ULTIMATE AVENGERS

di Alex98
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Viaggio a New York ***
Capitolo 2: *** La riunione ***
Capitolo 3: *** Terrore ad Asgard ***
Capitolo 4: *** Il sorriso di Joker ***



Capitolo 1
*** Viaggio a New York ***


ULTIMATE AVENGERS
 
 
 
Nota dell'autore: questa storia tralascia molti avvenimenti dei film e dei fumetti, rispettivamente come la morte del professor Xavier in "X-Men 3" e come quella di Freccia Nera in "World War Hulk" per riunire tutti i personaggi. Buona lettura!
 
CAPITOLO 1
VIAGGIO A NEW YORK
 
Elivelivolo, sopra New York, 24 luglio 2013, ore 8:00
Nick Fury camminò lungo il ponte dell'elivelivolo, seguito dall'agente Hill, ansiosa di avere notizie sulla situazione.
"Dovremo rivelare agli Avengers e ai loro alleati l'esistenza di altri supereroi. Galactus sta arrivando e non esiterà ad attaccare la Terra, aiutato da altri temibili avversari come Thanos e Ultron." le spiegò il direttore dello Shield.
"Signore, cosa possiamo fare?" gli chiese lei, preoccupata.
"Riuniremo tutti i nostri eroi e in seguito anche i loro nemici per eliminare la minaccia comune a tutti noi."
"Mi sembra molto rischioso, signore."
"E' l'unica speranza per la Terra." dichiarò con tono solenne Nick Fury, ritirandosi nel suo studio.
 
Los Angeles, 24 luglio 2013, ore 8:30
Captain America corse per le deserte strade di Los Angeles, dove dei pericolosi criminali con armi chimiche stavano distruggendo la città.
"Fermo, furfante!" urlò, rivolto a uno degli uomini incappucciati che brandiva un mitra con aria minacciosa.
"Io ti conosco! Sei uno dei vendicatori! Caro capitano, stai per essere eliminato!" rise il nemico, sparando contro di lui.
Captain America parò i colpi con lo scudo, balzò verso di lui e gli sferrò un vigoroso pugno che gli fece perdere i sensi.
"Solo uno, Cap?!" esclamò una voce alle sue spalle.
Lui si voltò e vide Tony Stark che sorvolava dentro la sua armatura i numerosi criminali che aveva catturato.
"E ho anche disinnescato le bombe!" aggiunse Iron Man, sorridendo.
"Con aiuto di Hulk!" tuonò il dottor Banner, saltando in strada da un edificio in fiamme, salvando una decina di persone.
"Tu non hai disinnescato le bombe, ma ne hai quasi fatta esplodere una. Ne abbiamo già parlato." puntualizzò Iron Man.
"Sì, Hulk spacca tutto!" gridò lui, dando una forte pacca sulla schiena a Tony che cadde a terra.
"Ho avuto altro a cui pensare. Nick Fury ha detto che vuole convocare tutti i supereroi." spiegò Captain America.
"Oh, una riunione di famiglia!" esclamò Thor, irrompendo in una tempesta di tuoni e fulmini.
"Ecco che arriva il dio delle entrate spettacolari!" rise Tony, rialzandosi.
"E io, allora?!" domandò Occhio di Falco, aggrappandosi a una fune collegata a una sua freccia che aveva lanciato sulla parete di un grattacielo.
"Ehi, ci sono anch'io!" ribatté la Vedova Nera, seguendolo.
"Ecco i cagnolini di Nick Fury!" commentò Iron Man, suscitando l'ira di quest'ultima che gli sparò contro i punti meno vulnerabili dell'armatura.
"Allora andiamo!" propose Captain America.
Così i Vendicatori si diressero verso la base segreta dello Shield a New York.
 
Londra, 24 luglio 2013, ore 9:00
I Fantastici Quattro dovettero cacciare da Londra la stessa organizzazione criminale di New York che a quanto pare aveva architettato un vero e proprio attacco per nessun apparente scopo specifico.
Mentre la Donna Invisibile proteggeva con uno scudo il marito che stava cercando di disinnescare l'ultima bomba, la Torcia Umana e la Cosa combattevano contro gli avversari.
"Sbrigati, Reed!" sbraitò la Cosa.
"Cosa c'è, sei stanco di lottare?!" lo schernì la Torcia Umana.
Lui lo ignorò e continuò a sferrare dei potentissimi colpi contro i criminali.
"Non è facile come credevo!" ribatté Mr. Fantastic.
Dopo qualche minuto, però, quando tutti i nemici furono sconfitti, riuscì a disinnescare la bomba.
"Finalmente è finita!" esclamò, esausto.
"Non ancora, Nick Fury vuole radunare tutti i supereroi della Terra e noi ovviamente dobbiamo essere presenti." precisò la Torcia Umana, felice di sfoggiare i suoi superpoteri.
Così anche loro si misero in viaggio.
 
