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Lista capitoli: Capitolo 1: *** Capitolo uno: Un'altra estate a Privet Drive *** Capitolo 2: *** Capitolo due: Incontro a Diagon Alley *** Capitolo 3: *** Capitolo tre: confessioni e paure *** Capitolo 4: *** capitolo quattro: Verso Hogwarts *** Capitolo 5: *** capitolo cinque: nuovi arrivi e chiarimenti *** Capitolo 6: *** Capitolo sei: Primo giorno di scuola *** Capitolo 7: *** Capitolo sette: Il nuovo capitano *** Capitolo 8: *** Capitolo otto: Segreti, ombre e perplessità *** Capitolo 9: *** Capitolo nove: Un pomeriggio in biblioteca *** Capitolo 10: *** Capitolo dieci: La prima partita di Quiddich *** Capitolo 11: *** Capitolo undici: Le cose cambiano....in meglio e in peggio..... *** Capitolo 12: *** Capitolo 12: Aria di tempesta *** Capitolo 13: *** Capitolo 13: Halloween *** Capitolo 14: *** Capitolo 14: Disastro *** Capitolo 15: *** Capitolo quindici: E la luce rischiarò le tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta.... ***
Era
una calda giornata estiva, e il sole che splendeva radioso nel cielo illuminava
senza sosta l'affollata stradina di Privet Drive. Ovunque c'erano ragazzini che
correvano in bicicletta, giocavano nei loro giardini o passeggiavano a
gruppetti per i marciapiedi, ridendo e divertendosi. Solo due dei ragazzi
risiedenti in quella allegra via facevano eccezione. Uno era un ragazzo
piccoletto, ma largo almeno due volte un uomo obeso, dai corti capelli
biondicci appiccicati alla fronte e dagli occhi porcini, che se ne stava seduto
su una delle sedie della cucina, senza staccare gli occhi dal televisore
perennemente acceso che proiettava immagini colorate; non vedeva nessuna buona
ragione che lo spingesse a uscire e a unirsi all'allegra comitiva di ragazzi
che correvano li fuori. Per il suo povero corpo, che sporgeva abbondantemente
da entrambi i lati della sedia, sarebbe stata una fatica troppo grande, senza
contare che si sarebbe perso i cartoni del lunedì, cosa che il suo cervello non
poteva nemmeno lontanamente supporre.....sempre che sapesse cosa voleva dire supporre,
quel cervello. Si trattava (Come tutti avranno
ormai capito....NdA) di Dudley Dursley, figlio di Vernon e Petunia
Dursley, i perenni residenti di Privet Drive numero 4. In quel momento suo
padre era al lavoro, mentre sua madre era andata dalla vicina con la scusa di
farsi dare dello zucchero per una torta, quando in realtà il suo obiettivo era
osservare il nuovo divano che la suddetta vicina aveva comprato, evitando però
di darle la soddisfazione di domandarle se poteva vederlo. Dudley aveva così
campo libero per poter guardare la televisione in santa pace, invece di
studiare, almeno finchè la madre non fosse tornata, e poteva pure rovistare nel
frigo.........peccato che esso fosse stato appena lucidato, e sua madre si
sarebbe quindi accorta subito che lo aveva toccato. Aveva un'occhio di falco
per le impronte sui suoi mobili. E, per quanto fosse sicuro che non lo avrebbe
sgridato, c'era il rischio che gli diminuisse la cena a causa della dieta che
il ragazzo doveva seguire. Sbuffando deluso, Dudley continuò a guardare il
televisore, senza prestare attenzione ai rumori che provenivano dal di fuori,
segnali di vita e di divertimento.
Al
piano superiore c'era invece qualcuno che quei rumori li stava ascoltando con
desiderio quasi angoscioso, fantasticando sulla remotissima possibilità di
scendere finalmente e unirsi a quella gioiosa compagnia. Quel ragazzo era il
cugino di Dudley, ma non avrebbe potuto essere più diverso da lui: era magro,
cosa messa ancor più in evidenza dai vestiti che portava, tutti appartenuti in
precedenza a Dudley e quindi enormi per lui, con due brillanti occhi verdi e i
capelli scuri, che ricadevano disordinatamente sulla sua fronte, nascondendo
almeno in parte il particolare più interessante del ragazzo, una strana
cicatrice a forma di saetta. E questo particolare bastava a dargli un nome. Era
Harry potter, colui che era sopravvissuto. Ma in quel momento ciò non gli
importava molto, visto che si sentiva sul punto di morire per la noia.
Sbuffando, si buttò sul letto e sfiorò distrattamente il segno che gli
deturpava la fronte, pensando; quella cicatrice era il motivo per cui lui era
tanto famoso nel mondo dei maghi, dato che era il segno perenne che lui, alla
tenera età di un anno, era riuscito la dove anche i maghi più grandi e esperti
del mondo avevano fallito: sconfiggere il signore del male, Voldemort, colui -
che - non - deve - essere - nominato, colui che aveva ucciso migliaia di
persone, per ultimi i suoi genitori.....e poi aveva perso i suoi poteri di
fronte al piccolo Harry, un mago in erba a stento cosciente di essere al mondo,
a quell'epoca......da quel giorno erano ormai passati quattordici anni, e per i
primi undici Harry aveva ignorato completamente la sua vera natura, non perchè
non gli importasse ma perchè nessuno gli aveva mai detto nulla. Morti i suoi
genitori, era stato deposto sui gradini di Privet Drive, e per undici
interminabili anni aveva vissuto coi suoi zii, che lo tiranneggiavano e
facevano di tutto per farlo sentire infelice. Poi, il giorno del suo undicesimo
compleanno, un gigante enorme era arrivato a prenderlo per portarlo a Hogwarts.
E nonostante i suoi zii si fossero strenuamente opposti, Harry vi era
attualmente iscritto, al quinto anno per essere precisi. Si tirò su,
sorridendo. In effetti, il ricordo di Hagrid che buttava giù la porta del faro
abbandonato e gli annunciava che era un mago e che la sua vita era cambiata era
ben impresso nella sua mente; era uno dei suoi ricordi più felici.....e in quel
momento era proprio ciò di cui aveva bisogno. Ricordi felici, quando nella sua
mente si affollavano tanti pensieri cupi. In quattro anni di scuola, non ne era
passato uno senza che Harry si fosse confrontato di nuovo con Voldemort o coi
suoi ricordi.....il primo anno era riuscito a stento a impedirgli di prendere
la pietra filosofale, custodita a Hogwarts, che lo avrebbe resuscitato e reso
immortale.....alla fine del secondo anno invece, aveva sconfitto il suo
ricordo, conservato in un diario che era finito nelle mani di Ginny Waesley, la
sorella minore di Ron, il suo migliore amico. Harry l'aveva salvata per poco,
ma anche quella volta era andato tutto bene. Il terzo anno invece Harry lo
aveva passato nel terrore vivente che Sirius Black lo uccidesse. Sirius Black
era stato accusato dodici anni prima di aver tradito i coniugi Potter, di
essere una spia di Voldemort e di aver ucciso anche un altro suo amico, Peter
Mnus, e una dozzina di Babbani. Era stato rinchiuso ad Azkaban, la prigione dei
maghi, ma era riuscito a fuggire e pareva intenzionato a completare l'opera, e
cioè uccidere Harry e riportare al potere Voldemort. Per questo lui era stato
quasi segregato nella scuola.....e alla fine si era trovato nei guai lo stesso,
insieme a Ron e Hermione, l'altra sua migliore amica, quando, uscendo di
nascosto per l'ennesima volta, si erano ritrovati prigionieri di Sirius
Black....ma poi aveva scoperto che Sirius non era colpevole, era stato Peter
Minus a fare tutto, e purtroppo era scappato, così anche Sirius aveva dovuto
fuggire per salvarsi....Sirius, il suo padrino.....Harry smise di sorridere. Se
Minus non fosse fuggito, ora lui si sarebbe trovato con Sirius, e non coi
Dursley.....perchè Sirius Black era il suo padrino, e ora che i suoi genitori
erano morti voleva prendersi cura di lui.....lo faceva comunque, inviandogli
frequenti messaggi e tenendolo sott'occhio, ma andarsene da Privet Drive era
stato il sogno più grande di Harry, per una breve mezz'ora.....sospirò. Vabbè,
era andata così e almeno Sirius no era stato preso, riflettè. E poi un
cambiamento c'era comunque stato: la notizia che il padrino di Harry era stato
ed era attualmente un pericoloso criminale e un ricercato (Non era vero, ma questo Harry non lo aveva detto)
aveva come paralizzato i Dursley, che ora ci pensavano bene prima di trattarlo
male. Però non aveva il permesso di uscire.....Harry guardò fuori dalla
finestra. Il sole era così caldo e invitante......poi, in un lampo, gli
tornarono in mente i ricordi dell'ultimo anno. Harry imprecò sottovoce. Lo
sapeva, lo sapeva che non avrebbe dovuto lasciarsi andare ai ricordi
piacevoli, tanto prima o poi si sarebbe ricordato di......Cedric. Cedric
Diggory era uno studente di Tassorosso.....era, perchè ora non lo era
più. Era morto alla fine dell'anno precendente, alla conclusione del torneo
Tremaghi, di cui era uno dei campioni insieme a Harry, morto per opera di
Voldemort, solo perchè si era trovato per sbaglio nella trappola che il signore
oscuro aveva teso ad Harry.....e per questo lui si sentiva terribilmente
colpevole per la sorte del ragazzo, nonostante tutti gli avessero detto il
contrario, nonostante i genitori stessi di Diggory lo avessero ringraziato per
avergli riportato il corpo del figlio, nonostante il fantasma stesso di Cedric,
apparso nello scontro con Voldemort, non lo avesse accusato.....ma Harry non
poteva fare a meno di accusare se stesso. Poi un volto gli passo davanti agli
occhi....il volto di Cho Chang, una studentessa del sesto anno di Corvonero, un
volto rigato di lacrime per la morte del suo ragazzo.....Harry sbattè il pugno
sul davanzale, facendosi anche piuttosto male. Lo ritrasse con un'imprecazione,
ma nemmeno il farsi male da solo poteva vincere quel senso di impotenza e
frustrazione che sentiva......un urlo riportò la sua attenzione alla realtà che
lo circondava. Più che un urlo era stato un verso stridulo, proveniente dalla
gabbia alla sua destra, dove era rinchiusa Edvige, la sua civetta. In quel
momento gli occhi ambrati di lei lo fissavano con aria di rimprovero. Harry si
avvicinò, introducendo la mano tra le sbarre della gabbia per accarezzarla
"Mi dispiace, Edvige, ma lo zio non mi lascia tenere la gabbia aperta.....e
non posso usare la magia.....ma se aspetti stasera proverò a convincerlo di
nuovo.....sta calma....." sussurrò in tono confortante. Almeno, in quella
desolante solitudine, aveva ancora Edvige. La civetta gli becchettò
affettuosamente un dito, in segno di comprensione, e lui ritrasse la mano,
lanciando un'ultima occhiata alla finestra, o meglio alla strada sottostante
"Beh, è inutile stare qui a sognare.....meglio andare giù a mangiare
qualcosa...." mormorò il ragazzo. Aveva finito la settimana prima i compiti
delle vacanze, sui quali si era buttato con foga indescrivibile, probabilmente
per occupare il cervello e non aver tempo do pensare a cose spiacevoli....ma
ora di tempo ne aveva fin troppo, e si stava decisamente annoiando. Sospirando,
aprì la porta, ma un altro strillo della civetta lo fece voltare "Sì, sì,
porterò qualcosa anche a te...." disse in tono svogliato, apprestandosi a
scendere le scale. Raggiunse la cucina, dove suo cugino Dudley si trovava,
ancora immobile e seduto sulla sedia. Allungo la mano verso il frigo, ma vide
la sua lucentezza e scosse il capo. Si diresse allora verso la credenza, e ne
trasse un pacchetto di biscotti. Dudley lo fissò, famelico, improvvisamente
dimentico della televisione "Dammeli" intimò, fissando ora i
biscotti, ora il cugino. Se fosse riuscito a rubarglieli avrebbe poi potuto
incolpare lui , dicendo che glieli aveva offerti nonstante non dovesse farlo.
La conclusione di quel ragionamento era ben visibile nell'espressione felice
che si disegnò sul volto roseo di Dudley, e Harry, intuendo ciò il cugino
pensava, (Ah, perchè pensa quello? Ne è capace?
NdA) sorrise impercettibilmente "No, sei a dieta" si
limitò a rispondere. Dudley assunse un'aria imbronciata "Ti ho detto di
darmi i biscotti" ripetè, sorpreso che il cugino non avesse obbedito, ma
Harry si era stancato di essere asservito a quella famiglia odiosa, perciò
senza una parola si avviò di nuovo verso il piano superiore, sicuro che Dudley
non avrebbe fatto lo sforzo di alzarsi per seguirlo. E infatti fu così, ma
accadde qualcosa che Harry non aveva calcolato. In quell'istante la porta si
aprì e fece la sua comparsa zia Petunia. Nel sentire la sua voce, Dudley iniziò
a piagnucolare "Mammaaaaaaaaaa, Harry mi tratta male". Harry imprecò.
Ormai non sarebbe servito a nulla defilarsi su per le scale, quindi attese. Zia
Petunia piombò in cucina come un fulmine, gli occhi ardenti "Cosa stai
facendo a Dudley?" intimò. Harry non rispose, si limitò a fissarla. Negare
non sarebbe servito. Dudley si alzò a fatica e caracollò verso la madre
"Non mi da i biscotti, li vuole tutti per lui" disse in tono
lamentoso. Zia Petunia tentennò, poi rivolse uno sguardo adirato a Harry. Lui
ricambiò l'occhiata "E così?" chiese lei. Harry scrollò le spalle
"Non è che li voglio tutti per me, è che lui è a dieta" rispose.
Dudley mugugnò, e zia Petunia sembrò spiazzata, incapace di trovare un modo per
sgridarlo. Indine disse "Beh, almeno puoi evitare di mangiarli davanti a
lui, lo sai che è a dieta solo perchè quella stupida scuola non capisce che i
ragazzi robusti hanno bisogno di mangiare". Harry sbuffò. Ne aveva
abbastanza "A parte che non li stavo mangiando, li ho solo presi, come
faccio a non prenderli davanti a lui se se ne sta incollato in cucina a
guardare i cartoni? Credevo fosse in camera a studiare". Zia Petunia lo
fulminò di nuovo. Era un altro punto dolente di Dudley, la scarsa (Per non dire inesistente....NdA) voglia di
studiare. "Beh, anche se non studia da mane a sera Dudly è un ragazzo
intelligente, non ha bisogno...." obiettò, ma Harry la interruppe
"Oh, certo, intelligentissimo. Si vede dai voti" ironizzò. Sua zia
inorridì "E' solo che in quella scuola non capiscono la genialità del mio
Diddi.....e poi tu che parli tanto perchè non studi?" concluse trionfante.
Harry si limitò a guardarla. Ma si rendeva conto delle sciocchezze che stava
dicendo? "Io i compiti li ho finiti una settimana fa.....ma se non ci
credi ti faccio vedere, ho fatto un tema sui maghi della Francia medievale che
è proprio interessante.....". Sorrise. Le sue parole ebbero l'effetto
voluto. La zia impallidì, e Dudley si nascose dietro di lei, o almeno tentò,
visto che era grosso quattro volte sua madre. Zia Petunia, bianca come un
cencio, sibilò "Fuori - dalla - mia - cucina !!!!". Harry sorrise.
Aveva vinto "Va bene, tanto avevo già intenzione di scrivere al mio
padrino.....". Sentì un altro gemito che seguiva quelle parole, ma era già
a metà scala, trionfante. Entrò in camera, aprì il pacco di biscotti e ne diede
uno sbriciolato a Edvige, poi iniziò a sgranocchiarli a sua volta. Si godette
la sua piccola vittoria, ma ben presto la noia lo assalì di nuovo. La strada
risuonava ancora delle grida dei ragazzi, e lui, impossibilitato a comunicare
coi suoi amici maghi, e non avendone di babbani, si sentì solo......tremendamente
solo.........
Quando
alle 7 zio Vernon rientrò dal lavoro brontolando per il trafficò, Harry decise
di agire. Avrebbe chiesto il permesso di uscire a giocare con gli altri, e che
Edvige venisse liberata. Sentì le voci degli zii in cucina, e attese. Molto
probabilmente zia Petunia stava raccontando indignata cosa aveva fatto Harry
nel pomeriggio. E infatti, pochi secondi dopo, un urlo rimbimbò per le scale
"HARRYYYYYYY POOOOOTTEEEEEEEEERRRRRR
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!". Harry si alzò, determinato,
fece un segno d'intesa Edvige, che tubò in tono incoraggiante, e scese le
scale. Entrò in cucina, e sua zia, ancora pallida e arrabbiata, fece un cenno
verso il salotto. Harry entrò. Suo zio troneggiava seduto nella sua poltrona, e
lo fissò torvo da sopra il giornale. Harry attese . Zio Vernon parlò "Come
osi trattare tua zia e Dudley in questo modo?". Il tono era
arrabbiato, ma Harry non si fece intimidire "Nono ho fatto nulla di male,
ho solo preso un pacchetto di biscotti" replicò. Zio Vernon divenne rosso
di rabbia "Io non capisco come tu possa essere così ingrato. Ti abbiamo
allevao per quindici lunghi anni, ti abbiamo dato del cibo....."
"Poco" rispose pronto Harry "E solo se Dudley ne aveva almeno il
doppio". Il volto di suo zio divenne un po' più rosso ".......dei
vestiti......" "Quelli smessi di Dudley" replicò ancora Harry,
bendeciso a non farsi sottomettere
"E solo dopo che a lui non andavano più bene, anche se a me stanno enormi.
Non ho mai avuto nulla che fosse nemmeno lontanamente della mia taglia, tranne
la divisa scolastica....alla quale non avete certo provveduto voi.....".
Zio Vernon era ormai rosso come un papavero"......ti abbiamo allevato per pura bontà del nostro cuore, quando
nessuno ci obbligava a farlo, solo per pietà.......pur sapendo cosa erano i
tuoi genitori.....". Harry decise di averne abbastanza "Balle
!!!" esclamò irritato "Mi avete tenuto solo perchè altrimenti i
vicini avrebbero parlato male di voi......e non avete mai mancato di farmelo
notare, con le parole e l'atteggiamento. E non nominare i miei genitori, un
babbano come te non ne ha il diritto......ma ora basta, sono stufo di essere
trattato come un oggetto". Incrociò le braccia. Suo zio si alzò di scatto
dalla poltrona, il volto rosso come un peperone. Respirava a fatica
"Tu" sibilò "Come puoi comportarti così? Se non fosse per noi,
ti saresti ritrovato in un orfanotrofio...." "E ne sarei stato ben
lieto !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Tutto pur di non stare con voi !!!!!!!!!!!!!!!"
urlò Harry. Suo zio ribolliva di rabbia, ma Harry non aveva finito "Ora,
non ho intenzione di passare l'estate chiuso in casa come in gabbia.....voglio
uscire, stare con gli altri....e, a proposito di gabbia, Edvige deve essere
liberata, non sopporta stare chiusa la dentro. Chiaro?". Suo zio cercò di
trattenersi, poi gli rivolse un'occhiata trionfante "E se non lo faccio
che farai? Usi la magia? Ti ricordo che non puoi, saresti espulso dalla tua
scuola". Harry sorrise. Si aspettava quell'ostacolo, perciò finse di osservare
con attenzione le proprie inghie e disse, in tono noncurante "Oh, io no,
ma c'è qualcuno pronto a farlo, che può tranquillamente usare la magia.....il
mio padrino.....mi ha scritto che se non avesse avuto mie notizie entro il mio
compleanno sarebbe venuto a vedere se stavo bene.....". Funzionò. Da rosso
che era, suo zio divenne bianco come un cencio, e iniziò a tremare. Poi parlò
"E ....va bene....." capitolò "Libererò quel....quella civetta,
così potrai....scrivere al tuo...padrino....che va tutto bene......ma quanto
all'uscire....scordatelo, siamo intesi?"finì, puntando un dito contro il
ragazzo. Harry sospirò. Non ci aveva poi sperato così tanto. Avrebbe potuto
provare a insistere, facendo ancora leva sulla minaccia che Sirius venisse a
trovarlo, ma lasciò stare. Non voleva compromettere il risultato che aveva
appena ottenuto, e dopotutto la sua era una minaccia vana....Sirius non avrebbe
potuto farsi vedere così facilmente li da loro, in quanto era ancora ricercato,
e Harry non sapeva dove fosse in quel momento. Sospirando, annuì, uscì dalla
cucina e iniziò a risalire le scale. Almeno aveva ottenuto il permesso di
liberare Edvige; questo voleva dire che avrebbe potuto tenersi in contatto con
Ron ed Hermione, e la cosa lo rincuorò almeno un poco. Prese la chiave del
luchetto che chiudeva la gabbia ed entrò in camera. Edvige, quando vide cosa
stava per fare, strillò e arruffò le penne in segno di gioia. Poi, appena la
gabbia fu aperta, la bianca civetta spiccò il volo, uscendo di corsa dalla
finestra aperta; iniziò a voltegiare in tondo, felice, senza però allontanarsi
troppo. Intuiva infatti che avrebbe dovuto portare di li a poco un messaggio.
Harry si era appunto seduto alla scrivania e stava scrivendo con una penna
d'oca su una pergamena mezza arrotolata. Quando ebbe finito, strappò la parte
non usata della pergamena e arrototò il messaggio. Edvige si appollaiò sulla
scrivania, tendendo la zampina. Harry legò il messaggio, diede un pezzetto di
biscotto alla civetta e la accarezzò le piume "Va da Ron" disse
dolcemente "Voglio sentire come va....magari riesco ad andarmene da loro
per il resto dell'estate......". L'ultima volta che si erano visti, al
ritorno da Hogwarts, Ron aveva accennato a qualcosa di simile, ma Harry non
sapeva se Silente lo avrebbe permesso. Non sapeva perchè, ma Silente sembrava
convinto che Harry sarebbe stato più al sicuro a casa degli zii, e nulla aveva
mai potuto smuoverlo da tale posizione. Harry sbuffò, gettandosi sul letto
"Sarà anche più sicuro, ma se qui non succede qualcosa non serve che Voldemort
si dia tanto da fare a trovarmi, moriro prima, e di noia !!!!!". Sapeva
benissimo che mai gli zii gli avrebbero permesso di uscire in strada con gli
altri ragazzi. Sarebbe stato come condannarsi al suicidio, per loro. I Dursley
odiavano qualsiasi cosa scombussolasse anche minimamente la prevedibilità della
loro vita, e lui la scombussolava veramente....zio Vernon e zia Petunia
vivevano nel terrore costante che qualcuno scoprisse che avevano in casa un
giovane mago, quindi mai e poi mai gli avrebbero permesso di avventurarsi fuori
dal cancello di casa per unirsi ai ragazzi che si divertivano per strada.
Sbuffò per l'ennesima volta. Ora non c'era nemmeno Edvige a fargli compagnia;
era contento che potesse finalmente volare libera, ma si sentiva di nuovo solo
e abbandonato.......tutto ciò che poteva fare era aspettare la risposta di Ron.
E pregare che accadesse qualcosa. Una cosa qualsiasi.
E,
pochi giorni dopo, qualcosa accadde. Quando scese in cucina, pochi giorni prima
del suo compleanno, trovò zia Petunia che puliva e strofinava i soprammobili
con ardore, ancora più vigorosamente del solito. Presentendo una qualche brutta
notizia, Harry cercò di sgusciare via senza essere visto, mangiare qualcosa e
sparire, ma in quell'istante sua zia si voltò e lo fissò, severa. Non sembrava
proprio in procinto di salutarlo cordialmente "Vedi di darti una
sistemata" disse in tono brusco, fissando con disgusto i capelli
spettinati del ragazzo "La signora Figg sarà qui tra poco con una sua
nipote che è venuta a trovarla da lontano. Le ho invitate a prendere il thè.
Cerca di non farci fare brutte figure, questa volta". Detto ciò continuò a
strofinare il soprammobile che aveva in mano. Harry sospirò. La signora Figg
era una conoscente di zia Petunia, dalla quale Harry era mandato quando i
Dursley andavano in giro e non volevano averlo tra i piedi. Probabilmente
l'invito di zia Petunia era scaturito dalla voglia di conoscere la neo arrivata
nipote della signora Figg, per poterla poi criticare col marito. Harry ridacchiò.
Beh, aveva temuto di peggio, ad esempio che stesse per arrivare zia Marge. Al
confronto, per lui la signora Figg e sua nipote erano le benvenute. Dudley
entrò in cucina, e zia Petunia si voltò sorridente, iniziando a riempire il
piatto del figlio di cibo, nonostante lui fosse a dieta. Harry si alzò e fece
per scomparire su per le scale, ma sua zia alzò gli occhi appena in tempo per
dirgli, con voce seccata "Saranno qui alle quattro e mezza, ragazzo. Vedi
di essere puntuale".
Pochi
secondi dopo, Harry era in camera sua che sospirava. In un'altra occasione, sua
zia lo avrebbe messo a lavorare di buona lena fino alle quattro, e poi gli
avrebbe intimato di sparire in camera sua e non farsi sentire. Ma la signora
Figg, ahimè, sapeva benissimo della sua esistenza, in quanto i Dursley le
avevano appioppato Harry più volte quasi fosse un fagotto, e perciò sarebbe
stato strano che lui non ci fosse, almeno per salutarla. Sua zia lo sapeva
bene, e questo spiegava l'espressione più acida del solito che era apparsa sul suo
volto mentre lo guardava. Stavolta non poteva far finta che non esistesse.
La
mattinata passò velocemente. A pranzo zia Petunia preparò due cosette veloci,
tornando poi a pulire la casa. Harry restò chiuso in camera fino alle quattro,
poi iniziò a prepararsi. Mise pantaloni e un maglione pulito, cercò di dare un
aspetto ordinato ai capelli e infilò le scarpe, dopo averle lucidate, poi scese
lentamente le scale. Erano le quattro e venti. Andò in cucina, dove zia
Petunia, vestita con uno dei suoi vestiti migliori e un grembiule nuovo,
saltellava qua e la indaffarata. Zio Vernon, anche lui col vestito buono, era
seduto in poltrona a leggere il giornale, ma lanciava frequenti occhiate
all'orologio. Pochi secondi dopo apparve Dudley, vestito di verde, con un nuovo
cravattino rosso. Zia Petunia gli corse incotro "Oh, Diddi, le lascerai
senza parole !!!!" esclamò piangendo dalla commozione. Dudley sorrise, e
zio Vernon brontolò "Beh, Dudders, devo dire che sembri proprio me alla
tua età". Dudley sorrise orgoglioso poi, avendolo scorto, sogghignò
all'indirizzo di Harry, che però non ci badò perchè stava cercando in ogni modo
di non ridere. Vestito a quel modo Dudley sembrava veramente un clown,
qualsiasi persona normale se ne sarebbe accorta.......peccato che la signora
Figg avrebbe sorvolato sul fatto, per educazione, e sua nipote, che Harry
vedeva come una copia più giovane della signora, e quindi arcigna, dotata di
occhiali e vestita in modo severo, avrebbe seguito il suo esempio.....ciò non
toglieva che per lui Dudley sembrava un grasso, grosso e ridicolo clown. La
pendola risuonò, distraendolo. Erano le quattro e mezza precise. E il gong
dell'orologio non era ancora finito, che il campanello suonò.
"Puntualissime" mormorò zia Petunia in tono che non proprio d'apprezzamento,
mentre zio Vernon andava ad aprire alla porta, dicendo ad Harry "Sbrigati,
ragazzo, vieni a prendere i cappotti". Harry lo seguì, rassegnato. Suo zio
aprì la porta, tuonando "Signora Figg, che piacere vederla. Stavamo
proprio parlandone ieri con Petunia, dicevamo che dovremo vederci più spesso,
la sua compagnia ci fa così piacere........" "Si, talmente tanto
che zia Petunia ieri strepitava arabbiata conto la signora Figg solo perchè si
divertiva a farlo....." completò mentalmente Harry, ma stette ben
attendo a non aprire bocca. Suo zio continuava a parlare in tono pomposo
"......E questa graziosa signorina deve essere sua nipote, la signorina
Figg". Harry sbirciò da dietro suo zio, ma la ragazza era completamente
nascosta alla sua vista. Sentì solamente una voce giovanile e dolce rispondere,
in tono risoluto e deciso"Beh,
sì, anche se il mio nome èLance,
Alexandra Lance, molto piacere".Harry sorrise nel vedere che lo zio era rimasto spiazzato. Quella
ragazza non era assolutamente la ritrosa che si era aspettato, anzi dal tono di
voce sembrava brillante e spontanea. Vernon fece un verso sorpreso, poi si
scostò per permettere alle ospiti di entrare. "Prego, prego, accomodatevi
pure" disse, ma il tono non era più entusiasta. Ringraziando brevemente,
la signora Figg entrò e passò davanti a Harry, che disse in tono cortese
"Volete darmi i soprabiti?". Il primo gli fu gettato addosso senza
una parola. Harry si protese per prendere il secondo, quello della ragazza, ma
lei lo tenne in mano e fissò direttamente Harry, che così finalmente riuscì a
vederla. E capì perchè suo zio era rimasto scosso, visto che anche lui rimase
scioccato a guardarla. Era.....era totalmente diversa da come se l'era
immaginata. Lui si aspettava una versione più giovane dell'arcigna signora
Figg, un'altra che lo avrebbe trattato come un appendiabiti, vestita con lunghi
abiti scuri e dai capelli color topo. Colei che gli stava davanti era invece
molto giovane, non doveva avere più di 14 o 15 anni, coi capelli rossi e due
occhi scuri e luminosi. Sul momento Harry non riuscì a decidere se erano
castani o neri. Sapeva solo che erano straordinariamente vivi. Indossava dei
pantaloni aderenti neri a vita bassa e una maglietta azzurra che lasciava
scoperta la pancia. Harry, trattenendo il sorriso, capì perchè suo zio era così
sconvolto, poi tornò a guardare quegli occhi lucenti. La ragazza li fissò su di
lui, senza alcun timore, scrutandolo per alcuni secondi, poi sorrise, dicendo
"Tu sei il figlio del signor Dursley?". Harry incespicò, troppo
sorpreso per rispondere, mentre zio Vernon scattò in avanti, preoccupato
"No, no, questo....questo è mio nipote, di cui vostra zia ha avuto la
gentilezza di prendersi cura in varie occasioni. Se ora volete seguirmi, sarò
lieto di presentarvi mia moglie....." ma l'attenzione della ragazza era
ancora fissa su Harry, non ascoltava nemmeno zio Vernon. Lo squadrò coi suoi
occhi luminosi "Come ti chiami? Io sono Alexandra Lance" disse, e gli
tese la mano con fare sicuro. Harry, che la stava ancora fissando con fare
incredulo, sobbalzò, poi porse esitante la sua "Oh...ehm....io sono
....Harry, Harry Potter, piacere mio" disse in tono incerto. Forse fu solo
una sua impressione, ma nel sentire quelle parole gli occhi della ragazza
mandarono un lampo. Sorpresa? Riconoscimento? O semplice curiosità? Harry non
seppe stabilirlo, anche perchè quel lampo era scomparso un attimo dopo, tanto
da fargli dubitare che fosse reale. La fissò un secondo, tentando dicapire se fosse successo qualcosa, ma lei
evitò accuratamente ogni commento, e si limitò a sorridere, dicendo "Beh,
molto piacere Harry". Harry annuì, senza mollarle la mano. Zio Vernon,
sulle spine, spinse la ragazza verso la cucina "Venga, cara, le presento
mia moglie e mio figlio. Harry, prendi il cappotto della signorina".
Alexandra fu costretta a districare la mano dalla presa di quella di Harry,
ancora troppo stranito per lasciarla. Quando il contatto venne a mancare, il
ragazzo si risvegliò da quello stato di torpore "Oh...sì, se vuoi darmi il
soprabito....grazie....". Prese la giacca di Jeans della ragazza e la
sistemò sull'appensiabiti nell'ingresso, poi si affrettò a seguirli in cucina.
Suo zio gli lanciò un'occhiata omicida, ma Harry fece finta di nulla. Voleva
proprio vedere che sarebbe successo. Alexandra entrò in cucina insieme a zio
Vernon, e si guardò intorno. Zia Petunia stava chiaccherado co la signora Figg,
ma si girò subito verso di lei, dicendo prima ancora di guardarla "Oh, tu
devi essere la nipote della signora Figg, cara, benv----" i suoi occhi
focalizzarono la figura della ragazza e la donna si interruppe con un singulto.
La ragazza che le stava davanti era l'ultima cosa che si sarebbe immaginata. Le
labbra le si strinsero in una smorfia che cercò di trattenere senza troppi
sforzi, mentre Alexandra la fissava in modo diretto coi suoi occhi scuri,
incuriosita "Oh....be.....benvenuta" riuscì a dire, poi si voltò per
preparare il thè cercando di non far vedere la sua irritazione. Alexandra
lanciò un'occhiata a Harry, confusa. Lui sorrise e scosse il capo, e fu
contento di vedere un lampo di comprensione immediata in quegli occhi luminosi.
Poi Dudley caracollò in avanti, arrossendo, cercando di farsi notare dalla
ragazza. A differenza della madre infatti lui non aveva nulla da ridire sull
'abbigliamento o sull'aspetto di lei, anzi se la mangiava con gli occhi. Le si
posizionò davanti, e Alexandra sobbalzò. Zio Vernon, rosso d'orgoglio, disse in
tono pomposo "Alexandra cara, questo è il nostro adorato figliolo
Dudley". Lui tese la mano, sempre guardandola in modo famelico. Lei prese
la manona grassoccia con una lieve esitazione, scrutando incerta il ragazzo. Il
modo in cui la guardava non le piaceva proprio, e visto che era ormai un minuto
buono che la stava fissando, lei districò la mano a fatica e disse
"Ehm.....c'è qualcosa che non va? Mi stai fissando da almeno un minuto e
mezzo.....non fa molto piacere essere guardati così........". Harry
rischiò di soffocare per non ridere. Dudley arrossì, stavolta per l'imbarazzo.
Zio Vernon assunse un'aria offesa e zia Petunia per poco non si scottò con
l'acqua calda. La signora Figg sorrise impercettibilmente. Trattenendo
l'irritazione zia Petunia li informò che il thè era pronto, e tutti si
spostarono in salotto. Alexandra sedette vicino alla zia, sul divano. ZioVernon e Dudley occuparono le poltrone, e
zia Petunia si sedette vicino alla signora Figg. Harry rimase in piedi,
osservando la situazione. Dudley lanciava occhiate frequenti alla ragazza, zia
Petunia evitava del tutto di guardarlae zio Vernon cercava di intavolare una conversazione, non prima di aver
fissato malignamente Harry e aver detto in tono secco "Va in camera tua,
ragazzo". Harry, sconsolato, fece per tornarsene alla noia mortale che
invadeva le sue giornate, quando sentì la voce di lei dire, in tono stupito
"Come? Harry non resta con noi? Peccato, è un ragazzo così
simpatico......ma, se ha da fare....." "Io non ho da fare"
rispose lui senza pensarci nemmeno. Suo zio e sua zia lo fulminarono, ma
dovettero fare buon viso a cattivo gioco. Harry sedette così in salotto,
bevendo il thè e dicendo qualche parola. Zia Petunia cercava infatti di
mascherare la sua presenza elencando i presunti meriti di Dudley "E' un
ragazzo così caro......frequenta la scuola superiore di Snobkin, la conoscete? Oh,
è un ragazzo robusto, certo, ma in quella scuola non capiscono nulla, pensate
che hanno voluto che lo mettessi a dieta perchè dicono che è grasso.....ma
vi sembra possibile?". Ci fu un attimo di silenzio imbarazzato. Harry notò
con gioia che Alexandra sembrava fare molta fatica per trattenere le risate;
alla fine ci riuscì, ma a stento. Dudley, la fissava, confuso. Zio Vernon
continuò a parlare di lui, dicendo che a scuola lo ritenevano violento ma in
realtà non capivano la natura del ragazzo, e lo stesso valeva per i voti.
Quando ebbero finito, Alexandra si era fatta un'idea ben precisa della
famiglia: avevano un figlio idiota, violento, viziato e ciccione e due genitori
ancor più scemi che non vedevano ciò che avevano davanti agli occhi. Decise di
averne abbastanza di sentir lodare Dudley, perciò all'improvviso chiese, in
tono scaltro "E tu Harry? Che scuola frequenti?". Zia Petunia scattò
come se avesse avuto il fuoco sotto ai piedi. Afferrò la teiera e disse
"Ancora un po' di thè, mia cara?", versandolo prima ancora che
Alexandra riuscisse a rispondere. Zio Vernon lanciò un'occhiata ammonitrice a
Harry, pooi chiese "E tu, mia cara? Tua zia mi ha detto che hai studiato
in Francia.....". La conversazione andò avanti su questo tono per una
mezz'ora abbondante. Harry, fermo immobile in piedi, in silenzio, sentiva di
esserein prossimità di divenire una statua. Alexandra parlava, lanciandogliogni
tanto occhiate curiose. Poi, all'improvviso, un verso stridulo proveniente dal
piano di sopra zittì tutti. Harry imprecò sottovoce. Edvige era tornata con la
risposta di Ron. Harry divenne pallido come un cencio, mentre i suoi zii lo
fissavano sconvolti e arrabbiati. La signora Figg alzò il capo, e Alexandra
disse in tono stupito "Cos'era? Proveniva dal piano superiore.....sembrava
il verso di un gufo". Fu come se avesse lanciato una bomba a mano nel
saloto. I coniugi Dudley saltarono su come colpiti a tradimento. Zia Petuinia
farfugliò che avrebbe rifatto il thè e si nascose in cucina, mentre zio Vernon
cercava qualcosa da dire "eh? Ah...no, Alexandra cara....credo che il
nostro harry abbia lasciato accesa come al solito la televisione che ha in
camera....." Dudley era paonazzo. Harry, trattenendo ogni commento su una
inesistente televisione che lui avrebbe lasciato accesa, si guardò intorno, e
capì che se non avesse fatto qualcosa lòa situazione sarebbe degenerata in
fretta, perciò disse in tono conciliante "Beh, credo che andrò a finire i
compiti per le vacanze; è stato un piacere vederla, signora Figg. Alexandra,
piacere di averti conosciuto" e si avviò su per le scale. Lei lo seguì con
gli occhi scuri, poi tornò a rivolgere la sua attenzione ai Dursley. Quandoe ra
a metà scala, però, harry la sentì dire "E' strano, avrei proprio detto
che un gufo fosse entrato in una delle camere del piano superiore....."
Harry divenne pallido, e si chiuse in camera a pensare. Quella ragazza era
davvero strana....aveva qualcosa di strano....ma non avrebbe saputo dire cosa.
Non gli importava nulla se i suoi zii facevano brutte figure, ma non poteva
farsi scoprire dai babbani, o avrebbe passato dei guai con Ministero della
magia. Aveva già ricevuto un ammonimento ufficiale, se avesse sgarrato di nuovo
sarebbe stato espulso dalla scuola. Respirò a fondo, cercando di calmarsi.
Andiamo, quella ragazza non poteva certo sapere che lui aveva una
civetta....aveva solo fatto un'osservazione.......i suoi pensieri furono
interrotti da un verso stridulo, e voltatosi vide Edvige appollaiata sulla
finestra. Harry le accarezzò le piume, dicendo affettuosamente "Hai fatto
presto", poi prese la lettera legata alla zampettae la aprì, riconoscendo la scrittura
disordinata di Ron
Ciao
Harry,
come
va? Immagino
che i babbani ti stiano rendendo le vacanze impossibili. Cerca di non
farti mettere sotto, mi raccomando !!!! Qui è
tutto ok, mia madre ha chiesto a Silente il permesso di ospitarti
qui per il
resto dell'estate, ma lui non ha ancora risposto. Al massimo noi andremo a
Diagon
Alley il 30 Agosto, e passeremo due notti al Paiolo Magico. Credi di
riuscire a venire anche tu? Beh, abbiamo un mese
abbondante per decidere.
Hai notizie di Hermione? Non la sento da un po'.
Credo sia andata a trovare Krum....
Ci sentiremo per il tuo compleanno. Per ora,
stammi bene.
Saluti da mamma, papà, Fred, George, Ginny, Bill,
Charlie e Percy.
Ciao da Ron
Harry
sorrise. Ron era chiaro e semplice come al solito. Notò l'allusione a Hermione
e Krum e sorrise. Ron a volte era fin troppo semplice da capire. Quell'anno
sarebbe stato davvero interessante.....pensò con rimpianto alla tana, la
diimora della famiglia Weasley, nella quale le scorse estati aveva conosciuto
il vero significato della parola "Vacanza".....non sapeva perchè, ma
supponeva che Silente non lo avrebbe lasciato andare dai Waesley, quell'anno.
Sperava almeno di poter andare a Diagon Alley con loro, però. All'improvviso
sentì voci di commiato giù nell'ingresso, e scese di corsa le scale, ormai
dimentico della lettera. "A....arrivederci !!!!" urlò senza fiato da
metà scala. Alexandra, che stava uscendo, si voltò a salutarlo, gli occhi
scintillanti. Harry sentì di nuovo quella strana sensazione. Lei lo fissò con
fare ironico e chiese "Ricevute buone notizie?". Lui rimase immobile
sulle scale, e lei uscì ridendo, mentre zio Vernon inceneriva Harry con lo
sguardo. ma il ragazzo non se ne accorse. Fissò la porta, ora chiusa, pensando
forsennatamente "Ricevute buone notizie? Ma cosa intendeva?"
A
cena, come Harry aveva saggiamente previsto, zia Petunia fece una serie di
commenti non troppo gradevoli sulla nipote della signora Figg "....una
ragazza così sfacciata; e il modo in cui guardava Dudley.....e come era
vestita.........santo cielo.....". Tacque, ma l'occhiata che lanciò a
Harry gli rivelò qual'era stata la pecca maggiore di Alexandra Lance: il fatto
di aver dimostrato interesse per lui. Sospirando, si alzò in silenzio e salì in
camera sua. Aveva spedito Edvige a consegnare una lettera, questa volta da
Hermione, quindi era solo. Si sedette per terra, a pensare. Gli tornò in mente
quella frase Ricevute buone notizie? Cosa cavolo significava? Sapeva
forse che aveva ricevuto posta via gufo? Impossibile, era una babbana.....ok,
molto strana, ma sempre una babbana......scuotendo la testa, si infilò a letto.
Era inutile pensarci troppo. meglio farsi una bella dormita. Ma i suoi sogni
non furono tranquilli. Sognò Hogwarts, e qualcuno di sconosciuto ma
conosciuto......una nuova minaccia..........
Da
quel momento in poi, la vita a Privet Drive sembrò ancor più insopportabile. I
giorni non passavano mai, secondo il foglio appeso sul muro ne mancavano ancora
31 alla partenza per Hogwarts, 30 a Diagon Alley, se mai fosse riuscito ad
andarci. Harry si svegliò del tutto. Era il 31 luglio, il giorno del suo
compleanno. Guardò l'orologio. Era presto, erano solo le 5 e 30 di mattina. Di
certo i Dursley dormivano ancora. Dal corridoio proveniva infatti il russare di
zio Vernon. Harry andò alla finestra a guardare l'alba, pensando che quel
giorno compiva 15 anni, quando la sua attenzione fu colpita da dei puntini
scuri che si stagliavano contro il chiarore crescente. Dopo un attimo di
incertezza, li riconobbe, e si spostò per lasciarli passare. Otto gufi, tra cui
spiccava la candida Edvige, atterrarono sulla sua scrivania, ognuno carico di
un pacchetto di varie dimensioni. Harry li slegò tutti, incuriosito. Erano
molti più del solito. Aprì la lettera che accompagnava il primo pacco,quello portato da Edvige, da parte di
Hermione. Il biglietto diceva
Caro Harry, buon compleanno!!!!!!
Spero tu
stia bene e che le tue vacanze non siano poi così tremende.
Io sono stata una settimana in Bulgaria da Viktor
insieme ai miei genitori.
Ron mi sta stressando la vita da quando l'ha
saputo, ma che gli prende? Tu ne sai qualcosa?
Comunque anch'io andrò a Diagon Alley il 30, spero
di vederti lì. Ciao e a presto.
Hermione
Harry sorrise. Se conosceva Ron doveva aver mandato circa un gufo
al giorno a Hermionechiedendole se andava da Krum e cosa avevano fatto.
E se conosceva Hermione lei non aveva mai risposto a quelle domande. Aprì il
pacco, che si rivelò contenere due libri: Magie e incantesimi di difesa
contro le arti oscure e I più grandi cercatori della storia del
Quiddich. Bene, almeno avrebbe avuto qualcosa da fare nel tempo libero, che
ultimamente era diventato veramente troppo. Aprì la seconda lettera,
riconoscendo la scrittura di Ron. D'altra parte non aveva avuto dubbi sulla
provenienza di quel regalo, in quanto il gufo che l'aveva consegnato era una
sua vecchia conoscenza, il povero Errol, che orastava disteso sul letto ansimando (Non
so se i gufi ansimano, ma rende l'idea. NdA), come se non riuscisse
più a rialzarsi. Almeno però non si era schiantato contro il vetro della
finestra quell'anno, riflettè Harry, poi lesse il biglietto:
Harry, Silente non vuole che tu venga qui da noi
ma ti lascia venire a Diagon Alley il 30.
Verrà a renderti Bill a casa, ci troviamo lì, ok?
A presto.
Ron
Sorrise.
Beh, più di quel che sperava, e Bill a lui stava simpatico, era contento che
fosse lui a venirlo a prendere. Il pacco stavolta conteneva un orologio magico.
Harry se lo allacciò al polso, felice. Non ne aveva più avuto uno da quando il
suo si era rotto durante il torneo tremaghi.....scacciò il pensiero e fissò
l'orologio. Al posto delle ore c'erano delle scritte, tra cui lezione,
pranzo e ora di andare a dormire. Molti buchi erano vuoti, e Harry immaginò
che si sarebbero riempiti coi nomi delle lezioni quando fosse arrivato a
Hogwarts. In fretta, passò agli altri regali.
La
signora Weasley gli aveva mandato un golf blu e dei dolci fatti in casa, Hagrid
l'elenco aggiornto delle creature magiche e delle caramelle, Fred e
George delleliquirizie che Harry si
guardò bene dall'assaggiare (Ne aveva visti
abbastanza di tiri vispi Weasley), Ginny un bigliettino
cantante, che il ragazzo si affrettò a chiudere nel cassetto prima che
svegliasse tutti. Poi c'era il gufo di Hogwarts, che portava la lettera annuale
con l'elenco dei libri. Harry la prese in fretta, curioso. Il gufo, dall'aria
nobile e importante, spiccò il volo dalla finestra con un verso sottomesso, ma
Harry non ci badò. Stava aprendo la lettera. Ne uscirono tre fogli. Sorridendo,
aprì il primo
Caro signor Potter,
le ricordiamo che l'anno scolastico avrà inizio il
primo settembre come da programma.
Il treno espresso per Hogwarts partirà dal binario
9 e 3/4 alle undici in punto.
Alleghiamo l'elenco di libri necessari per
quest'anno.
Distinti saluti
Minerva McGrannit, vicepreside.
P.S. Il professor Silente si unisce a me
nell'augurarti un felice compleanno, Harry.
Il
secondo foglio conteneva l'elenco di libriche avrebbe dovuto comprare a Diagon
Alley, perciò Harry lo scartò e fissò il terzo, incuriosito. Era da parte di
Silente. Freneticamente, lo lesse
Salute, Harry, e buon compleanno !!!!!
Spero che la tu estate sia stata
divertente.....anche se penso che avresti qualcosa da ridire al riguardo.
I signori Weasley hanno chiesto più volte il
permesso di averti con loro per il resto dell'estate,
ma credo sia meglio che tu resti con i tuoi zii.
Fidati, è meglio così, almeno per il momento.
Comunque non ho niente in contrario al fatto che
tu vada con loro a Diagon Alley il 30 Agosto,
puoi servirti anche dei mezzi babbani, non
preoccuparti. Lì poi sarai al sicuro,
ho già preso le dovute precauzioni. Beh, in attesa
di rivederti ti preannuncio che il nuovo anno scolastico
sarà alquanto interessante sotto molti punti di
vista. Ma non voglio dirti altro.
Cordiali saluti, ci vedremo il 1 settembre al
banchetto.....lo pregusto fin d'ora. Stammi bene.
Albus Silente
Harry
dovette trattenersi dal ridere. Silente aveva il potere di farlo sentire sempre
sicuro e allegro. Chissà cosa intendeva per anno scolastico
interessante.....Harry pensò che preferiva non saperlo, viste le sorprese che
gli erano capitate ultimamente. Passò a un regalo piuttosto piccolo,
proveniente da Sirius. Si trattava di un ciondolo a forma di grifone. Harry lo
fissò incuriosito, poi prese il bigliettino che lo accompagnava
Harry, scrivo in fretta perchè sono in missione
per conto di Silente.
Non ti preoccupare, io sto bene e tornerò presto a
svolgere il mio compito di padrino.
Inoltre Silente mi ha già informato delle misure
di sicurezza che intende adottare
per quest'anno e ciò mi ha rassicurato molto.
Comunque, ti consiglio vigilanza costante.
Questo ciondolo è speciale, ti avvisa se si
avvicina il pericolo e ha anche altri lati utili; li scoprirai tu.
Buon
compleanno.
Sirius
Sempre
il solito apprensivo....ma dopotutto c'era una buona ragione, e Harry non se la
prese. Guardò la sveglia. Ormai erano le sette, e i primi rumori del risveglio
iniziavano a provenire dalle camere dei Dursley. Zia Petunia scese in cucina,
borbottando qualcosa. Harry nascose i regali sotto l'asse mobile del pavimento
e nel baule, poi si vestì e scese a sua volta. Il suo umore era notevolmente
migliorato, e almeno adesso aveva qualcosa da fare fino al 30 di Agosto.
Fischiettando, entrò in cucina. Nessuno gli badò, nè gli fece gli auguri per il
suo compleanno, ma lui non se li era di certo aspettati, e tutto ciò non scalfì
minimamente il suo buon umore.
Mangiò
abbondantemente, nonostante le occhiate irate di zia Petunia e quelle
imploranti di Dudley, poi andò in camera e iniziò aleggere uno dei libri di Hermione. In quell'istante si sentiva
come un qualsiasi ragazzo nel giorno del suo compleanno.
Silente
finì di scrivere la lettera per Harry, la aggiunse alla busta che conteneva
l'elenco del libri e la spedì, poi si voltò verso la porta dello studio, dalla
quale proveniva un discreto bussare "Avanti" disse. La porta si aprì,
e Remus Lupin fece il suo ingresso. Silente si alzò con un sorriso e gli andò
incontro con la mano tesa. Lupin la prese e ricambiò il sorriso "Sono
venuto non appena ho ricevuto il suo gufo, Silente" disse. Il preside
annuì, tornando pian piano verso la sua sedia "Già" disse in tono
allegro "Già, ti ho fatto chiamare per più di un motivo. Ho bisogno di
alcuni favori da parte tua". Indicò la sedia vuota davanti alla scrivania,
e Lupin vi prese posto, fissando il preside "Farò tutto ciò che posso fare
per voi" rispose, e Silente annuì. Poi prese un foglio e inforcò gli
occhiali, leggendolo e parlando contemporaneamente "Credo che tu abbia
sentito cosa è successo qui alla fine dello scorso anno scolastico"
mormorò, alzando poi lo sguardo. Lupin annuì "Sì, Sirius mi ha raccontato
tutto.....Harry sta bene?" il tono era leggermente preoccupato, Harry era
upur sempre il figlio di James, uno dei migliori amici di Lupin. Silente annuì
"Sì, ma per l'anno che sta per cominciare ho deciso di adottare delle
misure di difesa sia all'interno che all'esterno della scuola. E qui entri in
gioco tu. Vorrei che tornassi a insegnare qui, Remus". Il professor Lupin
barcollò sulla sedia "Ma....i genitori degli studenti protesteranno, io
sono pur sempre un lupo mannaro, potrei far male ai ragazzi....non vedo
come....". Silente fermò le proteste con un gesto "Andiamo, sappiamo
benissimo entrmbi che la pozione che Severus ti ha inviato regolarmente nello
scorso anno ha fatto sì che il tuo problema svanisse. Ormai la trasformazione
dura una sola notte, per poche ore, e tu diventi un lupo buono, cosciente di se
stesso e di chi gli sta intorno. E devo dire che la cosa potrebbe anche
tornarci utile. Inoltre al momento qualsiasi misura io prenda per tutelare la
salvezza di questi ragazzi sarà bena accetta, e non serve che io ti spieghi
perchè ho bisogno di tutti coloro di cui mi posso fidare qui in prima linea.
Vorrei che portassi qui anche Sirius, sotto forma di felpato. Potresti dire che
è il tuo cane; Harry sarebbe molto più al sicuro con voi due qui. Allora, che
mi dici?". Lupin si guardò le mani con gran concentrazione, poi alzò lo
sguardo, incerto "Ne è sicuro?" chiese. Silente ricambiò deciso lo
sguardo "Sicurissimo, Remus" rispose. Lupin sospirò, poi si alzò e
tese una mano "Beh, allora devo dire che.....accetto con grande
piacere". Silente sorrise, e si alzò a sua volta per stringere la mano che
gli veniva offerta. Poi, aggirando la scrivania, disse "Bene, ora avrei
un'altro favore da chiederti. Quest'anno ospiteremo una nuova studentessa, che
sotto mia richiesta ha frequentato per due anni la scuola di Beauxbatons e per
altri due quella di Durmstrang. Entrerà direttamente al quinto anno. Vorrei che
tu la accompagnassi a Diagon Alley a comprare quello che le serve, e poi la
portassi qui a Hogwarts. Puoi farlo?". Lupin annuì "Ma certo, non c'è
nessun problema, chi sarebbe questa ragazza?" chiese, curioso. Silente
prese una scheda e la porse a Lupin, dopo aver detto "Beh, è la figlia
della mia defunta cugina, che era come una sorella per me......in pratica mia
nipote. ma...." si interruppe. Lupin stava fissando la scheda della
ragazza con occhi sgranati "Sua nipote? Ma....ma è....."
"Sì" tagliò corto Silente "Ma questo non deve essere divulgato,
non è ancora il momento". Lupin annuì "Ma....lei lo sa?". Chiese
ancora "Sì, sa ciò che sanno tutti al riguardo.........ah, è orfana di
madre, sua madre è morta quando aveva 2 anni; è vissuta da parenti babbani fino
a poco tempo fa, poi le ho chiesto di frequentare prima Beauxbatons e poi
Durmstrang per darmi informazioni. E' una ragazza molto intraprendente e ligia
al dovere, quindi non ha protestato. Ma ora credo sia più sicuro se viene
qui.......molto più sicuro". Lupin annuì "Me ne occuperò io.....posso
ospitarla da me fino alla fine delle vacanza estive, e poi portarla a Diagon
Alley. Non ci saranno problemi" disse; poi, vedendo l'occhiata perplessa
di Silente, aggiunse "Sirius è via per la missione che lei gli ha
affidato, non tornerà prima del 31 agosto, e allora lo farò passare per il mio
cane....lui non sa nulla di sua..... nipote?". Silente scosse il capo
"No......per ora però puoi dirgli che è appunto mia nipote e perchè arriva
a Hogwarts solo ora". Lupin annuì "Bene, allora io vado....quando
arriva la ragazza?". Silente guardò l'ora "Il suo treno dovrebbe
arrivare alla stazione di Londra tra.....oh, dieci minuti?". Lupin annuì,
prese la bacchetta, disse "Allora ci rivediamo il 1 settembre,
preside", e si smaterializzò. Silente tornò, pensieroso, alla scrivania;
si udì di nuovo bussare, e la professoressa McGrannit entrò "Ha accettato?"
chiese turbata. Silente annuì "Sì Minerva". La donna sembrava sulle
spine "Silente, ma è sicuro che sia una buona idea....." chiese, ma
lui la interruppe alzando una mano "E' l'unica soluzione, Minerva. Non
vedo che altro avrei potuto fare". Lei annuì "Già" sospirò
"Speriamo vada tutto bene.....". Silente annuì "Lo spero anche
io.....ma ne dubito, Minerva......". Lei lo fissò impaurita, ma sapeva
benissimo che aveva ragione. Dovevano aspettarsi il peggio..............e fare
del loro meglio per affrontarlo.
Capitolo 2 *** Capitolo due: Incontro a Diagon Alley ***
Capitolo 2: Incontro a Diagon Alley
Capitolo 2: Incontro a
Diagon Alley
30 Luglio, stazione Victoria
Station
Remus Lupin, subito dopo il colloquio con
Silente, si era recato alla stazione di Victoria Station; il treno da Parigi
stava per arrivare, così lui raggiunse il binario 11 e attese. Non passarono
nemmeno 5 minuti che il treno entrò nella stazione mettendo il fischio che gli
era caratteristico. Le porte si aprirono con un sibilo e la gente cominciò a
riversarsi sulla banchina, carica di borse e valigie. Lui si guardò attorno,
cercando di distinguere colei che cervava tra la folla. Certo, era veramente
pieno di gente quel posto....in parecchi lo urtarono cercando di raggiungere le
scale mobili......il vociare si fece assordante, impedendogli di capire una
singola parola....."Ma come fanno i Babbani a orientarsi in una tale
confusione?" riflettè, guardandosi attorno ormai del tutto confuso.
Finalmente la vide. Era ferma appena al di sotto della porta del treno,
spintonata dalla gente che se ne andava, e si guardava attorno incerta.
Sembrava che stesse pensando "E adesso?". Lupin si fece largo
tra la gente fino a raggiungere la ragazza, e si schiarì la voce per attirarne
l'attenzione. Lei si voltò, fissandolo incuriosita con due occhi scuri
luminosi. Lupin sorrise e domandò "Sei Alexandra Lance, vero?". La
ragazza annuì, continuando a fissarlo senza alcun timore "In persona? E
lei sarebbe?" rispose. Lupin sorrise. Quella ragazza gli ricordava
terribilmente Silente, e anche.....cercò di non pensarci, almeno per il
momento, e si presentò "Sono Remus Lupin, professore di Difesa contro le
arti oscure a Hogwarts. Silente mi ha pregato di venirti a prendere e ospitarti
per quel che resta delle vacanze". Tese il distintivo di Hogwarts, che lo
identificava come professore. Lei lo guardò brevemente, poi lo restituì
annuendo. Finalmente sorrise "Beh, piacere di conoscerla, professore. Ora
dove andiamo?". Lui prese la borsa della ragazza e si incamminò, spiegando
"Per ora andiamo a casa mia, prenderemo la metropolitana e poi un autobus,
è un po' fuori città. Poi, verso il quindici del mese, pensavo di trasferirmi a
Diagon Alley, così potrai procurarti tutto ciò che ti serve per la scuola e
farai conoscenza con mondo di Hogwarts. Che ne dici?". Erano saliti sulla
metropolitana. La ragazza annuì, poi chiese, sempre senza la minima traccia di
imbarazzo "Professore, crede che i libri e il resto verranno a costare
molto? Sa, io non ho genitori, e le mie finanze non sono molto.....".
Lupin sorrise "Non preoccuparti, Silente ha dato disposizione alla
Gringott perchè tu potessi accedere alla camera blindata di famiglia. Tua madre
e tuo padre ti hanno lasciato tutto ciò che ti occorre, non pensarci. Inoltre
sarò felice di aiutarti". Lei arrossì, imbarazzata "No, professore,
non posso permetterle di...." "Dopotutto Silente ti ha affidato a me;
sarò come un tutore per te, quindi perchè non dovrei? Non ho famiglia o figli
da mantenere, e lo stipendio che mi da Silente mi permette di provvedere senza
problemi a te. Inoltre, ero amico di tua madre e tuo padr.....". Si
interruppe. Un'espressione torva era apparsa negli occhi della ragazza "La
prego" sussurrò in tono glaciale "Non parli di quell'uomo....e non lo
chiami mio padre.....". Lupin smise di sorridere. Quindi la ragazza non
sapeva la verità, e odiava il padre. Beh, non era poi tanto strano
"Alexandra, forse non sai che lui...." "La prego" ripetè
lei, in tono più alto "Lasci perdere, professore. Io non ho bisogno di un
padre. Non vorrei sentir parlare di lui. Non ce n'è alcun bisogno,
dopotutto". Lupin annuì, dispiaciuto. Per il momento non poteva farci
nulla; cadde un silenzio imbarazzato che durò finchè non scesero dalla
metropolitana per salire su un pulmann a due piani che li portò nella campagna
Londinese. Solo quando furono ormai lontano dalla città, lei aprì bocca di
nuovo "Professore?" "Sì?" "Se possibile....non mi
chiami Alexandra, è troppo pomposo......mi chiami Alex". Lupin sorrise
"Come desideri, Alex" e continuò a guardare fuori dal finestrino. Ma
i suoi pensieri erano altrove "Santo cielo, l'aspetto è quello della
madre, ma gli occhi e il carattere.....è la sua copia esatta,
diamine.......questo sarà un anno interessante........"
Quella mattina Harry si svegliò con la
sensazione che stesse per succedere qualcosa. Sbadigliando, inforcò gli
occhiali, cercando di mettere a fuoco ciò lo circondava. In realtà non è che ci
fosse molto da vedere. La camera era vuota e spoglia, anche più del solito. Il
motivo era semplice: Harry, grazie ai suoi zii, non aveva mai avuto molte cose
sue, tranne i libri e gli oggetti scolastici, che in quel momento erano stipati
nel suo baule. Nonostante il giorno fissato per la partenza fosse solamente
quello seguente, Harry aveva preparato il baule con giorni di anticipo, non
vedendo l'ora di andarsene. L'unica cosa che aveva lasciato fuori era il libro
che gli aveva mandato Hermione, I più grandi cercatori della storia del
Quiddich, visto che la sera prima aveva finito di leggerlo avidamente per
la quarta volta. Sospirando, lo prese e lo infilò nel baule, facendo scattare i
lucchetti di chiusura, poi si apprestò a scendere. Non appena entrò in cucina,
sua zia lo fissò, arcigna, e intimò "Sbrigati, prepara il bacon per Dudley
!!!!". Senza protestare, Harry si mise ai fornelli e iniziò a fare rosolare
il bacon, sempre sbadigliando. Era inutile prendersela, si ripetè. Il giorno
dopo se ne sarebbe andato. Il giorno dopo. Mancava solo un giorno.......finì di
cuocere la colazione e la servì nel piatto del cugino, dopodichè gli fu
permesso di sedersi e mangiare qualcosa a sua volta. Ma non aveva nemmeno
ingoiato il secondo boccone che suo zio, guardandolo da di sopra il giornale,
domandò in tono brusco "Quel tipo che domani deve venire a
prenderti.......verrà in macchina, spero. Giuro che se succede qualcosa come
l'anno scorso io....". Harry quasi si soffocò. Aveva dimenticato quel
particolare aspetto della faccenda. Come sarebbe arrivato Bill? Ron non l'aveva
detto. Cercando di apparire naturale, rispose "Non lo so....credo che
verrà in metropolitana comunque". Era una risposta a caso, ma suo zio la
prese per buona, poichè sbuffò disgustato e tornò a leggere il giornale. Harry
mangiò in silenzio. In effetti il problema era serio. Nessun modo di arrivare
che Bill Weasley avrebbe potuto usare era da considerarsi normale secondo
i parametri di zio Vernon....deglutendo, Harry pregò che andasse tutto bene.
Lentamente, la giornata passò. Harry
cercava di rimanere invisibile, sperando che il tempo corresse e arrivasse
finalmente il giorno dopo, quando all'improvviso qualcuno suonò alla porta.
Harry, che stava girellando per la cucina, stranamente vuota, sobbalzò. E lo
stesso fecero gli altri tre abitanti di Privet Drive. Bofochiando qualcosa, zio
Vernon andò ad aprire la porta; Harry lo seguì di nascosto, notando che era più
pallido del solito. L'uomo aprì la porta, e la sua stazza impedì per un momento
di vedere chi ci fosse li fuori.....in quell'istante arrivarono zia Petunia e
Dudley, tremanti, e Harry fece cautamente un passo avanti, cercando di
vedere.....il cuore diede un balzo di gioia quando riuscì a scorgere un
particolare di colui che aveva suonato: capelli rossi.......Harry avrebbe
esultato per la felicità. Bill era venuto a prenderlo con un giorno di
anticipo. Zio Vernon era ancora immobile sulla porta, quasi volesse impedire
col suo corpo al ragazzo di entrare. Bill sorrise, tendendo la mano
"Piacere, sono William Weasley. Sono venuto a prendere Harry". Ci fu
un attimo di silenzio, nel quale zio Vernon fissò la mano tesa dell'altro,
senza azzardarsi a toccarla. Poi Bill, che evidentemente era stato informato
sui Dursley, ritrasse la mano e disse "Posso entrare?". Zio Vernon si
ritrasse, con l'espressione più disgustata che Harry gli avesse mai visto in
volto, tranne quella volta in cui aveva conosciuto gli altri membri della
famiglia Weasley. Bill entrò subito, e vide Harry, che lo stata fissando quasi
in adorazione. Sorrise "Ah, sei lì, Harry. Come stai? Sono tre mesi che
non ci vediamo, ormai....sei pronto?". Harry annuì, troppo felice per parlare,
e disse soltanto "Vado a prendere il baule". Sparì di corsa su per le
scale, e Bill si guardò attorno, incuriosito da quella casa tipicamente
babbana. Zio Vernon indietreggiò, coprendo col suo corpo zia Petunia. Dudley si
nascose a sua volta dietro al genitore, anche se il suo corpo enorme
trasbordava da entrambi i lati. Bill lo notò, e cercò disperatamente di non
ridere. Zia Petunia, pur restando nascosta dietro al marito, lanciò un'occhiata
all'orecchino a forma di zanna che il ragazzo portava, un'occhiata di profondo
dispresso. Lui lo notò "Oh, questo?" chiese, voltandosi verso di loro
(al che tutti tre trasalirono) e
sfiorando l'oggetto "Mia madre continua a dirmi di toglierlo.....ma a me
piace molto, non vedo perchè dovrei, voi che ne dite?". Se si aspettava un
qualche commento rimase deluso, perchè i Dursley non fecero che indietreggiare
ulteriormente verso il muro. Zia Petunia trovava che quell'orecchino fosse
abominevole, ma non lo avrebbe ammesso per tutto l'oro del mondo. Bill li
fissò, divertito, e fece un passo verso di loro. La loro espressione
terrorizzata lo divertì ancor di più, e fece un altro passo. I Dursley erano
ormai bianchi come cadaveri, e Bill si avvicinò, trattenendo le risate e
chiedendo gentilmente "Va tutto bene? Siete così pallidi.....". Non
ebbe risposta, visto che erano tutti troppo spaventati per rispondere, e in
quel momento Harry ricomparve in cima alle scale, trascinando a fatica l'enorme
baule. Bill, dimentico dei Dursley, andò subito ad aiutarlo. Insieme lo
portarono facilmente giù dale scale e fuori dalla porta apera. Harry, uscendo,
disse "Beh, arrivederci alla prossima estate" e Bill, che era già
fuori, urlò "E' stato un piacere conoscervi. E spero che vi riprenderete
in fretta, dal vostro pallore temo che vi siate presi una bella influenza
estiva". Si udì un gemito angosciato e, non appena Harry fu uscito col
baule, la porta fu chiusa con un colpo secco e si udirono il rumore del
chiavistello e dei lucchetti che venivano chiusi con parecchie mandate.
Lasciando il baule, Bill si piegò in due dalle risate, e Harry non potè far
altro che imitarlo. Il ragazzo si teneva la pancia, respirando a stento da
quanto rideva. Solo dopo qualche minuto fu in grado di dire, soinghiozzando
"Dio santo.....Ron , mamma e papà me ne avevano accennato, e Fred e George
mi avevano fornito una descrizione molto colorita di tuo cugino....ma superano
ogni mia immaginazione, è stato troppo divertente prenderli in giro
!!!!!!". Harry si asciugò le lacrime agli occhi dovute all'eccessivo
divertimento, poi afferrò di nuovo il baule "Dove andiamo?" chiese.
Bill lo afferrò a sua volta "A Diagon Alley, per via babbana"
rispose. Fermò con un gesto un taxi, caricò il baule ignorando le occhiate
sospettose dell'autista e diede l'indirizzo del Paiolo Magico, il locale
dal quale avrebbero passato il varco per andare a Diagon Alley. Harry salì
vicino al ragazzo, e l'auto partì. Harry si voltò ad osservare Bill, e solo
allora si accorse del cambiamento: i capelli lunghi che contraddistinguevano il
maggiore dei fratelli Weasley erano spariti; ora erano corti come quelli di
Fred e George. Harry ammutolì, mentre Bill si voltava a guardarlo incuriosito,
poi indicò la sua testa. Il ragazzo passò la mano tra i corti capelli rosso
fuoco "Oh, non me ne parlare. Non avrei mai voluto tagliarli, ma nel mio
nuovo incarico mi avrebbero dato fastidio,e quindi.....inutile dirti che la mamma è ben contenta di questo.....ma
l'orecchino me lo sono tenuto, e non ho intenzione di rinunciarci". Harry
sorrise "Beh, stai bene anche così.....William Weasley"; le
ultime due parole le pronunciò in tono ironico, e Bill rise "Oh, sì, è
che.....ecco......in banca mi chiamano così, sai, e ho pensato fosse
meglio.....". Harry rise dell'imbarazzo evidente del ragazzo. Poi un
dubbio gli si affacciò alla mente "Sei un giorno in anticipo"
osservò, e Bill annuì "Sai, Ron, Fred e George me ne hanno raccontate
tante sulla famiglia dei tuoi zii....così, ho pensato....beh, dopotutto Silente
mi ha incaricato di fare im modo che tu fossi a Diagon Alley il 30 agosto
per incontrare i miei genitori....e tu il 30 Agosto sarai a Diagon
Alley, no?". Uno sguardo scaltro apparve negli occhi scuri di Bill, eHarry lo ricambiò "Ragionamento
impeccabile" rispose, poi si godette appieno il viaggio in macchina,
assaporando la libertà guadagata. Nemmeno cinque minuti dopo l'auto si fermò
davanti al Paiolo Magico, e Harry scese felice. Bill pagò l'autista
senza problemi (Lavorando per la Gringott doveva
aver fatto esperienza dei soldi dei babbani, riflettè Harry, ricordando i maldestri
tentativi del signor Weasley di capirci qualcosa), scaricò il baule
e fece il suo ingresso insieme a Harry. Subito il proprietario del locale, Tom,
andò loro incontro, sorridendo "Allora ce l'hai fatta a rapirlo, giovane
Weasley? Ben fatto, ben fatto. Buongiorno, Harry !!!" esclamò tutto d'un
fiato. Harry sorrise "Buongiorno".Quell'ometto gli stava simpatico. Bill guardò Tom "E' arrivato il
mio baule?" chiese. Tom annuì, contento "Sì, appena dopo che te ne
sei andato, stamattina. L'ho fatto portare nella vostra camera, la numero 14.
Prego, prego, immmagino vorrete depositare il baule di Harry". Bill annuì,
si voltò verso Harry e disse "Andiamo a mettere in camera il tuo baule e
poi andiamo a Diagon Alley". Harry annuì, entusiasta. Mentre salivano le
scale, Bill disse " Ti suggerisco di fare oggi i tuoi acquisti per la
scuola, domani ci sarà una bolgia visto che è il penultimo giorno disponibile,
che ne dici? ". Harry pensò che Ron e Hermione ci sarebbero rimasti un po'
male, ma dopotutto poteva sempre accompagnarli nel loro giro di compere, quindi
annuì "Va bene. Mi cambio e sono pronto" disse mentre entravano nella
loro stanza, che conteneva due letti, uno dei quali aveva ai piedi un baule
aperto, identico a quello di Harry. Bill posò il baule ai piedi del secondo
letto, poi si buttò sul proprio "Fa pure con calma, abbiamo tutta la
gionata" disse. Harry annuì, aprì il baule, prese ciò che gli serviva e
andò nel bagno. Non smise per un secondo di sorridere, sentendosi finalmente a
casa.
30 Luglio, Londra Babbana
"Insomma, Remus, cos'è tutta questa
fretta? Io volevo tornare al British Museum, oggi !!!!!!!!!!!!!" esclamò
spazientita Alex, fissando il suo tutore con aria irritata. Lui sospirò. Ne
aveva avuto il presentimento, viste le parentele, ma quella ragazzina superava
ogni sua possibile aspettativa, quando si metteva in testa una cosa non c'era
verso di farle cambiare idea.....quindici giorni prima, come lui aveva
programmato, si erano trasferiti a Diagon Alley; avevano preso due stanze al
Paiolo Magico, e Lupin aveva immaginato che la ragazza avrebbe passato quei
quindici giorni che precedevano il suo rientro a scuola visitando quell'angolo
di Londra che rappresentava il suo mondo, e Hogwarts. Qualsiasi mago normale
l'avrebbe fatto.....ma lei no. Lei voleva visitare la Londra Babbana, voleva
vedere i suoi musei, le sue vie e le sue piazze, conoscerne la storia e i
personaggi che l'avevano costruita. Lupin era rimasto sorpreso da questa
richiesta, ma lei aveva spiegato che non aveva mai visto quella città, e che
avrebbe avuto tutto il tempo per abituarsi a Hogwarts una volta che vi fosse
arrivata. A stento lui era riuscito a farsi promettere che quel giorno
sarebbero andati a fare spese......perciò la fissò con cipiglio severo e disse
"Signorina, se non sbaglio ho acconsentito a farti visitare in lungo e in
largo la città solo dopo che tu mi hai promesso che oggi saremmo andati a
compare il necessario per la scuola. Silente ti ha affidata a me e io non
voglio che debba pentirsene, quindi ora smetti di lamentarti e andiamo
!!!!". Alex riconobbe il tono: non ammetteva repliche, perciò lei si
limitò a sbuffare, raccogliere la sua borsa e seguire l'uomo nel cortile
posteriore del Paiolo Magico, dove lui estrasse la bacchetta e colpì la
terza mattonella contando dall'alto. Il muro si mosse, i mattori rientrarono e
un varco si aprì su un'affollata stradina. Alex passò al di là del muro senza
una parola, guardandosi intorno curiosa. Lupin le indicò qualcosa, un enorme
edificio bianco "Guarda, quella è la Gringott, la banca dei maghi. Lì
potrai prendere i soldi di cui hai bisogno". Senza una parola, Alex lo
seguì su per i candidi gradini dell'edificio, guardandosi intorno incuriosita.
La strada non era affollatissima, ma tutte le persone che vi transitavano vestivano
con lunghi mantelli e avevano la tipica aria da maghi. Sorrise, poi entrò:
subito un folletto si fece loro incontro, squadrando Lupin con aria poco
convinta. Senza scomporsi, il professore estrasse dalla tasca un pezzo di
pergamena e lo porse al folletto, dicendo "E' da parte del professor
Silente". Il folletto lesse avidamente il foglio, lanciò una breve
occhiata a Alex e annuì. Lupin gli consegnò una chiave dorata, e lui fece cenno
di seguirlo. Poco dopo erano su un vagoncino diretto verso i sotterranei.
Mentre scendevano, Alex si guardava intorno decisamente stupita. Era una vera e
propria grotta, con tanto di stalattiti e stalagmiti, osservò affascinata. Poi
all'improvviso il vagoncino si fermò davanti a una porta blindata, e l'ometto
si fece avanti e la sfiorò. Immediatamente, essa si aprì; Alex entrò, seguita
da Lupin, e rimase senza parole a fissare l'enorme gruzzoletto di monete che
luccicavano al centro della stanza. Dopo quell'attimo di sbalordimento, però,
la ragazza si riscosse; prese una borsetta di tessuto, la aprì e cominciò a
riempirla di Galeoni d'oro, falci d'argento e zellini di bronzo. Si fermò un
attimo a pensare quanto avrebbe dovuto prelevare, ma visto che era il suo primo
anno effettivo a Hogwarts, e ne avrebbe dovuti seguire tre invece che sette, si
permise di abbondare. Avrebbe potuto fare qualche spesa extra. Chiuse la
borsetta e si voltò con un sorriso "Fatto" disse; Lupin annuì, poi si
voltò e uscì, risalendo sul vagone. Il folletto salì per ultimo, mise in
motoilmezzo e chiese "Basta così o volete prelevare qualcosa anche
dall'altra camera?". Alex fissò sbalordita prima lui, poi Lupin
"Ho....un'altra camera blindata?" chiese, incredula. Lupin annuì
"Sì, questa era quella di tua madre, ma c'è un'altra persona della tua
famiglia che ha lasciato ogni suo avere a te......cioè, in realtà l'aveva
lasciato a tua madre, ma.....". Alex si rabbuiò. Aveva capito di chi stava
parlando "Non importa, va bene così. Se è per me, spero di non dover mai
usare quei soldi" disse. Lupin la fissò, dispiaciuto, senza dire nulla. Il
folletto invece non si voltò, ma disse "Peccato. I soldi la dentro sono
almeno il doppio di quelli che c'erano nella camera da lei visitata, e conti
che due anni fa è stato adirittura fatto un grosso prelievo.....". Alex non
ascoltava "Non importa, non ne ho bisogno" ripetè, e il folletto non
disse altro. Dopotutto, non erano affari suoi. Poco dopo, i due uscirono alla
luce del sole. Alex sembrava aver dimenticato tutto ciò che era successo nei
sotterranei, perchè si guardò attorno curiosa e chiese, con tono allegro
"Ora dove andiamo?". Lupin la fissò ancora per un istante,
preoccupato, ma vito che lei sembrava tranquilla e gli sorrideva fiduciosa, si
guardò attorno e disse "Beh......ne abbiamo di cose da fare.......libri,
divisa....la bacchetta c'è l'hai già?". Alex scosse il capo "Si è
rotta nell'ultimo duello che ho fatto nel corso di combattimento magico a
Durmstrang, e siccome era il penultimo giorno di scuola e sapevo che sarei
venuta qui non me la sono fatta sostituire". Lupin annuì "Allora
credo che dovremo fare un salto da Olivander.....ma prima penserei alla
tua divisa, visto che potrebbe volerci un po'. E poi andremo al Ghirigoro
a prendere i tuoi libri". La ragazza annuì, e insieme si recarono da Madama
McClan, abiti per tutte le occasioni. La donna li accolse con un sorriso,
fece salire Alex su uno sgabello e iniziò a prenderle le misure. Intanto, si
fece raccontare il motivo per cui era arrivata a Hogwarts solo al quinto anno.
Alex raccontò che, non avendo genitori, aveva girato il mondo presso parenti, e
ora suo zio aveva deciso di tenerla con sè. La donna la ascoltò attentamente,
ma Alex evitò di scendere troppo nei particolari. Dopo circa dieci minuti, la
donna aveva finito. Fece un cenno a una delle sue aiutanti, e quella sparì per
tornare poco dopo con un fagotto nero tra le braccia. La donna lo fece provare
a Alex, vedendo che le calzava alla perfezione, e annuì soddisfatta. Anche Alex
sorrise, la divisa le piaceva; scese dallo sgabello, la consegnò alla signora
che la piegò accuratamente e la infilò in una busta, poi Alex andò alla cassa e
pagò; due minuti dopo lei e Remus uscivano dalla sartoria. La ragazza chiese
"Dove si trova questo....Ghirigoro, hai detto?". Lupin annuì
"E' appena qui avanti.......piuttosto, hai scelto le materie che vuoi
frequentare? Altrimenti non sapranno che libri darti". Alex annuì,
estraendo dalla sua borsa un foglio in cui erano state iportate tutte le
materie del quinto anno. In cima erano elencate quelle obbligatorie, coi rispettivi
libri, sotto invece quelle da scegliere. In genere, la scelta avveniva alla
fine del secondo anno, ma per il suo caso particolare gli insegnanti avevano
valutato l'istruzione da lei ricevuta e avevano concluso che avrebbe potuto
seguire tranquillamente qualsiasi corso avesse scelto. perciò le avevano
mandato l'elenco con le descrizioni delle materie e le avevando detto di
scegliere e provvedere poi per i libri necessari. Lupin vide alcuni segni di
inchiostro vicino ad alcune voci dell'elenco "Bene, allora andiamo"
disse, incamminandosi. Alex lo seguì, e i due entrarono al Ghirigoro. La
libreria era quasi vuota, eccetto che per un cliente che se ne stava andando.
Il commesso andò loro incontro, sorridendo "Posso aiutarvi?" chiese
"Hai bisogno dei libri per Hogwarts?" guardò direttamente Alex, la
quale annuì "Sono al quinto anno" annunciò, e l'uomo annuì, tornando
dietro al bancone. "Bene, di che libri hai bisogno?" Lei iniziò a
leggere l'elenco "Dunque....Manuale degli Incantesimi, volume quinto,
poi.....Filtri e Pozioni, di Gideon Incant.......Trasfigurazione
intermedio - avanzata........Storia della magia........Astronomia
magica........Erbologia ed Elenco delle erbe magiche........Guida alla difesa
contro le arti oscure....ah, beh...." si interruppe, guardando con un
ghigno Lupin. Il commesso lo notò, e sgranò gli occhi "Ma è lei, professor
Lupin !!! Non l'avevo riconosciuta, mi scusi.....torna a insegnare? Davvero? Ma
è fantastico.....ah, certo, una nuova studentessa al quinto anno.... mi
sembrava strano......beh, che altro ti serve ragazza?". Alex lanciò
un'occhiata strana a Lupin, ma continuò a leggere l'elenco "Uhmm......Dizionario
delle antiche Rune......Aritmanzia e Numerologia.........Guida alla Cura delle
Creature magiche......mi pare sia tutto" concluse. Il commesso aveva
accatastato una pila enorme di libri sul tavolo, e Alex la fissò, un po'
impaurita. Lupin sorrise "Beh, non li hai presi man mano ma tutti in una
volta, è normale. Senta, potrebbe farli portare al Paiolo Magico ?
Abbiamo altre compere da fare.....". Il commesso annuì "Lo consideri
già fatto". Alex gli sorrise, grata di non dover andare in giro con quella
mole enorme di libri, e fece per pagare, poi le venne voglia di dare
un'occhiata in giro. Guardò Lupin "Posso dare un'occhiata ai libri?"
chiese. Lui sorrise"Certo. Darò un'occhiata anch'io". Lei sorrise a
sua volta, felice, e iniziò a guardarsi attorno. C'erano libri e manuali du
tutti i tipi, e la ragazza pensò che avrebbe potuto anche prendersi qualche
extra. Si fermò un attimo sulla sezione Storiae prese una copia di Storia di Hogwarts. Lo sfogliò e
si illuminò. Preva molto interessante, quindi lo infilò sotto il braccio,
continuando a girare. Arrivò al reparto del Quiddich, e diede un'occhiata, ma
non sapeva molto di quello sport, pur avendolo visto praticare, e lasciò
perdere. Ma un libro nuovo di zecca attirò la sua attenzione; era deposto sul
tavolo davanti allo scaffale, e in copertina c'era un giocatore vestiro di
verde che afferrava una pallina d'oro.....il famoso boccino. Il titolo era Quiddich
- tutto ciò che c'è da sapere sullo sport più famoso del mondo, e Alex
riflettè. Visto che non sapeva quasi nulla sul Quiddich, era l'occasione buona
per imparare. Il libro, oltre a spiegare le regole e la storia di quello sport,
riportava anche schemi tattici e mosse particolari. La ragazza ne fu
irresistibilmente attratta così ne prese una copia e si voltò, tornando verso
il banco. Poggiò i due libri sopra gli altri, e si voltò a guardare cosa stava
facendo Lupin. Lo trovò immerso nella lettura di un libro, talmente concentrato
che non la sentì nemmeno avvicinarsi. Lei spiò il titolo, e lesse Incantesimi
di ogni genere - guida aggiornata. Sembrava molto interessante "Ti
piace?" chiese, e Remus sobbalzò, fissandola stordito "Eh....oh, no,
stavo solo guardando....hai fatto? Bene...." Si avviò verso il banco,
mentre la ragazza lanciava un'occhiata al libro, poi di nuovo a lui. Le venne un'idea.
Tornò con lui al banco, pagò e uscì, dopo aver detto il nome in modo che al Paiolo
Magicosapessero dove mettere i
libri. Poi, quando furono fuori, lanciò uno strillo "Ho lasciato l'elenco
del materiale dentro !!!! Aspettami qui un secondo, torno subito !!!!"
esclamò, rientrando talmente di corsa che lui non riuscì nemmeno a replicare.
Il commesso fu stupito di vederla tornare,
e fece per chiedere se aveva qualche problema con la merce, ma lei gli fece
cenno di parlare piano e sussurrò "Quel libro sugli incantesimi" lo
indicò. Il commesso annuì "Ho visto che il professor Lupin ne sembrava
attratto.....potrei averne due copie? Vorrei fargli un regalo in segno di
gratitudine per avermi aiutato.....". L'uomo assunse un'aria compiaciuta,
annuì e prese due copie del libro. Poi sembrò esitare "Veramente questo
libro non sarebbe adatto a ragazzi della tua età....". Lei lo fissò,
supplichevole. Voleva quel libro "Per favore......giuro che dirò subito a
Silente di esserne in possesso.......la prego......". L'uomo tentennò, poi
non seppe resistere a quegli occhi imporanti e annuì. La ragazza pagò in
fretta, prima che lui ci ripensasse, poi sorrise e sussurrò
"Grazie.....e....acqua in bocca". Lui annuì, e Alex si catapultò
fuori "Scusa !!!!" eclamò "Si era infilato sotto uno scaffale.....ora
dove andiamo?". Lupin, senza sospettare nulla, sorrise e la condusse in un
negozio dove comprarono pergamene e penne, poi in farmacia, dove lei prese gli
ingredienti richiesti dall'elenco e anche alcuni extra, e infine in un negozio
dove acquistarono un calderone di peltro misura standard due, una bilancia per
pesare gli ingredienti e un grazioso canocchiale ad alta risoluzione. Lupin
affermò che le sarebbe stato molto utile per le lezioni di astronomia. A quel
punto, lui la guidò davanti all'entrata di un negozio scuro, dall'aria strana.
L'insegna diceva solo Olivander. Alex la fissò, deglutendo. Non sapeva
perchè, ma quel posto non la faceva proprio sentire a suo agio........Lupin le
diede una spintarella "Coraggio, qui troverai la tua bacchetta.
Entra". Sembrava non aver nessuna intenzione di seguirla. Alex lo guardò,
preoccupata, poi sospirò e spinse la porta, entrando nella penombra del locale.
Sembrava non ci fosse anima viva. Poi, mentre si guardava attorno confusa, una
voce la fece sobbalzare"Ah, sì. Certo. Mi avevano avvertito che sarebbe
venuta, signorina". Alex guardò in alto. Appollaiato su una scala mobile
stava l'uomo più strano che avesse mai visto. Senza smettere di guardarla,
l'ometto scese. Lei, deglutendo, sostenne lo sguardo "Silente sapeva che
sarebbe venuta per la sua bacchetta, signoina......come sua madre prima di
lei.....e anche....no, lasciamo stare....allora......per la nipote di Silente
ci vorrà di certo qualcosa di speciale.....vediamo....forse....provi
questa". le porse una lunga bacchetta marrone scuro, dall'aria solida
"Legno di abete bianco, tredici pollici, con crine di unicorno
dorato" disse lui. La ragazza fissò la bacchetta, poi la agitò. Non
successe nulla. Olivander scosse il capo "Troppo poco....beh, proviamo questa".
Le tese una bacchetta di colore più chiaro "Nove pollici, legno di
acero,con piuma di Ippogriffo".
Alex la agitò, ma anche stavolta la bacchetta produsse solo una debole
scintilla, poi rimase inerte. Olivander gliela strappò di mano "Però,
però......vediamo...ah, forse....". Alex prese la bacchetta sucessiva,
legno di frassino, tredici pollici e un quarto, con piuma di fenice". Lo
scintillio prodotto stavolta fu un po' più evidente, ma ancora insufficiente.
Olivander fissò la ragazza, pensieroso "Strano.....molto strano....è una
delle mie bacchette più potenti.....aquesto punto.....credo sia il caso....sì,
provi questa". Le tese una bacchetta dal colore scuro. Toccandola, la
ragazza sentì una strana sensazione; l'aria intorno a lei parve riscaldarsi, e
la bacchetta sembrò diventare parte di lei, come un'estensione del suo braccio.
Con la sua bacchetta precedente non le era successo nulla di tutto ciò.
Stupita, guardò il signor Olivander, che la stava fissando con l'espressione di
un bambino che ha appena ricevuto un giocattolo "Fantastico!!!"
esclamò, mentre l'aria intorno a lei tornava normale "Davvero
fantastico.....mai mi sarei aspettato che....beh, è un'ottima bacchetta,
davvero molto potente: nove pollici, legno di quercia della foresta proibita....ah,
procurarselo non è stato facile, no, per nulla facile.....con frammento di ala
di drago. Per la precisione un drago rosso della Normandia". Alex
trattenne il respiro. I draghi erano tra le creature più pericolose e potenti
del mondo, e il drago rosso della Normandia era l'esemplare più terribile.
Guardò con timore la bacchetta, poi Olivander. Sorrideva ancora "Credo che
possiamo aspettarci molto da lei, signorina Lance, soprattutto in questo
momento di gran bisogno". Alex era frastornata. Pagò, e uscì senza dire
una parola. Lupin le andò incotro "Allora? Come è andata?" chiese con
un sorriso. Lei non lo guardò "E' stato....strano" riuscì soltanto a
dire. Lupin annuì, scambiandosi un'occhiata d'intesa col signor Olivander
attraverso la vetrina. Alex non si accorse di nulla. Lupin guardò la strada
"Bene, ora dovresti avere tutto ciò che ti serve......come avrai letto
nella lettera, però, se lo desideri puoi comprarti un animale.....che ne
dici?". Alex lo ascoltava solo a metà. Continuava a fissare la scatolina
candida che conteneva la sua bacchetta, riflettendo forsennatamente. Era un
caso? Certo, non poteva essere altrimenti.....ma allora
perchè......all'improvviso si rese conto che Lupin stava chiamando qualcuno, e
alzò lo sguardo, solo per vedere un ragazzo sconosciuto dai capelli rossi, alto
e robusto, e di fianco a lui un ragazzo dai capelli scuri, gli occhiali e una
strana cicatrice sulla fronte...... Sussultò. Era Harry Potter "Maledizione
!!!!" imprecò mentalmente, frugando freneticamente nella borsa, ed
estraendo un paio di occhiali da sole che indossò immediatamente e un laccio
con cui raccolse i capelli. Poi rimase ferma vicino a Lupin, in attesa,
pregando che lui non la riconoscesse.
Bill si alzò dal letto quando Harry uscì
dal bagno, vestito in modo più comodo, e lo guardò divertito "Pronto per
Diagon Alley?" chiese, e Harry annuì. Il rosso si alzò, e insieme scesero
e raggiunsero il cortile sul retro, dopo aver urlato "Ci vediamo a cena,
Tom". Bill estrasse la bacchetta e la puntò sulla famosa mattonella, e i
due raggiunsero Diagon Alley. Per prima cosa fecero tappa alla Gringott, e
Harry arrossì al pensiero di mostrare a Bill, la cui famiglia non era certo
benestante, tutto l'oro che aveva nella camera blindata. Ma, per sua fortuna,
non appena entrò Bill fu intercettato da altri impiegati che si misero a
chiaccherare con lui. Lo conoscevano bene, visto che lavorava per la Gringott,
e Harry fu libero di seguire da solo il folletto, prendere il denaro che gli
serviva e tornare su. Bill salutò i colleghi e uscì, chiedendo "Dove
andiamo?". Harry si guardò intorno "Al Ghirigoro" decise,
e i due entrarono in libreria, dove Harry si rifornì di tutti i libri necessari
per il quinto anno più uno sulle mosse del quiddich che non potè trattenersi
dal comprare. Andarono poi a far rifornimento di pergamene e penne, e anche
Bill fece scorta. Harry non se ne stupì, erano oggetti di uso comune. Poi
andarono in farmacia per ripristinare la scorta di ingredienti, e da Accessori
di prima qualità per il Quiddich, dove il ragazzo comprò uno spray
lucidatutto e altri attrezzi per la sua Firebolt. Infine, Harry entrò al Serraglio
stregato per prendere il cibo per Edvige. Uscendo, non potè fare a meno di
notare con quanto desiderio Bill stava fissando i gufi. La sua famiglia non
aveva abbastanza soldi per regalargliene uno, ma il ragazzo l'aveva sempre
desiderato. Sorridendo, Harry pensò che sarebbe stato un ottimo modo per
ringraziarlo di esserlo andato a prendere. Ma doveva esssere una sorpresa.
Stavano uscendo appunto dal Serraglio
Stregato quando Harry vide, ferma davanti al negozio di Olivander, una
figura conosciuta. Fermò Bill trattenendolo per una manica ed esclamò,
incredulo "E' il professor Lupin !!!!!! Ma cosa ci fa qui?". Bill
guardò nella direzione indicatagli dall'amico, e vide due figure che li stavano
fissando. La più alta delle due li salutava agitandola mano, mentre la seconda,
più minuta, stava ferma a guardarli; aveva indosso un paio di occhiali da sole
e i capelli raccolti catturavano i raggi del sole e rilucevano, di un colore
molto simile all'oro rosso. Bill notò che Harry era corso a salutarli, quindi
si avviò a sua volta.
Harry corse verso Lupin, e si fermò
sorridente di fronte a lui, esclamando "Professore, ma cosa ci fa lei qui?
E' da un anno che non abbiamo sue notizie !!!!!!". Preso dalla foga di
salutare l'uomo Harry non notò la figura silenziosa che gli stava di fianco.
Lupin sorrise, "Anche a me fa piacere rivederti Harry.....sono qui per
svolgere un incarico speciale affidatomi da Silente". L'ultima frase la
disse in tono ironico, e Alex sussultò, ma Harry non se ne accorse "Allora
tornerà a insegnare, professore? Tornerà, non è vero? Riprenderà la cattedra di
Difesa delle arti oscure????". Lupin sorrise, indulgente, felice di vedere
gliocchi di Harry illuminati dalla gioia "Queste, Harry, sono informazioni
riservate che il professor Silente vi fornirà la sera del primo settembre. Non
sta a me rivelarti alcunchè. Ora....ah, questo giovanotto è tuo amico,
Harry?" domandò, sviando abilmente il discorso e osservando Bill, che nel
frattempo li avevaraggiunti. Harry si voltò verso l'amico, raggiante, dimentico
della sua domanda "Ah, sì, il professor Silente gli ha chiesto di venire a
prendermi, stavamo facendo gli acquisti per il nuovo anno". Bill salutò
cordialmente l'insegnante, e Lupin sorrise "Dai capelli avrei giurato si
trattasse di Ron" affermò, e Bill rise "Beh, non ha poi sbagliato di
molto. Ron è mio fratello minore.....". Lupin annuì, come se avesse
compreso una cosa importante, poi si voltò verso la figura che gli stava al
fianco, silenziosamente "E questa è Alexa-----" notò solo allora gli
occhiali e i capelli raccolti, e per lo stupore si interruppe. La ragazza ne
approfittò, tendendo decisa la mano e dicendo "Sono Alex. Il professor Lupin
è un vecchio amico di famiglia e mi sta accompagnando a fare gli acquisti per
la scuola" indicò il calderone e ringraziò il cielo di non avere i libri
che l'avrebbero identificata conme studente del 5 anno. Coi capellilegati strettamente a quel modo, e il
mantello nero, infatti, sul momento Alex poteva passare per un ragazzo minuto,
e Harry era troppo impegnato a salutare Lupin per notare che era una ragazza.
In quel momento, però, gli occhi del ragazzo si fissarono su di lei, con una
sorta di presentimento.......Alex deglutì, pregando che non la riconoscesse,
perchè quello era lo sguardo assorto con cui l'aveva fissata per la prima
volta.......
Harry fissò il ragazzino di fianco a Lupin.
Doveva essere del primo anno, perchè era magro e gracile, anche se alto poco
meno di lui, e inoltre aveva detto che Lupin lo stava accompagnando a fare gli
acquisti....poi, mentre ne fissava i capelli di un caldo colore rossiccio, si
sentì pervadere da unastrana sensazione di riconoscimento......era
assurdo, quello era un primino ed era assai improbabile che si fossero mai
incrociati prima, eppure.....la sensazione permaneva, e Harry si sporse per
guardarlo meglio, poi chiese "Ma tu......". In quell'istante, però,
un urlo risuonò nella strada "Harry, Harry !!!!!!!". Il ragazzo si
voltò, e vide Seamus Finnigan e Dean Thomas, due suoi amici del Grifondoro, che
correvano verso di lui. Dimentico di quella strana sensazione, Harry agitò
freneticamente la mano, poi corse verso di loro. I tre si immersero in una
fitta conversazione, e Bill fissò divertito il professor Lupin, che salutò con
un cenno gli altri ragazzi e disse "Beh, quindi tu sei il famoso
primogenito Weasley, il primo caposcuola della famiglia.....". Bill rise
"Già.....Silente voleva assicurarsi che Harry rimanesse sotto vigilanza
costante, così eccomi qui. Ora, voi...." "Bill !!!!! BILL !!!!!"
chiamò Harry, interrompendo il discorso del ragazzo, che si voltò "Io ,
Seamus e Thomas andiamo al Paiolo Magico. Seamus ha un nuovo manico di
scopa che ci vuole mostrare". Bill annuì "Va bene, io arriverò fra un
po', cercate di non mettervi nei guai". Harry schizzò via con gli altri, e
Bill si voltò "Va tutto bene" spiegò, leggendo l'occhiata perplessa
di Lupin "C'è Tom a sorvegliarlo, e molti altri maghi adulti. E non voglio
che si senta in gabbia....sarebbe inutile". Lupin annuì, approvando le
parole del ragazzo, che si girò per fissare meglio la seconda figuretta, che
dopo quelle sporadiche parole non aveva detto più nulla. Lupin colse
l'occasione al volo "Beh, ora c'è qualcos'altro che devo fare per conto di
Silente, quindi se volete scusarmi.....Alex, ti devo lasciare da sola per un
po', puoi fare un giro per Diagon Alley e guardare magari gli animali o quello
che vuoi......ah, magari Bill potresti farle compagnia tu, che ne dici? Mi
faresti un enorme piacere. Bene, allora ci vediamo dopo. Alex, ciao".
Partì senza dar loro il tempo di protestare. Bill guardò la ragazza, vagamente
imbarazzato ora che sapeva che non era un lui. Lei sospirò, si tolse gli
occhiali da sole e sciolse i capelli "Sempre il solito" borbottò.
Poi, sentendosi osservata, si voltò. Bill la stava fissando incredulo e
incantato; gli occhi scuri di lei mandarono un lampo di divertimento "Ehi,
ti sei incantato?" chiese, e lui arrossì "Eh? No...n....a-a-allora,
come hai d-detto che ti c-chiami?". Alex fece finta di non notare il
balbettio di quelle parole e rispose "Mi chiamo Alexandra.....ma puoi
chimarmi Alex". Bill tese la mano "Beh, piacere Alex.....io sono
William". Alex prese la mano che le veniva offerta, evitando di notare il
rossore di lui, e chiese "William? Ma quel ragazzino non ti ha chiamato
Bill?". Bill arrossì ancor di più "Ah.....quello....quello è un
soprannome....". Alex rise "Quale dei due?". Lui sorrise. Quella
ragazzina era incredibile. Poi chiese "Beh....a quanto pare sarò io il tuo
accompagnatore, ora....c'è qualche posto in cui vuoi andare?". Alex
riflettè "Beh, vorrei tornare un attimo al Ghirigoro....c'è un
libro che mi ero dimenticata e vorrei cercare". Lui annuì e si avviarono
insieme, chiaccherando. Quando entrò nella libreria, Alex aveva ormai imparato
tutta la storia della famiglia Weasley "Probabilmente conoscerai di
persona Ron e Ginny" concluse Bill. Alex sorrise, poi si guardò attorno,
finchè non trovò il settore Creature magiche. Passò almeno dieci minuti
a osservare i libri, poi si illuminò e ne prese uno. Bill notò che in copertina
c'era l'immagine di un enorme drago rosso. La ragazza andò al banco senza una
parola, lo pagò e lo infilò nel calderone, poi tornò verso di lui. Il ragazzo,
curioso, osservò "Ti piacciono i draghi?". Stranamente, Alex sembrò
esitare "Eh? Ah....beh, sai.....sono creature affascinanti, mi piacerebbe
imparare qualcosa si più su di loro.......". Bill sorrise, senza alcun
sospetto "Beh, se vuoi qualche informazione in più ti presento mio
fratello Charlie....lui lavora con i draghi in Romania". Alex sorrise, e
Bill mentalmente ammise che era meglio aspettare prima di presentarla a suo
fratello. Poi lei disse "Beh, ormai ho preso tutto ciò che mi serve, e ho
ancora un po' di soldi......potrei andare a dare un'occhiata al negozio di
animali, ti va?". Bill annuì, entusiasta di vedere i suoi adorati gufi, e
si diressero al Serraglio Stregato. Alex ne rimase affascinata. Era
pieno di gabbie i cui occupanti frullavano le ali e lanciavano strilli acuti (se si trattava di gufi) o saltavano qui e li (se si trattava di topi). Si fermò davanti alle
gabbie, incantata, finchè una strega dall'aspetto affabile non comparve dietro
al banco e chiese, in tono gentile "Posso aiutarti?". Alex si voltò,
sorridente "Stavo dando un'occhiata, volevo un animale da portare con me a
Hogwarts....." disse, e la strega le si avvicinò "Oh, allora potresti
prendere uno di quei topo castani, o uno di quei rospi....ma se vuoi un
consiglio penso che un bel gufo sia la cosa migliore. I gufi sono affettuosi,
fedeli, utili: portano i messaggi, gli oggetti, volano....e sono molto, molto
belli". Alex annuì, guardandone uno incantata "Già" disse
"Ha proprio ragione. Credo sceglierò un gufo.....". Ora si trattava
di scegliere quale gufo. La ragazza girò per qualche minuto,
osservandoli tutti attentamente, poi si fermò davanti alla gabbia di un gugetto
di dimensioni medie. Era ancora piccolo, ma di certo sarebbe cresciuto in
futuro, e i dolci occhietti giallo-castani la fissarono con interesse mentre
lei accarezzava con un dito il suo morbido piumaggio grigio-bianco. Dopo un
attimo di diffidenza, il gufetto le becchettò affettuosamente un dito,
facendola sorridere, poi tornò a guardala. Ora nei suoi grandi occhi
lampeggianti non c'era più diffidenza ma asoluta fiducia e un'espressione
implorante. Pervasa da un'improvvisa decisione, Alex si tirò su e voltò il capo
verso il bancone "Mi scusi" disse a voce alta per farsi sentire al di
sopra del fruscio prodotto dai gufi e dei loro strilli "Vorrei questo qui,
per piacere". Nel vedere che la ragazza era intenzionata a portarlo con
sè, il gufetto iniziò a cantare di gioia, tubando allegramente. La strega tornò
verso di lei per prendere la gabbia, e sorrise "Sembra che tu abbia
conquistato lui almeno quanto lui ha conquistato te" affermò, e Alex
sorrise. Pagò il gufo e comprò anche alcuni pacchetti di biscotti da dargli da
mangiare, poi chiamò Bill, che era immobile davanti a una gabbia da quando
erano entrati. Alex lo fissò curiosa, e la strega le sussurrò, divertita
"Era li anche prima. Sembra si sia proprio innamorato di quel
gufo.....". Bill osservava infatti con estremo interesse un gufo bruno
dagli occhi neri, e distolse a viva forza lo sguardo quando lei lo chiamò. La
raggiunse, osservando divertito il gufetto che ora saltellava qua e la nella
sua gabbia "Carino" commentò, con un'ultimo sguardo al suo gufo,
mentre uscivano. A quel punto era rmai il tramonto, e i due tornarono verso il Paiolo
Magico. Salirono le scale in silenzio, poi si divisero. Bill andò verso la
camera 14, che divideva con Harry, e Alex verso la camera 7, di fianco a quella
di Lupin, la 8. Era quasi arrivata quando lui si voltò a guardarla e, in tono
imbarazzato, chiese "Possiamo vederci, domani?". Alex si voltò,
sorridendo "Certo" disse "A domattina". Bill sorrise,
guardandola scomarire dietro la porta. Non sapeva perchè, ma si sentiva
benissimo.
Alex bussò alla porta della stanza numero 8
dieci minuti più tardi, ed entrò con la gabbia del gufo ben in vista. Lupin era
seduto sul letto, ma si raddrizzò subito avvicinandosi alla gabbia "Che
bel gufetto!!!" commentò ridendo "Come l'hai chiamato?". Alex
scosse il capo "Non ho ancora deciso......cercherò un nome appropriato nei
libri di scuola, o forse mi verrà in mente qualcosa". Lupin ridacchiò, poi
la fissò "Fatto un bel giro?" chiese. Lei sogghignò "Non mi
aspettavo che tu mi abbandonassi così, comunque....sì, e Bill è proprio
simpatico. Mi ha chiesto di vederci anche domani" Lupin alzò un
sopracciglio. Alex si sentì arrossire "Ehi, che vai a pensare? E' solo un
ragazzo simpatico....". Lui non indagò oltre "Beh, ora penso che
dovresti preparati per la cena. I libri li ho fatti mettere in camera tua, li
hai visti?". Alex annuì "Sì, vado a prepararmi, grazie. Ci vediamo
dopo!!!!". Stava per uscire dalla porta, quando lui disse, in tono casuale
"Ah....Alex. Posso sapere perchè non hai voluto farti riconoscere da
Harry?". Lei si voltò, fissandolo esterefatta finchè la porta non si
richiuse. Sentì una risata, ma non riuscì a rispondere. Non sapeva perchè
l'aveva fatto. Sapeva solo che era stata la cosa giusta da fare.
Scrollando le spalle, la ragazza tornò nella prorpia stanza. La porta si chiuse
con un leggero tonfo.
Capitolo 3 *** Capitolo tre: confessioni e paure ***
Capitolo 3:
Capitolo 3:
Confessioni e paure
La
mattina dopo il sole splendeva già su Diagon Alley, inondando di luce e calore
le stradine, quando Harry si svegliò. Bill lo stava scuotendo con vigore già da
qualche secondo "Su, Harry, è ora di andare !!!! Dobbiamo fare colazione e
poi andare incontro alla mia famiglia" disse in tono allegro. Harry annuì,
assonnato, sistemandosi gli occhiali sul naso con uno sbadiglio. Bill gli
lanciò il maglione e i pantaloni che aveva indossato il giorno prima
"Avanti, ragazzo !!!! Oggi ne avrai di cose da fare !!!!!" lo spronò
ancora. Harry annuì di nuovo, ma il sonno ottenebrava ancora la sua giovane
mente. Si diresse cindolando verso il bagno, lavandosi velocemente la faccia
per cercare di svegliarsi un po', poi rimise al loro posto gli occhiali e uscì
dalla stanza, diretto alla sala comune di sotto, dove lo aspettava
un'abbondante colazione. E infatti bastò il profumo delle brioches appena
sfornate a svegliarlo del tutto. Improvvisamente affamato, il ragazzo si tuffò
verso il tavolo al quale Bill era già seduto "Ehi, vedo che in quanto ad
appetito superi addirittura il livello di sonno, eh Harry?" disse
divertito il maggiore dei fratelli Weasley, mentre il ragazzo si serviva
abbondantemente di biscotti, gallette, fette biscottate, marmellata e
quant'altro c'era sulla tavola. Harry annuì, con la bocca piena "A 'he
ora' 'ovrebbero arri'are?" chiese, cercando di essere comprensibile
invano. Bill gli lanciò un'occhiata divertita, poi rispose "Ma....avevano detto
per le nove e mezza al massimo.....spero siano puntuali.....io ho un
appuntamento.....". A quelle parole Harry alzò gli occhi incuriosito a
fissare il ragazzo, chiedendo "Un appuntamento? Con una ragazza? E chi
è?". Bill arrossì, imbarazzato, poi cercò di glissare "Beh, non la
conosci....ora, forza, sono già le nove e dieci, se devi tornare in camera è
meglio che lo fai ora....ti aspetto qui". Harry cercò ancora di saperne
qualcosa di più, ma Bill si era chiuso in un ostinato mutismo, quindi alla fine
il ragazzo rinunciò e corse di sopra.
Rimasto
solo, Bill Weasley sospirò. Non aveva voluto rivelare nulla a Harry di Alex
poichè non voleva essere preso in giro dai suoi fratelli (Dire una cosa a Harry equivaleva a dirla a Ron, e
probabilmente anche a Fred e George), ma anche per un altro,
tremendo motivo....perchè aveva notato come la ragazza avesse cercato in ogni
modo di non farsi riconoscere da Harry. Quel suo comportamento era sospetto, e
per quanto a lui stesse simpatica, la sicurezza di Harry aveva la
precedenza.....era anche quello il motivo per cui voleva rivederla, quella
mattina. Soprattutto quello....solamente quello (Sì,
dai Bill, ammetti che in fondo in fondo lei ti piace, anche, eh?).
