Harry Potter and the Spirit of the Dragon

di alewen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno: Un'altra estate a Privet Drive ***
Capitolo 2: *** Capitolo due: Incontro a Diagon Alley ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre: confessioni e paure ***
Capitolo 4: *** capitolo quattro: Verso Hogwarts ***
Capitolo 5: *** capitolo cinque: nuovi arrivi e chiarimenti ***
Capitolo 6: *** Capitolo sei: Primo giorno di scuola ***
Capitolo 7: *** Capitolo sette: Il nuovo capitano ***
Capitolo 8: *** Capitolo otto: Segreti, ombre e perplessità ***
Capitolo 9: *** Capitolo nove: Un pomeriggio in biblioteca ***
Capitolo 10: *** Capitolo dieci: La prima partita di Quiddich ***
Capitolo 11: *** Capitolo undici: Le cose cambiano....in meglio e in peggio..... ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12: Aria di tempesta ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13: Halloween ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14: Disastro ***
Capitolo 15: *** Capitolo quindici: E la luce rischiarò le tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta.... ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno: Un'altra estate a Privet Drive ***


Capitolo uno:

Capitolo uno:

Un'altra estate a Privet Drive

 

Era una calda giornata estiva, e il sole che splendeva radioso nel cielo illuminava senza sosta l'affollata stradina di Privet Drive. Ovunque c'erano ragazzini che correvano in bicicletta, giocavano nei loro giardini o passeggiavano a gruppetti per i marciapiedi, ridendo e divertendosi. Solo due dei ragazzi risiedenti in quella allegra via facevano eccezione. Uno era un ragazzo piccoletto, ma largo almeno due volte un uomo obeso, dai corti capelli biondicci appiccicati alla fronte e dagli occhi porcini, che se ne stava seduto su una delle sedie della cucina, senza staccare gli occhi dal televisore perennemente acceso che proiettava immagini colorate; non vedeva nessuna buona ragione che lo spingesse a uscire e a unirsi all'allegra comitiva di ragazzi che correvano li fuori. Per il suo povero corpo, che sporgeva abbondantemente da entrambi i lati della sedia, sarebbe stata una fatica troppo grande, senza contare che si sarebbe perso i cartoni del lunedì, cosa che il suo cervello non poteva nemmeno lontanamente supporre.....sempre che sapesse cosa voleva dire supporre, quel cervello. Si trattava (Come tutti avranno ormai capito....NdA) di Dudley Dursley, figlio di Vernon e Petunia Dursley, i perenni residenti di Privet Drive numero 4. In quel momento suo padre era al lavoro, mentre sua madre era andata dalla vicina con la scusa di farsi dare dello zucchero per una torta, quando in realtà il suo obiettivo era osservare il nuovo divano che la suddetta vicina aveva comprato, evitando però di darle la soddisfazione di domandarle se poteva vederlo. Dudley aveva così campo libero per poter guardare la televisione in santa pace, invece di studiare, almeno finchè la madre non fosse tornata, e poteva pure rovistare nel frigo.........peccato che esso fosse stato appena lucidato, e sua madre si sarebbe quindi accorta subito che lo aveva toccato. Aveva un'occhio di falco per le impronte sui suoi mobili. E, per quanto fosse sicuro che non lo avrebbe sgridato, c'era il rischio che gli diminuisse la cena a causa della dieta che il ragazzo doveva seguire. Sbuffando deluso, Dudley continuò a guardare il televisore, senza prestare attenzione ai rumori che provenivano dal di fuori, segnali di vita e di divertimento.

Al piano superiore c'era invece qualcuno che quei rumori li stava ascoltando con desiderio quasi angoscioso, fantasticando sulla remotissima possibilità di scendere finalmente e unirsi a quella gioiosa compagnia. Quel ragazzo era il cugino di Dudley, ma non avrebbe potuto essere più diverso da lui: era magro, cosa messa ancor più in evidenza dai vestiti che portava, tutti appartenuti in precedenza a Dudley e quindi enormi per lui, con due brillanti occhi verdi e i capelli scuri, che ricadevano disordinatamente sulla sua fronte, nascondendo almeno in parte il particolare più interessante del ragazzo, una strana cicatrice a forma di saetta. E questo particolare bastava a dargli un nome. Era Harry potter, colui che era sopravvissuto. Ma in quel momento ciò non gli importava molto, visto che si sentiva sul punto di morire per la noia. Sbuffando, si buttò sul letto e sfiorò distrattamente il segno che gli deturpava la fronte, pensando; quella cicatrice era il motivo per cui lui era tanto famoso nel mondo dei maghi, dato che era il segno perenne che lui, alla tenera età di un anno, era riuscito la dove anche i maghi più grandi e esperti del mondo avevano fallito: sconfiggere il signore del male, Voldemort, colui - che - non - deve - essere - nominato, colui che aveva ucciso migliaia di persone, per ultimi i suoi genitori.....e poi aveva perso i suoi poteri di fronte al piccolo Harry, un mago in erba a stento cosciente di essere al mondo, a quell'epoca......da quel giorno erano ormai passati quattordici anni, e per i primi undici Harry aveva ignorato completamente la sua vera natura, non perchè non gli importasse ma perchè nessuno gli aveva mai detto nulla. Morti i suoi genitori, era stato deposto sui gradini di Privet Drive, e per undici interminabili anni aveva vissuto coi suoi zii, che lo tiranneggiavano e facevano di tutto per farlo sentire infelice. Poi, il giorno del suo undicesimo compleanno, un gigante enorme era arrivato a prenderlo per portarlo a Hogwarts. E nonostante i suoi zii si fossero strenuamente opposti, Harry vi era attualmente iscritto, al quinto anno per essere precisi. Si tirò su, sorridendo. In effetti, il ricordo di Hagrid che buttava giù la porta del faro abbandonato e gli annunciava che era un mago e che la sua vita era cambiata era ben impresso nella sua mente; era uno dei suoi ricordi più felici.....e in quel momento era proprio ciò di cui aveva bisogno. Ricordi felici, quando nella sua mente si affollavano tanti pensieri cupi. In quattro anni di scuola, non ne era passato uno senza che Harry si fosse confrontato di nuovo con Voldemort o coi suoi ricordi.....il primo anno era riuscito a stento a impedirgli di prendere la pietra filosofale, custodita a Hogwarts, che lo avrebbe resuscitato e reso immortale.....alla fine del secondo anno invece, aveva sconfitto il suo ricordo, conservato in un diario che era finito nelle mani di Ginny Waesley, la sorella minore di Ron, il suo migliore amico. Harry l'aveva salvata per poco, ma anche quella volta era andato tutto bene. Il terzo anno invece Harry lo aveva passato nel terrore vivente che Sirius Black lo uccidesse. Sirius Black era stato accusato dodici anni prima di aver tradito i coniugi Potter, di essere una spia di Voldemort e di aver ucciso anche un altro suo amico, Peter Mnus, e una dozzina di Babbani. Era stato rinchiuso ad Azkaban, la prigione dei maghi, ma era riuscito a fuggire e pareva intenzionato a completare l'opera, e cioè uccidere Harry e riportare al potere Voldemort. Per questo lui era stato quasi segregato nella scuola.....e alla fine si era trovato nei guai lo stesso, insieme a Ron e Hermione, l'altra sua migliore amica, quando, uscendo di nascosto per l'ennesima volta, si erano ritrovati prigionieri di Sirius Black....ma poi aveva scoperto che Sirius non era colpevole, era stato Peter Minus a fare tutto, e purtroppo era scappato, così anche Sirius aveva dovuto fuggire per salvarsi....Sirius, il suo padrino.....Harry smise di sorridere. Se Minus non fosse fuggito, ora lui si sarebbe trovato con Sirius, e non coi Dursley.....perchè Sirius Black era il suo padrino, e ora che i suoi genitori erano morti voleva prendersi cura di lui.....lo faceva comunque, inviandogli frequenti messaggi e tenendolo sott'occhio, ma andarsene da Privet Drive era stato il sogno più grande di Harry, per una breve mezz'ora.....sospirò. Vabbè, era andata così e almeno Sirius no era stato preso, riflettè. E poi un cambiamento c'era comunque stato: la notizia che il padrino di Harry era stato ed era attualmente un pericoloso criminale e un ricercato (Non era vero, ma questo Harry non lo aveva detto) aveva come paralizzato i Dursley, che ora ci pensavano bene prima di trattarlo male. Però non aveva il permesso di uscire.....Harry guardò fuori dalla finestra. Il sole era così caldo e invitante......poi, in un lampo, gli tornarono in mente i ricordi dell'ultimo anno. Harry imprecò sottovoce. Lo sapeva, lo sapeva che non avrebbe dovuto lasciarsi andare ai ricordi piacevoli, tanto prima o poi si sarebbe ricordato di......Cedric. Cedric Diggory era uno studente di Tassorosso.....era, perchè ora non lo era più. Era morto alla fine dell'anno precendente, alla conclusione del torneo Tremaghi, di cui era uno dei campioni insieme a Harry, morto per opera di Voldemort, solo perchè si era trovato per sbaglio nella trappola che il signore oscuro aveva teso ad Harry.....e per questo lui si sentiva terribilmente colpevole per la sorte del ragazzo, nonostante tutti gli avessero detto il contrario, nonostante i genitori stessi di Diggory lo avessero ringraziato per avergli riportato il corpo del figlio, nonostante il fantasma stesso di Cedric, apparso nello scontro con Voldemort, non lo avesse accusato.....ma Harry non poteva fare a meno di accusare se stesso. Poi un volto gli passo davanti agli occhi....il volto di Cho Chang, una studentessa del sesto anno di Corvonero, un volto rigato di lacrime per la morte del suo ragazzo.....Harry sbattè il pugno sul davanzale, facendosi anche piuttosto male. Lo ritrasse con un'imprecazione, ma nemmeno il farsi male da solo poteva vincere quel senso di impotenza e frustrazione che sentiva......un urlo riportò la sua attenzione alla realtà che lo circondava. Più che un urlo era stato un verso stridulo, proveniente dalla gabbia alla sua destra, dove era rinchiusa Edvige, la sua civetta. In quel momento gli occhi ambrati di lei lo fissavano con aria di rimprovero. Harry si avvicinò, introducendo la mano tra le sbarre della gabbia per accarezzarla "Mi dispiace, Edvige, ma lo zio non mi lascia tenere la gabbia aperta.....e non posso usare la magia.....ma se aspetti stasera proverò a convincerlo di nuovo.....sta calma....." sussurrò in tono confortante. Almeno, in quella desolante solitudine, aveva ancora Edvige. La civetta gli becchettò affettuosamente un dito, in segno di comprensione, e lui ritrasse la mano, lanciando un'ultima occhiata alla finestra, o meglio alla strada sottostante "Beh, è inutile stare qui a sognare.....meglio andare giù a mangiare qualcosa...." mormorò il ragazzo. Aveva finito la settimana prima i compiti delle vacanze, sui quali si era buttato con foga indescrivibile, probabilmente per occupare il cervello e non aver tempo do pensare a cose spiacevoli....ma ora di tempo ne aveva fin troppo, e si stava decisamente annoiando. Sospirando, aprì la porta, ma un altro strillo della civetta lo fece voltare "Sì, sì, porterò qualcosa anche a te...." disse in tono svogliato, apprestandosi a scendere le scale. Raggiunse la cucina, dove suo cugino Dudley si trovava, ancora immobile e seduto sulla sedia. Allungo la mano verso il frigo, ma vide la sua lucentezza e scosse il capo. Si diresse allora verso la credenza, e ne trasse un pacchetto di biscotti. Dudley lo fissò, famelico, improvvisamente dimentico della televisione "Dammeli" intimò, fissando ora i biscotti, ora il cugino. Se fosse riuscito a rubarglieli avrebbe poi potuto incolpare lui , dicendo che glieli aveva offerti nonstante non dovesse farlo. La conclusione di quel ragionamento era ben visibile nell'espressione felice che si disegnò sul volto roseo di Dudley, e Harry, intuendo ciò il cugino pensava, (Ah, perchè pensa quello? Ne è capace? NdA) sorrise impercettibilmente "No, sei a dieta" si limitò a rispondere. Dudley assunse un'aria imbronciata "Ti ho detto di darmi i biscotti" ripetè, sorpreso che il cugino non avesse obbedito, ma Harry si era stancato di essere asservito a quella famiglia odiosa, perciò senza una parola si avviò di nuovo verso il piano superiore, sicuro che Dudley non avrebbe fatto lo sforzo di alzarsi per seguirlo. E infatti fu così, ma accadde qualcosa che Harry non aveva calcolato. In quell'istante la porta si aprì e fece la sua comparsa zia Petunia. Nel sentire la sua voce, Dudley iniziò a piagnucolare "Mammaaaaaaaaaa, Harry mi tratta male". Harry imprecò. Ormai non sarebbe servito a nulla defilarsi su per le scale, quindi attese. Zia Petunia piombò in cucina come un fulmine, gli occhi ardenti "Cosa stai facendo a Dudley?" intimò. Harry non rispose, si limitò a fissarla. Negare non sarebbe servito. Dudley si alzò a fatica e caracollò verso la madre "Non mi da i biscotti, li vuole tutti per lui" disse in tono lamentoso. Zia Petunia tentennò, poi rivolse uno sguardo adirato a Harry. Lui ricambiò l'occhiata "E così?" chiese lei. Harry scrollò le spalle "Non è che li voglio tutti per me, è che lui è a dieta" rispose. Dudley mugugnò, e zia Petunia sembrò spiazzata, incapace di trovare un modo per sgridarlo. Indine disse "Beh, almeno puoi evitare di mangiarli davanti a lui, lo sai che è a dieta solo perchè quella stupida scuola non capisce che i ragazzi robusti hanno bisogno di mangiare". Harry sbuffò. Ne aveva abbastanza "A parte che non li stavo mangiando, li ho solo presi, come faccio a non prenderli davanti a lui se se ne sta incollato in cucina a guardare i cartoni? Credevo fosse in camera a studiare". Zia Petunia lo fulminò di nuovo. Era un altro punto dolente di Dudley, la scarsa (Per non dire inesistente....NdA) voglia di studiare. "Beh, anche se non studia da mane a sera Dudly è un ragazzo intelligente, non ha bisogno...." obiettò, ma Harry la interruppe "Oh, certo, intelligentissimo. Si vede dai voti" ironizzò. Sua zia inorridì "E' solo che in quella scuola non capiscono la genialità del mio Diddi.....e poi tu che parli tanto perchè non studi?" concluse trionfante. Harry si limitò a guardarla. Ma si rendeva conto delle sciocchezze che stava dicendo? "Io i compiti li ho finiti una settimana fa.....ma se non ci credi ti faccio vedere, ho fatto un tema sui maghi della Francia medievale che è proprio interessante.....". Sorrise. Le sue parole ebbero l'effetto voluto. La zia impallidì, e Dudley si nascose dietro di lei, o almeno tentò, visto che era grosso quattro volte sua madre. Zia Petunia, bianca come un cencio, sibilò "Fuori - dalla - mia - cucina !!!!". Harry sorrise. Aveva vinto "Va bene, tanto avevo già intenzione di scrivere al mio padrino.....". Sentì un altro gemito che seguiva quelle parole, ma era già a metà scala, trionfante. Entrò in camera, aprì il pacco di biscotti e ne diede uno sbriciolato a Edvige, poi iniziò a sgranocchiarli a sua volta. Si godette la sua piccola vittoria, ma ben presto la noia lo assalì di nuovo. La strada risuonava ancora delle grida dei ragazzi, e lui, impossibilitato a comunicare coi suoi amici maghi, e non avendone di babbani, si sentì solo......tremendamente solo.........

 

Quando alle 7 zio Vernon rientrò dal lavoro brontolando per il trafficò, Harry decise di agire. Avrebbe chiesto il permesso di uscire a giocare con gli altri, e che Edvige venisse liberata. Sentì le voci degli zii in cucina, e attese. Molto probabilmente zia Petunia stava raccontando indignata cosa aveva fatto Harry nel pomeriggio. E infatti, pochi secondi dopo, un urlo rimbimbò per le scale "HARRYYYYYYY POOOOOTTEEEEEEEEERRRRRR !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!". Harry si alzò, determinato, fece un segno d'intesa Edvige, che tubò in tono incoraggiante, e scese le scale. Entrò in cucina, e sua zia, ancora pallida e arrabbiata, fece un cenno verso il salotto. Harry entrò. Suo zio troneggiava seduto nella sua poltrona, e lo fissò torvo da sopra il giornale. Harry attese . Zio Vernon parlò "Come osi trattare tua zia e Dudley in questo modo?". Il tono era arrabbiato, ma Harry non si fece intimidire "Nono ho fatto nulla di male, ho solo preso un pacchetto di biscotti" replicò. Zio Vernon divenne rosso di rabbia "Io non capisco come tu possa essere così ingrato. Ti abbiamo allevao per quindici lunghi anni, ti abbiamo dato del cibo....." "Poco" rispose pronto Harry "E solo se Dudley ne aveva almeno il doppio". Il volto di suo zio divenne un po' più rosso ".......dei vestiti......" "Quelli smessi di Dudley" replicò ancora Harry, ben  deciso a non farsi sottomettere "E solo dopo che a lui non andavano più bene, anche se a me stanno enormi. Non ho mai avuto nulla che fosse nemmeno lontanamente della mia taglia, tranne la divisa scolastica....alla quale non avete certo provveduto voi.....". Zio Vernon era ormai rosso come un papavero  "......ti abbiamo allevato per pura bontà del nostro cuore, quando nessuno ci obbligava a farlo, solo per pietà.......pur sapendo cosa erano i tuoi genitori.....". Harry decise di averne abbastanza "Balle !!!" esclamò irritato "Mi avete tenuto solo perchè altrimenti i vicini avrebbero parlato male di voi......e non avete mai mancato di farmelo notare, con le parole e l'atteggiamento. E non nominare i miei genitori, un babbano come te non ne ha il diritto......ma ora basta, sono stufo di essere trattato come un oggetto". Incrociò le braccia. Suo zio si alzò di scatto dalla poltrona, il volto rosso come un peperone. Respirava a fatica "Tu" sibilò "Come puoi comportarti così? Se non fosse per noi, ti saresti ritrovato in un orfanotrofio...." "E ne sarei stato ben lieto !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Tutto pur di non stare con voi !!!!!!!!!!!!!!!" urlò Harry. Suo zio ribolliva di rabbia, ma Harry non aveva finito "Ora, non ho intenzione di passare l'estate chiuso in casa come in gabbia.....voglio uscire, stare con gli altri....e, a proposito di gabbia, Edvige deve essere liberata, non sopporta stare chiusa la dentro. Chiaro?". Suo zio cercò di trattenersi, poi gli rivolse un'occhiata trionfante "E se non lo faccio che farai? Usi la magia? Ti ricordo che non puoi, saresti espulso dalla tua scuola". Harry sorrise. Si aspettava quell'ostacolo, perciò finse di osservare con attenzione le proprie inghie e disse, in tono noncurante "Oh, io no, ma c'è qualcuno pronto a farlo, che può tranquillamente usare la magia.....il mio padrino.....mi ha scritto che se non avesse avuto mie notizie entro il mio compleanno sarebbe venuto a vedere se stavo bene.....". Funzionò. Da rosso che era, suo zio divenne bianco come un cencio, e iniziò a tremare. Poi parlò "E ....va bene....." capitolò "Libererò quel....quella civetta, così potrai....scrivere al tuo...padrino....che va tutto bene......ma quanto all'uscire....scordatelo, siamo intesi?"finì, puntando un dito contro il ragazzo. Harry sospirò. Non ci aveva poi sperato così tanto. Avrebbe potuto provare a insistere, facendo ancora leva sulla minaccia che Sirius venisse a trovarlo, ma lasciò stare. Non voleva compromettere il risultato che aveva appena ottenuto, e dopotutto la sua era una minaccia vana....Sirius non avrebbe potuto farsi vedere così facilmente li da loro, in quanto era ancora ricercato, e Harry non sapeva dove fosse in quel momento. Sospirando, annuì, uscì dalla cucina e iniziò a risalire le scale. Almeno aveva ottenuto il permesso di liberare Edvige; questo voleva dire che avrebbe potuto tenersi in contatto con Ron ed Hermione, e la cosa lo rincuorò almeno un poco. Prese la chiave del luchetto che chiudeva la gabbia ed entrò in camera. Edvige, quando vide cosa stava per fare, strillò e arruffò le penne in segno di gioia. Poi, appena la gabbia fu aperta, la bianca civetta spiccò il volo, uscendo di corsa dalla finestra aperta; iniziò a voltegiare in tondo, felice, senza però allontanarsi troppo. Intuiva infatti che avrebbe dovuto portare di li a poco un messaggio. Harry si era appunto seduto alla scrivania e stava scrivendo con una penna d'oca su una pergamena mezza arrotolata. Quando ebbe finito, strappò la parte non usata della pergamena e arrototò il messaggio. Edvige si appollaiò sulla scrivania, tendendo la zampina. Harry legò il messaggio, diede un pezzetto di biscotto alla civetta e la accarezzò le piume "Va da Ron" disse dolcemente "Voglio sentire come va....magari riesco ad andarmene da loro per il resto dell'estate......". L'ultima volta che si erano visti, al ritorno da Hogwarts, Ron aveva accennato a qualcosa di simile, ma Harry non sapeva se Silente lo avrebbe permesso. Non sapeva perchè, ma Silente sembrava convinto che Harry sarebbe stato più al sicuro a casa degli zii, e nulla aveva mai potuto smuoverlo da tale posizione. Harry sbuffò, gettandosi sul letto "Sarà anche più sicuro, ma se qui non succede qualcosa non serve che Voldemort si dia tanto da fare a trovarmi, moriro prima, e di noia !!!!!". Sapeva benissimo che mai gli zii gli avrebbero permesso di uscire in strada con gli altri ragazzi. Sarebbe stato come condannarsi al suicidio, per loro. I Dursley odiavano qualsiasi cosa scombussolasse anche minimamente la prevedibilità della loro vita, e lui la scombussolava veramente....zio Vernon e zia Petunia vivevano nel terrore costante che qualcuno scoprisse che avevano in casa un giovane mago, quindi mai e poi mai gli avrebbero permesso di avventurarsi fuori dal cancello di casa per unirsi ai ragazzi che si divertivano per strada. Sbuffò per l'ennesima volta. Ora non c'era nemmeno Edvige a fargli compagnia; era contento che potesse finalmente volare libera, ma si sentiva di nuovo solo e abbandonato.......tutto ciò che poteva fare era aspettare la risposta di Ron. E pregare che accadesse qualcosa. Una cosa qualsiasi.

 

E, pochi giorni dopo, qualcosa accadde. Quando scese in cucina, pochi giorni prima del suo compleanno, trovò zia Petunia che puliva e strofinava i soprammobili con ardore, ancora più vigorosamente del solito. Presentendo una qualche brutta notizia, Harry cercò di sgusciare via senza essere visto, mangiare qualcosa e sparire, ma in quell'istante sua zia si voltò e lo fissò, severa. Non sembrava proprio in procinto di salutarlo cordialmente "Vedi di darti una sistemata" disse in tono brusco, fissando con disgusto i capelli spettinati del ragazzo "La signora Figg sarà qui tra poco con una sua nipote che è venuta a trovarla da lontano. Le ho invitate a prendere il thè. Cerca di non farci fare brutte figure, questa volta". Detto ciò continuò a strofinare il soprammobile che aveva in mano. Harry sospirò. La signora Figg era una conoscente di zia Petunia, dalla quale Harry era mandato quando i Dursley andavano in giro e non volevano averlo tra i piedi. Probabilmente l'invito di zia Petunia era scaturito dalla voglia di conoscere la neo arrivata nipote della signora Figg, per poterla poi criticare col marito. Harry ridacchiò. Beh, aveva temuto di peggio, ad esempio che stesse per arrivare zia Marge. Al confronto, per lui la signora Figg e sua nipote erano le benvenute. Dudley entrò in cucina, e zia Petunia si voltò sorridente, iniziando a riempire il piatto del figlio di cibo, nonostante lui fosse a dieta. Harry si alzò e fece per scomparire su per le scale, ma sua zia alzò gli occhi appena in tempo per dirgli, con voce seccata "Saranno qui alle quattro e mezza, ragazzo. Vedi di essere puntuale".

 

Pochi secondi dopo, Harry era in camera sua che sospirava. In un'altra occasione, sua zia lo avrebbe messo a lavorare di buona lena fino alle quattro, e poi gli avrebbe intimato di sparire in camera sua e non farsi sentire. Ma la signora Figg, ahimè, sapeva benissimo della sua esistenza, in quanto i Dursley le avevano appioppato Harry più volte quasi fosse un fagotto, e perciò sarebbe stato strano che lui non ci fosse, almeno per salutarla. Sua zia lo sapeva bene, e questo spiegava l'espressione più acida del solito che era apparsa sul suo volto mentre lo guardava. Stavolta non poteva far finta che non esistesse.

La mattinata passò velocemente. A pranzo zia Petunia preparò due cosette veloci, tornando poi a pulire la casa. Harry restò chiuso in camera fino alle quattro, poi iniziò a prepararsi. Mise pantaloni e un maglione pulito, cercò di dare un aspetto ordinato ai capelli e infilò le scarpe, dopo averle lucidate, poi scese lentamente le scale. Erano le quattro e venti. Andò in cucina, dove zia Petunia, vestita con uno dei suoi vestiti migliori e un grembiule nuovo, saltellava qua e la indaffarata. Zio Vernon, anche lui col vestito buono, era seduto in poltrona a leggere il giornale, ma lanciava frequenti occhiate all'orologio. Pochi secondi dopo apparve Dudley, vestito di verde, con un nuovo cravattino rosso. Zia Petunia gli corse incotro "Oh, Diddi, le lascerai senza parole !!!!" esclamò piangendo dalla commozione. Dudley sorrise, e zio Vernon brontolò "Beh, Dudders, devo dire che sembri proprio me alla tua età". Dudley sorrise orgoglioso poi, avendolo scorto, sogghignò all'indirizzo di Harry, che però non ci badò perchè stava cercando in ogni modo di non ridere. Vestito a quel modo Dudley sembrava veramente un clown, qualsiasi persona normale se ne sarebbe accorta.......peccato che la signora Figg avrebbe sorvolato sul fatto, per educazione, e sua nipote, che Harry vedeva come una copia più giovane della signora, e quindi arcigna, dotata di occhiali e vestita in modo severo, avrebbe seguito il suo esempio.....ciò non toglieva che per lui Dudley sembrava un grasso, grosso e ridicolo clown. La pendola risuonò, distraendolo. Erano le quattro e mezza precise. E il gong dell'orologio non era ancora finito, che il campanello suonò. "Puntualissime" mormorò zia Petunia in tono che non proprio d'apprezzamento, mentre zio Vernon andava ad aprire alla porta, dicendo ad Harry "Sbrigati, ragazzo, vieni a prendere i cappotti". Harry lo seguì, rassegnato. Suo zio aprì la porta, tuonando "Signora Figg, che piacere vederla. Stavamo proprio parlandone ieri con Petunia, dicevamo che dovremo vederci più spesso, la sua compagnia ci fa così piacere........" "Si, talmente tanto che zia Petunia ieri strepitava arabbiata conto la signora Figg solo perchè si divertiva a farlo....." completò mentalmente Harry, ma stette ben attendo a non aprire bocca. Suo zio continuava a parlare in tono pomposo "......E questa graziosa signorina deve essere sua nipote, la signorina Figg". Harry sbirciò da dietro suo zio, ma la ragazza era completamente nascosta alla sua vista. Sentì solamente una voce giovanile e dolce rispondere, in tono risoluto e deciso  "Beh, sì, anche se il mio nome è  Lance, Alexandra Lance, molto piacere".  Harry sorrise nel vedere che lo zio era rimasto spiazzato. Quella ragazza non era assolutamente la ritrosa che si era aspettato, anzi dal tono di voce sembrava brillante e spontanea. Vernon fece un verso sorpreso, poi si scostò per permettere alle ospiti di entrare. "Prego, prego, accomodatevi pure" disse, ma il tono non era più entusiasta. Ringraziando brevemente, la signora Figg entrò e passò davanti a Harry, che disse in tono cortese "Volete darmi i soprabiti?". Il primo gli fu gettato addosso senza una parola. Harry si protese per prendere il secondo, quello della ragazza, ma lei lo tenne in mano e fissò direttamente Harry, che così finalmente riuscì a vederla. E capì perchè suo zio era rimasto scosso, visto che anche lui rimase scioccato a guardarla. Era.....era totalmente diversa da come se l'era immaginata. Lui si aspettava una versione più giovane dell'arcigna signora Figg, un'altra che lo avrebbe trattato come un appendiabiti, vestita con lunghi abiti scuri e dai capelli color topo. Colei che gli stava davanti era invece molto giovane, non doveva avere più di 14 o 15 anni, coi capelli rossi e due occhi scuri e luminosi. Sul momento Harry non riuscì a decidere se erano castani o neri. Sapeva solo che erano straordinariamente vivi. Indossava dei pantaloni aderenti neri a vita bassa e una maglietta azzurra che lasciava scoperta la pancia. Harry, trattenendo il sorriso, capì perchè suo zio era così sconvolto, poi tornò a guardare quegli occhi lucenti. La ragazza li fissò su di lui, senza alcun timore, scrutandolo per alcuni secondi, poi sorrise, dicendo "Tu sei il figlio del signor Dursley?". Harry incespicò, troppo sorpreso per rispondere, mentre zio Vernon scattò in avanti, preoccupato "No, no, questo....questo è mio nipote, di cui vostra zia ha avuto la gentilezza di prendersi cura in varie occasioni. Se ora volete seguirmi, sarò lieto di presentarvi mia moglie....." ma l'attenzione della ragazza era ancora fissa su Harry, non ascoltava nemmeno zio Vernon. Lo squadrò coi suoi occhi luminosi "Come ti chiami? Io sono Alexandra Lance" disse, e gli tese la mano con fare sicuro. Harry, che la stava ancora fissando con fare incredulo, sobbalzò, poi porse esitante la sua "Oh...ehm....io sono ....Harry, Harry Potter, piacere mio" disse in tono incerto. Forse fu solo una sua impressione, ma nel sentire quelle parole gli occhi della ragazza mandarono un lampo. Sorpresa? Riconoscimento? O semplice curiosità? Harry non seppe stabilirlo, anche perchè quel lampo era scomparso un attimo dopo, tanto da fargli dubitare che fosse reale. La fissò un secondo, tentando di  capire se fosse successo qualcosa, ma lei evitò accuratamente ogni commento, e si limitò a sorridere, dicendo "Beh, molto piacere Harry". Harry annuì, senza mollarle la mano. Zio Vernon, sulle spine, spinse la ragazza verso la cucina "Venga, cara, le presento mia moglie e mio figlio. Harry, prendi il cappotto della signorina". Alexandra fu costretta a districare la mano dalla presa di quella di Harry, ancora troppo stranito per lasciarla. Quando il contatto venne a mancare, il ragazzo si risvegliò da quello stato di torpore "Oh...sì, se vuoi darmi il soprabito....grazie....". Prese la giacca di Jeans della ragazza e la sistemò sull'appensiabiti nell'ingresso, poi si affrettò a seguirli in cucina. Suo zio gli lanciò un'occhiata omicida, ma Harry fece finta di nulla. Voleva proprio vedere che sarebbe successo. Alexandra entrò in cucina insieme a zio Vernon, e si guardò intorno. Zia Petunia stava chiaccherado co la signora Figg, ma si girò subito verso di lei, dicendo prima ancora di guardarla "Oh, tu devi essere la nipote della signora Figg, cara, benv----" i suoi occhi focalizzarono la figura della ragazza e la donna si interruppe con un singulto. La ragazza che le stava davanti era l'ultima cosa che si sarebbe immaginata. Le labbra le si strinsero in una smorfia che cercò di trattenere senza troppi sforzi, mentre Alexandra la fissava in modo diretto coi suoi occhi scuri, incuriosita "Oh....be.....benvenuta" riuscì a dire, poi si voltò per preparare il thè cercando di non far vedere la sua irritazione. Alexandra lanciò un'occhiata a Harry, confusa. Lui sorrise e scosse il capo, e fu contento di vedere un lampo di comprensione immediata in quegli occhi luminosi. Poi Dudley caracollò in avanti, arrossendo, cercando di farsi notare dalla ragazza. A differenza della madre infatti lui non aveva nulla da ridire sull 'abbigliamento o sull'aspetto di lei, anzi se la mangiava con gli occhi. Le si posizionò davanti, e Alexandra sobbalzò. Zio Vernon, rosso d'orgoglio, disse in tono pomposo "Alexandra cara, questo è il nostro adorato figliolo Dudley". Lui tese la mano, sempre guardandola in modo famelico. Lei prese la manona grassoccia con una lieve esitazione, scrutando incerta il ragazzo. Il modo in cui la guardava non le piaceva proprio, e visto che era ormai un minuto buono che la stava fissando, lei districò la mano a fatica e disse "Ehm.....c'è qualcosa che non va? Mi stai fissando da almeno un minuto e mezzo.....non fa molto piacere essere guardati così........". Harry rischiò di soffocare per non ridere. Dudley arrossì, stavolta per l'imbarazzo. Zio Vernon assunse un'aria offesa e zia Petunia per poco non si scottò con l'acqua calda. La signora Figg sorrise impercettibilmente. Trattenendo l'irritazione zia Petunia li informò che il thè era pronto, e tutti si spostarono in salotto. Alexandra sedette vicino alla zia, sul divano. Zio  Vernon e Dudley occuparono le poltrone, e zia Petunia si sedette vicino alla signora Figg. Harry rimase in piedi, osservando la situazione. Dudley lanciava occhiate frequenti alla ragazza, zia Petunia evitava del tutto di guardarla  e zio Vernon cercava di intavolare una conversazione, non prima di aver fissato malignamente Harry e aver detto in tono secco "Va in camera tua, ragazzo". Harry, sconsolato, fece per tornarsene alla noia mortale che invadeva le sue giornate, quando sentì la voce di lei dire, in tono stupito "Come? Harry non resta con noi? Peccato, è un ragazzo così simpatico......ma, se ha da fare....." "Io non ho da fare" rispose lui senza pensarci nemmeno. Suo zio e sua zia lo fulminarono, ma dovettero fare buon viso a cattivo gioco. Harry sedette così in salotto, bevendo il thè e dicendo qualche parola. Zia Petunia cercava infatti di mascherare la sua presenza elencando i presunti meriti di Dudley "E' un ragazzo così caro......frequenta la scuola superiore di Snobkin, la conoscete? Oh, è un ragazzo robusto, certo, ma in quella scuola non capiscono nulla, pensate che hanno voluto che lo mettessi a dieta perchè dicono che è grasso.....ma vi sembra possibile?". Ci fu un attimo di silenzio imbarazzato. Harry notò con gioia che Alexandra sembrava fare molta fatica per trattenere le risate; alla fine ci riuscì, ma a stento. Dudley, la fissava, confuso. Zio Vernon continuò a parlare di lui, dicendo che a scuola lo ritenevano violento ma in realtà non capivano la natura del ragazzo, e lo stesso valeva per i voti. Quando ebbero finito, Alexandra si era fatta un'idea ben precisa della famiglia: avevano un figlio idiota, violento, viziato e ciccione e due genitori ancor più scemi che non vedevano ciò che avevano davanti agli occhi. Decise di averne abbastanza di sentir lodare Dudley, perciò all'improvviso chiese, in tono scaltro "E tu Harry? Che scuola frequenti?". Zia Petunia scattò come se avesse avuto il fuoco sotto ai piedi. Afferrò la teiera e disse "Ancora un po' di thè, mia cara?", versandolo prima ancora che Alexandra riuscisse a rispondere. Zio Vernon lanciò un'occhiata ammonitrice a Harry, pooi chiese "E tu, mia cara? Tua zia mi ha detto che hai studiato in Francia.....". La conversazione andò avanti su questo tono per una mezz'ora abbondante. Harry, fermo immobile in piedi, in silenzio, sentiva di esserein prossimità di divenire una statua. Alexandra parlava, lanciandogliogni tanto occhiate curiose. Poi, all'improvviso, un verso stridulo proveniente dal piano di sopra zittì tutti. Harry imprecò sottovoce. Edvige era tornata con la risposta di Ron. Harry divenne pallido come un cencio, mentre i suoi zii lo fissavano sconvolti e arrabbiati. La signora Figg alzò il capo, e Alexandra disse in tono stupito "Cos'era? Proveniva dal piano superiore.....sembrava il verso di un gufo". Fu come se avesse lanciato una bomba a mano nel saloto. I coniugi Dudley saltarono su come colpiti a tradimento. Zia Petuinia farfugliò che avrebbe rifatto il thè e si nascose in cucina, mentre zio Vernon cercava qualcosa da dire "eh? Ah...no, Alexandra cara....credo che il nostro harry abbia lasciato accesa come al solito la televisione che ha in camera....." Dudley era paonazzo. Harry, trattenendo ogni commento su una inesistente televisione che lui avrebbe lasciato accesa, si guardò intorno, e capì che se non avesse fatto qualcosa lòa situazione sarebbe degenerata in fretta, perciò disse in tono conciliante "Beh, credo che andrò a finire i compiti per le vacanze; è stato un piacere vederla, signora Figg. Alexandra, piacere di averti conosciuto" e si avviò su per le scale. Lei lo seguì con gli occhi scuri, poi tornò a rivolgere la sua attenzione ai Dursley. Quandoe ra a metà scala, però, harry la sentì dire "E' strano, avrei proprio detto che un gufo fosse entrato in una delle camere del piano superiore....." Harry divenne pallido, e si chiuse in camera a pensare. Quella ragazza era davvero strana....aveva qualcosa di strano....ma non avrebbe saputo dire cosa. Non gli importava nulla se i suoi zii facevano brutte figure, ma non poteva farsi scoprire dai babbani, o avrebbe passato dei guai con Ministero della magia. Aveva già ricevuto un ammonimento ufficiale, se avesse sgarrato di nuovo sarebbe stato espulso dalla scuola. Respirò a fondo, cercando di calmarsi. Andiamo, quella ragazza non poteva certo sapere che lui aveva una civetta....aveva solo fatto un'osservazione.......i suoi pensieri furono interrotti da un verso stridulo, e voltatosi vide Edvige appollaiata sulla finestra. Harry le accarezzò le piume, dicendo affettuosamente "Hai fatto presto", poi prese la lettera legata alla zampetta  e la aprì, riconoscendo la scrittura disordinata di Ron

 

Ciao Harry,

come va? Immagino che i babbani ti stiano rendendo le vacanze impossibili. Cerca di non

farti mettere sotto, mi raccomando !!!! Qui è tutto ok, mia madre ha chiesto a Silente il permesso di ospitarti

 qui per il resto dell'estate, ma lui non ha ancora risposto. Al massimo noi andremo a

 Diagon Alley il 30 Agosto, e passeremo due notti al Paiolo Magico. Credi di

riuscire a venire anche tu? Beh, abbiamo un mese abbondante per decidere.

Hai notizie di Hermione? Non la sento da un po'. Credo sia andata a trovare Krum....

Ci sentiremo per il tuo compleanno. Per ora, stammi bene.

Saluti da mamma, papà, Fred, George, Ginny, Bill, Charlie e Percy.

Ciao da Ron

 

Harry sorrise. Ron era chiaro e semplice come al solito. Notò l'allusione a Hermione e Krum e sorrise. Ron a volte era fin troppo semplice da capire. Quell'anno sarebbe stato davvero interessante.....pensò con rimpianto alla tana, la diimora della famiglia Weasley, nella quale le scorse estati aveva conosciuto il vero significato della parola "Vacanza".....non sapeva perchè, ma supponeva che Silente non lo avrebbe lasciato andare dai Waesley, quell'anno. Sperava almeno di poter andare a Diagon Alley con loro, però. All'improvviso sentì voci di commiato giù nell'ingresso, e scese di corsa le scale, ormai dimentico della lettera. "A....arrivederci !!!!" urlò senza fiato da metà scala. Alexandra, che stava uscendo, si voltò a salutarlo, gli occhi scintillanti. Harry sentì di nuovo quella strana sensazione. Lei lo fissò con fare ironico e chiese "Ricevute buone notizie?". Lui rimase immobile sulle scale, e lei uscì ridendo, mentre zio Vernon inceneriva Harry con lo sguardo. ma il ragazzo non se ne accorse. Fissò la porta, ora chiusa, pensando forsennatamente "Ricevute buone notizie? Ma cosa intendeva?"

 

A cena, come Harry aveva saggiamente previsto, zia Petunia fece una serie di commenti non troppo gradevoli sulla nipote della signora Figg "....una ragazza così sfacciata; e il modo in cui guardava Dudley.....e come era vestita.........santo cielo.....". Tacque, ma l'occhiata che lanciò a Harry gli rivelò qual'era stata la pecca maggiore di Alexandra Lance: il fatto di aver dimostrato interesse per lui. Sospirando, si alzò in silenzio e salì in camera sua. Aveva spedito Edvige a consegnare una lettera, questa volta da Hermione, quindi era solo. Si sedette per terra, a pensare. Gli tornò in mente quella frase Ricevute buone notizie? Cosa cavolo significava? Sapeva forse che aveva ricevuto posta via gufo? Impossibile, era una babbana.....ok, molto strana, ma sempre una babbana......scuotendo la testa, si infilò a letto. Era inutile pensarci troppo. meglio farsi una bella dormita. Ma i suoi sogni non furono tranquilli. Sognò Hogwarts, e qualcuno di sconosciuto ma conosciuto......una nuova minaccia..........

 

Da quel momento in poi, la vita a Privet Drive sembrò ancor più insopportabile. I giorni non passavano mai, secondo il foglio appeso sul muro ne mancavano ancora 31 alla partenza per Hogwarts, 30 a Diagon Alley, se mai fosse riuscito ad andarci. Harry si svegliò del tutto. Era il 31 luglio, il giorno del suo compleanno. Guardò l'orologio. Era presto, erano solo le 5 e 30 di mattina. Di certo i Dursley dormivano ancora. Dal corridoio proveniva infatti il russare di zio Vernon. Harry andò alla finestra a guardare l'alba, pensando che quel giorno compiva 15 anni, quando la sua attenzione fu colpita da dei puntini scuri che si stagliavano contro il chiarore crescente. Dopo un attimo di incertezza, li riconobbe, e si spostò per lasciarli passare. Otto gufi, tra cui spiccava la candida Edvige, atterrarono sulla sua scrivania, ognuno carico di un pacchetto di varie dimensioni. Harry li slegò tutti, incuriosito. Erano molti più del solito. Aprì la lettera che accompagnava il primo pacco,  quello portato da Edvige, da parte di Hermione. Il biglietto diceva

 

Caro Harry, buon compleanno!!!!!!

 Spero tu stia bene e che le tue vacanze non siano poi così tremende.

Io sono stata una settimana in Bulgaria da Viktor insieme ai miei genitori.

Ron mi sta stressando la vita da quando l'ha saputo, ma che gli prende? Tu ne sai qualcosa?

Comunque anch'io andrò a Diagon Alley il 30, spero di vederti lì. Ciao e a presto.

Hermione

 

Harry sorrise. Se conosceva Ron doveva aver mandato circa un gufo al giorno a Hermione chiedendole se andava da Krum e cosa avevano fatto. E se conosceva Hermione lei non aveva mai risposto a quelle domande. Aprì il pacco, che si rivelò contenere due libri: Magie e incantesimi di difesa contro le arti oscure e I più grandi cercatori della storia del Quiddich. Bene, almeno avrebbe avuto qualcosa da fare nel tempo libero, che ultimamente era diventato veramente troppo. Aprì la seconda lettera, riconoscendo la scrittura di Ron. D'altra parte non aveva avuto dubbi sulla provenienza di quel regalo, in quanto il gufo che l'aveva consegnato era una sua vecchia conoscenza, il povero Errol, che ora  stava disteso sul letto ansimando (Non so se i gufi ansimano, ma rende l'idea. NdA), come se non riuscisse più a rialzarsi. Almeno però non si era schiantato contro il vetro della finestra quell'anno, riflettè Harry, poi lesse il biglietto:

 

Harry, Silente non vuole che tu venga qui da noi ma ti lascia venire a Diagon Alley il 30.

Verrà a renderti Bill a casa, ci troviamo lì, ok? A presto.

Ron

 

Sorrise. Beh, più di quel che sperava, e Bill a lui stava simpatico, era contento che fosse lui a venirlo a prendere. Il pacco stavolta conteneva un orologio magico. Harry se lo allacciò al polso, felice. Non ne aveva più avuto uno da quando il suo si era rotto durante il torneo tremaghi.....scacciò il pensiero e fissò l'orologio. Al posto delle ore c'erano delle scritte, tra cui lezione, pranzo e ora di andare a dormire. Molti buchi erano vuoti, e Harry immaginò che si sarebbero riempiti coi nomi delle lezioni quando fosse arrivato a Hogwarts. In fretta, passò agli altri regali.

La signora Weasley gli aveva mandato un golf blu e dei dolci fatti in casa, Hagrid l'elenco aggiornto delle creature magiche e delle caramelle, Fred e George delle  liquirizie che Harry si guardò bene dall'assaggiare (Ne aveva visti abbastanza di tiri vispi Weasley), Ginny un bigliettino cantante, che il ragazzo si affrettò a chiudere nel cassetto prima che svegliasse tutti. Poi c'era il gufo di Hogwarts, che portava la lettera annuale con l'elenco dei libri. Harry la prese in fretta, curioso. Il gufo, dall'aria nobile e importante, spiccò il volo dalla finestra con un verso sottomesso, ma Harry non ci badò. Stava aprendo la lettera. Ne uscirono tre fogli. Sorridendo, aprì il primo

 

Caro signor Potter,

le ricordiamo che l'anno scolastico avrà inizio il primo settembre come da programma.

Il treno espresso per Hogwarts partirà dal binario 9 e 3/4 alle undici in punto.

Alleghiamo l'elenco di libri necessari per quest'anno.

Distinti saluti

 

Minerva McGrannit, vicepreside.

 

P.S. Il professor Silente si unisce a me nell'augurarti un felice compleanno, Harry.

 

Il secondo foglio conteneva l'elenco di libriche avrebbe dovuto comprare a Diagon Alley, perciò Harry lo scartò e fissò il terzo, incuriosito. Era da parte di Silente. Freneticamente, lo lesse

 

Salute, Harry, e buon compleanno !!!!!

Spero che la tu estate sia stata divertente.....anche se penso che avresti qualcosa da ridire al riguardo.

I signori Weasley hanno chiesto più volte il permesso di averti con loro per il resto dell'estate,

ma credo sia meglio che tu resti con i tuoi zii. Fidati, è meglio così, almeno per il momento.

Comunque non ho niente in contrario al fatto che tu vada con loro a Diagon Alley il 30 Agosto,

puoi servirti anche dei mezzi babbani, non preoccuparti. Lì poi sarai al sicuro,

ho già preso le dovute precauzioni. Beh, in attesa di rivederti ti preannuncio che il nuovo anno scolastico

sarà alquanto interessante sotto molti punti di vista. Ma non voglio dirti altro.

Cordiali saluti, ci vedremo il 1 settembre al banchetto.....lo pregusto fin d'ora. Stammi bene.

Albus Silente

 

Harry dovette trattenersi dal ridere. Silente aveva il potere di farlo sentire sempre sicuro e allegro. Chissà cosa intendeva per anno scolastico interessante.....Harry pensò che preferiva non saperlo, viste le sorprese che gli erano capitate ultimamente. Passò a un regalo piuttosto piccolo, proveniente da Sirius. Si trattava di un ciondolo a forma di grifone. Harry lo fissò incuriosito, poi prese il bigliettino che lo accompagnava

 

Harry, scrivo in fretta perchè sono in missione per conto di Silente.

Non ti preoccupare, io sto bene e tornerò presto a svolgere il mio compito di padrino.

Inoltre Silente mi ha già informato delle misure di sicurezza che intende adottare

per quest'anno e ciò mi ha rassicurato molto. Comunque, ti consiglio vigilanza costante.

Questo ciondolo è speciale, ti avvisa se si avvicina il pericolo e ha anche altri lati utili; li scoprirai tu.

 Buon compleanno.

Sirius

 

Sempre il solito apprensivo....ma dopotutto c'era una buona ragione, e Harry non se la prese. Guardò la sveglia. Ormai erano le sette, e i primi rumori del risveglio iniziavano a provenire dalle camere dei Dursley. Zia Petunia scese in cucina, borbottando qualcosa. Harry nascose i regali sotto l'asse mobile del pavimento e nel baule, poi si vestì e scese a sua volta. Il suo umore era notevolmente migliorato, e almeno adesso aveva qualcosa da fare fino al 30 di Agosto. Fischiettando, entrò in cucina. Nessuno gli badò, nè gli fece gli auguri per il suo compleanno, ma lui non se li era di certo aspettati, e tutto ciò non scalfì minimamente il suo buon umore.

Mangiò abbondantemente, nonostante le occhiate irate di zia Petunia e quelle imploranti di Dudley, poi andò in camera e iniziò a  leggere uno dei libri di Hermione. In quell'istante si sentiva come un qualsiasi ragazzo nel giorno del suo compleanno.

 

 

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30 Luglio, studio di Silente

 

Silente finì di scrivere la lettera per Harry, la aggiunse alla busta che conteneva l'elenco del libri e la spedì, poi si voltò verso la porta dello studio, dalla quale proveniva un discreto bussare "Avanti" disse. La porta si aprì, e Remus Lupin fece il suo ingresso. Silente si alzò con un sorriso e gli andò incontro con la mano tesa. Lupin la prese e ricambiò il sorriso "Sono venuto non appena ho ricevuto il suo gufo, Silente" disse. Il preside annuì, tornando pian piano verso la sua sedia "Già" disse in tono allegro "Già, ti ho fatto chiamare per più di un motivo. Ho bisogno di alcuni favori da parte tua". Indicò la sedia vuota davanti alla scrivania, e Lupin vi prese posto, fissando il preside "Farò tutto ciò che posso fare per voi" rispose, e Silente annuì. Poi prese un foglio e inforcò gli occhiali, leggendolo e parlando contemporaneamente "Credo che tu abbia sentito cosa è successo qui alla fine dello scorso anno scolastico" mormorò, alzando poi lo sguardo. Lupin annuì "Sì, Sirius mi ha raccontato tutto.....Harry sta bene?" il tono era leggermente preoccupato, Harry era upur sempre il figlio di James, uno dei migliori amici di Lupin. Silente annuì "Sì, ma per l'anno che sta per cominciare ho deciso di adottare delle misure di difesa sia all'interno che all'esterno della scuola. E qui entri in gioco tu. Vorrei che tornassi a insegnare qui, Remus". Il professor Lupin barcollò sulla sedia "Ma....i genitori degli studenti protesteranno, io sono pur sempre un lupo mannaro, potrei far male ai ragazzi....non vedo come....". Silente fermò le proteste con un gesto "Andiamo, sappiamo benissimo entrmbi che la pozione che Severus ti ha inviato regolarmente nello scorso anno ha fatto sì che il tuo problema svanisse. Ormai la trasformazione dura una sola notte, per poche ore, e tu diventi un lupo buono, cosciente di se stesso e di chi gli sta intorno. E devo dire che la cosa potrebbe anche tornarci utile. Inoltre al momento qualsiasi misura io prenda per tutelare la salvezza di questi ragazzi sarà bena accetta, e non serve che io ti spieghi perchè ho bisogno di tutti coloro di cui mi posso fidare qui in prima linea. Vorrei che portassi qui anche Sirius, sotto forma di felpato. Potresti dire che è il tuo cane; Harry sarebbe molto più al sicuro con voi due qui. Allora, che mi dici?". Lupin si guardò le mani con gran concentrazione, poi alzò lo sguardo, incerto "Ne è sicuro?" chiese. Silente ricambiò deciso lo sguardo "Sicurissimo, Remus" rispose. Lupin sospirò, poi si alzò e tese una mano "Beh, allora devo dire che.....accetto con grande piacere". Silente sorrise, e si alzò a sua volta per stringere la mano che gli veniva offerta. Poi, aggirando la scrivania, disse "Bene, ora avrei un'altro favore da chiederti. Quest'anno ospiteremo una nuova studentessa, che sotto mia richiesta ha frequentato per due anni la scuola di Beauxbatons e per altri due quella di Durmstrang. Entrerà direttamente al quinto anno. Vorrei che tu la accompagnassi a Diagon Alley a comprare quello che le serve, e poi la portassi qui a Hogwarts. Puoi farlo?". Lupin annuì "Ma certo, non c'è nessun problema, chi sarebbe questa ragazza?" chiese, curioso. Silente prese una scheda e la porse a Lupin, dopo aver detto "Beh, è la figlia della mia defunta cugina, che era come una sorella per me......in pratica mia nipote. ma...." si interruppe. Lupin stava fissando la scheda della ragazza con occhi sgranati "Sua nipote? Ma....ma è....." "Sì" tagliò corto Silente "Ma questo non deve essere divulgato, non è ancora il momento". Lupin annuì "Ma....lei lo sa?". Chiese ancora "Sì, sa ciò che sanno tutti al riguardo.........ah, è orfana di madre, sua madre è morta quando aveva 2 anni; è vissuta da parenti babbani fino a poco tempo fa, poi le ho chiesto di frequentare prima Beauxbatons e poi Durmstrang per darmi informazioni. E' una ragazza molto intraprendente e ligia al dovere, quindi non ha protestato. Ma ora credo sia più sicuro se viene qui.......molto più sicuro". Lupin annuì "Me ne occuperò io.....posso ospitarla da me fino alla fine delle vacanza estive, e poi portarla a Diagon Alley. Non ci saranno problemi" disse; poi, vedendo l'occhiata perplessa di Silente, aggiunse "Sirius è via per la missione che lei gli ha affidato, non tornerà prima del 31 agosto, e allora lo farò passare per il mio cane....lui non sa nulla di sua..... nipote?". Silente scosse il capo "No......per ora però puoi dirgli che è appunto mia nipote e perchè arriva a Hogwarts solo ora". Lupin annuì "Bene, allora io vado....quando arriva la ragazza?". Silente guardò l'ora "Il suo treno dovrebbe arrivare alla stazione di Londra tra.....oh, dieci minuti?". Lupin annuì, prese la bacchetta, disse "Allora ci rivediamo il 1 settembre, preside", e si smaterializzò. Silente tornò, pensieroso, alla scrivania; si udì di nuovo bussare, e la professoressa McGrannit entrò "Ha accettato?" chiese turbata. Silente annuì "Sì Minerva". La donna sembrava sulle spine "Silente, ma è sicuro che sia una buona idea....." chiese, ma lui la interruppe alzando una mano "E' l'unica soluzione, Minerva. Non vedo che altro avrei potuto fare". Lei annuì "Già" sospirò "Speriamo vada tutto bene.....". Silente annuì "Lo spero anche io.....ma ne dubito, Minerva......". Lei lo fissò impaurita, ma sapeva benissimo che aveva ragione. Dovevano aspettarsi il peggio..............e fare del loro meglio per affrontarlo.

 

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Capitolo 2
*** Capitolo due: Incontro a Diagon Alley ***


Capitolo 2: Incontro a Diagon Alley

Capitolo 2: Incontro a Diagon Alley

 

 

30 Luglio, stazione Victoria Station

 

 

Remus Lupin, subito dopo il colloquio con Silente, si era recato alla stazione di Victoria Station; il treno da Parigi stava per arrivare, così lui raggiunse il binario 11 e attese. Non passarono nemmeno 5 minuti che il treno entrò nella stazione mettendo il fischio che gli era caratteristico. Le porte si aprirono con un sibilo e la gente cominciò a riversarsi sulla banchina, carica di borse e valigie. Lui si guardò attorno, cercando di distinguere colei che cervava tra la folla. Certo, era veramente pieno di gente quel posto....in parecchi lo urtarono cercando di raggiungere le scale mobili......il vociare si fece assordante, impedendogli di capire una singola parola....."Ma come fanno i Babbani a orientarsi in una tale confusione?" riflettè, guardandosi attorno ormai del tutto confuso. Finalmente la vide. Era ferma appena al di sotto della porta del treno, spintonata dalla gente che se ne andava, e si guardava attorno incerta. Sembrava che stesse pensando "E adesso?". Lupin si fece largo tra la gente fino a raggiungere la ragazza, e si schiarì la voce per attirarne l'attenzione. Lei si voltò, fissandolo incuriosita con due occhi scuri luminosi. Lupin sorrise e domandò "Sei Alexandra Lance, vero?". La ragazza annuì, continuando a fissarlo senza alcun timore "In persona? E lei sarebbe?" rispose. Lupin sorrise. Quella ragazza gli ricordava terribilmente Silente, e anche.....cercò di non pensarci, almeno per il momento, e si presentò "Sono Remus Lupin, professore di Difesa contro le arti oscure a Hogwarts. Silente mi ha pregato di venirti a prendere e ospitarti per quel che resta delle vacanze". Tese il distintivo di Hogwarts, che lo identificava come professore. Lei lo guardò brevemente, poi lo restituì annuendo. Finalmente sorrise "Beh, piacere di conoscerla, professore. Ora dove andiamo?". Lui prese la borsa della ragazza e si incamminò, spiegando "Per ora andiamo a casa mia, prenderemo la metropolitana e poi un autobus, è un po' fuori città. Poi, verso il quindici del mese, pensavo di trasferirmi a Diagon Alley, così potrai procurarti tutto ciò che ti serve per la scuola e farai conoscenza con mondo di Hogwarts. Che ne dici?". Erano saliti sulla metropolitana. La ragazza annuì, poi chiese, sempre senza la minima traccia di imbarazzo "Professore, crede che i libri e il resto verranno a costare molto? Sa, io non ho genitori, e le mie finanze non sono molto.....". Lupin sorrise "Non preoccuparti, Silente ha dato disposizione alla Gringott perchè tu potessi accedere alla camera blindata di famiglia. Tua madre e tuo padre ti hanno lasciato tutto ciò che ti occorre, non pensarci. Inoltre sarò felice di aiutarti". Lei arrossì, imbarazzata "No, professore, non posso permetterle di...." "Dopotutto Silente ti ha affidato a me; sarò come un tutore per te, quindi perchè non dovrei? Non ho famiglia o figli da mantenere, e lo stipendio che mi da Silente mi permette di provvedere senza problemi a te. Inoltre, ero amico di tua madre e tuo padr.....". Si interruppe. Un'espressione torva era apparsa negli occhi della ragazza "La prego" sussurrò in tono glaciale "Non parli di quell'uomo....e non lo chiami mio padre.....". Lupin smise di sorridere. Quindi la ragazza non sapeva la verità, e odiava il padre. Beh, non era poi tanto strano "Alexandra, forse non sai che lui...." "La prego" ripetè lei, in tono più alto "Lasci perdere, professore. Io non ho bisogno di un padre. Non vorrei sentir parlare di lui. Non ce n'è alcun bisogno, dopotutto". Lupin annuì, dispiaciuto. Per il momento non poteva farci nulla; cadde un silenzio imbarazzato che durò finchè non scesero dalla metropolitana per salire su un pulmann a due piani che li portò nella campagna Londinese. Solo quando furono ormai lontano dalla città, lei aprì bocca di nuovo "Professore?" "Sì?" "Se possibile....non mi chiami Alexandra, è troppo pomposo......mi chiami Alex". Lupin sorrise "Come desideri, Alex" e continuò a guardare fuori dal finestrino. Ma i suoi pensieri erano altrove "Santo cielo, l'aspetto è quello della madre, ma gli occhi e il carattere.....è la sua copia esatta, diamine.......questo sarà un anno interessante........"

 

 

 

Quella mattina Harry si svegliò con la sensazione che stesse per succedere qualcosa. Sbadigliando, inforcò gli occhiali, cercando di mettere a fuoco ciò lo circondava. In realtà non è che ci fosse molto da vedere. La camera era vuota e spoglia, anche più del solito. Il motivo era semplice: Harry, grazie ai suoi zii, non aveva mai avuto molte cose sue, tranne i libri e gli oggetti scolastici, che in quel momento erano stipati nel suo baule. Nonostante il giorno fissato per la partenza fosse solamente quello seguente, Harry aveva preparato il baule con giorni di anticipo, non vedendo l'ora di andarsene. L'unica cosa che aveva lasciato fuori era il libro che gli aveva mandato Hermione, I più grandi cercatori della storia del Quiddich, visto che la sera prima aveva finito di leggerlo avidamente per la quarta volta. Sospirando, lo prese e lo infilò nel baule, facendo scattare i lucchetti di chiusura, poi si apprestò a scendere. Non appena entrò in cucina, sua zia lo fissò, arcigna, e intimò "Sbrigati, prepara il bacon per Dudley !!!!". Senza protestare, Harry si mise ai fornelli e iniziò a fare rosolare il bacon, sempre sbadigliando. Era inutile prendersela, si ripetè. Il giorno dopo se ne sarebbe andato. Il giorno dopo. Mancava solo un giorno.......finì di cuocere la colazione e la servì nel piatto del cugino, dopodichè gli fu permesso di sedersi e mangiare qualcosa a sua volta. Ma non aveva nemmeno ingoiato il secondo boccone che suo zio, guardandolo da di sopra il giornale, domandò in tono brusco "Quel tipo che domani deve venire a prenderti.......verrà in macchina, spero. Giuro che se succede qualcosa come l'anno scorso io....". Harry quasi si soffocò. Aveva dimenticato quel particolare aspetto della faccenda. Come sarebbe arrivato Bill? Ron non l'aveva detto. Cercando di apparire naturale, rispose "Non lo so....credo che verrà in metropolitana comunque". Era una risposta a caso, ma suo zio la prese per buona, poichè sbuffò disgustato e tornò a leggere il giornale. Harry mangiò in silenzio. In effetti il problema era serio. Nessun modo di arrivare che Bill Weasley avrebbe potuto usare era da considerarsi normale secondo i parametri di zio Vernon....deglutendo, Harry pregò che andasse tutto bene.

Lentamente, la giornata passò. Harry cercava di rimanere invisibile, sperando che il tempo corresse e arrivasse finalmente il giorno dopo, quando all'improvviso qualcuno suonò alla porta. Harry, che stava girellando per la cucina, stranamente vuota, sobbalzò. E lo stesso fecero gli altri tre abitanti di Privet Drive. Bofochiando qualcosa, zio Vernon andò ad aprire la porta; Harry lo seguì di nascosto, notando che era più pallido del solito. L'uomo aprì la porta, e la sua stazza impedì per un momento di vedere chi ci fosse li fuori.....in quell'istante arrivarono zia Petunia e Dudley, tremanti, e Harry fece cautamente un passo avanti, cercando di vedere.....il cuore diede un balzo di gioia quando riuscì a scorgere un particolare di colui che aveva suonato: capelli rossi.......Harry avrebbe esultato per la felicità. Bill era venuto a prenderlo con un giorno di anticipo. Zio Vernon era ancora immobile sulla porta, quasi volesse impedire col suo corpo al ragazzo di entrare. Bill sorrise, tendendo la mano "Piacere, sono William Weasley. Sono venuto a prendere Harry". Ci fu un attimo di silenzio, nel quale zio Vernon fissò la mano tesa dell'altro, senza azzardarsi a toccarla. Poi Bill, che evidentemente era stato informato sui Dursley, ritrasse la mano e disse "Posso entrare?". Zio Vernon si ritrasse, con l'espressione più disgustata che Harry gli avesse mai visto in volto, tranne quella volta in cui aveva conosciuto gli altri membri della famiglia Weasley. Bill entrò subito, e vide Harry, che lo stata fissando quasi in adorazione. Sorrise "Ah, sei lì, Harry. Come stai? Sono tre mesi che non ci vediamo, ormai....sei pronto?". Harry annuì, troppo felice per parlare, e disse soltanto "Vado a prendere il baule". Sparì di corsa su per le scale, e Bill si guardò attorno, incuriosito da quella casa tipicamente babbana. Zio Vernon indietreggiò, coprendo col suo corpo zia Petunia. Dudley si nascose a sua volta dietro al genitore, anche se il suo corpo enorme trasbordava da entrambi i lati. Bill lo notò, e cercò disperatamente di non ridere. Zia Petunia, pur restando nascosta dietro al marito, lanciò un'occhiata all'orecchino a forma di zanna che il ragazzo portava, un'occhiata di profondo dispresso. Lui lo notò "Oh, questo?" chiese, voltandosi verso di loro (al che tutti tre trasalirono) e sfiorando l'oggetto "Mia madre continua a dirmi di toglierlo.....ma a me piace molto, non vedo perchè dovrei, voi che ne dite?". Se si aspettava un qualche commento rimase deluso, perchè i Dursley non fecero che indietreggiare ulteriormente verso il muro. Zia Petunia trovava che quell'orecchino fosse abominevole, ma non lo avrebbe ammesso per tutto l'oro del mondo. Bill li fissò, divertito, e fece un passo verso di loro. La loro espressione terrorizzata lo divertì ancor di più, e fece un altro passo. I Dursley erano ormai bianchi come cadaveri, e Bill si avvicinò, trattenendo le risate e chiedendo gentilmente "Va tutto bene? Siete così pallidi.....". Non ebbe risposta, visto che erano tutti troppo spaventati per rispondere, e in quel momento Harry ricomparve in cima alle scale, trascinando a fatica l'enorme baule. Bill, dimentico dei Dursley, andò subito ad aiutarlo. Insieme lo portarono facilmente giù dale scale e fuori dalla porta apera. Harry, uscendo, disse "Beh, arrivederci alla prossima estate" e Bill, che era già fuori, urlò "E' stato un piacere conoscervi. E spero che vi riprenderete in fretta, dal vostro pallore temo che vi siate presi una bella influenza estiva". Si udì un gemito angosciato e, non appena Harry fu uscito col baule, la porta fu chiusa con un colpo secco e si udirono il rumore del chiavistello e dei lucchetti che venivano chiusi con parecchie mandate. Lasciando il baule, Bill si piegò in due dalle risate, e Harry non potè far altro che imitarlo. Il ragazzo si teneva la pancia, respirando a stento da quanto rideva. Solo dopo qualche minuto fu in grado di dire, soinghiozzando "Dio santo.....Ron , mamma e papà me ne avevano accennato, e Fred e George mi avevano fornito una descrizione molto colorita di tuo cugino....ma superano ogni mia immaginazione, è stato troppo divertente prenderli in giro !!!!!!". Harry si asciugò le lacrime agli occhi dovute all'eccessivo divertimento, poi afferrò di nuovo il baule "Dove andiamo?" chiese. Bill lo afferrò a sua volta "A Diagon Alley, per via babbana" rispose. Fermò con un gesto un taxi, caricò il baule ignorando le occhiate sospettose dell'autista e diede l'indirizzo del Paiolo Magico, il locale dal quale avrebbero passato il varco per andare a Diagon Alley. Harry salì vicino al ragazzo, e l'auto partì. Harry si voltò ad osservare Bill, e solo allora si accorse del cambiamento: i capelli lunghi che contraddistinguevano il maggiore dei fratelli Weasley erano spariti; ora erano corti come quelli di Fred e George. Harry ammutolì, mentre Bill si voltava a guardarlo incuriosito, poi indicò la sua testa. Il ragazzo passò la mano tra i corti capelli rosso fuoco "Oh, non me ne parlare. Non avrei mai voluto tagliarli, ma nel mio nuovo incarico mi avrebbero dato fastidio,  e quindi.....inutile dirti che la mamma è ben contenta di questo.....ma l'orecchino me lo sono tenuto, e non ho intenzione di rinunciarci". Harry sorrise "Beh, stai bene anche così.....William Weasley"; le ultime due parole le pronunciò in tono ironico, e Bill rise "Oh, sì, è che.....ecco......in banca mi chiamano così, sai, e ho pensato fosse meglio.....". Harry rise dell'imbarazzo evidente del ragazzo. Poi un dubbio gli si affacciò alla mente "Sei un giorno in anticipo" osservò, e Bill annuì "Sai, Ron, Fred e George me ne hanno raccontate tante sulla famiglia dei tuoi zii....così, ho pensato....beh, dopotutto Silente mi ha incaricato di fare im modo che tu fossi a Diagon Alley il 30 agosto per incontrare i miei genitori....e tu il 30 Agosto sarai a Diagon Alley, no?". Uno sguardo scaltro apparve negli occhi scuri di Bill, e  Harry lo ricambiò "Ragionamento impeccabile" rispose, poi si godette appieno il viaggio in macchina, assaporando la libertà guadagata. Nemmeno cinque minuti dopo l'auto si fermò davanti al Paiolo Magico, e Harry scese felice. Bill pagò l'autista senza problemi (Lavorando per la Gringott doveva aver fatto esperienza dei soldi dei babbani, riflettè Harry, ricordando i maldestri tentativi del signor Weasley di capirci qualcosa), scaricò il baule e fece il suo ingresso insieme a Harry. Subito il proprietario del locale, Tom, andò loro incontro, sorridendo "Allora ce l'hai fatta a rapirlo, giovane Weasley? Ben fatto, ben fatto. Buongiorno, Harry !!!" esclamò tutto d'un fiato. Harry sorrise "Buongiorno".  Quell'ometto gli stava simpatico. Bill guardò Tom "E' arrivato il mio baule?" chiese. Tom annuì, contento "Sì, appena dopo che te ne sei andato, stamattina. L'ho fatto portare nella vostra camera, la numero 14. Prego, prego, immmagino vorrete depositare il baule di Harry". Bill annuì, si voltò verso Harry e disse "Andiamo a mettere in camera il tuo baule e poi andiamo a Diagon Alley". Harry annuì, entusiasta. Mentre salivano le scale, Bill disse " Ti suggerisco di fare oggi i tuoi acquisti per la scuola, domani ci sarà una bolgia visto che è il penultimo giorno disponibile, che ne dici? ". Harry pensò che Ron e Hermione ci sarebbero rimasti un po' male, ma dopotutto poteva sempre accompagnarli nel loro giro di compere, quindi annuì "Va bene. Mi cambio e sono pronto" disse mentre entravano nella loro stanza, che conteneva due letti, uno dei quali aveva ai piedi un baule aperto, identico a quello di Harry. Bill posò il baule ai piedi del secondo letto, poi si buttò sul proprio "Fa pure con calma, abbiamo tutta la gionata" disse. Harry annuì, aprì il baule, prese ciò che gli serviva e andò nel bagno. Non smise per un secondo di sorridere, sentendosi finalmente a casa.

 

30 Luglio, Londra Babbana

 

"Insomma, Remus, cos'è tutta questa fretta? Io volevo tornare al British Museum, oggi !!!!!!!!!!!!!" esclamò spazientita Alex, fissando il suo tutore con aria irritata. Lui sospirò. Ne aveva avuto il presentimento, viste le parentele, ma quella ragazzina superava ogni sua possibile aspettativa, quando si metteva in testa una cosa non c'era verso di farle cambiare idea.....quindici giorni prima, come lui aveva programmato, si erano trasferiti a Diagon Alley; avevano preso due stanze al Paiolo Magico, e Lupin aveva immaginato che la ragazza avrebbe passato quei quindici giorni che precedevano il suo rientro a scuola visitando quell'angolo di Londra che rappresentava il suo mondo, e Hogwarts. Qualsiasi mago normale l'avrebbe fatto.....ma lei no. Lei voleva visitare la Londra Babbana, voleva vedere i suoi musei, le sue vie e le sue piazze, conoscerne la storia e i personaggi che l'avevano costruita. Lupin era rimasto sorpreso da questa richiesta, ma lei aveva spiegato che non aveva mai visto quella città, e che avrebbe avuto tutto il tempo per abituarsi a Hogwarts una volta che vi fosse arrivata. A stento lui era riuscito a farsi promettere che quel giorno sarebbero andati a fare spese......perciò la fissò con cipiglio severo e disse "Signorina, se non sbaglio ho acconsentito a farti visitare in lungo e in largo la città solo dopo che tu mi hai promesso che oggi saremmo andati a compare il necessario per la scuola. Silente ti ha affidata a me e io non voglio che debba pentirsene, quindi ora smetti di lamentarti e andiamo !!!!". Alex riconobbe il tono: non ammetteva repliche, perciò lei si limitò a sbuffare, raccogliere la sua borsa e seguire l'uomo nel cortile posteriore del Paiolo Magico, dove lui estrasse la bacchetta e colpì la terza mattonella contando dall'alto. Il muro si mosse, i mattori rientrarono e un varco si aprì su un'affollata stradina. Alex passò al di là del muro senza una parola, guardandosi intorno curiosa. Lupin le indicò qualcosa, un enorme edificio bianco "Guarda, quella è la Gringott, la banca dei maghi. Lì potrai prendere i soldi di cui hai bisogno". Senza una parola, Alex lo seguì su per i candidi gradini dell'edificio, guardandosi intorno incuriosita. La strada non era affollatissima, ma tutte le persone che vi transitavano vestivano con lunghi mantelli e avevano la tipica aria da maghi. Sorrise, poi entrò: subito un folletto si fece loro incontro, squadrando Lupin con aria poco convinta. Senza scomporsi, il professore estrasse dalla tasca un pezzo di pergamena e lo porse al folletto, dicendo "E' da parte del professor Silente". Il folletto lesse avidamente il foglio, lanciò una breve occhiata a Alex e annuì. Lupin gli consegnò una chiave dorata, e lui fece cenno di seguirlo. Poco dopo erano su un vagoncino diretto verso i sotterranei. Mentre scendevano, Alex si guardava intorno decisamente stupita. Era una vera e propria grotta, con tanto di stalattiti e stalagmiti, osservò affascinata. Poi all'improvviso il vagoncino si fermò davanti a una porta blindata, e l'ometto si fece avanti e la sfiorò. Immediatamente, essa si aprì; Alex entrò, seguita da Lupin, e rimase senza parole a fissare l'enorme gruzzoletto di monete che luccicavano al centro della stanza. Dopo quell'attimo di sbalordimento, però, la ragazza si riscosse; prese una borsetta di tessuto, la aprì e cominciò a riempirla di Galeoni d'oro, falci d'argento e zellini di bronzo. Si fermò un attimo a pensare quanto avrebbe dovuto prelevare, ma visto che era il suo primo anno effettivo a Hogwarts, e ne avrebbe dovuti seguire tre invece che sette, si permise di abbondare. Avrebbe potuto fare qualche spesa extra. Chiuse la borsetta e si voltò con un sorriso "Fatto" disse; Lupin annuì, poi si voltò e uscì, risalendo sul vagone. Il folletto salì per ultimo, mise in motoilmezzo e chiese "Basta così o volete prelevare qualcosa anche dall'altra camera?". Alex fissò sbalordita prima lui, poi Lupin "Ho....un'altra camera blindata?" chiese, incredula. Lupin annuì "Sì, questa era quella di tua madre, ma c'è un'altra persona della tua famiglia che ha lasciato ogni suo avere a te......cioè, in realtà l'aveva lasciato a tua madre, ma.....". Alex si rabbuiò. Aveva capito di chi stava parlando "Non importa, va bene così. Se è per me, spero di non dover mai usare quei soldi" disse. Lupin la fissò, dispiaciuto, senza dire nulla. Il folletto invece non si voltò, ma disse "Peccato. I soldi la dentro sono almeno il doppio di quelli che c'erano nella camera da lei visitata, e conti che due anni fa è stato adirittura fatto un grosso prelievo.....". Alex non ascoltava "Non importa, non ne ho bisogno" ripetè, e il folletto non disse altro. Dopotutto, non erano affari suoi. Poco dopo, i due uscirono alla luce del sole. Alex sembrava aver dimenticato tutto ciò che era successo nei sotterranei, perchè si guardò attorno curiosa e chiese, con tono allegro "Ora dove andiamo?". Lupin la fissò ancora per un istante, preoccupato, ma vito che lei sembrava tranquilla e gli sorrideva fiduciosa, si guardò attorno e disse "Beh......ne abbiamo di cose da fare.......libri, divisa....la bacchetta c'è l'hai già?". Alex scosse il capo "Si è rotta nell'ultimo duello che ho fatto nel corso di combattimento magico a Durmstrang, e siccome era il penultimo giorno di scuola e sapevo che sarei venuta qui non me la sono fatta sostituire". Lupin annuì "Allora credo che dovremo fare un salto da Olivander.....ma prima penserei alla tua divisa, visto che potrebbe volerci un po'. E poi andremo al Ghirigoro a prendere i tuoi libri". La ragazza annuì, e insieme si recarono da Madama McClan, abiti per tutte le occasioni. La donna li accolse con un sorriso, fece salire Alex su uno sgabello e iniziò a prenderle le misure. Intanto, si fece raccontare il motivo per cui era arrivata a Hogwarts solo al quinto anno. Alex raccontò che, non avendo genitori, aveva girato il mondo presso parenti, e ora suo zio aveva deciso di tenerla con sè. La donna la ascoltò attentamente, ma Alex evitò di scendere troppo nei particolari. Dopo circa dieci minuti, la donna aveva finito. Fece un cenno a una delle sue aiutanti, e quella sparì per tornare poco dopo con un fagotto nero tra le braccia. La donna lo fece provare a Alex, vedendo che le calzava alla perfezione, e annuì soddisfatta. Anche Alex sorrise, la divisa le piaceva; scese dallo sgabello, la consegnò alla signora che la piegò accuratamente e la infilò in una busta, poi Alex andò alla cassa e pagò; due minuti dopo lei e Remus uscivano dalla sartoria. La ragazza chiese "Dove si trova questo....Ghirigoro, hai detto?". Lupin annuì "E' appena qui avanti.......piuttosto, hai scelto le materie che vuoi frequentare? Altrimenti non sapranno che libri darti". Alex annuì, estraendo dalla sua borsa un foglio in cui erano state iportate tutte le materie del quinto anno. In cima erano elencate quelle obbligatorie, coi rispettivi libri, sotto invece quelle da scegliere. In genere, la scelta avveniva alla fine del secondo anno, ma per il suo caso particolare gli insegnanti avevano valutato l'istruzione da lei ricevuta e avevano concluso che avrebbe potuto seguire tranquillamente qualsiasi corso avesse scelto. perciò le avevano mandato l'elenco con le descrizioni delle materie e le avevando detto di scegliere e provvedere poi per i libri necessari. Lupin vide alcuni segni di inchiostro vicino ad alcune voci dell'elenco "Bene, allora andiamo" disse, incamminandosi. Alex lo seguì, e i due entrarono al Ghirigoro. La libreria era quasi vuota, eccetto che per un cliente che se ne stava andando. Il commesso andò loro incontro, sorridendo "Posso aiutarvi?" chiese "Hai bisogno dei libri per Hogwarts?" guardò direttamente Alex, la quale annuì "Sono al quinto anno" annunciò, e l'uomo annuì, tornando dietro al bancone. "Bene, di che libri hai bisogno?" Lei iniziò a leggere l'elenco "Dunque....Manuale degli Incantesimi, volume quinto, poi.....Filtri e Pozioni, di Gideon Incant.......Trasfigurazione intermedio - avanzata........Storia della magia........Astronomia magica........Erbologia ed Elenco delle erbe magiche........Guida alla difesa contro le arti oscure....ah, beh...." si interruppe, guardando con un ghigno Lupin. Il commesso lo notò, e sgranò gli occhi "Ma è lei, professor Lupin !!! Non l'avevo riconosciuta, mi scusi.....torna a insegnare? Davvero? Ma è fantastico.....ah, certo, una nuova studentessa al quinto anno.... mi sembrava strano......beh, che altro ti serve ragazza?". Alex lanciò un'occhiata strana a Lupin, ma continuò a leggere l'elenco "Uhmm......Dizionario delle antiche Rune......Aritmanzia e Numerologia.........Guida alla Cura delle Creature magiche......mi pare sia tutto" concluse. Il commesso aveva accatastato una pila enorme di libri sul tavolo, e Alex la fissò, un po' impaurita. Lupin sorrise "Beh, non li hai presi man mano ma tutti in una volta, è normale. Senta, potrebbe farli portare al Paiolo Magico ? Abbiamo altre compere da fare.....". Il commesso annuì "Lo consideri già fatto". Alex gli sorrise, grata di non dover andare in giro con quella mole enorme di libri, e fece per pagare, poi le venne voglia di dare un'occhiata in giro. Guardò Lupin "Posso dare un'occhiata ai libri?" chiese. Lui sorrise"Certo. Darò un'occhiata anch'io". Lei sorrise a sua volta, felice, e iniziò a guardarsi attorno. C'erano libri e manuali du tutti i tipi, e la ragazza pensò che avrebbe potuto anche prendersi qualche extra. Si fermò un attimo sulla sezione Storia  e prese una copia di Storia di Hogwarts. Lo sfogliò e si illuminò. Preva molto interessante, quindi lo infilò sotto il braccio, continuando a girare. Arrivò al reparto del Quiddich, e diede un'occhiata, ma non sapeva molto di quello sport, pur avendolo visto praticare, e lasciò perdere. Ma un libro nuovo di zecca attirò la sua attenzione; era deposto sul tavolo davanti allo scaffale, e in copertina c'era un giocatore vestiro di verde che afferrava una pallina d'oro.....il famoso boccino. Il titolo era Quiddich - tutto ciò che c'è da sapere sullo sport più famoso del mondo, e Alex riflettè. Visto che non sapeva quasi nulla sul Quiddich, era l'occasione buona per imparare. Il libro, oltre a spiegare le regole e la storia di quello sport, riportava anche schemi tattici e mosse particolari. La ragazza ne fu irresistibilmente attratta così ne prese una copia e si voltò, tornando verso il banco. Poggiò i due libri sopra gli altri, e si voltò a guardare cosa stava facendo Lupin. Lo trovò immerso nella lettura di un libro, talmente concentrato che non la sentì nemmeno avvicinarsi. Lei spiò il titolo, e lesse Incantesimi di ogni genere - guida aggiornata. Sembrava molto interessante "Ti piace?" chiese, e Remus sobbalzò, fissandola stordito "Eh....oh, no, stavo solo guardando....hai fatto? Bene...." Si avviò verso il banco, mentre la ragazza lanciava un'occhiata al libro, poi di nuovo a lui. Le venne un'idea. Tornò con lui al banco, pagò e uscì, dopo aver detto il nome in modo che al Paiolo Magico  sapessero dove mettere i libri. Poi, quando furono fuori, lanciò uno strillo "Ho lasciato l'elenco del materiale dentro !!!! Aspettami qui un secondo, torno subito !!!!" esclamò, rientrando talmente di corsa che lui non riuscì nemmeno a replicare.

Il commesso fu stupito di vederla tornare, e fece per chiedere se aveva qualche problema con la merce, ma lei gli fece cenno di parlare piano e sussurrò "Quel libro sugli incantesimi" lo indicò. Il commesso annuì "Ho visto che il professor Lupin ne sembrava attratto.....potrei averne due copie? Vorrei fargli un regalo in segno di gratitudine per avermi aiutato.....". L'uomo assunse un'aria compiaciuta, annuì e prese due copie del libro. Poi sembrò esitare "Veramente questo libro non sarebbe adatto a ragazzi della tua età....". Lei lo fissò, supplichevole. Voleva quel libro "Per favore......giuro che dirò subito a Silente di esserne in possesso.......la prego......". L'uomo tentennò, poi non seppe resistere a quegli occhi imporanti e annuì. La ragazza pagò in fretta, prima che lui ci ripensasse, poi sorrise e sussurrò "Grazie.....e....acqua in bocca". Lui annuì, e Alex si catapultò fuori "Scusa !!!!" eclamò "Si era infilato sotto uno scaffale.....ora dove andiamo?". Lupin, senza sospettare nulla, sorrise e la condusse in un negozio dove comprarono pergamene e penne, poi in farmacia, dove lei prese gli ingredienti richiesti dall'elenco e anche alcuni extra, e infine in un negozio dove acquistarono un calderone di peltro misura standard due, una bilancia per pesare gli ingredienti e un grazioso canocchiale ad alta risoluzione. Lupin affermò che le sarebbe stato molto utile per le lezioni di astronomia. A quel punto, lui la guidò davanti all'entrata di un negozio scuro, dall'aria strana. L'insegna diceva solo Olivander. Alex la fissò, deglutendo. Non sapeva perchè, ma quel posto non la faceva proprio sentire a suo agio........Lupin le diede una spintarella "Coraggio, qui troverai la tua bacchetta. Entra". Sembrava non aver nessuna intenzione di seguirla. Alex lo guardò, preoccupata, poi sospirò e spinse la porta, entrando nella penombra del locale. Sembrava non ci fosse anima viva. Poi, mentre si guardava attorno confusa, una voce la fece sobbalzare"Ah, sì. Certo. Mi avevano avvertito che sarebbe venuta, signorina". Alex guardò in alto. Appollaiato su una scala mobile stava l'uomo più strano che avesse mai visto. Senza smettere di guardarla, l'ometto scese. Lei, deglutendo, sostenne lo sguardo "Silente sapeva che sarebbe venuta per la sua bacchetta, signoina......come sua madre prima di lei.....e anche....no, lasciamo stare....allora......per la nipote di Silente ci vorrà di certo qualcosa di speciale.....vediamo....forse....provi questa". le porse una lunga bacchetta marrone scuro, dall'aria solida "Legno di abete bianco, tredici pollici, con crine di unicorno dorato" disse lui. La ragazza fissò la bacchetta, poi la agitò. Non successe nulla. Olivander scosse il capo "Troppo poco....beh, proviamo questa". Le tese una bacchetta di colore più chiaro "Nove pollici, legno di acero,  con piuma di Ippogriffo". Alex la agitò, ma anche stavolta la bacchetta produsse solo una debole scintilla, poi rimase inerte. Olivander gliela strappò di mano "Però, però......vediamo...ah, forse....". Alex prese la bacchetta sucessiva, legno di frassino, tredici pollici e un quarto, con piuma di fenice". Lo scintillio prodotto stavolta fu un po' più evidente, ma ancora insufficiente. Olivander fissò la ragazza, pensieroso "Strano.....molto strano....è una delle mie bacchette più potenti.....aquesto punto.....credo sia il caso....sì, provi questa". Le tese una bacchetta dal colore scuro. Toccandola, la ragazza sentì una strana sensazione; l'aria intorno a lei parve riscaldarsi, e la bacchetta sembrò diventare parte di lei, come un'estensione del suo braccio. Con la sua bacchetta precedente non le era successo nulla di tutto ciò. Stupita, guardò il signor Olivander, che la stava fissando con l'espressione di un bambino che ha appena ricevuto un giocattolo "Fantastico!!!" esclamò, mentre l'aria intorno a lei tornava normale "Davvero fantastico.....mai mi sarei aspettato che....beh, è un'ottima bacchetta, davvero molto potente: nove pollici, legno di quercia della foresta proibita....ah, procurarselo non è stato facile, no, per nulla facile.....con frammento di ala di drago. Per la precisione un drago rosso della Normandia". Alex trattenne il respiro. I draghi erano tra le creature più pericolose e potenti del mondo, e il drago rosso della Normandia era l'esemplare più terribile. Guardò con timore la bacchetta, poi Olivander. Sorrideva ancora "Credo che possiamo aspettarci molto da lei, signorina Lance, soprattutto in questo momento di gran bisogno". Alex era frastornata. Pagò, e uscì senza dire una parola. Lupin le andò incotro "Allora? Come è andata?" chiese con un sorriso. Lei non lo guardò "E' stato....strano" riuscì soltanto a dire. Lupin annuì, scambiandosi un'occhiata d'intesa col signor Olivander attraverso la vetrina. Alex non si accorse di nulla. Lupin guardò la strada "Bene, ora dovresti avere tutto ciò che ti serve......come avrai letto nella lettera, però, se lo desideri puoi comprarti un animale.....che ne dici?". Alex lo ascoltava solo a metà. Continuava a fissare la scatolina candida che conteneva la sua bacchetta, riflettendo forsennatamente. Era un caso? Certo, non poteva essere altrimenti.....ma allora perchè......all'improvviso si rese conto che Lupin stava chiamando qualcuno, e alzò lo sguardo, solo per vedere un ragazzo sconosciuto dai capelli rossi, alto e robusto, e di fianco a lui un ragazzo dai capelli scuri, gli occhiali e una strana cicatrice sulla fronte...... Sussultò. Era Harry Potter "Maledizione !!!!" imprecò mentalmente, frugando freneticamente nella borsa, ed estraendo un paio di occhiali da sole che indossò immediatamente e un laccio con cui raccolse i capelli. Poi rimase ferma vicino a Lupin, in attesa, pregando che lui non la riconoscesse.

 

 

Bill si alzò dal letto quando Harry uscì dal bagno, vestito in modo più comodo, e lo guardò divertito "Pronto per Diagon Alley?" chiese, e Harry annuì. Il rosso si alzò, e insieme scesero e raggiunsero il cortile sul retro, dopo aver urlato "Ci vediamo a cena, Tom". Bill estrasse la bacchetta e la puntò sulla famosa mattonella, e i due raggiunsero Diagon Alley. Per prima cosa fecero tappa alla Gringott, e Harry arrossì al pensiero di mostrare a Bill, la cui famiglia non era certo benestante, tutto l'oro che aveva nella camera blindata. Ma, per sua fortuna, non appena entrò Bill fu intercettato da altri impiegati che si misero a chiaccherare con lui. Lo conoscevano bene, visto che lavorava per la Gringott, e Harry fu libero di seguire da solo il folletto, prendere il denaro che gli serviva e tornare su. Bill salutò i colleghi e uscì, chiedendo "Dove andiamo?". Harry si guardò intorno "Al Ghirigoro" decise, e i due entrarono in libreria, dove Harry si rifornì di tutti i libri necessari per il quinto anno più uno sulle mosse del quiddich che non potè trattenersi dal comprare. Andarono poi a far rifornimento di pergamene e penne, e anche Bill fece scorta. Harry non se ne stupì, erano oggetti di uso comune. Poi andarono in farmacia per ripristinare la scorta di ingredienti, e da Accessori di prima qualità per il Quiddich, dove il ragazzo comprò uno spray lucidatutto e altri attrezzi per la sua Firebolt. Infine, Harry entrò al Serraglio stregato per prendere il cibo per Edvige. Uscendo, non potè fare a meno di notare con quanto desiderio Bill stava fissando i gufi. La sua famiglia non aveva abbastanza soldi per regalargliene uno, ma il ragazzo l'aveva sempre desiderato. Sorridendo, Harry pensò che sarebbe stato un ottimo modo per ringraziarlo di esserlo andato a prendere. Ma doveva esssere una sorpresa.

Stavano uscendo appunto dal Serraglio Stregato quando Harry vide, ferma davanti al negozio di Olivander, una figura conosciuta. Fermò Bill trattenendolo per una manica ed esclamò, incredulo "E' il professor Lupin !!!!!! Ma cosa ci fa qui?". Bill guardò nella direzione indicatagli dall'amico, e vide due figure che li stavano fissando. La più alta delle due li salutava agitandola mano, mentre la seconda, più minuta, stava ferma a guardarli; aveva indosso un paio di occhiali da sole e i capelli raccolti catturavano i raggi del sole e rilucevano, di un colore molto simile all'oro rosso. Bill notò che Harry era corso a salutarli, quindi si avviò a sua volta.

 

Harry corse verso Lupin, e si fermò sorridente di fronte a lui, esclamando "Professore, ma cosa ci fa lei qui? E' da un anno che non abbiamo sue notizie !!!!!!". Preso dalla foga di salutare l'uomo Harry non notò la figura silenziosa che gli stava di fianco. Lupin sorrise, "Anche a me fa piacere rivederti Harry.....sono qui per svolgere un incarico speciale affidatomi da Silente". L'ultima frase la disse in tono ironico, e Alex sussultò, ma Harry non se ne accorse "Allora tornerà a insegnare, professore? Tornerà, non è vero? Riprenderà la cattedra di Difesa delle arti oscure????". Lupin sorrise, indulgente, felice di vedere gliocchi di Harry illuminati dalla gioia "Queste, Harry, sono informazioni riservate che il professor Silente vi fornirà la sera del primo settembre. Non sta a me rivelarti alcunchè. Ora....ah, questo giovanotto è tuo amico, Harry?" domandò, sviando abilmente il discorso e osservando Bill, che nel frattempo li avevaraggiunti. Harry si voltò verso l'amico, raggiante, dimentico della sua domanda "Ah, sì, il professor Silente gli ha chiesto di venire a prendermi, stavamo facendo gli acquisti per il nuovo anno". Bill salutò cordialmente l'insegnante, e Lupin sorrise "Dai capelli avrei giurato si trattasse di Ron" affermò, e Bill rise "Beh, non ha poi sbagliato di molto. Ron è mio fratello minore.....". Lupin annuì, come se avesse compreso una cosa importante, poi si voltò verso la figura che gli stava al fianco, silenziosamente "E questa è Alexa-----" notò solo allora gli occhiali e i capelli raccolti, e per lo stupore si interruppe. La ragazza ne approfittò, tendendo decisa la mano e dicendo "Sono Alex. Il professor Lupin è un vecchio amico di famiglia e mi sta accompagnando a fare gli acquisti per la scuola" indicò il calderone e ringraziò il cielo di non avere i libri che l'avrebbero identificata conme studente del 5 anno. Coi capelli  legati strettamente a quel modo, e il mantello nero, infatti, sul momento Alex poteva passare per un ragazzo minuto, e Harry era troppo impegnato a salutare Lupin per notare che era una ragazza. In quel momento, però, gli occhi del ragazzo si fissarono su di lei, con una sorta di presentimento.......Alex deglutì, pregando che non la riconoscesse, perchè quello era lo sguardo assorto con cui l'aveva fissata per la prima volta.......

 

Harry fissò il ragazzino di fianco a Lupin. Doveva essere del primo anno, perchè era magro e gracile, anche se alto poco meno di lui, e inoltre aveva detto che Lupin lo stava accompagnando a fare gli acquisti....poi, mentre ne fissava i capelli di un caldo colore rossiccio, si sentì pervadere da unastrana sensazione di riconoscimento......era assurdo, quello era un primino ed era assai improbabile che si fossero mai incrociati prima, eppure.....la sensazione permaneva, e Harry si sporse per guardarlo meglio, poi chiese "Ma tu......". In quell'istante, però, un urlo risuonò nella strada "Harry, Harry !!!!!!!". Il ragazzo si voltò, e vide Seamus Finnigan e Dean Thomas, due suoi amici del Grifondoro, che correvano verso di lui. Dimentico di quella strana sensazione, Harry agitò freneticamente la mano, poi corse verso di loro. I tre si immersero in una fitta conversazione, e Bill fissò divertito il professor Lupin, che salutò con un cenno gli altri ragazzi e disse "Beh, quindi tu sei il famoso primogenito Weasley, il primo caposcuola della famiglia.....". Bill rise "Già.....Silente voleva assicurarsi che Harry rimanesse sotto vigilanza costante, così eccomi qui. Ora, voi...." "Bill !!!!! BILL !!!!!" chiamò Harry, interrompendo il discorso del ragazzo, che si voltò "Io , Seamus e Thomas andiamo al Paiolo Magico. Seamus ha un nuovo manico di scopa che ci vuole mostrare". Bill annuì "Va bene, io arriverò fra un po', cercate di non mettervi nei guai". Harry schizzò via con gli altri, e Bill si voltò "Va tutto bene" spiegò, leggendo l'occhiata perplessa di Lupin "C'è Tom a sorvegliarlo, e molti altri maghi adulti. E non voglio che si senta in gabbia....sarebbe inutile". Lupin annuì, approvando le parole del ragazzo, che si girò per fissare meglio la seconda figuretta, che dopo quelle sporadiche parole non aveva detto più nulla. Lupin colse l'occasione al volo "Beh, ora c'è qualcos'altro che devo fare per conto di Silente, quindi se volete scusarmi.....Alex, ti devo lasciare da sola per un po', puoi fare un giro per Diagon Alley e guardare magari gli animali o quello che vuoi......ah, magari Bill potresti farle compagnia tu, che ne dici? Mi faresti un enorme piacere. Bene, allora ci vediamo dopo. Alex, ciao". Partì senza dar loro il tempo di protestare. Bill guardò la ragazza, vagamente imbarazzato ora che sapeva che non era un lui. Lei sospirò, si tolse gli occhiali da sole e sciolse i capelli "Sempre il solito" borbottò. Poi, sentendosi osservata, si voltò. Bill la stava fissando incredulo e incantato; gli occhi scuri di lei mandarono un lampo di divertimento "Ehi, ti sei incantato?" chiese, e lui arrossì "Eh? No...n....a-a-allora, come hai d-detto che ti c-chiami?". Alex fece finta di non notare il balbettio di quelle parole e rispose "Mi chiamo Alexandra.....ma puoi chimarmi Alex". Bill tese la mano "Beh, piacere Alex.....io sono William". Alex prese la mano che le veniva offerta, evitando di notare il rossore di lui, e chiese "William? Ma quel ragazzino non ti ha chiamato Bill?". Bill arrossì ancor di più "Ah.....quello....quello è un soprannome....". Alex rise "Quale dei due?". Lui sorrise. Quella ragazzina era incredibile. Poi chiese "Beh....a quanto pare sarò io il tuo accompagnatore, ora....c'è qualche posto in cui vuoi andare?". Alex riflettè "Beh, vorrei tornare un attimo al Ghirigoro....c'è un libro che mi ero dimenticata e vorrei cercare". Lui annuì e si avviarono insieme, chiaccherando. Quando entrò nella libreria, Alex aveva ormai imparato tutta la storia della famiglia Weasley "Probabilmente conoscerai di persona Ron e Ginny" concluse Bill. Alex sorrise, poi si guardò attorno, finchè non trovò il settore Creature magiche. Passò almeno dieci minuti a osservare i libri, poi si illuminò e ne prese uno. Bill notò che in copertina c'era l'immagine di un enorme drago rosso. La ragazza andò al banco senza una parola, lo pagò e lo infilò nel calderone, poi tornò verso di lui. Il ragazzo, curioso, osservò "Ti piacciono i draghi?". Stranamente, Alex sembrò esitare "Eh? Ah....beh, sai.....sono creature affascinanti, mi piacerebbe imparare qualcosa si più su di loro.......". Bill sorrise, senza alcun sospetto "Beh, se vuoi qualche informazione in più ti presento mio fratello Charlie....lui lavora con i draghi in Romania". Alex sorrise, e Bill mentalmente ammise che era meglio aspettare prima di presentarla a suo fratello. Poi lei disse "Beh, ormai ho preso tutto ciò che mi serve, e ho ancora un po' di soldi......potrei andare a dare un'occhiata al negozio di animali, ti va?". Bill annuì, entusiasta di vedere i suoi adorati gufi, e si diressero al Serraglio Stregato. Alex ne rimase affascinata. Era pieno di gabbie i cui occupanti frullavano le ali e lanciavano strilli acuti (se si trattava di gufi) o saltavano qui e li (se si trattava di topi). Si fermò davanti alle gabbie, incantata, finchè una strega dall'aspetto affabile non comparve dietro al banco e chiese, in tono gentile "Posso aiutarti?". Alex si voltò, sorridente "Stavo dando un'occhiata, volevo un animale da portare con me a Hogwarts....." disse, e la strega le si avvicinò "Oh, allora potresti prendere uno di quei topo castani, o uno di quei rospi....ma se vuoi un consiglio penso che un bel gufo sia la cosa migliore. I gufi sono affettuosi, fedeli, utili: portano i messaggi, gli oggetti, volano....e sono molto, molto belli". Alex annuì, guardandone uno incantata "Già" disse "Ha proprio ragione. Credo sceglierò un gufo.....". Ora si trattava di scegliere quale gufo. La ragazza girò per qualche minuto, osservandoli tutti attentamente, poi si fermò davanti alla gabbia di un gugetto di dimensioni medie. Era ancora piccolo, ma di certo sarebbe cresciuto in futuro, e i dolci occhietti giallo-castani la fissarono con interesse mentre lei accarezzava con un dito il suo morbido piumaggio grigio-bianco. Dopo un attimo di diffidenza, il gufetto le becchettò affettuosamente un dito, facendola sorridere, poi tornò a guardala. Ora nei suoi grandi occhi lampeggianti non c'era più diffidenza ma asoluta fiducia e un'espressione implorante. Pervasa da un'improvvisa decisione, Alex si tirò su e voltò il capo verso il bancone "Mi scusi" disse a voce alta per farsi sentire al di sopra del fruscio prodotto dai gufi e dei loro strilli "Vorrei questo qui, per piacere". Nel vedere che la ragazza era intenzionata a portarlo con sè, il gufetto iniziò a cantare di gioia, tubando allegramente. La strega tornò verso di lei per prendere la gabbia, e sorrise "Sembra che tu abbia conquistato lui almeno quanto lui ha conquistato te" affermò, e Alex sorrise. Pagò il gufo e comprò anche alcuni pacchetti di biscotti da dargli da mangiare, poi chiamò Bill, che era immobile davanti a una gabbia da quando erano entrati. Alex lo fissò curiosa, e la strega le sussurrò, divertita "Era li anche prima. Sembra si sia proprio innamorato di quel gufo.....". Bill osservava infatti con estremo interesse un gufo bruno dagli occhi neri, e distolse a viva forza lo sguardo quando lei lo chiamò. La raggiunse, osservando divertito il gufetto che ora saltellava qua e la nella sua gabbia "Carino" commentò, con un'ultimo sguardo al suo gufo, mentre uscivano. A quel punto era rmai il tramonto, e i due tornarono verso il Paiolo Magico. Salirono le scale in silenzio, poi si divisero. Bill andò verso la camera 14, che divideva con Harry, e Alex verso la camera 7, di fianco a quella di Lupin, la 8. Era quasi arrivata quando lui si voltò a guardarla e, in tono imbarazzato, chiese "Possiamo vederci, domani?". Alex si voltò, sorridendo "Certo" disse "A domattina". Bill sorrise, guardandola scomarire dietro la porta. Non sapeva perchè, ma si sentiva benissimo.

 

Alex bussò alla porta della stanza numero 8 dieci minuti più tardi, ed entrò con la gabbia del gufo ben in vista. Lupin era seduto sul letto, ma si raddrizzò subito avvicinandosi alla gabbia "Che bel gufetto!!!" commentò ridendo "Come l'hai chiamato?". Alex scosse il capo "Non ho ancora deciso......cercherò un nome appropriato nei libri di scuola, o forse mi verrà in mente qualcosa". Lupin ridacchiò, poi la fissò "Fatto un bel giro?" chiese. Lei sogghignò "Non mi aspettavo che tu mi abbandonassi così, comunque....sì, e Bill è proprio simpatico. Mi ha chiesto di vederci anche domani" Lupin alzò un sopracciglio. Alex si sentì arrossire "Ehi, che vai a pensare? E' solo un ragazzo simpatico....". Lui non indagò oltre "Beh, ora penso che dovresti preparati per la cena. I libri li ho fatti mettere in camera tua, li hai visti?". Alex annuì "Sì, vado a prepararmi, grazie. Ci vediamo dopo!!!!". Stava per uscire dalla porta, quando lui disse, in tono casuale "Ah....Alex. Posso sapere perchè non hai voluto farti riconoscere da Harry?". Lei si voltò, fissandolo esterefatta finchè la porta non si richiuse. Sentì una risata, ma non riuscì a rispondere. Non sapeva perchè l'aveva fatto. Sapeva solo che era stata la cosa giusta da fare. Scrollando le spalle, la ragazza tornò nella prorpia stanza. La porta si chiuse con un leggero tonfo.

 

 

 

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Capitolo 3
*** Capitolo tre: confessioni e paure ***


Capitolo 3:

Capitolo 3:

Confessioni e paure

 

La mattina dopo il sole splendeva già su Diagon Alley, inondando di luce e calore le stradine, quando Harry si svegliò. Bill lo stava scuotendo con vigore già da qualche secondo "Su, Harry, è ora di andare !!!! Dobbiamo fare colazione e poi andare incontro alla mia famiglia" disse in tono allegro. Harry annuì, assonnato, sistemandosi gli occhiali sul naso con uno sbadiglio. Bill gli lanciò il maglione e i pantaloni che aveva indossato il giorno prima "Avanti, ragazzo !!!! Oggi ne avrai di cose da fare !!!!!" lo spronò ancora. Harry annuì di nuovo, ma il sonno ottenebrava ancora la sua giovane mente. Si diresse cindolando verso il bagno, lavandosi velocemente la faccia per cercare di svegliarsi un po', poi rimise al loro posto gli occhiali e uscì dalla stanza, diretto alla sala comune di sotto, dove lo aspettava un'abbondante colazione. E infatti bastò il profumo delle brioches appena sfornate a svegliarlo del tutto. Improvvisamente affamato, il ragazzo si tuffò verso il tavolo al quale Bill era già seduto "Ehi, vedo che in quanto ad appetito superi addirittura il livello di sonno, eh Harry?" disse divertito il maggiore dei fratelli Weasley, mentre il ragazzo si serviva abbondantemente di biscotti, gallette, fette biscottate, marmellata e quant'altro c'era sulla tavola. Harry annuì, con la bocca piena "A 'he ora' 'ovrebbero arri'are?" chiese, cercando di essere comprensibile invano. Bill gli lanciò un'occhiata divertita, poi rispose "Ma....avevano detto per le nove e mezza al massimo.....spero siano puntuali.....io ho un appuntamento.....". A quelle parole Harry alzò gli occhi incuriosito a fissare il ragazzo, chiedendo "Un appuntamento? Con una ragazza? E chi è?". Bill arrossì, imbarazzato, poi cercò di glissare "Beh, non la conosci....ora, forza, sono già le nove e dieci, se devi tornare in camera è meglio che lo fai ora....ti aspetto qui". Harry cercò ancora di saperne qualcosa di più, ma Bill si era chiuso in un ostinato mutismo, quindi alla fine il ragazzo rinunciò e corse di sopra.

Rimasto solo, Bill Weasley sospirò. Non aveva voluto rivelare nulla a Harry di Alex poichè non voleva essere preso in giro dai suoi fratelli (Dire una cosa a Harry equivaleva a dirla a Ron, e probabilmente anche a Fred e George), ma anche per un altro, tremendo motivo....perchè aveva notato come la ragazza avesse cercato in ogni modo di non farsi riconoscere da Harry. Quel suo comportamento era sospetto, e per quanto a lui stesse simpatica, la sicurezza di Harry aveva la precedenza.....era anche quello il motivo per cui voleva rivederla, quella mattina. Soprattutto quello....solamente quello (Sì, dai Bill, ammetti che in fondo in fondo lei ti piace, anche, eh?). Scuotendo il capo, si avviò verso l'ingresso del Paiolo Magico, dove attese che Harry scendesse sorridendo dalle scale. Cercò di mascherare la sua inquietudine con un sorriso, ma appena Harry lo superò questo si spense, e Bill tornò ad essere preda di cupi pensieri. Anzì, di uno solo. Chi fosse in realtà Alexandra Lance.

