Bright sides.

di jawaadsmylife
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I just came to say hello. ***
Capitolo 2: *** Choices. ***
Capitolo 3: *** Come back. ***
Capitolo 4: *** Trust. ***
Capitolo 5: *** Carpe diem. ***
Capitolo 6: *** All of me. ***
Capitolo 7: *** Post- party ***
Capitolo 8: *** Face to face. ***
Capitolo 9: *** Happy Sunday! ***
Capitolo 10: *** Some nights. ***
Capitolo 11: *** Do You Remember Summer of '10? ***
Capitolo 12: *** It's time to move on, baby. ***
Capitolo 13: *** Close as strangers. ***
Capitolo 14: *** Spaces. ***
Capitolo 15: *** Chances. ***
Capitolo 16: *** Do you wanna meet my parents? ***
Capitolo 17: *** Courage. ***
Capitolo 18: *** Drunk. ***
Capitolo 19: *** Boyfriends' problems. ***
Capitolo 20: *** Déjà-vu. ***
Capitolo 21: *** Little white lies. ***
Capitolo 22: *** Say something I'm giving up on you. ***
Capitolo 23: *** Are you with me? ***
Capitolo 24: *** Where do broken hearts go? ***
Capitolo 25: *** Changes. ***
Capitolo 26: *** I'm here. ***
Capitolo 27: *** Start. ***
Capitolo 28: *** Happy Ending. ***



Capitolo 1
*** I just came to say hello. ***


ALLY'S POV:
Ritornare a casa a piedi era sempre stata una delle cose che odiavo di più da quando mi ero trasferita. Non ero mai stata una ragazza a cui piaceva le lunghe camminate a piedi,ero più il tipo che usava qualunque tipo di mezzo di trasporto anche per fare dieci metri.
E di certo lo zaino pesantissimo non mi aiutava. Maledetta professoressa di chimica e maledetti quegli esperimenti dati come compiti delle vacanze che non si era neppure curata di guardare. Odiavo con tutta me stessa quella vecchia zitella,e lei ricambiava in pieno. 
La Mini Cooper si fermò a pochi metri dal marciapiede sul quale mi trascinavo. 
'Ecco lo scassapalle' pensai tra me e me.  Vidi la testa di Zayn sporgersi dal finestrino e un sorriso illuminargli il volto dopo un attimo.
Quel ragazzo era fin troppo testardo per i miei gusti, qaundo si sarebbe stancato di rincorrermi?
'Chi non muore si rivede..'  rise, scendendo dall'auto. Era vestito in modo impeccabile, come sempre. Indossava dei jeans blu con una camicia a quadri e un capello che richiamava gli stessi colori. E blazer rosse,ovviamente. Si avvicinò a me e mi diede un bacio sulla guancia.
'Non sono l'unica ad essere sparita ultimamente.' risposi a tono, sopprimendo un sorriso.
'Sai, col lavoro, la casa..' cercò di giustificarsi, facendo un'espressione buffa che mi fece ridere. 
'Dimenticavo,  il ragazzo impegnato..' lo presi in giro, dandogli uno spintone che lo fece barcollare. Lui scoppiò a ridere.
In effetti erano settimane che non ci vedevamo. Un po'  perchè anche io avevo avuto molti impegni, tra le ultime interrogazioni e le prove con la band, e un po' perchè dopo le ultime risse il moro e la sua gang avevano smesso di ronzare nei locali che di solito frequentavo.
In più Zayn si era trasferito in una casa tutta sua da un paio di mesi, e quindi anche se mi recavo spesso a casa sua con Maddy era praticamente improbabile che ci fosse.
Come sempre, sembrò leggermi nel pensiero.
'Dov'è mia sorella?' mi chiese, guardando dietro di me.
‘Era dietro di me una volta.’ Risposi. Non ero una tipa che dava tante spiegazioni.
'Eccola!' annunciò lui sorridendo.
Maddy si avvicinò affaticata verso di noi. Aveva una borsa stracolma fra le mani,la chitarra appoggiata a una spalla e un sacchetto di plastica contenente qualcosa di sconosciuto. Salutò il fratello con un gesto impecettibile della mano.
'Bastarda, dovevi aspettarmi' mi gridò furiosa. Risi.
'Oh, ha sorriso Maddy,scattale una foto! Nessuno ci crederà se non la scatti subito!' mi prese in giro. Io gli diedi uno ceffone e lui scoppiò a ridere. 
Per mia sfortuna quel ragazzo aveva il brutto vizio di prendermi in giro per qualsiasi cosa, ma in particolare per mia apparente apatia, e quando mostravo di avere dei sentimenti me cominciava a fare commenti stupidi che odiavo con tutta me stessa.
'Saltate in macchina dai,imbranate!' ci ordinò. 
Io aprii la portiera posteriore, ma Zayn mi fermò tenendomi per un braccio. Mi voltai di scatto e lui mi sorrise.
'Tu stai avanti con me.'
'Ma c'è anche Maddy..'
'E allora Maddy si mette dietro!' concluse lui. Io guardai Maddy, lei sorrise e alzò le spalle. 
Avanti con me. Questa cosa mi spaventava.


'Una birra per favore!' chiesi a Paul,il barman della discoteca. Lui sorrise e me ne porse una.
'Tieni dolcezza',disse, facendomi l'occhiolino
'Grazie' risposi io, ricambiando l'occhiolino.
Presi la mia birra e mi diressi su una poltroncina a berla. Odiavo con tutto il mio cuore le discoteche, ma alla fine, per qualche strana ragione, finivo sempre lì dentro a ubriacarmi. Vidi avvicinarsi a me un ragazzo riccio, solo dopo alcuni secondi lo riconobbi.
‘Buonasera.’ Mi disse sorridendo. A volte mi sembrava che tutti, parlando con me, si sforzassero di sorridere, come se sparassero che il loro buon umore venisse trasmesso anche a me. Illusi. 
'Ciao Edward' replicai fredda, senza neanche guardarlo. Lui rise.
Odiava profondamente il fatto che io lo chiamassi con il suo secondo nome, ma nonostante questo me lo permetteva.
‘Posso?’ chiese, guardando la poltroncina vuota accanto a me. Io annuii e lui si sedette.
'Mhh,il tuo biondino ti ha dato buca stasera?' gli dissi, abbozzando a un sorriso.
Sorrise anche lui. ‘Aveva da lavorare’ si limitò a rispondere. Io annuii.
‘Non credo che apprezzerebbe il fatto che tu ora te ne stai qui a parlare con me.’ Sospirai scocciata, appoggiando la testa sul tavolino davanti a me. Lui rise.
‘Neanche Zayn lo apprezzerebbe, temo.’ Mi prese in giro sorridendo.
‘Non me ne può fregar di meno Harry.’ Risposi brusca.
‘Si può sapere perché sei sempre incazzata?’ mi chiese irritato.
‘Siete voi che siete sempre troppo felici.’ Lui rise di nuovo. Vedi entrare dalla porta il caro signor Malik, accompagnato dai suoi scagnozzi, il biondino e il simpaticone. Ci mise un attimo per trovarmi in quella marea di gente e mi sorrise. Naturalmente non ricambiai. Poi si occupò di guardare male Harry fino a spingerlo a farlo ricambiare con lo stesso gesto cordiale. ‘Parli del diavolo..’
I tre si avvicinarono a noi.
‘Non capisco perché dovunque vada stai sempre davanti al cazzo, Styles’ ringhiò lui.
‘Hai sempre una parola gentile per tutti,grazie Malik.’ Ripose cordiale. Zayn fece una smorfia. Non mi spiegavo tutto quell’odio di Zayn nei confronti di Harry, e nemmeno il riccio.
Liam mi venne vicino e mi baciò una guancia e io lo salutai nello stesso modo. L’unico con cui non avevo alcun rapporto era Horan, o carinamente chiamato il pulcino da me e Maddy a causa della sua chioma ossigenata, il più antipatico di tutto il gruppo. E Louis, ovviamente, che mi odiava come non so cosa.
Zayn mi guardò finalmente negli occhi e mi salutò, io mi limitai a sorridergli. Vidi Harry alzarsi e dopo un millesimo di secondo, mi alzai anche io. Ci incamminammo entrambi verso le porte. Zayn mi prese per un braccio.
‘Dove cazzo vai?’ mi chiese,incazzato.
‘Fa caldo qui dentro.’ Risposi freddamente. Raggiunsi Harry e ci incamminammo in strada.
 
HARRY’S POV:
Erano le tre quando rientrai a casa. Pensavo che Louis stesse dormendo, ma appena entrai mi resi conto che la lucetta nello studio era accesa e che era rimasto ad aspettarmi. Salii velocemente le scale ma la voce assonnata del mio ragazzo mi sorprese alle spalle.
‘Dove sei stato fino a quest’ora?’ mi chiese, senza rabbia nella voce, anche se ero convinto che sapeva con chi ero stato a passeggaire fino alle tre del mattino e che non gli avesse fatto affatto piacere.
‘In giro.’ Mi girai e gli sorrisi,lui non ricambiò. Mi raggiunse sulle scale e mi appoggiò il braccio attorno alle spalle, prima di tirarmi verso di lui e baciarmi.
‘Quante volte ti ho detto che non devi frequentare certa gente?’
Non mi soffermai sul tono della sua voce fino a quando non pronunciò quel ‘certa gente’ così carico di rabbia.
‘Posso sapere cosa ti ha fatto quella ragazza?’ gli chiesi.
‘Non sono cazzi tuoi Harry.’ tagliò corto.
‘Tu e il tuo migliore amico vi divertite ad odiare le persone senza motivo, vero? È il vostro hobby?’ gli gridai.
‘Non alzare la voce e va a dormire Harry.’ Mi disse calmo, come se stesse parlando ad un cane o a un servo.
‘Vacci tu a dormire Lou’
‘Dobbiamo fare discussioni per quella?’ sbottò.
‘Quella ha un nome e un cognome, una vita e una reputazione che tu hai distrutto in parte e una capacità di ascoltarmi di gran lunga più grande della tua!’ gli gridai. Non l’avevo mai visto così arrabbiato.
‘Allora va da lei e andatevene tutti e due a fanculo!’ rispose, gridando più forte di me.
Io come risposta scesi le scale e uscii in strada sbattendo la porta. Non mi curai delle grida di Louis dall’altra parte, né del fatto che il quartiere in cui abitavamo alle quattro del mattino appariva particolarmente spaventoso. Non sapevo nemmeno dove stessi andando. Eppure continuai a camminare.

10 days later..

 
ZAYN’S POV:
Erano più o meno le nove quando mi svegliai. Aprii gli occhi e immediatamente mi resi conto di non essere a casa mia, ma non riuscivo ad orientarmi. Avevo un cerchio alla testa e i postumi della sbornia ancora da smaltire, e di certo la luce che entrava dalla finestra spalancata non mi aiutava in quel patetico tentativo di ricordare dove fossi.
Alzai la testa e inizia a guardarmi attorno, attonito. Poi riconobbi l’armadio da riccone di Niall e la lampada verde che gli avevo regalato a Natale. Mi tuffai di nuovo con la testa nel cuscino, tirandomi l’altro sulla faccia. Poi sentii i passi leggeri del mio biondino preferito nel corridoio e l’aprirsi della porta dopo pochi secondi.
‘Sveglia Zay!’ gridò, scuotendo il letto. Io sbuffai e gli lanciai un cuscino.
‘Maledetto..’ imprecò e io risi, e di conseguenza anche lui. Alzai la testa e presi il cellulare dal comodino, controllando i messaggi. 13 chiamate perse da ‘Lou’ e un paio di messaggi da mia sorella. Lo posai di nuovo.
‘Dalla tua faccia credo di aver capito che non si è fatta sentire..’ cominciò lui. Io risi.
‘Sono più o meno cinque giorni che non si fa sentire, oramai ci ho fatto l’abitudine’ risposi con diffidenza ‘piuttosto, mi spieghi come cazzo ci sono finito qui?’
Lui mi raccontò di avermi trovato davanti al pub in cui era andato a mangiare in stato confusionale e di avermi portato a casa per evitare di farmi ‘cacciare in qualche rissa o roba così’.
‘Tu esageri sempre Niall, avevo solo bevuto un po’..’ replicai ridendo.
‘Un po’..’ mi fece eco,tentando di non scoppiare a ridere. Niall era il ragazzo più buono che conoscevo ed anche il più idiota per certi versi. Aveva un sacco di soldi e  per chi non lo conosceva sembrava il tipo che se la tira, ma in realtà non era così. Sapevo che era un buon amico e che avrei potuto sempre fare affidamento su di lui.
‘Grazie Nialler..’ sospirai.
‘Non ringraziarmi,piuttosto vai giù, mangia qualcosa, poi prendi un’aspirina e fatti una doccia.’ ordinò lui. Io sbuffai. ‘e in fretta anche!’ continuò lui.
‘Sembri mia madre Niall.’ Sbuffai di nuovo e lui rise,mi scompigliò i capelli e se ne andò di sotto. Lo seguii, raggiungendolo nel corridoio. Sentii il telefono che squillava, ma non tornai indietro. ‘Richiameranno’ pensai.
 
Ci misi più o meno due ore per prepararmi del tutto ed uscire da casa di Niall in modo decente. Sebbene si fosse offerto di accompagnarmi, decisi che fare due passi a piedi mi avrebbe fatto bene. Pescai una sigaretta dal pacchetto che tenevo in tasca e l’accesi mentre camminavo velocemente nel vialetto. Bradford sembrava una città tranquilla alle undici di mattina, pensai.
Passai per la scorciatoia attraverso il parco, quasi deserto. Poi vidi qualcosa che mi fece fermare di colpo.
Louis era seduto una panchina, con lo sguardo perso e una sigaretta fra le mani. Notai la sua borsa dei disegni buttata in un angolo.
‘Lou’ lo chiamai. Lui si girò e finse un sorriso.
‘Hey Zay.’ Sussurrò. Io mi sedetti accanto a lui, ma mi ignorò e tornò a guardare nel vuoto.
‘Non hai l’aria di uno che se la passa bene.’ Scherzai io. Si sforzò di ridere, ma non ci riuscì.
‘In effetti no.’ Rispose, guardandomi. Io gli appoggiai il braccio sulle spalle e gli diedi una scossa.
‘Lou,che succede? Il tuo caro boy ti ha mandato in bianco stamattina?’ ironizzai. Non facevo altro: ironizzavo. E poi mi lamentavo se mi chiamavano coglione.
‘Se n’è andato, ma il punto non è questo.’ Si limitò a dire.
‘Cosa?’ chiesi,allibito. Harry Styles lascia casa Tomlinson? Dobbiamo festeggiare.
‘Quello è solo l’ultimo dei miei problemi Zay.’
‘Che è successo?’ chiesi. Iniziavo seriamente a preoccuparmi. Lo tirai forte a me,e lui si lasciò abbracciare. Stava per scoppiare a piangere.
‘Oggi,allo studio,avevo una presentazione. Sono entrato nella stanza, senza dire un cazzo, ho steso il foglio bianco sul tavolo e me ne sono andato.’
Si voltò verso di me, con uno sguardo vuoto, come se tutta la sua vita gli fosse scivolata dalle mani mentre pronunciava quelle parole. Lo studio era la sua vita. Erano ormai già due anni che si rompeva il culo là dentro e non si poteva permettere di fare cazzate, dopo tutto quello che aveva fatto per entrarci. Lou aveva a stento finito le superiori e senza la laurea non era nessuno, ma si era rimboccato le maniche e aveva dimostrato a tutti quegli stronzi quanto valeva e ora era il capo.
‘Jim mi ha chiamato. Ho cinque giorni per consegnare il progetto finito, altrimenti mi sbattono fuori. Non aspettava altro,quello stronzo.’ Aggiunse.
‘Non gli daremo mai questa soddisfazione, Lou. Adesso andiamo a casa tua e ci sediamo col culo sulla sedia finché non ci viene in mente qualcosa di decente da disegnare. Certo l’architettura non è il mio forte, come dimostra la mezza sfasciata casa sull’albero che ho costruito per Lottie, ma vedo case ogni giorno e credo di sapere cosa piace alla gente. Lo finiamo questo fottuto progetto,è una promessa.’  Lui sorrise in un modo meraviglioso.
‘Ti voglio bene bro.’
Sorrisi.
‘Io molto di più.’ 


Hola chicoos xx
Questo è il primo capitolo della storia e spero tanto che vi sia piaciuto. Come avrete capito in questa ff si intrecciano le storie di quattro protagonisti principali: Ally,Zayn e i nostri tanto amati Larry. Vi anticipo già che man mano la storia si farà sempre più interessante e che ci saranno anche altri personaggi che la influenzeranno :* Spero di avervi incuriosito,e sel il capitolo vi è piaciuto,vi invito a lasciare una recensione :) un bacione xx
p.s: Sono @tiportodentrome su twitter

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Capitolo 2
*** Choices. ***


LIAM’S POV:
Erano due ore che me ne stavo buttato sul divano senza cambiare posizione e avevo l’intenzione di continuare così per tutta la sera,ma qualcuno che suonava alla porta fece sì che finalmente mi alzassi,seppur controvoglia per aprire la porta. Era Ashton.
‘Buonasera’ sorrise.
‘Buonasera Irwin.’ Risposi,sorridendo a mia volta.
‘Mi fai entrare o vuoi lasciarmi qui tutta la sera?’
Sospirai. ‘Entra.’
‘Che bella casa.’ Si lasciò sfuggire,sorridendo. Ash era una persona perennemente allegra,in tutta la vita non l’avevo mai visto di cattivo umore. Tranne ovviamente quando lo facevo incazzare.
‘Come mai qui?’ chiesi.
‘Volevo venirti a trovare,ma se la cosa non ti fa piacere me ne vado.’
Sorrisi. ‘Rimani allora.’
Mi sedetti sul divano e lui si sedette accanto a me. Ce ne stemmo in silenzio per un po’,poi ovviamente fu lui a romperlo.
‘Non ti ho visto in giro per un po’,ti sei per caso dato alle telenovelas?’
Risi,senza rispondere. Lo guardai negli occhi e lui diventò serio.
‘Ti eri preoccupato per me,coglione?’
‘Su facebook non rispondevi,non scrivevi sul gruppo whatsapp,nessun tweet,nulla..’
Risi di nuovo. ‘E non ridere che mi fai sentire coglione.’ Aggiunse.
‘Ma tu lo sei sempre stato Irwin’ risposi,scompigliandogli i capelli.
‘E’ successo qualcosa ma non vuoi dirmelo,vero?’
Mi appoggiai al bracciolo del divano e chiusi gli occhi. Non avrei mai potuto mentirgli: io e Ash ci conoscevamo praticamente da sempre,le nostre madri erano diventate amiche quando avevano sedici anni e lo erano ancora,eravamo nati nello stesso ospedale,condiviso gli stessi giocattoli. Era il fratello che non avevo mai avuto e il fatto che ultimamente non ci vedevamo spesso mi dispiaceva.
‘No,non è successo nulla Ash’ lo tranquillizzai, Ma lui non era affatto tranquillo.
‘Guarda che se c’entra Malik in questa storia giuro che gli spacco il culo Liam.’
Io risi. ‘Guarda che è meglio se te ne stai calmino al tuo posto Ashton’
‘Calmino un cazzo Liam.’
‘Sto avendo problemi con l’università,tutto qui.’ Risposi calmo.
‘Mh..’
‘E a te come va la vita?’ chiesi. Lui alzò le spalle.
‘Come sempre.’ Rispose,abbozzando un sorriso.
‘E la band?’ I suoi occhi si illuminarono.
‘Abbiamo trovato un posto in cui suonare,sabato sera. In realtà è stata Ally a trovarlo,il capo è un amico di suo padre.’ Annunciò.
‘Sembri entusiasta..’
‘Lo sono,cazzo Liam se lo sono.’
‘Aspetta..come vi chiamate?’
‘5 Second Of Summer!’ esclamò. Io sorrisi.
‘Vi chiamate 5 Second Of Summer ma siete quattro e ogni volta che suonate da qualche parte viene a piovere..’ lui rise.
‘Non l’ho scelto io il nome,ma comunque è bellissimo. Tu non capisci nulla.’
‘Fammi indovinare: l’ha scelto Hood?’ chiesi ironicamente. Lui rise.
‘No l’abbiamo scelto insieme,anche se è stato El a consigliarcelo.’ Si stoppò,leggendo il dubbio nei miei occhi. ‘Sarebbe Ally Liam,la chiamiamo così’ spiegò .
‘Ultimamente si porta anche la sorella di Zay,è simpatica,a differenza dal fratello.’ Continuò lui.
‘Conosci Maddy?’
‘Eccome.’ Ammiccò.
Quell’eccome non mi piacque affatto. Tutti sapevano che avevo una cotta secolare per Maddy,anche Zayn, ma purtroppo l’unica a non accorgersene era lei.
‘Vi sentite? Ci stai uscendo?’ chiesi allarmato.
Lui rise. ‘Non potrei mai,idiota. Anche lei suona la batteria e a volte suoniamo insieme. Ha talento. Se la band non fosse solo per ragazzi,sarebbe già entrata da un pezzo.’ Io annuì. ‘Ti piace ancora,eh?’
‘Non la vedo da secoli ormai.’ Risposi freddo.
‘Ti inviterei alle prove,ma non penso che il grande capo approverebbe.’ 
Risi. ‘Ti riferisci a Zayn o a Calum?’
‘A Zayn,a chi sennò. Guarda che Calum mi chiede sempre di te,a volte mi dice di portarti..’
‘Solo per ferire Zayn,Ash. Non sono stupido.’
Lo guardai negli occhi. Lui non disse nulla,sapeva che avevo ragione.
Non avrebbe sopportato quel silenzio per altri cinque secondi.
‘Fatti loro.’ Alzò le spalle e chiuse l’argomento. ‘Piuttosto,perché non andiamo a farci un giro?’ sorrise.
‘Mi metto le scarpe e andiamo.’ E sorrisi anche io.
Uscimmo a braccetto a parlammo tanto,cosa che non facevamo da troppo tempo. Entrambi odiava mole discoteche o qualunque posto troppo affollato e così optammo per andare in una pizzeria,visto che il mio stomaco faceva rumori strani e anche il suo.
Si fece tardi e nemmeno ce ne accorgemmo. Poi all’una decidemmo di tornare a casa. Non abitavamo tanto lontano e facemmo quasi la stessa strada,fino a quando la Mini Cooper rossa si fermo a pochi metri da noi. Dentro c’era Zayn,al volante,e Niall accanto a lui.
‘Serve un passaggio?’ chiese Niall,sorridendo.
Ash scosse la testa. Io lo guardai.
‘Se puoi accompagnare anche lui,allora sì.’ Risposi.
‘Certo,salite.’ Fece zayn,con un sorriso cattivo sulle labbra.
Ash sorrise falsamente. ‘Io vado a piedi,grazie.’
‘Dai Irwin,sali’  lo pregò Zayn. Ash sorrise e voltò le spalle.
‘Liam entra.’ Mi ordinò Zayn. Lo guardai per qualche secondo senza osare muovermi. Ash rise.
‘Apri quella cazzo di porta e andiamo!’ gridò ancora Zayn. Sapevo che Ash stava per andarsene.

‘No.’ Dissi soltanto. Poi girai le spalle,presi il mio miglior amico sottobraccio e tornammo a casa.

 
CALUM’S POV:
La calma che mi caratterizzava stava per abbandonarmi. Aspettavo più o meno El da mezz’ora,seduto come un coglione sulla panchina davanti al bar e lei non si decideva ad arrivare. Era stata una nottataccia,non avevo dormito nemmeno un po’ e non mi andava di fare nulla. In più sapevo che dovevamo provare tutti insieme per l’esibizione e la cosa mi metteva ancora di più sotto pressione.
Finalmente,con un terribile ritardo di 45 minuti, El arrivò. Appena mi vide,mi corse in contro e ci abbracciammo.
‘Scusa per il ritardo Cal,ma è successo un casino..’  non finì la frase,la interruppi.
‘Non fa nulla,tranquilla.’ Lei mi sorrise. Non sorrideva spesso,ma quando lo faceva sembrava un angelo. Sorrisi anche io.
‘Andiamo tipa?’
‘Certo,tipaccio!’ rispose. La presi sottobraccio e ci incamminammo verso casa mia. In realtà quella casa non era mia,ma di Michael,io ero solo un parassita che viveva sulle sue spalle e cucinava qualcosa quando serviva. Io e Michael vivevamo insieme da quasi un anno,era il mio migliore amico e nonostante litigavamo spesso,non passavano due ore che già facevamo pace. Aveva un carattere d’oro e anche se cercava di sembrare sempre l’apatico della situazione,il menefreghista,era completamente l’opposto.
Cercai le chiavi in tasca ma non le trovai. ‘merda.’ Imprecai.
El suonò il campanello e io la guardai male. ‘Esci senza le chiavi tu..ma io boh’
‘Le ho,sono sicuro di averle prese..’ blaterai.
‘Si okay certo’ mi prese i giro lei. Io le diedi un buffetto sulla guancia e lei ricambiò con un pizzicotto. Purtroppo Michael rovinò il meraviglioso quadretto.
‘Hey hey chi si rivede’ esclamò lui. El gli saltò letteralmente addosso.
‘Mich mioo.’ Gridò,abbracciandolo. Quei due erano come fratelli,si volevano bene da pazzi. Eppure El era il tipo a cui non piacevano le smancerie,baci e abbracci vari;anzi era sempre fredda,stronza,trattava tutti con distacco,anche me,e a volte era capace di mandar a fanculo senza ragione. Ma con Mich no, con lui  era diversa. Perché lui aveva questo potere:quello di rendere migliore chiunque gli stesse accanto.
‘Vacci piano che non mi alleno da una vita..’ scherzò lui. Entrai in casa e notai che c’era qualcuno,in cucina. Ma non assomigliava né a Luke se ad Ash.
‘Abbiamo ospiti e non mi hai avvertito Michael?’ chiesi divertito. Anche lui sorrise. Mi guardò dritto negli occhi.
‘Era qualcuno che chiedeva di te’ rispose.

Hola Chiquititoooss! 

Come state? Innanzitutto mi scuso per non aver scritto per tanto tempo! Allora eccomi con il secondo capitolo,anche se non ho scritto molto,comunque cc la storia inizia a prendere forma e i ruoli incominciano a distinguersi,ally mostra un lato diverso di lei che spero apprezzerete,visto che nell'altro capitolo sembrava solo una stronza incazzata senza cuore ahah Vedremo come andranno le cose tra Liam e Zayn dopo la 'grande scelta',spero non si litighi.. e chi ci sarà ad aspettare Calum in cucina? 
Spero lo scoprirete presto,intanto recensite e fatemi sapere cosa ne pensate xx 


Baci xx 

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Capitolo 3
*** Come back. ***


Nel frattempo,dall’altra parte della città..
LOUIS’ POV:
Avevo passato i cinque giorni più duri della mia vita. Io e Zay ce l’avevamo messa tutta per finire il progetto e ne era venuto fuori un capolavoro che mi rendeva fiero di me stesso. Da solo non ce l’avrei mai fatta,infatti attribuivo gran parte del merito al mio miglior amico,che aveva avuto delle idee a dir poco geniali.
Se non fosse stato per lui,avrei passato quei cinque giorni a deprimermi e i prossimi dieci anni disoccupato cercando di evitare Hood senior e junior a vita.
Hood senior,come noi chiamavamo il padre di Calum,era il mio superiore. Dal primo giorno in cui ero entrato nello studio aveva cercato di rendermi la vita impossibile e aveva trasmesso l’odio anche al figlio,con cui avevo litigato molte volte e che avevo anche picchiato con molto gusto insieme a Zayn.
All’inizio,ai tempi del liceo, eravamo tutti amici,anche Zay con Calum si trovava bene;poi nel bel mezzo di una serata in discoteca scoppiò una rissa,Zayn e Calum iniziarono a picchiarsi come bestie,volarono denti e nulla fu più come prima. A me era dispiaciuto soprattutto per Luke,con cui avevo legato più degli altri,ma ognuno di noi aveva scelto da che parte stare,ed io,ovviamente,avrei sempre scelto Zayn. 
Non seppi mai cosa precisamente Calum disse a Zayn per farlo incazzare in quel modo, non ebbi mai il coraggio di chiederlo.
Ally aveva scelto di stare dalla parte sbagliata. Le volevo un bene pazzesco,e non solo io,anche Harry,che lei chiamava migliore amico, e Zayn,che stava in fissa con lei da almeno le elementari,e ancora Liam,che era il suo bro.
E lei aveva deciso di stare dall’altra parte. Erano passati quettro anni,ma non l’avevo mai perdonata per questo.
Mentre stavo sistemando le cose nella borsa per andarmene,sentii suonare alla porta. Sbuffai,guardai l’orologio,che segnava le 7.45. mi stupii del fatto che per una fottuta volta nella mia vita ero in anticipo e andai ad aprire.
Harry Styles in jeans attillata e maglietta bianca semi trasparente si era presentato alla mia porta con un sorriso invidiabile. Rimasi lì impalato per qualche istante,non sapendo che cosa dire. 
‘Posso entrare?’ chiese educatamente. Io annuì e lo feci entrare.
‘E’ tutto così ordinato quando non ci sono..’ sussurrò,sedendosi sul divano.
‘Perché sei qui Harry?’ chiesi frettolosamente. Lui sospirò.
‘Perché mi mancavi.’ Si limitò a rispondere. Mi sedetti nella poltroncina di fronte alla sua.
‘E te ne sei reso conto dopo due settimane?’
‘No,me ne sono reso conto appena ho varcato la soglia per andarmene,ma sapevo che se fossi rientrato saresti stato tu a sbattermi fuori.’ Ripose con calma. Non aveva affatto torto,lo sapevamo entrambi.
‘Questo non giustifica il fatto che tu sei sparito per due settimane,né un messaggio,né una chiamata,nulla.’
‘Lou,se ti avessi chiamato avresti attaccato. E avresti visualizzato senza rispondere qualsiasi messaggio,perché sei troppo orgoglioso.’
Sapevo che aveva ragione,e poi nemmeno io l’avevo cercato. Ma dovevo continuare a far finta di essere incazzato. Chiusi gli occhi,appoggiando la testa sullo schienale.
‘Avresti dovuto provarci lo stesso.’ Sussurrai. Sentii i passi leggeri di Harry attraversare il poco spazio che ci divideva. Aprii gli occhi e me lo trovai di fianco,seduto sul bracciolo. Lo guardai dritto negli occhi,lui mi accarezzò e provò a baciarmi ma io mi scostai.
‘Scusa..’ sussurrò.
‘Non ti scuso Harry.’ Risposi freddamente. Prese il mio viso fra le mani.
‘Tu mi scusi,con le buone o con le cattive!’ mi baciò forte e io non potei fare altro che ricambiare il bacio. Mi sbatté sul divano,stendendosi su di me.
‘No Harry,oggi no.’  Dissi alzandomi.
‘Hai il ciclo?’ mi prese in giro. Guardai l’orologio,erano le otto. ‘Merda.’ Imprecai.
‘Dove devi andare?’ chiese,alzandosi. Io presi la borsa e controllai che ci fosse tutto.
‘Allo studio,ho una presentazione da cui dipende praticamente la mia vita.’ Risposi.
‘Pensavo che la tua vita dipendesse da me.’ Sorrise.
‘Intendevo quella lavorativa,idiota.’ Sorrisi anche io.
‘Allora ti do un passaggio.’ Annunciò sorridendo. Uscimmo di casa in fretta,chiusi a chiave e ci catapultammo in macchina.
 
Uscii dalla sala congressi dopo un’ora e mezza. Hood senior si era messo d’impegno e mi aveva fatto tutte le domande possibili e immaginabili,a cui cercavo di rispondere con calma. Alla fine si arrese e fece sì che gli altri mi applaudissero. Salutai tutti con un sorriso e aprii la porta. Ad spettarmi fuori non solo c’era Harry,ma anche Zayn in tenuta da lavoro. Corsi da lui e lo abbracciai fortissimo.
‘Perché non parli? Com’è andata?’ chiese ansioso. Io sorrisi.
‘Benissimo zay.’
Lui tirò un sospiro di sollievo. ‘Mi hai tolto un peso..’
L’unico che non ci stava capendo un cazzo era Harry,che ci guardava con aria sospetta. ‘Ti spiego dopo’ mimai con la bocca.
Zayn gli buttò un’occhiata e poi mi chiese sottovoce se stavamo di nuovo insieme.
‘Non lo so Zay.’ Risposi ridendo.
Ma in realtà nel mio cuore sapevo bene che non avrei mai potuto lasciar andare Harry per nulla al mondo. Nemmeno per Zayn.
 
LUKE’S POV:
Erano due ore che provavo e continuavo a sbagliare note e ricominciare,ma la testa mi faceva un male terribile decisi di posare la chitarra e di sdraiarmi un po’ sul divanetto che Cal aveva intelligente portato quando il garage per la mia moto era diventato la nostra sala prove. Appena chiusi gli occhi,sentii la porta aprirsi e i passi frettolosi di qualcuno raggiungermi. Le mani di Cal mi scossero forte sul divano,io mi girai.
‘Non mi rompere i coglioni Cal,mi sono appena appoggiato.’
‘Ma non sai chi mi è venuto a trovare oggi’ mi disse lui,eccitato. Decisi di assecondarlo e di girarmi.
‘Chi?’ chiesi senza alcun interesse.
‘Niall Horan.’ Rispose lui ridendo.
‘Che?’ chiesi incredulo. Niall Horan,uno dei migliori amici di Malik,che andava a trovare Hood Junior,come i cari amichetti si divertivano a chiamare Calum.
‘Proprio lui.’ Rispose lui ridendo.
‘Cosa voleva?’ chiesi,impaziente.
‘Vuole che i 5 Seconds Of Summer cantino alla sua prossima festa,sabato prossimo. Ha detto che ci pagherà bene e che dovremo cantare finché la serata non finisce.’ Lui sembrava molto eccitato,mentre io ero preoccupato.
‘Deve esserci qualcosa sotto Cal. Ci stanno facendo entrare nella tana del nemico,hanno in mente qualcosa.’
‘Che cosa possono fare? Picchiarci? Abbiamo paura di loro? No,assolutamente no Luke. Andremo a cantare a quella festa proprio per dimostrarglielo. Ci sarà tantissima gente lì,ci faremo solo pubblicità. Ash è d’accordo con me,Mikey lo sarà presto. Manchi solo tu.’
‘Ma..’
‘Niente ma Luke. Dimmi di sì,per favore.’
Sbuffai. ‘Ci penserò’ soffiai,prima di richiudere gli occhi. Sentii altri passi avvicinarsi al divano,quando aprii gli occhi mi ritrovai Ashton seduto sul divano accanto a me.
Mi sorrise ‘Hey’
‘Ciao Ash’ risposi.
‘Sembri molto stanco.’ Sorrise di nuovo.
‘Perché hai detto di si a Calum?’chiesi irritato.
‘Perché dirgli di no scusa. Ci hanno provocato egli avremmo solo dimostrato di non avere le palle. Se scoppierà qualche rissa sappiamo picchiare anche noi,no? Quindi perché non andarci?’
Lo guardai. ‘Ho un brutto presentimento Ash.’
‘Andrà tutto bene. Promesso.’
Chiusi di nuovo gli occhi e in meno di un minuto mi addormentai. 


Hola Chicoss!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto :) Finalmente la storia inizia a prendere forma e si spiegano tante cose,come per esempio l'odio fra Calum e Zayn e la divisione dei due gruppi (anche se le vere cause sono mooolto lontane da quelle che si pensano,ma non voglio anticiparvi nulla ahah) 
Finalmente ho parlato un po' dei larry e del grande ritorno di Haz nella storia,con un rispettivo dispiacere da parte del caro Zayn,che odia anche lui (non è uno psicopatico,fidatevi aha).
Che cosa vorranno davvero Horan e Company dai 5 Second Of summer?
Vi lascio,se aveve qualcosa da dire o se la storia vi sta piacendo,recensite subito :*

Bacii. 

 

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Capitolo 4
*** Trust. ***


HARRY’S POV:
Finalmente chiusi le serrande della panetteria. Era un po’ di tempo che avevo trovato lavoro lì,prorpio vicino casa,e il fatto di poter aiutare Lou economicamente mi faceva felice. Odiavo essere il mantenuto della situazione,anche se lui non me lo faceva pesare per nulla.
Percorsi il poco tratto fino a casa a piedi. Nonostante fossimo a metà luglio,faceva molto freddo. Diciamo che a Bradford non avevamo molta idea di cosa fossero le stagioni: a volte faceva freddissimo,a volte un caldo asfissiante.
Notai con sorpresa che in casa non c’era nemmeno una luce  accesa  e dedussi che Louis doveva essere uscito. Entrai,girai per tutte le stanze ma del mio ragazzo nessuna traccia. Poi trovai un bigliettino sul letto.
‘Sono uscito con Liam. Ti amo’ lessi ad alta voce e sorrisi. Mi feci una doccia velocemente ed uscii. Non mi andava di stare per Bradford,così andai in una pizzeria fuori città e decisi di mandare un messaggio a Nick per vedere se mi avesse fatto compagnia. Nemmeno dieci minuti dopo era seduto accanto a me.
Era il miglior amico che avessi mai avuto in tutta la vita,era sempre pronto a venire da me dovunque fossi,quando stavo male era l’unico a preoccuparsene,era stato lui a presentarmi il proprietario della panetteria,era il mio fratellone.
Appena entrato,ispezionò la zona per trovarmi e appena incontrai il suo sguardo,gli sorrisi. Anche lui mi sorrise e corse verso il nostro tavolo.
Ci salutammo con un abbraccio.
‘La pizza del martedì rinviata a giovedì e per giunta fuori Bradford.’ Rise lui.
‘Lavoro troppo ed è tutta colpa tua!’ scherzai io.
‘Ci parlo io col tuo capo allora,perché non voglio che la pizza del martedì diventi quella del giovedì.’ Rise ancora.
‘Non fa alcuna differenza Nick. Tanto corri da me ogni volta.’
‘E’ questo che fanno gli amici o sbaglio?’ Io annuii.
Mangiammo e ci divertimmo un sacco. Poi decidemmo di andare a farci un giro nei dintorni,per smaltire le tre pizze che ci eravamo divorate.
Gli raccontai degli ultimi eventi,anche se ci vedevamo spesso ed era al corrente di ogni novità tramite Whatsapp, parlare da vicino era tutta un’altra cosa.
Si limitò ad ascoltarmi per una mezz’ora senza fiatare,solo annuendo o chiedendomi qualcosa di tanto in tanto,mentre camminavamo. Poi mi sembrò troppo egoista parlare sempre di me e così gli chiesi come gli andasse la vita.
‘Sto uscendo con un ragazzo ultimamente.’ Disse sorridendo.
‘Oh davvero? Chi è il fortunato?’ chiesi.
‘Non credo lo conosci,non è di qui. E’ simpatico,e anche molto carino. Ci siamo conosciuti in discoteca sabato scorso e siamo usciti anche lunedì. Ci rivediamo sabato sera.’ Sorrise ancora.
‘Mi fa davvero piacere per te Nick!’ esclamai. Lui si fermò di colpo. Lo guardai sorpreso.
Parlò a bassa voce. ‘Ma quello non è Malik?’ disse,indicando con la testa un punto in mezzo alla pineta. Mi affacciai e lo riconobbi. Se ne stava seduto sotto un albero con una sigaretta fra le mani e una birra al lato,da solo. Aveva il cappello che gli aveva regalato Lou qualche settimana prima.
Io annuii. ‘Ma che cazzo sta facendo lì da solo?’ chiese,guardandomi.
Io alzai le spalle. ‘Forse aspetta qualcuno.’ Ipotizzai.
‘Si droga?’ chiese di nuovo. ‘Che io sappia no,ma perché ti interessa tanto?’
‘Zayn Malik,il grande divo di Bradford,che si fuma una sigaretta e chissà cos’altro da solo in una pineta fuori città,mi incuriosisce.’
Io risi.
‘Però per essere un figo,e un gran figo,dobbiamo ammetterlo.’ Aggiunse lui,alzando le mani.
‘Non oso contraddirti.’ Io risi di nuovo.
‘Perché non andiamo a salutarlo?’ chiese una terza volta,senza staccargli gli occhi da dosso.
‘Gli rovinerei solo la serata.’ Risposi. Fece il broncio con aria sconfitta.  ‘ma non è che ti piace Malik?’ scherzai ridendo. Lui mi rispose con un Bleah ed entrambi scoppiammo a ridere e continuammo a camminare.
 
 
 
MICHAEL’S POV:
‘No Mikey,hai sbagliato di nuovo. Ricominciamo.’
Non avevo mai odiato la voce di El così tanto fino a quel momento. Erano le undici e mezza,avevo provato tutta la serata e mi sentivo davvero esausto. Ci stavamo davvero impegnando troppo per la festa di Niall,e io mi sentivo particolarmente nervoso.
‘Basta El. Proviamo domani. Io non ce la faccio più.’ Mi lamentai,stressato.
Lei sbuffò. ‘Okay.’
‘Luke,passami una birra per favore.’ Lui me ne passò una dal piccolo frigo che avevamo portato lì,sorridendo.
‘Perche non scegliamo la scaletta per la festa?’ propose Ash. Tutti annuimmo.
‘Hai in mente qualcosa?’ chiesi,scocciato.
‘Beh,pensavo,perché non iniziamo con una delle nostre canzoni? Magari Heartbreak girl,che è movimentata e potrebbero ballarci sopra,oppure Don’t stop,ancora meglio.’
‘Potrebbe essere un’ottima idea,così se la gente vi prende a pomodori e sarete costretti a scendere dal palco almeno potrete dire di aver cantato una canzone decente.’ Rise El.
‘Ma vaffanculo.’ Facemmo tutti e quattro insieme.
‘Seriamente,potrebbe essere una buona idea. Complimenti Ash,il tuo cervello funziona ancora!’ Ash rise
‘Di tanto in tanto lo riaccendo’ fu la sua risposta.
Passammo più o meno una mezz’ora a decidere che cosa cantare e a trascrivere la scaletta su un foglio. Quando fu pronta,Calum la lesse ad alta voce per vedere se eravamo tutti d’accordo. Alla fine,sapevo che le decisioni dipendevano solo da me ed El,agli altri sarebbe andato bene tutto.
Annuimmo tutti ad ogni canzone e quella rimase la scaletta definitiva. Guardai il calendario appeso al muro: segnava il 24 giugno (Ash aveva il brutto vizio di mettere una x man mano che i giorni passavano),e la festa sarebbe stata sabato 27. Non sapevo che cosa aspettarmi. Insomma,Niall Horan che ci chiede di cantare alla sua magnifica festa mi sembrava davvero strano. C’era qualcosa sotto,e doveva centrarci Zayn in qualche modo,anche se ultimamente li avevo visti davvero poco insieme. Malik non si faceva vedere spesso per Bradford ultimamente e anche questo mi insospettiva.
Sentii vibrarmi il cellulare in tasca. Lessi il nome che lampeggiava sullo schermo. Maddy.
Maddy?’
‘Sono qui fuori e fa freddo,mi aprite?’ Mi precipitai ad aprire la serranda e mi trovai Maddy zuppa con uno scatolo di pizza in mano. Risi.
‘Quando vuoi fare un gesto gentile per gli amici..’
‘MadMaddy!’ la prese in giro Calum. Lei lo guardò con aria seccata. Io la trascinai dentro.
‘Avevo preso la pizza con i peperoni che ti piace tanto,ma mi sa che toccherà a me mangiarla.’ Rispose lei,sorridendo.
‘Maddy bellissima,perché mi fai questo?’ chiese lui,disperato. Tutti ridemmo per i due amici coglioni che ci ritrovavamo e ci sedemmo sul piccolo divano per mangiare la pizza.
‘Sei venuta a piedi MadMaddy?’ le chiese Luke. El quasi si strozzò dal ridere.
‘Ho dovuto,visto che QUALCUNO in questa stanza che non voglio nominare,cioè Ally la stronza,si è fottuta la moto.’
‘Non mi sono fottuta al moto,l’ho solo presa in prestito. Lo vedi che sei sempre arrabbiata?’ rise lei.
‘Senza chiedere il permesso,senza dire nulla,certo.’ Blaterò Maddy dall’altra parte.
‘Abbiamo deciso la scaletta per il 27’ la informò Calum.
‘Dopo allora mi fate dare un occhiata.’ rispose compiaciuta.
‘Dopo mi devi anche aiutare con una cosa.’ sussurrò Ash.
‘Certo caro’ sorrise lei. Ash era l’unico di noi cinque che non le dava fastidio con nomignoli strani né che la prendesse in giro né che le fottesse praticamente tutto o che le facesse brutti scherzi di continuo. Con lei era divertente perché si incazzava tantissimo ogni volta,per quanto volesse ignorarci puntualmente non ci riusciva e cominciava a gridare come una pazza mentre tutti ridevamo. Tranne ovviamente Ash,che si arrabbiava più di lei e sbraitava. E infatti.
‘Luke dammi il telefono.’ Ordinò MadMaddy,già irritata.
‘Non l’ho preso io,giuro.’ Rispose il biondino ridendo.
Lei sospirò. ‘Quanto ti odio mio dio.’ Lui rise e cacciò il telefono dalla tasca.
‘Se riesci a prenderlo te lo do.’ Rise ancora.
‘Dai daglielo cretino.’ Gridò Ashton.
‘Tu stai zitto ash.’
Iniziarono a litigare come sei bambini dell’asilo,finchè io non li divisi e presi il telefono di Maddy e glielo diedi.
‘Sei uno stronzo’ gridò Luike ridendo.
‘Non.era.divertente’ scandì Maddy,aggiustandosi i capelli.
‘Io mi divertivo’ commentò Calum,che ricevette un’occhiata fulminante da parte di Ash e Maddy.
Luke dava fastidio a Maddy solo perché era geloso del rapporto che si era creato fra lei e Ashton,e questo lo sapevamo tutti. Calum lo faceva perché non faceva altro nella vita,oltre che infastidire chi poteva e io perché mi piaceva vederla arrabbiata. Eravamo una bella squadra.
Ad un tratto vidi tutti i cellulari allineati sulla tavola illuminarsi insieme.
Presi il mio. Un nuovo messaggio da Niall Horan,che lessi ad alta voce.
‘La festa inizierà alle dieci,ma io vi voglio a casa mia per le nove. Portatevi quello che vi serve perché io non ho nulla,e non vi cedo la mia chitarra. Vi pagherò bene, non preoccupatevi xx’
‘E’ proprio quel non preoccupatevi che mi fa preoccupare’ soffiò Luke a bassa voce.
‘Ci sarà da divertirsi’ rise Calum.