Scuotendo il capo, si avviò verso l'ingresso del Paiolo Magico, dove attese che
Harry scendesse sorridendo dalle scale. Cercò di mascherare la sua inquietudine
con un sorriso, ma appena Harry lo superò questo si spense, e Bill tornò ad
essere preda di cupi pensieri. Anzì, di uno solo. Chi fosse in realtà Alexandra
Lance.
Alex
si stava già vestendo, mentre il sole sorgeva lentamente, riempiendo di luce e
di vita la cittadina. Infilata la maglia nera, che calzava aderente, coprendo
solo un po' dei pantaloni, neri anch'essi, si stiracchiò con gran
soddisfazione, poi andò alla finestra. La città era ancora immersa nel sonno, e
l'atmosfera la rendeva veramente magica e incantata (E
ci credo, ci abitano dei maghi......NdA). Sorridendo, la ragazza
scese silenziosamente al piano di sotto. Tom era già sveglio, ma era uno dei
pochi, a Diagon Alley. Appena la vide, sbarrò gli occhi "Ohibò, siamo
mattinieri, eh?" chiese con un gran sorriso, fissandola. Gli occhi della
ragazzina luccicarono, carichi di divertimento "Già !!! D'altronde, come
si fa a dormire e perdersi un tale spettacolo?" disse, indicando il
paesaggio fuori. Tom lanciò una breve occhiata attraverso i vetri della porta,
poi tornò a fissarla, con aria intuitiva "Presumo tu stia pregustando una
bella passeggiata, subito di seguito a un'abondante colazione, vero?".
Alex annuì, affamata "Esatto !!!! Ho una fame...." esclamò con
entusiasmo. Il gestore del Paiolo Magico annuì e la guidò verso un tavolo
vicino alla finestra. Con un semplice gesto della mano, la tavola si riempì di
vivcande dall'aria succulenta. Alex sgranò gli occhi "EVVIVA!!!!!!!!!!!!!!!!" urlò, gettandosi
sulla sedia e iniziando a divorare le fette biscottate con la marmellata. Tom
la fissò, incuriosito "Ehi, si direbbe che tu non abbia mangiato per
mesi.....beh, dalla linea direi che conttolli molto bene ciò che
mangi......". Alex si lanciò un'occhiata al corpo, incerta. Tom aveva
ragione. La vita era magra e affusolata, i fianchi ben modellati, senza grammi
di troppo, le gambe scattanti....."Naaaa !!!!!" esclamò, la bocca
piena di biscotti "Questo è il risultato di ore di sudore e fatica
!!!!". Sorrise, forse per mascherare un lampo di tristezza che le stava
attraversando il volto, poi finì di bere il thè e si alzò, prendendo la
bacchetta dalla cintura e dicendo "Senti, io vado a fare una passeggiata.
Puoi dire a Remus che tornerò per pranzo e che non si preoccupi? Grazie mille,
Tom. Ci vediamo !!!!". Il mago la fissò, leggermente preoccupato, mentre
la ragazza faceva apparire una borsa azzurra e se la ficcava in spalla
"Stai attenta, ok?" disse in tono affettuoso. Alex gli sorrise
"Come sempre !!!!" disse, e corse fuori, lasciando che il sole le
cedesse la sua energia. Tom la seguì ancora per un attimo con lo sguardo, poi
si voltò "Brava ragazza...." mormorò "Proprio brava....."
Harry
e Bill arrivarono davanti alla Gringott alle 9 e 50 in punto. Gli altri
sembravano non esser ancora arrivati, e e i due salirono sugli scalini
dell'edificio per vedere meglio, visto che ormai le stradine erano invase da un
mucchi di gente. Harry, alzandosi in punta di piedi, domandò "Come
dovrebbero arrivare, scusa?". Bill, che intanto stava girando la testa da
una parte all'altra, spiegò "Eh? Oh....avevano detto che avrebbero usato
la polvere volante....ma non erano sicurissimi....comunque l'appuntamento era
qui.....". In quel preciso istante, Harry vide un folto gruppo di gente
coi capelli rossi, e sobbalzò, iniziando ascendere di corsa, prima ancora che
Bill li indicasse. Continuò a guardarli, riconoscendo così proprio al centro
del gruppo il suo migliore amico, Ron Weasley, ancor più altro dell'ultima
volta che l'aveva visto, tre mesi prima. Era diventato un gigante !!!!
Ehm....beh, forse era meglio non diglielo, quello, visto che i giganti non
erano molto ben visti nel mondo dei maghi.......si accorse che il suo amico stava
discutendo animatamente con qualcuno al suo fianco, l'unica testa castana della
compagnia.....Hermione !!!! Harry sorrise. Anche l'amica era cresciuta, si era
fatta più adulta, più bella.....ma con l'espressione arrabbiata sul volto
sembrava la stessa di sempre....vicino a lei c'era Ginny, la sorellina minore
di Ron, l'ultima dei fratelli Weasley, che fissava i due litiganti con aria
preoccupata. Poi guardò altrove, in cerca di aiuto, e lo vide correre verso di
loro. I suoi occhi scuri si spalancarono, e la ragazzina puntò un dito, urlando
"ECCOLO !!!!! E' Harry !!!!!!!!!!!". Ron e Hermione smisero
immediatamente di litigare, fissando trepitanti il punto indicato da Ginny.
Harry non ebbe bisogno di arrivare da loro. Lo raggiunsero prima, agguantandolo
per il vestito e rivendicando il diritto di salutarlo per primi. Harry si sentì
sommeregere da un benessere quasi dimenticato quando i suoi migliori amici lo
abbracciarono. Ron esclamò, battendogli la mano sulla spalla "Come va,
amico?", mentre Hermione lo fissò con occhi preoccupati "Tutto ok
Harry?". Il ragazzo sorrise ad entrambi, ricambiando l'abbraccio, poi
mamma Weasley reclamò per sè colui checonsiderava come il suo ottavo figlio, e lo strinse forte al petto
"Oh, Harry caro, che piacere vederti, finalmente. Hai passato bene
l'estate? Hai mangiato abbastanza? E ti sei sentito escuso dai
tuoi...ehm....dai tuoi zii? E...." "Oh, mamma, avanti !!!!"
esclamò Fred, facendo un passo avavnti e afferrando la mano di Harry
"Smettila, come fa a rispondere se non gli lasci nemmeno il tempo di
capire la domanda? Ehi, Harry, è semplicemente fantastico rivederti,
ragazzo" esclamò poi, imitando suo fratello Percy che, Harry lo notò solo
allora, era assente. George afferrò l'altra mano del ragazzo e prese a
scuoterla con vigore, come il gemello, dicendo "Veramente meraviglioso,
ragazzo. Vuoi una caramella?" chiese con fare innocente che non ingannò
nessuno. Harry si guardò attorno, e incrociò ancora una volta gli occhi di
Ginny, che lo fissarono allarmati; la ragazzina scosse lentamente il capo, poi
abbassò il volto, rossa come un peperone. Harry deglutì: aveva ben chiara in
mente la visione della lingua di suo cugino che si allungava a dismisura, in
seguito alla sua errata decisione di ingurgitarsi una delle caramelle cadute casualmente
dalla tasca di Fred, quando erano andati a prenderlo per la coppa del mondo
di Quiddich, l'anno precedente.....non che non si fosse divertito, ma provarlo
in prima persona..... sorridendo forzatamente, scosse il capo "No, grazie,
George....non vorrei trasformarmi in una lucertola......". Ron e Hermione
scoppiarono a ridere, Ginny sorrise fuggevolmente e poi distolse di nuovo lo
sguardo, mentre i gemelli assumevano un'espressione offesa "Ehi, non ti
fidi di noi?" chiesero all'unisono. Harry sorrise "E quando mai? Ah,
signora Weasley, volevo ringraziarla per il regalo di compleanno....gentile
come sempre, ma non doveva.....". Molly Weasley sorrise, scompigliandogli
i capelli con fare materno "Non è nulla caro, davvero....accidenti, ti sei
fatto parecchio alto, eh? Sei alto almeno come Ron.....". Harry spalancò
gli occhi per la sorpresa, ma poi, voltatosi verso l'amico e constatato che non
aveva bisogno di alzare gli occhi per fissarlo in volto, capì che era vero. Ciò
voleva dire che era cresciuto anche lui un bel po', durante l'estate.....la sua
espressione smarrita non dovette passare inosservata, perchè la signora
Weasley, gentilmente, gli posò una mano sulla spalla e disse, in tono dolce
"Harry? Caro, non te n'eri accorto?" . Il ragazzo scosse il capo,
cercando di spiegare "Ecco...sa com'è, vedendomi allo specchio tutti i
giorni non me n'ero accorto, e siccome i vestiti che porto sono sempre larghi
almeno tre o quattro volte la mia taglia, non ho veramente notato che le
maniche mi andavano corte, perchè anche quelle sono enormi......e i Dursley non
mi hanno detto nulla.....davvero, non sapevo....". Gli occhi di Molly
Weasley lampeggiarono nel sentir nominare gli zii di Harry, il comportamento
dei quali l'aveva ancora una volta indispettita. Cercando di trattenere
l'irritazione, sorrise "Beh, te lo diciamo noi allora, caro, sei davvero
cresciuto". Harry la fissò, poi disse, preoccupato "Questo vuol dire
che non entrerò più nella mia divisa......chissà se farò in tempo a procurarmene
una nuova, ormai manca un solo giorno.....". La signora Weasley sorrise,
rassicurante "Sono sicura che Madama McClan te la preparerà senza problemi
entro domani. Ora, io andrò a prelevare i soldi nella camera blindata, poi
potrete andare dove volete, basta che per mezzogiorno siate al
Ghirigoro...." "Grazie per l'enorme considerazione con cui sono stato
accolto !!!!!" esclamò Bill, cheaveva osservato tutta la scena con un sorriso divertito. I fratelli lo
salutarono con dei cenni o, nel caso di Ginny, con un'abbraccio entusiasta (Bill era uno dei suoi fratelli preferiti, sempre gentile e
premuroso con la piccola di famiglia), ma Molly Weasley squadrò il
figlio con aria strana e disse "Oh, volevo proprio vederto, Bill. Così mi
puoi accompagnare nella camera blindata e raccontarmi com'è andata. E
anche" alzò la voce, interrompendo le proteste di Bill che diceva di avere
un impegno e di essere già in ritardo "Perchè Tom, al Paiolo magico, è
convinto di aver ospitato te e Harry stanotte. Credevo che gli ordini di
Silente fossero di andare a prenderlo stamattina....o no?". Il ragazzo
smise di protestare, ammutolendo, mentre la madre lo fissava con aria di
rimprovero "Bill !!!!! Ma sei impazzito???? Che avresti fatto se Harry si
fosse trovato in pericolo? Credi di essere in grado di difendelo da solo? Cosa
ti passava per la testa?????". Bill cercò di spiegare
"Ma....mamma....in fondo era solo un giorno.....e poi lo trattavano da
cani come al solito.....ti giuro....non ho fatto nulla di male....." disse
con voce flebile, lanciando un'occhiata di supplica a Harry, che colse il
messaggio ed escalmò, attirando su di sè l'attenzione della signora Weasley
"E' vero, signora, mi stavano affamando, non ce la facevo più....quando ho
visto Bill ieri mi è sembrato un sogno.....e poi si è comportato benissimo,
anche i miei zii sono rimasti colpiti da lui....". Era una bugia bella e
buona, e gli zii erano rimasti sì colpiti, ma dalla paura, non dalle buone
maniere del ragazzo, ma Harry lo disse in tono talmente convinciente che la
maschera di disapprovazione della signora Weasley iniziò a cedere. La donna
sospirò "Uff.....e va bene.....per fortuna non ti è successo
nulla....comunque, Bill, che non accada mai più, siamo intesi? Ora vieni,
accompagnami in banca" tagliò corto, cominciando a salire la scalinata
bianca. Il ragazzo, sollevato per essersela cavata, sbiancò di nuovo all'ultima
frase "Ma mamma, ho un appunt----" "Ho detto VIENI, Bill"
ripetè lei, in tono che tutti conoscevano bene, e che annunciava guai, gossi
guai. Il ragazzo sospirò, rassegnato, e seguì la madre su per la scalinata,
sparendo poi nell'enorme edificio. Ron guardò Harry "Ma si può sapere dove
deve andare Bill così di corsa?" chiese. Harry scosse il capo "Non lo
so....mi ha solo detto che mi avrebbe lasciato con voi e poi se ne sarebbe
andato......piuttosto, come avete passato l'estate?" domandò.
Immediatamente calò un'atmosfera di gelo tra i suoi amici, che si fissarono con
aria glaciale e arrabbiata, mentre Ginny si portava una mano alla bocca. Harry
capì di aver detto qualcosa che non andava, ma non aveva la minima idea di
cosa, quindi chiese "Ehi? Ho detto qualcosa di sbagliato? Ragazzi?".
Gli rispose il silenzio "Insomma, mi volete dire cosa c'è che non
va?" urlò, esasperato. Ron laciò un'ultima occhiata malevola ad Hermione,
spiegando "Perchè non le chiedi dove ha passato le vacanze?" con fare
ironico. Harry si irritò "L'ho appena fatto !!!!" esclamò "E la
risposta è stata il più completo silenzio......ora posso sapere che vi piglia,
a voi due, o vi devo tirare una craniata direttamente e non pensarci
più?". Ginny emise un risolino, poi guardò con apprensione il fratello ed
Hermione. La ragazza fissava Ron con occhi di fuoco "Ah, adesso sarei io
la colpevole? Guarda che anche tu non è che durante l'estate ti sei annoiato.......eri
troppo indaffarato a scrivere, non ti sei nemmeno accorto che non ero in
Inghilterra......" disse in tono sdegnato "E dove eri?" chiese
Harry, confuso, ma nessuno dei due gli rispose "Ah sì? Beh, guarda che io
rispondevo per educazione, mica potevo ignorare le lettere, tu invece non eri
obbligata ad andartene in Bulgaria, sai? Ma certo, perchè rifiutare una tale
opportunità....." ringhiò Ron. Hermione scattò, stringendo i pugni
"Ah, era solo cortesia, vero? Anche se era una lettera ogni tre giorni?
Quella mezza Veela ti ha dato alla testa !!!! E poi vieni a rimproverarmi se me
ne sono andata in vacanza.....". Harry rinunciò a capirci qualcosa, anche
se le parole Bulgaria e mezza veela avevano almeno dissipato parte della fitta
nebbia che gli vorticava nel cervello. Mentre i due continuavano a litigare, il
ragazzo si voltò verso il signor Weasley, che stava arrivando in quel momento
con le braccia cariche di pergamene. L'uomo si arrestò di fronte al ragazzo,
sorridendo "Harry !!!! Che piacere vederti !!!! Scusa, stavo facendo un
lavoro per Silente. Ops...." alcune pergamene caddero a terra, e Harry si
chinò a raccogliere "Ah, grazie.....dunque, volevo proprio chiederti una
cosa, Harry. Mi sapresti spiegare con esattezza la funzione dei pali della luce????"
domandò con ardore. Harry, cercando di non ridere, e distratto dalle urla che
provenivano da dietro di lui, fece per rispondere, quando una voce acuta
esclamò, dall'edificio alle spalle del signor Weasley "Per carità, Arthur
!!!! Non iniziare ad assillare quel povero ragazzo !!!!!" Molly Weasley
superò il marito con aria decisa, mentre lui balbettava
"Ma....Molly....io....". Senza badargli, la donna sorrise a Harry
"Bene caro, ora credo che tu e Ron andrete a far compere.....oh, hanno
ricominciato di nuovo, vero?" disse con disappunto, vedendo suo figlio e
Hermione che urlavano l'uno contro l'altro. Harry annuì, indeciso, mentre la
donna esclamava "Ron !!! Smettila di fare il bambino e vieni qui. Tieni,
vai a comprarti il materiale che ti serve per la scuola. Vi aspetto alle 12 in
punto davanti all'entrata del Ghirigoro, siate puntuali, ok?". Il
ragazzo annuì distrattamente, lanciando occhiate di fuoco a Hermione, che
ricambiava in pieno. Scuotendo il capo, la signora passò a Fred e George, che
stavano confabulando con fare molto sospetto, e Harry si voltò verso gli amici
"Beh.....andiamo?" chiese, incerto, notando che i due si guardavano
ancora con odio, e che la discussione stava per ricominciare. E infatti.....
"Comunque quest'anno scommetto che Hermione andrà benissimo in difesa
contro le arti oscure, chissà quante ne ha imparate laggiù.....si sà,
frequntando elelemnti del genere....." "Cosa? Ma come ti permetti?
Lui non è quel tipo di persona......e tu invece, come va con le pozioni? Mi sembra
strano che lei non si sia offerta di aiutarti.....". Harry scosse il capo.
Non ne poteva già più, e la situazione non cambiò nemmeno quando andarono a
comprare le penne e le pergamene per i suoi amici, nè quando andarono a
prendere gli ingredienti per le pozioni....perciò, dopo circa venti minuti,
Harry Potter, colui che era sopravvissuto, decise di averne abbastanza. Si
fermò all'improvviso, sbuffando, e i due, che stavano litigando, ci misero
qualche secondo ad accorgersene. Harry si mantenne a distanza di sicurezza, poi
prese fiato e urlò "Sentite, io non ho capito un acca di quello che è
successo, ma ho capito benissimo che non resisterò altri cinque minuti con voi
due che non fate che urlarvi contro. Quindi,, ora io me ne vado da Madama
McClan a vedere della mia divisa, mentre voi due ve ne andate al Serraglio
Stregato a prendere il cibo per Leo e Grattastinchi, e vedete di chiarivi una
volta per tutte. Ci vediamo da Madama Mclan tra mezz'ora.....fate pure tre
quarti d'ora. Ginny, mi accompagni?" chiese poi, voltandosi verso la
ragazzina che li aveva seguiti silenziosamente, non avendo altro da fare, e che
lo fissò con occhi sgranati, incredula, prima di abbassare lo sguardo e
arrossire vistosamente. Harry però aveva una nota di preghiera nella voce, così
la ragazzina, con cuore che batteva a mille, rispose un flebile sì. Ron e
Hermione erano troppo sconvolti dalla proposta, o meglio dall'ordine di Harry,
ma la reazione di Ginny li sorprese ancor di più, impedendo loro di replicare.
Soddisfatto, Harry frugò in tasca ed estrasse un falce d'argento
"Tieni" disse, lanciandolo a Hermione, che lo prese al volo sconvolta
"Prendimi dei biscotti per Edvige". Non ne aveva affatto bisogno, li
aveva comprati il giorno prima, ma la ragazza così sarebbe stata costretta a
seguire Ron. Harry perciò si voltò e si incamminò in direzione del negozio di
Madama McClan, mentre Ginny correva per stargli al passo. I due litiganti li
fissarono sparire in mezzo alla folla, poi si scambiarono un'occhiata
preoccupata "Ma...che cavolo sta succedendo? Ginny.....devo
preoccuparmi?" chiese Ron, pallido. Hermione scosse il capo "No,
credo proprio di no....beh, ora che facciamo? Andiamo o no?" chiese,
arrossendo un po' e cercando di nasconderlo. Ron arrossì a sua volta, sospirando
"Andiamo" rispose. E i due si incamminarono, stando ben attenti a non
stare troppo vicini, in modo che le loro mani non venissero a sforiarsi o che
finissero l'uno addosso all'altra.
Harry
sospirò. Ginny camminava al suo fianco da almeno 5 minuti, e non aveva detto
una sola parola. Si era limitato a fissarlo ogni tanto, arrossendo
immediatamente e distogliendo subito lo sguardo. Il ragazzo tentò di farla
chiaccherare "Bella giornata, vero?". Ginny sussultò come se l'avesse
colpita, fissandolo con ansia e poi guardando altrove "Oh....s...sì,
bellissima...." sussurrò, spaventata, e rimase in silenzio. Harry
rinunciò, esasperato, ed entrò nel negozio che intanto avevano raggiunto.
Subito madama McClan gli si fece incontro con un gran sorriso "Salve caro"
disse in tono dolce "Hai bisogno di qualcosa?". Harry annuì
"Vorrei una nuova divisa per Hogwarts. Lo so che è tardi, ma mi servirebbe
per domani al massimo.....". La donna annuì "Non ti preoccupare, sarà
subito pronta. Vieni di là che ti prendiamo le misure, caro.....anche tu vuoi
una divisa nuova, cara?" disse poi, rivolgendosi a Ginny, mentre
raggiungevano la saletta dietro. La ragazzina, sorpresa, scosse il capo
"No, io....non ne ho bisogno...." farfugliò, mentre un rossore
incontrollabile le colorava la zona orecchie. La donna le lanciò un'occhiata
non proprio lusinghiera, passando in rassegna la divisa di seconda mano che
Ginny indossava e lasciando intendere che, secondo lei, di bisogno ce n'era
eccome. Ginny tacque, imbarazzata, e Harry si pentì di averla portata con sè
senza pensare a una simile situazione, quando un'idea colpì la sua mente.
Sorridendo, disse, salendo sullo sgabello che la signora aveva fatto apparire
con un colpo di bacchetta "Certo, una divisa nuova anche per la signorina.
Faccia un conto unico". Ginny lo fissò con occhi sbarrati, mentre Madama
McClan lo fissava con aria di approvazione "Certo caro, aspetta solo un
secondo.....vado a chiamare la mi assistente...." con un altro colpo di
bacchetta, fece apparire un secondo sgabello, poi si voltò e andò nella sala
principale, lasciandoli soli. Quando fu scomparsa, Ginny fissò Harry con gli
occhi dilatati ed esclamò, dimentica che quello che aveva davanti era il famoso
Harry Potter, colui per il quale aveva una cotta tremenda e che la metteva in
agitazione con un semplice sguardo "Ma, Harry, sei impazzito? Io non
voglio che tu mi compri una divisa nuova, non voglio che tu abbia pietà di me
!!!! Ma che ti passa per la testa, si può sapere?????????? E'....."
"Ah, almeno adesso mi parli !!!!". Ginny si interruppe, smarrita
"Cosa?" chiese, incredula. Harry le sorrise "Anche se è per
rimproverarmi, almeno riesci a dirmi due parole di seguito esenza arrrossire e
distogliere lo sguardo.....". Ginny lo fissò, esasperata "Lo...lo hai
fatto solo per questo?" domandò, ormai incapace di arrabbiarsi. Il ragazzo
alzò le spalle "Chissà. Ma ha funzionato, eh? E comunque prendilo come un
regalo di compleanno.....in cinque anni che ti conosco non te ne ho mai fatto
uno......mentre a Ron e Hermione lo faccio ogni anno". Ginny scosse il
capo, cercando di fermare il sorriso che le stava nascendo sul volto "Ma
loro sono i tuoi migliori amici, Harry" obiettò. Lui sorrise di nuovo
"Anche tu" replicò "Anzi, io ho un disperato bisogno di
te". Lei lo fissò, non capendo il vero senso di quelle parole, e non
sapendo se voleva che significassero ciò che pensava o no. "Scusa?"
chiese, e lui guardò un punto imprecisato della stanza, dicendo "Sai,
dieci minuti fa ero sul punto di uccidere i miei migliori amici a
testate.....quindi ti supplico, aiutami a sopportarli, quest'anno !!!! Mi sei
già stata preziosissima poco fa, la tua reazione li ha talmente scioccati da
non permetter loro di protestare......ti supplico!!!!!". Ginny rise
sommessamente. Certo, Harry era troppo semplie per pensare ad altro.....ma
perchè provava non tristezza ma un forte senso di sollievo? Forse perchè l'idea
di essere la ragazza del grande Harry Potter la atterriva...o forse perchè il
suo mito si era rivelato una persona in carne ed ossa, molto simile a un
affettuoso fratello maggiore....in quel momento le sembrava Ron....perciò alzò
il capo decisa e annuì "E sia. Accetto l'incarico, capo. Ma io sono di una
classe inferiore....". Harry sorrise, contento che la ragazza parlasse in
quel tono spiritoso "Senti, se mi aiuterai semplicemente in biblioteca e
in sala comune sarò tuo debitore per sempre.....guarda, solo il fattio che tu
mi abbia seguito di tua spontanea volontà poco prima li ha lasciati talmente
senza parole da non poter replicare che non volevano stare soli, o da impedirgli
di litigare ancora........tra parentesi, mi spiegheresti cosa cavolo è
successo? Non ci ho ancor acapito un acca....." chiese, e Ginny rise,
aprendo la bocca per spiegare, ma in quell'istante Madama McClan tornò con
un'altra sarta, e la ragazza si bloccò. la donna le disse "Su, cara, sali
sullo sgabello, presto". Obbedendo, Ginny salì e stese le braccia,
permettendo così alla donna di prendere le misure necessarie. Intanto raccontò
"Dunque, credo che forse avrai capito che centra un certo......"
"Victor Krum. Si, avevo dedotto dalle frasi di Ron che Hermione era andata
a trovarlo quest'estate....Ron è sempre il solito, ma comunque....ciò che non
mi torna chiaro è la storia delle lettere....". Ginny arricciò il naso
"Oh, quelle.....il fatto è che è tutta l'estate che Ron riceve gufi da
Fleur Delacourt". Harry per poco non cadde dallo sgabello
"Cosa?????" strillò, incredulo. Fleur Delacourt era una studentessa
del sesto anno di Beauxbatons, che l'anno prima era stata a sua volta campionessa
del torneo Tremaghi, come Harry e Krum. Era anche una mezza veela, e questo le
dava la capacità di attirare a comando tutti i ragazzi che voleva.....beh,
quasi tutti.....non era riuscita a conquistare Cedric, visto che lui pensava
solo a Cho.....e per lo stesso motivo Harry non aveva subito la sua
influenza.....ma Ron era più debole al fascino della ragazza.....e lei era
diventata molto gentile e amichevole nei loro contronti da quando avevano
salvato la sua sorellina, durante la seconda prova del torneo......Ginny rise
nel vedere la sua espressione e spiegò "Ha scritto che continuava a
pensare a voi due, che siete due ragazzi stupendi, ma che tu sei palesemente
innamorato di un'altra e comunque che Ron l'aveva affascinata....e lui
naturalmente ci è cascato come uno scemo....è tutta l'estate che si
scrivono....e quando Hermione lo è venuta a sapere ha aggredito letteralmente
Ron....peccato che fosse appena tornata dalla Bulgaria, e che quindi lui non
fosse ben disposto verso di lei....e così è un mese che vanno avanti in questo
modo......non li sopporta più nessuno. Mamma e papà sono felici che ricominci
la scuola, quest'anno, davvero....". Harry rise sonoramente, proprio
mentre Madama McClan sorridendo gli diceva "Ecco fatto, caro". Harry
annuì, e saltò giù dallo sgabello. In quell'istante anche la donna che stava
prendendo le misure di Ginny terminò il suo lavoro, e la ragazza scese
allegramente, raggiungendo Harry al bancone. Madama McClan, che era appunto li
dietro, fece un gesto casuale con la bacchetta, e la stoffa nera che aveva
portato con sè dal magazzino iniziò a muoversi da sola, facendosi tagliare
dalle forbici, cucire e ricamare. In breve, le due divise erano pronte, e si
sistemarono da sole in due sacchetti identici, aperti sopra il banco,
accuratamente piegate. I sacchetti si chiusero, e Madama McClan annuì,
spingendoli verso i ragazzi che avevano osservato tutto il processo con aria
curiosa. Harry frugò nella borsa, estrasse delle monete e pagò le due divise
nuove, aspettandosi altre proteste da parte di Ginny, che però rimase zitta.
Incuriosito, la osservò con aria sorpresa, ma lei si limitò a rivolgergli un
enorme sorriso, e il ragazzo scuotendo il capo prese le due borse che Madama
McClan gli tendeva, voltandosi e facendo per uscire "Arrivederci"
disse, rivolto alla donna, che gli rivolse un enorme sorriso e rispose
"Arrivederci, signor Potter. Lieta di esserle stata utile, caro
!!!!". Mentre usciva a sua volta, Ginny scoppiò in una risata argentina,
che venne alimentata dall'espressione che si disegnò sul volto del ragazzo nel
sentire quelle parole. Harry si voltò con aria irritata "Che ci troverai
poi da ridere, non lo capisco porprio !!!!" esclamò, ormai in preda al più
completo imbarazzo. La ragazzina cercò di smettere, tenendosi la pancia e
ansimando "Scusami...davvero....scusami....lo so che ti imbarazza....ma la
tua faccia era troppo divertente.....". Harry arrossì ancora di più
"Vedi cosa succede a fare un regalo a una ragazza" borbottò, seccato,
e Ginny scoppiò di nuovo a ridere; poi, asciguandosi le lacrime, lo fissò con
un misto di divertimento e tenerezza, e si sporse, alzandosi sulle punte dei
piedi, per deporre un leggero bacio sulla guancia di lui. Harry, incredulo, si
coprì la suddetta guancia con la mano, fissando Ginny con aria di uno che non
ci capisce più nulla. La ragazzina scosse la testa, e i suoi capelli rosso
fuoco scintillarono alla luce del sole, mentre il suo volto assumeva
un'espressione furbetta "Oh, non farti venire strane idee, fratellino !!!!
Era solamente il ringraziamento per il mio regalo di compleanno arretrato"
spiegò, sorridendo con aria impudente. Harry la fissò, scioccato dal
cambiamento della ragazzina. Comunque la preferiva così, non ne poteva più di
vederla andare in crisi nervosa ogni volta che lo vedeva.....e non gli era
sfuggito il modo in cui l'aveva chiamato: fratellino. Inarcando un
sopracciglio, chiese in tono ironico "Quindi, da idolo mi hai retrocesso
alla stregua di fratello, come Ron?" chiese. Ginny rise "Se vuoi
vederla così....." rispose, fissandolo ancora in modo impudente. Harry
scosse il capo, esasperato. Beh, se l'era voluta, non c'era dubbio su questo
"E va bene sorellina. Allora sai che ti dico? Portatelo tu, il tuo
regalo" disse, tendendole la borsa che conteneva la divisa della ragazza. Ginny
la prese, lanciandogli uno sguardo divertito, e in quel momento una voce
familiare li chiamò. Si voltarono entrambi, vedendo Ron ed Hermione che si
avvicinavano, con aria notevolmente sollevata. Harry sorrise, facendo un cenno
di saluto, mentre Ginny osservava attentamente la situazione. Si scambiarono
una breve occhiata complice, quando videro che i due si guardavano
silenziosamente, a turno. Ron arrivò davanti a Harry e fece per dire qualcosa,
ma poi scosse il capo, evidentemente stanco di litigare, e rimase in silenzio.
Harry lanciò un'altra occhiata a Ginny, come per dirle "Vedi cosa
intendo?", mentre Hermione gli porgeva un pacchetto, dicendo
"Ecco, i biscotti per Edvige. E qui c'è il tuo resto. Sei riuscito a farti
confezionare la divisa?". Harry annuì, sollevando leggermente il sacchetto
"Non ci sono stati problemi, me l'ha fatta sul momento. Ora che ne dite di
andare a mangiarci un gelato?" chiese con fare allegro "Ho un sacco
di cose da raccontarvi". Hermione e Ron annuirono lentamente, ancora
straniti, ma Ginny fece un gran sorriso ed esclamò "Che bella idea. ne
avevo proprio voglia. Su, ragazzi, andiamo, o non arriveremo in tempo al Ghirigoro,
dopo". Partì a velocità sospinta, ridacchiando, e Harry la seguì,
aspettando con divertimento ben evidente la razione degli altri due. Dopo un
po', non sentendo nulla, si fermò, voltandosi. Ron e Hermione erano fermi li
dove li aveva lasciati, immobili, e fissavano con occhi dilatati Ginny, come se
la vedessero per la prima volta. Harry si trattenne a stento dal ridere, mentre
anche Ginny si voltava ed esclamava "E allora? Vi volete muovere? Andiamo
!!!!! Harry, ma che gli prende????". Ron, incredulo, si avvicinò a grandi
passi alla sorella, fermandosipoi a
pochi passi, scrutandola attentamente. lei ricambiò l'occhiata, impaziente
"Beh? Che hai da guardarmi così?" chiese, irritata. Ron non rispose,
ma si voltò verso Harry e gli urlò "Ehi, Harry Potter, che hai fatto a mia
sorella? Questa non è la Ginny che conosco io". Harry rise, mentre anche Hermione,
seppur sconvolta, distendeva il volto in un sorriso, e Ginny esclamava,
arrabbiata "Oh, Ron, piantala di dire sciocchezze e andiamo, avanti
!!!!". Con la mano libera, quella che non teneva il sacchetto con la
divisa, afferrò il fratello e lo trascinò di peso per un braccio, rivelando una
forza inaspettata, mentre Ron protestava. In breve raggiunsero la gelateria di
Florian Fortebraccio, e Ginny mollò il fratello, sedendosi con fare convinto a
uno dei tavolini. Harry, che li aveva seguiti, prese posto vocono a lei, e Hermione
si sedette dall'altra parte. Ron, ancora sconvolto, fece per sedersi all'ultimo
posto, quando notò la borsa vicina alla sedia di Ginny, identica a quella di
Harry, ma di cui la divisa all'interno sembrava molto più piccola. Indicandola,
chiese "Ginny, e quella? Come hai fatto a comprarti una divisa nuova?
Cosa...." la fissò con occhi confusi, e Ginny fece un gestio noncurante
"Oh, quella....è il motivo per cui ho smesso di essere così timida. E' un
regalo di Harry" spiegò. Ron crollò sulla sua sedia, fissando ora la
sorella, ora l'amico "Harry? Ma...perchè ti ha fatto un regalo?
Cosa...." "Ho forse bisogno di un motivo per fare un regalo a
un'amica? " disse Harry, sorridendo "Faccio regali sia a te che a
Hermione, ogni Natale e compleanno. Ora ne ho fatto una a Ginny per compensare
quattro anni senza regali....anche lei è un'amica, no?". Ron li fissò
entrambi, ancora sconvolto, ma Hermione sorrise. "Ma che....devo iniziare
a preoccuparmi?"chiese,
sospettoso. Hermione fece un gesto impaziente, ma fu Ginny a rispondere
"Oh, Ron, non fare lo scemo. Harry non vuole mica conquistarmi....e io ho
solo smesso di comportarmi da cretina ogni volta che lo vedo. E poi sai
benissimo che per lui non c'è che la cercatrice di Corvonero !!!!"
esclamò. Harry divenne viola, a quel punto, mentre Ron sbancò. Solo Hermione
rise. Ginny la fissò "Ma che hanno? Io...." "Oh, credo che
nessuno dei due si sarebbe mai aspettato da te una frase del genere, tutto
qui" spiegò, mettendosi dritta e chinandosi sulla coppa di gelato enorme
che Florian Fortebraccio le fece comparire davanti, dicendo in tono allegro
"Mangiate, ragazzi, mangiate, offre la casa. Tutto ok, Harry?"
chiese, facendo l'occhiolino al ragazzo. Harry annuì "Tutto ok,
davvero" rispose, e Florian gli sorise, riprendendo il suo vassoio e
andandosene. Ron affondò il suo cucchiaino nella crema, dicendo "Comunque,
Ginny, non dovevi lasciare che ti pagasse una nuova divisa.....insomma, la
mamma si arrabbierà....." "Non parlare con me, Ron. Io glielò già
detto, anzi urlato, ma non mi ha dato retta, quindi...." replicò lei,
mangiando di gusto. Harry sorrise all'amico "Suvvia, dopotutto è un
regalo.....piuttosto, sentite cosa mi è successo quest'estate......"
disse, iniziando a raccontare......
Bill
Weasley arrivò davanti al Ghirigoro alle 10 35, con più di mezz'ora di ritardo
rispetto all'orario fissato la sera prima con Alex. Affannato, si guardò
freneticamente attorno, cercando di distinguere, tra la folla immensa che
transitava li davanti, la chioma rossa della ragazza. Giro il capo a destra e
sinistra, più volte, invano. La ragazza sembrava essersi dileguata, se mai era
stata li. Forse si era stufata di aspettare, e se n'era andata arrabbiata e
furente.......sconsolato, Bill si voltò per tornare indietro, e lanciò un urlò.
Alexandra Lance stava infatti dietro (Beh, ora
davanti) di lui, con le mani sui fianchi e l'espressione veramente
arrabbiata. Bill indietreggiò senza rendersene conto, fulminato da quello
sguardo, balbettando "Ah....A...Alex...ci...ciao...." "Ti
aspetto da mezz'ora, Bill" replicò lei, con una scintilla d'ira negli
occhi scuri. Il ragazzo deglutì "Lo so, mi spiace. E' solo che la mia
famiglia....insomma, dovevo accompagnare Harry da loro, e mia mamma non mi
lasciava più andare via, mi ha rimproverato perchè l'ho portato via da casa dei
suoi zii un giorno prima del previsto....." "E ha fatto bene, sei
stato un vero irresponsabile" esclamò lei, facendo un ampio gesto con la
mano come a sottolineare le sue parole. Lui la fissò, improvvisamente incerto e
stupito "Cosa? Ma tu che ne sai, scusa?" chiese. Alex lo fissò dritto
negli occhi, cosa che lo confuse non poco, e assunse un'espressione neutra
"Beh, adesso sei qui, quindi.....vogliamo andare? C'è una cosa che volevo
comprare.....sono andata apposta a prelevare i soldi alla Gringott....."
disse, evitando palesemente di rispondere alla domanda, voltandosi con fare
sicuro e facendo per avviarsi. Dopo due passi però si bloccò, percependo una
tesione strana dietro di sè. Bloccandosi, si voltò, con un movimento che fece
roteare i capelli folvi intorno al suo volto, e tornò a guardare il ragazzo con
aria interrogativa. Non ci mise molto, dalla sua espressione, a capire che
c'era qualcosa che non andava. Presentendo guai, lo fissò, fronteggiandolo
direttamente, mentre i suoi occhi assumevano un'espressione dura e battagliera,
quasi sfidandolo a dire ciò che stava pensando. Bill sospirò, rinunciando a
risolvere pacificamente il suo dilemma. Sapeva che ciò che stava per dire
avrebbe scatenato la furia della ragazza, ma doveva sapere.....perciò si
costrinse a parlare "Scusa, posso chiederti una cosa?" disse, quasi
con tono di rimpianto. Lei annuì, sostenuta. I suoi occhi erano ancora
guardinghi, e il ragazzo si setì' morire nell'incrociarli con fermezza per
chiedere "Perchè stai evitando Harry? Cosa centri con lui? E
soprattuto.....perchè lo stai sorvegliando? Lo so che sei qui ora solo perchè
c'è lui, e penso anche che tu sia quella ragazza che è andata a casa
sua......quella di cui mi ha tanto parlato....questo spiegherebbe perchè
sembravi conoscere il modo di comunicare dei maghi.....insomma, chi sei tu,
Alexandra Lance?".
L'affollata
stradina divenne all'improvviso vuota. I rumori assordanti svanirono, e
l'universo di Alex iniziò a ruotare vorticosamente, mentre i suoi occhi si
fissavano sul ragazzo e si sfuocavano, increduli. Bill....sapeva tutto? Aveva
capito? "Perchè dici che lo sto evitando?" tentò di chiedere, ma il
tono era debole e insicuro. Bill si grattò il capo, incerto "E'....una
sensazione,, e poi ho visto come ti sei mascherata ieri.....e il tuo modo di
fare sfuggente...comunque non mi hai risposto. Né ora né prima" replicò,
incrociando le braccia. Sapeva benissimo di essere sull'orlo di un litigio, ma
non si tirò indietro. La sicurezza di Harry veniva prima di tutto. Alex,
notando l'espressione decisa di lui, si morse il labbro inferiore, pensando
forsennatamente. Che doveva fare? "Io....io non posso risponderti,
William" disse, chiamandolo senza pensarci col nome intero, così come lui
si era presentato la prima volta. Gli occhi scuri di Bill si fecero duri,
inchiodandola "Mi dispiace, ma devo insistere. Tu....tu in realtà mi stai
molto simpatica, Alex, mi sembri una ragazza dolce e solare......ma potrei
sbagliarmi.....e un errore potrebbe volere dire molte sofferene per me e i miei
amici, quindi non correrò il rischio. Perciò ti avverto, Alex.....se stai
cercando di fare del male a Harry, ti ritroverai me contro, insieme a tutta la
mia famiglia e gran parte di Hogwarts......io non voglio farti del male....ma
nel mio cuore non c'è pietà per chi segue il Signore Oscuro".
La
ragazza sentì un rumore strano che le invadeva le orecchie, come il rombo
lontano di una cascata, sempre più vicino, che le impediva di sentire tutto il
resto, che la assordava, le impediva di pensare........sentiva solo una rabbia
prepotente che cresceva in lei, una rabbia senza fine, come qualcosache per troppo tempo era rimasto sopito nel
profondo del suo animo e ora ne usciva prepotentemente........in breve, perse
il controllo di sè; i suoi occhi si accesero di quella rabbia infinita,
divenendo quasi rossi, come se vi bruciasse dentro il fuoco stesso. La ragazza,
a stento cosciente di chi era e cosa faceva, li posò su colui che era l'oggetto
remoto di tale ira, stringendo i pugni e digrignando i denti. Aprì la bocca,
cercando di articolare parole che non volevano uscire e, quando lo fecero,
suonarono dure, dolorose, rimpiante e terribilmente strane........ma prima di
tutto cariche di un'ira mai vista prima "CO....COSAAAAAAA???? iO
UNA.....E' QUESTO CHE PENSI, WILLIAM WEASLEY???????" urlò, totalmente
in preda alla sua furia "MI CREDI CAPACE DI TANTO ?????? CREDI CHE
IO....CREDI DAVVERO CHE IO SIA UNA SEGUACE DI VOLDEMORT??????". Il
volto di Bill si trasformò in una maschera di paura nel sentirla pronunciare il
nome del Signore Oscuro, ma la ragazza non se ne accorse, come non vide
l'espressione terrorizzata di tutti coloro che si erano voltati a guardarla. La
sua rabbia aveva annullato tutto il resto. La sentì impadronirsi di lei,
afferrare il suo corpo e comandarlo. Sentì una forza sovraumana, quasi divina,
qualcosa di sconosciuto e da lungo tempo dimenticato, eppure a lei stranamente
familiare, risvegliarsi dal più profondo del suo animo e spingerla a urlare. La
ragazza, in preda a tale forza, puntò un dito contro il ragazzo, ormai immobile
per il terrore, esclamando "PUOI ACCUSARMI DI TUTTO CIO' CHE VUOI, MA
NON RIPETERE MAI PIU'.....MAI PIU'.....UNA SIMILE......MENZOGNA
!!!!!!!!!!!!!!!!" urlò, sempre peda di quella furia estraneache la
aveva ormai annullata. Poi però qualcosa in lei si riscosse, una piccola
scintilla di coscienza si risvegliò in mezzo a tale ira, e la ragazza si rese
conto di dove era e di chi aveva davanti....e soprattutto di cosa le stava
succedendo "NO !!!!! No....non devo....devo lottare...."
pensò, e cercò di liberarsi da quella presenza che la soverchiava, e che si
innalzò stridendo nel sentirla lottare. Alex strinse i denti e continuò a
lottare, ben determinata a vincerla e ritornare se stessa. La furia ruggì di
rabbia, quando tale determinazione esplose nello spazio senza fine che era la
mente della ragazza come una luce accecante, alimentando quella piccola
fiammella di coscienza e infiammandola; la luce cancellò tutto, spazzando via
la presenza. Il suo ruggito di rabbia si allontanò sempre di più, fino a
svanire. Rimase solo Alex, la piccola Alex, dal volto pallido, che si reggeva a
stento i piedi, ansimando, deglutendo ancora e pensando disperatamente, ad
occhi chiusi "E' successo ancora. Ancora".
Stancamente,
riaprì gli occhi, vuoti e pesti, e li posò su Bill, che se ne stava seduto a
terra (Per la paura è caduto all'indietro)
con un'espressione di orrore dipinta sul volto. Cercò le parole per spiegarsi,
poi scosse il capo e rinunciò. Nulla di ciò che avrebbe potuto dire avrebbe
spiegato qualcosa che nemmeno lei comprendeva...... e poi il ragazzo l'aveva
accusata di qualcosa di terribile.....aveva tutto il diritto di essere
arrabbiata con lui. Lo fulminò con gli occhi, anche se la rabbia che ora essi
mostravano era neanche un millesimo rispetto a quella di poco prima, e parlò.
Bill
cadde a terra, spaventato a morte dalla furia di Alex, che sembrava quasi
prendere forma alle sue spalle....una forma rossastra....no, bianca....la
sagoma di un drago....la cui forza brillava chiara negli occhi di lei......Bill
aprì la bocca, ma non ne uscì alcun suono, tanto era terrorizzato. Fissò la
ragazza, che sembrava lottare contro se stessa per riprendere il controllo.
Dopo un minuto di silenzio, la ragazza parlò, in tono spento "Quel...quel.....maledetto.....Voldemort
mi ha rubato tutto ciò che avevo, mi ha distrutto la vita, e tu credi che io
vada a fare la spia per lui ?????? Ma sei impazzito????? Tu....non ripetere mai
più una menzogna del genere !!!!!!!!!" minacciò, girando poi su se stessa
e allontanandosi con passo deciso, incurante delle occhiate terrorizzate che
tutti le lanciavano. Era tornata ad essere Alex, sempre che per qualche attimo
fosse stata veramente qualcosa di diverso......Bill fissò la sua schiena,
spaventato e incredulo. Non era il momento di pensarci, si disse, dandosi un
pungo in testa. A parte la furia sorprendente che aveva mostrato, quella
reazione....era sintomo di una ferita profonda, mai rimarginata, che bruciava
ancora.....di certo non poteva essere una commedia......quella ragazza non era
una spia del Signore Oscuro......quindi lui aveva sbagliato
tutto......allarmato, vla cercò con lo sguardo e vide che ormai era arrivata
alla fine della strada. Due secondi dopo voltò l'angolo e scomparve. Bill,
rialzandosi in piedi deciso a chiederle scusa, fece per mettersi a correre e
raggiungerla, ma i suoi piedi non si mossero. Mentre li osservava, stupito,
nella sua mente ripassò in un lampo l'immagine degli occhi di lei infuocati
dalla rabbia, e dell'aurea che aveva visto dietro di lei....per un secondo gli
era sembrata un drago, un drago infuocato, e il terrore l'aveva pervaso, lo
stesso terrore che ora gli impediva di seguirla. Facendosi forza, spinse le sue
gambe a correre, cercando di individuarla, poichè ormai era scomparsa. Mentre
correva, gli passò per la mente un pensiero. Nonostante fosse arrabbiatissima,
e ovviamente offesa e ferita, non aveva versato una lacrima. I suoi occhi erano
rimasi asciutti, non avevano vacillato....strano...davvero strano.....ma c'erano
molte cose strane in quella ragazza, quindi Bill lasciò perdere quei pensieri e
continuò a correre. Finalmente, voltato a sua volta l'angolo, la vide. I
capelli rossi catturavano i raggi del sole, brillando. Bill urlò "Alex !!!
Alex, aspettami !!!!!!!!".
La
ragazza non si fermò, quasi non l'avesse udito. Il ragazzo, accellerò,
arrivandole alle spalle e afferrandola per un polso. Per un microsendo, lei non
reagì. Poi, Bill sentì qualcosa, come un lieve tremito sotto la sua mano, e
senza rendersene conto si ritrovò a sringere l'aria. Le dita, che avevano
serrato strettamente il polso della ragazza, si strinsero nel vuoto, e lo
spasmo che lo colse fu parecchio doloroso. Bill si afferrò il polso con l'altra
mano, alzando poi lo sguardo, incredulo. Alex era poco più in la, a destra, e
negli occhi aveva un'espressione preoccupata e colpevole, come se si sentisse
scoperta. Bill la fissò, stupefatto. Come aveva fatto? Un attimo prima la
stringeva, l'attimo dopo era svanita.....si era liberata.....si fissò la mano,
che aveva preso a pulsare,poi guardò
di nuovo lei. Ora lo stava fissando con aria guardinga "Che vuoi da
me?" gli chiese. Bill arrossì "Io.....ecco........"disse, poi
tacque. Lei non si mosse "Io......." ritentò, ma ancora una volta si
fermò. Irritata, Alex si voltò e riprese a camminare "Mi spiace
!!!!!!" urlò lui, disperato. La ragazza non si fermò "Dovevi pensarci
prima" disse in tono arrabbiato. Bill la seguì "Hai ragione, davvero.
E' solo che ero preoccupato per il mio amico....mi rendo conto che non avrei
dovuto accusarti di.....". La ragazza si fermò, voltandosi verso di lui
con espressione truce, quasi a sfidarlo a dire di nuovo una cosa del genere.
Bill, deglutendo, preferì starsene zitto. Alex tornò a incamminarsi, e lui a
seguirla da lontano. Infine, dopo aver svoltato varie volte, la ragazza entrò
da Accessori di prima qualità per il Quiddich, dove una folla
incredibile circondava una teca al centro del negozio. Bill entrò, incuriosito
suo malgrado. La teca conteneva il nuovo modello della Firebolt, la Firebolt
Plus, ancora più incredibile di quella dell'anno prima. Fissò per un attimo la
scopa, rapito, poi si guardò attorno alla ricerca della ragazza. Alex stava
ferma davanti al padrone del negozio, la cui espressione sembrava vagamente
sconcertata. Fece un gesto, come per ricordare qualcosa di importante alla
ragazza, ma lei gli parlò con aria decisa e, per tutta risposta, tirò fuori un
mucchio di monete dorate dalla borsa e gliele mostrò. Il mago impallidì,
fissando ancora una volta la ragazza, incerto, ma di fronte all'espressione
imperterrita di lei capitolò, e si allontanò annuendo. Bill, che aveva
assistito sempre più incuriosito all ascena, senza riuscire a sentire una
parola a causa del rumore che pervadeva la stanza, si avvicinò alla ragazza
"Vuoi comprarti una scopa?" chiese in tono affabile. L'occhiata che
gli fu rivolta invece risultò di ghiaccio puro, e Alex si allontanò senza
nemmeno rispondere. Bill, imperterrito, la seguì "E che modello hai
scelto? Secondo me le Nimbus sono tra le migliori....ma anche le Turbo
sette....". La ragazza non gli badò, fissando con aria d'attesa la porta
del retro, che all'improvviso si aprì. Il padrone del negozio fece la sua
comparsa, portando una custodia azzurra che, dalla forma, conteneva di certo una
scopa. Bill lo fissò incuriosito mentre la apriva e.....la bocca gli si
spalancò e gli occhi si dilatarono a dismisura, quando riconobbe la scopa. Era
la gemella di quella che era chiusa nella teca al centro del negozio. una
Firebolt Plus. Incredulo, fissò Alex che prendeva in mano la scopa per
valutarne il peso "Ma....ma...Alex, non puoi !!!! Quella scopa costa
troppo, non puoi compr....". Senza degnarlo di risposta, la ragazza
estrasse le monete che aveva mostrato prima al mago e le verso sul bancone. Lui
le radunò rapidamente, contandole, e annuì, poi si voltò e prese qualcosa da
terra, un kit completo di manutenzione per le scope, con la custodia in pelle
azzurra "Un omaggio per lei, signorina.....quantomeno per la sua
bellezza" disse in tono affabile, sorridendole come uno zio che guarda la
nipotina adorata. Alex sorrise, stavolta imbarazzata, e accettò l'oggetto,
issandosi poi in spalla la cusodia oblunga dove la scopa era stata rinchiusa di
nuovo. fatto un cenno di saluto al mago, si voltò e fece per uscire, ma Bill le
si parò davanti "Ma sei impazzita???? sai quanto hai speso???? Come
puoi....". Gli occhi scuri di lei si fecero impazienti "Oh, uffa, che
stress. Potrò fare quello che voglio dei soldi che mi hanno lasciato i miei
genitori o no?" chiese, aggirandolo e uscendo decisa dal negozio. Lui la
seguì, continuando a cavillare "Certo, ma ti rendi conto che hai speso
l'equivalente di ciò che una famiglia spende in tre anni per mantenersi
agiatamente?". Alex scrollò le spalle "Io non ce l'ho una famiglia da
mantenere, se ben ricordi. Sono sola. Ho solo i soldi che mi hanno lasciato i
miei, in due camere blindate separate, e quindi li ho usati". Bill scosse
il capo "D'accordo, ma quelli ti devono servire per il materiale di
scuola...." "Che ho già comprato". Bills i fermò "Ma
Hogwarts non è mica compasta da un solo anno !!!! Ti devono bastare per tutto il
ciclo di studi !!!!!!" esclamò. Alex si fermò a sua volta, decisamente
stufa, e si voltò "Ma io entro direttamente al quinto anno, quindi oltre a
questo ne avrò solo altri due....pe cui potevo benissimo permettermi
l'acquisto....che guarda caso è come un regalo di compleanno cumulativo da
parte dei miei.....hai finito di rompere ?????????" urlò alla fine, ormai
del tutto scocciata. Bill ammutolì "Oh, finalmente !!!!" esclamò lei,
riprendendo a camminare decisa "E ora dove vai ?????" esclamò
disperato. Alex non si voltò "Me ne torno alla locanda, a pranzare. Ci
sono un paio di cosette di cui devo parlare a Remus......e tu faresti meglio a
sbrigarti, sei in ritardo". Bill guardò l'orologio, constatando che aveva
ragione, ormai era l'una meno un quarto, ma non riuscì a distogliere lo sguardo
da lei "Alex...." "LASCIAMI IN PACE !!!!!!!" urlò lei,
sparendo alla sua vista. Bill rimase fermo, deluso, sconsolato e mille altre
cose insieme. Sentiva di aver fatto uno sbaglio clamoroso.....e di non avere
modo per rimediarvi, almeno per ora. Sospirò "E va bene, ci penserò fra
due giorni" sussurrò, voltandosi e avvinadosi verso il Ghirigoro
"Arrivederci, Alex"
"....vuoi
dire che quella ragazza sapeva che io ti avevo scritto via gufo?"
esclamò Ron, fissando Harry con occhi spalancati. Il ragazzo sospirò,
appoggiandosi alla sedia "Non lo so, sembra impossibile, ma non posso fare
a meno di pensarlo....." rispose. Ci fu un rumore metallico di un
cucchiaino che sbatteva sul tavolo, ed entrambi rivolsero la loro attenzione ad
Hermione, che li fissava con aria esasperata "OOOOHHHHHH" esclamò,
roteando gli occhi "Suvvia, è ridicolo !!!! Come poteva una babbana sapere
una cosa simile???? Sarà stata solo una battuta, o qualcosa del genere.....io
non so perchè ci pensi tanto, Harry" dichiarò. Harry ammutolì, incerto,
mentre Ron sogghignava "Magari si è innamorato della ragazza....."
ironizzò, ma uno sbuffò divertito di Ginny lo stupì "Figurati. Lui non
vede che la cercatrice di Corvonero". Il fratello la guardò allibita, e
Ginny sbuffò ancora "Che hai da guardarmi così?" "No,
niente....è che...." "Lo di co di nuovo, credo che tu fossi l'ultima
persona da cui si aspettava una frase del genere, Ginny" rise Hermione,
divertita "D'altronde, fino a ieri arrossivi come un peperone appena
vedevi Harry, e ora lo tratti come fai con i tuoi fratelli.....". Ginny
rise "Beh, mamma dice sempre che per lei è come l'ottavo figlio, e Ron e
gli altri dicono sempre che è in gamba, quasi un fratello per
loro...quindi....". Risero tutti e quattro, dimentichi della ragazza dai
capelli fulvi, poi Hermione guardò l'orologio e disse "Ragazzi, è
mezzogiorno e dieci, siamo in ritardo". Ci fu un tafferuglio di borse e
sacchetti, e i quattro si incamminarono correndo per la stradina assolata che
portava alla libreria, ridendo e chiaccherando. Nelle loro menti non c'era
spazio per tristi pensieri, in quel momento.
Capitolo 4 *** capitolo quattro: Verso Hogwarts ***
Capitolo 4:
Capitolo 4:
Verso Hogwarts
Alex
raggiunse di corsa il Paiolo Magico e ne spalancò con violenza la porta.
Tom, che era dietro al bancone, sussultò per il suono secco, e la fissò
stranito, riconoscendo a stento in quella ragazza assalita dalla furia la
ridente Alex che quella mattina era uscita presto per godersi il sole. Lei lo
fissò "C'è Remus?" chiese in tono brusco. Tom annuì, lentamente,
spaventato dalla rabbia che le si leggeva in volto "E' in sala da pranzo....ha
detto che ti aspettava....ma cosa è...." "Grazie" tagliò corto
lei, avviandosi con passo deciso. Il proprietario della taverna la seguì con
gli occhi, preoccupato "Ma cosa è successo?" sussurrò al vento.
Remus
Lupin si stava gustando la pasta al ragù che Tom gli aveva appena servito,
quando Alex sbattè con violenza le mani sul tavolo, facendolo sussultare e
rovesciando parte dell'acqua contenuta nel bicchiere davanti a lei. I suoi
occhi bruciavano d'ira. L'uomo, pulendosi la biocca col tovagliolo, la fissò
sorpreso "Sembra ci sia qualcosa che non va.....hai bisogno di
parlarmi?" chiese in tono volutamente leggero. Lei annuì, e si sedette,
lasciandosi cadere di botto sulla sedia che le stava davanti. Lui, senza più
badare al cibo, la fissò, aspettando. La ragazza ricambiò l'occhiata "Oggi
ho rivisto Bill Weasley" disse in tono ironico. Lui annuì "E
allora?" chiese, non capendo. Alex fece una smorfia e si sporse verso di
lui "E allora....mi ha chiesto, all'improvisso, dopo che era mezz'ora che
lo aspettavo, perchè evitavo Harry e lo controllavo....e poi ha detto che se
ero dalla parte di Voldemort ci saremmo trovato l'uno contro l'altro".
Lupin sussultò, iniziando a capire "Alex...." tentò di dire, ma lei
era ormai esplosa "Io dalla parte di Voldemort !!!! IO !!!!! Ma te ne
rendi conto??????". Lupin si guardò attorno, preoccupato. Tutti li stavano
guardando terrorizzati. Pronunciare quel nome ad alta voce era una cosa da non
fare....ma Alex era troppo arrabbiata per badarci "Senti, evita di pronunciare
quel nome ad alta voce, va bene? Ho capito, Alex, e mi dispiace, ma...."
"E naturalmente, visto che non potevo rivelare nulla, non potevo nemmeno
discolparmi.....odio tutto questo....lo ODIO !!!!!! Io...seguace di....e va
bene, di tu sai chi.....proprio io......è l'offesa più grave che potesse
farmi.....". Lupin le prese la mano, cercando di confortarla "Cara,
capisco bene, ma.....quel povero ragazzo non poteva
saperlo.....dopotutto.....". Lei gli piantò addosso i suoi occhi luminosi
"Appunto !!!! E io non posso spiegarmi !!!!! Così devo prendermi tali
insulti e stare zitta !!!!!!!!!! Io....io non lo sopporto. E
poi....poi.....cosa ci sto a fare io qui? devo sorvegliare
Harry....sorvegliarlo e riferire....vero?". Lupin annuì, non capendo
"E allora, se succedesse qualcosa? Se venisse attaccato sotto i miei
occhi? Che dovrei fare?" esclamò. Lupin esitò "Ecco...."
"Esatto, niente. Dovrei stare a guardare e riferire. Riferire che
non c'è più nulla da fare.....che stupidata. Mi mandano qui a guardare,
proprio io che sono la più qualificata a fronteggiare un attacco e a sventarne
la minaccia.....". Lupin cominciò a dubitare di aver capito tutto
"Alex, sentì, so che hai fiducia nelle tue capacità, e questo è anche un
bene, ma.....insomma, sei sempre una quindicenne, dopotutto, e fronteggiare i
seguaci del Signore Oscuro...ecco....temo sia troppo....". Silenzio. Alex
si limitò a guardarlo con aria strana, per parecchi secondi. Lupin sostenne lo
sguardo, finchè non ne ebbe abbastanza "C'è qualcosa che non mi hai detto?
Qualcosa che dovrei sapere?" chiese, esasperato. La ragazza si appoggiò
allo schienale della sedia "Silente non te l'ha detto?" sussurrò.
Lupin, stupendosi del fatto che avesse per una volta chiamato il preside per
cognome, scosse il capo. La ragazza lo guardò con aria semplice e disse, in
tono tranquillo "Io faccio parte del corpo d'elité d'assalto e di difesa
di Durmstrang. Sono un ufficiale effettivo".
La
sedia cadde con uno schianto, quando Lupin si alzò di scatto, sbattendo le mani
sul tavolo e guardandola incredulo. Quella....quella ragazzina così fragile e
giovane.....faceva davvero parte di uno dei più segreti ed efficienti corpi
speciali del mondo magico? Ma come era possibile? "Ma...ma
come....Silente....lo sa?" riuscì a chiedere, stupefatto. Lei annuì,
guardando in basso e fissandosi le mani con attenzione "Gli è stato
comunicato quando sono entrata nel corpo, due anni fa" rispose, leggera.
Lui scosse il capo, confuso "E non ha detto nulla? Non ha obiettato?
Insomma, eri una bambina...." "La scelta era mia" rispose lei,
gelida, alzando gli occhi scuri che ora ardevano, alimentati da una scintilla
di rabbia "L'ho solo informato quando tuotto è stato deciso....d'altrode,
dubito sarebbe riuscito a farmi cambiare idea" spiegò. Lui si irritò
"Scelta tua? A....quanti? Dodici? A dodici anni credevi di essere in grado
di compiere una tale scelta da sola? La scelta di entrare in uno dei più
spietati corpi armati del mondo magico? Ma sei pazza? Eri solo una
bambina.....". Alex lo fissò, glaciale, interrompendolo "Io a dodici
anni ero benissimo in grado di fare da sola le mie scelte.....e la scelta di
combattere il Signore Oscuro risaliva a molto prima !!!! Avevo solo 5 anni
quando gli ho giurato odio eterno, credevo lo sapessi !!! Questo era solo uno
dei mezzi con cui mi sono preparata ad affrontarlo !!!!!!!!" strillò,
controllandosi a stento. Lupin la fissò, dispiaciuto, rendendosi conto di come
stavano le cose e rinunciando "Beh.....allora....credo tu sia in grado di
cavartela, certo...ma Alex....gli ordini....l'hai detto tu.....non devi farti
scoprire.....". Alex scosse il capo con veemenza, ma lui non seppe se
interpretare il gesto come un assenso o un diniego. Alex lo fissò direttamente
negli occhi "Starò buona e nascosta finchè potrò, se possibile finò a dopodomani
sera, ma sappi che se Harry venisse a trovarsi in pericolo, io uscirei allo
scoperto. Non ho nessuna intenzione di stare a guardare mentre lo
ammazzano.......gli devo almeno questo". Ecco. Lo sapeva che alla fine si
sarebbe arrivati a questo, pensò sospirando Lupin "Alex? Che intendi dire
con questo?" chiese a bella posta. Lei lo fissò, ferita "Lo sai, lo
sai benissimo !!!! Harry ha perso tutto a causa mia" disse con voce
tremula. Lui scosse il capo "Lo sai che non è affatto così,
bambina...." disse in tono dolce. Lei scosse il capo "E va bene,
allora diciamo per colpa sua ". Lupin le afferrò una mano "No,
senti, Alex...." "Basta, non voglio ascoltare. Lui ha perso tutto per
colpa sua e anche io, quindi.....mi sento affine a lui, voglio aiutarlo....e ora,
se non ti dispiace, vado in camera mia". Si alzò di colpo, scattando in
piedi e spingendo la sedia bruscamente all'indietro "Alex, le cose non
stanno come credi tu....tuo padre....." cercò di dirle. Ma lei stava già
salendo i gradini di corsa, e non rispose. L'uomo sospirò, rassegnato, e guardò
fuori dalla finestra "Sembra che ci vorrà del tempo...." disse,
triste. Lo addolorava che i figli dei suoi vecchi amici soffrissero così tanto,
in quel momento. Harry aveva vissuto un'esperienza tremenda solo pochi mesi
prima, ma a quanto pareva, Alex non era ancora riuscita ad elaborare del tutto
il lutto che l'aveva colpita dieci anni addietro. La sua costante ricerca di
vendetta non gliene aveva dato l'occasione. Tuttavia.....il corpo d'elité di
Durmstrang.....santo cielo....aveva solo quindici anni, e ne era già ufficiale
effettivo !!!! Che diavolo avrebbe detto suo padre se lo avesse saputo....ma
lei non ci pensava neppure....era proprio uno dei pensieri che evitava come la
peste.......comunque, il fatto che una quindicenne militasse in un simile
corpo, era un chiaro sintomo del fatto che la realtà intorno a loro stava
rapidamente cambiando, e tutti si stavano preparando ad affrontare lo scontro
che appariva quantomai inevitabile e vicino....."Accidenti !!!! Perchè
Silente ha voluto complicare le cose a tal punto?" chiese, arrabbiato,
coprendosi il volto con le mani. Non gli giunse risposta.
Alex
si chiuse in camera, sbattendo la porta con violenza e dando due giri di chiave
furiosi. Quando fu sicura di essersi isolata dal mondo esterno, si sedette su
letto, piegando le ginocchia e appoggiandovi sopra le braccia, e sopra di esse
il volto. Si guardò ancora un secondo attorno, assicurandosi di essere sola,
poi nascose il volto tra le braccia, e una lacrima scese dai suoi occhi. Negli
ultimi anni, aveva diovuto sottostare alla rigida regola secondo la quale un
soldato non mostra mai le sue emozioni, e si era chiusa in se stessa ancor di
più di quanto non fosse mai stata, a già da quando aveva 5 anni per lei era stato
difficile mostrare ciò che provava. Sembrava convinta che, se avesse dimostrato
di voler bene apertamente a qualcuno, questi le sarebbe stato portato via. E
per questo, anche nelle due scuole precedenti, aveva avuto un sacco di amici,
ma nessuno di stretto, col quale poter parlare, dal quale dipendere...nessuno
da ferire, da perdere, per cui piangere.....ma anche nessuno che piangesse per
lei.....alla fine, anche l'azione di piangere era diventata una cosa che faceva
a comando, solo quando era sicura di essere sola, come in quel momento, e
cancellandone poi accuratamente le tracce. Ma, per quei pochi minuti, poteva
dar sfogo a tutto ciò che si era tenuta dentronegli ultimi mesi. A Durmstrang aveva avuto poche occasioni per
lasciarsi andare, così adesso buttò fuori tutto. Pianse. Pianse e pianse, per
la madre, morta quando lei aveva solo 5 anni, per gli amici lasciati a
Beauxbatons senza averli mai vermanete conosciuti, per quelli di Durmastrang,
per la sua vita che veniva sconvolta per l'ennesima volta, per l'incarico
odioso che le era stato affidato, per la rabbia di non poter fare nulla, per
suo padre......per il padre che odiava, e che avrebbe voluto poter cambiare, o
almeno ignorare.....pianse, pianse e pianse, disperatamente. E, alla fine,
tutto sfociò fuori in poche, semplici parole "Sola....mi sento tanto sola,
mamma....."
E
così, il 30 e 31 di Agosto volarono letteralmente via, e arrivò la mattina del
primo settembre, il primo giorno di scuola per Hogwarts. Alex si svegliò di
buon ora, indossando dei pantaloni neri e una maglia dello stesso colore, e
lanciando un'occhiata alle poche cose ancora sparse in giro per la stanza. Era
molto ordinata, e aveva preparato il suo baule già il pomeriggio precedente.
Velocemente, raccolse le ultime cose, il pigiama con cui aveva dormito, il
libro che stava leggendo la sera prima, Storia di Hogwarts, spazzola e
altri effetti personali. Infine, chiuse il baule e estrasse dalla cintura la
bacchetta scura, puntandovela contro ed urlando "Reducio". Il baule
si rimpicciolì immediatamente, diventando grande quanto una comoda valigetta,
che lei afferrò decisa, prendendo sottobraccio invece la gabbia del suo gufo e
mettendosi a tracolla la borsa che conteneva la sua Firebolt; aprì la porta e
scese le scale, posando tutto nell'ingresso. Lupin era già seduto al solito
tavolo, e faceva colazione in silenzio, sfogliando con interesse la Gazzetta
del Profeta . Sentendola entrare, alzò gli occhi con fare amichevole
"Spero tu abbia dormito bene" disse in tono condiscendente. Lei annuì
"Benissimo. Non vedo l'ora di partire" disse, afferrando un'enorme
fetta di pane e marmellata e ficcandosela in bocca. Lui la guardò divertito
"Sembra che tu ti sia ripresa" osservò, e lei annuì, pulendosi la
bocca dalla marmellata "Oh, certo, adesso ho un compito da svolgere, non
ho tempo per perdermi a pensare". Lui sospirò. Sempre la solita. Piegò il
giornale, dicendo in tono sbrigativo "Hai sistemato la tua roba?".
Lei annuì, bevendo un sorso di latte "Allora, appena hai finito, andiamo
alla stazione. Ormai sono le nove e un quarto, e il treno parte alle undici in
punto". Alex annuì ancora "Ecco, ho finito. Come andiamo a King's
Cross?" chiese, interessata. Lui fece un cenno verso la porta
"Taxi" spiegò. Alex annuì "Allora libererò Not, ci raggiungerà
li, eh?". Lupin fissò incerto la ragazza "Not? Ah, il tuo
gufo......si chiama così? Beh, per la verità sarebbe meglio di no....un gufo
libero attirarà l'attenzione.....e poi deve passare conte la
barriera....." Alex annuì "Ah, già. Beh, allora....." disse,
estraendo la bacchetta e puntandola contro il gufo, che la guardò incuriosito.
Lupin assunse un'espressione all'armata "Aspetta, che vuoi far..."
"FERA VERTE !!!!" urlò lei, ignorandolo. Il gufo si trasformò in un
calice d'acqua stupendo. Alex lo estrasse dalla gabbia e lo osservò "Bene,
ora non ho problemi, solo...." puntò la bacchetta sulla gabbia
"Reducio" disse, e quella si restrinse come aveva già fatto il baule.
Lupin la guardò, incredulo "Ma.....eccellente !!!! Incantesimi eseguiti
alla....perfezione !!!!! Incredibile !!!!": Lei gli sorrise, grata
"Caro mio, sono capace di questo ed altra" disse, avviandosi verso la
porta, dopo aver riposto il calice in una borsetta. Lui la fissò, leggermente
preoccupato. Questo e altro.....sentiva odore di guai......
"Qualcuno
mi...anf...anf....mi vuole...spiegare...anf...anf...per...perchè....ci
prendiamo...anf....ogni volta...anf....all'ultimo minuto?" chiese
ansimando Fred, mentre insieme agli altri correva in direzione della colonna
che li avrebbe portati al binario nove e tre quarti. Sua madre si voltò verso
di lui, seccata "Perchè, caro, tu e i tuoi fratelli stamattina alle nove e
tre qurti eravate ancora a letto, se ben ricordi. Quindi non lamentarti e
corri". Il ragazzo gemette, continuando a correre. Finalmente la colonna
apparve davanti ai loro occhi. I gemelli vi si lanciarono contro in rapida
sequenza, scomparendo. Harry e Ron si lanciarono un'occhiata d'intesa, e li
seguirono, scomparendo a loro volta e trovandosi all'improvviso al tanto famoso
binario nove e tre quarti, dove il treno rosso li attendeva. Ginny e Hermione
apparvero dietro di loro, sorridendo nel vedere il treno, quasi stessero
salutando un vecchio amico. I quattro ragazzi stettero un attimo in silenzio,
osservando il mezzo lucente che li avrebbe riportati alla loro cara Hogwarts,
poi Ron disse "Beh, vediamo di trovare un posto per sederci, o saranno
tutti occupati". Hermione annuì, afferrando il suo baule e seguendo
l'amico fino alla porta più vicina. Percorsero tutto il treno prima di trovare
un scompartimento vuoto, dove si sistemarono con gran soddisfazione. Hermione
si lasciò cadere sul sedile vicino a Ron, dicendo "Beh, possiamo anche
metterci comodi, ci vorranno quasi 8 ore.....". Harry annuì, guardando
fuori dal finestrino mentre il treno partiva, immmergendosi nella verde
campagna inglese. Pochi minuti dopo, sulla porta dello scompartimento
comparvero Seamus Finnigan, Dean Thomas e Neville Paciock, tre loro compagni
del Grifondoro del quinto anno. "Harry, Ron, Hermione !!!! Che piacere
rivedervi !!!!" esclamarono. Ginny, vagamente intimidita, fece un cenno
con la mano, e loro risposero con dei sorrisi gentili. Siccome per la maggior
parte di loro erano passati mesi dall'ultima volta che si erano visti, si
lanciarono in vivaci racconti delle loro vacanze; passò così un'ora allegra,
poi Neville, schiarendosi più volte la voce, disse "Sapete per caso chi
sarà il nuovo insegnante di Difesa contro le arti oscure ?". Gli altri si
guardarono, incerti "No" disse Hermione "Nemmeno io" disse
Dean, mentre gli altri scuotevano il capo. Il ragazzo abbassò gli occhi,
riducendo la voce a un sussurro e confessando "Io spero solo che non sia
Piton....". Gli altri lo guardarono, intimoriti e preoccupati. Solo Harry
fece un sorrisetto ironico, che mantenne finchè Hermione, notandolo, esclamò
"Harry, che ti prende? Ti diverte tanto l'idea che Piton possa essere il
nuovo insegnante? O sai qualcosa che noi non sappiamo?". Il ragazzo annuì,
sorridendo ampiamente "Esatto, proprio così. Non ve l'ho detto perchè
volevo farvi una sorpresa, ma a Diagon Alley ho incontrato il prof
Lupin......lui non mi ha detto chiaramente che sarebbe tornato per insegnare,
ma ha ammesso che Silente gli aveva dato alcuni incarichi, quindi
spero....". Una serie di sorrisi smaglianti gli rispose. Il prof Lupin era
stato molto amato dai Grifondoro, e il suo ritorno li avrebbe resi molto
felici. Poi però Dean chiese "Ma....lui è ancora un lupo mannaro, non è
vero?". Hermione scosse il capo "Suppongo di sì....ma sono anche
certa che Silente non lo richiamerebbe se non avesse in lui la più completa
fiducia". Tutti annuirono, sollevati, e il discorso si spostò sulle loro
aspettative per l'anno che stata per cominciare, l'anno che li avrebbe tra
l'altro visti alle prese con i test G.U.F.O.
Passò
così un'altra ora allegra, contornata di visite e apparizioni. Comparvero
infatti altri studenti del Grifondoro, e anche alcuni di Tassorosso che Harry
conosceva, come Ernie MacMillian, che venne a salutarlo, o Hannah Abbot, timida
ragazzina che arrossì come un peperone quando lo vide, ricordando a tutti la
Ginny di qualche mese prima. Ovviamente iniziarono tutti a prendere in giro al
riguardo la piccola Weasley, che però stupì tutti difendendosi strenuamente. Pi
comparvero i compagni di Ginny, del 4 anno del Grifondoro, tra cui c'era anche
Colin Canon, che non appena vide Harry afferrò la sua inseparabile macchina
fotorafica e iniziò a scattare foto a raffica. Suo fratello minore Dennis, che
era al secondo anno, lo imitò egregiamente. Harry cercò invano di ripararsi gli
occhi con una mano, urlando alla fine, esasperato "Colin, non vedo più un
tubo !!!! Piantala !!!!!!!". Tutti scoppiarono a ridere, e Ginny si alzò,
afferrando Colin per un braccio e trascinandolo via, delusissimo, dicendo al fratello
che si sarebbero rivisti a cena. Harry la ringraziò mentalmente,
stropicciandosi gli occhi accecati. poi, quando ebbe recuperato almeno in parte
la visibilità, si alzò, dicendo "Vado un poco in corridoio....ho bisogno
di sgranchirmi le gambe". Gli altri, impegnati in una intricata partita di
gobbiglie, annuirono, ed Hermione, che stava leggendo con attenzione il manuale
di incantesimi volume 5, gli sorrise, alzando momentaneamente gli occhi. Harry,
stiracchiandosi le braccia, uscì. Andò al finestrinò, aprendolo e respirando la
fresca aria della campagna nglese, sentendosi subito rinvigorito. Per qualche
minuto fissò incantato il paesaggio fuori, poi si voltò per tornare nello
scompartimento.....e nel farlo urtò con forza inaudita qualcuno che stava
venendo dalla parte opposta. Gli occhiali gli andarono di traverso, producendo
un sonoro CRACK che segnalò l'ennesima loro rottura, mentre il ragazzo si
afferrava al finestrino per rimanere in piedi e alle sue orecchie giungeva un
tonfo sordo......quando riuscì a rimettere a posto gli occhiali, la cui lente
sinistra era tutta incrinata, capì che il tonfo era stato provocato dall'altro,
che era caduto a terra. Non riuscì a distinguere altro che una figura esile e
scattante e una massa di capelli rosso fuoco "Scusami Ginny !!!!!!"
esclamò, dispiaciuto, recuperando del tutto l'equilibrio e aggiustandosi megli
gli occhiali sul naso. Nel frattempo la ragazza alzò gli occhi....due occhi
scuri e luminosi.....e Harry scoprì che non si trattava affatto di Ginny.
"Ma....tu...." esclamò, incredulo, fissando la ragazza che gli stava
davanti, e che assomigliava terribilmente a quella che un mese prima era
comparsa a casa dei suoi zii, creando tanto scompiglio. Lei ricambiò
l'occhiata, esasperata. Con terrore, lesse un lento ma graduale riconoscimento
nei suoi occhi "Perfetto!!!!!!!!! Ora si che sono nei guai
!!!!!!!!!!!" pensò. Intanto, richiamati dall'urlo di Harry, tutti gli
altri si erano affacciati sulla porta dello scompartimento "Harry, che
succede?" "Harry, tutto bene?" chiesero, fissando la figura a
terra. Hermione sussultò, notando i capelli rossi della ragazza, che intanto
aveva assunto un'espressione rassegnata e, tendendo una mano verso Harry, che
non le aveva tolto un secondo gli occhi di dosso, stava chiedendo in tono stanco
"Scusa, mi daresti una mano a tirarmi su?". Il ragazzo, come perso in
un universo sconosciuto, sussultò "Oh....oh, sì, certo" disse,
afferrando la mano che gli veniva testa e tirando. La ragazza si rimise in
piedi, spazzolando la divisa nera che la identificava come alunna di Hogwarts.
Tutti le puntarono gli occhi addosso, poichè era ben chiaro che non era del
primo anno, eppure nessuno di loro l'aveva mai vista. Lei, assicuratasi che il
vestito fosse del tutto pulito, lanciò un'occhiata circolare, capendo di aver
ormai commesso un'errore. Si era scoperta, e ormai non poteva più far finta di
nulla. Sospirò, allontanandosi i capelli rossi dal volto "Bene, te la
sei voluta....e adesso?" pensò, guardando con aria guardinga il
gruppetto che la spiava dalla porta dello scopartimento. Le risposero vari tipi
di sguardi. Da quelli incuriositi di Dean, Seamus e Neville, a quello confuso
di Ron, che fissava ora lei ora Harry, a quello decisamente sospettoso di
Hermione. Era quello lo sguardo che temeva di più, dopo quello di Harry. Decise
di tentare la fuga, pur odiando l'idea, anche se le possibilità di successo
erano poche "Ecco....beh, grazie. Ora devo andare...." provo a dire,
facendo un passo indietro. Harry si riscosse dal suo stato catatonico, afferrandole
il polso "Aspetta !!!!!!!!" disse, senza nemmeno rendersene conto.
Alex fissò la mano che la stringeva, delusa "Ecco, lo sapevo....oh, ma
perchè mi devo sempre cacciare nei guai?" pensò, chiudendo gli occhi,
mentre tutti fissavano Harry sorpresi e poi tornavano a guardare lei,
aspettando.
Questo
fu il primo vero incontro di Alexandra Lance con i suoi futuri compagni di
scuola
Ma
cosa cavolo ci faceva Alex, in corridoio, quando avrebbe dovuto starsene buona
e non farsi scoprire? Tutto era cominciato pochi minuti prima dell'episodio
appena avvenuto, nello scompartimento in testa al treno, occupato solo da lei e
Lupin. Erano passate neanche due ore da quando il treno era partito, ma lei era
già stufa. Aveva letto un libro dall'inizio alla fine, senza sosta, aveva
sistemato le sue cose, aveva guardato fuori dal finestrino per un tempo
indeterminato, ma alla fine si era veramente scocciata. Per questo aveva
fissato i suoi occhi scuri su Lupin, che stava sfogliando il giornale, finchè
lui non l'aveva guardata. Allora aveva chiesto "Si può sapere quanto
durerà ancora questo viaggio? Io sono stufa.....". Lui le aveva sorriso,
condiscendente "Mettiti calma, arriveremo non prima delle 6 di
stasera" rispose. Alex spalancò gli occhi "Che cosa????? Ma è solo
l'una !!!!!!! Dovrò starmene rinchiusa qui dentro altre 5 ore ???????"
urlò, alzandosi in piedi. Lui la guardò, con una scintilla divertita negli
occhi "Vedi alternative?" chiese, sarcastico, senza sapere che si
stava cacciando nei guai. Lei infatti annuì, decisa "Sì. Vado a farmi un
giro in corridoio". Con un gesto sicuro, si voltò verso la porta
scorrevole e la aprì. lui la fissò, stupefatto "Ma....Alex !!!! Non devi
farti scoprire, ricordi? E' troppo rischioso...." tentò di obiettare, ma
lei si limitò a scrollare le spalle "Starò attenta a evitarli" disse,
uscendo. Lui non potè far altro che guardarla, esasperto "Dio mio, se
quella non è la copia di suo padre...." mormorò, rassegnato, tornando a
guardare il giornale, ma senza riuscire a concentrarsi. Sentiva l'odore di
catastrofe imminente......(Ehi, che ne dici di
prendere il posto della Cooman, a Hogwarts? Ne azzecchi più tu di lei....NdA)
Alex
iniziò a camminare spedita, senza riflettere, verso il fondo del treno.
Passando, vide tanti scompartimenti pieni di ragazzi che ridevano e
chiaccheravano, apparentemente incuranti del tempo infinito che mancava alla
meta. Sospirò "Certo, se si rivedono ora dopo tanto tempo è logico che
per loro il viaggio passi in fretta....ma io non conosco nessuno....nessuno con
cui posso chiaccherare, almeno" pensò sconfortata, continuando a
camminare. Arrivò senza nemmeno accorgersene fino in fondo al treno, dove
qualcuno stava appoggiato al finestrino, guardando fuori. Senza nemmeno
guardarlo, fece per superarlo, ma in quel momento il ragazzo si voltò, e
sbatterono uno contro l'altro. Alex si sentì cadere all'indietro, e urtò
pesantemente contro il pavimento "Ahia !!!!" le sfuggì, mentre alzava
gli occhi per vedere colui contro il quale aveva sbattuto.....vide che era un
ragazzo alto, moro, con gli occhiali che gli erano andati di traverso e
sembravano incrinati..... spostandosi gli avevano sollevato i
capelli.....scoprendo la fronte.....dove spiccava nitida una cicatrice che lei
conosceva troppo bene.....che chiunque nel mondo dei maghi conosceva......Alex
si immobilizzò, riconoscendolo. Il ragazzo, che ancora non ci vedeva bene a
causa degli occhiali, si scusò, evidentemente scambiandola per un'altra, vsito
che la chiamò con un nome sconosciuto, e nel frattempo cinque ragazzi si
affacciarono sulla porta dello scompartimento, richiamati dai rumori e dai
lamenti, ma lei non li vide. Continuò a fissare il ragazzo che le stava
davanti, immobile, conscia di essere davvero nei guai fino al collo. Perchè
quel ragazzo era Harry Potter.
Harry tese la
mano, afferrando quella di lei e issandola in piedi, senza smettere per un solo
secondo di fissarla. La ragazza ricambiò il suo sguardo, rassegnata ma senza
vacillare, come sfidandolo a domandarle se era davvero lei. Harry non riuscì a
spiccicare parola, cercando disperatamente qualcosa da dire ma non trovando
nulla, e limitandosi a fissarla. Dietro di lui, Ron, Seamus, Dean e Neville si
sporsero per osservare meglio la ragazza, scambiandosi gomitate e sorrisetti di
apprezzamento. Hermione sospirò; va bene gli altri tre, ma Ron sapeva della
ragazza strana che Harry aveva incontrato, un minimo di sospetto almeno poteva
anche venirgli....e invece stava li a guardarla come un idiota......seccata,
diede ai quattro una gran spinta che li fece ruzzolare in corridoio e uscì a
passo altero, fissando con sospetto la ragazza, che si voltò verso di lei,
sebbene il suo polso fosse sempre bloccato da Harry, ricambiando l'occhiata.
L'aria tra le due si fece tesissima. Ron deglutì, fissandole con terrore,
mentre gli altri tre cominciarono a capire che c'era qualcosa che non andava.
Le due ragazze continuarono a fissarsi per qualche secondo, poi Hermione ruppe
il silenzio, chiedendo "Scusa, ma tu chi sei? Indossi la divisa di
Hogwarts....stai andando li?". Alex la guardò, sentendo una viva
irritazione nascere in risposta a quel tono sospettoso, e non potè fare a meno
di replicare, in tono sarcastico "Sai, non mi risulta che il treno faccia
fermate intermedie, e di certo non è salutare scendere in corsa, quindi....si,
vado a Hogwarts". Ron gemette. Era uno scontro tra titani, tra due volontà
testarde e incrollabili. Hermione si avvicinò ancora "Sembri grande per
essere del primo anno....dimostri almeno 14 anni....eppure non ricordo di
averti mai vista" dichiarò, incrociando le braccia. Alex non la imitò,
visto che Harry non le aveva ancora lasciato il polso, ma assunse comunque
un'espressione provocatoria "In effetti ho 15 anni, e non frequento il
primo anno, bensì il quinto......solo che gli altri quattro li ho frequentati
all'estero. Per questo sarebbe stato difficile che tu mi avessi visto
prima......soddisfatta?". Seccata, si liberò il braccio con un gesto
deciso, che stupì Harry, rivolgendo tutta la sua attenzione ad Hermione, che
stava digrignando i denti per la rabbia "Ehm.....potremmo sapere il tuo
nome?" chiese intanto una voce gentile. Alex si voltò a guardare chi aveva
parlato, e incrociò lo sguardo di un ragazzo dai capelli rosso fuoco e gli
occhi blu. La stava guardando con fare adorante. Gli sorrise, provando una simpatia
istantanea per lui "Alex....andra.....Lance" disse, lanciando
un'occhiata a Harry mentre diceva il nome. Lo vide sussultare, e si morse la
lingua. Stare zitta mai, eh? pensò, evitandoper un soffio di colpirsi platealmente la testa con un pugno e affrontando
lo sguardo di fuoco di Hermione, che alla domanda di Ron si era fatto ancora
più cattivo "Altre domande?" chiese, provocandola. Hermione ringhiò
quasi, livida, ma fu Harry a parlare "Sì....sei tu? Sei la Alex che ho
conosciuto quest'estate, vero?". La ragazza perse tutta la sua sicurezza,
e lo fissò spaventata "Harry, io non....non posso risponderti....proprio
non posso...." "Ah, non puoi? Prima fai la spavalda, ora la riottosa,
vero? E poi, come fai a conoscere il suo nome????" strillò, puntandole
contro il dito. Alex si voltò e la fissò, glaciale. Si era proprio sufata di
essere sospettata continuamente senza potersi discolpare; avanzò con passo
deciso verso Hermione, spingendola dentro lo scompartimento. Gli altri cinque
le seguirono di corsa, e Ron corse vicino ad Hermione, fissando ora con aria
truce la ragazza sconosciuta "Ehi !!! Lasciala stare !!!!" esclamò,
arrabbiato. Alex lo fissò con aria sorpresa, reprimendo un sorriso che,
nonostante tutto, le stava nascendo dal cuore. Alzò le mani in segno di pace.,
poi iniziò a parlare in tono spedito "Dunque, per quanto possa anche
essere la prima volta che io vedo lui" e indicò col pollice Harry, che
stava alle sue spalle, e che sussultò nel venir chiamato in causa "Non ci
vuole molto nel capire chi è, vista la cicatrice......credo tu sappia che Harry
Potter è molto famoso nelmondo dei
maghi da quattordici a questa parte, visto che non è cosa da tutti salvarsi per
ben quattro volte da Voldemort". Tutti sussultarono nel sentire quel nome,
ma Harry la fissò, incredulo e ammirato. Era la prima persona, a parte Silente,
Sirius e il professor Lupin, che osava nominare quel nome a parte lui. Alex
fece finta di nulla e continuò "Immagino tu sappia anche che è citato in
libri come Storia della magia moderna, Il bene e il male delle arti oscure e
anche in Grandi maghi del ventesimo secolo..... Inoltre, e di questo non
posso essere sicurissima ma tirerò a indovinare, immagino che tu" disse,
guardando Ron, che impallidì leggermente "Sia il suo migliore amico, Ron
Weasley.....anche tu sei parecchio famoso, sai? E tu, invece, dovresti essere
Hermione Granger, la migliore alunna di Hogwarts da oltre cento anni,
insostituibile compagna di avventure dei due.....ci ho preso?". I tre la
fissarono stupefatti, quantomeno per la tranquillità che esibiva. Nemmeno
Hermione riuscì a replicare. Alex ruotò sorridendo su se stessa, fissando ora
Harry, Seamus, Dean e Neville. Si concentrò su questi tre "Mi dispiace, ma
credo di non avere la minima idea di chi siate voi, invece" disse in tono
lieve, sorridendo disarmante. Dean avanzò, arrossendo, e le tese la mano
"Oh, io...io sono Dean Thomas, e questi sopno il mio migliore amico Semaus
Finnigan e Neville Paciock. Siamo tre alunni del Grifondoro, come Harry, Ron e
Hermione...ah, forse non sai cos'è Grifondoro....è" "So benissimo
cos'è, grazie" disse lei "So molte cose di Hogwarts.....mi hanno
informato...." disse misteriosamente. Harry la fissò, incerto
"Ehm....sei qui per frequentare quale anno?" chiese. lei lo fissò,
impassibile, per alcuni secondi, e lui si sentì morire sotto quell'occhiata
indagatrice "Questo non posso dirtelo. In realtà non è detto che
frequenterò la scuola....è solo che il mio tutore mi deve parlare e questo era
il mezzo più rapido per raggiungerlo". Ron inarcò il sopracciglio "Il
tuo tutore?" chiese. Alex guardò lui, stavolta "Sì, è un
professore....oh, beh, a questo punto vi devo proprio
lasciare.....scusate....ci si vede...." fece per uscire, apparentemente
tranquilla, dallo scompartimento, ma una mano decisa si chiuse sul suo polso
"Aspetta !!!!!!!!!!" urlò Hermione, ancora arrabbiata. Alex si voltò,
fulminandola con gli occhi "Lasciami" intimò, glaciale; Hermione non
mollò la presa "Prima dimmi la verità. Chi sei?". Alex ripetè
"Lasciami" in tono che andava crescendo, ma la brunetta scosse il
capo "Non mi convinci, ragazzina....ci sono troppi misteri nella tua
vita.....credo che tu sia una spia.....magari al servizio del Signore
Oscuro....perchè sorvegli Harry?" esclamò. Gli occhi di Alex si infiammarono,
e l'aria intorno a lei parve colorarsi di rosso. "Cosa?" disse, in
tono letale. Harry, sconvolto, indietreggiò, mentre Ron non sapeva che fare
"Hermione...." disse, incerto. Ma la ragazza non accennò a lasciare
la presa. Seamus, Dean e Neville, sconvolti, indietreggiarono fino a guadagnare
la porta dello scompartimento "Harry, qui la situazione si fa un po'
troppo personale....ci vediamo a scuola, eh?" dissero, prima di fuggire
via. Lui quasi non li badò, tanto era preso da ciò che accadeva fra le due
ragazze. Erano in una fragile posizione di stallo, e un minimo cedimento poteva
far esplodere l'una delle due. Hermione sapeva benissimo di cosa era capace, ma
Alex era un'incognita....ed era questo che lo spaventava. Infine, fu proprio
lei a parlare "Come osi insinuare che io sia una spia di
Voldemort?????" sibilò, allungando la sua mano e serrandola sul braccio di
Hermione, quello stretto al suo polso. Si trattenne a stento dal liberarsi.
Sapeva di esserne benissimo in grado, ma ora era così arrabbiata che avrebbe
potuto ferire la ragazza, e non lo voleva assolutamente, nonostante tutto.
"Ti avverto, per il tuo bene, lasciami, oppure...." non finì la
frase. Dal corridoio arrivò il rumore di tre paia di piedi che avanzava verso
il loro scompartimento, e la porta, che Dean aveva chiuso di scatto,
altrettanto platealmente si aprì, rivelando la figura pallida di Malfoy e delle
sue guardie del corpo. Alex guardò, incerta, i tre, poi Hermione, la cui presa
sul suo polso si era affievolita, e che ora sembrava molto meno arrabbiata e
molto più preoccupata. Malfoy, lanciando un'occhiata circolare, sibilò
"Toh, guarda chi si vede.....il grande Potter, Weasley l'amico dei babbani
e la cara secchiona babbana.....a chi hai spezzato il cuore
quest'estate?". Hermione sussultò, mentre le lacrime le salivano agli
occhi. Alex fissò il ragazzo, incredula. Perchè trovava tanto gusto
nell'offendere le persone? Chi diavolo era?Intanto Ron, nel sentire le sue
parole, sguainò la bacchetta, urlò "Cosa le hai detto ????????"e si lanciò contro il ragazzo. Hermione lo
fermò appena in tempo, lasciando Alex e afferrandolo per le vesti, aiutata da
Harry "Ron, no !!! Non ne vale la pena, non per me....ti prego..."
esclamò; il ragazzo si dimenò, arrabbiato, e Malfoy rise "Che c'è, ti fai
frenare da una donna, Weasley? Forse lo stare coi babbani ti ha rammollito,
oppure...ah, no, ho capito !!!!!!! I tuoi sono così a corto di soldi che ti
hanno raccomandato di leccare il più possibile i piedi a lei e al famoso
Potter, così i loro genitori vi aiuteranno...oh, dimenticavo, Potter non ha più
i genitori....si sono fatti ammazzare come degli idioti....come quel
Diggory......". Alex scosse il capo. Come poteva provare tanto rancore,
tanto odio? Chi cavolo era quello? Harry lasciò Ron, arrabbiato nero a sua
volta "Attento, Malfoy. Forse non ti ricordi come ti abbiamo ridotto tre
mesi fa per una battuta del genere...." sibilò. Alex lo guardò, dubbiosa.
Che era successo? Malfoy mantenne il suo sorriso sprezzante, che vacillò solo
un secondo "Oh, mi ricordo benissimo......a proprosito.....io non ho detto
nulla a mio padre, per non dispiacerlo....ma ora potrei farlo...non credo
sarebbe troppo contento.....". Hermione, che stava ancora trattenendo a
fatica Ron, lo fissò, sprezzante "Non è che avevi troppa paura a parlargli
quando ce l'avevi davanti? E aspettavi solo di rivelare la cosa quando fossi
stato al sicuro a Hogwarts? Di certo a tuo padre non farebbe piacere sapere
come ti sei fatto fregare da Harry, da tre Weasley e da una babbana come
me....". Malfoy smise di sorridere, quasi fosse rimasto senza parole, poi
sputò fuori, con rabbia malcelata "Stai zitta, sporca mezzosangue
!!!!!!". Hermione indietreggio, quasi l'avesse colpita fisicamente. Ron,
non più trattenuto, fece per lanciarsi contro Malfoy, che alzò con aria
amorevole la bacchetta, quasi non stesse aspettando altro.....ma all'improvviso
qualcosa gli sventolò sotto il naso: una baccheta lucida e scura, dall'aria
minacciosa, e poco sopra di essa, due occhia altrettanto scuri, luminosi e
carichi d'ira "Provaci" lo sfidò la voce della ragazza che gli stava
di fronte. Malfoy deglutì. Il suo volto era contratto dalla rabbia e pronto
allo scatto, tutto il suo corpo era evidentemente pronto all'azione......cercò
di rimediare "Salve, bellezza. Credo di non averti mai vista prima....sei
nuova? Io sono...." "So benissimo che sei" lo interruppe lei
"A parte che ti hanno chiamato per nome, non ci vuole molto a riconoscere
un Serpeverde....Malfoy, vero? Draco, mi pare....figlio di Lucius Malfoy, ex
amministratore di Hogwarts, licenziato tre anni fa per faccende legate alla
comparsa di un diario di Voldemort finito stranamente in mano a una ragazzina
del primo anno....." Malfoy sussultò, e lei sorrise, sempre puntandogli
contro la bacchetta "Che c'è Malfoy? Ti da fastidio sentir pronunciare il
nome del Signore Oscuro? Eppre credevo che nella tua famiglia fosse venerato
come un dio...... comunque si, io sono nuova, mi chiamo Alexandra Lance....e
credo che il resto non ti interessi". Lui la fissò, sorpreso, intimorito
ma stranamente ammirato. Tentò di darsi un contegno "Sai,
sei....brillante. Ti vedrei bene tra i Serpeverde....se vuoi un consiglio,
lascia perdere questi straccioni, e scegliti con cura le amicizie, ora che il
Signore Oscuro sta per tornare.....averti tra le sue fila non gli
dispiacerebbe.... e ti porterebbe tanto potere e gloria.....". Qualcosa
scattò negli occhi di Alex, qualcosa di duro e crudele, che congelò il sorriso
del ragazzo. Abilmente, lei fece ruotare il polso e disse, in tono tranquillo "Vox
Evaniscat" puntando la bacchetta contro la gola del ragazzo. Ci fu un
secondo di silenzio stupefatto, poi Malfoy si portò le mani al collo, tentando
di parlare, ma dalla sua bocca non uscì alcuno suono. Dietro di lui, Tiger e
Goyle indietreggiarono, atterriti. Lui, dopo qualche istante, si rese conto di
cosa gli aveva fatto e la fissò, furente. Lei ricambiò senza problemi lo
sguardo "Non guardarmi così, se fai un uso così stupido della tua voce è
inutile che tu ce l'abbia. Ora ascolta, visto che non puoi parlare: Primo, le
amicizie me le scelgo da sola, e non starò certo con uno che mi viene a dire
cosa devo fare. Secondo, non osare mai più propormi di allearmi al signore
oscuro. Morirò prima di passare dalla sua parte.....certo, so che gli
piacerebbe avermi con sè, ma non per ciò che credi: perchè così ci sarebbe una
minaccia in meno alla sua vita. Sì, perchè vedi, io ho giurato che il fine
ultimo della mia vita sarebbe stato fargliela pagare per tutto ciò che mi ha
tolto quando avevo solo 5 anni....quindi l'ultima cosa che farò sarà stare con
un mangiamorte !!!!!! Detto ciò te ne puoi anche andare !!!!!!!!!!". Lui
la guardò, furente, e nonostante non riuscisse a parlare, lei distinse sulle
sue labbra le parole "Tu non sai chi sono?" e "Mio
padre". Scosse il capo "Sei sordo, oltre che muto? Ma allora tu
proprio non ascolti..........Ti ho già detto che so chi sei. E quanto a tuo
padre....come avrai capito, non è un mangiamorte a farmi paura. Sei tu,
piuttosto, che hai paura di tuo padre, Malfoy......Hermione ha ragione. E ora
scusami, ma credo di aver detto anche troppo". Lasciandoli tutti immobili
e attoniti, Malfoy compreso, uscì dallo scompartimento, dirigendosi verso
l'altra estremità del treno. I suoi pensieri turbinavano "Cosa ho
combinato? Cosa ho combinato? Dio, che stupida....mai che..."
"Aspetta !!!!" Si bloccò. Harry, vincendo lo stupore, l'aveva
seguita, e ora la tratteneva per un braccio. lei lo guardò "Sei tu? Lo so
che sei tu....sei la ragazza di quest'estate, vero?". Aex si maledisse
mentalmente. E certo, aveva mostrato la stessa sicurezza di allora.....che
scema, si era scoperta troppo "Che posso fare? Che faccio? Cosa
diavolo....oh, idea ! Perdonami Harry, ma....." pensò, puntando di
nascosto, dietro la propria schiena, la bacchetta. Harry non se ne accorse,
anzi continuò a guardarla, aspettando, almeno fino a quando una voce radiosa
dietro di lui non disse "Ciao, Harry !!!!!!". Lui, arrossendo di
botto, si voltò, incredulo, a guardare Cho Chang, che gli sorrideva cordiale.
Non si rese nemmeno conto do aver lasciato la presa, e nemmeno che Alex era
sparita. I suoi occhi vedevano solo la ragazza di Corvonero......e Alex, che
proprio su quello contava quando aveva lanciato l'incantesimo di richiamo, ne
approfittò per scomparire. Ma, quando stava per mettersi a correre, si voltò,
vedendo Malfoy che usciva dallo scompartimento seguito da due pallidi Tiger e
Goyle; sorridendo, gli punto la bacchetta contro e disse "Reverto
!!!!". Il ragazzo sentì uno schiocco, e la voce gli tornò d'improvviso. Ma,
prima che potesse usarla, lei disse "Pensa prima di parlare, d'ora in
poi" e scappò via, incurante della sua occhiata velenosa.
Harry fissò
inebetito Cho che si avvicinava, incredulo, incapace di spiccicare una sola
parola di fronte al sorriso smagliante che lei gli rivolgeva. La ragazza lo
raggiunse, dicendo in tono affabile "Sono mesi che non ci vediamo !!!!
Come stai?". Lui deglutì, poi urlò, con voce stridula ed estremamente
innaturale "Benissimo !!!!!!!!! E Tu ?????????". Il sorriso le vacillò
negli occhi, e la ragazza li abbassò "Beh.....per quanto può andare bene,
non c'è male...." mormorò. Harry si diede dell'idiota. Aveva perso tre
mesoi prima il ragazzo, ucciso da Voldemort per qualcosa che non lo riguardava
affatto, come poteva stare? Ma perchè faceva sempre la figura del cretino con
lei? Anche quando l'aveva invitata al ballo, l'anno prima....cercando di non
pensarci, guardò in volto la ragazza, notando solo allora le occhiaie scure che
le circondavano gli occhi scuri "Ehm, Cho? Sicura di stare bene? Sai,
sembri motlo stanca...." disse, arrossendo. Lei lo guardò, colpita che
l'avesse notato "Sì, sai stanotte non ho chiuso occhio..... il pensiero di
tornare a Hogwarts per la prima volta dopo.....beh, lo sai.....e in treno non
c'è un posto libero....sono riuscita a stento a cacciare da qualche parte il
mio baule.....". Si appoggiò, visibilmente distrutta, alla parete, e Harry
le afferrò un braccio, preoccupato. Senza che se ne rendesse conto, le parole
gli uscirono di bocca spontanee "Nel mio scompartimento ci sono posti
liberi. Se vuoi puoi sederti fino a Hogwarts....ti farebbe bene anche un
sonnellino....". Lei aprì gli occhi stanchi, che aveva chiuso per un
momento, e lo guardò con riconoscenza "Davvero Harry?" chiese. Lui
annuì, arrossendo ma sentendosi via via più sicuro "Certo. Vieni, ti
presento ai miei amici" disse, aprendo la porta e facendole strada. Lei
gli sorrise, felice, ed entrò. Quando entrò, Hermione volse lo sguardo su di
lei, e parve non poco sorpresa nel vedere la ragazza mora invecedella rossa che Harry stava rincorrendo.
Fissò incerta Cho che si sedeva, e Harry che la aiutava ad accomodarsi, e
chiese "E lei dov'è?". Harry si voltò verso di lei, assente "Lei
chi?" chiese. Hermione capì cos'era successo "OOOHHHH !!!!!!"
esclamò, alzandosi e andando di persona in corridoio a vedere. Era vuoto,
ovviamente. Imprecò "Ci ha giocato !!!" sussurrò, voltandosi per
tornare dentro, fissando ora Ron, che non sapeva che dire, poi Harry, che
sembrava ricordarsi all'improvviso del perchè era uscito in corridoio. Solo Cho
era all'oscuro di tutto "Che succede?" chiese in tono curioso. I tre
si zittirono, fissandola, in preda al dubbio. Che dovevano fare? Hermione,
riflettendo lucidamente e in fretta, decise di far finta di nulla "Oh,
nulla, una nostra amica......tu sei Cho Chang, vero? La cercatrice di
Corvonero" disse in tono affabile. La ragazza le sorrise "Sì. E tu
sei Hermione Granger, la più brava della scuola, no?". Hermione arrossì,
compiaciuta, annuendo, e Cho si voltò verso Ron "E tu sei Weasley, vero?
Il migliore amico di Harry....il fratello di Fred e George, e di Charlie
Weasley, no?". Ron annuì, incerto. Poi lei tornò a guardare Harry,
sorridendo "Sapete, il treno è zeppo, e io ieri non ho dormito
nulla....così Harry è stato così gentile da portarmi qui, dicendo che c'era
posto......dimmi, Hermione, tu e Harry state sempre insieme, non è che in
realtà c'è del tenero tra voi?" chiese con curiosità genuina. Le reazioni
che seguirono quella frase innocente furono spettacolari. Harry divenne prima
viola, per l'idea che Cho poteva farsi di lui, poi bianco come un cencio, per
le possibili altre implicazioni. Ron fece saettare due occhi di fuoco dalla
ragazza che gli stava davanti all'amico, esclamando "COOOOSA ?????".
Poi Hermione. Hermione si limitò a guardarli entrambi, alternativamente; poi
scoppiò a ridere. Una risata pura, limpida e cristallina che spazzò via ogni
dubbio nella mente di tutti tre. Si voltò, assai divertita, verso Cho, dicendo
"Oh, no, ti assicuro, guarda, già sopportarli così è dura......questa
storia era venuta fuori anche l'anno scorso, ma siamo solo amici,
davvero". Cho rise insieme a lei, divertita. Harry si diede dell'idiota
per non aver negato con la stessa calma di Hermione, poi si voltò verso Ron,
che aveva ancora un'espressione dubbiosa sul volto e guardava le ragazze, e non
riuscì a trattenersi dal dirgli "Hai una faccia da oscar, Ron".
L'amico lo fissò, non capendoci un tubo, e chiese, in tono innocente "E
che diavolo sarebbe un oscar?" chiese. E Harry Potter, colui che era sopravvissuto,
scoppiò a ridere. Rise di cuore, gaio, senza più pensieri, come non glia
ccadeva da mesi, insieme ai suoi più cari amici e alla ragazza per cui aveva
una cotta tremenda e cominciava a piacergli sempre di più. Rise fino alle
lacrime, buttando fuori ciò che teneva rinchiuso da troppo nel suo animo. Ma,
nel suo cervello, in un angolo scuro, restava fissa l'immagine di quei due
occhi scuri....Alexandra Lance rimaneva ancora un mistero.....un mistero di cui
avrebbe dovuto scoprire molte cose.......
Alex entrò
come una furia nello scompartimento dove Lupin stava leggendo ora un libro,
facendolo sobbalzare "Ma che....Alex, cosa......." esclamò, vedendo
che estraeva la bacchetta, la puntava sul baule e urlava "Reducio
!!!!!!". Questo tornò ad essere una valigetta portatile, che lei afferrò,
insieme alla gabbia con il bicchiere d'acqua all'interno e la borsa con la
scopa. Lupin si alzò, non capendo che voleva fare "Ma che ti è
preso?" esclamò, arrabbiato. lei lo fissò con urgenza "Harry mi ha
scoperto. L'ho bloccato, ma mi cercheranno ancora......devo scomparire"
disse. Lui la afferrò per le spalle, dicendo in tono seccato "Vedi che
facevi meglio a startene qui? Ora che hai in mente?". Lo disse con ironia,
sapendo che non poteva mica scendere da un treno in corsa. Ma lei sorrise,
enigmatica, in un modo che non gli piacque per nulla, dicendo
"Questo" e puntandosi contro la bacchetta con la sinistra. Lui,
realizzando con terrore che cosa stava per fare, scattò in avanti per
bloccarla, urlando "Aspe...." "TRANSFERO !!!!!" urlò lei,
svanendo, proprio mentre lui afferrava il vuoto dove lei era stata un secondo
prima. Si era.....smaterializzata !!!!!!!. Lupin, incredulo e infuriato, guardò
lo scompartimeno ora vuoto, a parte per la sua pèresenza, e afferrò le sue cose
"Quella stupida......mai avuto tanti pensieri da quando.....dio
santo.....oh, e ora? Dove sarà finita? La barriera di Hogwarts....accidenti
!!!!" urlò, puntandosi contro la bacchetta e smaterializzandosi a sua
volta. Decise di raggiungere la banchina di Hogsmeade. Magari Hagrid o qualcuno
del villaggio l'aveva vista.....
