Come sarebbe stato se ...

di PolvereVolante
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Distante da me ***
Capitolo 2: *** Il peso del rimorso, amore, tristezza e amicizia ***
Capitolo 3: *** Mille modi per portare rancore ***
Capitolo 4: *** Rivelazioni ***



Capitolo 1
*** Distante da me ***


FABIO

Come posso continuare così ?Troppo distante, è troppo distante da me !Ho detto che non volevo stare con lei per non affezionarmici troppo, per non soffrire ancora se le succedeva qualcosa. Tutto inutile. Ormai lei è tutto per me, se soffre soffro anche io, se è felice, anche io lo sono. Cammino fra le strade di Roma pensando a questo, pensando "Tanto è inutie stare lontano da lei, io la amo. Soffrirei ugualmente, anche se non sono sempre con lei. " e così corro. Corro verso la villa sul lago, ma ad un tratto mi fermo. Mi fermo tutte le volte che inizio a correre. Mi fermo, perchè rivivo quei momenti di dolore, quando l' ho vista affrontare Nida per me, priva di forze. Quando l' ho vista trasformarsi dal drago verde e possente che vive in lei, nella ragazza dai capelli rossi e una spuzzatina di lentiggini sul naso. Ma questa volta che corro, non tornerò indietro, perchè è inutile scappare da lei, da colei che amo. Ed ora sono qui, avanti alla villa settecentesca del professore. Trasformato nel mio drago, con le ali fiammeggianti che mi bruciano sulla schiena, con l' aria calda che mi vortica intorno, pronta a rivederla, se ancora lei mi vorrà vedere.

SOFIA

Mi ha lasciato, non voleva soffrire ancora mi ha detto, mi ha detto che non poteva rimanere con me, che voleva allontanarsi da me. Io ora sono sola, a passare giorni interi ad allenarmi, con un solo lato positivo, sono imbattibile. Sono passati otto mesi dalla nostra partenza da Edimburgo, e io sono cambiata completamente. I giorni passati allenandomi mi hanno resa più attletica, agile sottile, ora ovungue vada le piante crescono rigogliose. Oramai nessuno riesce più a battermi in combattimento e ho completamente preso le redini del gruppo, il professore è fiero di me, Lidja non mi vede più come qualcuno da proteggere. Sono diventata quello che volevo, in questi otto mesi, una ragazza forte e attletica, potente, un capo, allora perchè riesco a far nascere tutto tranne un sorriso sulle mie labbra ? Tutti si sono resi conto che non sono più allegra come prima, e ognuno dà una motivazione diversa a questa mia tristezza. Il professore dice che sono stressata per la battaglia che mi attende, Karl pensa che il troppo allenamento mi stia facendo male, Ewan pensa che mi senta sola sempre rinchiusa qui. Solo Lidja e Chloe sanno perchè stò male. Lui è lontano, distante da me. Chloe si è subito dimostrata un' ottima amica, dolce e gentile, l' unica che abbia conosciuto solo la nuova me, e non quella fragile e sensibile che ero prima. Ho deciso di raccontarle tutto e adesso io, Lidja e lei formiamo un bel gruppo, anche se non mi confido neanche con loro ormai. Adesso mi trovo dinuovo sul tetto della villa, a ripensare a Fabio, sola, come mi senta sempre da otto mesi. L' aria è calda e non c'è un filo di vento, il lago brilla sotto la luce del sole, che lo fà sembrare una grande distesa di cristallo, tutto è perfetto, allora perchè io mi sento così male ?
"Sof cosa c' è che non và ?" sentii una voce dolce chiamarmi. Dietro di me si trovava Ewan, con un semplice paio di gins e una maglietta leggerissima. Lui e Chloe avevano fatto fatica ad ambientarsi con un clima tanto caldo, mentre la madre si era trovata subito benissimo e si era sbarazzata di tutti i maglioni che portava ad Edimburgo. Ewan aveva un sorriso premurono, proccupato e solo allora mi accorsi che avevo pianto, guardando la perfezione di quel luogo e quanto imperfetta fossi io in quel paesaggio. "Ciao Ewan, cosa ci fai qui ?Questo posto lo conosciamo solo io e Lidja ?" gli chiesi, asciugandomi le lacrime. Lui si sedette accanto a me, con le gambe che pendevano dal parapetto. Lui è stato sempre un ragazzo molto dolce, aperto e normale, non come Fabio. Solo pensare a quel nome mi fece singhiozzare. Una notizia meravigliosa, stavo tornando la Sofia lagnosa e debole, non potevo rimanere forte abbastanza, lo sapevo !Anche se un pò ci avevo sperato. "Io ho il tuo stesso nascondiglio dall' altra parte del tetto, ho sentito singhiozzare e mi è bastato un battito d' ali per venire da te !" mi rispose. "Davvero ?Non sapevo che ci fosse un' altro posto segreto qui accanto !" dissi. "Sofia mi spieghi perchè sei ridotta così ?Non sorridi più, mangi poco, ti alleni soltanto, sei cambita !" affermo, corrugando la fronte. "Io ... io non voglio parlarne !" risposi, ricominciando a singhiozzare, e appoggiando la testa alla sua spalla. Se solo pensare a Fabio mi faceva male, parlarne mi avrebbe distrutto, preferivo piangere, con qualcuno affianco che mi sorregge, come faceva lui prima di sparire. Ewan mi strinse a se, e io mi senti protetta, mi sentii un pò più me stessa e le lacrime iniziarono a fermarsi. Quando improvvisamente sentii un caldo soffocante e quando alzai gli occhi, e c'era lui.

