New start

di Winter snow
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** New start ***
Capitolo 2: *** The first day ***
Capitolo 3: *** Cena di famiglia ***
Capitolo 4: *** Feelings ***
Capitolo 5: *** Complicazioni ***
Capitolo 6: *** Segreti ***
Capitolo 7: *** Broken ***
Capitolo 8: *** I funerali ***
Capitolo 9: *** Forget the past ***
Capitolo 10: *** Melodies ***
Capitolo 11: *** Sorprese ***



Capitolo 1
*** New start ***


NIALL:
 
 
Mi trovavo all'aeroporto di Dublino quella mattina di fine agosto,pronto a raggiungere Londra,per andare a vivere con mio padre,la sua nuova moglie,e la figlia di lei.
Non ero entusiasta per tutto ciò,anche perché dovevo trasferirmi in una nuova città,a casa di mio padre con il quale non avevo mai avuto un bellissimo rapporto , e come se non bastasse il dover vivere con lui in casa c'erano anche sua moglie Helen e sua figlia Felicity una ragazza di un anno in meno di me che avevo visto circa una volta o due quando ero piccolo e che a malapena ricordavo.
E a me, un semplice ragazzo irlandese di 18 anni ,non molto diverso da tutti,o almeno non troppo,non faceva nessuna voglia.
Ero obbligato a "subire" tutto questo perché mia madre era morta,un fottutissimo cancro se l'era portata via,l'aveva portata via di me,quella malattia mi aveva portato via la persona più importante di tutte,era il mio punto di riferimento,lei era il mio tutto. Avrei preferito fosse capitato a me,ma ormai quello era il passato e non volevo ricordare tutto il dolore che avevamo avuto io e la mamma in questi anni:quando avevo 7 anni i miei divorziarono,mio padre andò a vivere a Londra e nel giro di 2 anni si risposò con un'altra donna;e come se non bastasse quando avevo 16 anni mia madre si ammalò le venne il cancro,lottò contro di lui per due anni con tutte le sue forze,ma purtroppo vinse lui è mia madre mi lasciò ,quindi io fui costretto a trasferirmi a Londra dal mio unico parente rimasto,mio padre.
La voce metallica dell'aeroporto mi risvegliò da tutti i miei pensieri ;così salì sul l'aereo,mi misi un paio di cuffiette e mi addormentai,mi svegliai dopo circa mezz'ora e dopo ancora un po' di tempo passato sull'aereo mi preparai all'atterraggio. Quando scesi non vidi nessuno quindi mi misi a sedere su una panchina ad aspettare che qualcuno dei miei ''familiari" mi venisse a prendere.
Dopo circa dieci minuti passati su quella scomoda panchina sentii la voce di una donna sulla cinquantina chiamarmi
"Niall" 
Mi alzai di scatto e vidi che era Helen,la moglie di mio padre
"Ciao Helen" dissi accennando un sorriso
"Come stai tesoro,tutto bene?" 
"Si,sto bene"
"Sono così contenta di vederti,dai vieni"disse prendendo la mia valigia "andiamo a casa" 
Ci dirigemmo in macchina e il viaggio durò poco più di un quarto d'ora e fu piuttosto silenzioso,quando arrivammo Helen parcheggiò la macchina in un vialetto e poi mi fece entrare in casa, era una bella villetta,di quelle con il giardino curato e in ordine appena aprì la porta ci saltò a dosso un cane: un golden retriver,era ancora un cucciolo e voleva solo qualche carezza,anche se io ho sempre preferito i gatti,rompono meno le palle.
Subito dopo Helen mi accompagnò al piano di sopra, in quella che doveva essere camera mia,appena entrai vidi una camera pulita e ben ordinata,abbastanza ampia con un letto ad una piazza e mezzo,le pareti di un colore che dava sull'azzurrino,attaccata al muro c'era una piccola scrivania e un armadio non molto grande,sembrava tutto così perfetto,tutto così angelico...mi persi per qualche secondo lì dentro e poi la voce della mia matrigna mi riportò alla realtà 
"Niall,sistema pure le tue cose e rilassati,tuo padre torna stasera per cena e io tra poco devo andare al lavoro,ti lascio qualcosa di pronto per pranzo hai fame?"
"No grazie,stai tranquilla non ho fame,ho solo voglia di rilassarmi un po' "
"Come vuoi tesoro" rispose lei parlandomi con una voce talmente dolce che mi ricordava una delle tante conversazioni che ho sempre avuto con mia madre...

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Capitolo 2
*** The first day ***


NIALL:
Appena Helen uscì di casa mi fiondai nel letto e senza accorgermene mi addormentai,all'ora di pranzo mi svegliò solo un rumore forte che mi face letteralmente sobbalzare,così scesi di sotto e vidi una ragazza seduta a terra che giocava con il cane che quando ero appena arrivato mi si era gettato addosso, rimasi fermo,in piedi sul primo gradino delle scale a guardarla finché lei non distolse lo sguardo dal cane e lo posò su di me,mi squadrò dalla testa ai piedi e poi disse
"Ciao,tu devi essere Niall!" 
Non risposi,rimasi fermo sulle scale a guardarla e poi lei aggiunse
"Mi ricordo di te, eri poco più di un bambino con una parlantina inferrabile,l'ultima volta che ti ho visto,ora non sembri molto loquace a quanto pare"
Fu allora che mi decisi a scendere le scale e ad avvicinarsi a lei e al cane 
"Ciao Felicity"
"Ah quindi sai il mio nome "
"Guarda che anche io mi ricordo di te,anche se eravamo piccoli l'ultima volta che ci siamo visti,eri una bambina piuttosto timida mi ricordo che non riuscivo a spiegarmi il perché tu non spiccicassi mai parola"
Lei mi guardò e poi sorrise,pensai che era cresciuta e anche molto bene,era davvero una bella ragazza e aveva degli occhi azzurri stupendi
Dopo poco feci per tornare in camera mia quando lei mi fermò
"Hai fame? Scommetto che non hai mangiato nulla,dai sei vuoi preparo qualcosa e mangiamo insieme..."
"No grazie,non ho fame"
"Ma Niall dai io..."
"Ho detto no,grazie"
Detto questo tornai in camera mia e chiusi la porta alle mie spalle, avevo già parlato troppo ormai non ero abituato ad avere ogni tipo di conversazione che mi riportava  ai ricordi della mia infanzia,avevo deciso di cancellare il mio passato,non volevo più ricordare nulla e perciò mi ero creato una specie di muro invisibile per permettermi di stare lontano dal mondo che mi circondava anche se era dura non tornare sempre alla realtà....
 
