Draco's secret - Il segreto di Draco

di LadyV
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Disastri a Privet Drive! ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Il segreto di Draco

 

 

Nota: Questa nota introduttiva ha diverse funzioni.

La prima è sicuramente quella di avvertire che all’interno di questa ff vi saranno coppie d’omosessuali, quindi chi non è interessato fa meglio a girare al largo. Una seconda è quella di pregare tutti i lettori di questa benedetta ff di RECENSIRE!!!

Io sono una tipa fatta così: se leggo una fanfiction devo anche recensirla, anche se in modo negativo. Perché è solo così che si possono evitare le offese.

Adesso però non voglio annoiarvi più di tanto, e anche se questo cap. introduttivo ha come scopo di farvi cominciare a conoscere come dovrebbe essere per me il settimo anno di Harry a Hogwarts, bene spero vi piaccia ( in tal caso continuerò a pubblicare gli altri capitolo che sono di gran lunga più interessanti). Quindi leggete e lasciate di voi un piccolo passaggio anche con una breve recensione. .... please!!!!!!

 

 

 

 

Il locale era ancora pieno, nonostante la tarda ora.

Lui si faceva largo fra la folla, in cerca di qualcuno, o qualcosa.

Sembrava disperato, aveva un bisogno urgente di rivelargli tutto.

 

Non sarebbe stato affatto facile trovarlo, specialmente fra tutti quei loschi maghi che dietro il loro mantello celavano chissà quale identità.

Nell’ultimo periodo aveva imparato ad essere prudente.

Doveva rimanere prudente.

Non poteva soprattutto contare su nessuno.

 

Forse neanche chi stava cercando sarebbe stato in grado di custodire il segreto,  ma a lui doveva proprio dirlo.

Era ormai da un po’ che si frequentavano, e doveva poter contare su di lui.

 

Dava spallate a molta gente che lo intralciava nel passaggio, quando intravide una figura. Era proprio quella che cercava.

Non poteva gridare il suo nome, non poteva neanche pronunciarlo a bassa voce, sarebbe stato troppo pericoloso per la loro identità.

Iniziò a correre.

 

La figura stava per allontanarsi, ed era molto veloce.

Forse lo aveva scambiato per un nemico.

Draco improvvisamente riuscì prendere la figura per una manica.

Si fermò a riprendere fiato, lo stomaco gli bruciava.

Si guardò intorno, con il ragazzo di fronte a lui, costatando finalmente che quello era un posto giusto per parlare.

 

C’era molta confusione ed attorno a loro, nessun sospetto.

 

-    Mi hai fatto correre, eh!- disse Draco, mentre riprendeva fiato.

 

-         Scusami, pensavo fosse un nemico, qualcuno una  volta mi ha detto... meglio essere sempre prudente..., ricordi?! – disse la figura con uno strano assenso.

 

Draco sorrise.

Non pensava che lo ricordasse ancora.

Erano davvero molto piccoli quando lui gli aveva dato quel consiglio, e Draco era molto felice che se lo fosse ricordato.

 

-         Hai ragione, sei stato bravo, scusami.

In ogni caso, dovevo informarti di un’altra cosa, altrettanto importante – disse Draco rivolgendosi con un tono molto autoritario.

 

-         E’ questo il motivo di quest’improvvisa visita? Si, insomma mi avevi detto, anzi, mi hai ordinato, sarebbe più corretto,  di restare dove c’era tanta gente, e non in un posto desolato – disse.

-         Ho fatto quello che mi hai detto, nient’altro – concluse.

 

-         Si, e non mi sembra di stare qui ad accusarti per quello che fai o che dovresti fare, anzi tutto il contrario, sono venuto qua per dirti di fare quello che finora hai sempre fatto, insomma... non ti sei fatto mica scoprire, quindi puoi continuare così – disse Draco.

 

-         Bene, volevo io invece ritengo opportuno dirti che questa mattina ho ucciso un babbano, mi dispiace ma l’ho dovuto fare, mi aveva quasi scoperto – disse, mordendosi il labbro.

-          

-         Sai bene che dispiace molto anche a me, ma se l’hai dovuto fare per non svelare il nostro segreto, allora... sono d’accordo con te – concluse il Malfoy.

 

-         Dopo che abbiamo finito la nostra conferenza, potrei sapere perché sei venuto qui, e soprattutto per quanto dovrò restare ancora avvolto da questo mantello che comincia a darmi su i nervi, cazzo – disse la figura.