Alex
ricomparve sopra la piattaforma di pietra della stazione di Hogsmeade,
ricadendovi sopra con un balzo. Si guardò rapidamente attorno, era deserta
"E certo, il treno deve arrivare solo tra 4 ore e mezza...." disse,
dandosi dell'idiota per la decima volta nella giornata....ed erano solo le
due....andiamo bene !!!!!!! Voltando lo sguardo sul bosco dietro di lei, vide
infine una figura gigantesca che stava accarezando qualcosa. Indecisa, provò ad
avvicinarsi "Ehm...scusa?" disse, in tono di scusa. L'omone si voltò
verso di lei, rivelando una barbona enorme che gli copriva òa bocca e un
faccione simpatico. Quando si alzò in piedi, vide che era altissimo,
enorme.....quasi un gigante....."Meglio non dirglielo, questo"
riflettè, dicendo invece "Ehm, scusa, sai mica dirmi come si arriva a
Hogwarts? Devo andarci urgentemente....devo vedere Silente.....". L'omone
la fissò, poi un sorriso si disegnò sul suo volto "Sicuro. Lo so chi sei
tu !!! Sei sua nipote, di Silente intendo, vero?" Io sono Rubeus
Hagrid" disse, tendendo la manona. Lei porse la sua, sentendosela
stritolare, ma sorridendo "Ah, sì, il guardiacaccia, vero? E l'insegnante
di Cura delle Creature magiche. Zio Albus mi ha parlato molto di te....si fida
molto......" sorrise. Lui divenne rosso per l'orgoglio, cascandoci in
pieno "Vero, proprio vero. Guarda, ti piacciono? Sono Schiopodi Sparacoda.
Li stavo allevando per quest'annio" disse fiero, indicando le bestie vicino
a lui. Alex le fissò, dubbiosa, cercando però di sembrare entusiatsa
"Fant...tastiche !!!!!!" esclamò, sorridendo stentatamente. Lui annuì
"Vero? Beh, va bene.....dunque, tu volevi andare a Hogwarts, no? Allora
devi....aspetta un po'. Tu non dovevi essere sul treno?" chiese, di nuovo
sospettoso. Lei, sentendosi nei guai, annuì in fretta, e decise di dire la
verità, o almeno parte di essa "Ecco....sì, in realtà, si...ma Harry....mi
ha scoperto e...." si interruppe, guardandolo. Lui sorrise "Harry,
eh? Lo conosco anche io quel monello.....va bene, vieni. Comunque credo che tu
debba raggiungere al più presto tuo zio". La condusse su per un viale
alberato, in cima al quale c'era una fila di carrozze identiche, prive di
cavalli o altri animali, apparentemente in attesa. Hagrid andò dalla prima e
aprì la porta. Alex guardò prima lui, poi la carrozza, dubbiosa "E con
quella che ci dovrei fare? Io voglio solo sapere la strada per Hogwarts"
ribadì. Lui la guardò, sorpreso "Ma questa ti ci porta, a Hogwarts. Ti ci
porta, e poi torna indietro a prendere gli altri !!!!! A piedi è lunga,
sai". Lei annuì, rassegnata, e salì a bordo. "Grazie" disse,
mentre la carrozza partiva. Lui scosse il capo, e la salutò con la mano, prima
di tornarsene agli animaletti che stava curando. Lei iniziò a guardare fuori,
annoiata, sperando che quella cosa si sbrigasse. Infine, dopo un quarto d'ora,
il tanto famoso castello di Hogarts apparve in lontananza. Lei, che non ne
poteva più, prese la bacchetta dalla cintura, la punto verso la testa della
carrozza e disse "Velocitatem augeo !!!!". La carrozza accellerò,
triplicando la velocità e spingendola all'indietro per il contraccolpo. Lei
sorrise. Hogwarts si avvicinava sempre di più, e con esso la sua nuova vita.
Lupin apparve
a sua volta sulla banchina, pochi secondi dopo; Hagrid stava giusto scendendo
dal viale, e nel vederlo lo salutò allegramente "Professore !!!! Gran
giornata per materializzarsi, vero? Ho appena spedito a Hogwarts la ragazzina
rossa....". Lupin gli saltò quasi addosso, urlando "Hai visto la
ragazza rossa? Dove? Dov'è ora, Hagrid?!!!!!!!!!!". Il mezzo gigante
indietreggiò "Sulla....carrozza.....l'ho spedita da Silente....ho fatto
male?" chiese, preoccupato. Lupin imprecò "Maledetta stupida
!!!!" urlò, poi prese la bacchetta e disse, rivolto a Hagrid "Non una
parola di ciò che stai per vedere. Prometto che stasera ti spiego tutto".
Hagrid annuì, e Lupim urlò "Transmuto !!!!!". Immediatamente il suo
corpo si abbassò, allungandosi, e due secondi dopo dove c'era lui stava un lupo
dal pelo scuro, che scattò in direzione del sentiero, veloce e arrabbiato.
Hagrid, stupito e ammirato, esclamò all'aria "Però !!!!! Che bel colpo
!!!!!!!! Chissà se ora la raggiunge.....chissà come ha fatto....oh, meglio così,
eh?" disse, tornando dai suoi amati animaletti.
Lupin corse
senza sosta, gli occhi lupeschi che cercavano ininterrottamente la carrozza, le
narici dilatate, gli istinti animaleschi di cui era dotato tesi.
All'improvviso, appena prima di perdere conoscenza e fondersi totalmente con la
sua natura di lupo, la sentì. La scia nell'aria era ancora chiara, doveva
essere passata da poco....questo lo aiutò a mantenere coscienza di sè, e con
rinnovato vigore si lanciò su per il pendio, cercando di raggiungere il mezzo
che ora gli era apparso davanti agli occhi. La lingua rossa penzolava fuori, in
segnò di affannò "Ma quanto veloce va quel coso? Non è
normale......vuoi vedere che anche questa è opera sua?" pensò, non
potendo parlare, e accellerò ancora, affiancando finalmente il veivolo. Con un
balzò, riuscì a spalancarne il portello laterale, e ci si buttò dentro,
atterrando sul sedile e accucciandosi, ringhiando. La ragazza, che stava
guardando fuori dall'altra parte, si voltò a fissarlo. Il lupo sentì che c'era qualcosa
che non andava. Qualsiasi ragazzina quindicenne avrebbe come minimo urlato, nel
vedere un lupo maschio adulto che le piombava ringhiando a 30 cm di distanza,
ma lei lo fissava con occhi ridenti, quasi lo conoscesse, divertita.......poi
aprì la bocca, dicendo in tono di scusa "Sì, lo so, lo so, ho sbagliato,
ma che potevo fare?". Lo sconcerto dovette leggersigli chiaro negli occhi
giallastri da lupo, perchè lei li fissò e scoppiò a ridere. Poi, mentre lui la
guardava stupefatto, gli puntò contro con decisione la bacchetta, urlò
"Transmuto !!!!" e lo fece tornare umano. Lui era quasi senza parole
"Sapevi....che ero io?" sussurrò con un filo di voce. Lei,
risistemando la bacchetta nella cintura, annuì semplicemente. Lui si accomodò meglio
sul sedile, ancora sconvolto "Ma come ????" esclamò. Lei incontrò i
suoi occhi e gli sorrise, tranquilla "Andiamo" replicò in tono
allegro "Chi è che ti ha preparato le pozioni in quest'ultimo mese, visto
che tu sei una frana? Credevi davvero che non sapessi cosa stavo facendo? E
credi non mi sia accorta che quando sei sparito in piena notte era, guarda
caso, luna piena? E che il molliccio che ho trovato in cantina si è trasformato
nel globo lunare quando ti ha visto.....credi non l'abbia notato? E
poi....." continuò, facendo un gesto verso di lui, che la fissava sempre
più stupito e ammirato "Hai lo sguardo lupesco". Stavolta lo aveva
totalmente spiazzato, visto che l'uomo scosse il capo a lungo, prima di
guardarla di nuovo e ripetere, incredulo "Lu....pesco?". Ma che cavolo
voleva dire?. Lei rise della sua confusione "Proprio così. Lupesco.
Selvaggio e incontrollabile, puro e sincero.......capito, caro il mio
animagus?". Lui balzò in piedi, sbattendo così la testa contro il
tettuccio della carrozza ma non badandovi. Ora era veramente troppo "Sai
anche questo !!!!!!!!!!" urlò, al limite dell'incredulità. Lei lo fissò,
pragmatica "Beh, sennò come avresti fatto, prima?" rispose. Lui,
zittito, si risiedette, senza abbandonarla con gli occhi, mentre lei spiegava
"E poi lo so da tempo.....ti ho visto che ti esercitavi, la notte, in
giardino......beh, perchè fai quella faccia?" chiese, vedendo una
scintilla colpevole negli occhi di lui "Non crederai mica ci sia qualcosa
di male, vero?". Lui sospirò, rinunciando a capire qualcosa di quella
strana ragazza e sussurrando "Non è forse così?" in tono spento. Lei
scosse il capo, risoluta "Io non credo proprio. Perchè dovrebbe, scusa?
Hai trasformato ciò che per anni è stato il tuo problema in una facoltà,
un'abilità.....io lo considererei un vantaggio. Poi c'è il fatto del
registro....ma di certo non è la prima volta che qui a Hogwarts c'è qualche
animagus nascosto.....". Lui la guardò, sorpreso, ma gli occhi di lei
l'avvertirono di non dire nulla al riguardo, e continuò imperterrità "E poi
credo che in questi tempi sia meglio tenere nascoste certe abilità per i tempi
duri....che purtroppo arriveranno quasi di certo" concluse, triste,
fissandolo. Lui si guardò le mani "Il fatto è che....non so nemmeno come
ho fatto...." mormorò, rivolto più a se stesso che a lei. Per questo lo
stupì sentirla dire, prima di potersi trattenere "Lo so io". In un
attimo una luce squarciò le tenebre che gli annebbiavano il cervello, una
consapevolezza improvvisa lo prese, e tutti i tasselli mancanti andarono al loro
posto, mentre fissava incredulo per l'ennesima volta quella strabiliante
ragazzina dai capelli fulvi, che gli sorrideva indulgente "SEI
STATA.....TU ???????????????" urlò, senza più freni, afferrandola per le
spalle "Ma...ma come?????" urlò ancora, incapace di crederci. Eppure
lei annuiva, sorridendo, lievemente imbarazzata. Lui, lentamente, iniziò a
capire mormorò"Le....pozioni....". Alex annuì "Sai, ho messo a
frutto l'esperienza acquisita a Beauxbatons. Lo sai che li sono dei maestri
nell'arte delle pozioni complicate...... all'inizio ho solo messo un effetto
calmante aggiuntivo, che ti facesse mantenere la coscienza di te stesso. Poi ho
applicato altre modifiche, fino a renderlo un fattore naturale, molto simile
alla trasformazione in animagus. E' una tecnica sperimentale, ma ha funzionato
benissimo". Lui scosse il capo "Spe...rimentale? Mi hai usato come
cavia?". lei sorrise "No, non è esatto. Io sapevo che avrebbe
funzionato"."Lo sapevi? Cos'è, una specie di sesto senso?"
"Se vuoi chiamarlo così...." altro sorriso enigmatico. Lui iniziò a
temere che ci fosse ben altro "Non avrai....delle visioni....."
mormorò, ormai pronto a sentire qualsiasi cosa. Lei si limitò a sorridere
ancora, non negando nè ammettendo nulla. Lui, terrificato, decise di lasciar perdere
"Mi hai...." "Oh, tra parentesi, dal mese prosimo la luna non ti
farà più alcun effetto. Al massimo ti sentirai....lupesco dentro, ma la
trasformazione avverrà solo su comando. E vedo che la padroneggi già
benissimo" Lui la fissò, serio "Sai cosa hai fatto per me?"
disse, commosso. Lei scrollò le spalle "Solo ciò che era in mio potere
fare, quindi non c'è bisogno che mi ringrazi. Non ho fatto nulla di
impossibile......". Lui sorrise, nonostante tutto "Incredibile....sei
veramente incredibile.... tuttavia.....sorvolado sul fatto che padroneggi
pozioni come un'alchimista, che conosci l'incantesimo per riportare un animagus
a natura umana e, scommetto, anche quello per diventare animale, e mi gioco la
camicia se non ci hai provato tu stessa, c'è il fatto che tu ti sia
smaterializzata dal treno per piombare qui....cosa che una ragazzina di
quindici anni non dovrebbe assolutamente conoscere......". Lei sorrise con
aria di scusa "Ehm...ecco....beh, immagino tu l'abbia capito. L'ho
imparato a Durmstrang". Lui annuì "Il corpo d'elité" disse, ma
lei scosse il capo "Certo, per entrarvi bisogna avere una padronanza
perfetta dell'incantesimo di smaterializzazione.... ma non è ciò che intendevo.
Forse non lo sapete, ma li si inizia a studiare la smaterializzazione al terzo
anno, al quarto se ne è ormai padroni......ecco perchè lo so fare
bene....." spiegò. Lui, perplesso, annuì "Questo sarà meglio che tu
lo riferisca subito a Silente....insieme alla lista di altre cose che sai fare
quando non dovresti. Almeno non hai provato a materializzarti direttamente al
castello....." "Ma non si può !!!!!!!!" "Cosa?". Lei
lo fissò, esasperata "Non si può materializzarsi entro le mura di
Hogwarts, lo so benissimo. Ieri mi sono letta tutta Storia di Hogwarts,
so tutto degli incantesimi di protezione intorno al castello......". Lui
sorrise. Alex era una perenne fonte di sorprese....e di guai "Beh, a
quasto punto non ti chiedo perchè l'hai fatto....ma hai visto che facevi meglio
a startene buona nello scompartimento?" ironizzò. Lei sbuffò "Ma
scusa, che noia !!!!! E poi volevo parlare al più presto con zio Albus".
Uno scossone fece oscillare la carrozza, e Lupin si appoggiò allo schienale per
mantenere l'equilibrio "A proposito, com'è che sto affare va così veloce?
Opera tua?". Lei sorrise "Avevo fretta" si limitò a rispondere.
Lui sospirò, ormai rassegnato. "Ok, allora oltre a questo c'è qualche
altra cosa che mi devi dire? Tra parentesi, come hai fatto a distrarre
Harry?". Lei guardò altrove "Ecco....è arrivata una ragazza....mi
pare si chiami Cho Chang...." "E posso sapere come mai passava di lì
proprio in quel momento la ragazza per cui Harry ha una cotta tremenda da due
anni?. Lei mise il broncio "Ho solo fatto in modo che non trovasse posto
altrove e che arrivasse li....non credo che Harry avrà poi tanto da
ridire". Lui, a dispetto di tutto, rise "Quindi glielo dirai".
Lei annuì, seria "Quando potrò, gli dirò tutto". Lui la fissò,
attento "Altre magie che non avresti dovuto fare?" chiese, malizioso.
Lei guardò fuori dal finestrino. Stavano per arrivare "Intendi a parte
aver tolto la voce a Malfoy?" disse in tono noncurante "COSA
????????". Lei si voltò co aria seccata "Non la finiva più di
blaterare, offendeva Harry e gli altri come se si divertisse un mondo....mi ha
fatto venire i nervi......è pure venuto a dirmi che dovrei scegliermi meglio le
amicizie ora che il Voldemort è risorto.....così almeno impara a ascoltare un
po' anche gli altri........non ti preoccupare, poi gliel'ho restituita".
Lupin la fissò, ammutolito senza bisogno di incantesimi. La scomparsa della
voce era un'altra magia di livello elevatissimo, soprattutto per una
quindicenne.....no, ormai doveva saperlo. Lei non era una quindicenne normale.
Era la nipote di Silente, era un 'abile combattente e una provetta alchimista,
e chissà quante altre cose ancora. Ma soprattutto era figlia di suo
padre.....cosa che le dava uno spirito terribilmente libero e ribelle. La
carrozza superò le mura di Hogwarts, rallentando. Lui decise di starsene zitto.
Non era la persona più adatta per risolvere il problema. Ma non potè fare a
meno di preoccuparsi per quella ragazza così straordinaria......oltre ad
ammirarla. Perchè, viste le sue capacità, se era stata richiamata a Hogwarts,
un motivo c'era di sicuro. Come aveva detto lei, i tempi duri stavano
arrivando.....e dovevano essere veramente duri se una delle loro armi vincenti
era una quindicenne....... Lupin sospirò, facendola scendere e andando incontro
alla professoressa McGranitt che si stava avvicinando, sorpresa "Devo
portarla subito da Silente. E' molto, molto importante" disse. Lei lanciò
un'occhiata alla ragazza e annuì "Seguitemi" disse, incamminandosi
con passo spedito. Lupin annuì, voltandosi per dire "Vieni,
Alexandra" e incamminandosi a sua volta. Alex, guardandosi attentamente
intorno, varcò per la prima volta la soglia di Hogwarts.
Scusate per il
ritardo di questo capitolo, ma questo periodo è davvero terribile.....allora;
la storia sta entrando nel vivo, e abbiamo iniziato a scoprire qualcosa di più
sulla nostra Alex.....per quanto riguarda gli incantesimi, me li sono inventati
con l'aiuto del mio fidato vocabolario di latino. Se c'è qualche errore
perdonatemi, ma la grammatica sono du anni che nn la studio, qualche errore è
inevitabile.....per il resto, come vi sembra la storia? Premetto che sarà
lunga, e con parecchi colpi di scena......ah, domanda. Secondo voi chi è il
tanto famigerato padre di Alex? recensite, poi io stilo una
classifica....ma....niente anticipazioni !!!!!!!!!!
Aspetto
commenti, mi raccomando. E grazie a tutti quelli che mi hanno già scritto, mi
ha fatto davvero piacere. Infine, ricordo che la ff andrà avanti lentamente,
anche perchè in contemporanea sto scrivendone una su Capitan Tsubasa (Holly e
benji) sempre pubblicata su questo sito. per chi la volesse leggere il titolo è
Angel's Tears, e siamo già al 23 capitolo....ma anche quella andrà ancora per
le lunghe....bene, credo di avervi detto tutto. Scrivetemi. Grazie, Alewen
Capitolo 5 *** capitolo cinque: nuovi arrivi e chiarimenti ***
Capitolo 5:
Capitolo 5:
Nuovi arrivi e
chiarimenti
Harry
scese dal treno rosso, stanco e affamato, quando le luci del tramonto erano
ormai scomparse da Hogsmeade. Si stiracchiò con piacere, guardandosi attorno
alla ricerca di una testa rossa. Ma l'unica visibile era quella di Ron, che gli
stava affianco, e poco più in la quella di Ginny, che stava chiaccherando con
le compagne del Grifondoro. Della ragazza misteriosa nemmeno l'ombra. Deluso,
il ragazzo si voltò ad aiutare Cho a trascinare giù dal treno la sua valigia;
lei lo ringraziò con un sorriso smagliante che lo fece arrossire e gli fece dimenticare
all'istante Alex. La ragazza afferrò la maniglia della borsa, dicendo
"Grazie Harry, davvero. E' stato un viaggio molto piacevole. Ci vediamo a
Hogwarts.....qualche volta magari possiamo anche studiare insieme, che ne
dite?" chiese, rivolta a tutti e tre. Harry, rosso fino alla radice dei
capelli, non riuscì che ad annuire, mentre Ron ridacchiava ed Hermione, alla
parola studio, rizzava le orecchie "Ma certo !!!!!!!!!!!" esclamò,
entusiasta "Volentieri. Ci vediamo dopo" disse. Cho annuì "Ok.
Ciao Harry, Ron" e si diresse verso un gruppo di Corvonero che stava
passando in quel momento. Harry la fissò, deluso, senza nemmeno riuscire a
salutarla. Ron ormai rideva senza freni, e l'amico lo guardò, malevolo "La
pianti, per favore?" disse, acido. Ron rise più forte "Avevi una
faccia troppo buffa.....da....da ospar, ecco !!!!!!!!!!". Hermione
sospirò "Si dice oscar, Ron. E non sta bene che tu rida così di
Harry.....e tu, Harry....potresti anche sforzarti di parlarle un po', eh? In
effetti è una ragazza molto brillante e simpatica" commentò, compiaciuta.
Harry fu interiormente contento che non l'avesse giudicata sospetta come aveva
fatto con Alex, ma si guardò bene dal dirlo, limitandosi ad annuire. Hermione
si voltò verso le carrozze, dicendo in tono pratico "Sarà meglio muoverci.
Io ho fame, e poi sta per piovere, temo.....". Nemmeno a farlo apposta in
quel momento grosse gocce iniziarono a scendere dal cielo, abbondanti e
beffarde. I ragazzi guardarono il cielo, scuro e beffardo, poi corsero verso le
carrozze, accalcandovisi sopra. Harry, Ron ed Hermione salirono su una delle
prime, riparandosi appena in tempo prima che il diluvio iniziasse a prendere
piede. La ragazza guardò fuori, mentre il veivolo cominciava a risalire la via
per Hogwarts, e rabbrividì, mentre Ron le diceva, ironico "Non è che stai
cominciando a mostrare capacità divinatorie? Hai un talento maggiore della
Cooman nel predire disgrazie.....". Lei lo incenerì con lo sguardo, visto
che il suo rapporto con la professoressa di Divinazione non era dei migliori,
voltandosi poi dall'altra parte. Harry si trattenne dal sorridere, e guardò
fuori a sua volta, pensando. Certo che la vita era strana. Non succedeva nulla
per mesi, e poi, all'improvviso....spunta fuori dal nulla una strana ragazza
che sembra conoscerti bene, poi sparisce, poi te la ritrovi sul treno per la
scuola....perchè era quasi sicuro che fosse lei, anzi, ne era certo. Poche
potevano avere due occhi così scuri e luminosi, poche una tale determinazione e
sicurezza nel tener testa a Malfoy. Quella era....lei. Ne era straconvinto. Ma
cosa voleva dire, tutto questo? Una goccia traditrice andò a bagnargli la lente
incrinata dell'occhiale, e lui si tirò indietro, infastidito, afferrandoli e
tentando di asciugarli col bordo della divisa. La lente scricchiolò
pericolosamente, inducendolo a fermarsi; Hermione, sorridendo, estrasse la
bacchetta, la fece roteare con perizia, la puntò sugli occhiali e disse, in
tono sveltò "Oculos repara". Immediatamente, le incrinature si
rinsaldarono e svanirono, e due secondi dopo gli occhiali erano come nuovi. Lui
la ringraziò con un sorriso "Chissà come non me la ricordo mai,
questa....." commentò, rinfilandoseli. Lei scosse il capo, sorridendo,
mentre Ron diceva "Siamo arrivati". Aveva ragione. L'entrata principale
del castello apparve davanti a loro. Stavolta le carrozze non si fermarono in
mezzo al viale, ma stazionarono per qualche secondo, una alla volta, davanti
all'ingresso, in modo da non far bagnare eccessivamente i loro occupanti, come
era successo l'anno precende. Harry saltò fuori, correndo su per i gradini e
cercando di non scivolare, con gli amici al fianco. Arrivati nell'ingresso,
trovarono la professoressa McGranitt che li aspettava. La donna fece un gesto
di saluto in direzione dei tre, stazionando per un attimo con gli occhi su
Harry, quasi a volersi assicurare che fosse arrivato davvero, e tutto intero,
poi proseguì per accogliere quelli del primo anno, che stavano attraversando il
lago con Hagrid, come voleva la tradizione. Harry provò una forte simpatia per
quei poveretti, visto che il suddetto lago sembrava tutto tranne che
tranquillo; le acque erano smosse dal vento furioso e gonfiate dalla pioggia, e
la traversata non sarebbe stata certo agevole.....anzi......seguendo la folla,
intanto, entrò nella sala grande, che era stata decorata sfarzosamente, a
festa, per il rituale banchetto di benvenuto. Come oggi anno, brulicava di
cappelli neri a punta, e di giovani vestiti con le divise nere che anche loro
indossavano, rispettivamente decorate con un leone d'oro, un tasso rosso, un
corvo nero su sfondo blu o un serpente verde. Raggiunta l'estremità opposta
della sala, si sedette al tavolo dei Grifondoro, esattamente al centro,
sull'estremità rivolta verso il resto della sala, di fianco a George Weasley.
Ron si sedette alla sua sinistra, mentre Hermione si sedette di fianco a Ginny,
di fornte a Harry, dando così le spalle al tavolo dei Tassorosso, che era
attiguo al loro. Harry lasciò vagare lo sguardo per la sala, vedendo Cho ridere
con gli amici e Malfoy confabulare con Tiger e Goyle, arrabbiato, lanciando
occhiate velenose intorno, ma soprattutto nella loro direzione. Sogghignò
"Mi sa che Malfoy non ha digerito lo scherzo della voce...." sussurrò
a Ron, che rise a sua volta. Hermione invece fissò il tavolo dei professori,
dicendo poi in tono stupito "Guardate....quello non è Moody?". Tutti
si voltarono da quella parte. In effetti Alastor Moody, uno degli Auror
migliori che il ministero avesse mai avuto, era seduto di fianco al professo Vitious,
e si guardava attentamente intorno. Ron fischiò "Però, credevo non si
sarebbe più fatto vedere qui, dopo ciò che gli era capitato l'anno
scorso.....credete che insegnerà ancora Difesa? Cioè, non che l'abbia mai
insegnata, ma....". Hermione, senza distogliere lo sguardo dall'uomo,
annuì "Può essere....in fin dei conti l'anno scorso non ha
insegnato....forse....". Harry era dubbioso "Ma allora, il professor
Lupin?" chiese, guardandosi attorno. Lupin fece il suo ingresso proprio in
quell'istante, andando incontro a Silente con un gran sorriso. Alastor Moody,
sorridendo brevemente, si alzò e gli andò incontro per salutarlo "Visto?
Che ci stanno a fare qui entrambi?" chiese Harry, convinto. Hermione
scrollò le spalle "Boh..... aspettiamo un po', di certo poi Silente ce lo
dirà......". In quell'istante gli alunni del primo anno entrarono, bagnati
fradici, nella sala, accompagnati da Hagrid e dalla McGranitt. Nel trambusto
che ne seguì, visto che per fortuna quest'anno si era deciso di sottoporre i
poveretti a un incantesimo asciugante, nessuno notò la piccola figura che aveva
seguito Lupin ed era rimasta nell'ombra, in attesa. Quando tutti furono di
nuovo asciutti, la McGranitt portò lo sgabello e il cappello parlante,
disponendoli di fronte ai nuovi alunni, che si guardavano attorno nervosamente,
in attesa, alcuni pallidi, altri emozionati, altri ancora trepitanti. La donna
prese la pergamena coi nomi e disse, mentre un silenzio carico di aspettativa
scendeva sulla sala "Ora daremo inizio alla cerimonia di smistamento. Uno
alla volta, quando chiamerò i vostri nomi, voi verrete qui, e vi siederete
sullo sgabello. Poi, il cappello parlante vi smisterà nelle quattro case di
Hogwarts: Grifondoro, Corvonero, Tassorosso e Serpeverde. Ma prima.....signor
capppello, prego". Il consunto cappello nero, che fino a quel momento era
sembrato inanimato, improvvisamente si riscosse, quasi raddrizzandosi; uno
squarcio si aprì verso la metà della sua lunghezza, e una voce allegra cominciò
a cantare
Mille anni ormai son passati
e di studenti ormai tanti ne ho smistati,
ma certo anche quest'anno
son qui a ricoprire il mio solito scranno
Era allora un tempo diverso, lontano
e cupo, ma fiero e desto,
e quattro maghi famosi un giorno mi diedero
facoltà di parlare, di capire e ascoltare.
Loro che questa scuola gloriosa sognarono,
vollero che qualcuno salvaguardasse ciò che
crearono,
dividendo gli studenti con equità,
in base alle di ciascuno qualità.
Or lasciate che nelle vostre menti io guardi
e non vi preoccupate che il mio responso tardi.
In tanti anni che ho lavorato,
vi giuro nessuno ho mai messo nel posto sbagliato.
Dalle vostre doti e dal vostro cuore,
io capirò qual'è il vostro colore:
se l'oro ruggente, del Grifondoro,
o il blu tonante del buon Corvonero,
o ancora il bel rosso, del buon Tassorosso,
oppure il verde del grande serpente.
Su venite, fidatevi senza fare esitante,
poichè io sono il Cappello Parlante !!!!!!!!
La
filastrocca finì, accompagnata da un applauso scrosciante degli studenti degli
anni superiori. La McGranitt sorrise, poi srotolò la pergamena, inforcò gli
occhiali e disse, in tono pratico "Bene, allora cominciamo: Awer,
Allilin......". La ragazzina, dai capelli neri lisci e lucenti e gli occhi
azzurri carichi di una luce intimorita, salì lentamente i gradini che la
separavano dallo sgabello, spaventata, e vi si sedette con timore. Tremava
visibilmente. Prese il cappello dalle mani della professoressa, ponendolo con
qualche difficoltà, dovuta alle mani tremanti, sulla propria testa. Il cappello
le scivolò sopra la fronte, coprendole gli occhi, e rimase inerte per qualche
secondo. Poi, al centro esatto della stoffa, lo squarcio si spalancò di nuovo
e....."CORVONERO !!!!!!!!!!" urlò la voce, gioiosa. Il tavolo dei
Corvonero scoppiò in un'applauso fragoroso, mentre la ragazzina, sorridendo,
correva per raggiungerlo. Poi lo smistamento continuò.
Dopo
circa quindici minuti, erano rimasti solo due ragazzini, che vennero assegnati
uno a Tassorosso e l'altro a Serpeverde. In totale, di quasi quaranta nuovi
alunni, Grifondoro se n'era accaparrati nove, mentre le altre case veleggiavano
anch'esse sulla decina. Tutti sospirarono di sollievo, voltandosi verso Silente
e attendendo che facesse il suo solito discorso, per poi cominciare a mangiare.
Ma subito apparve chiaro che c'era qualcosa di diverso. Il cappelo parlante era
ancora lì, non era stato portato via, e la McGranitt stava ritta in piedi
vicino allo sgabello, come in attesa. Hermione si sporse, cercando di vedere
meglio "ma che succede? Harry, tu ci capisci qualcosa?" disse,
lievemente irritata. Il ragazzo, perso nei propri pensieri, non la sentì
nemmeno. Stava riflettendo sulle parole del cappello:In tanti anni che ho
lavorato, vi giuro nessuno ho mai messo nel posto sbagliato . Ma allora
anche lui....nonostante il cappello avesse detto che sarebbe stato un
Serpeverde perfetto......l'aveva messo a ragione tra i Grifondoro,
quindi......"Harry?" chiamò ancora Hermione, preoccupata, e lui si
riscosse "Eh? Oh, scusa, ero perso nei miei pensieri. Dicevi?" disse
in tono di scusa. lei gli lanciò un'occhiata esasperata, ma non disse nulla,
poichè proprio in quell'istante Silente si alzò, e tutti gli occhi, compresi
quelli di hermione e Harry, si puntarono su di lui, carichi di curiosità. Il
preside si schiarì la voce "Per prima cosa, vorrei dare il benvenuto a
tutti i nuovi arrivati, e un caldo bentornato a tutti gli altri. Pochi mesi fa
ci siamo lasciati in occasioni non proprio liete; ora, anche se il tempo è
passato tranquillamente, non dobbiamo permetterci di abbassare la guardia; non
dobbiamo farci di nuovo cogliere impreparati. Per questo, ho richiamato a
Hogwarts due miei cari amici. Credo che la maggior parte di voi ricordino il
professo Lupin, che tornerà quest'anno a insegnare Difesa contro le arti
oscure......". Il boato che seguì sovrastò senza problemi la voce di
Silente che, sorridendo, si interruppe. Un applauso irrefrenabile partì dalla
tavola dei Grifondoro per estendersi al resto della sala, tranne che per alcuni
Serpeverde, che fissarono Lupin con aria disgustata. Silente se ne accorse, e
si rivolse a loro, dicendo "Per quanto riguarda le....ehm.....circostanze
in cui il professore ci ha lasciato, due anni fa, sono felice di dirvi che è
stato tutto felicemente risolto. Quindi, ho provveduto subito a reintegrarlo
nella carica che gli spettava di diritto. Il professor Moody invece aiuterà il
professor Lupin nelle lezioni di Difesa, ma il suo vero scopo qui è il
controllo totale del castello. Le sue capacità di Auror ci torneranno di certo
utili, in un momento come questo. Siete quindi pregati di non rendergli il suo
compito difficile". Sorrise. Tutti fissarono Moody, leggermente impauriti.
Lui si limitò a ruotare avanti e indietro il suo occhio magico, senza dire
nulla. Piton, la cui espressione era già da ritratto mentre veniva annunciato
Lupin, divenne ancora più arcigno. Harry invece sorrise, sollevato. Silente
riprese a parlare "Infine, come credo abbiate già notato, la cerimonia di
smistamento non è ancora finita. Vorrei presentarvi infatti una nuova studentessa
che ci raggiunge in condizioni un po' particolari. Si tratta di mia nipote,
figlia di mia cugina, purtroppo deceduta, e su mia richiesta ha frequentato per
due anni Beauxbatons e per i due seguenti Durmstrang. I professori, dopo aver
valutato i suoi test, hanno deciso di ammetterla al quinto anno, con i suoi
coetanei. Pertanto prego i suoi compagni di classe, e soprattutto i prefetti
della sua casa, che ora appureremo quale sia, di aiutarla ad ambientarsi. Vi
presento Alexandra Lance". La figura che stava nell'ombra avanzò con passo
deciso, rivelandosi.....era la ragazza del treno. Harry sussultò, mentre
Hermione spalancava la bocca e Ron sussurrava, afferrandolo per il braccio
"E lei !!!! Harry, è lei !!!!!!!!!". Harry annuì, senza badare alle
occhiate curiose di Ginny, e continuò a fissarla. Era....la nipote di Silente?
Era lui il suo tutore? Incredibile.....scosse il capo, cercando di capirci
qualcosa. Non era l'unico ad averla riconoscuta. Dal tavolo dei Serpeverde,
Malfoy aveva fissato la ragazza con occhi spalancati, e ora li aveva ristretti
a due fessureminacciose, guardandola con odio. La ragazza intanto aveva
raggiunto lo sgabello vicino alla McGranitt. Si sedette, e con un gesto sicuro
si cacciò in testa il cappello, che le coprì subito gli occhi. nella salà calò
un silenzio nervoso.
Per
un secondo non sentì nulla. La stoffa nera e consunta le coprì la visuale,
impedendole di guardarsi intorno. Attese, ma nulla accadde. Poi, una vocetta
ironica le parlò come nell'orecchio, dicendo "Impazienti, eh? Mi chiedevo
proprio quando ti avrei conosciuta, signorina.....uh, che mente
complicata....mai visto una testa così piena di cose.....beh....però,
però.....ma guarda......". Alex sbiancò. Se poteva leggerle nella testa,
poteva anche vedere che....."Non ti preoccupare, bambina, non svelerò il
tuo segreto. Se vuoi tenerlo nascosto, è una tua scelta. Per il
resto....vediamo.....dove ti metto? Uh, scelta difficile......oh, mente
brillante, attenta......saresti adattissima per Corvonero.....gran voglia di
lavorare, nessuna paura di affrontare compiti duri......Tassorosso farebbe
proprio per te.....uh, astuzia, grande astuzia, intraprendenza e....un certo
non rispetto per le regole........Serpeverde ti renderebbe forte, bambina,
molto forte....."
A
quelle parole, Alex rabbrividì, ma non tanto per paura. Sapeva bene la fama di
Serpeverde, casa di grandi maghi oscuri, ma sapeva anche che lei mai e poi mai
sarebbe diventata come loro, per quanto potesse insegnarle quella casa. Più che
altro la preoccupava il fatto che ormai era un minuto buono che il cappello
rifletteva. Sentiva la curiosità della sala crescere. Lui riprese a parlare
"Poi.....ah.....lealtà, cuor saldo e coraggio fino quasi
all'irriverenza.....una Grifondoro perfetta. Parola mia, sei una delle più
difficili che mi sia capitata......adatta a tutte quattro le case, e con
facoltà così brillanti che non ce n'è una che superi le altre.....Che faccio
con te?". Alex chiuse gli occhi, sudando freddo, e si permise di
rispondere mentalmente a quella voce incalzante "Ascolta, non pensare a
ciò di cui ho bisogno io....mettimi dove invece c'è bisogno di me....."
sussurrò. Il cappello fece una strana mossa, e lei ebbe come l'impressione che
stesse sorridendo "Ah, certo. Questo risolve tutto. Tante buone qualità,
tanta magia, tanto potere latente, ma sopra a tutto metti sempre il
cuore.....questo spazza via ogni dubbio.....cuore forte, cuore di drago......credo
sia giusto....GRIFONDORO !!!!!!!!!!!". Alex sentì che l'ultima parola
veniva urlata a tutta la sala, e il tavolo di Grifondoro esplose. Di certo
avere tra di loro la nipote di Silente doveva renderli felici, pensò,
togliendosi il cappello con aria sconvolta. Perchè le aveva detto quelle
parole? Era un caso? Perplessa, si alzò, lanciando uno sguardo alla tavola dei
professori, dove Lupin e Silente le sorridevano, incoraggianti. Lei ricambiò
con uno sguardo indagatore, volgendo poi loro le spalle e avviandosi verso i
suoi nuovi compagni. Superò i tavoli delle altre tre case con passo deciso e
arrivò all'estremità deltavolo dei
Grifondoro, dove per tradizione si sedevano sempre i nuovi arrivati; lei però
lanciò un'occhiata lungo tutto il tavolo, rallentando solo impercettibilmente,
poi i suoi occhi si fissarono su un punto ben preciso e continuò ad avanzare,
percorrendo il lato esterno, cioè passando in mezzo tra il tavolo di Grifondoro
e quello di Tassorosso, fino ad arrivarne circa alla metà. Esattamente dove
erano seduti Harry, Ron ed Hermione. La ragazza si fermò, fissandoli con aria
sicura ma anche leggermente spaventata, poi si avvicinò e chiese, in tono
neutro "Posso.....sedermi con voi?". Li fissò, uno ad uno,
aspettando.
Harry
e Ron non riuscirono a rispondere, fissandola a bocca aperta, quasi non
avessero mai visto una ragazza. Lei attese, guardandoli paziente, finchè
Hermione, seccata e acida, disse in tono gelido, scostandosi appena "Ma
certo, siediti pure". Alex guardò il piccolo spazio che aveva lasciato tre
sè e l'altra ragazzina dai capelli rossi, che la fissava incuriosita, e sorrise
"Grazie" disse, in tono talmente riconoscente e sollevato che
Hermione sentì svanire gran parte della sua rabbia, e si ritrovò a fissare
stupita la nuova arrivata, sentendosi molto più bendisposta nei suoi confronti.
Intanto, Ron sembrò ritrovare, almeno in parte, l'uso della parola "Non ci
avevi detto....di essere....la nipote....di Silente" balbettò, arrossendo.
Lei sorrise "Lo so....mi dispiace avervi ingannato, ma non potevo rivelare
nulla finchè non avessi parlato con lui e non me ne avesse dato il
permesso.....in realtà non potevo fare nulla fino ad ora senza il suo
permesso....." disse, in tono corrucciato. I ragazzi la fissarono,
incerti, non capendo bene cosa intendesse con quella frase, ma lei rimase in
silenzio, afferrando la forchetta e attaccando con decisione il suo pasticcio
di carne. Poi, alzando gli occhi su Harry che invece il suo piatto non lo aveva
ancora toccato, disse "Avanti, chiedimelo. So che è da stamattina che vuoi
farlo". Lui la fissò, sconvolto, mentre Hermione si voltava a guardarla,
stupita, e Ron spalancava la bocca. Ma Alex sorrise, sicura, e Harry si fece
coraggio "Eri tu? La nipote della signora Figg, intendo". Lei annuì
"Già. Oh, ovviamente non sono sua inpote.....solo una lontana parente, ma
lei ha dato ai tuoi zii questa versione perchè la cosa sembrasse meno
sospetta....altrimenti il fatto che all'improvviso si fosse ritrovata in casa
una quindicenne dai capelli rossi avrebbe fatto parlare per secoli le pettegole
del quartiere, vero?" disse, fissandolo maliziosa. Harry, suo malgrado, sorrise.
Di certo sua zia Petunia non si sarebbe lasciata sfuggire l'occasione di
insinuare che la parentela tra le due fosse più stretta di quanto dicessero,
avendo avuto a suo tempo la signora Figg la stessa capigliatura rossa che ora
Alex mostrava, orgogliosa. Ridendo divertito, chiese "Ma cosa ci facevi
lì?". Ecco. Ora arrivava la parte difficile, pensò Alex, posando la
forchetta sul piatto e sospirando. Fece per parlare, ma Hermione la prevenne
"Dovevi controllarlo, vero? Vedere se stava bene". Alex spalancò gli
occhi, voltandosi stupita a fissarla. Ma gli occhi castani di Hermione
esprimevano sicurezza e comprensione, e senza pensarci si ritrovò ad annuire.
Harry la fissava, incredulo, e lei decise di raccontare tutto "E va bene.
Sì, Harry, dovevo controllare da parte di zio Albus che tu stessi bene e che
non stessi progettando....colpi di testa, come scappare dacasa Dursley. Lascia che ti dica che, dopo
aver visto tuo zio, la voglia di aiutarti a fuggire si è fatta sempre più
grande.....ma purtropopo anche io talvolta devo obbedire agli ordini. Ho fatto
il mio rapporto, e credo che dal tono zio Albus abbia capito che non ero tanto
contenta, ma ha fatto finta di nulla e mi ha spedito a Parigi, per il resto
delle vacanze. Ero ospite presso una delle mie vecchie compagne di
Beauxbatons......non so se la conoscete, ma credo sia venuta qui, si chiama
Fleur Delacourt". A quel nome, Ron divenne prima viola, poi pallido, ed
Hermione serrò spasmodicamente le labbra, arrabbiata, concentrandosi sul suo
piatto, senza guardare il ragazzo. Alex li fissò, meravigliata, per un secondo,
poi i suoi occhi si spostarono su Harry, interrogandolo. Lui fece un gesto
vago, come per dire che era una storia lunga, e lei continuò a raccontare la
sua, di storia, lanciando occhiate curiose ai due "Poi ti ho incontrato a
Diagon Alley. Questo non era previsto. Oh, forse non mi hai riconosciuto, ero
la ragazza che stava col professor Lupin". Il ragazzo sbarrò gli occhi,
mentre Ron e Hermione prestavano loro nuovamente attenzione "Eri tu? Devo
ammettere che non ti ho neanche tanto badato....." si scusò, ma lei scosse
il capo "Mi ero mascherata apposta. Non dovevo farmi riconoscere......ma
del resto, nemmeno tu dovevi essere li quel pomeriggio.....". Harry rise
"Giusto. E poi?". Lei sospirò "Beh, ho fatto i miei acquisti a
Diagon Alley. Zio Albus mi aveva mandato apposta Remus perchè mi facesse da
guida......poi abbiamo preso il treno espresso per Hogwarts" disse,
tentando disperatamente di trovare un modo per spiegare cosa fosse successo in
quell'occasione, senza scoprirsi. Sentiva su di sè gli occhi di tutti e tre, e
iniziò a spiegare "Ecco.....allora, prima di tutto, era la prima volta che
venivo a Hogwarts. Di solito è sempre stato zio Albus a venirmi a trovare.
Quindi, non avevo la minima idea di quando lungo fosse il viaggio.....e così,
dopo due ore, dopo aver letto libri e fatto tutto ciò che mi veniva in mente,
mi ero stufata. Ho deciso di farmi un giro in corridoio, anche se Remus mi
aveva avvertito che non era una grande idea. La mia testradaggine ancora una
volta ha avuto il sopravvento, e sono uscita. Mi chiedevo come facevate voi,
ogni anno, a sopportare qul viaggio così lungo, ma guardando nei vari
scompartimenti ho capito che, per degli amici che non si rivedevano da mesi, quelle
ore passavano ben in fretta......solo che io non avevo nessuno con cui
chiaccherare. E così, rimuginando, sono arrivata fino in fondo al treno, e lì
mi sono scontrata con Harry. Il resto lo sapete". I tre la fissarono,
increduli, poi Hermione esclamò "Beh.....ma.....cavolo !!!!!!!!!
Però.....a parte tutto.....beh, credo di doverti delle scuse. Tu non potevi
spiegarti, e io ti ho accusata senza aspettare un secondo......". Alex le
sorrise "Lascia stare. Credo di essere io a dover chiedere scusa a voi.
Soprattutto a te, Harry" disse, fissandolo. Lui scosse il capo "Non è
colpa tua. So benissimo che Silente mi vuole tenere sotto controllo, e credo ne
abbia anche tutte le ragioni". Lei fece un sorriso tremulo, ma nella sua
mente non si sentiva poi così tranquilla "E invece è proprio colpa mia,
Harry. Per questo, ma soprattutto per ciò che non ti ho detto, e che ancora non
ti posso rivelare........" pensò, guardando altrove, verso Hermione,
la quale ne approfittò per chiedere "Senti, ma quell'incantesimo che hai
lanciato a Malfoy.....a parte che ti dobbiamo ringraziare, era anche ora che
qualcuno gli dicesse le cose in faccia come hai fatto tu....ma è un incantesimo
molto elevato....come fai a conoscerlo così bene?". Alex sorrise,
enigmatica "Beh, sai a Durmstrang ho imparato tanto cose.....e anche a
Beauxbatons....e poi adoro leggere i libri di incantesimi e provarli.....è uno
dei miei passatempi preferiti !!!!!!!!!!" esclamò. Hermione la fissò
meravigliata, ma sorrise, capendola benissimo. Ron gemette "Oddio, un'altra
fanatica.....piuttosto, dove sei finita dopo? Sei scomparsa.......". AHIA
!!!!!!! E ora cosa si inventava? "Ecco......sono tornata nello
scompartimento, dove Remus mi ha fatto una bella lavata di capo e mi
ha....diciamo camuffato....in modo che se anche voi foste venuti a vedere, non
mi avreste riconosciuto....." Che bugia spaventosa !!!!!!!!! Ma non poteva
fare altrimenti, purtroppo. Grazie al cielo, sembrarono accettare la
spiegazione senza troppi dubbi. La ragazza li fissò, sollevata, mentre Hermione
diceva, in tono cordiale "Senti, se hai bisogno di aiuto, chiedi pure a
me, sono un prefetto !!!!!!!!!!". Ron quasi si strozzò col succo che stava
bevendo, e la fissò incredulo "Cosa ????? E perchè non ce l'hai detto,
scusa??????????" chiese, deluso e arrabbiato, mentre Hermione arrossiva
"Beh...ecco....non volevo che mi consideraste....ecco....presuntuosa, o
secchiona.....o....ecco....io...." si interruppe, rossa in volto, senza
avere il coraggio di guardarli in volto. Harry sorrise, dicendo in tono allegro
"Hermione, io non so te, ma il dubbio che tu potessi non diventare
prefetto non mi ha mai sfiorato. E a te, Ron?". L'amico aveva ancora una
faccia scura e delusa, ma si ritrovò a sorridere alle parole di Harry
"Vero. Sinceramente Hermione, ci avrei messo la mano sul fuoco"disse. Lei li guardò, grata, e scoppiò a
ridere "Voi due siete così...così.....scemi !!!!!!!" esclamò; Alex
credette di non aver capito la metà di ciò che era successo, quindi decise di
chiedere delucidazioni, partendo da un punto fondamentale "Scusa, ma che
sarebbe un prefetto?" chiese, interessata. Hermione la fissò, dapprima
stupita, poi comprensiva, ricordandosi che non era mai stata a Hogwarts, e
spiegò "Beh, di solito si viene nominati prefetti all'inizio del quinto
anno, se ci si è particolarmente distinti gli anni precedenti per i voti e la
condotta. Sono studenti che hanno la responsabilità di aiutare e guidare i
nuovi iscritti della loro casa, e conoscono le parole d'ordine per accedere
alle sale comuni......ah, le sale comuni sono....". Ma Alex stava annuendo
"Oh, ho capito. Sai, mi hanno dato delle informazioni generali sulla
scuola e sulla struttura didattica, ma non mi avevano spiegato queste
cose......quindi tu sei uno dei nuovi prefetti del Grifondoro, no? Se sei al quinto
anno.....". Hermione annuì, compiaciuta "Esattamente, l'incarico e la
spilla di prefetto sono arrivati insieme alla lettera che conteneva l'elenco
dei libri di quest'anno.....devo ammettere che mi ha fatto molto
piacere......ma purtroppo mi secca dover dire che quest'anno i prefetti del
Grifondoro sono meno di quelli di tutte le altre case.....è vergognoso.......ma
si sà, finchè certa gente non studia e pensa ad altro.......". Alex notò
che, nel dire queste parole, stava guardando fisso Harry e Ron, che sbuffarono
in risposta "Hermione, è inutile, sarebbe troppo noioso diventare
prefetti" disse il ragazzo dai capelli rossi, piccato. Lei gli lanciò
un'occhiata severa, ma preferì stare zitta. Alex si trattenne a stento dal
ridere, dicendo "Beh, adesso ho capito.....certo che anche zio Albus......
prima mi offre di fare il prefetto, poi non mi dice nemmeno cosa vuol
dire......". Evidentemente aveva detto qualcosa di strano, perchè tutti
tre la guardarono all'improvviso, increduli. Alex si ritrasse "Beh? Che
c'è?" chiese, sulla difensiva. Harry, scrollando confuso la testa, disse
"Ma.....come è possibile? Ti hanno chiesto di....fare il prefetto?
Ma....tu non sei mai stata a Hogwarts......come......perchè.....". La
ragazza scosse il capo "Io....non lo so. So solo che, insieme a me, è
arrivata una lettera dai miei professori di Beauxbatons e di Durmstrang, che da
quel che ho capito riportava i miei voti..........poi mi hanno fatto fare un
test d'ammissione, qui, e credo sia andato......" "Benissimo"
finì una voce alle loro spalle. Tutti e quattro si voltarono a guardare chi
aveva parlato, e videro la professoressa McGranitt, che stava ritta in piedi
tra Alex ed Hermione, sorridendo compiaciuta "Naturalmente, ci aspettavamo
grandi cose dalla nipote di Albus Silente, ma la signorina Lance si è rivelata
una vera sorpresa. E' una studentessa modello, il suo livello di preparazione è
altissimo; vi basti sapere che il test che avevamo preparato per il suo
ingresso era volutamente difficile, superiore ai test G.U.F.O. Per certi
aspetti era quasi al livello dei test M.A.G.O. se non superiore. Non è che
volessimo renderle le cose difficili fin dall'inizio, solo volevamo non essere
indulgenti e vedere seriamente a che punto fosse la sua preparazione. Vi
assicuro che, se fosse stato necessario, non avremmo esitato a insierirla in
una classe inferiore, addirittura al primo anno; ma lei ha supererato ogni
possibile ipotesi. Ha preso il massimo dei voti, cavandosela egregiamente anche
su quesiti fatti apposta per essere impossibili per una studentessa della sua
età. Ha rivelato di possedere conoscenze superiori a quelle di ragazzi del
sesto anno, oserei dire anche del settimo per alcuni aspetti. E infatti noi
avevamo deciso di inserirla almeno al penultimo anno. Anzi, c'era chi la voleva
direttamente all'ultimo. E' stata la signorina Lance stessa a chiedere di
essere messa insieme ai suoi coetanei, e noi ovviamente non abbiamo potuto
rifiutare. Allora io, il professor Piton di Serpeverde, la professoressa Sprite
di Tassorosso e il professor Vitious di Corvonero abbiamo deciso, tutti
concordi, che il minimo che si poteva fare era renderla un prefetto della casa
cui fosse stata assegnata, qualunque essa fosse. E devo dire che sono lieta che
sia proprio la mia casa, signorina Lance. So bene che lei ha solo una
conoscenza teorica di Hogwarts, per ora, ma sono fiduciosa che in pochi giorni
si sentirà del tutto a suo agio; inoltre, se avrà bisogno di aiuto, sono certa
che la signorina Granger sarà felice di darglielo. Signorina Granger....la
raccomando a lei. Signorina Lance.....tenga" disse, tendendo ad Alex un
distintivo luccicante. La ragazza lo prese, tremante, e lo appuntò sul risvolto
della divisa, come Hermione, con mani insicure. La professoressa sorrise,
guardò ancora per un secondo le due ragazze, con fare compiaciuto, poi si avviò
verso il tavolo dei professori. Alex era diventata viola per l'imbarazzo
"Beh....ecco, adesso sapete perchè" si limitò a dire. Harry le
sorrise, così come Ron, senza alcun rancore o gelosia, ed Hermione le saltò
quasi al collo "Ma...ma sei...un GENIO !!!!!!!!! Diventare prefetto senza
aver mai frequentato Hogwarts....prendere il massimo a un esame
simile......finalmente qualcuno che mi capisca !!!!!!!!!!" esclamò,
abbracciandola. Alex sorrise, ricambiando l'abbraccio, grata. Ron fissò Harry
"Oh, no !!!! Non ne bastava una, di Hermione?" chiese in tono
fintamente lamentoso. La ragazza si voltò subito verso di lui, con occhi di
fuoco "Cosa hai detto, scusa?" disse, glaciale. Lui, spaventato,
rispose in fretta "Ehm....niente, niente. Piuttosto, Alexandra, che
materie hai scelto di frequentare?". La ragazza lo fissò "Per prima
cosa, Ron, e anche voi due, preferirei che non mi chiamaste Alexandra. E'
troppo pomposo come nome....chiamatemi Alex, ok?". Ron e Harry si
fissarono, ancora una volta sorpreso. poi annuirono "Ok Alex" dissero
all'unisono. Lei sorrise "Per quanto riguarda le materie....beh, mi
avevano mandato una lista con tutte le possibilità, e ho scelto di frequentare
Aritmanzia, Cura delle creature magiche e Antiche Rne. Voi?" chiese,
curiosa. Hermione fece un sorriso a trentadue denti "Io faccio le stesse
materie !!!!!!" esclamò, contenta. Alex sorrise, sollevata "Davvero?
Oh, meno male, così potrai aiutarmi per i primi giorni" disse. La ragazza
annuì, scuotento i suoi capelli castani. Harry invece spiegò "Noi invece
facciamo Cura delle creature magiche e Divinazione". La ragazza lo fissò
"Oh. Allora non faremo tutte le ore insieme......sapete, ci ho pensato
molto, ma poi ho deciso di scartare Babbanologia, visto che dai cinque anni in
poi ho vissuto presso parenti babbani. Immagino che sia stato lo stesso
ragionamento che a suo tempo avete fatto voi, Harry, Hermione". I due si
guardarono, colpevoli "Non....non è stato proprio così" disse Harry,
arrossendo "Io....beh, non sapevo che fare, e ho scelto le stesse materie
di Ron....ed Hermione....." "Io il terzo anno ho seguito tutti i
corsi" disse lei "A parte Divinazione, che ho mollato a Pasqua. Poi
ho deciso di lasciare anche Babbanologia, visto che non ce la facevo più, come
dici tu, il fatto di vivere tra i babbani ha influito sulla scelta" spiegò
con un po' di disapputo. Non le piaceva ricordare di aver dovuto mollare, anche
se era stata l'unica soluzione. Alex annuì "Beh, credo che fosse un
impegno al di là delle forze di chiunque.....e comunque, sei sempre la migliore
studentessa di Hogwarts, no?". Hermione si riprese, sorridendo imbarazzata
"Beh, allora, se hai bisogno di aiuto, basta chiedere, ok?" disse
ancora, solerte. Alex le sorrise, mentre Ron alzava l'indice sinistro e diceva
"Ma non chiederle consigli su come utilizzare il tempo libero, o ti
troverai segregata in biblioteca, mi raccomando". Hermione lo fissò,
arrabbiata "Come hai detto ?????!!!!!!!!!!!" urlò. Lui la fissò,
sorridendo straffottente "Non è in biblioteca che hai conosciuto il bel
Vicky? Chissà quanti ricordi !!!!!!!" disse. Hermione divenne rossa, per
l'imbarazzo e la rabbia, ei due
iniziarono a litigare come al solito. Harry, seccato, borbottò "Ecco, mi
pareva strano. Erano quasi tre ore che l'argomento non veniva
toccato.........". Alex li fissò, stupita, poi guardò lui
"Ma....fanno sempre così?" chiese in tono stupito, ma che conteneva
una chiara nota di divertimento. Lui sorrise "Oh, no, anche peggio. Quei
due sono nati per litigare l'uno con l'altra" disse in tono teatrale. Lei
lanciò un'occhiata ai due in questione, con un mezzo sorriso ironico "Sì,
certo, come no....." commentò dubbiosa, e Harry ebbe la netta sensazione
che avesse capito benissimo che stavano realmente le cose. Le fece un ghigno
complice, cui lei rispose, per poi osservare, in tono casuale "Però,
ultimamente non faccio altro che imbattermi nel grande Harry Potter.....a casa
sua, a Diagon Alley, sul treno e ora qui; e sono pure nella sua stessa casa....quale
onore......mi faresti un autografo?" disse, con tono falsamente
implorante. Lui arrossì, confuso, e Alex scoppiò a ridere "Scusami....non
dovevo....ma non ho resistito.....senti, Harry, mi dispiace davvero. So che non
è bello avere qualcuno che ti viene a controllare di continuo, ma non avevo
scelta. E poi credo tu capisca perchè zio Albus era preoccupato per te"
disse, ora seria. Lui scosse il capo "Non è colpa tua Alex....capisco
benissimo.....sai, dopo aver rischiato di morire tre mesi fa, e col signore oscuro
che mi cerca, beh, è anche ovvio che la gente si preoccupi per me....."
"E poi sei stata sicera" disse una voce al suo fianco. Alex si voltò
verso Hermione "Oh, avete finito di litigare?" chiese, in tono
volutamente ironico. Harry scoppiò a ridere, mentre i due interessati
diventavano viola. Poi ci fu un trambusto nella sala, e tutti gli studenti
iniziarono ad alzarsi. Harry fece lo stesso, dicendo "Vieni, ti mostriamo
dov'è la torre dei Grifondoro". Alex annuì, e si alzò, mentre Hermione
diceva "C'è una cosa che devi tenere ben a mente, Alex. Qui a Hogwarts
alle scale....." ".....Piace cambiare. Lo so. L'ho letto in Storia
di Hogwarts" completò la ragazza. Tutti e tre la fissarono, increduli
"Ancora? Che ho detto stavolta?" chiese, spazientita. Hermione
sussurrò "Tu....hai letto Storia di Hogwarts ????" chiese.
Alex annuì "Qualcosa in contrario?". Ron scosse il capo "Così la
gente che l'ha letto sale a due persone. Fantastico" commentò, ironico.
Alex guardò Hermione "A me è sembrato molto interessante....che ha da
ironizzare?" chiese, confusa. La ragazza scosse il capo "E' il solito
sciocco. Su andiamo, ti spiegherò poi". Si avviarono, chiaccherando, verso
l'uscita, quando una voce melliflua e maligna alle loro spalle disse
"Quindi la nuova amichetta di Potter altri non è che la nipote di Silente.
Bene bene. Questo spiega molte cose". Alex si voltò, riconoscendo Malfoy.
Lo squadrò, neutra, prima di dire in tono normale "Beh, sì, sono la nipote
del preside, e allora?". Lui si avvicinò "Questo spiega perchè mi hai
attaccato senza timore. Altro che 'Tuo padre non mi fa paura'. Sapevi bene di
avere un appoggio altrettanto robusto alle spalle....chi oserebbe mai toccare
la nipote di Albus Silente?". Gli occhi di lei diventarono duri, mentre
Harry diceva "A quanto sembra la lezione che hai avuto in treno non ti è
bastata, Malfoy". Lui scrollò le spalle "Sta buono, Potter. Voglio
vedermela da solo con questa qui" ringhiò. Harry fece per intromettersi
tra loro, ma Alex lo fermò con un gesto deciso della mano "No, Harry,
posso pensarci benissimo da sola. Allora, signorino, è inutile che tu dica che
io sono come te, perchè è una bugia colossale. Io non vado in giro a
strombazzare il nome di mio zio per avere rispetto o per incutere
timore.....infatti oggi io non ho detto nulla, l'hai scoperto solo ora. Non
cercare di sentirti più sicuro incolpando gli altri per ciò che provi tu"
disse, brusca. Lui la fissò, il volto deformato in una maschera di rabbia
"Attenta a come parli, Lance. E' pericolosi insultare un prefetto di
Serpeverde"la sfidò, indicando il
distintivo che luccicava sulla stoffa nera della sua divisa. Lei, tranquilla,
indicò il suo, identico "E io starei attento a provocare un prefetto del
Grifondoro" rispose, sorridendo sfrontata. Lui divenne livido, poi fece a
sua volta un sorriso maligno "Certo.....stranamente, la nipote di Silente
mette piede a Hogwarts e diventa immediatamente prefetto....che
strano......". Harry fece per estrarre la bacchetta, ma la mano di Alex si
chiuse sul suo polso, bloccandolo "No" disse, risoluta "Non ne
vale la pena, Harry". Lui si fermò, incerto, mentre lei diceva, in tono
sicuro "D'accordo Malfoy. Forse hai ragione tu. Forse non sono degna di
essere un prefetto. Ma c'è un modo per verificarlo. Come ben sai anche tu,
immagino, domani ci sarà la cerimonia ufficiale di nomina dei nuovi prefetti (Cosa spudoratamente inventata, lo so.....potete leggere i
libri di Harry Potter finchè volete e non ne troverete traccia.......NdA).
Sai bene che ognuno dei candidati deve svolgere una prova per dimostrare di
essere all'altezza, e che a volte tale prova è uno scontro a due. Posso
chiedere alla professoressa McGranitt che la nostra prova sia un duello, sono
certa che accetterà. Che ne dici?". Malfoy esitò. Gli occhi di lei non
mandavano alcuna scintilla di insicurezza. Era ben conscia di ciò che stava
dicendo, e ben sicura di vincere, li ferma, con le braccia incrociate e un'aria
di sfida insopportabile negli occhi. Il ragazzo digrignò i denti, rabbioso, ma
abbastanza in sè da capire che poteva essere pericoloso sfidarla
"Andiamocene" disse, facendo un segno a Tiger e Goyle, che si erano
fermati alle sue spalle, come al solito. In un secondo, il terzetto sparì dalla
sala. Harry sentì Alex che gli lasciava il polso, e la guardò stupefatto
"Ma...ma....sei GRANDE !!!!!!!!!!!! Hai lasciato senza parole Malfoy
!!!!!!!!!!" "E senza incantesimi, stavolta !!!!!!" rincarò Ron.
La ragazza scrollò le spalle "Quel tipo non mi convince....fa tanto lo
spaccone, ma in realtà è molto fragile....basta poco per vincere l asua
volontà....beh, allora, mi mostrate o no quest famosa torre del
Grifondoro?" disse, prima in tono serio e infine con un sorriso. Gli altri
annuirono, e tutti e quattrosi avviarono verso la loro sala comune. Alex
ascoltò con attenzione le loro spiegazioni riguardo agli insegnanti, la scuola
e le aule, annuendo ogni tanto col capo; infine, arrivarono davanti a un
ritratto di una donna con vestito rosso, che sembrava guardarli con aria
d'attesa. Alex fissò Ron, che a sua volta stava guardando Hermione. La ragazza
avanzò con aria decisa, e il quadro, sotto gli occhi attenti di Alex, si mosse,
chiedendo "Parola d'ordine?". Hermione sorrise "Maximum
incantatem" pronunciò a voce alta, in modo che tutti quelli lì presenti
potessero sentirla. Alex sentì un ragazzo vicino a sè borbottare "Oh, no
!!!!". Lo guardò. Era uno dei tre che aveva visto in treno, Neville
Paciock. Ron le tirò una manica "Neville non riesce mai a ricordarsi le
parole d'ordine" sussurrò divertito, mentre la Signora Grassa ruotava di
lato, aprendo l'entrata della sala. I Grifondoro entrarono, ed Alex ebbe la
prima visione della sua nuova casa "Ma è....fantastica !!!!!!!!"
urlò, entusiasta. Gli amici le sorrisero, accomodandosi attorno a uno dei
tavolini rotondi che erano sparsi un po' ovunque nella sala. Alex si lasciò
cadere in una delle soffice poltroncine che lo attorniavano, e si guardò
attorno, curiosa. In quell'istante nella sala comune entrò una ragazzina,
quella coi capelli rossi che le sedeva affianco a cena, seguita da altri due
ragazzi alti, identici, anch'essi dai capelli fulvi. Alex notò che
assomigliavano molto a Ron."Tuoi
fratelli?" chiese, guardando l'interessato, che annuì, facendo cenno ai
tre di avvicinarsi "Alex, questi sono mia sorella Ginny, del quarto anno,
e miei fratelli Fred e George, settimo anno. Se vuoi vivere una vita
tranquilla, ti consiglio di non accettare mai qualcosa da mangiare da parte
loro......potresti trasformarti in qualcosa di poco piacevole". La ragazza
rise, guardando i gemelli, le cui facce si erano deformate nello stesso istante
nella medesima espressione offesa, poi tese la mano alla ragazzina "Io
sono Alex" disse, sorridendo, alzandosi dalla poltrona. Ginny ricambiò il
sorriso, afferrandole la mano "Piacere Alex. Io mi chiamo Ginny" si
presentò, mentre i gemelli domandavano, squadrando la nuova arrivata "Tu
sei la nuova, no? La nipote di Silente?". Lei annuì "Precisamente. E
voi due siete gemelli" disse in tono sicuro. I due si fissarono, sorpresi,
quasi fosse una cosa che avevano scoperto solo in quell'istante "George
!!!! Sei il mio gemello e non me l'hai detto???? Come hai potuto????"
esclamò teatralmente Fred, fissando incredulo il fratello, che altrettanto
drammaticamente rispose "Tu piuttosto, Fred. Come hai potuto nascondermi
una cosa tale? Mi hai ferito profondamente, fratello mio !!!!!!!!!!".
Tutti e cinque, i ragazzi che osservavano la scena scoppiarono a ridere a più
non posso. Poi i gemelli si calmarono e rivolsero la loro attenzione a Harry,
dicendo "Harry, domani dobbiamo fare una riunione della squadra di
Quiddich. Quest'anno abbiamo bisogno di un nuovo portiere e un nuovo
capitano". Harry annuì "Beh, allora direi di chiedere a Madama Bumb
chi sono gli aspiranti giocatori e fare una selezione.....basta che abbiano una
buona scopa.... Ron, vuoi provare?" chiese, voltandosi verso l'amico. Il
ragazzo scosse il capo "Mi piacerebbe, Harry, ma io la scopa non me la
posso permettere, e poi è meglio che quest'anno dia retta a Hermione e mi metta
d'impegno.....". Tutti lo guardarono sconvolti, a quelle parole, tranne
Hermione. Alex sorrise. Ron divenne rosso, e cambiò in fretta argomento
"Grazie, comunque, verrò ad aiutarvi se ne avrete bisogno.....se
possibile, vorrei vedere le selezioni, comunque". Harry annuì, ancora
sorpreso, tornando a guardare i gemelli "Allora facciamo così, domattina
mettiamo un annuncio in bacheca che alle 5 faremo le selezioni. Avvertite voi
Angelina, Katie e Alicia?". I gemelli annuirono, andandosene, e rimase
solo Ginny, in piedi, incerta e indecisa se restare o andarsene anche lei,
finchè Alex non la notò e le disse, in tono dolce "Perchè non ti siedi con
noi e mi racconti un po' di te? Io finora della popolazione femminile di
Grifondoro conosco solo Hermione". La ragazzina le sorrise, grata, e si sedette,
iniziando a conversare senza sosta, raccontando tutto. Della sua cotta per
Harry, del suo essere timida, del suo repentino cambiamento pochi giorni prima.
Gli altri la prendevano in giro, ma lei si difendeva senza proiblemi, con una
luce negli occhi che piaceva a Alex. Era una ragazza brillante, attiva,
intelligente. Una che avrebbe voluto avere al suo fianco, nei momenti
difficili.
In
quell'istante, mentre era distratta da questi pensieri, un verso stridulo e
arrabbiato attraversò la sala, provenendo dal dormitorio femminile. Tutti si
fissarono, preoccupati, ma Alex scattò in piedi, esclamando "Oh, cavolo,
me n'ero dimenticata !!!!!!". Corse verso il dormitorio, spalancandone la
porta e precipitandosi verso uno dei letti, quello davanti al quale era stato
depositato il suo baule. Di fianco ad esso c'era una gabbia, che conteneva
qualcosa di dorato....un calice. Hermione lo fissò, incerta "Cos'è?"
chiese. Alex non rispose, ma lo estrasse dalla gabbietta e vi puntò contro la
bacchetta, urlando "REVERTO !!!!!!!!!!". La coppa si contorse,
divenendo, sotto gli occhi increduli di Hermione, grigia e pelosa.....un
piccolo gufo, che si rivolse ad Alex tubando arrabbiato. Lei lo accarezzò,
sussurrando "Scusa Not. Me ne stavo dimenticando. Ecco, prendi" disse,
dandogli alcuni biscottini. Il gufetto li mangiò con gusto, mentre Hermione
esclamava "Ma....l'avevi trasfigurato? Incredibile.....sei bravissima
!!!!!!! Certo, sapevo che avevi il massimo dei voti, ma.........". Alex
sorrise "Oh, questo è niente. Credo che anche tu lo sappia fare"
disse. Hermione sospirò "Io si, ma...." "Ma il resto dei ragazzi
no. Immagino". Le due si guardarono, complici. Le loro situazioni dovevano
essere state molto simili, nelle loro scuole, per questo ora tra loro c'era una
sintonia invidiabile. Chiaccherando, ridiscesero al piano di sotto; Ginny
guardò con amore il gufetto che Alex teneva in mano "Ma è bellissimo
!!!!!! E' tuo Alex???????" domandò, accarezzandolo. Il gufo tubò, eccitato
"Sì. L'ho chiamato Not. L'ho comprato a Diagon Alley due giorni fa, è una
piccola peste......". Harry guardò Ron, ridendo "Oh, allora ti
consiglio di rivolgerti ad un esperto. Il gufo di Ron, Leo, è tremendo"
disse, mentre l'amico annuiva "Ha rotto tutti i vetri della casa, quello
scemo, e mamma si è arrabbiata con me, cavolo". Alex rise, chiedendo
"Sentite, ora dove lo metto? Non credo stia qui in dormitorio....."
si guardò attorno, esitante, ma Harry le prese un braccio "Lascia fare a
me" disse, aprendo poi una finestra e producendo un fischio acuto. In
risposta, una bianca civetta atterrò sul davanzale. Harry la accarezzò, dandole
un biscotto, e disse "Edivige, accompagna Not su alla guferia, e prenditi
cura di lui, mi raccomando". La civetta tubò, affettuosa, poi spalancò le
ali e scomparve, seguita dal gufetto, eccitato e felice. Alex lo fissò,
lievemente ansiosa, ma Harry le sorrise "Edvige lo sorveglierà. Verrà
domattina a colazione a portarti la posta" spiegò, e la ragazza si
convinse. Hermione sbadigliò, dicendo "Ragazzi, è tardi, e domani è il
primo giorno di scuola. Io vado a letto". Gli altri aderirono alla
proposta di Hermione, e si salutarono, diretti ai rispettivi dormitori. Alex
risalì le scale insieme a Hermione e Ginny, e stavolta osservò bene la stanza
da letto. Prima non ci aveva nemmeno badato, ma era molto grande, immensa, e il
letto era enorme, a baldacchino, con le lenzuola azzurre. Hermione sorrise
"Oh, ti hanno dato il letto vicino al mio" commentò. Alex sorrise,
felice "Davvero? Bene !!!!". Ginny invece aveva quello dall'altra
parte, e disse, timidamente "Che ne dite se....li uniamo?". Alex
annuì "Buona idea. E, Ginny, smettila di parlarmi con quel tono riverente.
Io sono una tua compagna di scuola, non stare a pensare a mio zio. Io sono
Alex, e tanto basta, ok?". La ragazzina la fissò, sconvolta, poi un
sorriso enorme sorse sul suo volto "Ok, Alex" disse, in tono molto
più spigliato. Era la Ginny di poco prima, quella che aveva risposto parola per
parola ai fratelli, e Alex le sorrise. Unirono i letti, e si infilarono al
calduccio, tra le coperte, chiaccherando. La ragazza, esausta per le novità,
pensò che era strano. Aveva sempre evitato di farsi degli amici stretti, ma
quelle due l'avevano travola.....così come Harry e Ron.....era stata costretta
a parlarci seriamente, per chiarire le cose. La sua coscienza gliel'aveva
ordinato, ok, però.........poi....quella sensazione di calore che l'aveva
avvolta in loro compagnia......era nuova, strana, e tuttavia molto, molto
piacevole. E, per una volta, Alex decise di non fuggirla, di accomodarsici "Non
dovrei....non dovrei però.....però.....per una volta....solo una
volta...........posso anche affezionarmi a qualcuno....e se sarà in
pericolo.....lo difenderò. Giuro che non li perderò" pensò. Le due
amiche erano ormai addormentate, come indicava il loro respiro regolare, e
Alex, sbadigliando, scivolò a sua volta nel sonno.
Ed eccoci al quinto capitolo. Le cose cominciano ad entrare nel
vivo, Alex finalmente è a Hogwarts, e qui cominciano le note
dolenti.....perchè, se Harry è sempre stato incurante delle regole, lei non gli
è certo da meno. Beh, non voglio anticiparvi nulla, avverto solo che il prox
capitolo temo si farà attendere, almeno fino al prox week end, visto che per
tutta la settimana sarà segregata lontano dal computer. Aspetto i vostri commenti.
Capitolo 6 *** Capitolo sei: Primo giorno di scuola ***
Capitolo 6: Primo giorno
di scuola
Sarà
stata la stanchezza del viaggio, oppure l'emozione di trovarsi in una scuola
nuova, fatto sta che Alex si era addormentata proprio di gusto, e la mattina
era già sorta da un pezzo prima che Hermione, dopo essersi ormai già vestita,
andasse a svegliarla. La ragazzina dai capelli bruni dovette scuoterla con
vigore parecchie volte, prima che gli occhi luminosi e scuri di lei si
aprissero di scatto, rivelando una profonda confusione. Alex fissò Hermione,
che le stava sorridendo, quasi non la riconoscesse "Buongiorno,
dormigliona !!!! Volevo solo avvertirti che sono già le sette e mezza, e la
colazione durerà al massimo ancora mezz'ora. Quindi, se hai fame, ti conviene
sbrigarti". Alex, ancora mezza sdraiata sul letto, scosse la testa in un
tentativo di ritrovare la sua lucidità, e i capelli rossi volarono ovunque,
spettinati e incolti. Poi sembrò mettere bene a fuoco il mondo che le stava
intorno, e annuì, spostando le coperte e sedendosi "Oh, dovevo essere
veramente stanca, non mi capita mai di dormire così tanto...e bene. Ok, se tu
vuoi scendere, intanto, io mi preparo. Ci metterò cinque minuti, non di
più" disse in fretta, chiudendosi nel bagno con la sua divisa nuova.
Hermione fece un mezzo sorrisetto, sedendosi sul letto e guardando la porta
chiusa "Non ti preoccupare, ti aspetto. Dopotutto, sei nuova, no? E poi
non è così tardi.....basta che arriviamo in tempo per la consegna della
post...." si interruppe, osservando stupefatta la porta scura che si
apriva e, dietro di essa, Alex, perfettamente vestita e in ordine, coi capelli
ben pettinati, un nastro verde scuro che tratteneva le due ciocche laterali in
modo da non avere i capelli sugli occhi, ora ben svegli e brillanti.
Sorridendo, afferrò la borsa che aveva deposto ai piedi del letto, già piena di
pergamene e penne, dicendo "Andiamo?". Hermione era rimasta a bocca
aperta. Ci aveva messo meno di due minuti.....incredibile. Cercando di non
avere un'aria stupita, visto che Alex sembrava considerarla una cosa normale,
indicò la borsa e disse "Credo sia meglio che veniamo dopo a
prenderle.....ci daranno gli orari a colazione, così non dovrai portarti dietro
tutti i libri.....". La rossa fissò pensosamente la sua cartella per un
secondo, poi annuì "Hai perfettamente ragione. Allora andiamo a mangiare.
Ginny dov'è, a proposito?" chiese, guardandosi attorno con aria curiosa.
La stanza era vuota "E' già scesa. Ha detto di scusarla, ma che doveva
parlare con delle sue compagne di corso per una relazione che dovevano fare per
le vacanze" spiegò Hermione, mentre si chiudevano alle spalle la porta del
dormitorio e iniziavano a scendere le scale. Alex annuì, per segnalare che
aveva capito, e in quel momento nel corridoio sotto di loro comparve Malfoy.
Hermione emise un singulto, mentre Alex rallentava un secondo, e il ragazzo,
sempre seguito dalle sue guardie del corpo, o animali di compagnia, Tiger e
Goyle, si voltò verso di loro, guardando all'insù con aria di sufficienza
"Guarda guarda.....Granger e la nipote di Silente !!!! E,
inspiegabilmente, i vostri amichetti non sono con voi. Che c'è, si sono stufati
e hanno preferito andare a caccia di nuove ragazze? Forse per Potter nemmeno la
nipote del preside era abbastanza?" disse in tono provocatorio. Hermione
lanciò uno sguardo incerto e spaventato ad Alex, che però aveva mantenuto la
sua espressione serena e stava dicendo, in tono annoiato "Non rompere
Malfoy. E' una mattina troppo bella per iniziarla litigando, e poi ho
fame". Senza nemmeno farci caso, lo superò, diretta verso la sala grande,
lasciandosi alle spalle quattro persone del tutto sconvolte. Hermione, dopo un
secondo di assoluto stupore in cui rimase immobile a bocca aperta, si affrettò
a seguirla, scendendo dalle scale di corsa "Aspettami, Alex" esclamò,
mentre la rossa stava per aprire la porta della sala. L'amica si voltò ad
aspettarla, tenendo aperta la porta "E sbrigati !!!" disse
"Guarda che quella che ha dormito troppo sei tu !!!" replicò l'altra,
superando l'entrata. Alex la seguì "Sì, ma a che serve che ora tu te ne
stia li a bocca aperta ?" domandò, scomparendo oltre la soglia
"Però...." replicò la vode di Hermione, prima di divenire
indistinguibile. Malfoy rimase immobile, esattamente nel punto in cui lei
l'aveva superato, fissando la porta che ora si era chiusa con un secco CLACK,
incerto se essere arrabbiato, offeso, imbarazzato o dispiaciuto. Ma
.....ma.....ma che aveva, quella ragazza, per farlo sentire così imbecille?
Perchè lo faceva irritare a tal punto? Strinse i pugni, dandosi dell'idiota.
Lei ancora una volta lo aveva umiliato.....e non
denigrandolo........semplicemente ignorandolo, dopo averlo tacitato con parole
semplici e annoiate. La odiava !!!!!! Lo faceva irritare a tal
punto.........però......però.......aveva veramente un motivo per arrabbiarsi?
O, per meglio dire, una scusa, un pretesto per attaccarla? Più che irritato, si
era sentito confuso mentre fissava la schiena di lei che si allontanava. Al
massimo un po' offeso per essere stato così volutamente e totalmente
ignorato.....scosse il capo, decidendo che era meglio non pensarci, e fece un
cenno a Tiger e Goyle, che erano rimasti alle sue spalle, in attesa di ordini,
con due identiche espressioni ebeti disegnate sul volto. Alla vista del cenno,
iniziarono a camminare come automi in direzione della sala, insieme a lui. Per
un secondo, Draco si domandò chi glielo faceva fare di portarsi sempre appresso
quei due scemi che non sapevano pensare di testa propria. Scosse di nuovo il
capo, scacciando anche quel pensiero. Fra un po' gli sarebbe venuto mal di
testa, se continuava così.
Hermione
e Alex raggiunsero Ron e Harry all'estremità del tavolo dei Grifondoro, e si
sedettero davanti ai due "Buongiorno. Dormito bene?" domandò Harry,
sorridendo a Alex. Lei annuì, afferrando la marmellata di albicocche "Come
un ghiro. Se Hermione non mi svegliava non mi sarei nemmeno alzata. Beh,
stamattina iniziano le lezioni, no? Che c'è come prima materia?" chiese
interessata. Ron le porse un foglio con l'orario del quinto anno, mentre con
l'altra mano ne passava uno identico a Hermione "Iniziamo con Difesa dalle
arti oscure. Poi noi abbiamo Divinazione" disse in tono lamentoso. Alex lo
fissò per un secondo, curiosa, poi guardò l'orario "Noi invece abbiamo
Antiche Rune, vero Hemione? Ron, che hai, non ti piace Divinazione?"
chiese. Lui fece una faccia drammatica, e indicò l'amico seduto di fianco a lui
"Chiedilo a Harry. La professoressa Cooman non fa altro che profetizzare
lasua morte !!!!!!!!!" esclamò.
Harry annuì, seccato, e Alex si concesse una breve risata "Ma è
ridicolo....Harry, tu non rischi affatto di morire nel prossimo futuro, te lo
assicuro io" si lasciò scappare, prima di pensarci bene. Poi si zittì,
battendosi la mano sulle labbra, e lo guardò preoccupata. La stavano fissando
tutti e tre, incerti "Cosa vorresti dire? Come lo sai?" chiese Harry,
dubbioso. Lei arrossì, e evitò di guardarlo negli occhi "Ecco....io....non
lo so. So solo che....beh, è così. Puoi chiamarlo sesto senso, se
vuoi......" disse in tono sommesso. Il ragazzo le lanciò un'occhiata
penetrante, poi distolse lo sguardo. Non voleva metterla in difficoltà, ma
c'era qualcosa di strano in lei....qualcosa di oscuro....in quell'istante un
frullio d'ali lo distrasse da tali riflessioni, e insieme agli altri tre alzò
gli occhi sui gufi che stavano planando verso di loro. Vide la sua civetta
bianca che spiccava netta in mezzo allo stormo di volatili, e vicino a lei il
piccolo Not, che cercava di non farsi lasciare indietro e teneva d'occhio con
apprensione gli altri gufi. Poi, i suoi occhietti acuti scrutarono Alex,
riconoscendola e, con un verso di gioia che quasi gli fece cadere dal becco la
lettera che portava, si lanciò verso di lei in una picchiata un po' troppo
esagerata. Al tavolo dei Grifondoro si scatenò il panico, mentre quel piccolo
missile volava verso di esso, e parecchi ragazzi si alzarono urlando. Not vide
la superfice avvicinarsi rapidamente, troppo rapidamente, e cercò di frenare,
ma si ribaltò per aria, precipitando ancora più velocemente. Sbalzato qui e lì,
cerò di rimettersi dritto, e alla fine ci riuscì, ma ormai stava sfiorando i
capelli degli sventurati che non erano riusciti a scansarsi dalla sua
strada.....raggiunse e sorpassò Seamus, che si trovava pochi posti più in là di
Alex, e cercò di frenare, ma la velocità era ancora talmente alta che si
ribaltò di nuovo. Mentre Hermione,Harry e Ron scomparivano sotto il tavolo, cercando di salvarsi, Alex si
alzò di scatto, saltando sulla panca che fungeva da sedia, e allungò decisa le
braccia, afferrando con presa salda il gufetto che stava andando alla deriva
contro un muro. Ci fu un attimo di silenzio stupefatto, mentre tutti fissavano
confusi la scena, prima di rendersi conto che il pericolo era passato. Hermione
uscì da sotto il tavolo, mentre Alex saltava giù dalla panca, sempre con il
gufetto in mano, e gli urlava arrabbiata "Piccolo idiota
!!!!!!!!!!!!". Lui, felice di averla trovata, tubò allegramente, lasciando
cadere nel piatto di lei una busta bianca. La ragazza lasciò il gufo, dopo
averlo guardato male un'altra volta, e prese la busta, mentre Harry usciva a
sua volta da sotto il tavolo e diceva in tono ammirato "Però, che riflessi
pronti, Alex". Lei fece un sorriso amaro, che non aveva nulla di buono
"Se penso a quello che quel piccolo delinquente pennuto poteva
combinare....." disse, aprendo la busta, che si rivelò essere un biglietto
di suo zio che la invitava a un thè quel pomeriggio per parlare della scuola.
Lei lo lesse velocemente mentre inveiva contro il suo gufo, e lo accartocciò in
fretta. Harry fece per rispondere, quando una voce gentile e divertita dietro
di loro disse "Che mai ti avrà fatto di male quel piccolo gufo, si può
sapere?". Alex vide Harry e Ron spalancare gli occhi, increduli, mentre
guardavano il proprietario della voce. Si girò velocemente, insieme a Hermione,
e rimase a fissare incredula il nuovo arrivato. Si trattava nientemeno che di
Bill Weasley, che le sorrideva con fare affabile passando la mano tra i corti
capelli rossi. Ron spalancò la bocca per dire qualcosa al fratello, stupito di
trovarselo di fronte, ma Alex lo precedette, esclamando "Willy?". A
quel punto, ciò che Ron voleva dire si tramutò in un verso strozzato, che ben
presto divenne una risata senza freni, cui anche Harry si unì. Bill arrossì,
dicendo "Lieto di revederti, Alex". Lei scosse il capo, stupita
"Ma che ci fai qui?" chiese con occhi sgranati. Il loro ultimo
incontro non era stato dei migliori, e l'ultima cosa che si sarebbe aspettata
era trovarselo lì a Hogwarts. In quel momento Ron riuscì a smettere di ridere e
disse, in tono canzonatorio"Già,
che ci fai qui.....Willy?" scoppiò di nuovo a ridere, mentre Bill
rispondeva "La Gringott mi ha mandato qui per un periodo di tempo
indefinito, dietro richiesta del professor Silente. E, Ron, fratellino, guai a
te se mi chiami ancora così, chiaro?" minacciò, stringendo gli occhi
scuri. Il fratello parve non prendere molto sul serio la minaccia, dal momento
che continuò a ridere. Alex si voltò a guardarlo, notando la somiglianza tra i
due, soprattutto nei capelli rosso fuoco e negli occhi scuri "Ma
certo" pensò, divertita "Me l'aveva anche detto che aveva un
fratello della mia età....solo che non ci ho badato ieri....il cognome è
quello". Sorrise, dicendo "Ti direi di sederti, ma adesso
dobbiamo andare.....tu che fai?". Bill le sorrise "Devo andare a
parlare col professor Silente. Poi avrò un paio di lavoretti da fare qui a
scuola....ci vediamo dopo. Harry, Alex, Hermione, piacere di avervi
rivisti" disse, lanciando ad Alex una lunga occhiata penetrante, e incamminandosi
poi verso il tavolo dei professori. Alex lo seguì con gli occhi finchè non vi
arrivò, poi si voltò verso gli altri. Ron la guardò, malizioso
"E....sentiamo.....dov'è che avresti conosciuto mio fratello, Alex?".
Lei alzò gli occhi, interrompendo i suoi pensieri "Ecco....a Diagon Alley.
Quando tu hai incontrato i tuoi amici, Harry, e il professor Lupin è dovuto
andare via per i fatti suoi....ha chiesto a Bill di accompagnarmi a fare
compere". Tacque, non accennando volutamente al giorno seguente, quando
avevano litigato.....ma a Ron non erano sfuggite le due cose, e ci mise poco a
fare il collegamento "E scommetto che sei tu quella con cui aveva
appuntamento la mattina dopo. Per questo era così sulle spine e non vedeva
l'ora di andarsene !!!!". Alex non disse nulla, limitandosi ad annuire e
arrossire. Ron rise di cuore "Il mio caro Willy. Mio fratello è più
sveglio di quel che pensavo" dichiarò, lanciando un'occhiata alla figura
dai capelli rossi vicino a Silente. Alex sorrise, mentre Harry chiedeva "Ma
perchè lo chiami Willy?". Lei lo fissò senza capire "E' il suo nome,
no?" disse in tono sorpreso. Harry e Ron si scambiarono un'occhiata
incerta, mentre lei spiegava "Mi ha detto di chiamarsi William......io
l'ho solo abbreviato in Willy". Ron sorrise sornione "Oh. Ora ho
capito....beh, in effetti, all'anagrafe dei maghi lui è 'William'....ma per
tutti noi è sempre stato Bill. Per questo ci sembrava strano che tu lo
chiamassi così. Non riesco nemmeno a ricordare di averlo mai chiamato col nome
per esteso". Harry annuì "Io l'ho scoperto solo quando è venuto a
prendermi dai miei zii....tra parentesi, Ron, perchè è venuto lui?" chiese
curioso. L'amico alzò le spalle "Era a casa quando stavamo discutendo sul
fatto di venirti a prendere, e si è offerto volontario, visto che papà era
impegnato e mamma preferiva evitare i tuoi zii.....credo avesse pianificato di
venire prima fin dall'inizio....vedi, Harry, Bill ti ammira molto. Anche se sei
molto più piccolo di lui, ha sempre detto che eri un tipo in gamba". Harry
arrossì per il complimento, mentre Alex cercava di guardare altrove senza far
trapelare nulla dalla sua espressione "Già.....lui vuole molto bene a
Harry.....lo proteggerebbe a costo della vita.....l'ha già fatto, anche se non
lo sa....." pensò costernata, ricordando il tremendo litigio che
avevano avuto al proposito e a come si era arrabbiata. "Forse ho anche
torto....lui non ha fatto altro che cercare di tener d'occhio un
amico.....poteva evitare di dire quelle cose, certo, ma....anche io dovrei
controllarmi di più al riguardo......anche se solo l'idea che qualcuno possa
solamente pensare che io sia....mi fa.....ARGHHHHHHH !!!!!!!!!" Scosse
violentemente la testa, cercando di scacciare quei pensieri, e lanciò
un'occhiata a Bill da lontano "E va bene, la prossima volta gli
chiederò scusa.....anche se Dio solo sa che potrò dire per spiegargli la mia
reazione" decise sospirando. In quel momento arrivò Ginny, sorridente
e allegra, con la cartella sottobraccio, e disse "Alex, che hai? Devi
sbrigarti oppure farai tardi. E questo vale per tutti voi !!!!!" esclamò,
rivolgendo gli occhi agli altri amici. Alex annuì e fece per alzarsi, ma in
quel momento i suoi sensi acutamente sviluppati da anni d'addestramento la
avvertirono che un pericolo imminente era in arrivo, a velocità spaventosa,
proprio dietro la schiena di Ginny, e sbarrando gli occhi sostò bruscamente
l'amica, dicendo "Attenta !!!! C'è qualcosa.....". La sua mano scattò
di nuovo, come poco prima, e afferrò un'altra palletta pelosa, che stava per
schiantarsi contro la ragazza e il tavolo. Guardò stupita il gufetto, che come
il suo tubava ora allegramente, mentre Ron si alzava e si avvicinava con aria
minacciosa "Piccolo stupido idiota !!!!!!" urlò, esattamente come
l'amica poco prima "Capirai una volta o l'altra a dosare la velocità
quando voli !!!!!!!!". Prese l'animale dalle mani di Alex, che lo fissava
confusa, e slegò con rabbia la lettera attaccata alla zampetta. Hermione
sorrise "Alex, questo è Leo, il gufo di Ron. Se vuoi vivere tranquilla,
meglio che gli giri alla larga". Alex fissò ancora il pennuto "Sembra
peggio di Not" esclamò in tono incredulo, e Ron annuì "E di molto,
anche. Il tuo gufo è piccolo e può ancora imparare, questo qui è un caso
disperato, ormai. Toh" disse, lanciando la lettera ad Harry. La mossa non
sfuggì ad Alex, che socchiuse gli occhi, sospettosa "Ma non era il gufo di
Ron? E tu non hai la tua civetta, Harry? Allora come mai la lettera è per
te?". Il ragazzo impallidì. Aveva dimenticato che la ragazza non sapeva
nullla di Sirius e non avrebbe dovuto scoprire il loro segreto. E, soprattutto,
aveva dimenticato quanto lavorasse veloce la mente di lei. Freneticamente,
cercò una scusa plausibile "Ecco.....è che quando ho inviato questa
lettera, Edvige era già fuori per una consegna, e quindi ho chiesto a Ron di
prestarmi Leo" urlò, un po'troppo velocemente. L'espressione sospettosa
non scomparve del tutto dagli occhi di lei, ma in quel momento Hermione, con
prontezza invidiabile, disse "Ragazzi, è ora di andare, dobbiamo ancora
preparare le nostre cose e le lezioni iniziano tra un quarto d'ora". Harry
sospirò di sollievo nel vedere che Alex si voltava e seguiva l'amica fuori
dalla sala. Ron gli lanciò un'occhiata pensierosa, e Harry scosse il capo.
Dovevano stare attenti a non farsi scoprire, visto che Alex sarebbe stata
spesso con loro o vicino a loro. Quindi era meglio istruire i gufi perchè
consegnassero le lettere nel dormitorio dei ragazzi, dove lei di sicuro non
poteva entrare......in teoria.
Arrivarono
in perfetto orario alla lezione di Difesa contro le Arti Oscure. Il professor
Lupin non era ancora arrivato, e i quattro amici ne approfittarono per prendere
posto tutti insieme nel banco davanti a sinistra. Poi la porta si aprì di
nuovo, e Harry lanciò un gemito nel veder entrare Malfoy con i suoi gorilla e
Pansy Parkinson "Non mi ero accorto che avremmo avuto lezione insieme a
loro" si lamentò in un sussurrò. Ron alzò le spalle, mentre l'espressione
sul suo volto lasciava trapelare che nemmeno lui ne era molto contento. I
quattro serpeverde scrutarono il gruppetto dei Grifondoro a lungo, quasi fosse
in atto una battaglia di volontà, e andarono a sedersi poco dietro di loro, sul
lato di destra. Alex si voltò, evitando ostentatamente di guardarli, nonostante
sentisse che lo sguardo di Malfoy, beffardo e irritante, era rivolto
soprattutto a lei. Povero stupido, non sapeva che lei era abituata bena peggio,
e che il suo sguardo non la turbava minimamente.....in quell'istante, il
professor Lupin e il professor Moody entrarono, uscendo dallo studio di Lupin,
dove evidentemente si erano incontrati per preparare la lezione. Lupin rivolse
un sorriso a tutti gli studenti "Felice di vedervi di nuovo, ragazzi. Sono
contento di avere ancora l'opportunità di insegnarvi la difesa contro la magia
oscura.....". Il suo discorso fu interrotto da Malfoy che, in tono
sprezzante, disse a voce alta "Magari invece noi nonsiamo così contenti di avere come insegnante
un lupo mannaro".
La
classe iniziò a rumoreggiare, mentre i Grifondoro si voltavano irati verso
Malfoy e i Serpeverde per la maggior parte sogghignavano. Harry si alzò in
piedi, fissando il nemico di sempre con occhi di fuoco "Taci Malfoy"
intimò, arrabbiato, mentre Hermione gli afferrava il braccio per trattenerlo.
Anche Alex si alzò in piedi, guardando con rabbia il ragazzo. Dunque, il fatto
che Remus era stato un lupo mannaro era noto......ma ora non era più così.....e
poi, come si permetteva quello di usare quel tono sprezzante come se fosse
stato un crimine, come se Remus ne avesse avuto la colpa? Fece per aprire bocca
e esclamare che non era più così, che lei aveva fatto in modo di.....poi si
fermò. Non poteva dirlo. Avrebbe rivelato troppo del suo
addestramento......strinse i pugni. Aloora doveva starsene zitta e guardare?
Non ce l'avrebbe mai fatta a sopportare......ma dopotutto, le pozioni le aveva
studiate a Beauxbatons, ed era cosa di dominio pubblico che li insegnassero
pozioni molto difficili....poteva anche parlare....sì, ma loro sapevano che a
Beauxbatons aveva passato solo i primi due anni, troppo poco tempo per imparare
qualcosa del genere.....magari sul momento Malfoy non ci sarebbe arrivato, ma
di certo tra i Serpeverde c'era almeno qualcuno che prima o poi se ne sarebbe
reso conto....allora che doveva fare? Strinse i denti. "Di certo non
lascerò che prendano in giro un mio amico in questo modo, non importa cosa
succede dopo" urlò nella sua testa la Alex testarda, e in quel momento
il suo istinto prese il sopravvento. Aprì la bocca per parlare, o meglio per
urlare, ma una mano che le si posò sulla spalla la interruppe. Voltatasi, vide
Moody, che la tratteneva e guardava corrucciato Malfoy, sussurrando
"Lascia stare ragazza. Sarebbe uno spreco rivelare le tue capacità per uno
scemo del genere. Ci penso io, stavolta. Poi, io e te faremo meglio a farci una
bella chiaccherata, una volta o l'altra". La superò, senza lanciarle
nemmeno un'occhiata, e lei rimase a guardarlo con aria strana. Quindi
quell'uomo....sapeva? Di lei? O aveva intuito qualcosa? Entrambe le cose,
disse una voce nella sua testa. Avrebbero dovuto parlare.....di cosa? Dentro di
sè sapeva la risposta, eppure non era spaventata. Sapeva che quella era una
delle persone cui poteva affidare il suo segreto......almeno parte di esso.
Perchè altrimenti l'avrebbe scoperto comunque, e allora preferiva essere lei a
dirlo. Notò che l'occhio magico di lui stava ruotando verso di loro, e si era
fermato per un momento su di lei. Sorrise con fare complice, e l'occhio tornò a
ruotare, spostandosi su Malfoy. Il ragazzo prese a tremare, ricordandosi cosa gli
era successo l'anno prima. Inutilmente si disse che era stato l'altro
Moody, quello falso, a trasformarlo in furetto; la cosa non lo tranquillizzò
affatto, poichè sentiva che questo Moody era in grado di fare anche di
peggio. L'uomo si chinò su di lui, squadrandolo con fare serio, e disse
"Hai detto qualcosa, signor Malfoy?". Il ragazzo, tremando, scosse il
capo "No, signore" balbettò. Moody si chinò ancora di più
"Sicuro? Perchè a me sembrava che lei avessi espresso delle rimostranze
sul fatto che il mio amico Lupin fosse tornato a insegnare qui da voi. O forse
ho sentito male io, Malfoy?". Il ragazzo divenne ancora più pallido, cosa
difficile vista la sua carnagione bianca "Credo....che lei abbia
frainteso, signore" tentò di dire. Moody si raddrizzò "Davvero?
Quindi l'errore era mio? E' questo che sta dicendo, signor Malfoy?". Il
ragazzo, sudando ormai visibilmente, scosse il capo vigorosamente, disperato
"No? Allora come stanno le cose, signor Malfoy? Perchè credo di non aver
capito bene, a questo punto. Mi dica, cosa ha detto veramente?". Il
ragazzo tremava tutto, sudando e cercando con gli occhi una via di fuga, e Alex
si accorse con stupore di provare pietà per lui. Lo sguardo di Moody avrebbe
messo in crisi la più innocente delle persone. Perciò fece un passo avanti e
disse in tono tranquillo "Forse il signor Malfoy voleva semplicemente
esrpimere la sua preoccupazione per l'incolumità dei suoi compagni. E' una cosa
saggia, dopotutto, soprattutto in questo periodo. Sarebbe giusto, allora, che sapesse
che il professor Lupin ha utilizzato uno degli ultimi ritrovati del laboratorio
di ricerca di Beauxbatons, che come lei saprà è molto all'avanguardia nel campo
delle pozioni; in questo modo il suo problema è stato completamente risolto.
Non trova che sia fantastico, signor Malfoy?". Nonostante il suo tono
gentile, c'era un'aria dura negli occhi di lei, quando li incrociò a quelli
color ghiaccio del ragazzo. Poteva anche capire che fosse in difficoltà con
Moody, ma non poteva perdonargli la sua cattiveria gratuita. Lui invece la
fissò con odio per la figura che gli aveva fatto fare, denigrandolo e
salvandolo platealmente da Moody. I due si fronteggiarono silenziosamente con
lo sguardo. Lupin sorrise dell'abilità diplomatica della ragazzina, e della sua
forza di carattere, e decise di mettere fine alla disputa. "Bene, credo
che ora sia stato tutto chiarito. Sono certo che il signor Malfoy non ripeterà
ancora lo stesso errore; per dimostrarcelo, signor Mafloy, vuole venire qui ad
aiutare me e il professor Moody nella dimostrazione?". Malfoy non poteva
certo rifiutarsi a quel punto, pensò Alex sedendosi, e infatti lui si alzò,
uscendo dal suo banco e avvicinandosi alla cattedra. Nel farlo, le passò di
fianco, riservandole un'occhiata di puro fuoco, che lei accettò
tranquillamente. Harry si chinò verso di lei "Perchè l'hai aiutato?"
chiese, irritato. Alex lo guardò, tranquillissima, mentre Malfoy raggiungeva la
cattedra "Harry, io non l'ho aiutato. L'ho umiliato. E' diverso,
completamente diverso. Ho dimostrato che non aveva il coraggio di rispondere
delle sue azioni davanti a Moody, e l'ho preso in giro costringendolo a dire
che era un bene che Remus fosse guarito. Lui odia questo fatto, perchè non può
più attaccarlo, non ne ha più motivo. E, se pensi che siamo stati clementi,
aspetta di vedere che farà ora Moody. Hai visto il suo sguardo? Non vorrei
essere al posto di Malfoy per tutto l'oro di questo mondo......"
Due
ore dopo, mentre uscivano, Harry sorrideva ampiamente. Le previsioni dell'amica
si erano rivelate esatte: Moody aveva insistito per ripassare tutto ciò che
avevano imparato sulle maledizioni senza perdono, e aveva costretto Malfoy a
sattoporsi più volte alla maledizione Imperius. Il ragazzo non solo non era
riuscito a contrastarla, ma aveva anche dovuto fare cose di cui si sarebbe
vergognato a vita, come la dichiarazione d'amore a Goyle, e nel tentare di
resistere si era fatto anche piuttosto male. E, come ciliegina sulla torta,
Moody aveva chiamato Harry e Alex per un'ulteriore dimostrazione: Harry aveva
vinto al secondo tentativo la maledizione, forte degli allenamenti dell'anno
prima. Alex invece l'aveva parata senza nemmeno fare una faccia preoccupata; la
maledizione si era spenta sibilando sul muro. Poi, al secondo tentativo di
Moody, aveva abbassato volutamente la bacchetta e si era fatta colpire in
pieno, senza arretrare nemmeno di un passo e, quando lui le aveva detto di
saltare sul banco, lei lo aveva tranquillamente fissato negli occhi, che
dimostravano quanto forte fosse la sua volontà, e aveva risposto, in tono
volutamente tranuillo e piatto "Nemmeno se me lo chiede in
ginocchio". La classe era rimasta inorridita, ma Lupin aveva sorriso
apertamente e Moody aveva annuito con vigore "Bene, davvero bene. Me
l'avevano detto, ma ora lo vedo coi miei occhi. Complimenti, Lance. La tua
resistenza è inattaccabile, e ci sarà molto utile". Come al solito da come
parlava sembrava che stessero per attaccarli, pensò Harry sorridendo.
Beh....non poteva dargli torto, dopotutto. La ragazza invece aveva sorriso, mentre
Lupin diceva "Direi....dieci punti a Harry e dieci a Alex, che ne dici
Alastor?". L'uomo aveva annuito, e Alex si era girata per tornare al suo
posto. In quell'istante Malfoy si era alzato, rosso dall'ira, e aveva detto
"Vedremo se la tua resistenza sarà così inattaccabile anche di fronte al
Signore Oscuro !!!!!!!!!!!!". Lei si era fermata bruscamente, tanto che
Harry era andato a sbatterle contro, e lo aveva fissato negli occhi, glaciale.
Tutti avevano trattenuto il fiato, mentre Lupin e Moody cercavano di
raggiungere velocemente i due, ma Alex li aveva totalmente spiazzati: dopo
qualche istante di guerra di sguardi, aveva sorriso, e quel semplice gesto era
sembrato ancora più inquietante della furia dei suoi occhi, mentre diceva in
tono tranquillo "Oh, sei gentile a darti pensiero per me, ma non ti
devipreoccupare. Sono certa che, anche
se Voldemort in persona mi attaccherà, resisterò". Per un attimo fu come
se le sue parole avessero annullato l'aria presente nella stanza, poichè tutti
respirarono bruscamente, in simultanea, e poi urlarono, terrorizzati, alzandosi
e iniziando a orrere qui e lì in preda al panico. Malfoy indietreggiò, e tornò
ad essere pallido come un cadavere, boccheggiando, ma lei non gli badò si voltò
verso la classe "SILENZIO !!!!!" urlò, guardandoli con aria severa.
Tutti si immobilizzarono e la fissarono dai punti più disparati della classe,
spaventati a morte, quasi stessero fissando Voldemort in persona. Solo sei
persone erano rimaste al loro posto. Harry, Ron e Hermione, che avevano gli
occhi spalancati ma sembravano più stupiti che altro (A parte Ron, vabbè. NdA); poi Lupin e Moody, che si erano
fermati a pochi metri da lei e apparivano preoccupati. E ovviamente Malfoy, che
le stava davanti e sembrava troppo terrorizzato da una ragazza che osava
pronunciare quel nome per fare una sola mossa. Ignorando queste sei persone,
lei fissò con rabbia fredda gli altri e continuò in tono duro "Smettetela
di scappare non appena sentite il suo nome, quasi fosse una minaccia !!!!!!".
Tutti si guardarono "Ma...ma....." provò a protestare Seamus
Finnigan, ma lei lo zittì con lo sguardo "Che c'è?" chiese, calma ma
con aria pericolosa. Lui deglutì più volte, prima di riuscire a dire
"Ecco.....noi abbiamo sempre visto qualsiasi mago adulto, qualsiasi
persona che sapesse chi era il Signore Oscuro reagire così, e a ragione, se ciò
che si racconta è vero.....ecco perchè.....cosa vorresti dire, che abbiamo
sbagliato tutti e non è una minaccia? E' questo che intendi?" disse in
tono tremante. Lei scosse il capo con decisione"No. La minaccia c'è, è
reale, e qui c'è qualcuno che può dirvelo meglio di me" i suoi occhi
saettarono verso Harry, che rabbrividì, per poi tornare sui suoi compagni, e in
particolare Seamus "Sarebbe da stupidi non temere qualcuno che è capace di
ciò che ha fatto Voldemort. Non dico che non dobbiamo avere paura. Fingere di
non averne sarebbe da stupidi. Il coraggio sta nel affrontare questa paura e
vincerla, o almeno provarci. Solo allora si può dire di aver combattuto".
Lanciò un'occhiata a Remus e Moody, che con un gesto la invitarono a
continuare. Lei deglutì "Ma non potete fare questo finchè vi fate
spaventare a questo modo da un nome. La minaccia non è il suo nome, accidenti
!!!!! E' lui la minaccia, Voldemort, e finchè avrete paura soltando di
pronunciare il suo nome non sarete mai abbastanza forti per combatterlo. E
questo" disse, voltandosi a guardare Malfoy con occhi duri "Vale per
tutti" concluse. Lui ricambiò lo sguardo per qualche secondo, spaventato,
poi distolse gli occhi. Lei lo fissò ancora, con aria indagatrice, poi scosse
il capo e lo superò, uscendo con passo deciso dalla classe, platealmente. Tutti
fissarono la porta aperta per qualche secondo, increduli e colpiti, alcuni
favorevolmente, altri meno, ma comunque scossi, poi si fissarono tra loro,
quasi a chiedersi se davvero quello che avevano visto era vero, e infine
guardarono i professori. Moody si limitò ad avviarsi verso la porta con la
gamba finta che suonava ritmicamente contro il pavimento, borbottando "Ci
devo proprio parlare....eh, già.....ragazza in gamba, quella......". Sparì
oltre la porta, senza badare agli altri, e Lupin sorrise, guardando l'orologio
"Bene, ragazzi, per oggi abbiamo finito. Potete andare". Tutti lo
fissarono per un secondo, senza capire, poi raccolsero le loro cose e si
precipitarono fuori. Harry e Ron si lanciarono un'occhiata densa di significati
e corsero alla ricerca dell'amica. Hermione raccolse velocemente la sua
cartella e quella di Alex e li seguì. La classe si svuotò. Solo Malfoy rimase
immobile, al centro dell'aula, digrignando i denti, sconfitto ancora una volta
da lei "Dannazione !!!!!!!!" urlò, sbattendo il pugno sul banco alla
sua sinistra. Lupin, che stava salendo le scale per raggiungere il suo studio,
gli lanciò un'occhiata "Così ti farai solo male. Non serve a molto"
disse, chiudendo la porta e lasciandolo solo. Il ragazzo sibilò qualcosa, poi
si voltò e uscì a grandi passi, furente.
Inutile
dire che nemmeno mezz'ora dopo la storia della prodezza di Alex aveva fatto il
giro di tutto il castello, cosicchè quando la ragazza entrò nell'aula di
Antiche Rune insieme a Hermione fu accolta da un applauso fragoroso dai
Grifondoro e dai Corvonero raccolti lì. Ma lei fece appena in tempo a sorridere
che la porta si aprì ed entrò il professore, che le lanciò una strana occhiata
e poifece finta di nulla, richiamando
la classe all'ordine. Alex obbedì e si sedette vicino a Hermione, ascoltando
con interesse la lezione, prendendo appunti e intervenendo con domande mirate e
molto intelligenti. Non era passata nemmeno un'ora e le due avevano già
guadagnato cinque punti a testa per il Grifondoro. Questo portava a quindici il
bottino giornaliero, o meglio della sola mattinata per Alex, ed era solo il suo
primo giorno di scuola.......quando uscirono, Hermione le rivolse un gran
sorriso "Ora capisco perchè hanno voluto che fossi un prefetto della tua
casa, Alex. Appena ti sarai ambientata qui sarai veramente bravissima nel
svolgere il tuo compito. Senti, io devo andare un attimo in biblioteca, prima
di andare in mensa. Avviati pure senza di me, ti raggiungo". Alex si fermò
"No, ti aspetto, davvero....." disse in tono preoccupato, ma Hermione
scosse la testa "Va a posare i libri, intanto, e prepara quelli del
pomeriggio, così dopo puoi prendertela con calma. Ci vediamo in mensa. Mettiti
vicino a Harry e Ron, vedrai che sono già lì. Quei due hanno sempre
fame!!!!!!!!!". Alex sogghignò, e le due amiche si separarono sorridendo.