 
 
 
FELICITY:
Niall era uno di quei ragazzi che io solitamente definivo "strano" ma sapevo che lui era diverso,suo padre me lo aveva sempre descritto un ragazzo allegro,solare e socievole...ma dopo quello che era successo a sua madre era cambiato,vedevo che c'era molta sofferenza nei suoi bellissimi occhi color oceano. 
Niall era uno di quelli che io solitamente definivo un bel ragazzo:poco più alto di me,abbastanza magro,lineamenti molto definiti,capelli di un biondo ormai svanito,occhi blu e un sorriso da mozzare il fiato anche se sapevo che non lo avrebbe mostrato molto volentieri e in un certo caso mi colpì subito.
Andai in cucina e mi preparai qualcosa da mangiare e preparai un sandwich anche per Niall;così glielo portai in camera sua,salì le scale e bussai alla porta,una voce dall'altra parte si liberò fievole,un semplice "avanti " mi permise di afferrare la maniglia e aprire... Lui era lì steso sul letto con gli occhi appiccicati al suo cellulare. 
Mi avvicinai al suo letto 
"Anche se avevi detto di non avere fame,ti ho portato un sandwich,te lo lascio sulla scrivania" dissi accennando un sorriso 
"Grazie" disse lui scrutando ogni mia singola mossa
"Se hai bisogno di me sono nella stanza accanto alla tua"
Detto questo uscì e andai in camera mia a riposarmi un po'.
 
NIALL:
La gentilezza di Felicity mi spaventava e mi rassicurava allo stesso tempo, era una bella ragazza,molto gentile e simpatica e questo l'avevo notato subito ma non volevo immischiarmi nella sua vita.

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Capitolo 3
*** Cena di famiglia ***


NIALL:
Arrivò presto la sera e avendo passato il pomeriggio e dormicchiare e a guardare il mio cellulare,il tempo volò.
Erano le 7 di sera quando decisi di uscire dalla mia camera per dirigermi al piano di sotto ed aspettare che tornassero i "miei" per cena.
Così scesi di sotto e trovai Felicity seduta sul divano che guardava la tv,insieme al cane che si era comodamente accucciato vicino alla sua padrona.
Senza pensarci,istintivamente, andai a sedermi accanto a lei.
"Ehi" mi disse lei voltandosi verso di me e guardandomi con un'aria spensierata
"Ciao" risposi restando attaccato con gli occhi alla televisione
Dopo quelle due uniche parole,nessuno disse più nulla e si creò un certo imbarazzo tra di noi,così decisi di rompere il ghiaccio domandandole " tu sai mica a che ore tornano mio padre e tua madre?" Lei annuì e mi disse "fra circa mezz'ora" rimase per qualche secondo in silenzio e continuò "Niall,da quanto tempo non vedi tuo padre?" 
Rimasi spiazzato da quella domanda,non risposi,alzai le spalle e rimasi con gli occhi incollati alla tele.
Era davvero strano il modo in cui quella ragazza mi faceva andare nel panico con delle semplicissime,innocenti domande.
Le sette e mezza si avvicinarono e ogni minuto che passava ero sempre più convinto che avrei avuto un attacco di panico,anche perché da quando mia madre era morta, erano sempre più frequenti.
Quando sentì il tintinnio di una chiave avvicinarsi alla serratura impallidì, poi la voce di Helen ci chiamò, poi la sua figura piombò nel salotto
"Ciao ragazzi"
E poi iniziò con le solite domande da "mamma" del tipo se avevamo mangiato,oppure se mi trovavo bene nella mia nuova camera,e ci disse che era contenta che io e Felicity avevamo fatto conoscenza.
Poi la vidi scomparire in cucina.
Dopo dieci minuti si alzò anche Felicity e la raggiunse,andai anche io in cucina ma rimasi sulla soglia a guardarle preparare la cena e ad apparecchiare la tavola,erano talmente immerse nelle loro faccende che non si accorsero nemmeno che le stavo osservando 
"Avete bisogno di aiuto?" La mia voce uscì fievole e con un po' di imbarazzo 
"Oh no tesoro,stai tranquillo " fu la risposta di Helen,accompagnata da un sorriso molto dolce
Dopo circa un quarto d'ora arrivò mio padre,ero terrorizzato all'idea di vederlo anche perché riflettendoci,da quanto tempo non vedevo mio padre? In quell'istante mi ritornò in mente la domanda di Felicity,domanda a cui non avevo avuto voglia di rispondere,o semplicemente non sapevo cosa rispondere.
Mio papà entrò in cucina e appena mi vide gli di illuminarono gli occhi,venne ad abbracciarmi e poi disse "Niall,quanto sei cresciuto,mi sei mancato tanto ti giuro non vedevo l'ora di vederti" io mi limitai ad un sorriso un po' forzato e ad un " Ciao papà,sono contento di vederti"
Mio padre salutò poi Helen e Felicity,non mi sorprese poi molto nel vedere che verso di loro era più affettuoso rispetto a come si comportava con me mia madre quando erano sposati.
La cena fu piuttosto silenziosa parlarono più che altro mio padre e Helen,io ero un po' in imbarazzo,mentre Felicity sembrava a suo agio, era una ragazza tranquilla e non credo che parlasse molto all'interno del nucleo familiare.
Dopo cena me ne andai in camera mia... Ma poco dopo sentii bussare alla porta,chi poteva essere?                                                                                  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
(SPAZIO AUTRICE: QUESTO È IL TERZO CAPITOLO,SPERO CHE VI PIACCIA,QUA SI CAPISCE CHE NIALL SOFFRE DI ATTACCHI DI PANICO,SCOPRIAMO ANCHE UN NIALL UN PO TIMIDO,IMBARAZZATO DALLA SUA NUOVA FAMIGLIA... AGGIORNERÒ LA STORIA IL PRIMA POSSIBILE! :D 