FABIO

Stavo per bussare alla porta, quando sentii delle voci provenire dal tetto, sopra la camera di Sofia. Come incantato dalla sua voce, mi ritrasformai immediatamente e spiccai il volo verso il tetto. Avanti a me c' era Sofia, che singhiozzava abbracciata a quel viscido di Ewan. Le fiammo si crearono intorno a me, e la rabbia mi riempii la mente. "Allontanati da lei !" sussurrai, prima di lanciargli contro una fiamma, attento a non colpire Sofia, che aveva appena alzato lo sguardo e mi guardava come se fossi un fantasma. Io mi avvicinai a lei, ma un vento potentissimo mi scaraventò via, e Ewan si accanii su di me. Io continuai a combattere, colpo dopo colpo, respirando l' aria rarefatta dalle mie fiamme. Sofia ci guardava immobile, mentre fiamme e uragani si abbattevano sul tetto. L' avevo guardata solo per un attimo, ed era diversa. Aveva uno sguardo più fiero, duro, il corpo più sottile e allenato, e i capelli erano di un riccio ordinato, non più un groviglio indomabile. Era cresciuta, non era più la ragazza da proteggere, ma questo lo capii solo quando si alz e manifest il doppio dei poteri che ricordavo che avesse. L' albero che usciva dal tetto, prese subito vita. I rami mi si avvolsero intorno al corpo, allontanandomi da Ewan, che poco prima era steso a terra con me addosso. Le mie fiamme si spensero, e capii che era a causa della linfa che si trovava sul ramo. Sofia mi guardò infuriata, con una espressione che non avevo mai visto sul suo volto, e anche delusa, delusa profondamente. "Ewan torna di sotto !" disse calma, al ragazzo che da Kuma era tornato normale. Lui senza dire una parola si allontanò, guardandomi torvo. Io ero ancora avvolto dai rami, che mi stringevano sempre più forte. "Fabio come ti è venuto in mente di piombare qui e attaccare un altro draconiano ?Cosa ti è passato per la testa ?" mi chiese Sofia ora che il biondino inglese era scomparso dal nostro raggio visivo. Aveva ancora quel tono calmo e controllato, che mi stava facendo paura. Aveva raggione, cosa mi era venuto in mente ? "Mi è venuto in mente che stava attaccato a te, e tu mi hai baciato !" dissi, senza neanche pensarci. Le funi intorno a me si allentarono e Sofia fece una smorfia di rabbia. "Sono passati otto mesi Fabio !Otto mesi da quando mi hai lascito, otto mesi in cui non ho fatto un sorriso a causa tua ! Credi di poter venire qui, attaccara Ewan che mi stava solo consolando e dire solo, Tu mi hai baciato e lui ti stava troppo vicino ?" mi chiese, e gli alberi intorno alla casa e la casa stessa iniziarono a tremare, come se ogni elbero e pianta nei paraggi volesse estrarre le radici e attaccarmi. Io mi sentii male, ero stato un mostro e un ipocrita, ma non l' avrei lasciata. Mi avvicinai a lei, ma Sofia si ritrasse. "Fabio non ce la faccio più, sei solo un mio compagno di squadra, non ti vogio più vedere se non è indispensabile !" disse, entrando agilmente nella sua camera e chiudendo le finestre, solo allora vidi una lacrima scivolarle sul volto. Rimasi sul tetto immobie, finchè Karl non mi apparve accanto. "Scendi !" mi ordinò, e io come in trance lo seguii giù.




Note dell' autrice
Salve a tutti, io ho scritto molte altre fanfiction su molti libri, ma questa è la prima che faccio sulla Ragazza Drago e spero vi piaccia.
Perfavore recensite perchè se è un capitolo tragico o voglio sapere e rimediare, saluti e tutti, l' autrice più svitata del mondo ;D


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Capitolo 2
*** Il peso del rimorso, amore, tristezza e amicizia ***


                                              Il peso del rimorso, amore, tristezza e amicizia

FABIO

Entrai nella villa dalla porta principale , scortato da Karl come se fossi stato un prigioniero pronto al processo. La villa del professore non mi era mai sembrata tanto minacciosa , anche se non ci feci molto caso. L’unica cosa a cui pensavo era a quella lacrima scivolata sul volto della Draconiana che mi aveva rubato il cuore. L’avevo fatta piangere , e chi sa quante altre volte l’aveva già fatto , mi sentivo uno schifo. Mi ero comportato in modo vile e insensato, -L’ho fatta piangere- era la frase che mi rimbombava nella testa. Quasi non mi accorsi di aver raggiunto il tribunale. Appena varcata la soglia di una delle mille stanze della villa , ebbi appena il tempo di vedere un Ewan malconcio con la sorella e la madre preoccupate accanto che mi sentii placcato e buttato pesantemente a terra. “Sei un idiota , sei tornato per rovinarle di nuovo la vita ?! Stava migliorando … Attaccare Ewan ! Sei vivo stupido!” Urlava Lidja a pieni polmoni , senza smettere di picchiarmi ferocemente, non avevo neanche la forza per reagire. Guardavo il soffitto di legno , e sentivo il freddo del marmo sotto la schiena. L’ex trapestista non pensava molto , ma picchiava forte , dovettero passare diversi minuti prima che qualcuno intervenisse. “Ma che cosa succede qui !? ” esclamò il professore entrando nella stanza. Intuii che Ewan non avesse fatto la sua recita “Sono un povero cane bastonato”anche a lui , perché sembrava proprio un custode che era entrato in una stanza e vedeva i Draconiani che vivevano con lui in piena lotta. Prese di peso Lidja , e me la tolse di dosso. “Avrei molte domande da porvi. E se non ti dispiace Lidja, preferirei farle senza doverti bloccare … ! ” disse il mio salvatore , con una calma impressionante. Intanto io ero ancora steso a terra , rasserenato dal fatto che la mia possibile carnefice aveva smesso di sclaciare . “Benissimo , ora accomodiamoci e mi spiegherete tutto!” disse ancora George .
Ci trovavamo tutti nel salotto , seduti sulle comode poltrone. Non mancava nessuno , oltre l’unica persona di cui mi importasse la presenza. “Karl puoi andare a chiamare Sofia. Credo che debba sapere che cosa le stia succedendo intorno ! ” il prof era nel suo solito completo da gentiluomo dell’ottocento , ed esibiva una calma snervante. Io ero ancora in trance , seduto su una poltrona, ma a sentire il nome della rossa mi destai. “Prof meglio se non la disturbi. Lasciamola in pace !” disse il bamboccio biondo. Lo credevo uno stupido, sbruffone, arrogante , ma se volevo mettere a posto la situazione con Sofia , dovevo chiederle solo scusa. “Perché? Cosa è successo?” chiese il custode. Decisi che era giunto il momento di intervenire “Ho attaccato Ewan sul tetto. È stato un malinteso!” dissi velocemente. In quel momento l’unica cosa che volevo fare era deprimermi da solo , sicuramente non partecipare ad un processo. “Cosa ?! Hai attaccato Ewan? Perché ?” disse il giudice in persona. A differenza sua , Gilian e Chloe non si erano scomposte. La ragazza bionda mi guardava assassina , mentre la madre non si muoveva nella sua camicia bianca con sotto una gonna che sembrava appena uscita dall’antro di un pittore. La reazione di Lidja fu alquanto inaspettata , per quanto me ne importasse in quel momento. “Professore a volte capita di essere completamente risucchiati dai sentimenti dei nostri draghi , e si perde il controllo. Una volta mi sono svegliata ruggendo perché Rastaban stava rivivendo i momenti di una delle battaglie che ha vissuto. Deve essere successa una cosa simile a Fabio.” Mi stava chiaramente coprendo , ma sicuramente non per me. Ero certo che Sofia le avesse parlato di tutti gli eventi successi qualche mese prima , e ora la trapezista non voleva rivelarlo a tutti , per spiegare la mia bravata. Lei e Sofia erano come sorelle , anche se non ritenevo possibile sopportare Lidja , ma dopotutto una rossa una volta sopportava me. Aveva una pazienza invidiabile. “è vero! Ho sentito il fuoco dentro di me, e vedevo a scatti le viverne e Ewan , è stato tutto un incidente ! ” ressi la storia della circenze. Clhoe, Gilian e Ewan cambiarono espressione “Scusa amico , credevo mi avessi attaccato di proposito! ” disse l’anglosassone , che sembrava mortificato. “Bene. Questa anomalia può essere pericolosa. Sarebbe meglio se rimanessi qui per un po’.” Disse il padrone della villa , rivolto a me. Io approfittai della proposta per avere maggiori probabilità di chiarire con Sofia !

