Ninjas Are Here.

di _Jiyu_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4. ***



Capitolo 1
*** PROLOGO ***


-PROLOGO-

 
 
Due del pomeriggio, tutto va bene.
Certo, tutto a parte il caldo estenuante che mi riduceva a uno zombie morente, il ventilatore che stava andando avanti a stenti, e la noia assoluta.
Forse, è meglio che mi presenti: mi chiamo Elena, ho 16 anni, sono piuttosto alta, ho i capelli castani ondulati e gli occhi scuri, faccio lo Scientifico e non sopporto il caldo.
Questo è un particolare importante, visto che in giornate come queste, faccio fatica a reggermi in piedi.
Spostai lo sguardo fuori dalla finestra, il sole picchiava sul porticato e il caldo traspirava dalle finestre. Una delle prime, afose, giornate d'Agosto mi si presentava davanti in modo davvero poco invitante.
Sbuffai e mi misi più comoda sul divano, cercando un punto fresco, anche se l'impresa sembrava impossibile.
Mia mamma era stata risucchiata dalla stanza qualche ora prima, nel fallimentare tentativo di preparare le valige per le vacanze. Io mi ero categoricamente rifiutata di andare coi miei genitori quest'anno, e avevo optato per l'apatia sul divano di casa.
Poco dopo la vidi comparire dal corridoio, con due valigioni giganti mentre si asciugava il sudore col torso della mano.
"Elena, caricamele in macchina per favore!"
Guardai le valige. Guardai lei. Ancora le valige. Sarei morta nell'impresa, lo sapevo.
Mi alzai controvoglia e trascinai i macigni armati di vestiti giù dalle scale, rischiando di cadere infinite volte, fino alla macchina, dove con uno sforzo assurdo, le caricai nel bagagliaio.
Mio papà uscì dalla doccia, fresco e profumato, mentre mi stavo arrampicando a gattoni su per le scale.
"Caldo eh?" Rise allegro, andando a vestirsi. Io mi girai incenerendolo con lo sguardo, e poi continuai la mia salita agonizzante.
Ritornai sul divano, e mi ci lasciai cadere sopra, nel tentativo di sopravvivere al caldo infernale.
Si, se non si era capito, io odiavo il caldo. E non poco!
I miei, finalmente pronti e freschi come due roselline svizzere, mi vennero a salutare, e dopo millemila raccomandazioni e estenuanti saluti, se ne andarono e mi lasciarono bollire nella mia oasi di pace.
Finalmente ero sola. Con un verso simile a un grugnito e un ululato, mi stiracchiai sul divano.
In casa, si stava decisamente soffocando. Non che fuori fosse meglio, per intenderci.
Boccheggiai un po', e poi mi tirai in piedi con uno sforzo atroce.
Strisciai i piedi fino al frigorifero, dove presi la bottiglia d'acqua gelata. Di primo istinto l'abbracciai, gelando al contatto e in tal caso, fui quasi quasi certa di aver fumato come una pentola a vapore, e poi me la scolai quasi tutta.
Stavo ritornando in sala quando sentii strani rumori giù in taverna.
Mi si gelò il sangue, ero sola in casa. Ok, magari me l'ero immaginato. Ancora.
Ansia, merda, cazzo. Se ero da sola in casa, chi è che stava camminando giù, e aveva appena spostato una sedia.
Panico, panico assurdo. Mi tremavano le gambe e fui certa di essere sbiancata di brutto. Facendo il più piano possibile andai nello sgabuzzino e presi una scopa, e con passo felpato da serial killer (inciampando sul gambo del ventilatore e facendo un fracasso tremendo) scesi le scale piano.
Era completamente da idioti, perché nessuno sano di mente sarebbe sceso con dei probabili ladri in taverna, solo armato di una scopa, ma io realizzai tutto questo solo quando mi trovavo alla fine della scala, davanti alla porta socchiusa, e l'idea di dare le spalle a questa stanza non mi attirava molto.
Col manico della scopa spinsi piano la porta, e di primo acchito non vidi niente. Entrai, molto ma molto lentamente, con la mia infallibile arma, e quello che vidi, mi traumatizzò.
La prima cosa che pensai fu: "questi sono idioti", la seconda: "però sono anche fighi…" la terza: "per me sono svenuta dal caldo e ora sto sognando.".
Mi si presentavano davanti Sasuke Uchiha in posa figa, un Suigetsu molto stanco seduto sulla sedia, e un Juugo appoggiato di schiena al tavolo.
