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di klayflo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** jane?! ***
Capitolo 2: *** al parco ***
Capitolo 3: *** solitudine ***
Capitolo 4: *** dance ***
Capitolo 5: *** urla ***
Capitolo 6: *** alcool ***
Capitolo 7: *** cry ***
Capitolo 8: *** alla sua ricerca ***
Capitolo 9: *** mancanza ***
Capitolo 10: *** unione ***



Capitolo 1
*** jane?! ***


Era una giornata di sole,gli uccelli cinguettavano felici,le risate dei bambini quasi sovrastavano ogni altro suono,una tipica giornata che Jane odiava. A lei piacevano le giornate di pioggia,tuoni,grandine,una giornata da passare sotto le coperte a leggere un bel libro. Costretta ad uscire però Jane prese la borsa e seguì la madre in macchina per andare a fare la spesa. Entrati nel supermercato come prima cosa prese il carrello e dopo aver detto alla nonna di andare a fare la fila per il pane,si diresse verso le casse d'acqua. Una volta lei stava sempre nel carrello a giocare con ogni cosa mentre la nonna metteva dentro la spesa,adesso invece dopo l'incidente non poteva più fare sforzi per questo Jane doveva fare ogni cosa.

Svuotate le buste si diresse in camera sua,prese il pc,lo poggiò sul letto e lo accese,nel frattempo ebbe tutto il tempo di andare in bagno,sciacquarsi,cambiarsi e tornare in camera mentre ancora il computer si stava avviando:era decisamente troppo lento. Si allungò sul letto con le braccia dietro la testa e fissando il soffitto le venne in testa un ricordo...

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Capitolo 2
*** al parco ***


...stava al parco con i suoi amici: Andrea,Andrea (il primo maschio e la seconda femmina),Alessandra e Kristian. Stavano sotto un grande albero a mangiare schifezze quando un pallone prese in pieno Alessandra ,questo fatto suscitò una marea di risate;appena si furono calmati si accorsero che un gruppetto di bambini rivoleva il pallone,Alessandra però un pò risentita convinse i bambini a giocare con loro anche per farsi perdonare. Fu una bellissima giornata e sarebbe stata perfetta se non fosse successo un avvenimento che causò la divisione del gruppo per sempre: Jane e Kristian per dare fastidio agli altri e per scherzare si stavano tirando il pallone solo tra loro due non facendo partecipare gli altri ma Jane lo tirò troppo forte che andò a finire in una parte del prato che ancora doveva essere tagliata. Si addentrarono nel boschetto quando Kristian la prese per la mano e la portò vicino ad un grosso tronco tagliato che era perfetto come panchina,la fece sedere e le chiese di uscire. La prima cosa che a Jane le venne in mente era Andrea,o meglio l'amore di Andrea per lui,non poteva tradire una sua amica così si alzò e incominciò a correre ignorando anche gli amici che le chiedevano dove fosse il pallone. Dopo pochi giorni per il suo comportamento ambiguo si venne a sapere tutto e il gruppo si sfasciò...Jane presa dai sensi di colpa si isolò sempre più fino ad arrivare ad avere un solo amico:il suo cane.

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Capitolo 3
*** solitudine ***


Si alzò sospirando,finalmente il computer si era acceso e si erano aperte già mille pagine,le chiuse tutte e controllò le sue e-mail. Si mise a cancellare tutte le e-mail inutili come i messaggi pubblicitari e stava per cancellarne un'altra quando si accorse che proveniva dalla Accademia Nazionale di Danza di Roma dopo che a Settembre aveva fatto un provino. Senza esitare la lesse e le uscì un urlo,non era mai stata una di quelle ragazze che appena vedeva un ragno si metteva a urlare,ma questa volta era diverso,per prima cosa perchè non si trattava di un ragno e poi perchè dal quel momento in poi la sua vita sarebbe cambiata,per sempre.

Anche se si sarebbe trasferita per non fare più ritorno voleva comunque salutare almeno per l'ultima volta i suoi amici,i suoi vecchi amici. Andò in ogni casa e portò con sé dei biscotti fatti da lei,salutò tutti compresa Andrea che nel frattempo si era fidanzata con un altro ragazzo,ma quando arrivò alla porta di Kristian si fermò,non lo amava,o almeno non ci aveva mai riflettuto sù dato che era stato da sempre l'amore segreto della sua migliore amica;non sapeva perché ma non le andava minimamente di incontrarlo,forse perché lo accusava di tutto il litigio,comunque lasciò i biscotti davanti al cancello e se ne andò,senza fare mai ritorno.

