Mily la ladra

di Arky
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il gran colpo ***
Capitolo 2: *** E' tempo di parlare ***
Capitolo 3: *** Una sedicenne in guerra ***
Capitolo 4: *** Rivelazioni ***
Capitolo 5: *** Il bacio ***
Capitolo 6: *** Il viaggio ***
Capitolo 7: *** Scoperte e prigionia ***
Capitolo 8: *** Duello finale ***



Capitolo 1
*** Il gran colpo ***


Mily la ladra

Il gran colpo

Mily era una ragazza sedicenne, capelli corti, lisci e occhi neri come la pece.
Era una ragazza apparentemente normale...sì...tranne che per un piccolo particolare: era una ladra.
Non una ladra di quelle pericolose, semplicemente una ragazza che ruba qualcosina di utile per la vita quotindiana e di non troppo appariscente da vendere al mercato per guadagnarsi un pò di quattrini.
La ospitava gentilmente in casa sua, una contadina di nome Lerella.
Questa aveva una locanda, “Attenti al gatto”, che era spesso frequentata da ubriaconi.
Lerella si sapeva far rispettare, ma da quando aveva Mily in casa la situazione andava sempre migliorando, data la paura che incuteva quando sbucava da sotto il suo mantello con il pugnale in mano.
Questa era la sua vita più o meno: rubare, vendere, proteggere Lerella, rubare, vendere, proteggere Lerella e così via...
Quando un giorno tutto cambiò.
Si svegliò come al solito e, indossato il solito mantello, scese di sotto.
-Buongiorno, come va oggi?- chiese Lerella da dietro il bancone.
-Come al solito- rispose scontrosa Mily.
-Ti sei svegliata dalla parte sbagliata del letto oggi?-
-No, è solo che sono nervosa-
-Ah!Bene, vuol dire che ti rilasserai con una bella tazza di latte appena bollito-
-Grazie, senti Lerella, te lo ripeto, non sei obbligata a ospitarmi- disse Mily.
-Sciocchezze, per me è un piacere, specialmente da quando mi difendi dagli ubriaconi che ci sono qui la sera. E ora bevi - e le porse una tazza di latte e dei biscotti.
-Grazie Lerella, mi illumini la giornata!- disse Mily sorridendo.
-Come sempre!- rispose Lerella.
-Che programmi hai per oggi?- chiese la contadina.
-Vado al mercato- rispose la ragazza.
-Vendi o che altro?-
-Che altro, purtroppo, che altro- rispose rassegnata Mily.
-Mh!Va bene dai, tutti hanno un lavoro per vivere, chi più onesto chi meno. Non fartene un peso, non è colpa tua- cercò di consolarla Lerella.
-Già- rispose rassegnata Mily.
-Su, su, oggi io vado ai campi, faccio scorta di carote!-
-Vuoi una mano? Sono libera alle tre-
-Si, grazie!Allora alle tre qui-
-Va bene. A dopo- disse Mily, finendo con un sorso la colazione.
-A dopo-
E così se ne andò prendendo qualche biscotto.
Arrivata al mercato andò da Sam, il fruttivendolo, l’unica persona, oltre a Lerella, cui aveva detto del suo lavoro.
-Ciao Sam-
-Ciao Mily-
-Nessuno oggi?-
-Veramente oggi potresti fare un gran colpo- le sussurrò avvicinandosi.
-Si dice che stia per arrivare il principe in persona!-
-Davvero?-
-Esattamente- disse Sam allontanandosi da lei.
-Bene, grazie Sam-
-Di niente, ci sentiamo e attenta alle guardie- scherzò il fruttivendolo.
-Contaci, a presto-
-A presto-
Si allontanò e girò per il mercato in attesa delle trombe reali.
La gente diceva che il principe fosse davvero bellissimo, ma Mily non credeva alle voci, tranne se di Lerella o Sam, di loro si fidava anche più di se stessa.
Ad un certo punto sentì le trombe, quindi si mise il cappuccio e si concentrò su cosa avrebbe dovuto rubare.
Aveva scelto il pugnale che il principe aveva attaccato alla cinta, le poteva essere utile, avrebbe venduto il suo e avrebbe avuto quello del principe come trofeo.
Si avvicino di soppiatto senza destare sospetti, poi corse più velocemente possibile e prese il pugnale, ma non fu abbastanza veloce: il principe la spinse facendola cadere, le scivolò il cappuccio, lei se lo rimise in fretta e scappò.
Nessuno l’aveva vista, nessuno tranne il principe, il danno era fatto.
Nell’istante in cui guardò il principe si rese conto che le voci sul suo conto non erano del tutto errate. Era davvero bellissimo: occhi verdi e capelli neri arruffati.
Mily rifletté per un attimo sui suoi pensieri, poi scosse violentemente la testa:
“Dai Mily, non ti vorrai seriamente innamorare del principe?”
Mentre rifletteva su questo arrivò alla locanda e corse da Lerella.
Le raccontò tutto, anche i suoi pensieri e la contadina le disse:
-Non è certo un bene che il principe ti abbia visto in faccia, e lo è anche meno che tu ti innamori di lui-
-Lo so perfettamente, la cosa che mi ha colpito è che non ha fatto niente quando mi ha vista-
-Bhe, c’è da riflettere su questo, per ora credo sia meglio per tutti se tu non ti fai vedere in giro-
-Già- rispose pensierosa Mily.
-Va bene, vado in camera se hai bisogno chiamami. Riguardo alle carote? -
-Faccio da sola. Tu vai a riposare. Ci sentiamo-
E così Mily andò in camera sua e si addormentò riflettendo sulle parole di Lerella.

weee!!!!! come va? Spero vi sia piaciuta la mia schifezza(c’è gente che la definisce bella -_-)
Comunque, i capitoli sono già tutti scritti, quindi aggiornerò presto, però devo ancora mettere i codici, quindi non così presto!!!ok, baci da Arky ssy 4 e…recensite!!!!!!!!

