirius.
“Immagina
la campagna acquisti della prossima stagione!Quello cambia tutta la
squadra!Che dici?Facciamo entrare Howard?Vedo che Matt è
stanco....”
Sirius
annuì e fece cenno al giocatore di scaldarsi,mentre James
chiamava il time-out.
“James!Attento!Spostati!”Sirius
non fece in tempo ad avvertire l'amico che un bolide lo fece
stramazzare al suolo.
“James!”Sirius
gridò e gli corse a fianco,cercando di soccorerlo mentre era
ancora privo di sensi.
Dalla
panchina si alzò qualcuno che fece sospendere temporaneamente
la partita.
“James!”Lily,spaventata
e bianca in volto si alzò in piedi immediatamente.Gli occhi
sbarrati dalla paura fissavano avidamente il campo.
“Papà!”Harry
e Beth si sporsero per guardare i guaritori portare via in barella
James.
“Lily!Dove
vai?”gridò Hellen,all'amica che stava già
correndo a perdifiato giù dalle tribune per raggiungere lo
spogliatoio.
La
partita nel frattempo era ripresa,ma Sirius non prestava attenzione a
ciò che stava succedendo.
Era
solo preoccupato per il suo migliore amico.
Harry
voleva raggiungere sua madre,ma gli fu impedito da Hellen,che tentò
di rassicuralo.
Aveva
già assistito a casi simili.Non c'era da preoccuparsi.
Beth
aveva perso ogni interesse per la partita e guardava prima suo
fratello,al quale si strinse,e poi Dan,come se loro le potessero dire
che sarebbe andato tutto bene.
Ginny
ed Hermione fissavano la porta degli spogliatoi e Ron provava a
calmare Harry.
“Fatemi
entrare!Sono sua moglie!”Lily cercava di convincere i due
infermieri a lasciarla passare.
I
medimaghi si erano chiusi in infermeria e nessuno sapeva ancora dirle
se James aveva ripreso conoscenza oppure no.
“Mi
spiace,signora,ma mi hanno detto di non far passare nessuno.”si
giustificò il ragazzo.
“Non
me ne importa niente di quello che ti hanno detto!Io voglio solo
vedere mio marito!”protestò la donna,fuori di sé
per un misto di rabbia e paura.
“Signora,cerchi
di capire...Stanno lavorando.Suo marito starà bene.Appena
abbiamo notizie la avvisiamo.”intervenne l'infermiera,provando
a portare via Lily.
“Non
mi tocchi!So badare a me stessa!”Lily stizzita si
allontanò,cercando di autoconvincersi che sarebbe davvero
andato tutto bene.Passò mentalmente in rassegna tutti gli
incidenti avuti da James da quando,tredicenne,aveva iniziato a
giocare a Quiddich.
Ce
n'erano senza dubbio stati di altrettanto gravi,ma a lei,in quel
momento,spaventato come era,non venivano in mente.
Le
passò davanti il battitore dei Vratsa Vultures che era stato
espulso in seguito al fallo e lei gli si gettò contro ,prima
di riuscire a realizzare cosa stesse facendo.
“Tu!Ma
sei impazzito?I bolidi li devi lanciare contro i giocatori!Non contro
l'allenatore!Avresti potuto ucciderlo!Mi chiedo come sia possibile
che certa gente possa giocare!Razza di....troll che non sei
altro!Quello è mio marito!James Potter è mio marito!Hai
idea di quello che gli possa essere successo?”Lily urlava tutta
la rabbia che aveva in corpo mentre il ragazzo,spaesato si guardava
intorno.Non l'aveva fatto di proposito.Una folata di vento aveva
urtato la sua scopa e deviato il bolide.E James Potter aveva avuto il
perfetto tempismo di trovarsi proprio su quella traiettoria.
“Signora...mi
spiace.Non ho fatto apposta.”provò a dire.
“E
ci mancherebbe altro!”gli ruggì Lily in risposta.
“Ehi,Evans!”Lily
pensò di essersi sognata quella voce,tuttavia si voltò
istintivamente verso il fondo del corridoio.
James,col
suo immancabile sorriso strafottente,la guardava dimenarsi contro il
battitore.
“James!”suo
marito le si avvicinò, sorretto dai due infermieri di prima.In
testa portava una stretta fasciatura che impediva ai suoi capelli di
prendere la direzione che volevano.
“Eddai,Lily,credevi
davvero che ci volesse così poco per farmi fuori?Non ci si
libera facilmente di James Potter,dovresti saperlo!”proseguì,in
tono scherzoso.
Lily
si staccò immediatamente da lui:
“Potter!Ma
lo sai che sei veramente un imbecille?Io vengo qua,litigo col mondo
per sapere come stai,temo il peggio...”
“Tu
temi sempre il peggio,mia cara.Qualche anno fa eri quasi convinta che
fossi passato a miglior vita....”la interruppe James.
“Potter!Stai
zitto una buona volta!Guardati!Stai benissimo!”
“Bè,non
proprio...”
“Non
è questo il punto!E' che io mi sono preoccupata seriamente!E
tu cosa fai?Te ne arrivi qui e ti metti a far battute?I tuoi figli
sono spaventatissimi e tu mi dici che non ci si libera facilmente di
James Potter?”Lily urlava e più urlava più la sua
voce si faceva simile ad un acuto stridio.
“E
non osare replicare!E per favore spiegami come Morgana è
possibile che l'unico bolide sfuggito al controllo di un battitore
centri te!Te che non sei nemmeno un giocatore!Che cosa ci facevi
lì?James non è possibile!Quando non sei nei guai non
sei felice!”
“Ma
ho rischiato il trauma cranico,Lily!”protestò lui,che,al
contrario degli infermieri che si stavano spaventando,considerava la
situazione perfettamente normale.
“Potter!Non
è possibile!Non giochi e riusci anche ad infortunarti!Non sei
normale!E noi che ci preoccupiamo anche!”
“Bè,ci
mancherebbe altro!”
“James!Non
è questo il punto!”
“Bè,allora
scusa se mi sono fatto male!Non è che mi sono divertito,sai,a
farmi trapassare il cranio!”
“Tanto
lì dentro non c'è niente...”commentò acida
Lily.
“No...c'è
il mio fantastico cervello....”
“James,smettila
per favore...e ora vai a fare il tuo lavoro,per carità!Evapora,che
se stai nello stesso mio metro quadro finisce che ti crucio!”Lily
gli fece segno di andare.
“Giusto
la partita!Come sta andando?”domandò il
convalescente,ansioso.
“Cosa
vuoi che ne sappia!Non sono la Sibilla Cumana!Nel caso non te ne
ricordassi l'ultima mezz'ora io l'ho passata qui!”gridò
lei in risposta.
“Ehi!Scusa...Bè,direi
che è il caso di far sapere al mondo che sono
risorto!”James,nonostante le proteste dei guaritori(che erano
sempre più basiti)si diresse verso il campo con Lily che
mugugnò qualcosa che somigliava a”Quiddich...il suo
cervello era già danneggiato prima...”
“Ti
amo anch'io signora Potter!”le urlò James,salendo le
scale che lo portavano alla panchina.
La
rabbia di Lily sbollì,mentre raggiungeva il resto della sua
famiglia e ben presto si tramutò in pensieri che la portarono
a ridere da sola.Lei e James riuscivano sempre a discutere,anche in
occasioni come quelle.Però,se ci pensava,quanto si era
preoccupata?
E
lui osava comparire sorridendo e prendendola in giro?
“Mamma,come
sta papà?”le domandarono i figli,non appena riprese
posto.
“Oh..fin
troppo bene.Credo proprio che nella sua testa ronzi un
Boccino....”rispose.
“A
proposito di Boccini!Guardate!Kruzov ha fatto una finta
Wronski!”Ginny indicò il Cercatore avversario che si
lanciava in picchiata e tutti si voltarono in quella direzione.
Matt
Hedfoot volava dall'altra parte del campo e,come l'avversario scese
,lui salì:l'aveva visto.
Aveva
visto il Boccino e si lanciò al suo inseguimento,mentre
l'altro tentava faticosamente di risalire.
Ma
ormai era troppo tardi:Matt Hedfoot aveva afferrato il Boccino D'Oro
che ora si dimenava inquieto nella sua mano.
Un
urlo liberatore esplose:l'intera squadra si riversò in
campo,tutti volevano abbracciare Matt,che si diresse immediatamente
verso il suo allenatore e gli consegnò il Boccino.
“Eccolo!Da
Cercatore a Cercatore!”
Sirius
era fuori di se dalla gioia e si dimenava complimentandosi con tutta
la squadra,James osservava la scena,in disparte,stringendo il
Boccino.
Sugli
spalti Ron abbracciò Hermione elogiando le abilità del
Cercatore,suscitando alcuni quesiti nella testa di Hermione che però
decise di starsene zitta:non era il momento,anche se Ron aveva
criticato Matt Hedfoot fino a qualche minuto prima.
Harry
e Ginny,stretti,pensavano a quanto sarebbe stato bello se,un
giorno,l'avessero vinta loro quella Coppa.
Dan
si dimenava come un ossesso rischiando seriamente di cadere e riuscì
a trascinare anche Beth,che pure aveva seguito la partita con vivo
interesse,
Qualche
ora più tardi,al termine della premiazione e dei
festeggiamenti,Lily,che aveva evitato James per tutta la serata(si
stavano fingendo entrambi profondamente offesi) si avvicinò a
suo marito,che stava per mettersi a letto.
“E
comunque mi sono preoccupata davvero,James.”gli
sussurrò,accoccolandosi accanto a lui,che la strinse.
“Lo
so,Lily.E mi dispiace.”le disse,baciandole i capelli rosso
fuoco.
“ Ho
avuto paura,James,quando ti ho visto lì,a terra.”
“Ma
è andato tutto bene.”
“Lo
so,ci vuole ben altro per far fuori James Potter!”esclamò,Lily.
“Questa
frase l'ho già sentita da qualche parte....di' un po'...non è
che mi rubi le battute?”
“Se
anche fosse?Credo che siano tanti anni che il Boccino che ronza a
vuoto nel tuo cervello passi ogni tanto anche da me....”gli
rispose,toccandogli il capo,sul quale però pesava ancora
l'imponente fasciatura che le impediva di arruffargli i capelli.
“E
comunque ti dona,sai?”aggiunse,riferendosi alla fasciatura.
“Lo
so,io sono sempre bellissimo ed affascinante!”
“Potter.....-Lily
era alla ricerca di qualcosa da dire,ma le uscì solo la cosa
che più desiderava ribadire a suo marito,che le piaceva anche
per la finta supponenza che mostrava.Era stata letteralmente travolta
da quell'abisso di allegria e disponibilità che rispondeva al
nome di James Potter-io ti amo!”
“Anch'io
Lily,tanto.”concluse,cullandola in un morbido abbraccio e
guardandola addormentarsi.
Come
era perfetta la sua Lily,anche quando dormiva.Non riusciva mai a
trovarle un solo difetto.Era dall'età di tredici anni che la
venerava:aveva impresso nella memoria ogni sua espressione,ogni
suo
gesto.
James
si riteneva una delle persone più felici che avesse mai
conosciuto:aveva un lavoro che gli piaceva,degli amici che
considerava alla stregua di fratelli e ,soprattutto,una famiglia
meravigliosa.
La
sua mente volò per un istante al pensiero di Rita Skeeter:non
avrebbe mai permesso a quella donna di distruggere la cosa più
importante che aveva.
Allora,che
ve ne pare?Ero indecisa sul risultato della partita,ma poi ho pensato
che è bello che,almeno nella nostra fantasia,le cose vadano
sempre come vogliamo,o no?
Un
ringraziamento a tutti coloro che leggeranno o commenteranno.
Salvo
casi di improvvisa ispirazione,credo proprio che ci risentiremo alla
fine degli esami.
Arrivederci
a tutti!
|
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Capitolo 22 *** resposabilità ***
Premettendo
che io dovrei studiare ma che,causa stanchezza,sono in pausa,ho
deciso di scrivervi questo capitolo.Non accadrà nulla di
stupefacente...o forse sì...
Intanto
ringrazio le 33 persone che hanno inserito la storia tra i preferiti
e rispondo alle recensioni:
Padfoot_07:un
genio?addirittura?non credo proprio di essere brava come
dici,anzi...però non faccio l'ipocrita e ti dico che ricevere
complimenti mi fa molto piacere e sono veramente felice di non
deludere le tue aspettative.Per quanto riguarda invece quella storia
su Remus,ad essere sincera ha iniziato a ronzarmi in testa,ma,al
momento,non ho davvero il tempo di scriverla...magari in futuro...
Lyan:grazie
anche a te per i complimenti,sono felice che la storia ti piaccia,Mi
auguro che tu possa continuare a seguire!Anche te dico
che,purtroppo,per la storia su Remus non ho davvero tempo,al momento.
Honey
Evans:grazie mille anche a te per la recensione,spero che questo
capitolo ti piaccia.
Akita:i
tuoi complimenti sono stati ben accetti,ma,ripeto,non credo di essere
così brava.Questo capitolo mi auguro che ti piacerà
quanto i precedenti,se non di più!
Princess_jadore:essendo
io un membro del Prongs FanClub non posso fare del male al povero
James,che io adoro(non si vede?!?)...ma è stato troppo
divertente scrivere del piccolo incidente!James si presta a queste
scene...sì sì...come anche la sua fantastica moglie....
CAPITOLO
VENTIDUESIMO:Responsabilità
Ritornati
a scuola,l'euforia per la vittoria dei Cannoni di Chudley,fu
archiviata in un lasso di tempo brevissimo.
Non
appena varcarono la soglia di Hogwarts Dan fu perquisito da Gazza
,che nelle sue tasche rinvenne ben tre oggetti di quelli che il
vecchio custode aveva catalogato come P.M.S.N.M. D.T(Pericolo
Mortale Se Nelle Mani Di
Teppisti),Beth si ritirò immediatamente in Biblioteca
con Thomas,Ron si dimenticò della riunione dei
Prefetti,Hermione organizzò gli impegni mensili,Harry tornò
ad essere ossessionato dal Quiddich,Ginny fu braccata da Luna, la
quale la convinse a partecipare alla Caccia al Ricciocorno
Schiattoso.
Insomma,tutto
tornò alla normalità in pochissimi minuti.
Durante
la loro assenza vennero a sapere che si era verificato qualche
incidente tra Grifondoro e Serpeverde,ma nulla di veramente grave.
Harry
era fermamente deciso a voler dimenticare:mancavano solo poco meno di
due mesi alla fine della scuola e non aveva voglia di perdere il suo
tempo a dar la caccia Malfoy o Zabini,tanto più che pareva
che davvero Malfoy non fosse coinvolto.
E
il senso di colpa iniziava a farsi strada in lui.
Senza
contare che aveva anche altri pensieri:i M.A.G.O. si facevano sempre
più vicini,c'era l'ultima partita della stagione da preparare
e l'ultima prova del Tremaghi da affrontare.
Nonostante
fosse ormai in possesso di tutti e tre gli indizi(una mappa,un nuovo
indovinello e il testo di una canzone del Cappello Parlante:”Ancora
quell'aggeggio pulcioso e cencioso?”,era stato il commento di
Ron),il pensiero del Torneo appariva lontano.
Il
Quiddich incombeva e lo studio occupava gran parte delle giornate:al
termine delle lezioni c'erano sempre caterve di compiti da
fare,lezioni da imparare,incantesimi e fatture da provare.
Senza
contare che,i professori,animati dal sadismo che caratterizza solo
che fa quel genere di mestiere,sembravano divertirsi a tormentare gli
studenti delle classi terminali(quinto e settimo anno)con prove
d'esame,possibili quesiti,corsi di approfondimento e di recupero.
All'obiezione,mossa
più e più volte anche dalla stessa Hermione che stava
letteralmente impazzendo,sull'impossibilità di gestire tutto
la risposta era sempre:
“E'
la scuola!Dovete imparare ad organizzarvi!Ed ora,muoversi che siamo
indietro col programma!”
Ovviamente,una
risposta del genere non poteva non suscitare come commento un
arrabbiato:
“Ah
certo!Io mi devo saper organizzare ma loro no!Hanno avuto otto
mesi!Otto mesi per lavorare e si mettono in testa di farlo adesso!”
Ron
stava proprio ripetendo questo,quando il Professor Ruf aleggiò
davanti a loro,che stavano uscendo dalla sua aula,liberi finalmente
di respirare aria pura e non naftalina.
“Potter!Weasley!Vi
devo parlare!”
“Adesso
professore?”domandò Harry
“Sì,ora.”
I
due ragazzi lo seguirono scettici all'interno della classe,tappandosi
nuovamente il naso.
“Come
sapete i vostri risultati in Storia della Magia sono stati piuttosto
deludenti anche quest'anno.E' un peccato,ragazzi,perchè la
Storia è una materia molto importante da conoscere.Ad
esempio:se Godric Grifondoro non avesse sconfitto i Giganti della
Valle di Ulm....”
“Ehm..professore....noi
dovremmo andare a Trasfigurazione...sa,abbiamo una simulazione
d'esame...”provò Ron:in realtà quel giorno non
avevano Trasfigurazione,ma Erbologia e la prova d'esame era già
stata fatta.Senza dubbio però,chiamare in causa la McGranitt
faceva molto più effetto.
“Oh..sì.certo.Vi
lascio andare.Volevo solo dirvi che sarebbe un peccato rovinare una
carriera scolastica come la vostra con un'insufficienza in Storia
della Magia:già ai G.U.F.O. non è andata bene,e
sarebbe il vostro unico voto negativo,pertanto stavo pensando che,se
vi va,potremmo vederci dopo le lezioni per riprendere i vecchi
argomenti...”
I
due amici si scambiarono uno sguardo disperato:no,tutto ma non un
corso supplementare di Storia della Magia.No,quella era una cosa da
evitare.Assolutamente.
Harry
prese la parola,dopo essersi consultato con Ron tramite il solo
sguardo.
“Ehm...noi
la ringraziamo veramente tanto,Professore,però..pensiamo di
potercela cavare da soli.Cioè,noi vorremmo dimostrarle di
essere capaci e quindi,proprio per farle vedere quanto la sua materia
è importante...vorremmo provare a studiarla da soli...”Harry
guardò il fantasma con uno sguardo speranzoso.
“Ma
veramente....”iniziò il Professore
“Comunque
se dovessimo riscontrare delle difficoltà la verremo a
cercare...”concluse Ron
“Bè,se
siete proprio sicuri...”
“Sicurissimi!”risposero
in coro,prima di volatilizzarsi fuori dall'aula.
“Oh
Porca Pluffa!Ci pensi,Harry...delle ore in più con
Ruf!”esclamò Harry,mentre attraversavano il parco per
raggiungere le serre.
“Mi
chiedo perchè Storia della Magia non sia facoltativa...voglio
dire,che noi e le rivolte di Goblin non andiamo d'accordo si sa dal
primo anno...Però...credo proprio che dovremo metterci a
studiare...”sbruffò Harry
“Sì...dopo
quello che gli abbiamo detto, Ruf si aspetta come minimo una O....”
Dopo
essersi scusati con la Sprite ed aver ricevuto le condoglianze dal
resto della classe per via dello spiacevole invito,i due presero
posto di fronte ad una Liana di Gott ed iniziarono a lavorare.
Quel
pomeriggio,mentre Harry e Ron tentavano di sbrogliare i nodi in cui
si erano avvolti,Dan e Lucas venivano trascinati nell'ufficio di
Snape.
“Non
me ne importa niente di niente,Black,della tua stupida partita di
Quiddich!”esclamò Severus Snape,ondeggiando col suo
largo mantello che potè non far venire in mente un enorme
pipistrello ai due ragazzi seduti di fronte alla sua scrivania.
“Ma
professore...è l'ultima partita della stagione...”tentò
nuovamente Dan,cercando di impietosirlo,anche se nella sua mente non
potevano non venirgli in mente le battute di suo padre sulla capacità
di Snape di provare pietà.
“Professore...ma...è
stata un'idea mia.Dan ha fatto quello che io gli ho suggerito.”lo
difese coraggiosamente Lucas,alzando la testa e scostandosi un ciuffo
biondo dagli occhi.
“Oh...ma
che scenetta commovente.Mi ricorda qualcosa,sai Black?Se ci penso ho
già assistito a scene del genere:tuo padre e Potter si
coprivano a vicenda proprio come state facendo voi due.Evidentemente
il gene dell'idiozia si trasmette facilmente...”
“Non
provi a mettere in mezzo mio padre!-Dan scattò in
piedi,urlando-Non c'entra nulla!Mi vuole punire?Mi
punisca!Avanti,faccia pure!Mi metta in punizione finchè sto a
scuola...lo faccia!Non ho paura!Ma non metta in mezzo mio padre!”
“Severus!Che
succede!”la McGranitt era entrata di corsa,spalancando la
porta.
La
scena che si trovò davanti le fece sorgere diversi
interrogativi:Dan in piedi di fronte al professore,a discutere e
Lucas che cercava di fermarli,tutti e due.
“Te
lo spiego io,che succede,Minerva!Questi due hanno avuto la geniale
idea,ammesso che non sia stata loro suggerita da qualcuno che sta
casa...”
La
McGranitt lo interruppe:
“Severus,non
fare strane allusioni,per favore.Limitati a dirmi quello che è
successo!”disse,secca e composta la donna,perforando con lo
sguardo i due ragazzi.
Snape
mugugnò qualcosa e poi riprese a parlare:
“Franchester
e Black e,anche se non ho prove,credo ci siano in mezzo anche
Moran,Onniville e ,perchè no,McNarrow...”
La
McGranitt posò gli occhi su Lucas e Dan:era certa anche lei
che ci fosse qualcun altro coinvolto,ma non le pareva il caso di
peggiorare la situazione.Quindi intervenne nuovamente:
“Severus,arriva
al punto:in questo momento ci sono qui solo Black e
Franchester.Occupati di loro.”
“Franchester
e Black hanno fatto saltare in aria l'ufficio di
Gazza.”concluse,scandendo bene ogni sillaba Snape.Quell'ultima
bravata non avrebbe potuto passare inosservata nemmeno agli occhi
della McGranitt o ,peggio,di Silente.
Cercare
di essere corretto in classe coi figli di Potter e Black era una cosa
che gli stava riuscendo senza troppa difficoltà,dal momento
che,ad essere sinceri ed obbiettivi,non e avevano il cervello di un
troll ma riuscivano a cavarsela.
Nessuno
però avrebbe potuto impedirgli di condannare ad una vita di
punizione quei teppisti:con la condotta i buoni voti non c'entrano
nulla.Senza contare che,fosse stato anche il figlio di qualcun
altro,anche di un vecchio compagno di Serpeverde,uno col carattere di
Daniel Black sarebbe stato comunque indigesto a Snape.Pertanto l'uomo
era perfettamente a posto con la sua coscienza:un delinquente del
genere l'avrebbe punito in ogni caso.
“Ma
è stato un incidente!Non volevamo!”protestò
Lucas,suscitando un'occhiata da parte della McGranitt:conosceva i
loro “incidenti”.
“Severus,li
hai fatti spiegare?”domandò,volendo farsi realmente
un'idea dei fatti.
I
due ragazzi lanciarono un'occhiata eloquente prima in direzione di
Snape e poi della McGranitt:era evidente che non avevano avuto la
possibilità di spiegarsi.
“Franchester,prego.Inizi.”ordinò
la professoressa mentre Dan e Snape si lanciavano reciproche
occhiate di sfida.
“Allora,io
e Dan abbiamo ordinato per corrispondenza dei Fuochi d'Artificio del
Dottor Filibuster e anche alcuni dolci,tra cui le Piperille
Nere.Questa mattina io e Dan eravamo più in ritardo del solito
per colazione e,come lei sa,i pacchi che i gufi non riescono a
recapitare vengono mandati nell'ufficio di Gazza.Nell'ora di pranzo
siamo andati da Gazza per farci ridare i pacchi,solo che lui non
credeva che fossero davvero nostri e allora ha iniziato a farci il
terzo grado minacciandoci di punizioni con valore retroattivo per
quella volta in cui abbiamo staccato tutti i quadri dal quarto
piano...”
“Franchester,arriva
al punto!”esclamò Snape,sempre più irato.
“Il
punto è che Gazza,dopo averci punito,cosa che non so nemmeno
se può fare dato che non è un insegnante,ha voluto a
tutti i costi vedere cosa c'era nel pacco.
Noi
glielo abbiamo detto,ma non ci credeva.Ha voluto aprirli e
controllare di persona.Ora,non sapendo lui come utilizzare i Fuochi
Filibuster ha fatto saltare in aria tutto e non contento ha
ingurgitato le Piperille Nere,dando così fuoco all'intero
studio.Questo è tutto.”
“Ma
noi abbiamo provato a fermarlo!Gli abbiamo detto che non poteva
mangiare tutte quelle Piperille senza dare fuoco alla stanza,ma,come
al solito,non ci ha dato retta!Ecco come è successo
tutto!”aggiunse Dan,guardando la McGranitt,le cui labbra si
facevano sempre più sottili.
“Come
vedi,Minerva,tale padre e tale figlio.Ora,sarai d'accordo anche tu
con me nel dire che una punizione da qui alla fine della scuola non
la leva nessuno a questi due...”
“Un
attimo,Severus:Black,mi spieghi come avete fatto ad ordinare quella
roba?”chiese seria la McGranitt che si stava seriamente
irritando.
Incidente
o meno quei due avevano distrutto l'ufficio di Gazza e avrebbero
dovuto essere puniti.
Anche
a costo di perdere un battitore nell'ultima partita di Quiddich della
stagione.
In
quel momento Lucas e Dan si guardarono:ripensandoci l'avevano fatta
grossa davvero,soprattutto considerando che i fatti non si erano
svolti proprio come li avevano raccontati(diciamo che,per usare una
litote,non è che i pacchi fossero casualmente finiti nelle
mani di Gazza e che,sempre per puro caso,fosse saltato per aria
tutto)e che raccontando del modulo da firmare avrebbero messo in
mezzo anche Ron ed Harry,che realmente non c'entravano nulla.
Dan
sospirò:era il caso di dire la verità,almeno per quanto
concerneva le spedizioni.
Gli
occhi di Snape brillavano:ascoltando il racconto di Dan stava per
realizzarsi ciò che nemmeno nei suoi sogni più
reconditi avrebbe sperato.Avrebbe punito in una volta sola
Black,Franchester,Potter e Weasley.
“Comunque
Harry e Ron non hanno fatto nulla.La nostra intenzione iniziale era
quella di far firmare loro,solo che,prevedendo che si sarebbe andati
incontro a guai,non hanno firmato .Ho falsificato io le loro
firme.”confessò,mesto e a testa bassa Dan.
Il
ghigno sul volto di Snape si smontò di colpo.Il professore
però dovette ammettere che il ragazzino aveva fegato.Aveva
raccontato la verità e si stava assumendo le sue
responsabilità.
Tutto
suo padre,pensò Snape,sebbene non potesse fare a meno di
approvare il comportamento di Dan.
Negli
occhi della McGranitt si poteva leggere,invece,approvazione:Dan aveva
sbagliato,forse non se ne era ancora completamente reso conto,ciò
nonostante non osava tradire gli amici e si stava assumendo le sue
responsabilità.
Incosciente
ed avventato fino agli estremi,ma onesto.Un vero Grifondoro.
Tuttavia,Grifondoro
o no,bisognava prendere dei seri provvedimenti.
“Black,Franchester
quello che avete fatto è molto grave.E' stato un gesto
veramente sconsiderato da parte vostra.D'ora in avanti,fino a quando
non sarà di nuovo tutto come prima,occuperete ogni momento
libero nella sistemazione dell'ufficio del signor Gazza,che aiuterete
anche nello svolgimento delle sue mansioni.Questo significa che anche
i fine settimana saranno dedicati a quest'occupazione.”
“Ma
professoressa...questa domenica c'è il
Quiddich....”sussurrò,incredulo,Dan
“Dan
è nella squadra.Farò doppio lavoro io,non c'è
problema,vero?”domandò,incerto,Lucas
“Mi
dispiace,Black,ma devi assumerti le responsabilità delle tue
azioni.Avresti dovuto pensarci prima.”replicò,dura,la
McGranitt.
“Ma...”
“Niente
ma.Così è deciso.Vi aspetto stasera dal signor
Gazza.”concluse la vicepreside,prima di uscire.
“Bè,che
ci fate ancora qui?Forza,andate!”li richiamò Snape.
Mentre
attraversavano i corridoi che li avrebbero condotti alla Sala
Comune,Dan e Lucas stavano riflettendo sulla loro malefatta e sulla
conseguente punizione.O meglio,sulla punizione che avrebbe impedito a
Dan di giocare quella domenica.
Senza
fare troppa fatica erano perfettamente in grado di prevedere quale
sarebbe stata la reazione di Harry:dire che sarebbe stato furibondo
era poco.
D'un
tratto i due si guardarono,certi che nelle loro menti il pensiero
fosse lo stesso.
Si
scambiarono un sguardo malandrino:
“Luke...qui
serve un'idea.”
“Ce
l'ho.E so anche chi ci può aiutare...”
“Thomas!”esclamarono
insieme,prima di cambiare direzione per raggiungere la
Biblioteca,dove erano certi di trovare l'amico chino su qualche tomo
pesante più di lui.
I
due,sorridendo dell'idea che era appena balenata nelle loro menti
raggiunsero la Biblioteca di corsa.
Era
strano come si ritrovassero a pensare sempre le stesse cose:in breve
tempo Lucas aveva soppiantato Mark ed Edward.Era come se si
conoscessero da sempre.
Se
solo Lucas non fosse nato a novembre del 1985 avrebbero potuto essere
allo stesso anno...
Non
che Edward e Mark per Dan non esistessero più,ma con Lucas era
diverso.
Lucas
sapeva sempre,prima di tutti(tranne forse di Beth)cosa potesse
passargli per la testa,senza contare che Dan aveva trovato qualcuno
con cui mettere in atto tutte le folli trovate che gli venivano.
“Ragazzi!Siamo
in una Biblioteca,per Merlino!Fate piano!Se volete parlare col vostro
amico andate a chiamarlo e fatelo fuori!”l'acida Madama Pince
richiamò Dan e Lucas che erano entrati come due uragani nel
suo sacro regno e che si stavano sbracciando per attirare
l'attenzione di Thomas,seduto da solo in tavolo in fondo alla sala.
“Si
può sapere cosa avevate da urlare?”sbruffò il
ragazzo,piuttosto scocciato per essere stato distolto dalla sua
lettura quotidiana.
“Dov'è
Beth?”chiese subito Dan
“E'
in giro con Anne,perchè?Non avrete litigato di
nuovo,vero?”Thomas si augurava che la risposta a quella domanda
non fosse affermativa o correva il rischio di affatturare Dan.
“No!No!Perchè?Comunque
siamo qui perchè abbiamo bisogno di aiuto....”iniziò
Dan,con Lucas che,al suo fianco,annuiva convinto.
“In
che guaio vi siete cacciati questa volta?”chiese
Thomas,cercando di ignorare quella vocina che gli stava dicendo che
si sarebbe messo nei guai anche lui.
“In
nessuno guaio!”esclamò Lucas,prima di incontrare lo
sguardo di Thomas.
I
due gli spiegarono la situazione:bisognava trovare un modo per
evitare che Dan saltasse la partita e fino a quel momento l'unica
idea che era loro venuta in mente era la Pozione Polisucco.
Uno
di loro l'avrebbe presa e avrebbe assunto le sembianze di Dan per
un'ora,scontando la punizione mentre lui giocava,ovviamente senza che
gli insegnanti si accorgessero che,nascosto e bardato sotto la divisa
c'era proprio chi avrebbe dovuto trovarsi da tutt'altra parte.
“Ma
ci vuole un mese per prepararla!Non si può fare!”disse
Thomas
“Ah!”esclamarono
gli altri due.A quello non avevano pensato.
“A
meno che....-aggiunse Thomas-allora, che io sappia quelli del quarto
anno l'hanno appena preparata,me l'ha detto il Lumacorno ieri prima
della lezione,quindi nel suo ufficio dovrebbe essercene un po'...”
“E
come entriamo nel suo ufficio?”fu l'ovvia domanda di Lucas
“Sentite,domani
sera c'è il Lumaclub.Io e Beth siamo stati invitati.In mezzo a
quella confusione non dovrebbe essere difficile appropriarsi della
fialetta...”iniziò Thomas,scacciando la voce della sua
coscienza.
“Ok...però..qualcuno
vi potrebbe vedere.C'è un altro modo:mi farò prestare
da Harry il Mantello dell'Invisibilità di zio James e ,mentre
voi lo distraete,io la prendo...”propose Dan,già
eccitato.
“Ma
Harry te lo lascerà?Lo sai che ne è molto
geloso...”obbiettò Lucas.
“Sì..bè...glielo
spiegherò.Non mi va di prenderlo con una bugia...è
Harry e ad Harry non si mente.Già mi chiedo come farò a
convincerlo a non prendere al mio posto come battitore
McLaggen....Voglio dire,dovremmo rivelargli tutto il piano e non so
se lui sarebbe d'accordo....”sbuffò Dan,che,per la prima
volta si sentiva scoraggiato.
“Dan.Troveremo
una soluzione.Non puoi saltare la partita.”tentò di
consolarlo Thomas
“Intanto
iniziamo a prendere la pozione...poi si vedrà!”propose
Lucas
“Si
vedrà quando?Oggi è giovedì!Abbiamo tre
giorni!Il piano c'è e potrebbe funzionare...ma ho la
sensazione che ci cacceremo in un mare di guai...anche se...io quella
partita la voglio giocare!E la giocherò!”esclamò
Dan,tentando di eliminare i dubbi che si stavano insinuando nella sua
mente.
Il
sole stava tramontando su Hogwarts,disegnando particolari giochi di
luce rosata e rossastra nel cielo.Un gruppo di ragazzi chiacchierava
allegramente nei pressi del campo da Quiddich.
L'ultimo
allenamento dell'anno si era concluso e tutta la squadra di
Grifondoro stava abbandonando il campo,discutendo degli ultimi
accorgimenti da prendere.
Ginny
stava ferma sul campo di Quiddich,davanti alla porta degli
spogliatoi.
Guardava
Harry riporre i bolidi,le pluffe,il Boccino,le scope della scuola che
talvolta si usavano per gli allenamenti con una cura ed una
precisione maniacale.
Da
fare invidia a Molly Weasley,pensò la ragazza.
Le
parole Harry ed ordine non potevano essere accostate nella vita
quotidiana,come Ginny ben sapeva.Il suo baule,il suo comodino,lo
spazio sotto al letto,la tracolla che usava per i libri,erano posti
in cui si poteva trovare di tutto:dagli appunti delle lezioni a
vecchie carte di di caramelle,dalle caricature ai moduli da
consegnare,dalle magliette spiegazzate alle vecchie lettere ricevute.
Solo
in una circostanza le parole Harry ed ordine si potevano accostare
alla perfezione:nel caso del Quiddich.
La
sua divisa giaceva ripiegata con attenzione sul fondo del baule e non
era importante che,sopra di essa ,ci fossero caterve di indumenti
accatastati alla bell' e meglio.
Il
suo manico di scopa,ricevuto in dono nuovo proprio per il suo
compleanno(l'ultimo modello di Firebolt),veniva lucidato e curato in
modo maniacale prima di essere riposto nell'armadietto degli
spogliatoi sul quale erano incisi il numero sette e il nome Potter.
Non
c'era quindi da meravigliarsi se,alla fine di ogni allenamento,da
buon capitano,controllasse molte volte che tutto fosse stato
ritirato al posto giusto.
“Eccomi!Scusa
se ci ho messo tanto!”disse Harry,raggiungendola e salutandola
con un rapido bacio.
“Oh,non
fa niente.Ora sta iniziando a fare caldo,fa piacere stare
fuori..Anche se mi stavo iniziando a preoccupare:temevo che un
esercito di scope inferocite ti fosse saltato addosso!”
“Con
tutto l'affetto con cui le curo ci mancherebbe altro!”le
rispose lui.
Camminando
abbracciati per il parco stavano per raggiungere il castello quando
Ginny parlò:
“Mi
mancherà tutto il prossimo anno...”sussurrò,lievemente
malinconica.
“Non
cambierà niente,vedrai.”tentò di rassicurarla
Harry,senza però esserne pienamente convinto.
“Dici
così adesso,ma chi lo sa cosa ci aspetta là
fuori.Harry,siamo sinceri:io starò qui e tu sarai chissà
dove con mio fratello ad affrontare chissà cosa per diventare
Auror.Questa è la realtà.
Tutto
il resto sono frasi di circostanza.”
“E
allora che dovrei dirti,Ginny?Che non appena finirà la scuola
noi ci lasceremo e fuggirò in Spagna con una ragazza appena
conosciuta?”chiese Harry,cercando di mostrarsi ironico ma senza
riuscirci,apparendo invece freddo e sprezzante.
“No
Harry.No.Vorrei solo essere certa che tutto questo non finirà.Che
la lontananza non ci cambierà.Vorrei che tutto restasse così
come è adesso.”
Harry
sospirò:l'avrebbe tanto voluto anche lui.
Avrebbe
voluto avere diciotto anni per sempre,stare ad Hogwarts coi suoi
amici per tutta la vita e sciallarsi in quell'esistenza priva di
reali preoccupazioni.
Dentro
di sé però sentiva che il tempo di Hogwarts stava
finendo,che il suo posto non era più lì,che era,tutto
sommato,impaziente di vedere cosa la vita aveva in serbo per lui.
Perchè
il suo posto oramai era altrove,non più tra le protettive mura
di quel castello che costituiva una seconda casa.Stare lì un
altro anno l'avrebbe fatto sentire fuori luogo.
Era
dura da ammettere,prima di tutto con se stessi,ma il tempo di
Hogwarts stava finendo.E,alla fine,era giusto così.
“Io
non posso prometterti nulla,Ginny,se non che io cercherò di
fare la mia parte.Come ti ho già detto più volte so che
ormai Hogwarts sta diventando un ricordo passato.Manca poco e presto
non sarò più uno studente di questa scuola e credo
che,alla fine,sia giusto così.
Proviamoci
Ginny,non so che succederà,non so dove saremo e cosa faremo
tra dieci anni.So solo che ora voglio stare con te.Ed è solo
questo quello che conta.”
“Io
farò la mia parte,Harry.Ci abbiamo messo così tanto per
capire di poter stare insieme che non voglio buttare via tutto
così.Noi ci proveremo e quel che sarà sarà.
Non
ti impedirò di andare chissà dove a fare l'Auror né
di fare qualsiasi altra cosa tu vorrai.Io ti aspetterò,perchè
so che tutto quello che io voglio ora sei tu.
Voglio
stare con te e questo mi basta.
Se
poi il futuro ci riserverà delle sorprese non è
importante.E' importante solo quello che vogliamo ora.Io e te.Il
resto non conta.”Ginny aveva parlato guardandolo fisso negli
occhi,decisa,sicura.
Nulla
le avrebbe impedito di stare col suo Harry.Qualsiasi cosa fosse
accaduta,l'avrebbero affrontata insieme.
“Io
e te.E basta.”concluse Harry,stringendola forte come mai aveva
fatto prima.
Dall'altra
parte del castello un ragazzo correva a perdifiato per i corridoi
della scuola.Travolse un paio di ragazzine del primo anno e sentì
che uno del quarto gli imprecò contro.
Ma
non gli importava.Lui continuava a correre.Correva come mai aveva
fatto in passato,se non forse una volta,qualche mese prima.
I
capelli rossi,ancora bagnati per la doccia appena fatta negli
spogliatoi gli si appiccicavano al volto
e
le sue gambe sembravano non voler stare al passo con il ritmo che il
cervello dettava.
“Maledizione
Ron!In ritardo,ancora una volta!”si disse mentalmente,mentre
spalancava la porta della Sala Riunioni del quinto piano.
“Salve
a tutti...”mormorò il Caposcuola,che credeva di trovarci
dentro Hermione con gli altri Prefetti intenti a discutere qualche
importante norma del regolamento della scuola.
Invece
non c'era nessuno,se non Hermione che,ancora china su un pacco di
carte,cercava di mettere a posto il verbale del giorno.
“Oh,ciao
Ron,vieni.”lo salutò,facendogli cenno di entrare.
“Mi
dispiace davvero di non esserci stato...ho fatto più in fretta
che potevo,ma Harry ha prolungato l'allenamento....”Ron spiegò
cosa lo aveva trattenuto,tentando di nascondere l'imbarazzo.
“Ma
va,figurati.Lo immaginavamo che non ci saresti stato.Domenica c'è
l'ultima partita...”Hermione gli sorrise,alzando la testa dalla
pergamena e guardandolo negli occhi.
“Bè,c'è
qualcosa che io posso fare ora?Mi dispiace davvero...penserai che non
mi sono impegnato per niente a fare il Caposcuola...Ancora mi chiedo
perchè Silente abbia scelto me.”Ron prese una sedia e
vi si mise sopra a cavalcioni. La posizionò di fronte al
tavolo sul quale Hermione stava lavorando.
La
ragazza alzò gli occhi dal foglio e posò la piuma
“Dai
Ron,non dire così.Non è vero.Comunque,se vuoi davvero
aiutarmi,dettami il verbale.Prima l'ho scritto in brutta e ora lo sto
copiando.Sarò meglio darsi una mossa,la McGranitt lo vuole
prima di cena.”
Ron
prese a leggere,incartandosi ed interrompendosi quando,di tanto in
tanto,non capiva la scrittura sottile e precisa di Hermione. Lei
sbuffava per gli strafalcioni del suo collega,celando il sommo
divertimento che provava nel correggerlo.
“E
comunque non credo che Silente abbia scelto male.”disse ad un
certo punto,alzando la testa e rimanendo con il braccio con la piuma
a mezz'aria.
“Dici
davvero?”chiese Ron,stupito.
“Sì,dico
davvero.Ti sei impegnato Ron e sei maturato quest'anno.Sai,credo che
Silente non sempre scelga le persone per quello che effettivamente
mostrano di saper fare .Cioè,se al posto tuo avesse scelto
Ernie MacMillian io avrei avuto la metà delle cose da fare,ma
nessuno dei due avrebbe imparato niente,dato che siamo entrambe
persone precise ed organizzate.
Invece
con te...bè,Silente ha voluto darti un'opportunità.Farti
capire che anche tu ce la puoi fare,che sei anche tu pieno di
potenzialità,che non devi essere sempre così poco
fiducioso in te stesso,che,a volte,è solo questione di
sicurezza in se stessi...e sei stato un buon collega.Molte volte ti
sei preoccupato di sistemare i turni di guardia o hai deciso di
sostituire Prefetti che non potevano svolgere i loro
compiti.Insomma,ti sei mostrato disponibile,hai aiutato gli studenti
più piccoli,hai mostrato di avere le caratteristiche
del...come si dice...leader?Anche se non ci sta bene,ora che ci
penso...”
Nel
pronunciare le ultime parole Hermione aveva abbassato gli
occhi:chissà cosa avrebbe pensato Ron dopo quel discorso!
In
seguito alla loro conversazione al San Mungo il loro rapporto era
cambiato:mostravano di avere più fiducia l'uno
nell'altro,avevano smesso di punzecchiarsi per qualsiasi cosa .
Hermione
stava iniziando a capire di poter davvero contare su Ron quando
qualcosa andava male.
Ron
cercava di essere presente,di non essere distratto,di ascoltarla e di
aiutarla a rialzarsi ogni volta che la vita la faceva cadere.E,anche
se non sembrava,Hermione Granger cadeva spesso.Era solo troppo
orgogliosa per dimostrare di avere delle debolezze.
“Bè...ci
sei stata tu ad insegnarmi come si fa,no?”borbottò in
risposta Ron,coprendosi le orecchie con i capelli che portava
leggermente lunghi.
“Oh...io?Solo
organizzazione e pragmatismo.Ci sono che tu sai fare molto meglio di
me...Ecco.E' finita.La vado a portare alla professoressa.”Hermione
si alzò velocemente.Si stava emozionando e stare nella stessa
stanza di Ron iniziava ad inquietarla.
“Aspetta.Vado
io.Tu torna in Sala Comune che saranno rientrati anche Ginny ed
Harry.”Ron le tolse la pergamena di mano,avviandosi già
verso la porta.
“Ron...io..”
Il
ragazzo,che stava già tenendo una mano sulla maniglia in
ottone,si voltò.
“Grazie...”
“Di
niente,'Mione.”rispose,con un sorriso,prima di venir
inghiottito dal corridoio.
Dan
e Beth sedevano uno di fronte all'altra nella Sala Comune:lei sul
divano e lui sulla poltrona.
Nel
giro di quell'anno Beth aveva imparato ad aprirsi e non era più
così terrorizzata dalle persone,tuttavia,spesso si rifugiava
da Dan.
Se
anche non aveva voglia di parlare non era importante:lui capiva ed
era lì a distrarla con le sue buffe storie.
“Su
Dan,ora vai e glielo dici.Non ti manderà in pasto ad un
Basilisco né ti affatturerà.”Beth si alzò
dal divano della Sala Comune e spinse Dan verso suo fratello che
stava giocando a Spara Schiocco con Ron.
“Allora
vado...”
“Sì,Dan...per
Merlino!Vai!”
“E...gli
dico anche del mio geniale piano ?”chiese titubante.
Era
bello stare con Beth.Non era costretto ad essere sempre spavaldo.
Beth
alzò un sopracciglio(era da settembre che Dan,Lucas,Thomas ed
Anne si chiedevano come facesse ad alzarne solo uno.Nonostante i loro
tentativi non ci riuscivano mai.):non era per nulla convinta di
quello che Dan,Lucas,con l'aiuto di Mark ed Ed e il supporto teorico
di Thomas avevano intenzione di fare,ma sapeva che,con il suo
appoggio o meno,l'avrebbero fatto comunque.
Pertanto
evitò di esprimere un suo giudizio,anche se non era pienamente
convinta che tutto sarebbe andato per il meglio, sapeva che Dan aveva
bisogno di picchiare la testa e di rompersela,prima di ammettere di
aver sbagliato.
“Beth...mi
dispiace davvero per quello che ho fatto.Non credevo avesse delle
conseguenze così devastanti e non lo dico solo per via della
punzione,ma anche per Gazza.Poveraccio...è noioso e
pedante,ma non se lo meritava.Non so nemmeno se sia una buona idea
quella che ci è venuta....”