SOFIA

“Non ti voglio più rivedere ! ” ed era la verità. Una di quelle verità che ti squarciano il cuore. Quella volta non l’avrei perdonato. Non ero più quella ragazza fragile, debole, che si sottomette senza reagire , e non l’avrei perdonato , solo che in quel momento mi era difficile segregare la vecchia me. Ma sicuramente non mi sarei lasciata andare davanti a Fabio. Mi girai velocemente , e rientrai nella mia camera , chiudendo le finestre, non volevo mi seguisse. Solo allora permisi ad una calda lacrima di scivolarmi sul volto. Fu la prima di molte altre. Mi aveva deluso , quella rabbia ceca nei suoi occhi , la presunzione che fossi rimasta ad aspettarlo per sempre. Non era il ragazzo di Edimburgo, quello dolce, che mi faceva sorridere, ora mi procurava solo dolore. Era a questo che pensavo stesa sul mio letto , mentre l’aria aveva dimenticato il percorso per arrivare ai polmoni, l’unica che non si sarebbe mai smarrita era la tristezza , che sgorgava imperterrita dai miei occhi , sotto forma di lacrime. Non riuscivo a smettere di piangere , ma non so se lo volevo sul serio , stavo sfogando tutta la frustrazione che avevo nascosto dietro una maschera di ghiaccio , negli ultimi mesi. Mi succedeva raramente che Tuuban mi parlasse , e quella fu una delle poche. “Non piangere bambina ! non devi provare tanto dolore … ” l’occhio della mente era incandescente , e la voce profonda del possente drago verde , mi rimbombava nella testa. “Come sai che sono triste ?” domandai , asciugandomi le lacrime “sento quando le tue emozioni sono potenti!” ammise “Grazie , avevo bisogno di un po’ di sostegno!” “Non credo di essere molto adatto ! nella mia vita ho provato diversi tipi di amore e delusione!” , io arrossii violentemente , e fui sollevata dal fatto che il drago non potesse vedermi “Sai sempre cosa dire, sei parte di me! ” , quando finì di formulare questo pensiero , qualcuno bussò alla porta “Riparleremo un’altra volta , ma ricorda , non essere triste bambina .. ! ” l’occhio della mente si spense.

LIDJA

“Stupido, idiota, scemo , meschino , stupido… ”era a questo che pensavo mentre guardavo quel merluzzo di Fabio. “Professore a volte capita di essere completamente risucchiati dai sentimenti dei nostri draghi …” mi inventai di sana pianta una scusa per ciò che era successo. Che Fabio non credesse l’avessi fatto per lui avevo detto quella bugia per proteggere Sof. Negli ultimi mesi percepivo solo tristezza in lei , e l’avrei percepita anche senza la telecinesi. Tutti avevano visto che non sorrideva più , ma solo io conoscevo il motivo, insieme a Clhoe. Era a pezzi per Fabio , e se una parte di lei era ancora intatta , Fabio era venuto e distrutto anche quello. “Stupido , idiota , scemo, meschino .. ” continuavo a ripetermi. Fabio aveva preso al volo il mio suggerimento , e ora Ew si stava scusando con lui , e cosa sentono le mio orecchie ?! Resterà alla villa , giusto per non far più uscire Sofia dalla sua stanza. “Prof vado da Sofia. Non so cosa abbia spinto Fabio ad attaccare , deve essere piuttosto scossa!” pronunciai l’ultima parola lanciando un’occhiataccia a colui che mi preparavo ad uccidere nella notte. “certo Lidja , vai ! ” mi concesse il prof , non me lo feci ripetere due volte. Le mie nocche sbatterono sulla porta della camera di Sofia. “Avanti” disse con voce flebile la rossa, e io entrai. La stanza bianca , tanto simile a Draconia , era inondata di luce. Sul suo letto , Sofia aveva gli occhi rossi , e il suo cuscino era zuppo. Aveva pianto a lungo. Ebbi una voglia matta di tornare di sotto e di ridargliene di santa ragione a Fabio. “Sof , so cosa è successo e … ” venni interrotta bruscamente. “Non lo perdonerò , ha superato i limiti. Sono cambiata , continuerò la mia vita senza intralci !” disse fieramente la mia amica. Non avrei volute sentire di meglio , ma in cuor mio sapevo che poteva succedere qualsiasi cosa , ma quei due sarebbero rimasti insieme. Che io lo volessi o no.




