Destino crudele

di nefertite
(/viewuser.php?uid=29173)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il giorno del mio compleanno ***
Capitolo 2: *** E' solo uno scherzo ***
Capitolo 3: *** Oggi... ***
Capitolo 4: *** ...ieri... ***
Capitolo 5: *** ...domani ***
Capitolo 6: *** Vertigine ***



Capitolo 1
*** Il giorno del mio compleanno ***


il giorno del mio compleanno È venerdì mattina.

Il sole è ancora basso all’orizzonte, quando mi risveglio dal mio sonno profondo.

Rimango ancora un po’ a crogiolarmi nel torpore del mio letto. Oggi è il mio giorno libero.

Ma soprattutto oggi è il mio compleanno.

E come ogni anno, da un paio a questa parte, fra poco il mio dolce e presuntuoso Draco farà capolino da quella porta, la porta della nostra camera, portando con se un vassoio pieno di cose buone.

E come ogni anno finiremo col fare l’amore tutti impiastricciati di marmellata.

Con questi pensieri, già pregustando ciò che accadrà, mi riaddormento stringendo il cuscino.

Quando mi sveglio di nuovo il sole è già alto.

Sarà ora di pranzo.

Come mai Draco ancora non è venuto a farmi gli auguri?

Mi alzo e lo cerco per tutta la casa, ma di lui nessuna traccia.

Allora decido, non senza un po’ d’ansia addosso, di andare al ministero per vedere se per caso oggi aveva il turno di mattina e non me lo ha detto.

Appena arrivo mi dirigo subito verso il suo ufficio e mentre sto per aprire la porta, qualcuno dall’aria trafelata mi blocca.

“Harry che fai qui?”

È Ron. Mamma mia che brutta cera! Ha una faccia!

“Lo so che è il mio giorno libero Ron, ma prima mi sono alzato e Draco non c’era, così sono venuto a cercarlo! Ho pensato che forse aveva il turno stamattina, anche se mi sembra strano, visto che non mi ha detto nulla…” dico con un tono fra il preoccupato e l’amaro.

Si, insomma! Sono un po’ deluso e non lo nascondo al mio migliore amico.

“Harry…”

Lo sussurra in modo poco confortante.

“Che è successo, Ron?” gli chiedo subito sospettoso.

Sembra inquieto. Muove nervosamente i piedi. La sua espressione è tesa.

Inizio ad agitarmi, non mi sento affatto tranquillo!

Vedo il mio amico titubare, così mi giro e faccio per aprire la porta, ma Ron mi blocca di nuovo.

“Harry, dovresti tornare a casa e dimenticarti di Malfoy!”






ANGOLINO:

Vi ho già avvertito, ma ribadisco: non ho proprio idea di dove porterà questa fic, spero solo di riuscire a finirla in un modo o nell'altro.


Baci

Nefertite

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** E' solo uno scherzo ***


é solo uno scherzo

“Harry, dovresti tornare a casa e dimenticarti di Malfoy!”

Cosa? Ma che diavolo sta dicendo?! È il mio ragazzo ormai da tre anni! Che diavolo vuol dire…

No! Non è possibile…!

“Ron, lasciami aprire la porta!” gli ordino con serietà e rabbia malcelata.

“Harry,  davvero, forse è meglio che…”

“Maledizione Ron, lasciami passare! Che diavolo sta facendo là dentro? Si sta scopando la segretaria? Che cazzo sta facendo?” grido con rabbia, tanto che alcuni che passavano di lì si sono girati a fissarmi sconcertati.

“Che diavolo avete da guardare voi? Sparite!” gli urlo contro e in pochi secondi si dileguano.

“Harry, ti prego, calmati!”

Prendo un respiro.

“Spostati!” gli intimo con finta calma.

“Harry…”

“Levati maledizione!” grido di nuovo senza più pazienza.

Ma non faccio in tempo ad aggiungere altro che la porta si apre.