 

Alex si stava già vestendo, mentre il sole sorgeva lentamente, riempiendo di luce e di vita la cittadina. Infilata la maglia nera, che calzava aderente, coprendo solo un po' dei pantaloni, neri anch'essi, si stiracchiò con gran soddisfazione, poi andò alla finestra. La città era ancora immersa nel sonno, e l'atmosfera la rendeva veramente magica e incantata (E ci credo, ci abitano dei maghi......NdA). Sorridendo, la ragazza scese silenziosamente al piano di sotto. Tom era già sveglio, ma era uno dei pochi, a Diagon Alley. Appena la vide, sbarrò gli occhi "Ohibò, siamo mattinieri, eh?" chiese con un gran sorriso, fissandola. Gli occhi della ragazzina luccicarono, carichi di divertimento "Già !!! D'altronde, come si fa a dormire e perdersi un tale spettacolo?" disse, indicando il paesaggio fuori. Tom lanciò una breve occhiata attraverso i vetri della porta, poi tornò a fissarla, con aria intuitiva "Presumo tu stia pregustando una bella passeggiata, subito di seguito a un'abondante colazione, vero?". Alex annuì, affamata "Esatto !!!! Ho una fame...." esclamò con entusiasmo. Il gestore del Paiolo Magico annuì e la guidò verso un tavolo vicino alla finestra. Con un semplice gesto della mano, la tavola si riempì di vivcande dall'aria succulenta. Alex sgranò gli occhi "EVVIVA  !!!!!!!!!!!!!!!!" urlò, gettandosi sulla sedia e iniziando a divorare le fette biscottate con la marmellata. Tom la fissò, incuriosito "Ehi, si direbbe che tu non abbia mangiato per mesi.....beh, dalla linea direi che conttolli molto bene ciò che mangi......". Alex si lanciò un'occhiata al corpo, incerta. Tom aveva ragione. La vita era magra e affusolata, i fianchi ben modellati, senza grammi di troppo, le gambe scattanti....."Naaaa !!!!!" esclamò, la bocca piena di biscotti "Questo è il risultato di ore di sudore e fatica !!!!". Sorrise, forse per mascherare un lampo di tristezza che le stava attraversando il volto, poi finì di bere il thè e si alzò, prendendo la bacchetta dalla cintura e dicendo "Senti, io vado a fare una passeggiata. Puoi dire a Remus che tornerò per pranzo e che non si preoccupi? Grazie mille, Tom. Ci vediamo !!!!". Il mago la fissò, leggermente preoccupato, mentre la ragazza faceva apparire una borsa azzurra e se la ficcava in spalla "Stai attenta, ok?" disse in tono affettuoso. Alex gli sorrise "Come sempre !!!!" disse, e corse fuori, lasciando che il sole le cedesse la sua energia. Tom la seguì ancora per un attimo con lo sguardo, poi si voltò "Brava ragazza...." mormorò "Proprio brava....."

 

Harry e Bill arrivarono davanti alla Gringott alle 9 e 50 in punto. Gli altri sembravano non esser ancora arrivati, e e i due salirono sugli scalini dell'edificio per vedere meglio, visto che ormai le stradine erano invase da un mucchi di gente. Harry, alzandosi in punta di piedi, domandò "Come dovrebbero arrivare, scusa?". Bill, che intanto stava girando la testa da una parte all'altra, spiegò "Eh? Oh....avevano detto che avrebbero usato la polvere volante....ma non erano sicurissimi....comunque l'appuntamento era qui.....". In quel preciso istante, Harry vide un folto gruppo di gente coi capelli rossi, e sobbalzò, iniziando ascendere di corsa, prima ancora che Bill li indicasse. Continuò a guardarli, riconoscendo così proprio al centro del gruppo il suo migliore amico, Ron Weasley, ancor più altro dell'ultima volta che l'aveva visto, tre mesi prima. Era diventato un gigante !!!! Ehm....beh, forse era meglio non diglielo, quello, visto che i giganti non erano molto ben visti nel mondo dei maghi.......si accorse che il suo amico stava discutendo animatamente con qualcuno al suo fianco, l'unica testa castana della compagnia.....Hermione !!!! Harry sorrise. Anche l'amica era cresciuta, si era fatta più adulta, più bella.....ma con l'espressione arrabbiata sul volto sembrava la stessa di sempre....vicino a lei c'era Ginny, la sorellina minore di Ron, l'ultima dei fratelli Weasley, che fissava i due litiganti con aria preoccupata. Poi guardò altrove, in cerca di aiuto, e lo vide correre verso di loro. I suoi occhi scuri si spalancarono, e la ragazzina puntò un dito, urlando "ECCOLO !!!!! E' Harry !!!!!!!!!!!". Ron e Hermione smisero immediatamente di litigare, fissando trepitanti il punto indicato da Ginny. Harry non ebbe bisogno di arrivare da loro. Lo raggiunsero prima, agguantandolo per il vestito e rivendicando il diritto di salutarlo per primi. Harry si sentì sommeregere da un benessere quasi dimenticato quando i suoi migliori amici lo abbracciarono. Ron esclamò, battendogli la mano sulla spalla "Come va, amico?", mentre Hermione lo fissò con occhi preoccupati "Tutto ok Harry?". Il ragazzo sorrise ad entrambi, ricambiando l'abbraccio, poi mamma Weasley reclamò per sè colui che  considerava come il suo ottavo figlio, e lo strinse forte al petto "Oh, Harry caro, che piacere vederti, finalmente. Hai passato bene l'estate? Hai mangiato abbastanza? E ti sei sentito escuso dai tuoi...ehm....dai tuoi zii? E...." "Oh, mamma, avanti !!!!" esclamò Fred, facendo un passo avavnti e afferrando la mano di Harry "Smettila, come fa a rispondere se non gli lasci nemmeno il tempo di capire la domanda? Ehi, Harry, è semplicemente fantastico rivederti, ragazzo" esclamò poi, imitando suo fratello Percy che, Harry lo notò solo allora, era assente. George afferrò l'altra mano del ragazzo e prese a scuoterla con vigore, come il gemello, dicendo "Veramente meraviglioso, ragazzo. Vuoi una caramella?" chiese con fare innocente che non ingannò nessuno. Harry si guardò attorno, e incrociò ancora una volta gli occhi di Ginny, che lo fissarono allarmati; la ragazzina scosse lentamente il capo, poi abbassò il volto, rossa come un peperone. Harry deglutì: aveva ben chiara in mente la visione della lingua di suo cugino che si allungava a dismisura, in seguito alla sua errata decisione di ingurgitarsi una delle caramelle cadute casualmente dalla tasca di Fred, quando erano andati a prenderlo per la coppa del mondo di Quiddich, l'anno precedente.....non che non si fosse divertito, ma provarlo in prima persona..... sorridendo forzatamente, scosse il capo "No, grazie, George....non vorrei trasformarmi in una lucertola......". Ron e Hermione scoppiarono a ridere, Ginny sorrise fuggevolmente e poi distolse di nuovo lo sguardo, mentre i gemelli assumevano un'espressione offesa "Ehi, non ti fidi di noi?" chiesero all'unisono. Harry sorrise "E quando mai? Ah, signora Weasley, volevo ringraziarla per il regalo di compleanno....gentile come sempre, ma non doveva.....". Molly Weasley sorrise, scompigliandogli i capelli con fare materno "Non è nulla caro, davvero....accidenti, ti sei fatto parecchio alto, eh? Sei alto almeno come Ron.....". Harry spalancò gli occhi per la sorpresa, ma poi, voltatosi verso l'amico e constatato che non aveva bisogno di alzare gli occhi per fissarlo in volto, capì che era vero. Ciò voleva dire che era cresciuto anche lui un bel po', durante l'estate.....la sua espressione smarrita non dovette passare inosservata, perchè la signora Weasley, gentilmente, gli posò una mano sulla spalla e disse, in tono dolce "Harry? Caro, non te n'eri accorto?" . Il ragazzo scosse il capo, cercando di spiegare "Ecco...sa com'è, vedendomi allo specchio tutti i giorni non me n'ero accorto, e siccome i vestiti che porto sono sempre larghi almeno tre o quattro volte la mia taglia, non ho veramente notato che le maniche mi andavano corte, perchè anche quelle sono enormi......e i Dursley non mi hanno detto nulla.....davvero, non sapevo....". Gli occhi di Molly Weasley lampeggiarono nel sentir nominare gli zii di Harry, il comportamento dei quali l'aveva ancora una volta indispettita. Cercando di trattenere l'irritazione, sorrise "Beh, te lo diciamo noi allora, caro, sei davvero cresciuto". Harry la fissò, poi disse, preoccupato "Questo vuol dire che non entrerò più nella mia divisa......chissà se farò in tempo a procurarmene una nuova, ormai manca un solo giorno.....". La signora Weasley sorrise, rassicurante "Sono sicura che Madama McClan te la preparerà senza problemi entro domani. Ora, io andrò a prelevare i soldi nella camera blindata, poi potrete andare dove volete, basta che per mezzogiorno siate al Ghirigoro...." "Grazie per l'enorme considerazione con cui sono stato accolto !!!!!" esclamò Bill, che  aveva osservato tutta la scena con un sorriso divertito. I fratelli lo salutarono con dei cenni o, nel caso di Ginny, con un'abbraccio entusiasta (Bill era uno dei suoi fratelli preferiti, sempre gentile e premuroso con la piccola di famiglia), ma Molly Weasley squadrò il figlio con aria strana e disse "Oh, volevo proprio vederto, Bill. Così mi puoi accompagnare nella camera blindata e raccontarmi com'è andata. E anche" alzò la voce, interrompendo le proteste di Bill che diceva di avere un impegno e di essere già in ritardo "Perchè Tom, al Paiolo magico, è convinto di aver ospitato te e Harry stanotte. Credevo che gli ordini di Silente fossero di andare a prenderlo stamattina....o no?". Il ragazzo smise di protestare, ammutolendo, mentre la madre lo fissava con aria di rimprovero "Bill !!!!! Ma sei impazzito???? Che avresti fatto se Harry si fosse trovato in pericolo? Credi di essere in grado di difendelo da solo? Cosa ti passava per la testa?????". Bill cercò di spiegare "Ma....mamma....in fondo era solo un giorno.....e poi lo trattavano da cani come al solito.....ti giuro....non ho fatto nulla di male....." disse con voce flebile, lanciando un'occhiata di supplica a Harry, che colse il messaggio ed escalmò, attirando su di sè l'attenzione della signora Weasley "E' vero, signora, mi stavano affamando, non ce la facevo più....quando ho visto Bill ieri mi è sembrato un sogno.....e poi si è comportato benissimo, anche i miei zii sono rimasti colpiti da lui....". Era una bugia bella e buona, e gli zii erano rimasti sì colpiti, ma dalla paura, non dalle buone maniere del ragazzo, ma Harry lo disse in tono talmente convinciente che la maschera di disapprovazione della signora Weasley iniziò a cedere. La donna sospirò "Uff.....e va bene.....per fortuna non ti è successo nulla....comunque, Bill, che non accada mai più, siamo intesi? Ora vieni, accompagnami in banca" tagliò corto, cominciando a salire la scalinata bianca. Il ragazzo, sollevato per essersela cavata, sbiancò di nuovo all'ultima frase "Ma mamma, ho un appunt----" "Ho detto VIENI, Bill" ripetè lei, in tono che tutti conoscevano bene, e che annunciava guai, gossi guai. Il ragazzo sospirò, rassegnato, e seguì la madre su per la scalinata, sparendo poi nell'enorme edificio. Ron guardò Harry "Ma si può sapere dove deve andare Bill così di corsa?" chiese. Harry scosse il capo "Non lo so....mi ha solo detto che mi avrebbe lasciato con voi e poi se ne sarebbe andato......piuttosto, come avete passato l'estate?" domandò. Immediatamente calò un'atmosfera di gelo tra i suoi amici, che si fissarono con aria glaciale e arrabbiata, mentre Ginny si portava una mano alla bocca. Harry capì di aver detto qualcosa che non andava, ma non aveva la minima idea di cosa, quindi chiese "Ehi? Ho detto qualcosa di sbagliato? Ragazzi?". Gli rispose il silenzio "Insomma, mi volete dire cosa c'è che non va?" urlò, esasperato. Ron laciò un'ultima occhiata malevola ad Hermione, spiegando "Perchè non le chiedi dove ha passato le vacanze?" con fare ironico. Harry si irritò "L'ho appena fatto !!!!" esclamò "E la risposta è stata il più completo silenzio......ora posso sapere che vi piglia, a voi due, o vi devo tirare una craniata direttamente e non pensarci più?". Ginny emise un risolino, poi guardò con apprensione il fratello ed Hermione. La ragazza fissava Ron con occhi di fuoco "Ah, adesso sarei io la colpevole? Guarda che anche tu non è che durante l'estate ti sei annoiato.......eri troppo indaffarato a scrivere, non ti sei nemmeno accorto che non ero in Inghilterra......" disse in tono sdegnato "E dove eri?" chiese Harry, confuso, ma nessuno dei due gli rispose "Ah sì? Beh, guarda che io rispondevo per educazione, mica potevo ignorare le lettere, tu invece non eri obbligata ad andartene in Bulgaria, sai? Ma certo, perchè rifiutare una tale opportunità....." ringhiò Ron. Hermione scattò, stringendo i pugni "Ah, era solo cortesia, vero? Anche se era una lettera ogni tre giorni? Quella mezza Veela ti ha dato alla testa !!!! E poi vieni a rimproverarmi se me ne sono andata in vacanza.....". Harry rinunciò a capirci qualcosa, anche se le parole Bulgaria e mezza veela avevano almeno dissipato parte della fitta nebbia che gli vorticava nel cervello. Mentre i due continuavano a litigare, il ragazzo si voltò verso il signor Weasley, che stava arrivando in quel momento con le braccia cariche di pergamene. L'uomo si arrestò di fronte al ragazzo, sorridendo "Harry !!!! Che piacere vederti !!!! Scusa, stavo facendo un lavoro per Silente. Ops...." alcune pergamene caddero a terra, e Harry si chinò a raccogliere "Ah, grazie.....dunque, volevo proprio chiederti una cosa, Harry. Mi sapresti spiegare con esattezza la funzione dei pali della luce????" domandò con ardore. Harry, cercando di non ridere, e distratto dalle urla che provenivano da dietro di lui, fece per rispondere, quando una voce acuta esclamò, dall'edificio alle spalle del signor Weasley "Per carità, Arthur !!!! Non iniziare ad assillare quel povero ragazzo !!!!!" Molly Weasley superò il marito con aria decisa, mentre lui balbettava "Ma....Molly....io....". Senza badargli, la donna sorrise a Harry "Bene caro, ora credo che tu e Ron andrete a far compere.....oh, hanno ricominciato di nuovo, vero?" disse con disappunto, vedendo suo figlio e Hermione che urlavano l'uno contro l'altro. Harry annuì, indeciso, mentre la donna esclamava "Ron !!! Smettila di fare il bambino e vieni qui. Tieni, vai a comprarti il materiale che ti serve per la scuola. Vi aspetto alle 12 in punto davanti all'entrata del Ghirigoro, siate puntuali, ok?". Il ragazzo annuì distrattamente, lanciando occhiate di fuoco a Hermione, che ricambiava in pieno. Scuotendo il capo, la signora passò a Fred e George, che stavano confabulando con fare molto sospetto, e Harry si voltò verso gli amici "Beh.....andiamo?" chiese, incerto, notando che i due si guardavano ancora con odio, e che la discussione stava per ricominciare. E infatti..... "Comunque quest'anno scommetto che Hermione andrà benissimo in difesa contro le arti oscure, chissà quante ne ha imparate laggiù.....si sà, frequntando elelemnti del genere....." "Cosa? Ma come ti permetti? Lui non è quel tipo di persona......e tu invece, come va con le pozioni? Mi sembra strano che lei non si sia offerta di aiutarti.....". Harry scosse il capo. Non ne poteva già più, e la situazione non cambiò nemmeno quando andarono a comprare le penne e le pergamene per i suoi amici, nè quando andarono a prendere gli ingredienti per le pozioni....perciò, dopo circa venti minuti, Harry Potter, colui che era sopravvissuto, decise di averne abbastanza. Si fermò all'improvviso, sbuffando, e i due, che stavano litigando, ci misero qualche secondo ad accorgersene. Harry si mantenne a distanza di sicurezza, poi prese fiato e urlò "Sentite, io non ho capito un acca di quello che è successo, ma ho capito benissimo che non resisterò altri cinque minuti con voi due che non fate che urlarvi contro. Quindi,, ora io me ne vado da Madama McClan a vedere della mia divisa, mentre voi due ve ne andate al Serraglio Stregato a prendere il cibo per Leo e Grattastinchi, e vedete di chiarivi una volta per tutte. Ci vediamo da Madama Mclan tra mezz'ora.....fate pure tre quarti d'ora. Ginny, mi accompagni?" chiese poi, voltandosi verso la ragazzina che li aveva seguiti silenziosamente, non avendo altro da fare, e che lo fissò con occhi sgranati, incredula, prima di abbassare lo sguardo e arrossire vistosamente. Harry però aveva una nota di preghiera nella voce, così la ragazzina, con cuore che batteva a mille, rispose un flebile sì. Ron e Hermione erano troppo sconvolti dalla proposta, o meglio dall'ordine di Harry, ma la reazione di Ginny li sorprese ancor di più, impedendo loro di replicare. Soddisfatto, Harry frugò in tasca ed estrasse un falce d'argento "Tieni" disse, lanciandolo a Hermione, che lo prese al volo sconvolta "Prendimi dei biscotti per Edvige". Non ne aveva affatto bisogno, li aveva comprati il giorno prima, ma la ragazza così sarebbe stata costretta a seguire Ron. Harry perciò si voltò e si incamminò in direzione del negozio di Madama McClan, mentre Ginny correva per stargli al passo. I due litiganti li fissarono sparire in mezzo alla folla, poi si scambiarono un'occhiata preoccupata "Ma...che cavolo sta succedendo? Ginny.....devo preoccuparmi?" chiese Ron, pallido. Hermione scosse il capo "No, credo proprio di no....beh, ora che facciamo? Andiamo o no?" chiese, arrossendo un po' e cercando di nasconderlo. Ron arrossì a sua volta, sospirando "Andiamo" rispose. E i due si incamminarono, stando ben attenti a non stare troppo vicini, in modo che le loro mani non venissero a sforiarsi o che finissero l'uno addosso all'altra.

 

Harry sospirò. Ginny camminava al suo fianco da almeno 5 minuti, e non aveva detto una sola parola. Si era limitato a fissarlo ogni tanto, arrossendo immediatamente e distogliendo subito lo sguardo. Il ragazzo tentò di farla chiaccherare "Bella giornata, vero?". Ginny sussultò come se l'avesse colpita, fissandolo con ansia e poi guardando altrove "Oh....s...sì, bellissima...." sussurrò, spaventata, e rimase in silenzio. Harry rinunciò, esasperato, ed entrò nel negozio che intanto avevano raggiunto. Subito madama McClan gli si fece incontro con un gran sorriso "Salve caro" disse in tono dolce "Hai bisogno di qualcosa?". Harry annuì "Vorrei una nuova divisa per Hogwarts. Lo so che è tardi, ma mi servirebbe per domani al massimo.....". La donna annuì "Non ti preoccupare, sarà subito pronta. Vieni di là che ti prendiamo le misure, caro.....anche tu vuoi una divisa nuova, cara?" disse poi, rivolgendosi a Ginny, mentre raggiungevano la saletta dietro. La ragazzina, sorpresa, scosse il capo "No, io....non ne ho bisogno...." farfugliò, mentre un rossore incontrollabile le colorava la zona orecchie. La donna le lanciò un'occhiata non proprio lusinghiera, passando in rassegna la divisa di seconda mano che Ginny indossava e lasciando intendere che, secondo lei, di bisogno ce n'era eccome. Ginny tacque, imbarazzata, e Harry si pentì di averla portata con sè senza pensare a una simile situazione, quando un'idea colpì la sua mente. Sorridendo, disse, salendo sullo sgabello che la signora aveva fatto apparire con un colpo di bacchetta "Certo, una divisa nuova anche per la signorina. Faccia un conto unico". Ginny lo fissò con occhi sbarrati, mentre Madama McClan lo fissava con aria di approvazione "Certo caro, aspetta solo un secondo.....vado a chiamare la mi assistente...." con un altro colpo di bacchetta, fece apparire un secondo sgabello, poi si voltò e andò nella sala principale, lasciandoli soli. Quando fu scomparsa, Ginny fissò Harry con gli occhi dilatati ed esclamò, dimentica che quello che aveva davanti era il famoso Harry Potter, colui per il quale aveva una cotta tremenda e che la metteva in agitazione con un semplice sguardo "Ma, Harry, sei impazzito? Io non voglio che tu mi compri una divisa nuova, non voglio che tu abbia pietà di me !!!! Ma che ti passa per la testa, si può sapere?????????? E'....." "Ah, almeno adesso mi parli !!!!". Ginny si interruppe, smarrita "Cosa?" chiese, incredula. Harry le sorrise "Anche se è per rimproverarmi, almeno riesci a dirmi due parole di seguito esenza arrrossire e distogliere lo sguardo.....". Ginny lo fissò, esasperata "Lo...lo hai fatto solo per questo?" domandò, ormai incapace di arrabbiarsi. Il ragazzo alzò le spalle "Chissà. Ma ha funzionato, eh? E comunque prendilo come un regalo di compleanno.....in cinque anni che ti conosco non te ne ho mai fatto uno......mentre a Ron e Hermione lo faccio ogni anno". Ginny scosse il capo, cercando di fermare il sorriso che le stava nascendo sul volto "Ma loro sono i tuoi migliori amici, Harry" obiettò. Lui sorrise di nuovo "Anche tu" replicò "Anzi, io ho un disperato bisogno di te". Lei lo fissò, non capendo il vero senso di quelle parole, e non sapendo se voleva che significassero ciò che pensava o no. "Scusa?" chiese, e lui guardò un punto imprecisato della stanza, dicendo "Sai, dieci minuti fa ero sul punto di uccidere i miei migliori amici a testate.....quindi ti supplico, aiutami a sopportarli, quest'anno !!!! Mi sei già stata preziosissima poco fa, la tua reazione li ha talmente scioccati da non permetter loro di protestare......ti supplico!!!!!". Ginny rise sommessamente. Certo, Harry era troppo semplie per pensare ad altro.....ma perchè provava non tristezza ma un forte senso di sollievo? Forse perchè l'idea di essere la ragazza del grande Harry Potter la atterriva...o forse perchè il suo mito si era rivelato una persona in carne ed ossa, molto simile a un affettuoso fratello maggiore....in quel momento le sembrava Ron....perciò alzò il capo decisa e annuì "E sia. Accetto l'incarico, capo. Ma io sono di una classe inferiore....". Harry sorrise, contento che la ragazza parlasse in quel tono spiritoso "Senti, se mi aiuterai semplicemente in biblioteca e in sala comune sarò tuo debitore per sempre.....guarda, solo il fattio che tu mi abbia seguito di tua spontanea volontà poco prima li ha lasciati talmente senza parole da non poter replicare che non volevano stare soli, o da impedirgli di litigare ancora........tra parentesi, mi spiegheresti cosa cavolo è successo? Non ci ho ancor acapito un acca....." chiese, e Ginny rise, aprendo la bocca per spiegare, ma in quell'istante Madama McClan tornò con un'altra sarta, e la ragazza si bloccò. la donna le disse "Su, cara, sali sullo sgabello, presto". Obbedendo, Ginny salì e stese le braccia, permettendo così alla donna di prendere le misure necessarie. Intanto raccontò "Dunque, credo che forse avrai capito che centra un certo......" "Victor Krum. Si, avevo dedotto dalle frasi di Ron che Hermione era andata a trovarlo quest'estate....Ron è sempre il solito, ma comunque....ciò che non mi torna chiaro è la storia delle lettere....". Ginny arricciò il naso "Oh, quelle.....il fatto è che è tutta l'estate che Ron riceve gufi da Fleur Delacourt". Harry per poco non cadde dallo sgabello "Cosa?????" strillò, incredulo. Fleur Delacourt era una studentessa del sesto anno di Beauxbatons, che l'anno prima era stata a sua volta campionessa del torneo Tremaghi, come Harry e Krum. Era anche una mezza veela, e questo le dava la capacità di attirare a comando tutti i ragazzi che voleva.....beh, quasi tutti.....non era riuscita a conquistare Cedric, visto che lui pensava solo a Cho.....e per lo stesso motivo Harry non aveva subito la sua influenza.....ma Ron era più debole al fascino della ragazza.....e lei era diventata molto gentile e amichevole nei loro contronti da quando avevano salvato la sua sorellina, durante la seconda prova del torneo......Ginny rise nel vedere la sua espressione e spiegò "Ha scritto che continuava a pensare a voi due, che siete due ragazzi stupendi, ma che tu sei palesemente innamorato di un'altra e comunque che Ron l'aveva affascinata....e lui naturalmente ci è cascato come uno scemo....è tutta l'estate che si scrivono....e quando Hermione lo è venuta a sapere ha aggredito letteralmente Ron....peccato che fosse appena tornata dalla Bulgaria, e che quindi lui non fosse ben disposto verso di lei....e così è un mese che vanno avanti in questo modo......non li sopporta più nessuno. Mamma e papà sono felici che ricominci la scuola, quest'anno, davvero....". Harry rise sonoramente, proprio mentre Madama McClan sorridendo gli diceva "Ecco fatto, caro". Harry annuì, e saltò giù dallo sgabello. In quell'istante anche la donna che stava prendendo le misure di Ginny terminò il suo lavoro, e la ragazza scese allegramente, raggiungendo Harry al bancone. Madama McClan, che era appunto li dietro, fece un gesto casuale con la bacchetta, e la stoffa nera che aveva portato con sè dal magazzino iniziò a muoversi da sola, facendosi tagliare dalle forbici, cucire e ricamare. In breve, le due divise erano pronte, e si sistemarono da sole in due sacchetti identici, aperti sopra il banco, accuratamente piegate. I sacchetti si chiusero, e Madama McClan annuì, spingendoli verso i ragazzi che avevano osservato tutto il processo con aria curiosa. Harry frugò nella borsa, estrasse delle monete e pagò le due divise nuove, aspettandosi altre proteste da parte di Ginny, che però rimase zitta. Incuriosito, la osservò con aria sorpresa, ma lei si limitò a rivolgergli un enorme sorriso, e il ragazzo scuotendo il capo prese le due borse che Madama McClan gli tendeva, voltandosi e facendo per uscire "Arrivederci" disse, rivolto alla donna, che gli rivolse un enorme sorriso e rispose "Arrivederci, signor Potter. Lieta di esserle stata utile, caro !!!!". Mentre usciva a sua volta, Ginny scoppiò in una risata argentina, che venne alimentata dall'espressione che si disegnò sul volto del ragazzo nel sentire quelle parole. Harry si voltò con aria irritata "Che ci troverai poi da ridere, non lo capisco porprio !!!!" esclamò, ormai in preda al più completo imbarazzo. La ragazzina cercò di smettere, tenendosi la pancia e ansimando "Scusami...davvero....scusami....lo so che ti imbarazza....ma la tua faccia era troppo divertente.....". Harry arrossì ancora di più "Vedi cosa succede a fare un regalo a una ragazza" borbottò, seccato, e Ginny scoppiò di nuovo a ridere; poi, asciguandosi le lacrime, lo fissò con un misto di divertimento e tenerezza, e si sporse, alzandosi sulle punte dei piedi, per deporre un leggero bacio sulla guancia di lui. Harry, incredulo, si coprì la suddetta guancia con la mano, fissando Ginny con aria di uno che non ci capisce più nulla. La ragazzina scosse la testa, e i suoi capelli rosso fuoco scintillarono alla luce del sole, mentre il suo volto assumeva un'espressione furbetta "Oh, non farti venire strane idee, fratellino !!!! Era solamente il ringraziamento per il mio regalo di compleanno arretrato" spiegò, sorridendo con aria impudente. Harry la fissò, scioccato dal cambiamento della ragazzina. Comunque la preferiva così, non ne poteva più di vederla andare in crisi nervosa ogni volta che lo vedeva.....e non gli era sfuggito il modo in cui l'aveva chiamato: fratellino. Inarcando un sopracciglio, chiese in tono ironico "Quindi, da idolo mi hai retrocesso alla stregua di fratello, come Ron?" chiese. Ginny rise "Se vuoi vederla così....." rispose, fissandolo ancora in modo impudente. Harry scosse il capo, esasperato. Beh, se l'era voluta, non c'era dubbio su questo "E va bene sorellina. Allora sai che ti dico? Portatelo tu, il tuo regalo" disse, tendendole la borsa che conteneva la divisa della ragazza. Ginny la prese, lanciandogli uno sguardo divertito, e in quel momento una voce familiare li chiamò. Si voltarono entrambi, vedendo Ron ed Hermione che si avvicinavano, con aria notevolmente sollevata. Harry sorrise, facendo un cenno di saluto, mentre Ginny osservava attentamente la situazione. Si scambiarono una breve occhiata complice, quando videro che i due si guardavano silenziosamente, a turno. Ron arrivò davanti a Harry e fece per dire qualcosa, ma poi scosse il capo, evidentemente stanco di litigare, e rimase in silenzio. Harry lanciò un'altra occhiata a Ginny, come per dirle "Vedi cosa intendo?", mentre Hermione gli porgeva un pacchetto, dicendo "Ecco, i biscotti per Edvige. E qui c'è il tuo resto. Sei riuscito a farti confezionare la divisa?". Harry annuì, sollevando leggermente il sacchetto "Non ci sono stati problemi, me l'ha fatta sul momento. Ora che ne dite di andare a mangiarci un gelato?" chiese con fare allegro "Ho un sacco di cose da raccontarvi". Hermione e Ron annuirono lentamente, ancora straniti, ma Ginny fece un gran sorriso ed esclamò "Che bella idea. ne avevo proprio voglia. Su, ragazzi, andiamo, o non arriveremo in tempo al Ghirigoro, dopo". Partì a velocità sospinta, ridacchiando, e Harry la seguì, aspettando con divertimento ben evidente la razione degli altri due. Dopo un po', non sentendo nulla, si fermò, voltandosi. Ron e Hermione erano fermi li dove li aveva lasciati, immobili, e fissavano con occhi dilatati Ginny, come se la vedessero per la prima volta. Harry si trattenne a stento dal ridere, mentre anche Ginny si voltava ed esclamava "E allora? Vi volete muovere? Andiamo !!!!! Harry, ma che gli prende????". Ron, incredulo, si avvicinò a grandi passi alla sorella, fermandosi  poi a pochi passi, scrutandola attentamente. lei ricambiò l'occhiata, impaziente "Beh? Che hai da guardarmi così?" chiese, irritata. Ron non rispose, ma si voltò verso Harry e gli urlò "Ehi, Harry Potter, che hai fatto a mia sorella? Questa non è la Ginny che conosco io". Harry rise, mentre anche Hermione, seppur sconvolta, distendeva il volto in un sorriso, e Ginny esclamava, arrabbiata "Oh, Ron, piantala di dire sciocchezze e andiamo, avanti !!!!". Con la mano libera, quella che non teneva il sacchetto con la divisa, afferrò il fratello e lo trascinò di peso per un braccio, rivelando una forza inaspettata, mentre Ron protestava. In breve raggiunsero la gelateria di Florian Fortebraccio, e Ginny mollò il fratello, sedendosi con fare convinto a uno dei tavolini. Harry, che li aveva seguiti, prese posto vocono a lei, e Hermione si sedette dall'altra parte. Ron, ancora sconvolto, fece per sedersi all'ultimo posto, quando notò la borsa vicina alla sedia di Ginny, identica a quella di Harry, ma di cui la divisa all'interno sembrava molto più piccola. Indicandola, chiese "Ginny, e quella? Come hai fatto a comprarti una divisa nuova? Cosa...." la fissò con occhi confusi, e Ginny fece un gestio noncurante "Oh, quella....è il motivo per cui ho smesso di essere così timida. E' un regalo di Harry" spiegò. Ron crollò sulla sua sedia, fissando ora la sorella, ora l'amico "Harry? Ma...perchè ti ha fatto un regalo? Cosa...." "Ho forse bisogno di un motivo per fare un regalo a un'amica? " disse Harry, sorridendo "Faccio regali sia a te che a Hermione, ogni Natale e compleanno. Ora ne ho fatto una a Ginny per compensare quattro anni senza regali....anche lei è un'amica, no?". Ron li fissò entrambi, ancora sconvolto, ma Hermione sorrise. "Ma che....devo iniziare a preoccuparmi?"  chiese, sospettoso. Hermione fece un gesto impaziente, ma fu Ginny a rispondere "Oh, Ron, non fare lo scemo. Harry non vuole mica conquistarmi....e io ho solo smesso di comportarmi da cretina ogni volta che lo vedo. E poi sai benissimo che per lui non c'è che la cercatrice di Corvonero !!!!" esclamò. Harry divenne viola, a quel punto, mentre Ron sbancò. Solo Hermione rise. Ginny la fissò "Ma che hanno? Io...." "Oh, credo che nessuno dei due si sarebbe mai aspettato da te una frase del genere, tutto qui" spiegò, mettendosi dritta e chinandosi sulla coppa di gelato enorme che Florian Fortebraccio le fece comparire davanti, dicendo in tono allegro "Mangiate, ragazzi, mangiate, offre la casa. Tutto ok, Harry?" chiese, facendo l'occhiolino al ragazzo. Harry annuì "Tutto ok, davvero" rispose, e Florian gli sorise, riprendendo il suo vassoio e andandosene. Ron affondò il suo cucchiaino nella crema, dicendo "Comunque, Ginny, non dovevi lasciare che ti pagasse una nuova divisa.....insomma, la mamma si arrabbierà....." "Non parlare con me, Ron. Io glielò già detto, anzi urlato, ma non mi ha dato retta, quindi...." replicò lei, mangiando di gusto. Harry sorrise all'amico "Suvvia, dopotutto è un regalo.....piuttosto, sentite cosa mi è successo quest'estate......" disse, iniziando a raccontare......

 

Bill Weasley arrivò davanti al Ghirigoro alle 10 35, con più di mezz'ora di ritardo rispetto all'orario fissato la sera prima con Alex. Affannato, si guardò freneticamente attorno, cercando di distinguere, tra la folla immensa che transitava li davanti, la chioma rossa della ragazza. Giro il capo a destra e sinistra, più volte, invano. La ragazza sembrava essersi dileguata, se mai era stata li. Forse si era stufata di aspettare, e se n'era andata arrabbiata e furente.......sconsolato, Bill si voltò per tornare indietro, e lanciò un urlò. Alexandra Lance stava infatti dietro (Beh, ora davanti) di lui, con le mani sui fianchi e l'espressione veramente arrabbiata. Bill indietreggiò senza rendersene conto, fulminato da quello sguardo, balbettando "Ah....A...Alex...ci...ciao...." "Ti aspetto da mezz'ora, Bill" replicò lei, con una scintilla d'ira negli occhi scuri. Il ragazzo deglutì "Lo so, mi spiace. E' solo che la mia famiglia....insomma, dovevo accompagnare Harry da loro, e mia mamma non mi lasciava più andare via, mi ha rimproverato perchè l'ho portato via da casa dei suoi zii un giorno prima del previsto....." "E ha fatto bene, sei stato un vero irresponsabile" esclamò lei, facendo un ampio gesto con la mano come a sottolineare le sue parole. Lui la fissò, improvvisamente incerto e stupito "Cosa? Ma tu che ne sai, scusa?" chiese. Alex lo fissò dritto negli occhi, cosa che lo confuse non poco, e assunse un'espressione neutra "Beh, adesso sei qui, quindi.....vogliamo andare? C'è una cosa che volevo comprare.....sono andata apposta a prelevare i soldi alla Gringott....." disse, evitando palesemente di rispondere alla domanda, voltandosi con fare sicuro e facendo per avviarsi. Dopo due passi però si bloccò, percependo una tesione strana dietro di sè. Bloccandosi, si voltò, con un movimento che fece roteare i capelli folvi intorno al suo volto, e tornò a guardare il ragazzo con aria interrogativa. Non ci mise molto, dalla sua espressione, a capire che c'era qualcosa che non andava. Presentendo guai, lo fissò, fronteggiandolo direttamente, mentre i suoi occhi assumevano un'espressione dura e battagliera, quasi sfidandolo a dire ciò che stava pensando. Bill sospirò, rinunciando a risolvere pacificamente il suo dilemma. Sapeva che ciò che stava per dire avrebbe scatenato la furia della ragazza, ma doveva sapere.....perciò si costrinse a parlare "Scusa, posso chiederti una cosa?" disse, quasi con tono di rimpianto. Lei annuì, sostenuta. I suoi occhi erano ancora guardinghi, e il ragazzo si setì' morire nell'incrociarli con fermezza per chiedere "Perchè stai evitando Harry? Cosa centri con lui? E soprattuto.....perchè lo stai sorvegliando? Lo so che sei qui ora solo perchè c'è lui, e penso anche che tu sia quella ragazza che è andata a casa sua......quella di cui mi ha tanto parlato....questo spiegherebbe perchè sembravi conoscere il modo di comunicare dei maghi.....insomma, chi sei tu, Alexandra Lance?".

L'affollata stradina divenne all'improvviso vuota. I rumori assordanti svanirono, e l'universo di Alex iniziò a ruotare vorticosamente, mentre i suoi occhi si fissavano sul ragazzo e si sfuocavano, increduli. Bill....sapeva tutto? Aveva capito? "Perchè dici che lo sto evitando?" tentò di chiedere, ma il tono era debole e insicuro. Bill si grattò il capo, incerto "E'....una sensazione,, e poi ho visto come ti sei mascherata ieri.....e il tuo modo di fare sfuggente...comunque non mi hai risposto. Né ora né prima" replicò, incrociando le braccia. Sapeva benissimo di essere sull'orlo di un litigio, ma non si tirò indietro. La sicurezza di Harry veniva prima di tutto. Alex, notando l'espressione decisa di lui, si morse il labbro inferiore, pensando forsennatamente. Che doveva fare? "Io....io non posso risponderti, William" disse, chiamandolo senza pensarci col nome intero, così come lui si era presentato la prima volta. Gli occhi scuri di Bill si fecero duri, inchiodandola "Mi dispiace, ma devo insistere. Tu....tu in realtà mi stai molto simpatica, Alex, mi sembri una ragazza dolce e solare......ma potrei sbagliarmi.....e un errore potrebbe volere dire molte sofferene per me e i miei amici, quindi non correrò il rischio. Perciò ti avverto, Alex.....se stai cercando di fare del male a Harry, ti ritroverai me contro, insieme a tutta la mia famiglia e gran parte di Hogwarts......io non voglio farti del male....ma nel mio cuore non c'è pietà per chi segue il Signore Oscuro".

 

 

La ragazza sentì un rumore strano che le invadeva le orecchie, come il rombo lontano di una cascata, sempre più vicino, che le impediva di sentire tutto il resto, che la assordava, le impediva di pensare........sentiva solo una rabbia prepotente che cresceva in lei, una rabbia senza fine, come qualcosa  che per troppo tempo era rimasto sopito nel profondo del suo animo e ora ne usciva prepotentemente........in breve, perse il controllo di sè; i suoi occhi si accesero di quella rabbia infinita, divenendo quasi rossi, come se vi bruciasse dentro il fuoco stesso. La ragazza, a stento cosciente di chi era e cosa faceva, li posò su colui che era l'oggetto remoto di tale ira, stringendo i pugni e digrignando i denti. Aprì la bocca, cercando di articolare parole che non volevano uscire e, quando lo fecero, suonarono dure, dolorose, rimpiante e terribilmente strane........ma prima di tutto cariche di un'ira mai vista prima "CO....COSAAAAAAA???? iO UNA.....E' QUESTO CHE PENSI, WILLIAM WEASLEY???????" urlò, totalmente in preda alla sua furia "MI CREDI CAPACE DI TANTO ?????? CREDI CHE IO....CREDI DAVVERO CHE IO SIA UNA SEGUACE DI VOLDEMORT??????". Il volto di Bill si trasformò in una maschera di paura nel sentirla pronunciare il nome del Signore Oscuro, ma la ragazza non se ne accorse, come non vide l'espressione terrorizzata di tutti coloro che si erano voltati a guardarla. La sua rabbia aveva annullato tutto il resto. La sentì impadronirsi di lei, afferrare il suo corpo e comandarlo. Sentì una forza sovraumana, quasi divina, qualcosa di sconosciuto e da lungo tempo dimenticato, eppure a lei stranamente familiare, risvegliarsi dal più profondo del suo animo e spingerla a urlare. La ragazza, in preda a tale forza, puntò un dito contro il ragazzo, ormai immobile per il terrore, esclamando "PUOI ACCUSARMI DI TUTTO CIO' CHE VUOI, MA NON RIPETERE MAI PIU'.....MAI PIU'.....UNA SIMILE......MENZOGNA !!!!!!!!!!!!!!!!" urlò, sempre peda di quella furia estraneache la aveva ormai annullata. Poi però qualcosa in lei si riscosse, una piccola scintilla di coscienza si risvegliò in mezzo a tale ira, e la ragazza si rese conto di dove era e di chi aveva davanti....e soprattutto di cosa le stava succedendo "NO !!!!! No....non devo....devo lottare...." pensò, e cercò di liberarsi da quella presenza che la soverchiava, e che si innalzò stridendo nel sentirla lottare. Alex strinse i denti e continuò a lottare, ben determinata a vincerla e ritornare se stessa. La furia ruggì di rabbia, quando tale determinazione esplose nello spazio senza fine che era la mente della ragazza come una luce accecante, alimentando quella piccola fiammella di coscienza e infiammandola; la luce cancellò tutto, spazzando via la presenza. Il suo ruggito di rabbia si allontanò sempre di più, fino a svanire. Rimase solo Alex, la piccola Alex, dal volto pallido, che si reggeva a stento i piedi, ansimando, deglutendo ancora e pensando disperatamente, ad occhi chiusi "E' successo ancora. Ancora".

Stancamente, riaprì gli occhi, vuoti e pesti, e li posò su Bill, che se ne stava seduto a terra (Per la paura è caduto all'indietro) con un'espressione di orrore dipinta sul volto. Cercò le parole per spiegarsi, poi scosse il capo e rinunciò. Nulla di ciò che avrebbe potuto dire avrebbe spiegato qualcosa che nemmeno lei comprendeva...... e poi il ragazzo l'aveva accusata di qualcosa di terribile.....aveva tutto il diritto di essere arrabbiata con lui. Lo fulminò con gli occhi, anche se la rabbia che ora essi mostravano era neanche un millesimo rispetto a quella di poco prima, e parlò.

 

Bill cadde a terra, spaventato a morte dalla furia di Alex, che sembrava quasi prendere forma alle sue spalle....una forma rossastra....no, bianca....la sagoma di un drago....la cui forza brillava chiara negli occhi di lei......Bill aprì la bocca, ma non ne uscì alcun suono, tanto era terrorizzato. Fissò la ragazza, che sembrava lottare contro se stessa per riprendere il controllo. Dopo un minuto di silenzio, la ragazza parlò, in tono spento "Quel...quel.....maledetto.....Voldemort mi ha rubato tutto ciò che avevo, mi ha distrutto la vita, e tu credi che io vada a fare la spia per lui ?????? Ma sei impazzito????? Tu....non ripetere mai più una menzogna del genere !!!!!!!!!" minacciò, girando poi su se stessa e allontanandosi con passo deciso, incurante delle occhiate terrorizzate che tutti le lanciavano. Era tornata ad essere Alex, sempre che per qualche attimo fosse stata veramente qualcosa di diverso......Bill fissò la sua schiena, spaventato e incredulo. Non era il momento di pensarci, si disse, dandosi un pungo in testa. A parte la furia sorprendente che aveva mostrato, quella reazione....era sintomo di una ferita profonda, mai rimarginata, che bruciava ancora.....di certo non poteva essere una commedia......quella ragazza non era una spia del Signore Oscuro......quindi lui aveva sbagliato tutto......allarmato, vla cercò con lo sguardo e vide che ormai era arrivata alla fine della strada. Due secondi dopo voltò l'angolo e scomparve. Bill, rialzandosi in piedi deciso a chiederle scusa, fece per mettersi a correre e raggiungerla, ma i suoi piedi non si mossero. Mentre li osservava, stupito, nella sua mente ripassò in un lampo l'immagine degli occhi di lei infuocati dalla rabbia, e dell'aurea che aveva visto dietro di lei....per un secondo gli era sembrata un drago, un drago infuocato, e il terrore l'aveva pervaso, lo stesso terrore che ora gli impediva di seguirla. Facendosi forza, spinse le sue gambe a correre, cercando di individuarla, poichè ormai era scomparsa. Mentre correva, gli passò per la mente un pensiero. Nonostante fosse arrabbiatissima, e ovviamente offesa e ferita, non aveva versato una lacrima. I suoi occhi erano rimasi asciutti, non avevano vacillato....strano...davvero strano.....ma c'erano molte cose strane in quella ragazza, quindi Bill lasciò perdere quei pensieri e continuò a correre. Finalmente, voltato a sua volta l'angolo, la vide. I capelli rossi catturavano i raggi del sole, brillando. Bill urlò "Alex !!! Alex, aspettami !!!!!!!!".

La ragazza non si fermò, quasi non l'avesse udito. Il ragazzo, accellerò, arrivandole alle spalle e afferrandola per un polso. Per un microsendo, lei non reagì. Poi, Bill sentì qualcosa, come un lieve tremito sotto la sua mano, e senza rendersene conto si ritrovò a sringere l'aria. Le dita, che avevano serrato strettamente il polso della ragazza, si strinsero nel vuoto, e lo spasmo che lo colse fu parecchio doloroso. Bill si afferrò il polso con l'altra mano, alzando poi lo sguardo, incredulo. Alex era poco più in la, a destra, e negli occhi aveva un'espressione preoccupata e colpevole, come se si sentisse scoperta. Bill la fissò, stupefatto. Come aveva fatto? Un attimo prima la stringeva, l'attimo dopo era svanita.....si era liberata.....si fissò la mano, che aveva preso a pulsare,  poi guardò di nuovo lei. Ora lo stava fissando con aria guardinga "Che vuoi da me?" gli chiese. Bill arrossì "Io.....ecco........"disse, poi tacque. Lei non si mosse "Io......." ritentò, ma ancora una volta si fermò. Irritata, Alex si voltò e riprese a camminare "Mi spiace !!!!!!" urlò lui, disperato. La ragazza non si fermò "Dovevi pensarci prima" disse in tono arrabbiato. Bill la seguì "Hai ragione, davvero. E' solo che ero preoccupato per il mio amico....mi rendo conto che non avrei dovuto accusarti di.....". La ragazza si fermò, voltandosi verso di lui con espressione truce, quasi a sfidarlo a dire di nuovo una cosa del genere. Bill, deglutendo, preferì starsene zitto. Alex tornò a incamminarsi, e lui a seguirla da lontano. Infine, dopo aver svoltato varie volte, la ragazza entrò da Accessori di prima qualità per il Quiddich, dove una folla incredibile circondava una teca al centro del negozio. Bill entrò, incuriosito suo malgrado. La teca conteneva il nuovo modello della Firebolt, la Firebolt Plus, ancora più incredibile di quella dell'anno prima. Fissò per un attimo la scopa, rapito, poi si guardò attorno alla ricerca della ragazza. Alex stava ferma davanti al padrone del negozio, la cui espressione sembrava vagamente sconcertata. Fece un gesto, come per ricordare qualcosa di importante alla ragazza, ma lei gli parlò con aria decisa e, per tutta risposta, tirò fuori un mucchio di monete dorate dalla borsa e gliele mostrò. Il mago impallidì, fissando ancora una volta la ragazza, incerto, ma di fronte all'espressione imperterrita di lei capitolò, e si allontanò annuendo. Bill, che aveva assistito sempre più incuriosito all ascena, senza riuscire a sentire una parola a causa del rumore che pervadeva la stanza, si avvicinò alla ragazza "Vuoi comprarti una scopa?" chiese in tono affabile. L'occhiata che gli fu rivolta invece risultò di ghiaccio puro, e Alex si allontanò senza nemmeno rispondere. Bill, imperterrito, la seguì "E che modello hai scelto? Secondo me le Nimbus sono tra le migliori....ma anche le Turbo sette....". La ragazza non gli badò, fissando con aria d'attesa la porta del retro, che all'improvviso si aprì. Il padrone del negozio fece la sua comparsa, portando una custodia azzurra che, dalla forma, conteneva di certo una scopa. Bill lo fissò incuriosito mentre la apriva e.....la bocca gli si spalancò e gli occhi si dilatarono a dismisura, quando riconobbe la scopa. Era la gemella di quella che era chiusa nella teca al centro del negozio. una Firebolt Plus. Incredulo, fissò Alex che prendeva in mano la scopa per valutarne il peso "Ma....ma...Alex, non puoi !!!! Quella scopa costa troppo, non puoi compr....". Senza degnarlo di risposta, la ragazza estrasse le monete che aveva mostrato prima al mago e le verso sul bancone. Lui le radunò rapidamente, contandole, e annuì, poi si voltò e prese qualcosa da terra, un kit completo di manutenzione per le scope, con la custodia in pelle azzurra "Un omaggio per lei, signorina.....quantomeno per la sua bellezza" disse in tono affabile, sorridendole come uno zio che guarda la nipotina adorata. Alex sorrise, stavolta imbarazzata, e accettò l'oggetto, issandosi poi in spalla la cusodia oblunga dove la scopa era stata rinchiusa di nuovo. fatto un cenno di saluto al mago, si voltò e fece per uscire, ma Bill le si parò davanti "Ma sei impazzita???? sai quanto hai speso???? Come puoi....". Gli occhi scuri di lei si fecero impazienti "Oh, uffa, che stress. Potrò fare quello che voglio dei soldi che mi hanno lasciato i miei genitori o no?" chiese, aggirandolo e uscendo decisa dal negozio. Lui la seguì, continuando a cavillare "Certo, ma ti rendi conto che hai speso l'equivalente di ciò che una famiglia spende in tre anni per mantenersi agiatamente?". Alex scrollò le spalle "Io non ce l'ho una famiglia da mantenere, se ben ricordi. Sono sola. Ho solo i soldi che mi hanno lasciato i miei, in due camere blindate separate, e quindi li ho usati". Bill scosse il capo "D'accordo, ma quelli ti devono servire per il materiale di scuola...." "Che ho già comprato". Bills i fermò "Ma Hogwarts non è mica compasta da un solo anno !!!! Ti devono bastare per tutto il ciclo di studi !!!!!!" esclamò. Alex si fermò a sua volta, decisamente stufa, e si voltò "Ma io entro direttamente al quinto anno, quindi oltre a questo ne avrò solo altri due....pe cui potevo benissimo permettermi l'acquisto....che guarda caso è come un regalo di compleanno cumulativo da parte dei miei.....hai finito di rompere ?????????" urlò alla fine, ormai del tutto scocciata. Bill ammutolì "Oh, finalmente !!!!" esclamò lei, riprendendo a camminare decisa "E ora dove vai ?????" esclamò disperato. Alex non si voltò "Me ne torno alla locanda, a pranzare. Ci sono un paio di cosette di cui devo parlare a Remus......e tu faresti meglio a sbrigarti, sei in ritardo". Bill guardò l'orologio, constatando che aveva ragione, ormai era l'una meno un quarto, ma non riuscì a distogliere lo sguardo da lei "Alex...." "LASCIAMI IN PACE !!!!!!!" urlò lei, sparendo alla sua vista. Bill rimase fermo, deluso, sconsolato e mille altre cose insieme. Sentiva di aver fatto uno sbaglio clamoroso.....e di non avere modo per rimediarvi, almeno per ora. Sospirò "E va bene, ci penserò fra due giorni" sussurrò, voltandosi e avvinadosi verso il Ghirigoro "Arrivederci, Alex"

 

"....vuoi dire che quella ragazza sapeva che io ti avevo scritto via gufo?" esclamò Ron, fissando Harry con occhi spalancati. Il ragazzo sospirò, appoggiandosi alla sedia "Non lo so, sembra impossibile, ma non posso fare a meno di pensarlo....." rispose. Ci fu un rumore metallico di un cucchiaino che sbatteva sul tavolo, ed entrambi rivolsero la loro attenzione ad Hermione, che li fissava con aria esasperata "OOOOHHHHHH" esclamò, roteando gli occhi "Suvvia, è ridicolo !!!! Come poteva una babbana sapere una cosa simile???? Sarà stata solo una battuta, o qualcosa del genere.....io non so perchè ci pensi tanto, Harry" dichiarò. Harry ammutolì, incerto, mentre Ron sogghignava "Magari si è innamorato della ragazza....." ironizzò, ma uno sbuffò divertito di Ginny lo stupì "Figurati. Lui non vede che la cercatrice di Corvonero". Il fratello la guardò allibita, e Ginny sbuffò ancora "Che hai da guardarmi così?" "No, niente....è che...." "Lo di co di nuovo, credo che tu fossi l'ultima persona da cui si aspettava una frase del genere, Ginny" rise Hermione, divertita "D'altronde, fino a ieri arrossivi come un peperone appena vedevi Harry, e ora lo tratti come fai con i tuoi fratelli.....". Ginny rise "Beh, mamma dice sempre che per lei è come l'ottavo figlio, e Ron e gli altri dicono sempre che è in gamba, quasi un fratello per loro...quindi....". Risero tutti e quattro, dimentichi della ragazza dai capelli fulvi, poi Hermione guardò l'orologio e disse "Ragazzi, è mezzogiorno e dieci, siamo in ritardo". Ci fu un tafferuglio di borse e sacchetti, e i quattro si incamminarono correndo per la stradina assolata che portava alla libreria, ridendo e chiaccherando. Nelle loro menti non c'era spazio per tristi pensieri, in quel momento.

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Capitolo 4
*** capitolo quattro: Verso Hogwarts ***


Capitolo 4:

Capitolo 4:

Verso Hogwarts

 

 

Alex raggiunse di corsa il Paiolo Magico e ne spalancò con violenza la porta. Tom, che era dietro al bancone, sussultò per il suono secco, e la fissò stranito, riconoscendo a stento in quella ragazza assalita dalla furia la ridente Alex che quella mattina era uscita presto per godersi il sole. Lei lo fissò "C'è Remus?" chiese in tono brusco. Tom annuì, lentamente, spaventato dalla rabbia che le si leggeva in volto "E' in sala da pranzo....ha detto che ti aspettava....ma cosa è...." "Grazie" tagliò corto lei, avviandosi con passo deciso. Il proprietario della taverna la seguì con gli occhi, preoccupato "Ma cosa è successo?" sussurrò al vento.

 

Remus Lupin si stava gustando la pasta al ragù che Tom gli aveva appena servito, quando Alex sbattè con violenza le mani sul tavolo, facendolo sussultare e rovesciando parte dell'acqua contenuta nel bicchiere davanti a lei. I suoi occhi bruciavano d'ira. L'uomo, pulendosi la biocca col tovagliolo, la fissò sorpreso "Sembra ci sia qualcosa che non va.....hai bisogno di parlarmi?" chiese in tono volutamente leggero. Lei annuì, e si sedette, lasciandosi cadere di botto sulla sedia che le stava davanti. Lui, senza più badare al cibo, la fissò, aspettando. La ragazza ricambiò l'occhiata "Oggi ho rivisto Bill Weasley" disse in tono ironico. Lui annuì "E allora?" chiese, non capendo. Alex fece una smorfia e si sporse verso di lui "E allora....mi ha chiesto, all'improvisso, dopo che era mezz'ora che lo aspettavo, perchè evitavo Harry e lo controllavo....e poi ha detto che se ero dalla parte di Voldemort ci saremmo trovato l'uno contro l'altro". Lupin sussultò, iniziando a capire "Alex...." tentò di dire, ma lei era ormai esplosa "Io dalla parte di Voldemort !!!! IO !!!!! Ma te ne rendi conto??????". Lupin si guardò attorno, preoccupato. Tutti li stavano guardando terrorizzati. Pronunciare quel nome ad alta voce era una cosa da non fare....ma Alex era troppo arrabbiata per badarci "Senti, evita di pronunciare quel nome ad alta voce, va bene? Ho capito, Alex, e mi dispiace, ma...." "E naturalmente, visto che non potevo rivelare nulla, non potevo nemmeno discolparmi.....odio tutto questo....lo ODIO !!!!!! Io...seguace di....e va bene, di tu sai chi.....proprio io......è l'offesa più grave che potesse farmi.....". Lupin le prese la mano, cercando di confortarla "Cara, capisco bene, ma.....quel povero ragazzo non poteva saperlo.....dopotutto.....". Lei gli piantò addosso i suoi occhi luminosi "Appunto !!!! E io non posso spiegarmi !!!!! Così devo prendermi tali insulti e stare zitta !!!!!!!!!! Io....io non lo sopporto. E poi....poi.....cosa ci sto a fare io qui? devo sorvegliare Harry....sorvegliarlo e riferire....vero?". Lupin annuì, non capendo "E allora, se succedesse qualcosa? Se venisse attaccato sotto i miei occhi? Che dovrei fare?" esclamò. Lupin esitò "Ecco...." "Esatto, niente. Dovrei stare a guardare e riferire. Riferire che non c'è più nulla da fare.....che stupidata. Mi mandano qui a guardare, proprio io che sono la più qualificata a fronteggiare un attacco e a sventarne la minaccia.....". Lupin cominciò a dubitare di aver capito tutto "Alex, sentì, so che hai fiducia nelle tue capacità, e questo è anche un bene, ma.....insomma, sei sempre una quindicenne, dopotutto, e fronteggiare i seguaci del Signore Oscuro...ecco....temo sia troppo....". Silenzio. Alex si limitò a guardarlo con aria strana, per parecchi secondi. Lupin sostenne lo sguardo, finchè non ne ebbe abbastanza "C'è qualcosa che non mi hai detto? Qualcosa che dovrei sapere?" chiese, esasperato. La ragazza si appoggiò allo schienale della sedia "Silente non te l'ha detto?" sussurrò. Lupin, stupendosi del fatto che avesse per una volta chiamato il preside per cognome, scosse il capo. La ragazza lo guardò con aria semplice e disse, in tono tranquillo "Io faccio parte del corpo d'elité d'assalto e di difesa di Durmstrang. Sono un ufficiale effettivo".

La sedia cadde con uno schianto, quando Lupin si alzò di scatto, sbattendo le mani sul tavolo e guardandola incredulo. Quella....quella ragazzina così fragile e giovane.....faceva davvero parte di uno dei più segreti ed efficienti corpi speciali del mondo magico? Ma come era possibile? "Ma...ma come....Silente....lo sa?" riuscì a chiedere, stupefatto. Lei annuì, guardando in basso e fissandosi le mani con attenzione "Gli è stato comunicato quando sono entrata nel corpo, due anni fa" rispose, leggera. Lui scosse il capo, confuso "E non ha detto nulla? Non ha obiettato? Insomma, eri una bambina...." "La scelta era mia" rispose lei, gelida, alzando gli occhi scuri che ora ardevano, alimentati da una scintilla di rabbia "L'ho solo informato quando tuotto è stato deciso....d'altrode, dubito sarebbe riuscito a farmi cambiare idea" spiegò. Lui si irritò "Scelta tua? A....quanti? Dodici? A dodici anni credevi di essere in grado di compiere una tale scelta da sola? La scelta di entrare in uno dei più spietati corpi armati del mondo magico? Ma sei pazza? Eri solo una bambina.....". Alex lo fissò, glaciale, interrompendolo "Io a dodici anni ero benissimo in grado di fare da sola le mie scelte.....e la scelta di combattere il Signore Oscuro risaliva a molto prima !!!! Avevo solo 5 anni quando gli ho giurato odio eterno, credevo lo sapessi !!! Questo era solo uno dei mezzi con cui mi sono preparata ad affrontarlo !!!!!!!!" strillò, controllandosi a stento. Lupin la fissò, dispiaciuto, rendendosi conto di come stavano le cose e rinunciando "Beh.....allora....credo tu sia in grado di cavartela, certo...ma Alex....gli ordini....l'hai detto tu.....non devi farti scoprire.....". Alex scosse il capo con veemenza, ma lui non seppe se interpretare il gesto come un assenso o un diniego. Alex lo fissò direttamente negli occhi "Starò buona e nascosta finchè potrò, se possibile finò a dopodomani sera, ma sappi che se Harry venisse a trovarsi in pericolo, io uscirei allo scoperto. Non ho nessuna intenzione di stare a guardare mentre lo ammazzano.......gli devo almeno questo". Ecco. Lo sapeva che alla fine si sarebbe arrivati a questo, pensò sospirando Lupin "Alex? Che intendi dire con questo?" chiese a bella posta. Lei lo fissò, ferita "Lo sai, lo sai benissimo !!!! Harry ha perso tutto a causa mia" disse con voce tremula. Lui scosse il capo "Lo sai che non è affatto così, bambina...." disse in tono dolce. Lei scosse il capo "E va bene, allora diciamo per colpa sua ". Lupin le afferrò una mano "No, senti, Alex...." "Basta, non voglio ascoltare. Lui ha perso tutto per colpa sua e anche io, quindi.....mi sento affine a lui, voglio aiutarlo....e ora, se non ti dispiace, vado in camera mia". Si alzò di colpo, scattando in piedi e spingendo la sedia bruscamente all'indietro "Alex, le cose non stanno come credi tu....tuo padre....." cercò di dirle. Ma lei stava già salendo i gradini di corsa, e non rispose. L'uomo sospirò, rassegnato, e guardò fuori dalla finestra "Sembra che ci vorrà del tempo...." disse, triste. Lo addolorava che i figli dei suoi vecchi amici soffrissero così tanto, in quel momento. Harry aveva vissuto un'esperienza tremenda solo pochi mesi prima, ma a quanto pareva, Alex non era ancora riuscita ad elaborare del tutto il lutto che l'aveva colpita dieci anni addietro. La sua costante ricerca di vendetta non gliene aveva dato l'occasione. Tuttavia.....il corpo d'elité di Durmstrang.....santo cielo....aveva solo quindici anni, e ne era già ufficiale effettivo !!!! Che diavolo avrebbe detto suo padre se lo avesse saputo....ma lei non ci pensava neppure....era proprio uno dei pensieri che evitava come la peste.......comunque, il fatto che una quindicenne militasse in un simile corpo, era un chiaro sintomo del fatto che la realtà intorno a loro stava rapidamente cambiando, e tutti si stavano preparando ad affrontare lo scontro che appariva quantomai inevitabile e vicino....."Accidenti !!!! Perchè Silente ha voluto complicare le cose a tal punto?" chiese, arrabbiato, coprendosi il volto con le mani. Non gli giunse risposta.

 

Alex si chiuse in camera, sbattendo la porta con violenza e dando due giri di chiave furiosi. Quando fu sicura di essersi isolata dal mondo esterno, si sedette su letto, piegando le ginocchia e appoggiandovi sopra le braccia, e sopra di esse il volto. Si guardò ancora un secondo attorno, assicurandosi di essere sola, poi nascose il volto tra le braccia, e una lacrima scese dai suoi occhi. Negli ultimi anni, aveva diovuto sottostare alla rigida regola secondo la quale un soldato non mostra mai le sue emozioni, e si era chiusa in se stessa ancor di più di quanto non fosse mai stata, a già da quando aveva 5 anni per lei era stato difficile mostrare ciò che provava. Sembrava convinta che, se avesse dimostrato di voler bene apertamente a qualcuno, questi le sarebbe stato portato via. E per questo, anche nelle due scuole precedenti, aveva avuto un sacco di amici, ma nessuno di stretto, col quale poter parlare, dal quale dipendere...nessuno da ferire, da perdere, per cui piangere.....ma anche nessuno che piangesse per lei.....alla fine, anche l'azione di piangere era diventata una cosa che faceva a comando, solo quando era sicura di essere sola, come in quel momento, e cancellandone poi accuratamente le tracce. Ma, per quei pochi minuti, poteva dar sfogo a tutto ciò che si era tenuta dentro  negli ultimi mesi. A Durmstrang aveva avuto poche occasioni per lasciarsi andare, così adesso buttò fuori tutto. Pianse. Pianse e pianse, per la madre, morta quando lei aveva solo 5 anni, per gli amici lasciati a Beauxbatons senza averli mai vermanete conosciuti, per quelli di Durmastrang, per la sua vita che veniva sconvolta per l'ennesima volta, per l'incarico odioso che le era stato affidato, per la rabbia di non poter fare nulla, per suo padre......per il padre che odiava, e che avrebbe voluto poter cambiare, o almeno ignorare.....pianse, pianse e pianse, disperatamente. E, alla fine, tutto sfociò fuori in poche, semplici parole "Sola....mi sento tanto sola, mamma....."

 

E così, il 30 e 31 di Agosto volarono letteralmente via, e arrivò la mattina del primo settembre, il primo giorno di scuola per Hogwarts. Alex si svegliò di buon ora, indossando dei pantaloni neri e una maglia dello stesso colore, e lanciando un'occhiata alle poche cose ancora sparse in giro per la stanza. Era molto ordinata, e aveva preparato il suo baule già il pomeriggio precedente. Velocemente, raccolse le ultime cose, il pigiama con cui aveva dormito, il libro che stava leggendo la sera prima, Storia di Hogwarts, spazzola e altri effetti personali. Infine, chiuse il baule e estrasse dalla cintura la bacchetta scura, puntandovela contro ed urlando "Reducio". Il baule si rimpicciolì immediatamente, diventando grande quanto una comoda valigetta, che lei afferrò decisa, prendendo sottobraccio invece la gabbia del suo gufo e mettendosi a tracolla la borsa che conteneva la sua Firebolt; aprì la porta e scese le scale, posando tutto nell'ingresso. Lupin era già seduto al solito tavolo, e faceva colazione in silenzio, sfogliando con interesse la Gazzetta del Profeta . Sentendola entrare, alzò gli occhi con fare amichevole "Spero tu abbia dormito bene" disse in tono condiscendente. Lei annuì "Benissimo. Non vedo l'ora di partire" disse, afferrando un'enorme fetta di pane e marmellata e ficcandosela in bocca. Lui la guardò divertito "Sembra che tu ti sia ripresa" osservò, e lei annuì, pulendosi la bocca dalla marmellata "Oh, certo, adesso ho un compito da svolgere, non ho tempo per perdermi a pensare". Lui sospirò. Sempre la solita. Piegò il giornale, dicendo in tono sbrigativo "Hai sistemato la tua roba?". Lei annuì, bevendo un sorso di latte "Allora, appena hai finito, andiamo alla stazione. Ormai sono le nove e un quarto, e il treno parte alle undici in punto". Alex annuì ancora "Ecco, ho finito. Come andiamo a King's Cross?" chiese, interessata. Lui fece un cenno verso la porta "Taxi" spiegò. Alex annuì "Allora libererò Not, ci raggiungerà li, eh?". Lupin fissò incerto la ragazza "Not? Ah, il tuo gufo......si chiama così? Beh, per la verità sarebbe meglio di no....un gufo libero attirarà l'attenzione.....e poi deve passare conte la barriera....." Alex annuì "Ah, già. Beh, allora....." disse, estraendo la bacchetta e puntandola contro il gufo, che la guardò incuriosito. Lupin assunse un'espressione all'armata "Aspetta, che vuoi far..." "FERA VERTE !!!!" urlò lei, ignorandolo. Il gufo si trasformò in un calice d'acqua stupendo. Alex lo estrasse dalla gabbia e lo osservò "Bene, ora non ho problemi, solo...." puntò la bacchetta sulla gabbia "Reducio" disse, e quella si restrinse come aveva già fatto il baule. Lupin la guardò, incredulo "Ma.....eccellente !!!! Incantesimi eseguiti alla....perfezione !!!!! Incredibile !!!!": Lei gli sorrise, grata "Caro mio, sono capace di questo ed altra" disse, avviandosi verso la porta, dopo aver riposto il calice in una borsetta. Lui la fissò, leggermente preoccupato. Questo e altro.....sentiva odore di guai......

 

"Qualcuno mi...anf...anf....mi vuole...spiegare...anf...anf...per...perchè....ci prendiamo...anf....ogni volta...anf....all'ultimo minuto?" chiese ansimando Fred, mentre insieme agli altri correva in direzione della colonna che li avrebbe portati al binario nove e tre quarti. Sua madre si voltò verso di lui, seccata "Perchè, caro, tu e i tuoi fratelli stamattina alle nove e tre qurti eravate ancora a letto, se ben ricordi. Quindi non lamentarti e corri". Il ragazzo gemette, continuando a correre. Finalmente la colonna apparve davanti ai loro occhi. I gemelli vi si lanciarono contro in rapida sequenza, scomparendo. Harry e Ron si lanciarono un'occhiata d'intesa, e li seguirono, scomparendo a loro volta e trovandosi all'improvviso al tanto famoso binario nove e tre quarti, dove il treno rosso li attendeva. Ginny e Hermione apparvero dietro di loro, sorridendo nel vedere il treno, quasi stessero salutando un vecchio amico. I quattro ragazzi stettero un attimo in silenzio, osservando il mezzo lucente che li avrebbe riportati alla loro cara Hogwarts, poi Ron disse "Beh, vediamo di trovare un posto per sederci, o saranno tutti occupati". Hermione annuì, afferrando il suo baule e seguendo l'amico fino alla porta più vicina. Percorsero tutto il treno prima di trovare un scompartimento vuoto, dove si sistemarono con gran soddisfazione. Hermione si lasciò cadere sul sedile vicino a Ron, dicendo "Beh, possiamo anche metterci comodi, ci vorranno quasi 8 ore.....". Harry annuì, guardando fuori dal finestrino mentre il treno partiva, immmergendosi nella verde campagna inglese. Pochi minuti dopo, sulla porta dello scompartimento comparvero Seamus Finnigan, Dean Thomas e Neville Paciock, tre loro compagni del Grifondoro del quinto anno. "Harry, Ron, Hermione !!!! Che piacere rivedervi !!!!" esclamarono. Ginny, vagamente intimidita, fece un cenno con la mano, e loro risposero con dei sorrisi gentili. Siccome per la maggior parte di loro erano passati mesi dall'ultima volta che si erano visti, si lanciarono in vivaci racconti delle loro vacanze; passò così un'ora allegra, poi Neville, schiarendosi più volte la voce, disse "Sapete per caso chi sarà il nuovo insegnante di Difesa contro le arti oscure ?". Gli altri si guardarono, incerti "No" disse Hermione "Nemmeno io" disse Dean, mentre gli altri scuotevano il capo. Il ragazzo abbassò gli occhi, riducendo la voce a un sussurro e confessando "Io spero solo che non sia Piton....". Gli altri lo guardarono, intimoriti e preoccupati. Solo Harry fece un sorrisetto ironico, che mantenne finchè Hermione, notandolo, esclamò "Harry, che ti prende? Ti diverte tanto l'idea che Piton possa essere il nuovo insegnante? O sai qualcosa che noi non sappiamo?". Il ragazzo annuì, sorridendo ampiamente "Esatto, proprio così. Non ve l'ho detto perchè volevo farvi una sorpresa, ma a Diagon Alley ho incontrato il prof Lupin......lui non mi ha detto chiaramente che sarebbe tornato per insegnare, ma ha ammesso che Silente gli aveva dato alcuni incarichi, quindi spero....". Una serie di sorrisi smaglianti gli rispose. Il prof Lupin era stato molto amato dai Grifondoro, e il suo ritorno li avrebbe resi molto felici. Poi però Dean chiese "Ma....lui è ancora un lupo mannaro, non è vero?". Hermione scosse il capo "Suppongo di sì....ma sono anche certa che Silente non lo richiamerebbe se non avesse in lui la più completa fiducia". Tutti annuirono, sollevati, e il discorso si spostò sulle loro aspettative per l'anno che stata per cominciare, l'anno che li avrebbe tra l'altro visti alle prese con i test G.U.F.O.

Passò così un'altra ora allegra, contornata di visite e apparizioni. Comparvero infatti altri studenti del Grifondoro, e anche alcuni di Tassorosso che Harry conosceva, come Ernie MacMillian, che venne a salutarlo, o Hannah Abbot, timida ragazzina che arrossì come un peperone quando lo vide, ricordando a tutti la Ginny di qualche mese prima. Ovviamente iniziarono tutti a prendere in giro al riguardo la piccola Weasley, che però stupì tutti difendendosi strenuamente. Pi comparvero i compagni di Ginny, del 4 anno del Grifondoro, tra cui c'era anche Colin Canon, che non appena vide Harry afferrò la sua inseparabile macchina fotorafica e iniziò a scattare foto a raffica. Suo fratello minore Dennis, che era al secondo anno, lo imitò egregiamente. Harry cercò invano di ripararsi gli occhi con una mano, urlando alla fine, esasperato "Colin, non vedo più un tubo !!!! Piantala !!!!!!!". Tutti scoppiarono a ridere, e Ginny si alzò, afferrando Colin per un braccio e trascinandolo via, delusissimo, dicendo al fratello che si sarebbero rivisti a cena. Harry la ringraziò mentalmente, stropicciandosi gli occhi accecati. poi, quando ebbe recuperato almeno in parte la visibilità, si alzò, dicendo "Vado un poco in corridoio....ho bisogno di sgranchirmi le gambe". Gli altri, impegnati in una intricata partita di gobbiglie, annuirono, ed Hermione, che stava leggendo con attenzione il manuale di incantesimi volume 5, gli sorrise, alzando momentaneamente gli occhi. Harry, stiracchiandosi le braccia, uscì. Andò al finestrinò, aprendolo e respirando la fresca aria della campagna nglese, sentendosi subito rinvigorito. Per qualche minuto fissò incantato il paesaggio fuori, poi si voltò per tornare nello scompartimento.....e nel farlo urtò con forza inaudita qualcuno che stava venendo dalla parte opposta. Gli occhiali gli andarono di traverso, producendo un sonoro CRACK che segnalò l'ennesima loro rottura, mentre il ragazzo si afferrava al finestrino per rimanere in piedi e alle sue orecchie giungeva un tonfo sordo......quando riuscì a rimettere a posto gli occhiali, la cui lente sinistra era tutta incrinata, capì che il tonfo era stato provocato dall'altro, che era caduto a terra. Non riuscì a distinguere altro che una figura esile e scattante e una massa di capelli rosso fuoco "Scusami Ginny !!!!!!" esclamò, dispiaciuto, recuperando del tutto l'equilibrio e aggiustandosi megli gli occhiali sul naso. Nel frattempo la ragazza alzò gli occhi....due occhi scuri e luminosi.....e Harry scoprì che non si trattava affatto di Ginny. "Ma....tu...." esclamò, incredulo, fissando la ragazza che gli stava davanti, e che assomigliava terribilmente a quella che un mese prima era comparsa a casa dei suoi zii, creando tanto scompiglio. Lei ricambiò l'occhiata, esasperata. Con terrore, lesse un lento ma graduale riconoscimento nei suoi occhi "Perfetto!!!!!!!!! Ora si che sono nei guai !!!!!!!!!!!" pensò. Intanto, richiamati dall'urlo di Harry, tutti gli altri si erano affacciati sulla porta dello scompartimento "Harry, che succede?" "Harry, tutto bene?" chiesero, fissando la figura a terra. Hermione sussultò, notando i capelli rossi della ragazza, che intanto aveva assunto un'espressione rassegnata e, tendendo una mano verso Harry, che non le aveva tolto un secondo gli occhi di dosso, stava chiedendo in tono stanco "Scusa, mi daresti una mano a tirarmi su?". Il ragazzo, come perso in un universo sconosciuto, sussultò "Oh....oh, sì, certo" disse, afferrando la mano che gli veniva testa e tirando. La ragazza si rimise in piedi, spazzolando la divisa nera che la identificava come alunna di Hogwarts. Tutti le puntarono gli occhi addosso, poichè era ben chiaro che non era del primo anno, eppure nessuno di loro l'aveva mai vista. Lei, assicuratasi che il vestito fosse del tutto pulito, lanciò un'occhiata circolare, capendo di aver ormai commesso un'errore. Si era scoperta, e ormai non poteva più far finta di nulla. Sospirò, allontanandosi i capelli rossi dal volto "Bene, te la sei voluta....e adesso?" pensò, guardando con aria guardinga il gruppetto che la spiava dalla porta dello scopartimento. Le risposero vari tipi di sguardi. Da quelli incuriositi di Dean, Seamus e Neville, a quello confuso di Ron, che fissava ora lei ora Harry, a quello decisamente sospettoso di Hermione. Era quello lo sguardo che temeva di più, dopo quello di Harry. Decise di tentare la fuga, pur odiando l'idea, anche se le possibilità di successo erano poche "Ecco....beh, grazie. Ora devo andare...." provo a dire, facendo un passo indietro. Harry si riscosse dal suo stato catatonico, afferrandole il polso "Aspetta !!!!!!!!" disse, senza nemmeno rendersene conto. Alex fissò la mano che la stringeva, delusa "Ecco, lo sapevo....oh, ma perchè mi devo sempre cacciare nei guai?" pensò, chiudendo gli occhi, mentre tutti fissavano Harry sorpresi e poi tornavano a guardare lei, aspettando.

Questo fu il primo vero incontro di Alexandra Lance con i suoi futuri compagni di scuola

 

Ma cosa cavolo ci faceva Alex, in corridoio, quando avrebbe dovuto starsene buona e non farsi scoprire? Tutto era cominciato pochi minuti prima dell'episodio appena avvenuto, nello scompartimento in testa al treno, occupato solo da lei e Lupin. Erano passate neanche due ore da quando il treno era partito, ma lei era già stufa. Aveva letto un libro dall'inizio alla fine, senza sosta, aveva sistemato le sue cose, aveva guardato fuori dal finestrino per un tempo indeterminato, ma alla fine si era veramente scocciata. Per questo aveva fissato i suoi occhi scuri su Lupin, che stava sfogliando il giornale, finchè lui non l'aveva guardata. Allora aveva chiesto "Si può sapere quanto durerà ancora questo viaggio? Io sono stufa.....". Lui le aveva sorriso, condiscendente "Mettiti calma, arriveremo non prima delle 6 di stasera" rispose. Alex spalancò gli occhi "Che cosa????? Ma è solo l'una !!!!!!! Dovrò starmene rinchiusa qui dentro altre 5 ore ???????" urlò, alzandosi in piedi. Lui la guardò, con una scintilla divertita negli occhi "Vedi alternative?" chiese, sarcastico, senza sapere che si stava cacciando nei guai. Lei infatti annuì, decisa "Sì. Vado a farmi un giro in corridoio". Con un gesto sicuro, si voltò verso la porta scorrevole e la aprì. lui la fissò, stupefatto "Ma....Alex !!!! Non devi farti scoprire, ricordi? E' troppo rischioso...." tentò di obiettare, ma lei si limitò a scrollare le spalle "Starò attenta a evitarli" disse, uscendo. Lui non potè far altro che guardarla, esasperto "Dio mio, se quella non è la copia di suo padre...." mormorò, rassegnato, tornando a guardare il giornale, ma senza riuscire a concentrarsi. Sentiva l'odore di catastrofe imminente......(Ehi, che ne dici di prendere il posto della Cooman, a Hogwarts? Ne azzecchi più tu di lei....NdA)

 

Alex iniziò a camminare spedita, senza riflettere, verso il fondo del treno. Passando, vide tanti scompartimenti pieni di ragazzi che ridevano e chiaccheravano, apparentemente incuranti del tempo infinito che mancava alla meta. Sospirò "Certo, se si rivedono ora dopo tanto tempo è logico che per loro il viaggio passi in fretta....ma io non conosco nessuno....nessuno con cui posso chiaccherare, almeno" pensò sconfortata, continuando a camminare. Arrivò senza nemmeno accorgersene fino in fondo al treno, dove qualcuno stava appoggiato al finestrino, guardando fuori. Senza nemmeno guardarlo, fece per superarlo, ma in quel momento il ragazzo si voltò, e sbatterono uno contro l'altro. Alex si sentì cadere all'indietro, e urtò pesantemente contro il pavimento "Ahia !!!!" le sfuggì, mentre alzava gli occhi per vedere colui contro il quale aveva sbattuto.....vide che era un ragazzo alto, moro, con gli occhiali che gli erano andati di traverso e sembravano incrinati..... spostandosi gli avevano sollevato i capelli.....scoprendo la fronte.....dove spiccava nitida una cicatrice che lei conosceva troppo bene.....che chiunque nel mondo dei maghi conosceva......Alex si immobilizzò, riconoscendolo. Il ragazzo, che ancora non ci vedeva bene a causa degli occhiali, si scusò, evidentemente scambiandola per un'altra, vsito che la chiamò con un nome sconosciuto, e nel frattempo cinque ragazzi si affacciarono sulla porta dello scompartimento, richiamati dai rumori e dai lamenti, ma lei non li vide. Continuò a fissare il ragazzo che le stava davanti, immobile, conscia di essere davvero nei guai fino al collo. Perchè quel ragazzo era Harry Potter.

 

Harry tese la mano, afferrando quella di lei e issandola in piedi, senza smettere per un solo secondo di fissarla. La ragazza ricambiò il suo sguardo, rassegnata ma senza vacillare, come sfidandolo a domandarle se era davvero lei. Harry non riuscì a spiccicare parola, cercando disperatamente qualcosa da dire ma non trovando nulla, e limitandosi a fissarla. Dietro di lui, Ron, Seamus, Dean e Neville si sporsero per osservare meglio la ragazza, scambiandosi gomitate e sorrisetti di apprezzamento. Hermione sospirò; va bene gli altri tre, ma Ron sapeva della ragazza strana che Harry aveva incontrato, un minimo di sospetto almeno poteva anche venirgli....e invece stava li a guardarla come un idiota......seccata, diede ai quattro una gran spinta che li fece ruzzolare in corridoio e uscì a passo altero, fissando con sospetto la ragazza, che si voltò verso di lei, sebbene il suo polso fosse sempre bloccato da Harry, ricambiando l'occhiata. L'aria tra le due si fece tesissima. Ron deglutì, fissandole con terrore, mentre gli altri tre cominciarono a capire che c'era qualcosa che non andava. Le due ragazze continuarono a fissarsi per qualche secondo, poi Hermione ruppe il silenzio, chiedendo "Scusa, ma tu chi sei? Indossi la divisa di Hogwarts....stai andando li?". Alex la guardò, sentendo una viva irritazione nascere in risposta a quel tono sospettoso, e non potè fare a meno di replicare, in tono sarcastico "Sai, non mi risulta che il treno faccia fermate intermedie, e di certo non è salutare scendere in corsa, quindi....si, vado a Hogwarts". Ron gemette. Era uno scontro tra titani, tra due volontà testarde e incrollabili. Hermione si avvicinò ancora "Sembri grande per essere del primo anno....dimostri almeno 14 anni....eppure non ricordo di averti mai vista" dichiarò, incrociando le braccia. Alex non la imitò, visto che Harry non le aveva ancora lasciato il polso, ma assunse comunque un'espressione provocatoria "In effetti ho 15 anni, e non frequento il primo anno, bensì il quinto......solo che gli altri quattro li ho frequentati all'estero. Per questo sarebbe stato difficile che tu mi avessi visto prima......soddisfatta?". Seccata, si liberò il braccio con un gesto deciso, che stupì Harry, rivolgendo tutta la sua attenzione ad Hermione, che stava digrignando i denti per la rabbia "Ehm.....potremmo sapere il tuo nome?" chiese intanto una voce gentile. Alex si voltò a guardare chi aveva parlato, e incrociò lo sguardo di un ragazzo dai capelli rosso fuoco e gli occhi blu. La stava guardando con fare adorante. Gli sorrise, provando una simpatia istantanea per lui "Alex....andra.....Lance" disse, lanciando un'occhiata a Harry mentre diceva il nome. Lo vide sussultare, e si morse la lingua. Stare zitta mai, eh? pensò, evitando  per un soffio di colpirsi platealmente la testa con un pugno e affrontando lo sguardo di fuoco di Hermione, che alla domanda di Ron si era fatto ancora più cattivo "Altre domande?" chiese, provocandola. Hermione ringhiò quasi, livida, ma fu Harry a parlare "Sì....sei tu? Sei la Alex che ho conosciuto quest'estate, vero?". La ragazza perse tutta la sua sicurezza, e lo fissò spaventata "Harry, io non....non posso risponderti....proprio non posso...." "Ah, non puoi? Prima fai la spavalda, ora la riottosa, vero? E poi, come fai a conoscere il suo nome????" strillò, puntandole contro il dito. Alex si voltò e la fissò, glaciale. Si era proprio sufata di essere sospettata continuamente senza potersi discolpare; avanzò con passo deciso verso Hermione, spingendola dentro lo scompartimento. Gli altri cinque le seguirono di corsa, e Ron corse vicino ad Hermione, fissando ora con aria truce la ragazza sconosciuta "Ehi !!! Lasciala stare !!!!" esclamò, arrabbiato. Alex lo fissò con aria sorpresa, reprimendo un sorriso che, nonostante tutto, le stava nascendo dal cuore. Alzò le mani in segno di pace., poi iniziò a parlare in tono spedito "Dunque, per quanto possa anche essere la prima volta che io vedo lui" e indicò col pollice Harry, che stava alle sue spalle, e che sussultò nel venir chiamato in causa "Non ci vuole molto nel capire chi è, vista la cicatrice......credo tu sappia che Harry Potter è molto famoso nel  mondo dei maghi da quattordici a questa parte, visto che non è cosa da tutti salvarsi per ben quattro volte da Voldemort". Tutti sussultarono nel sentire quel nome, ma Harry la fissò, incredulo e ammirato. Era la prima persona, a parte Silente, Sirius e il professor Lupin, che osava nominare quel nome a parte lui. Alex fece finta di nulla e continuò "Immagino tu sappia anche che è citato in libri come Storia della magia moderna, Il bene e il male delle arti oscure e anche in Grandi maghi del ventesimo secolo..... Inoltre, e di questo non posso essere sicurissima ma tirerò a indovinare, immagino che tu" disse, guardando Ron, che impallidì leggermente "Sia il suo migliore amico, Ron Weasley.....anche tu sei parecchio famoso, sai? E tu, invece, dovresti essere Hermione Granger, la migliore alunna di Hogwarts da oltre cento anni, insostituibile compagna di avventure dei due.....ci ho preso?". I tre la fissarono stupefatti, quantomeno per la tranquillità che esibiva. Nemmeno Hermione riuscì a replicare. Alex ruotò sorridendo su se stessa, fissando ora Harry, Seamus, Dean e Neville. Si concentrò su questi tre "Mi dispiace, ma credo di non avere la minima idea di chi siate voi, invece" disse in tono lieve, sorridendo disarmante. Dean avanzò, arrossendo, e le tese la mano "Oh, io...io sono Dean Thomas, e questi sopno il mio migliore amico Semaus Finnigan e Neville Paciock. Siamo tre alunni del Grifondoro, come Harry, Ron e Hermione...ah, forse non sai cos'è Grifondoro....è" "So benissimo cos'è, grazie" disse lei "So molte cose di Hogwarts.....mi hanno informato...." disse misteriosamente. Harry la fissò, incerto "Ehm....sei qui per frequentare quale anno?" chiese. lei lo fissò, impassibile, per alcuni secondi, e lui si sentì morire sotto quell'occhiata indagatrice "Questo non posso dirtelo. In realtà non è detto che frequenterò la scuola....è solo che il mio tutore mi deve parlare e questo era il mezzo più rapido per raggiungerlo". Ron inarcò il sopracciglio "Il tuo tutore?" chiese. Alex guardò lui, stavolta "Sì, è un professore....oh, beh, a questo punto vi devo proprio lasciare.....scusate....ci si vede...." fece per uscire, apparentemente tranquilla, dallo scompartimento, ma una mano decisa si chiuse sul suo polso "Aspetta !!!!!!!!!!" urlò Hermione, ancora arrabbiata. Alex si voltò, fulminandola con gli occhi "Lasciami" intimò, glaciale; Hermione non mollò la presa "Prima dimmi la verità. Chi sei?". Alex ripetè "Lasciami" in tono che andava crescendo, ma la brunetta scosse il capo "Non mi convinci, ragazzina....ci sono troppi misteri nella tua vita.....credo che tu sia una spia.....magari al servizio del Signore Oscuro....perchè sorvegli Harry?" esclamò. Gli occhi di Alex si infiammarono, e l'aria intorno a lei parve colorarsi di rosso. "Cosa?" disse, in tono letale. Harry, sconvolto, indietreggiò, mentre Ron non sapeva che fare "Hermione...." disse, incerto. Ma la ragazza non accennò a lasciare la presa. Seamus, Dean e Neville, sconvolti, indietreggiarono fino a guadagnare la porta dello scompartimento "Harry, qui la situazione si fa un po' troppo personale....ci vediamo a scuola, eh?" dissero, prima di fuggire via. Lui quasi non li badò, tanto era preso da ciò che accadeva fra le due ragazze. Erano in una fragile posizione di stallo, e un minimo cedimento poteva far esplodere l'una delle due. Hermione sapeva benissimo di cosa era capace, ma Alex era un'incognita....ed era questo che lo spaventava. Infine, fu proprio lei a parlare "Come osi insinuare che io sia una spia di Voldemort?????" sibilò, allungando la sua mano e serrandola sul braccio di Hermione, quello stretto al suo polso. Si trattenne a stento dal liberarsi. Sapeva di esserne benissimo in grado, ma ora era così arrabbiata che avrebbe potuto ferire la ragazza, e non lo voleva assolutamente, nonostante tutto. "Ti avverto, per il tuo bene, lasciami, oppure...." non finì la frase. Dal corridoio arrivò il rumore di tre paia di piedi che avanzava verso il loro scompartimento, e la porta, che Dean aveva chiuso di scatto, altrettanto platealmente si aprì, rivelando la figura pallida di Malfoy e delle sue guardie del corpo. Alex guardò, incerta, i tre, poi Hermione, la cui presa sul suo polso si era affievolita, e che ora sembrava molto meno arrabbiata e molto più preoccupata. Malfoy, lanciando un'occhiata circolare, sibilò "Toh, guarda chi si vede.....il grande Potter, Weasley l'amico dei babbani e la cara secchiona babbana.....a chi hai spezzato il cuore quest'estate?". Hermione sussultò, mentre le lacrime le salivano agli occhi. Alex fissò il ragazzo, incredula. Perchè trovava tanto gusto nell'offendere le persone? Chi diavolo era?Intanto Ron, nel sentire le sue parole, sguainò la bacchetta, urlò "Cosa le hai detto ????????"  e si lanciò contro il ragazzo. Hermione lo fermò appena in tempo, lasciando Alex e afferrandolo per le vesti, aiutata da Harry "Ron, no !!! Non ne vale la pena, non per me....ti prego..." esclamò; il ragazzo si dimenò, arrabbiato, e Malfoy rise "Che c'è, ti fai frenare da una donna, Weasley? Forse lo stare coi babbani ti ha rammollito, oppure...ah, no, ho capito !!!!!!! I tuoi sono così a corto di soldi che ti hanno raccomandato di leccare il più possibile i piedi a lei e al famoso Potter, così i loro genitori vi aiuteranno...oh, dimenticavo, Potter non ha più i genitori....si sono fatti ammazzare come degli idioti....come quel Diggory......". Alex scosse il capo. Come poteva provare tanto rancore, tanto odio? Chi cavolo era quello? Harry lasciò Ron, arrabbiato nero a sua volta "Attento, Malfoy. Forse non ti ricordi come ti abbiamo ridotto tre mesi fa per una battuta del genere...." sibilò. Alex lo guardò, dubbiosa. Che era successo? Malfoy mantenne il suo sorriso sprezzante, che vacillò solo un secondo "Oh, mi ricordo benissimo......a proprosito.....io non ho detto nulla a mio padre, per non dispiacerlo....ma ora potrei farlo...non credo sarebbe troppo contento.....". Hermione, che stava ancora trattenendo a fatica Ron, lo fissò, sprezzante "Non è che avevi troppa paura a parlargli quando ce l'avevi davanti? E aspettavi solo di rivelare la cosa quando fossi stato al sicuro a Hogwarts? Di certo a tuo padre non farebbe piacere sapere come ti sei fatto fregare da Harry, da tre Weasley e da una babbana come me....". Malfoy smise di sorridere, quasi fosse rimasto senza parole, poi sputò fuori, con rabbia malcelata "Stai zitta, sporca mezzosangue !!!!!!". Hermione indietreggio, quasi l'avesse colpita fisicamente. Ron, non più trattenuto, fece per lanciarsi contro Malfoy, che alzò con aria amorevole la bacchetta, quasi non stesse aspettando altro.....ma all'improvviso qualcosa gli sventolò sotto il naso: una baccheta lucida e scura, dall'aria minacciosa, e poco sopra di essa, due occhia altrettanto scuri, luminosi e carichi d'ira "Provaci" lo sfidò la voce della ragazza che gli stava di fronte. Malfoy deglutì. Il suo volto era contratto dalla rabbia e pronto allo scatto, tutto il suo corpo era evidentemente pronto all'azione......cercò di rimediare "Salve, bellezza. Credo di non averti mai vista prima....sei nuova? Io sono...." "So benissimo che sei" lo interruppe lei "A parte che ti hanno chiamato per nome, non ci vuole molto a riconoscere un Serpeverde....Malfoy, vero? Draco, mi pare....figlio di Lucius Malfoy, ex amministratore di Hogwarts, licenziato tre anni fa per faccende legate alla comparsa di un diario di Voldemort finito stranamente in mano a una ragazzina del primo anno....." Malfoy sussultò, e lei sorrise, sempre puntandogli contro la bacchetta "Che c'è Malfoy? Ti da fastidio sentir pronunciare il nome del Signore Oscuro? Eppre credevo che nella tua famiglia fosse venerato come un dio...... comunque si, io sono nuova, mi chiamo Alexandra Lance....e credo che il resto non ti interessi". Lui la fissò, sorpreso, intimorito ma stranamente ammirato. Tentò di darsi un contegno "Sai, sei....brillante. Ti vedrei bene tra i Serpeverde....se vuoi un consiglio, lascia perdere questi straccioni, e scegliti con cura le amicizie, ora che il Signore Oscuro sta per tornare.....averti tra le sue fila non gli dispiacerebbe.... e ti porterebbe tanto potere e gloria.....". Qualcosa scattò negli occhi di Alex, qualcosa di duro e crudele, che congelò il sorriso del ragazzo. Abilmente, lei fece ruotare il polso e disse, in tono tranquillo "Vox Evaniscat" puntando la bacchetta contro la gola del ragazzo. Ci fu un secondo di silenzio stupefatto, poi Malfoy si portò le mani al collo, tentando di parlare, ma dalla sua bocca non uscì alcuno suono. Dietro di lui, Tiger e Goyle indietreggiarono, atterriti. Lui, dopo qualche istante, si rese conto di cosa gli aveva fatto e la fissò, furente. Lei ricambiò senza problemi lo sguardo "Non guardarmi così, se fai un uso così stupido della tua voce è inutile che tu ce l'abbia. Ora ascolta, visto che non puoi parlare: Primo, le amicizie me le scelgo da sola, e non starò certo con uno che mi viene a dire cosa devo fare. Secondo, non osare mai più propormi di allearmi al signore oscuro. Morirò prima di passare dalla sua parte.....certo, so che gli piacerebbe avermi con sè, ma non per ciò che credi: perchè così ci sarebbe una minaccia in meno alla sua vita. Sì, perchè vedi, io ho giurato che il fine ultimo della mia vita sarebbe stato fargliela pagare per tutto ciò che mi ha tolto quando avevo solo 5 anni....quindi l'ultima cosa che farò sarà stare con un mangiamorte !!!!!! Detto ciò te ne puoi anche andare !!!!!!!!!!". Lui la guardò, furente, e nonostante non riuscisse a parlare, lei distinse sulle sue labbra le parole "Tu non sai chi sono?" e "Mio padre". Scosse il capo "Sei sordo, oltre che muto? Ma allora tu proprio non ascolti..........Ti ho già detto che so chi sei. E quanto a tuo padre....come avrai capito, non è un mangiamorte a farmi paura. Sei tu, piuttosto, che hai paura di tuo padre, Malfoy......Hermione ha ragione. E ora scusami, ma credo di aver detto anche troppo". Lasciandoli tutti immobili e attoniti, Malfoy compreso, uscì dallo scompartimento, dirigendosi verso l'altra estremità del treno. I suoi pensieri turbinavano "Cosa ho combinato? Cosa ho combinato? Dio, che stupida....mai che..." "Aspetta !!!!" Si bloccò. Harry, vincendo lo stupore, l'aveva seguita, e ora la tratteneva per un braccio. lei lo guardò "Sei tu? Lo so che sei tu....sei la ragazza di quest'estate, vero?". Aex si maledisse mentalmente. E certo, aveva mostrato la stessa sicurezza di allora.....che scema, si era scoperta troppo "Che posso fare? Che faccio? Cosa diavolo....oh, idea ! Perdonami Harry, ma....." pensò, puntando di nascosto, dietro la propria schiena, la bacchetta. Harry non se ne accorse, anzi continuò a guardarla, aspettando, almeno fino a quando una voce radiosa dietro di lui non disse "Ciao, Harry !!!!!!". Lui, arrossendo di botto, si voltò, incredulo, a guardare Cho Chang, che gli sorrideva cordiale. Non si rese nemmeno conto do aver lasciato la presa, e nemmeno che Alex era sparita. I suoi occhi vedevano solo la ragazza di Corvonero......e Alex, che proprio su quello contava quando aveva lanciato l'incantesimo di richiamo, ne approfittò per scomparire. Ma, quando stava per mettersi a correre, si voltò, vedendo Malfoy che usciva dallo scompartimento seguito da due pallidi Tiger e Goyle; sorridendo, gli punto la bacchetta contro e disse "Reverto !!!!". Il ragazzo sentì uno schiocco, e la voce gli tornò d'improvviso. Ma, prima che potesse usarla, lei disse "Pensa prima di parlare, d'ora in poi" e scappò via, incurante della sua occhiata velenosa.

Harry fissò inebetito Cho che si avvicinava, incredulo, incapace di spiccicare una sola parola di fronte al sorriso smagliante che lei gli rivolgeva. La ragazza lo raggiunse, dicendo in tono affabile "Sono mesi che non ci vediamo !!!! Come stai?". Lui deglutì, poi urlò, con voce stridula ed estremamente innaturale "Benissimo !!!!!!!!! E Tu ?????????". Il sorriso le vacillò negli occhi, e la ragazza li abbassò "Beh.....per quanto può andare bene, non c'è male...." mormorò. Harry si diede dell'idiota. Aveva perso tre mesoi prima il ragazzo, ucciso da Voldemort per qualcosa che non lo riguardava affatto, come poteva stare? Ma perchè faceva sempre la figura del cretino con lei? Anche quando l'aveva invitata al ballo, l'anno prima....cercando di non pensarci, guardò in volto la ragazza, notando solo allora le occhiaie scure che le circondavano gli occhi scuri "Ehm, Cho? Sicura di stare bene? Sai, sembri motlo stanca...." disse, arrossendo. Lei lo guardò, colpita che l'avesse notato "Sì, sai stanotte non ho chiuso occhio..... il pensiero di tornare a Hogwarts per la prima volta dopo.....beh, lo sai.....e in treno non c'è un posto libero....sono riuscita a stento a cacciare da qualche parte il mio baule.....". Si appoggiò, visibilmente distrutta, alla parete, e Harry le afferrò un braccio, preoccupato. Senza che se ne rendesse conto, le parole gli uscirono di bocca spontanee "Nel mio scompartimento ci sono posti liberi. Se vuoi puoi sederti fino a Hogwarts....ti farebbe bene anche un sonnellino....". Lei aprì gli occhi stanchi, che aveva chiuso per un momento, e lo guardò con riconoscenza "Davvero Harry?" chiese. Lui annuì, arrossendo ma sentendosi via via più sicuro "Certo. Vieni, ti presento ai miei amici" disse, aprendo la porta e facendole strada. Lei gli sorrise, felice, ed entrò. Quando entrò, Hermione volse lo sguardo su di lei, e parve non poco sorpresa nel vedere la ragazza mora invece  della rossa che Harry stava rincorrendo. Fissò incerta Cho che si sedeva, e Harry che la aiutava ad accomodarsi, e chiese "E lei dov'è?". Harry si voltò verso di lei, assente "Lei chi?" chiese. Hermione capì cos'era successo "OOOHHHH !!!!!!" esclamò, alzandosi e andando di persona in corridoio a vedere. Era vuoto, ovviamente. Imprecò "Ci ha giocato !!!" sussurrò, voltandosi per tornare dentro, fissando ora Ron, che non sapeva che dire, poi Harry, che sembrava ricordarsi all'improvviso del perchè era uscito in corridoio. Solo Cho era all'oscuro di tutto "Che succede?" chiese in tono curioso. I tre si zittirono, fissandola, in preda al dubbio. Che dovevano fare? Hermione, riflettendo lucidamente e in fretta, decise di far finta di nulla "Oh, nulla, una nostra amica......tu sei Cho Chang, vero? La cercatrice di Corvonero" disse in tono affabile. La ragazza le sorrise "Sì. E tu sei Hermione Granger, la più brava della scuola, no?". Hermione arrossì, compiaciuta, annuendo, e Cho si voltò verso Ron "E tu sei Weasley, vero? Il migliore amico di Harry....il fratello di Fred e George, e di Charlie Weasley, no?". Ron annuì, incerto. Poi lei tornò a guardare Harry, sorridendo "Sapete, il treno è zeppo, e io ieri non ho dormito nulla....così Harry è stato così gentile da portarmi qui, dicendo che c'era posto......dimmi, Hermione, tu e Harry state sempre insieme, non è che in realtà c'è del tenero tra voi?" chiese con curiosità genuina. Le reazioni che seguirono quella frase innocente furono spettacolari. Harry divenne prima viola, per l'idea che Cho poteva farsi di lui, poi bianco come un cencio, per le possibili altre implicazioni. Ron fece saettare due occhi di fuoco dalla ragazza che gli stava davanti all'amico, esclamando "COOOOSA ?????". Poi Hermione. Hermione si limitò a guardarli entrambi, alternativamente; poi scoppiò a ridere. Una risata pura, limpida e cristallina che spazzò via ogni dubbio nella mente di tutti tre. Si voltò, assai divertita, verso Cho, dicendo "Oh, no, ti assicuro, guarda, già sopportarli così è dura......questa storia era venuta fuori anche l'anno scorso, ma siamo solo amici, davvero". Cho rise insieme a lei, divertita. Harry si diede dell'idiota per non aver negato con la stessa calma di Hermione, poi si voltò verso Ron, che aveva ancora un'espressione dubbiosa sul volto e guardava le ragazze, e non riuscì a trattenersi dal dirgli "Hai una faccia da oscar, Ron". L'amico lo fissò, non capendoci un tubo, e chiese, in tono innocente "E che diavolo sarebbe un oscar?" chiese. E Harry Potter, colui che era sopravvissuto, scoppiò a ridere. Rise di cuore, gaio, senza più pensieri, come non glia ccadeva da mesi, insieme ai suoi più cari amici e alla ragazza per cui aveva una cotta tremenda e cominciava a piacergli sempre di più. Rise fino alle lacrime, buttando fuori ciò che teneva rinchiuso da troppo nel suo animo. Ma, nel suo cervello, in un angolo scuro, restava fissa l'immagine di quei due occhi scuri....Alexandra Lance rimaneva ancora un mistero.....un mistero di cui avrebbe dovuto scoprire molte cose.......

 

Alex entrò come una furia nello scompartimento dove Lupin stava leggendo ora un libro, facendolo sobbalzare "Ma che....Alex, cosa......." esclamò, vedendo che estraeva la bacchetta, la puntava sul baule e urlava "Reducio !!!!!!". Questo tornò ad essere una valigetta portatile, che lei afferrò, insieme alla gabbia con il bicchiere d'acqua all'interno e la borsa con la scopa. Lupin si alzò, non capendo che voleva fare "Ma che ti è preso?" esclamò, arrabbiato. lei lo fissò con urgenza "Harry mi ha scoperto. L'ho bloccato, ma mi cercheranno ancora......devo scomparire" disse. Lui la afferrò per le spalle, dicendo in tono seccato "Vedi che facevi meglio a startene qui? Ora che hai in mente?". Lo disse con ironia, sapendo che non poteva mica scendere da un treno in corsa. Ma lei sorrise, enigmatica, in un modo che non gli piacque per nulla, dicendo "Questo" e puntandosi contro la bacchetta con la sinistra. Lui, realizzando con terrore che cosa stava per fare, scattò in avanti per bloccarla, urlando "Aspe...." "TRANSFERO !!!!!" urlò lei, svanendo, proprio mentre lui afferrava il vuoto dove lei era stata un secondo prima. Si era.....smaterializzata !!!!!!!. Lupin, incredulo e infuriato, guardò lo scompartimeno ora vuoto, a parte per la sua pèresenza, e afferrò le sue cose "Quella stupida......mai avuto tanti pensieri da quando.....dio santo.....oh, e ora? Dove sarà finita? La barriera di Hogwarts....accidenti !!!!" urlò, puntandosi contro la bacchetta e smaterializzandosi a sua volta. Decise di raggiungere la banchina di Hogsmeade. Magari Hagrid o qualcuno del villaggio l'aveva vista.....

