Ali di cera di _ayachan_ (/viewuser.php?uid=32975)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo & Fiducia ***
Capitolo 2: *** Non mi deluderai mai ***
Capitolo 3: *** Appuntamento ***
Capitolo 4: *** Nella biblioteca ***
Capitolo 5: *** Chi è Sakura? ***
Capitolo 6: *** Ali di cera ***
Capitolo 7: *** Credici ***
Capitolo 1 *** Prologo & Fiducia ***
Ustione-1
Prologo
Un filo di
vento, meno di una brezza leggera... tiepido, e salato. Sapeva di
sabbia, veniva da ovest.
Il giardino
dell’ospedale della Foglia era quanto di più vicino ci fosse
all’Eden, in primavera: fiori ovunque, nelle più svariate
tonalità, dal bianco al rosso al giallo, passando per ogni
sfumatura di rosa e arancione.
Ma
d’estate... d’estate quel giardino diventava una foresta, fresca
e ombrosa, un rifugio sicuro in cui nascondersi, in cui fingere di
non esistere e non avere problemi... almeno per qualche momento.
Lungo i
sentieri coperti di ghiaia erano disposte panchine di legno a
intervalli regolari, per lo più deserte. Era l’ora di
pranzo, e, nonostante l’ombra dei tigli e dei ciliegi, faceva
troppo caldo per la maggior parte dei pazienti.
Ma in un
angolo, una piccola piazza con al centro una polla d’acqua chiara,
Sakura Haruno stava seduta, sola, con le mani intrecciate in grembo.
Era stanca.
Aveva passato
tutta la notte in piedi, e le sue palpebre si abbassavano per il
sonno ad ogni piè sospinto.
Era
molto
stanca...
...Ma aveva
bisogno di scomparire, per qualche momento.
Di
nascondersi, di fingere di non avere problemi...
Aveva bisogno
di dimenticare anche sé stessa.
Perché
quella notte... forse aveva commesso il più grave errore della
sua vita.
- Una
settimana prima
-
1
Fiducia
Quello che restava del campo di battaglia erano solo
macerie.
Zolle di terreno, frammenti di roccia, fili d’erba
ancora verde... e tracce di sangue.
Tra il Paese del Fuoco e quello della Roccia c’era la
zona della Pioggia, il territorio in cui Itachi Uchiha aveva lasciato
le tracce più recenti.
Itachi... il bersaglio prediletto di ogni ninja di
Konoha.
Era accaduto tutto a causa sua, a causa della sua
presenza e della sua esistenza... era per questo che ci eravamo
incrociati, quando nessuno aveva previsto che accadesse.
All’improvviso, semplicemente, era successo.
Il gruppo sette della Foglia era incappato nel Serpente
guidato da Sasuke Uchiha.
«Ora che ti ho ritrovato non ti lascerò
scappare di nuovo, Sasuke!»
«Non disturbarmi, Naruto. Non sono qui per te»
«Non mi interessa! Ho un’occasione, e non la
sprecherò...!»
La ragazza dai capelli rossi, di fianco a Sasuke, si
era agitata.
«...Se n’è accorto... si sta
allontanando...»
Sasuke si era accigliato.
«Non possiamo perdere tempo qui»
«Ho detto che non ti lascerò andare!»
Il primo attacco, un Rasengan, e il Chidori in
risposta.
L’esplosione, visibile a chilometri di distanza.
La rossa aveva scosso la testa.
«Se ne è andato»
L’ira, negli occhi di Sasuke.
Il Sigillo di Orochimaru attivato.
La sua spada.
Il fuoco, il vento e il fulmine.
Una battaglia feroce, un combattimento nel quale non
avevo nemmeno potuto accennare a intervenire, perché non avrei
saputo da che parte iniziare... perché non capivo nemmeno a
che velocità si muovessero.
Sai aveva tentato di fare qualcosa.
Si era trovato davanti uno dei compagni di Sasuke, ed
era stato colpito subito.
Io ero intervenuta a difenderlo, perché almeno
a lui potevo essere utile, ma non avevo fatto in tempo ad alzare la
testa che... di colpo, era finita.
All’improvviso, attorno a noi c’erano il team
Asuma, il team Gai, persino il team Kurenai. Tutti intervenuti per
salvarci.
E Sasuke si era fermato.
«Non ci rivedremo mai più»
Il suo sibilo freddo e rabbioso era stato come una
pugnalata nel petto.
E tuttavia... avevo tirato un momentaneo sospiro di
sollievo; mi ero detta ‘non c’è stato il tempo materiale
perché si facessero del male’...
...Ma mi sbagliavo.
In fondo, basta soltanto un istante per morire.
Vidi Naruto, a terra, e vidi la profonda ferita nel suo
petto, più o meno come quella che sentivo io... ma che nel mio
caso era solo metaforica, e nel suo era il segno tangibile del
Chidori di Sasuke.
Lo raggiunsi, senza fiato, e mi chinai su di lui con le
mani già avvolte dal chakra.
«Naruto!» lo chiamai, sentendo le lacrime
premere nei miei occhi.
Lui gemette roco, le labbra sporche di sangue.
«Saku...ra» sussurrò, cercando di
muovere una mano.
«Non parlare. Ci penso io, non parlare!»
Lavorai febbrile, senza rendermi conto di cosa accadeva
attorno a me, lavorai ignorando i capogiri dovuti allo sforzo e il
mio tremito, lavorai rischiando quasi di infondere nel suo corpo non
il solo chakra, ma anche la mia stessa vita.
Naruto non poteva... non... lui non...
...Lui... era il sole.
Lui... era sempre così forte, e determinato, e
sapeva sempre cosa dire...
...Mille, mille volte mi aveva tirata su di morale, era
intervenuto quando io non avevo più speranze, aveva risolto i
miei problemi...
...Se anche Naruto mi avesse abbandonata, dopo Sasuke,
cosa avrei fatto?
Sasuke...
Le sue parole scelsero quel momento per rimbombarmi in
testa.
«Non ci rivedremo mai più»
Non potevo crederci.
Non volevo, non... non ci riuscivo.
Era troppo brutto.
Non ero nemmeno in grado di vedere il corpo di Naruto
sotto di me, le lacrime distorcevano tutto, rendevano i contorni
vaghi e confusi...
Lo stavo salvando?
Stavo davvero facendo qualcosa per lui?
A un tratto, sentii una mano sfiorare la mia.
«Sakura... adesso basta»
La sua voce. Fievole, ma non impercettibile.
«No!» esclamai, senza quasi rendermene
conto. «Non voglio fermarmi, non puoi chiedermelo!»
«...Sakura... sto molto meglio, va tutto bene»
Ansante, interruppi il flusso delle parole dalla mia
bocca, e sbattei le palpebre.
«Co...Cosa?» balbettai incredula.
Attraverso le lacrime, lo vidi sorridere.
«Sto bene» mi assicurò. «Puoi
smettere... riuscirò a tornare a Konoha»
Solo allora mi accorsi che anche Ino si era data da fare
insieme a me, dall’altro lato del suo corpo, e la vidi strizzarmi
l’occhio, con la fronte imperlata di sudore.
Le sue mani si alternavano alle mie, sulla ferita
aperta.
Fui travolta dal sollievo.
Basta soltanto un istante per morire.
Ma, per fortuna, quello non era il nostro caso.
Raddrizzai lentamente la schiena, riprendendo fiato, e
guardai le mie dita sporche di sangue.
Sasuke... aveva davvero cercato di uccidere Naruto.
E ci era quasi riuscito.
Oltre le mie mani c’erano il volto macchiato e gli
occhi azzurri per cui avevo temuto, persi nel cielo blu sopra le
nostre teste.
Chissà che cosa vedeva...
Chissà a cosa pensava.
Chissà come si sentiva.
«Naruto...» sussurrai, e lui fece una
smorfia amara, che assomigliava pochissimo a un sorriso.
«Sto bene, Sakura-chan» mi disse roco.
«...Non diceva sul serio. Cioè, potrà anche
provare a non vederci mai più... ma non ci riuscirà.
Non glielo permetterò»
Lo vidi stringere un pugno, vidi le ferite sulla sua
mano rigenerarsi rapide grazie alla volpe, e mi sentii
infinitamente... desolata.
“Sasuke...
Noi, qui, siamo sempre in tua attesa... Non ci vedi? Non ci senti?
Perché... perché te ne sei andato? Perché ti sei
fatto del male da solo, e perché continui a fartene...?”
Chinai la testa.
Avevo giurato di essere forte.
L’ultima volta, quando lo avevamo rivisto dopo tanto
tempo, avevo rimproverato Naruto perché piangeva sul nostro
fallimento, e ora... ero io a farlo.
E mi sembrava perfettamente legittimo.
Avevamo rivisto Sasuke all’improvviso, senza essere
pronti, avevo quasi perso il mio sole, era stato tutto così
rapido...
Avevo bisogno di piangere, dovevo sciogliere la tensione
in qualche modo... o sarei crollata.
Le mie lacrime scivolarono lungo le guance e caddero
sulla mano di Naruto.
Lui alzò gli occhi e cercò il mio sguardo.
«Sakura-chan...» mi sussurrò,
afflitto. «Non piangere. Non è finita»
«Sì... sì, lo so...» mormorai
in risposta, asciugandomi il viso. Un singhiozzo mi scosse le spalle.
«Scusa... scusa, adesso smetto...»
Senza che me ne fossi accorta, Ino si era allontanata,
ci aveva lasciati soli. Anche gli altri erano rimasti a qualche passo
di distanza, riuniti attorno a Sai e al maestro Kakashi... lo avevano
fatto apposta o era solo una casualità?
Non lo so.
Ma, in quel momento, mi sembrò che al mondo
fossimo rimasti solo io e Naruto.
Sollevò la mano su cui avevo già pianto, e
mi sfiorò gentilmente una guancia umida di lacrime.
«Va tutto bene... fidati» mi assicurò.
«Io dico le cose come stanno, e non cambio idea. Questo è
il mio credo ninja»
Riuscì a strapparmi un sorriso, contagiandomi
indirettamente, e senza che me ne rendessi conto cercò le mie
dita e le intrecciò alle sue.
«Sì...» riuscii soltanto a
sussurrare. «...Mi fido di te»
Ancora oggi, il problema non è che io mi fidi
di te o meno...
...il problema è : quanto mi fido di me stessa ?
- continua -
...Lo so, lo so.
Che ci faccio qui se ho già altre due fic in ballo?
Very simple: Redenzione è già finita sul mio pc, Sinners
è a buon punto, e anche questa si avvia alla conclusione...
d'altronde è breve, presumo sotto la decina di capitoli! E poi
ho i miei buoni motivi per postarla ora!
Ma parliamo un po' di questa... cosa, in mancanza di termini migliori.
Sostanzialmente è nata a causa della mia recente passione per il
NaruSaku, e perché mi sono accorta che "mancava un pezzo" (a
cosa, lo saprete solo in futuro). Non ha grandi pretese, è nata
per sfizio e perché Kishi ha fatto quello che ha fatto con
Jiraya (giuro, le prime righe sono state scritte dopo quel famoso
capitolo, in treno, con una compilation di canzoni tristi che voi non
ne avete idea...!), ed è molto semplice, senza grandi misteri,
senza battaglie epiche e senza tiri mancini troppo cattivi (come
è abituato a leggere chi già mi conosce). Ho voluto
provare a vedere se riuscivo a descrivere come diavolo nasce un amore.
Finora ho sempre avuto a che fare con coppie che avevano già
imbastito qualcosa (ehm... ci sono le dovute eccezioni), ma volevo
provare a parlare di come Sakura potrebbe cambiare "obiettivo",
scivolando lentamente da Sasuke a Naruto e oscillando tra dubbi e
incertezze... tra parentesi, ho scoperto che è più
difficile del previsto! XD Non a caso, sono abbastanza nei pasticci sul
finale...
Comunque!
Questi erano prologo e primo capitolo, grazie se avete letto fin qui
(non vale leggere prima il fondo!), e i commenti sono sempre
graditissimi!
Ricordate: ogni recensione è un secondo di vita in più per un autore! U_U
Ah, dimenticavo! Aggiornamenti ogni quattro giorni!
Ayachan
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Capitolo 2 *** Non mi deluderai mai ***
Ali di cera-2
2
Non mi deluderai mai
La guancia bruciava come il fuoco, peggio di un’ustione.
Erano passati già due giorni dal nostro ultimo,
turbolento incontro con Sasuke, eppure non smettevo mai di sfiorare
quella parte del viso, mentre ero sovrappensiero o credevo che
nessuno mi vedesse.
Sentivo la pelle calda, sotto le dita.
E sapevo che era tale perché pensavo al momento
in cui lui l’aveva accarezzata, gentilmente, senza quasi toccarmi.
Naruto... perché all’improvviso mi faceva
quell’effetto?
Non era mai successo prima.
Mi aveva toccata tante volte, e più a lungo che
in quella breve carezza... eppure fino a quel giorno non avevo
provato nulla di speciale.
Le cose erano cambiate in maniera assolutamente
improvvisa, inaspettata... e perché, poi?
Che fosse colpa di Sasuke?
No, rivederlo avrebbe
dovuto farmi pensare di più a lui...
...E allora che fosse perché Naruto aveva
rischiato di morire?
Ma era già successo tante volte, senza che le
cose tra noi cambiassero... perché ora avrebbe dovuto essere
diverso?
Non riuscivo a capire.
Soltanto una cosa era chiara nella mia testa, un’unica
immagine nitida nel mare di visioni sfocate che circondavano il mio
mondo...
...Il suo sorriso triste, mentre mi assicurava che
sarebbe andato tutto bene.
Lui, ferito e quasi in fin di vita, che tranquillizza
me, pressoché incolume.
A ben pensarci la scena aveva un lato comico,
tragicomico anzi...
E dire... che, nel suo sguardo, leggevo che tra noi due
era lui quello più legato a Sasuke.
Lui, che lo considerava un fratello. Lui, che lo vedeva
come l’appiglio più importante ad una vita normale. Lui, che
mi aveva promesso di riportarlo indietro...
...Forse pensava di avermi deluso?
Il pensiero mi colpì improvviso mentre salivo la
prima rampa di scale che mi avrebbe portato alla sua stanza,
nell’ospedale della Foglia, e mi fece fermare a metà di un
passo.
Possibile?
Era per quello che continuavo a
pensarci?
Ma Naruto non mi aveva delusa... mai, mai una volta
nella vita lo aveva fatto.
Si era sempre comportato come gli dettava la sua
coscienza, era sempre stato coerente con sé stesso, e aveva
sempre detto le cose come stavano... non c’era nulla per cui
potessi biasimarlo.
Tutt’a un tratto sentii una stretta allo stomaco.
Non volevo che lui credesse di avermi delusa.
Volevo che sapesse che lo stimavo come prima.
Avevo bisogno che fosse così.
Ma perché?
Ripresi a salire le scale, più in fretta ora, e
arrivai fino al primo piano, dove sapevo che lo avevano ricoverato.
Cercai la sua stanza tra le tante che conoscevo a memoria, e la
trovai quasi subito, davanti al distributore di snack del corridoio.
Mi affacciai alla porta, alla ricerca del suo letto... e scoprii che
era vuoto.
Gli altri tre pazienti mi guardarono straniti, e un
vecchietto mi fece un sorriso sdentato. Ma il quarto posto era
deserto, le lenzuola sfatte... e di Naruto non c’era traccia.
Per un attimo mi sentii molto stupida.
Tutta la mia fretta, l’ansia, la corsa... erano state
perfettamente inutili.
Lui non era lì.
«Sakura-chan, ma ci vedi?»
Trasalii, rischiando di strozzarmi con la mia stessa
saliva, e, pericolosamente vicina a un infarto, voltai la testa e me
lo vidi a dieci centimetri dal naso, con un’espressione così
ingenuamente stupita da essere odiosa.
«T...Tu!»
ansimai, afferrandolo per il
bavero, irritata più per la delusione e la confusione che non
per la sua improvvisa comparsa. «Che diavolo ci fai fuori dal
letto?! Due giorni fa hai
rischiato di morire, e ora vai in giro così?!»
«S-Saku...»
«Ma dove ce l’hai la testa?»
«Sakura-ch...!»
«Perché ti avrei salvato, eh?! Per vederti
gettare al vento tutto quanto?!»
«Ehm... signorina...»
Una voce flebile, alle mie spalle. Con la coda
dell’occhio vidi il vecchietto sdentato che cercava timidamente di
attirare la mia attenzione.
«Credo... che non respiri» suggerì
gentilmente.
Guardai Naruto.
Era blu.
«Oh cavolo»
Dieci minuti dopo, il redivivo – per l’ennesima
volta – se la rideva allegramente nel suo letto, addentando con
entusiasmo uno snack alla marmellata. Sembrava impossibile che fosse
la stessa persona che mi aveva sussurrato parole gentili e piene di
tatto soltanto pochi giorni prima.
«Sì, insomma, mi sei passata proprio
davanti e non mi hai visto!» ripeté per la quarta volta,
tutto allegro. «Ero lì al distributore, ti ho fatto
anche un cenno... e tu sei andata avanti come una furia!»
Sulla sedia accanto a lui, me ne stavo a testa china,
umiliata.
Tre sconosciuti avevano involontariamente visto il mio
lato peggiore, e in meno di un minuto ero riuscita a dare la più
brutta immagine di me... non male come inizio.
«Comunque ero lì anche per prendere le sue
gelatine al signor Kippu, vero?» continuò Naruto,
rivolgendo un sorriso a trentasei denti al vecchietto nel letto
vicino. «Adora quelle alla pera»
«...Ah sì?» mormorai depressa.
Naruto corrugò la fronte, perplesso. Poi si
illuminò.
«Ahh, ho capito!» esclamò
all’improvviso, illuminandosi. «Tu eri preoccupatissima per
me, e quindi ti sei precipitata per vedermi, ma non mi hai trovato!
E’ per questo che non hai vist...»
Lo stesi.
Senza alcuno scrupolo, senza alcun rimorso, senza un
briciolo di moralità, gli rifilai un pugno sotto il mento e lo
rimandai nel mondo dei sogni, rossa come non mai.
Sentii le leggere risate del vecchietto, che succhiava
rumorosamente la sua gelatina, e vidi il pallore degli altri due
pazienti e il sudore sulla loro fronte.
«Oh... ehm...» stirai un sorriso forzato.
«Sono inciampata»
Da seduta.
Come no.
Sfoderai la mia miglior risatina contegnosa e scossi
Naruto cercando di non farmi notare. Per fortuna aveva la pelle dura,
e si riprese in fretta.
«Ahi...» piagnucolò riaprendo gli
occhi, e massaggiandosi il mento. «Non ci vai certo leggera,
eh»
«Su, adesso non fare il superuomo» sorrisi
tra i denti. «Sei ancora debilitato, è normale che anche
un colpo debole come il mio abbia un certo effetto...» gettai
un’occhiatina agli altri due pazienti: sembravano bersela. Il
vecchietto invece rideva ancora, accidenti a lui.
«Colpo debole il t...?» tentò di
protestare Naruto, e questa volta riuscii a strizzargli un lembo di
pelle da sotto le coperte, presumibilmente vicino alle costole. Il suo
viso si deformò in una smorfia di dolore. «Ahia ahia
ahia, ho capito!» ansimò, piegato in due. Lo lasciai
andare. «Però...» borbottò a bassa voce,
girando la testa nella mia direzione, e i capelli un po’ troppo
lunghi gli ricaddero sulle guance in maniera... strana. «...guarda
che mi sono già ripreso completamente. Lo sai che recupero in
fretta»
Ah, giusto.
La volpe.
Dentro di lui, quel demone poteva salvarlo ogni volta
che ce n’era bisogno... forse, se non fossi intervenuta due giorni
prima, sarebbe stata lei a farlo...
Strinsi i pugni.
Però... quel potere lo danneggiava anche.
Il mio chakra no.
