Dear Diary...

di H o p i e
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Chapter I ***
Capitolo 3: *** Chapter II ***
Capitolo 4: *** Chapter III ***
Capitolo 5: *** Chapter IV ***
Capitolo 6: *** Chapter V ***
Capitolo 7: *** Chapter VI ***
Capitolo 8: *** Chapter VII ***
Capitolo 9: *** Chapter VIII ***
Capitolo 10: *** Chapter IX ***
Capitolo 11: *** Chapter X ***
Capitolo 12: *** Chapter XI ***
Capitolo 13: *** Chapter XII ***
Capitolo 14: *** Chapter XIII ***
Capitolo 15: *** Chapter XIV ***
Capitolo 16: *** Chapter XV ***
Capitolo 17: *** Chapter XVI ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


15 maggio 1999
 
 
Ecco qui il regalo per il mio compleanno. Qui all'orfanotrofio ne fanno sempre.
Sono felice del mio regalo.
Ho questo bel diario, mi piace. 
Ha tante pagine, tantissime.
D'ora in poi ci scriverò sempre e tu sarai il mio amico.
L'unico che avrò e che ho.
Ti racconterò sempre tutto, te lo prometto.
Devi sapere che ormai sono qui da quattro anni, quasi cinque.
Per "qui" intendo all'orfanotrofio.
Non ho più i genitori.
Sono in cielo.
Credo che non mi adotterà mai nessuno. 
Forse perché sono strana.
I miei capelli e i miei occhi sono diversi da quelli degli altri.
Secondo te è per questo?
Non lo so...
Ma qui sto bene.
Non mi importa se resterò qui per sempre.
So che nessuno sostituirà mai i miei veri genitori, io voglio loro. 
Anche se...
Me ne vergogno un po' a dirlo...
Ma di te mi posso fidare, vero?
Mi prometti che non lo dirai a nessuno?
Bene...
Io non ricordo niente di loro.
Per me sono solo "papà" e "mamma".
So il loro viso solo grazie a delle vecchie foto che non si vedono neppure tanto bene.
Me ne vergogno tanto.
Ora scusami, ma devo andare. 
Ti scriverò ancora, non ti lascerò solo.
Io ho te e tu hai me.
Saremo amici per sempre.
 
Hyuri
 
 
 
Ho riletto quella pagina del diario per più e più volte. È la prima che ho scritto e anche l'ultima. Da quel giorno è passato qualche anno e ora ho dieci anni. Il fatto è che non ho niente da raccontare. Qui la vità è sempre la solita. Finirei per scrivere solo cose noiose e io non voglio riempire le pagine di sciocchezze. Oggi all'orfanotrofio sono venuti un uomo e una donna insieme ad un bambino che ha qualche anno più di me. Appena mi hanno visto hanno fatto una faccia piuttosto meravigliata. Non so bene perché, forse per il colore dei miei capelli e degli occhi visto che non facevano altro che guardarli. Ma sono così strani? Sta di fatto che hanno deciso di adottarmi. Oggi, il 13 aprile 2001, ho avuto la mia prima richiesta di adozione. Non so se sentirmi emozionata o meno. Per certo so cosa lascio, ma non so se troverò una famiglia disposta ad accontentare i miei capricci. E per di più quel bambino con il sorriso stampato in faccia non mi sta affatto simpatico, il suo viso mi è antipatico.
Tra dieci minuti devo trovarmi fuori dalla mia stanza dell'orfanotrofio perché quella stramba famiglia deve venire, prendermi e portarmi a vivere da loro. Chissà come sarà.
Mi preparo e dopo un paio di minuti esco fuori dalla stanza, constatando che sono già lì ad aspettarmi. Il bambino si avvicina e mi sorride.
Stingo forte il mio diario, sono sicura che mi servirà d'ora in poi.
Usciamo fuori da quella che fino a poco fa era la mia casa e ci dirigiamo verso la macchina. Mi volto un attimo indietro, come per dire addio a quell'edificio che ormai era tutto per me, poi continuo a camminare. Dopo essere entrati in macchina, il bambino si siede ai sedili posteriori vicino a me.
« Ciao! » mi dice sorridendo. 
« Ciao... » rispondo con aria di sufficienza voltandomi e osservando l'orfanotrofio che, secondo dopo secondo, sembra diventare sempre più piccolo.
Il bambino mi osseva inclinando leggermente la testa di lato, finché non si volta anche lui per guardare indietro, chiedendosi cosa stia guardando. 
Ormai dell'orfanotrofio non si vede nemmeno il tetto.
Intanto il padre del bambino ci tira delle piccole occhiatine dallo specchio della macchina.
« Eri affezionata a quell'orfanotrofio? » mi chiede la madre del bambino sorridendo.
« Sì, tanto. »
« Come ti chiami? » mi chiede nuovamente. Credo che lo sappia già, secondo me il suo è solo un pretesto per parlare.
« Hyuri. »
« E il tuo cognome qual'è? » chiede il bambino infiltrandosi come un'anguilla nella conversazione.
« Io... non ho un cognome. »
« Ma come? Tutti hanno un cognome. Il mio per esempio è Kwon. Il tuo qual'è? » 
« Non ha senso avere un cognome se poi verrai adottata da qualcuno che avrà un altro cognome. » rispondo stringendo il mio diario. La verità è che non me lo ricordo.
« Umh... Comunque io mi chiamo Ji Yong. E d'ora in poi sarò tuo fratello maggiore. » aggiunge con tono fiero e sorridendo.
Quel bambino... non lo sopporto.
Finalmente siamo arrivati. I genitori di quel bambino insopportabile di nome Ji Yong mi mostrano tutta la casa. Molto accogliente. Più di quanto pensassi almeno.
Per ultimo mi mostrano la mia stanza da letto. Per ora c'è solo un letto e un armadio. 
« Ovviamente aggiungeremo altri oggetti e la dipingeremo del tuo colore preferito. » mi dice il padre del bambino poggiando una sua mano sulla mia spalla.
« Grazie » 
« Figurati. Per qualche giorno però dovrai accontentarti di questo, il tempo di organizzare tutto. » 
« Non c'è problema. » rispondo entrano nella stanza e guardandomi intorno. È molto grande. 
Mi siedo sul letto e apro il mio diario.
Il padre del bambino, notando le mie azioni, se ne va, lasciandomi un po' di privacy, chiudendo la porta della stanza.
 
13 aprile 2001
 
Caro diario,
sono passati due anni, lo so.
Avevo detto che ti avrei scritto sempre, scusami.
Il fatto è che non succedeva mai niente di speciale.
Ora invece credo che dovrò scriverti spesso.
Sono appena stata adottata da una famiglia con una casa veramente molto grande 
e con un figlio veramente antipatico, o almeno questa è l'impressione che mi dà.
Ma io non sbaglio mai, quindi è sicuramente così.
Si chiama Ji Yong e sorride sempre.
I suoi genitori sono buoni.
Ora che ci penso ho dimenticato di chiedere come si chiamano, forse sono sembrata maleducata.
Ma io sono così, dimentico spesso le cose.
Sai... credo che mi hanno adottata solo per il colore dei miei occhi e dei miei capelli.
Se è così mi sentirò triste a vita.
Non è mica un buon motivo per essere adottati!
 
 
Sento dei passi veloci e la porta della mia stanza tutt'un tratto di spalanca. Chiudo di scatto il diario, per paura che qualcuno potesse leggerlo.
Alzo lo sguardo verso la porta. Chi è? Ma lui ovviamente! 
« Hyuri, vieni! È pronto a tavola!» urlò quasi sfoggiando un largo sorriso.
 
 
"Caro diario,tutto sommato questa famiglia mi piace."

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Capitolo 2
*** Chapter I ***


Sono passati cinque anni da quando sono stata adottata. Ora ho 15 anni e quell'insopportabile di Ji Yong ne ha 18. Già, lo considero ancora insopportabile, la mia prima impressione non sbaglia mai. Come se non bastasse continua a chiamarmi "sorellina" e vorrebbe che lo chiamassi "fratellone", bah.
Ho anche una sorella in questa famiglia, solo che ha una casa tutta sua e adesso è in viaggio negli USA. Si chiama Dami e ha 23 anni. Con lei invece vado d'accordo, è simpatica e, anche se la vedo poche volte, le sono affezionata.
Ancora non ho amici, ho solo quel diario, che scrivo una volta ogni tanto. Mi chiedo che senso abbia avere un diario a cui confidi tutto e che non ti può nemmeno dare dei consigli, è straziante sotto questo punto di vista.
Fisso il mio diario e lo sfoglio leggendo alcune pagine scritte in precedenza. Da piccola scrivevo veramente sciocchezze...
Ho smesso di scriverci quando avevo 13 anni. Non facevo altro che scrivere cose come cos'ho mangiato a pranzo, cos'ho fatto a scuola e, ad ogni pagina, scrivevo quanto mi stesse antipatico Ji Yong. Una cosa ripetitiva e noiosa. Afferro violentemente le pagine scritte, intenta a strapparle, ma mi rendo conto che non sarebbe stato giusto. Quello era tutto ciò che faceva parte del mio passato e del mio essere bambina. Strapparle non avrebbe senso, quindi meglio lasciare tutto lì. Metto il mio diario sotto il cuscino del letto. Ricordo com'era la stanza appena ero arrivata qui. Pareti bianche, letto con coperte leggerissime - che si apprestarono subito a sostituire con coperte più pesanti - sebbene facesse ancora freddo e un armadio molto grande, almeno per quanto sarebbe potuto sembrare visto da una bambina di 10 anni.
Ora, a dispetto di prima, le pareti sono di un celestino chiaro, c'è una scrivania con sopra un computer portatile, uno specchio che permette di guardarmi dalla testa ai piedi, un lampadario molto carino, una bajour e una libreria piena di libri.
Sono felice di trovarmi in questa famiglia, mi piace davvero tanto. Certo, se non fosse per Ji Yong mi piacerebbe di più, ma questi sono dettagli...
Oggi è una bella giornata di sole e sarei felicissima se non fosse per una cosa.
«Hyuri...» una voce stanca e assonnata mi chiamava da dietro.
«Mh?» mi volto seccata verso la porta semi-aperta da un qualcuno che sembra uno zombie con la voce da morto.
«Dobbiamo andare a... » il tutto fu interrotto da uno sbadiglio così largo da poter intravedere l'esofago guardando l'apertura della bocca anche a metri e metri di distanza.
«Sì, ho capito ho capito. Certo che un po' di entusiasmo potresti mettercelo. » rispondo sbuffando afferrando la mia cartella scolastica.
«Ma io ho sonno...»
«Hai diciott'anni e ancora fai questi discorsi?» esco dalla stanza e gli afferro il braccio trascinandolo «E poi pretendi anche che ti chiami "fratellone". Piuttosto sembra che sono io quella più grande che deve badare a tutto. »
Arriviamo davanti alla porta di casa e, dopo aver salutato nostra madre, usciamo di casa e ci incamminiamo a piedi verso la scuola dato che era poco distante.
Già. Nostra madre. Sebbene all'inizio non fu facile, con il tempo sono riuscita a chiamarla "mamma". La stessa cosa vale per "papà". Ricordo come fosse ieri quando ero convinta che mi avessero adottata solo per il mio particolare colore di capelli e di occhi, ero davvero piccola.
«Piuttosto che lamentarti e sbadigliare in continuazione dovresti essere felice dato che tutte quelle cornacchie che ti ronzano attorno continueranno a sbavare guardandoti. » comincio a parlare rompendo il silenzio.
«Umh? Fai la gelosa adesso o cosa?» risponde guardandomi con aria interrogativa.
«Figurati se sono gelosa. Mi danno semplicemente sui nervi. Mi darebbero sui nervi anche se facessero così con qualcuno che non conosco. E poi scusa, ma a te questo è del tutto indifferente? Insomma... se succedesse così a me tirerei una sprangata in testa a quelle persone!»
«Già, ma a te non succede.» risponde con un mezzo sorriso divertito.
«E con questo che vuoi dire? Che non sono desiderabile?»dico fermandomi.
«Non ho detto questo.» risponde fermandosi un po' più avanti di me e guardandomi voltando leggermente la testa.
«Bah. Tanto della tua opinione mi interessa veramente poco. » concludo continuando a camminare «Piuttosto devi iniziare a darmi ripetizioni di matematica visto che tu sei bravo a scuola »
«Insufficienze?»
«Sì.»
Nel frattempo arriviamo a scuola. La prima cosa che noto entrando nel cortile è un ragazzo italiano. Strano vedere un italiano qui a Seoul e, difatti, era contornato da delle ochette starnazzanti.
«Oh, vedo che le tue amichette ti hanno abbandonato.»
Continuo a guardare quel ragazzo e noto che si volta verso di me e che mi sorride. Inevitabilmente divento rossa, quasi come il colore dei miei capelli.
«Non mi importa» risponde voltandosi verso di me e, notando il mio rossore, aggiunge «Ma come? Non dirmi che ora mi abbbandoni anche tu!»
«... Eh?» torno normale e poi aggiungo «Figurati! E poi perché dovrei abbandonarti? Non sono mai stata dalla tua parte. Ora scusami ma vado in classe. » concludo avviandomi svelta verso la mia classe.
È ancora vuota. Faccio in tempo a dire qualcosa al mio caro amico.
Mi siedo al mio posto e apro lo zaino. Caccio fuori il mio diario, lo apro, afferro la mia penna e inizio a scrivere.
 
15 ottobre 2006
Caro diario,
da quanto che non ti scrivo.
Ora ho trovato finalmente un valido motivo per farlo.
In cortile ho visto un ragazzo, è carino.
È anche italiano, quindi non si stupirà più di tanto nel vedere la mia genetica.
Il punto è che mi ha sorriso.
Un ragazzo...
... mi ha sorriso.
Non mi era capitato mai, se non con Ji Yong, ma lui è ovvio che mi sorride:
sorride sempre!
Invece questo ragazzo non lo conosco nemmeno, eppure mi ha sorriso.
Mi ha sorriso.
Mi ha sorriso.
Mi ha sorriso.
Ma cosa mi prende?
Da quando mi esalto per così poco?
Oddio.
Lui non mi interessa mica.
È solo un ragazzo italiano, tutto qui.
 
Hyuri
 
Sento dei passi e rimetto subito il diario nello zaino. La persona appena entrata è nientepopodimeno che lui, quel ragazzo.
 
"Caro diario, perché il cuore mi batte così velocemente?"
 
 
Il mio angolino:
 

Prometto che dal prossimo capitolo tutto sarà migliore. Adesso la storia è banale, ma questo è solo l'inizio (:
Come avete ben capito questa storia è  sviluppata nel 2006. Wow, salto nel tempo 8D
Beh, spero vi piaccia ^^ 
Grazie per aver letto!


Ji Yong

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Capitolo 3
*** Chapter II ***


Mi viene spontaneo sorridere nel vederlo. Lui fa lo stesso, anche se il suo sorriso non era rivolto a me stavolta. Infatti due secondi dopo una ragazza, Yurim, lo afferra per il braccio stringendoglielo e facendogli le fusa al tempo stesso. Subito dopo la vedo guardare nella mia direzione, sorridendo con sguardo di sfida.
Yurim è la ragazza più popolare della scuola. Per bellezza e anche per i soldi che possiede la sua famiglia. Infatti tutti i maschi, o quasi, le ronzano attorno.
È una bionda tinta con occhi neri. Le sue forme sono abbastanza abbondanti, sicuramente è anche per questo che fa sbavare quasi tutti.
Non so perché, ma sin dal primo giorno le sono stata antipatica e mi ha preso sempre di mira, spesso tentando di mettermi i piedi in testa, cosa che io, naturalmente, non permettevo di fare.  Questo non ha fatto altro che alimentare l'odio che prova verso di me.
Lui è un ragazzo alto e slanciato. Ha i capelli castani e gli occhi verdi. Il suo viso sembra gentile, spero che non sia vero che le apparenze ingannano.
I due continuano a chiacchierare del più e del meno e io intanto sento come una stretta al cuore. Mi chiedo cosa sia questa sensazione mai provata prima d'ora.
Ma finalmente ecco il suono della campanella che mi salva dallo strazio provato poc'anzi dato che Yurim e il ragazzo devono quindi separarsi.
Poco dopo entra l'insegnante, seguita dalla maggior parte degli alunni che prendono subito posto ai loro banchi.
Quando la classe si riempe del tutto, ecco che la professoressa inizia a parlare.
«Come potete ben constatare con i vostri occhi, oggi è arrivato nella nostra scuola un nuovo alunno. Ti vuoi presentare o lo faccio io?» chiede al diretto interessato.
«Emh... il mio nome è Albert Bernardi e ho 16 anni»
«Tutto qui?» continua alzando un sopracciglio.
«Sì.»
«Ah... beh. Parli bene il coreano comunque. Come se fosse la tua lingua madre.»
«In effetti ho vissuto qui in Corea da piccolo insieme ai miei genitori originariamente italiani, poi per questioni di lavoro siamo andati in Italia e ora eccomi di nuovo qui.»
«Bene, per quanto riguarda le presentazioni può bastare. Dato che tutti sono seduti a coppia e tu e un'altra tua compagna siete soli potete unirvi. »
Istintivamente mi guardo attorno. Quel posto vuoto era un posto accanto al mio. Vedo Albert che si alza dalla sedia e che si dirige piano verso di me.
Il mio cuore ha appena perso un battito. Non capisco cosa mi succede. Per tutto e due le ore della lezione non sono riuscita a muovermi, ero paralizzata. Ero emozionata, ansiosa e davvero terrorizzata. Non ci siamo rivolti nemmeno una volta la parola, più che altro perché ero anche io che lo evitavo.
Per tutta la lezione ho sentito uno sguardo omicida non poco lontano, quello di Yurim. Ero più che convinta che prima o poi si sarebbe alzata e mi avrebbe strangolata. Finalmente poi sento quel suono che mi salva per la seconda volta: la campanella di inizio intervallo. Tutti escono nuovamente in cortile, mentre io preferisco rimanere in classe. Tiro di nuovo fuori il mio diario dallo zaino e ricomincio a scrivere.
 
 

15 ottobre 2006

 
Caro diario,
sono ancora a scuola e, mentre tutti sono in cortile a divertirsi,
io sono qui a scriverti.
L'oggetto di questa pagina è nientepopodimeno che lui, di nuovo.
Ho scoperto come si chiama.
Albert.
Non è un bel nome?
Secondo me sì ^_^
O forse è lui che considero bello, non saprei.
Mi sento strana.
Quando sorride mi sento come in paradiso.
Non è come quel sorriso che fa quel rompiscatole di Ji Yong, è un sorriso che mi fa illuminare gli occhi.
Che sia... amore?
Lo chiedo a te perché io non ho la minima idea di cosa sia.
Cos'è l'amore?
Un sentimento, sì...
ma cosa si prova nell'essere innamorati?
A questa domanda non so ancora rispondere,
ma se quando sei innamatorato di qualcuno il cuore ti batte all'impazzata quando vedi o pensi a quel qualcuno,
se quando lo vedi con un'altra ti ingelosisci e ti senti stritolare il cuore,
se quando sorride ad un'altra ti senti sprofondare
e se quando è vicino a te ti senti paralizzata, allora sì.
Sono innamorata di Albert.
Non lo conosco bene, ma si sente parlare ovunque di "amore a prima vista", magari il mio è uno di quelli.
Forse... ancora non ne sono sicura.
So solo che sono al settimo cielo anche solo se lo guardo da dietro.
 

Hyuri

 
Tutt'un tratto vedo Yurim entrare in classe e mi appresto subito a rimettere il diario nello zaino, spero solo che non l'abbia visto. Conoscendola proverebbe sicuramente a giocarmi un tiro mancino.
«Cosa vuoi da Albert? » mi chiede quasi con aria di sfida.
«Niente, cosa dovrei volere da lui?»
«Mi prendi in giro? Ti ricordo che sono una ragazza come te, si vede lontano un miglio che ti piace.»
«Io mi chiedere piuttosto cosa vuoi tu da me. Non ti ho fatto niente eppure mi odi» mi alzo e mi dirigo verso la porta passandole di fianco «Se permetti ora vado in  bagno» concludo uscendo dall'aula.
«Che ragazza ingenua» dice con un ghigno in volto appena me ne sono andata.
 
Rimango solo pochi minuti in bagno. Sento un trambusto enorme in cortile e decido di scendere a dare un'occhiata.
Sulla scalinata della scuola c'è lei, Yurim con dei fogli in mano e, riuniti in semicerchio intorno a lei, quasi tutti gli alunni della scuola. E poi lui, Albert, al centro mentre osserva la ragazza con aria interrogativa.
«Dovete sapere» comincia «che in questa scuola c'è una ragazza che, proprio come le bambine delle elementari, ha un diario tutto suo dove scrive del più e del meno.»
Mi sento improvvisamente paralizzata. Le sue fedeli amichette stanno ridacchiando. Albert continuava a non capirci niente. Guardo la folla e scorgo Ji Yong che, ignaro del fatto che io possegga un diario, è impassibile.
«Purtroppo» continua «adesso questa ragazza non è con noi, ma questo non ci impedisce di divertirci un po', giusto?
Cominciamo.
"Caro diario, da quanto che non ti scrivo. In cortile ho visto un ragazzo, è carino. È anche italiano"» finita quella frase rivolge lo sguardo verso Albert che ha un'espressione sbigottita dipinta in volto.
«Che sfigata.»
Quella era la sua voce, era la voce di Albert.
Gli occhi mi diventano inconsapevolmente lucidi e, mentre Yurim continua a leggere il tutto con un ghigno malefico in volto, una lacrima inizia a rigare la mia guancia. Non è dolore né delusione. Soltanto vergonga. Nessuno sa ancora chi ha scritto quelle pagine, ma a breve lo sapranno tutti, anche lui.
«"Sono innamorata di Albert. Non lo conosco bene, ma si sente parlare ovunque di "amore a prima vista", magari il mio è uno di quelli." »
Non riesco a muovermi per impedire a Yurim di dire che sono stata io a scrivere quelle pagine. Credevo veramente di essere una ragazza più forte.
«Dalla tua cara Hyuri dai capelli rossi.» concluse voltandosi verso di me e sorridendo maleficamente.
Tutti iniziano a ridere prendendosi gioco di me, solo una persona rimane seria e mi raggiunge abbracciandomi.
Finalmente capisco come mai Yurim mi odia così tanto. Vedendomi abbracciata a quella persona, stropiccia le pagine del diario che ha strappato e se ne va via infuriata buttandole a terra.
Quella persona, l'unica che non mi ha derisa, è Ji Yong.
Lo stringo più forte per far in modo che gli altri non possano vedere il mio volto umiliato.
«E menomale che mi reputavi insopportabile.» dice sorridendo come per sdrammatizzare.
«Sì... le apparenze ingannano. Tanto. Scusami fratellone. »
Adesso ho come l'impressione che Ji Yong abbia sorriso.
 
 

"Caro diario, mi dispiace.
I nostri segreti ora li sa tutta la scuola.
Il mio segreto più grande è appena stato svelato
e adesso l'unica persona che mi sta accanto è colui che credevo dannatamente insopportabile.
Il mio fratellone."

 
 
 
 
 
Il mio angolino:

Umh... non ne sono soddisfatta, però volevo a tutti i costi aggiornare perché, con gli impegni che ho oggi, sarei stata costretta ad aggiornare domani e sono sicura che poi non l'avrei fatto per pigrizia.
Avevo iniziato a scrivere questo capitolo ieri sera, ma poi è saltata la luce e, ahimè, il mio lavoro andò perso. Così stamattina, quando ancora avevo gli occhi chiusi per il sonno, ho scritto questa... cosa...
Beh. Spero che in un modo o nell'altro abbiate gradito.


Ji Yong

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Capitolo 4
*** Chapter III ***


Rimango stretta a  Ji Yong per un bel po' di minuti poi, una volta entrata in classe, simulo un forte mal di testa convincendo la professoressa a chiamare mia madre per farla venire a scuola e farmi portare a casa. Mi sento umiliata e non voglio stare in quella classe un minuto di più.
Non voglio raccontare a mia madre dell'accaduto, quindi ad ogni sua domanda mi invento qualcosa.
«Come mai ti fa male la testa?» mi chiede una volta entrata in auto.
«In classe fanno sempre un gran baccano...»
«Capisco.»
«Quindi ora che torniamo a casa vado a dormire.» aggiungo guardando fuori dal finestrino.
«Mh.»
Arrivate a casa mi fiondo in camera mia, tolgo le scarpe e, ancora vestita, mi metto sotto le coperte chiudendo gli occhi.
 

***

 
Sento risate provenire da ovunque. Intorno a me è tutto nero e io sono sola al centro di quell'oscurità.
Ad un tratto lo scenario cambia. È quello di stamattina. Adesso riesco a vedere i volti delle persone che ridono.
 

***

Ji Yong, appena tornato da scuola, entra nella mia stanza da letto e, vedendomi rannicchiata su me stessa come se avessi freddo, mi compre col lenzuolo.
Poi si mette in ginocchio vicino al mio letto, poggia le braccia sul materasso del letto e ci poggia la testa sopra osservandomi dormire.
 

***

 
Ad un tratto tutto ridiventa nero e le risate si fanno ancora più forti. All'orizzonte si riesce a scorgere una luce. Inizio a correre per raggiungerla e uscire da questo  buio infernale. Una volta raggiunta, tutto diventa improvvisamente di un bianco accecante e, al certo di tutto, c'è una persona che sorride.
 

***

 
«Ji... Yong...» sibilo nel sonno. Subito dopo apro gli occhi e mi trovo davanti ad un Ji Yong sbigottito per aver sentito pronunciare il suo nome.
Segue un lungo silenzio, che decido di rompere poco dopo.
«Beh?»
«Cosa "beh"?» mi chiede alzando un sopracciglio.
«Perché mi guardi così?»
«Umh, niente. Ti stava solo uscendo un po' di bava dalla bocca.» risponde indicando un punto del suo mento come per mostrarmi in che punto si trovava la bava sul mio viso.
«Cosa?» strofino la manica sul mento nel tentativo di toglierla.
«No dai» dice ridendo «stavo scherzando»
«E allora che ci facevi nella mia stanza da letto mentre dormivo?»
«Ti osservavo» risponde con naturalezza.
«Stupido» gli tiro un pugno in testa seguito da un suo "Ahio" «Se hai provato a farmi qualcosa giuro che ti castro personalmente»
«Ma non ho fatto niente» risponde massaggiandosi dolorante la nuca «E poi ho il dovere di starti vicino»
«Perché?»
«Sono o non sono il tuo fratellone?» risponde con aria divertita.
«Ti stai montando la testa adesso»
«Forse.»  risponde sorridendo « Ad ogni modo è meglio che il tuo diario non lo porti più a scuola. Yurim, conoscendola, potrebbe prendertelo di nuovo.»
«La conosci?» chiedo piegando leggermente le testa di lato.
«Diciamo di sì. » si alza in piedi e si siede affianco a me sul letto «È una di quelle solite ragazze che tu chiami "cornacchie che mi ronzano attorno", solo che lei è la più esagerata. Ho dovuto cambiare numero di cellulare per più volte, in un modo o nell'altro riusciva sempre a scoprirlo.»
Mi guarda e sorride.
«Quindi avevo ragione.»
«Su cosa?» mi chiede con aria perplessa.
«Sul fatto che mi odia solo perché sei il mio fratellastro e perché viviamo nella stessa casa... che strana ragazza.»
«...astro?»
«Eh?»
«Fratellastro?»
Non so cosa rispondere e abbasso lo sguardo che prima era posato sui suoi occhi. Quella parola mi è uscita con leggerezza dalla bocca eppure, pensandoci bene, ha un suono veramente dispregiativo.
«Non importa» conclude con un mezzo sorriso un po' angosciato «Devo andare. Tra pochi minuti verranno Seung Hyun e l'altro Seung Hyun.»
Continuo ad avere lo sguardo basso, anche dopo che se n'è andato. Sento uno strano senso di colpa.
Mi alzo e guardo fuori dalla finestra della mia camera da letto. Da qui riesco a vedere Seung Hyun e Ri che si dirigono qui.
"Ri" non è un nome, credo sia meglio definirlo come soprannome. Ri vuol dire "Vittoria", a quel tizio piace essere chiamato così, non so il perché.
In realtà tutti quelli della compagnia di Ji Yong hanno un soprannome. Daesung è spesso soprannominato D-Lite, Young Bae è soprannominato Sol e Ji Yong non ha un soprannome vero e proprio, ma sin da quando era piccolo molti lo chiamavano KwonJiral.
Seung Hyun è spesso soprannominato "Big Seung Hyun", per distinguerlo da Ri che ha il suo stesso nome.
Dopo pochi minuti riesco a constatare che, insieme a Seung Hyun e Ri ci sono tre ragazze.
One moment. Tre ragazze. Tre. Quindi una dev'essere per forza la ragazza di Ji Yong, no?
Ji Yong con una ragazza...
... Chi è la santa che lo sopporta?
E soprattutto: Cos'è questa strana paura di essere messa da parte?
Vedo Ji Yong che attraversa il giardino e che varca la soglia del cancello. Appena uscito fuori, una delle ragazze gli corre incontro, gli da un bacio sulla guancia seguito da un sorriso e un abbraccio ricambiato.
Sento il bisogno di allontanarmi dalla finestra e di non guardare oltre.
Non che ne sia gelosa, no no. Ma è come se volessi che abbracciasse solo me. Un semplice affetto tra sorella e fratello, no?
Mi stendo sul letto e afferro il mio diario. Tutt'un tratto mi vergogno un po' se penso di scriverci sopra, se penso che qualcuno ha letto tutte le pagine. Ho paura che accada di nuovo, ma è pur sempre l'unico sfogo che ho. Non avere un amico è veramente qualcosa di straziante, devi sempre tenerti tutte le preoccupazioni dentro senza darle a vedere.
Decido di scendere giù in salotto. Mamma e papà sono usciti e in casa ci sono solo io. Decido quindi di mettere musica a tutto volume e ballare e cantare per tutta la casa dando poca importanza ai lamenti dei vicini. Mangio anche tantissimi snack, patatine e cioccolata, insomma... ci do proprio dentro. Ho tantissimi compiti da fare per domani, ma che m'importa se tanto nemmeno ci voglio andare? Voglio ritirarmi da quella scuola mandando in fumo il mio sogno di imparare lingue. In quella scuola non voglio metterci più nemmeno piede.
La sera arriva presto.
Dopo essermi sfogata - e dopo che i miei tornano a casa - torno in camera mia e guardo, seduta sulla mia scrivania, un lagnoso film romantico sul computer. Non ho niente da fare e quello è il primo DVD che ho trovato in giro e che mia madre mi ha consigliato di guardare dicendo "È bellissimo!".
Questo film dura tre ore, una lagna tremenda. Poso quindi le braccia sulla scrivania e la testa sulle braccia. Poco dopo mi addormendo così, in quella posizione a dir poco scomoda.
In salotto intanto...
 