 
LIAM’S POV:
‘Adesso lo troviamo e ci parli,perché nessuno dei due può continuare così Liam. Vi volete un gran bene, state male entrambi e non ha senso.’
Io sbuffai. ‘Lo sai com’è fatto Lou,non mi perdonerà così,dopo tutto quello che gli ho detto..’
Lui sbuffò a sua volta. ‘Tutte scuse perché non hai le palle di parlarci guardandolo negli occhi. Non era il tuo migliore amico una volta? Oppure ora che te la fai con i 4 minutes of winter ti sei dimenticato tutto?’
Risi. ‘4 minutes di cosa?’
Anche lui rise. ‘Io e Zayn li chiamiamo così,comunque il punto non è questo,e non cercare di cambiare argomento.’
Io non risposi. Sapevo che Lou aveva ragione,che forse non avevo abbastanza coraggio per parlare con Zayn,o forse perché avevo paura che lui mi avrebbe obbligato di nuovo a scegliere fra lui e Ash e non sapevo che cosa avrei risposto questa volta. Il fatto era che tutti davamo la colpa a Calum e Zayn se ci eravamo divisi così ma io ero stato l’unico ad averglielo detto chiaro e tondo,forse nel modo sbagliato,ed ero passato dalla parte del torto.
Nessuno aveva mai saputo che si erano detti quei due,perché si erano picchiati, nulla. Era successo così e basta,e loro avevano deciso per noi.
Ma a me Zayn mancava,terribilmente.
‘Non stavo cambiando argomento Lou,solo che non capisco perché li odiate tanto. Insomma cosa vi hanno fatto di tanto grave per meritarsi questo?
‘Potrei farti un elenco chilometrico Liam.’ Rispose freddo.
‘E fammelo,tanto Zayn non si trova e tu non ti arrenderai finchè non lo avremo trovato e ci avrò parlato,abbiamo tutto il tempo.’ Replicai con un sorriso.
‘Ficcatelo nel culo questo sorriso del cazzo Liam. Se vuoi stare dalla loro parte,allora per me puoi anche scendere.’
Sbuffai. ‘Ci risiamo..’
‘Sì che ci risiamo Liam. Certo che ci risiamo.’
‘Mi avete rotto il cazzo,okay? Questa non è una guerra, non siamo in Afghanistan,non ci bombardiamo,okay? Siamo solo nove ragazzi che vivono nella stessa città e che una volta erano amici. Non possiamo continuare per sempre.’
‘Tu non hai idea cazzo..’
‘E allora fammela fare tu sta idea,dimmi che cosa cazzo c’è sotto tutto questo,perché davvero non lo capisco.’
Lui mi guardò dritto negli occhi. ‘Non posso.’
‘Allora lo sai,allora tu hai parlato con Zayn..’ persi una pausa,sospirai.  
‘Che cos’è successo quella sera,eh? Cosa?’
‘Tu ti fidi di me vero?’ chiese sottovoce.
‘..si,certo Lou.’
‘Lo saprai a tempo debito. Non fidarti troppo di Irwin.’ Pronunciò quelle parole con una voce talmente seria da farmi rabbrividire.
‘Lui non sa nulla,me lo ha giurato.’ Contestai io.
‘Non so che cosa gli abbia detto Hood junior,se gli ha detto realmente qualcosa. Ma credimi,tu non fidarti di lui,è cattivo,come tutti lì in mezzo.’
‘Cattivo,addirittura cattivo Lou?’ chiesi,ridendo nervosamente. Anche lui mi sorrise.
‘Te ne accorgerai presto.’ Disse soltanto. Io scossi la testa.
‘E Luke allora,il tuo caro amichetto,non è come loro? E’ diverso solo perché era amico tuo?’ Lui rise,scossa la testa.
‘Sono tutti uguali,tutti e cinque. Portati via la tua principessa,prima che diventi come loro.’ Capii che con cinque intendesse anche Ally e sopsirai. Poi mi soffermai sul principessa che aveva usato.
‘Intendi Maddy?’ chiesi laconico.
Lui sorrise ‘chi altro sennò?’
Scossi la testa di nuovo,questa volta ridendo di gusto. ‘Non sarà mai mia Lou..’
‘Se te ne stai ancora con le mani in mano,no di certo.’
Guardai verso la strada. Per essere l’una di sabato sera c’era davvero poca gente,forse in freddo quasi invernale e la pioggia di quella sera di giugno aveva costretto tutti a starsene a casa. O forse Bradford di sabato senza Zayn a me sembrava sempre troppo vuota.
‘Perché non vediamo se è a casa?’ chiesi con voce sottile.
‘Sento che è qua,da qualche parte..’
Ci fermammo al semaforo e guardai l’auto che si era fermata ala nostra destra. C’era Harry,seduto a sinistra accanto a Nick,che guidava la macchina. Abbassai il finestrino.
‘Harry!’ chiamai. Lui aprì il finestrino.
‘Ciao Liam. Ciao amore.’ Sorrise. Anche Louis sorrise.
‘E’ verde,ci vediamo a casa picci’ sussurrò Louis.
‘Va bene,a dopo.’  Sorrise Harry.
Erano l’amore quei due. Mai vista una coppia più bella in tutta la mia vita,né nessuno che amasse in quel modo stupendo con cui Louis amava Harry,ed Harry amava Louis.
‘E così tu esci di casa e Harry si da appuntamento con Grimshaw,andiamo proprio bene..’ lo presi in giro.
‘Sei solo geloso perché io ho un fidanzato stupendo e tu no,gne gne ‘ rise lui.
Anche io risi. ‘Stupido’ gridai.
‘Tu sei più stupido perché se volessi potresti scoparti mezza Bradford o fidanzarti anche con la regina Elisabetta ma l’amore ti ha fottuto.’ Rise ancora.
‘Sul serio mi ha fottuto Lou,altro che ridi e scherzi…’
‘Perché non la inviti ad uscire?’
‘Non ci parlo né la vedo da secoli ormai,non posso andarle incontro e dire ‘hey ciao sposiamoci’,sarei ridicolo.’
‘Scusa sei amico di Irwin no? Digli di fare in modo che vi incontriate in qualche modo,non è poi così difficile. O forse hai paura?’ chiese lui.
‘E di che?’ chiesi a mia volta,alzando le spalle.
‘Che lei non ricambi,che non voglia uscire..’
Io alzai le spalle. Rivolsi il mio sguardo alla strada bagnata,e lo vidi. Zayn,senza ombrello,camminava lentamente sul marciapiede nonostante la pioggia battente e il freddo di quella sera. Era solo,e bagnato fradicio.
‘Eccolo Lou,fermati.  
Lui rallentò e accostò proprio vicino a lui.
‘Vuole un passaggio Sir?’ chiese,ironico. Zayn sorrise.
‘Grazie Sir,non posso rifiutare.’ Rise. Salì in macchina e sfrecciammo verso casa Malik.  

Ciao ragazzi! 
Eccomi qua con un altro capitolo della storia,dopo un po' di tempo in più,ci ho messo tanto impegno credetemi aha 
Allora, come possiamo vedere nei pov Harry e Liam,le cose fra Lou e il suo caro fidanzato sono tornate normali e vivono di nuovo insieme ansdhgh 
I 5Sos (o 4 minutes of winter,come si divertono a chiamarli gli Zouis) hanno deciso di andare alla festa (finally aha),nonostante Luke sembri abbastanza agitato,al contrario di Calum,che invece è ansioso di vedere che cosa succederà. Liam,costretto da Louis, ha intenzione di parlare con Zayn, ma il badboy lo starà a Sentire? lo scopriremo nel prossimo capitolo ahah recensite,mi raccomando! 
Vvb :* 

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Capitolo 5
*** Carpe diem. ***


NIALL’S POV:
Pioveva. Avevo la testa che mi scoppiava, mille voci mi ribollivano nel cervello e dovevo trovare il modo di farle stare zitte,anche per quella sera. Chiusi gli occhi,appoggiandomi con un’esagerata lentezza sullo schienale del divano.
Mi sentivo così fragile, come annientato da me stesso.
Quel Niall Horan sorridente, spiritoso, sempre pronto a combattere, che non si piegava davanti a nulla, non esisteva più. Adesso al suo posto c’era un altro Niall, un Niall stanco, distrutto, debole; un Niall che si era allontanato da tutti, anche dagli ‘amici di una vita’, che passava tutta la giornata a bere o a drogarsi. Tanto con la vita da mantenuto che facevo, non avevo bisogno da lavorare. Avevo soldi a palate, una bella casa, roba quanta ne volevo, feste, tutto quello che un ragazzo di diciotto anni avrebbe sempre sognato.
Di certo, non quello che avrei mai sognato io.  Ma non sempre si ha quello che si vuole, no?
Sbuffai, mettendomi la testa fra le mani. Era come se avessi un martello pneumatico che mi sfracellasse le meningi e mi impedisse di fare qualunque cosa. Sentii suonare al campanello una, due, tre volte. Sapevo che era lei, ma questa volta avrei fatto in modo di mandarla via una volta e per tutte. Mi alzai di controvoglia e mi avviai verso la porta.
Era completamente zuppa. I soliti capelli scompigliati, il solito trucco sciolto, il solito sguardo perso, le solite mani che tremano. Ci guardammo negli occhi per un tempo che a me sembrò infinito, dopodiché mi decisi a parlare.
‘Che cosa vuoi ancora da me?’ le gridai, più forte di quanto avessi voluto. Sapevo che gridarle contro non era il modo migliore per allontanarla da me, ma dovevo pur tentare,in qualche modo. Lei perse un sospiro e chiuse gli occhi per un attimo. Quando li aprì,li puntò come due spilli dritti nei miei.
‘Che tu mi faccia entrare Niall.’ Rispose, calmissima. Si appoggiò all’uscio della porta, non smettendo di guardarmi nemmeno per un secondo.
Io feci un passo indietro.
‘Se sei venuta per questo, allora puoi anche tornartene da dove sei venuta,e smettere di rompere il cazzo.’ Dissi,facendo per afferrare la porta e sbattergliela in faccia. Lei mi prese il braccio, e io mi arrestai di colpo. Per quanto volessi, i sentimenti avevano sempre la meglio sulla mia forza di volontà.
La sentii stranamente vicina. Il suo profumo dolce alla vaniglia mi solleticava le narici, le sue mani delicate che non sfioravo da tanto tempo stavano afferrando il mio braccio con una forza che non mi ricordavo che avesse.
Notai che aveva fatto un altro piercing, sull’orecchio, che aveva anche spuntato i capelli, ma solo di poco, e che aveva sulle labbra sempre rosse un rossetto leggermente più chiaro. Particolari che sarei rimasto ad ammirare per ore.
Ma sapevo bene che il suo posto non era lì,che doveva tornarsene a casa, a farsi una doccia e a togliersi i vestiti che si era inzuppata per colpa mia, e magari a provare a dormire un po’, per quanto non ne avesse l’intenzione.
Lei sorrise.
‘Come up to meet you, tell you I’m sorry, You don’t know how lovely you are.’ Cantò a bassa voce. Anche io sorrisi.
Dio solo sapeva (e anche i nostri vicini) quante volte avevamo cantato quella canzone, quanto la adoravamo, quanto adoravamo i Coldplay e cantare insieme i Coldplay. Ma non le avrei permesso di distrarmi un’altra volta. Mi tolsi il sorriso da imbecille che avevo sul viso, e mi feci coraggio.
‘Per favore,va via. Stai solo perdendo tempo con me.’
Lei mi guardò con aria severa. Salì di un gradino, mi puntò di nuovo i suoi occhi verdissimi nei miei e scandì bene ogni parola, con prepotenza.
‘IO NON ME NE VADO,CHIARO?’ gridò. Le sue labbra erano esattamente a un palmo dalle mie. Mi sentii quasi male nel notarlo.
Appoggiai la fronte contro la sua, cercando una voce severa che non avevo solo per dirle un flebile  ‘no.’
Lei mi prese le mani. ‘Non puoi mandarmi via da casa mia, perché questa è casa mia ricordi? Quello che è mio è tuo,e quello che è tuo è mio.’ Sussurrò.
Le lasciai le mani,guardandola negli occhi,senza dire nulla. Solo guardandola negli occhi, lei capì. Scosse la testa.
‘Vinciamola insieme questa guerra.’ Sussurrò ancora,abbracciandomi. Mi liberai subito dal suo abbraccio,scuotendo la testa a mia volta.
‘No,noi non vinciamo nulla picci. La vita non è come quelle storie d’amore che leggi nei libri quando non dormi, l’amore non salva la vita, tu non puoi salvarmi la vita, nessuno può. Non potete aspettarvi che voi mi diciate di smetterla con questa merda e io puff, perché me lo avete detto voi, la smetto. Non è così semplice. Noi non vinciamo mai,noi perdiamo,perdiamo sempre. E’ tutta la vita che perdo.’ Sputai, arrabbiato. Lei non disse nulla,mi guardò per un paio di secondi senza dire assolutamente nulla. Poi prese la borsa che aveva posato a terra, la strinse fra le mani e salì di un altro scalino. Puntò gli occhi ancora dentro i miei,questa volta con un approccio diverso, forse più dolce e mi prese di nuovo la mano.
‘Niall, io ti amo.’ Disse, e poi sorrise. Un sorriso di quelli veri,quando le si formava la fossetta sotto al mento e gli occhi brillavano.
Di nuovo,non fui capace di dire nulla. Lei mi spinse ‘fammi entrare’.
E la feci entrare.

 
ALLY’S POV:
La casa di Niall era immensa. Appena entrati dal cancello, tutto attorno alla casa c’era un giardino ben curato con amache e tavolini addobbati per l’occasione. Proprio al centro il giardino era attraversato da un vialetto con candele accese ai lati che continuava fino alla grande porta d’ingresso bianca, dove ad aspettarci c’era una ragazza bionda con gli occhi verdi che mi sembrava di aver già visto da qualche parte. Ci accolse con un sorriso.
‘Voi dovete essere la band,vero? Prego,entrate. Niall è nel salotto.’ Ci disse con gentilezza. Ci fece entrare e ci portò da lui.
Appena ci vide, Niall saltò dal divano dove era seduto.
‘Ciao sfigati.’ Rise. ‘Non so se avete notato,ma nella sala d’ingresso è stato sistemato il palco, come tutti gli anni. Fatemi fare bella figura. Ora dileguatevi.’
Ci guardammo tutti negli occhi e uscimmo dalla stanza.
‘Ecco perché lo odio.’ Sussurrai a Michael. Lui rise.
‘So dove si trova il palco. Sono stato un paio di volte qua alla festa.’ Disse Luke e tutti lo seguimmo per la grande scalinata dalla quale eravamo saliti per andare da Niall. Notai che,dai lampadari ai pavimenti, l’appartamento era tutto arredato in stile moderno e rigorosamente in bianco e nero e la cosa non mi dispiaceva. Il pulcino aveva gusto,pensai. E poi si abbinava al vestitino che mie ero messa per l’occasione.
Luke si arrestò e ci fermammo tutti dietro di lui,trovandoci davanti a un palco allestito di luci e di attrezzature costose da collegare agli strumenti.
‘Woow’ si lasciò sfuggire Ash. Luke rise.
‘Saliamo saliamo!’ Gridò Calum, che non stava più nella pelle.
‘Sembri un adolescente in piena crisi ormonale Cal, calma.’ Lo presi in giro. Ma lui non mi stava ascoltando. I quattro salirono sul palco sorridendo come dei cretini e facendo ridere me e Maddy. Collegarono le chitarre alle casse, provarono i microfoni e qualche accordo e si misero a loro agio. Era solo una stupida festa organizzata da Niall Horan per giunta, ma non li avevo mai visti così felici e soddisfatti di loro stessi, e la cosa mi riempiva di gioia. Iniziarono a provare qualcosa, quasi sottovoce, come se avessero paura che qualcuno li mandasse via da un momento all’altro,che quello fosse tutto uno scherzo organizzato da Zayn e Louis per prenderli in giro. Ma non arrivò nessuno a fermarli.
Pian piano le stanze si riempirono di gente e iniziò il casino. Niall accoglieva gente,sempre accompagnato dalla cordiale biondina che ci aveva spettati all’ingresso. Io stavo immediatamente sotto al palco, i ragazzi suonavano e alla gente piaceva. Ma nessuno della combriccola di Niall era ancora arrivato, e la cosa mi sembrava veramente strana, Verso le undici vidi comparire Harry e Liam, che subito si diressero a salutare Niall e a bere. Poi arrivò Louis, che si fece spazio fra la gente per andare ad abbracciare il biondo. I quattro si misero seduti ad un tavolo e guardavano verso il palco, parlando fra di loro. Per quanto mi sforzassi di capire dalle loro espressioni cosa stessero dicendo, non ci riuscii.
Ma chissà perché, non ero preoccupata. Insomma, il tutto rimaneva strano. Louis che appoggiava Niall nel fare una cosa del genere, cioè far suonare Hood junior alla festa di inizio estate,che era una tradizione bella e buona oramai a Bradford e a cui Niall invitava solo crème de la crème, mi puzzava. Ma mi sentivo tranquilla. I 5sos suonavano, la gente saltava e ballava, Niall sorrideva e Io e Maddy ci stavamo divertendo.
Era mezzanotte passata quando arrivò Zayn. Vestito impeccabilmente con un jeans di minimo 300£, maglietta bianca e nera e solito giubbotto di pelle nero da motociclista, e sorridente come non mai. Era da un sacco che non lo vedevo e mi fece uno strano effetto, come se mi fosse mancato un po’. Era il mio ammiratore n.1, nonché l’unico che avessi, pensai ridendo.
 Si diresse direttamente verso il tavolo e abbracciò tutti tranne Harry, a cui diede solamente il cinque come faceva di solito nelle occasioni importanti. Se non ci fosse stata tutta la sala a guardarli,probabilmente non l’avrebbe nemmeno salutato. Poi,come se sapesse esattamente dove fossi e che lo stessi osservando, si girò verso di me e mi guardò negli occhi,senza smettere di sorridere. Come un lampo si precipitò dalla cara sorellina affianco a me, che abbracciò con trasporto, accompagnato da Liam, che nel frattempo mi salutò con un bacio sulla guancia. Si voltò verso di me e mi abbracciò timidamente,di certo temendo la mia reazione. Odiavo qualsiasi tipo di contatto fisico e anche una stretta di mano mi sembrava una cosa troppo ‘intima’, figuriamoci gli abbracci. Ma strinsi a me Zayn più forte di quanto mi aspettassi. Forse mi era mancato davvero.
‘Adesso basta però..’ borbottai staccandomi. Lui rise.
‘Agli ordini!’ scherzò lui. Io gli feci il sorriso più finto che potei,e lui mi tirò per i fianchi.
‘Ci andiamo a fumare una sigaretta nel giardino nel retro?’ propose a bassa voce, sempre sorridendo. Sorrisi anche io. In fondo mi conosceva. Io annuii e lui fece un cenno a Liam,che intanto stava chiacchierando allegramente con Maddy. Forse si era fatto coraggio finalmente e si era fatto avanti, almeno questo era quello che noi tutti speravamo. Poi si voltò verso il palco.
‘Ve la riporto sana e salva far una decina di minuti,non preoccupatevi. E continuate così, state andando alla grande!’
Lo guardai,seriamente preoccupata. Che Zayn Malik mi fosse diventato matto in soli quindici giorni? Non mi sembrò poi così impossibile. Ma lui non smetteva di sorridere. Mi prese per la mano e mi trascinò fuori, dove finalmente potei respirare a pieni polmoni. Ci sedemmo sotto ad un albero, e Zayn cacciò il pacchettò di sigarette. Se ne accese una, poi me ne offrì un’altra dal pacchetto aperto.
‘Fumo dalla tua.’ Sussurrai, e lui fece un tiro e me ne fece fare uno a me.
Ce ne stemmo in silenzio per un po’, fumando a turno dalla sigaretta accesa. Sentivo i ragazzi suonare Voodoo Doll da lì.
‘L’ultimo tiro a te?’ chiese, sottovoce. Io annuii e aspirai chiudendo gli occhi.
Poi mi appoggiai contro la dura corteccia dell’albero, piegando al testa sulla spalla di Zayn. Lui mi guardò negli occhi.
‘Era da un sacco che non sentivo il tuo profumo.’ Si limitò a dire, giocando con i miei capelli eccezionalmente ricci. Io sorrisi. Zayn era un ragazzo molto dolce, e anche molto simpatico con chi voleva, ma sapeva  anche come farsi odiare.
‘Si può sapere che fine avevi fatto?’
Lui non rispose nulla. Continuò ad avvolgere i miei capelli attorno alle sue dita, senza osare guardarmi negli occhi. Sorrideva ancora, sì, ma aveva gli occhi tristi, quasi feriti. Non avevo mai pensato che Zayn potesse provare dolore. Ero convinta del fatto che era forte, anche più forte di me, e ora vederlo così vulnerabile mi faceva un certo effetto. Lo tirai verso di me,obbligandolo a guardarmi.
‘Mi dici che hai?’ chiesi ancora, con voce quasi preoccupata. Io preoccupata per Zayn Malik? Allora Luke aveva ragione, alle festa di Niall Horan succedeva veramente di tutto. Lui si sforzò di sorridere, ma eravamo così vicini che potevo sentire quanto il cuore gli battesse forte nel petto e che fatica facesse nel respirare.
‘Sto benissimo Ally. Mai stato meglio in tutta la mia vita!’ esclamò sorridendo meglio che potè. Io scossi al testa.
‘E poi da quando in qua ti interessa qualcosa di me?’ ironizzò, avvicinandosi pericolosamente verso di me.
‘Dopotutto sei tu che dici sempre che siamo amici, no?’ Lui scosse la testa.
‘Amici..’ mi fece eco ridendo.
 Appoggiai di nuovo la testa contro il tronco duro. Maddy diceva sempre che riuscivo a capire la gente anche solo guardandola,e forse era vero, ma con Malik non ci ero mai riuscita. Lui era la mia incognita.
‘E poi perché ti stai comportando così con i ragazzi? Che succede?’ chiesi ancora. La cosa mi interessava, Una settimana prima si uccide con Ash in discoteca e quella dopo un complimento alla loro musica.
Lui alzò le spalle e mi guardò negli occhi. Forse aveva intenzione di ucciderli una volta finita la festa e nascondere i loro cadaveri nella piscina di Niall. Meglio non pensarci.
Mi misi più vicino a lui e lui mi strinse forte a sé. Ce ne stemmo per un sacco così senza dire una parola. Non era uno di quei silenzi imbarazzati, come quando per caso ci trovavamo nella stessa stanza di casa dei suoi, e nemmeno quei silenzi che si creano quando due persone non hanno nulla da dirsi, no, perché cose da dire in quelle circostanze ce n’erano un sacco. Era uno di quei silenzi di due persone che aspettano. Io aspettavo lui, e lui cosa stava aspettando?
Mi accarezzò dolcemente il viso.
‘Sai a quanti ragazzi sto togliendo l’occasione di corteggiarti trattenendoti qui?’ sussurrò mentre mi spostava i capelli dal viso. Io sorrisi.
‘Sai a quante ragazze sto togliendo la possibilità di guardarti e svenire come tredicenni?’ risposi. Anche lui rise.
‘Secondo me hai un’opinione davvero troppo sbagliata di me, Thompson.’
Lo imitai,alzando le spalle. Alzai la testa e mi misi proprio di fronte a lui,senza smettere di guardarlo nemmeno per un attimo. Poi sorrisi.
‘Quindi non sei come sembri?’ chiesi.
‘Non sono come sembro, né come pensi.’ Soffiò lui, appoggiando la sua fronte sulla mia.
Sorrisi ancora. ‘Allora fammi cambiare idea.'


HOLA CHICOOOOS
☀️
Come state? spero che il capitolo vi piaccia, e mi dispiace se non ho aggiornato prima ma fra i compiti delle vacanze da finire e i l'inizio della scuola non ho avuto molto tempo, in più non avevo idee e quindi non credo che questo sia proprio un bel seguito ma vabbè ahah 
Mhh, nel pov niall  ci viene presentata una biondina di cui non sappiamo nulla (per ora..ahah) e spero che la cosa vi intrighi.
Poi Ally e Zayn che non si vedono da tanto sono carini aw ((okay, sto fangirlando troppo ahah)) e potrebbe succedere di tutto.. Poi,con Ally e Maddy lontane dal palco, i quattro moschettieri potrebbero rivelare ai 5sos le loro vere intenzioni..  

Non voglio dirvi nulla,ma spero che il capitolo e anche l'angolo dell'autrice siano un po' più decenti al prossima volta ahah un bacio xx 
VVb. 


P.s: sono @tiportodentrome su twitter!

 

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Capitolo 6
*** All of me. ***


ASHTON’S POV:
Niall ci aveva dato finalmente quindici minuti di pausa. Eravamo scesi velocemente dal palco, con grande disappunto del pubblico, e ci eravamo subito diretti verso il piccolo chioschetto dove si poteva trovare qualsiasi tipo di alcolico esistente. Era Luke a farci da guida, perché data la sua amicizia con Louis veniva invitato tutti gli anni ad ogni festa organizzata da Tomlinson e company, ed ero sicuro che stesse simpatico anche agli altri, dopotutto.
Mi resi conto di essere solo e mi sedetti su uno degli sgabelli neri, chiedendo un Bloody Mary al barman. Lui mi sorrise e cominciò a prepararmelo mostrandomi tutte le acrobazie possibili e non smettendo di sorridere nemmeno per un momento.
‘Questo ci sta provando..’ sussurrò il biondino del mio cuor alle mie spalle. Io risi.
‘Ma che dici Luke..’ sussurrai appena. Il ragazzo mi porse il cocktail e mi fece l’occhiolino. Ci stava decisamente provando. Io ricambiai il sorriso e l’occhiolino e mi beccai uno schiaffo da Luke.
‘Ahi!’ mi lamentai io. Lui rise e mi abbracciò da dietro,e poi lanciò un’occhiata fulminante al povero ragazzo che si girò e si mise a contare le bottiglie di alcool sullo scaffale. Nel frattempo arrivò El, che si sedette accanto a me. Era sparita fuori con Zayn e poi non si era più vista per tutta la serata. Fra quei due c’era un rapporto strano: non riuscivano a stare separati ma nemmeno a stare insieme, non riuscivano ad essere amici ma nemmeno ad ignorarsi, la battuta scappava sempre, la telefonata, la lettere, gli stati su facebook, qualcosa che li facesse comunicare, come ad assicurarsi che c’erano, che ci sarebbero stati.
Se chiedevo a El di Zayn lei partiva con ‘chi cazzo lo conosce’ oppure ‘ma chi lo vede mai’ o ancora ‘mi sta antipatico’, ma tutti sapevamo che non era così, tranne lei.
A me Zayn stava sulle palle e questo era palese. Voleva avere il controllo su tutto e tutti, decidere che cosa fare e che cosa no, motivo per il quale si era attribuito il nomignolo di grande capo da me e Cal. Ma non era solo questo.
Da quando Zayn era entrato nelle nostre vite era cambiato tutto. Mi aveva portato via Liam, aveva diviso i due gruppi, aveva in qualche modo sconosciuto cambiato totalmente il bellissimo carattere di Calum e per colpa sua finivo in qualche rissa praticamente ogni volta che uscivo.
Ma nonostante tutto, sapevo che voleva bene a El, e forse era l’unica persona oltre a sua sorella a cui tenesse davvero. Per cui se fosse successo qualcosa di serio fra di loro, non dico che ne sarei stato felice, ma nemmeno dispiaciuto.
Sapevo che cosa vuol dire combattere contro i propri sentimenti e non è affatto una bella sensazione.
‘Allora com’è andata con Zayn?’ chiese Luke, visibilmente interessato. El alzò le spalle e non rispose nulla. Luke non si arrendeva mica così.
‘Ti ha detto perché è così strano? E perché è stato gentile con noi? E la vera ragione per cui siamo qui?’ continuò lui.
‘Perché avrebbe dovuto dirmi i cazzi suoi?’ rispose, acida come sempre quando si trattava di dare spiegazioni. Non le piaceva rispondere alle domande, a volte parlava quando era di buon umore ma per lo più era silenziosa e parlava solo per prendere in giro e farmi incazzare o per dire cose estremamente necessarie.
Luke ci rimase un po’ male e stemmo in ‘silenzio’ per un po’. Poi El si girò verso di noi e ci raccontò tutto quello che si erano detti, cercando di fare l’espressione più impassibile che le riusciva. 
Sentii distrattamente qualche nota al piano posizionato sul palco e mi chiesi se Niall avesse ingaggiato qualche altro cantante per la serata. Luke si girò verso il palco sorridendo, e scettico mi voltai anche io, mentre El continuava a bere il suo cocktail blu. Il ragazzo stava con la testa bassa, ma mi sembrava familiare. Si stoppò per un attimo, poi cominciò a scandire le note della canzone.
Doveva essere uno importante, pensai, se nella stanza dove prima regnava un baccano totale adesso potevano essere udibili, chiarissime, solo le note del piano.
‘Ma chi è?’ chiesi a Luke, lui mi fece segno di stare zitto e di ascoltare.

What would I do without your smart mouth
Drawing me in and you kicking me out?

Ebbi un sussulto. El si girò di scatto e guardò verso il palco. Era Zayn. Anche lui, alzando lo sguardo, la guardò negli occhi, continuando a cantare.
Got my head spinning, no kidding
I can’t pin you down

Zayn, dal palco, le sorrise. Lei lo guardava stupefatta quasi quanto me.

What’s going on in that beautiful mind?
I’m on your magical mystery ride
And I’m so dizzy, don’t know what hit me
But I’ll be alright

Si guardavano, e sorridevano, Zayn dal palco, e El dal suo sgabello. Alla fine gli occhi di tutti si posarono solo su loro due. Zayn continuava a cantare, e a guardarla.
My head’s underwater
But I’m breathing fine
You’re crazy and I’m outta my mind

Prese un sospiro prima di iniziare il ritornello in un acuto altissimo. Sapevo che Zayn sapesse cantare, ma non fino a quel punto. Erano tutti incantati a guardarli, El non gli staccava gli occhi di dosso.

Cause all of me loves all of you
Love your curves and all your edges
All your perfect imperfections
Give your all to me, I’ll give my all to you
You’re my end and my beginning
Even when I lose, I’m winning
Cause I give you all of me
And you give me all of you, oh

‘Tutti gli anni ti dedica una canzone. E’ per questo che ho accettato di venire qui, per fartelo vedere. Tutti gli anni canta una canzone al piano, ma di solito non alza nemmeno gli occhi dal foglio degli spartiti, perché non ha senso se tu non ci sei.’ Si stoppò un attimo, ed El lo guardò sorridendo. ‘Ma ora sei qui, e ti sta dicendo che è innamorato di te. E credimi questa è la sua performance migliore.’
El mi strinse fortissimo la mano e guardò di nuovo verso il palco. Nel frattempo era arrivato alla seconda strofa, e appena Zayn si rese conto di avere di nuovo la sua attenzione, sorrise.
You’re my downfall, you’re my muse
My worst distraction, my rhythm and blues
Can’t stop singing, this ringing in my head for you

Luke mi strinse forte da dietro e mi cantò insieme a Zayn il ritornello. Io chiusi gli occhi e mi lasciai abbracciare. Per quanto la voce del moro sul palco potesse essere perfetta, quella del biondo che mi stava abbracciando era assolutamente la migliore.  

You’re my end and my beginning
Even when I lose, I’m winning

Guardai Luke negli occhi. Lui mi sorrise e continuò la strofa sussurrando. Non aveva idea del casino che mi scatenava dentro ogni volta che intonava una nota, non era affatto consapevole del danno che mi causava. Il problema era che più i giorni passavano, più io avevo bisogno di lui, e questo mi spaventava, e non poco. Ma lui continuava a cantare, e a guardarmi, con quegli occhioni perfetti, e quel sorriso che era riservato solo a me.
Cause I give you all of me
And you give me all, all of you

‘Luke..’ lui mi fece segno di stare zitto e finì la canzone stringendomi ancora più forte. Scossi la testa, cercando di liberarmi, ma fu tutto inutile. Lui continuava ad abbracciarmi e tenere la testa appoggiata nell’incavo de mio collo.

Cards on the table
We’re both showing hearts
Risking it all though it’s hard

Mi accarezzò i capelli e io sorridendo lo lasciai finire. Una strofa in più, una in meno, ormai non faceva alcuna differenza. Quella sarebbe diventata l’ennesima canzone che gli avrei dedicato di nascosto, magari cantandola sotto la doccia sperando che lui mi sentisse attraverso a parete. Appena arrivato a casa, l’avrei sentita e risentita fino allo sfinimento, consapevole del fatto che per quanto mi potesse piacere Jonh Legend, la versione Hemmings sarebbe stata l’unica che mi sarebbe rimasta ne cuore, per sempre.

Cause all of me loves all of you
Love your curves and all your edges
All your perfect imperfections
Give your all to me
I’ll give my all to you
You’re my end and my beginning
Even when I lose, I’m winning
Cause I give you all of me
You give me all, all of you, oh
I give you all, all of me, yeah,
And you give me all, all of you, oh

Mi girai di nuovo verso il palco. Tutti nella stanza li stavano guardando. Finita la canzone, Zayn sparì dietro le quinte. El, nel panico più totale, guardò atterrita Luke.
‘Va da lui, corri!’ le gridò lui in risposta. Nemmeno il tempo di finire la frase, che la mora era già scomparsa nella folla. La vidi scomparire nel tumulto delle decine e decine di persone che affollavano i corridoi. Quello che volevo era vederla felice per una fottuta volta, e se Malik poteva farle spuntare quel sorriso stupendo tutti i giorni come aveva fatto quella sera, aveva la mia benedizione.
‘Ash..’ chiamò la voce alle mie spalle. Rabbrividii, come ogni volta che sentivo il mio nome sussurrato dalle labbra di Luke. Chiusi gli occhi e feci finta di non accorgermi di quanto gli battesse forte il cuore, di quanto mi stesse stringendo forte, di quanto gli tremasse la voce. Per non illudermi, o forse perché avevo paura di averlo già fatto abbastanza.
Lui ripetè il mio nome, e io dovetti per forza girarmi.
‘Possiamo uscire fuori un attimo?’ mi chiese, alzandosi e cercando di tirarmi per mettermi in piedi. Sospirai ancora una volta, guardandolo con aria di supplica.
‘Perché dobbiamo uscire? Si sta così bene qui, al calduccio.’ Risposi io, girandomi di nuovo. Quanto cazzo ero codardo, nemmeno la forza di guardarlo negli occhi mi era rimasta. Lui mi tirò di nuovo.
‘Devo parlarti, e non posso farlo qui. Ti presto il mio giubbotto se hai freddo, ma devi venire’ lo guardai scocciato, lui riprese implorandomi. ‘ti prego Ash..’
Sbuffai, e insieme ci dirigemmo verso la porta. Ci investì una folata di aria fredda, ma fortunatamente Luke aveva avuto la brillante idea di lasciare il suo cappotto sotto al palco e non su uno degli attaccapanni dove invece io avevo lasciato il mio, perché con tutta quella gente e di conseguenza con tutti quei giubbotti ammucchiati sarebbe stato impossibile trovarlo. Doveva averlo imparato dopo tanti anni di esperienza, o forse dopo qualche dritta di Mr Tomlinson, pensai tra me e me. Mi buttò il cappotto sulle spalle mentre camminavamo,e io gli sorrisi per ringraziarlo di quella piccola gentilezza.
Mi prese per mano e mi trascinò nella parte più isolata del giardino. Ci sedemmo su un’amaca arancione ai piedi della quale ardeva una delle tante candele che illuminavano il prato. Fui come al solito io a rompere il silenzio imbarazzato che si era creato fra noi dopo qualche secondo.
‘Dovevi parlarmi no? O sono venuto qui a congelarmi per nulla?’ chiesi, senza azzardarmi a guardarlo negli occhi. Per una volta fu lui a sospirare, ma per farsi coraggio e prendermi la mano, che mi strinse fortissimo.
‘Si.. Ecco, tu lo sai che non sono molto bravo con le parole però sono certo di una cosa Ash, e cioè del fatto che non possiamo continuare così. Io non ce la faccio più, cazzo. Non riesco a starti più lontano, ad ignorare quello che provo, non riesco più a vivere nella stanza accanto alla tua senza trovare almeno un pretesto a notte per venire da te, non riesco a non impazzire quando ti so fuori con i tuoi amici, o di morire di gelosia per qualunque essere vivente che ti si avvicini, io non riesco più.’ Si stoppo, tentando di guardarmi negli occhi, ma stavo per scoppiare a piangere e mi girai dall’altra parte.
Sapevo che saremmo arrivati a quel punto, che non si poteva continuare così, ma preferivo ignorarla la verità, piuttosto che affrontarla e far cambiare la cose. Morivo dalla paura di perdere l’unica cosa bella della mia vita, e non facevo altro che comportarmi come se fosse l’inverso.
Sentii le sue mani fredde prendermi il viso. ‘Cazzo guardami Ash.’ Sospirò, mettendo il mio viso davanti al mio. Stava per piangere anche lui.
‘E che cosa vuoi fare ora?’ chiesi, mentre due lacrime mi scorrevano sul viso.
Non potevo perderlo, non potevo.
‘Non lo so’ sillabò lui, mentre due lacrime gli rigarono il viso. Se c’era una cosa che non avrei mai voluto vedere nella mia vita era Luke che piangeva. E sapere che era tutta colpa mia non faceva che peggiorare le cose, facendomi sentire talmente spregevole e distrutto allo stesso tempo.
‘Però non devi piangere.’ Lo pregai io, asciugandogli le guancie. Lui chiuse gli occhi, cercando di smettere, ma non ci riuscì.
‘La smetto quando lo fai pure tu’ rispose a fatica fra i singhiozzi, e io lo presi fra le braccia e aspettai che ci calmassimo prima di mollare la presa. Poi lo accarezzai e lui si appoggiò alla mia spalla, stando in silenzio.
‘Io non voglio perderti’ buttò lì dopo dieci minuti a fissare il prato, e io non sapevo che cosa dirgli, e nemmeno che cosa volesse dire con quelle parole, ma avevo troppa paura di chiederglielo, e così rimasi in silenzio.
‘Ho bisogno di te’ riprese lui, e io non capivo dove volesse arrivare. O forse stavo facendo finta, perché era la cosa più facile. Lui sospirò, prendendomi di nuovo il viso fra le mani, puntando i suoi occhi azzurrissimi dritto nei miei.
‘E ho bisogno di te perché..’ non terminò la frase, perché la voce di Niall che gridava dalla porta ci interruppe, costringendoci a girarci.
‘Dovete suonare, falliti, non vi pago per nulla.’ riuscii a captare nel fiume di parole uscente dalla bocca di quel rompipalle, ma Luke sembrò non ascoltarlo.
‘Hai sentito? Dobbiamo entrare, i tuoi amici non ci pagano per nulla.’ Ripetei innervosito.
Lui rise. ‘Geloso?’ chiese ridendo, mordendosi il labbro.
Alzai gli occhi e feci per alzarmi, ma lui mi trattenne per la mano.
‘Non abbiamo finito!’ escamò lui stizzito, ma mi liberai, riuscendo ad alzarmi.
‘Finiremo un’altra volta allora. Adesso andiamo’ risposi, cercando di tirarlo con tutta la forza che mi era rimasta, fallendo miseramente.
‘Dai..’ lo pregai, lui si alzò e mi tirò verso di lui.
Prima che me ne accorgessi, le mie labbra erano già sulle sue.

HOLAAAA!!
Spero mi perdonerete per aver aggiornato dopo così tanto tempo, ma sono sempre impegnata con i compiti o altro, ho avuto il pc fuori8uso per un po' e sono anche andata a Madrid per una settimana quindi non ho potuto fare di meglio sorry guyss ahah vvb
Mh, finalmente ho potuto inserire i Lashton nella storia yeee (li adoro anche se in realtà non li shippo ma dettagli ahha) e anche la dimostrazione d'amore di Zayn verso Ally awaw
Spero che vi piaccia quesdto brevissimo frammento, aspetto le vostre recensionii positive e negative xx
Tanto lovee!

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Capitolo 7
*** Post- party ***


CALUM’S POV:
Ero rimasto da solo sotto al palco con una birra in mano. Continuavo a cercare i ragazzi, ma sembravano essersi volatilizzati, in più Ally era sparita alla ricerca del suo amato cavaliere che le aveva fatto una serenata stonata davanti a un centinaio di persone ubriache e sapevo che Horan sarebbe tornato fra poco a chiedermi perché non avessimo già ricominciato a suonare. Finalmente vidi entrare dalla porta Ash e Luke, i due piccioncini, che facendosi spazio fra la folla mi raggiunsero subito.
‘Mikey?’ chiese il biondo, guardandomi. Io alzai le spalle.
‘Non l’hai visto?’ domandò ancora con tono apprensivo e calmo, che mi ricordò quando mia madre da piccolo mi chiedeva perché non volessi mangiare. Io scossi la testa e bevvi un sorso di birra. L’iniziale entusiasmo di quella serata era andato a sfumare fino a spegnersi del tutto.
Poi fu Ash a parlare, quasi gridando un ‘Ma che hai?’ che io ignorai completamente. Dov’era Ally? Mi guardai confuso attorno, sperando di vederla da qualche parte, attraverso le finestre, ma per l’ennesima volta non la trovai. Cercai di fare un sospiro e di calmarmi, ma l’unico pensiero che purtroppo avevo in testa era quello di spaccare la faccia a quello sbruffone di Malik appena ne avessi avuto l’occasione. Solo ricordarmi di quella sua falsa gentilezza a inizio serata, finta soltanto per fare bella figura con le ragazze e con Mikey, mi corrodeva lo stomaco.
Finii la quarta birra di quella sera, dopodichè mi girai lentamente verso il bar, e notando che Maddy e Mikey ci stavano raggiungendo, tirai un sospiro di sollievo. Salire sul palco mi avrebbe aiutato a non impazzire, pensai.
‘Eccoci qui.’ esclamò sorridente Michael, che prese subito in pugno la chitarra. Ashton ci fece un cenno e tutti e quattro risalimmo sul palco e riprendemmo la scaletta da dove l’avevamo interrotta, ben accolti dal pubblico con applausi e ovazioni. Stare lì sopra mi rendeva felice, quando mi esibivo non avevo bisogno di fingere, dovevo solo essere me stesso e fare quello che mi riusciva meglio e che soprattutto mi faceva stare bene. Era un’emozione unica, sentire il mio nome e quello dei miei amici urlato dalla folla, e a volte mi chiedevo se un giorno non avessi potuti fare di quella passione tutta la mia vita. A volte quei minuscoli palchi dei ristoranti o delle discoteche in cui ci esibivamo mi stavano stretti e decidevo di puntare più in alto. In fondo eravamo bravi, e se tanti ragazzi come noi erano riusciti a sfondare, perché noi non avremmo dovuto riuscirci?
Il resto della serata passò in fretta, anche se suonammo fino alle cinque del mattino. Quando la sala fu deserta avemmo da Niall il permesso di andarcene, e con mia sorpresa trovai le tasche del mio giubbotto piene di bigliettini con scritti numeri di telefono e nomi. Alcuni li conoscevo, di ragazze che non erano niente male.
‘La serata non è stata poi tanto pessima, eh Cal?’ rise Mikey, e io gli diedi una gomitata, ridendo anche io. Ci incamminammo verso l’uscita e appena fuori dalla porta, su una panchina circondata da bottiglie di birra vuote e bicchieri mezzi rotti, c’era Ally che stava fumando allegramente una sigaretta. Mi sentii sollevato dall’averla trovata sola, anche se mi chiesi subito se quel farabutto non l’avesse lasciata lì fuori da sola mentre andava a scoparsi tutta la città come era suo solito fare.
‘El!’ chiamo Luke, e lei si girò immediatamente. Ci sorrise e si alzò, correndo verso di noi. Ash se la prese sottobraccio e nessuno fiatò fino a quando non arrivammo nel parcheggio.
‘Cal, El, voi in macchina con me’ ordinò Mikey. Poi si rivolse ad Ash e Luke, chiedendo se loro andassero via insieme in moto, e Luke annuì prontamente. Quando ci avvicinammo agli sportelli, io aprii quello davanti, ma Ally mi trattenne.
‘Puoi metterti dietro con me?’ chiese con un filo di voce, e io annuii subito, aprendole la porta. Le stetti abbracciato fino a quando non arrivammo a casa sua e dovette scendere. La volevo accompagnare ma lei desistette.
Io e Michael rimanemmo in silenzio per tutto il resto del viaggio. Volevo dire qualcosa, chiedere a lui che cosa avesse, che cosa avessero tutti, ma l’alcool che mi ribolliva nello stomaco e mi annebbiava la vista non me lo permise. Dormii come un sasso fino alle due del giorno seguente. Probabilmente sarei rimasto a letto anche di più, se non fosse passato Ashton a tirarmi le coperte da dosso.
‘Sono quasi le due e mezza Calum, devi svegliarti!’ mi gridò. Io mi tuffai con la testa sotto al cuscino , ma lui me lo tirò e mi impedì di riprendere sonno.
‘Ma tu non ce l’hai una casa?’ chiesi infastidito e lui rise di gusto. Mi obbligò a farmi una doccia e a scendere di sotto con gli altri. Di tutti quelli che avevo attorno, Ash era forse l’unica persona che poteva capire a pieno quello che mi passava per la testa. Nel mio attaccamento per Ally, lui rivedeva la sua amicizia con Liam, e condividevamo lo stesso risentimento e lo stesso desiderio di vendetta. La differenza stava che il suo odio per Zayn era un sentimento nato da poco, mentre la mia rabbia, il mio rancore, aveva radici ben diverse, motivazioni che nessuno conosceva e che solo io e Zayn potevamo sapere. Perciò non era gelosia quella che provavo, solo un’insana paura che quell’essere mi portasse via ancor più di quanto non avesse già fatto fino ad allora.
Sbuffai nel ritrovarmi la cucina piena di gente. Oltre alla mia solita banda, riconobbi subito Liam ed Harry e un paio di ragazze, amiche di Maddy ed Ally. Feci un saluto generale e mi avvicinai a Luke.
‘Che ci fa tutta questa gente a casa mia?’ chiesi a bassa voce. Mentre lui stava per rispondermi, qualcun altro replicò al posto suo.
‘Siamo venuti per riconoscere il successo dell’intrattenimento fatto da voi ieri sera. Siete stati grandiosi, tutti gli invitati sono stati entusiasti. Ci ha mandato Niall, vero Harry?’ affermò Liam con tono solenne. Il riccio abbozzò un sorriso ed annuì, in modo che l’altro potesse continuare.
‘Ha mandato anche i soldi, oltre a questi noiosi ringraziamenti?’ lo interruppe Luke. Tutti e quattro ridemmo, mentre il biondo ricevette una gomitata da Maddy. Liam ci sorrise.
‘Certo, eccoli qui.’ Disse, porgendo ad Ashton un sacchetto che doveva contenere il bottino. ‘Adesso togliamo il disturbo, è stato un piacere.’ Finì Payne offeso, ma con un sorriso. Anche Styles sorrise cortesemente ed entrambi fecero per andarsene, ma El li fermò.
‘Perché non restate a mangiare con noi?’ chiese, cercando approvazione nei miei occhi. Sentii che quello fu il mio momento di intervenire, cosi aggiunsi un ‘infatti!’ molto convinto.
‘Sarebbe stupendo!’ esclamò Ashton, con grande disappunto di Luke, che storse gli occhi.
‘No grazie, dobbiamo andare.’ Sorrise il riccio, ma Ally lo afferrò per un braccio.
‘Dai Edwaaaard!’ supplicò lei. Dopo tante insistenze i due decisero di restare con noi e le quattro ragazze si misero ai fornelli e prepararono un pranzo coi fiocchi. Conoscevo bene Kyla e Jessy, le due biondine eccezionalmente invitate quel giorno. Facevano parte del consiglio d’istituto da ben tre anni e mi avevano salvato il culo un miliardo di volte con la preside, inoltre erano fan sfegatate dei 5SOS, quindi avevano tutta la mia stima.
‘Ma quella tuta da cheerleader non te la togli nemmeno di notte?’ chiesi ridendo a Jessy, che mi sorrise.
‘Abbiamo anche i pigiami uguali!’ scherzò lei, e tutti ridemmo. Tranne ovviamente Ashton, che se ne stette a bocca aperta, e dopo poco mormorò un ‘davvero?’ che fece ridere ancora più di gusto tutti i presenti. Liam gli diede uno schiaffetto sulla guancia e lui si nascose tra le braccia di Luke, tutto rosso.
Appena finimmo di mangiare i due ‘infiltrati’ insistettero per andarsene, ma riuscimmo a trattenerli ancora un po’ con noi e rimanemmo tutti insieme fino all’ora di cena. Chissà il grande capo cosa farà quando lo saprà, pensai ridendo.
Alla fine riuscirono ad andarsene, non senza aver prima promesso di tornare a trovarci quanto prima. Con Harry e Liam andarono via anche le ragazze, e rimanemmo i soliti sei idioti che discutevano su quale divano sedersi, come ogni volta che alla Fox davano qualche film bello.
‘Ma c’è Grease stasera! Ally, c’è Grease stasera!” si lamentò Maddy, cercando di strappare il telecomando dalle mani di Mikey, che voleva vedere Fast and Furious 5 per l’ennesima volta.
‘Mi dispiace tanto amica, ma non sono dei vostri stasera..’ Tutti ci girammo verso la mora, che intanto si era già alzata e aveva preso il cappotto dall’attaccapanni. 
‘Dove vai amica?’ le chiese interessata Maddy, che aveva abbandonato la ricerca del telecomando e si era ora concentrata su Ally. Quest’ultima alzò le spalle e ci piantò in asso senza dire una parola, sbattendo la porta. Io sbuffai e mi concentrai sul film, sarebbe stato meglio per tutti.
 