Seguendo il consignlio di Hermione, e cercando di ricordarsi la strada per la
torre del Grifondoro, Alex si avviò per il corridoio, e si trovò nel chiostro
che costeggiava il cortile interno "Ok, ora devo andare a
destra....." ricordò, e fece per avviarsi, quando un particolare visivo la
bloccò. Si immobilizzò, girandosi poi lentamente, fino a trovare ciò che
l'aveva colpita. Era un ragazzo ci capelli rosso fuoco, alto e
robusto....."William" sussurrò, incredula. Respirò decisamente un
paio di volte, poi prese la decisione e si avviò verso il ragazzo con passo
sicuro. Si arrestò a mezzo metro di distanza, guardandolo con aspettativa. Era
chinato, di schiena rispetto a lei, e non l'aveva vista. Si schiarì la voce,
poi lo chiamò "William?". Lui non si mosse, quasi non l'avesse
sentita. La ragazza aggrottò la fronte, confusa, e provò a voce più alta
"Willy? Bill? Ehi, mi senti?". Il ragazzo sollevò la testa,
rendendosi conto che qualcuno stava parlando con lui, si voltò, sorpreso, e lei
lo fissò smarrita. Certo, gli somigliava molto, ma....non era Bill. Si era
sbagliata. Arrossì lievemente, mentre il ragazzo si alzava e si voltava del
tutto "Scusa? Hai bisogno di me?" le chiese gentilmente. Lei arretrò
di un passo "Ecco....scusa, ti ho scambiato per un altro...." spiegò
con imbarazzo evidente. Lui sorrise, e Alex non potè fare a meno di pensare che
aveva un bellissimo sorriso, luminoso e spontaneo "Sì, lo vedo. Se non
sbaglio, mi hai chiamato Bill. Conosci mio fratello, non è così?". Alex
sbarrò gli occhi. Era il fratello di Bill? Ma non era Ron......riflettendo
freneticamente, ricordò che Bill le aveva raccontato di avere un sacco di
fratelli. Ma certo !!!! Oltre a Ron, c'erano anche Fred e George, che Ron le
aveva presentato il giorno prima, e anche Ginny !!!! Che stupida a non averlo
capito subito !!!! E anche quel ragazzo, a quanto pareva. In totale, erano sei.
Ne mancava uno, se non si sbagliava......sorridendo, tese la mano allo
sconosciuto "Esatto. Credevo fossi lui. Sono Alex Lance". Lui le
afferrò la mano, stringendola con vigore "E io sono Charlie Weasley" si
presentò. Lei socchiuse gli occhi. Quel nome le ricordsava qualcosa
"Dunque, tu sei quello che era cercatore del Grifondoro, vero? E che ora
lavora in Romania coi draghi?" domandò. Il ragazzo annuì "Vedo che
sei ben informata su di me" esclamò sorridendo. Lei rispose al sorriso
"Beh, conosco cinque dei tuoi fratelli, e particolarmente Ginny, Ron e
Bill". Charlie annuì, poi il sospetto gli annebbiò gli occhi, che si
spalancarono. Alex indietreggiò, spaventata, mentre lui esclamava "Aspetta
un po' !!!! Tu non sarai mica quella nuova di cui mi ha parlato George ???? La
nipote di Silente ???? Quella che ha ridicolizzato Malfoy ??????". La
stava fissando esterefatto,e lei si sentì arrossire "Ecco....puoi anche
vederla così....comunque sì, credo di essere io.....". Il ragazzo fischiò
"Wow !!! Sei una celebrità, Alex.Sono davvero onorato di averti conosciuto......Oh, il segnale del
pranzo" osservò alzando gli occhi nel sentire il suono di un rintocco che
si diffondeva per l'edificio. La ragazzasi ricordò di colpo di ciò che stava facendo "Oddio, è vero !!!!
Devo andare in mensa !!!!!" esclamò, allargando le braccia e facendo quasi
cadere la borsa. Solo grazie ai suoi riflessi pronti la afferrò in tempo. Lui
la fissò, incerto, prima di chiedere "Posso accompagnarti? Sai, anche io
ho una certa fame....sono arrivato stamattina dopo una notte intera di
viaggio......". Lei sollevò gli occhi dalla borsa, confusa, poi capì
quello che aveva detto il ragazzo e sorrise annuendo "Volentieri !!!!!!
Ma.......prima dovrei passare per la torre del Grifondoro a mettere giù
questa...." mostrò la cartella, guardandolo con aria di scusa. Lui,
capendo cosa le stava passando per la testa, la fissò con aria divertita
"Guarda che anche io sono stato un Grifondoro. So benissimo dov'è la
torre. Anzì, visto che dovrò stare qui per un po', mi hanno dato una camera lì,
e anche a Bill". La ragazza lo fissò, leggermente stupefatta, poi sorrise,
anche se la cosa la metteva un po' nei guai. Doveva sbrigarsi a chiarire le
cose con Bill, pensò in fretta. Cercò di nascondere la preoccupazione e disse,
in tono gaio "Allora vogliamo andare? Vediamo se ti ricordi ancora la
strada" lo sfidò. Lui la fissò con aria accusatrice "Non sarà che ti
sei persa?" domandò ironico. Lei si sentì arrossire e fece finta di
offendersi "Ehi, il mio senso dell'orientamento è ottimo, per tua
informazione !!!!!" esclamò, avanzando di un passo, e lui alzò le mani in
segno di resa "Ok, ok, mi arrendo !!!!! urlò, fingendosi spaventato. La
ragazza lo fissò per un secondo, incredula, poi scoppiò a ridere,
spontaneamente, come non aveva fatto da troppo, troppo tempo. Rise fino alle
lacrime, senza riuscire a fermarsi, stupendosi ogni secondo di più della cosa e
godendone fino in fondo. Lui la imitò, e dopo circa due minuti di risate i due
si avviarono insieme su per le scale, chiaccherando, come se si conoscessero da
secoli, e non solo da una decina di minuti. Alex, mentre rideva e scherzava con
quel ragazzo così affabile, si sentì strana. Non era la prima volta, da quando
era li, che veniva travolta dagli eventi e si trovava a voler bene a una
persona o, ancora peggio, a farsi voler bene da lei. Sembrava che, da quando
era a Hogwarts, le barriere che aveva eretto intorno al suo cuore in tutti
quegli anni stessero cedendo, crollando l'una dopo l'altra sotto la spinta di
quei sentimenti nuovi e devastanti, talmente forti che non riusciva a
contrastarli. Anzì, si rese conto, non ci aveva nemmeno provato. Non aveva
fatto a tempo, o non ne aveva avuto il coraggio. "Sono loro"
riflettè stupita, guardando Charlie che parlava, raccontandole del suo lavoro
in Romania "Sono loro a farle cadere !!!!!!!!!!!!". La
consapevolezza di questo fatto la disarmò, e si fermò, guardando il ragazzo con
occhi dilatati "Voi....." pensò, mentre lui si fermava a sua
volta, chiedendole "Alex? Va tutto bene?". Lei lo guardò, cercando le
parole per rispondere "Voi siete riusciti a farmi sentire di nuovo
vulnerabile......". Non poteva dirlo. Avrebbe rivelato troppo, li
avrebbe messi nei guai. E forse li avrebbe allontanati da lei......scoprì con
terrore che era quest'ultima ipotesi a spaventarla di più. Scosse il capo,
apparentemente per rassicurare il ragazzo, ma in realtà per schiarirsi le idee,
e sorrise. "Non importa" si disse, riprendendo a camminare "Se
loro sono la mia debolezza, o lo diventeranno, non devo allontanarla. Basta che
costruisca le mie difese su di essa. Ho giurato che stavolta non li
perderò" ricordò a se stessa, e sotto il peso di quella promessa
riuscì di nuovo a sorridere con gioia.Non voleva perdere i suoi amici. Doveva solo evitare una cosa: non
doveva assolutamente affezionarsi a nessuno al punto da non riuscire a vivere
in sua assenza. Nè doveva permettere che qualcuno arrivasse a credere che la
sua vita dipendesse da lei. Se evitava questo, poteva anche voler bene a quelle
persone che si erano fatte strada nel suo cuore; poteva provare affetto per
Harry, Ron, Ginny, Bill, Charlie e Hermione. Poteva amarli come fratelli. Ma
non avrebbe mai potuto amare qualcuno veramente. Non ci sarebbe riuscita, non
avrebbe sopportato il peso delle conseguenze di quel gesto. Non poteva
permettersi di far ancora soffrire qualcuno come in passato.
I
due ragazzi entrarono insieme in mensa, avvicinandosi all'estrimità del tavolo
dei Grifondoro dove erano seduti Hermione, Harry e Ron. La ragazza si voltò
verso Alex, dicendo "Era ora !!!! Dov'eri finita? Quando ho visto che non
eri qui, ho avuto paura che ti fossi persa.....". I suoi occhi si posarono
su Charlie, così come quelli di Harry e Ron, e quest'ultimo deglutì a fatica il
boccone che stava inghiottendo, riconoscendo il fratello "Cha....Charlie
!!!!! Che ci fai qui ?????" chiese, quando riuscì a parlare. Il fratello
gli sorrise, sedendosi davanti a Harry, di fianco a Alex "Silente mi ha
affidato un compito molto importante qui a Hogwarts. Presto arriveranno dei
draghi, per farvi fare una lezione più approfondita di Cura delle creauture
magiche e per sorvegliare la scuola. Io sono qui per occuparmene". I
quattro amici si lanciarono strano occhiate a quelle rivelazioni, ma proprio in
quel momento arrivarono George, Fred e Ginny, che sorpresa saltò al collo del
fratello, urlando "Charlie !!!!! Ma che ci fai tu qui???? Che sorpresa
!!!!!!!!". Il fratello ricambiò l'abbraccio ridendo, mentre una voce
dietro di loro diceva, divertita "E non è l'unica. A me niente abbraccio,
piccola?". Ginny si voltò e riconobbe Bill, e con un grido abbracciò anche
lui. Poi i due maggiori tra i fratelli Weasley si salutarono con una stretta di
mano "Fattobuon viaggio
Charles?" chiese Bill, e il fratello annuì "Abbastanza, ma ora sono
distrutto. Comunque ho già fatto alcune conoscenze interessanti. Ma credo che
anche tu conosca già Alex" disse, indicando la ragazza al suo fianco e
guardando il fratello, che sorrise "Certo che la conosco. Posso sedermi con
voi, ragazzi?" chiese. I cinque già seduti annuirono, e i quattro fratelli
Weasley rimasti in piedi presero posto. In breve, l'allegra tavolata stava
ridendo e chiaccherando, e a Harry e Hermione sembrò di essere tornati alla
tana. Alex invece, che non vi era mai stata, sperimentò per la prima volta cosa
volesse dire avere una famiglia.
Le
lezioni del pomeriggio si rivelarono molto interessanti. Aritmanzia, che
Hermione aveva sempre descritto come una materia affascinante e in assoluto la
sua preferita, si rivelò molto gradita anche ad Alex, che però ammise dentro di
sè che preferiva decifrare le antiche rune che starsene ore a fare calcoli
complicati, anche se non le creavano problemi.Poi ci fu lezione di Erbologia, e la ragazza si dimostrò presto entusiasta
delle numerose varietà di piante magiche presenti nelle serre di Hogwarts,
arrivando a chiedere alla professoressa Sprite se ogni tanto avrebbe potuto
andare a dare un'occhiata anche fuori dall'orario di lezione. Molto
compiaciuta, la professoressa annuì. E in breve arrivarono le cinque, e Harry
si precipitò verso il campo da Quiddich, dicendo agli amici di raggiungerlo, se
ne avevano voglia. Mentre salivano alla torre per depositare le loro cartelle,
Alex chiese cosa era andato a fare Harry, e i due amici le ricordarono che
Harry faceva parte della squadra di quiddich e che quel giorno c'erano le
selezioni per il nuovo portiere. Alex annuì, ricordando, e non mancò di notare
l'espressione sofferente sul volto di Ron. Stavano discutendo della squadra
quando, entrando nella sala comune, incontrarono Bill, Charlie e Ginny che
stavano per scendere. I due gruppetti si guardarono sorpresi "Dove state
andando?" chiese Alex, sorpresa, mentre Charlie chiedeva, in tono
altrettanto stupefatto "Ron, che ci fai ancora qui?". Il fratello lo
guardò senza capire, e Bill spiegò "Intende dire: perchè non sei alle
selezioni?". Ron mise il broncio "E con che scopa potrei giocare,
secondo voi?". Hermione e Alex lo guardarono dispiaciute, ma Charlie e
Bill si scambiarono un'occhiata sodisfatta. A Ginny la cosa non sfuggì
"Che state architettando voi due?" chiese. Gli altri tre li
fissarono, e i due fratelli sorrisero "Oh, nulla. E' solo che,
vedete....beh, Ron, che ne dici di provare con questa?". Charlie gli tese
una scopa lucente, non nuovissima ma in ottime condizioni, e il fratello minore
la fissò, incredulo "Ma....Charlie, questa è....." disse con un filo
di voce. Charlie annuì "La mia scopa di quando ero cercatore. Ora ne ho
una che mi ha dato il ministero, quindi questa è rimasta in un baule per anni,
ed è un peccato. Così, quando George e Fred ci hanno detto che quest'anno ci
sarebbe stato bisogno di un nuovo portiere, io e Bill abbiamo deciso di darla a
te. Io l'ho ritrovata, e Bill l'ha fatta mettere a posto a Diagon Alley. Ora è
tua, Ron". Il ragazzo prese la scopa con mani tremanti, e guardò i
fratelli con aria riconoscente "Io...." "Sveltò, che ci fai
ancora qui???? Corri !!!!!" gli dissero i due, e Ron sparì giù per le
scale. Alex li guardò,soddisfatta, e Bill le lanciò un'occhiata "E tu? Non
dirmi che hai comprato la Fireboltora
non vuoi partecipare". Lei ignorò le occhiate incredule degli altri e
rispose "Beh....io non so giocare.....e poi di posto ce n'è solo uno, e
preferisco che sia Ron ad averlo, ci tiene tanto.....". Bill scosse il
capo "E io ti dico che invece devi provare. Magari puoi fare la
riserva". Alex sgranò gli occhi "Ma non esistono le riserve nel
Quiddich !!!!" esclamò. Charlie sorrise, capendo cosa aveva inteso il fratello
"E tunon conosceresti il gioco? Avanti, vai a prendere quella benedetta
scopa e andiamo avedere le selezioni". La ragazza scosse il capo "Ho
detto di no" si impuntò, e uscì di gran carriera dalla sala. Gli altri
quattro si guardarono, poi Bill alzò le spalle "Non volevo farla arrabbiare....solo
che dalla McGranitt ho saputo qualcosa che mi fa supporre che ci sarà bisogno
di un nuovo giocatore, oltre al portiere......sentì, Ginny, vai a prenderla tu,
la sua scopa. E' in una fodera blu, sarà tra le sue cose". La ragazza annuì,
poichè aveva già visto la fodera di cui parlava il fratello, e si avviò verso
il dormitorio. Charlie e Hermione si guardarono "Ma sarà giusto? Se non
vuole......" obiettò la ragazza, ma Bill sorrise, spingendoli verso il
buco del ritratto "Quando arriveremo al campo, capirete perchè insistevo
così tanto. Su, andiamo. Avrà bisogno della sua scopa" disse, e i due si
arresero, avviandosi senza discutere.
Capitolo 7 *** Capitolo sette: Il nuovo capitano ***
Capitolo sette: Il nuovo capitano
Capitolo sette: Il nuovo
capitano
Alex
raggiunse Harry nel campo da Quiddich pochi minuti dopo. Il ragazzo la fissò,
leggermente sorpreso "Come? Sei da sola? E gli altri?". La ragazza
mantenne un tono neutro "Oh, credo scenderanno tra poco. Come vanno le
cose, qui?" domandò, guardandosi attorno. Lei e Harry si trovavano proprio
al centro dell'enorme campo, mentre gli altri componenti della squadra erano
sparsi un po' altrove. Alex riconobbe i gemelli Weasley sotto uno degli anelli,
insieme a due ragazze con una scopa in mano. Evidentemente, due delle
cacciatrici della squadra. Però erano in due. Più Fred, George e Harry,
facevano cinque. Anche non contando il portiere, mancava una persona
all'appello "Scusa un attimo, Harry....." iniziò a dire, ma in quel
momento Charlie e Bill li raggiunsero, sorridendo, insieme a Ginny ed Hermione,
e la ragazza si interruppe. Harry sorrise agli amici, poi volse lo sguardo
sulla folla di aspiranti giocatori che si era radunata vicino all'anello dove
stavano George e gli altri "Guardate quanta gente !!!!!! Speriamo di
trovare qualcuno di veramente bravo.....ne abbiamo un disperato bisogno.....va
bene, ora devo andare dagli altri, venite pure sulla tribuna li dietro a
osservare. Ci vediamo dopo !!!!!!!!" esclamò, correndo via velocemente.
Alex, sorpresa, tentò di richiamarlo "Aspetta, Harry !!!!!!!!!!!!!!!"
ma senza risultati. Delusa, sbuffò incrociando le braccia e fissando il ragazzo
che raggiungeva Fred e si metteva a parlare seriamente con lui. Charlie fissò
la folla, poi la squadra di quiddich del Grifondoro, e si accorse a sua volta
della stranezza "Ma...." fece per dire, indicandola col dito. Alex,
che stava davanti a lui, non si voltò nemmeno "Appunto !!!!" disse,
irritata "Beh, andiamo a vedere che cavolo succede" decise,
incamminandosi decisa. Charlie la seguì, affiancandola, ed Hermione e Ginny li
seguirono a loro volta , lanciandosi un'occhiata confusa. Solo Bill, che
chiudeva il gruppo, mostrò un sorriso soddisfatto sul volto. Quando raggiunsero
la folla che stava aspettando di fare il provino per entrare in squadra,
parecchie teste di voltarono a guardarli. Per un momento, Alex si sentì
nervosa, chiedendosi se era lei l'oggetto di tale interesse, ma pochi secondi
dopo una voce urlò "Ehi !!!! Ma tu sei Charlie Weasley !!!!! Uno dei più
gradi cercatori del Grifondoro !!!!!!!" e tutti accerchiarono, estasiati,
il ragazzo. Alex sorrise, ridendo quasi dell'espressione sconfortata di
Charlie, che non riusciva a liberarsi, poi si voltò verso Fred, che l'aveva
raggiunta "Alex, ciao !!! Vieni pure a guardare le selezioni dalla nostra
postazione, tanto prima che Charlie si liberi ce ne vorrà.....sono tutti presi
da lui.....e tu che ci fai qui, fratellino?" esclamò, fissando lo sguardo
su Ron che, unico tra la folla in attesa, non si era precipitato da Charlie. Il
ragazzo lo fissò irritato "Secondo te? Sono venuto per le selezioni, e
siccome lo vedo sempre a casa e ora, a quanto apre, anche qui a scuola, non mi
sembrava utile andare ad adorare il grande Charlie - fenomeno - Weasley"
disse in tono acido. Fred trattenne a stento una risata "Tu vorresti fare
il portiere ??????" esclamò, mentre anche George li raggiungeva, giusto in
tempo per sentire le ultime parole del fratello "Cosacosacosa???? Ron,
fratellino, davvero vuoi fare brutta figura davanti a tutta questa
gente?????" sogghignò, beffardo. Ron divenne rosso per l'indignazione,
mentre Alex dava un colpetto sul braccio a Fred e diceva "Dai, ragazzi,
lasciatelo stare. Ron non è mica così male, ne sono sicura, e poi ha un'ottima
scopa". I due fratelli la guardarono "E dove l'avrebbe rimediata,
scusa?" chiesero all'unisono. Alex scambiò un'occhiata carica di
significati con Ron, che esibì la scopa che i fratelli gli avevano consegnato
poco prima. Nel vederla, poco ci mancò che i gemelli finissero a terra entrambi
"Ma...ma....MA QUELLA E' LA SCOPA DI CHARLIE !!!!!!!!!!!!!!!!!!!"
urlarono, increduli. Ron annuì, soddisfatto "E' il suo regalo per me, e
Bill l'ha fatta mettere a posto. E ora che mi dite?" chiese, guardandoli
con aria di vittoria. I due gemelli si guardarono, esterefatti
"Cavolo.....con un portiere con quella scopa non avremmo più
problemi......accidenti a Charlie, perchè non l'ha mai data a uno di noi,
quella scopa?" "Sì, e poi l'altro che avrebbe fatto, scusate?"
disse Alex, pragmatica. I gemelli la fissarono, riconoscendo che aveva ragione,
poi si voltarono verso la folla, che Angelina e Alicia stavano convincendo a
tornare al proprio posto. Charlie aveva un'espressione alquanto sollevata
"E va bene, fratellino, torna a metterti in fila. Ma dove cavolo si è
ficcata Katie? E' da ieri che non la vedo in giro" sibilò Fred, lanciando
occhiate preoccupate in giro. Alex si fece seria "E'la terza
cacciatrice?" domandò, neutra. George annuì, continuando a guardare in
giro "Sì. Si chiama Katie Bell, e stranamente non era né sul treno che
qui....." spiegò. Alex sussultò, sentendo il cognome della ragazza, e si
affrettò a guardare altrove. Se qualcuno doveva dare la brutta notizia a George
e gli altri, non sarebbe certo stata lei. In quell'istante, per fortuna,
Angelina richiamò a sè l'attenzione di tutti "Allora, per tutti coloro che
sono qui per sostenere le selezioni: uno alla volta verrete avanti, direte il
vostro nome e l'anno che frequentate, poi proverete a parare cinque rigori a
testa. Se passerete questa prima selezione, faremo una simulazione di partita,
cioè coi battitori e più cacciatori che vi attaccano" anche lei lanciò
un'occhiata in giro, cercando con gli occhi Katie "Bene, allora
cominciamo. date i vostri nomi a Fred, per favore". Alex guardò la fila
che iniziava a sciamare davanti al ragazzo, mentre George, al suo fianco,
continuava a guardarsi attorno. Nei suoi occhi c'era autentica preoccupazione,
e Alex sospirò "Accidenti.....ci mancava pure questa....." pensò,
affranta per l'amico, poichè sapeva che lo attendeva una brutta sorpresa.
Guardò altrove, cercando di non farsi scoprire, e il suo sguardo si posò su
Alicia. Stava osservando George che si agitava, e nei suoi occhi scuri c'era
un'ombra per nulla velata di tristezza. Alex si trattenne a stento dall'urlare
"E ti pareva che non bastava tutto questo!!!! Qua le cose si fanno
complicate !!!!!!!!" esclamò mentalmente, cercando di rivolgere la sua
attenzione sui ragazzi che stavano già sostenendo la prova, invano. "Oh,
accidenti !!!!!!!"
Le
prime selezioni durarono circa tre quarti d'ora, e dei 200 aspiranti di
partenza ne rimasero solo 14. Tra di questi c'era Ron, che si era ben distinto
per aver parato tutti e cinque i tiri e aver anche fatto un ottimo passaggio a
George che svolazzava dall'altra parte del campo e che, in una partita vera,
sarebbe stato un suo compagno di squadra in ottima posizione per segnare. E
anche nella seconda selezione se la stava cavando alla grande. Alex annuì
soddisfatta, vedendo il ragazzo che parava con facilità un tiro di Charlie, che
aveva accettato di fare la parte del cacciatore visto che di Katie non c'era
ancora traccia "E stranamente George non sta combinando nulla di buono,
e Alicia non fa che perdere la palla......andiama bene. E in partita che
credono di fare, quei due?" si domandò, scuotendo il capo. Poi un
pensiero la colpì. Le partite. Stavano per trovare un nuovo portiere e già
avevano bisogno di un nuovo cercatore......in quel momento le selezioni
finirono, e i cinque componenti della squadra si riunirono per discutere. Alex
si rilassò, certa del risultato. D'altronde, lo aveva saputo dal momento in cui
l'aveva visto con la scopa in mano, che varebbero scelto lui. Perciò si voltò e
fece un sorriso rassicurante a Hermione, che saltellava trepitante in piedi
sulle tribune, vicino a Ginny. In quell'istante Fred si voltò con lo stesso
sorriso enorme stampato sul volto e annunciò "Ok, ragazzi. Niente giri di
parole. Il vincitore è Ron Weasley ".
Dalla
folla si alzò un mormorio di delusione, mentre Ron avanzava, raggiante.
Hermione scese di corsa dagli spalti, seguita da Ginny e Bill, per festeggiare
l'amico, mentre Alex sorrideva. La folla aveva iniziato ad allontanarsi, e ben
presto nel campo erano rimasti solo loro. Poi, all'improvviso, apparve la
McGranitt, che avanzava verso di loro con aria tesa e dispiaciuta. La squadra,
che si stava ancora complimentando con Ron, si voltò a guardarla, sorpresa e
preoccupata, e Alex deglutì, sentendo che stavano per arrivare i guai. La
professoressa le lanciò un'occhiata, evidentemente per accertarsi che fosse a
conoscenza di ciò che stava per dire, e Alex mosse appena il capo per annuire.
La donna strinse le labbra, e avanzò verso i sei ragazzi che si stavano
radunando, preoccupati a loro volta, sotto la porta. Fu Angelina a parlare
"Professoressa, è successo qualcosa? Sa dirci dov'è Katie? Non l'abbiamo
ancora vista da ieri.....è strano......". La McGranitt sospirò,
intrecciando le dita, e disse in tono dispiaciuto "Sono venuta a parlarvi
proprio di questo". George divenne bianco in volto, e Alex lo vide
stringere i pugni fino a sbiancare le nocche. La professoressa continuò
"La notizia definitiva è arrivata solo oggi, per questo non abbiamo voluto
avvertirvi prima.....comunque è stato accertato che il padre della signorina
Bell è stato inviato in Bulgaria dal ministero per lavoro, e ci dovrà restare a
tempo indeterminato. Katie è stata quindi trasferita a Durmstrang. Mi dispiace,
so che eravate tutti molto amici, soprattutto per via della squadra.....".
Si sentì un colpo secco, e tutti si voltarono verso George, che aveva sbattuto
a terra la propria mazza da battitore e se ne stava andando infuriato. Alex
fece per seguirlo, ma si bloccò, rendendosi conto che il suo dolore era ancora
troppo acerbo. Alicia invece lo seguì a lungo con gli occhi, triste, per poi
voltarsi verso la McGranitt e sussurrare "Proprio una bella notizia,
grazie". Angelina tentò di abbracciarla, ma la ragazza scappò a sua volta,
dalla parte opposta rispetto a quella di George. Sul campo rimasero quindi solo
quattro componenti della squadra, più Alex, Ginny, Bill, Charlie ed Hermione.
Fred guardò i compagni, affranto per il gemello, e disse "E ora che
facciamo? Non per sembrare insensibile o rigirare il coltello nella piaga, ma
adesso ci manca pure un cacciatore !!!!!!!". Angelina, Harry e Ron lo
guardarono preoccupati. Hermione e Ginny si fissarono, confuse, mentre Bill e
Charlie si lanciarono un'occhiata densa di significati. Nell'arena calò il
silenzio, pesante e carico di tensione. Poi, Ron sollevò di scatto la testa,
colto da un'ispirazione improvvisa, esattamente nello stesso momento in cui
Harry urlava "Ma certo !!!!", e Fred si voltava verso il gruppetto
alle loro spalle. Ginny esclamò "Ah !!!!", come se avesse capito una
cosa importante, ed Hermione sussultò, colta dalla stessa rivelazione. Charlie
si girò verso il fratello maggiore, sorridendo, e Bill ricambiò la smorfia.
Solo Alex rimase inerte, preoccupata. La stavano fissando tutti.....e in un
modo che non lasciava presagire nulla di buono "E...ehi !!! Che avete
tutti da guardarmi????" chiese, preoccupata. Fred avanzò, mentre
un'espressione sollevata gli compariva sul volto "Ma certo !!!! Sarai tu
la nostra nuova cacciatrice !!!!!!!!!" esclamò, più che convinto. Alex per
poco non rotolò per terra, da quanto era sorpresa "COSA ????????"
urlò, fissandoli con aria incredula "MA VI HA DATO DI VOLTA IL CERVELLO A
TUTTI QUANTI INSIEME, PER CASO??????". Harry scosse il capo, avvicinandosi
"No, Fred ha ragione !!!! Tu hai degli ottimi riflessi, sei perfetta per
quel ruolo. Ti prego, non possiamo fare altre selezioni, ora !!! E poi sono
convinto che non troveremo facilmente qualcuno di più bravo. Ho visto che ti
muovi sempre con grande agilità, anche quando cammini soltanto. Sei nata per
giocare, e scommetto che voli come un'esperta, ormai". Alex lo fissò,
inorridita, cercando un modo qualsiasi per evitare di essere trascinata in
mezzo "Ma....io....ecco.....non ho una scopa adatta !!!!" mentì,
pregando vivamente che non la scoprissero. ma Ginny si tolse qualcosa dalle
spalle ed esclamò "No? E questa che sarebbe ??????", tendendogli il
pacco. Con orrore crescente, Alex riconobbe la custodia della sua Firebolt, e
purtroppo per lei non fu l'unica a riconoscerla: la squadra le si affollò
intorno, estasiata "Una Firebolt !!!!!!!!" "Fantastico
!!!!!!!!!" "Avere due Firebolt in squadra sarà come aver già vinto il
campionato !!!!!!!!!!!". A quel punto, Alex cominciò a capire che non le
avrebbero mai permesso di rifiutare, non dopo quella scoperta. E infatti Fred
prese la scopa e la estrasse dalla custodia, tendendola alla ragazza
"Avanti !!!!! Facci vedere come voli !!!! Allenamento straordinario
!!!!!!! Facciamo due squadre, Bill, Charlie, dateci una mano. Tutti in campo
!!!!!!!!". Alex si ritrovò la scopa in mano, e senza nemmeno capire bene
che stava facendo seguì Charlie, che era stato nominato cercatore della squadra
uno. Hermione fu chiamata per dividere i giocatori, e dopo essersi consultata
con Ginny prese questa decisione: Ron avrebbe fatto da portiere per entrambe le
squadre, mentre Harry avrebbe giocato con Fred e Bill, mentre Alex avrebbe
avuto dalla sua Charlie e Angelina. Ginny infilò al collo un fischietto,
assumendo il ruolo di arbitro, e si portò al centro del campo "In sella
alle scope !!!" urlò, imitando Madama Bumb "Pronti.....FIIIT
!!!!!" appena il fischio sibilante si diffuse nell'aria, tutti i ragazzi
si diedero una spinta poderosa contro il terreno e decollarono. Alex si
mantenne al centro del campo, scrutando la situazione, mentre Bill prendeva la
pluffa e partiva. Angelina si fece avanti per bloccarlo, e Alex ne approfittò
per passare sotto il ragazzo che, trovandosi un avversario di fronte, esitò per
un secondo; quell'istante le fu sufficiente, e con un colpo netto del taglio
della mano gli fece cadere la pluffa, volandogli vicinissima, e facendo poi un
giro della morte all'indietro per recuperarla. Non appena l'ebbe in mano,
accellerò notevolmente, portandosi vicino a uno degli anelli. Ron scattò avanti
per parare, e all'ultimo secondo la ragazza lanciò la sfera a Charlie, che si
trovava all'anello più a sinistra, permettendogli un goal facile. Tutti la
fissarono, meravigliati. Oltre ad ottimi riflessi e velocità, aveva anche un ottimo
intuito e un notevole senso del gioco......insomma, era proprio la giocatrice
di cui avevano bisogno. Con un urlo di esultanza, Harry spronò la sua scopa a
tutta velocità, raggiungendo la ragazza e sbattendole quasi addosso nella foga
di abbracciarla, così come fecero tutti gli altri "GRANDE !!!! DAVVERO
GRANDE !!!!!!!! CON TE IN SQUADRA LA COPPA E' ASSICURATA !!!!!!!!!!!!!"
urlarono a più riprese, mentre la ragazza cercava di districarsi dall'abbraccio
e tornare sana e salva a terra e Ron si avvicinava, con un enorme sorriso
stampato sul volto, dicendo "Ehi, guarda che anche io devo fare bella
figura, anch'io sono appena entrato in squadra......vuoi che mi buttino fuori
subito? Dai, sto scerzando......complimenti, campionessa. Sono contento di
averti come alleata e non come avversaria". La battuta spezzò la tensione
che la ragazza sentiva dentro, e Alex si trovò a ridere a crepapelle,
accompagnata da tutta la squadra, mentre finalmente atterravano, aggrovigliati
in una massa confusa rossa e gialla. Fred e Angelina le afferrarono ciascuno
una mano, fissandola con occhi supplicanti "Allora? Giocherai nella nostra
squadra? Eh? Ti prego, ti prego, ti pregooooooo !!!!!!!!" esclamarono in
perfetta stereofonia, e Alex si trovò a sorridere. In fondo, con quei ragazzi
si trovava bene.....se volevano che fosse lei la nuova cercatrice, a quel
punto....beh, perchè no? Lanciò un'occhiata a Harry, che le rispose con un
sorriso enorme, così come Ron, Charlie e tutti gli altri li intorno. La ragazza
scosse il capo, divertita, senza rendersi conto che il suo gesto poteva venir
interpretato come un rifiuto e mandare in crisi la squadra al gran completo.
Appena alzò gli occhi, vide infatti che erano tutti ammutoliti, con la
confusione che aleggiava chiara negli occhi, e si affrettò a rispondere
"Beh, se sono acclamata così a furor di popolo....ma sì, va bene.
Accetto". Immediatamente le espressioni confuse si trasformarono in
giubilii di gioia, e tutti presero di nuovo ad abbracciarla. Tutti voleva dire
Fred, Angelina, Harry, Ron, Charlie, Bill, Ginny e Hermione tutti insieme, il
che stava a significare che Alex doveva lottare anche solo per respirare. Però
si sentiva felice come non mai. Era parte di qualcosa. Prima della casa del
Grifondoro, poi del gruppo di Harry e Ron, e ora della squadra di
Quiddich.......per la prima volta nella sua vita era parte di qualcosa, e non
per sua scelta, ma perchè l'avevano voluta. Ed era questo a rendere tutto
ancora più bello.
La
ragazza entrò trionfalmente nella sala grande per la cena, accompagnata da ciò
che restava della squadra quasi in pompa magna. Immediatamente, l'attenzione di
tutta la sala fu rivolta al gruppetto, e ovunque iniziarono a sorgere commenti
stupiti o risatine. Alex diede una veloce occhiata circolare: dal tavolo dei
Tassorosso e da quello dei Corvonero si percepiva solo una allegra curiosità,
mista a una leggera preoccupazione per l'imminente campionato. Il tavolo dei
Serpeverde invece li stava fissano come se fossero delle serpi......anzi
peggio, visto il nome della casa, si trovò a pensare con un ghigno la ragazza,
mentre i suoi occhi incrociavano e incatenavano lo sguardo di Malfoy, che era
stato uno dei primi ad accorgersi che lei era in mezzo al gruppo. Ci fu un
immediato scontro di volontà; sembrava che lui la sfidasse a farsi vedere in
mezzo alla squadra, a dichiarare a tutti che era loro avversaria, e non solo
passivamente come il resto dei Grifondoro. E lei di certo non si fece
intimorire, ma anzi si schierò con fierezza davanti agli altri, in modo da
essere ben in vista, con Harry alla sua destra e Ron alla sua sinistra. Sapeva
bene che con quella sceneggiata stava rischiandomolto di più che una rivalità
dura sul campo da quiddich. Malfoy l'aveva sfidata a dimostrare a tutti che
stava dalla parte di quelli che lui considerava i 'perdenti', cioè coloro che
si opponevano al Signore Oscuro, e cioè....Harry Potter. E la ragazza aveva
ostentatamente affiancato Harry, fissando Draco dritto negli occhi, sfidandolo
a sua volta, come dicendo "Contento? Io sto qui e non mi schiodo,
qualsiasi cosa tu possa dire. Io non ho paura". Disgustato, il ragazzo
voltò altrove lo sguardo, cercando in ogni modo di non mostrare il minimo
interessamento per la Grifondoro che invece continuava a fissarlo con aria di
sfida, sapendo bene che in quel modo si arrendeva in un certo senso a lei e
alla sua ferra volontà (Ah, si chiama volontà ora?
Io la chiamerei testardaggine....NdGenzo. Ehi, e tu che ci fai qui? La tua
fanfiction è l'altra !!! Corri subito al tuo posto !!!!!! NdA. Bah, è che quella
ragazza dal carattere impossibile mi ricorda stranamente
qualcuno........NdGenzo_che_sogghigna. Ehi, cocco, che ci fai qui? E chi
sarebbe quella col carattere impossibile? NdAlex_ infuriata. E chi ti
ricorderebbe, scusa? NdJody_che_avanza_con_aria_alquanto_minacciosa.
Eh....Oh....Ehi, no, tutte due insieme non vale !!!!!!! Ok, ok, ritorno nel mio
campo da calcio....NdGenzo_costretto_alla_resa. Ecco, bravo !!!!!!!
NdA-Jody-Alex_ con_aria_alquanto_pericolosa....il povero ragazzo fa bene a
scappare....ehm, possiamo tornare alla presente storia, grazie?
NdAssistente_disperato. Ok, dunque, si parlava di un campo di calcio....NdA.
NOOOOOOO, quella è un'altra storia !!! Qui ce ne siamo appena andati da un
campo da Quiddich !!!!!!! NdAssistente_con_la_pistola_in_pugno. Quiddich?
NdA_confusa. E che è? Dai, ha presente Harry Potter? Maghi e Streghe? Centauri
e Troll? Il preside strambo e la prof che si trasforma in gatto? Il tipo con la
cicatrice????? NdAssistente_in_lacrime. AAAAAAAAAAAAHHHHHHHHH, adesso ho capito.....e
va bene....ma veramente io stavo scrivendo una storia su 'sti qua? Ah,
sì?Sicuri-sicuri? Ok, se lo dite voi....continuiamo.....NdA_dubbiosa).
Alex si voltò, soddisfatta, sedendosi allegramente al tavolo "Ho una fame
da paura.....che c'è di buono?". Come risposta le apparve davanti un
piatto stracolmo di carne assortita, con ogni tipo possibile di condimenti, e
la ragazza battè le mani, entusiasta "Fantastico !!!! Dopo tutta quella
fatica ci voleva proprio !!!!!!!!" esclamò. Hermione, che le stava di
fronte, le sorrise con aria felice, poi alzò gli occhi per osservare stupita
una figura alta che aveva raggiunto la ragazza alle spalle "Professoressa
McGranitt !!!" esclamò, mentre Alex si voltava con la bocca piena,
fissando l'insegnante con aria alquanto stupita. La donna le sorrise "Il
professor Lupin mi ha raccontato della lezione di oggi. Ottima prova di
coraggio, signorina Lance, ma è meglio se la prossima volta non terrorizza i
suoi compagni". Sentendo quel rimprovero, Harry e Ron si alzarono di scatto
in piedi per difendere l'amica, ma un gesto della professoressa bloccò le loro
proteste sul nascere "No, non sono venuta qui per rimproverarla. A dire il
vero volevo sapere che novità ci sono per la squadra di Quiddich, dal momento
che quando vi ho lasciato eravate alla ricerca di un portiere e, credo, di un
nuovo cercatore. Da quanto ho visto, avete già trovato i nuovi acquisti, o
sbaglio?" chiese, facendo indugiare lo sguardo su Ron e su Alex, seduti in
mezzo agli altri componenti della squadra. I due annuirono, e la ragazza riuscì
finalmente ad inghiottire, dicendo poi "Ron è stato scelto subito, il mio
invece lo chiamerei più un reclutamento coatto....comunque sì, e la squadra del
Grifondoro è di nuovo a posto.....più o meno" concluse, lanciando un'occhiata
a George che mangiava in silenzio, poco lontano da loro, e che all'accenno al
nuovo cercatore aveva avuto un fremito irritato. Poco distante, Alicia
piluccava il cibo senza togliergligli
occhi di dosso. Alex tentò di non far capire agli altri che c'era qualcosa che
non andava e tornò a fissare la McGranitt, che stava sorridendo esultante a
Harry "Perfetto !!! Sapete, avevo paura che senza Baston saremmo stati nei
guai, ma credo proprio che invece ce la caveremo benissimo...a propositò, chi è
il nuovo capitano?". A quella domanda calò il silenzio. Alex, che stava
per mettere in bocca un altro boccone, si fermò con la forchetta a mezz'aria,
guardando di sottecchi gli altri componenti della squadra. A quello nessuno
aveva pensato, capì da come si fissavano smarriti "Credo che Harry
dovrebbe....." iniziò a dire Angelina, interpetando il pensiero che aveva
attraversato la mente di quasi tutti gli altri. Certo, Harry era bravo e
famoso, era il capitano perfetto.......ma Charlie, seduto poco lontano, scosse
il capo "No. Lo so che l'anno scorso il capitano dei Tassorosso era anche
il cercatore....". Ron, stringendo i denti per trattenere un commento poco
gentile, gli tirò un calcio sotto il tavolo. Nominare Diggory non era stata una
grande idea; infatti Harry aveva assunto subito un'aria triste, e Ron lo indicò
con un lieve cenno della testa. Charlie, rendendosi conto della stupidata che
aveva fatto,si affrettò a continuare,
cercando di sviare l'attenzione "Ehm, si, appunto, dicevo......il
cercatore....insomma, credetemi, sono stato cercatore e lo so, non c'è il tempo
per pensare anche a schemi di gioco e a come si devono muovere gli altri. Un
cercatore deve poter pensare solo al boccino, non può controllare anche cosa
fanno gli altri, organizzare gli allenamenti e tutto il resto. No, no, il
capitano deve essere per forza qualcun'altro....." concluse pensosamente,
con gli occhi che vagavano sui cercatori della squadra, per poi fermarsi
su....lei. Alex sussultò, rendendosi conto che non solo Charlie, ma anche Fred,
Harry, Ron e Angelina la stavano guardando già da qualche secondo....e l'aria
che sentiva intorno a sè non le piaceva proprio. Mollò la forchetta, che sbattè
contro il bordo del piatto, sbattè le mani sulla tavola, sollevandosi a metà e
urlò "No, no, NO !!! Stavolta non se ne parla !!! Ho accettato di giocare,
ma non potete fare di me il capitano !!!! E' assurdo !!!!!!!!!!". I
ragazzi si scambiaron un'occhiata complice, mentre Angelina diceva "Ma tu
saresti perfetta in questo ruolo !!!!". Alex la fissò, troppo incredula
per sembrare arrabbiata "Sentite, fino all'anno scorso il capitano era il
portiere, no? Allora perchè non nominate Ron ????!!!!". Fred scosse il
capo, deciso "No, Ron è appena entrato in squadra, ha troppa poca esperienza.
E, tolti lui e Harry, rimangono solo i cercatori, quindi....". Alex sbattè
una mano sul tavolo "Ma anche io sono appena entrata in squadra !!!!! Se
deve essere un cercatore, allora potete farlo tu, o Angelina, o George o Alicia
!!!!! Perchè io ???????" esclamò con rabbia. Fred lanciò una breve
occhiata al gemello e ad Alicia, quasi a voler dire "Uno di loro? In
quelle condizioni?", mentre Angelina le prendeva una mano e spiegava,
in tono allegro "Ma tu hai una visione del gioco stupefacente, l'hai
dimostrato oggi !!! Inoltre hai degli ottimi riflessi e i nervi saldi; sei
perfetta, e lo sai, quindi ti prego, accetta. Con te come capitano saremò
imbattibili !!!". Alex fissò incredula quella mano che stringeva la sua, e
poi gli occhi brillanti della ragazza chela stava supplicando. La situazione le stava sfuggendo di mano, non
riusciva a convincerli e non se la sentiva di rifiutare, abbandonandoli.....e
il suo silenzio venne interpretato come un assenso. Immediatamente intorno a
lei si levarono urla di giubilo, e la ragazza alzò gli occhi, spesata e
intimorita, rendendosi conto troppo tardi di ciò che era successo. A quel punto
nessuna lamentela sarebbe valsa qualcosa: lei era il nuovo capitano, punto e
basta. Fred guardò la McGranitt, con un sorriso a 32 denti, e disse in tono
pomposo "Professoressa, le presento il nuovo capitano del Grifondoro,
Alexandra Lance". Alex guardò disperata la donna, che però si limitò a
sorriderle con un lampo di orgoglio negli occhi e se ne andò, annuendo per la
scelta fatta. Alex si raggomitolò al suo posto, delusa. L'avevano incastrata
per l'ennesima volta, e ormai non poteva farci nulla.
Harry
osservò con un sorriso Alex che strascicava i piedi su per le scale che
portavano alla torre del Grifondoro. Tutto in lei esprimeva delusione e disfatta,
e il ragazzo sapeva bene perchè era ridotta in quello stato "Ehi, potresti
anche mostrarti un attimino più entusiasta di essere il nostro capitano
!!!!" commentò in tono scherzoso. La ragazza si voltò, fulminandolo
letteralmente con lo sguardo, e aprì la bocca per dire qualcosa, quando
all'improvviso sopraggiunsero Ron, Hermione e Ginny. Il ragazzo dai capelli
rossi battè una mano sulla spalla dell'amico, chiedendo "Che ci fate qui
fermi sulle scale? Che c'è?". Harry lanciò un'occhiata divertita all'amica,
per poi tornare a fissare Ron e rispondere in tono ironico "Qualcuno che
non vuole fare il capitano, credo". Ron guardò Alex, stupito, poi le si
avvicinò esclamando "Cosa? Ma dai, Alex, vedrai che sarai perfetta in quel
ruolo !!! Sei il migliore capitano che potessimo avere, ne sono convinto
!!!!". Le sorrise con l'espressione bonaria di uno che sta accarezzando un
gattino, senza accorgersi che in realtà è una tigre; la ragazza lo squadrò,
neutra, senza lasciar trasparire nulla dalla sua espressione, poi tornò sui
suoi passi, scendendo lentamente gli scalini fino a raggiungerlo. A quel punto
si sporse, accostando, sempre lentamente, il viso al suo, fintanto che tra i
loro nasi rimasero appena un paio di centimetri, e sussurrò in tono minaccioso "Ah
sì? Dici davvero? Vedremo se la penserai ancora così quando ti farò alzare alle
cinque di mattina per allenarti. Non credo ci scherzerai più tanto sopra".
Lo guardò fisso negli occhi per qualche secondo, congelandolo sul posto, poi,
con una velocissima piroetta, si voltò e risalì velocemente le scale,
scomparendo in breve alla loro vista. Ron rimase immobile, annichilito, troppo
sconvolto per parlare, mentre Hermione e Harry,con un ghigno enorme stampato
sul volto, lo superavano a loro volta. Solo dopo qualche secondo il ragazzo si
riscosse abbastanza per chiedere, incredulo "Ma.....stava scerzando,
vero?????". Hermione, che era la più vicina, si voltò con un sorriso
comprensivo, scutendo leggermente il capo "Non credo proprio, a giudicare
dall'espressione......" rispose, riprendendo poi a salire. Il ragazzo
rimase fermo, scioccato, poi iniziò a camminare lentamente, affranto
"Ecco, alla fine quello che ci va di mezzo sono sempre io !!!!!!"
brontolò.
La
sala comune dei Grifondoro era molto affollata quella sera; la scuola era
infatti ormai ricominciata a pieno ritmo, e i professori avevano ben provveduto
a caricare i ragazzi di compiti. Soprattutto gli studenti dei quinto anno, che
vivevano sotto la continua minaccia dei test G.U.F.O., erano sommersi di lavoro,
e Harry, Ron e gli altri non facevano certo eccezione. Erano seduti da due ore
a un tavolo nell'angolo vicono a fuoco, chini su libroni enormi e con
innumerevoli fogli di pergamena scarabocchiati a metà. In quel momento, Alex
alzò il capo con un sospiro di soddisfazione, buttò sul libro la penna d'aquila
che aveva usato per scrivere si stiracchiò con un mugugno di solllievo le
braccia e annunciò "Io ho finito, vado a dormire". Hermione le fece
un sorriso, troppo impegnata per risponderle. Harry e Ron invece alzarono di
scatto la testa "COSA????" esclamarono, in pefetto sincronismo
"Hai già finito? Ma....non sono passate nemmeno due ore !!!!"
concluse Ron, fissandola con gli occhi spalancati dallo stupore. la ragazza
sorrise, chiudendo i libri e alzandosi "Vero. Ma ciò che dovevo fare l'ho
fatto, quindi......domattina abbiamo pozioni, meglio farsi una bella dormita,
eh?". Sbadigliò vistosamente, incamminandosi su per la scalinata che
portava al dormitorio femminile "Va bene, ci vediamo domattina a
colazione. 'Notte" dichiarò, voltandosi e scomparendo su per le scale. I
due ragazzi si fissarono, sconvolti "Ma.....è un razzo, un fulmine, o
cosa?" domandò Harry, mentre Ron scuoteva il capo esterefatto. In
quell'istante, anche Hermione chiuse sonoramente il suo libro, e si alzò,
dicendo sbrigativamente "Oh, è facile: è intelligente, veloce e
concentrata. Al contrario di voi due, non è vero? Beh, anch'io ho finito, vado
a dormire. Buonanotte" si incamminò per le scale, seguendo il percorso
compiuto pochi secondi prima dall'amica, e scomparì anche lei. Ron scosse il
capo, frastornato, e disse "Ce ne voleva giusto un'altra, di
Hermione.....". Solo che la ragazza era ancora dietro la porta, e si
sporse con un'aria terribile sul volto "GUARDA CHE TI HO SENTITO, SAI???????!!!!!!!!!!!!"
urlò, mentre Ron, terrorizzato, fuggiva via, e Harry, sorridendo, mormorava
"Alle solite. Oh, vabbè, vediamo di continuare.....". Si chinò
nuovamente sui libri, ricominciando a scrivere con buona lena. Ma la
sopravvenuta pace durò appena qualche secondo. In quell'istante infatti George
entrò nella sala comune, camminando veloce e rumorosamente, con un'espressione
sul volto che avrebbe impressionato chiunque. Harry però, preso com'era dai
suoi libri, non la notò; vide solo la chioma rossa del ragazzo, e considerando
che Fred era seduto li vicino, ci mise poco a riconoscerlo "Ehilà, George,
come va????Sei scappato via oggi, e anche a cena......sai che Alex è la nostra
nuova cacciatrice? Ma.....ehi, George? Cosa....." domandò in tono allegro.
Il ragazzo si fermò solo per un secondo a fissarlo, e l'occhiata che gli lanciò
fece morire qualsiasi altro commento sulle labbra di Harry. Era uno sguardo
spento, furioso, come di una rabbia insormontabile trattenuta a stento, di un
dolore indicibile troppo a lungo ignorato. Non rispose nulla, si limitò a
voltarsi e andarsene su per le scale del dormitorio. La porta si chiuse alle
sue spalle con un tonfo. Harry rimase immobile, seduto al suo tavolo, fissando
senza parole quella scura porta che George gli aveva letteralmente chiuso in
faccia, chiedendosi che cavolo fosse preso al suo amico. Non fece in tempo a
pensarlo che Alicia gli passò davanti, diretta velocemente al suo dormitorio.
Riprendendosi dall'intorpidimento, il ragazzo provò a fermare almeno lei "Ehi,
Alicia !!!! Mi puoi spiegare che avete tutti, oggi? Prima George che mi sbatte
la porta in faccia, ora tu che corri con un'espressione terribile sul
volto....." SBAM !!!!!! E con questa le porte in faccia erano due
nell'arco di cinque minuti. Harry rimase con la bocca ancora aperta a formare
l'ultima parola, non capendoci più nulla, mentre una voce alle sue spalle
diceva in tono sconsolato "Ci mancava giusto questa.....". Harry si
voltò, sorpreso, vedendo Alex che fissava la porta che si era appena chiusa con
qualcosa di molto simile alla compassione "E tu che ci fai qui? Non dovevi
essere a dormire?" domandò stupito. Lei annuì "Sì, ma ho sentito
odore di guai e sono tornata indietro.....e mi pare che questi guai siano anche
parecchio grossi" disse con un sospiro. Harry sollevò le sopracciglia,
stupito "Guai? Che guai?" chiese ingenuamente. La ragazza gli pianto
gli occhi addosso, incapace di credere che non si fosse accorto di nulla. Lui,
sentendosi abbastanza a disagio per quello sguardo diretto, arretrò un poco
"Beh? Che c'è?". Alex scosse il capo, per poi tornare a fissarlo con
incredulità e domandare "Harry , aspetta.....ma davvero voi non vi siete
accorti di NULLA ??????". La frase finì quasi in un urlo indignato, mentre
Harry cercava di capire cosa intendeva "Accorgerci.....di cosa?".
Alex avanzò di un passo, e l'espressione del suo viso indusse Harry ad
arretrare "Dannazione, Harry, George è un tuo amico e un tuo compagno di
squadra da cinque anni !!!! Non puoi non esserti accorto che oggi, quando la
McGranitt ha detto che quella.....Katie Bell, giusto? Che lei si era trasferita
a Durmstrang, per George è stato come ricevere un colpo in testa?
Cavolo....Harry !!!! L'ho capito io che non li conosco nemmeno da un
settimana.....George era innamorato di quella ragazza !!!!!!!! E tu non te ne
sei mai accorto ?????" i suoi occhi riflettevano un pura incredulità.
Harry, rendendosi conto che ci stava facendo la figura del fesso, arrossì
vistosamente "Ecco....io....veramente......ma....e Alicia che ha, allora?"
chiese, cercando di sviare l'attenzione. Ma fu un errore ancora più grande
"Harry !!!! Lei è innamorata di George da una vita !!!!! E vederlo stare
così male per un'altra non l'aiuta di certo, ti pare? Cielo, ma è possibile che
voi uomini non capiate mai nulla di queste cose? Senti, George e Alicia sono
due nostri compagni di squadra, e questo per loro è un duro momento. Lo so che
sembra difficilissimo, ma dobbiamo aiutarli. Devono superare questo momento, e
noi li dobbiamo aiutare". Ora i suoi occhi scuri risplendevano di
decisione, ma a Harry sembrava piuttosto che si stessero cacciando in un
grosso, grossissimo guaio. "E....come possiamo fare? Scusa, ma io non vedo
come possano superare una cosa del genere in.....". Alex lo fermò con un
gesto della mano "L'unico modo perchè la superino è che l'affrontino,
Harry". Il ragazzo sgranò gli occhi "Affront.....la fai facile tu
!!!! E secondo te io dovrei andare da George e dirgli 'Ehi, amico, affronta il
fatto che la ragazza di cui sei innamorato non tornerà più qui e non la vedrai
mai più'? Ma sei impazzita?????" era quasi sul punto di urlare. Alex,
stancamente, si coprì gli occhi con una mano "Non intendevo questo,
Harry.....comunque, non ora, non subito.....deve essere una cosa
graduale.....io ti chiedo solo di stragli vicino quando ne avrà bisogno. E,
credimi, ne avrà bisogno. Di tutti voi, amici e fratelli, che lo conoscete da
anni. Comunque per stasera non ce nulla da fare......stavolta è meglio se me ne
vado davvero a letto. Buonanotte" disse, avviandosi su per le scale del
doritorio. Fu in quel momento che Harry capì cosa non gli tornava in tutta
quella scena. Alex era misteriosamente ricomparsa alle sue spalle, ma lui
l'aveva vista salire in dormitorio solo pochi minuti prima.....ed era
ricomparsa mentre lui fissava Alicia che a sua volta ci entrava, quindi come
aveva fatto a uscire da li e sorprenderlo? "Alex, susa ma.....prima come
hai fatto a arrivarmi alle spalle senza che ti vedessi?". La ragazza si
fermò a metà scala, voltandosi con espressione solo lievemente stupita
"Cosa?". Lui indicò col dito il punto in cui si trovava "La
scala" disse, divenendo più si curo man mano che andava avanti "Ti ho
visto salire per di la, ma non ci sei scesa......ti avrei visto....eppure mi sei
arrivata alle spalle, e l'unica uscita è quella" ora indicava la porta.
Lei lo fissò, neutra, impassibile "E quindi?" chiese, glaciale. Harry
si zittì per un attimo. Sembrava quasi che un vento freddo la avvolgesse,
congelandolo solo per il fatto che la stava fissando. Gli ci volle un po' per
riuscire a parlare di nuovo "Si può sapere per dove diavolo sei entrata
qui? O uscita dal dormitorio?" riuscì finalmente a chiederle. Alex si
passò una mano tra i capelli, sempre guardandolo negli occhi "Semplice.
Per la finestra" rispose. Harry sgranò gli occhi, incredulo "Cosa? La
finestra? Ma...." "Che c'è di strano? Hermione era appena entrata,
Ginny dormiva già e Alicia stava salendo le scale quando ho sentito che c'era
qualcosa che non andava e ho deciso di scendere. Non avevo voglia di disturbare
tre persone, così ho aperto la finestra sopra e mi sono calata sul cornicione
di sotto. Basta un po' di agilità ed è fattibile per chiunque". Il ragazzo
scrollò il capo, in preda alla confusione "E come hai fatto ad aprire
questa finestra, scusa? Si apre dall'interno !!! E nessuno di noi ti ha
sentito.....". Con un sospiro rassegnato, Alex mise la mano nella manica
della divisa ed estrasse qualcosa. Una bacchetta. La sua bacchetta. Harry
arrossì per non averci pensato, mentre lei diceva "Semplice no? Ho fatto
in modo di non far rumore, altrimenti mi avreste scoperto tutti e George non
sarebbe stato molto contento, credo. Volendo avrei anche potuto levitare dal
ddormitorio a qui, ma ho preferito fare un po' di moto....quelle magie ogni
tanto creano confusione. Beh, e ora che hai?" Senza riuscire veramente a
crederci, Harry si era infatti catapultato verso la finestra incriminata,
aprendola con foga e buttandocisi quasi fuori per esaminare la situazione.
Osservo per parecchi secondi il muro al disopra, perplesso. La finestra dalla
quale Alex doveva essere uscita era molto più in alto, e non c'erano grondaie o
altro che permettesse un discesa - per modo di dire - agevole. Inoltre il
cornicione era inesistente a quel livello, appena un centimetro e mezzo.....troppo
poco per potercisi appoggiare.....e poi, incantesimi di levitazione? Ma loro
non sapevano nemmeno cosa fossero, si facevano minimo minimo al settimo
anno..... il ragazzo si voltò di scatto, sospettoso, esclamando "Ehi,
Alex.....". Ma lei era sparita. Harry fissò senza parole il punto dove si
era trovata appena pochi secondi prima, chiedendosi chi diavolo era quella
ragazza per essere circondata da tanto mistero, quando una voce lo raggiunse
"Ehi, vuoi svegliare tutto il dormitorio, per caso?". Harry si voltò
con l'aria del cacciatore che ha avvistato la preda, esclamando ancora
"Ah, eccoti !!! Adesso dimmi...." ma la persona che lo stava fissando
con aria ironica non era Alex, ma Charlie Weasley. Harry si fermò a metà frase,
fissandolo deluso, mentre l'altro lo prendeva in giro "Se urli ancora un
po' più forte sono certo che la McGranitt in persona sarà felice di venire qui
per aiutarti a risolvere i tuoi problemi. A parte che farti vedere così
interessato a una finestra potrebbe portare a strane conclusioni.....".
Harry fece una faccia offesa, ma non potè trattenersi dallo spiegare
"Charlie, poco fa c'era Alex qui, e non è entrata dalla porta.....".
Il ragazzo lo prese gentilmente per una spalla "Sì, Harry. E se ora non
vai a dormire quella domani ti fa alzare alle cinque per allenarti. E poi hai
lezione. Avanti, a letto". Harry fece per protestare, ma la presa di
Charlie si fece più salda "Su, Harry, avanti" disse, spingendolo
verso le scale. Il ragazzo cercò ancora di sottrarsi, ma poi capì che ciò che
stava per dire era sciocco. Come avrebbe mai potuto credergli Charlie, se
avesse raccontato la storia della finestra? Avrebbe detto che Alex lo aveva
preso in giro.....e se fosse stato davvero così? Magari era lui che aveva
equivocato tutto.....scrollando il capo per schiarirsi le idee, iniziò
finalmente a salire le scale "Hai ragione tu, Charlie.....meglio che vada
a dormire. Notte". Senza dire altro scomparve.
Charlie
rimase per un secondo a fissarlo, per assicurarsi che non tornasse indietro,
poi sospirò e si allontanò dalla scala, dirigendosi verso....quella finestra.
Con un secondo sospiro, ci si fermò davanti, fissandola con rassegnazione,
quasi le stesse implorando di non lasciargli fare ciò che stava per fare. Poi,
lentamente, alzò le mani e l'aprì. Sempre lentamente, si sporse e guardò fuori,
compiendo con calma la stessa analisi di Harry. E arrivò alla stessa
conclusione. Di lì era impossibile scendere. Sospirò per la terza volta
"Alex....cosa ci stai nascondendo?" sussurrò. Perchè, anche se aveva
cacciato Harry in malo modo, aveva aassistito a sua volta a quella scena, e
sapeva bene che c'era qualcosa di strano......di misterioso.....lottò contro se
stesso per non dire oscuro. Suo fratello Bill gli aveva parlato di un
qualcosa di strano in Alex, ma non aveva voluto crederci.....fino a quel
momento "Chi sei tu, Alexandra Lance?" domandò al vento. Ma nemmeno
lui ebbe risposta. E così, deluso, tornò a chiudere quella dannatissima
finestra, e se ne allontanò arrabbiato, risalendo le scale che lo avrebbero
portato alla sua stanza. Ma, una volta in cima, non potè fare a meno di
voltarsi un ultima volta a guardarla. Gli parve.....per un attimo gli parve di
vedere i suoi occhi dietro quel vetro, il suo sorriso dolce......cercò di
vedere meglio, ma erano scomparsi. Scrollando il capo, si diede dell'idiota e
si chiuse la porta alle spalle, buttandosi sul letto, perso nei suoi pensieri.
Ma gli ci volle un bel po' prima di addormentarsi. E non solo a lui. Nella
stessa situazione si trovavano infatti Harry, George, Alicia e....Alex.
La
ragazza stava infatti appesa fuori dalla finestra, a penzoloni, da prima che
Charlie la aprisse, e per non farsi scoprire aveva dovuto appiattirsi contro il
muro e nascondersi nel mantello nero. Poi, quando lui l'aveva chiusa, era
tornata a guardare, e per un attimo i suoi occhi avevano incrociato quelli di
lui....si era ritratta in fretta, e il ragazzo era sparito....."E certo,
chi ci crederebbe che sto appesa qui fuori?" mormorò al vento,
raddrizzandosi con un abile torsione degli addominali. Certo, poteva sembrare
impossibile, ma perlei no era che moderatamente impegnativo un esercizio del
genere. Ma loro non lo sapevano, nè avrebbero dovuto saperlo mai.....o almeno
così sperava, si disse, bilanciandosi su quel centimetro scarso di cornicione,
flettendo le ginocchia e spiccando un balzo altissimo che la portò al livello
del cornicione superiore. Vi si aggrappò, facendo una piroetta verso l'alto con
la qualle entrò per la finestra aperta magicamente, rientrando nel dormitorio. Si
guardò velocemente intorno. Dormivano tutte, nessuno l'aveva notata. Con un
sorriso, si tolse la divisa e si infilò nel letto, ripensando alla domanda di
Charlie "Chi sono io, Charlie Weasley? Oh, è una bella domanda....ma
spero per te, per tutti voi, che non lo scoprirete mai. Mai" pensò con
uno sbadiglio, addormentandosi infine.
E,
finalmente, la notte e il sonno avvolsero inesorabilmente la scuola.
L'angolo
dell'autrice
Oddio, e sta cosa che è???? Chiedono terrorizzati tutti i
personaggi, trovando una cosa così orribile alla fine delle loro avventure.
Tranquilli, è solo un modo con cui l'autrice vuole comunicare coi suoi lettori,
respingendo qualsiasi accusa di insanità mentale per ciò che ha
scritto.....Inutile che mi guardate a quel modo, signorina Granger, posso
assicuravi che sono perfettamente in me quando scrivo. Appunto, è questo che
ci preoccupa....NdHermione. L'autrice sistema in modo opportuno i
protestanti.....non vi preoccupate, non gli ho fatto nulla di grave....nulla
che gli impedisca di tornare qui nel prossimo capitolo....ancora qui voi? Vi ho
detto di lavarmi il pavimento della camerae riordinare, visto che io non ne ho voglia !!!! ordina l'autrice a Ron
e Harry che la guardano arrabbiati Ma questo è schiavismo !!! protesta il
ragazzo con la cicatrice !!! prima mi mandi quella tipa strana che se ne sta
appesa fuori dalle finestre a scuola e ora devo sistemarti io la camera ???????
Precisamente. E niente magia, ragazzo....olio di gomito !!!!!. Bene, e ora
che ho sedato la rivolta......Allora, che ve ne pare della storia fino a questo
punto? premetto che il bello deve ancora venire, ma non vi anticipo nulla.
harry e Charlie hanno già parecchi sospettisulla mia piccola Alex E vorrei
vedere te !!!! NdHarry&Charlie Quella è peggio di un funambolo...oppure tu
e lei ci state nascondedo qualcosa.....qualcosa di grosso..... !!!!! Ehm....no
comment !!!!!! NdAutrice mentre Alex fa finta di nulla. Beh, vorrei davvero
sentire le costre opinioni, se possibile......quindi vi prego di recensirmi
commenti e critiche, giuro che risponderò a tutti, anche perchè ultimamente sta
prendendo piede sta cosa di far rispondere ai personaggi, se Kagome me lo
permette, visto che l'idea è sua, la utilizzerei anche io, è molto
carina.....beh, ci sentiamo per il prossimo capitolo, prometto che non vi farò
attendere molto
Capitolo 8 *** Capitolo otto: Segreti, ombre e perplessità ***
Capitolo 8:
Capitolo 8:
Segreti, ombre e
perplessità
A
differenza della mattina precedente, quel giorno Alex si svegliò molto presto,
stiracchiandosi sonoramente. Hermione, nel letto di fianco al suo, dormiva
ancora, tranquilla e rilassata. Lo stesso Ginny, dall'altra parte; sul suo
volto fanciullesco era dipinto un dolce sorriso, e la ragazza si chiese con non
poco divertimento cosa....o chi....la rossa stesse sognando. Guardò l'orologio
magico appeso alla parete: l'unica lancetta era ancora posizionata a metà tra
le scritte "Ora di dormire" e "Ora di svegliarsi",
perciò se la prese con calma, osservando per l'ennesima volta il buffo orologio
che Ginny aveva portato da casa, affermando che fosse un'eredità della sua
famiglia, una copia minore di quello che avevano alla Tana; a seconda di ciò
che aveva detto quello originale era in grado di avvertire l'esatta posizione
di ogni membro della famiglia Weasley, dando l'allarme qualora uno di loro si
fosse trovato in pericolo. Piano, cercando di non svegliare le due compagne di
camera, Alex gettò di lato le coperte e si arrampicò fino ai piedi del letto,
infilando le ciabatte azzurre e dirigendosi verso l'enorme specchio appeso alla
parete di fronte a lei. Lo specchio magico le restituì un'immagine alquanto
buffa. I capelli rossi erano tutti arruffati e una ciocca ribelle le copriva
gli occhi, piegandosi in una buffa curva. Sotto di essa, le iridi scure
apparivano enormi, le pupille dilatate dal sonno, due gemme splendenti sotto un
mare di capelli fulvi "Mamma mia" sussurrò in tono divertito,
fissandoli "Credo che durante la notte mi sia spuntata in testa una
foresta !!!!". Cercò inutilmente di lisciarli con le mani, quando una voce
dal tono saccente rispose "A giudicare dalle loro condizioni, mia cara, io
parlerei piuttosto di savana ". Alex smise di agitare inutilmente
le mani e si guardò attorno, confusa. La voce era maschile, ne era certa, ma
erano nel dormitorio femminile, dove i maschi non potevano avere
accesso.....poi, colta da un dubbio improvviso, fissò la lucida superfice
riflettente "Sei stato tu a parlare?" chiese incerta, cercando di
individuare un punto saldo dell'oggetto a cui rivolgersi. Lo specchio ridacchiò
"Di certo non sono stati i tuoi capelli, visto che loro non hanno la
facoltà di parlare; anche se, nel caso potessero farlo, credo che piuttosto
urlerebbero.....". La ragazza lanciò all'oggetto uno sguardo astioso e
irritato "Siamo così ironici fin di prima mattina??? E non hai niente di
meglio su cui scherzare che lo stato dei miei capelli alla mattina?"
sussurrò in tono acre. Lo specchio emise un'altra risatina "Beh, mia cara,
sei stata tu la prima a tirare in ballo l'argomento. Io ho solo fatto una
precisazione !!!!" ironizzò in tono allegro. Alex strinse gli occhi,
allontanando dalla fronte uno dei tanti ciuffi ribelli "Finchè me lo dico
da sola è un conto !!! Non fa molto piacere sentirselo dire da qualcun'altro
!!!! Soprattutto dallo specchio" recriminò, alzando senza accorgersene la
voce. Lo specchio proruppe in un sibilo ammonitore "Ssstttttt !!!!!! Non
vorrai svegliare le tue amiche, vero? E comunque quella non è certo la
pettinatura adatta per il nuovo capitano della squadra di Quiddich del
Grifondoro, tesoro, quindi vedi di darci una sistemata" ordinò in tono
petulante. Alex, lasciando perdere momentaneamente i capelli ribelli, pianto
gli occhi scuri sulla superficie lucida dello specchio, ribattendo in tono
irato "Bene. Ma ti avverto che, in quanto capitano del Grifondoro, sono
autorizzata a maneggiare il set da quiddich, e potrei portarti qui un bel
bolide. Poi vedremo chi ride, eh?" "Che stai facendo, Alex?"
domandò una voce assonnata alle sue spalle. La ragazza voltò il capo,
incrociando i grandi occhi castani di Hermione, che la fissavano incerti e
insonnoliti. Si rese conto all'improvviso di aver parlato a voce troppo alta
"Ti ho svegliata? Scusami. Litigavo con lo specchio. Quando vuole sa
essere davvero insopportabile !!!!". La brunetta scosse il capo,
divertita, stirando le braccia con un'espressione di sollievo "Naaa, tanto
fra poco è ora di colazione. Che dicevi dello specchio?" domandò curiosa.
Alex si sedette sul fondo del letto, ricominciando a passare le mani nel
cespuglio fulvo che aveva in testa "Faceva battutine poco simpatiche sui
miei capelli" "Io ho solo detto ciò che vedevo" rispose in tono
risoluto l'oggetto. Alex gli lanciò un'occhiata malevola, mentre Hermione
rideva "Zitto tu !!!" intimò la rossa in tono minaccioso, mentre
anche dal terzo letto spuntava la faccia assonnata della sua occupante. Ginny
si tirò lentamente su a sedere e fissò gli occhi scuri sulle altre due,
chiedendo "Che state facendo voi due?". Hermione guardò l'orologio
sul muro e si mosse per scendere dal letto "Alex litigava con lo
specchio" spiegò in tono calmo e divertito. Anche Ginny emise uno sbuffo
divertito, e Alex si sentì in dovere di difendere il proprio onore "Vorrei
vedere voi se quel coso vi prendesse in giro per la pettinatura che vi trovate
appena alzate......" "A me non ha mai detto nulla in tutti questi
anni....non sapevo nemmeno parlasse" disse Hermione, confusa "Nemmeno
io...." ammise Ginny, fissando lo specchio dubbiosa. Questo sembrò
riflettere sulle loro parole, per poi sentenziare "Beh, voi non avevate
certo bisogno di commenti come quella signorina lì" Alex lo guardò con
aria omicida "Anche se i tuoi ricci, signorina, sono proprio
esagerati...." commentò, rivolgendosi a Hermione, che emise un verso
indignato. Alex si avvicinò all'amica, evitando di ridere, e ribadì
"Amico, guarda che non ho ancora cambiato idea su quel bolide.....su, muoviamoci,
fra poco sarà ora di colazione" disse poi, rivolta alle amiche. Ginny
annuì, scalciando per allontanare le coperte e alzandosi. Indossava una camicia
da notte rosa, abbastanza lisa, appartenuta a sua madre. Alex, senza rendersene
bene conto, la osservò, e Ginny arrossì "Credo che andrò a lavarmi....la
faccia. Ci metto solo un minuto...." mormorò, uscendo. Alex arrossì a sua
volta, rendendosi conto di averla messa in imbarazzo, e lanciò un'occhiata ad
Hermione. L'amica scosse lievemente la testa, suggerendole di lasciar perdere e
non toccare a voce l'argomento, poi iniziò a vestirsi. Alex afferrò la sua
divisa e fece lo stesso, prendendo poi la spazzola e iniziando a districare gli
innumerevoli nodi che aveva in testa. Dieci minuti dopo, le tre ragazze
oltrepassarono la porta che portava alle scale del dormitorio, e Alex uscendo
fece una linguaccia allo specchio, toccandosi i capelli ora di nuovo lisci e
lucenti. Ginny non potè fare a meno di scoppiare a ridere.
La
sala era molto affollata quando le ragazze fecero il loro ingresso. I quattro
tavoli delle case di Hogwarts brulicavano di studenti in divisa nera che
chiaccheravano allegramente, gustandosi appieno l'abbondante colazione.
Hermione si fermò un momento all'estremità del tavolo dei Grifondoro,
scrutandolo attentamente, poi annuì una sola volta con la testa e si diresse
decisa verso il centro, dove Harry e Ron stavano seduti, guardandole e agitando
una mano in segno di saluto. Alex seguì l'amica, sedendosi poi al suo fianco,
proprio davanti a Ron. Ginny prese posto dall'altro lato, e rivolse un sorriso
a Fred e George, che stavano discutendo animatamente con Lee Jordan, loro
compagno di bravate. I gemelli rivolsero un cenno di saluto a tutta la
compagnia, per poi tornare a confabulare ancor più animosamente di prima. Ron
li fissò, leggermente preoccupato "Temo stiano progettando qualcosa di
nuovo.....uno dei loro soliti scherzi......". Harry annuì, mentre Hermione
assumeva un cipiglio corrucciato "Mi chiedo se non dovrei intervenire.....dopotutto
sono un prefetto....." iniziò a dire, ma si fermò subito alla vista delle
occhiate spaventate che Harry, Ginny e Ron le rivolsero; Alex sorrise,
prendendo un biscotto e iniziando a spalmarci sopra marmellata di albicocche, e
osservò tranquillamente "Dopotutto non hanno ancora fatto nulla per
cui tu possa rimproverarli, Hermione.....per il momento io mi limiterei a non
accettare nulla da mangiare da parte loro......". Il sollievo si disegnò
subito sulle facce degli altri tre, mentre Hermione lanciava un'occhiata
meditativa all'amica e annuiva, convinta. Accantonando la discussione, tutti e
cinque iniziarono a mangiare di gusto, ridendo e chiaccherando riguardo al loro
primo giorno di lezione, specialmente della lezione di Difesa contro le arti
oscure in cui Alex aveva fatto scalpore; Ginny guardò il fratello con gli occhi
colmi d'invidia, al pensiero di essersi persa quella scena.....Poi, Hermione
guardò l'orologio, e scattò in piedi, dicendo "Meglio muoversi, abbiamo
lezione di incantesimi tra un quarto d'ora !!!!!". Alex si alzò subito,
gli occhi che brillavano talmente tanto che Ron si sentì in dovere di chiederle
"Ehm....Alex? Che ti prende?". La ragazza prese la sua borsa da sotto
il tavolo e gli rivolse un enorme sorriso "Oh, nulla....è solo che incantesimi
è una delle mie materie preferite.......e poi......siamo abbinati coi
Serpeverde......" sogghignò, lanciando un'occhiata maliziosa al tavolo che
stava dall'altra parte della sala. Malfoy, seduto all'estremità più vicina alla
porta, ricambiò con un'espressione di puro odio. La ragazza si voltò
tranquillamente verso gli amici, mettendosi a tracolla la borsa "Allora?
Vogliamo andare?" chiese in tono gioioso. Harry e Ron sghignazzarono,
pregustando una lezione tutt'altro che noiosa. Ginny li fissò imbronciata,
desiderando potervi assistere anche lei, poi li salutò con la mano e raggiunse
un gruppetto di ragazze del quarto anno che stavano uscendo. Perfino Hermione
si concesse un sorriso di divertimento.....dopotutto Alex era un prefetto e
sapeva benissimo come comportarsi.....non aveva mica detto che avrebbe causato
qualche guaio......e anche se lo avesse fatto......dubitava che avrebbe
comunque voluto intervenire !!!! Ridacchiando, il quartetto si avviò verso
l'aula di incantesimi.
"Bene,
ora noi abbiamo lezione di Aritmanzia.....voi?" chiese Hermione, alzandosi
dal suo banco e raccogliendo in fretta i libri. Harry fece una faccia da
funerale, e la ragazza sorrise "Ok, non dirmelo....divinazione"
"Esatto" confermò Ron con aria alquanto scocciata. "E dubito che
quella vecchia pipistrella quest'anno sarà più clemente con noi". Alex
represse una risata "Ve la siete voluta voi, comunque....avanti, è
l'ultimo anno in cui sarete opbbligati a studiarla, lo sapete vero?". I
tre la fissarono, interdetti "Ragazzi, sveglia, quest'anno ci sono i
G.U.F.O. !!!!" esclamò, incredula; Hermione annuì "Sì, lo sappiamo,
ma...." "E allora.....dopo i G.U.F.O. dovrete seguire dei corsi
specializzati, in base ai risultati conseguiti e a ciò che vorrete fare dopo la
scuola. Dubito molto che continuerete divinazione, vero?" spiegò,
lanciando un'occhiata divertita ai due ragazzi. I due scossero il capo in
perfetta sincronia "Bene, ora che l'abbiamo appurato dobbiamo proprio
andare, altrimenti arriveremo in ritardo.....vieni Hermione. Ah, e,
ragazzi...." urlò, facendoli fermare mentre si stavano avviando rincuorati
dalla notizia che era l'ultimo anno che dovevano sopportare quella lunatica
della Cooman "Stasera alle sette allenamento intensivo. Non ho intenzione
di fare brutta figura come capitano". Ron sbarrò gli occhi "Cosa? Ma
è solo la prima settimana.....". Si zittì immediatamente sotto lo sguardo
duro di lei "Non importa. La prima partita non sarà fra molto, e
giocheremo contro Serpeverde.....quindi stasera alle sette vi voglio in campo,
pena la perdità del posto in squadra. E questo" aggiunse, mentre i suoi
occhi si posavano, duri, su Harry "Vale per entrambi.....e anche per tutti
gli altri. Farete bene a ricordarvelo". Detto ciò, girò sui tacchi e si
allontanò, decisa, uscendo dalla sala con Hermione al seguito. Harry e Ron si
scambiarono un'occhiata tetra "Ce la siamo voluta" disse il primo, e
Ron annuì "E quel che è peggio è che siamo solo all'inizio....e siamo in
ritardo per divinazione !!!". I due si misero a correre, affannati, su per
le scale che portavano alla torre nord, mentre Harry, ansimando, rispondeva
"Tanto quella dirà che lo sapeva....e che è solo l'inizio di una serie di
sfortune che si concluderà con la mia tragica morte......".
A
dispetto di tutto, Ron ridacchiò di gusto.
"Allora,
tutto chiaro? Vediamo come ve la cavate, va bene ragazzi? E non voglio vedere
scherzi o buffonate....." ammonì Alex, rivolgendo un'occhiata inquisitrice
a Fred e George che risposero con due identici ghigni innocenti che non
ingannarono nessuno "Voglio un allenamento serio, devo capire come siamo
messi, ok?" concluse, uscendo dagli spogliatoi con indosso la divisa rossa
e oro della squadra di quiddich di Grifondoro. Dietro di lei venivano Angelina
e Harry, poi i gemelli, Alicia e Ron.A
differenza dei lunghissimi e tediosi discorsi di Baston, Alex aveva speso ben
poche parole su ciò che voleva dalla squadra e sugli schemi da adottare. Era
chiaro ciò chiedeva loro: la vittoria, poichè era nè più nè meno di ciò che
poteva aspettarsi da loro, e voleva ogni loro singola energia, ogni loro
nascosta capacità per ottenerla. Nessuno aveva protestato, poichè quel discorso
era del tutto giusto. Filava senza alcun problema, e incarnava perfettamente
ciò che loro stessi pensavano e volevano. Quelle poche parole avevano avuto
l'effetto di amplificare il desiderio di trionfo che ciascuno di loro portava
nel cuore, ed era con un'aria decisamente combattiva e decisa che la squadra
era uscita dagli spogliatoi, soltanto venti minuti dopo esservi entrata, pronta
ad allenarsi. George, che si era abbastanza ripreso dal brutto colpo costituito
dalla partenza di Katie, la raggiunse, chiedendo "Sei sicura che possiamo
usare il campo? Non vorrei avere brutte sorprese come in passato....".
Alex annuì "L'ho prenotato tre giorni fa, quindi non c'è scusa che regga.
Voglio proprio vedere chi proverà a impedirci di usarlo" replicò, sicura,
ma Fred emise un gemito e mugugnò "Oh, io un'idea ce l'avrei". Alex
si voltò a fissarlo "E sarebbe?". Il ragazzo si limitò a indicarle qualcosa,
dall'altra parte del campo, e Alex si voltò a guardare, vedendo l'intera
squadra dei Serpeverde che avanzava verso di loro "Oh, accidenti
!!!!!!" mormorò, individuando subito Malfoy in mezzo al gruppo. Harry le
si affiancò "Sei nei guai.....non credo gli sia piaciuto come tu gli abbia
fatto crescere le orecchie a incantesimi....". La ragazza scrollò le
spalle "Beh, ci stavamo esercitando proprio su quello....solo che ho
colpito lui invece del topo su cui mi stavo esercitando....e poi è colpa sua,
non doveva provare a lanciarmi un Densaugeo da dietro le spalle......per
schivarlo ho sbagliato mira...." sfoderò un sorriso soddisfatto che
smentiva del tutto le sue parole, poi riprese ad avanzare spedita
"Andiamo, ci parlo io....." "No, aspettate" disse George,
sorridendo con fare furbo "Loro non sanno chi è il nostro nuovo capitano,
come noi non sappiamo chi è il loro.....lasciamo che siano i primi a
scoprirsi.....poi abbiamo la nostra carta vincente" e qui indicò Alex
"Vedrete se non gli viene un colpo.....". Fred annuì, ridacchiando, e
anche Harry dovette riconoscere che era una buona idea. Ron, che aveva pensato
la stessa cosa, le posò una mano sulla spalla "Lascia che andiamo avanti
noi, Alex; vedrai le risate.....". La ragazza studiò per un attimo i loro
volti, incerta, sapendo bene che se le cose le fossero sfuggite di mano le due
squadre avrebbero finito per azzuffarsi; poi, però, cedette ai sorriso carichi
di aspettativa dei quattro ragazzi, anche perchè Angelina e Alicia sembravano
essere d'accordo "Oh, e va bene. Badate però di non esagerare, non voglio
che la squadra sia punita perchè avete provocato i Serpeverde". Loro
annuirono, in un modo che le fece temere di aver fatto la scelta sbagliata, e
si avviarono verso la squadra avversaria, vestita di verde e argento, ch si era
fermata al centro del campo. Alex rimase indietro, insieme a Hermione, che
l'aveva raggiunta di corsa, e a Ginny "Che succede?" chiesero,
preoccupate nel vedere le due squadre che si avvicinavano "Guai?". Alex
scosse il capo "Spero di no" sussurrò, senza distogliere gli occhi
dai suoi amici che erano ormai prossimi ai Serpeverde. I primi a raggiungerla
furono Fred e Harry "Che ci fate qui? Il campo lo abbiamo prenotato
noi" disse il primo, lasciando vagare lo sguardo sui sette , cercando di
capire chi fosse il nuovo capitano. I Serpeverde esibirono una serie di sorrisi
falsi. Non avevano intenzione di scoprirsi così facilmente "Oh, ma noi
abbiamo il permesso del professor Piton" disse uno di loro, uno che Harry
non aveva mai visto e che teneva in mano la mazza da battitore. George, che
aveva raggiunto i due, si intromise "Ci avete fregato già troppe volte con
questa storia. Che scusa avete, stavolta?" chiese, arrabbiato. Malfoy
sorrise, guardandoli con fare divertito "Dobbiamo allenare i nuovi
battitori e il nuovo cercatore che ha preso il posto di Flitt" disse in
tono soave, godendo un mondo nel vedere le loro facce cariche d'ira. Harry,
trattenendosi a fatica, esclamò "Che è quel sorriso cretino, Malfoy? Ti
hanno eletto re dei deficienti di Serpeverde? O forse di tutta Hogwarts?".
Malfoy smise di sorridere, fissando Harry con gli occhi azzurri ardenti
"Attento, Potter, io non offenderei così tranquillamente il nuovo capitano
della squadra di Serpeverde". I tre lo fissarono attoniti, e questo fece
tornare il sorriso sulle labbra del ragazzo "Ebbene sì, sono stato
nominato capitano. E tu, invece, Potter? Niente vero? Del resto, chi mai
vorrebbe per capitano un cercatore scadente come te?". Harry si avvicinò
di un passò, gli occhi verdi fissi in quelli azzurri dell'altro "Questo
potrai dirlo solo quando mi avrai battuto nel prendere il boccino, Malfoy
!!!!" sussurrò in tono di sfida. Malfoy lo guardò con odio, senza sapere
cosa ribattere "Beh, comunque noi abbiamo il permesso per allenarci,
quindi sloggiate" ringhiò arrabbiato, come per porre fine alla questione.
"Ma anche noi dobbiamo allenare i nuovi membri dela squadra !!!" si
lasciò scappare Harry, prima di poterci riflettere, e Malfoy gli lanciò
un'occhiata incuriosita "Davvero? Avete dei nuovi pezzenti in quella
parodia di squadra? E chi sarebbero?". Si alzò in punta di piedi per
vedere dietro le spalle di Harry, individuando così Ron "Cosa???"
sbottò, ridendo come un idiota "Avete preso in squadra quell'idiota di un
Weasley? Certo che ve la dovete passare proprio male per scendere a questo
livello, Potter !!!!" urlò, piegandosi in due dalle risate. Lo stesso fece
il resto della squadra di Serpeverde, mentre Harry, Alicia e Angelina
trattenevano a stento Ron, Fred e George dal balzare addosso a Malfoy.
Da
lontano, Alex scrutò la situazione e si alzò in piedi "Non va"
sussurrò "Meglio intervenire", e detto ciò si avviò verso il centro
del campo a passo spedito, lasciando indietro Hermionee Ginny che fissavano la scena preoccupate.
"E
ditemi" stava continuando Malfoy, con un sorriso che gli andava da
un'orecchio all'altro, scrutando la squadra "Chi sarebbero le altre
novità? Sono delle belle sorprese come Weasley o è qualcuno che sa giocare
almeno in modo decente? Non manca un cercatore? E, tra parentesi, chi è il
nuovo capitano? In quanto capitano, vorrei salutarlo....e chiedergli come pensa
di giocare in sei...." "Sono la stessa persona" disse George,
arrabbiato, e Malfoy lo guardo con aria curiosa "Chi?" "Il
cercatore e il nuovo capitano, Malfoy !!! Sono la stessa persona !!!!"
sbottò, troppo irritato per riflettere. Malfoy iniziò a ridere forte
"Avete fatto capitano un pivellino appena arrivato in squadra? Siete
davvero presi così male? E chi è, si può avere l'onore di saperlo...."
"Sono
io, Malfoy" fisse una voce dietro Harry, Fred e George. I tre si
voltarono, lasciando spazio alla persona che aveva parlato, e la cui voce era
ormai ben nota a Malfoy, che infatti si era immobilizzato appena l'aveva
sentita. Passando in mezzo ai compagni, Alex avanzò fino a trovarsi faccia a
faccia con lui "Eccomi, Malfoy. Come nuovo capitano del Grifondoro ti
porgo i miei saluti, anche se ho già avuto l'onore di conoscerti, pur
non ritenendolo proprio tale...." disse, sorridendo e tendendogli la mano.
Il ragazzo, fissandola con odio, poichè lei riusciva sempre a vincerlo, nei
fatti e a parole, e poichè l'aveva messo in ridicolo di fronte a tutte due le
squadre, si rifiutò deliberatamente di afferrarla "Andatevene"
bofonchio, trattenendo a stento la rabbia che sentiva dentro "Noi abbiamo
il permesso...." "Oh, ma anche noi" disse lei in tono pratico,
estraendo dalle pieghe della divisa un figlio di pergamena arrotolato e
aprendolo "Siccome Ginny mi aveva raccontato i trucchetti che voi usate
per sottrarre il campo agli avversari mi sono procurata il permesso scritto
della McGranitt, oltre a prenotare il campo. E, se guardi bene, la data è
antecedente a quella del tuo permesso, che quindi perde validità". Malfoy
la fissò, scioccato, non riuscendo a reprimere la rabbia "Sentimi bene,
Lance...." "Oh, ma io sono generosa" continuò lei, senza dar
nota di aver notato la sua interruzione "Se volete, c'è spazio per
tutti......metà campo a testa....potremmo anche fare una partita di allenamento....."
disse, fissandolo con uno scintillio divertito negli occhi, come se sapesse
benissimo ciò che lui stava per replicare. Il ragazzo cercò di parlare, ma
l'ira che sentiva dentro era troppa, lo schiacciava.....in quel momento sentiva
di odiarla, lei, che era troppo perfetta e troppo superiore a lui.....a fatica,
bofonchiando e mangiandosi le parole, riuscì a dire "Se...se
pensi....che....che noi ci...ci alleneremo....con dei...pezzenti come
voi....". Lei passò il manico di scopa nell'altra mano, mettendo bene in
vista la sigla "Firebolt plus"; gli occhi azzurri di lui si strinsero
a fessurre, vedendola, mentre lei diceva in tono pratico "Bene, se le cose
stanno così vi pregherei di lasciare libero il capo perchè noi ci vogliamo
allenare....oh, ovviamente potete assistere.....non ci creerà alcun
problema...." propose, sempre con un sorriso gentile sul volto. Lui,
incredulo della sua enorme faccia tosta, non riuscì a fare altro che a
fulminarla con gli occhi, superandola poi per allontanarsi verso una delle
uscite, seguito dal resto dei Serpeverde che fissarono maligni la ragazza.
Quando se ne furono andati Alex, sospirando, si voltò verso i compagni di
squadra "E questa è fatta. Ora basta perdere tempo" allungò una mano
per frenare i complimenti che stavano per farle "Ne abbiamo perso fin
troppo....in sella alle scope, forza". Tutti obbedirono, e due secondi
dopo la squadra del Grifondoro era impegnata in una partitella dall'aria
incandescente. Salendo di quota con la sua Firebolt, Alex non potè fare a meno
di notare che, nonostante tutto, Malfoy si era seduto sugli spalti e li stava
osservando con occhi carichi d'odio. Era certa che, se avesse avuto la
bacchetta, l'avrebbe usata per farla precipitare dalla scopa.....per un attimo
temette che il ragazzo ce l'avesse effettivamente con sè, ma poi vide che
dall'altra parte degli spalti Hermione stava tenendo d'occhio Malfoy, insieme a
Ginny, ed entrambe avevano le bacchette pronte. Senza preoccuparsi troppo, si
lanciò quindi in picchiata per prendere parte all'allenamento, e presto la foga
del gioco cancellò dalla sua mente ogni altro pensiero, compreso Malfoy e il
suo odio.
"Perfetto.
allora ci vediamo domani mattina alle sette qui. Approfittiamo del fatto che è
sabato" dichiarò Alex, scendendo dalla scopa. Fred, sentendo quelle
parole, emise un mugugno lamentoso "E' il primo sabato da quando è
ricominciata la scuola !!!! Perchè dobbiamo alzarci così
presto????"". Silenziosamente, Harry si dichiarò d'accordo con
lui.....ma si guardò bene dall'ammetterlo, anche perchè Alex stava fissando con
aria cupa Fred, dicendo in tono autoritario "Perchè il capitano sono io, e
ho deciso così. E ringrazia che non ho scelto le cinque, come orario......i
Serpeverde hanno cercato di nuovo di fregarci il campo, prenotandolo
esattamente mezz'ora prima di noi.....quindi arriveremo li un'ora prima, e poi
vedremo chi l'avrà vinta. Naturalmente, se non vi va bene siete liberi di
lasciare la squadra....." concluse, in un divertito tono di sfida. Ma
Fred, passando la sua scopa nell'altra mano, le sorrise senza traccia di
rabbia, dicendo "Figurati se mi voglio perdere la scena di te che freghi
di nuovo Malfoy.....anche se mi tocca alzarmi alle sette per questo. Va bene,
allora ci vediamo domani" disse, avviandosi verso gli spogliatoi in
compagnia del gemello che ridacchiava. La ragazza li osservò, leggermente
stupita: lei non aveva nessuna intenzione di fregare Malfoy o litigarci, come
loro evidentemente si aspettavano.....non era questo ciò che aveva fatto nel
pomeriggio, aveva solo difeso i loro diritti prevenendo l'ennesimo colpo basso
dei Serpreverde....ma da come Fred avva parlato non si sentì più sicura di aver
fatto bene. Sembrava che tutti fossero convinti che avesse intrapreso una
crociata personale contro Malfoy....solo per il fatto che era l'unica a
tenergli testa......"Loro credono che lo detesti....che mi comporti
così perchè non lo sopporto.....perchè è ciò che fanno loro...ma io....non è
così....." "Alex, che ti prende? Tutto bene?" chiese una
voce preoccupata vicino a lei. La ragazza sussultò, voltandosi a guardare chi
aveva parlato.....Hermione "Sei rimasta ferma e in silenzio, con
un'espressione stranissima sul volto per almeno tre minuti.......c'è qualcosa
che non va?". Alex la fissò senza dire nulla per qualche secondo,
pensando, poi le rivolse a bruciapelo una domanda "Perchè Fred ha detto
quella frase?". Hermione la fissò, spiazzata "Quale frase?"
"Quella.....Figurati se mi voglio perdere la scena di te che freghi di
nuovo Malfoy.....perchè l'ha detto? Credono che io lo odi?". Hermione
squadrò con sorpresa l'amica, lasciando chiaramente a intendere che era
l'ultima domanda che si sarebbe mai aspettata "Io...ecco....non lo
so...." Alex, senza prestarle più attenzione, si voltò verso Ron e Harry,
che stavano poco più in la "Ragazzi, anche voi siete convinti che io odi
Malfoy?" domandò, seria. I due, che stavano ridendo, si zittirono di
colpo, fissandola stupiti, poi si scambiarono una lunga occhiata incerta
"Ecco...." iniziò Ron, ma lo sguardo serio di lei gli fece morire le
parole in bocca. Alex fissò allora Harry, aspettando, e lui scosse lentamente
il capo "Beh....Alex, credo di sì. Cioè, siccome l'hai sistemato a quel
modo....credo che tutti noi ci siamo convinti......è male?" domandò sulla
difensiva. Perchè poi doveva guardarli in quel modo a causa di Malfoy? Che
avevano fatto di male? Lei lo sondò per un momento con i suoi scurissimi occhi
luminosi, poi abbassò le spalle, come delusa "Sì, è male. Perchè io non lo
odio affatto. L'odio è un sentimento troppo brutto per essere attribuito a un essere
umano......". Ron, che l'aveva ascoltata a bocca aperta, ritrovò
all'improvviso la parola "COSA ???? Vuoi dire che lui....ti ....ti
piace???" domandò, timoroso, guardandola come se fosse stato un serpente
che aspettava di balzargli addosso. La ragazza scosse il capo, decisa e seccata
"Ma no, non volevo dire questo....intendevo che, per il semplice fatto he
voi lo odiate e ci litigate per questo, non dovete dare per scontato che sia
così anche per me !!!!" esclamò, arrabbiata. Harry, indietreggiando lievemente
stupito da tanta foga, mormorò "Ma anche tu gli hai risposto a tono...
qualche ora fa l'hai sistemato come nessuno era mai riuscito a
fare......." "L'ho fatto solo perchè cercava di imporsi su di
voi....su di noi....con l'inganno e la forza. L'ho fatto solo perchè era
giusto. Non provo certo piacere nel fargli fare la figura dell'idiota"
"Beh, a me ha fatto piacere invece !!!" esclamò Ron, ridacchiando,
forse convinto di spezzare la tensione che si era venuta a creare. Ma l'occhiata
che Hermione e Alex gli rivolsero lo fece smettere subito "A me no, Ron.
Non mi pare sia bello ridere delle disgrazie altrui" disse Hermione,
pragmatica. Dei tre, lei era sempre stata quella che aveva reagito di meno alle
provocazioni di Malfoy....a parte un sonoro ceffone un paio di anni
prima......Alex la fissò con riconoscenza per un secondo, prima di tornare a
guardare i due ragazzi "Ma....anche l'altro giorno, a lezione...."
protestò Harry avvicinandosi a lei, volendo capire cosa era preso alla ragazza
per insistere così su quel punto che a loro pareva ovvio e insignificante. Lei
gli rivolse un'occhiata stupita, poi esclamò "Oh, lo sapevo, non avrei
dovuto lasciarmi andare così. Ma, vedi Harry, sentirlgli dire tutte quelle
sciocchezze, sentire tutti urlare non appena si pronuncia il nome di
Voldemort....." al solito, Harry non fece una piega, ma Hermione e Ron
sussultarono, guardandola terrorizzati. La ragazza rivolse loro un'occhiata di
rimprovero "Guardate che quello che ho detto valeva anche per voi. Comunque,
lui ha detto una grande stupidata, Harry. E io ho risposto con la pura e
semplice verità. Perchè è ciò che ho intenzione di fare". Il ragazzo
spalancò gli enormi occhi verdi e la guardò incredulo "Stai
scherzando....." "No, per nulla Harry" "Ma ti rendi conto di
cosa stai dicendo" "Perfettamente" "Tu hai intenzione di
combattere il signore oscuro...." "Nossignore, io non ho nessunissima
intenzione.Io combatterò il
signore oscuro. Senza ombra di dubbio. Niente può fermarmi" disse
tranquilla, voltandosi verso di lui con un sorriso smagliante e gli occhi
brillanti. Il ragazzo fece un passo avanti "Ma sei impazzita? Lo sai chi è
il signore Oscuro? Lui non perde tempo a giocare con le ragazzine, ti
ucciderebbe come...come...." "Come ha fatto con Cedric
Diggory?"completò lei, fissandolo
senza traccia di pietà sul volto. Harry si zittì, fissandola senza più sapere
cosa dire "E' inutile, Harry, niente di ciò che potrai mai dirmi mi
fermerà. Nemmeno mio zio c'è riuscito. Oh, lui pensa, avendomi portato qui a
Hogwarts, di avermi sotto il suo controllo, ma si sbaglia; io so benissimo che
un giorno lo scontro sarà inevitabile, e quel giorno io sarò in prima
linea...farò ciò che aspetto da anni.......gliela farò pagare.....". Si
interruppe, sentendo la presa improvvisa di due mani sulle sue spalle "MAI
!!! NON TE LO PERMETTERO' MAI !!! QUEL COMPITO SPETTA A ME !!!!!!!!!!"
urlò colui che era sopravvissuto, guardando la ragazza negli occhi con uno
sguardo disperato. Voldemort gli aveva tolto tutto....i genitori, l'amore che
solo una famiglia può dare......lei non poteva togliergli anche la
vendetta....non avrebbe lasciato che lo facesse....soprattutto, non avrebbe
lasciato che sprecasse a quel modo la sua vita......ma poi la sua stessa
disperazione, la sua stessa perdita, il suo stesso urgente bisogno di vendetta
per un attimo si riflesse anche negli occhi di lei; devastante, infinito,
troppo profondo e doloroso per riuscire a toccarlo.....qualcosa che la ragazza
cercava disperatamente di nascondere era saltato fuori dal nulla, e Harry
inorridì nel vedere in quella disperazione se stesso. Senza nemmeno capire cosa
stava facendo si allontanò, scioccato, senza smettere di fissarla. La ragazza
si strinse le braccia in torno a corpo per un secondo, quasi a volersi
proteggere da ulteriori attacchi; poi, vedendo l'espressione di lui e capendo
di essersi scoperta, recuperò in fretta la sua espressione serena, anche se non
facilmente, poi respirò a fondo e disse poche, semplici parole "Anche io
ho un conto in sospeso con lui, Harry". Poche parole che confermavano ciò
che i suoi occhi avevano rivelato. Il ragazzo non disse nulla, limitandosi a
guardarla "E nemmeno tu mi potrai privare della vendetta. Se dovrà
essere....sarà.......e forse saremo insieme, uniti per combatterlo.....ma ti
avverto....se ti metterai contro di me in quel momento....non avrò
pieta....." era stato un sussurro, un soffio che il vento si era portato
già via nella frescura della sera, ma Harry l'aveva sentito distintamente: una
promessa, una minaccia....o forse solo una grande verità. Sapeva solo che la
testa gli faceva un male cane per i troppi pensieri, così chiuse gli occhi e
cancellò tutto ciò che aveva davanti. "Oh, va bene, basta, ne ho
abbastanza. Andiamocene a dormire" ordinò, voltandosi verso gli altri due
amici e avanzando con passi decisi. Alex lo seguì.
Ron
e Hermione, che erano troppo distanti per aver sentito le parole della ragazza,
li fissarono leggermente preoccupati mentre i due si avvicinavano, ma quando li
raggiunsero i due sorridevano come se non fosse successo nulla.....e ad
entrambi sembrò saggio far finta che fosse così.In silezio, il quartetto si allontanò dal campo; poco prima di
sparire oltre la porta, Alex si ricordò di una cosa che aveva notato durante
l'allenamento, e tornò indietro a guardare gli spalti, voltandosi più volte
come cercando qualcosa. Harry, notandolo, si fermò ad aspettarla "Ehi,
Alex, cosa stai facendo?" chiese, stupito dal suo comportamento. La
ragazza si riscosse, arrossendo lievemente, sentendosi scoperta, e si affrettò
a raggiungerlo, lanciando un'ultima occhiata indagatrice agli spalti "Oh,
nulla....nulla....controllavo..." "Cosa?". La ragazza tentò
disperatamente di trovare una scusa "Ecco....mi pareva di aver visto....un
cane nero !!! Sì, un enorme cane nero !!! E volevo accertarmene....".
Negli occhi di Harry passò un lampo di paura, e nel vederlo la ragazza capì che
aveva detto qualcosa di sbagliato. Ma....che aveva di pauroso un cane nero?
"Harry?" chiese, cercando di non essere invadente. Il ragazzo parve
sulle spine "Eh...magari hai visto un gramo !!! Accidenti, dovresti dirlo
alla Cooman....faresti la sua felicità !!! Ti direbbe di aver sempre saputo che
tu, purtroppo, eri destinata a una morte orribile e prematura...." cercò
di ridere, ma l'espressione impaurita sul suo volto non se n'era ancora andata.
La ragazza lo squadrò brevemente, decidendo di indagare in futuro sulla
questione "Già.....peccato che io non cadrei in preda al panico.....credo
che questo la deluderebbe molto...." scherzò, fingendo di stare al gioco
per tranquillizzarlo. Harry sorrise, più tranquillo, e annuì. Ma nella mene
della ragazza si stavano delineando varei domande sulla strana reazione di
Harry a quella che lei aveva usato come scusa......un grosso cane nero. Era
quella la chiave.
Poco
più in alto, sull'ultima gradinata dello stadio, una figura scura si alzò in
piedi, osservando i quattro ragazzi che uscivano dal campo; per un momento
lunghissimo, i suoi glaciali occhi azzurri si posarono sulla chioma rossa di
Alex, studiandola. E per un momento la ragazza si fermò, quasi avesse sentito
il suo sguardo su di sè, e iniziò a scrutare le gradinate, cercando
qualcosa......prima doveva essersi accorta di lui, dannazione !!!! Imprecando,
la figura si confuse con le ombre delle torri li vicino, in modo da non esser
visto e, poco dopo, Alex se ne andò in seguito a un richiamo di Harry.
Lentamente la figura si tirò in piedi, fissandola finchè non scomparve, poi
volse altrove gli occhi, pensando al discorso che la ragazza aveva fatto a
Potter poco prima "Non mi odia?" disse Draco Malfoy, avvolto nel suo
mantello nero, sentendosi incerto e confuso "Ma che cavolo vuol dire? E
che bisogno c'era di arrivare quasi a litigare con Potter e company per
affermarlo????" imprecò. Decisamente era confuso, quella ragazzina era
capace di destabilizzarlo, di farlo vacillare la dove credeva di essere più
forte.....e poi...."Che cavolo aveva Potter da strattonarla a quel
modo?" si domandò, sentendo un lieve moto incerto nello stomaco
"Mah.....meglio andare...." concluse, controllando che il campo fosse
realmente vuoto e avviandosi verso l'uscita. Alla fine era rimasto a guardare i
loro allenamenti, dannazione. Nonostante ciò che aveva detto, aveva voluto
vedere come giocava quella ragazzina.....e aveva constatato che se la
cavava...oh, se se la cavava.....peccato che se la sarebbe dovuta trovare
davanti nella prossima partita....."Accidenti !!!!" impreco, senza
sapere bene perchè e contro chi, ma avendo il serio dubbio di essersi
rivolto....a se stesso.
"Volevi
parlarmi, zio Albus?" domandò la ragazza, sedendosi nella soffice poltrona
dello studio del preside, guardandolo con occhi acuti. Di certi se l'aveva
convocata lì voleva discutere di qualcosa di importante....ed era stata proprio
quella consapevolezza a spingerla ad accettare la convocazione nel suo studio,
nonostante fossero ormai le undici di sera e lei non si fosse ancora fatta una
doccia dopo l'allenamento. Soffocando uno sbadiglio fissò l'uomo che si sedeva
dietro la sua scrivania, accarezzando le piume rosso dorate della sua fenice.
Alex attese qualche secondo, poi sbottò "Zio, se devi chiedermi qualcosa
fallo perchè sto morendo di sonno e domandi devo alzarmi presto !!!!".
Albus Silente la fissò, vagamente divertito, da dietro le lenti dei suoi occhiali.
Era una delle poche persone al mondo che avrebbero mai osato parlargli a quel
modo, Voldemort compreso. Sorridendo, le tese un rotolo di pergamena "Sai,
consultandomi con gli altri professori avrei deciso di attuare questo progetto,dopo aver valutato la situazione in cui ci
troviamo ora.....volevo sentire una tua opinione" spiegò, sorridendo con
fare misterioso. La ragazza prese il rotolo e , togliendo il laccio di chiusura
e svolgendolo in fretta, vi passò sopra gli occhi, svogliata. Poi si arrestò. Tornò
indietro, leggendo più attentamente, gli occhi sgranati per l'incredulità.
Infine lo lesse una terza volta, riga per riga, parola per parola, come se,
facendo così, ciò che c'era scritto potesse cambiare. Infine, lentamente, alzò
i grandissimi occhi scuri, dilatati per lo shock, sull'uomo che le sedeva di
fronte "Stai scherzando vero?" domandò, sentendo qualcosa di molto
simile alle lacrime che le pungeva gli occhi. Albus Silente fece un sorrisetto
misterioso "Temo proprio di no" fu la risposta. La ragazza gettà la
pergamena sulla scrivania con rabbia "Tu devi essere impazzito !!! Come
puoi volere una cosa simile ???? Come puoi condannare dei ragazzi innocenti a
questo ????" urlò, mentre nel profondo delle sue iridi scure si accendeva
un fuoco divampante. Silente sospirò stancamente, come se lei avesse toccato un
tasto dolente "Purtroppo devo farlo, piccola mia.....la situazione lo
richiede......" "La situazione è tanto grave da richiedere che tu
mandi quei poveretti al macello?????" "Io non voglio fare questo...."