Parigi, 24 luglio 2013, ore 9:30
Wolverine si lanciò addosso a una ventina di criminali, eliminandoli tutti in un sol colpo.
"Diamoci una mossa o il professor Xavier non avrà il tempo per disinnescare le bombe!" gli ricordò Jean.
"Ti sembro lento?!" rise Wolverine.
"Ne arrivano altri!" lo avvisò Ciclope.
"Allora sconfiggiamoli!" decise Tempesta.
"Coraggio, andiamo!" decretarono Kitty, Kurt e Remy in coro.
Gli X-men si abbatterono contro i nemici con una tale furia da farli fuggire prima ancora dello scontro.
"Li lasciate scappare?!" esclamò una voce dall'altra parte della strada.
Ai piedi della Tour Eiffel, tra i turisti che correvano, terrorizzati, c'era Deadpool, direttamente da una base dell'X-Force.
"Finalmente qualcuno che ragiona come me." sospirò Logan, combattendo contro i criminali al suo fianco.
A quel punto si udì un forte boato: il professor Xavier era riuscito a disinnescare tutte le bombe grazie ai suoi poteri.
"E' riuscito a capire chi sono questi farabutti?" gli domandò Tempesta.
"No, ma ci saremmo riusciti se qualcuno non avesse deciso di eliminarli tutti." rispose il professor Xavier, osservando con uno sguardo penetrante Deadpool.
"Si calmi, prof.!" tentò di tranquillizzarlo lui. "Ora piuttosto dobbiamo recarci presso la base di Nick Fury dove si terrà una riunione tra supereroi. Per questo sono venuto. Volevo presentarmi con gli altri X-Men, anche se non siete forti come me!"
"Allora sta per accadere qualcosa di terribile, e penso che gli attacchi di questi criminali siano in qualche modo collegati ai nostri futuri nemici, nonostante non sembrino così forti. Perciò non dobbiamo sottovalutarli. Ora andiamo a New York." decretò Charles Xavier con tono solenne.
"Sì, a New York!" concluse Deadpool.
 
Sidney, 24 luglio 2013, ore 10:00
Il resto degli Illuminati, dopo aver sconfitto i terroristi, si riunì nella loro base segreta.
Namor si sedette davanti al tavolo nella Sala Comune con palese riluttanza.
Anche Freccia Nera non era felice di essere stato richiamato dopo tanto tempo, ma non osava aprire bocca poiché si rendeva conto delle conseguenze: avrebbe potuto distruggere tutto ciò che si trovava intorno a lui, senza lasciarne tracce.
"Non disperate, c'è una buona ragione per tutto ciò. Dobbiamo riunire tutti gli anelli per formare il guanto del potere. Ci aspetta la più grande minaccia che abbiamo mai affrontato." dichiarò il dottor Strange con tono pacato.
"E suppongo che non sarò io ad avere il guanto." brontolò Namon.
"Non ci ho ancora pensato, ma si tratta di una faccenda molto importante. Nick Fury recluterà tutti i supereroi, anche loro!"
"Intendi..."
"Sì! Ora smettila di pensare al tuo dannato guanto e aiutaci, per l'amor del cielo!"
Tutti osservarono la scena, preoccupati.
Namor, a malincuore, accettò la proposta.
A quanto pare la salvaguardia della Terra stava molto a cuore anche a lui.
 
Hong Kong, 24 luglio 2013, ore 10:30
La Pantera Nera aveva udito la notizia e aveva reclutato tutti i supereroi minori della Terra che in varie occasione avevano collaborato con gli Avengers come Wasp e Ant Man.
L'intero pianeta era stato teatro di una cruenta battaglia contro terroristi il cui piano non era chiaro a nessuno.
I capi di stato cercavano di dare una risposta a quelle domande, ma solo Nick Fury poteva rispondere e Pantera Nera sarebbe andato da lui.
Così partì per New York, seguito dal suo piccolo ma forte esercito.
 
New York, 24 luglio 2013, ore 11:00
Peter Parker uscì da scuola come un normale studente, salutando la sua normalissima ragazza dei sogni, Mary Jane, avviandosi verso la sua normalissima casa della sua normalissima zia Mary.
Quella vita normale, però, sarebbe stata presto cambiata anche in quel periodo che tentava di essere un ragazzo come tanti.
Un signore incappucciato gli passò accanto e gli consegnò una lettera.
Lui la lesse, un po' confuso: "Non c'è molto tempo, Spiderman. Abbiamo bisogno del tuo aiuto. Nick Fury sta reclutando un nuovo esercito. Presentati oggi alla riunione nella sua base. Arrivederci, agente Coulson."
Peter si stupì, ma in fondo era da un po' che non riusciva più a non comportarsi da eroe.
Notò che l'ora non era stata specificata e decise di riposarsi un po' prima di quella che si sarebbe rivelata una vera e propria guerra.
 
Brasile, 24 luglio 2013, ore 11:30
Daredevil aveva cercato in tutti i modi di nascondersi, ma non aveva saputo resistere alla tentazione di proteggere la città in cui si era rifugiato per così tanto tempo.
Grazie ai suoi supersensi riuscì a sconfiggerli in un battibaleno.
Fu proprio quel gesto eroico ad attirare l'attenzione dell'agente Coulson che lo invitò a unirsi alla riunione di supereroi dello Shield.
Lui, ancora un po' titubante, accettò.
Se stava per accadere qualcosa di terribile, lui doveva scegliere la sua parte nella guerra tra il bene e il male.
 
Metropolis, 24 luglio 2013, ore 12:00
"E' un uccello? E' un aereo? E' Superman!" urlarono come sempre gli abitanti di Metropolis.
Clark Kent però non aveva tempo per le solite gesta eroiche: doveva assolutamente recarsi alla riunione dei supereroi.
Prima pensava che solo Batman e altri pochi eroi fossero come lui, invece ora aveva scoperto che un altro intero esercito di persone superdotate.
Ora si sentiva esausto, incapace di pensare, quasi incapace di agire.
Non si sentiva più l'eroe del mondo e aveva respinto i terroristi dalla sua città con estrema difficoltà.
Decise di non pensarci, doveva continuare a lottare per le persone che amava, collaborando con altre persone come lui che ogni giorno proteggevano i più deboli.
 
