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di toma93HD
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. La scelta di Naruto ***
Capitolo 2: *** 2- La nuova casa ***
Capitolo 3: *** 3- Primo giorno di scuola ***
Capitolo 4: *** 4- La ragazza sulla panchina ***
Capitolo 5: *** 5- I dubbi di Kushina ***
Capitolo 6: *** 6- Palla avvelenata! ***
Capitolo 7: *** 7- Naruto e Hinata - prima parte ***
Capitolo 8: *** 8- Naruto e Hinata - seconda parte ***
Capitolo 9: *** 9- Il più bel regalo ***
Capitolo 10: *** 10- Lo zoo di Thomas ***
Capitolo 11: *** 11- La dichiarazione di Hinata ***
Capitolo 12: *** 12- Naruto innamorato ***
Capitolo 13: *** AVVISO IMPORTANTE ***
Capitolo 14: *** 13- Il padre di Hinata ***
Capitolo 15: *** AVVISO IMPORTANTE#2 ***
Capitolo 16: *** AVVISO IMPORTANTE#3 ***



Capitolo 1
*** 1. La scelta di Naruto ***


#1 – La scelta di Naruto

ATTENZIONE: La seguente è una FANFICTION a scopo non-profit. Naruto & Naruto Shippuden sono proprietà di TV Tokyo, Shonen Jump, Studio Pierrot e Masashi Kishimoto. Si prega di supportare anche l’opera ufficiale.

Era ancora mattina. La famiglia Namikaze stava ormai per partire. Si stava traslocando dalla vecchia casa di un quartiere di città. Hanno tutti preparato i bagagli e dovevano solo aspettare il treno che solitamente passava di fronte.
Minato, il padre, stava ancora guardando l’orologio che ha al polso, ansioso del ritardo del treno. Kushina invece stava osservando ancora un poco la vecchia casa, con sguardo malinconico.
"Naruto, saluta la casa. Ormai stiamo per cambiare vita." disse al figlio, ormai sedicenne che sembrava scontento di lasciare la casa dov’è nato e cresciuto. Senza dire nulla, si mise gli auricolari del suo MP3 alle orecchie e continua ad ascoltarsi la sua amata musica. Kushina si sforzava di farci l’abitudine. Riesce comunque a capire il suo dispiacere.
Naruto non aveva ancora finito la quarta superiore e deve lasciare le sue vecchie amicizie e recuperare gli studi. Kushina pensò queste cose, mentre si ricordava che anche lei ha vissuto esperienze simili.
D’improvviso, dopo venti minuti di lunga attesa, il treno arriva a destinazione.
"Oh, finalmente. È ora di partire, ragazzi!" commentò Minato prendendo i suoi bagagli e salendo sul treno.
"Su, Naruto, andiamo!" disse Kushina a Naruto, che aveva l’espressione da funerale.
"Sì, sì, vengo …" disse infine Naruto, sempre cogli auricolari alle orecchie.
 
Il treno, percorse lungo tutta la ferrovia per poi giungere alla fine della città, dopo due ore di corsa. Naruto, con sguardo malinconico, guardava fuori dalla finestra e vedeva il sole pomeridiano che illuminava il panorama, simile alle campagne toscane.
"Okay. La nostra destinazione è Konoha. Lì è un posto tranquillo. Ci sono hotel, appartamenti, scuole, parco-giochi, ristoranti e anche interessanti vie turistiche." disse Minato, consultando il suo computer portatile che aveva alle ginocchia. "Kushina, ci sono anche parecchie terme, magari potresti vederne qualcuna appena arrivati lì." disse alla moglie.
"Ottimo!" disse soddisfatta Kushina.
"E tu Naruto, potresti trovare qualche scuo … Naruto? Mi ascolti o no?" s’interruppe Minato rivolgendosi a Naruto, sempre incollato alla finestra con la musica alle orecchie.
"Sì, ti sto ascoltando, pà …" disse Naruto a bassa voce.
"Naruto Uzumaki! Ti sembra il modo?!" lo sgridò Minato in una sfuriata.
"Ssh! Minato, ci possono sentire qui dentro!" disse Kushina quasi imbarazzata per la reazione del marito, che sembrava arrabbiarsi ancora di più. Di solito, Minato era calmo e comprensivo, ma quando si arrabbia è lì che si deve aver paura, e questo Kushina lo sapeva benissimo.
"Però, Naruto … ascolta quando le persone ti parlano." ammonì alla fine Kushina con tono gentile, ma al tempo stesso severo. Naruto sbuffò.
"Sai che me ne frega …" disse Naruto. Stavolta anche Kushina incominciò a venire sui nervi.
Naruto voltò e dopo un po’ si ricompose e incominciò a stare attento al discorso di Minato. Ma non cambia certo espressione.
"Vedo che t’interessi adesso, eh?" disse Minato severamente, il che innervosisce Naruto. "… stavo dicendo, potresti trovare la scuola che fa per te, senza dover ripetere gli studi." disse.
"Mi stai dicendo di ripetere già dalla prima?!" disse Naruto con aria di protesta.
"No, non credo. Dipende dalla scuola che scegli." rispose Minato per tranquillizzarlo. E d’improvviso Naruto cambiò espressione, come se fosse illuminato.
"Naruto, non hai un indirizzo che t’interessa?" intervenne Kushina.
"Mmh … sì. Ce ne sarebbe uno." rispose Naruto.
"E cioè? Sono curioso." disse Minato.
"Vorrei frequentare un liceo artistico." disse Naruto.
"Un liceo artistico? Perché?" domandò Kushina, quasi sorpresa della scelta di Naruto.
"Mamma, ti ricordi quei disegni che facevo quand’ero alle medie?" domandò Naruto come risposta alla domanda della madre.
"Ehm … intendi dire quegli animali bellissimi che avevi fatto in terza?" domandò Kushina. Naruto fece cenno di sì con la testa.
"Ah, ho capito! Sono contenta! Hai fatto bene a dirlo!" disse Kushina con un sorrisone. Difatti Kushina si ricordava degli animali che Naruto disegnava alle medie. Perfino gli insegnanti delle medie erano ‘incantati’ da quei disegni.
Il sorriso di Kushina contagiò anche Naruto. Minato sorrise. Anche lui si ricordava della bravura di Naruto nel disegno, quindi pensò che l’idea del liceo artistico non era male. Ma aveva ancora qualche dubbio, così intervenne.
"Però, Naruto, non so se ci sia qualche liceo artistico a Konoha. Magari proverò a vedere su Internet …" disse Minato che si mise subito al lavoro.
"Secondo me, ci andresti per forza! Un liceo artistico ci dovrà essere!" disse Kushina tutta contenta. In fondo, se è un desiderio di Naruto, anche Kushina lo desidera. Minato, dopo qualche secondo di ricerca nel suo portatile, sollevò la testa verso Naruto e sorrise.
"Allora? Trovato qualcosa?" domandò Naruto al padre.
"Sì. C’è un liceo artistico che, secondo me, è perfetto!" rispose Minato, contento. Naruto non ci stava più nella pelle. Era al settimo cielo.
Il viaggiò continuò e Naruto sembrava ormai impaziente di incominciare una nuova vita.
 
CONTINUA …………

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Capitolo 2
*** 2- La nuova casa ***


#2 – La nuova casa

ATTENZIONE: La seguente è una FANFICTION a scopo non-profit. Naruto & Naruto Shippuden sono proprietà di TV Tokyo, Shonen Jump, Studio Pierrot e Masashi Kishimoto. Si prega di supportare anche l’opera ufficiale.

Il viaggio è durato un’intera nottata. Il giorno seguente il treno si fermò a quella che era la stazione ferroviaria di Konoha. Erano ancora le sei e mezza del mattino.
Tutti i passeggeri di quel treno scesero. Anche la famiglia Namikaze, dopo aver preso i bagagli, erano scesi dal treno, eppure sembravano non aver passato bene la notte. Minato e Kushina sembravano poco stanchi, seppure avevano le occhiaie. Naruto era il più stanco di tutti.
“Ehi,  Naruto, non hai dormito?” chiese Minato rivolgendosi al figlio.
“No, non ho dormito per niente … vorrei andare in un bar, a bermi qualche caffè e mangiarmi una brioche …” disse Naruto, che aveva addirittura fame.
“Non ti preoccupare. Troveremo un bar qui vicino.” disse Kushina.
“Okay. Prima cosa da fare: fare colazione in un bar.” disse Minato, che di solito, i base alle circostanze, si segna le cose da fare.
 
Dopo qualche ora, la famiglia Namikaze sembra cambiata completamente: dopo un’abbondante colazione, hanno riacquistato le energie. I capelli di Kushina erano tornati di un bel rosso acceso, mentre Minato sembrava rinascere. Naruto … beh, di Naruto l’unica cosa che è cambiata è l’aver lo stomaco pieno (aveva ancora voglia di dormire un altro po’).
“Okay, dobbiamo andare nell’ufficio di collocamento di Konoha, che è al centro. Così, possiamo occuparci delle proprie occupazioni.” disse Minato seriamente.
“Papà, ma tu che lavoro farai? Ora che hai perso quello che avevi …” domandò Naruto.
“Ho trovato un posto di lavoro come cardiologo nell’ospedale di Konoha. Non te l‘avevo detto?” domandò Minato.
“No. Non me l’hai detto. E tu mamma?” domandò Naruto rivolgendosi a Kushina.
“Beh, faccio la badante in una casa di riposo. Questa invece non te l’ho mai detta, vero?” commentò Kushina con un sorriso.
“Badante in una casa di riposo?! Cioè dovrai pulire il sedere agli anziani?!” urlò Naruto quasi scandalizzato dal nuovo mestiere di Kushina.
“Ehi!” disse Kushina quasi offesa. “Ti sembra questo il modo di parlare degli anziani?! Pensa a tua nonna! Anche lei aveva problemi di età! Abbi più rispetto!” ammonì Kushina. Naruto si ricordò della nonna materna, Mito. Era anzianotta, sì, ma era particolarmente generosa con Naruto quando aveva ancora cinque anni. Al solo pensiero, Naruto si fece più piccolo al discorso di sua madre.
“Allora … Naruto, dobbiamo anche pensare alla tua iscrizione nel liceo artistico di Konoha.” disse infine Minato, per cambiare discorso.
“Ah! È vero! Non ci avevo pensato!” disse Naruto, che si è appena ricordato.
“Tranquillo, Naruto. Ci penso io, oggi pomeriggio, dopo aver sistemato la nuova casa.” Disse Kushina, offrendosi volontaria a questo ‘incarico speciale’.
“Perfetto. Allora, dobbiamo però prendere un bus per arrivare all’ufficio di collocamento.” disse alla fine Minato. Dopo qualche mezz’ora di attesa, la famiglia Namikaze prese il bus e arrivò al centro del villaggio di Konoha. Il percorso non era tanto lungo; doveva passare due piazze ed è fatto.
 
Ufficio di collocamento. Era pieno, come molti uffici dopotutto. Ma Minato sembrava confuso, e Kushina lo era ancora di più.
“Merda. E adesso cosa facciamo con questa folla?” disse Minato ansioso.
“Se va avanti così, faremo notte.” disse Kushina, anche lei ansiosa. A un certo punto arrivò una persona. Una segretaria, con i capelli a caschetto neri e dall’aria di essere un po’ giovane.
“Scusate, siete voi la famiglia Namikaze?” domandò la segretaria a Minato e Kushina.
“Sì, siamo noi. Lei è la signorina …?” domandò Minato.
“… Shizune, piacere. Mi hanno informata del vostro arrivo.” disse Shizune chinandosi in segno di saluto.
“Il piacere è tutto nostro, grazie.” disse anche Kushina chinandosi.
“Allora, volete che vi mostri la vostra nuova dimora?” domandò Shizune con gentilezza.
“Con immenso piacere! Grazie, signorina Shizune!” disse Minato sorridendo.
“Oh, mi chiami semplicemente Shizune.” disse Shizune con un sorriso imbarazzato.
“D’accordo, Shizune. Hai sentito, Naruto? Vedremo la nostra nuova casa!” disse Kushina a Naruto che era in disparte, quasi distratto dalla folla.
“Eh? Oh! Perfetto!” disse Naruto, voltandosi di scatto.
 
