Ali di cera

di _ayachan_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo & Fiducia ***
Capitolo 2: *** Non mi deluderai mai ***
Capitolo 3: *** Appuntamento ***
Capitolo 4: *** Nella biblioteca ***
Capitolo 5: *** Chi è Sakura? ***
Capitolo 6: *** Ali di cera ***
Capitolo 7: *** Credici ***



Capitolo 1
*** Prologo & Fiducia ***


Ustione-1

Prologo



Un filo di vento, meno di una brezza leggera... tiepido, e salato.
Sapeva di sabbia, veniva da ovest.
Il giardino dell’ospedale della Foglia era quanto di più vicino ci fosse all’Eden, in primavera: fiori ovunque, nelle più svariate tonalità, dal bianco al rosso al giallo, passando per ogni sfumatura di rosa e arancione.
Ma d’estate... d’estate quel giardino diventava una foresta, fresca e ombrosa, un rifugio sicuro in cui nascondersi, in cui fingere di non esistere e non avere problemi... almeno per qualche momento.
Lungo i sentieri coperti di ghiaia erano disposte panchine di legno a intervalli regolari, per lo più deserte. Era l’ora di pranzo, e, nonostante l’ombra dei tigli e dei ciliegi, faceva troppo caldo per la maggior parte dei pazienti.
Ma in un angolo, una piccola piazza con al centro una polla d’acqua chiara, Sakura Haruno stava seduta, sola, con le mani intrecciate in grembo.
Era stanca.
Aveva passato tutta la notte in piedi, e le sue palpebre si abbassavano per il sonno ad ogni piè sospinto.
Era molto stanca...
...Ma aveva bisogno di scomparire, per qualche momento.
Di nascondersi, di fingere di non avere problemi...
Aveva bisogno di dimenticare anche sé stessa.

Perché quella notte... forse aveva commesso il più grave errore della sua vita.
















- Una settimana prima -






1

Fiducia






Quello che restava del campo di battaglia erano solo macerie.

Zolle di terreno, frammenti di roccia, fili d’erba ancora verde... e tracce di sangue.
Tra il Paese del Fuoco e quello della Roccia c’era la zona della Pioggia, il territorio in cui Itachi Uchiha aveva lasciato le tracce più recenti.
Itachi... il bersaglio prediletto di ogni ninja di Konoha.
Era accaduto tutto a causa sua, a causa della sua presenza e della sua esistenza... era per questo che ci eravamo incrociati, quando nessuno aveva previsto che accadesse. All’improvviso, semplicemente, era successo.
Il gruppo sette della Foglia era incappato nel Serpente guidato da Sasuke Uchiha.

«Ora che ti ho ritrovato non ti lascerò scappare di nuovo, Sasuke!»
«Non disturbarmi, Naruto. Non sono qui per te»
«Non mi interessa! Ho un’occasione, e non la sprecherò...!»
La ragazza dai capelli rossi, di fianco a Sasuke, si era agitata.
«...Se n’è accorto... si sta allontanando...»
Sasuke si era accigliato.
«Non possiamo perdere tempo qui»
«Ho detto che non ti lascerò andare!»
Il primo attacco, un Rasengan, e il Chidori in risposta.
L’esplosione, visibile a chilometri di distanza.
La rossa aveva scosso la testa.
«Se ne è andato»
L’ira, negli occhi di Sasuke.
Il Sigillo di Orochimaru attivato.
La sua spada.
Il fuoco, il vento e il fulmine.
Una battaglia feroce, un combattimento nel quale non avevo nemmeno potuto accennare a intervenire, perché non avrei saputo da che parte iniziare... perché non capivo nemmeno a che velocità si muovessero.
Sai aveva tentato di fare qualcosa.
Si era trovato davanti uno dei compagni di Sasuke, ed era stato colpito subito.
Io ero intervenuta a difenderlo, perché almeno a lui potevo essere utile, ma non avevo fatto in tempo ad alzare la testa che... di colpo, era finita.
All’improvviso, attorno a noi c’erano il team Asuma, il team Gai, persino il team Kurenai. Tutti intervenuti per salvarci.
E Sasuke si era fermato.
«Non ci rivedremo mai più»
Il suo sibilo freddo e rabbioso era stato come una pugnalata nel petto.
E tuttavia... avevo tirato un momentaneo sospiro di sollievo; mi ero detta ‘non c’è stato il tempo materiale perché si facessero del male’...
...Ma mi sbagliavo.
In fondo, basta soltanto un istante per morire.

Vidi Naruto, a terra, e vidi la profonda ferita nel suo petto, più o meno come quella che sentivo io... ma che nel mio caso era solo metaforica, e nel suo era il segno tangibile del Chidori di Sasuke.
Lo raggiunsi, senza fiato, e mi chinai su di lui con le mani già avvolte dal chakra.
«Naruto!» lo chiamai, sentendo le lacrime premere nei miei occhi.
Lui gemette roco, le labbra sporche di sangue.
«Saku...ra» sussurrò, cercando di muovere una mano.
«Non parlare. Ci penso io, non parlare!»
Lavorai febbrile, senza rendermi conto di cosa accadeva attorno a me, lavorai ignorando i capogiri dovuti allo sforzo e il mio tremito, lavorai rischiando quasi di infondere nel suo corpo non il solo chakra, ma anche la mia stessa vita.
Naruto non poteva... non... lui non...
...Lui... era il sole.
Lui... era sempre così forte, e determinato, e sapeva sempre cosa dire...
...Mille, mille volte mi aveva tirata su di morale, era intervenuto quando io non avevo più speranze, aveva risolto i miei problemi...
...Se anche Naruto mi avesse abbandonata, dopo Sasuke, cosa avrei fatto?
Sasuke...
Le sue parole scelsero quel momento per rimbombarmi in testa.
«Non ci rivedremo mai più»
Non potevo crederci.
Non volevo, non... non ci riuscivo.
Era troppo brutto.
Non ero nemmeno in grado di vedere il corpo di Naruto sotto di me, le lacrime distorcevano tutto, rendevano i contorni vaghi e confusi...
Lo stavo salvando?
Stavo davvero facendo qualcosa per lui?
A un tratto, sentii una mano sfiorare la mia.
«Sakura... adesso basta»
La sua voce. Fievole, ma non impercettibile.
«No!» esclamai, senza quasi rendermene conto. «Non voglio fermarmi, non puoi chiedermelo!»
«...Sakura... sto molto meglio, va tutto bene»
Ansante, interruppi il flusso delle parole dalla mia bocca, e sbattei le palpebre.
«Co...Cosa?» balbettai incredula.
Attraverso le lacrime, lo vidi sorridere.
«Sto bene» mi assicurò. «Puoi smettere... riuscirò a tornare a Konoha»
Solo allora mi accorsi che anche Ino si era data da fare insieme a me, dall’altro lato del suo corpo, e la vidi strizzarmi l’occhio, con la fronte imperlata di sudore.
Le sue mani si alternavano alle mie, sulla ferita aperta.
Fui travolta dal sollievo.

Basta soltanto un istante per morire.
Ma, per fortuna, quello non era il nostro caso.

Raddrizzai lentamente la schiena, riprendendo fiato, e guardai le mie dita sporche di sangue.
Sasuke... aveva davvero cercato di uccidere Naruto.
E ci era quasi riuscito.
Oltre le mie mani c’erano il volto macchiato e gli occhi azzurri per cui avevo temuto, persi nel cielo blu sopra le nostre teste.
Chissà che cosa vedeva...
Chissà a cosa pensava.
Chissà come si sentiva.
«Naruto...» sussurrai, e lui fece una smorfia amara, che assomigliava pochissimo a un sorriso.
«Sto bene, Sakura-chan» mi disse roco. «...Non diceva sul serio. Cioè, potrà anche provare a non vederci mai più... ma non ci riuscirà. Non glielo permetterò»
Lo vidi stringere un pugno, vidi le ferite sulla sua mano rigenerarsi rapide grazie alla volpe, e mi sentii infinitamente... desolata.
Sasuke... Noi, qui, siamo sempre in tua attesa... Non ci vedi? Non ci senti? Perché... perché te ne sei andato? Perché ti sei fatto del male da solo, e perché continui a fartene...?
Chinai la testa.
Avevo giurato di essere forte.
L’ultima volta, quando lo avevamo rivisto dopo tanto tempo, avevo rimproverato Naruto perché piangeva sul nostro fallimento, e ora... ero io a farlo.
E mi sembrava perfettamente legittimo.
Avevamo rivisto Sasuke all’improvviso, senza essere pronti, avevo quasi perso il mio sole, era stato tutto così rapido...
Avevo bisogno di piangere, dovevo sciogliere la tensione in qualche modo... o sarei crollata.
Le mie lacrime scivolarono lungo le guance e caddero sulla mano di Naruto.
Lui alzò gli occhi e cercò il mio sguardo.
«Sakura-chan...» mi sussurrò, afflitto. «Non piangere. Non è finita»
«Sì... sì, lo so...» mormorai in risposta, asciugandomi il viso. Un singhiozzo mi scosse le spalle. «Scusa... scusa, adesso smetto...»
Senza che me ne fossi accorta, Ino si era allontanata, ci aveva lasciati soli. Anche gli altri erano rimasti a qualche passo di distanza, riuniti attorno a Sai e al maestro Kakashi... lo avevano fatto apposta o era solo una casualità?
Non lo so.
Ma, in quel momento, mi sembrò che al mondo fossimo rimasti solo io e Naruto.
Sollevò la mano su cui avevo già pianto, e mi sfiorò gentilmente una guancia umida di lacrime.
«Va tutto bene... fidati» mi assicurò. «Io dico le cose come stanno, e non cambio idea. Questo è il mio credo ninja»
Riuscì a strapparmi un sorriso, contagiandomi indirettamente, e senza che me ne rendessi conto cercò le mie dita e le intrecciò alle sue.
«Sì...» riuscii soltanto a sussurrare. «...Mi fido di te»






Ancora oggi, il problema non è che io mi fidi di te o meno...

...il problema è : quanto mi fido di me stessa ?









- continua -




...Lo so, lo so.
Che ci faccio qui se ho già altre due fic in ballo?
Very simple: Redenzione è già finita sul mio pc, Sinners è a buon punto, e anche questa si avvia alla conclusione... d'altronde è breve, presumo sotto la decina di capitoli! E poi ho i miei buoni motivi per postarla ora!
Ma parliamo un po' di questa... cosa, in mancanza di termini migliori.
Sostanzialmente è nata a causa della mia recente passione per il NaruSaku, e perché mi sono accorta che "mancava un pezzo" (a cosa, lo saprete solo in futuro). Non ha grandi pretese, è nata per sfizio e perché Kishi ha fatto quello che ha fatto con Jiraya (giuro, le prime righe sono state scritte dopo quel famoso capitolo, in treno, con una compilation di canzoni tristi che voi non ne avete idea...!), ed è molto semplice, senza grandi misteri, senza battaglie epiche e senza tiri mancini troppo cattivi (come è abituato a leggere chi già mi conosce). Ho voluto provare a vedere se riuscivo a descrivere come diavolo nasce un amore. Finora ho sempre avuto a che fare con coppie che avevano già imbastito qualcosa (ehm... ci sono le dovute eccezioni), ma volevo provare a parlare di come Sakura potrebbe cambiare "obiettivo", scivolando lentamente da Sasuke a Naruto e oscillando tra dubbi e incertezze... tra parentesi, ho scoperto che è più difficile del previsto! XD Non a caso, sono abbastanza nei pasticci sul finale...
Comunque!
Questi erano prologo e primo capitolo, grazie se avete letto fin qui (non vale leggere prima il fondo!), e i commenti sono sempre graditissimi!
Ricordate: ogni recensione è un secondo di vita in più per un autore! U_U
Ah, dimenticavo! Aggiornamenti ogni quattro giorni!


Ayachan



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Capitolo 2
*** Non mi deluderai mai ***


Ali di cera-2

2

Non mi deluderai mai






La guancia bruciava come il fuoco, peggio di un’ustione.
Erano passati già due giorni dal nostro ultimo, turbolento incontro con Sasuke, eppure non smettevo mai di sfiorare quella parte del viso, mentre ero sovrappensiero o credevo che nessuno mi vedesse.
Sentivo la pelle calda, sotto le dita.
E sapevo che era tale perché pensavo al momento in cui lui l’aveva accarezzata, gentilmente, senza quasi toccarmi.
Naruto... perché all’improvviso mi faceva quell’effetto?
Non era mai successo prima.
Mi aveva toccata tante volte, e più a lungo che in quella breve carezza... eppure fino a quel giorno non avevo provato nulla di speciale.
Le cose erano cambiate in maniera assolutamente improvvisa, inaspettata... e perché, poi?
Che fosse colpa di Sasuke?
No, rivederlo avrebbe dovuto farmi pensare di più a lui...

...E allora che fosse perché Naruto aveva rischiato di morire?
Ma era già successo tante volte, senza che le cose tra noi cambiassero... perché ora avrebbe dovuto essere diverso?
Non riuscivo a capire.
Soltanto una cosa era chiara nella mia testa, un’unica immagine nitida nel mare di visioni sfocate che circondavano il mio mondo...
...Il suo sorriso triste, mentre mi assicurava che sarebbe andato tutto bene.
Lui, ferito e quasi in fin di vita, che tranquillizza me, pressoché incolume.
A ben pensarci la scena aveva un lato comico, tragicomico anzi...
E dire... che, nel suo sguardo, leggevo che tra noi due era lui quello più legato a Sasuke.
Lui, che lo considerava un fratello. Lui, che lo vedeva come l’appiglio più importante ad una vita normale. Lui, che mi aveva promesso di riportarlo indietro...
...Forse pensava di avermi deluso?
Il pensiero mi colpì improvviso mentre salivo la prima rampa di scale che mi avrebbe portato alla sua stanza, nell’ospedale della Foglia, e mi fece fermare a metà di un passo.
Possibile?
Era per quello che continuavo a pensarci?
Ma Naruto non mi aveva delusa... mai, mai una volta nella vita lo aveva fatto.

Si era sempre comportato come gli dettava la sua coscienza, era sempre stato coerente con sé stesso, e aveva sempre detto le cose come stavano... non c’era nulla per cui potessi biasimarlo.
Tutt’a un tratto sentii una stretta allo stomaco.
Non volevo che lui credesse di avermi delusa.
Volevo che sapesse che lo stimavo come prima.
Avevo bisogno che fosse così.

Ma perché?

Ripresi a salire le scale, più in fretta ora, e arrivai fino al primo piano, dove sapevo che lo avevano ricoverato. Cercai la sua stanza tra le tante che conoscevo a memoria, e la trovai quasi subito, davanti al distributore di snack del corridoio. Mi affacciai alla porta, alla ricerca del suo letto... e scoprii che era vuoto.
Gli altri tre pazienti mi guardarono straniti, e un vecchietto mi fece un sorriso sdentato. Ma il quarto posto era deserto, le lenzuola sfatte... e di Naruto non c’era traccia.
Per un attimo mi sentii molto stupida.
Tutta la mia fretta, l’ansia, la corsa... erano state perfettamente inutili. Lui non era lì.
«Sakura-chan, ma ci vedi?»
Trasalii, rischiando di strozzarmi con la mia stessa saliva, e, pericolosamente vicina a un infarto, voltai la testa e me lo vidi a dieci centimetri dal naso, con un’espressione così ingenuamente stupita da essere odiosa.
«T...Tu!» ansimai, afferrandolo per il bavero, irritata più per la delusione e la confusione che non per la sua improvvisa comparsa. «Che diavolo ci fai fuori dal letto?! Due giorni fa hai rischiato di morire, e ora vai in giro così?!»
«S-Saku...»
«Ma dove ce l’hai la testa?»
«Sakura-ch...!»
«Perché ti avrei salvato, eh?! Per vederti gettare al vento tutto quanto?!»
«Ehm... signorina...»
Una voce flebile, alle mie spalle. Con la coda dell’occhio vidi il vecchietto sdentato che cercava timidamente di attirare la mia attenzione.
«Credo... che non respiri» suggerì gentilmente.
Guardai Naruto.
Era blu.
«Oh cavolo»