Gotham City, 24 luglio 2013, ore 12:30
Vedendo l'esercito di terroristi che stava invadendo la sua città, Batman si pentì di aver promesso di non uccidere mai nessuno e sperò che avrebbe potuto rispettare quella regola anche nella guerra imminente.
Balzò fuori dalla Bat-mobile e iniziò a combattere contro i nemici.
Schivò in continuazione i proiettili degli avversari che sembravano ben equipaggiati con ogni sorta di tecnologia.
Non ci mise molto tempo a disinnescare le bombe, ma sconfiggere i criminali fu un altro discorso.
Dopo svariati tentativi, riuscì a far esplodere la loro base.
Finalmente Robin lo raggiunse e fece fuggire i criminali rimasti.
"Forza, dobbiamo andare." annunciò Bruce Wayne.
"Dove?" replicò il suo aiutante.
"A New York."
Robin rimase allibito e cominciò a preparare i bagagli.
 
San Francisco, 24 luglio 2013, ore 13:00
In un bunker sotterraneo si riunirono alcuni tra i più potenti eroi del pianeta.
Green Arrow si erse altezzoso di fronte a loro e li richiamò all'ordine.
"Noi risponderemo alla chiamata di Nick Fury! Basta discutere!" urlò.
"Sono venuto in superficie solo per questo?" ribatté Acquaman, scocciato.
"Smettila di lamentarti!" lo ammonì Cyborg.
"L'uomo di latta ha ragione." concordò Lanterna Verde con ironia.
"Bada a come parli!" tuonò lui.
"Un nemico comune a tutti noi sta per attaccarci! Abbandoniamo le nostre divergenze e combattiamolo per salvare la terra!" esclamò Oliver Queen.
"Sarà difficile abbandonare le divergenze con gli altri supereroi." gli fece notare Acquaman.
"Collaborare non è così difficile. Vedrete, ce la faremo!" insistette Green Arrow.
"Flash, hai qualche commento da aggiungere?" domandò Cyborg, voltandosi e non trovando il supereroe. "Flash?!"
Lui tornò subito, più veloce della luce, con un hot dog in mano.
"Dove sei andato?!" esclamò Lanterna Verde.
"A prendere uno spuntino!" rispose Flash, sorridendo.
"Allora siamo d'accordo." dichiarò Shazam.
"Sì." confermò Wonder Woman. "Andiamo a New York!"
 
New York, 24 luglio 2013, ore 13:30
Nick Fury scese dall'elivelivolo e corse verso la base.
Phil Coulson lo accolse calorosamente, urlando per sovrastare il rumore del veicolo.
"E' tutto pronto, signore! Ora dobbiamo solo aspettare i supereroi!" gridò.
"D'accordo. Ben fatto!" si complimentò Nick Fury.
L'agente Hill lo seguì, sempre più preoccupata.
Coulson la trattenne per un braccio e sussurrò: "Anch'io ho paura, ma Fury ha ragione: questo è l'unico modo."
Lei annuì e tornò a seguire il direttore.
 
Arkham Asylum, 24 luglio 2013, ore 14:00
Joker rimase seduto sulla panca della sua cella a contemplare un miracolo: qualcuno era riuscito a penetrare le difese di quella prigione.
In quella cella, cupa anche in pieno giorno, un criminale astuto e diabolico quasi quanto lui era venuto a prenderlo.
Si nascondeva nella penombra, in attesa di rivelare la sua identità, di cui tutti i supercriminali si vantavano.
Pioveva all'esterno della prigione e sia l'acqua che il gelido clima della città-prigione passavano tra le sbarre, consumando sempre di più ciò che era rimasto di Joker.
Ma in quel momento, vedendo il suo futuro socio, apparve rinato e sorrise, come ai vecchi tempi.
La sua espressione fu rivelata da un fulmine, accompagnato da un forte boato che riecheggiò nelle vicinanze.
"Vuoi sapere come mi sono fatto questo sorriso?" domandò, crollando nella sua solita folle risata.
"No, ma presto vorrai sapere chi sono io." sibilò il losco individuo, allontanandosi dalla penombra. "Sono Green Goblin e noi due, insieme al nostro esercito di supercriminali, domineremo il mondo!"
 
CONTINUA...

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Capitolo 2
*** La riunione ***


CAPITOLO 2
LA RIUNIONE
 
Nel capitolo precedente di "Ultimate Avengers": i supereroi Marvel e Dc, dopo aver sconfitto dei misteriosi terroristi, si accingono a riunirsi a New York nella base segreta dello Shield per affrontare la più grande minaccia per la Terra, il temibile Galactus, aiutato da Thanos e Ultron. Nel frattempo, Goblin libera Joker dalla prigione di Arkham, mostrandogli il suo malefico obiettivo.
 
Astronave Kree, data terrestre: 24 luglio 2013, ore terrestri: 14:30
Il comandante dei Kree rimase immobile a contemplare il nostro piccolo pianeta dalla sua astronave.
"La Terra mi ha sempre affascinato e finalmente avremo modo di conquistarla." dichiarò con tono solenne.
"Signore, le devo rammentare le mie serie preoccupazioni riguardo all'alleanza con gli Skrull." gli ribadì la sua aiutante.
"Credimi, anche loro non si fidano di noi, ma vogliono conquistare la Terra. Dobbiamo abbandonare le nostre divergenze come faranno i supereroi alla riunione dello Shield."
"Come lo sa?"
"Gli Skrull stanno già operando all'interno dell'edificio come hanno fatto nel resto del mondo, distraendo i supereroi mentre si preparavano alla vera battaglia. Quando avranno ottenuto tutte le informazioni, cominceranno a combattere e presto verremo anche noi se tutto procede bene."
 