Lei
si limitò a sorridergli,incoraggiandolo.
Lo
guardò avviarsi verso suo fratello e,non prima di aver gettato
un'occhiata rapida a Lucas ed Anne, che stavano battibeccando perchè
lei sosteneva che lui le avesse nascosto il libro di
Incantesimi,ritornò alla sua lettura:il Piccolo Principe,per
l'ennesima volta.
“Harry....io...ti..devo...parlare...”Dan
balbettò qualcosa di simile,avvicinandosi al suo fratello
acquisito.
“Che
c'è?Beth?”chiese subito Harry,guardando in direzione
della sorella che potè vedere immersa nel suo libro.
Il
ragazzo si tranquillizzò:aveva temuto che la sorellina potesse
nuovamente soffrire a causa di quanto era stato scritto e non aveva
smesso di abbassare la guardia.Ripensandoci era un po' che loro due
non facevano una delle loro lunghe chiacchierate.
Si
appuntò mentalmente di raggiungere Elisabeth,al termine della
conversazione con Dan.
“No!No!Tutto
bene....ecco..volevo dirti che...Snape...mi..ha sospeso.”
“Cosa?”urlò
Ron
“Harry...non
posso giocare la partita di domenica...”confessò
Dan,facendo uscire le parole tutto d'un fiato.
“Che
Morgana hai combinato,Dan!Io ho bisogno dei miei battitori!Con tutte
le volte che ti puoi far mettere in punizione proprio domenica?”Harry
non capiva il suo stato emozionale:non sapeva se essere prima
arrabbiato o prima sconvolto o tutti e due insieme.
“Aspetta!Ci
sarebbe una soluzione...”provò Dan,cercando di calmarlo.
“Mi
auguro per te che non sia qualcosa che porti alla sospensione della
partita...”grugnì Harry
“Però
non so è proprio il caso di attuarla...comunque si tratterebbe
di....”Dan iniziò a spiegare ciò che avevano
pensato mentre sulle facce di Harry e Ron comparivano delle
espressioni indecifrabili.
Allora...che
farà Daniel?La Polisucco servirà?
Per
il momento non rispondo...al prossimo capitolo!
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Capitolo 23 *** L'ultima volta ***
Ora
che sono una persona matura potrò dedicarmi completamente a
questa storia!
Dunque,innanzi
tutto, grazie mille alle 40 persone che hanno inserito la storia tra
i preferiti(siete tantissimi!)e poi rispondo alle recensioni, dopo di
che vi lascio alla lettura di questo capitolo...mi
raccomando,ricordatevi di farmi sapere che ne pensate!
Colgo
l'occasione anche per dire che,a dispetto di ciò che appare,
questa storia non è una round robin:c'è scritto così
perchè quando l'ho pubblicata ho sbagliato ed ho cliccato su
round robin.
Vale
Lovegood:mi stavo iniziando a chiedere che fine avessi fatto, temevo
di averti annoiato...Scherzi a parte, grazie mille per le belle
parole.E' un grande incoraggiamento!Anche se, ti confesso, che
gestire alcuni dei personaggi tradizionali non è sempre
semplice.Leggi e rileggi lo stesso pezzo chiedendoti:davvero potrebbe
reagire così?Coi Malandrini penso mi riesca meglio(anche
perchè sono personaggi di cui si sa, tutto sommato, poco)ma
con Harry e gli altri a volte sono in difficoltà.Se
però,secondo voi, sto riuscendo a gestire bene personaggi non
miei non posso che essere felice.
Mi
fa piacere anche che tu nutra simpatia per Dan,Beth e tutti gli
altri...
Princess_jadore,
Akita e Padfoot_07:io assecondare i piani di Dan?Ma che dite?;)
Nel
caso non si sia notato, io adoro Dan per il suo essere così
sempre,eternamente incapace di riconoscere il limite. Del resto, ha
tredici anni e rappresenta in pieno quell'età che è
giusto sia spensierata. Quanto ad Harry, bè, è o non è
il figlio del Malandrino per eccellenza?Insomma, troppi scrupoli non
se li fa, non si li è mai fatti nella saga della Rowling,
figurarsi se se li fa in un mondo in cui è stato cresciuto da
James e Sirius!
Tranquille,
da ora in poi James, Sirius e Remus saranno sempre presenti, nei
pochi capitoli che mancano.
Lyan:grazie,felice
che la storia ti piaccia.Dimmi cosa ne pensi di questo capitolo.
Ps:
cercate di entrare nell'ottica di Dan, leggendo. E' un ragazzino
complicato, con più sensibilità e coscienza di quanto
si pensi.
CAPITOLO
VENTITREESIMO:L'ultima volta
Harry
non aveva opposto resistenza all'idea proposta da Dan, né
aveva mostrato rimostranze.
Era
l'ultima partita della stagione e lui necessitava dei suoi battitori,
di entrambi.
Non
poteva arrischiarsi nell'utilizzo di sostituti,era troppo pericoloso.
La
squadra aveva provato schemi e posizioni per mesi, i giocatori si
conoscevano e si era creato un buon rapporto tra di loro. Insomma, il
cosiddetto “spirito di squadra” non mancava certamente.
Pertanto,
se l'unica soluzione per vincere quella partita consisteva
nell'utilizzo della Pozione Polisucco, avrebbe fatto di tutto per la
buona riuscita del piano.
Nonostante
questo Harry si ritrovò a fare i conti con la voce della
coscienza (detta da suo padre “Spirito di Lily
Evans”),ereditata da Lily. Era quella stessa voce che , nel
corso dei suoi anni di scuola , gli aveva sempre impedito di essere
spregiudicato come James.
Ma,
dal momento che James era comunque riuscito a trasmettere i suoi geni
di Malandrino, Harry operò una modifica al piano, giusto per
renderlo migliore.
Era
infatti troppo rischioso far giocare Dan senza che lui assumesse le
sembianza di qualcun altro:era maggio, faceva caldo ed un giocatore
col cappuccio in testa avrebbe destato sospetti, senza contare che il
travestimento era comunque precario. Una folata di vento o
un'acrobazia con la scopa e tutti avrebbero visto che Daniel Black
non stava catalogando i verbali di anni di punizioni e di oggetti
confiscati.
Si
decise quindi che Dan avrebbe assunto le sembianze di Edward, il
quale avrebbe preso il suo posto nell'ufficio di Gazza con Lucas.
Il
ragazzo non si lamentò:non si prospettava un pomeriggio
interessante, ma per far vincere Grifondoro un sacrificio era
necessario.
Dopo
cena in Sala Comune fervevano i preparativi:era il venerdì
del Lumaclub e la possibilità di prendere la Pozione c'era
solo quella sera. Tutto avrebbe dovuto essere perfetto.
Harry
stava consegnando a Dan il suo prezioso Mantello
dell'Invisibilità:inizialmente avrebbe dovuto prelevare lui la
fialetta dalla dispensa del professore, ma, carico di compiti come
era, non poteva permetterselo. Il suo tema sul “Perchè
le Galassie di Seyfert sono importanti nella Mantica Etrusca”lo
attendeva:bisognava consegnare un metro di pergamena e lui aveva
faticato a riempire trenta centimetri.
“Dan
ti avverto:prova a romperlo,rovinarlo, strapparlo,perderlo,farti
vedere,combinare danni,mostrarlo a qualcuno e giuro che farai una
brutta fine. Non solo salterai la partita di domani ma puoi scordarti
aiuti,consigli,un baule in ordine prima di partire,visite alla Testa
di Porco e, soprattutto non ti prenderò il Wisky Incendiario
oltrepassando la linea dell'età che tua madre ha piazzato
sulla credenza!”
Nemmeno
quest'ultima minaccia, riferita all'accordo stipulato tra i due
qualche settimana prima, scoraggiò o impressionò
Daniel, che rispose in modo scanzonato come al solito.
“EppertuttiboxerapoisdiMerlino!Quanto
la fai tragica!Neanche fossi un danno vivente!”
Harry
sospirò, Beth,seduta a fianco a lui, gli lanciò
un'occhiataccia, alzando il suo famoso unico sopracciglio.
“Meglio
che torni ai miei compiti,vah...Daniel ,fai attenzione.”
Dan
sbuffò:perchè nessuno gli dava mai fiducia?Non era mica
imbranato, anzi, si considerava la scaltrezza fatta persona.
“Forza,andiamo.
Thomas ci starà aspettando giù. Non voglio lasciarlo
solo un minuto di più.”Beth trascinò via
Dan,salutando suo fratello.
I
due lanciarono un cenno ad Anne e Lucas che si stavano scambiando le
figurine delle Cioccorane(sentirono Lucas esclamare:”E meno
male che dici che io sono una fogna!Ne hai mangiate tre!Tre
Cioccorane!”e lei ribattere:”Sei solo invidioso perchè
io riesco a non farmele scappare e tu invece le perdi sempre!E dire
che fanno un solo salto decente!”)e si avviarono verso lo
studio del professore per il tanto detestato Lumaclub.
Quella
sera l'ospite d'onore sarebbe stato Ferdinand Rosencart, famoso per
aver scoperto quindici dei diciotto usi delle vertebre di
salamandra.
Trovarono
Thomas fuori in corridoio. Era appoggiato al muro e, non appena li
vide corse loro incontro.
“Eccovi,
finalmente!Stavo iniziando a pensare che non veniste più!Mi ha
già braccato tre volte!E quel Rosencart non la finiva più
di farmi domande!Era sicuro di aver già conosciuto almeno tre
maghi e cinque streghe di cognome McNarrow ed insisteva nel dire che
non è possibile che io sia figlio di Babbani!”
Beth
rise.
“Io
non ci trovo niente da ridere!E' qualcosa di terribile!E comunque,
preparati, che tra poco tocca a te!Non credere di riuscire a farla
franca!Se non viene a cercarti lui ti ci porto io!”ribattè
Thomas,allegro.
“Secondo
te può fare a meno della figlia della grande Lily Evans?Certo
che no!Passerà tutto il tempo ad elogiare mia madre....almeno
con Rosencart parlavate di te!Uff, quanto detesto quest'uomo!”esclamò
Beth,togliendosi un bel rospo dallo stomaco.
I
due amici sorrisero:a volte anche alla timida e paziente Elisabeth
Potter capitava di essere esasperata.
“Che
poi,scusate un po', ma le vertebre di salamandra a cosa
servono?”domandò Thomas, trovando inutile perdere tempo
nello scoprire gli usi di una cosa tanto piccola.
Non
bisogna fraintendere:Thomas amava sinceramente la ricerca e tutto ciò
che ne conseguiva.Si informava, si documentava per conoscere tutto
ciò che non sapeva di quel mondo.
In
fondo,se era un mago doveva ben essere in grado di sostenere un
discorso riguardante un argomento magico. Era stato escluso per
undici anni dalla magia ed ora doveva assolutamente imparare tutto
ciò che non sapeva.
Leggeva
così tanto che era arrivato a saperne più lui di altri
ragazzi cresciuti in famiglie di maghi.
Aveva
rinunciato a confrontarsi coi suoi amici perchè era evidente
che né Lucas né Dan avevano un qualche misero interesse
nello scoprire quando Grifondoro sconfisse i goblin, quante
possibilità c'erano che una Smaterializzazione fallisse,quanti
insediamenti magici ci fossero in Gran Bretagna, che i vampiri non si
nutrissero solo di sangue umano, come si facevano le Api Frizzole e
Super Palle di Gomma di Drooble ....
“E
secondo te io lo so?Comunque,Beth, io, se il vecchio Luma mi
invitasse, verrei più che volentieri a queste “feste”...”
I
due lo guardarono:Thomas appariva sconvolto e Beth gli posò
una mano sulla fronte, per controllare che stesse bene.
“Scusate,
se venite qui è perchè avete azzeccato la prima pozione
che vi ha fatto preparare...”
“Veramente
non solo quella...”precisò Thomas
“Bè,dettagli,
la sostanza è che , se venite è perchè gli state
simpatici e pertanto avrete sempre buoni voti con lui,qualsiasi
pasticcio facciate. Quindi, se mi invitasse io ci verrei di
corsa:buoni voti e nullafacenza, un Paradiso!” Dan espresse la
sua teoria che, effettivamente, come Thomas e Beth furono costretti a
notare, non faceva una grinza.
“Bè,
Dan, però, se non sei invitato è colpa tua: a quel che
mi dici nelle sue ore fai baccano e rovesci ingredienti e
attrezzatura. Per questo, anche se i tuoi risultati non sono negativi
non sei invitato. Semplicemente non gli sei simpatico.”disse
Beh,incarnando la voce della verità.
Dan
non fece in tempo a replicare che comparve Lumarcorno, giunto a
sincerarsi dello stato di salute di Thomas, che era uscito perchè
“non si sentiva molto bene.”
“Oh
Thomas!Allora, figliolo, come va?Ti senti meglio?”domandò
“Sì,
signore. Ora va tutto bene”
“Bene,
bene. Oh, Elisabeth!Sei arrivata anche tu!Che gioia!Vieni dentro così
ti presento Ferdinand Rosencart!”Stavano per entrare quando
Lumacorno si accorse della presenza di Dan.
“Black!Cosa
ci fai qui!Non dovresti essere in punizione?”
“Black?Ho
sentito bene,Horace?Hai detto Black?”Ferdinad Rosencart era
comparso all'improvviso.
Era
un uomo alto e allampanato, i capelli erano impomatati e tirati in
dietro, mentre due baffetti da primo Novecento campeggiavano sotto al
naso. Indossava un'ampia veste color prugna a righe gialle.
I
ragazzi,specialmente Dan,faticarono parecchio a trattenere le risate.
“Sì,Ferdinand,lui
è Daniel Black.”indicò il professore,chiedendosi
cosa mai potesse spingere qualcuno a provare interesse per un tipo
chiassoso e pasticcione come Dan, per carità, gran cervello,
ma usato male. Terribilmente male.
“E
lei invece è Elisabeth Potter,la figlia di Lily Evans. Ti ho
parlato di lei,ha sposato l'allenatore di quella squadra di
Gobbiglie, i Fucili di Birmingham...”
“Ehm...comunque
si tratta dei Cannoni di Chudley, e sono una squadra di
Quiddich...”lo corresse Beth, che non sapeva se fosse realmente
il caso di prestare attenzione a quei deliri.
“Bè,
sì. Fa lo stesso. Comunque Ferdy, ti dicevo...”
“E
comunque suo padre ha un nome:si chiama James Potter,lurido
tricheco!”Sibilò a bassa voce Dan,offeso quasi più
di Beth.
Rosencart
però non ascoltava quello che Lumacorno stava dicendo:stava
continuando a fissare Daniel con insistenza.
“Ragazzo!”disse,ad
un certo punto,rivolto a Dan.
Lumacorno
smise immediatamente di parlare:aveva la terribile sensazione che Dan
avrebbe creato un pasticcio.
“Come
hai detto di chiamarti?”
“Daniel
Orion Black:nato il 531985.”
“Ma
proprio quei Black?”proseguì Rosencart
Lumarcorno
iniziò a sudare.Beth e Thomas pregavano che Dan non
rispondesse con lo stesso tono strafottente che aveva usato prima.
“Quanti
Black conosce?Certo che faccio parte di quei Black!”la
voce si faceva sempre più indispettita.
“Ehm...Ferdinand...”provò
Lumacorno,le cui gote erano sempre più rosse.
“Non
ora Horace. Chi è tuo padre?”
“Sirius
Orion Black,quello diseredato. Quello che è il disonore della
famiglia e altre cose simili. Sa, l'unico Black di
Grifondoro,filo-Babbano,che non si è unito a Lei-Sa-Chi
durante la guerra...”il tono era volutamente provocatorio e Dan
parlava con orgoglio di suo padre, pronto a farne l'apologia di
fronte a quello che credeva essere uno dei tanti leccapiedi che
avevano attorniato la famiglia Black per anni,sostenendone le idee e
le aspirazioni.
Proprio
quando tutti temevano il peggio sul volto di Rosencart si aprì
un sorriso:
“Oh
ma che gioia!Proprio il figlio di Sirius!Il nipote prediletto del mio
amico Alphard!”
“Lei...conosceva
il prozio Alphard?”domandò Dan,scettico. Che lui sapesse
il prozio,morto che suo padre aveva diciassette anni,era già
molto anziano e come poteva quell'uomo dire che erano
amici,considerando che Rosencart non poteva avere più di
cinquant'anni?
“Oh,certo!Grand'uomo
l'Alphard!Grand'uomo!Pensa che una volta mi invitò a casa sua
e,in men che non si dica decidemmo di partire per il Kazikistan per
cercare un raro insetto produttore di nettare per la Pozione Ignifuga
e quell'altra volta...”
Lumacorno
trasse un sospiro di sollievo:se Black avesse avuto la decenza di
tacere, forse, c'era ancora la possibilità di salvare la
situazione.
Dan
dal canto suo si stava sforzando di non ridere:non aveva mai
conosciuto il prozio Alphard, però, considerando le
cianfrusaglie che popolavano il suo vecchio studio ad Orchard House,
non aveva troppi dubbi sul fatto che, alcune delle cose che Rosencart
stava dicendo fossero vere.
Rimasero
lì per un po' elencando le innumerevoli virtù di
Alphard Black prima che Thomas,controllando l'orologio, si rese conto
che, si stava facendo tardi e loro non avevano ancora preso la
Pozione Polisucco.
“Ehm...cosa
ne dite se entriamo?Mi sta venendo un po' sete...a te Beth no?”
“Oh,
hai sete Thomas?Certo certo, se già prima stavi poco bene...
Se ti interessa ho una buona Pozione che potrebbe aiutarti...”
“Oppure,
credo che una vertebra di salamandra possa esserti molto
utile:undicesimo uso, contro malesseri di ogni tipo. Sei fortunato,
porto sempre con me alcune vertebre...”e nel dirlo Rosencart
tirò fuori dal taschino un sacchetto di velluto.
“Ehm..no,
credo che del succo di zucca mi basterà...”fece Thomas,
impaurito
“Dan,il
Mantello. Mettitelo e prendi quella pozione. E' nell'armadietto in
fondo a sinistra. Sai riconoscerla, vero?”chiese Elisabeth
mentre stavano entrando.
“Ehi!Per
chi mi hai preso?Uff, mi spiace un po' sai...la cosa si stava facendo
interessante, ma è per una buona causa!”rispose,
infilandosi sotto al Mantello.
“Comunque,
Daniel, ti dicevo...Daniel?””Rosencart perlustrava la
stanza,alla ricerca di Dan, che sembrava essersi volatilizzato.
“E'...tornato
in dormitorio....”rispose Beth
“Oh,bè,
mi spiace...allora andrò a vedere come sta Thomas...”rispose
il ricercatore, sorridendo.
Beth
si voltò,sorridendo a Thomas che si trovava da solo con quei
due e raggiunse l'armadietto,in attesa che comparisse Dan.
Dan,da
sotto il mantello cercava di arrivare dall'altro lato della stanza,
ma non era una cosa facile, dal momento che gli altri invitati al
Lumaclub avevano avuto la grande idea di sostare lì, nel
mezzo, impedendogli di passare.
Beth,cercando
di non farsi vedere aprì l'armadietto:diverse boccette
contenenti liquidi colorati erano stipate sullo scaffale. Si accucciò
a terra e iniziò a leggere una ad una le etichette, sino a
quando non trovò quella giusta.
“Pozione
Polisucco, Tassorosso quarto anno. Eccola, se l'avessi fatta prendere
a lui sono certa che avrebbe sbagliato.”pensò,afferrandola
e chiudendo l'antina.
Era
già la seconda volta che, anche se controvoglia, si ritrovava
a coprire i piani di Dan e, visto come si era risolta la faccenda
degli ordini clandestini, aveva il terribile sospetto che, anche
quella volta, Dan sarebbe andato incontro a grossi guai.
Sospirò,
ma poi sorrise. Il suo papà aveva proprio ragione:anche nelle
sue vene scorreva un po' di sangue Malandrino.
“Beth!Beth!”bisbigliò
Dan da sotto il mantello, mentre un avambraccio faceva la sua
comparsa a mezz'aria.
“Tieni.
Ora muoviti, torna su, e mettila al sicuro.”lei gli porse la
Pozione
“Vieni
via anche tu,sotto al Mantello ci stiamo in due:così Gazza non
avrà da lamentarsi vedendoti in giro da sola tra un po' e non
rischi di essere rapita da nessun fantasma...”
“E
Thomas?”
Dan
sbruffò:sì, era vero, dovevano recuperare anche Thomas.
Non potevano lasciarlo lì da solo in balia di Lumacorno e di
quel folle di Rosencart, che voleva fargli ingoiare una vertebra di
salamandra.
“Ok,
tu vai a chiamarlo. Io vi aspetto fuori .Accompagniamo lui nei
sotterranei e poi torniamo sulla torre.”
Lei
annuì e si diresse da Thomas, per cercare di portarlo via da
quei due fanatici.
Dan,mentre
tornava verso la porta pensò che il suo amico meritava un
monumento per il grande livello di sopportazione che aveva mostrato
quella sera: reggere da solo Lumacorno e il suo amico, senza perdere
la pazienza, era una cosa davvero ammirevole.
Il
pomeriggio del giorno successivo la squadra di Grifondoro sfidò
il forte temporale che imperversava su Hogwarts e si allenò
con quanta più energia e voglia di fare possibile.
“A
domani, ragazzi!Se giochiamo così la Coppa è di certo
nostra!”Harry congedò la squadra e, al campo, rimasero
solo lui, Ron, Ginny ed Hermione, venuta ad assistere alla parte
finale dell'allenamento
“Se
il tempo però è così, sarà dura
giocare...”constatò Ginny,riferendosi sia alle
difficoltà del volo sotto la pioggia sia al cattivo umore che
le provocavano le giornate uggiose.
Harry
annuì:detestava giocare a Quiddich con l'acqua.Le scope non si
riuscivano a governare,le pluffe scivolavano dalle mani,il Boccino
era ancora più difficile da individuare e lui non vedeva nulla
a causa della sua cecità.
“Ti
converrà incantare le lenti, Harry.”gli suggerì
Hermione.
“In
ogni caso, pioggia o sole, il nostro è il miglior Cercatore
della scuola,e la squadra è gasatissima. Se non vinciamo
stavolta...”osservò Ron, precedendo gli altri
nell'ingresso al castello.
“E
comunque a me la pioggia piace, mi rilassa...”disse Hermione
“Mi
sembrava strano che tu fossi come tutti i comuni mortali,
Hermione...”rise Ron
“Dai,
Hermione, non gli si può dar torto questa volta!E' maggio e
diluvia da giorni!E fa freddo!”
“E'
da giovedì sera che piove e oggi è sabato!Non mi
sembrano giorni...”
“Ciò
non toglie che giocare a Quiddich con questo tempo sia impossibile!E
qui Hermione non puoi dir nulla, perchè sei l'unica tra noi a
non giocare a Quiddich!”concluse Harry
“Harry
!Harry!Harry!E' successa una cosa terribile!”Lucas scese le
scale correndo come una furia .
“Beth
sta bene?”domandò subito Harry,preoccupato.
“No!Cioè
sì,cioè non lo so..non è che stiamo molto
bene...Ed poi..”farfugliò,confuso, Lucas.
“Lucas,
vuoi dirmi cosa è successo?Spiegati e parla piano che non ho
capito niente.Cosa vi è capitato?”chiese Harry,perplesso
come i suoi amici.
“Ed
si è fatto male. Oggi durante l'ora di Erbologia una Ninfea
Cambogiana carnivora l'ha morso e
non
può usare la mano sinistra per quasi un mese.”spiegò
Lucas
Hermione
si mise una mano nei capelli.
“Oh
per tutti i perizomi di Merlino!”esclamò Ginny
Harry
e Ron si guardarono:
“E
adesso?”
“C'è
una soluzione. Venite di sopra che ve la spieghiamo”disse
Lucas,a bassa voce per non essere udito da orecchie indiscrete che
popolavano l'atrio.
Lucas
guidò Harry e Ron al corridoio del settimo piano, nella
Stanza delle Necessità.
“Lucas,
come fate a conoscere già la Stanza delle Necessità?Noi
l'abbiamo scoperta l'anno scorso!”esclamò Ron, entrando.
“Davvero?L'abbiamo
trovata io e Dan per caso una volta che fuggivamo da Gazza:è
comparsa questa porta e non abbiamo trovato la stanza segnata sulla
Mappa del Malandrino...”spiegò,come se nulla fosse
Lucas, meravigliato dalla scoperta.
“Beth!Cosa
ci fai qui?”Harry corse incontro alla sorella,stupito nel
trovarla lì con Anne, insieme ai ragazzi.
Lei
alzò le spalle in risposta, senza poter parlare a causa degli
strilli emessi da Anne.
“Vi
ho detto che lo faccio io!Sono perfettamente in grado di
farlo!”urlava Anne , a Dan e Mark
“Non
ci pensare nemmeno!”ribattè Dan
“E
invece sì!Guardalo, Dan!Nessuno potrebbe pensare che Mark
possa giocare a Quiddich!Soprattutto come battitore!”
“Anne!Tu
non puoi farlo!”
“E
perchè no?Solo perchè sono una ragazza?”continuava
lei, infervorata.
“Dan,
però, se giocasse lei sarebbe più plausibile...”osservò
Mark, meritandosi un'occhiataccia.
“No!Ho
detto di no!”
“Dai
Anne,lascia perdere...”provò a dire Lucas.
“Qualcuno
mi può spiegare che cosa state dicendo?”urlò
Harry, all'improvviso.
“Te
lo spiego subito:visto che Ed è infortunato, Dan non può
diventare lui e allora avrebbe dovuto per forza farlo Mark, solo che
Anne insiste nel dire che vuole farlo lei...”spiegò
Thomas
“Ti
ci metti anche tu, Thomas, adesso?Solo perchè sono una
ragazza!Avanti,siamo sinceri!Nessuno potrebbe pensare che Mark sia un
giocatore di Quiddich!”
“Dan,non
ha tutti i torti...”intervenne nuovamente Mark
“E
comunque sei del primo anno, Anne, e a noi non è permesso
giocare...”proseguì Lucas, mentre sia Dan che Thomas
annuivano.
“Questo
non è completamente esatto:a quelli del primo anno non è
consentito possedere manici da scopa personali, ma, che io sappia, da
nessuna parte c'è scritto che non possono essere in squadra.
Se Anne non dovesse usare la sua scopa, anche perchè non ce
l'ha,ma una della scuola o di un altro, non potrebbero contestare
nulla. Senza contare che, nel nostro caso, l'unica cosa che Anne
farebbe sarebbe prestare il suo aspetto, perchè, a giocare
sarebbe Dan, mentre lei ordina schedari....”Beth,rimasta zitta
fino a quel momento,espresse la sua opinione,suscitando gli sguardi
ammirati di Ron che, al pari di Harry, si era limitato ad osservare
la scena senza intervenire.
“Ecco,
visto!”esclamò Anne
“Beth!Anche
tu!”commentarono Thomas e Lucas, soffocando le imprecazioni di
Dan.
“Harry,
tu cosa ne pensi?Vero che ho ragione io?”chiese Dan, riponendo
ogni speranza nel suo Capitano.
“Io
credo che Anne e Beth abbiano ragione.”
“Cosa?”
“Ma
sei impazzito?”
“Non
puoi farci questo!”
“Mark,senza
offesa, ma credo che sia la soluzione migliore...parlerò
subito con la McGranitt, non dovrebbero esserci problemi. E non
voglio discussioni!”concluse Harry
“Dan,
non è che il tuo problema è il non voler assumere le
sembianza di una ragazza?”chiese Ron ,colpendo Daniel nel suo
smisurato ego.
“Ma
che dici?”grugnì in risposta.
“Sei
un troglodita, Daniel!E anche tu Franchester!Da te Thomas mi
aspettavo di più!”esclamò Anne, trionfante.
“Beth,vado
dalla McGranitt, mi accompagni?”chiese Harry,avviandosi verso
la porta.
“Complimenti,
sorellotta!”esordì il ragazzo
“Grazie!”
rispose, arrossendo e giocando coi capelli.
“Di'
un po', quanto è stato divertente riuscire a far tacere quelle
tre comari?”
“Tanto!Tra
l'altro,Anne si è offerta volontaria, mentre Mark, non è
che fosse molto convinto. Diciamo che l'hanno obbligato...”
“Tipico...E'
divertente vederti nei panni della piccola cospiratrice...”
“Bè,
dovevo aiutare Dan, no?Anche se, ad essere sincera, non credo che
dentro di lui sia molto convinto di quello che sta per
fare...”confessò Beth
“Bè,
poteva pensarci prima di far saltare in aria l'ufficio di Gazza e,
comunque, ricordati che queste cose ogni tanto vanno fatte. Non si
può essere sempre perfetti. E certe cose o le fai ora o non le
fai più...”
“Credo
che Hogwarts abbia risvegliato in me i geni Potter....”sospirò
Elisabeth
Harry
rise:
“E
che c'è di male?Come direbbe papà, non c'è
niente di meglio di un Potter!”
Beth
lo guardò senza parlare.
“Adesso,Beth,
sinceramente, dimmi come stai. Da quando siamo ritornati a scuola ti
vedo più serena...”disse serio, Harry
“Sì,
un po' di più lo sono. Anche se qualcuno dice ancora qualcosa,
però, ho capito che non ci posso fare nulla. Cioè,queste
persone si sono già fatte un giudizio su di me, senza provare
a conoscermi e, sinceramente non mi importa cosa pensano.Sì,
mi fa male, però ho capito quello che dicevano mamma e papà:ci
siete tu,Dan,Lucas,Thomas,Anne,Ron,Hermione, Ginny...ed è di
voi che mi deve importare, non degli altri.Io non devo vergognarmi di
quello che sono.”
“Sei
cresciuta tanto, Beth,in quest'anno e mi dispiace che questo sia
successo per colpa mia. Vi ho messo nei casini tutti quanti...”
“Non
è vero, Harry. Non è stata colpa tua e lo sai e
comunque, se non ci fossi stato tu, io non sarei riuscita a
sopportare tutto.”
Harry
sorrise e le arruffò i capelli.
“E
comunque,come farei senza il mio fratellone?Anne dice che sei il mio
super-eroe personale...”
Domenica,
nei minuti precedenti la partita,la squadra di Grifondoro era riunita
negli spogliatoi.
Il
giorno prima avevano giocato Tassorosso-Serpeverde, conclusasi con la
vittoria di questi ultimi.
Ciò
nonostante, la partita decisiva per la Coppa era proprio
Grifondoro-Corvonero e anche gli studenti di Durmstrang e
Beauxbautans iniziavano ad essere impazienti di sapere chi avrebbe
vinto.
“Ok,
ragazzi. Ci siamo. E' l'ultima partita della stagione. Per me è
anche l'ultima come capitano. Sappiate che è stato molto bello
lavorare con voi, abbiamo creato una squadra, una vera squadra. Per
questo sono convinto che oggi vinceremo:ce lo meritiamo e possiamo
farcela. E' l'ultima volta che vi tedio con questi discorsi
paternalistici...quindi concedetemelo!-risero tutti- Ora andiamo e
vediamo di vincerla questa Coppa!Deve essere nostra per il terzo
anno di fila!E comunque, visto che è l'ultima partita mia e di
Ron direi che ce lo dovete, o no?Ultima cosa...Jim,giocare con Anne
sarà come avere Dan,-Harry fece l'occhiolino a Dan e Ron e
Ginny risero-per cui non preoccupatevi, nessun bolide colpirà
i nostri Cacciatori...Se mai quelli degli altri!”
Un
ultimo abbraccio di gruppo e poi via,in volo verso l'ultima partita.
Entrando
in campo e mettendosi a cavalcioni sulla scopa Harry iniziò la
partita con una strana euforia.
Era
la sua ultima partita. Diluviava e vedeva poco o nulla, ma mai era
stato così sicuro di vincere.
La
sua ultima partita...quel pensiero gli diede una motivazione in più
ed iniziò a setacciare il campo con incredibile foga alla
ricerca del Boccino.
Non
si accorgeva dei cori,delle coccarde,degli incitamenti e della
scandalosamente parziale telecronaca di Seamus Finnigan.
La
partita era abbastanza equilibrata:ad un goal di Grifondoro
rispondeva un Cacciatore di Corvonero, ciò nonostante Ron
eseguì dei veri e proprio miracoli,salvando pluffe che
sembravano perse.
Come
previsto, la squadra avversaria era abbastanza ostica,corretta,sì,
ma difficile da cogliere impreparata. Coprivano bene gli
spazi,rendendo impossibile far circolare la pluffa.
Verso
la mezz'ora, quando ormai i tempi si facevano stretti,durando solo
un'ora l'effetto della Pozione Polisucco,si ebbe la svolta.
“E
con un fantastico gioco di passaggi tra le tre Cacciatrici,Grifondoro
passa in vantaggio!40 a 20 per Grifondoro, gente!Che partita!Una hola
per Demelza,ragazzi!Woooooow....quel bolide per poco non centrava la
Weasley!Direi che la scelta di Potter si è rivelata
azzeccata!La Norris non fa certo rimpiangere Black!”commentava
Seamus, mentre i cori provenienti dagli spalti si confondevano.
Sembrava
che le Cacciatrici di Grifondoro,una volta scoperto il punto debole
della difesa avversaria ci avessero preso gusto:il risultato
continuava a essere favorevole ai Grifondoro,sebbene gli avversari
non mollassero.
“Che
parata!Weasley compie il miracolo!Perchè Weasley è il
nostro re!Weasley è il nostro re!Scuso professor Vitoius, ma
se voleva un telecronista imparziale non dovevate scegliere
me!”azzardò Seamus.
Il
gioco però andava avanti e un brutto errore di Jimmy Cook nel
gestire un bolide permise ai Corvonero di segnare.
“Uh...che
goal!Ehi Jimmy, dov'eri?Ma ecco che un bolide si sta avvicinando a
Potter!Ha una Firebolt?Basterà a schivarlo?Ma Annne Norris si
lancia, vola, vola...si sporge....e lo devia....Potter può
dirigersi verso il Boccino!”
Harry
volava, mancava poco e doveva trovarlo.Un paio di volte l'aveva visto
ma era scappato e, in ogni caso,sarebbe stato troppo vicino a Robert
Young,il nuovo Cercatore di Corvonero.
Si
voltò un attimo e vide Young dirigersi verso la torretta della
tribuna di Serpeverde.
Nonostante
la pioggia era però possibile riconoscerlo. Il Boccino era
lì,per quanto sarebbe rimasto?
Harry
virò,carico ed esaltato:un piccolo sforzo,ancora un piccolo
sforzo e la Coppa sarebbe stata loro.
Si
affiancò a Young, si sporse ...
Il
pugno al cielo. Stringeva il Boccino.
“Potter
lo prende!Potter lo prende!Grifondoro vince!Siamo i campioni!”gridava
Seamus.
Da
quel momento in poi per Harry fu l'oblio:mani da
stringere,abbracci,urla,salti....non ricordò mai cosa fece in
quei momenti,quando tutti si erano riversati in campo per
festeggiare.
Ricordò
solo di aver detto a Ron:
“Prendere
il Boccino sotto il naso di Malfoy...e vedere la sua faccia mentre
diventavano campioni...è stata la cosa più bella che mi
sia successa!”
Dan,ancora
nei panni di Anne,sorrise a Beth prima di dirigersi verso il
castello.
Dan
attraversò il prato di corsa,gli effetti della Polisucco
stavano per svanire. Se qualcuno l'avesse visto sarebbero stai guai.
Arrivò
al castello e si fermò un attimo a prendere fiato e poi via,
correndo a perdifiato lungo i corridoi di pietra.
Era
così preoccupato di fare in tempo a raggiungere il bagno del
secondo piano,dove avrebbe dovuto incontrarsi con Anne, che non si
accorse del rumore di passi proveniente in direzione opposta alla
sua.
“Curioso,signor
Black...mi è appena sembrato di averla vista nell'ufficio di
Gazza, qualche minuto fa...”
A
Dan per poco non prese un colpo:con tutte le persone che poteva
incontrare, proprio Silente?
Bè,
meglio lui di Snape, pensò.
“Ehm...ecco..io...”farfugliò,cercando
disperatamente qualcosa da dire anche se, in quel momento, tutta la
sua scorta di frottole sembrava esaurita.
“Devo
essermi sbagliato. Del resto, le pare che si possa essere in due
posti contemporaneamente?”Silente parlava con tono calmo e
tranquillo,anche se da dietro i suoi occhiali a mezzaluna a Dan
pareva che lo stesse perforando con gli occhi.
“Comunque,
bella partita,signor Black, non le pare?La sua sostituta ha giocato
in modo impeccabile...sembrava proprio di vedere giocare lei. Peccato
che non abbia potuto vederla....Ora la lascio andare, sono certo che
il signor Gazza la sta aspettando....”Silente gli strizzò
l'occhio e gli sorrise, prima di allontanarsi.
Dan
rimase lì, imbambolato. Silente aveva capito. Non gli sfuggiva
mai niente.
Dan
sbruffò:l'aveva fatta grossa quella volta. Perchè non
si era limitato a prendersi la sua punizione e basta ma aveva
mobilitato il mondo?
Iniziò
ad insultarsi da solo. Era il suo secondo anno ad Hogwarts ed era in
punizione un giorno sì e uno no,ma solo per grazia ricevuta.
Solitamente
le sue bravate non gli procuravano un eccessivo senso di colpa, ma
quella volta gli sembrava di aver tradito la fiducia di molte persone
e i suoi amici avevano corso un grosso rischio aiutandolo.
Ma
il Preside non aveva detto niente. Avrebbe potuto rimproverarlo e
garantirgli degli anni di punizione per quello che aveva organizzato,
ma non aveva fatto nulla.
Che
l'avesse fatto apposta?Possibile che, di proposito,avesse fatto finta
che non fosse successo niente?
Sirius,James
e Remus gli avevano sempre che detto di avere il sospetto che,
spesso, Silente li avesse coperti...che avesse iniziato a farlo anche
con lui?
Ma
non ci era abituato:preferiva essere sgridato, così da poter
polemizzare fino alla nausea del suo ascoltatore...In quel modo il
senso di colpa, invece, si acuiva.
“Basta
pensare a queste cose,Dan. Non è da te. Avete vinto e questo è
l'importante. Sì...era l'unica cosa da fare.Non c'erano
soluzioni. L'hanno detto anche Beth, Anne ed Harry...”ripetendo
frasi di questo genere Dan raggiunse prima il bagno e poi Lucas, che
con Gazza stava ripulendo un immenso mobile,in attesa di poter
catalogare i verbali di decenni di punizioni.
Se
avessero fatto in fretta, magari,li avrebbe lasciati andare a
festeggiare con gli altri sulla torre...
“Permesso,
permesso!Fatemi passare!”la professoressa McGranitt , dopo aver
oltrepassato il buco del ritratto si fece largo tra la folla di
Grifondoro che stava festeggiando in Sala Comune.
Non
appena il suo viso fu scorto calò il silenzio:tutti temevano
un rimprovero per il baccano e, specialmente tra quelli del primo
anno si poteva intravedere qualche viso impaurito.
Dan
smise immediatamente di far levitare dei gavettoni sulle teste dei
compagni, nascondendosi nell'angolo più remoto della stanza e
Lucas smise di ingozzarsi.
Harry,
che stava festeggiando con il resto della squadra guardò
incuriosito l'insegnante:mai, da quando lui era ad Hogwarts, aveva
interrotto i festeggiamenti per la fine del campionato, soprattutto
se a vincere era stato proprio Grifondoro.
“Potter,
ho bisogno che lei, sua sorella e il signor Black mi seguiate in
presidenza.Subito.”aggiunse,rispondendo ai loro sguardi
sorpresi.
Beth
sorrise ad Anne e seguì la professoressa,stando ben vicino a
suo fratello.Sentiva che era successo qualcosa, altrimenti non li
avrebbero chiamati in presidenza.
Harry,dopo
aver lanciato un'ultima occhiata ai suoi amici si affiancò a
Beth,sorridendole incoraggiante,provando a calmare la paura che già
agitava la sorella.
Dan
si incamminò dietro la donna, chiedendosi cosa avesse
combinato quella volta, ammesso che avesse davvero combinato
qualcosa,dal momento che gli pareva di essere più che
innocente.
La
McGranitt lungo il tragitto non parlò e nessuno osò
fare domande.
Raggiunsero
il gargoyle di pietra e successivamente lo studio del preside.
“Avanti”si
sentì dire dalla voce calma e pacata di Silente.
Entrando
compresero che le loro paure erano fondate:Lily ed Hellen sedevano
davanti a Silente .
Entrambe
le donne rivolsero verso i loro figli un sorriso,che tentava di
apparire sicuro e rassicurante,senza però riuscire nello
scopo.
Harry
si guardava attorno,spaesato:perchè, suo padre e Sirius non
erano lì? Cosa era successo?
“Si
può sapere che succede?Perchè siamo
qui?”chiese,immediatamente Harry.
“Sedete,
ragazzi.”il Preside indicò tre poltrone comparse dal
nulla.
“No,
ci dica che è successo , prima!”esclamò, deciso
Dan
“Daniel!”lo
richiamò sua madre, non potendo esimersi dal rimproverare la
maleducazione del figlio.
“Remus
è scomparso.”disse Lily
“Non
è possibile...”sussurrò Dan. Era solo un incubo,
non poteva essere successo davvero.
“Avevano
detto...Kingsley aveva detto che non gli sarebbe successo
niente!”urlò Harry, perdendo la pazienza.
La
prima reazione di Harry fu di voler prendere ognuno dei soprammobili
dello studio di Silente e di scagliarlo chissà dove, ma,
rapidamente, lo sconforto si fece largo in lui.
Harry
e Dan rimasero fermi ed immobili:troppo increduli per riuscire a
muoversi, a parlare,a pensare. Guardavano le loro madri, come se esse
potessero dire chissà che cosa, o, meglio, far sparire il nodo
allo stomaco e il senso di impotenza che si erano impossessati di
loro.
Beth
non riuscì ad impedire alle lacrime di scendere e, mentre
calde le solcavano le guance, corse al petto di Lily, singhiozzando
forte e cercando riparo.
LONDRA,
UFFICIO DI KINGSLEY SHACKEBOLT,MINISTRO DELLA MAGIA.
“Sirius,
ti ho già detto che farò tutto il possibile per
riportarlo a casa. Ho già mandato una squadra di Auror in
Cornovaglia:da lì abbiamo ricevuto le sue ultime notizie.”il
Ministro della Magia ripetè per l'ennesima volta la stessa
frase,senza che questa riuscisse ad avere effetto.
“Kingsley
ti avverto: sono un Black, a malincuore ma lo sono ancora, e, se il
mio nome conta ancora qualcosa, non ci metto nulla a farti rimuovere
da quest'incarico!”sbottò Sirius, a voce alta.
Lui
e James si trovavano al Ministero,dove erano corsi subito dopo aver
appreso da Tonks la scomparsa di Remus.
Volevano
parlare con Kingsley in persona per avere maggiori notizie e, perché
no,rassicurazioni.
“Sirius,
calmati, per favore.”intervenne James, rimasto zitto
nell'angolo.
“Non
mi calmo, mi dispiace, ma non mi calmo. E' stata un 'idea sua-indicò
col dito Kinsley mentre il tono si faceva sempre più stridulo
e isterico-una maledetta e fottuta idea sua! Quindi deve vedere di
riportarmi a casa Remus sano e salvo. Tutto qui, non voglio altro,
solo che Remus torni a casa. Solo che mia cugina abbia un marito.
Solo che Ted abbia un padre. Nel caso ve ne siate dimenticati tutti
c'è appena stata la luna piena. Adesso, sarà là
,in mezzo al nulla, ferito e dolorante sempre che non sia...morto.Ed
è tutta colpa sua.-puntò nuovamente il dito contro
Kingsley- Sua, che l'ha voluto a tutti i costi.”
“Sirius
basta!”James lo interruppe con decisione e Sirius tacque: solo
due persone avevano il potere di farlo star zitto, uno era James e
l'altro Remus.
James
sospirò e prese la parola:
“Kingsley,
noi partiamo.Ci uniremo al gruppo degli Auror.”in realtà
tra loro non ne avevano ancora discusso, ma sapevano entrambi che
l'avrebbero fatto.Bastava incrociare gli sguardi.
Era
sempre stato così tra loro.
“Cosa?Non
se ne parla nemmeno!”esclamò Kingsley, seriamente
irritato:la sua unica possibilità di catturare Fenfir
Greyback, nonché conoscente da anni, era dispersa e due civili
(amici della suddetta possibilità) volevano partire per
cercarla.
“Non
siete Auror!Non potete farlo!Se vi dovesse succedere qualcosa? Non
provateci nemmeno!”
“Abbiamo
fatto il corso per Auror, che poi abbiamo deciso di non avere nulla a
che fare con questi idioti del Ministero è un altro discorso,
ma il corso l'abbiamo fatto. Lo sai. ”precisò Sirius
“Ma
non vi siete diplomati!Non potete andare!E' pericoloso!”continuò
il Ministro.
“Abbiamo
combattuto una guerra, Kingsley, lo sai anche tu.”disse
James,sicuro e deciso come non mai. Si sentiva responsabile di quanto
accaduto. Aveva sostenuto Remus in quell'impresa e ora, doveva
riportarlo a casa.
“Non
sono d'accordo. Sappiatelo. Fate quello che vi pare, ma, qualsiasi
cosa succeda, io non ne sono responsabile. Io non voglio
responsabilità. Vado al Dipartimento Auror ad avvisare della
vostra presenza.”le parole del Ministro suonavano secche ,dure
e perentorie. Fu chiaro a tutti che il discorso era concluso.
Kingsley
uscì dall'ufficio,sbattendo la porta.
Sirius
si accasciò su una poltrona e si portò una mano alla
fronte: quella notizia l'aveva distrutto.
Erano
anni che non pensava più alla possibilità che i suoi
amici, che le persone a cui voleva bene, potessero morire.
Sapere
che Remus era in pericolo lo fece sprofondare nel baratro.
James
gli si mise di fronte,le braccia sui braccioli della poltrona. Occhi
negli occhi.
“Sirius,
ascoltami:lo riporteremo a casa.”
Sirius
alzò la testa:in quei momenti quelli forti erano sempre stati
James e Remus, non lui.
Lui
era quello che, più di tutti, si faceva prendere dallo
sconforto, pensando subito al peggio, James era quello più
forte, quello che prendeva sempre in mano le redini della situazione
e Remus... bè, Remus era Remus, non c'erano modi per
descriverlo o classificarlo.