Note della (pazza) autrice

Suonino le trombe, inizino gli applausi, perchè è vero, sono ancora viva. Dopo aver pregato tutti gli dei perchè in vacanza mia cugina mi prestasse il computer (non mi hanno ascoltato) e dopo le ore a scrivere su un quadernetto procurandomi i calli alle dita, sono tornata a casa, dal mio caro computer e da voi, che continuate a leggere i miei deliri. Siate clementi, non dovrete mai più aspettare tanto tempo, finchè non morirò davvero per colpa della mia prof di lingue. Se volete commentare la mia fanfic o i miei deliri, fatelo subito, risponderò immediatamente con altre stupidagini, che ormai si sono impossessate di me. Vorrei farvi un saluto particola, non so ... in Francese, ma c'è un motivo perchè la prof di lingue mi detesta, e ho diciso che userò il caro vecchio Italiano. Ciaoooooo




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Capitolo 3
*** Mille modi per portare rancore ***


                                                                  Mille modi per portare rancore
    


Chloe


Ero sconvolta, arrabbiata e intristita.
Quel ragazzo era una cosa impossibile, meritava uno di quegli uragani che creavo quando mi arrabbiavo piccola dritto in testa.
Con che coraggio aveva attaccato mio fratello per poi inventare una scusa ridicola e -accettare di malgrado- le scuse immeritate che gli aveva fatto ?
Per non parlare di cosa aveva combinato con Sofia. Avevo trovato in lei una ragazza fantastica, un’ amica fidata.
L’ avevo presa come esempio, anche se più piccola di me.
Lei era forte e fiera, indistruttibile. Il capo indiscusso dei draconiani, team nel quale ero appena entrata. Mi ero trovata non molto a mio agio inizialmente, di solito quando cambiavo scuola o città c’ era mio fratello con me.
Questa volta lui era già stato inserito nel gruppo e avevo dovuto fare più fatica ad ambientarmi, ma ci ero riuscita.
Avevo fatto prima amicizia con Lidja, dopo aver capito che aveva una cotta per Ewan. Era stata esilarante la sua faccia quando aveva cercato di negare.
Sono sempre stata una persona diretta ed ero andata in camera sua annunciandomi con un “A te piace mio fratello”.
Dopo quella –rivelazione inimmaginabile- abbiamo iniziato a parlarci di più, diventando più complici e allenandoci insieme.
Sofia mi si era subito avvicinata …
Io l’ avevo classificata come una ragazza simpatica forte, una di quelle persone che si osservano da lontano e non si possono che ammirare, nella loro perfezione.
Mi dovetti ricredere poco dopo, quando conoscendola meglio mi accorsi dei suoi momenti di malinconia e quando mi resi conto che non sorrideva mai davvero .
Arrivai anche a scoprire la causa dei suoi strani cambiamenti di umore.
Mi raccontò di Fabio, il draconiano che controlla il fuoco. Scoprii cosa le avesse fatto, di quanto avesse sofferto.
Così avevo capito che anche lei era vulnerabile.
Anche se non avrei mai creduto di poterla vedere in simili condizioni.
Ero appena uscita dalla sua stanza, dopo aver raggiunto Lidja.
L’ arrivo di quel ragazzo aveva portato solo guai. Lo avevo visto solo per pochi giorni, subito dopo essere tornata nel mio corpo ad Edimburgo. Non avevo avuto la possibilità di conoscerlo, quindi mi ero dovuta basare sulle descrizioni fatte dalle ragazze. Non era facile.
Sofia lo ritraeva come un duro che nasconde molto dolore, ma che alla fine è dolce e premuroso.
Lidja lo descriveva come un’ impulsivo arrogante che sa solo attaccare briga e fare il tenebroso.
Dopo quello che era accaduto, sostenevo più la versione dell’ ex trapezista.
Sof era ancora in camera, non piangeva, ma si vedeva che l’ aveva fatto quando non ero ancora arrivata. Ormai erano le undici di sera, ero rimasta con lei per ore intere. In lei avevo visto determinazione e forza, la stessa che tanto ammiravo.
Mi stavo dirigendo in camera mia, quando feci una deviazione in cucina per prendere qualcosa da mettere sotto i denti.
Trovai Ewan seduto a tavola, con un libro in mano.
Mi sentii arrivare e alzò lo sguardo dal volume.
Aveva i capelli più in disordine del solito e sembrava stanchissimo.
“Come si sente Sofia ? Tu e Lidja siete rimaste in camera sua un secolo !” il suo tono era incuriosito, i suoi occhi indagatori.
“ E’ rimasta sconvolta da ciò che è accaduto, ma ora si sente meglio !” risposi, seguendo gli ordini di Sofia, che mi aveva categoricamente proibito di raccontargli la verità. Affermava che essendo un gruppo ciò che era successo avrebbe potuto creare una spaccatura fra lui e Fabio e sicuramente di problemi ne avevamo già abbastanza.
“Fabio rimane qui ?Ha già occupato una delle camere ?” chiesi, prima che lui si immergesse ancora nella lettura.
“Si, come mi è dispiaciuto averlo trattato male. Era sotto l’ influsso del suo drago e l’ ho accusato ingiustamente. Hai visto la sua faccia ?Ci è rimasto malissimo …” la rabbia mi salii a mille, erodendomi dall’ interno.
Non si meritava assolutamente nessun tipo di scusa, quel verme …
Era riuscito a farsi odiare in un solo giorno che lo conoscevo, un vero record.
Presi una mela rosso fiammante e mi incamminai per il corridoio alla destra della porta, ma non prima di sentire una frase che mi lasciò di stucco.
“So che mi nascondi qualcosa sorellina, non sai mentire a me …” detta con nonchalance da mio fratello.
Mi chiusi la porta alle spalle.