New York, 24 luglio 2013, ore 15:00
Era scattata l'ora x: tutti i supereroi si erano riuniti nella base segreta dello Shield, attraversando il mondo con mezzi velocissimi pur di arrivare in tempo.
Continuavano a parlare tra loro, alcuni entusiasti, altri preoccupati e altri ancora annoiati.
Erano seduti intorno a un grande tavolo nella sala principale.
Insieme a loro non c'era ancora nessuno, ma sarebbero bastati loro per far esplodere una guerra di dimensioni mai viste prima.
Purtroppo tra alcuni supereroi non scorreva buon sangue.
Quando il dottor Banner si accorse della presenza degli Illuminati- che lo avevano esiliato molto tempo fa su un altro pianeta poiché lo ritenevano pericoloso- cercò di trattenere il mostro dentro di lui e ciò si rivelò assai arduo.
Dal canto loro gli Illuminati erano terrorizzati dalla sua reazione e allo stesso tempo adirati poiché tutt'ora non lo ritenevano idoneo come supereroe.
Namor e Acquaman continuarono a insultarsi poiché si ritenevano entrambi sovrani di Atlantide.
"Non avevo mai sentito parlare di te. Io sono l'unico re, guarda come ti vesti! Mi fai ridere!" cominciò Namor.
"Potrei dire la stessa cosa di te!" ribatté Acquaman.
"Così volete assemblare il guanto, giusto?" domandò nel frattempo il professor Xavier agli altri Illuminati.
"Sì. Ritengo che sia la scelta più saggia." rispose il dottor Strange.
Così lui, Xavier, Freccia Nera, Iron Man, Captain America e perfino Namor posarono gli anelli nel guanto che pareva già colmo di potere.
Dopodiché votarono tutti, a eccezione di Namor, il dotto Strange come possessore del guanto.
"Non avete mai sentito parlare del vostro amichevole Spiderman del quartiere?!" esclamò Peter, ridendo, rivolto a Superman e Batman.
"E tu che mi racconti, Legolas?" domandò Iron Man, rivolto a Green Arrow.
Lui rispose automaticamente: "Il mio nome è Oliver Queen. Per cinque anni sono rimasto su un'isola con un solo obiettivo: sopravvivere."
Tony non gli fece terminare nemmeno il discorso poiché era troppo preso a deriderlo: "Cinque anni fuori dalla civiltà? Allora mi sembra logico che tu non conosca le Stark Industries come gli altri! Amico, ti sei perso moltissime novità!"
Poi si rivolse a Occhio di Falco e aggiunse: "Assomiglia a te, ma con un tocco di classe in più."
"Un tocco di classe in più?" replicò lui, ridendo.
"Dunque, egregi amici!" esordì Thor. "Forse è il momento delle presentazioni. Il mio nome è Thor, figlio di Odino, sovrano di Asgard e protettore dei terrestri. Sono lieto della vostra presenza in codesto giorno da cotal splendore"
"Parla sempre così?" domandò Lanterna Verde.
"Ci puoi scommettere!" rispose Iron Man.
"Come sta, mio re?" chiese intanto il dottor Strange, rivolto a Pantera Nera.
"Ho vissuto giorni migliori." rispose lui, pensieroso.
La situazione del dottor Banner continuava a peggiorare.
"Calmati, Bruce." tentò di tranquillizzarlo la Vedova Nera.
"Non sarei mai dovuto venire! Non avrei mai dovuto acconsentire al progetto Avengers!" ribatté lui.
"Bruce, non dire così."
"Hanno ragione gli Illuminati! Io non sono un supereroe!"
"Bruce, calmati! Ti prego!"
Lui prese qualche calmante, ma non si rivelò molto efficace.
In quel momento entrarono Nick Fury, l'agente Coulson, l'agente Hill e dei soldati dello Shield.
"Buongiorno a tutti!" li salutò Nick Fury. "Vi ho chiamato qui perché stiamo per affrontare il nostro nemico più potente: Galactus. Realizzerete il progetto Ultimate Avengers, i più potenti eroi della Terra. Ci occorrerà tutto l'aiuto necessario per sconfiggerlo prima che divori la Terra del nostro universo."
"Cosa intende per nostro universo? Mi è sembrato piuttosto vago." notò il professor Xavier.
"Il motivo per cui non conoscete tutti i vostri compagni in questa sala è che..." balbettò l'agente Hill. "...quelli come Superman e Batman provengono da un universo parallelo. Venendo qui, Green Arrow, Acquaman, Flash e tutti gli altri sono entrati in un portale interdimensionale senza saperlo."
Loro rimasero allibiti, ma non sapendo cosa dire lasciarono la parola all'agente Coulson che illustrò la situazione: "Pare che Galactus si stia avvicinando e non esiterà a chiedere aiuto a Thanos e a Ultron. A quel punto dovrete intervenire voi. Per sconfiggere Galactus dovrete usare tutti i vostri poteri combinati insieme o la Terra sarà condannata. Nel frattempo altri criminali stanno progettando qualcosa poiché abbiamo individuato l'apertura di un altro portale oltre al nostro, ma non siamo riusciti a localizzarlo. Inoltre siamo al corrente di un'alleanza tra i Kree e gli Skrull e non dobbiamo aspettarci nulla di buono. Probabilmente sono loro i terroristi che hanno posizionato le bombe in tutto il mondo. Un'astronave Kree è già nell'orbita del nostro pianeta e non oso immaginare il piano di quei maledetti alieni. Quindi, come potete notare, non abbiamo tempo da perdere."
"Hulk!" tuonò il dottor Banner che non riusciva più a controllarsi.
"Bruce, calmati!" urlò la Vedova Nera.
Ma era troppo tardi: il dottor Banner si tramutò in Hulk e si gettò addosso agli Illuminati, a cominciare da Freccia Nera.
"Banner, no!" gridò Nick Fury, invano.
A quel punto i soldati dello Shield cominciarono a sparare contro i supereroi.
Le loro armi erano potentissime, super tecnologiche.
Rivelarono subito le loro vere sembianze, sorprendendo tutti.
"Gli Skrull!" strillò l'agente Hill, provando a contrattaccare.
Entrarono molti altri alieni e i supereroi cominciarono a combattere.
Hulk intanto continuava a combattere senza sosta, accingendosi a sferrare un pugno micidiale contro Freccia Nera.
Il professor Xavier usò i suoi poteri telepatici per convincerlo a lasciare Freccia Nera e per bloccarlo momentaneamente, mormorando: "Banner, lui non è il tuo nemico. Combatti contro i tuoi veri avversari. Noi abbiamo esiliato Hulk, non te. Sapevamo che tu non ti trasformavi volontariamente e abbiamo sbagliato a cacciarti. Ora li sai controllare molto meglio, perciò dimostracelo. Ora ti lascio, ma tu devi combattere contro gli Skrull."
Hulk si riprese e corse a combattere contro gli alieni.
Dopo una cruenta battaglia, i supereroi dimostrarono il loro valore, sconfiggendo gli Skrull una volta per tutte.
In quel momento pensarono che la loro squadra fosse imbattibile, ma si erano dimenticati delle bombe.
Per fortuna il professor Xavier riuscì a rintracciarle telepaticamente e a disinnescarle poco prima dell'esplosione.
Era esausto, ma era riuscito nella sua impresa.
"Dobbiamo andare a distruggere l'astronave Kree. Subito." dichiarò Nick Fury.
 