In men che non si dica, dopo qualche tratto di strada, fuori dal centro di Konoha, la famiglia Namikaze arrivò finalmente alla nuova dimora. Era una bella casetta, un po’ più moderna rispetto alla vecchia casa. Minato e Kushina erano rimasti a bocca aperta dalla meraviglia, mentre Naruto era sovrappensiero (pensava ad altro, come suo solito).
“Benvenuti alla vostra nuova dimora. Spero vi piaccia.” commentò Shizune.
“Altroché! È decisamente meglio della casa che avevamo nella nostra vecchia città.” disse Minato contento. Anche Kushina non ci vedeva più nella pelle.
La famiglia, accompagnata da Shizune, entrarono nella nuova dimora: dentro era più bella dell’esterno. Si vedeva il salotto che era abbastanza grande da occupare anche la cucina, e c’era una finestra grandissima, in modo da far vedere il panorama di Konoha. I divani erano grossi e di color verde mare, i muri sono di un color rosso mattone, le tende della finestra grande erano fatte di un velluto fine rosso a strisce celesti.
Nel salotto, c’era anche un televisore grosso abbastanza moderno, con sotto un videoregistratore e una console da Play Station 4; Naruto era sbigottito da tale meraviglia.
“Non … ci … credo! Questo … è il nostro … nuovo SALOTTO!” commentò Naruto incredulo.
“Già! E anche la cucina è una meraviglia!” disse Kushina, che sembrava avere le lacrime agli occhi.
Della cucina, c’era un forno microonde nuovissimo, fornelli a piastre, un frigorifero ancora più nuovo e un lavastoviglie da far invidia alle altre casalinghe. Il tavolo, fatto di un legno elegante, era grande, da occupare nove posti; le sedie, fatte dello stesso materiale del tavolo, avevano un motivo artistico (erano incise delle ‘edere’ sulle gambe e sullo schienale). Sopra il tavolo, vi era un lenzuolo quadrato di stoffa, e un vaso con delle giunchiglie bianco-gialle.
“Vedo che la casa sembra essere di vostro gradimento. Allora buona permanenza.” disse Shizune con un sorriso. La famiglia Namikaze era commossa, tanto che Kushina si mise a piangere dalla gioia. Minato sorrise felice, anche lui con qualche lacrima. Naruto era ancora più contento e non smetteva di ringraziare Shizune per la nuova casa.
 
Era sera e, per festeggiare, Kushina preparò i piatti preferiti di Minato e Naruto: un bel polpettone contornato di patate speziate al forno, uno sgombro speziato contornato da verdure fresche e del buon vino prosecco. La cena era di buon godimento e la famiglia poté passare la serata più bella della sua vita.
“Kushina, ricordi quand’eravamo ragazzi?” chiese Minato a Kushina, tutto sereno.
“Altroché se ricordo. Tu mi avevi promesso che avremmo trovato una casa bella dove poter formare la nostra famiglia.” disse Kushina, ancora più contenta.
“Già. Mi dispiace che, appena sposati, non avevamo potuto farlo.” disse Minato, che iniziò a essere dispiaciuto della promessa che non era quasi mantenuta.
“Non importa. Ora ce l’abbiamo fatta, giusto? Ora anche Naruto vivrà una vita migliore. Sono contenta di aver avuto questa famiglia!” disse Kushina appoggiando la mano sopra quella di Minato, come segno di supporto morale. A quelle frasi, Minato tornò a sorridere contento.
Naruto assistette alla scena. Anche lui sembrava essere contento. Anche lui ha a cuore la sua famiglia e questo lo rendeva ancora più felice.
 
 
 
 
 
 
 
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Capitolo 3
*** 3- Primo giorno di scuola ***


#3 – Primo giorno di scuola

ATTENZIONE: La seguente è una FANFICTION a scopo non-profit. Naruto & Naruto Shippuden sono proprietà di TV Tokyo, Shonen Jump, Studio Pierrot e Masashi Kishimoto. Si prega di supportare anche l’opera ufficiale.

Primo giorno a Konoha. Ha inizio il giorno più impegnativo di sempre, per la famiglia Namikaze.
“Naruto! Sveglia! È pronta la colazione!” chiamò Kushina che era di buon umore dopo una bella dormita. Naruto, appena uscito dalla sua nuova stanza, ancora in pigiama e con ancora un sonno pazzesco (si vedeva che ha passato una bella nottata). Naruto entrò in cucina e vide Minato che stava già leggendo il giornale, mentre Kushina portava la colazione sul tavolo.
“Ciao, dormiglione! Pronto per oggi?” domandò Minato.
“Somma … mi sento ancora un po’ in letargo …” commentò Naruto poco prima di sbadigliare. E infine, sbadigliò come un leone, mettendo in mostra i denti.
“Oggi è il tuo primo giorno di scuola. Hai preparato la roba?” domandò Kushina.
“Sì. Spero di andar bene, stavolta.” disse Naruto.
“Certo che andrai bene, figliolo! Non stare a preoccuparti!” esclamò Minato per incoraggiarlo. Ma Naruto non cambiò espressione neanche di una virgola. Kushina lo guardò: capiva qual è il problema di Naruto.
“Vuoi che ne parliamo?” domandò Kushina a Naruto.
“No. Lascia stare.” disse Naruto prima di sedersi a tavola e cominciare a mangiare la colazione. I genitori lo guardavano preoccupati. In modo particolare Minato, che non sa proprio quale sia il problema. Kushina si rivolse verso Minato e si avvicinò all’orecchio per dirgli qualcosa.
“Minato, dopo dobbiamo parlare di Naruto, non credi?” bisbigliò Kushina.
“Quindi sai cos’ha Naruto?” bisbigliò Minato.
“Sì. Ed è un problema serio.” rispose Kushina. Minato la guardò con aria preoccupata. Intanto Naruto finì la colazione e andò a vestirsi e a prepararsi.
 
“Allora ci vediamo a pranzo! Ciao!” salutò Naruto dopo essere uscito di casa, in direzione del liceo.
“Ciao Naruto! In bocca al lupo!” disse Kushina salutandolo. Ormai Naruto si era avviato alla sua destinazione fino a quasi sparire dall’orizzonte. Il paese di Konoha non era male: ora che è uscito di casa, poté guardare meglio i dintorni. Le strade erano affollate durante la mattina: i negozi incominciavano ad aprirsi, e c’era quacuno che faceva coking, alcuni anziani erano riuniti in un bar a fare qualche partita a carte, e c’era chi si dirigeva al lavoro. Naruto si fermò un istante a guardare la vita quotidiana di Konoha, e poi, ripartire per la sua strada.
 
Dopo tratti di strada, ecco il liceo artistico di Konoha: è abbastanza grande e moderno. Al fianco dell’entrata, c’era la statuta di quello che pare essere il fondatore del liceo. C’erano già molti ragazzi all’entrata e c’erano anche alcuni insegnanti. Naruto da una parte è affascinato, ma dall’altra è preoccupato: gente nuova, posto nuovo … ci riuscirebbe ad adattarsi? Chi può dirlo? Era questo che Naruto aveva in mente quel momento …
“Tu devi essere quello nuovo, vero?” domandò qualcuno a Naruto. Naruto si voltò e vide un ragazzo dietro di lui. Sembrava essere un suo coetaneo, aveva i capelli castani e gli occhi marroni. Indossava una maglietta nera e dei pantaloni rossi.
“Sì, mi sono appena trasferito qui ieri, eheh …” rispose Naruto intimidito.
“Ah, ho capito. Piacere, mi chiamo Thomas.” rispose Thomas porgendogli la mano.
“Io sono Naruto Uzumaki!” rispose Naruto stringendogli la mano. La prima impressione di Naruto nei confronti di Thomas era buona.
“Quindi vieni da fuori, eh? Allora, benvenuto a Konoha!” disse Thomas cordialmente. Naruto sorrise; ormai la sua preoccupazione sembrava svanire. A un certo punto, si sentì la campanella e tutti iniziarono a entrare. Anche Naruto, accompagnato da Thomas entrò nel liceo. Appena passata la porta, Naruto rimase di stucco. Anche dentro, il liceo era enorme!
“Pazzesco!” commentò Naruto.
“Già. Figo, vero?” disse Thomas. “Ah, lo sai dove devi andare vero?” domandò alla fine a Naruto.
“Sì, devo andare dal preside di questo liceo, giusto?” domandò Naruto.
“Esatto. Ma stai attendo, il preside è un po’… ‘particolare’.” disse Thomas con le dita che fanno il segno delle virgolette. Naruto non capì niente di quello che disse Thomas, ma fece finta di nulla. Dopodiché, si avviò verso l’ufficio del preside. Intanto Thomas si avviò verso la sua classe.
 
Ufficio del preside. Naruto vi passò davanti e bussò alla porta.
“Avanti, entra pure.” disse la voce che era dietro la porta. Naruto aprì la porta ed entrò nella stanza. Infine si mise davanti a una scrivania, con sopra parecchi libri, un telefono e un computer nuovo di zecca. Il preside, che era davanti a Naruto, era una donna di cinquant’anni, bionda, con gli occhi castani e l’aria di essere matura, quindi severa. Era vestita con un maglione color lilla e dei pantaloni blu. Naruto aveva timore nel vederla.
“Sei quello nuovo, vero?” domandò la preside a Naruto, come fa un giudice a un deputato.
“S-sì … mi chiamo Naruto Uzumaki, piacere.” si presentò Naruto.
“Piacere. Io sono Tsunade. Devi essere il figlio di quella signora coi capelli rossi, immagino.” disse Tsunade che aveva capito chi fosse Naruto.
“Sì. Mia mamma mi ha iscritto qui ieri.” disse Naruto.
“Lo so. Quindi, ti do il benvenuto nel liceo.” disse Tsunade a Naruto.
“Ah, grazie!” esclamò Naruto contento.
“Però …” disse Tsunade, cambiando espressione e Naruto s’impietrì. “… sappi che se combini guai, sai cosa ti aspetta. Comportati come si deve, se non vuoi essere espulso. Capito?” disse Tsunade lugubre. Naruto non seppe cosa rispondere dal terrore, quindi fece cenno di sì con la testa.
“Molto bene. Allora, benvenuto!” disse Tsunade, stavolta con un sorriso contento. Naruto la ringraziò nuovamente, si alzò e uscì dall’ufficio.
“Spero di non averci a che fare in futuro … lo spero proprio!” commentò Naruto ancora più terrorizzato.
 
Ricreazione. Quasi tutti gli studenti uscirono nel cortile del liceo e Naruto si mise da parte, per evitare guai. Qualche secondo dopo, ecco riapparire Thomas.
“Ehilà, Naruto! Come va?” domandò Thomas sorridente.
“Beh, ce l’ho fatta. Ora capisco perché dici che la preside è ‘particolare’.” Disse Naruto che aveva ancora un pizzico del terrore di poco fa. Thomas rise.
“Già, la preside Tsunade è spesso stata così. Dovresti vedere la faccia che avevo quando la incontrai la prima volta! Una paura pazzesca!” disse Thomas. Stavolta anche Naruto rise.
“Ehi Tora! Chi è quel ragazzo?” domandò qualcuno a Thomas.
“È quello nuovo di cui ti parlavo.” disse Thomas al suo compagno.
Naruto vide un gruppo di ragazzi: uno aveva i capelli castani e dei segni sulle guance simili a triangoli rovesci rossi; un altro ancora era grassoccio e aveva i capelli castano chiari; l’altro ancora aveva i capelli neri e le sopraciglia foltissime; l’ultimo ha i capelli neri e l’espressione tranquilla.
“Naruto, questi sono i miei compagni: Kiba, Choji, Rock Lee e Sai. Ragazzi, questo è Naruto.” presentò Thomas.
“Ah, ciao.” disse Naruto ai suoi nuovi compagni.
“Così tu saresti quello nuovo eh?!” disse Kiba con un sorriso.
“Senti, ti va di giocare un po’ a basket, Naruto?” domandò Rock Lee. Naruto sorrise: finalmente si sta facendo degli amici. Così accettò e andò a giocare a basket coi suoi nuovi amici. Quella fu la mattinata più bella della sua esistenza.
 