Ji Yong è appena tornato a casa.
«Ji Yong, vai a vedere se tua sorella ha finito di guardare il film. È quasi pronto a tavola.»
«Umh, va bene.»
 
Sale lentamente le scale che conducono al piano superiore e, una volta arrivato, apre la porta. Si avvicina e si abbassa verso di me dandomi un colpetto con l'indice sulla fronte come per svegliarmi. Ottiene solo un mugolio da parte mia. Prova per più e più volte a svegliarmi, ma senza risultato. Decide così di prendermi in braccio e posarmi sul letto.
Dopo quel movimento apro gli occhi e trovo il suo volto a pochi centimetri dal mio mentre cinge la mia spalla con le sue braccia intento a posarmi sul letto.
 
 

"Caro diario, perché sono arrossita?"

 

Il mio angolino:

Avevo veramente intenzione di scrivere un capitolo più lungo, ma i compiti per la scuola mi stanno distruggendo, perdono TT^TT

Ji Yong


 

 

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Capitolo 5
*** Chapter IV ***


Con molta naturalezza, anche dopo il mio risveglio, mi poggia lentamente sul letto e dopo mi comunica che è pronto a tavola.
«Non ho fame, ho mangiato abbastanza schifezze questo pomeriggio.»
«Ma non hai nemmeno pranzato oggi...»
«Affari miei. Ora se non ti dispiace esci. Ho sonno e voglio dormire»
«Come vuoi.»
Mi rannicchio di lato sul letto e chiudo gli occhi convinta che se ne sia andato, ma sento il materasso che si muove. A questo punto apro gli occhi e vedo le sue mani poggiate ai lati del letto e lui chino su di me. Ad un tratto sento le sue labbra posarsi sulla mia guancia e, istintivamente, sbarro gli occhi.
«Buonanotte allora» dice sorridendo e allontanandosi.
Prima che possa uscire dalla stanza lo interrompo con le mie parole.
«Cos'era quello?»
«Un bacio sulla guancia?» risponde con tono ovvio.
«Non mi pare d'avertelo chiesto.»
C'è qualche secondo di silenzio e poi decide, finalmente, di rispondermi.
«Ma non avevi sonno tu?» dice spegnendo la luce della stanza «Buonanotte»
Mi lancia un ultimo sorriso - che riesco a intravedere grazie alla luce emessa dalla mia bajour - e poi chiude la porta.
Poco dopo mi addormento come un sasso ancora con i vestiti del giorno prima addosso.
I raggi del sole, che penetrano dalla mia finestra, scaldano dolcemente la mia stanza e, successivamente, si posano su di me, svegliandomi.
Noto che la mia mano è posata sulla guancia dove, la sera prima, Ji Yong aveva posato le sue labbra.
Mi metto seduta sul letto sempre continuando a tenere la mano sulla guancia. Poco dopo si apre la porta e vedo spuntare da dietro Ji Yong.
«Allora sei pront---» si blocca a metà frase osservandomi.
Un attimo di silenzio e poi ricomincia a parlare.
«Ma come? Devi ancora prepararti? Guarda che tra un po' le lezioni iniziano.»
«E che m'importa. Vai anche da solo, non ho intenzione di mettere più piede in quella scuola.»
«Puoi anche non andarci per un giorno o due, ma prima o poi dovrai ritornare. Dai, preparati e andiamo.»
«No.»
«Hyuri...»
Sta per aggiungere qualcosa, ma lo interrompo prima che possa continuare.
«No, Hyuri niente. Non voglio andarci e basta. Prima o poi dovrò ritornarci? E chi te lo dice? Io cambio scuola. Tu non sai cosa vuol dire essere umiliati in quel modo davanti a tutti. Se ci tornassi tutti mi guarderebbero e mi deriderebbero e io non voglio fare la figura della stupida. E poi da quand'è che ti fai questi problemi?»
«Da quando mi hai chiamato fratellone.»
«E questo cosa c'entra adesso?» gli rispondo quasi irritata.
«Perché dopo che l'hai fatto sento che il mio dovere è proteggerti come fa un fratello con la proprio sorella.» risponde sorridendo.
«Sciocchezze. » inizio a camminare dirigendomi verso la porta, gli passo di fianco e mi incammino verso il bagno per farmi una doccia.
"Fratello, proteggerti, sorella... ma stamattina cosa si è fumato per dire tutte queste boiate?" penso passandomi il bagnoschiuma su tutto il corpo. Anche se devo ammettere che in fondo, ma proprio in fondo in fondo, quelle parole mi hanno fatto piacere.
Rimango un quarto d'ora sotto la doccia e poi finalmente decido di uscire. Mi dirigo con l'accappatoio in camera mia e, una volta entrata, mi accorgo che Ji Yong dorme sul mio letto.
"Stupido, è rimasto qui..."
Intanto sento il suo cellulare squillare. Sapendo che non riuscirei mai a svegliarlo - data la sua natura estremamente dormigliona - decido di rispondere io.
«Pront---»
«JI YONG! SAI CHE ORE SONO? TI SEI FORSE DIMENTICATO CHE DOVEVAMO VEDERCI IN CORTILE?»
Non rispondo. Non perché non sapevo cosa rispondere, ma perché la sua voce da cornacchia gracchiante mi aveva quasi rotto un timpano.
«Sei ancora lì?»
«Emh, non sono Ji Yong»
«E allora chi saresti? Cosa ci fa una ragazza con il cellulare del mio Ji Yong in mano?»
«Sono sua sorella.»
«Ah. Beh, passamelo.»
Queste arie da comanda-tutti stanno iniziando a darmi veramente sui nervi.
«Dorme.»
«Sveglialo.»
Il mio occhio inizia a tremare per il nervoso.
«È il tuo Ji Yong è non sai che è impossibile svegliarlo?»
«Strano. Quando dorme da me riesco sempre a svegliarlo usando i miei metodi.» risponde concludendo con una nota di malizia.
«...»
«Sei forse morta?»
«Non ho intenzione di usare i tuoi metodi su di lui. Preferisco usare i miei come quelli di torturarlo mentre dorme o, ancora meglio, buttarlo giù dal letto facendogli prendere un bel colpo di schiena. Dopo averlo fatto gli dirò che hai chiamato.»
Non le do il tempo di rispondere e chiudo la chiamata. Poggio il cellulare sul comodino, prendo della biancheria, dei vestiti e vado a vestirmi in bagno.
Una volta tornata in camera mi siedo sul letto e lo osservo un attimo dormire. Poi inizio a toccargli una guancia con l'indice.
«Ji Yong...»
Continuo a toccargli la guancia con l'indice sorridendo lievemente.
«Stupido Ji Yong. Non si fanno saltare gli appuntamenti, soprattutto poi se lo si ha con una cornacchia spaccatimpani.»
Mi perdo per un attimo in quell'espressione da bambino e poi gli afferro fortemente le guance tirandogliele.
«STUPIDO JI YONG, SVEGLIATI!»
Apre di scatto gli occhi per il dolore.
«Ahia... ma che ti prende?»
Gli mollo le guance.
«Fino a prova contraria questo è il mio letto. Sei pregato di andartene e di tenere a bada quella cornacchia che ti ritrovi come fidanzata. E ora esci.»
«Fidanzata? Aspetta, parli di Miyon o di Jihyon?»
«Ah, sono anche più di una? Due cornacchie in una volta sola, wow. Di male in peggio.»
«No, hai capito mal--»
«Non m'importa. Sono stanca di sentir parlare di cornacchie»
«Non riesco a capire come mai ce l'hai con loro...»
«Nemmeno io, mi danno sui nervi e basta. Comunque, dato che non ti decidi ad uscire dalla stanza, me ne vado io. Buona dormita.»
Faccio come per alzarmi dal letto ma mi blocca per un polso.
«Sono rimasto a casa per farti compagnia, non per dormire.»
«Non ti ho chiesto di farlo e non ho mai detto che gradisco la tua presenza.»
«E io non ho mai detto che faccio tutto quello che mi dici di fare, quindi rimango con te anche se sono consapevole che vuoi prendermi a sprangate in faccia.»
«Oh, almeno ne sei consapevole. Bene, allora sta' attento, perché potrei farlo da un momento all'altro.»
Mi guarda e ride «Va bene, va bene.»
«Perché ridi adesso?» chiedo con aria irritata.
«Fai ridere» risponde continuando a ridere.
«Idiota»
I minuti passano e Ji Yong non si stacca un attimo da me. Decido allora di guardare un film sdolcinato, quelli che i ragazzi - e io - odiano.
«Hai intenzione di fissarmi ancora per molto?» chiedo irritata mentre sono seduta sulla mia scrivania e lui sul letto.
«Sì.» risponde sorridendo.
«Cavolo, hai 18 anni, non 5. La smetti di comportarti come un moccioso?»
«No.» risponde continuando a sorridere.
"Su Hyuri, fatti forza. Basta ignorarlo. Anche se ormai devi guardare questo noiosissimo film e hai un rompiscatole di fianco non è mica la fine del mondo, no?"
«Ma tu oggi non esci con i tuoi amici e le tue amichette cornacchie comanda-tutti?»
«Umh, no. Preferisco rimanere qui.»
"Qualcuno me lo porti via!"
Alla fine, a furia di aspettare che Ji Yong se ne andasse, mi addormento con la testa poggiata sulla scrivania.
Sento un tocco mai sentito sulle labbra e, quando apro gli occhi, Ji Yong è chino verso di me con gli occhi chiusi, mentre preme le sue labbra sulla mie.
 

"Caro diario, cosa significa?"

 
Il mio angolino:
 
Sì, sono cattiva. Tanto cattiva :3 Ma ho deciso di interrompere qui il capitolo, un po' come si interrompono le puntate delle telenovele  U____U
Avevo deciso di scrivere molto di più in verità, ma sapete... ieri sera c'è stato un temporale che ha fatto saltare la luce mentre scrivevo il capitolo (che era mooolto più lungo di questo). Quindi il computer fisso - naturalmente - si è magicamente spento mandando il mio lavoro in fumo~
Avendo anche tanta paura dei temporali non mi sarei mai messa a riscrivere tutto per tutta la notte, anche perché oggi dovevo andare a scuola, cosa non fatta data la notte insonne passata a causa del temporale, ma questo immagino - e sono sicura - che non vi interessi minimamente.
Quindi... grazie per aver letto ^_^
 
Annyeong,
 
Ji Yong
 
 

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Capitolo 6
*** Chapter V ***


Gli do uno spintone allontanandolo da me e mi tocco - tremolante - la  bocca.
«Perché l'hai fatto?» gli chiedo.
Non ottengo nessuna risposta, si limita solo a guardarmi.
«Parli sempre, perché adesso non mi rispondi?»
«Non sopporto di essere visto da te solo come fratello maggiore.»
«Ma tu sei mio fratello maggiore!»
«E da quando mi consideri così? Da ieri? Da oggi? Fino a pochi giorni fa io per te ero l'insopportabile Ji Yong.» risponde alzando un po' il tono di voce.
«Vuoi tornare ad esserlo per caso? Perché stai per farlo.»
«Tu davvero non capisci...»
«No, infatti. Si può sapere perché mi hai baciata? Tu sei l'ultima persona da cui desideravo il mio primo bacio, stupido! » rispondo alzandomi dalla sedia «Stupido... insignificante... insopportabile... Ji Yong... »
Delle lacrime iniziano a graffiare le mie guance.
«Vattene perfavore.»
Non replica. Guardando a terra - come se si fosse pentito d'averlo fatto - esce dalla stanza e chiude la porta.
Mi stendo sul letto e afferro il mio diario.
 
 
 

16 ottobre 2006

 

Caro diario,
sono in crisi.
Poco fa, mentre dormivo, Ji Yong ha posato le sue labbra sulle mie.
Subito dopo mi sono svegliata e me ne sono accorta,
così mi sono arrabbiata con lui dicendogli che è uno stupido
e che lui era l'ultima persona a cui volevo dare il mio primo bacio.
Il fatto è che quel che gli ho detto è solo una copertura.
La verità è che quel suo bacio a me è piaciuto,
dannatamente piaciuto.
Diario aiuto!
Non ho la minima idea di cosa fare quando ci incontreremo,
perché è ovvio che accada dato che viviamo nella stessa casa e le nostre camere da letto sono vicine!
Ho bisogno di una mano.
Di un consiglio.
Con te posso confidarmi, ma tu non puoi darmi consigli purtroppo...
Credevo che non l'avrei mai detto, ma...
ho bisogno, al più presto, di un amico.
 

Hyuri

 
Se qualcuno legge quello che ho appena scritto come minimo mi sparo. Nasconderò per bene il diario, in modo che nessuno possa trovarlo. La stanza la riordino sempre da sola, quindi quale posto migliore del mio armadio?
Mi alzo dal letto, apro l'armadio e lo infilo in mezzo ai vestiti.
"A nessuno verrà in mente di frugare tra i miei vestiti, tanto la mamma in questi vestiti non ci entra nemmeno."
Sento il suono di un clacson che continuano - imperterriti - a far suonare.
Sono le 14:54, chi è che fa tutto questo baccano a quest'ora?
Mi affaccio alla finestra e vedo una macchina nera parcheggiata sotto casa mia con dentro Ri e due ragazze. Una di queste scende dall'auto e corre verso il cancello poco prima aperto da Ji Yong. La ragazza si fionda subito sulle labbra di lui che - senza tanti problemi - ricambia. Improvvisamente sento come una strana voglia di buttarmi giù dalla finestra a mo' di Lara Croft e andare a fracassare la faccia a Ji Yong. Afferro il cellulare e apro l'icona "Crea nuovo messaggio".
 

Oggetto: ///
Destinatario: Ji Yong
 
Hai presente quando si ha la voglia di uccidere qualcuno?
Ecco, questa è la voglia che ho io in questo istante e la persona che voglio uccidere sei tu.
Puoi baciare tutte le ragazze che vuoi, a me non importa un fico secco,
ma se prima mi rubi il primo bacio e dopo cinque minuti vai a pomiciare con un'altra ragazza allora non mi sta bene.
Prova a rivolgermi di nuovo la parola e ti farò volare dritto dritto in cielo.
 
Ps: Spero che quella lì che adesso è in macchina con te non sia quella con cui ho parlato al telefono
 perché altrimenti stai messo veramente male.
Pps: Buon divertimento con la cornacchia.

 
 
Successivamente premo "Invia".
 
In macchina intanto...
 
Ji Yong sente suonare il suo cellulare e lo prende in mano leggendo il messaggio
«Amore, chi è?» chiede la ragazza.
«...»
«Ci sei?» chiede nuovamente sventolando una mano davanti al viso di Ji Yong.
«Sì, scusa Miyon. Era mia sorella.»
«Ah, lei... Ti ha detto che ti ho chiamato oggi, vero?»
«Sì. Indirettamente, ma sì.» risponde poggiando la testa sul finestrino e guardando il cielo.
Miyon lo bacia e poi poggia la testa sulla spalla del ragazzo.
 
 
Cavolo, è noiosissimo stare a casa. Voglio uscire fuori e fare una bella passeggiata, anche se fare passeggiate da soli non è il massimo, ma mi devo accontentare.
Prendo il cellulare, gli auricolari e scendo giù in salotto, per poi avvisare i miei che sarei uscita un attimo.
Metto gli auricolari alle orecchie e avvio la prima canzone che capita.
Mi perdo il quella melodia mentre cammino per strada guardandomi attorno, immaginando di essere in uno di quei famosissimi video musicali.
Poi il mio pensiero si sofferma di nuovo su Ji Yong. Vorrei tanto un amico con cui confidarmi. E pensare che quando ero in orfanotrofio ero sicura che, una volta uscita, avrei trovato tantissime persone con cui fare amicizia cosa che, invece, non è successa. Prima ero così vivace, ora mi sono chiusa in me stessa. Sono grata ai miei genitori adottivi, ma a volte penso che se fossi rimasta in orfanotrofio sarebbe andato tutto a mio vantaggio, almeno non avrei conosciuto quell'idiota.
 
 
«Ji Yong, ma quella non è tua sorella?» chiede Ri, mentre siede accanto alla ragazza che è alla guida dell'auto.
Ji Yong si appresta a guardare fuori dal finestrino e, dopo aver deglutito, risponde con "Sì".
«Fermati qui Naoko» dice Ri, abbassando interamente il finestrino della macchina, alla sua momentanea ragazza giapponese, indicando un punto non molto avanti da dove mi trovo io e, successivamente, si fermano lì.
«Ehi bella, vuoi un passaggio?»
Mi volto infastidita e incontro lo sguardo di Ri in quella fottuta macchina nera.
«Ah, sei tu.»
«Speravi forse in un abbordaggio?» chiede sorridendo divertito.
«Figurati... Comunque no.» riprendo a camminare, quando si sporge ulteriormente dal finestrino e mi afferra per il braccio.
«Dai!!!» continua facendo labbruccio nella speranza di convincermi «E poi c'è anche tuo fratello, dai...»
«Ti ho parlato tante volte quando sei venuto a casa mia, ma non credevo fossi così insistente. E comunque no e ancora NO. È proprio per la presenza di quel rompiscatole che non voglio venirci. E ora scusa, ma voglio tornare a casa.»
Strattono il braccio liberandomi dalla sua presa e comincio a camminare.
«Allora fatti almeno accompagnare a casa...»
«No!» rispondo ormai lontana.
«Bah.» si volta verso Ji Yong «Tua sorella è proprio strana»
«Non è strana. È colpa mia se si comporta così» risponde poggiando la testa sul sedite e coprendosi leggermente gli occhi con la mano.
 
"Nervi, nervi, nervi. Se voleva la morte del suo caro amico sarei salita volentieri"penso avviandomi velocemente verso casa.
 
Una volta arrivata corro subito in camera mia, mi stendo sul letto e abbraccio il cuscino stringendolo fortemente a me.
Penso a quel bacio... e al bacio che ha dato a quella ragazza. Mi chiedo se la mia sia rabbia, gelosia o entrambe le cose.
Ma la cosa che mi chiedo maggiormente è il perché di quel bacio. Per divertirsi? Per prendersi gioco di me? Per cosa? COSA?
«QUELL'IDIOTA! Prima se ne esce con quei discorsi sul proteggermi perché sono sua sorella, poi mi bacia e dice che non vuole che lo veda solo come un fratello.
Basta! Da quando mi faccio queste paranoie?» mi chiedo mentre stringo il mio cuscino «Ma che domande! Ovviamente da quando quello stupido mi ha baciata. Ma ora basta, non me ne importa niente di quell'essere.»
Sento lo porta che si spalanca e la sua faccia da imbecille uscire da dietro.
«Hyur---»
«AAAH! » urlo tirandogli il cuscino in pieno viso «Esci di qui e torna dalla cornacchia in calore se non vuoi che ti spedisca all'inferno!!!»
«Mi fai parlare?»
«No!»
«Bene, allora me ne vado.»
«Bene.»
«Bene.»
Anche dopo le sue parole continua a rimanere fermo sulla soglia della porta come un baccalà.
«Sei ancora qui? Vuoi uscire prima che ti faccia a pezzettini e che ti mandi in pasto ai pescecani?»
«Va bene, esco. Ma prima mi spieghi perché ce l'hai con me?» chiede avvicinandosi con cautela al mio letto.
«E me lo chiedi anche? Prima mi baci e poi vai a baciare quell'altra lì! Datti una regolata, il mondo non gira intorno a te!»
«Quindi il fatto che ti abbia baciata di infastidisce di meno...» risponde accennando un quasi impercettibile sorriso.
«Esatto! Il fatto che mi infastidisce di più è che quello era il mio primo bacio e che l'ho dato proprio a te! E ora vattene prima che ti uccida!»
«Hyuri...»
«COSA VUOI ANCORA?»
C'è un attimo di silenzio e poi...
«Io mi sono innamorato di te.» risponde guardandomi intensamente negli occhi.
 
 

"Caro diario, l'idiota mi sta raccontando solo una balla, vero?"

 
 
Il mio angolino:
 
Dico solo che mi dispiace per aver pubblicato un giorno dopo di quando avevo programmato. Piccoli imprevisti, sorry (:
E ora vado, prima che mi linciate <3 (e che, soprattutto, mi uccidiate)
 
 
 
Ji Yong

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Capitolo 7
*** Chapter VI ***


«EH?»
«...»
«Ma per caso è già l'1 aprile? Ero convinta fosse ancora ottobre!»
«Hyuri, sono serio.»
«Serio?» segue una piccola risata «Ma chi, tu? Oddio. Oggi è veramente il primo d'aprile!»
«Hyuri, perfavore.»
«Ho capito adesso! Il tuo amico panda si è voluto vendicare perché oggi non sono venuta in macchina con voi, vero?» mi alzo dal letto e gli punto un dito contro «Ma io non ci casco mica, cosa credi?»
«Hyuri, non è uno scherzo! Prendimi sul serio una buona volta!» conclude afferrandomi il polso, alzandomi il mento e costringendomi a guardarlo negli occhi. «È da tempo che cerco da fartelo capire, ma finché le cose non te le dicono chiaramente tu non capisci. »
«E perché non me l'hai detto allora?»
«Perché avevo paura della tua reazione e, a quanto pare, avevo ragione. Quello che ho detto poco fa è vero, lo vuoi capire o no?»
Istintivamente volto lo sguardo.
«Ma che boiate vai dicendo?» rispondo quasi come un sussurro «Noi due non potremmo mai stare insieme. Per me sei solo l'insopportabile fratello Ji Yong»
Non so perché ho risposto così dato che queste cose non credo di pensarle veramente. Non so nemmeno io cosa penso.
«Sì.» conclude lasciandomi il polso e abbozzando un sorriso falso e sforzato poi, con voce angosciata, continua «Hai ragione tu. Dimentica quello che ti ho detto, ok?».
Successivamente mi da una leggera pacca sulla spalla ed esce dalla stanza chiudendo la porta.
"Sono una stupida" penso buttandomi sul letto, affondando la testa nel cuscino e bagnandolo di lacrime.
Avrei voluto dirgli che non mi sentivo sicura, ma che forse ricambiavo. Probabilmente mi sono comportata così a causa dei mille pensieri che hanno attraversato la mia mente. Pensieri come "E se ci innamorassimo seriamente? Se accadesse, cosa faremmo con i nostri genitori? Cosa gli diremo?" oppure "E se un giorno accadranno quei soliti litigi di coppia? Come faremmo a superarli anche condividendo la stessa casa?".
Sono una stupida, sì. Sono problemi che avremmo potuto superare insieme, a cui pian piano avremmo trovato una soluzione. La domanda che poco fa mi tormentava più di tutte era "Ma se vuole me, perché adesso è fidanzato?". Questa domanda mi tormenta anche adesso e credo che, finché non glielo chiederò personalmente, è inutile che mi sprema le meningi perché non troverò mai una risposta certa.
I giorni passano in fretta.
Io continuo a non andare a scuola e a restare perennemente in camera mia per paura di incontrarlo.
Lui invece continua ad uscire come niente fosse sempre con le stesse persone:  Panda, una delle tante fidanzate di Panda e la sua adorata amichetta cornacchia. Ogni giorno alle 14:54 - nemmeno fossero un orologio svizzero - la sua adorata compagnia si presenta sotto casa, infatti mi sembra strano che oggi facciano ritardo. Meglio così, almeno quel clacson odioso non romperà di nuovo le mie orecchie.
Sento delle voci e delle risate in salotto. Tre conosciute e una sconosciuta, così - curiosa - apro la porta e scendo cautamente le scale cercando di capire chi sia.
"Eppure mi sembra che quella voce l'abbia già sentita da qualche parte..."
 

*Flashback*

 
«JI YONG! SAI CHE ORE SONO? TI SEI FORSE DIMENTICATO CHE DOVEVAMO VEDERCI IN CORTILE?»
«Emh, non sono Ji Yong»
«E allora chi saresti? Cosa ci fa una ragazza con il cellulare del mio Ji Yong in mano?»
 

*Fine Flashback*

 
"Oddio! COSA CI FA UNA CORNACCHIA IN CALORE IN CASA MIA?"
Scendo velocemente le scale finché non mi trovo davanti a quello che sembra quasi un quadretto commuovente.
La cornacchia in calore che chiacchiera amorevolmente con i miei genitori e Ji Yong che guarda la scena sorridendo.
Ad un tratto mia madre si volta verso di me e mi sorride.
«Hyuri, vieni qui. La ragazza di tuo fratello è una ragazza d'oro e per di più anche molto simpatica.»
Dopo quella frase, la cornacchia in calore smette di parlare e mi guarda mentre Ji Yong smette di sorridere continuando a non volgere lo sguardo verso di me.
Mi avvicino alla ragazza e le porgo la mano.
«Piacere sono Hyuri, ma non c'è bisogno che tu ricorda il mio nome. Mi sentirei umiliata solo sentir pronunciare il mio nome da te e sentirlo uscire da quella fogna che ti ritrovi al posto della bocca.»
O almeno questo è quello che vorrei tanto dirle, ma sono costretta a rivolgermi a lei in modo cortese.
«Piacere, sono Hyuri.»
«Piacere, Miyon.» risponde sorridendo e afferrandomi la mano «Quindi sei tu la ragazza che ha risposto al cellulare di Ji Yong.»
«Dato che sono l'unica sorella che ha immagino di sì.»
«Oooh, che ragazza carina che sei. Quanti anni hai? 13?» mi chiede sorridendo.
Il mio labbro inferiore inizia a contorcersi.
«15.»
«Oh, scusami. Mi dispiace d'aver sbagliato.»
"Questa tizia è più falsa dei soldi del monopoli, lo sento."
«Non importa.»
Dopo essere stata costretta a sedermi e ad ascoltare tutte le cavolate che uscivano dalla fogna della cornacchia, Ji Yong - seguito dalla cornacchia - va in camera sua.
Faccio come per alzarmi e dirigermi in cucina per preparare e successivamente mangiare un bel panino.
«Tesoro!» mi chiama mia madre «Questo cellulare dev'essere di Miyon, glielo puoi portare?»
«Se lo vuole tanto può scendere e prenderselo da sola»
«Su, non fare così.»
Si avvicina a me e mi porge il cellulare.
"Uffa, che rottura."
Salgo velocemente le scale e mi precipito davanti alla porta della sua camera. Metto la mano sulla maniglia, ma prima che possa aprirla...
«Puoi smetterla adesso.»
«Eh?»
«Ho detto che puoi smetterla di fingere.»
Fingere? Di cosa sta parlando quell'ottuso di Ji Yong? Improvvisamente - come una vecchia pettegola -  mi fermo ad origliare con l'orecchio attaccato alla porta.
«Oppa...»
«Smettila adesso. Lei non c'è e siamo completamente soli, quindi non continuare a fingere di essere la mia ragazza.»
"Cosa vuol dire?"
Mi allontano un po' dalla porta.
«Sei uno stupido. Io non ho mai pensato di fingere. Pensavo che col tempo ti saresti affezionato...»
«Pensavi male.»
Sento dei passi dirigersi verso la porta e - di colpo - quest'ultima si apre. La porta è stata aperta da Miyon completamente in lacrime.
Allungo la mano dandole il cellulare che - afferrando subito - corre giù per le scale e se ne va.
Rimango ferma sulla soglia della porta continuando a guardare Ji Yong mentre lui - dopo avermi guardata per qualche secondo - volge lo sguardo verso il basso.
Sembra che nessuno di noi due abbia né il coreggio di muoversi né il coraggio di parlare.
 
 
Il mio angolino:
 
Volevo fare un capitolo anche perché stamattina di ispirazione ne ho da vendere, ma sento che la connessione mi sta abbandonando e temo che - se non aggiorno oggi - domani non sarà più possibile. Quindi, se non aggiorno, è a causa della mia connessione lenta, sorry ):
 
Ji Yong

 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 8
*** Chapter VII ***


«Che idiota.»
L'ho lasciato così, con quelle parole. Quelle parole che gli hanno fatto alzare il capo e l'hanno condotto a guardarmi mentre io me ne tornavo in salotto a bere un po' di succo d'arancia.
 
«Voglio andare ad una nuova scuola.» annuncio aprendo il frigorifero, prendendo una borraccia di succo e versane un po' in un bicchiere aggiungendo anche del ghiaccio.
«Cosa?»
Mia madre si volta verso di me mentre è intenta a preparare il caffè.
«Come vuoi cambiare scuola?» gli fa eco mio padre.
«Non mi piace quella scuola.» continuo imperterrita bevendo il succo dalla cannuccia.
«Non volevi studiare lingue e viaggiare per il mondo?»
 
Ebbene, quello è il mio sogno. Lo è stato sempre e sempre lo sarà. Ma potrei frequentare un altro liceo , no?
Oppure potrei cercare un nuovo sogno, uno che mi soddisfi di più. Farò qualcunque cosa pur di non tornare in quella scuola.
 
«Appunto, volevo.» continuo muovendo il ghiaccio nel bicchiere con l'aiuto della cannuccia.
 
Non sembrano affatto convinti, difatti mi guardano con aria persa e smarrita.
 
«... Perfavore?»  concludo facendo un sorriso di supplica mal riuscito.
Dopo aver servito il caffè a mio padre e averne riempito una tazzina anche per lei, mia madre si siede di fronte a me.
«Quello che mi chiedo è come mai hai preso questa decisione così, di punto in bianco.»
«Non mi piace quella scuola e basta.»
Continua a guardarmi incredula, mentre mio padre - ormai stanco del discorso - si è messo a leggere il quotidiano.
Sospirando decido di dire più o meno quella che è la verità.
«Semplicemente ci sono delle brutte facce che non sopporto. Perfavore, fammi andare in un'altra scuola.»
«Ma...»
«Te ne prego...»
«E a che scuola vorresti andare?» chiede quasi sconfitta.
Percepisco il fatto che l'abbia quasi convinta e sorrido.
«Ad un linguistico che si trova in un paese non molto lontano da qui.»
«Ma sei sicura di voler...?»
Sbuffo alzando gli occhi all'aria.
«Se non fossi sicura non te l'avrei chiesto, ti pare?»
Si volta mio padre che le da un segno di consenso e infine mi rivolge il tanto atteso "Va bene allora".
«Grazie mamma!» esulto alzandomi di scatto dalla sedia.
«Domani andremo in segreteria, quindi non rimanere a dormire come un ghiro.»
«Grazie grazie grazie!» continuo andando ad abbracciarla.
 
"Addio Yurim, spero che ti cadano le ovaie e addio Albert, spero che ti cadano le palle."
 
Sento il citofono che suona e vado ad aprire, dirigendomi verso il cancello quasi saltellando.
I miei occhi si posano sui sei individui che sostano sulla porta di casa mia:
Young Bae: il ragazzo con i capelli a scopa;
D-Lite: quello che sorride sempre;
Ri: quello contornato da ragazze;
Seung Hyun: quello con lo sguardo assassino;
Un'oca: un'oca;
Un'oca: un'altra oca.
Ecco l'amata combriccola di Ji Yong in tutto il suo splendore, solo che manca quell'amore di ragazza che è Miyon. Povera fanciulla col cuore spezzato (che si arrangi).
 
