Placid Love

di sonounasfiggy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Slow Down ***
Capitolo 2: *** I'm in love ***



Capitolo 1
*** Slow Down ***


SLOW DOWN.

E’ sabato sera e finalmente sono le 21.50, le mie amiche sono sotto casa ad aspettarmi ed io sono ormai pronta. Sono in bagno, esco dalla stanza e scendo dalle scale che precisamente si trovano a pochi centimetri dalla stanza precedente, percorro il corridoio principale che divide la confortevole cucina e l’ immenso salotto, prendo la giacca di pelle che indosso solamente per le uscite, apro lentamente la porta ed esco di casa. Le mie amiche stupefatte dal mio look incominciano a blaterale ed una in particolare nonché la mia migliore amiche Cece, dice: ‘’Signorina Crawford.. Non è troppo corto quel vestito aderente?’’ ed io giocosamente, ormai abituata alle sue provocazioni, rispondo: ‘’Cece, mi conosci dalla prima elementare.. Possiamo darci anche del tu oramai!’’ e lei ovviamente ribatte, dicendo: ‘’Rox, sei bellissima.. però, questo vestito non ti rende affatto giustizia.’’
Ignoro decisamente l’ affermazione di Cece e  mi incammino dalle altre e come di routine prima di uscire le saluto con un leggero bacio sulla guancia sinistra. Percorriamo il viale di casa mia ed usciamo dal recinto, la macchina di Alli è parcheggiata a due passi dal locale, perciò decidiamo di incamminarci senza percorrere le varie strade di Bristol in auto. Dopo pochi minuti ,pochi metri ci dividono dal locale. Sono tesa, adoro uscire con le mie amiche , però questa sera cercherò di divertirmi senza la loro presenza, semmai cercherò di divincolarmi soltanto dopo le 23.00, la serata termina alle 5.00 e dobbiamo dormire in uno hotel non distante dal locale.
Percorriamo il parcheggio che è a pochi centimetri dall’ entrata posteriore riservata solamente ai proprietari del locale. Mano nella mano attraversiamo calciando e spingendo vari ragazzi senza il pass per la serata .Arrivate davanti al locale,il buttafuori ci chiede il nominativo e noi gli diciamo con un coro paragonabile a quello degli stadi: ‘’SIAMO LE CASANOVA’S GIRLS’’, l’ uomo è davvero stupito dal nominativo e lo spunta con un pennarello e ci apre il cancello. Questo locale è frequentato soltanto dai ragazzi delit della città, noi siamo state invitate da una marea di ragazzi in cerca di figa facile ed è evidente che non abbiamo accettato.
Controllo l’ orologio e sono le 23.25, le ore volano come bere un bicchier d’ acqua.
Uso la scusa della fila per staccarmi da Cece, che è alquanto perplessa dalla mia azione, ma non notando le sue parole girovago tra il locale in cerca di conquiste.
Vado alla zona dedicata al bar e prendo un Aperol con tequila e Rum con lime, pago la consumazione e mi dirigo sulla pista da ballo, noto un gruppo di ragazzi alquanto ubriachi e passo con un aria di sufficienza dalle loro parti, sono convinta di aver almeno attirato l’ attenzione di ognuno, ma soltanto uno di loro si farà avanti.
Mi incammino per raggiungere la pista da ballo, salgo lo scalino che mi permette di integrami alla gente scatenata sotto le note di ‘Calvin Harris - I need your love’.
Sorseggio lentamente il drink, è stracolmo d’ alcool un sorso deciso mi butterà di sicuro KO, sorseggio e ballo muovendo lentamente i fianchi.
Sono riuscita nel mio intento, qualcuno sfiora leggermente i miei fianchi seguendo il movimento, siamo così in sintonia. Mi volto e noto questo ragazzo sotto i neon di carnagione chiara con un neo molto evidente sul collo, il suo sorriso è magnifico , rettifico … LUI E’ MAGNIFICO.
Balliamo per molto tempo, dandoci vari baci qua e la tra le varie parti del corpo.
E’ arrivato il momento fatidico, la ciliegina che completa una torta.. SESSO.
Le nostre mani si incrociano, cerchiamo entrambi di dirci frasi fatte romantiche per rendere tutto più eccitante, c’ è qualcosa che lo blocca.. IO.
Lui prende il mio braccio, avvicina la sua bocca al mio orecchio e mi dice: ’’rallenta.’’
 