 
 
 
 
 
 
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Capitolo 4
*** 4- La ragazza sulla panchina ***


#4 – La ragazza sulla panchina

ATTENZIONE: La seguente è una FANFICTION a scopo non-profit. Naruto & Naruto Shippuden sono proprietà di TV Tokyo, Shonen Jump, Studio Pierrot e Masashi Kishimoto. Si prega di supportare anche l’opera ufficiale.

“È stato incredibile!” raccontò Naruto ai suoi genitori mentre pranzava. “E pensare che avevo i dubbio di incominciare col piede sbagiato! E invece!” disse Naruto felice come una pasqua.
“Te l’avevo detto che sarebbe andata bene!” disse Minato, orgoglioso del proprio figlio. Kushina si avvicinò a Naruto per abbracciarlo con tutte le sue forze, il ché imbarazza Naruto (un pochino …)
“Sono contenta che ti sia piaciuto.” disse Kushina mentre abbracciava Naruto. “Questo è un buon segno, lo sai?” “Sì, è vero. Grazie, mamma.” disse Naruto. Intanto la famiglia continuò a pranzare.
 
Il pomeriggio, era per Naruto, libero, ma i suoi genitori avevano i loro lavori a tempo pieno, perciò Kushina permise a Naruto di passare un pomeriggio con gli amici, nel quartiere. Ma in quel frangente, la prima cosa che Naruto fece, era buttandosi su uno dei divani del salotto e guardarsi la tv. Non aveva videogiochi, quindi non poteva giocare ancora con la Play Station; quindi poteva limitarsi a guardare in tv se c’era qualcosa di interessante. Così prese i telecomando e girò di canale in canale …
“Soap opera? No … Friends? No … Dragon Ball? No … Wild? No …” disse Naruto mentre girava i canali. E il risultato … niente di interessante. Naruto sbuffò deluso.
“A questo punto, non mi resta che uscire di casa, come ha detto mamma.” commentò Naruto tra sé e sé.  Così passò per la sua stanza a prendere il suo cellulare, il suo MP3 e il suo portafogli. Poi corse verso l’uscita, chiuse la porta a chiave e uscì dalla casa.
 
Naruto passeggiò lungo le stesse strade che aveva percorso per andare al liceo e s’imbatté in un campo da basket, dove ci sono alcuni ragazzi che giocano. E a gran sorpresa, trova Thomas.
“Ehi, Thomas!” chiamò Naruto. L’amico voltò di scatto e vide Naruto.
“Ehi, Naruto! Anche oggi pomeriggio stavolta, eh?” commentò Thomas.
“Giusto per fare qualcosa. I miei genitori avevano il lavoro anche il pomeriggio.” raccontò Naruto.
“Ho capito. Giusto per fare una piccola partita cogli altri.” disse Thomas invitandolo a partecipare.
Così, Naruto e Thomas giocarono per quasi un’ora intera. Un palleggio dopo l’altro, Naruto fece tre canestri su due di Thomas. Una partita ancora più divertente.
 
“Però … te la cavi nel basket!” commentò Thomas sudaticcio e affannato.
“Da quand’ero piccolo, giocavo spesso a basket con mio padre. Quindi, non c’è da stupirsi.” rispose Naruto. Thomas si limitò a sorridere e prese una bottiglietta d’acqua, fino a berla a metà.
“Stufo?” domandò Thomas dopo la bevuta.
“Un pochino …” rispose Naruto. “Ma senti … perché Kiba ti ha chiamato ‘Tora’?” domandò Naruto. Thomas rimase in silenzio per riflettere, poi rispose.
“Mi faccio chiamare Tora perché vivo con le tigri.” rispose Thomas.
“Vivi con le tigri? Non sarai mica Mowgli del Libro della Giungla!” commentò Naruto, facendo ridere Thomas.
“Sì, ci mancherebbe! In realtà, vivo in un piccolo zoo, in una zona di campagna di Konoha.” rispose Thomas in modo da far capire a Naruto. “Non per caso, Tora, in giapponese, vuol dire appunto ‘tigre’!” disse alla fine.
“Quindi ti chiamano ‘tigre’?” domandò Naruto incuriosito.
“Già. Pensa che invece Kiba lo chiamiamo ‘lupo’ e Choji lo chiamiamo ‘farfalla’.” disse Thomas.
“In effetti, hai ragione: Kiba sembra decisamente un lupo!” commentò Naruto ridendo.
 
Dopo qualche minuto di chiacchiera, mentre Thomas si beveva ancora un po’ della bottiglietta, Naruto volse lo sguardo altrove e vide qualcosa … o qualcuno.
Naruto vide una ragazza bellissima, seduta su una panchina, mentre si leggeva un libro con gli auricolari alle orecchie. La ragazza aveva i capelli lunghi e lisci, di un colore simile al blu scuro. Era vestita con una maglietta bianca e viola e dei pantaloncini blu. Naruto rimase ammaliato a quella vista; non aveva mai visto una ragazza così bella in vita sua.
“Ehi … Thomas … chi è quella?” domandò Naruto all’amico.
“Eh?” commentò Thomas.
“Chi è lei? La conosci?”  indicò Naruto col dito. Stavolta Thomas capì.
“Intendi … quella ragazza lì in fondo?” domandò Thomas.
“Sì!”
“Ah, lei! Sì, la conosco: è una studentessa del liceo.” rispose Thomas.
“E come si chiama?” domandò Naruto.
“Perché me lo chiedi? Ti piace?” domandò Thomas, facendo arrossire Naruto. Naruto non rispose.
“Vai a chiederglielo.”
“Eh? Che hai detto?”
“Andiamo, Romeo. Vuoi conoscerla? Allora vai!” disse Thomas come per dargli un consiglio.
Naruto prese tutto il fiato in gola, per prendere coraggio.
“Coraggio, Naruto. Puoi farcela!” pensò tra sé e sé.
Così Naruto si alzò, e andò verso la ragazza. Thomas assistette alla scena divertito (in senso buono.)
A soli pochi centimetri di distanza, la ragazza alzò la testa e guardò Naruto negli occhi. La ragazza aveva due occhi un bel bianco neve, tanto da farla sembrare una fata. Naruto è ancora più paonazzo.
“Hai bisogno?” sorrise la ragazza gentilmente.
“Ehm … eh … ciao. Tu … tu sei …” balbettò Naruto.
“Mh? Cosa?” domandò la ragazza, che non riusciva a capire cos’ha Naruto.
“Sei … sei … bellissima.” disse Naruto rosso in volto, ma di un rosso simile al colore dei capelli di Kushina.
“Oh! Grazie, sei carino anche tu.” commentò la ragazza, contenta per il complimento. Naruto si sentì girare la testa.
“Oh cacchio! Naruto!” esclamò Thomas, arrivando sul posto. Naruto cadde a terra con un tonfo. Era svenuto. La ragazza si alzò di scatto, sconvolta dalla reazione di Naruto.
“Ehi, svegliati! Merda, e adesso che faccio?!” disse Thomas scandalizzato. Naruto era sempre lì, a terra, sembrava quasi morto.
 
Era passata una mezz’ora. Naruto riaprì gli occhi. Era ancora lì, a terra. Thomas e la ragazza lo videro svegliarsi e sospirarono per il sollievo.
“Ci hai spaventati, Naruto.” disse Thomas.
“Ah, cos … cos’è successo?” domandò Naruto, un po’ intontito.
“Sei svenuto, dopo che lei ti ha detto che sei carino. Ma allora ti piace davvero, eh?” commentò Thomas. Naruto si sentì un po’ offeso.
“Mi spiace. Non volevo ridurti in quel modo.” si scusò la ragazza.
“No, non preoccuparti. Sto bene. Mi sento sano come un pesce.” disse Naruto sorridendo. Stavolta, è la ragazza ad arrossire paonazza. “Ti chiami Naruto, giusto?” domandò la ragazza.
“Sì. Naruto Uzumaki, piacere.” rispose Naruto sorridente. La ragazza sorrise. Anche a lei cominciò a piacere Naruto.
“Io mi chiamo Hinata. Piacere di conoscerti.” rispose Hinata.
“Hinata … bel nome. Nome da angelo!” esclamò Naruto ridendo. Anche Hinata rise.
“Mi sento d’intralcio. Vado, ciao!” esclamò Thomas che andò via a gran velocità.
 
 
 
 
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Capitolo 5
*** 5- I dubbi di Kushina ***


#5 – I dubbi di Kushina

ATTENZIONE: La seguente è una FANFICTION a scopo non-profit. Naruto & Naruto Shippuden sono proprietà di TV Tokyo, Shonen Jump, Studio Pierrot e Masashi Kishimoto. Si prega di supportare anche l’opera ufficiale.

Era l’ora di cena. Mentre Minato e Kushina continuavano a mangiare, Naruto fissava il piatto, senza toccare cibo. Pensava continuamente a Hinata … Chi sia, cosa le piaceva e cosa meno, cosa pensava di lui … erano questi i pensieri che Naruto voleva fare a Hinata.
“Naruto … com’è che non tocchi il cibo? Qualcosa non va?” domandò Kushina preoccupata.
“No, niente. Adesso non ho fame …” disse Naruto. Minato lo guardava stupito: di solito Naruto era un mangione, quindi era la prima volta che lo vedeva rifiutare la cena. O stava male oppure c’era qualcosa sotto. Ma Minato non ne fece alcun problema. Così riprese a mangiare.
“Naruto, se c’è qualcosa che non va, puoi parlarne tranquillamente con noi. Questo lo sai benissimo, vero?” rispose Kushina preoccupata. (Si sa, sono le madri che si preoccupano spesso per i figli.)
“No, seriamente, non ho nessun problema. Stai tranquilla, mamma!” rispose Naruto giustificandosi. Kushina decise di lasciar perdere, ma continua a voler sapere cos’ha.
“Ehm … ragazzi, vogliamo continuare a cenare?” domandò Minato, intromettendosi tra i due.
“Sì, hai ragione, tesoro. Scusami.” si scusò Kushina. Naruto era scombussolato. Così la famiglia continuò a cenare, e Naruto continuò a pensare a Hinata.
 
Ventidue di sera. La famiglia Namikaze era ormai andata a dormire. Naruto dormiva beato nel suo letto, sognando di rivedere Hinata il giorno seguente. Ma nell’altra stanza, Kushina non riusciva a chiudere occhio: non riusciva a darsi pace, dopo la situazione di Naruto a cena. Minato notò la preoccupazione della moglie, così si rivolse a lei.
“Ehi, Kushina, qualcosa non va?” domandò Minato.
“Non lo so. Sono in ansia, Minato …” rispose Kushina.
“Naruto, vero?”
“Sì. Ho paura che abbia qualche problema …” rispose Kushina. Minato rifletté.
“Quel ragazzo è pieno di misteri, questo è certo.” spiegò Minato.
“Che tipo di misteri?”
“Mah, chi può dirlo? Magari ha vissuto qualcosa di particolare ultimamente.”
“In senso buono o senso cattivo?”
“Può essere sia l’uno che l’altro.” spiegò Minato, cercando di tranquillizzare Kushina, ottenendo però l’effetto contrario.
“Mi dai qualche esempio?” domandò Kushina.
“Beh, non lo so … potrebbe aver incontrato una ragazza carina …” disse Minato. Kushina restò di stucco.
“Dici che Naruto abbia questo problema?” domandò Kushina.
“Più che problema, questa potrebbe essere qualcosa di positivo. Se mi ricordo bene, Naruto non ha mai avuto a che fare con ragazze. Nemmeno quand’era alle medie.” spiegò Minato, come per formulare una possibile ipotesi. Kushina rifletté … potrebbe essere che Minato abbia ragione, ma bisognerà verificare.
“Se fosse così … credi che Naruto ce lo direbbe?” domandò Kushina.
“No, non credo.” disse Minato.
“Perché?”
“Perché suppongo si vergogni di dircelo. Io lo so, perché a me è capitato così, quand’ero ragazzo.” rispose Minato.
“Quando ci siamo conosciuti?” domandò Kushina.
“Sì. Ricordi che mi chiedevi spesso di presentarti a mio padre?”
“Sì.”
“Beh, all’inizio mi vergognavo, perché avevo paura che mio padre non ti accettasse.”
“È vero. Pensi che sarebbe lo stesso per Naruto?”
“Molto probabile.” concluse Minato. Kushina stavolta realizzò quello che disse Minato. E cercò di non pensarci.
“Grazie, Minato. Sei stato d’aiuto.” disse Kushina.
“Non stare a pensarci. Naruto sta crescendo. Dovrà vivere simili esperienze. Meglio tardi che mai.” disse Minato, confortando Kushina. Kushina ringraziò ancora Minato e lo baciò.
“Ti amo, Minato.” disse Kushina.
“Ti amo anch’io.” rispose Minato.
 