Solo il mio chakra poteva guarirlo senza conseguenze.
...Che idiozia, sembravo quasi... gelosa di Kyuubi.
Lo vidi raddrizzarsi, quello strano ragazzo che aveva le
lacrime agli occhi per un pizzicotto ed era capace di scampare alla
morte due volte al giorno, e mi ritrovai a sospirare senza rendermene
conto.
Con tutte le sue contraddizioni, Naruto era sempre
Naruto. In fondo non mi aspettavo davvero qualcosa di diverso.
«Ma...» riprese lui dopo qualche attimo,
massaggiandosi le costole con aria un tantino offesa. «...Se
non sei qui perché sei preoccupata per me, allora cosa c’è?»
All’improvviso ricordai tutto il mio discorso mentale
sulla delusione e la stima, e mi sembrò infinitamente stupido.
Arrossii e distolsi lo sguardo.
«Passavo per caso...»
Il vecchietto alle mie spalle scoppiò a ridere,
spingendomi a trafiggerlo con un’occhiataccia.
«Ah, eri qua per una visita?» chiese Naruto
interessato, senza notare la bugia.
«Sì, la maestra Tsunade mi ha fatta
chiamare...» buttai lì in fretta, sperando che il
maledetto vecchio si strozzasse, con tutte le sue risate.
«Allora non eri venuta a trovarmi?»
piagnucolò lui deluso. «Non sei venuta neanche ieri, e
invece tutti gli altri sono già passati!»
«Evidentemente gli altri non hanno speso metà
del loro chakra per salvarti la vita» ribattei tra i denti,
offesa. «E poi ho dato una mano anche a curare Sai, lui non si
riprende in fretta come te» aggiunsi, e in effetti era vero.
Il giorno prima, dopo aver aiutato Shizune con Sai, ero
tornata a casa distrutta, dicendomi che sarei passata da Naruto più
tardi... e poi mi ero addormentata ancora vestita, sul letto. Avevo
anche preso freddo, tra l’altro.
Così avevo dovuto per forza rimandare la mia
visita al giorno dopo... e ora mi trovavo a negarla con tutte le
forze, anche se avrei voluto vantarmi del magnanimo pensiero che
avevo avuto.
Naruto sbuffò.
«Sono offeso!» rognò incrociando le
braccia sul petto.
Sospirai, e mi arresi.
Era un bambino, in fondo. Solo un bambino grande e
grosso.
«Dai, sono qui per te...» gli concessi,
levando gli occhi al soffitto, e, inaspettatamente, sentii il sangue
affluire alle guance.
Lui mi gettò un’occhiata sorpresa.
«Davvero?» chiese.
«...Dovere» corsi ai ripari, in inspiegabile
imbarazzo. «Sei sempre un mio compagno, non venire sarebbe
stato decisamente maleducato»
Lui corrugò la fronte e parve rifletterci per
qualche istante. Alla fine sorrise.
«Però sei venuta» disse, senza un
filo di pudore. «Quando usciamo di qui devi per forza farti
offrire un ramen e un giro al quartiere dei divertimenti»
Cioè, in pratica... un appuntamento.
Ma
insomma, che razza di “ringraziamento”
era?!
«Ne faccio
volentieri a meno...» bofonchiai con una mano sulla fronte.
«E...Sakura-chan?»
Sentii un
impercettibile cambiamento nella sua voce, una nota che mi spinse ad
alzare gli occhi fino ai suoi. Lo vidi, all’improvviso serio, e con
la luce del sole alle spalle mi sembrò in qualche modo...
diverso.
La guancia, nel
punto in cui lui mi aveva sfiorata, riprese a bruciare.
«...La
prossima volta lo riportiamo a casa, Sas’ke»
Sorrise.
Come l’ultima
volta.
E io... mi sentii
stringere il cuore.
Chinai il capo, per
nascondere le lacrime che premevano negli occhi, e fu come rivivere la scena di due giorni prima, quando lui mi aveva consolata.
«Lo so...»
sussurrai, con voce a malapena udibile. «...Perché... tu
non mi deluderai mai»
...E io...?
Io ti ho deluso,
Naruto?
- continua -
Puntuale come un orologio svizzero (?), ecco il secondo capitolo!
La questione del deludere e non deludere è stata influenzata dal
manga Fruits Basket, lo ammetto, ma quando mi è uscita fuori non
ne ero pienamente consapevole, quindi passatemela per buona, ok? ^^'
Capitolo evidentemente di transizione (anche se io amo
quel vecchietto sghignazzante...), ma la frase finale potrebbe indurvi
a qualche riflessione; per esempio, quale sarà davvero "il
grande errore" di Sakura? Cosa è successo durante la notte
citata nel prologo?
Uhm... da quando sono così seriosa in un angolino autore? -.-
Passiamo ai ringraziamenti, che è meglio!
kaho_chan: in effetti parte di
questa storia è nata pensando a te, e la tempistica con cui
è stata pubblicata è espressamente dedicata alla tua
persona! XD Volevo farti smettere per qualche minuto di sgambettare!
L'errore di cui parla Sakura non si sa ancora cos'è! U_U Io
personalmente l'ho scoperto ieri sera (XD), ma voi dovrete attendere il
quinto o sesto capitolo per saperlo... vedi quanto è breve
questa fic? Niente ansie troppo prolungate, tranquilla! Ma penso che
apprezzerai il terzo e quarto capitolo... uhuhuh... Il narratore in
prima persona è stato inaspettato, ma ho visto che in Sinners,
con narratore onnisciente esterno (io li faccio i compiti, vedi? XD),
finivo per dover parlare di tutti e trovare difficile approfondire gli
aspetti più confusi del loro carattere... Dal momento che qui a
"cambiare" è prima di tutto Sakura, ho voluto che fosse lei ad
aprire bocca per studiarla bene, e anche gli altri personaggi verranno
visti attraverso i suoi occhi... vediamo se ne sono in grado! XD
sammy1987: uhm... per ora
niente traumi per le SasuSaku fan! XD Mi fa piacere sapere che leggi
anche questa cosina mentre attendi Sinners, mi rendi felice! ^^ Anche
se forse ti farà soffrire un po'... ma dai, ci rifacciamo con
l'altra! XD
sammy4ever: se Naruto fosse
morto, probabilmente ci avrei ricavato una one-shot! Non sono in grado
di trscinarmi appresso una Sakura in lutto per cinque o sei
capitoli...! Mi sarebbe venuta la depressione! XD Comunque grazie per
il commento e i complimenti, mi farai un gran piacere se continuerai a
leggere! ^_^
arwen5786: so che la coppia non
è esattamente la tua preferita, ma per leggere di Sasuke e
Sakura ti rimando a Sinners, e nel frattempo ti anticipo che sto
lavorando sullo Hyuugacest che mi hai chiesto... U_U Senza contare la
ShikaTema in procinto di arrivare! Tutto per te, Cami! XD
harryherm: guarda, la NaruSaku
è qui esattamente per addolcirti la pillola di Sinners! XD Puoi
sfruttarla quanto ti pare e piace, e ricordarti di lasciarmi in vita
per portarla a termine... penso che i capitoli 3 e 4 ti piaceranno! ^_*
Julia83: guarda, organizzata
non la sono per niente (XD i miei "piani studio" sono perfetti in linea
teorica, ma mi riduco sempre a far tutto all'ultimo secondo...),
però sono veloce, almeno per ora! Certo, portare avanti
così tante cose tutte insieme mi sta un tantino
destabilizzando... ma il giorno in cui finalmente avrò una
connessione domestica, sarà tutto molto più semplice!
ç_ç Questa storia, comunque, è ambientata
più o meno un anno prima di Sinners. E scegliere tra NaruSaku e
SasuSaku per me è discretamente facile, in realtà...
uhuhuh... (già, ma in che senso...?)
lale16: tsk tsk, tu sei una
sportiva, il tuo cuore reggerà benissimo! U_U Ho fiducia in te!
XD E poi questa è una storiellina tranquilla, dai... non hai di
che preoccuparti! ^_*
Hila92: ah già, il
rating di Redenzione ti impedisce l'accesso... uhm... o falsifichi
l'età (XD), o aspetti qualche anno per leggere! (o, in
alternativa, chiedi a moi!) Questa storia è molto più
tranquilla di Sinners; prima di tutto, non morirà nessuno. E poi
l'unico triangolo che sarà presente è quello mentale di
Sakura, perché Sasuke non farà più capolino! ^^
Kairi84: la mia fedelissima!
*_* Bastone della mia vecchiaia, luce dei miei occhi, un giorno ti
farò una statuina in oro e smeraldo, te la farò vedere, e
poi la venderò e ci guadagnerò miliardi! *_*
(naturalmente a te andrà una percentuale... l'8%, diciamo) Vuoi
sapere come si evolveranno le cose tra sakura e Naruto, eh? In
realtà in maniera molto semplice e complessa, come sempre! XD
Non ti aspettare grandi colpi di scena, ma limitati ad attendere le
più disparate torture per Sakura... U_U
Prossimo capitolo: Appuntamento
Ci ritroviamo qui fra quattro giorni! ^_^
Ayachan
|
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Capitolo 3 *** Appuntamento ***
Ali di cera-3
3
Appuntamento
Qualcosa di molto
strano stava accadendo.
Qualcosa di
inquietante.
Qualcosa che, anche
con tutta la buona volontà e la razionalità del mondo,
restava illogico.
Ora che Naruto era
stato dimesso dall’ospedale – solo lui ne usciva così in
fretta – all’improvviso era tutto... diverso.
Non
saprei spiegarlo in altro modo, non riesco proprio a trovare le
parole. Le cose si erano fatte strane.
E io sembravo
l’unica a rendersene conto.
Tre giorni dopo il
nostro scontro con Sasuke, il maestro Kakashi aveva deciso di
offrirci un ramen per tirarci su di morale. Mentre eravamo seduti al
bancone del chiosco di Ichiraku e aspettavamo che arrivasse il nostro
cibo, Naruto continuava a guardare il menù e a cambiare idea
ogni due secondi, anche se aveva già ordinato. E io,
stupidamente, ero ipersensibile alla sua voce.
«Carne o
verdure, maestro Kakashi?» chiese per la trecento milionesima
volta. «Forse potrei prendere tutti e due. O prendo il ramen
extra? Ahh, maledizione! E’ troppo difficile scegliere!»
«Naruto, hai
già ordinato...» gli fece notare il maestro, con un
sospiro. «E’ inutile che ti spacchi la testa»
«No»
protestò lui corrucciato. «Perché poi magari ne
prendo un altro»
«Ho detto che
avrei offerto un ramen, non che avrei devoluto in beneficenza a te il
mio intero patrimonio...»
«Maestro
Kakashi, non si fanno le offerte per poi rimangiarsele!»
Sospirai, il mento
appoggiato alla mano, e mio malgrado mi spuntò un sorriso.
Anche
se aveva rischiato di morire, anche se Sasuke aveva detto ‘non
ci rivedremo mai più’,
anche se per l’ennesima volta era tornato a mani vuote, il mio sole
non smetteva mai di brillare.
Ma come faceva?
Come riusciva ad
essere sempre sé stesso, sempre così forte?
O forse ero io ad
essere solo una debole e sciocca ragazzina...
Il nostro ramen
arrivò, e per un certo tempo non ci fu la possibilità
di parlare ancora.
Accidenti, era
buono. Non lo ricordavo così... Da quanto tempo non mangiavo
una ciotola di ramen? Non riuscivo neppure a ricordarlo. Strano...
eppure Naruto avrebbe dovuto invitarmi fuori almeno due volte al
giorno, e io avrei dovuto accettare perché pagava lui... come
mai non era successo?
Perché da un
po’ di tempo a quella parte non mi aveva più invitata?
Mi si chiuse lo
stomaco.
Ehi.
Ehi, quella non era
la reazione giusta... avrei dovuto essere sollevata. Finalmente mi
aveva lasciata in pace, forse...
...E allora perché
invece mi sentivo tanto triste?
«Sakura-chan,
non lo vuoi più quello?» mi chiese Naruto
all’improvviso, facendomi trasalire. Alzai lo sguardo e me lo
ritrovai a meno di venti centimetri di distanza, proteso verso il mio
ramen; arrossii bruscamente.
«N-No, non lo
voglio più» balbettai, spingendolo verso di lui. «La
linea...»
«Una kunoichi
deve essere in forze» intervenne il maestro Kakashi, serafico.
«Naruto, molla l’osso e lascia che sia lei a finirlo»
«No, davvero,
non ho più fame» insistei, allontanando la ciotola. «Non
riuscirei a mangiarlo comunque»
«Stai male,
Sakura-chan?» mi chiese Naruto improvvisamente preoccupato,
avvicinandosi ancora di più.
«S-Sto
benissimo!» esclamai con una vocetta isterica che non era la
mia, piegando la schiena all’indietro e alzando le mani come per
proteggermi. «E’ che ho fatto una colazione abbondante...
sai... non pensavo... ma va tutto bene, davvero. E’ solo che non ho
più fame!»
Chissà
perché, il maestro Kakashi mi fissava.
E, sotto il suo
sguardo, io mi sentii inspiegabilmente... colpevole.
Per cosa, poi?
«Va bene»
se ne uscì il nostro jonin all’improvviso, posando sul banco
le bacchette. «Io ho finito, e se non vi spiace avrei altro da
fare... Scusatemi se vi lascio da soli, ci vediamo domani per la
missione. Ah, il pranzo di oggi va tutto sul mio conto»
Aprii la bocca,
inorridita, ma lui era già scomparso in una nuvola di fumo.
«Cosa? Ehi,
maestro Kakashi!» esclamò Naruto, quando lui ormai non
c’era più. Sbuffò, offeso, e incrociò le
braccia sul petto. Ma almeno si era allontanato. «Uffa, e io
che volevo chiedergli di allenarci un po’ insieme!»
«Ah... ehm...
B-Beh...» balbettai io in quel momento, mentre il cuore
minacciava di sfondarmi la cassa toracica e piombare negli avanzi del
mio ramen. «Allora... mi sa che vado anche io»
«Ehhhh?»
si lamentò Naruto. «Anche tu? Ma io pensavo che oggi
avremmo passato la giornata tutti insieme!»
«Io... ho...
ehm... qualcosa da fare... altrove» biascicai, senza sapere
davvero perché lo facevo.
Mi ero rincretinita
all’improvviso?
Da dove diavolo usciva quell’agitazione
improvvisa?
Lui
era Naruto, era
solo Naruto!
«Eh no»
se ne uscì, testardo. «Ieri in ospedale ti ho detto che
ti avrei portata nel quartiere dei divertimenti, e quindi oggi ti ci
porto. Qualunque cosa tu debba fare, falla domani»
Panico.
No, l’appuntamento
ora no!
Non ero nelle
condizioni psicologiche per reggerlo!
Ma, purtroppo,
Naruto è solo Naruto.
Sempre, solo Naruto.
E chi è mai
riuscito a contraddirlo?
Fu così che
mi ritrovai nel quartiere dei divertimenti con un gigantesco mal di
testa e un batuffolo di zucchero filato appiccicoso tra le dita, dopo
che Naruto aveva minacciato di imboccarmi se non lo avessi preso. Era
rosa come i miei capelli.
Ma che diavolo ci
facevo lì? Come avevo potuto essere tanto idiota da lasciarmi
trascinare in uno dei suoi stupidi appuntamenti, mentre ancora mi
bruciava la guancia che lui aveva sfiorato, e ogni volta che apriva
bocca rischiavo di fare un salto da terra?
E poi, che cosa
accidenti significava tutta quell’odiosa situazione?!
«Sakura-chan,
lo vuoi quel peluche?» mi chiese Naruto a un tratto,
distraendomi a forza dalle mie elucubrazioni.
Stava indicando un
grosso coniglio di pezza, neanche a dirlo rosa confetto. Era il primo
premio a una bancarella di tiro a segno, e il venditore oltre il
banco ci guardava sorridendo.
«Un bel regalo
per la tua fidanzata?» chiese allegro.
«Non sono la
sua fidanzata!» insorsi all’istante.
«Sakura-chan,
come sei brutale...» piagnucolò lui.
E io – orrore –
mi sentii in colpa.
«Eh eh...
magari la conquisti vincendo per lei» rise il venditore, e vidi
una luce di speranza accendersi negli occhi di Naruto. Sapeva fare il
suo lavoro, il maledetto vecchio.
Ultimamente il mondo
ne era pieno, di maledetti vecchi.
«Non esiste»
lo avvisai nervosamente, incrociando le braccia sul petto. «Neanche
portando a casa tutto il quartiere»
«Chissà,
chissà...» borbottò l’uomo con aria vaga, e mi
venne una gran voglia di prenderlo a pugni.
«Io ci provo!»
esclamò Naruto allegramente, sfilando dal portafoglio a forma
di rospo una banconota, e la fece scivolare sul bancone. «Cosa
si tira?»
«Kunai. Sei un
ninja, no ragazzo? Non dovrebbe essere difficile»
Sbuffai, e diedi le
spalle a entrambi.
Che assurda idiozia!
Così sì
che sembravamo una quelle stupide coppie che escono insieme nel
giorno libero!
La mia guancia
continuava a bruciare, io restavo nervosa, e l’ansia non faceva che
crescere.
Che pomeriggio del
cavolo.
Ora ci mancava solo
che Naruto facesse tutti centri, e mi sarei suicidata.
...Ma
perché, poi?
Interruppi il corso
dei miei pensieri.
‘Perché
poi’
cosa?
In fondo non
sarebbe tanto male...
Sì. Sì
che lo sarebbe.
Davvero? Ne sei
proprio sicura?
Esitai. E poi scossi
la testa per schiarirmi le idee. Parlare con sé stessi non è
mai, mai un buon segno.
Gli occhi mi caddero
su Naruto che, contrariamente ad ogni aspettativa, stava facendo un
fiasco colossale. Mentre tirava i kunai la sua posizione era
assolutamente perfetta, da manuale, dalla schiena alla punta delle
dita... eppure non faceva un centro. Lo vidi sbuffare, irritato, e di
nuovo, come mi era già successo in ospedale, per un attimo mi
sembrò... strano.
Cioè, non
riuscivo a trovare un altro aggettivo per definirlo.
Io, che ero sempre
stata tanto sveglia e intelligente.
Il venditore
sorrideva sornione, lanciandogli qualche consiglio vago, e Naruto
sbagliò per l’ennesima volta.
Mi irritai.
E che cavolo, se
voleva fare il figo con me, che almeno lo facesse decentemente...!
Poi... me ne
accorsi. I kunai che lanciava non erano come quelli che usavamo in
missione. Ad occhio e croce, erano leggermente più piccoli e
sbilanciati.
«Scusa...
posso vederne uno?» chiesi a Naruto, allungando la mano.
Lui, brontolando per
la figuraccia, me lo tese. Sì, era più piccolo e
irregolare... e molto più leggero. Inoltre aveva una minuscola
imperfezione nella punta, che lo portava a deviare leggermente la sua
traiettoria.
«...Ha detto
che questi sono kunai da ninja?» mi informai con il venditore.
Vidi il suo sorriso scemare leggermente, ma mi garantì che
erano esattamente identici nella forma, solo un po’ più
leggeri.
«Sa, il
metallo buono costa, e questo è soltanto un gioco...» si
scusò.
Assottigliai gli
occhi. «Posso fare un tiro?» domandai.
«Ma certo,
signorina» sorrise il venditore, mentre Naruto faceva un passo
indietro, borbottando tra sé. Mi misi al suo posto, e calcolai
mentalmente la distanza tra me e il bersaglio. Non erano molti metri,
ma il punto da colpire era piccolo e il materiale resistente, così
che il kunai non riuscisse a conficcarsi. Mi presi venti secondi per
decidere cosa fare e prendere le dovute misure. Poi tirai.
Fu un centro netto,
perfetto e pulito.
«Wow
Sakura-chan, grandissima!» esclamò Naruto, incredulo e
allegro alle mie spalle.