Era
Remus, e basta.
Sirius
annuì.
“Insieme
lo riporteremo a casa. Te lo prometto.”James parlò e gli
porse la mano, per aiutarlo a rialzarsi.
Il
suo innato ottimismo, la fiducia nel futuro e nella buona fede delle
persone lo portavano a parlare così, anche se era seriamente
preoccupato.
Temeva
di star per ficcarsi in un'avventura più grossa di lui, ma non
aveva paura. Era per Remus.
Doveva
mostrarsi forte anche per Sirius e per la sua famiglia.
In
quel momento c'era bisogno di qualcuno che si assumesse tutto il peso
della situazione e, quella volta come anche in passato, fu James a
farlo.
ORCHARD
HOUSE
L'atrio
di Orchard House era grande ed imponente:il mobilio antico, i quadri
appesi, i tappeti persiani e le lampade in vetro di murano avrebbero
potuto trarre in inganno.
Non
era un ambiente freddo, ma caldo e sereno. Hellen aveva regalato
solarità, allegria ed armonia a quella vecchia casa ed
entrando si poteva scorgere solo calore ed affetto.
Tuttavia,
quella sera, forse perchè era buio o forse l'umore degli
abitanti di Orchard House non era dei migliori,l'ambiente appariva
freddo.
Sirius
ed Hellen sedevano sul divano,la testa bionda di lei era piegata ed
affondava nel petto di lui.
Sirius
le mise una mano sotto al mento e le alzò il volto.Con un
tocco lieve asciugò le lacrime che avevano bagnato gli occhi
della moglie.
“Ohi....-le
baciò la testa-non piangere.Le donne Black non piangono. Non
mostrano emozioni.”
“Sono
finiti i tempi della cara Walburga...”disse piano
Hellen,totalmente priva della sua consueta verve.
“E
ne sono ben felice!Ascoltami Hellen, andrà tutto bene. Lo
riporteremo a casa.”
“Sirius,
non devi fare l'eroe con me. Sei preoccupato quanto me, se non di
più. Non ti dico di non andare, voglio solo che tu stia
attento.”
“E
ancora una volta Hellen Wingross in Black mostra al mondo la sua
sagacia!”Sirius provò a scherzare, ma uno sguardo della
moglie lo fece tornare immediatamente serio.
“Sì,
sono preoccupato e non ti nascondo che ho anche un po' di paura. Ma
andrà tutto bene. Abbiamo affrontato cose ben peggiori, se ci
pensi.”
“Sì,hai
ragione. E Remus tornerà a casa, andrà tutto
bene.”disse lei, decisa
“Sai
Hellen, ti ammiro. Lo dico sinceramente: un minuto piangi e quello
dopo ridi. Sei la persona più forte e allo stesso tempo quella
più fragile che conosca. Non so dove sarei se non ti avessi
incontrato...”
“O...
bè... probabilmente staresti passando la notte con una delle
tue tante amanti....”Hellen abbozzò un sorriso.
“Sicura
che non lo faccia abitualmente?Sai, gli allenatori di Quiddich sono
molto richiesti, soprattutto se sono affascinanti come il
sottoscritto!”Sirius rise,fermando il cuscino che Hellen gli
stava tirando contro.
“Ok,
ok!Allora ti dico cosa starei facendo :ora sarei nello sconforto più
totale e starei assillando James e Lily.
Tu
e Dan siete la mia forza.
Più
discuto con te, più mi rendo conto di amarti, più
rimproveri Dan più mi rendo conto che sei la madre migliore
che uno scapestrato come lui possa avere. E' un antitesi lo so...”
“Bè,
signor Black, diciamo che avere a che fare con voi due è un
po' come fare perennemente la baby- sitter, anzi, direi che io sono
una Black-sitter!Su, ora in piedi Sirius, vai. James ti starà
aspettando.”Hellen rise e lo tirò in piedi.
“Uhm..no...è
ancora presto. Conoscendoli,i due piccioncini si staranno scambiando
mille effusioni. Sai, non sappiamo quanto staremo via e si devono
portare avanti....”
“Sirius
Black!Possibile che tu,dall'età di tredici anni anni, abbia in
mente una sola cosa!Santo Merlino,sei incorreggibile!
Si
guardarono in faccia e scoppiarono a ridere, di nuovo.
“Ok,
ora direi che vado davvero.”Sirius si staccò
dall'abbraccio di Hellen.
“Stai
attento.”gli raccomandò.
“Don't
worry!Bee Happy!Pensa positivo,Hellen!E poi ho promesso a Dan un giro
in moto quando torno....se non muoio in Cornovaglia mi uccide lui
quando torno!”
Sirius
si smaterializzò a Godrick's Hollow,senza riuscire a sentire
gli ultimi improperi lanciati da Hellen.
Atterrò
nell'atrio di casa Potter, non trovò ad accoglierlo il sorriso
di Lily e le battute di James. Probabilmente si stavano ancora
salutando,pertanto decise di aspettare paziente,cercando di non farsi
sentire.
GODRICK'S
HOLLOW
“Lily,grazie.”James
prese dalle mani della moglie lo zaino che gli porse.
Lily
sorrise.
“E
perchè, di grazia?Per lo zaino, forse?”Lily stava
alludendo all'incapacità di James nel fare le valigie.
“Perchè
non hai mai tentato di fermarmi.”rispose James, serio e
ammirato.
“E
a cosa servirebbe? Con o senza il mio consenso faresti comunque
quello che hai in mente. E' sempre stato così,dalle cose più
stupide a quelle più importanti.”
“Lily,
ma , seriamente, sei d'accordo con quello che sto per fare?”
“Sì,
James, sono d'accordo. E' quello che farei anch'io, lo sai. Stai
solo attento. Spero solo che non sia troppo tardi....”
“Non
dire così'!-James le mise le mani sulle spalle e la guardò
negli occhi-lo troveremo e lo riporteremo a casa. Non bisogna neanche
pensare ad un'eventualità del genere. Hai capito?”
James
cercava davvero di pensare che tutto sarebbe andato bene, che ogni
cosa si sarebbe risolta, ma non sempre ci riusciva. Anche il suo
incrollabile ottimismo talvolta scricchiolava ed aveva bisogno della
forza che solo la sua Lily sapeva dargli.
Lily
annuì:sapevano entrambi che c'erano grossi rischi, ma dovevano
farsi forza. Soprattutto lei, Harry ed Elisabeth avevano bisogno che
lei fosse forte, che lei li rassicurasse.
“Lily,
mi dispiace, sono stati dei mesi difficili per tutti questi...e
adesso anche questa cosa di Remus...mi dispiace che tu debba
sopportare tutto questo da sola.”James si era seduto sul letto
e si passava nervosamente una mano tra i capelli, mentre con l'altra
si sistemava gli occhiali.
Lily
si sedette accanto a lui, e gli prese la mano.
“Non
sono sola, James, ci sei tu con me. Abbiamo affrontato di peggio. Ce
la caveremo, anche questa volta. Insieme come sempre.”
James
la strinse forte a sé,aspirando il profumo dei suoi capelli
rossi, ancora color fuoco, nonostante l'età ormai avanzasse.
La guardò in faccia, come per imprimere nella sua mente la
posizione di ognuna delle piccole efelidi che macchiavano il volto di
sua moglie.
Non
c'era bisogno che le contasse:il viso di Lily era ben fissato nella
sua mente, ma, soprattutto, nel suo cuore.
Lei
gli sorrise, con quel suo sorriso che scalda il cuore e lo guardò.
Accarezzò
dolcemente il bernoccolo che ancora gli deturpava la fronte,ultimo
superstite dell' incidente nel corso della Finale. Gli arruffò
i capelli, neri e ribelli.
Quanto
le sarebbe mancato!Ma quanto era orgogliosa di suo marito!
Il
suo James.
Potter
l'arrogante, Potter lo sbruffone, semplicemente Potter. Colui che,
ogni cosa che ha fatto, l'ha fatta per lei, per Elisabeth, per Harry
e per i suoi amici.
Non
era sola, erano solo lontani.E Remus aveva bisogno di lui. Avrebbero
affrontato insieme anche quella sfida.
Rimasero
lì,a guardarsi per un attimo,beandosi l'uno della sola vista
dell'altro fino a quando non sentirono un “pop”.
Sirius
era arrivato. Era ora di andare.
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Capitolo 24 *** La terza prova ***
Ciao
a tutti!Eccomi qui con un altro capitolo,spero sia di vostro
gradimento...
Grazie
alle 42 persone che hanno inserito la storia tra i preferiti e anche
a chi legge soltanto.
Rispondo
alle recensioni e poi vi lascio...
Cinderella87:oh
Merlino!Anzi, Santo Boccino!Che cosa strana chiamarti
così...comunque, ti ringrazio infinitamente per il tuo
sostegno, non sai quanto sia importante. Sentirmi dire che descrivo i
personaggi proprio come te li sei sempre immaginati è la cosa
più bella che potessi dirmi, soprattutto perchè, a
pensarci bene quello che sto facendo non è molto semplice:dei
Malandrini la JKR non ci ha detto molto, gran parte è frutto
della nostra fantasia. Solo di Remus e Sirius sappiamo qualcosa in
più, solo che uno è in perenne crisi depressiva(e ci
credo!Con la vita terribile a cui l'ha condannato!)e l'altro invece è
un poco squilibrato e vagheggia perennemente i tempi in cui i
Malandrini era giovani ed uniti. Di Lily e James non sappiamo nulla,
non ci è nemmeno stato detto come ha fatto James a conquistare
Lily, che, da quanto si evince, non lo sopportava proprio...
Quindi,
almeno per me, costruire i loro caratteri dal nulla è proprio
una bella sfida, soprattutto perchè voglio restare IC(in canon
,se non lo sapessi. Cioè non voglio snaturare i personaggi
creati dalla JKR).
Di
Dan direi che abbiamo già parlato tantissimo:sai come la
penso, senza contare che è pur sempre il figlio di
Sirius...comunque prima o poi(mi sa poi e qui mi sarai eternamente
grata perchè Sirius lo aiuterà)crescerà anche
lui.
Il
povero Remus mi sa che sarà un poco malridotto, però, a
meno che Piton non si impossessi della tastiera e cambi il finale a
suo piacimento, non credo che sia in pericolo...
Akita:sapere
che eri impaziente di leggere questo capitolo non può che
farmi sentire onorata!
Puzza
di pericolo?Sì, qualcosa sento anch'io...però non credo
nulla di grave....
Altrimenti
ti pare che avrei scritto una storia in cui i Malandrini sono tutti
quanti vivi e vegeti e con prole?
Padfoot_07:Sirius
e James che riescono a non cacciarsi nei guai?Troppo ottimista:se non
sono nei pasticci mi sa che neanche a trentotto anni sono contenti
quei due...comunque,credi davvero che io sia capace di far morire
qualcuno(per di più i miei personaggi preferiti)?
Ti
commuovi addirittura leggendo i capitoli?Questo sì che mi fa
piacere:significa che sono riuscita a trasmetterti qualcosa.
Come
hai dedotto giustamente tu, credo anch'io che, per una questione di
carattere(entrambi poco propensi ad esternare sentimenti ed emozioni,
entrambi testardi ed orgogliosi) tra Dan e Sirius non ci siano grandi
discorsi, ciò nonostante sono molto legati,spero che la
mancanza di un vero e proprio dialogo padre-figlio non vi abbia
indotti a sospettare il contrario.
Comunque,cara
Padfoot_07, già da questo capitolo avrai un piccolo
accenno,poi nell'ultimo credo che vi sarà qualcosa di più
significativo. In ogni caso,se avrai la pazienza di seguirmi,in
“Finding my own way”(così ho deciso
di intitolare il seguito)Sirius sarà fondamentale per far
capire a Dan cosa vuole dalla vita.
CAPITOLO
VENTIQUATTRESIMO: Hogwarts, 2051998
I
giorni successivi alla vittoria della Coppa di Quiddich, trascorsero
trascinandosi uno dopo l'altro.
Nessuno
dei ragazzi provava interesse per la vita scolastica:compiti e
lezioni erano quanto di più fastidioso potesse esistere per
chi voleva solo essere lasciato in pace a sprofondare nel baratro
della disperazione.
Inizialmente
tutti, insegnanti compresi, pensavano che quello che avrebbe reagito
più in fretta sarebbe stato Dan,invece fu proprio lui quello
che accusò maggiormente il colpo.
Passò
tre giorni steso sul letto a guardare il soffitto:non voleva vedere
nessuno, non voleva parlare con nessuno, non voleva fare nulla.
L'unica
persona ammessa al suo cospetto era Beth che, con la sua silenziosa
presenza, riusciva a calmare il suo animo inquieto e ferito.
Leggeva
e rileggeva di continuo la lettera che suo padre gli aveva scritto
prima di partire:gli prometteva un giro in moto, al suo ritorno, gli
diceva di stare tranquillo, di occupare la mente in altri modi, come
ad esempio in qualche scherzo che ancora non aveva realizzato, lo
pregava di ricordarsi tutto quello che faceva, così da poterlo
raccontare.
Dan,
mentalmente, aggiunse, un “se tornerà”.
Daniel
era sempre stato orgoglioso di suo padre:l'intera sua vita gli
sembrava degna dei migliori romanzi d'avventura. Appartenente ad una
delle famiglie più importanti, più ricche, più
influenti, scappato di casa a sedici anni,Animagus
illegalmente,ottimo giocatore di Quiddich, ragazzo popolare a
scuola,combattente in guerra, uomo ricco e di successo da adulto.
Anche
quella volta non poteva non nutrire un forte orgoglio per Sirius,
però,la scomparsa di Remus faceva apparire tutto più
truce,più triste, più buio.
Nei
suoi vagheggiamenti mentali provava ad immaginare una vita senza
Remus: non poteva succedere davvero. Cosa ne sarebbe stato di loro?
La
compagnia dei suoi amici non serviva a nulla, lo stato catatonico
persistette fino a quando, un pomeriggio, non vide Lucas volare
davanti alla finestra della sua stanza con Thomas al seguito.
Senza
dire niente a nessuno cercò sotto il letto la sua Nimbus 2003
e li raggiunse.
Thomas
e Lucas non fecero domande, lo accolsero e basta.
Forse
Dan stava tornando.
Dan
fu loro eternamente grato per il comportamento che tennero quel
pomeriggio.
“Guarda
Harry, Dan sta volando con Thomas e Lucas...”disse Beth al
fratello che stava fingendo di dormire sotto al faggio mentre lei, lì
di fianco, stava leggendo.
“Bene.”rispose
laconico suo fratello, chiudendo nuovamente gli occhi.
Beth
sbruffò e si alzò in piedi. Doveva raggiungere Anne,
magari con lei si sarebbe calmata un po'.
Da
quando avevano saputo di Remus, Dan aveva smesso di parlare, Harry
era scontroso con chiunque e a lei pareva di aver esaurito le
lacrime.
La
sera della partita, dopo essere stata un po' con sua madre le pareva
di essersi tranquillizzata, ma, ritornata in Sala Comune aveva
ripreso a pensare e, come capita in questi casi, il vorticare dei
pensieri è pericoloso.
Aveva
avuto bisogno di Harry, della sicurezza e della protezione che solo
suo fratello sapeva darle: il suo abbraccio senza parole e discorsi
la rinfrancava. La faceva sentire ancora bambina, era come se non
potesse succedere nulla di male,nulla di grave.
In
quei momenti era semplice credere che tutto si sarebbe risolto per il
meglio.
Poi
però erano iniziati il mutismo di Harry, unito alle sue
lamentele se qualcuno chiedeva qualcosa in più e lo stato
catatonico e di isolamento di Dan. Beth non sapeva più cosa
fare, era strano doversi preoccupare di qualcuno, quando erano sempre
stati gli altri a preoccuparsi di te.
I
pensieri su Harry e Dan la portarono ad accantonare momentaneamente
le ansie per Remus, Sirius e James.
Scriveva
a casa ogni giorno e, grazie alla pazienza che la contraddistingueva,
riusciva a trovare il tempo di guardare come stava Dan e di scrivere
a Tonks.
Anne
le era rimasta molto vicina e la aiutò a superare quei
giorni:la sua allegria invogliava le confidenze e Beth riuscì
ad aprirsi un po'.
“Ciao
Beth! Come stai?”la salutò calorosamente Ginny, che si
stava avvicinando al faggio proprio mentre Beth se ne stava
allontanando.
“Ciao
Ginny!Insomma,...ancora un po' così così, però
va meglio. Sto andando a cercare Anne, adesso...”
“Allora
ti lascio andare. Cerca di calmarti, vedrai che andrà tutto
bene, d'accordo?”Ginny le aveva messo una mano sulla spalla e
le accarezzò dolcemente la guancia.
La
ragazza aveva intuito che Beth soffrisse e nessuno sembrava
accorgersene:Dan ed Harry erano troppo presi da loro stessi per
pensare ad altro.
“Ci
proverò...Harry è là.”Beth le sorrise e le
indicò suo fratello.
Ginny
si avvicinò ad Harry,sovrastandolo, dal momento che lei era in
piedi e lui sdraiato.
“Ciao!”lo
salutò, decisa.
“'Ao”le
rispose Harry.
“Harry,
per Merlino!Tirati su!Non ne posso più di vederti così!”gli
disse
“Così
come?E lasciami in pace, Ginny!”
“Come
così come?E non ti lascio in pace!Te ne stai qui, tutto il
giorno!Nel caso in cui non te ne fossi accorto, anche altre persone
soffrono, anche Dan e Beth stanno male!Hanno bisogno di te,
Harry!Soprattutto Beth.”
“E
che cosa dovrei fare?Dimmelo, Ginny,se lo sai!Perchè io non lo
so, davvero!Non riesco a capire cosa devo dire o cosa devo fare...”le
urlò contro Harry, alzandosi in piedi.
Lei
gli prese la mano e provò a calmarlo.
“Lo
so che è difficile, lo so. Ma prova a pensare un po' anche a
loro. Beth vorrebbe solo stare con te, vorrebbe solo che tu la
aiutassi a credere che andrà davvero tutto bene.”
“Ma
io non lo so, Ginny, non lo so. Non so se davvero andrà tutto
bene. Non so neanche cosa fare dopodomani con questo maledetto
Torneo! Figurati se so tranquillizzare qualcuno!Non voglio nemmeno
parteciparci a questo Torneo!Non da solo...”
“Harry...
prova a reagire. Non puoi startene sempre qui da solo....c'è
il Torneo. L'ultima prova del Torneo. Hai desiderato così
tanto essere il Campione!Vincerlo!Sono certa che tuo padre, Remus e
Sirius non vorrebbero vederti così...”
“Grazie
a non so bene cosa o chi non so quello che vorrebbero. Sai, mio
padre se n'è andato senza neanche salutare. Non vedrà
che combinerò al Torneo...forse,-e qui la voce di Harry si
abbassò, come se avesse paura a rivelare quel timore-forse non
gliene importa nulla...”
Sentendo
queste parole Ginny si arrabbiò: non riusciva a credere che
Harry non capisse. Possibile che non si rendesse conto di nulla?
“Adesso
basta, Harry! Ti rendi conto di quello che hai detto?Hai detto che a
tuo padre non importa nulla di te e di voi!Harry, tuo padre vive per
voi! E' sempre così fiero di te!Sei arrabbiato perchè,
per la prima volta in vita tua, tuo padre ha anteposto qualcos' altro
a te?E' così? Lo sai che se potesse sarebbe qui. Non ti ha mai
abbandonato e questa volta ti sembra che ti abbia lasciato solo, però
sai benissimo dov'è e cosa è andato a fare!”anche
Ginny aveva alzato la voce.
“Lo
so Ginny!Lo so!Lo so benissimo cosa è andato a fare!Ma,
nonostante questo, non ti sembra possibile che io non possa provare
un po' di risentimento?E' che...è tutto così'
strano!Io...io non so se ce la faccio!”Harry si mise una mano
sulla fronte e si risedette sotto al faggio,afferrando dei fili
d'erba ed iniziando a strapparli, nervosamente e violentemente.
Ginny
si sedette accanto a lui e prese la sua testa tra le mani, cullandolo
in silenzio.
“E
poi-proseguì Harry-...Remus.Se non dovesse tornare? Lo so che
tutti mi dite che devo stare tranquillo e cose del genere, ma siamo
grandi e lo sappiamo quanto possa essere pericoloso. Se gli fosse
successo qualcosa? Se anche mio padre e Sirius fossero in pericolo?Da
quando sono partiti non abbiamo loro notizie e dubito che , se le
avremo, le avremo con frequenza...E c'è anche Ted. Remus me
l'ha affidato. Sono il suo padrino...ma io...io temo di non essere
capace nemmeno di pensare a me stesso, figurati ad un bambino appena
nato. Guarda solo il casino che ho combinato con Beth e Dan:
avrebbero bisogno di me e io non me ne sono neanche accorto. Ero
troppo impegnato a pensare a me...Cosa posso combinare con Ted?”
Ginny
ascoltò paziente lo sfogo e poi parlò,togliendo l'erba
dalle mani di Harry.
“Ascoltami
Harry, Remus ti ha nominato padrino di Ted, è vero, ma nessuno
pretende che tu faccia le sue veci. Hai diciotto anni!Nessuno
pretende che tu torni a casa, rinunci alla tua vita e ti occupi di
Ted. Ted è al sicuro con sua madre e coi suoi nonni. Queste
sono cose di cui non spetta a te preoccuparti, mi hai capito bene?E
non replicare che sei il suo padrino!”
“Ma
l'ha affidato a me!”rimbeccò Harry, interrompendola.
“Ti
ha forse chiesto di tornare a casa se lui fosse stato dato per
disperso? No, Harry. Nessuno pretende da te che ti comporti in modo
diverso da quello in cui si comporterebbe un normale ragazzo della
nostra età. Anziché preoccuparti di Ted, perchè
non pensi a Dan e Beth?
Perchè
non inizi a prepararti per il Torneo?E' questo che tuo padre e Remus
e Sirius vorrebbero.
Non
si aspettano altro da te.”
Rimasero
lì, per un po', zitti.
Entrambi
immersi nei loro pensieri mentre un vento leggero scompigliava i loro
capelli.
Ad
un tratto Harry si alzò, scosse l'erba dai suoi pantaloni.
“Dove
vai?”domandò Ginny, vedendolo allontanarsi.
“Da
Beth!”urlò in risposta Harry, che già si trovava
a qualche metro di distanza.
Ginny
sorrise, mentre diverse ciocche rosse, scosse dal vento,le si
arrampicavano scomposte sul viso.
Qualche
ora più tardi,Harry raggiunse Ron che si stava concedendo uno
dei suoi tanti attimi di riposo pre-ronda.
“Ron!”lo
scosse, facendolo sobbalzare sulla poltrona.
“Che
vuoi?Non vedi che stavo dormendo?”brontolò Ron,
rialzandosi.
“Il
Torneo. Ho bisogno che iniziamo a lavorare sulla prova.”gli
comunicò l'amico,facendo quello che, da molti giorni era il
primo abbozzo di un sorriso.
“Bene!Dunque,
io sono impegnato fino alle 22, circa...poi appena torno ci lavoriamo
su, d'accordo?”Ron aveva evitato di dire la prima cosa che gli
era passata per la mente, ovvero”E così non ti ritiri!”
ed Harry fu grato del tatto dimostrato dal suo migliore amico.
Harry
stava giocando a Gobbiglie con Dan e Beth in Sala Comune mentre
Ginny, nascosta sotto le pesanti pagine del libro di Trasfigurazione,
li guardava di sottecchi abbozzando diversi sorrisi.
“Eccoci
qui!Io ed Hermione siamo disponibili a cederti i nostri preziosi
intelletti di Caposcuola per farti sopravvivere dopodomani!”esordì
Ron, sorprendendo Harry alle spalle.
“Ron,
se mai è Hermione quella che ci offrirà il suo prezioso
intelletto, di certo non tu!”esclamò Ginny, chiudendo il
libro e avvicinandosi al gruppo.
“Dai,
Harry!Iniziamo. Il tempo è poco!”iniziò Hermione,
spostando i tavoli e le sedie con la bacchetta.
“Bè,
allora noi andiamo, Harry. Beth, vieni?Io e Lucas pensavamo di fare
un giro da Thomas....Harry, vero che mi presti il Mantello?”chiese
Dan, sfoderando il suo miglior sorriso.
“Dan!Ma
è tardi!”protestò Beth
“Conosci
l'accordo. Prova a strapparlo e puoi dire addio al mondo, Dan!”gli
comunicò Harry,mentre lui già si apprestava a salire le
scale per prenderlo.
“Allora,
Harry, cosa abbiamo qui stavolta?”chiese Hermione, dopo aver
ristabilito l'ordine,una volta che tutti e quattro furono seduti
attorno al tavolo.
“Una
mappa del parco, una del castello...”iniziò Harry,
tirando fuori dalla tracolla le due mappe e posandole sul tavolo.
“Ma
noi possiamo sostituire tutto con la Mappa del Malandrino. E' di
certo più utile.”proseguì Ron
“Lo
sappiamo Ron, stavamo solo facendo l'elenco degli indizi!”puntualizzò
affettuosamente sua sorella.
“Ok,
bene. Tira fuori l'indovinello, Harry.”disse Hermione,prendendo
dalle mani dell'amico le mappe che aveva posato sul tavolo.
Harry
aprì un'altra pergamena ed iniziò a leggere. O meglio,
tentò di farlo, ma l'espressione sul volto di Ron gli impedì
di farlo.
“No,
sentite, io non ce la faccio!”esclamò, mentre era preda
di un attacco di risa convulse.
“Dai,
Harry, muoviti!E' tardi!”lo rimproverò Hermione,
guardando nervosamente l'orologio.
“E'...e'...e'...colpa...sua!”biascicò
Harry, sforzandosi di non ridere ed indicando Ron, che, come lui,
sembrava non riuscire a mettere fine alle risate.
Ginny
tirò uno scappellotto sulla nuca del fratello, che si lamentò
vistosamente.
“Ehi!Che
c'entro io!”
“Se
non avessi passato le ultime settimane a fare battute idiote sul
Cappello Parlante e sulle sue canzoni forse ora avremmo già
finito e ora voi due non rischiereste il soffocamento!”esclamò
Hermione, un po' stizzita, mentre i due ragazzi non accennavano a
voler smettere.
“Oh,
dammi qui, Harry!”Ginny prese la filastrocca dalle mani del suo
ragazzo ed iniziò a leggere ad alta voce:
“Quattro
di Hogwarts sono i fondatori
ognuno
di loro conserva tesori:
Tosca
la buona d'oro ha l'anello
Ser
Salazar col verde pennello
Godric
Grifondoro dal bronzeo difensore
La
saggia Cosetta porta con sé un tenue ardore.
Se
i tesori trovare vorrai,
due
clessidre di tempo avrai.”
“Allora,quello
che devo fare mi sembra piuttosto chiaro:ho due ore per perlustrare
la scuola e trovare oggetti legati ai quattro fondatori...Ovviamente
credo che, lungo il percorso ci saranno degli ostacoli...”disse
Harry,dopo aver smesso di ridere.
“Dunque,
ci viene detto chiaramente solo dell'anello di Tosca Tassorosso...il
resto è descritto in modo allegorico...”cominciò
Hermione, studiando pazientemente ogni indizio.
“Quindi
dici che Salazar non aveva un pennello?Bè, fin lì ci
arrivavo anch'io...”esordì Ron, ammiccando verso Harry,
perso in mille ragionamenti.
“Deve
essere qualcosa legato alle abilità delle Case, credo...però,
cosa c'entra l'anello con Tosca Tassorosso?”
“Bè,
Harry...forse...forse vuol dire che Tosca Tassorosso, grazie ai suoi
averi ha fatto del bene. Qui dice Tosca la buona d'oro ha
l'anello...può voler dire qualcosa di simile...”azzardò
Ginny
“Se
è qualcosa che ha a che fare con le Case, perchè di
Serpeverde si dice che ha un pennello?”domandò Ron, che
brancolava nel buio.
“Bella
domanda...”gli risposero gli altri.
“Sentite,
forse ho capito cos'è il bronzeo difensore di Grifondoro.”fece
Harry dopo un po', togliendosi gli occhiali e massaggiandosi le
palpebre.
Gli
altri tre si voltarono verso di lui.
“Potrebbe
...voglio dire, ho pensato che potrebbe riferirsi allo scudo. Bronzeo
difensore, ci sta, no?”Harry espresse titubante la sua teoria,
ma ci stava ragionando da troppo e doveva assolutamente comunicarla.
“Secondo
me sì. Da quanto sappiamo Grifondoro aveva una spada, perchè
non anche uno scudo?Se ha ragione Ginny e si fa riferimento a
qualcosa che concerne le doti delle Case, potrebbe essere quello. I
Grifondoro sono quelli coraggiosi, fieri ed impulsivi per
antonomasia, quindi, perchè non dovrebbe esserci uno scudo che
difende?”spiegò Ron.
“Sì...credo
di sì...Sentite, ora siamo troppo stanchi. Andiamo a dormire e
domani penseremo al pennello e al tenue ardore.”disse Hermione,
iniziando a sbaraccare.
“Harry...”
“Sì?”rispose,
infilandosi sotto alle coperte.
“Ce
la puoi fare.....”gli rispose Ron
“E'
merito vostro. Da solo non sarei sopravvissuto nemmeno alle
Acromantule...”
“Bè,
noi ti abbiamo aiutato, però ad affrontare tutto tu eri lì
da solo...”
“Ron...dopodomani
Specchi?”si schernì Harry, volendo riportare la
conversazione su un altro piano.
“Certo.
Se hai bisogno noi ci siamo.”confermò Ron, senza
rendersi conto di aver dato un grosso contributo al successo di
Harry, fino a quel momento.
Fino
alla sera del giorno dopo nessuno di loro ebbe tempo per pensare alla
Terza Prova del Torneo ed Harry si sentì in colpa per tutta la
giornata: per i corridoi veniva fermato da studenti di tutte le Case
che lo riempivano di incoraggiamenti e lui aveva solo una vaga idea
di quello che avrebbe dovuto fare l'indomani.
“Bè,
è da ottobre che scopro il giorno prima quello a cui vado
incontro. Sopravviverò anche questa volta!”disse a Ron,
mentre stavano raggiungendo Hermione e Ginny in Biblioteca.
“Dan!Lucas!Che
state facendo?”urlò, notando il piccolo chiosco che i
due avevano allestito in Sala Grande.
“Quello
che mi ha suggerito papà nella sua lettera!”rispose gaio
Dan, stupito.
“O
per tutti i calzini puzzolenti di Merlino!”esclamò Ron,
avvicinandosi.
Su
ogni lato del banchetto campeggiava la faccia sorridente di Harry che
lanciava occhiolini ai passanti.
“Santo
Boccino!Dan!Ma siete impazziti?”gridò Harry, inferocito
“Ma
insomma, Harry!Noi organizziamo i tuoi gruppi di sostegno e tu ci
boicotti così!”lo aggredì Lucas, mentre il
Campione stava strappando i manifesti pubblicitari.
“Harry!Vendiamo
gadget per fare il tifo per te e tu non sei contento?”chiese,
meravigliato, Dan(questa sua innocenza spaventò parecchio
Ron), mostrando ad Harry una tazza, una bandierina, un omniocolo ed
una maglietta con la faccia di Harry stampata sopra.
Harry
trasse un enorme sospiro. Non doveva arrabbiarsi.
“Dan,
Lucas, avete esattamente mezz'ora e dico mezz'ora per far sparire
tutta questa roba, chiaro?”
“Ma...”protestò
uno
“Guarda
che gli affari fanno a gonfie vele!”esclamò l'altro
“Avete
mezz'ora. Quando torno dalla Biblioteca non voglio vedere nulla. Sono
stato abbastanza esaustivo?”continuò Harry, ignorando le
proteste dei due ragazzini, delusi per il fallimento della loro
attività commerciale.
La
serata trascorse rapidamente: Ginny ed Hermione avevano fatto delle
ipotesi sul pennello di Serpeverde. Secondo loro poteva essere una
metafora per nominare il mestolo che si usa per mescolare le pozioni.
Se
usato delicatamente nel calderone, ricordava i movimenti del pennello
di un pittore.
I
quattro concordarono che il mestolo poteva considerarsi la risposta
corretta, se fosse stato altro Harry si sarebbe inventato qualcosa il
giorno successivo.
“Tenue
Ardore...Tenue Ardore...cosa può essere?”continuava a
sussurrare Harry, che ora si stava facendo prendere dal panico.
“Harry,
vai a dormire ora. E' tardi e domani devi essere riposato...”suggerì
Hermione, mentre Ginny annuiva concorde.
“Ma
cosa diavolo può essere questo tenue ardore?Non abbiamo
neanche una mezza idea...”protestò Harry, convinto a
voler continuare le ricerca.
“Non
è stando alzati tutta la notte che risolveremo qualcosa,
quindi ora andiamo a dormire. Domani cercheremo di scoprire qualcosa
e Ron te lo dirà con lo Specchio, qualora avessimo trovato la
soluzione. Ok?”continuò Hermione, scuotendo Ron che si
era appisolato.
“Ma...”
“Niente
ma, fidati, Harry, per una volta!”esclamò l'amico,
ancora insonnolito.
“Sapete
che facciamo?Domani a colazione parlo con Luna...magari lei sa
qualcosa...Accidenti!Perchè non mi è venuto in mente
prima!”esclamò Ginny
“E
se ci andassimo adesso, da Luna?”propose Harry
“No!Vai
a dormire!”
I
suoi amici lo costrinsero ad andare a letto ed Hermione incantò
le coperte perchè non gli permettessero di uscire prima che
fosse mattina.
Inutile
dire che Harry passò gran parte della notte in bianco,
cercando un modo per liberarsi(per altro inutile dato che la sua
bacchetta ce l'aveva Ron, che dormiva senza preoccupazioni).
Quelle
poche ora di sonno che riuscì a concedersi furono
inframmezzate da incubi che lo vedevano sconfitto e schernito dalla
famiglia e dagli amici.
Fu
pertanto un sollievo per lui il momento del risveglio.
CORNOVAGLIA,
LUOGO IMPRECISATO, 2051998
Mentre
l'alba iniziava ad illuminare l'ambiente con i suoi colori
rosati,James si svegliò.
Sostavano
da qualche giorno in quel bosco, nella zona dalla quale avevano
ricevuto l'ultima segnalazione da Remus.
Ciò
nonostante non c'era traccia né di lui né della colonia
di mannari a cui apparteneva Greybeck.
David
Klein, che era a capo della spedizione, era un uomo testardo ed
autoritario: non aveva molta esperienza sul campo e pretendeva di
organizzare le ricerche a modo suo.
In
quei giorni non avevano ancora ottenuto niente ma lui continuava a
persistere nei suoi metodi.
Sirius
e James stavano cominciando a spazientirsi e, se non si fossero
controllati l'un l'altro, avrebbero seriamente rischiato di maledire
Klein, e non solo a parole.
L'Auror
sembrava non capire le loro esigenze e le loro ansie per Remus.
Nel
giudicare il suo operato però, bisogna considerare che Sirius
e James erano due teste calde, da sempre poco inclini a seguire gli
ordini e che reagivano con l'istinto e non con la ragion di stato che
muoveva ,invece, le azioni di Klein.
Non
voleva arrischiarsi troppo, non voleva perdere i suoi uomini e si
ritrovava anche con due civili cocciuti,arroganti e fin troppo
intraprendenti a cui badare.
Klein
sembrava proprio pensare a questo quando vide la sagoma alta ed
allampanata di James uscire dalla sua tenda. Immediatamente l'uomo si
allontanò dalle ceneri del braciere e fece ritorno nela sua
tenda.
Se
c'era una cosa che proprio voleva evitare era trovarsi,già di
prima mattina, faccia a faccia con James Potter.
James
osservò i resti dell'accampamento della sera prima:le ceneri
del braciere, i rimasugli di cibo, le cartine di tabacco elfico
abbandonate per terra.
A
parere suo e di Sirius quello che Klein si ostinava a voler fare era
quanto di più pericoloso si potesse mettere in atto: lì
da qualche parte c'erano Grybeck e i suoi e lui si metteva ad
accendere fuochi ed arrostire cibarie come nella miglior tradizione
vacanziera Babbana.
Remus
era chissà dove, probabilmente ferito e dolorante, come
continuava a ripetere un sempre più isterico Sirius, e loro
non potevano muoversi da lì.
James
tirò un calcio ad una bottiglia di Burrobirra vuota,
augurandosi di svegliare Klein con il rumore.
Fece
qualche passo indietro,verso la tenda che divideva con Sirius. Vi ci
entrò e trovò l'amico ancora profondamente
addormentato,accartocciato su se stesso, in una posizione scomposta
nel letto più alto.
Gli
angoli della bocca gli si piegarono in un lieve sorriso: Sirius
riusciva sempre a dormire. Non aveva mai avuto problemi di insonnia,
nemmeno nelle situazioni peggiori. Era come se, almeno in quei
momenti, riuscisse a ritagliarsi un angolo di tranquillità, un
momento in cui potersi rilassare, al contrario suo che non riusciva a
dormire da giorni.
Tornò
fuori, e guardò il cielo. Era terso. Chissà come
sarebbe stato il tempo ad Hogwarts.
Era
il venti di Maggio.
Harry
quel giorno avrebbe affrontato la Terza Prova e lui non sarebbe stato
lì.
Non
avrebbe visto suo figlio trionfare, non avrebbe asciugato le sue
lacrime in caso di sconfitta.
Non
l'avrebbe incoraggiato, così come suo padre aveva fatto con
lui, prima che affrontasse il duello che l'aveva portato alla
vittoria.
Lily
si sarebbe ricordata di portare ad Harry la lettera che gli aveva
scritto prima di partire?
Avrebbe
detto a Beth di stare tranquilla?
Ed
Harry?Avrebbe abbracciato forte la sua piccola principessa?Si sarebbe
fatto carico di tutta la sua sofferenza?
Tre
visi sorridenti fecero capolino nella sua mente:il sorriso radioso di
Lily, l'espressione sicura e matura di Harry e lo sguardo dolce ed
affettuoso sul viso paffuto di Beth.
Se
la sarebbero cavata, ne era sicuro. I suoi figli si stavano facendo
grandi: Harry ormai era un uomo, quasi, e Beth...bé...era il
caso di rassegnarsi: non sarebbe rimasta la sua piccola principessa
in eterno.
Sospirò.
Davvero quella di partire era stata la scelta giusta? Non avrebbe
forse dovuto restarsene al suo posto e lasciar fare a chi di
competenza?
“Remus,
dove sei?”sussurrò.
Passi.
Passi
silenziosi,felpati, quasi.
James
aveva i riflessi allenati.
Tirò
fuori la bacchetta, la impugnò e si voltò di scatto.
“Ehilà,
Prongs! Buon giorno anche a te!”esclamò Sirius, con le
mani in alto.
“Razza
di lurido cane pulcioso! Mi hai fatto prendere un colpo!”disse
James, abbassando la bacchetta.
“Ecco
quello che succede quando frequenti l'Accademia e ti mandano a far
tirocinio con Malocchio! Non riconosci neanche più i passi del
tuo migliore amico!”
“Scusa
Sirius, è che stare qui rende tutto così
irreale...”spiegò James
“Di
nulla. Oggi è il venti Maggio,vero? Harry ha la Terza
Prova....”James annuì.
“James,
ascoltami: non sei un cattivo padre solo perchè hai scelto di
venire qui. Il fatto che tu sia qui non fa di te un genitore poco
interessato. Harry sa quanto tieni a lui, lo sa benissimo. Sa che
preferiresti essere là a fare il tifo per lui, piuttosto che
in mezzo ad un bosco. Mi hai capito?”
“Bè,...però...”
“Niente
però, James. Harry capirà. E' grande, ormai. E sarà
orgoglioso di te. Davvero.”
“Me
lo auguro...”rispose piano James.
“Dan....conoscendolo
sarà caduto nella più completa catalessi.”Sirius
sospirò: cosa doveva fare con quel disastro ambulante di suo
figlio? Forte, irriverente, indipendente ma anche tanto fragile, se
colpito nei suoi affetti più profondi.
Talvolta
non poteva fare a meno di rivedersi in lui, altre volte coglieva nei
suoi occhi l'ingenuità di Hellen, la sua disponibilità,
la sua fragilità.
“So
che se la caverà: proprio quando le cose sembrano precipitare
lui riesce a rialzare la testa e ad andare avanti...Mi auguro che non
faccia follie. E' capace di tutto.”
“C'è
Beth con lui. Sarà troppo occupato a preoccuparsi di lei per
pensare ad altro.”osservò James.
“Meno
male che ha lei!Sai, credo che non siano mai resi conto di quanto
bene facciano l'uno all'altro...”
“Black!
Potter! Klein chiede se ci degnate della vostra presenza! Ha
convocato una riunione nella sua tenda!”Theodore O' Rose, un
ragazzo sui venticinque anni che apparteneva alla squadra di Klein
era venuto a chiamarli.
“Coraggio,Padfoot,
si ricomincia...”
“Giuro
che se tuo figlio e Ron diventano due imbecilli come quello lì
li cancellerò dalla lista delle mie conoscenze!”esclamò
Sirius, facendo riferimento all'asservimento che O'Rose mostrava nei
confronti del suo capo.
“Direi
che già ci basta Percy Weasley!”gli rispose James, in
una risata.
HOGWARTS.
2051998
I
Campioni erano riuniti in una piccola tenda allestita sul prato di
Hogwarts coi loro Presidi e con Ludo Bagman, giunto ad illustrare le
regole della prova.
Quello
che i ragazzi avevano previsto si rivelò esatto:due ore di
tempo per recuperare oggetti appartenuti ai fondatori di Hogwarts
che erano stati nascosti nel castello.
Allo
scadere delle due ore, chi avesse portato con sé più
oggetti avrebbe avuto un punteggio maggiore e, al termine dei
calcoli, sarebbe stato proclamato il vincitore.
Bagman
però, non disse loro quali fossero gli oggetti e così
Harry si ritrovò a dubitare anche di quello che avevano
scoperto.
“Ed
ora, prima che la Prova cominci,vi prego di andare a salutare le
vostre famiglie:sono venute fin qui per augurarvi buona fortuna.”Ludo
Bagman, gioviale come al solito, condusse i tre ragazzi verso
un'altra tenda allestita nel parco di Hogwarts.
Katrina,
per quella che Harry considerò la prima volta in tutto l'anno,
mostrò delle emozioni e si lasciò abbracciare dai suoi
genitori:un signore ed una signora alti, biondi e belli quanto lei.
Per
quanto riguarda Francois, invece, Harry si appuntò mentalmente
di riferire a Ron che, di tutta la sua famiglia era lui l'unico ad
avere la faccia da castoro, in quanto i suoi genitori ,la sorella e
il fratello apparivano normali.
“Che
fai qui, Harry, non entri?”domandò Bagman, vedendolo
ancora sulla porta, ad indugiare.
“Pensavo
proprio che tuo padre venisse...”sentendo quelle parole Harry
entrò immediatamente.
Non
avrebbe tollerato Bagman un minuto di più.
No,
suo padre non c'era e non sarebbe venuto.
Era
chissà dove, con chissà chi.
“Harry!”Lily
gli corse incontro e lo abbracciò forte.
“Ciao
Harry!”lo saluto Hellen, sorridendo.
“Allora,
come va?”provò Lily.
Immaginava
il genere di pensieri che affollavano la mente del suo primogenito
ed era pronta a tutto perchè lui affrontasse sereno la prova.
Era
consapevole di non essere James. Sapeva che Harry avrebbe preferito
avere lì lui.
“Abbastanza
bene, mamma, non ti preoccupare. Non so come andrà...in ogni
caso farò del mio meglio...”Harry cercava di mostrarsi
sicuro. Anche se non lo era. L'adrenalina saliva e si sentiva preda
di emozioni contrastanti.
Apprezzava
il fatto che sua madre ed Hellen fossero lì. Soprattutto che
sua madre fosse lì, pronta ad incoraggiarlo, a spronarlo, a
tranquillizzarlo come solo lei sapeva fare.
Eppure...suo
padre mancava.
Si
riteneva un egoista, però avrebbe davvero voluto che ci fosse
lì anche James, a consigliarlo, a sdrammatizzare la tensione,
ad organizzare stupidi scherzi con Sirius, solo per augurargli buona
fortuna.
“Ne
sono certa, Harry. Fai quello che puoi, nessuno si arrabbierà
se non vinci...Siamo fieri di te già adesso. Siamo orgogliosi
dell'uomo che stai diventando.”
“Tuo
padre ha già preparato il posto per la Coppa da mesi, ma
riempirà quel buco, se non dovesse andare bene...”scherzò
Hellen, facendo le veci di James e Sirius con quella battuta.
Harry
sorrise:immaginò le discussioni in casa sua per la teca con le
coppe e per il posto da riservare a quella del Torneo Tremaghi.
“E'
ora di andare...La prova sta per avere inizio. Avete cinque
minuti.”Cornelius Caramell infilò la testa nella tenda e
richiamò i Campioni.
“Harry....-Lily
tirò fuori una pergamena dalla tasca della veste-papà
voleva che avessi questa, prima di iniziare.”
Harry
la afferrò velocemente.
Abbracciò
Lily un 'ultima volta e poi, srotolando la pergamena, si avviò
all'esterno.
“Harry,
Mi
spiace di non essere lì adesso. Non sai quanto tempo è
che ti sogno alzare quella Coppa!
Sono
mesi che nel mio studio è pronto un posto...mi auguro che sia
delle dimensioni che ho calcolato,altrimenti mi tocca spostare
tutto...”-Harry sorrise,suo padre era sempre il solito-”In
ogni caso troveremo una soluzione, qualora non dovesse starci.
Tu
inizia a vincerla, poi si vedrà....
E,
se anche non dovessi vincere tu, bè, tranquillo. Non ci sono
problemi. Continuerò ad essere orgoglioso di mio
figlio,Campione o meno.
Tu
sei Harry, sei mio figlio e questo mi basta ad essere il padre più
felice ed orgoglioso del mondo.
Ti
chiedo scusa, avresti voluto che io fossi lì, a sostenerti, a
sdrammatizzare la tensione.
Insomma,
semplicemente che ci fossi.