 
 
 
CONTINUA ............
 

Ciao, sono Toma93HD: intanto questi sono i miei primi cinque capitoli. Spero di essere andato benone con questi capitoli, quindi ditemi cosa ne pensate.
Intanto, andrò avanti coi prossimi capitoli, che saranno incentrati sull’amicizia tra Naruto e Hinata. E in più, vi mostrerò i ruoli che avranno altri personaggi, oltre a quelli già citati negli ultimi capitoli (ad esempio, ho già in mente gli insegnanti con le rispettive materie). Ciao e grazie di tutto. Toma93HD

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Capitolo 6
*** 6- Palla avvelenata! ***


#6 – Palla avvelenata!

ATTENZIONE: La seguente è una FANFICTION a scopo non-profit. Naruto & Naruto Shippuden sono proprietà di TV Tokyo, Shonen Jump, Studio Pierrot e Masashi Kishimoto. Si prega di supportare anche l’opera ufficiale.

“Aaaah … che bella dormita! Ciao, mamma, ciao papà!” disse Naruto dopo essersi stiracchiato.
“Ehi, Naruto. Passato bene la notte?” domandò Minato di buon umore, sempre col giornale in mano. Kushina finiva di preparare la colazione. Appena lo vide, Kushina gli sorrise come non faceva di solito, il che Naruto non riusciva a capire il motivo.
“Cosa c’è, mamma?” domandò Naruto.
“No, niente. Ti vedo contento!” esclamò Kushina sorridendo ancora, fino a diventare rossa. Naruto fece finta di nulla e andò a fare colazione.
 
Dopo essere uscito di casa, Naruto corse verso il liceo, per evitare ritardi. Dopo quasi dieci minuti, ed è già nel liceo e andò a cercare i suoi compagni. Riuscì a trovare Thomas e i compagni dell’altra volta in fondo a un corridoio.
“Guarda chi c’è! Naruto!” esclamò Choji agitando il braccio come segno di saluto.
“Ehi, ragazzi! Non sono in ritardo, vero?!” domandò Naruto affannato.
“No, giusto in tempo per educazione fisica!” rispose Thomas.
“Evvai, ho sempre adorato l’educazione fisica!” esclamò entusiasta Rock Lee, che aveva l’ardore negli occhi. Thomas e gli altri si sentivano imbarazzati.
“Com’è che Rock Lee è così contento?” domandò Naruto. Thomas si avvicinò e gli rispose.
“Rock Lee, già dal primo anno, ha la mania di allenarsi in vari sport, con regole assurde e da spezzare le ossa.” disse Thomas, come per dire che è stupido. (infatti, Lee è stupido …)
Naruto intuiva quello che voleva dire Thomas. Suonò la campanella e la classe di Thomas partì verso la palestra. Naruto la seguì.
“Spero di rivedere Hinata oggi. Ho così tante cose da chiederle …” disse Naruto tra sé e sé.
 
La palestra del liceo era enorme: è un campo da basket, col pavimento in legno, tracciato da segni bianchi (come tutti i campi da basket e altri sport, dopotutto …).
La classe di Naruto era lì, di fronte al campo. Rock Lee fremeva dalla voglia di scatenarsi.
“Che figata! Spero sia qualcosa di divertente!” commentava Rock Lee focoso.
“Bene! Iniziamo la nostra lezione!” introdusse quello che era l’insegnante di educazione fisica. Era alto, muscoloso e vestito con una canottiera bianca e dei pantaloncini rossi. Assomigliava a Jackie Chan, ma con la capigliatura e le sopraciglia di Rock Lee. Non per caso, quell’insegnante era l’idolo di Rock Lee.
“D’accordo, vi do un avviso! Non voglio sentire schiamazzi, risate, parolacce, e ne tanto meno un ‘Yahoo!’ prima che dico …” disse l’insegnante, che estrasse subito una palla rossa, alla velocità di un razzo. “… Palla avvelenata!”
La classe esaltava. Figuriamoci Rock Lee. L’unico che non si esaltava è Naruto, che sembrava avere la tremarella, appena sentì il nome ‘palla avvelenata’. L’insegnante lo notò subito.
“Ehi, tu devi essere lo studente nuovo, eh?” commentò l’insegnante. “Naruto Uzumaki, eh?”
“Sì, signore!” rispose Naruto.
“Capito! Io sono Gai, l’insegnante di educazione fisica. Preparati ad affrontare le mie lezioni!” disse Gai come fa un caporale a un soldato semplice. Naruto ingoiò la ‘paura’ e decise di giocarla la palla avvelenata.
“Naruto, non mi dirai che hai paura della palla avvelenata?!” commentò Thomas.
“Ma non dire cazzate, giochiamo!” disse Naruto, facendo la voce grossa.
“Allora, la classe sarà divisa in due squadre. La prima alla mia destra e la seconda alla mia sinistra. Conoscete le regole, giusto?” domandò Gai. La classe annuì. “Benone! Come sapete, una delle squadre vincerà quando avrà un solo membro rimasto.” concluse Gai.
La prima squadra era composta da: Thomas, Kiba, Choji, Naruto e Sai. La seconda invece era composta dal resto della classe: Gaara, Shikamaru, Kankuro, Rock Lee e Neji. Ci sono anche delle ragazze, che rimanevano sedute sui gradini. Una aveva i capelli rosa ed era la secchiona della classe (Sakura); un’altra aveva i capelli biondo chiari ed era la ‘reginetta’ della classe (Ino); un’altra ancora aveva i capelli castani e sembrava essere la più vivace della classe, adatta a fare la cheerleader (TenTen).
“Classica situazione di merda.” commentò Naruto ansioso.
“Perché?” domandò Thomas.
“Ho sempre odiato la palla avvelenata.” rispose Naruto, cercando di concentrarsi.
“Okay, non farti intimidire. Cerca di non farti beccare dalla palla della squadra avversaria. Se noi la prendiamo, potrai eliminare chi vuoi. Basta solo non distrarsi e avere i riflessi sempre attivi.” commentò Thomas cercando di tranquillizzare l’amico.
“Pronti! E … via!” esclamò Gai, suonando il fischietto. Ed ecco iniziare il pandemonio. Naruto cerco di trattenersi.
“Occhio!” gridò Kiba a Naruto, che di scattò evitò la palla, a pochi centimetri dalla faccia. E la palla andò a colpire il muro dietro. “Choji! Prendi la palla!” gridò Kiba. Choji prese la palla e la passò a Kiba. Naruto si sentiva d’intralcio.
“Non distrarti!” disse Thomas a Naruto, che si mise a  correre per evitare di intromettersi. Kiba lanciò la palla contro la squadra avversaria, ma Neji prese la palla e la lanciò contro Thomas. Ma Thomas lo evita, con un salto acrobatico. Tutti restavano di stucco. Gai compreso.
“Wow, Thomas! Vai così!” esclamò Gai. Anche Naruto era sorpreso da tale agilità. Thomas sembrava decisamente una tigre con quel salto!
Sai corse a prendere la palla e la passò a Naruto. Naruto non ebbe un attimo di esitazione: lanciò la palla in direzione di Rock Lee, che invece di schivarla, la prese con le mani, in una frazione di secondo. E Rock Lee lanciava un sorrisetto maligno: ha già deciso chi colpire. Così la lanciò contro Naruto, con un “Waattaaaaaah!” E la palla colpì dritta lo stomaco di Naruto. Un colpo paralizzante. Naruto cadde a terra con un tonfo, agonizzato per il dolore.
Gai, si alzò di fretta, per andare a vedere se Naruto stava bene. Anche Thomas era lì.
“Tutto ok?”
“No, per niente. È come essere pestato da un pugile!” disse Naruto che aveva un male pazzesco. Gai portò Naruto nella stanza dove c’è il pronto soccorso. Anche Thomas lo accompagnò.
“Ragazzi. Continuate con la partita, ma fate attenzione a non farvi male.” disse Gai, prima di uscire dalla palestra. E la partita continuò, senza Thomas e Naruto.
 
Finita l’ora di educazione fisica, Naruto è accompagnato fino alla classe, con ancora un po’ di male allo stomaco. I due amici uscirono dalla palestra, aggrappandosi l’uno con l’altro.
Rock Lee che stava aspettando Naruto e Thomas era lì, davanti al corridoio e corse verso Naruto per scusarsi.
“Ehi, Naruto …” disse Rock Lee. Naruto si voltò verso Rock Lee. “Mi dispiace di averti colpito così forte. È che sai, quando mi esalto troppo, mi succede spesso.” disse Rock Lee cercando di giustificarsi. Naruto sorrise.
“Nah, non farci caso. Ti perdono visto che mi chiedi scusa.” rispose Naruto contento. Rock Lee sorrise felice. Anche Thomas sorrise.
Naruto era anche sorpreso. Da quand’era piccolo, nessun coetaneo si era scusato con lui per avergli fatto male, tanto che è per questo motivo se odiava la palla avvelenata. I tre amici andarono verso la classe, concentrandosi per l’ora successiva.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
CONTINUA …………

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Capitolo 7
*** 7- Naruto e Hinata - prima parte ***


#7 – Naruto e Hinata – prima parte

ATTENZIONE: La seguente è una FANFICTION a scopo non-profit. Naruto & Naruto Shippuden sono proprietà di TV Tokyo, Shonen Jump, Studio Pierrot e Masashi Kishimoto. Si prega di supportare anche l’opera ufficiale.

Ricreazione. Naruto aveva ancora male allo stomaco, ma si sentiva in forze di mangiare qualcosa. Così si sedette sotto un albero del cortile e cercò di rilassarsi all’ombra.
“Finalmente un po’ di pace.” commentò Naruto mentre si stiracchiava le braccia. A un certo punto, sentì la presenza di qualcuno che si avvicina a lui. Naruto voltò in direzione. Era Hinata.
“Ehi, ciao!” salutò Hinata. “Che bello vederti qui.”
“Oh! Hinata!” esclamò Naruto sorpreso. E diventò subito paonazzo.
“Ho sentito dell’incidente in palestra.” disse Hinata, che era a conoscenza di quello che era successo in palestra. “Ti fa ancora male?”
“Nah, solo un pochino. Sono contento di vederti.” rispose Naruto arrossendo.
“Davvero? Anch’io sono contenta di vederti.” disse Hinata sorridendo. “Non mi racconti di te?” domandò alla fine.
“Eh?! Vuoi sapere qualcosa di me?!” esclamò Naruto. Hinata annuì.
“Che strano. Anch’io volevo chiederti la stessa cosa. Ma, visto che me l’hai chiesto per prima, allora lo faccio.” disse Naruto, ammettendo questo suo desiderio.
“Quanti anni hai Naruto?” domandò Hinata.
“Sedici.” rispose Naruto.
“Davvero? Abbiamo la stessa età!” esclamò Hinata.
“Così pare, eheh!” rispose Naruto sorridente, alzando il pollice come segno di ok. Hinata rifletté su qualcosa di serio, stavolta.
“Tu vieni da fuori, giusto?” domandò Hinata seria. Naruto annuì. “Mi racconti perché sei venuto qui a Konoha?” domandò alla fine la ragazza, curiosa di conoscerlo meglio.
“Fammi pensare … mi sono trasferito qui a Konoha, perché nella vecchia città la mia famiglia faceva fatica per guadagnare da vivere. Mio padre aveva perso il lavoro, mia madre lo stesso … e io, beh … non ho potuto finire l’anno scolastico che avevo.” concluse Naruto. Hinata era ormai interessata alla sua storia. Così, Naruto, continuò a raccontare la sua storia, finché non finì la ricreazione.
 
