Bombshell Blonde

di Walechu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ammirazione ***
Capitolo 2: *** Come ti chiami biondino? ***
Capitolo 3: *** È come un'ombra! ***
Capitolo 4: *** Me ne fotto delle regole! ***
Capitolo 5: *** Vittoria sempre e comunque ***



Capitolo 1
*** Ammirazione ***





***

 

-Stile okay, condotta scolastica okay, attività fisica okay...-

Kise Ryouko, una delle ragazze più popolari della Teikou Middle School, passeggiava svogliatamete per i giardini della scuola. Si era iscritta a

molti club, sopratutto sportivi, ma la sua

permanenza durava sempre poco. Riusciva ad eccellere e a diventare la migliore nel giro di poco tempo. Si era così guadagnata l'ammirazione di

molti ragazzi e ragazze dell'istituto.

Ma lei si stava annoiando.

 

-Uff- Disse mentre spostò con un gesto teatrale una lunga ciocca dorata dal volto -Che qualcuno riaccenda un fuoco dentro me...- cantilenò

poco prima che un pallone la colpisse.

Si accucciò a terra piagniucolando dal dolore, passandosi le mani tra i capelli.

-Ah, colpa mia...-

Una voce alle sue spalle la fece girare.

-Stai più attento!- Prese la palla e la lanciò al ragazzo.

-Oh, ma tu sei la modella Kise Ryouko.- Afferrò la palla al volo e la salutò scusandosi ancora.

-Mfp!- La ragazza lo guardò andare via con aria accigliata, poi posò lo sguardo sul pallone da basket.

Ora che ci pensava, aveva provato tutti gli sport tranne il basket. Valeva la pena tentare.

 

* * *

 

Erano appena finite le lezioni e gli studenti si apprestavano a raggiungere le varie sedi dei rispettivi club. Ryouko si stava dirigendo verso la

palestra dove avrebbe chiesto informazioni

per accedere al club di basket. Si avvicinò alla porta, sbirciando appena quando lo vide.

Un ragazzo le passò davanti, saltò e rimase sospeso per aria per pochi istanti -che parevano durare un'eternità ai suoi occhi- segnando un

potente dunk che fece vibrare il canestro.

Spalancò gli occhi e li fisso sul ragazzo dai capelli blu, poi si accorse di averlo già visto.

Aveva la carnagione scura che contrastava tantissimo con i suoi occhi blu oceano splendenti. Il sudore sui suoi capelli pareva rugiada del

mattino e sul suo corpo gli donava un aria

vagamente sexy. Non potè fare a meno di sorride quando lo vide girarsi verso di lei, finalmente -pensò- ho trovato qualcuno veramente in

gamba!

 

-Vorrei entrare nel club di basket!.- La voce squillante di Ryouko rieccheggiò per la palestra vuota dopo un'intensa giornata di allenamenti.

-Mi dispiace ma è impossibile...- Rispose di rimando uno dei membri del club addetto alle pulizie.

-È perchè mai ??-

-Non abbiamo un club di basket femminile qui al Teikou.-

Non era giusto. Aveva finalmente trovato qualcuno di veramente straordinario con cui potersi confrontare, ma il suo desiderio era stato

stroncato sul nascere da quella frase.

Uscì demoralizzata e si diresse verso casa, quando passò davanti ad un edificio accostato alla palestra vide con la coda dell'occhio il ragazzo dai

capelli blu. Si nascose in fretta per

non essere vista. Si stava allenando da solo: faceva delle finte, tirava a canestro e ogni suo movimento sembrava migliorare a vista d'occhio.

Rimase a fissarlo incantata per un oretta

circa, per poi sgattaiolare via prima di essere scoperta.

 

Desiderava dal profondo confrontarsi con quel ragazzo. Sentiva un senso di ammirazione e spirito combattivo crescere in lei. Avrebbe fatto

qualsiasi cosa pur di guardarlo dritto negli occhi.

Ma senza un club di basket femminile non c'era speranza.

Si voltò a fissare il suo riflesso nello specchio del bagno. I capelli bagnati dopo la doccia sembravano ancora più dorati e lucenti, quasi

brillassero.

Voglio giocare con lui.

Si accarezzò i capelli e prendendo un bel respiro impugnò un paio di forbici. Un senso di liberazione la riempì quando vide le ciocche cadere a

terra, prive di quella raggiante

lucentezza.

Si guardò nuovamente allo specchio, sistemandosi la zazzera spettinata e sorridendo:

 

-Se non posso giocare con lui da donna, lo farò da uomo.-

 

 

 

 

 

NOTE: AW una fic AoKi non potevo non scriverla ** Titolo storia tratto dall'omonima canzone degli Owl City. Non ho stravolto la storia: come avete notato gli eventi sono gli stessi (tranne il fatto dell'esistenza del club femminile, non mi ricordavo più se veniva accennato o meno nel manga.) ma Kise non è un ragazzo bensì una ragazza.