ZAYN’S POV:
Il cielo era pieno di stelle. Mi piaceva stare col naso all’insù, ad immaginare cosa ci fosse oltre quella immensità, nel silenzio. Di solito non ero un tipo solitario, che amava meditare sotto un pino come un monaco eremita in crisi religiosa, ma ultimamente pensare un po’ da solo mi aveva aiutato. A cosa? Non lo so. Non c’era nessuna malattia da cui dovessi guarire, se non da quella che mi procurava una certa Ally Thompson, ma quello era un caso a parte.
Sbuffai pensando a quella mezza matta. Di certo non l’avrei mai capita, o forse era averla capita un po’ troppo che mi spaventava. Come mi spaventavo quando mi accorgevo di fissarla da lontano, senza provare ad avvicinarla, quando mi parlava e sentivo tutto il sistema nervoso andarmi a puttane, quando mi accorgevo che amarla, nonostante mi facesse così male, era l’unica cosa che mi facesse sentire vivo.
Pensavo che cantarle quello che provavo sarebbe bastato a scioglierla, a toglierle la corazza, e a vederla sorridere dal palco sembrava anche essere così, ma il suo schiaffo della sera prima, accompagnato dal ‘che ti è saltato in mente?’ più freddo che avessi mai sentito, mi riportò alla realtà. Tanto con lei tutti gli sforzi sarebbero stati vani, ed ero convinto che anche se avesse provato qualcosa per me, non l’avrebbe mai ammesso, e anche se l’avesse ammesso, aveva troppa paura per fidarsi anche di sé stessa.
Mi misi la testa fra le mani per l’ennesima volta. Forse dovevo rinunciarci. Poi mi ricordai del nostro primo bacio, quando si fece promettere da me, con la mano sul cuore, che l’avrei rincorsa finchè ci sarebbe stata anche solo una scintilla di sparanza. Forse sapeva già come sarebbe andata, ma io non potevo mollare. Io non mollavo mai, e se quella era una sfida, cazzo io l’avrei vinta. Tornai a guardare il cielo quando sentii dei passi ed una presenza dietro di me.
‘E’ qui che ti nascondi ora?’ chiese la voce squillante alle mie spalle. Io risi.
‘Da quando in qua questo ti interessa?’ risposi a tono, alzando gli occhi verso la mora. Lei sembrò non ascoltarmie si sedette in braccio a me, appogiandosi al mio petto. Io le accarezzai i capelli.
‘Cone sapevi che fossi qui?’ chiesi infine, quasi sussurrando. Ally alzò la testa e mi guardò dritto negli occhi, per poi tornare alla posizione iniziale.
‘Non lo sapevo, ci sono venuta per caso..’ mentì lei, nascondendo la testa tra le mie braccia.
‘Non è vero, ho visto Styles aggirarsi qui qualche tempo fa, sarà stato lui. Non sai mentirmi.’ Attestai io, mentre la mia matta si mise a ridere e puntò di nuovo il suo sguardo verso di me.
‘Sei tu che sei speciale, nessuno capisce mai se fingo o se sto dicendo la verità.’ Affermò lei con convinzione. Non mi diede il tempo di darle una risposta adeguata, visto che mi baciò e rimase attaccata alle mie labbra fino a quando non ebbe più respiro.
‘Tu sei completamente fuori di testa, dico sul serio! Prima mi schiaffeggi, poi mi baci..’ lei rise, mi diede un bacio a stampo e poi ricominciò ad abbracciarmi.
‘Ero arrabbiata con te,’ mormorò lei. Io rimasi quasi allibito.
‘Arrabiata?’ chiesi con tono sommesso. Lei annuì e regnò il silenzio, fino a quando non trovai il coraggio di chiederle che cosa avessi fatto per provocare la sua ira. Lei sorrise di nuovo.
‘Mi hai fatta piangere.’

 
Holaa! Finalmente ho deciso di ricominciare a scrivere, perché ci tengo davvero tanto, soprattutto a questa storia. Spero che anche a voi faccia piacere, nonostante gli avvenimenti che stanno coinvolgendo le due band, ma soprattutto gli Oned, e spero che nonostante tutto siate qui a supportarli sempre perché se lo meritano! Chiudo qui la parentesi per concentrarci sul capitolo, in cui troviamo un pov Calum molto interessante, che ci da grandi spunti sull’avvenire (chissà quali segreti si nasconodono a casa Hood) e poi il tenero incontro tra Ally e Zayn, anche se penso che con quella mora mezza matta ci sarà da divertirsi! E niente spero che seguirete la storia, aspetto i vostri commenti e prometto di aggiorbare presto nel caso in cui vi piaccia.
Un bacio,
Estrella.

 

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Capitolo 8
*** Face to face. ***


MICHAEL’S POV:
Il sole batteva forte nel cimitero di Bradford quel martedì mattina. Di solito a giugno l’aria non era così calda, pensai, mentre mi toglievo il giubbotto che Calum mi aveva obbligato ad indossare a mo’ di nonna apprensiva e mi guardai attorno. Feci il solito giro tra le lastre bianche, portando con me un lume da accendere sistematicamente sulle sepolture dei mie cari, o almeno quelli che avevo conosciuto. Mia madre mi aveva raccomandato di farlo, quando era partita per l’Australia insieme alla mia famiglia, e ogni promessa è debito. Così ogni martedì mattina, quasi da rituale, passavo dal vecchio cancello arruginito in silenzio e adempivo ai miei compiti.
Dopo una mezz’oretta stavo scendendo le scale quando notai qualcosa di molto insolito. Zayn Malik era seduto sul prato, col volto rivolto verso una delle sepolture. Quando passai vicino al viottolo che costeggiava il selciato lui si girò quasi di scatto a guardarmi e io gli sorrisi.
‘Non ti avevo mai visto qui.’ Mormorai, avvicinandomi.
‘Neanche io mi ero mai visto qui.’ Rispose a bassa voce lui, facendo un cenno con la testa. Io mi sedetti sul prato accanto a lui e stemmo in silenzio per un po’. Entrambi fissavamo la scritta a caratteri dorati ‘Yaser Malik’ con sotto data di nascita e di morte. La tomba era pulita, probabilmente sua madre passava spesso.
‘Solito giro del martedì?’ chiese lui, distogliendomi dai miei pensieri. Io annuì ed entrambi sospirammo.
‘Non ti fa tristezza venirci sempre?’ chiese ancora, appoggiandosi lentamente con la schiena sul tronco di un salice vicino a lui. Io mi sdraiai sul prato.
‘Un po’, ma è questione di abitudine. E poi conosci mia madre..’ sussurrai io facendolo ridere. Era da tanto che io e Malik non ci incontravamo da soli, senza i nostri scagnozzi, e mi sembrò di essere tornato molto indietro, a quando ci sfidavamo insieme coi motocross sulle vie in collina e alla fine ci sdraiavamo tutti e due sull’erba godendoci il panorama. Ma quel giorno avevamo solo morti attorno, e chissà se non erano morte anche le parti migliori di noi, con loro.
‘Mi mancano i suoi cupcake ai mirtilli’ sospirò lui sorridendo. Anche io sorrisi, accorgendomi che anche lui stesse pensando alla stessa cosa, visto che mia madre quando tornavamo a casa ci faceva trovare sempre un bel vassoio di cupcake di mirtilli appena sfornati con cui fare merenda. Mi girai e dopo tanto tempo riuscimmo a guardarci negli occhi.
‘Bel posto per ricordare i vecchi tempi, eh?’ scherzai io, dandogli un pugno sul braccio. Lui si sforzò di sorridere e tornò a guardare il marmo bianco con gli occhi persi. Volevo abbracciarlo, ma avevo troppa paura della sua reazione per azzardare una mossa simile. In fondo ero stato io a voltargli le spalle, e quando mi ero reso conto della verità, era stato troppo tardi.
‘Prima o poi finiremo tutti qui, no? Anche l’erba cattiva prima o poi muore.’
Non seppi che cosa rispondergli. Capii solo che nonostante tutto lui fosse l’unica persona che sapesse leggermi dentro così.
‘Certo.’ Sospirai io.
‘Tu non hai colpe Michael. Né tu, né io, e neanche Calum.’ Prese una pausa, mi guardò di nuovo negli occhi ‘però nemmeno lui ne aveva.’
Capii che si stesse rivolgendo suo padre quando nel pronunciare quelle parole gli occhi gli diventarono rosse. E sapevo quanto quel vuoto gli facesse male e gli bruciasse nel petto come il primo giorno, quanta rabbia covasse dentro, quanti incubi ancora lo tormentassero. Eppure non avevo fatto nulla e adesso era troppo tardi. Mi avvicinai a lui ma lui si alzò in piedi, facendo un passo indietro.
‘Solo che quando corsi da te, e mio padre era in ambulanza, quando ti raccontai dello sparo, tu non mi hai creduto. Hai detto che mi ero impressionato, ma io ho dovuto rivedere quel viso tutti i giorni, e un altro, con gli stessi occhi, crescere insieme a te.’ Due lacrime gli solcarono il viso, ma lui si fece forza, continuando a parlare.
‘Ho dovuto sopportare l’odio e i pettegolezzi di questa città, e mi è stato tolto tutto, da quello che credevo fosse il mio migliore amico, a l’unica persona che io abbia mai amato..’ prese un’altra pausa, nel frattempo io mi alzai e mi avvicinai a lui. Feci per abbracciarlo, ma Zayn si asciugò una lacrima e si allontanò ancora.
‘Ho dovuto cambiare casa, perché la mia era stata rilevata dalla banca per debiti, debiti scritti su nessun registro Micheal, debiti che non erano di mio padre. Ci hanno preso tutto, mia madre è rimasta senza un lavoro, senza soldi, senza un marito, e ha dovuto crescere da sola i suoi quattro figli.’ Prese un respiro
‘E i suoi quattro figli sono cresciuti senza un padre, e tutti li prendevano in giro solo perché non avevano la testa per la scuola, perché avrebbero preferito aiutare la mamma a pagare la bolletta della luce anziché imparare tutta la successione dei re di Inghilterra e le guerre puniche.’
Si mise proprio di fronte a me, e allora pensai che volesse uccidermi, ma invece si limitò ad asciugarsi altre due lacrime e poi mi puntò quegli occhi infuocati nei miei, solo per farmi la domanda più dolorosa che avessi mai ricevuto.
‘E tu dov’eri?’ sputò.
Io abbassai gli occhi, ma lui mi prese il viso fra le mani e mi obbligò a guardarlo.
‘Chieditelo, pensaci, poi mi farai sapere.’ Sussurrò, e poi scappò via.
 
LUKE’S POV:
Era mezz’ora che stavo sdraiato sul divano del garage aspettando i ragazzi ma non era ancora arrivato nessuno. Sbuffai, prendendo un paio di patatine dalla busta, che di certo non avrebbero fatto bene alla mia linea, ma parecchio bene al mio umore. Dalla festa io e Ash non avevamo avuto un momento da soli e non sapevo se fosse un bene o un male. Il bacio, le cose che ci eravamo detti, l’abbraccio forte davanti al portone di casa sua e i baci che ne seguirono erano tutte che cose che mi ribollivano nella testa. Avevo bisogno di parlarci, di chiedergli ‘ma stiamo insieme o no?’ ma quei rompipalle non ci lasciavano mai soli un attimo. Sentii qualcuno bussare alla serranda e sperai con tutto il cuore che fosse Irwin, ma invece mi ritrovai Ally con una busta di orsetti gommosi in mano e un’aria sorridente.
Mi salutò con un abbraccio ed entrò, mettendosi al riparo dal gelido vento che sferzava quella sera.
‘Ne vuoi uno?’ chiese, porgendomi le caramelle. Gli orsetti erano i suoi preferiti, io invece preferivo gli squali bicolore, ma accettai volentieri l’offerta e ingurgitai una decina di orsetti in una volta.
‘Fame nervosa?’ Chiese ancora lei ridendo. Io risi a mia volta e annuì.
Ah, l’amour..’ sbuffò lei sedendosi sul divano. Il fatto che sua madre fosse un’interprete aveva fatto sì che fin da piccoli lei mi prendesse in giro con insulti in lingue a me sconosciute, ma almeno mi dava ripetizioni di spagnolo durante il periodo scolastico, visto che ne avevo un’urgente bisogno.
Mi sedetti accanto a lei e presi un altro paio di orsetti dalla busta.
‘Sembri felice oggi.’ Affermai io con convinzione.
‘Tu invece no, quindi hai la priorità sulle mie faccende.’ Rise lei, dandomi una gomitata. ‘Racconta.’ Sussurrò con tono confidenziale.
Le parlai della festa e di quello che era successo dopo senza farmi sopraffare troppo dalle emozioni, anche se era chiaro a tutto il mondo di quanto fossi cotto di Ashton. Anche solo parlarne mi faceva sorridere come un cretino..
‘Quello stronzo non mi ha detto nulla!’ gridò lei, facendo la finta offesa. ‘Comunque..’ non ebbe il tempo di finire la frase che la serranda si spalancò e ci ritrovammo davanti Calum, Michael, Ashton e Maddy. Ci alzammo quasi automaticamente per andare a salutarli. Quando mi ritrovai Ashton davanti rimasi senza fiato. Lui mi tirò in un angolo e mi abbracciò forte.
‘Possiamo andare da qualche parte dopo le prove?’ mi sussurrò all’orecchio.
‘Anche prima.’ scherzai io,  facendolo ridere. Notai che la maglietta strettissima che indossava metteva in risalto i suoi addominale, risultati di stancanti ore di palestra, e la cosa non mi dispiacque.
‘Anche adesso..’ sibilò lui. Smise di abbracciarmi e ci ritrovammo faccia a faccia per la prima volta.
‘E non mi guardare così che ti bacio qua davanti a tutti.’ Lo minacciai io. Lui sorrise.
‘Non lo faresti mai.’
Neanche un secondo dopo lo stavo già baciando, e chissà per quanto ancora avremmo continuato, se quegli idioti degli amici che ci ritrovavamo non avessero urlato un ‘uhhh’ generale che fece diventare rosso come un peperone il mio piccolo Ashton. Si rifugiò nel mio petto mentre quei cretini ancora gridavano.
‘Almeno io non mi faccio le foto after-sex come qualcun altro’ affermai con aria di sfida, guardando Ally. Tutti si girarono verso di lei. ‘E metterla anche su Facebook, ma dov’è il pudore?’ continuò Mikey. Tutti ridemmo.
‘Stavamo nel parchetto davanti casa mia, si vedono anche gli alberi dietro!’ si difese lei mostrando la foto incriminata che mostrava la mora in primo piano che sorrideva e Zayn senza maglietta che le dava un bacio sulla guancia.
‘Rapporti occasionali nei boschi, ma un po’ di riservatezza?’ riprese il decolorato vicino a lei, che fece scoppiare tutti i presenti in un’altra sonora risata.
‘Ah comunque grazie a tutti per i commenti..’ mormorò lei con aria di rimprovero. Ci eravamo messi d’accordo su un gruppo in cui El non c’era per commentare la foto tutti con la stessa cosa (un paio di cuori verdi e una stella), tranne ovviamente Cal, che però aveva messo ‘mi piace’ ai nostri cuoricini.
‘Non c’è di che cara!’ rispose Maddy, che fino ad allora non aveva aperto bocca. Ally stava per protestare qualcosa contro la sua migliore amica, ma Mikey la fermò e dopo una decina di minuti tutti e sei ci ritrovammo sul divano con una busta di pop-corn tra le mani a guardare le repliche di How I Met Your Mother.
Verso le otto MadMaddy ed El andarono via e rimanemmo solo noi quattro avvolti in un silenzio tombale. Era un po’ strano stare solo noi quattro, infatti non capitava quasi mai, tranne nel caso in cui una delle due nostre mascotte fosse malata. In quel caso rimaneva l’altra a farle compagnia tutto il tempo e se dovevamo organizzare le prove succedeva un disastro senza di loro.
Pensai che adesso che c’era Zayn nella vita di Ally forse avremmo avuto tanti silenzi e mi fece paura. Poi pensai che se la meritasse, quella felicità, e che forse ci avrebbe fatto bene parlare e togliere via le ragnatele da tutti gli affari in sospeso. E visto che i 5 Seconds Of Summer di questioni irrisolte ne avevano accumulate tante, forse sarebbe stato meglio srotolare la matassa e iniziare a parlare.  Ma quando stavo aprendo la bocca per dire qualcosa vidi Cal che si alzava e prendeva il giubbotto.
‘Te ne vai?’ chiesi quasi immediatamente, e lui annuì.
‘Vado a fare un giro.’ Rispose lui sorridendo.
‘Non puoi, devo chiederti una cosa prima.’ Lo fermò Mikey, quasi allarmato. Calum gli fece un cenno invitandolo a parlare, ma l’altro gli lanciò un’occhiata e stette in silenzio.
‘Se non puoi dirlo davanti a loro, allora non è importante. Adesso levo le tende, buona serata!’
Detto questo Cal sparì, nonostante il disappunto di tutti noi, e Micheal si lasciò cadere sul divano con lo sguardo fisso nel vuoto.
‘Che cosa dovevi chiedergli?’ lo assalì Ash, visibilmente interessato.
‘Fatti i cazzi tuoi tu!’ lo rimproverai, tirandolo verso di me. Lui si divincolò e tornò a sedersi vicino Mikey.
‘Nulla di importante, state tranquilli..’ affermò lui con poca convinzione.
‘E adesso vi lascio in pace anche io, fate i bravi e non fate troppo rumore, che al piano di sopra ci abitano delle vecchiette e potrebbero scandalizzarsi!’ scherzò.
‘Stronzo!’ gli gridò contro il mio amato ridendo, ma Micheal era già per strada e non poteva sentirlo. Sconfitto si girò verso di me, ma appena i nostri sguardi si incontrarono entrambi non potemmo fare a meno di sorridere.
‘Sfruttiamo questa rara serata, Hemmings.’
Non me lo sarei fatto ripetere due volte.

 
 
Hiii loves xx
Spero che questo capitolo vi piaccia e che non ci siano errori di ortografia, ma visto che avevo promesso di aggiornare presto e ho avuto tutta la settimana piena di compiti e interrogazioni l’ho dovuto fare in fretta e furia! Ahahah
Anyway, concentrandoci sulla storia, mi sono resa conto che c’erano troppi conti in sospeso e ho deciso di cominciare a svelare l’oscuro passato dei nostri personaggi. Finalmente troviamo un confronto/ scontro fra Micheal e Zayn, che si scoprono essere amici di vecchia data, e un dolce incontro dei nostri Lashton, anche se non si capisce bene se stiano insieme o no ahah. Calum è abbastanza strano, non trovate? Che cosa sarà successo davvero quattro anni prima a Bradford? Lo scoprirete nella prossima puntata, per ora vi mando un bacio!
Vvb e grazie.
Estrella!

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Capitolo 9
*** Happy Sunday! ***


CALUM'S POV:
Tutto quel rumore mi stava sfracassando i timpani, ma non avevo la forza morale di alzarmi dallo sgabello sul quale stavo rannicchiato da più di due ore. Presi un altro tris di vodka e lo bevvi in un sorso, sentendo la gola in fiamme.
'Stai bene, amico?' Chiese il barman difronte a me. Probabilmente non avevo una bella cera. Io annuii con gli occhi mezzi chiusi.
Si, stavo bene. Mai stato meglio in tutta la mia vita. Ora che avevo litigato con Michael per cose insensate, con mio padre, con il mondo, ora che Ally spariva ogni giorno di più per colpa di quel cazzo di Malik, ora che mi sembrava di aver perso tutto, e mi veniva chiesto se stavo bene, io avevo anche il coraggio di sorridere e annuire.
Pescai il telefono dalla tasca e strinsi gli occhi per leggere l'orario.
02.48 domenica 6 luglio 2014
Era tardi, e sapevo di dover tornare a casa, ma lo stomaco mi faceva malissimo, visto che avevo bevuto a stomaco vuoto, e la testa mi ribolliva. In più il locale era pieno di gente e mi mancava l'aria. Raccolsi le poche energie che mi erano rimaste e mi alzai, arrivando tremolante sulla porta dove c'era altra gente che stava entrando. Feci giusto qualche passo avanti e poi mi appoggiai a un muro, portandomi una mano alla tempia.
Anche la strada era piena di macchine. Bradford era diventata una città molto viva, dopo che ci avevano aperto tutte quelle discoteche che facevano orario continuato da sabato mattina a domenica pomeriggio.
'Calum' sentii chiamare. Mi sembrava una voce familiare ma non riuscii a focalizzare un volto corrispondente nella mia mente, fu quindi un sollievo enorme girarmi e vedere Luke e Ashton davanti a me. Mi buttai a capofitto tra le braccia del riccio, che mi strinse forte, mentre Hemmings mi aveva preso la mano.
Entrambi mi stavano guardando con apprensione e la cosa mi fece sentire in colpa. Infondo erano i miei angeli custodi, comparivano sempre quando ne avevo bisogno, e io che cosa avevo fatto per loro, oltre a causare guai? Dovevo ricordarmi di fare un grosso regalo al loro matrimonio.
'Ora andiamo a casa.' mi sussurrò Ash, e io annuii. Luke sparì e comparì dopo qualche minuto nella sua secolare macchina nera, e il riccio mi ci trascinó con la forza, sedendosi dietro con me.
'Ashton, posso venire da voi stanotte?' Chiesi flebilmente mentre attraversavamo il vialetto che portava alla strada. Non mi andava di vedere Michael, che come sempre mi avrebbe fatto anche la morale. Non avevo bisogno di qualcuno che mi desse lezioni di vita o mi facesse discorsi sul l'alcol ogni volta che bevevo, ma piuttosto mi serviva qualcuno che mi tenesse la testa mentre vomitavo, se ce ne fosse stato bisogno.
'Certo.' Risposero all'unisono i due.
Chiusi gli occhi e mi stesi sui sedili.
'Quanti drink hai bevuto?'
'Non lo so.' Mormorai, sollevandomi e mettendomi a sedere. Stare disteso mi stava facendo venire la nausea.
Luke disse qualcosa ma non lo capii. Appena parcheggio davanti casa mi precipitai fuori, sempre accompagnato da Ashton, e mi precipitai dentro appena quest'ultimo aprì la porta. Avevo un urgente bisogno di un letto. Mi buttai sul divano ma Luke mi trascinó quasi di peso nel loro letto, e dopo essermi lamentato un po', alla fine mi arresi e mi buttai a peso morto con la testa nel guanciale. Ashton rimase con me per tutta la notte. Parlammo di cose che probabilmente non ricorderò mai, poi dopo un'oretta mi addormentai.
A svegliarmi, la mattina dopo, fu il trillo del mio telefono verso le sette del mattino. Se il telefono stava squillando e io avevo praticamente sempre impostato il silenzioso, voleva dire che a chiamarmi poteva essere una sola persona. Ed era mio padre.

ZAYN'S POV:
'Va tutto bene, amico?'
La voce di Niall mi riportò alla realtà. Mi ero addormentato sul divano, con ancora in mano la sciarpa del Liverpool e addosso la coperta a quadri che avevo diviso con Louis e Liam la sera prima.
'Ma che ore sono?' Chiesi con voce roca al biondo, stropicciandomi gli occhi.
'Sono le nove di una splendida domenica mattina!' Gridó Liam, dall'altra parte, mentre spalancava le finestre.
'Il fatto che io ora viva con voi due pazzi non vuol dire che dobbiate svegliarmi presto anche di domenica mattina solo perché non riuscite a dormire!' Sbottai io tutto d'un fiato, affondando con la testa nel cuscino polveroso del divano di Niall.
Sentii la sonora risata dell'irlandese rimbombare nella stanza semivuota, seguita da quella chiara di Liam.
Era passato già qualche giorno da quando io e Liam ci eravamo trasferiti nella grandissima villa di Niall, regalo in anticipo del padre per i suoi diciannove anni, ma ancora non mi ci ero abituato. Casa mia era molto più piccola e buia, il divano era mezzo rotto ma infinitamente più comodo di quello di pelle bianca su cui ero spalmato e mi faceva strano vedere quei grossi lampadari di cristallo che sovrastavano i soffitti di tutte le stanze, anche se sapevo che presto sarebbero spariti. Io e i ragazzi avevamo deciso di ritinteggiare tutte le stanze e comprare dei nuovi mobili dal negozio per il quale lavoravo, sperando di ottenere un piccolo sconto.
'Dai Zay, stanno per arrivare gli altri!' Mi gridó il biondo, obbligandomi a svegliarmi con uno spintone.
'Gli altri?' Gridai di rimando, visibilmente allarmato.
Liam stava per aprire la bocca per rispondermi, ma il campanello trilló interrompendolo e i miei due amici si scambiarono un'occhiata complice. Speravo con tutto il cuore che tra quegli altri non ci fosse la mia Ally, visto lo stato pietoso in cui ero.
Per fortuna mi ritrovai davanti un Harry sorridente che trascinava un Louis molto stanco, e la scena mi fece ridere. Il riccio fece un saluto generale e posó un paio di buste contenenti forse la colazione sul tavolino accanto a Liam, mentre l'altro si buttò a capofitto sul divano vicino a me. Io mi misi a ridere.
'Scommetto che ti ha trascinato giù dal letto con la forza' lo presi in giro.
'E io scommetto la stessa cosa, visto che hai gli stessi vestiti di ieri!' Rispose prontamente lui, scompigliandomi i capelli.
Io risi di nuovo e mi appoggiai al bracciolo del divano, lui usò il mio petto come cuscino e si ci accoccolò, chiudendo gli occhi.
'La colazione!!' Trilló il riccio, forse infastidito dall'affetto che il suo ragazzo mi stava dimostrando.
'Solo cinque minuti..' Sussurró Louis, alzando di poco la testa.
Alla fine quel rompipalle di Styles, fiancheggiato dagli altri due, riuscì nell'intento di farci alzare e farci sedere a tavola per mangiare la colazione. Passammo un paio di ore insieme, a ridere e scherzare, ma verso mezzogiorno i piccioncini si dileguarono per un pranzo a casa Styles e decisi di fare una doccia veloce e portare in qualche ristorante carino la mia mora, nonostante avessimo litigato.
Mi vestii in fretta con una semplice maglietta azzurra e un jeans attillato e uscii salutando gli altri, che stavano uscendo a loro volta. Saltai in macchina e in meno di dieci minuti ero davanti al bel villino di proprietà Thompson.
Mi affacciai dal finestrino e, notando che la finestra della camera di Ally era aperta, suonai più volte col clacson della mia Mini Cooper, senza alcun risultato.
Dopo pochi secondi vidi la porta bianca aprirsi, ma ad affacciarsi alla porta fu Anne, la madre di El, che mi fece un sorriso.
'Buongiorno signora Thompson!' La salutai.
'Buongiorno Zayn. Ally è in casa, stava asciugando i capelli per questo non ti ha sentito.. Entra, vado a chiamarla!'
Spalancò la porta e con molta gentilezza mi fece accomodare all'interno dell'enorme casa. Adesso Anne si mostrava socievole e disponibile con me, ma non era stato sempre così. All'inizio non ci sopportavamo per niente, quando sapeva che sua figlia dovesse venire a casa da Maddy o uscisse e ci fossi anche io nell'allegra combriccola faceva una scenata o vietava a Ally di muoversi da casa. Diceva che io e i ragazzi eravamo una cattiva compagnia, forse per colpa delle voci (piuttosto vere) che in quel periodo giravano su di noi. Il fatto che la mia reputazione non fosse poi così buona non mi era mai interessato tanto, ma in quel momento capii che avrebbe potuto influenzare l'opinione dei miei futuri suoceri, che anche non conoscendomi avevano dei pregiudizi, e decisi di comportarmi da persona seria. O almeno ci provai.
Una volta io e la signora Thompson ci ritrovammo a parlare per caso nel parco lì di fronte. Fortuna volle che lei non mi riconoscesse e quando alla fine le dissi chi ero rimase spiazzata. Da allora non fece una piega neanche quando la accompagnavo a casa con la macchina e la cosa mi fece piacere, e non poco.
'Vuoi qualcosa da bere?' Mi chiese amabilmente Anne. Io scossi la testa.
'Ho appena fatto colazione, ma grazie lo stesso.' Risposi con altrettanta gentilezza.
Sentii l'asciugacapelli spegnersi e dedussi che Ally dovesse aver finito di asciugarsi i capelli. Avevo tanta voglia di vederla, erano quasi due giorni che continuavamo a fare discussioni e ne ero veramente stanco, anche se era lei ad essere dalla parte del torto.
'Credo abbia finito, va a chiamarla tu Zayn' continuó la mia mezza suocera.
'Vado a bussarle' dissi soltanto, precipitandomi al piano di sopra, mentre la quarantenne rideva di me.
Bussai un paio di volte alla porta, che furono seguiti da un 'entra mamma' che fui lieto di eseguire.
Ally stava in piedi difronte allo specchio con in mano una matita nera con cui si stava contornando gli occhi. Non mi guardó neppure, convinta che fossi sua madre, e posó tranquillamente l'ombretto e la matita che aveva in mano nel borsello rosa.
Poi fece qualche passo indietro verso di me, spostandosi i capelli e scoprendo la grossa cerniera del vestito a fiori che indossava.
'Potresti chiudermi la zip, per favore?'
Feci qualche passo e mi avvicinai a lei, accarezzandole il collo. Notai il suo respiro cambiare e le alzai velocemente la cerniera, dandole un bacio sulla spalla.
'Zayn..' Sussurrò appena, facendomi sorridere.
'Ciao piccola.' la accarezzai io. Le lasciai un paio di baci sul collo, tenendole i capelli alzati. Appena gli lasciai che le ciocche castane le cadessero sulle spalle, lei si giró verso di me e ci trovammo di fronte, coi suoi occhi verdi puntati nei miei.
'Non eri arrabbiato con me?' Domandò con voce flebile. Io feci la faccia da finto arrabbiato e mi avvicinai a lei.
'Lo sono ancora..' Soffiai, prima di baciarla dolcemente. Appena allontanai le mie labbra dalle sue, le si affacció per controllare che la porta fosse chiusa. Ovviamente lo era. Zayn Malik è un professionista.
'E mi baci?' Chiese ancora, questa volta sorridendo. Io la accarezzai.
'È la tua punizione!' La bacchettai io, per poi baciarla di nuovo, mentre lei rideva.
'Ti credevo più perfido' mi canzonó.
'Te l'ho già detto, ci sono tante cose che non sai di me.' Mi allontanai da lei e le presi la giacchetta blu appesa all'attacapanni, porgendogliela.
'Ma voglio mostrartele.' Continuai e lei sorrise. Infiló velocemente la giacca e mi diede la mano.
'Andiamo.'


Holaaaa! Finalmente sono riuscita ad aggiornare ahah ho il computer rotto e lo sto facendo da casa di mia cugina, non sapete che fatica visto che ho dovuto scrivere man mano nelle note del telefono tutto quello che mi veniva in mente. Un capitolo scritto un po' ovunque, quindi scusate gli errori ma non ho riletto ahha
Vabbè, tornando alla storia, troviamo un Calum ubriaco e triste che mi fa tantissima tenerezza, e un pov Zayn molto interessante (e anche dolce non trovate?). In più i Lashton che vivono insieme askjoenpw
Che cosa vorrà Hood senior alle sette di mattina?

Lo scoprirete nella prossima puntata, per ora vi mando un bacio.
A presto,

Estrella

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Capitolo 10
*** Some nights. ***


MICHAEL'S POV:
Una folata di vento mi scompigliò i capelli mentre camminavo. Ci avevo messo un'ora e mezza per prepararmi decentemente, e non volevo sembrare il solito disordinato cronico, per cui corsi a guardarmi in uno specchietto di un'Audi parcheggiata vicino al marciapiede sul quale stavo camminando e mi aggiustai le ciocche rosse. La ricrescita era ormai evidente, ma ero indeciso sulla tintura da fare, visto che le avevo provate tutte e non avevo più idee.
Mi allontanai dalla costosa auto e ritornai a camminare senza meta. All'inizio avevo pensato di andare in una pizzeria e soffocare la mia depressione mangiando, poi avevo optato per rifugiarmi in discoteca e bere un paio di drink buoni fatti da Paul, il mio barman preferito, e alla fine avevo pensato di starmene a zonzo per Bradford, anche se quel fottuto vento continuava ad innervosirmi.
Non ci volle molto per accorgermi che oltre a pub frenetici e discoteche rumorose la mia piccola città non aveva nulla da offrirmi quella domenica sera, e pensai di tornare a casa e buttarmi nel letto, mangiando gli avanzi del pranzo. Proprio quando stavo per cambiare marciapiede e tornare a casa una voce familiare mi sorprese, facendomi girare di scatto.
'Michael!' Gridó.
Era Kyla. Vestita impeccabilmente con un vestitino nero non troppo scollato e un giubbottino di pelle dello stesso colore, mi stava sorridendo.
'La mia cheerleader preferita!' Urlai di rimando, andandole incontro. Era così bella. Notai che fosse più abbronzata rispetto al solito, probabilmente era andata in vacanza da qualche parte, e questo spiegava perché dal pranzo dopo la festa io non l'avessi più vista.
'Come stai?' Mi chiese subito, abbracciandomi. Mi sembrava anche dimagrita.
'Bene, e tu? Ti trovo in splendida forma!' Esclamai io, facendole fare una piroetta. Lei rise.
'Dopo dieci giorni in Costa Azzurra..' 'Alla faccia della riccona!' La presi in giro io, facendole il solletico. Lei mi suonó uno schiaffo ed entrambi scoppiammo a ridere.
Eravamo diventati molto amici durante gli ultimi anni delle superiori, visto che io facevo parte del consiglio d'istituto e anche lei, e anche se ci eravamo diplomati il rapporto era rimasto intatto. Non ci vedevamo spesso, ma nonostante questo quando avevamo l'occasione di passare del tempo insieme ci divertivamo un sacco ed era proprio questo che mi piaceva di lei.
'Dove stavi andando?' Chiese lei, con la voce affannata dalle risate. Io alzai le spalle.
'E tu?' Anche lei fece spallucce. Che bella coppia di indecisi, pensai tra me e me.
'Hanno aperto un pub qui vicino, Jessy ha detto che è carino e si mangia bene, perché non andiamo lì?'
Ecco a cosa servivano le ragazze. Io annuii e lei mi diede il braccio, guidandomi verso il luogo sconosciuto. Il locale sembrava carino, arredato nel solito stile inglese tradizionale, ma con un tocco di moderno che incuriosiva, e non c'era nemmeno tanta gente. Entrammo velocemente e occupammo il primo tavolo libero disponibile, accanto ad un'altro occupato da una tenera famiglia di turisti.
'Quello sei tu!' Disse, indicando un signore di mezza età un po' brillo che se ne stava appoggiato sul marciapiede di fronte e chiedeva l'elemosina. Io mi misi a ridere.
'E quella sei tu!' Risposi io, indicando una signora che dopo poco si era seduta accanto a quel vagabondo con un cestino in mano. Anche lei rise.
'Compagni nella sventura..' Scherzò, soffocata dalle risate.
Parlammo un sacco quella sera. Lei mi raccontò delle sue allegre vacanze in Francia, delle spiaggia interminabili, delle persone che aveva conosciuto. Diceva che gli europei erano molto diversi da noi e io annuivo senza dire nulla, visto che le uniche persone non inglesi con cui avevo parlato erano i miei zii in Australia e la mia professoressa di spagnolo al liceo e non mi sentivo di dare pareri.
Io invece le parlai della band, delle serate che avevamo fatto qua e là durante la sua assenza, del mio litigio con Calum e del fatto che ormai non lo vedessi da due giorni. 'Dai che farete pace, come sempre, infondo tu hai detto che avete litigato per cazzate, e le cazzate si risolvono!' aveva cercato di rincuorarmi la bionda. Ma sapevo che non erano cazzate, ed era questo che mi preoccupava.
Menomale che c'era lei a distrarmi. Rimanemmo un paio d'ore nel pub, poi decidemmo di andare a fare un giro nei dintorni.
Eravamo abbastanza popolari a Bradford, ma non credo che la gente ci guardasse per questo, piuttosto si chiedesse che cosa ci facesse una ragazza così con uno come me. Come quando uscivo con i ragazzi insomma, tre ragazzi popolari e uno strano dovevano essere una cosa insolita da vedere insieme.
'A cosa pensi?' Mi sorprese Kyla mentre camminavamo. Ai miei soliti complessi di inferiorità, biondina, a che altro posso pensare?
'A niente' mi limitai a sorridere, facendole un sorriso.
'Non ci credo' mormorò lei, mentre giocava con i miei braccialetti. La cosa bella di Kyla era che guardava sempre negli occhi chiunque le parlasse, non con uno sguardo accusatorio oppure con la voglia di osservare per giudicare, no, aveva gli occhi curiosi di una bambina di otto anni che scruta il mondo, e ogni volta che i miei occhi incrociavano i suoi mi faceva capire che avrebbe voluto sapere tutto di me, andare a fondo nella mia anima e scoprire i miei segreti. Forse per questo mi affascinava e spaventava alla stesso tempo.
'Com'è bello questo, puoi prestarmelo?' Chiese sorridendo, indicando uno dei tanti sul mio polso. Io presi il braccialetto azzurro e glielo misi con delicatezza.
'Dopo devi ridarmelo però!'
'Certo Mikey'
Restammo insieme fino all'una, visto che i genitori della bionda erano fuori per lavoro e lei non aveva orari, e poi la accompagnai fino alla porta di casa.
Lei mi abbracció forte e io le diedi un bacio in fronte con la promessa che ci saremmo rivisti presto. Stavo bene con Kyla, non era una di quelle cheerleader stupide senza cervello, anzi, parlava un sacco di lingue ed aveva una cultura immensa su qualunque cosa le chiedessi, ma nonostante questo non era una persona presuntuosa, anzi era proprio il tipo di compagna di classe che passava tutti i compiti e suggeriva alle interrogazioni.
La cosa che mi spaventò di più di tutta la faccenda fu accorgermi che mentre ritornavo a casa e pensavo alla serata avessi stampato sul volto un sorriso da ebete, una cosa che non mi era mai successa. Scossi la testa e attraversai la strada velocemente, imboccando un viottolo che percorrevamo sempre io ed Ally quando tornavamo da scuola, visto che abitavamo abbastanza vicino. Appena mi ritrovai in strada notai che davanti casa Thompson fosse parcheggiata l'inconfondibile Mini Cooper rossa proprietà Malik.
Mi avvicinai e potei scorgere con chiarezza lui al volante e la mora accanto, mentre stavano parlando. Ad un certo punto Ally disse qualcosa che fece scoppiare a ridere l'altro, che le accarezzó i capelli e si chinó su di lei, baciandola dolcemente. Appena Zayn si staccò, El gli disse qualcos'altro ridacchiando e lo tirò per baciarlo di nuovo.
Eppure quando gli avevo detto di averli visti insieme, lei mi aveva detto 'lui ha una macchina, sfigato' ed aveva cambiato argomento. Forse c'era dentro più di quanto non volesse e questo la spaventava, come sempre quando si trattava di Zayn.
La mia mente diabolica mi ricordó che sapevo imitare benissimo la voce di Mr. Thompson e decisi di avvicinarmi ancora e di fare uno scherzo ai due piccioncini, che nel frattempo stavano limonando tranquillamente in mezzo alla strada. Alzai un attimo la testa e mi accorsi che si erano allontanati e di stavano parlando seriamente.
Non capii molto della discussione fino a quando vidi scandire ad Ally la parola 'scusa'. In tutta la mia vita glie l'avevo sentita dire massimo due volte, e ora lei lo stava dicendo a Zayn. Non stava giocando stavolta.
Lui le accarezzò la guancia e mormoró un 'per cosa?'. 'Per tutto' rispose l'altra, abbassando la testa. Malik scosse la testa e la baciò di nuovo, dandomi l'occasione di attuare il mio piano crudele. 'La smettete voi due?!' Gridai, imitando la voce del padre della mora. Sentii un 'cazzo' sussurrato da quest'ultima che si nascose nel petto di Zayn, che nel frattempo si era girato con una faccia mortificata.
Appena mi riconobbe scoppió a ridere e mi urló un 'vaffanculo' che fece girare Ally. Anche lei mi gridò la stessa cosa, alzando il dito medio, e dopo poco entrambi scesero dall'auto con l'intenzione di picchiarmi, mentre io ridevo di gusto. Dopo un paio di domande e uno schiaffo quei due pazzi mi lasciarono tornare a casa.
Proprio quando stavo per voltare l'angolo, il mio cellulare vibrò e mi fermai di scatto. Un messaggio di Kyla. 'Ho il tuo braccialetto, sembra che il destino ci stia costringendo a rivederci :P domani sera alle otto?' Sorrisi per la sfacciataggine della mia amica e rimisi il cellulare in tasca. Svoltai velocemente a sinistra e finalmente ebbi davanti la porta di casa.
Solo che ad aspettarmi c'era Calum, seduto sul primo scalino, che guardava il pavimento. Appena sentii il rumore dei miei passi, alzò la testa e mi guardo dritto negli occhi, facendomi notare che i suoi erano rossissimi. 'Spero che un giorno tu possa perdonarmi, Michael.'



Heeeey patati! Come state? Spero che l'allergia non stia uccidendo anche voi ahah Ho ancora il computer rotto e quindi mi scuso per la brevità del capitolo e per gli eventuali errori, rimedierò appena potrò. Comuuuunque, tornando alla storia, ho deciso di fare un lungo pov Michael perchè è uno dei miei personaggi preferiti e per farvi capire come me lo sono immaginato in questa storia, ma possiamo trovare squarci di storie diverse e spero questo vi entusiasmi. Kyla sembra una tipa okay no? Chissà cosa succederà fra questi due amici ehehe
Che carini gli Zally awaw
E chissà cosa avrà da farsi perdonare Cal di tanto grave.. Lo scoprirete nel prossimo capitolo!(forse) ahah L'unica cosa che voglio dirvi e poi tolgo il disturbo è che continuerò a scrivere la storia immaginando il mio Zayn e i miei eterni Zouis, nonostante tutto quello che sta succedendo.
Un bacio!
Estrella!