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Capitolo 4
*** dance ***


Era tutta la sua vita,danzare era tutto per lei. Da quando il padre se ne era andato,la madre non aveva retto l'abbandono e da quando aveva lasciato la nonna,gli amici,tutto a tredici anni per trasferirsi a chilometri di distanza per coltivare la sua passione,la danza aveva acquisito un posto fondamentale nella sua vita,ormai viveva solo per danzare.

Mentre si guardava allo specchio studiò ogni suo lineamento,era davvero cresciuta,non ci aveva mai fatto caso ma il colore dei suoi occhi era cambiato,o era solo un effetto delle lampadine dello specchio..."Jane mancano pochi minuti,che stai aspettando?" una voce acuta quasi irritante interruppe i suoi pensieri e la riportò alla realtà:doveva danzare e lei interpretava la bella addormentata,fece un profondo sospiro e si alzò dirigendosi verso il palco.

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Capitolo 5
*** urla ***


Ancora con il fiatone ritornò sul palco e fece l'ennesimo inchino,erano stati perfetti quella sera e il pubblico aveva più che gradito. Dietro le quinte tutti le fecero le congratulazioni,ricevette molti mazzi di fiori e arrivata al suo camerino quasi non fece caso ad un mazzo di rose. Si cambiò e a tutti che le dicevano di venire ad una festa per festeggiare il successo le rispondeva che aveva già un altro appuntamento,tutti sapevano del suo comportamento poco sociale ma speravano che almeno per quella serata sarebbe venuta con loro a divertirsi,quando sentirono la sua risposta alzarono le spalle e fecero finta di niente. Jane amava divertirsi,ma ogni volta che provava ad uscire si sentiva fuori posto,anche se il locale era pieno di gente lei si sentiva ugualmente sola,preferiva decisamente passare il tempo nel suo appartamento,con il suo cane,a sentire musica mentre leggeva un bel libro. E così aveva intenzione di fare,infatti si stava appunto dirigendo verso la sua auto quando un ragazzo le bloccò la strada accompagnato da uno splendido sorriso: "Ciao,sei stata davvero bravissima stasera. Ti ho lasciato delle rose non so se ti sono arrivate", Jane ignorò il 'tu' e rispose in modo educato,anche se quel tipo la stava davvero irritando : "si la ringrazio erano stupende,solo che le ho dovute lasciare in camerino ,le prenderò domani.Buona serata" e fece per andarsene ma il ragazzo imperterrito si pose nuovamente davanti a lei,a questo punto Jane scoppiò.

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Capitolo 6
*** alcool ***


"AHAHAHAHAHAH Jane!!! Non sei cambiata per niente AHAHAHAH sono io Kristian! O mi hai già dimenticato!" Jane lo vide bene,era vero era lui!Il suo vecchio amico,inconsapevolmente le sfuggì un sorriso,dal profondo del cuore,quasi liberatorio,che si trasformò in una risata a pieni polmoni;Kristian la imitò immediatamente e la abbracciò felice di ascoltare nuovamente il suono della sua risata.

Jane portò il suo amico appena ritrovato nel suo appartamento,ma prima Kristian fece rifornimento di bevande,ci volle parecchio tempo per convincerla ma alla fine la convinse a lasciarsi andare, per Jane era tutto più semplice con lui,si sentiva inspiegabilmente a suo agio in sua compagnia.

Non appena aprì gli occhi la assalì un potente mal di testa che non le permise neanche di alzarsi ma riuscì solo a fare alcuni singolari mugugni. Kristian entrò nella stanza,senza maglietta,con i capelli bagnati e con un vassoio contenente la colazione,mentre rideva disse:" sei peggiorata nell'ubriacarti. Dai alzati piano e bevi qualcosa,non è alcool tranquilla" Jane si sedette piano e ribatté :"non mi è mai piaciuto bere e non lo facevo da un pò,tutto qua...ahi!" si toccò la testa appena iniziò a suonare l'anti-furto di un auto,Kristian uscì dalla stanza tra fragorose risate.

