Just Look at Me Now.

di SaraBelieber10
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Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo :) ***
Capitolo 2: *** Capter One // Normal Life. ***
Capitolo 3: *** Two // Party and Dance. ***
Capitolo 4: *** Three // I'm Strong. ***
Capitolo 5: *** Four // Hate for School. ***
Capitolo 6: *** Five // Welcome to Bieber House. ***
Capitolo 7: *** Six // Mom, Dad.. ***
Capitolo 8: *** Seven // Leave! ***
Capitolo 9: *** Eight // Al(cool) ***
Capitolo 10: *** Nine // Hi, Atalanta. ***
Capitolo 11: *** Ten // The House in Atalanta. ***
Capitolo 12: *** Eleven // Why? ***



Capitolo 1
*** Prologo :) ***



A volte quello che sembra irraggiungibile, è possibile. In tutti i modi.


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Just Look At Me Now.



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Description:
Mi chiamo Demi ed ho 17 anni.
Vivo a Stratford, ma ora ad Atalanta.
La mia storia d'amore non è quella del principe azzurro o altro genere.
E' diversa, ma più bella.
Sono la ragazza di Justin Bieber, un criminale.
Vorrei avere una vita normale, ma non posso.
La mia migliore amica è Miley.
E' difficile amare un criminale, ma ti attira.
La mia storia è complicata, non come quella delle cheerleaders col capitano della squadra di basket e che si vestono in rosa.
Tutti lo chiamano Danger. Non so esattamente perché.


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Capitolo 2
*** Capter One // Normal Life. ***



#Casa Lovato ore 6:00.



Non so perché lo faccio.
Mi sveglio sempre a quest'ora.
Le dolci note di P!nk mi svegliano.
Cominciai ad aprire gli occhi lentamente e sbadigliare.
Mi sedetti a gambe incrociate ed a giocare con i miei lunghi capelli biondi.
Mi alzai stirando le braccia e camminando verso il comodino per spegnere la sveglia.

Lo ammetto. Camminavo come un gorilla ubriaco appena sveglia.
Sbadigliai ancora una volta per poi dirigermi verso l'armadio.
Lo aprii e tirai fuori un completino intimo con pizzo Beige e lo buttai sul letto assieme ad una canotta lunga bianca e un paio di Jeans attillati strappati.
Andai alla camera affianco: Il bagno.

Entrai togliendo il pigiama e buttarlo nel cestino della biancheria sporca.
Entrai nella vasca e la riempii per poi mettere il bagnoschiuma.
Girai con la mano e mi ritrovai in un bagno di schiuma.

Mi immersi rilassandomi ed insaponando anche i capelli con il mio shampoo al Cocco.
Massaggiai il capo e usando la doccetta risciacquai i capelli.
Uscii togliendo il tappo allo scarico e togliendo l'acqua.
Presi un asciugamano da avvolgere al corpo e un'altra per asciugare i capelli.

Presi il phon e lo attaccai alla corrente.
Asciugai perfettamente i capelli per poi prendere la piastra e arricciare poco le punte.
Entrai nuovamente nella mia camera e lasciai scivolare lentamente l'asciugamano per terra.
Indossai l'intimo.

Presi i Jeans e li misi.
Indossai la canotta.
Presi le Blazer lilla e le misi.
Mi avvicinai allo specchio per mettere un filo di mascara, il rossetto rosso e l'ombretto crema con la matita marrone per sfumare.

Scesi velocemente di sotto e non c'era nessuno.
Cavolo, erano le sette e nessuno si era svegliato?
Presi dei Pancakes avanzati ieri e scaldai la padella.
Misi le Pancake sulla padella.


Finito!
Spensi il fuoco e misi le Pancake in un piatto.
Tirai fuori dal frigo dello sciroppo d'acero e lo misi sopra.
Mangiai di gusto e pulii le labbra con un tovagliolo.
Presi un biglietto ed una penna.

[Mamma, papà, sono andata a fare una passeggiata.]
Posai il biglietto sul tavolo e uscii.

Faceva molto caldo.

Camminai quando vidi Justin appoggiato al muro che parlava con Bryan.

Tirai fuori dalla tasca il cellulare e digitai il numero di Smiley.
Avvicinai all'orecchio l'iphone.

“Hey Demi! Come va?”
“C'è Bryan, quello che ti piace che sta parlando con Justin!” sussurrai mordendo il labbro inferiore.
“Wow figo.” notavo il sarcasmo.
“Ciao.”
Chiusi.

Aveva le punte tirate alte, quella bocca così morbida, quegli occhi.
Okay Dem, calmati.

Si avvicinò pericolosamente a me.
Tremai.

“Hey. Demi?” mi prese dolcemente il mento.
“Huh, Justin?”
“Sono io.” avvicinò respirando sulle mie labbra.

“Justin, faremo tardi!” gridò Bryan a pochi metri da noi.
Grazie eh!

“Ci vediamo piccola.” fece l'occhiolino andandosene.
Mi aveva chiamata piccola?
Nella mia testa esultavo di gioia.
Guardai il mio iphone ed erano le 7:30.

Passai da casa prendendo il mio zaino e partii.



Arrivata sospirai ed entrai.
Andai verso l'armadietto e lo aprii inserendo i libri e tenendo nello zaino quelli per adesso.
Incontrai Miley che veniva verso di me.

“Bianca!” la abbracciai.
“Sconosciuta!” ricambiò.
“Scoop degli scoop:
Mi Ha baciata, o quasi! Justin mi stava per baciare!
Ma è intervenuto Bryan, ma cosa ci trovi in lui?”
“E' sexy, dolce, bello, sexy, adorabile e.. Ho già detto che è sexy?”
“Se lo dici tu.” ridemmo.
Suonò la dannata campana ed entrai in classe.

“Prendete matematica.”
Sempre allegra e solare prof (?)
Spostai lo sguardo verso Justin che si mordeva il labbro guardandomi.
Dolcissimo.
Aprii il libro e seguii.

“Allora, oggi vi spiegherò..”







Suonò ancora la campanella.
Mi sentii strana e Justin si avvicinò.

“C-Che v-vuoi?” balbettai.
Spostò una ciocca dietro il mio orecchio e avvicinò le sue labbra alle mie.
Indietreggiai ritrovandomi in un corridoio e m appoggiai al muro.
Continuò ad avvicinarsi e ci ritrovammo nella stessa posizione di prima.
"Non lo fare, non baciarmi." pensai.
Posò delicatamente le labbra sulle mie unendole in un bacio.
Ricambiai il bacetto.
Erano morbide come nuvole e dolci come i Pancake di stamattina.
Continuammo a baciarci fin quando non se ne andò.


Mi aveva baciata? C-Cosa? Era un sogno?


*Spazio personale, nonavvicinatevi ;)*

Vedete anche voi che non è lunghissimo, ma ho cercato di fare del mio meglio.
Spero vi piaccia, ci ho messo la mente qua dentro!! Vi voglio bene, a presto, recensionate e visitate!
Continuo a 20 visite o una recensione.
Bye bye ;)






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Capitolo 3
*** Two // Party and Dance. ***



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#Scuola ore 13:00



Ritornò dai suoi amici.
Mi rattristai e fui felice.
Una via di mezzo.
Aveva una cotta per me?

Sbuffai ed al suono della campanella, uscii dalla scuola.



Arrivai davanti a casa ed aprii la porta.
La chiusi dietro di me.

Presi l'iphone e sbloccai il cellulare con il pollice.
Andai a rubrica e scesi velocemente verso la M.
Chiamai Miley.