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Capitolo 4
*** Feelings ***


NIALL
Scattai in piedi dal letto ed andai ad aprire alla porta,era Felicity,era di fronte a me sorridente a pochi centimetri dal mio naso... Mi bloccai,come se non fossi capace di proferire parola davanti a lei,pensai che fosse bellissima,mi irrigidii,aprì la bocca come per voler parlare,ma non uscì neanche una piccola insignificante sillaba,rimanemmo così per poco fin quando lei non si decise a parlare
" Ehi, volevo solo avvisarti che noi stiamo per guardare un film e che ci farebbe piacere se venissi anche te,sai se vuoi puoi scegliere te cosa guardare e..." Non le feci finire la frase,la interruppi con una risposta secca e fredda.
"No,sto qua".
"O-ok,scusami per averti disturbato..."
Lei mi guardò abbattuta,il suo sorriso scomparì e chiuse la porta tornando di sotto. Forse rimase delusa,o forse dispiaciuta perché da quando ero entrato in quella casa le avevo sempre dato risposte secche,fredde nonostante lei fosse stata sempre gentile e amorevole nei miei confronti. Non volevo comportarmi così da stronzo con Felì anche perché da quel poco che la conoscevo avevo subito capito che non se lo meritava,ma non potevo fare altrimenti, se mi fossi comportato come il Niall di sempre,quello gentile e carino, i ricordi della mia infanzia potevano ritornare molto più facilmente e non volevo,non potevo ricordare il passato. 
Rimasi in camera mia,non scesi per tutta la sera,nonostante i continui richiami di mio padre. Il mattino dopo mi alzai,andai di sotto ma trovai solo mio padre in cucina,appena lo vidi feci per tornare in camera ma lui mi fermò 
"Niall,rimani qua a fare colazione"
Lo guardai,aveva gli occhi pieni di speranza,voleva davvero passare del tempo con me...
"No,io...torno in camera mia"
Ma poi tornò a supplicarmi
"Ti prego, Niall..."
Senza dire nulla,feci marcia indietro e andai a sedermi con lui,dopo qualche secondo iniziò a parlare
"Niall,volevo dirti che mi dispiace da morire per quello che è successo,e vorrei essere stato un padre migliore,vorrei essere stato il padre che tu desideravi,quello di cui avevi bisogno,il padre che hai sempre meritato ma che non hai mai avuto..." Cercò di soffocare un singhiozzo,gli occhi erano piedi di lacrime,sapevo che sarebbe scoppiato in un pianto e che poi avrebbe coinvolto anche me in un pianto disperato,desideroso di aiuto,desideroso di rivedere la luce dopo tutto il buio di cui mi ero abituato in questi ultimi due anni.
Ma non fu così,almeno per me,mio padre scoppiò a piangere e mi abbracciò,nonostante non ero abituato a tutto quel contatto mi sentii al sicuro,al riparo da tutto il male,da tutto il dolore provato negli anni precedenti.
Poi mio padre dopo essersi asciugato le lacrime,riprese a parlare
"Ti voglio bene figliolo e sono contento che tu sia qui..."
"Ti voglio bene papà" stavolta fui io piangere,mi sfogai almeno un po'.
Poi la giornata prese a scorrere normalmente. Finché non accade un cosa che mi stupì,e non poco.

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Capitolo 5
*** Complicazioni ***


NIALL:
Felicity piombò in cucina,quando mio padre era già uscito per andare al lavoro,ma la cosa che mi stranì fu che lei nonostante mi avesse visto lì seduto non mi rivolse la parola,non mi degnò nemmeno di uno sguardo e la cosa mi sembrò al quanto strana  perché ormai, anche se vivevo li da poco mi ero abituato ai suoi modi gentili ed al suo essere assurdamente dolce con me che ero l'ultimo arrivato.
La osservai mentre prendeva un bicchiere d acqua da frigorifero,aveva l' aria assonnata,con i capelli spettinati e gli occhi stretti in due fessure,probabilmente doveva ancora abituarsi alla luce mattutina,poi lei guardò me,i suoi occhi si fecero grandi e mi accorsi che nonostante avesse gli occhi chiari ,erano di un colore tra il grigio-azzurro,erano stranamente belli.
Mi guardò come incitarmi a parlare, io aprì la bocca come per voler dire qualcosa,ma non uscì parola,qualsiasi fosse la cosa che volevo dire mi si bloccò in gola. Poi dopo poco se ne andò in camera sua,la vidi scendere dopo circa venti minuti,stava per uscire di casa,ma la fermai
"Stai uscendo?" Domandai un po' in imbarazzo 
"Così sembra" rispose lei,prendendo la borsa
"Posso venire anch'io?" Non sapevo neanche io da dove mi uscirono quelle parole.
Lei mi guardò a dir poco sorpresa e poi disse "non sai nemmeno dove sto andando..."
Ero convinto di essermi arreso,che ormai mi ero convinto a restare a casa ma con una forza inaspettata mi avvicinai a lei,mi ritrovai ad essere pericolosamente vicino al suo viso "Non puoi dirmelo te dove stai andando,sorellina?"
La vidi rabbrividire a quelle parole,deglutì e poi " Non credo che ti interessi venire con me,fratellino" sputò con convinzione,poi afferò la maniglia della porta di casa e uscì lasciandomi lì, ero da solo di nuovo,Helen e papà al lavoro e Felì fuori,la casa era vuota e quindi per non annoiarmi inizia a gironzolare per la casa,anche per cercare di capire il più possibile della mia nuova famiglia.
Iniziai nell'andare nella camera di Felicity;era una bella stanza,ampia con l'intonaco del muro del mio stesso colore,il letto ancora sfatto,un armadio bianco,una scrivania non troppo grossa,dove ci erano appoggiati alcuni libri,alcuni fogli con degli scarabocchi,e delle penne e il suo I-Pad,non resistetti alla tentazione di aprirlo e in effetti ci trovai molte cose interessanti mi colpì una chat,credo sia stata con una sua amica,dove lei diceva che doveva arrivare  suo "fratello" dall'Irlanda e che non era per nulla contenta e che era sicura che io le avrei complicato la vita e tutto il resto,ci rimasi molto male perché ancora non riuscivo a capire perché lei si comportasse in quel modo,ma continuai a leggere fino a quando la porta di spalancò,lei era lì, mi osservava con uno sguardo pieno di disprezzo. Staccai gli occhi dall i-pad e la guardai pronunciare ad un tono di voce abbastanza alto
"Niall,che cazzo stai facendo?"
"Felì,io..."