«Credevo che sarebbe uscito Ji Yong, non tu.»
Ecco che una delle due oche apre la sua fogna.
«Beh, abito qui. È forse vietato che io apra alla combriccola di un idiota che mi ritrovo come fratello? Ad ogni modo vado a chiamarlo, entrate in casa a meno che non vogliate congelare qui fuori.»
 
Decidono di rimanere in giardino ed entro in casa fregandomene altamente di quello che hanno deciso di fare quei tipi là fuori e mi dirigo verso la camera dell'idiota.
 
"Perfetto, mi tocca rivederlo."
 
Apro di scatto la porta, così velocemente da farlo sussultare.
«Di sotto ci sono i tuoi amici che a quanto pare hanno deciso di ibernarsi rimanendo fuori al freddo a congelarsi le chiappe. Se non vuoi ridurti a camminare con sei ghiaccioli per la strada sarà meglio che tu esca fuori per congelarti insieme a loro.»
Dopo avergli riferito il tutto, richiudo la porta e torno in camera mia. Mi stendo sul letto e dopo dieci minuti mi affaccio alla finestra notando che i ragazzi sono ancora lì fuori a congelarsi.
Decido così di scendere giù e farli entrare.
«Sembra che Ji Yong ne abbia ancora per un po', fossi in voi entrerei.»
Nemmeno il tempo di finire e lo vedo uscire dalla porta di casa.
«Oppa!!!»
Una delle due oche si fionda su di lui e gli posa un bacio sulle labbra.
Guardo la scena piuttosto disgustata.
 
"Questa sarà un'altra tizia ingaggiata per farmi ingelosire o è una vera?"
 
Mi volto e - senza aggiungere parola - torno in casa, ben conscia del fatto che è meglio stare belle al calduccio piuttosto che stare fuori al freddo.
 
Vado in camera mia, apro l'armadio e afferro il mio diario.
 

5 novembre 2006

 

Caro diario,
è da un bel po' che non ti scrivo, vero?
A scuola non ci sono andata, con la scusa che non mi sentivo bene per un paio di giorni,
fingendo la febbre per una settimana
e fingendo anche la ricaduta per un'altra settimaname la sono cavata.
Ho scoperto che quella che credevo fosse la fidanzata di Ji Yong era solo una ragazza ingaggiata per farmi ingelosire.
Purtroppo lei invece - a differenza dell'idiota - era innamorata sul serio e in fondo - ma proprio in fondo in fondo - mi dispiace.
Adesso un'altra oca si mette a baciare Ji Yong.
Ora le possibilità sono queste:
- Ha ingaggiato un milione di ragazze per farmi ingelosire;
- Si fa baciare da tutte;
- Ha un milione di ragazze;
- Lo baciano senza che lui voglia e lui non ne fa una piega.
Boh. Sinceramente non mi va nemmeno di saperlo,
so solo che mi fa schifo pensare che le sue labbra - prima baciate e slinguazzate da migliaia di ragazze -  si siano posate sulle mie.
La cosa più importante adesso è che ho convinto i miei a cambiare scuola *yeeeeh*
Andrò ad un linguistico non molto lontano (:
Spero di farmi nuovi amici lì, anche perché ne ho proprio bisogno ultimamente =.=
Ma tranquillo eh! Non ti abbandono mica, ci mancherebbe!
Mi hai fatto compagnia per così tanto tempo, non potrei abbandonarti mai ^_^
Beh, incrociamo le dita, neh?

 

Hyuri

 
Sospirando lo ripongo di nuovo nell'armadio e mi stendo sul letto.
Sento bussare alla porta e - sbuffando - dico "Avanti".
La porta si apre lentamente e vedo uscire da dietro un volto che dire che adoro è dir poco.
«Dami!»
La mia adorata sorellona.
Mi alzo dal letto e mi fiondo su di lei, abbracciandola.
Ricambia subito e affettuosamente l'abbraccio.
«Umh... Ji Yong non è con te?» chiede guardando nella stanza a destra e sinistra.
«Perché mai dovrebbe essere con me?»
«Non mi dire che ancora non vi sopportate...»
"Se non fosse così stupido, donnaiolo e schifoso lo sopporterei."
«Già. Ma smettiamo di parlare di lui? Voglio stare un po' con te.»
«Va bene, ma poco. Poi scendiamo giù e stiamo insieme a mamma e papà. Sono qui di passaggio e domani partirò di nuovo.»
«Ma come?»
Lo ammetto, sono un po' delusa. Mi aspettavo che stesse un paio di giorni da noi.
«Su su, voglio vedere un bel sorriso ora. Ci vedremo presto tanto.»
 
Ci sediamo insieme sul letto e iniziamo a chicchierare. Le chiedo della sua vita sentimentale e soprattutto le chiedo quando ha intenzione di farmi diventare zia, nada. Decido di parlare anche di quello che mi è successo a scuola.
 
«Davvero ti ha fatto questo?»
«Sì... È per questo che ho deciso di cambiare scuola, magari sperando in un'amicizia.»
«Sono sicura che se decidi di aprirti un po' sarai circondata da amici meravigliosi.» dice sorridendo.
«Ma il mio carattere è così, che ci posso fare io?»
«Guarda che mi ricordo che mi avevi detto che da piccola eri molto vivace, basta diventarlo di nuovo, no?»
«Umh, non saprei.»
 
Successivamente scendiamo giù in salotto e inizia un lungo discorso con lei e i nostri genitori. Io rimango lì senza niente da dire - anche perché era un discorso che nemmeno mi interessava -, ma ci rimango con voglia perché so che l'indomani Dami se ne sarebbe andata.
La sera torna Ji Yong. Suona il citofono e la persona che gli apre è Dami. Io ossevo il tutto dalla finestra.
 
«Dami?»
«In carne ed ossa.»
 
"Accidenti, ora non posso nemmeno andarmene in camera."
 
Sono costretta a sorbirmi i discorsi di Dami e Ji Yong, nemmeno quelli mi interessano più di tanto.
 
«Ce l'hai la ragazza?»
«Eh?»
«Non fare il finto tonto KwonJiral.»
«Dai, smettila di chiamarmi così.»
«Va bene, ma ancora non hai risposto alla mia domanda.»
A quel punto intervengo io.
«Credo che se gli chiedi se ha le ragazze ti risponde per certo, vero "fratellone"
«Cosa?» risponde disiorentato.
«Ma come? Me vado e diventi un donnaiolo?» gli chiede con tono divertito e con una finta espressione delusa.
A quel punto io e Dami scoppiamo a ridere.
"Alla faccia tua Ji Yong. Vedi? Non sto mica male per te."
 
Dopo aver cenato, Dami - credendo di creare disturbo - decide di andare a dormire a casa sua per la notte. L'indomani sarebbe tornata a farci visita e poi, verso le 16:00, sarebbe partita per un viaggio in Giappone. Lei ha studiato lingue, perciò viaggia molto spesso per il mondo.
 
Vado in camera mia e - dopo aver messo il pigiama - mi metto sotto le coperte, quando la mia porta sia apre.
 
«Che ci fai qui?» chiedo alla figura spuntata da dietro la porta.
«Perché ce l'hai con me?»
Ji Yong si avvicina al mio letto.
«Io non ce l'ho con te.»
Mi raggomitolo sotto le coperte coprendo anche la testa.
Con la mano tira giù il lenzuolo e si avvicina al mio viso.
I nostri volti sono ad un centimetro di distanza e - ad un tratto - Ji Yong decide di interrompere quel centimetro che ci distanzia poggiando delicatamente le sue labbra sulle mie. Un bacio leggero e delicato.
Le sua mano sinistra è poggiata sul materasso - come se volesse reggersi - e con la destra ha appena finito di accarezzarmi una guancia.
Le mie braccia invece sono completamente abbandonate sul materrasso mentre - con una mano - torturo il comprimaterasso stringendolo forte per l'ansia che ho in corpo.
Decido di prender parte a quel bacio, di non respingerlo. Così chiudo gli occhi, assaporando quelle labbra e - piano piano - mi rilasso.
Un bacio a stampo, semplice ed innocente.
Un bacio che probabilmente avrà dato e ricevuto da molte altre, ma non mi importa. Voglio godermelo finché mi è possibile.
 

"Caro diario, non so perché non reagisco.
Sento le farfalle nello stomaco e ho capito che dopotutto
questa sensazione non mi dispiace"

 
Il mio angolino:
 
Ebbene, mi dispiace. Per cinque giorni non ho aggiornato e ora eccovi un capitolo fresco fresco (:
Purtroppo la qui presente è stata battuta dalla connessione, ma adesso è tornata più forte che mai è.é
Ho già in mente l'argomento del prossimo capitolo quindi - se ci riesco - domani mattina aggiornerò, altrimenti domani pomeriggio/sera.
Se tutto va male aggiornerò da lunedì in poi, ma farò in modo che vada tutto bene (:
Beh, a parte questo... spero che abbiate gradito ^_^
 
 
Ji Yong

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Capitolo 9
*** Chapter VIII ***


Poco dopo chiude anche lui gli occhi e - pochi secondi dopo - decide di staccarsi da quel bacio.
Sorridendo mi dice "Buonanotte", poi mi rimbocca le coperte ed esce dalla stanza.
Rimango immobile a fissare il soffitto e sento il mio viso che - piano piano - avvampa.
Mi tocco le labbra.
Mentre mi baciava mi sentivo in pace con me stessa, ma ora - se penso che il suo probabilmente era solo un modo per divertirsi e che domani bacerà non so quante altre ragazze - mi sento uno scarto.
Stavolta è anche colpa mia, avrei dovuto respingerlo.
Tormentata da quei mille pensieri, alla fine mi addormento.
 
L'indomani...
 
Sento la coperta del letto che viene tirata giù, apro gli occhi e mi ritrovo davanti a mia madre.
"Ancora cinque minuti" è quello che rispondo mentre mi rotolo e ozio nel letto.
«Dobbiamo andare a scuola per chiedere il cambio di liceo. Vuoi iniziare a prepararti o vuoi rimanere a quella scuola?»
«Eh?» mi alzo di scatto «Ma no, cosa vai dicendo. Mi preparo subito.»
Scendo dal letto e la spingo fuori dalla stanza.
Mi preparo in fretta e furia, mi lavo i denti, prendo i miei fedelissimi occhiali da sole e mi fiondo giù in salotto.
Seduto sulla poltrona affiancato da mia madre c'è Ji Yong.
Guardo l'orologio.
Sono le 10:00 ed è a casa, eppure dovrebbe essere già da un bel pezzo a scuola...
"Beh, poco importa"
«Mamma, andiamo?»
«Sì.» risponde alzandosi «Viene anche tuo fratello con noi.»
«Scusa?» rispondo spostando lo sguardo su Ji Yong.
«Ha insistito e alla fine mi ha convinta. Su andiamo.» conclude avviandosi verso l'uscita e aprendo la porta di casa.
Volto per un istante lo sguardo verso di lui e lo vedo sorridere.
"Questo qui lo fa apposta."
Appena usciamo dalla porta di casa, indosso subito gli occhiali da sole per nascondere quel lieve rossore provocato dallo stargli vicino.
Per tutto il tragitto nessuno di noi due rivolge mai la parola all'altro, il silenzio si rompe solo grazie alla voce di nostra madre che di tanto in tanto decide di parlarci.
Dopo pochi minuti finalmente arriviamo.
«Allora Hyuri, scendi anche tu o rimani in macchina con tuo fratello?»
Mia madre è appena scesa dall'auto e ha aperto dell'auto per farmi scendere.
«No no, io devo scendere per forza!»
"Se non ci fosse questo qui rimarrei volentieri in auto. È anche l'ora della ricreazione ed in cortile ci sarà tutta la scuola."
Mi giungono alle orecchie le urla e le risate dei ragazzi in cortile.
«Facciamo che rimango qui, devi solo parlare tanto, no?»
Dopo quelle parole sorride, chiude la portiera e si avvia verso l'entrata della scuola.
 
Ji Yong - seduto sul sedile anteriore - si volta si me.
«Senti...»
"Ecco lo sapevo. Avrei dovuto scendere!"
«Ce l'hai a morte con me vero?»
«Sì e non chiedermi il perché con quella faccia da scemo che ti ritrovi altrimenti ti prendo a sprangate in faccia.»
Mi accarezzo il ciuffo mentre guardo fuori dal finestrino.
«Perché?»
«La fai apposta o cosa?»
«No, non la faccio apposta.»
«Ah no? Sai che non ti sopporto e rompi le scatole perché vuoi venire qui con noi?»
«Era solo una scusa per non andare a scuola.»
«Oh bene. E ora io devo sopportarti per un tuo stupido capriccio.»
«Mi chiedo perché sei arrabbiata se ieri non sembrava ti fosse dispiaciuto il bacio.»
«Infatti non sono arrabbiata per quello, idiota!»
«E per cosa allora?» ribatte piegando leggermente la testa di lato.
Sbuffo alzando gli occhi all'aria.
«Niente, lascia perdere. Tanto non capirai mai.»
Detto questo prendo il mio cellulare e metto gli auricolari alle orecchie ascoltando una canzone a caso.
Circa dieci minuti dopo torna nostra madre che mi avvisa che dobbiamo andare alla scuola che vorrò frequentare per fare l'iscrizione.
Potrò iniziare a frequentarla dopo due settimane a partire da oggi.
Dopo aver dato le indicazioni stradali a mia madre in modo da arrivare a scuola, scendiamo tutti e tre dall'auto e ci avviamo verso l'entrata.
Anche qui è ricreazione e tutte le ragazze si voltano per contemplare Ji Yong. Non che mi dia fastidio, figuriamoci. Ma il tutto fa sempre saltare un po' i nervi, no?
Una ragazza in particolare che mi ha colpita è stata quella che - appena ha visto Ji Yong - si è messa a sorridere come un'ebete.
Alzo lo sguardo verso di lui chiedendomi cosa ci trovano di speciale in lui le ragazze. È soltanto un ragazzo carino, tutto qui.
Entriamo in segreteria e ci vengono consegnati i moduli di iscrizione da compilare.
"Cinque pagine. Dati dei genitori  dell'alunno, dati dell'alunno, quanti fratelli ha l'alunno, dati dei fratelli dell'alunno, le lingue parlate dalla famiglia. Ci manca solo che ci chiedono quante volte andiamo in bagno al giorno."
Dopo aver compilato il tutto ce ne torniamo beatamente a casa.
Salgo velocemente le scale e - prima che possa entrare nella mia stanza - vengo bloccata per un polso. Mi volto e vedo Ji Yong.
Assumo un'aria interrogativa mentre vengo trascinata nella sua camera da letto.
Chiude la porta e si volta verso di me.
«Insomma, che ti prende?» chiedo piuttosto infastidita.
«Dimmelo.»
«Cosa?» rispondo alzando un sopracciglio.
«Cos'ho fatto. Voglio saperlo.»
Il mio sguardo diventa accigliato.
«Ma davvero non ci arrivi?»
Non ricevo alcuna risposta e - sospirando - decido di rispondere.
«E va bene. Allora... ricordi quella ragazza di ieri? Quella che appena sei uscito di casa si è fiondata su di te e ti ha baciato? E ora ricordi ieri sera? Quando sei venuto in camera mia e mi hai baciata? E ora prova a ricordare i  nomi di tutte quelle ragazze che hai baciato, sempre se te li ricordi. Adesso capisci perché sono arrabbiata?»
Lo vedo annuire leggermente.
«Fantastico, sono felice per te. Ora se non ti dispiace vorrei andare.»
All'improvviso sento due forti braccia che mi avvolgono da dietro.
«Volevo dimenticarti.»
Quelle parole risuonano quasi come un sussurro.
Rimango immobile con la mano posata sulla porta mentre lui continua a tenermi stretta tra le sue braccia.
«Quando baciavo cercavo una distrazione. È una cosa sciocca lo so, ma volevo farti sparire dalla mia testa.»
Seguono qualche secondo di silenzio.
«Sei proprio uno stupido.»
«Lo so.»
«Sciocco, stupido, idiota, insopportabile Ji Yong.»
Mi volto verso di lui così da incontrare di nuovo le sue labbra.
Stavolta non dovrò dargli la colpa di nulla, ho preso io l'iniziativa.
Quel gesto l'ha leggermente scosso, infatti - appena ho premuto le mie labbra sulle sue - ha sbarrato gli occhi.
Chiudo gli occhi - cosa che subito dopo fa anche lui - e tengo le labbra serrate, non mi sento pronta per dare un vero e proprio bacio.
Non oso staccarmi da quelle labbra per paura di incontrare il suo sguardo. Cosa farò dopo?
Rimango a gustare quelle morbide labbra carnose, a inalarmi le narici di quel dolce profumo.
È stato un gesto istintivo, fatto senza nemmeno ragionare.
Mi sto pentendo d'averlo fatto.
Sento diventare il mio viso sempre più caldo per l'imbarazzo, sarò sicuramente arrossita.
Poco dopo sentiamo dei passi in corridoio e - insieme - ci stacchiamo l'uno dall'altro e io ne approfitto per uscire velocemente dalla stanza, precipitarmi nella mia e chiudere la porta a chiave.
Mi siedo a terra con le spalle alla porta, poggio le braccia sulle ginocchia e reclino la testa su di esse.
"Cos'ho fatto? Cos'ho fatto? Cos'ho fatto?"
Sento la maniglia che si muove e subito dopo qualcuno che bussa alla porta della stanza.
"Dio mio, sono morta."
«Hyuri, perché sei chiusa a chiave?»
Faccio un respiro di sollievo.
«Oh mamma. Sei tu...»
«Chi credevi che fosse?»
«Lascia perdere, non è importante. Comunque...» mi guardo intorno in cerca di una risposta da dare «mi sto... vestendo. Sì, mi sto vestendo. Volevi qualcosa?»
«Sì, vuoi fare una torta con me?»
«Una torta?» mi alzo e apro la porta «Perché?»
Si ferma per qualche secondo a guardarmi.
«Ti sei cambiata?»
«Eh?»
«Non ti stavi vestendo?»
«... Oh, sì! Alla fine ho rimesso i vestiti che indossavo prima.» rispondo sorridendo «Comunque perché dovremmo fare una torta?»
«Per il compleanno di tuo padre.»
«Ah.»
«Te n'eri forse dimenticata?»
"Sì. È solo che papà adesso è l'ultimo dei miei pensieri."
«Figurati! Come potrei... ma solo noi due vero? Niente aiuti esterni, giusto?»
«Aiuti esterni?»
"Ji Yong mamma, parlo di Ji Yong."
«Niente, lascia perdere. Indosso una tuta e vengo in cucina, ok?»
Chiudo la porta, indosso una tuta al volo e lego i capelli in un'alta coda da cavallo. Successivamente scendo in salotto e vado in cucina.
Mi guardo intorno a rimango pietrificata.
«Perché c'è anche lui? Non sa fare nemmeno un uovo sodo e poi credevo fossimo solo noi due.» mi rivolgo seccata a mia madre.
«Sono un disturbo per caso?»
«Sì!» rispondo voltandomi verso di lui.
«Calma voi due. L'ho chiesto anche a lui dato che voglio che la torta sia fatta da tutti.» risponde con la solita aria angelica.
"Mamma, tu sei sempre così tranquilla e serena... E io invece mi ritrovo a fare una torta insieme a colui che pochi minuti fa ho baciato."
«Bene» continua «iniziamo dalla crema, poi facciamo la panna montata.»
"Sono veramente una sciocca. Prima lo bacio e poi lo tratto in questo barbaro modo."
«Devo andare a prendere gli stampi. La vogliamo fare rotonda o quadrata la torta?»
Nello stesso momento, io rispondo "rotonda" e Ji Yong "quadrata".
«Va bene, facciamola quadrata.» concludo infine.
Per tutto il tempo faccio in modo di non incrociare il suo sguardo nascondendomi dietro al mio ciuffo. Molte volte dobbiamo restare soli per un po' perché nostra madre si allontana. È straziante. Vorrei tornare ai nostri infantili battibecchi.
Dopo due ore terminiamo la torta e la mettiamo nel frigo. Certo, a novembre con una torta gelato non è il massimo, ma almeno è buona.
Le due settimane passano in fretta e il giorno per andare alla nuova scuola è già arrivato.
Vado in bagno e lavo la faccia e i denti.
Indosso un paio di jeans attillati, una maglietta bianca con una scritta nera "I'm cool", stivali neri semplici e un basco di lana nero. Poi aggiungo qualche accessorio come un bracciale nero e un anello dello stesso colore all'indice.
Gli occhi verdi risaltano grazie alla matita nera, passata all'interno della palpebra inferiore con precisione.
Mi guardo allo specchio soddisfatta del risultato.
"Ma questo non è il momento di pavoneggiarsi, meglio scendere giù."
Scendendo le scale mi scontro con mia madre intenta a salire di sopra.
«Oh, bene.» dice vedendomi  «Vai a chiamare tuo fratello, digli che la colazione e pronta. »
"Ma che bello..."
«Ok.»
Salgo nuovamente le scale sbuffando e apro la porta della sua stanza entrandoci dentro.
«Ji Yong...» lo chiamo avvicinandomi al suo letto.
Lo scuoto leggermente nella speranza che si svegli, nada.
«Ji Yong...» provo a chiamarlo di nuovo continuando a scuoterlo.
"Questo fa saltare i nervi."
Lo scuoto più velocemente sperando che questa sia la volta buona.
"Ancora cinque minuti mamma..." è tutto quello che risponde, poi - subito dopo - inizia ad arrotolarsi nel lenzuolo.
Istintivamente sorrido. Ha diciott'anni, eppure quando lo guardo mi sembra di vedere un bambino.
«Dovrei andare a scuola io, non ho tempo per aspettarti.»
Apre lentamente gli occhi e si volta verso di me.
«Oh, sei tu Hyuri...» dice ancora assonnato.
«Pare di sì.» rispondo avviandomi verso la porta «Mamma ha detto che la colazione è pronta, è meglio che tu scenda prima che si raffreddi.»
«Hyuri, un attimo.»
Prima che possa continuare mi precipito verso le scale e le scendo velocemente.
«Mamma andiamo? Oppure si farà tardi.»
«L'hai già svegliato?» mi chiede stupita.
«Eh già, è stato più facile del previsto.» apro la porta ed esco in giardino avviandomi verso il cancello «Su, andiamo.»
Sono ansiosa di entrare in quella nuova scuola e - una volta entrata in macchina - non faccio altro che guardare fuori dal finestrino dell'auto in attesa dell'arrivo.
«Potevo prendere l'autobus.»
«Beh, come primo giorno ti accompagno io.»
Durante il tragitto mi arriva un messaggio al cellulare.
 

Oggetto: ///
Mittente: Ji Yong
 
Perché devi continuare a fingere che quei baci non siano mai avvenuti?

 
«Chi è?»
«Come "chi è"?»
«È un po' insolito che ti arrivino messaggi.»
«Ah, è da parte di Ji Yong.»
«E cosa vuole? Di solito scrive a me quando gli serve qualcosa.»
«Emh... ha sbagliato destinatario, voleva mandarlo a Panda.»
«Panda?»
«Ri.»
«Oh, capisco.»
 
Cinque minuti dopo arriviamo a destinazione.
 
«Vuoi che ti accompagni in classe.»
«Cosa? No!»
«Va bene, va bene» dice con tono divertito «Va' e fa' la brava.»
«Devo forse ricordarti che ho quindici anni e non dieci?»
Dopo aver ricevuto una risata da parte sua, le sorrido e - dopo aver preso lo zaino - mi avvio verso l'entrata e mi metto alla ricerca della mia aula, la 2 A.
Una volta trovata entro e mi guardo intorno. Non ci sono ancora tutti - e in classe non c'è nemmeno il professore -, ma le facce che ci sono sembrano abbastanza simpatiche, tranne una.
Quella ragazza... mi sembra d'averla già vista da qualche parte. È molto bella, ma ha l'aria davvero cinica.
Si avvicina a me con fare snob.
«Tu sei la nuova, giusto?» mi chiede masticando una chewingum.
«Emh, sì...»
«Piacere, io sono Yuki.»
«Hyuri, piacere.»
«Non ti ricordi di me, vero?»
«Emh, no...»
«Io mi ricordo di te solo perché quel ragazzo era con te.»
Piego leggermente la testa di lato e inarco un sopracciglio, senza avere idea di cosa stia dicendo.
«Ci siamo incontrate settimane fa nel corridoio di fronte alla segreteria e con te c'era quel bel ragazzo. Per caso è il tuo fidanzato?»
Cerco di mettere insieme tutti i pensieri e finalmente ricordo.
«No no, è mio fratello.»
«Fantastico!»
«Scusa?»
«Vorrei conoscerlo. Mi inviti a casa tua?»
"Questa ragazza è veramente fuori di testa, nemmeno ci conosciamo e già vuole venire a casa mia?"
«Emh... sai, è fidanzato.»
«Questo non lo metto in dubbio, ma vorrei conoscerlo comunque.»
«Beh, ma è davvero innamorato e anche la sua compagna lo è di lui. Non potrei mai distruggere un così bel rapporto.»
"Che cavolo sto dicendo?"
«Dai, non ti sto chiedendo troppo e poi a te che te ne importa se si lascia?»
"Meglio assecondarla, prima o poi me la scollerò di dosso con qualche scusa"
«Vedremo, magari tra qualche giorno...»
«Oggi?» chiede unendo le mani come se stesse pregando.
"Come non detto."
«E va bene.»
«Grazie tesoro, te ne sarò eternamente grata!» risponde sorridendo.
"Oche... spuntano come funghi."
 

"Caro diario, possibile che incontri dappertutto gentaglia del genere?"

 
 
Il mio angolino:
 
Boh, volevo aggiornare per forza ed è uscita questa cosa ò3ò
Ad ogni modo finalmente ho dato un'aspetto a Hyuri, eccola:

 


Ji Yong

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Capitolo 10
*** Chapter IX ***


"Di cosa mi ringrazi se hai fatto tutto da sola?"
«... Figurati...»
Sta per andarsere, poi all'improvviso di volta verso di me.
«Oh, com'è che si chiama tuo fratello?»
«Ji Yong.»
 
Subito dopo entra il professore - seguito dagli altri alunni che ancora erano fuori - che mi fa - purtroppo - prendere posto al banco davanti a quello di Yuki.
"Che rottura"
 
Dopo essermi presentata alla classe - ed essermi vergognata come una ladra - inizia la lezione. Non riesco a capire un'H di quello che il professore dice, ma non per pigrizia, ma perché quella Yuki non riesce a smettere di darmi dei colpetti alla spalla - cosa che mi fa imbestialire non poco - per farmi voltare e per dirmi un qualcosa di non importante (almeno per me).
Sta di fatto che vengo richiamata non poche volte e tutto per colpa di quell'oca pettegola che non riesce a tenere il becco chiuso.
Durante la ricreazione una ragazza mi si avvicina.
«Ti chiami Hyuri, giusto?»
«Emh, sì.»
«Bene.» emettendo un sospiro continua a parlare «Anche se non ci conosciamo vorrei comunque dirti che non è un gran guadagno far amicizia con quella Yuki. Ne ho passate di cotte e di crude con lei, lo dico per il tuo bene.»
«Beh... grazie allora.» rispondo accennando un lieve sorriso, poi continuando a sorridere le chiedo «E il tuo nome qual'è?»
«Sarah.»
«Sarah?» chiedo piuttosto stranita.
«Sì, mia madre ha preferito darmi un nome che non fosse coreano.»
Ci scambiamo i numeri di cellulare, continuiamo a chiacchierare del più e del meno fin quando non suona la campanella di fine ricreazione. A quel punto tutti tornano ai proprio posti e io ricomincio ad immaginare cosa succederà questo pomeriggio con quella Yuki che cercherà di flirtare con Ji Yong... che disastro.
Una volta terminate le lezioni esco in cortile e - insieme a Sarah - mi avvio verso la fermata dell'autobus, quando qualcuno mi afferra per un braccio costringendomi a fermarmi. È Yuki.
«Posso venire a casa tua per il pranzo?»
«Eh?»
«Non so dove abiti, così almeno incontro direttamente Ji Yong.»
«Prima di tutto non so nemmeno se a lui faccia piacere che io porti a casa una sconosciuta per fargliela conoscere e poi non tornerà a casa prima delle 17:30.»
"Balla, ma è sempre meglio di niente"
«Beh, rimango fino a quell'ora.»
«Abbiamo ospiti.»
"Altra balla, ma almeno me la tengo lontana per un po'."
«Almeno dimmi la via in cui abiti.»
Dopo avergliela detta - e dopo che ha salvato l'indirizzo sulle bozze del suo cellulare - se ne va sculettante verso la fermata dell'autobus.
A quel punto Sarah si volta verso di me.
«Chi è Ji Yong?»
«Mio fratello.»
«E lo vuole incontrare?»
«Esattamente.»
"Per colpa di quell'oca adesso dovrò parlare con lui e - poco ma sicuro - toccheremo quell'argomento."
 
Una volta arrivata a casa mi precipito subito verso mia madre.
 
«Ji Yong è arrivato?»
Mi guarda piuttosto stordita e poi risponde.
«Perché lo vuoi vedere? Sbaglio o non lo sopportavi?»
«E non lo sopporto ancora, solo che gli devo dire una cosa.»
«Oh. Beh, è in camera.»
 
Neanche il tempo di farle finire la frase e sono già su per le scale, intenta ad arrivare alla porta della sua camera.
La spalanco e mi ritrovo di fronte ad un Ji Yong con addosso solo un paio di mutande-pantaloncino con motivetti carini intento a togliersi la maglietta. Non avendomi vista se la toglie del tutto, poi si volta verso di me.
Si blocca e rimane a fissarmi mentre io sento di diventar lentamente sempre più rossa.
Scuoto la testa riprendendomi, ma continuando a guardarlo imbarazzata.
«Oggi verso le cinque e mezza verrà una mia - diciamo - amica.»
«Amica?»
«Sì.»
«Tu hai amiche?»
«Fai poco il simpatico perché ti romperà non poco.»
«A me?»
«Sì, a te.»
Seguono pochi attimi di silenzio. Il mio viso diventa piano piano sempre più rosso nel vederlo in quello stato - con solo delle mutande da moccioso addosso - e lui inizia a notarlo.
«Perché mi guardi così?»
«Non cambiare discorso!»
«Non sto cambian...»
«Sì invece. E ora io esco dalla stanza. E vestiti per le cinque e mezza. Quell'oca che mi ritrovo alle calcagna per colpa tua ,vuole conoscerti»
«Conoscere me?»
«No, mio nonno.»
«Ma io non voglio conoscerla.»
«Problema tuo.»
Faccio come per aprire la porta, ma vengo bloccata dalle sue parole e rimango con la mano poggiata alla maniglia.
«Lo fai ancora.»
«Cosa?» rispondo guardando verso il basso mentre sono di spalle a lui. So già cosa vuole dirmi.
«Ignori quello che è successo.»
«È la cosa più giusta.»
Così spingo la maniglia e apro la porta, ma prima che potessi farlo del tutto poggia la mano sulla porta e la richiude.
«Sicura?»
«Sì.» rispondo tenendo sempre la testa chinata.
«Io invece no.»
Poggia le dita sotto il mio mento e lo alza facendo incontrare il suo sguardo con il mio.
Volto lo sguardo da quegli occhi così penetranti.
"Lo so, sta per succedere di nuovo. Ma in fondo è quello che voglio."
Si china leggermente verso di me e fa - un'altra volta - incrociare le nostre labbra.
Mi sento pervasa da una scarica di brividi e perdo totalmente il controllo del mio corpo.
Mi alzo in punta di piedi e - chiudendo gli occhi, seguita da lui - incrocio le braccia dietro il suo collo.
Senza volerlo schiudo la bocca lasciandoci trapassare la lingua.
Lui dolcemente mette una mano tra i miei capelli mentre una la poggia su un mio fianco.
Ji Yong è molto delicato con me. Non è uno di quei soliti baci che vedevo nei film, quelli pieni di foga, no. È delicato.
Le nostre lingue si sfiorano dolcemente e sento che non voglio più staccarmi da quelle labbra.
Questo bacio dura un bel po' di minuti, ci stacchiamo solo per riprendere fiato.
Una volta separati ci guardiamo negli occhi sorridendo imbarazzati, poi - rossa in viso - esco della stanza senza spiccicare parola.
Entro in camera, apro l'armadio, afferro il diario e lo apro. Mi siedo sulla mia scrivania e - invasa da emozioni indescrivibili - inizio a scrivere.
 