Squillò.

“Demi! Ciao, che devi dirmi?”
“Mi ha baciata, non quasi, mi ha baciata!” urlai.
“Chi? Chi cavolo?”
“Justin!” ero in piena felicità.
“Wow, come mai?” era felice.
“Cioè, le sue labbra sulle mie!”
“Uh, ah, stasera alle 23:00 c'è un Party al capannone di Alex, ci vieni?”
Pensai.
“Va bene.” chiusi.

Fantastico, dovevo scegliere cosa mettere.
Sbuffai stendendomi sul mio letto.
Arrivò mia madre.
Aprì la porta.

“Il pranzo è pronto, hai intenzione di scendere?” sorrise.
“Sì. Mamma stasera c'è una festa, io ci vado.” mi alzai.
“Demetria Devonne Lovato!” urlò.
“Tu non ci andrai!”
“Mamma, sono con Smiley.”
“E va bene, ma non fare l'idiota.” scese.
Scesi con lei.
Mi sedetti.

Io ero vicina a mia madre e avevo di fronte mio padre.
Mi alzai e misi un piatto di spaghetti davanti a loro.
Mangiai anche io.


Finito di mangiare, pulii le labbra con il tovagliolo e guardai l'iphone.
Cavolo, erano le 15:30!


Mandai un messaggio a Miley.


A: Miley.
"Mil, ti va di venire da me?"


Vibrò il cellulare.

Da: Miley
"Okay tosta, porto la valigia:)"


Sorrisi.

A: Miley.
"Valigia? Nonono, aspetta!"

Salii in camera.
Mi annoiavo ed accesi la TV.
C'era il mio telefilm preferito e mi buttai sul letto.

Salì Miley sorridendo.
Si era tagliata i capelli cortissimi, come un maschio. Erano tra il biondo e il bianco.
Stava benissimo.

“Smiley!” l'abbracciai.
“La mia valigia, ora tu mi aiuti a scegliere cosa mettere.” mostrò la borsa.
“Mh, okay (?)”
“Vai a farti una doccia almeno.” rise.
Andai in bagno e tolsi i vestiti.
Legai i capelli in una crocchia per non bagnarli ed entrai.
Aprii la doccetta e bagnai il corpo.
Misi il bagnoschiuma e risciacquai.


Uscii e presi l'accappatoio.

Andai in camera.
Vidi Miley tirar fuori i vestiti.

“Dem, cosa metto?” era disperata.
“Per me, quel tubino bianco è troppo bello con i tacchi neri e i miei trucchi. Saresti fa-vo-lo-sa.” risi.
Ridemmo.




Controllai il cellulare ed erano le 22:00.
Ormai ero pronta.

Indossavo una Canotta arancio chiaro, un pantaloncino di Jeans, un Gilè di Jeans strappato con borchie e delle converse basse color caramello.
Avevo un ombretto bianco con matita marrone scuro e l'eyeliner.

Miley era elegante con il mio look consigliato e il suo trucco era quasi uguale al mio.
Eravamo Divine.

Uscimmo e ci dirigemmo al capannone.


Camminammo e mi scontrai con Justin.
Era perfetto.

Indossava una felpa viola e dei Jeans chiari strappati che arrivavano al ginocchio.
S'intravedevano le mutande bianche come le sue Supra.
Mi morsi il labbro.

“Ugh, scusami!” indietreggiai.
“Oh, fa niente.” lasciò un piccolo bacio morbido all'angolo della ma bocca.

Vedevo Miley guardarmi maliziosamente e le diedi una piccola gomitata sul braccio.
Sussultò dal dolore.

“T'impari.” sussurrai.
Andammo avanti fino a trovarci davanti al famoso Capannone di Alex.
Entrammo.

C'era gente che fumava, ballava e beveva. Disgustoso.
Andai a ballare quando misero uno scatenato Merengue.
Ed era in coppia.
Da piccola ballavo in coppia con Bryan, non l'avevo mai detto a Smiley, avevo paura.
Cercai di andare via, Justin mi fermò.

“Balliamo?” cinse i miei fianchi.
“Sì!” urlai.

I miei fianchi scuotevano contro i suoi e feci gli stessi passi che facevo da piccola e lui gli stessi del mio vecchio ballerino!

“Bravo!”
“Lo so!” ci ritrovammo a pochi centimetri di distanza.
Mi fece girare e continuammo a fare quei passi.



Finito il merengue, misero una romantica bachata.
No, questa con Justin no.

Mi prese e mi portò a ballare e mi lasciai trasportare.

Misi le braccia attorno al suo collo e muovevo il sedere con ritmo.

Era bravo eh!
Credevo fosse un ballerino.

Spostai lo sguardo verso Miley che ballava con Bryan e sorrisi al vuoto.

Sentii qualcosa al collo ed era Justin che lo baciava mentre ballavamo.


“Ciao, io vado.” corsi fuori dal capannone.




*Spazio Autrice*
Spero vi sia piaciuto!
Da poco c'è questa storia e ho già 2 recensioni *-*
E credo anche che rimarranno due fino alla fine.
Comunque continuo per un altra recensione oppure 20 visite al secondo capitolo! Ciao e a presto!:)
-Sara




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Capitolo 4
*** Three // I'm Strong. ***



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Okay. Credo che mi sto innamorando.
Tornai a casa ed aprii la porta.
Mi trovai mia madre a braccia incrociate.

“Demetria Devonne Lovato! Ti sembra di venire a quest'ora?” urlò.
“Calmati no? Mamma era una festa! Ci si diverte no?” enfatizzai la parola "festa".
“Sì certo, vattene a letto e domani si discute.”
“Vi odio!” urlai andando di sopra.

Entrai nella mia stanza e tolsi la canotta, il pantaloncino le scarpe e con delle salviette, il trucco.
Mi distesi sul letto e mi coprii fino al collo fin quando sentii il cellulare vibrare.
Lo presi e controllai.

Da: Justin
"Complimenti Dem, balli davvero bene ;)"
Oddio, Dem. Amo quando mi chiamano così.

Sorrisi come un ebete davanti allo schermo.

A: Justin.
"Sei un ballerino? Sei bravo pure tu. :)"


Da: Justin.
"Tocca a te scoprirlo, piccola."
Aw. Piccola..


Spensi il cellulare e mi addormentai.

___________Dream___________

Sentivo dei rumori.
Arrivò Miley.

“Tesoro!” salutai.
“Levati sfigata.”
“Amore, andiamo.” replicò.
Una sagoma s'avvicinò a Miley.
Justin.
Corse a baciarla sul collo e morse delicatamente il suo lobo.

“Justin, ma che-” non terminai la frase.
“Ti amo Miley.” stampò un bacio sulla sua guancia.
Cercai di avvicinarmi correndo, ma tutto cadeva a pezzi ed io cadevo nel vuoto.


___________End Dream__________

Mi svegliai tutta sudata di scatto.
Era uno stupido sogno.


Mi alzai e scesi di sotto.

Mi aspettava una bella ramanzina.
Mi sedetti vicino a mia madre.

Sospirai.

“Demetria, tua madre mi ha raccontato la storia e credo
di dover darti una punizione.” disse mio padre.
“Cavolo papà! Era una festa no?” urlai.
“Lo so ma era tardi. Ti vieteremo gli allenamenti di pallavolo.”
“Ah, tanto non me ne importava nulla.” alzai un sopracciglio.

Andai di sopra.