Karl

La cosa migliore dello studiare a casa, è che la sveglia non suona alle 7.00 del mattino. L’ organizzazione alla villa non era affatto rigida, l’ unico impegno che bisognava rispettare era quello degli allenamenti alle 12.00 e si doveva studiare almeno due ore al giorno.
Per la colazione si poteva andare in cucina dalle 8.00 alle 11.00 e se si vuole si può consumare il pasto in camera. Erano quelle regole non scritte, che caratterizzavano il proseguimento di ogni giornata.
Alle 10.00 andai a fare colazione, presi al volo un cornetto e tornai in camera. Stavo costruendo una macchina capace di leggere gli stati d’ animo. Un progetto segreto ancora agli inizi.
La mia camera si trovava accanto a quella di Ewan e ad una stanza vuota, che quel giorno occupava Fabio.
Era arrivato il giorno prima, creando un bel po’ di trambusto.
La storia del perdere il controllo per i draghi ecc … mi aveva sorpreso e preoccupato. Speravo che non sarebbe successo a me, non l’ avrei ricordata come una bella esperienza.
Avevo arredato la mia camera in modo da poterla utilizzare anche come studio.
I miei computer e i miei libri erano mantenuti con attenzione, e le mie invenzioni esposte su degli scaffali.
Il letto faceva a pugni con il resto, Lidja lo aveva commentato spesso.
Affermava che nel laboratorio di uno scienziato pazzo qual’ ero, il letto era inutile. Perché si presuppone che non dorma, ma passi la notte a far tornare in vita mostri e a costruire robot.
Quella ragazze aveva davvero una fervida fantasia.
Ero talmente occupato con la mia macchina dell’ umore, che quasi non mi accorsi che era l’ ora di andare nel Dungeon. Corsi fuori e bussai alla porta dell’ anglosassone “Sono le ore 12.00, è ora di andare agli allenamenti !” dissi con voce impetuosa, scimmiottando un sergente della marina. Ewan uscì dalla stanza esibendo un saluto militare.
Era una nostra abitudine, avevamo legato molto in quei mesi.
Ewan era sempre solare, allegro e pronto all’ azione, un ottimo compagno di allenamenti e cosa che inizialmente mi sorprese molto, di studi.
Stavamo per scendere quando mi ricordai di Fabio.
Mi accostai alla sua porta “Fabio è orario di allenamento nel Dungeon, se non ti ricordi come ci si arriva, è meglio se vieni con noi.”
Rumori sospetti arrivarono dalla stanza, prima dell’ apparizione di Fabio.
Non credevo di aver mai visto delle occhiaie come le sue. Aveva il viso stravolto, i capelli devastati e i vestiti che indossava il giorno prima spiegazzati. Qualcosa mi diceva che non aveva chiuso occhio.
Mi fece un cenno e raggiungemmo Ewan che ci aspettava all’ entrata del labirinto sotterraneo.
Arrivammo spediti alla camera degli allenamenti e ciò che vidi non mi stupii.
Sofia era al centro della stanza, trasformata nel suo drago, circondata da centinaia di alberi e edere.
Scagliava frecce e altro a una velocità e con una forza da far impallidire un mitra.
La rossa mi stava davvero preoccupando.
Era dal ritorno da Edimburgo che aveva iniziato ad allenarsi in modo eccessivo essendo sempre la prima ad arrivare e l’ ultima ad andarsene dalla sala della gemma. Ormai tendeva anche a dimagrire e aveva perso quella dolcezza che la caratterizzava.
Aveva guadagnato sicurezza ed era imbattibile nei combattimenti.
Aveva perso il sorriso, partecipava alle conversazioni, faceva battute e considerazioni, ma non aveva più il suo vecchio sguardo gentile.
Per non parlare dei suoi momenti no. In quei giorni durante gli allenamenti bisognava starle alla larga, se non volevi trovarti legato da viti spinose.
Sofia si fermò un secondo, ci lanciò un’ occhiata e riprese. Aia … Era un giorno no !Sospettavo che sarebbe stato Fabio a subire la sua ira.
Si, dall’ occhiataccia che aveva lanciata in particolare a lui, ci avrei scommesso.
Chloe e Lidja arrivarono poco dopo di noi, che eravamo ancora pietrificati e guardare il capo dei draconiani.
“Ciao ragazzi ! ‘Giorno Sof .” esclamò pimpante Lidja, a dispetto delle sue occhiaie.
“Ci siamo tutti !Essendo numero pari, questa volta ci alleneremo a coppie. Inizieremo direttamente da un combattimento …” la voce di Sofia era chiara e inderogabile, proruppe nella stanza, mettendo in chiaro gli ordini.
Organizzava lei gli allenamenti da circa cinque mesi.
Il prof veniva a controllarci ogni tanto, ma ormai le redini della squadra erano in mano a lei.
Ewan mi si accostò velocemente, come sempre sarebbe stato lui il mio compagno.
Vidi con la coda dell’ occhio Chloe che sbarrava la strada a Lidja, impedendole di raggiungere Sof.
Mi concentrai un secondo e il mio orecchio si trasformò in quello di un drago.
“Facciamola sfogare, dopotutto quel viscido se l’è meritata …” Lidja aveva sorriso malignamente all’ affermazione dell’ amica e questo mi preoccupò.
Mi guardai intorno cercando di capire, e la risposta arrivò subito. Dall’ occhiata che Sofia aveva mandato a Fabio, doveva avercela seriamente con lui e adesso avrebbero dovuto combattere insieme.
“In posizione !” urlò la ragazza che avrebbe ridotto in poltiglie il ragazzo di Benevento “Si parte !”.
Il suo neo si accese all’ istante e lo stesso fece il mio.
Creai uno spesso muro di ghiaccio, per proteggermi dall’ impetuoso vento che mi aveva spedito contro il mio avversario, ance lui molto veloce.
Mi abbassai a terra, toccando il pavimento con i miei artigli. Lo ghiacciai veloce facendo scivolare Ewan, che cadde rovinosamente.
Con uno sforzo sovraumano mi concentrazione, creando un blocco di ghiaccio intorno a lui, immobilizzandolo. Era una nuova tecnica che avevo appena messo in pratica, di cui stavo ancora curando i particolari.
“Perfetto, bravo !Ora mi potresti scongelare, che muoio di freddo …” mi disse il biondo, con finto tono indignato.
“Guarda che se non la smetti di lamentarti ti congelo al lingua, almeno stai zitto.”
Mi avvicinai e feci sparire il ghiaccio, stavo per rimettermi in posizione, ma il mio sguardo venne catturato da un’ altro combattimento.
Sofia era completamente trasformata, con l’ occhio della mente che brillava potente.
Dietro di lei erano nati intere querce che protendevano i loro rami verso Fabio, colpendolo. Contemporaneamente dei rampicanti si avvolgevano intorno al corpo trasformato del ragazzo, immuni alle fiamme che esso emanava.
Il viticci stringevano sempre più forte, e il ragazzo a diventare sempre più rosso.
Notai gli occhi di Sof pieni di rabbia e delusione,ma fortunatamente si fermò.
Posò lentamente i piedi a terra, rendendosi conto che tutti noi ci eravamo fermati a guardarla.
“Per oggi gli allenamenti sono sospesi, ci vediamo domani alla solita ora !” bisbigliò sconvolta, prima di correre via. Aveva la testa sbassa, aveva paura di incontrare i nostri sguardi.