“Che diavolo sta succeden…”

L’aria arrogante con cui il biondo aveva esordito sembra scemare velocemente non appena mi vede.

“Potter,  cosa…?” mormora apparentemente senza capire. Poi rivolge veloce lo sguardo verso Ron e questo fa cenno di sì con la testa abbassando lo sguardo abbattuto.

“Sono mortificato Malfoy, non ce l’ho fatta a fermarlo…” dice con voce triste e malinconica.

“Si può sapere che sta succedendo? Perché doveva fermarmi? E soprattutto, da quando mi chiami Potter?” chiedo rivolgendomi a Draco sperando che almeno lui mi spieghi che cavolo sta succedendo.

I due si lanciano un’altra occhiata e poi si volgono verso di me con uno sguardo che non promette nulla di buono.

Il mio stomaco si contrae. Dalle loro facce sembra quasi che debbano comunicarmi della morte di qualcuno.

Ancora non parlano e inizio a sudare freddo.

Il mio sguardo si sposta senza sosta da l’uno all’altro cercando quasi di leggere sui loro visi un cenno, una smorfia che possa suggerirmi che tutto questo sia solo un pessimo, patetico e per niente divertente scherzo, ma pur sempre tale. Ma niente.

Non so davvero cosa pensare. Il mio cervello è un turbine di pensieri tragici ed incoerenti e non riesco a fermarlo. E più i secondi passano e più avverto un opprimente sensazione d’ inquietudine che mi assale.

E proprio quando la tensione inizia a farsi insostenibile, sento Draco tirare un sospiro e con sguardo afflitto mormorare

 “Vieni dentro, Potter!”

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Oggi... ***


tre anni fa

 “Vieni dentro, Potter!”

Lo seguo in un silenzio di tomba nel suo ufficio.

Se penso a quello che potrebbe dirmi sento una morsa attanagliarmi lo stomaco e non mi sbaglio se credo che non riceverò buone notizie.

“Siediti!” ordina con pesantezza.

Lo sento lontano, distante. Abbattuto e quasi scocciato nel tentativo di ricercare le parole più adatte.

Aspetto che sia lui a parlare. L’ansia non mi permette di emettere sillaba.

“Potter, prendi il giornale lì sopra. Non fare domande ti prego, semplicemente leggi la data in cima alla pagina”

Mi sta prendendo in giro?

“So che giorno è oggi! È il mio compleanno!” rispondo scocciato.

 “Ti prego, leggila. Non ci vorrà molto, no?”

Mi sembra una cosa stupida, ma decido di accontentarlo.

Afferro il giornale che sta su uno degli scaffali e do un’occhiata alla data.

10 Febbraio 2008

Rimango sconcertato.

“10 Febbraio 2008? Che diavolo significa? Oggi è il 27 Luglio 2005! Il mio compleanno!”

Sono davvero sconvolto! Anzi, no.

 Arrabbiato! Enormemente ed incredibilmente arrabbiato! Perché sono convinto che tutto questo sia una beffa bella e buona! Solo che non mi sto divertendo! Affatto!

“Harry, non è facile da spiegare, ma oggi è veramente  il 10 Febbraio 2008”

“Non dire stronzate, Draco, avanti! Questo scherzo è durato troppo a lungo!” dico nervoso con una risata mezza isterica.

 “Non è uno scherzo Harry. È davvero così!”

“Falla finita di prendermi per il culo, Draco! Ti ho detto che ne ho abbastanza di questa messa in scena!” esclamo senza più molta pazienza.

“Oh per l’amor del cielo, Harry, ascoltami! Ti sto dicendo che è tutto vero! Almeno fammi spiegare!”

Lo dice con un espressione quasi esasperata portandosi le mani alla fronte, come a cercare di mantenere una certa lucidità.

Ma che cavolo! Dovrei essere io quello esasperato!

Vorrei tanto urlarglielo, ma i suoi occhi sembrano quasi supplicarmi di non rendergli le cose più difficili di quanto già non siano. Non riesco a capire.