Alex ricomparve sopra la piattaforma di pietra della stazione di Hogsmeade, ricadendovi sopra con un balzo. Si guardò rapidamente attorno, era deserta "E certo, il treno deve arrivare solo tra 4 ore e mezza...." disse, dandosi dell'idiota per la decima volta nella giornata....ed erano solo le due....andiamo bene !!!!!!! Voltando lo sguardo sul bosco dietro di lei, vide infine una figura gigantesca che stava accarezando qualcosa. Indecisa, provò ad avvicinarsi "Ehm...scusa?" disse, in tono di scusa. L'omone si voltò verso di lei, rivelando una barbona enorme che gli copriva òa bocca e un faccione simpatico. Quando si alzò in piedi, vide che era altissimo, enorme.....quasi un gigante....."Meglio non dirglielo, questo" riflettè, dicendo invece "Ehm, scusa, sai mica dirmi come si arriva a Hogwarts? Devo andarci urgentemente....devo vedere Silente.....". L'omone la fissò, poi un sorriso si disegnò sul suo volto "Sicuro. Lo so chi sei tu !!! Sei sua nipote, di Silente intendo, vero?" Io sono Rubeus Hagrid" disse, tendendo la manona. Lei porse la sua, sentendosela stritolare, ma sorridendo "Ah, sì, il guardiacaccia, vero? E l'insegnante di Cura delle Creature magiche. Zio Albus mi ha parlato molto di te....si fida molto......" sorrise. Lui divenne rosso per l'orgoglio, cascandoci in pieno "Vero, proprio vero. Guarda, ti piacciono? Sono Schiopodi Sparacoda. Li stavo allevando per quest'annio" disse fiero, indicando le bestie vicino a lui. Alex le fissò, dubbiosa, cercando però di sembrare entusiatsa "Fant...tastiche !!!!!!" esclamò, sorridendo stentatamente. Lui annuì "Vero? Beh, va bene.....dunque, tu volevi andare a Hogwarts, no? Allora devi....aspetta un po'. Tu non dovevi essere sul treno?" chiese, di nuovo sospettoso. Lei, sentendosi nei guai, annuì in fretta, e decise di dire la verità, o almeno parte di essa "Ecco....sì, in realtà, si...ma Harry....mi ha scoperto e...." si interruppe, guardandolo. Lui sorrise "Harry, eh? Lo conosco anche io quel monello.....va bene, vieni. Comunque credo che tu debba raggiungere al più presto tuo zio". La condusse su per un viale alberato, in cima al quale c'era una fila di carrozze identiche, prive di cavalli o altri animali, apparentemente in attesa. Hagrid andò dalla prima e aprì la porta. Alex guardò prima lui, poi la carrozza, dubbiosa "E con quella che ci dovrei fare? Io voglio solo sapere la strada per Hogwarts" ribadì. Lui la guardò, sorpreso "Ma questa ti ci porta, a Hogwarts. Ti ci porta, e poi torna indietro a prendere gli altri !!!!! A piedi è lunga, sai". Lei annuì, rassegnata, e salì a bordo. "Grazie" disse, mentre la carrozza partiva. Lui scosse il capo, e la salutò con la mano, prima di tornarsene agli animaletti che stava curando. Lei iniziò a guardare fuori, annoiata, sperando che quella cosa si sbrigasse. Infine, dopo un quarto d'ora, il tanto famoso castello di Hogarts apparve in lontananza. Lei, che non ne poteva più, prese la bacchetta dalla cintura, la punto verso la testa della carrozza e disse "Velocitatem augeo !!!!". La carrozza accellerò, triplicando la velocità e spingendola all'indietro per il contraccolpo. Lei sorrise. Hogwarts si avvicinava sempre di più, e con esso la sua nuova vita.

 

Lupin apparve a sua volta sulla banchina, pochi secondi dopo; Hagrid stava giusto scendendo dal viale, e nel vederlo lo salutò allegramente "Professore !!!! Gran giornata per materializzarsi, vero? Ho appena spedito a Hogwarts la ragazzina rossa....". Lupin gli saltò quasi addosso, urlando "Hai visto la ragazza rossa? Dove? Dov'è ora, Hagrid?!!!!!!!!!!". Il mezzo gigante indietreggiò "Sulla....carrozza.....l'ho spedita da Silente....ho fatto male?" chiese, preoccupato. Lupin imprecò "Maledetta stupida !!!!" urlò, poi prese la bacchetta e disse, rivolto a Hagrid "Non una parola di ciò che stai per vedere. Prometto che stasera ti spiego tutto". Hagrid annuì, e Lupim urlò "Transmuto !!!!!". Immediatamente il suo corpo si abbassò, allungandosi, e due secondi dopo dove c'era lui stava un lupo dal pelo scuro, che scattò in direzione del sentiero, veloce e arrabbiato. Hagrid, stupito e ammirato, esclamò all'aria "Però !!!!! Che bel colpo !!!!!!!! Chissà se ora la raggiunge.....chissà come ha fatto....oh, meglio così, eh?" disse, tornando dai suoi amati animaletti.

Lupin corse senza sosta, gli occhi lupeschi che cercavano ininterrottamente la carrozza, le narici dilatate, gli istinti animaleschi di cui era dotato tesi. All'improvviso, appena prima di perdere conoscenza e fondersi totalmente con la sua natura di lupo, la sentì. La scia nell'aria era ancora chiara, doveva essere passata da poco....questo lo aiutò a mantenere coscienza di sè, e con rinnovato vigore si lanciò su per il pendio, cercando di raggiungere il mezzo che ora gli era apparso davanti agli occhi. La lingua rossa penzolava fuori, in segnò di affannò "Ma quanto veloce va quel coso? Non è normale......vuoi vedere che anche questa è opera sua?" pensò, non potendo parlare, e accellerò ancora, affiancando finalmente il veivolo. Con un balzò, riuscì a spalancarne il portello laterale, e ci si buttò dentro, atterrando sul sedile e accucciandosi, ringhiando. La ragazza, che stava guardando fuori dall'altra parte, si voltò a fissarlo. Il lupo sentì che c'era qualcosa che non andava. Qualsiasi ragazzina quindicenne avrebbe come minimo urlato, nel vedere un lupo maschio adulto che le piombava ringhiando a 30 cm di distanza, ma lei lo fissava con occhi ridenti, quasi lo conoscesse, divertita.......poi aprì la bocca, dicendo in tono di scusa "Sì, lo so, lo so, ho sbagliato, ma che potevo fare?". Lo sconcerto dovette leggersigli chiaro negli occhi giallastri da lupo, perchè lei li fissò e scoppiò a ridere. Poi, mentre lui la guardava stupefatto, gli puntò contro con decisione la bacchetta, urlò "Transmuto !!!!" e lo fece tornare umano. Lui era quasi senza parole "Sapevi....che ero io?" sussurrò con un filo di voce. Lei, risistemando la bacchetta nella cintura, annuì semplicemente. Lui si accomodò meglio sul sedile, ancora sconvolto "Ma come ????" esclamò. Lei incontrò i suoi occhi e gli sorrise, tranquilla "Andiamo" replicò in tono allegro "Chi è che ti ha preparato le pozioni in quest'ultimo mese, visto che tu sei una frana? Credevi davvero che non sapessi cosa stavo facendo? E credi non mi sia accorta che quando sei sparito in piena notte era, guarda caso, luna piena? E che il molliccio che ho trovato in cantina si è trasformato nel globo lunare quando ti ha visto.....credi non l'abbia notato? E poi....." continuò, facendo un gesto verso di lui, che la fissava sempre più stupito e ammirato "Hai lo sguardo lupesco". Stavolta lo aveva totalmente spiazzato, visto che l'uomo scosse il capo a lungo, prima di guardarla di nuovo e ripetere, incredulo "Lu....pesco?". Ma che cavolo voleva dire?. Lei rise della sua confusione "Proprio così. Lupesco. Selvaggio e incontrollabile, puro e sincero.......capito, caro il mio animagus?". Lui balzò in piedi, sbattendo così la testa contro il tettuccio della carrozza ma non badandovi. Ora era veramente troppo "Sai anche questo !!!!!!!!!!" urlò, al limite dell'incredulità. Lei lo fissò, pragmatica "Beh, sennò come avresti fatto, prima?" rispose. Lui, zittito, si risiedette, senza abbandonarla con gli occhi, mentre lei spiegava "E poi lo so da tempo.....ti ho visto che ti esercitavi, la notte, in giardino......beh, perchè fai quella faccia?" chiese, vedendo una scintilla colpevole negli occhi di lui "Non crederai mica ci sia qualcosa di male, vero?". Lui sospirò, rinunciando a capire qualcosa di quella strana ragazza e sussurrando "Non è forse così?" in tono spento. Lei scosse il capo, risoluta "Io non credo proprio. Perchè dovrebbe, scusa? Hai trasformato ciò che per anni è stato il tuo problema in una facoltà, un'abilità.....io lo considererei un vantaggio. Poi c'è il fatto del registro....ma di certo non è la prima volta che qui a Hogwarts c'è qualche animagus nascosto.....". Lui la guardò, sorpreso, ma gli occhi di lei l'avvertirono di non dire nulla al riguardo, e continuò imperterrità "E poi credo che in questi tempi sia meglio tenere nascoste certe abilità per i tempi duri....che purtroppo arriveranno quasi di certo" concluse, triste, fissandolo. Lui si guardò le mani "Il fatto è che....non so nemmeno come ho fatto...." mormorò, rivolto più a se stesso che a lei. Per questo lo stupì sentirla dire, prima di potersi trattenere "Lo so io". In un attimo una luce squarciò le tenebre che gli annebbiavano il cervello, una consapevolezza improvvisa lo prese, e tutti i tasselli mancanti andarono al loro posto, mentre fissava incredulo per l'ennesima volta quella strabiliante ragazzina dai capelli fulvi, che gli sorrideva indulgente "SEI STATA.....TU ???????????????" urlò, senza più freni, afferrandola per le spalle "Ma...ma come?????" urlò ancora, incapace di crederci. Eppure lei annuiva, sorridendo, lievemente imbarazzata. Lui, lentamente, iniziò a capire mormorò"Le....pozioni....". Alex annuì "Sai, ho messo a frutto l'esperienza acquisita a Beauxbatons. Lo sai che li sono dei maestri nell'arte delle pozioni complicate...... all'inizio ho solo messo un effetto calmante aggiuntivo, che ti facesse mantenere la coscienza di te stesso. Poi ho applicato altre modifiche, fino a renderlo un fattore naturale, molto simile alla trasformazione in animagus. E' una tecnica sperimentale, ma ha funzionato benissimo". Lui scosse il capo "Spe...rimentale? Mi hai usato come cavia?". lei sorrise "No, non è esatto. Io sapevo che avrebbe funzionato"."Lo sapevi? Cos'è, una specie di sesto senso?" "Se vuoi chiamarlo così...." altro sorriso enigmatico. Lui iniziò a temere che ci fosse ben altro "Non avrai....delle visioni....." mormorò, ormai pronto a sentire qualsiasi cosa. Lei si limitò a sorridere ancora, non negando nè ammettendo nulla. Lui, terrificato, decise di lasciar perdere "Mi hai...." "Oh, tra parentesi, dal mese prosimo la luna non ti farà più alcun effetto. Al massimo ti sentirai....lupesco dentro, ma la trasformazione avverrà solo su comando. E vedo che la padroneggi già benissimo" Lui la fissò, serio "Sai cosa hai fatto per me?" disse, commosso. Lei scrollò le spalle "Solo ciò che era in mio potere fare, quindi non c'è bisogno che mi ringrazi. Non ho fatto nulla di impossibile......". Lui sorrise, nonostante tutto "Incredibile....sei veramente incredibile.... tuttavia.....sorvolado sul fatto che padroneggi pozioni come un'alchimista, che conosci l'incantesimo per riportare un animagus a natura umana e, scommetto, anche quello per diventare animale, e mi gioco la camicia se non ci hai provato tu stessa, c'è il fatto che tu ti sia smaterializzata dal treno per piombare qui....cosa che una ragazzina di quindici anni non dovrebbe assolutamente conoscere......". Lei sorrise con aria di scusa "Ehm...ecco....beh, immagino tu l'abbia capito. L'ho imparato a Durmstrang". Lui annuì "Il corpo d'elité" disse, ma lei scosse il capo "Certo, per entrarvi bisogna avere una padronanza perfetta dell'incantesimo di smaterializzazione.... ma non è ciò che intendevo. Forse non lo sapete, ma li si inizia a studiare la smaterializzazione al terzo anno, al quarto se ne è ormai padroni......ecco perchè lo so fare bene....." spiegò. Lui, perplesso, annuì "Questo sarà meglio che tu lo riferisca subito a Silente....insieme alla lista di altre cose che sai fare quando non dovresti. Almeno non hai provato a materializzarti direttamente al castello....." "Ma non si può !!!!!!!!" "Cosa?". Lei lo fissò, esasperata "Non si può materializzarsi entro le mura di Hogwarts, lo so benissimo. Ieri mi sono letta tutta Storia di Hogwarts, so tutto degli incantesimi di protezione intorno al castello......". Lui sorrise. Alex era una perenne fonte di sorprese....e di guai "Beh, a quasto punto non ti chiedo perchè l'hai fatto....ma hai visto che facevi meglio a startene buona nello scompartimento?" ironizzò. Lei sbuffò "Ma scusa, che noia !!!!! E poi volevo parlare al più presto con zio Albus". Uno scossone fece oscillare la carrozza, e Lupin si appoggiò allo schienale per mantenere l'equilibrio "A proposito, com'è che sto affare va così veloce? Opera tua?". Lei sorrise "Avevo fretta" si limitò a rispondere. Lui sospirò, ormai rassegnato. "Ok, allora oltre a questo c'è qualche altra cosa che mi devi dire? Tra parentesi, come hai fatto a distrarre Harry?". Lei guardò altrove "Ecco....è arrivata una ragazza....mi pare si chiami Cho Chang...." "E posso sapere come mai passava di lì proprio in quel momento la ragazza per cui Harry ha una cotta tremenda da due anni?. Lei mise il broncio "Ho solo fatto in modo che non trovasse posto altrove e che arrivasse li....non credo che Harry avrà poi tanto da ridire". Lui, a dispetto di tutto, rise "Quindi glielo dirai". Lei annuì, seria "Quando potrò, gli dirò tutto". Lui la fissò, attento "Altre magie che non avresti dovuto fare?" chiese, malizioso. Lei guardò fuori dal finestrino. Stavano per arrivare "Intendi a parte aver tolto la voce a Malfoy?" disse in tono noncurante "COSA ????????". Lei si voltò co aria seccata "Non la finiva più di blaterare, offendeva Harry e gli altri come se si divertisse un mondo....mi ha fatto venire i nervi......è pure venuto a dirmi che dovrei scegliermi meglio le amicizie ora che il Voldemort è risorto.....così almeno impara a ascoltare un po' anche gli altri........non ti preoccupare, poi gliel'ho restituita". Lupin la fissò, ammutolito senza bisogno di incantesimi. La scomparsa della voce era un'altra magia di livello elevatissimo, soprattutto per una quindicenne.....no, ormai doveva saperlo. Lei non era una quindicenne normale. Era la nipote di Silente, era un 'abile combattente e una provetta alchimista, e chissà quante altre cose ancora. Ma soprattutto era figlia di suo padre.....cosa che le dava uno spirito terribilmente libero e ribelle. La carrozza superò le mura di Hogwarts, rallentando. Lui decise di starsene zitto. Non era la persona più adatta per risolvere il problema. Ma non potè fare a meno di preoccuparsi per quella ragazza così straordinaria......oltre ad ammirarla. Perchè, viste le sue capacità, se era stata richiamata a Hogwarts, un motivo c'era di sicuro. Come aveva detto lei, i tempi duri stavano arrivando.....e dovevano essere veramente duri se una delle loro armi vincenti era una quindicenne....... Lupin sospirò, facendola scendere e andando incontro alla professoressa McGranitt che si stava avvicinando, sorpresa "Devo portarla subito da Silente. E' molto, molto importante" disse. Lei lanciò un'occhiata alla ragazza e annuì "Seguitemi" disse, incamminandosi con passo spedito. Lupin annuì, voltandosi per dire "Vieni, Alexandra" e incamminandosi a sua volta. Alex, guardandosi attentamente intorno, varcò per la prima volta la soglia di Hogwarts.

 

 

Scusate per il ritardo di questo capitolo, ma questo periodo è davvero terribile.....allora; la storia sta entrando nel vivo, e abbiamo iniziato a scoprire qualcosa di più sulla nostra Alex.....per quanto riguarda gli incantesimi, me li sono inventati con l'aiuto del mio fidato vocabolario di latino. Se c'è qualche errore perdonatemi, ma la grammatica sono du anni che nn la studio, qualche errore è inevitabile.....per il resto, come vi sembra la storia? Premetto che sarà lunga, e con parecchi colpi di scena......ah, domanda. Secondo voi chi è il tanto famigerato padre di Alex? recensite, poi io stilo una classifica....ma....niente anticipazioni !!!!!!!!!!

Aspetto commenti, mi raccomando. E grazie a tutti quelli che mi hanno già scritto, mi ha fatto davvero piacere. Infine, ricordo che la ff andrà avanti lentamente, anche perchè in contemporanea sto scrivendone una su Capitan Tsubasa (Holly e benji) sempre pubblicata su questo sito. per chi la volesse leggere il titolo è Angel's Tears, e siamo già al 23 capitolo....ma anche quella andrà ancora per le lunghe....bene, credo di avervi detto tutto. Scrivetemi. Grazie, Alewen

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Capitolo 5
*** capitolo cinque: nuovi arrivi e chiarimenti ***


Capitolo 5:

Capitolo 5:

Nuovi arrivi e chiarimenti

 

Harry scese dal treno rosso, stanco e affamato, quando le luci del tramonto erano ormai scomparse da Hogsmeade. Si stiracchiò con piacere, guardandosi attorno alla ricerca di una testa rossa. Ma l'unica visibile era quella di Ron, che gli stava affianco, e poco più in la quella di Ginny, che stava chiaccherando con le compagne del Grifondoro. Della ragazza misteriosa nemmeno l'ombra. Deluso, il ragazzo si voltò ad aiutare Cho a trascinare giù dal treno la sua valigia; lei lo ringraziò con un sorriso smagliante che lo fece arrossire e gli fece dimenticare all'istante Alex. La ragazza afferrò la maniglia della borsa, dicendo "Grazie Harry, davvero. E' stato un viaggio molto piacevole. Ci vediamo a Hogwarts.....qualche volta magari possiamo anche studiare insieme, che ne dite?" chiese, rivolta a tutti e tre. Harry, rosso fino alla radice dei capelli, non riuscì che ad annuire, mentre Ron ridacchiava ed Hermione, alla parola studio, rizzava le orecchie "Ma certo !!!!!!!!!!!" esclamò, entusiasta "Volentieri. Ci vediamo dopo" disse. Cho annuì "Ok. Ciao Harry, Ron" e si diresse verso un gruppo di Corvonero che stava passando in quel momento. Harry la fissò, deluso, senza nemmeno riuscire a salutarla. Ron ormai rideva senza freni, e l'amico lo guardò, malevolo "La pianti, per favore?" disse, acido. Ron rise più forte "Avevi una faccia troppo buffa.....da....da ospar, ecco !!!!!!!!!!". Hermione sospirò "Si dice oscar, Ron. E non sta bene che tu rida così di Harry.....e tu, Harry....potresti anche sforzarti di parlarle un po', eh? In effetti è una ragazza molto brillante e simpatica" commentò, compiaciuta. Harry fu interiormente contento che non l'avesse giudicata sospetta come aveva fatto con Alex, ma si guardò bene dal dirlo, limitandosi ad annuire. Hermione si voltò verso le carrozze, dicendo in tono pratico "Sarà meglio muoverci. Io ho fame, e poi sta per piovere, temo.....". Nemmeno a farlo apposta in quel momento grosse gocce iniziarono a scendere dal cielo, abbondanti e beffarde. I ragazzi guardarono il cielo, scuro e beffardo, poi corsero verso le carrozze, accalcandovisi sopra. Harry, Ron ed Hermione salirono su una delle prime, riparandosi appena in tempo prima che il diluvio iniziasse a prendere piede. La ragazza guardò fuori, mentre il veivolo cominciava a risalire la via per Hogwarts, e rabbrividì, mentre Ron le diceva, ironico "Non è che stai cominciando a mostrare capacità divinatorie? Hai un talento maggiore della Cooman nel predire disgrazie.....". Lei lo incenerì con lo sguardo, visto che il suo rapporto con la professoressa di Divinazione non era dei migliori, voltandosi poi dall'altra parte. Harry si trattenne dal sorridere, e guardò fuori a sua volta, pensando. Certo che la vita era strana. Non succedeva nulla per mesi, e poi, all'improvviso....spunta fuori dal nulla una strana ragazza che sembra conoscerti bene, poi sparisce, poi te la ritrovi sul treno per la scuola....perchè era quasi sicuro che fosse lei, anzi, ne era certo. Poche potevano avere due occhi così scuri e luminosi, poche una tale determinazione e sicurezza nel tener testa a Malfoy. Quella era....lei. Ne era straconvinto. Ma cosa voleva dire, tutto questo? Una goccia traditrice andò a bagnargli la lente incrinata dell'occhiale, e lui si tirò indietro, infastidito, afferrandoli e tentando di asciugarli col bordo della divisa. La lente scricchiolò pericolosamente, inducendolo a fermarsi; Hermione, sorridendo, estrasse la bacchetta, la fece roteare con perizia, la puntò sugli occhiali e disse, in tono sveltò "Oculos repara". Immediatamente, le incrinature si rinsaldarono e svanirono, e due secondi dopo gli occhiali erano come nuovi. Lui la ringraziò con un sorriso "Chissà come non me la ricordo mai, questa....." commentò, rinfilandoseli. Lei scosse il capo, sorridendo, mentre Ron diceva "Siamo arrivati". Aveva ragione. L'entrata principale del castello apparve davanti a loro. Stavolta le carrozze non si fermarono in mezzo al viale, ma stazionarono per qualche secondo, una alla volta, davanti all'ingresso, in modo da non far bagnare eccessivamente i loro occupanti, come era successo l'anno precende. Harry saltò fuori, correndo su per i gradini e cercando di non scivolare, con gli amici al fianco. Arrivati nell'ingresso, trovarono la professoressa McGranitt che li aspettava. La donna fece un gesto di saluto in direzione dei tre, stazionando per un attimo con gli occhi su Harry, quasi a volersi assicurare che fosse arrivato davvero, e tutto intero, poi proseguì per accogliere quelli del primo anno, che stavano attraversando il lago con Hagrid, come voleva la tradizione. Harry provò una forte simpatia per quei poveretti, visto che il suddetto lago sembrava tutto tranne che tranquillo; le acque erano smosse dal vento furioso e gonfiate dalla pioggia, e la traversata non sarebbe stata certo agevole.....anzi......seguendo la folla, intanto, entrò nella sala grande, che era stata decorata sfarzosamente, a festa, per il rituale banchetto di benvenuto. Come oggi anno, brulicava di cappelli neri a punta, e di giovani vestiti con le divise nere che anche loro indossavano, rispettivamente decorate con un leone d'oro, un tasso rosso, un corvo nero su sfondo blu o un serpente verde. Raggiunta l'estremità opposta della sala, si sedette al tavolo dei Grifondoro, esattamente al centro, sull'estremità rivolta verso il resto della sala, di fianco a George Weasley. Ron si sedette alla sua sinistra, mentre Hermione si sedette di fianco a Ginny, di fornte a Harry, dando così le spalle al tavolo dei Tassorosso, che era attiguo al loro. Harry lasciò vagare lo sguardo per la sala, vedendo Cho ridere con gli amici e Malfoy confabulare con Tiger e Goyle, arrabbiato, lanciando occhiate velenose intorno, ma soprattutto nella loro direzione. Sogghignò "Mi sa che Malfoy non ha digerito lo scherzo della voce...." sussurrò a Ron, che rise a sua volta. Hermione invece fissò il tavolo dei professori, dicendo poi in tono stupito "Guardate....quello non è Moody?". Tutti si voltarono da quella parte. In effetti Alastor Moody, uno degli Auror migliori che il ministero avesse mai avuto, era seduto di fianco al professo Vitious, e si guardava attentamente intorno. Ron fischiò "Però, credevo non si sarebbe più fatto vedere qui, dopo ciò che gli era capitato l'anno scorso.....credete che insegnerà ancora Difesa? Cioè, non che l'abbia mai insegnata, ma....". Hermione, senza distogliere lo sguardo dall'uomo, annuì "Può essere....in fin dei conti l'anno scorso non ha insegnato....forse....". Harry era dubbioso "Ma allora, il professor Lupin?" chiese, guardandosi attorno. Lupin fece il suo ingresso proprio in quell'istante, andando incontro a Silente con un gran sorriso. Alastor Moody, sorridendo brevemente, si alzò e gli andò incontro per salutarlo "Visto? Che ci stanno a fare qui entrambi?" chiese Harry, convinto. Hermione scrollò le spalle "Boh..... aspettiamo un po', di certo poi Silente ce lo dirà......". In quell'istante gli alunni del primo anno entrarono, bagnati fradici, nella sala, accompagnati da Hagrid e dalla McGranitt. Nel trambusto che ne seguì, visto che per fortuna quest'anno si era deciso di sottoporre i poveretti a un incantesimo asciugante, nessuno notò la piccola figura che aveva seguito Lupin ed era rimasta nell'ombra, in attesa. Quando tutti furono di nuovo asciutti, la McGranitt portò lo sgabello e il cappello parlante, disponendoli di fronte ai nuovi alunni, che si guardavano attorno nervosamente, in attesa, alcuni pallidi, altri emozionati, altri ancora trepitanti. La donna prese la pergamena coi nomi e disse, mentre un silenzio carico di aspettativa scendeva sulla sala "Ora daremo inizio alla cerimonia di smistamento. Uno alla volta, quando chiamerò i vostri nomi, voi verrete qui, e vi siederete sullo sgabello. Poi, il cappello parlante vi smisterà nelle quattro case di Hogwarts: Grifondoro, Corvonero, Tassorosso e Serpeverde. Ma prima.....signor capppello, prego". Il consunto cappello nero, che fino a quel momento era sembrato inanimato, improvvisamente si riscosse, quasi raddrizzandosi; uno squarcio si aprì verso la metà della sua lunghezza, e una voce allegra cominciò a cantare

 

Mille anni ormai son passati

e di studenti ormai tanti ne ho smistati,

ma certo anche quest'anno

son qui a ricoprire il mio solito scranno

Era allora un tempo diverso, lontano

e cupo, ma fiero e desto,

e quattro maghi famosi un giorno mi diedero

facoltà di parlare, di capire e ascoltare.

Loro che questa scuola gloriosa sognarono,

vollero che qualcuno salvaguardasse ciò che crearono,

dividendo gli studenti con equità,

in base alle di ciascuno qualità.

Or lasciate che nelle vostre menti io guardi

e non vi preoccupate che il mio responso tardi.

In tanti anni che ho lavorato,

vi giuro nessuno ho mai messo nel posto sbagliato.

Dalle vostre doti e dal vostro cuore,

io capirò qual'è il vostro colore:

se l'oro ruggente, del Grifondoro,

o il blu tonante del buon Corvonero,

o ancora il bel rosso, del buon Tassorosso,

oppure il verde del grande serpente.

Su venite, fidatevi senza fare esitante,

poichè io sono il Cappello Parlante !!!!!!!!

 

La filastrocca finì, accompagnata da un applauso scrosciante degli studenti degli anni superiori. La McGranitt sorrise, poi srotolò la pergamena, inforcò gli occhiali e disse, in tono pratico "Bene, allora cominciamo: Awer, Allilin......". La ragazzina, dai capelli neri lisci e lucenti e gli occhi azzurri carichi di una luce intimorita, salì lentamente i gradini che la separavano dallo sgabello, spaventata, e vi si sedette con timore. Tremava visibilmente. Prese il cappello dalle mani della professoressa, ponendolo con qualche difficoltà, dovuta alle mani tremanti, sulla propria testa. Il cappello le scivolò sopra la fronte, coprendole gli occhi, e rimase inerte per qualche secondo. Poi, al centro esatto della stoffa, lo squarcio si spalancò di nuovo e....."CORVONERO !!!!!!!!!!" urlò la voce, gioiosa. Il tavolo dei Corvonero scoppiò in un'applauso fragoroso, mentre la ragazzina, sorridendo, correva per raggiungerlo. Poi lo smistamento continuò.

Dopo circa quindici minuti, erano rimasti solo due ragazzini, che vennero assegnati uno a Tassorosso e l'altro a Serpeverde. In totale, di quasi quaranta nuovi alunni, Grifondoro se n'era accaparrati nove, mentre le altre case veleggiavano anch'esse sulla decina. Tutti sospirarono di sollievo, voltandosi verso Silente e attendendo che facesse il suo solito discorso, per poi cominciare a mangiare. Ma subito apparve chiaro che c'era qualcosa di diverso. Il cappelo parlante era ancora lì, non era stato portato via, e la McGranitt stava ritta in piedi vicino allo sgabello, come in attesa. Hermione si sporse, cercando di vedere meglio "ma che succede? Harry, tu ci capisci qualcosa?" disse, lievemente irritata. Il ragazzo, perso nei propri pensieri, non la sentì nemmeno. Stava riflettendo sulle parole del cappello:In tanti anni che ho lavorato, vi giuro nessuno ho mai messo nel posto sbagliato . Ma allora anche lui....nonostante il cappello avesse detto che sarebbe stato un Serpeverde perfetto......l'aveva messo a ragione tra i Grifondoro, quindi......"Harry?" chiamò ancora Hermione, preoccupata, e lui si riscosse "Eh? Oh, scusa, ero perso nei miei pensieri. Dicevi?" disse in tono di scusa. lei gli lanciò un'occhiata esasperata, ma non disse nulla, poichè proprio in quell'istante Silente si alzò, e tutti gli occhi, compresi quelli di hermione e Harry, si puntarono su di lui, carichi di curiosità. Il preside si schiarì la voce "Per prima cosa, vorrei dare il benvenuto a tutti i nuovi arrivati, e un caldo bentornato a tutti gli altri. Pochi mesi fa ci siamo lasciati in occasioni non proprio liete; ora, anche se il tempo è passato tranquillamente, non dobbiamo permetterci di abbassare la guardia; non dobbiamo farci di nuovo cogliere impreparati. Per questo, ho richiamato a Hogwarts due miei cari amici. Credo che la maggior parte di voi ricordino il professo Lupin, che tornerà quest'anno a insegnare Difesa contro le arti oscure......". Il boato che seguì sovrastò senza problemi la voce di Silente che, sorridendo, si interruppe. Un applauso irrefrenabile partì dalla tavola dei Grifondoro per estendersi al resto della sala, tranne che per alcuni Serpeverde, che fissarono Lupin con aria disgustata. Silente se ne accorse, e si rivolse a loro, dicendo "Per quanto riguarda le....ehm.....circostanze in cui il professore ci ha lasciato, due anni fa, sono felice di dirvi che è stato tutto felicemente risolto. Quindi, ho provveduto subito a reintegrarlo nella carica che gli spettava di diritto. Il professor Moody invece aiuterà il professor Lupin nelle lezioni di Difesa, ma il suo vero scopo qui è il controllo totale del castello. Le sue capacità di Auror ci torneranno di certo utili, in un momento come questo. Siete quindi pregati di non rendergli il suo compito difficile". Sorrise. Tutti fissarono Moody, leggermente impauriti. Lui si limitò a ruotare avanti e indietro il suo occhio magico, senza dire nulla. Piton, la cui espressione era già da ritratto mentre veniva annunciato Lupin, divenne ancora più arcigno. Harry invece sorrise, sollevato. Silente riprese a parlare "Infine, come credo abbiate già notato, la cerimonia di smistamento non è ancora finita. Vorrei presentarvi infatti una nuova studentessa che ci raggiunge in condizioni un po' particolari. Si tratta di mia nipote, figlia di mia cugina, purtroppo deceduta, e su mia richiesta ha frequentato per due anni Beauxbatons e per i due seguenti Durmstrang. I professori, dopo aver valutato i suoi test, hanno deciso di ammetterla al quinto anno, con i suoi coetanei. Pertanto prego i suoi compagni di classe, e soprattutto i prefetti della sua casa, che ora appureremo quale sia, di aiutarla ad ambientarsi. Vi presento Alexandra Lance". La figura che stava nell'ombra avanzò con passo deciso, rivelandosi.....era la ragazza del treno. Harry sussultò, mentre Hermione spalancava la bocca e Ron sussurrava, afferrandolo per il braccio "E lei !!!! Harry, è lei !!!!!!!!!". Harry annuì, senza badare alle occhiate curiose di Ginny, e continuò a fissarla. Era....la nipote di Silente? Era lui il suo tutore? Incredibile.....scosse il capo, cercando di capirci qualcosa. Non era l'unico ad averla riconoscuta. Dal tavolo dei Serpeverde, Malfoy aveva fissato la ragazza con occhi spalancati, e ora li aveva ristretti a due fessureminacciose, guardandola con odio. La ragazza intanto aveva raggiunto lo sgabello vicino alla McGranitt. Si sedette, e con un gesto sicuro si cacciò in testa il cappello, che le coprì subito gli occhi. nella salà calò un silenzio nervoso.

 

Per un secondo non sentì nulla. La stoffa nera e consunta le coprì la visuale, impedendole di guardarsi intorno. Attese, ma nulla accadde. Poi, una vocetta ironica le parlò come nell'orecchio, dicendo "Impazienti, eh? Mi chiedevo proprio quando ti avrei conosciuta, signorina.....uh, che mente complicata....mai visto una testa così piena di cose.....beh....però, però.....ma guarda......". Alex sbiancò. Se poteva leggerle nella testa, poteva anche vedere che....."Non ti preoccupare, bambina, non svelerò il tuo segreto. Se vuoi tenerlo nascosto, è una tua scelta. Per il resto....vediamo.....dove ti metto? Uh, scelta difficile......oh, mente brillante, attenta......saresti adattissima per Corvonero.....gran voglia di lavorare, nessuna paura di affrontare compiti duri......Tassorosso farebbe proprio per te.....uh, astuzia, grande astuzia, intraprendenza e....un certo non rispetto per le regole........Serpeverde ti renderebbe forte, bambina, molto forte....."

A quelle parole, Alex rabbrividì, ma non tanto per paura. Sapeva bene la fama di Serpeverde, casa di grandi maghi oscuri, ma sapeva anche che lei mai e poi mai sarebbe diventata come loro, per quanto potesse insegnarle quella casa. Più che altro la preoccupava il fatto che ormai era un minuto buono che il cappello rifletteva. Sentiva la curiosità della sala crescere. Lui riprese a parlare "Poi.....ah.....lealtà, cuor saldo e coraggio fino quasi all'irriverenza.....una Grifondoro perfetta. Parola mia, sei una delle più difficili che mi sia capitata......adatta a tutte quattro le case, e con facoltà così brillanti che non ce n'è una che superi le altre.....Che faccio con te?". Alex chiuse gli occhi, sudando freddo, e si permise di rispondere mentalmente a quella voce incalzante "Ascolta, non pensare a ciò di cui ho bisogno io....mettimi dove invece c'è bisogno di me....." sussurrò. Il cappello fece una strana mossa, e lei ebbe come l'impressione che stesse sorridendo "Ah, certo. Questo risolve tutto. Tante buone qualità, tanta magia, tanto potere latente, ma sopra a tutto metti sempre il cuore.....questo spazza via ogni dubbio.....cuore forte, cuore di drago......credo sia giusto....GRIFONDORO !!!!!!!!!!!". Alex sentì che l'ultima parola veniva urlata a tutta la sala, e il tavolo di Grifondoro esplose. Di certo avere tra di loro la nipote di Silente doveva renderli felici, pensò, togliendosi il cappello con aria sconvolta. Perchè le aveva detto quelle parole? Era un caso? Perplessa, si alzò, lanciando uno sguardo alla tavola dei professori, dove Lupin e Silente le sorridevano, incoraggianti. Lei ricambiò con uno sguardo indagatore, volgendo poi loro le spalle e avviandosi verso i suoi nuovi compagni. Superò i tavoli delle altre tre case con passo deciso e arrivò all'estremità del  tavolo dei Grifondoro, dove per tradizione si sedevano sempre i nuovi arrivati; lei però lanciò un'occhiata lungo tutto il tavolo, rallentando solo impercettibilmente, poi i suoi occhi si fissarono su un punto ben preciso e continuò ad avanzare, percorrendo il lato esterno, cioè passando in mezzo tra il tavolo di Grifondoro e quello di Tassorosso, fino ad arrivarne circa alla metà. Esattamente dove erano seduti Harry, Ron ed Hermione. La ragazza si fermò, fissandoli con aria sicura ma anche leggermente spaventata, poi si avvicinò e chiese, in tono neutro "Posso.....sedermi con voi?". Li fissò, uno ad uno, aspettando.

Harry e Ron non riuscirono a rispondere, fissandola a bocca aperta, quasi non avessero mai visto una ragazza. Lei attese, guardandoli paziente, finchè Hermione, seccata e acida, disse in tono gelido, scostandosi appena "Ma certo, siediti pure". Alex guardò il piccolo spazio che aveva lasciato tre sè e l'altra ragazzina dai capelli rossi, che la fissava incuriosita, e sorrise "Grazie" disse, in tono talmente riconoscente e sollevato che Hermione sentì svanire gran parte della sua rabbia, e si ritrovò a fissare stupita la nuova arrivata, sentendosi molto più bendisposta nei suoi confronti. Intanto, Ron sembrò ritrovare, almeno in parte, l'uso della parola "Non ci avevi detto....di essere....la nipote....di Silente" balbettò, arrossendo. Lei sorrise "Lo so....mi dispiace avervi ingannato, ma non potevo rivelare nulla finchè non avessi parlato con lui e non me ne avesse dato il permesso.....in realtà non potevo fare nulla fino ad ora senza il suo permesso....." disse, in tono corrucciato. I ragazzi la fissarono, incerti, non capendo bene cosa intendesse con quella frase, ma lei rimase in silenzio, afferrando la forchetta e attaccando con decisione il suo pasticcio di carne. Poi, alzando gli occhi su Harry che invece il suo piatto non lo aveva ancora toccato, disse "Avanti, chiedimelo. So che è da stamattina che vuoi farlo". Lui la fissò, sconvolto, mentre Hermione si voltava a guardarla, stupita, e Ron spalancava la bocca. Ma Alex sorrise, sicura, e Harry si fece coraggio "Eri tu? La nipote della signora Figg, intendo". Lei annuì "Già. Oh, ovviamente non sono sua inpote.....solo una lontana parente, ma lei ha dato ai tuoi zii questa versione perchè la cosa sembrasse meno sospetta....altrimenti il fatto che all'improvviso si fosse ritrovata in casa una quindicenne dai capelli rossi avrebbe fatto parlare per secoli le pettegole del quartiere, vero?" disse, fissandolo maliziosa. Harry, suo malgrado, sorrise. Di certo sua zia Petunia non si sarebbe lasciata sfuggire l'occasione di insinuare che la parentela tra le due fosse più stretta di quanto dicessero, avendo avuto a suo tempo la signora Figg la stessa capigliatura rossa che ora Alex mostrava, orgogliosa. Ridendo divertito, chiese "Ma cosa ci facevi lì?". Ecco. Ora arrivava la parte difficile, pensò Alex, posando la forchetta sul piatto e sospirando. Fece per parlare, ma Hermione la prevenne "Dovevi controllarlo, vero? Vedere se stava bene". Alex spalancò gli occhi, voltandosi stupita a fissarla. Ma gli occhi castani di Hermione esprimevano sicurezza e comprensione, e senza pensarci si ritrovò ad annuire. Harry la fissava, incredulo, e lei decise di raccontare tutto "E va bene. Sì, Harry, dovevo controllare da parte di zio Albus che tu stessi bene e che non stessi progettando....colpi di testa, come scappare da  casa Dursley. Lascia che ti dica che, dopo aver visto tuo zio, la voglia di aiutarti a fuggire si è fatta sempre più grande.....ma purtropopo anche io talvolta devo obbedire agli ordini. Ho fatto il mio rapporto, e credo che dal tono zio Albus abbia capito che non ero tanto contenta, ma ha fatto finta di nulla e mi ha spedito a Parigi, per il resto delle vacanze. Ero ospite presso una delle mie vecchie compagne di Beauxbatons......non so se la conoscete, ma credo sia venuta qui, si chiama Fleur Delacourt". A quel nome, Ron divenne prima viola, poi pallido, ed Hermione serrò spasmodicamente le labbra, arrabbiata, concentrandosi sul suo piatto, senza guardare il ragazzo. Alex li fissò, meravigliata, per un secondo, poi i suoi occhi si spostarono su Harry, interrogandolo. Lui fece un gesto vago, come per dire che era una storia lunga, e lei continuò a raccontare la sua, di storia, lanciando occhiate curiose ai due "Poi ti ho incontrato a Diagon Alley. Questo non era previsto. Oh, forse non mi hai riconosciuto, ero la ragazza che stava col professor Lupin". Il ragazzo sbarrò gli occhi, mentre Ron e Hermione prestavano loro nuovamente attenzione "Eri tu? Devo ammettere che non ti ho neanche tanto badato....." si scusò, ma lei scosse il capo "Mi ero mascherata apposta. Non dovevo farmi riconoscere......ma del resto, nemmeno tu dovevi essere li quel pomeriggio.....". Harry rise "Giusto. E poi?". Lei sospirò "Beh, ho fatto i miei acquisti a Diagon Alley. Zio Albus mi aveva mandato apposta Remus perchè mi facesse da guida......poi abbiamo preso il treno espresso per Hogwarts" disse, tentando disperatamente di trovare un modo per spiegare cosa fosse successo in quell'occasione, senza scoprirsi. Sentiva su di sè gli occhi di tutti e tre, e iniziò a spiegare "Ecco.....allora, prima di tutto, era la prima volta che venivo a Hogwarts. Di solito è sempre stato zio Albus a venirmi a trovare. Quindi, non avevo la minima idea di quando lungo fosse il viaggio.....e così, dopo due ore, dopo aver letto libri e fatto tutto ciò che mi veniva in mente, mi ero stufata. Ho deciso di farmi un giro in corridoio, anche se Remus mi aveva avvertito che non era una grande idea. La mia testradaggine ancora una volta ha avuto il sopravvento, e sono uscita. Mi chiedevo come facevate voi, ogni anno, a sopportare qul viaggio così lungo, ma guardando nei vari scompartimenti ho capito che, per degli amici che non si rivedevano da mesi, quelle ore passavano ben in fretta......solo che io non avevo nessuno con cui chiaccherare. E così, rimuginando, sono arrivata fino in fondo al treno, e lì mi sono scontrata con Harry. Il resto lo sapete". I tre la fissarono, increduli, poi Hermione esclamò "Beh.....ma.....cavolo !!!!!!!!! Però.....a parte tutto.....beh, credo di doverti delle scuse. Tu non potevi spiegarti, e io ti ho accusata senza aspettare un secondo......". Alex le sorrise "Lascia stare. Credo di essere io a dover chiedere scusa a voi. Soprattutto a te, Harry" disse, fissandolo. Lui scosse il capo "Non è colpa tua. So benissimo che Silente mi vuole tenere sotto controllo, e credo ne abbia anche tutte le ragioni". Lei fece un sorriso tremulo, ma nella sua mente non si sentiva poi così tranquilla "E invece è proprio colpa mia, Harry. Per questo, ma soprattutto per ciò che non ti ho detto, e che ancora non ti posso rivelare........" pensò, guardando altrove, verso Hermione, la quale ne approfittò per chiedere "Senti, ma quell'incantesimo che hai lanciato a Malfoy.....a parte che ti dobbiamo ringraziare, era anche ora che qualcuno gli dicesse le cose in faccia come hai fatto tu....ma è un incantesimo molto elevato....come fai a conoscerlo così bene?". Alex sorrise, enigmatica "Beh, sai a Durmstrang ho imparato tanto cose.....e anche a Beauxbatons....e poi adoro leggere i libri di incantesimi e provarli.....è uno dei miei passatempi preferiti !!!!!!!!!!" esclamò. Hermione la fissò meravigliata, ma sorrise, capendola benissimo. Ron gemette "Oddio, un'altra fanatica.....piuttosto, dove sei finita dopo? Sei scomparsa.......". AHIA !!!!!!! E ora cosa si inventava? "Ecco......sono tornata nello scompartimento, dove Remus mi ha fatto una bella lavata di capo e mi ha....diciamo camuffato....in modo che se anche voi foste venuti a vedere, non mi avreste riconosciuto....." Che bugia spaventosa !!!!!!!!! Ma non poteva fare altrimenti, purtroppo. Grazie al cielo, sembrarono accettare la spiegazione senza troppi dubbi. La ragazza li fissò, sollevata, mentre Hermione diceva, in tono cordiale "Senti, se hai bisogno di aiuto, chiedi pure a me, sono un prefetto !!!!!!!!!!". Ron quasi si strozzò col succo che stava bevendo, e la fissò incredulo "Cosa ????? E perchè non ce l'hai detto, scusa??????????" chiese, deluso e arrabbiato, mentre Hermione arrossiva "Beh...ecco....non volevo che mi consideraste....ecco....presuntuosa, o secchiona.....o....ecco....io...." si interruppe, rossa in volto, senza avere il coraggio di guardarli in volto. Harry sorrise, dicendo in tono allegro "Hermione, io non so te, ma il dubbio che tu potessi non diventare prefetto non mi ha mai sfiorato. E a te, Ron?". L'amico aveva ancora una faccia scura e delusa, ma si ritrovò a sorridere alle parole di Harry "Vero. Sinceramente Hermione, ci avrei messo la mano sul fuoco"  disse. Lei li guardò, grata, e scoppiò a ridere "Voi due siete così...così.....scemi !!!!!!!" esclamò; Alex credette di non aver capito la metà di ciò che era successo, quindi decise di chiedere delucidazioni, partendo da un punto fondamentale "Scusa, ma che sarebbe un prefetto?" chiese, interessata. Hermione la fissò, dapprima stupita, poi comprensiva, ricordandosi che non era mai stata a Hogwarts, e spiegò "Beh, di solito si viene nominati prefetti all'inizio del quinto anno, se ci si è particolarmente distinti gli anni precedenti per i voti e la condotta. Sono studenti che hanno la responsabilità di aiutare e guidare i nuovi iscritti della loro casa, e conoscono le parole d'ordine per accedere alle sale comuni......ah, le sale comuni sono....". Ma Alex stava annuendo "Oh, ho capito. Sai, mi hanno dato delle informazioni generali sulla scuola e sulla struttura didattica, ma non mi avevano spiegato queste cose......quindi tu sei uno dei nuovi prefetti del Grifondoro, no? Se sei al quinto anno.....". Hermione annuì, compiaciuta "Esattamente, l'incarico e la spilla di prefetto sono arrivati insieme alla lettera che conteneva l'elenco dei libri di quest'anno.....devo ammettere che mi ha fatto molto piacere......ma purtroppo mi secca dover dire che quest'anno i prefetti del Grifondoro sono meno di quelli di tutte le altre case.....è vergognoso.......ma si sà, finchè certa gente non studia e pensa ad altro.......". Alex notò che, nel dire queste parole, stava guardando fisso Harry e Ron, che sbuffarono in risposta "Hermione, è inutile, sarebbe troppo noioso diventare prefetti" disse il ragazzo dai capelli rossi, piccato. Lei gli lanciò un'occhiata severa, ma preferì stare zitta. Alex si trattenne a stento dal ridere, dicendo "Beh, adesso ho capito.....certo che anche zio Albus...... prima mi offre di fare il prefetto, poi non mi dice nemmeno cosa vuol dire......". Evidentemente aveva detto qualcosa di strano, perchè tutti tre la guardarono all'improvviso, increduli. Alex si ritrasse "Beh? Che c'è?" chiese, sulla difensiva. Harry, scrollando confuso la testa, disse "Ma.....come è possibile? Ti hanno chiesto di....fare il prefetto? Ma....tu non sei mai stata a Hogwarts......come......perchè.....". La ragazza scosse il capo "Io....non lo so. So solo che, insieme a me, è arrivata una lettera dai miei professori di Beauxbatons e di Durmstrang, che da quel che ho capito riportava i miei voti..........poi mi hanno fatto fare un test d'ammissione, qui, e credo sia andato......" "Benissimo" finì una voce alle loro spalle. Tutti e quattro si voltarono a guardare chi aveva parlato, e videro la professoressa McGranitt, che stava ritta in piedi tra Alex ed Hermione, sorridendo compiaciuta "Naturalmente, ci aspettavamo grandi cose dalla nipote di Albus Silente, ma la signorina Lance si è rivelata una vera sorpresa. E' una studentessa modello, il suo livello di preparazione è altissimo; vi basti sapere che il test che avevamo preparato per il suo ingresso era volutamente difficile, superiore ai test G.U.F.O. Per certi aspetti era quasi al livello dei test M.A.G.O. se non superiore. Non è che volessimo renderle le cose difficili fin dall'inizio, solo volevamo non essere indulgenti e vedere seriamente a che punto fosse la sua preparazione. Vi assicuro che, se fosse stato necessario, non avremmo esitato a insierirla in una classe inferiore, addirittura al primo anno; ma lei ha supererato ogni possibile ipotesi. Ha preso il massimo dei voti, cavandosela egregiamente anche su quesiti fatti apposta per essere impossibili per una studentessa della sua età. Ha rivelato di possedere conoscenze superiori a quelle di ragazzi del sesto anno, oserei dire anche del settimo per alcuni aspetti. E infatti noi avevamo deciso di inserirla almeno al penultimo anno. Anzi, c'era chi la voleva direttamente all'ultimo. E' stata la signorina Lance stessa a chiedere di essere messa insieme ai suoi coetanei, e noi ovviamente non abbiamo potuto rifiutare. Allora io, il professor Piton di Serpeverde, la professoressa Sprite di Tassorosso e il professor Vitious di Corvonero abbiamo deciso, tutti concordi, che il minimo che si poteva fare era renderla un prefetto della casa cui fosse stata assegnata, qualunque essa fosse. E devo dire che sono lieta che sia proprio la mia casa, signorina Lance. So bene che lei ha solo una conoscenza teorica di Hogwarts, per ora, ma sono fiduciosa che in pochi giorni si sentirà del tutto a suo agio; inoltre, se avrà bisogno di aiuto, sono certa che la signorina Granger sarà felice di darglielo. Signorina Granger....la raccomando a lei. Signorina Lance.....tenga" disse, tendendo ad Alex un distintivo luccicante. La ragazza lo prese, tremante, e lo appuntò sul risvolto della divisa, come Hermione, con mani insicure. La professoressa sorrise, guardò ancora per un secondo le due ragazze, con fare compiaciuto, poi si avviò verso il tavolo dei professori. Alex era diventata viola per l'imbarazzo "Beh....ecco, adesso sapete perchè" si limitò a dire. Harry le sorrise, così come Ron, senza alcun rancore o gelosia, ed Hermione le saltò quasi al collo "Ma...ma sei...un GENIO !!!!!!!!! Diventare prefetto senza aver mai frequentato Hogwarts....prendere il massimo a un esame simile......finalmente qualcuno che mi capisca !!!!!!!!!!" esclamò, abbracciandola. Alex sorrise, ricambiando l'abbraccio, grata. Ron fissò Harry "Oh, no !!!! Non ne bastava una, di Hermione?" chiese in tono fintamente lamentoso. La ragazza si voltò subito verso di lui, con occhi di fuoco "Cosa hai detto, scusa?" disse, glaciale. Lui, spaventato, rispose in fretta "Ehm....niente, niente. Piuttosto, Alexandra, che materie hai scelto di frequentare?". La ragazza lo fissò "Per prima cosa, Ron, e anche voi due, preferirei che non mi chiamaste Alexandra. E' troppo pomposo come nome....chiamatemi Alex, ok?". Ron e Harry si fissarono, ancora una volta sorpreso. poi annuirono "Ok Alex" dissero all'unisono. Lei sorrise "Per quanto riguarda le materie....beh, mi avevano mandato una lista con tutte le possibilità, e ho scelto di frequentare Aritmanzia, Cura delle creature magiche e Antiche Rne. Voi?" chiese, curiosa. Hermione fece un sorriso a trentadue denti "Io faccio le stesse materie !!!!!!" esclamò, contenta. Alex sorrise, sollevata "Davvero? Oh, meno male, così potrai aiutarmi per i primi giorni" disse. La ragazza annuì, scuotento i suoi capelli castani. Harry invece spiegò "Noi invece facciamo Cura delle creature magiche e Divinazione". La ragazza lo fissò "Oh. Allora non faremo tutte le ore insieme......sapete, ci ho pensato molto, ma poi ho deciso di scartare Babbanologia, visto che dai cinque anni in poi ho vissuto presso parenti babbani. Immagino che sia stato lo stesso ragionamento che a suo tempo avete fatto voi, Harry, Hermione". I due si guardarono, colpevoli "Non....non è stato proprio così" disse Harry, arrossendo "Io....beh, non sapevo che fare, e ho scelto le stesse materie di Ron....ed Hermione....." "Io il terzo anno ho seguito tutti i corsi" disse lei "A parte Divinazione, che ho mollato a Pasqua. Poi ho deciso di lasciare anche Babbanologia, visto che non ce la facevo più, come dici tu, il fatto di vivere tra i babbani ha influito sulla scelta" spiegò con un po' di disapputo. Non le piaceva ricordare di aver dovuto mollare, anche se era stata l'unica soluzione. Alex annuì "Beh, credo che fosse un impegno al di là delle forze di chiunque.....e comunque, sei sempre la migliore studentessa di Hogwarts, no?". Hermione si riprese, sorridendo imbarazzata "Beh, allora, se hai bisogno di aiuto, basta chiedere, ok?" disse ancora, solerte. Alex le sorrise, mentre Ron alzava l'indice sinistro e diceva "Ma non chiederle consigli su come utilizzare il tempo libero, o ti troverai segregata in biblioteca, mi raccomando". Hermione lo fissò, arrabbiata "Come hai detto ?????!!!!!!!!!!!" urlò. Lui la fissò, sorridendo straffottente "Non è in biblioteca che hai conosciuto il bel Vicky? Chissà quanti ricordi !!!!!!!" disse. Hermione divenne rossa, per l'imbarazzo e la rabbia, e  i due iniziarono a litigare come al solito. Harry, seccato, borbottò "Ecco, mi pareva strano. Erano quasi tre ore che l'argomento non veniva toccato.........". Alex li fissò, stupita, poi guardò lui "Ma....fanno sempre così?" chiese in tono stupito, ma che conteneva una chiara nota di divertimento. Lui sorrise "Oh, no, anche peggio. Quei due sono nati per litigare l'uno con l'altra" disse in tono teatrale. Lei lanciò un'occhiata ai due in questione, con un mezzo sorriso ironico "Sì, certo, come no....." commentò dubbiosa, e Harry ebbe la netta sensazione che avesse capito benissimo che stavano realmente le cose. Le fece un ghigno complice, cui lei rispose, per poi osservare, in tono casuale "Però, ultimamente non faccio altro che imbattermi nel grande Harry Potter.....a casa sua, a Diagon Alley, sul treno e ora qui; e sono pure nella sua stessa casa....quale onore......mi faresti un autografo?" disse, con tono falsamente implorante. Lui arrossì, confuso, e Alex scoppiò a ridere "Scusami....non dovevo....ma non ho resistito.....senti, Harry, mi dispiace davvero. So che non è bello avere qualcuno che ti viene a controllare di continuo, ma non avevo scelta. E poi credo tu capisca perchè zio Albus era preoccupato per te" disse, ora seria. Lui scosse il capo "Non è colpa tua Alex....capisco benissimo.....sai, dopo aver rischiato di morire tre mesi fa, e col signore oscuro che mi cerca, beh, è anche ovvio che la gente si preoccupi per me....." "E poi sei stata sicera" disse una voce al suo fianco. Alex si voltò verso Hermione "Oh, avete finito di litigare?" chiese, in tono volutamente ironico. Harry scoppiò a ridere, mentre i due interessati diventavano viola. Poi ci fu un trambusto nella sala, e tutti gli studenti iniziarono ad alzarsi. Harry fece lo stesso, dicendo "Vieni, ti mostriamo dov'è la torre dei Grifondoro". Alex annuì, e si alzò, mentre Hermione diceva "C'è una cosa che devi tenere ben a mente, Alex. Qui a Hogwarts alle scale....." ".....Piace cambiare. Lo so. L'ho letto in Storia di Hogwarts" completò la ragazza. Tutti e tre la fissarono, increduli "Ancora? Che ho detto stavolta?" chiese, spazientita. Hermione sussurrò "Tu....hai letto Storia di Hogwarts ????" chiese. Alex annuì "Qualcosa in contrario?". Ron scosse il capo "Così la gente che l'ha letto sale a due persone. Fantastico" commentò, ironico. Alex guardò Hermione "A me è sembrato molto interessante....che ha da ironizzare?" chiese, confusa. La ragazza scosse il capo "E' il solito sciocco. Su andiamo, ti spiegherò poi". Si avviarono, chiaccherando, verso l'uscita, quando una voce melliflua e maligna alle loro spalle disse "Quindi la nuova amichetta di Potter altri non è che la nipote di Silente. Bene bene. Questo spiega molte cose". Alex si voltò, riconoscendo Malfoy. Lo squadrò, neutra, prima di dire in tono normale "Beh, sì, sono la nipote del preside, e allora?". Lui si avvicinò "Questo spiega perchè mi hai attaccato senza timore. Altro che 'Tuo padre non mi fa paura'. Sapevi bene di avere un appoggio altrettanto robusto alle spalle....chi oserebbe mai toccare la nipote di Albus Silente?". Gli occhi di lei diventarono duri, mentre Harry diceva "A quanto sembra la lezione che hai avuto in treno non ti è bastata, Malfoy". Lui scrollò le spalle "Sta buono, Potter. Voglio vedermela da solo con questa qui" ringhiò. Harry fece per intromettersi tra loro, ma Alex lo fermò con un gesto deciso della mano "No, Harry, posso pensarci benissimo da sola. Allora, signorino, è inutile che tu dica che io sono come te, perchè è una bugia colossale. Io non vado in giro a strombazzare il nome di mio zio per avere rispetto o per incutere timore.....infatti oggi io non ho detto nulla, l'hai scoperto solo ora. Non cercare di sentirti più sicuro incolpando gli altri per ciò che provi tu" disse, brusca. Lui la fissò, il volto deformato in una maschera di rabbia "Attenta a come parli, Lance. E' pericolosi insultare un prefetto di Serpeverde"  la sfidò, indicando il distintivo che luccicava sulla stoffa nera della sua divisa. Lei, tranquilla, indicò il suo, identico "E io starei attento a provocare un prefetto del Grifondoro" rispose, sorridendo sfrontata. Lui divenne livido, poi fece a sua volta un sorriso maligno "Certo.....stranamente, la nipote di Silente mette piede a Hogwarts e diventa immediatamente prefetto....che strano......". Harry fece per estrarre la bacchetta, ma la mano di Alex si chiuse sul suo polso, bloccandolo "No" disse, risoluta "Non ne vale la pena, Harry". Lui si fermò, incerto, mentre lei diceva, in tono sicuro "D'accordo Malfoy. Forse hai ragione tu. Forse non sono degna di essere un prefetto. Ma c'è un modo per verificarlo. Come ben sai anche tu, immagino, domani ci sarà la cerimonia ufficiale di nomina dei nuovi prefetti (Cosa spudoratamente inventata, lo so.....potete leggere i libri di Harry Potter finchè volete e non ne troverete traccia.......NdA). Sai bene che ognuno dei candidati deve svolgere una prova per dimostrare di essere all'altezza, e che a volte tale prova è uno scontro a due. Posso chiedere alla professoressa McGranitt che la nostra prova sia un duello, sono certa che accetterà. Che ne dici?". Malfoy esitò. Gli occhi di lei non mandavano alcuna scintilla di insicurezza. Era ben conscia di ciò che stava dicendo, e ben sicura di vincere, li ferma, con le braccia incrociate e un'aria di sfida insopportabile negli occhi. Il ragazzo digrignò i denti, rabbioso, ma abbastanza in sè da capire che poteva essere pericoloso sfidarla "Andiamocene" disse, facendo un segno a Tiger e Goyle, che si erano fermati alle sue spalle, come al solito. In un secondo, il terzetto sparì dalla sala. Harry sentì Alex che gli lasciava il polso, e la guardò stupefatto "Ma...ma....sei GRANDE !!!!!!!!!!!! Hai lasciato senza parole Malfoy !!!!!!!!!!" "E senza incantesimi, stavolta !!!!!!" rincarò Ron. La ragazza scrollò le spalle "Quel tipo non mi convince....fa tanto lo spaccone, ma in realtà è molto fragile....basta poco per vincere l asua volontà....beh, allora, mi mostrate o no quest famosa torre del Grifondoro?" disse, prima in tono serio e infine con un sorriso. Gli altri annuirono, e tutti e quattrosi avviarono verso la loro sala comune. Alex ascoltò con attenzione le loro spiegazioni riguardo agli insegnanti, la scuola e le aule, annuendo ogni tanto col capo; infine, arrivarono davanti a un ritratto di una donna con vestito rosso, che sembrava guardarli con aria d'attesa. Alex fissò Ron, che a sua volta stava guardando Hermione. La ragazza avanzò con aria decisa, e il quadro, sotto gli occhi attenti di Alex, si mosse, chiedendo "Parola d'ordine?". Hermione sorrise "Maximum incantatem" pronunciò a voce alta, in modo che tutti quelli lì presenti potessero sentirla. Alex sentì un ragazzo vicino a sè borbottare "Oh, no !!!!". Lo guardò. Era uno dei tre che aveva visto in treno, Neville Paciock. Ron le tirò una manica "Neville non riesce mai a ricordarsi le parole d'ordine" sussurrò divertito, mentre la Signora Grassa ruotava di lato, aprendo l'entrata della sala. I Grifondoro entrarono, ed Alex ebbe la prima visione della sua nuova casa "Ma è....fantastica !!!!!!!!" urlò, entusiasta. Gli amici le sorrisero, accomodandosi attorno a uno dei tavolini rotondi che erano sparsi un po' ovunque nella sala. Alex si lasciò cadere in una delle soffice poltroncine che lo attorniavano, e si guardò attorno, curiosa. In quell'istante nella sala comune entrò una ragazzina, quella coi capelli rossi che le sedeva affianco a cena, seguita da altri due ragazzi alti, identici, anch'essi dai capelli fulvi. Alex notò che assomigliavano molto a Ron.  "Tuoi fratelli?" chiese, guardando l'interessato, che annuì, facendo cenno ai tre di avvicinarsi "Alex, questi sono mia sorella Ginny, del quarto anno, e miei fratelli Fred e George, settimo anno. Se vuoi vivere una vita tranquilla, ti consiglio di non accettare mai qualcosa da mangiare da parte loro......potresti trasformarti in qualcosa di poco piacevole". La ragazza rise, guardando i gemelli, le cui facce si erano deformate nello stesso istante nella medesima espressione offesa, poi tese la mano alla ragazzina "Io sono Alex" disse, sorridendo, alzandosi dalla poltrona. Ginny ricambiò il sorriso, afferrandole la mano "Piacere Alex. Io mi chiamo Ginny" si presentò, mentre i gemelli domandavano, squadrando la nuova arrivata "Tu sei la nuova, no? La nipote di Silente?". Lei annuì "Precisamente. E voi due siete gemelli" disse in tono sicuro. I due si fissarono, sorpresi, quasi fosse una cosa che avevano scoperto solo in quell'istante "George !!!! Sei il mio gemello e non me l'hai detto???? Come hai potuto????" esclamò teatralmente Fred, fissando incredulo il fratello, che altrettanto drammaticamente rispose "Tu piuttosto, Fred. Come hai potuto nascondermi una cosa tale? Mi hai ferito profondamente, fratello mio !!!!!!!!!!". Tutti e cinque, i ragazzi che osservavano la scena scoppiarono a ridere a più non posso. Poi i gemelli si calmarono e rivolsero la loro attenzione a Harry, dicendo "Harry, domani dobbiamo fare una riunione della squadra di Quiddich. Quest'anno abbiamo bisogno di un nuovo portiere e un nuovo capitano". Harry annuì "Beh, allora direi di chiedere a Madama Bumb chi sono gli aspiranti giocatori e fare una selezione.....basta che abbiano una buona scopa.... Ron, vuoi provare?" chiese, voltandosi verso l'amico. Il ragazzo scosse il capo "Mi piacerebbe, Harry, ma io la scopa non me la posso permettere, e poi è meglio che quest'anno dia retta a Hermione e mi metta d'impegno.....". Tutti lo guardarono sconvolti, a quelle parole, tranne Hermione. Alex sorrise. Ron divenne rosso, e cambiò in fretta argomento "Grazie, comunque, verrò ad aiutarvi se ne avrete bisogno.....se possibile, vorrei vedere le selezioni, comunque". Harry annuì, ancora sorpreso, tornando a guardare i gemelli "Allora facciamo così, domattina mettiamo un annuncio in bacheca che alle 5 faremo le selezioni. Avvertite voi Angelina, Katie e Alicia?". I gemelli annuirono, andandosene, e rimase solo Ginny, in piedi, incerta e indecisa se restare o andarsene anche lei, finchè Alex non la notò e le disse, in tono dolce "Perchè non ti siedi con noi e mi racconti un po' di te? Io finora della popolazione femminile di Grifondoro conosco solo Hermione". La ragazzina le sorrise, grata, e si sedette, iniziando a conversare senza sosta, raccontando tutto. Della sua cotta per Harry, del suo essere timida, del suo repentino cambiamento pochi giorni prima. Gli altri la prendevano in giro, ma lei si difendeva senza proiblemi, con una luce negli occhi che piaceva a Alex. Era una ragazza brillante, attiva, intelligente. Una che avrebbe voluto avere al suo fianco, nei momenti difficili.

In quell'istante, mentre era distratta da questi pensieri, un verso stridulo e arrabbiato attraversò la sala, provenendo dal dormitorio femminile. Tutti si fissarono, preoccupati, ma Alex scattò in piedi, esclamando "Oh, cavolo, me n'ero dimenticata !!!!!!". Corse verso il dormitorio, spalancandone la porta e precipitandosi verso uno dei letti, quello davanti al quale era stato depositato il suo baule. Di fianco ad esso c'era una gabbia, che conteneva qualcosa di dorato....un calice. Hermione lo fissò, incerta "Cos'è?" chiese. Alex non rispose, ma lo estrasse dalla gabbietta e vi puntò contro la bacchetta, urlando "REVERTO !!!!!!!!!!". La coppa si contorse, divenendo, sotto gli occhi increduli di Hermione, grigia e pelosa.....un piccolo gufo, che si rivolse ad Alex tubando arrabbiato. Lei lo accarezzò, sussurrando "Scusa Not. Me ne stavo dimenticando. Ecco, prendi" disse, dandogli alcuni biscottini. Il gufetto li mangiò con gusto, mentre Hermione esclamava "Ma....l'avevi trasfigurato? Incredibile.....sei bravissima !!!!!!! Certo, sapevo che avevi il massimo dei voti, ma.........". Alex sorrise "Oh, questo è niente. Credo che anche tu lo sappia fare" disse. Hermione sospirò "Io si, ma...." "Ma il resto dei ragazzi no. Immagino". Le due si guardarono, complici. Le loro situazioni dovevano essere state molto simili, nelle loro scuole, per questo ora tra loro c'era una sintonia invidiabile. Chiaccherando, ridiscesero al piano di sotto; Ginny guardò con amore il gufetto che Alex teneva in mano "Ma è bellissimo !!!!!! E' tuo Alex???????" domandò, accarezzandolo. Il gufo tubò, eccitato "Sì. L'ho chiamato Not. L'ho comprato a Diagon Alley due giorni fa, è una piccola peste......". Harry guardò Ron, ridendo "Oh, allora ti consiglio di rivolgerti ad un esperto. Il gufo di Ron, Leo, è tremendo" disse, mentre l'amico annuiva "Ha rotto tutti i vetri della casa, quello scemo, e mamma si è arrabbiata con me, cavolo". Alex rise, chiedendo "Sentite, ora dove lo metto? Non credo stia qui in dormitorio....." si guardò attorno, esitante, ma Harry le prese un braccio "Lascia fare a me" disse, aprendo poi una finestra e producendo un fischio acuto. In risposta, una bianca civetta atterrò sul davanzale. Harry la accarezzò, dandole un biscotto, e disse "Edivige, accompagna Not su alla guferia, e prenditi cura di lui, mi raccomando". La civetta tubò, affettuosa, poi spalancò le ali e scomparve, seguita dal gufetto, eccitato e felice. Alex lo fissò, lievemente ansiosa, ma Harry le sorrise "Edvige lo sorveglierà. Verrà domattina a colazione a portarti la posta" spiegò, e la ragazza si convinse. Hermione sbadigliò, dicendo "Ragazzi, è tardi, e domani è il primo giorno di scuola. Io vado a letto". Gli altri aderirono alla proposta di Hermione, e si salutarono, diretti ai rispettivi dormitori. Alex risalì le scale insieme a Hermione e Ginny, e stavolta osservò bene la stanza da letto. Prima non ci aveva nemmeno badato, ma era molto grande, immensa, e il letto era enorme, a baldacchino, con le lenzuola azzurre. Hermione sorrise "Oh, ti hanno dato il letto vicino al mio" commentò. Alex sorrise, felice "Davvero? Bene !!!!". Ginny invece aveva quello dall'altra parte, e disse, timidamente "Che ne dite se....li uniamo?". Alex annuì "Buona idea. E, Ginny, smettila di parlarmi con quel tono riverente. Io sono una tua compagna di scuola, non stare a pensare a mio zio. Io sono Alex, e tanto basta, ok?". La ragazzina la fissò, sconvolta, poi un sorriso enorme sorse sul suo volto "Ok, Alex" disse, in tono molto più spigliato. Era la Ginny di poco prima, quella che aveva risposto parola per parola ai fratelli, e Alex le sorrise. Unirono i letti, e si infilarono al calduccio, tra le coperte, chiaccherando. La ragazza, esausta per le novità, pensò che era strano. Aveva sempre evitato di farsi degli amici stretti, ma quelle due l'avevano travola.....così come Harry e Ron.....era stata costretta a parlarci seriamente, per chiarire le cose. La sua coscienza gliel'aveva ordinato, ok, però.........poi....quella sensazione di calore che l'aveva avvolta in loro compagnia......era nuova, strana, e tuttavia molto, molto piacevole. E, per una volta, Alex decise di non fuggirla, di accomodarsici "Non dovrei....non dovrei però.....però.....per una volta....solo una volta...........posso anche affezionarmi a qualcuno....e se sarà in pericolo.....lo difenderò. Giuro che non li perderò" pensò. Le due amiche erano ormai addormentate, come indicava il loro respiro regolare, e Alex, sbadigliando, scivolò a sua volta nel sonno.

 

Ed eccoci al quinto capitolo. Le cose cominciano ad entrare nel vivo, Alex finalmente è a Hogwarts, e qui cominciano le note dolenti.....perchè, se Harry è sempre stato incurante delle regole, lei non gli è certo da meno. Beh, non voglio anticiparvi nulla, avverto solo che il prox capitolo temo si farà attendere, almeno fino al prox week end, visto che per tutta la settimana sarà segregata lontano dal computer. Aspetto i vostri commenti.

Alewen

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Capitolo 6
*** Capitolo sei: Primo giorno di scuola ***


Capitolo 6: Primo giorno di scuola

 

Sarà stata la stanchezza del viaggio, oppure l'emozione di trovarsi in una scuola nuova, fatto sta che Alex si era addormentata proprio di gusto, e la mattina era già sorta da un pezzo prima che Hermione, dopo essersi ormai già vestita, andasse a svegliarla. La ragazzina dai capelli bruni dovette scuoterla con vigore parecchie volte, prima che gli occhi luminosi e scuri di lei si aprissero di scatto, rivelando una profonda confusione. Alex fissò Hermione, che le stava sorridendo, quasi non la riconoscesse "Buongiorno, dormigliona !!!! Volevo solo avvertirti che sono già le sette e mezza, e la colazione durerà al massimo ancora mezz'ora. Quindi, se hai fame, ti conviene sbrigarti". Alex, ancora mezza sdraiata sul letto, scosse la testa in un tentativo di ritrovare la sua lucidità, e i capelli rossi volarono ovunque, spettinati e incolti. Poi sembrò mettere bene a fuoco il mondo che le stava intorno, e annuì, spostando le coperte e sedendosi "Oh, dovevo essere veramente stanca, non mi capita mai di dormire così tanto...e bene. Ok, se tu vuoi scendere, intanto, io mi preparo. Ci metterò cinque minuti, non di più" disse in fretta, chiudendosi nel bagno con la sua divisa nuova. Hermione fece un mezzo sorrisetto, sedendosi sul letto e guardando la porta chiusa "Non ti preoccupare, ti aspetto. Dopotutto, sei nuova, no? E poi non è così tardi.....basta che arriviamo in tempo per la consegna della post...." si interruppe, osservando stupefatta la porta scura che si apriva e, dietro di essa, Alex, perfettamente vestita e in ordine, coi capelli ben pettinati, un nastro verde scuro che tratteneva le due ciocche laterali in modo da non avere i capelli sugli occhi, ora ben svegli e brillanti. Sorridendo, afferrò la borsa che aveva deposto ai piedi del letto, già piena di pergamene e penne, dicendo "Andiamo?". Hermione era rimasta a bocca aperta. Ci aveva messo meno di due minuti.....incredibile. Cercando di non avere un'aria stupita, visto che Alex sembrava considerarla una cosa normale, indicò la borsa e disse "Credo sia meglio che veniamo dopo a prenderle.....ci daranno gli orari a colazione, così non dovrai portarti dietro tutti i libri.....". La rossa fissò pensosamente la sua cartella per un secondo, poi annuì "Hai perfettamente ragione. Allora andiamo a mangiare. Ginny dov'è, a proposito?" chiese, guardandosi attorno con aria curiosa. La stanza era vuota "E' già scesa. Ha detto di scusarla, ma che doveva parlare con delle sue compagne di corso per una relazione che dovevano fare per le vacanze" spiegò Hermione, mentre si chiudevano alle spalle la porta del dormitorio e iniziavano a scendere le scale. Alex annuì, per segnalare che aveva capito, e in quel momento nel corridoio sotto di loro comparve Malfoy. Hermione emise un singulto, mentre Alex rallentava un secondo, e il ragazzo, sempre seguito dalle sue guardie del corpo, o animali di compagnia, Tiger e Goyle, si voltò verso di loro, guardando all'insù con aria di sufficienza "Guarda guarda.....Granger e la nipote di Silente !!!! E, inspiegabilmente, i vostri amichetti non sono con voi. Che c'è, si sono stufati e hanno preferito andare a caccia di nuove ragazze? Forse per Potter nemmeno la nipote del preside era abbastanza?" disse in tono provocatorio. Hermione lanciò uno sguardo incerto e spaventato ad Alex, che però aveva mantenuto la sua espressione serena e stava dicendo, in tono annoiato "Non rompere Malfoy. E' una mattina troppo bella per iniziarla litigando, e poi ho fame". Senza nemmeno farci caso, lo superò, diretta verso la sala grande, lasciandosi alle spalle quattro persone del tutto sconvolte. Hermione, dopo un secondo di assoluto stupore in cui rimase immobile a bocca aperta, si affrettò a seguirla, scendendo dalle scale di corsa "Aspettami, Alex" esclamò, mentre la rossa stava per aprire la porta della sala. L'amica si voltò ad aspettarla, tenendo aperta la porta "E sbrigati !!!" disse "Guarda che quella che ha dormito troppo sei tu !!!" replicò l'altra, superando l'entrata. Alex la seguì "Sì, ma a che serve che ora tu te ne stia li a bocca aperta ?" domandò, scomparendo oltre la soglia "Però...." replicò la vode di Hermione, prima di divenire indistinguibile. Malfoy rimase immobile, esattamente nel punto in cui lei l'aveva superato, fissando la porta che ora si era chiusa con un secco CLACK, incerto se essere arrabbiato, offeso, imbarazzato o dispiaciuto. Ma .....ma.....ma che aveva, quella ragazza, per farlo sentire così imbecille? Perchè lo faceva irritare a tal punto? Strinse i pugni, dandosi dell'idiota. Lei ancora una volta lo aveva umiliato.....e non denigrandolo........semplicemente ignorandolo, dopo averlo tacitato con parole semplici e annoiate. La odiava !!!!!! Lo faceva irritare a tal punto.........però......però.......aveva veramente un motivo per arrabbiarsi? O, per meglio dire, una scusa, un pretesto per attaccarla? Più che irritato, si era sentito confuso mentre fissava la schiena di lei che si allontanava. Al massimo un po' offeso per essere stato così volutamente e totalmente ignorato.....scosse il capo, decidendo che era meglio non pensarci, e fece un cenno a Tiger e Goyle, che erano rimasti alle sue spalle, in attesa di ordini, con due identiche espressioni ebeti disegnate sul volto. Alla vista del cenno, iniziarono a camminare come automi in direzione della sala, insieme a lui. Per un secondo, Draco si domandò chi glielo faceva fare di portarsi sempre appresso quei due scemi che non sapevano pensare di testa propria. Scosse di nuovo il capo, scacciando anche quel pensiero. Fra un po' gli sarebbe venuto mal di testa, se continuava così.

 

Hermione e Alex raggiunsero Ron e Harry all'estremità del tavolo dei Grifondoro, e si sedettero davanti ai due "Buongiorno. Dormito bene?" domandò Harry, sorridendo a Alex. Lei annuì, afferrando la marmellata di albicocche "Come un ghiro. Se Hermione non mi svegliava non mi sarei nemmeno alzata. Beh, stamattina iniziano le lezioni, no? Che c'è come prima materia?" chiese interessata. Ron le porse un foglio con l'orario del quinto anno, mentre con l'altra mano ne passava uno identico a Hermione "Iniziamo con Difesa dalle arti oscure. Poi noi abbiamo Divinazione" disse in tono lamentoso. Alex lo fissò per un secondo, curiosa, poi guardò l'orario "Noi invece abbiamo Antiche Rune, vero Hemione? Ron, che hai, non ti piace Divinazione?" chiese. Lui fece una faccia drammatica, e indicò l'amico seduto di fianco a lui "Chiedilo a Harry. La professoressa Cooman non fa altro che profetizzare la sua morte !!!!!!!!!" esclamò. Harry annuì, seccato, e Alex si concesse una breve risata "Ma è ridicolo....Harry, tu non rischi affatto di morire nel prossimo futuro, te lo assicuro io" si lasciò scappare, prima di pensarci bene. Poi si zittì, battendosi la mano sulle labbra, e lo guardò preoccupata. La stavano fissando tutti e tre, incerti "Cosa vorresti dire? Come lo sai?" chiese Harry, dubbioso. Lei arrossì, e evitò di guardarlo negli occhi "Ecco....io....non lo so. So solo che....beh, è così. Puoi chiamarlo sesto senso, se vuoi......" disse in tono sommesso. Il ragazzo le lanciò un'occhiata penetrante, poi distolse lo sguardo. Non voleva metterla in difficoltà, ma c'era qualcosa di strano in lei....qualcosa di oscuro....in quell'istante un frullio d'ali lo distrasse da tali riflessioni, e insieme agli altri tre alzò gli occhi sui gufi che stavano planando verso di loro. Vide la sua civetta bianca che spiccava netta in mezzo allo stormo di volatili, e vicino a lei il piccolo Not, che cercava di non farsi lasciare indietro e teneva d'occhio con apprensione gli altri gufi. Poi, i suoi occhietti acuti scrutarono Alex, riconoscendola e, con un verso di gioia che quasi gli fece cadere dal becco la lettera che portava, si lanciò verso di lei in una picchiata un po' troppo esagerata. Al tavolo dei Grifondoro si scatenò il panico, mentre quel piccolo missile volava verso di esso, e parecchi ragazzi si alzarono urlando. Not vide la superfice avvicinarsi rapidamente, troppo rapidamente, e cercò di frenare, ma si ribaltò per aria, precipitando ancora più velocemente. Sbalzato qui e lì, cerò di rimettersi dritto, e alla fine ci riuscì, ma ormai stava sfiorando i capelli degli sventurati che non erano riusciti a scansarsi dalla sua strada.....raggiunse e sorpassò Seamus, che si trovava pochi posti più in là di Alex, e cercò di frenare, ma la velocità era ancora talmente alta che si ribaltò di nuovo. Mentre Hermione, Harry e Ron scomparivano sotto il tavolo, cercando di salvarsi, Alex si alzò di scatto, saltando sulla panca che fungeva da sedia, e allungò decisa le braccia, afferrando con presa salda il gufetto che stava andando alla deriva contro un muro. Ci fu un attimo di silenzio stupefatto, mentre tutti fissavano confusi la scena, prima di rendersi conto che il pericolo era passato. Hermione uscì da sotto il tavolo, mentre Alex saltava giù dalla panca, sempre con il gufetto in mano, e gli urlava arrabbiata "Piccolo idiota !!!!!!!!!!!!". Lui, felice di averla trovata, tubò allegramente, lasciando cadere nel piatto di lei una busta bianca. La ragazza lasciò il gufo, dopo averlo guardato male un'altra volta, e prese la busta, mentre Harry usciva a sua volta da sotto il tavolo e diceva in tono ammirato "Però, che riflessi pronti, Alex". Lei fece un sorriso amaro, che non aveva nulla di buono "Se penso a quello che quel piccolo delinquente pennuto poteva combinare....." disse, aprendo la busta, che si rivelò essere un biglietto di suo zio che la invitava a un thè quel pomeriggio per parlare della scuola. Lei lo lesse velocemente mentre inveiva contro il suo gufo, e lo accartocciò in fretta. Harry fece per rispondere, quando una voce gentile e divertita dietro di loro disse "Che mai ti avrà fatto di male quel piccolo gufo, si può sapere?". Alex vide Harry e Ron spalancare gli occhi, increduli, mentre guardavano il proprietario della voce. Si girò velocemente, insieme a Hermione, e rimase a fissare incredula il nuovo arrivato. Si trattava nientemeno che di Bill Weasley, che le sorrideva con fare affabile passando la mano tra i corti capelli rossi. Ron spalancò la bocca per dire qualcosa al fratello, stupito di trovarselo di fronte, ma Alex lo precedette, esclamando "Willy?". A quel punto, ciò che Ron voleva dire si tramutò in un verso strozzato, che ben presto divenne una risata senza freni, cui anche Harry si unì. Bill arrossì, dicendo "Lieto di revederti, Alex". Lei scosse il capo, stupita "Ma che ci fai qui?" chiese con occhi sgranati. Il loro ultimo incontro non era stato dei migliori, e l'ultima cosa che si sarebbe aspettata era trovarselo lì a Hogwarts. In quel momento Ron riuscì a smettere di ridere e disse, in tono canzonatorio "Già, che ci fai qui.....Willy?" scoppiò di nuovo a ridere, mentre Bill rispondeva "La Gringott mi ha mandato qui per un periodo di tempo indefinito, dietro richiesta del professor Silente. E, Ron, fratellino, guai a te se mi chiami ancora così, chiaro?" minacciò, stringendo gli occhi scuri. Il fratello parve non prendere molto sul serio la minaccia, dal momento che continuò a ridere. Alex si voltò a guardarlo, notando la somiglianza tra i due, soprattutto nei capelli rosso fuoco e negli occhi scuri "Ma certo" pensò, divertita "Me l'aveva anche detto che aveva un fratello della mia età....solo che non ci ho badato ieri....il cognome è quello". Sorrise, dicendo "Ti direi di sederti, ma adesso dobbiamo andare.....tu che fai?". Bill le sorrise "Devo andare a parlare col professor Silente. Poi avrò un paio di lavoretti da fare qui a scuola....ci vediamo dopo. Harry, Alex, Hermione, piacere di avervi rivisti" disse, lanciando ad Alex una lunga occhiata penetrante, e incamminandosi poi verso il tavolo dei professori. Alex lo seguì con gli occhi finchè non vi arrivò, poi si voltò verso gli altri. Ron la guardò, malizioso "E....sentiamo.....dov'è che avresti conosciuto mio fratello, Alex?". Lei alzò gli occhi, interrompendo i suoi pensieri "Ecco....a Diagon Alley. Quando tu hai incontrato i tuoi amici, Harry, e il professor Lupin è dovuto andare via per i fatti suoi....ha chiesto a Bill di accompagnarmi a fare compere". Tacque, non accennando volutamente al giorno seguente, quando avevano litigato.....ma a Ron non erano sfuggite le due cose, e ci mise poco a fare il collegamento "E scommetto che sei tu quella con cui aveva appuntamento la mattina dopo. Per questo era così sulle spine e non vedeva l'ora di andarsene !!!!". Alex non disse nulla, limitandosi ad annuire e arrossire. Ron rise di cuore "Il mio caro Willy. Mio fratello è più sveglio di quel che pensavo" dichiarò, lanciando un'occhiata alla figura dai capelli rossi vicino a Silente. Alex sorrise, mentre Harry chiedeva "Ma perchè lo chiami Willy?". Lei lo fissò senza capire "E' il suo nome, no?" disse in tono sorpreso. Harry e Ron si scambiarono un'occhiata incerta, mentre lei spiegava "Mi ha detto di chiamarsi William......io l'ho solo abbreviato in Willy". Ron sorrise sornione "Oh. Ora ho capito....beh, in effetti, all'anagrafe dei maghi lui è 'William'....ma per tutti noi è sempre stato Bill. Per questo ci sembrava strano che tu lo chiamassi così. Non riesco nemmeno a ricordare di averlo mai chiamato col nome per esteso". Harry annuì "Io l'ho scoperto solo quando è venuto a prendermi dai miei zii....tra parentesi, Ron, perchè è venuto lui?" chiese curioso. L'amico alzò le spalle "Era a casa quando stavamo discutendo sul fatto di venirti a prendere, e si è offerto volontario, visto che papà era impegnato e mamma preferiva evitare i tuoi zii.....credo avesse pianificato di venire prima fin dall'inizio....vedi, Harry, Bill ti ammira molto. Anche se sei molto più piccolo di lui, ha sempre detto che eri un tipo in gamba". Harry arrossì per il complimento, mentre Alex cercava di guardare altrove senza far trapelare nulla dalla sua espressione "Già.....lui vuole molto bene a Harry.....lo proteggerebbe a costo della vita.....l'ha già fatto, anche se non lo sa....." pensò costernata, ricordando il tremendo litigio che avevano avuto al proposito e a come si era arrabbiata. "Forse ho anche torto....lui non ha fatto altro che cercare di tener d'occhio un amico.....poteva evitare di dire quelle cose, certo, ma....anche io dovrei controllarmi di più al riguardo......anche se solo l'idea che qualcuno possa solamente pensare che io sia....mi fa.....ARGHHHHHHH !!!!!!!!!" Scosse violentemente la testa, cercando di scacciare quei pensieri, e lanciò un'occhiata a Bill da lontano "E va bene, la prossima volta gli chiederò scusa.....anche se Dio solo sa che potrò dire per spiegargli la mia reazione" decise sospirando. In quel momento arrivò Ginny, sorridente e allegra, con la cartella sottobraccio, e disse "Alex, che hai? Devi sbrigarti oppure farai tardi. E questo vale per tutti voi !!!!!" esclamò, rivolgendo gli occhi agli altri amici. Alex annuì e fece per alzarsi, ma in quel momento i suoi sensi acutamente sviluppati da anni d'addestramento la avvertirono che un pericolo imminente era in arrivo, a velocità spaventosa, proprio dietro la schiena di Ginny, e sbarrando gli occhi sostò bruscamente l'amica, dicendo "Attenta !!!! C'è qualcosa.....". La sua mano scattò di nuovo, come poco prima, e afferrò un'altra palletta pelosa, che stava per schiantarsi contro la ragazza e il tavolo. Guardò stupita il gufetto, che come il suo tubava ora allegramente, mentre Ron si alzava e si avvicinava con aria minacciosa "Piccolo stupido idiota !!!!!!" urlò, esattamente come l'amica poco prima "Capirai una volta o l'altra a dosare la velocità quando voli !!!!!!!!". Prese l'animale dalle mani di Alex, che lo fissava confusa, e slegò con rabbia la lettera attaccata alla zampetta. Hermione sorrise "Alex, questo è Leo, il gufo di Ron. Se vuoi vivere tranquilla, meglio che gli giri alla larga". Alex fissò ancora il pennuto "Sembra peggio di Not" esclamò in tono incredulo, e Ron annuì "E di molto, anche. Il tuo gufo è piccolo e può ancora imparare, questo qui è un caso disperato, ormai. Toh" disse, lanciando la lettera ad Harry. La mossa non sfuggì ad Alex, che socchiuse gli occhi, sospettosa "Ma non era il gufo di Ron? E tu non hai la tua civetta, Harry? Allora come mai la lettera è per te?". Il ragazzo impallidì. Aveva dimenticato che la ragazza non sapeva nullla di Sirius e non avrebbe dovuto scoprire il loro segreto. E, soprattutto, aveva dimenticato quanto lavorasse veloce la mente di lei. Freneticamente, cercò una scusa plausibile "Ecco.....è che quando ho inviato questa lettera, Edvige era già fuori per una consegna, e quindi ho chiesto a Ron di prestarmi Leo" urlò, un po'troppo velocemente. L'espressione sospettosa non scomparve del tutto dagli occhi di lei, ma in quel momento Hermione, con prontezza invidiabile, disse "Ragazzi, è ora di andare, dobbiamo ancora preparare le nostre cose e le lezioni iniziano tra un quarto d'ora". Harry sospirò di sollievo nel vedere che Alex si voltava e seguiva l'amica fuori dalla sala. Ron gli lanciò un'occhiata pensierosa, e Harry scosse il capo. Dovevano stare attenti a non farsi scoprire, visto che Alex sarebbe stata spesso con loro o vicino a loro. Quindi era meglio istruire i gufi perchè consegnassero le lettere nel dormitorio dei ragazzi, dove lei di sicuro non poteva entrare......in teoria.

 

Arrivarono in perfetto orario alla lezione di Difesa contro le Arti Oscure. Il professor Lupin non era ancora arrivato, e i quattro amici ne approfittarono per prendere posto tutti insieme nel banco davanti a sinistra. Poi la porta si aprì di nuovo, e Harry lanciò un gemito nel veder entrare Malfoy con i suoi gorilla e Pansy Parkinson "Non mi ero accorto che avremmo avuto lezione insieme a loro" si lamentò in un sussurrò. Ron alzò le spalle, mentre l'espressione sul suo volto lasciava trapelare che nemmeno lui ne era molto contento. I quattro serpeverde scrutarono il gruppetto dei Grifondoro a lungo, quasi fosse in atto una battaglia di volontà, e andarono a sedersi poco dietro di loro, sul lato di destra. Alex si voltò, evitando ostentatamente di guardarli, nonostante sentisse che lo sguardo di Malfoy, beffardo e irritante, era rivolto soprattutto a lei. Povero stupido, non sapeva che lei era abituata bena peggio, e che il suo sguardo non la turbava minimamente.....in quell'istante, il professor Lupin e il professor Moody entrarono, uscendo dallo studio di Lupin, dove evidentemente si erano incontrati per preparare la lezione. Lupin rivolse un sorriso a tutti gli studenti "Felice di vedervi di nuovo, ragazzi. Sono contento di avere ancora l'opportunità di insegnarvi la difesa contro la magia oscura.....". Il suo discorso fu interrotto da Malfoy che, in tono sprezzante, disse a voce alta "Magari invece noi non siamo così contenti di avere come insegnante un lupo mannaro".

La classe iniziò a rumoreggiare, mentre i Grifondoro si voltavano irati verso Malfoy e i Serpeverde per la maggior parte sogghignavano. Harry si alzò in piedi, fissando il nemico di sempre con occhi di fuoco "Taci Malfoy" intimò, arrabbiato, mentre Hermione gli afferrava il braccio per trattenerlo. Anche Alex si alzò in piedi, guardando con rabbia il ragazzo. Dunque, il fatto che Remus era stato un lupo mannaro era noto......ma ora non era più così.....e poi, come si permetteva quello di usare quel tono sprezzante come se fosse stato un crimine, come se Remus ne avesse avuto la colpa? Fece per aprire bocca e esclamare che non era più così, che lei aveva fatto in modo di.....poi si fermò. Non poteva dirlo. Avrebbe rivelato troppo del suo addestramento......strinse i pugni. Aloora doveva starsene zitta e guardare? Non ce l'avrebbe mai fatta a sopportare......ma dopotutto, le pozioni le aveva studiate a Beauxbatons, ed era cosa di dominio pubblico che li insegnassero pozioni molto difficili....poteva anche parlare....sì, ma loro sapevano che a Beauxbatons aveva passato solo i primi due anni, troppo poco tempo per imparare qualcosa del genere.....magari sul momento Malfoy non ci sarebbe arrivato, ma di certo tra i Serpeverde c'era almeno qualcuno che prima o poi se ne sarebbe reso conto....allora che doveva fare? Strinse i denti. "Di certo non lascerò che prendano in giro un mio amico in questo modo, non importa cosa succede dopo" urlò nella sua testa la Alex testarda, e in quel momento il suo istinto prese il sopravvento. Aprì la bocca per parlare, o meglio per urlare, ma una mano che le si posò sulla spalla la interruppe. Voltatasi, vide Moody, che la tratteneva e guardava corrucciato Malfoy, sussurrando "Lascia stare ragazza. Sarebbe uno spreco rivelare le tue capacità per uno scemo del genere. Ci penso io, stavolta. Poi, io e te faremo meglio a farci una bella chiaccherata, una volta o l'altra". La superò, senza lanciarle nemmeno un'occhiata, e lei rimase a guardarlo con aria strana. Quindi quell'uomo....sapeva? Di lei? O aveva intuito qualcosa? Entrambe le cose, disse una voce nella sua testa. Avrebbero dovuto parlare.....di cosa? Dentro di sè sapeva la risposta, eppure non era spaventata. Sapeva che quella era una delle persone cui poteva affidare il suo segreto......almeno parte di esso. Perchè altrimenti l'avrebbe scoperto comunque, e allora preferiva essere lei a dirlo. Notò che l'occhio magico di lui stava ruotando verso di loro, e si era fermato per un momento su di lei. Sorrise con fare complice, e l'occhio tornò a ruotare, spostandosi su Malfoy. Il ragazzo prese a tremare, ricordandosi cosa gli era successo l'anno prima. Inutilmente si disse che era stato l'altro Moody, quello falso, a trasformarlo in furetto; la cosa non lo tranquillizzò affatto, poichè sentiva che questo Moody era in grado di fare anche di peggio. L'uomo si chinò su di lui, squadrandolo con fare serio, e disse "Hai detto qualcosa, signor Malfoy?". Il ragazzo, tremando, scosse il capo "No, signore" balbettò. Moody si chinò ancora di più "Sicuro? Perchè a me sembrava che lei avessi espresso delle rimostranze sul fatto che il mio amico Lupin fosse tornato a insegnare qui da voi. O forse ho sentito male io, Malfoy?". Il ragazzo divenne ancora più pallido, cosa difficile vista la sua carnagione bianca "Credo....che lei abbia frainteso, signore" tentò di dire. Moody si raddrizzò "Davvero? Quindi l'errore era mio? E' questo che sta dicendo, signor Malfoy?". Il ragazzo, sudando ormai visibilmente, scosse il capo vigorosamente, disperato "No? Allora come stanno le cose, signor Malfoy? Perchè credo di non aver capito bene, a questo punto. Mi dica, cosa ha detto veramente?". Il ragazzo tremava tutto, sudando e cercando con gli occhi una via di fuga, e Alex si accorse con stupore di provare pietà per lui. Lo sguardo di Moody avrebbe messo in crisi la più innocente delle persone. Perciò fece un passo avanti e disse in tono tranquillo "Forse il signor Malfoy voleva semplicemente esrpimere la sua preoccupazione per l'incolumità dei suoi compagni. E' una cosa saggia, dopotutto, soprattutto in questo periodo. Sarebbe giusto, allora, che sapesse che il professor Lupin ha utilizzato uno degli ultimi ritrovati del laboratorio di ricerca di Beauxbatons, che come lei saprà è molto all'avanguardia nel campo delle pozioni; in questo modo il suo problema è stato completamente risolto. Non trova che sia fantastico, signor Malfoy?". Nonostante il suo tono gentile, c'era un'aria dura negli occhi di lei, quando li incrociò a quelli color ghiaccio del ragazzo. Poteva anche capire che fosse in difficoltà con Moody, ma non poteva perdonargli la sua cattiveria gratuita. Lui invece la fissò con odio per la figura che gli aveva fatto fare, denigrandolo e salvandolo platealmente da Moody. I due si fronteggiarono silenziosamente con lo sguardo. Lupin sorrise dell'abilità diplomatica della ragazzina, e della sua forza di carattere, e decise di mettere fine alla disputa. "Bene, credo che ora sia stato tutto chiarito. Sono certo che il signor Malfoy non ripeterà ancora lo stesso errore; per dimostrarcelo, signor Mafloy, vuole venire qui ad aiutare me e il professor Moody nella dimostrazione?". Malfoy non poteva certo rifiutarsi a quel punto, pensò Alex sedendosi, e infatti lui si alzò, uscendo dal suo banco e avvicinandosi alla cattedra. Nel farlo, le passò di fianco, riservandole un'occhiata di puro fuoco, che lei accettò tranquillamente. Harry si chinò verso di lei "Perchè l'hai aiutato?" chiese, irritato. Alex lo guardò, tranquillissima, mentre Malfoy raggiungeva la cattedra "Harry, io non l'ho aiutato. L'ho umiliato. E' diverso, completamente diverso. Ho dimostrato che non aveva il coraggio di rispondere delle sue azioni davanti a Moody, e l'ho preso in giro costringendolo a dire che era un bene che Remus fosse guarito. Lui odia questo fatto, perchè non può più attaccarlo, non ne ha più motivo. E, se pensi che siamo stati clementi, aspetta di vedere che farà ora Moody. Hai visto il suo sguardo? Non vorrei essere al posto di Malfoy per tutto l'oro di questo mondo......"

 

Due ore dopo, mentre uscivano, Harry sorrideva ampiamente. Le previsioni dell'amica si erano rivelate esatte: Moody aveva insistito per ripassare tutto ciò che avevano imparato sulle maledizioni senza perdono, e aveva costretto Malfoy a sattoporsi più volte alla maledizione Imperius. Il ragazzo non solo non era riuscito a contrastarla, ma aveva anche dovuto fare cose di cui si sarebbe vergognato a vita, come la dichiarazione d'amore a Goyle, e nel tentare di resistere si era fatto anche piuttosto male. E, come ciliegina sulla torta, Moody aveva chiamato Harry e Alex per un'ulteriore dimostrazione: Harry aveva vinto al secondo tentativo la maledizione, forte degli allenamenti dell'anno prima. Alex invece l'aveva parata senza nemmeno fare una faccia preoccupata; la maledizione si era spenta sibilando sul muro. Poi, al secondo tentativo di Moody, aveva abbassato volutamente la bacchetta e si era fatta colpire in pieno, senza arretrare nemmeno di un passo e, quando lui le aveva detto di saltare sul banco, lei lo aveva tranquillamente fissato negli occhi, che dimostravano quanto forte fosse la sua volontà, e aveva risposto, in tono volutamente tranuillo e piatto "Nemmeno se me lo chiede in ginocchio". La classe era rimasta inorridita, ma Lupin aveva sorriso apertamente e Moody aveva annuito con vigore "Bene, davvero bene. Me l'avevano detto, ma ora lo vedo coi miei occhi. Complimenti, Lance. La tua resistenza è inattaccabile, e ci sarà molto utile". Come al solito da come parlava sembrava che stessero per attaccarli, pensò Harry sorridendo. Beh....non poteva dargli torto, dopotutto. La ragazza invece aveva sorriso, mentre Lupin diceva "Direi....dieci punti a Harry e dieci a Alex, che ne dici Alastor?". L'uomo aveva annuito, e Alex si era girata per tornare al suo posto. In quell'istante Malfoy si era alzato, rosso dall'ira, e aveva detto "Vedremo se la tua resistenza sarà così inattaccabile anche di fronte al Signore Oscuro !!!!!!!!!!!!". Lei si era fermata bruscamente, tanto che Harry era andato a sbatterle contro, e lo aveva fissato negli occhi, glaciale. Tutti avevano trattenuto il fiato, mentre Lupin e Moody cercavano di raggiungere velocemente i due, ma Alex li aveva totalmente spiazzati: dopo qualche istante di guerra di sguardi, aveva sorriso, e quel semplice gesto era sembrato ancora più inquietante della furia dei suoi occhi, mentre diceva in tono tranquillo "Oh, sei gentile a darti pensiero per me, ma non ti devi preoccupare. Sono certa che, anche se Voldemort in persona mi attaccherà, resisterò". Per un attimo fu come se le sue parole avessero annullato l'aria presente nella stanza, poichè tutti respirarono bruscamente, in simultanea, e poi urlarono, terrorizzati, alzandosi e iniziando a orrere qui e lì in preda al panico. Malfoy indietreggiò, e tornò ad essere pallido come un cadavere, boccheggiando, ma lei non gli badò si voltò verso la classe "SILENZIO !!!!!" urlò, guardandoli con aria severa. Tutti si immobilizzarono e la fissarono dai punti più disparati della classe, spaventati a morte, quasi stessero fissando Voldemort in persona. Solo sei persone erano rimaste al loro posto. Harry, Ron e Hermione, che avevano gli occhi spalancati ma sembravano più stupiti che altro (A parte Ron, vabbè. NdA); poi Lupin e Moody, che si erano fermati a pochi metri da lei e apparivano preoccupati. E ovviamente Malfoy, che le stava davanti e sembrava troppo terrorizzato da una ragazza che osava pronunciare quel nome per fare una sola mossa. Ignorando queste sei persone, lei fissò con rabbia fredda gli altri e continuò in tono duro "Smettetela di scappare non appena sentite il suo nome, quasi fosse una minaccia !!!!!!". Tutti si guardarono "Ma...ma....." provò a protestare Seamus Finnigan, ma lei lo zittì con lo sguardo "Che c'è?" chiese, calma ma con aria pericolosa. Lui deglutì più volte, prima di riuscire a dire "Ecco.....noi abbiamo sempre visto qualsiasi mago adulto, qualsiasi persona che sapesse chi era il Signore Oscuro reagire così, e a ragione, se ciò che si racconta è vero.....ecco perchè.....cosa vorresti dire, che abbiamo sbagliato tutti e non è una minaccia? E' questo che intendi?" disse in tono tremante. Lei scosse il capo con decisione"No. La minaccia c'è, è reale, e qui c'è qualcuno che può dirvelo meglio di me" i suoi occhi saettarono verso Harry, che rabbrividì, per poi tornare sui suoi compagni, e in particolare Seamus "Sarebbe da stupidi non temere qualcuno che è capace di ciò che ha fatto Voldemort. Non dico che non dobbiamo avere paura. Fingere di non averne sarebbe da stupidi. Il coraggio sta nel affrontare questa paura e vincerla, o almeno provarci. Solo allora si può dire di aver combattuto". Lanciò un'occhiata a Remus e Moody, che con un gesto la invitarono a continuare. Lei deglutì "Ma non potete fare questo finchè vi fate spaventare a questo modo da un nome. La minaccia non è il suo nome, accidenti !!!!! E' lui la minaccia, Voldemort, e finchè avrete paura soltando di pronunciare il suo nome non sarete mai abbastanza forti per combatterlo. E questo" disse, voltandosi a guardare Malfoy con occhi duri "Vale per tutti" concluse. Lui ricambiò lo sguardo per qualche secondo, spaventato, poi distolse gli occhi. Lei lo fissò ancora, con aria indagatrice, poi scosse il capo e lo superò, uscendo con passo deciso dalla classe, platealmente. Tutti fissarono la porta aperta per qualche secondo, increduli e colpiti, alcuni favorevolmente, altri meno, ma comunque scossi, poi si fissarono tra loro, quasi a chiedersi se davvero quello che avevano visto era vero, e infine guardarono i professori. Moody si limitò ad avviarsi verso la porta con la gamba finta che suonava ritmicamente contro il pavimento, borbottando "Ci devo proprio parlare....eh, già.....ragazza in gamba, quella......". Sparì oltre la porta, senza badare agli altri, e Lupin sorrise, guardando l'orologio "Bene, ragazzi, per oggi abbiamo finito. Potete andare". Tutti lo fissarono per un secondo, senza capire, poi raccolsero le loro cose e si precipitarono fuori. Harry e Ron si lanciarono un'occhiata densa di significati e corsero alla ricerca dell'amica. Hermione raccolse velocemente la sua cartella e quella di Alex e li seguì. La classe si svuotò. Solo Malfoy rimase immobile, al centro dell'aula, digrignando i denti, sconfitto ancora una volta da lei "Dannazione !!!!!!!!" urlò, sbattendo il pugno sul banco alla sua sinistra. Lupin, che stava salendo le scale per raggiungere il suo studio, gli lanciò un'occhiata "Così ti farai solo male. Non serve a molto" disse, chiudendo la porta e lasciandolo solo. Il ragazzo sibilò qualcosa, poi si voltò e uscì a grandi passi, furente.