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Capitolo 2
*** E' tempo di parlare ***


E’ tempo di parlare

La sera scese per la cena e trovo Lerella con un coltello puntato alla gola.
Estrasse di fretta il suo pugnale e si mise tra Lerella e il ceffo mascherato.
-Abbassa quel coltello-disse con voce calma.
-Se no che mi fai?-disse l’altro.
Mily gli puntò il pugnale alla gola.
-Giuro che lo faccio se non abbassi quel coltello-disse Mily.
Il ceffo lo abbassò.
Mily lo prese per la casacca.
-Che sei venuto a fare qui? Rispondi- gridò, sempre con il pugnale alla gola del ceffo.
-Mi manda il re- disse il ceffo.
Mily lo lasciò.
-Il re, riporta il pugnale a suo figlio e non farti più vedere-
Così gli ridiede il pugnale e attese che uscisse dalla locanda.
-Lerella, come stai? Sei ferita?- chiese la ragazza preoccupata.
-No sto bene. Grazie!-
-Figurati. Che voleva quello?-
-Non so, diceva qualcosa su di una ladra. Credo parlasse di te-
-Capisco, credo che una chiacchierata con il principe non mi faccia male, torno prima possibile-
E prima che Lerella potesse dire niente, scappò via.
Arrivò correndo davanti al palazzo del re, le voci dicevano che la stanza del principe fosse affacciata sul mare, quella più in alto.
Questa volta le conveniva ascoltare le voci, così fece appello al suo coraggio e iniziò a intrufolarsi nel palazzo del re.
Incontrò poche sentinelle e si nascose bene.
Arrivata alla stanza del principe bussò, questo aprì e si ritrovò Mily di fronte senza cappuccio.
-Chi sei e che vuoi?- disse il principe.
Mily lo spinse dentro e bloccò la porta.
-Voglio solo parlare- disse Mily calma.
Il principe non disse niente.
-Mi chiamo Mily e sono, ehm, quella di oggi, al mercato-
-Ecco dove ti avevo visto, guar…-
Ma non finì la frase che Mily gli mise una mano alla bocca.
-Aspetta, cinque minuti e poi non mi rivedrai mai più-
Il principe annuì con la testa e Mily lo liberò.
-Bene, tuo padre oggi ha mandato un uomo alla locanda “Attenti al gatto”, che voleva?- chiese la ragazza.
-Cosa? Non ne sapevo niente! Perché?- disse il principe esterrefatto.
-Non so, non ne ho idea, tu hai dato una mia descrizione?- chiese Mily.
-No, non…non avevo intenzione di farlo, solo per un pugnale- disse il principe imbarazzato.
-Oh! Allora gli avrà detto qualcosa qualcuno che mi conosceva e che mi avrà riconosciuto- disse Mily anche lei imbarazzandosi.
-Molto probabilmente, comunque io sono Ceris, il principe- disse il ragazzo.
-Bene, piacere- disse Mily.
-Non capisco perché quell’uomo abbia cacciato il coltello- disse la ragazza.
-Coltello? Forse ho capito!- disse Ceris.
-Cosa?- chiese la giovane.
-In…in questo periodo abbiamo avuto delle notizie sul conte Norton, sa tutto delle nostre mosse e noi non sappiamo come mai, forse mio padre ha creduto che tu non volessi rubarmi il pugnale, ma uccidermi, così non ci sarebbe stato un erede al trono e Norton avrebbe avuto vantaggio. Avrà creduto che tu fossi una spia del conte- disse il principe pensieroso.
-Cosa? Non oserei mai! Io rubo piccoli oggetti e li rivendo per vivere, non ho mai voluto rubare oggetti molto costosi o anche meno uccidere qualcuno- cercò di discolparsi Mily.
-Si, immagino, ma mio padre non lo sa, potrebbe mettere anche una taglia su di te- disse il ragazzo.
-Davvero? Non va bene per niente, io non posso morire, non voglio morire-
-Nessuno vuole morire, ma se non facciamo qualcosa tu morirai e anche presto-
-Parlerò con tuo padre- disse convinta Mily.
-No! Ti farà ammazzare! No! Se ci deve parlare qualcuno, lo farò io!- disse Ceris.
-Mi sono messa nei guai io e io me ne tirerò fuori!- disse la ragazza.
-Non te lo permetterò! Non permetterò che tu muoia per colpa mia!- disse il giovane quasi gridando.
Seguì un lungo istante di silenzio poi Mily sussurrò:
-Come vuoi tu. Grazie di tutto-
E prima che il principe potesse replicare, scomparve nel buio del corridoio.
-Prego, di niente- sussurrò il principe richiudendo la porta, poi ci si appoggiò.
-Mily- sussurrò e andò a dormire.
Tornata alla locanda non disse niente e andò subito a stendersi sul letto.
Lerella la raggiunse.
-Cos’è successo?- chiese la contadina.
-Il principe, io, … non lo so- disse Mily girandosi dalla parte opposta del letto.
-Ti sei innamorata di lui- disse calma Lerella.
-Già- disse Mily con le lacrime agli occhi.
-Perché! Non lo conosco neanche!- disse lei in lacrime.
-Dai, ti sei persa nei suoi bellissimi occhi castani- disse Lerella stuzzicandola.
-Sono verdi-
-A già, va bene su, succede a tutti-
-Innamorarsi di un principe?-
-No, innamorarsi, poi di chi non ha importanza, se è amore vero trionferà, trionfa sempre- disse Lerella con semplicità.
Mily non rispose.
-Va bhe! Io torno giù. Ci sentiamo, Buonanotte-
-Notte- rispose Mily
Lerella sorrise e scese giù.
La mattina dopo Mily scese giù per la colazione e si ritrovò Ceris di fronte.