Il proprietario
della bancarella sbatté le palpebre un paio di volte, e poi mi
rivolse un sorriso vagamente teso. «...Per un centro abbiamo
questo lecca-lecca» mi propose, cercando di essere invitante.
Sorrisi di rimando,
con il mio ghigno più falso. «No, grazie» dissi
melliflua, sfilando di tasca una banconota e piazzandola sul banco.
«Punto al coniglio rosa»
Un quarto d’ora
dopo stringevo tra le braccia il grosso peluche peloso, e mi
crogiolavo nella mia manifesta superiorità.
«Ha provato a
fregarci, ma non pensava che avessi un cervello così fino!»
commentai con falsa modestia. «Quei kunai erano truccati,
bisognava mirare otto gradi più su e tre centimetri a destra
per beccare il centro»
Naruto accanto a me,
leccava cupo il lecca-lecca che era riuscito a vincere.
«Sì,
Sakura-chan...» brontolò mogio. «Ma anche quando
me lo hai detto, io ho fatto centro solo una volta. Quanto cavolo
sono otto gradi?»
«Dai,
l’importante è che abbiamo il coniglio» cercai di
consolarlo. Sembrò funzionare, perché mi rivolse un
mezzo sorriso.
«Allora ti
piaceva davvero, eh» commentò con espressione furba.
«Avevo visto come lo guardavi»
Arrossii.
Nella foga del
giochetto dei kunai mi ero dimenticata perché eravamo lì
e le cose strane che erano successe negli ultimi giorni, ma
all’improvviso mi tornarono in mente tutte insieme. Rischiai di
strozzare il povero coniglio di peluche.
«M...Ma che
dici?» sbottai, guardando altrove.
«Ah, che
carina! Sei imbarazzata!» gongolò lui.
«Taci!»
esclamai avvampando.
Lui addentò
il suo lecca-lecca tutto felice. «Sakura-chan, mi piaci proprio
tanto»
La replica mi morì
sulle labbra.
Mi piaci proprio
tanto.
Detto così,
in mezzo alla strada, di punto in bianco. E solo perché i miei
capillari avevano dato un po’ in escandescenze.
Richiusi la bocca,
turbata.
Mi piaci proprio
tanto.
Oho.
Oho.
«Sakura-chan?
Che hai?» mi chiese Naruto, vedendomi immobile. «Ho detto
qualcosa che non va?»
Sì!,
avrei voluto gridargli. E invece avevo la gola completamente secca. E
una curiosa sensazione nello stomaco.
Perché,
maledizione, perché all’improvviso frasi che aveva ripetuto
mille volte mi mandavano in tilt?
Perché il
punto in cui mi aveva accarezzata bruciava ancora?
Perché il mio
cuore batteva così forte?
Mi piaci proprio
tanto.
Mi piaci.
E... a me piaceva
piacergli.
Me ne accorsi in un
attimo, all’improvviso, senza sapere perché.
L’idea che Naruto
fosse innamorato di me – o almeno che si proclamasse tale – aveva
smesso di essere un fastidio... ma quando?
Quando Sasuke se ne era
andato? Dopo? Di recente?
Sasuke...
...Io amavo Sasuke.
Lo amavo da sempre.
«Sakura-chan?»
ripeté Naruto facendosi più vicino. «Stai bene?
Perché hai gli occhi rossi?»
«Per oggi me
ne torno a casa» sussurrai con un filo di voce.
Prima che potesse
ribattere qualunque cosa, gli piazzai in mano il coniglio rosa e gli
diedi le spalle, allontanandomi in fretta.
Non avevo bisogno di
voltarmi per sapere che lui era lì, fermo con quel grosso
peluche tra le braccia e un’espressione confusa...
...Ma non potevo
permettere che mi vedesse piangere.
Che imbecille, a
non capirlo subito... a fare finta di niente ...
Mi sono impuntata
sulle mie posizioni e ho rifiutato di cambiare idea, come sempre .
Alla fine,
commetto ogni volta lo stesso errore ...
-
continua -
La prima svolta degna di nota della fanfic!
Sakura inizia a perdere la bussola!
Quanti di voi leggono Sinners, possono iniziare a riconoscere il
personaggio nella sua confusione e incertezza dilagante... ma qui non
c'è la variabile Sasuke (almeno, non fisicamente), e non ci sono
neppure una serie di eventi che là invece hanno finito per
condizionare pesantemente il personaggio... che se ne farà
Sakura dei dubbi e delle paure? Sarà abbastanza matura per
affrontare la nuova situazione?
Oh, ma il vecchietto vi è proprio piaciuto, eh? XD
Tenete d'occhio il prossimo capitolo... perché dietro a un titolo banale come "Nella biblioteca" si cela uno dei momenti clou di tutta la storia!
Talpina Pensierosa: ...io
davvero non so perché, ma con te do per scontate un sacco di
cose. T_T C'è stata la volta in cui ero convinta di averti detto
il mio nome, e poi ci sono sempre queste diavolo di fanfic che penso di
aver detto a tutti che ci sono... e invece no! Invece ho dimenticato
te! Ma si può avere un cervello così malridotto a neanche
vent'anni?! (sempre detto che troppo studio fa male...)
Pai: non ne sono del tutto sicura, ma potrei anche far
ricomparire il vecchietto prima della fine...! XD E' un personaggio
simpatico da muovere, mi piace! Parlando seriamente (ehi, ero seria
anche prima!), grazie mille per i complimenti e per il commento! ^^
Spero di non deluderti con il proseguimento della storia!
sammy1987: ma no, non soffrirai
tanto... questa volta non sono poi così bastarda, ci saranno
cosucce semplici e "buoni (e un tantino lussuriosi... insomma, Naruto
è Naruto!) sentimenti" qui! XD Naruto e Sakura saranno solo
discretamente pucciosi, spero! XD
lale16: anche a me serviva una
fic farcita di uccellini cinguettanti e piccoli putti che svolazzano...
dopo i casini di Sinners e le tragedie di Redenzione, volevo tirare un
po' il fiato! XD Ah, ovviamente si saprà eccome qual è il
"grande errore" di Sakura! Altrimenti che lo mettevo a fare? XD
julia83: una long-fic sul
vecchietto? XD Mi sa che la leggeresti solo tu! (anche se sarebbe
avvincente... "tra procaci infermiere e diaboliche gelatine, le
incredibili e dinamiche avventure di Kippu, sagace playboy da corsia!
Commentate numerosi!!" XD) E, per la cronaca, credo che ai tempi di
Sinners abbia già lasciato questo mondo per lidi più
promettenti, se mi capisci... U_U' Allegro sì, ma pur sempre
vecchio e malato! (so che ora ti ho depresso, e chiedo scusa. U_U)
arwen5786: ma io non voglio
convertire nessuno! XD Certo, mi farebbe infinitamente piacere sapere
che sognerai questi Naruto e Sakura e piangerai con loro, però
ricordati sempre come vanno avanti le cose...! XD E ricordati della tua
anima! (tra parentesi... dopo 4 ore di download, alle 3 di notte,
finalmente sono riuscita a vedere quel video su youtube con IRIS...
ç_ç Stavo per piangere, dico davvero! Ma tanto, eh!
>_< Era bellissimo, commovente... fosse durato un solo minuto in
più, avrei giustificato Sasuke per tutte le cazzate che ha
combinato nella sua vita!) Hinata e Neji sono momentaneamente sospesi,
ahimè. Questa mattina nel dormiveglia avevo avuto l'ispirazione
fulminante... ma tempo di andare in bagno e HO SCORDATO TUTTO. La cosa
mi ha talmente depressa che ho deciso che ogni mattina ripeterò
lo stesso iter di oggi finché non avrò di nuovo la stessa
idea! U_U
gloria7: gli aggiornamenti sono
ogni quattro giorni, tranquilla! ^^ Tra l'altro sarà una fiction
breve, non dovrei metterci molto a scrivere il paio di capitoli che mi
separano dalla fine! ^_*
sammy4ever: al di là
dell'introspezione, ogni tanto qualche sorriso non guasta, ti pare? ^_^
La volta scorsa c'era il vecchietto dell'ospedale, oggi il tipo del
tiro a segno... la prossima, ti anticipo, ci sarà la
bibliotecaria che gioca a tris contro sé stessa!
Rhymes: anche io ero curiosa di sapere come si fossero messi insieme, perché a dire il vero non lo sapevo bene! XD
harryherm: silvia, mia cara,
questa fanfiction esiste esattamente per salvarmi la vita! Non voglio
avere tutte le narusaku fan sul collo, considerati gli ultimi sviluppi
di Sinners! ^^' E infatti, ci ho inserito qualche scenettina non
prevista a partire dal prossimo capitolo... se ti dico che, per vie
traverse, è colpa di dionea... beh, puoi già immaginare
qualcosa! XD
Hila92: ma
quando si falsifica l'età non si dice! XD Non sai che ormai
veniamo costantemente intercettati? U_U (come se a qualcuno fregasse
che falsifichi l'età su un sito di fanfiction...! XD) L'errore
di Sakura si spiegherà per bene nell'apposito capitolo, non ti
preoccupare! E se ci fosse un Naruto reale... altro che gay, sarebbe da
st...rapazzare di coccole! (non era proprio quello che volevo dire, ma
non siamo volgari...) Con quello che succederà nel prossimo
capitolo, poi... *ç* (ok, non dovrei dirlo io che l'ho scritto,
però quando leggerai quella scena potrai avere un tuo parere
anche tu e dirmi se ho ragione o no! XD) "beh,
io non mi chiedo se il mio migliroe amico crede che io sia
delusa dal fatto che non è riuscito a riportare indietro il
ragazzo di cui ero innamorata u.u ma va beh, il succo è quello
:P" <-- qui sono scoppiata a ridere! XD Eh no, non va bene! Se non
te lo chiedi non puoi ragionevolmente paragonarti a Sakura! U_U XD
A sabato!
Ayachan
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Capitolo 4 *** Nella biblioteca ***
Ali di cera-4
4
Nella biblioteca
Ero riuscita ad
evitare Naruto per due giorni, dandomi malata.
Né lui, né
il maestro Kakashi erano venuti a cercarmi a casa, e io avevo passato
tutto il mio tempo sotto le coperte, a nascondermi anche da me
stessa.
Cosa mi stava
succedendo?
Perché
all’improvviso ero tanto confusa di fronte al compagno di sempre?
Non riuscivo a
capire, il mio cervello si rifiutava di funzionare a dovere, e mi
sembrava di avere la febbre.
Tutte le volte che
avevo guardato Naruto, e mi era sembrato strano... tutte le volte che
lo avevo trovato diverso... tutte le volte che mi aveva messa a
disagio... tutte, tutte quelle volte decisero di popolare i miei
sogni, togliendomi anche il riposo.
Alla fine mi resi
conto che nascondersi sotto le coperte non avrebbe portato a niente,
e decisi di tornare ad assaggiare la luce del sole.
Ma
senza
vedere lui.
No, per quello non
ero ancora pronta.
Mi svegliai una
mattina, cinque giorni dopo il famoso incontro con Sasuke, e davanti
allo sguardo sorpreso di mia madre mi feci una doccia e mi vestii
come sempre, impeccabile e ordinata.
«Vado a
trovare la maestra Tsunade!» annunciai uscendo, senza spiegare
niente e senza lasciar capire nulla.
Attraversai il
villaggio e raggiunsi il palazzo dell’Hokage, ma scoprii che la
maestra non si trovava lì. Mi dissero che era all’ospedale
per un caso urgente, e allora decisi di provare a cercarla laggiù,
anche se probabilmente sarebbe stata impegnata.
Volevo
soltanto chiederle qualche libro, passare un pomeriggio ad
approfondire l’argomento più ostico che mi fosse riuscito di
trovare... avevo bisogno di impegnare la testa con qualcosa, perché,
anche se ero una persona razionale che analizzava ogni situazione,
questa
situazione non volevo affatto sviscerarla.
Mi faceva paura.
Purtroppo per me, mi
sarei presto accorta che la fortuna non era dalla mia parte...
Raggiunsi l’ospedale
e salutai l’infermiera alla reception con un sorriso. La conoscevo
di vista, avevamo lavorato insieme un paio di volte.
«Cerco la
maestra Tsunade» le dissi, appoggiandomi al bancone.
«In questo
momento è impegnata con un’operazione piuttosto seria»
ribatté lei, con una piccola smorfia. «Non ho idea di
quando dovrebbe finire»
«Oh...»
mormorai abbattuta. Avrei dovuto trovare qualcosa d’altro con cui
occupare il pomeriggio...
«Sakura-chan!»
Il sangue mi si gelò
nelle vene.
«Sakura-chan,
perché sei qui? Stai così male?»
Senza che potessi
fare nulla per impedirlo, il viso preoccupato di Naruto spuntò
davanti al mio, così vicino da farmi sussultare. Per fissarmi
dritto negli occhi si era chinato sul bancone, e dietro la massa dei
capelli biondi vidi l’infermiera gettargli un’occhiata di
rassegnata indulgenza.
«N-No, sto
bene!» balbettai facendomi indietro, e la guancia, maledizione,
riprese a bruciare. «Sono guarita... era solo una piccola
influenza... tutto a posto...»
«Meno male!»
sospirò lui, evidentemente sollevato. «Ti ho vista
all’ospedale, e... ma che ci fai qui?»
«Cercavo la
maestra Tsunade» risposi, senza entrare nei dettagli. «E
tu invece? Come mai in questo posto?»
«E’ per il
maestro Kakashi, oggi in missione...»
Sentii un brivido
freddo correre lungo la schiena.
L’Hokage era
impegnata in un’operazione seria... e il maestro Kakashi era stato
ferito...
«Come sta?»
chiesi, impallidendo.
«Il maestro?
Oh, benone» rispose Naruto scrollando le spalle. «E’
l’altro ninja che non sarà mai più a posto... Lui è
solo stanco. Gliel’ho detto io di non usare quel suo strano
sharingan contro un avversario tanto debole, ma no, lui doveva
testarlo, aveva una nuova tecnica...» sbuffò,
incrociando le braccia sul petto. «Sembrava tanto sicuro di sé,
ma guarda com’è finito!»
Mi ritrovai
involontariamente a bocca aperta, e il mio primo istinto fu di
picchiare Naruto per avermi messo addosso tanta ansia inutile. Poi mi
resi conto che lui non aveva mai detto che il maestro fosse grave, e
passai una mano sul viso per calmarmi.
«...Sakura-chan,
ma sei sicura di stare bene?» chiese lui, in un borbottio. «Mi
sembri pallida... forse dovresti rimetterti a letto»
«No, è
tutto a posto...» ribattei con un cenno. «Andrò a
prendere un libro, e mi metterò a leggerlo in giardino...»
Qualunque cosa,
pur di allontanarmi da te. E pur di far smettere questo stupido
bruciore.
«Ti
accompagno» propose lui giulivo. «C’è una
biblioteca nell’ospedale, no? Facciamo un pezzo di strada insieme!»
Trattenni a stento
il grugnito che voleva sorgere spontaneo dalla mia gola, e invece
stirai un sorriso finto, ricacciando la vera Sakura nel fondo della
coscienza.
«...Ma certo!»
ribattei con voce metallica.
Ci avviammo l’uno
al fianco dell’altra lungo il corridoio del pianterreno, io tesa
come una corda di violino, lui apparentemente rilassato e a suo agio.
Sapevo che era
impossibile, che l’intero ospedale ci conosceva come semplici
compagni di squadra, che ci vedevano insieme quotidianamente, eppure
mi sembrò che tutti gli occhi fossero puntati su di noi, e che
una rete di sussurri ci seguisse lungo il cammino.
Chissà che
impressione davamo?
«...Sai, ho
ancora il tuo coniglio di peluche» se ne uscì Naruto
all’improvviso, con aria casuale. Trasalii, e le immagini confuse
del nostro pomeriggio nel quartiere dei divertimenti sfrecciarono
rapide nella mia mente.
«Ah...»
bofonchiai rapida. «Puoi tenerlo. A me non... non piaceva così
tanto. Troppo rosa»
Sentii il suo
sguardo sul mio viso, ma non mi voltai. Sapevo di essere arrossita,
eppure continuai a fissare dritto davanti a me nel corridoio
improvvisamente deserto. Ecco, ora che non c’erano più avrei
dato una gamba per tutti gli sguardi e i sussurri di prima.
«Sakura-chan...»
«...Hn?»
Tu tum.
«Tu, per
caso...»
Tu tum, tu tum.
«No, sai, me
lo chiedevo tanto per... in fondo sono sempre uno scemo, no?»
Tu tum, tu tum,
tu tum.
Ah! La biblioteca,
la salvezza!
Accelerai il passo,
buttando giù una stupida scusa all’unico scopo di farlo
tacere, e aprii la porta del locale con un profondo sospiro di
sollievo. Non si parla in biblioteca, lo sanno tutti. Qualunque cosa
avesse da dirmi, lì non sarebbe uscita dalla sua bocca.
«Salve»
salutai la ragazza dietro la scrivania, che giocava a tris contro sé
stessa scribacchiando sul ripiano chiaro. Alzò a malapena lo
sguardo. «Cerco i libri di medicina» proseguii, e lei
indicò con la matita uno scaffale in fondo alla stanza.
Ringraziai e mi
voltai. Naruto mi fissava cupo, le mani affondate in tasca e uno
strano sguardo. Di nuovo, mi sembrò... indefinibile.
«Ehm... grazie
per avermi accompagnata» gli dissi, cercando di essere
spigliata come al solito. «Ora puoi andare, se vuoi... avrai
sicuramente altro da fare...»
«Uhm... no,
veramente no» mi stupì.
«Ah. M-Ma...
vorrai vedere il maestro Kakashi, immagino. Cioè, è
noioso stare vicino a una persona che legge!»
«Hai già
in mente un libro particolare?»
«Ehm...»
Maledizione!
Perché non te ne vai e basta?,
imprecai mentalmente.
Era inutile, non
riuscivo a sopportare la sua presenza. Non riuscivo a stare
tranquilla se lui era così vicino. E non riuscivo a ignorare
lo strano discorso che aveva cercato di intraprendere poco prima.
Mi avvicinai allo
scaffale di medicina cercando mentalmente il modo di allontanarlo
senza essere troppo brutale. L’importante era impedirgli di
parlare.
Eccomi davanti ai
libri che avevo già visto mille volte, alcuni dei quali
conoscevo a memoria... feci scorrere il dito sulla costola di un
volume spesso e rimaneggiato, e mi spostai alla scansia accanto.
Potevo chiedergli di
andarmi a prendere quel maledetto coniglio rosa. Lo avrebbe
allontanato. Ma mi avrebbe anche presa per pazza, visto che poco
prima gli avevo detto che non ne volevo sapere nulla.
Terzo scaffale, mi
stavo inoltrando tra le file di libri più lontane
dall’ingresso, quelle più in ombra... lì erano
custoditi i volumi più interessanti, quelli che pochi hanno il
coraggio di leggere. Sentii la bibliotecaria schioccare la lingua in
lontananza; doveva aver perso a tris.
Forse potevo dire a
Naruto che mi disturbava. Sarebbe stato brusco, ma non poi
tantissimo... e avrei sempre potuto giustificarlo con la
convalescenza o il cattivo umore o anche, per assurdo, il ciclo. E’
un ottimo jolly, il ciclo.
A
un tratto i miei occhi furono catturati da una copertina di un fucsia
intenso, su uno degli scaffali più alti. Ehi, quel libro non
lo avevo mai visto. Era nuovo? Socchiusi le palpebre per leggere il
titolo... “Teoria
e tecnica dell’uso del chakra, vol. IX”
Spalancai gli occhi.
Lo cercavo da quasi
un anno! Era l’unico volume mancante nella collezione dell’Hokage,
il leggendario nono libro della serie del controllo del chakra! La
maestra Tsunade avrebbe fatto carte false pur di averlo, era
introvabile!