 

Inutile dire che nemmeno mezz'ora dopo la storia della prodezza di Alex aveva fatto il giro di tutto il castello, cosicchè quando la ragazza entrò nell'aula di Antiche Rune insieme a Hermione fu accolta da un applauso fragoroso dai Grifondoro e dai Corvonero raccolti lì. Ma lei fece appena in tempo a sorridere che la porta si aprì ed entrò il professore, che le lanciò una strana occhiata e poi fece finta di nulla, richiamando la classe all'ordine. Alex obbedì e si sedette vicino a Hermione, ascoltando con interesse la lezione, prendendo appunti e intervenendo con domande mirate e molto intelligenti. Non era passata nemmeno un'ora e le due avevano già guadagnato cinque punti a testa per il Grifondoro. Questo portava a quindici il bottino giornaliero, o meglio della sola mattinata per Alex, ed era solo il suo primo giorno di scuola.......quando uscirono, Hermione le rivolse un gran sorriso "Ora capisco perchè hanno voluto che fossi un prefetto della tua casa, Alex. Appena ti sarai ambientata qui sarai veramente bravissima nel svolgere il tuo compito. Senti, io devo andare un attimo in biblioteca, prima di andare in mensa. Avviati pure senza di me, ti raggiungo". Alex si fermò "No, ti aspetto, davvero....." disse in tono preoccupato, ma Hermione scosse la testa "Va a posare i libri, intanto, e prepara quelli del pomeriggio, così dopo puoi prendertela con calma. Ci vediamo in mensa. Mettiti vicino a Harry e Ron, vedrai che sono già lì. Quei due hanno sempre fame!!!!!!!!!". Alex sogghignò, e le due amiche si separarono sorridendo. Seguendo il consignlio di Hermione, e cercando di ricordarsi la strada per la torre del Grifondoro, Alex si avviò per il corridoio, e si trovò nel chiostro che costeggiava il cortile interno "Ok, ora devo andare a destra....." ricordò, e fece per avviarsi, quando un particolare visivo la bloccò. Si immobilizzò, girandosi poi lentamente, fino a trovare ciò che l'aveva colpita. Era un ragazzo ci capelli rosso fuoco, alto e robusto....."William" sussurrò, incredula. Respirò decisamente un paio di volte, poi prese la decisione e si avviò verso il ragazzo con passo sicuro. Si arrestò a mezzo metro di distanza, guardandolo con aspettativa. Era chinato, di schiena rispetto a lei, e non l'aveva vista. Si schiarì la voce, poi lo chiamò "William?". Lui non si mosse, quasi non l'avesse sentita. La ragazza aggrottò la fronte, confusa, e provò a voce più alta "Willy? Bill? Ehi, mi senti?". Il ragazzo sollevò la testa, rendendosi conto che qualcuno stava parlando con lui, si voltò, sorpreso, e lei lo fissò smarrita. Certo, gli somigliava molto, ma....non era Bill. Si era sbagliata. Arrossì lievemente, mentre il ragazzo si alzava e si voltava del tutto "Scusa? Hai bisogno di me?" le chiese gentilmente. Lei arretrò di un passo "Ecco....scusa, ti ho scambiato per un altro...." spiegò con imbarazzo evidente. Lui sorrise, e Alex non potè fare a meno di pensare che aveva un bellissimo sorriso, luminoso e spontaneo "Sì, lo vedo. Se non sbaglio, mi hai chiamato Bill. Conosci mio fratello, non è così?". Alex sbarrò gli occhi. Era il fratello di Bill? Ma non era Ron......riflettendo freneticamente, ricordò che Bill le aveva raccontato di avere un sacco di fratelli. Ma certo !!!! Oltre a Ron, c'erano anche Fred e George, che Ron le aveva presentato il giorno prima, e anche Ginny !!!! Che stupida a non averlo capito subito !!!! E anche quel ragazzo, a quanto pareva. In totale, erano sei. Ne mancava uno, se non si sbagliava......sorridendo, tese la mano allo sconosciuto "Esatto. Credevo fossi lui. Sono Alex Lance". Lui le afferrò la mano, stringendola con vigore "E io sono Charlie Weasley" si presentò. Lei socchiuse gli occhi. Quel nome le ricordsava qualcosa "Dunque, tu sei quello che era cercatore del Grifondoro, vero? E che ora lavora in Romania coi draghi?" domandò. Il ragazzo annuì "Vedo che sei ben informata su di me" esclamò sorridendo. Lei rispose al sorriso "Beh, conosco cinque dei tuoi fratelli, e particolarmente Ginny, Ron e Bill". Charlie annuì, poi il sospetto gli annebbiò gli occhi, che si spalancarono. Alex indietreggiò, spaventata, mentre lui esclamava "Aspetta un po' !!!! Tu non sarai mica quella nuova di cui mi ha parlato George ???? La nipote di Silente ???? Quella che ha ridicolizzato Malfoy ??????". La stava fissando esterefatto,e lei si sentì arrossire "Ecco....puoi anche vederla così....comunque sì, credo di essere io.....". Il ragazzo fischiò "Wow !!! Sei una celebrità, Alex. Sono davvero onorato di averti conosciuto......Oh, il segnale del pranzo" osservò alzando gli occhi nel sentire il suono di un rintocco che si diffondeva per l'edificio. La ragazza si ricordò di colpo di ciò che stava facendo "Oddio, è vero !!!! Devo andare in mensa !!!!!" esclamò, allargando le braccia e facendo quasi cadere la borsa. Solo grazie ai suoi riflessi pronti la afferrò in tempo. Lui la fissò, incerto, prima di chiedere "Posso accompagnarti? Sai, anche io ho una certa fame....sono arrivato stamattina dopo una notte intera di viaggio......". Lei sollevò gli occhi dalla borsa, confusa, poi capì quello che aveva detto il ragazzo e sorrise annuendo "Volentieri !!!!!! Ma.......prima dovrei passare per la torre del Grifondoro a mettere giù questa...." mostrò la cartella, guardandolo con aria di scusa. Lui, capendo cosa le stava passando per la testa, la fissò con aria divertita "Guarda che anche io sono stato un Grifondoro. So benissimo dov'è la torre. Anzì, visto che dovrò stare qui per un po', mi hanno dato una camera lì, e anche a Bill". La ragazza lo fissò, leggermente stupefatta, poi sorrise, anche se la cosa la metteva un po' nei guai. Doveva sbrigarsi a chiarire le cose con Bill, pensò in fretta. Cercò di nascondere la preoccupazione e disse, in tono gaio "Allora vogliamo andare? Vediamo se ti ricordi ancora la strada" lo sfidò. Lui la fissò con aria accusatrice "Non sarà che ti sei persa?" domandò ironico. Lei si sentì arrossire e fece finta di offendersi "Ehi, il mio senso dell'orientamento è ottimo, per tua informazione !!!!!" esclamò, avanzando di un passo, e lui alzò le mani in segno di resa "Ok, ok, mi arrendo !!!!! urlò, fingendosi spaventato. La ragazza lo fissò per un secondo, incredula, poi scoppiò a ridere, spontaneamente, come non aveva fatto da troppo, troppo tempo. Rise fino alle lacrime, senza riuscire a fermarsi, stupendosi ogni secondo di più della cosa e godendone fino in fondo. Lui la imitò, e dopo circa due minuti di risate i due si avviarono insieme su per le scale, chiaccherando, come se si conoscessero da secoli, e non solo da una decina di minuti. Alex, mentre rideva e scherzava con quel ragazzo così affabile, si sentì strana. Non era la prima volta, da quando era li, che veniva travolta dagli eventi e si trovava a voler bene a una persona o, ancora peggio, a farsi voler bene da lei. Sembrava che, da quando era a Hogwarts, le barriere che aveva eretto intorno al suo cuore in tutti quegli anni stessero cedendo, crollando l'una dopo l'altra sotto la spinta di quei sentimenti nuovi e devastanti, talmente forti che non riusciva a contrastarli. Anzì, si rese conto, non ci aveva nemmeno provato. Non aveva fatto a tempo, o non ne aveva avuto il coraggio. "Sono loro" riflettè stupita, guardando Charlie che parlava, raccontandole del suo lavoro in Romania "Sono loro a farle cadere !!!!!!!!!!!!". La consapevolezza di questo fatto la disarmò, e si fermò, guardando il ragazzo con occhi dilatati "Voi....." pensò, mentre lui si fermava a sua volta, chiedendole "Alex? Va tutto bene?". Lei lo guardò, cercando le parole per rispondere "Voi siete riusciti a farmi sentire di nuovo vulnerabile......". Non poteva dirlo. Avrebbe rivelato troppo, li avrebbe messi nei guai. E forse li avrebbe allontanati da lei......scoprì con terrore che era quest'ultima ipotesi a spaventarla di più. Scosse il capo, apparentemente per rassicurare il ragazzo, ma in realtà per schiarirsi le idee, e sorrise. "Non importa" si disse, riprendendo a camminare "Se loro sono la mia debolezza, o lo diventeranno, non devo allontanarla. Basta che costruisca le mie difese su di essa. Ho giurato che stavolta non li perderò" ricordò a se stessa, e sotto il peso di quella promessa riuscì di nuovo a sorridere con gioia. Non voleva perdere i suoi amici. Doveva solo evitare una cosa: non doveva assolutamente affezionarsi a nessuno al punto da non riuscire a vivere in sua assenza. Nè doveva permettere che qualcuno arrivasse a credere che la sua vita dipendesse da lei. Se evitava questo, poteva anche voler bene a quelle persone che si erano fatte strada nel suo cuore; poteva provare affetto per Harry, Ron, Ginny, Bill, Charlie e Hermione. Poteva amarli come fratelli. Ma non avrebbe mai potuto amare qualcuno veramente. Non ci sarebbe riuscita, non avrebbe sopportato il peso delle conseguenze di quel gesto. Non poteva permettersi di far ancora soffrire qualcuno come in passato.

 

I due ragazzi entrarono insieme in mensa, avvicinandosi all'estrimità del tavolo dei Grifondoro dove erano seduti Hermione, Harry e Ron. La ragazza si voltò verso Alex, dicendo "Era ora !!!! Dov'eri finita? Quando ho visto che non eri qui, ho avuto paura che ti fossi persa.....". I suoi occhi si posarono su Charlie, così come quelli di Harry e Ron, e quest'ultimo deglutì a fatica il boccone che stava inghiottendo, riconoscendo il fratello "Cha....Charlie !!!!! Che ci fai qui ?????" chiese, quando riuscì a parlare. Il fratello gli sorrise, sedendosi davanti a Harry, di fianco a Alex "Silente mi ha affidato un compito molto importante qui a Hogwarts. Presto arriveranno dei draghi, per farvi fare una lezione più approfondita di Cura delle creauture magiche e per sorvegliare la scuola. Io sono qui per occuparmene". I quattro amici si lanciarono strano occhiate a quelle rivelazioni, ma proprio in quel momento arrivarono George, Fred e Ginny, che sorpresa saltò al collo del fratello, urlando "Charlie !!!!! Ma che ci fai tu qui???? Che sorpresa !!!!!!!!". Il fratello ricambiò l'abbraccio ridendo, mentre una voce dietro di loro diceva, divertita "E non è l'unica. A me niente abbraccio, piccola?". Ginny si voltò e riconobbe Bill, e con un grido abbracciò anche lui. Poi i due maggiori tra i fratelli Weasley si salutarono con una stretta di mano "Fatto buon viaggio Charles?" chiese Bill, e il fratello annuì "Abbastanza, ma ora sono distrutto. Comunque ho già fatto alcune conoscenze interessanti. Ma credo che anche tu conosca già Alex" disse, indicando la ragazza al suo fianco e guardando il fratello, che sorrise "Certo che la conosco. Posso sedermi con voi, ragazzi?" chiese. I cinque già seduti annuirono, e i quattro fratelli Weasley rimasti in piedi presero posto. In breve, l'allegra tavolata stava ridendo e chiaccherando, e a Harry e Hermione sembrò di essere tornati alla tana. Alex invece, che non vi era mai stata, sperimentò per la prima volta cosa volesse dire avere una famiglia.

 

Le lezioni del pomeriggio si rivelarono molto interessanti. Aritmanzia, che Hermione aveva sempre descritto come una materia affascinante e in assoluto la sua preferita, si rivelò molto gradita anche ad Alex, che però ammise dentro di sè che preferiva decifrare le antiche rune che starsene ore a fare calcoli complicati, anche se non le creavano problemi. Poi ci fu lezione di Erbologia, e la ragazza si dimostrò presto entusiasta delle numerose varietà di piante magiche presenti nelle serre di Hogwarts, arrivando a chiedere alla professoressa Sprite se ogni tanto avrebbe potuto andare a dare un'occhiata anche fuori dall'orario di lezione. Molto compiaciuta, la professoressa annuì. E in breve arrivarono le cinque, e Harry si precipitò verso il campo da Quiddich, dicendo agli amici di raggiungerlo, se ne avevano voglia. Mentre salivano alla torre per depositare le loro cartelle, Alex chiese cosa era andato a fare Harry, e i due amici le ricordarono che Harry faceva parte della squadra di quiddich e che quel giorno c'erano le selezioni per il nuovo portiere. Alex annuì, ricordando, e non mancò di notare l'espressione sofferente sul volto di Ron. Stavano discutendo della squadra quando, entrando nella sala comune, incontrarono Bill, Charlie e Ginny che stavano per scendere. I due gruppetti si guardarono sorpresi "Dove state andando?" chiese Alex, sorpresa, mentre Charlie chiedeva, in tono altrettanto stupefatto "Ron, che ci fai ancora qui?". Il fratello lo guardò senza capire, e Bill spiegò "Intende dire: perchè non sei alle selezioni?". Ron mise il broncio "E con che scopa potrei giocare, secondo voi?". Hermione e Alex lo guardarono dispiaciute, ma Charlie e Bill si scambiarono un'occhiata sodisfatta. A Ginny la cosa non sfuggì "Che state architettando voi due?" chiese. Gli altri tre li fissarono, e i due fratelli sorrisero "Oh, nulla. E' solo che, vedete....beh, Ron, che ne dici di provare con questa?". Charlie gli tese una scopa lucente, non nuovissima ma in ottime condizioni, e il fratello minore la fissò, incredulo "Ma....Charlie, questa è....." disse con un filo di voce. Charlie annuì "La mia scopa di quando ero cercatore. Ora ne ho una che mi ha dato il ministero, quindi questa è rimasta in un baule per anni, ed è un peccato. Così, quando George e Fred ci hanno detto che quest'anno ci sarebbe stato bisogno di un nuovo portiere, io e Bill abbiamo deciso di darla a te. Io l'ho ritrovata, e Bill l'ha fatta mettere a posto a Diagon Alley. Ora è tua, Ron". Il ragazzo prese la scopa con mani tremanti, e guardò i fratelli con aria riconoscente "Io...." "Sveltò, che ci fai ancora qui???? Corri !!!!!" gli dissero i due, e Ron sparì giù per le scale. Alex li guardò,soddisfatta, e Bill le lanciò un'occhiata "E tu? Non dirmi che hai comprato la Firebolt ora non vuoi partecipare". Lei ignorò le occhiate incredule degli altri e rispose "Beh....io non so giocare.....e poi di posto ce n'è solo uno, e preferisco che sia Ron ad averlo, ci tiene tanto.....". Bill scosse il capo "E io ti dico che invece devi provare. Magari puoi fare la riserva". Alex sgranò gli occhi "Ma non esistono le riserve nel Quiddich !!!!" esclamò. Charlie sorrise, capendo cosa aveva inteso il fratello "E tunon conosceresti il gioco? Avanti, vai a prendere quella benedetta scopa e andiamo avedere le selezioni". La ragazza scosse il capo "Ho detto di no" si impuntò, e uscì di gran carriera dalla sala. Gli altri quattro si guardarono, poi Bill alzò le spalle "Non volevo farla arrabbiare....solo che dalla McGranitt ho saputo qualcosa che mi fa supporre che ci sarà bisogno di un nuovo giocatore, oltre al portiere......sentì, Ginny, vai a prenderla tu, la sua scopa. E' in una fodera blu, sarà tra le sue cose". La ragazza annuì, poichè aveva già visto la fodera di cui parlava il fratello, e si avviò verso il dormitorio. Charlie e Hermione si guardarono "Ma sarà giusto? Se non vuole......" obiettò la ragazza, ma Bill sorrise, spingendoli verso il buco del ritratto "Quando arriveremo al campo, capirete perchè insistevo così tanto. Su, andiamo. Avrà bisogno della sua scopa" disse, e i due si arresero, avviandosi senza discutere.

 

LE SELEZIONI DI QUIDDICH

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Capitolo 7
*** Capitolo sette: Il nuovo capitano ***


Capitolo sette: Il nuovo capitano

Capitolo sette: Il nuovo capitano

 

Alex raggiunse Harry nel campo da Quiddich pochi minuti dopo. Il ragazzo la fissò, leggermente sorpreso "Come? Sei da sola? E gli altri?". La ragazza mantenne un tono neutro "Oh, credo scenderanno tra poco. Come vanno le cose, qui?" domandò, guardandosi attorno. Lei e Harry si trovavano proprio al centro dell'enorme campo, mentre gli altri componenti della squadra erano sparsi un po' altrove. Alex riconobbe i gemelli Weasley sotto uno degli anelli, insieme a due ragazze con una scopa in mano. Evidentemente, due delle cacciatrici della squadra. Però erano in due. Più Fred, George e Harry, facevano cinque. Anche non contando il portiere, mancava una persona all'appello "Scusa un attimo, Harry....." iniziò a dire, ma in quel momento Charlie e Bill li raggiunsero, sorridendo, insieme a Ginny ed Hermione, e la ragazza si interruppe. Harry sorrise agli amici, poi volse lo sguardo sulla folla di aspiranti giocatori che si era radunata vicino all'anello dove stavano George e gli altri "Guardate quanta gente !!!!!! Speriamo di trovare qualcuno di veramente bravo.....ne abbiamo un disperato bisogno.....va bene, ora devo andare dagli altri, venite pure sulla tribuna li dietro a osservare. Ci vediamo dopo !!!!!!!!" esclamò, correndo via velocemente. Alex, sorpresa, tentò di richiamarlo "Aspetta, Harry !!!!!!!!!!!!!!!" ma senza risultati. Delusa, sbuffò incrociando le braccia e fissando il ragazzo che raggiungeva Fred e si metteva a parlare seriamente con lui. Charlie fissò la folla, poi la squadra di quiddich del Grifondoro, e si accorse a sua volta della stranezza "Ma...." fece per dire, indicandola col dito. Alex, che stava davanti a lui, non si voltò nemmeno "Appunto !!!!" disse, irritata "Beh, andiamo a vedere che cavolo succede" decise, incamminandosi decisa. Charlie la seguì, affiancandola, ed Hermione e Ginny li seguirono a loro volta , lanciandosi un'occhiata confusa. Solo Bill, che chiudeva il gruppo, mostrò un sorriso soddisfatto sul volto. Quando raggiunsero la folla che stava aspettando di fare il provino per entrare in squadra, parecchie teste di voltarono a guardarli. Per un momento, Alex si sentì nervosa, chiedendosi se era lei l'oggetto di tale interesse, ma pochi secondi dopo una voce urlò "Ehi !!!! Ma tu sei Charlie Weasley !!!!! Uno dei più gradi cercatori del Grifondoro !!!!!!!" e tutti accerchiarono, estasiati, il ragazzo. Alex sorrise, ridendo quasi dell'espressione sconfortata di Charlie, che non riusciva a liberarsi, poi si voltò verso Fred, che l'aveva raggiunta "Alex, ciao !!! Vieni pure a guardare le selezioni dalla nostra postazione, tanto prima che Charlie si liberi ce ne vorrà.....sono tutti presi da lui.....e tu che ci fai qui, fratellino?" esclamò, fissando lo sguardo su Ron che, unico tra la folla in attesa, non si era precipitato da Charlie. Il ragazzo lo fissò irritato "Secondo te? Sono venuto per le selezioni, e siccome lo vedo sempre a casa e ora, a quanto apre, anche qui a scuola, non mi sembrava utile andare ad adorare il grande Charlie - fenomeno - Weasley" disse in tono acido. Fred trattenne a stento una risata "Tu vorresti fare il portiere ??????" esclamò, mentre anche George li raggiungeva, giusto in tempo per sentire le ultime parole del fratello "Cosacosacosa???? Ron, fratellino, davvero vuoi fare brutta figura davanti a tutta questa gente?????" sogghignò, beffardo. Ron divenne rosso per l'indignazione, mentre Alex dava un colpetto sul braccio a Fred e diceva "Dai, ragazzi, lasciatelo stare. Ron non è mica così male, ne sono sicura, e poi ha un'ottima scopa". I due fratelli la guardarono "E dove l'avrebbe rimediata, scusa?" chiesero all'unisono. Alex scambiò un'occhiata carica di significati con Ron, che esibì la scopa che i fratelli gli avevano consegnato poco prima. Nel vederla, poco ci mancò che i gemelli finissero a terra entrambi "Ma...ma....MA QUELLA E' LA SCOPA DI CHARLIE !!!!!!!!!!!!!!!!!!!" urlarono, increduli. Ron annuì, soddisfatto "E' il suo regalo per me, e Bill l'ha fatta mettere a posto. E ora che mi dite?" chiese, guardandoli con aria di vittoria. I due gemelli si guardarono, esterefatti "Cavolo.....con un portiere con quella scopa non avremmo più problemi......accidenti a Charlie, perchè non l'ha mai data a uno di noi, quella scopa?" "Sì, e poi l'altro che avrebbe fatto, scusate?" disse Alex, pragmatica. I gemelli la fissarono, riconoscendo che aveva ragione, poi si voltarono verso la folla, che Angelina e Alicia stavano convincendo a tornare al proprio posto. Charlie aveva un'espressione alquanto sollevata "E va bene, fratellino, torna a metterti in fila. Ma dove cavolo si è ficcata Katie? E' da ieri che non la vedo in giro" sibilò Fred, lanciando occhiate preoccupate in giro. Alex si fece seria "E'la terza cacciatrice?" domandò, neutra. George annuì, continuando a guardare in giro "Sì. Si chiama Katie Bell, e stranamente non era né sul treno che qui....." spiegò. Alex sussultò, sentendo il cognome della ragazza, e si affrettò a guardare altrove. Se qualcuno doveva dare la brutta notizia a George e gli altri, non sarebbe certo stata lei. In quell'istante, per fortuna, Angelina richiamò a sè l'attenzione di tutti "Allora, per tutti coloro che sono qui per sostenere le selezioni: uno alla volta verrete avanti, direte il vostro nome e l'anno che frequentate, poi proverete a parare cinque rigori a testa. Se passerete questa prima selezione, faremo una simulazione di partita, cioè coi battitori e più cacciatori che vi attaccano" anche lei lanciò un'occhiata in giro, cercando con gli occhi Katie "Bene, allora cominciamo. date i vostri nomi a Fred, per favore". Alex guardò la fila che iniziava a sciamare davanti al ragazzo, mentre George, al suo fianco, continuava a guardarsi attorno. Nei suoi occhi c'era autentica preoccupazione, e Alex sospirò "Accidenti.....ci mancava pure questa....." pensò, affranta per l'amico, poichè sapeva che lo attendeva una brutta sorpresa. Guardò altrove, cercando di non farsi scoprire, e il suo sguardo si posò su Alicia. Stava osservando George che si agitava, e nei suoi occhi scuri c'era un'ombra per nulla velata di tristezza. Alex si trattenne a stento dall'urlare "E ti pareva che non bastava tutto questo!!!! Qua le cose si fanno complicate !!!!!!!!" esclamò mentalmente, cercando di rivolgere la sua attenzione sui ragazzi che stavano già sostenendo la prova, invano. "Oh, accidenti !!!!!!!"

 

Le prime selezioni durarono circa tre quarti d'ora, e dei 200 aspiranti di partenza ne rimasero solo 14. Tra di questi c'era Ron, che si era ben distinto per aver parato tutti e cinque i tiri e aver anche fatto un ottimo passaggio a George che svolazzava dall'altra parte del campo e che, in una partita vera, sarebbe stato un suo compagno di squadra in ottima posizione per segnare. E anche nella seconda selezione se la stava cavando alla grande. Alex annuì soddisfatta, vedendo il ragazzo che parava con facilità un tiro di Charlie, che aveva accettato di fare la parte del cacciatore visto che di Katie non c'era ancora traccia "E stranamente George non sta combinando nulla di buono, e Alicia non fa che perdere la palla......andiama bene. E in partita che credono di fare, quei due?" si domandò, scuotendo il capo. Poi un pensiero la colpì. Le partite. Stavano per trovare un nuovo portiere e già avevano bisogno di un nuovo cercatore......in quel momento le selezioni finirono, e i cinque componenti della squadra si riunirono per discutere. Alex si rilassò, certa del risultato. D'altronde, lo aveva saputo dal momento in cui l'aveva visto con la scopa in mano, che varebbero scelto lui. Perciò si voltò e fece un sorriso rassicurante a Hermione, che saltellava trepitante in piedi sulle tribune, vicino a Ginny. In quell'istante Fred si voltò con lo stesso sorriso enorme stampato sul volto e annunciò "Ok, ragazzi. Niente giri di parole. Il vincitore è Ron Weasley ".

Dalla folla si alzò un mormorio di delusione, mentre Ron avanzava, raggiante. Hermione scese di corsa dagli spalti, seguita da Ginny e Bill, per festeggiare l'amico, mentre Alex sorrideva. La folla aveva iniziato ad allontanarsi, e ben presto nel campo erano rimasti solo loro. Poi, all'improvviso, apparve la McGranitt, che avanzava verso di loro con aria tesa e dispiaciuta. La squadra, che si stava ancora complimentando con Ron, si voltò a guardarla, sorpresa e preoccupata, e Alex deglutì, sentendo che stavano per arrivare i guai. La professoressa le lanciò un'occhiata, evidentemente per accertarsi che fosse a conoscenza di ciò che stava per dire, e Alex mosse appena il capo per annuire. La donna strinse le labbra, e avanzò verso i sei ragazzi che si stavano radunando, preoccupati a loro volta, sotto la porta. Fu Angelina a parlare "Professoressa, è successo qualcosa? Sa dirci dov'è Katie? Non l'abbiamo ancora vista da ieri.....è strano......". La McGranitt sospirò, intrecciando le dita, e disse in tono dispiaciuto "Sono venuta a parlarvi proprio di questo". George divenne bianco in volto, e Alex lo vide stringere i pugni fino a sbiancare le nocche. La professoressa continuò "La notizia definitiva è arrivata solo oggi, per questo non abbiamo voluto avvertirvi prima.....comunque è stato accertato che il padre della signorina Bell è stato inviato in Bulgaria dal ministero per lavoro, e ci dovrà restare a tempo indeterminato. Katie è stata quindi trasferita a Durmstrang. Mi dispiace, so che eravate tutti molto amici, soprattutto per via della squadra.....". Si sentì un colpo secco, e tutti si voltarono verso George, che aveva sbattuto a terra la propria mazza da battitore e se ne stava andando infuriato. Alex fece per seguirlo, ma si bloccò, rendendosi conto che il suo dolore era ancora troppo acerbo. Alicia invece lo seguì a lungo con gli occhi, triste, per poi voltarsi verso la McGranitt e sussurrare "Proprio una bella notizia, grazie". Angelina tentò di abbracciarla, ma la ragazza scappò a sua volta, dalla parte opposta rispetto a quella di George. Sul campo rimasero quindi solo quattro componenti della squadra, più Alex, Ginny, Bill, Charlie ed Hermione. Fred guardò i compagni, affranto per il gemello, e disse "E ora che facciamo? Non per sembrare insensibile o rigirare il coltello nella piaga, ma adesso ci manca pure un cacciatore !!!!!!!". Angelina, Harry e Ron lo guardarono preoccupati. Hermione e Ginny si fissarono, confuse, mentre Bill e Charlie si lanciarono un'occhiata densa di significati. Nell'arena calò il silenzio, pesante e carico di tensione. Poi, Ron sollevò di scatto la testa, colto da un'ispirazione improvvisa, esattamente nello stesso momento in cui Harry urlava "Ma certo !!!!", e Fred si voltava verso il gruppetto alle loro spalle. Ginny esclamò "Ah !!!!", come se avesse capito una cosa importante, ed Hermione sussultò, colta dalla stessa rivelazione. Charlie si girò verso il fratello maggiore, sorridendo, e Bill ricambiò la smorfia. Solo Alex rimase inerte, preoccupata. La stavano fissando tutti.....e in un modo che non lasciava presagire nulla di buono "E...ehi !!! Che avete tutti da guardarmi????" chiese, preoccupata. Fred avanzò, mentre un'espressione sollevata gli compariva sul volto "Ma certo !!!! Sarai tu la nostra nuova cacciatrice !!!!!!!!!" esclamò, più che convinto. Alex per poco non rotolò per terra, da quanto era sorpresa "COSA ????????" urlò, fissandoli con aria incredula "MA VI HA DATO DI VOLTA IL CERVELLO A TUTTI QUANTI INSIEME, PER CASO??????". Harry scosse il capo, avvicinandosi "No, Fred ha ragione !!!! Tu hai degli ottimi riflessi, sei perfetta per quel ruolo. Ti prego, non possiamo fare altre selezioni, ora !!! E poi sono convinto che non troveremo facilmente qualcuno di più bravo. Ho visto che ti muovi sempre con grande agilità, anche quando cammini soltanto. Sei nata per giocare, e scommetto che voli come un'esperta, ormai". Alex lo fissò, inorridita, cercando un modo qualsiasi per evitare di essere trascinata in mezzo "Ma....io....ecco.....non ho una scopa adatta !!!!" mentì, pregando vivamente che non la scoprissero. ma Ginny si tolse qualcosa dalle spalle ed esclamò "No? E questa che sarebbe ??????", tendendogli il pacco. Con orrore crescente, Alex riconobbe la custodia della sua Firebolt, e purtroppo per lei non fu l'unica a riconoscerla: la squadra le si affollò intorno, estasiata "Una Firebolt !!!!!!!!" "Fantastico !!!!!!!!!" "Avere due Firebolt in squadra sarà come aver già vinto il campionato !!!!!!!!!!!". A quel punto, Alex cominciò a capire che non le avrebbero mai permesso di rifiutare, non dopo quella scoperta. E infatti Fred prese la scopa e la estrasse dalla custodia, tendendola alla ragazza "Avanti !!!!! Facci vedere come voli !!!! Allenamento straordinario !!!!!!! Facciamo due squadre, Bill, Charlie, dateci una mano. Tutti in campo !!!!!!!!". Alex si ritrovò la scopa in mano, e senza nemmeno capire bene che stava facendo seguì Charlie, che era stato nominato cercatore della squadra uno. Hermione fu chiamata per dividere i giocatori, e dopo essersi consultata con Ginny prese questa decisione: Ron avrebbe fatto da portiere per entrambe le squadre, mentre Harry avrebbe giocato con Fred e Bill, mentre Alex avrebbe avuto dalla sua Charlie e Angelina. Ginny infilò al collo un fischietto, assumendo il ruolo di arbitro, e si portò al centro del campo "In sella alle scope !!!" urlò, imitando Madama Bumb "Pronti.....FIIIT !!!!!" appena il fischio sibilante si diffuse nell'aria, tutti i ragazzi si diedero una spinta poderosa contro il terreno e decollarono. Alex si mantenne al centro del campo, scrutando la situazione, mentre Bill prendeva la pluffa e partiva. Angelina si fece avanti per bloccarlo, e Alex ne approfittò per passare sotto il ragazzo che, trovandosi un avversario di fronte, esitò per un secondo; quell'istante le fu sufficiente, e con un colpo netto del taglio della mano gli fece cadere la pluffa, volandogli vicinissima, e facendo poi un giro della morte all'indietro per recuperarla. Non appena l'ebbe in mano, accellerò notevolmente, portandosi vicino a uno degli anelli. Ron scattò avanti per parare, e all'ultimo secondo la ragazza lanciò la sfera a Charlie, che si trovava all'anello più a sinistra, permettendogli un goal facile. Tutti la fissarono, meravigliati. Oltre ad ottimi riflessi e velocità, aveva anche un ottimo intuito e un notevole senso del gioco......insomma, era proprio la giocatrice di cui avevano bisogno. Con un urlo di esultanza, Harry spronò la sua scopa a tutta velocità, raggiungendo la ragazza e sbattendole quasi addosso nella foga di abbracciarla, così come fecero tutti gli altri "GRANDE !!!! DAVVERO GRANDE !!!!!!!! CON TE IN SQUADRA LA COPPA E' ASSICURATA !!!!!!!!!!!!!" urlarono a più riprese, mentre la ragazza cercava di districarsi dall'abbraccio e tornare sana e salva a terra e Ron si avvicinava, con un enorme sorriso stampato sul volto, dicendo "Ehi, guarda che anche io devo fare bella figura, anch'io sono appena entrato in squadra......vuoi che mi buttino fuori subito? Dai, sto scerzando......complimenti, campionessa. Sono contento di averti come alleata e non come avversaria". La battuta spezzò la tensione che la ragazza sentiva dentro, e Alex si trovò a ridere a crepapelle, accompagnata da tutta la squadra, mentre finalmente atterravano, aggrovigliati in una massa confusa rossa e gialla. Fred e Angelina le afferrarono ciascuno una mano, fissandola con occhi supplicanti "Allora? Giocherai nella nostra squadra? Eh? Ti prego, ti prego, ti pregooooooo !!!!!!!!" esclamarono in perfetta stereofonia, e Alex si trovò a sorridere. In fondo, con quei ragazzi si trovava bene.....se volevano che fosse lei la nuova cercatrice, a quel punto....beh, perchè no? Lanciò un'occhiata a Harry, che le rispose con un sorriso enorme, così come Ron, Charlie e tutti gli altri li intorno. La ragazza scosse il capo, divertita, senza rendersi conto che il suo gesto poteva venir interpretato come un rifiuto e mandare in crisi la squadra al gran completo. Appena alzò gli occhi, vide infatti che erano tutti ammutoliti, con la confusione che aleggiava chiara negli occhi, e si affrettò a rispondere "Beh, se sono acclamata così a furor di popolo....ma sì, va bene. Accetto". Immediatamente le espressioni confuse si trasformarono in giubilii di gioia, e tutti presero di nuovo ad abbracciarla. Tutti voleva dire Fred, Angelina, Harry, Ron, Charlie, Bill, Ginny e Hermione tutti insieme, il che stava a significare che Alex doveva lottare anche solo per respirare. Però si sentiva felice come non mai. Era parte di qualcosa. Prima della casa del Grifondoro, poi del gruppo di Harry e Ron, e ora della squadra di Quiddich.......per la prima volta nella sua vita era parte di qualcosa, e non per sua scelta, ma perchè l'avevano voluta. Ed era questo a rendere tutto ancora più bello.

 

La ragazza entrò trionfalmente nella sala grande per la cena, accompagnata da ciò che restava della squadra quasi in pompa magna. Immediatamente, l'attenzione di tutta la sala fu rivolta al gruppetto, e ovunque iniziarono a sorgere commenti stupiti o risatine. Alex diede una veloce occhiata circolare: dal tavolo dei Tassorosso e da quello dei Corvonero si percepiva solo una allegra curiosità, mista a una leggera preoccupazione per l'imminente campionato. Il tavolo dei Serpeverde invece li stava fissano come se fossero delle serpi......anzi peggio, visto il nome della casa, si trovò a pensare con un ghigno la ragazza, mentre i suoi occhi incrociavano e incatenavano lo sguardo di Malfoy, che era stato uno dei primi ad accorgersi che lei era in mezzo al gruppo. Ci fu un immediato scontro di volontà; sembrava che lui la sfidasse a farsi vedere in mezzo alla squadra, a dichiarare a tutti che era loro avversaria, e non solo passivamente come il resto dei Grifondoro. E lei di certo non si fece intimorire, ma anzi si schierò con fierezza davanti agli altri, in modo da essere ben in vista, con Harry alla sua destra e Ron alla sua sinistra. Sapeva bene che con quella sceneggiata stava rischiandomolto di più che una rivalità dura sul campo da quiddich. Malfoy l'aveva sfidata a dimostrare a tutti che stava dalla parte di quelli che lui considerava i 'perdenti', cioè coloro che si opponevano al Signore Oscuro, e cioè....Harry Potter. E la ragazza aveva ostentatamente affiancato Harry, fissando Draco dritto negli occhi, sfidandolo a sua volta, come dicendo "Contento? Io sto qui e non mi schiodo, qualsiasi cosa tu possa dire. Io non ho paura". Disgustato, il ragazzo voltò altrove lo sguardo, cercando in ogni modo di non mostrare il minimo interessamento per la Grifondoro che invece continuava a fissarlo con aria di sfida, sapendo bene che in quel modo si arrendeva in un certo senso a lei e alla sua ferra volontà (Ah, si chiama volontà ora? Io la chiamerei testardaggine....NdGenzo. Ehi, e tu che ci fai qui? La tua fanfiction è l'altra !!! Corri subito al tuo posto !!!!!! NdA. Bah, è che quella ragazza dal carattere impossibile mi ricorda stranamente qualcuno........NdGenzo_che_sogghigna. Ehi, cocco, che ci fai qui? E chi sarebbe quella col carattere impossibile? NdAlex_ infuriata. E chi ti ricorderebbe, scusa? NdJody_che_avanza_con_aria_alquanto_minacciosa. Eh....Oh....Ehi, no, tutte due insieme non vale !!!!!!! Ok, ok, ritorno nel mio campo da calcio....NdGenzo_costretto_alla_resa. Ecco, bravo !!!!!!! NdA-Jody-Alex_ con_aria_alquanto_pericolosa....il povero ragazzo fa bene a scappare....ehm, possiamo tornare alla presente storia, grazie? NdAssistente_disperato. Ok, dunque, si parlava di un campo di calcio....NdA. NOOOOOOO, quella è un'altra storia !!! Qui ce ne siamo appena andati da un campo da Quiddich !!!!!!! NdAssistente_con_la_pistola_in_pugno. Quiddich? NdA_confusa. E che è? Dai, ha presente Harry Potter? Maghi e Streghe? Centauri e Troll? Il preside strambo e la prof che si trasforma in gatto? Il tipo con la cicatrice????? NdAssistente_in_lacrime. AAAAAAAAAAAAHHHHHHHHH, adesso ho capito.....e va bene....ma veramente io stavo scrivendo una storia su 'sti qua? Ah, sì?Sicuri-sicuri? Ok, se lo dite voi....continuiamo.....NdA_dubbiosa). Alex si voltò, soddisfatta, sedendosi allegramente al tavolo "Ho una fame da paura.....che c'è di buono?". Come risposta le apparve davanti un piatto stracolmo di carne assortita, con ogni tipo possibile di condimenti, e la ragazza battè le mani, entusiasta "Fantastico !!!! Dopo tutta quella fatica ci voleva proprio !!!!!!!!" esclamò. Hermione, che le stava di fronte, le sorrise con aria felice, poi alzò gli occhi per osservare stupita una figura alta che aveva raggiunto la ragazza alle spalle "Professoressa McGranitt !!!" esclamò, mentre Alex si voltava con la bocca piena, fissando l'insegnante con aria alquanto stupita. La donna le sorrise "Il professor Lupin mi ha raccontato della lezione di oggi. Ottima prova di coraggio, signorina Lance, ma è meglio se la prossima volta non terrorizza i suoi compagni". Sentendo quel rimprovero, Harry e Ron si alzarono di scatto in piedi per difendere l'amica, ma un gesto della professoressa bloccò le loro proteste sul nascere "No, non sono venuta qui per rimproverarla. A dire il vero volevo sapere che novità ci sono per la squadra di Quiddich, dal momento che quando vi ho lasciato eravate alla ricerca di un portiere e, credo, di un nuovo cercatore. Da quanto ho visto, avete già trovato i nuovi acquisti, o sbaglio?" chiese, facendo indugiare lo sguardo su Ron e su Alex, seduti in mezzo agli altri componenti della squadra. I due annuirono, e la ragazza riuscì finalmente ad inghiottire, dicendo poi "Ron è stato scelto subito, il mio invece lo chiamerei più un reclutamento coatto....comunque sì, e la squadra del Grifondoro è di nuovo a posto.....più o meno" concluse, lanciando un'occhiata a George che mangiava in silenzio, poco lontano da loro, e che all'accenno al nuovo cercatore aveva avuto un fremito irritato. Poco distante, Alicia piluccava il cibo senza togliergli  gli occhi di dosso. Alex tentò di non far capire agli altri che c'era qualcosa che non andava e tornò a fissare la McGranitt, che stava sorridendo esultante a Harry "Perfetto !!! Sapete, avevo paura che senza Baston saremmo stati nei guai, ma credo proprio che invece ce la caveremo benissimo...a propositò, chi è il nuovo capitano?". A quella domanda calò il silenzio. Alex, che stava per mettere in bocca un altro boccone, si fermò con la forchetta a mezz'aria, guardando di sottecchi gli altri componenti della squadra. A quello nessuno aveva pensato, capì da come si fissavano smarriti "Credo che Harry dovrebbe....." iniziò a dire Angelina, interpetando il pensiero che aveva attraversato la mente di quasi tutti gli altri. Certo, Harry era bravo e famoso, era il capitano perfetto.......ma Charlie, seduto poco lontano, scosse il capo "No. Lo so che l'anno scorso il capitano dei Tassorosso era anche il cercatore....". Ron, stringendo i denti per trattenere un commento poco gentile, gli tirò un calcio sotto il tavolo. Nominare Diggory non era stata una grande idea; infatti Harry aveva assunto subito un'aria triste, e Ron lo indicò con un lieve cenno della testa. Charlie, rendendosi conto della stupidata che aveva fatto,  si affrettò a continuare, cercando di sviare l'attenzione "Ehm, si, appunto, dicevo......il cercatore....insomma, credetemi, sono stato cercatore e lo so, non c'è il tempo per pensare anche a schemi di gioco e a come si devono muovere gli altri. Un cercatore deve poter pensare solo al boccino, non può controllare anche cosa fanno gli altri, organizzare gli allenamenti e tutto il resto. No, no, il capitano deve essere per forza qualcun'altro....." concluse pensosamente, con gli occhi che vagavano sui cercatori della squadra, per poi fermarsi su....lei. Alex sussultò, rendendosi conto che non solo Charlie, ma anche Fred, Harry, Ron e Angelina la stavano guardando già da qualche secondo....e l'aria che sentiva intorno a sè non le piaceva proprio. Mollò la forchetta, che sbattè contro il bordo del piatto, sbattè le mani sulla tavola, sollevandosi a metà e urlò "No, no, NO !!! Stavolta non se ne parla !!! Ho accettato di giocare, ma non potete fare di me il capitano !!!! E' assurdo !!!!!!!!!!". I ragazzi si scambiaron un'occhiata complice, mentre Angelina diceva "Ma tu saresti perfetta in questo ruolo !!!!". Alex la fissò, troppo incredula per sembrare arrabbiata "Sentite, fino all'anno scorso il capitano era il portiere, no? Allora perchè non nominate Ron ????!!!!". Fred scosse il capo, deciso "No, Ron è appena entrato in squadra, ha troppa poca esperienza. E, tolti lui e Harry, rimangono solo i cercatori, quindi....". Alex sbattè una mano sul tavolo "Ma anche io sono appena entrata in squadra !!!!! Se deve essere un cercatore, allora potete farlo tu, o Angelina, o George o Alicia !!!!! Perchè io ???????" esclamò con rabbia. Fred lanciò una breve occhiata al gemello e ad Alicia, quasi a voler dire "Uno di loro? In quelle condizioni?", mentre Angelina le prendeva una mano e spiegava, in tono allegro "Ma tu hai una visione del gioco stupefacente, l'hai dimostrato oggi !!! Inoltre hai degli ottimi riflessi e i nervi saldi; sei perfetta, e lo sai, quindi ti prego, accetta. Con te come capitano saremò imbattibili !!!". Alex fissò incredula quella mano che stringeva la sua, e poi gli occhi brillanti della ragazza che  la stava supplicando. La situazione le stava sfuggendo di mano, non riusciva a convincerli e non se la sentiva di rifiutare, abbandonandoli.....e il suo silenzio venne interpretato come un assenso. Immediatamente intorno a lei si levarono urla di giubilo, e la ragazza alzò gli occhi, spesata e intimorita, rendendosi conto troppo tardi di ciò che era successo. A quel punto nessuna lamentela sarebbe valsa qualcosa: lei era il nuovo capitano, punto e basta. Fred guardò la McGranitt, con un sorriso a 32 denti, e disse in tono pomposo "Professoressa, le presento il nuovo capitano del Grifondoro, Alexandra Lance". Alex guardò disperata la donna, che però si limitò a sorriderle con un lampo di orgoglio negli occhi e se ne andò, annuendo per la scelta fatta. Alex si raggomitolò al suo posto, delusa. L'avevano incastrata per l'ennesima volta, e ormai non poteva farci nulla.

 

Harry osservò con un sorriso Alex che strascicava i piedi su per le scale che portavano alla torre del Grifondoro. Tutto in lei esprimeva delusione e disfatta, e il ragazzo sapeva bene perchè era ridotta in quello stato "Ehi, potresti anche mostrarti un attimino più entusiasta di essere il nostro capitano !!!!" commentò in tono scherzoso. La ragazza si voltò, fulminandolo letteralmente con lo sguardo, e aprì la bocca per dire qualcosa, quando all'improvviso sopraggiunsero Ron, Hermione e Ginny. Il ragazzo dai capelli rossi battè una mano sulla spalla dell'amico, chiedendo "Che ci fate qui fermi sulle scale? Che c'è?". Harry lanciò un'occhiata divertita all'amica, per poi tornare a fissare Ron e rispondere in tono ironico "Qualcuno che non vuole fare il capitano, credo". Ron guardò Alex, stupito, poi le si avvicinò esclamando "Cosa? Ma dai, Alex, vedrai che sarai perfetta in quel ruolo !!! Sei il migliore capitano che potessimo avere, ne sono convinto !!!!". Le sorrise con l'espressione bonaria di uno che sta accarezzando un gattino, senza accorgersi che in realtà è una tigre; la ragazza lo squadrò, neutra, senza lasciar trasparire nulla dalla sua espressione, poi tornò sui suoi passi, scendendo lentamente gli scalini fino a raggiungerlo. A quel punto si sporse, accostando, sempre lentamente, il viso al suo, fintanto che tra i loro nasi rimasero appena un paio di centimetri, e sussurrò in tono minaccioso "Ah sì? Dici davvero? Vedremo se la penserai ancora così quando ti farò alzare alle cinque di mattina per allenarti. Non credo ci scherzerai più tanto sopra". Lo guardò fisso negli occhi per qualche secondo, congelandolo sul posto, poi, con una velocissima piroetta, si voltò e risalì velocemente le scale, scomparendo in breve alla loro vista. Ron rimase immobile, annichilito, troppo sconvolto per parlare, mentre Hermione e Harry,con un ghigno enorme stampato sul volto, lo superavano a loro volta. Solo dopo qualche secondo il ragazzo si riscosse abbastanza per chiedere, incredulo "Ma.....stava scerzando, vero?????". Hermione, che era la più vicina, si voltò con un sorriso comprensivo, scutendo leggermente il capo "Non credo proprio, a giudicare dall'espressione......" rispose, riprendendo poi a salire. Il ragazzo rimase fermo, scioccato, poi iniziò a camminare lentamente, affranto "Ecco, alla fine quello che ci va di mezzo sono sempre io !!!!!!" brontolò.

 

La sala comune dei Grifondoro era molto affollata quella sera; la scuola era infatti ormai ricominciata a pieno ritmo, e i professori avevano ben provveduto a caricare i ragazzi di compiti. Soprattutto gli studenti dei quinto anno, che vivevano sotto la continua minaccia dei test G.U.F.O., erano sommersi di lavoro, e Harry, Ron e gli altri non facevano certo eccezione. Erano seduti da due ore a un tavolo nell'angolo vicono a fuoco, chini su libroni enormi e con innumerevoli fogli di pergamena scarabocchiati a metà. In quel momento, Alex alzò il capo con un sospiro di soddisfazione, buttò sul libro la penna d'aquila che aveva usato per scrivere si stiracchiò con un mugugno di solllievo le braccia e annunciò "Io ho finito, vado a dormire". Hermione le fece un sorriso, troppo impegnata per risponderle. Harry e Ron invece alzarono di scatto la testa "COSA????" esclamarono, in pefetto sincronismo "Hai già finito? Ma....non sono passate nemmeno due ore !!!!" concluse Ron, fissandola con gli occhi spalancati dallo stupore. la ragazza sorrise, chiudendo i libri e alzandosi "Vero. Ma ciò che dovevo fare l'ho fatto, quindi......domattina abbiamo pozioni, meglio farsi una bella dormita, eh?". Sbadigliò vistosamente, incamminandosi su per la scalinata che portava al dormitorio femminile "Va bene, ci vediamo domattina a colazione. 'Notte" dichiarò, voltandosi e scomparendo su per le scale. I due ragazzi si fissarono, sconvolti "Ma.....è un razzo, un fulmine, o cosa?" domandò Harry, mentre Ron scuoteva il capo esterefatto. In quell'istante, anche Hermione chiuse sonoramente il suo libro, e si alzò, dicendo sbrigativamente "Oh, è facile: è intelligente, veloce e concentrata. Al contrario di voi due, non è vero? Beh, anch'io ho finito, vado a dormire. Buonanotte" si incamminò per le scale, seguendo il percorso compiuto pochi secondi prima dall'amica, e scomparì anche lei. Ron scosse il capo, frastornato, e disse "Ce ne voleva giusto un'altra, di Hermione.....". Solo che la ragazza era ancora dietro la porta, e si sporse con un'aria terribile sul volto "GUARDA CHE TI HO SENTITO, SAI???????!!!!!!!!!!!!" urlò, mentre Ron, terrorizzato, fuggiva via, e Harry, sorridendo, mormorava "Alle solite. Oh, vabbè, vediamo di continuare.....". Si chinò nuovamente sui libri, ricominciando a scrivere con buona lena. Ma la sopravvenuta pace durò appena qualche secondo. In quell'istante infatti George entrò nella sala comune, camminando veloce e rumorosamente, con un'espressione sul volto che avrebbe impressionato chiunque. Harry però, preso com'era dai suoi libri, non la notò; vide solo la chioma rossa del ragazzo, e considerando che Fred era seduto li vicino, ci mise poco a riconoscerlo "Ehilà, George, come va????Sei scappato via oggi, e anche a cena......sai che Alex è la nostra nuova cacciatrice? Ma.....ehi, George? Cosa....." domandò in tono allegro. Il ragazzo si fermò solo per un secondo a fissarlo, e l'occhiata che gli lanciò fece morire qualsiasi altro commento sulle labbra di Harry. Era uno sguardo spento, furioso, come di una rabbia insormontabile trattenuta a stento, di un dolore indicibile troppo a lungo ignorato. Non rispose nulla, si limitò a voltarsi e andarsene su per le scale del dormitorio. La porta si chiuse alle sue spalle con un tonfo. Harry rimase immobile, seduto al suo tavolo, fissando senza parole quella scura porta che George gli aveva letteralmente chiuso in faccia, chiedendosi che cavolo fosse preso al suo amico. Non fece in tempo a pensarlo che Alicia gli passò davanti, diretta velocemente al suo dormitorio. Riprendendosi dall'intorpidimento, il ragazzo provò a fermare almeno lei "Ehi, Alicia !!!! Mi puoi spiegare che avete tutti, oggi? Prima George che mi sbatte la porta in faccia, ora tu che corri con un'espressione terribile sul volto....." SBAM !!!!!! E con questa le porte in faccia erano due nell'arco di cinque minuti. Harry rimase con la bocca ancora aperta a formare l'ultima parola, non capendoci più nulla, mentre una voce alle sue spalle diceva in tono sconsolato "Ci mancava giusto questa.....". Harry si voltò, sorpreso, vedendo Alex che fissava la porta che si era appena chiusa con qualcosa di molto simile alla compassione "E tu che ci fai qui? Non dovevi essere a dormire?" domandò stupito. Lei annuì "Sì, ma ho sentito odore di guai e sono tornata indietro.....e mi pare che questi guai siano anche parecchio grossi" disse con un sospiro. Harry sollevò le sopracciglia, stupito "Guai? Che guai?" chiese ingenuamente. La ragazza gli pianto gli occhi addosso, incapace di credere che non si fosse accorto di nulla. Lui, sentendosi abbastanza a disagio per quello sguardo diretto, arretrò un poco "Beh? Che c'è?". Alex scosse il capo, per poi tornare a fissarlo con incredulità e domandare "Harry , aspetta.....ma davvero voi non vi siete accorti di NULLA ??????". La frase finì quasi in un urlo indignato, mentre Harry cercava di capire cosa intendeva "Accorgerci.....di cosa?". Alex avanzò di un passo, e l'espressione del suo viso indusse Harry ad arretrare "Dannazione, Harry, George è un tuo amico e un tuo compagno di squadra da cinque anni !!!! Non puoi non esserti accorto che oggi, quando la McGranitt ha detto che quella.....Katie Bell, giusto? Che lei si era trasferita a Durmstrang, per George è stato come ricevere un colpo in testa? Cavolo....Harry !!!! L'ho capito io che non li conosco nemmeno da un settimana.....George era innamorato di quella ragazza !!!!!!!! E tu non te ne sei mai accorto ?????" i suoi occhi riflettevano un pura incredulità. Harry, rendendosi conto che ci stava facendo la figura del fesso, arrossì vistosamente "Ecco....io....veramente......ma....e Alicia che ha, allora?" chiese, cercando di sviare l'attenzione. Ma fu un errore ancora più grande "Harry !!!! Lei è innamorata di George da una vita !!!!! E vederlo stare così male per un'altra non l'aiuta di certo, ti pare? Cielo, ma è possibile che voi uomini non capiate mai nulla di queste cose? Senti, George e Alicia sono due nostri compagni di squadra, e questo per loro è un duro momento. Lo so che sembra difficilissimo, ma dobbiamo aiutarli. Devono superare questo momento, e noi li dobbiamo aiutare". Ora i suoi occhi scuri risplendevano di decisione, ma a Harry sembrava piuttosto che si stessero cacciando in un grosso, grossissimo guaio. "E....come possiamo fare? Scusa, ma io non vedo come possano superare una cosa del genere in.....". Alex lo fermò con un gesto della mano "L'unico modo perchè la superino è che l'affrontino, Harry". Il ragazzo sgranò gli occhi "Affront.....la fai facile tu !!!! E secondo te io dovrei andare da George e dirgli 'Ehi, amico, affronta il fatto che la ragazza di cui sei innamorato non tornerà più qui e non la vedrai mai più'? Ma sei impazzita?????" era quasi sul punto di urlare. Alex, stancamente, si coprì gli occhi con una mano "Non intendevo questo, Harry.....comunque, non ora, non subito.....deve essere una cosa graduale.....io ti chiedo solo di stragli vicino quando ne avrà bisogno. E, credimi, ne avrà bisogno. Di tutti voi, amici e fratelli, che lo conoscete da anni. Comunque per stasera non ce nulla da fare......stavolta è meglio se me ne vado davvero a letto. Buonanotte" disse, avviandosi su per le scale del doritorio. Fu in quel momento che Harry capì cosa non gli tornava in tutta quella scena. Alex era misteriosamente ricomparsa alle sue spalle, ma lui l'aveva vista salire in dormitorio solo pochi minuti prima.....ed era ricomparsa mentre lui fissava Alicia che a sua volta ci entrava, quindi come aveva fatto a uscire da li e sorprenderlo? "Alex, susa ma.....prima come hai fatto a arrivarmi alle spalle senza che ti vedessi?". La ragazza si fermò a metà scala, voltandosi con espressione solo lievemente stupita "Cosa?". Lui indicò col dito il punto in cui si trovava "La scala" disse, divenendo più si curo man mano che andava avanti "Ti ho visto salire per di la, ma non ci sei scesa......ti avrei visto....eppure mi sei arrivata alle spalle, e l'unica uscita è quella" ora indicava la porta. Lei lo fissò, neutra, impassibile "E quindi?" chiese, glaciale. Harry si zittì per un attimo. Sembrava quasi che un vento freddo la avvolgesse, congelandolo solo per il fatto che la stava fissando. Gli ci volle un po' per riuscire a parlare di nuovo "Si può sapere per dove diavolo sei entrata qui? O uscita dal dormitorio?" riuscì finalmente a chiederle. Alex si passò una mano tra i capelli, sempre guardandolo negli occhi "Semplice. Per la finestra" rispose. Harry sgranò gli occhi, incredulo "Cosa? La finestra? Ma...." "Che c'è di strano? Hermione era appena entrata, Ginny dormiva già e Alicia stava salendo le scale quando ho sentito che c'era qualcosa che non andava e ho deciso di scendere. Non avevo voglia di disturbare tre persone, così ho aperto la finestra sopra e mi sono calata sul cornicione di sotto. Basta un po' di agilità ed è fattibile per chiunque". Il ragazzo scrollò il capo, in preda alla confusione "E come hai fatto ad aprire questa finestra, scusa? Si apre dall'interno !!! E nessuno di noi ti ha sentito.....". Con un sospiro rassegnato, Alex mise la mano nella manica della divisa ed estrasse qualcosa. Una bacchetta. La sua bacchetta. Harry arrossì per non averci pensato, mentre lei diceva "Semplice no? Ho fatto in modo di non far rumore, altrimenti mi avreste scoperto tutti e George non sarebbe stato molto contento, credo. Volendo avrei anche potuto levitare dal ddormitorio a qui, ma ho preferito fare un po' di moto....quelle magie ogni tanto creano confusione. Beh, e ora che hai?" Senza riuscire veramente a crederci, Harry si era infatti catapultato verso la finestra incriminata, aprendola con foga e buttandocisi quasi fuori per esaminare la situazione. Osservo per parecchi secondi il muro al disopra, perplesso. La finestra dalla quale Alex doveva essere uscita era molto più in alto, e non c'erano grondaie o altro che permettesse un discesa - per modo di dire - agevole. Inoltre il cornicione era inesistente a quel livello, appena un centimetro e mezzo.....troppo poco per potercisi appoggiare.....e poi, incantesimi di levitazione? Ma loro non sapevano nemmeno cosa fossero, si facevano minimo minimo al settimo anno..... il ragazzo si voltò di scatto, sospettoso, esclamando "Ehi, Alex.....". Ma lei era sparita. Harry fissò senza parole il punto dove si era trovata appena pochi secondi prima, chiedendosi chi diavolo era quella ragazza per essere circondata da tanto mistero, quando una voce lo raggiunse "Ehi, vuoi svegliare tutto il dormitorio, per caso?". Harry si voltò con l'aria del cacciatore che ha avvistato la preda, esclamando ancora "Ah, eccoti !!! Adesso dimmi...." ma la persona che lo stava fissando con aria ironica non era Alex, ma Charlie Weasley. Harry si fermò a metà frase, fissandolo deluso, mentre l'altro lo prendeva in giro "Se urli ancora un po' più forte sono certo che la McGranitt in persona sarà felice di venire qui per aiutarti a risolvere i tuoi problemi. A parte che farti vedere così interessato a una finestra potrebbe portare a strane conclusioni.....". Harry fece una faccia offesa, ma non potè trattenersi dallo spiegare "Charlie, poco fa c'era Alex qui, e non è entrata dalla porta.....". Il ragazzo lo prese gentilmente per una spalla "Sì, Harry. E se ora non vai a dormire quella domani ti fa alzare alle cinque per allenarti. E poi hai lezione. Avanti, a letto". Harry fece per protestare, ma la presa di Charlie si fece più salda "Su, Harry, avanti" disse, spingendolo verso le scale. Il ragazzo cercò ancora di sottrarsi, ma poi capì che ciò che stava per dire era sciocco. Come avrebbe mai potuto credergli Charlie, se avesse raccontato la storia della finestra? Avrebbe detto che Alex lo aveva preso in giro.....e se fosse stato davvero così? Magari era lui che aveva equivocato tutto.....scrollando il capo per schiarirsi le idee, iniziò finalmente a salire le scale "Hai ragione tu, Charlie.....meglio che vada a dormire. Notte". Senza dire altro scomparve.

Charlie rimase per un secondo a fissarlo, per assicurarsi che non tornasse indietro, poi sospirò e si allontanò dalla scala, dirigendosi verso....quella finestra. Con un secondo sospiro, ci si fermò davanti, fissandola con rassegnazione, quasi le stesse implorando di non lasciargli fare ciò che stava per fare. Poi, lentamente, alzò le mani e l'aprì. Sempre lentamente, si sporse e guardò fuori, compiendo con calma la stessa analisi di Harry. E arrivò alla stessa conclusione. Di lì era impossibile scendere. Sospirò per la terza volta "Alex....cosa ci stai nascondendo?" sussurrò. Perchè, anche se aveva cacciato Harry in malo modo, aveva aassistito a sua volta a quella scena, e sapeva bene che c'era qualcosa di strano......di misterioso.....lottò contro se stesso per non dire oscuro. Suo fratello Bill gli aveva parlato di un qualcosa di strano in Alex, ma non aveva voluto crederci.....fino a quel momento "Chi sei tu, Alexandra Lance?" domandò al vento. Ma nemmeno lui ebbe risposta. E così, deluso, tornò a chiudere quella dannatissima finestra, e se ne allontanò arrabbiato, risalendo le scale che lo avrebbero portato alla sua stanza. Ma, una volta in cima, non potè fare a meno di voltarsi un ultima volta a guardarla. Gli parve.....per un attimo gli parve di vedere i suoi occhi dietro quel vetro, il suo sorriso dolce......cercò di vedere meglio, ma erano scomparsi. Scrollando il capo, si diede dell'idiota e si chiuse la porta alle spalle, buttandosi sul letto, perso nei suoi pensieri. Ma gli ci volle un bel po' prima di addormentarsi. E non solo a lui. Nella stessa situazione si trovavano infatti Harry, George, Alicia e....Alex.

La ragazza stava infatti appesa fuori dalla finestra, a penzoloni, da prima che Charlie la aprisse, e per non farsi scoprire aveva dovuto appiattirsi contro il muro e nascondersi nel mantello nero. Poi, quando lui l'aveva chiusa, era tornata a guardare, e per un attimo i suoi occhi avevano incrociato quelli di lui....si era ritratta in fretta, e il ragazzo era sparito....."E certo, chi ci crederebbe che sto appesa qui fuori?" mormorò al vento, raddrizzandosi con un abile torsione degli addominali. Certo, poteva sembrare impossibile, ma perlei no era che moderatamente impegnativo un esercizio del genere. Ma loro non lo sapevano, nè avrebbero dovuto saperlo mai.....o almeno così sperava, si disse, bilanciandosi su quel centimetro scarso di cornicione, flettendo le ginocchia e spiccando un balzo altissimo che la portò al livello del cornicione superiore. Vi si aggrappò, facendo una piroetta verso l'alto con la qualle entrò per la finestra aperta magicamente, rientrando nel dormitorio. Si guardò velocemente intorno. Dormivano tutte, nessuno l'aveva notata. Con un sorriso, si tolse la divisa e si infilò nel letto, ripensando alla domanda di Charlie "Chi sono io, Charlie Weasley? Oh, è una bella domanda....ma spero per te, per tutti voi, che non lo scoprirete mai. Mai" pensò con uno sbadiglio, addormentandosi infine.

E, finalmente, la notte e il sonno avvolsero inesorabilmente la scuola.

 

L'angolo dell'autrice

Oddio, e sta cosa che è???? Chiedono terrorizzati tutti i personaggi, trovando una cosa così orribile alla fine delle loro avventure. Tranquilli, è solo un modo con cui l'autrice vuole comunicare coi suoi lettori, respingendo qualsiasi accusa di insanità mentale per ciò che ha scritto.....Inutile che mi guardate a quel modo, signorina Granger, posso assicuravi che sono perfettamente in me quando scrivo. Appunto, è questo che ci preoccupa....NdHermione. L'autrice sistema in modo opportuno i protestanti.....non vi preoccupate, non gli ho fatto nulla di grave....nulla che gli impedisca di tornare qui nel prossimo capitolo....ancora qui voi? Vi ho detto di lavarmi il pavimento della camera  e riordinare, visto che io non ne ho voglia !!!! ordina l'autrice a Ron e Harry che la guardano arrabbiati Ma questo è schiavismo !!! protesta il ragazzo con la cicatrice !!! prima mi mandi quella tipa strana che se ne sta appesa fuori dalle finestre a scuola e ora devo sistemarti io la camera ??????? Precisamente. E niente magia, ragazzo....olio di gomito !!!!!. Bene, e ora che ho sedato la rivolta......Allora, che ve ne pare della storia fino a questo punto? premetto che il bello deve ancora venire, ma non vi anticipo nulla. harry e Charlie hanno già parecchi sospettisulla mia piccola Alex E vorrei vedere te !!!! NdHarry&Charlie Quella è peggio di un funambolo...oppure tu e lei ci state nascondedo qualcosa.....qualcosa di grosso..... !!!!! Ehm....no comment !!!!!! NdAutrice mentre Alex fa finta di nulla. Beh, vorrei davvero sentire le costre opinioni, se possibile......quindi vi prego di recensirmi commenti e critiche, giuro che risponderò a tutti, anche perchè ultimamente sta prendendo piede sta cosa di far rispondere ai personaggi, se Kagome me lo permette, visto che l'idea è sua, la utilizzerei anche io, è molto carina.....beh, ci sentiamo per il prossimo capitolo, prometto che non vi farò attendere molto

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Capitolo 8
*** Capitolo otto: Segreti, ombre e perplessità ***


Capitolo 8:

Capitolo 8:

Segreti, ombre e perplessità

 

A differenza della mattina precedente, quel giorno Alex si svegliò molto presto, stiracchiandosi sonoramente. Hermione, nel letto di fianco al suo, dormiva ancora, tranquilla e rilassata. Lo stesso Ginny, dall'altra parte; sul suo volto fanciullesco era dipinto un dolce sorriso, e la ragazza si chiese con non poco divertimento cosa....o chi....la rossa stesse sognando. Guardò l'orologio magico appeso alla parete: l'unica lancetta era ancora posizionata a metà tra le scritte "Ora di dormire" e "Ora di svegliarsi", perciò se la prese con calma, osservando per l'ennesima volta il buffo orologio che Ginny aveva portato da casa, affermando che fosse un'eredità della sua famiglia, una copia minore di quello che avevano alla Tana; a seconda di ciò che aveva detto quello originale era in grado di avvertire l'esatta posizione di ogni membro della famiglia Weasley, dando l'allarme qualora uno di loro si fosse trovato in pericolo. Piano, cercando di non svegliare le due compagne di camera, Alex gettò di lato le coperte e si arrampicò fino ai piedi del letto, infilando le ciabatte azzurre e dirigendosi verso l'enorme specchio appeso alla parete di fronte a lei. Lo specchio magico le restituì un'immagine alquanto buffa. I capelli rossi erano tutti arruffati e una ciocca ribelle le copriva gli occhi, piegandosi in una buffa curva. Sotto di essa, le iridi scure apparivano enormi, le pupille dilatate dal sonno, due gemme splendenti sotto un mare di capelli fulvi "Mamma mia" sussurrò in tono divertito, fissandoli "Credo che durante la notte mi sia spuntata in testa una foresta !!!!". Cercò inutilmente di lisciarli con le mani, quando una voce dal tono saccente rispose "A giudicare dalle loro condizioni, mia cara, io parlerei piuttosto di savana ". Alex smise di agitare inutilmente le mani e si guardò attorno, confusa. La voce era maschile, ne era certa, ma erano nel dormitorio femminile, dove i maschi non potevano avere accesso.....poi, colta da un dubbio improvviso, fissò la lucida superfice riflettente "Sei stato tu a parlare?" chiese incerta, cercando di individuare un punto saldo dell'oggetto a cui rivolgersi. Lo specchio ridacchiò "Di certo non sono stati i tuoi capelli, visto che loro non hanno la facoltà di parlare; anche se, nel caso potessero farlo, credo che piuttosto urlerebbero.....". La ragazza lanciò all'oggetto uno sguardo astioso e irritato "Siamo così ironici fin di prima mattina??? E non hai niente di meglio su cui scherzare che lo stato dei miei capelli alla mattina?" sussurrò in tono acre. Lo specchio emise un'altra risatina "Beh, mia cara, sei stata tu la prima a tirare in ballo l'argomento. Io ho solo fatto una precisazione !!!!" ironizzò in tono allegro. Alex strinse gli occhi, allontanando dalla fronte uno dei tanti ciuffi ribelli "Finchè me lo dico da sola è un conto !!! Non fa molto piacere sentirselo dire da qualcun'altro !!!! Soprattutto dallo specchio" recriminò, alzando senza accorgersene la voce. Lo specchio proruppe in un sibilo ammonitore "Ssstttttt !!!!!! Non vorrai svegliare le tue amiche, vero? E comunque quella non è certo la pettinatura adatta per il nuovo capitano della squadra di Quiddich del Grifondoro, tesoro, quindi vedi di darci una sistemata" ordinò in tono petulante. Alex, lasciando perdere momentaneamente i capelli ribelli, pianto gli occhi scuri sulla superficie lucida dello specchio, ribattendo in tono irato "Bene. Ma ti avverto che, in quanto capitano del Grifondoro, sono autorizzata a maneggiare il set da quiddich, e potrei portarti qui un bel bolide. Poi vedremo chi ride, eh?" "Che stai facendo, Alex?" domandò una voce assonnata alle sue spalle. La ragazza voltò il capo, incrociando i grandi occhi castani di Hermione, che la fissavano incerti e insonnoliti. Si rese conto all'improvviso di aver parlato a voce troppo alta "Ti ho svegliata? Scusami. Litigavo con lo specchio. Quando vuole sa essere davvero insopportabile !!!!". La brunetta scosse il capo, divertita, stirando le braccia con un'espressione di sollievo "Naaa, tanto fra poco è ora di colazione. Che dicevi dello specchio?" domandò curiosa. Alex si sedette sul fondo del letto, ricominciando a passare le mani nel cespuglio fulvo che aveva in testa "Faceva battutine poco simpatiche sui miei capelli" "Io ho solo detto ciò che vedevo" rispose in tono risoluto l'oggetto. Alex gli lanciò un'occhiata malevola, mentre Hermione rideva "Zitto tu !!!" intimò la rossa in tono minaccioso, mentre anche dal terzo letto spuntava la faccia assonnata della sua occupante. Ginny si tirò lentamente su a sedere e fissò gli occhi scuri sulle altre due, chiedendo "Che state facendo voi due?". Hermione guardò l'orologio sul muro e si mosse per scendere dal letto "Alex litigava con lo specchio" spiegò in tono calmo e divertito. Anche Ginny emise uno sbuffo divertito, e Alex si sentì in dovere di difendere il proprio onore "Vorrei vedere voi se quel coso vi prendesse in giro per la pettinatura che vi trovate appena alzate......" "A me non ha mai detto nulla in tutti questi anni....non sapevo nemmeno parlasse" disse Hermione, confusa "Nemmeno io...." ammise Ginny, fissando lo specchio dubbiosa. Questo sembrò riflettere sulle loro parole, per poi sentenziare "Beh, voi non avevate certo bisogno di commenti come quella signorina lì" Alex lo guardò con aria omicida "Anche se i tuoi ricci, signorina, sono proprio esagerati...." commentò, rivolgendosi a Hermione, che emise un verso indignato. Alex si avvicinò all'amica, evitando di ridere, e ribadì "Amico, guarda che non ho ancora cambiato idea su quel bolide.....su, muoviamoci, fra poco sarà ora di colazione" disse poi, rivolta alle amiche. Ginny annuì, scalciando per allontanare le coperte e alzandosi. Indossava una camicia da notte rosa, abbastanza lisa, appartenuta a sua madre. Alex, senza rendersene bene conto, la osservò, e Ginny arrossì "Credo che andrò a lavarmi....la faccia. Ci metto solo un minuto...." mormorò, uscendo. Alex arrossì a sua volta, rendendosi conto di averla messa in imbarazzo, e lanciò un'occhiata ad Hermione. L'amica scosse lievemente la testa, suggerendole di lasciar perdere e non toccare a voce l'argomento, poi iniziò a vestirsi. Alex afferrò la sua divisa e fece lo stesso, prendendo poi la spazzola e iniziando a districare gli innumerevoli nodi che aveva in testa. Dieci minuti dopo, le tre ragazze oltrepassarono la porta che portava alle scale del dormitorio, e Alex uscendo fece una linguaccia allo specchio, toccandosi i capelli ora di nuovo lisci e lucenti. Ginny non potè fare a meno di scoppiare a ridere.

 

La sala era molto affollata quando le ragazze fecero il loro ingresso. I quattro tavoli delle case di Hogwarts brulicavano di studenti in divisa nera che chiaccheravano allegramente, gustandosi appieno l'abbondante colazione. Hermione si fermò un momento all'estremità del tavolo dei Grifondoro, scrutandolo attentamente, poi annuì una sola volta con la testa e si diresse decisa verso il centro, dove Harry e Ron stavano seduti, guardandole e agitando una mano in segno di saluto. Alex seguì l'amica, sedendosi poi al suo fianco, proprio davanti a Ron. Ginny prese posto dall'altro lato, e rivolse un sorriso a Fred e George, che stavano discutendo animatamente con Lee Jordan, loro compagno di bravate. I gemelli rivolsero un cenno di saluto a tutta la compagnia, per poi tornare a confabulare ancor più animosamente di prima. Ron li fissò, leggermente preoccupato "Temo stiano progettando qualcosa di nuovo.....uno dei loro soliti scherzi......". Harry annuì, mentre Hermione assumeva un cipiglio corrucciato "Mi chiedo se non dovrei intervenire.....dopotutto sono un prefetto....." iniziò a dire, ma si fermò subito alla vista delle occhiate spaventate che Harry, Ginny e Ron le rivolsero; Alex sorrise, prendendo un biscotto e iniziando a spalmarci sopra marmellata di albicocche, e osservò tranquillamente "Dopotutto non hanno ancora fatto nulla per cui tu possa rimproverarli, Hermione.....per il momento io mi limiterei a non accettare nulla da mangiare da parte loro......". Il sollievo si disegnò subito sulle facce degli altri tre, mentre Hermione lanciava un'occhiata meditativa all'amica e annuiva, convinta. Accantonando la discussione, tutti e cinque iniziarono a mangiare di gusto, ridendo e chiaccherando riguardo al loro primo giorno di lezione, specialmente della lezione di Difesa contro le arti oscure in cui Alex aveva fatto scalpore; Ginny guardò il fratello con gli occhi colmi d'invidia, al pensiero di essersi persa quella scena.....Poi, Hermione guardò l'orologio, e scattò in piedi, dicendo "Meglio muoversi, abbiamo lezione di incantesimi tra un quarto d'ora !!!!!". Alex si alzò subito, gli occhi che brillavano talmente tanto che Ron si sentì in dovere di chiederle "Ehm....Alex? Che ti prende?". La ragazza prese la sua borsa da sotto il tavolo e gli rivolse un enorme sorriso "Oh, nulla....è solo che incantesimi è una delle mie materie preferite.......e poi......siamo abbinati coi Serpeverde......" sogghignò, lanciando un'occhiata maliziosa al tavolo che stava dall'altra parte della sala. Malfoy, seduto all'estremità più vicina alla porta, ricambiò con un'espressione di puro odio. La ragazza si voltò tranquillamente verso gli amici, mettendosi a tracolla la borsa "Allora? Vogliamo andare?" chiese in tono gioioso. Harry e Ron sghignazzarono, pregustando una lezione tutt'altro che noiosa. Ginny li fissò imbronciata, desiderando potervi assistere anche lei, poi li salutò con la mano e raggiunse un gruppetto di ragazze del quarto anno che stavano uscendo. Perfino Hermione si concesse un sorriso di divertimento.....dopotutto Alex era un prefetto e sapeva benissimo come comportarsi.....non aveva mica detto che avrebbe causato qualche guaio......e anche se lo avesse fatto......dubitava che avrebbe comunque voluto intervenire !!!! Ridacchiando, il quartetto si avviò verso l'aula di incantesimi.

 

"Bene, ora noi abbiamo lezione di Aritmanzia.....voi?" chiese Hermione, alzandosi dal suo banco e raccogliendo in fretta i libri. Harry fece una faccia da funerale, e la ragazza sorrise "Ok, non dirmelo....divinazione" "Esatto" confermò Ron con aria alquanto scocciata. "E dubito che quella vecchia pipistrella quest'anno sarà più clemente con noi". Alex represse una risata "Ve la siete voluta voi, comunque....avanti, è l'ultimo anno in cui sarete opbbligati a studiarla, lo sapete vero?". I tre la fissarono, interdetti "Ragazzi, sveglia, quest'anno ci sono i G.U.F.O. !!!!" esclamò, incredula; Hermione annuì "Sì, lo sappiamo, ma...." "E allora.....dopo i G.U.F.O. dovrete seguire dei corsi specializzati, in base ai risultati conseguiti e a ciò che vorrete fare dopo la scuola. Dubito molto che continuerete divinazione, vero?" spiegò, lanciando un'occhiata divertita ai due ragazzi. I due scossero il capo in perfetta sincronia "Bene, ora che l'abbiamo appurato dobbiamo proprio andare, altrimenti arriveremo in ritardo.....vieni Hermione. Ah, e, ragazzi...." urlò, facendoli fermare mentre si stavano avviando rincuorati dalla notizia che era l'ultimo anno che dovevano sopportare quella lunatica della Cooman "Stasera alle sette allenamento intensivo. Non ho intenzione di fare brutta figura come capitano". Ron sbarrò gli occhi "Cosa? Ma è solo la prima settimana.....". Si zittì immediatamente sotto lo sguardo duro di lei "Non importa. La prima partita non sarà fra molto, e giocheremo contro Serpeverde.....quindi stasera alle sette vi voglio in campo, pena la perdità del posto in squadra. E questo" aggiunse, mentre i suoi occhi si posavano, duri, su Harry "Vale per entrambi.....e anche per tutti gli altri. Farete bene a ricordarvelo". Detto ciò, girò sui tacchi e si allontanò, decisa, uscendo dalla sala con Hermione al seguito. Harry e Ron si scambiarono un'occhiata tetra "Ce la siamo voluta" disse il primo, e Ron annuì "E quel che è peggio è che siamo solo all'inizio....e siamo in ritardo per divinazione !!!". I due si misero a correre, affannati, su per le scale che portavano alla torre nord, mentre Harry, ansimando, rispondeva "Tanto quella dirà che lo sapeva....e che è solo l'inizio di una serie di sfortune che si concluderà con la mia tragica morte......".

A dispetto di tutto, Ron ridacchiò di gusto.

 

"Allora, tutto chiaro? Vediamo come ve la cavate, va bene ragazzi? E non voglio vedere scherzi o buffonate....." ammonì Alex, rivolgendo un'occhiata inquisitrice a Fred e George che risposero con due identici ghigni innocenti che non ingannarono nessuno "Voglio un allenamento serio, devo capire come siamo messi, ok?" concluse, uscendo dagli spogliatoi con indosso la divisa rossa e oro della squadra di quiddich di Grifondoro. Dietro di lei venivano Angelina e Harry, poi i gemelli, Alicia e Ron.  A differenza dei lunghissimi e tediosi discorsi di Baston, Alex aveva speso ben poche parole su ciò che voleva dalla squadra e sugli schemi da adottare. Era chiaro ciò chiedeva loro: la vittoria, poichè era nè più nè meno di ciò che poteva aspettarsi da loro, e voleva ogni loro singola energia, ogni loro nascosta capacità per ottenerla. Nessuno aveva protestato, poichè quel discorso era del tutto giusto. Filava senza alcun problema, e incarnava perfettamente ciò che loro stessi pensavano e volevano. Quelle poche parole avevano avuto l'effetto di amplificare il desiderio di trionfo che ciascuno di loro portava nel cuore, ed era con un'aria decisamente combattiva e decisa che la squadra era uscita dagli spogliatoi, soltanto venti minuti dopo esservi entrata, pronta ad allenarsi. George, che si era abbastanza ripreso dal brutto colpo costituito dalla partenza di Katie, la raggiunse, chiedendo "Sei sicura che possiamo usare il campo? Non vorrei avere brutte sorprese come in passato....". Alex annuì "L'ho prenotato tre giorni fa, quindi non c'è scusa che regga. Voglio proprio vedere chi proverà a impedirci di usarlo" replicò, sicura, ma Fred emise un gemito e mugugnò "Oh, io un'idea ce l'avrei". Alex si voltò a fissarlo "E sarebbe?". Il ragazzo si limitò a indicarle qualcosa, dall'altra parte del campo, e Alex si voltò a guardare, vedendo l'intera squadra dei Serpeverde che avanzava verso di loro "Oh, accidenti !!!!!!" mormorò, individuando subito Malfoy in mezzo al gruppo. Harry le si affiancò "Sei nei guai.....non credo gli sia piaciuto come tu gli abbia fatto crescere le orecchie a incantesimi....". La ragazza scrollò le spalle "Beh, ci stavamo esercitando proprio su quello....solo che ho colpito lui invece del topo su cui mi stavo esercitando....e poi è colpa sua, non doveva provare a lanciarmi un Densaugeo da dietro le spalle......per schivarlo ho sbagliato mira...." sfoderò un sorriso soddisfatto che smentiva del tutto le sue parole, poi riprese ad avanzare spedita "Andiamo, ci parlo io....." "No, aspettate" disse George, sorridendo con fare furbo "Loro non sanno chi è il nostro nuovo capitano, come noi non sappiamo chi è il loro.....lasciamo che siano i primi a scoprirsi.....poi abbiamo la nostra carta vincente" e qui indicò Alex "Vedrete se non gli viene un colpo.....". Fred annuì, ridacchiando, e anche Harry dovette riconoscere che era una buona idea. Ron, che aveva pensato la stessa cosa, le posò una mano sulla spalla "Lascia che andiamo avanti noi, Alex; vedrai le risate.....". La ragazza studiò per un attimo i loro volti, incerta, sapendo bene che se le cose le fossero sfuggite di mano le due squadre avrebbero finito per azzuffarsi; poi, però, cedette ai sorriso carichi di aspettativa dei quattro ragazzi, anche perchè Angelina e Alicia sembravano essere d'accordo "Oh, e va bene. Badate però di non esagerare, non voglio che la squadra sia punita perchè avete provocato i Serpeverde". Loro annuirono, in un modo che le fece temere di aver fatto la scelta sbagliata, e si avviarono verso la squadra avversaria, vestita di verde e argento, ch si era fermata al centro del campo. Alex rimase indietro, insieme a Hermione, che l'aveva raggiunta di corsa, e a Ginny "Che succede?" chiesero, preoccupate nel vedere le due squadre che si avvicinavano "Guai?". Alex scosse il capo "Spero di no" sussurrò, senza distogliere gli occhi dai suoi amici che erano ormai prossimi ai Serpeverde. I primi a raggiungerla furono Fred e Harry "Che ci fate qui? Il campo lo abbiamo prenotato noi" disse il primo, lasciando vagare lo sguardo sui sette , cercando di capire chi fosse il nuovo capitano. I Serpeverde esibirono una serie di sorrisi falsi. Non avevano intenzione di scoprirsi così facilmente "Oh, ma noi abbiamo il permesso del professor Piton" disse uno di loro, uno che Harry non aveva mai visto e che teneva in mano la mazza da battitore. George, che aveva raggiunto i due, si intromise "Ci avete fregato già troppe volte con questa storia. Che scusa avete, stavolta?" chiese, arrabbiato. Malfoy sorrise, guardandoli con fare divertito "Dobbiamo allenare i nuovi battitori e il nuovo cercatore che ha preso il posto di Flitt" disse in tono soave, godendo un mondo nel vedere le loro facce cariche d'ira. Harry, trattenendosi a fatica, esclamò "Che è quel sorriso cretino, Malfoy? Ti hanno eletto re dei deficienti di Serpeverde? O forse di tutta Hogwarts?". Malfoy smise di sorridere, fissando Harry con gli occhi azzurri ardenti "Attento, Potter, io non offenderei così tranquillamente il nuovo capitano della squadra di Serpeverde". I tre lo fissarono attoniti, e questo fece tornare il sorriso sulle labbra del ragazzo "Ebbene sì, sono stato nominato capitano. E tu, invece, Potter? Niente vero? Del resto, chi mai vorrebbe per capitano un cercatore scadente come te?". Harry si avvicinò di un passò, gli occhi verdi fissi in quelli azzurri dell'altro "Questo potrai dirlo solo quando mi avrai battuto nel prendere il boccino, Malfoy !!!!" sussurrò in tono di sfida. Malfoy lo guardò con odio, senza sapere cosa ribattere "Beh, comunque noi abbiamo il permesso per allenarci, quindi sloggiate" ringhiò arrabbiato, come per porre fine alla questione. "Ma anche noi dobbiamo allenare i nuovi membri dela squadra !!!" si lasciò scappare Harry, prima di poterci riflettere, e Malfoy gli lanciò un'occhiata incuriosita "Davvero? Avete dei nuovi pezzenti in quella parodia di squadra? E chi sarebbero?". Si alzò in punta di piedi per vedere dietro le spalle di Harry, individuando così Ron "Cosa???" sbottò, ridendo come un idiota "Avete preso in squadra quell'idiota di un Weasley? Certo che ve la dovete passare proprio male per scendere a questo livello, Potter !!!!" urlò, piegandosi in due dalle risate. Lo stesso fece il resto della squadra di Serpeverde, mentre Harry, Alicia e Angelina trattenevano a stento Ron, Fred e George dal balzare addosso a Malfoy.

 

Da lontano, Alex scrutò la situazione e si alzò in piedi "Non va" sussurrò "Meglio intervenire", e detto ciò si avviò verso il centro del campo a passo spedito, lasciando indietro Hermione  e Ginny che fissavano la scena preoccupate.

 

"E ditemi" stava continuando Malfoy, con un sorriso che gli andava da un'orecchio all'altro, scrutando la squadra "Chi sarebbero le altre novità? Sono delle belle sorprese come Weasley o è qualcuno che sa giocare almeno in modo decente? Non manca un cercatore? E, tra parentesi, chi è il nuovo capitano? In quanto capitano, vorrei salutarlo....e chiedergli come pensa di giocare in sei...." "Sono la stessa persona" disse George, arrabbiato, e Malfoy lo guardo con aria curiosa "Chi?" "Il cercatore e il nuovo capitano, Malfoy !!! Sono la stessa persona !!!!" sbottò, troppo irritato per riflettere. Malfoy iniziò a ridere forte "Avete fatto capitano un pivellino appena arrivato in squadra? Siete davvero presi così male? E chi è, si può avere l'onore di saperlo...."

"Sono io, Malfoy" fisse una voce dietro Harry, Fred e George. I tre si voltarono, lasciando spazio alla persona che aveva parlato, e la cui voce era ormai ben nota a Malfoy, che infatti si era immobilizzato appena l'aveva sentita. Passando in mezzo ai compagni, Alex avanzò fino a trovarsi faccia a faccia con lui "Eccomi, Malfoy. Come nuovo capitano del Grifondoro ti porgo i miei saluti, anche se ho già avuto l'onore di conoscerti, pur non ritenendolo proprio tale...." disse, sorridendo e tendendogli la mano. Il ragazzo, fissandola con odio, poichè lei riusciva sempre a vincerlo, nei fatti e a parole, e poichè l'aveva messo in ridicolo di fronte a tutte due le squadre, si rifiutò deliberatamente di afferrarla "Andatevene" bofonchio, trattenendo a stento la rabbia che sentiva dentro "Noi abbiamo il permesso...." "Oh, ma anche noi" disse lei in tono pratico, estraendo dalle pieghe della divisa un figlio di pergamena arrotolato e aprendolo "Siccome Ginny mi aveva raccontato i trucchetti che voi usate per sottrarre il campo agli avversari mi sono procurata il permesso scritto della McGranitt, oltre a prenotare il campo. E, se guardi bene, la data è antecedente a quella del tuo permesso, che quindi perde validità". Malfoy la fissò, scioccato, non riuscendo a reprimere la rabbia "Sentimi bene, Lance...." "Oh, ma io sono generosa" continuò lei, senza dar nota di aver notato la sua interruzione "Se volete, c'è spazio per tutti......metà campo a testa....potremmo anche fare una partita di allenamento....." disse, fissandolo con uno scintillio divertito negli occhi, come se sapesse benissimo ciò che lui stava per replicare. Il ragazzo cercò di parlare, ma l'ira che sentiva dentro era troppa, lo schiacciava.....in quel momento sentiva di odiarla, lei, che era troppo perfetta e troppo superiore a lui.....a fatica, bofonchiando e mangiandosi le parole, riuscì a dire "Se...se pensi....che....che noi ci...ci alleneremo....con dei...pezzenti come voi....". Lei passò il manico di scopa nell'altra mano, mettendo bene in vista la sigla "Firebolt plus"; gli occhi azzurri di lui si strinsero a fessurre, vedendola, mentre lei diceva in tono pratico "Bene, se le cose stanno così vi pregherei di lasciare libero il capo perchè noi ci vogliamo allenare....oh, ovviamente potete assistere.....non ci creerà alcun problema...." propose, sempre con un sorriso gentile sul volto. Lui, incredulo della sua enorme faccia tosta, non riuscì a fare altro che a fulminarla con gli occhi, superandola poi per allontanarsi verso una delle uscite, seguito dal resto dei Serpeverde che fissarono maligni la ragazza. Quando se ne furono andati Alex, sospirando, si voltò verso i compagni di squadra "E questa è fatta. Ora basta perdere tempo" allungò una mano per frenare i complimenti che stavano per farle "Ne abbiamo perso fin troppo....in sella alle scope, forza". Tutti obbedirono, e due secondi dopo la squadra del Grifondoro era impegnata in una partitella dall'aria incandescente. Salendo di quota con la sua Firebolt, Alex non potè fare a meno di notare che, nonostante tutto, Malfoy si era seduto sugli spalti e li stava osservando con occhi carichi d'odio. Era certa che, se avesse avuto la bacchetta, l'avrebbe usata per farla precipitare dalla scopa.....per un attimo temette che il ragazzo ce l'avesse effettivamente con sè, ma poi vide che dall'altra parte degli spalti Hermione stava tenendo d'occhio Malfoy, insieme a Ginny, ed entrambe avevano le bacchette pronte. Senza preoccuparsi troppo, si lanciò quindi in picchiata per prendere parte all'allenamento, e presto la foga del gioco cancellò dalla sua mente ogni altro pensiero, compreso Malfoy e il suo odio.

 

"Perfetto. allora ci vediamo domani mattina alle sette qui. Approfittiamo del fatto che è sabato" dichiarò Alex, scendendo dalla scopa. Fred, sentendo quelle parole, emise un mugugno lamentoso "E' il primo sabato da quando è ricominciata la scuola !!!! Perchè dobbiamo alzarci così presto????"". Silenziosamente, Harry si dichiarò d'accordo con lui.....ma si guardò bene dall'ammetterlo, anche perchè Alex stava fissando con aria cupa Fred, dicendo in tono autoritario "Perchè il capitano sono io, e ho deciso così. E ringrazia che non ho scelto le cinque, come orario......i Serpeverde hanno cercato di nuovo di fregarci il campo, prenotandolo esattamente mezz'ora prima di noi.....quindi arriveremo li un'ora prima, e poi vedremo chi l'avrà vinta. Naturalmente, se non vi va bene siete liberi di lasciare la squadra....." concluse, in un divertito tono di sfida. Ma Fred, passando la sua scopa nell'altra mano, le sorrise senza traccia di rabbia, dicendo "Figurati se mi voglio perdere la scena di te che freghi di nuovo Malfoy.....anche se mi tocca alzarmi alle sette per questo. Va bene, allora ci vediamo domani" disse, avviandosi verso gli spogliatoi in compagnia del gemello che ridacchiava. La ragazza li osservò, leggermente stupita: lei non aveva nessuna intenzione di fregare Malfoy o litigarci, come loro evidentemente si aspettavano.....non era questo ciò che aveva fatto nel pomeriggio, aveva solo difeso i loro diritti prevenendo l'ennesimo colpo basso dei Serpreverde....ma da come Fred avva parlato non si sentì più sicura di aver fatto bene. Sembrava che tutti fossero convinti che avesse intrapreso una crociata personale contro Malfoy....solo per il fatto che era l'unica a tenergli testa......"Loro credono che lo detesti....che mi comporti così perchè non lo sopporto.....perchè è ciò che fanno loro...ma io....non è così....." "Alex, che ti prende? Tutto bene?" chiese una voce preoccupata vicino a lei. La ragazza sussultò, voltandosi a guardare chi aveva parlato.....Hermione "Sei rimasta ferma e in silenzio, con un'espressione stranissima sul volto per almeno tre minuti.......c'è qualcosa che non va?". Alex la fissò senza dire nulla per qualche secondo, pensando, poi le rivolse a bruciapelo una domanda "Perchè Fred ha detto quella frase?". Hermione la fissò, spiazzata "Quale frase?" "Quella.....Figurati se mi voglio perdere la scena di te che freghi di nuovo Malfoy.....perchè l'ha detto? Credono che io lo odi?". Hermione squadrò con sorpresa l'amica, lasciando chiaramente a intendere che era l'ultima domanda che si sarebbe mai aspettata "Io...ecco....non lo so...." Alex, senza prestarle più attenzione, si voltò verso Ron e Harry, che stavano poco più in la "Ragazzi, anche voi siete convinti che io odi Malfoy?" domandò, seria. I due, che stavano ridendo, si zittirono di colpo, fissandola stupiti, poi si scambiarono una lunga occhiata incerta "Ecco...." iniziò Ron, ma lo sguardo serio di lei gli fece morire le parole in bocca. Alex fissò allora Harry, aspettando, e lui scosse lentamente il capo "Beh....Alex, credo di sì. Cioè, siccome l'hai sistemato a quel modo....credo che tutti noi ci siamo convinti......è male?" domandò sulla difensiva. Perchè poi doveva guardarli in quel modo a causa di Malfoy? Che avevano fatto di male? Lei lo sondò per un momento con i suoi scurissimi occhi luminosi, poi abbassò le spalle, come delusa "Sì, è male. Perchè io non lo odio affatto. L'odio è un sentimento troppo brutto per essere attribuito a un essere umano......". Ron, che l'aveva ascoltata a bocca aperta, ritrovò all'improvviso la parola "COSA ???? Vuoi dire che lui....ti ....ti piace???" domandò, timoroso, guardandola come se fosse stato un serpente che aspettava di balzargli addosso. La ragazza scosse il capo, decisa e seccata "Ma no, non volevo dire questo....intendevo che, per il semplice fatto he voi lo odiate e ci litigate per questo, non dovete dare per scontato che sia così anche per me !!!!" esclamò, arrabbiata. Harry, indietreggiando lievemente stupito da tanta foga, mormorò "Ma anche tu gli hai risposto a tono... qualche ora fa l'hai sistemato come nessuno era mai riuscito a fare......." "L'ho fatto solo perchè cercava di imporsi su di voi....su di noi....con l'inganno e la forza. L'ho fatto solo perchè era giusto. Non provo certo piacere nel fargli fare la figura dell'idiota" "Beh, a me ha fatto piacere invece !!!" esclamò Ron, ridacchiando, forse convinto di spezzare la tensione che si era venuta a creare. Ma l'occhiata che Hermione e Alex gli rivolsero lo fece smettere subito "A me no, Ron. Non mi pare sia bello ridere delle disgrazie altrui" disse Hermione, pragmatica. Dei tre, lei era sempre stata quella che aveva reagito di meno alle provocazioni di Malfoy....a parte un sonoro ceffone un paio di anni prima......Alex la fissò con riconoscenza per un secondo, prima di tornare a guardare i due ragazzi "Ma....anche l'altro giorno, a lezione...." protestò Harry avvicinandosi a lei, volendo capire cosa era preso alla ragazza per insistere così su quel punto che a loro pareva ovvio e insignificante. Lei gli rivolse un'occhiata stupita, poi esclamò "Oh, lo sapevo, non avrei dovuto lasciarmi andare così. Ma, vedi Harry, sentirlgli dire tutte quelle sciocchezze, sentire tutti urlare non appena si pronuncia il nome di Voldemort....." al solito, Harry non fece una piega, ma Hermione e Ron sussultarono, guardandola terrorizzati. La ragazza rivolse loro un'occhiata di rimprovero "Guardate che quello che ho detto valeva anche per voi. Comunque, lui ha detto una grande stupidata, Harry. E io ho risposto con la pura e semplice verità. Perchè è ciò che ho intenzione di fare". Il ragazzo spalancò gli enormi occhi verdi e la guardò incredulo "Stai scherzando....." "No, per nulla Harry" "Ma ti rendi conto di cosa stai dicendo" "Perfettamente" "Tu hai intenzione di combattere il signore oscuro...." "Nossignore, io non ho nessunissima intenzione.  Io combatterò il signore oscuro. Senza ombra di dubbio. Niente può fermarmi" disse tranquilla, voltandosi verso di lui con un sorriso smagliante e gli occhi brillanti. Il ragazzo fece un passo avanti "Ma sei impazzita? Lo sai chi è il signore Oscuro? Lui non perde tempo a giocare con le ragazzine, ti ucciderebbe come...come...." "Come ha fatto con Cedric Diggory?"  completò lei, fissandolo senza traccia di pietà sul volto. Harry si zittì, fissandola senza più sapere cosa dire "E' inutile, Harry, niente di ciò che potrai mai dirmi mi fermerà. Nemmeno mio zio c'è riuscito. Oh, lui pensa, avendomi portato qui a Hogwarts, di avermi sotto il suo controllo, ma si sbaglia; io so benissimo che un giorno lo scontro sarà inevitabile, e quel giorno io sarò in prima linea...farò ciò che aspetto da anni.......gliela farò pagare.....". Si interruppe, sentendo la presa improvvisa di due mani sulle sue spalle "MAI !!! NON TE LO PERMETTERO' MAI !!! QUEL COMPITO SPETTA A ME !!!!!!!!!!" urlò colui che era sopravvissuto, guardando la ragazza negli occhi con uno sguardo disperato. Voldemort gli aveva tolto tutto....i genitori, l'amore che solo una famiglia può dare......lei non poteva togliergli anche la vendetta....non avrebbe lasciato che lo facesse....soprattutto, non avrebbe lasciato che sprecasse a quel modo la sua vita......ma poi la sua stessa disperazione, la sua stessa perdita, il suo stesso urgente bisogno di vendetta per un attimo si riflesse anche negli occhi di lei; devastante, infinito, troppo profondo e doloroso per riuscire a toccarlo.....qualcosa che la ragazza cercava disperatamente di nascondere era saltato fuori dal nulla, e Harry inorridì nel vedere in quella disperazione se stesso. Senza nemmeno capire cosa stava facendo si allontanò, scioccato, senza smettere di fissarla. La ragazza si strinse le braccia in torno a corpo per un secondo, quasi a volersi proteggere da ulteriori attacchi; poi, vedendo l'espressione di lui e capendo di essersi scoperta, recuperò in fretta la sua espressione serena, anche se non facilmente, poi respirò a fondo e disse poche, semplici parole "Anche io ho un conto in sospeso con lui, Harry". Poche parole che confermavano ciò che i suoi occhi avevano rivelato. Il ragazzo non disse nulla, limitandosi a guardarla "E nemmeno tu mi potrai privare della vendetta. Se dovrà essere....sarà.......e forse saremo insieme, uniti per combatterlo.....ma ti avverto....se ti metterai contro di me in quel momento....non avrò pieta....." era stato un sussurro, un soffio che il vento si era portato già via nella frescura della sera, ma Harry l'aveva sentito distintamente: una promessa, una minaccia....o forse solo una grande verità. Sapeva solo che la testa gli faceva un male cane per i troppi pensieri, così chiuse gli occhi e cancellò tutto ciò che aveva davanti. "Oh, va bene, basta, ne ho abbastanza. Andiamocene a dormire" ordinò, voltandosi verso gli altri due amici e avanzando con passi decisi. Alex lo seguì.

Ron e Hermione, che erano troppo distanti per aver sentito le parole della ragazza, li fissarono leggermente preoccupati mentre i due si avvicinavano, ma quando li raggiunsero i due sorridevano come se non fosse successo nulla.....e ad entrambi sembrò saggio far finta che fosse così.  In silezio, il quartetto si allontanò dal campo; poco prima di sparire oltre la porta, Alex si ricordò di una cosa che aveva notato durante l'allenamento, e tornò indietro a guardare gli spalti, voltandosi più volte come cercando qualcosa. Harry, notandolo, si fermò ad aspettarla "Ehi, Alex, cosa stai facendo?" chiese, stupito dal suo comportamento. La ragazza si riscosse, arrossendo lievemente, sentendosi scoperta, e si affrettò a raggiungerlo, lanciando un'ultima occhiata indagatrice agli spalti "Oh, nulla....nulla....controllavo..." "Cosa?". La ragazza tentò disperatamente di trovare una scusa "Ecco....mi pareva di aver visto....un cane nero !!! Sì, un enorme cane nero !!! E volevo accertarmene....". Negli occhi di Harry passò un lampo di paura, e nel vederlo la ragazza capì che aveva detto qualcosa di sbagliato. Ma....che aveva di pauroso un cane nero? "Harry?" chiese, cercando di non essere invadente. Il ragazzo parve sulle spine "Eh...magari hai visto un gramo !!! Accidenti, dovresti dirlo alla Cooman....faresti la sua felicità !!! Ti direbbe di aver sempre saputo che tu, purtroppo, eri destinata a una morte orribile e prematura...." cercò di ridere, ma l'espressione impaurita sul suo volto non se n'era ancora andata. La ragazza lo squadrò brevemente, decidendo di indagare in futuro sulla questione "Già.....peccato che io non cadrei in preda al panico.....credo che questo la deluderebbe molto...." scherzò, fingendo di stare al gioco per tranquillizzarlo. Harry sorrise, più tranquillo, e annuì. Ma nella mene della ragazza si stavano delineando varei domande sulla strana reazione di Harry a quella che lei aveva usato come scusa......un grosso cane nero. Era quella la chiave.

 

Poco più in alto, sull'ultima gradinata dello stadio, una figura scura si alzò in piedi, osservando i quattro ragazzi che uscivano dal campo; per un momento lunghissimo, i suoi glaciali occhi azzurri si posarono sulla chioma rossa di Alex, studiandola. E per un momento la ragazza si fermò, quasi avesse sentito il suo sguardo su di sè, e iniziò a scrutare le gradinate, cercando qualcosa......prima doveva essersi accorta di lui, dannazione !!!! Imprecando, la figura si confuse con le ombre delle torri li vicino, in modo da non esser visto e, poco dopo, Alex se ne andò in seguito a un richiamo di Harry. Lentamente la figura si tirò in piedi, fissandola finchè non scomparve, poi volse altrove gli occhi, pensando al discorso che la ragazza aveva fatto a Potter poco prima "Non mi odia?" disse Draco Malfoy, avvolto nel suo mantello nero, sentendosi incerto e confuso "Ma che cavolo vuol dire? E che bisogno c'era di arrivare quasi a litigare con Potter e company per affermarlo????" imprecò. Decisamente era confuso, quella ragazzina era capace di destabilizzarlo, di farlo vacillare la dove credeva di essere più forte.....e poi...."Che cavolo aveva Potter da strattonarla a quel modo?" si domandò, sentendo un lieve moto incerto nello stomaco "Mah.....meglio andare...." concluse, controllando che il campo fosse realmente vuoto e avviandosi verso l'uscita. Alla fine era rimasto a guardare i loro allenamenti, dannazione. Nonostante ciò che aveva detto, aveva voluto vedere come giocava quella ragazzina.....e aveva constatato che se la cavava...oh, se se la cavava.....peccato che se la sarebbe dovuta trovare davanti nella prossima partita....."Accidenti !!!!" impreco, senza sapere bene perchè e contro chi, ma avendo il serio dubbio di essersi rivolto....a se stesso.