Lo
avrei voluto tanto anch'io, ma sappi che,in qualunque posto sarò
ti penserò. Penserò al mio Campione che affronta la sua
Prova.
La
vita è fatta di prove Harry, ma non sono queste tre quelle
importanti. Nel corso di quest ' anno ne hai affrontate di più
dure e ne sei uscito a testa alta.
Questo
è l'importante, questo è quello che io e la mamma
abbiamo sempre cercato di insegnarti.
Vai
Harry, vai e fai del tuo meglio...
Se
poi Francois e Katrina faranno meglio di te, bè, buon per
loro.
Della
vita fanno parte anche le sconfitte. E' un po' come una partita di
Quiddich, la vita, no?
Imprevedibile:
non sai mai quando un bolide ti colpirà,quando riuscirai a
segnare, se sarai il primo a catturare il Boccino o se il vento
influirà sulla direzione della tua scopa.
Adesso
devo andare, Sirius arriverà tra poco.
In
bocca al lupo, Harry.
Papà”
Harry
ripiegò la lettera e se la mise in tasca.
Suo
padre non l'aveva abbandonato: aveva semplicemente fatto quello che,
anche lui, al suo posto avrebbe fatto.
Non
si sentì in collera con lui e decise di affrontare la prova al
meglio e, come dicevano i suoi genitori,come andava, andava.
Lui
si sarebbe impegnato, tutto il resto sarebbe stata una conseguenza.
Si
avvicinò a Katrina e Francois,allineati di fronte a Bagman, in
attesa che questo desse inizio alla prova.
Sorrise
un'ultima volta a sua madre, a sua sorella, a Dan,Hellen e ad suoi
amici.
Bagman
diede il via e, da quel momento in poi, tutto era nelle sue mani
Decise
di concentrarsi su quello che sapeva:l'anello, lo scudo e il mestolo.
Con
gli amici aveva supposto che gli oggetti fossero nascosti in qualche
posto che poteva avere una qualche attinenza col proprietario.
Iniziò
a dirigersi verso il castello: stando alle loro intuizioni il mestolo
di Serpeverde doveva trovarsi nei sotterranei.
Lily,
dalle gradinate, osservava suo figlio correre per il parco. Dov'era
James in quel momento?Cosa stava facendo?
Ricacciò
le lacrime che stavano per solcarle le guance e si voltò verso
Elisabeth, seduta a fianco a lei. Doveva essere forte.
Dietro
di lei, Ron, ed Hermione attendevano che giungesse Ginny con notizie
da Luna.
“Si
sarà fermata a parlare di Nargilli, ne sono certo!”bofonchiò
Ron, gettando occhiate verso la sorella che si trovava sulla tribuna
di fronte.
“Calma
Ron!Alla fine non è indispensabile trovare l'oggetto di
Corvonero!Ce ne sono altri tre!E per favore, smetti di far ballare
quella gamba che mi innervosisci!”esclamò Hermione,
fermando con la mano il ginocchio di Ron.
“E
se gli altri dovessero prendere quei tre oggetti prima di
lui?”ribattè Ron
“Santo
Merlino!Ti vuoi calmare?Guarda!Sta tornando!”Hermione indicò
la sagoma di Ginny che cercava di farsi largo.
“Allora?”la
interrogò subito il fratello
“Ha
parlato solo di indovinelli...non so...Secondo lei potrebbe essere un
libro che si vocifera appartenesse a Cosetta Corvonero.”rispose
Ginny, col fiatone per la corsa.
“Sentite,
secondo me è meglio se non gli diciamo nulla. Lasciamo che
inizi con quello che sa, se poi ha bisogno ce lo farà sapere.
Ho paura che, se gli dicessimo qualcosa, non farebbe che agitarsi e,
conoscendo Harry...”propose Hermione.
Gli
altri due annuirono e seguirono con gli occhi il loro amico
all'interno del castello.
Harry
corse nei sotterranei, se non si ricordava male, in uno stretto
corridoio scoperto per caso con la Mappa del Malandrino c'era una
statua di Salazar Serpeverde... che potesse essere lì,il
mestolo?
Superò
l'ufficio di Snape e quello che, stando ai loro calcoli, doveva
essere l'ingresso della Sala Comune dei Serpeverde.
Si
infilò in quel corridoio, controllando la Mappa. Anche
Francois Loirà stava venendo in quella direzione. Avrebbe
dovuto sbrigarsi.
La
statua di Serpeverde lo osservava dall'alto in basso, ma, ai suoi
piedi si trovava un calderone con degli ingredienti e le istruzioni
per preparare una Pozione Evocatrice:
“Congratulazioni
avventuriero, sei giunto fin qui, ma per avere il mestolo dovrai
preparare una pozione!”recitò la statua, evidentemente
stregata.
“Maledizione!Perchè
ho ereditato solo i geni dei Potter per quanto riguarda la
scuola!”imprecò Harry, che non aveva la più
pallida idea di come iniziare.
Osservò
scettico gli ingredienti, quando sentì qualcosa avvolgersi
sulla sua caviglia destra:un Runespoor stava risalendo sulla sua
gamba.
Immediatamente
Harry lanciò scintille dalla sua bacchetta: il serpente
ricadde al suolo e tornò a minacciare il ragazzo con le sue
tre teste e con i suoi due metri di lunghezza, sbarrandogli la
strada.
Harry
fece qualche passo indietro, tentando di riorganizzare le idee.
Hagrid
aveva parlato loro dei Runespoor, ma non ne aveva mai portati alle
sue lezioni.
Harry
ricordava solo che ciascuna delle tre teste aveva un compito e che,
spesso, l'una finiva per distruggere l'altra.
Nel
frattempo comparve Francois che gli lanciò un ' occhiata
disgustata e si precipitò a preparare la pozione, avvicinando
a sé calderone, ingredienti ed istruzioni che si trovavano
dalla parte di Harry.
“Francois!-gridò
Harry-sai che bisogna fare con un Runespoor?”
“Se
anche lo sapessi non te lo direi, Potter!”rispose acido il
francese, versando della polvere di dente di topo nel calderone.
“Lo
sai che sei un gran bastardo, Loirà?”chiese Harry,
schivando per l'ennesima volta il serpente.
“Non
sei il primo che me lo dice, ci si vede, Potter!”lo canzonò
Loirà, fuggendo col mestolo che era atterrato nelle sue mani
dopo la preparazione della pozione.
Harry
imprecò.
“Allora,
parlare con un serpente è impossibile... non sono un
rettilofono. Quindi...come fare a far litigare tre teste?Con del
cibo, magari?”pensò Harry.
Era
nei sotterranei, da qualche parte ci dovevano per forza essere dei
topi.
“Accio
topo!”gridò, puntando la bacchetta verso una fessura del
muro.
Un
topolino grigiastro, che al ragazzo fece quasi pena a causa del suo
tremore, comparve in mezzo al corridoio.
Con
la bacchetta Harry lo portò verso il serpente ed
immediatamente le tre teste iniziarono a lottare tra loro per chi
dovesse nutrirsi.
Harry
iniziò a circuire il serpente, che non si accorse di nulla.
Forse
ce l'aveva fatta. Si voltò indietro un'ultima volta, giusto
per vedere la testa centrale e quella di sinistra allearsi per
staccare quella di destra.
“Che
schifo!”esclamò Harry, senza potersi trattenere.
Aveva
perso quarantacinque minuti. Doveva sbrigarsi.
I
suoi amici non gli avevano più fatto sapere nulla e lui
preferì concentrarsi su ciò che sapeva, piuttosto che
chiedere altre informazioni.
Controllò
la Mappa del Malandrino e vide che sia Katrina che Francois si
trovavano dalle parti della torre di Corvonero.
Forse
il caro Castoirà sperava di servirsi ancora una volta degli
altri...
Senza
pensarci due volte Harry decise di raggiungere serre, la sera prima,
grazie alla Mappa ereditata da suo padre, aveva visto che da quelle
parti c'era uno strano movimento.
Molto
probabilmente qualcosa era stato nascosto lì.
Attraversò
nuovamente il parco, senza fare caso alla gente che lo osservava.
“Alohomora!”gridò,
puntando la bacchetta contro la porta della prima serra. Con un po'
di fortuna avrebbe trovato subito quella giusta.
Si
trovò davanti ad una pianta gigantesca che con i suoi rami
invadeva tutto il locale.
Si
stava espandendo anche all'esterno.
Un
ramo fece per attorcigliarsi sotto il collo di Harry, ma lui riuscì
a schivarlo.
Alzò
la testa e su uno dei rami più alti vide l'anello brillare.
Il
Tranello del Diavolo conquistava sempre più spazio,ma,
fortunatamente, qualche lezione di Erbologia capitava di seguirla
anche a lui e Ron.
“Incendio!”urlò
Harry, facendo uscire lampi di fuoco dalla bacchetta.
La
pianta, nota per la repulsione nei confronti della luce, si
accartocciò su se stessa, lasciando libero Harry e
permettendogli di afferrare l'anello.
Uscì
rapidamente dalla serra e riattraversò il parco, noncurante
del boato che seguì il suo passaggio.
Consultò
ancora la Mappa del Malandrino:Francois e Katrina erano ancora là.
Harry
si chiese cosa ci fosse di così complicato da affrontare, ma,
in fondo, non aveva importanza:
l'anello
di Tosca Tassorosso era suo ed ora mancava solo lo scudo di Godric
Grifondoro.
Si
diresse verso il suo dormitorio, utilizzando i passaggi segreti
segnati sulla Mappa per gudagnare tempo.
Raggiunse
la Signora Grassa.
“Cosa
ci fai qui, caro?Perchè non sei con gli altri a vedere il
Torneo?”gli chiese.
“Sono
uno dei Campioni!Sto cercando lo scudo di Grifondoro...sa mica dove
l'hanno messo?”provò Harry, arricciando il naso. Non
sperava di ricevere aiuto.
“Non
te lo dovrei dire...però..visto che sei sempre così
gentile..Ascolta, secondo te, Godric Grifondoro dove poteva tenere le
sue cose?Rifletti, ragazzo, che di leggende ne circolano!Non posso
dirti altro!”la donna del ritratto, dopo aver parlato
scomparve. Probabilmente aveva chiesto ospitalità a qualche
amica, per non rischiare di dire più del dovuto.
“Circolano
leggende...leggende su Grifondoro...ma certo!Si dice che dormisse
nella piccola stanza in cima alla torre!”Harry rise. Aveva
ancora tempo. Forse poteva farcela.
Prima
però doveva rientrare nel suo dormitorio.
“Signora
Grassa!Signora Grassa!”chiamò
Quella
ricomparve
“Quante
volte vi devo dire di chiamarmi col mio nome!”
“Mi
scusi!Ma è un 'emergenza!La prego, mi faccia entrare!Devo
raggiungere il sottotetto!”la pregò Harry.
“C'è
anche un altro modo per entrare!”rispose quella, offesa.
“Ma
qui faccio prima!La prego!”il tono si faceva implorante
“E
va bene!Ma poi basta favori!”il ritratto si spostò e lo
lasciò entrare.
Corse
alle scale della torre, fino a raggiungere quelle oltre le camere da
letto, quelle strette e ripide che portavano al sottotetto.
Cercando
di non cadere sollevò la botola da cui si accedeva allo
stanzino.
Si
arrampicò e, a fatica, vi entrò.
Harry
si rimise in piedi ed osservò l'ambiente:una stanza circolare
abbastanza spoglia, solo qualche ripiano ed una vecchia e sgangherata
scrivania.
E
poi lo vide, lo scudo era lì, a far bella mostra di sé
su un ripiano. Sembrava semplice prenderlo, ma Harry sapeva che non
poteva limitarsi a considerare l'apparenza. C'era di certo qualcosa
da affrontare, qualcosa che non pareva ciò che era.
Si
voltò per guardarsi le spalle e vide che in quella stanza non
era solo.
Suo
padre, Sirius e Remus lo salutavano allegri appoggiati alla parete.
Il
sorriso sghembo di James, l'espressione sicura di Sirius e quella
rassicurante di Remus era come se attendessero lui.
“Papà!Sirius!Remus!”gridò
Harry, correndo loro incontro.
“Siete
a casa!”
Harry
si rendeva conto che era impossibile, eppure erano lì e lo
stavano salutando.
I
tre uomini non risposero e si limitarono a fare cenni con la mano, ma
poi, ecco che mentre Harry si avvicinava i loro corpi iniziarono a
perdere sangue e si riversarono a terra, contorcendosi.
Nessuno
di loro emetteva urla.
La
prima reazione di Harry fu quella di urlare, ma poi capì.
Era
un 'illusione.
Era
la sua paura più grande.
Puntò
la bacchetta contro i tre corpi stesi a terra, sanguinanti e privi di
sensi.
“Riddikulus!Riddikulus!”gridò
In
un attimo i corpi di James, Sirius e Remus scomparvero e al loro
posto comparve un Molliccio che si rintanò subito in uno degli
armadi della stanza.
Harry
tirò un sospiro di sollievo e si avvicinò allo scudo,
impugnandolo.
Mancavano
solo quindici minuti.
Non
aveva tempo di cercare altro, pertanto,fiero dei suoi due oggetti
ritrovati,si diresse di corsa al punto del ritrovo.
Arrivò
insieme a Katrina, mentre Francois era già lì.
Entrambi
avevano con sé solo un oggetto: Francois il mestolo e Katrina
il libro di Cosetta Corvonero.
“Stop
al tempo!”esclamò Ludo Bagman, puntando la bacchetta
contro la clessidra,dalla quale non scese più un solo granello
di sabbia.
“Il
signor Loirà ha ritrovato il mestolo di Serpeverde!Un applauso
per il signor Loirà!”annunciò, mentre dagli
spalti gli studenti di Beauxbautans si sbracciavano.
“La
signorina Nikolai il libro di indovinelli di Corvonero!Un applauso
anche per lei!”proseguì gioviale ed allegro Bagman.
Il
suo sorriso si fece ancora più ampio quando si avvicinò
ad Harry:
“Il
signor Potter ha con sé ben due oggetti: lo scudo di
Grifondoro e l'anello di Tassorosso!”non fece nemmeno in tempo
a finire di parlare, perchè le sue parole si persero:il boato
era assordante.
“Calma!
Calma!-intervenne Caramell-dobbiamo ancora stabilire i punteggi!Prego
i giurati di riunirsi!”Caramell richiamò a sé
Bagman, Madame Maxime,Silente ed Igor Karkaroff conducendoli in una
tenda lontana da orecchie indiscrete e lasciando lì i ragazzi
a guardarsi torvi l'un con l'altro.
Harry
era stato il migliore, considerando anche che il mestolo gli era
sfuggito per un soffio. James aveva ragione: era l'ultima prova che
decretava il vincitore.
Dopo
una decina di minuti che parvero a tutti ore, i giurati riemersero e
Ludo Bagman riprese la parola.
“Ehm...bene!-iniziò,dopo
essersi incantato la voce per farsi udire anche dagli spettatori più
lontani-Abbiamo discusso a lungo-e qui tutti poterono notare i
borbottii scontenti di Karkaroff e Caramell- e siamo giunti ad una
conclusione: alla signorina Nikolai assegnamo cinquanta punti per
aver affrontato e risolto con freddezza gli indovinelli del piccolo
labirinto in cui era stato nascosto il libro!Si classifica
terza!”tutti applaudirono educatamente, anche se la delusione
di Durmastrang era palese.
“Per
quanto riguarda il signor Loirà, siamo stati tutti quanti
ammirati dal modo in cui ha preparato, seduta stante, la Pozione
Evocatrice giù nei sotterranei. Il professor Lumacorno,
docente di Hogwarts, mi ha pregato di consigliarle la carriera di
Alchimista, signor Loirà!-sorrise Bagman, ignorando i cenni di
chi gli diceva di darsi una mossa-Comunque, abbiamo deciso di
assegnargli sessanta punti!”
Gli
studenti di Beauxbautans erano persi in mille calcoli: Francois
restava primo. Tutto dipendeva dai punti che avrebbero assegnato a
Potter e, contando che aveva portato due oggetti, era possibile che
fossero parecchi.
Beauxbautans
era in testa di soli cento punti.
“Infine,
al signor Potter, per aver riportato due oggetti assegnamo cento
punti!-Silenzio sugli spalti. Tutti trattenevano il fiato. Come
indicava la classifica proiettata in cielo, Harry e Francois erano
pari.-Quaranta per aver superato brillantemente il Tranello del
Diavolo e aver recuperato l'anello, sessanta per aver sconfitto un
Molliccio a sangue freddo!”
“Ma
così siamo pari!Che faranno ora?”chiese Ron, incredulo.
“Forse
un'altra prova...”suggerì Hermione
“Zitti!Vuole
dire ancora qualcosa!” si intromise Ginny
Bagman
richiamò il silenzio.
“Tuttavia,
siccome siamo venuti a sapere cosa è accaduto giù nei
sotterranei, c'è ancora una modifica da fare al punteggio. Il
signor Potter è giunto prima del signor Loirà ed ha
affrontato al posto suo il Runespoor, serpente a tre teste,
permettendo che l'avversario preparasse la pozione. Per questo
motivo, abbiamo deciso di assegnare al signor Potter altri venti
punti!”
Probabilmente
Ludo Bagman avrebbe voluto aggiungere altro, ma non fu possibile.
I
festeggiamenti degli studenti di Hogwarts gli impedirono di parlare:
dichiarando che Harry aveva guadagnato venti punti aveva messo fine
ad ogni suo possibile discorso.
Sugli
spalti si inneggiavano cori di” Harry!Harry!”, Ron non
stava più nella pelle, quasi l'avesse vinto lui il Torneo ,
Hermione non riusciva a stare ferma, Ginny urlava, Dan si dimenava
come un matto, mentre Lucas proponeva nuovi cori agli studenti.
Beth
rideva, rideva come non le capitava da giorni.
Solo
Harry rimaneva lì, inebetito ed incredulo.
Aveva
vinto.
Aveva
davvero vinto.
“Sileeeeeeencio!”tuonò
Caramell, intonando un incantesimo che risucchiò all'istante
ogni voce.
“Ora,
come da regolamento, bisogna premiare il Campione!Prego i nostri
Auror di portare la Coppa!”
Due
ragazzi sui vent'anni trasportarono in campo l'enorme trofeo e un
terzo evocò un tavolino su cui appoggiarlo.
“Bene,
e ora vi chiamerò uno ad uno! Katrina Nikolai!”Caramell,
reggendo una medaglia chiamò la ragazza che si avvicinò,
gli strinse la mano e prese la sua medaglia, non senza aver
ringraziato i suoi compagni e gli organizzatori.
“Francois
Loirà!”Francois, evidentemente deluso per l'esito del
Torneo, prese la sua medaglia, borbottando qualche confuso
ringraziamento.
“Ed
ora, il vincitore!Harry Potter!”
Harry
si avvicinò a Caramell, ancora incapace di rendersi conto di
quello che era successo.
La
Coppa era lì, ed era davvero sua.
Aspettò
che Bagman gli fece cenno e la afferrò.
La
alzò al cielo, in segno di vittoria e finalmente anche lui
potè lasciarsi andare in un liberatorio grido di gioia.
Aveva
vinto.
Era
il Campione del Torneo Tremaghi.
L'intera
Hogwarts lo stava festeggiando.
Si
voltò verso Silente, che gli fece un sorriso. Vide la
McGranitt, commossa.
Vide
sua madre, applaudire gioiosa e incontrò il suo sguardo.
“James
sarebbe così fiero di lui!”esclamò Lily, piano,
battendo le mani mentre qualche piccola lacrima di commozione
scendeva lungo le sue guance.
CORNOVAGLIA,
LUOGO IMPRECISATO 2051998, h. 22.00
James
e Sirius sedevano su un tronco, guardando le stelle.
“Chissà
come sarà andata la Prova...Chissà cosa ha dovuto
affrontare...”disse Sirius
“Non
sono preoccupato, sono certo che Harry se la sarà cavata alla
perfezione.”confessò James, sorridendo al cielo.
“Sirius!James!Klein
ha ordinato una perlustrazione del bosco!”a chiamarli era stata
Gloria Talmond, una donna che ad Hogwarts era qualche anno indietro a
loro.
“Adesso?Ma
è notte!”protestò Sirius
“Non
so cosa dirvi...quello non è normale.”commentò
Gloria,che, come loro, era stata allieva di Malocchio Moody.
James
sbruffò. Era un vero incompetente! Non si potevano far
perlustrare boschi abitati da lupi mannari e chissà che altre
creature la notte. Non c'era la luna piena, d'accordo, però
era un vero e proprio suicidio.
“Klein!”chiamò
James
“Che
c'è Potter!Ti lamenti sempre che non hai nulla da fare e ora
che ce l'hai fai pure il prezioso?”
“E'
una vera follia!”
“Potter,
qui comando io, pertanto, o fai quello che ti dico io o altrimenti
puoi anche tornartene a casa!”
“E
lasciare la vita di Remus nelle sue mani!Fossi matto!”esclamò
James, incredulo.
“Potter,
c'è qualcosa dei miei metodi che non ti va bene?”domandò,
sospettoso, Klein.
A
parlare fu Sirius, che si alzò in piedi.
“Tutto!Si
rende conto?Tutto quello che ci fa fare è terribilmente
inutile oppure pericoloso!Siamo rimasti fermi qui dei giorni e ora se
ne esce che vuole andarsene!Dico io! Ma chi si può sapere chi
diavolo l' ha assunta?”gli ringhiò contro Sirius.
“Potter!Tieni
a bada il tuo amico!”gridò Klein, tirando fuori la
bacchetta.
“Oh,
ma bene!E così vuole anche aggredire dei civili!Avanti! Mi
risponda!Chi l'ha assunta!”continuò Sirius
“Cornelius
Caramell, hai problemi, Black?Ci credo che quel pazzo paranoico di
Moody stravedesse per voi!Stessa pasta!”
“Direi
che tra idioti vi comprendete bene...”risposero all'unisono
James e Sirius, facendo rifermento ai rapporti tra Klein e Caramell.
A
quel punto dovettero intervenire gli altri Auror presenti perchè
tutti e tre avevano sguainato le bacchette.
“Vieni
Sirius, andiamocene.”James voltò le spalle a tutto il
gruppo, afferrò l'amico e strizzò l'occhio a Gloria
che, dispiaciuta, alzò le spalle.
Sirius
e James raccattarono in fretta la loro roba e si allontanarono.
Camminarono
un po',in silenzio, in mezzo alla fitta boscaglia alla sola luce
delle bacchette, fino a quando non raggiunsero una radura
sufficientemente riparata.
“Direi
che qui va bene.”disse Sirius, montando la tenda con un colpo
di bacchetta.
“Sirius....”esordì
James
“Sì?”gli
rispose
“Lo
sai che siamo due begli idioti?”rise James
“Ma
va, Potter? Non l'avevo notato!Da domani si fa a modo nostro...”
“Sempre
Black.”
Mi
auguro che la reazione di Harry non vi paia strana, però,
cercate di capirlo...Se accadesse a voi una cosa del genere?Qui non
ci troviamo di fronte all'Harry orfano e abituato ad affrontare le
cose da solo, qui reagisce come un qualsiasi ragazzo, senza contare
che, a parer mio,una reazione leggermente simile, Harry l'ha avuta
nel “Principe Mezzosangue”per la morte di Sirius e nei
“Doni della Morte”per Silente: come se nessuno potesse
capire, come se lui fosse l'unico a soffrire.
Ps:lo
so che la filastrocca è alquanto penosa, ma ho fatto parecchia
fatica ad inventarla.
|
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Capitolo 25 *** Costruirsi una Speranza ***
Eccoci
giunti al terzultimo capitolo!
Rispondo
alle vostre recensioni(siete sempre troppo gentili!)e poi vi lascio a
scoprire cosa attenderà James, Sirius e Remus.
Vale
Lovegood: eh sì, James e Sirius hanno un 'enorme prontezza di
spirito, peccato che provochi loro parecchi guai...ma, d'altronde,
cosa puoi aspettarti da loro due? Stappato lo champagne per Harry?
Akita:
felice che continui ad apprezzare! Non morirà nessuno,
promesso! Se i nuovi personaggi ti piacciono, non perderti Finding
My Own Way!
Lyan:
non importa quando recensisci, mi fa piacere lo stesso! E' tutto
perfetto dici? Sì, lo credo anch'io, anche se mi sa che
dovranno vivere ancora qualche piccola avventura prima del tanto
agognato lieto fine.
Princess_jadore:
come dici tu per Harry il Torneo era una delle cose più
importanti della sua vita e non avere lì suo padre e nemmeno
Sirius e Remus è stato difficile da accettare. Questo Harry è
fin troppo viziato, in senso buono, ed abituato al fatto che per i
suoi genitori lui viene prima di tutto il resto. E' la prima volta
che James non l'ha seguito in qualcosa, ciò nonostante ha
capito ed è anche molto preoccupato.
Padfoot_07:grazie
per le belle parole!Non potevo far perdere Harry, non dopo tutto
quello che la sua famiglia sta passando! Tranquilla, si risolverà
tutto e avrai il tuo dialogo Sirius- Dan, spero di riuscire a rendere
il loro rapporto al meglio.
Lieta
di sapere che anche le one -shots che hai letto ti siano piaciute! Mi
sento quasi in colpa leggendo che ti faccio piangere, ma, purtroppo,
la mia vena drammatica è migliore di quella comica.
Cinderella87:
Harrry egocentrico?Ma cosa mi dici mai? Ha solo passato 7 libri a
dire che il mondo intero ce l'aveva con lui...i geni Potter non si
smentiscono mai: ovunque va, un Potter è convinto che il mondo
ruoti attorno a lui, comunque, adesso avrà altro a cui
pensare, visto che la situazione si aggrava e gli esami incombono:
dovrà mostrare l'altro lato, quello terribilmente altruista,
dei Potter.
Noterai
anche come la presenza di Tonks fosse già stata preventivata
per questo capitolo(secondo te è giusta la reazione che le ho
fatto avere?Io Tonks la vedo così, ma non sono sicura che
tutti la pensino come me...) e come se la caveranno i nostri due eroi
preferiti in campeggio: senza Remus a fare da baby-sitter la vedo
grigia...
VENTICINQUESIMO
CAPITOLO: Costruirsi una Speranza
LONDRA,
MINISTERO DELLA MAGIA, UFFICIO DI KINGSLEY SHACKEBOLT, 22-05-1998
Lily
ed Hellen sedevano nervose su due scomode sedie nel piccolo atrio
che precedeva l'ufficio di Kingsley Shackebolt.
Nessuna
delle due parlava: Lily teneva lo sguardo fisso a terra ed Hellen
continuava a far roteare gli occhi in tutte le direzioni, esplorando
continuamente la stanza.
Erano
state convocate dal Ministro. Sicuramente il motivo era la presenza
di James e Sirius nella squadra di ricerca impegnata a riportare a
casa Remus.
I
loro mariti non facevano avere loro notizie da diversi giorni ed
entrambe erano ormai estremamente preoccupate, pertanto, la chiamata
di Kingsley non appariva per nulla rassicurante.
Non
avevano detto nulla ai loro figli, non era il caso di farli
preoccupare più del dovuto.
“Prego,
venite.” Schackebolt aprì la porta del suo ufficio e
fece entrare le due donne.
Indicò
loro le due poltrone di fronte alla sua scrivania, proprio quelle
stesse poltrone su cui si erano seduti James e Sirius qualche
settimana prima.
Lily
si sedette, mentre Hellen preferì restare in piedi.
Senza
dare il tempo al Ministro di sedersi, Hellen giunse subito al punto:
“Kingsley,
che è successo?”
“James
sta bene, vero?”domandò subito Lily, pentendosi quasi
della domanda egoista.
“Non
lo so, Lily, non lo so.”rispose mesto Kingsley.
“Intendi
dire che sono...scomparsi?”chiese a fatica Hellen, faticando a
pronunciare quella parole.
“Ecco
io...”
“Kingsley,
parla. Dicci tutto quello che sai.”disse Lily
“Domenica
hanno avuto una discussione con Klein, che è a capo della
squadra e hanno abbandonato il campo. ”
“Che
cosa?”gridò Hellen.
“Sì...li
hanno cercati, ma non hanno trovato niente. Solo i resti di un
accampamento. Non abbiamo idea di dove siano.”
Lily
inspirò profondamente. Doveva mantenere la calma. Non
bisognava perdere la testa, in quei momenti.
Le
sembrò di rivivere uno dei tanti momenti in cui, durante la
Prima Guerra, James spariva chissà dove in missione per
l'Ordine. Aveva sempre sperato di non dover più provare una
sensazione simile.
Hellen
pareva non riuscire a rendersi conto di quanto era accaduto. Sirius
non poteva essere svanito nel nulla. Non il suo Sirius.
“Sono...sono
certa che stanno bene.”disse ad un certo punto, con la voce
rotta dal pianto.
“Hellen,
vorrei dirti che è vero, ma lo sai che non posso.”sospirò
Kingsley, che si sentiva largamente responsabile di quanto era
successo. Quel giorno, quando aveva incontrato James e Sirius, aveva
agito impulsivamente. Avevano discusso e lui li aveva lasciati andare
perchè carico di rabbia, forse, in un altro momento, non
avrebbe reagito così.
Se
non tornavano era colpa sua.
Aveva
convinto Remus a partire.
Se
non tornava era colpa sua.
Tre
famiglie stavano per essere distrutte per colpa sua.
Tre
suoi amici non avrebbero più fatto ritorno a casa.
“Hai
mandato qualcuno a cercarli?”continuò Hellen. Sirius
doveva tornare. L'eventualità che non tornasse non era nemmeno
da prendere in considerazione. Il solo pensiero la uccideva.
Era
sempre stata così, Hellen. In lei si agitavano sempre emozioni
contrastanti.
“No.”
“Come
no!Kingsley, per Merlino! Come sarebbe a dire che non hai mandato
nessuno a cercarli!Sono tuoi amici!Sono tuoi amici!Kingsley!Per
favore!”
“Hellen,
non posso mandare lì un'altra squadra di Auror!Sarebbe troppo
pericoloso! C'è già quella di Klein!”
“E
Klein è tanto bravo da aver perso loro e non aver trovato
Remus!Kingsley...li devi trovare!”Hellen gridava furiosa,
mentre lacrime e singhiozzi si confondevano con le parole.
“Hellen,
cerca di calmarti.”Lily si era alzata in piedi e stava
abbracciando l'amica.
“Lily....non
ce la faccio. Sirius...James...Remus...Lily.”Hellen si strinse
nell'abbraccio che l'amica le offriva.
“Farò
tutto il possibile. Ve lo prometto.”confermò il
Ministro.
“Kingsley...loro..devono
tornare a casa. Sono certa che stanno bene, sono là da qualche
parte, ma stanno bene. Sanno quello che devono fare.” continuò,
sempre più confusa Hellen, mentre Lily, sempre nel silenzio
che la contraddistingueva, cercava di fare ordine nella sua testa.
“Hellen,
Klein e la sua squadra stanno lavorando da giorni. Ci
proveranno...Dove vai?”chiese Kingsley, notando che Hellen
aveva tirato fuori la bacchetta.
“A
casa....io..non posso stare qui un minuto di più. Scusami per
prima Kingsley, non volevo. Mi fido di te. Lily, ci sentiamo.”Hellen
baciò l'amica e sparì.
“E'
normale che reagisca così, Kingsley. Ha bisogno di stare
sola.”spiegò Lily, che conosceva bene la sua migliore
amica.
Il
Ministro annuì, prima di riprendere la parola.
“Lily...tu...come
stai?”
“Come
pensi che stia? Mi sembra che mi sia crollato il mondo addosso. Tutti
e tre, spariti tutti e tre...E i ragazzi, sono ad Hogwarts...Harry ha
gli esami...”rispose, guardando Kingsley solo apparentemente,
mentre i suoi luminosi occhi verdi erano privi della loro abituale
luce.
L'uomo
le si avvicinò, dimenticando di essere il Ministro della
Magia. In quel momento era solo Kingsley Shackebolt, Shacke, come lo
chiamano loro. Solamente Shacke, amico di James Potter, Sirius Black
e Remus Lupin.
“Lily-
disse, fissandola con determinazione- torneranno a casa. Te lo
prometto. Dovessi andare io a cercarli, ti prometto che torneranno.”
“Non
essere sciocco, non puoi allontanarti da Londra. Non sei più
un Auror qualsiasi, sei il Ministro della Magia.”
“Lily,
è colpa mia se sono andati. Solo colpa mia. Non avrei dovuto
permetterlo.”confessò Kingsley, togliendosi un grosso
peso dallo stomaco.
“Credi
davvero che, se tu avessi detto loro di no, non sarebbero partiti?
Andiamo, li conosci. Sai quanto possano essere testardi. Scommetto
che con Klein ci hanno litigato e per protesta se ne sono
andati...non sono inclini a prendere ordini e, senza dubbio, a parer
loro, ne sapevano molto più di un Auror qualificato.”Lily
abbozzò una specie di sorriso. James, Sirius e il loro brutto
carattere.
“Ciò
non toglie che forse avrei dovuto insistere di più...In ogni
caso, ora non si può più far nulla. Farò tutto
quello che posso, Lily, te lo prometto.”
“Lo
so, Kingsley, lo so. Preferisco sapere che ci sia tu ad occuparti
della faccenda piuttosto che qualcun altro. Adesso sarà meglio
che vada...agli Incantesimi Sperimentali mi aspettano.”
“Non
penserai davvero di tornare al lavoro? Non in queste condizioni!
Lily, tornatene a casa, penso a tutto io. “
“Posso
farcela, Kingsley, magari mi distrarrò un po'...”
“Non
ci pensare nemmeno. Te ne starai a casa per qualche giorno, almeno
fino a quando non ho notizie di James. D'accordo?”concluse,
perentorio, il Ministro.
“Va
bene. Grazie mille, di tutto.”Lily si avvicinò, mentre
le grandi braccia di Kingsley la avvolgevano in uno stretto
abbraccio.
“Andrà
tutto bene, Lily.”le sussurrò.
“Lo
spero, lo spero davvero.”rispose, con tono flebile, prima di
Smaterializzarsi.
Lily
rientrò in casa e prese a guardarsi attorno, in cerca di
qualcosa da fare per tenere occupata la mente.
Forse,
se fosse andata al lavoro, sarebbe stato davvero meglio.
Passò
dalle camere dei ragazzi: era tutto in ordine, del resto, non poteva
non esserlo, erano a scuola.
Anche
nella sua stanza tutto era a posto: non c'era il pigiama di James
appallottolato di fianco al letto così come sul tavolo della
cucina mancava la sua tazza abbandonata nell'attesa che qualcuno
sparecchiasse e vecchi numeri della Gazzetta del Quiddich non
popolavano le poltrone del salotto.
Lily
si sedette sul letto, ripensando al suo ultimo colloquio con James.
Dov'era
in quel momento? Stava bene?
James
e la sua mania di fare l'eroe...era davvero necessario che partisse?
Sì,
Lily sapeva che lo era, che non avrebbe potuto trattenerlo a casa,
perchè lui non si sarebbe sentito a posto con la sua
coscienza.
Senza
di lui si sentiva persa : era abituata alla sua confusionaria
presenza, alle sue scuse quando si dimenticava qualcosa, alla
sicurezza che provava solo avendolo vicino.
Voleva
piangere. Voleva urlare al mondo il suo dolore.
“James...”sussurrò
prendendo in mano la cornice d'argento che conteneva la foto del loro
matrimonio.
Sfiorò
con il dito le due immagini riflesse, che la salutavano.
Si
riscosse immediatamente: non poteva crogiolarsi nella malinconia:
aveva due figli che contavano su di lei. Doveva mostrarsi forte.
Doveva
parlare con Harry ed Elisabeth. Doveva dire loro la verità.
Lei e James non avevano mai avuto segreti con i figli, avevano
stabilito di dire tutto. Era meglio che sapessero da loro ciò
che succedeva, piuttosto che da altri, o, peggio, dai giornali.
Diciassette anni di lavoro al Ministero le avevano insegnato una
cosa: nulla di segreto era davvero segreto. In un modo o nell'altro,
la voce che due civili si erano aggregati ad un gruppo di Auror e che
si erano in seguito persi si sarebbe diffusa presto. Anche perchè
i due civili in questione erano James Potter e Sirius Black, popolari
allenatori di Quiddich e ultimi discendenti di due antiche famiglie.
Insomma,
di materiale per i pettegolezzi ce n'era a non finire e Lily già
si immaginava il loro giardino affollato di giornalisti.
Si
alzò e andò a prendere la bacchetta che aveva lasciato
sul comodino,infilandola in una tasca della lunga veste color
prugna,
Scese
le scale e si avvicinò al camino, prendendo dalla mensola un
vasetto di terracotta che conteneva la Polvere Volante.
Afferrandone
una manciata fece una smorfia di disgusto: proprio come Harry
detestava usarla. Aveva una sensazione di nausea non appena si
immergeva tra le fiamme. In ogni caso, era il modo più veloce
per raggiungere Hogwarts.
Non
aveva abbastanza forze per smaterializzarsi ad Hogsmeade e risalire
poi a piedi la collina che portava al castello.
Fece
per gettare la polvere nel camino, quando un leone argenteo comparve
in salotto.
“James!”strillò.
Era il suo Patronus.
“Ehilà
Lily, come stai? Harry e Beth stanno bene? Il Torneo? Harry ha vinto
vero?-Lily sbruffò: anziché dirle come stava suo marito
pensava al Torneo Tremaghi!-Comunque io e Sirius abbiamo avuto
qualche piccolo problema con Klein, giusto una divergenza di
opinioni. Niente di grave, non preoccuparti. Fatto sta che abbiamo
deciso di separarci dal gruppo e di cercare Remus a modo nostro. Sono
certo che faremo senza dubbio prima. Lo riporteremo a casa. Promesso.
Tu stai tranquilla, non ci accadrà niente. Non so quando potrò
farti avere notizie perchè non abbiamo idea di dove si
nasconda Greyback e, se è da queste parti, non farà
fatica a vedere un Patronus. Dobbiamo essere molto prudenti. Adesso
ti devo lasciare, fai i complimenti al mio Campione, digli che mi
spiace di non esserci stato. Abbraccia forte Elisabeth e ricordati
che ti amo.”
Detto
questo, così come era venuto, il leone scomparve.
Lily
esplose in una risata spontanea, commossa.
James
stava bene. Lui e Sirius erano sani e salvi.
Doveva
dirlo subito ai ragazzi.
Riafferrò
la Polvere Volante ed entrò tra le fiamme verdi del camino.
Dopo
aver parlato con Dan, Harry e Beth Lily si sentì subito
meglio.
Non
aveva nascosto niente ai ragazzi e loro sapevano tutto ciò che
sapeva lei.
In
fondo, erano tutti e tre abbastanza grandi per sapere.
Le
si strinse il cuore nel doverli lasciare, avrebbe voluto restare con
suoi figli, loro avevano bisogno di lei.
Harry
doveva capire che non era solo, che poteva fare affidamento sugli
altri.
Beth,
invece, aveva solo bisogno di rassicurazioni.
Ma
restare non era possibile. Non poteva abusare così della
disponibilità di Silente né poteva farli tornare a
casa, senza considerare che, probabilmente, stare coi loro amici li
avrebbe aiutati.
Pertanto,
lasciando Hogwarts, Lily decise di passare da Tonks, per sapere come
stava.
CASA
LUPIN
Lily
si Smaterializzò nel porticato del cottage di Remus e Tonks,
bussò alla porta e le venne ad aprire Andromeda.
Lily
non fu stupita dalla vista della donna: sapeva che, da quando Remus
era scomparso, i genitori di Tonks si erano trasferiti lì per
cercare di aiutare la figlia, sprofondata nella più terribile
depressione.
Il
bel volto di Andromeda , carico del fascino che nella famiglia Black
sembravano avere tutti, appariva sciupato e il sorriso che rivolse a
Lily era carico di gratitudine.
“Grazie
per essere venuta, Lily.”le disse, chiudendo la porta alle
spalle dell'ospite.
“Come
sta Dora? Meglio rispetto a qualche giorno fa?”si informò
Lily, immediatamente.
“Macchè...apatia
più totale. Meno male che c'è Ted!”rispose
Andromeda, con sguardo preoccupato.
Lily
non sapeva cosa rispondere, ma Andromeda la precedette.
“Hai
notizie da James e Sirius?”
“Hanno
litigato con Klein e la sua squadra e se ne sono andati. Stanno
cercando Remus da soli. James mi ha mandato un Patronus questa
mattina.”rispose Lily, senza nascondere la sua ansia.
“Oh,
Merlino! Lily!Mi dispiace così tanto!”la abbracciò
Andromeda, sentendo che, alle preoccupazioni per Remus, grazie alla
trovata di James e di suo cugino, se ne aggiungevano altre.
“Su,
ora cerchiamo di non pensarci. Dov'è Dora? Hai una faccia
stanca, Andromeda. Se vuoi sto io qui per un po'. Più tardi
dovrebbe passare anche Hellen.”
“Di
sopra con Teddy. Davvero stareste qui voi oggi pomeriggio? Io dovrei
andare a Diagon Alley a prendere gli ingredienti per la Pozione
Senzasogni. Senza quella Ninfadora non dorme.”spiegò
Andromeda con un po' di vergogna, considerando che sua figlia ne era
ormai dipendente.
Lily
sorrise comprensiva, senza giudicare.
“Tranquilla,
ci sono qui io. Vai pure.”
“Grazie
Lily. Prendo la borsa e vado. Sai la strada, vero?”
Lily
annuì e si diresse verso le scale, senza fare caso
all'arredamento del pian terreno: la libreria nell'angolo sinistro
della stanza le ricordava troppo Remus.
Sapeva
perfettamente quale era la stanza di Ted: prima porta a destra dalle
scale.
La
porta era aperta, ma Lily si fermò un attimo, prima di
entrare.
Tonks
era seduta sul pavimento a guardare Teddy gattonare afferrando i
piccoli blocchetti delle costruzioni.
Il
bambino sembrava cercare l'attenzione di sua madre, ma era come se
lei non gliela volesse dare o meglio, come se lei non fosse in grado
di dargliela.
Lily
entrò piano, cercando, anche questa volta, di evitare di fare
caso all'arredamento della stanza: per renderla come era, i tre
Malandrini avevano speso delle ore e, ciascuno di essi, ci aveva
messo del suo. Così si potevano riconoscere i libri di fiabe e
i peluches di Remus, i poster dei Cannoni e le piccole palle da
Quiddich per bambini di James, i Fresbee Zannuti e i modellini di
moto incantati di Sirius.
Si
avvicinò a Tonks, che proseguiva nel suo stato di incoscienza:
non si era ancora resa conto che nella stanza c'era qualcuno.
“Ciao...”la
salutò Lily, sedendosi per terra, accanto a lei.
“Ciao
Lily, scusa, non ti ho sentito entrare.”disse Tonks, voltandosi
verso di lei.
Lily
per poco non si spaventò, vedendo il volto dell'amica.
Sembrava
invecchiata di dieci anni: due occhiaie profonde le solcavano gli
occhi e i capelli erano stati disordinatamente tirati indietro. Erano
diventati di un anonimo grigio topo.
“Come
stai?”
“Come
vuoi che stia? Come tutti i giorni da quasi un mese a questa parte.”
Lily
non rispose e prese a guardare Ted, che, ignaro di tutto, emetteva
qualche piccolo gorgheggio.
Lily
lo prese in braccio e iniziò a coccolarlo.
“Sai
che l'altro giorno ha gattonato per tutto il corridoio?”le
disse Tonks, con tono piatto e con lo sguardo perso.
“Davvero?Ma
che bravo che sei Teddy!Io ho il sospetto che Harry invece, prima di
gattonare abbia fatto dei giri sulla scopa...”
Lily
giocò per un po' con Ted e poi, quando si accorse che il
bambino si stava addormentando, lo mise a letto.
Nel
frattempo Tonks restò sempre lì seduta, senza dire
niente.
Lily
sospirò, non sapeva che fare, ma fu Tonks a rompere il
silenzio.
“Lily...se
non ci fosse Teddy io sarei andata con James e Sirius a cercarlo. E'
snervante starsene qui, senza sapere nulla. Sto impazzendo.”
“Lo
so.-rispose-Da quando James è partito mi sento come te, però,
devi cercare di andare avanti. Hai Ted. Ted ha bisogno di te, non
puoi lasciarti andare così.”
“Sai...ho
pensato di lasciarlo dai miei genitori e di partire anch'io. Mi manca
così tanto! Ma, soprattutto, il non sapere che fine ha fatto è
la cosa peggiore. Se fosse...morto...”
“Non
devi neanche pensarlo!”la interruppe Lily
“Il
punto è che, se almeno sapessi che è morto, potrei
iniziare a farmene una ragione, Lily. Invece...così....”sospirò,prima
di alzarsi in piedi.
Tonks
prese a passeggiare nervosamente per la stanza, gesticolando.
“Quest'inattività
mi sta uccidendo, Lily, non ce la faccio a stare qui, senza far
niente. Voglio delle risposte.”
“Hai
ragione, però, rifletti: cosa puoi fare? Partire anche tu e
sparire come è successo a Remus, a James e a Sirius? E Ted?”
“Cosa?James
e Sirius?”
“Sì,
hanno litigato con Klein ed hanno deciso di fare a modo loro.
Comunque stanno bene, James mi ha mandato un Patronus stamattina.
Quello che vorrei dirti è di cercare di pensare a Teddy.
Vostro figlio è l'unico modo per andare avanti, Dora.
Davvero.”
“Lily....è
terribile stare qui senza di lui. Se non ci fosse Ted sarei già
impazzita. Io sono caotica, disordinata, sbadata e maldestra e Remus
è l'opposto. Quando mi sveglio al mattino il letto dalla sua
parte è fatto e non perchè lui si sia già alzato
a preparare con maniacale precisione la colazione senza neanche
rovesciare una goccia di caffè o una sola briciola.
Il
suo libro giace lì, sul comodino, posto in perfetta simmetria
coi bordi e io non l'ho spostato, cosa che facevo di solito.
E'
terribile stare senza di lui senza nemmeno sapere dov'è. Se
almeno sapessi se è vivo...”
“Lo
so, Dora , lo so. Da quando James è partito sto male anch'io e
sta male anche Hellen, però non puoi lasciarti andare così.
Tuo figlio ha bisogno di te. Devi resistere per lui.”