 

-         Non ti preoccupare, dovrai stare qui ancora per poco. Ho un grande piano in mente, e credo proprio di riuscire a farlo funzionare – disse Draco.

-         E sono venuto qui per rivelarti parte del piano, quello che più ti riguarda – disse.

 

-         Allora? Cosa stai aspettando? – chiese l’altro.

 

-         Solo che non posso rivelartelo qui, davanti a tutta questa gente. Te l’ho gia detto, non possiamo correre rischi.

Dobbiamo essere sicuri che solo noi stiamo ascoltando – continuò Draco, che sembrava desiderare qualcosa di impossibile.

 

-Senti, ho avuto un’idea – disse rivolto a Draco.

 

-Forza, sputa il rospo, tanto sono a corto d’idee – disse Draco.

Il misterioso ragazzo infilò il suo lungo braccio in una delle tasche del mantello.

Uscì la mano solo dopo qualche secondo, con un oggettino stretto nel palmo.

Tirò, infatti, fuori qualcosa che somigliava vagamente ad una bussola.

 

Era ricoperta d’argento, con dei disegni impressi sopra.

Draco sorrise appena vide il MagicTempus, doveva ammettere che aveva avuto una buona idea.

Il ragazzo lo roteava stretto nelle mani come se fosse un semplice giocattolo, ma era ben consapevole del potere che esso custodiva.       

 

-         Sei pronto? – disse la misteriosa figura.

Draco fece di sì con la testa, conosceva già bene la procedura.

Il ragazzo prese l’oggettino, lo mise fra i due e solo quando anche Draco ebbe strinto l’oggetto e sé girò una piccola manopola.

 

Improvvisamente un’ondata di luce verde sembrò come avvolgere tutto il luogo circostante, fino a quando non ebbe illuminato tutto il Paiolo Magico.

 

La musica si era fermata.

I discorsi della gente cessarono e gli uomini erano immobili.

Sembravano come pietrificati. Avevano lo sguardo fisso, la magia era riuscita.

 

-         Dovremo ringraziarlo alla fine – disse la figura misteriosa, che insieme a Draco era rimasta l’unica persona che respirava

-          

-         Chi?- chiese Draco.

 

- Chi c’è la regalata- continuò la misteriosa figura.

- E’ grazie a lui che adesso possiamo parlare liberamente, no? – disse.

 

-         Si, certo, ma non durerà molto – disse.

-         Allora, questo è il piano: Tu-Sai-Chi è ormai molto potente, quasi invincibile, quindi se ti trova siamo fritti. Una parte del piano consiste nel non farti assolutamente scoprire. Non dovrai rivelare a nessuno il tuo vero nome – disse Draco, abbassando la voce.

 

-         Lo sai che grazie a te diventerò asociale, Draco?! – sogghignò il ragazzo da sotto il mantello, scoppiando a ridere.

 

-         Ok, non c’è niente da ridere. Sta serio, sono cose importanti.

Come dicevo, nessuno tranne me dovrà sapere il tuo nome e cognome, da oggi ti chiamerai Benjamin Both, detto Ben – disse Draco.

 

-         Benjamin? Both? Scommetto che ce l’hai messa tutto per inventare un nome ridicolo, insomma Ben? Ma a quale stupido babbano potrebbe piacere il nome Ben! Grazie, Draco veramente, hai pensato proprio a tutto! – disse imbronciato.

 

-         Adesso non lamentarti, Ben. Non sai quanto tempo ho impiegato per trovare un nome che non ti facesse sembrare abbastanza stronzo: ho provato di tutto: Abboth, James, Webb, Townsend, Falls, e altri ridicoli che più di imbarazzarti non avrebbero fatto  – disse Draco sorridendo, ma anche innervosito.

 

-         Te l’ho detto. Da oggi è così che ti chiamerai. Inoltre ti conviene cambiare bacchetta, lo sai che alcuni maghi potrebbero rintracciarti appena usi la tua – continuò Draco, scostandosi un ciuffo di capelli biondi dal viso.

-         Fra tre giorni andremo dritti da Olivander e compreremo il necessario -.

 

-    Hai pensato proprio a tutto, fratellino – disse Ben.

-    Sai che ti dico, potresti farmi da menager, ti assicuro che sarebbe meno stressante di ciò che fai ora!- scherzò.