 

"Volevi parlarmi, zio Albus?" domandò la ragazza, sedendosi nella soffice poltrona dello studio del preside, guardandolo con occhi acuti. Di certi se l'aveva convocata lì voleva discutere di qualcosa di importante....ed era stata proprio quella consapevolezza a spingerla ad accettare la convocazione nel suo studio, nonostante fossero ormai le undici di sera e lei non si fosse ancora fatta una doccia dopo l'allenamento. Soffocando uno sbadiglio fissò l'uomo che si sedeva dietro la sua scrivania, accarezzando le piume rosso dorate della sua fenice. Alex attese qualche secondo, poi sbottò "Zio, se devi chiedermi qualcosa fallo perchè sto morendo di sonno e domandi devo alzarmi presto !!!!". Albus Silente la fissò, vagamente divertito, da dietro le lenti dei suoi occhiali. Era una delle poche persone al mondo che avrebbero mai osato parlargli a quel modo, Voldemort compreso. Sorridendo, le tese un rotolo di pergamena "Sai, consultandomi con gli altri professori avrei deciso di attuare questo progetto,  dopo aver valutato la situazione in cui ci troviamo ora.....volevo sentire una tua opinione" spiegò, sorridendo con fare misterioso. La ragazza prese il rotolo e , togliendo il laccio di chiusura e svolgendolo in fretta, vi passò sopra gli occhi, svogliata. Poi si arrestò. Tornò indietro, leggendo più attentamente, gli occhi sgranati per l'incredulità. Infine lo lesse una terza volta, riga per riga, parola per parola, come se, facendo così, ciò che c'era scritto potesse cambiare. Infine, lentamente, alzò i grandissimi occhi scuri, dilatati per lo shock, sull'uomo che le sedeva di fronte "Stai scherzando vero?" domandò, sentendo qualcosa di molto simile alle lacrime che le pungeva gli occhi. Albus Silente fece un sorrisetto misterioso "Temo proprio di no" fu la risposta. La ragazza gettà la pergamena sulla scrivania con rabbia "Tu devi essere impazzito !!! Come puoi volere una cosa simile ???? Come puoi condannare dei ragazzi innocenti a questo ????" urlò, mentre nel profondo delle sue iridi scure si accendeva un fuoco divampante. Silente sospirò stancamente, come se lei avesse toccato un tasto dolente "Purtroppo devo farlo, piccola mia.....la situazione lo richiede......" "La situazione è tanto grave da richiedere che tu mandi quei poveretti al macello?????" "Io non voglio fare questo...." "E allora quello che significa?????" esclamò arrabbiata la ragazza, indicando il rotolo di pergamena spiegazzato. Silente si appoggiò allo schienale della poltrona, sospirando "Io voglio che imparino a difendersi....." "E ad attaccare. A uccidere" completò lei, con un tono di profondo disgusto e delusione. I penetranti occhi azzurri del preside la inchidarono "No. A difendere altri innocenti che non sono in grado di farlo". Alex ricadde all'indietro sulla sedia "Bel modo di rigirare la questione" mormorò "Perchè cavolo me l'hai detto? Perchè a me?" chiese, dubbiosa. Suo zio la fissò per un lungo momento "Perchè tu vieni da due anni di qualcosa di molto simile" spiegò, e sulle labbra della ragazza si disegnò un sorriso beffardo "Oh, certo....come ho fatto ad immaginarlo? Se mai si farà una cosa del genere, io sarò la prima ad essereci incastrata, vero?". Ridacchiò senza allegria, mentre un lampo di dolore passava negli occhi chiari dell'uomo "Sai benissimo che non è così......solo che....Alex cara...." "Venendo a Hogwarts speravo di allontanarmi da tutto questo....." mormorò lei, con un gemito nella voce che gli strinse il cuore. Ma non era tempo di pensare agli affetti, non era il tempo di ammettere che avrebbe fatto di tutto pur di non esporre la sua amata nipote allo stesso pericolo che aveva portato via sua madre. Ora doveva solo pensare a come salvare la pelle a tutti quanti "Quindi, se ora vuoi dirmi cosa ne pensi, sinceramente...." "Io sono contraria" affermò lei, sicura, fissandolo negli occhi "Non voglio che altri debbano sopportare ciò che ho passato io. Sai bene che la linea di confine diventa troppo sottile, e i risultati si sono già visti !!!" la voce salì gradualmente di tono "E non ti permetterò mai di coinvolgere Harry, Ron, Ginny ed Hermione in una cosa come questa !!!!!" concluse, sentendo una potente fitta di preoccupazione che le attanagliava il petto al pensiero dei suoi amici. Silente la fissò, leggermente sorpreso, ma anche ammirato "Non puoi decidere per loro, Alex. Soprattutto per Harry...." sussurrò in tono gentile. La ragazza chinò il capo, riconoscendo la verità di quelle parole, ma non arrendendosi "Già, ma posso almeno impedirgli di farsi ammazzare inutilmente...." mormorò in risposta, quasi rivolta a se stessa piuttosto che all'uomo; lui la fissò con dolcezza per un momento "Beh, direi che è tutto qui...." "Quello che ho detto non ti farà cambiare idea, vero?" chiese in tono ironico la ragazza, alzandosi con movimenti lenti. Lui scosse il capo "Sapevo che non ne saresti stata felice....ma purtroppo devo prepararmi alla peggiore delle ipotesi che, lo sai bene, è molto vicina alla realtà, e devo preparare anche tutti voi.....non cambierà idea" affermò, mettendo una dota definitiva sull'ultima frase che le fece perdere ogni speranza. Sconfitta, abbassò le spalle, limitandosi a chiedere "E posso sapere da quando pensi di far partire questo progetto?". La sua voce era ridotta a un flebile sussurro, e l'uomo si vertgognò di averle gettato quel peso sulle spalle da sopportare "Subito dopo Natale, a meno di imprevisti" fu la risposta, detta con tono volutamente leggero e disinteressato. Lei annuì col capo, una sola volta "E credo sia inutile chiedere se io ne sarò parte" mormorò. L'uomo si odiò per quello che stava per farle "Non ti obbligherei mai a fare qualcosa che tu non voglia, mia cara, lo sai" disse in tono dispiaciuto, e una scintilla di rabbia si riaccese in lei, facendole alzare gli occhi scuri "Sì, però indirettamente lo stai facendo. Manderai in mezzo al pericolo i miei amici....gli unici amici che ho mai avuto....e io non li seguirei, secondo te? Non darei la mia vita per salvare la loro? Dannazione, non starò a guardare mentre Harry viene ammazzato....glielo devo, almeno questo !!!!". Suo zio scosse il capo, sconfortato "Sai bene che non è così....abbiamo continuato a ripetertelo, ma non hai mai voluto ascoltare..." "Nè lo farò ora !!! Potete dire quel che volete, ciò non toglie che io ho un debito nei suoi confronti, e sono pronta a saldarlo con la vita. Sapendo questo, hai ancora intenzione di coinvolgere Harry in quel progetto e poi osar dire che non mi stai obbligando????" esclamò in preda alla rabbia. Albus Silente abbassò gli occhi azzurri, senza dire nulla, e la ragazza sorrise, malgrado tutto soddisfatta di quella vittoria a parole "Io non voglio andarci di mezzo...ma ricorda che non ti permetterò di fare male ai miei amici. Altro da dirmi?" chiese in tono soddisfatto, fermandosi per un secondo con le spalle rigide e i pugni stretti. L'uomo annuì, guardando la schiena della ragazza e vedendo quella fierezza che la rendeva così simile alla madre....e al padre "Sì. Non ti chiedo nulla, voglio solo ricordarti che è stupido dare la vita per una promessa.....ma che c'è un motivo per cui tu porti quella pietra al collo. Pensaci bene". La ragazza si immobilizzò, scioccata. Come faceva lui a sapere che..... si voltò a fissarlo, inorridita, leggendo nei suoi occhi che sapeva....che capiva....e, senza riuscire a sopportare oltre, fece per scappare da quella stanza. Ma, all'ultimo momento, la voce imperiosa di lui impartì un'ultimo comando "Alex, credo sia ovvio che quello che ti ho rivelato rimarrà tra noi.....almeno fino a nuovi ordini.....". Ecco, ora non poteva nemmeno avvertire i suoi amici......annuì semplicemente, senza più voltarsi, poi riprese a camminare, cercando di sfuggire all'atmosfera opprimente che si era creata la dentro. Senza nemmeno vedere dove andava raggiunse la torre del Grifondoro, mormorò la parola d'ordine e si trovò nella sala comune. Si guardò confusa attorno. Era vuota...certo, ormai la mezzanotte era passata da un pezzo. Buffo, nello studio del preside non si era affatto accorta del tempo che passava....la portata di ciò che le era stato detto aveva annullato il suo scorrere inesorabile.....scosse il capo, cercando di non pensarci....di non ricordare quel peso terribile che doveva portare da sola, senza potersi sfogare con nessuno.....salì in fretta le scale, senza badare al fatto che avrebbe svegliato le compagne, spalancò la porta della sua stanza e si gettò sul letto, senza preoccuparsi di togliersi i vestiti sudati. Hermione, alla sua destra, aprì gli occhi assonnati e si sollevò leggermente "Alex?" chiese con voce impastata, capendo che l'amica aveva qualcosa che non andava. Ma Alex non aveva voglia di parlare "Dormi, non è nulla" ordinò, la voce soffocata dal cuscino. La ragazza dai ricci capelli castani la fissò, incerta, per qualche secondo, trattenendosi dal chiederle cosa avesse, poi posò di nuovo il capo sul cuscino e si addormentò. Alex non si mosse, rigraziando il cielo che anche l'amica fosse sfinita e che Ginny non si fosse svegliata a sua volta. Ma si sbagliava...."Se hai bisogno di parlare siamo qui, Alex" disse una voce dolce alla sua sinistra; Ginny era sveglia.....soffocando un singhiozzo, la ragazza riuscì a stento a mormorare un grazie..... poi la sua mano si mosse repentina, posandosi sulla fronte dell'amica e facendola sprofondare nel sonno. Quando si fosse svegliata, non avrebbe ricordato nulla..... Alex si guardò la mano imprecando. Aveva giurato di non usare mai quell suo particolare potere su un essere umano....almeno sui suoi amici.....eppure, vinta dalla disperazione, non ci aveva nemmeno pensato.....sfinita, crollò sul cuscino piangendo lacrime amare e trattenendo i singhiozzi e, ben presto, le lacrime le tolsero le poche energie che le erano rimaste e un sonno senza sogni l'accolse.

 

La mattina dopo, nonostante fosse esausta, si svegliò alle cinque e mezza. Guardò le due compagne addormentate, indugiando per un secondo su Ginny, come scusandosi per ciò che aveva fatto, poi si avviò verso il bagno. Anche se aveva un altro allenamento poco più di un ora dopo, odiava sentirsi sporca e sudata, ed era andata a letto vestita, senza nemmeno lavarsi. Per questo passò il successivo quarto d'ora a pulirsi accuratamente nella vasca da bagno, cercando di allontanare col tocco dell'acqua fredda i tristi pensieri che l'avevano colpita al risveglio. Poi, preparantasi con grande anticipo, si direse verso la sala comune; era vuota....come la sera prima. Scuotendo il capo, la ragazza scese verso la sala grande, sperando in una rapida colazione prima dell'allenamento. Erano appena le sei e dieci, e la sala era ancora piena di elfi domestici che preparavano i tavoli delle case per il primo pasto del mattino. Non appena la videro, i buffi esserini verdi iniziarono a strillare, colpevoli di non essere stati abbastanza veloci e di essersi fatti scoprire. Alex, rendendosi conto che quel casino era colpa sua, afferrò il più vicino a lei e disse in tono dolce "Scusa, mi sono svegliata presto e avevo fame....abbiamo allenamento, quindi penso che anche i miei compagni potrebbero capitare qui fra poco....non volevo spaventarvi ma....sarebbe possibile avere qualcosa da mangiare?". Il pesinsiero di poter esaudire la richiesta della ragazza sembrò ridare il buon umore agli elfi, che smisero di strillare e sorrisero, annuendo; quello che lei teneva stretto per il vestito che, se ne accorse solo allora, non era uno straccio come per gli altri ma uno spesso golfino marrone non proprio adatto alla temperatura che, seppur freddina, non era ancora gelida, iniziò ad agitarsi dicendo, con un sorriso che gli andava da un'orecchio svolazzante all'altro "Lasci fare a Dobby, signorina !!!!!! Dobby provvederà subito alla sua colazione, signorina Alexandra Lance !!!!!". La ragazza lo lasciò andare, stupefatta "Conosci il mio nome?" chiese stupita, e l'elfo annuì con foga "Tutti gli elfi conoscono il nome della grande nipote del professor Silente, signorina !!! sappiamo tutti della sua potenza e della sua grandezza !!!!!!!!" esclamò felice, e la ragazza si sentì arrossire, chiedendosi se quei complimenti corrispondessero alla realtà. L'elfo nel frattempo continuava a parlare "Inoltre lei è anche grande amica di Harry Potter, signorina, e Dobby non può chiedere di meglio che servirla !!!" disse, prima di scappare via a tutta velocità verso le cucine. la ragazza tentò di riagguantarlo, invano, per la maglia "Ehi !!!! Conosci anche Harry ??? Ehi !!!!". Inutile. L'elfo - aveva detto di chiamarsi Dobby? - era sparito......la ragazza scosse il capo sconsolata, sedendosi al tavolo vuoto di Grifondoro. Poco dopo vassoi carichi di cibo le comparvero davanti "Ehi, avevo chiesto qualcosa da mangiare, non provviste annuali per un reggimento !!!" esclamò, fissando Dobby, che le era tornato affianco, con aria incerta. Lui le rivolse un enorme sorriso, indicandole i piatti "Ma per lei questo è fin troppo poco, signorina !!!". Senza alcuna voglia di litigare, Alex iniziò a mangiare di buona lena, chiedendo nel frattempo "Perchè non ti siedi qui con me e mi parli di te, Dobby?". L'elfo smise immediatamente di sorridere, guardandola come se avesse detto qualcosa di orribile, in un modo che le fece temere di aver fatto un errore. La ragazza vide che gli altri elfi lo guardavano con aria di disapprovazione, e decise di rimediare "Fa niente, resta li in piedi. Da quanto sei qui a Hogwarts?" domandò in tono leggero. L'elfo ricominciò a sorridere "Da un anno, signorina". La ragazza si accigliò "Soltanto?" chiese stupita. L'esserino annuì "E' stato tre anni fa che il singor Harry Potter mi ha liberato, signorina". La ragazza smise di mangiare per fissarlo. Harry aveva liberato Dobby? E come? "Vuol dire....che Harry era il tuo padrone?" chiese incredula, perchè non le sembrava possibile che Harry tenesse in prigionia un'altra creatura. L'elfo infatti scosse il capo "No, signorina, no, Dobby era al servizio di una famiglia di maghi che trattavano malissimo Dobby, signorina, e il signor Harry Potter è riuscito a liberarlo, signorina. Dobby è molto grato al signorino Harry Potter per questo !!!!" esclamò felice. Alex ci pensò su un attimo "Una famiglia di maghi? Quale famiglia?". Il sorriso di Dobby scomparve all'improvviso, come se la domanda l'avesse terrorizzato. Alex se ne accorse "Scusa, non volevo essere inopportuna...." "Oh, no, signorina, voi non dovete scusarvi...è solo che...Dobby non riesce ancora a dire....che la sua vecchia famiglia....era una famiglia....di...di....di cattivi maghi oscuri !!!". Urlando le ultime parole come se non avesse il coraggio di dirle in tono normale, l'elfo si coprì gli occhi con le mani e prese a sbattere la testa contro lo spigolo del tavolo di tassorosso "Cattivo Dobby !!! Cattivo !!!! Cattivo !!!!!! " continuava a urlare ad ogni testata. Velocemente, la ragazza si alzò dal suo posto e lo afferrò per la maglia, allontanandolo dallo spigolo e alzandolo all'altezza dei propri occhi. L'esserino la fissò con sguardo lucido per le lacrime "Grazie, signorina Alexandra......grazie...." sussurrò, poi scoppiò di nuovo in un pianto dirotto accompagnato da un gemito così acuto che spaventò la ragazza, facendole lasciare la presa. Non appena tocccò terra, Dobby prese a correre, scappando a gambe levate e singhiozzando "Ehi, aspetta !!!!!!!!!" urlò lei, ma l'elfo era già sparito. Sospirado, la ragazza guardò senza più appetito il piatto ancora mezzo pieno, e con un gesto lo fece sparire.....rendendosi conto che non avrebbe dovuto "Oh, fa niente" pensò, guardando l'ora. Dannazione, aveva solo dieci minuti per andare al campo...e doveva ancora cambiarsi.....imprecando, corse fuori dalla sala, promettendosi di cercare più tardi quell'elfo e farsi spiegare che gli era successo.

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Capitolo 9
*** Capitolo nove: Un pomeriggio in biblioteca ***


Capitolo 9:

Capitolo 9:

Un pomeriggio in biblioteca....

 

"Alex, tutto ok?" chiese Harry quando, finito l'allenamento, i due ragazzi si stavano avviando verso gli spogliatoi. Lei lo fissò, leggermente spaesata "Sì, perchè?" chiese, fissandolo negli occhi. Il ragazzo arrossì lievemente, rispondendo "Ecco...quando sei arrivata ho notato che eri pensierosa e confusa....poi, durante l'allenamento hai giocato....benissimo come al solito, ma sembrava che ci mettessi l'anima, come se volessi scaricare qualcosa....sicura che è tutto a posto?". I suoi occhi verdi la guardarono, preoccupati, e la ragazza sentì il bisogno impellente di rivelargli cosa aveva saputo la sera prima, visto che lo riguardava da vicino; poi però la promessa fatta allo zio le gravò addosso, e a fatica distolse gli occhi, cercando di nascondere ciò che sapeva. Per sviare l'attenzione, parlò invece di cosa le era successo quella mattina "Sai, stamattina alle sei sono scesa in sala grande per fare colazione, e devo aver terrorizzato gli elfi domestici....sono così.....buffi !!! Comunque ne ho incontrato uno che vestiva in modo diverso dagli altri....ha detto di conoscerti....che tu lo hai liberato.....". Il ragazzo sorrise "Ah, hai conosciuto Dobby !!!!" esclamò. Lei annuì "Esatto, si chiama proprio Dobby. Mi ha raccontato che tre anni fa l'hai liberato dalla famiglia che era costretto a servire....." "E' così" disse Harry, mentre i ricordi lo assalivano. Alex guardò davanti a sè "Quando però gli ho chiesto che famiglia fosse, ha cominciato a tremare e a dare capocciate contro la tavola....". Harry annuì "Fa sempre così.....quando era servo di quella famiglia era costretto a punirsi da solo quando faceva qualcosa che loro non volevano.....ricordo che al secondo anno è venuto ad avvertirmi di non tornare a Hogwarts, perchè c'era un grande pericolo......e ha detto che per averlo fatto avrebbe dovuto stirarsi le orecchie......poi ha cercato più volte di salvarmi la vita.....rischiando di ammazzarmi....." "Era l'anno in cui Ginny è stata posseduta da Voldemort?" chiese Alex all'improvviso. Il ragazzo le lanciò un'occhiata strana "Oh, so tutto ciò che c'è da sapere sui tuoi confronti con Voldemort, Harry. Zio Albus non ha tralasciato alcun dettaglio, credimi. E ho anche varie altre fonti.....allora?" disse lei; il ragazzo annuì "Sì, è stata quella volta......poi non ho visto Dobby per un anno, e l'anno scorso è venuto a lavorare qui". Alex pensò per un secondo, poi chiese "Senti, quando gli ho domandato della famiglia che serviva, prima di dare capocciate alla tavola ha detto che....che era una famiglia di maghi oscuri...."; il ragazzo fece un mezzo sorriso dall'aria cattiva "Non mi stupisce, visto che si tratta dei Malfoy...." rispose. Alex si fermò "La sua famiglia erano i Malfoy ????" esclamò incredula. Harry annuì "Ora capisci perchè era così mal messo? E perchè l'ho liberato?" disse. La ragazza annuì, mentre il suo cervello rimuginava su quella nuova informazione. Dobby doveva quindi conoscere molto bene i Malfoy, sia padre che figlio....la cosa poteva tornarle utile..... "Alex?" la chiamò Harry, tenendo aperta la porta dello spogliatoio. La ragazza si riscosse "Arrivo !!!!" urlò, correndo verso di lui. Ma la sua mente non smise di lavorare sulle possibilità che quella conoscenza le offriva.

 

Passarono così i giorni. Era ormai passato quasi un mese dall'inizio della scuola e si avvicinava l'inizio di ottobre, preannunciato da venti sempre più freddi che spazzavano il parco, costringendo gli studenti a indossare, sotto le divise, maglioni e indumenti pesanti. Alex ormai si era perfettamente ambientata a Hogwarts. Il suo rendimento scolastico era ottimo, come tutti i professori avevano ormai ampiamente appurato, e le sue abilità si estendevano anche in vari altri campi, tra cui il quiddich; il suo ruolo di capitano l'aveva coinvolta più di quanto aveva pensato all'inizio, e gli allenammenti si erano fatti sempre più frequenti e soddisfacenti. Guidata dalla sua grinta aggressiva, la squadra del Grifondoro stava dando tutta se stessa per migliorare le proprie strategie e conquistare la coppa del quiddich, anche perchè la prima partita, contro Serpeverde, si sarebbe tenuta due settimane dopo; poi, la ragazza aveva i suoi compiti da prefetto, che consistevano nel guidare e aiutare gli studenti più giovani e vegliare che nella loro sala comune non succedessero disastri. Cosa che, essendovi nel Grifondoro Fred e George Weasley, lei e Hermione facevano molta fatica ad evitare. Nei pochi momenti liberi che aveva la ragazza leggeva qualche libro difficile, oppure accompagnava gli amici a trovare Hagrid, l'insegnante di cura delle creature magiche, con cui aveva stretto subito una forte amicizia; qualche volta si concedeva anche una passeggiata con Bill e Charlie, quando i loro impegni lo permettevano; anche se, e questa era una cosa che la mandava in bestia, non aveva ancora capito quale fosse il compito che Silente aveva affidato loro li a Hogwarts. I due non prendevano parte alle lezioni, non insegnavano, non aiutavano a mantenere l'ordine.....e nella mente della ragazza si era delineato sempre più chiaro il dubbio che i due fossero lì per proteggerli; il che, ovviamente, non le andava affatto a genio. Infine, la ragazza passava ore, insieme a Hermione, Ron, Harry. Il gruppetto, che era sempre stato indissolubile, non aveva perso la sua caratteristica, ma aveva aperto le porte alla nuova arrivata, che era diventata così membrò del quartetto più popolare di tutta la scuola, visto che sia Harry che lei erano oggetto di comune scalpore, anche se a nessuno dei due la cosa faceva piacere. In un modo che nemmeno lei aveva mai ritenuto possibile, Ron, Hermione e Harry avevano monopolizzato ogni sua attenzione, ogni suo momento, ogni suo spazio, quasi ogni suo pensiero. Erano sempre con lei, a lezione, a solazione, pranzo e cena, durante le ore di studio, prima di andare a dormire, e poi Hermione dormiva con lei....saltuariamente anche Ginny si accodava al gruppo, quando i loro orari coincidevano negli spazi liberi, e in quei momenti l'allegria regnava sovrana..... allora era fin troppo facile dimenticarsi che la fuori c'era un nemico terribile, una realtà sconcertante cui dovevano far fronte, anche per Alex, che non staccava mai i piedi dalla realtà; persa nella gioia di avere finalmente qualcuno con cui confidarsi liberamente, con cui condividere quegli anni di scuola, perfino Voldemort non le appariva più di tanto terribile......poi tornava bruscamente coi piedi per terra, ma era come cullata dalla dolce sensazione che, avendo gli amici di fianco, fosse in qualche modo più forte. Sciocco e strano, per una che aveva girato di non lasciarli coinvolgere......ma non aveva tempo per riflettere a lungo su cose come queste, visto che i professori li caricavano di compiti, temi, ricerche, papiri e quant'altro per prepararli agli esami G.U.F.O. che li  attendevano a fine anno. Alex passava ore seduta a uno dei tavoli della sala comune, sola, con Hermione o insieme a tutti e tre gli amici, talvolta anche con Ginny, china sui libri, compilando schede, schemi e trattati, oppure si chiudeva in biblioteca per pomeriggi interi, uscendone solo a notte inoltrata. A volte pensava che erano ancora al primo mese di scuola e si sentiva male, ma poi si rimetteva al lavoro con più energie di prima; le sfide impossibili erano sempre state il suo forte. E fu proprio in una di quelle occasioni che avvenne qualcosa che sconvolse tutta Hogwarts......

Era un giorno piovoso di inizio ottobre, precisamente un venerdì, e Alex si stava dirigendo, trasportando una montagna di libri, verso la biblioteca, dove sperava di poter lavorare in salnta pace, visto che il cattivo tempo aveva fatto sì che la sala comune si riempisse di gente annoiata e rumorosa. Per quello aveva deciso di cercare un po' di tranquillità nella immenza sala piena di libri dove chiunque osava fare baccano era immediatamente buttato fuori dalla severa e inflessibile Madama Pince. Lì inoltre avrebbe potuto trovare tutti i libri di cui aveva bisogno.....stava scendendo faticosamente le scale, col suo fardello che le gravava sullo stomaco, quando incrociò Ron e Harry, sporchi di fango e bagnati fradici, che salivano verso la torre "Ehilà Alex, dove stai andando????" domandò il rosso, fissando la sua pila di libri con fare orripilato, mntre i suoi capelli e la sua veste gocciolavano sporcando il lucido marmo della scala. La ragazza sorrise nel vedere quello scempio "Sto andando in biblioteca a studiare. Voi?" rispose, guardando prima Ron, bagnato e sorridente, poi Harry, che aveva i capelli non scarmigliati come al solito ma appiccicati sulla fronte e sugli occhiali, così schizzati di acqua e fango che doveva essergli quasi impossibile vederci qualcosa, e un'aria rilassata "Siamo andati ad allenarci un po'" rispose proprio quest'ultimo, allargando le braccia con un sospiro soddisfatto mentre Alex ridacchiava "E ora avete deciso di lavare personalmente il castello? Sono certa che mastro Gazza sarà felice del vostro aiuto....." li prese in giro, indicando le pozze scure sotto di loro. I due ragazzi le notarono, accigliandosi, e Alex estrasse dal cumulo di libri la bbacchetta "Evanesco" mormorò e l'acqua, sia quella sotto i loro piedi che la traccia che avevano lasciato salendo, svanì, lasciando il pavimento pulito e intatto, finchè le loro divise non ripresero a gocciolare "Impervio" disse ancora la ragazza, e le gocce sembrarono maghicamente riluttanti a lasciare la stoffa; i due la fissarono, sorpresi, ma lei stava mettendo via tranquillamente la bacchetta "Con tutti gli allenamenti che vi faccio fare non vi basta ancora? Se penso che quando vi sveglio la mattina presto per allenarci mi urlate dietro.....cosa vi prende? Non vi riconosco più....." ironizzò, fissanoli con due grandi occhi scuri divertiti. Ron finse di essersi offeso, per poi spiegare "La partita coi Serpeverde si avvicina, non possiamo perdere tempo !!!!!!" in tono carico di ardore. La ragazza sorrise furbescamente "Vero, ma dovete pensare anche allo studio, e se ben ricordo vi avevo lasciato il pomeriggio libero proprio per portarvi in pari coi compiti, visto che Alicia e Angelina mi hanno avvertito che siete tutti presi indietro.....". Un'espressione colpevole apparve sulle facce dei due ragazzi "Come prefetto dovrei rimproverarvi...." li avvertì lei, in finto tono meditativo "E magari avvertire la McGranitt.....", e l'espressione divenne di orrore puro. Non potè fare a meno di scoppiare in una risata cristallina "Su, ragazzi, stavo scherzando.....anche Fred e George non stanno combinando nulla e non ho detto niente.....solo, mi raccomando di mettervi sotto adesso, lo dico per voi....Ron, ho dato un'occhiata al tuo compito di incantesimi come mi avevi chiesto, va abbastanza bene, dovresti però approfondire di più la parte del movimento del polso......e tra parentesi, credo che Hermione si sia offesa perchè ha chiesto a me di correggertelo.....". Il ragazzo sembrò confuso "Ma quando l'ho chiesto a lei mi ha risposto che non era giusto e non l'avrebbe mai più fatto...." disse in tono oltraggiato e Alex rise; quel ragazzo era troppo ingenuo, era divertentissimo prenderlo in giro....anche Harry stava sorridendo, e lei gli rivolse un ghigno complice "Anche il tuo Harry andava un po' approfondito...comunque andavano piuttosto bene.....vi ho segnato su un foglio i punti da approfondire, seguite quella traccia e saranno perfetti". Ron la fissò come se fosse diventata la creatura più desiderabile della terra "Alex, sei la nostra salvatrice !!!!!" esclamò felicissimo. Lei scosse il capo "Non credo proprio....ho solo avuto un rimosrso di coscienza perchè era per colpa mia che avevate poco tempo per studiare.....anche se io non sono presa così male, ha detto Hermione, quindi non sarebbe tutta colpa mia......oh, si sta facendo tardi, ora vi lascio, ma se volevate andare in sala comune guardate che è piena di gente....come avrete fatto ad allenarvi con questo tempo da schifo poi.....beh, io vado". Fece per proseguire il suo cammino, quando Ron la fermò "Ehi, questo finesettimana si va a Hogsmeade; vieni anche tu?" chiese sorridendo. La ragazza inarcò un sopracciglio "Hogsmeade?" domandò in tono interrogativo. Harry spiegò "E' l'unico insediamento non babbano della Gran Bretagna....ci vivono tantissimi maghi, è pieno di negozi interessanti e di luoghi strani....."; un lampo di comprensione improvviso illuminò il volto della ragazza "Ah, sì, zio Albus me ne aveva parlato. Morivo dalla voglia di visitarlo....certo che ci vengo !!!!" esclamò, entusiasta. Ron guardò fuori dalla finestra "Speriamo solo che il tempo migliori....ma ti porteremo comunque a fare un giro, dovesse anche piovere.....useremo i pomelli....." "Si chiamano ombrelli, Ron" lo corresse la ragazza, ricominciando a scendere "Va bene, allora restiamo d'accordo così; ci vediamo stasera in sala comune. Ciao. E asciugatevi bene prima di fare qualsiasi altra cosa......non voglio perdere il mio cercatore e il mio portiere alla prima partita solo perchè hanno preso troppa acqua e devono restare a letto !!!!" ordinò, mentre i due ragazzi sparivano ridendo. Anche lei si ritrovò a ridacchiare, mentre finalmente raggiungeva il piano inferiore e imboccava il corridoio a sinistra "Quei due sono proprio incredibili.....non avrei mai pensato che sistesse qualcuno capace di farmi ridere a questo modo per delle semplici sciocchezze...." pensò con gratitudine, fermandosi davanti a uno spesso portone di legno massiccio con non poche difficoltà, visto che le braccia erano cariche di libri. Ma quando varcò la porta l'attese una brutta sorpresa: la biblioteca era di certo più silenziosa della sala comune, anzì non si sentiva volare una mosca......ma era anche piena zeppa. Tutti quelli che, come lei, avevano sperato di utilizzare il pomeriggio per studiare si erano radunati lì, e il risultato era che non c'era nemmeno un tavolo disponibile, anzi, nemmeno una sedia a un qualsiasi tavolo.....Alex scorse Hermione che studiava, insieme a una ragazza di Tassorosso del loro anno, Hannah Abbott. Le due la salutarono, ma il loro tavolo era tutto occupato e non poterono invitarla a unirsi a loro. Poco più in là, Ginny studiava insieme a Colin Canon e altri del quarto anno, ma anche vicino a lei non c'era un posto libero.....finalmente, gli occhi di Alex individuarono una sedia vuota a un tavolino minuscolo cui era seduto un ragazzo biondo, e si avviò in quella direzione senza nemmeno guardare bene chi fosse l'occupante del tavolo. Lo raggiunse velocemente, passando dietro la schiena del ragazzo e guardando cosa stesse stuiando. Riconobbe nei suoi scarabocchi un difficile esercizio di Aritmanzia che lei aveva risolto il giorno prima; sembrava che lui avesse parecchi problemi a risolverso, visto che la penna si muoveva a salti, esitante, sul foglio, per poi tirare delle linee rabbiose e cancellare quanto aveva scritto. Il libro aperto davanti al foglio indicava formule di ogni tipo, che però sembravano non aiutarlo.....e senza nemmeno pensarci, Alex si sporse e ne indicò una "Usa questa, è molto più semplice di quella che stai provando, e anche molto più veloce" disse, girando poi intorno al tavolo fino a raggiungere il posto libero e deponendovi sopra i suoi libri. Si sedette tranquilla, mentre il ragazzo alzava gli occhi su di lei, forse seccato, per poi tornare a guardare i suoi appunti. Alex, presa dal rovistare nei suoi appunti alla ricerca di quelli di antiche rune, non lo notò neppure. Così come non notò il suo improvviso irriggidirsi e alzare gli occhi su di lei, di nuovo, quasi per accertarsi di aver visto bene. Ma non potè fare a meno di riconoscere la sua voce quando esclamò "Come...ma......ma..L...LANCE ????". Alex, la cui mano aveva infine afferrato il libro che cercava, alzò sorpresa gli occhi: colui che aveva davanti era niente di meno che.....Draco Malfoy !!!! La ragazza gli diede una breve occhiata, dicendo semplicemente "Buongiorno" e tornando poi a fissare il libro che aveva aperto. Ma la sensazione di essere osservata le fece presto alzare di nuovo lo sguardo su di lui, che non aveva smesso un attimo di guardarla, dimentico dell'esercizio e di tutto il resto. Ci fu un silenzioso confronto di volontà, durante il quale mille pensieri si accalcarono nella mente del ragazzo, senza alcun rigore logico: quella....quella ragazzina......di solito lo prendeva in giro e gli faceva fare la figura del tonto, e ora gli si sedeva davanti con tanta leggerezza???? E lo aiutava pure ???????? Ma che le era preso ????? I suoi occhi chiari rispecchiarono quelle domande mentre si posavano, confusi e incerti, su di lei. La ragazza incrociò il suo sguardo e lo sostenne, senza alcuna traccia di irritazione negli occhi "Che c'è?" chiese calma, in tono solo lievemente curioso. Il ragazzo, sentendola  parlare, si risvegliò da quello stato di torpore che lo aveva colto e, guardandola confuso, balbettò "Ecco....io....come.....perchè.....insomma, perchè ti sei seduta qui?". Ci mise una vita a finire la frase, rimanendo poi in silenzio, imbarazzato, rendendosi perfettamente conto che aveva detto un'enorme cavolata. Lei però non rise; lo fissò per qualche lunghissimo secondo, con aria neutra, come soppesando la sua domanda per capirne appieno il significato "Semplicemente perchè qui c'è posto" rispose poi, riabbassando subito dopo lo sguardo sul libro. Il ragazzo la fissò, senza capire, per un secondo buono, poi voltò a destra e a sinistra il capo, constatando che effettivamente non c'era altro posto libero in tutta la sala. Poi i suoi occhi tornarono a posarsi sulla nuca rossa di lei, mentre una domanda che non riuscì a trattenere glu usciva dalle labbra "Ma.....non ti da fastidio????" "Cosa?" rispose lei in tono assente, senza degnarlo di un'occhiata "Stare qui.....con....con me" disse lui, incespicando sulle parole, come se esse ora si rifiutassero di uscire, o forse lui volesse trattenerle. Alex alzò gli occhi, mantenendo un'aria decisamente neutra "No. Dovrebbe?" chiese, mentre quegli enormi occhi scuri lo sondavano in cerca di una risposta; lui distolse subito lo sguardo, incapace di incrociare gli occhi di lei. Poi, sempre evitando di fissarla direttamente, proruppe a voce più alta "Ma....cioè, io sono quello che prende sempre in giro te e i tuoi amici.....". Si interruppe; la ragazza aveva ricominciato a leggere "In realtà non ci avevo fatto caso. Ti do fastidio?" rispose in tono leggero. Lui, prima di rendersi veramente conto di cosa stava dicendo, si affrettò a negare "Oh...no....no". Quando realizzò cosa aveva fatto, si ritrasse vergognosamente, aspettandosi che lei alzasse gli occhi con aria vittoriosa e lo sbeffeggiasse davanti a tutti. Ma la ragazza non fece nulla del genere. Non diede segni di ironia, limitandosi ad appoggiare la testa su una mano e continuare a leggere, come se per lei la questione fosse chiusa. E questo non fece altro che spiazzarlo ancor di più; e lo spinse a indagare ancora cosa le passasse per la testa "Ma....perchè mi hai aiutato prima?" chiese in tono sperduto, fissandole la rossa capigliatura. Alex, sospirando, sollevò la testa, appoggiando tutti e due i gomiti sul libro, posando il mento sulle mani chiuse a pungo a mo' di supporto e fissandolo esasperata "Insomma, che c'è di così strano? Tu avevi un problema con quell'esercizio di Artimanzia, io lo sapevo risolvcere e ti ho indicato il modo giusto di farlo. Qual'è il punto che ti sconvolge tanto in questa sequenza?". I suoi occhi scuri cominciavano a ardere, forse per l'irritazione di essere continuamente interrotta o per la stupidità delle domande che le stava facendo; Malfoy la fissò senza riuscire a parlare per qualche secondo, perdendosi in quelle profondità scure, poi si riscosse e puntò un dito sullo stemma verde - argento che spiccava sulla sua divisa "Insomma, io sono un Serpeverde !!!!!" esclamò con foga, fissandola con aria cupa e decisa, come se quello spiegasse tutto. Lei ricambiò tranquillamente lo sguardo, senza dare cenni di rabbia o altro "E io una Grifondoro" rispose, indicando il suo stemma rosso e oro "Ma credo che tu lo sappia già". Fece per riprendere il libro e reimmergersi nella lettura, quando un rumore secco le fece rialzare lo sguardo. Malfoy aveva sbattuto entrambe le mani sul tavolo di legno e ora stava in piedi, sporgendosi verso di lei e ingorando le teste girate degli altri occupanti della biblioteca che li osservavano curiosi "Io......IO sono Draco MALFOY !!!!!!!!!!!" urlò, accentuando il tono sul cognome. Alex gli restituì impassibile l'occhiata, senza alzarsi, continuando a guardarlo, con i suoi due enormi occhi scuri fissi in quelli color ghiacchio di lui "E IO sono ALEXANDRA Lance, piacere" disse in tono calmo e discorsivo, quasi fosse una vera e propria presentazione, senza alzare la voce e calcando il tono sul nome. Malfoy rimase ammutolito, mentre per qualche secondo, che a lui parve un tempo interminabile, i loro occhi rimanevano incatenati gli uni all'altri, sostenendo quella estenuante battaglia di volontà. Poi Alex, senza dare segni di rinuncia o di soddisfazione, abbassò per l'ennesima volta lo sguardo sul suo libro; il ragazzo si ritrovò a fissare per l'ennesima volta la nuca di lei, incerto, mentre finalmente si rendeva conto degli sguardi curiosi che tutti intorno a loro gli rivolgevano; si lasciò cadere sulla sedia, indeciso sul da farsi, e finì per riprendere in mano il quaderno su cui stava lavorando prima. Dette un'occhiata all'esercizio, poi prese il libro aperto, trovò la formula che lei gli aveva indicato e provò ad applicarla. Rimase parecchio sorpreso quando, dopo due sole righe di passaggi, ottenne il risultato desiderato. Lentamente alzò gli occhi per vedere se lei lo stava fissando con aria soddisfatta, per averlo umiliato,avendolo costretto ad accettare il suo aiuto. Ma la ragazza non dava segno di aver notato cosa lui aveva fatto, stava sempre piegata sul suo libro, leggendo avidamente e prendendo appunti. In silenzio, Malfoy chinò di nuovo il capo, evitando di disturbarla per l'ennesima volta e continuando a studiare. Ma non riuscì a concentrarsi, visto che ogni pochi minuti alzava gli occhi per vedere se lei lo stava fissando e, soprattutto, se era ancora lì. Non sapeva perchè, ma temeva che lei, all'improvviso, potesse alzarsi e andarsene, disgustata dalla sua presenza; che potesse deriderlo, sbeffeggiarlo........ferirlo. Quel pensiero lo raggelò: da quando gli importava di essere deriso da una come lei? Quando mai una cosa del genere avrebbe potuto ferirlo? Fino a quel giorno non era mai stato così.....lei l'aveva anche preso in giro davanti a tutti, ma la cosa, oltre a ferire il suo orgoglio, non l'aveva mai sconvolto fino a quel punto....allora.....perchè? Forse perchè quel gionro si era seduta davanti a lui come se nulla fosse? ma che razza di motivo era? Perchè questo avrebbe dovuto fargli cambiare modo di pensare? "Lei non mi ha rifiutato per quello che sono.....non ci ha dato peso.....non oggi....." gli sussurrò una vocetta sconosciuta nella sua testa. Il ragazzo scosse il capo per scacciarla, ma quella rimase, continuando incalzante a sussurrargli che le cose stavano così. In preda all'inquietudine, alzò di nuovo gli occhi su Alex; la ragazza non lo degnava di uno sguardo, come non aveva fatto da ore, ma era ancora lì, non se n'era andata e non sembrava intenzionata a farlo. E, nonostante tutto, qella scoperta fece sentire il ragazzo molto più sereno. Si rimise a lavorare, riuscendo a concentrarsi molto meglio ora, ma lanciando comunque frequenti occhiate alla ragazza, senza nemmeno rendersene conto. Lei però non alzò il capo nemmeno una volta.

E così andò avanti fino a sera, quando finalmente Alex si alzò per riportare le sue cose nel dormitorio e andare a cena. Nel sentirla alzarsi, Malfoy sussultò, alzando gli occhi di scatto e pentendsene subito "Maledizione, mi sono tradito !!!!!!!!" pensò, fissandola con astio e paura mescolati assieme. Ma la ragazza non diede segno di averlo notato "Arrivederci" fu l'unica cosa che disse al ragazzo, prima di allontanarsi e dargli le spalle. E quel saluto non aveva nulla di strano, di ironico e di malevolo. Era un puro e semplice saluto, genuino e disinteressato. E proprio perchè era tale ebbe il potere di sconvolgerlo nel più profondo del suo essere.

 

Hermione raggiunse Alex all'uscita della sala comune, quando la ragazza varcò il buco del ritratto che sorvegliava l'entrata per andare in sala grande; nel guardare il volto dell'amica, Alex capì subito che c'era qualcosa che non andava "Che c'è Herm? Hai un'espressione incredibile...." "Alex, che t'è saltato in testa????" esclamò la ragazzina dai lunghi capelli ricci, senza nemmeno notare il diminutivo con cui l'altra l'aveva chiamata. Alex, sorpresa, cercò di capire cosa le era capitato per sconvolgerla a quel punto, picchiandosi la testa con la mano "Cosa mi è.....un ragno ? Non ho visto...." rispose non con ironia, ma prendendo la frase dell'altra alla lettera poichè era rimasta stupita dalla sua serietà. Hermione scosse il capo, impaziente, e le prese il braccio con cui si stava esplorando la testa, fermandola "No, no...intendo.....cosa ti è saltato in testa di metterti a studiare con Malfoy ???????" urlò in preda all'agitazione più completa. Alex rimase a fissarla stupita, senza rendersi bene conto di cosa voleva sapere la ragazza "Eh?" "Alex !!!!!!! Hai passato l'intero pomeriggio con lui in biblioteca !!!!!!! Mi spieghi che ti prende ??????". Iniziando a capire, Alex liberò con un movimento brusco il suo braccio e affrontò l'amica "A parte che mi sono limitata a sedermici davanti.....mi spieghi che ci sarebbe di strano???". Hermione spalancò gli occhi, incredula "Alex, ma come fai a non rendertene conto ??? Hai passato il pomeriggio con Malfoy !!! CON MALFOY !!!!!!!!" "Hermione, santo cielo, che c'è di strano ? E' un essere umano anche lui !!!!!!!" "Ma...ci hai pure parlato !!!!!!!!!" "L'ho aiutato a risolvere un esercizio....e poi i suoi vari problemi morali....ma appunto, è un essere umano, sa parlare, ne ha la facoltà !!!!!!!!!" "Cielo Alex, come fai a non capire ??????" urlò Hermione sull'orlo di una crisi. Gli occhi scuri dell'amica si strinsero a due fessure "Forse perchè ciò che stai dicendo per me non ha alcun senzo, Hermione " tuonò Alex, a voce bassa ma dura come il diamante; Hermione si immobilizzò, colpita, e per un secondo non fu capace di dire nulla. Poi si riscosse "Alex, non capisci....lui è un mangiamorte !!!!!!!!" "Vorrai dire che suo padre è un mangiamorte, Hermione" replicò Alex in tono strano, quasi di sfida. Hermione sentì un brivido che le attraversava il corpo "Ma è la stessa cosa...." "No, non lo è. Ammetto che con voi si è sempre comportato da bastardo, ma lui non è suo padre, come voi avete sempre trovato comodo pensare.....lui non ha mai preso una posizione precisa". Hermione ebbe un brillio rabbioso negliocchi "Ma quando lo farà sceglierà di certo il signore oscuro !!!!!!!" "Ne sei così sicura, Hermione? Allora perchè non l'ha fatto fino ad ora???". Alex la fissò negli occhi, mentre la ragazza si rendeva conto di non saper rispondere "Perchè è ancora qui, Hermione, quando sapiamo bene tutte e due che Voldemort è li fuori coi suoi seguaci?". Hermione rabbrividì, sia per il tono dell'amica che al sentir pronunciare quel nome "Perchè cavolo è qui, se non perchè non ha ancora scelto da che parte stare? Vuoi che ti dica cosa ho scoperto nel passare il pomeriggio con lui, come dici tu? Che è terrorizzato, confuso e completamente assogettato alla figura di suo padre !!!!!!". Hermione, che si sentiva parecchio confusa, vide in quelle parole un'ammissione che non c'era "Appunto !!!!!!!!" urlò, in tono contento, ma Alex scosse il capo "Appunto un accidente !!!! Come fai a giudicarlo per ciò che è suo padre????? Credi di fare una cosa molto diversa da quello che fa lui quando ti chiama mezzosangue ????". Hermione ammutolì. Non aveva mai considerato la questione a quel modo, e sentì un'ondata di vergogna che le saliva al volto "Vorrei vedere te, o me, a crescere in una famiglia del genere......ha paura, Hermione, ha semplicemente troppa paura per prendere una decisione autonoma, e finisce per fare ciò che vuole suo padre. E voi, che lo prendete tanto in giro per questo, non l'avete mai capito. Non l'avete aiutato, anche se ne avevate la possibilità" "E come, secondo te?" rispose Hermione, senza però troppa convinzione. Le crude frasi di Alex avevano scombinato tutte le sue certezze "Essendo suoi amici" "AMICI ???? Cioè, quello ci ha preso in giro dalla prima volta che ci ha visto e noi avremmo dovuto essergli amici....." "Vedi Hermione? Ancora non riesci ad andare oltre l'apparenza. Vedi solo ciò che mostra di essere....non ciò che è........." mormorò Alex, superandola con aria impassibile e allontanandosi, tra loro passò una corrente di vento gelido, come se quel diverbio avesse spazzato via la loro amicizia......ed Hermione si rese conto di provare una forte vergogna, unita a un gigantesco senso di colpa nei confronti di Alex e di Malfoy. Trattenendo le lacrime, si mosse per inseguire la ragazza. "Alex !!!!!!!" urlò, svoltando di corsa nel corridoio di lato; la ragazza dai capelli rossi si fermò, senza voltarsi, mentre Hermione correva da lei "Alex...." iniziò a dire tra le lacrime, ma si interruppe quando sentì un verso soffocato. Alzando gli occhi, vide che l'amica si era accasciata contro il muro, reggendosi ad esso con una mano, mentre il suo corpo pareva ormai privo di forze. Con un grido, la ragazza dai capelli castani si affrettò ad afferrarla per le spalle e sorreggerla; Alex voltò il capo, mostrandole un volto pallido e tirato "Hermione.....scu-scusami......n-non s-so c-che mi è p-preso...." sussurrò, aggrappandosi alla sua divisa come se fosse stata un ancora di salvezza "N-non v-v-volevo s-spaventarti...o f-erirti.....p-erdonami....." riuscì a dire stentatamente, mentre l'altra scuoteva il capo "Avevi ragione...." sussurrò convinta "Avevi pienamente ragione....sono io a dovermi scusare......oh, come ho potuto comportarmi così? Grazie per avermi aperto gli occhi....." il tono era limpido e sicero, pieno di convinzione "E ora mi aiuterai?" chiese con voce soffocata l'altra. Ancora non riusciva a stare in piedi. Hermione la fissò confusa "Mi aiuterai? Perchè in sala grande la notizia sarà ormai di dominio pubblico e ci sono due persone che di certo non riuscirò a convincere così facilmente.....". Harry e Ron, capì Hermione, regalando all'amica un sorriso di comprensione "Sarà dura" la avvisò "Lo so....ma devo farlo" fu la risposta. La voce aveva preso sicurezza, non tremava più. Hermione afferrò megli l'amica, passandole un braccio dietro la schiena "Ma che ti è preso ora?" le chiese preoccupata. Alex scosse il capo "Mi sono arrabbiata troppo.....ho lasciato uscire tutte le mie energie in quell'impeto di ira.....e ora sono senza forza...." spiegò, anche se la cose poteva apparire strana agli occhi dell'altra. Hermione però non obiettò "Quindi è colpa mia...." mormorò in tono colpevole. Alex scosse nuovamente il capo "No, sono io l'unica responsabile.....so bene che mi succede, eppure mi sono lasciata andare a quello sfogo come una stupida....non ti preoccupare, basta che mangi qualcosa e mi faccia un buon sonno e mi passa. Mi accompagni in sala grande? Il mio stomaco reclama cibo....." sussurrò, sforzandosi di sorridere. Hermione, sorridendo a sua volta, annuì e la tirò su in piedi, avviandosi poi in direzione della sala. Man mano che andavano avanti, Alex si raddrizzava e il suo peso morto gravava sempre meno sulle spalle dell'amica; quando svoltarono nel corridoio che condiceva alla porta della sala, la ragazza si staccò da Hermione e continuò a camminare senza il sostegno dell'amica "Mi sono già ripresa, vedi, quindi non ti preoccupare" disse in tono sbrigativa in risposta all'occhiata sorpresa dell'altra, che si affrettò ad asnnuire "va bene....ma non ho ben capito di che tipo di malore si trattasse.....era una specie di anemia?" chiese Hermione, cercandodi trovare una spiegazione logico - medica a ciò che era capitato all'altra. Alex la fissò in modo strano per un secondo, finendo poi per annuire "Qualcosa del genere, sì" affermò, lasciando però intendere che non voleva tornarci sopra. Hermione, sollevata poichè convinta che l'altra le stesse dicendo la verità, e perchè l'anemia non era nulla di pericoloso, bastava tenere il malato sotto controllo e farlo magiare e riposare, fece un gran sorriso e spalancò la porta della sala, entrando. Alex la seguì, senza però rispondere al sorriso "Ho come la sensazione di averle detto una bugia....eppure anemia è la definizione medica più vicina possibile a ciò che mi è preso....ma chi voglio prendere in giro, quello non ha nulla di medico o logico....a meno che non si possa parlare di anemia di sentimenti ed emozioni,....ma dubito che sia babbanamente o anche magicamente contemplato.....accidenti a me !!!!!!!!" 

 

Quando le due varcarono la soglia della sala grande, i mormorii che si erano susseguiti fino a quel momento crebbero in intensità. Alex notò più d'una persona, ai tavoli di Grifondoro, Tassorosso e Corvonero che la indicavano con fare sorpreso, e immaginò cosa stessero dicendo. Lei era la ragazza che aveva passato il pomeriggio a studiare con Malfoy.....d'altronde, se perfino Hermione si era sorpresa di una cosa simile, pur conoscendola bene, cosa potevano pensare quelli che non la conoscevano? Senza badarci troppo, la ragazza raggiunse il centro della tavolata della sua casa, sedendosi davanti a Harry e Ron, che le lanciarono una lunga occhiata indagatrice. Al suo fianco, Ginny parve seriamente proccupata, mentre Hermione rimase impassibile, pur lanciando occhiate guardinghe tutt'attorno a loro. La ragazza dai capelli fulvi, sentendosi osservata, alzò gli occhi dal piatto, incontrando quelli di Ron, che la fissarono con aria meditativa, prima che il ragazzo dicesse in tono volutamente controllato "Dimmi che non è vero". Alex lo fissò, fingendo di non capire "Dimmi cosa non dovrebbe essere vero e io risponderò...." rispose in tono neutro, mentre Hermione di fianco a lei sussultava. Ron iniziò ad arrabbiarsi "Sai benissimo di che parlo !!!!!!!!!" esclamò indignato, mentre le sue orecchie si coloravano di rosso acceso. Lei scosse leggermente il capo "Non mi risulta di aver fatto nulla di così ecclatante...." iniziò a dire, ma Harry la interruppe; anche nei suoi occhi verdi risplendevano di rabbia repressa "Si dice che tu abbia passato il pomeriggio a studiare con Malfoy" sussurrò in tono astioso. La ragazza riprese a tagliare la bistecca che aveva nel piatto, commentando tranquillamente "A dire il vero mi sono limitata a sedermi davanti a lui.....visto che non c'erano altri posti liberi" "E MI PARE ABBASTANZA !!!!!!!!!!!" urlò Ron alzandosi di scatto e sbattendo le mani sul tavolo. Hermione lanciò un gridolino, quando il suo calice oscillò, lasciando cadere sul tavolo un po' di succo di zucca. Alex lo fissò, impassibile "Non mi pare il caso di fare tutta questa scena" mormorò, bevendo un po' d'acqua. Lui la fissò, incredulo, ma Alex ne aveva bbastanza; replicò con un'occhiata tagleinte e decisa che tacitò il ragazzo, mentre Hermione interveniva in sua difesa "Avanti, Ron. In fin dei conti non ha fatto nulla di male, si è solo seduta davanti a lui......non mi pare ne sia turbata....." "Sarà, ma io non mi fido di chi fa amicizia con un Malfoy" borbottò lui. Ginny trasalì, intuendo che il fratello aveva detto troppo. Alex infatti lo aveva inchiodato con uno sguardo accusatore, impedendogli di dire altro, e ora stava sussurrando in tono incavolato "Mi pare che parlarci un paio di volte non significhi per forza essere amici.....altrimenti voi sareste grandi amiconi, vero? Solo per il fatto che non gli urlo contro ogni volta che lo vedo, come fate voi, non vorrei essere giudicata male, per favore....ma se proprio non puoi farne a meno, allora per me va bene. Finisco la cena e me ne vado, così non doverai sopportare oltre la presenza di un'amica di Malfoy". La ragazza attaccò con rinnovato vigore la sua bistecca, mentre il rossore di Ron dalle orecchie si estendeva anche al resto del volto. Harry, perplesso, lamnciò un'occhiata incerta all'amico, che si affrettò a negare "No....aspetta Alex, non voglio che tu te ne vada.....non intendevo dire quello che...." "Che hai detto?" completò Ginny, avendo ormai capito chi aveva ragione nella discussione. Ron ammutolì, trovandosi isolato; Hermione e Ginny avevano preso le parti di Alex, riconoscendo la logica del suo ragionamento, e anche Harry pareva dubbioso.....sospirando capitolò "E va bene, scusami. Non dirò più una parola sul fatto che tu lo abbia incontrato.....posso però farti notare che non ti ha staccato gli occhi di dosso per un secondo?" replicò, nonostante tutto ancora arrabbiato, indicando il tavolo dei Serpeverde. Harry, Hermione e Ginny guardarono da quella parte, notando che Ron aveva ragione; Draco Malfoy stava osservando senza sosta la nuca di Alex, visto che lei gli dava le spalle, e nell'accorgersi dell'improvvisa attenzione degli altri quattro arrosì imbarazzato ma non distolse lo sguardo. L'unica a non fare nulla fu Alex, che non si voltò nè pose domande agli amici, quando questi rivolsero gli occhi verso di lei, limitandosi a dire "Se sta guardando me avrà un motivo per farlo; non che mi turbi più di tanto. Oh, il dolce". I quattro la fissarono, leggermente increduli, ma lei si servì una fetta enorme di torta al cioccolato e iniziò a  mangiarla con gusto, senza curarsi di quegli sguardi, e agli altri non rimase che imitarla.

 

"Che giornata strana !!!!!" esclamò Ginny, raggiungendo il gruppetto che la stava aspettando davanti al portone d'ingresso e assestandosi sulle spalle un pesante mantello nero. Hermione alzò gli occhi al cielo "Sì, non è proprio la giornata ideale per andare a fare una gita....ma d'altronde i week - end a Hogsmeade non sono molti, e questo è il primo dell'anno....ci conviene godercelo". Anche Alex alzò gli occhi, osservando così le nuvole scure che si stavano accumulando nel cielo sopra di loro, e che davano un'aria tetra al paesaggio che circondava il sentiero che dal castello li avrebbe condotti al villaggio; rabbrividendo senza motivo, si strinse nel mantello inconsapevolmente "Pioverà" sussurrò con gli occhi persi nel seguire il movimenti veloci delle masse scure sopra di lei "Molto". Harry le lanciò un'occhiata strana "Beh, non credo ci voglia molto a capirlo" ironizzò mentre il gruppetto si avviava, chiedendosi perchè la ragazza avesse trovato necessario sottolineare quel fatto: non era mica un miracolo capire che avrebbe piovuto da quelle nuvole nere !!!! Ma quando Alex posò i suoi grandi occhi scuri su di lui, stringendosi di nuovo nel mantello, non si sentì più tanto sicuro di ciò che aveva pensato. Lei sembrava preoccupata....seriamente, e solo per il fatto che avrebbe piovuto.....forse non amava bagnarsi? "Andiamo, stupido !!!" si disse, dandosi un pugno in testa "Che cavolo tai dicendo? Se è preoccupata, si vede che ne ha motivo....ed è meglio che tu non ti chiedi qual'è, se non vuoi rovinarti la giornata". Aveva imparato per esperienza che, quando Alex era in quello stato, chiederle cosa avesse aveva il potere di turbarlo profondamente, per giorni interi; e tuttavia non poteva fare a meno di preoccuparsi per lei, che in poco meno di un mese era divenuta una degli amici più importanti che avesse mai avuto. Sembrava che avesse la dote innata di leggergli nel pensiero; anche la ragazza sembrava pensarla allo stesso modo: lei e Harry erano sempre insieme, tanto da aver già suscitato voci e pettegolezzi in tutto il castello. ma, visto che nessuno dei due aveva reagito in alcun modo, le voci così com'erano nate si erano estinte, e ora al massimo qualcuno li additava come "I gemelli inseparabili". Certo, si disse in quel momento il ragazzo, era strano che tutto questo fosse avvenuto in un solo mese.....non sapeva che dire, ma quando guardava Alex aveva la sensazione di conoscerla da una vita....come se la sua mente non la ricordasse ma il suo cuore sì.....a volte gli sembrava di vivere la vita di un'altro......a volte si dimenticava perfino che lei era una ragazza visto che, nonostante la sua carica di prefetto, era sempre pronta ad ascoltare le sue idee bizarre, le sue trovate improvvise e gli scherzi che organizzava con Fred, Ron e George, e a prendervi talvolta parte.....e soprattutto perchè nel loro rapporto non c'era alcun rapporto romantico. In fondo, chi li aveva definiti 'gemelli' aveva colto nel segno; il loro legame era quando di più vicino possibile vi fosse alla fratellanza, come se i due si completasssero a vicenda. E proprio per questo l'arrivo di Alex non aveva portato nessuin risentimento o gelosia da parte di Ron e Hermione, coi quali la rossa aveva un rapporto altrettanto buono; Ron la ammirava per la sua fermezza e spavalderia, unita a una gran dose di buon senso, così come ammirava Harry, a maggior riprova della rassomiglianza tra i due. Hermione invece aveva trocvato in lei un punto fermo, un'amica che la sosteneva quando ne aveva bisogno, soprattutto nel calmare gli animi avventurosi dei due ragazzi, ma che sapeva renderle divertente la vita quando ne aveva bisogno, magari imponendosi e allontanandola dai libri; insommma, aveva trovato un'amica che non avrebbe mai sognato esistesse, e  il fatto che Alex avesse legato così bene con Harry e Ron non poteva che renderla felice. Ufficialmente quindi, il trezetto era ormai diventato un quartetto, e sembrava molto più equilibrato e potente in quello stato. L'unica che avrebbe potuto avere qualche rimostranza, Ginny, poichè più volte lei aveva sperato di ricoprire quel ruolo di quarta componente del gruppo, aveva da subito sviluppato un'ammirazione per Alex che sconfinava nella venerazione, dovuta anche al fatto che la ragazza, dai capelli rosso acceso come i suoi, non l'aveva mai ignorata e sottovalutata, ma anzi tendeva a renderla partecipe di ogni iniziativa del gruppo, facendola sentire parte di esso come mai le era accaduto; il fatto che fossero anche compagne di stanza aveva permesso che tra le due si sviluppasse un sincero rapporto di amicizia nonostante la differenza di un anno impedisse loro di vedersi a lezione; Ginny si trovava così ad orbitare molto vicino al gruppo dei quattro, e poco più in la v'erano Fred, George, Bill e Charlie, che in quanto fratelli di Ron e amici degli altri tre erano sempre, o quasi, ben accolti....era stata Alex ad invitare Ginny ad unirsi a loro, quel giorno, col la muta approvazione degli altri tre, e la ragazzina aveva accettato senza esitare, correndo a prendere il suo mantello pesante e raggiungendoli in fretta. Era stato il suo commento a far partire la preoccupazione di Alex riguardo al tempo....e accorgendosi che i suoi pensieri vi erano tornati sopra Harry sospirò, decidendo che era meglio tgliersi il pensiero e parlarne con lei, piuttosto che rimuginarci sopra tutto il giorno; inoltre la ragazza avrebbe senza dubbio intuito che qualcosa lo turbava.....sospirando, Harry le si accostò, mentre in lontananza il villaggio di Hogsmeade compariva davanti ai loro occhi. Alex scambiò un mutuo sguardo col ragazzo, per poi sorridergli "Tranquillo, Harry, ero solo un po' inquieta. Il temporale che si avvicina è molto grosso, e l'elettricità nell'aria mi rende nervosa" mormorò lei, ecrcando di non farsi sentire dagli altri che stavano discutendo su dove andare, una volta arrivati al villaggio. Il ragazzo le lanciò un'occhiata incerta "Senti l'elettricità nell'aria? Non è una cosa molto normale...." obiettò, mentre lei scuoteva la testa in un muto gesto di rassegazione "Lo so, ma non posso farci nulla; io sento tutto ciò che ci circonda: l'aria che spira, la natura che ci circonda, o meglio la terra, l'acqua del lago in lontananza e quella che rende umida l'aria....e il fuoco dell'elettricità nel cielo....comunque non pioverà se non quando saremo sulla via del ritorno, tranquillo. E ora, dove mi portate? Io non so nulla del villaggio......." disse ad alta voce, rivolgendosi anche agli altri con l'intento evidente di bloccare li la discussione. Harry la guardò con fare preoccupato, senza però accennare a dire nulla "Lo sapevo, è riuscita a darmi di che pensare per il resto della giornata" si disse con un mezzo sorriso, mentre Ron e Hermione facevano a gara per indicarle i posti a loro giudizio più interessanti, mescolando le loro voci eccitate in un brusio incomprensibile. Il ragazzo sentì un brivido di freddo che gli scuoteva il corpo, e istintivamente alzò gli occhi sulle nuovle ce si erano ormai chiuse sopra la vallata, senza lasciar spazio al cielo "Beh, dovremmo avere il tempo di tornare....almeno così ha detto....quando fa così è più affidabile della Cooman....speriamo...." mormorò tra sè e sè. Poi una voce lo richiamò alla realtà "Ehi, Harry !!!!!! Alex vuole vedere l'ufficio postale !!!!!!!!! Che fai, non vieni????" urlò Ginny, agitando il braccio per richiamare la sua attenzione; sorpreso, il ragazzo vide che erano almeno dieci metri avanti a lui, e si rese conto di essersi perso nei propri pensieri dimenticandosi di loro. Arrossendo per la vergogna, si affrettò a raggiungerli, mentre Alex gli lanciava un'occhiata carica di affetto "Ti ho sconvolto ancora" pensò con dispiacere, eppure non poteva farne a meno; quando si trovava in quello stato di trance, le parole le uscivano dalla bocca senza che potesse fermarle, e dopotutto Harry era il suo miglior amico.....di lui si poteva fidare.....sorridendogli con fare complice, seguì Ron lungo il sentiero principale del villaggio, ridendo nel sentire le spiegazioni del ragazzo sulla stamberga strillante; Ron aveva accennato alla fama della casupola per fare scena, ed era rimasto spiazzato quando lei gli aveva chiesto la vera origine di quegli ululati. Poichè non era bravo a mentire, il ragazzo aveva niziato a balbettare scuse senza capo nè coda, mentre il rossore passava dalle orecchie al resto del volto. In suo aiuto era poi intervenuta Hermione, che aveva detto che le cause del mistero erano ignote, anche se i suoi occhi nascondevano un'espressione colpevole. Sapeva benissimo di dire una bugia; e il bello era che lo sapeva anche Alex, la quale conosceva bene Remus Lupin e l'episodio capitato ai ragazzi due anni prima, anche se loro non lo sapevano....quindi l'unica persona all'oscuro di tutto in quel momento era Ginny, che girava lo sguardo dall'uno all'altro, confusa. Alex scoppiò a ridere e decise di cambiare argomento "Così questo sarebbe l'ufficio postale? Wow...." esclamò entrando nell'edificio. Gufi di tutti i colori e tutte le dimensioni si trovavano appollaiati sugli scaffali, in attesa di essere spediti in questa o quella parte dle mondo, e arruffavano le penne, emettendo versi acuti, a volte becchettando gli impiegati addetti per avere un po' di cibo. la ragazza ne osservò i colori sgargianti con occhi scintillanti "Mi piace questo posto...." mormorò rapita, e Ron sorrise "Ora capisco perchè vai così bene a cura delle creature magiche....si vede che hai una passione per gli animali..." commentò ammirato, e lei annuì, pensando per un secondo al piccolo Not che in quel momento si trovava al sicuro nella guferia di Higwrats insieme a Hedvige; come i loro padroni, i due volatili avevano fattio amicizia, anche se il loroo era più un rapporto madre - figlio, visto che Edvige era una civetta adulta e Not un gufetto cucciolo....in compenso si trovava benissimo con Leo, che era piccolo e scatenato come lui, e Alex e Ron avevano un gran daffare a riparare ai danni quando i due gufetti si trovavano insieme. Poi si sentì prendere per mano; era Harry "Dai, comincia a fare freddo, andiamo a prenderci qualcosa ai Tre manici di scopa " propose, e la ragazza annuì, anche se un po' le dispiaceva lasciare quel posto incantato. Aveva però sentito parlare molto del locale pittoresco di Hogsmeade, e non vedeva l'ora di entrarci per osservarlo di persona; inoltre aveva proprio bisogno di qualcosa di caldo, pensò stringendosi nel mantello. E così la comitiva si avviò in direzione del locale, quando una figura nota a tutti e cinque sbarrò loro il passo; Draco Malfoy, comparendo da una viuzza laterale accompagnato come sempre dai suoi inseparabili scagnozzi, Tiger e Goyle, si fermò davanti a loro, mentre un ghigno crudele e divertito gli attraversava il volto "Ma bene !!!!" esclamò, passando lo sguardo sul gruppetto che si racchiuso a bozzolo, come pre proteggersi da lui "La nostra allegra compagnia al gran completo !!! Potterino, Lenticchia, quella piagnona di sua sorella, la mezzosangue e...." i suoi occhi incontrarono quelli di Alex e la sua voce sprezzate smorzò, fino a spegnersi del tutto, mentre il ragazzo perdeva tutta la sua baldanza. Alex, dal canto suo, non faceva altro che ricambiare, impassibile, il suo sguardo; nella mente di entrambi, anche se in prospettive molto diverse, passò veloce il ricordo del pomeriggio precedente. Intanto, gli altri assistevano incuriositi a quello scontro di volontà, in silenzio; Ron si avvicinò con fare protettivo ad Alex, quasi volesse tagliarla fuori da quel contatto con Malfoy, ma Ginny lo afferrò per un braccio e scosse decisa il capo, dicendogli di lasciarli fare;l il rosso, pur mugugnando scontento, non protestò e prese a seguire lo scontro silenzioso tra i due, che continuava silezioso e imperterrito da ormai un minuto buono. Dietro a Malfoy, Tiger e Goyle non sapevano più che pesci pigliare, ignari di cosa fosse accaduto al loro capo che improvvisamente aveva smesso di prendere in giro i suoi avversari. Fu Harry a dare una svolta a quella situazione di stallo, avazando fino a interporsi tra i due e dicendo in tono ironico "Che c'è, Malfoy? Ti si è seccata la lingua? Non hai ancora detto il tuo epiteto su Alex....ti confesso che lo stiamo aspettando tutti con ansia, vogliamo sapere cosa ha ideato questa volta quel tuo cervello così brillante; allora, chi è lei? La cocca di Silente? La ragazza dal passato oscuro? Oh, ma forse non è un gra insulto da parte di chi ha il futuro oscuro....". Malfoy digrignò i denti con rabbia. Potter aveva scoperto che lui non riusciva ad insultare la ragazza dai capelli di fuoco, non riusciva ad affrontare il suo sguardo impassibile. Non ci era riuscito prima, figurarsi dopo il pomeriggio precedente, in cui lei l'aveva trattato come se fosse stato un ragazzo qualsiasi e non un....un....un Malfoy......scosse il capo a quel pensiero. Una cosa del genere avrebbe dovuto irritarlo tantissimo, perchè invece gli procurava un tale sollievo? Decise che era meglio lasciar perdere quel tipo di pensieri, o sarebbe finita male.....ma il suo sguardo cadde di nuovo su quegli occhi scuri e non riuscì a spostarsi. Il ragazzo si infuriò con se stesso e decise di allontanarsi, riconoscendo a malincuore che avrebbe potuto calmarsi solo allontanandosi dall'influenza di quella ragazza......e con rabbia notò che quel pensiero era accompagnato da una dose non indifferente di dispiacere. Senza una parola, fulminò Potter con lo sguardo, lanciò un'occhiata strana a lei e si avviò dalla parte opposta a dove era venuto, superandoli in gran fretta senza battere ciglio. Toger e Goyle si scambiarono un'occhiata stupita, per poi affrettarsi a seguirlo. Alex, non appena lui l'ebbe superata, abbassò gli occhi, nascondendo un moto di delusione, mentre Ron diceva "Quella serpe !" Prima fa tanto il gradasso, poi non riesce ad affrontare Alex....avete visto come se n'è scappato con la coda tra le gam----"; fu interrotto da una provvidenziale gomitata nello stomaco da parte della sorella, che con gli occhi gli indicò Alex, che stava a spalle chine, riflettendo, davanti a loro, immobile; Harry fece per avvicinarsi a lei, ma in quell'istante la ragazza alzò di nuovo gli occhi, con un'espressione di rinnovato vigore in essi, e lo fissò decisa "Bene, ora che si è levato ditorno, mi portate in questo 'Tre manici di scopa' o no? Ho sete !!!!" esclamò in tono allegro. Il ragazzo rimase interdetto per un secondo, poi annuì, sorridendo sollevato nel notare che lei non sembrava più di tanto turbata. I cinque si rimisero così in cammino, chiaccherando, e poco dopo arrivarono ai Tre manici di scopa. Si sedettero a uno dei tavoli di legno vicino all'entrata, e Harry andò ad ordinare cinque burrobirre, la loro bevanda preferita. Ron si offerse di aiutarlo, e i due sparirono in direzione del bancone. Approfittando della loro momentanea assenza, Hermione e Ginny si scambiarono un'occhiata complice e dissero, in un sussurro a malapena udibile "Alex, grazie per quello che hai fatto.....ma stai bene? Sappiamo che non è stato facile, per te......". La ragazza le osservò, stupita, poi annuì con un sorriso "Sì, sto bene. Non nascondo che sono rimasta leggermente delusa dal suo comportamento, ma sono affari suoi, non miei. Io i miei amici ce li ho, non è colpa mia se....." si interruppe, alzando gli occhi su Ron che le aveva appena posato davanti un boccale colmo di bevanda calda fumante "Di che parlate in tono così segreto?" domandò con genuino interesse, e le tre ragazze non poterono fare a meno di scoppiare a ridere "Cose da donne. E, se vedi che è un discorso segreto, allora non impicciarti !!!!" lo rimbeccò con un sorriso sornione la sorella, e il rosso si finse offeso, mentre anche Harry scoppiava a ridere nel vedere Ron messo a posto dalla sorellina. Alex sorrise, felice di avere degli amici che la capivano a quel punto. Sapeva bene che Hermione e Ginny avevano intuito quanto turbata fosse e avevano cercato di dimostrarle il loro appoggio, mentre ora sviavano l'atenzione dei due ragazzi, che non erano così condiscendenti come loro, con quei battibecchi impossibili. Alzando gli occhi al cielo, e incontrando così le travi di legno che ornavano il soffitto, la ragazza ringraziò gli dei, o chiunque governasse il destino degli uomini, per averle fatto incontrare quei ragazzi, e per averla fatta giungere a Hogwarts.

 

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Capitolo 10
*** Capitolo dieci: La prima partita di Quiddich ***


Capitolo 10:

Capitolo 10:

La prima partita di quiddich

 

Le giornate si succedevano senza sosta, perse tra lezioni, ore passate in biblioteca, compiti e allenamenti di quiddich, i quali avvenivano sempre più spesso sotto la pioggia, dato che si avvicinava ormai la metà di ottobre, e con essa la prima partita della stagione, Grifondoro contro Serpeverde. Gli animi delle due squadre erano come al solito molto animati dalla sfida e tra le due casate, che da sempre non si vedevano di buon occhio, le occhiate infuocate, le sfide e le intemperanze erano ormai salite alle stelle. Mentre nei corrodoi gli studenti delle due case battagliavano senza sosta per sostenere i loro beniamini, le due squadre si allenavano con fervore, inventando e applicando nuovi schemi, nella speranza di cogliere di sorpresa l'avversario. L'atmosfera si era fatta pesante, e i momenti in cui i membri delle squadre rivali si incontravano in corridoio erano sempre carichi di tensione, come se la rissa avesse potuto scoppiare da un momento all'altro. Solo due tra di loro sembravano non risentire di quel clima teso ed estenuante. E, strano a dirsi, quei due erano proprio i capitani, coloro che avrebbero dovuto preoccuparsi di più della situazione; ma Alex e Draco stavano vivendo una situazione molto strana, che li portava a rivedere in modo del tutto personale la loro sfida sul campo; inoltre Alex aveva fatto promettere, con uno sguardo molto minaccioso, a Ron, Harry, Fred e George, di non cedere alle provocazioni, mettendo così nei guai la squadra, a qualunque costo, e pareva certa che l'avrebbero ascoltata. Draco invece si era limitato a dire ai suoi compagni che la vendetta sui Grifondoro sarebbe stata più succulenta se assaporata in campo, davanti agli occhi di tutta la scuola, e l'ambizione dei serpeverde si era accesa a quell'idea. Però.....erano proprio loro due a creare il punto destabilizzante per tutti, squadra e scuola intera comprese. Perchè, nonostante fossero rivali, nonostante fossero capitani delle squadre in lotta per la coppa, nonostante Alex facesse parte del gruppo di Harry Potter e Draco fosse l'acerrimo nemico di quest'ultimo, e quindi i due ragazzi a buona ragione avrebbero dovuto non odiarsi ma quasi, li si poteva vedere insieme ogni sacrosanto pomeriggio, seduti in silenzio in biblioteca, a studiare.

La cosa aveva lanciato non poco nel panico la scuola, e soprattutto Grifondoro e Serpeverde, ma durava ormai da oltre una settimana, e precisamente da quel venerdì in cui i due per caso si erano trovati allo stesso tavolo. Il sabato lo avevano passato ad Hosgmeade, dove il loro incontro era stato carico di tensione e scintille, facendo presagire che quella tregua studiosa fosse stata la prima e l'ultima. Ma la domenica, imprevedibilmente, Draco era sgattaiolato in biblioteca con aria furtiva, portandosi una mole enorme di libri appresso e guardandosi intorno con l'aria di qualcuno che sta per commettere qualcosa di grosso; aveva individuato infine Alex, seduta a un tavolino vicino alla finestra. La ragazza era completamente assorta in ciò che stava leggendo, e non aveva fatto caso a lui. Lentamente, cercando di non far rumore, Draco si era mosso nella sua direzione, sorpassando un sacco di tavoli liberi, ed era arrivato davanti a lei, posando con delicatezza e paura la sua pila di libri sul tavolino. La ragazza gli aveva rivolto solo una breve occhiata, come per registrarne la presenza, poi era tornata a studiare senza un psrola, non dando segno di aver notato che lui voleva mettersi proprio lì, nonostante tre quarti dei tavoli fossero disponibili perchè, in quanto domenica, gli studenti preferivano andarsene in giro piuttosto che studiare. Aveva solo afferrato uno dei suoi quaderni che sporgeva oltre la metà tavolo e lo  aveva spostato, come per fargli spazio, senza però alzare il capo. Intimorito da tale silenzio, Draco si era seduto, senza smettere di fissarla, anche se ne vedeva solo la fronte e la nuca, e infine aveva aperto un libro a caso, senza neppure rendersi conto di cosa fosse, e aveva cercato di concentrarsi su di esso. Ma i suoi occhi chiari tornavano sempre su di lei, così come avevano fatto la volta precedente. Le ore passarono, lentamente o velocemente, a seconda di come le si guardasse, e il buio avvolse la sala. Erano ormai le otto meno un quarto quando la ragazza sollevò risoluta la testa. Lui, che proprio in quell'istante aveva alzato gli occhi per fissarla, sobbalzò impaurito, temendo che volesse prendersela con lui. Ma Alex stava semplicemente radunando le sue cose per andare a cena, senza la minima traccia di fastidio sul volto, e quando ebbe finito si alzò in piedi, scostando la sedia con un sordo scricchiolio e facendo per allontanarsi. Prima di farlo, però, incrociò per un attimo i suoi occhi con quelli di lui e disse, con un piccolo sorriso "Arrivederci".

Il ragazzo rimase immobile, mentre lei se ne andava in un frusciare indistinto della divisa scura. Fu il rumore della serratura che si chiudeva a riscuoterlo, dopodichè si affrettò a radunare a sua volta i libri e a uscire di corsa, dirigendosi verso la sua sala comune, in basso, verso i piani più bassi di Hogwarts. Mormorò senza fiato la parola d'ordine, entrando come una furia, mezzo intirizzito dal freddo che regnava nei lunghi corridoi, ma senza nemmeno badarvi. Corse in camera sua, scaraventò i libri sul letto e afferrò il mantello nero, avvolgendoselo sulle spalle per avere un po' di calore, poi partì di corsa verso la sala grande. Mentre i suoi passi affrettati risuonavano nei corridoi vuoti, si ritrovò a pensare che era ben strano andarsene in giro così di fretta, spnto da un motivo sconosciuto, desideroso di raggiungere la folla e le chiacchere della sala da pranzo che lo avevano sempre infastidito; strano era soprattutto muoversi senza le due guardie del corpo che gli si erano appiccicate dietro fin dal suo primo gionro di scuola, ma sinceramente di quello non riusciva proprio a dispiacersi.......peccato che per liberarsi di Tiger e Goyle l'unico modo fosse andare in biblioteca....un luogo di cui quei due avevano una paura immensa, e che anche lui tempo prima aveva accuratamente evitato.....però......non era poi così male, se solo poteva trovarci lei.....no, ora i suoi pensieri stavano prendendo una piega troppo distante da ciò che voleva......però.....non era forse per quello che stava correndo a quel modo verso la sala? Per....rivederla? No, no, assolutamente no......voleva solo....solo....un po' di compagnia.....lui che era stato tanto solo....e finalmente aveva assaporato cosa voleva dire stare in compagnia di qualcuno che non fossero quei due gorilla.....ne voleva ancora un po'....di quel calore simile a una candela.....ma capace di riscaldare tutto l'animo....che fosse lei.....o non sapeva chi.....voleva solo un po' di compagnia....per quello stava fuggendo dai corridoi freddi e vuoti? Sì.....per disperazione....per bisogno di aiuto......finalmente la porta della sala gli apparve davanti, illuminata dalla luce proveniente dall'interno, e resa ancor più invitante dal brusio di chiacchere che ne fuoriusciva. Si fermò per un secondo con la mano sulla maniglia, incerto, poi prese un respiro profondo e la aprì, varcandola di slancio. La porta si chiuse dietro di lui con un tonfo sordo, che fece voltare qualche testa a guardarlo mentre vi si appoggiava contro. I suoi occhi scrutarono la sala, arrivando al tavolo dei Grifondoro, allegro e festante. Al centro.....ecco Potter, che rideva come uno scemo insieme a quel suo amico straccione di Weasley.....di fronte a loro, la sorellina di quest'ultimo....la mezzosangue....e poi....poi....lei.....che rideva e scherzava, perfettamente a suo agio.....come avrebbe voluto poter ridere come lei.....o meglio.....farla ridere come facevano loro....divenire suo amico.....senza redersene conto, mosse un passo in quella direzione, spinto dall'irrazionale desiderio di unirsi alla tavola dei Grifondoro, ma una ventata gelata lo raggiunse alla schiena, costringendolo a voltarsi e incontrare le occhiate sospettose dei suoi compagni di casata. Draco sussultò. Era vero; lui era un serpeverde, non poteva e non doveva avvicinarsi ai Grifondoro per nessun motivo al mondo. Come aveva fatto a dimenticarsene? Sospirò di delusione repressa, rimpiangendo per la prima volta nella sua vita la ristrettezza di vedute della sua casa. Al tavolo dei Serpeverde nessuno rideva o chiaccherava.....nessuno lo salutava o lo invitava con un cenno a unirsi a loro....a parte Pansy Parkinson, quell'appiccicosa ragazza che gli stava dietro da anni, e Tiger e Goyle, che lo aspettavano con un posto vuoto tra di loro.

Benissimo !!! Un'altra cena, un'altra serata insieme a quegli idioti. Represse a stento la rabbia irragionevole che si sentiva montare dentro, raggiungendo il suo posto con passi pesanti. Furono parecchi coloro che lo squadrarono con aria sospettosa, vedendo il suo atteggiamento insolito, ma lui non se ne curò. Si lasciò cadere in mezzo ai due gorilla, afflitto, seza curarsi di Pansy che, con la sua solita voce mielosa, tentava di attirare la sua attenzione; perlomeno.....perlomeno erano seduti verso il centro della tavolata, il che significava che, osservando dritto davanti a sè, oltre ai tavoli di Corvonero e Tassorosso peteva vedere......lei. I suoi occhi ne incatenarono la figura, rifiutandosi di lasciarla, sordi ai richiami di Pansy e di Tiger e Goyle. I tre, confusi oltre ogni dire, tentarono di seguire la direzione del suo sguardo, così assorto e meditabondo, e incontrarono Potter e il suo gruppetto. Non c'era poi molto di strano, visto che quella concentrazione poteva venire tranquillamente interpretata come astio, e quei cinque erano il bersaglio preferito di Draco, perciò decisero di lasciarlo in pace alle sue meditazioni, quasi sicuramente di vendetta. Il ragazzo ne fu interiormente grato, visto che senza la loro voce rimbombante negli orecchi era in grado di riflettere meglio su ciò che gli stava attanagliando l'animo in quel momento. Per tutta la cena, i suoi occhi non abbandonarono la ragazza dai capelli rossi, mentre lui non toccava quasi cibo, spingendo più d'un Serpeverde a chiedersi cosa potevano aver combinato i Grifondoro di tanto grave e quali enormi piani di vendetta la mente di Malfoy stesse elaborando per estraniarlo a tal punto da loro. Nessuno notò che quegli occhi di ghiaccio non stavano affatto guardando Harry, ma erano totalmente persi nella contemplazione di Alex.

 

O almeno, nessuno se n'era accorto dalla parte dei Serpeverde, che mai avrebbero immaginato tanto, nè dei Corvonero e Tassorosso, troppo impegnati a chiaccherare. Ma tra i Grifondoro fu più d'uno che, dopo un po', si rese conto che Malfoy stava guardando insistentemente qualcosa....qualcuno....Alex. Hermione , mentre faceva per afferrare la brocca di succo di zucca che aveva davanti, colse lo sguardo fisso di Malfoy e sussultò, pensando che fosse rivolto a lei, visto che era seduta affianco ad Alex; la brocca fece per rovesciarsi, e solo l'intervento provvidenziale di Harry lo impedì "Ops !!! Hermione , ma che ti prende????" chiese, niotando che la ragazza pareva stralunata. lei gli rivolse un'occhiata imbarazzata "Nulla !!!" disse in fretta, riprendendo a mangiare, dimentica però del succo "Assolutamente nulla !!!". Il ragazzo la fissò, poco convinto, ma non fece commenti, riprendendo a sua volta a mangiare. Hermione lanciò un'occhiata alla sua sinistra, oltre la schiena di Alex, e vide che anche Ginny la stava fissando; un cenno d'intesa tra le due; anche la rossa Weasley si era accorta dell'occhiata di Malfoy, ma ne aveva anche individuato l'oggetto di interesse e, in silenzio, indicò con un lieve movimento della testa Alex, la quale si raddrizzò all'improvviso e fissò le due "Lo so" sillabò senza emettere un suono "L'ho notato, ma fate finta di nulla" ordinò, e le amiche non trovarono nulla da obiettare. Ron e Harry parvero non essersi accorti di nulla, e forse era decisamente meglio così, visto che avrebbero potuto scatenare un putiferio. Le tre ragazze ripresero a mangiare, alzando gli occhi a turno per controllare; o meglio, Hermione  e Ginny alzavano gli occhi. Alex non lo fece nemmeno una volta, continuando a chiaccherare come se nulla fosse coi due davanti a lei, ridacchiando e mangiando. Alla fine, Hermione non resistette più e, esasperata, si chinò rapidamente verso di lei e le sussurrò "Ma si può sapere che hai? Perchè non lo degni nemmeno di un'occhiata???" domandò, iniziando a chiedersi se quella di Alex fosse una tattica per farsi notare, cosa completamente insolita per il carattere della ragazza. Ma la rossa le rispose con un sorriso e un sussurrò lievissimo che suonava come "Perchè lui non vuole che io mi accorga che mi guarda a quel modo". Hermione rimase senza parole, mentre la sua mente riandava al pomeriggio in biblioteca del venerdì precedente (Lei non sa ancora che la cosa si è ripetuta quel giorno. NdA). Anche in quell'occasione Malfoy non aveva fatto altro che osservare, di nascosto, cercando di non farsi notare, Alex, non così insistentemente, ma a tratti......capendo all'improvviso, rimase per un attimo a bocca aperta, mentre un'occhiata di Alex le diceva di tenere le domande per dopo, in dormitorio. Ginny pareva dello stesso parere, perciò Hermione inghiottì e cercò di mangiare il suo dolce, senza però andare oltre pochi bocconi. Quando tornò ad alzare gli occhi, Draco era ancora fermo immobile a fissare Alex. E i suoi occhi non esprimevano odio, scherno od altro, solo.....confusione.

 

Le tre occupanti della stanza numero sette del dormitorio femminile del Grifondoro varcarono lentamente la soglia della loro camera. Hermione , Alex e Ginny stavano in silenzio, perse ognuna nei propri pensieri; avevano evitato di fermarsi in sala comune per studiare, adducendo la scusa che eran molto stanche, anche se Ron e Harry erano rimasti parecchio stupiti al riguardo. Ma loro nemmeno vi avevano badato: ciò che importava era la storia che Alex doveva raccontare. Senza una parola, Hermione e Ginny iniziarono a liberarsi delle divise, indossando le loro colorate camicie da notte, e fu la più piccola a chiedere "Allora Alex, si può sapere che è successo con Malfoy? Sembrava completamente soggiogato da te !!!!". Alex arrossì leggermente "Non dire sciocchezze !!!" sbottò imbarazzata "Io non ho fatto proprio nulla, è solo che....beh, questo pomeriggio ero in biblioteca a studiare....e lui si è seduto davanti a me......tutto qui". Lo disse in tono seccato, come per porre fine alla questione, ma negli occhi scintillanti delle due amiche lesse che per loro non era assolutamente 'tutto lì'. Sospirando, chiese "Cosa c'è adesso?", e per risposta ottenne due misteriosi sorrisi. Fu Hermione a parlare "Ma di solito in biblioteca non c'è poi molta gente di domenica....nemmeno io ci sono andata oggi......vuoi dirmi che stavolta l'unico posto libero era, guarda caso, proprio davanti a te?". Alex si sentì arrossire "N....no" ammise, abbassando gli occhi per celarne la confusione "Erano quasi tutti liberi.....non so perchè...." mormorò, facendo ben intendere che, nonostante l'ostentata indifferenza, quella domanda se l'era ben posta anche lei. Ginny emise un mugolio diveretito, prima di osservare "E il fatto che ti abbia osservato senza badare ad altro, nemmeno al cibo, per tutta la cena, non vuol dire nulla? Per me il nostro Serpeverde si è preso una bella sbandata.....". Alex scattò in piedi, adirata "Piantatela !!!!!!!!" esclamò, mentre il colore del suo volto e quello dei capelli si uniformavano in modo molto strano e curioso "Non è successo nulla del genere !!!!! Abbiamo solo studiato l'uno davanti all'altro, non ci siamo nemmeno rivolti la parola !!!! E se ora voletre scusarmi, ho sonno....e non ha intenzione di sopportare un interrogatorio del genere tutte le sere, quindi farete meglio a regolarvi !!!!!". Le due si lanciarono un'occhiata stupita a quella frase, chiedendosi cosa intendesse.

 

Cosa Alex intendesse apparve ben chiaro nella settimana che seguì, e non solo a Ginny ed Hermione, ma a tutta la scuola: non passò infatti un solo pomeriggio senza che Malfoy raggiungesse la ragazza in biblioteca, che si sedeva sempre al tavolino vicino alla finestra, senza mai alzare gli occhi a guardarlo. E non passava cena, pranzo o qualcunque momento di ritrovo senza che lui stesse li a fissarla senza badare al resto. Nelle lezioni comuni aveva cominciato a sedersi qualche banco dietro di lei, in modo da poterla osservare di nascosto, o almeno così credeva lui. Alex era sempre ben cosciente di quegli sguardi, e sempre faceva finta di nulla; e forse era per questo che la situazione risoltava tanto strana. Pochi nella scuola avrebbero saputo sostenere l'attenzione fissa di Malfoy come faceva lei, quegli occhi di ghiaccio, di solito così pieni di scherno avevano sempre avuto il potere di mettere tutti a disagio, Harry e Ron compresi; ma Alex pareva del tutto immune a quest'effetto, e nello sguardo di lui non c'era in effetti traccia di scherno......sempre e solo confusione, e qualcos'altro, che però nessuno riusciva a vedere.....forse lei sì, ma non lo aveva mai detto, quindi la cosa era passata sotto silenzio, forse l'unica in quella strana vicenda.

Cosa ben evidente era però l'effetto che quella situazione aveva sugli amici e sui compagni di casa dei due interessati. I Grifondoro sembravano più che altro increduli di tanta attenzione rivolta da Malfoy verso una di loro, nonchè della tranquillità apparente di Alex. I Serpeverde erano altrettanto confusi, non capendo che fosse preso al loro compagno per interessarsi a quel modo a una Grifondoro. Il loro atteggiamento verso di lui si era fatto non proprio ostile, vista l'enorme influenza che godeva ancora il nome dei Malfoy, ma comunque abbastanza astioso e indifferente. Draco stava camminando su un sottilissimo filo di seta, per quanto riguardava la sua reputazione tra di loro, proprio lui che aveva sempre incarnato la figura perfetta del Serpeverde spocchioso e snob.......ma quei pensieri sembravano non lo sfiorarlo affatto, e se proprio qualche volta gli diveniva insopportabile la situazione, gli bastava lanciare un'occhiata verso il tavolo dei Grifondoro per perdersi in tutt'altri pensieri. E intanto si era arrivati alla vigilia della partita Grifondoro - Serpeverde, e gli animi, soprattutto a causa di questa situazione, non avrebbero potuto essere più inquieti. La sera prima dell'evento non ci furono feste, riunioni o quant'altro aveva sembre visto anticipare un partita: le due squadre si fissavano negli occhi, scambiandosi sguardi carichi di tensione, e l'atmosfera si era fatta parecchio pesante. Dal quel punto di vista, forse i più avantaggiati erano i Grifondoro, visto che la loro fiducia in Alex era ancora abbastanza salda, nonostante lei si rifiutasse di affrontare l'argomento 'biblioteca' con loro. I Serpeverde invece sembravano non riporre alcuna fiducia nel loro cercatore, e questo avrebbe potuto essere un elemento prezioso nell'imminente sfida....un elemento che però Alex aveva espressamente detto di non voler sfruttare. Quando Fred, lamentandosene, aveva chiesto il perchè, lei gli aveva indicato la porta, dicendo in tono arrabbiato "Se la pensi così credo tu abbia sbagliato squadra !!!! Giocare sporco è uno dei mezzi dei Serpeverde, ma noi siamo Grifondoro e io non ho alcuna intenzione di abbassarmi al loro livello !!!!!!!". La frase aveva lasciato di stucco tutti, tanto che nessuno aveva osato obiettare altro, e l'armonia tra di loro si era pian piano riformata, sottintendendo però sempre un sottile velo di tensione.

La sera tardi, quando ormai erano tutti a letto a dormire, Alex era scesa silenziosamente nella sala comune, incapace di dormire, volendo sedersi davanti al fuoco e pensare tranquillamente; ma aveva trovato Harry, anche lui insonne, che l'aveva guardata un attimo sorpreso, per poi farle posto sul divano. lei si era accomodata, e i due giovani avevano iniziato a contemplare il fuoco, rapiti. Era stata lei, dopo qualche minuto, a rompere il silenzio "Mi dispiace per come mi sono comportata con voi in questi giorni" aveva ammesso con un filo di voce, mentre lui le lanciava un'occhiata stupito "In tutti i sensi. Penso di aver scaricato su di voi la tensione.....in fin dei conti è sempre la mia prima partita, come capitano almeno....devo esservi sembrata impossibile, vero?". Aveva alzato i suoi occhi lucenti verso di lui, ad incontrarne due uguali, ma color smeraldo, che le avevano sorriso cordiali, mentre lui scuoteva il capo "No, abbiamo capito bene cosa ti passava per la testa.....non ti preoccupare, davvero, siamo tutti con te, al cento per cento. E poi abbiamo sbagliato anche noi.....forse tartassarti di domande non era il modo giusto per avere delle risposte........voglio chiederti solo una cosa Alex. Una cosa da amico, visto che per me tu sei come la sorella che non ho mai avuto, esattamente come Hermione e Ron: ti va bene la situazione? Intendo, così com'è?". Lei aveva spostato di nuovo lo sguardo sulle fiamme danzanti nel camino, aspettando un attimo prima di rispondere "Sì" aveva deciso infine, in tono sicuro "Mi va bene". Lui aveva annuito "E allora non farò nulla....sappi però che se avrai bisogno di aiuto sono qui, chiaro? Se quello osa solo torcerti un capello...." si era fermato, intercettando lo sguardo di rimprovero di lei "E va bene, ho capito....lascio fare a te. Beh, ora è davvero molto tardi, e domattina abbiamo un piccolo impegno entrambi, mi pare. Che ne dici di andarcene a letto?". Lei, sollevata, aveva annuito, e il ragazzo si era alzato, voltandosi poi per tenderle una mano. Lei l'aveva afferrata, issandosi in piedi e sbadigliando; ora che aveva il cuore leggero la stanchezza iniziava a farsi sentire. Faticosamente si avviò su per le scale del suo dormitorio "Buonanotte" sbadigliò, mentre Harry la osservava sparire dietro la porta. Solo quando questa si chiuse alle sue spalle, il ragazzo rispose "Notte Alex. Spero che tu sia vermaente sicura di ciò che stai facendo". Si avviò anche lui verso il suo dormitorio. Alla fine era inutile angustiarsi, aveva promesso di lasciarla fare, e poteva solo stare ad osservare....ma l'avrebbe fatto molto, molto attentamente.

 

E infine, la mattina tanto attesa giunse. Era una splendida mattina limpida, nemmeno una nuvola solcava il cielo e il sole mandava riflessi abbaglianti su tutto il parco e il lago; strano, per essere ormai ottobre, ma comunque era un tempo ottimo per volare, anche se forse i riflessi del sole avrebbero potuto creare qualche problema. Nella sala grande un brusio eccitato si alzava dai quattro tavoli, affollati e rumoreggianti più del solito, mentre i ragazzi si lasciavano trasportare da scommesse, pronostici e previsioni sulla partita imminente e tanto attesa. Le due squadre non si erano fatte vedere, preferendo avviarsi con largo anticipo agli spogliatoi per prepararsi e ripassare gli schemi. Al centro del tavolo dei Grifondoro, dunque, Hermione e Ginny mangiavano da sole, in attesa; non parlavano, poichè la tensione che sentivano dentro era abbastanza opprimente, si limitavano a scambiarsi qualche occhiata preoccupata. Loro, che erano le sue compagne di stanza, sapevano bene che Alex non stava passando quel periodo così serenamente come faceva credere agli altri, e temevano che la troppa tensione accumulata le crollasse miserevolmente addosso. E se questo fosse accaduto durante la partita, avrebbero potuto essere guai seri.....visto che poi Malfoy sarebbe stato suo avversario.....in quel momento Charlie si sedette accanto alla sorella, rivolgendo un sorriso luminoso alle due ragazze "Ciao !!! Tutto bene???". Le due annuirono, incapaci di spiccicare parola, e lui le osservò, leggermente perplesso "Tutto bene davvero?". Hermione posò la sua tazza, sospirando "Siamo un po' preoccupate...." ammise, cercando di non guardarlo negli occhi. Lui la fissò pensosamente per qualche secondo, poi annuì "Oggi mi hanno dato una giornata libera.....che ne dite se andiamo insieme alla partita? Ho chiesto anche a Bill di venire, ma non so se potrà.....forse ci raggiungerà più tardi. Allora?". Ginny sorrise, sentendosi sollevata dalla presenza del fratello maggiore e lieta di poter passare del tempo insieme a lui. Anche se erano lì a Hogwarts, lui e Bill non si vedevano mai in giro, impegnati in chissà quale compito segreto......annuì convinta, mentre anche Hermione sorrideva, conscia che la presenza di Charlie avrebbe potuto evitare guai, o almeno danni, in quanto lui era un mago esperto "Ma certo !!! Dopotutto non abbiamo accompagnatori, e saremo onorate di assistere alla partita col grande Charlie Weasley, mitico cercatore del Grifondoro !!!!" esclamò, prendendolo in giro. Il ragazzo arrossì nella zona delle orecchie, come era tipico della sua famiglia, e si alzò "Allora andiamo, così troveremo dei posti in prima fila". Il trio si alzò, muovendosi velocemente verso l'uscita, seguito dagli sguardi interessati di buona parte degli studenti, e si avviò per la salita che portava al campo da quiddich, insieme alla folla di studenti che, come loro, si era già messa in cammino.

Si ritrovarono in prima fila, leggermente schiacciati dal parapetto davanti ma in ottima posizione per seguire la partita in tutti i suoi aspetti. Si sedettero, aspettando con trepitazione l'ingresso in campo delle squadre; ci volle una buona mezz'ora, ma alla fine due file di studenti uscirono dalle parti opposte del campo, vestiti di verde e argento e di rosso e oro. Hermione saltò in piedi, unendosi all'ovazione che aveva attraversato lo stadio, e urlando "Guardate !!! Quella è Alex !!!!!". La ragazza dai capelli rossi guidava la fila, con un'espressione determinata sul volto, mentre andava incontro agli avversari, capeggiati da Draco Malfoy.  Singultando, Hermione si rese conto che il primo momento critico stava per avvenire.

 

Poco prima, negli spogliatoi, la squadra del Grifondoro finì di vestirsi senza parlare, mentre l'atmosfera di tensione aleggiava tra loro, presente e palpabile. Avevano ripassato gli schemi, avevano ripassato le mosse speciali da adottare in opportune occasioni, ora non rimaneva che uscire. Alex afferrò la mantella della divisa, infilandosela con un gesto deciso, anche se le mani le tremavano leggermente, poi si voltò verso la sua squadra. Erano tutti lì, ammucchiati nell'angusto spogliatoio, chi pensieroso, chi preoccuppato. Il suo sguardo cadde su Ron, il cui pallore palesava chiaramente la tensione che aveva nello stomaco. Sorridendo per la prima volta nella giornata, la ragazza gli posò una mano leggera sulla spalla e, quando lui si voltò a guardarla, disse "Non ti preoccupare, io mi sento come se il mio stomaco stesse facendo i giri sulel montagne russe !!!!". Mentre il povero Ron abbozzava un sorriso, chiedendosi tuttavia cosa fossero le montagne russe, lei si rivolse agli altri, che avevano perso a guardarla speranzosi in qualche parola che sciogliesse quell'atmosfera pesante. Lei fece un respiro profondo, capendo cosa volevano sentirsi dire, e iniziò a parlare velocemente, prima di ripensarci "Ascoltate, so di non essere stata molto corretta con voi. Forse, se ne avessi parlato prima, non sareste così tesi, ma....io non ho alcuna intenzione di farmi scrupoli per Malfoy. Non voglio dire che lo odio o che approfitterò della situazione, ma non permetterò nemmeno ai Serpeverde di approfittarne. Ciò che succede nei pomeriggi a Hogwarts e ciò che stiamo per affrontare sono due cose completamente diverse, e io sono il vostro capitano. Mi avete voluto voi, quindi non posso che impegnarvi per ripagare la mia fiducia. Ora ascoltate. Di certo i Serpeverde si aspettano che io sia debole e ceda alla pressione, quando capiranno che non è così saranno spaesati, e voi ne approfitterete; non voglio giocare sporco, ma se l'avversario ci da dei vantaggi usiamoli. Non dovete prendere di mira Malfoy, però, chiaro? A lui ci penserà Harry" stabilì, con un cenno del capo verso l'amico. Gli altri annuirono "Non vi chiedo l'impossibile, ma so che possiamo vincere, quindi vi chiedo questo: date il meglio di voi, e facciamogli vedere cosa vuol dire essere dei Grifondoro !!!!" un urlo di eccitazione sottolinerò le sue parole, mentre dall'esterno un fischio acuto richiamava le squadre. Si volsero tutti verso la porta "E' ora" disse tranquillamente Harry, mentre Alex la apriva e ne varcava la soglia. Uno a uno, la seguirono, immmergendosi in un mare di luci e urla.

 

Ora il momento tanto temuto era arrivato, pensò Alex inghiottendo il groppo che aveva in gola. Madama Bumb guardò i giocatori che si erano fermati ai suoi fianchi, ed esclamò "Capitani, datevi la mano !!!!". Alex avanzò decisa, arrivando davanti alla donna e tendendo la mano in un gesto automatico. Draco la prese, evitando però di guardare la ragazza negli occhi, e la strinse brevemente. Poco dopo, i due raggiunsero di nuovo le loro squadre, che si disposero in file orizzontali, l'una di fronte all'altra, sempre affianco a Madama Bumb "In sella alle scope !!!" urlò quest'ultima, portando il fischietto alle labbra; Alex fece passare la gamba sinistra sopra il manico della sua Firebolt, sentendosi vagamente agitata.....anzi, parecchio agitata. Di fianco a lei, Harry si sporse leggermente, montando la gemella della sua scopa, e le sussurrò "Coraggio, andrà tutto bene !!!!". Lei gli rivolse un sorriso, poi udì un fischio acuro. Flettè le gambe, dandosi una spinta verso l'alto e decollando. Subito raggiunse una quota abbastanza elevata, osservando per un secondo il gioco, poi si tuffò nella mischia, mentre la voce del cronista la raggiungeva da lontano "....ed ecco che la pluffa viene intercettata da Johnson !!! Questa passa a Spinnet, che passa a Lance, nuovo acquisto della squadra, nonchè nuovo capitano !!! La ragazza vola veloce in direzione degli anelli, scarta un avversario, un altro....attenzione, un bolide !!!! Perfortuna la ragazza lo schiva compiendo un giro su se stessa e nel farlo passa la palla ad Alicia Spinnet. Intanto Fred Weasley, no, George Weasley, oh, accidenti, mai che riesca a distinguerli !!!!!!! Comunque uno dei due manda il bolide contro un giocatore dei Serpeverde che cerca di ostacolare Alicia; questa passa ad Angelina Johnson, che le rimanda la pluffa, la ragazza avanza, però viene urtata da un bolide speditole da Bole; perde la pluffa, recuperata da Montague, ormai noto cacciatore dei Serpeverde...ma ecco che Lance lo affronta, compie una finta e gli ruba la pluffa !!!! Vola veloce verso gli anelli, ingaggia un duello col portiere....ma ecco sopraggiungere Alicia Spinnett, senza nemmeno guardare Alex le lancia la pluffa e....HA SEGNATO !!!!!!!!". La voce esultante di Lee Jordan rimbombò nello stadio, accompagnata dalle esclamazioni esultandi dei Grifondoro, nonchè dei Tassorosso e dei Corvonero, e dai fischi dei Serpeverde. Alex rivolse un sorriso d'intesa ad Alicia, che le mostrò il pollice alzato e si allontanò verso il centro del campo. Un fischio, e la partita ricominciò. I passaggi delle cacciatrici del Grifondoro erano talmente rapidi e precisi che i Serpeverde poco o nulla potevano farci; anche i bolidi arrivavano sempre in notevole ritardo,  e ben presto il punteggio fu di 70 - 10 per i Grifondoro. Fred e George giravano velocemente per il campo, spedendo i bolidi contro gli avversari non appena la pluffa cadeva in mano loro, e Alex o Angelina erano sempre pronte a recuperarla. Alicia invece rimaneva libera, in attesa di un passaggio favorevole. Quella tattica, che lasciava scoperto uno dei cacciatori avversari ma permetteva attacchi più veloci e precisi, era stata una delle idee innovative di Alex, e sembrava dare i suoi frutti. La ragazza si voltò velocemente, vedendo che Warrington, altro cacciatore dei Serpeverde (I nomi li ho presi da 'Harry Potter e il prigioniero di Azkaban' per comodità; alcuni di questi personaggi, secondo rigore cronologico, non dovrebbero essere più ad Hogwarts, ad esempio i due battitori, Derrik e Bole, ma siccome non voglio fare spoiler ho tenuto gli stessi, facendoli diventare ripetenti. D'altronde, se l'ha fatto la Rowling con Flitt, non posso farlo anch'io???? Flitt però non c'è più, perciò in squadra metterò Theodore Nott....un nome che a molti dovrebbe dire qualcosa.....Il portiere non mi ricordo come si chiama, mi pare Kinsgley, io lo chiamerò così. NdA), aveva intercettato la pluffa davanti gli anelli "Attento Ron !!!!" urlò la ragazza, vedendo la parabola insidiosa che il ragazzo aveva fatto fare alla palla. Ron non se lo fece ripetere, e la seguì attentamente, ruotando poi sulla scopa in modo da respingere la pluffa con la saggina. Questa rimbalzò, e il rosso l'afferrò al volo, spedendola verso Alicia, che ne approfittò per segnare ancora. Alex decelerò, arrestandosi a poca distanza dall'amico, cui rivolse un gesto di complimento, poi tornò indietro velocemente; nel farlo lanciò un'occhiata sopra di sè. Harry stava fermo, osservando attentamente il campo attorno a sè, alla ricerca dello scintillio dorato del boccino. Lo lasciò fare, finchè non si muoveva non potevano che segnare. Tornò al suo posto e la partita riprese, coi Grifondoro in vantaggio per 110 - 40. Andarono avanti per alcuni minuti, senza altri gol perchè entrambe le squadre si erano chiuse in difesa. Alex sentiva il nervosismo aumentare. Se Draco avesse preso il boccino, avrebbero perso, dovevano cercare di segnare ancora, ma era difficile, ci voleva qualche idea.....improvvisamente ispirata, abbandonò la marcatura di Nott, il terzo cacciatore, e si diresse verso gli anelli. L'attimo di sorpresa degli avversari nel vederla abbandonare la posizione fu sufficiente ad Angelina per rubare la pluffa e passarla alla ragazza. Lei la lanciò sopra di sè, in alto, colpendola poi col retro della scopa; la pluffa passò sibilando in mezzo al gruppo davanti alla porta dei Serpeverde, finendo in mano ad Alicia; la ragazza la fissò stupita, poi si alzò leggermente in volo e tentò di fare gol; mentre lanciava la palla, pertò, un battitore inserì la sua mazza nella traiettoria, deviandola e facendo sì che passasse appena al di fuori dell'anello. Alicia, non riuscendo a spostarsi, ricevette il colpo sulla gamba e urlò di dolore e rabbia. Purtroppo però nella mischia la cosa passò inosservata e Madama Bumb non fermò il gioco. La palla sibilò sopra le teste dei due, che si guardarono in cagnesco, quand'ecco Alex che, volando velocissima, arrivò appena sopra di loro e mandò la palla in porta eseguendo una comunissima schiacciata di pallavolo babbana. La palla si infilò roteando nell'anello, rimanendo poi sospesa ad aspettare. Il fischio che annunciava il gol si librò nell'aria, e Alex alzò il pugno con aria vittoriosa. I Grifondoro esultarono, mentre i giocatori di Serpeverde digrignavano i denti. L'unico non arrabbiato era Malfoy, che scrutava il campo in cerca del boccino, ma senza troppa attenzione: i suoi occhi tornavano spesso e volentieri su Alex, anche se lei volava qui e la, quindi seguirla era difficile. Non era però l'unico a fissarla intensamente "Maledetta !!!" sibilò Bole, che era divenuto vicecapitano della squadra e che, visto che Malfoy era tanto estraniato dal mondo, si considerava a tutti gli effetti capitano "Ora ti faccio vedere io !!!" sibilò ancora, meditando propositi di vendetta. Madama Bumb fischiò per far riprendere il gioco, col Grifondoro in testa per 120 - 40, e il ragazzo si mosse verso Alex. Lei gli dava le spalle, osservando Alicia che volava spedita verso la porta, e non lo vide. Un bolide passò vicino ai due, e il ragazzo sorrise: era ciò che aspettava. Fece per colpirlo, mandandolo così verso l'avversaria, e vi riuscì. Lei, come previsto, nel sentire il sibilo si scostò, ma non si accorse che la mazza di lui si era sollevata di nuovo, come per colpire di nuovo il bolide, e si abbattè invece su di lei, colpendola tra il collo e la spalla destra; spalancando gli occhi, scioccata dalla fitta lancinate che le pervase l'arto e dal chiaro rumore d'ossa spezzate che seguì il colpo, Alex urlò di sorpresa e dolore, richiamando l'attenzione dei suoi amici, mentre la spalla cominciava ad arrossarsi e sanguinare "Alex !!!" urlò Fred, lanciando un bolide verso Bole, che fu costretto ad allontanarsi. La ragazza divenne pallida come la neve e cercò di sostenersi la spalla colpita, ma non appena la toccò, un urlo le sfuggì dalle labbra. Al momento dello scontro lei e Bole si trovavano parecchio in alto, e ora la ragazza guardava disperata il vuoto sotto di lei, capendo che stava perdendo i sensi. Fred era già lanciato verso di lei, ma non aveva compiuto nemmeno metà della distanza che li separava quando lei si accasciò sulla scopa e prese a precipitare. Un urlo si levò dagli spalti e dal centro del campo. Harry, che finalmente aveva individuato lo scintillio dorato del boccino, si voltò, osservando con orrore la ragazza cadere. Fece per correre verso di lei, ma una voce ferma urlò "No, Harry !!! Prendi quel  boccino, così possiamo finire questa maledetta partita !!!!". Era stato Ron a parlare, e Harry si voltò infuriato a fissarlo, sul punto di urlargli che era un bastardo che pensava solo al quiddich e non alla sua amica. Ma il rosso aveva un'espressione terribile negli occhi "Scemo, muoviti, così possiamo scendere a terra e farla medicare. Sai bene che altrimenti dovremo continaure a giocare !!!!". Harry comprese; Ron aveva ragione, prima prendeva il boccino prima avrebbero potuto portarla in infermeria. Senza indugi si lanciò dietro alla pallina dorata, che sembrava beffarlo, sfuggendogli a destra e a sinistra "Vieni qui" mormorò, appiattendosi sul manico per andare più veloce "Vieni qui, maledetto !!!!"