Dieci minuti dopo, il redivivo – per l’ennesima volta – se la rideva allegramente nel suo letto, addentando con entusiasmo uno snack alla marmellata. Sembrava impossibile che fosse la stessa persona che mi aveva sussurrato parole gentili e piene di tatto soltanto pochi giorni prima.
«Sì, insomma, mi sei passata proprio davanti e non mi hai visto!» ripeté per la quarta volta, tutto allegro. «Ero lì al distributore, ti ho fatto anche un cenno... e tu sei andata avanti come una furia!»
Sulla sedia accanto a lui, me ne stavo a testa china, umiliata.
Tre sconosciuti avevano involontariamente visto il mio lato peggiore, e in meno di un minuto ero riuscita a dare la più brutta immagine di me... non male come inizio.
«Comunque ero lì anche per prendere le sue gelatine al signor Kippu, vero?» continuò Naruto, rivolgendo un sorriso a trentasei denti al vecchietto nel letto vicino. «Adora quelle alla pera»
«...Ah sì?» mormorai depressa.
Naruto corrugò la fronte, perplesso. Poi si illuminò.
«Ahh, ho capito!» esclamò all’improvviso, illuminandosi. «Tu eri preoccupatissima per me, e quindi ti sei precipitata per vedermi, ma non mi hai trovato! E’ per questo che non hai vist...»
Lo stesi.
Senza alcuno scrupolo, senza alcun rimorso, senza un briciolo di moralità, gli rifilai un pugno sotto il mento e lo rimandai nel mondo dei sogni, rossa come non mai.
Sentii le leggere risate del vecchietto, che succhiava rumorosamente la sua gelatina, e vidi il pallore degli altri due pazienti e il sudore sulla loro fronte.
«Oh... ehm...» stirai un sorriso forzato. «Sono inciampata»
Da seduta.
Come no.
Sfoderai la mia miglior risatina contegnosa e scossi Naruto cercando di non farmi notare. Per fortuna aveva la pelle dura, e si riprese in fretta.
«Ahi...» piagnucolò riaprendo gli occhi, e massaggiandosi il mento. «Non ci vai certo leggera, eh»
«Su, adesso non fare il superuomo» sorrisi tra i denti. «Sei ancora debilitato, è normale che anche un colpo debole come il mio abbia un certo effetto...» gettai un’occhiatina agli altri due pazienti: sembravano bersela. Il vecchietto invece rideva ancora, accidenti a lui.
«Colpo debole il t...?» tentò di protestare Naruto, e questa volta riuscii a strizzargli un lembo di pelle da sotto le coperte, presumibilmente vicino alle costole. Il suo viso si deformò in una smorfia di dolore. «Ahia ahia ahia, ho capito!» ansimò, piegato in due. Lo lasciai andare. «Però...» borbottò a bassa voce, girando la testa nella mia direzione, e i capelli un po’ troppo lunghi gli ricaddero sulle guance in maniera... strana. «...guarda che mi sono già ripreso completamente. Lo sai che recupero in fretta»
Ah, giusto.
La volpe.
Dentro di lui, quel demone poteva salvarlo ogni volta che ce n’era bisogno... forse, se non fossi intervenuta due giorni prima, sarebbe stata lei a farlo...
Strinsi i pugni.
Però... quel potere lo danneggiava anche.
Il mio chakra no.
Solo il mio chakra poteva guarirlo senza conseguenze.
...Che idiozia, sembravo quasi... gelosa di Kyuubi.
Lo vidi raddrizzarsi, quello strano ragazzo che aveva le lacrime agli occhi per un pizzicotto ed era capace di scampare alla morte due volte al giorno, e mi ritrovai a sospirare senza rendermene conto.
Con tutte le sue contraddizioni, Naruto era sempre Naruto. In fondo non mi aspettavo davvero qualcosa di diverso.
«Ma...» riprese lui dopo qualche attimo, massaggiandosi le costole con aria un tantino offesa. «...Se non sei qui perché sei preoccupata per me, allora cosa c’è?»
All’improvviso ricordai tutto il mio discorso mentale sulla delusione e la stima, e mi sembrò infinitamente stupido. Arrossii e distolsi lo sguardo.
«Passavo per caso...»
Il vecchietto alle mie spalle scoppiò a ridere, spingendomi a trafiggerlo con un’occhiataccia.
«Ah, eri qua per una visita?» chiese Naruto interessato, senza notare la bugia.
«Sì, la maestra Tsunade mi ha fatta chiamare...» buttai lì in fretta, sperando che il maledetto vecchio si strozzasse, con tutte le sue risate.
«Allora non eri venuta a trovarmi?» piagnucolò lui deluso. «Non sei venuta neanche ieri, e invece tutti gli altri sono già passati!»
«Evidentemente gli altri non hanno speso metà del loro chakra per salvarti la vita» ribattei tra i denti, offesa. «E poi ho dato una mano anche a curare Sai, lui non si riprende in fretta come te» aggiunsi, e in effetti era vero.
Il giorno prima, dopo aver aiutato Shizune con Sai, ero tornata a casa distrutta, dicendomi che sarei passata da Naruto più tardi... e poi mi ero addormentata ancora vestita, sul letto. Avevo anche preso freddo, tra l’altro. Così avevo dovuto per forza rimandare la mia visita al giorno dopo... e ora mi trovavo a negarla con tutte le forze, anche se avrei voluto vantarmi del magnanimo pensiero che avevo avuto.
Naruto sbuffò.
«Sono offeso!» rognò incrociando le braccia sul petto.
Sospirai, e mi arresi.
Era un bambino, in fondo. Solo un bambino grande e grosso.
«Dai, sono qui per te...» gli concessi, levando gli occhi al soffitto, e, inaspettatamente, sentii il sangue affluire alle guance.
Lui mi gettò un’occhiata sorpresa. «Davvero?» chiese.
«...Dovere» corsi ai ripari, in inspiegabile imbarazzo. «Sei sempre un mio compagno, non venire sarebbe stato decisamente maleducato»
Lui corrugò la fronte e parve rifletterci per qualche istante. Alla fine sorrise.
«Però sei venuta» disse, senza un filo di pudore. «Quando usciamo di qui devi per forza farti offrire un ramen e un giro al quartiere dei divertimenti»
Cioè, in pratica... un appuntamento.
Ma insomma, che razza di “ringraziamento” era?!
«Ne faccio volentieri a meno...» bofonchiai con una mano sulla fronte.
«E...Sakura-chan?»
Sentii un impercettibile cambiamento nella sua voce, una nota che mi spinse ad alzare gli occhi fino ai suoi. Lo vidi, all’improvviso serio, e con la luce del sole alle spalle mi sembrò in qualche modo... diverso.
La guancia, nel punto in cui lui mi aveva sfiorata, riprese a bruciare.
«...La prossima volta lo riportiamo a casa, Sas’ke»
Sorrise.
Come l’ultima volta.
E io... mi sentii stringere il cuore.
Chinai il capo, per nascondere le lacrime che premevano negli occhi, e fu come rivivere la scena di due giorni prima, quando lui mi aveva consolata.
«Lo so...» sussurrai, con voce a malapena udibile. «...Perché... tu non mi deluderai mai»






...E io...?
Io ti ho deluso, Naruto?









- continua -




Puntuale come un orologio svizzero (?), ecco il secondo capitolo!
La questione del deludere e non deludere è stata influenzata dal manga Fruits Basket, lo ammetto, ma quando mi è uscita fuori non ne ero pienamente consapevole, quindi passatemela per buona, ok? ^^'
Capitolo evidentemente di transizione (anche se io amo quel vecchietto sghignazzante...), ma la frase finale potrebbe indurvi a qualche riflessione; per esempio, quale sarà davvero "il grande errore" di Sakura? Cosa è successo durante la notte citata nel prologo?
Uhm... da quando sono così seriosa in un angolino autore? -.-
Passiamo ai ringraziamenti, che è meglio!

kaho_chan: in effetti parte di questa storia è nata pensando a te, e la tempistica con cui è stata pubblicata è espressamente dedicata alla tua persona! XD Volevo farti smettere per qualche minuto di sgambettare! L'errore di cui parla Sakura non si sa ancora cos'è! U_U Io personalmente l'ho scoperto ieri sera (XD), ma voi dovrete attendere il quinto o sesto capitolo per saperlo... vedi quanto è breve questa fic? Niente ansie troppo prolungate, tranquilla! Ma penso che apprezzerai il terzo e quarto capitolo... uhuhuh... Il narratore in prima persona è stato inaspettato, ma ho visto che in Sinners, con narratore onnisciente esterno (io li faccio i compiti, vedi? XD), finivo per dover parlare di tutti e trovare difficile approfondire gli aspetti più confusi del loro carattere... Dal momento che qui a "cambiare" è prima di tutto Sakura, ho voluto che fosse lei ad aprire bocca per studiarla bene, e anche gli altri personaggi verranno visti attraverso i suoi occhi... vediamo se ne sono in grado! XD
sammy1987: uhm... per ora niente traumi per le SasuSaku fan! XD Mi fa piacere sapere che leggi anche questa cosina mentre attendi Sinners, mi rendi felice! ^^ Anche se forse ti farà soffrire un po'... ma dai, ci rifacciamo con l'altra! XD
sammy4ever: se Naruto fosse morto, probabilmente ci avrei ricavato una one-shot! Non sono in grado di trscinarmi appresso una Sakura in lutto per cinque o sei capitoli...! Mi sarebbe venuta la depressione! XD Comunque grazie per il commento e i complimenti, mi farai un gran piacere se continuerai a leggere! ^_^
arwen5786: so che la coppia non è esattamente la tua preferita, ma per leggere di Sasuke e Sakura ti rimando a Sinners, e nel frattempo ti anticipo che sto lavorando sullo Hyuugacest che mi hai chiesto... U_U Senza contare la ShikaTema in procinto di arrivare! Tutto per te, Cami! XD
harryherm: guarda, la NaruSaku è qui esattamente per addolcirti la pillola di Sinners! XD Puoi sfruttarla quanto ti pare e piace, e ricordarti di lasciarmi in vita per portarla a termine... penso che i capitoli 3 e 4 ti piaceranno! ^_*
Julia83: guarda, organizzata non la sono per niente (XD i miei "piani studio" sono perfetti in linea teorica, ma mi riduco sempre a far tutto all'ultimo secondo...), però sono veloce, almeno per ora! Certo, portare avanti così tante cose tutte insieme mi sta un tantino destabilizzando... ma il giorno in cui finalmente avrò una connessione domestica, sarà tutto molto più semplice! ç_ç Questa storia, comunque, è ambientata più o meno un anno prima di Sinners. E scegliere tra NaruSaku e SasuSaku per me è discretamente facile, in realtà... uhuhuh... (già, ma in che senso...?)
lale16: tsk tsk, tu sei una sportiva, il tuo cuore reggerà benissimo! U_U Ho fiducia in te! XD E poi questa è una storiellina tranquilla, dai... non hai di che preoccuparti! ^_*
Hila92: ah già, il rating di Redenzione ti impedisce l'accesso... uhm... o falsifichi l'età (XD), o aspetti qualche anno per leggere! (o, in alternativa, chiedi a moi!) Questa storia è molto più tranquilla di Sinners; prima di tutto, non morirà nessuno. E poi l'unico triangolo che sarà presente è quello mentale di Sakura, perché Sasuke non farà più capolino! ^^
Kairi84: la mia fedelissima! *_* Bastone della mia vecchiaia, luce dei miei occhi, un giorno ti farò una statuina in oro e smeraldo, te la farò vedere, e poi la venderò e ci guadagnerò miliardi! *_* (naturalmente a te andrà una percentuale... l'8%, diciamo) Vuoi sapere come si evolveranno le cose tra sakura e Naruto, eh? In realtà in maniera molto semplice e complessa, come sempre! XD Non ti aspettare grandi colpi di scena, ma limitati ad attendere le più disparate torture per Sakura... U_U


Prossimo capitolo: Appuntamento
Ci ritroviamo qui fra quattro giorni! ^_^


Ayachan

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Capitolo 3
*** Appuntamento ***


Ali di cera-3

3
 
Appuntamento






Qualcosa di molto strano stava accadendo.
Qualcosa di inquietante.
Qualcosa che, anche con tutta la buona volontà e la razionalità del mondo, restava illogico.
Ora che Naruto era stato dimesso dall’ospedale – solo lui ne usciva così in fretta – all’improvviso era tutto... diverso.
Non saprei spiegarlo in altro modo, non riesco proprio a trovare le parole. Le cose si erano fatte strane.
E io sembravo l’unica a rendersene conto.
Tre giorni dopo il nostro scontro con Sasuke, il maestro Kakashi aveva deciso di offrirci un ramen per tirarci su di morale. Mentre eravamo seduti al bancone del chiosco di Ichiraku e aspettavamo che arrivasse il nostro cibo, Naruto continuava a guardare il menù e a cambiare idea ogni due secondi, anche se aveva già ordinato. E io, stupidamente, ero ipersensibile alla sua voce.
«Carne o verdure, maestro Kakashi?» chiese per la trecento milionesima volta. «Forse potrei prendere tutti e due. O prendo il ramen extra? Ahh, maledizione! E’ troppo difficile scegliere!»
«Naruto, hai già ordinato...» gli fece notare il maestro, con un sospiro. «E’ inutile che ti spacchi la testa»
«No» protestò lui corrucciato. «Perché poi magari ne prendo un altro»
«Ho detto che avrei offerto un ramen, non che avrei devoluto in beneficenza a te il mio intero patrimonio...»
«Maestro Kakashi, non si fanno le offerte per poi rimangiarsele!»
Sospirai, il mento appoggiato alla mano, e mio malgrado mi spuntò un sorriso.
Anche se aveva rischiato di morire, anche se Sasuke aveva detto ‘non ci rivedremo mai più’, anche se per l’ennesima volta era tornato a mani vuote, il mio sole non smetteva mai di brillare.
Ma come faceva?
Come riusciva ad essere sempre sé stesso, sempre così forte?
O forse ero io ad essere solo una debole e sciocca ragazzina...
Il nostro ramen arrivò, e per un certo tempo non ci fu la possibilità di parlare ancora.
Accidenti, era buono. Non lo ricordavo così... Da quanto tempo non mangiavo una ciotola di ramen? Non riuscivo neppure a ricordarlo. Strano... eppure Naruto avrebbe dovuto invitarmi fuori almeno due volte al giorno, e io avrei dovuto accettare perché pagava lui... come mai non era successo?
Perché da un po’ di tempo a quella parte non mi aveva più invitata?
Mi si chiuse lo stomaco.
Ehi.
Ehi, quella non era la reazione giusta... avrei dovuto essere sollevata. Finalmente mi aveva lasciata in pace, forse...
...E allora perché invece mi sentivo tanto triste?
«Sakura-chan, non lo vuoi più quello?» mi chiese Naruto all’improvviso, facendomi trasalire. Alzai lo sguardo e me lo ritrovai a meno di venti centimetri di distanza, proteso verso il mio ramen; arrossii bruscamente.
«N-No, non lo voglio più» balbettai, spingendolo verso di lui. «La linea...»
«Una kunoichi deve essere in forze» intervenne il maestro Kakashi, serafico. «Naruto, molla l’osso e lascia che sia lei a finirlo»
«No, davvero, non ho più fame» insistei, allontanando la ciotola. «Non riuscirei a mangiarlo comunque»
«Stai male, Sakura-chan?» mi chiese Naruto improvvisamente preoccupato, avvicinandosi ancora di più.
«S-Sto benissimo!» esclamai con una vocetta isterica che non era la mia, piegando la schiena all’indietro e alzando le mani come per proteggermi. «E’ che ho fatto una colazione abbondante... sai... non pensavo... ma va tutto bene, davvero. E’ solo che non ho più fame!»
Chissà perché, il maestro Kakashi mi fissava.
E, sotto il suo sguardo, io mi sentii inspiegabilmente... colpevole.
Per cosa, poi?
«Va bene» se ne uscì il nostro jonin all’improvviso, posando sul banco le bacchette. «Io ho finito, e se non vi spiace avrei altro da fare... Scusatemi se vi lascio da soli, ci vediamo domani per la missione. Ah, il pranzo di oggi va tutto sul mio conto»
Aprii la bocca, inorridita, ma lui era già scomparso in una nuvola di fumo.
«Cosa? Ehi, maestro Kakashi!» esclamò Naruto, quando lui ormai non c’era più. Sbuffò, offeso, e incrociò le braccia sul petto. Ma almeno si era allontanato. «Uffa, e io che volevo chiedergli di allenarci un po’ insieme!»
«Ah... ehm... B-Beh...» balbettai io in quel momento, mentre il cuore minacciava di sfondarmi la cassa toracica e piombare negli avanzi del mio ramen. «Allora... mi sa che vado anche io»
«Ehhhh?» si lamentò Naruto. «Anche tu? Ma io pensavo che oggi avremmo passato la giornata tutti insieme!»
«Io... ho... ehm... qualcosa da fare... altrove» biascicai, senza sapere davvero perché lo facevo.
Mi ero rincretinita all’improvviso?
Da dove diavolo usciva quell’agitazione improvvisa?

Lui era Naruto, era solo Naruto!
«Eh no» se ne uscì, testardo. «Ieri in ospedale ti ho detto che ti avrei portata nel quartiere dei divertimenti, e quindi oggi ti ci porto. Qualunque cosa tu debba fare, falla domani»
Panico.
No, l’appuntamento ora no!
Non ero nelle condizioni psicologiche per reggerlo!
Ma, purtroppo, Naruto è solo Naruto.
Sempre, solo Naruto.
E chi è mai riuscito a contraddirlo?

Fu così che mi ritrovai nel quartiere dei divertimenti con un gigantesco mal di testa e un batuffolo di zucchero filato appiccicoso tra le dita, dopo che Naruto aveva minacciato di imboccarmi se non lo avessi preso. Era rosa come i miei capelli.
Ma che diavolo ci facevo lì? Come avevo potuto essere tanto idiota da lasciarmi trascinare in uno dei suoi stupidi appuntamenti, mentre ancora mi bruciava la guancia che lui aveva sfiorato, e ogni volta che apriva bocca rischiavo di fare un salto da terra?
E poi, che cosa accidenti significava tutta quell’odiosa situazione?!
«Sakura-chan, lo vuoi quel peluche?» mi chiese Naruto a un tratto, distraendomi a forza dalle mie elucubrazioni.
Stava indicando un grosso coniglio di pezza, neanche a dirlo rosa confetto. Era il primo premio a una bancarella di tiro a segno, e il venditore oltre il banco ci guardava sorridendo.
«Un bel regalo per la tua fidanzata?» chiese allegro.
«Non sono la sua fidanzata!» insorsi all’istante.
«Sakura-chan, come sei brutale...» piagnucolò lui.
E io – orrore – mi sentii in colpa.
«Eh eh... magari la conquisti vincendo per lei» rise il venditore, e vidi una luce di speranza accendersi negli occhi di Naruto. Sapeva fare il suo lavoro, il maledetto vecchio.
Ultimamente il mondo ne era pieno, di maledetti vecchi.
«Non esiste» lo avvisai nervosamente, incrociando le braccia sul petto. «Neanche portando a casa tutto il quartiere»
«Chissà, chissà...» borbottò l’uomo con aria vaga, e mi venne una gran voglia di prenderlo a pugni.
«Io ci provo!» esclamò Naruto allegramente, sfilando dal portafoglio a forma di rospo una banconota, e la fece scivolare sul bancone. «Cosa si tira?»
«Kunai. Sei un ninja, no ragazzo? Non dovrebbe essere difficile»
Sbuffai, e diedi le spalle a entrambi.
Che assurda idiozia!
Così sì che sembravamo una quelle stupide coppie che escono insieme nel giorno libero!
La mia guancia continuava a bruciare, io restavo nervosa, e l’ansia non faceva che crescere.
Che pomeriggio del cavolo.
Ora ci mancava solo che Naruto facesse tutti centri, e mi sarei suicidata.
...Ma perché, poi?
Interruppi il corso dei miei pensieri.
Perché poi’ cosa?
In fondo non sarebbe tanto male...
Sì. Sì che lo sarebbe.
Davvero? Ne sei proprio sicura?
Esitai. E poi scossi la testa per schiarirmi le idee. Parlare con sé stessi non è mai, mai un buon segno.
Gli occhi mi caddero su Naruto che, contrariamente ad ogni aspettativa, stava facendo un fiasco colossale. Mentre tirava i kunai la sua posizione era assolutamente perfetta, da manuale, dalla schiena alla punta delle dita... eppure non faceva un centro. Lo vidi sbuffare, irritato, e di nuovo, come mi era già successo in ospedale, per un attimo mi sembrò... strano.
Cioè, non riuscivo a trovare un altro aggettivo per definirlo.
Io, che ero sempre stata tanto sveglia e intelligente.
Il venditore sorrideva sornione, lanciandogli qualche consiglio vago, e Naruto sbagliò per l’ennesima volta.
Mi irritai.
E che cavolo, se voleva fare il figo con me, che almeno lo facesse decentemente...!
Poi... me ne accorsi. I kunai che lanciava non erano come quelli che usavamo in missione. Ad occhio e croce, erano leggermente più piccoli e sbilanciati.
«Scusa... posso vederne uno?» chiesi a Naruto, allungando la mano.
Lui, brontolando per la figuraccia, me lo tese. Sì, era più piccolo e irregolare... e molto più leggero. Inoltre aveva una minuscola imperfezione nella punta, che lo portava a deviare leggermente la sua traiettoria.
«...Ha detto che questi sono kunai da ninja?» mi informai con il venditore. Vidi il suo sorriso scemare leggermente, ma mi garantì che erano esattamente identici nella forma, solo un po’ più leggeri.
«Sa, il metallo buono costa, e questo è soltanto un gioco...» si scusò.
Assottigliai gli occhi. «Posso fare un tiro?» domandai.
«Ma certo, signorina» sorrise il venditore, mentre Naruto faceva un passo indietro, borbottando tra sé. Mi misi al suo posto, e calcolai mentalmente la distanza tra me e il bersaglio. Non erano molti metri, ma il punto da colpire era piccolo e il materiale resistente, così che il kunai non riuscisse a conficcarsi. Mi presi venti secondi per decidere cosa fare e prendere le dovute misure. Poi tirai.
Fu un centro netto, perfetto e pulito.
«Wow Sakura-chan, grandissima!» esclamò Naruto, incredulo e allegro alle mie spalle.
Il proprietario della bancarella sbatté le palpebre un paio di volte, e poi mi rivolse un sorriso vagamente teso. «...Per un centro abbiamo questo lecca-lecca» mi propose, cercando di essere invitante.
Sorrisi di rimando, con il mio ghigno più falso. «No, grazie» dissi melliflua, sfilando di tasca una banconota e piazzandola sul banco. «Punto al coniglio rosa»