21 novembre 2006

 

Caro diario,
alla fine è successo.
Quel bacio - che in fondo desideravo dalla prima volta che l'ho visto -
è finalmente avvenuto.
No, non è quel bacio a stampo, è quel bacio più... bello.
Quel bacio decisamente più romantico.
Oddio, sto farfugliando veramente delle cose senza senso...
Sono felice, ma allo stesso tempo ho paura.
Mi sembra che il nostro sia un amore impossibile.
E poi ho anche paura che baci qualche altra ragazza,
non riuscirei mai a perdonarlo.
Ormai ci sto sperando.
Spero davvero che prima o poi potrò dire a tutti ciò che provo per lui.

 
 
 
 
 
 
La mia scrittura viene interrotta dall'entrata in camera di mia madre che mia avvisa che è pronto a tavola.
Chiudo di scatto il mio diario, lasciandolo sulla scrivania.
Scendo in cucina e mi siedo al mio posto - accanto a quello di Ji Yong - e comincio piano piano a mangiare.
«Oggi verrà una mia amica.»
«Eh?»
I miei genitori emettono quel suono in unisono e si voltano di scatto verso di me.
«Che c'è di strano?»
«Oh, niente.» risponde impacciata mia madre e sorridendo continua «Spero ti divertirai.»
"Chi si divertirà sarà solo la cornacchia."penso continuando a mangiare silenziosamente.
Una volta finito esco per una passeggiata per prendere una boccata d'aria.
In quella casa spesso mi sento soffocare e prendere ogni tanto una boccata d'aria fresca fa sempre bene.
Continuo la mia passeggiata, ma - sentendo dei passi che imperterriti mi seguono - mi fermo e mi volto.
«Che ci fai qui?»
Lo sguardo del ragazzo si posa per pochi secondi sulle mie labbra, poi torna a guardarmi negli occhi.
«Una passeggiata?» risponde con tono ovvio.
«Non ne fai mai...»
«Oggi voglio farla.» risponde sorridendo.
Mi volto e continuo a camminare, ma sento qualcosa che mi trattiene per un braccio.
Ormai quella stretta ho imparato a memorizzarla da un bel po'. È piacevole e calda.
Mi volto mentre lui avvicina pericolosamente il suo viso al mio. Poggio le mani sul suo petto spingendolo via per far in modo che le nostre labbra non si incontrino un'altra volta.
«Non qui.» dico a testa bassa e imbarazzata.
Lui non risponde, si limita a  poggiare una mano dietro al suo collo massaggiandoselo con fare imbarazzato.
 
Ad un tratto squilla il mio cellulare che rompe quell'imbarazzo che c'era fino a poco fa.
È un numero che non conosco, ma decido di rispondere ugualmente.
 
«Pronto?»
«Hyuri, sono Yuki.»
«Oh... e come mai hai il mio numero?»
«L'ho chiesto a Sarah in autobus.»
"Sarah, potevi darle un numero sbagliato. Accidenti."
«Capito... Come mai mi hai chiamata? Per caso non puoi venire?»
"Mi auguro veramente che sia questo il motivo."
«Certo che vengo! Verrei anche se cascasse il mondo.» risponde facendo una risata compiaciuta.
«Emh, sì... e quindi perché hai chiamato?»
«Beh, sai... c'è stato un imprevisto, quindi...»
Intanto Ji Yong mi guarda piuttosto stordito e curioso di sapere di cosa sto parlando con quella ragazza a lui ancora sconosciuta.
«Ah, ho capito. Io non sono a casa, ora ti raggiungo.»
Chiudo la chiamata, prendo il polso di Ji Yong e - trascinandolo - faccio dietrofront, avviandomi verso casa.
«Mi dici che succede?» mi chiede inarcando un sopracciglio.
«La tua passeggiata termina qui.»
«Eh?»
«L'oca è venuta in anticipo quindi ora tocca a te intrattenerla.»
Lascio la presa e continuo a camminare.
«E ora cammina.» continuo lasciandolo un po' indietro.
Prende il passo, mi raggiunge e mi afferra la mano.
Mi blocco e lo guardo, mentre vengo pervasa da una serie di brividi sentendo quella stretta calda e accogliente.
«Perché mi hai preso la mano?» gli chiedo sorpresa
«Che c'è di male? Siamo fratello e sorella, no?»
«Mh...»
«Teoricamente adesso io potrei anche baciarti sulla guancia o abbracciarti.»
«Provaci e ti ammazzo.»
Segue una risata da parte sua e poi sorride.
«È per questo che non lo faccio.»
Mi perdo in quel largo sorriso, cercando di dimenticare le mie preoccupazioni, cosa che mi riesce piuttosto difficile.
«Oggi però devono venire D-Lite, Seung Hyun, Ri e Sol a casa nostra...»
«E perché non gli hai detto di non venire, scusa?»
«Perché era programmato che se ne sarebbero andati prima delle cinque e mezza, ma dato che la tua amichetta è venuta in anticipo... credo che arriveranno più o meno intorno alla stessa ora.»
Lo guardo piuttosto stordita e alzo un sopracciglio.
«Scusami, ma proprio non riesco ad immaginare tu e il tuo bel gruppetto che state a casa chiacchierando come delle ragazzine in gonnella.»
«Ma infatti dovevamo uscire, ma visto che devo rimanere con... emh... com'è che si chiama?»
«Yuki.»
«Giusto. Con Yuki, adesso devono rimanere anche loro.»
«Umh. Comunque tu sei fidanzato.»
«Con te?» chiede con tono quasi speranzoso.
«Eh?» sbarro leggermente gli occhi «Ma n-no. Yuki crede che tu sia fidanzato, quindi tu sei fidanzato, ok?»
«Ma con chi?»
«Che ne so, inventatelo.»
 
Dopo un po' arriviamo davanti a cancello di casa, entriamo e veniamo travolti da una strana atmosfera. Ci guardiamo attorno ed ecco.
Ecco l'intrusa.
 
«Hyuri, ciao!» mi saluta alzandosi dalla poltrona e venendo verso di me sorridendo «Ti aspettavo.»
Poi volta lo sguardo verso Ji Yong.
«Tu sei?»
"Oca, non far finta di non conoscerlo dato che sa già tutto, ci fai solo brutta figura."
«Ji Yong, tu Yuki, giusto?»
«Sì!!!» risponde entusiasta arrossendo un po'.
Lui le sorride, lei fa altrettanto, sembra quasi che le sia spuntata l'aureola in testa. Dov'è finita la sua aria da snob?
Sento come se il mio viso andasse a fuoco. Non è vergogna né imbarazzo, credo sia un misto tra rabbia e gelosia.
Io gelosa... non ci credo.
«Andiamo in camera tua?» mi chiede sorridendo angelicamente.
«Ok...»
Una volta salite le scale mi avvio verso la mia camera e apro la porta entrandoci.
 
«Carina la tua stanza.» dice buttando uno sguardo sulla scrivania.
«Emh... grazie.»
«Comunque lasciamo perdere le scemenze. Da vicino è ancora più bello! Ma come fai a vivere con un figo del genere in casa senza aver voglia di saltargli addosso?»
"In qualche modo l'ho fatto."
«Beh, è mio fratello.»
«E con questo?»
 
Sento il campanello suonare e decido di andare a confermare personalmente se si tratta degli amici di Ji Yong.
 
«Torno subito, vado a controllare una cosa.»
«Certo.» risponde dando un'occhiata alla scrivania.
 
Una volta scesa...
 
«Come non usciamo? Io avevo programmato di incontrarmi con una ragazza francese al bar dove dovevamo andare...» dice un po' deluso Ri.
«E allora ci vai da solo, io non posso uscire.»
«Ma perché?»
«Deve tenere compagnia ad una ragazza.» rispondo avvicinandomi.
«Ragazza?» dice all'unisono tutto il gruppo.
«Giapponese.»
«Giapponese?» aggiunge Ri, poi rivolgendosi a Ji Yong con fare malizioso continua «Cosa vuoi combinare con questa ragazza?»
«Cosa? Niente!»
«Non sei così credibile.» continua Seung Hyun ridacchiando tra sé.
Io rimango in silenzio a guardare la scena mentre Yuki scende dalla scale e - mentre tutto il gruppo la guarda  incuriosito - si avvicina a Ji Yong.
 
 

"Caro diario, cos'è tutt'un tratto questa brutta sensazione?"


 
Il mio angolino:
 
Eeeeh, finalmente riesco ad aggiornare! Dico "finalmente" perché non ce la facevo più a guardare il foglio di microsoft word vuoto cercando invano un pizzico d'ispirazione.
Ma la cosa che devo fare è... *emh emh*
 
Tanti auguri di buon compleanno Parazar *______*
Avevo intenzione di pubblicare il capitolo alle 00:00 di ieri, cioè di oggi... emh... *non si sa spiegare*
Ma avendo dimenticato di salvare ciò che avevo scritto tutto è svanito nel nulla e ho dovuto ri-scrivere tutto oggi (che poi è uscito anche un po' uno schifo).
Spero che passerai un buon compleanno stasera, auguri ancora e non pensare a quel fake del cavolo U_____U
V.I.P forever and ever
 
 
Ji Yong 

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Capitolo 11
*** Chapter X ***


«Beh, allora usciamo?»
Tutti iniziano a guardarla straniti, tranne me che mi aspettavo quella domanda.
«Che c'è?» chiede con finta aria smarrita.
«Sei venuta per stare con mia sorella o per uscire con noi?»
«Sono venuta per uscire con tua sorella, ma visto che ci siete anche voi usciamo tutti insieme, no?» ribatte sorridendo.
«Giusto, ha ragione.» risponde Ri porgendole la mano per accompagnarla.
Così - ignorando Ri e continuando a sorridere - afferra il braccio di Ji Yong che - una volta trascinato fuori di casa - si volta verso di noi con un'espressione da cane bastonato, come se stesse chiedendo aiuto.
Seguono attimi di silenzio.
«Hai amiche del genere?» chiede Seung Hyun guardandomi.
«Non osare considerarla mia amica. È soltanto un'oca che mi ha costretto ad invitarla a casa mia per fare l'angioletto caduto dal cielo di fronte a mio fratello nella speranza di rimorchiarlo.»
«Basta che non si fa rimorchiare veramente...» aggiunge D-Lite.
«È un idiota, quindi accadrà.» concludo avviandomi verso le scale per salire di nuovo in camera mia.
«Io li voglio seguire.» dice Ri.
«Non credo sia il caso...»
«Avanti Sol! Andiamo!!!»
Dopo aver ricevuto un segno di non consenso da parte di tutti i ragazzi, inizia a guardare me.
«Non osare pensarl---»
«Andiamo?»
«No.»
Nemmeno il tempo di terminare che si fionda verso di me e mi trascina fuori sotto le mie urla.
Mia madre sbuca dalla cucina chiedendo cosa stesse succedendo.
«Mi piacerebbe dire "Con Ri è in buone mani"» risponde Seung Hyun «Ma non credo che la cosa sia fattibile.»
Una volta varcato il cancello di casa smetto di ribellarmi.
«Ok, hai vinto tu. Lasciami il polso e ti seguo senza storie.»
«Davvero?» chiede con un pizzico di speranza.
«No.»
«Ok.» dice smettendo di tenemi per il polso e prendendomi per mano «Poi non ti lamentare se ci scambiano per una coppia.»
«Mollami!»
«Vorrei tanto farlo, ma è l'unico modo per tenerti a bada.»
"Tanto solo tu ci fai brutta figura con me, quindi di che mi preoccupo?"
«Bene, allora andiamo a comprare qualcosa per camuffarci.» dice entusiasta.
«Cosa? Sei impazzito? Sembreremo davvero degli stalker.»
«E cosa te ne importa?» continua sorridendo.
«La cosa ti diverte per caso?»
«Sì.»
"Santo cielo..."
«Basteranno anche solo un paio di occhiali da sole e un cappello» dice trascinandomi verso un negozio ed entrandoci dentro.
«Credo che tu veda troppi film.» rispondo provando un paio di occhiali da sole. «Credo che questi li userò durante la vita quotidiana. Sono fighi!»
Mi volto verso di lui e vedo che compra due paia di berretti con la visiera, uno bianco e uno nero. Successivamente prende un paio di occhiali da sole a caso e li porta al bancone. Dopo aver pagato il tutto e dopo averlo indossato usciamo fuori.
Così iniziamo a seguire cautamente Ji Yong e Yuki.
Mi ritrovo così presa per mano con Ri, mentre pedino mio fratello, wow.
Sto pedinando mio fratello...
Sto pedinando Ji Yong...
Sto pedinando il ragazzo che ho baciato...
Ok, calma. Se se ne accorge crederà che sei gelosa perché in questo momento è in compagnia di un'oca che è anche una tua compagna di classe.
Io gelosa? No, non sono gelosa... credo... Ma figuriamoci! Non sono gelosa e basta.
È solo che vedere quell'oca attaccata come una sanguisuga al suo braccio e lui che non reagisce e la lascia fare mi dà un po' fastidio.
Troppo fastidio.
«Ri, torniamo indietro.»
«No.»
«È sciocco seguirli, torniamo indietro.»
«Nooo.»
«Molla la mano!»
«No!»
«Ti ho detto di mollarla!»
Con tutto quel baccano, accade proprio ciò che temevo.
L'oca si volta verso di noi con aria soddisfatta in volto.
«Hyuri! E... umh... com'è che ti chiami?» chiede rivolgendosi a Ri.
«Lee Seung Hyun, ma chiamami Ri.»
Gli occhi di Ji Yong si posano sulle mie mani e quelle di Ri, ancora unite e così afferra una mano di Yuki.
Quest'ultima  alza gli occhi verso Ji Yong sorridendo, poi si rivolge di nuovo a noi.
«Beh... Ri, Hyuri, se volevate fare un'uscita a quattro bastava dirlo.» dice facendo di nuovo un sorriso falso. «Avevamo intenzione di andare in un bar, volete venire?»
«Sì.» rispondo seguendoli e trascinando Ri.
«Non volevi andartene tu?»
«Non più.» rispondo lasciando la sua mano e lanciando delle piccole e sfuggenti occhiate alle mani di Ji Yong e Yuki che camminano davanti a noi.
"Sembrano davvero una bella coppia..."
Una volta arrivati al bar e fatte le ordinazioni ci sediamo al tavolino aspettando.
«Allora» inizia Yuki guardando me e Ri «Da quanto è che state insieme?»
"Cosa?"
«Cosa?» chiedo quasi urlando.
«COSA?» mi segue Ri.
«Noi non siamo una coppia!» rispondiamo all'unisono.
«Su, non dovete essere timidi. Altrimenti perché vi tenevate teneramente per mano?»
Dopo quella domanda  mi volto verso Ri fulminandolo con lo sguardo.
"Stupido, ti avevo detto di mollarmi la mano!"
«Accidenti Hyuri, ci hanno scoperto.» risponde con tono scherzoso «Sì, siamo una coppia in segreto da... umh... qualche mese.»
«Ma cosa vai blaterando?»
Segue una risata compiaciuta da parte dell'oca.
«Bene allora. Dobbiamo fare uscite a quattro ancora più spesso allora.» propone sotto lo sguardo allibito di Ri che intendeva solo scherzare e quello di Ji Yong che pare non voglia più uscire con lei.
Poco più tardi arrivano le nostre ordinazioni. Un cappuccino per me, un cornetto per l'oca e un caffé per Ri e Ji Yong.
«Ma gli altri dove sono?» chiede lui riferendosi al più giovane.
«Non hanno voluto venire con noi.» risponde Ri dopo aver finito di sorseggiare il suo caffè.
«Probabilmente avranno voluto lasciarvi soli.» ribatte lei sorridendo e guardandoci.
"Ecco che ricomincia."
La giornata passa più in fretta del previsto e ora solo le 20:00. Siamo andati in vari posti: parchi, bar, gelaterie...
Sono rimasta tutto il tempo a osservare Ji Yong e l'oca che si divertono amabilmente insieme.
Non riesco nemmeno una volta a rivolgere la parola a Ji Yong, questo perché ogni volta che ci proviamo Yuki in qualche modo ce lo impedisce sempre. Riesce a tenere sempre me e Ri a distanza in modo da stare sola con mio fratello. Spesso lo prende, lo porta da qualche parte e tornano dopo qualche minuto... tipo adesso.
«Io vado.» dico a Ri alzandomi dalla sedia del bar «Mi sto annoiando a morte.»
«Anche io.» risponde alzandosi anche lui sbadigliando. «Andiamo?»
«No. Stavolta ci vado da sola.» rispondo togliendo gli occhiali da sole e il capello che ho tenuto fino a quel momento e dandoglieli.
«A me non importa se te ne vai da sola, però sta cominciando a fare buio. Se vuoi ti accompagno.»
«Umh... ok.»
"Accetto solo perché soffro di cecità notturna, non fraintendere."
Ci incamminiamo a piedi. Mi tengo aggrappata al suo braccio perché ormai riesco a malapena a vedere i pali della luce.
«Posso chiederti perché sei poggiata a peso morto sul mio braccio?» mi chiede guardandomi perplesso.
«Non vedo al buio.»
«Hai paura del buio?»
«No, cioè... forse sì. Soffro di cecità notturna.»
«E volevi tornartene a casa sola?»
«Avrei fatto luce con il cellulare.»
«Umph...»
Dopo poco arriviamo a casa e - dopo avergli chiesto se volesse entrare e dopo aver ricevuto un suo rifiuto - prendo le chiavi di casa ed entro dentro.
Appena dopo essere entrata sento il cellulare squillare. Lo afferro e leggo il nome di chi sta chiamando, decido così di rispondere.
«Che c'è Ji Yong?»
«Dove sei? Ci siamo allontanati per qualche minuto e sei sparita.»
«A casa.»
«Ci sei andata sola? È buio...»
«No. Mi ha accompagnata Ri. Ci eravamo stancati di stare lì a guardarvi.»
Mentre parlo sento la voce di Yuki che lo chiama urlando "Oppa".
«Ti diverti con lei?»
«Veramente io...»
«Devo chiudere.»
«Un attim---»
Ed è così che premo il tasto rosso del cellulare chiudendogli la telefonata in faccia. Dopo aver annunciato un "sono tornata" - evitando di passare dalla cucina per non incontrare i miei genitori - salgo le scale, vado in bagno, poggio il cellulare sul davanzale della vasca, la  riempo di acqua calda e tanto bagnoschiuma e mi immergo dentro rilassandomi. Chiudo gli occhi inalando quel profumo di vaniglia emanato dallo bagnoschiuma. Mi abbasso leggermente affondando la testa nell'acqua e facendola riemergere dopo pochi attimi cercando di togliere il bagnoschiuma dal viso. Dopo una decina di minuti esco dalla vasca e infilo l'accappatoio quando sento dei passi che si dirigono tranquilli verso il bagno. La maniglia si muove, ma la porta non si apre dato che è chiusa a chiave.
«Hyuri, sei qui dentro?»
È Ji Yong, appena tornato dal divertimento con l'oca.
«Mh. Ti serve qualcosa?»
«Sì... Quando esci vieni un attimo in camera mia, devo dirti una cosa.»
«Ok.»
Successivamente accendo il phon e inizio ad asciugare i capelli. Nel mentre ricevo un sms, curiosa afferro il cellulare chiedendomi chi possa essere.
 

Oggetto: Grazie *___*
Mittente: Yuki
 
Grazie per essertene andata prima.
Tutto è andato a gonfie vele, io e oppa ci siamo baciati.
Devo dire che lo fa anche piuttosto bene :)
Quindi grazie ancora!
Se vuoi possiamo fare di nuovo un'altra uscita a quattro,
anche il tuo ragazzo esteticamente non è male, state bene insieme ^__^
 
Kiss :*
 

 
Lascio cadere a terra il phon ancora acceso e - ancora con i capelli bagnati - esco dal bagno, mi dirigo verso la stanza di Ji Yong e spalanco la porta.
Lui - che poco prima era steso tranquillamente sul letto - alza lo sguardo verso di me piuttosto sorpreso.
«Tutto bene?» chiede guardandomi perplesso.
«D'ora in poi non rivolgermi più la parola.» dico sprezzante e a testa bassa mentre stringo il mio cellulare e faccio dietro-front per uscire dalla stanza.
«Hyuri, che ti prende?» chiede nuovamente mentre si alza dal letto e mi blocca per un braccio.
«Lasciami.»
«Mi dici che ti ho fatto?»
Strattono il braccio per liberarmi dalla sua presa ed esco velocemente dalla stanza sbattendo la porta e chiudendomi a chiave nella mia stanza.
«Hyuri» mi chiama da dietro la porta «Mi dici che ti succede?»
"No."
«Dai apri la porta...»
"No."
Segue un lungo respiro da parte sua.
«Beh, io aspetto qui.»
"Puoi anche trascorrere tutti gli anni rimanenti della tua misera vita lì fuori, non ti aprirò mai."
 
Il mio angolino:
 
Mega ritardo. Capitolo raccapricciante. Capitolo corto.
Qualcuno mi assolga dai miei peccati TT_TT
Questo ritardo è dovuto al fatto che non riuscivo a visualizzare la pagina di EFP, ma oggi ecco il miracolo ヽ(´▽`)/
Detto questo sono ben consapevole che questo capitolo fa schifo, non mi soddisfa per niente, però volevo pubblicare a tutti i costi é.è
Mi metto subito - per vostra somma sfortuna - a scrivere il prossimo capitolo  (◡‿◡✿)
 
Ji Yong
 
 
PS: Se ve lo state chiedendo: No, Hyuri e Ri non sono una possibile coppia. A meno che non mi viene in mente di fare una sorta di triangolo amoroso x"3 (Poco probabile)

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Capitolo 12
*** Chapter XI ***


Successivamente mi metto sotto le coperte lasciando la luce accesa, sperando di riuscire a dormire e di non pensare a quei due.
Purtroppo la cosa mi riesce anche piuttosto difficile, tutto cioè  che penso o guardo mi porta a Ji Yong.
Anche il solo stare nella mia stanza mi porta a Ji Yong, infatti è qui che ho dato, o meglio dire ricevuto, il mio primo bacio.
Mi giro su di un lato e il mio sguardo si posa sulla scrivania, dove ancora è poggiato il mio diario, stranamente aperto.
"Ero convinta d'averlo chiuso... Boh, probabilmente ricordo male."
 Decido così di allungare di poco il braccio per afferrarlo. Dopo averlo preso, prendo anche la penna e sfoglio in diario in cerca di una pagina non scritta.
 

21 novembre 2006
 

Caro diario,
perché lo ha fatto?
Io mi fidavo veramente stavolta...
Perché ha baciato Yuki? Perché?

 
 
 

Hyuri

 
 
Non riesco a scrivere oltre, abbandono quindi il mio diario al pavimento e chiudo gli occhi in cerca di pace e tranquillità.
Dopo una decina di minuti finalmente mi addormento, ma mi sveglio nel cuore della notte.
"Devo andare in bagno..."
Mi strofino gli occhi come per aiutarli ad aprirsi, mi alzo dal letto, inflilo le ciabatte e mi dirigo verso la porta.
Una volta aperta cerco con la mano l'interruttore per accendere la luce del corridoio.
"Possibile che dopo tutti questi anni ci metto una vita per trovarlo? ... Oh! Eccolo finalmente!"
Premo l'interruttore e una volta accesa la luce il mio sguardo si posa su un qualcuno raggomitolato alla sinistra della mia porta.
Realizzo che è Ji Yong che - mentre dorme - ha le spalle poggiate al muro e la sua testa reclinata sulle ginocchia.
"È rimasto tutto questo tempo sul pavimento ad aspettare che aprissi?"
Mi abbasso verso di lui e gli scosto i capelli dal viso per riuscire a vedere i suoi occhi dormienti.
«Sai Ji Yong...» le mie parole risuonano quasi come un sussurro. Gli sto parlando e vorrei tanto che sentisse le parole che gli sto dicendo, ma ho così tanta paura di fargliele sentire... «Mi fidavo sul serio. Credevo che tutto ciò che mi dicevi era la verità e mi sembravi veramente sincero, ma allora perché? Perché hai baciato quell'oca che a malapena conosci?»
Gli alzo la testa e gli sfioro le labbra con l'indice. «Avrei tanto voluto che queste labbra fossero riservate solo a me, sono una stupida illusa vero?»
Avvicino le mie labbra alle sue sfiorandole appena.
«Stavolta ho davvero intenzione di dimenticarti, Kwon Ji Yong.»
Successivamente con le lacrime agli occhi mi alzo dimenticandomi completamente del mio bisogno di andare in bagno, ho così paura che si svegli che non voglio restare un secondo di più fuori dalla mia camera, però... lasciarlo così, a terra, mi fa sentire in colpa. Non voglio nemmeno svegliarlo altrimenti continua a rompere chiedendomi cosa mi ha fatto.
"Forse restando ancora un po' qui i miei sensi di colpa si allevieranno."
Ed è così che mi siedo affianco a lui chiudendo gli occhi, in attesa che passino almeno dieci minuti.
"Non so che razza di ragionamento sia questo per alleviare i sensi di colpa, ma non posso fare nient'altro. Dopotutto quest'idiota sta dormendo fuori dalla mia stanza perché ha aspettato che io gli aprissi. Ma che cavolo, sarebbe lui quello che dovrebbe avere i sensi di colpa, mica io!"
 

