Fear Is Only A Relative Thing

di AleHazzaDirectioner
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** This Is The Wrong Way ***
Capitolo 2: *** Life Is Just A Fucking Disappointment ***



Capitolo 1
*** This Is The Wrong Way ***


 

 

Ero in macchina insieme ad una delle persone a cui tengo di più al mondo: Ellie e ad altre nostre amiche, mentre ci dirigevamo al “Ministry Of Sound”: la discoteca più conosciuta e frequentata di Londra. Eravamo tutte molto eccitate al fatto della nostra prima vera e propria uscita in una discoteca, senza adulti che ti stanno sempre addosso e che osservano ogni singola tua mossa, ma mia madre ovviamente non aveva perso tempo e per questo mi aveva affidato una “guardia del corpo”: mio fratello Niall.
Lei ha sempre avuto tantissima fiducia in lui soprattutto quando si trattava di uscire in certi posti in cui uno deve guardarsi sempre intorno e avere la testa sulle spalle, però a me questa cosa non è mai andata tanto a genio: insomma anche io ormai dovrei essere libera e indipendente, dopotutto ho diciotto anni ed è per questo che ancora non vedo tanta differenza tra me e lui visto che ha solo un anno più di me, ma mia madre tanto non mi ascoltava mai e per questo spesso suscitavano molti litigi fra noi due. Oltretutto anche se non mi concedeva sempre tutto ciò che desideravo, le ho sempre voluto un mondo di bene…
In fondo dopo la morte di nostro padre ha dovuto affrontare un momento molto duro e difficile, cercando di prendersi cura di noi e impegnandosi molto nel lavoro per non farci mancare mai nulla: per questo non posso fare altro che ringraziarla. Lei ha casa non c'era mai, era sempre in viaggio per lavoro e quando tornava mi trattava sempre come una bambina che aveva ancora bisogno della baby-sitter, questo perché non riusciva ad ammettere a se stessa che mio fratello ed io, a causa della sua frequente assenza, eravamo cresciuti praticamente da soli fino ad oggi, aiutandoci a vicenda e affrontando qualsiasi tipo di situazione per conto nostro.
Comunque tornando a ciò che stavo dicendo prima: eravamo in macchina e ci stavamo dirigendo verso questa famosa discoteca che era ormai sulla bocca di tutti, che la definivano fantastica ed unica in tutta Londra.

* * *
 

Finalmente dopo l'estenuante traffico che aveva invaso tutte le strade della città, eravamo riusciti ad arrivare e non appena varcata la soglia della discoteca, rimasi sbalordita dall'enorme sala: suddivisa in sei zone private contornate da alcuni cordoni che ne delimitavano lo spazio, separandole dall'ampia pista da ballo illuminata da forti luci colorate ad intermittenza, che si riflettevano su una grande sfera posta al centro del soffitto.
Successivamente la mia attenzione nell'osservare l'incredibile sala venne distolta da mio fratello Niall, che a causa dell'assordante musica, fu costretto a gridarmi nell'orecchio: “Io e i miei amici andiamo a prendere da bere! Mi raccomando tu e le tue amiche restate qui e non fate sciocchezze...” annuì in risposta, raggiungendo poi Ellie e le altre sulla pista.
Ci stavamo scatenando come pazze seguendo l'insistente ritmo della musica, e facendoci spazio tra i vari corpi sudati, quando ad un tratto sentii due grandi mani afferrarmi da dietro i fianchi, così mi voltai di scatto sollevando la mano destra, pronta per stampare un bello schiaffo a quel deficiente che aveva osato toccarmi, ma non appena lo riconobbi lo avvolsi in un caloroso abbraccio. Non ci potevo credere era proprio lui: il mio caro amico d'infanzia Liam, con il quale spesso dopo scuola andavo al parco a giocare…
Eravamo inseparabili, infatti una volta finite le elementari lui aveva preso una scuola diversa dalla mia, ma questo di certo non riuscì a tenerci separati, di fatti siamo rimasti sempre in contatto incontrandoci e tornando sotto l'enorme quercia del nostro parco, quella dove da piccoli passavamo le intere giornate a fingere di essere dei supereroi che andavano in giro a salvare il mondo. Purtroppo però, andando avanti con il tempo, dopo le scuole medie, non ci siamo più né visti né sentiti...e adesso non potevo credere di averlo ritrovato.
Era passato davvero tanto tempo dall'ultima volta che l'avevo visto e devo dire che era cambiato tantissimo: adesso aveva i capelli corti rispetto alla folta chioma di riccioletti di quando era piccolo, inoltre ora aveva due braccia davvero muscolose, per non parlare degli addominali...
Una volta che l'ebbi scrutato curiosamente dalla testa ai piedi, aprii la bocca e mi decisi a parlare: “Liam? Ma sei davvero tu? Giuro che non ti avrei mai riconosciuto...Mamma mia è passato davvero tanto tempo dall'ultima volta! Che ci fai qui da queste parti?” e alla mia ultima domanda un sorriso apparve sul suo volto e rispose: “Veramente è da un bel po' che sono qui, frequento la tua stessa scuola e che ci creda o no, solo ieri ho scoperto di andare in classe con tuo fratello.”
Sbalordita gli chiesi: “Cosa? Ma stai scherzando? E come mai non ti sei fatto sentire?”