Un quarto d’ora dopo stringevo tra le braccia il grosso peluche peloso, e mi crogiolavo nella mia manifesta superiorità.
«Ha provato a fregarci, ma non pensava che avessi un cervello così fino!» commentai con falsa modestia. «Quei kunai erano truccati, bisognava mirare otto gradi più su e tre centimetri a destra per beccare il centro»
Naruto accanto a me, leccava cupo il lecca-lecca che era riuscito a vincere.
«Sì, Sakura-chan...» brontolò mogio. «Ma anche quando me lo hai detto, io ho fatto centro solo una volta. Quanto cavolo sono otto gradi?»
«Dai, l’importante è che abbiamo il coniglio» cercai di consolarlo. Sembrò funzionare, perché mi rivolse un mezzo sorriso.
«Allora ti piaceva davvero, eh» commentò con espressione furba. «Avevo visto come lo guardavi»
Arrossii.
Nella foga del giochetto dei kunai mi ero dimenticata perché eravamo lì e le cose strane che erano successe negli ultimi giorni, ma all’improvviso mi tornarono in mente tutte insieme. Rischiai di strozzare il povero coniglio di peluche.
«M...Ma che dici?» sbottai, guardando altrove.
«Ah, che carina! Sei imbarazzata!» gongolò lui.
«Taci!» esclamai avvampando.
Lui addentò il suo lecca-lecca tutto felice. «Sakura-chan, mi piaci proprio tanto»
La replica mi morì sulle labbra.
Mi piaci proprio tanto.
Detto così, in mezzo alla strada, di punto in bianco. E solo perché i miei capillari avevano dato un po’ in escandescenze.
Richiusi la bocca, turbata.
Mi piaci proprio tanto.
Oho.
Oho.
«Sakura-chan? Che hai?» mi chiese Naruto, vedendomi immobile. «Ho detto qualcosa che non va?»
Sì!, avrei voluto gridargli. E invece avevo la gola completamente secca. E una curiosa sensazione nello stomaco.
Perché, maledizione, perché all’improvviso frasi che aveva ripetuto mille volte mi mandavano in tilt?
Perché il punto in cui mi aveva accarezzata bruciava ancora?
Perché il mio cuore batteva così forte?
Mi piaci proprio tanto.
Mi piaci.
E... a me piaceva piacergli.
Me ne accorsi in un attimo, all’improvviso, senza sapere perché.
L’idea che Naruto fosse innamorato di me – o almeno che si proclamasse tale – aveva smesso di essere un fastidio... ma quando?
Quando Sasuke se ne era andato? Dopo? Di recente?

Sasuke...
...Io amavo Sasuke.
Lo amavo da sempre.
«Sakura-chan?» ripeté Naruto facendosi più vicino. «Stai bene? Perché hai gli occhi rossi?»
«Per oggi me ne torno a casa» sussurrai con un filo di voce.
Prima che potesse ribattere qualunque cosa, gli piazzai in mano il coniglio rosa e gli diedi le spalle, allontanandomi in fretta.
Non avevo bisogno di voltarmi per sapere che lui era lì, fermo con quel grosso peluche tra le braccia e un’espressione confusa...
...Ma non potevo permettere che mi vedesse piangere.







Che imbecille, a non capirlo subito... a fare finta di niente ...
Mi sono impuntata sulle mie posizioni e ho rifiutato di cambiare idea, come sempre .
Alla fine, commetto ogni volta lo stesso errore ...









- continua -




La prima svolta degna di nota della fanfic!
Sakura inizia a perdere la bussola!
Quanti di voi leggono Sinners, possono iniziare a riconoscere il personaggio nella sua confusione e incertezza dilagante... ma qui non c'è la variabile Sasuke (almeno, non fisicamente), e non ci sono neppure una serie di eventi che là invece hanno finito per condizionare pesantemente il personaggio... che se ne farà Sakura dei dubbi e delle paure? Sarà abbastanza matura per affrontare la nuova situazione?
Oh, ma il vecchietto vi è proprio piaciuto, eh? XD
Tenete d'occhio il prossimo capitolo... perché dietro a un titolo banale come "Nella biblioteca" si cela uno dei momenti clou di tutta la storia!

Talpina Pensierosa: ...io davvero non so perché, ma con te do per scontate un sacco di cose. T_T C'è stata la volta in cui ero convinta di averti detto il mio nome, e poi ci sono sempre queste diavolo di fanfic che penso di aver detto a tutti che ci sono... e invece no! Invece ho dimenticato te! Ma si può avere un cervello così malridotto a neanche vent'anni?! (sempre detto che troppo studio fa male...)
Pai:
non ne sono del tutto sicura, ma potrei anche far ricomparire il vecchietto prima della fine...! XD E' un personaggio simpatico da muovere, mi piace! Parlando seriamente (ehi, ero seria anche prima!), grazie mille per i complimenti e per il commento! ^^ Spero di non deluderti con il proseguimento della storia!
sammy1987: ma no, non soffrirai tanto... questa volta non sono poi così bastarda, ci saranno cosucce semplici e "buoni (e un tantino lussuriosi... insomma, Naruto è Naruto!) sentimenti" qui! XD Naruto e Sakura saranno solo discretamente pucciosi, spero! XD
lale16: anche a me serviva una fic farcita di uccellini cinguettanti e piccoli putti che svolazzano... dopo i casini di Sinners e le tragedie di Redenzione, volevo tirare un po' il fiato! XD Ah, ovviamente si saprà eccome qual è il "grande errore" di Sakura! Altrimenti che lo mettevo a fare? XD
julia83: una long-fic sul vecchietto? XD Mi sa che la leggeresti solo tu! (anche se sarebbe avvincente... "tra procaci infermiere e diaboliche gelatine, le incredibili e dinamiche avventure di Kippu, sagace playboy da corsia! Commentate numerosi!!" XD) E, per la cronaca, credo che ai tempi di Sinners abbia già lasciato questo mondo per lidi più promettenti, se mi capisci... U_U' Allegro sì, ma pur sempre vecchio e malato! (so che ora ti ho depresso, e chiedo scusa. U_U)
arwen5786: ma io non voglio convertire nessuno! XD Certo, mi farebbe infinitamente piacere sapere che sognerai questi Naruto e Sakura e piangerai con loro, però ricordati sempre come vanno avanti le cose...! XD E ricordati della tua anima! (tra parentesi... dopo 4 ore di download, alle 3 di notte, finalmente sono riuscita a vedere quel video su youtube con IRIS... ç_ç Stavo per piangere, dico davvero! Ma tanto, eh! >_< Era bellissimo, commovente... fosse durato un solo minuto in più, avrei giustificato Sasuke per tutte le cazzate che ha combinato nella sua vita!) Hinata e Neji sono momentaneamente sospesi, ahimè. Questa mattina nel dormiveglia avevo avuto l'ispirazione fulminante... ma tempo di andare in bagno e HO SCORDATO TUTTO. La cosa mi ha talmente depressa che ho deciso che ogni mattina ripeterò lo stesso iter di oggi finché non avrò di nuovo la stessa idea! U_U
gloria7: gli aggiornamenti sono ogni quattro giorni, tranquilla! ^^ Tra l'altro sarà una fiction breve, non dovrei metterci molto a scrivere il paio di capitoli che mi separano dalla fine! ^_*
sammy4ever: al di là dell'introspezione, ogni tanto qualche sorriso non guasta, ti pare? ^_^ La volta scorsa c'era il vecchietto dell'ospedale, oggi il tipo del tiro a segno... la prossima, ti anticipo, ci sarà la bibliotecaria che gioca a tris contro sé stessa!
Rhymes: anche io ero curiosa di sapere come si fossero messi insieme, perché a dire il vero non lo sapevo bene! XD
harryherm: silvia, mia cara, questa fanfiction esiste esattamente per salvarmi la vita! Non voglio avere tutte le narusaku fan sul collo, considerati gli ultimi sviluppi di Sinners! ^^' E infatti, ci ho inserito qualche scenettina non prevista a partire dal prossimo capitolo... se ti dico che, per vie traverse, è colpa di dionea... beh, puoi già immaginare qualcosa! XD
Hila92: ma quando si falsifica l'età non si dice! XD Non sai che ormai veniamo costantemente intercettati? U_U (come se a qualcuno fregasse che falsifichi l'età su un sito di fanfiction...! XD) L'errore di Sakura si spiegherà per bene nell'apposito capitolo, non ti preoccupare! E se ci fosse un Naruto reale... altro che gay, sarebbe da st...rapazzare di coccole! (non era proprio quello che volevo dire, ma non siamo volgari...) Con quello che succederà nel prossimo capitolo, poi... *ç* (ok, non dovrei dirlo io che l'ho scritto, però quando leggerai quella scena potrai avere un tuo parere anche tu e dirmi se ho ragione o no! XD) "
beh, io non mi chiedo se il mio migliroe amico crede che io sia delusa dal fatto che non è riuscito a riportare indietro il ragazzo di cui ero innamorata u.u ma va beh, il succo è quello :P" <-- qui sono scoppiata a ridere! XD Eh no, non va bene! Se non te lo chiedi non puoi ragionevolmente paragonarti a Sakura! U_U XD


A sabato!

Ayachan

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Capitolo 4
*** Nella biblioteca ***


Ali di cera-4
4
Nella biblioteca





Ero riuscita ad evitare Naruto per due giorni, dandomi malata.

Né lui, né il maestro Kakashi erano venuti a cercarmi a casa, e io avevo passato tutto il mio tempo sotto le coperte, a nascondermi anche da me stessa.
Cosa mi stava succedendo?
Perché all’improvviso ero tanto confusa di fronte al compagno di sempre?
Non riuscivo a capire, il mio cervello si rifiutava di funzionare a dovere, e mi sembrava di avere la febbre.
Tutte le volte che avevo guardato Naruto, e mi era sembrato strano... tutte le volte che lo avevo trovato diverso... tutte le volte che mi aveva messa a disagio... tutte, tutte quelle volte decisero di popolare i miei sogni, togliendomi anche il riposo.
Alla fine mi resi conto che nascondersi sotto le coperte non avrebbe portato a niente, e decisi di tornare ad assaggiare la luce del sole.
Ma senza vedere lui.
No, per quello non ero ancora pronta.
Mi svegliai una mattina, cinque giorni dopo il famoso incontro con Sasuke, e davanti allo sguardo sorpreso di mia madre mi feci una doccia e mi vestii come sempre, impeccabile e ordinata.
«Vado a trovare la maestra Tsunade!» annunciai uscendo, senza spiegare niente e senza lasciar capire nulla.
Attraversai il villaggio e raggiunsi il palazzo dell’Hokage, ma scoprii che la maestra non si trovava lì. Mi dissero che era all’ospedale per un caso urgente, e allora decisi di provare a cercarla laggiù, anche se probabilmente sarebbe stata impegnata.
Volevo soltanto chiederle qualche libro, passare un pomeriggio ad approfondire l’argomento più ostico che mi fosse riuscito di trovare... avevo bisogno di impegnare la testa con qualcosa, perché, anche se ero una persona razionale che analizzava ogni situazione, questa situazione non volevo affatto sviscerarla.
Mi faceva paura.
Purtroppo per me, mi sarei presto accorta che la fortuna non era dalla mia parte...