Mi tesi verso
l’equivalente del Sacro Graal e cercai di afferrarlo, ma era troppo
in alto.
Prima che prendessi
la decisione di arrampicarmi sugli scaffali, la mano di Naruto si
protese accanto alla mia e lo raggiunse facilmente.
«Ah... grazie»
borbottai arrossendo.
Idiota. Mi ero
dimenticata di lui, e solo per uno stupido libro...
Ma lui non me lo
tese.
Se lo rigirò
tra le mani pensieroso, e poi si gettò un’occhiata alle
spalle, fino alla scrivania della bibliotecaria, mezza nascosta dallo
scaffale.
«Ehm...?»
feci, con un’occhiata interrogativa, e lui fece un passo verso di
me. Arretrai. Altro passo. Di nuovo indietro. Il nostro doveva
sembrare un buffo e goffo balletto, ad occhi esterni... ma io non ci
trovavo niente di divertente. Ancora una volta, il mio cuore prese ad
accelerare i battiti.
«Naruto...
dammi il libro» mormorai nervosamente.
«Sakura-chan,
tu stai cercando di evitarmi, vero?» chiese lui a bruciapelo,
alzando su di me gli occhi azzurri, blu nella penombra.
Feci un risolino
sciocco. «Certo che no» mentii spudoratamente, e mi
accorsi di essere arrivata in fondo al passaggio tra gli scaffali,
spalle al muro.
Oh no, no, no...
pessima situazione, davvero orribile! Eravamo chiusi su tre lati,
nella penombra, in un ambiente in cui viene spontaneo sussurrare... e
ora a bruciare non era solo la guancia, ma l’intero viso.
«Sì»
ribatté Naruto, maledettamente testardo. «Dal giorno in
cui siamo andati nel quartiere dei divertimenti... anzi no, già
da prima. Dall’ospedale. Da quando abbiamo visto Sasuke»
Questa volta non
trovai nulla con cui ribattere. Naruto appoggiò il libro che
teneva in mano su uno scaffale a caso. La distanza che ci separava
era soltanto di poche decine di centimetri.
«Ho pensato...
che fosse perché lo avevi rivisto» nella penombra,
scorsi il suo mezzo sorriso, vagamente amaro. «Ma poi... mi
sono accorto di una cosa» si avvicinò ancora, e io mi
appiattii alla parete. «Mi sono accorto che hai cambiato
atteggiamento quando, l’altro giorno, ti ho detto che mi piacevi»
altro, minuscolo passo verso di me. «E che ultimamente, ogni
volta che mi avvicino un po’ troppo, tu ti fai indietro più
bruscamente» avanzò ancora, e questa volta lasciò
soltanto poche dita tra il suo petto e il mio seno.
Non riuscivo a
parlare.
Sapevo che avrei
dovuto zittirlo e dire che era una cosa ridicola, sapevo che avrei
dovuto ridere e buttarla sul divertente... ma avevo le orecchie piene
del battito del mio cuore, e stavo trattenendo il fiato da più
di trenta secondi.
Naruto posò
le mani contro il muro, ai lati della mia testa... così vicino
che potevo vedere ogni singolo ciglio sulla sua palpebra.
«Sakura...»
sussurrò, senza suffissi, con una confidenza tutta nuova e
spaventosa. Si avvicinò al mio viso, ma deviò fino a
raggiungere l’orecchio con le labbra. «Mi piaci»
continuò, solo per me, con voce a malapena udibile. «Sono
innamorato di te»
Il mio cuore mancò
un battito, e ripresi a respirare a ritmo accelerato.
Naruto si fece
indietro, trovandosi di nuovo davanti al mio naso, e tutto ciò
che riuscii a fare fu fissarlo ad occhi sbarrati.
Sentivo le mani
tremare, mentre le mie dita premevano contro il muro fresco, e mi
accorsi che avevo le corde vocali fuori uso.
Naruto
aveva blaterato tante volte che gli piacevo, che era innamorato di
me... ma mai, mai, così.
E io ero già
in una disposizione d’animo strana, confusa, indifesa...
probabilmente anche un po’ malata, sì. Mi ero ammalata
davvero, alla fine.
«Prima volevo
chiederti una cosa...» riprese Naruto, vedendo che non
ribattevo. «Ma poi siamo arrivati alla biblioteca e mi sono
interrotto. E’... molto stupido, veramente» mi rivolse un
sorriso imbarazzato, tornando per un attimo il solito, vecchio
ragazzone, nulla a che vedere con l’uomo misterioso che fino a poco
prima mi aveva inchiodata al muro. «Probabilmente mi
picchierai, lo so... ma devo chiedertelo. Sono fatto in questo modo.
Ecco, tutte le cose, le stranezze degli ultimi tempi, intendo... Sai,
quando abbiamo incontrato Sasuke io mi sono anche azzardato a... beh,
ero moribondo, concedimelo... e ti ho accarezzata per un attimo,
giusto? Ricordi?» deglutii, incapace di interrompere le frasi
sconnesse che uscivano a sussurri dalla sua bocca. «Beh... mi
sono detto, le stranezze sono iniziate allora. E... magari... non per
qualcosa che ha fatto Sasuke, ma per qualcosa che ho fatto... io...»
questa volta fu lui a deglutire. «Per questo... mi domandavo...
so già che il tuo pugno mi farà molto male, ma...
forse... per caso... ho iniziato a piacerti un po’?»
Non pensavo che così
tanto sangue avrebbe potuto affluire tutto insieme alla testa.
Mi sentii arrossire,
ed ebbi un capogiro, ma ancora non recuperai la voce.
Boccheggiai,
sbattendo le palpebre, e cercai un motivo nella mia mente, uno dei
milioni di motivi che sicuramente c’erano per rispondere che no,
non mi piaceva. Che a me piaceva Sasuke, sempre e solo lui, che
Naruto era... soltanto Naruto.
Ma al momento non me
ne veniva in mente nemmeno uno.
Anzi, non riuscivo a
far altro che pensare a tutte le volte che lo avevo visto ‘strano’,
in quei giorni, a tutte le occhiate in tralice che gli avevo
lanciato... All’ospedale, al ramen Ichiraku, al tiro a segno...
come dire... sapevo che l’aggettivo che cercavo non era ‘strano’.
Era qualcosa d’altro, era più specifico...
Naruto
mi era sembrato... bello.
Ecco la parola
giusta!
Inorridii.
Poteva anche essere
la parola giusta, ma non risolveva i miei problemi. Anzi.
Naruto
non era bello.
Era simpatico, solare, altruista... ma non bello.
Nessuno poteva trovarlo bello quando c’erano termini di paragone
come Sasuke Uchiha e Neji Hyuuga nei paraggi!
E
allora perché a me sembrava così maledettamente bello?
«Sakura?»
mi chiamò lui, quando vide che non dicevo ancora nulla. Il suo
tono era turbato, inquieto. Per la prima volta era davvero serio
mentre mi parlava di amore, era logico che fosse in ansia...
prevedibile. Giusto.
E io?
Iperventilavo, e
basta.
Non riuscivo a fare
altro.
Perché l’idea
che mi sfiorava il cervello, che lambiva la mia coscienza senza mai
toccarla, era troppo spaventosa per essere accettata.
Perché
la sola possibilità che lui... che Naruto... mi piacesse...
era... terribile.
Avrebbe
significato smettere di amare Sasuke.
«Sakura, per
favore, di’ qualcosa...» mi supplicò lui. «Inizio
a pensare di essere davvero patetico...»
Tutt’a un tratto,
le corde vocali nella mia gola vibrarono, riattivandosi.
«I-Io...»
balbettai, sbattendo le palpebre più e più volte. «Tu
non... non sei...»
Oddio, cosa volevo
dirgli?
Avevo recuperato la voce, ma non le capacità
razionali per fare un discorso compiuto.
«Non sei
patetico» mi sfuggì, ed era l’unica cosa che sembrasse
avere un senso.
Naruto mi guardò
caustico. «...Cioè?» chiese perplesso.
«Non... non
sei patetico» ripetei come un’idiota.
Lo vidi
assottigliare le palpebre. «Non è una risposta»
«Lo so»
ammisi con un filo di voce.
E capii, mentre la
dicevo, che quella era praticamente una confessione.
So
che non è una risposta, perché non riesco ad accettare
che hai ragione,
questo dicevano quelle due minuscole sillabe. Probabilmente era
scritto a caratteri cubitali sulla mia faccia.
Vidi un brillio
sorpreso negli occhi di Naruto, quasi sicuramente non si aspettava
che lo ammettessi. Poi lo vidi arrossire, improvvisamente impacciato,
e distogliere lo sguardo.
Ecco, se avesse
anche tolto le mani dal muro accanto alla mia testa sarei stata più
felice.
«Stai... stai
dicendo che...» mi chiese, incerto, tornando a fissarmi.
«Sto dicendo
che... che...» balbettai, dislessica come mai prima.
«Sakura.
Calmati. E rispondi parlando piano»
Gli rivolsi uno
sguardo disperato.
«Non farmelo
dire» sussurrai.
Non so cosa ci fosse
sulla mia faccia, o nel mio tono, o forse nei miei occhi... davvero,
non ne ho la minima idea.
Ma Naruto dovette
vederci qualcosa, perché all’improvviso si avvicinò
e... e...
...E per la prima
volta nella mia vita, seppi davvero cos’era un bacio.
Decisamente
non
era ciò che avevo letto nei libri, o di cui avevo confabulato
con Ino da bambina. Non c’erano angeli che cantavano nella mia
testa, né attimi di immobile sospensione, tra labbra che si
sfiorano e sospiri trattenuti...
Era... era molto
meglio, a ben vedere.
Naruto non era
esperto, né delicato. Doveva essere la prima volta anche per
lui, ma come al solito voleva strafare.
Il suo corpo premuto
contro il mio, le sue dita affondate nei miei capelli, la sua bocca
che cercava la mia, che vi respirava contro, e la lingua, di cui non
avevo saputo niente fino a quel momento e che pure ora mi sembrava
scontata, che accarezzava, esplorava, lambiva stordendomi.
Comprendevo ogni minimo dettaglio come se me lo avessero spiegato
accuratamente, e non come un ammasso informe di sensazioni
contemporanee.
Addentai il labbro
di Naruto, mi scoprii ad artigliare la felpa sulla sua schiena, e lo
tirai verso di me, contro il muro, senza essere in grado di spiegarmi
perché stessi rispondendo. Lui non si lasciò pregare,
tutti e due persi nella confusione e nell’esaltazione del momento,
e di nuovo mi chiuse la bocca con la sua, e di nuovo respirare
diventò un’attività inutile e fastidiosa.
A un tratto si
staccò, riprendendo fiato. Mi baciò leggero,
limitandosi a premere le labbra contro le mie, una, due, tre volte.
Lo vidi sorridere, mentre mi accarezzava lentamente una guancia, e mi
resi conto solo vagamente che dovevo avere un aspetto molto più
che orribile, i capelli in disordine, il viso arrossato...
«Sakura...»
sussurrò lui, e il mio nome nella sua bocca suonò così
bene...
«Non pensavo che... non ci speravo davvero...»
Scossi la testa,
senza sapere cosa dire.
Ora che i miei
neuroni tornavano lentamente al lavoro, l’enormità di ciò
che era accaduto mi si presentò alla mente in tutta la sua
vivida chiarezza.
Avevo
baciato
Naruto.
Mi
piaceva
Naruto.
Forse
ne ero innamorata.
E Sasuke?
Che fine aveva fatto
il grande amore della mia vita, il primo per cui avessi pianto, il
primo ed unico cui avessi detto ‘sono innamorata di te’?
All’improvviso, mi
assalì il panico.
In quel preciso
istante, la bibliotecaria dall’altra parte della stanza lanciò
un gridolino eccitato, probabilmente per la sua prima vittoria contro
sé stessa.
Naruto voltò
la testa per un attimo, distraendosi.
E
io scappai.
Sgusciai sotto il
suo braccio teso contro il muro, lo oltrepassai, ignorai il suo
richiamo e uscii dalla biblioteca a passo veloce, una mano premuta
sulle labbra e le lacrime che bruciavano negli occhi.
E Sasuke?
E Sasuke?
...Devo averti
fatto male, quella volta .
Illuderti,
baciarti, e poi... scappare così .
Perdonami,
Naruto .
Davvero, farti
del male era l’ultimo dei miei desideri ...
...come lo è
tuttora .
Ma non imparo
mai .
-
continua -
E' successo. Sakura ha ceduto.
E poi, ovviamente, si è fatta prendere dal panico.
Che mondo sarebbe, senza Sakura in crisi? XD
Ora ho una piccola confessione da farvi: Naruto è dolce, solare,
allegro... ma, signore e signori, nella mia testa sa anche essere terribilmente sexy! *_* (lo so, sono una pazza visionaria. Colpa di dionea! U_U)
Comunque, il prossimo capitolo è l'ultimo che ho pronto,
sarà meglio che mi dia da fare per concludere la fic in tempo
utile!
sammy4ever: direi che alla luce
degli ultimi avvenimenti è del tutto irrilevante che Naruto
sappia cos'è una biblioteca o meno! L'importante è che
sappia quello che deve sapere, se mi capisci! XD
arwen5786: wow, è la
prima volta che una mia fic rilassa qualcuno! XD Evento nuovo e
spaventoso, non so se mi ci abituerò mai, ma sarebbe quasi
piacevole! XD Anche se non è detto che le cose vadano liscie
fino alla fine...
sammy1987: Naruto è
dolce. Oh, sì. Senza ombra di dubbio. Ma io lo preferisco
nettamente se sbatte Sakura contro un muro e le chiude quella sua
boccuccia esitante! U_U Che ci posso fare? XD E' pur sempre un ometto,
dai! (Ed è cresciuto con Jiraya, particolare non irrilevante...)
lale16: devo smetterla di
creare peluches. -.- Riscuotono troppo successo, e un giorno
finirà che dovrò finanziarne la produzione in serie!
ç_ç Ma non credo che tu voglia il coniglio rosa, come
dimensioni è quasi un metro (orecchie escluse) di altezza e
chili e chili di peso! XD (e poi è rosa!)(Cioè, ROSA!)
Talpina Pensierosa: ormai io
confido profondamente nella tua compassione! U_U E, a proposito...
perché non ci becchiamo più su msn?? ç_ç
gohan4ever: beh, Sakura lo
avrà anche lasciato solo nello scorso capitolo, e pure ora... ma
qualche soddisfazione gliel'ha data a Naruto! XD Grazie per aver
lasciato un commento, sono contenta che apprezzi la fic! ^_^
kaho_chan: i vecchietti sono
ovunque. Dobbiamo guardarci da loro. U_U Parlando dell'ingenuità
e allegria di Naruto... uniamoci pure che ogni volta che lo vedo ci
sbavo sopra, e abbiamo il ritratto dell'uomo perfetto. Mentre scrivevo
questo capitolo avrei dato la mano destra - a costo di non scrivere
più - per essere al posto di Sakura... *ç* E dire che
solo nello scorso capitolo dicevi che ti sarebbe piaciuto vedere un
bacio! XD Detto, fatto! E non è neanche stato un "piccolo
bacino", a ben vedere... ò_O In Sinners Sakura sta già
facendo i conti con questi ricordi... purtroppo bisogna vedere cosa
è più forte, se ciò che st accadendo ora o
ciò che è accaduto in passato...
Pai: l'idea che ti eri fatta la volta scorsa è diventata realtà? XD
owarinai yume: prima di tutto,
grazie mille per aver lasciato un commento e per i complimenti! ^^... e
poi... una curiosità: cosa significa "owarinai"? So che "yume"
è sogno, ma l'altra parola? Il tuo nick mi incuriosisce molto! ^^
Hila92: chiunque non sia
innamorato di Naruto non sa cosa vuol dire essere felici (e frustrati
ç_ç). Per quel che mi riguarda, dopo il suo lato dolce e
puccioso quello sexy mi manda in brodo di giuggiole! Forse lo vedo solo
io, ma ci impazzisco! >_< Davvero, avrei seriamente voluto essere
al posto di Sakura contro quella parete... col cavolo che lo piantavo
lì! XD Anzi, c'è mezzo che me lo portavo pure a casa...
*_*
gloria7: mi fa piacere! ^^ Spero che continuerai a seguire fino alla fine, in fondo non è nemmeno tanto lontana! :-P
kairi84: non ho mai capito come
o perché, ma i personaggi secondari finiscono sempre per
occupare un posto di primo piano nel cuore dei lettori! XD E dire che
io li creo con il preciso intento di farli comparire una volta o due!
XD Certo che sono malvagia: ho fatto credere a Naruto di aver
agguantato la vittoria, e invece ne era distante mille miglia...!
Julia83: e dire che ho fatto
apposta a scrivere questa fic adesso, pensando che in questo modo vi
avrei addolcito la pillola di Sinners! XD Dai, lo faccio solo per farvi
tirare il fiato mentre di là succede il finimondo...! ^_*
A risentirci tra quattro giorni... e sarà per sentire Sakura che parla al passato un'ultima volta!
Ayachan
|
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Capitolo 5 *** Chi è Sakura? ***
Ali di cera-5
5
Chi è
Sakura?
Non sono il tipo che
scappa.
Di solito affronto i
problemi, cerco di risolverli razionalmente, trovo una soluzione...
non esiste difficoltà insormontabile, non esiste nulla che non
abbia una sua spiegazione.
Sono un medico,
diamine, con la scienza vado a nozze.
Ma questa volta ero
davvero spaesata.
Questa volta,
assurdamente, mi guardavo attorno e non vedevo la stanza che mi
circondava, la camera in cui avevo trascorso diciassette anni della
mia vita, i volumi che avevo raccolto con pazienza, i peluches, la
scrivania... mi guardavo attorno e non c’era nulla. Mi guardavo
attorno, e tutto ciò cui riuscivo a pensare erano le labbra
che bruciavano, sul mio viso.
Avevo baciato
Naruto.
Come
diavolo ero riuscita ad essere tanto... tanto... tanto idiota?
Io amavo Sasuke.
Io mi stavo
impegnando a riportarlo indietro, perché lo amavo.
Naruto era
soltanto... Naruto.
Un fratello, più
o meno.
No.
Un amico...
No.
Un comp...
NO.
E va bene. Calma.
Doveva esserci una
definizione per Naruto, c’è sempre una definizione. Una cosa
non esiste senza la sua maledetta definizione!
Cos’è
Naruto per me?
Il sole.
Ecco, così
va bene.
Ma senza il sole
non c’è vita.
E quindi lui è
pressoché... fondamentale. Senza di lui io morirei.
No, dai, non
mettiamola così tragica. Senza Naruto io sarei pur sempre
viva... Sono sopravvissuta alla fuga di Sasuke, posso resistere a
qualunque cosa.
...Anche alla
mancanza Naruto.
Nell’istante
esatto in cui lo pensai, una stretta allo stomaco mi disse che
mentivo.
Quell’ultimo anno
o poco più, il periodo trascorso da quando era tornato
dall’allenamento con Jiraya, lo avevamo passato sempre insieme, lui
ed io. Anche Sai ci aveva fatto compagnia, ma spesso eravamo solo
noi. Senza rendermene conto, in quel lasso di tempo avevo finito per
dare per scontata la sua presenza, per considerarlo un naturale
elemento del paesaggio, quasi come un mio braccio o una gamba. Era
inevitabile che lui ci fosse, impensabile che mancasse.
E, adesso,
ipotizzare che potesse andarsene come Sasuke... ipotizzare che il mio
sole si spegnesse, e smettesse di illuminare la via, di mostrarmi i
pericoli, di cancellare le ombre... no. No, non funzionava, non...
non era possibile.
Faceva male.
Mi presi la testa
tra le mani, rannicchiata nel letto.
Che diavolo stava
succedendo?
Una persona normale
ringrazia per l’esistenza del sole, ne assorbe i raggi e li
sfrutta, pensando solo distrattamente alla fonte che li produce. Una
persona normale non ama il sole.