                                                                                                                   ***
 
La mia testa farfuglia tra i vari pensieri, non sono nel pub.
La serata non è ancora finita, mi ritrovo in una stanza di una dimora..NON E’ LA MIA.
Spalanco gli occhi, sono letteralmente stonata, il dolore alla testa è forte.
Accanto a me, noto un ragazzo, sono riuscita a portarmi a letto uno di quei ragazzi, brava Rox!
Mi vergogno delle mie azioni, alzo leggermente le coperte e scivolo dal letto, il ragazzo è ormai tra le braccia di Morfeo.
Prendo i tacchi situati al alto della stanza, accanto la porta ed esco dalla stanza.
Non voglio svegliare il ragazzo, noto un lungo corridoio e le scale a chioccola.
Maledetto alcool, maledette scale a chioccola. Incomincio a scendere le scale piene di bottiglie vuote con residui di muffa, evidentemente sono state scolate dal ragazzo qualche giorno fa.
Finalmente sono scesa dalle scale, sono un pericolo pubblico, se fossi la polizia denuncerei il ragazzo per aver in casa un’ arma letale!
Sono ormai giù e la porta è vicina, così mi incammino in punta di piedi e cerco di creare il meno rumore possibile, non voglio che il ragazzo mi noti al suo risveglio.
Sono ormai arrivata al l’ uscio della porta, guardo l’ orologio e sono le 4.45, sono ancora in tempo per raggiungere le ragazze ed andare con loro in hotel.
Apro le varie serrature e finalmente l’ aria gelida di Bristol è a contatto con la mia pelle, quando vengo frenata da una stretta ferrea… IL RAGAZZO.
Mi giro ed  è proprio lui, assonnato e mi dice: ‘’Hai dimenticato la giacca… Comunque il mio nome è Liam!’’ ,io gli rispondo sfacciatamente: ’lo abbiamo fatto?’’e lui con un tono pacato e sereno,risponde: ‘’No,tu non sei una ragazza facile!’’

 
 
 
 
 
 
Spazio autrice.
Hi guys, questo è il primo capitolo della mia nuova fan fiction.
Spero che in futuro leggerete i prossimi capitoli, della mia nuova ff.
CONTINUERO’ LA STORIA, SE RICEVERA’ ALMENO 12 RECENSIONI.
By R. 

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Capitolo 2
*** I'm in love ***


I’m in love.
 