Beh, non ho altro da dire, come primo capitolo va più che bene e sono soddisfatta. C'è ne saranno altri, non so ancora di preciso quanti.. non so nemmeno come proseguire la storia -lol- .

Come sempre grazie a chi legge e a chi lascia una recensione positiva/negativa che sia! Spero vi piaccia.

See you next time ;3

Solemn

 

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Capitolo 2
*** Come ti chiami biondino? ***




***

Quella mattina si era svegliata particolarmente felice. Spostò dal volto uno dei tanti peluche morbidosi che la ricoprivano come un lenzuolo per stirarsi e

sbadigliare. Come sempre la luce del mattino rifletteva sullo specchio del bagno per poi finire dritto sui suoi capelli biondi. Si toccò la nuca, dimenticandosi di

non aver più quella folta chioma dorata, ma una specie di caschetto sgangherato.

Dopo aver passato un bel quarto d'ora in bagno, assicurandosi che le fasce attorno al seno fossero ben strette, Ryouko si diresse in salotto dove sul divano la

stava aspettando la divisa maschile del Teikou: una maglioncino bianco molto anonimo rallegrato da una camicia azzurrina e pantaloni classici blu scuro.

Anche le scarpe non erano un granchè, pensò.

Si mise la divisa addosso in velocità, i suoi genitori non sapevano nulla del suo “cambio di stile”. Solo le sorelle maggiori ne erano al corrente e Ryouko aveva

fatto promettere loro di non farne parola con nessuno.

Doveva rimanere il loro piccolo segreto.

***

Appena arrivata a scuola gli occhi di tutti gli studenti erano puntati su di lei, o meglio lui.

Una delle sorelle maggiori aveva inventato la scusa che Ryouko, a causa del suo lavoro da modella, sarebbe partita per un paese straniero per circa un anno,

e al suo posto sarebbe arrivato il fratello gemello, Ryouta, modello pure lui. Nemmeno lei sapeva come, ma il corpo docenti aveva bevuto la messinscena ed

ora era li, in mezzo a tutti quegli studenti che, notando la tremenda somiglianza con la loro beniamina, la bombardavano di domande sulla sua improvvisa

partenza. E lei, recitando alla perfezione, li ammaliò tutti con la sua bellezza e le sue parole.

Senza rendersene conto il tempo volò e ormai alla palestra gli allenamenti erano già finiti.

Ryouko rimase lì un po', aspettando e sperando che arrivasse qualcuno, e per passarsi il tempo decise di girovagare per la palestra vuota.

Nonostante non ci fosse più nessuno, le sembrava di udire le voci dei ragazzi mentre si allenavano, il rumore dei palloni da basket che rimbalzavano al suolo,

le grida esultanti per un canestro.

Trovò una palla in un angolo. La prese tra le mani e se la passò da un palmo all'altro, osservandola.

Si avvicinò al canestro e tentò un tiro che, ovviamente, sbagliò.

La palla rimbalzò rumorosamente ai piedi del canestro.


-Sei proprio una schiappa...- Il ragazzo dai capelli blu la osservava dal centro campo, l'asciugamano attorno al collo, il corpo ricoperto dal sudore.

-Cosa...?!- Tentò di non apparire offesa e di approfittare del momento per parlare con quel ragazzo.

-Voglio iscrivermi al vostro club, mi sapresti dire a chi devo rivolgermi?-

-Al coach o al manager, ma ormai se ne sono andati tutti...- Si avvicinò ad una borsa nascosta sotto ad una delle panchine e tirò fuori una bottiglietta. Bevve un sorso e continuò -Ritenta domani.-

-Ah, capisco... -Sospirò delusa mentre il pallone le rotolava verso i piedi.

-Come ti chiami biondino?- Il ragazzo dai capelli blu aveva piantato gli occhi nei suoi, tanto da non permettere a Ryouko di staccare lo sguardo da quelle gemme blu oceano.

-Sono Kise Ryouk-Tossì accorgendosi di aver pronunciato il nome sbagliato- Kise Ryouta!-

-Piacere,Aomine Daiki... -

I due continuavano a fissarsi senza dire nulla. Ryouko si sentiva elettrizzata da quello sguardo, mentre Aomine cercava di capire che genere di persona avesse davanti.

Il rumore di una finestra che sbatteva a causa del vento li fece sobbalzare entrambi.

-Sarà meglio andarsene... sembra stia per piovere.- Disse infine Aomine, salutandola.

Si sistemò una ciocca un po' troppo lunga dietro l'orecchio e lo salutò a sua volta.