Ma io... io, invece,
ne accarezzavo l’idea con una specie di piacevole formicolio.
Io mi avvicinavo a
quell’immensa sfera luminosa e la sfioravo, anche se significava
bruciarsi, bruciarsi per sempre.
Portai le dita alle
labbra, quelle labbra che sognavo di conservare per Sasuke e che ora
si erano ustionate indelebilmente... le sentii calde al tatto, ma
doveva essere solo un’impressione.
Il mio primo
bacio... dato in una biblioteca, nel luogo in cui più mi
sentivo sicura e razionale, dato alla persona che aveva meno
probabilità di riceverlo, dato facendomi del male.
Dato, e basta.
Perduto, per sempre.
«Maledizione...»
sussurrai, affondando il naso nel cuscino.
Non era così
che avevo previsto le cose.
Non sprecai un altro
giorno nel letto, come avevo fatto dopo l’infelice appuntamento di
qualche tempo prima.
L’indomani
mi alzai di buonora, nonostante le occhiaie, mi preparai e decisi di
occupare la giornata studiando. Dato che non avevo risolto nulla con
la “questione
Naruto”,
pensai che un po’ di distrazione mi avrebbe aiutato a guardare le
cose da un’altra prospettiva, e libri su libri di medicina non
potevano che favorire la prospettiva scientifica e razionale.
Uscii di casa
lasciando a mia madre un’indicazione molto vaga sulla mia meta, e
mi diressi di buon passo verso l’ufficio dell’Hokage.
Questa volta la
maestra Tsunade era disponibile, e mi accolse con un vistoso
sbadiglio.
«...Ma che
cavolo ci fai in piedi a quest’ora?» borbottò
squadrandomi male. «Tu non sai goderti la vita»
«Ehm,
maestra... ha un filo di saliva, che le cola... lì, ecco...»
replicai, mentre lei si puliva distrattamente il mento. «Ad
ogni modo, mi chiedevo se non avesse qualche nuovo libro da farmi
leggere... qualcosa di particolarmente approfondito, magari»
L’Hokage si grattò
la nuca con aria seccata; probabilmente mi stava detestando, perché
la costringevo a pensare a quell’ora – per lei – assurda.
«Bah, prova a
vedere nella biblioteca al pianterreno» bofonchiò alla
fine. «Dovrebbero essere arrivati un paio di volumi
interessanti; se non sbaglio li ho lasciati nel primo scaffale,
ancora impacchettati»
Sorrisi, lieta di
aver trovato qualcosa con cui impegnare la giornata, salutai con un
inchino e me ne andai in fretta alla biblioteca del pianterreno,
certa che nessuno mi avrebbe disturbata... come collaboratrice
dell’Hokage, infatti, avevo accesso alla Zona Riservata, quella più
tranquilla e inaccessibile. Anche nella remota ipotesi che Naruto mi
cercasse per tutte le biblioteche di Konoha, lì non mi avrebbe
mai trovata.
Mentre scendevo le
scale facendo i gradini due a due, arrossii, rendendomi conto che il
mio primo obiettivo era evitare Naruto... come una ragazzina idiota.
...Ma non avrei
potuto tenerlo lontano per sempre.
Vidi
i libri di cui aveva parlato la maestra esattamente dove aveva detto
che li avrei trovati, ancora avvolti nella plastica. Li liberai dalla
loro prigione e diedi un’occhiata ai titoli: erano tutti cose come
“Chakra avanzato, vol. II”,
“Micro-anatomia del sistema circolatorio del chakra”,
“Quando le cose si fanno difficili – mosse pratiche e rapide per
salvare una vita”...
A parte un paio di volumi, tutti gli altri erano di livello molto
avanzato, e, almeno a prima vista, interessanti.
Ne fui lieta. Forse
sarei finalmente riuscita a distrarmi...
Presi
“Chakra
avanzato, vol. II”,
e lo portai con me ai tavolini posizionati sotto le finestre. Mi
accomodai su una delle sedie, sola, e lo aprii alla prima pagina;
immediatamente il profumo della carta mi solleticò le narici,
immergendomi in quello che potevo tranquillamente definire ‘il
mio ambiente’,
e mi sentii subito più tranquilla.
C’erano i libri,
c’era silenzio, c’ero io. Andava tutto bene.
Inspirai a fondo,
feci scorrere lo sguardo sul titolo e sui ringraziamenti,
accarezzando le pagine mano a mano che i miei occhi seguivano
l’andamento delle parole... ah, c’era una sezione dedicata ai
prerequisiti. La guardai distrattamente.
“Teoria
e tecnica dell’uso del chakra, vol. IX”
L’ultimo libro
dell’omonima serie.
Quello dalla
copertina fucsia che stava nella biblioteca dell’ospedale.
In
un flash da capogiro vidi tutto ciò che era successo l’ultima
volta che ero stata lì... vidi Naruto che si tendeva per
prendermi il libro, lo rividi a un passo da me, risentii la sua voce
al mio orecchio, così roca, e calda, e... maledizione, così
eccitante... poi, fu la volta del bacio. Immagini confuse, sensazioni
più che altro. Mani e labbra presero a formicolarmi, e il
cuore accelerò nel petto. Mi sentii arrossire, e colpevolmente
mi resi conto che avrei
voluto rifarlo.
Razionalmente no,
sapevo che non dovevo, ma il mio corpo... voleva di nuovo sentire il
suo così vicino, la sua bocca sulla mia, le sue mani che mi
accarezzavano il viso. Voleva ancora aggrapparsi a lui, trattenere il
fiato e perdersi nello stordimento più completo...
Volevo baciare di
nuovo Naruto.
Non baciare e basta,
in generale... Io volevo lui.
Mi presi la testa
tra le mani, e chiusi gli occhi.
Ma perché?
Perché ora, perché all’improvviso?
Come mai Sasuke era
passato al secondo posto nella mia mente?
E perché...
era stato sostituito proprio da Naruto?
No. Devo farmela
passare. Non posso essere innamorata di Naruto, non posso.
Rovinerebbe ogni cosa, per sempre... Se Sasuke dovesse mai tornare...
se non funzionasse... lui... Naruto... è importante. Non
voglio un giorno pentirmi di ciò che potrei fare adesso...
Sentii le spalle
pesanti, e una tristezza indefinita mi piombò addosso
lentamente.
‘Non
posso amare Naruto’.
Una frase simile
faceva pietà solo a pensarla.
Perché, messa
in quei termini... voleva dire che in fondo...
...io
lo amavo già.
Rialzai la testa,
nauseata.
All’improvviso,
sentivo l’irresistibile impulso di tornare là dove Naruto si
era fatto avanti.
Lasciai perdere il
libro, lasciai perdere il pomeriggio di studio, mi alzai di scatto e
abbandonai la biblioteca camminando veloce.
Non so cosa mi
avesse portato a sentire quell’urgenza irrazionale, non ne ho la
minima idea... ma corsi, corsi attraverso il villaggio con il cuore
che batteva all’impazzata, fino all’ospedale.
Forse speravo che
Naruto fosse di nuovo in quella biblioteca?
Non ricordo nemmeno
come la raggiunsi effettivamente, persa nel mio delirio e nella
confusione che regnava nella mia testa. A un tratto, semplicemente,
mi trovai oltre la porta e nella stanza con gli scaffali coperti di
libri, e incrociai gli occhi della bibliotecaria. Non era la stessa
dell’altra volta, notai con un leggero sollievo.
Le rivolsi un breve
cenno, al quale lei rispose distrattamente, riprendendo a leggere la
rivista che si trovava tra le mani, e poi, riducendo notevolmente
l’andatura, mi feci avanti attraverso la biblioteca.
Ecco, ero nella
corsia del giorno prima. Guardai gli scaffali, e riconobbi la
copertina fucsia, nel ripiano troppo alto. Mi tesi, cercando invano
di raggiungerla, e chiusi gli occhi quasi sperando che Naruto
comparisse alle mie spalle...
...Ma lui non
comparve. Lui non c’era.
Riabbassai il
braccio, e chinai la testa, sentendo le lacrime che premevano per
sfuggire alle palpebre serrate. Nascosi il viso dietro le mani, con
un dolore sordo nel petto.
Chi volevo prendere
in giro?
Il giorno prima ero
scappata, senza una spiegazione, senza un perché... Lo avevo
lasciato solo come un idiota, lo avevo baciato e poi ero corsa via...
come minimo doveva essere arrabbiato con me. Molto arrabbiato con me.
E anche se così non fosse stato, le probabilità che si
trovasse in biblioteca, proprio lì, in quel momento, erano
praticamente nulle.
Eppure rialzai lo
sguardo, esitante, e lo spinsi fino in fondo alla corsia, contro quel
muro su cui avevo premuto la schiena. Mi sembrò quasi di
vedere i nostri fantasmi, abbracciati, con il respiro corto, ad occhi
chiusi...
...Ma lui non c’era.
Raggiunsi la parete,
senza sapere perché lo facevo, e vi posai una mano contro. Era
fredda, ovviamente. Mi avvicinai ancora di più, e appoggiai la
fronte all’intonaco, cercando di ricordare le sensazioni del giorno
prima.
Trattenni il fiato,
e il cuore fece un piccolo balzo nel mio petto. Lentamente, mi
sfiorai le labbra con dita tremanti...
«Sakura...Mi
piaci... Sono innamorato di te»
Volevo sentirlo di
nuovo.
Volevo sentirlo
dalla sua voce...
Ma Sasuke?
Riaprii gli occhi, e
smisi di tremare all’improvviso.
Sasuke...
Feci un passo
indietro, staccando la fronte dal muro.
Io non potevo amare
Naruto.
Non potevo
dimenticare Sasuke.
Una Sakura che non
ama Sasuke... cos’è?
Arretrai, fissando
la parete bianca attraverso un velo sottile di lacrime.
Sakura Haruno,
diciassette anni.
Ninja medico,
livello chuunin, gran cervello, mente razionale ma emotiva.
Ama Sasuke Uchiha
da quando era bambina.
Io ero né più
né meno di questo.
Senza amare
Sasuke... non avrei più saputo a chi apparteneva il riflesso
nello specchio.
Di colpo il
desiderio di essere ancora con Naruto si trasformò in panico,
assoluto e completo. Feci un passo indietro, due, poi girai su me
stessa e mi rifiutai di vedere la parete tra gli scaffali.
Di nuovo, come il
giorno prima, scappai.
Tornai a casa, nella
mia tana, a rannicchiarmi sotto le coperte...
...E,
nonostante le domande preoccupate di mia madre, mi rinchiusi nel
mutismo più completo, continuando a ripetermi “io
amo Sasuke. Io sono Sakura”.
Il giorno dopo fui
svegliata da uno scossone leggero, che per poco non mi fece prendere
un infarto.
«Che c’è?»
esclamai, spalancando gli occhi.
«Scusa... ho
provato a chiamarti, ma non rispondevi...» mi sussurrò
mamma, scrutandomi preoccupata con i suoi occhi chiari.
Attraverso le
imposte, i raggi di luce che entravano nella stanza mi dicevano che
era già mezzogiorno, e che avevo dormito qualcosa come venti
ore. Tutte di incubi, naturalmente, e tutte seguite da un mal di
testa pulsante.
«Che giorno è
oggi...?» mi trovai a chiedere, annaspando alla ricerca della
sveglia. Erano le dodici e un quarto, avevo sbagliato di poco.
«Venerdì»
rispose mia madre. «Ma, ecco... sono venuti a cercarti
dall’ospedale. Hanno bisogno del tuo intervento, è
un’emergenza... hanno chiesto di prepararti in fretta»
Venerdì.
Significava che ormai era passata una settimana dall’incontro con
Sasuke.
«Sì, ho
capito...» borbottai alzandomi di malavoglia. Ogni volta che il
mio cuore pompava sangue al cervello, una fitta si diramava dalla
nuca alla fronte.
Mia madre mi aiutò:
forse mi tese i vestiti, forse mi aiutò a pettinarmi, non so,
non ricordo con esattezza... ma alla fine, se uscii con un aspetto
decente, fu tutto merito suo. Eccezion fatta per l’espressione
funerea e il pallore diffuso, ovviamente.
«Sei sicura di
voler andare?» mi chiese ansiosa. «Non credo che tu stia
troppo bene... sei così bianca...»
«Sono a posto»
grugnii in risposta, infilandomi le scarpe. «E’ un’emergenza,
devo obbedire...»
«Sakura...
se... se c’è qualche problema, a me puoi dirlo. Lo sai,
vero?»
I miei gesti
rallentarono.
Potevo dirle di
quello che mi era successo? Del bacio con Naruto, dei miei dubbi, di
Sasuke...? Potevo davvero dirglielo?
...No. No, lei non
poteva aiutarmi in nessun modo. L’avrei soltanto messa in ansia.
«Sono a posto»
ripetei, con più forza. «E’ solo stanchezza»
Finii di allacciare
i sandali, la salutai, e uscii di casa senza voltarmi indietro.
Mentre correvo verso
l’ospedale, non smisi un attimo di pensare a lei.
Chissà quanto
la stavo facendo preoccupare... il mio comportamento doveva
risultarle incomprensibile, anomalo. Persino per me era assurdo.
Mi ripromisi di
spiegarle tutto, una volta che ci avessi capito qualcosa. Era pur
sempre mia madre, condividevamo metà del patrimonio genetico;
anche se non poteva aiutarmi doveva per forza essere in grado di
comprendere...
Ecco l’ospedale.
Attraversai le porte di vetro dell’ingresso e mi feci spiegare in
quattro parole dove avevano bisogno di me. L’infermiera
dell’Accettazione, come al solito, fu di una gentilezza stucchevole
e di una competenza scarsissima, ma riuscì a dirmi che
l’operazione era nella sala operatoria numero due, e che Shizune
stava lavorando da otto ore e aveva bisogno di un cambio.
La lasciai in
fretta, prontissima a impegnare la mente in qualunque modo, e
attraversai l’atrio fino al corridoio riservato al personale.
Oltrepassai la porta che lo separava dalla stanza comune, e mi trovai
in un passaggio spoglio e deserto. Mentre cercavo di raccogliere i
capelli con un elastico, sentii una mano serrarsi all’improvviso
attorno al mio polso, e fui strattonata indietro.
«Cos...?»
riuscii soltanto a balbettare, prima di essere spinta nello
sgabuzzino delle scope e trovarmi in una fitta penombra.
Il mio primo istinto
fu di gridare, ma come aprii la bocca una mano me la tappò.
Poi, fu sostituita da altro... e in un attimo capii.
Mi cedettero le
gambe, mentre la mia schiena premeva dolorosamente contro un ripiano,
e la bocca che mi toglieva il respiro decideva di strapparmi anche la
ragione.
Erano
labbra che conoscevo, mani note... sui miei fianchi, lungo il
contorno delle scapole, attorno al viso... e quella lingua che
ruvidamente accarezzava la mia, quei movimenti un po’ bruschi del
mento, quel modo di aderire al mio corpo, così maledettamente
suo...
Non che avessi molti
altri termini di paragone.
Stordita, alzai le
mani e le posai sul petto che premeva contro il mio, sospingendolo
indietro.
«N-Naruto!»
balbettai, riuscendo finalmente a liberare la bocca.
«Perché
sei scappata?» mi chiese lui subito, senza lasciarmi neanche il
tempo di respirare. «Ieri ti ho cercata... tua madre non è
riuscita a spiegarmi dove fossi... perché te ne sei andata
così?»
«Naruto!»
ripetei, allontanandolo ancora di più.
Nello sgabuzzino ci
fu un attimo di pesante silenzio.
«...Sakura?»
chiamò lui dopo qualche secondo, con una vena d’ansia nel
tono. «Che succede?»
«Non... non va
bene così» alitai, iniziando a intravedere il suo
contorno nella penombra.
«Così
come?» chiese Naruto, senza capire.
«Così!
Io amo Sasuke!» gli gridai quasi in faccia, più per
convincere me stessa che lui.
Cadde di nuovo il
silenzio, e fu come se l’aria si fosse raffreddata bruscamente.
«...Cosa vuol
dire...?» domandò lui, dopo un tempo indefinito.
«Quello che è»
gemetti, odiandomi per il tono smarrito che avevo captato nella sua
voce.
«Tu... mi hai
baciato, non è così? L’altro giorno, mi hai baciato»
«E’ stato un
errore»
«Ma oggi lo
hai rifatto...»
«No, oggi ti
ho respinto»
«Prima di
allontanarmi hai risposto al bacio! Lo so, l’ho sentito!»
«No, Naruto!
Mi hai colta di sorpresa, mi sono liberata appena ho potuto!»
Mi sembrava di
sentire il suo cuore che batteva all’impazzata, sotto la felpa.
«No»
disse, quasi in un ringhio. «No, tu mi hai baciato! Io ti ho
detto che ti amo, e tu mi hai baciato! Tu non ami più Sasuke!»
«Sì
invece!» protestai, con la voce incrinata. «Io non sono
nulla senza Sasuke! Non sono nulla!»
«Non è
vero!» inveì, e di nuovo fu contro di me, mi afferrò
per le spalle e mi spinse contro gli scaffali, che traballarono
minacciosamente. «Sakura, non è vero! Io posso prendere
il posto di Sasuke! Ci sono io!» insisté, con quel suo
tono cocciuto che era così tipico di lui...
...E così
diverso da Sasuke.
«Non puoi
essere Sasuke...» dissi piano, e mi parve di distinguere i suoi
occhi nella penombra. Mi sforzai di fare un mezzo sorriso, e sollevai
una mano per accarezzargli una guancia. «Naruto... tu sei il
mio sole. Non puoi essere altro... sarai sempre il mio sole, il mio
unico e insostituibile Naruto... ma non puoi essere Sasuke»
«Sakura...
Sakura-chan...» balbettò lui, incredulo, confuso,
premendo la mano sopra la mia. «No... non è vero, non è
così...» insisté. «Le cose cambiano... io
posso essere altro... Sakura... io ti amo. Ti amo»
Chiusi gli occhi.
«Lo so» sussurrai. «E... ne sono felice, dico
davvero. Ma...» deglutii a vuoto. «Ma io non ti amo. Io
amo Sasuke»
Avrei giurato di
vederlo sbattere le palpebre nella penombra, e aprire e richiudere la
bocca non meno di cinque volte, sempre tenendo la mia mano premuta
sulla guancia.
«No... non è
vero... no» mormorò alla fine. «Tu hai risposto al
mio bacio. Quando ti ho chiesto se ti piacevo, hai detto che...
che...»
«Naruto,
tu mi piaci. Come potrei non amare il mio sole? Ma...»
deglutii. «Non mi piaci come
Sasuke...»
Lui scosse la testa,
e io mi resi conto che se avessi dovuto spiegarglielo un’altra
volta non sarei riuscita a trattenere le lacrime.
Con delicatezza ma
fermezza, feci scivolare la mano dalla sua guancia, leggermente
ruvida per la prima barba, e la strinsi al petto.
«Naruto, devo
andare... un’emergenza...» mormorai tendendo il braccio verso
la porta.
«No!» mi
bloccò lui, piantando una mano accanto alla mia testa, come in
biblioteca. «Sakura, dimmi che non è vero... ti stai
sbagliando. Sakura. Sakura, guardami»
«No, Naruto!»
sussurrai, con le labbra tremanti. «Mi dispiace, ma non posso
fare altrimenti!Mi dispiace, mi dispiace davvero...!»
Lo vidi chinarsi
verso di me con un attimo di ritardo, e quando di nuovo le nostre
labbra si incontrarono, per un istante fui seriamente tentata di
cedere...
...Ma senza
Sasuke non ero nessuno. Nessuno.
Lo spinsi indietro,
più bruscamente di prima, e approfittai del suo attimo di
distrazione per uscire dallo sgabuzzino in tutta fretta.