“Vorrei
solo svegliarmi e sapere che è solo un brutto incubo. Vorrei
solo essere certa che andrà tutto bene. Vorrei...vorrei...che
Remus fosse a casa. Io non ho neanche tentato di fermarlo quando mi
ha detto di voler partire...”
“Hai
fatto bene. E' stata la cosa migliore che potessi fare.”
“Lily....torneranno,
vero?”
“Torneranno,
torneranno.”la rassicurò Lily, abbracciandola e
guardandola piangere tutte le lacrime che aveva.
HOGWARTS
Qualche
giorno era passato da quando Lily aveva portato ai ragazzi notizie
su James e Sirius e loro preferivano non parlarne.
Sirius
e James stavano bene, ma, chi poteva sapere quando sarebbero tornati?
Erano da soli in mezzo ad una foresta e di Remus non c'era traccia.
Greyback
era lì attorno e nessuno sapeva altro.
Per
questo, nonostante le rassicurazioni, la paura restava e, se
possibile, era anche aumentata.
Tuttavia
ciascuno dei tre ragazzi andava avanti con la sua vita, cercando di
mostrarsi il più normale possibile.
Anche
se dentro soffrivano, avevano capito che l'unico modo per evitare le
domande e, soprattutto, per cercare di stare meglio, era quello di
immergersi nelle consuete attività e nella vita scolastica.
Beth
studiava più del solito e cercava la compagnia dei suoi amici
molto più di quanto non avesse mai fatto.
Non
lo faceva per parlare o per raccontare come stava, semplicemente per
non stare da sola a pensare.
Se
si era in tanti, se c'era baccano era più semplice fare finta
che andasse tutto bene.
Harry
si godeva il successo del Torneo Tremaghi, senza dimenticare di
vigilare sulla sorella e su Dan, di cui si sentiva responsabile in
quanto riteneva che fossero sotto la sua tutela.
Con
fare da fratello maggiore cercava di seguirli, guidarli, distrarli e
rassicurarli.
Con
i suoi amici cercava di mostrarsi il solito Harry, anche se loro
capivano e non facevano domande.
Parlava
meno del solito e i momenti di pausa dallo studio che si concedeva
erano trascorsi o in compagnia di Ginny oppure in solitari
allenamenti di Quiddich a cui, sporadicamente, partecipò anche
Ron.
Harry
aveva provato a buttarsi a capofitto nello studio, se non altro era
un modo per tenere la mente occupata. Nonostante questo, non riusciva
a seguire le lezioni né a concentrarsi: nella sua testa
albergavano altri pensieri, ben più importanti dello studio.
Hermione
aveva paura che,data la condizione in cui versava, avrebbe mandato
all'aria il suo futuro, dando dei pessimi esami. Per questo, quando
poteva, chiedeva se avesse bisogno d'aiuto per la scuola.
Ron,
invece, che ormai conosceva Harry tanto quanto se stesso, cercava di
distogliere Hermione da quei propositi: Harry aveva bisogno di essere
lasciato in pace e di normalità. Nessuno doveva trattarlo in
modo diverso da quello abituale. Le domande dovevano essere evitate.
Daniel,
dopo la settimana di apatia, pareva essere tornato quello di sempre:
mai tanti scherzi come quella settimana furono messi in pratica.
La
povera Mrs. Purr cambiò colore tre volte (un giorno fu
trovata blu, uno verde a pois rosa e uno gialla) ,il corridoio del
secondo piano fu allagato, l'archivio dei libri della Biblioteca
cambiato d'ordine e altre cose di questo genere. Dan e Lucas poterono
addirittura fregiarsi di aver guadagnato un cassetto dell' armadio di
Gazza dedicato solo alle loro punizioni.
La
vista della scritta : “Black&Franchester”, accanto a
quella di “Weasley&Weasley” e di “Potter&Black”,
li inorgoglì a tal punto che, per festeggiare, decisero di
incantare i rami degli alberi del parco in modo che, non appena
qualcuno passasse, intonassero un coro in loro onore.
In
realtà, come Beth, Thomas, Lucas ed anche Harry sospettavano,
tutta questa energia spesa nell'organizzare scherzi serviva solo ad
evitargli di pensare.
Perchè,come
Beth sapeva, se Dan si metteva a pensare sarebbe stata la fine:
sarebbe ripiombato nella più assoluta catalessi.
Aveva
tentato di tornare a casa per far compagnia a sua madre: si sentiva
l'uomo di casa e non voleva che lei stesse sola.
Il
suo progetto era stato bloccato da Harry e dalla McGranitt e il
pomeriggio di qualche giorno dopo la visita di Lily, giaceva nella
sua stanza come un'anima in pena.
Dopo
essersi girato e rigirato sul letto, decise di aver bisogno di una
maglietta pulita.
Si
alzò e prese a fregare nel suo baule. Per puro caso gli capitò
in mano la chitarra che Sirius gli aveva regalato per il suo
compleanno l'anno prima.
Era
stata rimpicciolita con un incantesimo affinchè potesse
entrare nel baule ed essere portata ad Hogwarts,
Sirius
gliela aveva presa dopo che, durante le vacanze di Natale, a casa di
Tonks Dan aveva fatto la conoscenza di un gruppo Babbano adorato da
Tonks e molto in voga quando suo padre era ragazzo: i Ramones.
Non
ci era voluto molto tempo a Dan per decidere che quei Babbani erano
meglio delle Sorelle Stravagarie : aveva preso ad informarsi al loro
riguardo e ormai conosceva a memoria tutte le canzoni.
Suo
padre aveva cercato di inculcargli la passione per la musica fin da
bambino, ma, sino all'incontro con i Ramones, i risultati erano stati
abbastanza scarsi.
Sirius
però, notando il tono di vera e propria venerazione che Dan
usava per Jhonny Ramone, il chitarrista del gruppo, aveva deciso di
comprargli una chitarra, nella speranza che il suo vulcanico ed
attivo figlio sfogasse su quella i suoi istinti, anziché
cercare guai.
Dan
aveva ringraziato suo padre: era il regalo migliore che gli potesse
fare. Il suo vero problema, però, erano l'incostanza e la
scarsa pazienza. Vedendo di non riuscire ad ottenere in fretta i
risultati che sperava, Dan, aveva accantonato in breve tempo l'idea
di diventare un chitarrista.
Dan
, dopo averla osservata per qualche minuto, incerto sul da farsi,
decise di riprendere a suonarla, di provare ad imparare per davvero.
Strimpellò
qualcosa, pizzicando a caso le corde: nessun suono armonico né
di senso compiuto usciva da quella chitarra, tuttavia, Dan, quella
volta dopo diverso tempo, riuscì a sentirsi davvero
tranquillo.
Da
quel pomeriggio riprese in mano diverse volte la chitarra, facendosi
anche spedire da sua madre un manuale per autodidatti.
Era
l'unico modo che aveva per liberare la mente e, come i suoi genitori
avevano previsto, lo tenne lontano dai guai.
“Tieni
Dan, tua madre ti mandato questi.”Beth, allegra,una mattina a
colazione trotterellò dal suo posto a quello dell'amico
portandogli due nuovi quaderni di spartiti speditigli da Hellen.
“Cosa
ne dite di mettere su un gruppo? Tu Beth stai alle tastiere,io potrei
suonare la batteria....e tu Anne potresti fare la manager...magari
Thomas potrebbe cantare..”propose Lucas, una mattina,
addentando la terza fetta di pane e marmellata.
“Perchè
io dovrei fare la manager?Guarda che canto benissimo! Faccio io la
cantante! E' Thomas quello con la faccia da burocrate!”protestò
un 'offesa Anne.
“Che
faccia avrei io?”si intromise Thomas, che aveva abbandonato il
tavolo della sua Casa per fare colazione con gli amici.
“Ho
avuto un'idea geniale- a queste parole sia Anne che Thomas
aggrottarono le sopracciglia. Le idee di Lucas non erano mai geniali,
procuravano solo un mare di guai.-visto che Beth suona il pianoforte,
che potrebbe però diventare una tastiera e Dan sta imparando
con la chitarra...e tu hai la faccia da intonato...”
“E
quale sarebbe la faccia da intonato?”domandò, scettico,
Thomas, che fino a qualche secondo prima si era sentito dire di avere
la faccia da burocrate.
“La
tua, ovvio no?-Thomas preferì evitare di replicare che, per
lui, non era molto ovvio-Comunque, dicevo...io posso imparare a
suonare la batteria, del resto, che ci vorrà mai per battere
due piatti? Così mettiamo su un gruppo e, siccome tutti i
gruppi hanno un manager, noi abbiamo Anne...”spiegò,
soddisfatto Lucas.
“Ma
io non voglio fare la manager! Diglielo anche tu Thomas che, come
manager sei meglio tu! Io, coi miei boccoli biondi, coi miei occhi
azzurri e con la mia voce vellutata sono perfetta per cantare, no?”
Anne espresse la sua opinione esaltando tutte le sue doti e giocando
con i suoi ricci.
“Tu?
La voce vellutata? Ma se starnazzi sempre!” la prese in giro
Lucas
“Io
non starnazzo!”
“E
invece sì!”
“No!
E se io starnazzo, tu sei solo un...un....”
“Un
cosa Anne? Sono un “Un”?”
“Oh...vai
a raccattare bolidi, Franchester!”Anne, piuttosto arrabbiata,
tornò alla sua colazione, tagliuzzando il pane con una
violenza inaudita.
“Ehm..Anne....”la
chiamò Thomas
“Che
vuoi?”grugnì in risposta lei, arrabbiata anche con
Thomas perchè le pareva che avesse preso le difese del suo
“amico Luke”.
“Guarda
che la pagnotta non è la testa di Lucas...”commentò
Thomas, prima che un' occhiata truce di Anne lo portasse a pensare
che avrebbe fatto meglio a tacere.
Lucas
scosse la testa e trascinò l'amico via da quegli “umori
da donne.”
Dan
e Beth avevano osservato la scena restando in disparte e lanciandosi
sguardi complici.
Quando
anche Anne abbandonò il tavolo poterono, finalmente, scoppiare
in una sonora risata.
“Merlino!
Non cambieranno mai, quei due! E il povero Thomas!”esclamò
Dan
“L'idea
del gruppo! Come gli è venuta!”
“Però
a me non dispiacerebbe suonare in un gruppo...”confessò
Dan, guardando il soffitto della Sala Grande per nascondere
l'imbarazzo.
“Davvero?
Ti ci vedo!”gli sorrise Beth
“Grazie!
E' importante che tu mi dica così.”
“Dan...sono
contenta che tu abbia iniziato a suonare...”
Daniel
sospirò e disse quello che moriva dalla voglia di dire a
qualcuno.
“Mi
fa sentire vicino a papà...”la voce era appena udibile.
Beth
gli strinse forte la mano ed affondò la testa nella sua
spalla.
“Dan...io...ho
paura.”
“Anch'io
Beth. Ma si risolverà tutto.”disse Dan, provando a
mostrarsi sicuro e deciso.
“Sì,
si risolverà tutto.”rispose a sua volta Beth, riponendo
ogni speranza nelle parole del suo migliore amico.
Harry
uscì dall'aula di Incantesimi con Ron ed Hermione al suo
fianco.
Non
sentì, a differenza delle altre volte, lamentele e borbottii
sulla quantità di compiti, ma solo dei bisbigli da cui colse
la parola “Malfoy”, seguita da “Ministero.”
Già
quella mattina, dopo colazione, gli sembrava di udire cose simile e
strani mormorii che si placavano non appena uno dei compari di Malfoy
veniva avvistato.
Sul
momento non ci aveva fatto caso, ma era tutto il giorno che sentiva
questi sussurri e così decise di parlarne con i suoi amici.
“Ron,
Hermione, sapete per caso se è successo qualcosa a
Malfoy?”domandò, incerto sull'accoglienza che avrebbe
potuto riscontrare quella domanda.
“No...perchè?”chiese
Hermione, stupita.
“Da
quando ti interessa di Malfoy?”obbiettò Ron.
“E'
da stamattina che sento bisbigliare il suo nome seguito dalla parola
“Ministero”...non vorrei che sia successo
qualcosa...”spiegò Harry.
“Uff!
Ma sei ben paranoico! Suo padre avrà fatto una donazione al
Ministero giusto per far vedere che può e allora la gente ne
starà parlando!”concluse Ron, giunto in pochi istanti
alla soluzione del problema.
“Hermione?
Tu che dici?”proseguì Harry, senza prendere minimamente
in considerazione le parole del suo migliore amico.
“Bho..non
so...però, se fosse successo qualcosa di grave lo sapremmo,
no? Torniamo in Sala Comune, di certo qualcuno saprà
qualcosa...”propose.
Salirono
fino alla torre e,lungo il percorso, incontrarono diversi studenti
che, proprio come aveva detto Harry sembrava stessero discutendo del
pettegolezzo del momento.
Oltrepassarono
la Signora Grassa e, giunti in Sala Comune, un agitatissimo Lucas li
travolse,
“Harry!
Meno male che sei arrivato! Devi fermarlo!”
“Lucas,
che succede?”
“Dan...cioè
Malfoy...”
“Lucas,
che stai dicendo! Parla piano, maledizione!”imprecò
Harry, che solo udendo il nome Dan associato a Malfoy prevedeva
sciagure.
“In
pratica sul Profeta c'è scritto che il padre di Malfoy ha
qualcosa a che fare con Greyback e ora Dan si è messo in testa
di duellare con Malfoy.”
“Voi
restate qua.”Harry scansò gli amici e si diresse nella
stanza di Dan.
Salì
i gradini a passi rapidi e spalancò la porta.
“Non
ci pensare nemmeno Dan. Non ci pensare nemmeno!”urlò.
“Ti
ci metti anche tu? Leggi qui!”gridò Dan in risposta,
scaraventandogli addosso il Profeta.
“Daniel!Basta!
Calmati!”esclamò Beth, cercando di sedare la sua rabbia.
Harry
spiegò il giornale: in prima pagina il titolo campeggiava:
“
MALFOY COMPLICE
DI GREYBACK?
Blitz
degli Auror a Malfoy Manor la notte scorsa: gli uomini di Scrimgeur
ritengono che Lucius Malfoy sia in combutta con il pericoloso Lupo
Mannaro Fenfir Greyback nel commercio illegale di uova di drago e di
illecita circolazione di capitali.
Lucius
Malfoy si difende ed accusa il complotto, ma il Ministro Shackebolt
assicura di aver agito solo perchè in possesso di prove certe.
Per il momento Malfoy è stato trasferito in una cella del
Ministero in attesa di essere processato dal Wizengamot. Maggiori
dettagli a pag. 2”
Harry
buttò a terra il giornale e trasse un profondo respiro.
“Hai
visto? Hai visto cosa hanno fatto quei bastardi?”iniziò
Dan
“Dan,
non parlare così!”lo ammonì Harry
“Io
parlo come mi pare! E tu non sei nessuno per dirmi come devo parlare!
Non sei mio padre!”
“No,
non lo sono! Ma sono più grande e quindi fai quello che dico
io!”ribattè Harry, mentre Beth, sempre più
spaventata osservava quelle due furie insultarsi.
“Harry!
Loro centrano con la scomparsa di Remus! Se gli è successo
qualcosa è colpa loro! Se a mio padre o a tuo padre succede
qualcosa è colpa loro!”
“Il
fatto che il padre di Malfoy sia invischiato in questa storia non ti
autorizza a colpire suo figlio.
Tutto
quello che abbiamo passato quest'inverno non ti ha insegnato niente?”
Dan
era rimasto senza parole: era troppo accecato dall'ira per pensare a
qualcosa che non concernesse la vendetta, per cui, no, lui a
quell'inverno non ci aveva pensato e, ora che Harry glielo aveva
fatto notare, pensava che le due situazioni non erano poi così
simili, ma nemmeno così diverse.
“Dan,tu
stasera non ti muovi di qui. E non uscirai da questa stanza fino a
quando non ti metti in testa di lasciare in pace Draco Malfoy.
Chiaro?” gridò ancora Harry, prima di trascinare suo
sorella con sé e di sigillare la porta, lasciando Dan chiuso
lì dentro.
Senza
parlare e arrabbiato con il mondo, Harry raggiunse la Sala Grande per
cena.
Aveva
spiegato ai suoi amici cosa era successo e loro erano attoniti quanto
lui.
Se
davvero Lucius Malfoy era complice di Greyback, significava che c'era
qualcuno che sapeva, che sapeva dove fosse Remus.
Qualcuno
che aveva deliberatamente deciso di toglierlo di mezzo e Lucius
Malfoy aveva la freddezza adatta per un'azione del genere.
Conosceva
Kingsley e non avrebbe mai dato l'ordine di arrestare qualcuno, a
meno che non ne fosse certo. Quindi, Harry, era sicuro che Lucius
Malfoy centrasse qualcosa con quella storia.
Consumò
la sua cena senza dire una parola e poi, con Ginny, Ron ed Hermione
al seguito, abbandonò la Sala Grande.
Malfoy
non aveva cenato. Era arrivato e, al suo passaggio, tutti si
scansavano. Pertanto aveva deciso di andarsene.
Appena
lì fuori incontrò dei ragazzi di Corvonero, intenti a
discutere del pettegolezzo del giorno.
A
quel punto esplose.
Si
staccò dal suo gruppo, ignorando le proteste e le domande dei
suoi amici e si avvicinò a loro.
“Basta
così. Non voglio sentire un'altra parola su Draco Malfoy e
sulla sua famiglia, chiaro?”
“Ma...”
iniziò uno
“Potter,
che ti impicci? Non stavamo parlando con te!” proseguì
l'altro, mentre una discreta folla si era radunata per assistere alla
discussione.
“E'
vero, non parlavate di me,nè con me. Parlavate di qualcuno che
non è qui e che non può difendersi. Il fatto che suo
padre sia stato arrestato non vi riguarda. Non siete nessuno per
poter giudicare né per gettare fango addosso alla gente.”
“Potter,
ma a te che importa?”si intromise una ragazza di Tassorosso,
mentre da altri giungevano domande simili.
“Mi
importa. Mi importa perchè ci sono passato anch'io.”
“Ma
lo sanno tutti che i Malfoy erano seguaci di Tu-Sai-Chi! Questa
notizia non dovrebbe stupirvi!”esclamò un ragazzo di
Grifondoro.
“Sentite,
a me non importa nulla di quello che facevano o non facevano i
Malfoy, queste sono cose che appurerà il Wizengamot. Mi
importa solo che lasciate in pace Draco.”
“Potter,
ma non siete mai stati amici!Che stai farneticando?”chiese
ironica, una ragazza di Serpeverde.
“Il
fatto che non siamo mai stati amici non ti riguarda. Ti dico solo che
non si merita tutto questo, che non si merita che la gente sputi le
sue sentenze senza conoscere la verità.
Volevo
solo dirvi questo. Qualsiasi cosa abbia fatto suo padre, Draco non
c'entra. Quindi lasciatelo in pace, oppure abbiate almeno il coraggio
di dirgli le cose in faccia.”
Nessuno
l'aveva interrotto, ma tutti lo osservavano sconcertati.
Harry
lasciò che lo fissassero, mentre, scortato da Ron, Ginny ed
Hermione, tornava al suo dormitorio.
CORNOVAGLIA,
LUOGO IMPRECISATO, 29-05-1998
“James...credo
di non stare molto bene...”si lagnò
Sirius,stravaccandosi sul letto della loro tenda e tenendosi la
pancia con le mani.
“Te
l'avevo detto di non mangiare quelle more!”rispose James,
giocherellando con un paio di calzini sporchi.
“Zitto!Non
fare il cervo saccente! Devo forse ricordarti che tu pretendevi di
trasfigurare dei sassi in mashmellows?Criticavi Klein, ma anche tu,
in quanto a tradizione vacanziera Babbana non scherzi! Lo sanno tutti
che è contro le leggi della Trasfigurazione!”esclamò
Sirius, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
“Volevo
solo arrostire dei mashmellows! Lo facevamo sempre quando eravamo
ragazzi ed andavamo in campeggio!”si difese James, buttando a
terra i suoi calzini.
“Così
magari Remus sentiva l'odore e accorreva come un fedele lupacchiotto?
Ma sta' un po' zitto James!”esclamò Sirius, tirando il
suo cuscino addosso all'amico.
Si
diedero battaglia per un po', incuranti di essere in bosco, incuranti
del pericolo, incuranti di avere trentotto anni.
“Non
cambieremo mai, Sirius!”fece James, ridendo.
“E
chi vuole cambiare? In fondo io mi vado bene così! Lily non
dice sempre che bisogna accettare i propri difetti? Bè, noi
l'abbiamo fatto!”spiegò,Sirius, orgoglioso della sua
teoria.
“Sì,
direi che siamo proprio due modelli da seguire!”confermò,
solennemente, l'amico.
“Sirius...ora
che ci penso...Hai messo le barriere protettive attorno alla tenda?
Toccava a te stasera...”
“Ecco
cosa ho dimenticato di fare!”esclamò Sirius, balzando
giù dal letto.
“Ma
tu non stavi male?”chiese James, aggrottando la fronte.
“Dettagli...è
molto più importante cercare di salvarci la vita!”gridò
in risposta Sirius, che era già fuori dalla tenda.
“Del
resto, perchè dovremmo preoccuparci? C'è solo un gruppo
di folli che ci insegue e uno di Mannari che potrebbe
ucciderci...niente di importante, ti pare?”disse, ironico,
James, raggiungendo l'amico fuori dalla tenda.
Sirius
non rispose, ma alzò la testa ed osservò il cielo.
“Dove
sarà Remus? Dobbiamo trovarlo James...tra poco ci sarà
la Luna piena.”
“Lo
so.”sospirò James.
“James,
dici che faremo in tempo? Se l'hanno picchiato e torturato non
potrebbe reggere la prossima trasformazione.”osservò,
mesto, Sirius.
James
gli si mise di fronte e posò le sue mani sulle spalle
dell'amico.
“Non
dire una cosa simile. Lo troveremo.”
CORNOVAGLIA,
LUOGO IMPRECISATO, 30-05-1998
Aveva
piovuto per giorni. Intere giornate erano trascorse senza che l'acqua
accennasse a voler smettere di cadere e , anche quella mattina,
sebbene non stesse piovendo, il cielo restava plumbeo e i grossi
nuvoloni neri non apparivano per nulla rassicuranti.
Remus
Lupin giaceva privo di sensi disteso a terra con la testa affondata
in una pozzanghera.
Aveva
braccia e gambe spalancate, ma, quando si svegliò, fece
parecchia fatica a rendersi conto di possedere ancora un corpo,
almeno fino a quando non tentò di muoversi.
Alzò
la testa, sputacchiando del fango.
Cercò
di capire dove fosse, ma, il forte mal di testa e la vista
ottenebrata gli impedivano di osservare bene l'ambiente circostante.
Fenfir
Greyback e il suo gruppo l'avevano tenuto prigioniero per quasi un
mese, maltrattandolo continuamente e, quando scoprirono che il
Ministero aveva mandato da quelle parti una squadra di Auror a
cercarlo avevano deciso di abbandonarlo.
Remus
provò ad alzarsi facendo leva sul braccio destro ma un dolore
lancinante al polso gli impedì di muoversi.
Provò
allora a voltarsi, rotolando su un fianco, ma anche una gamba ed un
ginocchio parevano alquanto malconci.
Se
solo avesse avuto ancora la sua bacchetta, magari, avrebbe potuto
usare qualche semplice incantesimo medico,giusto per riuscire a
sopportare il dolore, in attesa di farsi curare dopo essersi
Smateriallizato.
“Maledizione!”imprecò
in un sussurro appena udibile.
Il
solo pronunciare quella parola gli provocò un conato di
vomito.
La
luna piena era vicina, mancava una settimana e già i
consueti sintomi in iniziavano a farsi sentire.
Non
ce l'avrebbe mai fatta a sopravvivere, doveva assolutamente
inventarsi qualcosa, ma era troppo debole.
Il
dolore e la stanchezza si impossessarono di lui, nuovamente.
Remus
sentiva che i sensi lo stavano poco a poco abbandonando.
La
testa cadde abbandonata al suolo, facendolo piombare in un sonno
popolato solo da incubi.
Piccola
precisazione: ho scritto che il Patronus di James è un leone
perchè non andava che padre e figlio avessero lo stesso
Patronus. Mi piace pensare che quello di Harry sia un cervo, ma
quello di James un altro animale. Come voi credo che il “vero”
Patronus di James fosse un cervo, però, se nel libro della
Rowling questa continuità ha un senso, non credo possa dirsi
altrettanto della mia storia.
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Capitolo 26 *** A poco a poco ***
Questa
volta ci ho messo un po' di più ad aggiornare perchè,
oltre ad essere sommersa di cose da fare e terribilmente legata al
fatto che le giornate abbiano solo 24 ore, volevo che tutto fosse
perfetto. Sono gli ultimi due capitoli e pertanto meritano di essere
scritti in modo impeccabile, qualora mi riesca.
Rispondo
alle vostre recensioni e poi vi lascio.
Lyan:
sono contenta che l'idea del Patronus ti piaccia...qualcosa mi dovevo
ben inventare! Come al solito i complimenti lusingano, però,
come ringraziamento per l'entusiasmo ecco qui un nuovo capitolo che,
credo, leggerai insieme all'ultimo, dato che sei al mare.
Akita:
Sì, hai indovinato! Ci sarà una tregua tra Harry e
Malfoy, anche se forse, più che di tregua, io parlerei di
riconoscimento di reciproco rispetto.
Lieta
di riuscire sempre a farti divertire e di rappresentare in modo
fedele i personaggi.
Purtroppo
per il seguito credo che dovrai aspettare un po' perchè non
penso di iniziare a postarlo prima di fine agosto.
Vale
Lovegood: quanto al Patronus ti spiego perchè ho cambiato
quello di James: Harry ha come Patronus il cervo perchè è
il legame che ha con la sua famiglia. Lily, sia qui sia
nell'originale, avrà una cerva, animale scelto, a mio parere,
perchè James si trasforma in un cervo e quindi è un po'
come se lei fosse la “moglie”del cervo.
Quanto
a Severus, per la verità non è stato preso in
considerazione quando ho “creato” il Patronus di James,
in ogni caso, se quello di Lily resta una cerva, anche il suo rimarrà
lo stesso.
Per
James ho scelto il leone in primo luogo per il collegamento con
Grifondoro e, in secondo luogo, perchè è un animale che
rispecchia bene la personalità incosciente, coraggiosa ,
valorosa e anche un po' esibizionista di James. Spero che le mie
motivazioni ti abbiano soddisfatta.
Padfoot_07:
Scrivere di Dan mi è piaciuto molto, sarà che lo adoro,
però mi piace parecchio analizzare e scomporre la sfaccettata
personalità di questo ragazzino che, come avete notato, non è
sempre sicuro come sembra. Remus starà bene, vedrai, anche se,
dato che i suoi infermieri saranno James e Sirius...insomma, magari
non è scritto qua, ma nella mia testa gliene hanno combinate
parecchie.
Cinderella87:
Finalmente la vocina petulante di Dan ha smesso di tormentarmi,
quindi, posso postare un nuovo capitolo e lui sarà
felicissimo. Non farò partire Tonks per il solo fatto che poi
si mandava una squadra di ricerca per la squadra di ricerca e così
via. Inoltre, Lily ed Hellen le sono state molto vicine e non credo
proprio che le avrebbero permesso di partire...
Quanto
a Malfoy, chi può dirlo? Se Shacke dice che è coinvolto
io direi di fidarmi....
VENTISEIESIMO
CAPITOLO: A poco a poco
CORNOVAGLIA,
LUOGO IMPRECISATO, 01-06-1998
James
e Sirius camminavano nella fanghiglia: aveva finalmente smesso di
piovere e sembrava che il cielo si stesse schiarendo, tuttavia il
terreno era ancora bagnato,in seguito alla lunga settimana di
pioggia.
“Da
questa parte, Sirius. Dovrebbe esserci una radura, poco più in
là, almeno secondo la cartina...” disse James,
fermandosi ai piedi di un albero per consultare la mappa.
L'amico
lo raggiunse e assentì. Proseguirono per un altro tratto di
strada, ma la via si faceva sempre più impraticabile:
probabilmente da quelle parti c'era un piccolo torrente che, a causa
della pioggia, era strabordato, allagando tutta la zona circostante.
“E'
impossibile proseguire, James. Rischiamo di farci male... Proviamo
con un incantesimo di localizzazione: se da quelle parti c'è
qualcuno ce lo segnalerà.” propose Sirius, salendo in
piedi su un masso per cercare di guardare oltre.
“Sì,
è la cosa migliore ed evitiamo di perdere tempo.”
convenne James, tirando fuori la bacchetta.
“Ostendo
existentia hominum!”gridò.
Dalla
sua bacchetta uscì un filo dorato che andò ad
intersecarsi tra i rami degli alberi, per poi uscire e per
percorrere, a mezz'aria, la strada che avrebbero dovuto fare loro.
Ad
un certo punto il filo si fermò ed iniziò ad
attorcigliarsi su se stesso e, in cielo, si disegnò la sagoma
di un uomo.
“Remus!”
gridò Sirius, avanzando già verso il punto in cui si
era formata la sagoma.
“Aspetta!-James
lo afferrò per il colletto- E se non fosse lui? Se stessimo
prendendo un granchio? O se, peggio, fosse una trappola? Dobbiamo
essere prudenti, Sirius. Greyback e i suoi sono qui attorno e noi
siamo solo in due.”
“Se
invece fosse Remus? Se fosse lui James? Preferisco affrontare
Greyback, piuttosto che non andare a controllare chi c'è là.
Forse non sarà Remus, magari si tratta comunque di qualcuno
bisognoso di aiuto...”osservò Sirius, con tono un po'
aspro, cercando di evitare di urlare contro il suo migliore amico.
“Non
ho detto che non dobbiamo andare, dico solo che è il caso di
fare attenzione. Non sappiamo cosa ci sta aspettando là. E
credimi, non me ne andrei mai senza prima aver controllato chi è
quell'uomo. Se fosse davvero Remus non mi perdonerei mai l'essere
andato oltre. Detto questo, andiamo. E non farti venire strane idee,
Sirius.” gli rispose, duro, James
“Ma
certo! Formazione compatta! Mai rompere le righe! Se qualcuno viene
abbattuto chi resta continua la missione!” gracchiò
Sirius, in una perfetta imitazione di Malocchio Moody.
“Quanto
sei scemo, Padfoot!” esclamò James, come a sottolineare
che pace era fatta.
Proseguirono
fianco a fianco per un po', con le le bacchette sfoderate e ritte
avanti a loro, prestando attenzione ad ogni minimo rumore.
Si
guardavano intorno, nervosi: se da quelle parti c'era qualcuno,
qualcuno intenzionato ad attaccarli
avrebbe
trovato pane per i suoi denti.
“James!
Guarda! Laggiù!” gridò Sirius.
Erano
appena riusciti ad aprirsi un varco tra il fogliame e, davanti a
loro, riverso a terra, giaceva il corpo dell'uomo che l'incantesimo
aveva segnalato.
“Oh
Merlino....quello è Remus!” sussurrò James,
faticando a parlare.
I
loro propositi iniziali, quelli di usare prudenza e di avvicinarsi
piano all'uomo, andarono in fumo non appena si resero conto che
quello di fronte a loro era proprio Remus, riconosciuto grazie ad una
piccola voglia sul collo.
“Remus!
Remus! Ci senti?” chiamò James, dopo averlo rivoltato,
tenendogli la testa sulle sue gambe.
“James!
E' ridotto malissimo! E' completamente incosciente!”
“Remus!”
continuava James, sempre più disperato.
“Non
sarà...” iniziò Sirius
“No.-lo
interruppe James-Presto, portiamolo al sicuro.”
Reggendo
Remus, ancora privo di conoscenza, si Smaterializzarono nello stesso
punto in cui, quella mattina, avevano smontato la tenda.
Sirius
tirò fuori la tenda dalla sua borsa e con un tocco di
bacchetta la rimontò.
“Presto,
portiamolo dentro”disse Sirius, alleggerendo James di parte del
peso, dal momento che, in quei minuti occorsi a lui per sistemare
tutto, Remus stavo appoggiato a peso morto addosso a James.
Lo
adagiarono su un letto e lo coprirono bene.
“Guarda
come l'hanno ridotto! La gamba deve essere rotta...anche qualche
costola...”iniziò James
“Giuro
che se li incontro fanno una brutta fine. Una molto brutta fine....”
commentò Sirius, giocando nervosamente con le mani.
“Calmati.
Ora non è questa la priorità! Dobbiamo cercare di far
star bene Remus con quel poco di magia medica che sappiamo. Non
possiamo portarlo a casa in queste condizioni, non con la luna piena
così vicina.”James, alzandosi, iniziò a pensare a
tutto quello che era in grado di fare per alleviare il dolore
dell'amico.
Passarono
tutta la giornata al capezzale di Remus, alternandosi l'un con
l'altro quando bisognava andare a controllare la Pozione Senzasogni
e il Lenitor che erano stati messi sul fuoco.
Avevano
medicato come potevano il volto sfigurato e le ferite sparse su tutto
il corpo e alleviato il dolore agli arti infortunati, ma Remus
restava incosciente.
James
e Sirius erano seduti uno accanto all'altro, senza parlare, senza
osare confessare i pensieri she li preoccupavano, quando dal letto si
sentì un colpo di tosse.
Entrambi
balzarono in piedi:
“Remus!”
Ora
stavano in ginocchio sotto il letto dell'amico che, piano, aprì
gli occhi e sussurrò qualcosa come:
“Ragazzi...siete
qui...” prima di crollare nuovamente addormentato.
Quelle
tre parole per James e Sirius furono però importantissime,
significava che c'era speranza che si risolvesse davvero tutto.
HOGWARTS,
02-06-08
Harry
stava completando il suo ultimo compito in classe di Incantesimi: era
arrivato all'ultima domanda, non era troppo complessa. Sarebbe
riuscito a finire in fretta così da poter tornare in Sala
Comune ed iniziare a studiare Storia della Magia per quella che
sarebbe stata davvero l'ultima verifica, in senso proprio, della sua
vita, prima dei M.A.G.O.
Contrariamente
ad ogni sua previsione, gettarsi a capofitto nello studio stava
servendo.
La
concentrazione faticava ad essere trovata e la sua testa era
continuamente in Cornovaglia, però, i suoi voti a scuola ne
stavano traendo giovamento e, come ripeteva sua madre in ogni sua
lettera, non avrebbe avuto problemi all'Accademia.
Alzò
la testa dalla pergamena, per vedere come se la stavano cavando i
suoi compagni: vide Ron, sbuffare e grattarsi il capo, Neville
controllare continuamente quello che aveva scritto, Hermione
aggiungere un asterisco dopo l'altro, Dean copiare da Seamus e
viceversa.
Sorrise,
presto tutte quelle scene ormai famigliari sarebbero state solo un
ricordo.
Chissà
con quanti dei compagni di Hogwarts sarebbe rimasto in contatto...
Istintivamente
si voltò verso la parte dell'aula in cui sedevano i
Serpeverde: Malfoy era chino sulla sua pergamena.
Non
doveva essere stata una settimana facile, per lui. Tutti lo
evitavano, lo schernivano e lo insultavano. I suoi cosiddetti amici
erano spariti e l'unica che gli era rimasta a fianco era Astoria
Greengrass.
Harry
non riusciva a ricordare con esattezza quando li avesse visti insieme
per la prima volta, in ogni caso, aveva notato che, da quando c'era
lei, Malfoy aveva smesso di provocarlo ad ogni occasione.
La
tanto agognata indifferenza era stata raggiunta, ciò
nonostante, Harry, non poteva non pensare a quello che Malfoy stesse
vivendo. Come suo padre e Sirius gli avevano sempre ricordato, i
Malfoy erano stati tra i più vicini a Lord Voldemort, ai tempi
della sua scalata al potere e, dopo la sua sconfitta, Lucius era
riuscito ad evitare Azkaban grazie al suo nome ed ai suoi soldi.
Sicuramente
a Draco erano state inculcate le idee razziste della sua famiglia;
secondo Harry lui ci credeva anche, spesso però, Harry, in
quella settimana arrivò a chiedersi quanto effettivamente lui
sapesse degli affari di suo padre.
Se
davvero Lucius Malfoy era coinvolto nella scomparsa di Remus, come
Harry credeva dal momento che mostrava cieca fiducia in Kingsley
Shackebolt, forse anche Draco era a conoscenza di qualcosa, di
qualche dettaglio, di qualche particolare che avrebbe potuto aiutare
le indagini.
Suo
padre e Sirius erano andati a cercare Remus e ora nessuno sapeva con
esattezza dove fossero e, se Malfoy sapeva qualcosa, avrebbe fatto
bene a dirlo. Harry non gli avrebbe perdonato facilmente il silenzio.
Eppure,
l'essere passato proprio quell'inverno nella stessa situazione di
Draco Malfoy, gli impediva di affrontarlo o di chiedergli qualcosa:
c'era la possibilità che lui non sapesse davvero nulla e i
giornali continuavano a screditarlo e i compagni ad evitarlo. La
gente non conosceva la verità ma parlava, questo ad Harry dava
fastidio, questo l'aveva spinto a prendere le difese di Malfoy la
settimana precedente.
La
campanella suonò ed Harry consegnò la sua pergamena,
uscendo dalla classe e raggiungendo Ron ed Hermione gli venne in
mente di aver promesso a Beth di aiutarla in Trasfigurazione.
Salutò
rapidamente gli amici, mentre Ron stava già elencando le cose
che aveva dimenticato di scrivere, e si avviò verso la
Biblioteca.
Il
suo proposito di studiare Storia della Magia stava andando in fumo,
ma non se ne preoccupò.
Forse
Beth non aveva bisogno di aiuto: probabilmente se la sarebbe cavata
egregiamente anche da sola, se però risentire la spiegazione
da parte di suo fratello serviva a farla sentire più sicura,
Harry non avrebbe rifiutato.
“Eccoti!
Allora, come è andato Incantesimi?”lo accolse la
sorella, sulla porta della Biblioteca
“Credo
bene... Hai portato ciò che ti serve?”
Lei
annuì e fece per aprire la porta.
“Aspetta,
Beth! E se andassimo nella Stanza delle Necessità a studiare?
Qui c'è Madama Pince e, appena iniziamo a far baccano lo sai
che ci caccia. La Biblioteca non è il massimo per studiare
Trasfiguarzione.”disse Harry, dall'alto dei suoi sette anni di
esperienza.
“Nella
stanza delle Necessità c'è Dan che suona. Sono stata
con lui fino adesso.” spiegò Beth
“E
come se la cava?”si informò Harry, interessato a capire
quanto sarebbe durata quella nuova passione per la musica,
considerando l'incostanza di Dan.
“Sembra
abbastanza coinvolto... Ora è già più
accettabile rispetto alla settimana scorsa. Fa progressi! Adesso
andiamo?” chiese Beth
“D'accordo!
Dopo però facciamo un salto da Dan, voglio proprio sentirlo.”
Beth
annuì ed evitò di dire a suo fratello che, appena due
giorni prima, aveva impedito a Dan di comporre una canzone con
insulti a Malfoy.
Dan
non si era ancora del tutto ripreso dalla notizia e, quanto a lei, la
pensava come Harry.
Si
sedettero il più lontano possibile da Madama Pince ed Harry
prese a spiegarle come muovere la bacchetta per trasfigurare solo una
parte di un oggetto.
“Vedi?
Muovila così: prima su e poi giù. Puntala contro la
tazza e dì: Muto manubrium!” subito l'impugnatura della
vecchia tazzina da caffè che stavano usando da circolare
divenne quadrata, in relazione al desiderio di Harry.
“Ora
prova a farlo tornare normale.”
Beth
provò ad imitare i gesti di Harry, ma, dopo una breve
oscillazione, nulla cambiò.
“Non
avere paura di muovere la bacchetta: fallo, però lievemente.”
continuò, paziente, Harry.
Mentre
sua sorella ci stava riprovando, lui si guardò intorno e vide
la professoressa McGranitt venire verso di loro.
Si
alzò immediatamente per andarle incontro:
“E'
successo qualcosa?”
“No,
Potter, tranquillo. Nulla di grave. Però ho bisogno che lei e
sua sorella mi seguiate in presidenza: vostra madre vorrà
dirvelo di persona.”
Beth,
che aveva ascoltato, mise immediatamente via la bacchetta,
abbandonando tutto sul tavolo e si accodò ad Harry e alla
McGranitt stringendo forte la mano di suo fratello.
Se
la professoressa non aveva detto nulla e pareva quasi rilassata,
significava che non c'era nulla di cui preoccuparsi.
“Professoressa,
mi scusi..”iniziò la ragazzina.
“Sì,
Elisabeth?” chiese la donna, voltandosi e provocando il rossore
di Beth che tutto si aspettava fuorchè di essere chiamata col
suo nome.
“Ci
sarebbe anche Dan da avvisare, suppongo, cioè...Black. Potrei
andare io...”
“Se
mai vado io, tu va' subito dalla mamma!” la interruppe Harry
“Non
occorre: il professor Silente ha già mandato a chiamare anche
il signor Black. Ora vi starà aspettando in presidenza.”
Nessuno
dei due osò dire che era impossibile che Dan fosse già
lì perchè si trovava nella Stanza delle Necessità,
tuttavia, come ormai avevano capito, Silente aveva i suoi mezzi e, se
la McGranitt diceva che Dan era in presidenza c'era da scommetterci
che fosse vero.
Raggiunsero
il gargoyle di pietra e lo oltrepassarono.
Silente
li accolse con un bonario sorriso nel suo ufficio mentre Lily si alzò
per correre incontro ai suoi figli.
Come
previsto Dan era già lì, seduto su una poltrona a
raccontare del suo ultimo hobby al Preside e a zia Lily, dopo essere
venuto a conoscenza della bella notizia.
“Harry!
Beth! Zio Rem sta bene! Papà e zio James l'hanno trovato! Sta
bene... cioè, non proprio bene... però ora è al
sicuro!” Dan rovinò la sorpresa a Lily, balzando in
piedi sulla sedia ed accogliendo con quella buona novità Harry
e Beth che, finalmente dopo molti giorni, poterono aprirsi in una
vera risata.
HOGWARTS,
05-06-1998
Harry
era rimasto solo in camera: tutti i suoi compagni erano andati a
studiare Storia della Magia altrove, o meglio, questo era quello che
avevano detto: Harry non era affatto sicuro che Dean stesse
studiando. Probabilmente l'unico che lo stava facendo veramente era
Neville, Seamus avrebbe puntato alla sua solita “A”,
giusto per non rischiare ai M.A.G.O. e Ron, invece, era stato
costretto dalla McGranitt a compilare alcuni moduli.
Era
l'altra faccia dell' essere Caposcuola, secondo lui. Ancora si
chiedeva come Ron avesse potuto diventare Caposcuola, tuttavia, era
costretto ad ammettere che aveva lavorato bene quell'anno.
Ripensandoci,
quanto l'aveva preso in giro?
Anzi,
quanto lo avevano preso in giro lui e Sirius, per il quale vedere Ron
Caposcuola, era un po' come tornare indietro nel tempo al momento in
cui quella carica era toccata a James.
Ad
Harry tornarono in mente i giorni, nell'estate precedente,
immediatamente successivi alla nomina: si trovavano in Italia per
seguire gli Europei di Quiddich e lui e Sirius non potevano fare a
meno di commentare l'avvenimento, cosa che suscitava le reazioni di
James e Ron. In quei giorni si era creata la curiosa alleanza Sirius-
Harry contrapposta alla, come la chiamava James, Lega per la Difesa e
la Riabilitazione dei Caposcuola, i cui soci e fondatori erano
proprio lui e Ron.
Guardò
l'orologio: aveva perso già parecchio tempo, doveva sbrigarsi
se voleva almeno dare una lettura a tutti i capitoli.
Non
gliene importava molto di Storia della Magia, bastava arrivare ad un
“Accettabile”, la sua vera preoccupazione era Difesa
Contro le Arti Oscure: era vero che Snape ora lo ignorava ( e di
questo non poteva che essere felice) e che i suoi voti erano
migliorati, però, ce l'avrebbe fatta a raggiungere l'
“Eccezionale” ?
“Posso
entrare?” la testa di Ginny comparve dalla porta lievemente
aperta.
“Certo,
vieni” Harry le fece posto sul letto e lei si sedette.
“Come
va lo studio?”
“Va...
cioè, non è che stia combinando molto perchè
tanto non mi entra in testa nulla.”
“Dai
Harry, è l'ultimo sforzo prima degli esami!” lo spronò
Ginny
“Sì...
però sono stanco! Tu quindici giorni e sei a casa...io... uff!
Poi di questa roba non mi entra in testa nulla! Ruf è così
fissato con rivolte di Goblin e guerre coi Folletti da aver spiegato
tutta la Storia della Magia Moderna in due lezioni!” si lamentò
Harry, scagliando via il libro.
“Ma
tu non sei preoccupato per Storia della Magia, vero? C'è
altro, Harry? Sei ancora in pensiero per tuo padre, Sirius e Remus?”
“Sì
e no. Cioè, è ovvio che sia ancora preoccupato: fino a
quando non saranno a casa non potremo mai stare tranquilli , però
ora sappiamo che stanno bene e questo è più che
sufficiente. Sono preoccupato per Difesa. Se non dovessi arrivare
alla “E” che faccio? Snape mi aiuterà?”
“Per
quanto possa avercela con te, vedrai che ai M.A.G.O. Non ti
penalizzerà. Non sarebbe suo interesse, voglio dire, finchè
sei qua potrebbe anche divertirsi a tormentarti, però, una
volta che esci, cosa interessa a lui se vai all' Accademia o se studi
per entrare nell'Ufficio per l'Uso Improprio dei Manufatti Babbani o
in quello del Controllo e Riabilitazione delle Creature Magiche?
Capisci cosa intendo?” spiegò Ginny, intenzionata a
sollevargli il morale.
“Sì,
una persona normale ragionerebbe così, ma qui si tratta del
Gran Pipistrello, come lo chiama tuo fratello, alias Severus Snape
colui che mi odia solo perchè il mio nome è Potter!
Ginny, se non dovessi entrare all' Accademia, e non dico solo per
Difesa, magari anche in altre materie non raggiungo il voto adatto,
che faccio? Non c'è altra carriera che mi interessa...”
si sfogò Harry esibendo la sua paura più grande e
tormentandosi i capelli con una mano.