 

Prima di uscire volse lo sguardo al centro della palestra, scrutando nell'ombra:

-“Che strano”- pensò -“Mi era sembrato di vedere qualcuno...”-


***

 

-Aomine..- sussurrò mentre si infilava il pigiama decorato da tante pecorelle sorridenti.

Ripensò agli occhi blu che la fissavano e un leggero brivido le percorse la schiena. Prese uno dei suoi peluche preferiti, uno di quelli che aveva fin da bambina,

e lo strinse forte.

-Accidenti... devo aver preso freddo...-

Ma sapeva anche lei che quel brivido era diverso.

 

 

 

 

 

NOTE: Grazie per aver letto anche questo capitolo ^^ Rispetto all'idea originale il discorso tra Aomine e Kise non doveva essere così ampio. In realtà ho eliminato gran parte del testo che avevo scritto all'inizio e lo spostato nel capitolo 3.

Come mi era stato fatto notare da REDSEAPEARL nella sua recensione al cap.1, nelle fic si tende a modificare la realtà a nostro piacimento. Infatti è praticamente assurdo che di punto in bianco arrivi un ragazzo nuovo in una scuola. Ci sono parecchie questioni “burocratiche” e scartoffie da sistemare -ma con la fantasia si va lontani..- così ho messo in campo il fascino delle “sorelle-di-Kise” e ho tentato di dare una spiegazione verosimile ed efficace in questo capitolo.

Spero vi si piaciuta e le recensioni positive/negative sono sempre ben accette.

Bye ;3

 

Solemn

 

 

p.s: questo capitolo, insomma, è dedicato al pigiama a pecorelle di Ryouko.

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Capitolo 3
*** È come un'ombra! ***



* * *

 

Finalmente le lezioni erano finite e Ryouko poteva dedicarsi al suo obbiettivo: l'iscrizione al club di basket.

Si avviò verso la palestra, guardandosi attorno nel tentativo di trovare una persona che assomigliasse vagamente ad un manager o ad un coach.

-Serve aiuto?-

Una vocetta dolce e cordiale, accompagnata da un sorriso, la fissavano. Diede un colpo di tosse e tentò di camuffare la voce al meglio.

-Hum, sto cercando il manager o il coach... Vorrei entrare a far parte del club di basket.-

-Sei arrivato tardi, il coach è appena andato via... ma ci sono io.- Sorrise ancora di più, mostrandogli una cartellina che teneva tra le mani.

-Io sono Momoi Satsuki, la manager del club di basket della Teikou Middle School. Piacere.- Disse con un inchino.

Ryouko sbattè le palpebre più volte. La manager, una ragazza? Per di più carina.

-Piacere, Kise Ryouta.-

-Bene, Kise-kun. Se domani ti presenti nella seconda palestra ti valuteremo e decideremo in seguito con quale ruolo entrerai nel club.

-Va benissimo! Hem, seconda palestra?- Lo sguardo di Ryouko vagava confuso tra i due imponenti edifici proprio davanti a loro.

-Si. Nella seconda palestra si allenano le riserve e i giocatori di medio livello, mentre nella prima si allenano i giocatori più dotati e i titolari.-

-Ah, capisco...- Praticamente da una parte le schiappe, dall'altra i fenomeni, pensò.

-Ti avverto; non tutti possono accedere alla prima palestra. Ora devo andare, ho delle faccende da sbrigare, a domani!-

Si salutarono e Ryouko pensò, anzi se lo sentiva dentro, che il ragazzo dai capelli blu era sicuramente tra i titolari.

 

* * *

Subito dopo le lezioni si diresse alla palestra dove Momoi la stava aspettando. Dopo pochi minuti di riscaldamento, Ryouko rimase piacevolmente sorpresa

nel scoprire quanto fosse portata per il basket. Era riuscita in poco tempo a imitare i movimenti di alcuni giocatori e far passare in vantaggio la propria

squadra, fino ad una vittoria schiacciante.

A fine partita Ryouko non era per niente stanca. Pensava che fosse perchè non si era applicata abbastanza. Ma le settimane passavano e lei iniziava ad

annoiarsi come sempre.

Iniziò a pensare che fosse tutta una perdita di tempo.

Almeno fino a quando il suo talento venne riconosciuto e le venne comunicato che, da quel momento si sarebbe allenata nella prima palestra insieme ai

titolari.

Insieme ad Aomine.

 

Momoi camminava davanti a lei, la lunga coda rosa che oscillava da una parte all'altra la ipnotizzava. In quelle settimane si erano frequentate parecchio e, se

non avesse dovuto fingere di essere un uomo, sarebbero sicuramente diventate amiche. Le parlava dei vari titolari, di quanto fossero in gamba e particolari,

le disse di uno con la fissa per gli oroscopi, e di quanto fossero pesanti gli allenamenti.

