Prima di tornare a casa decise di fare una passeggiata per le vie della sua nuova città. Non era da molto che si era trasferita, ma si era subito ambientata anche per il fatto che era abituata ai trasferimenti. Mentre camminava sentì una voce che la chiamava
XXX : IDEMIII
La ragazza si girò e vide la sua amica che le correva incontro. L'aveva incontrata appena si era trasferita. Prima di incontrare Idemi questa ragazza aveva avuto delle esperienze davvero scioccanti. Era stata rapita e portata a Los Angeles dai suoi rapitori. Lei era la figlia di un sovrintendente di polizia che lavorava al caso KIRA. I rapitori l'avevano rapita con l'intenzione di scambiarla con un oggetto a lei sconosciuto. Alla fine fu liberata e portata in salvo dal padre che accettò lo scambio. Dopo pochi giorni il padre con i suoi colleghi attaccarono il covo del rapitore. Però il rapitore riuscì a sparare a suo padre e a far saltare in aria la baracca. La ragazza e sua madre erano rimasta scioccate dalla morte dell'uomo, ma erano riuscite a riprendersi e a riprendere una vita normale. Appena Idemi vide la ragazza la abbracciò
IDEMI : Sayu che piacere vederti. Come stai ?
SAYU : Bene. tu ?
IDEMI : Più o meno. Che ci facevi qui ?
SAYU : Una bella passeggiata...... Allora..... vedo che inizi a fare conquiste
IDEMI : In che senso ?
SAYU : Prima ti ho visto vicino alla NHN che parlavi con dei ragazzi. Erano carini, chi sono ?
IDEMI : Sono ...... dei miei amici d'infanzia. Non li vedevo da un sacco di tempo
SAYU : Hahaha. Ho capito. Però il biondino non mi sembrava tanto felice di vederti ?
IDEMI : Già. Meglio se lasciamo stare. Parlando di ragazzi quando ti decidi a presentarmi il tuo fidanzato ?
SAYU : Stai parlando di Kaito ?
IDEMI : Si, vorrei conoscerlo. Da quanto mi hai raccontato, quando ha scoperto che sei stata rapita e portata a Los Angeles, lui ti ha raggiunto ed è riuscito a trovare la casetta dove avete vissuto per quei pochi giorni. Deve essere proprio innamorato alla follia se è stato pronto a fare questo per te eh ?
SAYU : In effetti non ci ho mai pensato. Ma credo che sia proprio il suo carattere. Kaito è molto affettuoso, ma anche molto coraggioso. Io non avrei mai creduto che mi avrebbe raggiunto fino a Los Angeles
IDEMI : Dai, qualche volta me lo devi presentare.
SAYU : Ok. La prossima volta che ci organizziamo invito anche lui.
IDEMI : Benissimo, ma dimmi un po' di più su di lui
SAYU : Ti dico solo che è un abilissimo mago
IDEMI : Che bello. Sono carini i maghi
SAYU : Non ci provare con il mio ragazzo
IDEMI : Non lo farei mai. Hahahaha
SAYU : è meglio se torno a casa altrimenti mia madre si preoccupa
IDEMI : Ok, allora ci vediamo
Le ragazze risero divertite e poi si avviarono verso le loro case. Idemi per tutto il tempo non fece altro che pensare a Mello. Non riusciva a toglierselo dalla testa. Appena entrò in casa fu accolta da Rika
RIKA : Bentornata. Come mai hai fatto così tardi ?
IDEMI : Ho incontrato Sayu per strada e ci siamo messe a chiaccherare
Mentre parlava,dalla cucina sbucò Masami che la salutò e si avvicinò incuriosita
MASAMI : Sicura di aver incontrato solo Sayu. Allora chi era il biondino che uscendo dalla macchina ti ha urtato ?
IDEMI : Toglietemi una curiosità. L'hanno fatto vedere in TV l'incontro con Mello. Tutti quanti ci avete visti
RIKA : No stavamo passando lì perchè dovevamo andare al supermercato e abbiamo visto tutta la scena. Mello sombrava molto arrabbiato.
Idemi si rattristò molto e le amiche capirono subito il perché
RIKA : Mi dispiace. Sono stata una buona a nulla, ho avuto paura e me ne sono andata pensando solo a me. Mi dispiace tantissimo.
IDEMI : Non ti preoccupare. Te l'ho detto mille volte. Io e Mello non siamo destinati a stare insieme
RIKA : E invece si. Prova a parlargli e chiaritevi.
