Nascita

di Johnlockistheway
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nausea ***
Capitolo 2: *** Smorfia ***



Capitolo 1
*** Nausea ***


Nausea

 

 

Una cosetta piccola piccola, dedicata ai personaggi che sono l'inizio di tutta la storie.
Ci si vede (spero) in fondo e buona lettura!


Erano passati ormai tre o quattro mesi da quando, quel giorno d'inverno, Yuri aveva concesso al re dei demoni di possederla.

Tuttavia, nonostante potesse sembrare strano, era stato un tempo piacevole per entrambi: insieme, uniti nel suo corpo da umana, avevano corso, nuotato, raccolto fiori e parlato a lungo.

Era stata una sorpresa, ma si erano trovati bene insieme.

Una bella sorpresa in effetti.

Tuttavia, quel giorno la donna non voleva saperne di alzarsi dal letto.

Yuri... mi sto annoiando. Andiamo ancora al ruscello?

Lei si rigirò nelle coperte: “Oggi no”

Ah ho capito. Se non vuoi andare lì possiamo andare nel bosco.

Yuri sbuffò.

No, Satana, non hai capito: oggi non usciamo proprio”

Il demone, indispettito, tentò di mantenere la calma e cercare una spiegazione.

Perché no? Io mi sto annoiando.

Yuri, che di solito aveva pazienza da vendere, spiazzò il demone con la sua risposta secca.

Perché no. Ti starai anche annoiando ma io oggi non mi muovo da qui, chiaro?”

A quel punto, Satana, che invece di pazienza non ne aveva neanche un po', esplose.

Invece tu adesso esci! Stupida umana, chi ti credi di essere per comandare a me? Metti il vestito e andiamo!

Yuri si avvolse maggiormente nella coperte.

E invece io da qua non mi muovo. Ah, e tanto per la cronaca, grazie per l'insulto. Sai, a volte mi chiedo che mi è saltato in testa quando...”

L'esorcista si interruppe, lasciando un silenzio pesante a calare tra di loro.

Quando?

Niente”

A quel punto, il demone si chiuse nel suo arrabbiato mutismo, offeso in un certo qual modo dal suo comportamento.

Beh, più che altro non era certo abituato a sentirsi dire di no o a farsi dare ordini, ecco tutto.

Rimase così, fino a quando Yuri, dopo un poco, non sospirò, portandosi una mano al volto.

Satana... scusami. È che... non mi sento molto bene oggi. Sai che tengo a te e che farei tutto per renderti felice ma davvero, oggi non me la sento di uscire”

Che significa che non ti senti molto bene? -domandò il re, curioso.

La ragazza scosse il capo: era davvero divertente a volte parlare con lui.

Nonostante molti, o meglio tutti, avrebbero sicuramente trovato la prospettiva di dividere il proprio corpo col re dei demoni dialogandoci molto spaventosa e terrificante, lei aveva scoperto che in realtà non era così e aveva anche sviluppato la sua personale teoria.

Tutti avevano sempre considerato il demonio una “persona” malvagia, senza scrupoli, che rincorreva solo il suo piacere personale, arrivando a fare cose orribili per ottenere ciò che voleva.

Data oramai la reputazione da bestia che Satana si era fatto (che non tentava mai di smentire) era ovvio che tutti lo evitassero e provassero verso di lui solo sentimenti negativi come rabbia, disprezzo o terrore.

Tuttavia, lei era riuscita a vedere oltre quella facciata: aldilà della crudeltà, del cinismo, aldilà di tutto c'era un demone solo, abbattuto, frustrato,fragile.

Come lei giustamente aveva detto, non importava se lui tenesse o no ad una cosa: per quanto bella e importante fosse, una volta tra le sue mani sarebbe bruciata fra le terribili fiamme blu che lo avvolgevano.

E allora aveva capito.

Capito che dietro tutta quella distruzione all'apparenza senza motivo c'era disperazione.

Che oltre quelle uccisioni che tutti credevano atti di crudeltà c'era una testarda speranza e la voglia di poter trovare un corpo, uno solo, che potesse fargli provare per un giorno, un'ora, anche solo per pochi istanti cosa volesse dire poter raccogliere un fiore.

Cosa volesse dire potere scrivere una lettera, correre in un prato, toccare qualcuno o qualcosa senza ferire o uccidere.

Poter vivere.

Satana era un demone, il re dei demoni, ma come tutti, anche lui aveva bisogno di essere ascoltato, capito, accettato e amato.

Lei l'aveva capito, in un solo istante, e gli aveva offerto il suo corpo.

Aveva già compiuto i primi due passi.

E poi aveva accettato tutto di lui, compresi i suoi sgarbi occasionali e l'aveva amato per questo.