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Capitolo 6
*** Segreti ***


NIALL
 
Posai il tablet sulla scrivania e mi avvicinai a lei lentamente.
"Felì io...senti mi dispiace per aver..."
"Esci dalla mia stanza"
"Ma Felì ascoltami"
"Niall,esci dalla mia stanza,non voglio ascoltarti"
Uscì e la lasci lì da sola,tornai in camera mia,mi sdraiai sul letto a fissare il soffitto per un tempo che mi sembrò infinito. Ma poi preso dai sensi di colpa decisi di andare a parlare con lei;così bussai alla sua porta ma ricevetti solo un "vai via Niall " ma decisi di entrare lo stesso,la trovai affacciata alla finestra,mi avvicinai 
"Che vuoi?" Mi domandò lei irritata,continuava a guardare fuori dalla finestra 
"Voglio scusarmi,sai per quello che è successo prima..."
"So quello che è successo prima" ora non guardava più il paesaggio della città grigia,ora guardava me,gli occhi dello stesso colore del cielo nuvoloso.
"Mi dispiace,sul serio, non dovevo leggere le tue cose private,ho sbagliato"
Lei sospirò,poi riprese a guardare fuori dalla finestra 
"Accetto le tue scuse Horan"
"Horan? Ora mi chiami pure per cognome?”
"Perché non dovrei? Non siamo mica fratelli io e te!"
"No infatti! E non credo lo saremo mai..."
Detto questo me ne andai in camera mia.
Come al solito alle 7:30 tornarono Helen e papà e come al solito la cena fu silenziosa, ma quando erano tutti a letto e anche io stavo per andare a dormire sentii un rumore provenire dalla stanza accanto alla mia,ovvero quella di Felicity, decisi di andare a vedere che stava succedendo;mi avvicinai piano alla sua camera ma andai a sbattere contro a qualcosa,o meglio qualcuno, mi spaventai ed accesi la luce e vidi Felì per terra 
"Cazzo" sibilò lei
"Che ci fai qui?"dissi a bassa voce 
"Te che ci fai qui?" Domandò lei con voce scocciata 
"E perché sei per terra?" Le chiesi aiutandola ad alzarsi 
"Perché qualche idiota, mi è venuto addosso" disse lei afferrando la mia mano ed alzandosi
"Felì,dove stai andando?"
"Perché sei così impiccione? Perché vuoi sempre sapere dove vado?"
"Perché non è normale che tu esca alle 3 di notte" 
Lei sbuffò, fece spallucce e proseguì per la sua strada,si diresse alla finestra di camera sua, la stessa finestra in cui le avevo fatto le mie scuse e dove lei mi aveva "rifiutato" come fratello, e ora stava uscendo da quella finestra sotto i miei occhi increduli e spaventati 
"Ma cosa fai?"
"Fa silenzio, non voglio che i nostri genitori ci sentano"
Uscì dalla finestra e si arrampicò sl tetto ed io la seguì 
"Si può sapere perché sei venuta qua?" Le dissi sedendomi accanto a lei sul tetto di casa
"È come se fosse il mio posto segreto il mio rifugio,non sa nessuno che vengo qua...nessuno a parte te, e mi farebbe piacere se tenessi la bocca chiusa"
"Non ho amici e la scuola non è ancora iniziata, a chi vuoi che lo dica?"
Lei sorrise e mi sembrò per la prima volta in quel giorno un sorriso sincero 
"Felì perché vieni qua?"
"Vengo qua per pensare, per stare un po' da sola"
"Allora suppongo che dovrei andarmene, sai per non rovinare il tuo rifugio"
Feci per alzarmi ma lei mi bloccò prendendomi la mano
"No! Non andare"
Sussultai per quel gesto inaspettato 
Poi lei tirò fuori dalla tasca dei jeans una sigaretta e un accendino e iniziò a fumare
"Tu fumi?" Domandai a dir poco sorpreso
"Fumo praticamente una sigaretta al mese,non la considererei una vera e propria dipendenza"
"Ah e i tuoi lo sanno?" 
"Sei venuto qua per farmi un'interrogatorio Niall ?”
La guardai senza dire nulla
"Comunque non lo sanno" continuò lei buttando la sigaretta giù dal tetto 
"Non dirò nulla,stai tranquilla... A malapena ci parlo con mio padre e Helen"
Sorrise di nuovo per poi continuare a parlare
"Se ci penso bene ci sono tante cose che i miei non sanno"
"Tipo?" La incitai a parlare
"Il cane non è mio" questo lo disse ridendo
"Come non è tuo?" 
"No,era di un mio amico ma poi lui non poté tenerlo e allora decisi di prenderlo io,inventando una balla e dicendo i miei che l'avevo trovato per strada e loro me lo fecero tenere"
"Wow,sei strana!"
"Non mi conosci,potrei dire lo stesso di te"
"In effetti"
Scoppiammo a ridere tutti e due e fu il momento più bello da quando mi ero trasferito a Londra.