Decido, non senza un enorme sforzo, di cercare di rilassarmi.

“Avanti, spiegati!” gli dico con maggiore tranquillità, anche se dal tono basso si può percepire che in realtà non lo sono affatto.

“Prima promettimi che avrai fiducia in me e in quello che ti dirò”

“Certo che mi fido di te, Draco. Credo sia normale in una coppia, no?”

Abbassa lo sguardo… colpevole?

“Si… ecco… è anche di questo che dobbiamo parlare, ma partiamo dall’inizio… Tre anni fa, Harry, è successo qualcosa, qualcosa che ti ha sconvolto la vita, anzi che ci ha sconvolto la vita”

“Intendi quando ci siamo messi insieme?”

“No, Harry”

“La fine della guerra?”

“No! Quello che sto cercando di dirti è che tre anni fa, esattamente il 26 Luglio 2005, hai avuto un incidente che ti ha quasi ucciso!”

 

 

 

ANGOLINO:

 

Posto ancora un altro capitolo ma continuo a ripetere che non so davvero dove mi porterà questa storia. Comunque spero che la scuola mi conceda il tempo di pensarci, in questo periodo sarò piuttosto impegnata, senza contare che ho gli esami!!

Ancora vi ringrazio di seguirmi, se avete delle idee sarò felice di ascoltarle.

 

Baci

Nefertite

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** ...ieri... ***


...ieri...

“No! Quello che sto cercando di dirti è che tre anni fa, esattamente il 26 Luglio 2005, hai avuto un incidente che ti ha quasi ucciso!”

Rimango in silenzio, stordito da quelle parole.

Quel turbinio di pensieri che mi affollava la mente sono scomparsi in un momento, tutti insieme.

“Un… incidente?” balbetto sgomento e confuso.

Com’è possibile? Io non ricordo niente di tutto questo! Io non… ricordo niente…!

Alzo improvvisamente gli occhi su quelli di Draco. Un interrogativo, anzi ormai una certezza, si fa largo fra tutti quei pensieri sopiti schiacciandomi con la sua inammissibile chiarezza ed ovvietà.

É con opprimente timore che aspetto una risposta da Draco all’ implicita domanda ormai chiara attraverso i miei occhi persi e increduli.

“Per tre lunghi anni sei stato steso immobile in quel letto d’ospedale, sembrando quasi che stessi dormendo, e ora…sei qui…”

Ti interrompi un attimo prendendoti la testa tra le mani, come a cercare di riunire quell’ultimo briciolo di forza per affrontare tutto quello che sta accadendo, ma soprattutto tutto quello che immagino avrai passato in questi ultimi tre anni.

Io rimango immobile e in silenzio, quasi potessi comprendere tutta la sofferenza che hai affrontato. Mi sento terribilmente in colpa di averti lasciato improvvisamente solo di fronte a tutto quello, ma mi chiedo anche che cosa sia successo in questi tre anni…e tremo al pensiero…

“In pratica ti sei risvegliato con il ricordo che sarebbe stato il giorno del tuo compleanno, il 27 Luglio 2005, come se fosse passata solo una notte… solo una maledetta notte…”

Ti interrompi ancora con un pesante sospiro.

“Invece sono trascorsi tre anni, tre interminabili anni, in cui io non ho potuto fare altro che rassegnarmi all’idea che non saresti più tornato da me e in cui…”

“Ma io sono tornato, no? Eccomi qui!” dico fiducioso, ma l’espressione amara sul viso di Draco non mi rassicura affatto.

“… in cui io non ho potuto fare altro che andare avanti. E anche se con fatica sono andato avanti, mi sono rifatto una vita, una vita in cui tu non eri previsto, una vita senza di te, Harry”

Il mio cuore perde un colpo. Sento l’aria mancarmi. La mia mente perde quella poca lucidità che aveva riacquistato, confusa di nuovo da mille pensieri assurdi ma in questo momento così reali e tangibili.