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Capitolo 11
*** Do You Remember Summer of '10? ***


26 Maggio 2010, Bradford.
ALLY'S POV:
Mi allentai la bandana di Ashton che portavo tra i capelli. Era dalla prima ora che la testa mi faceva un male cane e quel sole forte già a maggio aveva peggiorato la situazione, rendendo un'impresa impossibile perfino tenere gli occhi aperti. Finalmente vidi arrivare dal marciapiede sul quale stavo da circa venti minuti il solito autobus rosso e la folla di studenti che mi circondava mi spinse contro le porte appena il grande veicolo si fermó. Salii velocemente i quattro scalini e corsi immediatamente verso i soliti posti in fondo. Louis alzó la mano e mi fece cenno di raggiungerlo, indicando un posto accanto al finestrino.
'Hey' sussurró, abbozzando ad un sorriso. Allargò le braccia e io lo strinsi forte.
'Ciao Boo' ricambiai il saluto. 
Lui rise. Indossava la maglietta blu che io ed Harry gli avevano regalato qualche mese prima, e un jeans attillato come al solito.
Mi sedetti accanto a lui e parlammo per qualche minuto della giornata scolastica. Lui era ormai al quarto anno, mentre io solo al secondo, ma conversare di scuola con Louis mi dava quasi coraggio, visto che ne parlava come se fosse l'avventura più divertente del mondo. 
Diceva che sarebbe diventato un grande architetto un giorno.
'Dove sono gli altri?' Chiesi, ricordandomi dell'esistenza dei nostri amici. Lui fece un cenno col capo al marciapiede a cui avevo rivolto le spalle per abbracciarlo. Lì, mentre l'autobus accostava nuovamente, potei riconoscere Zayn, Luke, Liam e Calum che spingevano per entrare, seguiti da Micheal, Harry ed Ashton che saltavano come dei deficienti dietro un'altra folla di studenti stanchi e sudati. Io e Lou scuotemmo insieme la testa, mettendoci una mano sulla fronte. Erano proprio stupidi. 
In un baleno i magnifici sette ci raggiunsero e ci salutarono a turno. Per ultimo mi abbracció Zayn, più forte del solito, e si sedette tra me e Louis, prendendomi sottobraccio.
Mi appoggiai al suo petto non facendo alcuna resistenza, la giornata a scuola era stata stancante e la mia emicrania non mi avrebbe perdonato una discussione inutile che in ogni caso sarebbe finita con Zayn che si buttava addosso a me.
'Che hai?' Mi sussurrò all'orecchio Malik, con voce preoccupata. 
'Emicrania' mormorai, alzando la testa. Lui mi spinse di nuovo contro il suo petto e comincio ad accarezzarmi i capelli dolcemente. 
'Allora oggi si va al mare?' Chiese Ashton, entusiasta.
'Certo amico!' Rispose Liam, che era sicuramente seduto davanti a noi, visto che anche se non potevo vederlo sentivo la sua voce molto vicina. 
'Ci vieni in spiaggia oggi?' soffió Zayn al mio orecchio. Io annuì e alzai la testa, staccandomi da quel l'abbraccio e appoggiandomi al sedile. Le manifestazioni d'affetto mi facevano già venire il voltastomaco, figuriamoci davanti a un pullman di gente che non aspettava altro per parlare di noi. 
'Vieni Ally?' Mi domandó il riccio, sporgendosi un po', visto che Lou, che gli era seduto accanto, lo copriva.
'Certo!' Risposi, sorridendogli. Harry era sicuramente una delle mie persone preferite presenti sulla faccia della terra. Non avevo mai conosciuto qualcuno più gentile e altruista di lui.
'Ma tua sorella?' Continuai, riferendomi a Mr. Perfezione stavolta. Lui alzò le spalle. Guardai Calum, ma anche lui mi fece cenno di non saperne nulla. Eppure quei due erano inseparabili.
'Io l'ho incrociata oggi, nei corridoi. Ha detto che tornava a casa con Claire.' Intervenne Luke.
Ah certo, Claire. Mi ero momentaneamente dimenticata dell'esistenza di quella puttanella ipocrita che stava provando di tutto per farmi allontanare dalla mia migliore amica. 
Feci una smorfia e mi misi a guardare fuori dal finestrino, notando che ci stavamo avvicinando a casa e io e Michael dovevamo prenotare la fermata. 
Lui mi lesse nel pensiero e suonó il bottone rosso, alzandosi. Anche io mi alzai insieme a lui e dopo aver salutato con un gesto della mano i miei amici, mi catapultai insieme al moro fuori dal pullman appena aprì le porte.
Io e Micheal abitavamo vicino, e anche se fermata dell'autobus distava circa cinque minuti a piedi da casa nostra, per me era un piacere tornare con lui. Parlavamo di qualsiasi cosa, e mi conosceva meglio di chiunque altro, forse anche meglio di Maddy.
'Che c'è?' Chiese mentre camminavamo.
'Nulla Mikey' risposi stizzita, rivolgendo lo sguardo al telefono che aveva appena smesso di vibrare. Un messaggio di mia madre.
'Scusa tesoro, oggi non siamo a casa. Abbiamo dovuto anticipare il volo per New York di qualche ora, un bacio'
Strinsi i pugni e buttai il telefono nella borsa. La solita storia del cazzo.
'Ma vaffanculo' imprecai. Micheal mi mise una mano sulla spalla e sorrise.
'Ora mi dirai che tua madre non è a casa neanche oggi, ma avevo già previsto questa eventualità e ho detto a mia madre di prepararci un pranzetto veloce e di farsi lasciare la macchina, in modo da darti la possibilità di mangiare in fretta e tornare a casa a cambiarti senza farci perdere il pullman.'
Mi tranquillizzai subito. Quanto ero fortunata ad avere qualcuno come Micheal al mio fianco, nessuno poteva saperlo.
'Ma come fai a pensare sempre a tutto?' 
 
Il piano di Mikey aveva funzionato e alle quattro in punto eravamo arrivati in spiaggia. Ero stata molto contenta nel vedere anche Maddy seduta nel pullman, non perché non mi andasse di stare da sola con i ragazzi, anzi, ma perché significava che aveva avuto uno spazio della sua giornata da dedicarmi e dedicarci. 
Stendemmo le asciugamani e rimanemmo in spiaggia tutto il pomeriggio, i ragazzi ci fecero provare tutte le acrobazie e i tuffi possibili in acqua e ci divertimmo un sacco. Tranne Zayn, che a sedici anni ancora aveva paura dell'acqua e stava sempre sulla riva a guardarci. Ogni tanto mi avvicinavo a lui e gli facevo compagnia, non mi andava di lasciarlo guardare mentre noi ci divertivamo.
Ci vennero a prendere la mamma di Louis e il padre di Cal e tornai a casa più o meno verso le dieci. Appena a casa, che era come sempre deserta, mi feci una doccia veloce e poi mi buttai sul divano ancora in mutande. Rimasi lì per un bel po', senza trovare la forza di alzarmi, e cominció a venirmi sonno.
Proprio quando stavo per chiudere gli occhi e addormentarmi, il citofono mi fece trasalire. Mi buttai addosso una maglia lunga che usavo come pigiama ed andai ad aprire con gli occhi mezzi chiusi. Zayn Malik era davanti alla porta, in tutto il suo splendore. 
'Ciao' sorrise. 
'Ciao Zayn' sorrisi di rimando, aggiustandomi i capelli. 
'Stavi dormendo?' Chiese con fare apprensivo, affacciandosi nel salone.
Io scossi la testa.
'Ti ho portato questo' continuó, porgendomi il caricabatterie che avevo inutilmente portato con me nella speranza di trovare un bar o qualcos'altro in cui far caricare il mio iPhone nuovo di zecca nel caso in cui ce ne fosse stato bisogno. Visto che i miei erano via, era meglio tenerlo acceso.
'Grazie' sussurrai appena, con la voce ancora roca.
'Sei sola vero? Posso entrare?' 
'Entra.' 
Fece qualche passo avanti e appena chiusi la porta lui mi abbracciò. Profumava un sacco e conoscendolo sapevo che aveva passato una ventina di minuti per decidere che cosa mettersi per venire da me.
Il solito vanitoso.
'Questa maglietta non era di Louis?' soffió mentre ancora mi abbracciava.
Alzai la testa per rispondergli ma quando ci ritrovammo di fronte le mie parole si soffocarono in un bacio. Una parte di me avrebbe voluto smettere di stringerlo in quel modo, di baciarlo fino ad avere il fiato corto, ma faceva a botte con un'altra, che invece avrebbe voluto lasciarsi andare a quell'amore folle che solo gli adolescenti possono provare, e perdeva sempre. 
Cominció a baciarmi il collo con una dolcezza infinita a cui non seppi resistere e gli lasciai fare. Gli lasciai fare anche quando mi sfiló la maglietta e mi spinse verso il divano, stendendosi su di me.
 
La mattina dopo fu il profumo di caffè a svegliarmi. Con tutte le amicizie che aveva in giro per il mondo, mia madre mi procurava sempre le prelibatezze più impensate, tra cui il caffè arabo che riempiva di un odore celestiale tutte le stanze della casa, come quella domenica mattina.
Mi coprii indossando la maglietta di Zayn e raggiunsi la cucina. 
Lo trovai lì, mentre cucinava per me dei pancakes dall'aspetto molto invitante. Non si accorse di me fino a quando non gli presi la mano, che aveva lasciata libera per qualche secondo. Si giró e mi sorrise, per poi baciarmi e sussurrarmi un 'buongiorno' con voce ancora assonnata. Lo accarezzai, sussurrando un 'buongiorno' a mia volta e mi misi di fianco a lui.
'In cinque anni che siamo qui, credo tu sia la prima persona che usa questa cucina' Risi.
'Se vuoi ti insegno a cucinare' mi prese in giro senza neanche guardarmi, impegnato com'era ad avere attenzione alle padelle. 
'No grazie!' Risposi, sedendomi su uno sgabello vicino alla penisola.
'No grazie' scimiottó lui, mettendo i pancakes nei piatti. Me ne porse uno, accompagnato da una tazzina di caffè, e fece il gesto di sedersi accanto a me ma il suo cellulare lo costrinse a correre verso il salotto e rispondere alla chiamata. Non capii molto della conversazione, che fu breve, tranne che Zayn stesse parlando con suo padre e che doveva andarsene.
'Papà ha dimenticato il cellulare ed è andato a caccia col padre di Cal, mi ha chiesto se posso portarglielo, tanto col motorino faccio subito.' Mi spiegó lui, infilando il pantalone nero. Io annuii. 
'Torno subito' mi baciò e sparì in un secondo. Mangiai tranquillamente i miei pancakes e bevvi il mio caffè, non immaginando minimamente che quelle sarebbero state le ultime ore per Yaser Malik.
 
 
Holaaaa cuoricinii! Come state? Spero bene. 
Questa volta non ho tardato tanto a postare il capitolo, sono fiera di me ahahah
Che dire, come avrete potuto capire, con questo flashback ho cercato di farvi capire il rapporto bellissimo che c'era fra i ragazzi (che strani Lou ed El amici ahah) e soprattutto che cosa ci fosse tra la mora e Zayn quattro anni prima eheh
Non lascio commenti al riguardo perchè non voglio svelarvi nulla ahah
Spero vi sia piaciuto, ce ne saranno altri visto che devo chiarire tante e tante cose, ma per il prossimo capitolo tornerò al 'presente' ahah
Recensite in tanti, grazie a chi l'ha fatto negl altri capitoli, a chi li ha letti e a chi leggerà i prossimi! 
Vi voglio bene, un bacio xx
Estrella.
 
P.s: sono @tiportodentrome su Twitter :)

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Capitolo 12
*** It's time to move on, baby. ***


MADDY'S POV:
Infilai i miei vecchi guantoni neri e iniziai a prendere a pugni il grande sacco rosso davanti a me. Era tanto che mancavo in palestra, ma sapevo che Christian mi avrebbe accolta con piacere ogni volta che avessi bisogno di sfogarmi. 
Smisi di concentrarmi sul mio avversario immaginario e mi guardai attorno: nonostante i mesi l'ambiente rimaneva lo stesso. Vedevo volti nuovi e sconosciuti insieme a volti familiari entrare ed uscire dal grande portone verde, alcuni dirigersi verso lo spogliatoio, altri verso la stanza centrale con centinaia di attrezzi e pesi diversi, l'orgoglio di Christian, ma l'atmosfera era quella di sempre, e la palestra rimaneva il mio rifugio.
La prima volta che ero entrata lì dentro, costretta da mia madre a fare attività fisica, mi ero innamorata della boxe, non tanto perché fossi competitiva o ambissi a chissà quali gare, ma perché mi permetteva di sfogare la rabbia repressa e sentirmi meglio. 
Come quella volta.
'Jason, i miei pesi?' Chiamó una voce a me molto familiare alle mie spalle. 
Non avevo bisogno di girarmi per sapere con certezza che c'era Liam giù dal ring, che probabilmente non mi aveva nemmeno visto, impegnato com'era a perfezionare il suo fisico (già perfetto) nell'altra sala. 
'Non ti bastano quelli?' Chiese con tono scettico Jason, uno dei tre fantastici personal trainer.
Mi girai un attimo e vidi Liam sudato senza maglietta con due pesi enormi tra le mani.
Ah, Payne e i tuoi fottuti addominali.
'No, ne voglio altri più pesanti!' Risposi lui dall'altra parte. Io diedi un'altro pugno, cercando di non dare nell'occhio, e mettendomi all'ascolto della conversazione.
'Ti stai sforzando troppo James. Tua madre mi taglia la testa, lo sai!'
Aspetta, Jason conosceva la mamma di Liam? 
Diedi un'altra occhiata ai due e stavano a braccetto vicino ai grandi specchi che ricoprivano il muro. Ormai io e Payne uscivamo insieme (anche se non era successo nulla di interessante) e sicuramente sapeva che andavo lì praticamente da sempre, per cui mi parve strano tutta quella confidenza a me sconosciuta. 
Potevo sembrare un po' svampita e distratta ma io avevo degli occhi molto attenti per tutto.
'Dai cuginetto!' Rise Liam, posando i pesi e scompigliando i capelli di Jasy. 
Mancavo davvero da troppo tempo, e mi ero persa qualche parentela. 
Certo, ero consapevole del fatto che non potevo soffermarmi sul loro aspetto per confermare quello che avevo appena udito, visto che esistono cugini che non si assomigliano per niente, ma mi sembrava davvero strano e  cominciai ad esaminare mentalmente i due per provare a trovare qualche tratto simile.
Jason era biondo, muscoloso e un po' più alto di Liam; aveva la bocca piccola e sempre sorridente e il naso leggermente all'insù. 
Liam invece era castano, muscoloso ma non troppo, labbra carnose, sorriso smagliante. 
Jason amava esibire il suo fisico e lo faceva in ogni situazione, vestendosi con magliette trasparenti e strettissime, oppure con canotte che mettevano in risalto ancora di più i suoi addominali. La bellezza di Liam sembrava invece più nascosta dalla sua timidezza, infatti non amava stare al centro dell'attenzione e anche il modo di vestire rispecchiava questo lato del suo carattere. Metteva t-shirt  e di tanto in tanto camicie eleganti, ma di solito vestiva semplice, quindi erano diversi anche in questo.
Però, a pensarci, Jason e Liam si somigliavano in qualcosa, forse gli occhi. 
A pensarci meglio decretai che gli occhi di Liam erano molto più belli e mi concentrai nuovamente sulla conversazione, tirando un'altro destro davanti a me.
'Pensavo che volessi laurearti, non fare il modello!' Lo prese in giro il biondo.
Liam lo poteva già fare il modello, pensai con aria imbronciata. 
I due farfugliarono qualcosa a bassa voce e poi scomparirono, camminando velocemente verso la sala grande. Nel frattempo Dave, il terzo personal trainer della palestra, mi era venuto vicino. Mi raccomandò di non farmi male e poi si diresse alla sua lezione di Kik-boxing per bambini. 
Appena mi ritrovai da sola, la felicità che mi aveva dato la visione celestiale di Liam svanì e ricominciai a dare pugni all'impazzata, stretta nei soliti guanti neri, un regalo di Chris.
Perchè non l'avevo salutato? Chissà che cosa avrebbe pensato, se mi avesse vista lì e si fosse accorto che l'avevo ignorato, quando la sera prima eravamo usciti e io gli avevo detto che mi piaceva passare del tempo con lui. Mi avrebbe dato dell'incoerente e avrebbe di nuovo fatto un passo indietro, pensando che lo stavo solo prendendo in giro, mentre a me Liam piaceva, e anche molto, ma non sapevo dimostrarglielo. Come non sapevo dimostrare mai il bene a nessuno, e non sapevo tenermi nessuno accanto perchè costruivo sempre barriere infinite che mi protegessero anche quando non ce n'era bisogno. Sapevo solo litigare e non fare pace, lasciando che le cose andassero e basta e stando a guardare. 
Ashton aveva ragione, ero una codarda.
Non mi ero neanche resa conto di quanta forza stessi mettendo in ogni colpo fino a quando non sentii le mani calde di Liam poggiarsi sui miei fianchi e la sua voce sussurrarmi un dolce 'ti calmi piccola?' al mio orecchio. A quel punto mi fermai di colpo e abbassai le braccia, lasciandole penzoloni. 
'Sono tranquillissima.' sussurrai io, mentre Payne si stringeva ancora di più a me, abbracciandomi da dietro. Voleva farmi morire?
'Davvero? Non mi sembrava, piccola Lexie.' mi prese in giro, tirando in ballo per l'ennesima volta la storia del mio secondo nome. 
Da quando mia madre gliel'aveva raccontata, qualche settimana prima, non faceva altro che chiamarmi Lexie in ogni circostanza, forse perchè trovava divertente il fatto che mia madre ci avesse pensato nel centro commerciale quando aveva sentito questo nome da una mamma in cerca della sua bambina sparita.  Non sapeva che quel nome mi faceva pensare a uno dei personaggi della mia serie preferita, Grey's Anatomy, in cui la mia otp, formata da Lexie e Mark, morivano in seguito ad un incidente aereo. E la cosa divertente era che anche Mark chiamava Lexie piccola, Piccola Grey.
'Sai, si chiama boxe, e si ci prende a pugni..ne hai mai sentito parlare o ti sto chiedendo  cose troppo difficili?' Chiesi retorica, cercando di mascherare l'imbarazzo.
'Purtroppo ho praticato questo maledetto sport per quattro lunghissimi anni, e il mio maestro mi diceva sempre che nella boxe la rabbia serve, non si deve permettere che essa prenda il sopravvento sulle nostre azioni..ma forse non mi capisci, ti sto chiedendo cose troppo difficili.' Mi prese in giro lui. In effetti quello che diceva era giusto, non so quante volte Jason me l'aveva ripetuto, ma non avevo intenzione di dargliela vinta. 
Spostó le mani di nuovo sui miei fianchi e si strinse a me.
'Non imitarmi Payne, non ci riusciresti.' 
Continuavo a fare l'antipatica perché la reazione di Liam un po' mi divertiva, mi faceva ridere il fatto che probabilmente avrebbe voluto mandarmi a fanculo e lasciarmi lì ma non ci riusciva e pesava ogni parola che gli usciva dalla bocca. 
'Nessuno può essere cattivo come te..' Sussurró al mio orecchio, accarezzandomi dolcemente il braccio. 
'Però tu resti qui lo stesso, vero?' Mi corrucciai io, prendendogli la mano.
Lui rise leggermente e io feci per girarmi, non accorgendomi che lui si era sporto per darmi un bacio sulla guancia. Occhi negli occhi. E ci baciammo, finalmente. 
Ci staccammo soltanto perché sorridevamo troppo e fu la cosa più bella del mondo. 
'Appena hai finito di picchiare a sangue questo povero sacco, vai a fare la doccia, nel frattempo la faccio anche io e poi ti aspetto qua.' sussurró ancora mentre mi accarezzava i capelli.
'Ho finito.' Lo informai ridendo. 
'Allora sbrigati.'
Mi lavai in fretta e furia e mi truccai; per fortuna mi ero portata già dei vestiti decenti, visto che avevo l'intento di andare a fare un giro da qualche parte una volta uscita da lì, e tornai subito da Liam, che mi stava aspettando su una panchetta all'entrata.
Dopo aver salutato i tre allenatori, mi prese sottobraccio e ci dirigemmo fuori.
'Dove mi porti?'
'Sorpresa!'

LUKE'S POV:
Buttai la chitarra sul divano e mi sdraiai a terra per l'ennesima volta. Come al solito, la testa mi faceva troppo male per continuare a suonare, in più avevo litigato con Ashton e nessuno di noi quattro sembrava essere abbastanza in pace col mondo per cantare una canzone decentemente.
'Non fare il bambino capriccioso, Luke. Per favore!' mi pregò El quasi con un broncio, e mi alzai lentamente dandole la mano.
'Io me ne vado.' affermò Cal, che sembrava essere appena uscito da uno stato di coma vegetativo, mentre prendeva il giubbotto.
'Tu non vai da nessuna parte Calum! Torna immediatamente qui!' gridò ancora la mora, stizzita. Lui la ignorò completamente e si avviò verso la porta, ma Ally non si diede per  vinta e lo afferrò per un braccio, tirandolo dentro. 
'Si può sapere cosa cazzo vi sta succedendo? Micheal sembra avere perennemente il ciclo, Ashton se la prende per ogni fottuta cosa, Luke se ne frega di tutto ciò che gli accade intorno e tu, Calum, sembri essere andato in depressione. Che cazzo vi prende? Lo sapete che vi state giocando l'occasione più importante che vi potrà capitare nei prossimi 10 anni, continuando così?'
Tutti quanti rimanemmo fermi e nessuno si azzardò a dire una parola. Certo, io e Ash stavamo iniziando ad avere le nostre discussioni ma il malumore prima o poi sarebbe passato, invece che cosa fosse successo tra Mikey e Cal nessuno ne aveva idea. 
Era una settimana che si comportavano in modo strano, in particolare Hood, che era stranamente silenzioso e scostante, ma negli ultimi giorni la situazione era nettamente degenerata. Praticamente sembrava avessimo un vegetale per amico.
Se Ally quella settimana ci fosse stata, forse avrebbe fermato quello scempio molto prima. Ma non c'era mai e non potevamo farci nulla.
Ashton si passò una mano tra i capelli e poi riprese le bacchette dal pavimento, dove le aveva lanciate dalla disperazione qualche minuto prima.
'Ha ragione, dobbiamo ascoltarla.' gridò a sua volta lui, indicando la mora. 'Non ci capiterà di suonare un'altra volta al Foundry Hill Bar, uno dei locali più in di Bradford, e dobbiamo essere pronti. Vogliamo buttare tre anni di prove nel cesso?' 
Per una volta quella testa calda affrontava un discorso serio e non ne potevo che essere felice. Forse quello era il segno di una profonda crescita interiore che lo avrebbe portato a prendersi le proprie responsabilità e ammettere i propri sbagli, sperai. 
Si sa, la speranza é l'ultima a morire.
'No grazie.' affermò Micheal, con poca ma risoluta convinzione e si avvicinò a lui. Io feci lo stesso.
Calum invece era rimasto di fronte a noi, a fissarci senza osare muoversi o proferir parola, con uno sguardo spento che mi faceva rabbrividire. 
'Datemi un motivo.' disse infine, guardando Ally.
'Fallo per la squadra.' rispose subito lei, stringendo i pugni. Lui scosse la testa, e poi un altro silenzio ad ingrigire la stanza. 
La voce di Ashton risuonò ancora, ma questa volta per dire una cosa insensata e inadeguata che mi fece pensare che probabilmente non sarebbe cresciuto mai. 
'Fallo per la polvere.' 
Eppure, non appena Calum lo ebbe guardato negli occhi, riprese il suo basso e ci raggiunse.
'Per la polvere' ripetè lui, dando un cinque al riccio, che si era già seduto davanti alla batteria.
Quella lunga notte di luglio nacque Amnesia.

Holaaaa ciquititoos! Come state? Mi scuso per il ritardo ma questa settimana ho avuto una sfilza di compiti e interrogazioni (maggio studente fatti coraggio) e mi è venuto un blocco assurdo mentre scrivevo il pov di Luke.
So che non è un capitolo molto interessante, ma è solo di passaggio, per prepararvi a quello che succederà in seguito e anche per dedicare finalmente un capitolo alla nostra timidona preferita, MadMaddy!
Lasciate tante recensioni dicendomi che cosa ne pensate, ho tanto bisogno di saperloo!! 
Grazie a chi ha recensito i capitoli passati, a chi segue la storia e a chi ora sta leggendo questo stupido ringraziamento, siete fantastici <3 
Ora vi ho rotto abbastanza, vado via! ahah
A presto, 
Estrella. 

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Capitolo 13
*** Close as strangers. ***


LOUIS' POV:
Il sole scottava già quando arrivammo in spiaggia. Guardai l'orologio, che segnava le 11.23,  e alzai gli occhi, trovandomi davanti un Harry raggiante. Era sempre entusiasta quando andavamo a Scarborough, una citta dello Yorkshire dove il mare era tremendamente stupendo, perchè diceva che gli ricordava la sua infanzia. Quella era la spiaggia dove ci eravamo conosciuti, ancora bambini, mentre costruivamo castelli di sabbia. Solo che a cinque anni non avrei mai immaginato che colui che io chiamavo 'il riccio simpatico' sarebbe diventato l'amore della mia vita.
'Allora, ci tuffiamo in acqua?' chiese lui, che non stava più nella pelle. Sembrava un bambino il primo giorno di scuola e mi faceva tremendamente tenerezza. 
Gli sorrisi e annuii lentamente. La sera prima avevamo litigato ma erano bastati un paio di baci per fare pace e avevamo deciso (o meglio, era stato lui a convincermi) di unirci alla giornata al mare organizzata da Liam e Niall, a cui avrebbero partecipato anche Ally e Maddy. 
Il fatto che ci fossero quelle due non mi entusiasmava molto, anche se con la Malik il rapporto era migliorato gradualmente, ma l'altra non mi andava proprio a genio. L'avrei sopportata solo per Zayn.
I miei pensieri vennero distratti da Harry che si toglieva la maglietta rossa e correva verso l'acqua, così mi spogliai anche io e feci lo stesso, raggiungendolo con uno slancio ed una capriola. Harry si mise a ridere perchè gli finii praticamente addosso e anche Niall, che era lì già da qualche minuto, rise con lui. 
A ruota ci raggiunsero Liam, con un costume azzurro a palme che mi sembrava familiare, accompagnato da Maddy, anche lei con un bikini celeste che si abbinava a quello dell'amico. 
Neanche il tempo di salutarli che Mr. Malik si lanciò dalla riva con un tuffo, arrivando addosso a Niall e facendolo annaspare in cerca di aria. La mora fece lo stesso, finendo invece sul suo ragazzo e facendolo sprofondare sott'acqua. 
Mi parve strano tutto quell'entusiasmo da parte di Zayn, visto che non adorava il mare, anzi molto spesso si inventava scuse per darci buca a causa della sua enorme fifa dell'acqua. 
'Ciao anche a te Zayn' ironizzò Liam, e tutti scoppiammo a ridere, compresa quella smorfiosa apatica chiamata Ally. Pensavo che non riuscisse a ridere.
'Hey, ma quello è il mio costume!' gridò Harry, schizzandolo. Ecco perchè mi era familiare. 
In un momento il mio ragazzo mi saltò sulle spalle e prese vita una gara tra noi due e Liam e Zayn. 
Dopo un paio di spinte decise e un sabotaggio verso i nostri avversari da parte dell'irlandese riuscimmo a far cadere Zayn in acqua e ci reputammo vincitori tra gli applausi di Niall e le risate delle ragazze. 
C'era molta gente sia in acqua sia in spiaggia. La maggior parte veniva da Bradford e ci stava guardando per poter poi spettegolare di noi, in particolare dei due poveri perdenti che stavano facendo finta di annaspare per poter essere salvati dalle loro eroine. Insomma, era naturale, Zayn e Liam erano i ragazzi più belli di Bradford e dintorni, contesi da tantissime adolescenti impazzite al liceo e adolescenti afflitte fuori, ed ora che non erano soli la cosa suscitava interesse. Soprattutto se a fare loro compagnia erano quelle ragazze, con cui entrambi avevano avuto dei precedenti. 
E poi, diciamo che durante gli anni io mi ero divertito ad inventarmi storie che rovinassero la reputazione di entrambe. Risi mentre ci pensavo. 
Mentre mi ero distratto Mr. Malik era partito all'attacco e mi tirò verso di lui con tutte le sue forze, cercando di spingermi con la testa sotto, ma senza risultati. Dopo un po' mi arresi per farlo contento ma per fortuna il mio Harry venne ad aiutarmi, facendo ribaltare nuovamente la situazione. Al che forse Ally si sentì tirata in causa, perchè mi accorsi che stava avanzando velocemente verso di noi per spingere via le braccia del mio tenero orsacchiotto da quelle di Zayn. 
Harry rise e le schizzò dell'acqua negli occhi, facendola infuriare. 
Già correva quando un 'Edwaaaard non mi scappi!!' fu gridato dalla mora con aria seria che però nascondeva una risata trattenuta.
Attento a seguire quei due pazzi con lo sguardo non mi ero accorto che Niall e Liam stavano filmando tutto con la speciale macchina fotografica regalata da sir. Horan in occasione del diploma del figlio. Aveva un sacco di funzionalità che ignoravo e che mi facevano pensare che vendendo quell'aggeggio avrei potuto rifarmi il guardaroba una o due volte, ma l'unica cosa che ricordavo bene era che con quella fotocamera il mio amico riusciva a fare foto e video sott'acqua.
'Thompson, un sorriso per Facebook?' la prese in giro Niall, rincorrendola e raggiungendola dopo poco. 
'Horan, è meglio per te che la fotocamera abbia le pinne, perchè presto farà conoscenza con gli squali dell'Atlantico!' rispose allarmata lei, allungando la mano verso la Canon. 
Forse aveva paura che i 4 Minutes of Winter vedessero il video su qualche Social Network e la ripudiassero. Ridicoli. 
Mentre lei ancora litigava con il biondo tentando di sottrargli la fotocamera, Zayn la prese in braccio e la portò qualche metro verso la riva. Le sussurrò qualcosa e lei non potè fare a meno di sorridergli e guardarlo negli occhi, tenendo le pupille verdi fisse nelle sue. 
Fu in quel momento che finalmente mi convinsi che Ally Thompson, per una fottuta volta, stava facendo sul serio con Zayn. E non potevo essere più felice.

ASHTON'S POV:
Fissavo il foglio sperando in un illuminazione. Ripresi a mangiucchiare il tappo della penna e rilessi le poche righe che avevo scritto fino ad allora.
Six weeks since I've been away
And now you're sayin' everything has changed
And I'm afraid that I might be losing you
Now every night that I spend alone
Kills me thinking of you on your own
And I wish I was back home next to you
Sbuffai. Nella mia testa quella canzone aveva già arrangiamento, ritornello e firma ma non riuscivo a metterla sulla carta.  
Sentii dei passi avvicinarsi e chiusi subito il quadernetto nero, nascondendolo sotto il cuscino del divano sul quale ero sdraiato da qualche ora. Non riuscivo a vedere chi stesse entrando dalla porta, ma non avevo intenzione che nessuno leggesse la canzone finchè non fosse stata decente. 
'Che stavi facendo?' mi chiese Micheal, e io mi girai, facendogli un sorriso imbarazzato.
'Niente, stavo solo..' 
Neanche il tempo di finire la frase, che il rosso scovò il quadernetto che tenevo nascosto e lo aprì. Lesse la strofa ad alta voce e annuì soddisfatto. Come non detto.
'Niente male come inizio Irwin, mi piace. Perchè l'avevi messa via?' domandò ancora con sguardo inquisitorio, sedendosi accanto a me. 
'Non riesco ad andare avanti.' borbottai, abbassando lo sguardo verso il pavimento.
'Avevi già pensato alla base?' riprese, afferrando la chitarra di legno chiaro dal pavimento. Io annuii e lui me la passò. 
Prima non sapevo suonare nulla che non fosse la mia splendida batteria, ma nelle ultime settimane avevo chiesto lezioni di chitarra a Luke ed ora me la cavavo. 
Cercai di riprodurre il motivetto che già avevo in testa, cantandoci sopra, e il risultato non fù tanto disastroso come avevo immaginato. 
'Niente male Irwin..' ripetè, prendendo l'altra chitarra. Mi guardò negli occhi, prima di chiuderli e impugnare il plettro.
Oh everyday
You feel a little bit further away
And I don't know what to say
Cantò, continuando la melodia. Io sorrisi e trascrissi sul quaderno i tre versi. 
Mezz'ora dopo avevamo finito di scrivere il testo e un'ora dopo avevamo fatto anche l'arragiamento con la chitarra e il basso. Alla fine ci buttammo sul divano completamente sfiniti e io chiusi gli occhi.
'Grazie Mikey' mormorai.
'Grazie a te, Ash. Erano mesi che non scrivevo.' rispose lui, scompigliandomi i capelli. Io risi.
'Piuttosto' riprese 'se hai preso spunto da fatti reali per farti venire l'ispirazione, sospetto che le cose tra te e Luke non stanno andando molto bene.'
'Dire che stanno andando male è un eufemismo.' sospirai, affondando la testa nel cuscino.
'L'avevo notato. Avete litigato?' 
'Sono giorni che non parliamo. Da quando me ne sono andato, più o meno' mi limitai a rispondere.
'Andato? Non abitate più insieme?' gridò lui, quasi sconvolto.
Non capivo se stesse facendo finta di non sapere o se semplicemente nessuno l'avesse informato della nostra situazione. Io scossi la testa.
'È molto più grave di quanto pensassi' sospirò fra sè e sè, guardando verso la tv con gli occhi sbarrati. 
'Pensavo lo sapessi..'  mormorai, sedendomi decentemente accanto a lui. Anche lui scosse la testa.
'Non ne sapevo nulla.' rispose con aria abbattuta, guardandomi. Io gli feci un sorriso tirato e lui mi abbracciò. Lo strinsi forte e lui fece lo stesso.
'È tutto okay Mikey' affermai mentre mi staccavo. Lui guardò verso la porta e fece un espressione strana, ma quando mi girai non c'era nessuno. 
'Che cosa è successo di preciso?' 
'Sono stanco di fare tutto di nascosto, di girare per Bradford e non poterlo baciare ogni volta che mi pare, di doverlo trattare come un estraneo. È il mio ragazzo, cazzo! E se ha più paura del giudizio della gente che di perdermi, questo non è amore.'
Strinsi i pugni, cercando di trattenere le lacrime. Sapevo che era esattamente così che stavano le cose, eppure non riuscivo ad accettare il fatto che forse Luke non mi amasse abbastanza.  
O, più semplicemente, che non mi amasse quanto lo amassi io.
Micheal mi abbracciò di nuovo, talmente forte da farmi male. Non piansi, anche se forse sarebbe stata la migliore e forse l'unica cosa da fare in quel momento.
'Non stare male piccolo Ash, non te lo meriti.' sussurrò al mio orecchio con la voce incrinata.
'Non sto troppo male, in fondo.' Presi un respiro, visto che tremavo troppo per poter parlare normalmente. 'È solo che a volte penso di non farcela.' 
Mi strinsi forte al suo petto prima che lui potesse dire qualunque cosa, ma immediatamente sentii braccia forti afferrarmi da dietro e tirarmi su. Riconobbi il profumo di Luke immediatamente.
'Vattene via!' gridai, con la voce soffocata dalle lacrime, senza neanche guardarlo. Lui se ne fregò altamente e mi tenne stretto al suo petto.
'Lasciami.' urlai ancora, ma lui sembrava sordo. Cominciai a divincolarmi, inutilmente, e poi ripresi a gridargli contro. La stretta diventava sempre più forte, e la voglia che quell'abbraccio finisse, invece, era sempre più debole.
'Ti ho detto di lasciarmi!' ripresi, guardandolo negli occhi. 
Stava piangendo anche lui ma io non me ne ero accorto.
Senza nessun singhiozzo, le lacrime scendevano a fiotti sulle sue guancie e i suoi occhi erano diventati rossi.
'Lucas..' sussurrai, accarezzandolo. Non l'avevo mai visto piangere in tutta la mia vita.
'Ashton, io ti amo. E se sto un altro giorno senza di te divento matto.' 
Lo tirai a me e lo baciai senza pensarci due volte. Assaporare le sue labbra, dopo tre settimane passate ad immaginarmele, fu una delle cose più belle che potessi provare. Si staccò dopo un po'.
'Ti prego dimmi che mi ami anche tu.' mi implorò singhiozzando, quasi disperato. Mi fece tanta tenerezza in quel momento, ma non risposi. 
'Ti prego..' sussurrò ancora, obbligandomi a guardarlo negli occhi. Io scossi la testa e, approfittando della debolezza di quel momento, mi liberai e mi diressi verso la porta.
'Mia madre ci ha invitati a cena Ash, domani sera.' 
Mi arrestai di colpo, stentando a credere a quello che avevo appena sentito.
Luke aveva parlato con i suoi genitori di noi, e mi sembrò impossibile. Non tanto perchè Liz avrebbe fatto storie, ero convinto che avesse sempre saputo che tra me e suo figlio c'era qualcosa e l'avesse sempre accettato, ma più che altro per la difficoltò che aveva lui a parlare con la sua famiglia anche delle questioni più banali. Ma non poteva prendermi in giro su una questione tanto grave.
Mi girai ma non feci neanche un passo avanti, notando che finalmente aveva smesso di piangere.
'Ti prego, non andare.' sussurrò mentre stringeva i pugni. 'Ho promesso a Jack che avremmo portato il dolce.'
Lo guardai negli occhi e mi accorsi che non stava mentendo. Visto così non sembrava nemmeno Luke, ma un'altra persona, molto più vulnerabile, e mi venne l'impulso di abbracciarlo e non lasciarlo più. Ma appena gli corsi incontro e mi trovai quelle splendide labbra ad un palmo di distanza dalle mie, non poteifar altro che baciarlo fortissimo. 
'Lucas Robert Hemmings, nessuno ti amerà mai come ti amo io.'


Holaaa chicooos! Come state? Spero bene xx 
Non ho molto da dire in questo capitolo, tranne che finalmente ho scritto qualcosa che mi piace e che non è eccessivamente corto ahah Louis sembra accettare Ally, voi che ne pensate? I Lashton dureranno?
Lo scoprirete nel prossimo capitolo, per ora vi lascio col dubbio ahah
Recensite in tanti, vi voglio bene xx
-Estrella.

P.s: sono @tiportodentrome su Twitter! 

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Capitolo 14
*** Spaces. ***


NIALL'S POV:
La cattedrale di Bradford era gremita di gente quella mattina. Attraversai la navata, per tornare al banco che dividevo con gli amici di Zayn, e con Sophie e mi misi in ascolto della funzione. 
Trisha continuava a piangere, al fianco di Zayn in abito nero che la sorreggeva con un braccio. Con l'altro teneva stretta la sorella, Maddy, e accanto a loro, col volto pallido e smunto, era seduta una ragazza mora di cui non ricordavo il nome. 
Mi era dispiaciuto conoscere in quella triste circostanza tutte quelle persone di cui il mio amico di penna inglese mi parlava in continuazione, ma quando Zayn mi aveva chiamato sull'orlo delle lacrime e mi aveva detto con un filo di voce 'Nialler, ho bisogno di te' non avevo potuto far altro che prendere Bea e partire per Bradford. 
Passai quasi tutto il tempo in silenzio. Non ero un tipo molto religioso, anzi mancavo in una chiesa dal giorno della prima comunione, ma c'era qualcos'altro che mi costringeva a quel comportamento. Forse quel funerale mi ricordava quello di mia madre, pensai tristemente. 
Harry chiamò sottovoce altri quattro ragazzi che io non conoscevo e indicò loro il banco vuoto dietro di noi. Loro si sedettero in silenzio ma Zayn rivolse lo sguardo verso uno di loro, che si alzò e lo raggiunse. Si sedette accanto alla mora, che guardava un punto indefinito davanti a sè con degli occhi verdi e gonfissimi e non osava spostare lo sguardo verso nessuno, nemmeno verso quel tale che la stava accarezzando. 
'Chi è quello?' chiesi a Liam, che sembrava il più disponibile a fornirmi spiegazioni e nomi in quelle circostanze.
'Si chiama Michael Clifford, è un vecchio amico di Zayn.. mi sembra strano che non te ne abbia parlato.' sussurrò.
Michael Clifford. Ma certo! Quello doveva essere Mikey, il ragazzo nella foto che mi aveva mandato Zayn quando erano andati in gita in montagna con le moto. Mi concentrai sul suo viso e dopo un po' fui sicuro che fosse lui. 
Mi ricordai anche del ragazzo moro che faceva parte dei quattro che erano entrati in ritardo in chiesa, anche lui presente alla scampagnata e quindi nella foto, ma gli altri non li conoscevo proprio.
Ci fu un altro canto e poi un silenzio angustiante. La mora si alzò in piadi, tenendo stretto nelle mani un foglio di carta stropicciato, e si diresse sull'altare vicina al microfono. 
Prese un respiro, stirò il foglio e cominciò a leggere.
'Quando ero piccola una volta ti ho chiesto se potevo chiamarti papà. Tu mi dicesti che non sarebbe stato giusto nei confronti dei miei genitori e io mi arrabbiai molto, pensando che in realtà non mi volessi bene abbastanza.' 
Prese un altro respiro, mentre le lacrime le scendevano copiose sul viso pallido e continuò.
'Ma avevi ragione, sei stato molto più di un padre. I padri si dimenticano degli anniversari, dei compleanni e delle date dei saggi di danza, invece tu non sei mai stato assente in occasione di qualcosa che sapevi potesse essere importante per me.'
Un'altra pausa, in cui la ragazza guardò uno dei banchi in fondo alla chiesa e si schiarì la voce.
'Anche il giorno dell'esame di terza media mi hai aspettato fuori dal portone della scuola e hai portato me, Maddy e Zay a festeggiare; il primo giorno di superiori sei stato tu ad accompagnarmi al liceo, perchè sapevi che mi faceva tanta paura, c'eri tu a darmi l'imbocca al lupo per il primo esame alla scuola guida e a guidarmi durante il primo giro sullo scooter.'
Mi girai un attimo e mi accorsi che tutti accanto a me stavano singhiozzando, compreso Louis, che mi era sembrato la persona più insensibile e apatica della terra. Tirai Bea a me e la abbracciai forte.
'Non potevi essere mio padre perchè noi due eravamo complici sempre e comunque, perchè tu eri il mio angelo custode che mi tirava sempre fuori dai guai quando ne avevo bisogno e che mi faceva fare cose che pensavo di non poter fare, come leggere tutto questo adesso ed avere la forza di parlare al passato quando per noi tre tutto questo dolore non passerà mai.'
Altre lacrime le rigarono le guancie e guardò Trisha e Zayn.
'Ci hai insegnato tu che bisogna andare avanti nonostante tutto e prima o poi lo faremo, anche non volendolo, ma non sarà la stessa cosa, senza di te.'
Si asciugò gli occhi col bordo della giacca che aveva addosso e cercò di farsi forza, anche se ero convinto che tremasse troppo per fare qualunque cosa.
'Non dimenticherò mai tutto quello che mi hai insegnato e lo porterò sempre con me, è una promessa. Sei stato un ottimo maestro di vita e cercherò di imitare la tua lealtà e la tua disponibilità, se mi sarà possibile. Se non lo farò, spero veglierai su di me comunque, ovunque tu sia. Grazie di avermi reso migliore e di avermi dato una casa quando ne ho avuto bisogno. Ti voglio bene.'
La ragazza guardò verso la bara come se Yaser potesse davvero sentirla e poi, dopo aver stretto i pugni, tornò al suo posto accanto a Zayn che le tenne stretta la mano.
Il dolore le si poteva leggere negli occhi arrossati dall'eccessivo piangere, nella fronte corrugata, nelle labbra tremanti. Così come agli altri seduti a quel banco, fissava un punto nel vuoto, come se insieme alla vita di Yaser si fossero annullate anche tutte le altre.
Forse era davvero così. 

Scossi la testa e mi allontanai velocemente dalla Cattedrale e da quei brutti ricordi. Ogni volta che ci passavo davanti mi veniva in mente quell'episodio e mi rimaneva addosso una specie di tristezza mista a malinconia. Nonostante fosse stato uno dei momenti più difficili della mia vita, quel viaggio in Inghilterra mi aveva cambiato la vita per sempre. 
Lì avevo conosciuto i miei amici, quelli veri, che mi avevano salvato come nessuno mai aveva fatto. Anche se avevo dovuto dire addio a tante cose a me care, tra le quali al mio splendido Paese d'origine, l'Irlanda, sentivo che Bradford era la mia casa.
Mi passai una mano nel ciuffo biondo e mi diressi verso la piazza, stringendo le due buste rosse contenenti un jeans e una maglietta nuovi di zecca. 
Il mio suv era parcheggiato appena dopo il cancello del grande spiazzato.
Appena mi avvicinai, scorsi Bea appoggiata alla mia auto con le braccia incrociate. I nostri occhi si incontrarono e lei mi sorrise.
'Potrei denunciarti per stalking, lo sai vero?' Scherzai, prima di abbracciarla fortissimo. Lei rise e mi strinse. Adoravo il suo profumo alla vaniglia, lo stesso da anni.
'Pensavo ti facesse piacere vedermi..' si giustificò con aria imbarazzata. Scossi la testa e mi staccai. 
'Ma certo!' esclamai, senza nascondere minimamente il mio entusiasmo. 
'Passavo di qui e ho notato subito la tua macchina passando dalla piazza, così mi sono avvicinata e visto che il ticket per il parcheggio sarebbe scaduto fra poco, ti ho aspettato.' spiegò. 
'Quindi, se non avessi visto la mia macchina, io e te non ci saremmo proprio incrociati oggi..?' chiesi scherzosamente. 
'Veramente stavo venendo da te con l'autobus.' rispose. Io risi e aprii la portiera dalla parte del guidatore.
'Si certo..' la presi in giro. Anche lei rise.
'Non dubitare della mia parola, Niall James Horan!' gridò dall'altra parte, mentre io mi sedevo. 
'Dai sali, stupida!' ammiccai. Lei si sedette accanto a me e un attimo dopo eravamo gia in strada.

Quando arrivammo a casa, le finestre erano ancora tutte chiuse e pensai che Liam e Zayn stessero ancora dormendo. Per questo motivo entrai di soppiatto e feci attenzione a non sbattere la porta dietro di me. Anche Bea fece lo stesso e insieme salimmo le scale silenziosamente, fino ad arrivare in camera mia.
Guardai la sveglia e notai con sorpresa che era ormai mezzoggiorno. Normalmente Zayn dormiva anche fino alle tre del pomeriggio se qualcuno non andava a svegliarlo (sua madre lo ripeteva in continuazione) invece Liam non andava oltre le nove e mezza. 
La mia attenzione fu attirata da Bea che prendeva la trombetta da stadio che avevo comprato in occasione della partita del Chelsea. Io la guardai subito e le rivolsi un sorriso accondinscendente. 
Entrambi ci catapultammo nella stanza di Payne ma era deserta, il letto intatto e le persiane abbassate. Strano. Avrei giurato di averlo sentiti rientrare verso le undici la sera prima. 
Bea mi rivolse uno sguardo interrogativo, ma io alzai le spalle e uscii dalla porta grande trovandomi nuovamente nel corridoio. Entrai nella camera di Zayn ma, come in quella di Liam, sembrava che nessuno ci avesse messo piede. 
Allora il mio cervello sembrò avere un'illuminazione e corsi verso la sala hobby. 
Era una camera che era rimasta vuota quando ci eravamo divisi le stanze e così Zayn aveva avuto la brillante idea di riempirla di videogames, film, schermi giganti e ogni tipo di gioco che fosse di moda in quel periodo. Mio padre si era offerto di pagare il tutto, visto che ce lo potevamo permettere, e passavamo lì tutte le serate in cui le condizioni meteo della piovosa Inghilterra ci erano ostili.
Infatti li trovai lì, addormentati l'uno sull'altro sul divano, con ancora in mano il joistick della play. La bionda mi guardò e io le feci un cenno, così premette sulla trombetta e il rumore assordante fece sussultare i due ragazzi, che diventarono bianchi dallo spavento. Ci imprecarono contro mentre io e Bea ridevamo come pazzi.
'Ma che ore sono?' chiese Liam, appena si riprese.
'Le 12.15.' gli risposi, guardando il cellulare. 
'Cazzo, Ally!' gridò allarmato Zayn, alzandondosi. 'Dove ho lasciato il cellulare?' continuò, imprecando, mentre girava come una trottola per la stanza. 
'Maddy!' gridò l'altro, imitando l'amico in cerca del cellulare perduto. 
Bea fu più veloce di loro e li trovò su una delle mensole dalla parete attrezzata, dando un'occhiata ai due iPhone prima di porgerli ai due disperati.
'Dieci chiamate perse da 'Allyantipatica✿' ' e tredici da parte di 'Maddy♚' '..Non vorrei essere nei vostri panni quando le richiamerete!' scherzò lei.
I due le strapparono letteralmente i cellulari dalle mani e sparirono fuori a chiamare le loro ragazze, mentre io e la bionda ce la ridevamo.
Mi affacciai in corridoio e sentii i due stupidi litigare per chi dovesse entrare per primo in bagno e mi sentii in dovere di aiutarli.
'Liam, va nel mio, non preoccuparti!' gridai, e lui si girò di scatto facendomi un sorriso.
'Grazie amico!' rispose il moro, mentre correva verso la mia stanza.
Sentii i passi leggeri di Bea avvicinarsi e le sue mani stringermi da dietro.
'Andiamo a fare un giro e poi pranziamo insieme?' chiese sottovoce, e io annuii immediatamente, mettendo le mie mani sulle sue. Più il mio cuore batteva forte, più mi accorgevo che quella bionda mezza matta era tutto ciò di cui io avessi più bisogno.