 

-         Molto divertente, ma chissà perché non riesco a ridere – affermò l’altro.

 

-         Senti Draco, capisco che tu sei preoccupato per me, e mi fa piacere, ma non essere così teso, so badare a me stesso, e poi ho il MagicTempus, no? Chi potrebbe farmi del male?- disse Benjamin, lasciando cadere il cappuccio che nascondeva il suo volto.

 

Aveva una carnagione molto chiara.

I Capelli erano neri, gli occhi tondo risplendevano di un azzurro mare, molto profondo.

 

-         E’ proprio anche di questo che volevo avvertirti.

Tu-Sai-Chi possiede l’altro oggetto, meglio non fare nomi e sai benissimo che con quello lui è perfettamente immune alla magia del MagicTempus, anche se tu lo attivassi con lui davanti, lui continuerebbe a muoversi, per lui il tempo non si ferma! – spiegò Draco.

 

In effetti, Draco sembrava cambiato dall’ultimo anno.

Era come se si prendesse le sue responsabilità.

E poi trattava Ben in maniera straordinaria. Provava per lui un affetto che nessuno avrebbe potuto togliergli.

Durante le ultime settimane, da quando era successo quel fatto a Hogwarts, sembrava come diverso.

Aveva un animo migliore.

 

-         Va bene, allora cercherò di usarlo il meno possibile.

Anche se sai bene che mi verrà un po’ difficile, ci sono affezionato-.

 

Improvvisamente le figure cominciarono lentamente a rianimarsi, e la musica di sottofondo sembrava riemergere dal profondo silenzio in cui era caduta.

 

-         L’effetto sta svanendo – disse Draco.

-         Presto, rimettiti in fretta il cappuccio, non possiamo rischiare – concluse.

 

In pochi istanti il Paiolo Magico era ritornato ad animarsi.

Vi era la grande confusione di prima, tutto era ritornato come pochi minuti fa.

 

-         Adesso è meglio che io vada, ti farò avere notizie al più presto, mi raccomando fa come ti ho detto, non dimenticare... – Draco si alzò dalla sedia e si allontanò pian piano, fino a quando non fu coperto dalla gran folla.

 

Adesso lui era rimasto solo. Decise di sgranchirsi le gambe, doveva essere la cosa migliore una passeggiata all’aperto.

Anche lui uscì piano nelle strade di  Londra.

Cominciò a camminare, con le mani in tasca per un viale.

Sapeva bene che Draco gli aveva vietato di camminare da solo per le strade, ma pensava che non poteva capitargli niente.

 

Non c’era nessuno in giro, sarebbe stato ancora più facile.

Le villette ai lati della strada erano ancora illuminate, nonostante la tarda ora.

 

In effetti, non si era accorto che ore erano, aveva perso la cognizione del tempo.

Ora era lì, da solo, che ripensava a quelle che erano state le sue giornate felici.

Era davvero felice quando poteva camminare nei parchi, giocare nei giardini con la sua famiglia.

Era tutto stupendo, un tempo.

 

Si sedette in una panchina di legno.

Anche se nella più totale oscurità, si poteva ben vedere una pipa.

Si, proprio una pipa stava al centro della panchina.

Doveva essere stata perduta da qualche ricco signore.

 

Ben la prese, e proprio quando le sue dita affilate ebbero toccato l’oggetto, sembrò essere avvolto da un turbine, aveva già provato quella sensazione una volta.

 

Quando rimise i piedi per terra, non si trovava più nello stesso posto.

Case più piccole erano attorno a lui, ed avevano il tetto quadrato.

Aveva preso una passaporta senza volerlo.

 

Mentre percorreva quella via, qualcosa lo fece scattare in dietro.

Si avvicinò ad un cartello rovinato, dove una grande scritta diceva: Privet Drive.

 

Quella via non gli ricordava niente.

Ricominciò a camminare, senza una meta ben precisa.

Proprio quando aveva intravisto una fievole luce di fronte a lui, fu scaraventato a terra.

 

Solo dopo pochi istanti si rialzò, e vide il mangiamorte steso sopra di lui con la bacchetta in mano, pronto a tutto.

 

 

Nota: So che questo cap. è molto breve, ma vi prego, siate clementi è recensite lo stesso, io vi prometto che il secondo cap. sarà molto più lungo. Se c’è qualche errore, o voi ritenete che una cosa sia sbagliata, vi prego comunicatemelo che provvederò ad aggiustarla.