Ancora una volta non riesco a proferire parola, ma stavolta perché mi manca il respiro e continuo ad arrancare aria, pregando che non uno di quei terribili pensieri possa essere la realtà, ma invano…

“Harry, io… io mi sono sposato, con una donna e abbiamo una figlia”

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** ...domani ***


...DOMANI

“Harry, io… io mi sono sposato, con una donna e abbiamo una figlia” 


Il giornale cade a terra con un tonfo.

D’ un tratto sento come se il mondo mi scivolasse tra le dita. Tutti i miei sensi si indeboliscono, le immagini si fanno sempre più sfocate e i rumori più attutiti.

“Harry, ti senti bene?” mi chiede preoccupato Draco.

Ma io quasi non lo sento. Una frase rimbomba nelle mie orecchie, come una litania, insopportabile, infinita. E ogni volta mi sento sempre di più morire.

“Sposato…sposato con una donna…e una figlia…” ripeto come un automa, illudendomi che per qualche strano motivo io non abbia capito bene.

Ma le parole sembrano suonare sempre allo stesso modo e sempre più crudelmente, facendo a pezzi la mia speranza insieme al mio cuore.

“Harry, ti prego, non fare così… Devi capirmi! Non potevo fare altrimenti…”

“Capirti?” chiedo incredulo “Ti sei sposato! Io…io non posso”

“Dannazione Harry! Cosa avresti fatto tu al mio posto? Non puoi pretendere che sarei rimasto tutta la vita ad aspettarti!”

“Non lo so cosa avrei fatto, Draco, ma non so se ce l’avrei fatta a sposarmi amando un’altra persona. Perché io avrei continuato ad amarti, anche steso su quel letto!”

“Pensi forse che io non ho continuato ad amarti? Pensi forse che la donna che ho sposato potesse, in qualche modo, anche solo avvicinarsi a quello che tu eri per me? Se l’ho sposata, Harry, è solo perché le voglio bene e mi è stata vicina il quel periodo in cui tutti mi hanno considerato un Malfoy e quindi un debole, e non un essere umano con dei sentimenti. In qualche modo gli devo la mia vita, Harry. Non puoi rinfacciarmi di non essermi lasciato andare, di non essermi lasciato morire di dolore!”

“Quindi dovrei essere contento! Dovrei stringerti la mano e dirti che mi fa piacere essermi risvegliato sapendo che avrei avuto te al mio fianco per tutta la vita e invece mi sono ritrovato con niente! Ho perso tutto, Draco! Ho perso te! E tutto questo negli ultimi dieci minuti! Come credi che dovrei sentirmi? Maledizione, Draco, hai detto bene prima! Per me è passata solo una fottutissima notte e ti amo come ieri, come tre anni fa, forse anche di più!”

Sono disperato. Non mi sono mai sentito così male. Non riesco a guardarlo ancora negli occhi, quei due meravigliosi occhi ghiaccio che amo tanto.

Il cuore mi fa male e sento un terribile vuoto prendere il sopravvento insieme alla consapevolezza che niente è più come prima e che nulla potrà tornare come prima. L’ ho perso per sempre, senza neppure poter fare qualcosa per impedirlo.

Una disperazione profonda mi travolge inevitabile. Gli occhi iniziano a bruciarmi. Lacrime scendono umide lungo il mio viso, non riesco a trattenerle.

“Harry…” mormora piano Draco.

Nella sua voce tutto il desiderio di poter alleviare quel dolore, di poter in qualche modo cambiare ciò che è successo.

Riesco a sentire una nota amara e di rimpianto per non aver saputo aspettare fino ad ora, ma allo stesso tempo so che ama la sua famiglia e non tornerà indietro, non lo farà mai. Proprio la consapevolezza di ciò e sapendo in coscienza che, nonostante tutto, è giusto così, che non ho nessun diritto di chiedergli di rinunciare a loro, mi fa stare ancora più male, perché in fondo è proprio quello che vorrei fare: dirgli che lo amo e implorarlo di tornare con me, supplicarlo di non lasciarmi andare e fanculo la coscienza.