E rieccomi!!!!!!!!i miei capitoli sono mini, lo so, però non potrei dividerli decentemente in capitoli grandi, comunque recensite in tanti, immagino non ci sia bisogno dire che sono accettate anche critiche negative!!!!!!
Baci da
Arky ssy 4

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Capitolo 3
*** Una sedicenne in guerra ***


Una sedicenne in Guerra

-Cosa ci fai qui e soprattutto perché sei vestito di questi stracci, non sei un principe?- chiese Mily in un sussurro.
-Dovevo confondermi, poi, dovevo parlarti- disse Ceris, sempre sussurrando.
-Ve bene, ma andiamo in camera mia, lì non ci saranno sguardi indiscreti-
E salirono, Lerella aveva osservato tutto.
-Sono fatti l’uno per l’altra- disse asciugando un piatto.
In camera di Mily i due giovani parlavano.
-Che c’è?- disse la ragazza.
-Ho parlato con mio padre- disse Ceris.
-Cosa? Di già!- disse Mily preoccupata.
-Si, ha detto che non farà niente, lascerà passare tutto per questa volta, però…- si interruppe
-Però cosa?- chiese la ragazza preoccupata.
-Però…mi ha mandato in missione, ha detto che Norton adesso deve essere distrutto, non possiamo continuare così, ci sarà una guerra- disse Ceris quasi in lacrime.
-Cosa? E per colpa mia!- disse Mily esterrefatta.
-No! Non è colpa tua, prima o poi doveva succedere, e mio padre ha deciso ora- disse il giovane.
-Su, tornerai, non ti preoccupare, tu sei forte- disse Mily per consolarlo.
Poi non seppe resistere alla tentazione e lo abbracciò.
Ceris a quel punto non seppe più resistere e scoppiò in lacrime.
Quando si fu tranquillizzato Mily gli disse:
-Verrò anche io!-
-No! Non se ne parla! E’ troppo pericoloso!- disse Ceris.
-Io verrò! Puoi dire quello che vuoi! Non ce la faccio più di questa vita, mi sento sempre più in colpa per il mio…lavoro! Basta! Io verrò!- disse Mily convintissima.
Si guardarono per qualche secondo.
-Come vuoi tu. Grazie di tutto Mily- disse Ceris e scappò via, come fece Mily la sera prima.
La ragazza rimase in mezzo alla stanza, senza parlare, senza pensare, senza fare niente, in silenzio.
Poi scese giù.
-Che ti ha detto?- chiese Lerella.
-Ci… ci sarà una guerra- disse Mily rassegnata.
-Cosa? Un’altra stupida guerra. Durante quella degli gnomi tutte le razze ne sono uscite decimate- disse Lerella arrabbiandosi.
-Questa è contro Norton-
-Contro Norton?! Non è possibile! Gli gnomi hanno deciso di stare dalla sua parte, e gli elfi...-
-Gli elfi?- chiese la ragazza speranzosa.
-Gli elfi non hanno ancora deciso, doveva arrivare il messaggero il mese prossimo. Quando partiranno?-
-Non si sa e…- disse Mily.
-E?- chiese la contadina preoccupata.
-E parteciperò anche io- disse la ragazza in un sussurro quasi impercettibile.
-Cosa? Ma sei matta!- gridò Lerella spaventando Sam che era appena entrato.
-Che è successo?- chiese l’uomo.
-La signorina ha deciso di andare in guerra- disse Lerella fissando Mily.
-Brutta faccenda la guerra. Non te la consiglio sai?- disse Sam in tono calmo nonostante la situazione critica.
-Perché? Sei mai stato in guerra?- chiese la giovane.
-Si durante quella degli gnomi, fu una brutta faccenda, molte razze ne uscirono quasi distrutte- disse il fruttivendolo.
-Cosa ti è successo?- chiese Mily.
-Ah! A me niente di grave, ma ad altri soldati, non ne voglio nemmeno parlare- disse Sam.
-Racconta!- chiese la ragazza.
-Uccisi è dire poco, sono stati umiliati, torturati, fracassati, e per cosa? Perché gli gnomi volevano così- disse Sam.
-Visto? Non è una bella cosa la guerra- disse Lerella.
-Io non abbandonerò Ceris, non adesso!- disse Mily convinta.
-Ah! Allora è per il principe- disse il fruttivendolo.
La ragazza arrossì.
-Se è per amore noi non possiamo farci niente, non ti arrenderai, giusto?-
Mily scosse la testa.
-Allora credo che avrai bisogno di qualche lezione, in guerra non si combatte con pugnali, altrimenti avresti già vinto- disse l’uomo scherzosamente.
Mily sorrise.
-Allora, quando passo?- chiese Sam.
-Per me va bene anche subito- disse la giovane.
-Ma per me no, io sono già abbastanza vecchio- disse l’uomo.
-Sciocchezze!- intervenì Lerella.
-Qui alle quattro. Va bene?- chiese il fruttivendolo.
-Alle quattro puntuali disse Mily eccitata.
-Va bene. Ci vediamo soldato. A presto Lerella- disse Sam.
-A presto Sam- disse la contadina.
-Ciao- lo salutò la giovane.
Così l’uomo uscì.
-Sembra tu l’abbia vinta anche questa volta- disse Lerella.
-Dai! Non ti sarai arrabbiata solo per questo!- disse la ragazza.
-Solo per questo?! Stai per andare in guerra! Niente meno che una sedicenne in guerra!-
Mily abbassò la testa.
-Ma non potrei mai arrabbiarmi con te, e tu lo sai bene- disse la contadina.
E abbracciò la ragazza.