Astronave Shield, data terrestre: 24 luglio 2013, ore terrestri: 17:00
Nonostante fossero tutti ancora confusi, avevano acconsentito alla proposta, o meglio all'ordine, di Fury.
Ora erano molto vicini all'astronave Kree e presto avrebbero fatto fuoco.
Gli alieni però li colsero impreparati, inviando contro di loro un centinaio di navette militari.
Gli Ultimate Avengers indossarono delle tute spaziali, progettate dallo Shield per consentirli di muoversi molto velocemente usando i propri poteri, e uscirono dalla nave.
Erano pensate per ognuno di loro, perciò anche il dottor Xavier riuscì ad andare nello spazio grazie all'intelligenza degli ingegneri dello Shield.
Così i supereroi fecero strada all'astronave e le permisero di giungere di fronte a quella nemica.
Dopodiché rientrarono e il capitano dei Kree chiamò Nick Fury.
"State commettendo un errore." lo ammonì.
"Per me è lei che lo sta facendo. Ho un esercito di supereroi sulla mia nave." ribatté Fury.
"Appunto per questo si dovrebbe preoccupare. Gli Skrull vi hanno giocato un ultimo scherzo prima di morire: mi hanno consegnato un dispositivo in grado di distruggere la vostra astronave, e nemmeno Xavier lo può distruggere. Inoltre non permetterò a nessuno di entrare nella mia nave per prenderlo. Ho in mano il potere!"
"Cosa mi dice che tu non stia mentendo?"
Come risposta, il capitano dei Kree effettuò una videochiamata, mostrando il dispositivo su cui era posizionato un grosso bottone rosso che lui minacciava di premere.
Il professor Xavier tentò di distruggerlo, ma come aveva detto lui, non ci riuscì.
"E' protetto da un potente scudo di energia. Non mentiva." spiegò.
"Addio!" urlò il capitano dei Kree.
Così sarebbe terminato tutto lì e nessuno poteva intervenire, eppure una speranza c'era ancora, un desiderio nella mente di Nick Fury che continuava a ripetersi e alla fine venne esaudito.
Probabilmente gli Skrull non volevano che i Kree governassero dopo una loro eventuale morte e quindi avevano progettato un dispositivo per distruggere l'astronave del capitano dei Kree.
Così questa esplose davanti ai loro occhi, senza lasciare tracce.
Tutti urlarono per la gioia o tirarono un sospiro di sollievo.
Perfino Hulk e Acquaman sembravano tornati in loro.
L'unico ancora turbato era Namor che osservava con uno sguardo maligno il dottor Strange.
Non riusciva a sopportare che lui avesse quel guanto così potente e lui si limitasse a governare un regno sottomarino, sempre malvisto dalla sua gente.
Così progettava qualcosa, trasportato dall'ira funesta.
 
