L'amore non ha confini

di Luca_Mauri
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Passione a qualche gradino... ***
Capitolo 2: *** Intesa a gradazione di giallo... ***
Capitolo 3: *** Amore a primo tasto... ***



Capitolo 1
*** Passione a qualche gradino... ***


Erano giorni che si crogiolava nelle fantasie notturne e diurne. I capelli biondi erano sempre perfettamente sistemati e quotidianamente ossigenati....per lei. Si, la stava aspettando, andando giornalmente al settimo piano, vivendo ogni scalino lasciatosi alle spalle come un ostacolo in meno che divideva lui e la sua amante. Ma quel giorno sapeva che lei era lì, lo sentiva dentro, all'altezza dello stomaco che emetteva strani rumori, quasi di incitamento a salire e correre da lei. Ed eccolo, nel suo migliore nonché unico vestito nero, davanti all'armadio svanitore, ad attenderla con una sottile patina d'eccitazione, ed un'enorme agitazione, che gli faceva instancabilmente muovere a ritmo il piede destro, provocando l'eco nella stanza spoglia alle pareti...escludendo i numerevoli quadri di lei, che lo osservavano da ogni angolo della stanza, con fare amorevole "Sarai qui da me, lo so" sussurrò a se stesso, per poi sospirare, guardandosi intorno con un sorriso ebete sul volto. E poi il rumore, quasi impercettibile, che l'annunciava. Con lentezza aprì l'anta scura dell'armadio, per poi bloccarsi, subito, socchiudendo la bocca mentre un rivoli di saliva gli percorreva lento il labbro inferiore, per poi scivolare lungo il bordo e scendere fino al mento, gli occhi chiari sbarrati, ogni muscolo immobile e teso, quasi dovesse affrontare una terribile prova. Era lì, splendente e tremendamente sexy...il rosso le donava, ma lui preferiva mille volte di più vederla così, al naturale, con quel verde che gli ricordava campi e brughiera, distese di prato dove lui e la sua amata potessero giocare e correre, senza nessuno ad osservarli indiscreto, tenendosi una nella mano nell'altro, ed infine, ancora col fiato corto, acquattarsi sotto un albero e.... Intanto, la sua tanto attesa amata, con la sua lucentezza rifletteva la luce delle lampade e lui, con il coraggio degno di un Grifondoro si schiarì appena la voce, mentre con lo sguardo percorreva le sue curve perfette, tondeggianti e piene, che lo facevano andare fuori di testa. "sei...magnifica" emise, rapito dalla sua succulenza e aggressività, che gli facevan venire voglia di farla sua subito, di possederla "saremo un tutt'uno, stanotte, amore mio" Riuscì a dire, lasciandosi completamente alle spalle la morsa d'emozione che poco prima non gli permetteva di parlare, e con un gesto fulmineo afferrò la mela e la portò fino alle labbra, per poi aprire la bocca e morderla con passione mista a fremente desiderio

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Capitolo 2
*** Intesa a gradazione di giallo... ***


Era una notte calma e buia. Lui si era finalmente infilato nel letto sudicio, che non si prendeva mai la briga di rifare, nella sua camicia da notte bianca e sui capelli simili a stoppa, l'immancabile cappellino per dormire, che continuava a toccarsi in modo nervoso mentre imprecava sia mentalmente che sottovoce contro gli stupidi ragazzini di cui era incredibilmente fornita quella scuola Sentì d'improvviso un rumore, di passi svelti, quasi frettolosi ma al contempo calmi e sensuali, e si alzò sui gomiti, tendendo l'orecchio e accarezzando la stanza in cerca di lei, la sua anima gemella, che però non c'era. Si chiese dove poteva essere in quel momento: loro non si separavano mai, ed era anche notte fonda! Ma anche se era leggermente preoccupato, ci avrebbe pensato dopo. Si alzò fra dolori e scricchiolii del letto, infilandosi le vecchie pantofole logore, e si avvicinò verso la fonte del rumore, aprendo uno spiraglio della porta, quanto bastava a vedere oltre col suo occhio grigio, giallognolo e iniettato di sangue intorno all'iride. Ma eccola lì! In tutto il suo accattivante splendore, con i suoi occhi gialli, il pelo grigio ispido, che si leccava con grazia e maestria. Aprì la bocca e alzò appena gli angoli, lasciando intravedere i denti rimasti: era il suo sorriso, che aveva imparato a fare suo e regalarlo solo ed esclusivamente a lei, mellifluo, giallo e inquietante, che sapeva di sporco. "Oh, sei qui" disse estasiato, aprendo la porta e guardandola innamorato, sulla soglia. La sua risposta, un "frrrr" delicato e dolce, spinse il guardiano a muoversi trepidante verso di lei, prendendola in braccio, portandola amorevolmente al petto e cominciando ad accarezzare il suo pelo ancora umido, con le sue mani nodose e piene di calli. Si sentiva incompleto senza lei, sua compagna di vita, sempre lì al suo fianco, a scovare quegli orribili e stupidi studentelli da quattro soldi, che si credevano chissà chi, con quelle loro bacchette... La sua dolce metà emise un sibillo, iniziando a fare le fusa, e lui allargò quello scempio che aveva dipinto sul volto. Loro erano così, non servivano parole, erano l'ostilità e il giallo ad unirli.

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Capitolo 3
*** Amore a primo tasto... ***


"Era lì, da ore. O forse, minuti, interminabili minuti. Lo guardava, in ogni suo particolare. Dapprima chiuso, in quella sua forma quadrangolare, quel suo colore argenteo, su cui si rifletteva la luce, e il suo nome inciso sul dorso, di un grigio più chiaro. Voleva imprimerli in quella sua testa, che alle volte sentiva essere troppo poco per lui, che gli mandava quei segnali. Inequivocabili. Poi osò, deglutì rumorosamente, inumidendo la bocca più volte, per poi allungare lentamente la mano e farlo. Gli si rivelò. Quel suo contorno, con quei quattro piccoli tacchetti, posatici sopra in una simmetria perfetta. Il centro, così oscuro, che però racchiudeva un intero mondo. Poi spostò lo sguardo verso il basso, su quei tasti neri, dalle lettere bianche, così sottili, stilizzate e perfette. Tutti contornati da quel grigio, con qualche graffio qua e là, che lo rendevano così speciale. Allungò una mano, per poi ritirarla e pentirsene, nemmeno arrivato all’obbiettivo. Era tutto lì, sotto un sottile strato di polvere, ma a lui non importava. Era perfetto così com'era e come lo vedeva attraverso quei suoi occhiali. Senza staccare gli occhi dalla sua figura, prese un respiro profondo. Lo guardò con un misto di famelicità e accortezza, deglutì almeno tre volte, inumidendosi le labbra con la lingua. Si guardò attorno, nessuno lo avrebbe saputo, i Dursley dormivano, i suoi amici non avrebbero potuto vedere quello che stava per fare. Allungò la mano con lentezza estenuante fino al punto che avrebbe cambiato radicalmente la sua serata. Mai avrebbe pensato, che quell’oggetto, arrivato lì per errore, che apparteneva probabilmente ad altri, potesse ispirargli tali sensazioni. Chiuse gli occhi, per immortalare quell'ultimo momento d'attesa e poi lo fece. Premette su quel simbolo, che pian piano rischiarò il centro così oscuro, per rivelargli il mondo.  Stava per possedere il PC di Luca."          
 
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                       
 
[storia ispirata da un simpatico anonimo di Ask, che diceva che non esistono OTP con personaggi non-canon]

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