Presi una maglia a pipistrello bianca e degli shorts lilla.
Indossai l'intimo pulito e i vestiti.
Presi le mie adorate converse bianche alte e le indossai.

Uscii dalla porta principale.

L'aria fresca mattutina pizzicava la pelle.
Justin mi seguiva.

“Perché mi segui?” mi girai. “Perché mi segui allora?”
“Stavo andando a fare una passeggiata.”
Si avvicinò a me e sfiorò la sua mano con la sua.

La tirai indietro.
Demetria Devonne, cosa cavolo fai??

Mi prese la mano.

“Allora, andiamo insieme?” sussurrò al mio orecchio.
“Mh, certo!”


Passeggiammo fino al parco centrale.

Senza pensarci, mi girai verso di lui incontrando i suoi irresistibili occhi color caramello.
Premetti le mie labbra contro le sue ed era sorpreso.

Restò in shock quando si calmò e mise una mano sulla mia guancia.
Non socchiusi la bocca però.

Durò poco tempo.
Ci staccammo lentamente.

“Oh, scusami..”
“Perché l'hai fatto Demi?” sorrise.
“Non capisci Justin? Io ti amo!” alzai le braccia in aria.
“Hai una cotta per me?”
“Sì, tre anni.” abbassai lo sguardo.
“Demi-” mi alzò dolcemente il mento per poi baciare l'angolo della bocca.
“Ti amo anche io.”

Riprese a baciarmi più dolcemente e vedemmo il carretto dei gelati.

“Voglio un gelato!” sorrisi.
“Va bene.” s'allontanò.

Mi sedetti su una panchina ad aspettarlo e si avvicinò una persona.

“Hey piccola, come mai tutta sola qui?” sorrise maliziosamente.
“Oh, il mio ragazzo è li.” indicai il carretto.
“Non hai bisogno di lui, piccola.” mi prese il mento e avvicinò il suo viso al mio.
Guardò le mie labbra.

“Justin! Justin!” urlai.
Si girò di scatto e corse da me.

Sferrò al ragazzo un pugno sul naso e uno sullo stinco.
Se ne andò.

“Tutto bene?”
“Si, tutto bene. Voleva baciarmi, mi ha chiamata piccola.” morsi il labbro inferiore.
“E' passato.”
“Abbracciami.” lo abbracciai.

Mi accorsi dei miei genitori.

Erano seduti sull'altra panchina lontana.

“Devo andare Justin!” corsi via.



Spazio Sara!! *donttouch*
Vi ho delusi lo so.
So che non è lungo, ci ho messo la mente e ho fatto il possibile.
Continuerò a 1 recensione o 22 visite qui.
A presto, ciao! -Sara






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Capitolo 5
*** Four // Hate for School. ***



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#Casa Lovato; ore 7:30.



Erano le sette e mezza.
Mi svegliai con i dolci raggi del sole.
Sbadigliai.

Strofinai gli occhi e mi alzai.
Entrai in bagno.

Tolsi le robe ed entrai in doccia.
Mi sbrigai sciacquando e insaponando.

Uscii mettendo i piedi sul tappetino e indossando il mio accappatoio.
Mi guardai allo specchio e feci una treccia con i capelli.

Entrai in camera e lasciai scivolare lentamente l'accappatoio sul pavimento.

Indossai un reggiseno a fascia bianco e il sotto dello stesso colore.

Tirai fuori dal mio armadio una maglia bianca e un Gilè di Jeans con borchie.
Presi anche un Jeans attillato chiaro.
Indossai i vestiti puliti e misi ai piedi le comodissime Vans di Jeans.

Misi dell'ombretto bianco, matita sulle palpebre marrone scura per sfumare e gloss trasparente.

Presi il mio zaino Lilla Napapijri.


Scesi di sotto senza fare colazione.
Salutai con un “Ciao” e me ne andai.

Corsi a scuola.

Il mio respiro non era regolare quando arrivai.


Sospirai e mi avvicinai alla porta.

Justin era appoggiato al muretto della scuola.
Era così sexy.

Indossava un cappellino rosso Obey che copriva i suoi occhi dolcissimi, una canotta bianca e dei Jeans strappati chiari non molto attillati.
Ai piedi portava delle meravigliose Supra rosse.

Mi avvicinai.

“Gattina!” sorrise vedendomi.
“Ciao Justin!” lo abbracciai. “Ah, ciao Bryan.”
“Ciao Demi.” sorrise.
“Justin, stai con questa qui?”
“Problemi Ryan?” socchiuse gli occhi Justin.
“E però la volevo io.”
“Ah, non avrai speranze. Lei è solamente mia.”
“Calmi ragazzi!” risi.
“Stavamo scherzando.” Rise Bryan. “Comunque sei bella.”
“Mia. Ho detto.” Justin diventò serio.
“Justin!” diedi un leggero schiaffetto sul petto.

Suonò la campanella.

Sbuffai dirigendomi verso la porta.

Qualcuno mi prese il polso.
Mi girai.

“Demi, vieni con me dai.” mi tirò ancora.
“La scuola-”
“Ci divertiremo, so che odi la scuola.” sorrise.
“Sì.” risposi di fretta.

Accennò un sorriso e corremmo verso il parcheggio.

Salimmo nella Range Rover.

Mise in moto l'auto e partimmo.

“Dove andiamo?” lo guardai.
“Spiaggia.”
“Little Beach?”
“Si.” sorrise.


Misi la testa fuori dal finestrino.
L'aria mi pizzicava la pelle.

La rientrai.

“Tu fumi?”
Silenzio.
“Justin, fumi?” urlai.
Ancora silenzio.
“Justin!” replicai.
“Sì!” disse. “Fumo!”
Abbassò lo sguardo.
“E' un vizio, non riesco a toglierlo.”
Cadde una lacrima sui suoi jeans.

“Hey, io ti amo. Non fa niente.” sorrisi mettendo una mano sulla sua spalla.


Arrivati.
Scendemmo chiudendo la portiera.
Mi diressi verso la spiaggia.

Mi prese la mano.
Mi emozionai.

Prendemmo un ombrellone e due sdraio affittate.
Mi sdraiai.

Justin cominciò a togliersi i Jeans, le Supra e la canotta.
Aveva degli addominali scolpiti.

Rimase in boxer bianchi.

Arrossii girandomi a pancia in giù.
Mi carezzò dolcemente la spalla alzandomi di poco la maglia.

“Justin!” mi girai.
“Voglio fare un bagno!” piagnucolò come un bimbo.
“Okay!” mi tolsi delicatamente la maglia, le scarpe e i Jeans.
Mi guardò dalla testa ai piedi.
Arrossii.
Ero in intimo cavolo!

Si morse il labbro.

Corsi in acqua e mi tuffai, Justin mi seguì.
Salii in superficie e sentii cingermi i fianchi.
Sentii le guance avvampare.
Mi girai dandogli un bacio a stampo.

Non toccai più terra.
Ero in braccio a lui.
Mi tuffò in acqua.

Sistemai i capelli e schizzai l'acqua su di lui.
Risi.

“Sei un nano malefico, ti lascio!” feci la linguaccia andando su uno scoglio.
Mi sedetti.

Arrivò e si sedette vicino a me.

“Ti odio.”
“Dai, dammi un bacio.” si avvicinò.
“No.” lo spinsi via. “Tu sei un nano malefico.”
“Baciami.”
“Vai via.” feci il broncio.
Di scatto mi bacio sulla bocca.
La socchiusi facendoci passare la lingua.
Cominciò una battaglia.

Ci staccammo lentamente.