-Ragazzi! Vorrei presentarvi Kise-kun!-

Ora capiva perchè si allenavano in palestre diverse. I movimenti di quei ragazzi erano fenomenali, al di fuori del normale. Alcuni di loro attirarono la sua

attenzione: un ragazzo alto più di lei con degli occhiali e delle ciglia lunghissime la squadrava dal centro campo, un altro alto quasi quanto il canestro le lanciò

un occhiata disinteressata per poi tornare a sbadigliare, un altro ancora parecchio basso e dai capelli rossicci le fece un cordiale sorriso dall'interpretazione

ambigua. Ed infine il ragazzo che le si avvicinò con un sorriso raggiante, Aomine.

-Benvenuto nella prima squadra Kise.-

-Dai-chan vi conoscete già?-

-Eh, più o meno...-

-Voglio giocare contro di te!- La voce squillante di Ryouko interruppe la loro conversazione.

-Ah, non puoi ancora giocare con loro. Devi prima fare un po' di pratica con il tuo tutore-

Settenziò Momoi, facendole cenno di voltarsi. Quando Ryouko si voltò non vide nessuno.

Come quella sera in palestra, quando aveva creduto di vedere qualcosa nell'ombra, si sentì a disagio.

-Piacere, Kuroko Tetsuya..-

La voce priva di emozioni alle sue spalle la fece saltare all'indietro. Un ragazzino particolarmente minuto, con la pelle chiarissima e i capelli azzurrini la

fissava. Lei lo fissava a sua volta, tentando di capire dove lo avesse già visto.

No, lei non lo aveva mai visto.

Non aveva nemmeno sentito la sua presenza.

-Questo qui dovrebbe essere il mio tutore?!- Disse con tono seccato, tentando di coprire il fatto che si fosse spaventata.

-Non sottovalutare Tetsu...- Aomine spettinò i capelli del ragazzo che se li sistemò subito dopo sbuffando. -...non te l'hanno detto che l'apparenza inganna?-

Non credeva che uno come lui potesse essere ammesso in una squadra. Non dava l'idea di essere uno forte.

-Aomine-kun, potresti smetterla? - La sua voce così calma e pacata la irritava.

Quel ragazzo le dava fastidio.

* * *

Gli spogliatoi erano deserti e finalmente Ryouko poteva cambiarsi.

In quelle settimane aveva inventato varie scuse per non essere scoperta. Ovviamente non poteva cambiarsi assieme agli altri.

Si assicurò di essere da sola prima di levarsi la maglia. Le fasce così strette e completamente zuppe di sudore le davano l'impressione di tagliarle la pelle. Non

vedeva l'ora di togliersele.

Sapeva che fuori non c'era rimasto più nessuno, quindi non avrebbe più avuto bisogno di quelle diavolerie.

Le mise nella borsa alla meglio, insieme ai calzini e alla maglietta. Si mise una canotta e una giacca leggera e uscì.

-Oh, Kise-kun...-

Ryouko sobbalzò, andando a sbattere contro un cesto pieno di palloni. Dalla penombra riaffiorò la pelle candida di Kuroko. Teneva un pallone tra le mani e la

guardava come se ci fosse abituato a suscitare tali reazioni nella gente.

-Ma sei matto?! Vuoi farmi morire??-

-Ho sentito dei rumori e sono venuto a vedere. Di solito ci sono solo io...-

-Tsk, la prossima volta fatti sentire!!-

Prese la borsa tra le braccia e si avviò verso l'uscita. Lo salutò frettolosamente, senza aspettare la risposta dell'altro.

Kuroko la guardò andare via, tenendo ancora quel pallone tra le mani.

 

Per un attimo, quel ragazzo le sembrò un'ombra.



 

 

 

NOTE: Hey finalmente l'ho aggiornata -in ritardo-!

L'ispirazione stavolta non ne voleva proprio sapere di venire fuori. Mi è toccato sudare parecchio...

Come capitolo non mi convince molto, forse perchè è farcito di dialoghi, ma erano necessari per lo sviluppo della storia.

Kise incontra i futuri Miracoli -anche se solo di vista- e Kuroko.

Guardando l'anime e leggendo il manga (a mio parere) all'inizio Kise proprio non lo sopporta Kuroko. Forse perchè non lo capisce; essendo lui così esuberante e solare e Kuroko così calmo e riservato.

Perciò nella mia storia, Ryouko trova il piccoletto alquanto irritante. Fino a quando non lo vedrà in azione -cooff-

Mai giudicare un libro dalla copertina.

Grazie per aver letto e al prossimo capitolo!

 

Solemn

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Capitolo 4
*** Me ne fotto delle regole! ***



* * *

A quella domanda le si fermò il cuore.