Ginny
sospirò: era vero, c'era anche quella eventualità e,
bisognava a tutti i costi trovare un piano B.
“Non
ti ci vedo a lavorare al Ministero in un altro Dipartimento. Non per
compilare scartoffie...”
“Nemmeno
io. Il massimo che potrei fare è qualcosa che riguarda le
Creature Magiche... ma qualcosa di attivo, come tuo fratello Charlie.
Non di certo lavorare in un polveroso ufficio e timbrare pratiche...
e poi... poi c'è il Quiddich.”
“Ma
tu non vuoi giocare a Quiddich per il resto dei tuoi giorni, vero?”
chiese, acutamente, Ginny.
“Esatto.
Prima di tutto non voglio perchè è ovvio che, essendo
il figlio di James Potter riceverei ovunque un trattamento di favore
e poi perchè... bè... il Quiddich è uno svago,
non voglio che diventi la mia professione.”
“Ce
la farai Harry, ce la farai. E poi, voi Potter siete Auror da
generazioni!” disse Ginny, appoggiando la testa sulla spalla di
Harry.
“ E
io sarò il primo a rompere la tradizione!” grugnì
lui.
“No.
Ci ha già pensato tuo padre.” lo corresse la fidanzata.
“Bè,
ma lui all' Accademia è stato ammesso. Si è ritirato
perchè non condivideva l'uso delle Maledizioni Senza Perdono
contro i Mangiamorte. Diceva che, in quel caso, non ci sarebbe stata
differenza tra loro.”
“Però
non è diventato un Auror, ma un giocatore di Quiddich!-lo
interruppe Ginny- E comunque tu non dovrai usare Maledizioni Senza
Perdono perchè sono vietate, ora. Vedrai che entrerai in
Accademia... e poi, scusa, qualcuno mi dovrà pur raccontare
come il mio coraggiosissimo fratello sopravvive al trattamento che
riservano alle nuove reclute, o no?”
“Allora
tieniti libera durante i fine settimana di licenza!” esclamò
Harry, ridendo al pensiero di Ron arrampicato sul letto per paura dei
ragni.
“Ce
la farai. Ne sono sicura.”disse lei, dolcemente.
“Lo
spero.”
“Andrà
tutto bene. Sarai il mio Auror.” Ginny lo baciò con
trasporto ed Harry sentì di potercela fare. La sua Ginny era
con lui.
Dall'altra
parte del castello,Ron, seduto alla scrivania dell ' aula riservata
ai Caposcuola, osservava scettico i moduli che la McGranitt gli aveva
dato da compilare: riempire cinque pile di carte con tutte le
attività extrascolastiche e le associazioni ricreative che
aveva offerto Hogwarts quell' anno, indicando anche nome, anno e Casa
dei partecipanti non era proprio il modo migliore per passare una
domenica pomeriggio.
Soprattutto
quando sei totalmente incapace di razionalizzare il lavoro con ordine
e quando ti aspetta un terribile compito di Storia della Magia alle
nove della mattina successiva.
Ron
sbruffò: perchè proprio a lui? Non era mai stato bravo
in quel genere di cose.
C'erano
i Prefetti che avrebbero potuto occuparsi di sbrigare quegli
obblighi, loro non avevano nessun esame incombente,anzi, poco più
di quindici giorni e potevano considerarsi in vacanza.
Non
come lui, che avrebbe dovuto affrontare i M.A.G.O cercando di evitare
un'altra insufficienza in Storia della Magia , materia che, appunto,
quel pomeriggio avrebbe dovuto studiare.
Ron
sentiva il bisogno di lamentarsi. Necessitava di lamentarsi.
Aveva
un atroce bisogno che qualcuno ascoltasse quanto la vita fosse
ingiusta con lui.
Passò
mentalmente in rassegna tutte le persone che avrebbero potuto
ascoltarlo: Harry, nonostante fosse il suo migliore amico, il suo
sesto fratello, non aveva la minima intenzione di sentirsi dire che
la vita del povero Ronnie fosse orribile, Ginny, invece, avrebbe
sbattuto la porta in faccia al sangue del suo sangue dicendogli che
doveva darsi una mossa e smetterla di lamentarsi.
Era
chiaro che non poteva contare sui suoi affetti più stretti. Fu
quindi il turno di esaminare le figure di Dean, Seamus e Neville.
Dean
sarà stato da qualche parte con Luna a parlare di Nargilli e
Plimpi d'Acqua Dolce e Ron non aveva voglia di sorbirsi quei deliri,
Seamus probabilmente stava studiando e non poteva dedicargli
attenzioni: quell'anno rischiava grosso e doveva mettersi a studiare.
Poi c'era Neville, ma, ad essere sinceri, a Ron non pareva il caso di
raccontare a Neville i suoi drammi esistenziali, il ragazzo aveva già
i suoi problemi, senza che lui gli complicasse la vita.
Ron
tentò di riorganizzare le idee: una pausa, ecco quello che ci
voleva.
Uscì
nel corridoio e, senza quasi rendersene conto, dal quinto piano dove
era si ritrovò in Biblioteca.
Era
certo che lì dentro avrebbe trovato Hermione, china sui libri,
intenta a ripassare per l'ennesima volta qualcosa che già
sapeva.
Aveva
evitato di pensare a lei come colei che avrebbe potuto confermare che
la vita con lui era ingiusta: l'avrebbe messo senza dubbio a tacere
più in fretta di quanto non facesse Ginny.
Eppure,
tentare non avrebbe di certo provocato problemi. Avrebbero potuto
solo restare lì, a parlare di tutto e di niente come facevano
da qualche mese a quella parte. Ron avrebbe evitato l'argomento, si
sarebbe rilassato, tranquillizzato ed entrambi avrebbero fatto una
pausa.
Entrò
in Biblioteca, destando con lo scricchiolio del pesante portone in
legno massello l'attenzione dei pochi studenti che non stavano
approfittando di quella giornata di sole e di Madama Pince che lo
rimproverò per il rumore e per la scarsa cura che stava
mostrando per l'arredo di Hogwarts.
Ron
la ignorò, come aveva sempre fatto per sette anni e si diresse
verso l'angolo, nascosto ai più, in cui era certo di trovare
Hermione.
La
ragazza, con un pesante libro di Antiche Rune aperto sulla destra e
una pergamena di fronte, stava sfogliando freneticamente il
vocabolario alla ricerca della soluzione per quella complicata
traduzione.
Ron
non era tipo da restare in beata contemplazione e così le
rivolse subito la parola.
“Ehi...come
va?Te l'ho sempre detto che Antiche Rune è una materia
inutile!”
“Ron!
Per te è tutto inutile, salvo il Quiddich!”ripose
Hermione, scartabellando ancora sul vocabolario.
Ron
evitò di rispondere e prese una sedia, mettendosi accanto a
lei.
“Dai,
pausiamo insieme?”chiese.
“Ron,
Morgana, ma come parli? Comunque non ho tempo, ora, devo finire qui e
poi rivedere gli ultimi tre capitoli di Storia della Magia. Sono in
un tremendo ritardo!”
“Ma
smettila!Saprai tutto, come al tuo solito!”rispose Ron,
chiudendole il vocabolario di scatto.
“Ron!-lo
richiamò- il fatto che tu non abbia voglia di far niente non
significa che tutti siano così!Piuttosto, non dovresti
compilare quei moduli per la McGranitt?”
“Sì,
sono a metà quasi, ma ora sto facendo una pausa e ho chiesto a
te di farla con me, nel caso non te ne fossi accorta.”
“Ron
non ho tempo, davvero!Non ce la farò mai!”
“Quanto
sei noiosa! Hermione, sai la miglior studentessa che Hogwarts abbia
da secoli! Ce la farai! Avrai tutte le E che vuoi! Basta solo che ti
calmi un attimo! Non puoi affrontare i M.A.G.O con questa tensione
addosso!”
“Almeno
io mi preoccupo!”
“Tu
non sei preoccupata, ne sei ossessionata! E' diverso!”
“Ehi
voi due! Volete smetterla di fare chiasso! Siamo in una Biblioteca!
Andate fuori, se volete parlare!”Madama Pince era accorsa a
richiamare all'ordine i due fautori di un tale baccano nella sua
sacra Biblioteca.
“Ci
scusi, non volevamo. Ora andiamo via.” rispose cortese
Hermione, ritirando i suoi libri nella borsa e dirigendosi spedita
verso l'uscita.
“Hermione!
Hermione! Aspettami!”gridò Ron, rincorrendola.
“Signor
Weasley!”lo richiamò la Pince
“Sono
un Caposcuola!”rispose lui
“Appunto!Dovrebbe
dare il buon esempio! E ora fuori! Immediatamente!Non voglio
rivederla qui per almeno un mese!”esclamò la
Bibliotecaria, intenta a borbottare critiche all'educazione dei
giovani così da non sentire il commento di Ron sul fatto che,
un mese dopo, lui non sarebbe più stato ad Hogwarts.
“Sei
contento?Ci ha cacciato!”lo sgridò Hermione, una volta
in corridoio.
“Errore,
mi ha cacciato!”
“Fa
lo stesso. Ed ora lasciami trovare un'aula vuota per studiare, per
favore!”lo pregò Hermione, sempre più agitata.
“Merlino,
Hermione, vuoi darti una calmata? Di questo passo non arrivi ai
M.A.G.O!”
“Ma
proprio non capisci, Ron? Proprio non riesci a renderti conto di
quanto sia importante per me?”lo aggredì Hermione,che
ora era quasi sull'orlo di una crisi di nervi per il troppo stress.
“Non
ci crederai, ma invece l'ho capito! Ho capito che tu vuoi essere la
migliore per dimostrare che, anche se vieni da una famiglia di
Babbani vali quanto i figli di maghi.”rispose piatto Ron
“E
allora, se l'hai capito, perchè non mi lasci in pace?”ribattè
Hermione
“Perchè
tengo a te e non voglio che tu ti riduca così, che tu stia
male e sia ossessionata dal risultato di uno stupido esame
scolastico. C'è ben altro di cui bisogna preoccuparsi! E tu
non devi dimostrare niente a nessuno! Sei la più brava del
nostro anno, se non dell'intera Hogwarts e se studi,devi studiare per
te, non dimostrare qualcosa ad altri!”spiegò Ron,
sbracciandosi in mille gesti.
“Ma
io studio per me, Ron, studio anche per me! Però è
anche una questione di orgoglio personale, non credi? Un po' come te,
che volevi a tutti i costi entrare nella squadra di Quiddich per non
essere da meno rispetto ai tuoi fratelli. E' la stessa cosa: io mi
sono concentrata sullo studio e tu sul Quiddich.”
Ron
si sentì punto nel vivo: Hermione aveva ragione. Era la stessa
cosa.
“E
guardati adesso, Ron, guardati: sei il Portiere di Grifondoro e sei
anche un Caposcuola. Ce l'hai fatta. Ti sei staccato dall'ombra dei
tuoi fratelli, sei riuscito a trovare te stesso. Lascia che io lo
faccia a modo mio, con lo studio.”continuò Hermione.
“Ma
io vorrei solo che tu vivessi gli esami con un po' più di
serenità. Tutto qui, non voglio altro.”rispose lui.
“Ci
provo, ma sono fatta così. Non ci riesco. E mi sento in colpa,
perchè mentre Harry sta soffrendo ed è preoccupato per
la sua famiglia io sono qui che penso solo ai M.A.G.O. : sono una
persona orribile, un'egoista!”Hermione, che era vicina alla
parete, si era abbassata sempre più, rimanendo così
accucciata.
Ron
rimase fermo a guardarla singhiozzare e poi si abbassò anche
lui, mettendosi a fianco a lei.
Le
circondò le spalle con un braccio e la ascoltò piangere
e lamentarsi.
“Hermione-le
disse dopo qualche minuto-ascoltami. Tu non sei una persona orribile
solo perchè ti preoccupi degli esami. Hai capito? Harry non
vorrebbe che tu pensassi solo a suo padre, a Remus e a Sirius,
capisci? Harry adesso ha bisogno di normalità. Ha bisogno di
noi. Ha bisogno che noi gli stiamo vicino come se niente fosse. Ha
bisogno di qualcuno che lo tenga occupato, ha bisogno di pensare alla
scuola. Dobbiamo evitare di tirare fuori l'argomento a meno che non
ne parli lui.”
“Ma
mi sembra di essere più preoccupata per gli esami che per
Harry!Ron...che cosa devo fare?”
“E'
una sensazione, Hermione, è una sensazione. Sai che non è
così.”rispose Ron.
Rimasero
zitti per un po', fino a quando Hermione non riprese la parola.
“Ron...ma..i
moduli per la McGranitt?”
“Direi
che possono aspettare....”rispose, Ron, trovando finalmente il
coraggio di avvicinare Hermione a sé.
I
volti vicini, pochi centimetri li separavano.
Si
guardarono e negli occhi e poi, piano piano, goffamente,
avvicinarono le labbra per perdersi nella miriade di emozioni di un
bacio.
Quando
si staccarono distolsero lo sguardo e rimasero in silenzio,
imbarazzati.
Hermione
si alzò per prima, ma non si allontanò.
Ron
si alzò subito dopo e la prese per mano.
Sempre
senza parlare raggiunsero la Torre di Grifondoro, prima di
avvicinarsi al ritratto Hermione ruppe il silenzio.
“Ron,
ma, adesso, come restiamo?”chiese, senza però lasciargli
la mano. Era come se il cervello le dicesse di staccarsi, ma il cuore
non volesse.
“Io
direi che dovremmo restare così..”rispose Ron, con un
sorriso, prima di pronunciare la parola d'ordine e di mettere un
piede nel buco del ritratto.
Hermione
sorrise a sua volta e seguì Ron all'interno della Sala Comune.
Mano
nella mano.
Ron
ed Hermione, entrando nel buco del ritratto, non se ne accorsero, ma,
nascosti dietro un'armatura, Lucas e Dan, con Thomas al seguito,
avevano osservato tutta la scena. Se non fosse stato per Thomas quei
due sarebbero anche stati capaci di urlare un “Oh! Finalmente
ce l'avete fatta!”
“Ora
possiamo parlare, Thomas, o ci maledirai non appena apriremo bocca?”
Chiese Lucas, con un sorriso storto.
“Ma
certo! Solo non mi pareva il caso di urlare all'intero corridoio che
Ron ed Hermione si sono messi insieme!” gli rispose l'amico.
“La
finite di litigare come una coppia di vecchi sposi? Qui c'è
un' idea da mettere in pratica!” li interruppe Dan
“Lo
sai vero che potremmo essere espulsi se ci beccano?” osservò
Thomas
“Certo
che porti proprio sfortuna Thomas! Andrà a finire che ti
nomineranno Prefetto! E dimmi se non è una bella sfortuna,
questa!” gli rispose Lucas, unendo alle parole anche un gesto
scaramantico.
L'altro
non replicò, offeso.
“Se
la finite di discutere direi che è il caso di analizzare bene
la situazione perchè tutto deve andare per il meglio.”Dan
li trascinò dal pianerottolo ai gradini e li fece sedere.
“Allora.
Il sole c'è, quindi non dovrebbe essere troppo fredda,
l'acqua...” iniziò Dan
“La
fisica ti contraddice, Dan: il Lago è profondo, per cui
l'acqua fatica a riscaldarsi.” spiegò Thomas.
“In
ogni caso è meglio farlo adesso che non a dicembre, no?”fece
Lucas, come se fosse la cosa più normale del mondo.
“Questo
è ovvio, Lucas.”rispose Thomas.
“In
ogni caso abbiamo solo quindici giorni per farlo e, se non ci
sbrighiamo e lo facciamo oggi, finisce che non lo facciamo più.
Quindi, muoversi truppa! Reclutiamo anche Ed e Mark, altrimenti la
gara non sarà divertente, se ci siamo solo io e te, Luke.”
“Tu
quindi non vuoi proprio partecipare, Thomas?” chiese Lucas, per
la decima volta.
“Vi
ho detto di no. Non sono così stupido da voler rischiare
l'ibernazione né voglio diventare il pasto della Piovra! Tengo
il tempo, io!” ripeté Thomas, chiedendosi ancora cosa lo
portava sempre a partecipare alle loro trovate, coprendoli
addirittura, se erano a corto di scuse.
“Bè,
serve anche qualcuno che faccia quello!Altrimenti, come si può
decretare che con esattezza che Black ha stracciato Franchester nella
prima Gara di Attraversamento del Lago Nero?” scherzò
Dan, meritandosi un pugno da Lucas.
Dopo
gli ultimi chiarimenti, i tre passarono a prendere Edward e Mark e,
tutti e cinque insieme raggiunsero le rive del Lago.
Gli
studenti più grandi guardavano con curiosità quel
gruppo di ragazzini del primo e secondo anno che, incuranti di tutto
il resto, dopo aver accatastato i vestiti sotto un albero, in costume
da bagno sulle rive discutevano su quale dovesse essere il punto si
partenza.
“Io
dico che dobbiamo partire da là! E attraversiamo il lago in
lungo!” esclamò Lucas gesticolando.
“Secondo
me è meglio in largo!” fece eco Dan, insistendo.
“Ma
se lo facciamo per lungo la gara viene meglio! Per me ha ragione
Lucas!” disse Ed
“Io
sto dalla parte di Dan, dì là ci sono troppe alghe.”
continuò Mark, mentre i due contendenti cercavano di far
prevalere la propria opinione a suon di insulti.
“Siccome
l'arbitro sono io, decido io!”intervenne Thomas, brandendo una
clessidra.
“Ma
tu non gareggi!” replicarono Dan e Lucas, finalmente d'accordo.
“Ma
sono l'arbitro! Ed è l'arbitro a decidere! Quindi farete come
dico io!”
“Maledetta
la volta in cui abbiamo accettato la sua proposta! Lui e le sue manie
di grandezza!” mormorarono scontenti Dan e Lucas.
“Qualcosa
non va? Devo forse espellere due concorrenti?” domandò,ridendo,
Thomas, alla luce della sua autorità.
“Comunque-continuò-ora
che nessuno ha più niente da dire, io propongo di fare così:
una prima gara, a quattro che prevede l'attraversamento in largo....”
“Ecco!
Sei dalla parte di Dan!”iniziò Lucas, prima di essere
zittito da un incantesimo dell'arbitro.
“Dicevo,
e una seconda gara, a cui parteciperanno i primi due arrivati per
lungo. Va bene così, Luke?”finì Thomas,
incassando un grugnito d'assenso da Lucas.
Quando
tutti e quattro si decisero ad accettare le regole, davanti ad una
crescente folla radunatasi per assistere allo spettacolo, Thomas
diede il via.
“Vai
Lucas! Vai!” lo incitava Anne, che con Beth si trovava proprio
sulla sponda.
“Ma
non avevate litigato?” domandò Beth, che ancora non
riusciva a capacitarsi né di come avessero potuto avere
un'idea del genere né di come Thomas potesse essere così
emotivamente coinvolto. Secondo Beth in Lucas e Dan aveva trovato due
grandi amici, però, purtroppo, anziché essere lui a
calmare loro, erano stati loro ad influenzare lui.
“Che
c'entra?- rispose Anne in un'alzata di spalle-E' pur sempre il mio
migliore amico, no? Vai Lucas! Vai! Guarda Beth! Ci sono quasi!”
Anne
indicò Dan e Lucas che si stavano avvicinando al traguardo,
arrivando quasi contemporaneamente.
Mark
ed Edward, dietro accettarono di buon grado le mani tese per aiutarli
ad uscire.
“Che
schifo!” commentò Ed, avvicinandosi a Beth ed Anne.
“Siamo
completamente coperti di melma! Come fanno quei due ,in queste
condizioni,a discutere su chi è arrivato prima?”
continuò Mark, cercando di togliersi parte della melma ed
indicando Dan e Lucas che prendevano a parole Thomas perchè
non riusciva ad indicare con precisione chi fosse arrivato per primo.
“Basta!
Facciamo che siete pari, ok?”
“No!”
gli risposero
“Sentite,
tanto adesso c'è l'altra parte della gara, vediamo chi vince
lì,no?” Thomas cercò invano di riportare
l'ordine, dato che, gli altri due si stavano sfidando con mille
provocazioni.
“Tanto
vinco io, Damian!” Dan prese in giro Lucas usando il suo
secondo nome, sapendo quanto era detestato.
“Mai
dire mai, Orion...”rispose Lucas, ripagandolo con la stessa
moneta.
“La
volete finire? C'è una gara che deve iniziare!”
“Ma
stai zitto Thomas! E' la cosa più divertente!” risposero
gli altri due, scoppiando a ridere.
Thomas
si lasciò contagiare, ma, poi, il pubblico, ansioso di sapere
chi avrebbe vinto, interruppe il loro divertimento.
“Allora,
pronti? Ci siete? Via!” gridò Thomas, mentre Dan e
Lucas, già in acqua cercavano di prevalere uno sull'altro.
Dalle
finestre della Presidenza si poteva vedere benissimo tutto il parco
di Hogwarts, in particolare il Lago Nero. Fu proprio affacciandosi ad
una di quelle finestre che la professoressa McGranitt potè
accorgersi della singolare gara che stava tenendo col fiato sospeso
parecchi studenti.
“Oh
Albus! Guarda cosa hanno combinato Black e Franchester questa volta!
Giuro che oggi è la volta buona che li espello! Non è
possibile! Non possono aver organizzato una cosa del genere!”
la professoressa, con le labbra serrate, pronunciò quelle
parole pronta già ad andare a ripescare dall'acqua Lucas e
Daniel.
“Suvvia,
Minerva... E' solo un bagno.” le rispose il Preside, divertito
al pensiero di quello che quei due avevano pensato per quella
giornata.
“Albus!
Mi vogliono far ricoverare al San Mungo! Dove non è riuscito
il padre ci penserà il figlio! Lo so! Prima che lui finisca
Hogwarts io finirò al Reparto Malattie Mentali!”
“Minerva...ricordati
con chi è cresciuto Daniel Black...” sorrise Silente,
sporgendosi per vedere meglio chi stava vincendo.
“Guarda.
Sono in finale proprio Black e Franchester, Minerva.”
continuò, sempre più interessato.
“Albus!
So benissimo con chi è cresciuto! Speravo che Lily ed Hellen
riuscissero a far entrare un po' di sale nella zucca di quei tre! Non
ti ci mettere anche tu! Per Morgana! Mi verrà un esaurimento!
Lo sento!” proseguì la McGranitt, accasciandosi su una
sedia.
“Io
tifo per il giovane Black, e tu, Minerva?” continuò
Silente, sempre più divertito.
“Basta
Albus! Non so come tu faccia a trovarli divertenti!-proseguì
la donna, facendosi aria con un ventaglio appena evocato.- Non
resisto un minuto di più qui dentro. Ho bisogno di una tazza
di te!”
“Credi
davvero che essere duri possa funzionare con loro? Fidati di me,
Minerva, cresceranno e faranno strada. Non potremo non essere fieri
di loro!” proseguì Silente, seguendo la gara con
crescente attenzione.
La
McGranitt non rispose e si avviò verso la porta.
“Minerva,
te ne vai proprio ora che sono arrivati alle bracciate finali?”
“Albus!
Ti prego!”
“Va
bene, come non detto. Comunque, potresti farmi un favore? Passeresti
da Madama Chips? Dille di preparare al più presto dell' Infuso
di Erba di Macam... credo proprio che il signor Black e il signor
Franchester ne avranno bisogno, questa sera.”
“Devo
proprio, Albus?” chiese la donna, sconvolta.
“Se
non vuoi che ti vengano a svegliare questa notte chiedendoti di
essere accompagnati in Infermeria...oh, guarda, Franchester ha
superato Black, però sembra quasi che Black stia già
riguadagnando terreno...”
CORNOVAGLIA,
LUOGO IMPECISATO, 06-06-1998
Sirius
aprì gli occhi, svegliato dai primi raggi del mattino che
penetravano nella tenda, raggiungendo il suo letto.
Strizzò
gli occhi e si sporse giù dal letto per vedere se, in quello
sotto di lui, James dormisse ancora.
Come
aveva previsto, sotto di lui le coperte giacevano abbandonate ed
attorcigliate in un angolo del materasso.
“Per
tutti i perizomi di Merlino! James!”imprecò, cercando di
riorganizzare le idee, capire chi era e dove si trovava.
Ad
occhio e croce doveva essere presto, molto presto, terribilmente
presto e, James aveva deciso di andare a farsi una passeggiatina di
prima mattina ( all' alba secondo l'orologio biologico di Sirius),
del tutto incurante del fatto che i suoi migliori amici stessero
tentando di dormire.
La
porta della tenda era stata dimenticata aperta e la luce filtrava
all'interno, colpendo proprio gli altolocati, aristocratici e
delicati lineamenti del diseredato figlio di Orion e Walburga Black.
Sirius
decise che, vista l'impossibilità di riprendere sonno
(alzarsi, chiudere la tenda e tornare a letto era fin troppo
faticoso, considerando quali erano le forze del nobile Black di prima
mattina) era sufficientemente tardi per insultare colui che, fino a
qualche minuto prima, poteva essere ritenuto a tutti gli effetti suo
fratello, sebbene non di sangue.
In
un balzo scese dal letto e barcollò fino all'ingresso della
tenda: infastidito dai raggi del sole, si portò istintivamente
un braccio sugli occhi e continuò a barcollare fino al punto
in cui, se non ricordava male, lui e James avevano costruito un
braciere.
“Non
lì! Non lì! Sirius! Spostati! Per Merlino!” James
Potter saltò dalla pietra su era seduto facendo cadere tutte
le gallette che era riuscito a ripescare in un vecchio ed impolverato
cassetto della loro tenda da viaggio, appartenuta al signor Charlus
Potter e, pertanto, contenente ogni sorta di diavoleria magica e
Babbana.
“Come
non detto!” esclamò Potter, avvicinandosi a Sirius,
capitombolato su una cesta di mashmellows, il cui contenuto era ora
riverso tra erba , terra e fango.
“I
miei mashmellows! Guarda cosa hai fatto, razza di lurido, voncio e
pulcioso quadrupede! Con tutta la fatica che ho fatto per
trasfigurarli! Santo Boccino, Sir! Non stai mai attento! I miei
mashmellows!” iniziò, affranto e in collera con l'amico,
James, mentre Sirius, incerto se ridere o arrabbiarsi, osservava la
scena da terra, guardando Potter con una strana espressione sul viso.
“Ehi!
James! Dove vai?” gridò, notando che l'altro si stava
allontanando.
“A
cercare qualcosa da trasfigurare in mashmellows! Visto che tu, con la
delicatezza di un cane rabbioso, me li hai travolti!” fu
l'acida risposta di James.
“Ehi
aspettami!” Sirius si alzò rapidamente e corse dietro a
James che, offeso, non gli rivolse la parola fino a quando non
trovarono un cespuglio di lamponi.
“Raccoglili”
gli ordinò imperioso.
“Fossi
matto! Così sto male un'altra volta! Già mi sono
bastate le more della settimana scorsa!”
rispose
Sirius, memore del piccolo incidente della settimana precedente e
comunicando ritrosia verso un qualsiasi frutto di bosco solo con gli
occhi.
“Sirius!
Non so se te ne sei reso conto, ma, probabilmente, quei mashmellows
erano l'unica nostra provvista! E tu che fai? Li rovesci!”
“Come
sarebbe a dire l'unica provvista? E poi, da dove hai tirato fuori
quei mashmellows?” domandò Sirius, che ancora non osava
avvicinarsi al cespuglio.
“Ho
trasfigurato in mashmellows delle vecchie gallette che ho trovato in
un cassetto.” rispose James, come se fosse la cosa più
ovvia del mondo.
“O
per tutti i bolidi! E poi dicono che quello andato sono io! James! Ti
ricordi quando è stata l'ultima volta che abbiamo usato la
tenda di tuo padre?” Sirius scandì bene le parole.
“Uhm...quando
abbiamo portato i ragazzi in Irlanda un paio d'estati fa?”
“No
James! Avevamo le nostre tende, quella volta! La tenda di tuo padre
non la usiamo dal 1977! Da quando tuo padre ci portò in Olanda
a vedere la Coppa del Mondo di Quiddich! E tu hai trasfigurato in
mashmellows dei biscotti che hanno vent'anni!”
“Ma
io avevo voglia di mashmellows! E comunque, guarda che ho controllato
che non fossero andati a male!” si difese James, che,
nonostante tutto non riusciva a trovare motivazioni sufficientemente
soddisfacenti a giustificare il suo gesto.
“Che
schifo, James! Per favore, cambiamo discorso! Per quale motivo sei
uscito all'alba e mi hai svegliato?”
“Non
era l'alba, e, comunque, oggi è domenica e a casa di domenica
mi sveglio sempre presto...” rispose un po' mesto James, che,
nonostante l'idiozia di quella mattina, non riusciva a non pensare
alla sua famiglia che lo attendeva a casa e che, se tutto fosse
andato per il meglio, avrebbe rivisto in un paio di giorni.
Sirius
alzò gli occhi verso il cielo, non per compatire l'amico, ma
per evitare di fargli vedere l'espressione nostalgica che le sue
parole gli avevano provocato.
Gli
mancava Hellen e non ne poteva più di non sapere in che guai
si era cacciato il suo turbolento figlio.
James
intuì i pensieri dell'amico e gli disse:
“Un
paio di giorni e saremo a casa, Sir. Mancano solo un paio di giorni e
poi, dei tuoi tentativi di lotta coi pesci da cui uscivi sempre
sconfitto e dei miei mashmellows potremmo ridere in santa pace!”
“Sì.
Arrivati a questo punto non vale neanche la pena rimuginarci più
di tanto. Tra poco saremo a casa...ah e, James...oggi non ho
intenzione di immergermi in un torrente e guardare i pesci che si
fanno beffe di me!” esclamò Sirius, alludendo alla sua
scarsa capacità di pescare, sempre che col verbo pescare si
intenda anche l'immersione fisica di un uomo in un torrente alla
ricerca di un pesce che si lasci catturare.
James
rise a sua volta e insieme tornarono alla tenda.
Anche
quel giorno si sarebbero inventati qualcosa e, in ogni caso, il
pensiero di poter riabbracciare le loro famiglie in breve tempo, era
abbastanza per tenerli di buon umore per tutta la giornata.
“Dici
che Remus si è svegliato?” chiese James
“Non
so...prima, quando io mi sono alzato dormiva ancora. Dovrà
riposarsi più che può, oggi.” rispose Sirius,
preoccupato per le condizioni di Remus, ancora molto debole il giorno
prima della luna piena.
“Ci
mancava solo la luna piena! Come se non bastasse il modo in cui
l'anno ridotto!” esclamò James, calciando lontano un
sasso con tutta la rabbia che aveva in corpo.
Il
volto sfigurato di Remus il giorno in cui l'avevano trovato non
accennava a voler abbandonare la sua memoria e, ogni volta che
l'immagine gli ricompariva davanti, James provava una fitta allo
stomaco.
“James,
calmati. Noi abbiamo fatto il possibile, adesso dovrebbe avere
abbastanza forze per affrontare la trasformazione e poi, domani
appena si sveglia ce ne torniamo a casa, ok?” tentò di
calmarlo Sirius, chiamato in quel momento a fare la parte di quello
forte e razionale.
Grazie
ai Patrunus spediti da Hellen che portavano istruzioni di incantesimi
e pozioni mediche, Remus era stato curato e le sue condizioni
migliorate molto, anche se, al loro ritorno, era necessario portarlo
al S. Mungo.
“James!
Sirius! Eccovi! Non vi trovavo!” il volto pallido ed emaciato
di Remus fece capolino dalla tenda. Tentava di accennare un sorriso,
ma i muscoli, persino quelli della faccia, faticavano ancora a
contrarsi e, una qualsiasi smorfia gli costava ancora parecchio
dolore.
“Remus!”
gridarono i due amici all'unisono. In quelle condizioni Remus non
poteva permettersi di uscire da solo.
Lo
raggiunsero di corsa e, tenendolo l'uno per un braccio e l'altro per
l'altro, lo fecero accomodare su una delle poltroncine di velluto che
attorniavano il piccolo tavolino all'interno della tenda.
Remus
abbandonò il suo bastone facendolo cadere a terra e provocando
un lieve fragore.
“Ragazzi!
Guardate che non sono invalido!” si lamentò
“Bè,
di certo non è questa la tua miglior cera!” esclamò
Sirius
“Sì,
d'accordo, ma mi sento in imbarazzo a fare l'invalido!” rispose
Remus, che detestava davvero essere d'intralcio a suoi amici, i
quali, per salvare lui erano stati così incoscienti da
imbarcarsi in quell'avventura.
“Conceditelo,
tu che puoi! Non sai cosa darei io per essere al posto tuo! Servito e
riverito in tutto e per tutto!” disse James, sedendoglisi di
fronte.
“Tu?
Per Merlino, James! Ma se sei la persona più stakanovista che
conosca! Quanti giorni di lavoro hai saltato in diciassette anni?”
domandò Remus, che ben sapeva la risposta.
“Bho...una
decina?” azzardò James, arrossendo.
“Otto.
Li ho contati, Prongs! Otto giorni in diciassette anni! Non come
quell'altro là-indicò Sirius, intento ad armeggiare con
una tazza e con una brocca di acqua calda- che per un po' di tosse
sembra moribondo!”
“Umpf!
Bel modo hai di ringraziarmi, eh Moony! Ma io, che sono tanto bravo e
buono, ti ho anche preparato il te!”esclamò Sirius,
piegandosi in una serie di infinite riverenze prima di porgere
all'invalido la sua tazza.
“Oh,
Morgana! Non ne posso più di bere tè!” esclamò
Remus, guardando il liquido colorato dentro alla sua tazza con fare
desolato.
“Su
su...ai malati fa bene!”disse James, che, però non lo
invidiava affatto.
Remus,
intanto, con fare un po' sospettoso sollevò la tazza
immediatamente un ululato si diffuse per la tenda .
“Oh
no! Speravo di essermi sbarazzato di quelle tazze!” esclamò
James, tappandosi le orecchie con la mano
Dopo
i non tanto velati lamenti di Remus e James, Sirius, che era l'unico
ad avere la bacchetta sottomano, mise a tacere l'infernale aggeggio.
“James...dimmi
una cosa...da quanto è che non usavamo questa tenda?”
esordì Remus
“Dal
'77...perchè?”
“Perchè
Sirius mi ha appena dato una di quelle ridicole tazze che ci comprò
tuo padre! Guarda, il lupo è un po' lento a comparire, però,in
compenso il verso si sente sempre!” Remus indicò il
piccolo lupo disegnato sulla facciata della tazza: a poco a poco
l'animale si spostava, lasciando comparire cinque lettere danzanti:
M-O-O-N-Y.
“Ma
non eravamo riusciti a incantarle in modo che sollevandole non
emettessero versi?”chiese Sirius, che, come gli altri non aveva
un piacevole ricordo delle tazze comprate dal signor Potter. Quattro
tazze in ceramica bianca, su ognuna un animale: un cervo, un cane, un
topo ed lupo. Ciascun animale col soprannome del corrispondete
proprietario e, sfortunatamente, il verso dell'animale incorporato.
“Evidentemente
no...o magari con gli anni l'incantesimo si è lasciato
andare...”James avanzò la sua ipotesi.
“Ciò
non toglie che potevi controllare prima di rifilarmi questa tazza,
Padfoot...”commentò Remus.
Dopo
qualche altro minuto passato a ridere e scherzare, la conversazione
si incanalò sul principale argomento della giornata: la luna
piena.
“Pensi
di riuscire ad affrontarla, Remus?” chiese James, piuttosto
ansioso.
“Sono
stato meglio, in vita mia...in ogni caso, Jamie, ti pare che ci sia
un modo per evitarlo? No...quindi....” sospirò
pesantemente Remus che, ancora, detestava la sua condanna.
Si
augurava con tutto se stesso che Ted non dovesse essere preda di un
destino così orribile.
“E
non c'è neanche la Pozione Antilupo...Rem...sarà
terribile questa notte, lo sai?” disse Sirius.
“Lo
so, ma purtroppo non possiamo farci nulla...”Sembrava quasi
fosse Remus a dover consolare i suoi amici e non viceversa.
“E
invece sì!”esclamò James, facendo sobbalzare gli
altri due sulla sedia.
“Sì!
Questa notte Moony, Padfoot e Prongs torneranno a correre insieme!”
L'entusiasmo
che James aveva mostrato nel proporre la sua idea e anche la reazione
di Sirius, convinsero Remus che non vi sarebbe stato modo di
replicare.
Quei
due non avrebbero accettato un rifiuto.
Remus
sorrise, o meglio, abbozzò un sorriso, in direzione dei due
amici.
Avevano
affrontato di tutto solo per venire a salvarlo.
Solo
per lui.
Quella
notte, sarebbe stata un'altra notte da Malandrino.
Il
cervo, il cane e il lupo sarebbero stati insieme un'altra volta.
Mi
raccomando! Non perdetevi l'ultimo capitolo! Pur non potendo
assicurarvi nulla sulla data di pubblicazione, sappiate che sarà
online prima del 29 luglio.
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Capitolo 27 *** Magia Avanzata Grado Ottimale ***
Allora...
eccomi qui con un aggiornamento più rapido del previsto: mi
sono resa conto che, mettere tutto nell'ultimo capitolo non era
possibile perchè sarebbe stato un terribile ed indigesto
minestrone di fatti ed avvenimenti. Pertanto eccovi un penultimo
capitolo, questa volta davvero!
E'
un capitolo che mi piace parecchio e a cui sono, se così si
può dire, affezionata.
Spero
che vi piaccia!
Piccola
premessa: per strutturare i M.A.G.O ho utilizzato l'organizzazione
dei nostri esami di maturità. Pertanto, in questa storia, gli
studenti più giovani, come Dan, Beth, Ginny, ecc. lasceranno
Hogwarts prima degli altri che si tratterranno per sostenere gli
esami.
Ho
immaginato che i M.A.G.O constassero in una prova teorica scritta e
in una pratica orale, insomma, oltre a spiegare che cosa in teoria è
un Patronus, i candidati dovranno dimostrare di saperlo evocare.
Ah,
ultima cosa: tutti volevate la descrizione della notte Malandrina.
Non la troverete e c'è un motivo: vorrei non togliere poesia
alla cosa, vorrei che tutti ve la immaginaste come più vi
piace.
Akita:
contenta? Ho allungato di un capitolo! Sì, povero Malfoy,
dispiace anche a me.. in fondo lui non c'entra...
Lyan:
visto? Non ti sei persa nulla! I Malandrini in campeggio sono
fenomenali: del resto da loro ci si può aspettare qualunque
cosa!
Vale
Lovegood: lieta di aver soddisfatto le tue aspettative! Ho anche
allungato di un capitolo! Comunque, il seguito inizierò a
postarlo verso fine agosto, credo. Voglio organizzarlo bene, mettere
per iscritto le cose fondamentali... senza contare che prima o poi
andrò anch'io in vacanza! Comunque, per fine agosto inizierà
Finding My Own Way!
Cinderella87:
immaginati la notte Malandrina come vuoi! L'idea delle tazze mi è
venuta da quelle che vendono per far bere il latte ai bambini, quelle
che fanno muuuh. Insomma, secondo te i Malandrini potevano non avere
una roba del genere?
Dimmi
sei soddisfatta dalle spiegazioni che ho dato su Remus e divertiti
leggendo del Gran Pipistrello.
Padfoot_07:
sono lusingata!Mi fai arrossire! Non credo di essere brava come dici!
Spero di aver soddisfatto le tue aspettative nel dialogo Sirius- Dan
e nella descrizione di queste semplici scene famigliari! Per
descrivere le sensazioni di Harry e dei suoi amici ho usato un po' me
ed i miei compagni di classe alla fine di maggio e prima degli esami,
è normale stare così...
Quanto
a Silente e alla McGranitt, bè, sono un po' come li ho sempre
immaginati nel caso in cui si ritrovassero con i figli dei
Malandrini! Scommetto che, anche quando a scuola c'eran Sirius, James
e Remus il Preside chiudesse mille occhi... credo che li adorasse!
CAPITOLO
VENTISETTESIMO: Magia Avanzata Grado Ottimale
HOGWARTS,
20-06-1998, h. 10.00
Elisabeth
sedeva sul letto, con le gambe a penzoloni, che continuava a far
dondolare avanti ed indietro, guardando Anne litigare con i suoi
vestiti e con il suo baule.
“Per
la barba di Merlino! Non entra niente qui dentro! Come ha fatto mia
madre a prepararlo? E come hai fatto tu! Hai già tutto a posto
da ieri sera!” gridò l'amica, togliendo, per la quinta
volta, tutto dal baule.
“Basta!
Io ci rinuncio! Non posso far star dentro tutto! Adesso metto tutto
a caso!” decise Anne, iniziando a raccogliere i suoi vestiti da
terra e appallottolandoli confusamente nel baule.
“Non
dirlo a Lucas, però! Per quanto ne saprà lui qui è
tutto piegato alla perfezione, chiaro Beth?” continuò.
Beth
annuì, la osservò riempire ancora il baule per un po' e
poi disse:
“E'
passato troppo velocemente quest' anno! E sono successe tante cose!
Pensa che a settembre non volevo neanche venire! Avevo paura di
trovarmi male lontano da casa... Forse, se non ci fossero stati Harry
e Dan sarebbe stato davvero così...”
“E
io chi sono?” chiese Anne
“Bè,
forse, senza di loro, sarei stata ancora più timida e non ti
avrei nemmeno risposto alla buonanotte...” osservò Beth.
“In
ogni caso avremmo fatto amicizia comunque! Ne sono sicura! Figurati
se io e Lucas avremmo lasciato te e Thomas da soli! Ti avrei sfinita
a suon di chiacchiere, Beth!” rispose.
“Magari
invece non ti avrei nemmeno dato ascolto...”
“Dubito.
Sai che non sto zitta fino a quando non mi si da retta! Uff! Facciamo
che ho finito!” Anne si alzò da terra e si stese sul suo
letto, di fianco a quello dell'amica.
“Mi
mancherà tutto questo fino a settembre! Mi spiace ammetterlo,
ma mi mancherà anche Lucas...cioè, che tu e Thomas mi
manchiate mi pare ovvio, che mi manchi Dan è normale...però,
capisci cosa intendo?”
“Capisco,
tranquilla!- rise Beth- io invece sono contenta di tornare a casa! E
comunque ci vedremo lo stesso! Potremo magari passare qualche giorno
insieme... tu puoi dormire da me, una stanza in più c'è...
Thomas e Lucas da Dan, lui ha la casa grande... Però sono
contenta di tornare a casa, sì!”.
“Permesso?
Posso entrare?” Ginny aprì la porta.
“E'
ora di andare, Beth. Vi aiuto a portare giù i bauli?”
“Ci
faresti un gran favore!” risposero.
“Baule
locomotor!” gridò Ginny, puntando la bacchetta contro i
bagagli di Anne e Beth.
In
Sala Comune trovarono anche Dan, Lucas, Mark, Edward e Ginny con i
loro bauli.
C'erano
anche Ron, Harry ed Hermione: li avrebbero accompagnati alla
stazione.
Uscirono
dal castello e, insieme a tutti gli altri studenti raggiunsero la
stazione di Hogsmeade.
Elisabeth,
Anne, Thomas e Lucas guardarono con un po' di nostalgia il castello:
quel posto, che, appena qualche mese prima, osservavano con un po' di
timore, chiedendosi, ansiosi, come sarebbe stato vivere per tanto
tempo lontani da casa e che, ora, proprio come i loro genitori
raccontavano, era una sorta di seconda casa.
Thomas
fu l'ultimo a girarsi e a guardare la locomotiva: per lui Hogwarts
era forse più importante che non per tutti gli altri. I suoi
amici sarebbero tornati a casa, avrebbero continuato la loro vita
scattando foto animate, mangiando Api Frizzole e volando
quotidianamente su manici di scopa.
Lui,
invece, sarebbe ritornato nel mondo Babbano, lontano dalla sua gente,
lontano da chi era come lui.
I
suoi famigliari avevano accolto con gioia la notizia di avere un mago
in famiglia, ma, i suoi vecchi compagni di scuola, a cui non aveva
rivelato la verità, come avrebbero reagito rivedendolo dopo
tanti mesi?
Thomas
ci aveva pensato spesso, ma, in fondo, non gli importava. Aveva la
sua vita nel suo mondo. Con gente che non si spaventava ogni volta
che faceva scomparire un oggetto o levitarne un altro.
Ma,
soprattutto, aveva i suoi amici: Daniel, Lucas, Elisabeth ed Anne.
Forse
quei due mesi di lontananza non erano tantissimi, se la prospettiva
era quella di passare un altro anno ad Hogwarts con loro...
“Dan,
non giocare col modulo per andare ad Hogsmeade, altrimenti finisce
che lo perdi!” lo ammonì Harry
“Sì,
sì.” rispose lui senza troppa convinzione.
“Niente
da fare, gliel'ho già detto tre volte io...” sbruffò
Beth.
“Lo
perderà e Sirius sarà costretto a spedire un gufo
chiedendone un altro, sempre che Hellen non decida che Dan ad
Hogsmeade non ci può andare...” commentò suo
fratello.
“Harry....
in bocca al lupo per i M.A.G.O!” esclamò Beth, prima di
salutarlo.
“Pensa,
la prossima volta che ci vediamo sarò un mago diplomato!”
“Eh
già! Mi mancherai, Harry!”confessò Beth,
abbracciandolo.
“Sorellotta!-rispose
lui accarezzandole i capelli e baciandole la testa-Sono solo dieci
giorni! Tra dieci giorni ci vediamo! Siamo stati lontani più a
lungo, quando tu ancora non venivi ad Hogwarts!” provò a
consolarla Harry.
“Lo
so, ma in quest'anno mi sono abituata a vederti tutti i giorni ed è
brutto pensare che non sarà più così...”
“Sono
dieci giorni! Poi torno a casa e ci vediamo per tutta l'estate!”
disse ancora Harry
“Ma
poi ad ottobre vai in Accademia! E torniamo a non vederci.”
“Ora
di ottobre c'è tempo, Beth! Adesso pensiamo al presente, ok?
Pensa che ora tu te ne torni a casa, assillerai mamma e papà
con tutte le meraviglie di Hogwarts, vedrai Hellen rinchiudere Dan in
una cella di isolamento per giovani criminali irrecuperabili,
giocherai con Ted e poi, tra dieci giorni torno anch'io, ok?”la
rassicurò ancora Harry, con quella sua espressione da fratello
maggiore che tanto era importante per la piccola Beth.