Raggiunsi l’ospedale e salutai l’infermiera alla reception con un sorriso. La conoscevo di vista, avevamo lavorato insieme un paio di volte.
«Cerco la maestra Tsunade» le dissi, appoggiandomi al bancone.
«In questo momento è impegnata con un’operazione piuttosto seria» ribatté lei, con una piccola smorfia. «Non ho idea di quando dovrebbe finire»
«Oh...» mormorai abbattuta. Avrei dovuto trovare qualcosa d’altro con cui occupare il pomeriggio...
«Sakura-chan!»
Il sangue mi si gelò nelle vene.
«Sakura-chan, perché sei qui? Stai così male?»
Senza che potessi fare nulla per impedirlo, il viso preoccupato di Naruto spuntò davanti al mio, così vicino da farmi sussultare. Per fissarmi dritto negli occhi si era chinato sul bancone, e dietro la massa dei capelli biondi vidi l’infermiera gettargli un’occhiata di rassegnata indulgenza.
«N-No, sto bene!» balbettai facendomi indietro, e la guancia, maledizione, riprese a bruciare. «Sono guarita... era solo una piccola influenza... tutto a posto...»
«Meno male!» sospirò lui, evidentemente sollevato. «Ti ho vista all’ospedale, e... ma che ci fai qui?»
«Cercavo la maestra Tsunade» risposi, senza entrare nei dettagli. «E tu invece? Come mai in questo posto?»
«E’ per il maestro Kakashi, oggi in missione...»
Sentii un brivido freddo correre lungo la schiena.
L’Hokage era impegnata in un’operazione seria... e il maestro Kakashi era stato ferito...
«Come sta?» chiesi, impallidendo.
«Il maestro? Oh, benone» rispose Naruto scrollando le spalle. «E’ l’altro ninja che non sarà mai più a posto... Lui è solo stanco. Gliel’ho detto io di non usare quel suo strano sharingan contro un avversario tanto debole, ma no, lui doveva testarlo, aveva una nuova tecnica...» sbuffò, incrociando le braccia sul petto. «Sembrava tanto sicuro di sé, ma guarda com’è finito!»
Mi ritrovai involontariamente a bocca aperta, e il mio primo istinto fu di picchiare Naruto per avermi messo addosso tanta ansia inutile. Poi mi resi conto che lui non aveva mai detto che il maestro fosse grave, e passai una mano sul viso per calmarmi.
«...Sakura-chan, ma sei sicura di stare bene?» chiese lui, in un borbottio. «Mi sembri pallida... forse dovresti rimetterti a letto»
«No, è tutto a posto...» ribattei con un cenno. «Andrò a prendere un libro, e mi metterò a leggerlo in giardino...»
Qualunque cosa, pur di allontanarmi da te. E pur di far smettere questo stupido bruciore.
«Ti accompagno» propose lui giulivo. «C’è una biblioteca nell’ospedale, no? Facciamo un pezzo di strada insieme!»
Trattenni a stento il grugnito che voleva sorgere spontaneo dalla mia gola, e invece stirai un sorriso finto, ricacciando la vera Sakura nel fondo della coscienza.
«...Ma certo!» ribattei con voce metallica.
Ci avviammo l’uno al fianco dell’altra lungo il corridoio del pianterreno, io tesa come una corda di violino, lui apparentemente rilassato e a suo agio.
Sapevo che era impossibile, che l’intero ospedale ci conosceva come semplici compagni di squadra, che ci vedevano insieme quotidianamente, eppure mi sembrò che tutti gli occhi fossero puntati su di noi, e che una rete di sussurri ci seguisse lungo il cammino.
Chissà che impressione davamo?
«...Sai, ho ancora il tuo coniglio di peluche» se ne uscì Naruto all’improvviso, con aria casuale. Trasalii, e le immagini confuse del nostro pomeriggio nel quartiere dei divertimenti sfrecciarono rapide nella mia mente.
«Ah...» bofonchiai rapida. «Puoi tenerlo. A me non... non piaceva così tanto. Troppo rosa»
Sentii il suo sguardo sul mio viso, ma non mi voltai. Sapevo di essere arrossita, eppure continuai a fissare dritto davanti a me nel corridoio improvvisamente deserto. Ecco, ora che non c’erano più avrei dato una gamba per tutti gli sguardi e i sussurri di prima.
«Sakura-chan...»
«...Hn?»
Tu tum.
«Tu, per caso...»
Tu tum, tu tum.
«No, sai, me lo chiedevo tanto per... in fondo sono sempre uno scemo, no?»
Tu tum, tu tum, tu tum.
Ah! La biblioteca, la salvezza!
Accelerai il passo, buttando giù una stupida scusa all’unico scopo di farlo tacere, e aprii la porta del locale con un profondo sospiro di sollievo. Non si parla in biblioteca, lo sanno tutti. Qualunque cosa avesse da dirmi, lì non sarebbe uscita dalla sua bocca.
«Salve» salutai la ragazza dietro la scrivania, che giocava a tris contro sé stessa scribacchiando sul ripiano chiaro. Alzò a malapena lo sguardo. «Cerco i libri di medicina» proseguii, e lei indicò con la matita uno scaffale in fondo alla stanza.
Ringraziai e mi voltai. Naruto mi fissava cupo, le mani affondate in tasca e uno strano sguardo. Di nuovo, mi sembrò... indefinibile.
«Ehm... grazie per avermi accompagnata» gli dissi, cercando di essere spigliata come al solito. «Ora puoi andare, se vuoi... avrai sicuramente altro da fare...»
«Uhm... no, veramente no» mi stupì.
«Ah. M-Ma... vorrai vedere il maestro Kakashi, immagino. Cioè, è noioso stare vicino a una persona che legge!»
«Hai già in mente un libro particolare?»
«Ehm...»
Maledizione! Perché non te ne vai e basta?, imprecai mentalmente.
Era inutile, non riuscivo a sopportare la sua presenza. Non riuscivo a stare tranquilla se lui era così vicino. E non riuscivo a ignorare lo strano discorso che aveva cercato di intraprendere poco prima.
Mi avvicinai allo scaffale di medicina cercando mentalmente il modo di allontanarlo senza essere troppo brutale. L’importante era impedirgli di parlare.
Eccomi davanti ai libri che avevo già visto mille volte, alcuni dei quali conoscevo a memoria... feci scorrere il dito sulla costola di un volume spesso e rimaneggiato, e mi spostai alla scansia accanto.
Potevo chiedergli di andarmi a prendere quel maledetto coniglio rosa. Lo avrebbe allontanato. Ma mi avrebbe anche presa per pazza, visto che poco prima gli avevo detto che non ne volevo sapere nulla.
Terzo scaffale, mi stavo inoltrando tra le file di libri più lontane dall’ingresso, quelle più in ombra... lì erano custoditi i volumi più interessanti, quelli che pochi hanno il coraggio di leggere. Sentii la bibliotecaria schioccare la lingua in lontananza; doveva aver perso a tris.
Forse potevo dire a Naruto che mi disturbava. Sarebbe stato brusco, ma non poi tantissimo... e avrei sempre potuto giustificarlo con la convalescenza o il cattivo umore o anche, per assurdo, il ciclo. E’ un ottimo jolly, il ciclo.
A un tratto i miei occhi furono catturati da una copertina di un fucsia intenso, su uno degli scaffali più alti. Ehi, quel libro non lo avevo mai visto. Era nuovo? Socchiusi le palpebre per leggere il titolo... Teoria e tecnica dell’uso del chakra, vol. IX
Spalancai gli occhi.
Lo cercavo da quasi un anno! Era l’unico volume mancante nella collezione dell’Hokage, il leggendario nono libro della serie del controllo del chakra! La maestra Tsunade avrebbe fatto carte false pur di averlo, era introvabile!
Mi tesi verso l’equivalente del Sacro Graal e cercai di afferrarlo, ma era troppo in alto.
Prima che prendessi la decisione di arrampicarmi sugli scaffali, la mano di Naruto si protese accanto alla mia e lo raggiunse facilmente.
«Ah... grazie» borbottai arrossendo.
Idiota. Mi ero dimenticata di lui, e solo per uno stupido libro...
Ma lui non me lo tese.
Se lo rigirò tra le mani pensieroso, e poi si gettò un’occhiata alle spalle, fino alla scrivania della bibliotecaria, mezza nascosta dallo scaffale.
«Ehm...?» feci, con un’occhiata interrogativa, e lui fece un passo verso di me. Arretrai. Altro passo. Di nuovo indietro. Il nostro doveva sembrare un buffo e goffo balletto, ad occhi esterni... ma io non ci trovavo niente di divertente. Ancora una volta, il mio cuore prese ad accelerare i battiti.
«Naruto... dammi il libro» mormorai nervosamente.
«Sakura-chan, tu stai cercando di evitarmi, vero?» chiese lui a bruciapelo, alzando su di me gli occhi azzurri, blu nella penombra.
Feci un risolino sciocco. «Certo che no» mentii spudoratamente, e mi accorsi di essere arrivata in fondo al passaggio tra gli scaffali, spalle al muro.
Oh no, no, no... pessima situazione, davvero orribile! Eravamo chiusi su tre lati, nella penombra, in un ambiente in cui viene spontaneo sussurrare... e ora a bruciare non era solo la guancia, ma l’intero viso.
«Sì» ribatté Naruto, maledettamente testardo. «Dal giorno in cui siamo andati nel quartiere dei divertimenti... anzi no, già da prima. Dall’ospedale. Da quando abbiamo visto Sasuke»
Questa volta non trovai nulla con cui ribattere. Naruto appoggiò il libro che teneva in mano su uno scaffale a caso. La distanza che ci separava era soltanto di poche decine di centimetri.
«Ho pensato... che fosse perché lo avevi rivisto» nella penombra, scorsi il suo mezzo sorriso, vagamente amaro. «Ma poi... mi sono accorto di una cosa» si avvicinò ancora, e io mi appiattii alla parete. «Mi sono accorto che hai cambiato atteggiamento quando, l’altro giorno, ti ho detto che mi piacevi» altro, minuscolo passo verso di me. «E che ultimamente, ogni volta che mi avvicino un po’ troppo, tu ti fai indietro più bruscamente» avanzò ancora, e questa volta lasciò soltanto poche dita tra il suo petto e il mio seno.
Non riuscivo a parlare.
Sapevo che avrei dovuto zittirlo e dire che era una cosa ridicola, sapevo che avrei dovuto ridere e buttarla sul divertente... ma avevo le orecchie piene del battito del mio cuore, e stavo trattenendo il fiato da più di trenta secondi.
Naruto posò le mani contro il muro, ai lati della mia testa... così vicino che potevo vedere ogni singolo ciglio sulla sua palpebra.
«Sakura...» sussurrò, senza suffissi, con una confidenza tutta nuova e spaventosa. Si avvicinò al mio viso, ma deviò fino a raggiungere l’orecchio con le labbra. «Mi piaci» continuò, solo per me, con voce a malapena udibile. «Sono innamorato di te»
Il mio cuore mancò un battito, e ripresi a respirare a ritmo accelerato.
Naruto si fece indietro, trovandosi di nuovo davanti al mio naso, e tutto ciò che riuscii a fare fu fissarlo ad occhi sbarrati.
Sentivo le mani tremare, mentre le mie dita premevano contro il muro fresco, e mi accorsi che avevo le corde vocali fuori uso.
Naruto aveva blaterato tante volte che gli piacevo, che era innamorato di me... ma mai, mai, così.
E io ero già in una disposizione d’animo strana, confusa, indifesa... probabilmente anche un po’ malata, sì. Mi ero ammalata davvero, alla fine.
«Prima volevo chiederti una cosa...» riprese Naruto, vedendo che non ribattevo. «Ma poi siamo arrivati alla biblioteca e mi sono interrotto. E’... molto stupido, veramente» mi rivolse un sorriso imbarazzato, tornando per un attimo il solito, vecchio ragazzone, nulla a che vedere con l’uomo misterioso che fino a poco prima mi aveva inchiodata al muro. «Probabilmente mi picchierai, lo so... ma devo chiedertelo. Sono fatto in questo modo. Ecco, tutte le cose, le stranezze degli ultimi tempi, intendo... Sai, quando abbiamo incontrato Sasuke io mi sono anche azzardato a... beh, ero moribondo, concedimelo... e ti ho accarezzata per un attimo, giusto? Ricordi?» deglutii, incapace di interrompere le frasi sconnesse che uscivano a sussurri dalla sua bocca. «Beh... mi sono detto, le stranezze sono iniziate allora. E... magari... non per qualcosa che ha fatto Sasuke, ma per qualcosa che ho fatto... io...» questa volta fu lui a deglutire. «Per questo... mi domandavo... so già che il tuo pugno mi farà molto male, ma... forse... per caso... ho iniziato a piacerti un po’?»
Non pensavo che così tanto sangue avrebbe potuto affluire tutto insieme alla testa.
Mi sentii arrossire, ed ebbi un capogiro, ma ancora non recuperai la voce.
Boccheggiai, sbattendo le palpebre, e cercai un motivo nella mia mente, uno dei milioni di motivi che sicuramente c’erano per rispondere che no, non mi piaceva. Che a me piaceva Sasuke, sempre e solo lui, che Naruto era... soltanto Naruto.
Ma al momento non me ne veniva in mente nemmeno uno.
Anzi, non riuscivo a far altro che pensare a tutte le volte che lo avevo visto ‘strano’, in quei giorni, a tutte le occhiate in tralice che gli avevo lanciato... All’ospedale, al ramen Ichiraku, al tiro a segno... come dire... sapevo che l’aggettivo che cercavo non era ‘strano’. Era qualcosa d’altro, era più specifico...
Naruto mi era sembrato... bello.
Ecco la parola giusta!
Inorridii.
Poteva anche essere la parola giusta, ma non risolveva i miei problemi. Anzi.
Naruto non era bello. Era simpatico, solare, altruista... ma non bello. Nessuno poteva trovarlo bello quando c’erano termini di paragone come Sasuke Uchiha e Neji Hyuuga nei paraggi!
E allora perché a me sembrava così maledettamente bello?
«Sakura?» mi chiamò lui, quando vide che non dicevo ancora nulla. Il suo tono era turbato, inquieto. Per la prima volta era davvero serio mentre mi parlava di amore, era logico che fosse in ansia... prevedibile. Giusto.
E io?
Iperventilavo, e basta.
Non riuscivo a fare altro.
Perché l’idea che mi sfiorava il cervello, che lambiva la mia coscienza senza mai toccarla, era troppo spaventosa per essere accettata.
Perché la sola possibilità che lui... che Naruto... mi piacesse... era... terribile.
Avrebbe significato smettere di amare Sasuke.
«Sakura, per favore, di’ qualcosa...» mi supplicò lui. «Inizio a pensare di essere davvero patetico...»
Tutt’a un tratto, le corde vocali nella mia gola vibrarono, riattivandosi.
«I-Io...» balbettai, sbattendo le palpebre più e più volte. «Tu non... non sei...»
Oddio, cosa volevo dirgli?
Avevo recuperato la voce, ma non le capacità razionali per fare un discorso compiuto.

«Non sei patetico» mi sfuggì, ed era l’unica cosa che sembrasse avere un senso.
Naruto mi guardò caustico. «...Cioè?» chiese perplesso.
«Non... non sei patetico» ripetei come un’idiota.
Lo vidi assottigliare le palpebre. «Non è una risposta»
«Lo so» ammisi con un filo di voce.
E capii, mentre la dicevo, che quella era praticamente una confessione.
So che non è una risposta, perché non riesco ad accettare che hai ragione, questo dicevano quelle due minuscole sillabe. Probabilmente era scritto a caratteri cubitali sulla mia faccia.
Vidi un brillio sorpreso negli occhi di Naruto, quasi sicuramente non si aspettava che lo ammettessi. Poi lo vidi arrossire, improvvisamente impacciato, e distogliere lo sguardo.
Ecco, se avesse anche tolto le mani dal muro accanto alla mia testa sarei stata più felice.
«Stai... stai dicendo che...» mi chiese, incerto, tornando a fissarmi.
«Sto dicendo che... che...» balbettai, dislessica come mai prima.
«Sakura. Calmati. E rispondi parlando piano»
Gli rivolsi uno sguardo disperato.
«Non farmelo dire» sussurrai.
Non so cosa ci fosse sulla mia faccia, o nel mio tono, o forse nei miei occhi... davvero, non ne ho la minima idea.
Ma Naruto dovette vederci qualcosa, perché all’improvviso si avvicinò e... e...
...E per la prima volta nella mia vita, seppi davvero cos’era un bacio.
Decisamente non era ciò che avevo letto nei libri, o di cui avevo confabulato con Ino da bambina. Non c’erano angeli che cantavano nella mia testa, né attimi di immobile sospensione, tra labbra che si sfiorano e sospiri trattenuti...
Era... era molto meglio, a ben vedere.
Naruto non era esperto, né delicato. Doveva essere la prima volta anche per lui, ma come al solito voleva strafare.
Il suo corpo premuto contro il mio, le sue dita affondate nei miei capelli, la sua bocca che cercava la mia, che vi respirava contro, e la lingua, di cui non avevo saputo niente fino a quel momento e che pure ora mi sembrava scontata, che accarezzava, esplorava, lambiva stordendomi. Comprendevo ogni minimo dettaglio come se me lo avessero spiegato accuratamente, e non come un ammasso informe di sensazioni contemporanee.
Addentai il labbro di Naruto, mi scoprii ad artigliare la felpa sulla sua schiena, e lo tirai verso di me, contro il muro, senza essere in grado di spiegarmi perché stessi rispondendo. Lui non si lasciò pregare, tutti e due persi nella confusione e nell’esaltazione del momento, e di nuovo mi chiuse la bocca con la sua, e di nuovo respirare diventò un’attività inutile e fastidiosa.
A un tratto si staccò, riprendendo fiato. Mi baciò leggero, limitandosi a premere le labbra contro le mie, una, due, tre volte. Lo vidi sorridere, mentre mi accarezzava lentamente una guancia, e mi resi conto solo vagamente che dovevo avere un aspetto molto più che orribile, i capelli in disordine, il viso arrossato...
«Sakura...» sussurrò lui, e il mio nome nella sua bocca suonò così bene... «Non pensavo che... non ci speravo davvero...»
Scossi la testa, senza sapere cosa dire.
Ora che i miei neuroni tornavano lentamente al lavoro, l’enormità di ciò che era accaduto mi si presentò alla mente in tutta la sua vivida chiarezza.
Avevo baciato Naruto.
Mi piaceva Naruto.
Forse ne ero innamorata.

E Sasuke?

Che fine aveva fatto il grande amore della mia vita, il primo per cui avessi pianto, il primo ed unico cui avessi detto ‘sono innamorata di te’?
All’improvviso, mi assalì il panico.
In quel preciso istante, la bibliotecaria dall’altra parte della stanza lanciò un gridolino eccitato, probabilmente per la sua prima vittoria contro sé stessa.
Naruto voltò la testa per un attimo, distraendosi.
E io scappai.
Sgusciai sotto il suo braccio teso contro il muro, lo oltrepassai, ignorai il suo richiamo e uscii dalla biblioteca a passo veloce, una mano premuta sulle labbra e le lacrime che bruciavano negli occhi.
E Sasuke?

E Sasuke?









...Devo averti fatto male, quella volta .
Illuderti, baciarti, e poi... scappare così .
Perdonami, Naruto .
Davvero, farti del male era l’ultimo dei miei desideri ...
...come lo è tuttora .

Ma non imparo mai .









- continua -




E' successo. Sakura ha ceduto.
E poi, ovviamente, si è fatta prendere dal panico.
Che mondo sarebbe, senza Sakura in crisi? XD
Ora ho una piccola confessione da farvi: Naruto è dolce, solare, allegro... ma, signore e signori, nella mia testa sa anche essere terribilmente sexy! *_* (lo so, sono una pazza visionaria. Colpa di dionea! U_U)
Comunque, il prossimo capitolo è l'ultimo che ho pronto, sarà meglio che mi dia da fare per concludere la fic in tempo utile!

sammy4ever: direi che alla luce degli ultimi avvenimenti è del tutto irrilevante che Naruto sappia cos'è una biblioteca o meno! L'importante è che sappia quello che deve sapere, se mi capisci! XD
arwen5786: wow, è la prima volta che una mia fic rilassa qualcuno! XD Evento nuovo e spaventoso, non so se mi ci abituerò mai, ma sarebbe quasi piacevole! XD Anche se non è detto che le cose vadano liscie fino alla fine...
sammy1987: Naruto è dolce. Oh, sì. Senza ombra di dubbio. Ma io lo preferisco nettamente se sbatte Sakura contro un muro e le chiude quella sua boccuccia esitante! U_U Che ci posso fare? XD E' pur sempre un ometto, dai! (Ed è cresciuto con Jiraya, particolare non irrilevante...)
lale16: devo smetterla di creare peluches. -.- Riscuotono troppo successo, e un giorno finirà che dovrò finanziarne la produzione in serie! ç_ç Ma non credo che tu voglia il coniglio rosa, come dimensioni è quasi un metro (orecchie escluse) di altezza e chili e chili di peso! XD (e poi è rosa!)(Cioè, ROSA!)
Talpina Pensierosa: ormai io confido profondamente nella tua compassione! U_U E, a proposito... perché non ci becchiamo più su msn?? ç_ç
gohan4ever: beh, Sakura lo avrà anche lasciato solo nello scorso capitolo, e pure ora... ma qualche soddisfazione gliel'ha data a Naruto! XD Grazie per aver lasciato un commento, sono contenta che apprezzi la fic! ^_^
kaho_chan: i vecchietti sono ovunque. Dobbiamo guardarci da loro. U_U Parlando dell'ingenuità e allegria di Naruto... uniamoci pure che ogni volta che lo vedo ci sbavo sopra, e abbiamo il ritratto dell'uomo perfetto. Mentre scrivevo questo capitolo avrei dato la mano destra - a costo di non scrivere più - per essere al posto di Sakura... *ç* E dire che solo nello scorso capitolo dicevi che ti sarebbe piaciuto vedere un bacio! XD Detto, fatto! E non è neanche stato un "piccolo bacino", a ben vedere... ò_O In Sinners Sakura sta già facendo i conti con questi ricordi... purtroppo bisogna vedere cosa è più forte, se ciò che st accadendo ora o ciò che è accaduto in passato...
Pai: l'idea che ti eri fatta la volta scorsa è diventata realtà? XD
owarinai yume: prima di tutto, grazie mille per aver lasciato un commento e per i complimenti! ^^... e poi... una curiosità: cosa significa "owarinai"? So che "yume" è sogno, ma l'altra parola? Il tuo nick mi incuriosisce molto! ^^
Hila92: chiunque non sia innamorato di Naruto non sa cosa vuol dire essere felici (e frustrati ç_ç). Per quel che mi riguarda, dopo il suo lato dolce e puccioso quello sexy mi manda in brodo di giuggiole! Forse lo vedo solo io, ma ci impazzisco! >_< Davvero, avrei seriamente voluto essere al posto di Sakura contro quella parete... col cavolo che lo piantavo lì! XD Anzi, c'è mezzo che me lo portavo pure a casa... *_*
gloria7: mi fa piacere! ^^ Spero che continuerai a seguire fino alla fine, in fondo non è nemmeno tanto lontana! :-P
kairi84: non ho mai capito come o perché, ma i personaggi secondari finiscono sempre per occupare un posto di primo piano nel cuore dei lettori! XD E dire che io li creo con il preciso intento di farli comparire una volta o due! XD Certo che sono malvagia: ho fatto credere a Naruto di aver agguantato la vittoria, e invece ne era distante mille miglia...!
Julia83: e dire che ho fatto apposta a scrivere questa fic adesso, pensando che in questo modo vi avrei addolcito la pillola di Sinners! XD Dai, lo faccio solo per farvi tirare il fiato mentre di là succede il finimondo...! ^_*


A risentirci tra quattro giorni... e sarà per sentire Sakura che parla al passato un'ultima volta!

Ayachan

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Capitolo 5
*** Chi è Sakura? ***


Ali di cera-5

5

Chi è Sakura?





Non sono il tipo che scappa.
Di solito affronto i problemi, cerco di risolverli razionalmente, trovo una soluzione... non esiste difficoltà insormontabile, non esiste nulla che non abbia una sua spiegazione.
Sono un medico, diamine, con la scienza vado a nozze.
Ma questa volta ero davvero spaesata.
Questa volta, assurdamente, mi guardavo attorno e non vedevo la stanza che mi circondava, la camera in cui avevo trascorso diciassette anni della mia vita, i volumi che avevo raccolto con pazienza, i peluches, la scrivania... mi guardavo attorno e non c’era nulla. Mi guardavo attorno, e tutto ciò cui riuscivo a pensare erano le labbra che bruciavano, sul mio viso.
Avevo baciato Naruto.
Come diavolo ero riuscita ad essere tanto... tanto... tanto idiota?
Io amavo Sasuke.
Io mi stavo impegnando a riportarlo indietro, perché lo amavo.
Naruto era soltanto... Naruto.
Un fratello, più o meno.
No.
Un amico...
No.
Un comp...
NO.
E va bene. Calma.
Doveva esserci una definizione per Naruto, c’è sempre una definizione. Una cosa non esiste senza la sua maledetta definizione!
Cos’è Naruto per me?
Il sole.
Ecco, così va bene.
Ma senza il sole non c’è vita.
E quindi lui è pressoché... fondamentale. Senza di lui io morirei.
No, dai, non mettiamola così tragica. Senza Naruto io sarei pur sempre viva... Sono sopravvissuta alla fuga di Sasuke, posso resistere a qualunque cosa.
...Anche alla mancanza Naruto.
Nell’istante esatto in cui lo pensai, una stretta allo stomaco mi disse che mentivo.
Quell’ultimo anno o poco più, il periodo trascorso da quando era tornato dall’allenamento con Jiraya, lo avevamo passato sempre insieme, lui ed io. Anche Sai ci aveva fatto compagnia, ma spesso eravamo solo noi. Senza rendermene conto, in quel lasso di tempo avevo finito per dare per scontata la sua presenza, per considerarlo un naturale elemento del paesaggio, quasi come un mio braccio o una gamba. Era inevitabile che lui ci fosse, impensabile che mancasse.
E, adesso, ipotizzare che potesse andarsene come Sasuke... ipotizzare che il mio sole si spegnesse, e smettesse di illuminare la via, di mostrarmi i pericoli, di cancellare le ombre... no. No, non funzionava, non... non era possibile.
Faceva male.
Mi presi la testa tra le mani, rannicchiata nel letto.
Che diavolo stava succedendo?
Una persona normale ringrazia per l’esistenza del sole, ne assorbe i raggi e li sfrutta, pensando solo distrattamente alla fonte che li produce. Una persona normale non ama il sole.
Ma io... io, invece, ne accarezzavo l’idea con una specie di piacevole formicolio.
Io mi avvicinavo a quell’immensa sfera luminosa e la sfioravo, anche se significava bruciarsi, bruciarsi per sempre.
Portai le dita alle labbra, quelle labbra che sognavo di conservare per Sasuke e che ora si erano ustionate indelebilmente... le sentii calde al tatto, ma doveva essere solo un’impressione.
Il mio primo bacio... dato in una biblioteca, nel luogo in cui più mi sentivo sicura e razionale, dato alla persona che aveva meno probabilità di riceverlo, dato facendomi del male.
Dato, e basta.
Perduto, per sempre.
«Maledizione...» sussurrai, affondando il naso nel cuscino.
Non era così che avevo previsto le cose.