«Sakura!»
lo sentii chiamare alle mie spalle, ma, passandomi una mano sugli
occhi umidi, lo ignorai.
Mi dispiace. Mi
dispiace. Mi dispiace. Mi dispiace...
...Ma non posso
fare altrimenti.
Senza Sasuke non
sono nulla.
Le ore seguenti sono
molto confuse nella mia testa.
Diedi il cambio a
Shizune, operai al suo posto per non so quanto tempo... poi mi
concessero una pausa, e scoprii che era notte fonda. Nonostante la
stanchezza, non avevo poi molto sonno – il che era comprensibile,
visto che l’ultima volta avevo dormito una ventina di ore. Presi un
tè al distributore e mi sedetti nella sala d’aspetto, a
fissare il soffitto.
L’avevo fatto
davvero. Avevo respinto Naruto, gli avevo detto che amavo Sasuke...
lo avevo allontanato sul serio.
Ora cosa sarebbe
successo?
Sentii un rumore di
passi, e spostai distrattamente gli occhi.
Ne incrociai un paio
di un azzurro intenso come il cielo, che scendevano dalle scale.
Naruto si fermò,
e il mio cuore con lui.
«...Perché
sei qui?» sussurrai, nel silenzio irreale dell’atrio.
Lui evitò il
mio sguardo. «Il maestro Kakashi... non avevo altro da fare...»
mormorò vago, e girò su sé stesso per darmi le
spalle, con l’intenzione di tornare al piano di sopra.
Tuttavia rimase
fermo.
Lo vidi stringere il
corrimano tra le dita, i muscoli del collo rigidi, illuminati dalla
luce fredda delle lampade... e stupidamente pensai che i capelli gli
cadevano davvero bene.
«...Sakura...
dimmi che mi sono sognato tutto» mi chiese, con voce soltanto
leggermente incerta. «Le tue parole di qualche ora fa,
intendo...»
Esitai, di nuovo.
Ogni, maledetta
volta, esitavo.
«Per favore»
sussurrò lui.
Non riuscii a
rispondere.
Naruto rimase fermo
sui gradini ancora per un attimo, poi partì all’improvviso,
e li salì in fretta.
Io chiusi gli occhi
e chinai il capo.
Sentii due lacrime
rigarmi le guance... ma non mi diedi la pena di asciugarle.
...E ora, seduta
su questa panchina, ripenso alle parole che ti ho rivolto questa
notte ...
e me ne pento.
Ma ormai è
troppo tardi.
-
continua -
Trallallà, oh come sono cattiva! Se non incasino le cose non mi sento in pace con me stessa e la mia anima malvagia! ^_^
Coooomunque, siamo arrivati al tanto atteso ERRORE! Dal prossimo
capitolo Sakura racconterà al presente, e ci avvieremo
inesorabilmente verso l'epilogo...
Avevo scritto in Sinners di essere stata colpita dal blocco dello scrittore, ma gioite miei adorati!
E' già passato!
(Quant'è durato? Uno? Due giorni?)
Che bello essere non umana! ^_^
Prossimo, fondamentale capitolo: "ali di cera".
E, a proposito... wow, c'è stato un boom di recensioni la volta scorsa! Grazie infinite a tutti! ^_^
GloGlo the best: ma ciao
carissima! *_* Quanto tempo! Come stai, tutto bene? ^^ Non sapevo che
fine avessi fatto, ma se mi dici che ti stai rimettendo in pari con
Sinners, beh, ti batto una metaforica pacca sulla spalla e dico:
auguri! U_U ne hai di cose da leggere! Meno male che ho rallentato
un po' il ritmo (oddio, di un giorno... non è 'sta gran cosa),
così puoi prendertela più comoda! Parlando di questa fic,
hai capito bene: è il prequel di Sinners! E Naruto, diciamocelo,
a un bel punto doveva svegliarsi! U_U Forse non aveva pienamente capito
che Sakura stava iniziando a cedere, ma, povero ragazzo, ci sperava con
tutto sé stesso! *_* Senza contare che sentivo il gran bisogno
di dargli un po' di soddisfazioni nella vita... XD In fondo lo amooooo!
(ok, dovrei chiudere la bocca dopo quello che gli ho combinato in
questo capitolo...) Ad ogni modo, se riuscirai a recensire ancora
sarò felice! ^_^ E per Sinners io aspetto, ma non farti
problemi! ^_*
trinity87: ma quale "scusa per
l'intrusione"? XD Io sono felicissima se sento i vostri pareri, non
potrei desiderare di meglio! Anzi, mi hai anche fatto i complimenti, ci
manca solo che mi inchini e ti veneri! Naruto "stupido" è una
cosa che cerco di considerare... ma, allo stesso tempo, cerco anche di
ricordarmi che non ha più dodici anni, e che in qualcosa
è maturato. E poi... esigenze di copione, chiamiamole
così! XD Se vogliamo incolpare qualcuno, puntiamo il dito contro
dionea che mi ha distorto le idee! (se conosci la sua fanfic, capirai
perché...)
Pai: era ciò che non
solo ci aspettavamo, ma anche e soprattutto ciò che
desideravamo! Onestamente, era dal primo capitolo che mi aspettavo che
'sti due capitolassero contro un muro! XD Poi, ovviamente, ho voluto
rimescolare le carte con quello che hai letto oggi...
sammy1987: vero? *_* con un
Naruto così metà della fauna femminile mondiale
crollerebbe ai suoi piedi, implorandolo di sposarla! (me inclusa)
Sasuke ha il suo fascino (?), ok, ma anche Naruto non è da meno,
no no! Sono due tipi diversi, diciamo. E quando fanno gli Uomini...
*ç* (stupido, stupido Kishi... perché disegni cose
irrealizzabili nel mondo vero? ç_ç)
Julia83: esattamente! Hai
trovato la parola perfetta per descrivere Naruto: passionale. E'
così che lo vedo nella mia testa (oltre che bello da
svenire...). Quando ho letto il tuo commento ho fatto un saltello sulla
sedia e mi sono detta: questa ha capito tutto! Genio! ^^ Me è
molto felice di essere riuscita a trasmetterlo! E poi, ogni tanto,
anche Naruto usa un po' di cervello. E' pur sempre il ninja più
imprevedibile di Konoha, chi capisce come ragiona è bravo! XD
kairi84: come ho già
ribadito via msn... il posto di Sakura contro il muro è
già stato preso da me! Tsk tsk, arrivi tardi! U_U E
personalmente non ho l'ambizione di distoglierti dal tuo eterno
NaruSasu... Resta come sei, e continuiamo a sbavare insieme su foto
come quella! *ç*
gohan4ever: come dire... ho la
vaga impressione che questo capitolo non ti sarà piaciuto tanto!
XD Se non altro Sasuke non compare fisicamente, no? Dovremmo gioire
anche solo per questo! (sai che pelotas se dovessi gestire anche lui?
XD Mr ghiacciolo, freddo, impenetrabile e rompiballe?)
arwen5786: tu hai pronunciato il nome sbagliato: Shikamaru. =ç= [musichetta di sottofondo... attendere prego... l'utente non è al momento disponibile... musichetta di sottofondo]
...Ah? Oh! Che è 'sta piscina ai miei piedi? Oddio, mi sono
disidratata! A-hem, dicevamo? ^^' Oh sì, Shik... =ç=
[attendere prego] ...E che cavolo! Basta così, diciamo soltanto lui.
XD Di sicuro vince il premio "uomo sexy 2008", perché...
perché... perché sì! (e non ho ancora finito di
giocherellarci!) Parlando però di Naruto, che con Kakashi
è l'unico uomo che davvero compaia in questa fic (ops,
dimenticavo i vari vecchietti...), ehh... so che tu sei persa per
Sasuke (e dopo quella foto un
po' la sono anche io), però... Dai, concedimelo: se Sasuke
è sensuale e seducente, Naruto è passionale ed eccitante!
o almeno, questa è la differenza tra i due nel mio testolino
bislacco! Tra parentesi... ma sai che, astrologicamente parlando,
Sakura è assolutamente in conflitto sia con Naruto che con
sasuke? °_° Quando l'ho saputo sono rimasta allibita! E
indovina un po' chi si sposa bene, invece? Sasuke e Naruto. -.- Se
questi non sono chiari segni di Kishi...
gloria7: beh, ormai mi sembra
chiaro che l'aspetto sexy di Naruto è largamente diffuso! XD
Meno male, pensavo di essere una psicopatica monomaniaca...! Grazie per
i complimenti sullo scorso capitolo, mi spiace soltanto di aver
ribaltato tutto con questo! XD
Talpina Pensierosa: a quanto
pare sono convincente quando si tratta di pairings... peccato che poi
ribalto tutto! ^_* (e tu ne sai qualcosa...) Ma è divertente
così! XD Malvagio, e divertente...
Jana: ullallà, la
pigrizia è stata momentaneamente vinta? XD Ehi, ma lo sai che
cliccare in continuazione un tasto è faticoso? Come puoi avere
le energie per farlo?! XD Comunque... mi piace che tu abbia colto una
cosa in particolare: "le parole sono state più efficaci del
bacio". Oh, quanto è vero! *_* Mentre le scrivevo mi sono
sciolta, sognando che qualcuno mi parlasse così, contro un
muro... *ç* (provvederò a lanciare qualche velato
suggerimento) Grazie per lo sforzo di leggere (XD) e soprattutto di
commentare! (XDD) Spero che almeno alla fine tu riesca ad avere le
energie necessarie a lasciare un ultimo parere!
Hila92: grazie al cielo starai
via due settimane, così non mi fucilerai per quello che sto
combinando in Sinners e anche qua! XD Spero che ora del tuo ritorno le
cose si siano normalizzate, o qua rischio il linciaggio... e Naruto...
*ç* Ah, non farmi parlare o allago la tastiera! XD
yuna92: di solito non mi piace
dire da subito quale sarà il pairing finale... ma questa
è una ficcina piccola piccola e senza sorprese, per cui mi sento
in grado di confermarti che sarà una NaruSaku! ^_^ contenta?
lunapi71: come ho già
detto a qualcuno, non è che Naruto sia esattamente perspicace (e
infatti quando Sakura gli ha detto che praticamente stava cedendo, a
lui è preso un mezzo colpo! XD), è che, più che
altro, ci sperava da matti. E ci ha provato un po' più
intensamente del solito. Poi, beh, continuo a considerare che un
pochino è cresciuto... e che, bene o male, secondo me un paio
dei libri di Jiraya se li è letti! XD Per la bellezza di Naruto,
beh, con il padre che aveva cosa pretendevamo??
kage_naru89: i miei pairing
saranno chiari (?) solo alla fine di Sinners! U_U Per ora spera e cerca
di trarre le tue conclusioni da ciò che scrivo! (attenzione:
potrei mettervi tutti nel sacco!) Una sola cosa è certa: Naruto
è assolutamente... *ç* Sasuke al confronto impallidisce e
scompare nella nebbia... puoi fare il figo quanto vuoi, ma se lo fai a
mille chilometri di distanza, sarai sempre sotto il ragazzo semplice
che mi sussurra "mi piaci" contro un muro...
kaho_chan: guarda, anche se mi
chiedesse un milione di euro, io un appuntamento con Naruto me lo
comprerei *ç* E poi ci sognerei per il resto della mia vita...
facendo a pezzi Sakura nel frattempo *_* Beh, per quel che mi riguarda
non è realistico aspettarsi da me un capitolo di sole
elucubrazioni. Almeno un "incontro interessante" ce lo infilo,
perché se no mi annoio a scrivere! XD Tra l'altro mi è
tornata pure l'ispirazione, e quindi sto producendo a gran carriera...!
(non ti preoccupare, anche se era priva di senso la tua recensione mi
ha fatta gongolare come poche! XD)
sammy4ever: non può
andare tutto liscio, diciamocelo! Sai che noia sarebbe? XD Sakura
doveva scappare e fare le sue cavolate, altrimenti raggiungere
l'obiettivo non avrebbe alcun senso... di che obiettivo sto parlando?
Ovviamente lo scoprirai solo alla fine! ^_^
harryherm: guarda il rating,
prima di lanciare ipotesi azzardate...! XD E l'errore, in
realtà, non sarà piacevole a leggersi per te! ^^'
Anzi, a dire il vero lo hai già letto... il che mi porta a dire
che mi devo aspettare un po' di invettive. Sigh. Ma ormai dovrei
esserci abituata... Per quanto riguarda il "discorso msn" abbiamo
già chiarito, è tutto a posto! D'ora in poi mi
preparerò a tirar fuori la corazza dopo ogni capitolo, e
mettermi in posizione di difesa! Prima o poi imparerò anche la
difesa del byakugan di Neji, e allora sarò indistruttibile! U_U
Owarinai yume: ora sai come ha
reagito Sakura. E se sei una NaruSaku fan, la cosa non ti
piacerà affatto! XD Grazie per i complimenti sullo scorso
capitolo, comunque, Naruto ai miei occhi è da svenimento, e ho
cercato in tutti i modi di renderlo simile anche ai vostri! Se ci sono
riuscita, sono una donna felice! ^_^
A domenica, sperando che finalmente mi arrivi 'sta benedetta internet key!
Ayachan
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Capitolo 6 *** Ali di cera ***
Ali di cera-6
6
Ali di cera
Credo che sia più
o meno mezzogiorno, ma non ci metterei la mano sul fuoco.
Sono seduta su
questa panchina da non so più quanto tempo, e la stanchezza
accumulata nelle lunghe ore dell’operazione si fa sentire,
appesantendomi le palpebre.
Ma il rimorso mi
tiene sveglia, e mi tormenta.
Qualche ora fa, ho
detto a Naruto che amo Sasuke. Che non posso amare lui. Che non deve
esserci nulla tra noi.
Però...
ora... ho la terribile sensazione di aver messo l’errore più
grande della mia vita.
Perché ho
allontanato Naruto?
Perché le
cose tra di noi non cambiassero.
E allora sono
un’idiota. Così sì che si sono modificate
irreparabilmente.
E’ solo che... ho
paura.
Ho una paura
dannata, a pensare a quello che potrebbe essere da ora in poi.
A come potrei
cambiare.
Se io e Naruto, per
assurdo, iniziassimo a uscire insieme... tutto sarebbe diverso. Forse
lui mi proteggerebbe di più in missione, forse l’atmosfera
sarebbe pesante, nervosa... forse rovineremmo subito ogni cosa.
Forse, forse,
forse...
Questo genere di
pensieri non fa bene, devo smetterla.
Ormai è
andata, giusto?
Gli ho detto che non
lo amo, è finita.
Nel bene o nel
male... non posso fare altro.
Lascio ricadere la
testa all’indietro, esausta.
Troppi
pensieri, troppo mal di stomaco, troppa stanchezza... dovrei tornare
a casa, anzi vorrei
tornare a casa e rannicchiarmi nel mio letto, come una bambina
piccola. Vorrei esserla ancora, una bambina, e non avere problemi al
di là della fronte spaziosa.
Ma la verità
è che lo scorrere del tempo non si ferma.
Tutti cresciamo, e
con noi crescono i problemi...
...E fanno male.
Sempre più
male.
«Fa caldo,
vero?»
Sussulto, sollevando
la testa di scatto, e con enorme stupore vedo il vecchio che era in
stanza con Naruto farsi avanti tremolando, aggrappato a un nodoso
bastone da passeggio. Mi sorride sdentato.
«Neanche
l’ombra è abbastanza, ormai» continua, raggiungendo la
panchina e sedendosi con cautela. «Ehh... non ci sono più
le stagioni»
«Non... Non
dovrebbe essere qui» balbetto, abbandonando i panni della
ragazzina per indossare faticosamente quelli del medico. «Fa
troppo caldo»
«Uff, ho
provato di peggio» lui fa un cenno vago, frugandosi in tasca.
«Gelatina?» offre, tendendomi una confezione tutta
schiacciata.
«No»
rifiuto leggermente irritata.
Perché i
pazienti non seguono mai le direttive del medico?
E perché
questo vecchio irritante è capitato proprio tra i miei piedi,
e proprio ora?
Con tutta la calma
del mondo, lui scarta la sua gelatina e la succhia rumorosamente.
Vorrei quasi alzarmi
e piantarlo in asso, ma so che sarebbe scortese; la Sakura finta che
ho costruito con pazienza si ribella all’idea di scoprire quella
vera in pubblico, ed è solo per questo che rimango seduta
rigida sulla panchina.
Il vecchio finisce
lo spuntino, e infila la confezione vuota e appiccicaticcia nella
tasca del golfino che tiene sulle spalle, nonostante il caldo.
Com’è che
si chiama? Kichu? Kishu?
«...Forse
penserai che sono soltanto un povero vecchio idiota...» se ne
esce lui all’improvviso, e con orrore mi accorgo che sta per
iniziare una delle tipiche conferenze degli ‘over sessanta’ sui
vasti e inesplorati temi della vita. «...Ma se fossi in te uno
come quel ragazzo me lo terrei stretto»
La mia bocca si
spalanca da sola.
«Prego?»
riesco ad articolare in qualche modo, allibita dall’assoluta faccia
tosta del derelitto che mi trovo davanti.
«Il biondino,
come si chiama...» borbotta lui, corrugando la fronte per
ricordare. «Nagato»
«Naruto»
lo correggo in automatico.
«Ecco, esatto»
il vecchio mi guarda e sorride, facendo sbollire tutt’a un tratto
la mia rabbia, come per magia. Il suo è un sorriso dolce,
affettuoso. Ma non è per me. «E’ un po’ agitato, ma
è anche in gamba. Riesce a fare amicizia con tutti, è
pieno di energie, sorride sempre... e poi si vede che è
innamorato cotto di te»
Arrossisco
bruscamente, e le parole di Naruto riecheggiano prepotenti nella mia
testa.
«Sakura...
io ti amo»
Lo so.
Lo so, maledizione!
Ma io non posso
ricambiare!
«Non... non
dica così» mormoro nervosa, sistemando una ciocca di
capelli dietro l’orecchio.
Il vecchio ride
sommessamente, appoggiando il mento al bastone. «E anche a te
lui piace»
Questa volta
m’indigno.
Come
si permette di improvvisarsi psicologo, costui?
Che ne sa di cosa frulla nella testa mia o di Naruto? Come osa dare
giudizi?
Sento il viso caldo
e arrossato, e la vera Sakura è a un passo dall’esplodere,
con conseguenze probabilmente fatali per il vecchio. Lui mi getta
un’occhiata maliziosa di quelle che solo gli anziani sanno fare.
«Bel colore di
capelli» commenta accennando alla mia testa. Porto una mano al
capo, automaticamente. «Ma se le tue guance si arrossano
troppo, non va più bene»
Ma cos’è,
adesso fa anche il personal stylist?
Sbatto le palpebre,
a metà tra l’allibito e il furioso.
E’ un nuovo,
contorto modo per applicare l’eutanasia in barba alle leggi? Vuole
farsi uccidere in un raptus di follia omicida, per non soffrire più?
No, niente di tutto
questo.
All’improvviso,
semplicemente, il vecchio mi mostra il sorriso che non è
indirizzato a me, con i denti che gli sono rimasti e il naso
incurvato dal tempo. «Cerca di non farlo stare troppo male. Voi
donne sapete essere terribili» dice in tono malinconico.
E mi fa una
compassione infinita.
Ma allo stesso
tempo... tenerezza.
Perché si è
affezionato a Naruto nonostante lo conosca appena, perché
forse ha ricordi spiacevoli legati a una donna, perché
probabilmente non arriverà a vedere la prossima primavera...
perché, con gli anni, ha bruciato la gran parte delle sue
possibilità. Mentre io ho ancora il mondo davanti a me.
«...Io non
voglio che Naruto soffra» mi scopro a mormorare, la rabbia
scomparsa come una bolla di sapone.
Ipocrita.
Bugiarda ipocrita,
non voglio essere io a soffrire, questa è la verità.
Sono io che ho paura, sono io che esito, che mi rifiuto di accettare
le possibilità... sempre io.