-Kise-kun, hai qualcosa di femminile...-

Il suo tutore le fissava il volto da un buon quarto d'ora. Da quando era entrata nella prima squadra, lei e Kuroko passavano molto tempo insieme allenandosi
anche dopo la fine delle attività dei club.

Ryouko lo fissava preoccupata, mordendosi un labbro dalla frustrazione che quegli occhi limpidi le davano.

-Sono un modello!- Fu l'unica frase che le venne in mente.

-Ah, quindi i modelli sono effeminati?-

-No! Nel senso... nah, lascia stare!-

La semplicità e la schiettezza delle domande di quel ragazzo la spiazzavano sempre.

Ad agitarla ulteriormente vi era il fatto che avrebbero dovuto partecipare entrambi alla loro prima amichevole contro la Komagi Junior High.

In quelle settimane si era allenata parecchio, evitando di pensare sempre e solo a giocare con Aomine. Quel pensiero la distraeva anche durante le lezioni.

Oppure era quel ragazzo stesso la fonte della sua disattenzione.

* * *

Ryouko se ne stava seduta sul letto, i capelli ancora bagnati dopo una doccia.

Si guardava i palmi delle mani. Rossi.

Erano passate poche ore dal fischio di fine partita: il Teikou si era aggiudicato la vittoria per 83 a 81.

In parte il merito era stato suo; per essere una ragazza riuscire a tenera testa ad energumeri il doppio di lei non era poco.

Ma gran parte del merito andava a quel piccoletto. Da quando era entrato in campo la palla arrivava sempre alle sue mani con una forza inaudita. Assurdo

che uno come lui potesse fare dei passaggi del genere. Era davvero straordinario.

E i suoi palmi doloranti ne erano la prova.

-Benvenuto tra i titolari, Kise-kun.-

Kuroko la guardava dal basso verso l'alto, la maglietta bianca faceva sembrare la sua pelle ancora più candida.

-Merito del tuo talento, Kurokocchi!- Ryouko sorrise nel vedere l'espressione contrariata del ragazzo al suo modo di appellarlo.

-Devo ricredermi, sei davvero incredibile!-

-Io sono solo un ombra, l'unico incredibile qui sei tu.- Per un attimo le labbra del ragazzo si incresparono in un sorriso, per poi svanire come se nulla fosse.

Un braccio le passò attorno al collo e la strattono verso il campo.

-Hey è ora di allenarsi!-

Aomine sorrideva ad entrambi tenendoli saldamente tra le braccia. La guancia di Ryouko sfregò contro la pelle scura del ragazzo. Bastò quel contatto per

farla rabbrividire.

-Oi Kise tutto bene?-

-S-si... ma potresti evitare di prenderti tutte queste confidenze, Aominecchi?-

-Tsè, ma sentitelo... e comunque te ne prendi anche tu, con il “cchi” che aggiungi ai cognomi.-

Le si avvicinò pizzicandole appena il gomito. -Direi che siamo pari, no?-

Gonfiò le guance e arrossì.

Nonostante gli allenamenti estenuanti, Kuroko che sveniva sempre e gli scherzi di Aomine, Ryouko si sentiva felice.

* * *

Non passava giorno che lei e Aomine non giocassero insieme. Ormai era diventata routine: aspettavano che tutti se ne andassero per scendere di nuovo in

campo uno contro uno fino a tardi. O meglio, fino a quando Ryouko non crollava. Si sedeva a terra ansimante, le goccioline di sudore che correvano lungo

tutto il corpo e le gambe doloranti.

-Aominecchi facciamolo di nuovo, facciamolo di nuovo!!-

-Basta per oggi... sono stanco...- Si sedette accanto a lei, buttandole l'asciugamano sulla faccia.

Per un attimo sentì l'odore intenso della pelle del ragazzo pervaderle il corpo. Strinse l'asciugamano sempre più vicino al suo volto, chiudendo gli occhi e

lasciandosi andare a quel profumo. Quando si accorse di quello che stava facendo, e delle sue guance in fiamme, si affrettò a lanciare l'asciugamano al

proprietario.

-Sei veramente strano...-

Aomine si passava l'asciugamano tra le mani, fissando le gocce di sudore sparire tra le fibre blu scuro della stoffa.

-In che senso..?- Replicò la bionda intimorita che la sua messinscena fosse sul punto di essere scoperta.

Lo sguardo del ragazzo si posò sul corpo di lei.

-Il tuo modo di fare... sei parecchio effeminato lo sai? Certe volte sembri addirittura gay... senza offesa.-

Aggrottò le sopracciglia. C'erano parecchie cose che avrebbe voluto dirgli, ma l'istinto le disse semplicemente di lanciargli il pallone in faccia.