Ciao e rieccomi qui!!!!!!!!!!spero vi sia piaciuto questo capitolo, specialmente perché ho problemi con l’HTML e quindi non sono molto veloce… comunque recensite in numerosi e bacioni!!!!!
Arky ssy 4

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Capitolo 4
*** Rivelazioni ***


Rivelazioni

Intanto, a corte, Ceris e il re stavano discutendo della guerra che stava per arrivare.
-Padre, non credo che discutere così serva a qualcosa, potrebbero esserci delle spie- disse Ceris.
-Cosa te lo fa pensare, figlio mio?- chiese il re.
-Il fatto è che negli ultimi mesi ha saputo tutto quello di cui discutevamo qui dentro- rispose il figlio in tono garbato.
-Oh! Certo! Bene, andiamo nella sala strategie- ordinò il re.
Intanto uno strano corvo completamente nero stava sghignazzando alle spalle dei reali.
-Credono di potermi imbrogliare cambiando solo stanza! Hi! Hi! Non sanno che potrei spiarli anche se cambiassero regno!- disse il corvo sghignazzando.
E li raggiunse, solo che poco prima di arrivare la porta si chiuse.
-Accidenti! Mi sarei dovuto sbrigare invece di sghignazzare alle loro spalle!- e detto questo se ne andò.
-Secondo me è meglio attaccare da Nord. Avrà sicuramente disposto l’esercito lungo il fronte Sud, da dove dovremmo venire. Il problema è riuscire a superare il Grande Verde senza essere visti- consigliò il padre.
-Non so, padre, credo sia meglio mandare qualche spia per vedere dove Norton abbia piazzato l’esercito- disse Ceris.
-Bhe si! Hai ragione, ma nessuna delle mie spie ha il coraggio di entrare nella fortezza di Norton- affermò il re.
-Già!-
-Figliolo, non è che vorresti provare tu?- chiese il padre.
-Io! Padre vorrei, ma credo mi riconoscerebbero- disse Ceris rassegnato.
-Già! Aspetta! E quella ragazza che ha cercato di rapinarti?- chiese il padre speranzoso.
Ceris deglutì.
-Bhe! Aveva deciso di venire in guerra ed essere utile al Regno- disse il principe.
-Ah! Bene, se vuole potrà fare la spia, convocamela-
-No!- disse Ceris preoccupato.
-Ci…cioè, ci penso io, glielo chiederò io- disse il principe imbarazzato.
-Mmh! Va bene, permesso accordato, ma spero tu riesca a convincerla- disse freddo il re.
-Certo!- disse il giovane e uscì.
Mise i primi stracci che trovò e corse alla locanda.
-Cerco Mily, dove la posso trovare?- chiese con il fiatone.
-E’ in campagna con Sam, il fruttivendolo, perché?- disse Lerella.
-Devo dirle una cosa importantissima!- disse il principe.
-Allora vai al casolare di Sam, quello sulla collina Gialla, l’ultimo- disse Lerella sospettosa.
-Grazie- disse il principe e scappò come un matto fuori dalla locanda.
Corse più veloce che potè e finalmente arrivò al casolare di Sam.
-Mily- gridò col fiatone
-Devo dirti una cosa importantissima!- disse, sempre col fiatone.
-Che c’è?- chiese Mily seccata.
-Stavo imparando a maneggiare la spada! Ma che ti è successo?- chiese la ragazza.
-Mio padre…tu…- non riuscì a pronunciare la frase per il fiatone.
-Calmo, prendi fiato- disse la ragazza.
-Vado a prendergli dell’acqua- disse Sam.
-Grazie, andiamo dentro- disse Mily.
Entrarono e Ceris, dopo essersi ripreso, disse:
-Mio padre ha deciso di mandare delle spie alla Fortezza-
Ripreso fiato disse anche:
-E vorrebbe che ci andassi tu, come spia-
-Io! Perché, cos’è successo?- chiese Mily.
-Non so, comunque credo ti convenga accettare, o non crederà più alla storia del pugnale- disse il principe.
-Bene, credo di non avere scelta, o vado ad ammazzarmi facendo la spia o mi mandano alla forca- disse la ragazza in tono ironico.
-Credo di non piacere per niente a tuo padre-
Ceris rise.
-A quanto pare no- disse il principe.
Rimasero un po’ a pensare, quando Ceris disse:
-Se vuoi verrò anche io-
Mily si voltò verso di lui.
-Verresti sul serio?- chiese.
-Certo- rispose il giovane.
Sam era rimasto a guardare da una finestra, attento a non farsi scoprire.
“E baciala” pensava.
Poi Mily si alzò.
-Ci penserò- disse.
Ceris annuì con la testa.
“E non l’ha baciata” pensò Sam voltandosi.
Uscirono dal casolare.
-Che hai deciso?- chiese Sam.
-Ci penserò- disse Mily.
-Bene, allora, continuiamo?- chiese il fruttivendolo.
-Certo!- disse la ragazza.
-Ehm…posso partecipare?- chiese il principe.
Sam e Mily lo guardarono.
-Certo che puoi!- disse Sam.
-Ma non mi tratterrò solo perché sei il principe, intesi?- fu chiaro Sam.
-Non chiedo altro!- disse il ragazzo.
E iniziarono.
Ceris non era molto forte, ma in compenso era abilissimo a schivare i colpi, non si faceva colpire mai, ma quando si trattava di colpire, non andava molto bene, data la sua debolezza.
Mily, invece, se la cavava molto bene a colpire, ma non riusciva comunque data la strana abilità dell’uomo.
-Ma come fai?- chiese stupito Ceris.
-E’ l’abitudine- disse l’uomo abbassando lo sguardo.
-Ho visto solo il mio insegnante essere così bravo-
-E’ morto durante la guerra degli gnomi- continuò il ragazzo.
-E...ed era…un elfo- disse il giovane indietreggiando.
-Tu…tu sei un elfo!- disse Mily.
-Adesso capisco perché porti i capelli lunghi, per nascondere le orecchie!- disse Mily spostandosi verso Ceris.
-E così l’avete capito- disse il fruttivendolo, sempre tenendo il suo sguardo sull’erba sotto di lui.
-Perché non ce l’hai detto?- chiese Mily.
-Perché altrimenti sareste stati tutti in pericolo- disse Sam facendosi improvvisamente serio.
-Perché?- chiese il principe.
-Perché, nonostante questo sia il regno di tuo padre, le guardie di Norton entrano ed escono, e noi elfi non siamo molto simpatici al caro vecchio conte- disse facendo alla fine un sorriso amaro.
-Parlaci della tua razza- disse Mily.
-Non credo ci sia molto da dire- disse Sam.
-Siamo forti, veloci, abili, ma molto poveri, solo pochi di noi si possono permettere una buona educazione, e con i soldi che guadagnano combattendo con il miglior offerente-
-Con il miglior offerente?- chiese Ceris.
-Sì, con il miglior offerente, ma, oramai da molto tempo, abbiamo deciso di combattere con tuo padre, sai, non, ci piacciono i vecchi conti pelati- disse scherzando.
-Già, neanche a noi- disse Ceris, sempre scherzando.
-E così combatterete con noi?- chiese Mily.
-Certo- disse il fruttivendolo.
-Bene, un esercito fortissimo dalla nostra parte! Perfetto!- disse Ceris.
-Bene, riprendiamo- disse Mily.
-Ma questa volta non essere troppo bravo, altrimenti come facciamo a vedere se siamo migliorati- continuò la ragazza.
-Va bene, signorina!- disse Sam stuzzicandola.
-Ehi! Io non sono una signorina!- disse la ragazza, riprendendo la spada e cominciando a colpire.
-E’ sleale!- disse Sam.
-Non ero preparato!- disse l’uomo prendendo la spada e ricominciando a lottare.
Questa volta fu meno veloce, per accontentare Mily, e capì che era molto brava, al livello di un elfo principiante.
Continuarono a tirare di scherma così fino a sera, Mily e Ceris si davano il cambio per riposarsi.
A fine giornata erano tutti esausti, specialmente Sam che non si era riposato per niente.
-Voi due siete molto bravi- disse Sam.
-Tu devi migliorare nel colpire- disse a Ceris.
-E tu nel parare- disse a Mily.
-Certo capo- disse Mily.
-Bene, credo sia meglio che io vada, mio padre si starà preoccupando- disse Ceris.
-Aspetta, vengo con te- disse Mily.
-Tanto dobbiamo fare la stessa strada- continuò la ragazza.
-Va bene-
-Ciao- salutarono Sam e se ne andarono.