Allora, vi è piaciuta? Spero che la reputiate molto interessante, vi prometto che se continuerete a leggere ci saranno molte sorprese... PS. AGGIORNERO' IL MERCOLEDI', PER CHI VOGLIA SEGUIRE LA STORIA ( spero siate in molti)

Che ne dite di Ben? Vi è piaciuto? Mi raccomando, continuate a leggere perché ho in serbo molte sorprese per voi, vedrete cosa succederà nel prossimo capitolo, sarà fantastico, e spero che voi lo condividiate con me! Volevo inoltre dare un grazie particolare a SummyMalfoy ( consiglio approposito di leggere la sua ff "All'improvviso un angelo"),dalla quale mi sono ispirata per scrivere questa ff, quindi spero che anche lei si preoccupi di leggerla. Bhe spero di sì ma adesso non voglio annoiarvi troppo, quindi... RECENISTE, vi prego?! Voglio inoltre comunicare a chi deciderà di seguire la ff che aggiornerò il MERCOLEDI'

 

 

 

Lady V

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Disastri a Privet Drive! ***


1° Capitolo Ben a Privet Drive

 

 

 

1° Capitolo     Disastri a Privet Drive!

 

Nota: prima che iniziate a leggere questo cap. volevo ringraziare tutti per le recensioni e spero che nei prossimi capitoli sarete più numerosi. Le risposte ai commenti sono alla fine!!!

Questa ff è dedicata alla mia amica Chiary89, che ha creduto in me, ma soprattutto alla Rowling che ci ha permesso di arrivare ù fino a questo punto. Mi scuso con tutti voi per questo terribile ritardo, ma sono stata in vacanza per più di tre settimane, e il mio computer ha fatto i capricci! Adesso vi lascio ad una buona lettura!!!!!

 

 

 

Benjamin si rialzò a fatica dall’asfalto bagnato.

Riusciva ad intravedere solo in parte il corpo del mangiamorte.

L’aria circostante era gelida e terrorizzante, il ragazzo sospirava a fatica.

Sentiva l’attenzione concentrata su di lui, e null’ultimo periodo la cosa non accadeva mai. Gli sarebbe voluto un po’ per riabituarsi.

 

Ebbe pochi istanti per riuscire a riprendersi, poi si accorse che il mangiamorte non era da solo. Spuntarono improvvisamente molti uomini da dietro alle sue spalle.

Tutti erano avvolti da un lungo mantello nero, e stringevano in mano la bacchetta.

Adesso era proprio nei guai.

Si sistemò il mantello con fare molto calmo, non voleva fargli capire che in realtà stava morendo dalla paura. Se in tutti quegli anni di fuga aveva imparato qualcosa era proprio quella: non doveva dimostrare all’avversario di avere paura.

 

Però era anche consapevole della realtà: l’avevano preso.

E appena lo avrebbero portato al cospetto di Voldemort per lui sarebbe stata la fine.

Ben non sapeva cosa fare, Draco lo aveva sempre avvertito.

 

Stranamente i Mangiamorte sembrarono non attaccare subito, invece era come se volessero scrutarlo per bene, esaminare ogni angolo del suo corpo.

 

Sembrava non esserci neanche un alito di vento.

Le foglie degli alberi che lo circondavano erano ferme, come pietrificate.

Ad un tratto gli venne in mente un piano.

Era banale, ma poteva funzionare.

Non conosceva molto bene i Mangiamorte, ma se in quegli anni il fratello gli aveva veramente detto tutto quello che accadeva all’esterno allora aveva un piano in mente.

 

- Per favore non mi uccidete!- implorò il ragazzo, mentre cercava di allungare il braccio verso la sua tasca, in cerca della bacchetta.

 

-Perché non dovremmo?– disse uno dei mangiamorte con voce roca, e che improvvisamente sembrava come ragionevole.

 

Era molto insolito per uno di loro: di solito loro erano quelli che uccidevano senza aspettare ragioni, quelli che non avevano pietà per nessuno.

 

Ma lui si consolò in fretta, forse era stato solamente fortunato.

Ricominciò a parlare solo dopo qualche attimo.

 

-                     Io... ho delle informazioni che vi possono essere utili, sì insomma per il vostro signore – balbettò il ragazzo, cercando di essere il più convincente possibile.

 

Tra i mangiamorte qualcuno si fece largo, era lo stesso che aveva parlato poco prima.