-Ma che fai?!-

-Non sono gay! Sono un modello!! E i modelli hanno una bella presenza, a differenza tua razza di nigga maleodorante!-

-Non te la prendere, ci sono un sacco di modelli gay...nigga!?-

-Solo perchè ho delle caratteristiche femminili non vuol dire che io lo sia!!-

-E allora perchè mi ronzi sempre attorno?-

Ryouko soffocò le parole in gola, lasciando uscire un lieve gemito. Qualsiasi cosa fosse uscita dalle sue labbra, sarebbe sicuramente stata male interpretata

dall'altro.

Tentar non nuoce.

-...Perchè ti ammiro. Voglio diventare come te.-

-... gay ...-

-Aominecchi!!!-

Il ragazzo dai capelli blu rideva mentre sul volto di Ryouko si formava un espressione imbronciata.

La stava prendendo in giro, come faceva sempre. Ma non le dava fastidio, le faceva piacere.

* * *


L'intesa tra la ragazza e i gli altri titolari aumentava, anche se con alcuni di loro proprio non riusciva ad andarci d'accordo.

Però quando erano in campo tutti assieme si completavano e giocavano alla perfezione.

Oltre agli allenamenti vi erano le uscite dopo la scuola, i ritrovi in varie playground, i pomeriggi passati a fare shopping con Momoi.

Ormai Ryouko sentiva di appartenere completamente a quel mondo.

Niente avrebbe potuto rovinare quell'atmosfera.

Come al solito, dopo gli allenamenti, Ryouko aspettava l'arrivo di Aomine facendo qualche tiro a canestro.

-Così sei tu il bastardo che tenta di prendere il mio posto...-

Un ragazzo dai capelli grigio fumo lanciava occhiatacce a Ryouko da bordo campo.

-Come...?-

-Non prendermi in giro, ti credi meglio di me?- Le diede una spinta sulla spalla che la fece indietreggiare.

-Si può sapere chi sei?-

-Shogo Haizaki, biondino, sono qui per farti il culo.- Si sfilò la giacca della divisa e le lanciò con forza un pallone. -Fatti sotto. Se hai le palle, ehe...-

Anche se era una ragazza, quando le veniva lanciata una sfida non si tirava di certo indietro. Raccolse la palla e si avvicinò al ragazzo dagli occhi grigi.

Talmente grigi da sembrare privi di un anima, come se l'unico sentimento che scorresse dentro di lui fosse la rabbia, e lei era il capro espiatorio su cui sfogarla.

-Chi vince prende il posto dell'altro, in fondo noi siamo simili...- Disse leccandosi le dita. -E poi Akashi mi ha dato l'okay...-

Ryouko sbatté le palpebre. Akashi era al corrente di quello che stava succedendo? Forse anche gli altri lo erano, per questo Aomine era in ritardo.

La stavano mettendo alla prova?

Aveva lottato per arrivare fino a quel punto, non avrebbe di certo mollato.

Il ragazzo le strappò la palla dalle mani, lanciandola il più lontano possibile da lei, cogliendola alla sprovvista. Ryouko ci mise un po' a capire cosa doveva fare.

Si slanciò in avanti, trasferendo tutta la sua forza nelle gambe e allungando il braccio verso la palla che fluttuava davanti a lei.

Haizaki le passò di fianco, urtandola fino a farla cadere a terra. Senza fermarsi lanciò la palla a canestro che entrò violentemente.

-Mi hai urtato, il canestro non è val- Haizaki la interruppe.

-E allora? Me ne fotto delle regole. Non me ne frega un cazzo del basket!-

Ryouko non capiva il suo comportamento. Ma se voleva irritarla ci era riuscito. Si alzò in piedi e prese possesso di palla. Gli avrebbe dimostrato che barando

non avrebbe vinto contro di lei.

Riuscì a segnare qualche punto, ma erano sempre pochi rispetto a quelli di Haizaki.

Era sul punto di mandare ancora la palla a canestro, quando sentì un dolore lancinante al petto: il ragazzo le aveva piantato una gomitata dritto allo sterno.

Lasciò cadere la palla e si accucciò a terra. Quel colpo così violento le sembrava una coltellata dritta ai polmoni. Aveva gli occhi spalancati per il dolore e i

pugni stretti al torace.

-Ma come? Ti arrendi di già, Kise...- Un altro colpo, stavolta alla schiena, la fece stendere al suolo. Gli occhi ridotti a due piccole fessure giallo pallide, le

labbra curvate in una smorfia. Sentiva le forze abbandonarla.

Lui la fissava e rideva.

-Non m'importa se non sono più uno dei titolari. Io rimango sempre il migliore...-

Uscì dalla palestra, lasciandola lì a contorcersi dal dolore.

Non riusciva più a pensare lucidamente, stava per svenire.

Ma quando chiuse gli occhi si sentì sollevare.





