“Il
sole il
mare, le donne.” Seiya guardava ammirato un gruppo di
fanciulle in costume che
gli sfilò davanti, e lui con aria figa le osservava da sopra
gli scuri occhiali
da sole.
“Ehi
beiby sono
qua!” sussurrò raggiante prendendosi le occhiatine
maliziose delle giovani.
“Sei
sempre il
solito Don Giovanni Seiya non cambierai mai.”
Ribattè Crystal perplesso.
“Parli
perché
ha gia la tua dolce metà.” Rispose lui sbruffando.
“Amici
sento un
vento maligno e sinistro venire verso di noi.” Tutti
guardarono ambiguamente
Sirio che tanto per cambiare aveva sconvolto quel clima di
spensieratezza con
un altro dei suoi loschi presentimenti.
“Che
c’è che ho
detto di così strano?” si difese lui alzando le
spalle innocentemente.
“Non
dirmi che
pensi ancora a quel sogno di stanotte.” Rise Shunrei.
“Quale
sogno
Sirio?” chiese immediatamente Shun, notevolmente interessato.
“O
nulla di
importante davvero.” Rispose Sirio contrariato.
“Forza
amico,
cosa ti turba? Quel che turba te turba tutti no?” Crystal gli
diede una pazza
sulla spalla.
“Niente
di che,
semplicemente ho sognato che la nave naufragava, cose da niente
insomma.”
Dapprima
tutti
si ammutolirono guardandolo con occhi di terrore, poi Galaxia fu la
prima a
scoppiare in una sonora risata seguita dagli altri e infine dallo
stesso Sirio.
“Certo
che ne
hai di fantasia.” Seiya si reggeva lo stomaco dal ridere.
Fu
in quel
preciso istante che un’onda immensa fece capolino sulla nave
bagnando i
presenti.
Seiya
si tolse
gli occhi da sole sbigottito.
“Be
forse sarà
meglio rientrare il tempo non sembra dei migliori.”
“Quell’onda
non
mi convince.” Intervenì Sirio dubbioso guardando
lo scompiglio generale
creatosi sulla nave.
Shunrei
si
strizzò la lunga treccia. “Si sarà
meglio tornare in coperta.”
“Si
pregano i
signori passeggeri di rientrare nelle proprie cabine, una serie di
inspiegabili
onde anomale sta per scagliarsi sulla nave, niente paura, al riparo non
vi
accadrà nulla.” Gridava la voce del comandante da
un altoparlante.
“Me
lo sentivo
che sarebbe accaduto qualcosa.” E questa volta tutti furono
presi dalla stessa
angoscia di Sirio.
La
nave oscillò
pericolosamente e una nuova ondata più terribile della
precedente li colse alla
sprovvista prima che raggiungessero le cabine.
Shun
fu
catapultato in mare con Galaxia mentre Shunrei dondolava dal parapetto
presa
appena in tempo da Sirio.
“
Galaxia Shun
arrivo.” Crystal si gettò in mare senza pensarci
due volte.
“Si
faranno
ammazzare.” Gridò Seiya.
“Shunrei
tieni
duro.” Sirio cercò di tirarla su mentre una nuova
onda si abbatté sulla nave
portando con se molta più gente compreso Shunrei e Sirio.
Seiya
aggrappato ad un palo della ringhiera si guardò spaesato
intorno.
“O
mio Dio, e
adesso che faccio, ragazzi non preoccupatevi arrivo io a salvarvi, ce
la fare…”
Non
finì in
tempo la frase che la nave si inclinò facendogli perdere
l’equilibrio, anche
lui raggiunse gli altri.
Sirio
si
accorse che Shun e Seiya si erano aggrappati ai suoi capelli unica
ancora di
salvezza.
“E
che sono io
il molo di salvataggio!” pensò perplesso.
Crystal
e
Galaxia erano scomparsi e Shunrei scivolò via dalla presa di
Sirio scomparendo
tra le onde.
La
nave si
perse all’orizzonte e la corrente trascinò via i
malcapitati.
“Nuotate
ragazzi…. Shunrei dove sei ?” imprecò
Sirio disperato, lui Seiya e Shun riuscirono
a cavarsela fino ad arrivare sulla spiaggia di un isola vicina a loro
che fino
a quel momento non avevano visto, sembrava infatti essere spuntata dal
nulla
“Figurati
se a
noi non può capitare qualcosa di anormale!”
pensò Sirio..