Perché non avevo capito che Niall fosse tuo fratello, cioè non l'avevo riconosciuto...in fondo l'avevo visto solo una volta quando aveva dieci anni…e poi io e lui non abbiamo mai avuto così tanta confidenza...”

Ancora incredula al fatto di essere stati vicini per tutto questo tempo senza mai incontrarci, continuai a parlare rassicurandolo: “Va beh non fa niente, non è di certo colpa tua…e poi l'importante è che adesso ci siamo ritrovati...Se vuoi, possiamo ricominciare a vederci ogni tanto, anche perché abbiamo tante cose da raccontarci...”

Si sarebbe un'ottima idea!”

* * *

 

Impegnata nella conversazione mi ero completamente dimenticata di aver abbandonato le mie amiche sulla pista da ballo e me ne ricordai solo quando sentii qualcuno tirare il mio braccio con insistenza: era Ellie.

Kaitlin dai, torna a ballare con noi ti prego, senza di te non ci si diverte...Oops! Scusa, per caso vi ho disturbati? Stavate parlando?”

No, no...cioè si, ma non ti preoccupare...Ah! Lui è Liam un mio caro vecchio amico.”

Ciao molto piacere io sono Ellie Tomlinson”

Ciao piacere, Liam Payne” disse lui presentandosi

Ellie sentendosi un po' a disagio e non spendo più cosa dire, mi si avvicinò sussurrandomi nell'orecchio: “ Senti Katy, visto che non riesco a mandare avanti questa conversazione e che non voglio fare figure di merda non sapendo cosa dire, ti aspetto sulla pista con le altre...” e se ne andò facendomi un occhiolino, ed io imbarazzata da quell'azione inaspettata, le mimai un NO con la bocca per farle capire che aveva frainteso tutto.
Quando poi mi voltai tornando con lo sguardo su Liam, mi accorsi dalla sua espressione divertita che aveva capito ciò che Ellie intendeva, così mi limitai ad abbassare lo sguardo, sentendo pian piano le mie guance tingersi di rosa.