MEMORIES
* ’lo abbiamo fatto?’’
 ‘’No,tu non sei una ragazza facile!’’*
 

Sono ormai in hotel, sul letto della camera. Le mie amiche ormai hanno abbracciato Morfeo da tempo. Sono le 13.45, nessuna delle mie amiche si è ancora svegliata.
Ormai sono sveglia, credo che la domanda sia ormai scontata.. Cosa faccio?
Mi alzo dal letto, rettifico.. Mi alzo dal piccolo spazio che mi hanno lasciato le mie amiche, perché ero in bagno a farmi una doccia alquanto calda, anzi ustionante.
Sono ormai in piedi, sono nuda, prendo dei vestiti di ricambio che mi ha lasciato sul comò Sidney, indosso la biancheria intima, poi indosso la felpa ed il pantaloncino ed infine termino il tutto con converse bianche.
Vado in bagno, faccio una lavata generale. Dopo aver finito di lavarmi i denti,mi guardo lo specchio.. I miei capelli rossi ed i miei occhi verdi sono così orrendi. Tutti credono che sia una ragazza di casa e chiesa per via del mio aspetto, ma in realtà non è vero. La mia esperienza con quel ragazzo mi ha fatto capire che non voglio essere una poco di buono, semplicemente voglio godermi la vita. Esco dal bagno di ieri,prendo la giacca che è appesa al lato della porta del bagno i ed esco dalla camera.
Sono ancora amareggiata per quel avvenimento accaduto questa notte, cammino per  il corridoio ed intravedo le scale. Scendo le scale con una velocità supersonica, vedo la reception dell’ hotel a pochi metri dalla mia postazione attuale. Dopo aver sceso l’ ultimo scalino,entro nella grande stanza e mi dirigo verso il bar. Prendo un cappuccino con cacao e meringhe in superficie. Deglutisco lentamente la sostanza che riscalda man mano la mia gola, rendendola ustionante.
Dopo aver pagato l’ attraente ragazzo, mi dirigo verso la reception per pagare la notte.
Le mie narici si inebriano di un odore alquanto dolce, lo riconosco perfettamente.. ZUCCHERO FILATO!
Questo è un profumo che mio padre utilizzava, adesso non so. Non ho notizie dei miei genitori ormai da sette anni. Da quando sono fuggita dal caos Londinese, la mia vita adesso è pacata e serena.
Sono ormai davanti al bancone,tossisco leggermente per rendere visibile agli occhi del ragazzo che è girato di spalle la mia presenza. Naturalmente si rende conto della mia presenza,così si gira.Cavolo quel ragazzo … LIAM.
Così gli dico: ‘’Che ci fai qui?’’ e lui con un aria alquanto divertita, risponde: ‘’Sai dove lavoro.. Per caso sei una stalker?’’ ridiamo entrambi dalla sua domanda fuori luogo ed insensata, poi dico: ‘Quant’ è?’’ e lui con aria di sufficienza,risponde: ‘’120.’’ Ed io gli rispondo: ‘’Siete cari qui, non trovi?’’ così lui sfodera davanti ai miei occhi pieni di dolore e di amarezza un sorriso così magnifico, un sorriso mozza fiato. Mi risponde dicendo: ‘’Mio padre è il capo, dovresti lamentarti con lui!’’ ed io alquanto imbarazzata, rispondo: ‘’Scusa, non credevo che tuo padre fosse..’’ e lui bloccandomi, risponde: ‘’Tranquilla, ehi quindi il tuo nome è Lucy!’’ ed io gli rispondo annuendo, prendo le 150 sterline lasciandole sul bancone così gelido e riprendo sempre dal bancone la carta d’ identità, poi prendo il resto, lo ripongo dentro la giacca e lo saluto. Le mie gambe tremano e la mia gola è graffiata, quel ragazzo ha avuto su di me un effetto stranamente piacevole pur avendomi causato  un forte mal di gola. Mentre cammino dirigendomi verso la porta d’ uscita vengo nuovamente bloccata come questa notte, così mi giro e noto nuovamente quel ragazzo, che sfodera di nuovo un altro sorriso mozza fiato. Ed io perplessa gli domando: ‘’che c’è?’’ e lui imbarazzato,risponde: ‘’vuoi uscire adesso con me?’’ ed io gli rispondo: ‘’Certo, però il lavoro?’’ e lui mi risponde: ‘’Tanto è mio padre!’’.
Dopo l’ affermazione mi ha chiesto di rimanere qui, nella sua assenza. Non può uscire con i vestiti del lavoro.
E’ da dieci minuti dentro quel maledetto magazzino.
Finalmente è uscito ed è vestito al quanto leggero, strano fuori sono 10 gradi e lui si veste con una maglietta a maniche corte e degli shorts? Però anche io ho dei pantaloncini,quindi è meglio evitare di commettere un ‘ altra figura di merda.
