The Generation

di Be Only One
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Coraggio ***
Capitolo 2: *** Amore ***
Capitolo 3: *** Ribellione ***
Capitolo 4: *** Invidia ***



Capitolo 1
*** Coraggio ***


 

Neville.

 

 

 

 

Eravamo pronti. Tutti noi.

Una forza oscura cercava di incombere sull’intero mondo magico, ma noi eravamo lì a difendere le nostre vite e la nostra libertà.

Ancora pronti a combattere in prima fila, ancora pronti a ribellarci contro Voldemort, ancora pronti a rivendicare Harry Potter.

Lui era morto per noi.

Lui aveva avuto coraggio, aveva sacrificato la sua stessa vita.

Mi alzai dalle file dei miei compagni, dovevo farlo.

Dovevo ribellarmi a lui, a quell’uomo spregevole che cercava di rovinare il nostro futuro.

Ma non avrebbe cancellato la speranza in me. No, quella mai.

Tutti avevamo combattuto al fianco di Harry ed avremmo continuato anche adesso.

Pieni di coraggio, di forza, di amore.

Pieni di volontà di vivere.

Eravamo una cosa sola, vicini. Fronteggiavamo Voldemort.

Eravamo uniti, solidali, pieni di quell’amore che lui non sarebbe riuscito a distruggere.

Affrontavamo la guerra consapevoli del suo prezzo. Forse saremo morti tutti, ma il futuro del mondo magico sarebbe stato pieno di luce e di speranza.

Vidi i miei compagni guardarsi, pronti al loro destino. Eravamo noi che dovevamo affrontarlo, eravamo noi la generazione che doveva ribellarsi alla tirannia.

Per Harry, mi dissi.

 

 

 

Angolo Autrice:

Questo pezzo è tratto dalla mente di Neville mentre Voldemort fa il suo discorso alla fine del settimo libro, quando Harry è appena stato ucciso. Neville medita e alla fine riesce a trovare il coraggio e affronta Voldemort facendo quel suo audace discorso.

In questa Flashfic voglio dimostrare il coraggio che ha dimostrato la generazione di Harry ribellandosi a Voldemort e affrontandolo.

 


 

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Capitolo 2
*** Amore ***


Ginny.
 
 
 
 
<< Ginny devi capire che tu devi farti una vita. Non puoi aspettare Harry per sempre >> mi disse Hermione quel  giorno d’estate.
Fu un duro colpo. Chiesi come e lei mi rispose che dovevo iniziare ad uscire con altri ragazzi.
Sarà che io ero troppo piccola, troppo ingenua, ma non capii.
Perché dovevo uscire con altri ragazzi se, in realtà, l’unico di cui mi importasse qualcosa era Harry?
Secondo lei, lui mi avrebbe vista sotto una luce migliore se avessi avuto già esperienze?
Se non fossi stata più una bambina?
Da allora cercai in ogni modo di impressionare i ragazzi. Dovevo sembrare più grande, più bella, più degna di Harry Potter.
Perché alla fine succede sempre così.
Se un amore non è ricambiato, non cerchiamo gli errori nel rapporto, ma li cerchiamo dentro di noi che ci sentiamo rifiutati.
Cerchiamo di correggerci. Ma è sbagliato.
Questo lo capii tardi, capii che in realtà, Harry non voleva quella Ginny che avevo tanto faticato a creare , lui voleva la vera Ginny.
Quella simpatica, quella che adorava il Quiddich, quella con cui si scambiava sorrisi per i comportamenti di Ron. Quella che aveva baciato davanti a tutta la Sala Comune.
Avevo frainteso Hermione. Tutte le mie amiche cercavano di migliorarsi, di essere di più, ma non capivano, quello che io ora comprendevo.
Bisogna essere sé stesse, bisogna apprezzare quello che siamo. Bisogna sentirsi degne e felici di noi stesse.
Io mi sentivo così, insieme a lui.
Finalmente libera di essere me stessa, finalmente senza una maschera, senza dover essere troppo truccata o troppo bella.
 
 
Angolo Autrice:
In questa Flashfic, che è ambientata nel sesto libro dopo che Harry bacia Ginny, voglio sottolineare il fatto che nella generazione di oggi, come in questa generazione, si cerca di reprimere la propria personalità per essere più accettati dagli altri. 

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Capitolo 3
*** Ribellione ***


 

Draco.

 

 

 

<< E se io non volessi? Se io volessi smettere? >> sibilai nella penombra della stanza.

Non ne potevo più.

Non volevo più.

Il volto pallido e grigio di mio padre mi fissò.

Vedevo la luce della candela brillare nei suoi occhi.

<< Vuoi ribellarti a tuo padre, Draco? >> mi sussurrò.

<< Si >> mormorai << non ne posso più. Io non ho mai detto di voler diventare quello che sei tu. Un Mangiamorte >>.

Cercai di trasmettere tutto il disprezzo possibile nell’ultima parola.

Ormai mio padre aveva un’espressione terrorizzata ed implorante.

<< Tu non capisci Draco. Ti ucciderà, ci ucciderà tutti >>.

Lo sapevo. L’avevo sempre saputo.

Ma questo non cambiava le cose, odiavo essere intrappolato in quella casa, odiavo dover vivere nell’angoscia.

Odiavo dover sentire i sibili di Voldemort, odiavo dover sopportare la crudeltà dei Mangiamorte.

Desideravo solo andarmene.

Perché avevo seguito mio padre? Perché avevo commesso il suo stesso errore?

Draco, tu non sei un assassino.

Avevi ragione Silente. Io non ero così, io non ero come loro.

Voltai le spalle a mio padre.

<< Draco, tu dovresti ubbidire a tuo padre >> disse lui.

<< No. Farò ciò che vuoi, ma non per te, ma perché sono costretto a farlo >> sussurrai.

Non volevo morire, ma neanche vivere così.

 

 

Angolo Autrice:

 

Questa FlashFic è ambientata nel settimo libro. Voldemort è ospitato a casa dei Malfoy, che viene usata come un Quartier Generale e Draco ha dei rimorsi.

Volevo dimostrare, la ribellione verso i genitori, il non voler diventare come il padre, il volersi creare una propria strada che contraddistingue la terza generazione.


 

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Capitolo 4
*** Invidia ***


Ron.

 

 

 

 

<< Mamma, mamma, guarda cosa so fare >> dissi.

Presi una scarpa di papà in mano e chiusi gli occhi.

Quando gli riaprii, la scarpa era sollevata a un metro di altezza.

Sorrisi estasiato a quella visione.

<< Bravo Ronald >> mi disse dandomi un bacio sulla guancia.

Poi riprese a trafficare con le pentole.

Mi ero aspettato qualcosa di più gratificante. Ero riuscito a compiere quell’incantesimo tutto da solo.

Chissà quante volte l’ha visto fare da Bill o Charlie o Percy. Per lei non è niente di speciale. Tu hai sei anni e sei riuscito a farlo solo ora, magari Bill a tre anni aveva già fatto di meglio, pensai amaramente.

Mi sedetti sulla poltrona di papà.

Mi sentivo sempre così. Perché io ero sempre l’ultimo in famiglia?

La mamma non si accorse di nulla, mentre io cercavo di prestare attenzione a Charlie che stava mettendo in ordine tutte le sue cose.

Il calderone nuovo brillava alla luce della lampada ad olio e le vesti nuove fiammanti erano ripiegate con cura.

Tra un mese sarebbe partito per Hogwarts.

Sospirai. Che invidia.

Un giorno ci andrai anche tu Ron, mi dissi.

Si, un giorno.

 

 

 

 

 

 

 

 

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