Anche
Crystal,
Galaxia e Shunrei fortunatamente erano approdati li, il mare si era
inspiegabilmente calmato.
“Ragazzi
state
tutti bene?” domandò Crystal.
“Come
no.”
Rispose sarcastico Sirio mentre si strizzava i capelli.
“Shunrei grazie al
cielo.” Abbracciò la ragazza quasi in lacrime.
“Com’è
potuto
succedere? “ chiese Seiya sconvolto.
“Questo
è il
mare proibito, ne ho sentito parlare a Voyager, ma non credevo fosse
vero, è un
mare dove inspiegabilmente si formano onde anomale dal nulla, le navi
evitano
di passare di qui, ma evidentemente la nostra ha preferito
rischiare.” Spiegò
Sirio.
“Si
ho visto
anch’io quel servizio, si narra di un’antichissima
maledizione che sarebbe
stata scagliata sull’isola fantasma, un’isola che
appare solo ai naufraghi in
mezzo all’oceano, nessuno è mai tornato indietro
per raccontarlo.” Aggiunse
Crystal.
Seiya
rise. “Si
certo come no, vorreste dire forse che siamo approdati
sull’isola fantasma ?
uahahahah.” Si interruppe bruscamente. “O mio dio
siamo tutti in
trappolaaaaaaaaaaaa.” Disse strappandosi i capelli.
“Dove
sei
fratello? Abbiamo bisogno di te.” Shun cominciò a
piangere battendo i pugni
sulla sabbia.
“Non
possiamo
nemmeno avvertire il Maestro.” Fece
notare Shunrei ancora attaccata al braccio possente di Sirio.
“Un modo ci
sarebbe per avvertirlo…dovrei entrare in una profonda
meditazione, posso
tentare.” Rispose quest’ultimo in tono estremamente
serio.
“O
certo,
questo sarebbe il tuo geniale piano? Startene seduto a sonnecchiare per
chissà
quanto mentre noi non solo pensiamo alla nostra sopravvivenza ma anche
alla
tua?” sbraitò Seiya.
“Di
un po, chi
si è attaccato ai miei capelli facendomi quasi annegare?
Direi che mi devi un
favore e poi lo faccio anche per voi.”
Seiya
strinse i
pugni. “Ehi
non pensavo che i tuoi
capelli fossero di matrice tanto divina da non poter essere nemmeno
sfiorati.”
Sirio
abbozzò
un sorriso, quel sorriso che faceva sciogliere Shunrei ma irritare
tutti gli
altri.
“Pensi
davvero
che sia arrabbiato perché tu e Shun vi siete appesi ai miei
capelli? Ero
sarcastico naturalmente.”
“Che
uomo sa
sempre cosa dire.” Pensò Shunrei sognante.
“Invece
di stare
qui a scaricarci le colpe, forse dovremo darci da fare visto che la
nostra
permanenza sull’isola potrebbe protrarsi a lungo.”
Intervenne Crystal in tono
di sfida verso i due.
“Siamo
in
trappola, ti rivedrò mai più
Fratellooo?” Shun era in preda a una crisi di
pianto mentre scriveva il nome di Phoenix sulla sabbia.
Sirio
si liberò
dei vestiti. “Questi non mi serviranno.” Disse e
rimasto con delle bermuda da
spiaggia si accovacciò su una roccia.
“Ecco
solita
scena, Sirio che si spoglia!” pensò Seiya con una
smorfia di disapprovazione.
“No
Sirio non
farlo, il maestro non ti sentirà.”
Gridò Shunrei.
“Lasciatelo
perdere ragazzi, quel ragazzo ha la testa più dura di quella
di un drago.”
Disse Seiya rassegnato.
Crystal
agguantò per il collo Shun. “Basta piangere sul
latte versato, rivedrai
Phoenix…un giorno… ora dovremo pensare ad
altro.”
“Crys
non ci
saranno mica degli animali feroci vero?” chiese Galaxia
impaurita.
“Tesoro,
sei
qui con dei cavalieri di tutto rispetto e ti preoccupai di cosucce da
niente
come animali feroci?” rispose lui ironico.
“Ecco
appunto
ragazzi ci sono cose più urgenti di cui preoccuparsi, ad
esempio IL CIBO!!!”
intervenne Seiya gridando con i pugni stretti.