Per evitare che la situazione diventasse ancora più imbarazzante gli feci una domanda per cambiare discorso: “Allora, che ci fai qui in discoteca?”
Alla mia domanda il suo sorriso scomparve e incominciò a passarsi nervosamente una mano tra i capelli: c'era un senso di disagio nelle sue azioni e anche nel suo sguardo vagante, mentre cercava di formulare una risposta.
Aspettai ansiosamente per qualche minuto ed ecco che ad un tratto dischiuse le labbra e disse: “Sono qui con degli amici...anzi forse è il caso che adesso torni da loro...si staranno chiedendo che fine abbia fatto...comunque mi ha fatto piacere rivederti, ci si vede Katy!” non ebbi neanche il tempo di dirgli “ciao” che già se ne era andato confondendosi tra la folla.
Chissà perché si era comportato in quel modo? Perché tutta quella fretta di andarsene? Non ne avevo la più pallida idea, così decisi di tornare da Ellie e le altre.
Non appena le raggiunsi Ellie mi disse: “Scusa se prima ti ho fatto fare una figura di merda, sai credevo che lui ti piacesse...” ed io che in quel momento ero presa da altri pensieri le risposi con indifferenza: “Ah no, no non importa...”
Lei osservando il mio sguardo preoccupato e assente mi chiese: “Katy, che c'è che non va?” ma non ebbi il coraggio di risponderle, così mi afferrò per un braccio dicendomi: “Dai su andiamo a bere, almeno ti distrai un po'.”

* * *

 

Rimanemmo per un po' sedute al bancone del bar, ed ogni volta che Ellie mi avvicinava un bicchiere di Vodka io la rifiutavo. Non volevo ubriacarmi o per lo meno non quella sera visto che volevo sapere cosa fosse successo a Liam e con quali “amici” era venuto qui.
Successivamente io e le mie amiche andammo in una delle zone riservate: sedendoci sui divanetti, cominciando a commentare l'aspetto fisico dei ragazzi che ci stavano attorno.
Proprio in quel momento la mia attenzione venne catturata da un ragazzo a poca distanza da noi: era Liam, così mi alzai e dissi ad Ellie: “Torno tra poco” e lei con aria interrogativa mi chiese: “Ma dove vai?”
“Ehm...in bagno” anche se non sembrava molto convinta della mia risposta, annuì facendomi segno di andare.
Mi infilai fra i vari corpi ciondolanti e ubriachi sulla pista in cerca di Liam, facendomi largo con i gomiti, ma lui non c'era, non lo vedevo.
Come era possibile? Cinque minuti fa era proprio lì.
Ecco che ad un tratto due grandi mani afferrarono il mio bacino facendomi girare, ritrovandomi faccia a faccia con Liam. Devo dire che adesso aveva un aspetto decisamente peggiore di quando ci eravamo salutati poco prima: sicuramente aveva solo bevuto un bicchiere di troppo e si era ubriacato, ma mi faceva davvero pena vederlo ridotto in quel modo così gli chiesi: “Liam ma che ti è successo? Sembri ubriaco...” e lui biascicando mi rispose: “Tranquilla sto bene, non sono ubriaco. Senti perché non vieni con me, voglio farti conoscere i miei amici…sai hanno della roba davvero fantastica...” fu a quell'ultima affermazione che capii che non aveva solo bevuto così gli dissi: “Senti Liam, penso che stasera non sia il caso...semmai un'altra volta okay?”
Rimase immobile di fronte a me aggrottando le sopracciglia e con voce dura e minacciosa mi ordinò: “No, tu adesso vieni con me!” stavo per indietreggiare e scappare via, ma lui fu più veloce di me e mi afferrò entrambi i polsi, trascinandomi verso l'uscita sul retro della discoteca. Cercai di opporre resistenza, ma fu tutto inutile perché era molto più forte di me.
Una volta fuori ci ritrovammo in un vicolo stretto e poco illuminato, Liam lasciò uno dei miei polsi alzando la mano destra per farsi riconoscere da un gruppo di ragazzi ubriachi affollati in un angolo. Puntai i piedi a terra nascondendomi dietro di lui per non farmi vedere, ma ecco che uno dei ragazzi disse con tono divertito: “Hey Liam, hai portato compagnia?” questo cominciò ad avvicinarsi e non appena si ritrovò di fronte a noi, Liam mi tirò davanti a se.
Nel frattempo un altro del gruppo ci raggiunse e appena mi vide mi rivolse un sorriso sfacciato, mostrando due graziose fossette e dicendo: “Certo che sei davvero carina...” si avvicinò di più a me, sussurrandomi con voce roca e in tono malizioso nell'orecchio: “E chissà come sei sotto quella maglietta...”
A quell'ultima frase strabuzzai gli occhi e cominciai ad indietreggiare finché non mi ritrovai contro il petto di Liam, che con uno sguardo confuso mi disse: “Senti ora raggiungo gli altri, okay? Tu rimani qui con Harry e Nick”
Se Harry era quello che prima aveva quasi cercato di stuprarmi, non ci pensavo neanche di rimanere da sola con lui e con l'altro, così risposi: “Okay, adesso basta! Me ne vado e tu vieni via con me Liam!” lo afferrai per un braccio strattonandolo e lui liberandosi dalla mia debole presa, mi gridò contro: “Senti tu non mi dici quello che devo o non devo fare! Okay?! Se vuoi vattene, ma non rompermi i coglioni!” e si allontanò.
Lo raggiunsi subito fermandomi di fronte a lui, e non appena lo vidi estrarre una bustina con della polvere bianca dalla tasca posteriore dei jeans, l'afferrai e presi la sua testa tra le mani: “Ti prego Liam, ti prego, vieni via con me... Non voglio che tu ti riduca in questo modo, non voglio che tu faccia del male a te stesso e ad altre persone con questa roba...” solo al pensiero di ritrovarlo stesso a terra e incosciente, delle lacrime cominciarono a scendere rigandomi le guance, così avvolsi la mia mano attorno la sua, ma questa volta lui non si oppose e si fece portare via.