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Capitolo 7
*** Broken ***


UNA SETTIMANA DOPO/

FELICITY/

"Come sta Harry?"
"Oh,lui sta abbastanza bene,si sta riprendendo"
"Meno male,mi dispiace molto per suo nonno"
Ero nel bel mezzo di una della solite conversazioni con il mio fedele e sincero amico gay, Louis Tomlinson, ci conoscevamo fin dall'asilo e ci raccontavamo ogni cosa e la cosa migliore è che non c'era il rischio di innamorarsi visto che lui era gay ed era fidanzato con Harry Styles un bellissimo ragazzo dagli occhi verdi e un sorriso perfetto, lo conoscevo da qualche anno ed eravamo diventati amici.
"Be' almeno ora non piange più, prima era una lagna"
"Louis! Dai come puoi dire questo,è appena morto suo nonno, ci era molto affezionato"
"Lo so,lo so infatti l'ho sempre consolato,io amo Harry,Felì"
Disse lui accendendosi una sigaretta
"Ne vuoi una?" Mi domandò
"No,questo mese ho già fumato"
"Eddai Felì,io davvero non ti capisco, che cazzo di regola è quella di fumare una volta al mese, e per di più tieni anche il conto dei giorni... se devi fumare fallo per bene sennò non toccare più una sigaretta!" Disse con una voce acuta e irritata
"È una cazzo di regola che io ho e che voglio rispettare e poi Loulou, non fare la checca isterica" risposi dandogli un colpo sulla spalla
"Ma amore io sono una checca e sono isterico,quindi vedi te"
Scoppiai a ridere "Semplice ma efficace" commentai ancora ridendo
"Che mi dici del nuovo arrivato?" Mi chiese lui gettando la sigaretta ormai finita per terra
"Niall,lui...mi sembra un bravo ragazzo anche se è un po' chiuso,introverso"
"Gli è appena morta la mamma,non penso che sia la felicità in persona"
"No infatti... Io devo andare Loulou,si è fatto tardi ci sentiamo" feci per andare via,ma Louis mi fermò 
"Felì aspetta!”
"Che c'è?"
"È carino?"
"Louis! È mio fratello"
Lui sorrise e mi tirò più vicina a sè
"Felì ,è carino?"
Sospirai prima di parlare
"Lui è molto carino"
Lou scoppiò a ridere e poi aggiunse "Devi farmelo conoscere poi"
"Ciao Louis" commentai andando verso casa.
Mentre eravamo a cena mia madre iniziò a parlare di un argomento che fece rattristare molto Niall 
"Lo sapete che tra due giorni c'è il funerale del nonno di Harry e bhe sarebbe carino se ci andassimo tutti" Mia mamma disse.
Niall smise di mangiare 
"Scusate io non mi sento bene" aggiunse prima di alzarsi dal tavolo e correre al piano di sopra 
"Mamma, dovevi dirlo proprio ora?" Le domandai.
Lei si accorse dell'accaduto e disse "Non volevo,che stupida,ora vado a parlare con Niall"
"No lascia stare vado io" dissi
Ma lei ribattendo continuò " No Felì vado io"
Ma Jack,suo marito,la interruppe "Helen,lascia andare Felicity"
Lei annuì.
Andai di sopra,bussai alla porta della camera di Niall ma non ottenni nessuna risposta,decisi di entrare lo stesso,lo trovai raggomitolato in un angolino per terra con la testa fiondata nelle ginocchia.
Mi avvicinai lentamente 
"Ehi"sussurrai sedendomi accanto a lui.
Lui alzò la testa aveva il viso rigato di lacrime,io non sapevo cosa fare,ma dando retta al mio istinto lo abbracciai,credo che sia stato l'abbraccio più sincero e sentito che abbia mai dato. Poi lui si asciugò le lacrime e mi sussurrò un "grazie"
Non riuscii a spiccicare parola,era come se le parole si fossero bloccate e non riuscissero a uscire, quindi mi limitai a sorridergli. Restammo per un po' li poi quando si calmò iniziò a parlare.
"Mi dispiace per prima,ma devi capire che parlare di queste cose mi fa un certo effetto"
"Niall,non devi dispiacerti,so benissimo come ti senti"
"No, Felì no,tu non lo puoi sapere come ci si sente ad aver visto tua madre morire sotto ai tuoi stessi occhi,e non puoi sentire il dolore che provoca tutto ciò" disse quasi arrabbiato 
"No,non posso sapere come ci si sente a veder morire tua madre,perché la mia fortunatamente è ancora viva,ma Niall se ti dico che so come ti senti è perché è vero e c'è un motivo" risposi fissandolo negli occhi.
Il suo sguardo si addolcì e io continuai " Ho perso mio padre quando ero più piccola,è stato orribile... È morto in un incidente stradale,ho visto la sua macchina schiantarsi contro un muro, ero piccola ma ricordo ogni singolo particolare di quel giorno" Dissi mentre una lacrima scendeva lungo la mia guancia.
Lui sussurrò un fievole "mi dispiace" poi io poggiai la testa sulla sua spalla e non so come mi addormentai.
Al mattino mi svegliai nella mia stanza,ero vestita come la sera prima e capii subito che Niall mia aveva portato lì dopo essermi addormentata sulla sua spalla, più tempo passava e più capivo che l'entrata di Niall nella mia vita mi avrebbe portato a ritornare a pensare al passato più volte ma capivo anche che a lunga andare tutto sarebbe migliorato con lui accanto.

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Capitolo 8
*** I funerali ***