Sofia

Cosa avevo fatto ?Avevo nettamente superato il limite, me ne rendevo conto.
Fabio aveva sbagliato, forse una stritolata in più la meritava … la cosa sbagliata era stata mischiare gli allenamenti e il mio ruolo di capo dei draconiani con i sentimenti.
Dovevo essere più responsabile e non dare certi esempi al resto del gruppo.
Anche se dovevo ammettere di sentirmi sfogata, libera da quella rabbi che mi pesava sullo stomaco.
Ero arrivata alla conclusione che Fabio aveva fatto una cretinata il giorno prima, ma che mi sarei dovuta impegnare a mantenere un rapporto civile con lui. Guarda un po’ cosa avevo combinato … al diavolo le promesse che mi ero fatta, come quella di non saltargli addosso, per un motivo o per un’ altro …
Ero in camera mia, alternando sorrisetti compiaciuti e sguardi mortificati. Se ve lo stati chiedendo… ?Si, ero impazzita sul serio !
Non potevo negare che pur avendo fatto ciò che aveva fatto, per Fabio provavo ancora più che qualcosa. Però non sapevo se volerlo perdonare. Appena lo avevo visto, prima che succedessi il fattaccio, il mio cuore aveva battuto all’ impazzata.
Per la millesima volta la mia espressione mutò da risentita ad innamorata.
Perché i miei sentimenti dovevano essere tanto incoerenti ? Perché tutto doveva essere così difficile ?






Note della(pazza) autrice
Oggi il vostro compito sarà rispondere alle ultime due domande che ho scritto. Potete metterle sul personale, oppure commentarle attraverso i personaggi, avete il libero arbitrio.
Adesso voglio dare un grazie speciale a tutti coloro che i seguono e recensiscono, a anche uno ai circa trecento che hanno letto la mia storia. Continuate a leggere e a dirmi cosa ne pensate, nel bene e nel male.
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Capitolo 4
*** Rivelazioni ***


Rivelazioni


Lidja

-Non Devo Ridere – mi ripetei mentalmente.
-Per non farlo mi basterebbe non soffermarmi su Karl con occhi e bocca spalancati che sorregge un Ewan con un’ espressione che lo fa assomigliare più che vagamente ad un babbuino.
Mi basterebbe evitare di guardare Chloe con lo sguardo pieno di insano divertimento.
E soprattutto … Prima di ogni altra cosa …
Dovrei impegnarmi per non assecondare l’ irrefrenabile voglia che ho di alzare lo sguardo su di un Fabio sconvolto e con il sedere ben piantato al suolo – mentre pensavo tutto ciò, era già troppo tardi …
Scoppiai a ridere sguaiatamente, ricevendo occhiate risentite da parte di Fabio e sbigottite da parte di Ewan e Karl.
I tre rimasero ancora più sorpresi nel sentire la risata cristallina di Chloe aggiungersi alla mia.
“Sof ha detto che l’ allenamento è finito, andiamo ?” chiesi con disinvoltura appena la mia risata e quella della bionda si spensero.
Ewan fece per replicare, ma vedendomi andare verso l’ uscita del dungeon tacque scuotendo la testa e mi seguì.
Ero consapevole che presto o lui o Karl avrebbero preteso delle spiegazioni, ma in quel frangente approfittai del loro sconcerto per allontanarmi dalla sala della gemma e raggiungere il prima possibile Sofia.
 
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La porta in legno che avevo avanti era scolpita con maestria.
Ella rappresentava un maestoso e rigoglioso albero dalle grandi e forti radici che affondavano fino alle viscere della terra.
Era perfetto in ogni suo particolare, fino alla più piccola delle rifiniture, che avevo memorizzato alla perfezione rimanendo appostata fuori alla stanza della mia amica dalla chioma fiammeggiante.
Non mi ero mai fatta problemi ad entrare nella sua camera, fin dal nostro primo incontro.
In quella occasione però, non avevo idea di quale delle mille sfumature del carattere multicolore di Sofia mi sarei imbattuta.
Presi un bel respiro, abbassai la maniglia e varcai la soglia.
In un primo momento mi preoccupai non trovando nessuno nell’ accogliente camera lattea, ma in seguito mi parve ovvio avvicinarmi alla finestra socchiusa.
Ci misi poco ad individuare una testa rossa che si stagliava contro il cielo , illuminata dal sole che creava stratosferici giochi di luce.
“Mi sorprende che tu sia arrivata solo ora !” il tono sarcastico, ma affettuoso che mi rivolse Sofia mi fece spuntare un sorriso, mentre mi sedevo agilmente accanto a lei.
Non volevo farmi false speranze, ma non mi sembrò stare tanto male …
“Devo iniziare a fare a fare la psicologa ficcanaso, oppure parli direttamente tu ?” dissi senza farmi troppi problemi.
“Devo ammettere che mi piacerebbe vederti cacciare fogli pieni di scarabocchi per chiedermi cosa vedo, ma visto che mi sembri stanca …” mi rispose.
Le dedicai un elegante e sonoro sbuffo.
“Sai che ultimamente ho provato senso di abbandono, tristezza, rabbia, ma adesso sento solo … Pace.
Dopo tante emozioni mi sono stancata di soffrire.
Cosa farò ora mi chiederai ?
Vivrò l’ attimo. Senza pressioni, con leggerezza. Con la leggerezza consona alla mia età !” mentre pronunciava quelle parole, sapevo che sarebbero state onorate, e fui davvero felice per Sofia.