Non si tolse il cappuccio, anche se tentato nel farlo.

 

- Parla, o morirai – gli ordinò, riducendo le speranze del ragazzo al minimo.

 

Ben sussultò.

Era riuscito ad impugnare la bacchetta.

Ora non gli restava che prenderla, alzarla e....

 

- Expelliarmus!- un gridò si levò fra la folla.

 

Purtroppo non era stato Ben a lanciare l’incantesimo.

Una luce verdastra colpì il ragazzo in pieno petto, scaraventando la sua bacchetta dall’altro lato della strada. Subito un ghigno di un mangiamorte.

 

- Volevi fregarci, eh? Volevi prenderci per il culo? Ma a tuo dispiacere non ci sei riuscito, e lo dico veramente, sai, e ti dispiacerà molto di più dopo che ti avrò ucciso – gridò lo stesso che aveva lanciato l’incantesimo.

 

Negli stessi attimi, al numero 4 di Privet Drive...

 

Era ormai sera.

Quella giornata non era andata per il verso giusto: l’aveva programmata in un modo assolutamente diverso ma, in fondo, quando mai Harry Potter, il ragazzino “strano” del numero 4 ha avuto una giornata completamente ok?

 

Troppo difficile da ricordare.

 

Harry si buttò sul letto, facendo sobbalzare l’uccello che era appollaiato nella sua gabbia, Edvige.

Il ragazzo posò gli occhiali a mezza luna sul suo comodino, capì che forse era meglio dormire.

O almeno quello era ciò che la sua volontà gli diceva di fare, ma la sua testa gli sussurrava altre cose.

 

La verità era che la scuola era finita da troppo poco.

Non era passato il tempo giusto per divertirsi: insomma era morto Silente.

Era morto chi gli aveva permesso di stare lì, in quel momento.

Era consapevole che da più di una settimana non riusciva a pensare ad altro, ma non poteva farci niente, era più forte di lui.

 

Per Harry era stato da sempre come un nonno.

Non voleva ammetterlo, forse, ma era così.

Non lo aveva mai visto in realtà come il preside della sua prestigiosa scuola, ma come un nonno affettuoso che nasconde qualcosa.

 

Però la verità era che non c’era più ormai.

Era morto. Fine. Harry non aveva nessun potere curativo, quindi non c’erano rimedi.

Inoltre più che Silente gli dispiaceva per la scuola e per se stesso: insomma aveva dovuto interrompere la relazione con Ginny, poi probabilmente non avrebbe più frequentato Hogwarts.

 

Mentre si rigirava nel suo letto, ripensando a come Hogwarts potrebbe essere senza di Silente, vide qualcosa che non aveva notato prima.

 

Era come se scorgesse delle ombre nella casa di fronte.

Forse c’era qualcuno.

O forse si stava solamente sbagliando.

 

Decise di rimettersi gli occhiali, a volte la vista gli giocava brutti scherzi.

Una volta che li ebbe inforcati bene ed ebbe focalizzato le immagini, riuscì a vedere chiaramente e a confermare quello che prima aveva visto.

 

C’era qualcuno per strada, e ciò non gli sembrava abbastanza convincente.

Che a Privet Drive qualcuno andava in giro di notte non si era mai sentito.

Aprì piano la porta, e scese attentamente le scale, preoccupandosi di non svegliare gli zii e il grasso cugino.

 

Solo quando fu nell’ultimo pianerottolo iniziò a correre.

Anche se dopo le cose spaventose che aveva passato doveva ammettere che lo faceva sembrare un fifone, lo spaventava il fatto d’essere solo, per strada.

 

Ma si fece coraggio impugnando la bacchetta.

Svoltò l’angolo, strinse la bacchetta più forte.

 

Si avvicinava sempre di più, e più sentiva dei borbottii.

Era come se qualcuno stesse parlando, ma non riusciva a esserne sicuro.

 

Attimi dopo invece ne ebbe la certezza.

Riusciva a sentire dei dialoghi, e una voce sembrava terrorizzata.

Decise di uscire allo scoperto, dalla posizione com’era non riusciva a capire niente.

 

Accadde tutto molto velocemente: Harry uscì allo scoperto e riuscì a capire cosa stava succedendo.

Tanti mangiamorte a cerchio era riuniti attorno ad un unico punto, dove era ben visibile un’altra figura, mascherata da un mantello.