 

Sugli spalti, Ginny lanciò un urlo terrificante non appena Alex iniziò a cadere. Hermione frugò nella divisa alla ricerca della bacchetta, ma Charlie la prevenne, alzandosi in piedi e facendo per scavalcare il parapetto "Accidenti, ci penso io !!! Wingardium...." iniziò a recitare l'incantesimo, ma Alex cadeva troppo velocemente e lui non riusciva a centrarla. Disperato, riprovò più volte, ma i suoi incantesimi si spegenvano sempre sopra la testa della ragazza, che continuava a cadere.....Hermione si unì a lui, ma anche così la situazione non cambiò; la ragazza lanciò un'occhiata disperata a Silente, che si era alzato in piedi e puntava a sua volta la bacchetta contro la nipote, senza però effetto....poi, all'improvviso, una figura verde si pose nella traiettoria di caduta della ragazza, appena sotto di lei, e la afferrò al volo; non fu semplice, vista l'elevata velocità cui precipitava, ma alla fine riuscì a prenderla tra le braccia e restare in sella alla scopa. La ragazza si accasciò tra quelle braccia, pallida e inerme, e Ginny mandò un grido, riconoscendo il suo salvatore. Malfoy stava fissando Alex con un volto serio e preoccupato, tenendola stretta tra le braccia.

 

Nel momento dell'impatto Malfoy alzò per caso gli occhi a guardare Alex, che stava sopra di lui. Vide così Bole che le si avvicinava di soppiatto, ma non vi prestò troppa attenzione. Nel frattempo però Harry aveva individuato il boccino, e con un sussultò il ragazzo era partito all'inseguimento, cercando di essere veloce. Poi, aveva udito il sussulto della folla e il grido di Fred. Non si era voltato a stento, sentendo il nome che il ragazzo aveva invocato, aveva continuato a inseguire Potter. Ma poi i sussulti erano diventate urla, e una curva del boccino gli aveva permesso di laciare un'occhiata alla situazione....e aveva visto Alex, bianca come un cencio e con una spalla che perdeva sangue, accasciarsi e precipitare, mentre Bole, dietro di lei, ridacchiava. Senza riflettere, si era fermato bruscamente, mentre anche Potter rallentava e Ron Weasley gli urlava qualcosa, e aveva osservato la caduta della ragazza, incerto sul da farsi. Fred Weasley era partito verso di lei, ma non sarebbe mai arrivato in tempo.....e gli incantesimi di coloro che stavano sugli spalti non funzionavano.....Draco alzò un attimo gli occhi, incontrando il ghigno soddisfatto dei suoi compagni di squadra, e capì che l'avevano giocato. Preso dalla rabbia, lasciò perdere il boccino e si diresse a velocità folle sotto la ragazza che stava cadendo. La afferrò al volo con fatica, rischiando di venire disarcionato a sua volta "Non cadere !!!!!!" si ripetè per darsi forza "Non cadere o le farai del male !!!!". Alla fine non cadde, ma si ritrovò a svolazzare a una ventina di metri dal campo, con la ragazza svenuta tra le braccia. Assicuratorsi che non rischiasse di cadere, il ragazzo alzò due occhi di fuoco sul battitore responsabile "Bole !!!!" urlò con rabbia "Cosa credevi di fare ?????". Il compagno di squadra lo fissò, impassibile, quasi con disprezzo, mentre Harry afferrava finamente il boccino e si fermava, alzando il pugni per far vedere che avevano vinto. Madama Bumb fischiò, affrettandosi poi a raggiungere i due ragazzi. Lee Jordan, sconvolto quanto il resto degli spettatori, mormorò "Harry Potter ha preso il boccino. Grifondoro...Grifondoro vince". Ma all'annuncio non seguirono esclamazioni di gioia o esultanza. Grifondoro, Corvonero e Tassorosso fissarono ansiosi Malfoy che atterrava, lasciando cadere la scopa e sostenendo tra le braccia la ragazza svenuta. I componenti della squadra di lei atterrarono e corsero loro incontro. Harry arrivò trafelatò e quasi si lanciò sui due "Alex !!! Come stai ???? Alex !!!!". Draco gli rivolse un'occhiata infastidita "E' svenuta, Potter, non può risponderti !!! D'altronde vorrei ben vedere, dopo una botta del genere....". Il ragazzo lo fissò con odio, sentendosi ripreso a quel modo "Ti ricordo che è stato un tuo battitore a fare questo !!!!" urlò, mentre Malfoy diveniva rosso dalla rabbia. Ma Alicia intervenne a sedare gli animi "Harry, smettila, è stato lui a salvare Alex !!!" esclamò, e Harry arrossì dall'imbarazzo. Malfoy non si lasciò sfuggire l'occasione per schernirlo "Già....mentre tu pensavi solo a prendere il tuo prezioso boccino !!!!". Harry non ci vide più "Tu...." iniziò, ma in quel momento apparve Minerva McGranitt, seguita da Silente "Come sta??? Bisogna portarla subito in infermeria....oddio, perde molto sangue.....Signor Malfoy, la porti subito da Madama Chips. Signor Potter, si calmi e venga anche lei. Andiamo !!!". I due non fiatarono, visto che per stare affianco alla ragazza sopportare la reciproca vicinanza era ben poco, e il trio si avviò verso l'infermeria. Nel frattempo, Madama Bumb provvedeva a redarguire i responsabili "Signor Bole !!! Cosa voleva fare colpendo la signorina Lance a quel modo??? Mi vergogno di lei !!!!". Il ragazzo si finse confuso "Io ho cercato di colpire il bolide, Madama, non volevo ....." "Dannato bastardo !!!!" urlò Ron Weasley, facendo per saltargli al collo. Fred lo trattenne a stento, mentre la sua espressione diceva che avrebbe voluto fare lo stesso "Signor Weasley, si calmi !!! Siamo  tutti preoccupati per la signorina Lance ma non c'è bisogno di reagire a questo modo !!! In fin dei conti, Grifondoro ha vinto....in quanto a lei, signor Bole, è in punizione per una settimana, e cinquanta punti in meno a Serpeverde. E" aggiunse, bloccando le proteste del ragazzo "Se aggiunge altro diventeranno cento". Detto ciò si avviò a sua volta verso l'infermeria. Ron guardò i fratelli, i compagni di squadra e, poco più lontano, Hermione, Charlie e Ginny che arrivavano correndo. "Andiamo !!!" disse, avviandosi anche lui in direzione dell'infermeria, e il gruppo lo seguì, angosciato.

 

"Insomma, questa è un'infermeria, non un circo !!!!!! Spostatevi da lì, una buona volta !!!!!!!!!!" urlò Madama Chips, facendosi largo a forza tra il gruppo di ragazzi che circondava con aria preoccupata il letto su cui era distesa Alex. La donna sbuffò, bofonchiando qualcosa a proposito di sport troppo violenti e di gente che non aveva senso della misura....colpire una ragazza a quel modo.... mentre anche la professoressa McGranitt si dava da fare per ristabilire l'ordine "Avanti ragazzi, è ora che torniate al vostro dormitorio....fra poco più di un ora sarà ora di cena, vorrete di certo farvi una doccia prima.....". La maggior parte di loro la ignorò completamente, continuando a guardare Alex con aria ansiosa. La McGranitt rivolse un'occhiata di rimprovero a Charlie, che in quanto più vecchio degli altri avrebbe dovuto usare più buon senso, e ad Hermione, che come prefetto avrebbe dovuto aiutarla, ma i due non le badarono, e a quel punto la donna perse la pazienza "Insomma, quando è troppo è troppo !!!! Ora voglio che andiate subito nella vostra sala comune, e non tollero lamentele, signor Weasley !!!!" dichiarò, rivolta a Ron che aveva aperto la bocca per protestare. "Consentirò a due di voi di rimanere qui ancora un po', in attesa che la signorina Lance si risvegli....ma voglio che anche quei due tra un'ora si presentino in sala comune, sono stata chiara? Signor Potter" disse, rivolta a Harry che stava fermo in piedi sul lato sinistro del letto di Alex, e che annuì brevemente senza alzare gli occhi; la professoressa percorse il resto dei ragazzi con lo sguardo "Signor Malfoy" disse infine, incurante delle occhiate stupefatte che le arrivarono in risposta, fissando Draco che se ne stava seduto in disparte su una sedia all'altezza del letto di fronte, anche lui senza abbandonare nemmeno per un secondo la ragazza con gli occhi. Il biondo annuì, distratto, e la donna si diede da fare per spingere tutti gli altri fuori dalla porta; per sua fortuna erano tutti troppo stupiti per parlare, e ne avevano ben donde, visto che la donna aveva deliberatamente lasciato di guardia alla malata due nemici acerrimi che di certo non si sarebbero fatti pregare per ricominciare a litigare....."Speriamo che Madama Chips riesca a tenerli buoni...." sussurrò Ginny a Ron, che annuì preoccupato. Quei due erano imprevedibili......."Speriamo bene...." mormorò anche Hermione , che camminava affianco al ragazzo, e i tre si fissarono, angosciati. Nessuno di loro aveva il minimo dubbio su che cosa avrebbe potuto succedere li dentro.

 

E infatti, non appena la porta dell'infermeria si fu chiusa alle spalle della McGranitt, e Madama Chips fu scomparsa nel suo ufficio, Draco iniziò a punzecchiare Harry, dicendo in tono ironico "E così avete vinto....bella mossa, prendere il boccino mentre tutti gli altri guardavano la tua amica che cadeva.....". Harry serrò le mascelle con rabbia, anche se le parole di Malfoy gli procurarono una fitta di colpevolezza "Sta zitto Malfoy !!!!!! L'ho fatto per velocizzare i soccorsi e perchè sapevo che lei avrebbe voluto così !!!!". Il biondo si tirò su, guardandolo con odio "Sì, buona come scusa.....resta il fatto che quello che le ha salvato la vita sono io....." iniziò a dire, mentre Harry scattava in piedi e urlava arrabbiato "Taci !!!!!! E ti ricordo che se lei ha la spalla in quelle condizioni è solo merito del tuo battitore......dubito che abbia agito di sua iniziativa.....". Stavolta fu Draco a scattare in piedi in preda all'ira "Che vuoi dire, che sono stato io a dire a Bole di colpirla ???  Ma sei impazzito ????". Harry si avvicinò, minaccioso "Non mi stupirebbe più di tanto se fosse vero....comunque stai attento Malfoy: se scopro che ci sei davvero tu dietro, non la passerai liscia !!!! Io non perdono chi le fa del male !!!!!" urlò, con gli occhi verdi che scintillavano di rabbia repressa, quasi infuocati.  Ma quelli color ghiaccio di Draco non parevano da  meno "Guarda che dovresti ringraziarmi, sono stato io a evitarle di fare una brutta fine, causando così la sconfitta della mia squadra....." "Piantala di ripeterlo, sembra che per te la vittoria valga più della sua vita !!!!" urlò Harry, indicando Alex ancora distesa esanime sul letto. Draco impallidì "Non intendevo questo......non rimpiango affatto ciò che ho fatto....però....." tentò di spiegare, ma Harry non era nello stato d'animo adatto per ascoltarlo "Giuro che gliela farò pagare" sussurrò, avvicinandosi al letto della ragazza "A Bole, intendo. Pagherà caro quello che ha fatto !!!!". Draco, che si era avvicinato al lato opposto del letto, sorrise con aria di scherno "Allora non credi sarebbe meglio evitare di dirlo davanti a un suo compagno di casata e di squadra?" domandò sornione, ricevendo in cambio un'occhiata dura come il diamanate "Perchè, vuoi difenderlo? Fa pure, non mi faccio problemi a sistemare anche te....." "Smettila deficiente !!!! Ovvio che non lo voglio difendere, solo ci penso io a punirlo, sono il suo capitano.....". Harry fece un sorriso sarcastico, che non lasciava presagire nulla di buono "Sarà, ma ultimamente mi sembra che tu abbia perso potere tra i Serpeverde....se non era un tuo ordine, il fatto che Bole abbia colpito Alex di sua iniziativa è l'ulteriore riprova che la tua autorità è seriamente minata....." "Prova a ripeterlo , Potter...." lo sfidò Draco in tono assassino, e Harry colse la sfida in pieno "Che è successo, farti vedere in compagnia di una Grifondoro nuoce alla tua immagine???? Per di più la migliore amica di Potter, il tuo acerrimo nemico.....come sei caduto in basso, Malfoy......"; fu un attimo. Draco si lanciò sul ragazzo, lo afferrò per il collo e lo spinse a terra, cadendo pesantemente su di lui. I due iniziarono a picchiarsi con foga, sfogando la rabbia e il rancore accumulato in cinque anni di battaglie verbali e la tensione per la ragazza ferita "OME OSI DEFINIRTI IL SUO MIGLIORE AMICO, POTTER???? NON TI SEI NEMMENO MOSSO PER SALVARLA !!!!!!!!!" urlò Draco per l'ennesima volta, come se per lui quella fosse l'unica cosa importante. "SE IO SONO SUO AMICO O NO NON TI RIGUARDA......IL PERCHE' SIA AMICA ANCHE TUA IO NON LO CAPISCO..... HO ACCETTATO LA SITUAZIONE, MA CI STO SERIAMENTE RIPENSANDO....." fu la risposta di Harry, le cui iridi bruciavano del fuoco dell'ira "COME SE TU CENTRASSI QUALCOSA, POTTER !!!! SAI CHE TI DICO, FATTI GLI AFFARI TUOI UNA BUONA VOLTA !!!!! CIO CHE IO FACCIO NON TI RIGUARDA !!!!!!!" "INVECE SI SE C'ENTRA ALEX....." "INSOMMA !!!!!!!!!" si intromise una voce fresca e decisa, che li fece smettere all'istante "PIANTATELA, SEMBRATE DUE BAMBINI !!!!!!! SI PUO' SAPERE PERCHE' VI STATE MENANDO, EH????". I due contendenti si voltarono sorpresi a fissare Alex che, con gli occhi infuocati, si era leggermente sollevata e li osservava con aria di rimprovero. Le loro espressioni dovettero esprimere bene la sorpresa che stavano provando in quel momento, perchè lei disse, incerta "Beh? Che avete da guardarmi a quel modo????". Cercò di alzarsi di più, facendo leva sul braccio sinistro. Harry e Draco scattarono verso di lei nel medesimo momento, urlando "NO ALEX, ASPET----". Troppo tardi. La ragazza divenne bianca come un cencio e ricadde sui cuscini con un grido; respirò profondamente alcune volte, riuscendo infine a chiedere ai due, che le erano accorsi accanto "Ma che mi è successo?", sfiorandosi la spalla dolorante con un gemito. Harry fissò Draco con sarcasmo, e il biondino restituì l'occhiata senza problemi "Ecco, vedi..." iniziarono in contemporanea, ma lei li interruppe "Oh, si, ora ricordo. La partita. Il bolide......mi sono fatta male alla spalla". Li fissò con aria d'aspettativa per avere conferma dei suoi ricordi. Harry si grattò la testa, confuso "Beh, è un po' semplificato, ma...." "....si può dire che è andata così...." continuò Draco, lanciando all'altro un'occhiata incerta. "Quale battitore è stato? Ho sentito bene la mazza che mi distruggeva la spalla" chiese lei con una punta di ironia nella voce. Nuova occhiata rovente tra i due "Bole" rispose infine Draco con un ringhio poco gentile. Alex annuì "E vi stavate accapigliando per decidere di chi fosse la colpa, vero?" chiese ironica, mentre i due arrossivano imbarazzati "Piantatela, per favore......piuttosto, come ho fatto ad arrivare a terra sana e salva?" chiese interessata; stavolta l'occhiata che i due ragazzi si scambiarono fu di incertezza. Lei li osservò alternativamente "Allora?" domandò ancora, notando intanto una cosa ben strana. Poteva ben capire che avessero lasciato Harry a farle la guardia, ma che ci faceva Draco in infermeria??????? Cosa lo aveva spinto a restare lì, per giunta in compagnia del suo acerrimo rivale, aspettando solo che lei si svegliasse???????? "Deve essere stato uno di voi due, altrimenti non sareste qui insieme, no? Allora, mi volete dire a chi devo la vita????" chiese per la terza volta, in tono un po' brusco ma divertito. I due sospirarono "A lui" risposero in perfetto sincrono, per poi guardarsi stupefatti; anche Alex alzò un sopracciglio con aria corrucciata "Beh, volete farmi credere che avete addiritura cooperato per afferrarmi al volo? Troppo onore....." ironizzò, cercando di suscitare qualche reazione che sciogliesse almeno un po' quel mistero. Ci riuscì; improvvisamente Draco abbassò il capo, osservando con voce brusca "Lui ha afferrato il boccino proprio mentre stavi cadendo, permettendo di prestarti subito soccorso; avete vinto, ringrazialo anche di questo". Detto ciò girò sui tacchi e uscì velocemente dalla stanza con passo pesante e un'espressione cupa sul volto.I due Grifondoro lo fissarono stupefatti, almeno finchè non scomparve "Ma che è successo?" chiese poi Alex, ora completamente confusa "No, voglio dire, già si comportava in modo strano nell'ultimo periodo, per tutta la partita ha osservato me invece di cercare il boccino, ora me lo trovo qui in infermeria ad aspettare che mi riprenda, e per giunta insieme a te, Harry Potter, suo nemico mortale....e arriva pure a riconoscerti la vittoria e il merito di avermi salvato !!!!! E' incredibile, che gli avete fatto??? Un lavaggio del cervello?????". Harry scosse il capo per riprendersi, trovandosi però a sorridere alle parole della ragazza "Accurata analisi della situazione. Però penso che al lavaggio del cervello ci hai pensato te, da sola. E non guardarmi a quel modo" le intimò, vedendo l'occhiata di mera sopportazione che lei gli rivolse "Sto solo riportando i fatti.....comunque è vero, abbiamo vinto....ho preso il boccino, ma per farlo non sono venuto in tuo soccorso" ammise, in tono colpevole e di scusa. La ragazza si tirò leggermente su "Meglio per te che tu l'abbia fatto, altrimenti ti avrei picchiato. Del resto qualcun'altro deve aver provveduto, visto che oltre alla spalla non ho riportato danni....chi mi ha afferrato? Non posso aver sbattuto per terra, quindi....chi è stato? Ho visto Fred che correva verso di me prima di svenire....". Harry scosse il capo "Non ci è mai arrivato. L'autore del gesto eroico è colui che si è appena eclissato da quella porta". Alex sbarrò gli occhi "Draco? Voglio dire...Malfoy????". Harry sogghignò "Ora lo chiamiamo pure per nome???? Comunque si, è stato lui.....con incredibile prontezza di riflessi, oserei aggiungere. Forse non è poi così male come cercatore.....". La ragazza scosse il capo, divertita "Ah Ah Ah....è incredibile, oggi le ho sentite proprio tutte.....Draco Malfoy che riconosce i meriti di Harry Potter e Harry Potter che fa un complimento a Draco Malfoy......un evento !!!!!!!!!". Il ragazzo sorrise, facendo per unirsi alla risata "Sei tu che porti a questo, signorina....." "Eh no, non dare la colpa a me.....declino ogni responsabilità.....ah ah ah ah ah.......". La ragazza stava ormai ridendo a crepapelle, e quel suono richiamò l'attenzione dell'infermiera; prima che Harry riuscisse a replicare i passi furiosi di Madama Chips preannunciarono il suo arrivo; l'infermiera fulminò i due ragazzi con gli occhi "Vi avevo detto di non disturbarla, e invece la trovo qui che chiacchiera senza sosta !!!! Signor Potter, cosa le passa per la testa???? Voleva sfinirla ???? E cosa sono quei segni di pugni sul volto? Vi siete azzuffati ??? E lei Signorina Lance.....non ritiene di dover avere un po' più di cura di se stessa?????" chiese infuriata; Harry fece per scusarsi ma Alex lo prevenne "E' colpa mia, Madama. Volevo sapere come sono andate le cose......non lo sgridi" spiegò, mentre i due la fissavano scandalizzati. La donna borbottò qualcosa sui giovani che fanno tutto troppo semplice, per poi avvicinarsi e controllarle la medicazione "Beh, direi che sta guarendo bene.....ma forse dovrebbe restare a riposo oggi....". Alex si alzò di scatto, provocandosi una fitta di dolore, ma esclamò comunque "No, la prego.....vorrei scendere a cena con gli altri, se è possibile.....mi sento bene !!!". La donna le rivolse uno sguardi duro, ma annuì; dopotutto la ragazza stava bene, quindi....."E va bene, ma faccia attenzione. E lei, Potter, controlli che non sforzi il braccio !!! E, per una settimana, niente quiddich !!!!! Sono stata chiara????". La ragazza annuì, scendendo di corsa dal letto e fissandosi la divisa sudata "Mi aspetti se mi cambio un secondo????" chiese, e Harry annuì "Hermione ti ha portato qui il cambio....." indicò i vestiti diligentemente piegati sulla sedia, e la ragazza sorrise "Splendido !!!! Ci metto un attimo !!!!!". Prese gli indumenti e scomparve dietro il paravento che fungeva da spogliatoio, ricomparendo poco dopo perfettamente vestita "Allora, andiamo???" esclamò tutta contenta, precedendo il ragazzo allibito e divertito fuori dalla porta. 

 

 

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Eccoci qui col tanto atteso decimo capitolo !!!!!!!!!!!!! Vi chiederò scusa all’infinito per questo ritardo, ma davvero non è stata colpa mia. Il pc non andava, poi ha cancellato tutto, e senza word office non potevo aggiornare…..ma finalmente con l’aula info dell’università ho risolto il problema !!!! Allora, che si dice di questa ff ??? I vostri commenti mi fanno sempre un grandissimo piacere, mi spingono ad andare avanti e a inventare nuovi intrighi !!!! Grazie infinite a tutti voi che anche la leggete soltanto !!!!! E siccome non ho mai ringraziato uno per uno quelli che mi scrivono, lo faro a partire da ora, commento per commento. Quindi, se avete qualcosa da chiedermi, commentate e sarete esauditi !!!! Aspetto grandi cose per questo capitolo….le cose sembrano complicarsi sempre più….Draco sta diventando l’ombra di se stesso…oppure sta cominciando ad essere veramente se stesso ??? A voi l’ardua sentenza…..

 

Kiara: Sorellina che mi segui da sempre, è tutto merito tuo se questa ff è nata !!! E’ stata infatti Kiara, una volta mentre parlavamo delle fanfiction su HP a propormi di scriverne io una. E la mia mente, che un bozzolo di idea astratta ce l’aveva già, un’idea con rossi capelli color fuoco e grandi occhi scuri, ha iniziato a lavorare…. Grazie mille, anzi, un milione, sorellina !!!! Spero che la storia ti soddisfi….ma ti giuro che il bello (o il brutto, dipende dai punti di vista) deve ancora venire…ih ih ih…prevedo tempi duri.…..

 

Laura: Lo so che sono in ritardo mostruoso per rispondere a questo commento, che mi chiedeva che fine avesse fatto il capitolo tre. Posso solo rispondere….ecco il 10, e scusate ancora per l’attesa

 

Rachel: Wow, addirittura dieci….al liceo l’ho preso solo una volta, in latino…no, era dieci meno…vabbè, comunque grazie mille Rachel, io e te ci conosciamo già e sai che la tua ff mi paice da morire !!!! Continua a seguirmi e fammi sapere che ne pensi. Un bacio

 

Swinub: Non ho ancora capito a che posta ti riferisci….aspetto indicazioni per fornire chiarimenti

 

Gajira: Anche qui sono in ritardo mostruoso….e anche qui dico: a voi il 10….

 

Alexis: Mi ritengo ancora troppo onorata che il fratello della webmistress giudichi così bene la mia storia. Chiedo scusa per averci messo tanto a rimetterla ondine e ad aggiornare, cercherò di essere tempestiva d’ora in avanti !!!! Grazie mille !!!! Questo cap come ti è sembrato???? ^me curiosa curiosa^

 

Danae: Un’altra volta, chiedo scusa per il ritardo…..ecco un nuovo capitolo. Spero che ti piaccia. Qualche idea su che cosa nasconda Alex, nel frattempo????

 

Sweetchiara: Contentissima di riuscire a provocare in qualcuno emozioni tanto forti. Io sogno nello scrivere queste storie, e sapere che riesco a far sognare anche qualcun altro è per me il regalo più bello. Alex ringrazia sentitamente per i complimenti, e dice che non ci vuole nulla a far tacere uno come quello, visto che le sue argomentazioni migliori sono sempre “Io sono un Malfoy” e “Tu non sai chi è mio padre”, che come avete visto con un po’ di logica sono efficacemente demolite. Comunque in fondo in fondo non è tanto male come ragazzo….(Aspetta a parlare…eh eh eh….)

 

Fredryc: Quello che chiedi per il momento è impossibile, per il fatto che il carattere stesso di Draco ha fatto si che lui finisse completamente soggiogato dalla nuova arrivata, così sicura di sé e decisa, nonché certa delle sue idee, dei suoi amici e della strada da seguire, da mettere in crisi tutte le certezze di lui. Certezze che gli erano state imposte, e per questo già di per sé fragili…comunque sono diventati amici, a quanto sembra. Va bene così? ^^

 

Alewen: Dunque…ah,no, questa sono io. Ehm…bighellona, cosa te ne vai in montagna invece di lavorare??? No, scherzo, vi assicuro che la montagna è stata molto utile in quanto a ispirazione e tempo per scrivere

 

Oby86: Eccoci qui. Già, il discorso di Alex è giustissimo, semplice e chiaro, eppure nessuno riesce a capirlo. Ma è così per tutte le cose. Per quanto riguarda le coppiette….io ci metto tutta la mia buona volontà, però non so nemmeno io come andranno le cose….e poi, tutti che mi chiedono se Alex si metterà con Draco, Bill o Charlie…..ragazzi, ma nessuno ha mai nemmeno ipotizzato che possa mettersi insieme a Harry? In fin dei conti quei due sono sempre insieme, sono amici per la pelle, quasi non vivono l’uno senza l’altra….e, a,proposito di questo, vi lancio una piccola sfida. Cosa vi ricorda questa situazione? Badate, non è una domanda sciocca, è un indizio….uhm, però c’è un’altra coppia che non è stata considerata…e se Alex alla fine si mettesse insieme a Ron ??? No, Kia, calma, metti giù quel Bazooka….era uno scherzo…..(Kia incarna perfettamente Hermione nel caso dovesse ricevere la notizia; non per nulla è una grande sostenitrice di questa coppia, Ron/Hermione intendo, e visto che anch’io lo sono, almeno questa cosa mi pare scontata…però…vegliate, perché non sapete né il giorno né l’ora !!!!!!! Ah ah ah, la mia vena biblica è spuntata fuori….beh, posso solo dirvi: seguiteci e d avrete delle belle sorprese…..di Fred e George non gliene importa nulla a nessuno? Poverini, anche loro sono in uan situazione piuttosto ingarbugliata, soprattutto George….

 

Summer: Oh, la prima critica ad Alex; non voglio dire che ero ora ma…era ora !!!!! Però posso chiederti perché non ti ispira ???? Mi incuriosisce molto sapere le impressioni degli altri sulle mie storie…. Bill è grande, è vero, ma la differenza tra i due non è poi così accentuata…a parte che non sono ben sicura della sua età, poiché ho provato a calcolarla tramite i libri ma credo ci sia un po’ di confusione….nel secondo, Ginny dice che lei voleva andare ad Hogwarts da quando c’era Bill; questo significa che, quando il ragazzo frequentava la scuola, la sorellina era già nata e abbastanza grande per capire e invidiare il fratello. Ma se tra loro due si inseriscono altri cinque fratelli, e se si pensa che Charlie era già fuori Hogwarts quando vi è entrato Ron, mi pare che in mezzo non vi siano abbastanza anni; poi, nel terso libro, Baston dice che la squadra del Grifondoro non vince da sei anni (mi pare). In altre occasioni era stato detto che non vinceva da quando se n’era andato Charlie Weasley. Quindi, quando Harry e Ron sono al terzo anno, Charlie è uscito da sei anni. Questo gli darebbe 24/25 anni, e Bill allora ne avrebbe 26/27 circa…. Ma allora come si spiega la frase di Ginny. Però anche nel primo libro si dice che il Grifondoro non vince da sette anni, e quindi Charlie dovrebbe essere più vecchio….non so, le due versioni non collimano, comunque per la mia storia considererò che Charlie abbia 23 anni, vero i 24, e Bill 26. Se non coincide con le fonti ufficiali, perdonatemi.

 

Sweetchiara: Anticipazioni su questo non le darò mai !!! sappiate solo che sarà un discorso mooooolto lungo…….

 

Vi voglio un mondo di bene, ragazzi, continuate a sostenermi !!!!!! Intanto ripeto la domanda. Cosa vi ricorda il rapporto di amicizia tra Harry e Alex? Forse non l’ho descritto abbastanza bene, ma la mia intenzione era di evidenziare il fatto che i due da subito, senza alcun motivo, si fidano ciecamente l’uno dell’altra, si cercano, stanno sempre insieme, insomma diventano quasi l’uno l’appendice dell’altra, come fossero gemelli…a voi i commenti……..

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Capitolo 11
*** Capitolo undici: Le cose cambiano....in meglio e in peggio..... ***


Ovviamente Harry Potter, Draco Malfoy e company non sono di mia proprietà ma appartengono a JK Rowling

Ovviamente Harry Potter, Draco Malfoy e company non sono di mia proprietà ma appartengono a JK Rowling.....grandissima.....solo Alex è frutto della mia mente malata.....

 

Capitolo undici:

Le cose cambiano....in meglio e in peggio.....

 

Il giorno dopo Harry scese di buon ora, assonnato ma tuttavia in forma, e si avviò verso il campo da quiddich, con la vaga intenzione di farsi un voletto prima di colazione; ma la sua attenzione, mentre passava per il parco che circondava Hogwarts, fu attratta da una figuretta vestita di nero che si muoveva velocemente, affondando calci e pugni nell'aria con estrema precisione. I capelli rossi raccolti si muovevano a ritmo col resto del corpo, seguendo sinuosi i movimenti della ragazza anche se costretti in una strettissima coda - treccia affinchè non le andassero sugli occhi. Il ragazzo si fermò ad osservarla, a metà tra lo stupito e il preoccupato, mentre lei estraeva da una tasca della tuta nera la bacchetta e faceva comparire un bastone da allenamento. Non appena questo apparve, lo afferrò e iniziò a farlo roteare a velocità incredibile, compiendo cerchi  precisi. Sussultando per la sorpresa, e dicendosi che di certo trovarsela come avversaria avrebbe spaventato a morte quasi tutti, con cautela Harry si avvicinò, mentre lei compiva un improvviso affondo con cui atterrare l'immaginario nemico. Il ragazzo si fermò a circa dieci passi di distanza, alzando la voce e dicendo "Certo che per essere una che ha la spalla a pezzi te la cavi bene.....ma posso sapere che stai facendo????". Alex si fermò, sudata e ansimante, e poggiò una delle estremità del bastone a terra, appoggiandosi poi di peso all'altra e voltandosi a fissarlo "Non si vede? Mi alleno" rispose tra un respiro affannoso e l'altro. Lui la squadrò "Sì, l'ho visto...ma per cosa?" chiese, e lei gli rivolse un'occhiata esasperata "Oh, prova un po' ad indovinare? Forse centra con la discussione di qualche tempo fa sul campo da quiddich, non ti pare?"  "E con quello che ho saputo poco dopo"  aggiunse mentalmente, riprendendo a far roteare velocemente il bastone per scacciare quel pensiero e nascondere l'espressione corruciata che le aveva attraversato il volto. Lui fece una smorfia "E...solo per sapere.....conti di affrontare Voldemort a colpi di bastone?" le chiese ironico, e la ragazza si voltò verso di lui con un'espressione talmente feroce che Harry temette per un attimo che avrebbe attaccato lui, invece. Ma la ragazza si fermò "Anche" rispose in tono serio "Contro un nemico del genere qualsiasi arma non sarà mai abbastanza, contando che abbiamo frotte di suoi seguaci da affrontare prima, e se usi solo la magia non arriverai mai a lui.....il combattimento come questo non è attacco, è la base della difesa, non ve l'hanno mai insegnato?" chiese incredula, rivolgendogli un'occhiata sorpresa con quei suoi enormi occhi scuri; Harry, nonostante tutto, non potè fare a meno di ammirare il fisico scolpito dagli allenamenti che la tuta non celava affatto, e il modo in cui poche ciocche bagnate di capelli le incorniciavano il volto; stava bene coi capelli raccolti.....cercando di concentrarsi, rispose "Sai, non abbiamo mai avuto un professore di Difesa contro le arti oscure che sia durato più di un anno....e quindi.....". La ragazza fece una smorfia "Ne parlerò con zio Albus...." iniziò a dire, ma poi un pensiero poco piacevole le attraversò la mente e non continuò: in effetti suo zio aveva già in mente un programma che prevedesse allenamenti del genere....solo che ciò che quel programma comportava lei non lo voleva nemmeno pensare "Beh, forse non è poi così necessario" fece marcia indietro, stupendo così Harry che si era ormai abituato alla sua proverbiale testardaggine: quando lei diceva una cosa, così era e così restava....cosa le era preso? Notando la sua espressione preoccupata, decise di cambiare discorso "Dove hai imparato queste cose?" Chiese interessato, e lei gli rivolse un'occhita distratta "A Durmstrang" rispose sbrigativamente "Facevo parte...." si interruppe appena in tempo, rendendosi conto di cosa stava per dire "Ehm...beh, la facevamo allenamento tutti i giorni.....devo anzi dire che sono fuori esercizio.....". Harry le rivolse un'occhiata ammirata "Fuori allenamento ????" esclamò a voce alta "E questo lo chiami essere fuori allenamento? Accidenti, vorrei proprio vedere di cosa sei capace in condizioni ottimali allora....."; lei gli rivolse una smorfia divertita, mentre una voce nuova aggiungeva "Anche io". I due ragazzi si voltarono verso la fonte di quella voce, e stranamente Alex sollevò il bastone a mo' di difesa, istintivamente; ma colui che aveva parlato era solamente Charlie Weasley, che fissava sorridendo i due, avvicinandosi lentamente "Da quel poco che ho visto da la in fondo sei veramente in gamba.....anche io in Romania mi allenavo tutti i giorni coi bastoni e con le spade, era molto emozionante.....ti andrebbe di combattere contro di me?" propose all'improvviso, mentre Harry assumeva un'espressione incredula e Alex sorrideva, entusiasta all'idea. Vedendola annuire, l'amico esclamò "Ma, Alex, non sei ancora guarita !!!! E poi Charlie è molto più forte di te......non credo sia una buona idea.....". La ragazza non lo ascoltò nemmeno, afferrando meglio il suo bastone e lanciando a Charlie un'occhiata di sfida "Avanti, richiama il tuo bastone" disse in tono sicuro, e il ragazzo le rivolse un'occhiata sorpresa, come se lei avesse mostrato di sapere qualcosa che non avrebbe dovuto conoscere, ma poi eseguì l'ordine senza una parola, e tra le sue mani comparve un grosso bastone di legno di quercia, scuro. Quello di Alex era leggermente più fino, e si adattava perfettamente al fisico agile e scattante di lei; incerto sul da farsi, Harry finì per passare la scopa da una mano all'altra e commentare "Beh, penso che lascerò perdere il mio voletto prima di colazione e resterò a guardare.....". Alex annuì, una sola volta "Però vedi di non trovarti in mezzo, potremmo farti male; visto che hai la scopa, salici sopra e sorveglia la situazione dall'alto" ordinò. Harry rimase stupefatto da quelle parole, ma quando Charlie annuì con un cenno del capo si decise a passare una gamba sopra il manico della sua Firebolt e a decollare, restando sopeso a un paio di metri da terra. Dopo che lui si fu tolto di torno, i due avversari si fissarono per alcuni secondi, concentratissimi, poi attaccarono contemporaneamente. I due bastoni si scontrarono con un tonfo sordo che ad Harry sembrò stranamente amplificato; vide benissimo i muscoli di Charlie, resi visibili dalla canotta senza maniche che il ragazzo indossava, flettersi e poi contrarsi per lo sforzo di respingere l'attacco; Alex però non cedette, come l'amico aveva temuto vista la differenza di costituzione e di forza fisica, anzì non indietreggiò nemmeno di un millimetro, ma rimase ben salda dov'era e respinse a sua volta l'assalto del ragazzo, saltando poi indietro non appena lo sentì cedere impercettibilmente. Un attimo, giusto il tempo di uno sguardo, e i due si lanciarono di nuovo l'uno contro l'altro, i bastoni che si colpivano nel centro esatto, in modo da bilanciarne bene la forza; poi, la cosa si fece più animata. I due smisero di cercare di contrastarsi con la forza, e passarono ad attacchi rapidi e precisi, volti a cogliere di sorpresa l'avversario. Harry rimase senza fiato nel notare la lor bravura, e iniziò a voleggiare sempre più vicino ai due, tentando di seguirne i rapidissimi movimenti. Dopo quello che a lui parve un secolo e a Alex e Charlie una manciata di secondi, Alex sfruttò un passo falso del ragazzo per colpirgli leggermente, ma in modo efficace, il fianco sinistro, lasciato imprudentemente scoperto. Il ragazzo cedette e crollò al suolo, ma nel farlo si avventò sulla gamba di lei, tentando di spuntare quantomeno un pareggio; funzionò, almeno in parte. Alex incespicò e cadde, ma nel farlo riuscì comunque a ruotare il suo bastone in una mossa che lo avrebbe spedito contro la tempia di lui; lo fermò appena in tempo, reggendosi sulla sua spalla, e i due si fissarono intensamente per qualche secondo, mentre l'ardore della sfida li abbandonava e l'affaticamento che ne consegueva iniziava a farsi sentire "Mi sa...anf...anf....che stavolta ...anf...mi hai....anf....battuto......ma...anf anf......voglio la rivincità !!!" disse Charlie, appoggiando una mano a terra per cercare di farvi leva e rialzarsi, Alex si lasciò cadere di fronte a lui "E va...anf...bene.....mi hai fatto sudare però....anf...anf....era da quando ero a Durmstrang che...". Harry atterrò vicino a loro, con un'espressione di emozione mista a viva preoccupazione sul volto, e la ragazza si interruppe, voltandosi a fissarlo con un gran sorriso "Tutto ok Harry, stiamo

bene !!!" lo rassicurò, mentre il ragazzo si chinava su di lei. Charlie annuì e si rialzò, tendendo poi sportivamente una mano alla sua avversaria per aiutarla. Alex la prese, facendosi issare in piedi, e si allontanò i capelli ormai completamente fradici dal volto "Sarà meglio che vada a farmi una doccia, non oso presentarmi in classe in queste condizioni !!!" esclamò, raccogliendo le sue cose e facendo sparire il suo bastone con un colpo casuale di bacchetta. Charlie la imitò, mentre Harry protestava "Ma Alex, e la colazione ?????". Lei agitò una mano in segno di saluto, rispondendo "Non importa, ne farò a meno.....ci vediamo a lezione, Harry....." e si avviò. Charlie, lievemente turbato, scambiò un'occhiata perplessa col ragazzo e disse deciso "Senti, tu vai a colazione, io la seguo....una doccia farà bene anche a me, e poi.....devo chiederle una cosa...." non sorrideva nel dirlo; Harry ebbe il vago sentore che qualcosa non andasse, ma prima che potesse proferire parola Charlie se n'era già andato, e al ragazzo non rimase che allontanarsi in direzione del castello, rimuginando su ciò che era successo.

 

Charlie raggiunse la ragazza quando le stava per attraversare il viale che conduceva all'ingresso laterale destro di Hogwarts; i suoi passi affrettati risuonarono sul ghiaino che lo ricopriva, e indussero la ragazza a voltarsi, per poi fissarlo inceta "Che succede?" gli chiese, notando l'aria affannata di lui e i capelli che gli ricadevano sugli occhi "Volevo....parlarti...." iniziò a dire il ragazzo, fermandosi poi a studiare la reazione di lei a quelle parole. Alex si limitò a fissarlo con aria impassibile, aspettando, e Charlie sentì svanire parte della sua sicurezza "Ecco....quell'allenamento di prima.....mi è parso.....strano...." iniziò a dire, e lei lo gelò con un'occhiata "Ti ricordo che sei stato tu a propormelo" sussurrò in tono gelido, senza emozioni. Il ragazzo deglutì "Certo, non intendevo mica quello....." corse ai ripari, conscio che le sue parole potevano essere interpretate come incredulità per il fatto che una ragazza sapesse combattere col bastone a quel modo. "Volevo dire.....sei veramente brava....." ma anche questo si rivelò un passo sbagliato. Gli occhi di Alex si strinsero ancor di più "E' un reato?" domandò sarcastica, e Charlie arrossì in zona orecchie, scuotendo velocemente il capo "No, ecco, insomma....ciò che volevo dire....io.....oh, accidenti !!!!" sbottò, mentre un'espressione di rabbia e vergogna gli contorceva il volto "Senti, Alex, poche parole; ho sentito cosa dicevi a Harry poco prima che io arrivassi, sul fatto che hai imparato a Durmstrang a combattere a quel modo. So che non è vero. No" alzò una mano per interrompere le proteste, visto che lei aveva aperto la bocca immediatamente con fare arrabbiato "Non mentire, è inutile; ho lavorato in Romania per anni, sono stato parecchie volte in Bulgaria all'istituto di magia di Durmstrang, e so che nel loro programma insegnano parecchie cose che a Hogwarts non vengono nemmeno menzionate....grazie al cielo, aggiungerei.....ma che il combattimento coi bastoni non è tra queste. O almeno" e qui si interruppe, mentre un lampo preoccupato attraversava gli occhi della ragazza, facendogli capire che era molto vicino alla verità "Non nell'insegnamento ordinario ". Alex stette in silenzio, immobile, senza sapere cosa ribattere. Charlie incrociò le braccia, in attesa; e alla fine, lei alzò due occhi carichi di rabbia "E ora....cosa vorresti che ti dicessi, Charlie Weasley?" domandò in tono risentito "Che hai ragione? Che non lo insegnano a tutti a Durmstrang? Che ho un segreto????"; la voce era gradualmente salita di tono a ogni domanda, e il ragazzo tese una mano avanti per calmarla "Vorrei che mi dicessi chi sei" rispose, e Alex lo fissò, allibita e terrorizzata per l'intelligenza della domanda. Boccheggiò, come se le mancasse l'aria "Io....io...." iniziò a dire, mentre un tremore che nulla aveva a che fare con il vento freddo che aveva iniziato a soffiare verso di loro o il sudore che le si stava attaccando alla pelle iniziava a scuoterla. "Charlie....io..." continuò, alzando su di lui due occhi così pieni di paura e di supplica che il ragazzo iniziò a temere di aver fatto un errore; Alex pareva essere andata alla deriva, il suo controllo straordinario, che le permetteva di rimanere calma e lucida in qualsiasi situazione, pareva svanito, e ora la ragazza tremava, impaurita, per una semplice domanda......che forse tanto semplice poi non era. "Alex, aspetta...." iniziòa dire, preso dalla paura quando vide che il volto di lei era bianco come un lenzuolo "Non volevo sconvolgerti.....non sapevo che....". Ma lei non rispose, lasciandosi cadere a terra e annaspando per tenersi sollevata a quattro zampe, come se stesse per vomitare. Sembrava....sembrava che stesse lottando contro qualcosa......e, all'improvviso, Charlie la vide. Una sagoma scura e maestosa che si levò alle spalle della ragazza inginocchiata, protendendosi verso di lui. La sua espressione di orrore dovette far si che Alex, per quanto sconvolta, capisse cosa stava succedendo. Il suo volto si contrasse per lo sforzo, ma stavolta il ragazzo capì: stava lottando per ricacciare indietro quell'entità. E la lotta pareva davvero dura "Charlie....scappa, MUOVITI !!!!" riuscì ad urlare attraverso i denti serrati per lo sforzo, mentre l'ombra faceva uno scatto in avanti. Il ragazzo però non riuscì a fare più di un paio di passi indietro, poi incespicò e cadde al suolo, fissando terrorizzato l'ombra che si chinava su di lui; poi, sentì un'urlo disumano, un urlo che però nulla aveva a che fare con quell'ombra, che prese a contorcesi e a retrocedere, sibilando di rabbia e tingendosi di viola cupo. Charlie la fissò rimpicciolirsi e sparire lentamente, sgomento, poi abbassò lo sguardo. Alex si era tirata in piedi a stento, e ansimava.....era stata lei, comprese il ragazzo, a ricacciare indietro l'ombra. Tremando, si alzò in piedi, incerto se raggiungerla o fuggire da lei, ma quando la vide barcollare e cadere si lanciò in avanti senza pensare, afferrandola. La ragazza si aggrappò al suo petto, sfinita, e Charlie capì finalmente cosa aveva fatto: si era quasi uccisa nel tentativo di proteggerlo da quell'ombra scaturita da lei....scaturita dalle sue domande......sentendosi un'idiota, la strinse ancor più forte, avvertendo dei singhiozzi soffocati all'altezza del suo petto "Charlie....mi dispiace.....mi DISPIACE !!!!!!!!" urlò, singhiozzando forte, e lui si trovò ad accarezzarle la testa con fare comprensivo, mormorando parole rassicuranti. Lei, non appena i singhiozzi si furono placati un po', iniziò a spiegare  "Io....io non so cosa sia.....ma quando hai parlato di cose che Durmstrang insegna e che qui non sono nemmeno menzionate.....ecco, questa è una di quelle.......e non l'ho chiesta io, Charlie, me l'hanno imposta....e ora, ogni volta che mi arrabbio o abbasso le difese, viene fuori......". Il ragazzo scosse il capo, scioccato; come si faceva ad imporre un atle peso sulle spallle di una quindicenne, per quanto in gamba? "Ma cos'è?" chiese, cercando di tenere un tono di voce normale "Come ha fatto a venire fuori?". Lei scosse il capo "Non lo so, ma credo che....che....sia....la mia rabbia, Charlie; la rabbia che ho dentro di me.....temo mi abbiano insegnato a usarla....cioè, mi abbiano iniziato alla cosa, ma io....non riesco a controllarla....è troppo grande.....e finisco per attaccare la gente a cui voglio bene.....". Il ragazzo la allontanò un poco da sè, per poterla guardare in volto "Chi altri sa di questo tuo potere?" domandò in tono circospetto; lei sussultò "Non è un potere, Charlie, è una maledizione...." "Va bene, questo è questione di punti di vista, ma chi lo sa oltre a me?" insistette il ragazzo con aria serissima. Lei scosse le spalle "Silente.....gliel'ho detto la prima volta che mi è successo, mesi fa.....da allora ha cercato in tutti i modi di allontanarmi di Durmstrang.....sperava che mi avrebbero selezionato per il torneo Tremaghi, per potermi poi tenere qui, ma il limite d'età lo impedì....e poi non credo mi avrebbero lasciato andare......ha dovuto aspettare le vacanze, per poi far valere i suoi diritti di tutore....non che io avessi intenzione di rimanere lì.....ero già scappata per conto mio.....mi ha trovato una sera ad aspettarlo a Parigi......dov'era in viaggio per certi affari.....comunque, lui lo sa, e credo anche qualche insegnante di Durmstrang, purtroppo....uno di sicuro, non so se l'abbia detto ad altri...."; la sua bocca si storse in una smorfia, come se quelle parole richiamassero ricordi che la ragazza preferiva ignorare "Poi.....Willy...." "Chi?" chiese il ragazzo confuso, e lei gli scoccò un'occhiata stupita "William....tuo fratello" spiegò in tono incerto, e lui le rivolse uno sguardo vacuo "Cos....io non ho fratelli che si chiam.....un momento....mica intendi Bill?". Lei annuì, seria, e il ragazzo si concesse un sorriso fuggevole "Non dirmi che si è presentato con quel nome....voleva davvero fare colpo.....accidenti......." "Ho quasi attaccato anche lui" sussurrò la ragazza, senza rispondere al sorriso "COSA ?????" "Ha....ha insinuato che io fossi una spia di Voldemort mandata a seguire Harry, e non ci ho visto più.....". Charlie ebbe varie reazioni a quella frase; oltre a sussultare per il nome del signore oscuro, provò rabbia nei confronti del fratello e pietà per Alex, che ora stava piangendo silenziosamente e diceva in tono strozzasto "Tutto poteva dire, ma il....una spia di Voldemort....quando ciò che desidero nella vita, l'unica cosa che voglio, è fargliela pagare....." le parole morirono in un mare di singhiozzi, e lui si trovò a stringersela al petto ancora una volta "Su...su, ora smetti di piangere....ci sono qui io.....". Lei scosse il capo "Charlie....io vorrei rispondere alla tua domanda ma....non posso....davvero....non posso....." singhiozzò disperata, e lui annuì "Non importa, ora ho capito abbastanza da non volere una risposta......non importa se non puoi dirmi altro, sappi che se hai bisogno di una mano, sono qui. Se ti capita ancora di perdere il controllo, corri da me.....vedremo di trovare un rimedio". Lei alzò lo sguardo e, con gli occhi scuri gonfi di pianto, i capelli scomposti e scarmigliati, e l'aria innocente, pallida e indifesa, gli ricordò molto Ginny. Fu preso da un instinto fraterno molto prepotente, e le assestò una dolce pacca sulla spalla, dicendo in tono rassicurante "Se mai hai bisogno di un fratello maggiore, sai dove trovarmi"; era uno scherzo, ma la ragazza sembrò prenderlo molto sul serio; si fermo, in piedi, con aria meditabonda "Un fratello maggiore.....non ho mai avuto un fratello maggiore....." sussurrò quasi con speranza, e lui si costrinse a sorridere "Beh, ora ne hai uno.....e con Harry e Ron sali a quota tre.....se vuoi adottare anche il resto della famiglia Weasley, già che ci sei, ed Hermione....". A dispetto di tutto la ragazza sorrise, afferrando un braccio al ragazzo e sussurrando "Non dire nulla....". Lui annuì "Non l'avrei fatto comunque; ma sappi che quando vorrai parlarne...beh, sono qui". Lei gli sorrise con riconoscenza, e all'improvviso Charlie si sentì molto imbarazzato "Senti....fra poco hai lezione, e io devo andare....." "La doccia !!!" esclamò lei, ricordandosene all'improvviso, si avviò di corsa, ma poi si voltò con aria preoccupata e disse lentamente "Charlie....potrebbero arrivare tempi bui....in cui saremo costretti a fare cose che mai avremmo immaginato....ti prego di essere così comprensivo anche allora". Poi si voltò e sparì, lasciando il ragazzo, ancora una volta scosso, a rimuginare sul significato delle parole di lei.

 

 

Due giorni dopo (18 Ottobre)

"Harry....Harry !!!!!!!!!" esclamò Hermione, entrando di corsa nella sala comune del Grifondoro seguita da Ginny. Il ragazzo, che stava seduto a uno dei tavoli insieme a Ron, chino sul compito di astronomia, alzò gli occhi sorpreso "Che succede?" domandò in tono preoccupato, visto che le due parevano davvero scosse, o forse emozionate. Hermione prese a saltellare agitatamente sul posto, parlando velocemente e agitando con frenesia le mani "Abbiamo appena parlato con la McGranitt, ci ha detto che al banchetto di Halloween ci sarà una sorpresa per Alex.....una festa per lei !!!!!!!". Ginny esibì un sorriso enorme, mentre i due ragazzi si fissavano interdetti "E perchè scusa?" chiese Ron aggrottando la fronte. Hermione e Ginny lo fissarono sbalordite "Cosa????? Vuoi dirmi che non sapete che giorno è il 31 ottobre?" chiesero simultaneamente, con profondo rimprovero nella voce. Harry e Ron scossero la testa "Halloween?" tentò il rosso, con un mezzo sorriso, ma le due ragazze non diedero segno di aver colto l'ironia "Oh, per l'amor del cielo, il 31 è il compleanno di Alex !!!!!" esclamò Ginny indignata, e Harry spalancò gli occhi "Cosa???? Da...davvero????" si trovò a chiedere, dandosi dello stupido; Hermione intanto li stava fissando con aria ironica e arrabbiata "Scommetto che non vi è mai venuto in mente di chiederle quando fosse nata, vero?" chiese in tono che nulla aveva di interrogativo, e Harry abbassò gli occhi, colpevole.....Alex era come una sorella per lui, e non le aveva mai chiesto quando.....le sue guance si chiazzarono di rosso "Beh....è che....che vi ha detto la McGranitt?" provò a di dire per sviare il discorso. Le due ragazze si scambiarono un'occhiata esasperata "Oh, voi due siete un caso disperato.....comunque ha detto che il 31, durante il banchetto, le porteranno una bellissima torta e potremmo festeggiarla.....vedete di non farvi scappare una parola con lei al riguardo, chiaro?". Hermione li fissò con aria talmente minacciosa che nessuno dei due osò dire nulla, limitandosi ad annuire "Ora dobbiamo avvertire Charlie e Bill" disse intanto Ginny, guardandosi attorno nella speranza di vedere i fratelli, che però parevano non esserci "E dov'è Alex ora?" chiese Ron, cercando di trovare il nome di una stella nel suo libro. Ginny ed Hermione si scambiarono un'occhiata significativa, per poi voltarsi a fissare Harry; il ragazzo capì benissimo l'antifona, e fece per dire qualcosa che depistasse Ron, ma il ragazzo aveva sentito il silenzio farsi carico di tensione e aveva alzato il capo, notando così lo scambio di occhiate "Beh? Che avete? Ho solo chiesto dov'è Alex" disse in tono enigmatico, ed Hermione voltò altrove gli occhi per non guardarlo "Lei è....è....in biblioteca" sussurrò Ginny, guardando Harry con aria di supplica; a quelle parole infatti Ron si era irrigidito con aria irritata "A fare che?" domandò, in tono pericoloso. Hermione sbnuffò "Oh, Ron, cosa vuoi che stia facendo in biblioteca? Sta studiando....." "Da sola spero" ringhiò il ragazzo, fissandoli ad uno ad uno in cerca di conferma. I tre evitarono accuratamente il suo sguardo "Ehm....non proprio, no" diss Ginny in un bisbiglio. Ron scattò in piedi "Non sarà ancora con quel verme di Malfoy !!!" urlò, e tutta la sala comune si voltò a fissarli. Hermione, alquanto rossa, tentò di calmarlo "Ron, avanti, non puoi fare così ogni volta che....." "Io faccio così ogni volta che mi pare e piace, accidenti !!! Quella continua a stare con lui ogni santo giorno senza rendersi conto...." fece per muoversi in direzione dell'uscita, ma Harry si alzò a sua volta, bloccandogli il passo "Ron, Alex sa badare a se stessa" bisbigliò, anche se nei suoi occhi c'era una traccia di turbamento "Dalle fiducia.....a quel che so anche se stanno sempre allo stesso tavolo non hanno mai parlato.....".

 

Mentre Harry cercava di calmare Ron con quelle parole, esse perdevano improvvisamente validità. Era infatti pomeriggio inoltrato e, come ogni giorno, al tavolino vicino alla finestra stavano seduti due ragazzi, una testa rossa e una bionda chine sui libri, anche se la bionda si alzava spesso a contemplare l'altra. Draco stava fissando Alex come al solito, e lei come al solito non dava segno di accorgersene. Soffocando un sospiro di delusione, che aveva preso a venirgli fuori a tradimento ogni volta che la storia si ripeteva da un paio di giorni a questa parte, il ragazzo tornò al suo esercizio di aritmanzia; tentando di non pensare alla ragazza, si concentrò a tal punto che il mondo attorno a lui scomparve. L'esercizio era difficile, davvero difficile, e il ragazzo perse tre quarti d'ora nel tentare di trovarvi una soluzione. Alla fine, frustrato, afferrò il quaderno e lo tese senza nemmeno pensarci alla persona che gli stava di fronte, dicendo "Scusa, mica sai come si risolve, questo?". Poi si immobilizzò, il quaderno in mano, teso davanti a lui; realizzò ciò che aveva fatto, e fu come una doccia gelata: le aveva parlato....le aveva rivolto la parola.......non solo lui, Draco Malfoy, si era abbassato al punto di chiedere aiuto a qualcuno, e per una cosa stupida come un compito, ma lo aveva ddirittura chiesto a  lei .....alzò gli occhi, terrorizzato, aspettandosi di vederla seccata, o forse trionfante per aver ricevuto una richiesta d'aiuto da lui....ma non vide nulla di tutto questo. Alex aveva sollevato il capo tranquillamente sentendolo parlare, e ora stava scrutando con aria concentrata il quaderno, leggendo l'esercizio; poi si illuminò "Ah, sì, devi fare così...." disse, e presa una penna e un foglio di pergamena iniziò a tracciare numeri e schemi, spiegando in modo chiaro e semplice; lui a mala pena la ascoltò, troppo preso ad osservarla com'era. Alla fine, dopo cinque minuti di spiegazione, lei alzò gli occhi a fissarlo "Chiaro?" domandò in tono gentile, e lui si riscosse dal suo stato di estatica contemplazione "Eh? Oh...sì, certo" rispose impacciato, afferrando la pergamena che lei gli porgeva e dandogli una scorsa. Anche se non l'aveva ascoltata quello schema era talmente ben fatto che gli permise di risolvere l'esercizio senza alcun problema; quando ebbe finito, alzò di nuovo gli occhi su di lei, e come al solito lei non diede segno di accorgersene, ma continuò a leggere; ma il solito sospiro deluso stavolta non venne, e il ragazzo sorrise impercettibilmente, tornando a chinare il capo sui suoi libri e sentendo un piacevole calore in fondo all'animo.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                     

 

Col passare dei giorni, la situazione cambiò ancora, radicalmente; il giorno seguente, lui le aveva chiesto aiuto per Antiche Rune; e quello dopo ancora, per Cura delle Creature magiche. E in breve, il loro studiare assieme passivo si era trasformato in una vera e propria cooperazione; i due lavoravano insieme realmente, parlando, spiegando e chiaccherando, e la cosa iniziava ad estendersi anche la di fuori delle mura della biblioteca. Prima, Malfoy aveva cominciato a evitare di infastidire Harry e company quando c'era lei; poi, anche quando lei non c'era. E infine, quando la incontrava per il corridoio le rivolgeva un 'buongiorno' stentato, cui lei rispondeva allo stesso modo. La scuola osservava stupita il drastico cambiamento del ragazzo Serpeverde che fino a quel momento era stato un modello esemplare della spocchiosità snob della sua casata, chi con favore, chi con perplessità, chi con odio. Tra questi ultimi, c'erano di sicuro i Serpeverde, che non approvavano affatto l'amicizia crescente tra Draco e la ragazza Grifondoro, l'amica di Potter, la nipote di Silente.....un bersaglio perfetto che comprendeva tutto ciò che loro odiavano e che anche lui avrebbe dovuto disprezzare; e questo lo portava a incessanti tormenti interiori e turbamenti, che però perdevano forza ogni volta che si trovava solo con lei. Ma quando si trovava da solo, nel buio della sua stanza, passava ore insonni a riflettere su cosa stava facendo: lei era una Grifondoro, la nipote di Silente, e lui un Malfoy, figlio e nipote di Serpeverde che avevano tenuto alto il nome della famiglia come lui era tenuto a fare.....non osava pensare a cosa sarebbe successo se quella storia fosse giunta alle orecchie di suo padre......però non sapeva che fare. Era troppo codardo per dichiarare apertamente che lui se ne fregava di ciò che pensavano gli altri e voleva stare con Alex, ma gli riusciva anche impossibile il solo pensare di abbandonare l'unica vera amica che avesse mai avuto. Ogni tanto, per un attimo folle, pensava di raccontarle tutto, i suoi dilemmi, le sue paure, di chiederle aiuto; di certo lei avrebbe saputo trovare una soluzione.....e poi si vergognava immediatamente di aver pensato una cosa simile. Lui, un Malfoy, chiedere aiuto a qualcuno? A una Grifondoro?

Alla fine, si addormentava esausto, sfinito dal sonno e dalle preoccupazioni, e faceva sogni cupi, carichi di tensione e ombre, da cui si risvegliava sempre gemendo. Stanco più di quando si era coricato, si trascinava giù dal letto e affrontava lo scherno dei Serpeverde, che cresceva mattina dopo mattina, giorno dopo giorno; ma, quando alle tre del pomeriggio entrava in biblioteca e vedeva Alex seduta al tavolo, col posto davanti libero per lui, tutti i timori e le angoscie parevano sparire, e lui sorrideva per la prima e unica volta nella giornata, come mai aveva sorriso in vita sua, come un marinaio che avvista il porto nel mezzo di una tempesta, come un naufrago che scorge la terraferma......e le voci continuarono ad ingigantirsi e a farsi sempre più maligne, e i Serpeverde iniziarono a considerare il loro compagno indegno di stare tra loro.

E fu allora che la catastrofe ebbe inizio......

 

 

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Ed ecco a voi il capitolo undici !!!!!!!!!!!! Allora, che ve ne pare ??' Siamo ancora in una fase di passaggio, anche se alcune vicende si evolvono, come la storia dell'amicizia tra Alex e Draco (aspettate i prossimi cap per capire meglio cosa intendo), fondamentalmente questa parte della sotria è volta a collegare l'inizio con ciò che succederà più avanti....scontato, direte voi, ma non è così. Riflettendo sugli appunti che mi sono presa, questa ff sarà costituità sostanzialmente da due parti: la prima, cioè questa, abbastanza leggera e allegra, di presentazione, o meglio dire, di preparazione....ma non vi dirò altro.....la seconda, che arriverà tra un po', un bel po' temo, visto i ritmi universitari, totalmente diversa: dura, aspra, olto diversa dall'atmosfera ottimistica che aleggia ora. E in mezzo, a separarle, ovviamente un evento tragico.....beh, credo di aver rivelato fin troppo....bene bene bene, ora passiamo alle solite domandine; vi ribadisco le questioni fondamentali della vicenda, cui potete sbizzarrirvi a trovare una risposta:

1) Chi è il padre che Alex oddia con tanto furore?

2) Che segreto nasconde la ragazza ?

3) Cosa ha in mente Silente per proteggere (dice lui....) i suoi studenti ? E perchè Alex è così contraria ?

4) Cosa vi ricorda (O meglio: chi vi ricorda) lo strettissimo rapporto di amicizia tra Alex e Harry?

5) Domandone: Con chi si metterà insieme Alex ??? Continuate a chidermelo....le ipotesi sono varie....potrei quasi fare una classifica....per ora i più quotati sono...(rullo di tamburi): Bill, Charlie e Draco Malfoy. Nessuna menzione a Harry e Ron, per il momento, nè per altri personaggi tipo Seamus, Dean, Tiger, Goyle (per carità !!! Tutto ma questo no !!!!!!!!! NdAlex terrorizzata)

6) Perchè l'assistente virtuale rompe sempre ? (Questo me lo chiedo io....ogni volta ha qualcosa da ribadire....sei tu che torturi quei poveretti dei tuoi personaggi.....ndJun. Zitto e lavora !!!! Accidenti !!!!!!!!!!! Alewen si arrabbia, e Jun torna di filato a scribacchiare)

7) Charlie, Bill....che cavolo ci fanno a Hogwarts ???? (Oltre a firmare autografi e spezzare giovani cuori, oserei aggiungere ???)

 

Bene, e ora....la parola a voi, cari amici che non mi fate mai mancare il vostro sostegno. Vediamo un po'......

 

Summer: Allora, hai ragione: nemmeno nel mondo nei maghi è facile trovare una persona così.....Alex è apparentemente perfetta, bravissima nello studio, prefetto, capitano....non è che addirittura vola, vola proprio, con la scopa...vabbè, battuta stupida, lascia perdere, comunque hai centrato il nucleo della questione: è più matura degli altri, e così irraggiungibile, ma in realtà ha dei problemi; quindi, la sua perfezione non è altro che una facciata !!!!! Come vedrete meglio nei prossimi capitoli, anche lei è capace di romeprsi e soffrire se qualcuno le fa del male.....e siccome non è abituata, la sua sofferenza sarà ancora più grande. Per quanto riguarda la sua eccellente forma fisica, ribadita anche in questo capitolo....ti assicuro che c'è una spiegazione logica, non è così di suo, ma lo scoprirete più avanti. Il maggiore della famiglia Weasley è Bill, Charlie è il secondo. Un bacio e commenta anche questo cap per favore !!!! Grazie

 

Rachel: Verissimo....non siamo per nulla clementi con le nostre eroine.....Bole è stato severamente punito dalla McGranitt, non ti preoccupare....e anche Draco ha represso a stento la voglia di sbatterlo contro un muro ogni volta che lo incontra....pure Harry....eh eh eh....

 

Alexis: Arrossisco, o sommo fratello della webmistress. Tali complimenti rendono il mio umile lavoro una gioia

 

Oby86: Già, il povero Draco non è molto ben visto in questo momento....che farà? Le scommesse sono aperte....vi posso solo dire che non saranno in pochi a soffrire (I personaggi riabbrividiscono....). per quanto riguarda Alex e Harry è interessante il tuo paragone con harry e Hermione, ma non è questo ciò che io pensavo. Per quanto riguarda la golden combi, con quel deficiente che non vede altro il che il pallone e mai quella povera sventurata che gli sta dietro da quando aveva 11 anni (Non fraintendete....io adoro capitan tsubasa...è solo che, se fossi stata io al posto di Sanae, non vi dico che fine gli avrei fatto afre a quel pallone....orca miseria...altro che migliore amico.....). Voldy non aspetta che di tornare in scena, te lo assicuro, e per quanto riguarda Alex....Charlie, Bill, Draco...dio, quanta buona scelta che ha sta ragazza.....magari essere al suo posto.....anche se io non avrei dubbi (Lei invece li ha...e molti....). Missioni segrete? E a te questo chi l'ha detto?  Charlie e Bill non fanno nulla del genere, devono solo provvedere ad alcuni...ehm...affari...per conto di Silente. Malfoy ha già abbastanza problemi per conto suo....e Alex sembra aver già capito tutto, però se ne sta zitta.....beh, chi vivrà vedrà (Detta così suona come una minaccia...NdJun). Per ora, ditemi che ne pensate di questo cap

 

Roby chan: Chi sarà il prescelto? Dura scelta....e ce ne voorrà per saperlo....suo padre? Uhm.....io non dico nulla.....

 

 

Bene, e per oggi è tutto....ah, a breve aggiorno anche Angel's tears.....leggetela, mi raccomando !!! Stanno per succedere tanti guai.....eh eh eh......

 

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Capitolo 12
*** Capitolo 12: Aria di tempesta ***


Draco Malfoy, Harry Potter e company non appartengono a me ma a JKR

Draco Malfoy, Harry Potter e company non appartengono a me ma a JKR.....solo Alex è frutto del mio intelletto (Andiamo bene....)

 

Capitolo 12: Aria di tempesta

 

"Che vorresti dire?" chiese Harry mentre lui e Alex scendevano lentamente dal cielo nuvoloso nel quale si erano allenati fino a pochi minuti prima. La ragazza scosse lentamente il capo, facendo sì che i rossi capelli svolazzassero un po' ovunque, e ripetè in tono basso e incerto "Dico che c'è qualcosa che non va, qui a Hogwarts. Oltre all'atmosfera tesa, tutti si comportano come se il nemico fosse sempre sul punto di attaccarli alle spalle....." "Chissa perchè !!!!" sbottò il ragazzo in tono un po' troppo forte e brusco, scendendo dalla scopa. Un'ombra rabbiosa passò per i suoi occhi verdi, e Alex si affrettò a scuotere di nuovo il capo "Non intendevo questo....so benissimo a cosa stiamo andando incontro......cosa ci aspetta......ma stiamo arrivando al punto di non fidarci più nemmeno qui a Hogwarts. Ed è questo che dobbiamo evitare, Harry". Il ragazzo non trovò alcun punto debole nell'argomentazione della ragazza "Beh, io non vedo la situazione così disperata.....dopotutto, finchè c'è Silente...." "Harry !!!!!!!" esclamò lei, esasperata "So che mio zio è il mago più forte della terra, o almeno che questo è ciò che tutti dicono, e personalmente sono d'accordo, ma non è questo il punto. Noi, siamo noi il punto: dobbiamo essere uniti, Harry, uniti di fronte al pericolo che ci si profila davanti. E non lo siamo affatto, credimi; e questo perchè metà delle persone che sono qui non credono a ciò che hai raccontato, per colpa di quell'imbecille di Caramell, e perchè i Serpeverde....beh, sai meglio di me come sono fatti. Loro...non vedono un pericolo, ma una grande opportunità in ciò che potrebbe succedere. O almeno, la maggior parte di loro lo vede. Però...." e qui assunse un'aria incerta e meditativa "In questo periodo anche loro si comportano in modo strano.....non capisco, hanno iniziato a prendere in giro ed escludere Draco, che pure era uno dei loro beniamini da quando è arrivato qui....che cavolo hai da ridacchiare, si può sapere ????? Io sto parlando di cose serie !!!!!!!" esclamò mettende le mani sui fianchi in un gesto severo, e lanciandogli occhiatacce offese poichè il ragazzo con la cicatrice aveva preso a ridere in modo ironico al solo accenno al nome di Draco. Lui cercò di calmarsi, per poi rispondere in tono fintamente serio e controllato "Perchè, mia cara signorina Lance, forse non ti sei accorta che sei tu la causa di questo strano comportamento dei Serpeverde !!!!". Alex rispose sgranando a dismisura i suoi già enormi occhi scuri "Cosa ???? Io???? Ma è assurdo !!!! E che diavolo avrei fatto ????" "Sei diventata sua amica....e questa commedia non mi inganna nemmeno un po'. Sai benissimo di cosa sto parlando". Alex, per nulla imbarazzata per essere stata scoperta, smise immediatamente la sua espressione stupita per assumerne invece una delusa e scocciata "Resta comunque assurdo. Perchè deve essere disprezzato solo perchè studia insieme a me e mi rivolge una parola, invece di prendermi a mazzate sulla spalla come il suo amico Bole?". C'era una punta di rabbia e ironia nella sua voce, e Harry percepì il pericolo di uno scoppio di rabbia, perciò cerco di spiegare in tono ragionevole un concetto che, dovette riconoscerlo anche lui, di ragionevole non aveva proprio nulla "Vedi, i Serpeverde non approvano che uno qualunque di loro vada in giro con una......" "...squallida e patetica Grifondoro, nipote di Silente e amica di Potter. Questo l'ho sentito ripetere a sufficienza dai diretti interessati. Ma resta il fatto che è assurdo !!!!" sbottò lei con gli occhi scuri che iniziavano a sputare fiamme. Harry alzò le mani in un gesto di resa, cercando di non rivolgere su di sè l'incipiente rabbia della ragazza con una frase poco opportuna. Quando si impuntava in quel modo non c'era verso di farla ragionare, e lui conosceva abbastanza Alex ormai da sapere che per lo sfortunato che avesse voluto provarci sarebbero stati guai grossi. Perciò fece la cosa più sensata: cercò di portare la sua attenzione su qualcos'altro "Sì, sì, hai ragione, ma temo sia un problema che tu non puoi risolvere. Senti, che ne dici di andare in biblioteca a fare quel tema per Piton? E' abbastanza lungo e difficile, e un po' di aiuto non mi farebbe mica schifo". Lei gli concesse un sorriso "Sai che direbbe Hermione nel sentirti chiedere una cosa del genere?" "Come speri di imparare copiando? Lo so perfettamente, per questo te l'ho chiesto quando lei non era nei paraggi, ben sapendo che è impegnata altrove per i suoi compiti di prefetto. Allora, andiamo o no?". Ridendo, la ragazza annuì, ma non avevano fatto che pochi passi quando qualcuno si parò di fronte a loro; entrambi alzarono gli occhi, guardinghi. Si trattava di un giovane alto, dai ricci capelli neri e gli occhi dello stesso colore. Alex non si ricordava il suo nome, ma era certo di averlo visto agli allenamenti della squadra di quiddich di Corvonero, che si preparava a giocare contro Tassorosso di li a una settimana. E, quando Harry lo chiamò per nome, le fu facile capire chi era: il capitano della squadra, Roger Davies "Davies" stava infatti dicendo Harry "Hai bisogno di qualcosa?". Il tono era gentile, ma un leggero sottofondo freddo disse ad Alex che Roger Davies ad Harry non stava poi così simpatico, e si chiese perchè. Nel frattempo, l'aitante capitano di Corvonero stava rispondendo, non senza aver lanciato un sorriso e un'occhiata di apprezzamento a lei "Sai, Potter, i miei compagni di squadra mi hanno detto che questa splendida fanciulla al tuo fianco era il nuovo capitano dei Grifondoro, e quindi mi pareva doveroso venire a farle i miei omaggi....." senza aggiungere altro, le prese una mano e eseguì un baciamano da perfetto Gentleman, che la fece sorridere; Harry invece pareva nero, ma Roger non vi badò "Piacere, signorina, il mio nome è Roger Davies, e sono il capitano della squadra di Quiddich di Corvonero. Onorato di fare la vostra conoscenza". Alex gli strinse la mano che lui le aveva baciato, e si presentò con un sorriso "Piacere mio, Roger. Mi chiamo Alexandra, ma tutti mi chiamano Alex. E come sai già sono il capitano di Grifondoro; questo vuol dire che saremo avversari" "Ahimè, è vero" rispose lui con un finto gemito "Ma spero che questo varrà solo per il campo di gioco, per il reso vorrei fossimo buoni amici". Alex fermò Harry, che stava per intervenire con un commento di certo non gentile, assestandogli una gomitata sulle costole, e annuì "Ma certo. Ora però noi dobbiamo andare in biblioteca a studiare, mi spiace....". Il ragazzo fece un sorriso smagliante "In biblioteca? Magnifico !!! Ci devo andare anche io, ho promesso a una mia compagna di squadra di aiutarla per un tema di incantesimi...che ne dite se ci uniamo a voi?". Harry fece di nuovo per intervenire, ma Alex lo bloccò di nuovo, stavolta con un leggero calcio alla caviglia, e annuì. Il ragazzo però era deciso a dire la sua, ma aveva appena spalancato la bocca, quando Davies voltò la testa da un'altra parte e disse "Ah, eccola !!! Cho, siamo qui !!!!". Sentendo il nome della cercatrice di Corvonero, le proteste di Harry si tramutarono subito in un soffocato brusio, mentre il volto gli si colorava di porpora, cosa che diede modo ad Alex di capire almeno in parte perchè il ragazzo trovava Davies antipatico.

La ragazza che le venne presentata di li a poco era in effetti molto carina, con uno splendido sorriso che però era oscurato da un'ombra che Alex non seppe identificare; certo era però che si era rivolta ad Harry, quando era venuto il suo turno di salutarla, con termini e un'occhiata altamente interessata, al che il ragazzo era sprofondato in un rossore e un imbarazzo ancor più intenso. Per risolvere la questione, Alex li aveva guidati tutti in biblioteca, continuando a chiaccherare di sè per coprire il penoso silenzio di Harry; Cho e Roger ascoltavano interessati, mentre lui continuava a starsene a testa bassa, rosso come un pomodoro, alzando solo a volte gli occhi per osservare la graziosa ragazza Corvonero. E ogni volta lei gli rispondeva con un sorriso splendente, che non faceva che metterlo ancor di più in imbarazzo. Sempre parlando, Alex spalancò la pesante porta della biblioteca, senza guardarvi dentro ma con la testa voltata per parlare con Cho; ma non appena ebbe varcato la soglia, vide ciò che gli altri, dietro di lei, avevano notato da prima, e che li aveva immobilizzati: Draco Malfoy che, seduto a un tavolo abbastanza largo, studiava insieme ad altri tre Serpeverde: Demius Bole, Theodore Nott e l'inseparabile Pansy Parkinson. Tutti e quattro la squadrarono, tre di loro con astio e derisione, uno, Draco, con paura e confusione. Alex represse a stento l'istinto di urlargli "Piantata di avere quello sguardo spaventato, deficiente !!!!", e sostenne le loro occhiate malvagie, avviandosi con decisione a un tavolo il più lontano possibile dal loro; ma erano per metà occupati, e per quanto lei non lo volesse si trovò costretta a sedersi in piena vista dei Serpeverde; si risolse a dar loro almeno la schiena, con Harry di fianco e Roger davanti, ma la loro presenza dietro di lei era tangibile, e la sua pretesa calma non poteva annullare il nervosismo per quella situazione assurda.

 

Al tavolo dei Serpeverde, intanto, erano iniziati i commenti maligni "Draco, ma che è successo? Tu e la tua Grifondoro avete litigato?" chiese con un ghigno Bole, lanciando un'occhiata oltre la spalla di Draco, verso il tavolo dove erano seduti i due Grifondoro e i due Corvonero. Il biondo reagì con insofferenza eccessiva, come colto in fallo "Che vuoi dire?" chiese minaccioso, e il ghigno di Bole crebbe ancora "Beh, di solito vieni qui con lei, no? Invece oggi siete seduti a tavoli diversi, ed entrambi in compagnia. Diversa compagnia.....non è che si è stufata per te e ha preferito Potter? O Davies? Anche quello stupido mi sembra ben affascinato da lei....". Draco sbattè il libro con violenza, chiudendolo, e l'occhiata che riservò ai due davanti a lui, che sghignazzavano sonoramente, era poco meno che assassina "Statevene zitti !!!!" sbottò, rendendosi conto che così faceva solo il loro gioco, ma non potendo impedirselo. Quei due stavano mettendo a nudo i suoi stessi pensieri......e la cosa lo sconvolgeva più di quanto volesse ammettere. Alex era seduta dietro di lui, gli dava la schiena e non lo guardava nemmeno, come aveva fatto i primi giorni, quando lui non osava rivolgerle la parola. Forse aspettava che si facesse avanti anche quella volta? Che si alzasse e, davanti ai Serpeverde, andasse a parlarle? Ma come poteva fare una cosa del genere? Accidenti, in che razza di pasticcio si era cacciato.....che doveva fare adesso? Le ore passarono, ma lui non andò mai oltre dieci righe dall'inizio del paragrafo che stava leggendo. La sua mente era totalmente rivolta altrove, alla ragazza dai capelli rossi che stava studiando dietro di lui. Ogni tanto sentiva una battuta o un complimento di Davies, al quale lei rideva o rispondeva gentilmente, e una strana forma di insofferenza per quell'inutile damerino lo prese. Si torturò per ore, senza nemmeno sospettare che ciò che lo aveva preso nient'altro era che pura e semplice gelosia. Ma ammetterlo avrebbe significato ammettere troppe cose, e lui non credeva di esserne pronto. Nè sapeva se era ciò che realmente voleva.

 

"Alex....è vero quello che si dice in giro?" chiese Ginny quella sera, entrando silenziosamente nella sala comune dei Grifondoro, dove gli inseparabili quattro, cioè Alex, Harry, Ron e Hermione, stavano chiaccherando pigramente davanti al fuoco, comodamente seduti sulle poltroncine rosse imbottite della sala. L'amica che rivolse un'occhiata strana "Dimmi cosa si dice in giro e io ti dirò se è vero" fu la risposta sibillina, e la ragazzina arrossì "Ecco.....che tu....oggi....sia andata in biblioteca....con Harry e....Chang e Davies di Corvonero e.....abbia snobbato Malfoy". Alex e Harry si cambiarono un'occhiata. La voce si era già diffusa fino a quel punto? Sbuffarono sonoramente "Io non ho snobbato nessuno !!!" sbottò la ragazza, alzando gli occhi al soffitto, mentre Harry annuiva "E' vero che abbiamo studiato con Cho Chang e Davies, ma quando siamo entrati Malfoy stava già studiando con gli altri tre Serpeverde. Alex non centra nulla". Hermione agrottò la fronte "Ma com'è che oggi ha deciso di non studiare con te, Alex? Nell'ultimo mese non ha fatto altro....avete litigato?". Non c'era accusa o scherno nella sua domanda, solo genuina curiosità, e Alex sapeva bene che l'amica stava cercando di raccogliere dati che le permettessero di esaminare la situazione per ciò che era, perciò rispose senza storie, cercando di spiegare il più chiaramente possibile ciò che era successo "Oggi noi avevamo allenamento, ricordate? Perciò gli avevo detto che non avrei pouto andare in biblioteca con lui. Immagino che abbia chiesto ai suoi compagni di studiare insieme a loro, a quel punto, visto che farsi vedere in biblioteca da solo, come in mia nostalgica attesa, sarebbe stato controproducente. Solo che poi mentre ci allenavamo il vento si è alzato, sempre più forte, e ha reso impossibile continuare, perciò ho interrotto l'allenamento e Harry mi ha proposto di andare in biblioteca a studiare". Lanciò all'amico un'occhiatina strizzando gli occhi, come a ricordargli cosa avrebbe detto Hermione sapendo qual'era stata la vera richiesta di Harry, e lui fece una smorfia; poi lei tornò seria e continuò "Davies in quel momento è venuto a presentarsi, e quando gli abbiamo detto che dovevamo andare in biblioteca, ha chiesto se lui e Cho potevano venire con noi, visto che avevano già progettato di andarci. Siamo entrati e ho visto Draco con gli altri Serpeverde. Cosa dovevo fare? Una scenata di gelosia? O forse andare li a salutarli allegramente come se nulla, forse? Li ho semplicemente fissati, o meglio ho ricambiato le loro occhiate, visto che tre di loro mi stavano deliberamente denigrando con lo sguardo, poi me ne sono andata a un altro tavolo, che purtroppo non era così lontano dal loro quanto avrei voluto. Ora, se questo lo chiamate snobbare qualcuno, io non so che farci. Qual'è la tua diagnosi, Hermione?" chiese, vedendo che l'amica aveva ancora la fronte agrottata, e stava chiaramente rimuginando su ciò che aveva appena sentito. Alla domanda scosse leggermente il capo "Per come la vedo io, i Serpeverde non fanno altro che criticarti come hanno sempre fatto; Malfoy invece non so che cosa gli passi per la testa....sembra come combattuto tra il desiderio di stare con te e la paura di sfidare i suoi compagni e suo padre; sai bene anche tu che il problema principale è questo. Ma non capisco....." c'era qualcosa, nelle parole di Alex e Harry, che aveva fatto pensare a un Malfoy geloso. Che fosse possibile? No, assurdo. Di certo la spiegazione era un'altra; forse stava prendendo in giro Alex, e non voleva che qualcun'altro si mettesse in mezzo per rovinargli il divertimento......nonostante ciò che Alex aveva detto ai suoi amici, Hermione non aveva ancora abbandonato del tutto il suo scetticismo nei confronti del ragazzo che per quattro anni era stato il loro tormento. Non che non lo sopportasse con succedeva a Ron, ma non era ancora riuscita ad accettarlo completamente nel suo cambiamento; Ginny sembrava più fiduciosa, in quel frangente. Sembrava convinta che Malfoy potesse veramente desidarere la compagnia di Alex, o di qualcuno che non fosse un Serpeverde.....ma anche in lei i dubbi non erano poi del tutto fugati, se era venuta a chiedere ad Alex la verità sulle voci sentite in giro. All'improvvio alzò le braccia e disse in tono casuale "Sarà meglio scendere, è quasi ora di cena e io sto morendo di fame". Gli altri quattro la seguirono attraverso il buco del ritratto e si avviarono chiaccherando verso la sala comune. Quando vi entrarono, era ancora mezza vuota, e pochi fecero loro caso; ma qualcuno, al tavolo dei Serpeverde, non stacco gli occhi di dosso da gruppetto da quando varcarono la soglia; era ovviamente Malfoy, in preda al disagio che lo aveva attanagliato tutto il pomeriggio, e che ora fissava Alex come se non potesse guardarla abbastanza, mentre nei suoi occhio di ghiaccio si accumulavano disperazione e confusione. Non sentiva nemmeno le chiacchere dei compagni vicino a lui, nè le frecciatine a lui rivolte, visto che più d'uno aveva indovinato l'oggetto della sua attenzione. I suoi occhi erano fissi su quella chioma rossa che scintillava alla luce delle candele, quasi riflettesse l'allegria innata delle ragazza. Nel frattempo lei si era seduta al centro della tavola dei Grifondoro, con Ron alla sua destra, Ginny alla sua sinistra e Harry e Hermione di fronte, con la schiena rivolta verso gli altri tavoli. E, sebbene lei non si fosse affatto accorta dello sguardo intenso, che si poteva considerare quasi adorante, che Malfoy le rivolgeva, questo non era sfuggito agli altri; Hermione e Ginny si scambiarono un'occhiata d'intesa, senza però dire nulla; Harry continuò a chiaccherare come al solito, ma la sua espressione aveva un qualcosa di strano, come di...sopportazione. E infine Ron, il cui temperamento non era affatto cambiato rispetto agli anni precedenti, che non si era accorto della cosa dal principio ma poi, notando un'occhiata velocissima di Ginny verso l'altra parte della sala, e capendo cosa si celava dietro le piccole stranezze dell'atteggiamento di Harry ed Hermione, smise di interessarsi solo alla cena e alle tattiche di quiddich di cui stava discutendo con Harry e rivolse lo sguardo verso ciò che gli altri avevano cercato disperatamente di celargli. E, come a indicare che avevano fatto bene, la reazione del ragazzo non si fece attendere "Ti sta di nuovo fissando !!!!" esclamò all'improvviso, ignorando Harry che cercava di sviare la sua attenzione parlando del nuovo tipo di finta che avevano provato gli Irish International all'ultimo incontro disputato. Immediatamente sul gruppo scese un silenzio gelato e teso, come se tutti fosseo in attesa dello scoppio di una bomba. Solo Alex non si lasciò coinvolgere e, senza alzare lo sguardo dalla sua zuppa, osservò in tono casuale, come se il ragazzo avesse fatto un'osservazione sul tempo "Davvero?". Per Ron fu la goccia che fece trabboccare il vaso, e mentre Hermione allungava una mano cercabndo di farlo ragionare, il rosso si voltò di scatto verso l'amica ed esclamò, incurante di non farsi udire dal resto degli studenti "Come puoi permettergli di starti vicino, Alex ????!!!!!!!! Come puoi sopportarlo ?????!!!!!!!!!" esclamò, e tutti sospirarono abbacchiati "E' la dodicesima volta che lo ripete, quasta settimana" osservò Hermione sottovoce, anche se Ron era troppo impegnato per udirla "E siamo solo mercoledì" aggiunse Harry, tendendo una mano per prendere la caraffa di succo di zucca. Ginny gliela passò "Tanto è inutile, per quanto glielo spieghiamo si ostina a non capire.....e Alex non fa altro  che starsene zitta...." ma proprio in quel momento la ragazza dai capelli di fuoco decise di averne abbastanza e si voltò verso il compagno posando con un sordo clangore la forchetta e sospirando con irritazione malcelata "Ron ti prego....a me non da fastidio anche se lui passa tutta la giornata a fissarmi....te l'ho già detto....."; lui non diede segno di averla sentita, ordinando in tono cocciuto "Harry, spostati un po' a destra, così la copri....." "OOOOHHHHHH !!!!!!!!!!!!!" sbottò esasperata Hermione "Ora basta, Ron, stai diventando ossessivo !!!!!!!!!!! Sei peggio tu delle occhiate di Malfoy......se non da fastidio ad Alex, perchè devi metterti in mezzo tu ???? In fin dei conti Malfoy non la sta mica insultando !!!!!!!!" Ron aprì e chiuse la bocca, incredulo, fissando la ragazza, poi assunse un'espressione delusa "Però....però....." tentò di trovare un altro punto da argomentare, mentre Alex lanciava un'occhiata colma di gratitudine ad Hermione. Harry, seduto affianco alla ragazza, le diede mentalmente ragione, poi intervenne "Si, ha ragione Hermione, Ron......finchè non è Alex a lamentarsi, lascia stare.....dopotutto in questo perioso Malfoy non ci ha infastidito molto......" come se quel pensiero lo avesse colto solo in quel momento, Harry scambiò un'occhiata sorpresa con Ginny ed Hermione, che si resero conto che il ragazzo aveva ragione, ma Ron guardò incredulo l'amico, quasi l'avesse tradito, ed esclamò "Harry, anche tu adesso ???? Proprio tu ???? Dopo tutto ciò che quello ti ha fatto.......mai avrei pensato.....chi se ne frega se ultimamente ci ha lasciato in pace......è sempre un Malfoy !!!!" concluse, come se quello spiegasse tutto. Hermione gli rivolse uno sguardo esasperato "Ron, ti stai comportando esattamente come....come....come un Serpeverde !!!! Sei talmente preso dalle tue idee su Malfoy che non ti accorgi nemmeno di come stanno le cose...." ignorò l'occhiata sorpresa e orripilata del ragazzo e fissò invece il tavolo dall'altra parte della sala, indicando la figura di Malfoy, sola e in silenzio, ad una delle estremità; gli altri tre seguirono il suo sguardo "Guardate.....non avete anche voi la sensazione che sia....come dire.....isolato?". Harry, che la stava ascoltando interessato, si voltò con aria meditabonda a fissare il suo acerrimo nemico e rivale, e dovette riconoscere che ancora una volta Hermione aveva ragione; Draco era solo ed isolato, seduto ad una estremità della tavola con aria mesta, e intorno a lui c'erano solo Tiger, Goyle e Pansy Parkinson. Tutti gli altri sembravano ben contenti di stargli lontano. Distolse a fatica lo sguardo nel sentire Ginny che diceva "Già, l'avevo notato anch'io......è un po' che quasta storia va avanti, sembra quasi che gli altri Serpeverde abbiano iniziato a dubitare sempre più di lui, all'incirca da quando...." Da quando ha cominciato a studiare insieme a me" intervenne Alex sottovoce, quasi soffrisse nel dirlo. Gli altri quattro la fissarono stupiti "Lui è....è confuso, come attratto in qualche strana maniera da una Grifondoro....lui, che ha sempre considerato gli altri come nullità.....e non di una semplice Grifondoro, ma di una delle migliori amiche di Harry Potter, suo acerrimo nemico da quando ha messo piede in questa scuola" "Anche da prima" intervenne cupo Harry, ricordando il loro incontro a Diagon Alley, quattro anni prima. Alex non gli badò e continuò a spiegare, con tono che si faceva sempre più addolorato "Ecco....io credo che...i Serpeverde non lo considerino più degno di....di essere uno di loro". Questa era decisamente una cosa grossa, pensò Harry mentre lui e Ron si scambiavano un'occhiata, ma Hermione e Ginny annuirono "Anch'io la penso così" disse quest'ultima "Anzi, credo che solo il nome di suo padre impedisca manifestazioni più violente di insofferenza......gli unici che gli stanno ancora attorno sono Tiger e Goyle, e solo per abitudine, ormai.....anche Pansy Parkinson comincia a dubitare di lui, e la sua squadra di Quiddich lo guarda in modo diverso...." "Ma non sono tanti gli altri" intervenne Hermione "E' lui ad essere cambiato.....sembra.....sembra.....diverso.....più....sembra quasi...." "Sembra un Grifondoro" si permise di pensare Alex, ma non lo disse. Anche se tre dei suoi amici su quattro riconoscevano il fatto che il ragazzo fosse cambiato, non erano ancora disposti a fare simili concessioni. Chinò il capo, rirpendendo il discorso di prima da dove era stato interrotto "Io non ho colpe, Ron, se non quella di aver lasciato che si fidasse di me....che divenisse mio amico.....e sai perchè l'ho permesso?" alzò la voce, interrompendo la sua protesta che comunque di certo riguardava proprio quella domanda "Perchè ho letto cosa si celava dietro al suo atteggiamento spocchioso". I suoi occhi scuri si fissarono in quelli dell'amico, e poi ad uno ad uno in quelli degli altri "Solitudine. Tanta solitudine" rispose alla loro muta domanda "Non ha mai avuto un amico...un vero amico.....ecco perchè mi guarda così. Per lui è una sensazione nuova !!!! E...." si interruppe, come temendo di dire troppo o forse di rendere reale ciò che pensava, dicendolo a voce alta. Ma Ginny si chinò in avanti e la incalzò "E cosa Alex? Avanti, ormai è meglio se vuoti il sacco". La rossa chinò gli occhi "Ecco, forse lui vede quello di oggi come un tradimento...o, più probabilmente, pensa di aver fatto qualcosa di male per cui io mi sono stufata di lui. E nessuna delle due cose mi va a genio" ammise, cercando poi aiuto con lo sguardo; Ginny ed Hermione si guardarono, poi quest'ultima sospirò e, cacciandosi i capelli dietro le orecchie, rispose "Beh.....in questo caso puoi fare solo una cosa: parlargli e chiarire la situazione. Dopotutto nessuno di voi ha colpe". Ron spalancò gli occhi, soprattutto nel vedere che Harry annuiva dichiarandosi d'accordo "Ehi ehi, aspettate un momento...." provò a dire, ma un'occhiata gelida di Ginny lo convinse a desistere da ulteriori proteste, e Alex si alzò dalla panca con lo stomaco pieno e l'animo decisamente alleggerito.

 

Ma l'unica occasione per poter parlare liberamente a Draco, Alex se ne rese conto mentre si preparava per andare a letto, era incontrarlo in biblioteca il giorno dopo, cioè il pomeriggio; e tante cose potevano succedere durante la mattinata......decidendo di non preoccuparsi prima del tempo, si coricò convinta di mettere a posto le cose il giorno dopo. Ma (come dice la legge di Murphy. NdA) quando qualcosa può andar storto andrà storto, e così fu anche quella volta. La mattinata si presentò uggiosa e gonfia di umidità, cosa che rendeva tutti più nervosi del normale. La McGranitt, con cui i Grifondoro avevano la prima lezione della mattinata, era arrabbiata perchè alcuni studenti del sesto anno avevano messo dei fuochi di artificio del dottor Filibuster (Con innesco ad acqua !!!!) nel porridge che era stato servito alla tavola dei Corvonero, col risultato che più di uno studente era finito in infermeria a farsi curare le ustioni, e li caricò di lavoro e compiti per casa; il professor Vitious era finito anche lui in infermeria e così la lezione di incantesimi, che era una delle sue preferite e che avevano in comune coi Serpeverde, era saltata, impedendole di parlare con Draco e lasciandola insoddisfatta e arrabbiata. Non poteva nemmeno andarlo a cercare in giro, poichè come prefetto le era stato assegnato il compito di sorvegliare l'apertura dei pacchi con i rifornimeti di vettovaglie e decorazioni giunte li per Halloween da Diagon Alley via polvere volante. E, tanto per cambiare, tra i prefetti che erano stati incaricati di aiutarla, non c'era Draco, e nemmeno Hermione; le fu così difficile arrivare alle cinque di pomeriggio, orario in cui si liberò finalmente di tutte le sue mansioni e potè avviarsi, stanca e seccata, verso la biblioteca. Ma non fu neccessario arrivarvi, perchè svoltando all'improvviso in un corridoio, vide Draco, fermo immobile, con un foglio di pergamena in mano che il barbagianni appollaiato sulla sua spalla doveva avergli appena recapitato, e più pallido del solito. Corruguando la fronte, la ragazza si avvicinò "Draco, tutto ok? Sembri preoccupato?" chiese gentilmente, ma dal modo in cui lui scattò all'indietro nel sentire la sua voce, pareva che avesse urlato. Fissò sorpresa il ragazzo, che la stava guardando come se fosse stata un essere enorme e mostruoso "Draco?" provò ancora, e lui sussultò "Ma che hai? E da ieri che ti comporti in modo strano...." lui scosse il capo, non sapendo nemmeno lui se per negare o schiarirsi le idee "Ecco....io...no..." tentò di dire, ma la voce gli uscì strozzata e pateticamente debole; lo sguardo spaventato non aveva ancora abbandonato i suoi occhi, e lei decise di arginare il discorso, sperando di saperne qualcosa quando lui s fosse calmato "Senti, per ieri....mi dispiace di non essere venuta a studiare con te....". Lui abbassò gli occhi e cercò il coraggio di dire ciò che pensava "Già....avevi detto che avevi gli allenamenti, ma sul più bello sei piombata in biblioteca con Potter e Davies.....". Lei non colse la nota sarcastica del suo tono "Ma noi eravamo davvero ad allenarci....solo che il vento si era fatto troppo forte, e così io e Harry abbiamo deciso di andare in biblioteca, e Roger e Cho ci hanno chiesto se potevano..." "Ah, Roger. Ora lo chiami pure per nome....hai fatto di nuovo conquiste, eh?" disse lui in tono cattivo, alzando brevemente gli occhi e distogliendogli immediatamente quando vide la confusione in quelli di lei "Ma cosa....? Draco, che hai? Ti comporti in modo strano.....". Lui deglutì; ma perchè si comportava come se sapesse ciò che gli era successo? Perchè lo torturava a quel modo? Lui non poteva.....il suo pensiero tornò all'improvviso alla lettera che teneva in mano, che gli era stata appena recapitata dal barbagianni del padre

 

"....da quel che mi ha raccontato Nott sembrerebbe che tu ti sia messo nei guai, figlio, guai che riguardano cattive compagnie,

come ad esempio una certa Grifondoro amica di Potter e nipote di Silente;

io ho cacciato via quell'imbecille di Nott dicendo che mio figlio non avrebbe mai

fatto amicizia con qualcuno del genere, e spero vivamente di non essere coperto

di ridicolo per colpa tua, Draco....

....tu sei un Malfoy, e certamente sai cosa questo significhi....."

 

"...aco? Draco? Ma insomma, mi ascolti????". La voce preoccupata di Alex lo riportò alla realtà, e lui la fissò con aria addolorata ma ancora impaurita, gettandola ancor di più nella confusione "Cos...?" iniziò a chiedere, ma lui scosse il capo, avvolgendosi nel mantello in un gesto quasi di protezione "Niente. Non è nulla. Non serve che ti preoccupi". Il tono era stato studiatamente freddo e distaccato, ma non gli riuscì possibile guardarla con indifferenza o seccatura, anzi non gli riuscì affatto di guardarla, incapace di sopportare la delusione che di certo ora le aleggiava negli occhi. Ma la voce di lei tornò a farsi sentire, chiara e squillante, e lui capì che la situazione stava diventando più difficile del previsto "Beh....se dici così....senti, io stavo pensando una cosa, visto che ultimamente sei sempre giù di morale. Il prossimo week - end è Halloween, e c'è una gita a Hogsmeade; perchè non ci andiamo tutti insieme?". Lo disse in tono tamente fiducioso e spensierato che lui sentì quelle parole che gli stritolavano il cuore. Ma era normale, fino al giorno prima lui avrebbe considerato seriamente quella proposta. E in un giorno tante cose erano cambiate...."Tutti? Tutti chi?" domandò, sempre in tono freddo, che però tradiva l'ansia. Lei si fece imcerta, vedendolo in quello stato "Beh...io, te, Harry, Hermione, Ron e Ginny, ovviamente. Chi pensavi che intendessi???". Già, chi. O meglio, cosa pensavi che rispondesse? Se da un lato aveva sperato in quella risposta, poichè gli permetteva di andare avanti con la sua scena, dall'altro l'aveva temuta proprio per questo, e aveva segretamente sperato che lei non la pronunciasse. Ma ormai era tardi per vane speranze....inspirando a lungo per farsi coraggio, alzò due occhi carichi di ribrezzo e le lanciò contro parole dure "E tu credi che io accetti di venire in giro con Potter e compagnia bella??????? Ma sei impazzita????????? Perchè mai dovrei desiderare di stare con loro?????? Si può sapere che ti sei messa in testa????!!!!!!". Stavolta aveva colpito nel segno, e Alex indietreggiò di un passo, rispondendo in tono ffeso "Avevo solo intenzione di passare una bella gionata coi miei amici...." non osò nominare, visto l'andazzo, la vera ragione dell'invito, "...e avevo incluso anche te tra questi !!!!". Quella era una sfida bella e buona, lo seppe nel momento in cui la lanciò, e anche lui parve rendersene conto; si fissarono per almeno mezzo minuto, mentre l'aria pareva accendersi per la tensione e l'elettriita dei loro sguardi; poi, il ragazzo fece un gesto noncurante e, in tono diventito, soggiunse "Davvero? Davvero pensavi che io volessi essere amico di una squallida e patetica Grifondoro come te??? Davvero ti eri convinta che, se io passavo ore noiosissime in tua compagnia, fosse perchè volevo la tua amicizia??? Illusa !!! Ti stavo solo prendendo in giro, niente di più !!! E a quanto pare ci sono riuscito benissimo !!!! Devo dire però che ti facevo più intelligente....non credevo ci saresti cascata così facilmente.....". Alex, con gli occhi sbarrati, indietreggiò di un'altro passo. Perchè faceva così? Perchè la trattava a quel modo? Perchè si comportava sempre più come come....un Serpeverde???? Fermando le mani, che le prudevano per la voglia di prenderlo a sberle come avrebbe fatto una volta, la ragazza riflettè freneticamente. Un Serpeverde....poteva forse essere che....ma certo !!!! Doveva essere così !!! Ma perchè così all'improvviso....poi i suoi occhi le caddero sulla lettera che il ragazzo teneva ancora in mano, e lo sguardo le si illuminò "Cosa c'è scritto ???" chiese in tono duro, e lui perse la sua sicurezza arrogante "Eh?" disse, indietreggiando e cercando di nascondere la pergamena, senza rendersi conto che così ammetteva la sua colpa. Lei avanzò con fare deciso "Dimmi cosa c'è scritto su quel maledetto foglio !!!! So che è per colpa di quello che ti comporti così !!!!"; lo raggiunse, cercando di afferrare il foglio, ma Draco, sfruttando i centimetri di vantaggio che aveva in altezza, lo mise fuori della sua portata. Alex non si fece sconfiggere, e estrasse la bacchetta "Accio pergamena !!!!!" "No !!!!" urlò il ragazzo, gettandosi su di lei e impedendole così di afferrare il foglio che le saettava incontro. Caddero sul pavimento, lottando furiosamente, e lui, preso dalla foga della lotta, si lasciò sfuggire qualcosa che non avrebbe voluto "INSOMMA, CHI TI CREDI DI ESSERE ?????? IO SONO DRACO MALFOY, E MIO PADRE TE LA FARA' PAGARE PER QUESTO !!!!!". Alex si immobilizzò, e nei suoi occhi apparve un'espressione carica di dolore "E' per questo vero? Tuo padre ti ha minacciato per la storia che siamo amici....." "CO...COSA DICI, STUPIDA !!!!!!!!!!!!!!!! NON E' AFFATTO COSI', IO....." "Tu cosa?" domandò lei, con un'aria talmente aggressiva e arrabbiata da istruggere ogni sua bellicosità residua "Avanti, tu cosa????? Tu cosa hai deciso di fare????? obbedirai buono buono al tuo caro paparino, oppure per la prima volta da quando sei nato deciderai di testa tua ????". Era talmente arrabbiata da fargli paura, ma le cose erano giunte a un pounto tale che lui non poteva più tirarsi indietro "CO...COME OSI TRATTARMI COSI', SQUALLIDA LURIDA GRIFONDORO !!!!!!!!! IO SONO UN MALFOY, TE LA FARO' PAGARE !!!!!!". La luce minacciosa che brillava neli occhi scuri di lei esclose in un incendio devastante, tanto che l'aria intorno a loro si fece più calda "BENE !!!! BENISSIMO !!!!!!!!!!! COME VUOI, SIGNOR MALFOY !!!!!!! VA, VAI, VATTENE, CORRI INCONTRO AL PAPARINO, SCODINZOLA COME UN CANE FEDELE !!!!!!!! NON SARO' CERTO IO A FERMARTI !!!!!! MI HAI DAVVERO DELUSO.......PENSAVO FAVESSE ALMENO UN PO' DI CERVELLO......MI FAI SCHIFO !!!!!!!!!!". Si alzò bruscamente, facendolo picchiare di nuovo contro il pavoimento di pietra, e si allontanò a passo spedito, senza esitare e senza voltarsi indietro. E nel vederla scomparire, Draco capì che ogni possibilità di recupero era svanita, e che ormai aveva fatto la sua scelta....e poteva solo sperare che fosse quella giusta. Ma a quel punto aveva poco da rimpiangere.....tanto valeva darsi da fare per sistemare le cose, invece.