* * *
 

Arrivammo fino alla porta sul retro della discoteca, ma non appena l'aprii un enorme mano la richiuse con un pugno. Mi voltai di scatto per la sorpresa ritrovandomi faccia a faccia con Harry, che mi teneva costretta contro la fredda parete di mattoni dell'edificio: sembrava davvero arrabbiato, data la sua mascella tesa e il suo respiro pesante che usciva in forti sbuffi.

Dove credevi di andare? Non avevamo mica finito...”

Sentii la sua mano risalire pian piano il mio interno coscia, così l'afferrai e la tirai via prima che potesse andare oltre e quando poi si avvicinò per baciarmi, gli stampai un bello schiaffo sulla guancia sinistra: “Non azzardarti mai più a fare una cosa del genere, capito?!”
Riaprii la porta e afferrai Liam, ma Nick disse: “Lui non va da nessuna parte!”

Ah davvero? Ne sei proprio sicuro?” lo sfidai, scappando poi via di corsa tirando Liam per la giacca.

Tanto te la faremo pagare, stronza!”

Corremmo il più velocemente possibile lungo il precedente corridoio ritrovandoci finalmente di nuovo all'interno della discoteca. Cercai con lo sguardo tra le varie sagome attorno a me ed ecco che trovai mio fratello insieme ad Ellie e agli altri: “Ah eccoti finalmente! Ma dove eri finita? Ero preoccupato cazzo!” mi sgridò mio fratello

Oddio eravamo così in pensiero per te! Ma dove sei stata?” mi chiese Ellie in preda all'infarto…

Tranquilli, ero andata in bagno, solamente che dopo quando tornavo qui ho incontrato due mie amiche e mi sono fermata a parlare un po’con loro...” dissi rassicurandoli, anche se come risposta non era molto convincente…
Dopo ciò che era appena successo, non ce la facevo a restare in quel posto, così chiesi a mio fratello: “Niall, senti, potresti darmi le chiavi di casa? Non ce la faccio più, sono stanchissima e voglio andare a dormire.”

Si, va bene, eccole qui. Senti, posso fidarmi o devo farti accompagnare da qualcuno?” mi chiese ironicamente

Tranquillo, penso di saperla ritrovare da sola la strada di casa...” lo presi in giro facendogli un occhiolino.
Una volta salutati tutti quanti, comprese le mie amiche, uscì fuori e chiamai un taxi, quando vidi Liam seduto sui gradini di fronte all'entrata, così mi avvicinai a lui chiedendogli: “Va tutto bene?” e lui frastornato mi rispose: “Si, ma non posso tornare a casa dai miei in queste condizioni, mi ucciderebbero…”

“Che ne dici di venire da me?” proposi.