Non sprecai un altro giorno nel letto, come avevo fatto dopo l’infelice appuntamento di qualche tempo prima.
L’indomani mi alzai di buonora, nonostante le occhiaie, mi preparai e decisi di occupare la giornata studiando. Dato che non avevo risolto nulla con la questione Naruto”, pensai che un po’ di distrazione mi avrebbe aiutato a guardare le cose da un’altra prospettiva, e libri su libri di medicina non potevano che favorire la prospettiva scientifica e razionale.
Uscii di casa lasciando a mia madre un’indicazione molto vaga sulla mia meta, e mi diressi di buon passo verso l’ufficio dell’Hokage.
Questa volta la maestra Tsunade era disponibile, e mi accolse con un vistoso sbadiglio.
«...Ma che cavolo ci fai in piedi a quest’ora?» borbottò squadrandomi male. «Tu non sai goderti la vita»
«Ehm, maestra... ha un filo di saliva, che le cola... lì, ecco...» replicai, mentre lei si puliva distrattamente il mento. «Ad ogni modo, mi chiedevo se non avesse qualche nuovo libro da farmi leggere... qualcosa di particolarmente approfondito, magari»
L’Hokage si grattò la nuca con aria seccata; probabilmente mi stava detestando, perché la costringevo a pensare a quell’ora – per lei – assurda.
«Bah, prova a vedere nella biblioteca al pianterreno» bofonchiò alla fine. «Dovrebbero essere arrivati un paio di volumi interessanti; se non sbaglio li ho lasciati nel primo scaffale, ancora impacchettati»
Sorrisi, lieta di aver trovato qualcosa con cui impegnare la giornata, salutai con un inchino e me ne andai in fretta alla biblioteca del pianterreno, certa che nessuno mi avrebbe disturbata... come collaboratrice dell’Hokage, infatti, avevo accesso alla Zona Riservata, quella più tranquilla e inaccessibile. Anche nella remota ipotesi che Naruto mi cercasse per tutte le biblioteche di Konoha, lì non mi avrebbe mai trovata.
Mentre scendevo le scale facendo i gradini due a due, arrossii, rendendomi conto che il mio primo obiettivo era evitare Naruto... come una ragazzina idiota.
...Ma non avrei potuto tenerlo lontano per sempre.

Vidi i libri di cui aveva parlato la maestra esattamente dove aveva detto che li avrei trovati, ancora avvolti nella plastica. Li liberai dalla loro prigione e diedi un’occhiata ai titoli: erano tutti cose come “Chakra avanzato, vol. II”, “Micro-anatomia del sistema circolatorio del chakra”, “Quando le cose si fanno difficili – mosse pratiche e rapide per salvare una vita”... A parte un paio di volumi, tutti gli altri erano di livello molto avanzato, e, almeno a prima vista, interessanti.
Ne fui lieta. Forse sarei finalmente riuscita a distrarmi...
Presi “Chakra avanzato, vol. II”, e lo portai con me ai tavolini posizionati sotto le finestre. Mi accomodai su una delle sedie, sola, e lo aprii alla prima pagina; immediatamente il profumo della carta mi solleticò le narici, immergendomi in quello che potevo tranquillamente definire ‘il mio ambiente’, e mi sentii subito più tranquilla.
C’erano i libri, c’era silenzio, c’ero io. Andava tutto bene.
Inspirai a fondo, feci scorrere lo sguardo sul titolo e sui ringraziamenti, accarezzando le pagine mano a mano che i miei occhi seguivano l’andamento delle parole... ah, c’era una sezione dedicata ai prerequisiti. La guardai distrattamente.
Teoria e tecnica dell’uso del chakra, vol. IX
L’ultimo libro dell’omonima serie.
Quello dalla copertina fucsia che stava nella biblioteca dell’ospedale.
In un flash da capogiro vidi tutto ciò che era successo l’ultima volta che ero stata lì... vidi Naruto che si tendeva per prendermi il libro, lo rividi a un passo da me, risentii la sua voce al mio orecchio, così roca, e calda, e... maledizione, così eccitante... poi, fu la volta del bacio. Immagini confuse, sensazioni più che altro. Mani e labbra presero a formicolarmi, e il cuore accelerò nel petto. Mi sentii arrossire, e colpevolmente mi resi conto che avrei voluto rifarlo.
Razionalmente no, sapevo che non dovevo, ma il mio corpo... voleva di nuovo sentire il suo così vicino, la sua bocca sulla mia, le sue mani che mi accarezzavano il viso. Voleva ancora aggrapparsi a lui, trattenere il fiato e perdersi nello stordimento più completo...
Volevo baciare di nuovo Naruto.
Non baciare e basta, in generale... Io volevo lui.
Mi presi la testa tra le mani, e chiusi gli occhi.
Ma perché? Perché ora, perché all’improvviso?
Come mai Sasuke era passato al secondo posto nella mia mente?
E perché... era stato sostituito proprio da Naruto?
No. Devo farmela passare. Non posso essere innamorata di Naruto, non posso. Rovinerebbe ogni cosa, per sempre... Se Sasuke dovesse mai tornare... se non funzionasse... lui... Naruto... è importante. Non voglio un giorno pentirmi di ciò che potrei fare adesso...
Sentii le spalle pesanti, e una tristezza indefinita mi piombò addosso lentamente.
Non posso amare Naruto’.
Una frase simile faceva pietà solo a pensarla.
Perché, messa in quei termini... voleva dire che in fondo...
...io lo amavo già.
Rialzai la testa, nauseata.
All’improvviso, sentivo l’irresistibile impulso di tornare là dove Naruto si era fatto avanti.
Lasciai perdere il libro, lasciai perdere il pomeriggio di studio, mi alzai di scatto e abbandonai la biblioteca camminando veloce.
Non so cosa mi avesse portato a sentire quell’urgenza irrazionale, non ne ho la minima idea... ma corsi, corsi attraverso il villaggio con il cuore che batteva all’impazzata, fino all’ospedale.
Forse speravo che Naruto fosse di nuovo in quella biblioteca?
Non ricordo nemmeno come la raggiunsi effettivamente, persa nel mio delirio e nella confusione che regnava nella mia testa. A un tratto, semplicemente, mi trovai oltre la porta e nella stanza con gli scaffali coperti di libri, e incrociai gli occhi della bibliotecaria. Non era la stessa dell’altra volta, notai con un leggero sollievo.
Le rivolsi un breve cenno, al quale lei rispose distrattamente, riprendendo a leggere la rivista che si trovava tra le mani, e poi, riducendo notevolmente l’andatura, mi feci avanti attraverso la biblioteca.
Ecco, ero nella corsia del giorno prima. Guardai gli scaffali, e riconobbi la copertina fucsia, nel ripiano troppo alto. Mi tesi, cercando invano di raggiungerla, e chiusi gli occhi quasi sperando che Naruto comparisse alle mie spalle...
...Ma lui non comparve. Lui non c’era.
Riabbassai il braccio, e chinai la testa, sentendo le lacrime che premevano per sfuggire alle palpebre serrate. Nascosi il viso dietro le mani, con un dolore sordo nel petto.
Chi volevo prendere in giro?
Il giorno prima ero scappata, senza una spiegazione, senza un perché... Lo avevo lasciato solo come un idiota, lo avevo baciato e poi ero corsa via... come minimo doveva essere arrabbiato con me. Molto arrabbiato con me. E anche se così non fosse stato, le probabilità che si trovasse in biblioteca, proprio lì, in quel momento, erano praticamente nulle.
Eppure rialzai lo sguardo, esitante, e lo spinsi fino in fondo alla corsia, contro quel muro su cui avevo premuto la schiena. Mi sembrò quasi di vedere i nostri fantasmi, abbracciati, con il respiro corto, ad occhi chiusi...
...Ma lui non c’era.
Raggiunsi la parete, senza sapere perché lo facevo, e vi posai una mano contro. Era fredda, ovviamente. Mi avvicinai ancora di più, e appoggiai la fronte all’intonaco, cercando di ricordare le sensazioni del giorno prima.
Trattenni il fiato, e il cuore fece un piccolo balzo nel mio petto. Lentamente, mi sfiorai le labbra con dita tremanti...
«Sakura...Mi piaci... Sono innamorato di te»
Volevo sentirlo di nuovo.
Volevo sentirlo dalla sua voce...

Ma Sasuke?

Riaprii gli occhi, e smisi di tremare all’improvviso.
Sasuke...
Feci un passo indietro, staccando la fronte dal muro.
Io non potevo amare Naruto.
Non potevo dimenticare Sasuke.
Una Sakura che non ama Sasuke... cos’è?
Arretrai, fissando la parete bianca attraverso un velo sottile di lacrime.

Sakura Haruno, diciassette anni.
Ninja medico, livello chuunin, gran cervello, mente razionale ma emotiva.
Ama Sasuke Uchiha da quando era bambina.

Io ero né più né meno di questo.
Senza amare Sasuke... non avrei più saputo a chi apparteneva il riflesso nello specchio.
Di colpo il desiderio di essere ancora con Naruto si trasformò in panico, assoluto e completo. Feci un passo indietro, due, poi girai su me stessa e mi rifiutai di vedere la parete tra gli scaffali.
Di nuovo, come il giorno prima, scappai.
Tornai a casa, nella mia tana, a rannicchiarmi sotto le coperte...
...E, nonostante le domande preoccupate di mia madre, mi rinchiusi nel mutismo più completo, continuando a ripetermi io amo Sasuke. Io sono Sakura”.


Il giorno dopo fui svegliata da uno scossone leggero, che per poco non mi fece prendere un infarto.
«Che c’è?» esclamai, spalancando gli occhi.
«Scusa... ho provato a chiamarti, ma non rispondevi...» mi sussurrò mamma, scrutandomi preoccupata con i suoi occhi chiari.
Attraverso le imposte, i raggi di luce che entravano nella stanza mi dicevano che era già mezzogiorno, e che avevo dormito qualcosa come venti ore. Tutte di incubi, naturalmente, e tutte seguite da un mal di testa pulsante.
«Che giorno è oggi...?» mi trovai a chiedere, annaspando alla ricerca della sveglia. Erano le dodici e un quarto, avevo sbagliato di poco.
«Venerdì» rispose mia madre. «Ma, ecco... sono venuti a cercarti dall’ospedale. Hanno bisogno del tuo intervento, è un’emergenza... hanno chiesto di prepararti in fretta»
Venerdì. Significava che ormai era passata una settimana dall’incontro con Sasuke.
«Sì, ho capito...» borbottai alzandomi di malavoglia. Ogni volta che il mio cuore pompava sangue al cervello, una fitta si diramava dalla nuca alla fronte.
Mia madre mi aiutò: forse mi tese i vestiti, forse mi aiutò a pettinarmi, non so, non ricordo con esattezza... ma alla fine, se uscii con un aspetto decente, fu tutto merito suo. Eccezion fatta per l’espressione funerea e il pallore diffuso, ovviamente.
«Sei sicura di voler andare?» mi chiese ansiosa. «Non credo che tu stia troppo bene... sei così bianca...»
«Sono a posto» grugnii in risposta, infilandomi le scarpe. «E’ un’emergenza, devo obbedire...»
«Sakura... se... se c’è qualche problema, a me puoi dirlo. Lo sai, vero?»
I miei gesti rallentarono.
Potevo dirle di quello che mi era successo? Del bacio con Naruto, dei miei dubbi, di Sasuke...? Potevo davvero dirglielo?
...No. No, lei non poteva aiutarmi in nessun modo. L’avrei soltanto messa in ansia.
«Sono a posto» ripetei, con più forza. «E’ solo stanchezza»
Finii di allacciare i sandali, la salutai, e uscii di casa senza voltarmi indietro.
Mentre correvo verso l’ospedale, non smisi un attimo di pensare a lei.
Chissà quanto la stavo facendo preoccupare... il mio comportamento doveva risultarle incomprensibile, anomalo. Persino per me era assurdo.
Mi ripromisi di spiegarle tutto, una volta che ci avessi capito qualcosa. Era pur sempre mia madre, condividevamo metà del patrimonio genetico; anche se non poteva aiutarmi doveva per forza essere in grado di comprendere...
Ecco l’ospedale. Attraversai le porte di vetro dell’ingresso e mi feci spiegare in quattro parole dove avevano bisogno di me. L’infermiera dell’Accettazione, come al solito, fu di una gentilezza stucchevole e di una competenza scarsissima, ma riuscì a dirmi che l’operazione era nella sala operatoria numero due, e che Shizune stava lavorando da otto ore e aveva bisogno di un cambio.
La lasciai in fretta, prontissima a impegnare la mente in qualunque modo, e attraversai l’atrio fino al corridoio riservato al personale. Oltrepassai la porta che lo separava dalla stanza comune, e mi trovai in un passaggio spoglio e deserto. Mentre cercavo di raccogliere i capelli con un elastico, sentii una mano serrarsi all’improvviso attorno al mio polso, e fui strattonata indietro.
«Cos...?» riuscii soltanto a balbettare, prima di essere spinta nello sgabuzzino delle scope e trovarmi in una fitta penombra.
Il mio primo istinto fu di gridare, ma come aprii la bocca una mano me la tappò. Poi, fu sostituita da altro... e in un attimo capii.
Mi cedettero le gambe, mentre la mia schiena premeva dolorosamente contro un ripiano, e la bocca che mi toglieva il respiro decideva di strapparmi anche la ragione.
Erano labbra che conoscevo, mani note... sui miei fianchi, lungo il contorno delle scapole, attorno al viso... e quella lingua che ruvidamente accarezzava la mia, quei movimenti un po’ bruschi del mento, quel modo di aderire al mio corpo, così maledettamente suo...
Non che avessi molti altri termini di paragone.
Stordita, alzai le mani e le posai sul petto che premeva contro il mio, sospingendolo indietro.
«N-Naruto!» balbettai, riuscendo finalmente a liberare la bocca.
«Perché sei scappata?» mi chiese lui subito, senza lasciarmi neanche il tempo di respirare. «Ieri ti ho cercata... tua madre non è riuscita a spiegarmi dove fossi... perché te ne sei andata così?»
«Naruto!» ripetei, allontanandolo ancora di più.
Nello sgabuzzino ci fu un attimo di pesante silenzio.
«...Sakura?» chiamò lui dopo qualche secondo, con una vena d’ansia nel tono. «Che succede?»
«Non... non va bene così» alitai, iniziando a intravedere il suo contorno nella penombra.
«Così come?» chiese Naruto, senza capire.
«Così! Io amo Sasuke!» gli gridai quasi in faccia, più per convincere me stessa che lui.
Cadde di nuovo il silenzio, e fu come se l’aria si fosse raffreddata bruscamente.
«...Cosa vuol dire...?» domandò lui, dopo un tempo indefinito.
«Quello che è» gemetti, odiandomi per il tono smarrito che avevo captato nella sua voce.
«Tu... mi hai baciato, non è così? L’altro giorno, mi hai baciato»
«E’ stato un errore»
«Ma oggi lo hai rifatto...»
«No, oggi ti ho respinto»
«Prima di allontanarmi hai risposto al bacio! Lo so, l’ho sentito!»
«No, Naruto! Mi hai colta di sorpresa, mi sono liberata appena ho potuto!»
Mi sembrava di sentire il suo cuore che batteva all’impazzata, sotto la felpa.
«No» disse, quasi in un ringhio. «No, tu mi hai baciato! Io ti ho detto che ti amo, e tu mi hai baciato! Tu non ami più Sasuke!»
«Sì invece!» protestai, con la voce incrinata. «Io non sono nulla senza Sasuke! Non sono nulla
«Non è vero!» inveì, e di nuovo fu contro di me, mi afferrò per le spalle e mi spinse contro gli scaffali, che traballarono minacciosamente. «Sakura, non è vero! Io posso prendere il posto di Sasuke! Ci sono io!» insisté, con quel suo tono cocciuto che era così tipico di lui...
...E così diverso da Sasuke.
«Non puoi essere Sasuke...» dissi piano, e mi parve di distinguere i suoi occhi nella penombra. Mi sforzai di fare un mezzo sorriso, e sollevai una mano per accarezzargli una guancia. «Naruto... tu sei il mio sole. Non puoi essere altro... sarai sempre il mio sole, il mio unico e insostituibile Naruto... ma non puoi essere Sasuke»
«Sakura... Sakura-chan...» balbettò lui, incredulo, confuso, premendo la mano sopra la mia. «No... non è vero, non è così...» insisté. «Le cose cambiano... io posso essere altro... Sakura... io ti amo. Ti amo»
Chiusi gli occhi. «Lo so» sussurrai. «E... ne sono felice, dico davvero. Ma...» deglutii a vuoto. «Ma io non ti amo. Io amo Sasuke»
Avrei giurato di vederlo sbattere le palpebre nella penombra, e aprire e richiudere la bocca non meno di cinque volte, sempre tenendo la mia mano premuta sulla guancia.
«No... non è vero... no» mormorò alla fine. «Tu hai risposto al mio bacio. Quando ti ho chiesto se ti piacevo, hai detto che... che...»
«Naruto, tu mi piaci. Come potrei non amare il mio sole? Ma...» deglutii. «Non mi piaci come Sasuke...»
Lui scosse la testa, e io mi resi conto che se avessi dovuto spiegarglielo un’altra volta non sarei riuscita a trattenere le lacrime.
Con delicatezza ma fermezza, feci scivolare la mano dalla sua guancia, leggermente ruvida per la prima barba, e la strinsi al petto.
«Naruto, devo andare... un’emergenza...» mormorai tendendo il braccio verso la porta.
«No!» mi bloccò lui, piantando una mano accanto alla mia testa, come in biblioteca. «Sakura, dimmi che non è vero... ti stai sbagliando. Sakura. Sakura, guardami»
«No, Naruto!» sussurrai, con le labbra tremanti. «Mi dispiace, ma non posso fare altrimenti!Mi dispiace, mi dispiace davvero...!»
Lo vidi chinarsi verso di me con un attimo di ritardo, e quando di nuovo le nostre labbra si incontrarono, per un istante fui seriamente tentata di cedere...
...Ma senza Sasuke non ero nessuno. Nessuno.
Lo spinsi indietro, più bruscamente di prima, e approfittai del suo attimo di distrazione per uscire dallo sgabuzzino in tutta fretta.
«Sakura!» lo sentii chiamare alle mie spalle, ma, passandomi una mano sugli occhi umidi, lo ignorai.