***

 
Apro a stento gli occhi sbadigliando. Nel mentre mi stiracchio e mi strofino gli occhi.
"Che bella dormita"  penso richiudendo gli occhi.
"... DORMITA?"
Spalanco gli occhi guardando alla mia sinistra e noto che un Ji Yong sorridente e con gli occhi assonnati mi sta fissando.
Mi alzo velocemente precipitandomi verso il bagno mentre vengo seguita lui.
«Mi segui anche in bagno adesso?» chiedo irritata voltandomi verso di lui e riprendendo a camminare poco dopo.
«Sì. Devi dirmi cosa ho fatto che ti ha fatto arrabbiare così tanto.» risponde continuando imperterrito a seguirmi.
Mi blocco di scatto, mi volto verso di lui e lo guardo irritata.
«Cosa mi ha fatto arrabbiare? COSA MI HA FATTO ARRABBIARE? Con te succedono solo cose che mi fanno arrabbiare!
Prima fai il playboy sbaciucchiandoti con tutte le oche del quartiere e poi rubi il primo bacio di tua sorella mentre dorme. Poi la fai innamorare di te e poi ti vai a sbaciucchiare con un'altra oca che conosci a malapena.»
«Con chi?» chiede alzando un sopracciglio.
«Ma non credere minimamente che io sia gelosa sai?» riprendo ignorando completamente la sua domanda «Mi da solo fastidio che quando ti pare ti metti a baciare me con quelle tue luride labbra. Tanto tu a me ormai non interessi minimamente. Se... se mi hai trovata vicino a te oggi è solo perché... perché... umh... oh! Perché aspettavo che ti svegliassi per dirti che la tua relazione con Yuki può essere anche aperta ormai.»
«Con Yuki? Io?»
«Ma perché continui a negare adesso? Tanto ormai l'ho scoperto, non ha più senso!»
«Ma io non sto con...»
«Beh, è tardi e devo prepararmi per scuola. Te la devo salutare?»
«Chi?»
«Yuki, rintronato!»
«Forse non hai capito che a me Yuki non interes---»
«Ok ok, te la saluto. Bastava dirlo eh!»
Faccio dietrofront, mi dirigo correndo verso la mia stanza e ci entro dentro chiudendo la porta alle mie spalle.
"Non so se stai dicendo la verità o meno, ma la cosa migliore è sempre e comunque dimenticarti."
Sento la porta alle mie spalle aprirsi e successivamente richiudersi. La luce si spegne.
Adesso è buio pesto, sebbene sia giorno. Le tapparelle della stanza sono ancora tutte abbassate e nella stanza non trapassa nemmeno un filo di luce.
Sento le mie spalle venire avvolte da delle forte braccia e al contatto sobbalzo.
«Stupido, lasciami e accendi la luce.»
«No.» risponde stringendomi più forte.
«Perché?»
«Scapperesti.»
È vero. Se accendesse la luce la prima cosa che farei è proprio scappare, ma perché? Ho come paura di incontrare un'altra volta i suoi occhi, di reggere il suo sguardo.
«Per favore, accendi la luce.»
"Voglio scappare ancora."
«Va bene, lo farò, ma prima ascoltami. Non so chi te l'abbia detto, ma quella Yuki è l'ultima ragazza al mondo che bacerei.»
«Perché dovrei crederti?»
«Perché credi a chi te l'ha detto?»
Bella domanda. Perché credo a Yuki e non a lui? Perché credo ad una persona che conosco a malapena? Un'oca starnazzante che lo vuole conoscere solo per la sua bellezza? Perché?
«Hyuri, perché non mi credi?»
«Ho smesso di crederti.»
«Cosa?»
Tutte le mie paure si sono avverate. Il fatto che lui baciasse un'altra dopo aver baciato me, l'essermi innamorata di lui, il fatto che ha baciato Yuki... sono state tutte mie paure che, col tempo, sono diventate realtà.
«Ji Yong... non c'entra se hai o no baciato Yuki. Anche se ci sforziamo non non potremmo mai stare insieme. Quindi, se quel bacio non è avvenuto, fallo avvenire. Dobbiamo dimenticarci a vicenda.» concludo staccandomi da lui.
«Non voglio. Se vuoi dimenticati tu di me, ma io non mi dimenticherò di te.»
Sento qualcosa premere sulle mie labbra, un qualcosa che ho imparato a riconoscere bene.
Mi stacco da lui.
«Ji Yong, no.»
Sento dei passi dirigersi verso la porta e la sento aprirsi. La luce si accende e quando mi volto nella stanza non c'è più nessuno a parte me.
"In fondo credo sia meglio così..."
Vado in bagno a lavarmi faccia e denti, poi torno nella mia stanza e inizio a vestirmi per andare a scuola.
"Certo però che anche io sono lunatica. L'ultima volta sono stata io a baciarlo e poi me la prendo solamente con lui..."
Dopo aver finito di vestirmi scendo in cucina per fare colazione, quando mi scontro con mia madre.
«Tesoro, vai a svegliare Ji Yong per farlo scendere giù?»
«Oh, ma è già sveglio.» rispondo sicura di me.
«Come fai ad esserne così sicura?»
«Oh... beh... ho sentito dei rumori nella sua stanza, quindi dovrebbe essere sveglio, no?»
«Beh, comunque sia fallo scendere giù oppure la colazione si fredda.»
«Agli ordini.»
Salgo le scale, raggiungo la porta della sua stanza, poggio la mano sulla maniglia e prima di aprire prendo un grosso respiro.
"Come prima, devi comportarti come prima. Devi comportarti come ti comportavi prima di quel maledetto 16 ottobre, comportati normalmente."
Prendo un altro respiro, poi spingo la maniglia entrandoci dentro notando che è buio pesto.
"Accidenti, non si vede niente."
Cerco capire dov'è l'interruttore servendomi della luce presente in corridoio e - una volta trovato - lo accendo.
"Bene, cosa facevi prima? Lo svegliavi in modo brusco giusto? Ok, mettiti all'opera Hyuri!"
Mi dirigo verso la finestra e alzo la tapparella, lasciando che la luce del sole batta in faccia a Ji Yong.
Successivamente mi precipito verso il letto e tiro giù le coperte.
«SVEGLIATI JI Y...» le mie urla si bloccano una volta abbassato lo sguardo sul suo viso.
"La cosa non mi riesce molto semplice, accidenti a te Ji Yong."
«STUPIDO IDIOTA SVEGLIATI!» urlo nuovamente dandogli uno spintone che lo fa cadere dal letto.
Vedo la sua figura alzarsi lentamente mentre si strofina gli occhi e si massaggia la nuca.
«Ma sei normale?» sibila per il sonno mentre continua a massaggiarsi dolorante la nuca.
«Più che normale. Sono solo stanca di farti da sveglia tutte le sante mattine. E ora scendi giù che la colazione si fredda.» concludo precipitandomi subito fuori dalla stanza per evitare di stare un secondo di più nella stanza sola con lui.
Scendo velocemente giù, afferro un toast alla marmellata, saluto i miei ed esco di casa con la scusa di essere in ritardo prima che Ji Yong possa scendere giù.
I giorni e le settimane passano. Io e Ji Yong ci siamo lentamente allontanati sentimentalmente e siamo riusciti a ricreare quel rapporto conflittuale tra fratello e sorella che avevamo prima. Lui continua ad uscire con Yuki, mentre io approfondisco il rapporto d'amicizia con Sarah che in poco tempo diventa per me un'amica fidata.
Oggi, 22/12/06, il giorno prima delle vacanze natalizie, una volta arrivata a scuola Yuki si precipita verso di me.
«Ehi Hyuri! Ho bisogno che tu mi faccia un favore.»
"Che vuole di nuovo questa cornacchia starnazzante in calore?"
«Dimmi...»
«Ho intenzione di passare le vacanze natalizie con Ji Yong.»
«E questo cosa c'entra con me?»
«Dobbiamo fare un viaggio.»
«Ancora non capisco cosa c'entro io...»
«Ecco, se glielo chiedo io non accetterà mai e visto che tu sei la sua adorata sorellina mi chiedevo se potevi chiederglielo tu.»
"Adorata?"
«Verrai anche tu con noi, potrai portare anche la tua cara amichetta Sarah se vuoi.»
"Perché mi sembra tanto un'imperatrice che dà ordini ai suoi sudditi?"
«E magari lo puoi convincere mettendo anche in mezzo i suoi quattro amici. Questa vacanza segnerà l'inizio della nostra storia, lo sento! Sicuramente ci fidanzeremo, quindi in caso accettasse ho un altro favore da chiederti.»
"Ancora?"
«Cosa?»
«Stacci lontano dai piedi.» risponde cambiando la sua espressione da angelica ad altamente snob.
«Cosa?» chiedo sbigottita.
«So benissimo cosa provi per lui, se provi a mettermi i bastoni tra le ruote te la vedrai con me.»
Si volta e comincia a camminare, poi ad un tratto si volta di nuovo verso di me.
«Oh! Digli che è una vacanza in montagna. Ovviamente te la vedrai con me anche se non riuscirai a convincerlo.»
Dopo aver sorriso si volta e ricomincia a camminare sculettante.
"Stanne certa, lo convincerò sicuramente. Ma vedrai chi è che se la vedrà con chi."  penso con un ghigno stampato in volto.
 
 
Il mio angolino:
 
Mi sono accorta solo ora che il capitolo è veramente corto ò3ò Sto iniziando a poltrire o cosa?
Il fatto è che se non aggiornavo oggi, domani non avrei avuto tempo, dopodomani probabilmente nemmeno, quindi... .-.
Spero comunque che abbiate gradito~
 
Ji Yong 

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Capitolo 13
*** Chapter XII ***


In autobus ne parlo con Sarah, sperando che venga anche lei.
«In montagna? Come mai questa vacanza?»
« È una lunga storia. Devo convincere mio fratello, ma andaremo sicuramente. Puoi venire?»
«Umh... devo chiedere ai miei prima. Magari ti chiamo e ti faccio sapere.»
Le sorrido e - notando che l'autobus è arrivato alla fermata - scendo dall'autobus dirigendomi verso casa.
"Quasi dimenticavo che dovrei chiedere il permesso anche a mamma e papà..."
Appena tornata a casa saluto i miei e salgo sopra entrando prima in camera mia per lasciare lo zaino. Successivamente vado verso la camera di Ji Yong e - dopo aver bussato - apro constatando che la camera è vuota, probabilmente sarà ancora a scuola.
«Ti serve qualcosa?»
Mi volto notando la figura di Ji Yong alle mie spalle con uno zaino sulle spalle.
«Oh, umh... no. Yuki... ecco...»
Il suo sguardo diventa perplesso e alza un sopracciglio.
«"Yuki" cosa?»
«Mi chiedevo... cioè, si chiedeva se volevi fare con lei una vacanza in montagna.»
«Io? Con lei?»
«Emh, sì. Tu, lei, io, una mia amica e magari anche Seung Hyun, D-Lite, Sol e Ri se vogliono.»
«Beh, dille che non mi va.» risponde quasi scocciato buttando lo zaino in un angolo della stanza.
«Come vuoi. Vorrà dire che ci andremo solo io, Yuki e e la mia amica Sarah. In effetti senza maschi tra i piedi dovrebbe essere più divertente.»
Mi guarda un attimo e poi emette un lungo e stressato sospiro.
«E va bene, vengo anche io allora.»
«Bene! Io vado a domandare a mamma e papà, poi se dicono di si chiedi anche ai tuoi amici.»
«Vengo con te.»
Mi precipito al piano di sotto seguita da Ji Yong e ci avviamo verso il soggiorno, io con la speranza che accettino, lui con la speranza che non lo facciano.
Ci fermiamo entrambi davanti al divano, dove sono seduti entrambi intenti a guardare la televisione.
«Mamma, papà...» li chiamo guardandoli «Ji Yong vi deve chiedere una cosa.»
«Cosa? Io?»
«Cosa dovete chiederci?» chiede nostra madre guardandoci, seguita da nostro padre.
«Vorremmo andare in montagna per le vacanze natalizie.» comincia lui.
«Montagna?» chiede nostra madre.
«Vacanze natalizie?» la segue nostro padre.
«Sì, dai! Perfavore!» li prego guardando con sguardo supplicante nostra madre, la più facile da convincere.
Dopo un po' di silenzio, lei riprende la parola.
«Beh, abbiamo sempre passato il Natale insieme, però fare una vacanza di tanto in tanto non fa male. Tu che ne dici caro?»
«Poi vediamo.»
Nostra madre ci fa l'occhiolino e io sorrido a quella risposta sapendo già che quando dice così è un sì assicurato.
Mimo un grazie a mia madre e mi fiondo in camera mia, già pronta a preparare la valigia.
 

Oggetto: ///
Destinatario: Yuki
 
Tutto apposto, l'ho convinto.
Ma sappi comunque che lui è mio fratello, come potrei stargli perennemente alla larga?
E io sono la sua adorata sorellina giusto?
Ci vogliamo troppo bene per evitarci~
Inizia pure a fare le valigie, non dimenticare di metterci dentro la tua amata trousse ♥

 
 
Invio il messaggio e dopo pochissimo ricevo subito una risposta.
 

Oggetto: ///
Mittente: Yuki
 
Idiota.
 

 
"Tutto qui? Mi aspettavo chissà che... Sarà meglio apportare delle modifiche, il nome Yuki è troppo bello per lei."
 
 

Oggetto: ///
Destinatario: Oca starnazzante in calore
 
Ti voglio bene anch'io (:

 
 
"Sarà meglio andare a controllare cosa sta facendo quell'altro."
Mi dirigo verso la camera di Ji Yong e ci entro dentro senza nemmeno accennare una parola.
Lo vedo con in mano un cellulare intento a scrivere un messaggio e - senza pensarci due volte - mi fiondo dietro di lui sporgendo la testa verso il cellulare per vedere ciò che sta scrivendo.
 

Oggetto: ///
Destinatari: Choi Seung Hyun; Lee Seung Hyun;
Sol; Daesung
 
Farò una vacanza in montagna con mia sorella, una sua amica e Yuki.
O vieni o vieni, scegli.

 
 
«E se stessi scrivendo cose private che non puoi leggere?» mi chiede dopo aver premuto il tasto "invio".
«In quel caso non leggerei. » rispondo cambiando subito dopo il discorso «Comunque fossi in te inizierei a preparare già da ora le valigie dato che dobbiamo partire domani.»
Esco subito dalla stanza e mi rinchiudo in camera mia.
"Stupido verme, cos'avresti da scrivere di tanto privato?" penso abbastanza nervosa prendendo dei capi pesanti dall'armadio e infilandoli nella valigia.
Successivamente sento il cellulare squillare e - purtroppo - il "nome" che appare nella schermata è Oca starnazzante in calore.
 
«Sì? Pronto signorina, cosa desidera?» rispondo facendo il verso di una voce gracchiante... tipo la sua.
«Dovrebbe far ridere?»
«Oh, ma certo che no signorina. Perché non apprezza i miei cordiali saluti?»
«Cerchi guai o cosa?»
«Oh, sai... dopo quella sottospecie di minaccia che mi hai rivolto a scuola mi stai veramente sulle scatole. Credi che me la sia fatta nelle braghe?»
«Dato il tuo aver convinto Ji Yong immagino proprio di sì.»
«Ahahah!!! Questa è veramente bella! Lasciamo perdere meglio, mi dici perché hai chiamato?»
«Per dirti quanto durerà la vacanza e dove sarà.»
«E cioè?»
«Sei-sette giorni a Pyeongchang-gun.»
«Oh, ma che bello...»
«Puoi anche startene a casa, a me fai un favore.»
«È solo che stare con te una settimana 24 ore su 24... non è una cosa di cui esaltarsi.»
«Ti farò chiudere quel becco una volta per tutte.»
«Il becco ce l'hanno le oche.»
«E tu cosa sei?»
«Di certo l'oca non sono io. Guardati allo specchio, poi ne riparliamo.»
«Cos---»
 
Le chiudo la chiamata in faccia senza lasciarle il tempo di rispondere. Dio, non la sopporto proprio.
Subito dopo sento il cellulare squillare nuovamente.
"E che palle!"
 
Lo afferro e - senza neanche guardare - rispondo alzando leggermente il tono della voce.
 
«Che vuoi ancora?»
Dall'altra parte del telefono c'è completo silenzio, mi chiedo se non sia caduta la linea.
«... Pronto?» chiedo in tono un po' più gentile cercando di persuadere.
«Hyuri?»
Una voce completamente diversa da quella dell'oca starnazzante. Allontano il cellulare dall'orecchio e leggo il nome che indica la schermata.
«Oh, Sarah!» "che figura di ... tante belle cose" «credevo fosse Yuki, scusami.»
«No, non preoccuparti. Comunque volevo solo dirti che i miei hanno accettato, vengo con voi.»
«Menomale! Non volevo stare sola con quell'oca di Yuki. Comunque partiamo domani e torneremo tra 6-7 giorni.»
«Mi ci voleva proprio una bella vacanza.»
«Già, anche a me. Comunque adesso continuo a preparare la valigia, ci sentiamo dopo magari.»
«Ok, ciao!»
 
Dopo aver chiuso la chiamata poso lo sguardo sul mio diario a terra.
"Non credo mi convenga portarlo, non vorrei che qualcuno lo leggesse..."
Lo afferro e velocemente ci scrivo sopra qualcosa.
 

23 dicembre 2006

 
 

Caro diario,
starò via per una settimana circa e per quel lasso di tempo non ti scriverò.
Scusami, ma non voglio proprio portarti con me,
temo che qualcuno possa leggerti,
sarebbe troppo imbarazzante >///<
Partirò domani mattina,
non sentirti troppo solo senza di me~

 

Hyuri

 

PS: Augurami buona fortuna. Ci sarà anche quell'oca di Yuki TT_TT

 
 
 
 
 
Dopo aver finito lo poso accuratamente dentro l'armadio, nascondendolo perfettamente sotto di vestiti.
Successivamente mi dedico di nuovo alla preparazione della valigia.
"Ah!!! La mia felpa preferita non posso dimenticarla qui. E anche questi, questi e questi.
... Quelle scarpe le adoro, devo portarle assolutamente!"
Dopo una ventina di minuti finalmente finisco realizzando infine d'averci infilato davvero molte cose tanto che la valigia non si chiude neanche.
"Accidenti!"
Cerco di rendere più piatti i vestiti premendoci su con la mano, ma niente.
Dopo un po' di svariati tentativi - e dopo tante sudate - qualcuno bussa e apre la porta. È Ji Yong che mi annuncia d'aver appena terminato di preparare la sua valigia.
«Ma quanti vestiti ci hai messo?» chiede notando il mio stato indaffarato e avvicinandosi alla valigia per controllare da vicino. «Beh, finché li ammucchi così uno sopra l'altro è ovvio che non riesci a chiudere la valigia.»
«Sono problemi miei, fatti gli affari tuoi e vattene.» rispondo cercando di chiuderla nuovamente e senza risultato.
«Aspetta, ti aiuto.» conclude ignorando completamente il mio ordine e tirando la valigia a sé iniziando a svuotarla per poi ripiegare i vestiti e rimetterli ordinatamente dentro.
Una volta terminato il lavoro noto con meraviglia che la valigia finalmente si chiude.
«Oh...» sibilo osservandolo.
«Bene, ora è apposto.» dice sorridendo «Posso andare quindi?»
«Ti ho mai chiesto di rimanere?»
«A me sarebbe piaciuto rimanere...»
«Umph.»
Sorridendo divertito a causa della mia espressione corrucciata se ne va verso la porta intento ad uscire dalla stanza.
«Ah, Ji Yong!»
«Umh?»
Si volta di scatto curioso di sapere cosa gli voglia dire.
«Quando andiamo in montagna... ecco... insegnami a sciare.»
«Cosa?»
«Molte volte ti vanti di essere un asso nello sciare, quindi insegnami.»
«Come vuoi.» risponde guardandomi e sorridendo. Successivamente esce dalla stanza e chiude la porta alle sue spalle.
 
"Cara oca, credevi davvero che ti avrei ubbidito stando lontana da Ji Yong?"
 
La giornata passa velocemente e finalmente giunge il mattino. Io e Ji Yong dopo aver fatto colazione veniamo accompagnati dai nostri genitori alla stazione, luogo di ritrovo e di partenza di tutti coloro che devono partecipare alla vacanza.
Dopo averli salutati scendiamo dall'auto constatando che siamo i primi che arrivano.
 
«Devono venire anche i tuoi amici?»
«Sì.»
«Capisco...»
 
Cos'è tutta questa tensione che si è creata improvvisamente? Mi sento stranamente in imbarazzo.
Fortunatamente - o sfortunatamente - a romperlo è l'arrivo della regina delle oche, Yuki.
«Oppa!» si fionda subito verso Ji Yong stringendogli il braccio senza degnarmi nemmeno uno sguardo.
«Allora andiamo?» chiede solo ed esclusivamente a lui.
«Non siamo solo noi. Devono venire altre cinque persone ancora.»
«Uff, che scocciatura. Dovrebbero muoversi, fa freddo. Aspettiamo dentro!»
Si avvia verso l'entrata e fa cenno a Ji Yong di seguirla.
"Veramente, non mi sono mai sentita più ignorata di così. Ma è meglio essere ignorata da una tizia simile."
 
«Su Hyuri, entriamo.»
«Preferirei aspettarli qui fuori.»
«Vieni e basta.» conclude afferrandomi la mano «Potresti ammalarti.»
 
Dopo essere stata trascinata all'interno della stazione si ude di nuovo la voce fastidiosa e frignante dell'oca, la quale è qualche passo davanti a noi.
 
«Oppa, fa freddo anche qui!»
«Avresti dovuto metterti qualcosa di più pesante... Tieni la mia giacca.»
«Non dovevi disturbarti, ma grazie!»
Si volta velocemente guardando ammutolita la scena. Ji Yong che si toglie la giacca e la posa sulle mie spalle.
«Co... cosa?»
 
«Rimettitela non ne ho bisogno.»
«O ti scaldi con quella oppure ti scaldi con i miei abbracci.»
Segue qualche secondo di silenzio - nel quale mi sento sempre di più fulminata dallo sguardo di Yuki - e poi - alzando un sopracciglio - rispondo con un "Mi tengo la giacca".
Nel mentre vediamo arrivare Sol, D-Lite, Seung Hyun, Ri e Sarah contemporamente. Mi chiedo cosa ci faccia Sarah con loro e infatti questa è la prima cosa che chiedo.
 
«Era fuori ad aspettare e dato che ha la nostra stessa età e di solito a quest'ora del mattino non ci sono troppi ragazzi in stazione, le abbiamo chiesto se fosse la tua amica e risulta che è lei. Quindi l'abbiamo presa e trascinata qui dentro.» riassume in poche parole Ri gesticolando.
«Bene allora» conclude Yuki avvicinandosi alla schermata dei treni in partenza. «Il nostro treno parte tra... qualche minuto»
«Quanti?» chiede Sol cercando di leggere da lontano sulla schermata.
«Cinque.»
«Giusto una domanda eh...» mi intrometto iniziando ad avviarmi verso l'esterno per entrare nel treno «Che cosa stiamo aspettando ad andare? Finirà col partire senza di noi, muovetevi.»
Subito dopo ci fiondiamo tutti nel treno e, dopo aver poggiato i bagagli, ci sediamo ai nostri rispettivi posti.
Seung Hyun a sinistra, Sarah al fianco di Seung Hyun, io al centro e Ji Yong di fianco a me.
Nella fila di fronte alla nostra sono disposti con Ri a sinistra, Yuki di fianco a quest'ultimo, Sol al centro e D-Lite a fianco a Sol.
«Oppaaa!!! Volevo stare di fianco a te! Hyuri, facciamo a cambio di posto!»
«Non si può. Ci hanno assegnato questi posti e dobbiamo tenerceli. » rispondo con tono quasi soddisfatto.
«Dimentichi forse quello che ti ho detto ieri?»
«No, non lo dimentico. Solo che non ho mai detto che l'avrei fatto.» rispondo abbozzando un sorriso e cambiando discorso ignorandola completamente «Ad ogni modo, voi almeno vi siete presentati?» aggiungo rivolgendomi agli altri.
Mi volto verso Sarah in attesa di una risposta, constatando che è impegnata a fissare segretamente con la coda dell'occhio Seung Hyun che nel frattempo teneva gli occhi chiusi con la testa poggiata allo schienale della sedia.
Mi scappa un piccolo sorriso che scompare subito notando che D-Lite cerca di rispondere alla mia domanda.
Immediatamente mi volto nella sua direzione dando una leggera gomitata a Sarah per farla riprendere da quello stato di catalessi e cercando di farle sparire il rossore dal volto.
«Veramente non ne abbiamo avuto il tempo» riesce finalmente a rispondere Daesung.
Successivamente tutti i ragazzi - a parte Seung Hyun che a quanto pare è nel mondo dei sogni - si presentano dicendo il loro nome e il loro soprannome seguiti da Sarah che si presenta con un largo sorriso stampato in volto.
«Oh, lui invece» aggiunge Ri indicando Seung Hyun «si chiama Seung Hyun e per lui non usiamo nessun tipo di soprannome.»
«Capisco...» risponde regalando un'altra occhiata al ragazzo perso nel mondo dei sogni.
Guardando quella scena non posso far altro che sorridere, di nuovo.
 
Noto che la giacca di Ji Yong è ancora posata sulle mie spalle, mentre lui cerca di riscaldarsi con il calore del suo corpo.
"Idiota"
«Tieni.» dico togliendo la giacca e restituendogliela.
Mi guarda leggermente scosso e poi spinge il mio braccio come per costringermi a non restituirgliela.
«Non ho più freddo, tieni.»
Senza accennare una parola, mettendo un braccio attorno alla mia spalla, mi tira a sé e usa la sua giacca come coperta coprendo in nostri due corpi. Poi poggia la testa sulla mia che intanto è poggiata sulla sua spalla.
Mi sento avvampare, fortuna che i capelli mi coprono il viso.
Decido di godermi quel momento, chiudendo gli occhi e cercando di dormire. Inalo il suo profumo, un profumo che riconoscerei ovunque e in quel momento mi rendo conto che ancora non mi sono ancora tolta dalla testa Ji Yong.
Il viaggio dura tre ore e ancora non ne è passata nemmeno una.
C'è chi dorme (Seung Hyun, Ji Yong e D-Lite), chi legge un libro (Sarah), chi legge un manga (Ri), chi ascolta musica (Sol) e chi rosica guardando me e Ji Yong (Yuki).
Io sono una di quelle che sta facendo finta di dormire. Un po' perché sta cercando veramente di addormentarsi e un po' perché non vuole staccarsi da Ji Yong.
Il motivo per cui non riesco a chiudere occhio è il mio battito cardiaco. Stare così vicina a Ji Yong mi rende incredibilmente nervosa. Da quanto è che non mi sentivo così? Probabilmente dall'ultima volta che ci siamo baciati, anzi... è sicuramente così.
Coperta dalla giacca, cerco la mano di Ji Yong, muovendo la mia da una parte all'altra, sperando di trovare quella mano che riesce a trasmettere così tanto calore solo semplicemente sfiorandoti. Una volta trovata la afferro e la stringo delicatamente e dolcemente cercando di non svegliarlo. Subito dopo sento la stretta farsi più forte, ma non sono io che stringo.
"È... sveglio?"
Una frase sussurrata dolcemente in modo che la senta solo io giunge al mio orecchio:
«Non lasciarmi la mano.»
Sussulto leggermente e successivamente rendo la stretta più salda, accarezzandogli la mano con il mio pollice.
"Quanto mi è mancata questa stretta..."
Dopo aver ricevuto quella stretta così calorosa riesco finalmente ad addormentarmi, cercando di lasciar passare quelle tre ore che sembrano interminabili. Riesco a capire finalmente di essere nel mondo dei sogni quando all'improvviso il tartassante rumore del treno sembra terminare.
Nel sogno ci siamo io e Ji Yong, presi per mano come quel giorno prima che conoscesse Yuki.
Dopo poco vengo svegliata da Ji Yong che mi avvisa del nostro arrivo.
"Ma come? Mi sembra d'aver sognato per solo cinque minuti!"
Annuisco stiracchiandomi e, successivamente, mi alzo.
Tutti prendiamo i nostri rispettivi bagagli ed usciamo dal treno, imbattendoci nella neve di Pyeongchang-gun.
«A Seoul però non nevicava mica...» ossevo guardando i fiocchi di neve che cadono dal cielo.
«Tieni, e infilala questa volta.»
Mi volto verso Ji Yong che poco prima aveva parlato e lo guardo perplessa notando che mi sta  di nuovo dando la sua fottuta giacca.
 
«Ancora? Tienila tu.»
Senza dire niente me la mette in testa e prende la mia valigia iniziando a camminare più avanti insieme al suo gruppo, seguito da Yuki.
"Che idiota."  penso infilando la sua giacca, la quale è impregnata dell'odore di Ji Yong. Sorrido.
«Hyuri, tutto bene?»
Mi volto verso sinistra e noto Sarah che sventola la mano davanti al mio volto.
«Scusami, ero sovrappensiero...» dico sorridendo «Comunque ti sei presa una cotta per Seung Hyun o cosa?»
«Chi, io? Ma no! Cosa vai a pensare.» risponde voltando subito la testa imbarazzata.
«...»
«Ok ok. Lo ammetto, è carino. Ma non è una cotta, lo conosco a malapena.» risponde sorridendo, poi subito dopo cambia discorso «Comunque, sai una cosa?»
«Cosa?» rispondo curiosa.
«Se non foste fratello e sorella, penserei a te e Ji Yong come una coppia.»
"Eh?"
Io e Ji Yong... una coppia? Lo sembiamo davvero?
Forse diamo veramente troppo nell'occhio, probabilmente le persone che non ci conoscono potrebbero scambiarci per due innamorati.
Non riesco nemmeno ad immaginarlo!
«Ah sì?» rispondo cercando di non destare sospetti «Io non lo penso, però è comunque una cosa impossibile, figurati! Siamo fratello e sorella! Come potremmo mai stare insieme noi due?»
Noto lo sguardo perplesso di Sarah e sbianco in volto.
"... Ho destato sospetti?"
«Beh, andiamo avanti o finisce che ci lasciano qui."
 
Siamo ora diretti in taxi verso l'InterContinental Alpensia, un'ottimo hotel a cinque minuti dalla pista da sci.
Ho letto molte cose buone su quest'hotel ed è da sempre che voglio andarci. Finalmente questo sogno si avvera!
Una volta arrivati scendiamo dal taxi e - entrati in hotel - un facchino porta le nostre valigie nelle rispettive stanze.
Yuki - da quanto ha detto - ha prenotato sei stanze, una per ognuno di noi.
 
"Meglio così, almeno potrò starmene in calma e in tranquillità"
 
Entro nella mia stanza e rimango ammaliata dall'arredamento. Mi avvicino all'enorme vetrata - da dove si può accedere al balcone - che dà come vista le bellissime montagne di Pyeongchang-gun.
«Cavolo, resterei qui per tutta la vita se potessi. È tutto così sereno, tranquillo e...»
Nemmeno il tempo di terminare la frase e sento delle urla provenire dal corridoio.
«DAI OPPAAAA!!! Che ti cosa?»
"Stavo per dire "silenzioso"? Dimenticavo che non Yuki NIENTE  è mai sereno, tranquillo e silenzioso."
Mi dirigo verso la porta e la spalanco furiosa.
Proprio di fronte alla porta accanto alla mia ci sono Ji Yong - con la sua valigia in mano - e Yuki che discutono animatamente.
«Non posso e basta.» replica Ji Yong incrociando le braccia al petto.
«Ma è stato mio padre a prenotare le stanze, avrà sicuramente sbagliato! Ormai la stanza è prenotata per due, chi altro potrebbe stare con me?»
Ji Yong si guarda attorno smarrito, finché non vede la mia figura che sta origliando l'intera conversazione.
«Hyuri, dammi la tua stanza.» conclude avvicinandosi alla porta ed entrando dentro con la sua valigia in mano.
«Come scusa?»
Senza dire niente prende la mia valigia, la porta fuori e poggia a terra la sua.
«Starai in stanza con Yuki.»
«Che... CHE COSA? Perché?»
«Non posso dormire con una ragazza!»
Alzo un sopracciglio fissandolo.
«Vuoi farmi credere che non l'hai mai fatto?» concludo afferrando la mia valigia e portandola nell'altra camera.
Yuki entra furiosa e mi guarda con sguardo che vorrebbe essere minaccioso.
«Sbaglio o ti avevo detto di non interferire? Invece è dall'inizio che ci stai tra i piedi!»
«Cavolo...» dico sorpresa e guardandomi attorno «Questa stanza è decisamente più carina dell'altra.»
«Che fai? Mi ignori?»
«Anche la vista è decisamente migliore! Questa è un'ingiustizia.»
«Continui ad ignorarmi?» chiede nuovamente aumentando la sua rabbia.
«Chissà come sono le altre stanze... Quasi quasi vado a vedere.» dico avviandomi verso la porta che dovrebbe portare al bagno.
«SMETTILA DI IGNORARMI!»
Mi volto verso di lei sorridendo.
«Oh, scusami. Mi stavi parlando?»
Noto il suo volto farsi pian piano sempre più rosso di rabbia. È talmente divertente prenderla in giro!
«Ah! Un'ultima domanda. Ma per caso dormiamo entrambe nel letto oppure sua maestà l'oca ha bisogno di dormire serena e tranquilla su un letto a due stazze tutta sola soletta? Magari rimpiangendo il fatto che poche ore prima immaginava di passare una bella notte romantica in compagnia quell'idiota di Ji Yong.»
«Ascoltami bene Hyuri.» dice avviandosi verso di me «Forse non ci siamo ben capite. Io e Ji Yong in questa vacanza diventeremo una coppia. TU NON DEVI INTERFERIRE altrimenti ti faccio passare le pene dell'inferno.»
La guardo mentre è a un palmo dal mio viso e alzo un sopracciglio notando la sua espressione che - secondo lei - mette i brividi.
«Dovrebbe far paura? Perché sai... me la sto facendo nelle braghe, ma per le risate.»
Le passo di fianco iniziando a girovagare per la stanza con veramente l'intenzione di visitare tutte le stanze.
«Sai... volevo dirti che il tuo diario è davvero molto interessante.»
Mi blocco di scatto spalancando gli occhi. Rimango immobile mentre sono di spalle a lei.
«Volevo solo dirti questo, ora vado dal mio oppa.» conclude avviandosi verso la porta per uscire fuori «Ah, un'ultima cosa. Sei davvero una sciocca. Il vostro amore è e sarà per sempre impossibile, o meglio dire il tuo amore sarà impossbile. Andiamo... ti sei vista? È ovvio che stava solo scherzando con te.»
Poi avvicinandosi e mettendosi di fronte a me mentre inizio a guardare verso il basso aggiunge «Non sei mica il massimo della bellezza, sei piatta, non hai curve e non sei affatto sensuale. Sembri un manico di scopa, non una donna. E poi non sarebbe mai così sciocco da innamorarsi della sua sorella adottiva, la relazione non potrebbe mai andare avanti. Se la nostra invece nascerà potrà essere spifferata ai quattro venti senza problemi.»
Vorrei urlarle in faccia un sacco di cattiverie ma... possibile che non riesca ad aprire bocca? Possibile che ogni volta che qualcuno che non sia io legge il mio diario rimango immobilizzata senza riuscire a muovermi o a parlare? Possibile che senta di nuovo il bisogno di essere strinta e protetta dalle braccia di Ji Yong proprio come quella  volta?
Poco dopo rimango sola nella stanza dato che l'oca è appena uscita.
«Io... io...» boccheggio mentre cerco di comporre una frase di senso compiuto «quella ragazza... in quel momento... avrei voluto trucidarla!»
Esco dalla camera per fare un giro nell'hotel e visitarlo. Mentre esco mi incontro con Sarah che decide di vesitarlo assieme a me.
Iniziamo prima a visitare l'interno tra cui il casinò e il bar, per poi arrivare all'esterno dov'è presente persino un lago artificiale.
«Wow!»  osserva Sarah ammaliata «Che ne pensi se quando sarà estate veniamo e facciamo un bagno qui dentro?»
«Emh, meglio di no...»
Si volta osservando la mia espressione imbarazzata.
«Non sai nuotare?»
«No, non mi sono mai sforzata di imparare.» mi sporgo leggermente per osservare l'acqua «Sembra profondo...»
Io e Sarah veniamo sorprese da una mano posata sulle nostre spalle e ci giriamo di scatto constatando che è solo Ji Yong che ci invita ad andare a comprare insieme agli altri l'equipaggiamento per sciare. C'è un negozio apposito nell'hotel.
Io ne scelgo uno interamente di rosso, il mio colore preferito, stessa cosa che decide di fare Ji Yong.
Seung Hyun ne sceglie uno rosa. Ne rimango piuttosto basita soprattutto quando chiedo a Ji Yong se sappia se quello di Seung Hyun è un modo per scherzare o se fa sul serio. Risulta che fa sul serio e che quello è proprio il suo colore preferito.
Anche Sarah lo sceglie rosa, ma non per somigliare a Seung Hyun, ma perché è anche il suo colore preferito.
Yuki ne sceglie uno bianco, tanto per far risaltare ancora di più le sue bianche piume d'oca.
Sol uno verde, Ri uno giallo e D-Lite uno celeste.
«Ma quindi tu non hai mai messo gli sci ai piedi?» mi chiede Ji Yong mentre ci avviamo tutti insieme sulla pista da sci.
«No...»
«Dovrò prima insegnarti a tenere l'equilibrio allora.»
«Umh... È difficile?»
«La difficoltà varia da persona a persona.» conclude voltandosi verso di me sfoggiando un largo sorriso.
Quell'atmosfera di pace viene interrotta dalla voce gracchiante dell'oca.
«Oppa!»
L'oca starnazzante in calore si avvicina incauta e afferra un braccio di Ji Yong stringendoglielo.
«Mi insegni a sciare?»
«Mi dispiace Yuki, ma adesso devo insegnare a lei come sciare» risponde mentre mi indica.
«Oh...»
Emette solo questo suono dispiaciuto e deluso mentre abbassa lo sguardo cercando di persuaderlo.
"Che razza di tecnica da vittima è mai questa?"
«Scusami, magari un'altra volta.» conclude avviandosi seguito da me verso la pista da sci.
Una volta voltati entrambi sento una presenza negativa alle mie spalle.
"Non voglio nemmeno immaginare quante maledizioni mi sta lanciando contro adesso."
Una volta arrivati inizia la tanto attesa lezione.
 