Ciao e rieccomi!!!!!!!!sono un po’ sconvolta per alcune notizie, così andrò un po’ a rilento, ma credo di poter finire entro 3 giorni, quindi recensite mi raccomando!!!!!
Ciao
Arky ssy 4

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Capitolo 5
*** Il bacio ***


Il bacio

Camminarono per un certo tratto in silenzio.
Poi Ceris si fermò.
-Che c’è? Perché ti sei fermato?- chiese Mily.
Il ragazzo si avvicinò alla giovane sempre di più, poi la baciò.
Lei lo scostò in fretta.
-Che stai facendo?- chiese Mily, agitata.
-Io ti amo- disse Ceris tenendo gli occhi fissi in quelli di Mily.
-Lo sai che non possiamo- disse Mily, poi scappò via, nel buio della notte, che era scesa nel frattempo.
Mily corse subito in camera sua, trattenendo a stento le lacrime.
Lerella la raggiunse subito.
-Cos’è successo?- chiese preoccupata.
-Mi ha baciata- disse la ragazza, piangendo.
-E non dovremmo festeggiare?- chiese Lerella.
-No! Noi non possiamo stare insieme- disse Mily.
-Perché? Solo perché lui è un principe e tu una ladra?- disse Lerella.
-Sì!-
-Sciocchezze! Sai di chi si era innamorata la nonna di Ceris? Di quello che tutti definivano uno schiavo! E ce l’ha fatta! Perché non dovresti farcela tu!- disse Lerella.
Mily non rispose.
-Fai come credi, solo ti chiedo di pensarci- disse Lerella, e scese.
Mily si addormentò con le parole di Lerella nella testa.
La mattina dopo si svegliò tardi, si vestì e scese giù per la colazione.
-Buongiorno!- disse Lerella.
-Buongiorno!- rispose Mily.
-E’ passato Sam prima-
-Davvero? E che ha detto?-
-Che ti aspetta al casolare e che ci sarà anche Ceris-
-Va bene, credo sia meglio che vada-
-Va bene, senti Mily-
-Si?- disse la ragazza.
-Tutto a posto?- chiese la contadina.
-Certo! Perché me lo chiedi?-
-E’ per ieri sera, quindi tutto bene?-
-Si, puoi stare tranquilla-
-Va bene, ciao-
-Ciao-
Le giornate proseguirono sempre allo stesso modo per un mese: tutti e tre andavano al casolare, si allenavano e miglioravano ogni giorno di più, ascoltando i consigli del fruttivendolo.
Una cosa però era cambiata dal primo giorno: Mily e Ceris non si parlavano quasi mai, e questo a Sam non sfuggì; un giorno approfittò di un momento in cui Mily era sola e le chiese cosa era successo, Mily gli rispose che era tutto a posto e che non si doveva preoccupare, ma a Sam questo non convinceva, ma decise di pensare ai fatti suoi, non si doveva intromettere nella vita dei suoi allievi.
Una sera, mentre stava tornando a casa con Mily, Ceris si decise a chiarire tutto.
-Perché mi eviti?- le chiese.
-Cosa ti ho fatto? Non è colpa mia se ti amo, ma non vorrei rovinare la nostra amicizia solo per questo, per me è importante, e se lo è anche per te, smettiamola di comportarci in questo modo- le gridò Ceris.
-Va bene- disse Mily, poi si rincamminò.
-Solo va bene?-
-Si, perché? Cosa credi, che solo tu soffra? Anche io faccio fatica a non parlarti- gli gridò Mily.
-E perché non la finiamo allora?-
-Perché altrimenti tutto finirebbe diversamente da come dovrebbe finire- disse la ragazza.
-Perché?-
-Perché anche io ti amo, ma sono troppo sciocca da ammetterlo!- e scappò via.
Stava per imboccare il vicolo che conduceva alla locanda, ma Ceris le si parò di fronte e la bloccò.
-Adesso basta, tu non sei una sciocca, lo sciocco sono io, dovevo capirlo che avresti reagito così- lo disse tutto ad un fiato, senza nessuna interruzione.
-Mi dispiace- disse alla fine, lasciandola.
Si era già incamminato, quando Mily lo fermò.
-E di cosa? Di esserti innamorato, non è colpa tua, l’hai detto anche tu, sono stata io, non dovevo reagire così- disse la ragazza.
-Mi dispiace- continuò.
-No, non devi dispiacerti, siamo stati tutti e due dei veri cretini- disse alla fine, sorridendo.
-Già- sorrise anche Mily.
Si appoggiarono al muro della casa al loro fianco e si presero per mano.
-C’è una strana atmosfera oggi- disse Mily.
-Eh?-chiese Ceris. -Sì insomma, un’aria di agitazione, come se dovesse succedere qualcosa da un momento all’altro- continuò la ragazza.
-Ah, sì, giusto- disse Ceris.
-Cosa?- chiese la ragazza.
-E’ tra un mese- disse il giovane.
-Cosa?- chiese seria Mily.
-La partenza per la guerra, e noi, entro la settimana, dobbiamo partire e tornare, ovviamente, prima della partenza- disse calmo Ceris.
-E quando pensavi di dirmelo?- chiese Mily.
-Domani-
-Ah! Bene, meglio se andiamo a dormire, ci sarà molto da preparare- -Già- disse Ceris sorridendo.
-Bene, a domani-
-A domani-
E si allontanarono, Ceris tornò al castello, Mily a risolvere una piccola rissa alla locanda.
Naturalmente raccontò tutto a Lerella.
-Finalmente!- disse Lerella in tono seccato.
-Non ne potevo più di vederti così- disse ridendo. -Già- rispose Mily.
-Io dormo, in settimana parto per fare la spia- disse calma Mily.
-E quando pensavi di dirmelo?- chiese Lerella.
-Domani- rispose Mily.
-Buonanotte-
-Buonanotte-
Lerella scese e Mily si addormentò.

Eccomi di nuovo!!!!!!!!un nuovo capitolo bello romantico!!!!!!!!devo dire che è stato più tosto difficile scriverlo senza essere innamorata, però spero di avervi fatto provare belle emozioni!!!!!!!ciao e recensite!!!!!!!

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Capitolo 6
*** Il viaggio ***