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Capitolo 7
*** cry ***


Non appena assaggiò la colazione che il suo amico le aveva preparato la risputò immediatamente. Si cambiò e disse a Kristian di voler andare a fare colazione fuori ma lui ribatté :"ma se te l'ho appena preparata!" lei pensò 'si però sai ne vorrei una commestibile' ma gli rispose :"lo so grazie ma vorrei anche prendere un pò d'aria". Andarono in un bar anche se ormai era un pò tardi per fare colazione ,presero così il loro piatto preferito :una decina di panini alla mortadella. Jane disse che in effetti non avrebbe dovuto dato che faceva la ballerina e che quindi doveva restare in forma ma con Kristian era impossibile pensare razionalmente,quando stava in sua compagnia era capace di fare qualsiasi cosa lui la convincesse a fare.Quando ebbero finito decisero di fare una passeggiata anche se Jane sapeva che aveva bisogno molto di più di una semplice passeggiata per smaltire tutto. Stavano percorrendo un ponte mentre parlavano della loro vita quando si fermarono a fissare il fiume che trascorreva al di sotto,ne rimasero quasi ipnotizzati,Jane però si riprese guardò Kristian e gli disse:" vattene" Kristian rimase sorpreso :"cosa?!" 

"Ogni volta che ci sei tu la mia vita va in frantumi.Pensi sempre che bisogna fare ciò che si va ma non è così o almeno per me non lo è! Io ho una vita e tu non puoi semplicemente distruggerla" mentre parlava le scappò una lacrima.

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Capitolo 8
*** alla sua ricerca ***


"Ma tu sei pazza!"

"Sì è vero!Ti continuo sempre a dare retta!Non so se lo sai ma io sono la prima ballerina,ho una carriera basata sul mio corpo e non posso buttarla via per.."

"per me?per uno sfigato come me?!Ma hai visto che sei diventata?!Jane a te non te n'è mai fregato niente di tutte queste fisse a te è sempre importato danzare!"

" 'tutte queste fisse' sono il mio lavoro mi permettono di vivere e di fare ciò che mi piace...ma tu non puoi capire..."

"Jane questa non sei tu..."

"E SMETTILA DI DIRE JANE IN QUEL MODO!"

"in quale modo?!"

"in quel modo...nel modo tipo 'piccola Jane lasciati convincere da me muahahah'... in questo modo..."

"Jane...ehm...scusa...ti voglio solo dire che tu sei molto più di tutto questo.Da sempre ho saputo che avresti fatto un sacco di cose,saresti diventata la ragazza che avresti voluto sempre diventare!"

"e cioè quale?"

"Jane" e sorrise.


 

"Comunque se vuoi che me ne vada,io me ne andrò!Di certo non sono venuto per sconvolgerti la vita." le si avvicinò e la baciò sulla fronte per poi andarsene. Jane lo vide allontanarsi,alzò gli occhi al cielo si girò e incominciò a piangere. Adesso come avrebbe fatto? Anche non volendo le aveva già sconvolto la vita,sapeva che erano fatti per stare insieme,quando stava con lui si sentiva completa,in qualche modo inspiegabile si sentiva protetta e stranamente a suo agio insieme lui. Ma era la cosa giusta?! Che importava ormai la sua influenza le faceva fare solo ciò che le faceva piacere,non pensava più in maniera razionale,sapeva pensare solo in modo egoistico e in quel momento e forse in tutti i prossimi momenti,voleva stare con lui,con Kristian. Si girò e incominciò a correre,scansava ogni persona,saltava muretti,si fermava e pensava dove potesse essere andato,prendeva stradine,attraversava con il rosso,fino a quando si rese conto che l'aveva perso. Si sedette per terra e si accorse che non le aveva dato neanche il suo numero,non sapeva niente di lui,che lavoro stesse facendo,dove si fosse trasferito,niente tranne dove viveva quando era adolescente.