Le lacrime non ne vogliono sapere di smettere di scendere, ed ogni volta bruciano di più.

Una mano leggera mi sospinge il mento verso l’alto facendomi sollevare gli occhi verso quelli di Draco, dolci ed intensi, che ora si trovano a pochi centimetri dai miei.

Le sue dita lievi sfiorano il mio viso ad asciugarne le lacrime.

Dio come sono morbide! Se questa è la punizione per avergli dato una colpa che non ha, allora che non finisca mai. È una dolce tortura difficile da sopportare, ma allo stesso tempo ne sento un bisogno tale da lasciarmi senza fiato, come se il mio corpo, al contrario della mia mente, avesse registrato tutto il tempo passato lontano dalle sue mani, dalla sua bocca…

“Harry… mi dispiace” sussurra addolorato.

“Lo so…”

E di nuovo lacrime e lacrime scendono dai miei occhi, portando via con se solo la speranza.

Allora due braccia mi stringono, per un attimo insicure e poi più forti e decise, mentre una mano mi accarezza dolcemente i capelli.

Il suo profumo mi avvolge e non posso far altro che annegare nei ricordi, lasciandomi andare nella sua stretta, nascondendo il viso nel suo collo.

“Ti amo, Harry”

Un bisbiglio appena, ma così chiaro nelle mie orecchie, che è come se lo avesse urlato.

Alzo il viso incredulo e timoroso e due occhi mi accolgono così dolci da farmi tremare. Con una mano mi accarezza il viso, mentre la sua bocca si fa più vicina.

 

 

ANGOLINO:

Domani… ci sarà un domani per i miei due tanto amati e torturati piccioncini?

Allora? Cosa ne pensate? Dio, non sarò un po’ tragica? Ma sembra che questa sia l’unica cosa che mi riesca. Pazienza! ^_^

Grazie a voi che ancora mi seguite e recensite!

 

Un bacio

Nefertite

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Vertigine ***


VERTIGINE

“Ti amo, Harry”

Un bisbiglio appena, ma così chiaro nelle mie orecchie, che è come se lo avesse urlato.

Alzo il viso incredulo e timoroso e due occhi mi accolgono così dolci da farmi tremare. Con una mano mi accarezza il viso, mentre la sua bocca si fa più vicina.

Mi bacia sulla fronte in un gesto tanto tenero da farmi scoppiare il cuore nel petto. Non lo sopporto. Sento la pelle in quel punto bruciare, i miei occhi devono essere desiderio puro, ma posso vedere anche i suoi, sempre così controllati, tremare.

Mi avvicino e senza pensarci lo bacio, sulla bocca calda. Lo assaggio piano, ma nonostante questo, un mugugno di piacere esce dalle mie labbra. Il mio corpo ha agognato questo momento da tre anni e lo stesso è per Draco, infatti lo sento approfondire il bacio con impeto, mordicchiando e leccando le mie labbra finché non incrocia la sua lingua con la mia in una danza travolgente.

Mi manca il respiro, ma non vorrei mai dover terminare questo bacio con la consapevolezza che sia, dopo tanto tempo, il primo e l’ultimo che ci scambiamo.

Siamo costretti a dividerci. Riprendiamo fiato fronte contro fronte. Le sue mani son ancora sul mio viso e le mie aggrappate al suo collo.

“Non posso, Harry. Lo capisci?” dice senza riuscire a guardarmi.

Gli alzo il viso costringendolo invece a farlo.

 “Lo capisco…” sussurro con tutta la forza che ho, consapevole di ciò che veramente significa quello che gli ho detto. Sto rinunciando a lui.

 “Ti amo… per sempre” gli dico con un sorriso sincero, ma già tremendamente malinconico.

Rimango senza fiato.

Una lacrima scende solitaria dal suo viso, dal viso perfetto e sempre fiero del mio Draco.

Mi si stringe il cuore.

Forse solo ora mi rendo veramente conto di quanto sia stato duro per lui.