Mi dispiace. Mi dispiace. Mi dispiace. Mi dispiace...
...Ma non posso fare altrimenti.
Senza Sasuke non sono nulla.


Le ore seguenti sono molto confuse nella mia testa.
Diedi il cambio a Shizune, operai al suo posto per non so quanto tempo... poi mi concessero una pausa, e scoprii che era notte fonda. Nonostante la stanchezza, non avevo poi molto sonno – il che era comprensibile, visto che l’ultima volta avevo dormito una ventina di ore. Presi un tè al distributore e mi sedetti nella sala d’aspetto, a fissare il soffitto.
L’avevo fatto davvero. Avevo respinto Naruto, gli avevo detto che amavo Sasuke... lo avevo allontanato sul serio.
Ora cosa sarebbe successo?
Sentii un rumore di passi, e spostai distrattamente gli occhi.
Ne incrociai un paio di un azzurro intenso come il cielo, che scendevano dalle scale.
Naruto si fermò, e il mio cuore con lui.
«...Perché sei qui?» sussurrai, nel silenzio irreale dell’atrio.
Lui evitò il mio sguardo. «Il maestro Kakashi... non avevo altro da fare...» mormorò vago, e girò su sé stesso per darmi le spalle, con l’intenzione di tornare al piano di sopra.
Tuttavia rimase fermo.
Lo vidi stringere il corrimano tra le dita, i muscoli del collo rigidi, illuminati dalla luce fredda delle lampade... e stupidamente pensai che i capelli gli cadevano davvero bene.
«...Sakura... dimmi che mi sono sognato tutto» mi chiese, con voce soltanto leggermente incerta. «Le tue parole di qualche ora fa, intendo...»
Esitai, di nuovo.
Ogni, maledetta volta, esitavo.
«Per favore» sussurrò lui.
Non riuscii a rispondere.
Naruto rimase fermo sui gradini ancora per un attimo, poi partì all’improvviso, e li salì in fretta.
Io chiusi gli occhi e chinai il capo.
Sentii due lacrime rigarmi le guance... ma non mi diedi la pena di asciugarle.






...E ora, seduta su questa panchina, ripenso alle parole che ti ho rivolto questa notte ...
e me ne pento.

Ma ormai è troppo tardi.








- continua -




Trallallà, oh come sono cattiva! Se non incasino le cose non mi sento in pace con me stessa e la mia anima malvagia! ^_^
Coooomunque, siamo arrivati al tanto atteso ERRORE! Dal prossimo capitolo Sakura racconterà al presente, e ci avvieremo inesorabilmente verso l'epilogo...
Avevo scritto in Sinners di essere stata colpita dal blocco dello scrittore, ma gioite miei adorati!
E' già passato!
(Quant'è durato? Uno? Due giorni?)
Che bello essere non umana! ^_^
Prossimo, fondamentale capitolo: "ali di cera".
E, a proposito... wow, c'è stato un boom di recensioni la volta scorsa! Grazie infinite a tutti! ^_^

GloGlo the best: ma ciao carissima! *_* Quanto tempo! Come stai, tutto bene? ^^ Non sapevo che fine avessi fatto, ma se mi dici che ti stai rimettendo in pari con Sinners, beh, ti batto una metaforica pacca sulla spalla e dico: auguri! U_U ne hai di cose da leggere! Meno male che ho rallentato un po' il ritmo (oddio, di un giorno... non è 'sta gran cosa), così puoi prendertela più comoda! Parlando di questa fic, hai capito bene: è il prequel di Sinners! E Naruto, diciamocelo, a un bel punto doveva svegliarsi! U_U Forse non aveva pienamente capito che Sakura stava iniziando a cedere, ma, povero ragazzo, ci sperava con tutto sé stesso! *_* Senza contare che sentivo il gran bisogno di dargli un po' di soddisfazioni nella vita... XD In fondo lo amooooo! (ok, dovrei chiudere la bocca dopo quello che gli ho combinato in questo capitolo...) Ad ogni modo, se riuscirai a recensire ancora sarò felice! ^_^ E per Sinners io aspetto, ma non farti problemi! ^_*
trinity87: ma quale "scusa per l'intrusione"? XD Io sono felicissima se sento i vostri pareri, non potrei desiderare di meglio! Anzi, mi hai anche fatto i complimenti, ci manca solo che mi inchini e ti veneri! Naruto "stupido" è una cosa che cerco di considerare... ma, allo stesso tempo, cerco anche di ricordarmi che non ha più dodici anni, e che in qualcosa è maturato. E poi... esigenze di copione, chiamiamole così! XD Se vogliamo incolpare qualcuno, puntiamo il dito contro dionea che mi ha distorto le idee! (se conosci la sua fanfic, capirai perché...)
Pai: era ciò che non solo ci aspettavamo, ma anche e soprattutto ciò che desideravamo! Onestamente, era dal primo capitolo che mi aspettavo che 'sti due capitolassero contro un muro! XD Poi, ovviamente, ho voluto rimescolare le carte con quello che hai letto oggi...
sammy1987: vero? *_* con un Naruto così metà della fauna femminile mondiale crollerebbe ai suoi piedi, implorandolo di sposarla! (me inclusa) Sasuke ha il suo fascino (?), ok, ma anche Naruto non è da meno, no no! Sono due tipi diversi, diciamo. E quando fanno gli Uomini... *ç* (stupido, stupido Kishi... perché disegni cose irrealizzabili nel mondo vero? ç_ç)
Julia83: esattamente! Hai trovato la parola perfetta per descrivere Naruto: passionale. E' così che lo vedo nella mia testa (oltre che bello da svenire...). Quando ho letto il tuo commento ho fatto un saltello sulla sedia e mi sono detta: questa ha capito tutto! Genio! ^^ Me è molto felice di essere riuscita a trasmetterlo! E poi, ogni tanto, anche Naruto usa un po' di cervello. E' pur sempre il ninja più imprevedibile di Konoha, chi capisce come ragiona è bravo! XD
kairi84: come ho già ribadito via msn... il posto di Sakura contro il muro è già stato preso da me! Tsk tsk, arrivi tardi! U_U E personalmente non ho l'ambizione di distoglierti dal tuo eterno NaruSasu... Resta come sei, e continuiamo a sbavare insieme su foto come quella! *ç*
gohan4ever: come dire... ho la vaga impressione che questo capitolo non ti sarà piaciuto tanto! XD Se non altro Sasuke non compare fisicamente, no? Dovremmo gioire anche solo per questo! (sai che pelotas se dovessi gestire anche lui? XD Mr ghiacciolo, freddo, impenetrabile e rompiballe?)
arwen5786: tu hai pronunciato il nome sbagliato: Shikamaru. =ç= [musichetta di sottofondo... attendere prego... l'utente non è al momento disponibile... musichetta di sottofondo] ...Ah? Oh! Che è 'sta piscina ai miei piedi? Oddio, mi sono disidratata! A-hem, dicevamo? ^^' Oh sì, Shik... =ç= [attendere prego] ...E che cavolo! Basta così, diciamo soltanto lui. XD Di sicuro vince il premio "uomo sexy 2008", perché... perché... perché sì! (e non ho ancora finito di giocherellarci!) Parlando però di Naruto, che con Kakashi è l'unico uomo che davvero compaia in questa fic (ops, dimenticavo i vari vecchietti...), ehh... so che tu sei persa per Sasuke (e dopo quella foto un po' la sono anche io), però... Dai, concedimelo: se Sasuke è sensuale e seducente, Naruto è passionale ed eccitante! o almeno, questa è la differenza tra i due nel mio testolino bislacco! Tra parentesi... ma sai che, astrologicamente parlando, Sakura è assolutamente in conflitto sia con Naruto che con sasuke? °_° Quando l'ho saputo sono rimasta allibita! E indovina un po' chi si sposa bene, invece? Sasuke e Naruto. -.- Se questi non sono chiari segni di Kishi...
gloria7: beh, ormai mi sembra chiaro che l'aspetto sexy di Naruto è largamente diffuso! XD Meno male, pensavo di essere una psicopatica monomaniaca...! Grazie per i complimenti sullo scorso capitolo, mi spiace soltanto di aver ribaltato tutto con questo! XD
Talpina Pensierosa: a quanto pare sono convincente quando si tratta di pairings... peccato che poi ribalto tutto! ^_* (e tu ne sai qualcosa...) Ma è divertente così! XD Malvagio, e divertente...
Jana: ullallà, la pigrizia è stata momentaneamente vinta? XD Ehi, ma lo sai che cliccare in continuazione un tasto è faticoso? Come puoi avere le energie per farlo?! XD Comunque... mi piace che tu abbia colto una cosa in particolare: "le parole sono state più efficaci del bacio". Oh, quanto è vero! *_* Mentre le scrivevo mi sono sciolta, sognando che qualcuno mi parlasse così, contro un muro... *ç* (provvederò a lanciare qualche velato suggerimento) Grazie per lo sforzo di leggere (XD) e soprattutto di commentare! (XDD) Spero che almeno alla fine tu riesca ad avere le energie necessarie a lasciare un ultimo parere!
Hila92: grazie al cielo starai via due settimane, così non mi fucilerai per quello che sto combinando in Sinners e anche qua! XD Spero che ora del tuo ritorno le cose si siano normalizzate, o qua rischio il linciaggio... e Naruto... *ç* Ah, non farmi parlare o allago la tastiera! XD
yuna92: di solito non mi piace dire da subito quale sarà il pairing finale... ma questa è una ficcina piccola piccola e senza sorprese, per cui mi sento in grado di confermarti che sarà una NaruSaku! ^_^ contenta?
lunapi71: come ho già detto a qualcuno, non è che Naruto sia esattamente perspicace (e infatti quando Sakura gli ha detto che praticamente stava cedendo, a lui è preso un mezzo colpo! XD), è che, più che altro, ci sperava da matti. E ci ha provato un po' più intensamente del solito. Poi, beh, continuo a considerare che un pochino è cresciuto... e che, bene o male, secondo me un paio dei libri di Jiraya se li è letti! XD Per la bellezza di Naruto, beh, con il padre che aveva cosa pretendevamo??
kage_naru89: i miei pairing saranno chiari (?) solo alla fine di Sinners! U_U Per ora spera e cerca di trarre le tue conclusioni da ciò che scrivo! (attenzione: potrei mettervi tutti nel sacco!) Una sola cosa è certa: Naruto è assolutamente... *ç* Sasuke al confronto impallidisce e scompare nella nebbia... puoi fare il figo quanto vuoi, ma se lo fai a mille chilometri di distanza, sarai sempre sotto il ragazzo semplice che mi sussurra "mi piaci" contro un muro...
kaho_chan: guarda, anche se mi chiedesse un milione di euro, io un appuntamento con Naruto me lo comprerei *ç* E poi ci sognerei per il resto della mia vita... facendo a pezzi Sakura nel frattempo *_* Beh, per quel che mi riguarda non è realistico aspettarsi da me un capitolo di sole elucubrazioni. Almeno un "incontro interessante" ce lo infilo, perché se no mi annoio a scrivere! XD Tra l'altro mi è tornata pure l'ispirazione, e quindi sto producendo a gran carriera...! (non ti preoccupare, anche se era priva di senso la tua recensione mi ha fatta gongolare come poche! XD)
sammy4ever: non può andare tutto liscio, diciamocelo! Sai che noia sarebbe? XD Sakura doveva scappare e fare le sue cavolate, altrimenti raggiungere l'obiettivo non avrebbe alcun senso... di che obiettivo sto parlando? Ovviamente lo scoprirai solo alla fine! ^_^
harryherm: guarda il rating, prima di lanciare ipotesi azzardate...! XD E l'errore, in realtà, non sarà piacevole a leggersi per te! ^^' Anzi, a dire il vero lo hai già letto... il che mi porta a dire che mi devo aspettare un po' di invettive. Sigh. Ma ormai dovrei esserci abituata... Per quanto riguarda il "discorso msn" abbiamo già chiarito, è tutto a posto! D'ora in poi mi preparerò a tirar fuori la corazza dopo ogni capitolo, e mettermi in posizione di difesa! Prima o poi imparerò anche la difesa del byakugan di Neji, e allora sarò indistruttibile! U_U
Owarinai yume: ora sai come ha reagito Sakura. E se sei una NaruSaku fan, la cosa non ti piacerà affatto! XD Grazie per i complimenti sullo scorso capitolo, comunque, Naruto ai miei occhi è da svenimento, e ho cercato in tutti i modi di renderlo simile anche ai vostri! Se ci sono riuscita, sono una donna felice! ^_^

A domenica, sperando che finalmente mi arrivi 'sta benedetta internet key!

Ayachan

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Capitolo 6
*** Ali di cera ***


Ali di cera-6
6
Ali di cera





Credo che sia più o meno mezzogiorno, ma non ci metterei la mano sul fuoco.
Sono seduta su questa panchina da non so più quanto tempo, e la stanchezza accumulata nelle lunghe ore dell’operazione si fa sentire, appesantendomi le palpebre.
Ma il rimorso mi tiene sveglia, e mi tormenta.
Qualche ora fa, ho detto a Naruto che amo Sasuke. Che non posso amare lui. Che non deve esserci nulla tra noi.
Però... ora... ho la terribile sensazione di aver messo l’errore più grande della mia vita.
Perché ho allontanato Naruto?
Perché le cose tra di noi non cambiassero.
E allora sono un’idiota. Così sì che si sono modificate irreparabilmente.
E’ solo che... ho paura.
Ho una paura dannata, a pensare a quello che potrebbe essere da ora in poi.
A come potrei cambiare.
Se io e Naruto, per assurdo, iniziassimo a uscire insieme... tutto sarebbe diverso. Forse lui mi proteggerebbe di più in missione, forse l’atmosfera sarebbe pesante, nervosa... forse rovineremmo subito ogni cosa.
Forse, forse, forse...
Questo genere di pensieri non fa bene, devo smetterla.
Ormai è andata, giusto?
Gli ho detto che non lo amo, è finita.
Nel bene o nel male... non posso fare altro.
Lascio ricadere la testa all’indietro, esausta.
Troppi pensieri, troppo mal di stomaco, troppa stanchezza... dovrei tornare a casa, anzi vorrei tornare a casa e rannicchiarmi nel mio letto, come una bambina piccola. Vorrei esserla ancora, una bambina, e non avere problemi al di là della fronte spaziosa.
Ma la verità è che lo scorrere del tempo non si ferma.
Tutti cresciamo, e con noi crescono i problemi...
...E fanno male.
Sempre più male.
«Fa caldo, vero?»
Sussulto, sollevando la testa di scatto, e con enorme stupore vedo il vecchio che era in stanza con Naruto farsi avanti tremolando, aggrappato a un nodoso bastone da passeggio. Mi sorride sdentato.
«Neanche l’ombra è abbastanza, ormai» continua, raggiungendo la panchina e sedendosi con cautela. «Ehh... non ci sono più le stagioni»
«Non... Non dovrebbe essere qui» balbetto, abbandonando i panni della ragazzina per indossare faticosamente quelli del medico. «Fa troppo caldo»
«Uff, ho provato di peggio» lui fa un cenno vago, frugandosi in tasca. «Gelatina?» offre, tendendomi una confezione tutta schiacciata.
«No» rifiuto leggermente irritata.
Perché i pazienti non seguono mai le direttive del medico?
E perché questo vecchio irritante è capitato proprio tra i miei piedi, e proprio ora?
Con tutta la calma del mondo, lui scarta la sua gelatina e la succhia rumorosamente.
Vorrei quasi alzarmi e piantarlo in asso, ma so che sarebbe scortese; la Sakura finta che ho costruito con pazienza si ribella all’idea di scoprire quella vera in pubblico, ed è solo per questo che rimango seduta rigida sulla panchina.
Il vecchio finisce lo spuntino, e infila la confezione vuota e appiccicaticcia nella tasca del golfino che tiene sulle spalle, nonostante il caldo.
Com’è che si chiama? Kichu? Kishu?
«...Forse penserai che sono soltanto un povero vecchio idiota...» se ne esce lui all’improvviso, e con orrore mi accorgo che sta per iniziare una delle tipiche conferenze degli ‘over sessanta’ sui vasti e inesplorati temi della vita. «...Ma se fossi in te uno come quel ragazzo me lo terrei stretto»
La mia bocca si spalanca da sola.
«Prego?» riesco ad articolare in qualche modo, allibita dall’assoluta faccia tosta del derelitto che mi trovo davanti.
«Il biondino, come si chiama...» borbotta lui, corrugando la fronte per ricordare. «Nagato»
«Naruto» lo correggo in automatico.
«Ecco, esatto» il vecchio mi guarda e sorride, facendo sbollire tutt’a un tratto la mia rabbia, come per magia. Il suo è un sorriso dolce, affettuoso. Ma non è per me. «E’ un po’ agitato, ma è anche in gamba. Riesce a fare amicizia con tutti, è pieno di energie, sorride sempre... e poi si vede che è innamorato cotto di te»
Arrossisco bruscamente, e le parole di Naruto riecheggiano prepotenti nella mia testa.
«Sakura... io ti amo»
Lo so.
Lo so, maledizione!
Ma io non posso ricambiare!
«Non... non dica così» mormoro nervosa, sistemando una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
Il vecchio ride sommessamente, appoggiando il mento al bastone. «E anche a te lui piace»
Questa volta m’indigno.
Come si permette di improvvisarsi psicologo, costui? Che ne sa di cosa frulla nella testa mia o di Naruto? Come osa dare giudizi?
Sento il viso caldo e arrossato, e la vera Sakura è a un passo dall’esplodere, con conseguenze probabilmente fatali per il vecchio. Lui mi getta un’occhiata maliziosa di quelle che solo gli anziani sanno fare.
«Bel colore di capelli» commenta accennando alla mia testa. Porto una mano al capo, automaticamente. «Ma se le tue guance si arrossano troppo, non va più bene»
Ma cos’è, adesso fa anche il personal stylist?
Sbatto le palpebre, a metà tra l’allibito e il furioso.
E’ un nuovo, contorto modo per applicare l’eutanasia in barba alle leggi? Vuole farsi uccidere in un raptus di follia omicida, per non soffrire più?
No, niente di tutto questo.
All’improvviso, semplicemente, il vecchio mi mostra il sorriso che non è indirizzato a me, con i denti che gli sono rimasti e il naso incurvato dal tempo. «Cerca di non farlo stare troppo male. Voi donne sapete essere terribili» dice in tono malinconico.
E mi fa una compassione infinita.
Ma allo stesso tempo... tenerezza.
Perché si è affezionato a Naruto nonostante lo conosca appena, perché forse ha ricordi spiacevoli legati a una donna, perché probabilmente non arriverà a vedere la prossima primavera... perché, con gli anni, ha bruciato la gran parte delle sue possibilità. Mentre io ho ancora il mondo davanti a me.
«...Io non voglio che Naruto soffra» mi scopro a mormorare, la rabbia scomparsa come una bolla di sapone.
Ipocrita.
Bugiarda ipocrita, non voglio essere io a soffrire, questa è la verità. Sono io che ho paura, sono io che esito, che mi rifiuto di accettare le possibilità... sempre io.
Io, che continuo a sbagliare.
Ma non posso... Non posso smettere di amare Sasuke!
«Sei una brava ragazza» commenta il vecchio, con un piccolo sospiro. Non credo di averlo convinto molto. «Con lui potresti essere felice»
Sì, forse...
...Ma non sarei più io.
Chino la testa, distolgo lo sguardo.
«Fa troppo caldo» dico a mezze labbra, soffocando i pensieri sotto l’atteggiamento freddo del medico. «La riaccompagno dentro»

Kippu, ecco qual è il nome... me ne rendo conto quando mi cade l’occhio sulla sua cartella clinica, in fondo al letto, e leggo anche che ha seri problemi di cuore. Le probabilità che muoia entro la primavera salgono vertiginosamente dopo questa scoperta.
«Non avrebbe dovuto alzarsi» lo rimprovero, aiutandolo a stendersi.
«Ci sono tante cose che non dovrei fare...» ride lui, sottovoce.
«Adesso riposi» gli ordino nel mio miglior tono da medico, ma il vecchio ha già le palpebre abbassate. Doveva essere stanco.
Gli tiro su il lenzuolo e lo lascio senza fare rumore.
...Mi piacerebbe davvero poter ascoltare i suoi consigli... davvero, davvero tanto...
...Ma senza amare Sasuke, mi sento persa...
...ho paura.
Esco dalla sua stanza, sospirando profondamente.
Non posso nemmeno dire a qualcuno cosa mi sta succedendo, perché non ho il coraggio di parlarne. Ho sempre blaterato di Sasuke, per tutta la vita... con che faccia potrei, ora, confessare quello che è successo e i miei dubbi? Non riesco a dirlo neanche a Ino.
Sono completamente sola... e spaventata.
Mai come in questo momento vorrei Naruto accanto a me...
...ma è lui la fonte di ogni problema, di ogni angoscia. Lui, il mio sole, cui mi sono avvicinata troppo... e che mi ha bruciata.
Cosa credevo di fare?
Pensavo davvero di potermi beare del suo calore, standogli così vicino? Pensavo davvero che si sarebbe limitato ad accarezzarmi gentilmente, a scaldare questa fredda e stupida me stessa? Pensavo davvero che il gelo lasciato da Sasuke avrebbe potuto essere colmato senza conseguenze...?
Cammino per i corridoi dell’ospedale, e mi sembra che sia calata la notte.
Dov’è tramontato il mio sole?
Ho freddo.
E ho paura.
Ma cercarlo... sarebbe ancora più spaventoso.
Trovare lui, equivarrebbe a perdere me stessa.