Pochi minuti dopo il suono della campanella, Naruto andò in direzione della sua classe, insieme a Hinata.
“Mi spiace se non siamo nella stessa classe.” disse dispiaciuta Hinata. “Eppure mi sei simpatico.” Naruto arrossì a quella frase. Ma tornò subito in sé.
“Non preoccuparti. Ci vediamo quando ne hai voglia, ok?” disse Naruto. Hinata sorrise e, come un colpo di genio, volle chiedere un ultima cosa a Naruto.
“Ah, Naruto …”
“Mh?” commentò Naruto curioso.
“Ti va se mi dai il tuo numero?” domandò Hinata. Naruto era sorpreso. Decise di approfittare di quell’occasione.
“Perfetto! Ok!” esclamò Naruto. Così, i due si scambiarono il numero di cellulare.
“Fatto! Grazie, Naruto.” ringraziò Hinata con un sorriso. Anche Naruto sorrise. Tornarono nelle loro rispettive classi, salutandosi con le mani.
“Le cose si mettono decisamente meglio!” pensò Naruto.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
CONTINUA …………
 
AVVISO IMPORTANTE: questo capitolo, se notate è più corto rispetto ai precedenti. Inoltre è la prima parte. Se è corto questo capitolo è perché sto cominciando ad avere corto di idee, soprattutto su quel che riguarda l’andamento scolastico di Naruto. Dovrò ancora decidere alcuni particolari … quindi, scusatemi.
Inoltre, questo capitolo è intitolato ‘Naruto e Hinata – prima parte’, e ovviamente non può esserci l’uno senza il due. Mi raccomando, continuate a seguire la mia fanfic, nella buona e nella cattiva sorte, grazie di cuore ;)
Toma93HD

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Capitolo 8
*** 8- Naruto e Hinata - seconda parte ***


#8 – Naruto e Hinata – seconda parte

ATTENZIONE: La seguente è una FANFICTION a scopo non-profit. Naruto & Naruto Shippuden sono proprietà di TV Tokyo, Shonen Jump, Studio Pierrot e Masashi Kishimoto. Si prega di supportare anche l’opera ufficiale.

Weekend. Naruto era a casa, assieme a Kushina. Minato invece era ancora al lavoro (non dimentichiamo che è un cardiologo).
In quel momento, Kushina guardava la tv, cercando qualcosa di interessante. Naruto intanto era in camera sua, a chattare su Facebook, coi suoi compagni, che ultimamente gli avevano chiesto l’amicizia.
Naruto canticchiava mentre batteva la tastiera del suo computer. A un certo punto, trovò una nuova richiesta di amicizia su Facebbok. Hinata.
“Ah, Hinata mi chiede persino l’amicizia su Facebook! Wow!” commentò Naruto e cliccò su ‘accetta’. Naruto sorrideva soddisfatto.
 
Qualche minuto dopo, si sentì suonare il campanello della casa. Kushina voltò verso la porta. “Chissà chi è?” si domandò. Così si alzò e andò a vedere chi era. Aprì la porta. Era Thomas.
“Salve.” salutò Thomas.
“Ah, ciao! Dovresti essere un amico di Naruto, eh?” commentò Kushina sorridente.
“Sì, Thomas. È in casa?” domandò Thomas.
“Sì. Aspetta che lo chiamo …” disse Kushina per andare a chiamarlo. “Naruto! C’è un tuo amico!”
“Chi è?!” domandò Naruto dall’altra parte della casa.
“Thomas!” disse Kushina. A quel nome, Naruto uscì dalla stanza e andò verso la porta.
“Thomas? Come mai sei qui?” domandò Naruto a Thomas.
“Ho una cosa importante di cui parlarti. Riguarda Hina …” s’interruppe Thomas, perché Naruto gli tappò la bocca con la mano.
“Ssh! Zitto! Mia madre non conosce Hinata, quindi non parlarne in sua presenza!” bisbigliò Naruto preoccupato. Thomas non capì.
“Ah, è un problema se lo ospitiamo in casa, Naruto?” domandò Kushina gentilmente.
“Ahah, ma certo! Solo un secondino!” esclamò Naruto con un sorriso imbarazzato.
“Ok.” disse Kushina prima di andare in salotto a tornare a fare quello che faceva prima.
“Dobbiamo comunque parlare di Hinata …” bisbigliò Thomas. Naruto diventò serio.
 
I due ragazzi erano nella stanza di Naruto. Così poterono discutere su Hinata.
“Ok. Stamattina Hinata mi ha un po’ parlato di te.” spiegò Thomas.
“Davvero? E che cos’ha detto?” domandò Naruto.
“Dunque, ehm …” cercò di spiegare Thomas.
“Allora? Allora?” commentò Naruto, impaziente di sapere come stanno le cose.
“Beh … Hinata mi ha un po’ raccontato la tua storia. Una cosa che alla fine le hai raccontato tu.” spiegò ancora Thomas. Naruto era più attento al discorso di Thomas.
“E c’è dell’altro.” disse Thomas sorridendo, pensando che questo sarebbe piaciuto a Naruto.
“Ah,ah?”
“Hinata vorrebbe …”
“Vorrebbe?”
“Vorrebbe uscire un pomeriggio con te!” concluse Thomas con un sorriso. Naruto si sentì sconvolto. Il suo corpo iniziò a tremare dappertutto e gli venne la voglia di urlare dalla gioia.
“WOOOOOOOOOOOOOOW!!!!!!!!” urlò Naruto contento, tanto che anche Kushina sentì, stupita.
“Ma che ha?!” esclamò Kushina.
“Hinata uscirà con me! Yahoo!” esclamò Naruto.
“Ehm, fossi in te non griderei così …” disse Thomas. Naruto zittì subito. “Ops.”
“Senti, perché non ti metti d’accordo con lei sul resto?” domandò Thomas.
“In effetti … mah, ci sentiremo per cellulare …” commentò Naruto. “Ma, di solito, non dovrebbe dirmelo di persona? Come mai l’ha chiesto a te di dirmelo?” domandò alla fine.
“È vero, è che spesso, sai … Hinata è una ragazza molto introversa.” spiegò Thomas.
“Introversa? Vuoi dire, che è una ragazza così timida? A me non lo sembrava affatto.” spiegò Naruto.
“Beh, di solito è così, soprattutto se si trattava di cose del genere, tipo appuntamenti. Capisci?” domandò Thomas.
“Altroché se capisco, ma …” s’interruppe Naruto, diventando improvvisamente serio.
“Ma cosa?”
“… tu dici che Hinata lo vorrebbe davvero?”
“Vorrebbe cosa?” domandò Thomas, incuriosito.
“Uscire con me, mi pare ovvio! Io non sono mai stato bravo con le ragazze …” spiegò Naruto.
“Davvero? E perché?”
“Perché, quand’ero nella vecchia città, ero imbranato, soprattutto se c’erano ragazze. Non piacevo a nessuna, perché pensano che io fossi scemo … ed era così.” concluse Naruto.
Kushina, che era appena dietro la porta, ascoltava di nascosto la discussione dei due ragazzi. Aveva ascoltato tutto. Sembrava perplessa, e pensò che forse dovrebbe parlarne ancora con Minato, stavolta con delle certezze.
 
Era la sera. Kushina aveva deciso che Thomas avrebbe cenato con Naruto, così avrebbe conosciuto anche Minato. E Thomas accettò subito, poiché a casa sua, c’erano i suoi nonni che si occupavano delle tigri dello zoo, quindi non c’era nessun problema.
Minato era tornato a casa.
“Oh, così sei un nuovo amico di Naruto, eh? Piacere!” disse Minato sorridendo a Thomas.
“Piacere mio. Così, lei è un cardiologo, giusto?” domandò Thomas curioso.
“Sì. Non mi racconti un po’ di te?” domandò curioso Minato.
Naruto era distratto, mangiando il suo piatto. Kushina, tuttavia continuava a pensare alla discussione di Naruto e Thomas.
Il cellulare di Naruto vibrò. Naruto lo tirò fuori e vide che c’era un nuovo messaggio. Era di Hinata e diceva: ‘Ciao, sn Hinata. Thomas ti ha spiegato quello che gli avevo detto? A presto. Hinata.’
Naruto sorrideva contento. “Le cose stanno andando decisamente meglio!” pensò tra sé.
“Quindi lavori in un zoo? Dev’essere dura …” commentò Minato.
“Già. Ma io, i miei nonni e le tigri siamo una grande famiglia. Quindi ce la stiamo mettendo tutta.” spiegò Thomas.
“Ma spiegami … tu non hai genitori?” domandò Minato. Thomas rimase in silenzio e diventò cupo.
“Beh, eh … no.” disseThomas.
“Cosa? Non hai i genitori?” domandò all’improvviso Kushina.
“No. I miei genitori sono morti, quand’ero piccolo …” spiegò Thomas, con le lacrime agli occhi. È chiaro che era una cosa che faceva soffrisse Thomas.
Stavolta, anche Naruto era sconvolto dalle risposte di Thomas.
“Thomas è orfano?” pensò Naruto.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
CONTINUA …………

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Capitolo 9
*** 9- Il più bel regalo ***


#9 – Il più bel regalo

ATTENZIONE: La seguente è una FANFICTION a scopo non-profit. Naruto & Naruto Shippuden sono proprietà di TV Tokyo, Shonen Jump, Studio Pierrot e Masashi Kishimoto. Si prega di supportare anche l’opera ufficiale.

“Cos’è successo?” domandò Kushina, sconvolta dalle reazioni di Thomas. Thomas non rispose, singhiozzando. Minato iniziò a pentirsi di avergli fatto quella domanda, perciò si scusò.
“Oh, scusami, Thomas. Non immaginavo di farti male …”spiegò Minato.
“No, non fa niente. Va tutto bene.” disse Thomas tra i singhiozzi. Naruto era incuriosito.
“Non ci spieghi questa storia? Possiamo aiutarti, anche se non sei nostro figlio.” spiegò Kushina che iniziò ad affezionarsi anche a Thomas.
Thomas rifletté mentre si asciugò le lacrime. Poi si decise a raccontare.
“Vedete, è una storia lunga … è che i miei genitori sono morti quand’ero piccolissimo.” disse Thomas, mentre faceva respiri profondi per calmarsi.
“Quanti anni avevi?” domandò Naruto.
“Non mi ricordo, forse avevo solo quattro anni. Però, ricordo un paio di cose su quell’incidente, da quanto mi aveva spiegato mio nonno.” spiegò Thomas.
“I tuoi genitori com’erano morti.” Domandò Kushina.
“I miei erano morti in un incidente.” spiegò Thomas, per quanto si ricordasse. “Ricordo che era il mese di agosto. Ed era un giorno piovoso. Io ero nella casa dei nonni, con le loro tigri. Mio nonno mi spiegava che mio padre era il fondatore dello zoo, perché aveva il sogno di partecipare a quelle associazioni ambientaliste che proteggono le tigri e altri grossi felini.” continuò Thomas.
“E tua madre?” domandò Minato.
“Mia madre lavorava spesso con mio padre, come collega. Lei amava tanto le tigri dello zoo, tanto che spesso mi chiamava ‘Tora’. Quindi, Naruto, anche questo è il motivo per cui i nostri compagni mi chiamano così.” concluse Thomas. Naruto capì quello che voleva dire Thomas.
Minato e Kushina sembravano tristi a quella storia. Thomas non era un ragazzo fortunato.
“Ma allora, come hai ottenuto i soldi per andare a scuola?” domandò Minato che tuttavia, non capiva come faceva Thomas ad andare a scuola.
“I soldi per il liceo, erano in parte la paga dei miei genitori, che desideravano che io studiassi. I miei nonni, che hanno la stessa carisma dei miei genitori, hanno anche loro contribuito a questo obiettivo.” disse Thomas seriamente, con ancora un po’ di lacrime agli occhi.
Kushina si avvicinò a Thomas e lo abbracciava con un affetto particolarmente materno. Anche lei capiva la situazione di Thomas.
“Sai, Thomas, noi due abbiamo vissuto situazioni simili. Anche io ho perso i genitori quand’ero piccola, e ho vissuto la mia vita assieme alla mia nonna, Mito. Quindi capisco come ti senti.” concluse Kushina mentre abbracciava Thomas.
“… non siamo tutti fortunati. Ma almeno abbiamo avuto anche dei momenti felici nella vita. E abbiamo anche cose che per noi sono importanti.” spiegò ancora Kushina.
“Eh?”
“Io ho la mia famiglia: ho un marito meraviglioso, un figlio che amo con tutta l’anima e questa bellissima casa, che è frutto di molti sacrifici, miei e di mio marito.” spiegò Kushina.
Minato arrossiva a ciò che diceva Kushina nei suoi riguardi, ma al tempo stesso era contento. Idem per Naruto, che all’inizio non immaginava che Thomas avesse passato una sofferenza simile. Tuttavia, sapeva che Kushina non aveva i genitori perché morti.
In quell’istante, Kushina ripensò a Mito, quand’era in ospedale, poco prima di morire.
 