“Ok...
e poi, quando torni anche tu andiamo insieme a Diagon Alley...”disse
lei, ancora non troppo convinta.
“Andiamo
insieme a Diagon Alley, promesso! Ora vai, che c'è Dan che ti
sta chiamando dal finestrino!”Harry indicò i capelli
neri e il braccio del ragazzo che sporgevano dal finestrino dell'
Espresso, probabilmente stava urlando a Beth di muoversi.
“Sì,
vado. Il mio baule?”
“E'
già sul treno, te l'ho portato su prima.” rispose Harry.
Beth
sorrise e lo abbracciò ancora, forte.
“Ora
vado, altrimenti finisce che Dan scende e, per chiamare me, perde il
treno lui...Ciao Harry!”
“Ciao
Beth! E mangia la torta che ha fatto la mamma anche per me!”
Dopo
un ultimo cenno di saluto, Harry raggiunse Ron ed Hermione e,
insieme, rientrarono al castello.
LONDRA,
STAZIONE DI KING ' S CROSS, h. 19.00
Sul
marciapiede del binario 9 34, una folla di uomini e donne aspettava,
trepidante, l'arrivo del treno da cui sarebbero scesi i loro figli.
Lily,
James, Hellen e Sirius aspettavano di fianco ad una colonnina.
James
e Sirius stavano raccontando dell'incontro che avevano avuto col
Ministro della Magia, a proposito di quanto successo a Remus.
“Kingsley
ha detto che vuole parlare con Remus il prima possibile. Se le
condizioni di Remus continuano a migliorare, magari si potrebbe fare
la prossima settimana. Prima di muoversi in troppe direzioni, anche
con Malfoy, preferisce sentire la sua versione.” spiegò
James.
“Per
quanto riguarda Malfoy che dice Kingsley?” domandò Lily.
A
rispondere fu Sirius che, prima di parlare, si passò una mano
tra i capelli e rise nervosamente:
“Come
credi che possa andare, Lily? E' ovvio che ne è coinvolto. Lo
sappiamo tutti: lo sa Kingsley, lo so io, lo sa James e lo sapete
anche tu ed Hellen. Sicuramente anche dalla versione di Remus
trapelerà qualcosa... ma lui è Malfoy. Se la caverà
anche questa volta, quel figlio di Bolide.”
“Non
ci sono prove, Sirius?” chiese Hellen, prendendolo per mano.
Conosceva la rabbia che pervadeva suo marito ogni qual volta si
parlava di qualcuno che, anche solo alla lontana, era imparentato con
lui. Nel caso di Lucius Malfoy, poi...
“Le
prove ci sono, ma non sono abbastanza. Un buon avvocato può
,senza troppe difficoltà, dire che si tratta di casualità,
di cose che possono essere interpretate in modo ambiguo. Le notifiche
dei trasferimenti di denaro alla Gringott non sono sufficienti...
senza contare che non si può collegare con certezza Malfoy a
quei rapimenti...”
“James,
che stai dicendo?” chiese, allarmata, Hellen
“Ce
l'ha detto Kingsley questa mattina. Ricordate quello che Remus ci ha
sempre detto su Greyback?” continuò James.
“Sì-rispose
Lily, spaventata-Greyback preferisce attaccare dei bambini, Babbani o
maghi, ed allevarli come lupi mannari, lontani dalle loro famiglie.”
“Esatto.
Kingsley e gli Auror sospettano che, dietro alle scomparse di quei
due fratellini Babbani di qualche tempo fa e del figlio di Simon
Tweetor ci sia Greyback e che Malfoy sappia qualcosa, ma non si può
dimostrare nulla.”
“Ma
è terribile!” esclamò Lily
“Questo
porta Kingsley a sostenere che, in un modo o nell'altro, Malfoy se la
caverà anche questa volta.”disse Sirius
“Senza
contare che Greyback è ancora libero e nessuno sa dove sia.”
concluse James.
“L'importante,
ora, è che Remus sia a casa. Queste non sono che dobbiamo
risolvere noi.”osservò Hellen.
“Sì,
non tocca a voi, risolvere queste cose. Capisco che vi faccia
arrabbiare, però non tocca a voi.” Lily appoggiò
l'amica. James e Sirius avevano fatto fin troppo e, sebbene andasse
contro i loro principi da salvatori del mondo, non spettava a loro
preoccuparsi di faccende che di competenza degli Auror.
“Non
si sa mai...” commentò Sirius.
“Che
intendi dire? Non farti venire strane idee, Sirius!” lo
rimproverò Hellen, agitata, guardando prima il marito e poi
James.
“Tranquilla,
Hellen. Non abbiamo in mente nulla, davvero!” si difese James,
alzando le braccia in segno di resa.
“Lo
spero bene!” rispose lei.
“Almeno
per ora non abbiamo in mente niente...” sussurrò James,
nell'orecchio di Sirius che ridacchiò.
“James,
tu mi nascondi qualcosa!” esclamò Lily, perforandolo con
lo sguardo.
“Io
direi che sta arrivando il treno...” Sirius indicò il
fumo della locomotiva che già si intravedeva, seppur in
lontananza e scambiò con il suo migliore amico uno sguardo
complice e ricevendo il giusto ringraziamento per quel salvataggio al
limite del terzo anello, per usare un paragone sportivo.
“Forza!
Muovetevi!”
“
Dovete andare a
prendere i bagagli dei ragazzi!” li incitarono le mogli
“Ma
non sappiamo ancora dove sono seduti!”
“E'
inutile che ci spostiamo senza sapere dove sono!” protestarono
i mariti.
Ben
presto il treno entrò alla stazione e, in mezzo ad un confuso
vociare, anche Beth e Dan coi loro amici riuscirono a scendere dal
treno.
James
e Sirius raggiunsero i figli liberandoli dai pesi dei bauli, e
lasciandoli salutare gli amici.
“Ehi!
Vi mando un gufo per quest' estate! Mio padre ha detto che va bene!
Tanto Orchard House è grande!” urlava Dan ai suoi amici.
“Ti
scriverò tutti i giorni, promesso!” esclamò Anne,
salutando Beth
“Thomas,
facci sapere se i Babbani del tuo quartiere ti isolano: arriviamo a
prenderti in un attimo!” fece Lucas.
“Provate
a farvi venire strane idee e giuro che vi Avadakedravizzo tutti e due
non appena imparo!” li minacciò Thomas, senza riuscire a
star serio
“Ci
sentiamo!” gridò Beth agli amici, prima di correre ad
abbracciare sua madre.
ORCHARD
HOUSE, 20-06-1998
Non
appena Sirius fermò la vecchia Cadillac nera (opportunamente
modificata) nel vialetto, Dan si fiondò in casa, travolgendo
ogni cosa capitava lungo il suo cammino tra l'ingresso e la sua
stanza, al primo piano.
Trangugiò
la cena rintronando di chiacchiere i suoi genitori, ovviamente
glissando sui particolari più spiacevoli del suo soggiorno ad
Hogwarts quell'anno: ovvero, le due volte che Snape voleva espellerlo
e la conseguente grazia ricevuta da Silente, la volta in cui avrebbe
dovuto saltare la partita di Quiddich, la volta in cui per poco non
faceva saltare per aria il dormitorio a causa di una scatola di
Fuochi D'Artificio Filibuster chiusa male, gli attentati alla vita di
Lumacorno e le gite nella Foresta Proibita e gli incontri con
creature tutto tranne che amichevoli.
Ciò
nonostante, la Gara che aveva organizzato nel Lago Nero gli pareva
una cosa troppo entusiasmante e geniale da non raccontare.
“Senti
che ho anche un po' giù la voce, mamma?” chiese,
ingurgitando la terza fetta di semifreddo alle fragole.
Hellen
guardò suo marito, insieme si voltarono verso Dan, perplessi,
e scoppiarono a ridere:
la
voce di Dan era tutto fuorchè più bassa del solito.
“A
me non sembra proprio, Daniel. Anzi, direi che per essere sofferente
come dici, non hai avuto problemi a mangiare...” commentò
Hellen.
“E
invece sì! Tu papà non senti?” gracchiò
lui.
“Mi
sembra che tu stia benissimo, Dan!” gli rispose Sirius.
“Papà,
tu non sai nemmeno riconoscere quando ho la febbre!”
“Bè,
per far questo c'è la mamma, no?” disse Sirius.
“Dan-
iniziò Hellen, alzandosi per riporre i piatti- hai qualcosa da
dirci?” chiese con il tono indagatore che posseggono tutte le
madri.
“Mamma!”
“Avanti!
Racconta! Si vede che muori dalla voglia di dirlo!” esclamò
Sirius, preparandosi alle risate.
“Solo
se la mamma mi promette che firmerà il modulo per Hogsmeade
qualsiasi cosa io dica.” Dan mise le mani avanti: non poteva
rischiare il permesso di andare ad Hogsmeade per una bravata.
“E'
un ricatto questo? Bravo Dan! Si vede che io e James siamo riusciti
ad insegnarti qualcosa!” si complimentò Sirius,
guadagnandosi un 'occhiata torva da parte della moglie.
“Mi
meraviglio di come, nonostante tutto quelli che combini te l'abbiano
dato lo stesso il modulo! Probabilmente vogliono salvaguardare il
castello: se ci sono delle giornate in cui sei fuori, ci sono meno
possibilità che Hogwarts salti per aria! Per cui, tranquillo,
non sarò di certo io ad impedirti di andare ad Hogsmeade!”
gli rispose sua madre, scompigliandogli i capelli con un gesto
affettuoso.
“Allora...
diciamo che io e Lucas abbiamo avuto un' idea geniale...”
“Tanto
geniale quanto quella di stregare tutte le armature perchè
marciassero contro Mocciosus e ...” lo interruppe suo padre,
non completamente felice di quanto avesse organizzato Dan in
quell'occasione.
“Sirius!”lo
rimproverò Hellen, mentre padre e figlio si scambiavano un
ghigno complice
“E
va bene! Intendevo dire Snape, così va bene Hel?. La donna
alzò un sopracciglio- e Lumacorno e vi impedissero di fare
lezione?”terminò Sirius.
“E
questo come fate a saperlo?” Dan sgranò i suoi occhi
neri, spalancò la bocca ed arrossì fino alla radice dei
capelli: non era possibile che fossero a conoscenza di una delle due
volte in cui il Professor Mocciosus aveva convocato il Preside per
proporre la sua espulsione. Tutto per uno scherzetto innocente,
insomma, se Dan fosse stato in lui si sarebbe arrabbiato di più
per quella volta che lui e Lucas gli avevano spedito, ovviamente in
modo anonimo, un pacco di shampoo e balsamo per capelli grassi e
pieni di forfora...
“Credi
che la McGranitt non ci abbia avvertito? Farai venire un esaurimento
a quella donna, Dan...” sospirò sua madre.
“Bè,
ha sopportato noi per sette anni, sopporterà anche loro,
Hellen.” osservò Sirius, mentre suo figlio faticava a
tornare del suo colore normale.
“Allora
aveva anche venticinque anni in meno, Sirius... Mi domando quando e
se andrà andrà mai in pensione...”
“Naaah-
Sirius accentuò la risposta con un gesto della mano- gli
insegnanti di Hogwarts sono eterni: non vanno mai in pensione. Guarda
Ruf...”
“Bè,
avanti Dan, raccontaci quello che hai organizzato questa volta. E' un
po' che non ti vedo ed oggi sono abbastanza paziente. Qualsiasi cosa
confesserai non urlerò, non ti punirò e ti firmerò
lo stesso il modulo per Hogsmeade. Approfittane, finchè sei in
tempo!” disse Hellen sorridendo incoraggiante in direzione di
Dan, che ora aveva acquistato un aspetto più simile a quello
originale.
“In
pratica io e Lucas abbiamo organizzato una gara di attraversamento
del Lago Nero. Thomas teneva il tempo, solo che non ne è
capace e quindi non siamo ancora riusciti a capire chi ha vinto,
cioè, secondo me ho vinto io...ma secondo Lucas ha vinto
lui... Comunque. Ho preso tantissimo freddo ed ho avuto la febbre per
tre giorni, oltre che un raffreddore terribile. Credo che l'anno
prossimo non lo farò più...” Dan concluse il suo
racconto, meravigliandosi delle espressioni sui visi dei suoi
genitori: che cosa c'era di tanto strano in quello che aveva appenda
detto?
Sirius
ed Hellen si guardarono, incerti sulla reazione da avere: era davvero
il caso di sgridarlo per una cosa del genere? Quanti saranno stati
gli studenti che, nella millenaria storia di Hogwarts, avevano
provato a fare la stessa cosa? Non conveniva scoppiare in una bella
risata e finirla lì?
“Quindi
non mi sgridate?” sussurrò, incredulo, il ragazzino
guardando prima la mamma ( da cui già attendeva la strigliata)
e poi il papà.
“No,
certo che no, impiastro che non sei altro! Ti pare che possa
sgridarti per una cosa simile, quando hai avuto trovate dalle
conseguenze estremamente più devastanti?” gli sorrise
Hellen
“Papà?”
“Secondo
te io posso rimproverarti qualcosa?” chiese retoricamente
Sirius, che, in effetti, sebbene col senno di poi condannasse alcune
sue azioni, non poteva arrabbiarsi più di tanto con Dan.
“Effettivamente...”accennò
Dan, unendosi alle risate dei suoi genitori.
“Forza,
uomini!In piedi! Perchè mentre io sparecchio, Dan, non segui
papà che deve mantenere una certa promessa?” Hellen li
invitò ad alzarsi e li osservò mentre, scherzando tra
loro, raggiungevano la porta.
Sorrise:
Daniel era un terremoto, era incostante, era suscettibile, era
irrequieto. Questo era quello che appariva, questo era quello che
tutti potevano notare. Ma lei sapeva che suo figlio era di più,
molto di più e lei e Sirius avrebbero fatto il possibile
perchè tirasse fuori la parte migliore di sé.
Fuori,
nell'immenso parco attorno alla casa, padre e figlio camminavano
insieme al chiaro di luna.
“Allora
lo facciamo davvero papà? Davvero posso guidare io?”
chiedeva Dan, felice ed euforico come un bambino di cinque anni,
abbandonando l'atteggiamento ribelle del tredicenne.
“Ti
ho detto di sì, Dan. Te l'ho promesso. Sai che quello che ti
prometto lo mantengo sempre.” rispose Sirius, fissando suo
figlio in quegli occhi così simili ai suoi.
Gli
occhi neri dei Black.
Dan
annuì. Quello che suo padre diceva era vero: Sirius diceva
raramente di no, ma quei no erano perentori: non c'era verso che
diventassero sì. I suoi sì invece, erano sì da
subito e quello che prometteva faceva, quindi, se aveva promesso di
portarlo a fare un giro in moto dicendo che avrebbe potuto guidare
lui, così sarebbe stato.
Arrivarono
alla rimessa sul retro della casa: Sirius puntò la bacchetta
sulla serratura e la aprì.
Entrarono
nella stanza e, davanti a loro, la moto volante di Sirius si
stagliava in tutto il suo splendore.
“Wow...papà.
Quando sarò più grande me la regalerai?” chiese
Dan, ancora estasiato.
“Non
ci pensare nemmeno!” gli rispose il padre, esibendosi in quella
sua risata così simile ad un latrato ed accarezzando
dolcemente il suo gioiellino.
“Come
sarebbe a dire no? Insomma, è da quando avevo sei mesi che mi
ci porti! E non me la vuoi regalare! Che razza di padre degenere!”
si indignò Dan, sedendosi già al posto del guidatore.
“E'
la mia moto, Dan! E' da quando avevo diciotto anni che la curo come
se fosse una persona! Avresti dovuto sentire la mamma! Non potrei mai
regalartela!”
“Umpf!
Egoista!” protestò, arrabbiato, Dan.
“Se
mi avessi fatto finire di parlare, sarei arrivato a dirti che non ho
intenzione di regalartela perchè, quando compirai diciassette
anni ne avrai una tutta tua!” esclamò Sirius
“Da-Davvero,
papà?” domandò Dan, incredulo.
“Ma
certo! Cosa credevi?” gli rispose Sirius.
“Wow...
ci divertiremo un mondo io e Lucas con questa....” Nella testa
di Dan iniziavano già a comparire diversi flash di lui e
Lucas, più grandi, in sella a quella moto, pronti a vivere
avventure d'ogni tipo.
“Pensa
che io e James siamo anche stati fermati da poliziotti Babbani...-
rise Sirius, ricordando la sua gioventù- ogni volta fuggivamo
via decollando. Non ci preoccupavamo nemmeno di modificare la loro
memoria. Non ce ne importava molto... del resto, chi avrebbe creduto
a due Babbani che dicevano di aver visto una moto volante? Credo che
il padre di James, al Ministero, abbia più volte dovuto
sistemare guai provocati da noi due...”
“Quindi
non arrabbiarti per quello che combino io, papà! Tu hai ben
poco da parlare!” esclamò Dan
“Ti
ho mai rimproverato, se non quando facevi qualcosa di veramente
terribile?”
“No-ammise
Dan-.Sai-iniziò, cambiando discorso- ho ripreso a suonare la
chitarra...”
“Me
l'ha detto la mamma . Alla fine ci avevo visto giusto! Come va, Dan?
Riesci a continuare senza scoraggiarti?” si informò
Sirius, desideroso di sapere se, la sua intuizione sui benefici
effetti che la musica avrebbe avuto su suo figlio si rivelava esatta.
“Mi
sto impegnando, questa volta. Nell'ultimo mese ho più suonato
la chitarra che studiato. Mi fa bene... cioè, se sono
arrabbiato o nervoso, anziché sfogarmi sugli altri, inizio a
suonare e funziona. E poi..non so... forse ha ragione Beth: è
tutta questione di impegno e costanza. Ci sto riuscendo perchè
voglio riuscirci, anche se all'inizio non ero capace e strimpellavo
cose spacca-timpani. Secondo lei quindi, se io usassi lo stesso
impegno anche per fare quelle cose che non mi piacciono, potrei avere
successo anche in quelle... cioè, smettendo di nascondermi
dietro al “non sono capace”. Capisci cosa intendo?”
confessò Dan, ansioso di sapere cosa ne pensava suo padre.
“Sì,
capisco Dan. Saggia Beth, eh? La chitarra ti aiuterà a
modellare il tuo carattere, a dosare impegno e costanza. Sono
contento tu abbia ripreso, Dan. Durerà questa volta?”
“Durerà,
papà. Ormai vivo in simbiosi con la chitarra. Ho iniziato
mentre voi eravate via, per non pensarci, per non essere disturbato
dalle domande degli altri...” spiegò Daniel.
“Ora
non ci pensare più, ok? Ora pensa solo alla chitarra e ai tuoi
amici. Noi siamo a casa e tutto va bene.” lo tranquillizzò
Sirius.
Dan
annuì.
“Allora,
pronto a raggiungere le stelle?” chiese Sirius lanciando a suo
figlio il casco.
“Pronto!”
rispose, salendo a cavalcioni sulla moto.
Sirius,
seduto dietro al figlio, accese la moto e accellerò.
Dan
virò con il manubrio.
Una
breve rincorsa a terra e poi, via, su, nel cielo.
Hellen
si affacciò alla finestra della cucina e vide la sagoma della
moto in alto nel cielo allontanarsi velocemente.
LONDRA,
MINISTERO DELLA MAGIA, DIPARTIMENTO AUROR, 26-06-1998
James
e Sirius avevano accompagnato Remus al suo colloquio con Kingsley e
con Rufus Scrimgeour, il Capo Dipartimento Auror, che, sebbene al
Ministro non piacesse più di tanto, conservava la carica a
fronte della mancanza di soggetti migliori.
I
tre uomini sedevano in corridoio, in attesa che arrivassero i due
funzionari.
“Non
era necessario che veniste, comunque.” disse Remus.
“Secondo
te ti lasciavamo qua da solo? Per favore, Remus!” esclamò
James.
“Guardate
che ho sopportato ben di peggio! Cosa sarà mai un
interrogatorio di Kingsley!” protestò Remus
“Non
c'è solo lui!” fece Sirius, di rimando.
“Andiamo,
devo solo raccontare quello che mi è successo! E comunque non
vi faranno entrare.” spiegò Remus, con quel suo solito
tono pacato.
“Magari
se lo chiediamo a Kingsley...” propose Sirius.
“Dubito,
Sir. Sono informazioni riservate e della massima importanza. E noi
siamo solo due civili, non possiamo averne accesso.” sospirò
James.
“Quindi
dobbiamo aspettare qui?” mugugnò Sirius, scontento.
“Sì.
Dovete aspettare qui. E non provate ad organizzarne una delle vostre!
Niente Orecchie Oblunghe made in Weasley o simili! Tanto sapete già
quello che è successo! Ve l'ho raccontato mille volte!”
li avvertì Remus.
“Come
non detto...” disse Sirius, tastandosi le tasche.
“Non
mi starete dicendo che avevate davvero portato delle Orecchie
Oblunghe, vero?” chiese Remus, agitato.
“Perchè
capisci sempre tutto? Come fai? Non è possibile che ci scopra
sempre!” esclamò Sirius
“Sirius!
Dammi quelle Orecchie Oblunghe! Altrimenti saranno guai!” lo
minacciò Remus alzandosi, pronto a perquisire l'amico.
“Avanti
Remus!- si intromise James- Credi davvero che ce ne andiamo in giro
con le Orecchie Oblunghe?”
“Da
voi due mi aspetto di tutto!” grugnì Remus, riprendendo
posto con cura e sistemandosi la lunga veste da mago perchè
non si stropicciasse.
Rimasero
seduti in silenzio per qualche altro minuto, fino a quando non arrivò
Kingsley seguito da Scrimgeour.
“James,
Sirius- li salutò il Ministro con un cenno, prima di stringere
la mano a Remus- Remus! Come stai?”
“Direi
che sono stato meglio...” rispose in un sorriso.
“Iniziamo?”
chiese Scrimgeour aprendo la porta.
Gli
altri due annuirono ed entrarono, mentre James e Sirius si
risedevano.
“E
comunque forse avremmo potuto portarle davvero le Orecchie
Oblunghe...” commentò Sirius
“Potremmo
sempre andare a comprarle: i Tiri Vispi Weasley sono proprio qui
fuori...”disse James, con una strana luce negli occhi.
“Vuoi
mettere che divertimento?” continuò Sirius
“Sì-rispose
James- due adulti qui in corridoio con le Orecchie Oblunghe che
ascoltano un interrogatorio di massima segretezza.”
“Cerchiamo
di non farci processare, va'...” concluse Sirius.
“Andrà
tutto bene a Remus, vedrai.”
Remus
si sedette su una sgangherata sedia in metallo, dietro ad un tavolo.
Kingsley
sedeva di fronte a lui e Scrimgeour era in piedi. Fu il primo a
parlare.
“Allora,
signor Lupin, può raccontarci tutto dall'iniziò?”
Remus
tirò il fiato ed iniziò:
“Su
proposta del Ministro della Magia, Kingsley Shackebolt mi sono
infiltrato nel gruppo di lupi mannari guidato da Fenfir Greyback.
Avrei
dovuto portare informazioni utili alla sua cattura: studiare le sue
mosse e comunicarle a Londra.
Tutto
è andato bene per circa un mese, avevo guadagnato la fiducia
di Greyback che non sospettava nulla. Tuttavia, uno di quelli più
vicini a lui, tale Vince Shatford, dovreste conoscerlo, al
Dipartimento Auror, ha iniziato a nutrire dei sospetti su di me. Mi
ha seguito e mi ha visto mentre spedivo un messaggio al Ministro. In
quel momento sono stato fatto prigioniero, torturato e maltrattato.
Greyback voleva usarmi come merce di scambio: ad Azkaban sono stati
rinchiusi alcuni dei suoi e lui li rivoleva indietro. Mi ha chiesto
di spedire una lettera in cui chiedevo la liberazione di questi
carcerati in cambio della mia libertà: ovviamente ho
rifiutato.
Sono
seguiti altri giorni di prigionia, fino a quando, avvertito della
presenza degli Auror della squadra di ricerche, mi hanno abbandonato
per fuggire via. Altro non so, non ho idea di dove siano andati.
Questo è tutto.”
“Bene,
Remus, grazie. Passiamo oltre.”
“Un
momento, Ministro, se me lo concede ho un'altra domanda.” disse
Scrimgeour
“Prego.”
“Lei
è un Lupo Mannaro, giusto? Come facciamo noi ad essere sicuri
che non sia in combutta con Greyback? Che queste non siano solo false
informazioni per metterci fuori strada?”
Remus
si stava arrabbiando, ma, come d 'abitudine cercò di
mascherare la rabbia rispondendo pacato ma deciso ed impedendo a
Kingsley di parlare in sua difesa.
“Sì,
sono un lupo mannaro, e con questo? Non ho niente a che vedere con
Greyback che, anzi, è il responsabile della mia natura. Non ho
intenzione di raccontarle come sono stato morso, non è
d'interesse all'indagine. Io le ho raccontato la verità, è
libero di credermi o meno. Non starò qui a perdere tempo nel
convincere una persona che già si data la sua versione dei
fatti. Il Ministro si fida della mia parola e questo è più
che sufficiente.”
Scrimgeour
era rimasto basito: non credeva di pote ricevere una risposta del
genere.
Il
resto del colloquio fu diretto da Kinsgley che spostò
l'attenzione sulla complicità di Malfoy.
Come
previsto, nonostante anche da racconto di Remus si potessero evincere
particolari che lo condannavano, le prove non erano sufficienti.
Se
la sarebbe cavata un'altra volta.
“Bene,
Remus. Basta così. Puoi andare.”
Il
Ministro si alzò e guidò Remus alla porta, dalla quale
era appena uscito Scrimgeour, piuttosto arrabbiato.
“Grazie
di tutto, Remus. Mi dispiace per quello che è successo.”
Remus
agitò la mano.
“Non
preoccuparti, ora è acqua passata. Certo, se non fossero
arrivati questi due...” disse, indicando James e Sirius, appena
alzatisi in piedi.
“Di
sicuro sarebbero un acquisto importante... Mi raccomando, pensateci!
Ora devo andare, la dura vita del Ministro mi attende!”Kingsley,
con un cenno si allontanò, lasciando soli i tre amici.
“Vi
ha chiesto di pensare a quello che intendo io?” domandò
Remus
“Può
essere..”fece James
“Forse
sì, forse no...”aggiunse Sirius, con un'alzata di
spalle.
“Piuttosto,
perchè Scrimgeour è uscito così di fretta?”
chiese James
“Diciamo...
che non è un fan del mio piccolo problema peloso!”
rispose Remus, prima di mettersi a ridere con gli amici.
GODRIC'S
HOLLOW, CASA POTTER, 26-06-1998 h.20.00
“Sono
a casa!” James, appena Materializzatosi in soggiorno, urlò
a sua moglie e a sua figlia di essere rientrato.
“Papà!”
Beth gli corse incontro completamente ricoperta di farina, mentre,
dietro di lei, compariva anche Lily.
“Elisabeth!
Che hai fatto? Non è da te ridurti in questo modo!”esclamò
James, notando le condizioni della figlia che aveva farina persino
tra i capelli e, sul vestito c'era senza dubbio qualche macchia
d'uovo.
“Ho
preparato i muffin!” annunciò orgogliosa.
“Wow!
Siamo sicuri siano commestibili?” scherzò James
“Papà!”
replicò, offesa, la ragazzina, incrociando le braccia al petto
ed arricciando le labbra in un'espressione che gli faceva ricordare
tanto Lily.
“Mi
stavo solo informando! Come sei permalosa!”
“Vieni
Beth- intervenne Lily-Direi che qui c'è un certo papà
che salterà la cena...”Lily prese la figlia per mano e,
insieme, tornarono in cucina, lasciando James in salotto, inebetito.
Dopo
qualche minuto James le seguì in cucina, dove piatti e posate
volteggiavano per aria in attesa di posarsi sul tavolo.
“Ehi!
Ma qui mancano i piatti per me!” indignato, James, puntò
la bacchetta contro la credenza per tirarli fuori.
“Io
e la mamma abbiano deciso che non mangi.” comunicò Beth,
impettita.
“Ah
sì? E così vengo tradito dal sangue del mio sangue? Me
misero! Me tapino!” James si accasciò su una sedia,
mentre Lily, puntando la sua bacchetta contro le stoviglie appena
evocate da James, le fece tornare nella credenza.
“Avanti,
James! Basta lamentarti!” esclamò Lily, faticando a non
ridere .
“Dai
papà. Se prometti di assaggiare i miei muffin io e la mamma ti
perdoniamo.” disse Beth, con la sua espressione più
seria.
“Sicura
che non mi avveleni?” chiese James, strizzando gli occhi.
“Papà!”
“James!”
“Scherzavo!
Scherzavo! Saranno senza dubbio buonissimi! Ora, una di voi due è
così gentile da dar da mangiare ad un povero uomo affamato?”
“E'
quasi pronto, James. Finite di apparecchiare, intanto tolgo il pollo
dal forno.” Lily si affaccendava incantando coltelli che
tritassero le verdure e puntando la bacchetta contro al forno.
Beth
e James apparecchiarono, per tre e presero posto.
“Vieni
qui, che ti pulisco, Beth.” James avvicinò la figlia a
sé e la ripulì dai rimasugli di farina e uovo.
Finalmente
arrivò il turno dei tanto attesi muffin.
James
ne prese uno, fingendo un' espressione preoccupata. Lo addentò,
ad occhi chiusi, mentre, di fronte a lui, sua figlia attendeva
trepidante il giudizio che ne avrebbe dato suo padre.
“E'
tutta scena, Beth. Stai tranquilla.” le sussurrò Lily
nell'orecchio.
“Allora?”
domandò Beth, titubante.
“Direi
che sono sopravvissuto a questo primo morso.” commentò
James.
“E
basta?” fece Beth, per nulla soddisfatta.
Lily
guardò James, come per intimargli di dire di più e di
affermare che erano buonissimi.
I
dolci erano lievemente bruciacchiati, il cioccolato era finito tutto
sul fondo e, forse, un poco di zucchero in più non sarebbe
guastato. Nel complesso non erano male, anche se c'era qualcosa da
aggiustare. In ogni caso, era il primo esperimento culinario di
Elisabeth: aveva fatto tutto da sola, senza sua madre lì
vicino, attenta a suggerirle trucchi e a correggere i suoi errori.
“Sono
buonissimi, principessa!” esclamò suo padre, ridendo ed
ingoiando un boccone particolarmente duro.
“Temevo
che non vi piacessero...” confessò.
“Ma
che dici? Sono buonissimi!” la rassicurò Lily,
addentandone un altro e vedendo suo marito fare altrettanto per non
deludere Elisabeth.
“Ma
non sono come i tuoi, mamma! Guarda: il cioccolato è tutto sul
fondo... e sono bruciati.” sospirò Beth.
“E'
la prima volta che li fai, Beth: nemmeno io ero capace, la prima
volta che li ho fatti! Imparerai, la prossima volta andrà
meglio!” continuò Lily.
“E
comunque, io li magio lo stesso!- affermò James, convinto-
Sono certo che anche Harry, se fosse qui la penserebbe come me!”
“Bè,
Harry non fa testo: qualsiasi cosa dolce la divora...”osservò
Beth.
“Vorrà
dire che li rifarai per quando torna Harry a casa!” propose
Lily, per nulla preoccupata dal dover poi passare ore a sistemare la
cucina, ridotta in uno stato pietoso dal tentativo della figlia.
“Allora
posso? Davvero, mamma?”chiese eccitata
“Sì,
puoi!” confermò Lily
“Io
ci sto! Sarò l'assaggiatore ufficiale!” si offrì
James, alzando la mano.
“E
posso prepararli con la magia, la prossima volta?” chiese Beth,
a bruciapelo, sperando che le dessero il permesso: non era consentito
ai minorenni l'utilizzo della magia fuori da scuola, però il
Ministero non poteva rintracciare chi, tra i quattro maghi di
quell'indirizzo avesse fatto un incantesimo.
“No.
Sei ancora minorenne!” precisò Lily: sperava con Beth di
evitare gli incidenti avuti con Harry, sorpreso più volte ad
usare la magia (lei sospettava che avesse anche il consenso di suo
padre).
“Ehi!
Che ne è stato della mia bambina? Un anno ad Hogwarts con Dan
e mi ritrovo una teppista!” rise James.
“Non
sono una teppista!” protestò Beth
“Oh,
,lo so bene!”James si era alzato ed aveva spostato la sua sedia
più vicino alla figlia.
“Però
sei cambiata dallo scorso anno, sei un po' meno timida...”osservò
Lily, accarezzandole la guancia paffuta.
“Ed
è un male?”
“No,
tesoro, non è un male. Fa parte della vita: si cresce e si
cambia un po'. Di certo non diventerai mai come Dan o come Anne, però
è un bene che tu non sia più spaventata dalla
gente.”continuò Lily.
“Anche
perchè di terremoto in famiglia ce ne basta uno! Io e la mamma
stiamo solo dicendo che confrontarti con gli altri ti ha fatto bene.
Scommetto che nei prossimi sei anni ci stupirai.”
“ E
se non facessi nulla di straordinario? Voglio dire, Harry è
stato Capitano della squadra di Quiddich, Cercatore più
giovane dell'ultimo secolo, Campione del Tremaghi... magari io non
sarò nemmeno Prefetto. E Dan..bè...con tutto quello che
combina è impossibile non accorgersi di lui...” Beth non
era ambiziosa, non aveva il carattere di suo fratello né
quello di Dan: lei si accontentava di se stessa, dei pochi amici che
aveva, dei buoni risultati a scuola. Ma ai suoi genitori sarebbe
bastato?
“Ascoltaci
bene, Elisabeth: noi non ci aspettiamo nulla da te. Non fa niente se
non ti importa della carica di Prefetto o della nomina a Capitano,
d'accordo? Noi saremo sempre fieri di te per quello che sei, per
quello che scegli di essere. Qualsiasi cosa ti sceglierai, a noi
andrà bene.” iniziò Lily, ma fu interrotta dalla
figlia.
“Papà,
però tu eri contento ed orgoglioso dei successi ottenuti da
Harry...”
“Certo
che lo ero! Come potevo non esserlo? Ma lo ero soprattutto perchè
Harry lo voleva e si era impegnato per ottenerli! Qualsiasi cosa tu
scelga di fare, noi siamo con te! Ci basta che tu cresca con quei
valori che abbiamo tentato di trasmetterti. Saremo sempre fieri di
te, Elisabeth, sia che tu sia Caposcuola, la studentessa più
brillante o, invece, sia che tu sia una normale studentessa senza
altre cariche.” spiegò James, specchiandosi negli occhi
di sua figlia, uguali ai suoi: entrambi potevano solo essere fissati
negli occhi, per capire il loro stato d'animo. In quel momento quelli
di Elisabeth comunicavano un po' di paura.
“Come
ti abbiamo già detto all'inizio dell'anno, a noi basta che tu
sia felice. Questo è l'importante. Hai capito, Beth?”
concluse Lily, abbracciandola.
“Sì.
Quest'anno mi sono trovata bene ad Hogwarts perchè ho
conosciuto persone con cui potevo essere me stessa, che mi hanno
capito, che hanno compreso i miei silenzi. Sono stata Beth ,con
loro.” disse Elisabeth, visibilmente più tranquilla.
“E
noi ne siamo contenti!” le risposero i suoi genitori.
Restarono
lì, tutti e tre, a confessarsi per un po', fino a quando Beth
non salì in camera per scrivere una lettera ad Anne.
Si
alzarono anche Lily e James, per sparecchiare.
“James,
ma, per quanto riguarda la proposta di Kingsley, allora?”
“Dobbiamo
ancora pensarci bene, perchè comporterebbe un radicale
cambiamento. Se devo essere sincero, però, non mi
dispiacerebbe.” rispose deciso.
James
aveva confermato i sospetti di sua moglie che, con la testa, gli fece
un cenno per confermargli che, qualsiasi decisione lui avesse preso,
lei ci sarebbe stata.
HOGWARTS,
28-06-1998
La
parte scritta degli esami era stata archiviata da qualche giorno:
avevano dovuto rispondere a domande teoriche di Trasfigurazioni, di
Pozioni, di Difesa Contro le Arti Oscure e di Incantesimi, in attesa
della parte pratica da svolgersi in un colloquio orale. C'erano poi
anche quesiti di Cura delle Creature Magiche, Astronomia, Storia
della Magia ed Erbologia più altre materie per chi ne seguiva,
Superati
gli scritti, Harry e Ron poterono tirare un sospiro di sollievo: la
prima parte era andata.
Ora
bisognava mettersi di impegno e superare anche la parte pratica che,
per loro che volevano diventare Auror era, se possibile, più
importante.
Era
fondamentale che sapessero padroneggiare bene gli Incantesimi e anche
la Trasfigurazione. Forse, la cosa meno utile ad un Auror era proprio
la capacità di preparare pozioni.
I
due amici si esercitavano insieme nella stanza delle Necessità:
producevano Patroni ( entrambi erano in grado di evocarne uno
corporeo grazie alle lezione supplementari di Remus l'estate
precedente), si Schiantavano e si affatturavano a vicenda,
intervallando gli esercizi con pratiche di Trasfigurazione umana.
Era
una vera fortuna che, con la pratica, se la cavassero meglio che non
con la teoria. Nei giorni precedenti gli scritti la voglia di
studiare diminuiva sempre di più e, la prospettiva di passare
intere
giornate a ripassare cose studiate mesi prima non era per nulla
allettante: soprattutto perchè più si studiava più
pareva di non ricordare nulla.
L'unica
che era riuscita a far fruttare quelle giornate era Hermione che,
avendo sostenuto la prova orale il giorno prima, ora se ne stava
tranquilla in Biblioteca, per approfittare di quella sala così
amata per le ultime volte.
“Basta
così: direi che può andare.”Harry tese la mano a
Ron e lo aiutò a rialzarsi.
“Sei
teso per domani?” gli domandò l'amico.
“Molto...
Più che altro per Pozioni. Sono un disastro: in questo il Gran
Pipistrello ha ragione. I miei sono stati sette anni di istruzione
magica buttati.” rispose Harry, scoppiando a ridere.
“Siamo
in due! Comunque, non è che ci siamo dati da fare più
di tanto, in Pozioni, in questi giorni.”
“Bè,
Ron, se ho difficoltà a preparare Pozioni che si fanno al
primo anno, come vuoi che faccia con cose che si fanno al settimo?
Tempo perso! Ho anni di arretrato. Abbiamo fatto bene a concentrarci
su cose in cui potevamo migliorare.” disse Harry, che,
nonostante a parole apparisse sicuro, temeva di fare scena muta di
fronte ad un calderone.
“Tipo
Difesa? La miseria, Harry! Ti rendi conto che da Snape dipende la
nostra ammissione? Quell'uomo non ci aiuterà mai!”esclamò
Ron, sdraiandosi per terra.
“Mi
auguro per noi che la McGranitt e Vitious intervengano. Non può
stroncarci la carriera! Senza contare che, di fronte ad altre
persone, non può mostrare tutto l'odio che prova nei nostri
confronti!”
“Ci
pensi che sono già passati dieci giorni dall'ultima volta che
ci ha tolto dei punti? Non sentiremo più la sua voce melliflua
dire: “ Potter, Weasley dieci punti in meno, a testa, per via
della vostra idiozia!” Di certo non mi mancherà!”fece
Ron, in una perfetta imitazione del professore.
“Neanche
a me!- rispose Harry- Piuttosto, è strano come, cose che sul
momento ci hanno fatto arrabbiare sul serio ora siano ricordate con
una risata. Scommetto che, più passerà il tempo più
rideremo di lui...” osservò Harry
“Forse
sì...forse fa parte della vita, no? Forse è dovuto al
fatto che, una cosa che è importante per te oggi, domani non
lo sarà più. Pensa solo ai M.A.G.O... voglio dire, tra
un anno ci rideremo su e tutta l'ansia che li ha preceduti, tutto lo
studio di Hermione non sono serviti a nulla...”continuò
Ron, stupendo l'amico con la serietà dei suoi pensieri.
“Santo
Boccino, Ron! Non ti facevo così profondo!”esclamò
divertito, Harry.
Ron
arrossì e borbottò qualcosa che suonava come:
“Per
una volta che faccio la persona seria...”
“Stavo
scherzando! Ora mi sa che vado a farmi una doccia e poi tenterò
di dormire.” annunciò Harry, colpendo l'amico con una
pacca sulle spalle.
“
Quasi quasi ti
invidio! Tu domani hai finito, io invece ne avrò ancora per un
giorno! Ora andrò da Hermione, in Biblioteca.”
“Come
va tra voi?” si informò Harry
“Bene,
cioè, ora va...spero che continui così. Ci tengo tanto
a lei e, bè, non me la lascerò portare via facilmente.”
disse Ron, quando già si trovavano in Biblioteca.
“Sono
contento per voi.”
“Grazie
Harry.”
“Grazie
a te.”rispose lui, prima di prendere la direzione opposta.
Quel
ringraziamento conteneva molto di più: era un grazie da
rivolgere a tutti e sette gli anni, a tutto quello che avevano
vissuto insieme.
Harry
quella notte continuò a svegliarsi, sperava che fosse già
mattino: non vedeva l'ora di finire.
Una
volta sveglio, mentre cercava di ingoiare qualcosa per colazione
ascoltando i battibecchi di Ron ed Hermione sul fatto che non era Ron
ad avere l'esame quel giorno, arrivò a pensare che, essere il
primo della giornata non era un fatto positivo.
Con
i suoi amici al seguito raggiunse l'aula in cui si teneva l'esame,
attendendo in corridoio che qualcuno lo chiamasse.
La
porta si aprì ed uscì la professoressa McGranitt.
“Bene,
Potter. Possiamo inziare.”
Harry
si chiese sempre come avesse fatto a rispondere:
“Va
bene arrivo”
quando
l'unica cosa che desiderava fare era scappare il più lontano
possibile da lì, sebbene le gambe non fossero d'accordo.
Alla
fine, incoraggiato da Ron ed Hermione che lo avrebbero aspettato
fuori, il ragazzo entrò.
Salutò
i professori, rispose allo sguardo glaciale di Snape con un'occhiata
altrettanto fredda e attese che iniziassero con le domande.
Vitious
,squittendo, gli chiese di eseguire un incantesimo di esilio, uno di
appello e di incantare una sedia perchè iniziasse a saltare.
Harry
eseguì tutto alla perfezione ed iniziò a prendere
coraggio.
La
McGranitt gli chiese di trasfigurare un mazzo di carte in cuscini e
di cambiare la forma del suo naso e il colore dei suoi capelli
proprio come avevano imparato durante l'anno.
A
parte una piccola imprecisione sul naso, subito corretta, anche la
prova di Trasfigurazione poteva considerarsi conclusa, con la
professoressa che gli sorrideva in segno d'assenso.
“Bene,
bene, Harry! Ora passiamo a Pozioni!”esclamò Lumacorno,
giulivo.
Harry
rimase in piedi, dietro al calderone e agli ingredienti appena
avocati dal professore, in attesa di istruzioni, pregando nella sua
mente tutti i Maghi e le Streghe delle Cioccorane perchè ci
fosse qualcosa di fattibile per uno che, se non ci fosse stato
Lumacorno, avrebbe avuto la media della T.
“Ricordo
ancora la pozione che preparò tua madre, ai M.A.G.O. Un
Distillato della Morte Vivente. Eccezionale come al solito...
uhm...vediamo...a te che cosa potrei far preparare...”
“Ehm...qualcosa
di semplice? Tipo...un Infuso Restringente?” propose Harry,
guadagnandosi un 'occhiata torva di Snape.
“Potter,
per favore, siamo ai M.A.G.O! Non puoi preparare una pozione da
secondo anno!” esclamò Snape, guardandolo sprezzante:
insegnare Pozioni ad un Potter era una battaglia persa in partenza,
secondo lui. Era proprio curioso di sapere come se la cavava la
piccola Elisabeth.
“Horace...hai
trovato?” chiese la McGranitt, spazientita.
“Oh,
sì! Minerva! Sì! Ho deciso che Harry preparerà
il Veritaserum!”gridò Lumacorno, che non notò la
faccia sconvolta di Harry.
“Il
Veritaserum?” chiese Harry in un sussurro.
“Horace,
lo sai vero che è un suicidio? Potter non riuscirà mai
a preparare il Veritaserum!”disse Snape, disgustato al solo
sentire la parola Veritaserum associata a Potter.
Harry
provò, per la prima volta in vita sua, un senso di gratitudine
nei confronti di quell'uomo: forse
c'era
la possibilità che gli toccasse una pozione più
semplice.
“Non
dire sciocchezze, Severus! Harry non è James! Lui sì
che ha lasciato il calderone vuoto ai M.A.G.O! Harry è bravo
quanto Lily, ti ricorderai senza dubbio di quanto fosse portata,
vero?” continuò Lumacorno, mentre Harry ancora
inebetito, ragionava sul da farsi.
Lui
non aveva la più pallida idea di come si preparasse un
Veritaserum: in classe, le volte in cui avevano provato, era sempre
arrivata Hermione a sistemare il calderone suo e di Ron....
“Horace,
fossi in te non ne sarei così sicuro: ho insegnato Pozioni a
Potter per sei anni e ti posso assicurare che, mettere Potter vicino
ad un calderone, è un insulto alla nobile arte delle Pozioni.”
proseguì Snape, irritato.
“Ehm..io
intanto che faccio?” chiese Harry, sperando che, a fronte delle
parole di Snape, Lumacorno cambiasse idea.
“Avanti
Harry, fai vedere al professor Snape cosa sai fare! Evidentemente non
eri capace di prendere il ragazzo nel modo giusto, Severus...”
“Non
è questione di metodo, Horace. E' che non ci sono speranze per
Potter in Pozioni.”
Mentre
i due continuavano a battibeccare sui propri metodi insegnamento,
ricevendo rimproveri da Vitious e dalla McGranitt, Harry provò
a preparare il Veritaserum.
Tagliuzzò
le erbe e le radici e le mise nel calderone, mescolò con le
code di rospo disciolte in Acido di Papavero.
Aggiunse
quello che gli pareva mancasse ed iniziò a mescolare: non
ricordava in che senso andava fatto quindi prese a farlo prima in
senso orario e poi antiorario, sperando che fosse più o meno
la stessa cosa.