NIALL
Oggi era il giorno dei funerali del nonno di Harry che poi io non conoscevo nemmeno, ma dissi a Felì che sarei andato anche perché a Helen e a mio padre faceva piacere se ci fossi stato anche io.
Mi svegliai presto quella mattina e scesi in cucina per fare colazione, trovai Felì seduta al tavolo che fissava la sua tazza di caffè, sembrava come se si fosse incantata perché non sentì nemmeno che c'ero anche io 
"Buongiorno" le dissi facendola sobbalzare
"Ciao Niall "
"Ti ho spaventata?"
"Ero solo sovra pensiero, tranquillo" rispose lei accennando un sorriso 
Annuii e mi misi a sedere vicino a lei
"Senti,non devi per forza venire oggi, se non te la senti non se obbligato, davvero. Non dare retta a mia madre e tutte le cazzate che dice."
"Felì, io vengo non preoccuparti per me"
"È che da come hai reagito l'altra sera solo a sentire a parlare di funerali pensavo che...."
Io la interruppi "Io me la sento di venire, tranquilla"
FELICITY
Eravamo tutti pronti e ora eravamo fuori dalla chiesa, Niall era visibilmente nervoso, ero sicura che era così perché tutto questo gli ricordava sua mamma, per questo non volevo che lui venisse ero convinta che potesse crollare da un momento all'altro e non gli staccavo gli occhi di dosso.
Ero talmente attenta a guardare Niall che non mi accorsi nemmeno che Louis mi stava venendo in contro per salutarmi.
"Felì?” Fece lui
"Oh ciao Lou, Harry?"
"Harry sta per arrivare, ma mi sembrava parecchio scosso al telefono. Comunque me lo fai conoscere tuo "fratello" oppure no?"
"Cosa?"
"Certo che non gli stacchi mai gli occhi di dosso! Ma ora capisco il perché" disse squadrando Niall dalla testa ai piedi e poi commentò
"Niente male il fratellino eh!"
"Tu sei pazzo, non lo guardo perché mi piace, lo sto solo guardando perché ..."
"Perché è davvero un bel ragazzo!" Finì lui
"Non capisci un cazzo Tomlinson, comunque te lo faccio conoscere visto che sei così ansioso di vederlo da vicino" gli risposi poi chiamai mio fratello
"Niall, puoi venire un attimo?"
Lui si avvicinò a me e Louis lentamente 
"Niall ti presento il mio migliore amico Louis"
"Ciao" disse lui accennando un sorriso
"Ciao Niall, sai Felì mi parla sempre di te e così volevo conoscerti" 
"Davvero?" Rispose Niall guardandomi
"Oh si, tutti i giorni!
"Veramente" dissi intromettendomi nella discussione "non credo che sia" ma Louis non mi fece finire la frase interrompendomi "hai qualcosa da dire in contrario Felicity?" 
Sbuffai guardando lui è Niall che ridevano per poi concludere con "mi stai già facendo innervosire Tomlinson!"
"Oh perché? La sto mettendo in imbarazzo signorina Black?" Rise lui
Anche Niall rideva osservando attentamente il battibecco fra me e Lou.
Mi sentivo più sollevata vedendo Niall felice, ed ero grata a Louis perché in fondo sapeva sempre come far tornare il sorriso a tutti anche in un giorno di tristezza. Tristezza per Harry, per la sua famiglia, e anche per mio fratello perché sapevo quanto in quel contesto a lui veniva in mente la figura di sua madre e tutto il dolore che aveva passato.
Arrivò anche Harry, il quale mi salutò stringendomi in un abbraccio forte e salutò Niall stringendogli la mano,il quale si avvicinò a Louis per dirgli qualcosa nell'orecchio, non lo baciò come era solito a fare forse perché non se la sentiva davanti a tutta quella gente...
Durante i funerali Niall mi sembrò calmo, controllato, finché quasi alla fine si alzò e mi disse "vado a prendere una boccata d'aria" e uscì dalla chiesa sotto gli occhi di tutti.
Lo seguì anche io cercando di evitare le occhiatacce di mia madre. Lo trovai seduto su uno dei primi gradini della chiesa, esitai un momento prima di avvicinarmi, restai ferma a guardarlo, mi vennero in mente le parole che il mio migliore amico aveva pronunciato circa mezz'ora prima "È davvero un bel ragazzo" e aveva ragione, Niall era perfetto sotto i miei occhi e non mi ero mai legata ad una persona in pochi giorni. Ma sentivo che con lui era diverso, sentivo che in qualche modo noi due eravamo legati. Mi avvicinai piano ma lui si voltò di scatto
"Felì, perché sei venuta?"
Andai a sedermi accanto a lui "Pensavo che volessi un po' di compagnia... Ma se vuoi restare qua da solo vado via"
"No" lo sguardo a terra, un po' triste
"Niall" cercai il suo sguardo, gli presi la mano, lui sussultò a quel tocco e mi guardò fisso negli occhi, gli sussurrai "Stai bene?" 
"Sto bene, grazie a te" rispose lui. Rimasi più che sorpresa da quella risposta. Sorrisi dandogli un bacio sulla guancia.

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Capitolo 9
*** Forget the past ***


FELÌ
Bussai alla porta di Niall verso le 4 di notte, non mi sorprese che nessuno venisse ad aprirmi, così feci per tornarmene in camera mia quando il rumore della maniglia della stanza del mio fratellastro si aprì.
Me lo trovai davanti, bello come sempre, con il viso assonnato e i capelli chiari spettinati
"Ehi" mi disse lui stropicciandosi gli occhi 
"Niall, scusami, ti ho svegliato mi dispiace"
"Veramente non stavo dormendo"
Sorrisi, mi piaceva quando inventava qualsiasi tipo di scusa pur di non farmi sentire in colpa
"Stavo andando sul tetto e ti volevo chiedere se se avevi voglia di venire..."
Lui annuì semplicemente.
Eravamo lì sopra a guardare le stelle in una tipica notte di agosto, io e lui separati da silenzi imbarazzanti ma a volte necessari per far tacere il rumore delle nostre menti, ad un certo punto lui parlò fissando il tetto di alcune case vicine alla nostra
"Voglio dimenticarla sai?"disse
Mi lasciò letteralmente senza parole e lui continuò 
"Mia madre intendo, voglio dimenticare tutto quello che abbiamo passato io e lei, Felì voglio dimenticare il passato una volta per tutte" spostò gli occhi su di me, lo sentivo, mi sentivo osservata ma non volevo ricambiare lo sguardo perché sapevo che mi faceva sempre uno strano effetto guardare i suoi occhi color oceano ma la sua ultima frase mi costrinse a guardarlo negli occhi
"Sei davvero sicuro di quello che stai dicendo?" Dissi lentamente 
"Voglio ricominciare, da questo momento per me è un nuovo inizio"