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Capitolo 9
*** mancanza ***


Ritornò nel suo pese,non era cambiato niente,erano trascorsi almeno dieci anni e tutto sembrava essere uguale,perfino le vecchiette sedute agli scalini con i bambini che si rincorrevano sembravano immutati. Arrivò davanti casa sua e ispirò profondamente il profumo di sugo appena fatto da sua nonna,entrò e la trovò in cucina,le corse incontro e l'abbracciò;sua nonna fu felicissima,le disse che si stava vantando con tutto il vicinato della persona che era diventata,una ballerina famosa. Mentre Jane ascoltava come la nonna la dipingeva le si riempirono gli occhi di lacrime,la nonna le voleva un bene inimmaginabile e lei le aveva privato del suo affetto in tutti questi anni senza fare mai ritorno. La nonna la vide e le domandò :"Jane ma tu sei felice?" Jane la guardò negli occhi,era impossibile mentire e fece cenno di no,la nonna la abbracciò e le disse che non avrebbe lasciato la casa fino a quando non avrebbe messo almeno una decina di chili,diceva che era per quello che era infelice. Jane sorrise e la abbracciò più forte,era da tanto che qualcuno non le manifestava un amore incondizionato. Lasciò per un periodo la compagnia di danza ,voleva riscoprire se stessa,nel frattempo insegnò nel suo paesino a le bambine che volevano diventare come lei una volta cresciute. Per la prima volta dopo tanti anni si sentiva serena,non voleva esagerare ma si sentiva felice,o quasi.

Sentiva un vuoto,come un angoscia che si trasportava ovunque. Era andata a casa di Kristian ma i suoi genitori non sapevano dove si trovasse, non aveva lasciato nessun recapito e stava sempre in giro,ritornava raramente. Jane era un pò arrabbiata per il suo comportamento ma come faceva a criticarlo quando lei non era mai ritornata?!

Incontrò i suoi vecchi amici,Andrea,la sua amica aveva due figli,Alessandra faceva l'insegnante e Andrea viveva a casa ancora con i suoi genitori affermando che si era preso un pò di anni sabbatici. Sapeva di tutti tranne di Kristian,del suo Kristian. Ne aveva parlato anche con Andrea e lei era come se non ricordava del suo primo amore,come se non le avesse importato niente. Jane era stata male e adesso Andrea non si ricordava niente.

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Capitolo 10
*** unione ***


Un giorno decise che quella era la sua vita,fatta di semplicità ma capace di far provare emozioni vere che scaldavano il cuore;così decise di partire per Roma e chiudere definitivamente tutto ciò che la legava alla vecchia vita. Una volta concluso tutto andò a mangiare un boccone prima di rimettersi in viaggio e decise di chiudere con stile,andò quindi ad un locale di lusso e mentre osservava il menù le scappo un sorrise e disse :"un panino alla mortadella,grazie", il cameriere la squadrò ancora per un pò chiedendosi se non stesse scherzando,ma quando vide che la ragazza lo pretendeva sul serio,mandò l'ordinazione. Jane si osservò intorno per apprezzare un'ultima volta ciò che era stata la sua vita quando i suoi occhi si incrociarono con quelli di un altro.

Kristian si alzò dal tavolo e le vanne incontro,Jane cercò di controllarsi ma perse le speranze ben presto,scattò in piedi causando un rumore stridulo della sedia e quasi corse per raggiungere il suo Kristian. Appena se lo trovò di fronte la prima cosa che fece fu di abbracciarlo,un lungo abbraccio in cui i due corpi per la prima volta si trovarono uniti,il tempo si era fermato,ormai contavano solo loro due e il metodo per prolungare quell'abbraccio in eterno. Kristian fu il primo a scansare il viso e a vederla in faccia,sorrise vedendola così vicina e tra le sue braccia.Jane ricambiò il sorriso e disse:

"ma dove eri finito?"

"stavo lavorando,pensavo che non mi volessi più vedere..."

"bhe...si...forse...prima...però sei stato davvero cattivo ad andartene così,lasciandomi in quel modo..."

"e tu?Forse allora preferivi che ti lasciassi dei biscotti davanti casa e me ne andassi senza dirti una parola?!"

"Ah...scusa,davvero.Forse già allora provavo qualcosa e non lo volevo ammettere..."

"mmm...e che cosa provi o provavi?" sorrise benigno.

Jane sorrise timidamente e nascose il viso sul suo petto.

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