“Cosa diranno i miei genitori?”
“Le scuse?” sorrise.
“M'inventerò qualcosa.” feci spallucce sospirando.


Mi tuffai.
Justin mi prese in braccio e mi baciò.

“Ti amo.”
“Io ti sposo.” mi baciò con foga il collo.
Sorrisi.
“Allora, mi compri l'abito da sposa?”
“Prenditelo tu!” rise.
“Non ho soldi.” risi.
“Esistono i lavori!”
“Tipo?” alzai un sopracciglio.
“Tu saresti perfetta come cubista nei Pub.”
“Ti lascio.” feci la linguaccia.

Andammo a riva e prendemmo le nostre cose.
Rimisi i vestiti e le scarpe.
Justin fece lo stesso.


Mi vibrò il telefono.
Controllai.

Da: Mamma
Cara Signorina Lovato, sei stata assente oggi eh? Come mai? Vieni subito a casa.

A: Mamma
Come lo sai?


Da: Mamma
La tua cara amichetta Chelsey.


“Justin, io stanotte dormo con te.” lo guardai.
“Come mai?”
“Poi ti spiego.” dissi agitata.

Mi carezzò la coscia per poi arrivare alla pancia causandomi solletico.
Risi.

Si morse il labbro.

“Sanno che sono scappata.” passai la lingua fra le labbra.




*Spazio mio *donttouchmeimfamous* lol

Shiaoo! Sono tornata! *-*
Non è lungo, ne emozionante e bla bla.
L'emozione, azione, storia verranno nei capitoli successivi!
Fa invidia allo schifo lo so.
Spero vi piaccia, perché a me non piace :P
A presto, ciao!
-Sara

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Capitolo 6
*** Five // Welcome to Bieber House. ***



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“Come sarebbe a dire ti hanno scoperta?” strinse il volante.
“Quella spiona di Chelsey. Ah, la ucciderò.”
“Ci sono io qui.” sorrise.
“Allora Bieber, voglio una stanza tutta per me okay? Assicurati che non ti vengano a trovare i tuoi così detti amici.”
“Calmati, la casa è la mia.”
“Bieber.” lanciai un occhiataccia.


Arrivati alla sua casa, scendemmo chiudendo la portiera.

Camminai verso la porta seguendo Justin.
Prese la chiave ed aprì la porta richiudendola dietro di sé.
Sospirai.

“Oh, ma tu non hai ricambi!” si girò.
“Rovinerò i tuoi bei vestiti.”
Ridemmo.

Mi sedetti sul divano.

“Qualcosa da bere?”
“Un'aranciata.” passai la lingua tra le labbra.

Mi porse il bicchiere.
Bevvi l'aranciata.

“Ew.” sospirai togliendo il bicchiere dalla bocca.
“Demi, ci stiamo comportando come due amici!”
“Non siamo ancora fidanzati, almeno credo.” abbassai lo sguardo.
Mi baciò la bocca. Le labbra erano morbide e dolci.

“Amore..” morsi il labbro inferiore.
“Mh?” continuò a baciarmi il collo.
“Secondo te sono grassa?”

Si staccò.

Sospirò.

“Piccola.. Non sei grassa. Io ti amo.”
Sorrisi.

Mi prese il polso e mi fece salire le scale.
Mi portò in una stanza bellissima.

C'era un letto matrimoniale con lenzuola bianco latte, cuscini marroni cioccolato.
Le pareti erano gialline chiare con dei fiori sopra.
I mobili erano lussuosi.

Mi guardai attorno.

Cominciò a baciarmi le guance per poi arrivare all'angolo della bocca ed infine le labbra.
Mi piaceva.

Baciandomi ancora, mi spinse contro il letto con dolcezza.
Mi stesi sul letto ed era sopra di me.
Mi baciò con foga.

Si tolse la maglia.
La buttò da qualche parte della stanza e riprese a baciarmi.
Mise le mani sotto la mia maglia cingendomi i fianchi e carezzando la pancia con il pollice.
Sempre sotto la maglia, cominciò a giocare col laccetto del reggiseno, mentre io disegnavo cerchi invisibili sui suoi pettorali.

“Justin.”
Non rispose, continuò a lasciare umidi baci sul collo e succhiare.
“Justin.” ripetei.
Continuò a succhiare la pelle più forte.
Mi faceva male.

“Basta Justin!” urlai.
Si staccò.
“Scusami.”
“Continua a baciarmi.” morsi il labbro inferiore.
Annuì e ci ritrovammo nella stessa posizione, solo che il suo corpo era sul mio.
Continuò a baciarmi con foga e tolse con velocità la mia maglietta.
Ero vergognata. Non mi piaceva tanto il mio corpo.

Lasciò piccoli umidi bacetti sul mio petto.

“Immagina quando avremo un bambino.” sorrise.
“Non me la sento nemmeno! Scordatelo Bieber!”
“Tanto poi, arriverà.” mi baciò.

Lasciò un piccolo bacio sulla mia fronte e prese la mia e la sua maglia.
Mi lanciò l'indumento e l'indossai.
Lui fece lo stesso con la sua canotta.
Mi morsi il labbro torturandolo.

Il maledetto campanello suonò.
Justin scese ed io lo seguii.
Aprì la porta ed erano Bryan, Lucas ed Alex.
Arrossii.

“Hey bro!” salutò Bryan.
“Ciao Drew.” diede il cinque Alex a Justin.
“Ciao Biondo!” sorrise Lucas.
Justin salutò tutti.

Sentii cingermi i fianchi.
Sussultai.

“Ciao bellezza, ti diverti un po' con me?” mi sussurrò all'orecchio Lucas.
Justin si girò.

“Bro, questo bocconcino l'hai portato per me?”
“Lasciala subito Nelson.” si fece serio.
Scosse la testa e mi strinse più a lui.

Justin sferrò un pugno sulla faccia di Lucas che subito dopo si staccò.

“Ti ha fatto male?”
“Mi fanno male i fianchi.” toccai i fianchi.
Alzò di poco la maglietta e notò alcuni segni rossi e un livido grande sui lati.

Premette su un livido.
Sussultai dal dolore

“Lucas, se non l'hai capito, lei è la mia ragazza.” passò la lingua tra le labbra.
Lucas si avvicinò a me.

“Sei brava a-” sussurrò al mio orecchio mordendo il lobo.
Mi allontanai.

“Oh Bieber, i tuoi amici sono veramente interessanti eh!” urlai.
“Lucas è un idiota.”

Justin si allontanò per andare verso il frigo e prendere tre birre e un succo di frutta.

Posò le bottiglie sul tavolo.

Aprì le bottiglie.

Cominciarono a bere, Justin compreso.
Presi la bottiglietta del succo e bevvi anche io.

“Ew.”
“Non ti piace bere Demi?” chiese Bryan.
“No, odio bere.”
Bryan infondo era un bravo ragazzo.

“Bieber, stasera mi serve la tua ragazza okay?” rise Alex.
“Vai con la tua moretta okay?” fece una smorfia.
Baciai l'angolo della bocca di Justin facendolo gemere.

Andai di sopra.

Tolsi i miei vestiti e per sbaglio la porta era socchiusa.

Presi dei pantaloncini militari di Justin, una sua lunga canotta e indossai il tutto.

Uscii sistemando i capelli e c'era Lucas.

“Grazie dello spettacolino piccola.” mi prese un fianco.
“Justin!” urlai.

Salì di sopra e spostò Lucas mordendosi il labbro.
Arrossii mentre mi guardava da capo a piedi.