«Come prima cosa devi avere le gambe leggermente piegate, poi concentrare il tuo peso in avanti e fare leggermente pressione sulle tibie.»
«Dammi almeno il tempo di mettere gli sci "Maestro Kwon"»
Dopo una decina di minuti tra imprecazione da parte mia e risate da parte di Ji Yong nel notare il mio non saper nemmeno indossare un paio di sci, finalmente mi metto all'ascolto della lezione.
 
«Allora com'era? Gambe piegate?» piego eccessivamente le gambe sotto lo sguardo preoccupato di Ji Yong.
«Sì, ma non così...» nemmeno il tempo di fargli finire la frase e cado «...tanto.»
Cado come un salame solo dopo nemmeno cinque secondi di insegnamento, iniziamo bene.
Successivamente lui si piazza di fronte a me tenendomi le mani per impedirmi di cadere di nuovo come prima.
«Allora... piega  un po'le gambe, non eccessivamente però. Bene. Adesso lascia andare il tuo peso leggermente in avanti.»
Tutto procede così, finché non decide di lasciarmi le mani per vedere se riesco a mantenere l'equilibrio. Ancora niente.
Fortuna che mi ha afferrata in tempo in modo da non procurarmi una seconda caduta.
«Aspettami un attimo qui, devo andare in bagno. Non ti muovere, è facile perdersi tra tutta questa gente.»
«O...Ok...»
Mi siedo sulla neve togliendomi gli sci dai piedi e aspettando il suo ritorno. Proprio come ha detto non mi muovo nemmeno di un millimetro, almeno finché...
 
«Tu! Vieni subito con me!»
"Stupida oca in calore! Cosa vuoi ancora?"
Mi prende per un polso strattonandomi come se fossi un animale.
«Vuoi mollarmi? Lasciami in pace!»
«No!»
Ci fermiamo vicino ad un laghetto, un po' più avanti dal punto in cui Ji Yong mi ha detto di aspettare.
«Devo tornare indietro. Ji Yong potrebbe tornare e non trovarmi.» faccio come per andarmene ma vengo bloccata con forza per un braccio.
«Ji Yong, Ji Yong, Ji Yong... Sempre Ji Yong! Non hai capito che devi stargli lontana?»
«Non prendo ordini da te.»
«Ah no?»
«No.»
Sul volto di Yuki si dipinge un ghigno che mi fa rimanere abbastanza perplessa.
«Bene allora.»
 
Allunga le mani battendole violentemente sul mio petto e inevitabilmente cado in acqua.
È a dir poco ghiacciata!
Inizio a muovere le braccia cercando di riusciare a galleggiare, ma niente.
Cerco di urlare aiuto, ma non riesco a parlare. Ingerisco un sacco di acqua e perdo i sensi.
Tutto ciò che sento sono le risate di Yuki che rimbombano nelle mie orecchie.
Poi tutto diventa nero.
 
 
Sento molte voci adesso.
«Povera, che le è successo?»
«Come ci è finita in un lago quando c'è una temperatura di -16 °C?»
«Spero stia bene.»
Mi sento circondata da molte persone. Sento rieccheggiare nel buio tutte queste voci, ma... dov'è quella di Ji Yong?
 
«Signorina, si svegli.»
Sento di ricevere qualche schiaffetto leggero sulle guance per farmi riprendere i sensi.
«Falle la respirazione bocca a bocca.»
Di chi sono queste labbra?
Di chi sono queste mani che spingono sul mio petto?
Poco dopo tossisco, cacciando un po' di acqua dalla bocca. Apro gli occhi desiderosa di vedere il volto di Ji Yong, ma tutto ciò che vedo è il volto di un signore anziano e di un ragazzo che  non  è Ji Yong. Poco dopo li richiudo senza forze.
«Finalmente si è svegliata.»
Il signore anziano mi tocca la fronte constatando che è caldissima.
«Avrà preso proprio un bel febbrone.» conclude infine lasciandomi prendere in braccio dal ragazzo.
Pian piano inizio a sentire una voce familiare, molto familiare.
«HYURI!»
"Ji Yong?"
«Ragazzino, dobbiamo portarla nell'infermeria dell'hotel. Non puoi avvicinarti.»
«Sono il suo ragazzo, perfavore datela a me.»
"Il mio ragazzo?"
Sento infine afferrarmi e avvolgermi da delle braccia anch'esse molto familiari.
«Cos'è successo?»
«Era nel fiume.»
«Cosa?! E perché?»
«Non sappiamo altro. Questo è tutto ciò che abbiamo visto.»
«Grazie comunque.»
Sento Ji Yong allontanarsi mentre continua a cingermi con le sue braccia accarezzandomi la testa.
«Ti avevo detto di non muoverti, perché lo hai fatto allora?»
«Scu... sami...» rispondo a stento e con la voce soffocata mentre tengo ancora gli occhi chiusi.
Mi posa un bacio in fronte e poi continua a camminare.
«Tranquilla, ci sono io adesso.»
 
 
Il mio angolino:
 
Ed ecco il nuovo capitolo! È dall'ultimo aggiornamento che lo sto scrivendo, ma alla fine ho finito solo ora. Questo perché non sono sempre concentrata sulla scrittura e mi distraggo per cose banali allontanandomi completamente dal capitolo. Ma ora eccolo qui U____U
Spero abbiate gradito~
 
Ji Yong
 
PS: Ancora non ci credo d’aver scritto un capitolo di 13 pagine ò.ò

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Capitolo 14
*** Chapter XIII ***


Poco dopo mi addormento nuovamente, mi risveglio solo una volta tornati davanti alle porte delle stanze.
«Oppa! Che è successo?»
L'oca si avvicina pian piano con finta aria preoccupata. C'è forse bisogno di dire che Ji Yong ci è cascato come un pesce lesso?
Vedo man mano arrivare anche Seung Hyun, Ri, D-Lite, Sol e Sarah che anche loro chiedono preoccupati cosa sia successo.
«Dicono che era in un lago. Credo stesse annegando, non sa nuotare.»
«Co... Come non sa nuotare?» chiede incredula Yuki.
"Oh, cara oca. Se ti stai sentendo in colpa per avermi buttata in un lago ghiacciato senza che io sappia nuotare,beh... credo sia un po' troppo tardi."
«In un lago? Con questo freddo?» chiedono in unisono gli altri.
«Certo che è proprio impazzita a tuffarsi in un lago con questo freddo e soprattutto senza saper nuotare!»
"Forse tu non sai che sei una ragazza fottutamente fortunata perché, se avessi le forze, adesso saresti solo un cumulo di cenere, mia cara."
«Di certo non ci è entrata di sua spontanea volontà, Yuki.» continua Sarah.
«Cosa intendi dire?» risponde furiosa lei.
Sento pian piano la testa che inizia a scoppiarmi e sento improvvisamente ancora più freddo, iniziando così a tremare.
«Emh, sentite... ho bisogno di una stanza.» si intromette Ji Yong notando le mie condizioni.
«Mettila in quella no?» risponde Yuki indicando la nostra camera.
«Sì, avevo intenzione di andare lì, però tu devi andare nella stanza dove ci sono io adesso.»
«Per dormire insieme?» chiede speranzosa.
C'è una pausa di imbarazzo da parte di Ji Yong causata dalla domanda fatta da Yuki
«Veramente no, io dormirò insieme a Hyuri.»
«E io?»
«Tu nella mia...»
«Da sola?»
«Beh, sì.»
Ho gli occhi chiusi eppure posso ben percepire l'espressione accigliata di Yuki e quella perplessa di Ji Yong e degli altri.
Vai così Yuki, continua così. Pian piano stai iniziando a mostrare il tuo vero io.
Io per ora non dirò niente a Ji Yong, non dirò che sei stata tu  a spingermi nel lago. Non dirò del tuo vero carattere egoista.
Voglio avere la soddisfazione di veder pian piano la maschera da angelo innocente che porti sul viso che si sgretola.
Voglio che ti mostri per quello che sei senza il mio intervento.
La tua recita non può durare per sempre.
Apro piano gli occhi sebbene mi giri tremendamente la testa a preferisca tenerli chiusi e dormire.
Ji Yong si sta dirigendo verso quella che era la stanza mia e di Yuki. Una volta entrato cerca la stanza da letto e successivamente mi posa delicatamente sul letto. Dopo avermi rivolto un "torno subito", afferra la valigia di Yuki ed esce dalla camera. Quando torna ha il mano la sua valigia, che poco dopo posa a terra, ed è seguito dall'oca.
«Oppa! Ma perché con lei sì e con me no?»
«Cosa intendi?» chiede mentre nel frattempo mi passa il termometro e posa le labbra sulla mia fronte per constatare se brucio troppo.
«Hai detto di non voler dormire con me, ma allora perché dormi con lei?»
«È malata e poi è mia sorella.» nel mentre poggia un pacco di tachipirina sul comodino.
Dopo aver messo il termometro chiudo gli occhi facendo finta di dormire mentre origlio la conversazione.
«E io conto così poco?»
«Tu sei mia amica, ma per quanto possa esserti amico non posso dormire insieme a te.»
Nei secondi seguenti nessuno dei due aggiunge qualcosa.
Alla fine tutti i tentativi dell'oca di far allontanare me e Ji Yong le si stanno rivoltando contro facendoci avvicinare di più.
«Comunque...» conclude infine Ji Yong rompendo il silenzio  «È meglio che esci dalla stanza o finirà che anche tu ti prenderai la febbre.»
Subito dopo sento la porta della stanza chiudersi e dei passi che si avvicinando al letto. Apro gli occhi e mi ritrovo davanti alla figura di Ji Yong intento a togliermi il termometro da sotto l'ascella.
«Accidenti, hai ancora 40.»
Si avvicina al comodino e - aprendo la scatola della tachipirina - ne tira fuori una. Successivamente esce dalla stanza e torna poco dopo con un bicchiere d'acqua.
«Su, prendi questa.» dice infine porgendomi il tutto mentre si siede sul letto.
Guardo sprezzante quel bicchiere d'acqua. Ho un mal di gola lancinante, è già molto se ingoio la saliva e non ho intenzione di bere anche se ne ho una voglia pazzesca.
«Non voglio bere.»
«Devi bere.» dice nuovamente avvicinando sempre di più il bicchiere e la pastigia davanti alla mia bocca.
«Ho detto di no!»
Sospira poggiando il tutto sul comodino a fianco al letto e voltandosi a guardarmi.
«Come ci sei finita nel lago?»
«Caduta.»
«Come caduta?» chiede incredulo.
«Va bene, va bene. Scivolata, ok?»
«Su cosa?»
«Sulla neve, no? Stavo provando a sciare.»
«Bugiarda. I tuoi sci erano venti metri più avanti.»
"Lo sapevo, non so mentire..."
«Non mi va di parlare. Ho il mal di gola e voglio dormire.» rispondo cambiando discorso e infinando la testa sotto le coperte.
«Come vuoi... prima però dovresti metterti il pigiama.»
«Ma se non mi reggo nemmeno in piedi!»
«Te lo metto io?»
Seguono attimi di silenzio totale nei quali assumo un'espressione sempre più imbarazzata, fortunatamente nascosta sotto le coperte.
«Esci dalla stanza, me lo metto da sola.»
Dopo averlo fatto uscire, con malavoglia mi alzo dal letto e, sbandando, mi avvio a stento verso la mia valigia. Tiro fuori il mio infantile pigiama rosa a coniglietti e piano piano inizio a metterlo. La parte più difficile è quella di indossare i pantaloni dato che devo stare in piedi per farlo. Cado più volte, fortunatamente atterrando sul morbido, ovvero il letto.
Poco dopo aver finito di mettermi il pigiama si spegne la luce.
"Che... succede?"
«Hyuri, posso entrare?»
Oh, certo... Quasi mi dimenticavo di Ji Yong che aspetta lì fuori. Impiego alcuni secondi per far uscire dalla mia bocca un "sì" abbastanza forte da farglielo sentire.
Non appena sento la porta della stanza aprirsi dico a Ji Yong di accendere la luce.
«Credo sia un blackout. Anche fuori la luce non c'è, ho visto dal balcone.»
Vedo una piccola lucina nell'oscurità che si avvicina pian piano. Poco dopo realizzo che è la luce emessa dal cellulare di Ji Yong.
Si avvicina pian piano a me, mentre mi porge nuovamente il bicchiere di acqua con la tachipirina.
«Non lo voglio, capito? Non. Lo. Voglio.»
«Devi prenderla invece, vuoi o non vuoi. »
«Ma non ho voglia di ingoiare, ho un mal di gola lancinante, quindi NO.»
«Ti passerà anche il mal di gola con questa. Su, prendi.»
Dopo avermi praticamente costretta, finalmente e sfortunatamente ingerisco la pastiglia mantandola giù con un bicchiere d'acqua tiepida.
Contraggo l'espressione del viso. Persino il sapore dell'acqua mi fa schifo quando ho la febbre. Questa è la prima volta che mi viene la febbre dopo quattro anni e mi ero quasi dimenticata come fosse averla.
«Brava, finalmente ti ho convinta.»
Mi aiuta infine a infilarmi sotto le coperte.
Successivamente sento il rumore della sua valigia che si apre, sento lui che si toglie i vestiti e che si infila il pigiama, sento il mio viso che avvampa terribilmente per l'imbarazzo, sento anche la mia tremenda paura del buio farsi pian piano più forte.
Non so bene perché ho paura di una cosa così banale, forse è perché quando è tutto buio - tipo adesso - o quasi tutto buio non vedo niente e mi sento opprimere. Sento come se venissi schiacciata da qualcosa di invisibile e mi viene un improvviso groppo in gola.
«Ti dispiace se dormo sul letto?» mi chiede Ji Yong prima di stendersi.
«No, ma non avvicinarti a me.»
«Come vuoi.»
Il letto si muove e le coperte vengono tirate leggermente. Ji Yong si tiene veramente a debita distanza così come gli ho detto di fare, anche se non volevo proprio dargli quella risposta. Il fatto è che ogni volta che c'è un blackout sto sempre abbracciata a qualcuno e qui c'è solo un qualcuno.
«Ji Yong...»
Muovo la mia mano in cerca della sua, senza risultato.
«Ji Yong...» lo chiamo nuovamente un po' più forte.
«Umh?»
Finalmente trovo la sua mano e mi avvicino pian piano stringendo leggermente il braccio. Poi arrivo al petto e glielo cingo con entrambe le braccia, poggiando infine la testa sulla sua spalla.
«Ho paura.»
«Del buio?»
Annuisco e poi, stringendomi ulteriolmente a lui, aggiungo: «Non posso vedere nulla. È tutto troppo pauroso.»
Sento i miei capelli essere accarezzati dolcemente dalle sue mani e avvampo sempre di più.
«Sta' tranquilla. Tra poco tornerà la luce e quando accadrà, la luce nella stanza si accenderà da sola.»
Avevo e ho intenzione di togliermi dalla testa l'amore che provo per Ji Yong, ma se gli sto così vicina finisce che accadrà ancora. Se ci baciamo di nuovo mi risulterebbe più difficile considerarlo di nuovo come un fratello insopportabile.
«Meglio che mi allontani o verrà anche a te la febbre...»
Lentamente smetto di stringelo, sollevo la testa dalla sua spalla e cautamente mi allontano.
Sento il mio braccio essere afferrato costringendomi così a fermarmi.
«Hyuri...»
«Umh?»
Mi volto verso di lui pronta a sentire cosa voglia dirmi, curiosa quanto perplessa. Cerco di ridurre un po' la paura che provo e in effetti, sapendo che Ji Yong è al mio fianco, mi sento più sicura.
Rimane un po' in silenzio e poi riprende a parlare.
«Posso baciarti?»
«Cosa?» chiedo incredula più che sicura di aver capito male.
«Vorrei davvero baciarti, ma non voglio infastidirti.»
Rimane un altro po' in silezio poi - notando che non riceve risposta da parte mia - riprende a parlare dopo pochi secondi.
«Se lo facessi ti darebbe fastidio?»
"No, affatto."
«Sì, quindi non osare farlo.» rispondo schietta mentre sento i miei occhi riempirsi di lacrime.
Seguono attimi di silenzio, nei quali le lacrime iniziano silenziose a graffiarmi il viso.
«Mh...»
Cerco di far scendere le lacrime il più silenziosamente possibile, evitando di singhiozzare e tirare su col naso.
Il tutto mi riesce anche piuttosto bene, devo ammetterlo.
Ad un tratto torna la luce e - dopo aver aperto e chiuso più volte gli occhi a causa del fastidio provocato dall'improvvisa ricomparsa della luce - noto l'espressione angosciata sul volto di Ji Yong che - proprio come me - è disteso su di un lato proprio di fronte a me.
Alza gli occhi e - notando le mie lacrime - li spalanca improvvisamente avvicinandosi leggermente.
«Perché piangi?»
«È... È... È la luce. È comparsa troppo improvvisamente e mi ha quasi accecata.»
Che scusa stupida e veramente non credibile che ho tirato fuori.
Strofino le mani sugli occhi cercando di fermare il continuo fuoriuscire delle lacrime. Poco dopo inizio a singhiozzare provocando la fuoriscita di lacrime che pian piano si fa sempre più numerosa.
«Mi dici perché piangi?»
«Ti ho detto che non sto piangendo!» concludo infilando la testa sotto le coperte.
«Solo uno stupido ci crederebbe.»
«Tu sei stupido, quindi credici e basta!»
Tira giù il piumone che mi copre dalla testa ai piedi, invano trattenuto da me che, con la poca forza che mi ritrovo a causa della febbre, vengo subito sconfitta, e mi fissa negli occhi mentre mi chiede nuovamente perché sto piangendo.
«Perché sei un idiota!» rispondo comprendomi il viso con il cuscino.
«Cosa? Che razza di motivo sarebbe?»
«Voglio far tornare di nuovo quell'odioso fratello antipatico che non sopportavo per niente. Voglio toglierti dalla testa Ji Yong, ma ogni volta che sto per riuscirci spunti tu e accade qualcosa che me lo fa impedire.»
«Perché dovresti dimenticarmi?»
I motivi sono molteplici. Io so benissimo che la storia mia e di Ji Yong non potrebbe mai andare avanti. Ormai siamo come fratelli al cento per cento, nessuno accetterebbe mai noi come coppia, i nostri genitori in primis. Sono proprio loro a preoccuparmi maggiormente, come dovremmo dirgli tutto? "Mamma, papà! Io e Ji Yong ci siamo innamorati e siamo una coppia!"? Come minimo se diciamo così ci sparano tutto un caricatore di mitra in pieno viso. E allora? Io non vedo altra via d'uscita se non rinunciare.
«Perché è l'unica soluzione.» rispondo togliendo il cuscino dal viso e guardandolo negli occhi «Pensaci bene. Come faremo dopo? Come faremo a dirlo ai nostri genitori? Ai nostri parenti?»
«Troveremo un modo.»
«No ne troverem---»
Le mie parole vengono bloccate dal posarsi delle labbra di Ji Yong sulle mie.
«Stupido, smettila di baciarmi quando ti pare e piace!» dico allontanandolo con le mani.
«Non voglio che mi dimentichi.»
«Devo.»
«Spunterò ogni volta che stai per riuscirci.»
Il suo viso si avvicina piano al mio mentre io sono indecisa tra il tirargli un cuscino in faccia oppure tirargli un pugno in faccia.
Rimango immobile fissandolo e diventando pian piano più rossa.
Ad un tratto poi poggia le labbra sulla mia fronte, un gesto che interpreto come un bacio sulla fronte, almeno fino a quando non apre bocca.
«Bruci di meno, credo si stia abbassando la temperatura.»
"Eh?"
Notando la mia espressione mista tra sorpresa, imbarazzo e perplessità, lui sorride, sorride ingenuamente e mette un braccio dietro la testa osservando il soffito mentre è steso sul letto.
«Senti, ma... perché non ci proviamo?»
«A fare cosa?» chiedo mentre sono distesa di lato e lo guardo.
Volta il capo incrociando i miei occhi e, sorridendo, risponde.
«Io ti voglio.»
«Cosa?» chiedo spalancando gli occhi e arrossendo leggermente, cosa che si nota poco dato il rossore provocato dalla febbre.
«Tu mi vuoi?»
Rimango qualche secondo a fissarlo con gli occhi spalancati, poi finalmente mi riprendo guardando verso il basso imbarazzata e un po' triste.
A me Ji Yong piace sul serio, ma ho paura di stare con lui. Ci sono così tanti motivi che mi impediscono di dirgli chiaramente che a me piace molto e che la cosa che desidero di più è stare con lui.
Probabilmente a me lui piace già da molto tempo, probabilmente mi piace da quando credevo di odiarlo. Dopotutto credo che quella sensazione che provavo non era odio, ma qualcos'altro di più bello. Per quanto ci provi, io non riesco a stare lontana da Ji Yong.
«Sì.» rispondo mentre continuo a tenere lo sguardo basso per via dell'imbarazzo.
Dopo quella risposta vedo con la coda dell'occhio il viso di Ji Yong illuminarsi e sfoggia uno dei suoi soliti ingenui sorrisi.
«Allora proviamoci.»
«Ma a fare cosa?» chiedo nuovamente sempre tenendo lo sguardo basso.
«A stare insieme.» risponde continuando a sorridere, poi riprende a guardare il soffitto «Se entrambi vogliamo stare insieme allora perché non farlo? Capisco cosa ti preoccupa, dopotutto sono cose che preoccupano anche me, però insieme possiamo superare quegli ostacoli.»
Non posso negare che dopo queste parole mi senta terribilmente felice, però sono anche angosciata. Sono sicura che se anche volessi dare inizio a questa storia sarei comunque triste perché sarebbe comunque una relazione in segreto. Non potrei avere la soddisfazione di girare mano nella mano con lui per le strade di Seoul, dovremmo comportarci come fratello e sorella davanti ai nostri genitori e parenti e dovremmo fingere dappertutto di non amarci. Sarebbe una storia d'amore davvero triste.
«Forse sarebbe meglio di no, Yi Jong.»
Tutto d'un colpo quello stupendo sorriso scompare dal suo viso, lasciando spazio ad un mezzo sorriso rassegnato.
«Sì, va bene.» conclude annuendo leggermente sempre con quel sorriso rasegnato stampato in volto «Buonanotte allora.»
Tra ogni frase pronunciata lascia una pausa di qualche secondo, riprendendo poi a parlare dopo aver preso un lungo respiro.
«Se stanotte non ti senti bene chiamami, va bene?»
Deglutisco con aria tesa e dispiaciuta sia per me sia per lui e poi annuisco.
Subito dopo fa un sorriso riuscito male e dopo avermi posato un bacio in fronte si mette sotto le coperte con la testa voltata dalla parte opposta alla mia.
"Ji Yong, a quella proposta avrei voluto davvero risponderti di sì., ma ho così tanta paura..."
Mi raggomitolo su me stessa voltandogli le spalle e comprendomi dalla testa ai piedi a causa del freddo provocato dalla febbre.
Passano le ore e - sebbene abbia davvero sonno - non riesco ad addormentarmi. L'unico pensiero che mi frulla per la testa è Ji Yong, il suo sorriso, le sue parole, i suoi baci, i suoi abbracci, le sue parole... Perché mi fa questo effetto? Perché sento contorcersi lo stomaco?
Se non sto con lui sono triste, se sto con lui come sono? Probabilmente felice e preoccupata allo stesso momento, ma forse ha ragione lui. Forse vale davvero la pena provarci. Piuttosto che rimanere col dubbio e chiedermi come sarebbe stato se avessi accettato la sua risposta preferisco rischiare, rischiare insieme a lui. Voglio stare con Ji Yong e lui vuole stare con me, mi basta sapere questo per avere più coraggio.
Mi volto verso di lui, notando che a differenza di prima adesso è voltato verso di me con la mano stesa, quasi vicino alla mia spalla.
Mi avvicino  poggiandomi sul suo braccio e una volta che sono ad un palmo dal suo viso lo osservo dormire mentre sorrido di cuore.
Con le dita gli sfioro le labbra e poi prendo la sua mano e la intreccio nella mia.
«Certo che hai il sonno proprio pesante, eh?»
Gli poso delicatamente un bacio sulle labbra mente mi avvicino ulteriolmente.
«Non voglio proprio svegliarti. Ti parlerò domani mattina.»
Ed è avvolta dal calore emanato da quel corpo che finalmente riesco ad addormentarmi.
Quando l'indomani apro gli occhi ho il viso di Ji Yong di fronte al mio e sono strinta dalle sue braccia così forte che a malapena riesco a muovermi. Mentre mi cimento nel liberarmi dalla presa di quelle braccia, lui si sveglia e - notando la mia difficoltà dovuta anche dalla poca forza avuta a causa dell'influenza  - mi libera dalla presa. Io - che poco prima ero convinta che stesse ancora dormendo - divento all'improvviso molto impacciata ricordandomi di ciò che dovevo dirgli e mi alzo dal letto, intenta ad andare in cucina per preparare la colazione e l'avrei fatto se Ji Yong non me l'avesse impedito dicendo che avrei dovuto solo riposare e si sarebbe alzato lui per cucinare.
Si alza dal letto e - dopo essersi stiracchiato per bene, avermi costretta a rimettermi a dormire dopo avermi dato il termometro per misurare la febbre - esce dalla stanza e  zampettando si dirige verso la cucina.
Infilo il termometro sotto l'ascella in attesa che passino cinque minuti e - nel mentre - fisso il soffitto.
"Ho passato una notte abbracciata a Ji Yong? Tra l'altro ho anche sudato tantissimo a causa della febbre! Non mi interessa, febbre alta o meno farò una bella doccia."
Passati i cinque minuti tolgo il termometro e noto annoiata che ho 39.
"Ucciderò Yuki per questo."
Mi alzo dal letto e mi dirigo lentamente in cucina dove Ji Yong è intento a cucinare del riso. Sentendo dei passi si volta e mi fissa.
«Cosa fai? Vai a letto.»
«Non ne ho voglia. E poi devo comunque alzarmi per fare colazione, quindi...»
«Avrei portato la colazione a letto. E comunque quanto hai di febbre?»
«Colazione a letto? Ma scherzi? Comunque ho 39.»
«Cosa? Vai subito a letto!»
"Perché mi tratti come una mamma tratta sua figlia di tre anni?"
«No.» rispondo mentre mi stendo sul morbido divano color panna che offre la stanza «E poi devo anche dirti una cosa.»
«Che cosa?» risponde dopo aver finito di cucinare il riso e dopo averlo messo sul tavolo.
«Volevo dirti che...»
Improvvisamente non ho più coraggio a parlargli e nella mia testa cerco di comporre una frase qualunque di senso compiuto.
«che... che... che sei uno stupido.»
«Eh?»
«Potevi benissimo ordinarla la colazione, invece ti sei messo a cucinare riso.»
"Ho tirato fuori una cavolata, ma almeno ho sviato dalla conversazione..."
«Ho preferito cucinare io. E poi con il riso ti riprenderai più in fretta.» risponde iniziando a mangiare sorridendo. «Credevi forse che ti avrei lasciata cucinare con 39 di febbre? Dai, vieni. Non cucino poi così male.»
Mi avvicino al tavolo e - dopo essermi messa di fronte a lui - inizio lentamente a mangiare.
Alzo lo sguardo osservandolo mentre mangia e si sporca peggio di un bambino.
Spesso mi chiedo come mai mi piace proprio Ji Yong, perché tra tanti proprio lui? Certo, è stato il ragazzo che mi è stato vicino più tempo, ma anche quello che non ho sopportato per più tempo. Credo però d'aver finalmente trovato una risposta.
Lui è gentile e sempre sorridente, è sempre disposto ad aiutarti e a proteggerti. Quando non stai bene ti rimane vicino e farebbe di tutto pur di farti riprendere. È bello e infantile allo stesso tempo, odia svegliarsi la mattina, ma se farlo è qualcosa che ti farà stare meglio allora lo fa senza esitare.
Se ora dicessi di no a questo amore, dove troverei un altro ragazzo così?
«Ji Yong...»
Ormai sono più che decisa di dirgli tutto quello che provo.
«Umh?»
Con la bocca piena di riso e con dei chicchi di riso sparsi sulle guance alza la testa incrociando il mio sguardo.
Voglio dirglielo. Devo dirglielo. Devi trovare il coraggio Hyuri, puoi farcela.
«Ecco io...»
 