È vero, io mi sono ritrovato nel giro di pochi minuti con tre anni in meno della mia vita e soprattutto costretto a rinunciare alla persona che amo, ma è anche vero che lui deve aver sofferto immensamente nel vedermi steso in quel letto, incosciente, per così tanto tempo, senza la possibilità di fare qualcosa, ma solo di aspettare e lottare contro un dolore atroce. E infine, proprio quando era riuscito a rifarsi una vita, rispunto io ad annullare ogni sua certezza e a rinvangare ogni dolore accantonato e ad incolparlo di tutto.

No, non posso immaginare quante notti insonni abbia passato al mio capezzale, quanto abbia pregato Dio e ogni singolo medico distruggendo quel suo fiero orgoglio.

No, non posso! Però c’è ancora una cosa che potrei fare per lui: potrei finalmente smettere di essere un emerito egoista e lasciargli vivere la vita che si è costruito, la vita che merita! Glie lo devo! Almeno questo!

Asciugo quella dolorosa lacrima. Lo guardo negli occhi e lo bacio anch’io sulla fronte, per quella che so, sarà l’ultima volta.

Lascio le labbra poggiate sul suo viso ancora per qualche secondo, prima di sussurrare le parole più amare di tutta la mia vita.

“Addio amore mio”

Sciolgo il nostro abbraccio.

Mi volto, gli occhi chiusi stretti, il cuore in gola che batte veloce al ritmo di quell’uniche parole che ora risuonano forte dentro di me.

Ti amo… Ti amo… Ti amo… Ti amo… Ti amo… per sempre…

Apro la porta davanti a me e con un ultimo sguardo so che ha compreso ogni cosa, come sempre.

 “Addio…” mi sussurra.

E con questa ultima parola richiudo la porta dietro di me.

La richiudo lasciando dentro ogni speranza e tutto il mio cuore, la richiudo sulla mia vita insieme a Draco, la richiudo su di me.

 

 

 

L’amore alle volte è così puro che quando ti ritrovi da solo con te stesso senza più niente per cui vivere, ti senti inutile, sporco, un rifiuto, assolutamente inetto. E quando nessuno, solo la persona a cui hai dovuto rinunciare, potrebbe fare qualcosa, potrebbe dare un senso alla tua vita, perché solo lei sa cosa avete affrontato e cosa stai passando, ma non può fare nulla per aiutarti, allora, solo allora, senti che l’unica cosa che puoi fare, è guardare giù, verso quel vuoto, e lasciarti andare all’ebbrezza di un momento, di un volo verso la pace infinita.

 

Perché si sa, la vertigine è ebbrezza della propria debolezza.

Ci si rende conto della propria debolezza e, invece di resisterle, ci si vuole abbandonare ad essa.

Ci si ubriaca della propria debolezza, si vuole essere ancora più deboli, ci si vuole lasciar cadere.

Milan Kundera

 

 

        ANGOLO AUTRICE:

Vi prego non uccidetemi…! Non volevo lo giuro! Non avrei mai voluto concluderlo così! Ci ho pensato tanto, ma ogni altro finale sembrava sbagliato, estremamente banale e riduttivo. Non sarebbe mai stato credibile un finale a sorpresa del tipo – è stato solo un sogno – avrebbe sminuito troppo tutte le sensazioni provate da Harry. Troppo forzato… no?

Comunque spero davvero di non avervi deluso, perché ho fatto del mio meglio e soprattutto vi avevo avvisato che davvero non sapevo come sarebbe andato a finire! ^_-

Non so comunque se si sia afferrato il finale. Se per caso volete delle spiegazioni basterà che le facciate presenti nelle recensioni e farò in modo di rispondervi, magari ripostando questo capitolo con le risposte!

 

Grazie, grazie e ancora mille volte grazie a tutti voi! Soprattutto a xla che mi ha sempre seguito e lasciato recensioni fin dall’inizio, l’ho apprezzato molto! ^_^

 

Baci

Nefertite

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=204607