Il viaggio

Il giorno seguente, da Sam, tutto procedette normalmente e Ceris raccontò all’uomo della partenza.
-In settimana dici?- chiese l’uomo.
-Sì, perché?- chiese il ragazzo.
-Dovete sbrigarvi- disse Sam.
-Partirete domani all’alba, intesi, prima che Norton ci attacchi prevedendoci, come fa oramai da molto tempo-
-Certo-
A sera tornarono ognuno alle rispettive case e i ragazzi raccontarono della partenza ai rispettivi familiari.
-Figliolo, non avevi deciso di rimanere?- chiese il re.
-Andrò per assicurarmi che non sia una spia- mentì Ceris.
-Bene, sono fiero che tu ti prenda delle responsabilità- disse il re.
Intanto alla locanda.
-Immaginavo- disse Lerella.
-Bene! Per fortuna ho preparato tutto, il tuo letto è molto più comodo, qui ci sono delle verdure e dello yogurt che ho preparato secondo la ricetta tradizionale, la mia famiglia non la cambia da quasi sette generazioni, una comoda sacca, un arco e delle frecce, qui Sam mi ha lasciato una spada, dice che è molto preziosa perché apparteneva alla sua famiglia da anni, vuole che la tenga tu- disse Lerella.
-Digli grazie da parte mia- disse la ragazza con gli occhi che le brillavano.
-E’ molto importante, lo sai vero?- chiese Lerella seria.
-Certo- disse Mily, senza distogliere gli occhi dalla spada.
-Lerella, grazie di tutto, prometto che ritornerò sana e salva-
-Lo spero- disse la locandiera abbracciandola.
Poi andarono tutti a dormire e Mily si rilassò molto sul letto, che era davvero più comodo.
La mattina dopo prese tutto e diede un ultimo sguardo alla locanda, poi andò al palazzo del re e trovò Ceris che la aspettava.
-Tutto pronto?- chiese lui.
-Tutto pronto- disse lei.
Presero i cavalli che il re aveva messo a disposizione e si incamminarono.
Durante i primi giorni il viaggio non fu molto movimentato, anzi, quasi noioso, ma al quarto giorno arrivarono al confine.
-Questo è il confine- spiegò Ceris.
-E’ qui che inizia il regno di Norton- continuò.
Oltrepassarono il confine senza interferenze, ma si dovettero fermare per dormire; fortunatamente c’era una locanda vicino e decisero di passare lì la notte.
La locanda si chiamava “Il lupo”, dopo aver legato i cavalli nella stalla entrarono.
-Buona sera- cominciò Ceris.
-Ci sono due posti liberi?-
-Solo una camera, un letto matrimoniale, se non vi va bene potete sloggiare- disse scorbutico uno gnomo, da dietro il bancone.
-No, no, va bene- disse Ceris imbarazzato.
Pagarono e lo gnomo li accompagnò, poi scesero per la cena.
Si sistemarono in un angolo appartato.
-Scorbutico lo gnomo, vero?- chiese un tipo con una strana pipa in bocca, vicino al fuoco.
-No, affatto, perché?- chiese Ceris.
-Si vede lontano cinquanta piedi che vi sta antipatico a tutti e due- continuò il tipo.
-No, ehm…- Ceris non finì la frase che Mily lo interruppe.
-Sì, hai ragione, ci sta antipatico. Sei un tipo sveglio- disse.
-Sì, grazie, gli gnomi non sono molto socievoli qui, comunque, so che siete qui da parte del re, io sono Suri, lo gnomo-
-Piacere, io sono Mily, lui è Ceris- disse la ragazza.
-Ah! Il principe- disse lo gnomo.
-Puoi parlare a bassa voce? Sai, siamo in missione- disse Mily.
-Sì, certo, credo vi serva qualcosa- disse lo gnomo.
-No, affatto- disse Ceris.
-Aspetta, che hai da proporci?- disse Mily.
-Fai parlare me in questi territori- disse rivolgendosi al principe.
-Allora, per la vostra missione ho un oggetto particolare- disse togliendosi la pipa di bocca.
-Se soffi qui dentro e dici il nome di un luogo, vedrai quel luogo, le persone che ci sono là e riuscirai a sentire le loro parole- continuò lo gnomo.
-Sembra un aggeggio complicato- disse Mily.
-Quanto vuoi?- chiese.
-Niente, sono uno dei pochi gnomi che stanno ancora dalla parte del re, prendetela e distruggete Norton- disse e poi andò via.
-Grazie- gli gridò Mily.