Amato forse non semplicemente, di un amore normale, ma con qualcosa di diverso: un sentimento profondo, che li legava l'uno all'altra e li rendeva al tempo stesso succubi e padroni del compagno.

E così aveva scoperto di quanto a lui piacesse la musica, di quanto fosse a conoscenza di molte cose, ma all'oscuro di quelle più semplici e basilari, sopratutto quelle riguardanti gli umani.

Beh, sai, a volte gli umani stanno male. Si ammalano. È normale per noi”

E tu cosa hai?

Lei sorrise, perché le era parso di sentire preoccupazione nella voce del demone.

Non ti preoccupare, soltanto un po' di nausea. Probabilmente ieri qualcuna di quelle fragole non era proprio fresca”

Posso... posso fare qualcosa? -chiese, impacciato.

Di sicuro non era bravo con le gentilezze.

Il sorriso di Yuri si allargò.

No, ma davvero, non c'è bisogno che ti preoccupi. Entro domani sarò come nuova”.

E difatti, il giorno dopo, all'alba, i due si stavano già dirigendo verso il ruscello.

Passarono la mattinata nuotando, osservando pesci colorati e piante strane, mentre pazientemente lei rispondeva ad ogni domanda del re dei demoni.

Sembrava andare tutto bene.

Tuttavia, verso metà pomeriggio, mentre Yuri stava mangiando voracemente una mela chiacchierando con Satana, tutto cambiò.

Di colpo, la donna si fece pallida, e smise di mangiare.

E dopo di lui c'è... Yuri? Tutto bene? Non mi stai ascoltando.

Lei cercò di sorridere e di essere indifferente.

Ah? Sì, sì tutto bene”

Sicura?

S-sì non preoccuparti” fece lei, incerta, prendendo un pezzettino di mela e iniziando a masticarlo.

Salvo poi sputarlo poco dopo.

Yuri? Che ha che non va quel frutto? Sembrava buono.

Ngh... non credo che lo mangerò ancora, grazie”

Perché? Mi sembri pallida.

Non preoccuparti” rispose lei, impallidendo maggiormente “Solo... un po' di nausea...”

Ancora? Ma perché l'hai?

Già. Non lo so. Di solito una persona ha la nausea quando non mangia, oppure quando mangia troppo, o se si ciba con qualcosa di non buono”

Ma tu ti sei nutrita. E non mi sembra che tu abbia mangiato più del solito. Dimmi, ti sembra forse che la mela non fosse buona?

No... era buonissima invece...”
L'esorcista sorrise.

Sai, sei così carino quando ti preoccupi per me”

Il re dei demoni sbuffò, seccato da quel commento: per diavolo, non era mica un umano!

Lui era un re dopotutto, quella piccola umana dalla parlantina lunga e gli occhi color del mare doveva portargli un minimo di rispetto, e che cavolo!
Non c'è nulla da ridere. Io non sono carino! Piuttosto... non è che sei malata come succede a voi umani, vero?

La ragazza scosse la testa, scacciando la preoccupazione del demone: non avevano mai parlato dell'argomento apertamente, ma lui sapeva che gli umani erano decisamente più fragili rispetto ai demoni e che bastava poco per loro per ammalarsi e andare incontro alla non-esistenza che chiamavano “morte”.

No, non credo. Mmmmmm” fece, pensando.

Cosa aveva fatto in quei giorni di diverso?

Nulla, da quanto si ricordava.

O almeno non abbastanza recentemente per poter giudicare quella nausea frutto di colpi di freddo, di indigestione o di qualcosa di scaduto o marcio.

Doveva quindi provare a tornare un po' indietro.

Ma nemmeno la settimana precedente, né quella prima ancora poterono dare una spiegazione.

Però, a pensarci bene, c'era stato quel giorno in particolare, circa un mese prima, in cui era saltato fuori un discorso assai interessante da molti punti di vista.

Sopratutto per la sua conclusione.

All'improvviso, un pensiero fulminò l'esorcista, che eseguì un rapido calcolo a mente.

Non sarà che...”

Cosa? -domandò il demone, preoccupato- Yuri?

Lei lo ignorò, e rifece i suoi conti.

Conti che sembravano confermare i suoi pensieri.

Improvvisamente, un sorriso gioioso si fece strada sul suo viso.

Yuri? Che ti succede?

Incredula, ma felice, lei si portò delicatamente una mano sul ventre, e ve la appoggiò dolcemente sopra.

Sai Satana, sono felice”

Questo lo vedo. Perché lo sei?

Beh, perché adesso so che non sono malata”

Bene, anche io sono... felice. Ma perché sei così gioiosa?

Lei sorrise.