Il mattino seguente 

NIALL
Ero nel mio letto, pensavo a quello che era successo poche ore prima, sul tetto.
Avevo detto a Felicity che volevo dimenticare mia madre e quei due anni pieni di terrore e di dolore, dovevo solo chiederle se aveva voglia di aiutarmi in questo lungo e faticoso processo che mi ero imposto, non glielo avevo chiesto quella notte perché a dirla tutta non ci avevo ancora pensato. Avevo subito pensato che avrei dovuto affrontare tutto da solo, forse per fortificarmi ancora di più, ma una volta tornato nella mia stanza avevo capito che non ce l'avrei fatta e che avere accanto Felì mi avrebbe reso il tutto più semplice.
Quel pomeriggio sarei uscito con Felicity e i suoi amici, la cosa mi spaventava e mi preoccupava allo stesso tempo, la mia unica amica a Londra era "mia sorella" e anche se a primo impatto Harry e Louis mi erano sembrati simpatici mi turbava l'idea di uscire con loro. Ma avevo promesso a Felì che sarei andato.
Alle 4 precise eravamo fuori di casa
"Dove andiamo di preciso?" Le chiesi
"Abbiamo appuntamento a Trafalgar Square con Harry e Lou" rispose lei sorridente come sempre 
Appena arrivarono abbracciarono Felicity e mi salutarono. Erano strani in un certo senso, nel modo di comportarsi, le cose che dicevano, ma erano simpatici e non mi guardavano o parlavano con compassione, non mi trattavano come un cucciolo abbandonato da tutto e tutti da consolare. E gliene ero grato per questo, non avevo mai voluto far pena a nessuno.
Eravamo seduti su una panchina e i ragazzi parlavano della scuola, o meglio Felicity parlava, Harry si limitava ad ascoltarla e a dire qualche frase insensata mentre le uniche parole che Louis ripeteva da circa una decina di minuti erano "la scuola fa schifo", "sono felice di non andare più a quella cazzo di scuola", " il liceo è una merda"
Io li ascoltavo semplicemente, poi Louis mi chiese
"E te biondino? Hai preso il diploma?"
"Si ho finito il liceo a Mullingar" mi limitai a rispondergli
"E ora cosa farai?" Mi domandò Harry incuriosito
"Penso che troverò un lavoro, non posso farmi mantenere dai miei finché vivrò con loro e di andare al college non se ne parla, non amo particolarmente la scuola e tutto ciò che riguarda lo studio"
"Vedo che non sei studioso come tua sorella" risposero i due ragazzi 
"Veramente io devo sempre diplomarmi, come te Harry, e poi non è detto che vada al college" rispose Felì 
"Si certo, come dici te" disse Louis ridendo
Lei mise il broncio e poi rispose secca  "Sai cosa ti aspetta ora, vero Loulou?"
"Oh no" 
"Oh si" ribattè lei
Lui fece una faccia alquanto contrariata "ti prego Felì almeno per oggi non trascinarmi lì dentro"
Harry li guardava divertito, io invece non capivo di cosa stessero parlando così domandai "Dove vuoi andare Felì?"
"Da Starbucks, Lou odia andarci perché ci metto sempre tanto a scegliere cosa prendere ma poi compro sempre la stessa cosa"
"Frappuccina" sussurrò Louis 
Scoppiai a ridere e poi dissi "Comunque se vuoi ti accompagno io"
"Oh okay, grazie" sorrise lei
"Grazie biondino mi hai salvato" mi ringraziò Lou ridendo
Io e Felicity ci incamminammo da Starbucks, era la mia occasione per chiederle tutto ciò che dovevo chiederle.
Eravamo seduti ad un tavolino quando finalmente mi decisi a parlarle
"Senti Felì io volevo chiederti una cosa"
Lei mi guardò incitandomi a continuare
"Riguarda quello che ti ho detto la scorsa notte"
"Su tua madre?" Chiese lei seria
"Si e sul fatto di dimenticare il passato e di ricominciare tutto ora"
Lei mi guardò fisso negli occhi e poi mi chiese "Perché Niall, perché vuoi dimenticare tutto?"
"Penso solo che tutto questo mi aiuti a creare delle barriere indistruttibili che a lungo andare mi fortifichino"
"Sai Niall quello che non mi ha ucciso non mi ha mai reso più forte"
Quella sua frase mi fece riflettere, era così vera, ma comunque decisi di portare avanti il mio obbiettivo così dopo pochi secondi di silenzio continuai
"Mi aiuterai? Mi starai accanto in questo periodo?"
L'avevo sorpresa con queste domande dirette, infatti esitò prima di rispondermi ma poi mi disse
"Se hai bisogno di me, io ci sono, devi solo chiedere" detto questo sfoderò uno di quei bellissimi sorrisi che sapeva fare solo lei, era uno di quelli sinceri, reali e profondi. Era una delle cose che adoravo di Felì, lei era sincera con me Felicity Black era se stessa.

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Capitolo 10
*** Melodies ***


NIALL
La sera, ci accompagnarono a casa Louis e Harry in macchina. Harry guidava, Lou era vicino a lui ed io e Felicity eravamo seduti nei sedili posteriori, stavamo assistendo a quello che apparentemente sembrava un litigio tra fidanzati. Felì sbuffava, guardando fuori dal finestrino pronunciando ogni tanto la stessa frase che era del tipo "É una tortura uscire con voi,dovete sempre litigare" e poi aggiungeva qualche parolaccia, sembrava una bambina che vedeva sempre litigare i suoi genitori, io stavo lì ad ascoltarli divertito, in fondo quei due mi facevano ridere.
Discutevano perché Harry aveva sbagliato strada, erano piuttosto strani...

I giorni passano in fretta, durante quella tipica estate londinese, settembre si avvicinava velocemente; Felì doveva tornare a scuola e io dovevo trovarmi un lavoro perché non sarei tornato a studiare neanche se mi avessero costretto.
Arrivò poi il primo giorno di scuola di Felicity, mi svegliai tardi quel giorno, lei se ne era già andata, andai al piano di sotto ma non c era nessuno eccetto il cane, avevo fame andai in cucina e trovai un biglietto sul frigo; era di Helen diceva che lei è mio padre sarebbero tornati poco prima di cena e Felì nel primo pomeriggio e poi mi diceva che il pranzo era nel frigo e tutte le cose che dicono le mamme ai figli quando stanno fuori tutto il giorno.
Decisi di uscire un po', feci un giro per Londra tornai a casa per pranzo, mangiai e verso le due mi misi a suonare la mia chitarra che avevo portato da Mullingar, non avevo mai suonato da quando ero arrivato in quella casa. 
Ero seduto per terra con la chitarra appoggiata sulle gambe e stavo cercando di scrivere una specie di canzone, scarabocchiavo sul foglio parole e note incomprensibili quando ad un certo punto...

FELÌ 
Tornai a casa velocemente, salì al piano di sopra sentivo della musica, vidi che la porta della camera di Niall era spalancata e lui stava suonando e scrivendo qualcosa su un foglietto, posai lo zaino a pochi passi dalla porta e mi avvicinai lentamente, rimasi appoggiata allo stipite della porta ad osservarlo, quel suo fare distratto mi incuriosiva, finché non si accorse che ero lì 
"Felì, sei tornata" mi disse lui accennando un sorriso
Sorrisi anche io, mi avvicinai e mi sedetti sul pavimento accanto a lui
"Suoni bene, quando hai imparato?"
"Quando avevo circa 12 anni" rispose lui cercando di nascondere quel pezzo di carta tutto scritto
"È una canzone?" Gli domandai io
"Non è nulla, è una cazzata, mi stavo annoiando..." Disse lui alzandosi arrotolando il foglio per poi metterselo in tasca, poi mi porse la mano per aiutarmi ad alzare.
Afferai la sua mano e una volta in piedi gli dissi "allora cosa vuoi fare oggi?"
"Quello che vuoi fare te" rispose

Quel pomeriggio lo portai a fare un giro turistico per la città: andammo sul London Eye, a vedere il Big Ban, a camminare lungo al Tamigi, passammo una bella giornata piena di risate e senza pensieri e preoccupazioni, solo io e lui, stavamo bene.