"E allora quello che significa?????" esclamò arrabbiata la ragazza,
indicando il rotolo di pergamena spiegazzato. Silente si appoggiò allo
schienale della poltrona, sospirando "Io voglio che imparino a
difendersi....." "E ad attaccare. A uccidere" completò lei, con
un tono di profondo disgusto e delusione. I penetranti occhi azzurri del
preside la inchidarono "No. A difendere altri innocenti che non sono in
grado di farlo". Alex ricadde all'indietro sulla sedia "Bel modo di
rigirare la questione" mormorò "Perchè cavolo me l'hai detto? Perchè
a me?" chiese, dubbiosa. Suo zio la fissò per un lungo momento
"Perchè tu vieni da due anni di qualcosa di molto simile" spiegò, e
sulle labbra della ragazza si disegnò un sorriso beffardo "Oh,
certo....come ho fatto ad immaginarlo? Se mai si farà una cosa del genere, io
sarò la prima ad essereci incastrata, vero?". Ridacchiò senza allegria,
mentre un lampo di dolore passava negli occhi chiari dell'uomo "Sai
benissimo che non è così......solo che....Alex cara...." "Venendo a
Hogwarts speravo di allontanarmi da tutto questo....." mormorò lei, con un
gemito nella voce che gli strinse il cuore. Ma non era tempo di pensare agli
affetti, non era il tempo di ammettere che avrebbe fatto di tutto pur di non
esporre la sua amata nipote allo stesso pericolo che aveva portato via sua
madre. Ora doveva solo pensare a come salvare la pelle a tutti quanti
"Quindi, se ora vuoi dirmi cosa ne pensi, sinceramente...." "Io
sono contraria" affermò lei, sicura, fissandolo negli occhi "Non voglio
che altri debbano sopportare ciò che ho passato io. Sai bene che la linea di
confine diventa troppo sottile, e i risultati si sono già visti !!!" la
voce salì gradualmente di tono "E non ti permetterò mai di coinvolgere
Harry, Ron, Ginny ed Hermione in una cosa come questa !!!!!" concluse,
sentendo una potente fitta di preoccupazione che le attanagliava il petto al
pensiero dei suoi amici. Silente la fissò, leggermente sorpreso, ma anche
ammirato "Non puoi decidere per loro, Alex. Soprattutto per Harry...."
sussurrò in tono gentile. La ragazza chinò il capo, riconoscendo la verità di
quelle parole, ma non arrendendosi "Già, ma posso almeno impedirgli di
farsi ammazzare inutilmente...." mormorò in risposta, quasi rivolta a se
stessa piuttosto che all'uomo; lui la fissò con dolcezza per un momento
"Beh, direi che è tutto qui...." "Quello che ho detto non ti
farà cambiare idea, vero?" chiese in tono ironico la ragazza, alzandosi
con movimenti lenti. Lui scosse il capo "Sapevo che non ne saresti stata
felice....ma purtroppo devo prepararmi alla peggiore delle ipotesi che, lo sai
bene, è molto vicina alla realtà, e devo preparare anche tutti voi.....non
cambierà idea" affermò, mettendo una dota definitiva sull'ultima frase che
le fece perdere ogni speranza. Sconfitta, abbassò le spalle, limitandosi a
chiedere "E posso sapere da quando pensi di far partire questo
progetto?". La sua voce era ridotta a un flebile sussurro, e l'uomo si
vertgognò di averle gettato quel peso sulle spalle da sopportare "Subito
dopo Natale, a meno di imprevisti" fu la risposta, detta con tono
volutamente leggero e disinteressato. Lei annuì col capo, una sola volta
"E credo sia inutile chiedere se io ne sarò parte" mormorò. L'uomo si
odiò per quello che stava per farle "Non ti obbligherei mai a fare
qualcosa che tu non voglia, mia cara, lo sai" disse in tono dispiaciuto, e
una scintilla di rabbia si riaccese in lei, facendole alzare gli occhi scuri
"Sì, però indirettamente lo stai facendo. Manderai in mezzo al pericolo i
miei amici....gli unici amici che ho mai avuto....e io non li seguirei, secondo
te? Non darei la mia vita per salvare la loro? Dannazione, non starò a guardare
mentre Harry viene ammazzato....glielo devo, almeno questo !!!!". Suo zio
scosse il capo, sconfortato "Sai bene che non è così....abbiamo continuato
a ripetertelo, ma non hai mai voluto ascoltare..." "Nè lo farò ora
!!! Potete dire quel che volete, ciò non toglie che io ho un debito nei suoi
confronti, e sono pronta a saldarlo con la vita. Sapendo questo, hai ancora
intenzione di coinvolgere Harry in quel progetto e poi osar dire che non mi
stai obbligando????" esclamò in preda alla rabbia. Albus Silente abbassò
gli occhi azzurri, senza dire nulla, e la ragazza sorrise, malgrado tutto
soddisfatta di quella vittoria a parole "Io non voglio andarci di
mezzo...ma ricorda che non ti permetterò di fare male ai miei amici. Altro da
dirmi?" chiese in tono soddisfatto, fermandosi per un secondo con le
spalle rigide e i pugni stretti. L'uomo annuì, guardando la schiena della ragazza
e vedendo quella fierezza che la rendeva così simile alla madre....e al padre
"Sì. Non ti chiedo nulla, voglio solo ricordarti che è stupido dare la
vita per una promessa.....ma che c'è un motivo per cui tu porti quella pietra
al collo. Pensaci bene". La ragazza si immobilizzò, scioccata. Come faceva
lui a sapere che..... si voltò a fissarlo, inorridita, leggendo nei suoi occhi
che sapeva....che capiva....e, senza riuscire a sopportare oltre, fece per
scappare da quella stanza. Ma, all'ultimo momento, la voce imperiosa di lui
impartì un'ultimo comando "Alex, credo sia ovvio che quello che ti ho
rivelato rimarrà tra noi.....almeno fino a nuovi ordini.....". Ecco, ora
non poteva nemmeno avvertire i suoi amici......annuì semplicemente, senza più
voltarsi, poi riprese a camminare, cercando di sfuggire all'atmosfera
opprimente che si era creata la dentro. Senza nemmeno vedere dove andava
raggiunse la torre del Grifondoro, mormorò la parola d'ordine e si trovò nella
sala comune. Si guardò confusa attorno. Era vuota...certo, ormai la mezzanotte
era passata da un pezzo. Buffo, nello studio del preside non si era affatto
accorta del tempo che passava....la portata di ciò che le era stato detto aveva
annullato il suo scorrere inesorabile.....scosse il capo, cercando di non
pensarci....di non ricordare quel peso terribile che doveva portare da sola,
senza potersi sfogare con nessuno.....salì in fretta le scale, senza badare al
fatto che avrebbe svegliato le compagne, spalancò la porta della sua stanza e
si gettò sul letto, senza preoccuparsi di togliersi i vestiti sudati. Hermione,
alla sua destra, aprì gli occhi assonnati e si sollevò leggermente
"Alex?" chiese con voce impastata, capendo che l'amica aveva qualcosa
che non andava. Ma Alex non aveva voglia di parlare "Dormi, non è
nulla" ordinò, la voce soffocata dal cuscino. La ragazza dai ricci capelli
castani la fissò, incerta, per qualche secondo, trattenendosi dal chiederle
cosa avesse, poi posò di nuovo il capo sul cuscino e si addormentò. Alex non si
mosse, rigraziando il cielo che anche l'amica fosse sfinita e che Ginny non si
fosse svegliata a sua volta. Ma si sbagliava...."Se hai bisogno di parlare
siamo qui, Alex" disse una voce dolce alla sua sinistra; Ginny era
sveglia.....soffocando un singhiozzo, la ragazza riuscì a stento a mormorare un
grazie..... poi la sua mano si mosse repentina, posandosi sulla fronte
dell'amica e facendola sprofondare nel sonno. Quando si fosse svegliata, non
avrebbe ricordato nulla..... Alex si guardò la mano imprecando. Aveva giurato
di non usare mai quell suo particolare potere su un essere umano....almeno sui
suoi amici.....eppure, vinta dalla disperazione, non ci aveva nemmeno
pensato.....sfinita, crollò sul cuscino piangendo lacrime amare e trattenendo i
singhiozzi e, ben presto, le lacrime le tolsero le poche energie che le erano
rimaste e un sonno senza sogni l'accolse.
La
mattina dopo, nonostante fosse esausta, si svegliò alle cinque e mezza. Guardò
le due compagne addormentate, indugiando per un secondo su Ginny, come scusandosi
per ciò che aveva fatto, poi si avviò verso il bagno. Anche se aveva un altro
allenamento poco più di un ora dopo, odiava sentirsi sporca e sudata, ed era
andata a letto vestita, senza nemmeno lavarsi. Per questo passò il successivo
quarto d'ora a pulirsi accuratamente nella vasca da bagno, cercando di
allontanare col tocco dell'acqua fredda i tristi pensieri che l'avevano colpita
al risveglio. Poi, preparantasi con grande anticipo, si direse verso la sala
comune; era vuota....come la sera prima. Scuotendo il capo, la ragazza scese
verso la sala grande, sperando in una rapida colazione prima dell'allenamento.
Erano appena le sei e dieci, e la sala era ancora piena di elfi domestici che
preparavano i tavoli delle case per il primo pasto del mattino. Non appena la
videro, i buffi esserini verdi iniziarono a strillare, colpevoli di non essere
stati abbastanza veloci e di essersi fatti scoprire. Alex, rendendosi conto che
quel casino era colpa sua, afferrò il più vicino a lei e disse in tono dolce "Scusa,
mi sono svegliata presto e avevo fame....abbiamo allenamento, quindi penso che
anche i miei compagni potrebbero capitare qui fra poco....non volevo
spaventarvi ma....sarebbe possibile avere qualcosa da mangiare?". Il
pesinsiero di poter esaudire la richiesta della ragazza sembrò ridare il buon
umore agli elfi, che smisero di strillare e sorrisero, annuendo; quello che lei
teneva stretto per il vestito che, se ne accorse solo allora, non era uno
straccio come per gli altri ma uno spesso golfino marrone non proprio adatto
alla temperatura che, seppur freddina, non era ancora gelida, iniziò ad
agitarsi dicendo, con un sorriso che gli andava da un'orecchio svolazzante
all'altro "Lasci fare a Dobby, signorina !!!!!! Dobby provvederà subito
alla sua colazione, signorina Alexandra Lance !!!!!". La ragazza lo lasciò
andare, stupefatta "Conosci il mio nome?" chiese stupita, e l'elfo
annuì con foga "Tutti gli elfi conoscono il nome della grande nipote del
professor Silente, signorina !!! sappiamo tutti della sua potenza e della sua
grandezza !!!!!!!!" esclamò felice, e la ragazza si sentì arrossire,
chiedendosi se quei complimenti corrispondessero alla realtà. L'elfo nel
frattempo continuava a parlare "Inoltre lei è anche grande amica di Harry
Potter, signorina, e Dobby non può chiedere di meglio che servirla !!!"
disse, prima di scappare via a tutta velocità verso le cucine. la ragazza tentò
di riagguantarlo, invano, per la maglia "Ehi !!!! Conosci anche Harry ???
Ehi !!!!". Inutile. L'elfo - aveva detto di chiamarsi Dobby? - era
sparito......la ragazza scosse il capo sconsolata, sedendosi al tavolo vuoto di
Grifondoro. Poco dopo vassoi carichi di cibo le comparvero davanti "Ehi,
avevo chiesto qualcosa da mangiare, non provviste annuali per un reggimento !!!"
esclamò, fissando Dobby, che le era tornato affianco, con aria incerta. Lui le
rivolse un enorme sorriso, indicandole i piatti "Ma per lei questo è fin
troppo poco, signorina !!!". Senza alcuna voglia di litigare, Alex iniziò
a mangiare di buona lena, chiedendo nel frattempo "Perchè non ti siedi qui
con me e mi parli di te, Dobby?". L'elfo smise immediatamente di
sorridere, guardandola come se avesse detto qualcosa di orribile, in un modo
che le fece temere di aver fatto un errore. La ragazza vide che gli altri elfi
lo guardavano con aria di disapprovazione, e decise di rimediare "Fa
niente, resta li in piedi. Da quanto sei qui a Hogwarts?" domandò in tono
leggero. L'elfo ricominciò a sorridere "Da un anno, signorina". La
ragazza si accigliò "Soltanto?" chiese stupita. L'esserino annuì
"E' stato tre anni fa che il singor Harry Potter mi ha liberato,
signorina". La ragazza smise di mangiare per fissarlo. Harry aveva
liberato Dobby? E come? "Vuol dire....che Harry era il tuo padrone?"
chiese incredula, perchè non le sembrava possibile che Harry tenesse in
prigionia un'altra creatura. L'elfo infatti scosse il capo "No, signorina,
no, Dobby era al servizio di una famiglia di maghi che trattavano malissimo
Dobby, signorina, e il signor Harry Potter è riuscito a liberarlo, signorina.
Dobby è molto grato al signorino Harry Potter per questo !!!!" esclamò
felice. Alex ci pensò su un attimo "Una famiglia di maghi? Quale
famiglia?". Il sorriso di Dobby scomparve all'improvviso, come se la
domanda l'avesse terrorizzato. Alex se ne accorse "Scusa, non volevo
essere inopportuna...." "Oh, no, signorina, voi non dovete
scusarvi...è solo che...Dobby non riesce ancora a dire....che la sua vecchia
famiglia....era una famiglia....di...di....di cattivi maghi oscuri !!!".
Urlando le ultime parole come se non avesse il coraggio di dirle in tono
normale, l'elfo si coprì gli occhi con le mani e prese a sbattere la testa
contro lo spigolo del tavolo di tassorosso "Cattivo Dobby !!! Cattivo
!!!! Cattivo !!!!!! " continuava a urlare ad ogni testata.
Velocemente, la ragazza si alzò dal suo posto e lo afferrò per la maglia,
allontanandolo dallo spigolo e alzandolo all'altezza dei propri occhi.
L'esserino la fissò con sguardo lucido per le lacrime "Grazie, signorina
Alexandra......grazie...." sussurrò, poi scoppiò di nuovo in un pianto
dirotto accompagnato da un gemito così acuto che spaventò la ragazza, facendole
lasciare la presa. Non appena tocccò terra, Dobby prese a correre, scappando a
gambe levate e singhiozzando "Ehi, aspetta !!!!!!!!!" urlò lei, ma
l'elfo era già sparito. Sospirado, la ragazza guardò senza più appetito il
piatto ancora mezzo pieno, e con un gesto lo fece sparire.....rendendosi conto
che non avrebbe dovuto "Oh, fa niente" pensò, guardando l'ora.
Dannazione, aveva solo dieci minuti per andare al campo...e doveva ancora
cambiarsi.....imprecando, corse fuori dalla sala, promettendosi di cercare più
tardi quell'elfo e farsi spiegare che gli era successo.
Capitolo 9 *** Capitolo nove: Un pomeriggio in biblioteca ***
Capitolo 9:
Capitolo 9:
Un pomeriggio in
biblioteca....
"Alex,
tutto ok?" chiese Harry quando, finito l'allenamento, i due ragazzi si
stavano avviando verso gli spogliatoi. Lei lo fissò, leggermente spaesata
"Sì, perchè?" chiese, fissandolo negli occhi. Il ragazzo arrossì
lievemente, rispondendo "Ecco...quando sei arrivata ho notato che eri
pensierosa e confusa....poi, durante l'allenamento hai giocato....benissimo
come al solito, ma sembrava che ci mettessi l'anima, come se volessi scaricare
qualcosa....sicura che è tutto a posto?". I suoi occhi verdi la
guardarono, preoccupati, e la ragazza sentì il bisogno impellente di rivelargli
cosa aveva saputo la sera prima, visto che lo riguardava da vicino; poi però la
promessa fatta allo zio le gravò addosso, e a fatica distolse gli occhi,
cercando di nascondere ciò che sapeva. Per sviare l'attenzione, parlò invece di
cosa le era successo quella mattina "Sai, stamattina alle sei sono scesa
in sala grande per fare colazione, e devo aver terrorizzato gli elfi domestici....sono
così.....buffi !!! Comunque ne ho incontrato uno che vestiva in modo diverso
dagli altri....ha detto di conoscerti....che tu lo hai liberato.....". Il
ragazzo sorrise "Ah, hai conosciuto Dobby !!!!" esclamò. Lei annuì
"Esatto, si chiama proprio Dobby. Mi ha raccontato che tre anni fa l'hai
liberato dalla famiglia che era costretto a servire....." "E'
così" disse Harry, mentre i ricordi lo assalivano. Alex guardò davanti a
sè "Quando però gli ho chiesto che famiglia fosse, ha cominciato a tremare
e a dare capocciate contro la tavola....". Harry annuì "Fa sempre
così.....quando era servo di quella famiglia era costretto a punirsi da solo
quando faceva qualcosa che loro non volevano.....ricordo che al secondo anno è
venuto ad avvertirmi di non tornare a Hogwarts, perchè c'era un grande
pericolo......e ha detto che per averlo fatto avrebbe dovuto stirarsi le
orecchie......poi ha cercato più volte di salvarmi la vita.....rischiando di
ammazzarmi....." "Era l'anno in cui Ginny è stata posseduta da Voldemort?"
chiese Alex all'improvviso. Il ragazzo le lanciò un'occhiata strana "Oh,
so tutto ciò che c'è da sapere sui tuoi confronti con Voldemort, Harry. Zio
Albus non ha tralasciato alcun dettaglio, credimi. E ho anche varie altre
fonti.....allora?" disse lei; il ragazzo annuì "Sì, è stata quella
volta......poi non ho visto Dobby per un anno, e l'anno scorso è venuto a
lavorare qui". Alex pensò per un secondo, poi chiese "Senti, quando
gli ho domandato della famiglia che serviva, prima di dare capocciate alla
tavola ha detto che....che era una famiglia di maghi oscuri...."; il
ragazzo fece un mezzo sorriso dall'aria cattiva "Non mi stupisce, visto
che si tratta dei Malfoy...." rispose. Alex si fermò "La sua famiglia
erano i Malfoy ????" esclamò incredula. Harry annuì "Ora capisci
perchè era così mal messo? E perchè l'ho liberato?" disse. La ragazza
annuì, mentre il suo cervello rimuginava su quella nuova informazione. Dobby
doveva quindi conoscere molto bene i Malfoy, sia padre che figlio....la cosa
poteva tornarle utile..... "Alex?" la chiamò Harry, tenendo aperta la
porta dello spogliatoio. La ragazza si riscosse "Arrivo !!!!" urlò,
correndo verso di lui. Ma la sua mente non smise di lavorare sulle possibilità
che quella conoscenza le offriva.
Passarono
così i giorni. Era ormai passato quasi un mese dall'inizio della scuola e si
avvicinava l'inizio di ottobre, preannunciato da venti sempre più freddi che
spazzavano il parco, costringendo gli studenti a indossare, sotto le divise,
maglioni e indumenti pesanti. Alex ormai si era perfettamente ambientata a
Hogwarts. Il suo rendimento scolastico era ottimo, come tutti i professori
avevano ormai ampiamente appurato, e le sue abilità si estendevano anche in
vari altri campi, tra cui il quiddich; il suo ruolo di capitano l'aveva
coinvolta più di quanto aveva pensato all'inizio, e gli allenammenti si erano
fatti sempre più frequenti e soddisfacenti. Guidata dalla sua grinta
aggressiva, la squadra del Grifondoro stava dando tutta se stessa per
migliorare le proprie strategie e conquistare la coppa del quiddich, anche
perchè la prima partita, contro Serpeverde, si sarebbe tenuta due settimane
dopo; poi, la ragazza aveva i suoi compiti da prefetto, che consistevano nel
guidare e aiutare gli studenti più giovani e vegliare che nella loro sala
comune non succedessero disastri. Cosa che, essendovi nel Grifondoro Fred e
George Weasley, lei e Hermione facevano molta fatica ad evitare. Nei pochi
momenti liberi che aveva la ragazza leggeva qualche libro difficile, oppure
accompagnava gli amici a trovare Hagrid, l'insegnante di cura delle creature
magiche, con cui aveva stretto subito una forte amicizia; qualche volta si
concedeva anche una passeggiata con Bill e Charlie, quando i loro impegni lo
permettevano; anche se, e questa era una cosa che la mandava in bestia, non
aveva ancora capito quale fosse il compito che Silente aveva affidato loro li a
Hogwarts. I due non prendevano parte alle lezioni, non insegnavano, non
aiutavano a mantenere l'ordine.....e nella mente della ragazza si era delineato
sempre più chiaro il dubbio che i due fossero lì per proteggerli; il che,
ovviamente, non le andava affatto a genio. Infine, la ragazza passava ore,
insieme a Hermione, Ron, Harry. Il gruppetto, che era sempre stato
indissolubile, non aveva perso la sua caratteristica, ma aveva aperto le porte
alla nuova arrivata, che era diventata così membrò del quartetto più popolare
di tutta la scuola, visto che sia Harry che lei erano oggetto di comune
scalpore, anche se a nessuno dei due la cosa faceva piacere. In un modo che
nemmeno lei aveva mai ritenuto possibile, Ron, Hermione e Harry avevano
monopolizzato ogni sua attenzione, ogni suo momento, ogni suo spazio, quasi
ogni suo pensiero. Erano sempre con lei, a lezione, a solazione, pranzo e cena,
durante le ore di studio, prima di andare a dormire, e poi Hermione dormiva con
lei....saltuariamente anche Ginny si accodava al gruppo, quando i loro orari
coincidevano negli spazi liberi, e in quei momenti l'allegria regnava
sovrana..... allora era fin troppo facile dimenticarsi che la fuori c'era un
nemico terribile, una realtà sconcertante cui dovevano far fronte, anche per
Alex, che non staccava mai i piedi dalla realtà; persa nella gioia di avere
finalmente qualcuno con cui confidarsi liberamente, con cui condividere quegli
anni di scuola, perfino Voldemort non le appariva più di tanto
terribile......poi tornava bruscamente coi piedi per terra, ma era come cullata
dalla dolce sensazione che, avendo gli amici di fianco, fosse in qualche modo
più forte. Sciocco e strano, per una che aveva girato di non lasciarli
coinvolgere......ma non aveva tempo per riflettere a lungo su cose come queste,
visto che i professori li caricavano di compiti, temi, ricerche, papiri e
quant'altro per prepararli agli esami G.U.F.O. che liattendevano a fine anno. Alex passava ore seduta a uno dei tavoli
della sala comune, sola, con Hermione o insieme a tutti e tre gli amici,
talvolta anche con Ginny, china sui libri, compilando schede, schemi e
trattati, oppure si chiudeva in biblioteca per pomeriggi interi, uscendone solo
a notte inoltrata. A volte pensava che erano ancora al primo mese di scuola e
si sentiva male, ma poi si rimetteva al lavoro con più energie di prima; le
sfide impossibili erano sempre state il suo forte. E fu proprio in una di
quelle occasioni che avvenne qualcosa che sconvolse tutta Hogwarts......
Era
un giorno piovoso di inizio ottobre, precisamente un venerdì, e Alex si stava
dirigendo, trasportando una montagna di libri, verso la biblioteca, dove
sperava di poter lavorare in salnta pace, visto che il cattivo tempo aveva
fatto sì che la sala comune si riempisse di gente annoiata e rumorosa. Per
quello aveva deciso di cercare un po' di tranquillità nella immenza sala piena
di libri dove chiunque osava fare baccano era immediatamente buttato fuori
dalla severa e inflessibile Madama Pince. Lì inoltre avrebbe potuto trovare
tutti i libri di cui aveva bisogno.....stava scendendo faticosamente le scale,
col suo fardello che le gravava sullo stomaco, quando incrociò Ron e Harry,
sporchi di fango e bagnati fradici, che salivano verso la torre "Ehilà
Alex, dove stai andando????" domandò il rosso, fissando la sua pila di
libri con fare orripilato, mntre i suoi capelli e la sua veste gocciolavano
sporcando il lucido marmo della scala. La ragazza sorrise nel vedere quello
scempio "Sto andando in biblioteca a studiare. Voi?" rispose,
guardando prima Ron, bagnato e sorridente, poi Harry, che aveva i capelli non
scarmigliati come al solito ma appiccicati sulla fronte e sugli occhiali, così
schizzati di acqua e fango che doveva essergli quasi impossibile vederci
qualcosa, e un'aria rilassata "Siamo andati ad allenarci un po'"
rispose proprio quest'ultimo, allargando le braccia con un sospiro soddisfatto
mentre Alex ridacchiava "E ora avete deciso di lavare personalmente il
castello? Sono certa che mastro Gazza sarà felice del vostro aiuto....."
li prese in giro, indicando le pozze scure sotto di loro. I due ragazzi le
notarono, accigliandosi, e Alex estrasse dal cumulo di libri la bbacchetta
"Evanesco" mormorò e l'acqua, sia quella sotto i loro piedi che la
traccia che avevano lasciato salendo, svanì, lasciando il pavimento pulito e
intatto, finchè le loro divise non ripresero a gocciolare "Impervio"
disse ancora la ragazza, e le gocce sembrarono maghicamente riluttanti a
lasciare la stoffa; i due la fissarono, sorpresi, ma lei stava mettendo via
tranquillamente la bacchetta "Con tutti gli allenamenti che vi faccio fare
non vi basta ancora? Se penso che quando vi sveglio la mattina presto per
allenarci mi urlate dietro.....cosa vi prende? Non vi riconosco più....."
ironizzò, fissanoli con due grandi occhi scuri divertiti. Ron finse di essersi
offeso, per poi spiegare "La partita coi Serpeverde si avvicina, non
possiamo perdere tempo !!!!!!" in tono carico di ardore. La ragazza
sorrise furbescamente "Vero, ma dovete pensare anche allo studio, e se ben
ricordo vi avevo lasciato il pomeriggio libero proprio per portarvi in pari coi
compiti, visto che Alicia e Angelina mi hanno avvertito che siete tutti presi
indietro.....". Un'espressione colpevole apparve sulle facce dei due
ragazzi "Come prefetto dovrei rimproverarvi...." li avvertì lei, in
finto tono meditativo "E magari avvertire la McGranitt.....", e
l'espressione divenne di orrore puro. Non potè fare a meno di scoppiare in una
risata cristallina "Su, ragazzi, stavo scherzando.....anche Fred e George
non stanno combinando nulla e non ho detto niente.....solo, mi raccomando di
mettervi sotto adesso, lo dico per voi....Ron, ho dato un'occhiata al tuo
compito di incantesimi come mi avevi chiesto, va abbastanza bene, dovresti però
approfondire di più la parte del movimento del polso......e tra parentesi,
credo che Hermione si sia offesa perchè ha chiesto a me di
correggertelo.....". Il ragazzo sembrò confuso "Ma quando l'ho
chiesto a lei mi ha risposto che non era giusto e non l'avrebbe mai più
fatto...." disse in tono oltraggiato e Alex rise; quel ragazzo era troppo
ingenuo, era divertentissimo prenderlo in giro....anche Harry stava sorridendo,
e lei gli rivolse un ghigno complice "Anche il tuo Harry andava un po'
approfondito...comunque andavano piuttosto bene.....vi ho segnato su un foglio
i punti da approfondire, seguite quella traccia e saranno perfetti". Ron
la fissò come se fosse diventata la creatura più desiderabile della terra
"Alex, sei la nostra salvatrice !!!!!" esclamò felicissimo. Lei
scosse il capo "Non credo proprio....ho solo avuto un rimosrso di
coscienza perchè era per colpa mia che avevate poco tempo per studiare.....anche
se io non sono presa così male, ha detto Hermione, quindi non sarebbe tutta
colpa mia......oh, si sta facendo tardi, ora vi lascio, ma se volevate andare
in sala comune guardate che è piena di gente....come avrete fatto ad allenarvi
con questo tempo da schifo poi.....beh, io vado". Fece per proseguire il
suo cammino, quando Ron la fermò "Ehi, questo finesettimana si va a
Hogsmeade; vieni anche tu?" chiese sorridendo. La ragazza inarcò un
sopracciglio "Hogsmeade?" domandò in tono interrogativo. Harry spiegò
"E' l'unico insediamento non babbano della Gran Bretagna....ci vivono
tantissimi maghi, è pieno di negozi interessanti e di luoghi strani.....";
un lampo di comprensione improvviso illuminò il volto della ragazza "Ah,
sì, zio Albus me ne aveva parlato. Morivo dalla voglia di visitarlo....certo
che ci vengo !!!!" esclamò, entusiasta. Ron guardò fuori dalla finestra
"Speriamo solo che il tempo migliori....ma ti porteremo comunque a fare un
giro, dovesse anche piovere.....useremo i pomelli....." "Si
chiamano ombrelli, Ron" lo corresse la ragazza, ricominciando a scendere
"Va bene, allora restiamo d'accordo così; ci vediamo stasera in sala
comune. Ciao. E asciugatevi bene prima di fare qualsiasi altra cosa......non
voglio perdere il mio cercatore e il mio portiere alla prima partita solo
perchè hanno preso troppa acqua e devono restare a letto !!!!" ordinò,
mentre i due ragazzi sparivano ridendo. Anche lei si ritrovò a ridacchiare,
mentre finalmente raggiungeva il piano inferiore e imboccava il corridoio a
sinistra "Quei due sono proprio incredibili.....non avrei mai pensato che
sistesse qualcuno capace di farmi ridere a questo modo per delle semplici
sciocchezze...." pensò con gratitudine, fermandosi davanti a uno spesso
portone di legno massiccio con non poche difficoltà, visto che le braccia erano
cariche di libri. Ma quando varcò la porta l'attese una brutta sorpresa: la
biblioteca era di certo più silenziosa della sala comune, anzì non si sentiva
volare una mosca......ma era anche piena zeppa. Tutti quelli che, come lei,
avevano sperato di utilizzare il pomeriggio per studiare si erano radunati lì,
e il risultato era che non c'era nemmeno un tavolo disponibile, anzi, nemmeno
una sedia a un qualsiasi tavolo.....Alex scorse Hermione che studiava, insieme
a una ragazza di Tassorosso del loro anno, Hannah Abbott. Le due la salutarono,
ma il loro tavolo era tutto occupato e non poterono invitarla a unirsi a loro.
Poco più in là, Ginny studiava insieme a Colin Canon e altri del quarto anno,
ma anche vicino a lei non c'era un posto libero.....finalmente, gli occhi di
Alex individuarono una sedia vuota a un tavolino minuscolo cui era seduto un
ragazzo biondo, e si avviò in quella direzione senza nemmeno guardare bene chi
fosse l'occupante del tavolo. Lo raggiunse velocemente, passando dietro la
schiena del ragazzo e guardando cosa stesse stuiando. Riconobbe nei suoi
scarabocchi un difficile esercizio di Aritmanzia che lei aveva risolto il
giorno prima; sembrava che lui avesse parecchi problemi a risolverso, visto che
la penna si muoveva a salti, esitante, sul foglio, per poi tirare delle linee
rabbiose e cancellare quanto aveva scritto. Il libro aperto davanti al foglio
indicava formule di ogni tipo, che però sembravano non aiutarlo.....e senza
nemmeno pensarci, Alex si sporse e ne indicò una "Usa questa, è molto più
semplice di quella che stai provando, e anche molto più veloce" disse,
girando poi intorno al tavolo fino a raggiungere il posto libero e deponendovi
sopra i suoi libri. Si sedette tranquilla, mentre il ragazzo alzava gli occhi
su di lei, forse seccato, per poi tornare a guardare i suoi appunti. Alex,
presa dal rovistare nei suoi appunti alla ricerca di quelli di antiche rune,
non lo notò neppure. Così come non notò il suo improvviso irriggidirsi e alzare
gli occhi su di lei, di nuovo, quasi per accertarsi di aver visto bene. Ma non
potè fare a meno di riconoscere la sua voce quando esclamò
"Come...ma......ma..L...LANCE ????". Alex, la cui mano aveva infine
afferrato il libro che cercava, alzò sorpresa gli occhi: colui che aveva
davanti era niente di meno che.....Draco Malfoy !!!! La ragazza gli diede una
breve occhiata, dicendo semplicemente "Buongiorno" e tornando poi a
fissare il libro che aveva aperto. Ma la sensazione di essere osservata le fece
presto alzare di nuovo lo sguardo su di lui, che non aveva smesso un attimo di
guardarla, dimentico dell'esercizio e di tutto il resto. Ci fu un silenzioso
confronto di volontà, durante il quale mille pensieri si accalcarono nella
mente del ragazzo, senza alcun rigore logico: quella....quella
ragazzina......di solito lo prendeva in giro e gli faceva fare la figura del
tonto, e ora gli si sedeva davanti con tanta leggerezza???? E lo aiutava pure
???????? Ma che le era preso ????? I suoi occhi chiari rispecchiarono quelle
domande mentre si posavano, confusi e incerti, su di lei. La ragazza incrociò
il suo sguardo e lo sostenne, senza alcuna traccia di irritazione negli occhi
"Che c'è?" chiese calma, in tono solo lievemente curioso. Il ragazzo,
sentendolaparlare, si risvegliò da
quello stato di torpore che lo aveva colto e, guardandola confuso, balbettò
"Ecco....io....come.....perchè.....insomma, perchè ti sei seduta
qui?". Ci mise una vita a finire la frase, rimanendo poi in silenzio,
imbarazzato, rendendosi perfettamente conto che aveva detto un'enorme cavolata.
Lei però non rise; lo fissò per qualche lunghissimo secondo, con aria neutra,
come soppesando la sua domanda per capirne appieno il significato
"Semplicemente perchè qui c'è posto" rispose poi, riabbassando subito
dopo lo sguardo sul libro. Il ragazzo la fissò, senza capire, per un secondo
buono, poi voltò a destra e a sinistra il capo, constatando che effettivamente
non c'era altro posto libero in tutta la sala. Poi i suoi occhi tornarono a
posarsi sulla nuca rossa di lei, mentre una domanda che non riuscì a trattenere
glu usciva dalle labbra "Ma.....non ti da fastidio????"
"Cosa?" rispose lei in tono assente, senza degnarlo di un'occhiata
"Stare qui.....con....con me" disse lui, incespicando sulle parole,
come se esse ora si rifiutassero di uscire, o forse lui volesse trattenerle.
Alex alzò gli occhi, mantenendo un'aria decisamente neutra "No.
Dovrebbe?" chiese, mentre quegli enormi occhi scuri lo sondavano in cerca
di una risposta; lui distolse subito lo sguardo, incapace di incrociare gli
occhi di lei. Poi, sempre evitando di fissarla direttamente, proruppe a voce
più alta "Ma....cioè, io sono quello che prende sempre in giro te e i tuoi
amici.....". Si interruppe; la ragazza aveva ricominciato a leggere
"In realtà non ci avevo fatto caso. Ti do fastidio?" rispose in tono
leggero. Lui, prima di rendersi veramente conto di cosa stava dicendo, si
affrettò a negare "Oh...no....no". Quando realizzò cosa aveva fatto,
si ritrasse vergognosamente, aspettandosi che lei alzasse gli occhi con aria
vittoriosa e lo sbeffeggiasse davanti a tutti. Ma la ragazza non fece nulla del
genere. Non diede segni di ironia, limitandosi ad appoggiare la testa su una
mano e continuare a leggere, come se per lei la questione fosse chiusa. E questo
non fece altro che spiazzarlo ancor di più; e lo spinse a indagare ancora cosa
le passasse per la testa "Ma....perchè mi hai aiutato prima?" chiese
in tono sperduto, fissandole la rossa capigliatura. Alex, sospirando, sollevò
la testa, appoggiando tutti e due i gomiti sul libro, posando il mento sulle
mani chiuse a pungo a mo' di supporto e fissandolo esasperata "Insomma,
che c'è di così strano? Tu avevi un problema con quell'esercizio di Artimanzia,
io lo sapevo risolvcere e ti ho indicato il modo giusto di farlo. Qual'è il
punto che ti sconvolge tanto in questa sequenza?". I suoi occhi scuri
cominciavano a ardere, forse per l'irritazione di essere continuamente
interrotta o per la stupidità delle domande che le stava facendo; Malfoy la
fissò senza riuscire a parlare per qualche secondo, perdendosi in quelle
profondità scure, poi si riscosse e puntò un dito sullo stemma verde - argento
che spiccava sulla sua divisa "Insomma, io sono un Serpeverde !!!!!"
esclamò con foga, fissandola con aria cupa e decisa, come se quello spiegasse
tutto. Lei ricambiò tranquillamente lo sguardo, senza dare cenni di rabbia o
altro "E io una Grifondoro" rispose, indicando il suo stemma rosso e
oro "Ma credo che tu lo sappia già". Fece per riprendere il libro e
reimmergersi nella lettura, quando un rumore secco le fece rialzare lo sguardo.
Malfoy aveva sbattuto entrambe le mani sul tavolo di legno e ora stava in
piedi, sporgendosi verso di lei e ingorando le teste girate degli altri
occupanti della biblioteca che li osservavano curiosi "Io......IO sono
Draco MALFOY !!!!!!!!!!!" urlò, accentuando il tono sul cognome. Alex gli
restituì impassibile l'occhiata, senza alzarsi, continuando a guardarlo, con i
suoi due enormi occhi scuri fissi in quelli color ghiacchio di lui "E IO sono
ALEXANDRA Lance, piacere" disse in tono calmo e discorsivo, quasi fosse
una vera e propria presentazione, senza alzare la voce e calcando il tono sul
nome. Malfoy rimase ammutolito, mentre per qualche secondo, che a lui parve un
tempo interminabile, i loro occhi rimanevano incatenati gli uni all'altri,
sostenendo quella estenuante battaglia di volontà. Poi Alex, senza dare segni
di rinuncia o di soddisfazione, abbassò per l'ennesima volta lo sguardo sul suo
libro; il ragazzo si ritrovò a fissare per l'ennesima volta la nuca di lei,
incerto, mentre finalmente si rendeva conto degli sguardi curiosi che tutti
intorno a loro gli rivolgevano; si lasciò cadere sulla sedia, indeciso sul da
farsi, e finì per riprendere in mano il quaderno su cui stava lavorando prima.
Dette un'occhiata all'esercizio, poi prese il libro aperto, trovò la formula
che lei gli aveva indicato e provò ad applicarla. Rimase parecchio sorpreso
quando, dopo due sole righe di passaggi, ottenne il risultato desiderato.
Lentamente alzò gli occhi per vedere se lei lo stava fissando con aria
soddisfatta, per averlo umiliato,avendolo costretto ad accettare il suo aiuto.
Ma la ragazza non dava segno di aver notato cosa lui aveva fatto, stava sempre
piegata sul suo libro, leggendo avidamente e prendendo appunti. In silenzio,
Malfoy chinò di nuovo il capo, evitando di disturbarla per l'ennesima volta e
continuando a studiare. Ma non riuscì a concentrarsi, visto che ogni pochi
minuti alzava gli occhi per vedere se lei lo stava fissando e, soprattutto, se
era ancora lì. Non sapeva perchè, ma temeva che lei, all'improvviso, potesse
alzarsi e andarsene, disgustata dalla sua presenza; che potesse deriderlo,
sbeffeggiarlo........ferirlo. Quel pensiero lo raggelò: da quando gli importava
di essere deriso da una come lei? Quando mai una cosa del genere avrebbe potuto
ferirlo? Fino a quel giorno non era mai stato così.....lei l'aveva anche preso
in giro davanti a tutti, ma la cosa, oltre a ferire il suo orgoglio, non
l'aveva mai sconvolto fino a quel punto....allora.....perchè? Forse perchè quel
gionro si era seduta davanti a lui come se nulla fosse? ma che razza di motivo
era? Perchè questo avrebbe dovuto fargli cambiare modo di pensare? "Lei
non mi ha rifiutato per quello che sono.....non ci ha dato peso.....non
oggi....." gli sussurrò una vocetta sconosciuta nella sua testa. Il
ragazzo scosse il capo per scacciarla, ma quella rimase, continuando incalzante
a sussurrargli che le cose stavano così. In preda all'inquietudine, alzò di
nuovo gli occhi su Alex; la ragazza non lo degnava di uno sguardo, come non
aveva fatto da ore, ma era ancora lì, non se n'era andata e non sembrava
intenzionata a farlo. E, nonostante tutto, qella scoperta fece sentire il
ragazzo molto più sereno. Si rimise a lavorare, riuscendo a concentrarsi molto
meglio ora, ma lanciando comunque frequenti occhiate alla ragazza, senza
nemmeno rendersene conto. Lei però non alzò il capo nemmeno una volta.
E
così andò avanti fino a sera, quando finalmente Alex si alzò per riportare le
sue cose nel dormitorio e andare a cena. Nel sentirla alzarsi, Malfoy sussultò,
alzando gli occhi di scatto e pentendsene subito "Maledizione, mi sono
tradito !!!!!!!!" pensò, fissandola con astio e paura mescolati
assieme. Ma la ragazza non diede segno di averlo notato "Arrivederci"
fu l'unica cosa che disse al ragazzo, prima di allontanarsi e dargli le spalle.
E quel saluto non aveva nulla di strano, di ironico e di malevolo. Era un puro
e semplice saluto, genuino e disinteressato. E proprio perchè era tale ebbe il
potere di sconvolgerlo nel più profondo del suo essere.
Hermione
raggiunse Alex all'uscita della sala comune, quando la ragazza varcò il buco
del ritratto che sorvegliava l'entrata per andare in sala grande; nel guardare
il volto dell'amica, Alex capì subito che c'era qualcosa che non andava
"Che c'è Herm? Hai un'espressione incredibile...." "Alex, che
t'è saltato in testa????" esclamò la ragazzina dai lunghi capelli ricci,
senza nemmeno notare il diminutivo con cui l'altra l'aveva chiamata. Alex,
sorpresa, cercò di capire cosa le era capitato per sconvolgerla a quel punto,
picchiandosi la testa con la mano "Cosa mi è.....un ragno ? Non ho
visto...." rispose non con ironia, ma prendendo la frase dell'altra alla
lettera poichè era rimasta stupita dalla sua serietà. Hermione scosse il capo,
impaziente, e le prese il braccio con cui si stava esplorando la testa,
fermandola "No, no...intendo.....cosa ti è saltato in testa di metterti a
studiare con Malfoy ???????" urlò in preda all'agitazione più completa.
Alex rimase a fissarla stupita, senza rendersi bene conto di cosa voleva sapere
la ragazza "Eh?" "Alex !!!!!!! Hai passato l'intero pomeriggio
con lui in biblioteca !!!!!!! Mi spieghi che ti prende ??????". Iniziando
a capire, Alex liberò con un movimento brusco il suo braccio e affrontò l'amica
"A parte che mi sono limitata a sedermici davanti.....mi spieghi che ci
sarebbe di strano???". Hermione spalancò gli occhi, incredula "Alex,
ma come fai a non rendertene conto ??? Hai passato il pomeriggio con Malfoy !!!
CON MALFOY !!!!!!!!" "Hermione, santo cielo, che c'è di strano ? E'
un essere umano anche lui !!!!!!!" "Ma...ci hai pure parlato
!!!!!!!!!" "L'ho aiutato a risolvere un esercizio....e poi i suoi
vari problemi morali....ma appunto, è un essere umano, sa parlare, ne ha la
facoltà !!!!!!!!!" "Cielo Alex, come fai a non capire ??????"
urlò Hermione sull'orlo di una crisi. Gli occhi scuri dell'amica si strinsero a
due fessure "Forse perchè ciò che stai dicendo per me non ha alcun senzo,
Hermione " tuonò Alex, a voce bassa ma dura come il diamante; Hermione si
immobilizzò, colpita, e per un secondo non fu capace di dire nulla. Poi si
riscosse "Alex, non capisci....lui è un mangiamorte !!!!!!!!"
"Vorrai dire che suo padre è un mangiamorte, Hermione" replicò
Alex in tono strano, quasi di sfida. Hermione sentì un brivido che le
attraversava il corpo "Ma è la stessa cosa...." "No, non lo è.
Ammetto che con voi si è sempre comportato da bastardo, ma lui non è suo padre,
come voi avete sempre trovato comodo pensare.....lui non ha mai preso una
posizione precisa". Hermione ebbe un brillio rabbioso negliocchi "Ma
quando lo farà sceglierà di certo il signore oscuro !!!!!!!" "Ne sei
così sicura, Hermione? Allora perchè non l'ha fatto fino ad ora???". Alex
la fissò negli occhi, mentre la ragazza si rendeva conto di non saper
rispondere "Perchè è ancora qui, Hermione, quando sapiamo bene tutte e due
che Voldemort è li fuori coi suoi seguaci?". Hermione rabbrividì, sia per
il tono dell'amica che al sentir pronunciare quel nome "Perchè cavolo è
qui, se non perchè non ha ancora scelto da che parte stare? Vuoi che ti dica
cosa ho scoperto nel passare il pomeriggio con lui, come dici tu? Che è
terrorizzato, confuso e completamente assogettato alla figura di suo padre
!!!!!!". Hermione, che si sentiva parecchio confusa, vide in quelle parole
un'ammissione che non c'era "Appunto !!!!!!!!" urlò, in tono
contento, ma Alex scosse il capo "Appunto un accidente !!!! Come fai a
giudicarlo per ciò che è suo padre????? Credi di fare una cosa molto diversa da
quello che fa lui quando ti chiama mezzosangue ????". Hermione
ammutolì. Non aveva mai considerato la questione a quel modo, e sentì un'ondata
di vergogna che le saliva al volto "Vorrei vedere te, o me, a crescere in
una famiglia del genere......ha paura, Hermione, ha semplicemente troppa paura
per prendere una decisione autonoma, e finisce per fare ciò che vuole suo
padre. E voi, che lo prendete tanto in giro per questo, non l'avete mai capito.
Non l'avete aiutato, anche se ne avevate la possibilità" "E come,
secondo te?" rispose Hermione, senza però troppa convinzione. Le crude
frasi di Alex avevano scombinato tutte le sue certezze "Essendo suoi
amici" "AMICI ???? Cioè, quello ci ha preso in giro dalla prima volta
che ci ha visto e noi avremmo dovuto essergli amici....." "Vedi
Hermione? Ancora non riesci ad andare oltre l'apparenza. Vedi solo ciò che
mostra di essere....non ciò che è........." mormorò Alex, superandola con
aria impassibile e allontanandosi, tra loro passò una corrente di vento gelido,
come se quel diverbio avesse spazzato via la loro amicizia......ed Hermione si
rese conto di provare una forte vergogna, unita a un gigantesco senso di colpa
nei confronti di Alex e di Malfoy. Trattenendo le lacrime, si mosse per
inseguire la ragazza. "Alex !!!!!!!" urlò, svoltando di corsa nel
corridoio di lato; la ragazza dai capelli rossi si fermò, senza voltarsi,
mentre Hermione correva da lei "Alex...." iniziò a dire tra le
lacrime, ma si interruppe quando sentì un verso soffocato. Alzando gli occhi,
vide che l'amica si era accasciata contro il muro, reggendosi ad esso con una
mano, mentre il suo corpo pareva ormai privo di forze. Con un grido, la ragazza
dai capelli castani si affrettò ad afferrarla per le spalle e sorreggerla; Alex
voltò il capo, mostrandole un volto pallido e tirato
"Hermione.....scu-scusami......n-non s-so c-che mi è p-preso...."
sussurrò, aggrappandosi alla sua divisa come se fosse stata un ancora di
salvezza "N-non v-v-volevo s-spaventarti...o f-erirti.....p-erdonami....."
riuscì a dire stentatamente, mentre l'altra scuoteva il capo "Avevi
ragione...." sussurrò convinta "Avevi pienamente ragione....sono io a
dovermi scusare......oh, come ho potuto comportarmi così? Grazie per avermi
aperto gli occhi....." il tono era limpido e sicero, pieno di convinzione
"E ora mi aiuterai?" chiese con voce soffocata l'altra. Ancora non
riusciva a stare in piedi. Hermione la fissò confusa "Mi aiuterai? Perchè
in sala grande la notizia sarà ormai di dominio pubblico e ci sono due persone
che di certo non riuscirò a convincere così facilmente.....". Harry e Ron,
capì Hermione, regalando all'amica un sorriso di comprensione "Sarà
dura" la avvisò "Lo so....ma devo farlo" fu la risposta. La voce
aveva preso sicurezza, non tremava più. Hermione afferrò megli l'amica,
passandole un braccio dietro la schiena "Ma che ti è preso ora?" le
chiese preoccupata. Alex scosse il capo "Mi sono arrabbiata troppo.....ho
lasciato uscire tutte le mie energie in quell'impeto di ira.....e ora sono senza
forza...." spiegò, anche se la cose poteva apparire strana agli occhi
dell'altra. Hermione però non obiettò "Quindi è colpa mia...."
mormorò in tono colpevole. Alex scosse nuovamente il capo "No, sono io
l'unica responsabile.....so bene che mi succede, eppure mi sono lasciata andare
a quello sfogo come una stupida....non ti preoccupare, basta che mangi qualcosa
e mi faccia un buon sonno e mi passa. Mi accompagni in sala grande? Il mio
stomaco reclama cibo....." sussurrò, sforzandosi di sorridere. Hermione,
sorridendo a sua volta, annuì e la tirò su in piedi, avviandosi poi in
direzione della sala. Man mano che andavano avanti, Alex si raddrizzava e il
suo peso morto gravava sempre meno sulle spalle dell'amica; quando svoltarono
nel corridoio che condiceva alla porta della sala, la ragazza si staccò da
Hermione e continuò a camminare senza il sostegno dell'amica "Mi sono già
ripresa, vedi, quindi non ti preoccupare" disse in tono sbrigativa in
risposta all'occhiata sorpresa dell'altra, che si affrettò ad asnnuire "va
bene....ma non ho ben capito di che tipo di malore si trattasse.....era una
specie di anemia?" chiese Hermione, cercandodi trovare una spiegazione
logico - medica a ciò che era capitato all'altra. Alex la fissò in modo strano
per un secondo, finendo poi per annuire "Qualcosa del genere, sì"
affermò, lasciando però intendere che non voleva tornarci sopra. Hermione,
sollevata poichè convinta che l'altra le stesse dicendo la verità, e perchè
l'anemia non era nulla di pericoloso, bastava tenere il malato sotto controllo
e farlo magiare e riposare, fece un gran sorriso e spalancò la porta della
sala, entrando. Alex la seguì, senza però rispondere al sorriso "Ho
come la sensazione di averle detto una bugia....eppure anemia è la definizione
medica più vicina possibile a ciò che mi è preso....ma chi voglio prendere in
giro, quello non ha nulla di medico o logico....a meno che non si possa parlare
di anemia di sentimenti ed emozioni,....ma dubito che sia babbanamente o anche
magicamente contemplato.....accidenti a me !!!!!!!!"
Quando
le due varcarono la soglia della sala grande, i mormorii che si erano
susseguiti fino a quel momento crebbero in intensità. Alex notò più d'una
persona, ai tavoli di Grifondoro, Tassorosso e Corvonero che la indicavano con
fare sorpreso, e immaginò cosa stessero dicendo. Lei era la ragazza che aveva
passato il pomeriggio a studiare con Malfoy.....d'altronde, se perfino Hermione
si era sorpresa di una cosa simile, pur conoscendola bene, cosa potevano
pensare quelli che non la conoscevano? Senza badarci troppo, la ragazza
raggiunse il centro della tavolata della sua casa, sedendosi davanti a Harry e
Ron, che le lanciarono una lunga occhiata indagatrice. Al suo fianco, Ginny
parve seriamente proccupata, mentre Hermione rimase impassibile, pur lanciando
occhiate guardinghe tutt'attorno a loro. La ragazza dai capelli fulvi,
sentendosi osservata, alzò gli occhi dal piatto, incontrando quelli di Ron, che
la fissarono con aria meditativa, prima che il ragazzo dicesse in tono
volutamente controllato "Dimmi che non è vero". Alex lo fissò,
fingendo di non capire "Dimmi cosa non dovrebbe essere vero e io
risponderò...." rispose in tono neutro, mentre Hermione di fianco a lei
sussultava. Ron iniziò ad arrabbiarsi "Sai benissimo di che parlo
!!!!!!!!!" esclamò indignato, mentre le sue orecchie si coloravano di
rosso acceso. Lei scosse leggermente il capo "Non mi risulta di aver fatto
nulla di così ecclatante...." iniziò a dire, ma Harry la interruppe; anche
nei suoi occhi verdi risplendevano di rabbia repressa "Si dice che tu
abbia passato il pomeriggio a studiare con Malfoy" sussurrò in tono
astioso. La ragazza riprese a tagliare la bistecca che aveva nel piatto,
commentando tranquillamente "A dire il vero mi sono limitata a sedermi
davanti a lui.....visto che non c'erano altri posti liberi" "E MI
PARE ABBASTANZA !!!!!!!!!!!" urlò Ron alzandosi di scatto e sbattendo le
mani sul tavolo. Hermione lanciò un gridolino, quando il suo calice oscillò,
lasciando cadere sul tavolo un po' di succo di zucca. Alex lo fissò,
impassibile "Non mi pare il caso di fare tutta questa scena" mormorò,
bevendo un po' d'acqua. Lui la fissò, incredulo, ma Alex ne aveva bbastanza;
replicò con un'occhiata tagleinte e decisa che tacitò il ragazzo, mentre
Hermione interveniva in sua difesa "Avanti, Ron. In fin dei conti non ha
fatto nulla di male, si è solo seduta davanti a lui......non mi pare ne sia
turbata....." "Sarà, ma io non mi fido di chi fa amicizia con un
Malfoy" borbottò lui. Ginny trasalì, intuendo che il fratello aveva detto
troppo. Alex infatti lo aveva inchiodato con uno sguardo accusatore,
impedendogli di dire altro, e ora stava sussurrando in tono incavolato "Mi
pare che parlarci un paio di volte non significhi per forza essere
amici.....altrimenti voi sareste grandi amiconi, vero? Solo per il fatto che
non gli urlo contro ogni volta che lo vedo, come fate voi, non vorrei essere
giudicata male, per favore....ma se proprio non puoi farne a meno, allora per
me va bene. Finisco la cena e me ne vado, così non doverai sopportare oltre la
presenza di un'amica di Malfoy". La ragazza attaccò con rinnovato vigore
la sua bistecca, mentre il rossore di Ron dalle orecchie si estendeva anche al
resto del volto. Harry, perplesso, lamnciò un'occhiata incerta all'amico, che
si affrettò a negare "No....aspetta Alex, non voglio che tu te ne
vada.....non intendevo dire quello che...." "Che hai detto?"
completò Ginny, avendo ormai capito chi aveva ragione nella discussione. Ron
ammutolì, trovandosi isolato; Hermione e Ginny avevano preso le parti di Alex,
riconoscendo la logica del suo ragionamento, e anche Harry pareva
dubbioso.....sospirando capitolò "E va bene, scusami. Non dirò più una
parola sul fatto che tu lo abbia incontrato.....posso però farti notare che non
ti ha staccato gli occhi di dosso per un secondo?" replicò, nonostante
tutto ancora arrabbiato, indicando il tavolo dei Serpeverde. Harry, Hermione e
Ginny guardarono da quella parte, notando che Ron aveva ragione; Draco Malfoy
stava osservando senza sosta la nuca di Alex, visto che lei gli dava le spalle,
e nell'accorgersi dell'improvvisa attenzione degli altri quattro arrosì
imbarazzato ma non distolse lo sguardo. L'unica a non fare nulla fu Alex, che
non si voltò nè pose domande agli amici, quando questi rivolsero gli occhi
verso di lei, limitandosi a dire "Se sta guardando me avrà un motivo per
farlo; non che mi turbi più di tanto. Oh, il dolce". I quattro la
fissarono, leggermente increduli, ma lei si servì una fetta enorme di torta al
cioccolato e iniziò amangiarla con
gusto, senza curarsi di quegli sguardi, e agli altri non rimase che imitarla.
"Che
giornata strana !!!!!" esclamò Ginny, raggiungendo il gruppetto che la
stava aspettando davanti al portone d'ingresso e assestandosi sulle spalle un
pesante mantello nero. Hermione alzò gli occhi al cielo "Sì, non è proprio
la giornata ideale per andare a fare una gita....ma d'altronde i week - end a
Hogsmeade non sono molti, e questo è il primo dell'anno....ci conviene
godercelo". Anche Alex alzò gli occhi, osservando così le nuvole scure che
si stavano accumulando nel cielo sopra di loro, e che davano un'aria tetra al
paesaggio che circondava il sentiero che dal castello li avrebbe condotti al
villaggio; rabbrividendo senza motivo, si strinse nel mantello
inconsapevolmente "Pioverà" sussurrò con gli occhi persi nel seguire
il movimenti veloci delle masse scure sopra di lei "Molto". Harry le
lanciò un'occhiata strana "Beh, non credo ci voglia molto a capirlo"
ironizzò mentre il gruppetto si avviava, chiedendosi perchè la ragazza avesse
trovato necessario sottolineare quel fatto: non era mica un miracolo capire che
avrebbe piovuto da quelle nuvole nere !!!! Ma quando Alex posò i suoi grandi
occhi scuri su di lui, stringendosi di nuovo nel mantello, non si sentì più
tanto sicuro di ciò che aveva pensato. Lei sembrava preoccupata....seriamente,
e solo per il fatto che avrebbe piovuto.....forse non amava bagnarsi? "Andiamo,
stupido !!!" si disse, dandosi un pugno in testa "Che cavolo
tai dicendo? Se è preoccupata, si vede che ne ha motivo....ed è meglio che tu
non ti chiedi qual'è, se non vuoi rovinarti la giornata". Aveva
imparato per esperienza che, quando Alex era in quello stato, chiederle cosa
avesse aveva il potere di turbarlo profondamente, per giorni interi; e tuttavia
non poteva fare a meno di preoccuparsi per lei, che in poco meno di un mese era
divenuta una degli amici più importanti che avesse mai avuto. Sembrava che
avesse la dote innata di leggergli nel pensiero; anche la ragazza sembrava
pensarla allo stesso modo: lei e Harry erano sempre insieme, tanto da aver già
suscitato voci e pettegolezzi in tutto il castello. ma, visto che nessuno dei
due aveva reagito in alcun modo, le voci così com'erano nate si erano estinte,
e ora al massimo qualcuno li additava come "I gemelli inseparabili".
Certo, si disse in quel momento il ragazzo, era strano che tutto questo fosse
avvenuto in un solo mese.....non sapeva che dire, ma quando guardava Alex aveva
la sensazione di conoscerla da una vita....come se la sua mente non la
ricordasse ma il suo cuore sì.....a volte gli sembrava di vivere la vita di
un'altro......a volte si dimenticava perfino che lei era una ragazza visto che,
nonostante la sua carica di prefetto, era sempre pronta ad ascoltare le sue
idee bizarre, le sue trovate improvvise e gli scherzi che organizzava con Fred,
Ron e George, e a prendervi talvolta parte.....e soprattutto perchè nel loro
rapporto non c'era alcun rapporto romantico. In fondo, chi li aveva definiti
'gemelli' aveva colto nel segno; il loro legame era quando di più vicino
possibile vi fosse alla fratellanza, come se i due si completasssero a vicenda.
E proprio per questo l'arrivo di Alex non aveva portato nessuin risentimento o
gelosia da parte di Ron e Hermione, coi quali la rossa aveva un rapporto
altrettanto buono; Ron la ammirava per la sua fermezza e spavalderia, unita a
una gran dose di buon senso, così come ammirava Harry, a maggior riprova della
rassomiglianza tra i due. Hermione invece aveva trocvato in lei un punto fermo,
un'amica che la sosteneva quando ne aveva bisogno, soprattutto nel calmare gli
animi avventurosi dei due ragazzi, ma che sapeva renderle divertente la vita
quando ne aveva bisogno, magari imponendosi e allontanandola dai libri;
insommma, aveva trovato un'amica che non avrebbe mai sognato esistesse, eil fatto che Alex avesse legato così bene
con Harry e Ron non poteva che renderla felice. Ufficialmente quindi, il
trezetto era ormai diventato un quartetto, e sembrava molto più equilibrato e
potente in quello stato. L'unica che avrebbe potuto avere qualche rimostranza,
Ginny, poichè più volte lei aveva sperato di ricoprire quel ruolo di quarta
componente del gruppo, aveva da subito sviluppato un'ammirazione per Alex che
sconfinava nella venerazione, dovuta anche al fatto che la ragazza, dai capelli
rosso acceso come i suoi, non l'aveva mai ignorata e sottovalutata, ma anzi
tendeva a renderla partecipe di ogni iniziativa del gruppo, facendola sentire
parte di esso come mai le era accaduto; il fatto che fossero anche compagne di
stanza aveva permesso che tra le due si sviluppasse un sincero rapporto di
amicizia nonostante la differenza di un anno impedisse loro di vedersi a
lezione; Ginny si trovava così ad orbitare molto vicino al gruppo dei quattro,
e poco più in la v'erano Fred, George, Bill e Charlie, che in quanto fratelli
di Ron e amici degli altri tre erano sempre, o quasi, ben accolti....era stata
Alex ad invitare Ginny ad unirsi a loro, quel giorno, col la muta approvazione
degli altri tre, e la ragazzina aveva accettato senza esitare, correndo a
prendere il suo mantello pesante e raggiungendoli in fretta. Era stato il suo
commento a far partire la preoccupazione di Alex riguardo al tempo....e
accorgendosi che i suoi pensieri vi erano tornati sopra Harry sospirò,
decidendo che era meglio tgliersi il pensiero e parlarne con lei, piuttosto che
rimuginarci sopra tutto il giorno; inoltre la ragazza avrebbe senza dubbio
intuito che qualcosa lo turbava.....sospirando, Harry le si accostò, mentre in
lontananza il villaggio di Hogsmeade compariva davanti ai loro occhi. Alex
scambiò un mutuo sguardo col ragazzo, per poi sorridergli "Tranquillo,
Harry, ero solo un po' inquieta. Il temporale che si avvicina è molto grosso, e
l'elettricità nell'aria mi rende nervosa" mormorò lei, ecrcando di non
farsi sentire dagli altri che stavano discutendo su dove andare, una volta
arrivati al villaggio. Il ragazzo le lanciò un'occhiata incerta "Senti
l'elettricità nell'aria? Non è una cosa molto normale...." obiettò, mentre
lei scuoteva la testa in un muto gesto di rassegazione "Lo so, ma non
posso farci nulla; io sento tutto ciò che ci circonda: l'aria che spira, la
natura che ci circonda, o meglio la terra, l'acqua del lago in lontananza e
quella che rende umida l'aria....e il fuoco dell'elettricità nel cielo....comunque
non pioverà se non quando saremo sulla via del ritorno, tranquillo. E ora, dove
mi portate? Io non so nulla del villaggio......." disse ad alta voce,
rivolgendosi anche agli altri con l'intento evidente di bloccare li la
discussione. Harry la guardò con fare preoccupato, senza però accennare a dire
nulla "Lo sapevo, è riuscita a darmi di che pensare per il resto della
giornata" si disse con un mezzo sorriso, mentre Ron e Hermione
facevano a gara per indicarle i posti a loro giudizio più interessanti,
mescolando le loro voci eccitate in un brusio incomprensibile. Il ragazzo sentì
un brivido di freddo che gli scuoteva il corpo, e istintivamente alzò gli occhi
sulle nuovle ce si erano ormai chiuse sopra la vallata, senza lasciar spazio al
cielo "Beh, dovremmo avere il tempo di tornare....almeno così ha
detto....quando fa così è più affidabile della Cooman....speriamo...."
mormorò tra sè e sè. Poi una voce lo richiamò alla realtà "Ehi, Harry
!!!!!! Alex vuole vedere l'ufficio postale !!!!!!!!! Che fai, non
vieni????" urlò Ginny, agitando il braccio per richiamare la sua
attenzione; sorpreso, il ragazzo vide che erano almeno dieci metri avanti a
lui, e si rese conto di essersi perso nei propri pensieri dimenticandosi di
loro. Arrossendo per la vergogna, si affrettò a raggiungerli, mentre Alex gli
lanciava un'occhiata carica di affetto "Ti ho sconvolto ancora"
pensò con dispiacere, eppure non poteva farne a meno; quando si trovava in
quello stato di trance, le parole le uscivano dalla bocca senza che potesse fermarle,
e dopotutto Harry era il suo miglior amico.....di lui si poteva
fidare.....sorridendogli con fare complice, seguì Ron lungo il sentiero
principale del villaggio, ridendo nel sentire le spiegazioni del ragazzo sulla
stamberga strillante; Ron aveva accennato alla fama della casupola per fare
scena, ed era rimasto spiazzato quando lei gli aveva chiesto la vera origine di
quegli ululati. Poichè non era bravo a mentire, il ragazzo aveva niziato a
balbettare scuse senza capo nè coda, mentre il rossore passava dalle orecchie
al resto del volto. In suo aiuto era poi intervenuta Hermione, che aveva detto
che le cause del mistero erano ignote, anche se i suoi occhi nascondevano
un'espressione colpevole. Sapeva benissimo di dire una bugia; e il bello era
che lo sapeva anche Alex, la quale conosceva bene Remus Lupin e l'episodio
capitato ai ragazzi due anni prima, anche se loro non lo sapevano....quindi
l'unica persona all'oscuro di tutto in quel momento era Ginny, che girava lo
sguardo dall'uno all'altro, confusa. Alex scoppiò a ridere e decise di cambiare
argomento "Così questo sarebbe l'ufficio postale? Wow...." esclamò
entrando nell'edificio. Gufi di tutti i colori e tutte le dimensioni si
trovavano appollaiati sugli scaffali, in attesa di essere spediti in questa o
quella parte dle mondo, e arruffavano le penne, emettendo versi acuti, a volte
becchettando gli impiegati addetti per avere un po' di cibo. la ragazza ne
osservò i colori sgargianti con occhi scintillanti "Mi piace questo
posto...." mormorò rapita, e Ron sorrise "Ora capisco perchè vai così
bene a cura delle creature magiche....si vede che hai una passione per gli
animali..." commentò ammirato, e lei annuì, pensando per un secondo al
piccolo Not che in quel momento si trovava al sicuro nella guferia di Higwrats
insieme a Hedvige; come i loro padroni, i due volatili avevano fattio amicizia,
anche se il loroo era più un rapporto madre - figlio, visto che Edvige era una
civetta adulta e Not un gufetto cucciolo....in compenso si trovava benissimo
con Leo, che era piccolo e scatenato come lui, e Alex e Ron avevano un gran
daffare a riparare ai danni quando i due gufetti si trovavano insieme. Poi si
sentì prendere per mano; era Harry "Dai, comincia a fare freddo, andiamo a
prenderci qualcosa ai Tre manici di scopa " propose, e la ragazza
annuì, anche se un po' le dispiaceva lasciare quel posto incantato. Aveva però
sentito parlare molto del locale pittoresco di Hogsmeade, e non vedeva l'ora di
entrarci per osservarlo di persona; inoltre aveva proprio bisogno di qualcosa
di caldo, pensò stringendosi nel mantello. E così la comitiva si avviò in
direzione del locale, quando una figura nota a tutti e cinque sbarrò loro il
passo; Draco Malfoy, comparendo da una viuzza laterale accompagnato come sempre
dai suoi inseparabili scagnozzi, Tiger e Goyle, si fermò davanti a loro, mentre
un ghigno crudele e divertito gli attraversava il volto "Ma bene
!!!!" esclamò, passando lo sguardo sul gruppetto che si racchiuso a
bozzolo, come pre proteggersi da lui "La nostra allegra compagnia al gran
completo !!! Potterino, Lenticchia, quella piagnona di sua sorella, la
mezzosangue e...." i suoi occhi incontrarono quelli di Alex e la sua voce
sprezzate smorzò, fino a spegnersi del tutto, mentre il ragazzo perdeva tutta
la sua baldanza. Alex, dal canto suo, non faceva altro che ricambiare,
impassibile, il suo sguardo; nella mente di entrambi, anche se in prospettive
molto diverse, passò veloce il ricordo del pomeriggio precedente. Intanto, gli
altri assistevano incuriositi a quello scontro di volontà, in silenzio; Ron si
avvicinò con fare protettivo ad Alex, quasi volesse tagliarla fuori da quel
contatto con Malfoy, ma Ginny lo afferrò per un braccio e scosse decisa il
capo, dicendogli di lasciarli fare;l il rosso, pur mugugnando scontento, non
protestò e prese a seguire lo scontro silenzioso tra i due, che continuava
silezioso e imperterrito da ormai un minuto buono. Dietro a Malfoy, Tiger e
Goyle non sapevano più che pesci pigliare, ignari di cosa fosse accaduto al
loro capo che improvvisamente aveva smesso di prendere in giro i suoi
avversari. Fu Harry a dare una svolta a quella situazione di stallo, avazando
fino a interporsi tra i due e dicendo in tono ironico "Che c'è, Malfoy? Ti
si è seccata la lingua? Non hai ancora detto il tuo epiteto su Alex....ti
confesso che lo stiamo aspettando tutti con ansia, vogliamo sapere cosa ha
ideato questa volta quel tuo cervello così brillante; allora, chi è lei? La
cocca di Silente? La ragazza dal passato oscuro? Oh, ma forse non è un gra
insulto da parte di chi ha il futuro oscuro....". Malfoy digrignò i denti
con rabbia. Potter aveva scoperto che lui non riusciva ad insultare la ragazza
dai capelli di fuoco, non riusciva ad affrontare il suo sguardo impassibile.
Non ci era riuscito prima, figurarsi dopo il pomeriggio precedente, in cui lei
l'aveva trattato come se fosse stato un ragazzo qualsiasi e non un....un....un
Malfoy......scosse il capo a quel pensiero. Una cosa del genere avrebbe dovuto
irritarlo tantissimo, perchè invece gli procurava un tale sollievo? Decise che
era meglio lasciar perdere quel tipo di pensieri, o sarebbe finita male.....ma
il suo sguardo cadde di nuovo su quegli occhi scuri e non riuscì a spostarsi.
Il ragazzo si infuriò con se stesso e decise di allontanarsi, riconoscendo a
malincuore che avrebbe potuto calmarsi solo allontanandosi dall'influenza di
quella ragazza......e con rabbia notò che quel pensiero era accompagnato da una
dose non indifferente di dispiacere. Senza una parola, fulminò Potter con lo
sguardo, lanciò un'occhiata strana a lei e si avviò dalla parte opposta a dove
era venuto, superandoli in gran fretta senza battere ciglio. Toger e Goyle si
scambiarono un'occhiata stupita, per poi affrettarsi a seguirlo. Alex, non
appena lui l'ebbe superata, abbassò gli occhi, nascondendo un moto di
delusione, mentre Ron diceva "Quella serpe !" Prima fa tanto il
gradasso, poi non riesce ad affrontare Alex....avete visto come se n'è scappato
con la coda tra le gam----"; fu interrotto da una provvidenziale gomitata
nello stomaco da parte della sorella, che con gli occhi gli indicò Alex, che
stava a spalle chine, riflettendo, davanti a loro, immobile; Harry fece per
avvicinarsi a lei, ma in quell'istante la ragazza alzò di nuovo gli occhi, con
un'espressione di rinnovato vigore in essi, e lo fissò decisa "Bene, ora
che si è levato ditorno, mi portate in questo 'Tre manici di scopa' o no? Ho
sete !!!!" esclamò in tono allegro. Il ragazzo rimase interdetto per un
secondo, poi annuì, sorridendo sollevato nel notare che lei non sembrava più di
tanto turbata. I cinque si rimisero così in cammino, chiaccherando, e poco dopo
arrivarono ai Tre manici di scopa. Si sedettero a uno dei tavoli di legno
vicino all'entrata, e Harry andò ad ordinare cinque burrobirre, la loro bevanda
preferita. Ron si offerse di aiutarlo, e i due sparirono in direzione del
bancone. Approfittando della loro momentanea assenza, Hermione e Ginny si
scambiarono un'occhiata complice e dissero, in un sussurro a malapena udibile
"Alex, grazie per quello che hai fatto.....ma stai bene? Sappiamo che non
è stato facile, per te......". La ragazza le osservò, stupita, poi annuì
con un sorriso "Sì, sto bene. Non nascondo che sono rimasta leggermente
delusa dal suo comportamento, ma sono affari suoi, non miei. Io i miei amici ce
li ho, non è colpa mia se....." si interruppe, alzando gli occhi su Ron
che le aveva appena posato davanti un boccale colmo di bevanda calda fumante
"Di che parlate in tono così segreto?" domandò con genuino interesse,
e le tre ragazze non poterono fare a meno di scoppiare a ridere "Cose da
donne. E, se vedi che è un discorso segreto, allora non impicciarti !!!!"
lo rimbeccò con un sorriso sornione la sorella, e il rosso si finse offeso,
mentre anche Harry scoppiava a ridere nel vedere Ron messo a posto dalla
sorellina. Alex sorrise, felice di avere degli amici che la capivano a quel
punto. Sapeva bene che Hermione e Ginny avevano intuito quanto turbata fosse e
avevano cercato di dimostrarle il loro appoggio, mentre ora sviavano
l'atenzione dei due ragazzi, che non erano così condiscendenti come loro, con
quei battibecchi impossibili. Alzando gli occhi al cielo, e incontrando così le
travi di legno che ornavano il soffitto, la ragazza ringraziò gli dei, o
chiunque governasse il destino degli uomini, per averle fatto incontrare quei
ragazzi, e per averla fatta giungere a Hogwarts.
Capitolo 10 *** Capitolo dieci: La prima partita di Quiddich ***
Capitolo 10:
Capitolo 10:
La prima partita di
quiddich
Le
giornate si succedevano senza sosta, perse tra lezioni, ore passate in
biblioteca, compiti e allenamenti di quiddich, i quali avvenivano sempre più
spesso sotto la pioggia, dato che si avvicinava ormai la metà di ottobre, e con
essa la prima partita della stagione, Grifondoro contro Serpeverde. Gli animi
delle due squadre erano come al solito molto animati dalla sfida e tra le due
casate, che da sempre non si vedevano di buon occhio, le occhiate infuocate, le
sfide e le intemperanze erano ormai salite alle stelle. Mentre nei corrodoi gli
studenti delle due case battagliavano senza sosta per sostenere i loro
beniamini, le due squadre si allenavano con fervore, inventando e applicando
nuovi schemi, nella speranza di cogliere di sorpresa l'avversario. L'atmosfera
si era fatta pesante, e i momenti in cui i membri delle squadre rivali si
incontravano in corridoio erano sempre carichi di tensione, come se la rissa
avesse potuto scoppiare da un momento all'altro. Solo due tra di loro
sembravano non risentire di quel clima teso ed estenuante. E, strano a dirsi,
quei due erano proprio i capitani, coloro che avrebbero dovuto preoccuparsi di
più della situazione; ma Alex e Draco stavano vivendo una situazione molto
strana, che li portava a rivedere in modo del tutto personale la loro sfida sul
campo; inoltre Alex aveva fatto promettere, con uno sguardo molto minaccioso, a
Ron, Harry, Fred e George, di non cedere alle provocazioni, mettendo così nei
guai la squadra, a qualunque costo, e pareva certa che l'avrebbero ascoltata.
Draco invece si era limitato a dire ai suoi compagni che la vendetta sui
Grifondoro sarebbe stata più succulenta se assaporata in campo, davanti agli
occhi di tutta la scuola, e l'ambizione dei serpeverde si era accesa a
quell'idea. Però.....erano proprio loro due a creare il punto destabilizzante
per tutti, squadra e scuola intera comprese. Perchè, nonostante fossero rivali,
nonostante fossero capitani delle squadre in lotta per la coppa, nonostante
Alex facesse parte del gruppo di Harry Potter e Draco fosse l'acerrimo nemico
di quest'ultimo, e quindi i due ragazzi a buona ragione avrebbero dovuto non
odiarsi ma quasi, li si poteva vedere insieme ogni sacrosanto pomeriggio,
seduti in silenzio in biblioteca, a studiare.
La
cosa aveva lanciato non poco nel panico la scuola, e soprattutto Grifondoro e
Serpeverde, ma durava ormai da oltre una settimana, e precisamente da quel
venerdì in cui i due per caso si erano trovati allo stesso tavolo. Il sabato lo
avevano passato ad Hosgmeade, dove il loro incontro era stato carico di
tensione e scintille, facendo presagire che quella tregua studiosa fosse stata
la prima e l'ultima. Ma la domenica, imprevedibilmente, Draco era sgattaiolato
in biblioteca con aria furtiva, portandosi una mole enorme di libri appresso e
guardandosi intorno con l'aria di qualcuno che sta per commettere qualcosa di
grosso; aveva individuato infine Alex, seduta a un tavolino vicino alla
finestra. La ragazza era completamente assorta in ciò che stava leggendo, e non
aveva fatto caso a lui. Lentamente, cercando di non far rumore, Draco si era
mosso nella sua direzione, sorpassando un sacco di tavoli liberi, ed era
arrivato davanti a lei, posando con delicatezza e paura la sua pila di libri
sul tavolino. La ragazza gli aveva rivolto solo una breve occhiata, come per
registrarne la presenza, poi era tornata a studiare senza un psrola, non dando
segno di aver notato che lui voleva mettersi proprio lì, nonostante tre quarti
dei tavoli fossero disponibili perchè, in quanto domenica, gli studenti
preferivano andarsene in giro piuttosto che studiare. Aveva solo afferrato uno
dei suoi quaderni che sporgeva oltre la metà tavolo e loaveva spostato, come per fargli spazio,
senza però alzare il capo. Intimorito da tale silenzio, Draco si era seduto,
senza smettere di fissarla, anche se ne vedeva solo la fronte e la nuca, e
infine aveva aperto un libro a caso, senza neppure rendersi conto di cosa
fosse, e aveva cercato di concentrarsi su di esso. Ma i suoi occhi chiari
tornavano sempre su di lei, così come avevano fatto la volta precedente. Le ore
passarono, lentamente o velocemente, a seconda di come le si guardasse, e il
buio avvolse la sala. Erano ormai le otto meno un quarto quando la ragazza
sollevò risoluta la testa. Lui, che proprio in quell'istante aveva alzato gli
occhi per fissarla, sobbalzò impaurito, temendo che volesse prendersela con
lui. Ma Alex stava semplicemente radunando le sue cose per andare a cena, senza
la minima traccia di fastidio sul volto, e quando ebbe finito si alzò in piedi,
scostando la sedia con un sordo scricchiolio e facendo per allontanarsi. Prima
di farlo, però, incrociò per un attimo i suoi occhi con quelli di lui e disse,
con un piccolo sorriso "Arrivederci".
Il
ragazzo rimase immobile, mentre lei se ne andava in un frusciare indistinto
della divisa scura. Fu il rumore della serratura che si chiudeva a riscuoterlo,
dopodichè si affrettò a radunare a sua volta i libri e a uscire di corsa,
dirigendosi verso la sua sala comune, in basso, verso i piani più bassi di
Hogwarts. Mormorò senza fiato la parola d'ordine, entrando come una furia,
mezzo intirizzito dal freddo che regnava nei lunghi corridoi, ma senza nemmeno
badarvi. Corse in camera sua, scaraventò i libri sul letto e afferrò il
mantello nero, avvolgendoselo sulle spalle per avere un po' di calore, poi
partì di corsa verso la sala grande. Mentre i suoi passi affrettati risuonavano
nei corridoi vuoti, si ritrovò a pensare che era ben strano andarsene in giro
così di fretta, spnto da un motivo sconosciuto, desideroso di raggiungere la
folla e le chiacchere della sala da pranzo che lo avevano sempre infastidito;
strano era soprattutto muoversi senza le due guardie del corpo che gli si erano
appiccicate dietro fin dal suo primo gionro di scuola, ma sinceramente di
quello non riusciva proprio a dispiacersi.......peccato che per liberarsi di
Tiger e Goyle l'unico modo fosse andare in biblioteca....un luogo di cui quei
due avevano una paura immensa, e che anche lui tempo prima aveva accuratamente
evitato.....però......non era poi così male, se solo poteva trovarci lei.....no,
ora i suoi pensieri stavano prendendo una piega troppo distante da ciò che
voleva......però.....non era forse per quello che stava correndo a quel modo
verso la sala? Per....rivederla? No, no, assolutamente no......voleva
solo....solo....un po' di compagnia.....lui che era stato tanto solo....e
finalmente aveva assaporato cosa voleva dire stare in compagnia di qualcuno che
non fossero quei due gorilla.....ne voleva ancora un po'....di quel calore
simile a una candela.....ma capace di riscaldare tutto l'animo....che fosse
lei.....o non sapeva chi.....voleva solo un po' di compagnia....per quello
stava fuggendo dai corridoi freddi e vuoti? Sì.....per disperazione....per
bisogno di aiuto......finalmente la porta della sala gli apparve davanti,
illuminata dalla luce proveniente dall'interno, e resa ancor più invitante dal
brusio di chiacchere che ne fuoriusciva. Si fermò per un secondo con la mano
sulla maniglia, incerto, poi prese un respiro profondo e la aprì, varcandola di
slancio. La porta si chiuse dietro di lui con un tonfo sordo, che fece voltare
qualche testa a guardarlo mentre vi si appoggiava contro. I suoi occhi
scrutarono la sala, arrivando al tavolo dei Grifondoro, allegro e festante. Al
centro.....ecco Potter, che rideva come uno scemo insieme a quel suo amico
straccione di Weasley.....di fronte a loro, la sorellina di quest'ultimo....la
mezzosangue....e poi....poi....lei.....che rideva e scherzava, perfettamente a
suo agio.....come avrebbe voluto poter ridere come lei.....o meglio.....farla
ridere come facevano loro....divenire suo amico.....senza redersene conto,
mosse un passo in quella direzione, spinto dall'irrazionale desiderio di unirsi
alla tavola dei Grifondoro, ma una ventata gelata lo raggiunse alla schiena,
costringendolo a voltarsi e incontrare le occhiate sospettose dei suoi compagni
di casata. Draco sussultò. Era vero; lui era un serpeverde, non poteva e non
doveva avvicinarsi ai Grifondoro per nessun motivo al mondo. Come aveva fatto a
dimenticarsene? Sospirò di delusione repressa, rimpiangendo per la prima volta
nella sua vita la ristrettezza di vedute della sua casa. Al tavolo dei
Serpeverde nessuno rideva o chiaccherava.....nessuno lo salutava o lo invitava
con un cenno a unirsi a loro....a parte Pansy Parkinson, quell'appiccicosa
ragazza che gli stava dietro da anni, e Tiger e Goyle, che lo aspettavano con
un posto vuoto tra di loro.
Benissimo
!!! Un'altra cena, un'altra serata insieme a quegli idioti. Represse a stento
la rabbia irragionevole che si sentiva montare dentro, raggiungendo il suo
posto con passi pesanti. Furono parecchi coloro che lo squadrarono con aria
sospettosa, vedendo il suo atteggiamento insolito, ma lui non se ne curò. Si lasciò
cadere in mezzo ai due gorilla, afflitto, seza curarsi di Pansy che, con la sua
solita voce mielosa, tentava di attirare la sua attenzione;
perlomeno.....perlomeno erano seduti verso il centro della tavolata, il che
significava che, osservando dritto davanti a sè, oltre ai tavoli di Corvonero e
Tassorosso peteva vedere......lei. I suoi occhi ne incatenarono la figura,
rifiutandosi di lasciarla, sordi ai richiami di Pansy e di Tiger e Goyle. I
tre, confusi oltre ogni dire, tentarono di seguire la direzione del suo
sguardo, così assorto e meditabondo, e incontrarono Potter e il suo gruppetto.
Non c'era poi molto di strano, visto che quella concentrazione poteva venire
tranquillamente interpretata come astio, e quei cinque erano il bersaglio
preferito di Draco, perciò decisero di lasciarlo in pace alle sue meditazioni,
quasi sicuramente di vendetta. Il ragazzo ne fu interiormente grato, visto che
senza la loro voce rimbombante negli orecchi era in grado di riflettere meglio
su ciò che gli stava attanagliando l'animo in quel momento. Per tutta la cena,
i suoi occhi non abbandonarono la ragazza dai capelli rossi, mentre lui non
toccava quasi cibo, spingendo più d'un Serpeverde a chiedersi cosa potevano
aver combinato i Grifondoro di tanto grave e quali enormi piani di vendetta la
mente di Malfoy stesse elaborando per estraniarlo a tal punto da loro. Nessuno
notò che quegli occhi di ghiaccio non stavano affatto guardando Harry, ma erano
totalmente persi nella contemplazione di Alex.
O
almeno, nessuno se n'era accorto dalla parte dei Serpeverde, che mai avrebbero
immaginato tanto, nè dei Corvonero e Tassorosso, troppo impegnati a
chiaccherare. Ma tra i Grifondoro fu più d'uno che, dopo un po', si rese conto
che Malfoy stava guardando insistentemente qualcosa....qualcuno....Alex.
Hermione , mentre faceva per afferrare la brocca di succo di zucca che aveva
davanti, colse lo sguardo fisso di Malfoy e sussultò, pensando che fosse
rivolto a lei, visto che era seduta affianco ad Alex; la brocca fece per
rovesciarsi, e solo l'intervento provvidenziale di Harry lo impedì "Ops
!!! Hermione , ma che ti prende????" chiese, niotando che la ragazza
pareva stralunata. lei gli rivolse un'occhiata imbarazzata "Nulla
!!!" disse in fretta, riprendendo a mangiare, dimentica però del succo
"Assolutamente nulla !!!". Il ragazzo la fissò, poco convinto, ma non
fece commenti, riprendendo a sua volta a mangiare. Hermione lanciò un'occhiata
alla sua sinistra, oltre la schiena di Alex, e vide che anche Ginny la stava
fissando; un cenno d'intesa tra le due; anche la rossa Weasley si era accorta
dell'occhiata di Malfoy, ma ne aveva anche individuato l'oggetto di interesse
e, in silenzio, indicò con un lieve movimento della testa Alex, la quale si
raddrizzò all'improvviso e fissò le due "Lo so" sillabò senza
emettere un suono "L'ho notato, ma fate finta di nulla" ordinò, e le
amiche non trovarono nulla da obiettare. Ron e Harry parvero non essersi
accorti di nulla, e forse era decisamente meglio così, visto che avrebbero
potuto scatenare un putiferio. Le tre ragazze ripresero a mangiare, alzando gli
occhi a turno per controllare; o meglio, Hermionee Ginny alzavano gli occhi. Alex non lo fece nemmeno una volta,
continuando a chiaccherare come se nulla fosse coi due davanti a lei,
ridacchiando e mangiando. Alla fine, Hermione non resistette più e, esasperata,
si chinò rapidamente verso di lei e le sussurrò "Ma si può sapere che hai?
Perchè non lo degni nemmeno di un'occhiata???" domandò, iniziando a
chiedersi se quella di Alex fosse una tattica per farsi notare, cosa
completamente insolita per il carattere della ragazza. Ma la rossa le rispose
con un sorriso e un sussurrò lievissimo che suonava come "Perchè lui non
vuole che io mi accorga che mi guarda a quel modo". Hermione rimase senza
parole, mentre la sua mente riandava al pomeriggio in biblioteca del venerdì
precedente (Lei non sa ancora che la cosa si è
ripetuta quel giorno. NdA). Anche in quell'occasione Malfoy non
aveva fatto altro che osservare, di nascosto, cercando di non farsi notare, Alex,
non così insistentemente, ma a tratti......capendo all'improvviso, rimase per
un attimo a bocca aperta, mentre un'occhiata di Alex le diceva di tenere le
domande per dopo, in dormitorio. Ginny pareva dello stesso parere, perciò
Hermione inghiottì e cercò di mangiare il suo dolce, senza però andare oltre
pochi bocconi. Quando tornò ad alzare gli occhi, Draco era ancora fermo
immobile a fissare Alex. E i suoi occhi non esprimevano odio, scherno od altro,
solo.....confusione.
Le
tre occupanti della stanza numero sette del dormitorio femminile del Grifondoro
varcarono lentamente la soglia della loro camera. Hermione , Alex e Ginny
stavano in silenzio, perse ognuna nei propri pensieri; avevano evitato di
fermarsi in sala comune per studiare, adducendo la scusa che eran molto
stanche, anche se Ron e Harry erano rimasti parecchio stupiti al riguardo. Ma
loro nemmeno vi avevano badato: ciò che importava era la storia che Alex doveva
raccontare. Senza una parola, Hermione e Ginny iniziarono a liberarsi delle divise,
indossando le loro colorate camicie da notte, e fu la più piccola a chiedere
"Allora Alex, si può sapere che è successo con Malfoy? Sembrava
completamente soggiogato da te !!!!". Alex arrossì leggermente "Non
dire sciocchezze !!!" sbottò imbarazzata "Io non ho fatto proprio
nulla, è solo che....beh, questo pomeriggio ero in biblioteca a studiare....e
lui si è seduto davanti a me......tutto qui". Lo disse in tono seccato,
come per porre fine alla questione, ma negli occhi scintillanti delle due
amiche lesse che per loro non era assolutamente 'tutto lì'. Sospirando, chiese
"Cosa c'è adesso?", e per risposta ottenne due misteriosi sorrisi. Fu
Hermione a parlare "Ma di solito in biblioteca non c'è poi molta gente di
domenica....nemmeno io ci sono andata oggi......vuoi dirmi che stavolta l'unico
posto libero era, guarda caso, proprio davanti a te?". Alex si sentì
arrossire "N....no" ammise, abbassando gli occhi per celarne la
confusione "Erano quasi tutti liberi.....non so perchè...." mormorò,
facendo ben intendere che, nonostante l'ostentata indifferenza, quella domanda
se l'era ben posta anche lei. Ginny emise un mugolio diveretito, prima di
osservare "E il fatto che ti abbia osservato senza badare ad altro,
nemmeno al cibo, per tutta la cena, non vuol dire nulla? Per me il nostro
Serpeverde si è preso una bella sbandata.....". Alex scattò in piedi,
adirata "Piantatela !!!!!!!!" esclamò, mentre il colore del suo volto
e quello dei capelli si uniformavano in modo molto strano e curioso "Non è
successo nulla del genere !!!!! Abbiamo solo studiato l'uno davanti all'altro,
non ci siamo nemmeno rivolti la parola !!!! E se ora voletre scusarmi, ho
sonno....e non ha intenzione di sopportare un interrogatorio del genere tutte
le sere, quindi farete meglio a regolarvi !!!!!". Le due si lanciarono
un'occhiata stupita a quella frase, chiedendosi cosa intendesse.
Cosa
Alex intendesse apparve ben chiaro nella settimana che seguì, e non solo a
Ginny ed Hermione, ma a tutta la scuola: non passò infatti un solo pomeriggio senza
che Malfoy raggiungesse la ragazza in biblioteca, che si sedeva sempre al
tavolino vicino alla finestra, senza mai alzare gli occhi a guardarlo. E non
passava cena, pranzo o qualcunque momento di ritrovo senza che lui stesse li a
fissarla senza badare al resto. Nelle lezioni comuni aveva cominciato a sedersi
qualche banco dietro di lei, in modo da poterla osservare di nascosto, o almeno
così credeva lui. Alex era sempre ben cosciente di quegli sguardi, e sempre
faceva finta di nulla; e forse era per questo che la situazione risoltava tanto
strana. Pochi nella scuola avrebbero saputo sostenere l'attenzione fissa di
Malfoy come faceva lei, quegli occhi di ghiaccio, di solito così pieni di
scherno avevano sempre avuto il potere di mettere tutti a disagio, Harry e Ron
compresi; ma Alex pareva del tutto immune a quest'effetto, e nello sguardo di
lui non c'era in effetti traccia di scherno......sempre e solo confusione, e
qualcos'altro, che però nessuno riusciva a vedere.....forse lei sì, ma non lo
aveva mai detto, quindi la cosa era passata sotto silenzio, forse l'unica in
quella strana vicenda.
Cosa
ben evidente era però l'effetto che quella situazione aveva sugli amici e sui
compagni di casa dei due interessati. I Grifondoro sembravano più che altro
increduli di tanta attenzione rivolta da Malfoy verso una di loro, nonchè della
tranquillità apparente di Alex. I Serpeverde erano altrettanto confusi, non
capendo che fosse preso al loro compagno per interessarsi a quel modo a una
Grifondoro. Il loro atteggiamento verso di lui si era fatto non proprio ostile,
vista l'enorme influenza che godeva ancora il nome dei Malfoy, ma comunque
abbastanza astioso e indifferente. Draco stava camminando su un sottilissimo
filo di seta, per quanto riguardava la sua reputazione tra di loro, proprio lui
che aveva sempre incarnato la figura perfetta del Serpeverde spocchioso e
snob.......ma quei pensieri sembravano non lo sfiorarlo affatto, e se proprio
qualche volta gli diveniva insopportabile la situazione, gli bastava lanciare un'occhiata
verso il tavolo dei Grifondoro per perdersi in tutt'altri pensieri. E intanto
si era arrivati alla vigilia della partita Grifondoro - Serpeverde, e gli
animi, soprattutto a causa di questa situazione, non avrebbero potuto essere
più inquieti. La sera prima dell'evento non ci furono feste, riunioni o
quant'altro aveva sembre visto anticipare un partita: le due squadre si
fissavano negli occhi, scambiandosi sguardi carichi di tensione, e l'atmosfera
si era fatta parecchio pesante. Dal quel punto di vista, forse i più
avantaggiati erano i Grifondoro, visto che la loro fiducia in Alex era ancora
abbastanza salda, nonostante lei si rifiutasse di affrontare l'argomento
'biblioteca' con loro. I Serpeverde invece sembravano non riporre alcuna
fiducia nel loro cercatore, e questo avrebbe potuto essere un elemento prezioso
nell'imminente sfida....un elemento che però Alex aveva espressamente detto di
non voler sfruttare. Quando Fred, lamentandosene, aveva chiesto il perchè, lei
gli aveva indicato la porta, dicendo in tono arrabbiato "Se la pensi così
credo tu abbia sbagliato squadra !!!! Giocare sporco è uno dei mezzi dei
Serpeverde, ma noi siamo Grifondoro e io non ho alcuna intenzione di abbassarmi
al loro livello !!!!!!!". La frase aveva lasciato di stucco tutti, tanto
che nessuno aveva osato obiettare altro, e l'armonia tra di loro si era pian
piano riformata, sottintendendo però sempre un sottile velo di tensione.
La
sera tardi, quando ormai erano tutti a letto a dormire, Alex era scesa
silenziosamente nella sala comune, incapace di dormire, volendo sedersi davanti
al fuoco e pensare tranquillamente; ma aveva trovato Harry, anche lui insonne,
che l'aveva guardata un attimo sorpreso, per poi farle posto sul divano. lei si
era accomodata, e i due giovani avevano iniziato a contemplare il fuoco,
rapiti. Era stata lei, dopo qualche minuto, a rompere il silenzio "Mi
dispiace per come mi sono comportata con voi in questi giorni" aveva
ammesso con un filo di voce, mentre lui le lanciava un'occhiata stupito
"In tutti i sensi. Penso di aver scaricato su di voi la tensione.....in
fin dei conti è sempre la mia prima partita, come capitano almeno....devo
esservi sembrata impossibile, vero?". Aveva alzato i suoi occhi lucenti
verso di lui, ad incontrarne due uguali, ma color smeraldo, che le avevano
sorriso cordiali, mentre lui scuoteva il capo "No, abbiamo capito bene
cosa ti passava per la testa.....non ti preoccupare, davvero, siamo tutti con
te, al cento per cento. E poi abbiamo sbagliato anche noi.....forse tartassarti
di domande non era il modo giusto per avere delle risposte........voglio
chiederti solo una cosa Alex. Una cosa da amico, visto che per me tu sei come
la sorella che non ho mai avuto, esattamente come Hermione e Ron: ti va bene la
situazione? Intendo, così com'è?". Lei aveva spostato di nuovo lo sguardo
sulle fiamme danzanti nel camino, aspettando un attimo prima di rispondere
"Sì" aveva deciso infine, in tono sicuro "Mi va bene". Lui
aveva annuito "E allora non farò nulla....sappi però che se avrai bisogno
di aiuto sono qui, chiaro? Se quello osa solo torcerti un capello...." si
era fermato, intercettando lo sguardo di rimprovero di lei "E va bene, ho
capito....lascio fare a te. Beh, ora è davvero molto tardi, e domattina abbiamo
un piccolo impegno entrambi, mi pare. Che ne dici di andarcene a letto?".
Lei, sollevata, aveva annuito, e il ragazzo si era alzato, voltandosi poi per
tenderle una mano. Lei l'aveva afferrata, issandosi in piedi e sbadigliando;
ora che aveva il cuore leggero la stanchezza iniziava a farsi sentire.
Faticosamente si avviò su per le scale del suo dormitorio
"Buonanotte" sbadigliò, mentre Harry la osservava sparire dietro la
porta. Solo quando questa si chiuse alle sue spalle, il ragazzo rispose
"Notte Alex. Spero che tu sia vermaente sicura di ciò che stai
facendo". Si avviò anche lui verso il suo dormitorio. Alla fine era
inutile angustiarsi, aveva promesso di lasciarla fare, e poteva solo stare ad
osservare....ma l'avrebbe fatto molto, molto attentamente.
E
infine, la mattina tanto attesa giunse. Era una splendida mattina limpida,
nemmeno una nuvola solcava il cielo e il sole mandava riflessi abbaglianti su
tutto il parco e il lago; strano, per essere ormai ottobre, ma comunque era un
tempo ottimo per volare, anche se forse i riflessi del sole avrebbero potuto
creare qualche problema. Nella sala grande un brusio eccitato si alzava dai
quattro tavoli, affollati e rumoreggianti più del solito, mentre i ragazzi si
lasciavano trasportare da scommesse, pronostici e previsioni sulla partita
imminente e tanto attesa. Le due squadre non si erano fatte vedere, preferendo
avviarsi con largo anticipo agli spogliatoi per prepararsi e ripassare gli
schemi. Al centro del tavolo dei Grifondoro, dunque, Hermione e Ginny
mangiavano da sole, in attesa; non parlavano, poichè la tensione che sentivano
dentro era abbastanza opprimente, si limitavano a scambiarsi qualche occhiata
preoccupata. Loro, che erano le sue compagne di stanza, sapevano bene che Alex
non stava passando quel periodo così serenamente come faceva credere agli
altri, e temevano che la troppa tensione accumulata le crollasse miserevolmente
addosso. E se questo fosse accaduto durante la partita, avrebbero potuto essere
guai seri.....visto che poi Malfoy sarebbe stato suo avversario.....in quel
momento Charlie si sedette accanto alla sorella, rivolgendo un sorriso luminoso
alle due ragazze "Ciao !!! Tutto bene???". Le due annuirono, incapaci
di spiccicare parola, e lui le osservò, leggermente perplesso "Tutto bene
davvero?". Hermione posò la sua tazza, sospirando "Siamo un po'
preoccupate...." ammise, cercando di non guardarlo negli occhi. Lui la
fissò pensosamente per qualche secondo, poi annuì "Oggi mi hanno dato una
giornata libera.....che ne dite se andiamo insieme alla partita? Ho chiesto
anche a Bill di venire, ma non so se potrà.....forse ci raggiungerà più tardi.
Allora?". Ginny sorrise, sentendosi sollevata dalla presenza del fratello
maggiore e lieta di poter passare del tempo insieme a lui. Anche se erano lì a
Hogwarts, lui e Bill non si vedevano mai in giro, impegnati in chissà quale
compito segreto......annuì convinta, mentre anche Hermione sorrideva, conscia
che la presenza di Charlie avrebbe potuto evitare guai, o almeno danni, in
quanto lui era un mago esperto "Ma certo !!! Dopotutto non abbiamo
accompagnatori, e saremo onorate di assistere alla partita col grande Charlie
Weasley, mitico cercatore del Grifondoro !!!!" esclamò, prendendolo in
giro. Il ragazzo arrossì nella zona delle orecchie, come era tipico della sua
famiglia, e si alzò "Allora andiamo, così troveremo dei posti in prima
fila". Il trio si alzò, muovendosi velocemente verso l'uscita, seguito
dagli sguardi interessati di buona parte degli studenti, e si avviò per la
salita che portava al campo da quiddich, insieme alla folla di studenti che,
come loro, si era già messa in cammino.
Si
ritrovarono in prima fila, leggermente schiacciati dal parapetto davanti ma in
ottima posizione per seguire la partita in tutti i suoi aspetti. Si sedettero,
aspettando con trepitazione l'ingresso in campo delle squadre; ci volle una
buona mezz'ora, ma alla fine due file di studenti uscirono dalle parti opposte
del campo, vestiti di verde e argento e di rosso e oro. Hermione saltò in
piedi, unendosi all'ovazione che aveva attraversato lo stadio, e urlando
"Guardate !!! Quella è Alex !!!!!". La ragazza dai capelli rossi
guidava la fila, con un'espressione determinata sul volto, mentre andava
incontro agli avversari, capeggiati da Draco Malfoy.Singultando, Hermione si rese conto che il primo momento critico
stava per avvenire.
Poco
prima, negli spogliatoi, la squadra del Grifondoro finì di vestirsi senza
parlare, mentre l'atmosfera di tensione aleggiava tra loro, presente e
palpabile. Avevano ripassato gli schemi, avevano ripassato le mosse speciali da
adottare in opportune occasioni, ora non rimaneva che uscire. Alex afferrò la
mantella della divisa, infilandosela con un gesto deciso, anche se le mani le
tremavano leggermente, poi si voltò verso la sua squadra. Erano tutti lì,
ammucchiati nell'angusto spogliatoio, chi pensieroso, chi preoccuppato. Il suo
sguardo cadde su Ron, il cui pallore palesava chiaramente la tensione che aveva
nello stomaco. Sorridendo per la prima volta nella giornata, la ragazza gli
posò una mano leggera sulla spalla e, quando lui si voltò a guardarla, disse
"Non ti preoccupare, io mi sento come se il mio stomaco stesse facendo i
giri sulel montagne russe !!!!". Mentre il povero Ron abbozzava un
sorriso, chiedendosi tuttavia cosa fossero le montagne russe, lei si rivolse
agli altri, che avevano perso a guardarla speranzosi in qualche parola che
sciogliesse quell'atmosfera pesante. Lei fece un respiro profondo, capendo cosa
volevano sentirsi dire, e iniziò a parlare velocemente, prima di ripensarci
"Ascoltate, so di non essere stata molto corretta con voi. Forse, se ne
avessi parlato prima, non sareste così tesi, ma....io non ho alcuna intenzione
di farmi scrupoli per Malfoy. Non voglio dire che lo odio o che approfitterò
della situazione, ma non permetterò nemmeno ai Serpeverde di approfittarne. Ciò
che succede nei pomeriggi a Hogwarts e ciò che stiamo per affrontare sono due
cose completamente diverse, e io sono il vostro capitano. Mi avete voluto voi,
quindi non posso che impegnarvi per ripagare la mia fiducia. Ora ascoltate. Di
certo i Serpeverde si aspettano che io sia debole e ceda alla pressione, quando
capiranno che non è così saranno spaesati, e voi ne approfitterete; non voglio
giocare sporco, ma se l'avversario ci da dei vantaggi usiamoli. Non dovete
prendere di mira Malfoy, però, chiaro? A lui ci penserà Harry" stabilì,
con un cenno del capo verso l'amico. Gli altri annuirono "Non vi chiedo
l'impossibile, ma so che possiamo vincere, quindi vi chiedo questo: date il
meglio di voi, e facciamogli vedere cosa vuol dire essere dei Grifondoro
!!!!" un urlo di eccitazione sottolinerò le sue parole, mentre
dall'esterno un fischio acuto richiamava le squadre. Si volsero tutti verso la
porta "E' ora" disse tranquillamente Harry, mentre Alex la apriva e
ne varcava la soglia. Uno a uno, la seguirono, immmergendosi in un mare di luci
e urla.
Ora
il momento tanto temuto era arrivato, pensò Alex inghiottendo il groppo che
aveva in gola. Madama Bumb guardò i giocatori che si erano fermati ai suoi
fianchi, ed esclamò "Capitani, datevi la mano !!!!". Alex avanzò
decisa, arrivando davanti alla donna e tendendo la mano in un gesto automatico.
Draco la prese, evitando però di guardare la ragazza negli occhi, e la strinse
brevemente. Poco dopo, i due raggiunsero di nuovo le loro squadre, che si
disposero in file orizzontali, l'una di fronte all'altra, sempre affianco a
Madama Bumb "In sella alle scope !!!" urlò quest'ultima, portando il
fischietto alle labbra; Alex fece passare la gamba sinistra sopra il manico
della sua Firebolt, sentendosi vagamente agitata.....anzi, parecchio agitata.
Di fianco a lei, Harry si sporse leggermente, montando la gemella della sua
scopa, e le sussurrò "Coraggio, andrà tutto bene !!!!". Lei gli
rivolse un sorriso, poi udì un fischio acuro. Flettè le gambe, dandosi una
spinta verso l'alto e decollando. Subito raggiunse una quota abbastanza
elevata, osservando per un secondo il gioco, poi si tuffò nella mischia, mentre
la voce del cronista la raggiungeva da lontano "....ed ecco che la pluffa
viene intercettata da Johnson !!! Questa passa a Spinnet, che passa a Lance,
nuovo acquisto della squadra, nonchè nuovo capitano !!! La ragazza vola veloce
in direzione degli anelli, scarta un avversario, un altro....attenzione, un
bolide !!!! Perfortuna la ragazza lo schiva compiendo un giro su se stessa e
nel farlo passa la palla ad Alicia Spinnet. Intanto Fred Weasley, no, George
Weasley, oh, accidenti, mai che riesca a distinguerli !!!!!!! Comunque uno dei
due manda il bolide contro un giocatore dei Serpeverde che cerca di ostacolare
Alicia; questa passa ad Angelina Johnson, che le rimanda la pluffa, la ragazza
avanza, però viene urtata da un bolide speditole da Bole; perde la pluffa,
recuperata da Montague, ormai noto cacciatore dei Serpeverde...ma ecco che
Lance lo affronta, compie una finta e gli ruba la pluffa !!!! Vola veloce verso
gli anelli, ingaggia un duello col portiere....ma ecco sopraggiungere Alicia
Spinnett, senza nemmeno guardare Alex le lancia la pluffa e....HA SEGNATO
!!!!!!!!". La voce esultante di Lee Jordan rimbombò nello stadio,
accompagnata dalle esclamazioni esultandi dei Grifondoro, nonchè dei Tassorosso
e dei Corvonero, e dai fischi dei Serpeverde. Alex rivolse un sorriso d'intesa
ad Alicia, che le mostrò il pollice alzato e si allontanò verso il centro del
campo. Un fischio, e la partita ricominciò. I passaggi delle cacciatrici del
Grifondoro erano talmente rapidi e precisi che i Serpeverde poco o nulla
potevano farci; anche i bolidi arrivavano sempre in notevole ritardo,e ben presto il punteggio fu di 70 - 10 per
i Grifondoro. Fred e George giravano velocemente per il campo, spedendo i
bolidi contro gli avversari non appena la pluffa cadeva in mano loro, e Alex o
Angelina erano sempre pronte a recuperarla. Alicia invece rimaneva libera, in attesa
di un passaggio favorevole. Quella tattica, che lasciava scoperto uno dei
cacciatori avversari ma permetteva attacchi più veloci e precisi, era stata una
delle idee innovative di Alex, e sembrava dare i suoi frutti. La ragazza si
voltò velocemente, vedendo che Warrington, altro cacciatore dei Serpeverde (I nomi li ho presi da 'Harry Potter e il prigioniero di
Azkaban' per comodità; alcuni di questi personaggi, secondo rigore cronologico,
non dovrebbero essere più ad Hogwarts, ad esempio i due battitori, Derrik e
Bole, ma siccome non voglio fare spoiler ho tenuto gli stessi, facendoli
diventare ripetenti. D'altronde, se l'ha fatto la Rowling con Flitt, non posso
farlo anch'io???? Flitt però non c'è più, perciò in squadra metterò Theodore
Nott....un nome che a molti dovrebbe dire qualcosa.....Il portiere non mi
ricordo come si chiama, mi pare Kinsgley, io lo chiamerò così. NdA),
aveva intercettato la pluffa davanti gli anelli "Attento Ron !!!!"
urlò la ragazza, vedendo la parabola insidiosa che il ragazzo aveva fatto fare
alla palla. Ron non se lo fece ripetere, e la seguì attentamente, ruotando poi
sulla scopa in modo da respingere la pluffa con la saggina. Questa rimbalzò, e
il rosso l'afferrò al volo, spedendola verso Alicia, che ne approfittò per segnare
ancora. Alex decelerò, arrestandosi a poca distanza dall'amico, cui rivolse un
gesto di complimento, poi tornò indietro velocemente; nel farlo lanciò
un'occhiata sopra di sè. Harry stava fermo, osservando attentamente il campo
attorno a sè, alla ricerca dello scintillio dorato del boccino. Lo lasciò fare,
finchè non si muoveva non potevano che segnare. Tornò al suo posto e la partita
riprese, coi Grifondoro in vantaggio per 110 - 40. Andarono avanti per alcuni
minuti, senza altri gol perchè entrambe le squadre si erano chiuse in difesa.