Io, che continuo a
sbagliare.
Ma non posso... Non
posso smettere di amare Sasuke!
«Sei una brava
ragazza» commenta il vecchio, con un piccolo sospiro. Non credo
di averlo convinto molto. «Con lui potresti essere felice»
Sì, forse...
...Ma
non sarei più io.
Chino la testa,
distolgo lo sguardo.
«Fa troppo
caldo» dico a mezze labbra, soffocando i pensieri sotto
l’atteggiamento freddo del medico. «La riaccompagno dentro»
Kippu, ecco qual è
il nome... me ne rendo conto quando mi cade l’occhio sulla sua
cartella clinica, in fondo al letto, e leggo anche che ha seri
problemi di cuore. Le probabilità che muoia entro la primavera
salgono vertiginosamente dopo questa scoperta.
«Non avrebbe
dovuto alzarsi» lo rimprovero, aiutandolo a stendersi.
«Ci sono tante
cose che non dovrei fare...» ride lui, sottovoce.
«Adesso
riposi» gli ordino nel mio miglior tono da medico, ma il
vecchio ha già le palpebre abbassate. Doveva essere stanco.
Gli tiro su il
lenzuolo e lo lascio senza fare rumore.
...Mi piacerebbe
davvero poter ascoltare i suoi consigli... davvero, davvero tanto...
...Ma senza amare
Sasuke, mi sento persa...
...ho paura.
Esco dalla sua
stanza, sospirando profondamente.
Non posso nemmeno
dire a qualcuno cosa mi sta succedendo, perché non ho il
coraggio di parlarne. Ho sempre blaterato di Sasuke, per tutta la
vita... con che faccia potrei, ora, confessare quello che è
successo e i miei dubbi? Non riesco a dirlo neanche a Ino.
Sono completamente
sola... e spaventata.
Mai come in questo
momento vorrei Naruto accanto a me...
...ma è lui
la fonte di ogni problema, di ogni angoscia. Lui, il mio sole, cui mi
sono avvicinata troppo... e che mi ha bruciata.
Cosa credevo di
fare?
Pensavo davvero di
potermi beare del suo calore, standogli così vicino? Pensavo
davvero che si sarebbe limitato ad accarezzarmi gentilmente, a
scaldare questa fredda e stupida me stessa? Pensavo davvero che il
gelo lasciato da Sasuke avrebbe potuto essere colmato senza
conseguenze...?
Cammino per i
corridoi dell’ospedale, e mi sembra che sia calata la notte.
Dov’è
tramontato il mio sole?
Ho freddo.
E ho paura.
Ma cercarlo...
sarebbe ancora più spaventoso.
Trovare lui,
equivarrebbe a perdere me stessa.
«Sakura»
sento chiamare, mentre sorseggio svogliatamente un tè freddo,
alla mensa dell’ospedale.
Siamo a metà
pomeriggio, mi sono trascinata tutta la mattina senza meta, e credo
che non meno di otto persone mi abbiano già lanciato occhiate
preoccupate e consigliato di tornare a casa. Devo avere una faccia
orribile.
Ma non voglio
andarmene.
Ho l’impressione
che il mio sole sia ancora nei paraggi... e che se me ne andassi lo
perderei per sempre.
Alzo lo sguardo, e
il cuore mi fa una capriola nel petto quando incrocio l’occhio
scuro del maestro Kakashi.
«Posso
sedermi?» mi chiede con la sua voce pacata, non minacciosa, non
grave, non ironica. Immancabile, stringe in una mano l’ultimo libro
della serie della Pomiciata, qualcosa che ha a che vedere con la
primavera e lo sbocciare dei fiori.
«C-Certo»
balbetto, fissando con infinito interesse il mio bicchiere di
plastica. «Sei... stato dimesso, maestro Kakashi?»
domando nervosa.
Mi torna in mente il
giorno in cui ci ha offerto il pranzo, ormai quasi una settimana
fa... e la sua occhiata, prima che mi lasciasse sola con Naruto.
Sento lo stomaco contrarsi per l’agitazione.
«Sì»
risponde lui con nonchalance.
«L’Hokage mi ha fatto un predica che non finiva più,
ma poi mi ha dato il via libera»
«Ah... b-bene»
è tutto ciò che riesco a dire.
Cala il silenzio.
Anche se non lo
guardo, so che non sta leggendo il suo libro.
Maledizione.
«Sakura...»
riprende, dopo qualche attimo. «...Mi sembri stanca»
«Non è
un bel complimento da farsi» ridacchio tesa. «Ma è
che ho lavorato tutta la notte, e... e... non sono ancora tornata a
casa... però non sono poi tanto stanca. Cioè, è
che non ho il necessario per... e poi fa troppo caldo, questo è
il problema...»
Oddio. Dislessica.
La mia voce scema
lentamente, mentre torturo il bordo del bicchiere con le unghie.
«...Naruto
è stato con me fino a un’ora fa» dice il maestro
all’improvviso, e irrigidendomi rischio di rovesciare il tè.
Non riesco ad aprire la bocca. «Sai... è molto... giù,
credo che si possa dire così»
Sento la plastica
cricchiare piano, quando la stringo troppo.
Merda. E al diavolo
l’educazione.
Lo sa.
Lui lo sa.
...Deve considerarmi
una ragazzina idiota. E orribile.
Ecco, perfetto. In
queste condizioni ce le sogniamo altre missioni in gruppo.
...Il che forse è
un bene.
Ma mi toglie l’unica
possibilità di vedere Naruto senza cercarlo.
Non so cosa dire, e
non oso alzare lo sguardo. So che ho il viso in fiamme, che
probabilmente se aprissi la bocca scoppierei a piangere...
...Ma comprendo
benissimo la sensazione che provo in questo momento: caduta libera.
E’ come se le ali
che negli anni ho costruito pazientemente si fossero spezzate. Come
se le avessi messe insieme usando della cera... e ora si fosse
sciolta, perché mi sono avvicinata troppo al sole.
Vorrei toccare
terra, anche a costo di morire.
Continuare a cadere
è mille volte peggio.
«Sakura...»
riprende il maestro Kakashi, e so che vorrebbe guardarmi, ma non ho
il coraggio di alzare la testa. «Io non posso dirti niente, lo
sai»
Purtroppo.
«Non sta a me
consigliarti, o suggerirti qualcosa... ma voglio solo lasciar cadere
una parola, senza obblighi. Puoi anche mandarmi al diavolo, per
questa volta non me la prenderò»
Involontariamente,
tendo l’orecchio.
«Cambiare non
è per forza male» dice lui, e non sono parole che pesano
come macigni, non sono perle di saggezza che si conficcano nella
mente, sono solo... sillabe innocue, che restano sospese nell’aria,
in attesa di essere colte. «E’ doloroso, e fa paura... ma
spesso è necessario. Quasi sempre inevitabile. Per quanto ci
si tenga attaccati al passato, e si cerchi di non lasciarlo mai, di
tenerselo stretto, lui scorre via, senza che sia possibile fermarlo.
Inseguirlo non porta da nessuna parte. Ti sfianca e basta. Ed è
davvero la cosa che fa più male»
Mi mordo il labbro,
sentendo gli occhi bruciare.
Conosco la storia di
Obito Uchiha, e so che il maestro passa ancora ore e ore davanti alla
sua tomba... Forse mi parla per esperienza personale? Forse sa che
cosa vuol dire?
Ma... come si fa a
smettere di correre indietro?
Come faccio a non
pensare più al vecchio gruppo sette, a Sasuke, a noi
quattro...?
Non
è questione di volontà... è proprio che non
posso.
Non sarei più
io.
Socchiudo le labbra,
all’improvviso.
Non sarei più
io.
Ah...
...Che idiota.
“Cambiare
non è per forza male”
Non
sarei più la vecchia
me stessa... ma non smetterei di essere io.
Sarei soltanto la
nuova Sakura.
Sento un sorriso
amaro affiorare alle labbra, e nascondo gli occhi dietro una mano.
«Maestro
Kakashi...» sussurro.
E ripenso alla notte
appena trascorsa, al bacio di Naruto, alla sua mano sulla mia, contro
la guancia. Ai suoi occhi, prima che mi voltasse le spalle. Prima che
lo scacciassi.
Prima che il sole
tramontasse.
Mi alzo in piedi,
lasciando il tè a metà, ed evito di incrociare lo
sguardo del maestro.
«...Ormai è
troppo tardi»
La mia voce è
roca, sull’orlo delle lacrime.
E me ne vado,
lasciando un tavolino che per un attimo mi ha fatto sperare... e che
poi mi ha gettato di nuovo nelle tenebre della notte.
E’ troppo
tardi.
-
continua -
Signore e signori, rullo di tamburi! Questo era il penultimo capitolo!
Mi scuso con tutti per il ritardo, mi sono letteralmente persa, non so
più dove ho la testa... ma alla fine sono arrivata,
concedetemelo.
Capitolo deprimente, lo riconosco. Sakura è un'idiota e il
vecchietto fa pena persino a me, ma che ci posso fare? Ero un po'
giù quando l'ho scritto!
Però... nel prossimo capitolo possiamo attenderci davvero un lieto fine...?
Lo scoprirete soltanto tra quattro giorni (memoria permettendo XD)...
a crazycotton: grazie mille per
tutti i complimenti che mi hai fatto! ^^ Mi spiace solo che la storia
sia già vicina alla fine, ma fa comunque piacere sapere che
l'apprezzi! Spero di risentirti per gli ultimi capitoli! ^^
Hila92: immagino che Sakura ti
abbia fatta incazzare ancora di più in questo capitolo! XD
Allora, 'crucca', ti sei divertita prima di scoprire che la
malvagità è dilagata dalle mie dita fino a ciò che
scrivo? XD Pensavi, speravi che le cose sarebbero filate lisce... Ma io
sono io, e il male è in me (o così dice qualcuno). Eh, mi
sa che una fic (flashfic) in cui Naruto non soffra c'è eccome
nella mia testolina... Solo che... come dire... è una lemon! XD
E lui mi scappa un po' OOC! E non so nemmeno se la scriverò
davvero o no! Ma i personaggi che sono sempre baciati dalla fortuna non
attirano le simpatie di nessuno, ti pare??
Kaho_chan: i dubbi di Sakura
sono qualcosa come... uhm... l'Everest? Ingombranti, aguzzi, e sempre
presenti. Quando sembra che li abbia superati, zac! Arrivo io e
scombino tutto un'altra volta. Oh, se non movimento le cose non mi
sento realizzata... anche se questo è stato un capitolo
più introspettivo che altro (non a caso ci ho messo un po' a
scriverlo!). Nel prossimo, il "gran" finale (che in realtà
è piuttosto dimesso, ma solo perché non è il vero
finale... e tu sai in che senso! XD), chissà se alla fine ne
sarai soddisfatta...? Ho cercato di dimenticare il "dopo", ma... credo
che il tono sia comunque un po' profetico...
gloria7: nemmeno questo
capitolo era molto allegro, purtroppo! Ma siamo vicino alla fine, la
suspance è d'obbligo...! Grazie ancofra per i complimenti, fanno
sempre tantissimo piacere! ^^
yuna92: oh, forse Sakura si
è anche resa conto dei suoi sentimenti... ma come si fa con il
suo "è troppo tardi"? Al di là dei sentimenti, ci sono
sempre i rimorsi... e i complessi di una che se non si cerca l'amore
più tormentato non è felice! XD
lale16: °_° VOGLIO
QUELL'IMMAGINE! Ti prego, ti prego, ti prego, trova il link! Trovalo e
mandamelo! (la fanart del bacio in biblioteca tra Sakura e Naruto,
intendo) La questione "New Moon" (o meglio, la questione "Edward &
Bella", chiamiamola) è già stata discussa con altre
persone... ed è venuto fuori che quel genere di triangolo
è molto sfruttato e simile a quello tra Naruto, Sasuke e Sakura,
anche se Edward, grazie al cielo, non vive solo per uccidere il suo
distorto fratellino... L'accostamento Naruto-sole potrebbe essere
inconsciamente ispirato alla faccenda di Jacob, non lo nego, ma
più che altro è accostato al fatto che la zazzera di
capelli del biondo sembra davvero il sole! XD E lui ha un carattere
"solare", il suo sorriso "illumina" e "scalda", e un altro po' di
immagini simili... Non so, ma a me viene naturale pensare a Naruto come
al sole! Mentre già Jacob lo vedo più come fuoco...
Scalda, illumina, ma per bruciare distrugge qualcosa... Mentre il sole
dà tutto, tutto quanto, e consuma soltanto sé stesso.
Pai: oh, non so se segui le
scan, ma direi che Sasuke se le sta già prendendo in maniera
considerevole! (sorriso malvagio) Naruto non è comparso in
questo capitolo, perché dovevo sbrogliare la faccenda di Sakura,
ma nel prossimo, l'ultimo, avrà ovviamente una parte
importante... chissà se nel bene o nel male... E grazie ancora
per i complimenti! Li leggo sempre sciogliendomi! >_<
Julia83: Naruto irruento... *ç* [attendere prego]
...eh? Oh, dicevo... sì, anche a me piace parecchio Naruto
irruento. U_U Insomma, è ingenuo ma anche impulsivo, e, di
conseguenza, passionale! O almeno, questo nella mia testaccia! XD Ora
hai capito qual è stato l'errore? So che tanti erano convinti
che fosse il bacio - qualcuno "sperava" in qualcosa di
più... °_° - ma in realtà è stato il
rifiuto. E, che cavolo, è davvero un erroraccio! >_< Tutti
gli "stupida Sakura" che hai letto - e leggerai - in questa fanfic
vengono dalla voce del confettino, ma in realtà sono miei! Al prossimo ed ultimo capitolo! Bacio! ^^
Talpina pensierosa: il blocco
al momento va e viene... ho la testa piene di scenette pucci-love (che
normalmente mi farebbero vomitare, ma che in questo periodo mi fanno
sciogliere... °_°), e mi ritrovo i buzzurri che combattono!
ç_ç Maledetta incompatibilità!
trinity87: Naruto è
bello come il sole (e il modo di dire è perfetto in questo caso!
XD), non si discute! E' diverso da Sasuke, ma altrettanto sbavoso... Se
quello là fa cascare le ragazzine stando impassibile, Naruto ti
fa sciogliere con il suo sorriso! *_* Se solo Sakura non si facesse le
paranoie, ma andasse dritta a cercarlo e lo sbattesse contro un muro...
ehm... no, meglio di no. O dovrei cambiare il rating... U_U
gohan4ever: e sì, per
Naruto il rifiuto di Sakura è stato un duro colpo... ora che ci
credeva davvero... ora che lei gli aveva lasciato intendere di avere
una speranza... poi si è tirata indietro. E ora, si rende conto
di aver fatto una sciocchezza... ma non vede la possibilità di
rimediare. Cosa succederà nell'ultimo capitolo? (suspance,
suspance...)
sammy4ever: questa storia
ruoterà esclusivamente attorno a Naruto e Sakura... e c'è
un motivo per questo. Un motivo che scoprirai alla fine del prossimo
capitolo, non temere! ^^ Ohh, sono cattiva sì. Se non incasino
le cose poi la gente non mi riconosce più! U_U
DuniettaS: eeeeeeh, Naruto sexy
è Naruto sexy, si sa... U_U Purtroppo in questo capitolo non si
è visto nemmeno di striscio, ma nel prossimo tornerà a
fare la sua comparsa... chissà in che vesti? E' vero, compari
sempre verso la fine! XD Ma non ti preoccupare, non è un
problema così grave! Anche perché dopo queste storie ne
verranno delle altre, e quindi avrai occasione di seguire lo
svolgersi degli eventi passo passo, come tutti... e maledirmi, come
tutti! XD Avere i capitoli già pronti comporta l'innegabile
vantaggio di non dover attendere per il seguito! *_* Prossimo
aggiornamento, il gran finale! Chissà se sarà un lieto
fine o se sarò troppo cattiva per regalarvelo...?
arwen5786: ami ancora la Sakura
incasinatrice di questo capitolo? Che se ne va uscendosene con un
tristerrimo "è troppo tardi"? Confessa: se non sapessi
già come finiscono le cose, fino a che punto riusciresti
ragionevolmente a sperare nella mia magnanimità? XD Tu potrai
anche sorvolare su tutti i suoi difetti (e pure quelli di Neji), ma io
no. U_U Anzi, io i difetti li accentuo! XD Persino quelli di Naruto, il
mio adorato, venerato Naruto... Sigh, perché mi faccio del male
da sola? ç_ç Coooomunque, prima del 5 luglio (facciamo
verso metà giugno) dimmi cosa vuoi come regalo di compleanno! Ci
tengo a fartelo! Ovviamente che sia recapitabile via web... XD Un
bacio, e speriamo di trovarci presto su msn! >_<
owarinai yume: ooh, Sakura l'ha
capito il suo errore... ma è convinta di non poter rimediare. A
questo punto, chissà se qualcun altro sarà disposto a
fare il passo per lei... o se qualcosa cambierà? Spero di
riuscire ad arrivare alla fine della fic senza deludere! >_<
A sabato, spero, con l'ultimo capitolo! ^^
Ayachan
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Capitolo 7 *** Credici ***
Ali di cera-7
7
Credici
Perché,
mi chiedo, l’uomo è geneticamente programmato per sbagliare?
Perché è
così difficile trovarsi, piacersi, scegliersi... e quando ci
si riesce si rovina inevitabilmente ogni cosa?
La paura è
il modo che il corpo ha di avvisarci di un pericolo.
Definizione
scientifica.
Peccato
che il corpo non sia così perfetto da sapere quando si trova
davanti a un vero pericolo. Perché il corpo sbaglia.
E poi soffre.
Di nuovo nel
giardino dell’ospedale, di nuovo sulla panchina dove mi ha trovato
il signor Kippu, qualche ora fa.
Il sole, quello vero
intendo, sta tramontando. Ma non riesco a vederlo bene, attraverso le
lacrime.
Sono una stupida,
stupida, stupida idiota!
Una ragazzina scema,
un’imbecille che andrebbe sculacciata di santa ragione!
Paura.
Per una stupida,
odiosa paura, ho rovinato tutto!
Ma quale ninja,
quale genio, quale maturità?
Naruto, dopo anni e
anni, ha trovato il coraggio di parlarmi con il cuore in mano, e io
cosa ho fatto?
L’ho calpestato.
Per
paura.
Mi faccio pena. E
rabbia. E disgusto.
Non posso neppure
cercarlo e rimediare al danno, perché non c’è nulla
che io possa fare.
Ricordo i suoi
occhi.
Feriti. Umiliati.
Probabilmente non mi
perdonerebbe, e anche se lo facesse io non potrei perdonare me
stessa.
Gli ho fatto molto
più male di quanto avrei mai creduto possibile.
Più di quella
volta, anni fa, in cui lo supplicai di riportare a casa Sasuke... e
vidi il suo sorriso fiducioso, il suo tentativo di rassicurarmi.
Sapevo di piacergli.
E sapevo di fargli
male, piangendo così per un altro.
Ma non mi fermai,
andai avanti nel mio egoismo...
...Perché lui
era la mia unica speranza.
La mia unica,
insostituibile, indispensabile speranza...
Singhiozzo, sentendo
le spalle che sussultano leggermente.
Stupida Sakura.
Stupida bambina
viziata.
Tutti attorno a te,
tutti a proteggerti... e tu sai solo fare danni.
Ho provato ad essere
forte, ma non ho mai capito niente.
Ho voluto fermare
Naruto e Sasuke sul tetto dell’ospedale, tanti anni fa, e sono
stata sgridata.
Ho voluto allenarmi
con la maestra Tsunade, per essere d’aiuto, ma non sono stata in
grado di muovere un dito quando abbiamo incontrato Sasuke.
Ho cercato di fare
la scelta giusta, ieri.
Ma la verità
è che l’ho fatta per proteggere soltanto me stessa.
E questa si può
chiamare forza?