*Toc toc*
 
«Aspetta, vado ad aprire.» dice dopo aver posato le bacchette e la ciotola di riso sul tavolo ed essersi diretto verso la porta.
"Per una volta che ero decisa a dirgli tutto... giuro che uccido chiunque sia dall'altra parte della porta."
«Oppa!»
"Ti pareva..."
«Oh, Yuki... hai bisogno di qualcosa?»
Non alzo lo sguardo dalla ciotola di riso e continuo imperterrita a mangiare senza degnarla di uno sguardo.
«Sono venuta a trovare Hyuri, posso entrare?
Tossisco e ancora tossisco. Oltre a voler quasi uccidermi vuole anche farmi soffocare facendomi andare il riso di traverso?
«È meglio di no.» risponde Ji Yong guardandomi di sfuggita.
«Perché?»
"Perché ti ammazzerei, semplice!"
«Ha ancora la febbre alta, ti ammaleresti anche tu. Magari quando le si abbassa un po' ti chiamo, ok?»
Sbuffando annuisce e dopo avermi lanciato un'occhiata omicida se ne va.
«Allora...» dopo aver chiuso la porta, prende una sedia e si siede accanto a me sorridendo «Cosa dovevi dirmi?»
Lo guardo scocciata, poi ricomincio a mangiare.
«Niente di importante. Ora che ci penso era veramente una sciocchezza.»
«Cosa? Dai!!!»
«No.»
«Almeno dammi un indizio.»
Ji Yong, ma quanto puoi essere stupido? Credo che tu sia il primo diciottenne così bambinone che conosco.
«Dimmi di che si tratta.»
«Di ieri.» rispondo continuando a mangiare quel poco di riso che è rimasto.
«Ieri?» alza gli occhi e inizia a pensare, poi ricomincia a guardarmi «Aspetta. Ieri pomeriggio o ieri sera?»
Chiudo gli occhi ed emetto un sospiro esasperato. 
«Lascia perdere» rispondo mentre lascio nervosamente ciotola e bacchette sul tavolo e mi alzo dirigendomi in camera.
«Dai dimmelo...» insiste alzandosi anche lui dalla sedia e seguendomi.
Mi fermo di scatto e, voltandomi, afferro il colletto della maglia del suo pigiama sotto il suo sguardo sorpreso.
Successivamente lo tiro verso di me facendo incontrare le nostre labbra mentre tengo gli occhi serrati.
 
 

"Caro diario, ho agito d'impulso e un po' bruscamente.
Avrò fatto bene? Mi sento così imbarazzata e ho paura di staccarmi da lui.
Ho paura di non riuscire a reggere il suo sguardo"
 

 
Il mio angolino:
 
Credetemi, non avevo intezione di finire così, anzi... ieri sera/notte avevo talmente tante cose in mente da scrivere! Doveva essere più romantica l'ultima parte, ma dato che son solita ad impersonarmi in Hyuri - che in fondo è basata interamente sulla mia personalità - non potevo farle dire una cosa romantica e mielosa U____U 
Però volevo assolutamente aggiornare entro oggi, ma questo pomeriggio, però per quattro giorni consecutivi sono praticamente sommersa di compiti e la connessione sta andando a farsi fottere, quindi...
Spero comunque che abbiate gradito!
Ci tengo a ringraziare chi mi segue e chi recensisce. Ringrazio anche chi legge in silenzio, vi voglio bene~♥
 
Ji Yong
 

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Capitolo 15
*** Chapter XIV ***


Rimango attaccata alle sue labbra mentre sento la testa girare sempre di più a causa della febbre.
Le labbra rimangono serrate così come gli occhi che hanno paura di aprirsi per paura di incontrare il suo sguardo.
Il mio cuore perde un battito quando lo sento staccarsi dalla mie labbra e stringermi forte sul suo petto nascondendo il viso tra i miei capelli.
Nonostante mi stia ribellando cercando di staccarmi da lui e chiudermi nella camera da letto per l'imbarazzo, lui continua a tenermi stretta a lui impedendomi di scappare.
«Quel bacio... lo desideravo così tanto...»
Dopo aver detto quelle parole mi stringe ancora di più iniziando ad accarezzarmi dolcemente i capelli.
Finalmente ero riuscita ad allontanarmi da lui e a considerarlo di nuovo come un fratello, ma ora siamo di nuovo al punto da capo e io sono nuovamente confusa. Il cervello mi suggerisce di lasciar perdere e di cercare un ragazzo con cui la relazione sia fattibile, il cuore invece mi suggerisce di rimanere e di affrontare le difficoltà insieme a lui, mi dice che per essere felici è meglio non ascoltare il cervello, ma il cervello mi dice invece di non ascoltare il cuore. Ma ormai ho scelto cosa fare baciandolo poco fa.
Allungo le braccia e ricambio - con tutta la forza che mi rimane - l'abbraccio, percependo le gote di Ji Yong sollevarsi, formando un sorriso. Un bellissimo sorriso. Il suo bellissimo sorriso.
Rimaniamo in quella posizione per molti minuti finché Ji Yong  - avvicinando il suo viso a mio - si accorge di quanto sia calda costringendomi così a tornare sotto le coperte accompagnandomi lui stesso.
"Sarà dura, molto dura."  penso mentre stringo la sua mano "Fingere solo di volersi bene, di essere comuni e semplici fratelli..."
 

*Flashback*
 
«Allora proviamoci.»
«Ma a fare cosa?»
«A stare insieme. Se entrambi vogliamo stare insieme allora perché non farlo?
Capisco cosa ti preoccupa, dopotutto sono cose che preoccupano anche me, però insieme possiamo superare quegli ostacoli.»
 
*Fine flashback*

 
 
Sì, ha ragione lui. Se ce la mettiamo tutta possiamo superare queste difficoltà. Dovrei smettere di farmi queste paranoie e godermi questi attimi.
Dopo aver raggiunto la camera da letto, mi aiuta a stendermi e mi rimbocca le coperte. In quel momento sorrido, sorrido di cuore. Rimane a fissarmi per un paio di secondi, abbassando infine lo sguardo sorridendo imbarazzato.
«Quel tuo bacio significa quindi che stiamo insieme?»
Annuisco appena, presa anche io da un'ondata di tremendo imbarazzo che mi porta ad arrossire pesantemente.
Il suo sorriso si trasforma ora in uno splendente sorriso a trentadue denti che mi contagia appieno, portando anche me a sorridere ingenuamente.
È veramente perfetta l'atmosfera così. Entrambi felici e liberi di esprimere i propri sentimenti l'uno a l'altro. Sono sicura che prima o poi la nostra relazione potrà essere aperta, per ora ci accontentiamo di questo.
«Ti lascio riposare.» conclude stampandomi un bacio sulla fronte, poi prima di uscire dalla stanza si volta verso di me «Se hai bisogno di qualcosa chiamami.»
Successivamente mi lascia da sola nella camera da letto.
Sento il mio viso avvampare sempre di più per motivi quali l'essere imbarazzata, l'essere tesa e l'essere nervosa e col cuore che mi balza in gola.
"Hyuri, è tutto ok. Non c'è motivo per cui essere così nervose, no?"
Misuro la febbre, constatando che è ancora a 39, ma non ce la faccio più a restare senza farmi la doccia, così - come programmato poc'anzi - mi alzo da letto e - invasa da mille brividi di freddo - mi dirigo traballante verso il bagno chiudendomici dentro a chiave. Mi svesto lentamente, entro nella doccia e apro un getto di acqua calda che mi cade direttamente sul viso bagnandomi anche i capelli. Passo lentamente il bagnoschiuma su tutto il corpo inalando quel buon profumo alla vaniglia.
Ad un tratto la mia vista si riempe di tanti piccoli puntini neri che mi appannano la vista, la testa inizia a girarmi fortemente, sento un peso alla gola come se debba vomitare e poi all'improvviso tutto diventa nero mentre l'acqua continua a scorrermi addosso.
Quando apro gli occhi sono stesa sul letto, completamente vestita e con i capelli bagnati legati in una coda, un termometro sotto l'ascella e Ji Yong e gli altri che mi fissano.
«Che... che... che diavolo ci fate tutti qui?» chiedo sconvolta, rilassandomi in seguito notando l'assenza di Yuki.
«Forse - e ripeto forse - siamo venuti a vedere come stavi e scopriamo che sei svenuta avendo avuto la geniale idea di farti una doccia con 39 di febbre.» rispose tutto d'un fiato Sarah guardandomi con sguardo di chi cerca di rimproverare... senza riuscirci. «Fortuna che c'era Ji Yong-ssi!»
"Ji Yong? Vuoi dire che..."  penso abbassando lo sguardo sul pigiama che ho addosso - che tra l'altro non è nemmeno mio - "... mi ha portata lui qui? E mi ha fatto indossare il pigiama? ... LUI?"
Arrossisco di colpo immaginando la scena, cosa che gli altri notano subito.
«Perché sei diventata così rossa ora?» chiede Ri intrufolandosi nella conversazione.
«È... È la febbre.» rispondo dopo aver tossito per qualche secondo.
Young Bae allunga la mano verso il mio corpo e sfilando il termometro e prendendolo in mano, poi - rivolgendosi a Ji Yong che lo fissa in attesa di una risposta - dice «Ha 40.2»
Ji Yong volta la testa fissandomi con rimprovero.
«Potevi almeno aspettare che si abbassasse un po' prima di farti la doccia. Nel frattempo potevi limitarti a lavarti a pezzi.»
Alzo gli occhi al cielo sbuffando.
«Dai, è inutile rimproverarla. Ormai quel che è successo è successo, no?» interviene D-Lite cercando di mettere in pace le cose con il suo solito sorriso.
«E tu perché l'assecondi?» chiede acida Sarah voltandosi verso di lui.
Si sente bussare alla porta e – chissà perché – mi viene in mente solo una persona: Yuki.
«Scusate, vado ad aprire.»
Così Ji Yong si alza da letto ed esce dalla camera.
«Allora Hyuri…»
Sento le coperte venire tirate violentemente giù scoprendomi del tutto.
«Ji Yong-ssi ci ha raccontato un po’ come sono andate le cose, ma sappi che io non ci credo al fatto che ci sei caduta da sola in quel lago, tu non ti ci saresti nemmeno avvicinata, vero? O almeno questo è quello che mi hai fatto capire quando siamo andate a vedere quel lago artificiale.»
«Ehi, no dai… non la scoprire.» si allarma Daesung dirigendosi velocemente verso di me rimboccandomi le coperte «Dopotutto ha la febbre, no?»
Sorridendo cerca di far sparire quell’espressione minacciosa dal viso di Sarah che – ignorandolo completamente – continua a rivolgersi a me.
«È stata Yuki, vero?»
«Sei impazzita?» interviene Ri «È impossibile che sia stata lei!»
«Già… non sembra una così cattiva ragazza.»aggiunge Seung Hyun.
Sbuffando e alzando un sopracciglio, Sarah si volta verso i due che hanno parlato per ultimi.
«È solo che voi maschi pensate troppo con quel coso che avete in mezzo alle gambe e poco con il cervello. Ha fatto la stessa cosa anche con me in passato.»
Successivamente si volta nuovamente verso di me, scoprendomi di poco la testa per guardarmi negli occhi «È stata lei, vero?»
Annuisco debolmente lasciando tutti i ragazzi con gli occhi spalancati mentre Sarah acquista pian piano un’espressione sempre più soddisfatta complimentandosi con sé stessa e con il suo intuito femminile.
«E… il motivo per cui l’ha fatto quale sarebbe?» chiede Seung Hyun.
Prima di rispondere è meglio fare mente locale.
Se gli dico il vero motivo, tutti si insospettirebbero dato che – per quanto possano non andare molto d’accordo - è ovvio che una ragazza ronzi attorno a suo fratello maggiore.
Quindi se dico che siamo un po’ come cane e gatto dovrebbe andar bene, no?
«Diciamo che abbiamo un rapporto un po’ conflittuale. Ma comunque non dite nulla a mio fratello, voglio che si renda conto da solo di che ragazza abbia frequentato.»
Appena finisco di parlare, la porta si apre lasciando entrare Ji Yong e Yuki, la quale abbraccia un braccio del ragazzo che porta tra le mani un recipiente d’acqua fresca e un asciugamano in mano.
«Hyuri!!!» urla entusiasta avvicinandosi al letto «Dato che ti piacciono le cose dolci ti ho portato una barretta di cioccolata!» 
Poggia la barretta sul comodino e mi guarda sorridendo.
Volto di poco la testa, osservando disgustata quella cioccolata che giace accanto a me in attesa di essere mangiata.
“Prima di tutto io odio le cose dolci e poi… non è che è avvelenata?”
«Spero che guarirai presto unnie!»
“Unnie? Chiamami un’altra volta così e ti taglio la testa.”
Tutti la guardano sbigottiti. Tutti a parte Ji Yong, ignaro del suo vero carattere.
«Come fai a recitare così ben---»
La domanda di Ri viene interrotta dal posarsi delle mani di Daesung sulla sua bocca che – con un sorriso stampato in volto – le rivolge un “Lascia stare, è sempre così.”
«Oppa!»
Dopo aver poggiato il tutto su un comodino, Ji Yong si volta verso l'oca, curioso di cosa volesse.
«Che ne dici se facciamo un giro dell'hotel?»
«Ero convinto che fosti venuta per fare visita a Hyuri...» risponde guardandola inarcando leggermente un sopracciglio.
«Beh, sì... però...»
«Mi dispiace, ma non posso adesso.» risponde interrompendola nel bel mezzo della frase poi - sorridendo - continua «Facciamo un'altra volta?»
Dopo averla vista annuire - anche se amareggiata - continua a parlare, stavolta rivolgendosi a tutti.
«Ragazzi, immagino sia un po' noioso stare qui senza fare niente. Se volete potete andare, sto io con lei.»
Tutti - dopo aver annuito ed avermi salutata - escono dalla stanza e si dirigono verso le proprie camere.
Ji Yong prende il recipiente d'acqua e l'asciugamano e - immergendolo dentro - si avvicina a me.
«Che fai?» chiedo senza ricevere alcuna risposta.
Tira fuori l'asciugamano dall'acqua, lo stringe, lo piega e lo posa sulla mia fronte, gesto che mi fa rilassare e chiudere gli occhi. È bello sentire un contatto fresco sulla propria pelle quando sei così calda che potresti prendere fuoco.
Dopo un po' gira l'asciugamano dalla parte opposta dato che è ormai diventato caldo.
Continua con la procedura per un paio di minuti e – una volta fermato – mi porge nuovamente quella maledetta tachipirina costringendomi ad ingerirla.
«Ti odio. Tu e queste fastidiose compresse!» dico acida dopo averla ingerita bevendo dell’acqua e aver fatto un’espressione dolorante a causa del mal di gola.
«Devi prenderla se vuoi che ti si abbassi almeno un po’ la febbre.»
«Ho capito “paparino”.» rispondo con tono ironico «Tsk.»
Metto la testa sotto le coperte chiudendo gli occhi, poi improvvisamente li apro di scatto ricordandomi di ciò che dovevo dirgli e – velocemente – spunto fuori dalle coperte.
«TU!» urlo con tutta la forza che mi rimane in corpo e indicandolo.
«Io?» chiede perplesso indicandosi a sua volta.
«Vedi qualcun altro nei paraggi?»
Si guarda intorno mentre la mia espressione si fa sempre più arrabbiata e imbarazzata.
«Come hai osato vestirmi?»
«Cosa?» chiede perplesso inclinando di poco la testa di lato.
“Ti pareva che dovevo spiegare tutto nei minimi dettagli…”
«Come hai osato entrare nel bagno mentre ero nuda, prendermi, portarmi sul letto e vestirmi?»
«Aaaah!!! Ti riferisci a quello!»
“E allora a cosa, stupido imbecille?”
«Beh, non potevo mica lasciarti in bagno mentre eri svenuta.»
“In effetti…”
«Dovresti essermene grata.»
“Non esagerare ora.”
«E poi non ti ho fatto niente, che motivo c’è di agitarsi tanto?»
Sono solo fottutamente in imbarazzo, ecco che c’è!
«Tra l’altro sono anche il tuo ragazzo, non dovresti sentirti così imbarazzata.» aggiunge sorridendo.
«E chi te l’avrebbe detto che siamo fidanzati?» replico con aria di sfida.
«Tu.»
 
 

*Flashback*
 
«Quel tuo bacio significa quindi che stiamo insieme?»
«Mh…»
 
*Fine flashback*

 
“Con questa febbre da cavallo che mi ritrovo l’avevo quasi dimenticato…”
«Sì ok, ora vai via. Io devo dormire.» lo liquido raggomitolandomi sotto le coperte.
Dopo pochi minuti sento il letto che si muove e alzo curiosa lo sguardo notando Ji Yong che con addosso una canottiera e con un paio di pantaloni leggeri presi da una tuta, si stende sul letto e si infila sotto le coperte.
“Va bene che ci sono i riscaldamenti accesi, ma così esageri. E poi ti avevo detto di andartene o no?”
Dopo aver fatto il tutto mi guarda sorridendo e allunga il braccio come per dire “Vieni qui e ci coccoliamo a vicenda”. E no mio caro, odio qualsiasi cosa sia carino e coccoloso, in primis gli abbracci e le effusioni amorose. Così gli volto le spalle rannicchiandomi su me stessa chiudendo gli occhi e tutto scorre liscio come l’olio, almeno finché – pochi secondi dopo – non sento qualcuno cingermi la pancia, tirarmi verso di sé e poggiare la sua testa sulla mia.
Cerco di allontanarmi, cosa che mi riesce impossibile a causa del braccio che mi blocca per la pancia, così non mi resta altro che rimanere in quella scomoda posizione. Passa circa un’oretta e Ji Yong continua a dormire come un orso in letargo mentre io rimango sveglia dato il continuo sbalzo di temperatura corporea causato da questa maledetta febbre che non vedo l’ora mi passi.
Lentamente mi volto dalla parte opposta stando di fronte a Ji Yong. Sorrido osservando quell’espressione beata che ha in viso quando dorme, sembra davvero un bambino in tutto e per tutto.
“Immagino che per te questa “vacanza” stia diventando veramente noiosa…” penso guardandolo come se stessi parlando con lui e volessi che quelle parole le sentisse “Stai sempre segregato qui per prenderti cura di me. Ancora devo ben realizzarlo, ma ora siamo una coppia sebbene ancora in segreto. È la verità, vero? Non sto sognando? Stiamo veramente dormendo abbracciati su un letto matrimoniale?”
Chiudo gli occhi accoccolandomi al suo petto e facendomi cullare dal suo respiro.
Credo veramente che questo sia un sogno, mi sembra totalmente impossibile. Perché tra tutte le ragazze che gli ronzano attorno dovrebbe scegliere me? Una ragazza che non è nemmeno carina e che tra l’altro è addirittura sua sorella adottiva?
Inizio a pensare che questo sia veramente frutto della mia immaginazione.
Tra l’altro tra due giorni è Natale, spero che per quel giorno mi passi la febbre. Conoscendo Ji Yong sicuramente rimarrebbe segregato qui per farmi compagnia. Non che la cosa mi dispiaccia, ma voglio che almeno per Natale esca sebbene ciò significherebbe immaginare per tutta la serata Yuki attaccata al suo braccio come un sanguisuga.
Sospiro alzando la sguardo sul soffitto, poi mi volto verso Ji Yong, notando che è veglio e che mi sta fissando. Scatto all’indietro spalancando gli occhi.
«Mi hai fatto prendere un colpo!» gli urlo in faccia mentre lo sento ridacchiare tra sé «Da quanto sei sveglio?»
«Da un po’.»
Abbasso lo sguardo imbarazzata, quasi pensando che in un modo o nell’altro abbia potuto sentire i miei pensieri e successivamente mi infilo nuovamente sotto le coperte, invasa da un brivido di freddo e chiudo gli occhi sentendoli pesanti come due palle da bowling.
Dormirei volentieri, ma per l’ennesima voltalui  mi interrompe mettendomi il termometro davanti al viso, quasi costringendomi a misurare la febbre.
Sbuffando lo afferro, lo infilo sotto l’ascella e aspetto seduta sul letto che passino cinque minuti.
Quando lo tolgo noto che ho ancora 39.
“Che palle!”
Nel frattempo il cellulare di Ji Yong squilla, lasciando riecheggiare nella stanza la suoneria che avvisa l’arrivo di un sms. Afferra il cellulare leggendo il contenuto del messaggio mentre mi sporgo verso lo schermo per capire chi sia e cosa voglia.
 

Mittente: Lee Seung Hyun
Oggetto: ///
 
Hyung! Noi stiamo uscendo.
Perché non vieni con noi?

 
Clicca sul tasto “rispondi” e – non appena lo vedo digitare sulla tastiera del suo cellulare un “no”, lo interrompo.
«Vai.»
«Eh?» mi guarda perplesso «Non ci posso andare.»
«Chi te lo dice?» rispondo alzando un sopracciglio.
«Devo stare con te in caso non ti sentissi bene. Hai pur sempre 40 di febbre.»
«39.»
«Non è che cambi molto…»
Ruoto gli occhi sbuffando fortemente poi – guardandolo nuovamente – rispondo con un “Vacci e basta”
«Rimarrò a letto e poi non ho cinque anni, so cavarmela da sola.»
Dopo una serie di tentativi andati a vuoto, finalmente riesco a convincerlo, ma prima che se ne vada mi lascia con una condizione: rispondergli ai vari messaggi che mi scriverà per essere a conoscenza delle mie condizioni e tra due ore prendere nuovamente la tachipirina se ho più di 38 di febbre.
Sembra quasi si sia trasformato in nostra madre.
Prima di andarsene mi posa un delicato bacio sulle labbra e – sorridendo – esce dalla stanza.
Poco dopo che varca la soglia della porta e che successivamente esce dalla camera, mi arriva un sms.
 

Mittente: Ji Yong
Oggetto: ///
 
Allora… ora come stai?

 
“Idiota…”  penso accennando un lieve sorriso.
 
Il mio angolino:
 
Ehilà! Questo capitolo, sì, è noioso e non succede nulla a parte il fatto che si mettono insieme (♥)
Ma sto su questo capitolo da tipo… beh… un bel po’ di giorni e non mi andava di prolungarlo ulteriormente, no no è.è Quindi ecco, ho aggiornato ora e vi ho propinato ‘sta cosa. Beh, accontentatevi U___U
I capitoli successivi saranno migliore, promesso ♥
Tra l’altro è anche perché sto già pensando a che fanfiction fare ora che finisco questa e ho le idee chiare, chiarissime… cristalline direi. Sono tentata di iniziare a scriverla e pubblicarla contemporaneamente a questa, ma vi pare che io riesca a mantenere due fanfiction se ne mantengo a malapena una? Naaah, troppo complicato per me.
Beh, io mi dileguo e – come sempre – spero abbiate gradito almeno un po’~
 
Ji Yong
 

Non c’entra a niente, ma mi piace il simbolo dell’infinito U___U

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Capitolo 16
*** Chapter XV ***


Passa un’ora e la temperatura non si decide a scendere. Tra l’altro  da Ji Yong ho ricevuto un solo messaggio: quello che mi ha scritto appena se n’è andato. E menomale che aveva detto che mi avrebbe bombardata di sms! Non che questo mi dia fastidio, anche perché sarebbe stata una seccatura riceverli ogni secondo, però continua a dipingersi nella mia mente l’immagine di Yuki e Ji Yong che si baciano. Una cosa sciocca, sì.  Proprio io che reputo la gelosia una cosa inutile e che penso che bisogna aver fiducia del proprio ragazzo, ma conoscendo Yuki so che lei è capace di tutto. Ormai ho capito che quel bacio di cui mi ha parlato tempo fa è solo una bugia, ne ho avuto la conferma anche da Ji Yong che mi è sembrato abbastanza sincero. Non c’è nemmeno la connessione ad internet qui e non ho portato libri con me, mi sto annoiando da morire. Non mi è mai balenata in testa l’idea che mi sarebbe potuta venire la febbre quindi  - pensando che sarei uscita e mi sarei divertita insieme agli altri – non ho portato nulla per svagarmi.
Prendo il termometro misurandomi per l’ennesima volta la febbre, più che speranzosa che si sia abbassata, almeno un po’…
Sento il mio cellulare squillare, lo afferro prontamente e guardo incuriosita il nome del mittente della chiamata.
“Seung Hyun?”
«Pronto?»
«Ehi Hyuri!»
No, questa non è mica la voce di Seung Hyun…
« Il mio cellulare ha la batteria scarica, è per questo che non ti ho scritto. Come va con la febbre? Hai ancora 39?»
Tolgo il termometro e – soddisfatta del risultato – sorrido.
«No. Ho 38.9!» rispondo felice.
Segue una lunga pausa, poi – con tono perplesso – ricomincia a parlare.
«Ti sembra un gran cambiamento?»
Sbuffo, ma poco dopo ricomincio a sorridere, contenta del fatto che finalmente Ji Yong si sia fatto sentire.
«Sarà meglio che chiuda adesso.» conclude con tono un po’ dispiaciuto «Cercherò di tornare il più presto possibile, ok?»
E così si conclude la nostra telefonata-lampo. Ammetto che avrei voluto durasse un po’ di più, ma posso pretendere molto dato che il cellulare non è nemmeno suo. Beh, sempre meglio di niente è, no?
Quando dopo un’oretta circa torna a casa - nascondendo un scatolina arancione dietro la schiena senza farmela vedere – mi sento improvvisamente felice anche se piuttosto curiosa di sapere cosa contenga quella scatola.
La sera dell’indomani – e quindi la sera della vigilia di Natale – arriva in un batter d’occhio.
Ho provato a convincere Ji Yong ad uscire, ma niente. Ho provato a convincerlo di farmi uscire, ancora niente. Sì, uscire. Io. Ora ho solo qualche decimo di febbre, decimi a cui non do mai importanza, ma lui non ha comunque acconsentito a farmi uscire per paura che prendessi nuovamente la febbre. Così la vigilia l’abbiamo festeggiata nella camera 132, quella mia e di Ji Yong. Ho mangiato poco dato che di fame ne avevo davvero pochissima e quando tutti se ne sono andati - più o meno verso mezzanotte – sono tornata in camera mia, sperando vivamente che nella notte la febbre mi passi completamente.
L’indomani – dopo essermi svegliata – noto che Ji Yong non sta dormendo e non è nemmeno nel letto. Strano dato che sono ancora le 9:30 e che ad alzarmi per prima sono sempre io.
Mi stiracchio, lieta nel constatare che mi sento particolarmente bene. I miei occhi si posano su quel pacchettino che è ora posato sul comodino di fianco alla porta. Mi alzo, infilo le ciabatte e mi ci fiondo letteralmente sopra. Dopo essermi guardata intorno, lo afferro e lo apro, curiosa di sapere cosa ci sia dentro.
 È un braccialetto pomellato d’argento, con sopra una targhetta su cui ci sono incise le lettere “K H J”.
«K… H… J? Cosa vuol dire?»
Poi ad un tratto i miei occhi si illuminano e sul mio volto si dipinge un sorriso.
Dopo essermi lavata e vestita esco dalla stanza tenendo le braccia in avanti mentre tengo il bracciale in mano, osservandolo orgogliosa, quasi fosse un trofeo.
Il mio sguardo cade sulla tavola apparecchiata da cibo che emana veramente un buon odore, poi volto pian piano la testa notando Ji Yong inginocchiato verso un albero di Natale mentre  è intento ad addobbarlo.
«Una persona normale l’albero non lo addobba prima di Natale? E poi non sapevo che nelle camere d’hotel si facessero.»
Continua a tenere gli occhi fissi sull’albero mentre cerca di appenderci qualcosa qua e là.
«Infatti non si dovrebbero fare, ma a me piace farli.» rispondo schietto «Non l’ho fatto prima perché me n’ero dimenticato e poi non avevo tempo.»
Sorridendo si volta verso di me e il suo sguardo cade sul braccialetto che ho in mano.
Si alza da terra e si dirige verso di me sempre con un sorriso ingenuo stampato in viso.
«Ti piace? È il mio regalo di Natale per te.»
«Oh… beh, sì. È molto bello, però io non ho niente per te.» rispondo con tono dispiaciuto.
Voglio veramente ricambiare questo regalo, tanto ho un po’ di soldi con me. Troverò un modo per uscire senza tutto il gruppo. Il problema è uno solo però, sebbene abbia vissuto con lui e la sua famiglia per ben cinque anni, ancora non so bene i suoi gusti e dovrò tirare ad indovinare.
«Guarda che non mi aspettavo mica che con quel febbrone da cavallo uscivi a comprarmi un regalo per Natale.»
«Però c’è una cosa che mi chiedo… Come fai a saperlo?»
«Che cosa?»
La sua espressione perplessa inizia a farmi pensare che abbia mal interpretato il significato delle lettere su questo bracciale.
«Kim Hyun Joong, K H J non sono le iniziali del suo nome?»
«Kim chi?»
«Kim Hyun Joong, il leader degli SS501. È il mio bias.»
Se prima ero in dubbio, adesso ne sono certa: non ho capito niente del significato di quelle lettere.
Dopo aver emesso un lungo respiro va dietro la mie spalle, mi mette un braccio intorno al collo, poggia il mento sulla mia spalla sinistra e – sorridendo – inizia ad indicare con l’indice le lettere.
«La “K” vuol dire Kwon, la “H” vuol dire Hyuri e la “J”…»
Lo interrompo a metà frase prendendo io la parola «… vuol dire Ji Yong…»
«Esatto.» sorride mettendosi di fronte a me «Ti piace quindi?»
«Più di prima.»
Sorrido chiedendogli di aiutarmi a metterlo e – una volta fatto – guardo molto soddisfatta
il bracciale. Successivamente – ancora sorridendo e senza rendermene conto – mi fiondo sulle sue labbra, gesto che inizialmente gli fa spalancare gli occhi, ma che successivamente lo fa rilassare e – cingendomi i fianchi con le mani – ricambiare il bacio.
Rimarrei così per ore se non fosse per il fatto che qualcuno – con tutto il tempo che c’era prima – ha avuto la brillante idea di bussare alla porta proprio in questo momento.
Mi stacco dalle sue labbra e mi avvio sbuffando verso la porta della camera e la apro, curiosa di chi possa essere. Sono D-Lite, Sarah, Seung Hyun, Yuki e Ri. Subito noto l’assenza di Young Bae il che mi fa un po’ preoccupare perché penso che non si senta bene, cosa che Seung Hyun smentisce dicendo che la sera prima era andato a letto tardi e che si stava – dato che un momento prima stava dormendo – lavando a vestendo per raggiungerli.
«Ha detto che sarebbe arrivato a momenti.» aggiunge.
 Ammetto che quella visita mi farebbe piacere se non fosse per la presenza di Yuki e l’assenza del migliore amico di Ji Yong. Maschero la mia espressione scocciata con un sorriso sincero per i cinque che sono miei amici e falso per l’oca starnazzante.
Sarah mi abbraccia così forte da potermi quasi strozzare e subito dopo mi confessa la sua gioia per il fatto che sono guarita, quest’ultima cosa la fanno anche tutti gli altri con un sorriso dipinto in viso che interpreto falso solo per una persona in particolare.
Una volta entrati, Sarah mi porge un pacchettino che – una volta aperto – scopro che contiene una collana che ha come ciondolo un quadrifoglio d’argento.
“Mi sento in dovere di fare un regalo anche a lei…” penso dopo aver messo la collana e averla ringraziata scusandomi per il fatto di non aver niente per lei.
«Adesso che sto bene usciamo?» chiedo guardando tutti. I cinque acconsentono, ma Ji Yong pare che invece sia contrario.
«C’è neve dappertutto lì fuori e potresti ammalarti di nuovo.»
«Ormai la febbre mi è passata del tutto, non avrò una ricaduta e poi non ho intenzione di rimanere segregata qui il giorno di Natale.» rispondo guardandolo «E comunque devo uscire a fare una cosa, quindi voi rimanete qui.»
Infilo il giubbotto, esco dalla camera e velocemente busso alla porta della camera di Young Bae il quale – ancora a torso nudo – mi apre la porta come se nulla fosse cosa che in un primo momento mi fa arrossire per l’imbarazzo.
“Senso del pudore proprio no, eh?”
Si limita a guardarmi con aria interrogativa  come per chiedermi cosa volessi.
«Potresti venire con me da una parte? Mi serve una mano.»
«Proprio io?»
Effettivamente non mi sembra abbia tutti i torti. Non ci conosciamo poi tanto quindi il nostro rapporto è di una confidenza molto limitata, ma mi sembra il più adatto alla situazione.
«Sei il migliore amico di Ji Yong, sei quello che dovrebbe conoscere meglio i suoi gusti…»
«Ancora non ho capito cosa dobbiamo fare ma va bene. Entra, indosso una felpa e andiamo.»
Dopo avermi fatta entrare, entra nella sua camera da letto e dopo un po’ ne esce con indosso una felpa nera.
Usciamo dalla camera e ci dirigiamo fuori dall’hotel. Camminando gli spiego che voglio comprare un regalo a Ji Yong dato che lui mi ha dato il bracciale come regalo di Natale e – che non sapendo i suoi gusti – necessito di una mano.
«Scusami, ma sei sua sorella. Voglio dire… non dovresti conoscerlo meglio tu di me?»
«Lo conosco solo da cinque anni, tu da sei. E poi ci sono stati più momenti in cui l’ho ignorato che momenti in cui sono stata in sua compagnia.
Ci incamminiamo a piedi verso un negozio di accessori e indumenti invernali nelle vicinanze dell’hotel.
Una volta entrati Young Bae nota il bracciale al mio polso.
«Oh, quello è il bracciale che ti ha regalato Ji Yong?»
Dopo aver annuito continua a chiedere.
«Cosa significa “K H J”?»
«Kim Hyun Joong.» rispondo sperando che non abbia azzeccato il vero significato di quelle lettere.
«Ero convinto significasse qualcos’altro.»
«Cioè cosa?» continuo spalancando leggermente gli occhi.
Si limita a scrollare le spalle facendo un sorriso beffardo che mi lascia parecchio perplessa, poi inizia ad andare in giro per il negozio in cerca di un accessorio che si adatti ai gusti di Ji Yong. Ad un tratto però riceve una telefonata, cosa che mi fa incuriosire non poco dato che il mittente della chiamata è proprio Ji Yong. Gli chiedo quindi di mettere il vivavoce.
«Ehi, Young Bae! Dove sei finito?»
«Diciamo che sto facendo due passi.»
«Con questo freddo? Senti, per caso Hyuri è con te?»
Mimo un no a Young Bae.
«… Diciamo di no.»
«Come sarebbe a dire “diciamo”? Comunque per caso hai visto Yuki? È uscita poco dopo di Hyuri e non si sta facendo vedere.»
«No, non c’è nemmeno lei.»
Velocemente toglie il vivavoce e avvicina il telefono al suo orecchio concludendo la chiamata con un “Adesso devo chiudere, vengo da voi tra un po’.”
Poco dopo mi porta davanti ad un manichino che indossa un cappello di lana con pon pon e una sciarpa rossa dicendomi che quello sarebbe piaciuto senz’altro a Ji Yong, ma – alzando un sopracciglio e squadrando il manichino – rispondo che era qualcosa che non mi attirava per niente.
Dopo alcuni minuti passati a girovagare a vuoto sotto lo sguardo perplesso della commessa, finalmente troviamo una collana che – oltre che essere dello stile di Ji Yong – piace anche a me.  È una collana d’argento che ha come ciondolo una croce anch’essa d’argento  un po’ particolare.
«Prendiamo questa?» chiede sorridendo.
Annuisco e subito dopo vedo entrare Ji Yong nel negozio che si avvicina a noi.
«Eravate qui allora, cosa state facendo?» allunga il collo verso la mia mano - la quale stringe la collana – che prontamente nascondo dietro la spalla.
«Compro un regalo per Sarah.» rispondo schietta mentre faccio finta di cercare una collana per ragazze sebbene in questo momento sia nel reparto maschile mentre mi giro di spalle a loro.
«E tu?» chiede rivolgendosi a Young Bae.
C’è un attimo di silenzio e poi segue un “oooh” di stupore di Ji Yong come se Young Bae gli abbia detto qualcosa (cosa molto probabile). In seguito mi volto notando il suo viso sorridente mentre il mio assume un’espressione interrogativa. 
«Bah.» sibilo, poi – dopo aver detto ai due di andare avanti e che li avrei raggiunti più tardi - continuo a camminare per il negozio e subito trovo una collana stupenda per Sarah. È d’argento e ha come ciondolo una mezzaluna con incastonati dei piccoli diamanti finti.
«Puoi impacchettarli?» sorridendo porgo alla commessa le due collane che – aprendo un cassetto – tira fuori due scatoline e infila dentro le collane.
«Scusi se disturbo, ma posso scrivere un bigliettino da attaccare ad una di queste due scatole?»
«Certo.» risponde sorridente porgendomi un piccolo cartoncino piegato a due con sopra un disegno simbolo del negozio e ad un angolo un piccolo foro, in seguito mi porge una penna.
Esito un attimo, poi – decisa – comincio a scriverci qualcosa al volo.