-Bene, credo sia meglio andare a dormire- disse Ceris.
-Già-
Andarono a dormire e Mily osservò per un bel po’ la pipa, poi si decise a provare, ci soffio dentro e pronunciò:
-Fortezza di Norton-
Apparve il conte che ascoltava un corvo nero che gli diceva che non aveva potuto spiare perché erano andati dentro la sala strategie, il conte si era arrabbiato, così venne una ragazza sulla trentina a calmarlo.
-Ceris, Ceris svegliati!- gli disse scuotendolo.
-Che c’è?- chiese assonnato.
-Guarda- e indicò la nuvoletta di fumo
. -Che accidenti è?- chiese il principe.
-La pipa funziona, l’ho provata, con questa sapremo ogni mossa che Norton vorrà fare- disse la ragazza entusiasta.
-E’ fantastico!- esultò Ceris.
-Però adesso dormiamo- disse il ragazzo.
-Certo, Buonanotte-
-Buonanotte-
E si addormentarono.
La mattina dopo chiesero di un certo Suri, ma nessuno sapeva niente, quindi decisero di partire.
Il giorno dopo arrivarono sotto la Fortezza.
-Bene, eccoci arrivati- disse Ceris.

Eccomi ancora!!!!!!!!!tutti starete dicendo:-Noooooooo!!!!!!- ma non me ne importa!!!!!!!!!!eccomi con un altro mini capitolo, spero di avervi spronato a leggere anche il seguito, SPERO.
Baci da
Arky ssy 4

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Capitolo 7
*** Scoperte e prigionia ***


Scoperte e prigionia

-Sta notte entreremo, per ora troviamo una locanda dove dormire e vediamo quante guardie ci sono in giro, insomma, indaghiamo un po’- disse Mily.
Trovarono subito una buona locanda, la gestivano persone per bene, che avrebbero dato volentieri una mano ai ragazzi, spiegarono loro delle stanze della fortezza, delle guardie, di come confondersi, …
Loro usarono la pipa per controllare meglio, poi entrarono.
Arrivarono in fretta alla sala reale, non c’era nessuno, così si nascosero dietro due dei grandissimi vasi che c’erano in quella sala.
-Dici che arriverà?- chiese Ceris.
-Deve arrivare- rispose Mily.
Il conte arrivò dopo una ventina di minuti, accompagnato dalla serva e con il corvo sulla spalla.
Iniziò la serva:
-La situazione non è buona, si dice che gli elfi abbiano deciso di stare dalla parte del re-
-A me non preoccupa questo, mi preoccupa quella ragazza che ha tentato di rubare il pugnale al principe- disse Norton preoccupato.
-Stanno parlando di me- sussurrò Mily, e preparò l’arco.
-Cosa c’è che ti preoccupa?- chiese la serva.
-Mi hanno portato un suo ritratto- disse.
-E allora?-
-Allora è identica a lei- disse Norton irritato.
-Davvero? Bhe, sono sicura che nessuno se ne accorgerà, fidati- disse la serva.
-Grazie Rily, ma dobbiamo fare qualcosa-
-Ci penserò io- disse Rily con un sorriso malvagio.
-A chi somiglio? Che vogliono farmi?- chiese Mily.
-Calma, lo scopriremo molto presto, credo che sia meglio tornare alla locanda, adesso- la tranquillizzò Ceris.
-Dobbiamo aspettare che se ne vadano- disse Mily.
Discussero per una buona mezz’ora sui piani di battaglia, e i due giovani scrissero per ricordarsi meglio, poi il conte e i suoi due scagnozzi se ne andarono, quindi scapparono anche Mily e Ceris.
Tornati alla locanda, Furi e Lucy, i due locandieri, li aiutarono a scrivere una relazione sulla strategia di Norton degna di un re, chiesero della storia Che Mily somigliava a qualcuno, ma non trovarono risposta.
-Non sappiamo che dirvi- gli rispose Furi.
Tornarono alla Fortezza anche nei giorni seguenti, e riuscirono a trovare molte informazioni sulla strategia, ma niente su Mily.
Una sera tornarono, ma qualcosa andò storto, li trovarono e li imprigionarono.
-Eccovi qui!- disse Rily.
-Ecco le spie del re!- continuò.
-Aspetta, tu non sei la ragazza che ha cercato di rapinare il principino, e questo, non è il principino in persona?- li canzonò Rily.
-Portate il principe dal conte, alla ragazza ci penso io- disse, e così fu fatto.