No.
Io... non credo
nemmeno di poter essere forte, ormai.
Sono debole, e
basta. Dovrei imparare ad accettarlo, e smetterla di inseguire Sasuke
e Naruto... accettare che... che...
Scuoto la testa,
stringendo i denti, rabbiosa.
No, no, questo no.
Questo
mai.
Non si tratterebbe
di barattare una nuova Sakura con una vecchia... significherebbe
distruggermi completamente.
Davvero, smetterei
di esistere senza tirare avanti a denti stretti.
Ma cosa devo fare
ora?
Qual è la
mossa giusta, il passo che farebbe una persona forte?
Non lo so,
maledizione, non lo so!
Non ne ho la più
pallida idea!
Mi piego su me
stessa, schiacciata dal rimorso, e mi stringo le spalle da sola,
perché vorrei qualcuno che lo facesse per me.
Sono patetica...
sempre, sempre, sempre ad aspettare qualcuno...
...Sempre ad
aspettare...
E poi, sollevo le
palpebre.
Vedo i miei piedi,
sulla ghiaia, e mi sembrano... forti. Sono piedi allenati, in grado
di resistere a marce lunghissime.
Sono piedi in grado
di sostenermi.
In grado di farmi
muovere.
Raddrizzo la
schiena, e sento le lacrime che mi rigano le guance, abbandonando gli
occhi.
Forse è
tardi.
Forse Naruto non mi
perdonerà, forse non lo farò io...
...Ma... se non mi
muovessi... se non ci provassi, almeno... non riuscirei mai a
liberarmi del rimorso che mi serra il petto.
Ho commesso un
errore questa notte.
Non voglio farne un
altro prima che il sole tramonti di nuovo.
E asciugo le
lacrime, e mi alzo in piedi, e sento il cuore battere forsennatamente
nel petto.
Devo trovare Naruto.
Provo a cercarlo
nell’ospedale, ma la stanza di Sai e quella del maestro Kakashi
sono vuote. Chiedo alla reception, mi dicono che sono a cena in
mensa, e mi fiondo nella sala da pranzo gettando all’aria anche le
ultime briciole di dignità.
Trovo Sai e il
maestro seduti a un tavolo centrale, con davanti due piatti quasi
vuoti. Li raggiungo con il viso arrossato, lo sguardo basso, e cerco
di evitare in ogni modo gli occhi di entrambi.
«...D-Dov’è
Naruto?» balbetto, stringendo i pugni per non fare dietrofront
e scappare a gambe levate.
Capto qualche
secondo di silenzio, probabilmente mi stanno guardando straniti.
«E’ tornato
a casa» dice poi la voce del maestro Kakashi, leggermente
ovattata come sempre.
«Ah...
S-Scusate per avervi disturbato» mormorò, sentendo
l’agitazione salire.
Oddio, oddio, oddio.
Andare a cercarlo
fino a casa?
Inspiro a fondo, e
giro sui tacchi con un vago cenno di saluto.
Va bene.
Va tutto bene.
Ho preso la mia
decisione, la porterò fino in fondo.
Senza quasi
rendermene conto, lascio la mensa, e poi l’ospedale, e attraverso
le strade di Konoha. Di solito sono vie familiari, mi
tranquillizzano, mi fanno sentire protetta... ma oggi sembrano
soltanto gole spigolose pronte a schiacciarmi.
Mi manca l’aria,
maledizione. Di questo passo come farò a parlare?
Mi blocco
all’improvviso, prima dell’ultima svolta.
Parlare.
Oh diavolo. E cosa
gli dico?
A questo non ho
pensato.
Sbatto le palpebre,
a bocca aperta, e sento il velo di determinazione che mi ricopriva
che si sfalda e cade a terra con un fruscio inquietante.
Ragioniamo.
Devo chiedergli
scusa. Spiegargli le mie motivazioni. Dirgli che mi sono sbagliata.
Implorare il suo perdono...
Anzi, no.
All’inferno la ragione!
E’ stata la
maledetta ragione a portarmi qui, e ho già detto che non
voglio ripetere lo stesso errore due volte.
Sasuke è
importante, davvero importante.
Ma ora... è
di Naruto che mi importa.
Ora è per lui
che voglio cambiare.
Riprendo a camminare
a passo spedito, per impedirmi di fermarmi, e raccatto i brandelli
della mia determinazione. Il cuore minaccia di scoppiare, nel mio
petto.
Raggiungo il palazzo
in cui abita Naruto, scorro i campanelli e vedo il suo – che recita
“Narudo Uttumagi” – ma per fortuna non ho bisogno di suonarlo:
qualcuno ha lasciato aperta la porta, e posso raggiungere le scale
senza sentire la voce attraverso il citofono... so già che mi
metterebbe fuori uso le gambe.
Salgo i gradini con
il fiato corto, e non è la fatica a far battere il mio cuore
tanto in fretta. Eccomi sul suo piano, il tappetino macchiato è
inconfondibile... e la sua porta, l’altro campanello lì
accanto, il solito nome dalla calligrafia confusa ed errata...
Lo
premo automaticamente, intanto che continuo a chiedermi “cosa
gli dirò?”.
E all’improvviso,
prima che io abbia trovato una risposta, lui apre.
I
suoi occhi si spalancano per la sorpresa, e non li ricordavo tanto
chiari, e intensi, e, maledizione, belli.
«...Sakura-chan?»
chiede confuso, e imbarazzato abbassa lo sguardo. «Che...?»
Oh, al diavolo.
Gli impedisco di
finire la frase, prendo il suo viso tra le mani e gli chiudo la bocca
con la mia, gettando nel dimenticatoio i tre milioni di discorsi che
pensavo di fargli.
Immagino che sia
molto più che spiazzato... ma mentre insinuo la lingua tra le
sue labbra, avverto le sue mani sulla mia schiena, lo sento che mi
stringe a sé e risponde al bacio, con più foga di
quanta ne abbia io.
Poi, all’improvviso,
mi stacca con delicatezza e forza insieme.
«S-Sakura-chan...»
balbetta spiazzato, guardandomi senza capire.
«Solo Sakura»
lo correggo, il viso in fiamme. «Naruto... io ho... ho
sbagliato tutto» continuo nervosa, parlando veloce per paura di
fermarmi a metà. «Non è che non potessi... è
che avevo paura... non volevo dimenticare Sasuke, non voglio neanche
adesso... ma si cambia per forza, e non ci si può fare niente,
e... e...» mi impappino, distogliendo lo sguardo. «Ohh...
Non ci stai capendo niente, vero?» chiedo con un gemito.
«Ehm... no»
conferma Naruto, le mani ancora posate sui miei fianchi, così
calde e delicate, che mi sfiorano appena... E io, me ne rendo conto,
vorrei che mi stringessero forti, che mi accarezzassero. Che non
esitassero.
Deglutisco, cercando
di trovare una frase di senso compiuto nella confusione che mi invade
la mente, ma è maledettamente difficile.
«Tu... sei il
mio sole» arrivo a formulare, e trovo il coraggio di guardarlo,
di sottecchi. «Ma... non solo. E’... difficile da spiegare...
o forse sono solo io che sono scema... ma... sì... Sasuke
è-è... importante... Però anche tu lo sei.
Tanto, Naruto. Sei tanto, tanto importante...» sento la bocca
secca, capisco che ci sto solo girando attorno.
Naruto mi guarda, e
i suoi occhi sono più confusi che mai.
Gemo di nuovo,
sconsolata.
Perché è
così difficile? Perché non capisce da solo?
Gli circondo il viso
con le mani, mi alzo sulle punte e cerco di guardarlo negli occhi.
«Naruto...»
sussurro, e sono certa che lui riesca a sentire il battito forsennato
del mio cuore. «Io ti amo. E... se non te l’ho detto questa
notte... è stato solo perché avevo paura...»
Vedo lo stupore più
profondo nel suo sguardo, insieme allo smarrimento e all’incredulità.
«...Paura?»
ripete con un filo di voce.
«Avevo paura
che le cose cambiassero» confesso abbassando gli occhi.
«Avevo... tanta paura...»
C’è un
attimo di immobilità, poi la pressione delle mani di Naruto
sui miei fianchi aumenta leggermente.
«Ma... tutto
quello che hai detto...» deglutisce, prima di riuscire a
continuare. «Sasuke...»
«Lui è
importante» lo interrompo, tornando a guardarlo. «Ma
ora... qui, davanti a me... ci sei tu, Naruto. E sei ciò che
voglio»
Gli sfioro una
guancia, e vedo la mia mano tremare.
Sto sbagliando?
Mi sto buttando in
un azzardo troppo grande?
Non lo so.
Ho ancora paura,
sì... ma se ci sarà Naruto al mio fianco, sarò
in grado di affrontare ogni cosa.
Se ora lasciassi
perdere, se ora mi nascondessi sotto le coperte... lui non ci sarebbe
più.
E non voglio.
Non
voglio.
«Sakura... non
stai scherzando, vero?» mi chiede, premendo la sua mano sulla
mia, contro il suo viso... Come in quello sgabuzzino, e in modo
totalmente opposto. E’ tornato a usare solo il mio nome, senza
suffissi, e la cosa mi rende felice.
«No» gli
sorrido, e, finalmente, la mano che ancora indugia sul mio fianco si
sposta fino alla schiena, e lo sento attirarmi a sé, di nuovo,
come prima e come sempre.
Sorrido, contro la
sua bocca, e faccio scivolare le braccia attorno al suo collo, in
punta di piedi.
Sempre così
impulsivo, Naruto...
Ti
è bastato un no, per non trattenerti più.
E a me piace.
Piace da
impazzire...
La sua bocca cala al
collo, la mano sulla schiena scende più giù, avida, e
mi coglie alla sprovvista.
«N-Naruto...»
balbetto avvampando, e un brivido mi corre lungo la schiena sentendo
la sua lingua lambire la base del collo.
«Sakura...»
sussurra lui risalendo all’orecchio, prendendo il lobo tra le
labbra e strappandomi un gemito del tutto involontario.
«Naruto, che
stai...» cerco di dire, e lui mi chiude la bocca con un bacio,
così come ho fatto io poco prima.
E la sua lingua
accarezza la mia, la avvolge, la stuzzica. E la sua mano è sul
mio seno, e non capisco quando ci sia arrivata, o che diamine stia
succedendo. Ho la vaga consapevolezza che la porta è
spalancata alle mie spalle, che il sole inizia a tramontare, che da
qualche parte, fuori di qui, esistono persone che trascorrono la loro
vita come niente fosse, vivendo una giornata comune... ma sembra
tutto lontano anni luce.
E poi, di colpo,
Naruto si ferma per la seconda volta. Posando le mani sulle mie
spalle, mi allontana di qualche centimetro e china il capo.
«Scusa,
Sakura...» mormora, e vedo le orecchie rosse spuntare tra i
capelli. «Non... sì, ecco, mi sono lasciato prendere
dall’entusiasmo... Non era mia intenzione...»
Stordita, sento il
mio cuore battere forte.
«Beh...
prendiamocela un po’ più comoda...» propongo,
arrossendo.
E
mi sento colpevole, perché a dire il vero, per un attimo,
l’idea di non
prendercela comoda mi ha sfiorato la mente...
Stupida Sakura.
Passi il
cambiamento, passi l’euforia del momento... ma non mi sembra il
caso di spingersi troppo oltre, così in fretta...
Naruto mi guarda da
sotto le ciocche disordinate dei suoi capelli biondi, come un
animaletto particolarmente abile a impietosire il padrone.
«Però...»
chiede, arricciando le labbra. «...Posso baciarti?»
Mi sento arrossire.
Siamo ancora così inesperti... Ma annuisco impercettibilmente,
e lui rialza il capo, e mi guarda.
Perché non ho
mai fatto caso ai suoi occhi prima? A come si posano su di me, a
tutto quello che mi dicono, in ogni secondo della giornata...? Perché
l’ho sempre visto soltanto come lo sciocco che mi protegge e mi
diverte?
Sono rimasta
accecata dalla sua luce, dal bagliore intenso del mio sole... e ho
dato per scontato il suo calore.
Stupida, stupida
Sakura...
Ahh... i suoi baci
non sapranno mai essere delicati, credo... ma sono quanto di più
intenso io abbia mai provato. Sono roventi, mi tolgono il fiato. Mi
fanno sentire come se stessi precipitando, senza più le mie
ali, senza nulla al di fuori di lui e della sua luce...
Ma sono contenta che
la cera che teneva insieme le piume si sia sciolta...
...Perché ora
basta Naruto a farmi volare.
Riporteremo indietro
Sasuke, un giorno.
E poi, insieme,
saremo felici.
Io ci credo.
...Naturalmente,
neanche una settimana dopo tutto il villaggio ha saputo che stiamo
insieme.
Qualcuno dice che
se lo aspettava, qualcuno non fa commenti, ma l’opinione più
diffusa
è che io mi sia rincretinita e che Naruto abbia una
fortuna sfacciata.
Sinceramente non
mi interessa.
L’importante è
che il mio sole continua a splendere.
Solo per me.
- fine -
ç_ç
Sono proprio cattiva, eh?
"Io ci credo". Come no. Contaci.
Per tutti coloro che non stanno capendo questa mia uscita, voglio
rendere noto che questa breve fanfic non è altro che il prequel
della long che sta volgendo al termine proprio in questi giorni, e che
si intitola "Sinners". In sostanza, ora Sakura e Naruto sono felici...
ma se Sasuke ricomparisse all'orizzonte?
Volete leggerla? Fatelo. Ma a vostro rischio e pericolo.
Potrebbe anche non piacervi...
Ora due parole su quest'ultimo capitolo, l'ovvio lieto fine che tutti
si aspettavano, nonostante i miei ingenui tentativi di depistarvi! XD
Mi rendo conto di essere scivolata un po' nel teatrale e
melodrammatico, ma dato che questa ficcina è il mio attimo di
relax, e che non aveva nessunissima pretesa, ho deciso che mi andava
bene così. Dai, vi siete cuccati anche la leggerissima lime, che non ero certa di infilarci! XD
Mi piacerebbe che le persone che hanno inserito questa storia tra i
preferiti mi lasciassero un minuscolo commento, almeno questa volta...
so che la mia richiesta cadrà nel vuoto, ma mi piace pensare che
qualche volenteroso, invece, l'accoglierà.
A tutti voi, va il mio grazie per avermi seguita fin qui.
E un arrivederci, se ci ritroveremo di nuovo! ^_^
owarinai yume: accontentata! Il
lieto fine c'è stato dopotutto! ^^ (sigh, sono troppo buona...
XD Non è vero, in realtà è che amo gli happy
ending anche più di voi lettori!)
gohan4ever: ci ho provato a
farti preoccupare, ma alla fine c'è il lieto fine (e scusa la
ripetizione!)! XD Ho anche eliminato qualunque accenno a ciò che
accadrà in Sinners, per non rovinare l'atmosfera lieta... dai,
le cose sono andate bene, no?
Kyuubi: oh che peccato, qui non
sei comparso! Niente code che frustano l'aria, niente devastazione e
distruzione, niente fuoco e fiamme! XD Però c'è stato il
lieto fine, che in Sinners non è affatto garantito...
yuna92: certo che quel bacio
significava qualcosa! Ma se la situazione non si complica non
c'è neanche più gusto a leggere! XD E' finito tutto bene,
tranquilla. Sakura è un'indecisa cronica, ma non un'idiota! XD
Ramiza: grazie per il commento
e per i complimenti! *_* Mi hanno fatto davvero piacere! Sakura
è evidentemente un'indecisa cronica, da brava eroina del
triangolo, però un po' di cervello le è rimasto...!
Talpina Pensierosa: et voilà l'ultimo! Diì un po', ma quante volte hai letto con me la parola FINE, tu? XD
Julia83: hai avuto il tuo lieto
fine, hai avuto la lime... cosa vuoi di più? Un L****o! XD
(niente pubblicità, grazie!) Per le soddisfazioni della tua
parte NaruSaku, direi che puoi anche metterti comoda, dal momento che
ho in mente qualcosa di... ehm... oddio, non so nemmeno come definirlo!
XD Comunque, QUALCOSA. Fidati! ^_^
Pai: non ti preoccupare per il
capitolo in cui finiscono i commenti, nell'account c'è l'opzione
"leggi commenti" che me li dà tutti a seconda della data, non
del acpitolo in cui sono finiti! Quindi li vedo tutti lo stesso! Grazie
per i complimenti, anche sul vecchietto! XD Non so davvero da dove mi
sia uscito, visto che non era assolutamente previsto!
arwen5786: *_* Tu sai che a
partire dal 23 marzo inizierò a tartassarti con cose come: "oh,
tu pensa, tra un mese è il mio compleanno..." e "com'era? ah,
sì... dicevi che avevi un regalino per me..." e "DOV'E' IL MIO
REGALO, DONNA?!" Quindi, prendi le tue precauzioni! XD Parlando di
Sakura la scema-ma-non-troppo, direi che in questo capitolo si è
rifatta! Quando è saltata addosso a Naruto anche io sono rimasta
sorpresa! XD (i mille pericoli dell'arte scrittoria) Dai, la tua
infinitesimale particina NaruSaku non è rimasta un po'
soddisfatta?
Kaho_chan: lo confesso. Mi sono
rifiutata di fare il finale agrodolce (anche se per chi SA, lo
è...). E' inutile, mi sono affezionata al povero Naruto di
questa storia, lo volevo felice... e Sakura, Sakura ci crede. Povera
illusa. Ma è facile parlare quando le cose sono lontane, quando
ci toccano solo relativamente... è facile dire "saremo felici",
finché non sei messa alla prova. Ohh, ma quanto sono cattiva con
lei? Tra l'altro, per un anno 'sti due sono stati la coppia perfetta.
E' stato POI che sono iniziati i casini... Comunque, grazie per essere
arrivata fin qui, non smetterò mai di dirti quanto ti stimo e ti
ringrazio! Arrivederci tra le "pagine" di Sinners, o, se riusciamo, su
msn!
a crazycotton: si è
risolta sì, e pure bene! XD Ohh, allora un briciolino di ansia
sono riuscita a metterla? (no, lo so già, ma lasciami sognare!
XD) Grazie per i complimenti e per i commenti! Anche se sei arrivata
"in ritardo", li ho apprezzati come se fossero stati qui dal primo
giorno!
DuniettaS: non parlarmi di
Obitoooooo!! T_T Se ci penso piango ancora! Il mio piccolo Uchiha,
l'unico simpatico... ç_ç Sniff! Parliamo di cose
più allegre! La fic è finita, e i nodi sono stati
sciolti! Alla fine Sakura ha scelto il presente, direi. Dopotutto, al
di là delle sue incertezze, è una ragazza intelligente!
Hila92: sei soddisfatta,
carissima? Sakura ha fatto la cosiddetta "scelta giusta", almeno oggi,
è c'è stato il lieto fine che tutti aspettavano! Abbassa
la motosega e sorridi, perché qualcuno gliel'ha spiegato che
"non è mai troppo tardi"! Psst... a quella, ci sto lavorando! XD
sammy4ever: ed ecco l'ultimo capitolo! E' finita, dunque. Spero di essere rimasta sul mio solito livello!
gloria7: esiste sempre un
ultimo capitolo, purtroppo! Ma l'importante è cercare di
renderlo piacevole come i precedenti! Spero di esserci riuscita, e
grazie per i commenti, i complimenti e tutto quanto! ^^
lale16: beh, alla fine Sakura
l'ha presa decisamente "easy", direi! XD E per una volta è stata
un po' meno cogliona! Ah, per l'immagine stoppa tutto! Il servizio
"contatta" con me ha funzionato solo una volta da che sono qui... manda
direttamente a "ayachan152003@hotmail.com", così non invii
inutilmente! ^^
E grazie anche a te, che hai letto pur senza lasciare commenti.
Io le letture le vedo, e non possono che farmi davvero tanto piacere! ^_^
Susanna
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