Crystal
si
portò le mani alla fronte.
“Tu
non pensi
mai ad altro eh?” fece rassegnato.
“Ragazzi
un po
di silenzio per favore, non riesco a concentrarmi.” La voce
di Sirio parve
venire dall’aldilà.
“A
bene sei
ancora tra noi, che onore.” Rispose sarcastico Seiya.
“Per
prima
cosa, dovremo esplorare l’isola, potrebbero esistere villaggi
o meglio paesi.”
Cristal iniziò con il punto della situazione.
“I
tagliatori
di teste oh no! non mi ci far pensare.” Shun parve disperato
e si aggrappò al
braccio di Seiya che lo respinse con una smorfia.
“Dopo
di che,
metteremo su una capanna, poi penseremo a come sfamarci.”
Continuò
Cristal.rivolgendo in ultimo lo sguardo a Seiya.
“Noi
come
potremo renderci utili?” chiese Galaxia presa dalla voglia di
poter aiutare il
suo uomo.
“
Tu e Shunrei
rimarrete qui con Sirio.”
“Prospettiva
emozionante1” pensò subito la ragazza delusa.
Seiya
guardò
Sirio in meditazione poco convinto.
“Cristal
amico,
affideresti così due donne a uno che sta più di
la che di qua?”
“Insomma
perché
non potremmo venire con voi? Siamo davvero così impedite
?” sbottò Galaxia
furibonda.
“Sirio
avrà
bisogno di qualcuno accanto io devo restare con lui.”
Intervenne Shunrei
timorosa dall’occhiata furente di Galaxia.
“Io…
mi
offrirei per rimanere qui con le ragazze e con Sirio, so che
sarà un notevole
sacrificio ma…”
Seiya
e Cristal
guardarono all’istante Shun con aria perplessa.
“Va
bene resta
pure con loro, mi raccomando però… io e Seiya
andremo ad esplorare i dintorni.”
“A
e se doveste
trovare qualcosa di commestibile non esitate a raccoglierlo.”
Si affrettò ad
aggiungere Seiya con un sorriso ma fu prontamente trascinato via da
Cristal.
“Crys
vai via
così senza neanche darmi un bacio?” fece la voce
implorante di Galaxia.
“Perdonami
amore.” Il ragazzo la strinse in un ondata gelida, il suo
corpo perennemente
freddo e poi un bacio glaciale, ora Galaxia era soddisfatta.
Vedendo
l’amica
tremare dai brividi di freddo Shunrei non si astenne da chiederle.
“Ma come
fai??”
“Il
nostro è un
amore allo zero assoluto.” Fu la semplice risposta di lei.
“Bene
ci si
vede.” Disse Seiya.
“Fate
attenzione.” Si raccomandò Shun e un attimo dopo
era di nuovo li a scrivere
Phoenix sulla sabbia.
“Shunrei
dobbiamo fare qualcosa anche noi per aiutare i ragazzi.”
Galaxia ormai aveva
deciso che non sarebbe rimasta con le mani in mano ad aspettare il
ritorno di
Cristal e Seiya.
“Si
ma cosa?
Magari potremmo cercare del cibo come suggeriva Seiya.”
“Ottima
idea,
Shun tu che fai?” chiese Galaxia pimpante.
“Qualcuno
deve
pur badare a Sirio, vi aspetterò qua.” Fu la
risposta deprimente del ragazzo.
“Perché,
perché
non riesco a contattare il Maestro! Non percepisco il suo cosmo
interiore, se
solo qui prendessero i cellulari.” Sirio era in preda al
panico.
“Centro
benessere Beautiful Saint, fatevi coccolare da mani esperte e sicure,
soddisfatti o rimborsati, sconti per gli ultra settantenni. Anche la
Dea Atena
ha scelto Beautiful Saint” Era li che giaceva il venerando
Maestro dei 5
picchi, seduto su un lettino a farsi massaggiare le dolenti spalle da
una
aitante giovincella. E avendo più di 240 anni altro che
sconti.
“Un
vero
miracolo per le mie artrosi.” Fece il vecchietto con
un’espressione sognante.
“
E’ un bene
che dopo tutte quelle lunghe battaglie ora si riposi un po Maestro, le
sventure
sono sempre in agguato, avete sentito la tv in questi giorni?”
“No
Jenny mia
cara, ho staccato telefono e tv, voglio vivere in pace con me stesso
finchè non
tornano Sirio e Shunrei.”