Lo vedo avanzare verso di me, le mie gambe tremano ed il mio corpo è rigido. Che strana reazione non l’ ho mai avuta per un ragazzo.
Adesso è davanti a me, mi ha indicato la porta, è evidente che vuole uscire al più presto di qui.
Attraversiamo insieme il lungo corridoio per l’ uscita e finalmente arriviamo al grande portone, dove un portiere ci apre gentilmente la porta.
Usciamo dal vistoso hotel e l’ aria di Bristol è calda rispetto a questa notte, ecco perché ha indossato quegli indumenti.
Siamo sul marciapiedi accanto l’ hotel e nessuno dei due parla così per smuovere questa situazione molto imbarazzante, dico: ‘’Ehy, dove andiamo?’’ e lui mi indica la strada parallela, così attraversiamo la strada e poi Liam dice: ‘’Dobbiamo andare a destra, hanno aperto un nuovo locale!’’ ed io gli rispondo: ‘’quindi ti interessano i luoghi fatiscenti?’’ e lui meravigliato dalla mia precedente domanda, risponde: ‘’è un locale alquanto sobrio, senza gingilli come l’ hotel di mio padre o il locale di ieri.’’
Dopo questa affermazione,rettifico dopo aver letteralmente smerdato, ci incamminiamo tra le varie scorciatoie, finalmente noto il locale, gli dico: ‘’Liam è questo il locale?’’ e lui annuisce, entriamo ed spettiamo all’ entrata, dove un cameriere ci porta ad un tavolo per due, che hanno allestito davanti ai nostri occhi.
Ci sediamo ed il cameriere ci porta due menù, la situazione ritorna imbarazzante, dico: ‘’ieri notte non è successo niente? Sicuro?’’ e lui risponde: ‘’Tranquilla, ieri sera volevo solamente conoscerti.’’ Ed io domando: ‘’Scusa, ma come sono entrata a casa tua ieri?’’  Non mi ricordo niente.. Cioè la mia mente ha captato solamente sino al ’rallenta’,sono mortificata per l’ accaduto della scorsa notte,questo ragazzo è così pieno di buone intenzioni ed io sono una ragazza che vive alla giornata,lavoro in un negozio di abbigliamento, il più famoso della città e basta.Lui invece,è così diverso dal resto degli altri,ho proprio attirato il ragazzo sbagliato…Mi sento in colpa! Così lui risponde: ‘’sei svenuta..Ma non preoccuparti, nessuno lo ha notato, con il trambusto che c’ era quella notte. Miley Cyrus con we can’t stop!’’
Dopo la sua affermazione, sono rimasta in silenzio, sono letteralmente sbalordita, cioè se fosse stato un altro ragazzo (come gli altri), mi avrebbe fatto marcire in quella pista! Il cameriere smuove la situazione portandoci  la prima portata con il campari. La situazione finalmente è calma,lo scruto dai suoi occhi, senza tensione e  non era imbarazzante, così gli chiedo: ‘’come va con il lavoro?’’ e lui con un aria infelice, risponde: ‘’mio padre vuole iscrivermi alla scuola più prestigiosa d’ America,semplicemente per immagine, non perché ama suo figlio… A te invece?’’ ed io gli rispondo: ‘’Lavoro al Cute, voglio intraprendere anche io i miei studi in America in una scuola prestigiosa.. Però non ho abbastanza soldi e devo chiedere l’ aiuto ai miei genitori..’’ e lui risponde: ‘’Qual è il problema?’’ ed io gli rispondo furiosa: ‘’Qual è il problema? Sono scappata di casa all’ età di 16 anni.. Vivevo a Londra e ritornare in quel trambusto solamente per spillare dei soldi ai miei genitori, non è il massimo!’’ e lui risponde: ‘’Mi spiace, comunque mi piaci..’’ ed io con una faccia interrogativa, rispondo: ‘’Perché?’’ e lui risponde dicendo: ‘’Perché ti sei confidata con me!’’ ed io meravigliata, rispondo: ‘’Be’ ho ricambiato, hai incominciato tu a parlarmi di tuo padre!’’ e lui sorridendo, domanda: ‘’In ambito amore? Come va?’’ ed io rispondo: ‘’Be’ non sono innamorata di nessuno, in questo momento .. Invece tu? Come va ?’’ e lui risponde: ‘’Sono innamorato’’. 
 

 
 
 

SPAZIO AUTRICE
 
Okay ragazze, dopo aver letto le vostre recensioni ho cercato spero al  meglio, di aver eseguito alla lettera i vostri consigli. Comunque la storia continuerà man mano nel corso della storia ad essere sempre più intrecciata.
Spero che vi piaccia e che in futuro continuerete a leggere la storia.
By  R.

 

 

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