“Tesoro, stai benissimo.” sorrise.
“Grazie.” ricambiai abbracciandolo.

Scesi di sotto e i suoi compagni guardavano al TV.
Mi sedetti vicino a Justin sul divano con tutti gli altri.

Mise un braccio attorno alla mia spalla.

Poggiai la testa sul suo petto ammirando la "Straordinaria partita Canada-England."

All'improvviso mi vibrò il sedere.
Presi il mio cellulare e visualizzai il messaggio.

Da: Mamma
Demetria Devonne! Dove sei finita? Oh, ora che torni non sai cosa succederà.

Sudai tremando.

Feci leggere a Justin il messaggio e si preoccupò anche lui.

“Demi, rimarrai anche domani pomeriggio. Poi ti riaccompagnerò.”




Non avvicinatevi qui, è mio!
Ho fatto ancora del mio meglio.
Non è per niente emozionante. Lo so.
Spero vi sia piaciuto eh!
Ecco a voi delle foto dei personaggi!



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Capitolo 7
*** Six // Mom, Dad.. ***






“Justin ho paura.”
“Dai, non succederà nulla.” diede un bacio a stampo sulla mia guancia.
“Non conosci i miei genitori.”
“Io ti guarderò.” sorrise.

Finì la partita. Alleluia.

Tutti se ne andarono via.
Sbuffai.

Salì di sopra.

Andai nella mia stanza e Justin nella sua.

Sospirai.
Tolsi i vestiti e gli misi nel suo armadio.

Rimboccai le coperte e chiusi gli occhi.

-Justin's Pov-

Entrai nella mia stanza.
Tolsi i vestiti e gli sparsi da qualche parte.

Presi dei pantaloncini di Jeans e gl'indossai.

Andai nella camera di Demi, senza bussare.

“Piccola? Stai dormendo?”
“No.” sorrise.
Mi fiondai sotto le coperte abbracciandola.

Posai una mano sul suo fianco per poi scendere fino alla coscia.
L'abbracciai.

“Ho sonno.”
La baciai nell'angolo della bocca.
Arrivai alle labbra e cominciai a baciarla con foga.
Socchiuse le labbra. Era il momento.

Feci entrare la lingua per far cominciare la guerra.

Ci staccammo e mise la testa sul mio petto.
La strinsi forte, come se la dovessi proteggere.

Disegnò dei cerchi sul mio petto, provocando una risatina.
Carezzai la coscia con il pollice e risalii verso il fianco.

Stampò sulla mia bocca un bacetto.

Chiudemmo gli occhi.

Cominciai a stringerle il sedere per pochi secondi e carezzare il suo stomaco.

Era dolcissima quando dormiva.
Passai la lingua tra le labbra e lasciare piccoli bacetti sulla sua bocca, sul collo e sul petto senza che se ne accorgesse.

Mi addormentai.





#Casa Bieber; ore 8:00.

-Demi's Pov-

Aprii gli occhi.
Lui dormiva. Era bellissimo.

Guardai l'orologio ed erano le otto.

Mi alzai pian piano per non svegliare quell'angelo meraviglioso.

Corsi in punta di piedi in cucina.

Presi il necessario per preparare dei pancake.
Mescolai tutto e preparai l'impasto.

Scaldai una padella e misi il contenuto.


Finito l'impasto, misi in un piatto le pancake e presi due bicchieri di succo di frutta.

Versai sulle frittelle dello sciroppo d'acero.

Mi sedetti e Justin scese le scale.

“Guarda.” sorrisi.
“Ti amo, grazie.”
Mangiammo le pancake e bevemmo il succo.
Senza fretta.


Finito, pulimmo la bocca con un tovagliolo.
Cominciò a farmi male la pancia.

“Justin, mi fa male la pancia.”
“Ecco.” massaggiò la pancia. “Va meglio?”
“No, devo vomitare, mi sento male.”
Toccò la mai fronte. “Non hai la febbre.”

Mi accorsi dei quattro giorni al mese.
“Mh, Justin.”
“Sì?” sorrise.
“Le ragazze.. Ecco.. Sai..”
“Ah, okay certo.” rise.

Corsi in bagno e feci una doccia in fretta.

L'acqua scivolò lentamente sul mio corpo, insaponai e risciacquai.
Misi i piedi sul tappeto in pelle e presi un asciugamano da avvolgere al corpo.

Andai in salone e il vento mi fece sollevare di un po' l'asciugamano.

Justin mi vide ed arrossì.

“Non guardare.” urlai.
Andai di sopra in camera di Justin.

Ammirai ogni singolo centimetro della stanza raffinata.

Un cassetto era socchiuso e spuntava un biglietto.




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Spazio Autrice!
Ve piasa?
Lo so, niente d'interessante ovvio.
Se volete recensionate anche gli altri capitoli ;)
Continua: 2 recensioni qui oppure 30 visite qui.
A presto, ciao!
-Sara

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Capitolo 8
*** Seven // Leave! ***



Stavo per vedere quando una sagoma spalancò la porta.

“Che cavolo stai facendo Devonne!” urlò.
Chi poteva essere? Bieber.
Presi il biglietto e lessi appena la lettera B, quando lui me lo strappò dalle mani.

“Non sono affari tuoi.” mise le mani in tasca facendo uscire i pollici.
“Non c'era niente d'importante li?” girai attorno a lui posando una mano sul suo petto.
“Devonne, ho detto che non sono affari tuoi.”

Non era mai stato così duro.

Una lacrima rigò il mio viso, me ne andai sbattendo la porta.
Ero sensibile, ma molto forte.

Mi sedetti su uno scalino davanti a Casa Bieber e misi i gomiti sulle ginocchia e il mento appoggiato ai pugni.

Arrivò un amico di Justin.

Si avvicinò a me.
Per mia completa sfortuna era Lucas.

“Lucas.” pronunciai quel nome con disgusto, combaciando una smorfia.
“Uh, la mia piccola.” sorrise maliziosamente.
“Nelson, va via.”
Scosse la testa e si avvicinò a me velocemente lasciando un bacio sulla bocca.
Era freddo, le labbra dure.

Mi lasciai trasportare dal bacio, baciava bene però. Non come Justin.
Ebbene sì, era affacciato alla terrazza a vedere la scenetta.
Mi staccai.

Lucas sorrise maliziosamente.

“Ti è piaciuto?”
“Si, come il formaggio tra le dita dei piedi di tua nonna.” gli tirai uno schiaffo e me ne andai.




Arrivai a casa tra sospiri, sbuffi eccetera.
Entrai.

“Signorina Lovato, come cavolaccio si permette?
Oh, ora ti faccio vedere io.” Mi tirò uno schiaffo dritto mio padre.
Mia madre mi dava con il cucchiaio di legno al fianco.
Ero dolorante.

Mi si piombò un altro schiaffo sulla stessa guancia.

Piangendo, salii di sopra in bagno.
Sciacquai la faccia con acqua fresca e uscì un piccolo grido.

“Brucia.” sussurrai.
Andai in camera mia e piansi ancora.

Le lacrime rigarono il mio viso.

Sospirai e tolsi i miei vestiti per poi prendere il mio cosiddetto pigiama.

Tirai fuori dall'armadio una camicetta dove si doveva fare un nodo.
Arrivava alla fine del mio stomaco.

Indossai anche un paio di pantaloncini corti neri che usavo a pallavolo in cotone.

Misi anche la canotta e mi buttai sul letto.

Vibrò il cellulare.