Alex sentiva il nervosismo aumentare. Se Draco avesse preso il boccino,
avrebbero perso, dovevano cercare di segnare ancora, ma era difficile, ci
voleva qualche idea.....improvvisamente ispirata, abbandonò la marcatura di Nott,
il terzo cacciatore, e si diresse verso gli anelli. L'attimo di sorpresa degli
avversari nel vederla abbandonare la posizione fu sufficiente ad Angelina per
rubare la pluffa e passarla alla ragazza. Lei la lanciò sopra di sè, in alto,
colpendola poi col retro della scopa; la pluffa passò sibilando in mezzo al
gruppo davanti alla porta dei Serpeverde, finendo in mano ad Alicia; la ragazza
la fissò stupita, poi si alzò leggermente in volo e tentò di fare gol; mentre
lanciava la palla, pertò, un battitore inserì la sua mazza nella traiettoria,
deviandola e facendo sì che passasse appena al di fuori dell'anello. Alicia,
non riuscendo a spostarsi, ricevette il colpo sulla gamba e urlò di dolore e
rabbia. Purtroppo però nella mischia la cosa passò inosservata e Madama Bumb
non fermò il gioco. La palla sibilò sopra le teste dei due, che si guardarono
in cagnesco, quand'ecco Alex che, volando velocissima, arrivò appena sopra di
loro e mandò la palla in porta eseguendo una comunissima schiacciata di
pallavolo babbana. La palla si infilò roteando nell'anello, rimanendo poi
sospesa ad aspettare. Il fischio che annunciava il gol si librò nell'aria, e
Alex alzò il pugno con aria vittoriosa. I Grifondoro esultarono, mentre i
giocatori di Serpeverde digrignavano i denti. L'unico non arrabbiato era
Malfoy, che scrutava il campo in cerca del boccino, ma senza troppa attenzione:
i suoi occhi tornavano spesso e volentieri su Alex, anche se lei volava qui e
la, quindi seguirla era difficile. Non era però l'unico a fissarla intensamente
"Maledetta !!!" sibilò Bole, che era divenuto vicecapitano della
squadra e che, visto che Malfoy era tanto estraniato dal mondo, si considerava
a tutti gli effetti capitano "Ora ti faccio vedere io !!!" sibilò
ancora, meditando propositi di vendetta. Madama Bumb fischiò per far riprendere
il gioco, col Grifondoro in testa per 120 - 40, e il ragazzo si mosse verso
Alex. Lei gli dava le spalle, osservando Alicia che volava spedita verso la
porta, e non lo vide. Un bolide passò vicino ai due, e il ragazzo sorrise: era
ciò che aspettava. Fece per colpirlo, mandandolo così verso l'avversaria, e vi
riuscì. Lei, come previsto, nel sentire il sibilo si scostò, ma non si accorse
che la mazza di lui si era sollevata di nuovo, come per colpire di nuovo il bolide,
e si abbattè invece su di lei, colpendola tra il collo e la spalla destra;
spalancando gli occhi, scioccata dalla fitta lancinate che le pervase l'arto e
dal chiaro rumore d'ossa spezzate che seguì il colpo, Alex urlò di sorpresa e
dolore, richiamando l'attenzione dei suoi amici, mentre la spalla cominciava ad
arrossarsi e sanguinare "Alex !!!" urlò Fred, lanciando un bolide
verso Bole, che fu costretto ad allontanarsi. La ragazza divenne pallida come
la neve e cercò di sostenersi la spalla colpita, ma non appena la toccò, un
urlo le sfuggì dalle labbra. Al momento dello scontro lei e Bole si trovavano
parecchio in alto, e ora la ragazza guardava disperata il vuoto sotto di lei,
capendo che stava perdendo i sensi. Fred era già lanciato verso di lei, ma non
aveva compiuto nemmeno metà della distanza che li separava quando lei si
accasciò sulla scopa e prese a precipitare. Un urlo si levò dagli spalti e dal
centro del campo. Harry, che finalmente aveva individuato lo scintillio dorato
del boccino, si voltò, osservando con orrore la ragazza cadere. Fece per
correre verso di lei, ma una voce ferma urlò "No, Harry !!! Prendi
quelboccino, così possiamo finire
questa maledetta partita !!!!". Era stato Ron a parlare, e Harry si voltò
infuriato a fissarlo, sul punto di urlargli che era un bastardo che pensava
solo al quiddich e non alla sua amica. Ma il rosso aveva un'espressione
terribile negli occhi "Scemo, muoviti, così possiamo scendere a terra e
farla medicare. Sai bene che altrimenti dovremo continaure a giocare
!!!!". Harry comprese; Ron aveva ragione, prima prendeva il boccino prima
avrebbero potuto portarla in infermeria. Senza indugi si lanciò dietro alla
pallina dorata, che sembrava beffarlo, sfuggendogli a destra e a sinistra
"Vieni qui" mormorò, appiattendosi sul manico per andare più veloce
"Vieni qui, maledetto !!!!"
Sugli
spalti, Ginny lanciò un urlo terrificante non appena Alex iniziò a cadere.
Hermione frugò nella divisa alla ricerca della bacchetta, ma Charlie la
prevenne, alzandosi in piedi e facendo per scavalcare il parapetto
"Accidenti, ci penso io !!! Wingardium...." iniziò a recitare
l'incantesimo, ma Alex cadeva troppo velocemente e lui non riusciva a
centrarla. Disperato, riprovò più volte, ma i suoi incantesimi si spegenvano
sempre sopra la testa della ragazza, che continuava a cadere.....Hermione si
unì a lui, ma anche così la situazione non cambiò; la ragazza lanciò
un'occhiata disperata a Silente, che si era alzato in piedi e puntava a sua
volta la bacchetta contro la nipote, senza però effetto....poi, all'improvviso,
una figura verde si pose nella traiettoria di caduta della ragazza, appena
sotto di lei, e la afferrò al volo; non fu semplice, vista l'elevata velocità
cui precipitava, ma alla fine riuscì a prenderla tra le braccia e restare in
sella alla scopa. La ragazza si accasciò tra quelle braccia, pallida e inerme,
e Ginny mandò un grido, riconoscendo il suo salvatore. Malfoy stava fissando
Alex con un volto serio e preoccupato, tenendola stretta tra le braccia.
Nel
momento dell'impatto Malfoy alzò per caso gli occhi a guardare Alex, che stava
sopra di lui. Vide così Bole che le si avvicinava di soppiatto, ma non vi
prestò troppa attenzione. Nel frattempo però Harry aveva individuato il
boccino, e con un sussultò il ragazzo era partito all'inseguimento, cercando di
essere veloce. Poi, aveva udito il sussulto della folla e il grido di Fred. Non
si era voltato a stento, sentendo il nome che il ragazzo aveva invocato, aveva
continuato a inseguire Potter. Ma poi i sussulti erano diventate urla, e una
curva del boccino gli aveva permesso di laciare un'occhiata alla
situazione....e aveva visto Alex, bianca come un cencio e con una spalla che
perdeva sangue, accasciarsi e precipitare, mentre Bole, dietro di lei,
ridacchiava. Senza riflettere, si era fermato bruscamente, mentre anche Potter
rallentava e Ron Weasley gli urlava qualcosa, e aveva osservato la caduta della
ragazza, incerto sul da farsi. Fred Weasley era partito verso di lei, ma non
sarebbe mai arrivato in tempo.....e gli incantesimi di coloro che stavano sugli
spalti non funzionavano.....Draco alzò un attimo gli occhi, incontrando il
ghigno soddisfatto dei suoi compagni di squadra, e capì che l'avevano giocato.
Preso dalla rabbia, lasciò perdere il boccino e si diresse a velocità folle
sotto la ragazza che stava cadendo. La afferrò al volo con fatica, rischiando
di venire disarcionato a sua volta "Non cadere !!!!!!" si
ripetè per darsi forza "Non cadere o le farai del male !!!!".
Alla fine non cadde, ma si ritrovò a svolazzare a una ventina di metri dal
campo, con la ragazza svenuta tra le braccia. Assicuratorsi che non rischiasse
di cadere, il ragazzo alzò due occhi di fuoco sul battitore responsabile
"Bole !!!!" urlò con rabbia "Cosa credevi di fare ?????". Il
compagno di squadra lo fissò, impassibile, quasi con disprezzo, mentre Harry
afferrava finamente il boccino e si fermava, alzando il pugni per far vedere
che avevano vinto. Madama Bumb fischiò, affrettandosi poi a raggiungere i due
ragazzi. Lee Jordan, sconvolto quanto il resto degli spettatori, mormorò
"Harry Potter ha preso il boccino. Grifondoro...Grifondoro vince". Ma
all'annuncio non seguirono esclamazioni di gioia o esultanza. Grifondoro,
Corvonero e Tassorosso fissarono ansiosi Malfoy che atterrava, lasciando cadere
la scopa e sostenendo tra le braccia la ragazza svenuta. I componenti della
squadra di lei atterrarono e corsero loro incontro. Harry arrivò trafelatò e
quasi si lanciò sui due "Alex !!! Come stai ???? Alex !!!!". Draco
gli rivolse un'occhiata infastidita "E' svenuta, Potter, non può
risponderti !!! D'altronde vorrei ben vedere, dopo una botta del
genere....". Il ragazzo lo fissò con odio, sentendosi ripreso a quel modo
"Ti ricordo che è stato un tuo battitore a fare questo !!!!" urlò,
mentre Malfoy diveniva rosso dalla rabbia. Ma Alicia intervenne a sedare gli
animi "Harry, smettila, è stato lui a salvare Alex !!!" esclamò, e
Harry arrossì dall'imbarazzo. Malfoy non si lasciò sfuggire l'occasione per
schernirlo "Già....mentre tu pensavi solo a prendere il tuo prezioso
boccino !!!!". Harry non ci vide più "Tu...." iniziò, ma in quel
momento apparve Minerva McGranitt, seguita da Silente "Come sta??? Bisogna
portarla subito in infermeria....oddio, perde molto sangue.....Signor Malfoy,
la porti subito da Madama Chips. Signor Potter, si calmi e venga anche lei.
Andiamo !!!". I due non fiatarono, visto che per stare affianco alla
ragazza sopportare la reciproca vicinanza era ben poco, e il trio si avviò
verso l'infermeria. Nel frattempo, Madama Bumb provvedeva a redarguire i
responsabili "Signor Bole !!! Cosa voleva fare colpendo la signorina Lance
a quel modo??? Mi vergogno di lei !!!!". Il ragazzo si finse confuso
"Io ho cercato di colpire il bolide, Madama, non volevo ....."
"Dannato bastardo !!!!" urlò Ron Weasley, facendo per saltargli al
collo. Fred lo trattenne a stento, mentre la sua espressione diceva che avrebbe
voluto fare lo stesso "Signor Weasley, si calmi !!! Siamotutti preoccupati per la signorina Lance ma non
c'è bisogno di reagire a questo modo !!! In fin dei conti, Grifondoro ha
vinto....in quanto a lei, signor Bole, è in punizione per una settimana, e
cinquanta punti in meno a Serpeverde. E" aggiunse, bloccando le proteste
del ragazzo "Se aggiunge altro diventeranno cento". Detto ciò si
avviò a sua volta verso l'infermeria. Ron guardò i fratelli, i compagni di
squadra e, poco più lontano, Hermione, Charlie e Ginny che arrivavano correndo.
"Andiamo !!!" disse, avviandosi anche lui in direzione
dell'infermeria, e il gruppo lo seguì, angosciato.
"Insomma, questa è un'infermeria, non un circo
!!!!!! Spostatevi da lì, una buona volta !!!!!!!!!!" urlò Madama Chips,
facendosi largo a forza tra il gruppo di ragazzi che circondava con aria
preoccupata il letto su cui era distesa Alex. La donna sbuffò, bofonchiando
qualcosa a proposito di sport troppo violenti e di gente che non aveva senso
della misura....colpire una ragazza a quel modo.... mentre anche la
professoressa McGranitt si dava da fare per ristabilire l'ordine "Avanti
ragazzi, è ora che torniate al vostro dormitorio....fra poco più di un ora sarà
ora di cena, vorrete di certo farvi una doccia prima.....". La maggior
parte di loro la ignorò completamente, continuando a guardare Alex con aria
ansiosa. La McGranitt rivolse un'occhiata di rimprovero a Charlie, che in
quanto più vecchio degli altri avrebbe dovuto usare più buon senso, e ad
Hermione, che come prefetto avrebbe dovuto aiutarla, ma i due non le badarono,
e a quel punto la donna perse la pazienza "Insomma, quando è troppo è
troppo !!!! Ora voglio che andiate subito nella vostra sala comune, e non
tollero lamentele, signor Weasley !!!!" dichiarò, rivolta a Ron che aveva
aperto la bocca per protestare. "Consentirò a due di voi di rimanere qui
ancora un po', in attesa che la signorina Lance si risvegli....ma voglio che
anche quei due tra un'ora si presentino in sala comune, sono stata chiara?
Signor Potter" disse, rivolta a Harry che stava fermo in piedi sul lato
sinistro del letto di Alex, e che annuì brevemente senza alzare gli occhi; la
professoressa percorse il resto dei ragazzi con lo sguardo "Signor
Malfoy" disse infine, incurante delle occhiate stupefatte che le
arrivarono in risposta, fissando Draco che se ne stava seduto in disparte su
una sedia all'altezza del letto di fronte, anche lui senza abbandonare nemmeno
per un secondo la ragazza con gli occhi. Il biondo annuì, distratto, e la donna
si diede da fare per spingere tutti gli altri fuori dalla porta; per sua
fortuna erano tutti troppo stupiti per parlare, e ne avevano ben donde, visto che
la donna aveva deliberatamente lasciato di guardia alla malata due nemici
acerrimi che di certo non si sarebbero fatti pregare per ricominciare a
litigare....."Speriamo che Madama Chips riesca a tenerli buoni...."
sussurrò Ginny a Ron, che annuì preoccupato. Quei due erano
imprevedibili......."Speriamo bene...." mormorò anche Hermione , che
camminava affianco al ragazzo, e i tre si fissarono, angosciati. Nessuno di
loro aveva il minimo dubbio su che cosa avrebbe potuto succedere li dentro.
E infatti, non appena la porta dell'infermeria si
fu chiusa alle spalle della McGranitt, e Madama Chips fu scomparsa nel suo
ufficio, Draco iniziò a punzecchiare Harry, dicendo in tono ironico "E
così avete vinto....bella mossa, prendere il boccino mentre tutti gli altri
guardavano la tua amica che cadeva.....". Harry serrò le mascelle con
rabbia, anche se le parole di Malfoy gli procurarono una fitta di colpevolezza
"Sta zitto Malfoy !!!!!! L'ho fatto per velocizzare i soccorsi e perchè
sapevo che lei avrebbe voluto così !!!!". Il biondo si tirò su,
guardandolo con odio "Sì, buona come scusa.....resta il fatto che quello
che le ha salvato la vita sono io....." iniziò a dire, mentre Harry
scattava in piedi e urlava arrabbiato "Taci !!!!!! E ti ricordo che se lei
ha la spalla in quelle condizioni è solo merito del tuo battitore......dubito
che abbia agito di sua iniziativa.....". Stavolta fu Draco a scattare in
piedi in preda all'ira "Che vuoi dire, che sono stato io a dire a Bole di
colpirla ???Ma sei impazzito
????". Harry si avvicinò, minaccioso "Non mi stupirebbe più di tanto
se fosse vero....comunque stai attento Malfoy: se scopro che ci sei davvero tu
dietro, non la passerai liscia !!!! Io non perdono chi le fa del male
!!!!!" urlò, con gli occhi verdi che scintillavano di rabbia repressa,
quasi infuocati.Ma quelli color
ghiaccio di Draco non parevano dameno
"Guarda che dovresti ringraziarmi, sono stato io a evitarle di fare una brutta
fine, causando così la sconfitta della mia squadra....." "Piantala di
ripeterlo, sembra che per te la vittoria valga più della sua vita !!!!"
urlò Harry, indicando Alex ancora distesa esanime sul letto. Draco impallidì
"Non intendevo questo......non rimpiango affatto ciò che ho
fatto....però....." tentò di spiegare, ma Harry non era nello stato
d'animo adatto per ascoltarlo "Giuro che gliela farò pagare"
sussurrò, avvicinandosi al letto della ragazza "A Bole, intendo. Pagherà
caro quello che ha fatto !!!!". Draco, che si era avvicinato al lato
opposto del letto, sorrise con aria di scherno "Allora non credi sarebbe
meglio evitare di dirlo davanti a un suo compagno di casata e di squadra?"
domandò sornione, ricevendo in cambio un'occhiata dura come il diamanate
"Perchè, vuoi difenderlo? Fa pure, non mi faccio problemi a sistemare
anche te....." "Smettila deficiente !!!! Ovvio che non lo voglio
difendere, solo ci penso io a punirlo, sono il suo capitano.....". Harry
fece un sorriso sarcastico, che non lasciava presagire nulla di buono
"Sarà, ma ultimamente mi sembra che tu abbia perso potere tra i
Serpeverde....se non era un tuo ordine, il fatto che Bole abbia colpito Alex di
sua iniziativa è l'ulteriore riprova che la tua autorità è seriamente
minata....." "Prova a ripeterlo , Potter...." lo sfidò Draco in
tono assassino, e Harry colse la sfida in pieno "Che è successo, farti
vedere in compagnia di una Grifondoro nuoce alla tua immagine???? Per di più la
migliore amica di Potter, il tuo acerrimo nemico.....come sei caduto in basso,
Malfoy......"; fu un attimo. Draco si lanciò sul ragazzo, lo afferrò per
il collo e lo spinse a terra, cadendo pesantemente su di lui. I due iniziarono
a picchiarsi con foga, sfogando la rabbia e il rancore accumulato in cinque
anni di battaglie verbali e la tensione per la ragazza ferita "OME OSI
DEFINIRTI IL SUO MIGLIORE AMICO, POTTER???? NON TI SEI NEMMENO MOSSO PER
SALVARLA !!!!!!!!!" urlò Draco per l'ennesima volta, come se per lui
quella fosse l'unica cosa importante. "SE IO SONO SUO AMICO O NO NON TI
RIGUARDA......IL PERCHE' SIA AMICA ANCHE TUA IO NON LO CAPISCO..... HO
ACCETTATO LA SITUAZIONE, MA CI STO SERIAMENTE RIPENSANDO....." fu la
risposta di Harry, le cui iridi bruciavano del fuoco dell'ira "COME SE TU
CENTRASSI QUALCOSA, POTTER !!!! SAI CHE TI DICO, FATTI GLI AFFARI TUOI UNA
BUONA VOLTA !!!!! CIO CHE IO FACCIO NON TI RIGUARDA !!!!!!!" "INVECE
SI SE C'ENTRA ALEX....." "INSOMMA !!!!!!!!!" si intromise una
voce fresca e decisa, che li fece smettere all'istante "PIANTATELA,
SEMBRATE DUE BAMBINI !!!!!!! SI PUO' SAPERE PERCHE' VI STATE MENANDO,
EH????". I due contendenti si voltarono sorpresi a fissare Alex che, con
gli occhi infuocati, si era leggermente sollevata e li osservava con aria di
rimprovero. Le loro espressioni dovettero esprimere bene la sorpresa che
stavano provando in quel momento, perchè lei disse, incerta "Beh? Che
avete da guardarmi a quel modo????". Cercò di alzarsi di più, facendo leva
sul braccio sinistro. Harry e Draco scattarono verso di lei nel medesimo
momento, urlando "NO ALEX, ASPET----". Troppo tardi. La ragazza
divenne bianca come un cencio e ricadde sui cuscini con un grido; respirò
profondamente alcune volte, riuscendo infine a chiedere ai due, che le erano
accorsi accanto "Ma che mi è successo?", sfiorandosi la spalla
dolorante con un gemito. Harry fissò Draco con sarcasmo, e il biondino restituì
l'occhiata senza problemi "Ecco, vedi..." iniziarono in
contemporanea, ma lei li interruppe "Oh, si, ora ricordo. La partita. Il
bolide......mi sono fatta male alla spalla". Li fissò con aria
d'aspettativa per avere conferma dei suoi ricordi. Harry si grattò la testa,
confuso "Beh, è un po' semplificato, ma...." "....si può dire
che è andata così...." continuò Draco, lanciando all'altro un'occhiata
incerta. "Quale battitore è stato? Ho sentito bene la mazza che mi
distruggeva la spalla" chiese lei con una punta di ironia nella voce.
Nuova occhiata rovente tra i due "Bole" rispose infine Draco con un
ringhio poco gentile. Alex annuì "E vi stavate accapigliando per decidere
di chi fosse la colpa, vero?" chiese ironica, mentre i due arrossivano
imbarazzati "Piantatela, per favore......piuttosto, come ho fatto ad
arrivare a terra sana e salva?" chiese interessata; stavolta l'occhiata
che i due ragazzi si scambiarono fu di incertezza. Lei li osservò
alternativamente "Allora?" domandò ancora, notando intanto una cosa
ben strana. Poteva ben capire che avessero lasciato Harry a farle la guardia,
ma che ci faceva Draco in infermeria??????? Cosa lo aveva spinto a restare lì,
per giunta in compagnia del suo acerrimo rivale, aspettando solo che lei si
svegliasse???????? "Deve essere stato uno di voi due, altrimenti non
sareste qui insieme, no? Allora, mi volete dire a chi devo la vita????"
chiese per la terza volta, in tono un po' brusco ma divertito. I due
sospirarono "A lui" risposero in perfetto sincrono, per poi guardarsi
stupefatti; anche Alex alzò un sopracciglio con aria corrucciata "Beh,
volete farmi credere che avete addiritura cooperato per afferrarmi al volo?
Troppo onore....." ironizzò, cercando di suscitare qualche reazione che sciogliesse
almeno un po' quel mistero. Ci riuscì; improvvisamente Draco abbassò il capo,
osservando con voce brusca "Lui ha afferrato il boccino proprio mentre
stavi cadendo, permettendo di prestarti subito soccorso; avete vinto,
ringrazialo anche di questo". Detto ciò girò sui tacchi e uscì velocemente
dalla stanza con passo pesante e un'espressione cupa sul volto.I due Grifondoro
lo fissarono stupefatti, almeno finchè non scomparve "Ma che è
successo?" chiese poi Alex, ora completamente confusa "No, voglio
dire, già si comportava in modo strano nell'ultimo periodo, per tutta la
partita ha osservato me invece di cercare il boccino, ora me lo trovo qui in
infermeria ad aspettare che mi riprenda, e per giunta insieme a te, Harry
Potter, suo nemico mortale....e arriva pure a riconoscerti la vittoria e il
merito di avermi salvato !!!!! E' incredibile, che gli avete fatto??? Un
lavaggio del cervello?????". Harry scosse il capo per riprendersi,
trovandosi però a sorridere alle parole della ragazza "Accurata analisi
della situazione. Però penso che al lavaggio del cervello ci hai pensato te, da
sola. E non guardarmi a quel modo" le intimò, vedendo l'occhiata di mera
sopportazione che lei gli rivolse "Sto solo riportando i
fatti.....comunque è vero, abbiamo vinto....ho preso il boccino, ma per farlo
non sono venuto in tuo soccorso" ammise, in tono colpevole e di scusa. La
ragazza si tirò leggermente su "Meglio per te che tu l'abbia fatto,
altrimenti ti avrei picchiato. Del resto qualcun'altro deve aver provveduto, visto
che oltre alla spalla non ho riportato danni....chi mi ha afferrato? Non posso
aver sbattuto per terra, quindi....chi è stato? Ho visto Fred che correva verso
di me prima di svenire....". Harry scosse il capo "Non ci è mai
arrivato. L'autore del gesto eroico è colui che si è appena eclissato da quella
porta". Alex sbarrò gli occhi "Draco? Voglio dire...Malfoy????".
Harry sogghignò "Ora lo chiamiamo pure per nome???? Comunque si, è stato
lui.....con incredibile prontezza di riflessi, oserei aggiungere. Forse non è poi
così male come cercatore.....". La ragazza scosse il capo, divertita
"Ah Ah Ah....è incredibile, oggi le ho sentite proprio tutte.....Draco
Malfoy che riconosce i meriti di Harry Potter e Harry Potter che fa un
complimento a Draco Malfoy......un evento !!!!!!!!!". Il ragazzo sorrise,
facendo per unirsi alla risata "Sei tu che porti a questo,
signorina....." "Eh no, non dare la colpa a me.....declino ogni
responsabilità.....ah ah ah ah ah.......". La ragazza stava ormai ridendo a
crepapelle, e quel suono richiamò l'attenzione dell'infermiera; prima che Harry
riuscisse a replicare i passi furiosi di Madama Chips preannunciarono il suo
arrivo; l'infermiera fulminò i due ragazzi con gli occhi "Vi avevo detto
di non disturbarla, e invece la trovo qui che chiacchiera senza sosta !!!!
Signor Potter, cosa le passa per la testa???? Voleva sfinirla ???? E cosa sono
quei segni di pugni sul volto? Vi siete azzuffati ??? E lei Signorina
Lance.....non ritiene di dover avere un po' più di cura di se stessa?????"
chiese infuriata; Harry fece per scusarsi ma Alex lo prevenne "E' colpa
mia, Madama. Volevo sapere come sono andate le cose......non lo sgridi"
spiegò, mentre i due la fissavano scandalizzati. La donna borbottò qualcosa sui
giovani che fanno tutto troppo semplice, per poi avvicinarsi e controllarle la
medicazione "Beh, direi che sta guarendo bene.....ma forse dovrebbe
restare a riposo oggi....". Alex si alzò di scatto, provocandosi una fitta
di dolore, ma esclamò comunque "No, la prego.....vorrei scendere a cena con
gli altri, se è possibile.....mi sento bene !!!". La donna le rivolse uno
sguardi duro, ma annuì; dopotutto la ragazza stava bene, quindi....."E va
bene, ma faccia attenzione. E lei, Potter, controlli che non sforzi il braccio
!!! E, per una settimana, niente quiddich !!!!! Sono stata chiara????". La
ragazza annuì, scendendo di corsa dal letto e fissandosi la divisa sudata
"Mi aspetti se mi cambio un secondo????" chiese, e Harry annuì
"Hermione ti ha portato qui il cambio....." indicò i vestiti
diligentemente piegati sulla sedia, e la ragazza sorrise "Splendido !!!!
Ci metto un attimo !!!!!". Prese gli indumenti e scomparve dietro il
paravento che fungeva da spogliatoio, ricomparendo poco dopo perfettamente
vestita "Allora, andiamo???" esclamò tutta contenta, precedendo il
ragazzo allibito e divertito fuori dalla porta.
Eccoci qui col tanto atteso decimo
capitolo !!!!!!!!!!!!! Vi chiederò scusa all’infinito per questo ritardo, ma
davvero non è stata colpa mia. Il pc non andava, poi ha cancellato tutto, e
senza word office non potevo aggiornare…..ma finalmente con l’aula info
dell’università ho risolto il problema !!!! Allora, che si dice di questa ff
??? I vostri commenti mi fanno sempre un grandissimo piacere, mi spingono ad
andare avanti e a inventare nuovi intrighi !!!! Grazie infinite a tutti voi che
anche la leggete soltanto !!!!! E siccome non ho mai ringraziato uno per uno
quelli che mi scrivono, lo faro a partire da ora, commento per commento.
Quindi, se avete qualcosa da chiedermi, commentate e sarete esauditi !!!!
Aspetto grandi cose per questo capitolo….le cose sembrano complicarsi sempre
più….Draco sta diventando l’ombra di se stesso…oppure sta cominciando ad essere
veramente se stesso ??? A voi l’ardua sentenza…..
Kiara: Sorellina che mi segui da sempre, è
tutto merito tuo se questa ff è nata !!! E’ stata infatti Kiara, una volta
mentre parlavamo delle fanfiction su HP a propormi di scriverne io una. E la
mia mente, che un bozzolo di idea astratta ce l’aveva già, un’idea con rossi
capelli color fuoco e grandi occhi scuri, ha iniziato a lavorare…. Grazie
mille, anzi, un milione, sorellina !!!! Spero che la storia ti soddisfi….ma ti
giuro che il bello (o il brutto, dipende dai punti di vista) deve ancora
venire…ih ih ih…prevedo tempi duri.…..
Laura: Lo so che sono in ritardo mostruoso per rispondere a questo
commento, che mi chiedeva che fine avesse fatto il capitolo tre. Posso solo
rispondere….ecco il 10, e scusate ancora per l’attesa
Rachel: Wow, addirittura dieci….al liceo l’ho preso solo una volta, in
latino…no, era dieci meno…vabbè, comunque grazie mille Rachel, io e te ci
conosciamo già e sai che la tua ff mi paice da morire !!!! Continua a seguirmi
e fammi sapere che ne pensi. Un bacio
Swinub: Non ho ancora capito a che posta ti riferisci….aspetto
indicazioni per fornire chiarimenti
Gajira: Anche qui sono in ritardo mostruoso….e anche qui dico: a voi
il 10….
Alexis: Mi ritengo ancora troppo onorata che il fratello della
webmistress giudichi così bene la mia storia. Chiedo scusa per averci messo
tanto a rimetterla ondine e ad aggiornare, cercherò di essere tempestiva d’ora
in avanti !!!! Grazie mille !!!! Questo cap come ti è sembrato???? ^me curiosa
curiosa^
Danae: Un’altra volta, chiedo scusa per il ritardo…..ecco un nuovo
capitolo. Spero che ti piaccia. Qualche idea su che cosa nasconda Alex, nel
frattempo????
Sweetchiara: Contentissima di riuscire a provocare in qualcuno emozioni
tanto forti. Io sogno nello scrivere queste storie, e sapere che riesco a far
sognare anche qualcun altro è per me il regalo più bello. Alex ringrazia
sentitamente per i complimenti, e dice che non ci vuole nulla a far tacere uno
come quello, visto che le sue argomentazioni migliori sono sempre “Io sono un
Malfoy” e “Tu non sai chi è mio padre”, che come avete visto con un po’ di
logica sono efficacemente demolite. Comunque in fondo in fondo non è tanto male
come ragazzo….(Aspetta a parlare…eh eh eh….)
Fredryc: Quello che chiedi per il momento è impossibile, per il fatto
che il carattere stesso di Draco ha fatto si che lui finisse completamente
soggiogato dalla nuova arrivata, così sicura di sé e decisa, nonché certa delle
sue idee, dei suoi amici e della strada da seguire, da mettere in crisi tutte
le certezze di lui. Certezze che gli erano state imposte, e per questo già di
per sé fragili…comunque sono diventati amici, a quanto sembra. Va bene così? ^^
Alewen: Dunque…ah,no, questa sono io. Ehm…bighellona, cosa te ne vai
in montagna invece di lavorare??? No, scherzo, vi assicuro che la montagna è
stata molto utile in quanto a ispirazione e tempo per scrivere
Oby86: Eccoci qui. Già, il discorso di Alex è giustissimo, semplice e
chiaro, eppure nessuno riesce a capirlo. Ma è così per tutte le cose. Per
quanto riguarda le coppiette….io ci metto tutta la mia buona volontà, però non
so nemmeno io come andranno le cose….e poi, tutti che mi chiedono se Alex si
metterà con Draco, Bill o Charlie…..ragazzi, ma nessuno ha mai nemmeno
ipotizzato che possa mettersi insieme a Harry? In fin dei conti quei due sono
sempre insieme, sono amici per la pelle, quasi non vivono l’uno senza
l’altra….e, a,proposito di questo, vi lancio una piccola sfida. Cosa vi ricorda
questa situazione? Badate, non è una domanda sciocca, è un indizio….uhm, però
c’è un’altra coppia che non è stata considerata…e se Alex alla fine si mettesse
insieme a Ron ??? No, Kia, calma, metti giù quel Bazooka….era uno
scherzo…..(Kia incarna perfettamente Hermione nel caso dovesse ricevere la
notizia; non per nulla è una grande sostenitrice di questa coppia, Ron/Hermione
intendo, e visto che anch’io lo sono, almeno questa cosa mi pare
scontata…però…vegliate, perché non sapete né il giorno né l’ora !!!!!!! Ah ah
ah, la mia vena biblica è spuntata fuori….beh, posso solo dirvi: seguiteci e d
avrete delle belle sorprese…..di Fred e George non gliene importa nulla a
nessuno? Poverini, anche loro sono in uan situazione piuttosto ingarbugliata,
soprattutto George….
Summer: Oh, la prima critica ad Alex; non voglio dire che ero ora
ma…era ora !!!!! Però posso chiederti perché non ti ispira ???? Mi incuriosisce
molto sapere le impressioni degli altri sulle mie storie…. Bill è grande, è
vero, ma la differenza tra i due non è poi così accentuata…a parte che non sono
ben sicura della sua età, poiché ho provato a calcolarla tramite i libri ma
credo ci sia un po’ di confusione….nel secondo, Ginny dice che lei voleva
andare ad Hogwarts da quando c’era Bill; questo significa che, quando il ragazzo
frequentava la scuola, la sorellina era già nata e abbastanza grande per capire
e invidiare il fratello. Ma se tra loro due si inseriscono altri cinque
fratelli, e se si pensa che Charlie era già fuori Hogwarts quando vi è entrato
Ron, mi pare che in mezzo non vi siano abbastanza anni; poi, nel terso libro,
Baston dice che la squadra del Grifondoro non vince da sei anni (mi pare). In
altre occasioni era stato detto che non vinceva da quando se n’era andato
Charlie Weasley. Quindi, quando Harry e Ron sono al terzo anno, Charlie è
uscito da sei anni. Questo gli darebbe 24/25 anni, e Bill allora ne avrebbe
26/27 circa…. Ma allora come si spiega la frase di Ginny. Però anche nel primo
libro si dice che il Grifondoro non vince da sette anni, e quindi Charlie
dovrebbe essere più vecchio….non so, le due versioni non collimano, comunque
per la mia storia considererò che Charlie abbia 23 anni, vero i 24, e Bill 26.
Se non coincide con le fonti ufficiali, perdonatemi.
Sweetchiara: Anticipazioni su questo non le darò mai !!! sappiate solo che
sarà un discorso mooooolto lungo…….
Vi voglio un mondo di bene, ragazzi, continuate
a sostenermi !!!!!! Intanto ripeto la domanda. Cosa vi ricorda il rapporto di
amicizia tra Harry e Alex? Forse non l’ho descritto abbastanza bene, ma la mia
intenzione era di evidenziare il fatto che i due da subito, senza alcun motivo,
si fidano ciecamente l’uno dell’altra, si cercano, stanno sempre insieme,
insomma diventano quasi l’uno l’appendice dell’altra, come fossero gemelli…a
voi i commenti……..
Capitolo 11 *** Capitolo undici: Le cose cambiano....in meglio e in peggio..... ***
Ovviamente Harry Potter, Draco Malfoy e company non sono di mia
proprietà ma appartengono a JK Rowling
Ovviamente Harry Potter, Draco Malfoy e company non sono di mia
proprietà ma appartengono a JK Rowling.....grandissima.....solo Alex è frutto
della mia mente malata.....
Capitolo undici:
Le cose cambiano....in
meglio e in peggio.....
Il
giorno dopo Harry scese di buon ora, assonnato ma tuttavia in forma, e si avviò
verso il campo da quiddich, con la vaga intenzione di farsi un voletto prima di
colazione; ma la sua attenzione, mentre passava per il parco che circondava
Hogwarts, fu attratta da una figuretta vestita di nero che si muoveva
velocemente, affondando calci e pugni nell'aria con estrema precisione. I
capelli rossi raccolti si muovevano a ritmo col resto del corpo, seguendo sinuosi
i movimenti della ragazza anche se costretti in una strettissima coda - treccia
affinchè non le andassero sugli occhi. Il ragazzo si fermò ad osservarla, a
metà tra lo stupito e il preoccupato, mentre lei estraeva da una tasca della
tuta nera la bacchetta e faceva comparire un bastone da allenamento. Non appena
questo apparve, lo afferrò e iniziò a farlo roteare a velocità incredibile,
compiendo cerchiprecisi. Sussultando
per la sorpresa, e dicendosi che di certo trovarsela come avversaria avrebbe
spaventato a morte quasi tutti, con cautela Harry si avvicinò, mentre lei
compiva un improvviso affondo con cui atterrare l'immaginario nemico. Il
ragazzo si fermò a circa dieci passi di distanza, alzando la voce e dicendo
"Certo che per essere una che ha la spalla a pezzi te la cavi bene.....ma
posso sapere che stai facendo????". Alex si fermò, sudata e ansimante, e
poggiò una delle estremità del bastone a terra, appoggiandosi poi di peso
all'altra e voltandosi a fissarlo "Non si vede? Mi alleno" rispose
tra un respiro affannoso e l'altro. Lui la squadrò "Sì, l'ho visto...ma
per cosa?" chiese, e lei gli rivolse un'occhiata esasperata "Oh,
prova un po' ad indovinare? Forse centra con la discussione di qualche tempo fa
sul campo da quiddich, non ti pare?""E con quello che ho saputo poco dopo"aggiunse mentalmente, riprendendo a far
roteare velocemente il bastone per scacciare quel pensiero e nascondere
l'espressione corruciata che le aveva attraversato il volto. Lui fece una
smorfia "E...solo per sapere.....conti di affrontare Voldemort a colpi di
bastone?" le chiese ironico, e la ragazza si voltò verso di lui con
un'espressione talmente feroce che Harry temette per un attimo che avrebbe
attaccato lui, invece. Ma la ragazza si fermò "Anche" rispose in tono
serio "Contro un nemico del genere qualsiasi arma non sarà mai abbastanza,
contando che abbiamo frotte di suoi seguaci da affrontare prima, e se usi solo
la magia non arriverai mai a lui.....il combattimento come questo non è
attacco, è la base della difesa, non ve l'hanno mai insegnato?" chiese
incredula, rivolgendogli un'occhiata sorpresa con quei suoi enormi occhi scuri;
Harry, nonostante tutto, non potè fare a meno di ammirare il fisico scolpito
dagli allenamenti che la tuta non celava affatto, e il modo in cui poche
ciocche bagnate di capelli le incorniciavano il volto; stava bene coi capelli
raccolti.....cercando di concentrarsi, rispose "Sai, non abbiamo mai avuto
un professore di Difesa contro le arti oscure che sia durato più di un
anno....e quindi.....". La ragazza fece una smorfia "Ne parlerò con
zio Albus...." iniziò a dire, ma poi un pensiero poco piacevole le
attraversò la mente e non continuò: in effetti suo zio aveva già in mente un
programma che prevedesse allenamenti del genere....solo che ciò che quel
programma comportava lei non lo voleva nemmeno pensare "Beh, forse non è
poi così necessario" fece marcia indietro, stupendo così Harry che si era
ormai abituato alla sua proverbiale testardaggine: quando lei diceva una cosa,
così era e così restava....cosa le era preso? Notando la sua espressione
preoccupata, decise di cambiare discorso "Dove hai imparato queste
cose?" Chiese interessato, e lei gli rivolse un'occhita distratta "A
Durmstrang" rispose sbrigativamente "Facevo parte...." si
interruppe appena in tempo, rendendosi conto di cosa stava per dire
"Ehm...beh, la facevamo allenamento tutti i giorni.....devo anzi dire che
sono fuori esercizio.....". Harry le rivolse un'occhiata ammirata
"Fuori allenamento ????" esclamò a voce alta "E questo lo chiami
essere fuori allenamento? Accidenti, vorrei proprio vedere di cosa sei capace
in condizioni ottimali allora....."; lei gli rivolse una smorfia
divertita, mentre una voce nuova aggiungeva "Anche io". I due ragazzi
si voltarono verso la fonte di quella voce, e stranamente Alex sollevò il
bastone a mo' di difesa, istintivamente; ma colui che aveva parlato era
solamente Charlie Weasley, che fissava sorridendo i due, avvicinandosi
lentamente "Da quel poco che ho visto da la in fondo sei veramente in gamba.....anche
io in Romania mi allenavo tutti i giorni coi bastoni e con le spade, era molto
emozionante.....ti andrebbe di combattere contro di me?" propose
all'improvviso, mentre Harry assumeva un'espressione incredula e Alex
sorrideva, entusiasta all'idea. Vedendola annuire, l'amico esclamò "Ma,
Alex, non sei ancora guarita !!!! E poi Charlie è molto più forte di
te......non credo sia una buona idea.....". La ragazza non lo ascoltò
nemmeno, afferrando meglio il suo bastone e lanciando a Charlie un'occhiata di
sfida "Avanti, richiama il tuo bastone" disse in tono sicuro, e il
ragazzo le rivolse un'occhiata sorpresa, come se lei avesse mostrato di sapere
qualcosa che non avrebbe dovuto conoscere, ma poi eseguì l'ordine senza una
parola, e tra le sue mani comparve un grosso bastone di legno di quercia,
scuro. Quello di Alex era leggermente più fino, e si adattava perfettamente al
fisico agile e scattante di lei; incerto sul da farsi, Harry finì per passare
la scopa da una mano all'altra e commentare "Beh, penso che lascerò
perdere il mio voletto prima di colazione e resterò a guardare.....". Alex
annuì, una sola volta "Però vedi di non trovarti in mezzo, potremmo farti
male; visto che hai la scopa, salici sopra e sorveglia la situazione
dall'alto" ordinò. Harry rimase stupefatto da quelle parole, ma quando
Charlie annuì con un cenno del capo si decise a passare una gamba sopra il
manico della sua Firebolt e a decollare, restando sopeso a un paio di metri da
terra. Dopo che lui si fu tolto di torno, i due avversari si fissarono per
alcuni secondi, concentratissimi, poi attaccarono contemporaneamente. I due
bastoni si scontrarono con un tonfo sordo che ad Harry sembrò stranamente
amplificato; vide benissimo i muscoli di Charlie, resi visibili dalla canotta
senza maniche che il ragazzo indossava, flettersi e poi contrarsi per lo sforzo
di respingere l'attacco; Alex però non cedette, come l'amico aveva temuto vista
la differenza di costituzione e di forza fisica, anzì non indietreggiò nemmeno
di un millimetro, ma rimase ben salda dov'era e respinse a sua volta l'assalto
del ragazzo, saltando poi indietro non appena lo sentì cedere
impercettibilmente. Un attimo, giusto il tempo di uno sguardo, e i due si
lanciarono di nuovo l'uno contro l'altro, i bastoni che si colpivano nel centro
esatto, in modo da bilanciarne bene la forza; poi, la cosa si fece più animata.
I due smisero di cercare di contrastarsi con la forza, e passarono ad attacchi
rapidi e precisi, volti a cogliere di sorpresa l'avversario. Harry rimase senza
fiato nel notare la lor bravura, e iniziò a voleggiare sempre più vicino ai
due, tentando di seguirne i rapidissimi movimenti. Dopo quello che a lui parve
un secolo e a Alex e Charlie una manciata di secondi, Alex sfruttò un passo
falso del ragazzo per colpirgli leggermente, ma in modo efficace, il fianco
sinistro, lasciato imprudentemente scoperto. Il ragazzo cedette e crollò al
suolo, ma nel farlo si avventò sulla gamba di lei, tentando di spuntare
quantomeno un pareggio; funzionò, almeno in parte. Alex incespicò e cadde, ma
nel farlo riuscì comunque a ruotare il suo bastone in una mossa che lo avrebbe
spedito contro la tempia di lui; lo fermò appena in tempo, reggendosi sulla sua
spalla, e i due si fissarono intensamente per qualche secondo, mentre l'ardore
della sfida li abbandonava e l'affaticamento che ne consegueva iniziava a farsi
sentire "Mi sa...anf...anf....che stavolta ...anf...mi
hai....anf....battuto......ma...anf anf......voglio la rivincità !!!"
disse Charlie, appoggiando una mano a terra per cercare di farvi leva e
rialzarsi, Alex si lasciò cadere di fronte a lui "E va...anf...bene.....mi
hai fatto sudare però....anf...anf....era da quando ero a Durmstrang
che...". Harry atterrò vicino a loro, con un'espressione di emozione mista
a viva preoccupazione sul volto, e la ragazza si interruppe, voltandosi a
fissarlo con un gran sorriso "Tutto ok Harry, stiamo
bene
!!!" lo rassicurò, mentre il ragazzo si chinava su di lei. Charlie annuì e
si rialzò, tendendo poi sportivamente una mano alla sua avversaria per
aiutarla. Alex la prese, facendosi issare in piedi, e si allontanò i capelli
ormai completamente fradici dal volto "Sarà meglio che vada a farmi una
doccia, non oso presentarmi in classe in queste condizioni !!!" esclamò,
raccogliendo le sue cose e facendo sparire il suo bastone con un colpo casuale
di bacchetta. Charlie la imitò, mentre Harry protestava "Ma Alex, e la
colazione ?????". Lei agitò una mano in segno di saluto, rispondendo
"Non importa, ne farò a meno.....ci vediamo a lezione, Harry....." e
si avviò. Charlie, lievemente turbato, scambiò un'occhiata perplessa col
ragazzo e disse deciso "Senti, tu vai a colazione, io la seguo....una
doccia farà bene anche a me, e poi.....devo chiederle una cosa...." non
sorrideva nel dirlo; Harry ebbe il vago sentore che qualcosa non andasse, ma
prima che potesse proferire parola Charlie se n'era già andato, e al ragazzo
non rimase che allontanarsi in direzione del castello, rimuginando su ciò che
era successo.
Charlie
raggiunse la ragazza quando le stava per attraversare il viale che conduceva
all'ingresso laterale destro di Hogwarts; i suoi passi affrettati risuonarono
sul ghiaino che lo ricopriva, e indussero la ragazza a voltarsi, per poi
fissarlo inceta "Che succede?" gli chiese, notando l'aria affannata
di lui e i capelli che gli ricadevano sugli occhi
"Volevo....parlarti...." iniziò a dire il ragazzo, fermandosi poi a
studiare la reazione di lei a quelle parole. Alex si limitò a fissarlo con aria
impassibile, aspettando, e Charlie sentì svanire parte della sua sicurezza
"Ecco....quell'allenamento di prima.....mi è parso.....strano...."
iniziò a dire, e lei lo gelò con un'occhiata "Ti ricordo che sei stato tu
a propormelo" sussurrò in tono gelido, senza emozioni. Il ragazzo deglutì "Certo,
non intendevo mica quello....." corse ai ripari, conscio che le sue parole
potevano essere interpretate come incredulità per il fatto che una ragazza
sapesse combattere col bastone a quel modo. "Volevo dire.....sei veramente
brava....." ma anche questo si rivelò un passo sbagliato. Gli occhi di
Alex si strinsero ancor di più "E' un reato?" domandò sarcastica, e
Charlie arrossì in zona orecchie, scuotendo velocemente il capo "No, ecco,
insomma....ciò che volevo dire....io.....oh, accidenti !!!!" sbottò, mentre
un'espressione di rabbia e vergogna gli contorceva il volto "Senti, Alex,
poche parole; ho sentito cosa dicevi a Harry poco prima che io arrivassi, sul
fatto che hai imparato a Durmstrang a combattere a quel modo. So che non è
vero. No" alzò una mano per interrompere le proteste, visto che lei aveva
aperto la bocca immediatamente con fare arrabbiato "Non mentire, è
inutile; ho lavorato in Romania per anni, sono stato parecchie volte in
Bulgaria all'istituto di magia di Durmstrang, e so che nel loro programma
insegnano parecchie cose che a Hogwarts non vengono nemmeno
menzionate....grazie al cielo, aggiungerei.....ma che il combattimento coi
bastoni non è tra queste. O almeno" e qui si interruppe, mentre un lampo
preoccupato attraversava gli occhi della ragazza, facendogli capire che era
molto vicino alla verità "Non nell'insegnamento ordinario ".
Alex stette in silenzio, immobile, senza sapere cosa ribattere. Charlie
incrociò le braccia, in attesa; e alla fine, lei alzò due occhi carichi di
rabbia "E ora....cosa vorresti che ti dicessi, Charlie Weasley?"
domandò in tono risentito "Che hai ragione? Che non lo insegnano a tutti a
Durmstrang? Che ho un segreto????"; la voce era gradualmente salita
di tono a ogni domanda, e il ragazzo tese una mano avanti per calmarla
"Vorrei che mi dicessi chi sei" rispose, e Alex lo fissò, allibita e
terrorizzata per l'intelligenza della domanda. Boccheggiò, come se le mancasse
l'aria "Io....io...." iniziò a dire, mentre un tremore che nulla
aveva a che fare con il vento freddo che aveva iniziato a soffiare verso di
loro o il sudore che le si stava attaccando alla pelle iniziava a scuoterla.
"Charlie....io..." continuò, alzando su di lui due occhi così pieni
di paura e di supplica che il ragazzo iniziò a temere di aver fatto un errore;
Alex pareva essere andata alla deriva, il suo controllo straordinario, che le
permetteva di rimanere calma e lucida in qualsiasi situazione, pareva svanito,
e ora la ragazza tremava, impaurita, per una semplice domanda......che forse
tanto semplice poi non era. "Alex, aspetta...." iniziòa dire, preso
dalla paura quando vide che il volto di lei era bianco come un lenzuolo
"Non volevo sconvolgerti.....non sapevo che....". Ma lei non rispose,
lasciandosi cadere a terra e annaspando per tenersi sollevata a quattro zampe,
come se stesse per vomitare. Sembrava....sembrava che stesse lottando contro
qualcosa......e, all'improvviso, Charlie la vide. Una sagoma scura e maestosa
che si levò alle spalle della ragazza inginocchiata, protendendosi verso di
lui. La sua espressione di orrore dovette far si che Alex, per quanto
sconvolta, capisse cosa stava succedendo. Il suo volto si contrasse per lo
sforzo, ma stavolta il ragazzo capì: stava lottando per ricacciare indietro
quell'entità. E la lotta pareva davvero dura "Charlie....scappa, MUOVITI
!!!!" riuscì ad urlare attraverso i denti serrati per lo sforzo, mentre
l'ombra faceva uno scatto in avanti. Il ragazzo però non riuscì a fare più di
un paio di passi indietro, poi incespicò e cadde al suolo, fissando
terrorizzato l'ombra che si chinava su di lui; poi, sentì un'urlo disumano, un
urlo che però nulla aveva a che fare con quell'ombra, che prese a contorcesi e
a retrocedere, sibilando di rabbia e tingendosi di viola cupo. Charlie la fissò
rimpicciolirsi e sparire lentamente, sgomento, poi abbassò lo sguardo. Alex si
era tirata in piedi a stento, e ansimava.....era stata lei, comprese il
ragazzo, a ricacciare indietro l'ombra. Tremando, si alzò in piedi, incerto se
raggiungerla o fuggire da lei, ma quando la vide barcollare e cadere si lanciò
in avanti senza pensare, afferrandola. La ragazza si aggrappò al suo petto,
sfinita, e Charlie capì finalmente cosa aveva fatto: si era quasi uccisa nel
tentativo di proteggerlo da quell'ombra scaturita da lei....scaturita dalle sue
domande......sentendosi un'idiota, la strinse ancor più forte, avvertendo dei
singhiozzi soffocati all'altezza del suo petto "Charlie....mi
dispiace.....mi DISPIACE !!!!!!!!" urlò, singhiozzando forte, e lui si
trovò ad accarezzarle la testa con fare comprensivo, mormorando parole
rassicuranti. Lei, non appena i singhiozzi si furono placati un po', iniziò a
spiegare"Io....io non so cosa
sia.....ma quando hai parlato di cose che Durmstrang insegna e che qui non sono
nemmeno menzionate.....ecco, questa è una di quelle.......e non l'ho chiesta
io, Charlie, me l'hanno imposta....e ora, ogni volta che mi arrabbio o abbasso
le difese, viene fuori......". Il ragazzo scosse il capo, scioccato; come
si faceva ad imporre un atle peso sulle spallle di una quindicenne, per quanto
in gamba? "Ma cos'è?" chiese, cercando di tenere un tono di voce
normale "Come ha fatto a venire fuori?". Lei scosse il capo "Non
lo so, ma credo che....che....sia....la mia rabbia, Charlie; la rabbia che ho
dentro di me.....temo mi abbiano insegnato a usarla....cioè, mi abbiano
iniziato alla cosa, ma io....non riesco a controllarla....è troppo grande.....e
finisco per attaccare la gente a cui voglio bene.....". Il ragazzo la
allontanò un poco da sè, per poterla guardare in volto "Chi altri sa di
questo tuo potere?" domandò in tono circospetto; lei sussultò "Non è
un potere, Charlie, è una maledizione...." "Va bene, questo è
questione di punti di vista, ma chi lo sa oltre a me?" insistette il
ragazzo con aria serissima. Lei scosse le spalle "Silente.....gliel'ho
detto la prima volta che mi è successo, mesi fa.....da allora ha cercato in
tutti i modi di allontanarmi di Durmstrang.....sperava che mi avrebbero
selezionato per il torneo Tremaghi, per potermi poi tenere qui, ma il limite
d'età lo impedì....e poi non credo mi avrebbero lasciato andare......ha dovuto
aspettare le vacanze, per poi far valere i suoi diritti di tutore....non che io
avessi intenzione di rimanere lì.....ero già scappata per conto mio.....mi ha
trovato una sera ad aspettarlo a Parigi......dov'era in viaggio per certi
affari.....comunque, lui lo sa, e credo anche qualche insegnante di Durmstrang,
purtroppo....uno di sicuro, non so se l'abbia detto ad altri...."; la sua
bocca si storse in una smorfia, come se quelle parole richiamassero ricordi che
la ragazza preferiva ignorare "Poi.....Willy...." "Chi?"
chiese il ragazzo confuso, e lei gli scoccò un'occhiata stupita
"William....tuo fratello" spiegò in tono incerto, e lui le rivolse
uno sguardo vacuo "Cos....io non ho fratelli che si chiam.....un
momento....mica intendi Bill?". Lei annuì, seria, e il ragazzo si concesse
un sorriso fuggevole "Non dirmi che si è presentato con quel
nome....voleva davvero fare colpo.....accidenti......." "Ho quasi
attaccato anche lui" sussurrò la ragazza, senza rispondere al sorriso
"COSA ?????" "Ha....ha insinuato che io fossi una spia di
Voldemort mandata a seguire Harry, e non ci ho visto più.....". Charlie
ebbe varie reazioni a quella frase; oltre a sussultare per il nome del signore
oscuro, provò rabbia nei confronti del fratello e pietà per Alex, che ora stava
piangendo silenziosamente e diceva in tono strozzasto "Tutto poteva dire,
ma il....una spia di Voldemort....quando ciò che desidero nella vita, l'unica
cosa che voglio, è fargliela pagare....." le parole morirono in un mare di
singhiozzi, e lui si trovò a stringersela al petto ancora una volta
"Su...su, ora smetti di piangere....ci sono qui io.....". Lei scosse
il capo "Charlie....io vorrei rispondere alla tua domanda ma....non
posso....davvero....non posso....." singhiozzò disperata, e lui annuì
"Non importa, ora ho capito abbastanza da non volere una risposta......non
importa se non puoi dirmi altro, sappi che se hai bisogno di una mano, sono
qui. Se ti capita ancora di perdere il controllo, corri da me.....vedremo di
trovare un rimedio". Lei alzò lo sguardo e, con gli occhi scuri gonfi di
pianto, i capelli scomposti e scarmigliati, e l'aria innocente, pallida e
indifesa, gli ricordò molto Ginny. Fu preso da un instinto fraterno molto
prepotente, e le assestò una dolce pacca sulla spalla, dicendo in tono
rassicurante "Se mai hai bisogno di un fratello maggiore, sai dove
trovarmi"; era uno scherzo, ma la ragazza sembrò prenderlo molto sul
serio; si fermo, in piedi, con aria meditabonda "Un fratello maggiore.....non
ho mai avuto un fratello maggiore....." sussurrò quasi con speranza, e lui
si costrinse a sorridere "Beh, ora ne hai uno.....e con Harry e Ron sali a
quota tre.....se vuoi adottare anche il resto della famiglia Weasley, già che
ci sei, ed Hermione....". A dispetto di tutto la ragazza sorrise,
afferrando un braccio al ragazzo e sussurrando "Non dire nulla....".
Lui annuì "Non l'avrei fatto comunque; ma sappi che quando vorrai
parlarne...beh, sono qui". Lei gli sorrise con riconoscenza, e all'improvviso
Charlie si sentì molto imbarazzato "Senti....fra poco hai lezione, e io
devo andare....." "La doccia !!!" esclamò lei, ricordandosene
all'improvviso, si avviò di corsa, ma poi si voltò con aria preoccupata e disse
lentamente "Charlie....potrebbero arrivare tempi bui....in cui saremo
costretti a fare cose che mai avremmo immaginato....ti prego di essere così
comprensivo anche allora". Poi si voltò e sparì, lasciando il ragazzo,
ancora una volta scosso, a rimuginare sul significato delle parole di lei.
Due giorni dopo (18 Ottobre)
"Harry....Harry
!!!!!!!!!" esclamò Hermione, entrando di corsa nella sala comune del
Grifondoro seguita da Ginny. Il ragazzo, che stava seduto a uno dei tavoli
insieme a Ron, chino sul compito di astronomia, alzò gli occhi sorpreso
"Che succede?" domandò in tono preoccupato, visto che le due parevano
davvero scosse, o forse emozionate. Hermione prese a saltellare agitatamente
sul posto, parlando velocemente e agitando con frenesia le mani "Abbiamo
appena parlato con la McGranitt, ci ha detto che al banchetto di Halloween ci
sarà una sorpresa per Alex.....una festa per lei !!!!!!!". Ginny esibì un
sorriso enorme, mentre i due ragazzi si fissavano interdetti "E perchè
scusa?" chiese Ron aggrottando la fronte. Hermione e Ginny lo fissarono
sbalordite "Cosa????? Vuoi dirmi che non sapete che giorno è il 31
ottobre?" chiesero simultaneamente, con profondo rimprovero nella voce.
Harry e Ron scossero la testa "Halloween?" tentò il rosso, con un
mezzo sorriso, ma le due ragazze non diedero segno di aver colto l'ironia
"Oh, per l'amor del cielo, il 31 è il compleanno di Alex !!!!!"
esclamò Ginny indignata, e Harry spalancò gli occhi "Cosa????
Da...davvero????" si trovò a chiedere, dandosi dello stupido; Hermione
intanto li stava fissando con aria ironica e arrabbiata "Scommetto che non
vi è mai venuto in mente di chiederle quando fosse nata, vero?" chiese in
tono che nulla aveva di interrogativo, e Harry abbassò gli occhi,
colpevole.....Alex era come una sorella per lui, e non le aveva mai chiesto
quando.....le sue guance si chiazzarono di rosso "Beh....è che....che vi
ha detto la McGranitt?" provò a di dire per sviare il discorso. Le due
ragazze si scambiarono un'occhiata esasperata "Oh, voi due siete un caso
disperato.....comunque ha detto che il 31, durante il banchetto, le porteranno
una bellissima torta e potremmo festeggiarla.....vedete di non farvi scappare
una parola con lei al riguardo, chiaro?". Hermione li fissò con aria
talmente minacciosa che nessuno dei due osò dire nulla, limitandosi ad annuire
"Ora dobbiamo avvertire Charlie e Bill" disse intanto Ginny,
guardandosi attorno nella speranza di vedere i fratelli, che però parevano non
esserci "E dov'è Alex ora?" chiese Ron, cercando di trovare il nome
di una stella nel suo libro. Ginny ed Hermione si scambiarono un'occhiata
significativa, per poi voltarsi a fissare Harry; il ragazzo capì benissimo
l'antifona, e fece per dire qualcosa che depistasse Ron, ma il ragazzo aveva
sentito il silenzio farsi carico di tensione e aveva alzato il capo, notando
così lo scambio di occhiate "Beh? Che avete? Ho solo chiesto dov'è
Alex" disse in tono enigmatico, ed Hermione voltò altrove gli occhi per
non guardarlo "Lei è....è....in biblioteca" sussurrò Ginny, guardando
Harry con aria di supplica; a quelle parole infatti Ron si era irrigidito con
aria irritata "A fare che?" domandò, in tono pericoloso. Hermione
sbnuffò "Oh, Ron, cosa vuoi che stia facendo in biblioteca? Sta
studiando....." "Da sola spero" ringhiò il ragazzo, fissandoli
ad uno ad uno in cerca di conferma. I tre evitarono accuratamente il suo
sguardo "Ehm....non proprio, no" diss Ginny in un bisbiglio. Ron
scattò in piedi "Non sarà ancora con quel verme di Malfoy !!!" urlò,
e tutta la sala comune si voltò a fissarli. Hermione, alquanto rossa, tentò di
calmarlo "Ron, avanti, non puoi fare così ogni volta che....."
"Io faccio così ogni volta che mi pare e piace, accidenti !!! Quella
continua a stare con lui ogni santo giorno senza rendersi conto...." fece
per muoversi in direzione dell'uscita, ma Harry si alzò a sua volta,
bloccandogli il passo "Ron, Alex sa badare a se stessa" bisbigliò,
anche se nei suoi occhi c'era una traccia di turbamento "Dalle
fiducia.....a quel che so anche se stanno sempre allo stesso tavolo non hanno
mai parlato.....".
Mentre
Harry cercava di calmare Ron con quelle parole, esse perdevano improvvisamente
validità. Era infatti pomeriggio inoltrato e, come ogni giorno, al tavolino
vicino alla finestra stavano seduti due ragazzi, una testa rossa e una bionda
chine sui libri, anche se la bionda si alzava spesso a contemplare l'altra.
Draco stava fissando Alex come al solito, e lei come al solito non dava segno
di accorgersene. Soffocando un sospiro di delusione, che aveva preso a venirgli
fuori a tradimento ogni volta che la storia si ripeteva da un paio di giorni a
questa parte, il ragazzo tornò al suo esercizio di aritmanzia; tentando di non
pensare alla ragazza, si concentrò a tal punto che il mondo attorno a lui
scomparve. L'esercizio era difficile, davvero difficile, e il ragazzo perse tre
quarti d'ora nel tentare di trovarvi una soluzione. Alla fine, frustrato,
afferrò il quaderno e lo tese senza nemmeno pensarci alla persona che gli stava
di fronte, dicendo "Scusa, mica sai come si risolve, questo?". Poi si
immobilizzò, il quaderno in mano, teso davanti a lui; realizzò ciò che aveva
fatto, e fu come una doccia gelata: le aveva parlato....le aveva rivolto la
parola.......non solo lui, Draco Malfoy, si era abbassato al punto di chiedere
aiuto a qualcuno, e per una cosa stupida come un compito, ma lo aveva
ddirittura chiesto alei
.....alzò gli occhi, terrorizzato, aspettandosi di vederla seccata, o forse
trionfante per aver ricevuto una richiesta d'aiuto da lui....ma non vide nulla
di tutto questo. Alex aveva sollevato il capo tranquillamente sentendolo
parlare, e ora stava scrutando con aria concentrata il quaderno, leggendo
l'esercizio; poi si illuminò "Ah, sì, devi fare così...." disse, e
presa una penna e un foglio di pergamena iniziò a tracciare numeri e schemi, spiegando
in modo chiaro e semplice; lui a mala pena la ascoltò, troppo preso ad
osservarla com'era. Alla fine, dopo cinque minuti di spiegazione, lei alzò gli
occhi a fissarlo "Chiaro?" domandò in tono gentile, e lui si riscosse
dal suo stato di estatica contemplazione "Eh? Oh...sì, certo" rispose
impacciato, afferrando la pergamena che lei gli porgeva e dandogli una scorsa.
Anche se non l'aveva ascoltata quello schema era talmente ben fatto che gli
permise di risolvere l'esercizio senza alcun problema; quando ebbe finito, alzò
di nuovo gli occhi su di lei, e come al solito lei non diede segno di
accorgersene, ma continuò a leggere; ma il solito sospiro deluso stavolta non
venne, e il ragazzo sorrise impercettibilmente, tornando a chinare il capo sui
suoi libri e sentendo un piacevole calore in fondo all'animo.
Col
passare dei giorni, la situazione cambiò ancora, radicalmente; il giorno
seguente, lui le aveva chiesto aiuto per Antiche Rune; e quello dopo ancora,
per Cura delle Creature magiche. E in breve, il loro studiare assieme passivo
si era trasformato in una vera e propria cooperazione; i due lavoravano insieme
realmente, parlando, spiegando e chiaccherando, e la cosa iniziava ad
estendersi anche la di fuori delle mura della biblioteca. Prima, Malfoy aveva
cominciato a evitare di infastidire Harry e company quando c'era lei; poi,
anche quando lei non c'era. E infine, quando la incontrava per il corridoio le
rivolgeva un 'buongiorno' stentato, cui lei rispondeva allo stesso modo. La
scuola osservava stupita il drastico cambiamento del ragazzo Serpeverde che
fino a quel momento era stato un modello esemplare della spocchiosità snob
della sua casata, chi con favore, chi con perplessità, chi con odio. Tra questi
ultimi, c'erano di sicuro i Serpeverde, che non approvavano affatto l'amicizia
crescente tra Draco e la ragazza Grifondoro, l'amica di Potter, la nipote di
Silente.....un bersaglio perfetto che comprendeva tutto ciò che loro odiavano e
che anche lui avrebbe dovuto disprezzare; e questo lo portava a incessanti
tormenti interiori e turbamenti, che però perdevano forza ogni volta che si
trovava solo con lei. Ma quando si trovava da solo, nel buio della sua stanza,
passava ore insonni a riflettere su cosa stava facendo: lei era una Grifondoro,
la nipote di Silente, e lui un Malfoy, figlio e nipote di Serpeverde che
avevano tenuto alto il nome della famiglia come lui era tenuto a fare.....non
osava pensare a cosa sarebbe successo se quella storia fosse giunta alle
orecchie di suo padre......però non sapeva che fare. Era troppo codardo per
dichiarare apertamente che lui se ne fregava di ciò che pensavano gli altri e
voleva stare con Alex, ma gli riusciva anche impossibile il solo pensare di
abbandonare l'unica vera amica che avesse mai avuto. Ogni tanto, per un attimo
folle, pensava di raccontarle tutto, i suoi dilemmi, le sue paure, di chiederle
aiuto; di certo lei avrebbe saputo trovare una soluzione.....e poi si
vergognava immediatamente di aver pensato una cosa simile. Lui, un Malfoy,
chiedere aiuto a qualcuno? A una Grifondoro?
Alla
fine, si addormentava esausto, sfinito dal sonno e dalle preoccupazioni, e
faceva sogni cupi, carichi di tensione e ombre, da cui si risvegliava sempre
gemendo. Stanco più di quando si era coricato, si trascinava giù dal letto e
affrontava lo scherno dei Serpeverde, che cresceva mattina dopo mattina, giorno
dopo giorno; ma, quando alle tre del pomeriggio entrava in biblioteca e vedeva
Alex seduta al tavolo, col posto davanti libero per lui, tutti i timori e le
angoscie parevano sparire, e lui sorrideva per la prima e unica volta nella
giornata, come mai aveva sorriso in vita sua, come un marinaio che avvista il
porto nel mezzo di una tempesta, come un naufrago che scorge la
terraferma......e le voci continuarono ad ingigantirsi e a farsi sempre più
maligne, e i Serpeverde iniziarono a considerare il loro compagno indegno di
stare tra loro.
Ed ecco a voi il capitolo undici !!!!!!!!!!!! Allora, che ve ne
pare ??' Siamo ancora in una fase di passaggio, anche se alcune vicende si
evolvono, come la storia dell'amicizia tra Alex e Draco (aspettate i prossimi
cap per capire meglio cosa intendo), fondamentalmente questa parte della sotria
è volta a collegare l'inizio con ciò che succederà più avanti....scontato, direte
voi, ma non è così. Riflettendo sugli appunti che mi sono presa, questa ff sarà
costituità sostanzialmente da due parti: la prima, cioè questa, abbastanza
leggera e allegra, di presentazione, o meglio dire, di preparazione....ma non
vi dirò altro.....la seconda, che arriverà tra un po', un bel po' temo, visto i
ritmi universitari, totalmente diversa: dura, aspra, olto diversa
dall'atmosfera ottimistica che aleggia ora. E in mezzo, a separarle, ovviamente
un evento tragico.....beh, credo di aver rivelato fin troppo....bene bene bene,
ora passiamo alle solite domandine; vi ribadisco le questioni fondamentali
della vicenda, cui potete sbizzarrirvi a trovare una risposta:
1) Chi è il padre che Alex oddia con tanto furore?
2) Che segreto nasconde la ragazza ?
3) Cosa ha in mente Silente per proteggere (dice lui....) i suoi
studenti ? E perchè Alex è così contraria ?
4) Cosa vi ricorda (O meglio: chi vi ricorda) lo strettissimo
rapporto di amicizia tra Alex e Harry?
5) Domandone: Con chi si metterà insieme Alex ??? Continuate a
chidermelo....le ipotesi sono varie....potrei quasi fare una classifica....per
ora i più quotati sono...(rullo di tamburi): Bill, Charlie e Draco Malfoy.
Nessuna menzione a Harry e Ron, per il momento, nè per altri personaggi tipo
Seamus, Dean, Tiger, Goyle (per carità !!! Tutto ma questo no !!!!!!!!! NdAlex
terrorizzata)
6) Perchè l'assistente virtuale rompe sempre ? (Questo me lo chiedo
io....ogni volta ha qualcosa da ribadire....sei tu che torturi quei poveretti
dei tuoi personaggi.....ndJun. Zitto e lavora !!!! Accidenti !!!!!!!!!!! Alewen
si arrabbia, e Jun torna di filato a scribacchiare)
7) Charlie, Bill....che cavolo ci fanno a Hogwarts ???? (Oltre a
firmare autografi e spezzare giovani cuori, oserei aggiungere ???)
Bene, e ora....la parola a voi, cari amici che non mi fate mai
mancare il vostro sostegno. Vediamo un po'......
Summer: Allora, hai ragione: nemmeno nel mondo nei maghi è facile trovare
una persona così.....Alex è apparentemente perfetta, bravissima nello studio,
prefetto, capitano....non è che addirittura vola, vola proprio, con la
scopa...vabbè, battuta stupida, lascia perdere, comunque hai centrato il nucleo
della questione: è più matura degli altri, e così irraggiungibile, ma in realtà
ha dei problemi; quindi, la sua perfezione non è altro che una facciata !!!!!
Come vedrete meglio nei prossimi capitoli, anche lei è capace di romeprsi e
soffrire se qualcuno le fa del male.....e siccome non è abituata, la sua
sofferenza sarà ancora più grande. Per quanto riguarda la sua eccellente forma
fisica, ribadita anche in questo capitolo....ti assicuro che c'è una
spiegazione logica, non è così di suo, ma lo scoprirete più avanti. Il maggiore
della famiglia Weasley è Bill, Charlie è il secondo. Un bacio e commenta anche
questo cap per favore !!!! Grazie
Rachel: Verissimo....non siamo per nulla clementi con le nostre
eroine.....Bole è stato severamente punito dalla McGranitt, non ti
preoccupare....e anche Draco ha represso a stento la voglia di sbatterlo contro
un muro ogni volta che lo incontra....pure Harry....eh eh eh....
Alexis: Arrossisco, o sommo fratello della webmistress. Tali complimenti
rendono il mio umile lavoro una gioia
Oby86: Già, il povero Draco non è molto ben visto in questo
momento....che farà? Le scommesse sono aperte....vi posso solo dire che non
saranno in pochi a soffrire (I personaggi riabbrividiscono....). per quanto
riguarda Alex e Harry è interessante il tuo paragone con harry e Hermione, ma
non è questo ciò che io pensavo. Per quanto riguarda la golden combi, con quel
deficiente che non vede altro il che il pallone e mai quella povera sventurata
che gli sta dietro da quando aveva 11 anni (Non fraintendete....io adoro
capitan tsubasa...è solo che, se fossi stata io al posto di Sanae, non vi dico
che fine gli avrei fatto afre a quel pallone....orca miseria...altro che
migliore amico.....). Voldy non aspetta che di tornare in scena, te lo
assicuro, e per quanto riguarda Alex....Charlie, Bill, Draco...dio, quanta
buona scelta che ha sta ragazza.....magari essere al suo posto.....anche se io
non avrei dubbi (Lei invece li ha...e molti....). Missioni segrete? E a te
questo chi l'ha detto?Charlie e Bill
non fanno nulla del genere, devono solo provvedere ad alcuni...ehm...affari...per
conto di Silente. Malfoy ha già abbastanza problemi per conto suo....e Alex
sembra aver già capito tutto, però se ne sta zitta.....beh, chi vivrà vedrà
(Detta così suona come una minaccia...NdJun). Per ora, ditemi che ne pensate di
questo cap
Roby chan: Chi sarà il prescelto? Dura scelta....e ce ne voorrà per
saperlo....suo padre? Uhm.....io non dico nulla.....
Bene, e per oggi è tutto....ah, a breve aggiorno anche Angel's
tears.....leggetela, mi raccomando !!! Stanno per succedere tanti guai.....eh
eh eh......
Draco Malfoy, Harry Potter e company non appartengono a me ma a JKR
Draco
Malfoy, Harry Potter e company non appartengono a me ma a JKR.....solo Alex è
frutto del mio intelletto (Andiamo bene....)
Capitolo 12: Aria di
tempesta
"Che
vorresti dire?" chiese Harry mentre lui e Alex scendevano lentamente dal
cielo nuvoloso nel quale si erano allenati fino a pochi minuti prima. La
ragazza scosse lentamente il capo, facendo sì che i rossi capelli svolazzassero
un po' ovunque, e ripetè in tono basso e incerto "Dico che c'è qualcosa
che non va, qui a Hogwarts. Oltre all'atmosfera tesa, tutti si comportano come
se il nemico fosse sempre sul punto di attaccarli alle spalle....."
"Chissa perchè !!!!" sbottò il ragazzo in tono un po' troppo forte e
brusco, scendendo dalla scopa. Un'ombra rabbiosa passò per i suoi occhi verdi,
e Alex si affrettò a scuotere di nuovo il capo "Non intendevo questo....so
benissimo a cosa stiamo andando incontro......cosa ci aspetta......ma stiamo
arrivando al punto di non fidarci più nemmeno qui a Hogwarts. Ed è questo che
dobbiamo evitare, Harry". Il ragazzo non trovò alcun punto debole
nell'argomentazione della ragazza "Beh, io non vedo la situazione così
disperata.....dopotutto, finchè c'è Silente...." "Harry !!!!!!!"
esclamò lei, esasperata "So che mio zio è il mago più forte della terra, o
almeno che questo è ciò che tutti dicono, e personalmente sono d'accordo, ma
non è questo il punto. Noi, siamo noi il punto: dobbiamo essere uniti, Harry,
uniti di fronte al pericolo che ci si profila davanti. E non lo siamo affatto,
credimi; e questo perchè metà delle persone che sono qui non credono a ciò che
hai raccontato, per colpa di quell'imbecille di Caramell, e perchè i
Serpeverde....beh, sai meglio di me come sono fatti. Loro...non vedono un
pericolo, ma una grande opportunità in ciò che potrebbe succedere. O almeno, la
maggior parte di loro lo vede. Però...." e qui assunse un'aria incerta e
meditativa "In questo periodo anche loro si comportano in modo strano.....non
capisco, hanno iniziato a prendere in giro ed escludere Draco, che pure era uno
dei loro beniamini da quando è arrivato qui....che cavolo hai da ridacchiare,
si può sapere ????? Io sto parlando di cose serie !!!!!!!" esclamò
mettende le mani sui fianchi in un gesto severo, e lanciandogli occhiatacce
offese poichè il ragazzo con la cicatrice aveva preso a ridere in modo ironico
al solo accenno al nome di Draco. Lui cercò di calmarsi, per poi rispondere in
tono fintamente serio e controllato "Perchè, mia cara signorina Lance,
forse non ti sei accorta che sei tu la causa di questo strano
comportamento dei Serpeverde !!!!". Alex rispose sgranando a dismisura i
suoi già enormi occhi scuri "Cosa ???? Io???? Ma è assurdo !!!! E che
diavolo avrei fatto ????" "Sei diventata sua amica....e questa
commedia non mi inganna nemmeno un po'. Sai benissimo di cosa sto
parlando". Alex, per nulla imbarazzata per essere stata scoperta, smise
immediatamente la sua espressione stupita per assumerne invece una delusa e
scocciata "Resta comunque assurdo. Perchè deve essere disprezzato solo
perchè studia insieme a me e mi rivolge una parola, invece di prendermi a
mazzate sulla spalla come il suo amico Bole?". C'era una punta di rabbia e
ironia nella sua voce, e Harry percepì il pericolo di uno scoppio di rabbia,
perciò cerco di spiegare in tono ragionevole un concetto che, dovette
riconoscerlo anche lui, di ragionevole non aveva proprio nulla "Vedi, i
Serpeverde non approvano che uno qualunque di loro vada in giro con una......"
"...squallida e patetica Grifondoro, nipote di Silente e amica di Potter.
Questo l'ho sentito ripetere a sufficienza dai diretti interessati. Ma resta il
fatto che è assurdo !!!!" sbottò lei con gli occhi scuri che
iniziavano a sputare fiamme. Harry alzò le mani in un gesto di resa, cercando
di non rivolgere su di sè l'incipiente rabbia della ragazza con una frase poco
opportuna. Quando si impuntava in quel modo non c'era verso di farla ragionare,
e lui conosceva abbastanza Alex ormai da sapere che per lo sfortunato che
avesse voluto provarci sarebbero stati guai grossi. Perciò fece la cosa più
sensata: cercò di portare la sua attenzione su qualcos'altro "Sì, sì, hai
ragione, ma temo sia un problema che tu non puoi risolvere. Senti, che ne dici
di andare in biblioteca a fare quel tema per Piton? E' abbastanza lungo e
difficile, e un po' di aiuto non mi farebbe mica schifo". Lei gli concesse
un sorriso "Sai che direbbe Hermione nel sentirti chiedere una cosa del
genere?" "Come speri di imparare copiando? Lo so perfettamente,
per questo te l'ho chiesto quando lei non era nei paraggi, ben sapendo che è
impegnata altrove per i suoi compiti di prefetto. Allora, andiamo o no?".
Ridendo, la ragazza annuì, ma non avevano fatto che pochi passi quando qualcuno
si parò di fronte a loro; entrambi alzarono gli occhi, guardinghi. Si trattava
di un giovane alto, dai ricci capelli neri e gli occhi dello stesso colore.
Alex non si ricordava il suo nome, ma era certo di averlo visto agli
allenamenti della squadra di quiddich di Corvonero, che si preparava a giocare
contro Tassorosso di li a una settimana. E, quando Harry lo chiamò per nome, le
fu facile capire chi era: il capitano della squadra, Roger Davies
"Davies" stava infatti dicendo Harry "Hai bisogno di qualcosa?".
Il tono era gentile, ma un leggero sottofondo freddo disse ad Alex che Roger
Davies ad Harry non stava poi così simpatico, e si chiese perchè. Nel
frattempo, l'aitante capitano di Corvonero stava rispondendo, non senza aver
lanciato un sorriso e un'occhiata di apprezzamento a lei "Sai, Potter, i
miei compagni di squadra mi hanno detto che questa splendida fanciulla al tuo
fianco era il nuovo capitano dei Grifondoro, e quindi mi pareva doveroso venire
a farle i miei omaggi....." senza aggiungere altro, le prese una mano e
eseguì un baciamano da perfetto Gentleman, che la fece sorridere; Harry invece
pareva nero, ma Roger non vi badò "Piacere, signorina, il mio nome è Roger
Davies, e sono il capitano della squadra di Quiddich di Corvonero. Onorato di
fare la vostra conoscenza". Alex gli strinse la mano che lui le aveva
baciato, e si presentò con un sorriso "Piacere mio, Roger. Mi chiamo
Alexandra, ma tutti mi chiamano Alex. E come sai già sono il capitano di
Grifondoro; questo vuol dire che saremo avversari" "Ahimè, è
vero" rispose lui con un finto gemito "Ma spero che questo varrà solo
per il campo di gioco, per il reso vorrei fossimo buoni amici". Alex fermò
Harry, che stava per intervenire con un commento di certo non gentile,
assestandogli una gomitata sulle costole, e annuì "Ma certo. Ora però noi
dobbiamo andare in biblioteca a studiare, mi spiace....". Il ragazzo fece
un sorriso smagliante "In biblioteca? Magnifico !!! Ci devo andare anche
io, ho promesso a una mia compagna di squadra di aiutarla per un tema di
incantesimi...che ne dite se ci uniamo a voi?". Harry fece di nuovo per
intervenire, ma Alex lo bloccò di nuovo, stavolta con un leggero calcio alla
caviglia, e annuì. Il ragazzo però era deciso a dire la sua, ma aveva appena
spalancato la bocca, quando Davies voltò la testa da un'altra parte e disse
"Ah, eccola !!! Cho, siamo qui !!!!". Sentendo il nome della
cercatrice di Corvonero, le proteste di Harry si tramutarono subito in un
soffocato brusio, mentre il volto gli si colorava di porpora, cosa che diede
modo ad Alex di capire almeno in parte perchè il ragazzo trovava Davies
antipatico.
La
ragazza che le venne presentata di li a poco era in effetti molto carina, con
uno splendido sorriso che però era oscurato da un'ombra che Alex non seppe
identificare; certo era però che si era rivolta ad Harry, quando era venuto il
suo turno di salutarla, con termini e un'occhiata altamente interessata, al che
il ragazzo era sprofondato in un rossore e un imbarazzo ancor più intenso. Per
risolvere la questione, Alex li aveva guidati tutti in biblioteca, continuando
a chiaccherare di sè per coprire il penoso silenzio di Harry; Cho e Roger
ascoltavano interessati, mentre lui continuava a starsene a testa bassa, rosso
come un pomodoro, alzando solo a volte gli occhi per osservare la graziosa
ragazza Corvonero. E ogni volta lei gli rispondeva con un sorriso splendente,
che non faceva che metterlo ancor di più in imbarazzo. Sempre parlando, Alex
spalancò la pesante porta della biblioteca, senza guardarvi dentro ma con la
testa voltata per parlare con Cho; ma non appena ebbe varcato la soglia, vide
ciò che gli altri, dietro di lei, avevano notato da prima, e che li aveva
immobilizzati: Draco Malfoy che, seduto a un tavolo abbastanza largo, studiava
insieme ad altri tre Serpeverde: Demius Bole, Theodore Nott e l'inseparabile
Pansy Parkinson. Tutti e quattro la squadrarono, tre di loro con astio e
derisione, uno, Draco, con paura e confusione. Alex represse a stento l'istinto
di urlargli "Piantata di avere quello sguardo spaventato, deficiente
!!!!", e sostenne le loro occhiate malvagie, avviandosi con decisione
a un tavolo il più lontano possibile dal loro; ma erano per metà occupati, e
per quanto lei non lo volesse si trovò costretta a sedersi in piena vista dei
Serpeverde; si risolse a dar loro almeno la schiena, con Harry di fianco e
Roger davanti, ma la loro presenza dietro di lei era tangibile, e la sua
pretesa calma non poteva annullare il nervosismo per quella situazione assurda.
Al
tavolo dei Serpeverde, intanto, erano iniziati i commenti maligni "Draco,
ma che è successo? Tu e la tua Grifondoro avete litigato?" chiese con un
ghigno Bole, lanciando un'occhiata oltre la spalla di Draco, verso il tavolo
dove erano seduti i due Grifondoro e i due Corvonero. Il biondo reagì con insofferenza
eccessiva, come colto in fallo "Che vuoi dire?" chiese minaccioso, e
il ghigno di Bole crebbe ancora "Beh, di solito vieni qui con lei, no?
Invece oggi siete seduti a tavoli diversi, ed entrambi in compagnia. Diversa
compagnia.....non è che si è stufata per te e ha preferito Potter? O Davies?
Anche quello stupido mi sembra ben affascinato da lei....". Draco sbattè
il libro con violenza, chiudendolo, e l'occhiata che riservò ai due davanti a
lui, che sghignazzavano sonoramente, era poco meno che assassina
"Statevene zitti !!!!" sbottò, rendendosi conto che così faceva solo
il loro gioco, ma non potendo impedirselo. Quei due stavano mettendo a nudo i
suoi stessi pensieri......e la cosa lo sconvolgeva più di quanto volesse
ammettere. Alex era seduta dietro di lui, gli dava la schiena e non lo guardava
nemmeno, come aveva fatto i primi giorni, quando lui non osava rivolgerle la
parola. Forse aspettava che si facesse avanti anche quella volta? Che si
alzasse e, davanti ai Serpeverde, andasse a parlarle? Ma come poteva fare una
cosa del genere? Accidenti, in che razza di pasticcio si era cacciato.....che
doveva fare adesso? Le ore passarono, ma lui non andò mai oltre dieci righe
dall'inizio del paragrafo che stava leggendo. La sua mente era totalmente rivolta
altrove, alla ragazza dai capelli rossi che stava studiando dietro di lui. Ogni
tanto sentiva una battuta o un complimento di Davies, al quale lei rideva o
rispondeva gentilmente, e una strana forma di insofferenza per quell'inutile
damerino lo prese. Si torturò per ore, senza nemmeno sospettare che ciò che lo
aveva preso nient'altro era che pura e semplice gelosia. Ma ammetterlo avrebbe
significato ammettere troppe cose, e lui non credeva di esserne pronto. Nè
sapeva se era ciò che realmente voleva.
"Alex....è
vero quello che si dice in giro?" chiese Ginny quella sera, entrando
silenziosamente nella sala comune dei Grifondoro, dove gli inseparabili
quattro, cioè Alex, Harry, Ron e Hermione, stavano chiaccherando pigramente
davanti al fuoco, comodamente seduti sulle poltroncine rosse imbottite della
sala. L'amica che rivolse un'occhiata strana "Dimmi cosa si dice in giro e
io ti dirò se è vero" fu la risposta sibillina, e la ragazzina arrossì
"Ecco.....che tu....oggi....sia andata in biblioteca....con Harry
e....Chang e Davies di Corvonero e.....abbia snobbato Malfoy". Alex e
Harry si cambiarono un'occhiata. La voce si era già diffusa fino a quel punto?
Sbuffarono sonoramente "Io non ho snobbato nessuno !!!" sbottò la
ragazza, alzando gli occhi al soffitto, mentre Harry annuiva "E' vero che
abbiamo studiato con Cho Chang e Davies, ma quando siamo entrati Malfoy stava
già studiando con gli altri tre Serpeverde. Alex non centra nulla".
Hermione agrottò la fronte "Ma com'è che oggi ha deciso di non studiare
con te, Alex? Nell'ultimo mese non ha fatto altro....avete litigato?". Non
c'era accusa o scherno nella sua domanda, solo genuina curiosità, e Alex sapeva
bene che l'amica stava cercando di raccogliere dati che le permettessero di
esaminare la situazione per ciò che era, perciò rispose senza storie, cercando
di spiegare il più chiaramente possibile ciò che era successo "Oggi noi
avevamo allenamento, ricordate? Perciò gli avevo detto che non avrei pouto
andare in biblioteca con lui. Immagino che abbia chiesto ai suoi compagni di
studiare insieme a loro, a quel punto, visto che farsi vedere in biblioteca da
solo, come in mia nostalgica attesa, sarebbe stato controproducente. Solo che
poi mentre ci allenavamo il vento si è alzato, sempre più forte, e ha reso impossibile
continuare, perciò ho interrotto l'allenamento e Harry mi ha proposto di andare
in biblioteca a studiare". Lanciò all'amico un'occhiatina strizzando gli
occhi, come a ricordargli cosa avrebbe detto Hermione sapendo qual'era stata la
vera richiesta di Harry, e lui fece una smorfia; poi lei tornò seria e continuò
"Davies in quel momento è venuto a presentarsi, e quando gli abbiamo detto
che dovevamo andare in biblioteca, ha chiesto se lui e Cho potevano venire con
noi, visto che avevano già progettato di andarci. Siamo entrati e ho visto
Draco con gli altri Serpeverde. Cosa dovevo fare? Una scenata di gelosia? O
forse andare li a salutarli allegramente come se nulla, forse? Li ho
semplicemente fissati, o meglio ho ricambiato le loro occhiate, visto che tre
di loro mi stavano deliberamente denigrando con lo sguardo, poi me ne sono
andata a un altro tavolo, che purtroppo non era così lontano dal loro quanto
avrei voluto. Ora, se questo lo chiamate snobbare qualcuno, io non so che
farci. Qual'è la tua diagnosi, Hermione?" chiese, vedendo che l'amica
aveva ancora la fronte agrottata, e stava chiaramente rimuginando su ciò che
aveva appena sentito. Alla domanda scosse leggermente il capo "Per come la
vedo io, i Serpeverde non fanno altro che criticarti come hanno sempre fatto;
Malfoy invece non so che cosa gli passi per la testa....sembra come combattuto
tra il desiderio di stare con te e la paura di sfidare i suoi compagni e suo
padre; sai bene anche tu che il problema principale è questo. Ma non
capisco....." c'era qualcosa, nelle parole di Alex e Harry, che aveva
fatto pensare a un Malfoy geloso. Che fosse possibile? No, assurdo. Di certo la
spiegazione era un'altra; forse stava prendendo in giro Alex, e non voleva che
qualcun'altro si mettesse in mezzo per rovinargli il
divertimento......nonostante ciò che Alex aveva detto ai suoi amici, Hermione
non aveva ancora abbandonato del tutto il suo scetticismo nei confronti del
ragazzo che per quattro anni era stato il loro tormento. Non che non lo
sopportasse con succedeva a Ron, ma non era ancora riuscita ad accettarlo
completamente nel suo cambiamento; Ginny sembrava più fiduciosa, in quel
frangente. Sembrava convinta che Malfoy potesse veramente desidarere la
compagnia di Alex, o di qualcuno che non fosse un Serpeverde.....ma anche in
lei i dubbi non erano poi del tutto fugati, se era venuta a chiedere ad Alex la
verità sulle voci sentite in giro. All'improvvio alzò le braccia e disse in
tono casuale "Sarà meglio scendere, è quasi ora di cena e io sto morendo
di fame". Gli altri quattro la seguirono attraverso il buco del ritratto e
si avviarono chiaccherando verso la sala comune. Quando vi entrarono, era
ancora mezza vuota, e pochi fecero loro caso; ma qualcuno, al tavolo dei
Serpeverde, non stacco gli occhi di dosso da gruppetto da quando varcarono la
soglia; era ovviamente Malfoy, in preda al disagio che lo aveva attanagliato
tutto il pomeriggio, e che ora fissava Alex come se non potesse guardarla
abbastanza, mentre nei suoi occhio di ghiaccio si accumulavano disperazione e
confusione. Non sentiva nemmeno le chiacchere dei compagni vicino a lui, nè le
frecciatine a lui rivolte, visto che più d'uno aveva indovinato l'oggetto della
sua attenzione. I suoi occhi erano fissi su quella chioma rossa che scintillava
alla luce delle candele, quasi riflettesse l'allegria innata delle ragazza. Nel
frattempo lei si era seduta al centro della tavola dei Grifondoro, con Ron alla
sua destra, Ginny alla sua sinistra e Harry e Hermione di fronte, con la
schiena rivolta verso gli altri tavoli. E, sebbene lei non si fosse affatto
accorta dello sguardo intenso, che si poteva considerare quasi adorante, che
Malfoy le rivolgeva, questo non era sfuggito agli altri; Hermione e Ginny si
scambiarono un'occhiata d'intesa, senza però dire nulla; Harry continuò a
chiaccherare come al solito, ma la sua espressione aveva un qualcosa di strano,
come di...sopportazione. E infine Ron, il cui temperamento non era affatto
cambiato rispetto agli anni precedenti, che non si era accorto della cosa dal principio
ma poi, notando un'occhiata velocissima di Ginny verso l'altra parte della
sala, e capendo cosa si celava dietro le piccole stranezze dell'atteggiamento
di Harry ed Hermione, smise di interessarsi solo alla cena e alle tattiche di
quiddich di cui stava discutendo con Harry e rivolse lo sguardo verso ciò che
gli altri avevano cercato disperatamente di celargli. E, come a indicare che
avevano fatto bene, la reazione del ragazzo non si fece attendere "Ti sta
di nuovo fissando !!!!" esclamò all'improvviso, ignorando Harry che
cercava di sviare la sua attenzione parlando del nuovo tipo di finta che
avevano provato gli Irish International all'ultimo incontro disputato.
Immediatamente sul gruppo scese un silenzio gelato e teso, come se tutti fosseo
in attesa dello scoppio di una bomba. Solo Alex non si lasciò coinvolgere e,
senza alzare lo sguardo dalla sua zuppa, osservò in tono casuale, come se il
ragazzo avesse fatto un'osservazione sul tempo "Davvero?". Per Ron fu
la goccia che fece trabboccare il vaso, e mentre Hermione allungava una mano
cercabndo di farlo ragionare, il rosso si voltò di scatto verso l'amica ed
esclamò, incurante di non farsi udire dal resto degli studenti "Come puoi
permettergli di starti vicino, Alex ????!!!!!!!! Come puoi sopportarlo
?????!!!!!!!!!" esclamò, e tutti sospirarono abbacchiati "E' la
dodicesima volta che lo ripete, quasta settimana" osservò Hermione
sottovoce, anche se Ron era troppo impegnato per udirla "E siamo solo
mercoledì" aggiunse Harry, tendendo una mano per prendere la caraffa di
succo di zucca. Ginny gliela passò "Tanto è inutile, per quanto glielo
spieghiamo si ostina a non capire.....e Alex non fa altroche starsene zitta...." ma proprio in
quel momento la ragazza dai capelli di fuoco decise di averne abbastanza e si
voltò verso il compagno posando con un sordo clangore la forchetta e sospirando
con irritazione malcelata "Ron ti prego....a me non da fastidio anche se
lui passa tutta la giornata a fissarmi....te l'ho già detto....."; lui non
diede segno di averla sentita, ordinando in tono cocciuto "Harry, spostati
un po' a destra, così la copri....." "OOOOHHHHHH !!!!!!!!!!!!!"
sbottò esasperata Hermione "Ora basta, Ron, stai diventando ossessivo
!!!!!!!!!!! Sei peggio tu delle occhiate di Malfoy......se non da fastidio ad
Alex, perchè devi metterti in mezzo tu ???? In fin dei conti Malfoy non la sta
mica insultando !!!!!!!!" Ron aprì e chiuse la bocca, incredulo, fissando
la ragazza, poi assunse un'espressione delusa "Però....però....."
tentò di trovare un altro punto da argomentare, mentre Alex lanciava
un'occhiata colma di gratitudine ad Hermione. Harry, seduto affianco alla
ragazza, le diede mentalmente ragione, poi intervenne "Si, ha ragione
Hermione, Ron......finchè non è Alex a lamentarsi, lascia stare.....dopotutto
in questo perioso Malfoy non ci ha infastidito molto......" come se quel
pensiero lo avesse colto solo in quel momento, Harry scambiò un'occhiata
sorpresa con Ginny ed Hermione, che si resero conto che il ragazzo aveva
ragione, ma Ron guardò incredulo l'amico, quasi l'avesse tradito, ed esclamò
"Harry, anche tu adesso ???? Proprio tu ???? Dopo tutto ciò che quello ti
ha fatto.......mai avrei pensato.....chi se ne frega se ultimamente ci ha
lasciato in pace......è sempre un Malfoy !!!!" concluse, come se quello
spiegasse tutto. Hermione gli rivolse uno sguardo esasperato "Ron, ti stai
comportando esattamente come....come....come un Serpeverde !!!! Sei talmente
preso dalle tue idee su Malfoy che non ti accorgi nemmeno di come stanno le
cose...." ignorò l'occhiata sorpresa e orripilata del ragazzo e fissò
invece il tavolo dall'altra parte della sala, indicando la figura di Malfoy,
sola e in silenzio, ad una delle estremità; gli altri tre seguirono il suo
sguardo "Guardate.....non avete anche voi la sensazione che sia....come
dire.....isolato?". Harry, che la stava ascoltando interessato, si voltò
con aria meditabonda a fissare il suo acerrimo nemico e rivale, e dovette
riconoscere che ancora una volta Hermione aveva ragione; Draco era solo ed isolato,
seduto ad una estremità della tavola con aria mesta, e intorno a lui c'erano
solo Tiger, Goyle e Pansy Parkinson. Tutti gli altri sembravano ben contenti di
stargli lontano. Distolse a fatica lo sguardo nel sentire Ginny che diceva
"Già, l'avevo notato anch'io......è un po' che quasta storia va avanti,
sembra quasi che gli altri Serpeverde abbiano iniziato a dubitare sempre più di
lui, all'incirca da quando...." Da quando ha cominciato a studiare insieme
a me" intervenne Alex sottovoce, quasi soffrisse nel dirlo. Gli altri
quattro la fissarono stupiti "Lui è....è confuso, come attratto in qualche
strana maniera da una Grifondoro....lui, che ha sempre considerato gli altri
come nullità.....e non di una semplice Grifondoro, ma di una delle migliori
amiche di Harry Potter, suo acerrimo nemico da quando ha messo piede in questa
scuola" "Anche da prima" intervenne cupo Harry, ricordando il
loro incontro a Diagon Alley, quattro anni prima. Alex non gli badò e continuò
a spiegare, con tono che si faceva sempre più addolorato "Ecco....io credo
che...i Serpeverde non lo considerino più degno di....di essere uno di
loro". Questa era decisamente una cosa grossa, pensò Harry mentre lui e
Ron si scambiavano un'occhiata, ma Hermione e Ginny annuirono "Anch'io la
penso così" disse quest'ultima "Anzi, credo che solo il nome di suo
padre impedisca manifestazioni più violente di insofferenza......gli unici che
gli stanno ancora attorno sono Tiger e Goyle, e solo per abitudine,
ormai.....anche Pansy Parkinson comincia a dubitare di lui, e la sua squadra di
Quiddich lo guarda in modo diverso...." "Ma non sono tanti gli
altri" intervenne Hermione "E' lui ad essere
cambiato.....sembra.....sembra.....diverso.....più....sembra quasi...." "Sembra
un Grifondoro" si permise di pensare Alex, ma non lo disse. Anche se
tre dei suoi amici su quattro riconoscevano il fatto che il ragazzo fosse
cambiato, non erano ancora disposti a fare simili concessioni. Chinò il capo,
rirpendendo il discorso di prima da dove era stato interrotto "Io non ho
colpe, Ron, se non quella di aver lasciato che si fidasse di me....che
divenisse mio amico.....e sai perchè l'ho permesso?" alzò la voce,
interrompendo la sua protesta che comunque di certo riguardava proprio quella
domanda "Perchè ho letto cosa si celava dietro al suo atteggiamento
spocchioso". I suoi occhi scuri si fissarono in quelli dell'amico, e poi
ad uno ad uno in quelli degli altri "Solitudine. Tanta solitudine"
rispose alla loro muta domanda "Non ha mai avuto un amico...un vero amico.....ecco
perchè mi guarda così. Per lui è una sensazione nuova !!!! E...." si
interruppe, come temendo di dire troppo o forse di rendere reale ciò che
pensava, dicendolo a voce alta. Ma Ginny si chinò in avanti e la incalzò
"E cosa Alex? Avanti, ormai è meglio se vuoti il sacco". La rossa
chinò gli occhi "Ecco, forse lui vede quello di oggi come un
tradimento...o, più probabilmente, pensa di aver fatto qualcosa di male per cui
io mi sono stufata di lui. E nessuna delle due cose mi va a genio" ammise,
cercando poi aiuto con lo sguardo; Ginny ed Hermione si guardarono, poi
quest'ultima sospirò e, cacciandosi i capelli dietro le orecchie, rispose
"Beh.....in questo caso puoi fare solo una cosa: parlargli e chiarire la
situazione. Dopotutto nessuno di voi ha colpe". Ron spalancò gli occhi,
soprattutto nel vedere che Harry annuiva dichiarandosi d'accordo "Ehi ehi,
aspettate un momento...." provò a dire, ma un'occhiata gelida di Ginny lo
convinse a desistere da ulteriori proteste, e Alex si alzò dalla panca con lo
stomaco pieno e l'animo decisamente alleggerito.
Ma
l'unica occasione per poter parlare liberamente a Draco, Alex se ne rese conto
mentre si preparava per andare a letto, era incontrarlo in biblioteca il giorno
dopo, cioè il pomeriggio; e tante cose potevano succedere durante la
mattinata......decidendo di non preoccuparsi prima del tempo, si coricò
convinta di mettere a posto le cose il giorno dopo. Ma (come dice la legge di Murphy. NdA) quando
qualcosa può andar storto andrà storto, e così fu anche quella volta. La mattinata
si presentò uggiosa e gonfia di umidità, cosa che rendeva tutti più nervosi del
normale. La McGranitt, con cui i Grifondoro avevano la prima lezione della
mattinata, era arrabbiata perchè alcuni studenti del sesto anno avevano messo
dei fuochi di artificio del dottor Filibuster (Con
innesco ad acqua !!!!) nel porridge che era stato servito alla
tavola dei Corvonero, col risultato che più di uno studente era finito in
infermeria a farsi curare le ustioni, e li caricò di lavoro e compiti per casa;
il professor Vitious era finito anche lui in infermeria e così la lezione di
incantesimi, che era una delle sue preferite e che avevano in comune coi
Serpeverde, era saltata, impedendole di parlare con Draco e lasciandola
insoddisfatta e arrabbiata. Non poteva nemmeno andarlo a cercare in giro,
poichè come prefetto le era stato assegnato il compito di sorvegliare
l'apertura dei pacchi con i rifornimeti di vettovaglie e decorazioni giunte li
per Halloween da Diagon Alley via polvere volante. E, tanto per cambiare, tra i
prefetti che erano stati incaricati di aiutarla, non c'era Draco, e nemmeno
Hermione; le fu così difficile arrivare alle cinque di pomeriggio, orario in
cui si liberò finalmente di tutte le sue mansioni e potè avviarsi, stanca e
seccata, verso la biblioteca. Ma non fu neccessario arrivarvi, perchè svoltando
all'improvviso in un corridoio, vide Draco, fermo immobile, con un foglio di
pergamena in mano che il barbagianni appollaiato sulla sua spalla doveva
avergli appena recapitato, e più pallido del solito. Corruguando la fronte, la
ragazza si avvicinò "Draco, tutto ok? Sembri preoccupato?" chiese
gentilmente, ma dal modo in cui lui scattò all'indietro nel sentire la sua
voce, pareva che avesse urlato. Fissò sorpresa il ragazzo, che la stava
guardando come se fosse stata un essere enorme e mostruoso "Draco?"
provò ancora, e lui sussultò "Ma che hai? E da ieri che ti comporti in
modo strano...." lui scosse il capo, non sapendo nemmeno lui se per negare
o schiarirsi le idee "Ecco....io...no..." tentò di dire, ma la voce
gli uscì strozzata e pateticamente debole; lo sguardo spaventato non aveva
ancora abbandonato i suoi occhi, e lei decise di arginare il discorso, sperando
di saperne qualcosa quando lui s fosse calmato "Senti, per ieri....mi
dispiace di non essere venuta a studiare con te....". Lui abbassò gli
occhi e cercò il coraggio di dire ciò che pensava "Già....avevi detto che
avevi gli allenamenti, ma sul più bello sei piombata in biblioteca con Potter e
Davies.....". Lei non colse la nota sarcastica del suo tono "Ma noi
eravamo davvero ad allenarci....solo che il vento si era fatto troppo forte, e
così io e Harry abbiamo deciso di andare in biblioteca, e Roger e Cho ci hanno
chiesto se potevano..." "Ah, Roger. Ora lo chiami pure per nome....hai
fatto di nuovo conquiste, eh?" disse lui in tono cattivo, alzando
brevemente gli occhi e distogliendogli immediatamente quando vide la confusione
in quelli di lei "Ma cosa....? Draco, che hai? Ti comporti in modo
strano.....". Lui deglutì; ma perchè si comportava come se sapesse ciò che
gli era successo? Perchè lo torturava a quel modo? Lui non poteva.....il suo
pensiero tornò all'improvviso alla lettera che teneva in mano, che gli era
stata appena recapitata dal barbagianni del padre
"....da quel che mi ha raccontato Nott
sembrerebbe che tu ti sia messo nei guai, figlio, guai che riguardano cattive
compagnie,
come ad esempio una certa Grifondoro amica di
Potter e nipote di Silente;
io ho cacciato via quell'imbecille di Nott dicendo
che mio figlio non avrebbe mai
fatto amicizia con qualcuno del genere, e spero
vivamente di non essere coperto
di ridicolo per colpa tua, Draco....
....tu sei un Malfoy, e certamente sai cosa questo
significhi....."
"...aco?
Draco? Ma insomma, mi ascolti????". La voce preoccupata di Alex lo riportò
alla realtà, e lui la fissò con aria addolorata ma ancora impaurita, gettandola
ancor di più nella confusione "Cos...?" iniziò a chiedere, ma lui
scosse il capo, avvolgendosi nel mantello in un gesto quasi di protezione "Niente.
Non è nulla. Non serve che ti preoccupi". Il tono era stato studiatamente
freddo e distaccato, ma non gli riuscì possibile guardarla con indifferenza o
seccatura, anzi non gli riuscì affatto di guardarla, incapace di sopportare la
delusione che di certo ora le aleggiava negli occhi. Ma la voce di lei tornò a
farsi sentire, chiara e squillante, e lui capì che la situazione stava
diventando più difficile del previsto "Beh....se dici così....senti, io
stavo pensando una cosa, visto che ultimamente sei sempre giù di morale. Il
prossimo week - end è Halloween, e c'è una gita a Hogsmeade; perchè non ci
andiamo tutti insieme?". Lo disse in tono tamente fiducioso e spensierato
che lui sentì quelle parole che gli stritolavano il cuore. Ma era normale, fino
al giorno prima lui avrebbe considerato seriamente quella proposta. E in un
giorno tante cose erano cambiate...."Tutti? Tutti chi?" domandò,
sempre in tono freddo, che però tradiva l'ansia. Lei si fece imcerta, vedendolo
in quello stato "Beh...io, te, Harry, Hermione, Ron e Ginny, ovviamente.
Chi pensavi che intendessi???". Già, chi. O meglio, cosa pensavi che
rispondesse? Se da un lato aveva sperato in quella risposta, poichè gli
permetteva di andare avanti con la sua scena, dall'altro l'aveva temuta proprio
per questo, e aveva segretamente sperato che lei non la pronunciasse. Ma ormai
era tardi per vane speranze....inspirando a lungo per farsi coraggio, alzò due
occhi carichi di ribrezzo e le lanciò contro parole dure "E tu credi che
io accetti di venire in giro con Potter e compagnia bella??????? Ma sei
impazzita????????? Perchè mai dovrei desiderare di stare con loro?????? Si può
sapere che ti sei messa in testa????!!!!!!". Stavolta aveva colpito nel
segno, e Alex indietreggiò di un passo, rispondendo in tono ffeso "Avevo solo
intenzione di passare una bella gionata coi miei amici...." non osò
nominare, visto l'andazzo, la vera ragione dell'invito, "...e avevo
incluso anche te tra questi !!!!". Quella era una sfida bella e buona, lo
seppe nel momento in cui la lanciò, e anche lui parve rendersene conto; si
fissarono per almeno mezzo minuto, mentre l'aria pareva accendersi per la
tensione e l'elettriita dei loro sguardi; poi, il ragazzo fece un gesto
noncurante e, in tono diventito, soggiunse "Davvero? Davvero pensavi che
io volessi essere amico di una squallida e patetica Grifondoro come te???
Davvero ti eri convinta che, se io passavo ore noiosissime in tua compagnia,
fosse perchè volevo la tua amicizia??? Illusa !!! Ti stavo solo prendendo in
giro, niente di più !!! E a quanto pare ci sono riuscito benissimo !!!! Devo
dire però che ti facevo più intelligente....non credevo ci saresti cascata così
facilmente.....". Alex, con gli occhi sbarrati, indietreggiò di un'altro
passo. Perchè faceva così? Perchè la trattava a quel modo? Perchè si comportava
sempre più come come....un Serpeverde???? Fermando le mani, che le prudevano
per la voglia di prenderlo a sberle come avrebbe fatto una volta, la ragazza
riflettè freneticamente. Un Serpeverde....poteva forse essere che....ma certo !!!!
Doveva essere così !!! Ma perchè così all'improvviso....poi i suoi occhi le
caddero sulla lettera che il ragazzo teneva ancora in mano, e lo sguardo le si
illuminò "Cosa c'è scritto ???" chiese in tono duro, e lui perse la
sua sicurezza arrogante "Eh?" disse, indietreggiando e cercando di
nascondere la pergamena, senza rendersi conto che così ammetteva la sua colpa.
Lei avanzò con fare deciso "Dimmi cosa c'è scritto su quel maledetto
foglio !!!! So che è per colpa di quello che ti comporti così !!!!"; lo
raggiunse, cercando di afferrare il foglio, ma Draco, sfruttando i centimetri
di vantaggio che aveva in altezza, lo mise fuori della sua portata. Alex non si
fece sconfiggere, e estrasse la bacchetta "Accio pergamena !!!!!"
"No !!!!" urlò il ragazzo, gettandosi su di lei e impedendole così di
afferrare il foglio che le saettava incontro. Caddero sul pavimento, lottando
furiosamente, e lui, preso dalla foga della lotta, si lasciò sfuggire qualcosa
che non avrebbe voluto "INSOMMA, CHI TI CREDI DI ESSERE ?????? IO SONO
DRACO MALFOY, E MIO PADRE TE LA FARA' PAGARE PER QUESTO !!!!!". Alex si
immobilizzò, e nei suoi occhi apparve un'espressione carica di dolore "E'
per questo vero? Tuo padre ti ha minacciato per la storia che siamo
amici....." "CO...COSA DICI, STUPIDA !!!!!!!!!!!!!!!! NON E' AFFATTO
COSI', IO....." "Tu cosa?" domandò lei, con un'aria talmente
aggressiva e arrabbiata da istruggere ogni sua bellicosità residua
"Avanti, tu cosa????? Tu cosa hai deciso di fare????? obbedirai buono
buono al tuo caro paparino, oppure per la prima volta da quando sei nato
deciderai di testa tua ????". Era talmente arrabbiata da fargli paura, ma
le cose erano giunte a un pounto tale che lui non poteva più tirarsi indietro
"CO...COME OSI TRATTARMI COSI', SQUALLIDA LURIDA GRIFONDORO !!!!!!!!! IO
SONO UN MALFOY, TE LA FARO' PAGARE !!!!!!". La luce minacciosa che
brillava neli occhi scuri di lei esclose in un incendio devastante, tanto che
l'aria intorno a loro si fece più calda "BENE !!!! BENISSIMO !!!!!!!!!!!
COME VUOI, SIGNOR MALFOY !!!!!!! VA, VAI, VATTENE, CORRI INCONTRO AL PAPARINO,
SCODINZOLA COME UN CANE FEDELE !!!!!!!! NON SARO' CERTO IO A FERMARTI !!!!!! MI
HAI DAVVERO DELUSO.......PENSAVO FAVESSE ALMENO UN PO' DI CERVELLO......MI FAI
SCHIFO !!!!!!!!!!". Si alzò bruscamente, facendolo picchiare di nuovo
contro il pavoimento di pietra, e si allontanò a passo spedito, senza esitare e
senza voltarsi indietro. E nel vederla scomparire, Draco capì che ogni
possibilità di recupero era svanita, e che ormai aveva fatto la sua scelta....e
poteva solo sperare che fosse quella giusta. Ma a quel punto aveva poco da
rimpiangere.....tanto valeva darsi da fare per sistemare le cose, invece.