“Ammetto che ho avuto davvero difficoltà nello scegliere cosa regalarti,
spero comunque che ti piaccia, Ji Yong.

-H”

Una volta finito gli porgo il foglietto e – dopo averlo preso – passa nel foro un filo di color argento e lo lega al fiocco della scatola.
Dopo aver ringraziato, pagato e salutato, esco dal negozio e – sorridente – torno in hotel con i due pacchetti in mano. Busso alla porta e la persona ad aprirmi è Sarah che subito nota i due oggetti che ho tra le mani. Una volta entrata le porgo la scatolina contenente la collana per lei e dopo averla aperta soffoca un gridolino di gioia.
«Che bella, grazie! Non dovevi disturbarti…» dice mentre mette la collana e prende in mano il ciondolo osservandolo affascinata.
«Se è per questo non dovevi disturbarti nemmeno tu.» ribatto sorridendo.
Subito dopo mi dirigo verso il destinatario dell’ultimo regalo, azione che viene interrotta dall’improvviso arrivo di Yuki che – dopo aver bussato fortemente alla porta – entra nella camera con una busta e si precipita verso Ji Yong. Da quella busta estrae un cappello di lana con pon pon e una sciarpa, gli stessi e identici indumenti che io e Young Bae abbiamo visto a quel negozio. Sistema dolcemente il cappello in testa a Ji Yong e li attorciglia intorno al collo la sciarpa.
«Stai benissimo!» urla entusiasta posandogli un bacio sulla guancia.
Lui si alza e si dirige verso la stanza da letto per guardarsi allo specchio – tempo che io e Young Bae utilizziamo per guardarci perplessi - e subito dopo torna.
«È molto bello, grazie. Poi io adoro il rosso!» sorridendo toglie cappello e sciarpa e li infila nuovamente nella busta. Il suo sguardo si posa curioso sul pacchettino che ho in mano che infilo velocemente in tasca abbassando di poco lo sguardo e sedendomi a tavola, iniziando a fare colazione sebbene ormai quest’ultima sia diventata completamente fredda.

“Caro diario, credo di essere un po’ egoista.
Avrei preferito che ricevesse solo da me un regalo di Natale
o meglio avrei voluto che non lo ricevesse da Yuki.
Di colpo ho perso il coraggio di darglielo.
Sebbene ora sia il mio ragazzo non riesco ancora a considerarlo completamente come tale.”

 
Il mio angolino:
Mammina mia quanto sono in ritardo ò___ò
Il capito sarebbe dovuto essere più lungo, avrebbe dovuto contenere tutto l’accaduto durante la vacanza a Pyeongchang-gu, manon ho potuto scrivere ciò che desideravo.
Ho praticamente in mente i nuovi personaggi che spunteranno (oddio, spoiler O.O ), i nuovi problemi e persino il finale, ma non ho il tempo di scrivere tutto questo velocemente.
Volevo perciò aggiornare con un capitolo veloce veloce – che poi veloce non è stato – tanto per diminuire l’attesa (?). Quest’estate tanto mi troverete mooolto attiva ^O^ (sempre che a qualcuno interessi).
Anche se in questo capitolo accadono poche cose, spero vi sia piaciuto.
E ringrazio nuovamente chi ha messo la storia tra i preferiti, chi tra le seguite, chi recensisce e ovviamente anche chi segue in silenzio, vi adoro *^*
 
Ji Yong

PS: Mi scuso per eventuali errori grammaticali e/o di battitura. Con la revisione delle 24:11 non mi sembra d'averli visti. Rileggerò il capitolo questo pomeriggio sperando che li abbia corretti tutti ^_^

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Capitolo 17
*** Chapter XVI ***


Più tardi decidiamo di andare tutti insieme a sciare.
Ancora non ho dato il mio regalo a Ji Yong, non credo che gli piacerà di più del cappello di lana e della sciarpa che gli ha regalato Yuki. Questa gelosia è davvero infantile. Non dovrebbe importarmi un bel niente e dovrei darglielo tranquillamente, dopotutto è il mio ragazzo.
Il mio ragazzo…
Al sol pensiero divento rossa come un peperone.
« Hyuri, andiamo? »
Sarah mi stava chiamando.
Siamo appena usciti dall’hotel e io, immersa nei miei pensieri, mi sono improvvisamente immobilizzata. In seguito annuisco e mi siedo su una panchina ai lati della pista da scii.
Guardo il bracciale sul mio polso e istintivamente sorrido. Prima o poi avrei ricambiato il regalo, probabilmente tra qualche ora.
« Che fai? »
Alzo lo sguardo. È Young Bae con due lattine di caffè caldo in mano.
« Umh, niente… » rispondo spostando lo sguardo sulla neve.
Si siede accanto a me e mi porge una delle due lattine che, sorridendo, accetto volentieri.
« Non prendi lezioni di sci oggi? » chiede sorridendo divertito.
« Dall’ultima volta mi è passata la voglia di imparare.  » rispondo ricambiando il sorriso.
Bevo un sorso di caffè e in seguito mi diverto a creare nuvolette nell’aria con il mio respiro.
« Ho messo l’equipaggiamento da sci solo per non sentirmi un pesce fuor d’acqua. La indossate tutti qui. » dico guardandomi attorno.
« Certo che se un po’ strana… »
Sorrido.
« Sì, lo so. »
Mi guardo nuovamente attorno. Lo scenario è sempre uguale. È pieno zeppo di coppiette e famiglie, invece ci sono poche persone che vengono qui con il solo scopo di divertirsi tra amici.
Noto Sarah che da lontano osserva timidamente Seung Hyun che intanto si diverte insieme a Daesung e Ri. Pensandoci bene quei due starebbero bene insieme. Da quel poco che sono riuscita a capire, Seung Hyun è un ragazzo davvero divertente, estroverso con gli amici e timido con le persone che non conosce bene, proprio come Sarah. Il mio sguardo si sposta poi su Ji Yong e Yuki. Quest’ultima è, come di suo solito, attaccata come una sanguisuga al braccio di lui che cerca, invano, di avvicinarsi ai suoi tre amici.
« Sai… » Young Bae inizia a parlare.
Mi volto verso di lui guardandolo curiosa.
Per un certo momento lo sento esitare, ma poi continua.
« Quel bracciale… »
Sposta lo sguardo sul mio polso e in seguito lo posa sulla figura lontana di Ji Yong.
« Lui te lo voleva dare il giorno del tuo compleanno dell’anno scorso. »
“Dell’anno scorso?”
Assumo un’espressione stupita.
« So bene cosa significano quelle lettere e so che non sono le iniziali del nome del tuo cantante preferito. Ji Yong mi ha sempre parlato di cosa provava nei tuoi confronti. Non ha mai avuto molto coraggio nel dartelo, mi diceva che era perché tu lo detestavi. »  poi, guardandomi negli occhi, continua « In realtà tu piaci a Ji Yong da molto più tempo di quanto puoi immaginare. »
Sento un brivido lungo la schiena e arrossisco di colpo.
“Quindi mentre io lo odiavo a lui piacevo?”
Non pensavo che fosse così. Credevo che Ji Yong si fosse innamorato di me solo da qualche mese, non credevo che lo fosse da così tanto.
« Scusa ma… perché adesso mi stai dicendo questo? »
« Sentivo il bisogno che tu lo sapessi. » conclude sorridendo e alzandosi dalla panchina. « Vado dagli altri adesso, cerca di andare a divertirti anche tu. »
Lo osservo mentre si allontana e sorrido tra me e me.
I minuti seguenti li passo osservando ammaliata il mio bracciale. Adesso per me ha assunto in significato ancora più speciale. È un bene che Ji Yong non me l’abbia dato un anno fa anche perché, conoscendomi, l’avrei preso e buttato nella spazzatura.
« Unnie! »
Se prima ero al settimo cielo, dopo aver sentito quella voce starnazzante voglio sotterrarmi viva.
Alzo lo sguardo notando Yuki di fronte a me che stringe il braccio di Ji Yong.
« Io e oppa--- »
Prima che finisca la frase mi alzo e afferro la mano del ragazzo.
« Scusaci un attimo, ma adesso devo rubarti un attimo il tuo “oppa”. » successivamente sposto lo sguardo su Ji Yong che mi guarda perplesso « Devi ancora sciare? »
Dopo aver ricevuto un “no” da parte sua, afferro la sua mano più saldamente e lo trascino nella nostra camera d’hotel, dove, dopo esserci tolti la tuta da scii, mi avvio verso il comodino della camera da letto. Apro il primo cassetto estraendone una bustina sotto il suo sguardo curioso, in seguito allungo le braccia verso di lui.
« Tieni. »
Guarda curioso la busta sulle mie mani.
« È per me? »
« Secondo te? » allungo ulteriormente le braccia incitandolo a prenderlo.
Successivamente allunga la mano prendendolo e guardandoci dentro.
« Non sapevo cosa regalarti, quindi ho chiesto aiuto a Young Bae, dopotutto lui sa più cose di te di quanto ne sappia io. »
Estrae la collana e in seguito il biglietto che, sorridendo, inizia a leggere. Poco dopo alza gli occhi verso di me.
« Mi sarebbe piaciuta qualunque cosa mi avessi regalato. »
Sempre sorridendo toglie la sciarpa intorno al suo collo e indossa la collana, poi, sollevando il ciondolo, la guarda soddisfatto.
« Grazie! »
Sfoggia nuovamente uno di quei suoi soliti splendidi e semplici sorrisi, quei sorrisi che mi alleggeriscono l’anima.
Cerco comunque di non dare a vedere il fatto che sia felice che gli piaccia.
« È solo un regalo, perché tanto entusiasmo? »
« È il tuo regalo.  È questo che mi rende felice. » risponde guardandomi negli occhi.
Mi sento pian piano avvampare e abbasso lo sguardo sul pavimento.
Non avrei mai nemmeno lontanamente immaginato che un giorno Ji Yong sarebbe diventato il mio ragazzo. Inizialmente lo consideravo solo come uno scarto umano, poi quando ho iniziato ad innamorarmi di lui consideravo impossibile il fatto che io potessi piacergli e invece…
I miei pensieri vengono interrotti dal posarsi delle mani di lui sul mio viso. Lo alza leggermente facendo incontrare nuovamente le nostre labbra. Sebbene questo succeda spesso, mi sento sempre come se fosse la prima volta che mi bacia. Le sue labbra morbide premute sulle mie, il dolce profumo che emana la sua pelle, il mio cuore che batte sempre più velocemente… tutto questo mi rende davvero felice.
Dopo aver rotto il contatto delle nostre labbra riprendo a parlare.
« Emh… mi chiedevo… » abbasso nuovamente lo sguardo sul pavimento « Da stanotte in poi dovrò dormire con Yuki, giusto? »
Lo sento ridacchiare e alzo di scatto lo sguardo verso di lui.
« In breve vuoi dirmi di dormire ancora insieme? »
Arrossisco di colpo.
« Cosa?! No, no. Non intendevo dire quello! »
« Non c’è mica bisogno che arrossisci. L’ho pensato anche io prima. » dice sorridendo « Possiamo continuare a dormire insieme, tanto che male c’è? »
Rimango in silenzio. Non avevo pensato di sfruttare il fatto che siamo fratello e sorella come scusa…
« Su, usciamo un po’ da soli. »
« Ma fa freddo… »
« E con questo? Ci copriremo bene. » si avvia verso la sua valigia « Ho portato qualche cappotto pesante, ne userò uno. »
Si volta verso di me.
« Tu ne hai portato almeno uno? »
« Certo, per chi mi hai presa? »
Entrambi, dopo aver cercato per bene nelle nostre rispettive valige, indossiamo ciò che abbiamo preso e usciamo dalla camera. Il mio sguardo si posa sul collo di Ji Yong. È completamente scoperto.
« Idiota, ti verrà il mal di gola così. Vai a prendere una sciarpa, io aspetto qui. »
« Non ne ho bisogno, ho un amuleto portafortuna con me. » risponde stringendo la collana che gli ho regalato.
« Come sei infantile… »
Mi prende per mano sorridendo e usciamo dall’hotel avviandoci verso gli altri.
« Ragazzi, noi stiamo… Probabilmente torneremo stasera. »
Lo sguardo di tutti si posa sulle nostre mani e io, imbarazzata, cerco di sciogliere la presa, ma invano perché Ji Yong la tiene sempre più salda.
« Oppa, posso venire anche io? »
Yuki tenta, senza risultato, di mascherare la sua gelosia con un sorriso.
« Ora no, facciamo un’altra volta, va bene? » risponde sorridendo mentre l’espressione di lei diventa sempre più imbronciata.
Sposto lo sguardo su Sarah, la quale mi guarda con un sopracciglio alzato. Spero che non abbia capito tutto…
Io e Ji Yong iniziamo ad incamminarci. Il suolo è completamente pieno di neve, riesce davvero difficile camminare. Una volta che ci siamo allontanati abbastanza inizio a parlare.
« Avevi forse intenzione di farci scoprire? » chiedo infastidita.
« Umh, sì. Tanto prima o poi verranno comunque a scoprirlo. Anche i nostri genitori… possiamo anche aspettare due anni prima di dirglielo, ma la loro reazione sarà sempre la stessa, non cambierebbe nulla. »
Questo lo sapevo già da me, però non voglio che tutti lo vengano a sapere di già. Ho paura che un giorno di questi io e Ji Yong abbiamo una lite e che capiamo che la nostra era solo una cotta passeggera. Non voglio che accada questo. Prima voglio essere ben sicura che tra noi funzioni tutto bene.
Decidiamo di andare in giro per negozi. Il tutto è circondato dall’atmosfera natalizia. Ci sono molte coppie che passeggiando teneramente mano nella mano e il bello è che io e Ji Yong ne facciamo parte. Qui nessuno può lontanamente immaginare che io sono sua sorella adottiva, molto probabilmente chiunque ci guardi penserà che siamo una giovane coppia appena formata. Ma non mi da mica fastidio, anzi… mi fa veramente piacere. Al di fuori di Seoul noi possiamo comportarci naturalmente, senza nascondere ciò che proviamo l’uno per l’altra.
« Entriamo là dentro? » chiede indicando un negozio di abbigliamento maschile « Vorrei provare qualcosa. »
Dopo aver acconsentito, Ji Yong si precipita dentro andando a curiosare un po’ dappertutto. Io sono quel genere di ragazza a cui lo shopping non fa né caldo né freddo e mi ritrovo con un fidanzato che impazzisce quando è circondato da vestiti. Forse è proprio vero che gli opposti si attraggono.
Lo osservo da lontano mentre prende un paio di vestiti a caso e si dirige verso il camerino, così, curiosa, inizio a guardarmi attorno. Noto subito un bellissimo completo che dovrebbe esserlo ancora di più se indossato da Ji Yong. Allungo la mano verso l’etichetta che pende dal colletto per vedere quanto costa e il leggerlo mi ci fa subito allontanare: troppo costoso per il mio portafogli.
Dopo dieci minuti lo vedo uscire dal camerino e andare a riporre i capi da dove li ha presi.
« Non ti piacevano? » chiedo dopo essere usciti dal negozio.
« Certo che mi piacevano, erano stupendi. » risponde sorridendo.
« Ma allora perché non gli hai presi? »
« Costavano troppo, quel negozio è veramente al di sopra delle nostre possibilità. »
« E allora perché li hai provati e non siamo usciti subito? »
« Perché è divertente. » risponde sorridendo nuovamente.
Passiamo il resto del pomeriggio a girare tra i negozi e, sebbene compriamo nulla, è abbastanza divertente. Di tanto in tanto proviamo degli abiti davvero improponibili e ridiamo come due imbecilli. Non ci importa anche se i commessi ci guardano straniti o se la gente ci prende per pazzi, per noi è veramente divertente.
Come tappa finale decidiamo di fermarci in un bar. Con quei pochi spiccioli che ci sono rimasti nel portafogli un cappuccino e un cornetto potevamo permettercelo.
Dopo aver ordinato il tutto ci sediamo intorno ad un tavolino.
« Ti stai divertendo? » mi chiede guardandomi negli occhi.
« Da morire! » rispondo sorridendo.
Ricambia il sorriso.
« Mi fa piacere. »
Poco dopo arrivano le ordinazioni e, molto affamati, finiamo di mangiare dopo qualche minuto.
Essendo già le 20:00 decidiamo di dirigerci verso l’hotel.
Dopo circa venti minuti noto che il cielo si sta pian piano annuvolando e che inizia ad esserci un po’ di vento.
« Ji Yong, forse dovremmo allungare il passo. »
« Dici? » si guarda intorno « In effetti l’hotel ancora non si vede… »
Vedo dei fiocchi di neve cadere dal cielo.
« Sembra che stia per scatenarsi una bufera. » constata Ji Yong guardando i fiocchi di neve che vengono spazzati velocemente via dal vento.
« Muoviamoci, dai… » dico preoccupata.
Il vento inizia a farsi più forte e il cielo diventa completamente grigio.
« Ci vorrebbe troppo tempo per tornare all’hotel. Quando l’altro giorno sono uscito insieme agli altri ho notato una capanna qui nelle vicinanze. Credo che sia a dieci minuti da qui, meglio andare lì. »
Mentre ci incamminiamo tolgo la sciarpa che ho intorno al collo e la porgo a Ji Yong.
« Tienila tu. »
« Che fai? Indossala. » risponde allontanando la mia mano.
« Il mio cappotto ha il colletto lungo, tu sei completamente scoperto! »
« Non ne ho bisogno. »
« Non comportarti da figo proprio adesso. Sei anche tu una persona e come tutti puoi ammalarti, mettila tu. »
Gliela lancio addosso e alzo il colletto del cappotto coprendomi totalmente il collo.
Fulmino Ji Yong con lo sguardo, cosa che lo costringe ad indossare la mia sciarpa.
Pian piano i fiocchi di neve iniziano a scendere decisamente più numerosi.
I capelli, i vestiti… tutto è ormai inzuppato a causa della neve. I piedi sono completamente gelati e non riesco a smettere di tremare. Eppure stiamo camminando da soli dieci minuti, ma mi sento totalmente stanca. Inoltre stiamo andando controvento il che non è molto d’aiuto.
Il vento è diventato più forte di prima e sento come se le gambe siano diventate di ghiaccio. Inevitabilmente cado a terra.
Lui si volta di scatto verso di me sollevandomi da terra.
« Stai bene? »
Annuisco tremante.
« Sta’ tranquilla, siamo quasi arrivati, guarda! » mi tranquillizza indicato una piccola capanna poco lontana da noi.
Avvicina il suo corpo al mio, cingendomi un fianco con il suo braccio in modo da non farmi cadere nuovamente a terra.
« Tu stai bene? » chiedo guardandolo.
So che anche se stesse male non me lo direbbe mai. Lui è fatto così, tende a non voler far preoccupare le persone.
« Sì, non preoccuparti per me. » risponde rivolgendomi un sorriso rassicurante.
Dopo qualche minuto arriviamo di fronte alla capanna. Ji Yong come prima cosa bussa, ma, non ricevendo risposta, decide di aprire e sbirciarci dentro.
« Pare non ci sia nessuno… su entriamo. »
Mi prende per mano ed entriamo insieme. La capanna è veramente piccola. Ha solo una stanza e dentro non è che ci sia molto… solo una specie di armadietto e un divano (se così si può definire) piccolo e sgualcito.
Chiudo la porta alle mie spalle. Sebbene non ci sia alcun tipo di riscaldamento mi sento comunque più al caldo di prima.
« Siediti sul divano, vado a vedere se c’è qualche coperta nell’armadio. »
Faccio come dice. Il divano non è dei più comodi, ma è comunque meglio che stare sul pavimento.
« Siamo fortunati. » lo vedo tornare con quattro coperte tra le braccia « Ce ne sono un bel po’ e sono anche piuttosto calde. »
Successivamente le poggia sul pavimento e toglie il cappotto constatando che la sua felpa è quasi del tutto asciutta, mentre i pantaloni sono a dir poco freddi e bagnati.
« I tuoi vestiti come sono? »
Dopo aver tolto il cappotto mi accorgo che sono nella sua stessa situazione.
« Credo che sarà meglio che ci togliamo i vestiti...
» notando il mio sguardo poi aggiunge « ...o almeno i pantaloni. »
Lo guardo spalancando ulteriormente gli occhi.
« Non guardarmi così, non c’è nessun doppio fine. È solo che altrimenti prenderemo il raffreddore. E poi non ti guarderò, ci saranno le coperte a coprirti. »
Tiro il cellulare 
fuori dalla tasca.
« Non c’è campo… Non possiamo nemmeno chiamare gli altri per avvisarli che stiamo bene. »
« Durante le bufere è raro che ci sia campo.»
Lo guardo mentre stende le coperte sul pavimento.
« Che fai? » chiedo guardandolo perplessa.
« Preparo il letto. Credo che il divano sia un po’ scomodo per dormire in due e molto probabilmente la bufera non finirà a breve, ci conviene passare la notte qui.» poi, guardandomi, continua « Useremo due coperte come materasso e altre due per coprirci.  »
Smette di aggiustare le coperte e toglie la felpa restando a petto nudo, cosa che, imbarazzata, mi fa abbassare lo sguardo. In seguito toglie anche i pantaloni restando in boxer.
Si avvicina alle coperte, ne solleva due, si stende su quelle sottostanti e successivamente si copre.
« Si sta abbastanza bene! » esclama entusiasta « Su, togliti i vestiti e vieni. »
Scuoto la testa imbarazzata.
« Devi farlo, altrimenti ti ammalerai di nuovo. Sta’ tranquilla, non ti guarderò, lo giuro. »
Vedendo però che sono più che decisa a non muovermi, sospira e riprende a parlare.
« E va bene, mi volto. »
Lo vedo voltarsi di spalle e, timidamente, inizio a togliermi la felpa e successivamente le scarpe e i pantaloni. Poi sollevo le coperte e mi stendo sulle altre due, coprendomi.
Quando Ji Yong si volta nella mia direzione sento il viso farsi ancora più rosso di prima.
« Se ti imbarazza così tanto posso spegnere la luce. »
« No, no. Non fa niente. » rispondo tirando più su le coperte e avvicinandomi ulteriormente a lui.
Lo vedo mentre allunga le braccia verso di me,  mi stringe sul suo petto e mi accarezza i capelli.
« Hai freddo? »
Annuisco nascondendo il mio viso imbarazzato sotto le coperte.
Dopo la mia risposto sento le sue mani accarezzarmi le braccia e la schiena per riscaldarmi.
« Così va meglio? »
« Sì… grazie… »
Sento che questa sarà una delle notti più imbarazzanti ma allo stesso tempo più belle della mia vita.
« Hyuri… »
« Umh? »
Sollevo la testa da sotto le coperte, curiosa di sapere cosa voglia dirmi. Non appena lo faccio si fionda sulle mie labbra, iniziando a baciarmi delicatamente con la lingua. In un primo momento spalanco gli occhi, sorpresa. Non mi aspettavo un gesto del genere. Poco dopo inizio a ricambiare dolcemente il bacio. Di solito ci diamo sempre baci a stampo, questa è una delle poche volte che succede.
Le nostre lingue si incontrano nuovamente esplorando l’una la bocca dell’altra. È un’emozione diversa da quella che provo durante i soliti baci. Mi sento ancora più innamorata di lui.
Dopo aver interrotto il bacio, mi 
guarda dolcemente negli occhi mentre con la sua mano destra mi accarezza una guancia.
« Ti amo. »

 
“Caro diario, questa è la prima volta che mi sento dire una cosa del genere
e mi sento al settimo cielo.
Ciò che mi rende felice non è che me l’abbia sentito dire,
ma che sia stato proprio Ji Yong a dirmelo.
Lo amo anche io,
tantissimo.”
 

 
 
 
Il mio angolino:
 
Certo che impiegarci mesi per scrivere un capitolo del genere è una roba davvero indecente! Chiedo venia TT_TT L’ispirazione era veramente andata a farsi fottere. Avevo persino pensato di abbandonare la storia e di cancellarla completamente a causa del fatto che non so aggiornarla in modo costante, ma non ci riuscivo: sono troppo affezionata alla mia Hyuri e a voi pochi ma speciali lettori. Spero che non vi ho persi dopo tutto questo tempo çwç
Detto questo… beh… è la 1:28 di notte, quindi vado a letto sperando di trovarci sopra un Ji Yong in boxer che mi dice “Saranghaeyo”.
 
Ji Yong

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