HARRY'S POV:
Sbuffai sentendo suonare alla porta. Ero sdraiato su Louis ed ero sicuro che avrebbe fatto alzare me per andare ad aprire, una cosa decisamente seccante. E infatti.
'Cucci vai ad aprire?' chiese, accarezzandomi dolcemente. Io gli feci il broncio.
Lui sembrò impietosirsi, così mi spostò con delicatezza dal suo petto e balzò in piedi, correndo verso la porta.
'Zayn!' gridò il mio ragazzo alla porta, facendomi girare verso di loro. Il moro gli fece un sorriso tirato ed entrò nella stanza. Si tolse subito il solito giubbotto di pelle, lanciandolo sull'attaccapanni, e poi si voltò verso di me, salutandomi con la mano e sorridendomi.
Ultimamente il nostro rapporto era migliorato. Non perchè ci fossimo impegnati più di tanto, ma più che altro perchè il tempo che eravamo costretti a trascorrere insieme, a causa della mia forte amicizia con Ally, aumentava. Così, a forza di essere immesso nei discorsi dalla mora, Zayn aveva iniziato, se non a volermi bene, almeno a tollerarmi, e mi faceva piacere.
'Tutto apposto?' fece Lou con tono apprensivo. L'altro annuì.
'Te invece?' chiese a sua volta, escludendomi dalla conversazione. Alla fine per me era meglio così, stavo messaggiando con Nick e mi avrebbe dato fastidio ascoltare le interessanti avventure di mr. Malik delle quali non me ne importava assolutamente niente. 
Aprii Whatsapp e controllai i messaggi, ignorando Gemma e un mio amico di Londra, a cui non avevo voglia di rispondere.
Nick il magnifico sta scrivendo..
'Il locale si sta riempiendo e Jason è uscito..che cazzo devo fare?' lessi velocemente sul cellulare, facendo fatica a trattenere le risate. Certo che il mio miglior amico era proprio un imbranato! Digitai due faccine che ridevano e cercai di capire che cosa stessero parlando Zayn e Louis, ma il mio iPhone vibrò di nuovo.
'CHE CAZZO DEVO FARE AIUTAMI' recitava il messaggio.
'Dovresti servire ai tavoli, o prendere le ordinazioni' risposi velocemente, per tornare alla conversazione dei due best, che adesso sembravano aver cambiato argomento.
'..ma ti giuro che mi sono addormentato, non sono andato in discoteca come le hanno detto, ma non mi crede e adesso non so dov'è.' concluse il moro, mentre il mio ragazzo scuoteva la testa, contrariato.
'Sai chi è stato a dirgli che eri uscito?' chiese Lou, ma Zayn scosse la testa.
'Non ne so nulla.' rispose. 'Non ci parlo da ieri con Ally, me l'ha detto mia sorella prima.' spiegò.
Sentii che quello era il momento giusto per immettermi nel discorso. 
'Posso sapere cosa è successo?' chiesi, facendo girare Zayn, che mi guardò dubbioso.
'Non ne sai nulla Styles?' fece, scettico. Io scossi la testa.
'No.' dissi soltanto. Il forno emise un driiin e Louis corse a tirare fuori il pollo dal forno, lasciandomi da solo con Zayn.
Lui mi spiegò che era rimasto a giocare fino a tarda notte ai video games con Liam, che si erano addormentati sul divano e che Niall e Bea li avevano svegliati con una trombetta da stadio. Mi disse anche che dopo poco sua sorella si era presentata a casa loro, che lei e Liam avevano chiarito e che di Ally non si avevano notizie da mezzogiorno, il suo ultimo accesso su Whatsapp.
'E si sono inventati questa cosa, che io fossi andato in discoteca stanotte, quando in realtà non mi sono mosso da casa!' esclamò, sedendosi sul divano accanto a me.
Si mise a giocare con l'orlo del cuscino. 'Le stanno provando davvero tutte per dividerci' sussurrò ad un certo punto, guardandomi negli occhi. Io sospirai.
'Mi dispiace Malik, se vuoi provo a parlarci io.' cercai di rincuorarlo, ma lui desistette.
'Grazie Harry. ma la conosci anche tu e lo sai che non ti ascolterebbe. E poi non risponde a nessuno a telefono, per cui..' mormorò lui, riprendendo il cuscino tra le dita affusolate. Io gli feci un sorriso. La prima volta che mi chiamava per nome.
Nel frattempo il mio cellulare aveva vibrato un migliaio di volte e mi trovai un'orda di messaggi di Nick scritti in grassetto. Era l'ansia quel ragazzo.
'AIUTOOOO' 
'FATTI AIUTARE DAL TUO RAGAZZO, IMBECILLE'
risposi, ridendo e sbuffando allo stesso tempo. Jason non avrebbe dovuto lasciare il suo povero ragazzo imbranato da solo il primo giorno di lavoro. 
'Ah eccolo, grazie a Dio.
Non risposi e bloccai il telefono. Dopo due secondi il mio telefono ricominciò a vibrare e pensai veramente di mandare a fanculo Nick. Poi lessi il nome di Ally e aprii subito la chat.
'HARRY 
ODDIO
ALLY E CALUM CON LA MANO
STANNO ENTRANDO ORA NEL LOCALE
HARRY CHIAMA ZAYN
CHIAMALO'
'E' QUI NICK'
digitai velocemente, cercando di non attirare l'attenzione di Zayn, che adesso era concentrato a guardare fuori dalla finestra.
'Lei e Calum sono appena entrati, ma non stanno più con la mano. Sono bagnati fradici e Jason li ha fatto sedere ad un tavolo non troppo lontano da dove mi trovo io, quindi se riesco vi faccio una foto. Stanno parlando ma niente di interessante.'
Non sapevo che cosa fare. Dovevo dire quello che avevo saputo a Zayn o dovevo coprire una delle mie migliori amiche? Senza nemmeno accorgermene, allungai il braccio verso il moro e gli porsi il telefono. Lui mi guardò in modo strano, poi lo prese e lesse la conversazione. Quando mi affacciai per vedere cosa stesse leggendo, notai che era arrivata anche una foto dei due seduti a tavola. Nick aveva fatto un ottimo lavoro.
'Tra un po' vado a prendere le ordinazioni e cercherò di scoprire altro.' aveva scritto il mio amico, e Zayn sorrise debolmente.
'Grazie Grimshaw, ti devo un favore!' registrò sr.Malik, prima di porgermi il telefono e sprofondare nella grande poltrona. 


Heeey babees! Per una volta sono stata precisa nell'aggiornare ahah
Come state? Spero benee xx 
Che dire, in questo capitolo finalmente capiamo un po' di più della storia di Niall e della misteriosa ragazza bionda che accompagnò i ragazzi alla festa, Bea. (avete visto che cucciola era Ally taaanto tempo prima, aw)
Imprevisti per i nostri Zally, che come al solito hanno litigato, e Calum se ne approfitta eheh 
Lettrici silenziosee, mi serve anche il vostro parere, per cui lasciate una recensione, mi farebbe davvero piacere! 
Grazie a tutti quelli che hanno recensito, messo tra le preferite la mia storia, vi voglio un bene immenso xx
Vi lascio, 
un bacione. 
Estrella.

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Capitolo 15
*** Chances. ***


MICHAEL'S POV:
Il locale, come previsto, era pieno di gente. Stavamo preparando la serata al Foundry Hill Bar da due settimane eppure ero nel panico più totale.
A furia di provare Luke aveva perso la voce, ma per fortuna erano bastati un paio di rimedi naturali di Liz per farlo stare meglio. Senza di lui non ce l'avremmo mai fatta.
La situazione all'interno della band però sembrava essersi stabilizzata. Calum aveva capito che deprimersi e incolparsi per fatti avvenuti anni prima non sarebbe servito a nulla e per fortuna stava tornando ad essere il solito coglione di sempre. Luke aveva detto tutto ai suoi ed era tornato con Ashton. Anche Maddy aveva fatto pace con Liam, con cui aveva litigato per motivi stupidi, mentre Ally era troppo orgogliosa per ammettere di essersi sbagliata e non aveva ancora parlato col suo ragazzo. 
E io, beh, ero disperato. Non sentivo Kyla da tre giorni perchè era in America con i suoi e per colpa del fuso-orario non riuscivo mai a beccarla online. Mi aveva mandato l'imbocca al lupo alle quattro del mattino, ma anche avendo messo il telefono sotto il cuscino con il suono alto non mi ero svegliato. 
'Mikey!' mi chiamò Luke dall'altra parte. Mi girai e lui mi lanciò il plettro, così mi misi al collo la chitarra e presi un respiro. La posta in gioco era alta.
Se ci fosse andata bene, avremmo potuto anche avere un contratto dopo quella serata. Il Foundry Hill Bar era pieno dei pezzi grossi della musica, spesso pronti ad offrire una possibilità a talenti emergenti. Mi morsi le labbra. 
'Dai ragazzi, venite qui!' ci chiamò Ally. Era l'unica che potesse darmi un'ombra di conforto in quell'occasione. 
'Non avete bisogno di raccomandazioni. Siete quattro deficienti falliti ma se c'è una cosa che vi riesce bene è fare musica, per cui salite sul palco e spaccate.' esclamò la mora, guardandomi. 
'Avete passato l'esame di maturità, potete fare qualunque cosa!' aggiunse Maddy, facendoci ridere. Mi sentivo più calmo a sapere che c'era qualcuno che credeva in me. 
'Tutti qui!' gridò Calum, allungando un braccio e mettendo la mano al centro del cerchio che avevamo formato. Tutti lo imitarono e si alzò un coro.
'Merda, merda, merda!' gridammo tutti insieme, prima di scoppiare in un'altra fragorosa risata. Aspettamo di essere annunciati e poi salimmo sul palco col cuore in gola. Sospirai, ma appena mi trovai di fronte a tutte quelle persone, la paura svanì, lasciando spazio ad una strana euforia che mi fece sorridere. 
Ally aveva ragione. Forse eravamo quattro sconsiderati falliti, ma se c'era una cosa che sapevamo fare, era fare musica. E non avrei sprecato quell'opportunità per la paura di fallire. 
Mentre Ash faceva le solite quattro battute a vuoto, esaminai la folla che ci circondava. Mi fermai quando i miei occhi incontrarono quelli nocciola della mia cheerleader preferita e il cuore perse un battito. Quella stronza non mi aveva detto che era tornata, gliel'avrei fatta pagare cara. 
Ma vederla lì, in prima fila per me, mi diede più forza di quanta credevo ne possedessi, e cantai come non avevo fatto mai. 
Forse non avremmo concluso nulla e saremmo stati per sempre quattro ragazzi che suonano in un garage e cantano nel locali per quattro spiccioli, ma un sogno è un sogno. E ai sogni bisogna crederci fino alla fine.

Cantammo quattro o cinque canzoni quando vidi entrare dalla porta del locale Zayn e Liam. Il moro, visibilmente nervoso, stava torturando con la mano destra la manica della sua solita giacca di pelle nera, mentre Payne era entrato sorridendo. 
Guardarono sul palco ma non si accorsero che li stavo fissando, impegnati com'erano uno a maledire sottovoce Cal e l'altro a fare complimenti ad Ash alla batteria. 
Mi girai anche dietro, ma nessuno dei miei sembrava essersi accorto di quell'intrusione. Eravamo al primo ritornello di Indipendence Day e pensai di potermi distarre, visto che il mio pezzo veniva dopo il secondo ritornello. 
Quando mi rigirai, Zayn stava cercando Ally con lo sguardo, mentre sussurrava a Liam parole incomprensibili. Payne annuì e si girò finalmente nella direzione delle tre ragazze, facendo segno al suo amico. 
Sia Kyla sia Maddy sia El tenevano gli occhi puntati sul palco e non si erano accorti minimamente dei due. Mi sentii in dovere di fare qualcosa; due dei miei migliori amici non si parlavano da giorni ed erano troppo orgogliosi per chiedersi scusa, e anche se Zayn aveva già fatto un grande passo avanti ad andarla a cercare pur avendo ragione, non ce l'avrebbero mai fatta da soli. 
Diedi un'altra occhiata a Malik, che nel frattempo sembrava pentito di essersi presentato lì e faceva per andarsene. 
'Tu adesso stai qui e ci parli' riuscii a captare leggendo il labbiale di Liam, che gridava, ma Zayn scosse la testa. 
'Ho sbagliato a venire qui' sbottò, facendo un cenno a Ally che continuava a guardare nella mia direzione. Per fortuna la mia bionda preferita si accorse che qualcosa aveva attirato la mia attenzione e si affacciò, scorgendo Zayn e Liam in fondo alla sala. 
Diede una gomitata alla mora, indicandoglieli, e lei si voltò subito. Guardò Zay per un paio di secondi senza muoversi, poi si rigirò, tornando alla sua posizione iniziale. 
'Te l'avevo detto che ho fatto un grosso errore a venire qui' disse con rabbia Zayn, mentre la sorella spingeva con rabbia la mora. 
Mi distrassi un attimo a guardare Kyla, che mi fissava con aria dispiaciuta, e quando mi rigirai il caro vecchio amico non c'era più. 

ZAYN'S POV:
Stavo camminando da più di mezz'ora e mi sentivo stanco. Eravamo andati al Foundry Hill Bar con l'auto di Liam e non potevo di certo prenderla e lasciarlo a piedi, così ero stato obbligato ad arrivare nel nostro quartiere a piedi, e non era molto vicino.
Arrivai a casa, ma appena aprii la porta mi accorsi che non c'era nessuno. Sul mobiletto dell'ingresso trovai un biglietto lasciato da Niall che diceva 'sono uscito con Lou, torniamo tardi' e sbuffai. Non mi andava di stare da solo. 
Ripresi la giacca e mi incamminai senza meta per le strade di Bradford. Passai davanti casa di Louis e c'era la luce accesa, forse Harry era in casa e forse aveva invitato anche quel Grimshaw, approfittando del fatto che Louis non ci fosse. 
Non mi importava, li avrei tollerati entrambi se fosse stato necessario. Erano gli unici amici che mi rimanevano, se così potevo chiamarli.
Attraversai velocemente il vialetto, trovandomi davanti al grande portone bianco, e bussai. 
Dopo qualche secondo corse ad aprirmi Harry, che aveva una camicia colorata che lo faceva sembrare un bambino, e mi salutò con un aria sorpresa e imbarazzata allo stesso tempo.
'Ciao Malik' sussurrò, facendomi un sorriso. Io diedi un'occhiata in casa, ma sembrava che non ci fosse nessuno.
'Ciao Harry.. non c'è Louis vero?' chiesi, anche se conoscevo già la risposta.
'No, è uscito con Niall, non so dove siano andati.' mi rispose dispiaciuto, scuotendo la testa. Io strinsi i pugni.
'Posso entrare lo stesso? Non mi va di stare da solo.' confessai, senza troppe cerimonie. Era inutile camuffare quella visita, tanto valeva spiegare a Styles la situazione e avere un po' di conforto almeno da lui. 
Era l'unica persona con cui mi ero azzardato a parlare di quella specie di relazione che mi stava facendo impazzire, non solo perchè Harry era uno dei migliori amici di Ally e poteva aiutarmi, ma anche perchè era una delle poche persone sulla terra che riusciva a dare un parere obbiettivo e sincero, parlando con gentilezza anche dopo ore di lamentele, senza giudicare gli altri, anzi impegnandosi a capire le motivazioni delle scelte che non condivideva. Su questo fronte, Harry era unico e io l'avevo sempre saputo.
'Certo, accomodati.' esclamò con estrema gentilezza. 
Io feci qualche passo avanti e lo ringraziai timidamente. Mi accorsi che stava guardando Piccole Donne, avendo una sorella e una mamma in casa anch'io avevo visto quel film almeno un migliaio di volte.
'Non devi ringraziarmi.' sorrise lui, indicando il divano che raggiunse con un salto 'piuttosto, ti va un po' di gelato?' chiese poi, porgendomi la vaschetta di gelato mezza finita che aveva fra le mani. Anche io gli sorrisi, sedendomi accanto a lui.
'Gelato, film deprimenti.. fa molto gay depresso lo sai?' lo presi in giro. Harry fece il finto offeso.
'Non prendermi in giro. Mi hanno lasciato tutti da solo stasera.' spiegò, non riuscendo a trattenere le risate. Era un tipo okay, in fondo.
'Siamo sulla stessa barca allora.' sospirai. 
'Mi era parso di leggere sul gruppo che dovessi uscire con Liam, no?' chiese dubbioso, appoggiandosi con la testa sul cuscino. Avevamo un gruppo su Whatsapp che si chiamava '#iPiùFighiDiBradford', composto da noi cinque, in cui parlavamo praticamente tutto il giorno.
Sospirai di nuovo e poi gli spiegai quello che era successo. Ero già lì, tanto valeva vuotare il sacco.
Harry mi ascoltò con attenzione, annuendo di tanto in tanto e invitandomi a continuare quando smettevo di parlare.
'..Che poi è questa la cosa che mi fa incazzare, non solo è lei ad essere nella parte del torto, perchè Maddy è venuta a controllare personalmente le partite sulla play e gliene ha parlato, ma mi ignora anche, capisci? Sono sempre io a correrle dietro, non le importa niente di me!' sbottai, facendomi sopraffare dalle emozioni. 
Quando si trattava di Ally il mio autocontrollo svaniva quasi totalmente.
'Qui ti sbagli.' mi interruppe il riccio, contrariato. 'Non è vero che non gliene frega di te e che non ci tiene, è nel suo carattere essere così e lo sai meglio di me.' continuò.
'Ma io sono cambiato per lei, per piacere ai suoi genitori, per ottenere la sua fiducia.. Io mi sono impegnato, e lei invece?' chiesi quasi urlando, come se stessi parlando davvero con quella mezza matta. 
'Anche lei si sta impegnando.' la difese ancora. Io sospirai per l'ennesima volta.
'Harry, ascolta. Io la amo, è chiaro? La amo più di qualsiasi cosa al mondo, la amo come tu ami Louis. Però tu, a differenza mia, hai sempre quella consapevolezza di avere qualcuno che riconosce quello che fai e apprezza i tuoi sforzi, qualcuno che ti conosce e ti ama così come sei. Invece io no.' mi morsi le labbra, cercando di riprendere il controllo, anche se sentivo più che mai il desiderio di piangere.
'Sono anni che sento che tutto quello che faccio per Ally per lei non ha alcun peso, appena raggiungiamo un traguardo c'è sempre qualcosa che resetta tutto dobbiamo ricominciare daccapo. Questa lotta continua mi sta facendo perdere le forze.' mormorai, guardando Harry negli occhi. Ma lui non demordeva.
'Ascolta, Zayn. Quando hai deciso di riprovarci per l'ennesima volta, sapevi già cosa sarebbe successo. Ma sei innamorato, si capisce anche solo da come la guardi, e l'hai fatto lo stesso, e io ti ammiro per questo. Ma credimi, questa volta è diverso. Lei ci tiene davvero a te.' 
Quell'aria seria non gli si addiceva, e anche se cercai di trattenermi ad un certo punto gli risi in faccia. Lui mi diede un buffetto sul braccio sinistro. 
'So di essere buffo, però mi devi credere!' esclamò prima di scoppiare a ridere insieme a me. Mi sentivo meglio da quando ero entrato in quella casa.
'Ma preferirà sempre i 4 Minutes of Winter a me.' sussurrai al suo orecchio, riprendendo l'aria seria. Lui scosse la testa. 
'Tu sei bipolare Malik.' soffiò, facendomi scoppiare a ridere di nuovo. 
Un po' aveva ragione, passavo dalla felicità alla tristezza in un millesimo di secondo.
Rimasi lì fino alla mezzanotte passata, a parlare di quanto fosse brutto Calum e dei vecchi tempi, quando eravamo tutti amici e la mamma di Harry veniva a portarci la merenda giù al lago, ma poi decisi che era ora di tornare a casa.
'Dormire ti farà bene!' mi disse Harry, dandomi una pacca sulla spalla. 
'Se ci riesco...' mormorai.
'Ho dei sonniferi buonissimi, se vuoi te ne presto una scatola!' si offrì ridendo, mentre io mi alzavo per prendere la giacca dall'attaccapanni.
Lui mi mostrò dall'altra parte una scatola blu con sopra disegante delle stelline e un nome chilometrico che da lontano non riuscii a leggere. Scossi la testa, ridendo a mia volta.
'Piuttosto mi faccio una camomilla!' gli gridai, mentre lo raggiungevo. Lui fece spallucce. 
Proprio quando stavo per salutarlo, sentimmo bussare alla porta. 
'Sarà Louis.' riflettè Harry ad alta voce, mentre io annuivo. Mi venne una brillante idea.
'Allora mi nascondo, così gli faccio una sorpresa!' sussurrai, prima di nascondermi dietro la grande pianta in un angolo del salotto. Da lì potevo vedere senza essere visto, geniale come sempre!
Ma Harry non si trovò davanti un Louis mezzo ubriaco come entrambi ci eravamo immaginati, ma un Ally col trucco sciolto e gli occhi gonfi. 
'Harry, sono una stupida, faccio solo casini.' borbottò tra le lacrime, buttandosi a capofitto tra le braccia del riccio. 



Heeeey guys, come state? 
Ho scritto questo capitolo giorni fa e per una volta non mi sono ridotta all'ultimo minuto, sono fiera di mee! Allora, che dire, la situazione come al solito non è del tutto calma. Michael ha ricevuto una bella sopresa e chissà se non ne riceverà qualcun'altra da qualche produttore discografico (eheh) ma Ally fa sempre la stronza, anche se sembra avere dei sentimenti alla fine ahaha 
Che cosa pensate voi? Che se ne stia solo approfittando o che voglia davvero bene al nostro sir. Malik?
Fatemi i vostri commenti e le vostre critiche, ho bisogno di pareri soprattutto dai lettori e lettrici silenziosi, quindi fatevi avanti! 
Grazie a tutti quelli che stanno continuando a leggere la storia, vi voglio bene xx
All the love,
Estrella.

P.s: sono @tiportodentrome su Twitter, per qualsiasi cosa!

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Capitolo 16
*** Do you wanna meet my parents? ***




LIAM'S POV:
Uscii di casa in fretta e furia. Sapevo che Maddy aveva le prove con i ragazzi fino a mezzogiorno, ma avevo dovuto aspettare che il bagno si liberasse (Zayn aveva avuto la brillante idea di tagliarsi i capelli da solo) e si erano fatte ormai le undici e mezza.
In più, Niall aveva la macchina rotta e aveva preso la mia senza neanche chiederlo.
Senza neanche accorgerne, appena fuori dal vialetto cominciai a correre. All'inizio mi sentii un deficiente, ma quando mi trovai davanti al garage di Luke dopo soli dieci minuti di camminata veloce ringraziai il mio istinto da atleta. 
Riconobbi subito la canzone che i ragazzi stavano eseguendo perchè l'avevo sentita al Foundry Hill Bar e mi era rimasto in testa il ritornello per tutta la settimana. Si chiamava Indipendence Day.
La porta ero socchiusa ma mi donava una visuale perfetta della stanza, e potei scorgere chiaramente Ashton, in fondo, alla batteria, Luke, Cal e Michael alla sua destra, a formare una specie di semicerchio davanti a Ally, che li guardava con un misto di sorpresa e indignazione. Di Maddy non c'era traccia ed ebbi paura che se ne fosse già andata per qualche ragione, o peggio ancora, che fosse da qualche altra parte e mi avesse mentito. La musica mi distrasse.
I'm over this
I'm over you
I'm not gonna waste my life away
'Basta, basta, per carità!' gridò Ally, infuriata. Ero lì da solo dieci secondi ma avevo sentito almeno tre stonature, doveva essere quello ad aver scatenato la sua ira.
'Che state facendo? Calum Hood, a dieci anni suonavi il basso meglio di adesso! Luke, cazzo, due giorni fa mi hai fatto un acuto pazzesco ed ora mi stoni? Michael, sei fuori tempo.' sbottò ancora, questa volta cercando di essere meno aggressiva.
Mi resi conto che quando Ally si arrabiava chiamava Calum con nome e cognome e la cosa mi fece ridere.
I ragazzi erano abbattuti e non era difficile intuirne il motivo. Dopo la serata si aspettavano contratti, proposte di demo o anche una misera proposta di rimanere al Foundry Hill Bar come gruppo fisso, ma non era successa nessuna di queste cose. Si sentivano delusi perchè ci avevano sperato tanto, e un po' li capivo. Ero stato una riserva delle Olimpiadi del 2008 nella corsa dei 1500 metri, ci avevo sperato fino alla fine, ma ero rimasto tale: una riserva. Da allora non avevo mai più partecipato a nessuna gara.
'E io?' chiese Ashton, quasi corrucciato di non aver ricevuto la sgridata.
'Tu sei impeccabile come sempre.'
'Basta, io vado a mangiare.' borbottò il rosso, posando la chitarra.
Sentii che era il momento di entrare in scena, così bussai alla serranda. Mi affacciai dentro sorridendo, mentre i cinque presenti avevano gridato all'unisono un 'chi è?'.
'Payne, qual buon vento!' esclamò Calum, salutandomi con un batticinque. Io risi.
'Mi mancavano le vostre vocine da usignolo..' scherzai, mentre mi avvicinavo alla mora per salutarla. Lei mi schioccò un bacio sulla guancia e io feci lo stesso.
'Allora ti sei perso la ramanzina che ci ha appena fatto Ally per avere il coraggio di dire una cosa del genere.' Ash si grattò la testa, con aria imbarazzata. Il suo ragazzo annuì.
'Ma che dici Irwin, tu sei impeccabile come sempre.' risposi, cercando di imitare la voce di Ally. Tutti scoppiarono a ridere, anche Luke, che con me si mostrava sempre freddo e diffidente. Sapevo che era solo geloso della mia amicizia col suo fidanzato, ma forse si era sentito meno minacciato quando mi aveva conosciuto meglio e aveva finalmente capito che io non avevo nulla contro i ragazzi, e tantomeno contro di lui. 
'VI PREGO, QUALCUNO MI AIUTI!'  una voce familiare proveniente dalla parte opposta della stanza mi fece sussultare, seguita da un tonfo. Luke rise ancora.
'Qualcuno dovrebbe aiutare Maddy nello scantinato.' affermò, posando lo sguardo su di me. 'Perchè non vai tu, Payne? Sei il suo ragazzo.' continuò, ridendo. 
Neanche il tempo di dare una risposta che Micheal si mise alle mie spalle e mi trascinò davanti ad una porta socchiusa, da cui partivano delle scale. Calum mi lanciò una torcia.
'Che cosa dovrei fare con..' non finii in tempo la frase, perchè quei due mi diedero uno spintone facendomi scendere qualche scala e chiusero la porta dietro di me, ridendo. Feci qualche passo in avanti e scesi velocemente le scale, vedendo una parte della stanza illuminato da una luce fioca, che poco dopo si spense.
'Merda.' imprecò Maddy, appoggiandosi a una grande libreria impolverata. 'Sapevo che si sarebbe rivelata una fregatura.' continuò, non accorgendosi minimamente della mia presenza. 
'Qualcuno mi porti una torcia per favore!' invocò nuovamente i ragazzi, non sapendo che non potevano sentirla con la porta chiusa. Di sicuro non se ne era accorta: non si vedeva quasi nulla dopo che la piccola lampada che teneva in mano si era spenta, ma c'era una piccola finestra alle mie spalle, aperta per metà, che mi permetteva di distinguere gli oggetti e di non inciampare e caderle addosso.
Mi avvicinai con cautela perchè non volevo farle paura, ma appena mi ritrovai dietro di lei non resistetti alla voglia di stringela, abbracciandola forte. Sentii che il suo cuore perse un battito.
'Liam..' sussurrò, mentre poggiava le mani sulle mie. Le schioccai un bacio sulla guancia destra mentre lei intrecciava le sue dita con le mie. 
'Ti ho portato una torcia.' sillabai, stentando a parlare per quanto l'avessi vicina. Lei mi sorrise e mi buttò le braccia al collo.
'Tu mi salvi sempre.' mormorò, mentre io la accarezzavo. Posò la testa sulla mia spalla mentre io continuavo a giocare con i suoi capelli e sentii che sarei potuto rimanere così per sempre, anche se eravamo al buio e al freddo. Mi rendeva felice.
Mi chinai su di lei e la bacia dolcemente. Lei mi prese la torcia dalle mani e la accese, tenendola puntata a terra.
'Mi aiuti a cercare i vinili.. dopo?' chiese sottovoce, accarezzando le mie labbra.
Sorrisi. 'Dopo.' e la baciai di nuovo.

'E' stato bello pranzare con voi, oggi.' affermai allegro, tenendo gli occhi puntati sulla strada. 
In effetti era stato bello passare del tempo con Ash e i 4 minutes of winter (come si divertiva a chiamarli Zayn) nella pizzeria di Liz, la mamma di Luke, anche se mi ricordavo bene le parole di Lou e sapevo di non dovermi fidare troppo di nessuno di loro. 
'Un onore, Payne.' rise Ally dal sedile posteriore, scompigliandomi i capelli che erano diventati decisamente troppo lunghi. Maddy, seduta accanto a me, scacciò via la sua mano, rimproverandola.
'Sta guidando!' la apostrofò acidamente, per poi poggiarsi di nuovo col braccio sul bordo del finestrino. Da quando eravamo in macchina sembrava pensierosa e la cosa mi spaventava.
'Liam.. sai se Zayn rimanesse a casa oggi?' chiese la mora seria, non appena imboccammo il vialetto che portava verso casa mia. Mi ricordavo bene che il mio amico si era lamentato mezz'ora visto che io e Niall l'avevamo lasciato da solo proprio nel suo unico giorno libero, e conoscendolo ero sicuro che fosse rimasto a casa a deprimersi e maledirci mentalmente.
'Credo di si.' mormorai. Lei si affacciò dal finestrino, indicando la mini-Cooper parcheggiata davanti al portone grigio, e sorrise.
'Allora mi fermi qui.' 
Io annuii, accostai e la feci scendere. Il cancello era socchiuso ed entrò senza citofonare, avviandosi correndo verso il portone. Mi girai verso la mia biondina e le sorrisi.
'E tu dove vuoi andare?' la accarezzai e lei mi fece un sorriso, ma non rispose.
'Che c'è?' chiesi nuovamente, tirandola a me. Lei si appoggiò al mio petto.
'Martedì è il compleanno di mia mamma.. ci ha invitati a cena, assieme a Zayn ed Ally e Louis ed Harry. Ti va di venire?'
Allora capii il motivo di quel nervosismo. Probabilmente si era fatta mille complessi sulla mia possibile risposta a quell'invito, visto che sarei entrato in casa sua non più come amico di Zayn ma come fidanzato di Maddy ed era sia un grande passo avanti che una bella responsabilità.
'Certo che mi va!' mi affrettai a risponderle per non farle venire più ansia di quanta già non avesse. Lei tirò un sospiro di sollievo e mi abbracciò forte. 
L'insicurezza di Maddy mi faceva sorridere, sembrava così indifesa e sentivo che fosse nel mio compito proteggerla da tutto in ogni situazione. 
Feci per partire e guardando negli specchietti per fare retromercia notai che Ally era ancora davanti alla porta, con il pollice premuto sul pulsante del citofono e un'espressione seccata in volto.
'Forse non c'è.' le gridai, ma scosse la testa.
'Sta facendo la doccia, spero mi senta prima o poi.' sbuffò lei. Io annuii e misi in moto la macchina. 

ALLY'S POV:
'Due minuti e butto giù la porta, Zayn.' gridai contro la porta, accendendomi una sigaretta. Non che avessi un urgente bisogno di parlargli, avevamo avuto una specie di chiarimento a casa di Harry ma da allora, cioè due giorni prima, non ci eravamo più visti.
Appena buttai il mozzicone della mia marlboro sulla sabbiolina che ricopriva il vialetto, sentii un lento biascicare di pantofole bagnate per le scale e dopo qualche secondo, finalmente, la porta si aprì. Davanti a me, un Zayn Malik bagnato con un accappatoio in vita e pettorali e tatuaggi in bellavista. Si toccò il ciuffò bagnato, quasi timidamente.
'Ally..' sorrise, e sorrisi anche io, un po' in imbarazzo.
'Entra!' esclamò, facendo qualche passo indietro. Entrai nel grande salone e lo salutai con un bacio.
'Tutto okay?' chiesi, salendo le scale dietro di lui. Lasciava una scia di goccioline che attraversava uno scalino e pensai che Niall si sarebbe infuriato molto se l'avesse visto. Per fortuna era partito con quella bionda per una vacanza a Birmingham, dai nonni di lei.
'Certo. A te?' rispose gentilmente, sparendo dietro la porta del bagno. Mi sedetti sul letto e guardai una delle cornici sul comodino, che ritraeva lui e Louis con un'orata enorme appesa ad un amo che sorridevano.
'Adesso si.' mormorai, sprofondando nel cuscino. Lui uscì dal bagno in boxer con un sorriso spavaldo sul viso.
'Adesso?' chiese retorico, inginocchiandosi sul letto verso di me.
'Adesso.' sussurai, per poi stringerlo. Lui mi baciò, tenendo la fronte ancora bagnata attaccata alla mia. Il resto è storia.

'Forse dovremmo vestirci.' risi, accucciandomi sul petto di Zayn. Anche lui rise.
Stavamo da ore abbracciati sul suo letto disfatto e si era fatta sera. 
Liam era passato, nel pomeriggio, per prendere la macchina fotografica di Niall (probabilmente senza permesso) e dal tempo che aveva impiegato solo per lavarsi avevo presunto che dovesse uscire con la mia migliore amica. Ormai facevano coppia fissa.
'Lou ed Harry ci hanno invitato a cena, alle nove e mezza. Forse se ci alziamo ora possiamo ancora farcela.' mi informò lui, guardando l'orologio. Rotolò giù dal letto e io feci lo stesso, scrutando attentamente ogni angolo in cerca dei miei indumenti. La sveglia segnava le 8.55 pm.
'Carino da parte di Harry invitarmi.' affermai, infilandomi i jeans. Mi alzai in piedi e raccolsi la mia maglietta, volata dall'altra parte della stanza, per poi risedermi sul letto e indossare le converse.
'Veramente me l'ha detto Louis di portarti. L'ha specificato.' rispose prontamente, uscendo dalla cabina armadio con addosso un jeans a vita bassa e una maglietta bianca dell'Adidas. 
'Davvero?' chiesi incredula mentre afferravo la borsa, pronta ad andare. Lui mi prese per mano e scendemmo velocemente le scale.
'Io non mento mai Thompson, dovresti saperlo.' rise, per poi aprirmi la porta e farmi passare. Lo ringraziai con un cenno e appena seduta sul sedile anteriore della Mini- cooper diedi una sistemata al trucco grazie alla magica trousse di riserva che tenevo sempre con me. 
Quando posai, o meglio lanciai, il rossetto nella borsa eravamo già arrivati, così Zayn accostò parcheggiando nel cortile e ci avviammo verso il portone.
'Aspetta.' mi bloccò mentre camminavo, tenendomi con il polso. Lo guardai con faccia meravigliata.
'Mertedì sera siamo a casa di mamma, è il suo compleanno e le ho promesso che ci saresti stata anche tu.' mi comunicò. 
'Certo.' sorrisi, apparendo più tranquilla di quanto in realtà non fossi, e mi diressi verso il campanello. 

HOOOLA CHICOOOS!
Come stanno andando queste meritate vacanze? Spero bene. Mi scuso per il lieve ritardo, ma questa settimana la mia ispirazione sembra avermi abbandonato e questo è stato il meglio che sono riuscita a scrivere ahah
Il pov Liam è mooolto dolce, diversamente da tutti gli altri, perchè me lo immagino così, un cucciolo. Gli Zally fanno pace, finally, e speriamo duri stavolta! 
E' un capitolo di passaggio quindi non succede un granchè, ma ho molte idee per il prossimo quindi restate connessi ahhah 
Grazie a tutti quelli che seguono la storia e che lasciano recensioni, vi adoro!
Fatemi sapere cosa ne pensate anche di questo capitolo!
Ora devo scappare, un bacio,
Estrella.

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Capitolo 17
*** Courage. ***


LOUIS' POV:
Arrivammo a casa di Trisha stranamente puntuali, alle otto e mezza e accompagnati da una strana euforia. Ritenendola un'occasione formale, Harry mi aveva convinto ad abbinarci vestendo con gli stessi colori ed eravamo rimasti in piedi davanti all'armadio per più di un'ora a litigare su cosa mettere. Alla fine io avevo messo un jeans a cavallo basso ed una maglietta dell'Adidas con una stampa nera di NYC e lui si era messo un pantanole nero strappato sulle ginocchia e una camicia a quadretti nera e bianca strettissima che mi faceva venire voglia di saltargli addosso ogni volta che lo guardavo.
Bussammo e dopo qualche secondo arrivò Maddy ad aprirci. Indossava un delizioso vestitino corto bianco a fiori rosa e ci sorrise calorosamente. La salutammo e poi ci dirigemmo verso l'atrio, in cui Ally e Trisha correvano avanti e indietro per sistemare la tavola. La mora portava elegantemente una tutina nera corta mentre la madre del mio migliore amico aveva un pantalone beige e un top bianco.
Le salutammo (da un po' di tempo avevo iniziato a salutare Ally, mio malgrado) e ci sedemmo sul divano in attesa di Liam e Zayn, che erano andati a comprare la torta e il regalo. Harry cercò la mia mano tra i cuscini e la incrociò con la sua, facendomi sorridere. Stavamo insieme da più di tre anni e mezzo e mi veniva un vuoto nello stomaco ogni volta che lo guardavo, ogni volta come se fosse la prima.
La sera prima, alla cena a casa nostra con Ally e Zayn, Harry aveva passato la serata a vantarsi di come li avesse fatti fare pace dopo la fuga della mora con Hood junior e il gioco di sguardi al Foundry Hill Bar e a scherzare con il mio miglior amico, quindi io ed Ally eravamo stati costretti a scambiare qualche parola per far passare il tempo. In fondo non mi diapiaceva. Probabilmente se quella smorfiosa non avesse fatto la stronza saremmo rimasti amici. Mi chiesi se le cose sarebbero tornate normali, un giorno.
Finalmente alle nove quei due sconsiderati arrivarono, portando con loro una torta a due piani che aveva un aspetto fantastico e un pacchetto della gioielleria. Trisha guardò il pacchetto nelle mani del figlio, che glielo porse con un sorriso, e tutti insieme la invogliammo ad aprirlo.
'Ragazzi, non dovevate!' esclamò sorpresa, appena tirò fuori la catenina con appeso un grande smeraldo a forma di cuore. 
'Te la metto mamma.' si offrì Maddy, mentre a sua madre vennero le lacrime agli occhi.
Ci abbracciò ad uno ad uno e poi ci mettemmo a tavola. 
La cena fu lunga e finimmo la torta all'una passata, ma fu divertente. Trisha era una persona fantastica e in sua presenza anche Maddy ed Ally sembravano diverse, rispetto a quando erano coi loro quattro amici sfigati. 
Mi sembrò di essere tornato indietro a quando io e quegli stessi ragazzi seduti con me quella sera organizzavano festini a casa Malik o a casa Styles, passando la notte a parlare e a fare giochi stupidi, sfidandoci a Monopoli e ridendo come matti. 
Rimanemmo a conversare con la festeggiata fino alle due e mezza e visto che Trisha decise che era troppo tardi per tornare a casa (anche se di solito il sabato rientravamo a casa molto più tardi) mise a disposizione per me ed Harry la stanza degli ospiti. 
Facemmo finta di andare a dormire, ma dopo dieci minuti ci riunimmo tutti lì. Liam si presentò portando in mano una bottiglia di plastica vuota e mi chiesi cosa ci dovesse fare, ma lo capii quando Harry propose di giocare ad 'obbligo, giudizio, verità'. Tutti accettarono e ci mettemmo in cerchio. Zayn fece girare la bottiglia e toccò al mio ragazzo fare obbligo, giudizio, verità a Maddy. Lei scelse giudizio ed Harry le chiese che cosa ne pensasse della madre di Liam, facendoci scoppiare in una fragorosa risata.
'E' simpatica.' si limitò a rispondere, imbarazzata, e scoppiammo a ridere di nuovo. 
Via via che ci addentravamo nel gioco le domande diventavano sempre più personali e scoprii tante cose nuove, ad esempio che Maddy era allergica alle fragole, ad Ally piaceva essere morsa e a Zayn graffiato (questo spiegava perchè avesse sempre la schiena piena di segni rossi) e che Liam una volta era stato con Rachel del corso di scienze. 
Dopo un centinaio di giri di bottiglia finalmente toccò a me fare una domanda alla mora, che scelse verità (forse perchè aveva paura che le obbligassi di buttarsi dalle scale o che, peggio ancora, le chiedessi cosa ne pensasse di me).
'Hai mai baciato Calum Hood?' 
Lei rise. Forse se lo aspettava.
'Una volta si, tanto tempo fa, per colpa del gioco della bottiglia.'
Mi sembrò sincera e feci un cenno a Zayn, che mi ringraziò sottovoce. Sapevo che voleva saperlo da tanto tempo.
Alle quattro decidemmo che era ora di dormire e Maddy e Liam andarono via, mentre gli altri due aprirono l'altro letto presente nella stanza e dormirono con noi. 
Harry si addormentò quasi subito, accocolato sul mio petto, mentre invece io facevo fatica persino a chiudere gli occhi e guardavo il soffitto. Passò una mezz'oretta e cercai più volte di addormentarmi, invano, ma alla fine mi misi a sedere, poggiando delicatamente la testa di Harry sul cuscino morbido per non farlo svegliare.
Guardai di fronte a me, verso l'altro letto, e sorrisi. Zayn stava dormendo profondamente mentre Ally, alzata su un gomito, lo accarezzava delicatamente. 
Non considerai nemmeno per un attimo l'idea di far finta di niente e dormire: se c'era una cosa che amavo fare era prendere quella mora in giro in tutti i modi possibili e visto che faceva la stronza 365 giorni all'anno non potevo farmi scappare quell'occasione.
'Lo fai spesso?' chiesi sussurrando, ma facendola sobbalzare ugualmente. Si girò verso di me sorridendo appena.
'Non sapevo soffrissi di insonnia, Tomlinson.' rispose serena, girandosi di nuovo verso il suo ragazzo.
'Non sapevo avessi dei sentimenti, Thompson.' risposi a tono, guardandola con aria di sfida. Lei ricambiò il mio sguardo.
'Semplicemente perchè tu non sai niente di me.' 
E questa volta mi fece un sorriso amaro, quasi ad incolparmi della fine della nostra amicizia e di tutto il resto. Continuai a guardarla negli occhi.
'Questo è quello che credi.'
Rise ed ebbi l'impressione che i ruoli si fossero rovesciati, che questa volta fosse lei a prendersi gioco di me. 
'Ero solo una ragazzina Louis, adesso sono un'altra persona.' rispose acida.
'Anche io lo pensavo, fino a stasera..' mi alzai, accarezzando Harry che aveva subito cominciato a cercarmi tra le lenzuola. 'Ma mi sono reso conto che mi sbagliavo, sei sempre la stessa.' continuai. Lei si morse le labbra. 
'Dove vai?' mi chiese il mio ragazzo sottovoce, afferrandomi per un braccio. 
'Ho sete, torno subito.' lo rassicurai. Lanciai un'occhiata ad Ally, che nel frattempo si era girata verso Zayn, e uscii dalla stanza. 
Ma con grande sorpresa sentii passi veloci seguirmi nelle scale e raggiungermi nell'atrio. La mora mi sorrise.
'Cos'altro sai di me?'