Arkham Asylum, 24 luglio 2013, ore 21:00
Goblin mostrò a Joker tutti i prigionieri che ora si erano radunati nell'atrio della prigione insieme a loro.
C'erano il Pinguino, Catwoman, Due Facce, l'Enigmista, Mr. Freez, lo Spaventapasseri, Bane, Deathstroke e molti altri.
Non tutti erano di Gotham: alcuni erano stati reclutati personalmente da Goblin.
Seduti intorno a un tavolo si trovavano il dottor Octopus, Venom, l'Uomo Sabbia, Lizard, l'Avvoltoio, Rino e Electro
"Questa è solo la prima parte del nostro grande esercito. Presto molti altri risponderanno alla mia chiamata." spiegò Goblin.
Joker sorrise e gli chiese, entusiasta: "Qual è il piano?"
"Reclutare un esercito per distruggere i supereroi non ti sembra un buon piano?"
"Idiota!" esclamò Joker sferrandogli un pugno sul volto.
Goblin cadde a terra, ma lo ignorò.
A quel punto Joker impugnò un coltello e glielo puntò contro la gola.
"Sentimi bene, a me non importa nulla di te, non m'importa di stare in prigione, non m'importa di uccidere miliardi di persone. Mi piacerebbe semplicemente vedere il mondo bruciare, ma prima ci occorre un vero piano. Da ora sarò io a comandare, intesi?" sibilò Joker.
"Credi che sia nato ieri?!" esclamò Goblin salendo sul suo velivolo per fuggire dalle sue grinfie.
Joker rise come un folle e salì sul tavolo per assecondarlo, ma questa volta non voleva combattere, bensì ascoltare il discorso del suo collega.
"Amici, siamo stati imprigionati o trattati con tale violenza da essere creduti morti! E per colpa di chi?!" gracchiò Goblin.
"Di Batman!" urlavano alcuni.
"Di Spiderman!" urlavano altri.
"E chi vi fermerà quando vorrete uccidere loro e tutti gli Avengers?!"
"Nessuno!"
"Molto bene. Ora dobbiamo solo aspettare Loki."
Tutti esultarono e Joker sorrise, colto da uno scatto nevrotico.
La notte era buia e piena di terrore.
 
CONTINUA.

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Capitolo 3
*** Terrore ad Asgard ***


CAPITOLO 3
TERRORE AD ASGARD
 
 
 
Nei capitoli precedenti di "Ultimate Avengers": i supereroi Marvel e Dc si sono riuniti contro la minaccia comune, il terribile Galactus che si sta avvicinando alla Terra. Prima però hanno dovuto cacciare sia i Kree che gli Skrull e presto dovranno affrontare un esercito di supercriminali.
 
Deserto del Sahara, 25 luglio 2013, ore 10:00
L'agente Coulson si avvicinò al cadavere che emanava una strana luce secondo ciò che gli avevano comunicato.
"O santo cielo!" esclamò, osservando il corpo di Odino. "Chiamate Thor!"
 
C'è un mondo intorno a noi che non esiste più, che rischia prima o poi di sprofondare giù! Finalmente ora c'è...chi lotta insieme a me! Con coraggio e lealtà noi combattiamo...chi minaccia la realtà in cui viviamo noi! Nel mondo adesso c'è...chi non si arrende mai! Nel mondo adesso c'è...chi non si arrende mai!!!
Ultimate Avengers, i più potenti eroi della Terra
(tratta dal cartone Avengers, Earth's mightiest heroes!)
 