Dopo
venti minuti, in cui non era cambiato nulla e la sua pozione anziché
essere incolore, era gialla. Giallo limone, per l'esattezza e delle
cose poco rassicuranti ci galleggiavano sopra.
“Bene
Potter. Direi che può bastare: hai appena dimostrato al
professor Lumacorno la tua incompetenza, del resto era prevedibile...
Direi che potremmo passare a Difesa.”
Lumacorno
era rimasto zitto, non credeva possibile che il suo pupillo avesse
sbagliato.
Harry,
ancora piuttosto scosso dal fallimento, si rivolse a Snape:
“Ora
invece stia certo che non commetterò errori, professore. Del
resto l'ha detto lei che insegnare Pozioni ad un Potter è
tempo sprecato, no?”
“Sì,
e lo ridico, Potter. Ora io mi alzerò e tu proverai a
disarmarmi. Chiaro Potter? Se vuoi fare l'Auror devi conoscere alla
perfezione i più elementari incantesimi difensivi.”
Snape
si alzò e di posizionò di fronte ad Harry.
Si
era esercitato parecchio su quello e sapeva cosa doveva fare: se
fosse riuscito con un incantesimo non verbale a disarmare Snape lo
avrebbe preceduto.
“Expelliarmus!”disse,
a mente.
Quando
il professore non se lo aspettava, la sua bacchetta volò
dall'altra parte della stanza.
“Eccellente,
Potter! Eccellente! Un incantesimo non verbale! I miei complimenti!”
si congratulò Vitious, battendo le mani.
“Grazie,
professore.” rispose Harry, fissando Snape negli occhi.
“Bene,
Potter. Esibizionista come al solito, eh? Ora io tenterò di
Schiantarla. Deve riuscire a difendersi e poi a Schiantare me.”
comunicò Snape. Harry annuì e prese posizione.
Non
gli avrebbe impedito di diventare Auror. Quello era poco ma sicuro,
nonostante il fallimento in Pozioni, era certo che Lumacorno non
l'avrebbe penalizzato.
Tutto
dipendeva da Snape.
“Stupeficium!”gridò
Snape
“Protego!”urlò
a sua volta Harry, mostrando un'ottima prontezza di riflessi, mentre
la scia rossa fuoriuscita dalla bacchetta di Snape andava a cozzare
contro la barriera eretta da lui.
“Stupeficium!”urlò
nuovamente, senza però riuscire a cogliere di sorpresa il
professore che era riuscito a creare una barriera.
“Bene
Potter. Non è andata male. Un'ultima cosa, prima di andare
vorrei che mostrasse ai miei colleghi il Patronus che il mio
predecessore, il professor Lupin, le ha insegnato ad evocare così
bene...”
Harry
annuì.
Un
pensiero felice... Ripensò agli anni ad Hogwarts, alle
vittorie nel Quiddich, ai suoi amici, a quegli anni che non sarebbero
tornati.
Forse
era un po' malinconico, ma gli procurava adrenalina solo
immaginandolo.
“Expecto
Patronum!” gridò, mentre dalla sua bacchetta uscì
un filo argenteo che andò a costituire la sagoma di un cervo.
Harry
sorrise a Snape, con aria di sfida, mentre il cervo faceva il giro
della stanza, lasciando ammirati tutti gli altri professori: al
settimo anno si studiavano i Patroni, ma pochi riuscivano ad evocarne
di corporei, al primo tentativo, poi...
“Bene,
Severus. Direi che 'l'esame di Potter è stato più che
soddisfacente. Puoi andare, Harry.” gli disse la McGranitt.
“Grazie
a tutti.” rispose Harry, avvicinandosi a tutta la commissione
per stringere loro la mano.
Vitious
si complimentò, la McGranitt sorrise materna e commossa, Snape
gli rivolse una smorfia e Lumacorno gli disse, all'orecchio:
“Non
preoccuparti per la pozione. Conta quello che hai fatto durante
l'anno!”
Harry
annuì, salutò nuovamente ed uscì in corridoio,
dove lo attendevano Ron ed Hermione.
“Allora?
Come è andata?” si informò subito Hermione
“A
parte Pozioni...”
“Perchè?”
“Ti
pare che io sappia preparare del Veritaserum?” chiese Harry
“La
miseria! Hermione stanotte mi insegni?” domandò Ron,
preoccupato.
“Ron,
non essere sciocco! Non ti farà mai preparare del
Veritaserum!” rispose Hermione.
“Bè,
ora come ti senti?”
“Libero!
Cosa ne dite di andare nel parco? Ops.... qui c'è qualcuno che
deve ancora studiare, vero Ron?” fece Harry, prendendo in giro
il suo migliore amico.
Ultima
cosa: ringrazio le 45 persone che hanno messo la storia nei preferiti
e vi avviso nuovamente che l'ultimo capitolo ( questa volta davvero!)
sarà online prima del 29! Non perdetevelo!
|
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Capitolo 28 *** Crescere ***
Scusate
se vi ho fatto attendere, ma ho avuto dei contrattempi. Ora godetevi
il gran finale!
Piccola
precisazione: non sappiamo come venivano consegnati gli attestati dei
M.A.G.O., mi prendo la libertà di immaginare il tutto in
questo modo.
Rispondo
alle vostre recensioni per l'ultima volta, prima di ritrovarvi in
fondo al capitolo.
Akita:
Grazie ancora per i complimenti! Spero che anche questo capitolo ti
soddisfi!
Vale
Lovegood: sì, James e Sirius paiono proprio i genitori
perfetti: ironici, spiritosi, giusti e pieni di attenzioni. Spero che
ti piacciano anche qui! Per descrivere i M.A.G.O. mi sono proprio
basata sulla mia recente maturità. Spero che tu possa
apprezzare anche l'ultimo capitolo.
Padfoot_07:
grazie anche per le recensioni a “Once Upon December” e
“Thinks I Almost Remember”. Mi è piaciuto
scriverle, anche se ha fatto un po' male....In ogni caso, sono felice
che ti piaccia il modo in cui ho dipinto i Malandrini adulti. Io li
vedo così: presenti, spiritosi, attenti ai figli. Le due scene
dello scorso capitolo sono tra le mie preferite. Spero che tu possa
apprezzare il gran finale.
Cinderella87:
anche a te dico che sono felice del successo che stanno riscontrando
Sirius e James in versione genitori, non credevo che piacessero così
tanto. Per Sirius hai ragione, l'avevo già precisato qualche
capitolo fa: vuole dare a Dan la famiglia che lui non ha avuto e sa
per esperienza che con una testa calda, l'autorità non serve.
Quanto a Lily e James, bè, sono Lily e James e questo basta a
descriverli. Spero che ti piaccia anche questo capitolo.
CAPITOLO
VENTOTTESIMO: Crescere
HOGWARTS
01-07-1998
Il
giorno della consegna dei diplomi era arrivato e, tutti gli studenti
del settimo anno, indossando per l'ultima volta la divisa con lo
stemma della loro Casa, fecero il loro ingresso nella Sala Grande
I
quattro tavoli delle Case erano stati sostituiti con quattro lunghe
file di sedie dove, i diplomandi, avrebbero preso posto.
Qualche
metro dietro erano stati posizionati altri dieci filari di sedie, per
accogliere le famiglie dei ragazzi.
Sulle
pareti facevano bella mostra di sé gli stendardi raffiguranti
i simboli di Grifondoro, Serpeverde, Tassorosso e Corvonero.
Gli
insegnanti, invece, sedevano ai loro soliti posti e il Professor
Silente, con un sorriso benevolo, attendeva sul suo scranno che tutti
quei ragazzi, imparati a conoscere in sette anni, varcassero per
l'ultima volta la porta della Sala Grande.
Ad
un cenno del Preside, il pesante portone di quercia, rimasto chiuso
fino a quel momento, si aprì.
I
Grifondoro guidavano la fila e i Serpeverde la chiudevano.
Quando
gli studenti iniziarono a percorrere il lungo tappeto che li avrebbe
condotti ai loro posti, il vociare della Sala Grande cessò
immediatamente e, tutti i genitori, si voltarono, orgogliosi, verso i
loro figli.
Harry
camminava con Ron al suo fianco, Hermione era avanti a loro, con
Neville.
Era
strano attraversare la Sala Grande con quel passo impostato: si
sentiva gli occhi di tutti addosso, anche se era ovvio che, tra tutta
quella gente, gli unici che avrebbero fatto caso a lui sarebbero
stati i suoi genitori, sua sorella, Sirius con Hellen e Dan, Remus e
Tonks (il piccolo Ted non avrebbe comunque riconosciuto in lui
Harry), i genitori di Hermione e Ginny, presente con tutta la sua
famiglia.
Mano
a mano che percorreva il lungo tappeto rosso, che tagliava in due
metà le file di sedie, sentiva il battito del su cuore
accelerare: ce l' aveva fatta. Si stava diplomando. Un capitolo della
sua vita si stava chiudendo per sempre.
Si
voltò verso Ron, il cui viso stava diventando terribilmente
pallido, in concomitanza con l'avvicinarsi alla sua famiglia: Fred e
George gli avevano promesso che gliene avrebbero combinata una delle
loro, durante la cerimonia, e Ron era terrorizzato dal fatto che
avrebbe potuto succedere realmente.
L'unica,
tra loro, che pareva sicura di sé era Hermione, la quale
marciava, aprendo la fila, con passo disinvolto.
I
loro compagni di Grifondoro non erano messi molto meglio e nemmeno
quelli delle altre Case: su ogni viso l'espressione che poteva
leggersi era la stessa.
Tensione,
euforia e un pizzico di nostalgia.
Harry
intravide, alla sua destra, Elisabeth, che, strattonando la manica di
Dan, avvertì tutti che Harry stava arrivando.
Harry,
in quella frazione di secondo, vide il sorriso radioso ed orgoglioso
di sua madre e di Hellen, la strizzata d'occhio di Sirius e di suo
padre, il cenno di Tonks, mentre cercava di convincere Ted a fargli
“ciao- ciao” e lo sguardo paterno che Remus gli riservava
sempre, sebbene stesse tentando, invano, di calmare due eccitatissimi
Dan e Beth.
Nella
fila avanti a loro i signori Weasley, accompagnati da tutti i loro
figli, fissavano Ron, fieri di lui, nonostante la mano di Arthur
accarezzasse la spalla di una Molly ad un passo dalla commozione e
Bill e Charlie stessero provando ad impedire ai gemelli di gettare il
contenuto di una misteriosa fialetta sulla divisa del fratello,
mentre Percy scuoteva la testa, rassegnato.
Ginny
sorrise ad Hermione e Neville, ammiccò incoraggiante nei
confronti di Ron e guardò Harry negli occhi.
A
fianco a loro, anche i signori Granger salutarono i ragazzi o
lanciarono un' occhiata orgogliosa alla loro figlia.
Avanzarono
ancora di qualche metro, tutti preda di sensazioni contrastanti e
poi, un cenno del Preside li invitò a prendere posto.
Quando
tutti furono seduti, venne richiamato il silenzio da un paio di colpi
di tosse di Silente, che, prese, finalmente la parola.
“Buona
giornata a tutti voi, miei cari ragazzi e anche alle vostre famiglie,
giunte fino a qui per accompagnarvi in una giornata che, sono certo,
ricorderete per tutta la vita!
Avrei
tante cose da dirvi, ma le mie sarebbero le solite parole di un
vecchio noioso, quindi non sto a dilungarmi più di tanto.
Mi
preme soltanto ricordarvi che siete arrivati ad un traguardo
importante, anche se forse, ora, non ve ne rendete ancora conto. Mi
auguro che quello che avete imparato qui, ad Hogwarts, possa
servirvi; mi auguro che possiate non dimenticarlo mai. E non mi
riferisco alle, pur importanti e fondamentali, nozioni che vi sono
state trasmesse da vostri amati,o, per meglio dire, talvolta odiati,
insegnanti. Sto parlando di tutte quelle cose che avete imparato
stando insieme, confrontandovi, litigando e facendo pace,
arrabbiandovi e gioendo.
Mi
auguro anche che i rapporti di amicizia che avete instaurato qui
possano durare per sempre, perchè ricordatevi che nessuno di
noi è abbastanza forte da poter affrontare da solo le
intemperie della vita.- a questo punto del discorso, gli occhi di
Silente, che brillavano dietro ai suoi occhiali a mezzaluna, si
posarono su James, Sirius e Remus, quei tre uomini che un tempo erano
stati tra gli allievi prediletti del vecchio Preside.-Ecco, ora ho
terminato con gli obsoleti discorsi da povero anziano. E' giusto che
possiate, finalmente, vedere i voti dei vostri M.A.G.O. prima di
dedicarvi alle vostre, meritate, vacanze.
Vi
auguro di poter realizzare tutti i vostri sogni. E' stato un onore,
conoscervi.”
Silente,
sorridendo in direzione di Harry, Ron, Hermione e Neville, riprese il
suo posto, lasciando la parola alla professoressa McGranitt che,
srotolando un imponente rotolo di pergamena, iniziò a
chiamare, uno ad uno, i diplomandi.
“Abbot
Hanna!”
Hanna
si alzò dal suo posto fra gli applausi della Sala Grande, e
raggiunse i professori, per poi essere dirottata verso la
professoressa Sprite che, essendo la direttrice del suo dormitorio,
era in possesso del suo diploma.
Quando
Hanna riprese posto fu il turno di:
“Boot
Terry!”
e
poi di Lavanda Brown, prima Grifondoro ad essere chiamata che,
giuliva e gaudente, raggiunse la McGranitt.
La
vicepreside proseguiva rapida, scorrendo l'elenco e, dopo Seamus
Finnigan, toccò ad Hermione.
“Granger
Hermione!” urlò la professoressa, prima di sciogliersi
in un sorriso che voleva essere materno, in direzione della sua
miglior studentessa.
Harry
e Ron batterono le mani così forte da farsi quasi male, mentre
ammiccavano alla loro amica che, commossa e con qualche lacrima a
rigarle il volto, ritornò a sedersi.
Ron,
cingendola con un braccio, provò ad asciugarle le lacrime,
senza risultati, però, dal momento che scendevano sempre più
copiose.
“Allora?
Come è andata?” sussurrò Harry, quando la ragazza
si fu calmata.
“Secondo
te?” bisbigliò Ron
“Magari
non ho avuto tutte E!” rispose lei, stizzita.
“Dammi
qui che guardo!”Ron le prese la pergamena di mano e la aprì.
Harry
sbirciò, prima di dire:
“Come
volevasi dimostrare! Tutte E! Congratulazioni, Hermione!”
Dopo
altri nomi toccò a Neville, che finalmente sicuro di sé,
prese il suo diploma, tornando al suo posto fra le pacche amichevoli
dei compagni.
Quando
anche a MacDougal Morag furono consegnati i suoi M.A.G.O. la
McGranitt chiamò
“Malfoy
Draco!”
Malfoy
si alzò rapidamente e, a testa alta e con passo svelto, prese
dalle mani di Snape il suo diploma.
Ad
Harry, osservandolo, dispiacque ancora per quello che aveva patito.
In
seguitò furono chiamate Calì e Padma Patil e poi Sally
Perks, poi fu, stando all'elenco, toccò ad Harry.
“Potter
Harry!”
Harry
scattò in piedi e, con una strana sensazione allo stomaco,
salì sulla pedana.
Incontrò
il sorriso di Silente, strinse la mano alla McGranitt che riservò,
anche a lui, uno dei suoi rari sorrisi: oltre ad essere il figlio di
James e Lily era anche il Capitano che aveva permesso a Grifondoro di
vincere molte partite.
Harry
si sedette, nervoso. Che voti gli avrebbero dato? Avrebbe avuto le
votazioni sufficienti per entrare in Accademia?
“Dai,
srotola!” invitò Ron
“Calmo,
Harry, andrà tutto bene!” lo incoraggiò Hermione.
Harry
aprì la pergamena e corse subito a vedere la valutazioni
delle tre materie più importanti:
Incantesimi,
Trasfigurazione e Difesa Contro le Arti Oscure.
Vitious
gli aveva dato una O, ed era più che sufficiente, la McGranitt
una E.
“Allora?”
fece Hermione
“Il
Gran Pipistrello?” domandò Ron, agitato: con ogni
probabilità il voto che avrebbe avuto Harry sarebbe stato lo
stesso che sarebbe toccato a lui.
“E!”
ghignò Harry, soddisfatto ed incredulo
“Hai
visto? Ce l'hai fatta!” lo festeggiò Hermione.
“La
miseria!” fu l'unica cosa che riuscì a dire Ron
Finalmente
si arrivò alla lettera W, quando ormai mancavano pochi ragazzi
e la pazienza di Ron era andata persa da un pezzo. Se non avesse
avuto i voti necessari, cosa avrebbe fatto? Se Harry l'avesse
superato?
“Weasley
Ronald!”
Ron,
teso come una corda di violino, giunse dalla McGranitt e, quando si
trovò in possesso della tanto agognata pergamena salutò
l'insegnante che aveva sempre nutrito una particolare simpatia per la
capacità di Ron di trovare e il lato positivo delle cose e che
doveva ritenersi più che soddisfatta del suo operato di
Caposcuola.
Mentre
si dirigeva verso gli scalini, i suoi occhi azzurri si incontrarono
con quelli altrettanto azzurri di Silente, che gli fece un cenno
amichevole, come a voler ribadirgli che era sempre più
convinto della scelta che aveva fatto, nominandolo Caposcuola, e che
apprezzava il modo in cui era cresciuto.
Ron
scese i due scalini e, per l'impazienza di aprire la pergamena, quasi
inciampò, nel ritornare al suo posto.
I
tre amici non sentirono che anche Blaise Zabini si era alzato: erano
troppo emozionati.
Ron
srotolò in fretta la pergamena.
Come
Harry non badò agli altri voti, correndo con lo sguardo subito
ai tre più importanti:
“Allora?”
fece Harry
“Dai,
leggi!” lo spronò Hermione, impaziente
“Incantesimi:
E!- esclamò alzando gli occhi dal foglio- Trasfigurazione: O!
E....Difesa.. E! Harry! Andiamo in Accademia!”esclamò
Ron, senza preoccuparsi di abbassare il tono di voce.
“Zitti!”
li ammonì Hermione, ridendo anche lei.
Harry
non disse nulla. Si limitò a scambiare uno sguardo col suo
migliore amico.
Ce
l'avevano fatta.
Un
ghigno complice fece capolino sulle loro labbra: si sentivano padroni
del mondo, in grado di fare qualunque cosa.
Dopo
qualche altra parola di commiato da parte della McGranitt, i ragazzi
furono finalmente liberi di alzarsi e di potersi gridare l'un l'altro
i rispettivi voti.
Harry
stava uscendo dalla fila, quando una tesa rossa gli corse incontro:
“Allora,
Harry come è andata?” gli chiese Beth, impaziente
“E!”
rispose lui, felice, accarezzando la testa della sua sorellina, prima
di dirigersi dai suoi genitori.
“Ve
l'avevo detto! Ve l'avevo detto! Bravo Harry!” si congratulò
Dan, utilizzando un tono di voce dieci volte più alto del
normale.
“Siamo
così contenti, Harry!” Lily lo abbracciò ed Harry
non si sentì troppo grande per quel gesto: sebbene fosse ormai
più alto di sua madre e avesse raggiunto il padre in altezza,
perdersi in quell'abbraccio faceva bene.
“E
così nemmeno tu rompi la tradizione! Bravo Harry!” lo
festeggiò James, orgoglioso come solo un padre sa essere.
“E
così, piccolo Prongie, il caro Moccy ti ha graziato! E meno
male! Altrimenti non so che gli succedeva!” esclamò
Sirius, scompigliando i capelli al suo figlioccio.
“Sirius!
Quante volte ti ho detto che sono grande ormai per quel nome!”
brontolò Harry, quasi vergognandosi di essere chiamato con
quel soprannome davanti a tutti.
“Perchè,
piccolo Prongie? E' un nome così carino, piccolo Prongie!”
proseguì Sirius, meritandosi una gomitata da Hellen, che poi
corse immediatamente a congratularsi con Harry.
“Io
direi che ormai piccolo Prongie non si addice più al nostro
Harry, non trovi Padfoot? Non è più tanto piccolo...”
“Remus!”
Harry corse ad abbracciare Remus: era la prima volta che lo vedeva da
quando era ritornato a casa.
“Siamo
così orgogliosi di te, Harry!” gli disse l'uomo, carico
di affetto.
“Grazie,
ma è soprattutto merito tuo! Gran parte delle cose che Snape
ci ha chiesto le avevi spiegate tu a me e Ron l'estate scorsa. Mi ha
fatto invocare un Patronus, all'esame!” spiegò Harry al
suo miglior maestro.
“L'ho
sempre detto che Remus è un ottimo insegnante!” gongolò
James, dando una pacca sulla spalla del suo amico.
“Ma
non siamo qui per Remus!- lo interruppe Tonks, sopraggiunta con il
piccolo Ted in braccio, che ora vantava una sfavillante chioma giallo
fosforescente-Congratulazioni, Harry! Scommetto che tu non avrai
problemi a dare l'esame di Segretezza ed Inseguimento, al contrario
di me!”
Harry
rimase per un altro po' con la sua famiglia, guardando Dan e Beth
giocare Ted, nonostante Dan sentenziasse spesso, in una frase sì
e in una no:
“Io
odio i bambini!”
“Su,
va' da lei, che aspetti?” James, notando che Ginny si stava
avvicinando a lui, lo spinse via.
“Ma
papà... c'è tempo.” rispose il ragazzo,
imbarazzato, spettinandosi i capelli.
“C'è
tempo anche per stare con noi, no?” James gli strizzò
l'occhio e lo invitò nuovamente ad avvicinarsi a lei.
“Sì,
però...voglio dire, mi sembra maleducato...”bofonchiò
ancora Harry, arrossito.
James
zittì il figlio e poi espose il suo miglior sorriso
“Ciao
Ginny, come stai?”la salutò affabilmente
“Tutto
bene, signor Potter, e voi? Buongiorno anche a lei, signora.”
“Tutto
bene Ginny, grazie- le rispose Lily- e comunque io sono Lily, solo
Lily.” Lily le rivolse un' occhiata materna.
“Ed
io solo James.” continuò suo marito, con un brillio
negli occhi.
“D'accordo:
allora Lily e James.”disse Ginny, imbarazzata.
“Ehm...
se voi non avete più bisogno di me, io direi che noi andiamo.
Ok?” Harry le prese la mano e guardò i genitori, che
scoppiarono a ridere.
“Vai
pure! Non ti tratteniamo mica!”
“Forza
piccolo Prongie!” lo chiamò Sirius, esprimendosi in un
sorriso sornione e ricevendo una gomitata dalla moglie (la seconda)
ed una da Remus.
“Non
dargli retta, Harry, raggiungi pure i tuoi amici!” gli urlò
Remus, mentre Lily e James ridevano.
Harry
e Ginny si allontanarono di qualche metro, e, una volta soli, lontani
da orecchie indiscrete, Harry riprese a parlare.
“Scusa,
Ginny. Sono piuttosto invadenti...” Harry si sistemò gli
occhiali sul naso, che non volevano saperne di stare su.
“Io
li trovo divertenti, invece, piccolo Prongie!” lo prese in giro
Ginny
“Non
ti ci mettere anche tu! E' così imbarazzante!” si
lamentò Harry, convinto di sempre di più che sopprimere
il suo padrino non fosse un crimine talmente grave da farlo finire ad
Azkaban per il resto dei suoi giorni.
“Ma
è carino!” continuò Ginny, ridendo.
“Lo
è quando hai sei anni! Non a diciotto!” protestò
Harry.
“Sarà....”
Continuarono
a punzecchiarsi ancora per un po' quando, Malfoy si parò
davanti a loro, staccato da Tiger e Goyle e con la sola compagnia di
Astoria Greengrass.
“Potter...”
lo chiamò
“Malfoy...”
rispose Harry, con un cenno della testa.
“Io...ecco,
volevo solo dirti grazie, per quella volta.” Malfoy pronunciò
a fatica quelle parole: non avrebbe mai pensato di dover ringraziare
colui che era stato il suo bersaglio preferito.
“Non
c'è problema.” disse Harry con un sorriso tirato.
“Bene,
allora... buone vacanze, Potter”
“Anche
a te, Malfoy.” rispose Harry, ancora inebetito, voltandosi
immediatamente verso Ron, giunto in quel momento, che appariva
sconvolto quanto lui.
“Ok,
sono sicuro che tra poco Hagrid dirà di essere terrorizzato da
Aragog! Questa giornata non è credibile! E' solo un sogno!
Prima Snape che ci da una E, ora Malfoy.... , che altro succederà?”
disse Ron, suscitando le risate di Harry e Ginny e la disapprovazione
di Hermione.
“Oh,
Ron! Il tempo passa e la gente cambia!” esclamò lei.
“Ehm,
che ne dite di fare una passeggiata al lago?” propose Ginny,
cercando di evitare l'ennesima discussione.
Non
soltanto i ragazzi avevano avuto l'idea di uscire, anche i Potter, i
Black, i Lupin, i Granger e i Weasley avevano intenzione di fare una
passeggiata nel parco.
Remus,
James e Sirius stavano parlando tra loro, commentando l'entusiasmo
che Arthur Weasley mostrava ascoltando i racconti del padre di
Hermione sull' utilizzo del telefono.
Erano
ormai arrivati anche loro al portone di quercia dell'ingresso, quando
intravidero Lucius Malfoy, in compagnia del figlio e della moglie.
Lucius
rivolse loro un sorriso di scherno e loro rivolsero un'occhiata
altrettanto sprezzante.
“E'
proprio vero che le bestie grame non muoiono mai...” commentò
James
“Del
resto che vi aspettavate? E' di Malfoy che stiamo parlando...”
gli rispose Remus, accarezzando la testolina di Ted, che si agitava
tra le sue braccia.
“E
pensare che Narcissa, prima di fidanzarsi con Mister
-Io-Ho-I-Capelli-Più-Belli-Del-Mondo-Magico, era quasi
normale... Voglio dire, quando ero piccolo con me era gentile...”
disse Sirius, che ancora non aveva dimenticato la cugina che gli
allacciava le scarpe, per evitare che inciampasse davanti a tutti gli
ospiti.
Remus
e James non risposero: sapevano quanto potesse essere pericoloso
toccare l'argomento famiglia Black e quanto, a Sirius, ancora
bruciasse.
“Chissà,
scommetto che nemmeno ad Andromeda spiacerebbe poter parlare un
'altra volta con Cissy... sempre che quell'imbecille di Malfoy non le
abbia fatto il lavaggio del cervello, cosa che ritengo altamente
probabile.- proseguì Sirius.- In ogni caso, non sono loro la
mia famiglia, non più.”
“Ben
detto, Sirius. E' brutto dirlo, ma non è affar tuo.” gli
disse Remus.
“Scusate
un momento, devo controllare una cosa...”
“James,
dove stai andando?”
“Arrivo
subito, non preoccupatevi!” rispose James, già lontano e
di spalle.
La
Sala Grande stava iniziando, poco a poco, a svuotarsi. I ragazzi
erano ansiosi di poter uscire, per un' ultima volta, nel parco o di
correre nei propri dormitori a cercare qualcosa che erano sicuri di
aver perso.
I
genitori, a gruppi, seguivano i figli, perdendosi anch' essi in
lontani ricordi di gioventù, se maghi, osservando con estrema
curiosità tutto ciò che li circondava, se Babbani.
Harry,
con Ron, Hermione e Ginny stava uscendo e James, Sirius, Hellen,
Remus con Tonks e Ted, stavano seguendo Dan e Beth verso quegli
alberi, alle spalle del lago, che Dan e Lucas avevano incantato
affinché inneggiassero alle loro imprese.
Lily
era rimasta un po' indietro e, nell' avviarsi verso il portone,
continuava a lanciare fugaci occhiate dietro di sé.
Erano
anni che non lo vedeva, anni che i suoi occhi non incontravano lo
sguardo di colui che era stato il suo migliore amico.
James
aveva ragione, bisognava mettersi il passato alle spalle e, come Lily
ricordava spesso a se stessa, Severus, il suo Severus, era stato la
causa di tanta paura molti anni prima.
Eppure,
nonostante tutto, nonostante lei si fosse allontanata bruscamente,
nonostante le offese e gli scherzi di James, ampiamente ricambiati,
ai tempi della scuola, nonostante le differenti strade intraprese,
lui non aveva penalizzato Harry.
L'aveva
tormentato per degli anni, l'aveva schernito ed aveva rivolto la sua
frustrazione nei confronti di Elisabeth, la sua adorata bambina, così
fragile da ricordarle lei stessa.
Eppure,
nonostante questo, nel momento in cui era stato chiesto a lui di
essere giusto, di comportarsi equamente, non aveva negato la sua “E”
ad Harry.
“Lily...”
Si
voltò, di scatto, quando ormai era arrivata al portone, pronta
per raggiungere la sua famiglia. Intravedeva le chiome scomposte di
Harry e James e i capelli rosa cicca di Tonks, vicino al lago.
Dopo
diversi anni, ancora una volta, si trovava di fronte a Severus Snape.
“Sev...”
lo chiamò, con quel nomignolo che gli aveva affibbiato da
bambina e che, ora, stonava parecchio con l'uomo alto, dalla
carnagione olivastra, i capelli scuri e gli abiti, immancabilmente
neri, che le stava di fronte.
Rimasero
immobili, a fissarsi per qualche attimo. Nessuno sapeva cosa dire,
come rompere anni di silenzio.
Snape
sembrava squadrarla: Lily, i suoi capelli, lunghi e folti le
incorniciavano il viso.
I
suoi occhi verdi non portavano più l'espressione fiera e
distaccata che lui aveva imparato a conoscere: Lily non aveva più
bisogno di nascondersi dal mondo, ora i suoi occhi erano colmi solo
di affetto materno.
Anche
se sul suo volto iniziava a comparire qualche piccola,
impercettibile, ruga restava ancora bellissima, forse, secondo Snape
lo era persino di più rispetto a quando era ragazza.
“Lily...-iniziò
l'uomo con imbarazzo-Io... Mi dispiace...”
“Sev,
grazie. Solo questo, grazie per quello che hai fatto per Harry.”
Lily
non seppe se quelle parole avevano raggiunto il suo vecchio amico,
perché lui si era già voltato, percorrendo con passo
spedito il corridoio che portava al suo studio.
“Sev...”
provò ancora Lily, ma lui non si rispose, non si voltò.
Mentre
lei restava lì, nel mezzo del corridoio, una mano arrivò
per stringere la sua: una stretta forte,salda, che da sicurezza.
James
era lì.
Lily
non gli chiese cosa ci facesse lì, se avesse origliato o se
fosse lì per caso.
Quello
che contava era che lui fosse lì, senza essere stato chiamato.
James
era lì.
Lily
rispose alla stretta e alzò la testa verso James: il suo
passato, il suo presente e il suo futuro.
Lo
seguì, diretta verso i loro figli con una consapevolezza: il
passato non si cambia. Quel che è stato fatto è stato
fatto e ciascuno aveva fatto la sua scelta, molto tempo prima.
“Mamma!
Papà! Dove eravate finiti? Non vi trovavo più!”
Beth corse incontro ai genitori, spariti per qualche minuto.
Lily
e James stavano arrivando mano nella mano e, guardando Lily negli
occhi, si poteva capire facilmente che aveva pianto.
“Mamma,
che cosa c'è? Stai bene?” domandò Beth,
innocentemente.
Lily
si asciugò in fretta gli occhi e le carezzò una
guancia.
“Va
tutto bene, Elisabeth.”
“Sicura?”
continuò, perplessa la ragazzina
“Sì,
tesoro, è tutto a posto.” le rispose la madre,
sforzandosi in un sorriso.
Beth
guardò interrogativamente suo padre: se c'era qualcosa che non
andava lui l'avrebbe detto. Lo faceva sempre.
“E'
tutto a posto, principessa. Piuttosto... che sta combinando Dan? Lo
vedo intento a terrorizzare il papà di Hermione...”
James deviò il discorso.
“Sta
solo spiegando quanto è violento il lavoro del Battitore, ma
ora credo che sia intervenuto Sirius a mettere fine ai suoi deliri di
onnipotenza. Prima ha raccontato per filo e per segno come ha fatto
ad incantare i quadri del terzo piano....”spiegò Beth,
come se fosse la cosa più naturale del mondo.
“Zio
James! Zia Lily! Finalmente siete arrivati! Stavo giusto spiegando al
signor Granger di quella volta in cui per poco un bolide non mi stava
spaccando l'osso del collo.” gridò Dan, a dieci metri di
distanza.
“Ma
tu dovresti schivarli e colpirli, i bolidi, Dan!” gli rispose
James, avvicinandosi a lui.
“Dan,
io credo che tu debba riorganizzare un po' le tue idee. Mi paiono
confuse...” commentò suo padre, che aveva ormai perso il
contro degli eventi che la sfrenata fantasia di suo figlio aveva
ingigantito.
“Sport
pericoloso, questo Quiddich. Del resto, il nostro rugby non è
da meno.” disse il signor Granger.
“Rugby?
Mi spiega come si gioca? E' tipo il calcio?” chiese subito Dan,
curioso.
“Conosci
il calcio?”
“Sì,
conosce anche il calcio! Deve sapere che mio figlio è
ossessionato dagli sport Babbani!” esclamò Sirius, che
ancora non aveva ben capito come si potessero amare allo stesso modo
il baseball, il calcio e il Quiddich. O meglio, come si potesse
paragonare uno sport qualsiasi al Quiddich.
“Pensi
che durante le vacanze di Natale il mio amico Thomas ci ha portato a
vedere l'Arsenal. Gioco interessante il calcio. Soprattutto per il
contatto fisico. L'unico problema sono le troppe regole, sa, a
Quiddich si può fare più o meno di tutto... mentre lì
ogni due per tre c'è un fallo. Dubito che riuscirò mai
a giocare correttamente....” sospirò Dan
“Bè,
anche nel rugby non manca il contatto, però ci sono molte
regole...” proseguì il signor Granger.
“E
mio figlio e le regole stanno agli antipodi!” esclamò
Sirius, scompigliando i capelli di Dan.
“Senti
chi parla!” brontolò Dan, offeso
“In
effetti, Sirius, hai ben poco da rimproverare a Daniel...”
disse James
“Se
è per questo anche tu, zio James!”proseguì Dan
“Impertinente!”
gli gridarono contro Sirius e James, prima di fargli una linguaccia e
di vederlo correre da Beth, che stava giocando sull'erba con Ted.
“Ragazzo
esuberante, suo figlio, signor Black!” rise il padre di
Hermione.
“Se
ci fosse mia moglie le direbbe che è un vero e proprio
criminale, in ogni caso, siamo fermamente convinti che crescendo
migliorerà, o almeno è questo quello che ci auguriamo.”
sospirò Sirius.
“Ne
sono certo! Ora, se volete scusarmi, tornerò da mia moglie.
Credo che sia stata rapita dalla signora Weasley, intenta a spiegarle
non so che ricetta...” si scusò il signor Granger.
“Prego,
faccia pure! Torneremo anche noi dalle nostre donne....”
Avvicinandosi
al crocchio composto da Hellen, Lily, Tonks e Remus, non poterono
fare a meno di notare come il loro amico si stesse torturando le
mani: quello non era un buon segno.
Un
Remus imbarazzato era quanto di più pedante potesse
esistere....
“Di
cosa stavate parlando, signore?”chiese Sirius, abbracciando da
dietro Hellen
“Stavamo
parlando dell'assurda pignoleria del nostro Remus!”
“Non
sono pignolo! Sono solo ordinato!” protestò il diretto
interessato.
“Santa
Morgana, Remus! Tu sei tremendamente pignolo!” sbruffò
sua moglie, l'allegra signora Lupin, che tutto era fuorchè
ordinata.
Remus,
affranto, guardò gli amici in cerca di sostegno, questi però
si limitarono ad alzare le braccia in segno di resa. Allora si
rivolse a Lily, supplicandola di prendere le sue difese.
“Mi
spiace, Remus, ma qui sono d'accordo con Dora! Tu sei ossessionato
dall'ordine!”
“Meglio
io, che almeno trovo tutto al primo colpo di qualcuno di mia
conoscenza che deve sempre ribaltare casa...” ribadì,
acido e piccato, Remus.
“Non
devo ribaltare casa! Prima che tu arrivassi a sconvolgere il mio
equilibrio esistenziale trovavo tutto!” esclamò Dora.
“Bè,
Nimphy, dire che trovassi tutto è un eufemismo!” si
intromise Sirius
“Non
chiamarmi Nimphy! E comunque, Remus è terribile! Mi sveglio e
trovo il letto già fatto, la tazza già lavata, i libri
in ordine...”
“Dici
che dovrei prendere esempio, Lily?” fece James, divertito.
“Ecco!
Scommetto che le vostre mogli pagherebbero per avere uno come me!”
si difese Remus
“Remus,
tesoro, tu ordini le camicie per tonalità di colore....”
precisò Tonks, decisa a spiegare fino a dove si estendeva la
precisione del marito.
“E
tu invece non le ordini affatto!”concluse Remus, suscitando le
risa di tutti.
“Bè,
direi che avete un bel daffare, a casa...” commentò
Hellen
“Soprattutto
ora che c'è Ted....”
“Gli
somiglia tanto, sapete? Ha quel sorriso bonario stampato in faccia...
ed è così tranquillo...” spiegò Tonks,
orgogliosa.
“Oh,
un piccolo Remus!”esclamarono James e Sirius, preparando la
loro miglior espressione da mamma chioccia che provocò loro
due scappellotti da Remus.
“E'
proprio un bel bambino!” esclamò Lily, sorridendo alla
figlia che giocava con Ted.
“Sapete
qualcosa riguardo al piccolo problema peloso?” chiese d'un
tratto James, tornando serio e ricordando che gli esiti delle analisi
erano attesi per il giorno prima.
“E'
tutto a posto, fortunatamente. O così pare. Molto
probabilmente, almeno per qualche anno, avrà qualche problema
nelle notti di luna piena. Ma non è un lupo mannaro.”
disse Remus, visibilmente sollevato.
“E'
una vera e propria fortuna...” disse Sirius.
“Mi
sembra che sia tutto perfetto, ora...” Tonks, nel dirlo posò
gli occhi sui due rudi baby-sitter che si stavano occupando di Ted
meravigliosamente.
Elisabeth
teneva il bimbo in braccio, seduta tra l'erba mentre Daniel le
gattonava attorno, divertendo Ted con facce sempre più buffe.
“Non
ti sembra, è tutto perfetto.” le rispose Hellen.
“Nulla
può andare meglio di così.” continuò Lily,
ora molto più serena e contenta che la sua famiglia avesse
finalmente ritrovato l'equilibrio perduto.
“Sì,
niente può andare meglio di così.” le sussurrò
James, stringendola a sé e dandole un bacio tra i capelli,
prima di lanciare un'occhiata fiera e soddisfatta in direzione di
Harry e di correre dalla sua piccola Elisabeth, per giocare ancora un
po' con lei, finchè poteva.
Era
intenzionato, così come Sirius, a non perdersi nemmeno un
istante della vita di Daniel ed Elisabeth.
Il
tempo sarebbe passato in fretta e il principe ribelle e la piccola
principessa sarebbero cresciuti ed avrebbero abbandonato il loro
sicuro castello, lasciandoli soli ed orgogliosi dell'uomo e della
donna che sarebbero diventati, così come Harry, il loro
piccolo Prongie di tanti anni prima, stava già facendo.
Lily
aveva ragione, niente poteva andare meglio di così.
Lontano
dagli adulti, proprio sulle sponde del Lago Nero, Harry, Ron,
Hermione e Ginny si godevano quegli ultimi momenti ad Hogwarts.
“E'
brutto pensare che cambierà tutto, d'ora in avanti.”
sospirò Ron, seduto in riva al lago con gli amici.
“Forse
non cambierà proprio tutto. Dobbiamo essere noi a far sì
che le cose non cambino.” disse Harry, accarezzando la testa di
Ginny, appoggiata sulla sua spalla.
“Io
credo che faccia solo parte della vita. Insomma, sapevamo che non
poteva durare per sempre. E' giusto che ciascuno di noi, anzi di voi
perchè io ho un altro anno da passare ad Hogwarts, faccia le
sue scelte, cerchi di realizzare i suoi sogni. Poi quel che sarà
sarà...” Ginny aveva alzato la testa e aveva fissato
negli occhi gli altri tre: era come se fosse lei a dover dare
coraggio o, comunque, a dover tranquillizzare Harry, Ron ed Hermione.
Forse lei ci riusciva perchè non ne era coinvolta in prima
persona, perchè, comunque, la cosa la riguardava solo
parzialmente.
“Ginny
ha ragione- convenne Hermione-: fa parte della vita. Lo sapevamo già.
Certo, ora ci spaventa il non sapere che ne sarà di noi, ma
per ora mi basta questo. Mi basta il sapere di aver finito la scuola,
di aver trovato degli amici- il sguardo incontrò quello di
Ron, che le sorrise e le strinse la mano- e di aver più o meno
capito cosa voglio fare della mia vita. Poi..., per il resto...
insomma, si vedrà. Dobbiamo essere noi a cercare di fare in
modo che, almeno tra noi, le cose non cambino.”
“Ma
cambieranno, Hermione, cambieranno. Non possiamo dire che non è
vero...” constatò Ron
“Sì,
cambieranno...ma non è detto che lo facciano in peggio, no?”
lo corresse sua sorella.
“E'
inutile preoccuparsi adesso. Per il momento non è ancora
successo nulla. E poi... dipende da noi. Siamo noi a dover cercare
di fare in modo che le cose non cambino o, comunque, che non cambino
del tutto.”commentò Harry deciso: avrebbe fatto di tutto
perchè con i suoi migliori amici, almeno, non cambiasse nulla.
“La
vita è fatta di scelte. Siamo noi a dover decidere. Non
saranno gli eventi a trascinarci, a meno che non lasciamo fare al
caso...”disse Hermione, come per continuare il discorso di
Harry.
“Sentite...
io direi che stiamo toccando dei discorsi troppo filosofici, per
esserci appena diplomati...” fece Ron, grattandosi la nuca.
“Io
non mi sono diplomata!- grugnì Ginny, tirandogli uno
scappellotto- mi aspetta un altro anno qua dentro!”
“Eh...che
ci vuoi fare... è la vita!- la prese in giro Harry- Comunque,
io concordo con Ron. Cambiamo argomento, che è meglio!”
“Per
Merlino! Con voi due un discorso serio mai!” si lamentò
Hermione, scuotendo la testa in segno di dissenso.
“Hermione!
Siamo in vacanza! V-A-C-A-N-Z-A!Conosci questa parola? Abbiamo un
'intera estate per non far nulla! Niente compiti delle vacanze,
niente giornate intere a guardare il soffitto nella speranza che ci
dica cosa scrivere nel tema di Pozioni,...”iniziò Ron
“Niente
preghiere perchè tu ci faccia i compiti di Storia della
Magia...Insomma, niente di niente!” proseguì Harry.
“Avrò
tutto il tempo del mondo per leggere tutto quello che mi ero
programmata!” esclamò Hermione, che, per motivi
scolastici, aveva procrastinato la lettura di testi, a suo parere, di
fondamentale importanza.
“E
cosa? Storia di Hogwarts due la vendetta?” scherzò Ron,
meritandosi un epiteto poco gentile da parte della sua altrettanto
poco gentile fidanzata.
Ron
borbottò qualcosa in sua difesa, prima di essere attaccato
anche da sua sorella.
Harry
si voltò, verso la sua famiglia e poi tornò a guardare
i suoi amici scherzare.
Dietro
di lui si ergeva il castello di Hogwarts, in tutta la sua
maestosità: quella scuola l' aveva cambiato, l'aveva
cresciuto. Era entrato poco più che bambino e ne usciva quasi
uomo.
Harry
ripensò a quei sette anni: alle tante gioie, ma anche alle
delusioni che, inevitabilmente, la vita scolastica comporta.
I
brutti voti e le punizioni, ma anche le vittorie a Quiddich, le
regole infrante, le non autorizzate gite ad Hogsmeade, fonti di
inesauribile divertimento.
Ripensò
ai suoi compagni e ai litigi per motivi che, in quel momento, gli
parevano del tutto incomprensibili.
Ripensò
agli insegnanti: ciascuno con un suo metodo, ciascuno coi suoi pregi
e coi suoi difetti.
Tutti,
in un modo o nell'altro, gli avevano insegnato a crescere, ed era ora
di mettere in pratica ciò che aveva imparato, di provare la
vita, quella vera.
Guardando
Ron ed Hermione battibeccare e Ginny ridere, però, Harry pensò
anche un'altra cosa:
c'era
ancora tempo per pensare al futuro, forse.
In
quel momento contava solo il presente: Hermione, Ron e Ginny.
Questo
è l'ultimo capitolo. Magari ad alcuni di voi non piacerà,
magari vi aspettavate di più, eppure è così che
me lo sono immaginata, fin dall'inizio.
E'
così che doveva finire, non volevo nulla di superfluo né
scene accessorie. Doveva essere così.
Vorrei
ringraziarvi tutti: tutte le 48 persone che hanno inserito questa
storia tra i preferiti, tutti i lettori silenziosi che, arrivata a
questo punto, pregherei di lasciare una recensione perchè
vorrei sapere cosa ne pensano.
I
ringraziamenti più speciali però vanno a Vale Lovegood,
che ha seguito questa storia sin dal 5 febbraio e a Cinderella87, che
altri non è che la mia migliore amica, per l'incoraggiamento e
le innumerevoli chiacchierate sui personaggi. Ringrazio Padfoot_07
per il suo incrollabile entusiasmo e princess_jadore, Lyan, Akita,
MaKiKo, Honey Evans, Lela92, WingsHP per le recensioni e, ultima
Sophonisba. Non so quando leggerai questo capitolo, ma grazie per la
simpatia che hai sempre mostrato nei confronti del mio adorato Dan.
Chiunque
di voi fosse interessato, sappia (sarà la terza volta che lo
dico!) che ho intenzione di scrivere un seguito: Finding My Own Way.
Presumo di iniziare a postarlo tra circa un mese, oltre alle meritate
vacanze, vorrei avere il tempo di organizzarlo bene.
Spero
di ritrovarvi tutti, tra un mese circa.
Se
proprio soffrite di nostalgia, potreste sempre leggere le mie shots(
ecco la pubblicità occulta!)
Grazie
a tutti.
Un
saluto,
Jomarch
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