Fabio

Mi faceva male ogni singolo muscolo, accidenti !
Pigne mi avevano colpito la testa, ninfe bruciato la pelle ( cosa che non mi succedeva mai), alberi lanciato lontano e viti intrappolato.
Allora perché la cosa che faceva più male era il mio cuore ?
Dopo il disastroso allenamento ritornammo tutti nelle nostre camere.
La mia era una stanzetta comoda e anonima, che mi sembrò il luogo più accogliente del mondo quando mi ci rintanai dentro .
Avevo troppe questioni in sospeso, ed era arrivato il momento di decidere cosa fare …
La cosa più importante era scegliere se rimanere in quella casa.
Era tanto tempo che non mi fermavo in un posto fisso e ormai non tanto inconsciamente ne sentivo la mancanza.
Inoltre non ero sicuro di riuscire ad allontanarmi da Sofia dopo averla rivista.
Mi resi conto che la risposta a questo mio primo interrogativo era chiara fin dalla prima volta che avevo varcato la porta della villa …
Sarei rimasto !
Altri problemi secondari emersero in quel momento, quando mi ricordai di dover recuperare i miei indumenti, stipati in una camera d’ hotel a Roma.
Inoltre dovevo parlare con George dei particolari della permanenza, mettendo in chiaro il fatto che non ero disposto a sottostare a regole che non condividevo.
Pensai a come mi sarei trovato lì e come un flash vidi un tavolo imbandito, ed io ed il resto dei draconiani intorno ad esso che sorridevamo.
La cosa mi parve inverosimile sotto molteplici punti di vista.
Il primo era che Lidja non poteva respirare la mia stessa aria senza provare l’ impellente bisogno di urlarmi contro o come minimo quello di prendersi gioco di me.
Un’ altro punto assolutamente irreale in quel quadretto era il mio volto sorridente e spensierato , come non era da tanto, troppo tempo.
Un velo di malinconia mi avvolse e si inspessì quando pensai ad un altro particolare impossibile.
Sofia non mi avrebbe più perdonato per ciò che era successo.
I suoi occhi avevano smesso di guardarmi con la luce di otto mesi prima e di essa era rimasta solo una scintilla .
Con quel pensiero presi un’ altra decisione.
Mi sarei fatto bastare quella scintilla ed avrei acceso una nuova fiamma.
Se ci fossi riuscito forse avrei recuperato quel sorriso che mi aveva abbandonato quando la luce negli occhi di mia madre si era spenta.

Sofia

Mi ritengo una persona più che fortunata per aver trovato amiche fantastiche come Lidja e Chloe.
La prima forte, vendicativa e divertente, la seconda dolce, spigliata e con un forte senso della giustizia.
“… Ed a un certo punto Ewan ha iniziato ad inseguire il ragno geneticamente modificato di Karl con una scopa fra le mani, mentre il nostro caro scienziato pazzo piagnucolava dicendo di lasciar stare il suo tesoro “ raccontò appassionatamente Chloe.
Aveva raggiunto da poco me e Lidja, borbottando che sarebbe arrivata prima se non si fosse ritrovata avanti uno spettacolino messo in scena da attori di dubbia sanità mentale.
Noi avevamo subito chiesto spiegazioni, che ci furono fornite solo quando la bionda si accertò sulle condizioni della mia sfera emozionale.
Sia lei che Lidja sono troppo apprensive !
A quanto pare al ritorno dal dungeon Fabio si era rinchiuso in camera sua e Karl aveva invitato lei e Ewan nella sua stanza, per mostrargli il suo nuovo animaletto.
Sapete come è andata a finire …
In quel momento stavamo tutte e tre ridendo dell’ idiozia dei nostri coinquilini.
“Ragazze io muoio di fame !” mugugnò l’ ex trapezista, mettendo su un finto broncio da cane bastonato.
“Cosa ne pensate di prendere i piatti e tornare a mangiare qui ?” anche io avevo una certa esperienza in espressioni addolorate.
Non avevo la minima voglia di mangiare giù …
“Ok, ma tenetevi pronte e supplicare, ce ne sarà bisogno se vogliamo convincere mia madre !” disse Chloe con un sorrisetto …
Scendemmo a piano terra senza incontrare nessuno, con mia somma gioia.
Ci sarebbe stato tempo per sistemare la situazione .
Convincere la madre dei gemelli fu più facile di quanto pensassimo, ed in men’ che non si dica eravamo tornate nella mia camera con tre piatti stracolmi di pollo e patate.
Fra un boccone e l’ altro parlammo del più e del meno, soffermandoci in particolare sull’ idea un po’ pazza di Lidja di costruire un trapezio in una delle sale del dungeon.
Altro argomento di discussione fu lo strano silenzio dei nostri nemici in quel periodo.
Certamente non ne sentivamo la mancanza, ma era un po’ preoccupante …
A furia di parlare la lancetta dell’ orologio segnò le quattro del pomeriggio, l’ ora di separarci.
 Secondo le regole della casa si dovevano passare almeno duo ore giornaliere sui libri, e per ovvi motivi il professore non incoraggiava lo studio di gruppo.
Presi il mio libro di letteratura, e con la mente leggera iniziai a leggere, facendomi scappare ogni tanto uno sbadiglio …
Non so quanto tempo passò, ma senza che me ne rendessi conto il libro mi scivolò dalle mani, e le palpebre mi caddero pesanti .