FLASHBACK
 
“Kushina … piccola mia … vieni qui.” disse Mito a Kushina che era in ospedale assieme a Minato e Naruto, ancora piccolino. Mito aveva i capelli rosso scuro e delle rughe sul viso. Era malata per via di un tumore, molto grave. Kushina si avvicinò a Mito, con le lacrime agli occhi.
“Ciao, nonna.” salutò Kushina mentre piangeva. Mito sorrise.
“Su, Kushina, non fare così. Sii felice.” disse Mito, cercando di confortarla.
“Scusami, è che … ho pregato così spesso in chiesa, ho pregato così tanto perché tu guarisca da quel tumore. Eppure, eppure …” spiegò Kushina ancora più afflitta.
“Non dire così. So benissimo quanto mi vuoi bene. Però sai, sono felice adesso.”
“Eh? Che vuoi dire?” domandò Kushina. Mito inspirò e rispose.
“Io la mia vita l’ho vissuta. Ho avuto momenti difficili e dolorosi, sì, ma sono felice lo stesso. E lo sai perché?” domandò Mito. Kushina fece segno di no con la testa. “È perché nella mia vita, ho avuto i più bei regali che Dio possa mai darmi.” concluse Mito.
“E cosa sono quei bei regali?” domandò Kushina.
“Tu. Sei la nipote più bella che possa mai aver avuto. Ricordo molti bei momenti della tua vita. Io ti sono sempre stata vicina, in ogni momento. Ho avuto modo di vederti crescere. Ti ho vista anche al matrimonio, ricordi?”
“Sì, mi ricordo, nonna.” rispose Kushina con un sorriso. Mito rise, anche se non troppo, per via del dolore.
“Sai, tuo marito è un bell’uomo. Sono felice che tu l’abbia sposato.” commentò Mito.
“Infatti. Lo amo tantissimo.” disse Kushina, mentre si asciugava le lacrime.
“E poi … hai un bellissimo bambino. Ha i tuoi stessi occhi. Sai che, ogni volta che lo vedevo, mi ricorda te, quand’eri piccola.” disse Mito. Kushina era felice tanto che ricominciava a piangere.
“Kushina, ricorda; non tutti sono fortunati. C’è chi soffre perché pensa di non essere felice. Kushina non pensare di non essere felice, perché anche tu hai il più bel regalo.” disse Mito.
“Dici la mia famiglia, Minato e Naruto?” domandò Kushina.
“Sì. Minato e Naruto sono il tuo regalo più bello che Dio ti abbia mai dato.” concluse Mito. “Kushina, ricorda anche un’ultima cosa …”
“Cosa, nonna?” domandò Kushina.
“Ti voglio tanto bene. Non dimenticare queste parole. Queste parole ti aiuteranno ad andare avanti.” disse Mito con un sorriso. Kushina pianse molto a quelle parole.
“Grazie, nonna. Non ti dimenticherò mai.” disse Kushina prendendo la mano di Mito, più forte che può. Mito sorrise.
“Grazie, Kushina. Salutami tanto Naruto.” disse Mito. Ed emise il suo ultimo respiro. Mito spirò. I medici che erano presenti, coprirono Mito con le lenzuola. Il dottore si avvicinò a Kushina per confortarla.
“Mi spiace, signora. Abbiamo fatto il possibile.” si scusò il dottore. Kushina salutò la nonna, ormai morta e uscì dalla stanza.
Fuori c’erano Minato e Naruto che l’aspettavano. Appena Kushina uscì, Minato le andò davanti e l’abbracciò forte.
“Mi spiace Kushina. So cosa provi.” disse Minato, mentre Kushina piangeva addolorata.
“Mamma … dov’è nonna?” domandò il picccolo Naruto, che era vicino a Minato. Kushina lo guardò e lo abbracciò.
“Naruto, ora la nonna è su in Cielo, dove ora è felice.” Spiegò Kushina … “Sai, Naruto … nonna mi ha detto di salutarti.” disse Kushina piangendo. Naruto non capiva, visto che era ancora troppo piccolo …
 
FINE FLASHBACK
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
CONTINUA …………

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Capitolo 10
*** 10- Lo zoo di Thomas ***


#10 – Lo zoo di Thomas

ATTENZIONE: La seguente è una FANFICTION a scopo non-profit. Naruto & Naruto Shippuden sono proprietà di TV Tokyo, Shonen Jump, Studio Pierrot e Masashi Kishimoto. Si prega di supportare anche l’opera ufficiale.

Il mattino seguente, Naruto si svegliò con un umore strano. Dopo aver ascoltato la storia di Thomas, non era riuscito a dormire bene. Continuava a pensarci.
“Ehi, Naruto, senti …” disse Minato quando lo vide.
“Che c’è? Qualcosa non va?” domandò Naruto.
“No, no. Nessun problema, semmai …” spiegò Minato.
“Cosa c’è, papà?” chiese Naruto.
“Non hai programmi per oggi pomeriggio?” chiese Minato. Naruto bloccò all’improvviso.
“Ah … perché me lo chiedi?” domandò Naruto come se Minato sospetti qualcosa.
“Mh? Volevo solo saperlo … ti ho chiesto se hai programmi?” domandò di nuovo Minato. Alla fine, Naruto si decise.
“Beh, sì. Oggi esco con i miei amici.” disse Naruto.
“Oh, capito. Ti va di andare da Thomas, oggi?” chiese Minato.
“Eh? Andare da Thomas?”
“Sì. Thomas è un tuo amico, giusto?” domandò Minato.
“Sì, ma non capisco cosa vuoi chiedermi.” spiegò Naruto.
“Sai, ieri sera avevo telefonato ai nonni di Thomas, e ci siamo messi d’accordo che un pomeriggio, tu saresti andato, magari con qualche altro tuo amico, a trovarlo.” spiegò Minato. Naruto ci pensò su, e alla fine, l’idea non era male, pensando anche all’amico in difficoltà.
“Hai ragione. È una buona idea, papà!” disse Naruto, e questo soddisfò Minato.
Inoltre, sarebbe una buona idea se ci venisse anche Hinata. Così andò nella stanza e telefonò a Hinata.
“Pronto?”
“Ciao, Hinata!”
“Ehi, ciao Naruto!”
“Ciao, come stai?”
“Benone dai, te?”
“Anch’io, senti, ricordi che volevi uscire con me?”
“Sì! Mi chiedi di uscire oggi pomeriggio, vero?”
“Sì, allora, hai già in mente cosa fare, vero?”
“Non ancora, te?”
“Ti va di andare da Thomas?”
“Da Thomas? Vuoi dire al suo piccolo zoo?”
“Sì, se non ti va, cambierò programma allora.”
“No, mi va benissimo! Mi piacciono le tigri, e pensa che non l’ho mai visitato.”
“Davvero?”
“Sì, ma … perché vuoi andare da Thomas?”
“Beh, è che … ieri sera, Thomas era rimasto a cena da me e, ci ha raccontato la sua storia. Così, mio padre aveva pensato di contattarsi coi nonni di Thomas e …”
“… tuo padre ha chiesto se andavi da Thomas, giusto?”
“Sì, così ho pensato che saresti venuta, visto che ti sarebbe piaciuto.”
“Ottimo. Allora ci vediamo da Thomas. D’accordo?”
“Perfetto! Ci vediamo, ciao Hinata!”
“Ciao Naruto!”
Naruto finì la telefonata ed esaltò contento. “Ha accettato, evvai!” pensò tra sé. Kushina era sempre dietro la porta e, silenziosamente, sorrise.
 
Pomeriggio. Naruto uscì di casa, dopo un abbondante pranzo.
“Ci vediamo, ciao!” disse Naruto poco prima di andare.
“Ciao, salutami Thomas!” disse Kushina.
“Sarà fatto!”. Detto questo, Naruto chiuse la porta e corse, in direzione delle campagne. Bastò solo attraversare due tratti di strada urbana, per poi arrivare a quartieri con un po’ di alberi e orti.
 
La casa di Thomas era in mezzo a una pianura erbosa con all’orizzonte degli alberi. È simile a una piccola fattoria. La casa era in legno, dipinto di bianco-verde, con il tetto fatto con tegole grigie. Intorno, è circondata da una specie di cortile con erba gialla e qualche albero sparso.
Naruto si trovò lì davanti.
“Wow, mi sembra di essere in uno dei quei film, tipo ‘la mia vita è uno zoo’ o roba del genere.” commentò tra sé.
Dalla porta uscì Thomas, che in quel momento indossava una canottiera nera e dei pantaloni da tuta arancioni.
“Ciao, Naruto! Che bello vederti qui!” esclamò Thomas.
“Ciao, Thomas.” salutò Naruto.
“Ma, non dovresti essere con Hinata?” domandò Thomas.
“Anche Hinata viene qui. Mi ha detto che voleva visitare lo zoo.”
“Sul serio? Ma allora non è male come idea.” commentò Thomas. Naruto sorrise.
Dalla porta della casa, uscì quello che pare essere il nonno di Thomas. Era anzianotto, ma aveva il fisico robusto, da sembrare avere ancora cinquant’anni se non fosse per i capelli grigi e un po’ di rughe sul volto. Il nonno sorrise appena vide Naruto.
“Ehi Tora, lui dev’essere il figlio di quella persona che mi aveva telefonato ieri sera.”
“Sì, nonno. Si chiama Naruto.” presentò Thomas. Naruto e il nonno di Thomas si strinsero la mano. Il nonno era un tipo simpatico. E questo piacque a Naruto, che sorrise.
“Senti, perché non presenti al tuo amico il nostro zoo?” chiese il nonno a Thomas.
“D’accordo nonno. Ah! Ricordati di Gengis Khan, ultimamente non sta molto bene!” avvertì Thomas al nonno.
“Ok, vado da lui.” disse il nonno prima di rientrare in casa.
“Gengis Khan? Chi è Gengis Khan?” domandò Naruto all’amico.
“Gengis Khan è una delle nostre tigri. La più anziana.” spiegò Thomas. “Su, andiamo ai recinti.” disse Thomas invitando il suo amico. Naruto lo seguì.
 