Lui non rispose e si limitò ad annuire e a seguirmi nel taxi, mentre si teneva le mani premute sulle tempie, a causa dei forti giramenti di testa che lo stavano torturando.

 

 

 

Angolo autrice: ciao a tutti!! Io sono Alessandra e questa è la mia prima FF... Spero davvero che vi sia piaciuta e per questo mi piacerebbe che mi lasciaste qualche recensione per aiutarmi a capire se vale o no la pena di andare avanti... Grazie a chiunque recensirà e leggerà questo capitolo!!! <3
P.s.: ringrazio AryDirectioner4Ever per avermi dato qualche idea per la trama :)

Baci alla prossima!!! <3
xoxo

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Capitolo 2
*** Life Is Just A Fucking Disappointment ***


 

 

“Tieni bevi questo, ti farà stare un po’ meglio” dissi a Liam seduto al tavolo della cucina, porgendogli un’enorme tazza fumante di caffè.

“Grazie, ma non c’è bisogno che tu faccia tutto questo per me” mi ringraziò in tono riconoscente.

“Non ti preoccupare, dopotutto è a questo che servono gli amici” riposi accennandogli un debole sorriso.
In quel momento avevo un solo pensiero per la testa: quello di sapere come mai aveva cominciato a fare certe cose e a frequentare certe persone, così dopo pochi minuti di assoluto silenzio presi un bel respiro profondo e mi decisi a parlare:

“Senti Liam, forse ti sembrerò un po’ invadente, infatti se vuoi puoi anche non rispondermi…volevo solo chiederti: ma come diamine hai fatto a finire con quei tipi lì? E soprattutto, come mai hai cominciato a prendere quella roba?”

Alle parole che avevo appena pronunciato, riaffiorarono subito alla mia mente alcune scene degli episodi precedentemente accaduti in discoteca, mentre un brivido risaliva la mia schiena facendomi tremare al solo pensiero.

LIAM’S POV

Lo sguardo disperato di Katy era fisso sul mio viso, i suoi grandi e imploranti occhi marroni inchiodavano i miei per ricevere una risposta.
Non ce la facevo a raccontarle tutto, non l’avevo mai detto a nessuno; inoltre ci eravamo ritrovati da poco dopo tanto tempo e il mio cervello la vedeva ancora come un’estranea. Però, ogni volta che la guardavo, ogni volta che osservavo la sua folta chioma di ricci scuri e i suoi dolci occhi marroni rivedevo sempre quella ragazzina solare e simpatica alla quale potevo confidare sempre tutto e della quale mi potevo fidare più di ogni altra cosa al mondo.
Ci osservavamo l’un l’altro, e man mano che il tempo passava vedevo nei suoi occhi sparire la speranza di ottenere una risposta da parte mia, ma alla fine decisi di lasciar perdere ciò che mi diceva la mia testa e di seguire solo il mio cuore. Non appena dischiusi le labbra, il viso di Katy si illuminò e intuendo che non ero molto sicuro al fatto di raccontarle tutto, lei annuì con la testa per incoraggiarmi.

“Tutto è cominciato all’inizio delle scuole medie: non conoscevo nessuno e mi è stato praticamente impossibile legare con qualcuno dei miei compagni di classe perché, come tu sai bene, sono sempre stato un tipo molto chiuso e timido. Non è che non mi piacesse avere amici, anzi tutto il contrario, ma purtroppo gli altri non mi accettavano mai per come ero veramente e per questo ero solito a ritrovarmi sempre da solo. Inoltre ero un bersaglio facile per molti dei ragazzi della scuola: specialmente per i bulli che mi costringevano sempre a dar loro i soldi per il pranzo e se mi rifiutavo di farlo mi picchiavano, abbandonandomi poi nei bagni dolorante e pieno di lividi…”