Lo presi. Un messaggio.

Da: Justin
Pensavo fossi la MIA ragazza e vedo che hai baciato Nelson eh? Chiudiamola qui.

A: Justin
Mi ha baciata lui.

Da: Justin
Ma ti è piaciuto!

A: Justin
No.

Da: Justin
Addio Demi, finisce qui.

Scoppiai a piangere silenziosamente.
Chiusi lentamente gli occhi.

-Justin's POV-

Misi il telefono in tasca e feci un mini salto sul divano.
Mi aveva tradita, non la perdonerei mai.

Chiusi gli occhi e pensai alla mia ex. Selena.

Presi dei pantaloni che arrivavano al ginocchio mimetici verdi, una maglietta nera e il mio adorato cappello Obey rosso.
Indossai gli abiti e misi ai piedi delle Supra rosse.

Uscii chiudendo la porta di casa mia e mi avviai verso quella di Selena.




Bussai.
Sospirai quando quella splendida ragazza mi aprì.

“Bieber.” disse senza emozioni.
Diedi un bacio sulla sua bocca.
Non erano come quelle di Demi.

“Sei venuto solo per fare il cretino?” incrociò le braccia al petto.
“So che mi ami.”
“Ed io so che hai un'altra.” ridacchiò.
“Chi è sentiamo?”
“Demi Lovato. Ti suona famigliare?” ridacchiò ancora.
“Come-” non mi fece finire la frase.
“Bieber, io so tutto.”
Me ne andai.




Angolo mio e ricordate che non dovete avvicinarvi!:)

Non è proprio lungo ma avete visto Lucas?
Che cosa nasconde il biglietto?
Perché lo tiene nascosto?
Ma avete visto Lucas? Uffa però, mai la lascia in pace e pure la scema di Demi che si lascia trasportare..Mah, gente.
Continuo a 3 recensioni qui e 40 visite al terzo capitolo.


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Capitolo 9
*** Eight // Al(cool) ***



-Demi's POV-


Ero nella mia stanza. Ripensando a quel bacio.
Chiusi gli occhi.
Mi sentivo uno schifo.
Mi manca quel sorriso, quelle labbra candide e morbide.

“Devo sapere cosa nasconde quel biglietto.” mi alzai per poi prendere il mio Mac.
Lo accesi.

Controllai le News su internet e trovai un articolo che catturò la mia attenzione.

''Justin Drew Bieber, criminale internazionale colpisce ancora. Si è trovato un biglietto di una sparatoria organizzata.
Atalanta è in pericolo?''

Spalancai gli occhi mentre le lacrime presero il sopravvento.

Presi il cellulare e mandai velocemente un messaggio a Justin.

A: Justin
Al capannone di Alex tra cinque minuti.

Da: Justin
Si.

Sospirai entrando in bagno e facendo una doccia veloce per poi prendere dal mio armadio qualcosa.

Presi una T-shirt rossa con borchie alle spalle e dei Jeans a sigaretta.
Misi l'intimo e i vestiti, per mettere ai piedi le Vans rosse e bianche.

Misi la matita marrone alle palpebre e la sfumai con il pennellino e rossetto rosso.
Stampai in fretta l'articolo e corsi di sotto.

Arrivai al capannone ed entrai.

Justin era seduto su una sedia a sorseggiare una birra.
Mi sedetti di fronte a lui.

“Justin, sono andata su internet e ho letto cosa-”
“Demi.” m'interruppe.
“C'era scritto sul biglietto e cosa sei tu veramente.”
“Cosa c'era scritto?” ridacchiò.
“Sei un criminale. Hai pronta una sparatoria eh?”
Silenzio.

“Justin!” sbottai.
Lui abbassò lo sguardo sospirando.

“E' vero. Tutto vero.”
“Perché” gli occhi divennero lucidi.
“Io vivo per uccidere Demi!”
“Non me l'hai mai detto.” urlai.
“Non volevo che fossi triste, io ti amo.”
“Okay.”
“E tutti mi chiamano.. Danger.”
Rabbrividii al suono del soprannome.
Danger, Danger.. Mi rimbombava nella testa.

Mi alzai e corsi a casa.


Arrivata dinanzi alla porta, entrai sbuffando e ignorando le lamentele di mia madre.
Non avevo nemmeno pranzato.

Salii di sopra mandando un messaggio a Miley.

A: Miley
Dove si va stasera? Voglio divertirmi.

Vibrò il cellulare.

Da: Miley
Cosa? Demetria Lovato che mi chiede di andare ad una festa? Incredibile. Comunque stasera alle 2:00 c'è una festa al Ca$h, andiamo? :)

Sorrisi.

A: Miley
Certo, vestiti sexy eh? :P

Da: Miley
Tosta la tipa ;)

Sorrisi al cellulare e guardai l'ora.
Le otto.

Sbuffai stendendomi sul letto e guardare i cartoni.

Chiusi gli occhi.



Mi svegliai stirando le braccia, le gambe e guardando l'ora.
L'una.
Spalancai gli occhi andando a fare una doccia veloce con i capelli.

Uscii dalla doccia e asciugai quella folta chioma bionda.
Feci di fretta la tinta castana con qualche ciocca arancio.

Presi la piastra e feci dei boccoli ai capelli.

Corsi in camera prendendo un reggiseno a fascia trasparente e un vestito corto leopardato giallino.

Sorrisi indossando il tutto.
Andai allo specchio mettendo il correttore, l'ombretto dorato con la matita sulla palpebra marrone e sfumarla.
Misi del gloss trasparente e scesi di sotto.

Misi le scarpe con il tacco 17 nere e uscii.

Mi diressi verso il CA$H e trovai Miley.
I capelli corti con un ciuffo tirato in giù, una canotta bianca corta e pantaloncini dove si vedeva il sedere.
Bellissima.

“Hey!”
“Ciao!” sorrisi.
Entrammo.

“Avete prenotato?” ci disse l'omone della sicurezza.
“Coso, sono Miley.”
“Ah, scusa. Entra.” sorrise gentilmente.

Era pieno di ubriachi, gente che ballava, che gridava e.. Danger.

Mi sedetti su una poltroncina bianca e Miley portò due bicchieri di Vodka alla pesca.

“Tieni.” mi porse il bicchiere.
Sorridendo, cominciai a bere fino a metà.

“Ew.” sospirai. “Buona.”
Lei sorrise e si perse tra la folla.

La bevanda faceva effetto e non ero più sotto controllo.
Andai a ballare come non avevo mai fatto prima.

Justin veniva verso di me sorridendo maliziosamente.
Cominciò a spingermi verso il muro poggiandomi delicatamente e baciandomi il collo.
Arrivò alla bocca e la socchiusi.
La richiusi.
Continuammo a baciarci mentre cingeva i miei fianchi e torturava il mio labbro inferiore.
Carezzò poco la coscia.
Non ero più in me.

Se ne andò ritornando con Lil Twist e Lil Za.

Fece l'occhiolino.

Cosa stavo facendo?


*spazio mio!*
E' corto lo so.
Ma avete visto Justin? E' un criminale!
Chi lo avrebbe mai saputo? :O
Beh, continuo a 2 recensioni qui o 20 visite qui.



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(Questo fotomontaggio l'ho fatto io! Non prendetelo.)

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Capitolo 10
*** Nine // Hi, Atalanta. ***



Era il martedì del 25 novembre.
Non faceva freddo, ma neppure tanto caldo.