 

I mangiamorte puntarono la bacchetta verso di Harry.

 

- Expelliarmus – fece lui, riuscendo a disarmare un mangiamorte.

 

Ma visto che i Mangiamorte puntarono la loro attenzione su di Harry, Ben ebbe il tempo di correre a riprendersi la sua bacchetta, poi si avvicinò a Harry.

 

-   Avad...-  un Mangiamorte aveva già puntato la bacchetta contro di Harry quando Ben, con una mossa agile e veloce riuscì a disarmarlo.

 

I due ragazzi si nascosero dietro ad un’altra casa.

- Ma si può sapere chi sei?- disse Harry, che più di chiedere ordinava.

 

- Non capisco perché dovrei dirti il mio nome se tu non mi dici il tuo – rispose l’altro, lanciando un altro incantesimo a un Mangiamorte che si avvicinava.

 

- Come, non hai capito chi sono?- chiese Harry, che cominciava a innervosirsi.

 

- Perché, non sei mica Jhonny Deep per non parlare di Jannifer Lopez, quindi non capisco come fai ad insinuare.... scusami un attimo – mentre che parlava Ben si sporse nella strada e lanciò un altro incantesimo ad un ennesimo mangiamorte.

 

- .... allora dicevamo, non capisco perché pensi che dovrei conoscere il tuo nome?- finì la frase, accertandosi che nessuno dei mangiamorte si stava avvicinando.

 

Harry lo guardava meravigliato.

Non aveva mai visto nessuno risolvere un problema in quel modo, ma ciò lo affascinava tantissimo.

- Allora, perché non parli?- chiese Ben.

 

- Io ... solo che... forse è meglio andarsene di qua, seguimi “ragazzo del mistero” – disse Harry, afferrandolo per un braccio, e correndo verso casa, mentre gi altri mangiamorte erano ancora storditi.

 

Corsero un bel po’, solo dopo qualche minuto raggiunsero casa di Harry, e prima che Ben potesse fare qualche stupido commento Harry lo trascinò in camera sua, chiudendosi la porta alle spalle.

 

- Senti come cazzo ti chiami, tu devi spiegarmi qualche cosa – disse Harry allibito.

 

- Ehi, vacci piano con gli insulti.

Non sono mica uno dei quei cosi che si trovano per strada, io sono prezioso,sai?- disse in modo arrogante.

 

- No, scherzo. In realtà non so cosa vuoi sapere – disse lui, lasciandosi cadere sul letto.

 

- Come non sai cosa voglio sapere? Vuoi fatto un riassunto? Ok.

Stavo cercando di addormentarmi e mentre mi rigiro nel mio letto sento dei rumori e vedo strane cose. Ho perfino dubitato della mia sanità mentale. Ma fortunatamente anche questa volta il mio istinto aveva ragione e allora sai cosa ho fatto?

Sono sceso, ho camminato solo per la strada, come un pazzo, chi non mi conosceva poteva scambiarmi per uno gigolo ! – esclamò tutto d’un fiato.

- E poi non capisco perché tutti quei mangiamorte erano qui solo per te, che cosa hai fatto di buono?- disse.

 

- E allora? – chiese Ben.

 

- Come “allora”?- disse Harry.

- Va bene, tenendo conto che non capisci BENE la mia lingua – disse tutt’altro che calmo – ti farò le domande poco per volta.

 

Ben annuì, accennando anche ad un sorriso.

 

In realtà Harry stava un po’ esagerando.

Non sapeva perché ma quel ragazzo lo attraeva, lo eccitava.

Si sedette anche lui sul letto, e iniziò facendo:

 

- Chi sei? – era una domanda secca, ma non stupida.

Sicuramente era importante per sapere il suo nome: finora l’aveva chiamato “ il ragazzo misterioso”.

 

- Facile, questa la so – scherzò Ben.

Per un attimo fu come tentato di rivelargli il suo vero nome, ma poi gli venne in mente il discorso che aveva avuto poco prima con Draco.

 

- Mi chiamo Benjamin Bo....- stranamente non riusciva a ricordarsi il cognome.

 

- Cos’è? Non sai neanche il tuo cognome? Bel ragazzo che mi sono andato a trovare –disse Harry disperato.

 

- Ho come un vuoto di memoria – disse Ben, come per giustificarsi.

- Non mi va di parlare – disse poi.