Hermione
incrociò Alex nel corridoio che portava alla sala grande, dalla quale la
moretta era infatti appena uscita, e le sorrise facendo un cenno di richiamo
con la mano "Alex, ti stavamo proprio cercando, sembra ci siano ancora
problemi con i pacchi arrivati oggi...Alex? Alex ???? Ma....Alex, che ti prende
????" chiese preoccupata, mentre l'amica la superava e lei riusciva
finalmente a scorglerle il volto, che prima era nascosto poichè lei lo teneva
cocciutamente rivolto verso terra, ed ora apparivarosso e furioso, coi lineamenti tirati e quasi irriconoscibili;
veloce, la ragazza la superò, senza nemmeno guardarla e apparentemente
inconscia della domanda che le era stata rivolta. "Alex ?????" provò
ancora Hermione, ora seriamente spaventata, ma la rossa di nuovo non diede
segno di averla sentita e imoccò il corridoio adiacente, camminando spedita ed
emettendo rabbia da tutti i pori. Hermione, stordita e incredula, rimase ferma
davanti alla porta della sala grande, riflettendo su cosa poteva aver sconvolto
a tal punto una delle persone più calme e razionali che conoscesse; e fu lì che
Ginny, che era scesa di corsa dalla torre di Grifondoro, la trovò
"Hermione !!!" urlò non appena la vide, correndo verso di lei col
volto arrossato e il fiatone, tanto che parve una piccola copia della Alex che
l'aveva superata poco prima; la ragazza si voltò a fissare l'amica con aria
stranita "E adesso che c'è? E' appena passata Alex con una faccia
che...."; Ginny scosse decisa il capo e le afferrò un braccio "Non
ora, dobbiamo andare !!!!!!! Sembra ci siano guai !!!! Grossi guai !!!!!!"
spiegò, per poi trascinarla, incurante delle sue proteste, nella direzione
opposta a quella presa dalla loro amica. Dopo una corsa perdifiato, Hermione si
rese conto che Ginny la stava conducendo verso il chiostro esterno, e visto che
la gioranata era fin troppo piovosa e umida per i suoi gusti, provò a
protestare, ma la rossa scosse il capo "Dopo, dopo !!!!!! Ora vieni
!!!" e con queste parole aprì con un calcio la porta che dava sul cortile
e trascinò l'amica fuori al freddo. Hermione rabbrividì, guardandosi attorno
per cercare di capire cosa aveva spinto Ginny a rapirla a quel modo; ma la
rossa, impaziente, le afferrò il braccio e indicò qualcosa vicino all'angolo
nord del chiostro. Hermione sbarrò gli occhi, immobilizzandosi. Lì stava
Malfoy, circondato da un folto gruppo di Serpeverde, suoi coetanei, più grandi
e più piccoli, che lo fissavano con rispetto e alcuni, come ad esempio Pansy
Parkinson, persino con adorazione. Come non lo guardavano da tempo, da quando
era diventato amico di Alex. Hermione si avvicinò di qualche passo, mentre una
luce di comprensione le si accendeva nella mente, e cercò di sentire cosa il
ragazzo stesse dicendo con aria tanto imbaldanzita "....certo, c'era
cascata proprio di brutto, era profondamente convinta che io tenessi alla sua
amicizia, e da come mi guardava ho capito che sperava anche in qualcosa di
più....davvero....e dire che l'ho presa in giro, fingendomi moscio e felice di
stare con lei, solo per divertirmi un po'.....lo scherzo è andato ben oltre le
mie aspettative più rosee !!!!". Scoppiò a ridere, una risata maligna che
pervase l'animo di Ginny ed Hermione, infiammandole di rabbia e a cui tutti i
Serpeverde, obbedientemente, fecero coro. Non c'era bisogno di chiedere di chi
stesse parlando.....e la scintilla del tradimento brillava fin troppo chiara
nei suoi occhi. Forse era per quello che i Serpeverde erano così esaltati.
Tiger e Goyle sorridevano con un'espressione ancor più ebete del solito, felici
che il loro 'capo' fosse tornato quello di prima "E dovevate vedere come è
scoppiata a piangere quando le ho rivelato come stavano le cose !!! Pensate,
voleva che io andassi a Hogsmeade con lei e con quei pezzenti dei suoi
amici....ma vi pensate??? E quando le ho detto con aria divertita che non ne
avevo nessuna intenzione, lei si è messa a piangere e a urlare che ero senza
cuore, e che lei mi voleva davvero bene e aveva veramente sperato
che andassi con lei.....non vi dico che spasso !!!!". C'era una luce di
profondo rispetto negli occhi degli altri Serpeverde, come se fossero felici di
riavere il loro beniamino, che aveva resistito a tutte le loro calunnie per
prendere in giro a quel modo la stupida ragazzina Grifondoro. E, anche se non
credeva a una sola parola di ciò che Malfoy stava dicendo, Hermione sentì che
ora le cose si facevano molto più chiare, e la reazione di Alex trovava
significato. Strinse i pugni, arrabbiata, fissando con aria omicida il ragazzo
biondo che si pavoneggiava in mezzo a quel gruppo di idioti, contentissimi solo
perchè lui aveva fatto soffrire qualcuno, poi si guardò attorno per decidere
cosa fare. "Alex" pensò, sapendo che in quel momento la loro
amica languiva sola, arrabbiata e forse piangente nella loro stanza, di certo
bisognosa di aiuto; ma forse non voleva essere vista in quel momento....forse
avrebbero fatto solo peggio ad intromettersi.....e nel voltarsi indecisa verso
la porta, scorse Harry, che evidentemente era stato a sua volta avvertito di
cosa stava succedendo ed era andato a controllare. La vista dell'amico le
risultò più gradita di quanto pensasse, poichè lui era quello che meglio capiva
Alex e avrebbe certo saputo cos'era meglio fare. Ma, nel riflettere
freneticamente, aveva perso alcune frasi dei discorso di Malfoy, che a quanto
pareva, ora che vi prestava di nuovo attenzione, si era fatto più squallido e ingiurioso
"Sapete, se solo avessi voluto avrei potuto approfittarmene quanto
volevo...è solo che non mi andava di abbassarmi a tanto......" E, mentre
tornava a voltarsi, offesa e incredula, verso il gruppetto vociante, la voce di
Ginny esplose infuriata, altissima e assolutamente imprevista, accanto a lei. "COSA DIAVOLO STAI DICENDO, BRUTTO
LURIDO VOMITEVOLE SCHIFOSO BASTARDOOOOOOO !!!!!!!!!!!!!!!!" Hermione fece un salto
all'indietro per la sorpresa, e solo il provvidenziale aiuto di Harry, che tese
un braccio per sostenerla, le impedì di cadere; ma lo shock era talmente grande
che non riuscì nemmeno a ringraziarlo, e rimase a fissare la ragazzina urlante
con aria sconcertata. Harry invece ebbe più presenza di spirito e si tese verso
Ginny, afferrandola per gli avambracci e impedendole così di lanciarsi contro
Malfoy e gli altri Serpeverde, poichè ormai era talmente fuori controllo che
era impossibile prevedere cosa avrebbe fatto. Anche se trattenuta, infatti, la
ragazzina non smise di dibattersi e di urlare con tutto il fiato che aveva nei
polmoni "SEI SOLO UNA
NULLITA', MALFOY !!!!!!!!!! ERI TU, ERI TU A CORRERE SEMPRE DA LEI, SPERANDO IN
UNA PAROLA, UN SORRISO, QUALCOSA CHE TI FACESSE SENTIRE MEGLIO !!!!!!!!!!!!! E
LEI TI HA DATO TUTTO CIO' CHE CERCAVI, FREGANDOSENE DEI COMMENTI POCO GENTILI E
DELLE OPPOSIZIONI, PENSANDO SOLO AD AIUTARTI !!!!!!!!! HA FATTO DI TUTTO PER TE
E TU.....TU LA RIPAGHI COSI' ???? LA TRADISCI IN QUESTO MODO ?????????? FAI
SCHIFO, MALFOY, FAI DAVVERO PENA, NON HAI NEMMENO IL CORAGGIO DI FARE DA SOLO
LE TUE SCELTE......". Nel cortile si era creata una gran confusione, poichè il
gruppo intorno a Malfoy stava parlando a gran voce e indicava divertito la
piccola Grifondoro urlante; al centro, però, Malfoy la guardava con aria
stralunata. Non poteva far finta che le accuse che Ginny gli stava rivolgendo
non avessero fatto breccia nelle sue difese, almeno dentro di sè doveva
ammettere che la ragazzina aveva pienamente ragione. Ma si atteggiò con un
sorriso divertito e la indicò ridendo insieme agli altri. Dall'altra parte,
dietro a Harry, Hermione e Ginny si erano radunati parecchi ragazzi, alcuni di
loro conoscenza, come Davies, Cho Chang, Ernie McMillian e Dean Thomas, che
pareva incerto se starsene buono o correre in aiuto di Harry. Ma, quasi a
rispondergli, in quel momento Ron entrò di corsa nel cortile e, vedendo la
sorella urlante e infuriata e Harry ed Hermione che lottavano per trattenerla,
capì che era successo qualcosa di grave, e si affrettò a raggiungere gli amici.
Hermione, che era stata appena colpita alla tempia dalla mano di Ginny che si
agitava ancora per aria, si voltò verso di lui, che la fissò preoccupato
"Cosa sta succedendo?" domandò, scostandole la mano per vedere se si
era fatta male; lei iniziò a spiegargli a bassa voce la situazione, e gli occhi
del rosso si accesero di rabbia quando comprese; ma in quel momento non aveva
tempo per dare a sua volta in escandescenze. Afferrò la sorella per la veste e
la tirò indietro, e col suo aiuto Harry riuscì finalmente a bloccare Ginny, che
comunque urlava ancora, rossa in volto e senza fiato, ma non per questo
demotivata. Guardando il gruppetto, Draco Malfoy sentì una morsa gelida che gli
stringeva il cuore. Eccoli lì, gli amici di Alex; quegli amici che lei voleva
condividere con lui, quel gruppo in cui voleva farlo entrare....ecco ciò che
aveva rifiutato. Li fissò, ad uno ad uno: Potter, impegnato e con gli occhiali
di traverso, eppure ancora straordinariamente imponente, e i cui occhi verdi,
quando si posavano su di lui, dardeggiavano velenosi. Lui era il più vicino ad
Alex, quasi un fratello gemello per lei, e se prima lo aveva odiato per
quell'insensata rivalità tra ragazzi, ora lo odiava molto di più, e per una
ragione più che valida. Weasley, cioè Ron, coi capelli rossi che volavano qui e
la col vento e un'aria talmente arrabbiata da fargli quasi paura. La Granger,
che si dava da fare per calmare la situazione, ma che comunque non smetteva di
fissarlo con quella sua aria imperturbabile che gli faceva venire i nervi. E la
piccola Weasley......che urlava e si agitava, e gli ricordava terribilmente
Alex appena mezz'ora prima. Anche le parole erano quasi le stesse.....tutti
insieme, formavano un gruppo molto potente, e lui sapeva benissimo che ora quei
quattro ragazzi sarebbero stati suoi acerrimi nemici, più di quanto lo fossero
mai stati prima. In quel preciso istante, mentre Harry e Ron avevano finalmente
raggiunto la porta e stavano per varcarla, tutti e quattro, contemporaneamente,
lo fissarono; e sotto quegli sguardi così terribili e freddi, Draco sentì per
la prima volta il peso della sua decisione che lo schiacciava. Perchè
attraverso ognuno di quegli sguardo, c'era Alex che lo guardava, in quel modo
freddo che non gli aveva mai riservato; e, scoppiando a ridere, si sentì per la
prima volta veramente perduto.
Ginny,
Hermione e i due ragazzi corsero a perdifiato fino alla torre del Grifondoro,
urlarono la parola d'ordine (Corno di bicorno)
con voci stridule e impazienti e saettarono all'interno non appena la signora
grassa si fu scostata abbastanza da permettere loro di infilarsi nel passaggio,
incuranti dei suoi commenti seccati riguardo la 'maleducazione dei giovani
d'oggi'. Piombarono nella sala comune, guardandosi attorno con aria smarrita,
e, quando ormai stavano per avviarsi, tutti e quattro e senza minimamente
riflettere su ciò che realmente questo avrebbe comportato, verso il dormitorio
femminile, scorsero Alex rannicchiata in una poltrona, in un angolo vicino al
fuoco. Con quattro esclamazioni di stupore e di sollievo sigettarono su di lei, circondandola, ma la
ragazza non li degnò di uno sguardo "Alex....come stai???" domandò
sinceramente preoccupata Hermione, chinandosi davanti a lei e posandole le mani
sulle gambe; la ragazza non rispose, non la guardò nemmeno. Si limitò a
sospirare, un lungo, tremulo ed estenuante sospiro. Gli occhi di Ginny si
riaccesero di rabbia, nel pensare al responsabile del malessere della sua
amica, ma Ron le posò una mano sulla spalla, scuotendo leggermente il capo
quando lei si girò a guardarlo, e lanciò un'occhiata esplicita verso Harry, che
aveva fatto scostare Hermione e si era a sua volta inginocchiato davanti alla
ragazza. Siccome era più alto di lei, le loro teste erano comunque allo stesso
livello, e ora lui cercava di catturare il suo sguardo, inutilmente; ci provò
per un po', poi le prese la mano, dicendo in tono dolce e confortevole
"Alex, non vogliamo che tu ci racconti cos'è successo. Lo sappiamo già, o
almeno lo immaginiamo, avendo visto Malfoy che si vantava coi suoi compagni.
Ciò che vogliamo è che tu sappia che noi ti siamo vicino, se ha bisogno di
sfogarti !!!!". Un tremito fu la prima e inizialmente unica reazione; poi,
un secondo sospiro, più corto e sofferto del primo e, infine, una lacrima che
scese a bagnare lentamente la guancia della ragazza, spezzando quella barriera
di isolamento che si era creata; la voce del suo amico più caro aveva avuto il
potere di scuoterla, di riportarla alla realtà che aveva voluto rifiutare
totalmente ed ora, pian piano, lacrime sempre più abbondanti le invasero gli
occhi scuri, lacrime rabbiose e disperate, seguite da singhiozzi inarrestabili;
in preda al panico, si lanciò contro Harry e premette il volto contro il suo
petto; i singhiozzi vennero attutiti dalla stoffa della divisa del ragazzo, che
le circondò le spalle con le braccia, sussurrando parole di conforto e
facendole sentire che le era vicino. "Siamo qui con te, piccola....non
aver paura. Non serve piangere per una cosa del genere" le sussurrò in
tono confortante, ma i singhiozzi non diminuirono e lui, stringendola sempre al
petto, alzò gli occhi da quella testolina rossa e scambiò una lunga occhiata
con gli altri. Nei suoi occhi bruciava un'ira feroce, che esigeva vendetta, ma
anche un'espressione decisa che chiedeva, anzi ordinava qualcosa; i suoi occhi
verdi incrociarono quelli di Ginny, di Hermione e di Ron, e ad uno ad uno essi
annuirono, impegnandosi ad aiutare la ragazza fino in fondo, poichè era questo
che il ragazzo chiedeva loro. Avuta la conferma che sarebbero stati con lui e con
lei, Harry tornò a concentrare la sua attenzione su Alex, che stava ancora
piangendo, ed Hermione e Ginny ne approfittarono per scambiarsi una lunga
occhiata; ormai era il 29 ottobre, di li a due giorni sarebbe stato il
compleanno di Alex, con la gita ad Hogsmeade e la festa a sorpresa che le
avevano organizzato.....ma la situazione era diventata decisamente pesante, e
di certo lei non sarebbe stata molto in vena di festeggiare. Poi, Harry
chiedeva loro di dichiarare guerra ai Serpeverde, ma Alex l'avrebbe accettato?
Non aveva mai permesso loro di prendere posizioni offensive nei conforonti
di...beh, forse adesso avrebbe anche cambiato idea....ma non erano affatto
sicure di questo.....accidenti, era tutto una gran confusione, e le due ragazze
sospirarono, sentendo una viva antipatia crescente nei confronti di Malfoy;
tutto per colpa sua !!!! Mai che li lasciasse in pace !!!!! Mai sfiorò le loro
menti il pensiero che poteva aver agito a quel modo per qualche altro motivo
oltre che per ferire Alex, e anche se ci avessero pensato, la sofferenza della
loro amica avrebbe impedito loro di comprendere. Per cui, in quell'istatnte,
dichiararono guerra aperta a Malfoy e al suo clan Serpeverde.
"Alex,
avanti, devi pur mangiare qualcosa !!!! Cos'è questa storia? ????" esclamò
la mattina dopo Hermione, fissando esasperata l'amica che, ancora in camicia da
notte e coi capelli arruffati, si rifiutava di scendere dal letto e di
prepararsi per la colazione. Facendo capolino dal bagno, Ginny le guardò con
aria incerta "Che succede? Perchè state litigando???" chiese,
preoccupata perchè dalla sera prima Alex non aveva ancora detto una parola.
Hermione si cacciò i riccioli dietro l'orecchio e disse in tono seccato
"La signorina non ha fame, non vuole scendere a colazione...così come ieri
sera non è scesa a cena, e di certo se continua così oggi non scenderà a
pranzo. Senti, Alex" si sedette sul letto, passando a un tono amichevole e
dispiaciuto "So che hai subito un duro colpo, ma fare così non serve a
nulla....fai solo il suo gioco !!!! Ti prego, sii ragionevole..."
"Affrontalo, Alex !!!" interloqui Ginny, ora perfettamente vestita e
con un'aria battagliera negli occhi che fece preoccupare Hermione "Fagli
vedere che anche a te non importa nulla di lui !!!!"."Ginny
!!!!!!!!!" esclamò la moretta, scandalizzata, ma Alex si stava alzando dal
letto, ora più convintae con una strana luce negli occhi "Sì, hai ragione
Ginny.....in fondo, mica mi posso barricare qui per colpa sua !!! Oh, non so
che m'era preso...sentite, lasciatemi due minuti e vi raggiungo !!!"
esclamò, chiudendosi in bagno. Hermione le urlò dietro "Ti aspettiamo
!!!!", per poi voltarsi verso Ginny, incerta se sgridarla o complimentarsi
con lei "Diretta come sempre, eh?" disse infine, stupendosi di quanto
la ragazzina fosse cambiata in quegli ultimi mesi "Certo !!!!"
rispose Ginny, sorridendo felice, ed Hermione sospirò "Voi due ogni tanto
siete troppo simili....." mormorò senza volerlo, e Ginny la guardò
incuriosita "Vuoi dire io e Alex?". Hermione guardò altrove, cercando
di nascondere l'improvviso rossore che le aveva colorato le guance "Anche,
ma....non solo........". Ginny la fissò, mentre cinque punti interrogativi
le comparivano sulla testa, ed Hermione fece del suo meglio per ritornare
calma, venendo poi salvata da Alex che uscì come un turbine e le trascinò in
sala comune; ma non potè fare a meno di notare il colore rosso delle sue
guance, e intuirne il motivo.....
Nel
vederle entrare, Harry e Ron fecero subito spazio per lasciarle sedere, al
centro della lunga tavola di legno del Grifondoro. Il ragazzo con la cicatrice
lanciò una lunga occhiata ad Alex, che però parve ignara della preoccupazione
dell'amico e serena; Ron, incerto se parlare o meno della sera prima, e finì
per chiedere "Allora, ragazzi, dopodomani andiamo ad Hosgmeade????".
Hermione e Ginny lo fulminarono con gli occhi, quando videro che il cucchiaio
di Alex si era fermato, tremante e incerto, a metà strada tra la tazza e la
bocca della ragazza. Alex alzò gli occhi, ancora leggermente sconvolta, ma cercò
di esibire un sorriso rassicurante verso i quattro amici; Harry però non potè
fare a meno di notare che si era seduta dandole spalle al resto della sala, in
modo cioè da non dover guardare verso il tavolo di Serpeverde "Alex,
senti....se non te la senti, non ci andiamo, restiamo qui a studiare,
oppure...." la ragazza scosse il capo sorridendo "No, Harry, non
preoccuparti per me; starei molto peggio se sapessi che avete rinunciato alla
gita di Halloween per colpa mia.....dopotutto sarà divertente, forse riuscirò a
distrarmi". Sorrideva vistosamente, ma senza il solito calore, e tutti e
quattro pensarono che più che un divertimento quella gita sarebbe stata
un'ansia costante, poichè Malfoy avrebbe potuto spuntare fuori in qualunque
momento; e non sapevano se lei era ancora pronta ad affrontarlo....ma, come
leggendo quel dubbio nelle loro menti, la ragazza posò il cucchiaio, si tirò
indietro con un lungo sospiro e poi disse, con voce pacata e decisa
"Sentite, lo so. Ieri stavo male, e anche ora non sembro molto in forma;
non lo sono, è ovvio. Ma non ho nessuna intenzione di continuare a subire
passivamente le sue offese a questo modo. Ho tutte le ragioni per reagire, e
intendo farlo.....l'ho capito grazie a Ginny" la ragazzina arrossì, sotto
l'occhiata sbieca di Hermione "Non voglio dire che inizierò a insultarlo o
a sparlare di lui.....non sono quel genere di persona; semplicemente....lo
ignorerò" dichiarò decisa, riprendendo in mano il cucchiaio e riiniziando
a mangiare. Tutti e quattro ora le puntavanmo gli occhi addosso "Ma...sei
sicura di farcela? Cioè, voglio dire..." disse Ginny, impaziente e
preoccupata "Cioè, eravate....sembravate....così amici...." gli altri
tre la uccisero con occhiate tutt'altro che gentili, ma lei, pur arrossedo, non
si fece fermare "Sei sicura di riuscire ad ignorarlo, così di punto in
bianco ????". Le due rosse si confrontarono per qualche secondo, poi Alex
sospirò e si cacciò i capelli dietro l'orecchio "Io non l'ho mai invitato
ad avvicinarci a me.....ha fatto tutto da solo. E, sempre da solo, ha deciso di
andarsene. Io non posso farci nulla, anzi non mi sembra nemmeno il caso di
starci a pensare su. Quindi, dopodomani andiamo a Hogsmeade, ok?". Li
fissò ad uno ad uno negli occhi, finchè non annuirono, poi soddisfatta si alzò
ed esclamò "Bene, se non sbaglio ora c'è erbologia !!! Andiamo !!!";
si avviò decisa, seguita di corsa da Hermione e Ginny, verso la porta, mentre
Harry e Ron le seguivano con gli occhi; poi il moretto girò lo sguardo verso il
tavolo dei Serpeverde, e vide ciò temeva e non voleva vedere. Malfoy stava
fissando a sua volta le ragazze, e il suo sguardo era indecifrabile....ma
comunque ad Harry non andava bene che fissasse Alex, Hermione e Ginny a quel
modo. Il Serpeverde spostò lo sguardo su di lui, sentendosi osservato, e i due
ragazzi, acerrimi rivali, nemici e ora ancor più incavolati l'uno con l'altro (Visto che uno, cioè Harry, considerava l'altro responsabile
del malessere della sua miglior amica, l'altro, cioè Draco, geloso perchè
'quello sfregiato di Potter' poteva stare insieme ad Alex quanto voleva, NdA)
si sfidarono con lo sguardo per qualche momento. Ron spostava gli occhi
dall'uno all'altro, incerto, e avrebbe giurato di vedere un'aura di fiamme
intorno ai due ragazzi, da quanto erano arrabbiati. Tiger e Goyle, stupidi e
fedeli come sempre a Malfoy, attendevano ordini, stupiti dal comportamento del
loro capo ma rispettosi come prima. Poi, Harry distolse lo sguardo con ribrezzo
e se ne andò a grandi passi, e Malfoy si rimise a mangiare, masticando furiosamente,
mentre il sordo clangore della porta che si chiudeva gli giungeva alle
orecchie, sgradito e quasi assordante per tutto ciò che comportava...la
chiusura al di fuori di un mondo al quale aveva dato solo un'occhiata,
invidiandolo, per poi rifiutarlo spaventato......irritato, lanciò il cucchiaio
sul tavolo, senza curarsi degli schizzi che sparse in giro, macchiandogli la
divisa e si prese il capo tra le mani "Smettila !!!! Smettila, stupido,
SMETTILA !!!!!!!!!!!" urlò nel suo cervello, rivolto a quella parte di
sè che era ancora convinta che fosse stato un grosso errore.
Ecco il dodicesimo capitolo !!!!! Allora, Draco l'ha combinata
grossa e Alex pare parecchio incavolata con lui....secondo voi che succederà
?????? Beh, per ora vi rispondo ai commenti.....a proposito, SCRIVETEMIIIIIIIII
cosa ne pensate, per favore !!!!!!!!
Roby-chan: Brava Brava questa ragazza è molto intuitiva.....ne hai azeccate
proprio bene alcune, ma non ti dirò quali per non rovinarvi la sorpresa...a
parte quella sull'assistente virtuale, risposta perfetta !!!! 100 punti !!!!
Non ha proprio NIENTE DA FARE !!!!!!!!! A parte correggermi tutte le bozze,
cambiare il carattere, i colori, mettermi a posto la camera, fare le pulizie
etc etc.....inezie insomma, proprio non capisco perchè si lamenti tanto !!!!
Rachel: Verissimo, tra me e te mi sa che Alex fa lo sciopero della fame
per protesta fra un po' !!!!! Grazi eper i commenti !!!! Anche io aspetto i
prox capitoli della tua !!!! Anche tu ne hai indovinate parecchie, ma vale i
discorso sopra.....non vi dico quali.
Icegaze:1) il padre è Sirius (ne sono certo al 100%) 2)cosa intendi
per segreto nascosto? 3)un bel corso di "ammazza il mangiamorte prima che
lui ammazzi te" 4)in concomitanza con la risp 1 direi James e Sirius 5)
visto che cose a quattro sono piuttosto improbabili (alex,bill,charlie,draco),
che Ron ed Harry nn ce li vedo, che gli altri sono da escludere allora punto su
uno dei fratelloni Weasley, possibilmente senza che si ammazzino a vicenda o
nascano rancori, allora meglio Draco 6) mi avvalgo della facoltà di non
rispondere 7) se charlie combatte così bene significa che serve o al punto 3 o
nn saprei, magari sono li solo per proteggere harry o forse per proteggere Alex
da se stessa...e chi lo sa, io nn leggo mica nella mente di silente....
Queste le tue risposte, anche tu ne hai prese un bel po' !!!
Soprattutto la 3 mi è piaciuta parecchio, davvero un nome altisonante per un
corso, eh ???? Beh, per ora nemmeno io leggo nella mente di Silente, anzi nella
mente di nessuno, ma ci sto lavorando....vi comunicherò i risultati entro breve
!!!! Grazie per "esserti sbizzarrito" !!!!!
Il
sole, pallido e distante, salutò la folla di studenti che quella mattina usciva
dal castello, vestita di tutto punto e avvolta nei mantelli per proteggersi dal
freddo crescente, diretta verso Hogsmeade. La giornata pareva bella, anche se
all'orizzonte delle nubi minacciose si profilavano, quasi a ricordare ai
ragazzi che il pericolo era sempre in agguato. In mezzo al mare vociante di
giovani, un gruppetto di quatro persone stava fermo, apparentemente in attesa,
con gli occhi rivolti verso la porta d'entrata. Pochi secondi dopo, ne uscì
Ginny, rossa in volto e ansante, col mantello spiegazzato e allacciato male
"Scusate, scusate !!!!! Ho avuto dei problemi....". I quattro in
attesa, e cioè Hermione, Alex, Harry e Ron, si mossero per andarle incontro chi
con un sorriso, chi con aria seccata, chi indifferente al suo ritardo. Solo Ron
parve essersela presa veramente "Insomma però, Ginny, sei sempe tu quella
che ci fa aspettare !!!!!! E una volta il mantello, e un'altra la
borsa....stavolta non hai nemmeno la scusante che te l'abbiamo detto all'ultimo
minuto, cavoli !!!!!!!!". La sorella gli fece una smorfia poco gentile,
ribattendo, mentre il gruppo si avviava lungo il sentiero battuto che portava
al paese "Beh, anche io a volte ho dei contrattempi....e poi parla quello
che ci mette ore a prepararsi per le lezioni !!! Questa settimana quanti
ritardi hai già accumulato, eh??? Harry ????". L'interpellato rivolse
verso la ragazzina un'occhiata divertita "Sette. Per non parlare di quando
è sotto la doccia....a volte io e Dean abbiamo pensato di doverci costruire un
bagno alternativo.....". Ron lanciò un'occhiata di fuoco all'amico, per
poi voltarsi verso Alex e dire, con un luccichio malizioso negli occhi
"Comunque, a parte tutto, mi pare che oggi sia un giorno molto speciale
per qualcuno di noi, vero ???? Tanti auguri, Alex !!!!!!". Si fermò per
abbracciarla, mentre lei lo fissava sorpresa, e gli altri quattro sorrisero,
attendendo che fosse il loro turno. Quando si staccò da lei Harry, che l'aveva
abbracciata per ultimo, disse "Avevamo un regalo per te, ma siccome pesa
abbiamo deciso di dartelo stasera, quando torniamo al castello". Lei, con
le lacrime agli occhi, sorrise "Gra...grazie....non credevo sapeste quando
compio gli anni....". Hermione sbuffò "Oh, avanti, Alex, scommetto
che anche tu sai i nostri compleanni...vediamo...." si reincamminò,
seguita a ruota dagli altri, per poi chiedere "Quando compie gli anni
Ron?" "Il 1 maggio...." "E Ginny ????" "27
febbraio..." "Io????" "19 marzo" rispose Alex, ormai
rassegnata. Hermione si piantò le mani sui fianchi ed esclamò, a voce ancora
più alta "Bene bene, visto ??? E ora la domanda premio...... ta daaaaan:
quando compie gli anni Harry ?????". Alex si fermò, alzando gli occhi
scuri, limpidi e sereni come il cielo di primavera e dicendo con un filo di
voce "Il 31 luglio......vuoi che non sappia il compleanno di colui che ha
sconfitto il signore oscuro??? Mancava poco che diventasse festa
nazionale.....". Harry arrossì, mentre gli altri ridevano ed Hermione
diceva "Molto brava !!!!!!!!! Lei ha vinto una burrobirra presso i Tre
manici di scopa, signorina. E ora....ah, io devo comprarmi una nuova penna
d'aquila !!!" ricordò improvvisamente, frugando nella tasca del mantello
per vedere se aveva i soldi. Alex la fissò per un secondo "Oh....credo che
ne comprerò una nuova anch'io...la mia è quasi consumata.....". Ron, che
in quel momento camminava tra Harry ed Hermione, rivolse un'occhiata furba
all'amico e, con una leggera gomitata, gli sussurrò "Chissà perchè questi
problemi ce li hanno solo i due geni della scuola....." "COSA
?????????" esclamò arrabbiata Hermione, voltandosi verso i due con aria
inviperita; Ron si fece piccolo piccolo, e accelerò il passo, ma la ragazza si
mise a correre per raggiungerlo "Torna subito qui, Ron Weasley !!!!!!!!!!
Giuro che questa volta te la faccio pagare !!!!!!". Alex rise, insieme a
Harry, mentre Ginny, con aria orgogliosa, annunciava "Ebbene, anche la mia
penna si è parecchio logorata in questo trimestre....quindi ne comprerò una
nuova anch'io !!!!". Harry si voltò, sorpreso, e lanciò alla ragazzina una
lunga occhiata interessata "Ginny, non è che ti stai facendo influenzare
troppo da queste due ???? Scommetto che sarai tu la migliore del quarto anno se
passi tutto il tempo libero a studiare come una matta con queste..."
"EHI !!!" esclamò Alex, dandogli un leggero colpetto sulla testa.
Ginny rise, ma l'interesse di Harry per lei non si era ancora esaurito, e sotto
il suo sguardo intenso e ammirato, Ginny arrossì come una ragazzina. Ma per sua
fortuna il villaggio era in vista, e l'attenzione di tutti si rivolse alle
casette colorate che si affacciavano sulla collina, sviando così l'interesse di
Harry dal colorito del suo volto....e dandole così modo di assestarsi, non
vista, una serie di pugni non molto gentili in testa, ripetendosi mentalmente "Stupida,
stupida, stupida, IMBECILLE !!!!!!!!!!!!! COSA TI E' PRESO, SI PUO' SAPERE
????????"
Circa
mezzora dopo erano seduti a un tavolo dei Tre manici di scopa, e cinque
burrobirre fumanti stavano davanti a loro; ma la conversazione pareva talmente
interessante da aver fatto sì che i ragazzi quasi se ne dimenticassero
"Cosa vorreste fare dopo Hogwarts?" aveva chiesto Ginny in tono
discorsivo quindici minuti prima, senza pensare neppure minimamente che la sua
domanda avrebbe sollevato una discussione memorabile. Hermione, che in quel
momento deteneva l'attenzione assoluta di tutti, aveva sorpreso oltre ogni dire
Ron e Harry annunciando che stava seriamente considerando l'idea di divenire
insegnante "Ma...ma....non lo avevi mai detto !!!!!!!" esclamò il
ragazzo dai capelli rossi, e la ragazza davanti a lui scosse il capo con fare
convinto "E' perchè ho cominciato a pensarci solo da qualche mese, visto
che...beh, Hogwarts è l'unico posto in cui si accetta la realtà così com'è, e
l'uncico posto in cui stanno cercando di fare qualcosa.....e io voglio aiutarli
!!! Dubito che il ministero della magia mi farebbe mai andare in giro a
catturare mangiamorte....". Harry provò un brivido lungo la schiena
"Hai ragione.....Hogwarts è tutto ciò che ci resta per poter combattere
per ciò che amiamo....." i suoi occhi assunsero un'aria guardinga e
arrabbiata; erano mesi che i giornali strombazzavano versioni rivedute e
corrette di ciò che era successo a giugno, screditantodolo sempre più come
visionario e bugiardo. Anche la figura di Silente non era più salda e
autorevole come prima....e tutto per colpa della cocciutaggine di
Caramell....Hermione e Ron lo fissarono preoccupati mentre stringeva la mano a
pugno, ma il ragazzo fece finta di nulla e domandò, in tono sereno "E tu
Alex??? Che hai intenzione di fare dopo la scuola????". La rossa posò il
bicchiere da cui stava bevendo sul tavolo e gli lanciò una lunga occhiata decisa
"Ovvio no? Io sarò un auror". Quattro paia di occhi la fissarono
"Beh ??? Ho detto qualcosa di strano ???" chiese stupita. Hermione, a
bocca aperta per lo stupore, esclamò "Ma....Alex !!!! Sai cosa significa
essere un auror ?????". La rossa girò lo sguardo su di lei "Ovvio che
lo so, mi sono ducomentata !!!!" rispose in tono seccato, ma Ron scosse il
capo "No, non è questo il punto, è che....saresti sotto al ministero
!"!!! Saresti...fregata !!!!!!" esclamò, mentre Harry annuiva convinto
"Che senso ha fare l'auror per un ministero che non riconosce la minaccia
che stiamo vivendo ????". La ragazza lo fissò, e nei suoi occhi c'era
incredulità ed esasperazione "Harry, mi deludi !!!! Davvero credi che io
mi farò mettere al giogo dal ministero ???? Ne sei davvero convinto
?????". Il ragazzo con la cicatrice deglutì, non sapendo che rispondere;
in effetti Alex sotto le direttive di Caramell proprio non se la
vedeva...però....fu Ginny ad esternare i loro dubbi "Ma gli
auror...ecco...." gli occhi di Alex si fecero dolci e comprensivi
"Sono tutti alle dipendenze del ministero....oh, avanti, ragazzi
!!!!!!!!!!" la sua mano sinistra calò sul tavolo con un rumore sordo che
li fece saltare tutti sulle loro sedie "E' l'addestramento auror che il
ministero controlla....e nemmeno quello, da quel che sento. Quello che gli
auror fanno, ora, non è affatto eseguire gli ordini....se non
apparentemente". Harry non riusciva a staccare gli occhi da lei; appariva
così determinava, così invincibile, così....straordinaria mentre era intenta a
raccontare i suoi ideali, i suoi sogni...."Quello che non sapete è che,
nonostante il ministero faccia orecchie da mercante al pericolo più grande che
il nostro mondo abbai mai visto, un gruppo di auror si è ammutinato di nascosto
e si sta preparando a combattere....facendo rientrare il tutto nei normali
programmi di allenamento.....ed è a quello che io miro !!!!! Solo così potrò
realizzare il mio sogno...." quelle parole ricordarono a Harry la
pericolosa confidenza che la sua amica gli aveva fatto mesi prima sul campo da
Quiddich.....il suo interesse, la sua assoluta certezza nell'essere parte
determinante nella sconfitta di Voldemort....pericoloso....troppo, per lei....
"Alex..." "No, niente prediche. Me ne sorbisco abbastanza da mio
zio e da Remus per questa storia...." "Silente...sa di questo gruppo
di auror???" domandò nella più completa confusione Ron. La ragazza annuì,
tornando a bere la sua burrobirra "Credo conti su di loro nel caso dovesse
andar male qualcosa. Ha dei contatti molto utili, all'interno....gente molto
vicina a lui...." "Chi???" chiese Ginny con gli occhi che le
brillavano. Alex le rivolse un'occhiata valutativa, ne riservò una uguale a
Ron, poi sospirò "Non è ovvio??? Badate, non ne sono sicura al 100 per
100....ma ho una ragionevole certezza che sia..." "Ehilà, il gruppo
al gran completo !!!! Che ci fate voi qui ????" chiese una voce allegra
dietro di loro. Tutti e cinque si voltarono a fissare il nuovo arrivato,
Charlie Weasley, e quattro di loro esibirono un'aria colpevole e imbarazzata,
quasi li avesse colti in fallo a fare qualcosa che assolutamente era loro
vietata. Solo Alex rimase impassibile, appoggiando il mento sulle braccia e
sorridendo enigmaticamente nell'osservare il volto ridente del ragazzo, che
chiaccherava tutto contento e appariva del tutto ignaro di aver interrotto una
discussione così importante....anche se..."Il destino è proprio
buffo" pensò la ragazza, sorridendogli allegramente e rispondendo
"Siamo venuti in gita. Tu che ci fai qui ????". A quella domanda
l'allegria e la sicurezza di lui si incrinarono leggermente "Io???
Ehm...dunque...ecco...ah, sì !!! Silente mi ha chiesto se potevo portare un
pacco per lui all'ufficio postale....ha detto che era urgente....beh, ora dove
avete intenzione di andare ????". Ginny ed Hermione esposero i loro
progetti riguardo al negozio di penne d'acquila, per poi passare agli ultimi
pettegolezzi di Hogwarts, e la momentanea distrazione del ragazzo diede tempo
ad Alex di riflettere. Quell'improvvisa compasa, unita alla sua titubanza nel
dire cosa ci faceva lì, era sospetta....ancor più se si teneva conto che il
pacco importante di suo zio ce l'aveva lei nella tasca, pronto ad essere
spedito...decisamente Charlie aveva scelto la scusa
sbagliata....però...allora.....si riscosse, vedendo che gli altri si stavano
alzando, e si affrettò a seguirli. Alla cassa ci fu un po' di tafferuglio
perchè Hermione sosteneva che la sua burrobirra era un premio per il gioco
dell'andata, e Alex si rifiutava di accettarlo; Charlie risolse prontamente la questione,
proponendo che i tre ragazzi offrissero ciascuno una delle bibite alle ragazze,
e accollandosi lui quella di Alex che, a quel punto, nulla potè obbiettare,
anche perchè si divertì molto nel vedere l'imbarazzo di Ron mentre pagava la
bibita di Hermione, alquanto rossa pure lei....Harry pagò quella di Ginny con
un gran sorriso, non notando affatto l'espressione strana della fanciulla, e
infine il gruppo si diresse fuori dal locale, verso il negozio di articoli per
la scuola che stava sull'altro lato del villaggio. Dopo poco, tre penne dai
colori sgargianti ne uscirono insieme a loro, e i ragazzi, ridendo e
scherzando, decisero di avviarsi verso il castello, anche perchè i nuvoloni
scuri che quella mattina erano all'orizzonte si erano avvicinati di molto, e
non era improbabile che la pioggia li sorprendesse mentre tornavano. Alex, che
stava discutendo con Harry di una nuova finta di Quiddich, rideva e camminava
spensierata, senza notare Hermione che restava indietro, tratteneva per un
braccio Charlie, lo faceva chinare e gli sussurrava qualcosa nell'orecchio,
qualcosa per cui lui rivolgeva alla ragazza dai capelli rossi una lunga
occhiata interessata. Nulla sembrava poter andar storto in quel momento, mentre
era felice e coi suoi amici; ma come si sa, il destino è sempre in agguato, e
intervenì anche quella volta, quasi a volerla rimproverare poichè osava essere
felice; mentre saltava allegramente per evitare un sasso che le si frapponeva
nel itorno a casa, tre figure sbucarono fuori da una stradina laterale, e la
ragazza si fermò, atterrando in piedi a fatica per lo shock, a fissarle: Draco
Malfoy, stupito almeno quanto lei, ricambiò il suo sguardo. Harry si bloccò,
incredulo e arrabbiato, a fissare il Serpeverde, e lo stesso fece Ron; poi
entrambi, senza parlarsi ma in perfetta sincronia, si spostarono per frapporsi
tra lui e Alex; Ginny osservò la scena con occhi carichi di preoccupazione, e
lo stesso fece Hermione, mentre Charlie avanzava per raggiungere il fratello.
Anche lui doveva essere a conoscenza della situazione.
A
vederla da fuori, la scena avrebbe senz'altro ricordato un film d'azione e
pathos; i tre volorosi ragazzi che, facendosi coraggiosamente avanti coi
nemici, proteggevano le loro amate, che restavano prudentemente indietro, con
paura e confusione negli occhi....Draco Malfoy stava proprio pensando a questo,
e c'erano un paio di punti in quel ragionamento che non gli piacevano: primo,
lui appariva inesorabilmente come il malvagio della situazione, il che forse
era anche vero, anche se non aveva avuto poi molta scelta....secondo, se le
cose stavano così, Alex pareva indissolubilemnte legata a Charlie Weasley, che
infatti le lanciava spesso occhiate preoccupate.....quei due andavano un po'
troppo d'accordo per i suoi gusti !!!Ma lui non doveva avere problemi di quel genere.....strinse i pugni,
arrabbiato, prima che una vocina petulante gli ricordasse che avrebbe dovuto
esserci lui al posto di Weasley se solo non fosse stato così
stupido....ricacciò quella voce nei recessi della sua mente e assunse un'aria
infastidita, preparandosi a sfoggiare tutta la sua cattiveria contro la
ragazza, in modo da dissipare ogni dubbio residuo nelle menti degli altri e in
se stesso....e da farla star male almeno quanto lui "Oh, chi si vede,
Potter e l'allegra compagnia !!!! Oh, pure un nuovo Weasley !!!! Potter, quante
volte dovrò ripetertelo che dovresti sceglierti meglio le tue amicizie ????
Andando in giro con questi pezzenti finirai per farti ammazzare....come è
successo a Diggory.....dammi retta...." una risata crudele e sguaiata uscì
a fatica dalle sue labbra, e subito Tiger e Goyle vi si unirono, obbedienti
come sempre; il volto di Harry divenne rosso dalla rabbia e, per una volta
dimentico della prudenza, il ragazzo fece per lanciarsi contro il Serpeverde.
Ginny, intuendo le sue intenzioni, si catapultò in avanti mulinando le braccia
e urlò "Harry no !!!! Aspetta, non farlo !!!!!!!!" aggrappandosi di
peso al suo braccio sinistro per trattenerlo. Mentre i tre Serpeverde la
guardavano in modo non molto lusinghiero, che la ferì non poco, oltre a farla
arrabbiare, e fece salire alle stelle la rabbia di Harry, oltre che quella di
Ron e Charlie, Alex ruppe il suo ruolo di fanciulla remissiva nel quadretto di
poco prima e avanzò verso di loro a grandi passi, fissandoli ad uno ad uno con
decisione e disprezzo e piantandosi davanti a Malfoy con aria decisamente
minacciosa. Lui fece un sorriso lascivo e stava per sussurrare qualcosa di
sgradevole, ma lei fu più veloce: avanzò decisa verso di lui, quasi a volerlo
aggredire; e, convinto che questa fosse la sua intenzione, Draco fece un passo
indietro, andando a sbattere contro Tiger; ma la fanciulla, squadrandoli a
malapena per una frazione di secondo con aria seccata, più che incollerita, si
limitò a sorpassarli a gran velocità e con fare decisissimo, e la sua smorfia
di disgusto fu una stilettata più efficace di uno schiaffo per il Serpeverde.
Non disse una parola, e quando li ebbe superati si comportò come se non non
esistessero, limitandosi a rallentare ed esclamare, senza nemmeno girare il
capo "Harry, ragazzi, volete muovervi? Arriveremo in ritardo alla festa se
perdiamo tempo inutilmente !!!!" Perdere tempo inutilmente....questo
voleva dire per lei scontrarsi con lui ora.....un'espressione di dolore puro
passò negli occhi di ghiaccio del ragazzo, ma prima che potesse muovere un solo
muscolo per ribadire qualcosa, per fermarla o reagire in un modo qualsiasi, e
prima che gli altri potessero raggiungerla, una voce odiosa e melensa proruppe
nell'aria, squarciando l'atmosfera tesa che si era creata tra i ragazzi
"Uuuuhhhh-huuuuuuu !!!!!!!!!! Dracooooooooo !!!!!!!!!!!!
Aspeeeeettaaaaaamiiiiiiiii !!!!!!!!!!!" cinguettò Pansy Parkinson correndo
verso di loro dalla stradina per la quale erano arrivati i serpeverde; fu come
un fulmine a ciel sereno (Sì, perchè era sereno
questo cielo, vero ??? Ma va là....e poi....mica è il primo colpo che gli fai
prendere a 'sti poveretti !!!!! NdJun_l'assistente_virtuale Tu sta zitto e
lavora !!!! NdAlewen). Draco voltò di scatto la testa verso la
ragazza bionda che correva verso di lui, poi di nuovo verso quella rossa che lo
aveva appena superato, e che si era fermata, voltando leggermente il capo verso
di lui e che lo fissava, con aria per lo più impassibile ma con una punta di
ironia negli occhi scuri, le braccia incrociate e un chiaro atteggiamento di
sfida che pervadeva tutta la sua persona. Lo stava sfidando a dimostrare ciò
che voleva veramente, lo canzonava quasi dicendo 'Vediamo cosa fai adesso';
lo aveva ignorato prima, ma si era fermata per assistere al suo dilemma
interiore....perchè sapeva benissimo quanto quella situazione lo mettesse in
difficoltà. Mentre questo pensiero gli pervadeva la mante, improvviso e
lancinante, negli occhichiari del
ragazzo si delineò chiara la paura, il terrore, la confusione e, se non fosse
stata tanto arrabbiata, Alex avrebbe quasi provato pena per lui. Ma in quel
momento non sentiva il minimo sentimento positivo verso colui che le stava di
fronte, e per questo indietreggiò lievemente, sottraendosi al braccio di
Charlie che l'aveva raggiunta e aveva cercato di farla voltare, ma ponendosi
così al centro della combriccola dei suoi amici che avanzava lentamente, e
ricavandone un senzo di protezione e di invincibilità. Draco invece pareva
naufragare sempre più in alto mare, e toccò il fondo quando Pansy Parkinson gli
si attaccò al braccio con un sorriso enorme stampato in faccia e l'aria mielosa
di sempre "Draaaaaaco, cosa stai facendo qui ????" chiese, lanciando
un'occhiata per nulla gentile ad Alex, che la fissava disgustata. Il ragazzo
per qualche secondo meditò sulla risposta da dare, rendendosi conto che sarebe
stata una scelta anch'essa; poteva rinnegare tutto, tornare a quella strana
felicità che aveva provato nei giorni scorsi, entrare a far parte di quel
gruppo che gli stava davanti...ma sarebbe stato ancora accettato ??? Gli occhi
duri di Alex non gli davano speranze; se anche aveva avuto una remota
possibilità, l'aveva perduta.....non gli restava che confermare la scelta già
fatta....."Cercavo il modo di liberarmi della vista di questi squallidi
Grifondoro" disse in tono seccato e petulante; per un attimo credette di
essere spacciato, quando gli occhi di Alex eruttarono fiamme, ma la ragazza,
che aveva un controllo di sè molto migliore del suo, gettò indietro il capo con
fare deciso e rispose, in tono piccato "Oh, scusate se abbiamo offeso
vostra signoria il Serpeverde. Visto che nemmeno a noi fa piacere vedere le
vostre facce, saremo lieti di andarcene per primi. Con permesso....."
avanzò decisa, allontanandosi il più velocemente possibile dai due.
Incredibilmente, la prima a correrle dietro fu Ginny, che sorpassò i due
Serpeverde avvinghiati con un'occhiata rabbiosa degna della sua amica e
spintonò con un braccio e una spalla Draco, e con lui Pansy, visto che gli
stava attaccata, provando un'intensa soddisfazione nel vederli barcollare. I
due, troppo impegnati a rimanere in equilibrio, non risposero nè laguardarono, e ciò le permise di raggiungere
Alex in tempo per vedere un lieve sorrisetto svanire lentamente dalle sue
labbra, mentre gli altri le seguivano a ruota. Sentì sulla schiena i loro
sguardi, oltre a quelli dei Serpeverde, e lanciò un'occhiata preoccupata ad
Alex, che però si limitò a camminare e non disse una parola; era ancora vicina,
quando sentì la voce scocciata e arrabbiata di Draco esclamare "E scollati
una buona volta !!!!! Mi dai fastidio !!!!!!!" e la protesta indignata di
Pansy, e se anche un sorriso fu sul punto di dipingersi sul suo volto, questa
volta nessuno fu in grado di scoprirlo.
"Alex....sicura
che....è tutto ok????". Era stato Charlie il primo a porle questa domanda,
che però chiaramente aleggiava nelle menti di tutti. La ragazza voltò un viso
sereno e sorridente verso di lui, stupendolo ancora una volta, e con voce decisa
e convinta rispose "Certo che va tutto bene; detto quel che dovevo dire,
per me la storia è finita. Lui può anche smettere di esistere, per quel che mi
riguarda.....e non voglio che voi sprechiate tempo ad angosciarvi per questa
storia, va bene ??? Piuttosto, io ho fame !!!! Chissà che ci sarà al banchetto
stasera ??????" "Ma Alex...." "STOP, niente 'ma Alex', non
avete sentito cosa vi ho detto? Per me la storia è finita....tutta la
storia....dovreste esserne contenti, no ? Quindi fatemi un favore, smettetela
di parlarne, ok?"; i suoi passi, sempre decisi, si fecero più veloci, e
gli altri decisero di assecondarla, magari non del tutto convinti ma almeno
desiderosi di aiutarla, e iniziarono a discutere della festa di Halloween; si
diceva che quell'anno sarebbe stata grandissima, enorme, impagabile, ed era
anche per questo che tutti tornavano così presto. Quando arrivarono nella loro
sala comune, però, capirono perchè l'atmosfera era così eccitata; era appena
stato appeso un magicomunicato che diceva che alla festa sarebbe stato
necessario presentarsi in coppia; i ragazzi lo fissarono allibiti, mentre
intorno a loro molte voci di protesta si levavano dichiarando che era ingiusto
averlo comunicato solo allora, mentre altre formulavano inviti gentili e ricevevano
risposte più o meno gioiose; Ron e Harry si scambiarono un'occhiata disperata.
Andare alla festa in coppia ??? Quella storia rievocava loro terribili
ricordi.....e fu Ron a dar voce alle loro preoccupazioni "E ora dove le
troviamo due che vengano con noi ????" chiese in tono disperato, senza
nemmeno ricodarsi di chi aveva intorno. Hermione gli riservò infatti uno
sguardo inceneritore, poi scrollò le spalle come per dire 'Non sei affatto
cambiato' e chiese in tono acido "Penso che anche quest'anno valga la
regola che inviterai la più carina che accetterà di venire con te, vero Ron???
Peccato solo che il tempo per andare in giro a cercarla sia poco.....ma sono
sicura che Eloise Midgen sarà disposta ad accontentarsi di te....o forse puoi
invitare di nuovo Padma Patil.....". Alex alzò gli occhi su di lei,
sorpresa da quelle parole e dall'ostilità della sua voce, e intuì che sotto
quello scoppio di rabbia doveva esserci qualcosa che lei non sapeva; intanto
Ron balbettava e diventava rosso ma, sentendosi trattato ingiustamente, fece
una smorfia alla ragazza e rispose in tono sibillino "E tu, Hermione ???
Quest'anno non c'è Vicky ad invitarti....che tragedia...." "Smettila
di chiamarlo Vicky !!!!!" urlò la ragazza pestando un piede e
stringendo i pugni, mentre anche la sua faccia si colorava di viola. La
tensione tra i due divenne evidente, ma a giudicare dalle espressioni di Harry
e Ginny la scena non doveva essere affatto nuova, perciò Alex si permise di
sorridere....e di suggerire "Perchè invece non andate insieme ???"
"EEEEHHHHH ??????" esclamarono entrambi a una voce, voltando le teste
verso di lei in un gesto coordinato che era semplicemente ridicolo; cercando di
contenere le risate, Alex si portò una mano davanti alla bocca e continuò
"Sì, perchè no??? Dopotutto, visto che l'abbiamo saputo solo adesso e tra
meno di un'ora dobbiamo essere giù, la cosa migliore è formare le coppie tra di
noi. Hermione può andare con Ron, e Harry con Ginny" la ragazzina spalancò
gli occhi, inorridita, sentendo quella proposta "EEEHHHH ???? No, aspetta,
Al---" "Ottima idea; tu che ne dici Ginny???" approvò
all'improvviso Harry voltandosi verso di lei con aria decisamente sicura,
mentre Ginny accanto a lui quasi cadeva con le braccia distese in avanti (Presente i manga ???NdA); il ragazzo si
accigliò "Uhm? Che ci fai per terra ????" chiese, (Tipica sensibilità maschile....NdA) e Ginny
sentì di nuovo il peso della gravità che la schiacciava giù
"No....niente......va.......va bene, vengo con te", balbettò
arrossendo furiosamente; Harry non vi fece caso, e tornò a voltarsi verso il
resto del gruppo "Perfetto !!! Quanto a voi due ???". Ron e Hermione,
ancora rossissimi in volto, si scambiarono un'occhiata incerta, per poi
distogliere subito gli occhi "Beh...se per te va bene..." bofonchiò
Ron "Vo...vorresti venire con me ???"; deglutì rumorosamente, mentre
la sua testa pareva prendere fuoco tanto era rossa ed Hermione, anche lei della
stessa tonalità, annuiva "Va...va bene....ok..."; poi però guardò
Alex e, tralasciando le accuse isteriche, che di certo le sarebbero piovute
addosso da entrambe le parti quella notte, osservò "Aspetta un po'...e
tu??? Mica puoi restare qui da sola....". Alex fu tentata di dire che a
lei non sarebbe affatto dispiaciuto, ma in quel momento una voce dietro di lei
si intromise nella discussione "Ehi, mi state ignorando completamente !!!
Signorina, vorrebbe farmi l'onore di venire alla festa con me ????" chiese
Charlie, porgendo la mano ad Alex con un sorriso. La ragazza lo fissò stupita
per un secondo "Ma....davvero vuoi invitare me ??? Sei sicuro ???? Mica
sei obbligato...ci sono un sacco di ragazze più grandi che spasimano per venire
con te...." protestò, non volendo costringere il suo amico a sacrificarsi
per lei; ma Charlie scosse il capo, sempre sorridendo "Peccato che io non
ne conosca nemmeno una....dai, vieni con me o no ??? Mi hanno detto di venire
al ballo, ma andarci da solo sarebbe a dir poco imbarazzante.....e poi stando
con voi mi divertirei di più". I suoi occhi la imploravano, ma Alex si
permise di rifletterci ancora qualche secondo, valutando bene le ragioni
dell'amico; non voleva essere un peso per lui......e aveva qualche sospetto
sulle vere ragioni che lo spingevano a volerla accompagnare.....le stesse che
facevano sì che si trovasse sempre attorno a lei.....motivo più che sufficiente
per rifiutare, decise, non volendo imporre quel gravoso fardello al suo
amico.....proprio per nulla.......con un sorriso dolce, alzò gli occhi per
rifiutare.... "Charlie, grazie ma credo...."ma proprio in quell'istante l'immagine di
una certa persona si delineò, non richiesta, nella sua mente, e il pensiero
della sua faccia nel vederla entrare nella sala insieme al ragazzo più
desiderato della scuola, l'idolo delle folle e degli appassionati di quiddich
fu una tentazione troppo grande, che la fece illuminare ed interruppe il suo
rifiuto appena in tempo, trasformandolo in un "Certo, andiamo insieme !!!!
Sono sicura che sarà una festa memorabile !!!!!!!!!!!!!" deciso e
squillante. Gli altri spalancarono gli occhi, leggermente sconvolti da quella
decione improvvisa e dall'ardore che si era evidenziato negli occhi della
ragazza "Mica si sarà innamorata di Charlie, no ????" chiese in un
soffio Ron a Hermione, fissando l'amica e il fratello con fare preoccupato "Non
dire stupidate !!!" sibilò Ginny in risposta, rifilandogli un pugno in
testa, senza staccare gli occhi dall'amica, che continuava a chiaccherare della
festa "Se avesse una cotta per lui avrebbe balbettato, sarebbe arrossita
e...avrebbe accettato subito.....inoltre...." continuò, analizzando la
situazione con lucida preoccupazione "....quella voglia di rivalsa negli
occhi...." aveva approvato Hermione, anche lei persa nei suoi pensieri
"Sento odore di guai....." "Mi sa che ad Alex la situazione non
è poi così indifferente come vuole farci credere....."; sospirando, le due
fanciulle scossero il capo, mentre Ron spostava lo sguardo dall'una all'altra
con fare confuso al massimo grado, e Harry lanciava occhiate cariche di
preoccupazione ad Alex....e anche nei suoi occhi verdi si leggeva un'aria di
sfida, molto più cattiva e spietata di quella della ragazza, ma rivolta allo
stesso obiettivo..... (Povero Draco....si, va
bene, lo so che se l'è cercata, ma mi fa pena, visto che anche lui ha i suoi
problemi in tale situazione.....sigh sigh NdA......ma se ce l'hai cacciato tu,
in quella situazione...NdJun Tu taci e lavora, oppure niente fumetti questo
mese !!!! Tze...schiavista....COSA HAI DETTO ???? No...rileggevo il
paragrafo...nulla....)
La
sala grande quella sera brillava come mai aveva fatto prima. Centinaia,
migliaia di candele svolazzavano qua e la, sospese a mezz'aria e dotate di
candide alette che permettevano loro di girare liberamente, rilucevano della
loro luce color oro rendendo l'atmosfera decisamente magica; qui e la, anche le
zucche erano state incantate perchè potessero volare, e facevano compagnia ai
lumi andandosene in giro per la sala, sopra le teste degli studenti....che
scoppiarono a ridere, divertitissimi, quando una di esse si mise
improvvisamente a inseguire una candela, con la bocca intagliata spalancata e
l'evidente intenzione di mangiarsela, e quest'ultima si trovò a dover scappare
a tutta la velocità che le sue alucce bianche le permettevano....e la scena si
ripeteva, a intervalli irregolari, qui e la per la sala; quando Alex entrò, al
braccio di Charlie, una candela le schizzò sopra il capo, seguita poco dopo da
un'enorme zucca arancione dall'aria famelica; istintivamente, lei e il compagno
si abbassarono, lasciando così Ron e Hermione completamente esposti alla
minaccia; il rosso, allibitò, spalancò la bocca e, vedendo che Hermione stava
per venire colpita da quel 'coso' enorme, raccolse tutto il fiato che potè ed
urlò con voce stentorea "FERMATI SUBITO, STUPIDA ZUCCA
!!!!!!!!!!!!!!"; l'ortaggio gli diede ascolto, voltandosi a fissarlo
attraverso gli occhi intagliati con aria inquisitrice e poi fluttuando via,
lievemente e senza fretta, a caccia delle candele; Ron, rosso come un gambero,
ansimava, mentre dietro di lui Ginny e Harry si sbellicavano dalle risate, così
come Alex, ancora mezza accucciata davanti a lui; Hermione si tolse le mani dal
volto, controllò che non ci fosse più pericolo e ringraziò l'amico con un
sorriso. Charlie invece aveva completamente perso il controllo e rideva
sguaiatamente, le lacrime agli occhi e il pugno che picchiava ripetutamente
sulla spessa porta d'entrata "PAROLA MIA RON, SE DIVENTI AUROR TI
SBATTIAMO IN PRIMA LINEA E CI RISPARMIAMO TANTI PROBLEMI !!!!!!!!! BASTA CHE
URLI COSI' CONTRO I NEMICI E LA QUESTIONE E' RISOLTA....." il fratello
minore lo incenerì con lo sguardo, ma Charlie, preso com'era dalle risate, non
se ne accorse nemmeno "SI VEDE CHE TRA ZUCCHE ROSSE CI SI INTENDE
!!!!!!" lo apostrofò Harry, dando fuoco di nuovo alle risate convulse
degli amici; Alex sorrise in modo vagamente innaturale, ringraziando Dio che
nessuno avesse notato la gaffe di Charlie, e si tirò su, dandosi un'altra
occhiata intorno; la sala era tutta un brulicare di persone eccitate e vocianti
"Allora, vogliamo darci dentro ????" eclamò Harry, superando gli
amici e trascinandosi dietro una Ginny stranamente tesa. Alex rise e lo seguì,
staccando Charlie dalla porta e convincendolo a riprendere fiato. Ron e
Hermione chiusero la fila, e le tre coppie fecero un trionfale ingresso
attraversando pomposamente la folla che riempiva la sala; parecchie teste si
voltarono a fissarli, chi per riconoscimento, che per adorazione, chi solo per
guardare le tre fanciulle dall'aria allegra e i tre robusti ragazzi al loro
fianco; e non fu facile, per loro, raggiungere uno dei tavolini tondi che
avevano sostituito le quattro tavolate per l'occasione; quando vi arrivarono,
Charlie offrì cavallerescamente una sedia ad Alex, che si sedette mentre i suoi
occhi incontravano quelli di Albus Silente, che le fece un occhiolino divertito
e si voltò poi a parlare con Piton; gli occhi scuri della ragazza indugiarono a
lungo sul gelido professore di pozioni; anche lei, essendo parte dei Grifondoro
e, ancor peggio, del gruppo di Potter, sarebbe in teoria dovuta appartenere a quella
parte della classe che veniva continuamente tartassata; ma stranamente, non era
stato affatto così. A parte la sua bravura nella materia, che impediva
rimproveri o commenti sarcastici, sembrava quasi che Piton evitasse di
stuzzicarla apposta.....forse perchè era la nipote di Silente....forse perchè
sapeva che lei non avrebbe reagito....o forse, ed era questo a
preoccuparla....perchè sapeva qualcosa....molto...o peggio, tutto....e per
quello non poteva fare a meno di compatirla....anche se nei suoi modi
compassione non ve n'era mai stata....ma spesso lei aveva sorpreso i lucidi
occhi neri di lui a guardarla in modo strano.....e un brivido le aveva scosso
il corpo, pensando che lui....sapesse....di lei, di suo padre, di sua
madre......di tutto.... "Alex, hai freddo ? Stai rabbrividendo...."
chiese Charlie preoccupato, chinandosi verso la ragazza. Lei si riscosse dai
suoi pensieri e scosse il capo "No, grazie Charlie, stavo solo
riflettendo...." e nello spostare gli occhi da Piton per sviare
l'attenzione, colse qualcosa che le fece perdere definitivamente quell'aria
meditabonda: Ron, che si era accomodato sulla sedia con evidente soddisfazione,
senza nemmeno preoccuparsi di Hermione, ancora in piedi accanto a lui con aria
decisamente pericolosa negli occhi castani "Ron, non so se te lo ricordi,
ma il galateo impone di far accomodare la propria dama prima di
sedersi...." sussurrò cercando di non scoppiare a ridere nel vedere
l'espressione dell'amica; Charlie aveva il suo solito sorriso sornione sul
volto, e Harry si stava affrettando a scostare una sedia per Ginny in modo che
la mancanza non fosse anche sua, del tutto indifferente del fatto che così
lasciava nei guai il suo migliore amico. Ginny sedette reprimendo una risata,
ed Hermione fulminò il suo accompagnatore con lo sguardo, per poi afferrare la
sedia e sedersi da sola, lasciando Ron, che aveva ppena accennato a rialzarsi
in piedi, con gli occhi spalancati carichi di confusione, le gambe mezze
piegate nell'atto di alzarsi e la bocca aperta come un pesce "Ti siedi o
no, fratellino ? Tanto ormai ...." lo apostrofò Charlie, lasciandosi
cadere sulla sedia accanto a quella di Alex. Ron lo imitò, con un'espressione
talmente desolata che la rossa si sentì punta da una viva commiserazione neri
suoi confronti "Forse facevo meglio a starmene zitta....sì, e poi quei
due chi li sveglia ???" si disse con fare ironico, appoggiano il mento
al pugno sinistro e iniziando a chiaccherare con gli altri. Non fece caso alla
porta d'ingresso che in quell'istante si apriva, nè al gruppo di Serpeverde che
la oltrepassava per entrare nella sala....e così, naturalmente, si risparmiò la
visione di Draco Malfoy che entrava strascicando i piedi, con un'aria che nulla
aveva a che fare con la festa ma che sarebbe stata appropriatissima a un
funerale e, al braccio, una Pansy Parkinson decisamente eccitata, che guardava
qui e la e cinguettava con voce stridula "Draco, guarda come hanno
adobbato la sala...Draco, guarda, c'è il palco, quindi ci sarà qualcuno che
suona....." il ragazzo sospirò per almeno la decima volta da quando lei lo
aveva accalappiato davanti alla sala comune dei Serpeverde; tutta elettrizzata,
aveva salutato le amiche con un sorrisetto malizioso che lo aveva mandato in
bestia, anche perchè lui non aveva nessuna intenzione di
invitarla....anzi, fosse stato per lui, a quella maledetta festa proprio non ci
sarebbe andato....meglio chiudersi nell'oscurita spettrale della sua stanza,
essere sbeffeggiato a vita, indicato come un codardo, un vogliacco, uno
stupido, meglio patire tutto questo dieci, cento, mille volte piuttosto che....
"DRACO GUARDA !!!! C'E' QUELLA PATETICA GRIFONDORO COI SUOI AMICI
!!!!!!!!!!! HANNO DOVUTO METTERSI IN COPPIA TRA LORO VISTO CHE NON LE INVITAVA
NESSUNO, QUELLE TRE !!!!! MA NON E' PATETICO ?????" Appunto.....Draco
gemette mentre lo strattone della sua compagna lo costringeva a fissare ciò che
avrebbe voluto più di ogni altra cosa evitare, in quel momento....un allegro
tavolo di Grifondoro, e Alex che rideva divertita di fianco a Charlie
Weasley....non lo aveva degnato di un'occhiata....lo ignorava.....sentì le mani
stringersi a pugno, mentre con fare brusco si voltava dall'altra parte e
marciava verso un tavolo il più possibile lontano dal loro, senza curarsi delle
esclamazioni offese di Pansy o di Tiger e Goyle che lo seguivano con aria
inebetita, privi di dama; evitò di proposito di offrire la sedia a Pansy e
ignorò ostentatamente lo sguardo di rimprovero che lei gli lanciò....e che
cavolo, mica le aveva chiesto lui di fargli compagnia....o, se doveva essere
del tutto sincero con se stesso, non era affatto lei colei con la quale avrebbe
voluto passare la serata.....ma quella ninfa dai capelli rossi che in
quell'istante non aveva occhi che per i suoi amici.....il pensiero che, se la
festa fosse stata due settimane prima, se lui avesse avuto più fegato, se....se
le cose fossero andate in modo diverso lui avrebbe potuto stare li, insieme a
lei, a ridere con quegli stupidi di Potter e compagnia, non fece che acutizzare
la ferita che si sentiva dentro.....e senza nemmeno rendersene conto stava
fissando con fare avido il gruppetto di Grifondoro, proprio ciò che si era
giurato e rigiurato di non fare.....e quasi non notò Silente che si era alzato
e aveva battutto un cucchiaio sul bordo del bicchiere per richiamare
l'attenzione...."Draco, guarda, guarda !!! Silente vuole parlare
!!!!!!" strillò l'oca al suo fianco. Lui si morse la lingua per non farsi
sfuggire il commento che gli era salito alle labbra "Sai, a volte
capita a chi ha la facoltà di parlare....senza dire ogni volta delle
caxxate....." (Decisamente Draco è
alterato...ehm....NdA) e rivolse lo sguardo all'anziano preside, che
si stava schiarendo la voce con fare gentile "Innanzitutto, buon Halloween
a tutti voi !!!!! Spero che vi stiate divertendo e che il cibo sia di vostro
gradimento....anche se non ne dubito. Inoltre, prima di iniziare ad abbuffarci,
vorrei esaudire la richiesta che mi è stata fatta da alcuni studenti, e cioè
quella di augurare alla nostra Alexandra Lance un felice, sereno e meraviglioso
compleanno !!! Tanti auguri figliola !!!!!!!" tutti saltarono in piedi
battendo le mani, a dimostrare quanto grande fosse la popolarità di Alex. La
ragazza sorrise imbarazzata "Dovevo aspettarmelo" sussurrò vedendo le
occhiate che Hermione, Ginny e gli altri tre si stavano scambiando. Si alzò
lentamente in piedi, immaginando che tutti si aspettassero un discorso
"Grazie...veramente di cuore....a tutti voi. Questi due mesi passati qui
sono stati i più belli di tutta la mia vita, e non potrò mai ringraziarvi
abbastanza per...per tutto quello che avete fatto per me. Vi voglio bene, a
tutti !!! Grazie infinite !!!!". Un secondo potentissimo applauso scosse
la sala, e stavolta pure gli insegnanti si alzarono in piedi. La McGranitt si
asciugò furtivamente una lacrima, Madama Bumb sorrise alla ragazza che aveva
preso subito in simpatia, la professoressa Sprite le strizzò l'occhio e anche
l'arcigna Madama Chips le sorrise. Silente la fissò con dolcezza da dietro gli
occhiali a mezzaluna, e la ragazza gli fece un sorrisetto riconoscente, come a
dire 'E grazie anche a te, ovviamente'. Il preside trattenne le risate e
battè le mani due volte; immediatamente il silenzio scese sulla sala
"Bene, e ora che questa è fatta direi....BUON APPETITO !!!!!!!".
Battè le mani e centinaia di vassoi apparirono sui tavoli. I ragazzi si
lasciarono andare ad esclamazioni gioiose e attaccarono i cibi deliziosi che
erano comparsi. Alex si servì di pollo e patatine e iniziò a mangiare
allegramente e con voracità, talmente presa dalla discussione coi suoi amici da
non accorgersi che qualcuno la stava fissando con insistenza da cinque minuti
buoni.
Draco
Malfoy si stava dando mentalmente dell'idiota. Erano almeno cinque minuti che
fissava senza sosta il tavolo di Potter e company, e in particolare Alex, che
mangiava e rideva allegra alle battute degli altri. Quel deficiente di Weasley
che le sedeva di fianco non smetteva per un secondo di starle
appiccicato.....lo avrebbe volentieri schiantato contro un muro...naaah, la
verità era che era soltanto invidioso di quei ragazzo che poteva dichiarare a
tutti senza problemi che voleva stare con Alex....Dio, doveva averla davvero
fatta arrabbiare, ed era pure il suo compleanno, accidenti !!!!!! "Il
suo compleanno...." sospirò. Già, e lui nemmeno lo sapeva....non
gliel'aveva mai chiesto. Beh, c'era anche da considerare il fatto che si erano
parlati civilmente senza urlarsi contro per circa due settimane
soltanto....però...."Scommetto che lei sa quand'è il mio, di
compleanno....ahhhhh, che cretino che sono !!!!!!!!!". Doveva aver
sospirato un'altra volta, perchè Pansy si voltò verso di lui con aria
preoccupata "Draco, che hai? Sei triste? Stanco?" "Si, di
averti sempre allecostole !!!!! Ma chi
me l'ha fatto fare di venire qui, stasera???? E ora che succede????"
Silente si era alzato in piedi un'altra volta; a un suo cenno una parte della
sala che fino a quel momento era rimasta oscurata si illuminò, e i ragazzi
poterono distinguere un palco e delle figure che si muovevano su di
esso...."Le sorelle Stravagarie !!!!!!!!" urlò Ginny saltando in
piedi eccitata. Ron quasi si soffocò con l'acqua che stava bevendo. Non era la
prima volta che le Sorelle Stravagarie suonavano ad Hogwarts, precisamente
c'erano state l'anno prima per il ballo del Ceppo....un avvenimento che lui
preferiva a tutti i costi non ricordare.....ma pareva impossibile. Almeno non
era l'unico a sentirsi in imbarazzo.....Harry era talmente viola che doveva
esser preda degli stessi ricordi. Hermione ridacchiò, imitata da Ginny, mentre
Alex li fissava curiosa; Ron avrebbe scommesso tutte le sue sostanze che sapeva
perfettamente cosa gli era preso, ma non lo avrebbe mai ammesso. Charlie se la
rideva sotto i baffi....anzi, non sotto, rideva e basta.....e anche un po'
troppo....."Ehi...." "Ron !!!! Senti, ti andrebbe di ballare con
me ???? Eh ???? EH ????" Padma Patil irruppe come un fulmine al loro
tavolo e si attaccò con veemenza al braccio del ragazzo, con un'espressione sul
volto che faceva presupporre che avesse completamente dimenticato, o almeno
lasciato perdere ciò che era successo un anno prima....o che Ron fosse
diventato troppo avvenente per badare a simili dettagli !!!! Il rosso non
riuscì a liberarsi il braccio nè a trovare la forza d rispondere, e la brunetta
nel approfittò "Sì ??? Oh, grazie !!! Ok, andiamo !!!!" esclamò,
facendolo alzare a forza dalla tavola sotto lo sguardo inceneritore diHermione che era divenuta viola dalla
rabbia, proprio nel momento in cui Justin Finch - Fletchey si avvicinava a lei
e le chiedeva, titubante "Ehm...Hermione...mi chiedevo
se...vorresti...balla..." "Sì" sbottò lei, gli occhi fissi su
Ron che la guardava con fare implorante e disperato "Sì, balliamo
!!!!" si alzò con fare affettato e, presa con decisione la mano di Justin,
si allontanò veloce con lui. Ron parve rabbuiarsi, e i suoi occhi mandarono
frecce velenose verso Justin. Hermione lo ignorò, e il ragazzo si vide
costretto a far volteggiare Padma, che rideva come impazzita guardandosi
attorno. Alex lanciò un'esclamazione divertita, nel vedere la scena, e i suoi
occhi si tinsero di pietà nel vedere l'espressione di Ron "Forse dovremo
fare qualcosa...." sussurrò. Charlie si alzò immediatamente, afferrando la
mano di Alex e dicendo a voce alta "Eh no, signorina, tu stasera non ti
preoccupi di nessuno tranne che di te stessa. Ora, posso avere l'onore di
questo ballo? Sì? Grazie !!!!". Non aspettò nemmeno la sua risposta e la
trascinò di peso via dal tavolo, incurante delle proteste smozzicate della
ragazza "Charl....no...asp...."; lui la portò al centro della mischia
che si stava formando e iniziò a farla volteggiare. Lei gli oppose ancora
resistenza, poi ridendo smise di lottare e si lasciò condurre "E va bene
testone !!! Per questa volta hai vinto tu !!!" gli disse, lasciandosi
condurre in complicate giravolte e assecondando i movimenti del ragazzo.
Intorno a loro si formò ben presto un cerchio di gente ammirata, che lasciò ai
due spazio per esibirsi. Harry osservò la coppia ridendo; beh, in effetti erano
davvero bravi !!! Chissa dove aveva imparato Alex a ballare così......i suoi
occhi si posarono sull'espressione serena e sorridente dei due ragazzi; stavano
davvero bene insieme, quei due....o almeno, sarebbero stati insieme se almeno
uno dei due avesse avuto intenzioni simili. Se almeno uno dei due avesse
provato per l'altro un minimo di vera attrazione, anche l'altro avrebbe finito
per farsi coinvolgere.....ne era certo....si volevano troppo bene perchè ciò
non accadesse......Ma siccome non era così, era inutile rimuginarsi sopra si
disse il ragazzo, e sorridendo distolse lo sguardo. Sarebbe stato contento se
al fianco di Alex ci fosse stato qualcuno di affidabile come Charlie, ma pareva
che le cose dovessero andare in tutt'altro modo....e per quanto questo potesse
piacergli o meno, la conosceva bene per pensare che sarebbe stata ad ascoltare
se avesse cercato di avvertirla, e sapeva anche che le cose non sarebbero state
per niente semplici, ma che li attendeva un futuro molto
movimentato.....cercando di pensare ad altro, ma ripromettendosi di parlarne on
Alex al più presto, il ragazzo porse la mano a Ginny "Balli con me?"
chiese senza troppi problemi. Si stupì di se stesso e della facilità con cui
aveva formulato quell'invito. Ma forse il merito era di Ginny.....invitarla a
ballare era un gioco da ragazzi, rispetto al chiedere a Cho di andare al ballo
con lui.....Ginny sorrise e afferrò la mano del ragazzo, annuendo "Certo
!!!!" esclamò entusiasta. Lui osservò il volto felice della ragazzina e
capì che aveva ragione; era lei a render tutto più semplice....perchè era
Ginny; sorrise e la trascinò nella mischia. La ragazzina si lasciò condurre
senza proteste "Mi ha sorriso, sì, ma di certo non stava pensando a
me....mi chiedo se sia ancora innamorato di Cho Chang....quella sembra persa
per Davies...." riflettè osservando un'altra coppia poco lontano da
loro, formata proprio da Cho e dal capitano della squadra di Corvonero. Anche
Harry li stava fissando, e non pareva sereno "Ed ecco la risposta"
si disse Ginny. Ma non le dava più fastidio come una volta; Harry era Harry, e
a lei piaceva così com'era, innamorato perso di una che per ora non si era
accorta di nulla e imbranato....era il suo amico, e gli voleva bene proprio
perchè era fatto così "Se fosse diverso non gli vorrei così
bene...." sospirò la ragazzina, sorridendo all'amico che era tornato a
fissarla, forse accorgendosi del suo turbamento "Tutto ok?" chiese
Harry preoccupato, e lei annuì "Balliamo !!! Stasera ho proprio voglia di
divertirmi !!!!". Il ragazzo le sorrise di nuovo e iniziò a farla
volteggiare. La ragazza sorrise. Sarà pure innamorato di Cho, ma era ancora suo
amico....e per lei questo era più che sufficiente.
Charlie,
che stava esibendosi in una piroetta piuttosto complicata, afferrò la mano di
Alex e la trasse a sè "Smettila di preoccuparti per gli altri !!! Guarda
che se la possono cavare anche da soli !!!!". La ragazza gli rivolse
un'occhiata esasperata "E tu credi davvero che se non facciamo qualcosa
Ron riuscirà a dire a Hermione cosa prova per lei? Ma hai visto cosa è appena
successo???". Charlie assunse un'espressione sorpresa "Perchè, a Ron
piace Hermione ???". Alex gli diede un leggero pugno sulla spalla
"Andiamo, Charlie, smettila !!!!! So benissimo che te ne sei accorto anche
tu !!!!!!". Il ragazzo rise "E va bene, lo ametto !!!! Ma non puoi
mica pensarci sempre tu !!! Se mio fratello non si da una svegliata giuro che
gliela do io a suon di pugni in testa !!!! Piuttosto, chi è quella ragazza dai
capelli scuri ???? Sembra che conosca bene Ron....ed è carina
!!!!"concluse ammirato. Alex sorrise "Si chiama Padma Patil, è di
Corvonero. L'anno scorso ce l'aveva con Ron perchè al ballo del Ceppo le aveva
fatto fare da tappezzeria, ma ora pare abbia dimenticato....o voluto
dmenticare...questa cosa....sembra che provi una grande ammirazione per Harry e
Ron...come tutti del resto....tutti quelli abbastanza coraggiosi da ammettere
come stanno in realtà le cose...." sottolineò con amarezza, riferendosi a
Caramell e alla sua cecità malsana sull'argomento Voldemort che avrebbe di
certo causato grossi guai; Charlie annuì "Già, e se si pensa che invece
Harry ha raccontato loro tutto.....beh, tornando a quella ragazza, ora ho
capito chi è, Fred e George hanno preso in giro Ron per tutta l'estate per
quella storia...e anche per una certa ragazza francese....ma non capisco, Ron
non era già perso per Hermione l'anno scorso???". Alex rise "Sì, è
che.....Fleur, la ragazza francese di cui parli, è venuta qui l'anno scorso;
era la campionessa di Beauxbatons e....è una mezza veela. Per questo lui l'ha
invitata al ballo. Non sapeva nemmeno che stava facendo...ma ora lei si
interessa davvero a Ron, e da quel che ho capito gli ha scritto per tutta
l'estate....". Charlie fece una smorfia di disgusto "Allora erano sue
le lettere rosa al profumo di mughetto !!! Bleah, che schifo....una mezza veela
hai detto? Caspita....beh, però anche quella Padma non è davvero male, ora che
la guardo meglio...." "Peccato che non sei l'unico a 'guardarla
meglio'...." ironizzò Alex. Almeno metà dei ragazzi in sala stava infatti
fissando Padma, che col suo vestito microscopico aveva ben modo di attirare la
loro attenzione, con aria sognante e con evidente scontento delle rispettive
dame. La rossa rise gioiosamente, mentre Charlie la faceva girare
vorticosamente su se stessa "Però, balli bene !!!" "Grazie !!!
Anche tu !!!! Mi diverto un mondo a ballare con te" "Di certo tutti
staranno pensando che siamo una bellissima coppia....che ingenui !!!!"
"Ah ah ah ah...si, probabilmente hai ragione" rise Alex, in cuor suo
sollevata che anche lui la buttasse sul ridere. Non avrebbe saputo che fare se
Charlie avesse avuto seriamente intenzioni di quel genere "E c'è qualcuno
che deve pensarla allo stesso modo...." mormorò il ragazzo.
"Eh?" fece lei, guardandolo disorientata "Guarda
lì....."disse il ragazzo indicandole un punto alle sue spalle; lei si
voltò e.....
Draco
stava ribollendo di rabbia, pure la storia del ballo, adesso....Dio, quando
avrebbe volentieri preso a pugni la faccia sorridente di quel Weasley !!! Che
aveva poi da sorridere così come un ebete ??? Beh, in effetti stava ballando
con lei, quindi aveva tutti i motivi di sorridere a quel
modo...."Accidenti !!!!!" esclamò, incurante del fatto che gli altri
potessero sentirlo. Pansy sussultò "Draco, tutto ok? Senti, perchè non
andiamo anche noi a ballare ????" domandò in tono mieloso "No
!!!" sbottò lui, voltandosi dall'altra parte per non doverla
gurdare...peccato che così doveva sorbirsi la visione di Alex che volteggiava
abbracciata a Weasley....ehi, ma cosa....Weasley lo fissava e sussurrava
qualcosa alla ragazza che...o cavolo....si era voltata anche lei a fissarlo
!!!! L'aveva beccato in fragrante !!! "Dannazione !!!!" pensò,
distogliendo lo sguardo e alzandosi. Pansy lo fissò "Draco?...."
"E va bene, balliamo !!!" disse brusco. La ragazza si illuminò e
balzò in piedi. Lui le afferrò un polso, la trascinò in mezzo alle altre coppie
e iniziò a girare, lanciando occhiate frequenti alla coppia che stava
dall'altro lato della sala. Forse anche lei si sarebbe seccata nel vederlo
con...no, stava ridendo con Weasley...e ora tornavano al
tavolo....ridevano....non lo aveva nemmeno notato, che lui stava ballando con
Pansy....accidenti !!!!
Il
ballò finì in un applauso generale, e le Sorelle Stravagarie attaccarono subito
un altro pezzo, stavolta lento. Alex e Charlie si fissarono ridendo, e si
avviarno verso il loro tavolo. Hermione vi era appena tornata, e anche Harry e
Ginny si stavano avvicinando; Alex li fissò sorridendo "Divertiti???"
"Tantissimo!!!!" rispose
Harry in tono sincero, che la lasciò piacevolmente stupita. Ma allora, forse,
sotto sotto...Ginny pareva non volersi esprimere, sorrideva e basta, mentre
Hermione aveva ancora un'aria cupa "Dio Hermione, hai ballato con
quell'espressione ??? Justin dev'essere spaventato a morte...." commentò,
mentre Harry scoppiava a ridere "Andiamo, ora tocca a me ballare con la
mia migliore amica; su Hermione !!!". Senza ascoltare le sue proteste, la
trascinò in pista, e Charlie si rivolse a Ginny "E io vorrei ballare con
la mia sorellina. Posso ???". La ragazzina sorrise "Sciocco !!! C'è
bisogno di chiederlo ????" e si allontanò con lui. Alex si sedette al
tavolo e si guardò attorno. Ron aveva visto Hermione e Harry e stava cercando
di raggiungerli, ma era stato intercettato da Lavanda Brown, che con un sorriso
smielato lo aveva costrerro a ballare "Questa poi...non sapevo che pure
a Lavanda piacesse Ron !!!!" pensò la ragazza "Sembra che
dall'ultima estate abbia fatto strage di cuori...." "Ehi Alex
!!!!" fece una voce alla sua sinistra "Bill !!! Ma quando sei
arrivato ???" esclamò la ragazza, fissando il maggiore dei fratelli
Weasley che stava in piedi di fianco alla sua sedia "Appena adesso. Avevo
alcune faccende da sbrigare, ma ora sono libero per tutta la sera !!!! Allora,
com'è la festa ????". Alex sorrise "Bella, davvero divertente...oh,
Bill, cosa ti è successo ???" esclamò poi preoccupata, notando una vistosa
fasciatura sul braccio sinistro del ragazzo, all'altezza del gomito; il ragazzo
sussultò, seguì la sua occhiata e capì a cosa si riferiva "Ah....stavamo
facendo un po' di esercizio fisico con Charlie e sono caduto, non ti
preoccupare !!!". Sapeva fin troppo di scusa, e il tono non era per nulla
convincente...ma con un sospirò, Alex lasciò perdere, e fece per dire
qualcos'altro quando la voce di Angelina la distrasse "Alex ciao !!! Hai
visto che festa ??? Cavolo, è la più bella cui abbia mai partecipato....senti,
auguri, potevi anche dircelo che era il tuo compleanno !!!!". Dietro la
cacciatrice si era profilata anche la figura di Alicia, sorridente, ed Alex si
alzò per abbracciarle "Grazie ragazze !!! Ma dove sono i vostri cavalieri
???". Angelina sorrise, mentre gli occhi di Alicia ebbero un lampo
"Oh, Fred è circondato e io ho deciso di dargli un po' di tempo per
soddisfare la sua parte di ammiratrici....circa cinque minuti, poi me lo
riprendo !!!" spiegò ridendo Angelina,e Alex si unì alla risata, lanciando
però un'occhiata comprensiva a Alicia, che pareva triste. Bill si intromise in
tono sorpreso "No, scusa un attimo, vuoi dire che quello scemo di mio
fratello si è beccato questo schianto come dama ?????" chiese indicando
Angelina con occhi sgranati. La ragazza arrossì per il complimento mentre Alex
annuiva "Già, e per la seconda volta di seguito !!!Era sua dama anche al ballo del Ceppo
!!!!". Il ragazzo scosse il capo "Incredibile...mai avrei creduto che
Fred fosse così fortunato.....beh, visto che in questo momento è perso a fare
lo scemo con le altre trascurando questo splendore che ha accanto, posso
approfittarne per rapirgliela per un ballo ??? Cosa ne dici ???". Angelina
sbarrò gli occhi; non le pareva possibile che una leggenda di Hogwarts come il
mitico Bill Weasley la stesse invitando a ballare "Allora ?"
"Ce...certo...io..." "Benone !!!" il ragazzo le offrì
galantemente il braccio e la condusse al centro della sala, iniziando a
conversare "Tu fai la cacciatrice nel Grifondoro, vero ???". Alex e
Alicia guardarono i due svanire con aria divertita, poi davanti a loro si
presentò un'altra figura con l'inconfodibile marchio Weasley - capelli rossi -
George per l'appunto. Il ragazzo sorrise alle due compagne di squadra, non
notando il respiro trattenuto di Alicia "Vi state divertendo ??? Vedo che
Bill ha approfittato della pausa di Fred e Angelina....che furbastro di
fratello...beh....fa bene, questo è un ballo, bisogna divertirsi !!! Alex,
balli con me ???". Alicia sospirò delusa. Aveva sperato che l'invito
arrivasse a lei, ma il suo capitano l'aveva battuta....ma Alex scosse il capo
"Mi spiace, ma devo andare da Harry...gli ho promesso questo ballo
prima...magari dopo, eh George ??? Intanto balla con Alicia, ok ??? Ci vediamo
!!!!" esclamò, scomparendo il più velocemente possibile in mezzo alla
folla. I due giovani la fissarono allibiti, poi si lanciarono un'occhiata
timida, e George porse la mano a Alicia "Vuoi....?"
"Sì....".
Alex
attraversò quasi tutta la sala nel tentativo di scomparire alla vista dei due,
e incontrò Harry "Che hai combinato per avere quell'espressione così
soddisfatta???" le chiese curioso. Alex sorrise radiosa "Ho appena
fatto la mia buona azione quotidiana: ho contribuito alle relazioni
interpersonali tra maghi....in modo mooolto efficace !!!!"
"Eh???" "Lascia stare...piuttosto, andiamo a ballare ??? Sto
iniziando a appassionarmi davvero a questo ballo !!!!". I suoi occhi si
spostarono su Hermione e Ron, che ballavano con espressione imbarazzatissima e
volti rossi rossi "Come ci sei riuscito ???" chiese ammirata
girandosi verso Harry. Il ragazzo fece un sorriso furbo "Li ho solo spinti
letteralmente l'uno nelle braccia dell'altra e ho detto che ero stufo di girare
per la sala di fianco a uno di loro con l'altro che mi inseguiva, e che
risolvessero i loro problemi una volta per tutte !!!!" "Diretto e
semplice, mio capitano...i miei complimenti !!!" "Grazie....anche se
il capitano tecnicamente sei tu....ora andiamo???" "Certo !!!!".
Harry le porse il braccio e la ragazza si fece condurre sorridendo al centro
della sala.
SCUSATE
SCUSATE SCUSATE PER QUESTO MOSTRUOSO E IMPERDONABILE RITARDO, MA DAVVERONON HO
AVUTO NEMMENO IL TEMPO PER RESPIRARE IN QUESTI GIORNI !!!!!!!!!!!! Prima
l'università e gli esami, poi altri vari problemi....comunque ecco a voi il
capitolo numero 13, la storia si incasina sempre di più e l'autrice fra un po'
non sa più come venirne fuori.....
Sweetchiara:
Wow, ho preso un O.... mai avrei sperato tanto ^^ !!!!!!!!!!! L'assistente qui
è stato obbligato a rimanere con la minaccia di interirgli ogni possibile,
presente e futura lettura di fumetti....e siccome è un otaku inguaribile come
la sua padrona, ha dovuto cedere....eh eh eh....
Roby-chan:
Eh, Draco non è molto ben visto in questo periodo....poveretto, e si che di
problemi ne ha già abbastanza di suo.....E di chi è la colpa ??? NdJun Jun,
smettila di fare il saccente e continua a cucinare !!!!! Ho seguito il tuo
consiglio, la mia camera ha cambiato colore tre volte negli ultimi due giorni a
seconda del mio umore....ora l'ho messo in cucina....
BloodKiss:
Grazie per i complimenti eper l'analisi molto accurata della situazione. Hai
centrato parecchi punti focali che interessano anche me....nel senso che NON HO
ANCORA DECISO COME SVILUPPARLI !!!!!!!!!!! Eh eh eh....vi lascerò nel dubbio
ancora a lungo.....
Marcycas:
Mi spiace di averci messo tanto....cmq non preoccuparti, che a prendere Draco a
schiaffi ci pensano Ginny e Alex....eh eh eh....
bene,
e con questo ho concluso....alla prossima !!!!!!!!!
Da
allora, le cose erano tornate esattamente com'erano state prima dell'arrivo di
Alex; durante le lezioni, in sala grande, ogni qualvolta si incontravano nei
corridoi, Draco aveva ricominciato a stuzzicare fino all'esasperazione Harry,
Ron e gli altri; e i due ragazzi, visto l'evidente stato di depressione di
Alex, non si erano fatti pregare nel ricominciare la loro vecchia battaglia
contro il rivale di sempre, che era anzi aumentata di intensità ora che era
supportata da un motivo valido, la rabbia; anche Hermione e Ginny erano tornate
vittima delle battute e dei dispetti del ragazzo e degli altri Serpeverde, che
ovviamente avevano seguito in massa il loro capo. Hermione veniva salutata con
un "Ciao mezzosangue !!!!" ogni volta che incrociava uno degli
appartenenti alla casata verde degli ultimi anni, mentre Ginny era indicata e
derisa come "La povera babbanofila deficiente che non può fare altro che
stare in coda a quegli straccioni dei fratelli e raccoglierne le briciole, se
sono così scemi da lasciarne cadere visto che sono così straccioni
!!!!!!". Ma nessuna delle due reagiva, primo perchè sapevano benissimo che
sarebbe stato inutile e che non avrebbe fatto che dar fuoco alle polveri più di
quanto già non fosse; il difficile era far ragionare allo stesso modo Harry e
Ron, che appena sentivano uno di quei commenti scattavano contro il
responsabile reale o presunto, senza distinzioni e con una furia cieca negli
occhi. D'altra parte, non se la sentivano di biasimare nemmeno i due ragazzi,
poichè sapevano benissimo che il loro comportamento eccessivo era una reazione
alla situazione in cui si trovava Alex: erano così dispiaciuti e preoccupati
per la loro amica e non avrebbero mai permesso che anche una di loro due
sofrisse allo stesso modo. Secondo, e questo valeva soprattutto per Ginny,
sapevano benissimo che quella situazione era solo una facciata e, se c'era
qualcuno che soffriva ancor più di Alex era, per quanto incredibile, Malfoy.
Ginny, che era stata la prima a saltargli addosso per ciò che aveva fatto alla
sua amica, e anche quella che aveva avuto la reazione più violenta, ora provava
uno strano miscuglio di sentimenti tra i quali, ogni tanto, si affacciava anche
un timido accenno di pietà e dispiacere per il Serpeverde. Era assurdo, lo
sapeva bene, ma era una cosa talmente spontanea che non aveva potuto far altro
che accettarla come naturale; al dire il vero, non ci aveva nemmeno pensato, ne
aveva preso atto e basta. E, quel che era ancor più paradossale, aveva capito
ciò che provava guardando ciò che si nascondeva nelle profondità degli occhi di
Alex, che nonostante l'espressione ferita mostravano, ancora e nonostante
tutto, preoccupazione per il ragazzo; Ginny non ne aveva parlato, l'aveva solo
constatato, un po' sorpresa ma comunque non scioccata, e si era trovata a
provare lo stesso. Quindi, quando lui la stuzzicava, aveva iniziato ad alzare
le spalle e starsene buona senza dire una parola, lasciando che le parole le
scivolassero addosso senza scalfirla finchè lui e i suoi seguaci non si
stufavano e se ne andavano. All'inizio aveva provato anche a fissarlo negli
occhi direttamente, senza dire una parola ma solo guardandolo; ma aveva capito
che la cosa lo metteva profondamente in agitazione, probabilmente perchè Alex
era solita fissarlo in quel modo diretto e senza riserve e perchè i loro occhi
avevano colori simili, e aveva smesso. All'inizio aveva riso di se stessa,
rendendosi conto di aver agito pensando al benessere del ragazzo che la
tormentava; eppure era così naturale anche quello....ora iniziava a capire
perchè Alex avesse accettato di stargli affianco all'inizio. Era così semplice,
lasciandosi alle spalle nomi e pregiudizi e pensando solo a ciò di cui ha
bisogno l'altra persona....peccato fosse finita così tra loro.....ma era
davvero finita ??? Non era proprio per evitarlo che stava correndo a perdifiato
verso la sala dei Grifondoro per parlare con Alex e raccontarle ciò che era
successo ??? Per chiederle di fare un tentativo ???? Ripensò a ciò che era
successo pochi minuti prima in biblioteca.....
(ATTENZIONE: tutto questo è avvenuto di pomeriggio, all'incirca
verso le cinque, e si tratta dei pensieri di Ginny. Ciò che viene subito dopo,
è descritto come se non si conoscesse ciò di cui Ginny vuole parlare ad Alex, poichè
è visto dal punto di vista degli altri, Harry, Ron, Hermione e chiunque sia
nella sala comune, che vedono solo le due ragazze parlare animatamente; anche
il seguito è descritto da questo punto di vista. So che sembra leggermente
assurdo, ma a me piaceva così e ho deciso di lasciarlo. Non saprete subito cosa
ha visto Ginny e l'ha spinta ad andare a parlare con Alex, lo racconterò
dopo....fra poco comunque. Spero vi piaccia, io mi sto incasinando un mondo a
scrivere sta parte, non capisco quasi più che cosa pensano i miei
personaggi....che non sono miei, a parte Alex, comunque....)
ALL'INCIRCA
UN QUARTO D'ORA DOPO:
Sala
grifondoro (dallo scorso capitolo sono passate due
settimane); la scuola dimenticò presto dimenticato l'euforia di
Halloween e si ributtatò nell'atmosfera seriosa di preparazione agli esami. A
un tavolo Alex, Harry, Ron ed Hermione studiavano trasfigurazione; il silenzio
tra di loro era carico di concentrazione, e nemmeno l'entrata di una figuretta
dalla divisa nera svolazzante e i lucidi capelli rossi riuscì a dissipare
quell'atmosfera; ma le cose erano destinate a cambiare. Ginny, con aria
guardinga e preoccupata, ignorò le occhiate curiose del resto della sala, visto
che agli studenti del quarto anno era stato detto di rimanere in biblioteca a
studiare quel pomeriggio, essendo saltata la lezione di erbologia, e si chinò a
sussurrare qualcosa all'orecchio di Alex. La ragazza più grande si raddrizzò di
scatto, gli occhi castani scurissimi guardinghi e socchiusi; Ginny parlava con
espressione convinta, e l'amica le rivolse un'occhiata che stava quasi a
chiedere cosa avrebbe dovuto fare; Ginny scosse il capo, ma la sua voce era
decisa mentre diceva "E' la decima volta che succede in due settimane,
Alex.Me ne sono accorta solo oggi, ma
è così. E tu non puoi ignorarlo". L'altra ragazza la fulminò con gli occhi
"Perchè no???? Mi pare ci siamo detti tutto ciò che c'era da dirsi....se è
uno stupido idiota deficiente e non dico cos'altro non è colpa mia !!!!";
anche gli occhi di Ginny lampeggiarono "Alex, sai benissimo che non pensi
questo !!! Non mentirmi...e non mentire a te stessa !!!!!!!!". Le due
rosse si fissarono, mentre gli occhi scuri di entrambe mandavano scintille;
ignare del mondo intorno a loro, e soprattutto dei tre ragazzi accanto che le
fissavano sbalordite, le due si sfidavano in un gioco di sguardi volto a
scoprire chi avrebbe avuto più forza di volontà e chi invece si sarebbe arresa;
Alex fece una smorfia, poi chiese con voce profonda "Perchè lo difendi,
Ginny? Perchè senti il bisogno di dirmi queste cose ??? Perchè non lo lasci
semplicemente la dove è voluto andare ???". La ragazzina si passò una mano
tra i capelli rossi, mentre i suoi occhi brillavano, quasi stesse riflettendo
seriamente sulla domanda "Volevo farlo Alex....in un primo momento non
desideravo altro. Ma so vedere; vedo come si comporta, e vedo cosa c'è dietro
di questo. E ciò che vedo non mi piace per nulla....e non piacerebbe nemmeno a
te, se ti sforzassi di guardare" "Chissà perchè non lo faccio !!!!"
commentò in tono esasperato Alex, gli occhi scuri brucianti, ma Ginny non si
arrese "Non lo fai perchè sei testarda !!! Esattamente come lui !!!! Siete
duri come rocce entrambi, e se andiamo avanti così vi sfinirete senza
concludere nulla !!!! Ti chiedo solo di provare....una volta sola. Dammi
ascolto, fallo per me se credi, ma fallo !!!!" "E perchè dovrei
essere io a fare il primo passo ??? Perchè lo chiedi solo a me ???" Alex
proprio non voleva mollare...ma Ginny non si lasciò abbattere "Perchè
ritenevo che tra i due tu fossi quella con un po' più di senno...ma vedo che mi
sbagliavo !!!! E poi, chi ti dice che non l'abbia chiesto anche a lui
????" lanciò la sfida con aria sicura di sè e si voltò, allontanandosi
decisa; Alex rimase a guardarle la schiena, riflettendo forsennatamente "Figurati
se l'ha chiesto anche a lui....se ha anche solo provato a parlargli....dopo
quello che gli ha urlato contro...." nella sua mente si delineò
l'immagine di Ginny che urlava con tutto il fiato che aveva nei polmoni...era
così diversa dalla timida e fragile Ginny del primo giorno di scuola....e, in
un flash, si rese conto di cosa questa Ginny sarebbe stata davvero
capace di fare...e di cosa aveva fatto...."OH MIO DIO !!!! GLIEL'HA DETTO
SUL SERIO !!!!" esclamò, facendo sussultare per l'ennesima volta Harry,
Ron ed Hermione che la stavano fissando allibiti e preoccupati; Ron si schiarì
la voce, cercando di attirare la sua attenzione, poi quando lei non gli badò
provò a chiamarla "Ehm...A...Alex?". La ragazza gli piantò addosso
due occhi brucianti con tale velocità che per poco non si rovesciò sulla sedia
"Po...possiamo sapere che....succede? Ginny pareva...infuriata...."
riuscì a balbettare reggendosi disperatamente al tavolo. Alex continuò a
fissarlo per qualche secondo così intensamente che Ron iniziò a sudare freddo,
poi le labbra di lei si aprirono "Ginny....accidenti !!!!" e Alex si
alzò di scatto, mandando la sedia a fracassarsi a terra con un frastuono
incredibile; Hermione saltò sulla sua, di sedia, e Harry si chinò per
raccogliere quella caduta, mentre tutti gli altri occupanti della sala li
fissavano, alcuni accigliati per la confusione, altri molto curiosi
"Ehm...Alex, ci dici che succede per favore ????" tentò senza troppe
speranze, rimettendo a posto la sedia. La ragazza non lo fissò, guardava nel
vuoto con una intensità tale da far credere che stesse facendo una maledizione
a qualcuno, poi in un soffio disse "Mi spiace. Devo andare", si voltò
e si allontanò di corsa. Harry si voltò allibitò a guardare Hermione e Ron, sui
cui volti era riflesso lo stesso sbigottimento "Ma cosa sta succedendo
????"chiese la ragazza, e gli
altri due scossero il capo. Non ne avevano proprio idea....
Dalla
scena precedente sono passate circa tre ore, e la scuola è nella Sala Grande
per la cena; mancano però all'appello alcune persone; Ginny, ad esempio, e
Alex, che sono sparite da tre ore, per l'appunto, e che nessuno sa dove si
trovino. E anche qualcun'altro, ma per ora sorvoliamo. Tornando alle due
ragazze, Harry, Hermione e Ron le hanno cercate ovunque, senza risultati, e ora
sono seduti alla tavola di Grifondoro, nella vana attesa che le amiche li
raggiungano. Non sanno che Alex si trova da tutt'altra parte del castello, e
precisamente davanti alla finestra del piano terra che si trova proprio davanti
all'ingresso della sala comune dei Serpeverde. I suoi occhi sono fissi sul
vento che, impetuoso, sta spazzando i rami degli alberi, strappandovi via le
foglie ormai gialle e rosse; la pioggia cade a scrosci, e i tuoi accompagnano
l'ululare del vento creando un'atmosfera spettrale; le torce del corridoio poco
possono fare per fugare quell'oscurità, e la ragazza, vestita con la sua divisa
nera e il mantello sulle spalle, quasi non si vede in quella cornice; ma la
luce dei fulmini che ogni tanto entra dalla finestra la illumina brevemente,
facendo apparire i suoi capelli ramati come fuoco vivo; è immobile, sta come
aspettando qualcosa....o qualcuno; la mano è appoggiata al vetro e
l'espressione tanto concentrata che nemmeno sente i lievi passi che all'improvviso
risuonano alla sua sinistra, vicino a lei....o forse li sente e li ignora,
perchè sa a chi appartengono. Finchè una voce sarcastica non la richiama, e lei
si volta lentamente, preparandosi ad affrontare l'ennesima battaglia.....
Draco
Malfoy stava camminando lentamente e senza meta lungo i corridoi della scuola;
aveva passato il pomeriggio in bibioteca e si sentiva relativamente stanco, e
soprattutto non aveva fame; aveva evitato quindi di andare insieme agli altri
nella sala comune, cosa che gli aveva anche permesso di togliersi di torno quei
due bestioni di Tiger e Goyle che pensavano solo con lo stomaco; più difficile
era stato liberarsi di Pansy Parkinson, che da quando lui aveva litigato con
Alex era diventata ancor più appiccicosa, al punto che ormai solo vederla lo
faceva quasi vomitare. Comunque finalmente era solo....l'unico punto negativo
era che così lo assalivano pensieri indesiderati, del tipo non è venuta in
biblioteca neanche oggi....scuotendo il capo con veemenza, il ragazzo cercò di
svegliarsi e rabbrividì "Cavoli se fa freddo....credo che me ne andrò
in sala comune..." pensò, rendendosi poi conto che era proprio davanti
alla scala che vi ci avrebbe condotto in meno di cinque minuti; scese, svoltò a
destra nel corridoio sottostante e si incamminò verso l'altro lato del
corridoio, dove era situata la sua sala comune.
Era
circa a metà quando distinse la figura scura ferma davanti alla finestra; i
suoi occhi si strinsero a fessure, poichè non gli pareva familiare, e in quella
zona avrebbero dovuto esserci solo Serpeverde. Inoltre, nonostante il rumore
dei suoi passi fosse chiaramente udibile nel corridoio deserto, la figura non
si era voltata a guardarlo.Strano....decisamente strano.....all'improvviso un
fulmine illuminò brevemente con la sua luce la finestra e il corridoio, e Draco
ebbe la fugace impressione di vedere un manto di fuoco aleggiare sulla testa
della figura....un fuoco rosso e vivo.....e finalmente capì di chi si trattava.
Si fermò di scatto a bocca aperta a fissarla, mentre lei rimaneva ancora ferma
immobile a guardare fuori, quasi in attesa. Un altro fulmine le illuminò il
volto....Alex....così serena e tranquilla, tanto da apparire eterea in quella
cornice tempestosa....come un punto fermo a cui ancorarsi quando tutto il resto
sfuggiva tra le dita....un punto fermo che lui aveva lasciato.....cercando di
riprendere coraggio, piegò la bocca in un sorrisetto sprezzante ed esclamò, in
tono beffardo "Ammiri il buio, Lance????". La ragazza si voltò
lentamente a fissarlo, mentre la luce dell'ennesimo lampo l'avvolgeva,
mostrando il bagliore dei suoi occhi scuri, tanto che gli ci volle tutto il suo
autocontrollo per non sussultare "O....aspettavi me ???" continuò, ma
il tono non sembrò abbastanza convincente nemmeno a lui. Con sua sorpresa, la
ragazza annuì "Volevo parlati....o meglio, volevo sentire cos'hai da
dirmi". La bocca di Draco si piegò, quasi tremante, in una smorfia "E
cosa ti fa pensare che io ti voglia parlare ????" "Il modo in cui mi
hai fissato oggi" replicò lei in tono quasi surreale da quanto era
tranquillo.
FLASHBACK
Erano
giorni che non frequentava la biblioteca, poichè voleva assolutamente evitare
seccature, ma per svolgere quel compito di pozioni aveva proprio bisogno di
quel trattato.....quindi, sospirando rumorosamente e più volte, Alex si era
avviata di malavoglia verso l'enorme stanza ripiena di libri; era sola, poichè
Ginny doveva essere a lezione di erbologia ed Hermione stava in sala comune con
Harry e Ron intenta nelll'imparare l'incantesimo confundus. Anche i corridoi
parevano deserti mentre li percorreva, non aveva trovato nessuno a cui
aggrapparsi o a cui chiedere compagnia; Bill e Charlie erano spariti, Roger,
che sempre più spesso in quei giorni le capitava davanti e la salutava pieno
d'energia e speranze, era sul campo da quiddich, Calì e Lavanda, che non erano
propriamente sue amiche ma con cui andava d'accordo erano in camera loro a
leggere una stupida rivista babbana su un gruppo rock del momento, Dean e
Seamus stavano studiando in sala comune, i gemelli erano del tutto presi dai
loro esperimenti....insomma, tutti l'avevano abbandonata, pur sapendo benissimo
che non aveva alcuna voglia di andarci da sola, quegli egoisti !!!!!!!!