 

Hermione incrociò Alex nel corridoio che portava alla sala grande, dalla quale la moretta era infatti appena uscita, e le sorrise facendo un cenno di richiamo con la mano "Alex, ti stavamo proprio cercando, sembra ci siano ancora problemi con i pacchi arrivati oggi...Alex? Alex ???? Ma....Alex, che ti prende ????" chiese preoccupata, mentre l'amica la superava e lei riusciva finalmente a scorglerle il volto, che prima era nascosto poichè lei lo teneva cocciutamente rivolto verso terra, ed ora appariva  rosso e furioso, coi lineamenti tirati e quasi irriconoscibili; veloce, la ragazza la superò, senza nemmeno guardarla e apparentemente inconscia della domanda che le era stata rivolta. "Alex ?????" provò ancora Hermione, ora seriamente spaventata, ma la rossa di nuovo non diede segno di averla sentita e imoccò il corridoio adiacente, camminando spedita ed emettendo rabbia da tutti i pori. Hermione, stordita e incredula, rimase ferma davanti alla porta della sala grande, riflettendo su cosa poteva aver sconvolto a tal punto una delle persone più calme e razionali che conoscesse; e fu lì che Ginny, che era scesa di corsa dalla torre di Grifondoro, la trovò "Hermione !!!" urlò non appena la vide, correndo verso di lei col volto arrossato e il fiatone, tanto che parve una piccola copia della Alex che l'aveva superata poco prima; la ragazza si voltò a fissare l'amica con aria stranita "E adesso che c'è? E' appena passata Alex con una faccia che...."; Ginny scosse decisa il capo e le afferrò un braccio "Non ora, dobbiamo andare !!!!!!! Sembra ci siano guai !!!! Grossi guai !!!!!!" spiegò, per poi trascinarla, incurante delle sue proteste, nella direzione opposta a quella presa dalla loro amica. Dopo una corsa perdifiato, Hermione si rese conto che Ginny la stava conducendo verso il chiostro esterno, e visto che la gioranata era fin troppo piovosa e umida per i suoi gusti, provò a protestare, ma la rossa scosse il capo "Dopo, dopo !!!!!! Ora vieni !!!" e con queste parole aprì con un calcio la porta che dava sul cortile e trascinò l'amica fuori al freddo. Hermione rabbrividì, guardandosi attorno per cercare di capire cosa aveva spinto Ginny a rapirla a quel modo; ma la rossa, impaziente, le afferrò il braccio e indicò qualcosa vicino all'angolo nord del chiostro. Hermione sbarrò gli occhi, immobilizzandosi. Lì stava Malfoy, circondato da un folto gruppo di Serpeverde, suoi coetanei, più grandi e più piccoli, che lo fissavano con rispetto e alcuni, come ad esempio Pansy Parkinson, persino con adorazione. Come non lo guardavano da tempo, da quando era diventato amico di Alex. Hermione si avvicinò di qualche passo, mentre una luce di comprensione le si accendeva nella mente, e cercò di sentire cosa il ragazzo stesse dicendo con aria tanto imbaldanzita "....certo, c'era cascata proprio di brutto, era profondamente convinta che io tenessi alla sua amicizia, e da come mi guardava ho capito che sperava anche in qualcosa di più....davvero....e dire che l'ho presa in giro, fingendomi moscio e felice di stare con lei, solo per divertirmi un po'.....lo scherzo è andato ben oltre le mie aspettative più rosee !!!!". Scoppiò a ridere, una risata maligna che pervase l'animo di Ginny ed Hermione, infiammandole di rabbia e a cui tutti i Serpeverde, obbedientemente, fecero coro. Non c'era bisogno di chiedere di chi stesse parlando.....e la scintilla del tradimento brillava fin troppo chiara nei suoi occhi. Forse era per quello che i Serpeverde erano così esaltati. Tiger e Goyle sorridevano con un'espressione ancor più ebete del solito, felici che il loro 'capo' fosse tornato quello di prima "E dovevate vedere come è scoppiata a piangere quando le ho rivelato come stavano le cose !!! Pensate, voleva che io andassi a Hogsmeade con lei e con quei pezzenti dei suoi amici....ma vi pensate??? E quando le ho detto con aria divertita che non ne avevo nessuna intenzione, lei si è messa a piangere e a urlare che ero senza cuore, e che lei mi voleva davvero bene e aveva veramente sperato che andassi con lei.....non vi dico che spasso !!!!". C'era una luce di profondo rispetto negli occhi degli altri Serpeverde, come se fossero felici di riavere il loro beniamino, che aveva resistito a tutte le loro calunnie per prendere in giro a quel modo la stupida ragazzina Grifondoro. E, anche se non credeva a una sola parola di ciò che Malfoy stava dicendo, Hermione sentì che ora le cose si facevano molto più chiare, e la reazione di Alex trovava significato. Strinse i pugni, arrabbiata, fissando con aria omicida il ragazzo biondo che si pavoneggiava in mezzo a quel gruppo di idioti, contentissimi solo perchè lui aveva fatto soffrire qualcuno, poi si guardò attorno per decidere cosa fare. "Alex" pensò, sapendo che in quel momento la loro amica languiva sola, arrabbiata e forse piangente nella loro stanza, di certo bisognosa di aiuto; ma forse non voleva essere vista in quel momento....forse avrebbero fatto solo peggio ad intromettersi.....e nel voltarsi indecisa verso la porta, scorse Harry, che evidentemente era stato a sua volta avvertito di cosa stava succedendo ed era andato a controllare. La vista dell'amico le risultò più gradita di quanto pensasse, poichè lui era quello che meglio capiva Alex e avrebbe certo saputo cos'era meglio fare. Ma, nel riflettere freneticamente, aveva perso alcune frasi dei discorso di Malfoy, che a quanto pareva, ora che vi prestava di nuovo attenzione, si era fatto più squallido e ingiurioso "Sapete, se solo avessi voluto avrei potuto approfittarmene quanto volevo...è solo che non mi andava di abbassarmi a tanto......" E, mentre tornava a voltarsi, offesa e incredula, verso il gruppetto vociante, la voce di Ginny esplose infuriata, altissima e assolutamente imprevista, accanto a lei. "COSA DIAVOLO STAI DICENDO, BRUTTO LURIDO VOMITEVOLE SCHIFOSO BASTARDOOOOOOO !!!!!!!!!!!!!!!!" Hermione fece un salto all'indietro per la sorpresa, e solo il provvidenziale aiuto di Harry, che tese un braccio per sostenerla, le impedì di cadere; ma lo shock era talmente grande che non riuscì nemmeno a ringraziarlo, e rimase a fissare la ragazzina urlante con aria sconcertata. Harry invece ebbe più presenza di spirito e si tese verso Ginny, afferrandola per gli avambracci e impedendole così di lanciarsi contro Malfoy e gli altri Serpeverde, poichè ormai era talmente fuori controllo che era impossibile prevedere cosa avrebbe fatto. Anche se trattenuta, infatti, la ragazzina non smise di dibattersi e di urlare con tutto il fiato che aveva nei polmoni "SEI SOLO UNA NULLITA', MALFOY !!!!!!!!!! ERI TU, ERI TU A CORRERE SEMPRE DA LEI, SPERANDO IN UNA PAROLA, UN SORRISO, QUALCOSA CHE TI FACESSE SENTIRE MEGLIO !!!!!!!!!!!!! E LEI TI HA DATO TUTTO CIO' CHE CERCAVI, FREGANDOSENE DEI COMMENTI POCO GENTILI E DELLE OPPOSIZIONI, PENSANDO SOLO AD AIUTARTI !!!!!!!!! HA FATTO DI TUTTO PER TE E TU.....TU LA RIPAGHI COSI' ???? LA TRADISCI IN QUESTO MODO ?????????? FAI SCHIFO, MALFOY, FAI DAVVERO PENA, NON HAI NEMMENO IL CORAGGIO DI FARE DA SOLO LE TUE SCELTE......". Nel cortile si era creata una gran confusione, poichè il gruppo intorno a Malfoy stava parlando a gran voce e indicava divertito la piccola Grifondoro urlante; al centro, però, Malfoy la guardava con aria stralunata. Non poteva far finta che le accuse che Ginny gli stava rivolgendo non avessero fatto breccia nelle sue difese, almeno dentro di sè doveva ammettere che la ragazzina aveva pienamente ragione. Ma si atteggiò con un sorriso divertito e la indicò ridendo insieme agli altri. Dall'altra parte, dietro a Harry, Hermione e Ginny si erano radunati parecchi ragazzi, alcuni di loro conoscenza, come Davies, Cho Chang, Ernie McMillian e Dean Thomas, che pareva incerto se starsene buono o correre in aiuto di Harry. Ma, quasi a rispondergli, in quel momento Ron entrò di corsa nel cortile e, vedendo la sorella urlante e infuriata e Harry ed Hermione che lottavano per trattenerla, capì che era successo qualcosa di grave, e si affrettò a raggiungere gli amici. Hermione, che era stata appena colpita alla tempia dalla mano di Ginny che si agitava ancora per aria, si voltò verso di lui, che la fissò preoccupato "Cosa sta succedendo?" domandò, scostandole la mano per vedere se si era fatta male; lei iniziò a spiegargli a bassa voce la situazione, e gli occhi del rosso si accesero di rabbia quando comprese; ma in quel momento non aveva tempo per dare a sua volta in escandescenze. Afferrò la sorella per la veste e la tirò indietro, e col suo aiuto Harry riuscì finalmente a bloccare Ginny, che comunque urlava ancora, rossa in volto e senza fiato, ma non per questo demotivata. Guardando il gruppetto, Draco Malfoy sentì una morsa gelida che gli stringeva il cuore. Eccoli lì, gli amici di Alex; quegli amici che lei voleva condividere con lui, quel gruppo in cui voleva farlo entrare....ecco ciò che aveva rifiutato. Li fissò, ad uno ad uno: Potter, impegnato e con gli occhiali di traverso, eppure ancora straordinariamente imponente, e i cui occhi verdi, quando si posavano su di lui, dardeggiavano velenosi. Lui era il più vicino ad Alex, quasi un fratello gemello per lei, e se prima lo aveva odiato per quell'insensata rivalità tra ragazzi, ora lo odiava molto di più, e per una ragione più che valida. Weasley, cioè Ron, coi capelli rossi che volavano qui e la col vento e un'aria talmente arrabbiata da fargli quasi paura. La Granger, che si dava da fare per calmare la situazione, ma che comunque non smetteva di fissarlo con quella sua aria imperturbabile che gli faceva venire i nervi. E la piccola Weasley......che urlava e si agitava, e gli ricordava terribilmente Alex appena mezz'ora prima. Anche le parole erano quasi le stesse.....tutti insieme, formavano un gruppo molto potente, e lui sapeva benissimo che ora quei quattro ragazzi sarebbero stati suoi acerrimi nemici, più di quanto lo fossero mai stati prima. In quel preciso istante, mentre Harry e Ron avevano finalmente raggiunto la porta e stavano per varcarla, tutti e quattro, contemporaneamente, lo fissarono; e sotto quegli sguardi così terribili e freddi, Draco sentì per la prima volta il peso della sua decisione che lo schiacciava. Perchè attraverso ognuno di quegli sguardo, c'era Alex che lo guardava, in quel modo freddo che non gli aveva mai riservato; e, scoppiando a ridere, si sentì per la prima volta veramente perduto.

 

Ginny, Hermione e i due ragazzi corsero a perdifiato fino alla torre del Grifondoro, urlarono la parola d'ordine (Corno di bicorno) con voci stridule e impazienti e saettarono all'interno non appena la signora grassa si fu scostata abbastanza da permettere loro di infilarsi nel passaggio, incuranti dei suoi commenti seccati riguardo la 'maleducazione dei giovani d'oggi'. Piombarono nella sala comune, guardandosi attorno con aria smarrita, e, quando ormai stavano per avviarsi, tutti e quattro e senza minimamente riflettere su ciò che realmente questo avrebbe comportato, verso il dormitorio femminile, scorsero Alex rannicchiata in una poltrona, in un angolo vicino al fuoco. Con quattro esclamazioni di stupore e di sollievo si  gettarono su di lei, circondandola, ma la ragazza non li degnò di uno sguardo "Alex....come stai???" domandò sinceramente preoccupata Hermione, chinandosi davanti a lei e posandole le mani sulle gambe; la ragazza non rispose, non la guardò nemmeno. Si limitò a sospirare, un lungo, tremulo ed estenuante sospiro. Gli occhi di Ginny si riaccesero di rabbia, nel pensare al responsabile del malessere della sua amica, ma Ron le posò una mano sulla spalla, scuotendo leggermente il capo quando lei si girò a guardarlo, e lanciò un'occhiata esplicita verso Harry, che aveva fatto scostare Hermione e si era a sua volta inginocchiato davanti alla ragazza. Siccome era più alto di lei, le loro teste erano comunque allo stesso livello, e ora lui cercava di catturare il suo sguardo, inutilmente; ci provò per un po', poi le prese la mano, dicendo in tono dolce e confortevole "Alex, non vogliamo che tu ci racconti cos'è successo. Lo sappiamo già, o almeno lo immaginiamo, avendo visto Malfoy che si vantava coi suoi compagni. Ciò che vogliamo è che tu sappia che noi ti siamo vicino, se ha bisogno di sfogarti !!!!". Un tremito fu la prima e inizialmente unica reazione; poi, un secondo sospiro, più corto e sofferto del primo e, infine, una lacrima che scese a bagnare lentamente la guancia della ragazza, spezzando quella barriera di isolamento che si era creata; la voce del suo amico più caro aveva avuto il potere di scuoterla, di riportarla alla realtà che aveva voluto rifiutare totalmente ed ora, pian piano, lacrime sempre più abbondanti le invasero gli occhi scuri, lacrime rabbiose e disperate, seguite da singhiozzi inarrestabili; in preda al panico, si lanciò contro Harry e premette il volto contro il suo petto; i singhiozzi vennero attutiti dalla stoffa della divisa del ragazzo, che le circondò le spalle con le braccia, sussurrando parole di conforto e facendole sentire che le era vicino. "Siamo qui con te, piccola....non aver paura. Non serve piangere per una cosa del genere" le sussurrò in tono confortante, ma i singhiozzi non diminuirono e lui, stringendola sempre al petto, alzò gli occhi da quella testolina rossa e scambiò una lunga occhiata con gli altri. Nei suoi occhi bruciava un'ira feroce, che esigeva vendetta, ma anche un'espressione decisa che chiedeva, anzi ordinava qualcosa; i suoi occhi verdi incrociarono quelli di Ginny, di Hermione e di Ron, e ad uno ad uno essi annuirono, impegnandosi ad aiutare la ragazza fino in fondo, poichè era questo che il ragazzo chiedeva loro. Avuta la conferma che sarebbero stati con lui e con lei, Harry tornò a concentrare la sua attenzione su Alex, che stava ancora piangendo, ed Hermione e Ginny ne approfittarono per scambiarsi una lunga occhiata; ormai era il 29 ottobre, di li a due giorni sarebbe stato il compleanno di Alex, con la gita ad Hogsmeade e la festa a sorpresa che le avevano organizzato.....ma la situazione era diventata decisamente pesante, e di certo lei non sarebbe stata molto in vena di festeggiare. Poi, Harry chiedeva loro di dichiarare guerra ai Serpeverde, ma Alex l'avrebbe accettato? Non aveva mai permesso loro di prendere posizioni offensive nei conforonti di...beh, forse adesso avrebbe anche cambiato idea....ma non erano affatto sicure di questo.....accidenti, era tutto una gran confusione, e le due ragazze sospirarono, sentendo una viva antipatia crescente nei confronti di Malfoy; tutto per colpa sua !!!! Mai che li lasciasse in pace !!!!! Mai sfiorò le loro menti il pensiero che poteva aver agito a quel modo per qualche altro motivo oltre che per ferire Alex, e anche se ci avessero pensato, la sofferenza della loro amica avrebbe impedito loro di comprendere. Per cui, in quell'istatnte, dichiararono guerra aperta a Malfoy e al suo clan Serpeverde.

 

"Alex, avanti, devi pur mangiare qualcosa !!!! Cos'è questa storia? ????" esclamò la mattina dopo Hermione, fissando esasperata l'amica che, ancora in camicia da notte e coi capelli arruffati, si rifiutava di scendere dal letto e di prepararsi per la colazione. Facendo capolino dal bagno, Ginny le guardò con aria incerta "Che succede? Perchè state litigando???" chiese, preoccupata perchè dalla sera prima Alex non aveva ancora detto una parola. Hermione si cacciò i riccioli dietro l'orecchio e disse in tono seccato "La signorina non ha fame, non vuole scendere a colazione...così come ieri sera non è scesa a cena, e di certo se continua così oggi non scenderà a pranzo. Senti, Alex" si sedette sul letto, passando a un tono amichevole e dispiaciuto "So che hai subito un duro colpo, ma fare così non serve a nulla....fai solo il suo gioco !!!! Ti prego, sii ragionevole..." "Affrontalo, Alex !!!" interloqui Ginny, ora perfettamente vestita e con un'aria battagliera negli occhi che fece preoccupare Hermione "Fagli vedere che anche a te non importa nulla di lui !!!!"."Ginny !!!!!!!!!" esclamò la moretta, scandalizzata, ma Alex si stava alzando dal letto, ora più convintae con una strana luce negli occhi "Sì, hai ragione Ginny.....in fondo, mica mi posso barricare qui per colpa sua !!! Oh, non so che m'era preso...sentite, lasciatemi due minuti e vi raggiungo !!!" esclamò, chiudendosi in bagno. Hermione le urlò dietro "Ti aspettiamo !!!!", per poi voltarsi verso Ginny, incerta se sgridarla o complimentarsi con lei "Diretta come sempre, eh?" disse infine, stupendosi di quanto la ragazzina fosse cambiata in quegli ultimi mesi "Certo !!!!" rispose Ginny, sorridendo felice, ed Hermione sospirò "Voi due ogni tanto siete troppo simili....." mormorò senza volerlo, e Ginny la guardò incuriosita "Vuoi dire io e Alex?". Hermione guardò altrove, cercando di nascondere l'improvviso rossore che le aveva colorato le guance "Anche, ma....non solo........". Ginny la fissò, mentre cinque punti interrogativi le comparivano sulla testa, ed Hermione fece del suo meglio per ritornare calma, venendo poi salvata da Alex che uscì come un turbine e le trascinò in sala comune; ma non potè fare a meno di notare il colore rosso delle sue guance, e intuirne il motivo.....

Nel vederle entrare, Harry e Ron fecero subito spazio per lasciarle sedere, al centro della lunga tavola di legno del Grifondoro. Il ragazzo con la cicatrice lanciò una lunga occhiata ad Alex, che però parve ignara della preoccupazione dell'amico e serena; Ron, incerto se parlare o meno della sera prima, e finì per chiedere "Allora, ragazzi, dopodomani andiamo ad Hosgmeade????". Hermione e Ginny lo fulminarono con gli occhi, quando videro che il cucchiaio di Alex si era fermato, tremante e incerto, a metà strada tra la tazza e la bocca della ragazza. Alex alzò gli occhi, ancora leggermente sconvolta, ma cercò di esibire un sorriso rassicurante verso i quattro amici; Harry però non potè fare a meno di notare che si era seduta dandole spalle al resto della sala, in modo cioè da non dover guardare verso il tavolo di Serpeverde "Alex, senti....se non te la senti, non ci andiamo, restiamo qui a studiare, oppure...." la ragazza scosse il capo sorridendo "No, Harry, non preoccuparti per me; starei molto peggio se sapessi che avete rinunciato alla gita di Halloween per colpa mia.....dopotutto sarà divertente, forse riuscirò a distrarmi". Sorrideva vistosamente, ma senza il solito calore, e tutti e quattro pensarono che più che un divertimento quella gita sarebbe stata un'ansia costante, poichè Malfoy avrebbe potuto spuntare fuori in qualunque momento; e non sapevano se lei era ancora pronta ad affrontarlo....ma, come leggendo quel dubbio nelle loro menti, la ragazza posò il cucchiaio, si tirò indietro con un lungo sospiro e poi disse, con voce pacata e decisa "Sentite, lo so. Ieri stavo male, e anche ora non sembro molto in forma; non lo sono, è ovvio. Ma non ho nessuna intenzione di continuare a subire passivamente le sue offese a questo modo. Ho tutte le ragioni per reagire, e intendo farlo.....l'ho capito grazie a Ginny" la ragazzina arrossì, sotto l'occhiata sbieca di Hermione "Non voglio dire che inizierò a insultarlo o a sparlare di lui.....non sono quel genere di persona; semplicemente....lo ignorerò" dichiarò decisa, riprendendo in mano il cucchiaio e riiniziando a mangiare. Tutti e quattro ora le puntavanmo gli occhi addosso "Ma...sei sicura di farcela? Cioè, voglio dire..." disse Ginny, impaziente e preoccupata "Cioè, eravate....sembravate....così amici...." gli altri tre la uccisero con occhiate tutt'altro che gentili, ma lei, pur arrossedo, non si fece fermare "Sei sicura di riuscire ad ignorarlo, così di punto in bianco ????". Le due rosse si confrontarono per qualche secondo, poi Alex sospirò e si cacciò i capelli dietro l'orecchio "Io non l'ho mai invitato ad avvicinarci a me.....ha fatto tutto da solo. E, sempre da solo, ha deciso di andarsene. Io non posso farci nulla, anzi non mi sembra nemmeno il caso di starci a pensare su. Quindi, dopodomani andiamo a Hogsmeade, ok?". Li fissò ad uno ad uno negli occhi, finchè non annuirono, poi soddisfatta si alzò ed esclamò "Bene, se non sbaglio ora c'è erbologia !!! Andiamo !!!"; si avviò decisa, seguita di corsa da Hermione e Ginny, verso la porta, mentre Harry e Ron le seguivano con gli occhi; poi il moretto girò lo sguardo verso il tavolo dei Serpeverde, e vide ciò temeva e non voleva vedere. Malfoy stava fissando a sua volta le ragazze, e il suo sguardo era indecifrabile....ma comunque ad Harry non andava bene che fissasse Alex, Hermione e Ginny a quel modo. Il Serpeverde spostò lo sguardo su di lui, sentendosi osservato, e i due ragazzi, acerrimi rivali, nemici e ora ancor più incavolati l'uno con l'altro (Visto che uno, cioè Harry, considerava l'altro responsabile del malessere della sua miglior amica, l'altro, cioè Draco, geloso perchè 'quello sfregiato di Potter' poteva stare insieme ad Alex quanto voleva, NdA) si sfidarono con lo sguardo per qualche momento. Ron spostava gli occhi dall'uno all'altro, incerto, e avrebbe giurato di vedere un'aura di fiamme intorno ai due ragazzi, da quanto erano arrabbiati. Tiger e Goyle, stupidi e fedeli come sempre a Malfoy, attendevano ordini, stupiti dal comportamento del loro capo ma rispettosi come prima. Poi, Harry distolse lo sguardo con ribrezzo e se ne andò a grandi passi, e Malfoy si rimise a mangiare, masticando furiosamente, mentre il sordo clangore della porta che si chiudeva gli giungeva alle orecchie, sgradito e quasi assordante per tutto ciò che comportava...la chiusura al di fuori di un mondo al quale aveva dato solo un'occhiata, invidiandolo, per poi rifiutarlo spaventato......irritato, lanciò il cucchiaio sul tavolo, senza curarsi degli schizzi che sparse in giro, macchiandogli la divisa e si prese il capo tra le mani "Smettila !!!! Smettila, stupido, SMETTILA !!!!!!!!!!!" urlò nel suo cervello, rivolto a quella parte di sè che era ancora convinta che fosse stato un grosso errore.

 

 

Ecco il dodicesimo capitolo !!!!! Allora, Draco l'ha combinata grossa e Alex pare parecchio incavolata con lui....secondo voi che succederà ?????? Beh, per ora vi rispondo ai commenti.....a proposito, SCRIVETEMIIIIIIIII cosa ne pensate, per favore !!!!!!!!

 

Roby-chan: Brava Brava questa ragazza è molto intuitiva.....ne hai azeccate proprio bene alcune, ma non ti dirò quali per non rovinarvi la sorpresa...a parte quella sull'assistente virtuale, risposta perfetta !!!! 100 punti !!!! Non ha proprio NIENTE DA FARE !!!!!!!!! A parte correggermi tutte le bozze, cambiare il carattere, i colori, mettermi a posto la camera, fare le pulizie etc etc.....inezie insomma, proprio non capisco perchè si lamenti tanto !!!!

 

Rachel: Verissimo, tra me e te mi sa che Alex fa lo sciopero della fame per protesta fra un po' !!!!! Grazi eper i commenti !!!! Anche io aspetto i prox capitoli della tua !!!! Anche tu ne hai indovinate parecchie, ma vale i discorso sopra.....non vi dico quali.

 

Icegaze: 1) il padre è Sirius (ne sono certo al 100%) 2)cosa intendi per segreto nascosto? 3)un bel corso di "ammazza il mangiamorte prima che lui ammazzi te" 4)in concomitanza con la risp 1 direi James e Sirius 5) visto che cose a quattro sono piuttosto improbabili (alex,bill,charlie,draco), che Ron ed Harry nn ce li vedo, che gli altri sono da escludere allora punto su uno dei fratelloni Weasley, possibilmente senza che si ammazzino a vicenda o nascano rancori, allora meglio Draco 6) mi avvalgo della facoltà di non rispondere 7) se charlie combatte così bene significa che serve o al punto 3 o nn saprei, magari sono li solo per proteggere harry o forse per proteggere Alex da se stessa...e chi lo sa, io nn leggo mica nella mente di silente....

Queste le tue risposte, anche tu ne hai prese un bel po' !!! Soprattutto la 3 mi è piaciuta parecchio, davvero un nome altisonante per un corso, eh ???? Beh, per ora nemmeno io leggo nella mente di Silente, anzi nella mente di nessuno, ma ci sto lavorando....vi comunicherò i risultati entro breve !!!! Grazie per "esserti sbizzarrito" !!!!!

 

 

 

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Capitolo 13
*** Capitolo 13: Halloween ***


Capitolo 13: Halloween

 Capitolo 13: Halloween

 

Il sole, pallido e distante, salutò la folla di studenti che quella mattina usciva dal castello, vestita di tutto punto e avvolta nei mantelli per proteggersi dal freddo crescente, diretta verso Hogsmeade. La giornata pareva bella, anche se all'orizzonte delle nubi minacciose si profilavano, quasi a ricordare ai ragazzi che il pericolo era sempre in agguato. In mezzo al mare vociante di giovani, un gruppetto di quatro persone stava fermo, apparentemente in attesa, con gli occhi rivolti verso la porta d'entrata. Pochi secondi dopo, ne uscì Ginny, rossa in volto e ansante, col mantello spiegazzato e allacciato male "Scusate, scusate !!!!! Ho avuto dei problemi....". I quattro in attesa, e cioè Hermione, Alex, Harry e Ron, si mossero per andarle incontro chi con un sorriso, chi con aria seccata, chi indifferente al suo ritardo. Solo Ron parve essersela presa veramente "Insomma però, Ginny, sei sempe tu quella che ci fa aspettare !!!!!! E una volta il mantello, e un'altra la borsa....stavolta non hai nemmeno la scusante che te l'abbiamo detto all'ultimo minuto, cavoli !!!!!!!!". La sorella gli fece una smorfia poco gentile, ribattendo, mentre il gruppo si avviava lungo il sentiero battuto che portava al paese "Beh, anche io a volte ho dei contrattempi....e poi parla quello che ci mette ore a prepararsi per le lezioni !!! Questa settimana quanti ritardi hai già accumulato, eh??? Harry ????". L'interpellato rivolse verso la ragazzina un'occhiata divertita "Sette. Per non parlare di quando è sotto la doccia....a volte io e Dean abbiamo pensato di doverci costruire un bagno alternativo.....". Ron lanciò un'occhiata di fuoco all'amico, per poi voltarsi verso Alex e dire, con un luccichio malizioso negli occhi "Comunque, a parte tutto, mi pare che oggi sia un giorno molto speciale per qualcuno di noi, vero ???? Tanti auguri, Alex !!!!!!". Si fermò per abbracciarla, mentre lei lo fissava sorpresa, e gli altri quattro sorrisero, attendendo che fosse il loro turno. Quando si staccò da lei Harry, che l'aveva abbracciata per ultimo, disse "Avevamo un regalo per te, ma siccome pesa abbiamo deciso di dartelo stasera, quando torniamo al castello". Lei, con le lacrime agli occhi, sorrise "Gra...grazie....non credevo sapeste quando compio gli anni....". Hermione sbuffò "Oh, avanti, Alex, scommetto che anche tu sai i nostri compleanni...vediamo...." si reincamminò, seguita a ruota dagli altri, per poi chiedere "Quando compie gli anni Ron?" "Il 1 maggio...." "E Ginny ????" "27 febbraio..." "Io????" "19 marzo" rispose Alex, ormai rassegnata. Hermione si piantò le mani sui fianchi ed esclamò, a voce ancora più alta "Bene bene, visto ??? E ora la domanda premio...... ta daaaaan: quando compie gli anni Harry ?????". Alex si fermò, alzando gli occhi scuri, limpidi e sereni come il cielo di primavera e dicendo con un filo di voce "Il 31 luglio......vuoi che non sappia il compleanno di colui che ha sconfitto il signore oscuro??? Mancava poco che diventasse festa nazionale.....". Harry arrossì, mentre gli altri ridevano ed Hermione diceva "Molto brava !!!!!!!!! Lei ha vinto una burrobirra presso i Tre manici di scopa, signorina. E ora....ah, io devo comprarmi una nuova penna d'aquila !!!" ricordò improvvisamente, frugando nella tasca del mantello per vedere se aveva i soldi. Alex la fissò per un secondo "Oh....credo che ne comprerò una nuova anch'io...la mia è quasi consumata.....". Ron, che in quel momento camminava tra Harry ed Hermione, rivolse un'occhiata furba all'amico e, con una leggera gomitata, gli sussurrò "Chissà perchè questi problemi ce li hanno solo i due geni della scuola....." "COSA ?????????" esclamò arrabbiata Hermione, voltandosi verso i due con aria inviperita; Ron si fece piccolo piccolo, e accelerò il passo, ma la ragazza si mise a correre per raggiungerlo "Torna subito qui, Ron Weasley !!!!!!!!!! Giuro che questa volta te la faccio pagare !!!!!!". Alex rise, insieme a Harry, mentre Ginny, con aria orgogliosa, annunciava "Ebbene, anche la mia penna si è parecchio logorata in questo trimestre....quindi ne comprerò una nuova anch'io !!!!". Harry si voltò, sorpreso, e lanciò alla ragazzina una lunga occhiata interessata "Ginny, non è che ti stai facendo influenzare troppo da queste due ???? Scommetto che sarai tu la migliore del quarto anno se passi tutto il tempo libero a studiare come una matta con queste..." "EHI !!!" esclamò Alex, dandogli un leggero colpetto sulla testa. Ginny rise, ma l'interesse di Harry per lei non si era ancora esaurito, e sotto il suo sguardo intenso e ammirato, Ginny arrossì come una ragazzina. Ma per sua fortuna il villaggio era in vista, e l'attenzione di tutti si rivolse alle casette colorate che si affacciavano sulla collina, sviando così l'interesse di Harry dal colorito del suo volto....e dandole così modo di assestarsi, non vista, una serie di pugni non molto gentili in testa, ripetendosi mentalmente "Stupida, stupida, stupida, IMBECILLE !!!!!!!!!!!!! COSA TI E' PRESO, SI PUO' SAPERE ????????"

 

Circa mezzora dopo erano seduti a un tavolo dei Tre manici di scopa, e cinque burrobirre fumanti stavano davanti a loro; ma la conversazione pareva talmente interessante da aver fatto sì che i ragazzi quasi se ne dimenticassero "Cosa vorreste fare dopo Hogwarts?" aveva chiesto Ginny in tono discorsivo quindici minuti prima, senza pensare neppure minimamente che la sua domanda avrebbe sollevato una discussione memorabile. Hermione, che in quel momento deteneva l'attenzione assoluta di tutti, aveva sorpreso oltre ogni dire Ron e Harry annunciando che stava seriamente considerando l'idea di divenire insegnante "Ma...ma....non lo avevi mai detto !!!!!!!" esclamò il ragazzo dai capelli rossi, e la ragazza davanti a lui scosse il capo con fare convinto "E' perchè ho cominciato a pensarci solo da qualche mese, visto che...beh, Hogwarts è l'unico posto in cui si accetta la realtà così com'è, e l'uncico posto in cui stanno cercando di fare qualcosa.....e io voglio aiutarli !!! Dubito che il ministero della magia mi farebbe mai andare in giro a catturare mangiamorte....". Harry provò un brivido lungo la schiena "Hai ragione.....Hogwarts è tutto ciò che ci resta per poter combattere per ciò che amiamo....." i suoi occhi assunsero un'aria guardinga e arrabbiata; erano mesi che i giornali strombazzavano versioni rivedute e corrette di ciò che era successo a giugno, screditantodolo sempre più come visionario e bugiardo. Anche la figura di Silente non era più salda e autorevole come prima....e tutto per colpa della cocciutaggine di Caramell....Hermione e Ron lo fissarono preoccupati mentre stringeva la mano a pugno, ma il ragazzo fece finta di nulla e domandò, in tono sereno "E tu Alex??? Che hai intenzione di fare dopo la scuola????". La rossa posò il bicchiere da cui stava bevendo sul tavolo e gli lanciò una lunga occhiata decisa "Ovvio no? Io sarò un auror". Quattro paia di occhi la fissarono "Beh ??? Ho detto qualcosa di strano ???" chiese stupita. Hermione, a bocca aperta per lo stupore, esclamò "Ma....Alex !!!! Sai cosa significa essere un auror ?????". La rossa girò lo sguardo su di lei "Ovvio che lo so, mi sono ducomentata !!!!" rispose in tono seccato, ma Ron scosse il capo "No, non è questo il punto, è che....saresti sotto al ministero !"!!! Saresti...fregata !!!!!!" esclamò, mentre Harry annuiva convinto "Che senso ha fare l'auror per un ministero che non riconosce la minaccia che stiamo vivendo ????". La ragazza lo fissò, e nei suoi occhi c'era incredulità ed esasperazione "Harry, mi deludi !!!! Davvero credi che io mi farò mettere al giogo dal ministero ???? Ne sei davvero convinto ?????". Il ragazzo con la cicatrice deglutì, non sapendo che rispondere; in effetti Alex sotto le direttive di Caramell proprio non se la vedeva...però....fu Ginny ad esternare i loro dubbi "Ma gli auror...ecco...." gli occhi di Alex si fecero dolci e comprensivi "Sono tutti alle dipendenze del ministero....oh, avanti, ragazzi !!!!!!!!!!" la sua mano sinistra calò sul tavolo con un rumore sordo che li fece saltare tutti sulle loro sedie "E' l'addestramento auror che il ministero controlla....e nemmeno quello, da quel che sento. Quello che gli auror fanno, ora, non è affatto eseguire gli ordini....se non apparentemente". Harry non riusciva a staccare gli occhi da lei; appariva così determinava, così invincibile, così....straordinaria mentre era intenta a raccontare i suoi ideali, i suoi sogni...."Quello che non sapete è che, nonostante il ministero faccia orecchie da mercante al pericolo più grande che il nostro mondo abbai mai visto, un gruppo di auror si è ammutinato di nascosto e si sta preparando a combattere....facendo rientrare il tutto nei normali programmi di allenamento.....ed è a quello che io miro !!!!! Solo così potrò realizzare il mio sogno...." quelle parole ricordarono a Harry la pericolosa confidenza che la sua amica gli aveva fatto mesi prima sul campo da Quiddich.....il suo interesse, la sua assoluta certezza nell'essere parte determinante nella sconfitta di Voldemort....pericoloso....troppo, per lei.... "Alex..." "No, niente prediche. Me ne sorbisco abbastanza da mio zio e da Remus per questa storia...." "Silente...sa di questo gruppo di auror???" domandò nella più completa confusione Ron. La ragazza annuì, tornando a bere la sua burrobirra "Credo conti su di loro nel caso dovesse andar male qualcosa. Ha dei contatti molto utili, all'interno....gente molto vicina a lui...." "Chi???" chiese Ginny con gli occhi che le brillavano. Alex le rivolse un'occhiata valutativa, ne riservò una uguale a Ron, poi sospirò "Non è ovvio??? Badate, non ne sono sicura al 100 per 100....ma ho una ragionevole certezza che sia..." "Ehilà, il gruppo al gran completo !!!! Che ci fate voi qui ????" chiese una voce allegra dietro di loro. Tutti e cinque si voltarono a fissare il nuovo arrivato, Charlie Weasley, e quattro di loro esibirono un'aria colpevole e imbarazzata, quasi li avesse colti in fallo a fare qualcosa che assolutamente era loro vietata. Solo Alex rimase impassibile, appoggiando il mento sulle braccia e sorridendo enigmaticamente nell'osservare il volto ridente del ragazzo, che chiaccherava tutto contento e appariva del tutto ignaro di aver interrotto una discussione così importante....anche se..."Il destino è proprio buffo" pensò la ragazza, sorridendogli allegramente e rispondendo "Siamo venuti in gita. Tu che ci fai qui ????". A quella domanda l'allegria e la sicurezza di lui si incrinarono leggermente "Io??? Ehm...dunque...ecco...ah, sì !!! Silente mi ha chiesto se potevo portare un pacco per lui all'ufficio postale....ha detto che era urgente....beh, ora dove avete intenzione di andare ????". Ginny ed Hermione esposero i loro progetti riguardo al negozio di penne d'acquila, per poi passare agli ultimi pettegolezzi di Hogwarts, e la momentanea distrazione del ragazzo diede tempo ad Alex di riflettere. Quell'improvvisa compasa, unita alla sua titubanza nel dire cosa ci faceva lì, era sospetta....ancor più se si teneva conto che il pacco importante di suo zio ce l'aveva lei nella tasca, pronto ad essere spedito...decisamente Charlie aveva scelto la scusa sbagliata....però...allora.....si riscosse, vedendo che gli altri si stavano alzando, e si affrettò a seguirli. Alla cassa ci fu un po' di tafferuglio perchè Hermione sosteneva che la sua burrobirra era un premio per il gioco dell'andata, e Alex si rifiutava di accettarlo; Charlie risolse prontamente la questione, proponendo che i tre ragazzi offrissero ciascuno una delle bibite alle ragazze, e accollandosi lui quella di Alex che, a quel punto, nulla potè obbiettare, anche perchè si divertì molto nel vedere l'imbarazzo di Ron mentre pagava la bibita di Hermione, alquanto rossa pure lei....Harry pagò quella di Ginny con un gran sorriso, non notando affatto l'espressione strana della fanciulla, e infine il gruppo si diresse fuori dal locale, verso il negozio di articoli per la scuola che stava sull'altro lato del villaggio. Dopo poco, tre penne dai colori sgargianti ne uscirono insieme a loro, e i ragazzi, ridendo e scherzando, decisero di avviarsi verso il castello, anche perchè i nuvoloni scuri che quella mattina erano all'orizzonte si erano avvicinati di molto, e non era improbabile che la pioggia li sorprendesse mentre tornavano. Alex, che stava discutendo con Harry di una nuova finta di Quiddich, rideva e camminava spensierata, senza notare Hermione che restava indietro, tratteneva per un braccio Charlie, lo faceva chinare e gli sussurrava qualcosa nell'orecchio, qualcosa per cui lui rivolgeva alla ragazza dai capelli rossi una lunga occhiata interessata. Nulla sembrava poter andar storto in quel momento, mentre era felice e coi suoi amici; ma come si sa, il destino è sempre in agguato, e intervenì anche quella volta, quasi a volerla rimproverare poichè osava essere felice; mentre saltava allegramente per evitare un sasso che le si frapponeva nel itorno a casa, tre figure sbucarono fuori da una stradina laterale, e la ragazza si fermò, atterrando in piedi a fatica per lo shock, a fissarle: Draco Malfoy, stupito almeno quanto lei, ricambiò il suo sguardo. Harry si bloccò, incredulo e arrabbiato, a fissare il Serpeverde, e lo stesso fece Ron; poi entrambi, senza parlarsi ma in perfetta sincronia, si spostarono per frapporsi tra lui e Alex; Ginny osservò la scena con occhi carichi di preoccupazione, e lo stesso fece Hermione, mentre Charlie avanzava per raggiungere il fratello. Anche lui doveva essere a conoscenza della situazione.

 

A vederla da fuori, la scena avrebbe senz'altro ricordato un film d'azione e pathos; i tre volorosi ragazzi che, facendosi coraggiosamente avanti coi nemici, proteggevano le loro amate, che restavano prudentemente indietro, con paura e confusione negli occhi....Draco Malfoy stava proprio pensando a questo, e c'erano un paio di punti in quel ragionamento che non gli piacevano: primo, lui appariva inesorabilmente come il malvagio della situazione, il che forse era anche vero, anche se non aveva avuto poi molta scelta....secondo, se le cose stavano così, Alex pareva indissolubilemnte legata a Charlie Weasley, che infatti le lanciava spesso occhiate preoccupate.....quei due andavano un po' troppo d'accordo per i suoi gusti !!!  Ma lui non doveva avere problemi di quel genere.....strinse i pugni, arrabbiato, prima che una vocina petulante gli ricordasse che avrebbe dovuto esserci lui al posto di Weasley se solo non fosse stato così stupido....ricacciò quella voce nei recessi della sua mente e assunse un'aria infastidita, preparandosi a sfoggiare tutta la sua cattiveria contro la ragazza, in modo da dissipare ogni dubbio residuo nelle menti degli altri e in se stesso....e da farla star male almeno quanto lui "Oh, chi si vede, Potter e l'allegra compagnia !!!! Oh, pure un nuovo Weasley !!!! Potter, quante volte dovrò ripetertelo che dovresti sceglierti meglio le tue amicizie ???? Andando in giro con questi pezzenti finirai per farti ammazzare....come è successo a Diggory.....dammi retta...." una risata crudele e sguaiata uscì a fatica dalle sue labbra, e subito Tiger e Goyle vi si unirono, obbedienti come sempre; il volto di Harry divenne rosso dalla rabbia e, per una volta dimentico della prudenza, il ragazzo fece per lanciarsi contro il Serpeverde. Ginny, intuendo le sue intenzioni, si catapultò in avanti mulinando le braccia e urlò "Harry no !!!! Aspetta, non farlo !!!!!!!!" aggrappandosi di peso al suo braccio sinistro per trattenerlo. Mentre i tre Serpeverde la guardavano in modo non molto lusinghiero, che la ferì non poco, oltre a farla arrabbiare, e fece salire alle stelle la rabbia di Harry, oltre che quella di Ron e Charlie, Alex ruppe il suo ruolo di fanciulla remissiva nel quadretto di poco prima e avanzò verso di loro a grandi passi, fissandoli ad uno ad uno con decisione e disprezzo e piantandosi davanti a Malfoy con aria decisamente minacciosa. Lui fece un sorriso lascivo e stava per sussurrare qualcosa di sgradevole, ma lei fu più veloce: avanzò decisa verso di lui, quasi a volerlo aggredire; e, convinto che questa fosse la sua intenzione, Draco fece un passo indietro, andando a sbattere contro Tiger; ma la fanciulla, squadrandoli a malapena per una frazione di secondo con aria seccata, più che incollerita, si limitò a sorpassarli a gran velocità e con fare decisissimo, e la sua smorfia di disgusto fu una stilettata più efficace di uno schiaffo per il Serpeverde. Non disse una parola, e quando li ebbe superati si comportò come se non non esistessero, limitandosi a rallentare ed esclamare, senza nemmeno girare il capo "Harry, ragazzi, volete muovervi? Arriveremo in ritardo alla festa se perdiamo tempo inutilmente !!!!" Perdere tempo inutilmente....questo voleva dire per lei scontrarsi con lui ora.....un'espressione di dolore puro passò negli occhi di ghiaccio del ragazzo, ma prima che potesse muovere un solo muscolo per ribadire qualcosa, per fermarla o reagire in un modo qualsiasi, e prima che gli altri potessero raggiungerla, una voce odiosa e melensa proruppe nell'aria, squarciando l'atmosfera tesa che si era creata tra i ragazzi "Uuuuhhhh-huuuuuuu !!!!!!!!!! Dracooooooooo !!!!!!!!!!!! Aspeeeeettaaaaaamiiiiiiiii !!!!!!!!!!!" cinguettò Pansy Parkinson correndo verso di loro dalla stradina per la quale erano arrivati i serpeverde; fu come un fulmine a ciel sereno (Sì, perchè era sereno questo cielo, vero ??? Ma va là....e poi....mica è il primo colpo che gli fai prendere a 'sti poveretti !!!!! NdJun_l'assistente_virtuale Tu sta zitto e lavora !!!! NdAlewen). Draco voltò di scatto la testa verso la ragazza bionda che correva verso di lui, poi di nuovo verso quella rossa che lo aveva appena superato, e che si era fermata, voltando leggermente il capo verso di lui e che lo fissava, con aria per lo più impassibile ma con una punta di ironia negli occhi scuri, le braccia incrociate e un chiaro atteggiamento di sfida che pervadeva tutta la sua persona. Lo stava sfidando a dimostrare ciò che voleva veramente, lo canzonava quasi dicendo 'Vediamo cosa fai adesso'; lo aveva ignorato prima, ma si era fermata per assistere al suo dilemma interiore....perchè sapeva benissimo quanto quella situazione lo mettesse in difficoltà. Mentre questo pensiero gli pervadeva la mante, improvviso e lancinante, negli occhi  chiari del ragazzo si delineò chiara la paura, il terrore, la confusione e, se non fosse stata tanto arrabbiata, Alex avrebbe quasi provato pena per lui. Ma in quel momento non sentiva il minimo sentimento positivo verso colui che le stava di fronte, e per questo indietreggiò lievemente, sottraendosi al braccio di Charlie che l'aveva raggiunta e aveva cercato di farla voltare, ma ponendosi così al centro della combriccola dei suoi amici che avanzava lentamente, e ricavandone un senzo di protezione e di invincibilità. Draco invece pareva naufragare sempre più in alto mare, e toccò il fondo quando Pansy Parkinson gli si attaccò al braccio con un sorriso enorme stampato in faccia e l'aria mielosa di sempre "Draaaaaaco, cosa stai facendo qui ????" chiese, lanciando un'occhiata per nulla gentile ad Alex, che la fissava disgustata. Il ragazzo per qualche secondo meditò sulla risposta da dare, rendendosi conto che sarebe stata una scelta anch'essa; poteva rinnegare tutto, tornare a quella strana felicità che aveva provato nei giorni scorsi, entrare a far parte di quel gruppo che gli stava davanti...ma sarebbe stato ancora accettato ??? Gli occhi duri di Alex non gli davano speranze; se anche aveva avuto una remota possibilità, l'aveva perduta.....non gli restava che confermare la scelta già fatta....."Cercavo il modo di liberarmi della vista di questi squallidi Grifondoro" disse in tono seccato e petulante; per un attimo credette di essere spacciato, quando gli occhi di Alex eruttarono fiamme, ma la ragazza, che aveva un controllo di sè molto migliore del suo, gettò indietro il capo con fare deciso e rispose, in tono piccato "Oh, scusate se abbiamo offeso vostra signoria il Serpeverde. Visto che nemmeno a noi fa piacere vedere le vostre facce, saremo lieti di andarcene per primi. Con permesso....." avanzò decisa, allontanandosi il più velocemente possibile dai due. Incredibilmente, la prima a correrle dietro fu Ginny, che sorpassò i due Serpeverde avvinghiati con un'occhiata rabbiosa degna della sua amica e spintonò con un braccio e una spalla Draco, e con lui Pansy, visto che gli stava attaccata, provando un'intensa soddisfazione nel vederli barcollare. I due, troppo impegnati a rimanere in equilibrio, non risposero nè la  guardarono, e ciò le permise di raggiungere Alex in tempo per vedere un lieve sorrisetto svanire lentamente dalle sue labbra, mentre gli altri le seguivano a ruota. Sentì sulla schiena i loro sguardi, oltre a quelli dei Serpeverde, e lanciò un'occhiata preoccupata ad Alex, che però si limitò a camminare e non disse una parola; era ancora vicina, quando sentì la voce scocciata e arrabbiata di Draco esclamare "E scollati una buona volta !!!!! Mi dai fastidio !!!!!!!" e la protesta indignata di Pansy, e se anche un sorriso fu sul punto di dipingersi sul suo volto, questa volta nessuno fu in grado di scoprirlo.

 

"Alex....sicura che....è tutto ok????". Era stato Charlie il primo a porle questa domanda, che però chiaramente aleggiava nelle menti di tutti. La ragazza voltò un viso sereno e sorridente verso di lui, stupendolo ancora una volta, e con voce decisa e convinta rispose "Certo che va tutto bene; detto quel che dovevo dire, per me la storia è finita. Lui può anche smettere di esistere, per quel che mi riguarda.....e non voglio che voi sprechiate tempo ad angosciarvi per questa storia, va bene ??? Piuttosto, io ho fame !!!! Chissà che ci sarà al banchetto stasera ??????" "Ma Alex...." "STOP, niente 'ma Alex', non avete sentito cosa vi ho detto? Per me la storia è finita....tutta la storia....dovreste esserne contenti, no ? Quindi fatemi un favore, smettetela di parlarne, ok?"; i suoi passi, sempre decisi, si fecero più veloci, e gli altri decisero di assecondarla, magari non del tutto convinti ma almeno desiderosi di aiutarla, e iniziarono a discutere della festa di Halloween; si diceva che quell'anno sarebbe stata grandissima, enorme, impagabile, ed era anche per questo che tutti tornavano così presto. Quando arrivarono nella loro sala comune, però, capirono perchè l'atmosfera era così eccitata; era appena stato appeso un magicomunicato che diceva che alla festa sarebbe stato necessario presentarsi in coppia; i ragazzi lo fissarono allibiti, mentre intorno a loro molte voci di protesta si levavano dichiarando che era ingiusto averlo comunicato solo allora, mentre altre formulavano inviti gentili e ricevevano risposte più o meno gioiose; Ron e Harry si scambiarono un'occhiata disperata. Andare alla festa in coppia ??? Quella storia rievocava loro terribili ricordi.....e fu Ron a dar voce alle loro preoccupazioni "E ora dove le troviamo due che vengano con noi ????" chiese in tono disperato, senza nemmeno ricodarsi di chi aveva intorno. Hermione gli riservò infatti uno sguardo inceneritore, poi scrollò le spalle come per dire 'Non sei affatto cambiato' e chiese in tono acido "Penso che anche quest'anno valga la regola che inviterai la più carina che accetterà di venire con te, vero Ron??? Peccato solo che il tempo per andare in giro a cercarla sia poco.....ma sono sicura che Eloise Midgen sarà disposta ad accontentarsi di te....o forse puoi invitare di nuovo Padma Patil.....". Alex alzò gli occhi su di lei, sorpresa da quelle parole e dall'ostilità della sua voce, e intuì che sotto quello scoppio di rabbia doveva esserci qualcosa che lei non sapeva; intanto Ron balbettava e diventava rosso ma, sentendosi trattato ingiustamente, fece una smorfia alla ragazza e rispose in tono sibillino "E tu, Hermione ??? Quest'anno non c'è Vicky ad invitarti....che tragedia...." "Smettila di chiamarlo Vicky !!!!!" urlò la ragazza pestando un piede e stringendo i pugni, mentre anche la sua faccia si colorava di viola. La tensione tra i due divenne evidente, ma a giudicare dalle espressioni di Harry e Ginny la scena non doveva essere affatto nuova, perciò Alex si permise di sorridere....e di suggerire "Perchè invece non andate insieme ???" "EEEEHHHHH ??????" esclamarono entrambi a una voce, voltando le teste verso di lei in un gesto coordinato che era semplicemente ridicolo; cercando di contenere le risate, Alex si portò una mano davanti alla bocca e continuò "Sì, perchè no??? Dopotutto, visto che l'abbiamo saputo solo adesso e tra meno di un'ora dobbiamo essere giù, la cosa migliore è formare le coppie tra di noi. Hermione può andare con Ron, e Harry con Ginny" la ragazzina spalancò gli occhi, inorridita, sentendo quella proposta "EEEHHHH ???? No, aspetta, Al---" "Ottima idea; tu che ne dici Ginny???" approvò all'improvviso Harry voltandosi verso di lei con aria decisamente sicura, mentre Ginny accanto a lui quasi cadeva con le braccia distese in avanti (Presente i manga ???NdA); il ragazzo si accigliò "Uhm? Che ci fai per terra ????" chiese, (Tipica sensibilità maschile....NdA) e Ginny sentì di nuovo il peso della gravità che la schiacciava giù "No....niente......va.......va bene, vengo con te", balbettò arrossendo furiosamente; Harry non vi fece caso, e tornò a voltarsi verso il resto del gruppo "Perfetto !!! Quanto a voi due ???". Ron e Hermione, ancora rossissimi in volto, si scambiarono un'occhiata incerta, per poi distogliere subito gli occhi "Beh...se per te va bene..." bofonchiò Ron "Vo...vorresti venire con me ???"; deglutì rumorosamente, mentre la sua testa pareva prendere fuoco tanto era rossa ed Hermione, anche lei della stessa tonalità, annuiva "Va...va bene....ok..."; poi però guardò Alex e, tralasciando le accuse isteriche, che di certo le sarebbero piovute addosso da entrambe le parti quella notte, osservò "Aspetta un po'...e tu??? Mica puoi restare qui da sola....". Alex fu tentata di dire che a lei non sarebbe affatto dispiaciuto, ma in quel momento una voce dietro di lei si intromise nella discussione "Ehi, mi state ignorando completamente !!! Signorina, vorrebbe farmi l'onore di venire alla festa con me ????" chiese Charlie, porgendo la mano ad Alex con un sorriso. La ragazza lo fissò stupita per un secondo "Ma....davvero vuoi invitare me ??? Sei sicuro ???? Mica sei obbligato...ci sono un sacco di ragazze più grandi che spasimano per venire con te...." protestò, non volendo costringere il suo amico a sacrificarsi per lei; ma Charlie scosse il capo, sempre sorridendo "Peccato che io non ne conosca nemmeno una....dai, vieni con me o no ??? Mi hanno detto di venire al ballo, ma andarci da solo sarebbe a dir poco imbarazzante.....e poi stando con voi mi divertirei di più". I suoi occhi la imploravano, ma Alex si permise di rifletterci ancora qualche secondo, valutando bene le ragioni dell'amico; non voleva essere un peso per lui......e aveva qualche sospetto sulle vere ragioni che lo spingevano a volerla accompagnare.....le stesse che facevano sì che si trovasse sempre attorno a lei.....motivo più che sufficiente per rifiutare, decise, non volendo imporre quel gravoso fardello al suo amico.....proprio per nulla.......con un sorriso dolce, alzò gli occhi per rifiutare.... "Charlie, grazie ma credo...."  ma proprio in quell'istante l'immagine di una certa persona si delineò, non richiesta, nella sua mente, e il pensiero della sua faccia nel vederla entrare nella sala insieme al ragazzo più desiderato della scuola, l'idolo delle folle e degli appassionati di quiddich fu una tentazione troppo grande, che la fece illuminare ed interruppe il suo rifiuto appena in tempo, trasformandolo in un "Certo, andiamo insieme !!!! Sono sicura che sarà una festa memorabile !!!!!!!!!!!!!" deciso e squillante. Gli altri spalancarono gli occhi, leggermente sconvolti da quella decione improvvisa e dall'ardore che si era evidenziato negli occhi della ragazza "Mica si sarà innamorata di Charlie, no ????" chiese in un soffio Ron a Hermione, fissando l'amica e il fratello con fare preoccupato "Non dire stupidate !!!" sibilò Ginny in risposta, rifilandogli un pugno in testa, senza staccare gli occhi dall'amica, che continuava a chiaccherare della festa "Se avesse una cotta per lui avrebbe balbettato, sarebbe arrossita e...avrebbe accettato subito.....inoltre...." continuò, analizzando la situazione con lucida preoccupazione "....quella voglia di rivalsa negli occhi...." aveva approvato Hermione, anche lei persa nei suoi pensieri "Sento odore di guai....." "Mi sa che ad Alex la situazione non è poi così indifferente come vuole farci credere....."; sospirando, le due fanciulle scossero il capo, mentre Ron spostava lo sguardo dall'una all'altra con fare confuso al massimo grado, e Harry lanciava occhiate cariche di preoccupazione ad Alex....e anche nei suoi occhi verdi si leggeva un'aria di sfida, molto più cattiva e spietata di quella della ragazza, ma rivolta allo stesso obiettivo..... (Povero Draco....si, va bene, lo so che se l'è cercata, ma mi fa pena, visto che anche lui ha i suoi problemi in tale situazione.....sigh sigh NdA......ma se ce l'hai cacciato tu, in quella situazione...NdJun Tu taci e lavora, oppure niente fumetti questo mese !!!! Tze...schiavista....COSA HAI DETTO ???? No...rileggevo il paragrafo...nulla....)

 

La sala grande quella sera brillava come mai aveva fatto prima. Centinaia, migliaia di candele svolazzavano qua e la, sospese a mezz'aria e dotate di candide alette che permettevano loro di girare liberamente, rilucevano della loro luce color oro rendendo l'atmosfera decisamente magica; qui e la, anche le zucche erano state incantate perchè potessero volare, e facevano compagnia ai lumi andandosene in giro per la sala, sopra le teste degli studenti....che scoppiarono a ridere, divertitissimi, quando una di esse si mise improvvisamente a inseguire una candela, con la bocca intagliata spalancata e l'evidente intenzione di mangiarsela, e quest'ultima si trovò a dover scappare a tutta la velocità che le sue alucce bianche le permettevano....e la scena si ripeteva, a intervalli irregolari, qui e la per la sala; quando Alex entrò, al braccio di Charlie, una candela le schizzò sopra il capo, seguita poco dopo da un'enorme zucca arancione dall'aria famelica; istintivamente, lei e il compagno si abbassarono, lasciando così Ron e Hermione completamente esposti alla minaccia; il rosso, allibitò, spalancò la bocca e, vedendo che Hermione stava per venire colpita da quel 'coso' enorme, raccolse tutto il fiato che potè ed urlò con voce stentorea "FERMATI SUBITO, STUPIDA ZUCCA !!!!!!!!!!!!!!"; l'ortaggio gli diede ascolto, voltandosi a fissarlo attraverso gli occhi intagliati con aria inquisitrice e poi fluttuando via, lievemente e senza fretta, a caccia delle candele; Ron, rosso come un gambero, ansimava, mentre dietro di lui Ginny e Harry si sbellicavano dalle risate, così come Alex, ancora mezza accucciata davanti a lui; Hermione si tolse le mani dal volto, controllò che non ci fosse più pericolo e ringraziò l'amico con un sorriso. Charlie invece aveva completamente perso il controllo e rideva sguaiatamente, le lacrime agli occhi e il pugno che picchiava ripetutamente sulla spessa porta d'entrata "PAROLA MIA RON, SE DIVENTI AUROR TI SBATTIAMO IN PRIMA LINEA E CI RISPARMIAMO TANTI PROBLEMI !!!!!!!!! BASTA CHE URLI COSI' CONTRO I NEMICI E LA QUESTIONE E' RISOLTA....." il fratello minore lo incenerì con lo sguardo, ma Charlie, preso com'era dalle risate, non se ne accorse nemmeno "SI VEDE CHE TRA ZUCCHE ROSSE CI SI INTENDE !!!!!!" lo apostrofò Harry, dando fuoco di nuovo alle risate convulse degli amici; Alex sorrise in modo vagamente innaturale, ringraziando Dio che nessuno avesse notato la gaffe di Charlie, e si tirò su, dandosi un'altra occhiata intorno; la sala era tutta un brulicare di persone eccitate e vocianti "Allora, vogliamo darci dentro ????" eclamò Harry, superando gli amici e trascinandosi dietro una Ginny stranamente tesa. Alex rise e lo seguì, staccando Charlie dalla porta e convincendolo a riprendere fiato. Ron e Hermione chiusero la fila, e le tre coppie fecero un trionfale ingresso attraversando pomposamente la folla che riempiva la sala; parecchie teste si voltarono a fissarli, chi per riconoscimento, che per adorazione, chi solo per guardare le tre fanciulle dall'aria allegra e i tre robusti ragazzi al loro fianco; e non fu facile, per loro, raggiungere uno dei tavolini tondi che avevano sostituito le quattro tavolate per l'occasione; quando vi arrivarono, Charlie offrì cavallerescamente una sedia ad Alex, che si sedette mentre i suoi occhi incontravano quelli di Albus Silente, che le fece un occhiolino divertito e si voltò poi a parlare con Piton; gli occhi scuri della ragazza indugiarono a lungo sul gelido professore di pozioni; anche lei, essendo parte dei Grifondoro e, ancor peggio, del gruppo di Potter, sarebbe in teoria dovuta appartenere a quella parte della classe che veniva continuamente tartassata; ma stranamente, non era stato affatto così. A parte la sua bravura nella materia, che impediva rimproveri o commenti sarcastici, sembrava quasi che Piton evitasse di stuzzicarla apposta.....forse perchè era la nipote di Silente....forse perchè sapeva che lei non avrebbe reagito....o forse, ed era questo a preoccuparla....perchè sapeva qualcosa....molto...o peggio, tutto....e per quello non poteva fare a meno di compatirla....anche se nei suoi modi compassione non ve n'era mai stata....ma spesso lei aveva sorpreso i lucidi occhi neri di lui a guardarla in modo strano.....e un brivido le aveva scosso il corpo, pensando che lui....sapesse....di lei, di suo padre, di sua madre......di tutto.... "Alex, hai freddo ? Stai rabbrividendo...." chiese Charlie preoccupato, chinandosi verso la ragazza. Lei si riscosse dai suoi pensieri e scosse il capo "No, grazie Charlie, stavo solo riflettendo...." e nello spostare gli occhi da Piton per sviare l'attenzione, colse qualcosa che le fece perdere definitivamente quell'aria meditabonda: Ron, che si era accomodato sulla sedia con evidente soddisfazione, senza nemmeno preoccuparsi di Hermione, ancora in piedi accanto a lui con aria decisamente pericolosa negli occhi castani "Ron, non so se te lo ricordi, ma il galateo impone di far accomodare la propria dama prima di sedersi...." sussurrò cercando di non scoppiare a ridere nel vedere l'espressione dell'amica; Charlie aveva il suo solito sorriso sornione sul volto, e Harry si stava affrettando a scostare una sedia per Ginny in modo che la mancanza non fosse anche sua, del tutto indifferente del fatto che così lasciava nei guai il suo migliore amico. Ginny sedette reprimendo una risata, ed Hermione fulminò il suo accompagnatore con lo sguardo, per poi afferrare la sedia e sedersi da sola, lasciando Ron, che aveva ppena accennato a rialzarsi in piedi, con gli occhi spalancati carichi di confusione, le gambe mezze piegate nell'atto di alzarsi e la bocca aperta come un pesce "Ti siedi o no, fratellino ? Tanto ormai ...." lo apostrofò Charlie, lasciandosi cadere sulla sedia accanto a quella di Alex. Ron lo imitò, con un'espressione talmente desolata che la rossa si sentì punta da una viva commiserazione neri suoi confronti "Forse facevo meglio a starmene zitta....sì, e poi quei due chi li sveglia ???" si disse con fare ironico, appoggiano il mento al pugno sinistro e iniziando a chiaccherare con gli altri. Non fece caso alla porta d'ingresso che in quell'istante si apriva, nè al gruppo di Serpeverde che la oltrepassava per entrare nella sala....e così, naturalmente, si risparmiò la visione di Draco Malfoy che entrava strascicando i piedi, con un'aria che nulla aveva a che fare con la festa ma che sarebbe stata appropriatissima a un funerale e, al braccio, una Pansy Parkinson decisamente eccitata, che guardava qui e la e cinguettava con voce stridula "Draco, guarda come hanno adobbato la sala...Draco, guarda, c'è il palco, quindi ci sarà qualcuno che suona....." il ragazzo sospirò per almeno la decima volta da quando lei lo aveva accalappiato davanti alla sala comune dei Serpeverde; tutta elettrizzata, aveva salutato le amiche con un sorrisetto malizioso che lo aveva mandato in bestia, anche perchè lui non aveva nessuna intenzione di invitarla....anzi, fosse stato per lui, a quella maledetta festa proprio non ci sarebbe andato....meglio chiudersi nell'oscurita spettrale della sua stanza, essere sbeffeggiato a vita, indicato come un codardo, un vogliacco, uno stupido, meglio patire tutto questo dieci, cento, mille volte piuttosto che.... "DRACO GUARDA !!!! C'E' QUELLA PATETICA GRIFONDORO COI SUOI AMICI !!!!!!!!!!! HANNO DOVUTO METTERSI IN COPPIA TRA LORO VISTO CHE NON LE INVITAVA NESSUNO, QUELLE TRE !!!!! MA NON E' PATETICO ?????" Appunto.....Draco gemette mentre lo strattone della sua compagna lo costringeva a fissare ciò che avrebbe voluto più di ogni altra cosa evitare, in quel momento....un allegro tavolo di Grifondoro, e Alex che rideva divertita di fianco a Charlie Weasley....non lo aveva degnato di un'occhiata....lo ignorava.....sentì le mani stringersi a pugno, mentre con fare brusco si voltava dall'altra parte e marciava verso un tavolo il più possibile lontano dal loro, senza curarsi delle esclamazioni offese di Pansy o di Tiger e Goyle che lo seguivano con aria inebetita, privi di dama; evitò di proposito di offrire la sedia a Pansy e ignorò ostentatamente lo sguardo di rimprovero che lei gli lanciò....e che cavolo, mica le aveva chiesto lui di fargli compagnia....o, se doveva essere del tutto sincero con se stesso, non era affatto lei colei con la quale avrebbe voluto passare la serata.....ma quella ninfa dai capelli rossi che in quell'istante non aveva occhi che per i suoi amici.....il pensiero che, se la festa fosse stata due settimane prima, se lui avesse avuto più fegato, se....se le cose fossero andate in modo diverso lui avrebbe potuto stare li, insieme a lei, a ridere con quegli stupidi di Potter e compagnia, non fece che acutizzare la ferita che si sentiva dentro.....e senza nemmeno rendersene conto stava fissando con fare avido il gruppetto di Grifondoro, proprio ciò che si era giurato e rigiurato di non fare.....e quasi non notò Silente che si era alzato e aveva battutto un cucchiaio sul bordo del bicchiere per richiamare l'attenzione...."Draco, guarda, guarda !!! Silente vuole parlare !!!!!!" strillò l'oca al suo fianco. Lui si morse la lingua per non farsi sfuggire il commento che gli era salito alle labbra "Sai, a volte capita a chi ha la facoltà di parlare....senza dire ogni volta delle caxxate....." (Decisamente Draco è alterato...ehm....NdA) e rivolse lo sguardo all'anziano preside, che si stava schiarendo la voce con fare gentile "Innanzitutto, buon Halloween a tutti voi !!!!! Spero che vi stiate divertendo e che il cibo sia di vostro gradimento....anche se non ne dubito. Inoltre, prima di iniziare ad abbuffarci, vorrei esaudire la richiesta che mi è stata fatta da alcuni studenti, e cioè quella di augurare alla nostra Alexandra Lance un felice, sereno e meraviglioso compleanno !!! Tanti auguri figliola !!!!!!!" tutti saltarono in piedi battendo le mani, a dimostrare quanto grande fosse la popolarità di Alex. La ragazza sorrise imbarazzata "Dovevo aspettarmelo" sussurrò vedendo le occhiate che Hermione, Ginny e gli altri tre si stavano scambiando. Si alzò lentamente in piedi, immaginando che tutti si aspettassero un discorso "Grazie...veramente di cuore....a tutti voi. Questi due mesi passati qui sono stati i più belli di tutta la mia vita, e non potrò mai ringraziarvi abbastanza per...per tutto quello che avete fatto per me. Vi voglio bene, a tutti !!! Grazie infinite !!!!". Un secondo potentissimo applauso scosse la sala, e stavolta pure gli insegnanti si alzarono in piedi. La McGranitt si asciugò furtivamente una lacrima, Madama Bumb sorrise alla ragazza che aveva preso subito in simpatia, la professoressa Sprite le strizzò l'occhio e anche l'arcigna Madama Chips le sorrise. Silente la fissò con dolcezza da dietro gli occhiali a mezzaluna, e la ragazza gli fece un sorrisetto riconoscente, come a dire 'E grazie anche a te, ovviamente'. Il preside trattenne le risate e battè le mani due volte; immediatamente il silenzio scese sulla sala "Bene, e ora che questa è fatta direi....BUON APPETITO !!!!!!!". Battè le mani e centinaia di vassoi apparirono sui tavoli. I ragazzi si lasciarono andare ad esclamazioni gioiose e attaccarono i cibi deliziosi che erano comparsi. Alex si servì di pollo e patatine e iniziò a mangiare allegramente e con voracità, talmente presa dalla discussione coi suoi amici da non accorgersi che qualcuno la stava fissando con insistenza da cinque minuti buoni.

 

Draco Malfoy si stava dando mentalmente dell'idiota. Erano almeno cinque minuti che fissava senza sosta il tavolo di Potter e company, e in particolare Alex, che mangiava e rideva allegra alle battute degli altri. Quel deficiente di Weasley che le sedeva di fianco non smetteva per un secondo di starle appiccicato.....lo avrebbe volentieri schiantato contro un muro...naaah, la verità era che era soltanto invidioso di quei ragazzo che poteva dichiarare a tutti senza problemi che voleva stare con Alex....Dio, doveva averla davvero fatta arrabbiare, ed era pure il suo compleanno, accidenti !!!!!! "Il suo compleanno...." sospirò. Già, e lui nemmeno lo sapeva....non gliel'aveva mai chiesto. Beh, c'era anche da considerare il fatto che si erano parlati civilmente senza urlarsi contro per circa due settimane soltanto....però...."Scommetto che lei sa quand'è il mio, di compleanno....ahhhhh, che cretino che sono !!!!!!!!!". Doveva aver sospirato un'altra volta, perchè Pansy si voltò verso di lui con aria preoccupata "Draco, che hai? Sei triste? Stanco?" "Si, di averti sempre alle  costole !!!!! Ma chi me l'ha fatto fare di venire qui, stasera???? E ora che succede????" Silente si era alzato in piedi un'altra volta; a un suo cenno una parte della sala che fino a quel momento era rimasta oscurata si illuminò, e i ragazzi poterono distinguere un palco e delle figure che si muovevano su di esso...."Le sorelle Stravagarie !!!!!!!!" urlò Ginny saltando in piedi eccitata. Ron quasi si soffocò con l'acqua che stava bevendo. Non era la prima volta che le Sorelle Stravagarie suonavano ad Hogwarts, precisamente c'erano state l'anno prima per il ballo del Ceppo....un avvenimento che lui preferiva a tutti i costi non ricordare.....ma pareva impossibile. Almeno non era l'unico a sentirsi in imbarazzo.....Harry era talmente viola che doveva esser preda degli stessi ricordi. Hermione ridacchiò, imitata da Ginny, mentre Alex li fissava curiosa; Ron avrebbe scommesso tutte le sue sostanze che sapeva perfettamente cosa gli era preso, ma non lo avrebbe mai ammesso. Charlie se la rideva sotto i baffi....anzi, non sotto, rideva e basta.....e anche un po' troppo....."Ehi...." "Ron !!!! Senti, ti andrebbe di ballare con me ???? Eh ???? EH ????" Padma Patil irruppe come un fulmine al loro tavolo e si attaccò con veemenza al braccio del ragazzo, con un'espressione sul volto che faceva presupporre che avesse completamente dimenticato, o almeno lasciato perdere ciò che era successo un anno prima....o che Ron fosse diventato troppo avvenente per badare a simili dettagli !!!! Il rosso non riuscì a liberarsi il braccio nè a trovare la forza d rispondere, e la brunetta nel approfittò "Sì ??? Oh, grazie !!! Ok, andiamo !!!!" esclamò, facendolo alzare a forza dalla tavola sotto lo sguardo inceneritore di  Hermione che era divenuta viola dalla rabbia, proprio nel momento in cui Justin Finch - Fletchey si avvicinava a lei e le chiedeva, titubante "Ehm...Hermione...mi chiedevo se...vorresti...balla..." "Sì" sbottò lei, gli occhi fissi su Ron che la guardava con fare implorante e disperato "Sì, balliamo !!!!" si alzò con fare affettato e, presa con decisione la mano di Justin, si allontanò veloce con lui. Ron parve rabbuiarsi, e i suoi occhi mandarono frecce velenose verso Justin. Hermione lo ignorò, e il ragazzo si vide costretto a far volteggiare Padma, che rideva come impazzita guardandosi attorno. Alex lanciò un'esclamazione divertita, nel vedere la scena, e i suoi occhi si tinsero di pietà nel vedere l'espressione di Ron "Forse dovremo fare qualcosa...." sussurrò. Charlie si alzò immediatamente, afferrando la mano di Alex e dicendo a voce alta "Eh no, signorina, tu stasera non ti preoccupi di nessuno tranne che di te stessa. Ora, posso avere l'onore di questo ballo? Sì? Grazie !!!!". Non aspettò nemmeno la sua risposta e la trascinò di peso via dal tavolo, incurante delle proteste smozzicate della ragazza "Charl....no...asp...."; lui la portò al centro della mischia che si stava formando e iniziò a farla volteggiare. Lei gli oppose ancora resistenza, poi ridendo smise di lottare e si lasciò condurre "E va bene testone !!! Per questa volta hai vinto tu !!!" gli disse, lasciandosi condurre in complicate giravolte e assecondando i movimenti del ragazzo. Intorno a loro si formò ben presto un cerchio di gente ammirata, che lasciò ai due spazio per esibirsi. Harry osservò la coppia ridendo; beh, in effetti erano davvero bravi !!! Chissa dove aveva imparato Alex a ballare così......i suoi occhi si posarono sull'espressione serena e sorridente dei due ragazzi; stavano davvero bene insieme, quei due....o almeno, sarebbero stati insieme se almeno uno dei due avesse avuto intenzioni simili. Se almeno uno dei due avesse provato per l'altro un minimo di vera attrazione, anche l'altro avrebbe finito per farsi coinvolgere.....ne era certo....si volevano troppo bene perchè ciò non accadesse......Ma siccome non era così, era inutile rimuginarsi sopra si disse il ragazzo, e sorridendo distolse lo sguardo. Sarebbe stato contento se al fianco di Alex ci fosse stato qualcuno di affidabile come Charlie, ma pareva che le cose dovessero andare in tutt'altro modo....e per quanto questo potesse piacergli o meno, la conosceva bene per pensare che sarebbe stata ad ascoltare se avesse cercato di avvertirla, e sapeva anche che le cose non sarebbero state per niente semplici, ma che li attendeva un futuro molto movimentato.....cercando di pensare ad altro, ma ripromettendosi di parlarne on Alex al più presto, il ragazzo porse la mano a Ginny "Balli con me?" chiese senza troppi problemi. Si stupì di se stesso e della facilità con cui aveva formulato quell'invito. Ma forse il merito era di Ginny.....invitarla a ballare era un gioco da ragazzi, rispetto al chiedere a Cho di andare al ballo con lui.....Ginny sorrise e afferrò la mano del ragazzo, annuendo "Certo !!!!" esclamò entusiasta. Lui osservò il volto felice della ragazzina e capì che aveva ragione; era lei a render tutto più semplice....perchè era Ginny; sorrise e la trascinò nella mischia. La ragazzina si lasciò condurre senza proteste "Mi ha sorriso, sì, ma di certo non stava pensando a me....mi chiedo se sia ancora innamorato di Cho Chang....quella sembra persa per Davies...." riflettè osservando un'altra coppia poco lontano da loro, formata proprio da Cho e dal capitano della squadra di Corvonero. Anche Harry li stava fissando, e non pareva sereno "Ed ecco la risposta" si disse Ginny. Ma non le dava più fastidio come una volta; Harry era Harry, e a lei piaceva così com'era, innamorato perso di una che per ora non si era accorta di nulla e imbranato....era il suo amico, e gli voleva bene proprio perchè era fatto così "Se fosse diverso non gli vorrei così bene...." sospirò la ragazzina, sorridendo all'amico che era tornato a fissarla, forse accorgendosi del suo turbamento "Tutto ok?" chiese Harry preoccupato, e lei annuì "Balliamo !!! Stasera ho proprio voglia di divertirmi !!!!". Il ragazzo le sorrise di nuovo e iniziò a farla volteggiare. La ragazza sorrise. Sarà pure innamorato di Cho, ma era ancora suo amico....e per lei questo era più che sufficiente.

 

Charlie, che stava esibendosi in una piroetta piuttosto complicata, afferrò la mano di Alex e la trasse a sè "Smettila di preoccuparti per gli altri !!! Guarda che se la possono cavare anche da soli !!!!". La ragazza gli rivolse un'occhiata esasperata "E tu credi davvero che se non facciamo qualcosa Ron riuscirà a dire a Hermione cosa prova per lei? Ma hai visto cosa è appena successo???". Charlie assunse un'espressione sorpresa "Perchè, a Ron piace Hermione ???". Alex gli diede un leggero pugno sulla spalla "Andiamo, Charlie, smettila !!!!! So benissimo che te ne sei accorto anche tu !!!!!!". Il ragazzo rise "E va bene, lo ametto !!!! Ma non puoi mica pensarci sempre tu !!! Se mio fratello non si da una svegliata giuro che gliela do io a suon di pugni in testa !!!! Piuttosto, chi è quella ragazza dai capelli scuri ???? Sembra che conosca bene Ron....ed è carina !!!!"concluse ammirato. Alex sorrise "Si chiama Padma Patil, è di Corvonero. L'anno scorso ce l'aveva con Ron perchè al ballo del Ceppo le aveva fatto fare da tappezzeria, ma ora pare abbia dimenticato....o voluto dmenticare...questa cosa....sembra che provi una grande ammirazione per Harry e Ron...come tutti del resto....tutti quelli abbastanza coraggiosi da ammettere come stanno in realtà le cose...." sottolineò con amarezza, riferendosi a Caramell e alla sua cecità malsana sull'argomento Voldemort che avrebbe di certo causato grossi guai; Charlie annuì "Già, e se si pensa che invece Harry ha raccontato loro tutto.....beh, tornando a quella ragazza, ora ho capito chi è, Fred e George hanno preso in giro Ron per tutta l'estate per quella storia...e anche per una certa ragazza francese....ma non capisco, Ron non era già perso per Hermione l'anno scorso???". Alex rise "Sì, è che.....Fleur, la ragazza francese di cui parli, è venuta qui l'anno scorso; era la campionessa di Beauxbatons e....è una mezza veela. Per questo lui l'ha invitata al ballo. Non sapeva nemmeno che stava facendo...ma ora lei si interessa davvero a Ron, e da quel che ho capito gli ha scritto per tutta l'estate....". Charlie fece una smorfia di disgusto "Allora erano sue le lettere rosa al profumo di mughetto !!! Bleah, che schifo....una mezza veela hai detto? Caspita....beh, però anche quella Padma non è davvero male, ora che la guardo meglio...." "Peccato che non sei l'unico a 'guardarla meglio'...." ironizzò Alex. Almeno metà dei ragazzi in sala stava infatti fissando Padma, che col suo vestito microscopico aveva ben modo di attirare la loro attenzione, con aria sognante e con evidente scontento delle rispettive dame. La rossa rise gioiosamente, mentre Charlie la faceva girare vorticosamente su se stessa "Però, balli bene !!!" "Grazie !!! Anche tu !!!! Mi diverto un mondo a ballare con te" "Di certo tutti staranno pensando che siamo una bellissima coppia....che ingenui !!!!" "Ah ah ah ah...si, probabilmente hai ragione" rise Alex, in cuor suo sollevata che anche lui la buttasse sul ridere. Non avrebbe saputo che fare se Charlie avesse avuto seriamente intenzioni di quel genere "E c'è qualcuno che deve pensarla allo stesso modo...." mormorò il ragazzo. "Eh?" fece lei, guardandolo disorientata "Guarda lì....."disse il ragazzo indicandole un punto alle sue spalle; lei si voltò e.....

 

Draco stava ribollendo di rabbia, pure la storia del ballo, adesso....Dio, quando avrebbe volentieri preso a pugni la faccia sorridente di quel Weasley !!! Che aveva poi da sorridere così come un ebete ??? Beh, in effetti stava ballando con lei, quindi aveva tutti i motivi di sorridere a quel modo...."Accidenti !!!!!" esclamò, incurante del fatto che gli altri potessero sentirlo. Pansy sussultò "Draco, tutto ok? Senti, perchè non andiamo anche noi a ballare ????" domandò in tono mieloso "No !!!" sbottò lui, voltandosi dall'altra parte per non doverla gurdare...peccato che così doveva sorbirsi la visione di Alex che volteggiava abbracciata a Weasley....ehi, ma cosa....Weasley lo fissava e sussurrava qualcosa alla ragazza che...o cavolo....si era voltata anche lei a fissarlo !!!! L'aveva beccato in fragrante !!! "Dannazione !!!!" pensò, distogliendo lo sguardo e alzandosi. Pansy lo fissò "Draco?...." "E va bene, balliamo !!!" disse brusco. La ragazza si illuminò e balzò in piedi. Lui le afferrò un polso, la trascinò in mezzo alle altre coppie e iniziò a girare, lanciando occhiate frequenti alla coppia che stava dall'altro lato della sala. Forse anche lei si sarebbe seccata nel vederlo con...no, stava ridendo con Weasley...e ora tornavano al tavolo....ridevano....non lo aveva nemmeno notato, che lui stava ballando con Pansy....accidenti !!!!

 

Il ballò finì in un applauso generale, e le Sorelle Stravagarie attaccarono subito un altro pezzo, stavolta lento. Alex e Charlie si fissarono ridendo, e si avviarno verso il loro tavolo. Hermione vi era appena tornata, e anche Harry e Ginny si stavano avvicinando; Alex li fissò sorridendo "Divertiti???" "Tantissimo  !!!!" rispose Harry in tono sincero, che la lasciò piacevolmente stupita. Ma allora, forse, sotto sotto...Ginny pareva non volersi esprimere, sorrideva e basta, mentre Hermione aveva ancora un'aria cupa "Dio Hermione, hai ballato con quell'espressione ??? Justin dev'essere spaventato a morte...." commentò, mentre Harry scoppiava a ridere "Andiamo, ora tocca a me ballare con la mia migliore amica; su Hermione !!!". Senza ascoltare le sue proteste, la trascinò in pista, e Charlie si rivolse a Ginny "E io vorrei ballare con la mia sorellina. Posso ???". La ragazzina sorrise "Sciocco !!! C'è bisogno di chiederlo ????" e si allontanò con lui. Alex si sedette al tavolo e si guardò attorno. Ron aveva visto Hermione e Harry e stava cercando di raggiungerli, ma era stato intercettato da Lavanda Brown, che con un sorriso smielato lo aveva costrerro a ballare "Questa poi...non sapevo che pure a Lavanda piacesse Ron !!!!" pensò la ragazza "Sembra che dall'ultima estate abbia fatto strage di cuori...." "Ehi Alex !!!!" fece una voce alla sua sinistra "Bill !!! Ma quando sei arrivato ???" esclamò la ragazza, fissando il maggiore dei fratelli Weasley che stava in piedi di fianco alla sua sedia "Appena adesso. Avevo alcune faccende da sbrigare, ma ora sono libero per tutta la sera !!!! Allora, com'è la festa ????". Alex sorrise "Bella, davvero divertente...oh, Bill, cosa ti è successo ???" esclamò poi preoccupata, notando una vistosa fasciatura sul braccio sinistro del ragazzo, all'altezza del gomito; il ragazzo sussultò, seguì la sua occhiata e capì a cosa si riferiva "Ah....stavamo facendo un po' di esercizio fisico con Charlie e sono caduto, non ti preoccupare !!!". Sapeva fin troppo di scusa, e il tono non era per nulla convincente...ma con un sospirò, Alex lasciò perdere, e fece per dire qualcos'altro quando la voce di Angelina la distrasse "Alex ciao !!! Hai visto che festa ??? Cavolo, è la più bella cui abbia mai partecipato....senti, auguri, potevi anche dircelo che era il tuo compleanno !!!!". Dietro la cacciatrice si era profilata anche la figura di Alicia, sorridente, ed Alex si alzò per abbracciarle "Grazie ragazze !!! Ma dove sono i vostri cavalieri ???". Angelina sorrise, mentre gli occhi di Alicia ebbero un lampo "Oh, Fred è circondato e io ho deciso di dargli un po' di tempo per soddisfare la sua parte di ammiratrici....circa cinque minuti, poi me lo riprendo !!!" spiegò ridendo Angelina,e Alex si unì alla risata, lanciando però un'occhiata comprensiva a Alicia, che pareva triste. Bill si intromise in tono sorpreso "No, scusa un attimo, vuoi dire che quello scemo di mio fratello si è beccato questo schianto come dama ?????" chiese indicando Angelina con occhi sgranati. La ragazza arrossì per il complimento mentre Alex annuiva "Già, e per la seconda volta di seguito !!!  Era sua dama anche al ballo del Ceppo !!!!". Il ragazzo scosse il capo "Incredibile...mai avrei creduto che Fred fosse così fortunato.....beh, visto che in questo momento è perso a fare lo scemo con le altre trascurando questo splendore che ha accanto, posso approfittarne per rapirgliela per un ballo ??? Cosa ne dici ???". Angelina sbarrò gli occhi; non le pareva possibile che una leggenda di Hogwarts come il mitico Bill Weasley la stesse invitando a ballare "Allora ?" "Ce...certo...io..." "Benone !!!" il ragazzo le offrì galantemente il braccio e la condusse al centro della sala, iniziando a conversare "Tu fai la cacciatrice nel Grifondoro, vero ???". Alex e Alicia guardarono i due svanire con aria divertita, poi davanti a loro si presentò un'altra figura con l'inconfodibile marchio Weasley - capelli rossi - George per l'appunto. Il ragazzo sorrise alle due compagne di squadra, non notando il respiro trattenuto di Alicia "Vi state divertendo ??? Vedo che Bill ha approfittato della pausa di Fred e Angelina....che furbastro di fratello...beh....fa bene, questo è un ballo, bisogna divertirsi !!! Alex, balli con me ???". Alicia sospirò delusa. Aveva sperato che l'invito arrivasse a lei, ma il suo capitano l'aveva battuta....ma Alex scosse il capo "Mi spiace, ma devo andare da Harry...gli ho promesso questo ballo prima...magari dopo, eh George ??? Intanto balla con Alicia, ok ??? Ci vediamo !!!!" esclamò, scomparendo il più velocemente possibile in mezzo alla folla. I due giovani la fissarono allibiti, poi si lanciarono un'occhiata timida, e George porse la mano a Alicia "Vuoi....?" "Sì....".

 

Alex attraversò quasi tutta la sala nel tentativo di scomparire alla vista dei due, e incontrò Harry "Che hai combinato per avere quell'espressione così soddisfatta???" le chiese curioso. Alex sorrise radiosa "Ho appena fatto la mia buona azione quotidiana: ho contribuito alle relazioni interpersonali tra maghi....in modo mooolto efficace !!!!" "Eh???" "Lascia stare...piuttosto, andiamo a ballare ??? Sto iniziando a appassionarmi davvero a questo ballo !!!!". I suoi occhi si spostarono su Hermione e Ron, che ballavano con espressione imbarazzatissima e volti rossi rossi "Come ci sei riuscito ???" chiese ammirata girandosi verso Harry. Il ragazzo fece un sorriso furbo "Li ho solo spinti letteralmente l'uno nelle braccia dell'altra e ho detto che ero stufo di girare per la sala di fianco a uno di loro con l'altro che mi inseguiva, e che risolvessero i loro problemi una volta per tutte !!!!" "Diretto e semplice, mio capitano...i miei complimenti !!!" "Grazie....anche se il capitano tecnicamente sei tu....ora andiamo???" "Certo !!!!". Harry le porse il braccio e la ragazza si fece condurre sorridendo al centro della sala.

 

SCUSATE SCUSATE SCUSATE PER QUESTO MOSTRUOSO E IMPERDONABILE RITARDO, MA DAVVERONON HO AVUTO NEMMENO IL TEMPO PER RESPIRARE IN QUESTI GIORNI !!!!!!!!!!!! Prima l'università e gli esami, poi altri vari problemi....comunque ecco a voi il capitolo numero 13, la storia si incasina sempre di più e l'autrice fra un po' non sa più come venirne fuori.....

 

Sweetchiara: Wow, ho preso un O.... mai avrei sperato tanto ^^ !!!!!!!!!!! L'assistente qui è stato obbligato a rimanere con la minaccia di interirgli ogni possibile, presente e futura lettura di fumetti....e siccome è un otaku inguaribile come la sua padrona, ha dovuto cedere....eh eh eh....

 

Roby-chan: Eh, Draco non è molto ben visto in questo periodo....poveretto, e si che di problemi ne ha già abbastanza di suo.....E di chi è la colpa ??? NdJun Jun, smettila di fare il saccente e continua a cucinare !!!!! Ho seguito il tuo consiglio, la mia camera ha cambiato colore tre volte negli ultimi due giorni a seconda del mio umore....ora l'ho messo in cucina....

 

BloodKiss: Grazie per i complimenti eper l'analisi molto accurata della situazione. Hai centrato parecchi punti focali che interessano anche me....nel senso che NON HO ANCORA DECISO COME SVILUPPARLI !!!!!!!!!!! Eh eh eh....vi lascerò nel dubbio ancora a lungo.....

 

Marcycas: Mi spiace di averci messo tanto....cmq non preoccuparti, che a prendere Draco a schiaffi ci pensano Ginny e Alex....eh eh eh....

 

bene, e con questo ho concluso....alla prossima !!!!!!!!!

 

 

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Capitolo 14
*** Capitolo 14: Disastro ***


Capitolo 14: Disastro

Capitolo 14: Disastro

 

Da allora, le cose erano tornate esattamente com'erano state prima dell'arrivo di Alex; durante le lezioni, in sala grande, ogni qualvolta si incontravano nei corridoi, Draco aveva ricominciato a stuzzicare fino all'esasperazione Harry, Ron e gli altri; e i due ragazzi, visto l'evidente stato di depressione di Alex, non si erano fatti pregare nel ricominciare la loro vecchia battaglia contro il rivale di sempre, che era anzi aumentata di intensità ora che era supportata da un motivo valido, la rabbia; anche Hermione e Ginny erano tornate vittima delle battute e dei dispetti del ragazzo e degli altri Serpeverde, che ovviamente avevano seguito in massa il loro capo. Hermione veniva salutata con un "Ciao mezzosangue !!!!" ogni volta che incrociava uno degli appartenenti alla casata verde degli ultimi anni, mentre Ginny era indicata e derisa come "La povera babbanofila deficiente che non può fare altro che stare in coda a quegli straccioni dei fratelli e raccoglierne le briciole, se sono così scemi da lasciarne cadere visto che sono così straccioni !!!!!!". Ma nessuna delle due reagiva, primo perchè sapevano benissimo che sarebbe stato inutile e che non avrebbe fatto che dar fuoco alle polveri più di quanto già non fosse; il difficile era far ragionare allo stesso modo Harry e Ron, che appena sentivano uno di quei commenti scattavano contro il responsabile reale o presunto, senza distinzioni e con una furia cieca negli occhi. D'altra parte, non se la sentivano di biasimare nemmeno i due ragazzi, poichè sapevano benissimo che il loro comportamento eccessivo era una reazione alla situazione in cui si trovava Alex: erano così dispiaciuti e preoccupati per la loro amica e non avrebbero mai permesso che anche una di loro due sofrisse allo stesso modo. Secondo, e questo valeva soprattutto per Ginny, sapevano benissimo che quella situazione era solo una facciata e, se c'era qualcuno che soffriva ancor più di Alex era, per quanto incredibile, Malfoy. Ginny, che era stata la prima a saltargli addosso per ciò che aveva fatto alla sua amica, e anche quella che aveva avuto la reazione più violenta, ora provava uno strano miscuglio di sentimenti tra i quali, ogni tanto, si affacciava anche un timido accenno di pietà e dispiacere per il Serpeverde. Era assurdo, lo sapeva bene, ma era una cosa talmente spontanea che non aveva potuto far altro che accettarla come naturale; al dire il vero, non ci aveva nemmeno pensato, ne aveva preso atto e basta. E, quel che era ancor più paradossale, aveva capito ciò che provava guardando ciò che si nascondeva nelle profondità degli occhi di Alex, che nonostante l'espressione ferita mostravano, ancora e nonostante tutto, preoccupazione per il ragazzo; Ginny non ne aveva parlato, l'aveva solo constatato, un po' sorpresa ma comunque non scioccata, e si era trovata a provare lo stesso. Quindi, quando lui la stuzzicava, aveva iniziato ad alzare le spalle e starsene buona senza dire una parola, lasciando che le parole le scivolassero addosso senza scalfirla finchè lui e i suoi seguaci non si stufavano e se ne andavano. All'inizio aveva provato anche a fissarlo negli occhi direttamente, senza dire una parola ma solo guardandolo; ma aveva capito che la cosa lo metteva profondamente in agitazione, probabilmente perchè Alex era solita fissarlo in quel modo diretto e senza riserve e perchè i loro occhi avevano colori simili, e aveva smesso. All'inizio aveva riso di se stessa, rendendosi conto di aver agito pensando al benessere del ragazzo che la tormentava; eppure era così naturale anche quello....ora iniziava a capire perchè Alex avesse accettato di stargli affianco all'inizio. Era così semplice, lasciandosi alle spalle nomi e pregiudizi e pensando solo a ciò di cui ha bisogno l'altra persona....peccato fosse finita così tra loro.....ma era davvero finita ??? Non era proprio per evitarlo che stava correndo a perdifiato verso la sala dei Grifondoro per parlare con Alex e raccontarle ciò che era successo ??? Per chiederle di fare un tentativo ???? Ripensò a ciò che era successo pochi minuti prima in biblioteca.....

(ATTENZIONE: tutto questo è avvenuto di pomeriggio, all'incirca verso le cinque, e si tratta dei pensieri di Ginny. Ciò che viene subito dopo, è descritto come se non si conoscesse ciò di cui Ginny vuole parlare ad Alex, poichè è visto dal punto di vista degli altri, Harry, Ron, Hermione e chiunque sia nella sala comune, che vedono solo le due ragazze parlare animatamente; anche il seguito è descritto da questo punto di vista. So che sembra leggermente assurdo, ma a me piaceva così e ho deciso di lasciarlo. Non saprete subito cosa ha visto Ginny e l'ha spinta ad andare a parlare con Alex, lo racconterò dopo....fra poco comunque. Spero vi piaccia, io mi sto incasinando un mondo a scrivere sta parte, non capisco quasi più che cosa pensano i miei personaggi....che non sono miei, a parte Alex, comunque....)

 

ALL'INCIRCA UN QUARTO D'ORA DOPO:

 

Sala grifondoro (dallo scorso capitolo sono passate due settimane); la scuola dimenticò presto dimenticato l'euforia di Halloween e si ributtatò nell'atmosfera seriosa di preparazione agli esami. A un tavolo Alex, Harry, Ron ed Hermione studiavano trasfigurazione; il silenzio tra di loro era carico di concentrazione, e nemmeno l'entrata di una figuretta dalla divisa nera svolazzante e i lucidi capelli rossi riuscì a dissipare quell'atmosfera; ma le cose erano destinate a cambiare. Ginny, con aria guardinga e preoccupata, ignorò le occhiate curiose del resto della sala, visto che agli studenti del quarto anno era stato detto di rimanere in biblioteca a studiare quel pomeriggio, essendo saltata la lezione di erbologia, e si chinò a sussurrare qualcosa all'orecchio di Alex. La ragazza più grande si raddrizzò di scatto, gli occhi castani scurissimi guardinghi e socchiusi; Ginny parlava con espressione convinta, e l'amica le rivolse un'occhiata che stava quasi a chiedere cosa avrebbe dovuto fare; Ginny scosse il capo, ma la sua voce era decisa mentre diceva "E' la decima volta che succede in due settimane, Alex.  Me ne sono accorta solo oggi, ma è così. E tu non puoi ignorarlo". L'altra ragazza la fulminò con gli occhi "Perchè no???? Mi pare ci siamo detti tutto ciò che c'era da dirsi....se è uno stupido idiota deficiente e non dico cos'altro non è colpa mia !!!!"; anche gli occhi di Ginny lampeggiarono "Alex, sai benissimo che non pensi questo !!! Non mentirmi...e non mentire a te stessa !!!!!!!!". Le due rosse si fissarono, mentre gli occhi scuri di entrambe mandavano scintille; ignare del mondo intorno a loro, e soprattutto dei tre ragazzi accanto che le fissavano sbalordite, le due si sfidavano in un gioco di sguardi volto a scoprire chi avrebbe avuto più forza di volontà e chi invece si sarebbe arresa; Alex fece una smorfia, poi chiese con voce profonda "Perchè lo difendi, Ginny? Perchè senti il bisogno di dirmi queste cose ??? Perchè non lo lasci semplicemente la dove è voluto andare ???". La ragazzina si passò una mano tra i capelli rossi, mentre i suoi occhi brillavano, quasi stesse riflettendo seriamente sulla domanda "Volevo farlo Alex....in un primo momento non desideravo altro. Ma so vedere; vedo come si comporta, e vedo cosa c'è dietro di questo. E ciò che vedo non mi piace per nulla....e non piacerebbe nemmeno a te, se ti sforzassi di guardare" "Chissà perchè non lo faccio !!!!" commentò in tono esasperato Alex, gli occhi scuri brucianti, ma Ginny non si arrese "Non lo fai perchè sei testarda !!! Esattamente come lui !!!! Siete duri come rocce entrambi, e se andiamo avanti così vi sfinirete senza concludere nulla !!!! Ti chiedo solo di provare....una volta sola. Dammi ascolto, fallo per me se credi, ma fallo !!!!" "E perchè dovrei essere io a fare il primo passo ??? Perchè lo chiedi solo a me ???" Alex proprio non voleva mollare...ma Ginny non si lasciò abbattere "Perchè ritenevo che tra i due tu fossi quella con un po' più di senno...ma vedo che mi sbagliavo !!!! E poi, chi ti dice che non l'abbia chiesto anche a lui ????" lanciò la sfida con aria sicura di sè e si voltò, allontanandosi decisa; Alex rimase a guardarle la schiena, riflettendo forsennatamente "Figurati se l'ha chiesto anche a lui....se ha anche solo provato a parlargli....dopo quello che gli ha urlato contro...." nella sua mente si delineò l'immagine di Ginny che urlava con tutto il fiato che aveva nei polmoni...era così diversa dalla timida e fragile Ginny del primo giorno di scuola....e, in un flash, si rese conto di cosa questa Ginny sarebbe stata davvero capace di fare...e di cosa aveva fatto...."OH MIO DIO !!!! GLIEL'HA DETTO SUL SERIO !!!!" esclamò, facendo sussultare per l'ennesima volta Harry, Ron ed Hermione che la stavano fissando allibiti e preoccupati; Ron si schiarì la voce, cercando di attirare la sua attenzione, poi quando lei non gli badò provò a chiamarla "Ehm...A...Alex?". La ragazza gli piantò addosso due occhi brucianti con tale velocità che per poco non si rovesciò sulla sedia "Po...possiamo sapere che....succede? Ginny pareva...infuriata...." riuscì a balbettare reggendosi disperatamente al tavolo. Alex continuò a fissarlo per qualche secondo così intensamente che Ron iniziò a sudare freddo, poi le labbra di lei si aprirono "Ginny....accidenti !!!!" e Alex si alzò di scatto, mandando la sedia a fracassarsi a terra con un frastuono incredibile; Hermione saltò sulla sua, di sedia, e Harry si chinò per raccogliere quella caduta, mentre tutti gli altri occupanti della sala li fissavano, alcuni accigliati per la confusione, altri molto curiosi "Ehm...Alex, ci dici che succede per favore ????" tentò senza troppe speranze, rimettendo a posto la sedia. La ragazza non lo fissò, guardava nel vuoto con una intensità tale da far credere che stesse facendo una maledizione a qualcuno, poi in un soffio disse "Mi spiace. Devo andare", si voltò e si allontanò di corsa. Harry si voltò allibitò a guardare Hermione e Ron, sui cui volti era riflesso lo stesso sbigottimento "Ma cosa sta succedendo ????"  chiese la ragazza, e gli altri due scossero il capo. Non ne avevano proprio idea....

 

Dalla scena precedente sono passate circa tre ore, e la scuola è nella Sala Grande per la cena; mancano però all'appello alcune persone; Ginny, ad esempio, e Alex, che sono sparite da tre ore, per l'appunto, e che nessuno sa dove si trovino. E anche qualcun'altro, ma per ora sorvoliamo. Tornando alle due ragazze, Harry, Hermione e Ron le hanno cercate ovunque, senza risultati, e ora sono seduti alla tavola di Grifondoro, nella vana attesa che le amiche li raggiungano. Non sanno che Alex si trova da tutt'altra parte del castello, e precisamente davanti alla finestra del piano terra che si trova proprio davanti all'ingresso della sala comune dei Serpeverde. I suoi occhi sono fissi sul vento che, impetuoso, sta spazzando i rami degli alberi, strappandovi via le foglie ormai gialle e rosse; la pioggia cade a scrosci, e i tuoi accompagnano l'ululare del vento creando un'atmosfera spettrale; le torce del corridoio poco possono fare per fugare quell'oscurità, e la ragazza, vestita con la sua divisa nera e il mantello sulle spalle, quasi non si vede in quella cornice; ma la luce dei fulmini che ogni tanto entra dalla finestra la illumina brevemente, facendo apparire i suoi capelli ramati come fuoco vivo; è immobile, sta come aspettando qualcosa....o qualcuno; la mano è appoggiata al vetro e l'espressione tanto concentrata che nemmeno sente i lievi passi che all'improvviso risuonano alla sua sinistra, vicino a lei....o forse li sente e li ignora, perchè sa a chi appartengono. Finchè una voce sarcastica non la richiama, e lei si volta lentamente, preparandosi ad affrontare l'ennesima battaglia.....

 

Draco Malfoy stava camminando lentamente e senza meta lungo i corridoi della scuola; aveva passato il pomeriggio in bibioteca e si sentiva relativamente stanco, e soprattutto non aveva fame; aveva evitato quindi di andare insieme agli altri nella sala comune, cosa che gli aveva anche permesso di togliersi di torno quei due bestioni di Tiger e Goyle che pensavano solo con lo stomaco; più difficile era stato liberarsi di Pansy Parkinson, che da quando lui aveva litigato con Alex era diventata ancor più appiccicosa, al punto che ormai solo vederla lo faceva quasi vomitare. Comunque finalmente era solo....l'unico punto negativo era che così lo assalivano pensieri indesiderati, del tipo non è venuta in biblioteca neanche oggi....scuotendo il capo con veemenza, il ragazzo cercò di svegliarsi e rabbrividì "Cavoli se fa freddo....credo che me ne andrò in sala comune..." pensò, rendendosi poi conto che era proprio davanti alla scala che vi ci avrebbe condotto in meno di cinque minuti; scese, svoltò a destra nel corridoio sottostante e si incamminò verso l'altro lato del corridoio, dove era situata la sua sala comune.

Era circa a metà quando distinse la figura scura ferma davanti alla finestra; i suoi occhi si strinsero a fessure, poichè non gli pareva familiare, e in quella zona avrebbero dovuto esserci solo Serpeverde. Inoltre, nonostante il rumore dei suoi passi fosse chiaramente udibile nel corridoio deserto, la figura non si era voltata a guardarlo.Strano....decisamente strano.....all'improvviso un fulmine illuminò brevemente con la sua luce la finestra e il corridoio, e Draco ebbe la fugace impressione di vedere un manto di fuoco aleggiare sulla testa della figura....un fuoco rosso e vivo.....e finalmente capì di chi si trattava. Si fermò di scatto a bocca aperta a fissarla, mentre lei rimaneva ancora ferma immobile a guardare fuori, quasi in attesa. Un altro fulmine le illuminò il volto....Alex....così serena e tranquilla, tanto da apparire eterea in quella cornice tempestosa....come un punto fermo a cui ancorarsi quando tutto il resto sfuggiva tra le dita....un punto fermo che lui aveva lasciato.....cercando di riprendere coraggio, piegò la bocca in un sorrisetto sprezzante ed esclamò, in tono beffardo "Ammiri il buio, Lance????". La ragazza si voltò lentamente a fissarlo, mentre la luce dell'ennesimo lampo l'avvolgeva, mostrando il bagliore dei suoi occhi scuri, tanto che gli ci volle tutto il suo autocontrollo per non sussultare "O....aspettavi me ???" continuò, ma il tono non sembrò abbastanza convincente nemmeno a lui. Con sua sorpresa, la ragazza annuì "Volevo parlati....o meglio, volevo sentire cos'hai da dirmi". La bocca di Draco si piegò, quasi tremante, in una smorfia "E cosa ti fa pensare che io ti voglia parlare ????" "Il modo in cui mi hai fissato oggi" replicò lei in tono quasi surreale da quanto era tranquillo.

 

FLASHBACK

 

Erano giorni che non frequentava la biblioteca, poichè voleva assolutamente evitare seccature, ma per svolgere quel compito di pozioni aveva proprio bisogno di quel trattato.....quindi, sospirando rumorosamente e più volte, Alex si era avviata di malavoglia verso l'enorme stanza ripiena di libri; era sola, poichè Ginny doveva essere a lezione di erbologia ed Hermione stava in sala comune con Harry e Ron intenta nelll'imparare l'incantesimo confundus. Anche i corridoi parevano deserti mentre li percorreva, non aveva trovato nessuno a cui aggrapparsi o a cui chiedere compagnia; Bill e Charlie erano spariti, Roger, che sempre più spesso in quei giorni le capitava davanti e la salutava pieno d'energia e speranze, era sul campo da quiddich, Calì e Lavanda, che non erano propriamente sue amiche ma con cui andava d'accordo erano in camera loro a leggere una stupida rivista babbana su un gruppo rock del momento, Dean e Seamus stavano studiando in sala comune, i gemelli erano del tutto presi dai loro esperimenti....insomma, tutti l'avevano abbandonata, pur sapendo benissimo che non aveva alcuna voglia di andarci da sola, quegli egoisti !!!!!!!! Scuotendo la testa, si diede della sciocca; mica potevano abbandonare tutto ogni volta che lei schioccava le dita, no ? E non era proprio il caso di fare tanto i capricci per una cosa del genere....anche se......la porta della biblioteca le apparve davanti, e la ragazza chiuse gli occhi, la mano ferma sulla maniglia, respirando a fondo e cercando di farsi forza e di entrare prima di cambiare idea. Lo sapeva, lo sapeva benissimo che lui era lì. C'era stato tutti i giorni, da quando avevano litigato, assiduamente, quasi ossessionato dal dover dimostrare che lei non contava davvero nulla per lui; appena la biblioteca era accessibile, lui vi andava, e rimaneva lì fino a sera se non c'erano lezioni. Alex invece aveva smesso completamente di andarvi, relegandosi nella sua sala comune e facendo di tutto per evitare situazioni spiacevoli....e cioè per evitare d'incontrarlo. E invece...ora era lì...."E che diamine...mica è suo territorio escusivo !!!! E' una biblioteca, non un campo di guerra, dannazione !!!!" sussurrò determinata, spingendo il pesante battente e varcando la soglia. Evitò volutamente di guardarsi attorno, ma focalizzò lo sguardo su Madama Pince e si diresse da lei per chiederle il libro che le serviva; la donnina dall'aria arcigna la squadrò un attimo con aria indagatrice, riconoscendola, poi le passò il pesante volume; Alex lo prese, ringraziando sommessamente, se lo cacciò sotto il braccio e si diresse verso la porta, sempre senza guardare altro che davanti a sè. Ginny era su uno dei tavoli dritto davanti a lei e le fece un cenno, cui la ragazza rispose con un breve sorriso; raggiunse l'uscita e, senza esitare un attimo, la varcò; quando il pesante battente le si chiuse alle spalle con un sordo clangore, la ragazza vi si appoggiò contro e chiuse gli occchi respirando affannosamente; ce l'aveva fatta....l'aveva evitato...eppure...quello che la faceva ansimare a quel modo non era l'ansia...ma il fatto che aveva SENTITO....per tutto il tempo in cui era stata li dentro.....uno sguardo fisso su di sè....uno sguardo così intenso e quasi...affamato....da farle accapponare la pelle; non sapeva come aveva fatto a non girarsi per non incontrare quegli occhi azzurri e gelidi....glaciali....per non guardare negli occhi....lui.....