L’espressione di Katy era scioccata, c’era dolore nei suoi occhi. Mentre mi guardava era immobile, sembrava come rimasta pietrificata da ciò che le avevo appena detto, ma ad un tratto con un filo di voce disse: “Continua…” così presi un bel respiro profondo e ricominciai a parlare:

“Avevo pensato di dirlo ai miei genitori ma erano sempre presi dal loro lavoro e quando tornavano a casa era come se fossi invisibile, non gli importava nulla di me, c’era sempre qualcos’altro di più importante; così alla fine decisi di arrendermi e di continuare a sopportare quella tortura tutti i santi giorni. Poi però arrivato alle scuole superiori decisi di non voler essere più vittima di nessuno, non volevo farmi mettere di nuovo i piedi in testa da qualcuno. Infatti quando incontrai Harry fu la mia salvezza: anche lui aveva avuto un passato difficile che ovviamente non riusciva a cancellare, così ho cominciato ha frequentare lui e i suoi amici, finché un giorno mi fece conoscere Nick. Questo si approfittava dei ragazzi che avevano avuto un’infanzia difficile, oppure che avevano dei problemi familiari, o che avevano perso delle persone a loro care. Insomma si approfittava di chiunque non era in pace con se stesso, spacciando droga e dicendogli che l’avrebbe solo aiutato a dimenticare…
Harry faceva parte di quel circolo vizioso già da un po’, così mi consigliò di seguirlo e di entrare a farne parte, ed io accettai. All’inizio è come se tutto ciò che ti circonda sparisse, liberando la tua mente da ogni singolo pensiero e dai brutti ricordi, ma una volta che l’effetto svanisce torni nel mondo reale e tutto ciò che fino a quel momento avevi dimenticato, riaffiora di nuovo nella tua mente tartassandoti in continuazione. Adesso capisci il motivo per cui faccio tutto questo? Voglio solo cercare di dimenticare…”

Gli occhi di Katy erano fissi sul pavimento. Presi il suo viso fra le mani e lo sollevai verso il mio, per far sì che i nostri sguardi si incontrassero: i suoi occhi erano lucidi, le lacrime che continuavano a scendere irrefrenabili le rigavano le guance.

“Ma perché hai deciso di farti del male? Avrei tanto voluto aiutarti, starti vicino…” non finì neanche di parlarmi che gettò le sue braccia attorno al mio collo avvolgendomi in un caloroso abbraccio. Il  suo respiro era pesante e affannoso, non faceva altro che singhiozzare, le sue lacrime bagnavano pian piano il colletto della mia camicia.

KATY’S POV

Eravamo ancora abbracciati, ma ecco che ad un tratto sentii la porta di ingresso aprirsi e quando mio fratello Niall irruppe nella stanza io e Liam ci allontanammo velocemente l’uno dall’altra.

“Katy che ci fa lui qui!?” chiese Niall con aria interrogativa e abbastanza irritata.

“Oh ehm…Liam? Beh ci siamo incontrati in discoteca e visto che era da tanto tempo che non ci vedevamo, l’ho invitato a fare due chiacchiere…” risposi vagamente. Era ovvio che mio fratello non aveva creduto neanche un po’ alla mia bugia, dopotutto non ero una che sapeva mentire tanto bene.

Successivamente lo sguardo severo di Niall si spostò su Liam, e quasi ringhiando gli disse:

“Ti avevo detto che dovevi starle lontano!!” alle parole di mio fratello mi chiesi come mai gli avesse detto una cosa del genere, ma non appena aprii la bocca per parlare lui mi precedette:

“Katy, lui non è il tipo giusto di persona da frequentare.”

“ Non è vero, lo conosco e sono sicura che non sarebbe mai capace di farmi del male!” ribattei

“Katy sono tuo fratello, lo dico solo per il tuo bene!”