CALUM'S POV:
'Siamo entrati nell'archivio bancario di tuo padre. Da qua possiamo vedere ogni centesimo speso dal 2001 ad oggi.'
Fu la notizia più bella che avessi sentito negli ultimi mesi. Sorrisi e saltai addosso a Micheal, il mio piccolo genio informatico, ringraziandolo.
'Non devi ringraziarmi, Cal. Non sappiamo ancora se ci siano password diverse su altri conti o roba del genere.' sillabò il rosso, rimettendosi davanti al computer con aria critica. Probabilmente mio padre poteva denuciarmi per quello che stavo facendo, ma avrei corso il rischio pur di sapere la verità. Anche se, molto probabilmente, non ero ancora pronto ad accettarla del tutto. 
Avevo visto i guanti bianchi di cui parlava Zayn nella cassaforte di famiglia e quella era una prova abbastanza schiacciante. Inoltre mi ricordavo benissimo che il giorno del funerale, quando ero tornato a casa con il vido livido a causa del pianto, avevo trovato un festino a casa mia e tutti gli amici di mio padre a brindare con champagne francese. 
Non era una cosa che facevano tutti quelli a cui moriva un caro amico, nonchè socio in gamba, ma io avevo creduto a mio padre che mi aveva detto che quello era un'evento orgnanizzato da tempo, 'un impegno a cui non si era potuto sottrarre' e avevo chiuso gli occhi anche quella volta.
Eppure per me era ancora troppo difficile credere che fosse un assassino. Mi vennero i brividi solo a pensarci.
'Cal, guarda qua. Il 13 maggio 2010 tuo padre ha comprato una pistola..'
'Cosa? Una pistola? Da qua!' 
Agguantai il computer e continuai a controllare le entrate e le uscite di mio padre, trovando diverse cose sospette ed armi di vario genere. Più scendevo più sentivo il cuore diventare pesante e alla fine ridiedi il portatile al mio miglior amico, che continuò a scrivere codici e fare foto a tutto quello che potevamo ritenere importante.
Finalmente, dopo più di tre ore di ricerche, trovammo la svolta che cercavamo. 
'Ecco un biglietto aereo, intestato a David Hood, diretto a Miami il 26 Maggio 2010' 
'Ma mio padre non è mai stato a Miami!' gridai, avvicinandomi nuovamente allo schermo luminoso.
'L'avrà usato come alibi, qualcuno avrà testimoniato di averlo visto su quell'aereo e tuo padre è stato liberato da tutte le accuse.'
Mi alzai in piedi, non riuscendo a contenere la rabbia.
'Ma com'è possibile? Tutti sapevano che Yaser era stato invitato da mio padre a caccia, non poteva essere su quell'aereo!' sbraitai. Micheal sorrisi.
'No, questo lo sapevi tu, Trisha, Zayn e Maddy. Ma non mi risulta che nessuno di voi sia stato interrogato dalla polizia.'
Aveva ragione, come sempre. 
'Anche mia madre, e mia madre sapeva la verita!' aggiunsi, avvicinandomi alla scrivania.
Lui mi guardò con aria di scusa. Mia madre aveva subito più interrogatori e se mio padre girava ancora libero per le strade di Bradford poteva significare solo una cosa.
'Allora lei ha sempre saputo tutto. Ha mentito a me, ai poliziotti, e tutto il resto.' sussurrai, sprofondando nel divano con fare sconfitto. Non volevo crederci. 
Mio padre era un assassino, mia madre una bugiarda, mancava solo che trovassi mia sorella a scassinare una banca e il quadretto era completo.
'Dobbiamo portare tutte le prove alla polizia!' esclamai, alzandomi. Il rosso strinse il computer tra le sue mani.
'Se si sono bevuti la storia del viaggio e hanno chiuso il caso dopo una settimana senza fare controlli e interrogatori vari vuol dire che lì dentro c'è qualcuno che ha potere ed è stato pagato profumatamente da tuo padre affinchè ognuno si facesse gli affari propri. Non possiamo andare alla polizia.'
'Cazzo, hai ragione!' imprecai. Perchè non ci avevo pensato? Mio padre aveva sicuramente una spia lì, pronta a distruggere in un attimo tutto quello che avevamo trovato quella sera.
'Allora cosa facciamo?' chiesi, disperato. 
'Ho salvato tutto sulla mia pennetta.' esclamò sorridente, dando un colpetto alla chiavetta usb grigia. 'Quando avremo prove schiaccianti, ne parleremo alla polizia. Non potranno calmare di nuovo le acque se ci presentiamo lì con un buon avvocato.'
Io anuii. Lui spense il pc e mi raggiunse sul divano, abbracciandomi goffamente. 
'Lo so che fa male.' sussurrò. E in effetti faceva male, molto male, accorgermi che ogni volta che ero saltato addosso a Zayn, tutto l'odio che avevo covato in quegli anni contro di lui e i suoi amici era fondato su menzogne che mi aveva detto l'uomo più meschino del pianeta. 
'Va a vedere tra le cose di tuo padre, quelle per la caccia. Ci trovi dei guanti bianchi. Prendili, imbraccia un fucile e uccidi me come lui ha ucciso il mio.' mi aveva detto una sera, e io gli avevo dato un pugno talmente forte da rompergli un dente e farlo cadere a terra come un sacco di patate. Ma appena gli avevo rivolto di nuovo lo sguardo, mi ero accorto che stava ridendo.
'Non hai il coraggio?' mi aveva chiesto, e io mi ero scagliato di nuovo contro di lui. 
Sbuffai, cercando di non pensarci. Ma poi la curiosità ebbe la meglio sul mio silenzio e chiesi a Micheal se Zayn avesse assistito a tutta la scena, dato che era stato lui a prestare soccorso a Yaser.
'Non ha visto un granchè, a parte un uomo brizzolato allontanarsi con dei guanti bianchi e degli scarponi marroni ai piedi. Ma prima dello sparo, ha sentito tuo padre parlare col suo. Quando si è precipitato verso il punto preciso, suo padre era già morto.' spiegò. 
Io anuii e mi rifugiai nel petto del mio migliore amico, cercando di calmare il battito troppo accellerato del mio cuore che sembrava volermi esplodere da un momento all'altro.


Hola chicoooos! Come state?
Scusate l'enorme ritardo, ma ho avuto davvero tantissime cose da fare e mai un attimo per accendere il computer e buttare giù qualche rigo! Mi rifarò la prossima volta, promesso.
Comuuunque, lascio a voi i commenti. Vi aspettavate un pov Calum del genere? 
Ho dovuto chiarire le cose dopo tanti capitoli, e spero che siate rimasti sopresi dalla nuova piega che sta prendendo la storia. Credete che il nostro adorato Hood junior denuncerà suo padre alla polizia?
Per quanto riguarda il pov Louis, cosa ne pensate?  Io trovo Lou ed Ally adorabili awaw
Lascio a voi i commenti ahah
Adesso vado, devo scappare, ma prometto di aggiornare presto la prossima volta!

Un bacione,
Estrella!

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Capitolo 18
*** Drunk. ***


                                 
LUKE'S POV:
Ci misi più di un'ora per fare la spesa. A casa io ed Ash eravamo rimasti a corto praticamente di tutto e avevo dovuto girare tutto il supermercato per riempire il carrello con gli articoli della lista da me accuratamente redatta, in più, quando finalmente avevo trovato i marshmellows a forma di banana che il mio ragazzo adorava, le casse si erano bloccate e questo aveva comportato un'ulteriore inutile perdita di tempo. 
Aprii la porta con difficolta e non appena fui dentro mi resi conto dal fantastico profumino proveniente dalla cucina che Ashton stava cucinando. Io ero abbastanza negato con i fornelli mentre lui conosceva un sacco di ricette e mi faceva assaggiare ogni giorno un piatto nuovo. Un fidanzato fantastico. 
Mi affacciai in cucina e lo vidi seduto sulla penisola, concentrato a leggere. Era la prima volta in tutta la mia vita che gli vedevo un libro in mano e la cosa mi fece strano.  
Non si accorse minimamente della mia presenza finchè non poggiai le buste dalla spesa accanto a lui, facendolo sussultare.
'Luke, che spavento.' esclamò, nascondendo il prezioso libro dietro la schiena.
'Ciao anche a te.' sorrisi, dandogli un bacio a stampo sulle labbra. Sorrise a sua volta.
'Vedo che hai fatto la spesa.' affermò, frugando tra le buste della spesa, forse per accertarsi che avessi comprato tutto il necessario.
'Che leggi?' chiesi, cercando di afferrare il libro dalle sue mani. Lui rise.
'Niente.' rispose, abbastanza imbarazzato.
'Dai fammi vedere!' gli gridai, tentando di afferrarlo. 
Sperai con tutto il cuore che non fosse il kamasutra (Ashton da attivo era già pericoloso senza guide perverse) e dopo un po' di lotta con lui, finalmente, riuscii a sottrarglielo. 
'100 consigli per una relazione perfetta' lessi ad alta voce, ridendo del mio ragazzo. Lui si grattò la testa, fissandomi con uno strano sguardo che mi trasmetteva tutta la sua voglia di sotterrarsi.
'Non mi dire che hai speso soldi per queste stronzate..' 
'Non è mio, giuro, l'ho trovato a casa di Ally quando ci sono andato stamattina e visto che dice cose sensate ho pensato di prenderlo..in caso di incidenti.' mi interruppe lui, cercando di parlare con aria convincente.
'Noi non abbiamo bisogno di questa roba, Ash. La maggior parte dei nostri litigi si risolve con un po' di sesso e qualche sgridata da uno di noi due.' 
Lo accarezzai e lui mi sorrise.
'Adesso si, hai ragione.. ma quando i problemi saranno più grandi e non riguarderanno il pub dove passare il sabato o la gente che ti fissa e mi infastidisce, allora potrei avere bisogno di quache dritta.'
Ashton mi colse alla sprovvista. Sapevo quanto lui ci tenesse a me, e ci teneva davvero tanto, ma non avrei mai pensato che si facesse tanti problemi sul futuro, dato che per uno come me la massima preoccupazione era arrivare a fine settimana ancora insieme e non perdevo tempo ad immaginare matrimoni, damigelle o roba del genere. 
Come sempre, sembrò leggermi nella mente prima che aprissi bocca.
'Tu non ci pensi mai a come finiremo fra qualche anno, se vivremo ancora in questa casa o se ne avremo presa una più grande, che lavoro faremo..'
'Io penso a come arrivare ancora insieme a fine del mese, in realtà.' lo interruppi io, facendolo corrucciare.
'Ascolta Ashton, io ti amo, ma sono del parere che finchè duriamo dobbiamo goderci il presente e non fare stupide fantasie sul colore della ghiaia del vialetto della villa che compreremo.' 
Lui balzò in piedi, stringendo i pugni.
'Finchè duriamo' ripetè, facendomi accorgere dell'errore madornale che avevo fatto pronunciando quelle parole.
Aprii la bocca per cercare di rimediare ma lui mi stoppò subito, alzando la voce prima che io potessi dire qualunque cosa.
'Stupide fantasie? Stai dicendo che sono stupido Luke?' mi gridò, con gli occhi già pieni di lacrime. 
Ci vuole davvero poco per ferire una persona, ancora meno per ferire la persona che si ama, e io l'avevo fatto.
'No, ma..'
'Sapevo che a volte l'avevi pensato, ma non avrei mai creduto che anche tu mi avessi chiamato in quel modo.'
Due lacrime gli solcarono le guance, inarrestabili. Lui non se le asciugò neppure. Corse soltanto verso il corridoio ed io dietro di lui.
'Ashton, fermati, per l'amor di Dio.' gridai di rimando, afferrandolo per un braccio. Mi guardò negli occhi con uno sguardo che mi fece più male di qualsiasi cosa che avessi mai sentito fino ad allora.
'Vaffanculo.' sputò, prima di sparire correndo verso la strada. Riuscii a muovermi dalla soglia solo quando sentii odore di carne bruciata ed ebbi smesso di piangere.

Alle quattro decisi di andare lo stesso al garage per fere le prove con i ragazzi. Mi aspettavo che Ashton non si presentasse, invece lo trovai insieme a Mikey e Cal davanti alla serranda aspettando che aprissi. Non mi guardò minimamente ed entrò senza dire una parola. Dopo pochi minuti ci raggiunsero le ragazze, di cui ormai faceva parte anche Kyla, con tanto di birre e gelati a volontà.
'A cosa dobbiamo tutto questo?' chiese Cal, stappando la bottiglia verde.
'Era da tanto che non stavamo un po' tutti insieme, mi mancavate.' rispose Ally sorridendo. Stranamente adorabile. La abbracciammo e finalmente cominciammo a provare. Tra una canzone e l'altra El mi raccontò che lei e Harry avevano deciso di dare una serata libera ai loro ragazzi e anche Maddy aveva aderito all'iniziativa.
'Non che abbiano il permesso di drogarsi, tradirci o cose del genere, solo che usciamo praticamente sempre con loro e ogni tanto fa bene tornare ai vecchi tempi.' precisò lei, mentre io annuivo e accordavo il basso di Cal.
'Ce la siamo dati anche io e Ash la serata libera, in un certo senso.' risposi ironicamente, fissando il mio ragazzo che nel frattempo conversava aniamatamente con la sua migliore amica.
'Avete litigato?' chiese, e io annuii. Alla fine le raccontai che cos'era successo (ad El non riuscivo a nascondere proprio nulla).
'Brutta storia' commentò lei 'nulla che però non si possa risolvere Luke. Ash sa che lo ami, hai fatto bene a dirgli che cosa pensi ma dovevi farlo in un modo meno brusco, così si è sentito preso in giro.'
'Lo so, ma non gli avrei mai fatto del male di proposito, non penso che sia stupido o cose del genere.' sussurrai, esasperato. Lei mi cinse le spalle con un braccio.
'Vuole solo sentirsi amato.' bisbigliò a sua volta, abbracciandomi.
'Ti giuro che sto facendo del mio meglio e fa sempre schifo.'
Lei mi sorrise. 'Lukey, io e te ci somigliamo più di quanto pensi.'
Finimmo di provare alle sette e volai a casa con l'intento di lavarmi, prepararmi e uscire. Ashton usò l'altro bagno e fece più in fretta di me, lasciando un enorme casino nella nostra stanza che dovetti sistemare io, come sempre.
Presi la moto e girai un po' per Bradford, salutando gente di tanto in tanto. Dopo una mezz'ora finii in discoteca da Paul a bere un tris di vodka, anche se di solito l'alcool non mi faceva sentire meglio, anzi il mio umore peggiorava un po' di più ad ogni sorso.
'Tutto solo stasera?' la voce di Zayn mi fece sobbalzare, ma mi girai sorridendo verso di lui. Ci salutammo con un abbraccio e poi ebbi la decenza di rispondergli.
'Io e la vodka, migliori amici da sempre.' risi, bevendo un altro sorso. Lui mi diede una pacca sulla spalla.
'Sto con Lou e Liam, ti va di stare con noi?' propose, indicando i due ragazzi seduti su un divanetto dall'altra parte della sala. Non appena li guardai, loro mi salutarono con uno sventolio di mani ed io feci lo stesso.
Fu la prima volta in quella giornata che sorrisi col cuore. 
'Sarebbe un onore.' risposi. 
Raggiungemmo Lou e Liam e passai una bella serata in loro compagnia, nonostante fossi di cattivo umore e la presenza di Payne non mi entusiasmava particolarmente. Non perchè non mi stesse simpatico, anzi avevo capito che era molto diverso da quello che credevo, ma perchè non volevo lezioni di vita o qualcuno che mi puntasse il dito contro, dando ragione ad Ashton. 
Stranamente, però, Liam disse di non sapere niente della nostra discussione. Se il mio ragazzo non era andato a piangere da lui come faceva sempre, allora dov'era stato fino alle quattro, e dov'era allora? 
Cominciai a sentirmi in ansia, ma poi decisi che non pensarci sarebbe stata la cosa migliore e bevvi una birra tutta d'un fiato.
Quando tutti diventarono meno lucidi Zayn, l'unico che avesse rifiutato ogni tipo di bevanda alcolica, propose di uscire per andare a fare un giro e noi accettammo. 
Io e Louis cercavamo di camminare normalmente, ma dopo qualche secondo barcollavamo e ci tenevamo uno all'altro, ridendo come matti. Quel biondo era già divertente da sobrio, figuriamoci dopo tre birre e due bicchieri di sambuca.
'Luke Hemmings, sembra un bel nome per una superstar. Quando diventerai famoso voglio una lamborghini verde.' blaterò Tomlinson, cercando di mantenersi in piedi. Io risi.
'Perchè verde?' chiesi, appendendomi a Liam, che stava peggio di tutti e ormai rideva per qualsiasi cosa.
'E' il colore degli occhi di Harry' spiegò, sembrando normale per un attimo. 
'Anche Ashton ha gli occhi verdi, sono bellissimi e brillano sempre, soprattutto quando ride.'
Lui rise, mentre Zayn scuoteva la testa. 
'Anche da ubriachi pensate ai vostri ragazzi, siete due casi disperati.' sospirò il moro, mentre suo cognato scoppiava a ridere senza un motivo preciso. Ad un certo punto si avvicinò a noi, puntando il dito contro di me.
'Non dire a Maddy che mi sono ridotto in questo modo, per favore, altrimenti mi lascia e io come faccio senza di lei?' mi minacciò.
'E anche tu, fratellino!' aggiunse, guardando Zayn. Lui mormorò un 'oh dio santo' e tutti scoppiammo a ridere. 
'Basta, vi porto a casa!' gridò Zayn, esasperato dalle cazzate che stavamo sparando. Lou si stese a terra senza smettere di ridere.
'Voglio restare quaaa!' gli rispose, e io e Liam lo raggiungemmo sul prato, ridendo a nostra volta come due cretini. Sr. Malik si mise le mani fra i capelli.
'Se non vi alzate subito, faccio la spia ed entro domani sarete tutti single!'
Liam e Louis saltarono in piedi, mentre io non mi mossi. Zayn mi guardò con aria di sfida.
'Credo di essere già single.' sospirai, sentendomi triste di nuovo. Il moro mi sorrise.
'Se due persone si amano, si ritrovano Luke.' sussurrò, tendendomi la mano. Mi alzai e camminai appendendomi a lui fino a quando non arrivammo al parcheggio e Zayn non ci portò tutti a casa.

Hola chicooos! Come state?
Innanzi tutto volevo scusarmi per il leggero ritardo nel postare il capitolo, ma sono molto incasinata in questo momento ahah
Lasciando da parte le mie solite scuse,
AUGURI AI NOSTRI RAGAZZI PER QUESTI CINQUE BELLISSIMI ANNI PASSATI INSIEME. 
Mi viene da piangere solo se ci penso, ow. Sono cresciuti così tanto.
Comunque, tornando alla storia, ho deciso di fare un capitolo molto Lashtobn perchè li avevo lasciati stare ultimamente e mi è dispiaciuto, li adoro troppo.
Che ne pensate delle parole di Zayn? Luke ed Ashton faranno pace, o il caro Irwin se la legherà al dito questa volta?
Lo scoprirete nella prossima puntata haha 
Nel frattempo, fatemi sapere cosa e pensate, per me è davvero importante! 
Un bacio grande, 
Estrella.

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Capitolo 19
*** Boyfriends' problems. ***


HARRY'S POV:
'Se due persone si amano, si ritrovano Luke.' aveva appena detto Zayn, tendendo la mano al biondo.
Si, era la nostra serata libera e la stavamo passando spiando i nostri fidanzati. Diciamo che all'inizio avevamo avuto tutti ottime intenzioni, volevamo andare in discoteca, divertirci.. e per un paio d'ore ci eravamo riusciti, ma poi Ally occhi di falco aveva visto il motorino di Luke posteggiato nel parcheggio della discoteca, proprio di fronte al pub dove avevamo deciso di trascorrere la serata. Ad Ashton erano venute le palpitazioni (si era unito a noi sotto invito di Maddy) e appena li avevamo visti uscire, completamente ubriachi, non avevamo resistito alla tentazione di controllarli.
Maddy soffocò una risata, notando il modo goffo in cui Liam stava tentando di tenersi in piedi, mentre Ashton ed Ally erano concentrati a fissare Luke e Zayn che si allontanavano. Sorrisi pensando alla lamborghini verde come i miei occhi e al 'fratellino' che Liam aveva inconsciamente rivolto a Zayn, l'unico cosciente del gruppo.
'Che facciamo? Vediamo dove vanno?' chiese la mora. 
'No, stanno andando verso il parcheggio, sono ridotti troppo male per girare ancora.' risposi con aria sicura. Maddy annuì.
'Ha ragione, Liam non riusciva nemmeno a camminare, non andranno lontano.'
'Allora andiamo a casa.' proposi, visto che erano le due passate e stavo cominciando ad avere sonno, ma Ashton scosse la testa con riluttanza.
'Per favore, non voglio andare a casa!' protestò il riccio, corrucciandosi. Non potevo offrigli un posto nella stanza degli ospiti (Louis mi avrebbe ucciso, visto che detestava Ashton più di quanto adorasse Luke) e mi sentii inutile. 
'Puoi venire da me, tanto sto sempre da sola e casa mia è enorme, lo sai.' lo rincuorò Ally. Lui sorrise, abbracciandola.
Ashton era molto diverso da quello che credevo. Zayn e Louis me l'avevano sempre dipinto come una specie di mostro ottuso che sapeva solo dare pugni senza motivo, invece passarci una serata insieme mi aveva fatto capire tante cose di lui. 
In primis, era una persona altruista e gentile, si preoccupava sempre per tutti e non era affatto stupida, anzi si accorgeva di tutto e ti guardava negli occhi quando parlavi, come se fosse sempre interessato a qualsiasi cazzata stessi dicendo.
In secondo luogo, non era una persona violenta. Probabilmente Zayn e Louis non gli stavano affatto simpatici e c'era odio da entrambe le parti, ma di sicuro per dare pugni e calci Ashton doveva essere istigato, non partiva in quarta senza una ragione.
C'era qualcosa di strano nei suoi comportamenti, qualcosa che sembrava essermi sfuggito e non riuscivo a capire, ma di certo non era cattivo. 
'Harry, vieni!' mi chiamò Maddy, porgendomi la mano per alzarmi dal cespuglio dietro al quale ci eravamo accovacciati per spiare i nostri boys.
Anche con lei il rapporto era migliorato. All'inizio non andavamo molto d'accordo, essendo gelosi l'uno dell'altra, ma poi a forza di passare tempo insieme avevamo legato tanto. 
Afferrai il palmo aperto e mi alzai, seguendo Ally ed Ashton. La mora era passata a prendermi con l'auto dei suoi genitori, ma io insistetti per tornare a casa a piedi e dopo un quarto d'ora di discussioni nel parcheggio del pub mi lasciarono andare. 
L'aria era fresca e camminare a piedi era piacevole, visto che non mi trovavo tanto lontano da casa. Presi una scorciatoia con la quale ero costretto a passare davanti a casa di Hood senior e vidi una scena stranissima: Calum e Michael stavano scavando una grossa buca nel giardino che circondava la casa.
'Deve essere qua, Michael!' gridò Hood junior, guardando disperato il rosso, che scuoteva la testa.
'E' la terza buca che facciamo, forse dovremmo lasciar perdere.'rispose sconfitto l'altro, poggiandosi alla pala conficcata nella terra.
Calum si girò nella mia direzione e io mi nascosi dietro una macchina per non essere visto. Per fortuna feci in tempo e non si accorse della mia presenza (ero una spia nata, o almeno lo credetti, dopo quella sera), ma decisi di tornare comunque a casa, visto che avevo un sonno terribile.
Appena arrivato nel vialetto di casa notai che le mie deduzioni erano esatte: le luci al piano di sopra erano accese e questo voleva dire che il mio Loulou era tornato.
E infatti, dopo aver aperto la porta e salito le scale velocemente, lo trovai disteso su letto, con gli occhi socchiusi, che mi sorrideva.
Mi stesi accanto a lui.
'Ciao amore.' gli sussurrai, prima che lui mi buttasse le braccia al collo.
'Finalmente.' rispose, guardandomi negli occhi. Lo accarezzai.
'Puzzi di alcool.' gli feci notare.
'Sono totalmente ubriaco, ma voglio un tuo bacio lo stesso.' 
Lo accontentai, baciandolo dolcemente, e poi mi tolsi le scarpe e i vestiti, stendendomi nuovamente accanto a lui. Prima di Louis, non avrei mai pensato di poter amare tanto una persona. Avrei fatto qualsiasi cosa per farlo felice, perchè la sua felicità era anche la mia. 
Anche il coming out era stato meno difficile, sapendolo sempre al mio fianco. I miei genitori l'avevano presa bene, visto che mia madre lo aveva capito da quando andavo alle elementari e al mio patrigno non fregava un cazzo con chi stessi. Mia sorella, poi, ci aveva sorpreso a baciarci mille volte, quindi non fu tanto una sorpresa per nessuno.
'Harry' sussurrò lui, distogliendomi dai miei pensieri.
'Louis' gli sorrisi, e lui si appoggiò al mio petto.
'Mi sei mancato stasera.'
'Anche tu mi sei mancato.' risposi. Lui mi raccontò la sua serata e io gli raccontai la mia, tralasciando la perte in cui lo spiavo, ovviamente.
'Avresti dovuto vedere Liam quant'era ubriaco, saresti morto dalle risate.' rise, ed io con lui, ricordando i disperati tentativi del nostro amico di mantenersi in piedi.
'La nostra invece è stata una serata tranquilla, solo Ally ha bevuto una birra ma regge l'alcool in un modo assurdo.'
Lui annuì senza dire nulla. Strano. Di solito appena pronunciavo il nome della mora mi faceva una scenata, invece da un po' di tempo a quella parte (precisamente dalla cena a casa Malik) la sua presenza non rappresentava un problema. Doveva essere successo qualcosa che non sapevo, ma ero intenzionato a scoprirlo.
'Perchè non stiamo litigando sul fatto che non devo frequantare 'certa gente' e sorridi senza dire nulla?' chiesi, e lui rise nuovamente.
'Diciamo che io e la Thompson abbiamo avuto modo di chiarire alcune questioni che ci portavamo dietro da tanto tempo.'
'Cioè?'
'Nulla di così importante.' concluse lui, cercando di baciarmi. Io mi scostai.
'Invece sono cose importanti, se ti hanno fatto cambiare l'opinione che avevi di lei.' protestai, troppo curioso per lasciar perdere la questione.
'Ne riparliamo quando sono sobrio, adesso baciami.' soffiò lui, e io non potei far altro che accontentarlo, stringendolo fino a quando l'alba ci sorprese e le luci del mattino cominciarono a svegliare la città. 

MADDY'S POV:
Mi svegliai stranamente di buon umore. Io, Ash e Ally avevamo dormito insieme, a casa della mia migliore amica, e nonostante mi fossi riposata per praticamente tre ore ed Ashton aveva passato le restanti a riflettere ad alta voce e lamentarsi pensando alle parole di Luke a mio fratello, mi sentivo felice. Appena ripensavo al Liam ubriaco della sera prima, soffocavo un sorriso.
'Non dire a Maddy che mi sono ridotto in questo modo, per favore, altrimenti mi lascia e io come faccio senza di lei?' aveva detto a Luke, facendomi sentire la persona più importante del mondo. Ally mi fece tornare coi piedi per terra.
'Maddy, la colazione!' gridò, facendomi sobbalzare. Io la raggiunsi in cucina, dove trovai Ash con un vassoio di ciambelle calde.
'Succo di frutta o caffè?' chiese la mora, sorridendo. Io optai per la scelta più salutare, mandando giù in un attimo il bicchiere di succo di ananas, mentre lei beveva per metà la sua enorme caraffa di caffè. 
'Ti fa male!' la rimproverò il riccio, togliendole la tazzina dalle mani. Lei mise il broncio e dopo un tira e molla riuscì a spuntarla, bevendo il caffè ormai freddo.
Ashton, contrariato, mi offrì una ciambellina e io la presi volentieri. Era un asso in cucina quel ragazzo.
Suonarono alla porta e ovviamente toccò a me andare ad aprire. Era una cosa che odiavo, ma Ally ed Ashton erano le uniche persone che riuscivano a farmi fare esattamente quello che volevano senza insistere troppo.
Mi trovai Harry vestito da lavoro con un vassoio in mano e un sorriso stampato sul volto. 
Lo abbracciai e gli feci cenno di entrare, ma lui scosse la testa.
'Sono al negozio e ho dovuto fare una consegna, li mandano tre persone speciali.' disse soltanto. Mandò un bacio ai miei due amici, che sentendomi parlare si erano affacciati in corridoio, e sparì.
'Se pensa di farsi perdonare con un dolcetto, si sbaglia di grosso.' ringhiò rabbioso il riccio, mentre apriva il pacchetto lilla che avevo poggiato sulla tavola. 
Vedere Ashton in quello stato mi rattristiva. Non che dessi ragione a lui per la sua discussione con Luke, anche io non sono una sognatrice e capisco la paura del futuro che una coppia può avere, ma mi faceva rabbia il fatto che non si rendesse conto di quanto Ash lo amasse e avesse paura di perderlo. 
Anche io avevo avuto una reazione simile alla sua quando avevo lo avevo visto con quello stupido manuale su come affrontare i problemi di coppia, ma poi avevo sorriso e gli avevo detto di essere meno insicuro, che lui poteva benissimo farcela da solo in ogni situazione.
'Vediamo cos'è dai' sospirò Ally, tirando fuori il cartone con i cupcakes. Erano 17, ognuno con una lettera, a comporre la frase:
'Oggi e per sempre, ZLL'
Tutti e tre sorridemmo involontariamente.
'Banale.' commentò la mora, scuotendo la testa.
'Un attentato alla linea.' aggiunse il riccio, storcendo il naso.
'Si sentono in colpa per ieri sera.' conclusi io, coprendo il vassoio con la carta lilla.
Fissammo il tavolo per dieci minuti, sentendoci lusingati da quel gesto adorabile ma decisi a non ammetterlo mai. Fu Ally, stranamente, a rompere il silenzio.
'Però voglio fare una foto.. giusto per ricordo.' sussurrò appena, e io ed Ash annuimmo prontamente. 
Solo dopo aver finito lo shooting al vassoio di cupcakes e averne mangiati la metà, decidemmo di chiamarli per ringraziarli del dolce gesto. Tutti tranne il riccio, che decise di andare a casa. 
'Mi raccomando. fai il bravo!' gli gridammo insieme io ed Ally mentre spariva nel corridoio.
'Io faccio sempre il bravo!' rispose lui sorridendo, mentre apriva la porta. La cosa bella è che, girato com'era per farci la linguaccia mentre ci rispondeva, non si accorse della presenza di un ragazzo davanti a lui e sbattè contro il petto di quella che si poteva dire la persona più disperata del mondo.
'Ciao Ashton.' lo accarezzò Luke, sorridendogli appena l'altro alzò la testa.
'Ti odio.' rispose Ash, senza neanche guardarlo. Il biondo gli mise una mano sotto al mento, costringendo i suoi occhi verdi a scontrarsi con i suoi.
'Io invece ti amo. Come la mettiamo?' sussurrò, guardandolo come non aveva fatto mai. 
Il riccio scosse la testa.
'Però se fai così, cazzo..' non finì nemmeno la frase che le labbra di Luke erano già sulle sue.


Hello there! Come state? Spero bene.
Scusate il ritardo, ho avuto un sacco di impegni in questi giorni e non ho avuto il tempo di buttare giù un rigo.
Stasera esce il video di SKH, non vedo l'oraaa! Ho visto le foto di Ashton versione falegname, aaaah.
Comunque, tornando al capitolo, vediamo le nostre girls (più sr.Irwin e mr. Styles) impegnate in una missione di spionaggio senza precedenti ahahah 
Ashton che sta così mi fa una tenerezza assurda, a voi no? Pensate sia conclusa la lite fra i nostri Lashton, o che invece Ashton non gli perdonerà l'offesa nemmeno dopo 100 baci? 
E perchè Louis ed Ally hanno fatto 'pace'? Che cosa si sarano detti? E cosa staranno facendo Mikey e Cal?

Lo scoprirete nel prossimo capitolo.
Nel frattempo recensite in tanti, mi piace ricevere i vostri commenti e suggerimenti sulla storia! Grazie a chi lo fa già, vi adoro.
Un bacio, Estrella.

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Capitolo 20
*** Déjà-vu. ***




KYLA'S POV:
Il traffico di Bradford mi metteva sempre una certa ansia ma quel mercoledì sera, con la testa che mi scoppiava, essere rimasta bloccata per un'ora e mezza a Clayton Road mi aveva letteralmente mandato fuori di testa. 
Non che il mio esaurimento fosse causato dalla fila di veicoli davanti a me, in realtà sapevo che era colpa di Michael che continuava a darmi buca ogni volta che proponevo un'uscita e si comportava in modo strano anche a telefono, come se mi stesse nascondendo qualcosa. 
In fondo la nostra non era una vera e propria relazione, o almeno non ne ero sicura al 100%, visto che non avevamo mai parlato di stare insieme o cose del genere, quindi aveva il diritto a vedere altre persone. Però non mi sembrava quel tipo di ragazzo, anche se non lo conoscevo ancora così bene da poterlo dire.
In ogni caso, ero determinata a scoprirlo.
Arrivai a casa del rosso verso le nove. La luce in salotto era accesa e il cancello esterno era aperto, quindi mi avvicinai senza suonare il citofono. 
Bussai alla porta e corse subito Calum ad aprirmi. Sapevo prima che mi aprisse che fosse lui perchè ero a conoscenza del fatto che aveva il brutto vizio di camminare scalzo per casa anche a Gennaio, Michael se ne lamentava sempre.
'Kyla, ciao.' mi salutò con un bacio sulla guancia, poi sorridendomi mi fece entrare. 
Dire che c'era disordine in quella stanza era un eufemismo. Fogli e cartelle ricoprivano il tavolino al centro della stanza, mentre i divani erano coperti di scatoli o altri oggetti non identificati. Il grande tappeto persiano che copriva gran parte del pavimento era stato invece accartocciato come una cosa vecchia da buttare via e spostato in un angolo, i cuscini erano per terra. 
Il rosso era sdraiato sul divano più grande, che dava le spalle alla porta, e aveva un computer in mano. Si girò a guardarmi con i suoi occhi di ghiaccio e lo fece con un espressione di disappunto, come a chiedersi che cosa ci facessi lì. 
Inutile dire quanto mi sentii stupida. In fondo era stato chiaro sul fatto che fosse impegnato, avevo sbagliato a presentarmi così, senza preavviso. 
Ebbi la tentazione di sparire senza dire una parola, ma fu la mia curiosità a fermarmi. Che cosa stavano combinando? E se era una cosa tanto grave, che lo teneva lontano anche da me, perchè non me ne aveva parlato? Si erano cacciati in qualche guaio?
Per fortuna Michael sembrò capire esattamente a cosa stessi pensando e si alzò, correndo per abbracciarmi forte. 
'Mi sei mancata tanto.' sussurrò al mio orecchio, prima di schioccarmi un bacio sulla guancia destra.
'Se ti fossi mancata così tanto, non saresti sparito.' risposi a tono, cercando di non farmi addolcire da quei gesti affettuosi. Lui mi strinse più forte.
'Se solo potessi spiegarti..'
'Perchè non puoi? Che sta succedendo?' chiesi subito, quasi in ansia.
'Niente che abbia a che fare con noi.' cercò di tranquillizarmi, accarezzandomi.
Rimanemmo abbracciati per un tempo che mi sembrò eterno e per un periodo mi sentii più calma. Poi mi vennero in mente tutte le notti insonni che avevo passato pensando a cosa ci stesse succedendo e il mio stomaco si rivoltò in preda alla rabbia. Non l'avrebbe passata liscia. 
'Sono arrivata a pensare che avessi un'altra.' sputai all'improvviso, rompendo il silenzio che si era creato fra noi. 
'Non avrei mai potuto.' sussurrò ancora al mio orecchio, facendomi letteralmente sciogliere. Il mio collo si ammorbidì, poggiandosi alla sua spalla, e lui si approfittò di quel momento per baciarmi. 
Mi erano mancate le sue labbra, il modo in cui mi stringeva, le nostre mani incrociate. Sentii tutto lo stress accumulato in quella settimana svanire in un istante.
Si, l'avrebbe passata liscia.
Ma non volevo fargli capire che effetto magico avesse su di me. Mia madre mi diceva sempre che ai ragazzi era meglio mostrare le unghie, e sapevo che aveva ragione. 
'Però non farlo mai più.' soffiai in risposta, lui annuì e finalmente mi lasciò libera.
Calum si avvicinò a noi, sorridendo debolmente. Aveva delle occhiaie pazzesche (strano, di solito dormiva tutto il giorno) e un'aria particolarmente stanca e frustrata. C'era qualcosa che non andava.
'Uscite dai, ne avete bisogno, ci penso io qui.' esclamò lui, dando una pacca sulla spalla a Michael.
'Ma non posso abbandonare tutto così, non avrò l'accesso nel sito ancora per molto e devo decodificare le mail..' spiegò all'amico con aria contrariata, per poi correre verso il portatile nero con un'immediata fretta. Entrambi sospirammo. 
Il linguaggio tecnico usato dal rosso mi spaventò. Mi chiesi ancora in che guaio si fossero cacciati, sentendomi stanca quanto Calum.
Michael sembrò leggermi nuovamente nel pensiero. Così posò il pc e si tornò da noi, prendendoci sottobraccio.
'Mi servono giusti cinque minuti amore, il tempo che Calum ti offre qualcosa da bere e sono tutto tuo!' esclamò al mio orecchio, trascinandoci verso la cucina, per poi sparire sbattendo la porta dietro di lui.
Restai un attimo destabilizzata ripensando alle sue parole. Mi aveva chiamata amore per la prima volta.
Il moro rise del mio evidente disagio e si diresse verso il frigo.
'The alla pesca o succo all'ananas?' chiese, sapendo già la risposta. 
'Ananas forever' risposi, mentre lui mi stava già versando il liquido giallo nel bicchiere. Chiacchierammo del più e del meno per un po', poi trovai il coraggio di chiedergli che cosa stessero complottando lui e Michael di tanto segreto. Lui mi fece un sorriso amaro.
'Quando tutto questo grandissimo casino sarà finito mi ringrazierai, mi ringrazierete tutti quanti, vedrai.' sospirò, guardandomi negli occhi. 
Mi resi conto solo allora di quanto i suoi fossero tristi e mi sentii triste anche io.

ALLY'S POV:
Pioveva. La porta dovette suonare molte volte prima che mi convincessi di alzarmi dal mio comodissimo divano per andare ad aprire. Insomma, il mercoledì sera era la serata film con Harry, lo sapeva benissimo anche Zayn e nessuno poteva disturbarci. 
Forse il riccio aveva chiamato la pizza e così preso dal sorriso smagliante di Zac Efron si era dimenticato di dirmelo. 
'Stoppa quella merda di film!' gridai irritata, mentre attraversavo il corridoio. 
Come ogni mercoledì, il mio migliore amico mi stava torturando con uno di quei pallosissimi film sdolcinati tratti dai romanzi di Nicholas Sparks, in questo caso Ho cercato il tuo nome, che io guardavo con totale indifferenza e che mi divertivo a commentare ad alta voce con frasi cattive solo per far alterare il povero Harry. 
'Sei solo invidiosa perchè non avrai mai una storia d'amore del genere, il tuo ragazzo non è affatto romantico.' mi rispondeva offeso, e io ridevo, facendolo infuriare ancora di più.
Almeno il riccio aveva la premura di scegliere film in cui gli attori fossero dei fighi pazzeschi e così mi convinceva a vederli. Era il nostro compromesso.
Insomma, in qualsiasi ruolo Zac Efron è pur sempre Zac Efron.
Aprii la porta e mi trovai davanti un Luke tremante, visibilmente sconvolto e zuppo dalla testa ai piedi. Non ebbi nemmeno il tempo di aprire la bocca che lui mi tirò fuori con lui.
'Devi venire..si stanno uccidendo, Cristo, Lou è andato per separarli ma è arrivato Cal che gli ha dato addosso, mi ha chiamato Kyla.. corri'
Non capii assolutamente nulla di quel discorso sconnesso, ma intuii che stava succedendo qualcosa di grave e cominciai a correre sotto la pioggia insieme a Luke, seguita da Harry che si era preso la premura di spegnere tutto e chiudere la porta di casa. 
Il biondo scavalcò un cancello e io e il riccio lo imitammo. Solo una volta mi resi conto che ci trovavamo nel parchetto vecchio, il luogo in cui uscivamo ai tempi delle medie. Dopo aver passato un paio di siepi riuscii a sentire le urla di Michael, che mi fecero correre più di quanto non stessi già facendo.
Per primo vidi Calum, che manteneva Louis da dietro per evitare che interferisse tra Zayn ed Ashton, che si stavano picchiando come animali e che rendevano vano ogni tentativo di Michael di separarli. Nessuno dei quattro si accorse della nostra presenza, solo Kyla, ferma in un angolo del parco, sembrò notarci, mentre gli altri continuarono a darsi addosso come animali. Il mio batterista del cuore aveva qualche graffio e qualche ferita, ma stranamente sembrava aver avuto la meglio sul moro, che sanguinava come non so cosa.
Non ci pensai nemmeno un attimo: corsi verso Ash e Zayn e mi misi fra di loro. Il mio ragazzo si fermò di colpo e mi gridò qualcosa che non capii, mentre il riccio finse di non vedermi e mi diede una spinta, riprendendo a dare pugni. Io caddi a peso morto sul prato, non aspettandomi minimamente quella reazione da quello che consideravo uno dei miei migliori amici.
'Ashton, Zayn, che cazzo state facendo?' gridò Luke mentre correva verso di noi. Zayn si girò un attimo verso di me e Ash approfittò di quel momento di debolezza per dargli un calcio nelle palle facendolo piegare in due. Capii che voleva attaccarlo di nuovo, ma Luke lo tenne fermo ed evitò che accadesse. Harry lasciò perdere Louis e Calum, che ormai si stavano prendendo solo a parole e avevano smesso di picchiarsi, per venire verso di me. 
'Zayn, smettila.' gli gridò il riccio, e lui mi rivolse uno sguardo disperato, mettendosi una mano sul naso.
'Mi sto solo difendendo Harry. Mi ha provocato e ho fatto finta di nulla, ma certe offese non le posso perdonare a nessuno.'
Stavo per rispondere quando Luke mi venne addosso e fece rotolare me ed Harry per terra. Alzai la testa un millisecondo dopo, ed Ash stava per dare un altro pugno in faccia a Zayn, che nel frattempo mi stava guardando e non se n'era accorto. 
Mi alzai immediatamente e feci da scudo al mio ragazzo, prendendomi nella pancia il pugno che il riccio aveva destinato a lui. Caddi di nuovo.
'Oh Cristo Ally.' gridò il moro, accasciandosi su di me. Sentivo troppo dolore e non riuscii a rispondere. Lui scoppiò a piangere.
'Questa me la paghi.' sentii a malapena, mentre perdevo conoscenza. 

Mi svegliai dopo un tempo che mi sembrò eterno. Mi avevano sdraiata per terra ed erano tutti intorno a me. Cercai di parlare, ma dalla mia bocca non uscì nessun suono. La pancia mi faceva ancora male.
'Ally, mi senti?' chiese a bassa voce Harry, che mi stava tenendo il polso. Mi guardai intorno in cerca di Zayn, sperando che fosse ancora tutto intero, ma non c'era.
'Zayn' sillabai, e finalmente lo vidi farsi strada tra la folla che avevo attorno e mettersi di fronte a me. Solo allora trovai la forza di parlare.
'Che cosa ti è saltato in mente?' gridai, e due lacrime mi solcarono le guance, inarrestabili. Lui si avvicinò a me, appogiandosi al mio petto. 
'Non è stata colpa mia, te lo giuro.' sussurrò in risposta, piangendo insieme a me.
'Vi odio tutti.' gridai, sforzando di nuovo la voce. 
Harry mi caricò su una spalla e mi portò via, ignorando totalmente le grida di Zayn e Calum che gli ordinavano di fermarsi. Chiusi gli occhi e mi sembrò di rivivere l'incubo di quattro anni prima, con la differenza che questa volta non avrei fatto la stessa scelta. Questa volta avrei fatto la cosa giusta.


HOOOLA CHICOS!
Scusate l'enorme ritardo, ma ho avuto un sacco di impegni e ho voluto godermi anche l'estate andando un pochetto al mare, penso mi possiate capire! ahah
Parlando del capitolo, non avrei mai pensato di fare un pov Kyla, e invece eccomi qua haha che ne pensate dei Malum? Cosa staranno combinando?
Per quanto riguarda la rissa, so che non ci avrete capito molto ma vi spiegherò tutto nel prossimo capitolo, soprattutto le ragioni che hanno spinto Ash a comportarsi in quel modo e tutte le reazioni che ne seguiranno. Penso che avrete anche un flashback che vi porterà alla rissa di quattro anni prima, il momento di 'divisione' dei due gruppi, quindi tenetevi sintonizzati ahahah
Adesso vi saluto, un bacio grande.
Estrella.