«Sakura» sento chiamare, mentre sorseggio svogliatamente un tè freddo, alla mensa dell’ospedale.
Siamo a metà pomeriggio, mi sono trascinata tutta la mattina senza meta, e credo che non meno di otto persone mi abbiano già lanciato occhiate preoccupate e consigliato di tornare a casa. Devo avere una faccia orribile.
Ma non voglio andarmene.
Ho l’impressione che il mio sole sia ancora nei paraggi... e che se me ne andassi lo perderei per sempre.
Alzo lo sguardo, e il cuore mi fa una capriola nel petto quando incrocio l’occhio scuro del maestro Kakashi.
«Posso sedermi?» mi chiede con la sua voce pacata, non minacciosa, non grave, non ironica. Immancabile, stringe in una mano l’ultimo libro della serie della Pomiciata, qualcosa che ha a che vedere con la primavera e lo sbocciare dei fiori.
«C-Certo» balbetto, fissando con infinito interesse il mio bicchiere di plastica. «Sei... stato dimesso, maestro Kakashi?» domando nervosa.
Mi torna in mente il giorno in cui ci ha offerto il pranzo, ormai quasi una settimana fa... e la sua occhiata, prima che mi lasciasse sola con Naruto. Sento lo stomaco contrarsi per l’agitazione.
«Sì» risponde lui con nonchalance. «L’Hokage mi ha fatto un predica che non finiva più, ma poi mi ha dato il via libera»
«Ah... b-bene» è tutto ciò che riesco a dire.
Cala il silenzio.
Anche se non lo guardo, so che non sta leggendo il suo libro.
Maledizione.
«Sakura...» riprende, dopo qualche attimo. «...Mi sembri stanca»
«Non è un bel complimento da farsi» ridacchio tesa. «Ma è che ho lavorato tutta la notte, e... e... non sono ancora tornata a casa... però non sono poi tanto stanca. Cioè, è che non ho il necessario per... e poi fa troppo caldo, questo è il problema...»
Oddio. Dislessica.
La mia voce scema lentamente, mentre torturo il bordo del bicchiere con le unghie.
«...Naruto è stato con me fino a un’ora fa» dice il maestro all’improvviso, e irrigidendomi rischio di rovesciare il tè. Non riesco ad aprire la bocca. «Sai... è molto... giù, credo che si possa dire così»
Sento la plastica cricchiare piano, quando la stringo troppo.
Merda. E al diavolo l’educazione.
Lo sa.
Lui lo sa.
...Deve considerarmi una ragazzina idiota. E orribile.
Ecco, perfetto. In queste condizioni ce le sogniamo altre missioni in gruppo.
...Il che forse è un bene.
Ma mi toglie l’unica possibilità di vedere Naruto senza cercarlo.
Non so cosa dire, e non oso alzare lo sguardo. So che ho il viso in fiamme, che probabilmente se aprissi la bocca scoppierei a piangere...
...Ma comprendo benissimo la sensazione che provo in questo momento: caduta libera.
E’ come se le ali che negli anni ho costruito pazientemente si fossero spezzate. Come se le avessi messe insieme usando della cera... e ora si fosse sciolta, perché mi sono avvicinata troppo al sole.
Vorrei toccare terra, anche a costo di morire.
Continuare a cadere è mille volte peggio.
«Sakura...» riprende il maestro Kakashi, e so che vorrebbe guardarmi, ma non ho il coraggio di alzare la testa. «Io non posso dirti niente, lo sai»
Purtroppo.
«Non sta a me consigliarti, o suggerirti qualcosa... ma voglio solo lasciar cadere una parola, senza obblighi. Puoi anche mandarmi al diavolo, per questa volta non me la prenderò»
Involontariamente, tendo l’orecchio.
«Cambiare non è per forza male» dice lui, e non sono parole che pesano come macigni, non sono perle di saggezza che si conficcano nella mente, sono solo... sillabe innocue, che restano sospese nell’aria, in attesa di essere colte. «E’ doloroso, e fa paura... ma spesso è necessario. Quasi sempre inevitabile. Per quanto ci si tenga attaccati al passato, e si cerchi di non lasciarlo mai, di tenerselo stretto, lui scorre via, senza che sia possibile fermarlo. Inseguirlo non porta da nessuna parte. Ti sfianca e basta. Ed è davvero la cosa che fa più male»
Mi mordo il labbro, sentendo gli occhi bruciare.
Conosco la storia di Obito Uchiha, e so che il maestro passa ancora ore e ore davanti alla sua tomba... Forse mi parla per esperienza personale? Forse sa che cosa vuol dire?
Ma... come si fa a smettere di correre indietro?
Come faccio a non pensare più al vecchio gruppo sette, a Sasuke, a noi quattro...?
Non è questione di volontà... è proprio che non posso.
Non sarei più io.
Socchiudo le labbra, all’improvviso.
Non sarei più io.
Ah...
...Che idiota.
Cambiare non è per forza male”
Non sarei più la vecchia me stessa... ma non smetterei di essere io.
Sarei soltanto la nuova Sakura.
Sento un sorriso amaro affiorare alle labbra, e nascondo gli occhi dietro una mano.
«Maestro Kakashi...» sussurro.
E ripenso alla notte appena trascorsa, al bacio di Naruto, alla sua mano sulla mia, contro la guancia. Ai suoi occhi, prima che mi voltasse le spalle. Prima che lo scacciassi.
Prima che il sole tramontasse.
Mi alzo in piedi, lasciando il tè a metà, ed evito di incrociare lo sguardo del maestro.
«...Ormai è troppo tardi»
La mia voce è roca, sull’orlo delle lacrime.
E me ne vado, lasciando un tavolino che per un attimo mi ha fatto sperare... e che poi mi ha gettato di nuovo nelle tenebre della notte.






E’ troppo tardi.








- continua -




Signore e signori, rullo di tamburi! Questo era il penultimo capitolo!
Mi scuso con tutti per il ritardo, mi sono letteralmente persa, non so più dove ho la testa... ma alla fine sono arrivata, concedetemelo.
Capitolo deprimente, lo riconosco. Sakura è un'idiota e il vecchietto fa pena persino a me, ma che ci posso fare? Ero un po' giù quando l'ho scritto!
Però... nel prossimo capitolo possiamo attenderci davvero un lieto fine...?
Lo scoprirete soltanto tra quattro giorni (memoria permettendo XD)...

a crazycotton: grazie mille per tutti i complimenti che mi hai fatto! ^^ Mi spiace solo che la storia sia già vicina alla fine, ma fa comunque piacere sapere che l'apprezzi! Spero di risentirti per gli ultimi capitoli! ^^
Hila92: immagino che Sakura ti abbia fatta incazzare ancora di più in questo capitolo! XD Allora, 'crucca', ti sei divertita prima di scoprire che la malvagità è dilagata dalle mie dita fino a ciò che scrivo? XD Pensavi, speravi che le cose sarebbero filate lisce... Ma io sono io, e il male è in me (o così dice qualcuno). Eh, mi sa che una fic (flashfic) in cui Naruto non soffra c'è eccome nella mia testolina... Solo che... come dire... è una lemon! XD E lui mi scappa un po' OOC! E non so nemmeno se la scriverò davvero o no! Ma i personaggi che sono sempre baciati dalla fortuna non attirano le simpatie di nessuno, ti pare??
Kaho_chan: i dubbi di Sakura sono qualcosa come... uhm... l'Everest? Ingombranti, aguzzi, e sempre presenti. Quando sembra che li abbia superati, zac! Arrivo io e scombino tutto un'altra volta. Oh, se non movimento le cose non mi sento realizzata... anche se questo è stato un capitolo più introspettivo che altro (non a caso ci ho messo un po' a scriverlo!). Nel prossimo, il "gran" finale (che in realtà è piuttosto dimesso, ma solo perché non è il vero finale... e tu sai in che senso! XD), chissà se alla fine ne sarai soddisfatta...? Ho cercato di dimenticare il "dopo", ma... credo che il tono sia comunque un po' profetico...
gloria7: nemmeno questo capitolo era molto allegro, purtroppo! Ma siamo vicino alla fine, la suspance è d'obbligo...! Grazie ancofra per i complimenti, fanno sempre tantissimo piacere! ^^
yuna92: oh, forse Sakura si è anche resa conto dei suoi sentimenti... ma come si fa con il suo "è troppo tardi"? Al di là dei sentimenti, ci sono sempre i rimorsi... e i complessi di una che se non si cerca l'amore più tormentato non è felice! XD
lale16: °_° VOGLIO QUELL'IMMAGINE! Ti prego, ti prego, ti prego, trova il link! Trovalo e mandamelo! (la fanart del bacio in biblioteca tra Sakura e Naruto, intendo) La questione "New Moon" (o meglio, la questione "Edward & Bella", chiamiamola) è già stata discussa con altre persone... ed è venuto fuori che quel genere di triangolo è molto sfruttato e simile a quello tra Naruto, Sasuke e Sakura, anche se Edward, grazie al cielo, non vive solo per uccidere il suo distorto fratellino... L'accostamento Naruto-sole potrebbe essere inconsciamente ispirato alla faccenda di Jacob, non lo nego, ma più che altro è accostato al fatto che la zazzera di capelli del biondo sembra davvero il sole! XD E lui ha un carattere "solare", il suo sorriso "illumina" e "scalda", e un altro po' di immagini simili... Non so, ma a me viene naturale pensare a Naruto come al sole! Mentre già Jacob lo vedo più come fuoco... Scalda, illumina, ma per bruciare distrugge qualcosa... Mentre il sole dà tutto, tutto quanto, e consuma soltanto sé stesso.
Pai: oh, non so se segui le scan, ma direi che Sasuke se le sta già prendendo in maniera considerevole! (sorriso malvagio) Naruto non è comparso in questo capitolo, perché dovevo sbrogliare la faccenda di Sakura, ma nel prossimo, l'ultimo, avrà ovviamente una parte importante... chissà se nel bene o nel male... E grazie ancora per i complimenti! Li leggo sempre sciogliendomi! >_<
Julia83: Naruto irruento... *ç* [attendere prego] ...eh? Oh, dicevo... sì, anche a me piace parecchio Naruto irruento. U_U Insomma, è ingenuo ma anche impulsivo, e, di conseguenza, passionale! O almeno, questo nella mia testaccia! XD Ora hai capito qual è stato l'errore? So che tanti erano convinti che fosse il bacio - qualcuno "sperava" in qualcosa di più... °_° - ma in realtà è stato il rifiuto. E, che cavolo, è davvero un erroraccio! >_< Tutti gli "stupida Sakura" che hai letto - e leggerai - in questa fanfic vengono dalla voce del confettino, ma in realtà sono miei! Al prossimo ed ultimo capitolo! Bacio! ^^
Talpina pensierosa: il blocco al momento va e viene... ho la testa piene di scenette pucci-love (che normalmente mi farebbero vomitare, ma che in questo periodo mi fanno sciogliere... °_°), e mi ritrovo i buzzurri che combattono! ç_ç Maledetta incompatibilità!
trinity87: Naruto è bello come il sole (e il modo di dire è perfetto in questo caso! XD), non si discute! E' diverso da Sasuke, ma altrettanto sbavoso... Se quello là fa cascare le ragazzine stando impassibile, Naruto ti fa sciogliere con il suo sorriso! *_* Se solo Sakura non si facesse le paranoie, ma andasse dritta a cercarlo e lo sbattesse contro un muro... ehm... no, meglio di no. O dovrei cambiare il rating... U_U
gohan4ever: e sì, per Naruto il rifiuto di Sakura è stato un duro colpo... ora che ci credeva davvero... ora che lei gli aveva lasciato intendere di avere una speranza... poi si è tirata indietro. E ora, si rende conto di aver fatto una sciocchezza... ma non vede la possibilità di rimediare. Cosa succederà nell'ultimo capitolo? (suspance, suspance...)
sammy4ever: questa storia ruoterà esclusivamente attorno a Naruto e Sakura... e c'è un motivo per questo. Un motivo che scoprirai alla fine del prossimo capitolo, non temere! ^^ Ohh, sono cattiva sì. Se non incasino le cose poi la gente non mi riconosce più! U_U
DuniettaS: eeeeeeh, Naruto sexy è Naruto sexy, si sa... U_U Purtroppo in questo capitolo non si è visto nemmeno di striscio, ma nel prossimo tornerà a fare la sua comparsa... chissà in che vesti? E' vero, compari sempre verso la fine! XD Ma non ti preoccupare, non è un problema così grave! Anche perché dopo queste storie ne verranno delle altre, e quindi avrai occasione di seguire lo svolgersi degli eventi passo passo, come tutti... e maledirmi, come tutti! XD Avere i capitoli già pronti comporta l'innegabile vantaggio di non dover attendere per il seguito! *_* Prossimo aggiornamento, il gran finale! Chissà se sarà un lieto fine o se sarò troppo cattiva per regalarvelo...?
arwen5786: ami ancora la Sakura incasinatrice di questo capitolo? Che se ne va uscendosene con un tristerrimo "è troppo tardi"? Confessa: se non sapessi già come finiscono le cose, fino a che punto riusciresti ragionevolmente a sperare nella mia magnanimità? XD Tu potrai anche sorvolare su tutti i suoi difetti (e pure quelli di Neji), ma io no. U_U Anzi, io i difetti li accentuo! XD Persino quelli di Naruto, il mio adorato, venerato Naruto... Sigh, perché mi faccio del male da sola? ç_ç Coooomunque, prima del 5 luglio (facciamo verso metà giugno) dimmi cosa vuoi come regalo di compleanno! Ci tengo a fartelo! Ovviamente che sia recapitabile via web... XD Un bacio, e speriamo di trovarci presto su msn! >_<
owarinai yume: ooh, Sakura l'ha capito il suo errore... ma è convinta di non poter rimediare. A questo punto, chissà se qualcun altro sarà disposto a fare il passo per lei... o se qualcosa cambierà? Spero di riuscire ad arrivare alla fine della fic senza deludere! >_<

A sabato, spero, con l'ultimo capitolo! ^^

Ayachan


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Capitolo 7
*** Credici ***


Ali di cera-7
7
Credici





Perché, mi chiedo, l’uomo è geneticamente programmato per sbagliare?
Perché è così difficile trovarsi, piacersi, scegliersi... e quando ci si riesce si rovina inevitabilmente ogni cosa?
La paura è il modo che il corpo ha di avvisarci di un pericolo.
Definizione scientifica.
Peccato che il corpo non sia così perfetto da sapere quando si trova davanti a un vero pericolo. Perché il corpo sbaglia.
E poi soffre.
Di nuovo nel giardino dell’ospedale, di nuovo sulla panchina dove mi ha trovato il signor Kippu, qualche ora fa.
Il sole, quello vero intendo, sta tramontando. Ma non riesco a vederlo bene, attraverso le lacrime.
Sono una stupida, stupida, stupida idiota!
Una ragazzina scema, un’imbecille che andrebbe sculacciata di santa ragione!
Paura.
Per una stupida, odiosa paura, ho rovinato tutto!
Ma quale ninja, quale genio, quale maturità?
Naruto, dopo anni e anni, ha trovato il coraggio di parlarmi con il cuore in mano, e io cosa ho fatto?
L’ho calpestato.
Per paura.
Mi faccio pena. E rabbia. E disgusto.
Non posso neppure cercarlo e rimediare al danno, perché non c’è nulla che io possa fare.
Ricordo i suoi occhi.
Feriti. Umiliati.
Probabilmente non mi perdonerebbe, e anche se lo facesse io non potrei perdonare me stessa.
Gli ho fatto molto più male di quanto avrei mai creduto possibile.
Più di quella volta, anni fa, in cui lo supplicai di riportare a casa Sasuke... e vidi il suo sorriso fiducioso, il suo tentativo di rassicurarmi.
Sapevo di piacergli.
E sapevo di fargli male, piangendo così per un altro.
Ma non mi fermai, andai avanti nel mio egoismo...
...Perché lui era la mia unica speranza.
La mia unica, insostituibile, indispensabile speranza...
Singhiozzo, sentendo le spalle che sussultano leggermente.
Stupida Sakura.
Stupida bambina viziata.
Tutti attorno a te, tutti a proteggerti... e tu sai solo fare danni.
Ho provato ad essere forte, ma non ho mai capito niente.
Ho voluto fermare Naruto e Sasuke sul tetto dell’ospedale, tanti anni fa, e sono stata sgridata.
Ho voluto allenarmi con la maestra Tsunade, per essere d’aiuto, ma non sono stata in grado di muovere un dito quando abbiamo incontrato Sasuke.
Ho cercato di fare la scelta giusta, ieri.
Ma la verità è che l’ho fatta per proteggere soltanto me stessa.
E questa si può chiamare forza?
No.