Inclinai la testa assumendo una posizione decisamente ridicola, con la bocca aperta e la scopa tenuta in modo che doveva sembrare spaventoso. Dopo qualche secondo a fissarli, capii della mia immane figura di merda e mi ricomposi, tenendo comunque ben salda la mia arma.
Il primo a parlare fu Sasuke.
"Dove siamo?" Il tono era gelido e imperioso.
"A casa mia…" Questa fu la risposta intelligente che mi venne fuori, ma dovete capirmi, ero decisamente sotto shock!
"Non riesco a percepire il chakra di nessuno. Non siamo nel nostro stesso universo." Proseguì l'Uchiha, più rivolto ai compagni che a me.
"Come si torna indietro?" Questa volta a parlare fu Suigetsu, mostrando i dentini appuntiti.
Io cominciavo a pensare di aver molto in comune con Juugo, nessuno dei due parlava e entrambi avevamo uno sguardo decisamente confuso.
"Non lo so. Nel frattempo, staremo qua."
Facile indovinare chi pronunciò la frase, naturalmente il Mr.Do-Ordinini-Uchiha.
"Ehi! Che ne sai che potete stare qua?" No, davvero, l'avevo detta io questa frase?! Ma chi è che non avrebbe voluto tre dei personaggi del suo manga preferito in casa?
"Io."
"Embè? Casa mia, decido io!"
In mezzo secondo, una katana dall'aria molto tagliente, mi si fermò a pochissimo dalla gola. Ringraziai Jashin per il fatto che il ragazzo aveva una buona prontezza di riflessi e controllo.
Non disse nulla, ma il gesto significava molto, moltissimo.
Deglutii e poi parlai, attenta a non gonfiare troppo la gola per agitare di essere sgozzata.
"Ok ok restate, ma tu rilassati!" Con un dito, feci una leggera pressione sulla lama, e Sasuke la spostò.
"Bene." Il boss parlò ancora, e poi si udì la dolce voce del ragazzo/borraccia.
"Hai da bere?"
La mia espressione rasentò l'allucinato, ma questo qui era impossibile!
"Si, andiamo in cucina che ci mettiamo anche d'accordo su come convivere…" sbuffai e uscii dalla stanza, cominciando a salire le scale.
Poco dopo, eravamo tutti in cucina, i ragazzi seduti al tavolo, mentre io versavo da bere al pesciolino umano.
"Quanto pensate di restare?"
"Fino a quando non troveremo un modo per tornare." Il grande capo si fece sentire, mentre Suisui (soprannome creato sul momento) beveva felicemente e Juugo mi fissava circospetto. Il che mi metteva ansia. Molta ansia.
Presi un bel respiro e chiamai la mia calma.
"Bene, i miei sono partiti per tre settimane, quindi per ora abbiamo la casa libera… ci sono liberi due letti matrimoniali, quello dei miei, e quello del divano letto in mansarda. Poi, ci sono i divani. Scegliete voi!" Feci passare lo sguardo tra ognuno di loro, per vedere le loro reazioni.
"Io voglio il divano della sala! È quello più vicino alla cucina!" Suigetsu parlò, esprimendo il suo volere, che poteva essere riassunto nel fatto: fra poco non avremo più un goccio d'acqua.
"Bene. Juugo, tu vai in mansarda, io starò nella camera su questo piano." Sasuke ordinò e Juugo acconsentì.
"Ma scusa, non poteva scegliere lui?!" Il moro mi guardò gelido, e non mi rispose. Era incredibile come i suoi sguardi potessero esprimere solo odio e morte.
"Va bene così." Juugo mi guardò e sorrise. Capii che era quello che aveva più cervello di tutti messi insieme. Gli sorrisi anche io.
"Ma se qui non c'è il chakra, non funziona neanche il segno maledetto giusto?" Guardai l'Uchiha in cerca di risposte. Lui ci pensò un attimo.
"A quanto pare no, non credo."
Così, ero molto più rilassata, sapendo di non aver un pazzo sclerotico assassino a piede libero in casa.
"Non potete andare un giro vestiti così comunque!" Mi guardarono tutti e tre, e la cosa mi mise in soggezione. "Davvero, siete ridicoli! Aspettate…" Mi alzai e andai in camera di mio papà a cercare dei vestiti che gli andassero per lo meno bene.
Tornai in cucina con il mio bottino e glielo mostrai soddisfatta.
"Provateveli!" Sorrisi tendendogli le magliette e i jeans.
Suigetsu fece per spogliarsi in cucina, ma lo fermai rapidamente e li spedii tutti e tre in camera da letto. Prima di entrare nella stanza, Juugo si fermò e si voltò verso di me.