Tutti i sogni sono sempre un po' misteriosi
e questo è il loro bello,
ma certi sono misteriosissimi,
cioè non si capisce niente,
sono come dei rebus.
Mentre i rebus hanno una soluzione,
loro non ce l'hanno,
puoi dargli cento significati diversi
e l'uno vale l'altro.
(Luigi Malerba)


I sogni di un draconiano invece fanno parte di una terza categoria …
Essi sono misteriosissimi, intriganti, essenziali e ogni volta sempre più strani .
Ti trasportano in luoghi differenti, magici, spesso spettrali …
Quella volta mi ritrovai in un salottino accogliente, riscaldata da un fuoco scoppiettante in un camino. Non vi dico il mio sconcerto .
Quel luogo sapeva di casa, di quiete, ma imponeva anche deferenza , rispetto …
Mi  guardai intorno in soggezione, sentendomi piccola in un luogo tanto austero.
“Fa come se fossi a casa tua bambina” disse una voce calda e gentile alle mie spalle, che mi fece sussultare dalla sorpresa.
Mi girai di scatto e osservai attentamente il mio interlocutore.
Era un uomo che non dimostrava più di trent’ anni, con una corporatura slanciata , capelli marroni e tratti marcati.
Aveva un’ aria familiare ed un’ espressione quasi eterea, tanta era la dolcezza che esprimeva .
“Accomodati pure Sofia, abbiamo tanto di cui parlare in così poco tempo” mi disse indicandomi una delle due poltrone ai lati del camino.
Spinta da un’ incondizionato senso di fiducia mi accomodai, e l’ uomo fece altrettanto sulla poltrona di rimpetto alla mia.
“Tu chi sei ?” bisbigliai.
“Mi rincresce dover essere tanto diretto, ma ribadisco che il tempo scarseggia, abbiamo cose più importanti di cui parlare e chi io sia passa in secondo piano” mi disse rammaricato.
Io feci per ribattere, ma la voce calda che avevo conosciuto da poco mi anticipò .
“Devi sapere che il tuo nemico si sta risvegliando, fra poco riapparirà più forte che mai e il frutto di Thuban non è ancora stato trovato …”disse grave.
“Come fai a saperlo ?”questa volta la mia voce fu tutt’ altro che un bisbiglio .
“Io so tante cose bambina, più di quante ne vorrei sapere …” mi rispose malinconico.
“Tu sappi solo che sono dalla tua parte, voglio solo aiutarti …” feci un segno di assenso con il capo, e l’ uomo continuò.
“Per trovare un frutto esso si deve voler far trovare, e quando lo fa, non è per caso …
Ogni draconiano trova il suo frutto solo quando raggiunge con il suo drago un particolare stadio di  armonia, che si raggiunge solo quando condividono un’ esperienza.
Lidja ha trovato il frutto di Rastaban quando ti ha conosciuta e ha incontrato un’ amica per la quale sarebbe stata pronta a sacrificarsi in qualsiasi momento, proprio come il suo drago ha sempre fatto per i suoi amici.
Fabio ha trovato il suo frutto solo quando dopo aver tradito si è pentito e così facendo ha seguito le orme del suo drago.
Il frutto di Karl si è presentato a lui quando ha capito l’ importanza della sua missione, che inconsciamente aveva sempre sottovalutato.
Quando Ewan e Chloe hanno smesso di viaggiare trasferendosi in un luogo fisso, raggiungendo la calma tanto cara a Kuma anche il loro frutto si è fatto rintracciare.
Devi sapere piccola, che dopo che Thuban è stato tradito da suo fratello, ha passato un brutto periodo di malinconia, viveva senza gioia … 
Solo in un secondo momento ha capito che  - Rimanere se stessi in un mondo che giorno e notte si adopera per trasformare ciascuno di noi in un essere qualsiasi vuol dire combattere la battaglia più dura della vita –
Proprio con questa consapevolezza, è andato avanti, proprio come stai facendo tu adesso !
Ti basterà concentrarti ed il tuo frutto si rivelerà …”  mi confidò.
Ero troppo sconvolta per dire qualcosa  …
Aveva parlato dei miei amici come se li conoscesse da una vita, mi aveva rivelato verità che non avrei mai immaginato ed io non sapevo neanche il suo nome .
“Grazie” dissi sincera.
“Non c’ è cosa che mi stia più a cuore che darti una mano, bambina” mi rispose con un sorriso.
“Adesso applicati , e trova ciò che stai cercando.”
Mi concentrai e il mio occhio della mente si accese, Thuban si unì a me !
Fusi insieme le nostre emozioni, i nostri pensieri, i nostri ricordi …
Tutto intorno a me si fece sfocato, tranne il sorriso di quell’ uomo gentile, che mi guardava rassicurante.
“Tu chi sei ?” chiesi per l’ ennesima volta, mentre tutti si faceva sempre più confuso.
“Sono tuo padre piccola mia” non ebbi neanche il tempo di assimilare la sua risposta che lui ed il salottino scomparvero.
Avanti a me iniziarono a scorrere immagini caoticamente.
Vidi  una grande nube nel cielo, vidi ceneri e lapilli scagliati in aria con forza e poi vidi Lui, un possente Vulcano che incombeva su tutto con supremazia e arroganza.
Vidi magma bollente fuoriuscire dalle sue fauci devastando tutto ciò che lo intralciava.
Vidi la forma più pura e insensibile della Distruzione.
Fortunatamente però, tutti sanno che dopo il caos arriva la calma.
Altre immagini apparvero avanti ai miei occhi.
Ciò che era stato perduto veniva ricostruito, sulle rovine di una città che era stata rasa al suolo.
La rinascita della vita dopo la distruzione.
Quale posto simboleggia meglio il potere della vita ?
Quale posto più adatto per il frutto di Thuban ?

Mi fu tutto chiaro … Dovevo andare a Pompei …
 






Note dell' autrice
Sono consapevole del fatto che il mio ritardo è imperdonabile, ma vi prego di fare uno sforzo.
Dopo la morte di mia nonna ho preso in considerazione la possibilità di smettere di scrivere e se adesso sono qui è grazie a voi.
Ho letto due recensioni fantastiche che mi hanno fatto impugnare di nuovo la penna e quel che avete letto adesso è il frutto della nuova determinazione che mi ha pervasa.
Spero in un vostro commento,
A presto ! 




 

  

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