Mi svegliai strofinando gli occhi, ero assonnata, ma anche un po' attiva.
Mi alzai ed andai di sotto e trovai i biglietti per l'aereo.
Li osservai bene e sorrisi, ma subito dopo andai in cucina.
Presi una fetta di torta della festa.
Mi sedetti e cominciai a mangiare, non di fretta.
Da una parte mi sentivo felice, ma anche triste.

Finii e pulii e labbra con un tovagliolo, subito dopo andai sul divano.
Accesi la TV girando per i canali e trovai un telefilm interessante.

Il cellulare squillava, così andai a prenderlo e ritornai di sotto.

“Pronto, mamma?”
“Tesoro, hai visto i biglietti?”
“Certo.” sorrisi.
“Partirai alle 16:00 e avvisa i tuoi amici okay?”
“Tutti?” sbuffai.
“Almeno Miley!”
“Certo, ma sarà dura per lei.” abbassai lo sguardo.
“Avanti.”
“Devi dirlo.” continuò.

Chiudemmo la chiamata e mandai un messaggio a Miley.

A: Miley
Miley volevo dirti che sto partendo per Atalanta e.. Non credo che tornerò a Stratford.
Ti voglio bene e non preoccuparti per me, starò bene.
Ci sono i miei nonni li.. Addio Miley. Scrivimi. :)

Misi il cellulare sul comodino, facendo uscire le lacrime dagli occhi.
Se prima ero poco triste, adesso ero completamente triste.

Tornai a vedere la TV e vidi l'ora.
Le 11:30.

Così tardi?
Corsi a preparare la valigia, mettendo vestiti e scarpe e qualcosa che mi serviva.
Misi anche il cellulare nella borsa.

Aprii l'armadio tirando fuori una t-shirt bianca, un gilè di Jeans e pantaloncini uguali.
Presi le converse bianche e le misi ai piedi del letto.

Tornai nuovamente di sotto.

-JUSTIN'S POV-
Quella bambina mi mancava. Si era una bambina, la mia bambina.
Senza Demi la vita era noiosa, senza i suoi baci.
Avevo provato a chiamarla, ma nulla.

Mi alzai dal letto e andai a farmi una doccia rilassante.

Tornai in stanza con solo un asciugamano alla vita.
Presi i boxer e li indossai.
Presi dal cassettone, una T-shirt nera normale e pantaloni con il cavallo basso neri.
Li misi e presi le mie Supra nere metallizzate.
Indossai le scarpe e pettinai accuratamente il ciuffo.

Uscii chiudendo a chiave la porta.
Corsi verso casa ed erano le 14:00.

Trovai la casa e bussai.

“Chi è?” urlò una voce familiare, troppo familiare.
“Apri per favore!”
Lei mi aprì la porta, mentre io spalancavo gli occhi alla vista di quel corpo meraviglioso.
Vedevo che arrossiva, era così perfetta.

“Entra.”
Entrai sorridendole.
“Siediti pure.” sorrise.
Mi sedetti su una delle sedie, così fece anche lei.

“Justin volevo dirti che..”
“Voglio ritornare con te.” morsi il mio labbro inferiore.
“Fammi continuare.”
Annuii.
“Parto per Atalanta e credo di non tornare.” disse tutto d'un fiato.
Non ci potevo credere.
Mi odiava, mi odiava.
Mi alzai e la baciai profondamente.
Fortunatamente si lasciò andare, le labbra erano morbide e calde.
Approfondimmo il bacio e le piaceva.
Era così bella, così dolce, non se ne poteva andare.
La presi in braccio e la portai delicatamente sul divano, facendola stendere.
Mi posizionai su di lei. I corpi erano attaccati l'uno all'altro.
Era rossa, come un pomodoro, ma non m'importava.
Feci le flessioni sul divano baciandola, quando ritornavo giù.
Il suo viso, i suoi capelli castani, la sua bocca.

Mi alzai dandole un bacio a stampo sulla guancia.

“Ho due biglietti.” sorrise.
“Potrei..”
Mi diede un bacio sulla bocca, mettendo le braccia attorno il mio collo.
Le cinsi i fianchi, carezzando la pancia con i pollici.
Le piaceva, si sentiva.
Mi tolsi velocemente la maglia facendola arrossire.

Andai di sopra.
Entrai nella sua camera ed era piena di cose.
C'era la valigia e dei vestiti sul letto.

Salì anche lei guardandomi.

“E tu? Con la valigia?”
“Prenderò qualcosa li, visto che mi sono rimasti dei soldi.” feci spallucce.
“Bryan, Alex e gli altri?”
“Non credo che debbano sapere.”
Sorrise baciandomi.

Ritornammo in cucina e mi arrivò un messaggio.

Da: Lucas
Hey c'è un parti al Ca$h, andiamo? LucasXx

Non risposi.

Mi sedetti educatamente sul divano, lei mi passava davanti.
La tirai da un fianco e la feci stendere sopra di me, dolcemente.
Stampò sulla mia guancia un bacetto come quello dei bambini, così sorrisi.

DEMI'S POV
Mi alzai e corsi in camera a prendere qualcosa che mi copriva almeno le gambe.
Tirai fuori da un cassetto, dei vecchi shorts cortissimi e un top bianco.

Scesi di sotto e mi riposizionai su Justin.

Cinse i fianchi carezzandoli e stringendomi più a sé.

Iniziò un telefilm che a me piaceva molto e lo ignorai.

Cominciò a farmi il solletico, causandomi una risata isterica.

“Piccola, ridi normalmente?” rise.
“No.” misi il broncio. “La risata è la mia.”
Rise stringendomi e mettere le braccia sulla mia pancia.
Giocò con le frange del mio top, accarezzando la coscia.

Mi alzai e vidi l'ora.
15:10.

“Justin, dobbiamo partire!” urlai.
Si alzò velocemente e uscì.
Presi le mie cose e tolsi velocemente i vestiti per rimetterli nel cassetto.
Andai a fare una doccia veloce.
Tornai in camera togliendo l'asciugamano e infilare l'intimo bianco.
Misi la maglia e i pantaloncini.
Infilai le scarpe e indossai il Gilè.
Presi la valigia e la borsa.

Scesi prendendo una storta, ma la ignorai.

Justin aveva preso la macchina ed erano le 15:40.

Salii in macchina e andammo verso l'aeroporto.
Justin aveva preso l'autista.

Mi sedetti su di lui avanti e parlammo del più e del meno.

Arrivati, scendemmo e corremmo verso l'aereo.
15:50.

Salimmo mostrando i biglietti e ci sedemmo nella 5° fila.
Prese il suo iphone e le cuffie.
Cominciò ad ascoltare.

“Posso sentire?”
Annuì e mi passò una cuffia.
Erano le note di Michael Jackson, un mio idolo passato.
Mi lasciai trasportare in un sonno profondo.

JUSTIN'S POV

Si era addormentata e nemmeno aveva pranzato.
Cominciai ad addentare un panino, carezzandole la mano.
Sorrisi.

“I signori Bieber e Lovato scendano, prego.”
Svegliai Demi e la portai fuori dall'aereo.

Benvenuti ad Atalanta.



*spazio autrice*

E' corto. Lo so.
L'ho fatto di fretta e furia, ma.. Vivranno insieme! Evviva!
Spero vi piaccia!
Continuo a 2 recensioni o 40 visite qui. :)

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Capitolo 11
*** Ten // The House in Atalanta. ***



(Sono stata buona e vi metto il capitolo :P)



DEMI'S POV

Eravamo ad Atalanta.
La città era fantastica, piena di colore.
Mi sentivo a mio agio e andammo verso casa nostra.