Scuotendo la testa, si diede della sciocca; mica potevano abbandonare tutto
ogni volta che lei schioccava le dita, no ? E non era proprio il caso di fare
tanto i capricci per una cosa del genere....anche se......la porta della
biblioteca le apparve davanti, e la ragazza chiuse gli occhi, la mano ferma
sulla maniglia, respirando a fondo e cercando di farsi forza e di entrare prima
di cambiare idea. Lo sapeva, lo sapeva benissimo che lui era lì. C'era stato
tutti i giorni, da quando avevano litigato, assiduamente, quasi ossessionato
dal dover dimostrare che lei non contava davvero nulla per lui; appena la
biblioteca era accessibile, lui vi andava, e rimaneva lì fino a sera se non
c'erano lezioni. Alex invece aveva smesso completamente di andarvi, relegandosi
nella sua sala comune e facendo di tutto per evitare situazioni spiacevoli....e
cioè per evitare d'incontrarlo. E invece...ora era lì...."E che
diamine...mica è suo territorio escusivo !!!! E' una biblioteca, non un campo
di guerra, dannazione !!!!" sussurrò determinata, spingendo il pesante
battente e varcando la soglia. Evitò volutamente di guardarsi attorno, ma
focalizzò lo sguardo su Madama Pince e si diresse da lei per chiederle il libro
che le serviva; la donnina dall'aria arcigna la squadrò un attimo con aria
indagatrice, riconoscendola, poi le passò il pesante volume; Alex lo prese,
ringraziando sommessamente, se lo cacciò sotto il braccio e si diresse verso la
porta, sempre senza guardare altro che davanti a sè. Ginny era su uno dei
tavoli dritto davanti a lei e le fece un cenno, cui la ragazza rispose con un
breve sorriso; raggiunse l'uscita e, senza esitare un attimo, la varcò; quando
il pesante battente le si chiuse alle spalle con un sordo clangore, la ragazza
vi si appoggiò contro e chiuse gli occchi respirando affannosamente; ce l'aveva
fatta....l'aveva evitato...eppure...quello che la faceva ansimare a quel modo
non era l'ansia...ma il fatto che aveva SENTITO....per tutto il tempo in cui
era stata li dentro.....uno sguardo fisso su di sè....uno sguardo così intenso
e quasi...affamato....da farle accapponare la pelle; non sapeva come aveva
fatto a non girarsi per non incontrare quegli occhi azzurri e
gelidi....glaciali....per non guardare negli occhi....lui.....
Il
ragazzo sussultò; allora se n'era accorta....si era accorta delle sue occhiate
silenziose e furtive, ma estremamente intense....quelle occhiate che,
nonostante tutto, non aveva potuto fare a meno di rivolgerle....però non aveva
reagito....non si era nemmeno voltata a guardarlo...non aveva più incrociato i
suoi occhi, come invece stava facendo in quel momento.....e solo adesso si
rendeva conto di quanto questo gli fosse mancato.....Alex riaprì bocca, sempre
con lo stesso tono controllato e quasi privo d'emozione "Ginny mi ha detto
che vai quasi tutti i giorni in biblioteca, fissi il tavolo dove studiavamo, alzi
gli occhi ogni volta che entra qualcuno....come oggi. Mi ha anche detto che,
dopo che sono uscita, la tua espressione si è fatta tale che anche i tuoi amici
hanno trovato una scusa per defilarsi, tanto facevi paura. Sinceramente volevo
ignorare la cosa, ma lei ha insistito...e ho capito che ti devo parlare; cioè,
che ti devo ascoltare, devo sentire quello che hai da dire. Non per te, ma per
me, per mettere in pace la mia coscienza. Poi sarà finita". Draco
sobbalzò, fissandola spaventato; ma non c'era traccia di sorriso o comprensione
negli occhi di lei "Fi....finita? Che...che vuoi dire ???". Lo
sguardo di Alex si fece obliquo "Quello che ho detto. Tu hai dichiarato
guerra ai miei amici; questo per me vuol dire che noi siamo
nemici". Il suo tentativo di sogghignare gli parve patetico, ma comunque
Draco continuò "Amici ??? Intendi Potter e compagnia ???? Credevo di
essere anche io tuo amico...." la stuzzicò, odiandosi interiormente per
quello che stava facendo. Ma lo sguardo di Alex non vacillò, rimanendo fisso
nel suo "Lo credevo anch'io....ma tu hai avuto paura di crederlo...o
piuttosto di accettarlo". Malfoy strinse le labbra, poi di scatto
l'afferrò per il colletto della divisa e l'avvicinò a sè, sollevandola
leggermente da terra, finchè i loro volti non furono a pochi centimetri di
distanza "Stammi bene a sentire, Lance !!!!!" sibilò con volto rosso
dall'ira "Io non mi abbasserò mai al punto di essere amico di
una...una come te....credo che tu ti sia illusa....". Alex non
tentò affatto di liberarsi, ma rimase passiva nella sua stretta, sollevata da
terra, gli occhi scuri fissi in quelli di ghiaccio di lui "Io non mi sono
illusa....per il semplice fatto che non io ti ho mai chiesto nulla ,
Malfoy. Sei stato tu ad avvicinarti a me....tu a rivolgemi la
parola....ed è proprio questo a farti paura, Malfoy !!!!" pronunciò il suo
cognome in tono duro, tanto duro che lui allentò inconsciamente la presa sul
colletto di lei, senza lasciarla del tutto ma comunque facendole toccare terra,
sconvolto. Erano mesi che non lo chiamava per cognome....ma stavolta l'aveva
fatto, e ci aveva messo dentro tutta la sua cattiveria.....Alex non gli staccò
gli occhi di dosso, senza alcuna pietà nello guardo, e con una mossa improvvisa
si liberò della sua presa, mentre una scintilla di rabbia si accendeva nelle
profondità dei suoi occhi "Credevo ci fosse una speranza anche per
te....ma mi sbagliavo. Sei troppo preso dall'essere un Malfoy degno di questo
nome per essere te stesso.....Draco ha provato a emergere e tu l'hai ricacciato
indietro terrorizzato.....e ora trovi comodo dare a me la colpa di tutto. Beh,
ti dirò la verità: hai fatto tutto da solo....sei solo un codardo....oh, lo so
cosa stai per dire....'dirò tutto a mio padre'.....la tua minaccia preferita
vero ???? Hai troppa paura per vedertela da solo coi tuoi nemici.....mi fai
schifo !!!! Vallo pure a dire a tuo padre, me la vedrò anche con lui, gli dirò
senza problemi ciò che penso di suo figlio......ricorda Malfoy, ti sei fatto
una nemica pericolosa....conta pure che io sia invisibile, se mi incontri,
perchè per me tu non esisti.....sei solo un'ombra, un'ombra al servizio di tuo
padre....ma ti avverto: continua a infastidire Harry, Ron, Hermione e Ginny e
te la vedrai con me. Io non perdono chi fa del male ai miei amici". Un fulmine,
l'ennesimo, rischiarò ilcorridoio
proprio in quell'istante, permettendogli di vedere l'espressione seria,
determinata e tremendamente sofferente della ragazza; da qualche parte nei
recessi del suo animo Draco sentì qualcosa che lo spingeva ad andarle incotro e
abbracciarla, forse per consolarla, forse per fermare le sue parole, renderle
vane, vuote. O forse, semplicemente, per chiederle scusa. Un Malfoy non si
scusa mai, era la prima regola della sua famiglia; eppure in quel momento gli
pareva solo una sciocchezza colossale....ma il suo tentennamento gli fu fatale;
senza dargli tempo di vedere se qualche lacrima traditrice le stesse invadendo
lo sguardo limpido e puro, Alex all'improvviso si girò e prese a correre il più
lontano possibile da lui e dalla sala dei Serpeverde, lungo il corridoio per
cui era arrivata; la sensazione che lui ebbe fu come di un vento leggero che si
allontanava. Un vento di speranza che lui aveva rudemente cacciato....sperando
solo di non pentirsene. Ma, mentre fissava attonito prima il vuoto davanti a
sè, poi la schiena di lei, quando finalmente si decise ad alzare lo sguardo
appena in tempo per vederla sparire nel corridoio laterale, si rese vagamente
conto che iniziava già a pentirsene, stando a quanto diceva il suo cuore
tremendamente in subbuglio. Quelle parole....pur non volendo farsi coinvolgere,
aveva sentito come uno strappo dentro di sè....uno strappo doloroso.....e il
bello era che non sapeva nemmeno perchè, se non per il fatto che lei non lo
aveva mai trattato così....prima....già, prima di....prima che lui....quindi
era normale no? E allora perchè faceva così male ???? Avrebbe voluto ridere,
sprezzante, della presunzione della ragazza che pensava di contare per lui a
tal punto, anzi che pensava di contare qualcosa per lui....avrebbe davvero
voluto ridere....ma allora perchè si trovava ad urlare, in lacrime, nel
corridoio buio e deserto, parole che nemmeno sentiva sue ???? "Ma chi ti
credi di essere, io non ho alcun bisogno di ....TE.....NON HO ALCUN BISOGNO DI
AMICI !!!!!!!!!!". Era vero. Non ne aveva mai avuti; era forse per questo
che sentiva a tal punto la mancanza dell'unica che si fosse dimostrata tale in
tutta la sua vita ???? "Io credevo in Draco....ma tu non permetti a te
stesso di essere Draco....sei e sarai per sempre un Malfoy. E io non posso
essere di alcun aiuto a un Malfoy" sussurrò, impietosa, la voce di lei
nella sua mente. Il ragazzo si tappò le orecchie con le mani in gesto
disperato, per non doverla sentire "Basta, basta, BASTA !!!!! STAI ZITTA
!!!!!!!!!" urlò ancora, ma la voce continuava a rimbombargli nel capo. In
preda al panico e alla confusione, il ragazzo scappò dalla parte opposta
rispetto a quella presa da lei; urlò la parola d'ordine, non ascoltò nemmeno le
lamentele al riguardo della statua di marmo, che borbottò che tutti avvrebbero
potuto udirlo, soprattutto quegli sporchi mezzosangue e babbanofili che
appestavano la scuola, posta alla guardia dell'ingresso della sala comune dei
Serpeverde e si catapultò all'interno non appena il varco creatosi fu
sufficiente a farlo passare; non badò nemmeno alle facce stupite dei suoi
compagni che erano seduti nella sala quando lo videro passare in quello stato,
ma corse fino alla sua camera, spalancò la porta con un calcio, la richiuse
allo stesso modo e si gettò sul letto, ansimando e stringendo tra le dita
contratte le coperte e le lenzuola, sulle quali aveva affondato il volto
cercando un contatto rinfrescante che lo aiutasse a calmarsi; il respiro
affannoso si distese dopo qualche minuto, divenendo lungo e profondo. Ma i
pensieri non scomparvero con esso, e il volto di Alex gli si impose nella mente
e rifiutò di farsi scacciare, continuando a fissarlo con gli occhi scuri
accusatori....o forse era lui che non aveva semplicemente abbastanza forza per scacciarlo.
Sentì gli occhi che gli bruciavano. Accidenti, disse disperato a quel volto, ma
che ti aspetti che faccia, eh ???? Cosa ti aspetti da me ????? Un altro volto
si impresse, accando a quello della ragazza, nel suo cervello: suo padre. Il
ragazzo premette ancor di più il volto nelle coperte. Già, che poteva fare? Era
un Malfoy. ERA Malfoy. Non più Draco. Mai più. Mai più....il volto di Alex si
fece triste, i suoi occhi da accusatori divennero delusi e iniziò lentamente a
svanire. Draco la osservò andarsene con angoscia, e quando non ve ne fu più
traccia sentì che l'ultimo filo di umanità che possedeva gli era stato
strappato....ma non riuscì a prendersela con lei o ad odiarla per quello. Era
lui, a non voler essere Draco....o forse lo voleva??? Non era
possibile.....eppure sì, lo voleva, lo voleva disperatamente. Ma da quando???
Da quando nutriva un tale vergognoso desiderio??? Semplice....da quando lei era
entrata nella sua vita....ma solo ora lo capiva.....poichè lo era stato per
quel breve periodo, e ora che non lo era più aveva capito quanto contasse per
lui....perchè, essendo Draco, poteva averla al suo
fianco....però...adesso...lei se n'era andata, rivolgendogli quelle parole che
avevano finito tutto....ed era stato lui a costringerla a pronunciarle. Era
colpa sua....come per tutto il resto in quella storia, le sue lacrime, il suo
dolore, la sua rabbia, era colpa sua. E quando capì e accettò quella verità,
lacrime di rabbia lo assalirono; ma era una rabbia rivolta unicamente contro se
stesso.
Pochi
giorni dopo:
Se
prima c'erano stati solo voci e commenti, diffusi ma comunque incerti, al
riguardo, ora la notizia che tra Alex e Malfoy era guerra aperta divenne
ufficiale. D'altra parte non c'era modo di evitare di notare che, non appena i
rispettivi gruppi si incrociavano per i corridoi, la tensione saliva alle
stelle ed era percepibile nell'area di un chilometro buono. Nè era possibile
ignorare la rigidità che prendeva Alex ogni volta che il ragazzo si presentava
nel suo orizzonte visivo, e ne percepiva la presenza alle sue spalle; diveniva
fredda e rigida come una statua, mentre nei suoi occhi scuri brillava il calore
prorompente del fuoco.....Malfoy dal canto suo reagiva spalancando gli occhi,
deglutendo e iniziando immediatamente a prendere in giro Harry, che chissà come
era sempre al fianco di Alex in quel periodo. Ma, se per caso i suoi occhi
incontravano quelli scuri della ragazza, la voce gli moriva lentamente, gli
insulti sparivano e la sua espressione si faceva terrorizzata; e finiva sempre per
rimanere fermo a fissare la ragazza, mentre lei lo ignorava e, sussurrato
un"Harry, ragazzi....lasciate
perdere, non ne vale la pena, andiamo" si allontanava, seguita dal suo
gruppo che lo uccideva ogni volta con occhiate di fuoco dovute, ormai l'aveva
capito, non agli insulti ma a ciò che aveva fatto a ....lei....
D'altronde,
aveva fin troppo da fare, tra studio e quiddich, per cercare di trovare una
soluzione a quel problema; la squadra
di Serpeverde aveva battutto i tassorosso, ma non in maniera ecclatante, mentre
i Grifondoro, che già li avevano superati, si erano imposti sui Corvonero senza
problemi, conquistando la vittoria per 290 - 70 al diciassettesimo minuto di
gioco. Questo voleva dire che la loro corsa per la coppa si stava facendo sempre
più difficile, e la responsabile era sempre la ragazzina dai capelli di fiamma,
che era riuscita a fare di una squadra gi ottima un team compatto e
invincibile, senza alcun apparente punto debole; Draco l'aveva guardata per
tutta la partita contro Corvonero, incantato dal suo modo fluido e istintivo di
volare, dalle sue finte, i suoi scarti all'ultimo secondo, la sua grinta. La
vittoria era apparsa quasi subito come certa, e lei era talmente veloce che
quattro gol erano già stati segnati prima che un giocatore di Corvonero fosse
riuscito a toccare la pluffa. Anche Harry era riuscito a prendere facilmente il
boccino perchè la ragazza aveva fatto una frenata e picchiata improvvisa
proprio davanti al cercatore di Corvonero, spiazzandolo e liberando così il campo
all'amico. Ma il fatto che lo aveva più colpito e urtato era stato, alla fine
della conclusione della partita, il modo in cui Roger Davies si era avvicinato
ad Alex, atterrando al suo fianco e porgendole una mano in segno di sportività.
Sorridendo, la ragazza l'aveva afferrata, e lui ne aveva approffittato per
tirarla a sè e salutare la folla tenendola sottobraccio. In quel momento aveva
sentito di odiare quel damerino; erano giorni che tentava un'approccio con lei,
lo sapeva perchè la notizia era rimbalzata per tutta Hogwarts e gli altri
Serpeverde non si erano certo fatti sfuggire una simile occasione per prendere
in giro la Grifondoro. Sapeva anche che Alex era sempre stata gentile e
disponibile con Davies, fermandosi a chiaccherare e, ogni tanto, accettando i
suoi iviti di studiare insieme....come aveva fatto con lui. Ecco, in una parola
si era sentito....rimpiazzato. Finita con lui non ci aveva messo molto a
tirarsi su il morale con Davies....ogni volta che pensava una cosa simile si
dava del cretino, poichè sapeva benissimo che le cose non stavano affatto così,
che era stato Davies a prendere l'iniziativa e lei si limitava ad essere
gentile come sempre....e che, soprattutto, era stato lui ad andarsene, quindi
era tutta colpa sua !!!! Però questo non aiutava a sopportare meglio la
situazione, proprio per nulla !!!!!!!! Oh, accidenti, ma che gli stava
prendendo ???? Perchè perdeva la maggior parte del suo tempo a fare
ragionamenti di quel genere ???? E perchè alla fine di qualsiasi strada lui
intraprendesse per togliersi tutta la storia dalla testa andava sempre a
sbattere contro....lei???? Perchè ???? "Accidenti a te, Lance !!!! Perchè
non te e sei rimasta a Durmstrang ????" sbottò un giorno, mentre fissava
alterato fuori dalla finestra Alex che, nel giardino della capanna di Hagrid,
rideva e scherzava con Hermione, Cho Chang e Davies. "E' davvero quello
che vorresti ???" chiese una voce argentina alle sue spalle. Draco si
voltò di scatto, incontrando due occhi scuri e lucenti....per un attimo credette
di essere impazzito; Alex era fuori in giardino, l'aveva vista coi suoi occhi
fino a un secondo prima...eppure anche la ragazza davanti a lui aveva capelli
color del fuoco e occhi scuri...ma forse meno di quelli di Alex....e finalmente
la riconobbe; era Ginny "Cos....? Che vuoi, Weasley ????" sbraitò,
cercando di darsi un contegno e fingere di non essere stato sorpreso a dire
certe cose ad alta voce e, soprattutto, a pensarle. Ginny sorrise, senza
staccargli gli occhi di dosso "Davvero vorresti che se ne fosse rimasta a
Durmstrang, Malfoy ??? Vorresti non averla mai conosciuta ????". Gli occhi
di ghiaccio del ragazzo si dilatarono nell'udire quelle parole "Cosa ???
Ma...sei impazzita Weasley ???? Che stai dicen....mai conosciuta ???"
Perchè quel concetto gli appariva tanto incredibile ??? Perchè la sola idea lo
faceva rivoltare ???? Non conoscerla avrebbe significato....non essere così a
terra, così distrutto...."Ma figurati !!!! Se non l'avessi mai conosciuta,
ora non mitroverei in un tale
pasticcio...." esclamò, per poi mordersi la lungua; quella era
un'ammissione del fatto che ancora pensava a lei, accidenti !!!! E infatti gli
occhi di Ginny brillarono "Esattamente, tu sei distrutto; sei distrutto
per una Grifondoro, e arrivi pure a lasciartelo sfuggire con una patetica
filobabbana come me !!!!! Sei cambiato, Malfoy; sei cambiato perchè è arrivata
lei a cambiarti. Davvero pensi che preferiresti che questo non fosse successo
???" Malfoy divenne paonazzo, le sue difese e pretese ormai gettate al
vento, e iniziò a urlare "CERTO CHE LO PREFERIREI, SE NON FOSSE PER LEI
NON STAREI QUI A SOFFRIRE COME UN CANE...." "Quindi solo perchè
soffri ora preferiresti non aver vissuto nulla di ciò che è successo negli
ultimi mesi, vero Malfoy ? Preferiresti aver continuano a ignorare che esisteva
una Alex a questo mondo ???". Il ragazzo si immobilizzò. Ma cosa stava
dicendo la piccola stupida ??? E soprattutto, perchè quelle parole lo colpivano
tanto ??? Ignorare la presenza di Alex sulla terra....si rese conto che lo avrebbe
fatto sentire molto vuoto. Avrebbe perduto molto. E, ancora peggio, che non
gliene sarebbe importato perchè non ne sarebbe stato cosciente
"Io...." tentò di dire, evitando apposta di guardare negli occhi la
ragazzina davanti a lui; Ginny sorrise "Lo sapevo...." si limitò a
commentare, voltandosi e andandosene. I suoi passi risuonarono nel corridoio,
ma Draco quasi non vi badò. Il suo cervello stava ruotando a velocità folle
attorno a un unico punto "Io non vorrei davvero non averla mai
conosciuta, nonostante tutto ciò che è successo....sono contento che lei sia
qui, anche se non stiamo più insieme come all'inizio, anche se non è più mia
amica....sono felice solo perchè esiste". Un mondo senza Alex....era
una prospettiva troppo buia e terribile da immaginare, si disse, guardando la
ragazza ridere e scherzare fuori dalla finestra. "Non sapevo che
esistessi...ma ora che lo so, non credo sopporterei di vivere in un mondo che
non comprenda anche te....anche se dovessi odiarmi a vita...." .
Parole, pensieri non degni di un Malfoy; eppure veri e sinceri per Draco,
mentre i suoi occhi azzurri non perdevano un movimento della ninfa dai capelli
infuocati che rideva per il giardino, ignara del suo sguardo adorante e
incollerito nel notare Davies che le passava un braccio attorno alla vita e
l'attirava a sè. Alex spalancò gli occhi e si ritrasse, e con un sospiro di
sollievo il ragazzo vide Potter avvicinarsi e difendere l'amica dalle mire
espansive del Corvonero. Strano, era la prima volta che approvava ciò che
faceva Potter....ma doveva ammettere che, se avesse preso a pugni quel
damerino, l'avrebbe addirittura aiutato.....
"Ginny,
perchè lo segui con gli occhi ogni volta che ti passa di fianco ????"
domandò esasperata Hermione mentre l'amica si girava a fissare per la quarta
volta Malfoy che le aveva appena incrociate in corridoio e, come al solito, si
era lasciato andare a qualche battuta non molto gentile. La rossa sussultò,
colta alla sprovvista, e fissò Hermione come colta in fallo "Eh ?
Ecco...ehm....per la verità...." tentò di tergiversare, arrossendo però di
botto, cosa che non solo rese vano il suo tentativo ma fece anche nascere nella
mente del prefetto dei Grifondoro dubbi abbastanza spiacevoli....infatti
Hermione si bloccò con la bocca aperta e gli occhi spalacati e pieni di
incredulità, ed esclamò "Oh, no, non anche tu !!!! Prima Alex, ora non
dirmi che ti ci sei persa dietro anche tu !!!!!!!!! Ma che ha quel ragazzo per
incantarvi tanto ????!!!!!!!". Quell'allusione riportò Ginny bruscamente
alla realtà, e anche lei spalancò gli occhi "Cosa stai dicendo ....?"
domandò incredula, poi la comprensione le illuminò improvvisa la mente e si
affrettò a scuotere il capo "Oh, no !!! Assolutamente no !!!! Mi spiace ma
proprio i miei gusti non....è solo che qualche giorno fa ho avuto una
chiaccherata alquanto interessante con nostro Serpeverde, e volevo vedere come
reagiva...." la luce che brillava nei suoi occhi gridava chiaramente
verità e innocenza, ed Hermione si rilassò; già era complicata l'attrazione di
Malfoy per Alex, se poi pure Ginny si fosse infatuata del ragazzo i guai
sarebbero davvero diventati troppi.....con un sospiro di sollievo, domandò
incuriosita "E cosa ha riguardato la vostra 'chiaccherata', se è lecito
chiederlo ????". Ginny fece un sorriso-smorfia "C'è da domandarlo
???? Alex....". Hermione annuì "Quindi il nostro Serpentello non è
così indifferente al distacco come vorrebbe far credere..." "Oh,
proprio per nulla !!!!" "Che stupido...." "Uh, Hermione
???? Sbaglio o è un sorriso quello dipinto sul tuo volto ???? Un sorriso di comprensione
????". La ragazza dai capelli castani arrossì leggermente
"N-no...ecco...è che....mi ricorda...." "...mio fratello. Lo
so.Sono scemi allo stesso modo, e
anche Harry. A volte penso che sia proprio per questa loro somiglianza che
litigano tanto !!!!!!!!!!" commentò Ginny scoppiando poi in una risata
agentea e cristallina. Hermione la fissò stupita. Accidenti, quanto era
cambiata in quegli anni la piccola Ginny Weasley; non era più la timida
ragazzina che aveva conosciuto quando aveva 12 anni, era diventata una piccola
donna matura e decisa, capace di alzare la testa contro i suoi fratelli a volte
troppo premurosi e protettivi, contro Malfoy e i Serpeverde che la prendevano
in giro per le sue origini....e anche contro Harry, che per anni non si era
accorto della sua cotta carica di venerazione e, proprio ora che alla ragazza
pareva essere passata, iniziava a rendersi conto di quanto valesse....anche
questo era stato merito di Alex ??? Che, prima di tutti loro, si era accorta di
quanto la piccola valesse, e l'aveva spinta a dimostrarlo ???Oppure....Ginny si voltò verso di lei con un
sorriso smagliante stampato sul volto "Hermione ??? Che hai ????"
"Uh....no, nulla" rispose al sorriso timidamente. Eh sì. Anche questa
doveva essere opera dei due 'gemelli'. E non intendeva affatto Fred e George...
"Alex
!!!! Ehi, Alex !!!!" chiamò una voce allegra ed eccitata alle sue spalle,
la ragazza, che stava camminando solitaria, coi libri sottomano, nel giardino
interno della scuola; la ragazza si voltò, fissando sorpresa un sorridente
Roger Davies che le si avvicinava di gran carriera, la scopa in mano e indosso
la divisa da quiddich di Corvonero, nera e blu intenso, tutta spiegazzata. Si
fermò ad aspettarlo, mentre il suo volto assumeva un'espressione interrogativa
ma comunque allegra (per quanto possibile....)
"Buongiorno Roger. Hai finito allenamento ???" chiese gentilmente
facendo un cenno col capo. Lui le si arresto davanti con una brusca frenata e
sorrise, smagliante "Sì, proprio adesso; stavo tornando al castello per
farmi una doccia in camera, sai com'è, in spogliatoio c'è sempre una coda
assurda, e con la scusa che sono il capitano fanno sempre mettere via a me il
set da quiddich e così mi lasciano sempre per ultimo; poi ti ho vista e ho
deciso di raggiungerti....allora, come va ????". Glielo chiedeva ogni
volta che si incontravano, e questo stava a significare almeno una volta al
giorno, ultimamente; Alex non era ancora riuscita a capire se lo dicesse tanto
per dire o se era realmente conscio che c'era qualcosa che non andava e si
preoccupasse per lei; pareva stupido, ma qualcosa nella luce che brillava negli
occhi del ragazzo quando le poneva la fatidica domanda la faceva propendere per
la seconda ipotesi. Scrollando le spalle, rispose come al solito "Più o
meno....come penso tu ti ricordi fin troppo bene, l'anno dei G.UF.O. non è per
nulla facile....come penso nemmeno quello dei M.A.G.O.". Il ragazzo annuì
vigorosamente "Ci puoi giurare, piccola !!! E' veramente estenuante, se poi
ci metti anche gli allenamenti di quiddich....per fortuna ci sono ancora i
weekend a Hosgmeade....a proposito, che ne dici se la prossima volta ci andiamo
insieme, eh ???" propose sorridendo, circondandole le spalle con un
braccio e spingendola a riprendere a camminare. Alex sospirò; ecco che
ricominciava....non che fosse un borioso insopportabile, ma aveva la dote
innata del playboy che gli impediva di non provarci con qualsiasi ragazza
appetibile gli si presentasse davanti....e lei sembrava decisamente troppo
appetibile per i suoi gusti, a giudicare dall'insistenza. Ma un corteggiatore
appassionato in quel momento era proprio l'ultima cosa che le serviva.
Fermandosi con fermezza, allonantò il braccio che le cingeva le spalle e guardo
negli occhi il ragazzo "Roger, senti....so che a te piaccio da un po',
però per me sei solo un amico....e credo che non potrai mai essere altro,
soprattutto nella situazione complicata in cui mi trovo ora. Quindi ti
prego...smettila di provarci ogni volta che mi vedi, mi fa star male il
pensiero di far soffrire anche te". Davies boccheggiò per un secondo per
tanta franchezza, fissando stranito la ragazza che gli stava davanti, poi il
suo sorriso ritorno, ma stavolta era diverso, non quello da playboy -
dongiovanni stagionato, un sorriso sincero e comprensivo, quasi riconoscente
"Beh.....direi che mi hai decisamente sgonfiato. Sì, l'avevo capito che
era inutile, ma non ho potuto farne a meno....anche perchè, come mi hai appena
riconfermato, sei una ragazza davvero eccezionale Alex. Amici ????" chiese
quasi timoroso ed esitante, tendendole una mano; la ragazza sorrise
"Amici" e l'afferrò, stringendola forte; i loro occhi si incontrarono
per un attimo, sorridenti... "Però una burrobirra a Hosgmeade mi permetti
di offrirtela ???" "ROGER !!!!". La risata di lui era splendida,
pensò la ragazza; limpida e pura, carica di allegria e gioia di vivere; avrebbe
tanto voluto poter ridere così....spensieratamente, felicemente, ignorando la
realtà del mondo che la circondava.......scosse il capo per scacciare tali
tristi pensieri, poi gli si affiancò di nuovo e i due giovani ripresero a
camminare, chiaccherando "Certo che sei una ragazza diretta...ma
d'altronde lo sapevo già. Però, visto che ci siamo, permettimi una
domanda....perchè proprio Malfoy ???!!!!" "EEEEHHHHH
?????????!!!!!!!!!!!!!!!!!" "Avanti, Alex, non dirmi che non sei
cosciente del fatto che lo sa tutta la scuola, no ??? Siete la notizia del
momento....beh, almeno lo eravate...." "Eravamo COSA ???? Ma è
assurdo....noi due non siamo mai stati NULLA !!!!!" esclamò lei, ma
qualcosa nel suo tono indicò al ragazzo che non stava cercando solo di
difendersi dai pettegolezzi; c'era dolore in quell'affermazione. Quasi le
facesse male ammettere una cosa del genere "Non hai nulla di cui rimproverarti,
piccola. Se le cose stanno così non è certo per colpa tua" le sussurrò,
comprensivo, dispiaciuto di aver fatto calare con la sua stupida curiosità
l'ombra che le si leggeva negli occhi in quel momento. Lei annuì, una sola
volta, quasi esitando "Ma ho molto da rimpiangere....a cominciare dal
momento in cui gli ho permesso di avvicinarsi a me, fino a....il momento in cui
gli ho urlato contro tutte le cose che non pensavo affatto e che il mio
orgoglio suggeriva" mormorò abbatturta, senza alzare lo sguardo da terra.
Roger fece un mezzo sorriso "Sei unica....riesci a provare compassione
anche per chi ti ha ferito a questo modo.....alla fine pensi ancora a non farlo
soffrire...." "Ovviamente !!!! Che ci guadagnerei a far stare male
qualcun'altro, scusa ????" la domanda fu accompagnata dal dilatarsi
incredulo degli occhi scuri che finalmente si erano sollevati, di scatto, a
guardarlo in volto. Roger scosse il capo "Non devi chiederlo a me,
piccola, ma a lui; è una cosa che ha sperimentato molte volte, saprà di certo
darti un'opinione sentita" ironizzò con cattiveria. Gli occhi scuri di lei
si strinsero con rabbia "A dispetto di come stanno le cose tra noi, non ti
permetto di sbeffeggiarlo !!!! Smettila di fare illazioni assurde !!!!"
esclamò, mentre la sua mano faceva un gesto secco che indicava disappunto,
disegnando un'arco nell'aria. Roger indietreggiò per evitare il colpo
"Ehi....calma, calma, va bene !!!! Accidenti...." quando fu a
distanza di sicurezza, la fissò di nuovo divertito "Per questo dico che sei
unica....nonostante tutto gli vuoi ancora bene !!!!"; la ragazza strabuzzò
gli occhi "Io non gli voglio affatto bene !!!!!" urlò con voce quasi
stridula; lui sorrise, ancora, ironico "Certo !!!! E io non mi chiamo
Roger Davies !!!!!!!!" replicò. E a quelle parole lei non seppe trovare
altra risposta che chinare il capo, sconfitta, le gote in fiamme. Cercando una
via di fuga, alzò gli occhi verso le finestre della scuola e....li spalancò,
riconoscendolo....
In quel
momento, il caso volle che un gruppetto di Serpeverde ben noto stesse
chiaccherando a pochi passi da una finestra ch epermetteva la visuale proprio
della zona in cui stavano Roger e Alex (E ti
pareva....NdJun. Certo !!!! Sennò che gusto c'è??? NdAlewen ....NdJun);
Draco Malfoy stava ridendo per una battuta poco gentile di Theodore Nott,
riguardante i mezzosangue e i babbani che 'infestavano' la scuola quando la
voce eccessivamente alta e sgraziata di Tiger, che stava passeggiando avanti e
indietro li vicino, in attesa che il suo 'capo' decidesse di muoversi, rimbombò
nel corridoio affollato "EHI, VENITE A VEDERE !!!!!!!! LA GRIFONDORO SE LA
STA FACENDO DI NUOVO CON DAVIES !!!!!!!!". Il ragazzo biondo si trattenne
a stento dal sussultare, mentre il sorriso gli si gelava sulle labbra; un lampo
di furore gli passò negli occhi, rivolto sia a Tiger, che come al solito non
capiuva mai quando starsene zitto, sia a i due soggetti della sua esclamazione,
che se ne stavano in giardino....e anche a Theodore Nott, che lo stava fissando
con aria maliziosa, pronto a cogliere un qualsiasi cenno di tradimento nella
sua espressione; stolidamente, Draco affrontò il suo sguardo. Non gli avrebbe
dato alcuna soddisfazione, giurò a se stesso "Piantala di urlare come un
ossesso, Tiger !!! Si può sapere di chi diamine stai parlando ???"
biascicò annoiato con un tono volutamente distaccato. Nott ebbe un bagliore
divertito nello sguardo, mentre Tiger, non cogliendo affatto la sfumatura nel
tono di Draco, rispondeva "Ma di LEI, capo !!!! La Grifondoro presuntuosa,
l'amica di Potter, la nipote di Silente.....la Lance, capo !!!!!" come se
ci fosse stato veramente il bisogno di specificare tutto questo, pensò il
ragazzo biondo nascondendo un braccio dietro alla schiena e stringendo la mano
a pugno, cercando di inghiottire la rabbia "Ma davvero ???? E chi se ne
frega...." biascicò sorridendo, per poi allontanarsi a passi lenti e
strascicati lungo il corridoio, senza degnare la suddetta finestra di
un'occhiata. Ma Nott, non soddisfatto, lo afferrò per un braccio e lo tirò
indietro, costringendolo ad accostarvisi "Ma dai, guardali !!!! Non sono
uno spettacolo disgustoso ???? Certo che Davies non ha proprio gusto....ma di
certo avrà pensato, visto come te la sei incartata tu, che è una che ci casca
subito....di certo vuole solo divertirsi, con lei...." Draco si liberò
dalla presa del ragazzo con un gesto secco, costringendosi a guardare un basso;
quello che vide non gli piacque per nulla. Davies aveva appena passato un
braccio attorno alle spalle di Alex, e se l'era stretta contro "Ma che
ci trova in quel cretino ???? Peggio ancora di Potter, accidenti...."
si ritrovò a pensare, prima di chiedersi infuriato cosa gli era preso. Che
gliene importava a lui di chi le ronzava attorno ???? E se quello che aveva
detto Nott fosse stato vero ???? Che Davies ci stesse provando solo perchè
credeva che lei fosse facile da ingannare ???? Se davvero le cose stavano così,
gliel'avrebbe fatta pagare...."Ma se è tutta colpa tua se la gente la
considera così, non ci hai pensato ????" lo rimbeccò una vocina dentro
la sua testa. Furioso, il ragazzo zittì la voce inopportuna e continuò a
fissare i due; Alex si era liberata dall'abbraccio e ora stavano chiaccherando
tranquillamente, un sorriso dipinto sulle labbra rosse della fanciulla. Nott la
osservò a lungo, sorridendo lascivo e malevolo "Certo che se ci casca di
nuovo è vermanete un'ingenua...." Draco sentì le mani che gli prudevano
per la voglia di afferrare quel damerino da strapazzo per la collottola e
riempirlo di pugni, ma si trattenne. Non poteva, non doveva scoprirsi di nuovo,
non più di quanto avesse già fatto; ne andava della sicurezza di entrambi...."Si
amico; un modo gentile per dire che ti vergogni delle tue azioni....e che non
hai coraggio sufficiente per ammettere che vorresti trovarti al posto di quel
deficiente di un Corvonero !!!!" sussurrò la solita vocina maligna.
Draco digrignò di denti. Ma chi accidenti glielo faceva fare ??? Perchè si era
rovinato la vita e si era dannato l'anima per allontanare da sè l'unica persona
che lo aveva trattato da essere umano, se tutto ciò che aveva come risultato
era venire messo alla prova ogni secondo e soffrire come un cane ???? "Già....chi
me l'ha fatto fare ???? E' davvero troppo tardi per cambiare idea....un'altra
volta ????" si chiese sorpreso. Poi scosse il capo "No, io
sono un Malfoy....tornare indietro non mi sarebbe più facile che andare avanti;
ho imboccato una strada e la devo seguire....e poi lei è stata chiara....non
abbiamo più nulla da dirci.... nulla...." "Certo che, se ci casca così facilmente, potrei provarci
anche io....vediamo se continua a fidarsi dei Serpoeverde...." disse in
quel momento Nott, mandando ogni pensiero coerente del biondino in un caos senza
via d'uscita; stavolta si che l'avrebbe preso e sbattuto contro il muro, al
diavolo la sua immagine....se solo osava....io suoi occhi incontrarono quelli
castani dell'altro, eccitati, carichi d'aspettativa. Non attendeva altro, lo
stava provocando a bella posta !!!! Draco chiuse le mani a pugno, tornando a
fissare Alex e Davies. Che diritto aveva di giudicare, poi ??? Come faceva a
impedire a chiunque di provarea fare
quello che lui diceva, urlava di aver fatto....anche se non era affatto vero
??? Anzi, soprattutto per questo. Non aveva alcun diritto.....stava a Potter,
Weasley e compagnia difendere la ragazza; e anche a Davies, a quanto
pareva.....sussultò. Alex aveva alzato improvvisamente lo sguardo dal giardino
e i suoi opcchi si erano fissati nei suoi, incatenandoli senza via di scampo.
"Che c'è, Draco ??? Per caso ti da fastidio ????". Ancora Theodore
Nott....cominciava a odiarlo, quel rompiscatole....più che altro perchè
sembrava essere sempre pronto a cogliere qualsiasi suo eventuale segno di
cedimento....quasi a voler dimostrare che l'idolo dei Serpeverde null'altro era
che un impostore....e prendere il suo posto...."Che se lo tenga pure,
quel cavolo di posto !!!! Io voglio solo stare in pace !!!!!" urlò
silenziosamente. Ma pareva che non ci fosse verso....a meno che....un'idea,
oscura, perfida e malsana si delineò nella sua mente, e il ragazzo si allontanò
secco dalla finestra. Doveva pianificare bene le sue mosse....ed essere certo
che la ragazza non si trovasse nei paraggi, quando.....
"Uffa,
non è giusto che la McGranitt abbia dato i compiti supplementari solo a me !!!!
Anche Neville non è riuscito a far evanescere il suo corvo !!!!" esclamò
Ron uscendo dall'aula di incantesimi in compagnia di Harry ed Hermione con
espressione livida; la ragazza, passandosi una mano tra i capelli,commentò "Sì, ma solo perchè la
professoressa McGranitt sa che se Neville si esercitasse da solo farebbe
esplodere la sala comune, la biblioteca o qualsiasi altro posto in cui si
trovasse. E poi, Ron, tu hai davvero bisogno di esercitarti, hai fallito
miseramente l'incantesimo per tre volte di seguito !!!!". Il rosso la
fissò furioso "Ah sì ???? Beh, spiacente di non essere stato all'altezza
delle sue aspettative, signorina so-tutto-io !!!!" la rimbeccò. Hermione,
scurenosi in volto, fece per replicare, ma Harry interruppe il litigio per
chiedere, posando una mano sul braccio di Hermione e guardando fisso Ron per
avere l'attenzione di entrambi "Piuttosto, Alex che fine ha fatto
????". I due, smettendo di fissarsi in cagnesco, asssunsero un'aria incerta
"Credo sia rimasta in aula....doveva chiedere qualcosa alla McGranitt se
non sbaglio...." concluse infine Ron, esitante. In quel momento, una voce
proveniente dalle sue spalle li richiamò "Ehi !!!!". Era Ginny, che
arrivava correndo da, a giudicare dalle impronte di terriccio e fango sulle sue
mani e sulla divisa, una delle serre per la lezione di Erbologia. Ron si voltò
a guardare la sorella "Ginny, ma cosa...." chiese, vedendo un brillio
strano negli occhi della ragazzina, ma in quel momento una voce lenta e strascicata
si intromise, facendolo voltare di scatto (Ancora
??? NdJun Zitto e guarda !!! Cioè, lavora !!!! NdAlewen in preda a euforia da
disastro imminente. Appunto....lo sapevo io....NdJun_rassegnato)
"Bene bene bene....Potter e compagnia al gran completo, con tanto di
piccola filobabbana come jolly !!!!". Harry strinse i pugni, allungando un
braccio per bloccare la reazione di Ron "Che vuoi Malfoy ???" chiese,
fissando con astio il biondo che, come al solito, si trascinava dietro i due gorilla
inebetiti che gli facevano da guardie del corpo. "Niente
Potter....soltanto divertirmi un po'...." rispose l'altro in tono
strascicato. Il moretto trattenne il fiato, irritato; aveva promesso ad Alex
che non avrebbe fatto nulla contro il Serpeverde, ma ora era lui a
provocarlo....esattamente come una volta....come prima che arrivasse lei.
Colpito da questa riflessione, si astenne dal reagire; Draco ne aprofittò
"Che hai Potter, la coda di paglia ???? Paura di reagire senza la tua
amichetta prefetto a toglierti dai guai ????". Hermione, offesa, si fece
avanti mettendo in evidenza la propria spilla, e il ghigno del Serpeverde si
incrinò un poco....per poi rifiorire "Che vergogna, farsi aiutare da una
mezzosangue...." commentò; Hermione sussultò, anche se solo lievemente,
mentre una lacrima furtiva le bagnava gli occhi, ma cercò comunque di
trattenere Ron che pareva furioso. Harry cercò qualcosa da dire, ma fu Ginny,
con aria arrabbiata e fiera, ad esclamare "Non sei piuttosto tu, Malfoy,
ad avere il coraggio di provocarci solo quando non c'è Alex ???? Cosè, hai
ancora paura di leggere biasimo nei suoi occhi ??? O peggio....disprezzo ????
Rifiuto ????" "S...STA ZITTA !!!!!!" urlò il ragazzo avanzando
con aria infuriata per spintonarla con forza; la ragazza barcollò ed evitò di
finire a terra solo grazie all'intervento di Harry, che allungò un braccio per
sostenerla. La Ginny di una volta sarebbe diventata viola a quel contatto,
iniziando a balbettare e fuggendo poi in preda alla confusione; ma questa Ginny
era diversa. Non badò nemmeno al fatto che il braccio del ragazzo che tanto
aveva adorato le stesse cingendo le spalle, anche se solo per sorreggerla;
anzi, non badò proprio a lui. I suoi occhi, che ardevano di mille e più fiamme
rabbiose, non vedevano altri che Draco Malfoy. La vecchia Ginny non avrebbe mai
potuto guardarlo così. Nè lo avrebbe provocato...o meglio, sfidato, dicendogli
le cose come stavano. ma questa non era la vecchia Ginny...era la ragazza che
Alex aveva portato alla luce; era forte, sicura di sè, determinata e ben decisa
a non permettere che la sua amica venisse ancora ferita, a costo di esserlo lei
stessa per impedirlo. Era una Ginny per cui Harry, che la sosteneva ad occhi
spalancati per la sorpresa, non poteva fare a meno di provare rispetto e ammirazione.
La ragazza teneva ancora gli occhi fissi sul Serpeverde, e anche Harry si
decise a tornare a fissarlo, sentendo una nuova folata d'ira nei suoi confronti
crescergli nel petto, anche se il motivo egli era ignoto "Così rifiuti la
realtà, Malfoy ??? Te la prendi con una ragazzina pur di non ammetterla ??? Una
ragazzina forse fisicamente inferiore a te, ma che come forza di volontà ti è
totalmente superiore...come Alex !!! Tu sei stato completamente sconfitto da
queste due !!!!" urlò, indicando solo Ginny in mancanza dell'altra rossa.
Malfoy strinse i denti "Taci Potter !!!! Se non riesci a capire, stanne
fuori !!!!" urlò, ormai in preda allagitazione, e con un gesto affrettato
e impacciato frugò nelle vesti, estraendo la bacchetta; con una mossa fulminea,
Harry spinse Ginny dietro di sè e le si parò davanti, estraendo a sua volta la
bacchetta. Qualcosa gli diceva che non sarebbe stato un gioco, questa volta
"Ron !!!" esclamò, lanciando un'occhiata all'amico che aveva nascosto
Hermione dietro di sè come lui aveva fatto con Ginny, incurante che lei fosse
più brava di luinegli incantesimi, e aveva preso la sua bacchetta dalla tasca
"Porta via le ragazze....non è il caso che si facciano male per colpa di
quest'idiota !!! E, per l'amor del cielo, impedisci ad Alex di venire qui, ad
ogni costo !!!!!". Il rosso lo fissò, vagamente angosciato al pensiero di
lasciare il suo migliore amico da solo a scontrarsi col suo eterno rivale; non
voleva però mettere a repentaglio Hermione e la sorella, perciò annuì e posò
una mano sulla spalla dell'amica, iniziando a spingerla via "Cosa ??? Vuoi
davvero lasciare Harry da solo ??? Ma sei impazzito ??? Dobbiamo fermarli
!!!!" urlò Hermione, agitando la chima castana. Ron scosse il capo,
continuando a spingerla e allungando il braccio per trascinare via anche la
sorella...che però si ritrasse con aria battagliera, fulminandolo con gli occhi
"No !!! Se vuoi te ne puoi anche andare, ma io di qui non mi schiodo !!!
Alex non lo farebbe mai....e Harry non può...." si zittì, voltando altrove
gli occhi per celare i suoi pensieri, ma Ron ebbe la sgradevole sensazione che
in essi non ci fosse solo preoccupazione per Harry...ma per la situazione in
generale....e questo includeva...."Gin..." "Piantala con quel
nomignolo idiota !!! Se vuoi farmi cambiare idea, non è proprio il modo...e
comunque è inutile !!!! Ormai siamo in ballo e dobbiamo ballare !!!!";
mentre la mano sinistra compariva dalle pieghe della divisa stringendo la
bacchetta, i suoi occhi scuri tornarono ai due duellanti, ignorando il fratello
ed Hermione, che la fissavano sconvolti, immobili, troppo stupiti per muoversi.
Nel frattempo, Draco e Harry si erano dati da fare, e residui di incantesimi
deviatisi tra loro esplosero sopra le loro teste. Hermione urlò e Ron,
sfruttando la sua altezza, le si parò sopra, riparandola dalle scintille e dai
pezzetti di intonaco che caddero in seguito allo scoppio dell'incantesimo.
Senza badarvi, i due contendenti continuarono a lanciarsi scie lucenti e
colorate, ansimando per lo sforzo di scansare quelle avversarie e rispondendo
semre più in fretta; in breve, il livello passò da incantesimi pressochè
inoffensivi a magie piuttosto pericolose "Ragazzi, ora basta !!! E'
inutile che andiate avanti, potreste farvi male...." tentò di intervenire
Ginny, senza però che nessuno dei due le prestase la benchè minima attenzione;
Harry lanciò un incantesimo stringente che colpì con successo il braccio di
Draco, e si chinò per evitarne uno urticante. Draco incespicò un po' per
liberare il braccio, poi passò la bacchetta nella mano sinistra e la puntò,
mentre i suoi occhi brillavano di odio e rancore represso; Harry, cercando di
rialzarsi, incespicò, dando così spazio all'altro per colpirlo. E Draco se ne
accorse....e intorno alla sua bacchetta si formarono scintille
rosse....."NO !!!!" Ginny, senza pensarci troppo, si gettò in mezzo,
proteggendo Harry a braccia spalancate....e permettendogli così di trovare
l'attimo per alzare di nuovo la bacchetta e urlare "IMPEDIMENTA !!!!"
con voce stentorea, per poi pararsi davanti alla ragazza. Ginny sussultò,
poichè aveva sperato di bloccare lo scontro, mentre Draco osservava la scia
azzurra che correva verso di lui....e lo colpiva al petto....per un attimo si
accasciò, sentendo il dolore che si diffondeva e gli intorpidiva le membra. Un
urlò della Weasley gli confermò che era stato colpito...ma la sua disperazione
era talmente profonda da considerare nulla quella sensazione
lancinante....ansimando, i suoi occhi di ghiaccio si risollevarono, posandosi
sul ragazzo dai capelli castani che lo fronteggiava con aria spavalda....e poi,
dietro di lui, sulla ragazza dai capelli rossi e gli occhi scuri....che tanto
assomigliava alla figura che lo aveva condannato al tormento eterno....che lo
aveva sfidato, lo aveva messo faccia a faccia con le sue paure più profonde...o
meglio, come aveva detto Potter, con la verità....e la rabbia prese il
sopravvento, facendogli alzare la bacchetta nonostante l'incantesimo, puntarla
e urlare "EXPELLIARMUS !!!!!"....ma rivolto non verso Potter, bensì
verso di lei...la piccola Weasley....che non si aspettava assolutamente
quell'attacco, avendo davanti a lei l'amico....e che venne sollevata con forza
prorompente dall'incantesimo, volando in aria senza potervisi opporre, diretta
verso il muro alle sue spalle a velocità folle. Harry si voltò di scattò, gli
occhi spalancati, mentre Ron scattava cercando di afferrare la sorella ed
Hermione si portava le mani al volto, urlando "DIO MIO !!!! GINNY, NO
!!!!!!!!!!!!". Draco sogghignò; così imparavano a sfidarlo....così
imparava a dirgli certe cose in faccia....ma, in quell'istante, in mezzo a voci
confuse e urlanti, una si levò chiara e decisa, proveniente da un punto oltre
la piccola Weasley che veniva spazzata via; una voce dura e carica d'ira, che
esclamò "WINGARDIUM LEVIOSA !!!!" per poi tacere....e Ginny si fermò
a mezz'aria, sconvolta e confusa, guardandosi attorno e individuando alla fine,
come gli altri, poco dietro di lei il suo salvatore...o meglio
salvatrice....Draco Malfoy deglutì, sentendo che le gambe gli cedevano. Poichè
colei che stava avanzando, la bacchetta levata e un'espressione truce sul
volto, altri non era che Alexandra Lance.
Non so che
dire....non ho parole per scusare questo tremendo ritardo se non che ho avuto
tutt'altro da fare. Sono entrata in una fase della mia vita che mai avrei
immaginato di intraprendere, in cui lo sport ha preso improvvisamente
importanza fino a diventare il perno intorno al quale gira tutta la mia vita.
Non so se mi possiate capire perchè io stessa mi sarei data della pazza fino a
qualche mese fa, ma vi assicuro che è una delle cose più belle che mi siano mai
successe, anche se mi porta via tutto il (poco) tempo libero che prima avevo, e
questo ritardo ne è il risultato. Comunque ecco il 14° capitolo, le cose si
mettono male...anzi peggio, perchè male erano già messe come mi fa notare il
mio ssistente virtuale...ma lo sai che il tuo caratere polemico mi ricorda
incredibilmente qualcuno ??? Sì, la sola differenza è che io no vado in
palestra sei giorni alla se4ttimana quando non sono sette. Già e vero....ma che
c'è di male? SDort è salute....sarà per questo che sono piena di lividi ??? Eh,
a furia di farsi scaraventare sul pavimento, che vuoi....lo so, ma stavamo
facendo difesa personale....e poi è stato divertente.....per te si, per
qualcun'altro non so quanto....sai, non è piacevole farsi...beh, meglio che sto
zitto NdJun. Ecco, bravo, taci e preoccupai di rispondere ai nostri lettori
NdAlewen stranamente arrossita
Marcycas: Già,
l'idea del ballo non sarà originalissima ma funziona sempre. E sarebbe stato
troppo scontato farci andare Alex e Draco assieme, oppure Alex e Harry. Invece
era un ottima occasione per far tornare in scena Charlie e Bill....anzi, Willy
!!!! Il fegato quel qualcuno se l'è ormai mangiato da un bel pezzo, infatti è
in lista d'attesa per un trapianto, ma si sa com'è qua in Italia, le liste
d'attesa sono lunghe.....eh eh eh....glom NdDraco....
Rachel:
Carissima, non preoccuparti anche perchè io posto i cap così di rado ormai
che...beh, insomma....ehm...cmq certo che ho letto il tuo e mi è piaciuto da
morire !!!!Malfoy è triste, anzi, in questo momento (cioè al punto in cui si
interrompe il capitolo) è terrorizzato....e a ragion veduta....poverino (ma se è colpa tua !!!! NdJun Ehi, guarda che se continui applico
la difesa personale su di te NdAlewen. UrghNdJun che impallidisce e si allontana riparandosi)
Capitolo 15 *** Capitolo quindici: E la luce rischiarò le tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta.... ***
Ovviamente Harry Potter, Draco Malfoy e company non sono di mia proprietà ma appartengono a JK Rowling.....grandissima.....solo Alex è frutto della mia mente malata.....
Capitolo 15: E la luce rischiarò le tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta.....
Harry deglutì. L'espressione della sua migliore amica non lasciava presagire nulla di buono per nessuno di loro. Anche se in quell'istante i suoi occhi scuri erano puntati verso Malfoy era certo che, quando si fossero rivolti verso di lui, non si sarebbero di certo addolciti. Anzi, avrebbero eruttato fiamme nel ricordargli che gli aveva esplicitamente vietato di fare ciò che li aveva sorprersi a fare: attacare briga col serpeverde....rispondere alle sue provocazioni.....solo il fatto che Ginny fosse stata scaraventata in aria per il corridoio lo aveva risparmiato da una scenata sul posto; Alex infatti era intervenuta, rivelando la sua presenza, per frenare il volo dell'amica, e quindi non aveva avuto il tempo di badare a loro, e ora stava fissando Malfoy con aria decisamente inquitante....soprattutto per il fatto che i suoi occhi parevano non vederlo, o meglio sorvolavano sulla sua presenza. Fissavano dritto davanti a sè, saldi e sicuri come sempre, ma, quando arrivavano al ragazzo, raggiungevano la sua figura e vi passavano oltre, quasi fosse impossibile per loro ammettere di averlo notato. Eppure una scintilla di rabbia bruciava in essi, rabbia rivolta esclusivamente contro di lui....Harry non riusciva a capire. Cosa voleva fare la ragazza ???? Sembrava quasi sotto effetto di un incantesimo che le impedisse la vista di Malfoy, ma le permettesse comunque di percepirne, in fondo all'anima, la presenza, cosa che spiegava la scintilla di rabbia ardente nel suo sguardo. Mentre lui rifletteva su questo, Alex avanzò avvicinandosi in cui Ginny, ancora scosse e incredula, stava sospesa a circa due metri dal pavimento. Si fermò poco dietro li lei, la bacchetta sempre levata quasi a sostenere la fanciulla, e prese ad abbassarla lentamente. Mentre lo faceva, anche Ginny iniziò a scendere, stupita, sotto lo sguardo attonito dei presenti; eppure nessuno osò dire una parola finchè i suoi piedi non avevano toccato il solido pavimento di pietra. Ginny sentì che il suo peso tornava a premere sulle gambe, e per un attimo barcollò, frastornata dallo spavento e dal sollievo di essere stata salvata da un duro atterraggio contro il muro. Alex allungò una mano e, con fare deciso, le afferrò il braccio, sostenendola "Tutto bene Ginny ?" domandò sommessamente, lanciandole una breve occhiata per registrare il suo esitante cenno d'assenso. I suoi occhi erano però tornati subito nella direzione del Serpeverde, anche se ancora parevano non vederlo, e quando fu sicura che la ragazza fosse in grado di reggersi in piedi da sola senza problemi le lasciò andare il braccio e avanzò verso di lui, gli occhi fissi davanti a se, vuoti. Malfoy si rese conto che facevano molta più paura così che quando bruciavano d'ira. Sembravano negare la sua stessa esistenza, passandogli oltre a quel modo; sulla scia di quel ragionamento, il ragazzo deglutì più volte, ritraendosi e finendo contro Tiger e Goyle, anche loro spaventati dall'avanzare della Grifondoro. E, soprattutto, dal suo sguardo Alex fece ancora qualche passo, fermandosi a circa un metro dal trio, guardando il ragazzo biondo in volto senza vederlo. Non degnò di un'occhiata gli altri due, con immenso sollievo dei diretti interessati che non avevano nessuna voglia di sentire su di se quell'occhiata glaciale e spenta, che pareva essere in grado di congelarti dentro, senza neppure una parola o un incantesimo. Draco invece non riuscì a distogliere lo sguardo, nonostante gli occhi di lei fossero la cosa più paurosa che avesse mai dovuto affrontare. Più di un molliccio, più dell'Ippogriffo che lo aveva ferito anni prima, più di suo padre quando lo fissava coi suoi freddi occhi grigi che parevano soppesarlo in ogni istante, giudicandolo in qualche modo manchevole. Più degli altri mangiamorte che aveva avuto modo di conoscere nella sua breve vita, incapucciati e vestiti di nero, con quell'orribile marchio sul braccio che esibivano con orgoglio, quando erano al sicuro tra loro. Più dell'idea di divenire lui stesso un mangiamorte, ciò che suo padre aveva sempre predetto per il suo futuro, idea che, sotto sotto, aveva sempre detestato. Più di Voldemort, il Signore Oscuro, cui un giorno avrebbe dovuto inginocchiarsi al cospetto, secondo quanto il padre sperava e voleva per lui. Più del suo ritorno, che avrebbe riportato la sua famiglia nell'oscurità, contro il resto del mondo, e che avrebbe significato guerra, morte e distruzione. Più di una sua sconfitta, che inevitabilmente avrebbe portato suo padre, e per suo tramite lui, alla rovina. Più di una sua vittoria, che avrebbe condannato il mondo al terrore perenne; avrebbe distrutto Hogwarts, un luogo che, nonostante tutto, lui scopriva di amare; Silente, la McGranitt....li aveva sempre classificati come stupidi inutili bosiosi, ma ora capiva che, in fondo, li aveva sempre ammirati.....avrebbe ucciso tutti quegli stupidi filobabbani e mezzosangue che diceva tanto di odiare; ad esempio, tra i primi sicuramente, i Weasley e la Granger. Perchè l'idea gli faceva paura ??? Perchè si dispiaceva ??? Non voleva altro che vederli sparire dalla sua vista....loro e quell'idiota di Potter....già, lui sarebbe stato la prima vittima...il suo peggior nemico....perchè sentiva che gli sarebbe mancato???? Poi....Alex....anche lei sarebbe stata una delle prime ad essere uccisa....perchè di certo si sarebbe erta a difesa degli amici e della scuola....senza alcun pensiero per se stessa, sfidando una morte atroce....si sarebbe consumata, dando fondo alle sue forze e alla sua magia, prima di arrendersi. E sarebbe stata uccisa. Era quella l'idea che lo terrorizzava più di tutto....oltre al pensiero che, in quel momento, lui avrebbe potuto non reagire...standosene a guardare inerte....oppure avrebbe reagito, da qualsiasi parte fosse stato schierato, cercando di salvarla??? Questo avrebbe decretato la sua morte...in un caso da eroe, in un'altro da traditore....no, quello non lo spaventava...sentiva che così la sua vita avrebbe avuto un senso...almeno avrebbe compiuto la sua benedetta scelta...però...ora....i suoi pensieri confusi si interruppero, quando il suo sguardo andò di nuovo a sbattere sul vuoto negli occhi di colei cui stava pensando così intensamente. Era inutile fare tanti castelli in aria, alla fine lei l'aveva rifiutato, lo stava tuttora rifiutando; erano in due schieramento opposti, e non per imposizione ma per loro libera scelta; o meglio, per sua libera scelta, poichè lei non aveva mai tentennato come aveva fatto lui, per poi scegliere la via più semplice...perchè era questo ciò che aveva fatto, ora lo sapeva. Aveva rifiutato di combattere....per paura.....
Alex gli stava ancora di fronte, quasi aspettando; che cosa, lui non riusciva a immaginarlo. Tentando di recuperare un minimo di contegno, parlò"C-che h-hai Lan-Lance ??? C-che vorresti f-farmi ????". Fallì miseramente, poichè la sua voce si incrinò e si spezzò sotto quello sguardo spento, dandogli solo un'aria patetica. Alex non rispose. Si limitò ad aspettare qualche secondo, per poi riprendere ad avanzare senza emettere un suono; mentre gli passava accanto per superarlo, tuttavia, un lieve movimento della sua mano sotto la veste attirò l'attenzione del ragazzo; e prima, un sussurro di lei "Te l'avevo detto: mettersi contro i miei amici vuol dire mettersi contro di me" quasi un alito di vento, era passato e se n'era andato, lasciando dietro di sè però distruzione e disperazione, come una tempesta....e poi qualcos'altro, insieme a quel gesto che l'aveva colpito, una parola, detta a voce così bassa che non potè distinguerla. E, all'improvviso, una sensazione strana, un peso enorme che gli calava sul corpo e nell'animo, trascinandolo verso il basso; era come se le sue membra si fossero trasformate in piombo, come se pesassero dieci volte in più rispetto a prima; e, sotto gli occhi attoniti e inorriditi di Potter e compagnia, di Tiger e di Goyle, quel peso immane lo trascinò verso il basso, schiacciandolo contro il pavimento in una morsa d'acciaio, e impedendogli quasi ogni movimento. Incredulo e spaventato, tentò di muovere un braccio, ma questo rimase immobile mentre lui lo fissava, disperato; anche l'altro diede lo stesso risultato, e allora il ragazzo spostò gli occhi, l'unica parte del corpo ancora libero, verso la figura che si allontanava in fondo al corridoio, quasi fosse un'ancora di salvezza...o un nemico odiato e temuto, eppure l'unica sua speranza; e in effetti era proprio così "Aspe...aspetta !!!!" biascicò, muovendo a fatica le labbra, quasi fossero di pietra e parlando molto lentamente "!Che...che mi hai...fat...t.." l'incantesi vinse anche l'ultima sua resistenza, e tutto ciò che il giovane potè fare fu fissare con fare disperato la schiena di lei che scompariva dietro l'angolo, senza rispondergli; i suoi occhi si spostarono allora su Potter, Weasley e le due ragazze. Non chiesero aiuto, si limitarono a fissarli, forse aspettando di vedere divertimento nelle loro espressioni; e furono delusi, poiché Harry e gli altri non riuscivano a capacitarsi di ciò che era successo al Serpeverde. Sembravano increduli e, non poteva quasi crederci ma era così, dispiaciuti....il colmo fu quando Hermione, frugando nella veste, estrasse la bacchetta e, puntandogliela al petto, disse "Sta calmo, non so che incantesimo ha usato ma proverò a fare qualcosa...." con tono veramente preoccupato. E, ancor più umiliante, Draco si accorse che nel suo animo si agitava sollievo e voglia di ringraziare la Grifondoro, invece che sdegno per essere compatito da una come lei. L'unica cosa positiva era che non riusciva a parlare e quindi non poteva tradirsi, ringraziandola....per certi versi, la fattura di Alex era davvero utile....sentì la voce chiara di Hermione pronunciare "Finite incantatem", ma nulla mutò; continuava a sentirsi schiacciato contro il pavimento, anzi il paso aumentata ad ogni suo tentativo di opporsi, e anche agli incantesimi della ragazza. Certo, Alex non aveva lasciato nulla al caso, altrimenti sarebbe bastato che Tiger e Goyle andassero a chiamare un loro compagno (non sarebbero stati in grado di sciogliere l'incantesimo da soli, ma qualsiasi altro studente sarebbe stato in grado di operare un Finite Incantatem, lo sapeva bene). Ginny nel frattempo si era unita all'amica nel cercare di aiutarlo; strano, visto che lui era quello che l'aveva scagliata lungo il corridoio a sbattere contro un muro. E, cosa ancor più strana, nè Potter ne suo fratello sembravano voler fare qualcosa per fermare le due ragazze. Restava il fatto che, ad ogni incantesimo che le due provavano, lui sentiva il corpo che premeva sempre più contro la pietra sottostante....non avrebbe retto ancor per molto, sentiva che stava per essere schiacciato....e fu proprio Potter, l'odiato Potter, ad accorgersene, guardando l'espressione disperata degli occhi di lui e urlando, spaventato "Ferme, ragazze, ferme !!!!! Credo che gli stiate solo facendo del male....sembra che ad ogni tentativo questo incanto aumenti la sua efficacia....se continuate così lo farete fondere col pavimento...." una scintilla di rabbia lo incenerì, ma gli occhi di Malfoy confermarono quella versione "Credo che Harry abbia ragione....a questo punto dobbiamo chiamare qualcuno, Silente, o la McGranitt, non possiamo cavarcela da soli...." Tiger e Goyle sbiancarono nel sentir nominare la direttrice di Grifondoro che tante volte li aveva puniti, e iniziarono a indietreggiare, abbandonando il loro 'capo' e dandosi poi alla fuga lungo il corridoio, dalla parte opposta rispetto a quella in cui era scomparsa Alex. Draco non se ne preoccupò; ringraziò anzi il cielo di essersi tolto dalle scatole quei due bisonti ritardati, anche se non poteva godersi appieno quella libertà e le ossa gli facevano un male cane, visto che si era schiantato sulla dura pietra; Harry, Hermione e i due Weasley invece rimasero. La ragazza stava parlando "Beh, visto che quei due codardi non ci sarebbero di nessun aiuto lasciamoli perdere". Draco avrebbe sorriso; aveva espresso perfettamente il suo pensiero "Io proverò ad andare dalla McGranitt, voi invece rimarrete qui; evitate di fargli altri incantesimi, state solo attenti che nessuno gli faccia del male o che l'incanto non peggiori da solo....e, per l'amor del cielo, non fategli nulla, chiaro????" i suoi occhi scuri scrutarono Harry e Ron, guardinghi "Non prendetelo a calci, a pungi e non sbeffeggiatelo solo perchè non può rispondere, sono stata chiara ??? Ginny, tu resta qui a controllare questi due" ordinò, e la rossa annuì, decisa. Malfoy avrebbe voluto sprofondare. Lei avrebbe dovuto odiarlo, e invece era decisa a impedire che quei due lo prendessero in giro....perchè lui non poteva difendersi !"!"!! Assurdo. E ancora più assurdo fu Potter che, indignato, esclamò "Oh, andiamo, Hermione !!!! Credi davvero che ci proverei gusto a infierire su qualcuno che non può reagire ??? Hai un'opinione così bassa di me ???? Non gli faremo nulla, è ovvio !!!! Vero Ron ????". Se non altro, almeno Weasley aveva accarezzato l'idea, constatò Draco vedendo il rossore che si diffondeva sul volto del ragazzo, che evidentemente un pensierino di vendetta l'aveva anche fatto....però si affrettò ad annuire con aria convinta, e il Serpeverde sospirò....nella sua testa, poichè era già tanto se l'incantesimo gli permetteva di respirare normalmente. "Va bene...allora, io vado a...." iniziò Hermione, ma proprio in quel momento una serie di passi affrettati proveniente dalla direzione in cui era sparita Alex richiamò la loro attenzione; pensarono tutti che fosse la ragazza che, resasi conto di ciò che aveva fatto, stava tornando per sistemare le cose; quattro di loro provarono sollievo all'idea. Draco, invece, terrore; non poteva sopportare l'idea di rivedere quegli occhi vuoti fissi su di lui, nè che lei lo compatisse e tornasse ad aiutarlo solo per bontà d'animo. La persona cui appartenevano quei passi affrettati svoltò infine l'angolo e il ragazzo chiuse serratamente gli occhi, cercando di cancellare la visione della Grifondoro che si avvicinava....finchè delle esclamazioni di sorpresa non glieli fecero riaprire; la prima cosa che vide fu Ginny con le mani premute sulla bocca, gli occhi scuri fissi sulla persona che li stava raggiungendo. E, quando riuscì a voltare lo sguardo su di essa, grande fu la sua sorpresa quando, dopo qualche secondo di incredulità, il suo cervello riconobbe nella figura ansimante che correva nella sua direzione non Alex bensì la McGranitt. La donna, vedendo il gruppetto in piedi e la figura accasciata a terra, emise un gemito e aumentò la velocità, arrivando sul lato sinistro e del ragazzo e fissandolo con aria terrorizzata, come a valutare le sue condizioni "Signor Malfoy....per fortuna sta ancora bene....temevo fosse troppo tardi...." ansimò poi, notando che era schiacciato contro il pavimento ma non pareva aver subito grossi danni, a parte qualche ammaccatura quando era andato a sbattere; senza ulteriori indugi la donna puntò la sua bacchetta verso il petto del ragazzo e pronunciò una parola, a voce talmente bassa che nessuno riuscì a distinguerla benchè la stessero tutti osservando avidamente; non ebbero comunque tempo di rifletterci sopra o fare domande poichè, non appena l'ebbe pronunciata, dalla punta della bacchetta uscì un piccolo globo di luce bianca che scese lentamente come levitando nell'aria e si posò sulla veste di Draco, all'altezza del cuore, dove iniziò a ingrandirsi, cospargendo a poco a poco con la sua luminescenza tutto il suo corpo. Quando la luce arrivò al pavimento, il peso che le sue membra avevano sentito scomparve improvvisamente, lasciandolo sconvolto e stordito, ma di nuovo capace di muoversi; di scatto si tirò a sedere, confuso, e barcollò un poco per la repentinità del cambiamento. Pareva che anche il sangue scorresse più veloce, quasi l'incantesimo lo avesse appesantito e rallentato prima, e le idee gli tornavano in mente, facendosi più chiare ogni secondo che passava. Harry gli si inginocchiò affiancò, afferrandolo per un braccio quando lo vide barcollare non appena tiratosi seduto e scrutandolo attentamente "Tutto bene ???" chiese, fissandolo negli occhi; Draco annuì, senza nemmeno pensare di rispondergli male e limitandosi a fissare infastidito la mano che gli serrava il braccio. Ma, prima che potesse protestare al riguardo, Weasley gli afferrò l'altro e, contando insieme all'amico fino a tre, lo strattonò per farlo alzare in piedi; Draco sentì la testa che girava per quel movimento improvviso e i suoi piedi incespicarono, inducendo i due ragazzi ad accentuare la presa sui suoi avambracci finchè non furono certi che riusciva a stare in piedi da solo. Silenziosamente, il Serpeverde li ringraziò, poichè non gli sarebbe piaciuto ritrovarsi di nuovo disteso per terra subito dopo essersi rialzato. Intanto, il noto cipiglio della McGranitt aveva preso il posto della sua insolita espressione preoccupata "Credo ci siano un paio di cose che mi deve spiegare, signor Malfoy; mi segua nel mio studio. Signor Potter, signorina Granger, Weasley, voi potete tornare al vostro dormitorio...ovviamente mi aspetto che non facciate parola di ciò che è successo qui con nessuno, almeno finchè non avrò appurato i fatti e preso provvedimenti, sono stata chiara ???" Li guardò con un'espressione che non ipotizzava nemmeno un rifiuto ma Harry, sempre stringendo il braccio di Malfoy, avanzò di un passo confuso "Ma, professoressa...." "Ho detto, sono stata chiara, Potter ??? Ora lasci il signor Malfoy e torni al suo dormitorio" ripetè lei, gli occhi scuri che sporgevano quasi nel fissarlo irritati. Il ragazzo sospirò "Sì, professoressa" mormorò, abbandonando la presa e voltando poi le spalle a lei e a Draco; avviandosi per il corridoio fece un gesto di richiamo con la mano, in reazione al quale gli altri tre si affrettarono a seguirlo, non prima di aver lanciato però tutti un'occhiata preoccupata a Malfoy e alla professoressa; il ragazzo ebbe la sgradevole sensazione che, oltre che preoccuparsi di lui, si preoccupassero anche per lui.....
"Chiuda pure la porta, signor Malfoy, e si sieda. Le prometto che non la tratterrò a lungo" ordinò piccata la direttrice della casata di Grifondoro. Straordinariamente remissivo, Draco obbedì senza fiatare all'ordine, spingendo la pesante porta di legno al suo posto e trascinandosi poi davanti alla cattedra della donna, in cui pile di libri e pergamene stavano ritte in ordine impeccabile. A un gesto della bacchetta di lei una poltrona verde scuro si avvicinò alla scrivania, e il giovane vi si lasciò sprofondare, sussultando senza volerlo per i lividi provocati dalla caduta. La donna piantò i suoi occhi grigi e penetranti su di lui, impedendogli di scappare; non che lui avesse voglia di farlo. Era stanco, anzi esausto, e non solo per quello che gli era successo ma per la complessità della sua vita negli ultimi mesi; aveva combinato l'ennesima cavolata e sarebbe stato punito. Non ci vedeva nulla di sbagliato, avrebbe soltanto voluto che lei si sbrigasse a dirgli che doveva fare e lo lasciasse andare....ma per i corridoi avrebbe potuto incontrare Potter e compagnia, con quell'irritante espressione preoccupata nei suoi confronti...oppure lei....con quel vuoto pazzesco nello sguardo che l'aveva quasi fatto impazzire....un discreto tossicchiare riportò la sua attenzione sulla professoressa, che lo stava ancora fissando con fare scrutatore. Draco attese finchè lei non decise di iniziare con le domande "Allora, signor Malfoy, mi vuole dire chi è stato a schiantarla contro il pavimento ???" domandò in un tono strano, che sottintendeva qualcosa che lui non riuscì a cogliere; senza badarvi, scosse il capo svogliatamente, quasi fosse stato privato di ogni forza "Non ne ho idea" si limitò a dire, lasciando vagare il suo sguardo. La donna ebbe un leggero movimento del muscolo della guancia, mentre una strana luce le illuminava per un attimo lo sguardo "Ne è sicuro ?" riprovò, e ottenne la stessa reazione apatica. Si lasciò scivolare indietro fino a incontrare lo schienale della sua poltrona "Forse dovrei chiedere al signor Potter, o alla siognorna Granger o a Weasley....forse loro hanno visto qualcosa che le è sfuggito...." tentò per provocarlo, ma il ragazzo si limitò a scrollare le spalle. Era certo che Harry e gli altri si sarebbero strozzati piuttosto che indicare Alex come la colpevole. La donna continuò a fissarlo, stupita, e decise di fare un altro tentativo "Allora il signor Tiger, oppure il signor Goyle....ora non c'erano, ma sono sicura che fossero con lei al momento in cui...". Draco imprecò: quei due si sarebbero lasciati scappare tutto di fronte alla vicepreside, della quale avevano una paura enorme "Ora basta !!! Le ho detto che non ho idea di chi sia stato, perchè dovrebbero avercela loro??? Potrebbe essere stato chiunque, c'è un sacco di gente in questa scuola che non mi sopporta, e a ragione...l'unico di cui sono certo è Potter, che era presente e quindi non può essere stato....". Minerva McGranitt spalancò gli occhi e inarcò le sopracciglia; non sapeva come era successo, ma quel giovane che le sedeva davanti con aria annoiata non era affatto il Draco Malfoy che aveva visto fino al giorno prima, impegnato solo a stuzzicare i Grifondoro e a prendere in giro metà della scuola, quella metà che secondo lui non contava. Era maturato, pronto a mentire pur di non colpire qualcuno e in grado ora anche di difendere il suo peggior nemico che, lui doveva ben saperlo, sarebbe stato il primo sospettato per quella storia, nei sussurri se non ufficialmente. Eppure con quelle parole lui l'aveva messo al sicuro, anche se nessuno gliel'aveva chiesto; e stava cercando di proteggere anche qualcun'altro....non sapendo ancora che era inutile, ci stava mettendo tutte le sue forze, pronto a sopportare la punizione per questo. Nonostante tutto, una scia di ammirazione nei suoi confronti le colpì il cuore "Quindi lei asserisce che nessuno può dire chi l'ha colpita; lei di certo no, non è così?" chiese ancora. Il ragazzo tornò all'atteggiamento apatico di prima, appoggiandosi allo schienale e sprofondandovi dentro "Gliel'ho già detto" ribadì, guardando altrove con fare noncurante. Un sorrisetto divertito le incurvò le labbra "Davvero strano" commentò, decidendo di scoprire le carte "Visto che lei sembra invece averla vista benissimo". Draco sobbalzò, riportando di scatto la sua attenzione sulla donna, gli occhi azzurri spalancati e puntati in quelli di lei, ora ironici. Aveva detto lei...quindi doveva sapere già che centrava Alex..."Ma...ma come...." domandò, mentre le parole gli si bloccavano in gola per lo stupore. La professoressa sorrise, divertita dalla sua evidente confusione "Non le è parso strano che io comparissi proprio quando c'era bisogno di me, benchè sia ben noto a tutti che non amo passeggiare per i corridoi se non per validi motivi ?". Il ragazzo deglutì "Ma allora...." cominciò, interrompendosi nel vedere il cenno di assenso della donna "Esatto, è stata proprio la signorina Lance a cercarmi e a dirmi cosa aveva fatto e dove poteva trovarla, pregandomi anzi di fare presto; altrimenti avrei potuto fare ben poco.....forse lei non lo sa, signor Malfoy, ma l'incanto gravitatem non è un incantesimo semplice, richiede un'estrema dose di magia a supportarlo, altrimenti si esaurisce subito; inoltre, per sigillarlo e farlo perdurare anche dopo che colui che l'ha effettuato se n'è andato, come è successo nel suo caso, è necessaria una parola chiave inserita nell'incantesimo, e senza di essa non è possibile scioglierlo. La signorina Lance è venuta a riferirmela e mi ha pregato di sistemare le cose; se non l'avesse fatto, lei sarebbe ancora disteso sul pavimento, signor Malfoy, o forse peggio. Oh, è inutile fare quella faccia, ora" disse, vedendo l'espressione mezza terrorizzata e mezza incredula che era comparsa sul volto di lui "So tutto, a partire dal suo attacco del tutto gratuito alla signorina Weasley. La signorina Lance mi ha spiegato brevemente cosa era successo per farla agire a quel modo. Quindi ora mi si pone il dilemma di cosa fare di voi due; converrà di certo che il suo comportamento nei confronti della signorina Werasley è passabile di punizione, e anche abbastanza pesante, vero?". Draco annuì; diamine, lo sapeva benissimo da solo che si era comportato da bastardo, non serviva che glielo dicesse lei "Per contro, l'intervento della signorina Lance volto a salvare la sua amica rientra nei suoi compiti da prefetto; Alexandra ha tuttavia dichiarato che la sua reazione di schiantarla al suolo è stata eccessiva...in effetti avrebbe dovuto rivolgersi a me o al professor Piton, invece di agire di testa sua....ma credo che, se la cosa dovesse essere divulgata, la maggior parte della gente penserà che la sua intenzione sia stata quella di metterla in condizione di non nuocere ancora ai suoi amici, non crede anche lei signor Malfoy?". Ancora una volta, Draco assentì; era vero, in effetti era anche andata così, anche se era stata più una reazione di rabbia. Ma chi avrebbe mai accusato la nipote di Silente ??? Era assurdo anche solo pensarlo...e lui non voleva che lei finisse nei guai per colpa sua.....
ALT ! STOP ! Che aveva appena pensato ??? Cosa gli era saltato in mente ???? Stava li ad aspettare una punizione e pensava ad evitare guai a lei ??? "Proprio così" gli sussurrò una vocina nel suo cervello, e il ragazzo la tacitò irritato, tornando a fissare la McGranitt, che ora pareva in attesa di un suo commento; poichè però lui rimase in silenzio, riprese a parlare "Ora, se lei andrà a lamentarsi col professor Piton per ciò che è successo, la signorina Lance potrebbe essere punita, ma anche lei incorrerà in una punizione abbastanza pesante per ciò che ha fatto alla signorina Weasley....una cosa molto spiacevole per un prefetto come lei, vero? A sua volta, la signorina Lance è un prefetto di Grifondoro e, anche se sarà punita, come le ho detto prima saranno in molti a pensare che questo non sia giusto e che lei abbia agito così solo per difendere i suoi compagni, soprattutto poichè il suo comportamento è sempre stato impeccabile fino a questo momento. Problemi da questo lato li potrebbe fare la signorina Lance in persona, poichè ha ammesso che le sarebbe bastato aiutare la signorina Weasley e anbdarsene; invece si è lasciata prendere dalla rabbia, e dubito che permetterà che noi lo facciamo passare per un atto posato...vorrà essere punita a sua volta. A questo punto, io non so che fare; se punisco la signorina Lance, dovrò punire prima lei. Se invece lei lasciasse perdere ciò che le è successo, potrei chiudere un occhio sul suo comportamento....da come la guardavano, dubito che il signor Potter, il signor Weasley e la signorina Granger troveranno da ridire, e nemmeno la signorina Weasley protesterà. E' tutto nelle sue mani, signor Malfoy" concluse, intrecciando le mani e fissandolo intensamente. Draco quasi non ascoltò quelle ultime parole, perso in tutt'altri ragionamenti; le parole della McGranitt gli avevano infatti rivelato qualcosa cui non aveva affatto pensato: Alex avrebbe potuto limitarsi a salvare Ginny e ignorarlo, invece l'aveva attaccato. In quell'istante lui aveva pensato solo alle parole che gli aveva urlato, al fatto che gliel'avrebbe fatta pagare se lui avesse toccato i suoi amici....ma opra lo capiva, capiva che quell'attacco, nonostante l'ostentata indifferenza e il vuoto spettrale dei suoi occhi quando lo guardavano, era la prova che non era riuscita a ignorarlo. L'aveva attaccato...quindi si era accorta della sua presenza. Il suo cuore mancò un battito nel pensare a questo, e con stupore sentì un fiotto di gioia e sollievo invaderlo. Sospirò; anche se le cose non cambiavano, sentiva che il peso che gli gravava sull'animo si era allentato almeno un po'. Quanto bastava per permettergli di prendere una decisione inaspettata; guardando la McGranitt fisso negli occhi, senza alcuna esitazione, disse "Lasci stare Alex, e punisca solo me. Sono stato un'idiota e me lo merito, ma lei....lei no. Accetterò la punizione e non dirò una parola sull'accaduto...ma solo se mi promette che ad Alex non sarà fatto nulla". Se c'era qualcosa che la McGranitt aveva potuto aspettarsi, beh, questo ne era l'antitesi; aveva dato a quel ragazzo la possibilità di scamparla, oppure di incastrare una delle sue rivali, e lui le aveva rifiutate entrambe, assicurandosi però dell'incolumità della rivale in questione.... "Ammetto che sono sorpresa, signor Malfoy; tutto mi sarei aspettata, ma questo....". Un sorriso ironico comparve sul volto del ragazzo "Cosa, che non pensassi solo a me stesso ??? Che mi riconoscessi colpevole ???" "Anche...ma io intendevo il fatto che lei abbia chiamato la signorina Lance per nome". Draco sussultò; nemmeno se n'era accorto, ma doveva averla chiamata Alex tante di quelle volte che....cercando di contenere l'imbarazzo, tornò a fissare la professoressa "Beh....questa punizione ????" chiese scontroso. Lei sorrise, divertita, e lo fissò ancora per qualche secondo al di sopra degli occhiali "Bene...se ne è proprio convinto, penso che potrà passare le prossime serate di questa settimana a lucidare i trofei della sala dei trofei, signor Malfoy. Informerò il signor Gazza di attenderla nella sala alle otto di stasera, in punto". Draco mugugnò; era martedì, il che voleva dire che avrebbe passato almeno quattro serate in compagnia di gazza a lucidare....beh, se l'era voluta. La McGranitt riprese a parlare, sorpresa nel non sentire proteste "Ovviamente non potrà usare la magia, ma dovrà utilizzare mezzi babbani...dirò al signor Gazza di controllare; inoltre avviserò la signorina Lance e la signorna Weasley di come stanno le cose. E' tutto" prese a radunare i fogli che aveva davanti a sè, senza più badargli, ma il ragazzo scosse il capo "Lasci stare quelle due, non dica loro nulla". La McGranitt tornò a fissarlo, senza espressioni particolari, e lui si sentì arrossire "Non sono fatti loro....riguarda solo me" concluse comunque, alzandosi e avviandosi alla porta, seguito dallo sguardo della donna. Quando fu con la mano sulla maniglia, però, si fermò e, voltandosi, chiese ancora "Potrei sapere qual'era la...parola chiave???" domandò, conscio che era una curiosità strana ma sentendo di volerlo sapere "Delusione" rispose la professoressa, stavolta senza guardarlo ma fissandole sue pergamene. Fu come se qualcosa dentro di lui si rompesse, si sgonfiasse; senza aggiungere altro, uscì.
Una volta fuori, si appoggiò alla spessa porta di legno e respirò profondamente. Ma che gli era preso ??? Si era fatto mettere in punizione quando l'aveva pressochè scampata. E quel che era peggio, non ne era affatto dispiaciuto !!!! Scuotendo il capo, tentò di riflettere: non sapeva cosa gli era preso, solo che aveva sentito che quella era la cosa GIUSTA da fare, e quindi farla non era stato affatto difficile; anzi, ora che era tutto finito e aveva la sua punizione, invece che afflitto si sentiva...sollevato.
Non appena la McGranitt entrò nella sala comune dei Grifondoro Ginny ed Hermione, sedute a un tavolino insieme ad Alex voltarono di scatto la testa verso di lei, abbandonando i libri che tentavano invano di leggere. Alex invece la fissò quasi svogliatamente, esattamente come aveva fatto Draco Malfoy poco prima: rassegnata alla punizione, desiderosa solo che finisse tutto in fretta"Professoressa McGranitt...." iniziò Hermione, timorosa, e Ginny continuò "E' stata presa una decisione ???" lanciando un'occhiata ansiosa e colpevole ad Alex; evidentemente pensava fosse colpa sua se era successo quel casino. L'unica apparentemente disinteressata alla questione era proprio Alex, che si limitò a rispondere allo sguardo della professoressa senza abbassare gli occhi come facevano quasi tutti, attendendo il responso o la condanna; colpita più di quanto volesse ammettere, la McGranitt intrecciò le mano sul grembo e spiegò "Ho proposto al signor Malfoy un compromesso: avrei evitato di punirlo se lui avesse taciuto su ciò che era successo". Ginny sorrrise "E' la soluzione ideale !!!!" esclamò, scambiando un'occhiata sollevata con Hermione. Alex non disse nulla, quasi fosse conscia che non era finita "Ma il signor Malfoy non ha accettato". Hermione e Ginny smisero di sorridere "Cosa??? Che vuol dire ???" chiese la prima, guardando preoccupata Alex "Lei non ha colpe, ha solo cercato di aiutarci !!!!" esclamò, ma un gesto della McGranitt bloccò ulteriori proteste "Vi prego, signorine, di contenere le vostre proteste finchè non avrò finito. Quando dico che il signor Malfoy non ha accettato, non intendo che pretende che la signorina Lance sia punita per ciò che ha fatto....nè che vuole scampare alla propria punizione". Ginny ed Hermione si fissarono, senza capirci più nulla, e Alex fece un movimento che denotava che, se anche non era interessata, stava ascoltando. La professoressa sorrise e fissò direttamente lei, spiegando in termini più chiari "In poche parole, il signor Malfoy non ha voluto che io passassi sopra al suo comportamento ma ha accettato senza protestare la propria punizione....a patto che non fosse preso alcun provvedimento nei suoi confronti, signorina Lance". Hermione sussultò, Ginny si portò entrambe le mani alle labbra per contenere un grido e una luce brillò nelle iridi scure di Alex, una luce ambigua e per certi versi inquietante, anche se fondamentalmente carica di curiosità e stupore "Lei....sta dicendo sul serio?" chiese la ragazza, guardando dritto negli occhi la direttrice della casata senza alcun imbarazzo e dimenticando la presunta indifferenza di poco prima. La donna annuì "Le parole testuali sono state 'Lasci stare Alex, punisca solo me.... a patto però che non le faccia nulla'. Le confesso che mi ha molto sorpreso, almeno quanto il fatto che la chiami per nome....". La ragazza non rispose, limitandosi ad abbassare lo sguardo con aria meditativa "Bene, visto che la questione si è risolta nel modo migliore, vi auguro un piacevole pomeriggio, signorine" disse ancora la donna, girando su se stessa e allontanandosi a passo deciso. Non appena fu scomparsa nel buco del ritratto, Hermione e Ginny si avventarono su Alex, confuse ed eccitate "Alex, secondo te che gli è preso???" "Cosa intendi fare ???" "Pensi che sia una trappola???" "O un modo per dirti qualcosa ????" "Smettetela !!!!" sibilò la rossa, fulminandole con gli occhi "Che ne posso sapere io ??? Non so perchè abbia agito così più di quanto sappia perchè prima vi abbia provocato....". Sul trio scese un silenzio teso per qualche secondo, finchè Ginny scosse il capo decisa, con una luce vivida che le animava gli occhi, e soggiunse "No, questo non è vero. Tu lo capisci fin troppo bene, Alex, anzi sei una delle poche persone che riescono a capire quel ragazzo, forse colei che meglio di tutti vi riesce. E lui lo sa, ed è per questo che ti teme e teme la tua compagnia....al punto da ferirti e ferire se stesso per non ammetterlo.....". Alex si alzò di scatto. Gli occhi bruciavano, le guance erano scarlatte "Non una parola di più" mormorò, e fu come una frustata. Poi girò i tacchi e lasciò la sala. Hermione e Ginny si fissarono, rassegnate "Non c'è mai nulla da fare,. quando si impunta....però non possiamo lasciare le cose così come stanno" mormorò la ragazza castana, e la piccola Weasley annuì "Già, è troppo penoso....buffo, sento una viva preoccupazione per colui che nemmeno un'ora fa mi ha fatto volare lungo il corridoio....ma penso sia normale, quel ragazzo è fin troppo lacerato di suo perchè mi ci metta pure io. Senti, che facciamo???". Hermione riflettè in silenzio, il dito indice poggiato sul labbro inferiore "Non lo so...per prima cosa meglio scoprire la natura della punizione di Malfoy. Dubito che potremo evitargliela, visto che alla fine l'ha richiesta lui, ma meglio stare pronte....lasciamo che Alex sbollisca la rabbia e lo shock, poi vedremo di affrontare ancor all'argomento.....". Ginny annuì per approvare l'idea, e in quell'istante Harry e Ron fecero la loro comparsa nella stanza, avviandosi verso le ragazze "Abbiamo incrociato Alex per il corridoio, ma non ci ha nemmeno riconosciuto e aveva un'espressione sul volto che mi ha quasi fatto paura....si puiò sapere che è successo ancora ????" chiese Harry indicando il buco del ritratto e assumendo la sua aria ormai tipica da fratello maggiore - gemello - minore possessivo. Ron esprimeva gli stessi sentimenti con lo sguardo profondo degli occhi azzurri e, dopo essersi scambiate un'occhiata di intesa, Hermione e Ginny iniziarono a raccontare gli ultimi sviluppi ai due sbalorditi compagni.
"Hai sentito, Draco dovrà passare anche questa serata in punizione, aaahhh non è giusto, stasera c'era la lezione di astronomia sulle stelle cadenti e io volevo guardarle insieme a lui !!!!!" berciò la voce lamentosa di Pansy Parkinson lungo il corridoio della sala grande; incidentalmente, raggiunse anche Alex, Ginny e Hermione che vi stavano transitando dirette verso l'aula di trasfigurazione per consegnare del materiale alla McGranitt. La ragazza serpeverde lanciò un'occhiata velenosa alle tre, soprattutto ad Alex, la responsabile della reclusione del suo adorato Draco, per poi passare oltre, e Hermione fece una smorfia "Quella stupida....mucca !!!! Come se Malfoy avesse mai avuto benchè la minima intenzione di....beh, non importa. Piuttosto, ormai è già la terza sera di punizione, vero?" domandò, guardando fisso Alex, la quale si astenne volutamente dal rispondere. Fu Ginny a farlo per lei "Già; ho sentito che gli toccherà di nuovo lucidare la sala dei trofei sotto la sorveglianza di Gazza, e che nessuno dei Serpeverde può avvicinarlo mentre è in punizione....Tiger e Goyle hanno provato in ogni modo a passare la sorveglianza, ma li hanno sempre beccati. Per contro, Malfoy non sembra affatto dispiaciuto della cosa....viene a lezione regolarmente, ma non dice una parola, mangia in fretta cercando di evitare compagnia e poi corre a svolgere la punizione....fra un po' salterà anche gli allenamenti di quiddich, se continua così.....". Alex serrò le labbra. Nonostante tutta l'indifferenza che cercava di mostrare, era stupita; quando la McGranitt le aveva detto che il ragazzo aveva preteso una punizione a patto che lei la scampasse non ci aveva voluto credere, pensando che poi Malfoy sarebbe corso da Piton per farsi condonare il debito. ma non era andata così, e martedì sera Draco era stato visto nella sala dei trofei insieme a Gazza, a lucidare le targhe impolverate a mani nude, senza bacchette e magie. La notizia si era rapidamente diffusa e aveva richiamato tre quarti della scuola, poichè era raro vedere un Malfoy in simili condizioni; Grifondoro, Corvonero e anche qualche Tassorosso erano accorsi divertiti, i Serpeverde invece disgustati o offesi, ma comunque pronti a prendere in giro il loro compagno caduto in disgrazia, anche se la storia che circolava su come si fosse guadagnato la punizione, ossia colpendo Potter e compagnia, gli aveva assegnato un certo prestigio, guastato però dalla magra figura dovuta alla rivalsa di Alex, che ora era una visione odiata per quasi tutta la casata. Insomma, tre quarti della scuola si erano radunati al di fuori della sala quel martedì sera, tanto che Gazza aveva cominciato a inveire contro gli studenti in grado solo di fare confusione e li aveva cacciati a colpi di scopa, chiudendo poi a chiave la stanza e montando la guardia alla porta insieme a Mrs Purr, incurante delle proteste anche dei più accaniti, come Tiger, Goyle e Pansy Parkinson, quasi in lacrime per il terribile torto che subiva il suo adorato. Alex non era andata, nonostante i richiami di Ginny e Hermione; si era chiusa in camera sua a studiare, sorda a rumori e grida che quella era di certo non mancarono, apparentemente indifferente a tutta la faccenda. ma, dentro di sè, qualcosa la spingeva a domandarsi che stesse succedendo, e perchè Draco si fosse comportato a quel modo quando poteva scamparla e, quindi, prendersi una vittoria su di lei. E quella domanda non trovava risposta, ma le bruciava nell'animo, tormentandola senza sosta. E le due accanto a lei parevano averlo capito, a giudicare da come insistevano sull'argomento "Secondo me sta male....intendo emotivamente, perchè proprio io non me lo sarei mai immaginato a sopportare ogni sera una tortura del genere senza ripetere 'lo diro a mio padre' ma anzi a presentarsi spontaneamente per...." "OH, INSOMMA, PIANTATELA !!!!!!!" esclamò infine, sentendo che le sue difese cedevano. Hermione e Ginny si fermarono, zittendosi e voltandosi verso di lei, una per ogni lato, a fissarla con aria neutra "Perchè? Forse ti da fastidio sentirne parlare ???" chiese la rossa, incrociando le braccia con aria di sfida "O forse ti senti colpevole per quello che è successo ????" continuò Hermione, spostando una ciocca di capelli dietro l'orecchio e fissandola severa. Alex digrignò i denti, furiosa "E' questo quel che pensate ???? Che sia colpa mia ???? Che sia io la colpevole ????" "Beh, almeno in parte ammetterai che è vero !!!!" annuì Ginny, anche se Hermione le lanciò un'occhiata sorpresa "Non dico che lui non si sia comportato male, ma anche tu l'hai inchiodato al pavimento anche se non ce n'era proprio motivo...e l'hai trattato come una pezza da piedi...eri arrabbiata, d'accordo, ma non è stato proprio giusto....e ora lui si è fatto punire per salvare te, e tu lo sai; eppure fai di tutti per far finta che non sia così. Non è giusto". Alex spalancò gli occhi scuri, prendendo ad agitare convulsamente un braccio e fissando la ragazzina come se fosse impazzita "Ma....ma Ginny, come fai a dire che non è giusto quando lui ti ha fatto volare giù per il corridoio nemmeno una settimana fa ??? Sai che ti sarebbe successo se io non fossi arrivata ????". Ginny assunse un'aria cocciuta quanto l'amica "Sì, lo so; ma so anche che non mi sembra giusto il modo in cui ti comporti opra. Che lui fosse bastardo lo sapevamo tutti e non ci aspettavamo altro; quello che davvero non ci aspettavamo è che si offrisse al posto tuo per essere punito, per salvarti. Nè che tu lo trattassi male di proposito. Non è da lui; non è da te. Lui è stato una sorpresa, tu una delusione. E io non intendo permetterlo. Quindi ora, non appena lui andrà in punizione, tu vai li e ci parli. Almeno questo glielo devi !!!!!". Hermione indietreggiò, intimorita dalla straordinaria forza d'animo che stava dimostrando Ginny, e dalla forza altrettanto fiammeggiante che la cocciutaggine di Alex emanava. Stava assistendo a uno scontro di volontà coi fiocchi, ma la cosa non le faceva piacere nemmeno un po', anche se dava pienamente ragione alla ragazzina. Tanto che, quando Alex scosse il capo e disse "Non ci credo !!! Ma come fate a preoccuparvi di un tipo del genere ???" sentì una rabbia enorme montarle dentro e si riavvicinò all'amica, colpendola sulla nuca con la mano, abbastanza forte da provocare un gemito di protesta "Ora basta, sembra di parlare con Ron !!!! Ma non eri tu quella che non ci permetteva di considerare chichessia come 'uno del genere' ??? E ora che non lo facciamo, lo fai tu ??? No, Alex, Ginny ha ragione; non sei giusta con lui, e noi non permetteremo che tu ti comporti così, per cui...andiamo !!!!" esclamò, improvvisamente decisa, afferrando la ragazza per un braccio e iniziando a strattonarla lungo i corridoi. Alex puntò i piedi, ma quando anche Ginny prese a tirarla non riuscì ad opporsi "Ehi ma...andiamo dove ???" domandò terrorizzata, e le due risposero, all’unisono e senza voltarsi "Ovvio, alla sala dei trofei !!!!": Come risposta ebbero solamente un gemito rassegnato.
"Ecco, siamo arrivate....guardate, c'è Gazza !!!!" sussurrò Ginny acquattandosi dietro l'angolo che congiungeva il corridoio che avevano appena percorso con quello della sala dei trofei; Alex ed Hermione le si affiancarono per osservare la situazione. In effetti Gazza montava di guardia alla porta, con l'inseparabile Miss Purr in braccio. Davanti a lui stavano Tiger e Goyle, che evidentemente erano andati a trovare il loro 'capo' e si erano fatti scoprire, a giudicare dal ghigno dipinto sul volto arcigno dell'uomo. Dopo qualche secondo di concitati rimproveri, l'uomo li mandò via con gesti irati; Hermione grugnì "Accidenti, se li avesse accompagnati dal preside ci avrebbe fatti un favore !!!! Ma tanto per cambiare quello non ci può rendere le cose semplici, vero ???? E ora come facciamo ????" Alex si voltò a fissarla esasperata "Facciamo cosa, scusate ??? Io non so che vi siete messe in testa voi due, ma..." "Niente paura, ci penso io !!!!" la interruppe Ginny senza nemmeno badare alla sua protesta, e si lanciò nel buio scomparendo lungo il corridoio che stavano percorrendo e poi salendo, a giudicare dal rumore dei passi, le scale. Le due rimaste attesero almeno un minuto, incerte, finchè un urlo e dei colpi assordanti non si fecero sentire al piano superiore, seguiti da una risata malefica. Hermione si portò le mani alla bocca, incredula "Geniale !!! Ha svegliato Pix !!! E ora...." commentò, tornando a guardare la figura del custode, ancora ferma davanti alla porta. E infatti, come Ginny aveva sperato, non appena il suono di quel trambusto raggiunse l'orecchio vigile del custode, questo si illuminò "Pix !!! E' la volta buona che lo sbatto fuori di qui !!! Vieni tesorino, andiamo prima che se ne vada !!!! Stavolta il preside dovrà ascoltarmi...." e, senza più pensare al suo prigioniero nella stanza alle sue spalle, si lanciò di corsa per il corridoio. Hermione trascinò Alex nel buio, tappandole una bocca per prevenire proteste, e aspettò senza quasi respirare che il suono dei passi di Gazza svanisse nell'aria; solo allora lasciò andare l'amica che proruppe in una serie di respiri affannati e irosi e, senza badare a questo, le afferrò un braccio e la trascinò davanti alla porta della sala dei trofei. Alex si liberò a fatica "Che cavolo state facendo, si può sapere ???? Perchè state rischiando una punizione per....questo ??? Mi spieghi cosa dovrei fare adesso io ????". Hermione non rispose e puntò la bacchetta contro la serratura "Alohomora" sussurrò, e con un sonoro clack questa scattò; la bruna si voltò verso l'amica "Semplice. Entra la dentro e chiarisci una volta per tutte come stanno le cose. Forza !!!!" e, a mo' di incoraggiamento, le diede una onora pacca sulle spalle che la spedì oltre l'uscio "Ti do dieci minuti. Se ci sono problem,i busso tre volte" sussurrò ancora prima di chiudere la porta e sigillarla. Alex si voltò troppo tardi, mentre il suono della serratura che scattava si diffondeva nella sala "Dannazione a voi due !!!!" imprecò sottovoce, non sapendo se doveva essere arrabbiata o no. Poi, la sensazione di essere osservata prese il sopravvento sul resto, e la ragazza si voltò ad incontrare due occhi azzurro ghiaccio che ben conosceva. Draco Malfoy, accovacciato a terra e con in mano uno strofinaccio logoro e sporco; a giudicare dalla condizione delle sue mani doveva aver lavorato sodo fino a quel momento, ma ora era fermo nel buio e la fissava, incerto e sorpreso. Ci fu qualche secondo di silenzio, in cui i loro pensieri vagarono furiosi nelle rispettive teste, poi il ragazzo distolse lo sguardo "Come hai fatto a entrare ??? Credevo che Gazza stesse di guardia...." disse in tono scontroso che però non la scompose. Annuì "Sì, era così, ma ho dei validi alleati.... che hanno almeno il buonsenso di non farsi scoprire, a differenza dei tuoi amici gorilla...". Malfoy fece una smorfia sprezzante "Tiger e Goyle? Dovevo aspettarmelo...beh, non posso dire di essere dispiaciuto, una delle poche cose positive nello stare qui è il fatto che non devo averli sempre tra i piedi...." "Appunto. Qui. Che ci fai qui ???". Chiese lei a bruciapelo, incrociando le bracci e puntandogli gli occhi addosso. Il ragazzo la fissò per un secondo, confuso, poi tornò a guardare il trofeo che stava lucidando "Che razza di domanda è scusa? Sto scontando una punizione, non si vede??? E oltretutto tu lo dovresti ben sapere....". La ragazza scosse il capo "E' una domanda legittima e sensata. Perchè sei qui a scontare una punizione che avevi pressochè evitato ??? E soprattutto, perchè, con la promessa che in cambio io sarei stata lasciata fuori da questa storia ????". Draco abbassò di nuovo lo straccio e imprecò sottovoce "La McGranitt ha parlato troppo a quel che vedo....beh, non lo so il perchè, va bene ??? So solo che era giusto così....non che ora io sia più bendisposto nei vostri confronti, ma almeno stavolta ho pensato con la mia testa....consideralo un favore speciale, visto che a detta tua capita molto di rado. In questo modo regolerò i conti, e poi sarà veramente finita qui". La ragazza rimase in silenzio, e lui si voltò a guardarla con gli occhi che lampeggiavano "Io non so....com'è possibile, ma.... quando sto con te non sono me stesso. E questo deve finire. Io sono Draco Malfoy, un Serpeverde". La ragazza sospirò, lasciando cadere le braccia "Ancora non l'hai capito ??? Dici di voler essere te stesso, ma così non lo sei affatto !!!! Così sei...sei....un Malfoy. Sei ciò che vuole tuo padre, non ciò che vuoi tu". Il ragazzo scattò, alzandosi in piedi e fronteggiandola "E chi ti dice che ciò che mio padre auspica che io sia non corrisponda con ciò che io voglio essere ???" "Il modo in cui mi stai guardando adesso me lo dice " replicò lei, spiazzandolo "Il modo in cui ti comporti....il modo in cui mi assali....il modo in cui hai PAURA di me....o meglio, dell'influenza che ho su di te". Draco la fronteggiò per un attimo, ma non riuscì a reggere il brillio di quegli occhi scuri e si voltò "Tu....ti sei illusa" sussurrò in tono spento "Non hai alcuna influenza....e se anche ne avessi avuta, io sono un Malfoy....non posso lasciarmi impaurire da una Grifondoro" "E' la tua ultima parola?" gli chiese lei, e c'era quasi dolore in quella voce, ridotta a un sussurro e non per non farsi sentire "Ovvio" rispose il ragazzo. Eppure non si voltò a fissarla. La sentì muoversi, strascinare i piedi sul pavimento di pietra, raggiungere la porta. Allora, senza riuscire a resistere, si voltò. Fu un errore, se ne accorse subito. Non era preparato alla delusione che le lesse negli occhi scuri fissi su di lui "Addio" gli sussurrò, per poi bussare tre volte; si udì uno schiocco, e la porta si aprì; senza più guardarlo, la ragazza sgusciò fuori. Un tonfo, e la porta si chiuse, quasi a negare la sua presenza. Poi, i passi; rimbombarono su per il corridoio, per le scale, e si fecero lontani, fiochi. Poi, svanirono. Il silenzio calò improvviso nel buio della sala, rischiarata solo dai lampi che saltuariamente illuminavano la notte. Era una sera di tempesta.
Draco Malfoy si guardò lentamente attorno, senza però vedere nulla di ciò che lo circondava; un solo pensiero riempiva la sua mente: era solo. Era successo di nuovo, ancora una volta era terribilmente solo. Lo era anche prima che lei arrivasse, certo, ma ora che se n'era andata quella solitudine gli appariva all'improvviso opprimente....insopportabile....incredulo, sentì le lacrime invaderlo con tutta la loro potenza, e le asciugò rabbiosamente con una manica impolverata della divisa. Ma era uno scherzo ??? E perchè poi avrebbe dovuto piangere ???? Per lei ???? No, capì con sorpresa. Stava piangendo per se stesso: per ciò che era diventato, per ciò che era sempre stato; e per ciò che avrebbe potuto essere....e che aveva appena rinunciato ad essere. Un ragazzo felice. Certo, era ricco, temuto, rispettato e....odioso. Ma triste. Tanto triste e solo.
E aveva appena allontanato da sè l'unica persona che aveva mai rischiarato la sua vita.....
Lei era la luna, e io la notte oscura....
ma da solo l'ho eclissata,
e ora lei risplende altrove.....
Quei versi gli tornarono improvvisamente in mente. Non ricordava di chi fossero, un qualche autore babbano di cui aveva letto un libro tanto per vincere la noia molto tempo prima; li aveva sempre giudicati melensi e sdolcinati, non era mai riuscito a capire come qualcuno potesse scrivere, e soprattutto provare, sentimenti così stupidi....ma in quel momento sentiva quelle parole terribilmente adatte a lui, in grado di interpretare ed esprimere il suo animo lacerato. Alex splendeva più della luna....era un fuoco bruciante in grado di rischiarare il mondo...ma non risplendeva più per lui. Lui, la notte, l'oscurità assoluta....che lei si era offerta di illuminare, ma la sua oscurità l'aveva scacciata....perdendo così qualsiasi speranza di salvezza....in silenzio, il ragazzo crollò in ginocchio sul freddo pavimento di pietra e, chinando il capo, diede sfogo a tutte le lacrime che sentiva sorgere dentro di sè.
Lo so…ci ho messo la vita…stavolta, oltre allo sport…ci si è messa anche l’università….però questo è uno dei capitoli che mi è piaciuto di più scrivere…quindi spero che, anche se avete dovuto aspettarlo per così tanto, vi piaccia….aspetto commenti !!!!
Marcycas: Ammazzarlo ??? Naaa, troppo poco fine e troppo clemente…la nostra Alex ha stile, come credo si sia visto…e una mente molto arguta e sveglia, sempre pronta all’innovazione…per il terrore di Draco….
Robychan: Charlie e Willy stanno bene, al momento sono in giardino da me che lavorano, ma Charlie tornerà in scena molto presto, lo prometto….Jun in questo periodo se ne sta buono buonino…sarà forse perché sono migliorata nelle arti marziali ? Boh…
Anakin e gli altri: Non so, forse avrò anche esagerato, ma a me Alex non pare poi così perfetta….se notate, si arrabbia e sbaglia come qualsiasi altro essere umano quando è in preda alla rabbia….e prova sentimenti contrastanti, che la rendono debole quando vorrebbe essere forte…e secondo la logica, la perfezione vuole rigidità dio fronte ad ogni dubbio….