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Capitolo 21
*** Little white lies. ***


 
ZAYN'S POV:
L'ansia mi stava corrodendo lo stomaco ogni minuto di più. Dopo quella fottuta rissa, in cui mi ero finalmente preso la soddisfazione di ridurre quel pazzo maniaco di Ashton ad uno straccio, io e Lou avevamo cercato dappertutto Harry ed Ally, ma sembravano essersi volatilizzati. Eravamo stati a casa della mora, al garage di Luke, a casa di ognuno di quei quattro deficienti, a casa dei miei, al parco, ma erano spariti. 
Alla fine avevamo deciso di recarci a casa Styles-Tomlinson e fare una sosta lì. Quando imboccammo il vialetto vedemmo le luci accese. 
'Devono essere dentro' esclamò Lou sollevato, sporgendosi dal finestrino della mia Mini-Cooper.
'Ma siamo passati di qua prima e non c'era nessuno.' risposi frustrato. 
Ero distrutto. Non facevo altro che pensare ad Ally che cadeva dopo il pugno che era destinato a me e mi veniva una tale rabbia che avrei potuto uccidere qualcuno a calci nei denti. Ma forse la cosa peggiore era stata quando aveva detto di odiarmi, di odiarci tutti. Forse Harry aveva fatto bene a portarsela via, o ci avrebbe ridotto uno straccio uno per uno, ed era quello di cui nessuno aveva bisogno.
Parcheggiai la macchina appena fuori al cancello e ci precipitammo verso il portone bianco, cominciando a bussare come due maniaci. Nessuno rispondeva. 
Louis ovviamente non aveva le chiavi ed eravamo bloccati lì fuori, sotto la pioggia, al freddo e al gelo. Ci sedemmo sulle scale di marmo e aspettammo.
Nel frattempo, il mio migliore amico mi raccontò che lui ed Ally avevano chiarito vecchie questioni e che da un po' di tempo (precisamente dalla cena di compleanno di mia madre) avevano comiciato a parlare, anche su Whatsapp. Non mi era nuovo: la mia ragazza, ovviamente, non mi aveva detto nulla, ma a volte avevo visto il cellulare illuminarsi con un messaggio da parte di 'Lou il magnifico' (si, Lou aveva questa fissa maniacale di prendere il telefono altrui e salvare sè stesso con nomignoli assolutamente modesti) e l'avevo capito da solo.
'..Mi ha anche chiesto scusa, quindi l'ho dovuta perdonare per forza. E poi sai, non sapevo nulla della vostra animata discussione davanti a mezzo istituto in cui tu gli hai detto che era una puttana e che non volevi vederla e sentirla mai più.' concluse lui, guardandomi negli occhi con aria dubbiosa e incuriosita allo stesso tempo.
'Già, non mi andava di parlarne.' mi limitai a rispondere.
Lui rise. 'Credi di potertela cavare così?'
E in effetti, non potevo. Ma quella era stata davvero una delle cose peggiori che avessi mai fatto, non potevo raccontarlo. Alla fine però, non potendo ignorare le continue richieste di Lou e i suoi occhi dolci, fui costretto a dirglielo. 
Era una cosa successa nel 2010, cioè quattro anni prima, e il fatto che Ally gliene avesse parlato mi faceva capire che le aveva fatto davvero male. A dir la verità, anche io ci pensavo spesso. Ci avevo messo tanto tempo per costruire un rapporto con lei, data la particolarità del suo carattere, e in meno di venti minuti avevo mandato tutto a puttane. Ben fatto Zayn.
'Ti ricordi quando saltammo la scuola l'ultima settimana? Beh diciamo che ti ho mentito, non messaggiavo con mia madre o Ally, anzi non avevo nemmeno credito, e nessuno sapeva dov'ero. Ero sicuro che fossero tutti preoccupati, così alla fine. di sabato, quando ti dissi che andavo a farmi un giro, tornai a scuola. Me la ritrovai lì, davanti al cancello che piangeva e pregava Dio che non fossi morto..' presi un sospiro.
'Io ero fatto di eroina Lou e non ci capivo un cazzo, le ho detto cose che non pensavo perchè avevo davanti agli occhi solo l'immagine di lei che andava via con Calum dopo la rissa e ho cominciato ad urlare..' mi fermai perchè mi vennero le lacrime agli occhi.
Non credo che nulla distrusse Ally fino a quando sentì di averci perso entrambi in una sola volta, me e mio padre. Fu come se avessi seppellito quella che era stata la sua anima, dolce e gentile, e avessi creato la stronza che mi faceva soffrire come un cane con le mie stesse mani. Certo, ovviamente se ero fatto di eroina e andavo in giro sparando cazzate a caso la colpa non era di certo mia. In parte era anche sua, che continuava a mettere quei quattro idioti al primo posto, continuando a non capire quanto la amassi e l'avrei amata sempre.
All'altra parte, in quel momento, era meglio non pensarci, o avrei dovuto trovare quella testa di cazzo chiamata David Hood e sparagli un colpo alla nuca.
'E poi?' 
Lo guardai con aria contrariata, ma alla fine soddisfai la sua curiosità.
'E niente, il giorno dopo sono andata da lei e mi sono scusato, lei aveva capito che ero completamente fuori di me e mi ha riempito di merda, facendomi sentire in colpa e tutto il resto e non ci siamo parlati per mesi.' conclusi. 
Mi sentivo un po' meglio dopo averlo raccontato a qualcuno. Non ero il tipo di persona che rompeva le palle agli altri parlando dei suoi problemi, anzi per la maggior parte delle volte mi tenevo tutto dentro e facevo fatica ad ammattere i miei sentimenti perfino a me stesso, ma dopo la rissa, dopo la delusione per quelli che credevo fossero i miei migliori amici, mi ero chiuso ancora di più in me stesso e sebbene tutti sapessero quanto ero stato male per Ally e per la morte di mio padre, nessuno era a conoscenza del fatto che io, dopo quattro anni, non me ne capacitavo ancora. Non ero mai andato a piangere sulla sua tomba e tutti i suoi effetti personali li avevo lasciati nella vecchia casa, convinto che un giorno sarebbe passato lui a riprenderli. 
Ma non sarebbe successo, e avrei dovuto imparare ad accettarlo, prima o poi. Dovevo crescere, affrontare la realtà, per quanto dura fosse. 
'Chi ha vuotato il sacco con Ash, secondo te?' chiese all'improvviso, facendomi tornare alla realtà. Lo guardai alzando le spalle.
'Credo sia stato Michael. Calum era furioso con lui, si vedeva da come lo guardava. Ma ero convinta che nessuno ne sapesse nulla.' spiegai, continuando a sussurrare.
'Anche io ne ero convinto, ma adesso sono certo che l'unico a non sapere nulla è Luke.'
Io annuii. L'avevo pensato anch'io, non appena avevo visto la faccia spaventata del biondo e il modo in cui chiedeva speigazioni al suo (ex?) ragazzo mentre cercava di darmi addosso con tutte le forze che aveva.
La dinamica della serata era stata strana. Io e Lou, sapendo che le nostre dolci metà avevano la serata film, avevamo deciso di andare a bere qualcosa insieme. 
Una volta al pub non avevamo avuto nemmeno il tempo di accomodarci e salutare Mikey e Kyla, anche loro seduti sugli sgabelli del locale, che Ashton mi era piombato addosso senza un apparente ragione e aveva cominciato ad urlarmi contro frasi sconesse. 
Il rosso si era subito avventato contro il suo amico per togliermelo di dosso e c'era pure riuscito, ma lui (che secondo me era completamente fatto) si era avvicinato a me e mi aveva minacciato, dicendo che dovevo smetterla di fare il lavaggio del cervello ai suoi amici con storie che non avevano nè capo nè coda. 
Dopo mezz'ora di storie avevo capito che qualcuno dei fantastici quattro gli aveva detto quello che aveva fatto Hood senior, quattro anni prima, e che lui era convinto che non fosse vero. Mi aveva proposto una resa dei conti al parchetto vecchio e non avevo potuto rifiutare, nonostante non avessi nessuna voglia di picchiarlo e di conseguenza di fare storie con Ally, proprio quando le cose sembravano andare finalmente per il verso giusto. Ma dire di no sarebbe stata un'umiliazione troppo grande, sapendo che avrei potuto ridurlo a brandelli perfino ad occhi chiusi.
'Ad un certo punto Calum ha gridato ad Irwin di calmarsi, hai sentito?' chiese Lou. Scossi la testa: tra le varie grida di Mikey e Kyla non avevo potuto ascoltare una sola parola della discussione tra Hood junior e il mio migliore amico, che, nel frattempo, stavano regolando le loro questioni.
'Ha detto al suo amico "calmati, tanto presto lo sapranno tutti"..' continuò.
Rimasi sbalordito. 
'Tutti sapranno cosa?'
Lui alzò la testa, non sapendo cosa rispondere. Notai che il cielo si stava schiarendo.
Poggiai la testa sulla porta bianca e mi misi all'ascolto. Anche Lou fece lo stesso e dopo un po' di tempo sentimmo un rumore che ci accertò del fatto che fossero dentro. Così provammo a stare zitti un altro po', e dopo una manciata di minuti sentimmo dei passi e dei discorsi smezzati provenienti dal soggiorno. 
Appena sentii la voce di Ally parlare più forte, mi alzai in piedi e ricomiciai a bussare, gridando a quei due pazzi di aprirmi.
'Vattene via!' fu l'unica risposta che ebbi dalla mia ragazza (lo era ancora?) e poi ci fù un altro silenzio lungo ore ed ore. Inutile dire che non dormii nemmeno per un secondo.
Aspettammo svegli fino al mattino dopo e finalmente, verso le undici, Harry venne ad aprirci. Io e Lou saltammo in piedi, ma il riccio ci guardò con aria imbronciata.
'Non ho intenzione di farvi entrare' cominciò lui, e questo bastò per mandare il mio momentaneo buonumore a puttane 'volevo solo dirvi che va tutto okay, ho portato Ally all'ospedale e sta bene.' continuò, con aria calma.
Ecco dove erano stati la notte prima. Harry era davvero un caro ragazzo.
'Questa è casa mia. Non puoi cacciarmi da casa mia!' gridò il mio migliore amico, dando una spinta alla porta.
'Ci dovevi pensare ieri sera, quando ti ho ordinato di fermarti e venire ad aiutarmi con il tuo best ed Ashton, ma tu avevi di meglio da fare!' sputò il riccio con rabbia. 
'Dovevo permettere ad Hood junior di spaccarmi la faccia?' chiese ironicamente l'altro, dando un pugno alla superficie bianca. Harry lo guardò con gli occhi sbarrati.
'Vi stavate solo insultando, porca puttana. Per poco Zayn non ammazzava Ash e tu continuavi ad insultare Calum.'
Louis sembrò perdere quel briciolo di pazienza che gli era rimasto.
'Irwin aveva dato un pugno ad Ally, faceva bene se lo ammazzava!'
Il riccio alzò gli occhi al cielo.
'Quel pugno non era per Ally, è stato un incidente!' 
Louis fece una risata amara.
'Quindi hanno pure ragione loro, giusto? Noi stavamo bevendo al pub, loro ci vengono addosso senza motivo e hanno pure ragione? Ma vaffanculo Harry, non capirai mai un cazzo.' 
Alzò i tacchi e se ne andò, lasciandomi da solo come un coglione davanti alla porta. Cercai di rimanere il più calmo possibile, sapendo che per rispetto del mio amico e per conservare un briciolo di dignità avrei dovuto andarmene anche io. Ma non potevo perdere di nuovo Ally. 
Tra Lou ed Harry la situazione si risolveva sempre, mentre io non potevo dire la stessa cosa e non potevo giocarmi quella possibilità per un moto d'orgoglio.
'Ti prego Harry, fammi entrare.' sussurrai appena. Non ebbe il tempo di rispondermi che Ally aprì la porta con uno strattone e dall'uscio, con le mani incrociate sul petto, mi guardò con aria di sfida.
'Sei rimasto qua fuori tutta la notte?' chiese, guardandomi negli occhi. Io annuì
'Credo che tu abbia il naso rotto.' riprese lei, non muovendosi nemmeno di un centimetro. In effetti mi faceva molto male, ma avevo altro a cui pensare in quel momento.
Alzai le spalle. Silenzio. Ne avevo già avuto troppo quella notte, dovevo dire qualcosa.
 'La pensi come Harry, che sia stata colpa nostra, che avremmo dovuto subire senza difenderci?' chiesi a mia volta, e lei mi imitò, alzando le spalle.
'Io penso che siete dei bambini che non cresceranno mai, tutti e quattro.' sospirò lei, grattandosi la testa. Guardai il suo addome.
'Stai bene, vero?'
'L'ecografia dice che sto bene' si limitò a rispondere. Mi guardò di nuovo con un'espressione che non riuscii a decifrare. Per una volta nella mia vita, sentii di non sapere cosa fare, così restai lì impalato aspettando che qualcuno dicesse qualcosa o che il ragazzo dei giornali mi colpisse con un'edizione del Daily Mail mandandomi in come farmacologica.
Non avrei mai trovato un equilibrio nella mia vita. Puntualmente, ogni volta che sentivo che finalmente le cose stavano andando per il verso giusto, succedeva qualcosa di fottutamente brutto che rovinava ogni cosa e mi obbligava a ricominciare daccapo. 
Mi sentii ancora più disperato di quanto già non fossi. Qualsiasi cosa avessi detto in quel momento sarebbe stata sbagliata, e non sapevo come uscirne. 
Ally dovette capirlo.
'Spiegami che cos'è successo e io giudicherò se sia giusto crederti oppure no. Ashton non da di matto senza motivo, qualcuno deve avergli detto qualcosa.' propose lei, il più pazientemente possibile. 
Come potevo spiegarle che non potevo? Che se avesse saputo di tutta quella storia, sarebbe diventata matta anche lei? 
Sospirai. 'Non posso.' dissi soltanto. Fu lei a guardarmi con aria disperata.
'Perchè non ti fidi ancora di me, Zayn?'
'Sto solo cercando di proteggerti.' soffiai, mettendomi le mani fra i capelli. Ed era vero, stavo solo cercando di proteggerla, di non far sì che si riaprissero vecchie ferite che, ne ero convinto, le facevano ancora male.
Anche lei si mise le mani tra i capelli, e due lacrime le solcarono le guance.
'Proteggermi da cosa?' gridò in risposta, guardandomi negli occhi. Odiavo vederla piangere. Mi avvicinai a lei, ma fece un passo indietro. Quando stavo per dire qualcosa, un rumore di passi avvicinarsi fece sì che mi bloccassi di nuovo. 
Luke, tremante e visibilmente stanco, ci interruppe. Rimase un attimo fermo sulla soglia a guardarci a turno negli occhi, per poi prendere un respiro.
'Michael è stato arrestato.' 


Hooola friends! :)
Come state? Spero bene. 
Eccomi finalmente in tempo con un nuovo capitolo ricco di colpi di scena ahah Non credo che ci sia bisogno di dilungarmi, vi ho finalmente spiegato un po' cos'è successo per quanto riguarda la rissa e in parte riguardo alla difficie love story dei cosiddetti Zally.. Finalmente la mora sembra avere un cuore e sembra voler capire le ragioni del suo ragazzo, ma lo farà davvero? E soprattutto, perchè Michael finisce in galera?
Lo scoprirete nella prossima puntata ahah 
Fatemi sapere cosa ne pensate della storia, se devo correggere qualcosa nel mio modo di scrivere o altro, lo apprezzerei moltissimo. Grazie a chi già lo fa, siete meravigliosi xx
All the love as always,
Estrella.

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Capitolo 22
*** Say something I'm giving up on you. ***


 
ASHTON'S POV:
Ero sdraiato sul sedile posteriore dell'auto di Zayn. Calum mi aveva chiamato, mezz'ora prima, per dirmi il casino che stava succedendo con Michael ed io ero corso a casa, dove ero certo di trovare Luke, per avvisarlo della cosa. 
Non mi aveva fatto nessuna domanda nè sgridata per il gran casino che avevo combinato , si era solo limitato a correre a casa di Harry e Louis per avvisare gli altri. 
Così eravamo finiti tutti in una sola macchina: Io, Luke, Zayn ed Ally, mentre Harry e Louis ci avrebbero raggiunti in un secondo momento con la moto della mora. 
Non sapevo come definire me e il biondo, sicuro al cento per cento che dopo quella sera mi avesse seriamente odiato. Lo guardai per un attimo e la sua espressione dura, mentre era rivolto al finestrino, mi fece venire i brividi.
Luke non si arrabbiava mai con me. Era per lo più convinto che fossi un bambino che avesse bisogno di comprensione, temo, e forse era per quello che mi aveva sempre trattato diversamente, ma sapevo che quel suo forte desiderio di proteggermi andava oltre ogni altra cosa. 
Mi chiesi a cosa stesse pensando e sperai che anche solo per un attimo avesse cercato di scavare a fondo nei miei comportamenti per cercare di trovare una motivazione. 
Con grande rammarico, però, mi ricordai che le persone che sono ridotte a pezzi non hanno tempo per pensare troppo agli altri. Devono imparare a ricucire le ferite ed andare avanti, anche se questo significa lasciarsi qualcuno di importante alle spalle. 
Rabbrividii. Forse Luke stava pensando a come lasciarmi andare, a farmi fuori dalla sua vita una volta e per tutte, ma io non potevo, non in quel momento.
Prima che le poche certezze che mi erano rimaste fino a quel momento crollassero del tutto dovevo fare qualcosa.
'Mi dispiace di averti tirato quel pugno, El. Non era nelle mie intenzioni farti del male.' sussurrai alla mora, che era seduta con me nei sedili posteriori. Lei annuì senza rispondere. 
Notai che tutti e quattro avevamo gli occhi rossi e gonfi. Io ero fatto, avevo pianto e non avevo dormito tutta la notte. Continuavo a pensare a Calum che mi diceva che dovevo calmarmi, che quello che diceva quel coglione di Zayn era tutto vero, che suo padre aveva avuto davvero il coraggio di uccidere qualcuno. Non potevo crederci. 
David era stato come un secondo padre per me, mi aveva insegnato a camminare, a guidare, ad essere coraggioso. Mi aveva insegnato a non arrendermi mai e a combattere per i miei sogni e mi aveva persino costretto a parlare con Luke di quello che sentivo, non ce l'avrei mai fatta senza di lui e i suoi preziosi consigli.
Non potevo credere che avesse fatto una cosa orribile, ma era ancora più improbabile che Cal dicesse della calunnie così gravi di suo padre, per quanto i due stessero passando un brutto periodo. 
L'auto si fermò di colpo. Mi resi conto con rammarico che eravamo rimasti imbottigliati nel traffico di Clayton Road e cominciai a diventare nervoso, non potendo sopportare più quel silenzio imbarazzante che regnava nella Mini-Cooper. 
Fu Luke a romperlo. 
'Posso sapere cos'è successo?' chiese ad alta voce, dando un'occhiata a me e poi a Zayn. Quest'ultimo sospirò.
'Chiedilo al tuo ragazzo' disse soltando, tenendo lo sguardo fisso sulla strada. 
'Continui ad essere un fottuto vighiacco' gli ruggì contro la mora, con fare stizzito e disperato allo stesso tempo. Lui fece una risata amara e non si voltò.
'Allora?' gridò Luke, guardandomi negli occhi.
'Non posso permettere a persone a caso di dire assurdità e insinuare cose che non esistono nè in cielo nè in terra!' esclamai, spalancando gli occhi. Quella non era stata l'unica cosa che mi aveva dato fastidio. Ero convinto che Zayn, Louis e compagnia bella avessero una brutta influenza sul mio ragazzo, non mi piaceva che passassero del tempo insieme, anche se da un po' di tempo entrambi sembravano aver perso la voglia di farci la guerra. 
Zayn mi aveva già portato via Liam, non avrei mai permesso che avrebbe fatto la stessa cosa anche con la persona che amavo.
Il moro scosse la testa. 
'Ma se te l'ha confermato anche Calum, stai diventando ridicolo Irwin.' rise lui.
'Non mi ha confermato un cazzo!' sbottai, rendendomi conto un attimo dopo che continuavo a mentire a me stesso 
'Puoi anche convincere Michael, ma me no, non mi incanti.' ripresi.
'Hood junior ha esplicitamente detto di smettere di picchiarmi, perchè presto lo sapranno tutti.. secondo te perchè lui e Michael ultimamente sono spariti dalla circolazione, e adesso uno dei due viene arrestato? Connetti il cervello, Ashton.'
Io cominciai a pensare alle parole di Zayn. In effetti, Michael non aveva mai fatto male ad una mosca, anzi si batteva sempre affinchè le regole fossero rispettate, in tutti i sensi, e ora mi dicevano che era stato arrestato. Era strano, ma non per questo doveva avere a che fare con quell'assurda storia. 
'Ma di cosa cazzo state parlando?' gridò ad un certo punto Ally, interrompendoci. 
Quei due non stavano capendo nulla, ma forse era meglio così. Era una storia abbastanza difficile da spiegare e probabilmente non ne valeva nemmeno la pena. 
La mora fece altri tenativi di estrarci qualche parola da bocca ma sia io che sr. Malik rimanemmo in silenzio fino a che la Mini-Cooper arrivò nel parcheggio della stazione di polizia di Bradford. Appena Zayn accostò e tirò il freno a mano, scendemmo tutti il più velocemente possibile per arrivare all'entrata. 
Davanti al portone, girato di spalle, riconobbi Calum. Accanto a lui c'era suo padre e sembrava stessero discutendo. Solo dopo qualche secondo mi accorsi che qualche metro davanti a noi, fermi come due statue, ci fossero anche Louis ed Harry. 
Ally corse incontro al riccio, che fece finta di non vederla, impegnato com'era ad ascoltare le discussioni altrui. Anche io li raggiunsi, seguito dagli altri due.
'..hai già rovinato la vita ad una famiglia intera, vuoi fare la stessa cosa con Michael? Non ti fai abbastanza schifo da solo?' stava gridando il mio miglior amico, scuotendo le mani. David scosse la testa.
'Ritira quella fottuta denuncia, ho detto!' urlò ancora Calum, dando una spinta a suo padre. Stava stringendo talmente forte i pugni dalla rabbia che le mani gli erano diventate viola.
'Dovevate farvi gli affari vostri.' ringhiò in risposta l'altro, dando un pugno nel muro.
'E non pensi che questi siano affari nostri? Yaser era il padre di uno dei nostri migliori amici e abbiamo rotto i rapporti con lui proprio perchè pensavamo che Zayn dicesse delle assurdità, pensavamo che fosse tutto falso! Ti rendi conto che ha dovuto lavorare a 15 anni per mantenersi? L'hai sbattuto perfino fuori da casa sua, una casa che suo padre ha costruito con i suoi sacrifici!' protestò il moro, facendo crollare le utlime speranze che avevo. Era vero, era stato suo padre ad uccidere Yaser. 
Mi sembrò impossibile che una persona possa essere mossa così ciecamente dall'invidia. Perchè doveva essere invidia, quella che David aveva covato per decenni nel suo animo, visto che i Malik erano da generazioni una famiglia con il fiuto per gli affari ed era noto che fra i due soci Yaser fosse quello più qualificato. Lo testimoniava il fatto che poco tempo dopo la sua prematura scomparsa quella che un tempo si era chiamata 'Malik&Hood public corporation' aveva dovuto chiudere i battenti per fallimento.
Mi chiesi perchè non avessi collegato prima tutte quelle informazioni. Se volevo, la verita l'avevo avuta da sempre davanti agli occhi. Ma si sa, a volte la difficoltà non è non capire, ma non voler capire. 
'La smetti di parlare di quella gente in questo modo!? Devi difendere me, io sono tuo padre!' 
'Difendere? Ma sei serio?' rispose lui, aggressivo, per poi ridere nervosamente. 
'Io non ho più nulla da dividere con te, mi fa schifo anche portare il tuo cognome. Tu mi fai schifo' riprese lui, guadagnandosi uno schiaffo da parte del padre.
'Adesso me ne fai ancora di più' sussurrò ancora Calum e con un sorriso beffardo sul volto gli sputò in faccia. Rimasi a bocca aperta, ma smisi di concentrarmi su padre e figlio per rendermi conto di ciò che stava accadendo attorno a me. 
Ally teneva una mano ad Harry ed un' altra davanti alla bocca, mentre cercava di trattenere un urlo e gli occhi le si riempivano di lacrime. Luke aveva gli occhi sbarrati e stringeva i pugni, continuando a guardare la scena con una forzata compostezza. 
Harry invece, che probabilmente aveva seguito la scaramuccia fin dal principio, stava in silenzio, con gli occhi socchiusi e le labbra contratte in un espressione rammaricata, mostrando una calma di cui non credevo fosse possibile. 
Mentre Cal e David continuavano a parlare, la mora sembrò giungere al limite. Ruppe quel rispettoso silenzio e si scagliò contro il suo ragazzo, prendendolo a pugni sul petto con rabbia.
'Come hai potuto farmi questo? Come hai potuto nasconderlo, eh?' si disperava lei, continuando a picchiare Zayn, che cercava di tenerle ferma le mani.
'L'ho fatto per te, amore mio, te lo giuro.' le sussurrò all'orecchio, costringendola ad un abbraccio frozato. Lei piangeva ancora e blaterando qualcosa che non capii si accocolò tra le braccia del moro, che piangeva insieme a lei. 
Dopo qualche secondo El si liberò da quella stretta apparentemente forzato (solo dopo mesi avrei scoperto che era la mora a tenersi stretta al suo ragazzo, e non il contrario) e si diresse verso il suo migliore amico, che sembrava la stesse aspettando. Andarono via insieme e nessuno di noi osò trattenerli; nemmeno Cal, che aveva smesso di litigare con l'uomo che ci aveva praticamente distrutto la vita e che, dal fondo del vialetto, ci stava guardando con aria colpevole e sconfitta allo stesso tempo. 
Luke fece qualche passo verso Zayn, che guardava il vuoto.
'Lo sapevate solo tu e Louis, vero?' chiese a voce bassissima, e il biondo annuì. 
Mi guardai attorno, disorientato, e fu allora che me ne accorsi. 
Maddy era rimasta in piedi per tutta la durata della conversazione, in silenzio, accanto a me, e non appena i nostri occhi si incontrarono, per quanto appannati dalle lacrime, capii chiaramente quanto quelle parole l'avessero distrutta. Le presi la mano.
Non ne sapeva nulla. 
Era probabilmente la prima persona che avrebbe dovuto sapere di tutta quella brutta storia, dare di matto e tirare pugni nei muri per la rabbia, eppure ero sicuro che in quel momento riusciva solo a sentirsi in colpa per essere stata cieca per tutto quel tempo e per aver ignorato le parole che ogni tanto aveva captato nelle varie risse, molto ricorrenti nei primi tempi, tra Cal e Zay. 
Corrucciò il naso come faceva sempre quando era furiosa e cercò di trattenere le lacrime. Guardò il fratello, che proprio in quel momento si era girato nella nostra direzione, e senza dire una sola parola mi lasciò la mano e scappò via.
Istintivamente mossi un passo per raggiungerla, ma venni fermato dal braccio forte di Luke, che mi teneva inchiodato al selciato. 
'Lasciami!' gli gridai, tentando di liberarmi, ma lui mi tirò forte al suo petto e mi tenne stretto finche non mi calmai. 
'Andiamo da Michael, forza.' ordinò Louis, e prendendo sottobraccio il suo migliore amico, che piangeva rumorosamente, si avviò verso il grande portone nero. 


Hoolaa chicoos!
Mi scuso per il ritardo, ma visto che tra meno di una settimana avrà nuovamente inizio l'incubo di noi adolescenti (si, sto parlando della scuola) tra le varie spese e i pomeriggi passati a leggere e a ripassare non ho avuto molto tempo per scrivere :(
Allooora, questo capitolo non è così ricco di avvenimenti, anzi direi che la storia è ferma allo stesso punto in cui l'avevo lasciata, ma finalmente sappiamo il perchè della rissa, qualcosa in più riguardo il rapporto Ash-David e Cal-David. 
Ally e Maddy hanno finalmente scoperto la verità, secondo voi perdoneranno Zayn per avergliela nascosta? E cosa sarà successo precisamente a Michael?
Lo scoprirete nella prossima puntata! 
Un bacio e un grande grazie a tutte le persone che recensiscono e seguono la storia, vi amo.
Estrella.

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Capitolo 23
*** Are you with me? ***


MICHAEL'S POV:
Tenevo la mano stretta a Kyla attraverso le sbarre ed entrambi tremavamo come foglie quando vidi arrivare Calum, Zayn, Luke, Ashton e Louis verso di noi. 
Camminarono in fila indiana prima di arrivare davanti alla mia cella e avevano tutti e cinque un aria distrutta, il moro più degli altri.
'Come stai?' mi chiese subito Luke, apprensivo. Io alzai le spalle, non sapendo cosa rispondere. 
Io e Kyla avevamo sentito delle grida provenienti dall'esterno e avevo chiesto alla bionda di andare a controllare che tutto fosse apposto. Purtroppo però si era dovuta subire tutta la scena, dal litigio di Cal con suo padre allo sguardo carico di rabbia di Maddy nei confronti del fratello, ed era venuta a raccontarmelo sull'orlo delle lacrime.
'Mi dispiace.' dissi soltanto, guardando Zayn. Lui finse un sorriso e disse che non era colpa mia se era stato lui un imbecille a nascondere tutto a tutti fino a quel giorno, ma io in colpa mi ci sentivo lo stesso. 
Ci sarebbero state migliaia di occasioni di parlare con gli altri della faccenda con molto più tatto, e invece avevano dovuto scoprirlo da soli, a causa di un mio errore evitabile se avessi agito con lucidità.
'Posso sapere cosa è successo?' chiese Ash, guardandomi negli occhi.
'Ho già pagato la cauzione, tra poco sarà fuori, non è il caso di parlare qua.' tagliò corto la mia ragazza, rimanendo poggiata alla parete sporca e stringendomi la mano ancora più forte. Aveva ragione.
Io e Cal avevamo intutito che ci doveva essere qualcuno che aveva aiutato David, aveva sepolto le prove e archiviato la pratica e quel qualcuno si aggirava sicuramente per quelle mura, per cui non era saggio spiegare lì i nostri piani (anche se non sapevamno ancora bene che cosa fare) agli altri. 
Dopo una ventina di minuti mi liberarono ed andammo tutti al garage per parlare e chiarirci fra di noi. Dovevamo decidere sul da farsi e dovevamo farlo tutto insieme, mettendo da parte le nostre divergenze personali, anche se proprio quella situazione sembrava averle annullate tutte. 
Ci sedemmo, chi sul divano chi su alcune sedie, e cominciammo a spiegare tutta la storia a Luke e Kyla, che fino ad allora non avevano avuto la minima idea, e anche ad Ash, che ne sapeva poco più di loro. 
Cominciò Zayn, che ne sapeva più di tutti, raccontandoci di quando aveva trovato il padre svenuto in una pozza di sangue e aveva visto una figura familiare allontanarsi per il bosco. 
'Perchè eri lì?' gli chiese il biondo, molto preso dalla narrazione. A Luke piacevano questo genere di cose: quando vedevamo qualche giallo, lui ed Ally erano i primi a capire chi fosse l'assassino, rovinandoci sempre il finale. 
Ero certo che però non si trattasse solo di curiosità per la strana situazione, stava di sicuro pensando a come incastrare David e gli servivano più informazioni possibili per ideare un piano decente. Quando si ci metteva, il biondo aveva una mente geniale.
'Mio padre mi aveva chiamato con un numero sconosciuto chiedendomi se potessi portargli il cellulare, visto che l'aveva lasciato a casa. Io però avevo dormito da Ally e ci ho messo un po' ad arrivare in montagna.' spiegò, gesticolando. 
'Come hai fatto a capire che si trattasse di mio padre?' chiese a sua volta Calum, guardandolo negli occhi.
'Perchè quando sono arrivato li ho sentiti discutere da lontano, non so perchè, ma entrambi gridavano. Purtroppo mi trovavo a quasi cento metri di distanza e non ho capito molto di quello che dicevano. Solo quando ho sentito lo sparo mi sono precipitato nella loro direzione.' continuò il moro, parlando con difficoltà. Louis gli diede una pacca sulla spalla e lui forzò un sorriso.
La sofferenza gli si leggeva negli occhi, nonostante fosse un tipo che nascondeva bene le proprie emozioni. Più parlava, più sentivo il cuore diventarmi un macigno dentro al petto, poichè lui mi aveva raccontato alcune di quelle cose molto tempo prima ma io non avevo voluto credergli. 
Forse se avessi parlato con Calum molto tempo prima di tutte le supposizioni che mi ero fatto, diventate certezze solo dopo una piccola visita a casa Hood, avremmo potuto evitarci tutta quella sofferenza, pensai rammaricato.
'Tu come hai fatto a scoprire la verità?' chiese Kyla, questa volta rivolgendosi al mio migliore amico. 
'Zayn ha provato a spiegarmela più volte, ma io non gli ho mai creduto. E' per questo che ci picchiavamo spesso: lui diceva quelle che consideravo idiozie e io lo prendevo a pugni. Finchè, una delle ultime volta, lui mi ha chiesto se mio padre avesse dei guanti bianchi di pelle esposti da qualche parte.' si interruppe un attimo, ma lo sguardo attento di tutti noi lo invogliò a proseguire.
'..in effetti a casa dei miei, nella sala dedita alla caccia, ci sono un paio di guanti bianchi appesi come una specie di trofeo accanto alle corna dei cervi. Mi sono chiesto come lo sapesse, però avevo pensato di casualità.. quando però Michael mi ha chiesto di indagare, ho cominciato a crederci sul serio e frugando tra le sue cose ho trovato questa, ed ho capito.' concluse, mostrandoci una collanina d'oro con una scritta incisa che teneva nel portafogli.
Zayn spalancò gli occhi, che gli si riempirono di lacrime non appena la guardò.
Mi avvicinai e riconobbi il ciondolo che Yaser teneva sempre al collo, un cuore con incisi i nomi dei due figli e della moglie. Calum prese la mano del moro e la fece scivolare all'interno.
'Mi dispiace tanto..' cominciò, ma Zayn lo interruppe, abbracciandolo fra le lacrime.
Non avrei mai dimenticato quando avevo trovato Calum seduto sul pianerottolo che piangeva e che mi chiedeva di perdonarmi. Era successo un mese prima, e adesso stava abbracciando Zayn, chi l'avrebbe mai detto? 
Forse saremmo tornati quelli di sempre, o forse Ally e Maddy ci odiavano e non ci avrebbero mai concesso di spiegare di quanto fosse complicata quella faccenda. 
Solo quell'idea mi metteva un'ansia terribile, e pensai a quanta potesse averne Zayn in quel momento.
'Perchè ti hanno arrestato?' mi chiese il moro, quando finalmente riuscì a calmarsi. Gli spiegai che per procurarci tutte le prove che incastrassero David e non gli lasciassero alibi eravamo stati costretti a frugare negli archivi dei suoi conti in banca e nei suoi documenti personali, ma qualcuno più bravo di noi che teneva i siti sotto controllo ci aveva beccato e visto che avevamo indagato usando il mio computer Hood senior, come si divertiva a chiamarlo Zayn, aveva denunciato me.
'Che stronzo..' si fece scappare Ashton, ricevendo una gomitata dal suo ragazzo. 
Cal rise. 'Non rimproverarlo, infondo ha solo detto quello che tutti pensiamo.' 
'Qual è il piano adesso?' chiese Louis, grattandosi la testa con fare preoccupato.
'Io e Cal non l'abbiamo ancora definito del tutto, ma dobbiamo smascherare David senza che nessuno lo avvisi. Siamo convinti che ci sia una spia che lo avverte dei nostri movimenti.' risposi. 
Tutti annuirono e per le restanti due ore che rimanemmo insieme discutemmo di un piano valido per far rinchiudere finalmente il padre di Calum in un carcere. Anche se ero abbastanza geloso di Louis e mi dava fastidio il modo in cui teneva abbracciato Zayn (quasi fosse solo di sua proprietà), dovetti ammettere che aveva delle idee geniali e alla fine riuscimmo a metterci d'accordo su che cosa fare nei giorni successivi. 
Verso le nove costrinsi Kyla a tornare a casa, visto che la stanchezza le si leggeva negli occhi, e con lei andarono via anche Ashton e Luke., che di certo avevano molto da dirsi. 
Louis girava con Calum per la stanza, fissando gli strumenti lucidissimi posizionati sugli scaffali, e io ne approfittai per sedermi accanto al moro, che stava seduto sul divano e fissava il soffitto con occhi assenti. 
Appena il mio braccio cinse le sue spalle, lui si appoggià al mio petto e ricominciò a piangere. Era da anni che non stava così male, pensai tra me e me. 
'Dai, non piangere Zay, vedrai che tutto si aggiusterà..' cercai di consolarlo, cullandolo leggermente. Lui alzò la testa e mi guardò negli occhi.
'Ma come faccio? Ho distrutto la mia vita, di nuovo. Prima avevo perso solo Ally, invece ora mia sorella mi odia, Calum non avrà più una famiglia normale e Harry mi porterà rancore per tutta la vita!' sbottò lui, continuando a piangere.
Capii quanto il cuore fosse grande solo dopo quell'affermazione. 
Il fatto che non avesse abbastanza prove e che qualcuno avrebbe smentito la sua versione dei fatti sotto ricatto di David era certo, ma ero sicuro che non era stato solo per quello che era stato zitto su quella storia.
Aveva preferito tenersi tutto dentro e lasciare che i suoi amici lo odiassero per non permettere a Calum di perdere un padre prorpio come era successo a lui? Forse non era così, ma quella era l'unica spiegazione possibile che giustificasse tutti quei segreti. 
Oppure voleva solo costringerci ad una scelta e vedere chi gli rimaneva accanto pur non sapendo la verità, ma non era nel suo stile. Non avrebbe lasciato andare Ally solo per strani moti di vanità, la amava troppo per fare una cosa così stupida. 
'Andrà tutto bene, Zay. Hai fatto quello che avrebbe fatto chiunque e non puoi incolparti per questo.' lo rassicurai, mentre lui respirava profondamente e cercava di non singhiozzare. 
'E allora perchè mi succedono solo cose brutte? Non posso vivere tranquillamente per un mese, che mando a puttane tutto. Sono una cattiva persona, Mikey?' 
'Non sei una cattiva persona e non hai mandato a puttane niente. Adesso hai solo bisogno di dormire e domani andiamo a controllo da un dottore, ho visto i lividi che hai.' gli sussurrai, passandogli il cuscino su cui lui si appoggiò immediatamente. 
'Non è un problema per voi se resto qui?' chiese, rivolgendosi anche a Cal, che nel frattempo ci aveva raggiunto.
'Assolutamente.' gli assicurò lui, facendogli un sorriso.
'Io torno a casa' ci informò Louis 'ho bisogno di parlare con Harry, anche se temo che sia con Ally e non possa farlo, ma tenterò.' 
Il moro annuì e lui si avvicinò a me.
'Ci pensi tu qui?' chiese, dandomi una pacca sulla spalla. Sorrisi in risposta e lui sparì pochi secondi dopo. 
Io e Calum rimanemmo accanto a lui fino a quando non si addormentò profondamente, poi entrambi ci sistemammo come meglio si poteva su un paio di panche rimediate da Ashton un po' di tempo prima e aspettammo svegli che il sole sorgesse sulla città.
Potevo capire quanti pensieri affollassero la mente del mio migliore amico, ma non capivo invece perchè io non stavo ronfando come facevo di solito. In fondo i miei penseri non erano paragonabili a quelli degli altri due presenti nella stanza, eppure fui l'unico a non chiudere gli occhi nemmeno per un secondo, mentre Calum (seppure alle cinque del mattino) chiuse gli occhi per qualche ora e concesse al suo cervello una piccola pausa.
Dovevo pensare a un modo per rimettere a posto le cose, convincere Ally e Maddy a perdonare il moro, far parlare Luke ed Ashton e chiudere finalmente in galera quel criminale. 
Sospirai. In quel momento dovevo pensare a procurare una sostanziosa colazione ai miei amici, al resto ci avrei pensato più tardi. Forse con il bisogno di rinforzi, ma si sarebbe risolto tutto. Prima o poi. 


Hello there!
Come state? Spero bene. Io ho iniziato scuola da due giorni e sono già sommersa di compiti, non sapevo che il terzo anno sarebbe stato così duro :(
Anyway, in questo capitolo ho cercato di spiegarvi la situazione generale, i motivi per cui Ash è in prigione anche se credo li avevate già intuiti, il rapporto Zouis-Malum che sembra si stia ripristinando e anche i sentimenti di Zayn in questo momento.
Pensate che Zayn, aiutato anche dai 4 minutes of winter, riuscirà a riappacificarsi con le due donne della sua vita? O credete invece che almeno per Maddy il colpo sia stato troppo duro? Louis riuscirà a parlare con Harry e che cosa ne pensa il riccio di tutta questa faccenda?
Lo scoprirete nella prossima puntata! ahah 
Intanto ringrazio le persone che seguono la storia, vi voglio bene davvero, anche solo vedere che aprite la storia mi rende felice. 
Però mi farebbe tanto piacere sapere l'opinione delle lettrici silenziose quindi ho deciso che chi recensirà alla storia avrà diritto a un piccolo spoiler, visto che ormai ci stiamo avvicinando ai capitoli conclusivi! 
Quindi recensitee!
Adesso vado, mi sono già dilungata troppo. 
Un grosso abbraccio, 
Estrella.

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Capitolo 24
*** Where do broken hearts go? ***


LOUIS' POV:
Mi svegliai di soprassalto, assalito dagli incubi. Avevo dormito da solo per la prima volta dopo mesi e non mi era piaciuto affatto, visto che ogni sera la voce di Harry mi cullava fino ad addormentarmi e le sue braccia mi tenevano lontano dai brutti sogni. 
Era una sensazione orribile sapere che tutta la normalità che avevamo tentato di costruire, ognuno con uno sforzo immenso, si era sgretolata senza alcun preavviso. 
Io che avevo bisogno di essere avvertito anche quando il mio ragazzo cambiava marca di shampoo, per abituarmi all'idea che i suoi ricci avrebbero avuto il profumo di lamponi o di lavanda al posto della solita vaniglia che usava da anni, non gradivo quegli speciali eventi che sembravano cambiare tutto quello che mi stava intorno come era successo il girono precedente.
Mi misi seduto sul letto e guardai le cornici di foto che decoravano la stanza. In alcune ero con Harry, mentre in altre con i ragazzi, ma in tutte avevo un sorriso smagliante. 
Mi alzai e le esaminai una ad una, ricordando anno dopo anno tutte le estati e gli inverni che avevo trascorso col mio ragazzo, nei quasi tre anni che avevamo passato insieme.
In quel momento esatto mi resi conto di come la felicità potesse svanire in un attimo e di quanto la mia dipendesse da un certo Harry Styles. 
Ogni volta che spariva, anche momentanamente, mi sembrava di aver perso tutta la forza che avevo di andare avanti e di amare la vita, e ad ammetterlo mi sentii vulnerabile. 
Ero sicuro che Harry fosse arrabiato con me, anche se non avrebbe dovuto. 
Non avrei mai potuto tradire il mio migliore amico spifferando in giro cose che non erano che sue e di Maddy, quindi non poteva biasimarmi, non quella volta. 
Zayn invece temeva che il riccio ci fosse rimasto male, non tanto per il segreto in sè ma per il modo meschino in cui l'avevamo tenuto nascosto per anni a Ally e a Maddy, che in pratica erano le sue migliori amiche. Io mi ero trovato d'accordo perchè sapevo quanto ci tenesse a quelle due, bastava pensare a tutte le volte che avevamo litigato per le sue uscite con la mora e con la sua combriccola.
Quello che non sapevano è che avevamo provato più volta a dire la verità, sia alle due sia alla madre di Zayn, e nessuno ci aveva mai creduto. Dopo la rissa poi, ognuno aveva preso la sua strada e anche se i due fratelli continuavano a rimanere tali e a vivere civilmente sotto lo stesso tetto era innegabile che qualcosa si fosse rotto, facendo vacillare la fiducia cieca che avevano avuto fino ad allora l'uno per l'altra. 
E poi il moro non voleva farla soffrire inutilmente, aveva cercato di proteggerla solo perchè sapeva che venendo a conoscenza di quei fatti tutta la rabbia da sempre accumulata sarebbe esplosa e chissà che reazioni avrebbe causato. 
Proprio mentre mi stavo dirigendo verso le scale con l'intenzione di andare a cercare il mio riccio preferito, questi si presentò di fronte a me, spalancando la porta con frettolosità. 
'Harry' mi feci scappare, avvicinandomi a lui. Aveva i ricci in disordine e la camicia bagnata per via della pioggia che continuava a imperversare sulla città da ormai due giorni. Mi guardò senza sorpresa, probabilmente si aspettava di vedermi lì. 
'Come avete fatto a non dire niente per tutto questo tempo?' chiese subito, guardandandomi negli occhi con l'espressione più dura che gli riuscì. 
'Pensavamo, o meglio Zayn pensava, che fosse meglio aspettare..' tentai di spiegare, ma lui interruppe subito.
'Avete solo peggiorato le cose!' gridò lui, puntandomi i suoi occhi verdi e arrossati dritti nei miei. Sembrava, anche lui, in frantumi e non riuscivo a vederlo così.
Gli acarezzai il viso e lui non oppose resistenza. Buon segno.
'Maddy era distrutta, ed anche Ally. Non riuscivano a crederci' riprese, parlando con difficoltà perche le labbre gli continuavano a tremare. 
Mi chiesi se non realizzassero il fatto dell'omicidio o esserne state all'oscuro per tutto quel tempo, comunque me ne sarei accertato in un secondo momento. Adesso dovevo solo pensare a lui. 
'Mi dispiace tanto Harry.' sussurrai, tirandolo a me ed abbracciandolo senza difficoltà. Lui scoppiò a piangere sulla mia spalla. 
'Sono così stanco. Perchè devono succedere sempre cose nuove, perchè dobbiamo distruggere sempre tutto Lou?' singhiozzò lui, sussurrando. 
'Andrà tutto bene' riuscii solo a dire, avendo tanta voglia di piangere anch'io. 

MADDY'S POV:
Chiusi il mio zainetto nero con soddisfazione. L'avevo riempito di roba, vestiti, trucco e tutto ciò che mi sarebbe servito per stare via per un po', lontana da quella maledetta casa e dalla solita vita che non faceva altro che fottermi, fottermi di continuo.
Avevo chiamato una mia amica, Claire, che abitava nel Galles, e dopo averle detto che desideravo stare un po' via e che non sapevo dove scappare lei si era subito mostrata disponibile ad ospitarmi un po' a casa sua, visto che viveva da sola da quando si era trasferità lì da Bradford per l'università. 
Non mi ero mai sentita così ferita, così delusa e così stanca in tutta la vita. Zayn era la persona più importante della mia vita, l'avevo sempre messa al primo posto, forse anche prima dei miei genitori, e non potevo credere come avesse potuto mentirmi. 
Forse nella sua testa aveva ragione, forse aveva davvero voluto proteggermi come si era ostinato a dire quando mi aveva inseguito appena uscita da casa di Ally, una mezz'ora prima, ma in quel momento non riuscivo neanche per un momento a dargli ragione, nonostante tutto il bene che gli volevo. 
Aveva sbagliato ed io non l'avrei perdonato così facilmente. 
Tante persone mi aveva tradito, mentito, si erano prese gioco di me, ma non avrei mai pensato che Zayn fosse una di quelle. E da quando Liam si era schierato dalla sua parte, cercando di difenderlo a spada tratta come facevano tutti da quando eravamo bambini, con me aveva chiuso anche lui. 
Ero stanca. Stanca di essere l'ultima ruota del carro e l'ultima a sapere le cose, stanca di essere la riserva e la seconda scelta degli amici e perfino del mio fidanzato, che preferiva assolvere mio fratello dalle sue colpe anzichè preoccuparsi di come stessi io. 
In fondo era sempre stato così, tutti si erano sempre preoccupati per Zayn, anche se sbagliava e faceva del male forse senza esserne consapevole, dimenticandosi di me. 
Continuavano a dirmi che io ero forte e potevo farcela da sola, nonostante fossi più piccola e insicura del mio fratello maggiore, e adesso cominciavo a domandarmi se fosse davvero così o se fossero state solo bugie che difendessero quel comportamento. 
Sospirai. Dovevo smetterla di pensare, o mi sarebbe esplosa la testa. 
Mi stesi sul letto e chiusi gli occhi cercando di rilassarmi almeno per qualche minuto, ma un picchiettio assordante alla porta mi fece praticamente saltare in piedi. 
'Aprimi, cazzo' gridò Zayn dall'altra parte. Mi aspettavo che venisse a cercarmi a casa, in fondo era nel suo stile provare a sistemare le cose quando era troppo tardi. Sbuffai e mi riseddetti sul letto, senza rispondere. 
Lui ripetè la stessa frase diverse volte, alzando la voce fino a far correre mia madre, che pensavo stesse ignorando inconsciamente le nostre grida per colpa dell'aspirapolvere accesa o qualcosa del genere. 
'Dai, apri questa porta, Maddy' mi pregò lei dall'altra parte. Mi chiesi come avrei spiegato a mia madre quella brutta faccenda e come avrebbe reagito, sentendomi ancora più disperata. 
'Se sapessi che cos'ha fatto, saresti più furiosa di me. Mandalo via.' risposi con rabbia, dando un pugno in uno dei cuscini che ricoprivano il mio letto. 
Mi aspettavo domande a raffica, un disorientamento o una qualche reazione da parte sua, ma mia madre non disse niente. 
Stette zitta ma quel silenzio mi spiegò più di quanto qualsiasi parola avrebbe potuto fare: lei, come Louis, Calum e perfino Michael ed Ashton, sapeva. E non me l'aveva detto. 
Se prima ero arrabiata, disorientata dalla verità, delusa e amareggiata per il  comportamento delle persone che mi stavano attorno, in quel momento sentii un dolore che non avevo mai provato prima, come se quel silenzio mi stesse scavando nel petto una voragine che sentivo non si sarebbe rimarginata mai. 
Quante volte mi ero confidata con lei su quanto mi mancasse, su quanto mi sentissi male solo a pensare ad una vita senza di lui, quante volte ero andata da lei nel cuore della notte per colpa degli incubi? Come aveva fatto a non dirmelo? 
Saperlo forse non avrebbe cambiato molto, ma forse sì. Forse mandare quel delinquente dietro le sbarre mi avrebbe dato una qualche soddisfazione, forse semplicemente avere qualcuno da odiare anzichè me stessa, che non aveva voluto accompagnarlo quella mattina al bosco, sarebbe servito a qualcosa, a smaltire quel dolore. Io avevo il diritto di sapere. 
Scoppiai a piangere. 
Dovevo andare via. 
Presi il mio zainetto nero e, come avevo previsto, Zayn e mia madre erano di fronte a me. Li spinsi, facendomi strada fino ad arrivare alle scale, ma mio fratello mi prese per un polso. 
'Maddy mi dispiace' si scusò, piangendo copiosamente. Mi voltai a guardarlo per un attimo. Gli occhi erano gonfi e le labbra violacee. Pensai che fosse ridotto uno straccio quasi quanto me ed Ally e per un attimo ne rimasi allibita. 
Ma la rabbia che avevo nel petto fu più forte di qualsiasi tentativo di perdonarlo o di almeno provare apprensione per lui. Dovevo gridare io, per una fottuta volta, o sarei scoppiata sul serio. 
'Anche a me dispiace Zayn. Mi dispiace perchè pensavo di potermi fidare di te, pensavo che anche tu lo facessi e che fossi l'unico ad aver capito che non ero più una bambina. Pensare che tu mi credessi forte mi spingeva a farlo, a crescere, a resistere in questa casa senza scappare come hai fatto tu quando le cose sono migliorate un po'..' mi interruppi solo per prendere fiato e liberarmi della sua presa.
'Non sai quanto ho pianto, Zay. Mi sono data la colpa perchè quella mattina mi aveva invitato ad accompagnarlo ed io ho rifiutato, mi sono data la colpa per non avergli fatto il solito discorso animalista che gli faceva venire i sensi di colpa come facevo sempre, mi sono data la colpa di essere andata a fare shopping con i ragazzi anzichè essere con lui..' mi asciugai le lacrime e cercai di calmarmi, invano.
'E ho pensato a tante cose brutte. Sono arrivata perfino a pensare che quello non era stato un'incidente, che magari papà aveva tanto dolore nascosto, che era frustrato, che non l'avevo capito. Papà che si ammazzava di proposito, non è un'assuridità?' chiesi retorica, facendo un sorriso amaro.
' Ero solo una quattordicenne che cercava una spiegazione, un qualcosa a cui appoggiarsi o con cui prendersela. E adesso che dovrei avere tanta rabbia contro David e avere voglia di ammazzarlo con le mie mani, non ho nemmeno la forza di farlo.'
Sospirai, guardandolo negli occhi un'ultima volta. 
'Non preoccupatevi, starò bene' dissi soltanto, usando quella frase come un'arrivederci. Poi sbattei la porta alle mie spalle e corsi verso la stazione.