 

 

Il ragazzo sussultò; allora se n'era accorta....si era accorta delle sue occhiate silenziose e furtive, ma estremamente intense....quelle occhiate che, nonostante tutto, non aveva potuto fare a meno di rivolgerle....però non aveva reagito....non si era nemmeno voltata a guardarlo...non aveva più incrociato i suoi occhi, come invece stava facendo in quel momento.....e solo adesso si rendeva conto di quanto questo gli fosse mancato.....Alex riaprì bocca, sempre con lo stesso tono controllato e quasi privo d'emozione "Ginny mi ha detto che vai quasi tutti i giorni in biblioteca, fissi il tavolo dove studiavamo, alzi gli occhi ogni volta che entra qualcuno....come oggi. Mi ha anche detto che, dopo che sono uscita, la tua espressione si è fatta tale che anche i tuoi amici hanno trovato una scusa per defilarsi, tanto facevi paura. Sinceramente volevo ignorare la cosa, ma lei ha insistito...e ho capito che ti devo parlare; cioè, che ti devo ascoltare, devo sentire quello che hai da dire. Non per te, ma per me, per mettere in pace la mia coscienza. Poi sarà finita". Draco sobbalzò, fissandola spaventato; ma non c'era traccia di sorriso o comprensione negli occhi di lei "Fi....finita? Che...che vuoi dire ???". Lo sguardo di Alex si fece obliquo "Quello che ho detto. Tu hai dichiarato guerra ai miei amici; questo per me vuol dire che noi siamo nemici". Il suo tentativo di sogghignare gli parve patetico, ma comunque Draco continuò "Amici ??? Intendi Potter e compagnia ???? Credevo di essere anche io tuo amico...." la stuzzicò, odiandosi interiormente per quello che stava facendo. Ma lo sguardo di Alex non vacillò, rimanendo fisso nel suo "Lo credevo anch'io....ma tu hai avuto paura di crederlo...o piuttosto di accettarlo". Malfoy strinse le labbra, poi di scatto l'afferrò per il colletto della divisa e l'avvicinò a sè, sollevandola leggermente da terra, finchè i loro volti non furono a pochi centimetri di distanza "Stammi bene a sentire, Lance !!!!!" sibilò con volto rosso dall'ira "Io non mi abbasserò mai al punto di essere amico di una...una come te....credo che tu ti sia illusa....". Alex non tentò affatto di liberarsi, ma rimase passiva nella sua stretta, sollevata da terra, gli occhi scuri fissi in quelli di ghiaccio di lui "Io non mi sono illusa....per il semplice fatto che non io ti ho mai chiesto nulla , Malfoy. Sei stato tu ad avvicinarti a me....tu a rivolgemi la parola....ed è proprio questo a farti paura, Malfoy !!!!" pronunciò il suo cognome in tono duro, tanto duro che lui allentò inconsciamente la presa sul colletto di lei, senza lasciarla del tutto ma comunque facendole toccare terra, sconvolto. Erano mesi che non lo chiamava per cognome....ma stavolta l'aveva fatto, e ci aveva messo dentro tutta la sua cattiveria.....Alex non gli staccò gli occhi di dosso, senza alcuna pietà nello guardo, e con una mossa improvvisa si liberò della sua presa, mentre una scintilla di rabbia si accendeva nelle profondità dei suoi occhi "Credevo ci fosse una speranza anche per te....ma mi sbagliavo. Sei troppo preso dall'essere un Malfoy degno di questo nome per essere te stesso.....Draco ha provato a emergere e tu l'hai ricacciato indietro terrorizzato.....e ora trovi comodo dare a me la colpa di tutto. Beh, ti dirò la verità: hai fatto tutto da solo....sei solo un codardo....oh, lo so cosa stai per dire....'dirò tutto a mio padre'.....la tua minaccia preferita vero ???? Hai troppa paura per vedertela da solo coi tuoi nemici.....mi fai schifo !!!! Vallo pure a dire a tuo padre, me la vedrò anche con lui, gli dirò senza problemi ciò che penso di suo figlio......ricorda Malfoy, ti sei fatto una nemica pericolosa....conta pure che io sia invisibile, se mi incontri, perchè per me tu non esisti.....sei solo un'ombra, un'ombra al servizio di tuo padre....ma ti avverto: continua a infastidire Harry, Ron, Hermione e Ginny e te la vedrai con me. Io non perdono chi fa del male ai miei amici". Un fulmine, l'ennesimo, rischiarò il  corridoio proprio in quell'istante, permettendogli di vedere l'espressione seria, determinata e tremendamente sofferente della ragazza; da qualche parte nei recessi del suo animo Draco sentì qualcosa che lo spingeva ad andarle incotro e abbracciarla, forse per consolarla, forse per fermare le sue parole, renderle vane, vuote. O forse, semplicemente, per chiederle scusa. Un Malfoy non si scusa mai, era la prima regola della sua famiglia; eppure in quel momento gli pareva solo una sciocchezza colossale....ma il suo tentennamento gli fu fatale; senza dargli tempo di vedere se qualche lacrima traditrice le stesse invadendo lo sguardo limpido e puro, Alex all'improvviso si girò e prese a correre il più lontano possibile da lui e dalla sala dei Serpeverde, lungo il corridoio per cui era arrivata; la sensazione che lui ebbe fu come di un vento leggero che si allontanava. Un vento di speranza che lui aveva rudemente cacciato....sperando solo di non pentirsene. Ma, mentre fissava attonito prima il vuoto davanti a sè, poi la schiena di lei, quando finalmente si decise ad alzare lo sguardo appena in tempo per vederla sparire nel corridoio laterale, si rese vagamente conto che iniziava già a pentirsene, stando a quanto diceva il suo cuore tremendamente in subbuglio. Quelle parole....pur non volendo farsi coinvolgere, aveva sentito come uno strappo dentro di sè....uno strappo doloroso.....e il bello era che non sapeva nemmeno perchè, se non per il fatto che lei non lo aveva mai trattato così....prima....già, prima di....prima che lui....quindi era normale no? E allora perchè faceva così male ???? Avrebbe voluto ridere, sprezzante, della presunzione della ragazza che pensava di contare per lui a tal punto, anzi che pensava di contare qualcosa per lui....avrebbe davvero voluto ridere....ma allora perchè si trovava ad urlare, in lacrime, nel corridoio buio e deserto, parole che nemmeno sentiva sue ???? "Ma chi ti credi di essere, io non ho alcun bisogno di ....TE.....NON HO ALCUN BISOGNO DI AMICI !!!!!!!!!!". Era vero. Non ne aveva mai avuti; era forse per questo che sentiva a tal punto la mancanza dell'unica che si fosse dimostrata tale in tutta la sua vita ???? "Io credevo in Draco....ma tu non permetti a te stesso di essere Draco....sei e sarai per sempre un Malfoy. E io non posso essere di alcun aiuto a un Malfoy" sussurrò, impietosa, la voce di lei nella sua mente. Il ragazzo si tappò le orecchie con le mani in gesto disperato, per non doverla sentire "Basta, basta, BASTA !!!!! STAI ZITTA !!!!!!!!!" urlò ancora, ma la voce continuava a rimbombargli nel capo. In preda al panico e alla confusione, il ragazzo scappò dalla parte opposta rispetto a quella presa da lei; urlò la parola d'ordine, non ascoltò nemmeno le lamentele al riguardo della statua di marmo, che borbottò che tutti avvrebbero potuto udirlo, soprattutto quegli sporchi mezzosangue e babbanofili che appestavano la scuola, posta alla guardia dell'ingresso della sala comune dei Serpeverde e si catapultò all'interno non appena il varco creatosi fu sufficiente a farlo passare; non badò nemmeno alle facce stupite dei suoi compagni che erano seduti nella sala quando lo videro passare in quello stato, ma corse fino alla sua camera, spalancò la porta con un calcio, la richiuse allo stesso modo e si gettò sul letto, ansimando e stringendo tra le dita contratte le coperte e le lenzuola, sulle quali aveva affondato il volto cercando un contatto rinfrescante che lo aiutasse a calmarsi; il respiro affannoso si distese dopo qualche minuto, divenendo lungo e profondo. Ma i pensieri non scomparvero con esso, e il volto di Alex gli si impose nella mente e rifiutò di farsi scacciare, continuando a fissarlo con gli occhi scuri accusatori....o forse era lui che non aveva semplicemente abbastanza forza per scacciarlo. Sentì gli occhi che gli bruciavano. Accidenti, disse disperato a quel volto, ma che ti aspetti che faccia, eh ???? Cosa ti aspetti da me ????? Un altro volto si impresse, accando a quello della ragazza, nel suo cervello: suo padre. Il ragazzo premette ancor di più il volto nelle coperte. Già, che poteva fare? Era un Malfoy. ERA Malfoy. Non più Draco. Mai più. Mai più....il volto di Alex si fece triste, i suoi occhi da accusatori divennero delusi e iniziò lentamente a svanire. Draco la osservò andarsene con angoscia, e quando non ve ne fu più traccia sentì che l'ultimo filo di umanità che possedeva gli era stato strappato....ma non riuscì a prendersela con lei o ad odiarla per quello. Era lui, a non voler essere Draco....o forse lo voleva??? Non era possibile.....eppure sì, lo voleva, lo voleva disperatamente. Ma da quando??? Da quando nutriva un tale vergognoso desiderio??? Semplice....da quando lei era entrata nella sua vita....ma solo ora lo capiva.....poichè lo era stato per quel breve periodo, e ora che non lo era più aveva capito quanto contasse per lui....perchè, essendo Draco, poteva averla al suo fianco....però...adesso...lei se n'era andata, rivolgendogli quelle parole che avevano finito tutto....ed era stato lui a costringerla a pronunciarle. Era colpa sua....come per tutto il resto in quella storia, le sue lacrime, il suo dolore, la sua rabbia, era colpa sua. E quando capì e accettò quella verità, lacrime di rabbia lo assalirono; ma era una rabbia rivolta unicamente contro se stesso.

 

Pochi giorni dopo:

Se prima c'erano stati solo voci e commenti, diffusi ma comunque incerti, al riguardo, ora la notizia che tra Alex e Malfoy era guerra aperta divenne ufficiale. D'altra parte non c'era modo di evitare di notare che, non appena i rispettivi gruppi si incrociavano per i corridoi, la tensione saliva alle stelle ed era percepibile nell'area di un chilometro buono. Nè era possibile ignorare la rigidità che prendeva Alex ogni volta che il ragazzo si presentava nel suo orizzonte visivo, e ne percepiva la presenza alle sue spalle; diveniva fredda e rigida come una statua, mentre nei suoi occhi scuri brillava il calore prorompente del fuoco.....Malfoy dal canto suo reagiva spalancando gli occhi, deglutendo e iniziando immediatamente a prendere in giro Harry, che chissà come era sempre al fianco di Alex in quel periodo. Ma, se per caso i suoi occhi incontravano quelli scuri della ragazza, la voce gli moriva lentamente, gli insulti sparivano e la sua espressione si faceva terrorizzata; e finiva sempre per rimanere fermo a fissare la ragazza, mentre lei lo ignorava e, sussurrato un  "Harry, ragazzi....lasciate perdere, non ne vale la pena, andiamo" si allontanava, seguita dal suo gruppo che lo uccideva ogni volta con occhiate di fuoco dovute, ormai l'aveva capito, non agli insulti ma a ciò che aveva fatto a ....lei....

D'altronde, aveva fin troppo da fare, tra studio e quiddich, per cercare di trovare una soluzione a quel problema; la sq            uadra di Serpeverde aveva battutto i tassorosso, ma non in maniera ecclatante, mentre i Grifondoro, che già li avevano superati, si erano imposti sui Corvonero senza problemi, conquistando la vittoria per 290 - 70 al diciassettesimo minuto di gioco. Questo voleva dire che la loro corsa per la coppa si stava facendo sempre più difficile, e la responsabile era sempre la ragazzina dai capelli di fiamma, che era riuscita a fare di una squadra gi ottima un team compatto e invincibile, senza alcun apparente punto debole; Draco l'aveva guardata per tutta la partita contro Corvonero, incantato dal suo modo fluido e istintivo di volare, dalle sue finte, i suoi scarti all'ultimo secondo, la sua grinta. La vittoria era apparsa quasi subito come certa, e lei era talmente veloce che quattro gol erano già stati segnati prima che un giocatore di Corvonero fosse riuscito a toccare la pluffa. Anche Harry era riuscito a prendere facilmente il boccino perchè la ragazza aveva fatto una frenata e picchiata improvvisa proprio davanti al cercatore di Corvonero, spiazzandolo e liberando così il campo all'amico. Ma il fatto che lo aveva più colpito e urtato era stato, alla fine della conclusione della partita, il modo in cui Roger Davies si era avvicinato ad Alex, atterrando al suo fianco e porgendole una mano in segno di sportività. Sorridendo, la ragazza l'aveva afferrata, e lui ne aveva approffittato per tirarla a sè e salutare la folla tenendola sottobraccio. In quel momento aveva sentito di odiare quel damerino; erano giorni che tentava un'approccio con lei, lo sapeva perchè la notizia era rimbalzata per tutta Hogwarts e gli altri Serpeverde non si erano certo fatti sfuggire una simile occasione per prendere in giro la Grifondoro. Sapeva anche che Alex era sempre stata gentile e disponibile con Davies, fermandosi a chiaccherare e, ogni tanto, accettando i suoi iviti di studiare insieme....come aveva fatto con lui. Ecco, in una parola si era sentito....rimpiazzato. Finita con lui non ci aveva messo molto a tirarsi su il morale con Davies....ogni volta che pensava una cosa simile si dava del cretino, poichè sapeva benissimo che le cose non stavano affatto così, che era stato Davies a prendere l'iniziativa e lei si limitava ad essere gentile come sempre....e che, soprattutto, era stato lui ad andarsene, quindi era tutta colpa sua !!!! Però questo non aiutava a sopportare meglio la situazione, proprio per nulla !!!!!!!! Oh, accidenti, ma che gli stava prendendo ???? Perchè perdeva la maggior parte del suo tempo a fare ragionamenti di quel genere ???? E perchè alla fine di qualsiasi strada lui intraprendesse per togliersi tutta la storia dalla testa andava sempre a sbattere contro....lei???? Perchè ???? "Accidenti a te, Lance !!!! Perchè non te e sei rimasta a Durmstrang ????" sbottò un giorno, mentre fissava alterato fuori dalla finestra Alex che, nel giardino della capanna di Hagrid, rideva e scherzava con Hermione, Cho Chang e Davies. "E' davvero quello che vorresti ???" chiese una voce argentina alle sue spalle. Draco si voltò di scatto, incontrando due occhi scuri e lucenti....per un attimo credette di essere impazzito; Alex era fuori in giardino, l'aveva vista coi suoi occhi fino a un secondo prima...eppure anche la ragazza davanti a lui aveva capelli color del fuoco e occhi scuri...ma forse meno di quelli di Alex....e finalmente la riconobbe; era Ginny "Cos....? Che vuoi, Weasley ????" sbraitò, cercando di darsi un contegno e fingere di non essere stato sorpreso a dire certe cose ad alta voce e, soprattutto, a pensarle. Ginny sorrise, senza staccargli gli occhi di dosso "Davvero vorresti che se ne fosse rimasta a Durmstrang, Malfoy ??? Vorresti non averla mai conosciuta ????". Gli occhi di ghiaccio del ragazzo si dilatarono nell'udire quelle parole "Cosa ??? Ma...sei impazzita Weasley ???? Che stai dicen....mai conosciuta ???" Perchè quel concetto gli appariva tanto incredibile ??? Perchè la sola idea lo faceva rivoltare ???? Non conoscerla avrebbe significato....non essere così a terra, così distrutto...."Ma figurati !!!! Se non l'avessi mai conosciuta, ora non mi  troverei in un tale pasticcio...." esclamò, per poi mordersi la lungua; quella era un'ammissione del fatto che ancora pensava a lei, accidenti !!!! E infatti gli occhi di Ginny brillarono "Esattamente, tu sei distrutto; sei distrutto per una Grifondoro, e arrivi pure a lasciartelo sfuggire con una patetica filobabbana come me !!!!! Sei cambiato, Malfoy; sei cambiato perchè è arrivata lei a cambiarti. Davvero pensi che preferiresti che questo non fosse successo ???" Malfoy divenne paonazzo, le sue difese e pretese ormai gettate al vento, e iniziò a urlare "CERTO CHE LO PREFERIREI, SE NON FOSSE PER LEI NON STAREI QUI A SOFFRIRE COME UN CANE...." "Quindi solo perchè soffri ora preferiresti non aver vissuto nulla di ciò che è successo negli ultimi mesi, vero Malfoy ? Preferiresti aver continuano a ignorare che esisteva una Alex a questo mondo ???". Il ragazzo si immobilizzò. Ma cosa stava dicendo la piccola stupida ??? E soprattutto, perchè quelle parole lo colpivano tanto ??? Ignorare la presenza di Alex sulla terra....si rese conto che lo avrebbe fatto sentire molto vuoto. Avrebbe perduto molto. E, ancora peggio, che non gliene sarebbe importato perchè non ne sarebbe stato cosciente "Io...." tentò di dire, evitando apposta di guardare negli occhi la ragazzina davanti a lui; Ginny sorrise "Lo sapevo...." si limitò a commentare, voltandosi e andandosene. I suoi passi risuonarono nel corridoio, ma Draco quasi non vi badò. Il suo cervello stava ruotando a velocità folle attorno a un unico punto "Io non vorrei davvero non averla mai conosciuta, nonostante tutto ciò che è successo....sono contento che lei sia qui, anche se non stiamo più insieme come all'inizio, anche se non è più mia amica....sono felice solo perchè esiste". Un mondo senza Alex....era una prospettiva troppo buia e terribile da immaginare, si disse, guardando la ragazza ridere e scherzare fuori dalla finestra. "Non sapevo che esistessi...ma ora che lo so, non credo sopporterei di vivere in un mondo che non comprenda anche te....anche se dovessi odiarmi a vita...." . Parole, pensieri non degni di un Malfoy; eppure veri e sinceri per Draco, mentre i suoi occhi azzurri non perdevano un movimento della ninfa dai capelli infuocati che rideva per il giardino, ignara del suo sguardo adorante e incollerito nel notare Davies che le passava un braccio attorno alla vita e l'attirava a sè. Alex spalancò gli occhi e si ritrasse, e con un sospiro di sollievo il ragazzo vide Potter avvicinarsi e difendere l'amica dalle mire espansive del Corvonero. Strano, era la prima volta che approvava ciò che faceva Potter....ma doveva ammettere che, se avesse preso a pugni quel damerino, l'avrebbe addirittura aiutato.....

 

"Ginny, perchè lo segui con gli occhi ogni volta che ti passa di fianco ????" domandò esasperata Hermione mentre l'amica si girava a fissare per la quarta volta Malfoy che le aveva appena incrociate in corridoio e, come al solito, si era lasciato andare a qualche battuta non molto gentile. La rossa sussultò, colta alla sprovvista, e fissò Hermione come colta in fallo "Eh ? Ecco...ehm....per la verità...." tentò di tergiversare, arrossendo però di botto, cosa che non solo rese vano il suo tentativo ma fece anche nascere nella mente del prefetto dei Grifondoro dubbi abbastanza spiacevoli....infatti Hermione si bloccò con la bocca aperta e gli occhi spalacati e pieni di incredulità, ed esclamò "Oh, no, non anche tu !!!! Prima Alex, ora non dirmi che ti ci sei persa dietro anche tu !!!!!!!!! Ma che ha quel ragazzo per incantarvi tanto ????!!!!!!!". Quell'allusione riportò Ginny bruscamente alla realtà, e anche lei spalancò gli occhi "Cosa stai dicendo ....?" domandò incredula, poi la comprensione le illuminò improvvisa la mente e si affrettò a scuotere il capo "Oh, no !!! Assolutamente no !!!! Mi spiace ma proprio i miei gusti non....è solo che qualche giorno fa ho avuto una chiaccherata alquanto interessante con nostro Serpeverde, e volevo vedere come reagiva...." la luce che brillava nei suoi occhi gridava chiaramente verità e innocenza, ed Hermione si rilassò; già era complicata l'attrazione di Malfoy per Alex, se poi pure Ginny si fosse infatuata del ragazzo i guai sarebbero davvero diventati troppi.....con un sospiro di sollievo, domandò incuriosita "E cosa ha riguardato la vostra 'chiaccherata', se è lecito chiederlo ????". Ginny fece un sorriso-smorfia "C'è da domandarlo ???? Alex....". Hermione annuì "Quindi il nostro Serpentello non è così indifferente al distacco come vorrebbe far credere..." "Oh, proprio per nulla !!!!" "Che stupido...." "Uh, Hermione ???? Sbaglio o è un sorriso quello dipinto sul tuo volto ???? Un sorriso di comprensione ????". La ragazza dai capelli castani arrossì leggermente "N-no...ecco...è che....mi ricorda...." "...mio fratello. Lo so.  Sono scemi allo stesso modo, e anche Harry. A volte penso che sia proprio per questa loro somiglianza che litigano tanto !!!!!!!!!!" commentò Ginny scoppiando poi in una risata agentea e cristallina. Hermione la fissò stupita. Accidenti, quanto era cambiata in quegli anni la piccola Ginny Weasley; non era più la timida ragazzina che aveva conosciuto quando aveva 12 anni, era diventata una piccola donna matura e decisa, capace di alzare la testa contro i suoi fratelli a volte troppo premurosi e protettivi, contro Malfoy e i Serpeverde che la prendevano in giro per le sue origini....e anche contro Harry, che per anni non si era accorto della sua cotta carica di venerazione e, proprio ora che alla ragazza pareva essere passata, iniziava a rendersi conto di quanto valesse....anche questo era stato merito di Alex ??? Che, prima di tutti loro, si era accorta di quanto la piccola valesse, e l'aveva spinta a dimostrarlo ???  Oppure....Ginny si voltò verso di lei con un sorriso smagliante stampato sul volto "Hermione ??? Che hai ????" "Uh....no, nulla" rispose al sorriso timidamente. Eh sì. Anche questa doveva essere opera dei due 'gemelli'. E non intendeva affatto Fred e George...

 

"Alex !!!! Ehi, Alex !!!!" chiamò una voce allegra ed eccitata alle sue spalle, la ragazza, che stava camminando solitaria, coi libri sottomano, nel giardino interno della scuola; la ragazza si voltò, fissando sorpresa un sorridente Roger Davies che le si avvicinava di gran carriera, la scopa in mano e indosso la divisa da quiddich di Corvonero, nera e blu intenso, tutta spiegazzata. Si fermò ad aspettarlo, mentre il suo volto assumeva un'espressione interrogativa ma comunque allegra (per quanto possibile....) "Buongiorno Roger. Hai finito allenamento ???" chiese gentilmente facendo un cenno col capo. Lui le si arresto davanti con una brusca frenata e sorrise, smagliante "Sì, proprio adesso; stavo tornando al castello per farmi una doccia in camera, sai com'è, in spogliatoio c'è sempre una coda assurda, e con la scusa che sono il capitano fanno sempre mettere via a me il set da quiddich e così mi lasciano sempre per ultimo; poi ti ho vista e ho deciso di raggiungerti....allora, come va ????". Glielo chiedeva ogni volta che si incontravano, e questo stava a significare almeno una volta al giorno, ultimamente; Alex non era ancora riuscita a capire se lo dicesse tanto per dire o se era realmente conscio che c'era qualcosa che non andava e si preoccupasse per lei; pareva stupido, ma qualcosa nella luce che brillava negli occhi del ragazzo quando le poneva la fatidica domanda la faceva propendere per la seconda ipotesi. Scrollando le spalle, rispose come al solito "Più o meno....come penso tu ti ricordi fin troppo bene, l'anno dei G.UF.O. non è per nulla facile....come penso nemmeno quello dei M.A.G.O.". Il ragazzo annuì vigorosamente "Ci puoi giurare, piccola !!! E' veramente estenuante, se poi ci metti anche gli allenamenti di quiddich....per fortuna ci sono ancora i weekend a Hosgmeade....a proposito, che ne dici se la prossima volta ci andiamo insieme, eh ???" propose sorridendo, circondandole le spalle con un braccio e spingendola a riprendere a camminare. Alex sospirò; ecco che ricominciava....non che fosse un borioso insopportabile, ma aveva la dote innata del playboy che gli impediva di non provarci con qualsiasi ragazza appetibile gli si presentasse davanti....e lei sembrava decisamente troppo appetibile per i suoi gusti, a giudicare dall'insistenza. Ma un corteggiatore appassionato in quel momento era proprio l'ultima cosa che le serviva. Fermandosi con fermezza, allonantò il braccio che le cingeva le spalle e guardo negli occhi il ragazzo "Roger, senti....so che a te piaccio da un po', però per me sei solo un amico....e credo che non potrai mai essere altro, soprattutto nella situazione complicata in cui mi trovo ora. Quindi ti prego...smettila di provarci ogni volta che mi vedi, mi fa star male il pensiero di far soffrire anche te". Davies boccheggiò per un secondo per tanta franchezza, fissando stranito la ragazza che gli stava davanti, poi il suo sorriso ritorno, ma stavolta era diverso, non quello da playboy - dongiovanni stagionato, un sorriso sincero e comprensivo, quasi riconoscente "Beh.....direi che mi hai decisamente sgonfiato. Sì, l'avevo capito che era inutile, ma non ho potuto farne a meno....anche perchè, come mi hai appena riconfermato, sei una ragazza davvero eccezionale Alex. Amici ????" chiese quasi timoroso ed esitante, tendendole una mano; la ragazza sorrise "Amici" e l'afferrò, stringendola forte; i loro occhi si incontrarono per un attimo, sorridenti... "Però una burrobirra a Hosgmeade mi permetti di offrirtela ???" "ROGER !!!!". La risata di lui era splendida, pensò la ragazza; limpida e pura, carica di allegria e gioia di vivere; avrebbe tanto voluto poter ridere così....spensieratamente, felicemente, ignorando la realtà del mondo che la circondava.......scosse il capo per scacciare tali tristi pensieri, poi gli si affiancò di nuovo e i due giovani ripresero a camminare, chiaccherando "Certo che sei una ragazza diretta...ma d'altronde lo sapevo già. Però, visto che ci siamo, permettimi una domanda....perchè proprio Malfoy ???!!!!" "EEEEHHHHH ?????????!!!!!!!!!!!!!!!!!" "Avanti, Alex, non dirmi che non sei cosciente del fatto che lo sa tutta la scuola, no ??? Siete la notizia del momento....beh, almeno lo eravate...." "Eravamo COSA ???? Ma è assurdo....noi due non siamo mai stati NULLA !!!!!" esclamò lei, ma qualcosa nel suo tono indicò al ragazzo che non stava cercando solo di difendersi dai pettegolezzi; c'era dolore in quell'affermazione. Quasi le facesse male ammettere una cosa del genere "Non hai nulla di cui rimproverarti, piccola. Se le cose stanno così non è certo per colpa tua" le sussurrò, comprensivo, dispiaciuto di aver fatto calare con la sua stupida curiosità l'ombra che le si leggeva negli occhi in quel momento. Lei annuì, una sola volta, quasi esitando "Ma ho molto da rimpiangere....a cominciare dal momento in cui gli ho permesso di avvicinarsi a me, fino a....il momento in cui gli ho urlato contro tutte le cose che non pensavo affatto e che il mio orgoglio suggeriva" mormorò abbatturta, senza alzare lo sguardo da terra. Roger fece un mezzo sorriso "Sei unica....riesci a provare compassione anche per chi ti ha ferito a questo modo.....alla fine pensi ancora a non farlo soffrire...." "Ovviamente !!!! Che ci guadagnerei a far stare male qualcun'altro, scusa ????" la domanda fu accompagnata dal dilatarsi incredulo degli occhi scuri che finalmente si erano sollevati, di scatto, a guardarlo in volto. Roger scosse il capo "Non devi chiederlo a me, piccola, ma a lui; è una cosa che ha sperimentato molte volte, saprà di certo darti un'opinione sentita" ironizzò con cattiveria. Gli occhi scuri di lei si strinsero con rabbia "A dispetto di come stanno le cose tra noi, non ti permetto di sbeffeggiarlo !!!! Smettila di fare illazioni assurde !!!!" esclamò, mentre la sua mano faceva un gesto secco che indicava disappunto, disegnando un'arco nell'aria. Roger indietreggiò per evitare il colpo "Ehi....calma, calma, va bene !!!! Accidenti...." quando fu a distanza di sicurezza, la fissò di nuovo divertito "Per questo dico che sei unica....nonostante tutto gli vuoi ancora bene !!!!"; la ragazza strabuzzò gli occhi "Io non gli voglio affatto bene !!!!!" urlò con voce quasi stridula; lui sorrise, ancora, ironico "Certo !!!! E io non mi chiamo Roger Davies !!!!!!!!" replicò. E a quelle parole lei non seppe trovare altra risposta che chinare il capo, sconfitta, le gote in fiamme. Cercando una via di fuga, alzò gli occhi verso le finestre della scuola e....li spalancò, riconoscendolo....

 

In quel momento, il caso volle che un gruppetto di Serpeverde ben noto stesse chiaccherando a pochi passi da una finestra ch epermetteva la visuale proprio della zona in cui stavano Roger e Alex (E ti pareva....NdJun. Certo !!!! Sennò che gusto c'è??? NdAlewen ....NdJun); Draco Malfoy stava ridendo per una battuta poco gentile di Theodore Nott, riguardante i mezzosangue e i babbani che 'infestavano' la scuola quando la voce eccessivamente alta e sgraziata di Tiger, che stava passeggiando avanti e indietro li vicino, in attesa che il suo 'capo' decidesse di muoversi, rimbombò nel corridoio affollato "EHI, VENITE A VEDERE !!!!!!!! LA GRIFONDORO SE LA STA FACENDO DI NUOVO CON DAVIES !!!!!!!!". Il ragazzo biondo si trattenne a stento dal sussultare, mentre il sorriso gli si gelava sulle labbra; un lampo di furore gli passò negli occhi, rivolto sia a Tiger, che come al solito non capiuva mai quando starsene zitto, sia a i due soggetti della sua esclamazione, che se ne stavano in giardino....e anche a Theodore Nott, che lo stava fissando con aria maliziosa, pronto a cogliere un qualsiasi cenno di tradimento nella sua espressione; stolidamente, Draco affrontò il suo sguardo. Non gli avrebbe dato alcuna soddisfazione, giurò a se stesso "Piantala di urlare come un ossesso, Tiger !!! Si può sapere di chi diamine stai parlando ???" biascicò annoiato con un tono volutamente distaccato. Nott ebbe un bagliore divertito nello sguardo, mentre Tiger, non cogliendo affatto la sfumatura nel tono di Draco, rispondeva "Ma di LEI, capo !!!! La Grifondoro presuntuosa, l'amica di Potter, la nipote di Silente.....la Lance, capo !!!!!" come se ci fosse stato veramente il bisogno di specificare tutto questo, pensò il ragazzo biondo nascondendo un braccio dietro alla schiena e stringendo la mano a pugno, cercando di inghiottire la rabbia "Ma davvero ???? E chi se ne frega...." biascicò sorridendo, per poi allontanarsi a passi lenti e strascicati lungo il corridoio, senza degnare la suddetta finestra di un'occhiata. Ma Nott, non soddisfatto, lo afferrò per un braccio e lo tirò indietro, costringendolo ad accostarvisi "Ma dai, guardali !!!! Non sono uno spettacolo disgustoso ???? Certo che Davies non ha proprio gusto....ma di certo avrà pensato, visto come te la sei incartata tu, che è una che ci casca subito....di certo vuole solo divertirsi, con lei...." Draco si liberò dalla presa del ragazzo con un gesto secco, costringendosi a guardare un basso; quello che vide non gli piacque per nulla. Davies aveva appena passato un braccio attorno alle spalle di Alex, e se l'era stretta contro "Ma che ci trova in quel cretino ???? Peggio ancora di Potter, accidenti...." si ritrovò a pensare, prima di chiedersi infuriato cosa gli era preso. Che gliene importava a lui di chi le ronzava attorno ???? E se quello che aveva detto Nott fosse stato vero ???? Che Davies ci stesse provando solo perchè credeva che lei fosse facile da ingannare ???? Se davvero le cose stavano così, gliel'avrebbe fatta pagare...."Ma se è tutta colpa tua se la gente la considera così, non ci hai pensato ????" lo rimbeccò una vocina dentro la sua testa. Furioso, il ragazzo zittì la voce inopportuna e continuò a fissare i due; Alex si era liberata dall'abbraccio e ora stavano chiaccherando tranquillamente, un sorriso dipinto sulle labbra rosse della fanciulla. Nott la osservò a lungo, sorridendo lascivo e malevolo "Certo che se ci casca di nuovo è vermanete un'ingenua...." Draco sentì le mani che gli prudevano per la voglia di afferrare quel damerino da strapazzo per la collottola e riempirlo di pugni, ma si trattenne. Non poteva, non doveva scoprirsi di nuovo, non più di quanto avesse già fatto; ne andava della sicurezza di entrambi...."Si amico; un modo gentile per dire che ti vergogni delle tue azioni....e che non hai coraggio sufficiente per ammettere che vorresti trovarti al posto di quel deficiente di un Corvonero !!!!" sussurrò la solita vocina maligna. Draco digrignò di denti. Ma chi accidenti glielo faceva fare ??? Perchè si era rovinato la vita e si era dannato l'anima per allontanare da sè l'unica persona che lo aveva trattato da essere umano, se tutto ciò che aveva come risultato era venire messo alla prova ogni secondo e soffrire come un cane ???? "Già....chi me l'ha fatto fare ???? E' davvero troppo tardi per cambiare idea....un'altra volta ????" si chiese sorpreso. Poi scosse il capo "No, io sono un Malfoy....tornare indietro non mi sarebbe più facile che andare avanti; ho imboccato una strada e la devo seguire....e poi lei è stata chiara....non abbiamo più nulla da dirci.... nulla...."  "Certo che, se ci casca così facilmente, potrei provarci anche io....vediamo se continua a fidarsi dei Serpoeverde...." disse in quel momento Nott, mandando ogni pensiero coerente del biondino in un caos senza via d'uscita; stavolta si che l'avrebbe preso e sbattuto contro il muro, al diavolo la sua immagine....se solo osava....io suoi occhi incontrarono quelli castani dell'altro, eccitati, carichi d'aspettativa. Non attendeva altro, lo stava provocando a bella posta !!!! Draco chiuse le mani a pugno, tornando a fissare Alex e Davies. Che diritto aveva di giudicare, poi ??? Come faceva a impedire a chiunque di provare  a fare quello che lui diceva, urlava di aver fatto....anche se non era affatto vero ??? Anzi, soprattutto per questo. Non aveva alcun diritto.....stava a Potter, Weasley e compagnia difendere la ragazza; e anche a Davies, a quanto pareva.....sussultò. Alex aveva alzato improvvisamente lo sguardo dal giardino e i suoi opcchi si erano fissati nei suoi, incatenandoli senza via di scampo. "Che c'è, Draco ??? Per caso ti da fastidio ????". Ancora Theodore Nott....cominciava a odiarlo, quel rompiscatole....più che altro perchè sembrava essere sempre pronto a cogliere qualsiasi suo eventuale segno di cedimento....quasi a voler dimostrare che l'idolo dei Serpeverde null'altro era che un impostore....e prendere il suo posto...."Che se lo tenga pure, quel cavolo di posto !!!! Io voglio solo stare in pace !!!!!" urlò silenziosamente. Ma pareva che non ci fosse verso....a meno che....un'idea, oscura, perfida e malsana si delineò nella sua mente, e il ragazzo si allontanò secco dalla finestra. Doveva pianificare bene le sue mosse....ed essere certo che la ragazza non si trovasse nei paraggi, quando.....

"Uffa, non è giusto che la McGranitt abbia dato i compiti supplementari solo a me !!!! Anche Neville non è riuscito a far evanescere il suo corvo !!!!" esclamò Ron uscendo dall'aula di incantesimi in compagnia di Harry ed Hermione con espressione livida; la ragazza, passandosi una mano tra i capelli,  commentò "Sì, ma solo perchè la professoressa McGranitt sa che se Neville si esercitasse da solo farebbe esplodere la sala comune, la biblioteca o qualsiasi altro posto in cui si trovasse. E poi, Ron, tu hai davvero bisogno di esercitarti, hai fallito miseramente l'incantesimo per tre volte di seguito !!!!". Il rosso la fissò furioso "Ah sì ???? Beh, spiacente di non essere stato all'altezza delle sue aspettative, signorina so-tutto-io !!!!" la rimbeccò. Hermione, scurenosi in volto, fece per replicare, ma Harry interruppe il litigio per chiedere, posando una mano sul braccio di Hermione e guardando fisso Ron per avere l'attenzione di entrambi "Piuttosto, Alex che fine ha fatto ????". I due, smettendo di fissarsi in cagnesco, asssunsero un'aria incerta "Credo sia rimasta in aula....doveva chiedere qualcosa alla McGranitt se non sbaglio...." concluse infine Ron, esitante. In quel momento, una voce proveniente dalle sue spalle li richiamò "Ehi !!!!". Era Ginny, che arrivava correndo da, a giudicare dalle impronte di terriccio e fango sulle sue mani e sulla divisa, una delle serre per la lezione di Erbologia. Ron si voltò a guardare la sorella "Ginny, ma cosa...." chiese, vedendo un brillio strano negli occhi della ragazzina, ma in quel momento una voce lenta e strascicata si intromise, facendolo voltare di scatto (Ancora ??? NdJun Zitto e guarda !!! Cioè, lavora !!!! NdAlewen in preda a euforia da disastro imminente. Appunto....lo sapevo io....NdJun_rassegnato) "Bene bene bene....Potter e compagnia al gran completo, con tanto di piccola filobabbana come jolly !!!!". Harry strinse i pugni, allungando un braccio per bloccare la reazione di Ron "Che vuoi Malfoy ???" chiese, fissando con astio il biondo che, come al solito, si trascinava dietro i due gorilla inebetiti che gli facevano da guardie del corpo. "Niente Potter....soltanto divertirmi un po'...." rispose l'altro in tono strascicato. Il moretto trattenne il fiato, irritato; aveva promesso ad Alex che non avrebbe fatto nulla contro il Serpeverde, ma ora era lui a provocarlo....esattamente come una volta....come prima che arrivasse lei. Colpito da questa riflessione, si astenne dal reagire; Draco ne aprofittò "Che hai Potter, la coda di paglia ???? Paura di reagire senza la tua amichetta prefetto a toglierti dai guai ????". Hermione, offesa, si fece avanti mettendo in evidenza la propria spilla, e il ghigno del Serpeverde si incrinò un poco....per poi rifiorire "Che vergogna, farsi aiutare da una mezzosangue...." commentò; Hermione sussultò, anche se solo lievemente, mentre una lacrima furtiva le bagnava gli occhi, ma cercò comunque di trattenere Ron che pareva furioso. Harry cercò qualcosa da dire, ma fu Ginny, con aria arrabbiata e fiera, ad esclamare "Non sei piuttosto tu, Malfoy, ad avere il coraggio di provocarci solo quando non c'è Alex ???? Cosè, hai ancora paura di leggere biasimo nei suoi occhi ??? O peggio....disprezzo ???? Rifiuto ????" "S...STA ZITTA !!!!!!" urlò il ragazzo avanzando con aria infuriata per spintonarla con forza; la ragazza barcollò ed evitò di finire a terra solo grazie all'intervento di Harry, che allungò un braccio per sostenerla. La Ginny di una volta sarebbe diventata viola a quel contatto, iniziando a balbettare e fuggendo poi in preda alla confusione; ma questa Ginny era diversa. Non badò nemmeno al fatto che il braccio del ragazzo che tanto aveva adorato le stesse cingendo le spalle, anche se solo per sorreggerla; anzi, non badò proprio a lui. I suoi occhi, che ardevano di mille e più fiamme rabbiose, non vedevano altri che Draco Malfoy. La vecchia Ginny non avrebbe mai potuto guardarlo così. Nè lo avrebbe provocato...o meglio, sfidato, dicendogli le cose come stavano. ma questa non era la vecchia Ginny...era la ragazza che Alex aveva portato alla luce; era forte, sicura di sè, determinata e ben decisa a non permettere che la sua amica venisse ancora ferita, a costo di esserlo lei stessa per impedirlo. Era una Ginny per cui Harry, che la sosteneva ad occhi spalancati per la sorpresa, non poteva fare a meno di provare rispetto e ammirazione. La ragazza teneva ancora gli occhi fissi sul Serpeverde, e anche Harry si decise a tornare a fissarlo, sentendo una nuova folata d'ira nei suoi confronti crescergli nel petto, anche se il motivo egli era ignoto "Così rifiuti la realtà, Malfoy ??? Te la prendi con una ragazzina pur di non ammetterla ??? Una ragazzina forse fisicamente inferiore a te, ma che come forza di volontà ti è totalmente superiore...come Alex !!! Tu sei stato completamente sconfitto da queste due !!!!" urlò, indicando solo Ginny in mancanza dell'altra rossa. Malfoy strinse i denti "Taci Potter !!!! Se non riesci a capire, stanne fuori !!!!" urlò, ormai in preda allagitazione, e con un gesto affrettato e impacciato frugò nelle vesti, estraendo la bacchetta; con una mossa fulminea, Harry spinse Ginny dietro di sè e le si parò davanti, estraendo a sua volta la bacchetta. Qualcosa gli diceva che non sarebbe stato un gioco, questa volta "Ron !!!" esclamò, lanciando un'occhiata all'amico che aveva nascosto Hermione dietro di sè come lui aveva fatto con Ginny, incurante che lei fosse più brava di luinegli incantesimi, e aveva preso la sua bacchetta dalla tasca "Porta via le ragazze....non è il caso che si facciano male per colpa di quest'idiota !!! E, per l'amor del cielo, impedisci ad Alex di venire qui, ad ogni costo !!!!!". Il rosso lo fissò, vagamente angosciato al pensiero di lasciare il suo migliore amico da solo a scontrarsi col suo eterno rivale; non voleva però mettere a repentaglio Hermione e la sorella, perciò annuì e posò una mano sulla spalla dell'amica, iniziando a spingerla via "Cosa ??? Vuoi davvero lasciare Harry da solo ??? Ma sei impazzito ??? Dobbiamo fermarli !!!!" urlò Hermione, agitando la chima castana. Ron scosse il capo, continuando a spingerla e allungando il braccio per trascinare via anche la sorella...che però si ritrasse con aria battagliera, fulminandolo con gli occhi "No !!! Se vuoi te ne puoi anche andare, ma io di qui non mi schiodo !!! Alex non lo farebbe mai....e Harry non può...." si zittì, voltando altrove gli occhi per celare i suoi pensieri, ma Ron ebbe la sgradevole sensazione che in essi non ci fosse solo preoccupazione per Harry...ma per la situazione in generale....e questo includeva...."Gin..." "Piantala con quel nomignolo idiota !!! Se vuoi farmi cambiare idea, non è proprio il modo...e comunque è inutile !!!! Ormai siamo in ballo e dobbiamo ballare !!!!"; mentre la mano sinistra compariva dalle pieghe della divisa stringendo la bacchetta, i suoi occhi scuri tornarono ai due duellanti, ignorando il fratello ed Hermione, che la fissavano sconvolti, immobili, troppo stupiti per muoversi. Nel frattempo, Draco e Harry si erano dati da fare, e residui di incantesimi deviatisi tra loro esplosero sopra le loro teste. Hermione urlò e Ron, sfruttando la sua altezza, le si parò sopra, riparandola dalle scintille e dai pezzetti di intonaco che caddero in seguito allo scoppio dell'incantesimo. Senza badarvi, i due contendenti continuarono a lanciarsi scie lucenti e colorate, ansimando per lo sforzo di scansare quelle avversarie e rispondendo semre più in fretta; in breve, il livello passò da incantesimi pressochè inoffensivi a magie piuttosto pericolose "Ragazzi, ora basta !!! E' inutile che andiate avanti, potreste farvi male...." tentò di intervenire Ginny, senza però che nessuno dei due le prestase la benchè minima attenzione; Harry lanciò un incantesimo stringente che colpì con successo il braccio di Draco, e si chinò per evitarne uno urticante. Draco incespicò un po' per liberare il braccio, poi passò la bacchetta nella mano sinistra e la puntò, mentre i suoi occhi brillavano di odio e rancore represso; Harry, cercando di rialzarsi, incespicò, dando così spazio all'altro per colpirlo. E Draco se ne accorse....e intorno alla sua bacchetta si formarono scintille rosse....."NO !!!!" Ginny, senza pensarci troppo, si gettò in mezzo, proteggendo Harry a braccia spalancate....e permettendogli così di trovare l'attimo per alzare di nuovo la bacchetta e urlare "IMPEDIMENTA !!!!" con voce stentorea, per poi pararsi davanti alla ragazza. Ginny sussultò, poichè aveva sperato di bloccare lo scontro, mentre Draco osservava la scia azzurra che correva verso di lui....e lo colpiva al petto....per un attimo si accasciò, sentendo il dolore che si diffondeva e gli intorpidiva le membra. Un urlò della Weasley gli confermò che era stato colpito...ma la sua disperazione era talmente profonda da considerare nulla quella sensazione lancinante....ansimando, i suoi occhi di ghiaccio si risollevarono, posandosi sul ragazzo dai capelli castani che lo fronteggiava con aria spavalda....e poi, dietro di lui, sulla ragazza dai capelli rossi e gli occhi scuri....che tanto assomigliava alla figura che lo aveva condannato al tormento eterno....che lo aveva sfidato, lo aveva messo faccia a faccia con le sue paure più profonde...o meglio, come aveva detto Potter, con la verità....e la rabbia prese il sopravvento, facendogli alzare la bacchetta nonostante l'incantesimo, puntarla e urlare "EXPELLIARMUS !!!!!"....ma rivolto non verso Potter, bensì verso di lei...la piccola Weasley....che non si aspettava assolutamente quell'attacco, avendo davanti a lei l'amico....e che venne sollevata con forza prorompente dall'incantesimo, volando in aria senza potervisi opporre, diretta verso il muro alle sue spalle a velocità folle. Harry si voltò di scattò, gli occhi spalancati, mentre Ron scattava cercando di afferrare la sorella ed Hermione si portava le mani al volto, urlando "DIO MIO !!!! GINNY, NO !!!!!!!!!!!!". Draco sogghignò; così imparavano a sfidarlo....così imparava a dirgli certe cose in faccia....ma, in quell'istante, in mezzo a voci confuse e urlanti, una si levò chiara e decisa, proveniente da un punto oltre la piccola Weasley che veniva spazzata via; una voce dura e carica d'ira, che esclamò "WINGARDIUM LEVIOSA !!!!" per poi tacere....e Ginny si fermò a mezz'aria, sconvolta e confusa, guardandosi attorno e individuando alla fine, come gli altri, poco dietro di lei il suo salvatore...o meglio salvatrice....Draco Malfoy deglutì, sentendo che le gambe gli cedevano. Poichè colei che stava avanzando, la bacchetta levata e un'espressione truce sul volto, altri non era che Alexandra Lance.

 

Non so che dire....non ho parole per scusare questo tremendo ritardo se non che ho avuto tutt'altro da fare. Sono entrata in una fase della mia vita che mai avrei immaginato di intraprendere, in cui lo sport ha preso improvvisamente importanza fino a diventare il perno intorno al quale gira tutta la mia vita. Non so se mi possiate capire perchè io stessa mi sarei data della pazza fino a qualche mese fa, ma vi assicuro che è una delle cose più belle che mi siano mai successe, anche se mi porta via tutto il (poco) tempo libero che prima avevo, e questo ritardo ne è il risultato. Comunque ecco il 14° capitolo, le cose si mettono male...anzi peggio, perchè male erano già messe come mi fa notare il mio ssistente virtuale...ma lo sai che il tuo caratere polemico mi ricorda incredibilmente qualcuno ??? Sì, la sola differenza è che io no vado in palestra sei giorni alla se4ttimana quando non sono sette. Già e vero....ma che c'è di male? SDort è salute....sarà per questo che sono piena di lividi ??? Eh, a furia di farsi scaraventare sul pavimento, che vuoi....lo so, ma stavamo facendo difesa personale....e poi è stato divertente.....per te si, per qualcun'altro non so quanto....sai, non è piacevole farsi...beh, meglio che sto zitto NdJun. Ecco, bravo, taci e preoccupai di rispondere ai nostri lettori NdAlewen stranamente arrossita

Marcycas: Già, l'idea del ballo non sarà originalissima ma funziona sempre. E sarebbe stato troppo scontato farci andare Alex e Draco assieme, oppure Alex e Harry. Invece era un ottima occasione per far tornare in scena Charlie e Bill....anzi, Willy !!!! Il fegato quel qualcuno se l'è ormai mangiato da un bel pezzo, infatti è in lista d'attesa per un trapianto, ma si sa com'è qua in Italia, le liste d'attesa sono lunghe.....eh eh eh....glom NdDraco....

Rachel: Carissima, non preoccuparti anche perchè io posto i cap così di rado ormai che...beh, insomma....ehm...cmq certo che ho letto il tuo e mi è piaciuto da morire !!!!Malfoy è triste, anzi, in questo momento (cioè al punto in cui si interrompe il capitolo) è terrorizzato....e a ragion veduta....poverino (ma se è colpa tua !!!! NdJun Ehi, guarda che se continui applico la difesa personale su di te NdAlewen. Urgh  NdJun che impallidisce e si allontana riparandosi)

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Capitolo 15
*** Capitolo quindici: E la luce rischiarò le tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta.... ***


Ovviamente Harry Potter, Draco Malfoy e company non sono di mia proprietà ma appartengono a JK Rowling.....grandissima.....solo Alex è frutto della mia mente malata..... Capitolo 15: E la luce rischiarò le tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta..... Harry deglutì. L'espressione della sua migliore amica non lasciava presagire nulla di buono per nessuno di loro. Anche se in quell'istante i suoi occhi scuri erano puntati verso Malfoy era certo che, quando si fossero rivolti verso di lui, non si sarebbero di certo addolciti. Anzi, avrebbero eruttato fiamme nel ricordargli che gli aveva esplicitamente vietato di fare ciò che li aveva sorprersi a fare: attacare briga col serpeverde....rispondere alle sue provocazioni.....solo il fatto che Ginny fosse stata scaraventata in aria per il corridoio lo aveva risparmiato da una scenata sul posto; Alex infatti era intervenuta, rivelando la sua presenza, per frenare il volo dell'amica, e quindi non aveva avuto il tempo di badare a loro, e ora stava fissando Malfoy con aria decisamente inquitante....soprattutto per il fatto che i suoi occhi parevano non vederlo, o meglio sorvolavano sulla sua presenza. Fissavano dritto davanti a sè, saldi e sicuri come sempre, ma, quando arrivavano al ragazzo, raggiungevano la sua figura e vi passavano oltre, quasi fosse impossibile per loro ammettere di averlo notato. Eppure una scintilla di rabbia bruciava in essi, rabbia rivolta esclusivamente contro di lui....Harry non riusciva a capire. Cosa voleva fare la ragazza ???? Sembrava quasi sotto effetto di un incantesimo che le impedisse la vista di Malfoy, ma le permettesse comunque di percepirne, in fondo all'anima, la presenza, cosa che spiegava la scintilla di rabbia ardente nel suo sguardo. Mentre lui rifletteva su questo, Alex avanzò avvicinandosi in cui Ginny, ancora scosse e incredula, stava sospesa a circa due metri dal pavimento. Si fermò poco dietro li lei, la bacchetta sempre levata quasi a sostenere la fanciulla, e prese ad abbassarla lentamente. Mentre lo faceva, anche Ginny iniziò a scendere, stupita, sotto lo sguardo attonito dei presenti; eppure nessuno osò dire una parola finchè i suoi piedi non avevano toccato il solido pavimento di pietra. Ginny sentì che il suo peso tornava a premere sulle gambe, e per un attimo barcollò, frastornata dallo spavento e dal sollievo di essere stata salvata da un duro atterraggio contro il muro. Alex allungò una mano e, con fare deciso, le afferrò il braccio, sostenendola "Tutto bene Ginny ?" domandò sommessamente, lanciandole una breve occhiata per registrare il suo esitante cenno d'assenso. I suoi occhi erano però tornati subito nella direzione del Serpeverde, anche se ancora parevano non vederlo, e quando fu sicura che la ragazza fosse in grado di reggersi in piedi da sola senza problemi le lasciò andare il braccio e avanzò verso di lui, gli occhi fissi davanti a se, vuoti. Malfoy si rese conto che facevano molta più paura così che quando bruciavano d'ira. Sembravano negare la sua stessa esistenza, passandogli oltre a quel modo; sulla scia di quel ragionamento, il ragazzo deglutì più volte, ritraendosi e finendo contro Tiger e Goyle, anche loro spaventati dall'avanzare della Grifondoro. E, soprattutto, dal suo sguardo Alex fece ancora qualche passo, fermandosi a circa un metro dal trio, guardando il ragazzo biondo in volto senza vederlo. Non degnò di un'occhiata gli altri due, con immenso sollievo dei diretti interessati che non avevano nessuna voglia di sentire su di se quell'occhiata glaciale e spenta, che pareva essere in grado di congelarti dentro, senza neppure una parola o un incantesimo. Draco invece non riuscì a distogliere lo sguardo, nonostante gli occhi di lei fossero la cosa più paurosa che avesse mai dovuto affrontare. Più di un molliccio, più dell'Ippogriffo che lo aveva ferito anni prima, più di suo padre quando lo fissava coi suoi freddi occhi grigi che parevano soppesarlo in ogni istante, giudicandolo in qualche modo manchevole. Più degli altri mangiamorte che aveva avuto modo di conoscere nella sua breve vita, incapucciati e vestiti di nero, con quell'orribile marchio sul braccio che esibivano con orgoglio, quando erano al sicuro tra loro. Più dell'idea di divenire lui stesso un mangiamorte, ciò che suo padre aveva sempre predetto per il suo futuro, idea che, sotto sotto, aveva sempre detestato. Più di Voldemort, il Signore Oscuro, cui un giorno avrebbe dovuto inginocchiarsi al cospetto, secondo quanto il padre sperava e voleva per lui. Più del suo ritorno, che avrebbe riportato la sua famiglia nell'oscurità, contro il resto del mondo, e che avrebbe significato guerra, morte e distruzione. Più di una sua sconfitta, che inevitabilmente avrebbe portato suo padre, e per suo tramite lui, alla rovina. Più di una sua vittoria, che avrebbe condannato il mondo al terrore perenne; avrebbe distrutto Hogwarts, un luogo che, nonostante tutto, lui scopriva di amare; Silente, la McGranitt....li aveva sempre classificati come stupidi inutili bosiosi, ma ora capiva che, in fondo, li aveva sempre ammirati.....avrebbe ucciso tutti quegli stupidi filobabbani e mezzosangue che diceva tanto di odiare; ad esempio, tra i primi sicuramente, i Weasley e la Granger. Perchè l'idea gli faceva paura ??? Perchè si dispiaceva ??? Non voleva altro che vederli sparire dalla sua vista....loro e quell'idiota di Potter....già, lui sarebbe stato la prima vittima...il suo peggior nemico....perchè sentiva che gli sarebbe mancato???? Poi....Alex....anche lei sarebbe stata una delle prime ad essere uccisa....perchè di certo si sarebbe erta a difesa degli amici e della scuola....senza alcun pensiero per se stessa, sfidando una morte atroce....si sarebbe consumata, dando fondo alle sue forze e alla sua magia, prima di arrendersi. E sarebbe stata uccisa. Era quella l'idea che lo terrorizzava più di tutto....oltre al pensiero che, in quel momento, lui avrebbe potuto non reagire...standosene a guardare inerte....oppure avrebbe reagito, da qualsiasi parte fosse stato schierato, cercando di salvarla??? Questo avrebbe decretato la sua morte...in un caso da eroe, in un'altro da traditore....no, quello non lo spaventava...sentiva che così la sua vita avrebbe avuto un senso...almeno avrebbe compiuto la sua benedetta scelta...però...ora....i suoi pensieri confusi si interruppero, quando il suo sguardo andò di nuovo a sbattere sul vuoto negli occhi di colei cui stava pensando così intensamente. Era inutile fare tanti castelli in aria, alla fine lei l'aveva rifiutato, lo stava tuttora rifiutando; erano in due schieramento opposti, e non per imposizione ma per loro libera scelta; o meglio, per sua libera scelta, poichè lei non aveva mai tentennato come aveva fatto lui, per poi scegliere la via più semplice...perchè era questo ciò che aveva fatto, ora lo sapeva. Aveva rifiutato di combattere....per paura..... Alex gli stava ancora di fronte, quasi aspettando; che cosa, lui non riusciva a immaginarlo. Tentando di recuperare un minimo di contegno, parlò"C-che h-hai Lan-Lance ??? C-che vorresti f-farmi ????". Fallì miseramente, poichè la sua voce si incrinò e si spezzò sotto quello sguardo spento, dandogli solo un'aria patetica. Alex non rispose. Si limitò ad aspettare qualche secondo, per poi riprendere ad avanzare senza emettere un suono; mentre gli passava accanto per superarlo, tuttavia, un lieve movimento della sua mano sotto la veste attirò l'attenzione del ragazzo; e prima, un sussurro di lei "Te l'avevo detto: mettersi contro i miei amici vuol dire mettersi contro di me" quasi un alito di vento, era passato e se n'era andato, lasciando dietro di sè però distruzione e disperazione, come una tempesta....e poi qualcos'altro, insieme a quel gesto che l'aveva colpito, una parola, detta a voce così bassa che non potè distinguerla. E, all'improvviso, una sensazione strana, un peso enorme che gli calava sul corpo e nell'animo, trascinandolo verso il basso; era come se le sue membra si fossero trasformate in piombo, come se pesassero dieci volte in più rispetto a prima; e, sotto gli occhi attoniti e inorriditi di Potter e compagnia, di Tiger e di Goyle, quel peso immane lo trascinò verso il basso, schiacciandolo contro il pavimento in una morsa d'acciaio, e impedendogli quasi ogni movimento. Incredulo e spaventato, tentò di muovere un braccio, ma questo rimase immobile mentre lui lo fissava, disperato; anche l'altro diede lo stesso risultato, e allora il ragazzo spostò gli occhi, l'unica parte del corpo ancora libero, verso la figura che si allontanava in fondo al corridoio, quasi fosse un'ancora di salvezza...o un nemico odiato e temuto, eppure l'unica sua speranza; e in effetti era proprio così "Aspe...aspetta !!!!" biascicò, muovendo a fatica le labbra, quasi fossero di pietra e parlando molto lentamente "!Che...che mi hai...fat...t.." l'incantesi vinse anche l'ultima sua resistenza, e tutto ciò che il giovane potè fare fu fissare con fare disperato la schiena di lei che scompariva dietro l'angolo, senza rispondergli; i suoi occhi si spostarono allora su Potter, Weasley e le due ragazze. Non chiesero aiuto, si limitarono a fissarli, forse aspettando di vedere divertimento nelle loro espressioni; e furono delusi, poiché Harry e gli altri non riuscivano a capacitarsi di ciò che era successo al Serpeverde. Sembravano increduli e, non poteva quasi crederci ma era così, dispiaciuti....il colmo fu quando Hermione, frugando nella veste, estrasse la bacchetta e, puntandogliela al petto, disse "Sta calmo, non so che incantesimo ha usato ma proverò a fare qualcosa...." con tono veramente preoccupato. E, ancor più umiliante, Draco si accorse che nel suo animo si agitava sollievo e voglia di ringraziare la Grifondoro, invece che sdegno per essere compatito da una come lei. L'unica cosa positiva era che non riusciva a parlare e quindi non poteva tradirsi, ringraziandola....per certi versi, la fattura di Alex era davvero utile....sentì la voce chiara di Hermione pronunciare "Finite incantatem", ma nulla mutò; continuava a sentirsi schiacciato contro il pavimento, anzi il paso aumentata ad ogni suo tentativo di opporsi, e anche agli incantesimi della ragazza. Certo, Alex non aveva lasciato nulla al caso, altrimenti sarebbe bastato che Tiger e Goyle andassero a chiamare un loro compagno (non sarebbero stati in grado di sciogliere l'incantesimo da soli, ma qualsiasi altro studente sarebbe stato in grado di operare un Finite Incantatem, lo sapeva bene). Ginny nel frattempo si era unita all'amica nel cercare di aiutarlo; strano, visto che lui era quello che l'aveva scagliata lungo il corridoio a sbattere contro un muro. E, cosa ancor più strana, nè Potter ne suo fratello sembravano voler fare qualcosa per fermare le due ragazze. Restava il fatto che, ad ogni incantesimo che le due provavano, lui sentiva il corpo che premeva sempre più contro la pietra sottostante....non avrebbe retto ancor per molto, sentiva che stava per essere schiacciato....e fu proprio Potter, l'odiato Potter, ad accorgersene, guardando l'espressione disperata degli occhi di lui e urlando, spaventato "Ferme, ragazze, ferme !!!!! Credo che gli stiate solo facendo del male....sembra che ad ogni tentativo questo incanto aumenti la sua efficacia....se continuate così lo farete fondere col pavimento...." una scintilla di rabbia lo incenerì, ma gli occhi di Malfoy confermarono quella versione "Credo che Harry abbia ragione....a questo punto dobbiamo chiamare qualcuno, Silente, o la McGranitt, non possiamo cavarcela da soli...." Tiger e Goyle sbiancarono nel sentir nominare la direttrice di Grifondoro che tante volte li aveva puniti, e iniziarono a indietreggiare, abbandonando il loro 'capo' e dandosi poi alla fuga lungo il corridoio, dalla parte opposta rispetto a quella in cui era scomparsa Alex. Draco non se ne preoccupò; ringraziò anzi il cielo di essersi tolto dalle scatole quei due bisonti ritardati, anche se non poteva godersi appieno quella libertà e le ossa gli facevano un male cane, visto che si era schiantato sulla dura pietra; Harry, Hermione e i due Weasley invece rimasero. La ragazza stava parlando "Beh, visto che quei due codardi non ci sarebbero di nessun aiuto lasciamoli perdere". Draco avrebbe sorriso; aveva espresso perfettamente il suo pensiero "Io proverò ad andare dalla McGranitt, voi invece rimarrete qui; evitate di fargli altri incantesimi, state solo attenti che nessuno gli faccia del male o che l'incanto non peggiori da solo....e, per l'amor del cielo, non fategli nulla, chiaro????" i suoi occhi scuri scrutarono Harry e Ron, guardinghi "Non prendetelo a calci, a pungi e non sbeffeggiatelo solo perchè non può rispondere, sono stata chiara ??? Ginny, tu resta qui a controllare questi due" ordinò, e la rossa annuì, decisa. Malfoy avrebbe voluto sprofondare. Lei avrebbe dovuto odiarlo, e invece era decisa a impedire che quei due lo prendessero in giro....perchè lui non poteva difendersi !"!"!! Assurdo. E ancora più assurdo fu Potter che, indignato, esclamò "Oh, andiamo, Hermione !!!! Credi davvero che ci proverei gusto a infierire su qualcuno che non può reagire ??? Hai un'opinione così bassa di me ???? Non gli faremo nulla, è ovvio !!!! Vero Ron ????". Se non altro, almeno Weasley aveva accarezzato l'idea, constatò Draco vedendo il rossore che si diffondeva sul volto del ragazzo, che evidentemente un pensierino di vendetta l'aveva anche fatto....però si affrettò ad annuire con aria convinta, e il Serpeverde sospirò....nella sua testa, poichè era già tanto se l'incantesimo gli permetteva di respirare normalmente. "Va bene...allora, io vado a...." iniziò Hermione, ma proprio in quel momento una serie di passi affrettati proveniente dalla direzione in cui era sparita Alex richiamò la loro attenzione; pensarono tutti che fosse la ragazza che, resasi conto di ciò che aveva fatto, stava tornando per sistemare le cose; quattro di loro provarono sollievo all'idea. Draco, invece, terrore; non poteva sopportare l'idea di rivedere quegli occhi vuoti fissi su di lui, nè che lei lo compatisse e tornasse ad aiutarlo solo per bontà d'animo. La persona cui appartenevano quei passi affrettati svoltò infine l'angolo e il ragazzo chiuse serratamente gli occhi, cercando di cancellare la visione della Grifondoro che si avvicinava....finchè delle esclamazioni di sorpresa non glieli fecero riaprire; la prima cosa che vide fu Ginny con le mani premute sulla bocca, gli occhi scuri fissi sulla persona che li stava raggiungendo. E, quando riuscì a voltare lo sguardo su di essa, grande fu la sua sorpresa quando, dopo qualche secondo di incredulità, il suo cervello riconobbe nella figura ansimante che correva nella sua direzione non Alex bensì la McGranitt. La donna, vedendo il gruppetto in piedi e la figura accasciata a terra, emise un gemito e aumentò la velocità, arrivando sul lato sinistro e del ragazzo e fissandolo con aria terrorizzata, come a valutare le sue condizioni "Signor Malfoy....per fortuna sta ancora bene....temevo fosse troppo tardi...." ansimò poi, notando che era schiacciato contro il pavimento ma non pareva aver subito grossi danni, a parte qualche ammaccatura quando era andato a sbattere; senza ulteriori indugi la donna puntò la sua bacchetta verso il petto del ragazzo e pronunciò una parola, a voce talmente bassa che nessuno riuscì a distinguerla benchè la stessero tutti osservando avidamente; non ebbero comunque tempo di rifletterci sopra o fare domande poichè, non appena l'ebbe pronunciata, dalla punta della bacchetta uscì un piccolo globo di luce bianca che scese lentamente come levitando nell'aria e si posò sulla veste di Draco, all'altezza del cuore, dove iniziò a ingrandirsi, cospargendo a poco a poco con la sua luminescenza tutto il suo corpo. Quando la luce arrivò al pavimento, il peso che le sue membra avevano sentito scomparve improvvisamente, lasciandolo sconvolto e stordito, ma di nuovo capace di muoversi; di scatto si tirò a sedere, confuso, e barcollò un poco per la repentinità del cambiamento. Pareva che anche il sangue scorresse più veloce, quasi l'incantesimo lo avesse appesantito e rallentato prima, e le idee gli tornavano in mente, facendosi più chiare ogni secondo che passava. Harry gli si inginocchiò affiancò, afferrandolo per un braccio quando lo vide barcollare non appena tiratosi seduto e scrutandolo attentamente "Tutto bene ???" chiese, fissandolo negli occhi; Draco annuì, senza nemmeno pensare di rispondergli male e limitandosi a fissare infastidito la mano che gli serrava il braccio. Ma, prima che potesse protestare al riguardo, Weasley gli afferrò l'altro e, contando insieme all'amico fino a tre, lo strattonò per farlo alzare in piedi; Draco sentì la testa che girava per quel movimento improvviso e i suoi piedi incespicarono, inducendo i due ragazzi ad accentuare la presa sui suoi avambracci finchè non furono certi che riusciva a stare in piedi da solo. Silenziosamente, il Serpeverde li ringraziò, poichè non gli sarebbe piaciuto ritrovarsi di nuovo disteso per terra subito dopo essersi rialzato. Intanto, il noto cipiglio della McGranitt aveva preso il posto della sua insolita espressione preoccupata "Credo ci siano un paio di cose che mi deve spiegare, signor Malfoy; mi segua nel mio studio. Signor Potter, signorina Granger, Weasley, voi potete tornare al vostro dormitorio...ovviamente mi aspetto che non facciate parola di ciò che è successo qui con nessuno, almeno finchè non avrò appurato i fatti e preso provvedimenti, sono stata chiara ???" Li guardò con un'espressione che non ipotizzava nemmeno un rifiuto ma Harry, sempre stringendo il braccio di Malfoy, avanzò di un passo confuso "Ma, professoressa...." "Ho detto, sono stata chiara, Potter ??? Ora lasci il signor Malfoy e torni al suo dormitorio" ripetè lei, gli occhi scuri che sporgevano quasi nel fissarlo irritati. Il ragazzo sospirò "Sì, professoressa" mormorò, abbandonando la presa e voltando poi le spalle a lei e a Draco; avviandosi per il corridoio fece un gesto di richiamo con la mano, in reazione al quale gli altri tre si affrettarono a seguirlo, non prima di aver lanciato però tutti un'occhiata preoccupata a Malfoy e alla professoressa; il ragazzo ebbe la sgradevole sensazione che, oltre che preoccuparsi di lui, si preoccupassero anche per lui..... "Chiuda pure la porta, signor Malfoy, e si sieda. Le prometto che non la tratterrò a lungo" ordinò piccata la direttrice della casata di Grifondoro. Straordinariamente remissivo, Draco obbedì senza fiatare all'ordine, spingendo la pesante porta di legno al suo posto e trascinandosi poi davanti alla cattedra della donna, in cui pile di libri e pergamene stavano ritte in ordine impeccabile. A un gesto della bacchetta di lei una poltrona verde scuro si avvicinò alla scrivania, e il giovane vi si lasciò sprofondare, sussultando senza volerlo per i lividi provocati dalla caduta. La donna piantò i suoi occhi grigi e penetranti su di lui, impedendogli di scappare; non che lui avesse voglia di farlo. Era stanco, anzi esausto, e non solo per quello che gli era successo ma per la complessità della sua vita negli ultimi mesi; aveva combinato l'ennesima cavolata e sarebbe stato punito. Non ci vedeva nulla di sbagliato, avrebbe soltanto voluto che lei si sbrigasse a dirgli che doveva fare e lo lasciasse andare....ma per i corridoi avrebbe potuto incontrare Potter e compagnia, con quell'irritante espressione preoccupata nei suoi confronti...oppure lei....con quel vuoto pazzesco nello sguardo che l'aveva quasi fatto impazzire....un discreto tossicchiare riportò la sua attenzione sulla professoressa, che lo stava ancora fissando con fare scrutatore. Draco attese finchè lei non decise di iniziare con le domande "Allora, signor Malfoy, mi vuole dire chi è stato a schiantarla contro il pavimento ???" domandò in un tono strano, che sottintendeva qualcosa che lui non riuscì a cogliere; senza badarvi, scosse il capo svogliatamente, quasi fosse stato privato di ogni forza "Non ne ho idea" si limitò a dire, lasciando vagare il suo sguardo. La donna ebbe un leggero movimento del muscolo della guancia, mentre una strana luce le illuminava per un attimo lo sguardo "Ne è sicuro ?" riprovò, e ottenne la stessa reazione apatica. Si lasciò scivolare indietro fino a incontrare lo schienale della sua poltrona "Forse dovrei chiedere al signor Potter, o alla siognorna Granger o a Weasley....forse loro hanno visto qualcosa che le è sfuggito...." tentò per provocarlo, ma il ragazzo si limitò a scrollare le spalle. Era certo che Harry e gli altri si sarebbero strozzati piuttosto che indicare Alex come la colpevole. La donna continuò a fissarlo, stupita, e decise di fare un altro tentativo "Allora il signor Tiger, oppure il signor Goyle....ora non c'erano, ma sono sicura che fossero con lei al momento in cui...". Draco imprecò: quei due si sarebbero lasciati scappare tutto di fronte alla vicepreside, della quale avevano una paura enorme "Ora basta !!! Le ho detto che non ho idea di chi sia stato, perchè dovrebbero avercela loro??? Potrebbe essere stato chiunque, c'è un sacco di gente in questa scuola che non mi sopporta, e a ragione...l'unico di cui sono certo è Potter, che era presente e quindi non può essere stato....". Minerva McGranitt spalancò gli occhi e inarcò le sopracciglia; non sapeva come era successo, ma quel giovane che le sedeva davanti con aria annoiata non era affatto il Draco Malfoy che aveva visto fino al giorno prima, impegnato solo a stuzzicare i Grifondoro e a prendere in giro metà della scuola, quella metà che secondo lui non contava. Era maturato, pronto a mentire pur di non colpire qualcuno e in grado ora anche di difendere il suo peggior nemico che, lui doveva ben saperlo, sarebbe stato il primo sospettato per quella storia, nei sussurri se non ufficialmente. Eppure con quelle parole lui l'aveva messo al sicuro, anche se nessuno gliel'aveva chiesto; e stava cercando di proteggere anche qualcun'altro....non sapendo ancora che era inutile, ci stava mettendo tutte le sue forze, pronto a sopportare la punizione per questo. Nonostante tutto, una scia di ammirazione nei suoi confronti le colpì il cuore "Quindi lei asserisce che nessuno può dire chi l'ha colpita; lei di certo no, non è così?" chiese ancora. Il ragazzo tornò all'atteggiamento apatico di prima, appoggiandosi allo schienale e sprofondandovi dentro "Gliel'ho già detto" ribadì, guardando altrove con fare noncurante. Un sorrisetto divertito le incurvò le labbra "Davvero strano" commentò, decidendo di scoprire le carte "Visto che lei sembra invece averla vista benissimo". Draco sobbalzò, riportando di scatto la sua attenzione sulla donna, gli occhi azzurri spalancati e puntati in quelli di lei, ora ironici. Aveva detto lei...quindi doveva sapere già che centrava Alex..."Ma...ma come...." domandò, mentre le parole gli si bloccavano in gola per lo stupore. La professoressa sorrise, divertita dalla sua evidente confusione "Non le è parso strano che io comparissi proprio quando c'era bisogno di me, benchè sia ben noto a tutti che non amo passeggiare per i corridoi se non per validi motivi ?". Il ragazzo deglutì "Ma allora...." cominciò, interrompendosi nel vedere il cenno di assenso della donna "Esatto, è stata proprio la signorina Lance a cercarmi e a dirmi cosa aveva fatto e dove poteva trovarla, pregandomi anzi di fare presto; altrimenti avrei potuto fare ben poco.....forse lei non lo sa, signor Malfoy, ma l'incanto gravitatem non è un incantesimo semplice, richiede un'estrema dose di magia a supportarlo, altrimenti si esaurisce subito; inoltre, per sigillarlo e farlo perdurare anche dopo che colui che l'ha effettuato se n'è andato, come è successo nel suo caso, è necessaria una parola chiave inserita nell'incantesimo, e senza di essa non è possibile scioglierlo. La signorina Lance è venuta a riferirmela e mi ha pregato di sistemare le cose; se non l'avesse fatto, lei sarebbe ancora disteso sul pavimento, signor Malfoy, o forse peggio. Oh, è inutile fare quella faccia, ora" disse, vedendo l'espressione mezza terrorizzata e mezza incredula che era comparsa sul volto di lui "So tutto, a partire dal suo attacco del tutto gratuito alla signorina Weasley. La signorina Lance mi ha spiegato brevemente cosa era successo per farla agire a quel modo. Quindi ora mi si pone il dilemma di cosa fare di voi due; converrà di certo che il suo comportamento nei confronti della signorina Werasley è passabile di punizione, e anche abbastanza pesante, vero?". Draco annuì; diamine, lo sapeva benissimo da solo che si era comportato da bastardo, non serviva che glielo dicesse lei "Per contro, l'intervento della signorina Lance volto a salvare la sua amica rientra nei suoi compiti da prefetto; Alexandra ha tuttavia dichiarato che la sua reazione di schiantarla al suolo è stata eccessiva...in effetti avrebbe dovuto rivolgersi a me o al professor Piton, invece di agire di testa sua....ma credo che, se la cosa dovesse essere divulgata, la maggior parte della gente penserà che la sua intenzione sia stata quella di metterla in condizione di non nuocere ancora ai suoi amici, non crede anche lei signor Malfoy?". Ancora una volta, Draco assentì; era vero, in effetti era anche andata così, anche se era stata più una reazione di rabbia. Ma chi avrebbe mai accusato la nipote di Silente ??? Era assurdo anche solo pensarlo...e lui non voleva che lei finisse nei guai per colpa sua..... ALT ! STOP ! Che aveva appena pensato ??? Cosa gli era saltato in mente ???? Stava li ad aspettare una punizione e pensava ad evitare guai a lei ??? "Proprio così" gli sussurrò una vocina nel suo cervello, e il ragazzo la tacitò irritato, tornando a fissare la McGranitt, che ora pareva in attesa di un suo commento; poichè però lui rimase in silenzio, riprese a parlare "Ora, se lei andrà a lamentarsi col professor Piton per ciò che è successo, la signorina Lance potrebbe essere punita, ma anche lei incorrerà in una punizione abbastanza pesante per ciò che ha fatto alla signorina Weasley....una cosa molto spiacevole per un prefetto come lei, vero? A sua volta, la signorina Lance è un prefetto di Grifondoro e, anche se sarà punita, come le ho detto prima saranno in molti a pensare che questo non sia giusto e che lei abbia agito così solo per difendere i suoi compagni, soprattutto poichè il suo comportamento è sempre stato impeccabile fino a questo momento. Problemi da questo lato li potrebbe fare la signorina Lance in persona, poichè ha ammesso che le sarebbe bastato aiutare la signorina Weasley e anbdarsene; invece si è lasciata prendere dalla rabbia, e dubito che permetterà che noi lo facciamo passare per un atto posato...vorrà essere punita a sua volta. A questo punto, io non so che fare; se punisco la signorina Lance, dovrò punire prima lei. Se invece lei lasciasse perdere ciò che le è successo, potrei chiudere un occhio sul suo comportamento....da come la guardavano, dubito che il signor Potter, il signor Weasley e la signorina Granger troveranno da ridire, e nemmeno la signorina Weasley protesterà. E' tutto nelle sue mani, signor Malfoy" concluse, intrecciando le mani e fissandolo intensamente. Draco quasi non ascoltò quelle ultime parole, perso in tutt'altri ragionamenti; le parole della McGranitt gli avevano infatti rivelato qualcosa cui non aveva affatto pensato: Alex avrebbe potuto limitarsi a salvare Ginny e ignorarlo, invece l'aveva attaccato. In quell'istante lui aveva pensato solo alle parole che gli aveva urlato, al fatto che gliel'avrebbe fatta pagare se lui avesse toccato i suoi amici....ma opra lo capiva, capiva che quell'attacco, nonostante l'ostentata indifferenza e il vuoto spettrale dei suoi occhi quando lo guardavano, era la prova che non era riuscita a ignorarlo. L'aveva attaccato...quindi si era accorta della sua presenza. Il suo cuore mancò un battito nel pensare a questo, e con stupore sentì un fiotto di gioia e sollievo invaderlo. Sospirò; anche se le cose non cambiavano, sentiva che il peso che gli gravava sull'animo si era allentato almeno un po'. Quanto bastava per permettergli di prendere una decisione inaspettata; guardando la McGranitt fisso negli occhi, senza alcuna esitazione, disse "Lasci stare Alex, e punisca solo me. Sono stato un'idiota e me lo merito, ma lei....lei no. Accetterò la punizione e non dirò una parola sull'accaduto...ma solo se mi promette che ad Alex non sarà fatto nulla". Se c'era qualcosa che la McGranitt aveva potuto aspettarsi, beh, questo ne era l'antitesi; aveva dato a quel ragazzo la possibilità di scamparla, oppure di incastrare una delle sue rivali, e lui le aveva rifiutate entrambe, assicurandosi però dell'incolumità della rivale in questione.... "Ammetto che sono sorpresa, signor Malfoy; tutto mi sarei aspettata, ma questo....". Un sorriso ironico comparve sul volto del ragazzo "Cosa, che non pensassi solo a me stesso ??? Che mi riconoscessi colpevole ???" "Anche...ma io intendevo il fatto che lei abbia chiamato la signorina Lance per nome". Draco sussultò; nemmeno se n'era accorto, ma doveva averla chiamata Alex tante di quelle volte che....cercando di contenere l'imbarazzo, tornò a fissare la professoressa "Beh....questa punizione ????" chiese scontroso. Lei sorrise, divertita, e lo fissò ancora per qualche secondo al di sopra degli occhiali "Bene...se ne è proprio convinto, penso che potrà passare le prossime serate di questa settimana a lucidare i trofei della sala dei trofei, signor Malfoy. Informerò il signor Gazza di attenderla nella sala alle otto di stasera, in punto". Draco mugugnò; era martedì, il che voleva dire che avrebbe passato almeno quattro serate in compagnia di gazza a lucidare....beh, se l'era voluta. La McGranitt riprese a parlare, sorpresa nel non sentire proteste "Ovviamente non potrà usare la magia, ma dovrà utilizzare mezzi babbani...dirò al signor Gazza di controllare; inoltre avviserò la signorina Lance e la signorna Weasley di come stanno le cose. E' tutto" prese a radunare i fogli che aveva davanti a sè, senza più badargli, ma il ragazzo scosse il capo "Lasci stare quelle due, non dica loro nulla". La McGranitt tornò a fissarlo, senza espressioni particolari, e lui si sentì arrossire "Non sono fatti loro....riguarda solo me" concluse comunque, alzandosi e avviandosi alla porta, seguito dallo sguardo della donna. Quando fu con la mano sulla maniglia, però, si fermò e, voltandosi, chiese ancora "Potrei sapere qual'era la...parola chiave???" domandò, conscio che era una curiosità strana ma sentendo di volerlo sapere "Delusione" rispose la professoressa, stavolta senza guardarlo ma fissandole sue pergamene. Fu come se qualcosa dentro di lui si rompesse, si sgonfiasse; senza aggiungere altro, uscì. Una volta fuori, si appoggiò alla spessa porta di legno e respirò profondamente. Ma che gli era preso ??? Si era fatto mettere in punizione quando l'aveva pressochè scampata. E quel che era peggio, non ne era affatto dispiaciuto !!!! Scuotendo il capo, tentò di riflettere: non sapeva cosa gli era preso, solo che aveva sentito che quella era la cosa GIUSTA da fare, e quindi farla non era stato affatto difficile; anzi, ora che era tutto finito e aveva la sua punizione, invece che afflitto si sentiva...sollevato. Non appena la McGranitt entrò nella sala comune dei Grifondoro Ginny ed Hermione, sedute a un tavolino insieme ad Alex voltarono di scatto la testa verso di lei, abbandonando i libri che tentavano invano di leggere. Alex invece la fissò quasi svogliatamente, esattamente come aveva fatto Draco Malfoy poco prima: rassegnata alla punizione, desiderosa solo che finisse tutto in fretta"Professoressa McGranitt...." iniziò Hermione, timorosa, e Ginny continuò "E' stata presa una decisione ???" lanciando un'occhiata ansiosa e colpevole ad Alex; evidentemente pensava fosse colpa sua se era successo quel casino. L'unica apparentemente disinteressata alla questione era proprio Alex, che si limitò a rispondere allo sguardo della professoressa senza abbassare gli occhi come facevano quasi tutti, attendendo il responso o la condanna; colpita più di quanto volesse ammettere, la McGranitt intrecciò le mano sul grembo e spiegò "Ho proposto al signor Malfoy un compromesso: avrei evitato di punirlo se lui avesse taciuto su ciò che era successo". Ginny sorrrise "E' la soluzione ideale !!!!" esclamò, scambiando un'occhiata sollevata con Hermione. Alex non disse nulla, quasi fosse conscia che non era finita "Ma il signor Malfoy non ha accettato". Hermione e Ginny smisero di sorridere "Cosa??? Che vuol dire ???" chiese la prima, guardando preoccupata Alex "Lei non ha colpe, ha solo cercato di aiutarci !!!!" esclamò, ma un gesto della McGranitt bloccò ulteriori proteste "Vi prego, signorine, di contenere le vostre proteste finchè non avrò finito. Quando dico che il signor Malfoy non ha accettato, non intendo che pretende che la signorina Lance sia punita per ciò che ha fatto....nè che vuole scampare alla propria punizione". Ginny ed Hermione si fissarono, senza capirci più nulla, e Alex fece un movimento che denotava che, se anche non era interessata, stava ascoltando. La professoressa sorrise e fissò direttamente lei, spiegando in termini più chiari "In poche parole, il signor Malfoy non ha voluto che io passassi sopra al suo comportamento ma ha accettato senza protestare la propria punizione....a patto che non fosse preso alcun provvedimento nei suoi confronti, signorina Lance". Hermione sussultò, Ginny si portò entrambe le mani alle labbra per contenere un grido e una luce brillò nelle iridi scure di Alex, una luce ambigua e per certi versi inquietante, anche se fondamentalmente carica di curiosità e stupore "Lei....sta dicendo sul serio?" chiese la ragazza, guardando dritto negli occhi la direttrice della casata senza alcun imbarazzo e dimenticando la presunta indifferenza di poco prima. La donna annuì "Le parole testuali sono state 'Lasci stare Alex, punisca solo me.... a patto però che non le faccia nulla'. Le confesso che mi ha molto sorpreso, almeno quanto il fatto che la chiami per nome....". La ragazza non rispose, limitandosi ad abbassare lo sguardo con aria meditativa "Bene, visto che la questione si è risolta nel modo migliore, vi auguro un piacevole pomeriggio, signorine" disse ancora la donna, girando su se stessa e allontanandosi a passo deciso. Non appena fu scomparsa nel buco del ritratto, Hermione e Ginny si avventarono su Alex, confuse ed eccitate "Alex, secondo te che gli è preso???" "Cosa intendi fare ???" "Pensi che sia una trappola???" "O un modo per dirti qualcosa ????" "Smettetela !!!!" sibilò la rossa, fulminandole con gli occhi "Che ne posso sapere io ??? Non so perchè abbia agito così più di quanto sappia perchè prima vi abbia provocato....". Sul trio scese un silenzio teso per qualche secondo, finchè Ginny scosse il capo decisa, con una luce vivida che le animava gli occhi, e soggiunse "No, questo non è vero. Tu lo capisci fin troppo bene, Alex, anzi sei una delle poche persone che riescono a capire quel ragazzo, forse colei che meglio di tutti vi riesce. E lui lo sa, ed è per questo che ti teme e teme la tua compagnia....al punto da ferirti e ferire se stesso per non ammetterlo.....". Alex si alzò di scatto. Gli occhi bruciavano, le guance erano scarlatte "Non una parola di più" mormorò, e fu come una frustata. Poi girò i tacchi e lasciò la sala. Hermione e Ginny si fissarono, rassegnate "Non c'è mai nulla da fare,. quando si impunta....però non possiamo lasciare le cose così come stanno" mormorò la ragazza castana, e la piccola Weasley annuì "Già, è troppo penoso....buffo, sento una viva preoccupazione per colui che nemmeno un'ora fa mi ha fatto volare lungo il corridoio....ma penso sia normale, quel ragazzo è fin troppo lacerato di suo perchè mi ci metta pure io. Senti, che facciamo???". Hermione riflettè in silenzio, il dito indice poggiato sul labbro inferiore "Non lo so...per prima cosa meglio scoprire la natura della punizione di Malfoy. Dubito che potremo evitargliela, visto che alla fine l'ha richiesta lui, ma meglio stare pronte....lasciamo che Alex sbollisca la rabbia e lo shock, poi vedremo di affrontare ancor all'argomento.....". Ginny annuì per approvare l'idea, e in quell'istante Harry e Ron fecero la loro comparsa nella stanza, avviandosi verso le ragazze "Abbiamo incrociato Alex per il corridoio, ma non ci ha nemmeno riconosciuto e aveva un'espressione sul volto che mi ha quasi fatto paura....si puiò sapere che è successo ancora ????" chiese Harry indicando il buco del ritratto e assumendo la sua aria ormai tipica da fratello maggiore - gemello - minore possessivo. Ron esprimeva gli stessi sentimenti con lo sguardo profondo degli occhi azzurri e, dopo essersi scambiate un'occhiata di intesa, Hermione e Ginny iniziarono a raccontare gli ultimi sviluppi ai due sbalorditi compagni. "Hai sentito, Draco dovrà passare anche questa serata in punizione, aaahhh non è giusto, stasera c'era la lezione di astronomia sulle stelle cadenti e io volevo guardarle insieme a lui !!!!!" berciò la voce lamentosa di Pansy Parkinson lungo il corridoio della sala grande; incidentalmente, raggiunse anche Alex, Ginny e Hermione che vi stavano transitando dirette verso l'aula di trasfigurazione per consegnare del materiale alla McGranitt. La ragazza serpeverde lanciò un'occhiata velenosa alle tre, soprattutto ad Alex, la responsabile della reclusione del suo adorato Draco, per poi passare oltre, e Hermione fece una smorfia "Quella stupida....mucca !!!! Come se Malfoy avesse mai avuto benchè la minima intenzione di....beh, non importa. Piuttosto, ormai è già la terza sera di punizione, vero?" domandò, guardando fisso Alex, la quale si astenne volutamente dal rispondere. Fu Ginny a farlo per lei "Già; ho sentito che gli toccherà di nuovo lucidare la sala dei trofei sotto la sorveglianza di Gazza, e che nessuno dei Serpeverde può avvicinarlo mentre è in punizione....Tiger e Goyle hanno provato in ogni modo a passare la sorveglianza, ma li hanno sempre beccati. Per contro, Malfoy non sembra affatto dispiaciuto della cosa....viene a lezione regolarmente, ma non dice una parola, mangia in fretta cercando di evitare compagnia e poi corre a svolgere la punizione....fra un po' salterà anche gli allenamenti di quiddich, se continua così.....". Alex serrò le labbra. Nonostante tutta l'indifferenza che cercava di mostrare, era stupita; quando la McGranitt le aveva detto che il ragazzo aveva preteso una punizione a patto che lei la scampasse non ci aveva voluto credere, pensando che poi Malfoy sarebbe corso da Piton per farsi condonare il debito. ma non era andata così, e martedì sera Draco era stato visto nella sala dei trofei insieme a Gazza, a lucidare le targhe impolverate a mani nude, senza bacchette e magie. La notizia si era rapidamente diffusa e aveva richiamato tre quarti della scuola, poichè era raro vedere un Malfoy in simili condizioni; Grifondoro, Corvonero e anche qualche Tassorosso erano accorsi divertiti, i Serpeverde invece disgustati o offesi, ma comunque pronti a prendere in giro il loro compagno caduto in disgrazia, anche se la storia che circolava su come si fosse guadagnato la punizione, ossia colpendo Potter e compagnia, gli aveva assegnato un certo prestigio, guastato però dalla magra figura dovuta alla rivalsa di Alex, che ora era una visione odiata per quasi tutta la casata. Insomma, tre quarti della scuola si erano radunati al di fuori della sala quel martedì sera, tanto che Gazza aveva cominciato a inveire contro gli studenti in grado solo di fare confusione e li aveva cacciati a colpi di scopa, chiudendo poi a chiave la stanza e montando la guardia alla porta insieme a Mrs Purr, incurante delle proteste anche dei più accaniti, come Tiger, Goyle e Pansy Parkinson, quasi in lacrime per il terribile torto che subiva il suo adorato. Alex non era andata, nonostante i richiami di Ginny e Hermione; si era chiusa in camera sua a studiare, sorda a rumori e grida che quella era di certo non mancarono, apparentemente indifferente a tutta la faccenda. ma, dentro di sè, qualcosa la spingeva a domandarsi che stesse succedendo, e perchè Draco si fosse comportato a quel modo quando poteva scamparla e, quindi, prendersi una vittoria su di lei. E quella domanda non trovava risposta, ma le bruciava nell'animo, tormentandola senza sosta. E le due accanto a lei parevano averlo capito, a giudicare da come insistevano sull'argomento "Secondo me sta male....intendo emotivamente, perchè proprio io non me lo sarei mai immaginato a sopportare ogni sera una tortura del genere senza ripetere 'lo diro a mio padre' ma anzi a presentarsi spontaneamente per...." "OH, INSOMMA, PIANTATELA !!!!!!!" esclamò infine, sentendo che le sue difese cedevano. Hermione e Ginny si fermarono, zittendosi e voltandosi verso di lei, una per ogni lato, a fissarla con aria neutra "Perchè? Forse ti da fastidio sentirne parlare ???" chiese la rossa, incrociando le braccia con aria di sfida "O forse ti senti colpevole per quello che è successo ????" continuò Hermione, spostando una ciocca di capelli dietro l'orecchio e fissandola severa. Alex digrignò i denti, furiosa "E' questo quel che pensate ???? Che sia colpa mia ???? Che sia io la colpevole ????" "Beh, almeno in parte ammetterai che è vero !!!!" annuì Ginny, anche se Hermione le lanciò un'occhiata sorpresa "Non dico che lui non si sia comportato male, ma anche tu l'hai inchiodato al pavimento anche se non ce n'era proprio motivo...e l'hai trattato come una pezza da piedi...eri arrabbiata, d'accordo, ma non è stato proprio giusto....e ora lui si è fatto punire per salvare te, e tu lo sai; eppure fai di tutti per far finta che non sia così. Non è giusto". Alex spalancò gli occhi scuri, prendendo ad agitare convulsamente un braccio e fissando la ragazzina come se fosse impazzita "Ma....ma Ginny, come fai a dire che non è giusto quando lui ti ha fatto volare giù per il corridoio nemmeno una settimana fa ??? Sai che ti sarebbe successo se io non fossi arrivata ????". Ginny assunse un'aria cocciuta quanto l'amica "Sì, lo so; ma so anche che non mi sembra giusto il modo in cui ti comporti opra. Che lui fosse bastardo lo sapevamo tutti e non ci aspettavamo altro; quello che davvero non ci aspettavamo è che si offrisse al posto tuo per essere punito, per salvarti. Nè che tu lo trattassi male di proposito. Non è da lui; non è da te. Lui è stato una sorpresa, tu una delusione. E io non intendo permetterlo. Quindi ora, non appena lui andrà in punizione, tu vai li e ci parli. Almeno questo glielo devi !!!!!". Hermione indietreggiò, intimorita dalla straordinaria forza d'animo che stava dimostrando Ginny, e dalla forza altrettanto fiammeggiante che la cocciutaggine di Alex emanava. Stava assistendo a uno scontro di volontà coi fiocchi, ma la cosa non le faceva piacere nemmeno un po', anche se dava pienamente ragione alla ragazzina. Tanto che, quando Alex scosse il capo e disse "Non ci credo !!! Ma come fate a preoccuparvi di un tipo del genere ???" sentì una rabbia enorme montarle dentro e si riavvicinò all'amica, colpendola sulla nuca con la mano, abbastanza forte da provocare un gemito di protesta "Ora basta, sembra di parlare con Ron !!!! Ma non eri tu quella che non ci permetteva di considerare chichessia come 'uno del genere' ??? E ora che non lo facciamo, lo fai tu ??? No, Alex, Ginny ha ragione; non sei giusta con lui, e noi non permetteremo che tu ti comporti così, per cui...andiamo !!!!" esclamò, improvvisamente decisa, afferrando la ragazza per un braccio e iniziando a strattonarla lungo i corridoi. Alex puntò i piedi, ma quando anche Ginny prese a tirarla non riuscì ad opporsi "Ehi ma...andiamo dove ???" domandò terrorizzata, e le due risposero, all’unisono e senza voltarsi "Ovvio, alla sala dei trofei !!!!": Come risposta ebbero solamente un gemito rassegnato. "Ecco, siamo arrivate....guardate, c'è Gazza !!!!" sussurrò Ginny acquattandosi dietro l'angolo che congiungeva il corridoio che avevano appena percorso con quello della sala dei trofei; Alex ed Hermione le si affiancarono per osservare la situazione. In effetti Gazza montava di guardia alla porta, con l'inseparabile Miss Purr in braccio. Davanti a lui stavano Tiger e Goyle, che evidentemente erano andati a trovare il loro 'capo' e si erano fatti scoprire, a giudicare dal ghigno dipinto sul volto arcigno dell'uomo. Dopo qualche secondo di concitati rimproveri, l'uomo li mandò via con gesti irati; Hermione grugnì "Accidenti, se li avesse accompagnati dal preside ci avrebbe fatti un favore !!!! Ma tanto per cambiare quello non ci può rendere le cose semplici, vero ???? E ora come facciamo ????" Alex si voltò a fissarla esasperata "Facciamo cosa, scusate ??? Io non so che vi siete messe in testa voi due, ma..." "Niente paura, ci penso io !!!!" la interruppe Ginny senza nemmeno badare alla sua protesta, e si lanciò nel buio scomparendo lungo il corridoio che stavano percorrendo e poi salendo, a giudicare dal rumore dei passi, le scale. Le due rimaste attesero almeno un minuto, incerte, finchè un urlo e dei colpi assordanti non si fecero sentire al piano superiore, seguiti da una risata malefica. Hermione si portò le mani alla bocca, incredula "Geniale !!! Ha svegliato Pix !!! E ora...." commentò, tornando a guardare la figura del custode, ancora ferma davanti alla porta. E infatti, come Ginny aveva sperato, non appena il suono di quel trambusto raggiunse l'orecchio vigile del custode, questo si illuminò "Pix !!! E' la volta buona che lo sbatto fuori di qui !!! Vieni tesorino, andiamo prima che se ne vada !!!! Stavolta il preside dovrà ascoltarmi...." e, senza più pensare al suo prigioniero nella stanza alle sue spalle, si lanciò di corsa per il corridoio. Hermione trascinò Alex nel buio, tappandole una bocca per prevenire proteste, e aspettò senza quasi respirare che il suono dei passi di Gazza svanisse nell'aria; solo allora lasciò andare l'amica che proruppe in una serie di respiri affannati e irosi e, senza badare a questo, le afferrò un braccio e la trascinò davanti alla porta della sala dei trofei. Alex si liberò a fatica "Che cavolo state facendo, si può sapere ???? Perchè state rischiando una punizione per....questo ??? Mi spieghi cosa dovrei fare adesso io ????". Hermione non rispose e puntò la bacchetta contro la serratura "Alohomora" sussurrò, e con un sonoro clack questa scattò; la bruna si voltò verso l'amica "Semplice. Entra la dentro e chiarisci una volta per tutte come stanno le cose. Forza !!!!" e, a mo' di incoraggiamento, le diede una onora pacca sulle spalle che la spedì oltre l'uscio "Ti do dieci minuti. Se ci sono problem,i busso tre volte" sussurrò ancora prima di chiudere la porta e sigillarla. Alex si voltò troppo tardi, mentre il suono della serratura che scattava si diffondeva nella sala "Dannazione a voi due !!!!" imprecò sottovoce, non sapendo se doveva essere arrabbiata o no. Poi, la sensazione di essere osservata prese il sopravvento sul resto, e la ragazza si voltò ad incontrare due occhi azzurro ghiaccio che ben conosceva. Draco Malfoy, accovacciato a terra e con in mano uno strofinaccio logoro e sporco; a giudicare dalla condizione delle sue mani doveva aver lavorato sodo fino a quel momento, ma ora era fermo nel buio e la fissava, incerto e sorpreso. Ci fu qualche secondo di silenzio, in cui i loro pensieri vagarono furiosi nelle rispettive teste, poi il ragazzo distolse lo sguardo "Come hai fatto a entrare ??? Credevo che Gazza stesse di guardia...." disse in tono scontroso che però non la scompose. Annuì "Sì, era così, ma ho dei validi alleati.... che hanno almeno il buonsenso di non farsi scoprire, a differenza dei tuoi amici gorilla...". Malfoy fece una smorfia sprezzante "Tiger e Goyle? Dovevo aspettarmelo...beh, non posso dire di essere dispiaciuto, una delle poche cose positive nello stare qui è il fatto che non devo averli sempre tra i piedi...." "Appunto. Qui. Che ci fai qui ???". Chiese lei a bruciapelo, incrociando le bracci e puntandogli gli occhi addosso. Il ragazzo la fissò per un secondo, confuso, poi tornò a guardare il trofeo che stava lucidando "Che razza di domanda è scusa? Sto scontando una punizione, non si vede??? E oltretutto tu lo dovresti ben sapere....". La ragazza scosse il capo "E' una domanda legittima e sensata. Perchè sei qui a scontare una punizione che avevi pressochè evitato ??? E soprattutto, perchè, con la promessa che in cambio io sarei stata lasciata fuori da questa storia ????". Draco abbassò di nuovo lo straccio e imprecò sottovoce "La McGranitt ha parlato troppo a quel che vedo....beh, non lo so il perchè, va bene ??? So solo che era giusto così....non che ora io sia più bendisposto nei vostri confronti, ma almeno stavolta ho pensato con la mia testa....consideralo un favore speciale, visto che a detta tua capita molto di rado. In questo modo regolerò i conti, e poi sarà veramente finita qui". La ragazza rimase in silenzio, e lui si voltò a guardarla con gli occhi che lampeggiavano "Io non so....com'è possibile, ma.... quando sto con te non sono me stesso. E questo deve finire. Io sono Draco Malfoy, un Serpeverde". La ragazza sospirò, lasciando cadere le braccia "Ancora non l'hai capito ??? Dici di voler essere te stesso, ma così non lo sei affatto !!!! Così sei...sei....un Malfoy. Sei ciò che vuole tuo padre, non ciò che vuoi tu". Il ragazzo scattò, alzandosi in piedi e fronteggiandola "E chi ti dice che ciò che mio padre auspica che io sia non corrisponda con ciò che io voglio essere ???" "Il modo in cui mi stai guardando adesso me lo dice " replicò lei, spiazzandolo "Il modo in cui ti comporti....il modo in cui mi assali....il modo in cui hai PAURA di me....o meglio, dell'influenza che ho su di te". Draco la fronteggiò per un attimo, ma non riuscì a reggere il brillio di quegli occhi scuri e si voltò "Tu....ti sei illusa" sussurrò in tono spento "Non hai alcuna influenza....e se anche ne avessi avuta, io sono un Malfoy....non posso lasciarmi impaurire da una Grifondoro" "E' la tua ultima parola?" gli chiese lei, e c'era quasi dolore in quella voce, ridotta a un sussurro e non per non farsi sentire "Ovvio" rispose il ragazzo. Eppure non si voltò a fissarla. La sentì muoversi, strascinare i piedi sul pavimento di pietra, raggiungere la porta. Allora, senza riuscire a resistere, si voltò. Fu un errore, se ne accorse subito. Non era preparato alla delusione che le lesse negli occhi scuri fissi su di lui "Addio" gli sussurrò, per poi bussare tre volte; si udì uno schiocco, e la porta si aprì; senza più guardarlo, la ragazza sgusciò fuori. Un tonfo, e la porta si chiuse, quasi a negare la sua presenza. Poi, i passi; rimbombarono su per il corridoio, per le scale, e si fecero lontani, fiochi. Poi, svanirono. Il silenzio calò improvviso nel buio della sala, rischiarata solo dai lampi che saltuariamente illuminavano la notte. Era una sera di tempesta. Draco Malfoy si guardò lentamente attorno, senza però vedere nulla di ciò che lo circondava; un solo pensiero riempiva la sua mente: era solo. Era successo di nuovo, ancora una volta era terribilmente solo. Lo era anche prima che lei arrivasse, certo, ma ora che se n'era andata quella solitudine gli appariva all'improvviso opprimente....insopportabile....incredulo, sentì le lacrime invaderlo con tutta la loro potenza, e le asciugò rabbiosamente con una manica impolverata della divisa. Ma era uno scherzo ??? E perchè poi avrebbe dovuto piangere ???? Per lei ???? No, capì con sorpresa. Stava piangendo per se stesso: per ciò che era diventato, per ciò che era sempre stato; e per ciò che avrebbe potuto essere....e che aveva appena rinunciato ad essere. Un ragazzo felice. Certo, era ricco, temuto, rispettato e....odioso. Ma triste. Tanto triste e solo. E aveva appena allontanato da sè l'unica persona che aveva mai rischiarato la sua vita..... Lei era la luna, e io la notte oscura.... ma da solo l'ho eclissata, e ora lei risplende altrove..... Quei versi gli tornarono improvvisamente in mente. Non ricordava di chi fossero, un qualche autore babbano di cui aveva letto un libro tanto per vincere la noia molto tempo prima; li aveva sempre giudicati melensi e sdolcinati, non era mai riuscito a capire come qualcuno potesse scrivere, e soprattutto provare, sentimenti così stupidi....ma in quel momento sentiva quelle parole terribilmente adatte a lui, in grado di interpretare ed esprimere il suo animo lacerato. Alex splendeva più della luna....era un fuoco bruciante in grado di rischiarare il mondo...ma non risplendeva più per lui. Lui, la notte, l'oscurità assoluta....che lei si era offerta di illuminare, ma la sua oscurità l'aveva scacciata....perdendo così qualsiasi speranza di salvezza....in silenzio, il ragazzo crollò in ginocchio sul freddo pavimento di pietra e, chinando il capo, diede sfogo a tutte le lacrime che sentiva sorgere dentro di sè. Lo so…ci ho messo la vita…stavolta, oltre allo sport…ci si è messa anche l’università….però questo è uno dei capitoli che mi è piaciuto di più scrivere…quindi spero che, anche se avete dovuto aspettarlo per così tanto, vi piaccia….aspetto commenti !!!! Marcycas: Ammazzarlo ??? Naaa, troppo poco fine e troppo clemente…la nostra Alex ha stile, come credo si sia visto…e una mente molto arguta e sveglia, sempre pronta all’innovazione…per il terrore di Draco…. Robychan: Charlie e Willy stanno bene, al momento sono in giardino da me che lavorano, ma Charlie tornerà in scena molto presto, lo prometto….Jun in questo periodo se ne sta buono buonino…sarà forse perché sono migliorata nelle arti marziali ? Boh… Anakin e gli altri: Non so, forse avrò anche esagerato, ma a me Alex non pare poi così perfetta….se notate, si arrabbia e sbaglia come qualsiasi altro essere umano quando è in preda alla rabbia….e prova sentimenti contrastanti, che la rendono debole quando vorrebbe essere forte…e secondo la logica, la perfezione vuole rigidità dio fronte ad ogni dubbio….

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