Io... non credo nemmeno di poter essere forte, ormai.
Sono debole, e basta. Dovrei imparare ad accettarlo, e smetterla di inseguire Sasuke e Naruto... accettare che... che...
Scuoto la testa, stringendo i denti, rabbiosa.
No, no, questo no.
Questo mai.
Non si tratterebbe di barattare una nuova Sakura con una vecchia... significherebbe distruggermi completamente.
Davvero, smetterei di esistere senza tirare avanti a denti stretti.
Ma cosa devo fare ora?
Qual è la mossa giusta, il passo che farebbe una persona forte?
Non lo so, maledizione, non lo so!
Non ne ho la più pallida idea!
Mi piego su me stessa, schiacciata dal rimorso, e mi stringo le spalle da sola, perché vorrei qualcuno che lo facesse per me.
Sono patetica... sempre, sempre, sempre ad aspettare qualcuno...
...Sempre ad aspettare...
E poi, sollevo le palpebre.
Vedo i miei piedi, sulla ghiaia, e mi sembrano... forti. Sono piedi allenati, in grado di resistere a marce lunghissime.
Sono piedi in grado di sostenermi.
In grado di farmi muovere.
Raddrizzo la schiena, e sento le lacrime che mi rigano le guance, abbandonando gli occhi.
Forse è tardi.
Forse Naruto non mi perdonerà, forse non lo farò io...
...Ma... se non mi muovessi... se non ci provassi, almeno... non riuscirei mai a liberarmi del rimorso che mi serra il petto.
Ho commesso un errore questa notte.
Non voglio farne un altro prima che il sole tramonti di nuovo.
E asciugo le lacrime, e mi alzo in piedi, e sento il cuore battere forsennatamente nel petto.
Devo trovare Naruto.

Provo a cercarlo nell’ospedale, ma la stanza di Sai e quella del maestro Kakashi sono vuote. Chiedo alla reception, mi dicono che sono a cena in mensa, e mi fiondo nella sala da pranzo gettando all’aria anche le ultime briciole di dignità.
Trovo Sai e il maestro seduti a un tavolo centrale, con davanti due piatti quasi vuoti. Li raggiungo con il viso arrossato, lo sguardo basso, e cerco di evitare in ogni modo gli occhi di entrambi.
«...D-Dov’è Naruto?» balbetto, stringendo i pugni per non fare dietrofront e scappare a gambe levate.
Capto qualche secondo di silenzio, probabilmente mi stanno guardando straniti.
«E’ tornato a casa» dice poi la voce del maestro Kakashi, leggermente ovattata come sempre.
«Ah... S-Scusate per avervi disturbato» mormorò, sentendo l’agitazione salire.
Oddio, oddio, oddio.
Andare a cercarlo fino a casa?
Inspiro a fondo, e giro sui tacchi con un vago cenno di saluto.
Va bene.
Va tutto bene.
Ho preso la mia decisione, la porterò fino in fondo.
Senza quasi rendermene conto, lascio la mensa, e poi l’ospedale, e attraverso le strade di Konoha. Di solito sono vie familiari, mi tranquillizzano, mi fanno sentire protetta... ma oggi sembrano soltanto gole spigolose pronte a schiacciarmi.
Mi manca l’aria, maledizione. Di questo passo come farò a parlare?
Mi blocco all’improvviso, prima dell’ultima svolta.
Parlare.
Oh diavolo. E cosa gli dico?
A questo non ho pensato.
Sbatto le palpebre, a bocca aperta, e sento il velo di determinazione che mi ricopriva che si sfalda e cade a terra con un fruscio inquietante.
Ragioniamo.
Devo chiedergli scusa. Spiegargli le mie motivazioni. Dirgli che mi sono sbagliata. Implorare il suo perdono...
Anzi, no. All’inferno la ragione!
E’ stata la maledetta ragione a portarmi qui, e ho già detto che non voglio ripetere lo stesso errore due volte.
Sasuke è importante, davvero importante.
Ma ora... è di Naruto che mi importa.
Ora è per lui che voglio cambiare.
Riprendo a camminare a passo spedito, per impedirmi di fermarmi, e raccatto i brandelli della mia determinazione. Il cuore minaccia di scoppiare, nel mio petto.
Raggiungo il palazzo in cui abita Naruto, scorro i campanelli e vedo il suo – che recita “Narudo Uttumagi” – ma per fortuna non ho bisogno di suonarlo: qualcuno ha lasciato aperta la porta, e posso raggiungere le scale senza sentire la voce attraverso il citofono... so già che mi metterebbe fuori uso le gambe.
Salgo i gradini con il fiato corto, e non è la fatica a far battere il mio cuore tanto in fretta. Eccomi sul suo piano, il tappetino macchiato è inconfondibile... e la sua porta, l’altro campanello lì accanto, il solito nome dalla calligrafia confusa ed errata...
Lo premo automaticamente, intanto che continuo a chiedermi cosa gli dirò?”.
E all’improvviso, prima che io abbia trovato una risposta, lui apre.
I suoi occhi si spalancano per la sorpresa, e non li ricordavo tanto chiari, e intensi, e, maledizione, belli.
«...Sakura-chan?» chiede confuso, e imbarazzato abbassa lo sguardo. «Che...?»
Oh, al diavolo.
Gli impedisco di finire la frase, prendo il suo viso tra le mani e gli chiudo la bocca con la mia, gettando nel dimenticatoio i tre milioni di discorsi che pensavo di fargli.
Immagino che sia molto più che spiazzato... ma mentre insinuo la lingua tra le sue labbra, avverto le sue mani sulla mia schiena, lo sento che mi stringe a sé e risponde al bacio, con più foga di quanta ne abbia io.
Poi, all’improvviso, mi stacca con delicatezza e forza insieme.
«S-Sakura-chan...» balbetta spiazzato, guardandomi senza capire.
«Solo Sakura» lo correggo, il viso in fiamme. «Naruto... io ho... ho sbagliato tutto» continuo nervosa, parlando veloce per paura di fermarmi a metà. «Non è che non potessi... è che avevo paura... non volevo dimenticare Sasuke, non voglio neanche adesso... ma si cambia per forza, e non ci si può fare niente, e... e...» mi impappino, distogliendo lo sguardo. «Ohh... Non ci stai capendo niente, vero?» chiedo con un gemito.
«Ehm... no» conferma Naruto, le mani ancora posate sui miei fianchi, così calde e delicate, che mi sfiorano appena... E io, me ne rendo conto, vorrei che mi stringessero forti, che mi accarezzassero. Che non esitassero.
Deglutisco, cercando di trovare una frase di senso compiuto nella confusione che mi invade la mente, ma è maledettamente difficile.
«Tu... sei il mio sole» arrivo a formulare, e trovo il coraggio di guardarlo, di sottecchi. «Ma... non solo. E’... difficile da spiegare... o forse sono solo io che sono scema... ma... sì... Sasuke è-è... importante... Però anche tu lo sei. Tanto, Naruto. Sei tanto, tanto importante...» sento la bocca secca, capisco che ci sto solo girando attorno.
Naruto mi guarda, e i suoi occhi sono più confusi che mai.
Gemo di nuovo, sconsolata.
Perché è così difficile? Perché non capisce da solo?
Gli circondo il viso con le mani, mi alzo sulle punte e cerco di guardarlo negli occhi.
«Naruto...» sussurro, e sono certa che lui riesca a sentire il battito forsennato del mio cuore. «Io ti amo. E... se non te l’ho detto questa notte... è stato solo perché avevo paura...»
Vedo lo stupore più profondo nel suo sguardo, insieme allo smarrimento e all’incredulità.
«...Paura?» ripete con un filo di voce.
«Avevo paura che le cose cambiassero» confesso abbassando gli occhi. «Avevo... tanta paura...»
C’è un attimo di immobilità, poi la pressione delle mani di Naruto sui miei fianchi aumenta leggermente.
«Ma... tutto quello che hai detto...» deglutisce, prima di riuscire a continuare. «Sasuke...»
«Lui è importante» lo interrompo, tornando a guardarlo. «Ma ora... qui, davanti a me... ci sei tu, Naruto. E sei ciò che voglio»
Gli sfioro una guancia, e vedo la mia mano tremare.
Sto sbagliando?
Mi sto buttando in un azzardo troppo grande?
Non lo so.
Ho ancora paura, sì... ma se ci sarà Naruto al mio fianco, sarò in grado di affrontare ogni cosa.
Se ora lasciassi perdere, se ora mi nascondessi sotto le coperte... lui non ci sarebbe più.
E non voglio.
Non voglio.
«Sakura... non stai scherzando, vero?» mi chiede, premendo la sua mano sulla mia, contro il suo viso... Come in quello sgabuzzino, e in modo totalmente opposto. E’ tornato a usare solo il mio nome, senza suffissi, e la cosa mi rende felice.
«No» gli sorrido, e, finalmente, la mano che ancora indugia sul mio fianco si sposta fino alla schiena, e lo sento attirarmi a sé, di nuovo, come prima e come sempre.
Sorrido, contro la sua bocca, e faccio scivolare le braccia attorno al suo collo, in punta di piedi.
Sempre così impulsivo, Naruto...
Ti è bastato un no, per non trattenerti più.
E a me piace.
Piace da impazzire...
La sua bocca cala al collo, la mano sulla schiena scende più giù, avida, e mi coglie alla sprovvista.
«N-Naruto...» balbetto avvampando, e un brivido mi corre lungo la schiena sentendo la sua lingua lambire la base del collo.
«Sakura...» sussurra lui risalendo all’orecchio, prendendo il lobo tra le labbra e strappandomi un gemito del tutto involontario.
«Naruto, che stai...» cerco di dire, e lui mi chiude la bocca con un bacio, così come ho fatto io poco prima.
E la sua lingua accarezza la mia, la avvolge, la stuzzica. E la sua mano è sul mio seno, e non capisco quando ci sia arrivata, o che diamine stia succedendo. Ho la vaga consapevolezza che la porta è spalancata alle mie spalle, che il sole inizia a tramontare, che da qualche parte, fuori di qui, esistono persone che trascorrono la loro vita come niente fosse, vivendo una giornata comune... ma sembra tutto lontano anni luce.
E poi, di colpo, Naruto si ferma per la seconda volta. Posando le mani sulle mie spalle, mi allontana di qualche centimetro e china il capo.
«Scusa, Sakura...» mormora, e vedo le orecchie rosse spuntare tra i capelli. «Non... sì, ecco, mi sono lasciato prendere dall’entusiasmo... Non era mia intenzione...»
Stordita, sento il mio cuore battere forte.
«Beh... prendiamocela un po’ più comoda...» propongo, arrossendo.
E mi sento colpevole, perché a dire il vero, per un attimo, l’idea di non prendercela comoda mi ha sfiorato la mente...
Stupida Sakura.
Passi il cambiamento, passi l’euforia del momento... ma non mi sembra il caso di spingersi troppo oltre, così in fretta...
Naruto mi guarda da sotto le ciocche disordinate dei suoi capelli biondi, come un animaletto particolarmente abile a impietosire il padrone.
«Però...» chiede, arricciando le labbra. «...Posso baciarti?»
Mi sento arrossire. Siamo ancora così inesperti... Ma annuisco impercettibilmente, e lui rialza il capo, e mi guarda.
Perché non ho mai fatto caso ai suoi occhi prima? A come si posano su di me, a tutto quello che mi dicono, in ogni secondo della giornata...? Perché l’ho sempre visto soltanto come lo sciocco che mi protegge e mi diverte?
Sono rimasta accecata dalla sua luce, dal bagliore intenso del mio sole... e ho dato per scontato il suo calore.
Stupida, stupida Sakura...
Ahh... i suoi baci non sapranno mai essere delicati, credo... ma sono quanto di più intenso io abbia mai provato. Sono roventi, mi tolgono il fiato. Mi fanno sentire come se stessi precipitando, senza più le mie ali, senza nulla al di fuori di lui e della sua luce...
Ma sono contenta che la cera che teneva insieme le piume si sia sciolta...
...Perché ora basta Naruto a farmi volare.

Riporteremo indietro Sasuke, un giorno.

E poi, insieme, saremo felici.



Io ci credo.














...Naturalmente, neanche una settimana dopo tutto il villaggio ha saputo che stiamo insieme.
Qualcuno dice che se lo aspettava, qualcuno non fa commenti, ma l’opinione più diffusa
è che io mi sia rincretinita e che Naruto abbia una fortuna sfacciata.

Sinceramente non mi interessa.
L’importante è che il mio sole continua a splendere.

Solo per me.









- fine -




ç_ç
Sono proprio cattiva, eh?
"Io ci credo". Come no. Contaci.
Per tutti coloro che non stanno capendo questa mia uscita, voglio rendere noto che questa breve fanfic non è altro che il prequel della long che sta volgendo al termine proprio in questi giorni, e che si intitola "Sinners". In sostanza, ora Sakura e Naruto sono felici... ma se Sasuke ricomparisse all'orizzonte?
Volete leggerla? Fatelo. Ma a vostro rischio e pericolo.
Potrebbe anche non piacervi...

Ora due parole su quest'ultimo capitolo, l'ovvio lieto fine che tutti si aspettavano, nonostante i miei ingenui tentativi di depistarvi! XD
Mi rendo conto di essere scivolata un po' nel teatrale e melodrammatico, ma dato che questa ficcina è il mio attimo di relax, e che non aveva nessunissima pretesa, ho deciso che mi andava bene così. Dai, vi siete cuccati anche la leggerissima lime, che non ero certa di infilarci! XD
Mi piacerebbe che le persone che hanno inserito questa storia tra i preferiti mi lasciassero un minuscolo commento, almeno questa volta... so che la mia richiesta cadrà nel vuoto, ma mi piace pensare che qualche volenteroso, invece, l'accoglierà.
A tutti voi, va il mio grazie per avermi seguita fin qui.
E un arrivederci, se ci ritroveremo di nuovo! ^_^

owarinai yume: accontentata! Il lieto fine c'è stato dopotutto! ^^ (sigh, sono troppo buona... XD Non è vero, in realtà è che amo gli happy ending anche più di voi lettori!)
gohan4ever: ci ho provato a farti preoccupare, ma alla fine c'è il lieto fine (e scusa la ripetizione!)! XD Ho anche eliminato qualunque accenno a ciò che accadrà in Sinners, per non rovinare l'atmosfera lieta... dai, le cose sono andate bene, no?
Kyuubi: oh che peccato, qui non sei comparso! Niente code che frustano l'aria, niente devastazione e distruzione, niente fuoco e fiamme! XD Però c'è stato il lieto fine, che in Sinners non è affatto garantito...
yuna92: certo che quel bacio significava qualcosa! Ma se la situazione non si complica non c'è neanche più gusto a leggere! XD E' finito tutto bene, tranquilla. Sakura è un'indecisa cronica, ma non un'idiota! XD
Ramiza: grazie per il commento e per i complimenti! *_* Mi hanno fatto davvero piacere! Sakura è evidentemente un'indecisa cronica, da brava eroina del triangolo, però un po' di cervello le è rimasto...!
Talpina Pensierosa: et voilà l'ultimo! Diì un po', ma quante volte hai letto con me la parola FINE, tu? XD
Julia83: hai avuto il tuo lieto fine, hai avuto la lime... cosa vuoi di più? Un L****o! XD (niente pubblicità, grazie!) Per le soddisfazioni della tua parte NaruSaku, direi che puoi anche metterti comoda, dal momento che ho in mente qualcosa di... ehm... oddio, non so nemmeno come definirlo! XD Comunque, QUALCOSA. Fidati! ^_^
Pai: non ti preoccupare per il capitolo in cui finiscono i commenti, nell'account c'è l'opzione "leggi commenti" che me li dà tutti a seconda della data, non del acpitolo in cui sono finiti! Quindi li vedo tutti lo stesso! Grazie per i complimenti, anche sul vecchietto! XD Non so davvero da dove mi sia uscito, visto che non era assolutamente previsto!
arwen5786: *_* Tu sai che a partire dal 23 marzo inizierò a tartassarti con cose come: "oh, tu pensa, tra un mese è il mio compleanno..." e "com'era? ah, sì... dicevi che avevi un regalino per me..." e "DOV'E' IL MIO REGALO, DONNA?!" Quindi, prendi le tue precauzioni! XD Parlando di Sakura la scema-ma-non-troppo, direi che in questo capitolo si è rifatta! Quando è saltata addosso a Naruto anche io sono rimasta sorpresa! XD (i mille pericoli dell'arte scrittoria) Dai, la tua infinitesimale particina NaruSaku non è rimasta un po' soddisfatta?
Kaho_chan: lo confesso. Mi sono rifiutata di fare il finale agrodolce (anche se per chi SA, lo è...). E' inutile, mi sono affezionata al povero Naruto di questa storia, lo volevo felice... e Sakura, Sakura ci crede. Povera illusa. Ma è facile parlare quando le cose sono lontane, quando ci toccano solo relativamente... è facile dire "saremo felici", finché non sei messa alla prova. Ohh, ma quanto sono cattiva con lei? Tra l'altro, per un anno 'sti due sono stati la coppia perfetta. E' stato POI che sono iniziati i casini... Comunque, grazie per essere arrivata fin qui, non smetterò mai di dirti quanto ti stimo e ti ringrazio! Arrivederci tra le "pagine" di Sinners, o, se riusciamo, su msn!
a crazycotton: si è risolta sì, e pure bene! XD Ohh, allora un briciolino di ansia sono riuscita a metterla? (no, lo so già, ma lasciami sognare! XD) Grazie per i complimenti e per i commenti! Anche se sei arrivata "in ritardo", li ho apprezzati come se fossero stati qui dal primo giorno!
DuniettaS: non parlarmi di Obitoooooo!! T_T Se ci penso piango ancora! Il mio piccolo Uchiha, l'unico simpatico... ç_ç Sniff! Parliamo di cose più allegre! La fic è finita, e i nodi sono stati sciolti! Alla fine Sakura ha scelto il presente, direi. Dopotutto, al di là delle sue incertezze, è una ragazza intelligente!
Hila92: sei soddisfatta, carissima? Sakura ha fatto la cosiddetta "scelta giusta", almeno oggi, è c'è stato il lieto fine che tutti aspettavano! Abbassa la motosega e sorridi, perché qualcuno gliel'ha spiegato che "non è mai troppo tardi"! Psst... a quella, ci sto lavorando! XD
sammy4ever: ed ecco l'ultimo capitolo! E' finita, dunque. Spero di essere rimasta sul mio solito livello!
gloria7: esiste sempre un ultimo capitolo, purtroppo! Ma l'importante è cercare di renderlo piacevole come i precedenti! Spero di esserci riuscita, e grazie per i commenti, i complimenti e tutto quanto! ^^
lale16: beh, alla fine Sakura l'ha presa decisamente "easy", direi! XD E per una volta è stata un po' meno cogliona! Ah, per l'immagine stoppa tutto! Il servizio "contatta" con me ha funzionato solo una volta da che sono qui... manda direttamente a "ayachan152003@hotmail.com", così non invii inutilmente! ^^

E grazie anche a te, che hai letto pur senza lasciare commenti.
Io le letture le vedo, e non possono che farmi davvero tanto piacere! ^_^

Susanna


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