Perché non sono malata, tuttavia...”

Cosa?

Sai, c'è anche un altro caso in cui le ragazze umane possono avere la nausea. Io... credo di stare aspettando”

Aspettando? E cosa?

Yuri rise: possibile che dovesse sempre spiegargli tutte le piccolezze?

Certe volte mi stupisci. Sai tantissime cose, ma non capisci quelle più semplici”

Non ridere di me! Che stai aspettando?

Il tram per andare a fare la spesa. Secondo te cosa? Un bambino, demone testardo!”

Un bambino?

Lei annuì.

E che altro sennò? Ma non un bambino qualsiasi: sto aspettando tuo figlio”

Satana?”

Davvero?

Sì, io lo credo davvero. Tuttavia, sarà meglio controllare” disse, alzandosi.

Un quarto d'ora dopo, Yuri stava ridendo, saltellando come una pazza per la stanza.

Satana, indovina un po? Sono incinta”

Il demone, spiazzato per una volta nella sua esistenza, rimase senza parole.

Beh che c'è? Non sei felice? Avremo un bambino! Ti rendi conto di quanto possa rappresentare?”

Che intendi?

Ma è ovvio!” sbottò lei “Questo piccolino nascerà da me, un'umana, e da te, un demone. Rappresenterà la prova materiale che demoni e umani posso vivere insieme in pace e armonia. Che possono costruire un unico, gigantesco, meraviglioso mondo. E possono farlo insieme”

Il demone, per la seconda volta in vita sua, si ritrovò a corto di parole: unire Assiah e Gehenna.

Che idee assurda!

Che cosa stupida!-sbottò infatti-I demoni e gli umani sono troppo...

Cosa?” lo interruppe lei “Diversi per capirsi? Guarda me e te. Guarda quello che proviamo, quello che facciamo insieme. Se qualcuno pochi mesi fa mi avesse detto che un giorno sarei stata posseduta da Satana e che ne sarei stata felice l'avrei rinchiuso in manicomio! E guarda ora invece: siamo felici, stiamo per avere un bambino. Noi ci capiamo. Davvero. E se io posso capire te e tu me, allora perché non può essere così per tutti? Certo, questo è solo un piccolo passo, però in futuro, piano piano, io credo che potremmo vedere realizzato questo sogno. Immagina... niente più guerre, niente più cose cattive. Solo cose buone per tutti: umani e demoni. Non sarebbe bellissimo?”

Satana rimase zitto, riflettendo: era un bel sogno, in effetti.

E Yuri sembrava così felice... felice come non lo era mai stata.

Gli occhi blu le brillavano, mentre con le mani sembrava voler disegnare quel mondo da lei descritto.

Sì...sarebbe davvero bello.

Lei annuì, felice della sua approvazione.

Bene! Adesso non ci rimane che...”

L'esorcista di colpo si bloccò.

Cosa?

Ngh... ho di nuovo la nausea”

Yuri!

Non lo faccio apposta! Adesso sarà meglio che vado a letto...”

Satana sbuffò.

E sia. Ma ti avverto: se inizi a fare così per i prossimi mesi tutti i giorni io ti mollo.

Ah ah ah” fece lei, tirandosi addosso la coperta e avvolgendovisi dentro fino a somigliare ad un enorme bruco umano.

Guarda che non scherzo!

Sì sì. Buonanotte, Satana”

Buonanotte Yuri.

L'esorcista chiuse gli occhi, sorridendo, lasciando che un dolce pensiero e un nome le attraversassero la mente.

Buonanotte... Rin*”

 

*Mi piaceva l'idea del fatto che lei pensasse già al bambino con il nome che poi gli darà... boh, non so, mi sembrava dolce.

 

My corner

Ooooook!

Mi scuso per questa roba... Insomma, essendo la mia prima ff su ao no exorcist volevo scrivere qualcosa di carino, ma mi sa che tra errori e OOC ho proprio fatto un fiasco ^^”

In ogni caso, questa storia fa parte della “Sfida dei 200 prompt”.

Farò 5 raccolte più una (si, tremate).

Le prime 5 saranno rispettivamente: Nascita, infanzia, Adolescenza, Vita e Morte e racconteranno i vari momenti vissuti dai nostri protagonisti e dai personaggi durante questi momenti.

Va beh, ora mi dileguo.

Fatemi sapere cosa ne pensate!

Baci

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Capitolo 2
*** Smorfia ***


Nota: questa prima raccolta segue gli avvenimenti principalmente dell'anime. Preferisco il manga io, ma come materiale per lavorare sulla nascita dei gemellini è l'anime che da di più. In ogni caso, anche se non avete visto l'anime, potete tranquillamente leggere.