Asgard, 25 luglio 2013, ore 11:00
Loki si sedette sul trono di suo padre e ordinò ai suoi sudditi di inchinarsi a lui, senza pietà nemmeno verso sua madre.
I giganti di ghiaccio, nonostante in precedenza fossero stati traditi, si erano sottomessi nuovamente al potere di Loki, nuovo sovrano di Asgard.
Il guardiano era stato ucciso, così come Odino.
Loki aveva acquisito un potere immenso.
Era uscito di prigione grazie ai giganti di ghiaccio, ma era diventato molto più forte di loro.
Il suo scettro si era potenziato e ora nulla avrebbe mai potuto fermarlo, o almeno così pensava.
Thor comparve di fronte a lui in una tempesta di tuoni e fulmini, insieme agli altri Ultimate Avengers che era riuscito a portare fin lì.
"O, caro fratellino, che piacevole sorpresa!" esclamò Loki senza nemmeno alzarsi.
"Vorrei poter dire la stessa cosa Loki, ma tu hai ucciso nostro padre!" ribatté Thor.
"Tuo padre!"
"Smettila, Loki! E' finita! Questa volta temo che sarò costretto ad ucciderti!"
"Tu provaci soltanto!"
Thor urlò per la disperazione e si lanciò addosso a lui, colpendolo sul capo col martello.
Il sovrano sprofondò nel trono completamente distrutto.
Thor credeva di averlo ucciso, invece Loki si riprese subito, si gettò contro di lui e lo colpì con lo scettro, scaraventandolo a terra.
Captain America gli lanciò lo scudo, ma Loki lo parò senza difficoltà.
Hulk balzò verso di lui e gli strinse il braccio che teneva lo scettro.
"Hulk spacca dio gracilino!" tuonò.
Il nemico abbandonò l'arma e si chinò a terra, dolorante.
Hulk gli sferrò un pugno sul volto, scaraventandolo contro dei giganti di ghiaccio che nel frattempo non avevano avuto il coraggio di intervenire.
"Combattete, stolti!" li incitò Loki.
Thor si riprese, fece strage di giganti e colpì di nuovo l'avversario col martello.
Loki questa volta cadde a terra e Superman ne approfittò per folgorarlo coi raggi laser mentre Batman lo massacrava.
Loki era esausto, ma riuscì ad afferrare lo scettro e a colpire entrambi per dirigersi verso Thor, ma ancora una volta Hulk lo fermò.
Sorprendendo tutti, il semidio riuscì a sconfiggere perfino lui.
"Freccia Nera, parla!" gridò Thor che non vedeva altre possibilità.
"No! Non può farlo! E' troppo pericoloso!" ribatté il dottor Strange.
Loki colpì anche lui e a quel punto Freccia Nera entrò in gioco.
"Basta!" tuonò.
Tutto parve confondersi in un miscuglio di rumori e colori di Asgard mentre Loki e il suo esercito venivano letteralmente spazzati via insieme alla Vedova Nera, Occhio di Falco e a moltissimi palazzi.
Occhio di Falco lanciò un dardo contro la superficie della città e la Vedova Nera si aggrappò a lui.
I giganti di ghiaccio erano morti, ma Loki era sopravvissuto miracolosamente.
Così, dopo aver colpito brutalmente Freccia Nera, si lanciò contro il dottor Strange.
"Namor! Aiutami!" urlò lui, vedendo che Namor era l'unico vicino a lui.
Questi però lo ignorò e Loki fu sul punto di ucciderlo quando Iron Man lo scaraventò contro la parete di un palazzo.
"Sei impazzito, Namor?!" esclamò il dottor Xavier.
Namor non proferì parola, colmo di vergogna e di rimorso.
Loki li assalì nuovamente, ma Wolverine lo bloccò.
Il semidio li frantumò momentaneamente gli artigli, buttò il dottor Xavier giù dalla sedia a rotelle e fu in procinto di uccidere il dottor Strange quando Namor si posizionò davanti a lui, subendo il fatal colpo.
A quel punto Freccia Nera lo assalì alle spalle, rivoltandogli il collo.
Un mortale sarebbe morto, ma lui purtroppo era un semidio.
Così si chinò a terra e si contorse per il dolore.
Thor ne approfittò per colpirlo ripetitivamente col martello.
Dopodiché evocò i fulmini e li diresse contro di lui.
Loki cadde nel baratro, in principio sconvolto e poi quasi sorridente.
"Ha un piano. Probabilmente questa è una trappola." intuì Thor.
Infatti tutta la città cominciò a crollare.
"Madre!" urlò Thor correndo in soccorso di sua mamma.
Era impossibile però salvare tutti gli abitanti.
"No! Non per noi!" pensò Thor.
Gli Ultimate Avengers in poco tempo riuscirono a recuperare tutti, perfino il cadavere del povero Namor e il dottor Xavier che non era riuscito a sedersi sulla sedia a rotelle.
Si lanciarono nel baratro, lasciandosi alle spalle Asgard, un tempo splendente e ora ufficialmente decaduta.
Un intero popolo e un intero mondo che crollavano.
Era una scena a dir poco impressionante.
Asgard si schiantò sul suolo di New York, demolendo moltissimi grattacieli.
Gli Ultimate Avengers dovettero soccorrere subito anche i cittadini newyorkesi.
"Thor..." mormorò la madre del dio, in fin di vita. "...salva questo mondo."
Così esalò il suo ultimo respiro.
"No!!!" tuonò Thor, trattenendo a stento le lacrime.
 
Arkham Asylum, 25 luglio 2013, ore 15:00
"Sei in ritardo, Loki." sibilò Goblin sul suo velivolo.
"Credimi, ne è valsa la pena." ribatté Loki mostrandogli il suo enorme esercito. "Ammira i nemici sopravvissuti di tutti gli altri Ultimate Avengers: il Mandarino, il Teschio Rosso, io ovviamente, Red Hulk che siamo riusciti a sottomettere con uno speciale siero, il dottor Destino, Magneto, Bullseye, Zorg, Black Arrow e Deathshot."
"Molto bene." sussurrò Joker, brandendo il suo coltellino.
"Ci divideremo. La mai squadra marcerà su New York e quella di Goblin su Gotham. Nessuno ci potrà fermare!" decretò Loki.
"Vuoi sapere come mi sono fatto questo sorriso?!" esclamò Joker.
Loki lo tenne fermo per un braccio e lo respinse bruscamente.
"Ubbidite a me, sovrano di tutti i mondi, e non vi accadrà nulla." li ammonì con un sorriso beffardo dipinto sul volto.
 
CONTINUA..

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Capitolo 4
*** Il sorriso di Joker ***


CAPITOLO 4
IL SORRISO DI JOKER
 
Nei capitoli precedenti di "Ultimate Avengers": Loki ha ucciso Odino e ha teso una trappola a Thor e a tutti i supereroi, facendo sprofondare Asgard. Thor piange la morte della madre e di molti abitanti che non è riuscito a salvare, impotente di fronte a quel disastro. Gli Illuminati invece Intanto, Loki e la sua squadra di criminali si preparano a sferrare un terribile doppio attacco.
 
Elivelivolo, 26 luglio 2013, ore 12:00
L'agente Coulson osservò il monitor del computer con uno sguardo cupo.
"Ti ho portato il caffè!" esclamò l'agente Hill, entrando nel suo ufficio.
"Bene, perché ne avrò proprio bisogno." commentò lui senza nemmeno distogliere lo sguardo dal computer.
"Cosa succede?"
"Avverto un continuo movimento nel portale interdimensionale."
A un tratto il volto sorridente di Joker comparve sul monitor.
"Troppo tardi!" ghignò, mostrando la città di Gotham in fiamme alle sue spalle.
L'agente Coulson trasalì per lo spavento.
Poi vide che Joker teneva fermo per un braccio un bambino, brandendo un coltello nella mano libera.
"Mando tutti gli eroi a Gotham." decise l'agente Hill.
"E come farete se intanto Loki si sta dirigendo verso New York?" le chiese Goblin, comparendo al fianco del suo collega.
"Mi stai rovinando il primo piano diabolico." si lamentò Joker.
L'agente Coulson si voltò verso Maria Hill e le ordinò, con un filo di voce: "Chiama Spiderman e Batman."
 