“ Senti, mi fa piacere che tu ti preoccupi per me, ma se permetti ho 18 anni e vorrei cominciare a prendermi le mie responsabilità!” alle mie parole Niall scosse la testa e se ne andò sbattendo con forza la porta.
Non mi piace litigare con mio fratello, ma non potevo più sopportare il fatto che mi trattasse ancora come una bambina, ho 18 anni cazzo! Perché nessuno lo capisce!?!
In seguito guardai Liam scusandomi con lui per la scenata a cui aveva appena assisitito, ma lui rispose:

“Tranquilla non ti preoccupare, dopotutto immaginavo che avrebbe reagito in quel modo. Beh, adesso è il caso che io vada. Grazie mille per tutto!”

“Di niente figurati, anzi mi ha fatto davvero piacere parlare con te.” dissi mostrandogli un timido sorriso, mentre si avvicinava a me per lasciarmi un dolce bacio sulla guancia prima di andarsene.

* * *

Il giorno dopo a scuola, dopo la seconda ora, raggiunsi il mio armadietto per prendere il libro di storia che mi sarebbe servito per l’ora successiva. Non appena mi voltai, mi ritrovai faccia a faccia con un alto ragazzo dagli occhi verdi e i capelli ricci: era Harry. Speravo tanto di essermi sbagliata, di aver visto male, ma purtroppo era proprio lui. Si avvicinò ancor di più a me, spostandosi con la mano il ciuffo di riccioli che gli copriva gli occhi:

“Hey, ciao bellissima!” disse con voce roca.

Lo ignorai completamente procedendo lungo il corridoio e dirigendomi verso l’aula in cui si teneva la lezione successiva. Non riuscii a fare tanta strada dal momento che la mano di Harry afferrò il mio polso, attirandomi verso di lui.

“Non si saluta più? Guarda che è maleducazione…” sussurrò in modo beffardo nel mio orecchio.
Adesso ero io quella maleducata? Per caso si era già dimenticato di come mi aveva trattata la sera prima?

Decisi di rispondergli in modo chiaro e deciso sperando che, così facendo, mi avrebbe lasciata in pace una volta per tutte:

“Ma perché non mi lasci in pace e non torni a drogarti visto che è ciò che ti riesce meglio!?” pronunciate quelle parole mi ritrovai costretta tra il corpo di Harry e la parete fredda degli armadietti, mentre lui mi inchiodava con lo sguardo:

“Senti ragazzina non ti conviene provocarmi, sai posso diventare anche molto pericoloso…”

DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN!!!

“Va beh, vorrà dire che continueremo questo discorso un’altra volta…” e se ne andò facendomi un occhiolino. Mi ricomposi velocemente e corsi a più non posso verso l’aula, cercando di fare il più preso possibile per evitare una nota.

Appena arrivai di fronte alla porta della classe, mi ritrovai faccia a faccia con il professore che se ne stava a braccia conserte ad aspettarmi:

“Siamo in ritardo oggi signorina Horan!” disse di rimprovero

“Lo so, mi scusi professore. Le prometto che non accadrà mai più.” risposi, andandomi poi a sedere vicino ad Ellie.

Visto che questa mattina mi ero già guadagnata una bella nota per il ritardo, decisi di prestare la massima attenzione per il resto della lezione, ma ecco che ad un tratto sentii vibrare il mio cellullare, così lo estrassi dalla tasca dei jeans e sbloccai lo schermo. Era un messaggio da parte di mio fratello che diceva:

-Ciao sorellina! Senti oggi ho invitato a pranzo un mio amico, ma torneremo un po’ tardi da scuola, perciò se vuoi mangiare prima di noi non c’è problema.-

Una volta letto il messaggio spensi subito il cellullare e lo riposi nello zaino per evitare che il professore lo vedesse, cominciando poi a fantasticare sul come sarebbe stato quest’amico di mio fratello.

* * *

Dopo pranzo mi rinchiusi in camera a fare i compiti, quando ad un tratto sentii la porta d’ingresso aprirsi al piano inferiore: “Hey Katy sono a casa!” era la voce di mio fratello che mi avvertiva di aver fatto ritorno.