Eccomi!!!!!!!!!questo capitolo è corto perché il prossimo sarà lungo!!!!!!!spero vi sia piaciuto!!!!!!!vi dico solo che nel prossimo vi consiglio di stare seduti/e.
Baci
Arky ssy 4

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Capitolo 8
*** Duello finale ***


Duello finale

-Che vuoi?- chiese fredda Mily.
-Niente, solo fare quattro chiacchiere con la figlia di Norton- disse Rily.
Mily rimase immobile a quelle parole, non riusciva a crederci, non poteva essere la figlia di quel conte che non badava alla felicità dei suoi sudditi, ma solo ai soldi che potevano dargli, come gli aveva spiegato Lucy.
-Che c’è? Non lo sapevi?- la canzonò Rily, ma Mily oramai non la ascoltava più.
-E’ ovvio che non lo sapevi, lui ti ha lasciato per strada, per lui non eri un degno erede- le disse, lasciandola sola.
Quella notte Mily non dormì per niente, non sapeva cosa fare, sapeva solo che doveva vendicarsi, doveva vendicare tutta quella gente che Norton aveva fatto soffrire, aveva deciso.
Quando la mattina dopo Rily tornò fu sorpresa.
-Ti stavo aspettando- disse Mily.
-Voglio sfidare mio padre, adesso dobbiamo farla finita- disse.
-Prima te la vedrai con me- disse Rily.
-Verrai nutrita e rimessa in sesto, e domani mattina combatteremo-
-Ci sto- rispose sicura Mily.
-Ci vediamo, eroe-
La mattina dopo Mily fu condotta in un’arena, c’era un tavolo con delle armi.
-Scegli quella con cui ti trovi meglio- le disse Rily.
-Io non combatto con queste armi- disse Mily estraendo la spada di Sam.
-Ma…ma quella è una spada elfica- disse Rily stupefatta.
-Esatto- rispose Mily.
-Si dice che solo chi è degno le può usare- disse Rily.
-Vuoi provare?-
-No- disse Rily estraendo la sua spada.
-Cominciamo- gridarono insieme.
Lo scontro cominciò con un incrocio delle spade, poi un affondo da parte di Mily che rily schivò senza difficoltà, prima un tiro, poi un altro, nessuno prevaleva, ma Rily si era stancata, invece Mily era ancora determinata a vincere, e questo la aiutò: Rily aveva tirato un affondo, ma lei lo aveva schivato, quindi con una gomitata la spinse per terra, la donna cadde, la spada le scivolò di mano, mentre Mily era ancora in piedi, Rily si arrese quando si ritrovò la spada puntata ala gola.
-Paura?- la canzonò Mily.
-Papà, adesso è il tuo turno- disse Mily guardandolo.
Norton scese tutto armato.
-Cominciamo?- disse.
-Cominciamo!- rispose pronta Mily.
Intanto nelle prigioni si era saputo della sfida.
-Ce la devi fare Mily, ce la devi fare!- si continuava a ripetere Ceris.
-Ehi! Voi laggiù, il conte ha detto che potete assistere alla distruzione di sua figlia! Hi! Hi! Quella poverina non ce la farà mai!- rise la guardia.
-Non è vero, lei vincerà!- rispose Ceris.
-Sì! Vincerà!- si sentivano i mormorii dei carcerati che concordavano con Ceris.
-Andate! Prima di farmi arrabbiare!- disse la guardia portandoli all’arena.
Quando Ceris guardò giù vide Mily con un taglio al braccio, distesa a terra, e Norton che le stava puntando la spada alla gola.
-Forza Mily, ce la devi fare!- le urlò Ceris.
-Ceris!- disse Mily.
-Vincerò per te!- disse scansandosi poco prima che la spada si conficcasse a terra.
Tornò in piedi, la spada di Norton era incastrata, ma la sua anche, le era caduta durante un colpo scorretto di Norton, così si ricordo dell’arco di Lerella, lo portava sempre dietro, estrasse l’ultima freccia e puntò dritto al cuore di Norton, proprio quando la spada si liberò, lei scoccò la freccia, andò a segno, Norton, però, non si diede per vinto, con le sue ultime forze cercò di colpire Mily, che si scansò appena in tempo
. -E’ finita!- sussurrò Mily.
-E’ finita!- gridò dopo.
-E’ finita!- gridò Ceris.
Corse come un pazzo e arrivò nell’arena, lui e Mily si abbracciarono.
-E’ finita!- disse Mily.
-Sì! Finalmente è finita!- rispose Ceris.
Si separarono e Mily si diresse verso Rily.
-Che vuoi fare?- chiese Ceris.
-Sei stata una guerriera leale, vuoi unirti a noi nel viaggio di ritorno?- chiese a Rily, che rimase stupita.
-Certo! Ma prima devo medicarti quella ferita!- disse la donna.
Diedero la buona notizia al e, dopo che Mily fu guarita, tornarono nel loro regno, diedero anche là la buona notizia e, cinque anni dopo, Mily e Ceris si sposarono, così vissero tutti felici e contenti.

Ed eccomi per finire!!!!!!!!bella vero???????
Tutti:no!!!!!!!!!!!!
Arky:immaginavo-_-
Comunque recensite sia positivamente(come no!) che negativamente(ci sarà da lavorare)ok????grazie!!!!!
Baci
Arky ssy 4

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