C'è un mondo intorno a noi che non esiste più, che rischia prima o poi di sprofondare giù! Finalmente ora c'è...chi lotta insieme a me! Con coraggio e lealtà noi combattiamo...chi minaccia la realtà in cui viviamo noi! Nel mondo adesso c'è...chi non si arrende mai! Nel mondo adesso c'è...chi non si arrende mai!!!
Ultimate Avengers, i più potenti eroi della Terra
(tratta dal cartone Avengers, Earth's mightiest heroes!)
 
Gotham City, 26 luglio 2013, ore 13:00
Joker si avvicinò al bambino imbavagliato e legato a una sedia in una casa abbandonata.
"Vuoi sapere come mi sono fatto questo sorriso?" gli chiese, giocherellando col coltello.
Il bambino ansimava sempre, colto da un attacco d'asma.
"Credo che a nessuno interessi la tua storia!" esclamò una voce alle spalle del criminale.
Joker si voltò e una ragnatela lo investì, gettandolo contro una parete.
Batman e Robin irruppero nella stanza.
"Serve aiuto?" domandò l'aiutante.
Spiderman slegò il bambino e urlò: "E' asmatico! Gli serve un inalatore!"
"Vado a cercare. Probabilmente prima questa era casa sua." decise Robin.
"Non ti smentisci mai, pipistrello." borbottò Joker.
"Neanche tu." aggiunse Batman, sferrandogli un vigoroso pugno sul volto.
"Trovato!" gridò Robin, lanciando l'inalatore a Spiderman che lo somministrò al bambino.
"Grazie." mormorò lui dopo aver finito.
"Spiderman!" sibilò Goblin investendo il supereroe con il suo velivolo.
Tutti i suoi nemici lo seguirono e poi fu la volta di quelli di Batman.
Il bambino, in preda al panico, continuò a usare l'inalatore.
"Scappa!" urlò Spiderman.
Lui ubbidì, ma Joker si liberò dalle ragnatele e lo afferrò da dietro.
Il bambino però fece in tempo a sferrargli un calcio che gli permise di fuggire.
Il criminale lo lasciò andare e pensò anche lui a Batman.
In quella che un tempo era una casa abitata da una felice famiglia, ora vi era uno scontro tra supereroi e supercriminali.
Robin era stato messo subito fuori combattimento e anche Spiderman e Batman non riuscivano più a contrastare gli avversari.
Alla fine, prima che perdessero i sensi, Superman decise di salvare il suo universo prima che fosse troppo tardi, anche se era contro il volere dello Shield, e portò via i suoi compagni, facendosi strada tra i nemici.
In seguito prese anche il bambino e volò a Metropolis.
"Così metterai in pericolo la tua città!" gli fece notare Batman.
"No, così la proteggerò." ribatté lui.
 
Metropolis, 26 luglio 2013, ore 15:00
Atterrò su un grattacielo della città e si rivolse al bambino per tranquillizzarlo.
"Come ti chiami?" gli domandò.
"James." rispose lui.
"Quanti anni hai?"
"Nove."
"Allora sei proprio grande. Senti, ho bisogno che tu faccia qualcosa per me."
"Vuoi che aiuti voi supereroi?"
"Sì, e il modo migliore per farlo è stare in un luogo sicuro. Ti ci porterò io."
Così Superman volò via con James.
Intanto Robin si contorceva per il dolore.
Non riusciva più a reggersi in piedi e in poco tempo si accorse di perdere energie.
"Non morire!" urlò Batman, disperato.
"E' stato un onore aiutarti." mormorò Robin, esalando il suo ultimo respiro.
"No!" urlò Batman.
Spiderman si tolse la maschera e osservò quella scena, pensando alla loro città distrutta.
In quel momento era solo Peter Parker e non poteva intervenire.
Probabilmente c'erano molti altri bambini in pericolo e lui non poteva fare nulla.
Crollò a terra mentre vide gli elicotteri dei nemici giungere verso di loro.
Joker si ergeva altezzoso su uno di essi, impugnando un mitra.
Superman a quel punto li raggiunse, ma Goblin gli lanciò una granata che definì molto speciale.
Infatti conteneva kriptonite.
La granata lo colpì sul braccio, facendolo cadere sul grattacielo.
"E' finita, Batman!" urlò Joker, trionfante.
Batman si voltò verso di lui e urlò: "Ti ucciderò, da vivo o da morto!"
"Io opterei più per la tua morte." puntualizzò il nemico.
"Hai ragione. E' finita." confermò Spiderman, rimettendosi la maschera.
"Cosa vuoi fare, Spidey?" sibilò Goblin.
"Ci alleiamo con voi."
Tutti lo osservarono, allibiti.
Il sorriso folle di Joker divenne un sorriso di curiosità.
"Allora vi arrendete?" domandò, esterrefatto.
Spiderman, anch'egli sorpreso di ciò che stava per dire, ribatté: "No, ci alleiamo con voi per sconfiggere Galactus."
 
CONTINUA...

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