La
massaggiatrice lo guardò stupita. “Ma allora
davvero non sapete del naufragio
del Saint Gold ?”
“Be
che dire mi
dispiace ma … ODDIOOOOOOO.” Il maestro
scattò all’improvviso sul lettino con le
mani alla barba. “Il GOLD SAIN !!!! PER LO SCUDO DI ATENA!!!
SIRIOOOOOO
SHUNREEEI O MIO DIO.”
“Oh
non ditemi
che il vostro allievo e la vostra figlia adottiva erano li!”
fece allarmata la
ragazza.
“Devo
assolutamente fare qualcosa, scusami scappoooo.” Il Maestro
fuggì via come un
fulmine.
“Tenetemi
informata.” Gli gridò lei. “Certo che ne
ha di energia alla sua età” pensò.
Arrivato
ai 5
Picchi ansimante accese la tv e cercò disperato nella
cassetta della posta se
fosse arrivata una qualche lettera. Poi cercò di riesumare
il giornale del
giorno che aveva usato per imballare vecchi oggetti, senza neanche
leggerlo, e
tutto confermò cio che aveva saputo.
Fece
in fretta
il numero di cellulare di Sirio poi quello di Shunrei e degli altri.
Nessuna
risposta.
“La
nave
sarebbe naufragata nel Mare Proibito, se così fosse nessuna
sarebbe la speranza
di recuperare i naufraghi.” La notizia di striscio del
telegiornale lo fece
sudare freddo.
“No
dimmi che
non è vero.” In preda all’agitazione si
recò alla cascata. “ Devo tentare di
entrare in contatto con Sirio, non ho altro modo.”
“Forza
Sirio
tra la la la forza Sirio tra la la la, siamo tutti con te, sei tutti
noi.” Shun
si stava esibendo da ragazza pon pon ai piedi di Sirio agitando bastoni
e mazzi
di fiori, si sentiva l’unico a sostenere l amico in quel
difficile momento e
voleva fagli sentire il suo appoggio.
Ma
Sirio era
ormai in tutt’altra dimensione.
“Avverto
il
cosmo del Maestro. Si ci siamo.”
“Sirioooo.”
Finalmente il ragazzo entrò in contatto con la voce stridula
e matusalemme del
Maestro.
“Ti
ricevo
Maestro.”
“Possibile
che
io non possa mai stare tranquillo eh? Si può sapere dove sei
?”
“Sull’
isola
fantasma con gli altri, stiamo tutti bene.”
“Splendido,
e
come pensi possa riportarvi qui? Dovrei farmi portare nel mare proibito
lasciarmi naufragare così da raggiungere l’isola
fantasma per essere anch’io
uno dei vostri?”
Sirio
deglutì.
“Be qualcosa del genere.” Rispose senza convinzione.
“Ma
quand’è che
potrò godermi la vecchiaia eh? Va bene visto che ormai ci
sono dentro parlerò
con Atena e vedrò di aiutarvi, nel frattempo mi raccomando a
Shunrei!! “
“C
…c…certo Ma
…maestro.” Balbettò Sirio prima di
chiudere la conversazione telepatica.
“Guarda
Shunrei
che sta facendo Shun intorno a Sirio?”
La
ragazza lo
osservò perplessa. “Sarà un rituale
vudù di incoraggiamento.” Le due
scoppiarono in una sonora risata mentre avevano gia raccolto una
notevole
quantità di frutta e funghi.
Sirio
finalmente si accinse a tornare con i piedi sull’isola,
aprì appena gli occhi.
“Shun tutto bene vero?” chiese.
“Allora
ce
l’hai fatta vero?” chiese quest’ultimo
con un largo sorriso.
“Si
ma con
scarso risultato.” Fu la deludente risposta di Sirio che
spense in un attimo
l’entusiasmo si Shun.
“Dove
sono
Shunrei e Galaxia?”
Shun
si guardò
intorno.
“Ehm
da qualche
parte a raccogliere cibo!”
Il
sole era
alto nel cielo, e all’orizzonte nessuna nave, ma
all’improvviso qualcosa dalle
sembianze umane su un pezzo di legno veniva trascinato dalla corrente
verso di
loro?
Chi
sarà mai
costui???
ai
tu."i ce l'ò prontamente nelle tasche delle bermuda.i una
doccia."
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