Le recinzioni sono poco distanti dalla casa. Le recinzioni principali occupavano vari felini: c’era la recinzione dei leoni, quella dei leopardi, quella dei ghepardi e quella delle tigri. Thomas presentò le tigri, chiamandole per nome.
“Allora, queste sono Ranja, Shere Khan, Joey, Junior, Rosy e Ice.” spiegò Thomas indicandole una ad una.
“Dov’è Gengis Khan?” domandò Naruto.
“È in quel capannone laggiù, poiché è malato da ormai due anni.” spiegò Thomas. “In fondo, Gengis Khan è vecchio. Ed essendo vecchio, una malattia può essere una cosa seria.”
“Capisco.” commentò Naruto.
“Ciao, Naruto!”. Naruto e Thomas voltarono e videro arrivare Hinata.
“Hinata!” salutò Naruto che l’abbracciò forte.
“Oh, ciao Thomas.” SalutòHinata a Thomas.
“Ciao Hinata. Stavo giusto mostrando le tigri a Naruto.” spiegò Thomas.
“Fantastico. Wow, bellissime … soprattutto quella bianca!” esclamò Hinata.
“Ah, quello si chiama Ice e ha solo sette anni.” disse Thomas. Hinata era meravigliata a quella vista. Anche Naruto iniziò ad avere ammirazione della tigre bianca.
 
 
 
 
 
CONTINUA …………

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Capitolo 11
*** 11- La dichiarazione di Hinata ***


#11 – La dichiarazione di Hinata

ATTENZIONE: La seguente è una FANFICTION a scopo non-profit. Naruto & Naruto Shippuden sono proprietà di TV Tokyo, Shonen Jump, Studio Pierrot e Masashi Kishimoto. Si prega di supportare anche l’opera ufficiale.

Passò un intero pomeriggio e i tre ragazzi se la passavano bene. Si fece sera quando Naruto e Hinata decisero di tornare nelle loro rispettive case.
“Ci vediamo domani, Thomas!” salutò Naruto.
“Ciao Naruto, e grazie di tutto!” salutò Thomas. Anche Hinata salutò Thomas.
“Ehi, Naruto …” disse Hinata, cercando di attaccare bottone con Naruto.
“Mh? Cosa c’è?” domandò Naruto.
“Ti va se la prossima volta, quando vuoi …”
“Sì?”
“… venissi a casa mia? Così ti faccio conoscere i miei.” disse Hinata con un sorriso timido.
“Conoscere i tuoi, dici? Credi sia una buona idea?” domandò Naruto.
“Eh?”
“Non credo che sia una buona idea …” cercò di spiegare Naruto.
“Perché? Non capisco …” disse Hinata.
“È che … se i tuoi non mi accettassero? Se pensassero male di me?” disse Naruto con questi dubbi.
“Ma no, non succederà. Io ho parlato coi miei di te, come una brava persona, simpatico e …” disse Hinata.
“E che cosa?” domandò Naruto.
“… e amichevole. La verità è che …”
“Che cosa?”
“… è che, anche se ci siamo conosciuti da sole poche settimane, e già tu …” spiegò Hinata, diventando un po’ rossa.
“Io cosa?” disse Naruto, che iniziò ad avere il cuore che batte fortissimo.
“… che tu … già … mi piaci.” disse Hinata alla fine.
“Eh? Mi stai dicendo che ti sei già …?” domandò Naruto agitato dall’emozione così forte che ha dentro di sé.
“Naruto, da  quando ti ho conosciuto, io … ti ho sempre immaginato come la persona che cercavo da tempo … al liceo, nessun ragazzo mi chiedeva mai come stavo, come fai invece tu. Inoltre hai un cuore d’oro, da come l’hai dimostrato oggi, andando da Thomas.” spiegò Hinata con la sincerità che aveva nel cuore.
“Tu conosci la storia di Thomas, vero?” domandò Naruto.
“Sì, la conosco già da quand’ero nel primo anno. Lo sapevi che io e Thomas eravamo in classe insieme?” disse Hinata.
“Cosa?! No, davvero?! Non lo sapevo!” esclamò Naruto stupito.
“Sì, quand’eravamo in classe insieme, Thomas non era come adesso, cioè che ha molti amici. Lui era sempre solo, tutti lo prendevano in giro proprio perché non aveva genitori.” disse Hinata, ricordando quei giorni. Naruto iniziò a capire. “Gli unici che gli erano amici erano Rock Lee, Kiba, Choji, Sai e Gaara. Loro capivano Thomas e, a quei tempi, lo difendevano dai bulli. Specialmente Gaara.” spiegò alla fine Hinata.
“Gaara? È in classe con me, anche se non c’ho mai avuto a che fare.” spiegò Naruto.
“Fidati, Gaara può sembrare una persona cattiva, ma anche lui ha a cuore gli amici.” disse Hinata, con un sorriso. Ma decise di tornare al discorso iniziale, idem per Naruto.
“Sai perché voglio che tu venissi a casa mia?” domandò Hinata.
“Per farmi presentare ai tuoi, l’hai già detto.”
“No, non mi riferisco a quello.” disse Hinata scuotendo leggermente la testa.
“Eh? Cosa c’è allora?”
“Naruto, io continuo a pensarti, sempre.” Spiegò Hinata.
“Davvero?”
“Sì, la verità è che … io …”
“Mh?”
“Io … credo che io … ti amo.”. Naruto s’impietrì, sconvolto.
“Tu … mi ami? Di già?” domandò Naruto. Hinata annuì. Naruto non seppe cosa rispondere e sentì il cuore battere all’impazzata.
“Cos’è questa sensazione? Sento il cuore che sembra una bomba a orologeria …” pensò Naruto, che non riusciva a capire cosa fosse.
“Mi sento … strano.” disse Naruto. Hinata lo abbracciò fortissimo. Naruto sentì una sensazione ancora più strana. Non riuscì a trattenere le lacrime.
 
Appena arrivato a casa, Naruto era scombussolato dopo l’abbraccio di Hinata. Minato e Kushina erano a tavola mentre cenavano. Kushina vide Naruto.
“Ciao, Naruto. Com’è andata?” domandò la madre. Naruto non rispose. È come se si sentisse male. Kushina iniziò a preoccuparsi. Anche Minato notò il suo stato.
“Ehi, Naruto, che c’è?” domandò Minato, iniziando anche lui a preoccuparsi. Naruto cadde a terra, svenendo.
“Naruto!” urlò Kushina che andò verso il figlio, svenuto a terra. Minato lo esaminò; Naruto respirava pesantemente. “Dovrò portarlo in ospedale! Forza, Naruto, ti porto in macchina!” disse Minato, che lo sollevò da terra. Kushina era terrorizzata per l’accaduto.
“Naruto! Mi senti?! Naruto!” urlò Kushina.
“Minato Namikaze! Come mai sei qui?! Il tuo turno di lavoro è finito!” esclamò un dottore, che pare essere il suo responsabile.
“Mi scusi, è che mio figlio sta poco bene! È in iperventilazione!” esclamò Minato preoccupatissimo. Il dottore capì la situazione.
“Minato …” disse Kushina e Minato girò il voltò nella sua direzione. “… Naruto starà meglio, vero?” domandò preoccupata. Minato sorrise.
“Non preoccuparti. Naruto starà meglio, vedrai.” concluse Minato, poco prima di entrare nella stanza. Kushina rimase fuori ad aspettare l’esito, ancora in ansia per Naruto.
 
“Dove … sono? … che … posto è … questo?”
Naruto aprì gli occhi e gli parve tutto bianco, intorno a lui.
“Naruto?” domandò una voce familiare. Naruto voltò verso la direzione della voce.
“Nonna?”
“Ciao Naruto.” disse una persona a Naruto molto familiare: Mito, la nonna di Kushina.
“Ciao, nonna! Che bello vederti!” esclamò Naruto felice. Ma subito si fermò, appena accorto di un piccolo, ma importante particolare.
“Ma, nonna? Che ci fai qui? Non eri in paradiso?” domandò Naruto.
“Infatti … è questo il paradiso.” disse Mito con un sorriso.
“Ma … sono morto? No, non può essere …” disse Naruto dubbioso.
“Ma certo che no. Sono solo una proiezione della tua immaginazione. Hai solo l’impressione di essere in paradiso.” spiegò Mito con un sorriso. Naruto allora sentì questa sensazione di stranezza, tanto da fargli sembrare di essere morto, solo per un’emozione troppo forte.
 
 
 
 
 
 
CONTINUA …………
 
Ok, forse in questo capitolo, sto un po’ esagerando, anche se può essere vero. Questo capitolo, in realtà, è frutto della mia “stupida” immaginazione, dato che non so realmente cosa si prova quando una persona ti dice “ti amo”. Quindi non fateci caso, se nelle vostre recensioni, mi direte che sto un po’ esagerando. Comunque continuate a seguirmi, perché ora la relazione tra Naruto e Hinata s’intensifica. Grazie comunque, di aver prestato attenzione.
Toma93HD

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Capitolo 12
*** 12- Naruto innamorato ***


#12 – Naruto innamorato

ATTENZIONE: La seguente è una FANFICTION a scopo non-profit. Naruto & Naruto Shippuden sono proprietà di TV Tokyo, Shonen Jump, Studio Pierrot e Masashi Kishimoto. Si prega di supportare anche l’opera ufficiale.

Naruto riaprì gli occhi. Riprese i sensi. “Cosa … dove …?” domandò appena svegliato. Con lui c’erano Minato e Kushina. Kushina piangeva moltissimo.
“Naruto!” Kushina piombò su Naruto abbracciandolo forte. Naruto si sentì soffocare.
“Mamma, così mi fai male … basta.” disse Naruto un po’ fiacco. Kushina smise di abbracciarlo e lo lasciò respirare. “Ops. Scusami!” disse Kushina.
“Cosa mi è successo?” domandò Naruto. “Perché ero svenuto?”
“Pare che sia per qualcosa di eccessivo, Naruto. Ieri sera, affannavi, come se ti fosse successo qualcosa …” disse Minato serio, ma al tempo stesso, contento che Naruto stia bene.
All’improvviso Naruto ricordò tutto. Si ricordava di Hinata, che gli aveva detto di amarlo. Naruto ritornò confuso, ma non troppo.
“Naruto? Cos’è successo ieri?” domandò Kushina preoccupatissima. Naruto cercò di rifletterci.
“Naruto, non sforzarti. Spesso le iperventilazioni possono essere pericolose.” disse Minato, calmando Naruto. Kushina si avvicinò a Naruto e lo guardò negli occhi.
“Naruto, lo sai che ti voglio bene. Quindi dimmi cos’è successo.” Naruto non ebbe scelta, decise di parlarne.
“Ok, mamma. Ma è una cosa delicata. E non so come dirlo. Non riesco a trovare le parole giuste.” disse Naruto, che iniziò a piangere. Kushina si avvicinò di più e lo abbracciò forte, per confortare Naruto. Minato rimase in disparte ad assistere alla scena, sebbene volesse fare qualcosa.
“Su, Naruto, coraggio. Se è una cosa delicata, parlami con calma.” disse Kushina. Naruto fissò Kushina e fece un respiro profondo.
“È che …” spiegò Naruto.
“È che?”
“… una mia carissima amica, che era venuta ieri con me da Thomas, mi ha detto di amarmi.” disse Naruto, come se si confessasse in chiesa.
“Uhm, una tua amica ti ha detto di amarti? Cioè si è innamorata di te, giusto?” domandò Kushina un po’ disorientata. Minato ascoltò in silenzio la conversazione.
“Sì, mamma. È stato uno shock e …” s’interruppe Naruto, perché Kushina voleva dirgli una cosa.
“Immaginavo che si trattasse di questo.” disse Kushina seria.
“Eh?! Che vuoi dire?!” disse Naruto.
“Non ti preoccupare, non ce l’ho con te. È che … forse capisco che hai. Hai provato un’emozione talmente forte che sei svenuto. In fondo è normale, specialmente se è un’emozione che non hai mai sperimentato finora.” spiegò Kushina comprensiva.
“Mamma, che emozione è quella che ho provato? Io non capisco niente …” cercò di spiegare Naruto, ancora confuso. Kushina sorrise.
“È il tanto conosciuto ‘Amore’, l’emozione più misteriosa che esista.” rispose Kushina, sorridendo.
“L’amore?”
“Sì.”
“Mi stai dicendo che sono innamorato anch’io di Hinata?!” disse Naruto, citando ormai il nome di questa sua amica.
“Hinata? È così che si chiama?” domandò Kushina sorpresa.
“Sì, tanto te l’avrei detto prima o poi.” spiegò Naruto, sconvolto. Kushina sorrise ancora, e si rivolse a Minato. Anche Minato sorrideva. (una reazione strana per dei genitori, almeno secondo Naruto …)
“Sembra proprio che stai crescendo, ormai.”
“Eh?”
“Molte persone, durante la loro crescita, incontrano sentimenti a loro sconosciuti. Quindi, non fai eccezione.” spiegò Minato a Naruto, anche lui comprensivo. Naruto era stupito, tanto che la sua confusione mentale svanì.
“Ma, ma credevo che …”
“Non hai nulla di cui vergognarti! Noi ti vogliamo bene, e siamo contenti di questa tua nuova esperienza.” concluse Kushina, con un sorriso solare. Quel sorriso colpì dritto il cuore di Naruto.
 