IDEMI : Non credo sia una buona idea. Quando lo incontrato mi è parso che volesse vedermi morta
MASAMI : Sarà stata una tua impressione. Da quanto ho capito Matt ti ha invitato a casa loro. Un'occasione perfetta. Domani ti accompagniamo, raccontiamo tutto quello che ci sta succedendo a Mello e ..
IDEMI : NO! Non intendo coinvolgere Mello in quese cose chiaro. Domani lo andiamo a trovare e cercheremo una scusa credibile. Non dovete neanche citare l'organizzazione, pistole o cose del genere
Masami e Rika si scambiarono alcuni sguardi contrariati e preoccupati. Sapevano tutte che non sarebbero mai riuscite a trovare una scusa credibile, ma decisero di dare ragione all'amica. Il giorno dopo le ragazze uscirono di casa molto presto e si recarono nella macchina di Masami che era l'unica a saper guidare.
MASAMI : Allora, dove abita il famoso principe nero ?
IDEMI : Matt mi ha parlato di un capannone fuori città
MASAMI : Forse ho capito di quale parlava. Si parte
Detto questo nell'auto calò il silenzio. Nessuna delle tre sapeva di cosa parlare. All'improvviso Idemi si voltò verso Masami e iniziò a guardarla insistentemente. Masami accorgendosi di quello sguardo iniziò a sentirsi a disagio
IDEMI : Toglimi una curiosità. Hai detto che nessuno esce vivo da quell'organizzazione, che una volta entrati è impossibile uscire. Ma allora tu come hai fatto ad uscire ?
Masami sospirò rassegnata. Sapeva che un giorno una delle due amiche le avrebbero fatto questa domanda a cui lei non poteva rispondere perché era un segreto troppo grande. Nessuno avrebbe mai creduto a una specie di copia delle persone. Dopo un paio d'ore arrivarono davanti a un grande edificio alquanto rovinato. Appena arrivarono davanti all'edificio Idemi sentì una strana sensazione. Era sicura che sarebbe successo qualcosa appena fosse scesa dalla macchina. Sentì una paura che l'avvolgeva e che non la faceva muovere dalla macchina. Dopotutto sapeva che le sue amiche avrebbero fatto di tutto per avvertire Mello di quello che le stava succedendo. Masami e Rika, vedendo che la loro amica guardava con paura l'edificio davanti a sé e non si muoveva dalla macchina, la portarono fuori con la forza. Dopo vari tentativi le due amiche riuscirono a trascinare Idemi davanti alla porta dell'edificio rovinato. Idemi poggiò una mano sulla polverosa maniglia e spinse la porta. Appena la aprì entrò con le ragazze che la seguivano come due ombre guardandosi intorno. Davanti a loro videro una scalinata che a prima vista non era molto sicura. Idemi raccolse tutto il coraggio che aveva e salì lentamente le scale. Appena arrivò in cima si ritrovò davanti un altra porta, ma questa era un po' più piccola rispetto alla prima. Stava per prendere la maniglia quando sentì la voce di un ragazzo che si avvicinava. Idemi riuscì a capire subito di chi era quella voce.
MELLO : Io esco. Devo andare a fare delle commissioni. Tu resta qui
La porta davanti alla ragazza si spalancò e questa si trovò davanti un ragazzo sui 19 anni con i capelli biondi leggermente bruciati sulle punte. Una bruciatura gli copriva il lato sinistro nel viso. Idemi lo fissava sorpresa e anche Mello non sembrava contento di quella visita. Anche se aveva quella bruciatura Idemi sentì il cuore che le batteva forte. Gli sembrava ancora più bello e più grande di quello che immaginava. Mello intanto guardava con sguardo arrabbiato e severo Idemi che si sentì mancare l'aria. Matt notò Idemi e la tensione che si era creata
MATT : Bene. Abbiamo visite, quindi Mello non va da nessuna parte
Matt si avvicinò al biondo e lo afferrò per un braccio. I due si scambiarono uno sguardo veloce e Mello si buttò sul divano di pelle sbuffando. Matt invitò le ragazze ad accomodarsi. Rika e Masami entrarono e si appoggiarono al muro vicino alla porta mentre Idemi si avvicinava al divano dove era steso Mello
IDEMI : Ciao, come stai ?
Nessuna risposta. Il ragazzo era steso e guardava il soffitto senza parlare. Stringeva le mani dietro la testa in due pugni cercando di mantenere la calma
IDEMI : Ehi, sei ancora tra noi ? Mello, ci sei ?