NOTE: Okay ho le palpebre bruciate e gli occhi secchi a causa delle troppe role, ma sono riuscita a finirlo!

Un paio di cosette a riguardo: il capitolo è più lungo -su suggerimento di RedSeaPearl- così ho potuto muovermi meglio con i vari eventi senza rendere il tutto troppo

noioso; la parte di Aomine che scherza con Ryouko si è scritta da sola AW <3 ; l'incontro tra Kise e Haizaki avviene in modo differente rispetto al manga.

L'ho modificata per rendere più facili gli avvenimenti che accadrannò più avanti. -niente spoiler-

Sinceramente la trovo una bella riuscita rispetto al capitolo precedente (anche se ho ancora qualche problema con l'HTML...). Ma lascio il giudizio a voi ^^

Grazie per aver letto e alla prossima!

Solemn

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Capitolo 5
*** Vittoria sempre e comunque ***



* * *

-Lo sapevo che nascondeva qualcosa... che cosa facciamo ora?-

-Non faremo nulla. La terremo finchè ci sarà utile...-

 

* * *

Lì stesa al suolo si sentiva inerme.

Poi due braccia forti la sollevarono. La sua guancia appoggiò su una superficie calda e morbida e si sentì improvvisamente al sicuro.

 

Ryouko si svegliò in un luogo completamente calmo. Era circondata da lenzuola e tendine bianchissime. La luce che entrava dalle finestre

rendeva tutto così surreale.
Sbattè più volte gli occhi per abituarli a quella luce e si sollevò sui gomiti.

Era in infermeria.

Apparentemente non c'era nessuno oltre a lei. Riusciva a vedere la scrivania coperta di cerotti e garze, i vari armadietti pieni di flaconcini

colorati e delle fasce.
Inspirava lentamente per paura di sentire di nuovo quella fitta che le spezzava il respiro. Si mise seduta, le mani

appoggiate al volto e gli occhi strizzati tra una morsa di ciglia lunghissime.

Cercava di calmarsi e di ragionare con lucidità sul da farsi, ma nella sua mente i pensieri si aggrovigliavano tra loro, oscurando una qualsiasi

soluzione.

Il rumore secco della tendina che veniva spostata la fece sobbalzare.

Aomine stava in piedi di fronte al lettino, la pelle scura del ragazzo risaltava ancora di più nella stanza bianca. Gli occhi blu elettrico fissi su

di lei la costrinsero a coprire il seno con le braccia. Chinò il capo, nascondendo un lieve rossore sulle guance.

-Haizaki è stato cacciato dalla squadra. Akashi ha detto che prenderai il suo posto...-

Lo disse con un tono monotono e privo di sorpresa. Sembrava quasi che fosse già stato deciso dal principio che sarebbe andata così.

Ryouko annuì, posando lo sguardo sul corpo del ragazzo.

-Va bene...-

-Ha anche detto che appena starai meglio vorrà parlare quattrocchi con te.-

Annuì di nuovo, tenendo ben strette le braccia al petto. Si aspettava una scenata sul fatto che gli avesse mentito. Ma Aomine non aggiunse

altro. Si limitò a pronunciare una delle solite frasi da rito e ad uscire dalla stanza.

“Riposati”.

 

* * *

Due giorni. Il livido violaceo al centro del suo petto non era ancora sparito, anzi era diventato più scuro.

Dopo “l'incidente” con Haizaki, Akashi l'aveva convocata a fine lezioni in un giardinetto dietro alla prima palestra. Nemmeno lei sapeva

dell'esistenza di quel posto. Se la situazione fosse stata diversa si sarebbe soffermata ad ammirare tutti quei splendidi fiori che li

circondavano.
Ma la situazione non le permetteva nemmeno di respirare normalmente.

Il rosso si sedette su una sedia grigio fumo, le braccia incrociate al petto e lo sguardo serio e disciplinato che lo rendevano un po' troppo

maturo per la sua età. Teneva gli occhi fissi su di lei, quasi non batteva ciglio pur di cogliere ogni sua singola reazione.

Ryouko si torturava le labbra con i canini: le mordicchiava fino a farle diventare di un rosso acceso. Quando le sembrò di sentire il sapore

del sangue fece una smorfia.

-La situazione è complessa.- Disse il ragazzo richiamandola all'attenzione. -Non posso chiudere gli occhi e far finta che non sia successo

niente.-

-Si, lo capisco...-

-Ma devo farti i miei complimenti, hai talento.- Il sorriso da copertina del rosso si trasformò in un lieve ghigno. -Sarebbe un peccato

sprecarlo, non trovi?-

Ryouko deglutì. Aveva iniziato per ammirazione, poi quello sport che nemmeno considerava tanto importante era diventata una passione.