Hii people!
Come state? Nonostante la scuola e tutte le difficilissime pagine di fiolsofia e chimica che avevo da fare sono riuscita ad aggiornare in tempo, mi sento soddisfatta!
Ho deciso di introdurre il capitolo con un pov Louis per darvi un'idea della situazione dal 'di fuori', visto che il nostro Tommo non la vive sulla propria pelle ma è solo preoccupato per il suo migliore amico e per il suo ragazzo. 
Come avrete notato, invece, Maddy è distrutta e decide di andare via, sentendosi ferita, anche se capisce in parte anche il dolore che prova il fratello. 
Partirà davvero, oppure perdonerà suo fratello? E come la pensa Ally di tutta questa storia, visto che anche lei voleva bene a Yaser come un padre? Perchè Louis crede che la madre di Zayn non sia a conoscenza della situazione? 
Lo scoprirete nella prossima puntata ahah 
Nel frattempo spero che questo capitolo abbia emozionato voi quanto ha emozionato me mentre lo scrivevo, mi sono davvero immedesimata nel ruolo di Maddy e spero che ognuno di voi riesca a farlo!
Scusate per i dialoghi lunghi, ho provato a farli diversamente ma non ci sono riuscita, insomma quella povera ragazza si doveva pur sfogare! Spero non vi annoino. 
Adesso vi lascio, un abbraccio fortissimo.
Estrella. 

P.s: come già detto nello scorso capitolo, chi recensirà avrà diritto ad un piccolo spoiler, quindi lasciatemi i vostri commenti qui sotto!

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Capitolo 25
*** Changes. ***


CALUM'S POV:
Il cielo era nuvoloso quando uscii di casa. Era passata una settimana dall'arresto di Michael e sei giorni da quando avevo visto per l'ultima volta Maddy, alla stazione di Bradford, partire per non so dove con il misero zainetto nero che gli avevamo regalato io e Luke per Natale. Da allora nessuno aveva avuto più notizie di lei, tranne per un paio di messaggi lasciati ad Ashton in cui diceva che stava bene. Non aveva cercato nemmeno Liam, che si disparava ogni giorno di più, mentre Zayn girava di città in città senza capire dove realmente fosse. 
Sospirai. Quel casino era tutta colpa mia e della mia fottutissima famiglia e ancora non avevamo messo a punto un piano perfetto per far arrestare mio padre e non far sapere tutto alla fantomatica spia, che ero sicuro controllasse il mio computer e quelli degli altri.
Chi poteva essere? Bradford era una città abbastanza grande e c'era gente che non si sarebbe scandalizzata tanto a prendere soldi sporchi per qualche lavoretto sottobanco, ma conoscevo i poliziotti della stazione e mi sembravano brave persone. Dovevo pensare. 
Mi affacciai nel parchetto dove si era consumata la rissa otto giorni prima e notai senza sorpresa che fosse vuoto. Decisi di entrare e dopo pochi minuti mi ritrovai nascosto dentro una delle 'casette' di legno costruite decenni prima da me e altri bambini del quartiere, delle specie di capanne sfasciate che usavamo come riparo durante le lotte con palle di neve o quando giocavamo a paintball. 
Risi quando vidi il vecchio binocolo che usavamo per spiare gli attacchi nemici buttato per terra e lo pulii dalla polvere, dando un'occhiata giù alla collina. Nessuno l'aveva toccato ed era esattamente come l'avevo lasciato, pieno di incisioni e schizzi di vernice.
Da lì avevo una perfetta visione della parte nord della città e spiando tra i giardinetti del quartiere residenziale, in cui c'era anche la casa dei miei, scovai Kyla alle prese con una moto nuovissima, probabilmente compratale qualche giorno prima dal padre. 
Faceva fatica ad alzarla, essendo una ragazza minuta, e la scena faceva abbastanza ridere perchè non pensavo che fosse così impacciata, non era il tipo. 
Si trattava di un'honda grigia che costava almeno 10.000£ e ne rimasi esterrefatto. In effetti la bionda usava solo abiti firmati e ogni volta che uscivamo aveva almeno tremila sterline di gioielli addosso, ma come riuscivano a fare tutto quel lusso, se suo padre aveva un misero bar nella periferia della città?
Insomma, era abbastanza rinomato come locale ed ogni volta che ci ero stato avevamo dovuto aspettare venti minuti prima di trovare un tavolo libero, ma tenevo bene a mente i tempi in cui il signor Smith faceva lo spazzino e non mi spiegavo quel salto di qualità così repentino. Mi ricordavo bene che quando eravamo alle elementari, il padre passava a prendere Kyla con un vecchio rottame e tutti la prendevano in giro.  
Mi sedetti, dando le spalle a quello che una volta era stato uno spioncino, e cominciai a pensare e ripensare ad una spiegazione valida, non capendo il reale motivo per cui mi stessi facendo gli affari della bionda, che non era per me che una vecchia amica che mi aveva salvato il culo molte volte ai tempi del liceo. 
Poi tutto mi fu chiaro. Lo zio di Kyla era l'ispettore capo della stazione, me lo ricordavo perchè era sempre lui a fare giri nei quartieri più malconciati di Bradford e una volta aveva arrestato lo spacciatore da cui io e Louis compravamo l'erba, molti anni prima. 
E suo figlio, un cazzone colossale di nome James, lavorava nello studio di mio padre come ingegnere elettronico e l'unica cosa che gli riusciva bene, oltra a provarci con qualsiasi essere che respirasse, era violare sistemi coperti da password come aveva fatto il mio migliore amico. Tante volte era venuto a casa mia, quando ancora abitavo con i miei, a formattare computer o ad installare antivirus vari e mi ero sempre sorpreso per le mance sostanziose che gli aveva lasciato mio padre, essendo quelli lavoretti di poco conto che avrebbe saputo fare anche un bambino. 
Rimasi senza fiato. Come avevo fatto a non accorgermene prima? 
Avevo avuto la verità davanti agli occhi per tutto il tempo e, come al solito, non me ne ero accorto. 
Mi alzai e corsi via dal parchetto con mille idee sul da farsi, ma quando mi ritrovai sul marciapiede grigio mi stoppai di colpo, sospirando. 
Zayn aveva perso suo padre, io l'avevo odiato al punto che avrei preferito vederlo dentro una prigione anzichè saperlo libero per le strade di una qualsiasi città, e ora sarebbe successo lo stesso a Kyla?
Sbuffai. Come l'avrei raccontato a Michael?

ALLY'S POV:
Sospirai vedendo la mini Cooper rossa di Zayn parcheggiare nel vialetto che portava a casa mia. Era da una settimana che non ci parlavo, nonostante ci fossimo incontrati ad una delle 'riunioni' indette da Calum per decidere sul da farsi e trovare il modo migliore per risolvere la faccenda che riguardava l'arresto del padre. 
Lui non si era avvicinato a me ed io non mi ero avvicinata a lui, era stata una cosa molto stupida visto che c'era molto da dire ma a quanto pare l'orgoglio avrebbe sempre vinto sui nostri sentimenti, in particolare sui miei. 
In un primo momento avevo provato tanta rabbia nei suoi confronti ma poi mi era passata e, seppure mi costa tanto ammetterlo, alla fine avevo capito che le sue intenzioni erano buone e che non l'aveva fatto con cattiveria o altro. Che poi, con la costante paura di ricevere brutte notizie su Maddy, visto che oramai si era volatilizzata, chi aveva voglia di litigare ancora? Io ero abbastanza stanca e lo erano anche gli altri, Zayn forse più di tutti. 
Per quei brevi istanti che impiegò il moro a raggiungere la porta e a bussare, cercai con tutte le forze di trovare qualcosa di intelligente da dire una volta che l'avessi avuto davanti. Ma appena i miei occhi incontrarono i suoi, ancora una volta, le parole mi morirono in gola e dalla mia bocca non uscì nemmeno un misero 'Ciao'. 
'Sono venuto per darti l'ultimo bacio' disse soltanto, senza nemmeno darmi il tempo di rispondergli. Non fu lungo, visto che mi ribellai dalla presa, guardandolo con disappunto. 
'Il fatto che fossi arrabbiata con te non significa che ti abbia lasciato' mugugnai, scuotendo la testa. 
'Lo so, infatti sono io che ti sto lasciando' esclamò sicuro, facendomi crollare particamente il mondo addosso. Non potevo credere che l'avesse detto davvero. 
'Zayn..'
'No, niente Zayn, Thompson. Tu non mi ami, è questa la verità. E non lo dico soltanto perchè da quando stiamo insieme non me l'hai detto nemmeno una volta, credevo di leggertelo negli occhi, che tra noi non ci fosse bisogno di parole, ma evidentemente mi sbagliavo' gridò quasi lui, mentre le labbra gli tremavano. 
'Zayn..' cercai ancora di parlare, ma non me ne diede il tempo.
'Ho passato la settimana più brutta della mia vita e tu te ne sei fottuta. Ho girato tutte le fottutissime città di questa stupida regione, cercando invano mia sorella, che è scappata per colpa mia. Non ho dormito per più di un'ora a notte e sono sempre venuto a quelle fottute riunioni che non hanno risolto un cazzo solo per te, sperando che mettessi il tuo fottuto orgoglio da parte e venissi a cercarmi, ad accertarti che fossi vivo..' si interruppe, bloccato dalle lacrime che già dalla seconda frase avevano cominciato a rigargli il viso. 
'Zayn..' 
'E' questa la concezione del per sempre che hai tu? Perchè io pensavo che facessi sul serio, quando mi hai detto che saresti stata per sempre al mio fianco, e fa male capire che per te non conto niente. E' tutto un gioco vero? Ti stai divertendo a vedermi stare come un cane per te? Perchè sai, sono cinque anni che va avanti e mi sta distruggendo Ally, tu mi stai distruggendo.' 
Strinse i pugni, mentre io cercai ancora di interrompere quello sproloquio, quasi gridando un 'Zayn' che però non sembrò fermarlo. 
'Ho fatto schifo a non dirvelo, lo so, e mi dispiace. Mio padre era come un padre anche per te e so meglio di tutti quanto sei stata di merda quando se n'è andato, ma non credi che Maddy me la stia già facendo pagare cara? Mia madre ha avuto un'esaurimento nervoso, per colpa mia. Non credi sia abbastanza?' chiese, retoricamente, guardando il soffitto illuminato dal grande lampadario di cristallo e cercando di non piangere.
'Zayn..'
'Quindi ora niente Zayn, non voglio sentirti fiatare, sto facendo quello che..' 
Gli tappai la bocca con le mani, facendolo stoppare di colpo.
'Zayn io ti amo.' gridai, guardandolo negli occhi. Le lacrime calde mi bagnavano le mani e mi vennero i brividi, triplicati quando mi accorsi che stavo facendo pressione sulle labbra perfette che si ritrovava, contornate da una barba incolta che gli si addiceva. 
'Mi dispiace tanto, di non essere venuta da te, di aver fatto la vittima anche questa volta, ma io ti amo Malik, ti amo tantissimo. E le persone che amano a volta fanno degli errori, spero che tu potrai perdonarmi' conclusi, senza pensare nemmeno a quello che la mia bocca stava dicendo. L'avevo ammesso, finalmente. 
In risposta lui si accasciò sulla mia spalla e mi strinse fortissimo, non smettendo di piangere. 
'Non esiste il per sempre Zay. Ma ci sarò fino a quando vorrai, okay?' sussurrai, facendolo sorridere. Lui annuì e io lo baciai dolcemente, accarezzandogli i capelli. 
Uno stridulio del citofono interruppe il momento romntico, costringendomi ad allontanarmi da lui per aprire. Mi trovai davanti la band al completo, con tanto di Kyla che salterellava da una parte all'altra del giardino, in preda all'entusiasmo. Li feci entrare e a ruota salutarono Zayn, compreso Cal, che forse lo abbracciò più forte di tutti. Notai solo allora che aveva una busta in mano, che trattava con strana premura, e mi chiesi che cosa fosse. 
'Aprila' disse soltanto, porgendomela senza nemmeno guardarla. 
'Che cos'è?' chiesi, ma nessuno di loro rispose e mi obbligarono ad accorgermi dell' etichetta della Capitol Records solo alcuni secondi dopo. Le mie mani si arrestarono di colpo e sentii la gola diventarmi secca e il respiro accellerarmi. 
Zayn si accorse della mia evidente difficoltà e corse in mio aiuto, cingendomi i fianchi da dietro. Sorrise. 
'Non posso aprirla io' protestai, mettendo il broncio. 
'Ma devi farlo tu. E' tutto merito tuo se siamo diventati dei musicisti, adesso tocca a te leggerci il contenuto di quella lettera' rispose calmo Luke, più teso che mai. Gli altri annuirono. 
Era una resposabilità troppo grande per una come me. Insomma, se quella lettera proveniente dall'America avesse contenuto un contratto, o almeno una richiesta di colloquio, sarebbe stato un onore per me comunicarlo ai miei ragazzi, ma se invece quella fosse stata un'ennesima porta in faccia, non so come avrei reagito. 
Relegai il compito al mio ragazzo, lasciandogli la busta tra le mani. Lui dissentì ma alla fine lo pregammo, troppo impazienti. 
Lesse per qualche rigo in mente, senza far trasparirealcuna emozione, finchè non mi guardò negli occhi. 
'Allora?' gridò dall'altra parte Ash, che stava torturando le mani di Luke, stringendole fortissimo.
'Dice che..' si interruppe, solo per sorridere 'siete stati convocati per un colloquio di lavoro con il capo della compagnia, vogliono farvi fare un demo, complimenti ragazzi!'
Inutile dire come mi sentii in quel momento. Felice, soddisfatta, fiera, erano solo alcuni degli aggettivi che possono provare a descrivere quella felicità, soprattutto quando mi accorsi che sulla soglia aperta due occhi blu, felici quanto noi, ci stavano osservando saltare e gioire. 
Grazie di essere qua, migliore amica. 


Hii guyss!
Come state? Spero bene. Mi scuso per il leggero ritardo, ma fra tutti i compiti è abbastanza difficile organizzarmi e mettermi a scrivere,  e contando anche il fatto che il mio povero iPhone mi ha abbandonato, è stata davvero una settimana devastante.
Anyway, tornando al capitolo, finalmente capiamo chi è la spia (chi se lo sarebbe mai aspettato muahaha) e abbiamo finalmente una buona notizia, oltre al ritorno dei Zally, che è quella proveniente dagli USA. Torna Maddy, finally, e potrei giudicare questo capitolo abbastanza allegro se non si pensa al fatto che Calum ha intenzione di dire tutta la verità a Kyla su suo padre, e chissà che il posto nella cella non si debba moltiplicare per due.. 
Credete che Hood junior vuoterà il sacco, oppure si terrà tutto dentro per non rovinare il momento di precaria felicità? Cosa avrà da dire Maddy ai suoi amici?
Lo scoprirete nella prossima puntata, per adesso vi lascio con questi interrogativi!
Un bacio, 
Estrella. 

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Capitolo 26
*** I'm here. ***


LUKE'S POV:
Avevo deciso di andare al garage per stare un po' da solo. I preparativi per la partenza, alquanto frenetici, mi stavano distruggendo, e nonostante fossi felice che finalmente era entrato un po' di sole nelle nostre vite, sapevo che non tutto era risolto e vivevo in un costante stato d'ansia. Entrai dalla porticina di ferro, facendo attenzione a non spingerla troppo veloce poichè, essendo stata aggiunta in un secondo momento, avevano pensato bene di farla vicinissima alla parete e molto spesso si graffiava l'intonaco solo ad aprirla. 
Stavo per lanciare la borsa che avevo su una spalla in un punto indefinito del pavimento, quando una voce angelica, accompagnata da una dolce melodia al pianoforte (prestito di Lou per esercitarci prima del colloquio) mi immobilizzò.
You think I’m pretty without any makeup on
You think I’m funny when I tell the punchline wrong
I know you get me so I let my walls come down, down
Non ci misi nemmeno un secondo a riconoscere quella canzone e la voce che la stava cantando, che era notevolmente migliorata nell'ultimo anno. 
Before you met me, I was a wreck but things
Were kinda heavy, you brought me to life
Now every February, you’ll be my valentine, valentine
Mi avvicinai a lui, sentendo lo stomaco rivoltarsi ad ogni nota, mentre le parole chiare risuonavano nella stanza. Diceva sempre di non essere abbastanza bravo per cantare alle serate e mi sopresi nel rendermi conto di quanto potesse essere insicura una persona così forte e strafottente all'apparenza.
Let’s go all the way tonight
No regrets, just love
We can dance until we die
You & I
We’ll be young forever
Appoggiai la mia mano destra sulla sua mentre mi sedevo sullo scomodo sgabello, poggiando poi il viso nell'incavo del suo collo. 
You make me feel like I’m living a teenage dream
The way you turn me on, I can’t sleep
Let’s runaway and don’t ever look back, don’t ever look back
Cantai a bassa voce, facendo fermare le mani di Ashton sui tasti bianchi e neri, perchè tremavano troppo per continuare a suonare. Mi fermai giusto un attimo, facendo piombare uno strano silenzio nella stanza, per poi sedermi meglio e prendere il controllo del piano, con l'intenzione di finire almeno il ritornello e poi parlare con il riccio. 
My heart stops when you look at me
Just one touch now baby I believe
This is real so take a chance and don’t ever look back, don’t ever look back
Cantammo insieme, guardandoci negli occhi. Quando i miei occhi azzurri incontrarono i suoi, verdissimi e meravigliosi, rimasi a bocca aperta, non riuscendo ad emettere alcun suono. Anche lui si fermò, rivolgendomi un sorriso bellissimo, per poi stringermi le mani attorno ai fianchi e baciarmi. 
Non avrei mai avuto quel rapporto con un'altra persona. Nonostante le litigate, le brutte parole, i pianti, le urla, avrei rifatto tutto d'accapo senza cambiare una virgola, Ashton sarebbe stato la mia scelta per sempre. 
'Scusa..' mormorò, affondando nel mio petto. Gli accarezzai i capelli corti, tagliati contro il mio parere qualche giorno prima, prima di sussurrare un fiebile 'perchè?' al suo orecchio. 
'Per tutti i casini che ti causo, so che sono un disastro come fidanzato' borbottò lui in risposta, mettendo il broncio per le sue stesse parole. Scoppiai a ridere. 
'Mi rendi felice' soffiai soltanto, accarezzandolo. Rimanemmo abbracciati per un po' senza dire nulla, ma poi Ash si staccò, sedendosi di fronte a me. 
'Saremo sempre noi?' chiese, dubbioso. 
'Sempre' lo rassicurai. Anche se avessimo avuto successo, fossimo stati la band più quotata del pianeta, ci fossimo trasferiti, avessimo conosciuto gente nuova, non sarebbe cambiato nulla. Io lo amavo e alla gente che ama non importa così tanto del resto. 

HARRY'S POV:
Rientrai a casa per cena. Avevo passato con Nick il pomeriggio, a sfogarmi sulla settimana d'inferno che avevamo passato, sul ritorno di Maddy che non era stato esattamente come ce lo aspettavamo e soprattutto su Louis. 
Non facevamo altro che litigare. Ma non di quei litigi stupidi che dopo due ore si fa pace, no, eravamo capaci di evitarci, di scappare in opposte direzioni e di non tornare a dormire, di non parlarci nè guardarci anche se costretti a stare nella stessa stanza. 
Spalancai la porta, sopreso di trovare il mio ragazzo steso sul divano. Le ultime due sere aveva dormito da Niall, per quanto ne sapevo, per cui non mi aspettavo di trovarlo a casa nostra. Stava guardando la partita e si voltò verso di me con aria sopresa.
'Non eri uscito col cavallo?' chiese, mentre io mi dirigevo verso la cucina. Presi una mela dal mobiletto e la addentai, tornando nel salone. Non me la sarei presa per l'appellativo infantile che aveva usato nei confronti del mio migliore amico, non ne avevo alcuna voglia.
'Si, ma sono tornato presto, sono stanco' spiegai, sedendomi accanto al biondino. Di solito mi sarei buttato addosso a lui e l'avrei abbracciato, ma mi sentivo quasi a disagio e rimasi rigido, stando attento a non sfiorare nemmeno la coperta in cui era avvolto. 
Come sempre, lui sembrò accorgersene. 
'Stanco?' ripetè, mettendosi seduto accanto a me. Annuii, abbandonandomi sullo schienale e chiudendo gli occhi. Sentii un braccio congermi le spalle e mi accasciai sul suo petto, confortato finalmente da un contatto fisico che non fosse per darci spinte e scappare via di casa come dei ragazzini. 
Lui mi accarezzò i capelli e, non appena alzai la testa per guardarlo, mi baciò dolcemente. Un semplice gesto come quello mi era sembrato quasi impossibile negli ultimi tempi e mi resi conto di quanto fosse bello e quasi salutare per me sapere che potevo baciare Louis ogni qualvolta volessi. 
'Dobbiamo parlare..' sussurrò, ancora vicinissimo alle mie labbra. Io chiusi gli occhi, sentendo una stretta alla bocca dello stomaco che mi fece venire quasi da vomitare. 
'Mi stai lasciando?' chiesi, allontanandomi per guardarlo meglio negli occhi con aria accusatoria. 
'Ti amo' sorrise appena, prendendomi la mano. Quanto poteva essere bello?
Sorrisi anche io. 
'Era un no?' scherzai io, guardando di fronte a me, per poi tornare serio. L'ansia non mi era ancora passata, visto il tono serio usato dal castano, ma non riuscivo a non ammettere a me stesso che quando ero così vicino a Louis non potessi fare altro che calmarmi e dimenticarmi di tutto il resto. 
'Era un 'sono geloso di chiunque ti stia accanto e non voglio perderti'..' ammise, tutto d'un fiato, come chi parla e si pente di quel che dice un attimo dopo. 
Mi girai, trabuzzando gli occhi. 'Geloso?'
Lui distolse lo sguardo, facendo finta di prestare attenzione al match, mentre si mordeva le labbra nervosamente. Lo faceva sempre quando non sapeva come esprimersi, forse pensando che torturando il bel musetto che si ritrovava sarebbe riuscito a trovare le parole giuste per spiegare un qualsiasi concetto complicato.
'Io voglio bene a quei ragazzi.. tutto sommato, e sto cercando di aiutarli a realizzare i loro sogni, ho insegnato loro a suonare il piano e quel poco che so di musica ma..' si fermò un attimo, sospirando. 
'Ma Michael mi sta portando via Zayn, ed Ally, di nuovo. Liam sta praticamente solo con Maddy da quando è tornata, è anche giusto, però..' 
Mi guardò, deglutendo rumorosamente.
'Però adesso tutti sembrano essersi dimenticati di me. Ho bisogno dei miei amici, capisci? Ho sempre avuto loro, e te, e nessun altro al mondo..'
'Io sono qui' sussurrai, accarezzandolo, mentre lui continuava a guardare verso la tv con gli occhi pieni di lacrime. 
'Anche tu sembri essere preso da altro, passi più tempo con Irwin che con me, e sai quanto cazzo mi urta quel ragazzo!' sbottò, guardandomi dritto negli occhi. 
Risi. Era impossibile che fosse geloso di Ashton, anzi, era prorpio l'ultima persona di cui doveva preoccuparsi, viste le circostanze. 
'Sei serio?' chiesi a mia volta, interrompendo il suo discorso insensato. Lui sbuffò, seccato.
'Tu non capisci!' gridò, gesticolando nervosamente. Fece per alzarsi, ma io lo tirai per un braccio, sedendomelo addosso. 
'Ti calmi?' gli sussurrai, accarezzando i capelli che il sole gli aveva schiarito. 
'Non mi piace come ti guarda, o come ti abbraccia. Non lo fa come lo fanno gli altri, ma in modo diverso, e mi fa girare le palle.' spiegò, evitando di guardarmi.
'Ti ricordo che sei stato tu a chiedermi di aiutarlo con il piano, visto che non avevi tempo' aggiunsi la mia lamentela alle sue, prendendogli le mani. 
'Ti ho chiesto di aiutarlo a ripassare, non di diventare il suo miglior amico!' contestò ancora, non dando alcun segno di resa. Alzai gli occhi al cielo, invocando mentalmente Dio.
'Si vede da mille chilometri che Ash è innamorato di Luke, e che io sono innamorato di te. Non c'è ragione di essere gelosi' cercai di calmarlo, tirandomelo al petto. Lui si abbandonò alla stretta, stringendomi forte. 
Era così piccolo e dannatamente adorabile. 
'Siamo tutti così stressati' sbuffò, stanco. In effetti era vero. 
I ragazzi erano stressati, avendo passato venti ore su ventiquattro a provare e a scrivere, sotto la regia di Ally e Maddy. Liam, come ho già detto, era completamente assorbito dalle questioni che riguardavano la fuggitiva, che da quando era tornata non gli aveva rivolto la parola nemmeno una volta, e anche Zayn aveva tentato tutti i modi per avere un dialogo con la sorella, ma invano. Niall era infastidito quasi quanto Lou, visto che da quando Calum e company era tornati nella vita del moro lui sembrava essersi dimeticato del resto, almeno ai loro occhi. 
Io sapevo bene che non era così. Sia io, che Ally, ma soprattutto Zayn, avevamo cercato di dividerci il più possibile tra i due gruppi, ma non sempre eravamo riusciti ad accontentare tutti. Avevamo sperato in un po' di compresione da parte dei di Lou e Niall, che però si erano solo sentiti trascurati, e avevamo peggiorato le cose. 
'Andrà tutto bene' lo rassicurai, non sapendo se credere o no alle mie stesse parole. Il problema è che quando aggiustavamo una cosa, ne crollavano altre mille, e tornavamo tutti al punto di partenza, senza avere un attimo di tregua. 
Anche Lou lo sapeva bene e stava per aprire bocca quando il campanello ci interruppe, trillando rumorosamente. Corsi io ad aprire, come sempre. 
Davanti a me, un Liam affannato mi stava guardando con gli occhi spalancati. 
'Harry dovete correre.'


Holaaa chicooos!
Come va? Spero bene. Mi dispiace per il ritardo, ma non sono riuscita a pubblicare prima il capitolo, presa come sono dalla scuola, palestra e tutti i vari impegni.
Tornando al capitolo, che dire, ormai si capisce che stiamo giungendo al capolinea. La situazione per i 4 minutes of winter, come si divertiva a chiamarli Zayn, sembra migliorare di capitolo in capitolo, mentre sia il rapporto Liam-Maddy-Zayn sia quello dei nostri amatissimi Larry sembra essere in crisi. Voi che ne pensate?
Che cosa sarà successo di tanto grave da far correre Liam a casa Tomlinson-Styles? Maddy perdonerà il fratello? Il gruppo decollerà o sarà solo un tremendo fiasco?
Lo scoprirete nella prossima puntata, ahah. 
Ringrazio tutte le persone che seguono e recensiscono la storia, davvero, grazie di cuore, e invito le lettrici silenziose a lasciare un commento, seppur piccolo, alla storia. Miglioro grazie alle vostre critiche e proprio adesso che stiamo giungendo alla fine mi farebbe piacere sentire le vostre impressioni!
Adesso mi dileguo, vvb.
Estrella.

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Capitolo 27
*** Start. ***


ZAYN'S POV:
Strinsi forte la mano di Calum mentre guardavamo la volante della polizia allontanarsi. Il moro mi aveva messo a conoscenza di ciò che aveva scoperto sulla famiglia di Kyla e dopo svariate discussioni avevamo deciso di non trascinare anche la bionda nell'orda degli avvenimenti che ci avevano stravolto la vita. 
Se David avesse confessato e avesse rivelato il nome dei suoi aiutanti che l'avevano coperto, bene, altrimenti non avremmo privato Kyla di un padre, per quanto spregevole fosse. L'aveva solo fatto per garantire un futuro migliore ai suoi figli, e nonostante fossi dell'idea che il fine non giustifica i mezzi, un po' avevo cercato di mettermi nei suoi panni e di capirlo. 
In realtà, io e Cal (come avevo iniziato a chiamarlo) avevamo deciso di non mettere a conoscenza nessuno dei piani che avevamo ideato insieme, che le uniche persone che si sarebbero esposte sarremmo stati noi, nonostante ci sentissimo un po' meschini a nascondere tutto perfino ad Ally e Maddy. E non era stato facile attuare il piano da soli. 
Avevamo dovuto rubare il pc a Michael, recuperare tutte le informazioni e i registri copiati dal rosso e portare il tutto ad un buon avvocato che non fosse della zona. David poteva avere più informatori del previsto, così ci eravamo rivolti ad uno specialista di Leeds, che aveva deciso di presentare le prove al commissariato senza nemmeno avvisarci. Ovviamente l'aveva fatto con una certa astuzia, approfittando dei giorni di vacanza dell'ispettore capo del commissariato, nonchè zio della bionda, per presentare le accuse e far arrestare Hood senior in un battibaleno.
La volante era fin troppo lontana quando mi ridestai dai miei pensieri. Ogni metro che la vettura aveva percorso, fino al momento in cui era sparita del tutto, era stato per me come la fine di un'agonia durata fin troppo tempo. 
Finalmente mio padre poteva riposare in pace. Avremmo riavuto tutto indietro, ogni cosa che ci era stata presa con la forza sarebbe tornata nostra, e questo mi stava dando un sollievo che credevo non avrei mai provato. 
Eppure non mi sentivo felice come mi aspettavo. Con quel gesto avevo rovinato la vita di un'intera famiglia e forse quella di un intero gruppo, bruciando la possibilità di una brillante carriera nella grande mela per i 4 minutes of winter. 
Insomma, i produttori avrebbero sicuramente saputo dell'arresto del padre del bassista, anche perchè David era una persona di rilievo, che cosa ne avrebbero pensato?
Avevo ricominciato a tenere a quei quattro idioti, nonostante mi costasse ammetterlo. 
"E' finita" esclamò Cal, sorridendo fra le lacrime. Almeno lui sembrava felice di essersi liberato di quel peso, mentre io ne sentivo un altro peggiore gravare sulle mie spalle.
"E' finita" ripetei io, forse un po' incredulo di poterlo dire davvero.
"Ti ho già detto che non devi sentirti in colpa" mi ammonì lui, guardandomi dritto negli occhi. Io gli sorrisi.
"Nemmeno tu" risposi a tono, dandogli un buffetto su una guancia. 
Non era giusto che si sentisse colpevole degli errori del padre e invece continuava a farlo, continuava a sentire come se il nostro allontanamento, le nostre brutte liti, tutti i pianti e le urla fossero solo colpa sua, quando in realtà non era affatto così. 
La colpa era mia, che non avevo saputo spiegargli, e del padre, che era solo un meschino assassino senza dignità. Lui, semplicemente, non aveva avuto la forza e il coraggio di affrontare la verità, e non potevo fargliene una colpa. 
"Avvisiamo gli altri?" chiesi poi, rompendo il silenzio. Lui sorrise ancora, questa volta anche con gli occhi, e mi indicò un punto della strada, sussurrando un appena udibile 'non c'è bisogno'. 
Tutta la squadra, completa di cheerleader e calcatori in uniforme, stava correndo verso di noi, guidata da Liam. Scoppiai a ridere. 
"Che cosa è successo qui?" chiese il biondo, affannato, mentre si appoggiava sulle ginocchia con fare stanco. 
"Ti hanno interrotto nel bel mezzo di una partita, vero Niall?" rise Calum, guardando i suoi pantaloncini corti, asosolutamente inadatti per la giornata. 
"Si. A quanto pare qui attorno c'erano delle volanti, qualche minuto fa. o mr. corriamo o ci perdiamo l'arresto Payne ha preso una svista?" chiese il biondo, guardando Liam di traverso. Io scossi la testa, ridendo di quella scena comica. 
Quanto mi erano mancati i miei migliori amici?
"Liam non ha preso una svista, c'erano davvero delle volanti qui" spiegò Hood junior, guardando mia sorella che ancora non si decideva a rivolgermi la parola. 
"Allora spiegateci cos'è successo!" gridò Irwin, impaziente. Cercai gli occhi verdissimi di Ally e sopresi la mora intenta a fissarmi stranulata. Appena si accorse che stavo ricambiando il gesto sorrise spontaneamente. 
"E' finita" dissi soltanto. 

Dopo una settimana dall'arresto, io e Calum ci trovammo di fronte lo stesso gruppo che mi aveva assalito davanti alla casa Hood, con la differenza che ci in quel momento eravamo all'aereoporto di Londra e che quasi tutti stavano piangendo. 
"Lasciaci un po' Cal" mi rimproverò Kyla, strattonando il moro dalle mie braccia, e io sorrisi e glielo lasciai. 
Harry mi diede una spinta, accennando ad Ally che ci stava guardando da qualche metro di distanza, come se tutto quel dolore misto a gioia ed entusiasmo che stavamo provando non le appartenesse.
Mi avvicinai a lei e la tirai forte verso di me. Lei si accucciò sul mio petto, facendo tanta fatica per non piangere. 
Negli ultimi mesi avevamo imparato tutti qualcosa: io avevo appreso che non bisognava tirare conclusioni affrettate e che parlare era spesso la soluzione migliore ai problemi, Ally aveva imparato che forse i sentimenti bisognava mostrarli, una volta tanto, che dire 'ti voglio bene' ad una persona non può far che bene, che piangere è meglio di tenersi tutto dentro, Maddy aveva tirato fuori il suo vero carattere, la sua testardaggine, aveva cominciato a prendersela quando ce n'era bisogno e a farsi rispettare perfino da me. Lou aveva cominciato a rompere la bolla di vetro in cui teneva Harry, facendo sì che facesse nuove amicizie, ed Harry aveva cominciato a sentire tutte le versioni di uno stesso accaduto, non dando sempre ragione alle sue best, ma cercando di mettere la pace anche quando sembrava impossibile. 
Micheal aveva cominciato ad ascoltarmi, a seguire i miei consigli, a chiedere la mia opinione e non solo quella dei suoi amici, Luke e Ashton avevavo finalmente imparato ad amarsi, e questo non faceva che bene alla band, che al momento della partenza toccava uno dei punti di massimo splendore. Calum aveva imparato ad essere obbiettivo, ad affrontare i problemi con coraggio e ad ammattere i suoi errori, cosa non da tutti e Liam aveva iniziato a lottare per ciò a cui teneva, a gridare i propri sentimenti al mondo senza averne paura, ad amare e ad essere amato. 
Anche Niall, che aveva conosciuto i ragazzi quando i due gruppi si erano già separati, aveva capito che quei ragazzi erano buoni come il pane e che prima di dare un giudizio su qualcuno bisognava conoscerlo bene.
Erano passati pochi mesi, eppure ci avevano cambiati, ed eravamo cresciuti più di quanto avessimo mai fatto. 
"Andrà tutto bene" sussurrai alla mia mora preferita, che si era abbandonata alle lacrime. 
"Ma..mi mancano già" sillabò lei fra i singhiozzi. Ally non piangeva mai, era davvero strano vederla così vulnerabile. 
La strinsi più forte ma l'abbraccio che Michael le diede, dopo averla sottratta dalle mie braccia, fu molto più rassicurante e riuscì a calmarla. 
Ne approfittai per scherzare un'ultima volta con gli altri tre ragazzi e cominciare a portare le valigie verso il check-in aiutato da Liam e Maddy, che si ostinava a non volermi parlare. 
"L'aereo Londra-New York è in partenza, prepararsi all'imbarco"
"Dobbiamo salutarci, temo" mormorò Ashton, guardandomi con aria rammaricata. 
Io gli sorrisi e lo abbracciai in segno di pace. Era una brava persona, peccato essermene accorto troppo tardi. 
Poi venne il turno di Luke, che non riuscì a trattenere una lacrima solitaria che gli rigò il viso appena gli feci giurare che mi avrebbe chiamato, appena arrivati. 
Quando abbracciai Calum, lui mi rimproverò perchè diversamente dagli altri avevo iniziato io a piangere come un deficiente.
"Non sto partendo per la guerra, non preoccuparti!" rise, cercando di nascondere gli occhi lucidi affondando il viso nel mio petto.
"Putroppo per me" risi anch'io, dandogli un buffetto sul collo. Quando mi allontanai da lui, mi accorsi che Kyla stava sorridendo e mi chiesi come potesse essere tanto felice, visto che il ragazzo che amava stava per partire per la grande mela e che con grande probabilità ci sarebbe rimasto per molto tempo. Michael le si avvicinò per abbracciarla un'ultima volta, ma lei scosse la testa. 
"Parto con te" disse soltanto. Altri abbracci, altre lacrime, ma tanta tanta speranza stava illuminando l'anima di quei ragazzi. Quella partenza avrebbe segnato l'inizio di una fantastica storia. 


Hii guys!
Come state? Mi rendo conto che sono moooolto in ritardo, ma purtroppo la scuola mi sta impedendo di vivere e visto che ho sempre troppa ansia per le interrogazioni non riesco nemmeno a trovare l'ispirazione ahha
Okay, la smetto di parlarvi dei miei casini persona, per concentrarci sulla storia. 
Vi avviso che questo è il PENULTIMO CAPITOLO di Bright Sides. Spero non ci siate rimasti male, ma vi avevo avvisati che stavamo giungendo al termine ahah
David Hood viene finalmente arrestato (lo so, ho fatto una descrizione davvero striminzita dell'accaduto) e i ragazzi partono per l'America, voi cosa ne pensate di questa partenza? 
Il gruppo decollerà? O quella partenza sarà solo l'inizio della fine?
Lo scoprirete nella prossima puntata, per adesso vi lascio col dubbio e con la raccomandazione alle lettrici sileziose di dire la loro sull'andamento dei fatti. Mi serve la vostra opinionee!
Adesso vado, un bacio.
Estrella.
 

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Capitolo 28
*** Happy Ending. ***



23 Luglio 2018
ALLY'S POV:
Sistemo la cravatta a Harry mentre Maddy si occupa di trovare le scarpe del riccio tra le tante buste che sovrastano il letto. Anche Niall è corso in nostro soccorso e si mette a cercare le scarpette di Cenerentola, mentre Ashton rimane appoggiato alla porta e ci guarda sorridente. 
"Sono lì dentro, da qualche parte" cerca di aiutarli il riccio, che si morde le labbra nervosamente, mentre io gli aggiusto il colletto della cravatta. 
"Stai calmo, piccolo" gli sussurro all'orecchio e lui annuisce, afferrando la scatola grigia che il biondo gli porge. 
Mezz'ora dopo, finalmente, riusciamo ad entrare nella limousine nera presa in prestito per l'occasione e arriviamo solo con venti minuti di ritardo, che a Louis saranno di sicuro parsi un'eternità.
Vedo Zayn da lontano, che fissa la vettura mentre si avvicina al vialetto circondato di candele profumate e cosparso di petali bianchi. Ha messo il completo nero che abbiamo comprato insieme per l'occasione ma, probabilmente grazie a qualche dritta di Kyla, ha ricordato di mettere nel taschino della giacca il fazzoletto tiffany come il mio vestito e devo dire che non è davvero niente male vestito così elegante.
Luke è accanto al mio ragazzo ed entrambi dicono qualcosa sottovoce al biondino, forse con l'intento di calmarlo, ma sortendo poco effetto.
Corro accanto a Maddy, che già si è posizionata sull'altare insieme a Kyla e ad Ashton, e guardo Louis di fronte a me, cercando di trasmettergli tutta la tranquillità possibile. Ma i suoi occhi diventano lucidi quando Michael, eccezionalmente all'organo, fa partire la marcia nunziale e io stringo forte la mano della mia migliore amica. 
Sono cambiate tante cose dal giorno in cui i ragazzi sono partiti per l'America e lo manifestano i paparazzi che, tenuti lontani dai cancelli chiusi e da guardie che sono pronte a buttare calci a destra e a manca, circondano il magnifico Lee Valley Park della periferia di Londra. Calum ha avuto l'idea di affittarlo per l'occasione, visto che proprio in quel parco Lou ha chiesto ad Har di sposarlo, e a tutti è sembrato un colpo di genio degno di nota. 
I 5 Seconds of Summer, noti tra le adolescenti di mezzo mondo come 5SOS, hanno già completato tre tour mondiali e ne hanno pianificato uno per il 2019. 
Kyla sta ancora con Michael, nonostante non vada molto a genio alle fan, e tutti e cinque vivono (quando non sono in tour) a Los Angeles. Nonostante ci sia un oceano di mezzo vengono a trovarci spesso, soprattutto Luke ad Ashton, che hanno finalmente capito come mandare avanti la loro relazione, passano per bradford almeno una volta al mese.
David è stato arrestato con l'accusa di omicidio colposo e sta scontando l'ergastolo. E' stata dura e abbiamo dovuto sbattere da un tribunale all'altro per testare l'autenticità delle prove che aveva presentato il nostro avvocato, visto che quell'uomo ha aiuti dovunque e molte volte misteriose giurie hanno rinviato la sentenza senza motivo, ma ce l'abbiamo fatta e adesso Yaser può riposare in pace.
Maddy ci ha perdonati tutti, alla fine, e lei e Liam, che ha finalmente finito l'università e presto comincerà a lavorare come avvocato d'ufficio, hanno fatto pace e sono tornati insieme. 
Niall e la sua ragazza hanno aperto una concessionaria dove entrambi lavorano e il biondo ha rivelato che ha intenzione di aprire anche un negozio di articoli sportivi per conto suo, visto che ormai se ne intende e gli affari vanno a gonfie vele.
Harry invece, grazie alla magica pubertà che l'ha reso un dio greco personificato e ad un piccolo aiuto da parte dei 5sos, è diventato uno dei modelli più richiesti sulle passerelle londinesi e spesso propone anche ai ragazzi di aiutarlo con gli spot pubblicitari e servizi fotografici, nonostante ognuno abbia la propria occupazione. 
Devo ammettere che nonostante tutti gli impegni che ha Zayn quotidianamente, visto che ha rilevato l'azienda e gestisce con Lou lo studio dove il biondino è diventato l'architetto d'interni più richiesto dai ricconi di Londra, il mio ragazzo è il più incline a partecipare agli shooting che vengono organizzati dal riccio e la cosa mi sta preoccupando. Non vorrà per caso lasciare il mondo del marketing per diventare una star della tv e rimpiazzarmi con una show girl senza cervello?
Lo guardo un attimo, lui se ne accorge e mi sorride. No, Zayn non mi lascerebbe mai e lo so bene. Nonostante ne abbiamo passate tante in questi anni non ha smesso di amarmi nemmeno un attimo e me ne da la prova di continuo.
Ieri ho sentito per caso che parlava con Cal di 'dove nascondere l'anello', visto che abitiamo insieme da un anno e mezzo, e credo vivamente che tra non molto ci sarà un altro matrimonio da celebrare. Ne sono più che felice.
E adesso il riccio sta attraversando il tappeto candido come la neve, sorridente come non mai, per sposare l'amore della sua vita. 
Mi rivolge un'occhiata carica di preoccupazione e di speranza che mi procura una stretta al cuore e mi fa venire l'istinto di abbracciarlo e gridargli quanto sono felice per lui, quanto sono felice per tutti noi. 
Ne siamo usciti e grazie a tutti i casini che una volta sembravano volerci distruggere siamo diventati forti, ed ora posso affermare che finalmente siamo diventati gli adulti che i nostri genitori desideravano che diventassimo, l'uno l'esempio per l'altro. 
Siamo persone innamorate della vita, che non hanno paura di rischiare il tutto per tutto, di gridare al mondo che cosa provano, di riconoscere che per essere felici basta pochissimo e sono felice che nonostante alcuni di noi abbiano preso strade (che non avrebbero mai pensato di percorrere) sono rimasti coi piedi per terra e ringraziano il cielo per ogni traguardo raggiunto. 
Negli anni ho imparato, soprattutto, che le cose che danno maggior soddisfazione sono quelle che hanno bisogno di tanta forza d'animo per essere realizzate, perchè, una volta rese realtà, sono quelle che ti rendono più fiero di te stesso e che ti danno un motivo per andare avanti. 
Posso affermare finalmente che la felicità esiste e che anche se si nasconde noi non dobbiamo smettere di cercarla, di inseguirla in ogni dove, perchè ho avuto la prova che sorridere e fare del bene non può portare altro che benessere e che tutto torna indietro prima o poi. 
L'odio genera odio e l'odio non cambia il mondo. 
L'amore cambia il mondo, o almeno ha cambiato il mio, e non c'è vittoria migliore. 



Hi guys!
Che dire, siamo giunti alla fine di questa (per me e spero anche per voi) meravigliosa avventura e mi sento in dovere di ringraziare ogni singola persona che ha inserito la storia tra le seguite/preferite e che ha lasciato anche solo una piccola recensione per far sentire il proprio parere riguardo alla storia. 
Nonostante l'abbia interrotta e ripresa più di una volta, ho visto che alcuni di voi hanno seguito Bright Sides nonostante tutto e ne sono davvero felice. 
I Larry, i Zally e tutte le varie coppie che si sono formate hanno avuto il loro lieto fine, nonostante tutte le difficoltà, e spero che chiunque stia leggendo abbia il suo, perchè tutti meritano la felicità e nessuno deve mai perdere la voglia di cercarla dentro sè stesso. 
Solo un grande grazie.
Vostra, Estrella. 

P.s: non vi libererete di me, presto tornerò più carica che mai con una nuova ff, quindi stay tuned!

P.s.s: grazie grazie grazie. 

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