Scesi velocemente le scale, curiosa di vedere chi fosse questo suo amico e appena arrivai sulla soglia della porta del soggiorno, riconobbi subito il ciuffo disordinato di ricci castani.
Non era possibile, lui non poteva essere un amico di mio fratello, loro non potevano essere amici!!
Senza dare troppo nell’occhio cercai di indietreggiare, ma purtroppo non ci riuscii dal momento che Niall aveva afferrato il mio avambraccio facendomi avanzare oltre la porta:

“Katy, lui è Harry un mio compagno di classe.” disse presentandomi l’imponente ragazzo a me non sconosciuto.

“Si, ci siamo già conosciuti.” dissi scocciata
Ma era possibile che dovessi ritrovarmelo ovunque!? Addirittura in casa mia!?
“Davvero e come vi siete conosciuti?” continuò mio fratello al quanto incuriosito.

Ero pronta per rispondere e dire lui tutta la verità, ma non appena Harry intuì quali fossero le mie intenzioni mi fulminò con lo sguardo, rivolgendosi poi a mio fratello:

“Beh, due giorni fa mi stavo dirigendo in classe quando ad un tratto ho visto che le era caduto un libro, allora l’ho raccolto e gliel’ho restituito.” Stranamente questa volta mio fratello sembrava aver creduto a quella sciocchezza anche se, ovviamente, non era andata affatto in quel modo.

Adesso però capivo perché Niall era suo amico: se avesse saputo tutto ciò che combinava e come era veramente, l’avrebbe tratto proprio come aveva precedentemente con Liam, ma visto che era all’oscuro di tutto, ai suoi occhi appariva solo come un semplice e normalissimo ragazzo di diciannove anni.
Successivamente informai mio fratello che dovevo uscire con Ellie, così lo salutai e per non farlo insospettire, rivolsi un saluto anche ad Harry:

“Ci si vede, ciao Harry.”

“Ciao Katy. Sai mi ha fatto davvero piacere rivederti.” aggiunse, rivolgendomi un sorriso sfacciato e mostrando due graziose fossette.

“Si, anche a me.” risposi, sperando che quella fosse l’ultima volta che l’avrei visto.
                                                                   * * *
Ero sdraiata su una delle panchine del parco, i miei occhi erano rivolti al cielo mentre osservavo il sole, che filtrava dolcemente attraverso le verdi foglie degli alberi sotto forma di piccoli e luminosi fasci di luce. Un leggero e fresco venticello accarezzava il mio viso scompigliandomi i capelli.
 Dopo aver osservato la bellezza di ciò che mi circondava presi un respiro profondo cercando di cancellare quello che era appena successo.
Cominciai a frugare nella mia borsa fino a quando ne estrassi il cellulare: dovevo sfogarmi con qualcuno, non ce la facevo più a tenere questa situazione tutta per me, così decisi si inviare un SMS ad Ellie:

-Ti prego raggiungimi ai giardini di Hyde Park, ho davvero bisogno di parlare con qualcuno. Fai presto, Katy.-
 

 

 

ANGOLO AUTRICE:

Salve a tutti!!! Questo era il secondo capitolo della mia FF!!!
Da quanto avrete capito Katy non se la sta passando molto bene dato che questo Harry le ronza sempre intorno, ma chissà se conoscendosi più a fondo le cose cambieranno??
Di certo lo scoprirete solo se continuerete a leggere questa FF… :)
Spero di avervi soddisfatti con questo nuovo capitolo e vi prometto che cercherò di aggiornare il più presto possibile!!!

 

P.S. Mi farebbe piacere ricevere qualche vostra recensione, anche breve, per capire cosa ne pensate e se vale la pena andare avanti…
Ovviamente sarò contenta di ricambiare chiunque mi lascerà  un suo parere!!! ;)

 

                                                                                                                  xx Alessandra.

 




 

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