Aveva messo anima e corpo in quella sfera che vedeva volare verso il canestro. Sentiva il cuore batterle forte nelle tempie ad ogni sfida con

Aomine. Chiuse gli occhi e sospirò: un senso di vuoto le colmò la gola. Avrebbe potuto lo stesso continuare a giocare, ma non con loro. Non

avrebbe più provato quella sensazione di adrenalina ad ogni scambio di sguardi con quegli occhi blu.

-Io avrei una proposta, Kise.-

Alzò la testa, gli occhi gialli attraversati da un leggero bagliore di speranza, ma anche da una lieve ombra di incertezza.

-Potrai continuare a giocare con noi a patto che, d'ora in poi, vinceremo ogni partita. In poche parole, se perderemo pagherai tu le

conseguenze.- Akashi intrecciò le dita affusolate tra loro, sorridendo soddisfatto.

-In che senso pagherò io...?-

-Verrai cacciata dalla squadra e dalla scuola.-

-Cosa?? Ma perchè anche dalla scuola!?-

-Perchè non c'è posto per i perdenti in una scuola dove l'obbiettivo è sempre e comunque la vittoria.-

Si alzò dalla sedia, passandole accanto.

-Sta a te decidere, Ryouta.-

 

* * *

Dopo la chiaccherata con Akashi, Ryouko si era trattenuta a scuola, girovagando per i corridoi in penombra. Il sole stava tramontando e gli

ultimi studenti si affrettavano a tornare a casa.
Si sentiva in trappola. La proposta di Akashi da una parte e i suoi sentimenti dall'altra.

Perchè ormai lei amava il basket. Ma senza di “lui” che senso avrebbe avuto?

Arrivò alla rampa di scale che portava al tetto. Notò che il cartello “vietato salire” era spostato da un lato. Non ci era mai stata sul tetto,

sicuramente il tramonto si vedeva meglio da lassù.
Salì le scale e arrivò alla porta: quando l'aprì venne inondata dai pochi raggi rimasti che

ancora riuscivano a trasmettere un po' di calore. Il vento le spettinò la zazzera bionda e le accarezzò le labbra. Si appoggiò alla rete e guardò

giù. Non le sembrava di essere a scuola, era tutto così diverso e tranquillo. Notò una scala che portava ancora più in alto. Il ferro era freddo

e appiccicoso, ma salì lo stesso. Quando sbirciò con la testa vide il corpo sdraiato di uno studente. Si sorprese quando scorse il colore dei

capelli: blu.

-Aominecchi....?-

Ryouko si avvicinò a lui, molto probabilmente stava dormendo. Borbottò imbarazzata quando vide la provocante ragazza sulla copertina

della rivista che teneva sul volto. Pensò che quello fosse il momento adatto per chiarire la situazione. Presa la rivista e la spostò appena per

evitare di svegliarlo.
Trattenne il respiro e fissò a lungo il suo viso: le labbra leggermente schiuse, la fronte rilassata e le ciglia mosse dal

vento. Nonostante non fosse il “tipo ideale” di ragazzo, Aomine era bello. Circondato da quell'aura di mistero e quella pelle scura che

risaltava gli occhi selvaggi. Quegli occhi che la turbavano e agitavano.

-Io voglio stare con te...- Sussurò lievemente, sperando che il vento portasse lontano quelle parole.

Non se la sentiva di svegliarlo e iniziare un discorso che sicuramente l'avrebbe portata ad ammettere il motivo reale per cui si era iscritta a

quel club. Il motivo per cui il cuore le martellava nel petto, sovrastando il dolore. Avrebbero chiarito. Più avanti.

Prese la sua cartella e scese la scaletta appiccicosa, dirigendosi verso la porta che l'avrebbe riportata nei corridoi. Si sistemò qualche ciocca

ribelle davanti agli occhi e si lasciò l'edificio alle spalle.

 

Intanto sul tetto Kuroko aveva appena raggiunto Aomine, si era seduto accanto a lui, scuotendolo appena.

-Aomine-kun, è ora di andare.-

L'altro aprì un occhio e scrutò il cielo.

-Lo so. Non stavo dormendo.-

 

 

 

 

 

 

NOTE: E dopo secoli l'ispirazione è arrivata!

Questo capitolo mi ha fatto davvero sudare, maledetto... Mi ero veramente arenata -tipo balenottera-

Non ho nulla di particolare da dire a riguardo. Sono 50% contenta di come è uscito.

[L'altro 50% avrebbe voluto far slimonare Kise e Aomine, ma va beh... ]

Sono molto indecisa sul rating della storia: ero partita con “giallo” ma andando avanti con i capitoli ho notato che sarebbe più adatto il rating “verde”.

Ci penserò su, anche vedendo quello che verrà fuori al prossimo capitolo.

Spero vi sia piaciuto e grazie per aver letto!

 

 

Solemn

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