MELLO : Cosa ti importa come sto io ? Lasciami in pace
IDEMI : Mello, lo so che sei arrabbiato con me, ma ....
MELLO : Già sono arrabbiato. Perché non dovrei esserlo. Mi hai fregato per due volte e ancora provi a farlo. Ora mi sono scocciato di aspettarti anche se tu .......
Mello rendendosi conto di quello che aveva detto e di quello che stava dicendo, si bloccò. Spostò lo sguardo dal soffitto allo sguardo sorpreso di Idemi. Anche Matt, Masami e Rika non potevano credere alle loro orecchie e neanche Mello riusciva a credere a quello che aveva detto. Quella sembrava ed era proprio una dichiarazione che Mello non avrebbe mai voluto fare. Idemi fece l'eco delle sue ultime parole
IDEMI : Anche se io ?
Mello si alzò e si girò di spalle stringendo i pugni
MELLO : Va al diavolo, ragazzina!
Idemi indietreggiò con gli occhi lucidi.
IDEMI : Mello, io posso spiegarti ...
MELLO : Cosa vuoi spiegarmi ?
IDEMI : Il motivo delle mie continue sparizioni. Due anni fa non ci siamo potuti incontrare perché un delinquente ci ha attaccate il giorno prima dell'incontro e ha ferito Masami e siamo dovute andare.....
RIKA : NON È VERO!! SEI STATA TU QUELLA CHE È STATA FERITA!
Detto questo Rika andò da Idemi e le alzò la maglietta. Mello notò delle cicatrici sui fianchi prodotte proprio da un arma da fuoco. Non erano per niente recenti. Idemi spinse l'amica e si abbassò la maglietta
IDEMI : Ma sei pazza ?!
MELLO : Cosa sono quelle cicatrici? È stato il "delinquente" a fartele ?
IDEMI : Ma è vero
RIKA : No, è stata l'organizzazione
MELLO : Quale organizzazione ?
IDEMI : Rika, BASTA!
RIKA : No, NON ARRIVI DA NESSUNA PARTE MENTENDOGLI
MELLO : Basta così. Ne ho abbastanza. Me ne vado
IDEMI : NO, ASPETTA
Detto questo si fiondò da Mello e lo abbracciò da dietro
Rika, Masami e Matt uscirono per farli chiarire meglio. Matt si chiuse la porta alle spalle lasciando i due ragazzi da soli. Al gesto di Idemi Mello si era bloccato. Idemi continuava a stringerlo senza mai lasciarlo. Iniziò a piangere e a raccontare tutto tra un singhiozzo e l'altro
IDEMI : Mio padre e mia madre .... sono stati uccisi ... da un'organizzazione criminale. Mia zia mi ha raccontato molte cose su questa organizzazione e ..... per questo loro cercano di ...... di uccidermi. La sera dopo il nostro incontro .... loro mi hanno trovata e mi ..... hanno sparato contro. Sono finita in ospedale e Rika stava per andare a chiamarti ..... ma gli uomini che mi avevano attaccata erano lì ..... mi stavano aspettando per uccidermi. Loro abitano in Giappone
Finito il discorso Idemi smise di abbracciare Mello che fino ad allora non aveva mosso neanche un muscolo. Idemi indietreggiò portandosi le mani sul viso. Davanti si erano ripresentati i corpi senza vita dei familiari, le parole agghiaccianti di Gin e le minacce ricevute dall'organizzazione. Mello
non riusciva a credere alle sue orecchie anche se il suo racconto era credibile. Iniziarono farsi strada i sensi di colpa, dopotutto aveva anche lui un cuore anche se lo nascondeva. Mello si avvicinò a Idemi e l'abbracciò aspettando che si calmasse. Dopo una decina di minuti Idemi smise di piangere. Mello continuava a stringerla senza lasciarla. L'abbraccio si sciolse dopo opochi minuti e Idemi alzò la testa per guardare Mello negli occhi. Quegli occhi in cui lei si era persa tante volte mentre lo guardava e di cui si era innamorata. Si guardarono per un po', fino a quando Idemi iniziò ad avvicinarsi al volto di Mello incrociando le braccia intorno a suo collo. Dopo attimi che le sembrarono interminabili le sue labbra si poggiarono su quelle di Mello. Il ragazzo la strinse a sè e le accarezzò la guancia. Si staccarono dopo pochi minuti per riprendere fiato. Mello poggiò la sua fronte su quella della ragazza
IDEMI : Ti amo.
Mello la guardò mentre la ragazza cercava di sorridere. Mello la strinse ancora più forte e la baciò.
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