“Hey, ma.. Hai già comprato casa?”
“Oh certo, nelle occasioni ho una casa ammobiliata qui.” sorrise.
“Va bene allora!”

Camminammo fino alla via di Green Garden 39.

Sospirammo insieme per la stanchezza, poi entrammo.

La casa era stupenda.
C'era anche un piano di sopra.
Divano tre posti bianco, mobili di lusso in legno, sedie bianche con cuscini marroni, televisione schermo piatto e una cucina spaziosa.
Spalancai gli occhi osservando ogni centimetro del luogo.
Controllai l'ora, ed erano le 19:30.

Justin mi prese dolcemente il polso e mi portò di sopra.
C'era una camera matrimoniale nello stile del soggiorno, con un armadio sul marroncino sfumato.
Le pareti gialline, con una striscia di fiori bianchi come decorazione.

Poi c'era una stanzina con letto singolo e il bagno.

Sorrisi ad ogni cosa che mostrava la casa, ero a mio agio.

“E' bellissima!” urlai.
“Come te forse?” mi cinse i fianchi stringendomi a sé.
Morsi l'interno della mia guancia arrossendo.

Mi girai per lasciarli un dolce bacio sulla bocca.
Arrivò alla coscia, carezzando col pollice.
Mi staccai correndo di sotto.

Andai in cucina e nel frigo c'era solo prosciutto e pochi spaghetti.

“Vado a fare la spesa per la cena, a più tardi!”
“Va bene.”

Uscii di casa con le chiavi e il denaro in borsa.
Andai al supermarket più vicino.
Presi un carrello ed entrai.
Era davvero grande e pieno di cose.

Andai nel reparto verdure e presi qualche pomodoro e un po' di basilico.
Amavo la cucina italiana, perché sono stata in Italia.

All'improvviso una sagoma mi prese i fianchi.

“Guarda qui.. Una bambolina.” disse con voce roca.
“Lucas.”
Pronunciai il nome con disgusto, per poi girarmi.

“Si.”
“Lasciam-” non finii la frase, interrotta da un suo bacio.

Posai una mano sul suo petto staccandolo, così andai a pagare.

Posai sul bancone le cose da pagare, così presi anche delle costatine.
La cassiera fece lo scontrino e posai il denaro.
Misi tutto in una busta.

“Grazie e buona serata.”
Sorrisi dolcemente ed uscii.
L'aria della sera pizzicava la mia pelle, facendomi rilassare.
Tornai a casa aprendo la porta e richiudendola.

“Hey, sono tornata.”
“Ottimo, che hai comprato per me?” rise.
“Dai Bibo!”
Ridemmo.
“Mi chiamavano così da piccolo.”
“Oh, ti sta bene!” feci la linguaccia.
Andai in cucina a fare un ottimo sugo, imparato in Italia.
Misi a cucinare il sugo e riscaldai l'acqua per la pasta.

Bollì e buttai gli spaghetti, per poi metterli in un piatto in porcellana.
Misi il sugo caldo sugli spaghetti, completando con una foglia di basilico.

Portai in tavola i piatti.
Mi sedetti accanto a Justin e cominciammo a mangiare.

“Buoni, mai assaggiati!”
“E' una ricetta italiana, il sugo l'ho imparato da li.” ridacchiai.
“Buonissimi.”

Finimmo di mangiare e pulimmo le labbra con un tovagliolo, per poi sederci sul divano a guardare la TV.

“Il pericolo di Stratford si è trasferito in Atalanta.
State attenti al criminale di Stratford.”

“Maledizione.” sussurrò Justin.
“Idioti.”

Spegnemmo ed andammo di sopra.

Mi tolsi i vestiti rimanendo in intimo.
Justin fece lo stesso, però in boxer.
Arrossii, mentre guardava il mio corpo.
Mi stesi sul letto, così si mise sopra di me.
Cominciò a baciarmi con foga e carezzando le cosce.
Arrivò al mio sedere, facendomi sussultare.

Arrivò al collo, che mi fece gemere in gola.

“Sei la cosa più bella del mondo.” riprese a baciarmi, socchiusi la bocca.
Sciolse le spalline del mio reggiseno.
Era bellissimo stare con lui.


*spazio mio!*
Non è lungo, ma..
Lucas? No, lo odio.
Pure la doveva rompere? Vabbè..
Sono stata buona, visto?
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Questa immagine è fatta da me. Non prendetela!

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Capitolo 12
*** Eleven // Why? ***



I caldi raggi del sole di giovedì, mi svegliarono.
Erano le sette, così mi alzai.
Justin dormiva, per non svegliarlo andai lentamente in bagno e feci una doccia veloce.

Amavo le goccioline che scivolavano sul mio corpo.
Uscii e misi l'accappatoio.
Tornai in camera e presi un vestitino nero a fiori rossi e delle scarpe rosse con tacco.
Indossai l'intimo pulito e misi il vestito, con le scarpe.

Scesi di sotto e mi sedetti su una sedia.
Justin scese, mentre io guardavo la tv.

Sentivo delle calde mani toccarmi il petto.
Mi baciava il collo una bocca morbida come le nuvole e dolce come lo zucchero.
Mi girai sorridendo e baciandoli la guancia.
Mi alzai e presi una fetta di torta al cioccolato.
Mangiammo in fretta e ci pulimmo le labbra.

Bieber tornò di sopra e scese velocemente.

Indossava una t-shirt bianca e un pantalone col cavallo basso rosso.
Arrossii osservando ogni millimetro del corpo.
Ai piedi aveva anche delle Supra bianche, perfette.
Mi alzai e lo abbracciai forte.

“Ho un segreto.”
“Quale?” sorrisi.
“Io sono un duro, ma scrivo canzoni. Nemmeno Bryan lo sa.”
“Ti piace allora?”
Annuì e lo baciai.

“Nothing like us, Nothing like us.. You and me.
Togheter through the storms..”

Mi lasciai cullare dalla sua voce calda e delicata.
Era la perfezione.
Mi sentivo rilassata e calma con lui.

-Non lasciarti abbindolare da lui.- disse la vocina.
-Taci, lui mi ama.- pensai.
-Ma è pur sempre un criminale.-
-Ma non mi farà del male!- urlai in mente.
-Lo pensi tu.-
-Non so se hai ragione.-

“Ci sei?” La sua voce mi fece ritornare alla realtà.
“Hum..”
Scossi la testa andando di sopra in camera.
Mi sedetti sul letto e abbassai lo sguardo, giocando con le dita.
Salì anche lui e si sedette con me.

“Che hai?”
“Vorrei saperlo anche io.” mi morsi il labbro.
“Hai la febbre.” mi toccò la fronte.
Aveva ragione, ero calda e raffreddata.
Sbuffai e starnutii, accucciandomi tra le coperte.

Presi il cellulare e cominciai a giocare a qualche gioco.
Mi annoiavo.

Justin mi portò una cioccolata calda e marshmallows.
Lo ringraziai baciandolo e bevendo la gustosa bevanda.

All'improvviso, un messaggio.

Vidi.

Da: Sconosciuto.
Ti amo, sei così bella. Fantastica. Voglio incontrarti stanotte al parco, così sarai mia. SconosciutoxX

Mi preoccupai molto, non dirò nulla a Justin. Non devo.


*angolo mio!*
Non è lungo lo so.
Un giorno quasi normale per la coppia.
Ma chi sarà quello sconosciuto?
Continuo a 2 recensioni o 60 visite qui.

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