 

- D’accordo... ti lascerò in pace solo e unicamente quando TU mi avrai spiegato cos’è successo lì fuori – disse Harry.

 

- Va bene... non ti alterare però – sospirò Ben.

Mi sono ritrovato qui, credo con una passaporta, e mi sono ritrovato davanti quei mangiamorte – disse lui.

 

Harry lo guardò stupito, a bocca aperta.

- Tutto qui?- chiese.

 

- Tutto qui! – rispose l’altro.

- Adesso se non ti dispiace, vorrei dormire un po’ – aggiunse poi.

 

- Ok... ti sveglierò domattina, mi spiegherai meglio domani – concluse Harry, allontanandosi dalla stanza.

Quel ragazzo nascondeva qualcosa.

Decise di indagare su di lui, doveva scoprire più cose possibili sul suo conto.

Chi era in grado di aiutarlo in questo?

Hermione.

 

Scese in fretta le scale, prese un foglio di carta e una penna.

Doveva avvertirla di ciò che stava accadendo, magari non rivelando troppi particolari.

Se i mangiamorte lo avrebbero scoperto poteva accadere il finimondo.

 

- Vediamo... – disse Harry, iniziando a scarabocchiare qualcosa:

 

Cara Hermione,

non voglio spaventarti quindi ti dico prima che sto bene e non è successo niente di grave.

Desideravo solo chiederti se potevi aiutarmi con un affarino: questa notte un ragazzo, fuori casa mia, è stato attaccato da una decina di mangiamorte, e io l’ho aiutato a sfuggirgli.

Adesso però sorge un piccolo problema: potresti indagare su un certo Benjamin Bo... , sai è questo il suo nome, anche se non ricorda più il cognome. So che è molto strano, ma mi va di aiutarlo, ok?

Spero potrai essere d’aiuto,

Abbracci

 

Il tuo amico Harry

 

 

Rilesse la lettera un paio di volte, ma aveva premura.

Senza controllare eventuali errori grammaticali diede la lettera ad Edvige, sussurrandole:

- Portala ad Hermione – così la civetta spalancò le sue possenti ali bianche e volò nel cielo stellato.

 

Harry intanto guardava Benjamin, ormai addormentato.

Aveva un volto carino.

Sperava avesse risolto questa questione il più presto possibile.

 

Ormai era deciso: domattina avrebbe prima controllato la lettera di risposta di Hermione, poi avrebbe interrogato nuovamente Benjamin. Così, senza che avesse possibilità di dormire nel suo letto ( ormai rubatogli da Ben) Harry si addormentò lentamente sulla sedia della scrivania, con un espressione felice...

 

 

Allora che ve ne pare???

So che non è molto lungo, è non accade nulla di veramente importante, ma questo è una specie di intermezzo, se avessi aspettato ancora un po’ mi avreste linciato!!! Allora, RECENSITE... alla prossima!!!

 

Kel    allora l’inizio ti è piaciuto!! Sono molto contenta, ho impiegato poco tempo per scriverlo ma tante energie!

Spero che anche questo chappy ti piaccia, ma soprattutto che continui a seguire con interesse!

Bacioni!

_G0tik4_    si... per te che adori le Harry/Draco mi sa che dovrai aspettare ancora un po’, ma comunque non preoccuparti, in questo campo sta sicuro che non ti deluderò! Anche per te allora grossi bacioni, spero molto che continuerai!!! Ciao...

Amicamia    eccoti qui il voluto seguito! So che probabilmente ti aspettavi di più, ma se continuerai ti prometto che non ti deluderò!

Sono contenta che l’inizio ti sia piaciuto... bacioni!!!!

Ina     allora ti è piaciuto Ben!!! Non voglio fare anticipazioni, posso solo dirti che ho in serbo molte scene divertenti dove lui sarà protagonista, insieme a Draco ed Harry ovviamente... ciao ciao!!!

Sathia    e si... bisogna stare molto attenti a quello che si trova in giro! Ora hai il seguito, spero potrai fare una recensione più approfondita, magari anche dopo il terso chappy, che è già in preparazione! Grazie comunque!!!!!

Sammy Malfoy  sono molto contenta che stai seguendo la ff. Comunque, riguardo a quei complimenti, sono del tutto veri!! Per me sei una ispirazione completa! Riguardo invece alla ff, per vedere Ben a Hogwarts dovrai aspettare ancora un po’ ma ti prometto che ne varrà la pena... bacioni e alla prossima!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

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