Pomeriggio. Naruto era ancora in ospedale, per riprendersi ancora un po’, mentre Kushina e Minato erano tornati a casa, per sistemare delle faccende.
La porta della stanza si aprì, e Naruto voltò di scatto. Era Thomas.
“Ciao, Naruto …” salutò l’amico.
“Ehi, Thomas …” salutò a sua volta, Naruto.
“Come stai? Ho sentito che eri qui per via di una iperventilazione.” spiegò Thomas.
“Ora è apposto, devo solo riposarmi.” rispose Naruto
“Stamattina, a scuola, tutti quanti si chiedevano dov’eri finito. Erano tutti preoccupatissimi.” spiegò Thomas sulla situazione della classe.
“Ah, davvero?”
“Sì, pensa che persino Rock Lee era in ansia, pensando che tu fossi messo male per via del colpo di pallone che hai avuto l’altro giorno.” disse Thomas ridendo. Anche Naruto rise.
Dopo la risata, Naruto divenne serio.
“Thomas, ma tu non dovresti essere a casa?” domandò Naruto a Thomas.
“Beh, i miei nonni hanno saputo di quello che ti è successo e … va beh, mia nonna aveva preparato un dolce per te, così mi ha incaricato di portartelo, in modo che tu stia meglio!” concluse Thomas con un sorriso, mentre tirò fuori da un sacchetto di plastica, un dolce. Era una torta dall’aria davvero deliziosa. Naruto era meravigliato a quella vista.
“La tanto famosa torta della nonna!” disse Naruto stupito.
“Già. Mangiamola prima che ce lo pappi qualcun altro!” commentò Thomas, prendendone una fetta. I due mangiarono la torta di buon gusto.
“Che buona. Ci starebbe bene con la crema o con la panna!” commentò Naruto.
“Senti, Naruto … è vero che Hinata ti ha detto di amarti?”
“Sì, perché?”
“Hinata, stamattina, mi chiedeva spesso dov’eri finito. Dovresti vederla com’era preoccupata, o meglio, disperata.” disse Thomas con l’assoluta serietà. “Ed è lì che ho capito come stavano le cose.” Naruto era impressionato.
“Thomas, tu cosa ne pensi?” domandò alla fine Naruto.
“Beh, non so che dirti, ma … secondo me, è strano. Di solito non ci s’innamora di colpo. Ma evidentemente, l’amore ha giocato qualche brutto scherzo. Basta guardare te!” disse Thomas con un sorriso.
“Ehi! Attento a come parli!” esclamò Naruto con una ‘sfuriata’. (un classico di Naruto quando viene preso in giro in maniera amichevole)
I due amici risero di gusto. Ormai l’umore di Naruto era tornato buono. E passò un bel pomeriggio insieme al suo migliore amico, Thomas.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
CONTINUA …………

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Capitolo 13
*** AVVISO IMPORTANTE ***


AVVISO IMPORTANTE!!!!

 

 Ciao a tutti, sono ancora io, Toma93HD. Ultimamente non ho scritto altri capitoli, quindi scusatemi. Oltre a carenze di idee, la mia fan fiction sarà sospesa per un po’ di tempo per altri motivi. Ad ogni modo, cercherò di aggiornare il più presto possibile. Grazie di tutti, e continuate a seguire la mia fan fiction.
Toma93HD 

 

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Capitolo 14
*** 13- Il padre di Hinata ***


#13 – Il padre di Hinata

ATTENZIONE: La seguente è una FANFICTION a scopo non-profit. Naruto & Naruto Shippuden sono proprietà di TV Tokyo, Shonen Jump, Studio Pierrot e Masashi Kishimoto. Si prega di supportare anche l’opera ufficiale.

Era passata una settimana. Naruto si sentiva meglio e le giornate filavano serenamente. Tuttavia, Naruto si ricordava spesso della dichiarazione che aveva fatto Hinata quel giorno. E questo, nel profondo del cuore, lo turbava.
A un certo punto, il cellulare di Naruto squillò. Naruto attaccò e rispose.
“Pronto?”
“Ehi, Naruto.” Era Hinata.
“Hinata! Ma come mai mi hai chiamato?” domandò Naruto.
“Ho sentito che eri all’ospedale. Voglio chiederti scusa.”
“Ma và, non è niente.” esclamò Naruto con una risata. Ma Hinata era serissima al cellulare.
“È solo che … dev’essere stato uno shock quella volta.” disse Hinata.
“Già. Non me lo sarei aspettato.” rispose Naruto con sincerità.
“Senti … ti va di venire a casa mia, oggi?” domandò Hinata. Naruto rifletté e poi decise.
“Sì, perché no? Scommetto che i tuoi saranno simpatici come i miei!” esclamò Naruto sorridente. Hinata non rispose subito.
“Beh, ci vediamo oggi pomeriggio, okay?”
“Sì. D’accordo. Ciao Naruto.”
“Ciao Hinata!” rispose Naruto per poi chiudere la telefonata. Naruto stavolta sentì una strana sensazione.
“Non mi è mai capitato che una ragazza mi invitasse a casa sua …” commentò Naruto con un leggero sorriso. Stavolta la sensazione era tutt’altro che strana … era piacevole.
 
Passò il pomeriggio. Naruto uscì di casa, dopo aver salutato Kushina. Si diresse verso la casa della famiglia Hyuga, ovvero la famiglia di Hinata.
Appena arrivato, vide che la casa era simile alla sua, ma coi muri color bianco e azzurro mare e sembrava essere un po’ più grande. Naruto passò il cancello e andò a suonare il campanello.
Di fianco c’era un giardino, pieno di fiori gialli, bianchi, rosa e fucsia. Un giardino così bello, potrebbe averlo fatto Hinata. Dopo suonato il campanello, la porta d’entrata della casa si aprì e uscì Hinata. Hinata lo vide e lo salutò.
“Ciao, Naruto! Arrivi giusto in tempo!” disse Hinata sorridente.
“Oh, hai una sorpresa per me?!” disse Naruto stupito.
“Sì. E sono sicura che ti piacerà!” disse Hinata con un sorriso luminoso. Naruto, vedendo Hinata con quel sorriso sembrava essere estasiato.
Hinata, in quel momento, era vestita con una canottiera nera, dei pantaloncini viola e aveva i capelli raccolti con un fermacapelli. Era bellissima alla vista di Naruto.
Hinata fece entrare Naruto. Il salotto all’entrata era grande quanto quello della casa di Naruto, con le pareti color verde pistacchio, i divani era neri lucidi, e c’era un tappeto di tipo orientale in mezzo. Seduto su uno dei divani c’era Neji, il compagno di classe di Naruto. Neji lo vide stupito.
“Neji?!” disse Naruto stupito.
“Naruto! Quindi sei tu l’amico che viene oggi!” disse Neji sorpreso con un sorriso.
“Ma Neji, tu vivi qui?!”
“Sì, Naruto. Io e Hinata siamo cugini, anche se molti mi confondono per suo fratello.” disse Neji con un tono scherzoso. Naruto lo confrontò con Hinata. Difatti, erano un po’ troppo simili per essere cugini. Hinata si sentì imbarazzata.
“Ehm, Neji. Dov’è mio padre?” domandò Hinata al cugino.
“È su in studio.” disse Neji indicando col dito. Hinata accompagnò Naruto allo studio. Neji tornò a fare quello che faceva prima.
 
Lo studio era abbastanza simile a una stanza da letto (cioè abbastanza grande) e di fronte a un televisore c’era quello che sembrava essere il padre di Hinata. Si chiamava Hiashi e sembrava essere un po’ più anziano di Minato (forse quarant’anni).
“Papà?” domandò Hinata, Hiashi voltò e la vide.
“Hinata. È venuto questo tuo amico?” domandò Hiashi.
“Sì, è con me.” rispose Hinata sorridendo e fece entrare Naruto.
“Piacere.” salutò Naruto con un sorriso intimorito.
“Mh? Ma sei simile al mio cardiologo?” domandò Hiashi stranamente incuriosito.
“Cardiologo? Lei parla del cardiologo Namikaze?” domandò Naruto.
“Sì, lo conosci?”
“E beh, sì. È mio padre!” rispose Naruto con un sorriso.
“Oh! Ma che piacevole sorpresa!” commentò Hiashi contento. Hinata assistette alla scena, un po’ stupita (beh, sapete tutti com’è di carattere Hiashi, quindi … va beh, lasciamo perdere.)
L’impressione di Naruto nei confronti di Hiashi era ottima, stesso dicasi per Hiashi.
 
Dopo un po’, Hinata fece vedere a Naruto la sua stanza. Era uguale a quella di Naruto, tranne del fatto che sembrava un po’ più femminile.
“Cosa dici della mia stanza, Naruto?” chiese Hinata curiosa di sapere un parere.
“Beh, carina, sì. Decisamente carina!”commentò Naruto con un leggero sorriso. Anche Hinata sorrise.
“Ehi, Naruto, devo farti questa sorpresa, ricordi?” domandò Hinata.
“Ah, sì, è vero!” disse Naruto.
“Allora, Naruto, chiudi gli occhi.” disse Hinata e Naruto chiuse gli occhi. Naruto rimase cogli occhi chiusi per un minuto dopodiché …
“Naruto, ora puoi aprire gli occhi!” disse la voce di Hinata. Naruto riaprì gli occhi.
Il ragazzo vide che Hinata aveva fatto una cornice con una foto. Nella foto c’era lei da piccola, con di dietro il disegno di un’enorme drago viola, con delle grandi ali gialle e delle corna sulla testa color rosso accesso. Sembrava un’opera di un vero artista.
“Ehi, Hinata. È una bellissima foto.” disse Naruto meravigliato. Hinata si limitò a sorridere.
“Sì, lo sai chi l’ha fatto quel disegno?” domandò Hinata. Naruto scosse la testa in segno di no.
“Ecco, questo disegno l’ha fatto mia madre.” Disse Hinata
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
CONTINUA …………

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Capitolo 15
*** AVVISO IMPORTANTE#2 ***


AVVISO IMPORTANTE!!!! (n°2)
Okay, domani, lunedì 26 agosto, ricomincerò a lavorare la mattina, quindi non avrò molto tempo per scrivere la mia fanfic. Ma vi prometto che entro la fine di quest’anno finirò questa fanfic. Continuate a sostenermi. Grazie di cuore.
Toma93HD

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Capitolo 16
*** AVVISO IMPORTANTE#3 ***


AVVISO IMPORTANTE!!!! (n°3)

Ciao cari lettori. Come avrete magari notato, non ho messo più altri capitoli in questi ultimi mesi. Mi dispiace doverlo dire ma, quella che vi sto per dare è una brutta notizia: non riesco ad andare avanti con la mia fanfic, quindi la fanfic “New Life” finirà con questo triste avviso.
Mi spiace tanto se vi ho deluso, è che ormai l’ispirazione ogni tanto va e viene in tempi “prolungati” (se vogliamo dirla così)… mi scuso ancora per questa mia scelta riguardo “New Life”.
Toma93HD

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