NIALL 
Tornammo a casa per cena, ma sarei rimasto volentieri fuori ancora per un bel po', ero felice quando ero con Felicity, passare del tempo insieme faceva bene sia a me che a lei.
La cena fu piuttosto vivace, Felì stava raccontando ai nostri genitori di quello che avevamo fatto oggi, ne era entusiasta e apparentemente anche papà ed Helen lo erano tanto che ci dissero che dovremmo passare più tempo insieme, e la cosa mi faceva più che contento.
Prima che andassi in camera mio padre mi disse che se volevo potevo prendere la sua macchina visto che lui ed Helen ne usavano solo una per andare al lavoro, lo ringraziai ed andai a bussare alla porta di mia sorella, sentì un fievole avanti dall'altra parte della porta, entrai, lei era seduta sul letto con il suo i-pad in grembo, rimasi appoggiato alla porta come aveva fatto lei il pomeriggio
"Vieni Niall" mi disse lei
Ma rimasi lì fermo senza dire una parola, lei mi sorrise e articolò un "che c'è?"
A quel punto parlai, mi passai una mano nei capelli e le dissi "domani a che ora esci da scuola?" 
Lei mi guardò incuriosita ma poi disse "alle due, perché?"
Non risposi, la lasciai lì da sola e me ne andai in camera mia.


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Capitolo 11
*** Sorprese ***


NIALL
Il giorno dopo
Mi svegliai tardi come il mattino precedente e di nuovo ero solo a casa ma stavolta non pranzai, mi preparai e scesi di sotto; presi le chiavi della macchina di mio padre, ancora non capivo perché non usava la sua range rover per andare al lavoro, ma comunque salì in macchina e mi diressi verso la scuola di Felì 

FELÌ 
Quel mattino Harry mi passò a prendere come sempre, con il suo motorino vecchio che i suoi gli avevano regalato quando aveva compiuto 15 anni.
Mi stava dicendo che lo voleva cambiare oppure comprarsi una macchina visto che aveva da poco compiuto la maggiore età, io in realtà non lo stavo ascoltando, stavo pensando alla sera prima alla strana conversazione con Niall ma Harry continuava a parlare
"Sai sto pensando di chiedere ai miei se per Natale mi prendono una macchina, certo contribuirei anche io con i miei risparmi e poi la nonna potrebbe aiutarci, penso che loro siano d'accordo" diceva lui mentre sfrecciavamo veloce lungo le vie di Londra. Ogni tanto di voltava per vedere se c'ero ancora o se mi ero addormentata perché non rispondevo a nulla che lui mi diceva
"Felì?"
"Come, scusa?" Dissi io
Lui scoppiò a ridere "non stai ascoltando una sola parola di quello che sto dicendo, vero?" 
"Scusa Harold, stavo pensando ad altro" risposi accennando un sorriso
"Tranquilla e... Siamo arrivati a destinazione" mi disse mentre entravamo nel parcheggio della scuola, lo salutai e mi diressi verso il mio armadietto con ancora il casco in mano, aprì il mio armadietto per metterci il casco e prendere i libri che sarebbero serviti per tutta la giornata, ma trovai un biglietto nell' armadietto, diceva "Vediamoci a ricreazione, nel giardino della scuola Liam xx"
Ero così contenta, e non appena suonò la campanella che stabiliva la ricreazione mi fiondai in giardino senza nemmeno salutare Eleanor, mia amica storica, che mi stava agitando incredula sotto gli occhi il suo compito di storia in cui aveva preso una F dicendo "è un'ingiustizia, avevo studiato tantissimo per questo compito" 
Le sorrisi accennando un "mi immagino El, ma ora devo andare"
Mi diressi in giardino e lo trovai lì; seduto su una delle poche panchine che c'erano, gambe incrociate, cellulare in mano, Liam Payne in tutta la sua bellezza, andai subito ad abbracciarlo, Liam era come un fratello per me, un po' come Louis ma era una cosa diversa
"Dove sei stato per tutto questo tempo Payno?" Gli domandai sedendomi accanto a lui 
"Te lo avevo detto tesoro, quest'estate sono andato con la mia famiglia in Australia, era bellissimo"
"Sono felice per te ma mi sei mancato tanto" in quella mezz'ora mi fece un sacco di domande, mi chiese soprattutto di Niall, ma purtroppo il tempo passò veloce e presto suonò la campanella che determinava il ricominciare delle lezione dovevamo tornare in classe, fortunatamente le ultime ore di lezione passarono veloci e quando furono le due, salutai Eleanor e mi diressi verso l'uscita per andare da Harry che doveva accompagnarmi a casa ma al parcheggio Harry non c'era e nemmeno il suo motorino.
Trovai Zayn appoggiato ad un muro con la sigaretta tra le dita appena accesa, Zayn Malik bad boy, capelli scuri, occhi profondi, pieno di tatuaggi, bellissimo come sempre.
Mi avvicinai a lui
"Zay" esclamai 
Lui si voltò e venne ad abbracciarmi "Felicity Black in tutto il suo splendore" annunciò lui 
Gli sorrisi timidamente "aspetti Liam?" Gli chiesi poi
"Il mio ragazzo dovrebbe muovere il culo, sa che non mi piace aspettare" mi rispose lui aspirando un po' di fumo e aggiunse "meno male che me ne sono andato da questa scuola, fa proprio schifo"
"Già, anche Lou lo dice sempre. Hai visto Harry? Doveva accompagnarmi a casa ma non c'è nemmeno il suo motorino..."
"Il riccio ti ha dato buca?" Mi chiese sorridendo "se vuoi ti accompagnamo io e Liam a casa" 
Nel frattempo arrivò Liam, diede un bacio leggero sulle labbra di Zayn e sulla mia guancia.
Stavamo andando tutti e tre verso la macchina di Zayn, nel parcheggio fuori dalla scuola e fu lì che lo vidi: capelli chiarissimi, occhi blu e un sorriso perfetto: Niall Horan era venuto a prendermi a scuola.
Mi fece un cenno con la mano, lo raggiunsi subito 
"Ehi, Niall che ci fai qui?" 
"Sono venuto a prenderti, andiamo?" disse lui sfoderando uno dei suoi bellissimi sorrisi
Guardai in direzione di Zayn e Liam, era rimasti lì fermi, come imbambolati 
Liam mi mimò un "vai con lui" sottovoce
Guardai Niall " andiamo" gli dissi poco prima di salire in macchina 
Sentii Zayn dire "e quello chi è? 
"Niall Horan credo" rispose il suo ragazzo

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