 

Questo secondo racconto su Shiro e Yuri

lo voglio regalare a voi,

splendidi lettori silenziosi,

e a tutti quelli che mi sostengono e mi fanno crescere

con i loro pareri.

 

SMORFIA

 

Shiro Fujimoto non era un uomo paziente.

No, neanche un po'.

Era lì da un sacco di tempo ad aspettare quella stupida, al freddo e al gelo, e lei ancora non si faceva vedere.

Poi, un fruscio e subito aveva alzato gli occhi, scocciato.

Ed eccola lì.

Lei, con i lunghi capelli castani a ricadere sulla schiena, un ciuffo disordinato a scenderle lungo il viso; gli occhi azzurri come il mare a fissarlo, mentre teneva stretta tra le mani la legna per il fuoco.

E, dipinta sul volto, quell'adorabile smorfia scocciata che rendeva il suo viso così tenero e infantile.

Innocente, più di quanto già non fosse.
E lui non aveva potuto fare altro che riprenderla, rimproverarla.

Che ci faceva lì, circondata dai demoni, sola in una foresta in mezzo al nulla?

Oltre ad essere illogico, quel suo comportamento stava causando un sacco di problemi a tutti quanti.

L'unica cosa che poteva fare in quel momento era impacchettare la sua roba e tornare al Vaticano il prima possibile.

Come le era stato ordinato.

Lei, del canto suo, non aveva avuto nessun problema a fingere di non aver sentito una parola, preferendo accoccolarsi nella neve per prendere in braccio e coccolare due demoni minori, mentre le guance s'imporporavano, e una smorfietta intenerita, da bambina, faceva capolino sul suo viso.

Una smorfia, di rabbia e disappunto invece, si dipinse sul viso del prete.

“Ascoltami dannazione!” aveva sbottato, contrariato.

Yuri a quel punto si era degnata di concedergli una parte della sua attenzione, continuando a coccolare i demoni, e limitandosi a riferirgli che lei di tornare al Vaticano non ne aveva proprio intenzione.

Ed eccolo lì, lui, Shiro Fujimoto, temuto per il suo cuore di pietra, a fissare il viso corrucciato in quella smorfia scocciata e annoiata di Yuri.

Eppure, non era riuscito ad arrabbiarsi, non del tutto almeno.

Quella smorfia... la faceva sembrare troppo una bambina.

E lui non riusciva ad essere duro come al solito con lei a fissarlo in quel modo, così preferì limitarsi a riferirle i pettegolezzi: forse sperava, in cuor suo, che sapere di essere considerata una strega perseguitata dai demoni l'avrebbe convinta ad andarsene.

Mai considerazione fu più sbagliata.

“Create problemi perché pensate agli umani e ai demoni separatamente” . Aveva risposto, impettita, orgogliosa della sua scelta, del suo pensiero, una smorfia di compatimento verso di lui misto a un malcelato orgoglio che le attraversava il viso.

Un'espressione stupita si era dipinta sul viso del prete: chi avrebbe mai immaginato una cosa del genere?

“Sono amici importanti per me, sai?” aveva continuato, alzandosi di scatto, contrariata dalle sue parole, dalla sua presenza, dalla sua incapacità di capire.

Era corsa in casa, il viso corrucciato in una smorfia di disappunto, sbattendo la porta e seppellendo l'esorcista sotto un cumulo di neve.

E Shiro era rimasto lì, stupito e arrabbiato al contempo, per un bel po' di tempo prima di scrollarsi di dosso la neve e ripartire alla volta del Vaticano con postura rigida, giacca bagnata, sigaretta spenta all'angolo della bocca e un'espressione dura di disappunto a coronare il tutto; e il viso di Yuri, così innocente con quella smorfietta, nei suoi ricordi.

La stessa che, negli anni a venire, avrebbe trovato dipinta sul viso di due bambini che gli avrebbero scaldato il cuore.

Però questo, lui, non poteva ancora saperlo.

 

 

My corner

Bene!

Allora, adesso vi racconterò una storia: un'esemplare di Scrittricibus comunibus si apprestava ad andare nel suo lettuccio quando, presa dalla sua rimbambitaggine, si era messa davanti allo specchio a farsi smorfie da sola.

Andava tutto bene, quand'ecco che la lampadina si accese nel suo fantomatico cervello: colta dall'improvvisa ispirazione, la piccola Scritty, nonostante l'ora tarda, ha lottato per prepararvi questa storiella.

Morale della favola: se vi è piaciuta, sarei grata che me lo faceste sapere.

Il prossimo capitolo a breve, perché non mi stancherò MAI di tormentarvi.

(Sì, vi voglio bene ^^)

Alla prossima!

Baci

Morgana

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