"Come ti chiami?"
"Elena."
"Grazie, Elena." Si girò ed entrò.
Ci rimasi decisamente di merda. Con la bocca aperta e espressione incredula guardai la porta che mi veniva sbattuta in faccia. Tsk, altro che Uchiha orgogliosi, o Hozuki assetati, Juugo cappottava la classifica. Almeno uno vivibile c'era fra i tre, sarebbe stato sicuramente meno peggio!
Mi sedetti per terra, con la schiena appoggiata al muro del corridoio sul quale si affacciava la camera.
"Dopo vi devo spiegare qualcosina..." Alzai la voce per farmi sentire, e poco dopo, l'Uchiha uscì dalla stanza.
"Parla."
Io rimasi a fissarlo per qualche secondo, incredula. Ma come poteva essere tanto figo quel ragazzo?! Mi ripresi e lo guardai in cagnesco.
"Sai che esistono anche modi gentili per chiedere le cose?" Anche lui mi fissò male.
"Che cosa?" Uscì Suigetsu, seguito a ruota da Juugo.
"Tsk, vedi che loro sono simpatici? Guarda e impara!" Ridacchiai con aria di sfida al moro, e capii che mi avrebbe ucciso volentieri. Evitai lo sgradevole pensiero e continuai, sorvolando sulle risatine del pesciotto. "Venite…"
Li portai in camera, e gli mostrai i manga con la loro storia. Sasuke era impassibile, Suigetsu sembrava un bambino a Natale, e Juugo incuriosito.
"Figata! Siamo famosi!" Suisui era entusiasta, e si sfogliava il mio povero fumetto a velocità impressionante.
"Veramente, non dovreste esistere…" Neanche questo scalfì il suo entusiasmo, e continuò nella sua ricerca disperata di tutte le sue immagini.
"Questa cosa è curiosa." Proseguì Juugo, fissando il libricino tra le sue mani.
"Quindi si potrebbe sapere anche il futuro tramite questi?"
Improvvisamente, mi spaventai a morte. Non avrebbero dovuto saperlo il loro futuro, o tutta la storia sarebbe andata a quel paese.
"Se lo saprete succederà un casino." Dissi buia.
"Immagino. Nascondili, non devono essere letti." Mi stupii dell'intelligenza del ragazzo, e presi tutti i manga, evitando di farli cadere, e li portai in cantina, chiudendo a chiave.
Allora era davvero sveglio Sasuke. Rimasi ammirata e mentre salivo le scale, non mi accorsi di aver calcolato male, e feci uno scalino in più. Ci mancò poco che non volai per terra, e il mio "poco" fu Sasuke che mi stava aspettando in cima alle scale.
Non è che mi prese, semplicemente si trovava sulla mia traiettoria di caduta, e io ci volai addosso.
Penso di aver raggiunto una tonalità di fucsia andante. Non è possibile. Non è affatto possibile. Erano li da meno di due ore, e io avevo già fatto una figura di merda. Fantastico.
Mi spostai in fretta, e borbottai uno "scusa" messo male, prima di svignarmela in cucina, dove trovai Suigetsu attaccato alla bottiglia di acqua.
Girò lo sguardo verso di me e ghignò.
"Tutto a posto, Elena?" Io arrossii guardandolo.
"Certo!" Mi ricomposi per quanto possibile. "E tu pensi di finirmi le scorte di acqua in un'ora?"
Lui fece spallucce e andò a sedersi in sala. Juugo era uscito, e si era messo sul divanetto sotto al porticato, e Sasuke… boh, Sasuke si era andato a far seghe mentali in qualche angolo della casa pensando a come distruggere konoha, o qualsiasi altra cosa gli capitasse a tiro.
Certo che i mister qua, sapevano adattarsi bene! Guardai Suigetsu spaparanzato sul divano, mentre si lamentava del caldo. Lui ne era un chiaro esempio.
Almeno, andavamo d'accordo su una cosa. Nessuno dei due amava il calore esagerato dell'estate.
Mi sedetti sull'altro divano e accesi la tele, convinta nel non essere distrubata. Convinzione che durò poco.
"Elena...?" Girai lo sguardo verso la sardina. "Dov'è il bagno?"
Sospirai e mi misi a ridere istericamente.
Sarebbe stata una convivenza faticosa, decisamente faticosa.
 
^.^  ANGOLO AUTRICE   ^.^
 
Buongiorno a tutti bella gente! Volevo presentarvi questa nuova fanfiction, partorita in un momento di sclero dovuto al caldo. Spero che vi piaccia, e vi intrighi almeno un pochetto! Per il resto, io mi impegno! Non so quanto può durare o come si può evolvere, perché mi viene come mi viene mentre scrivo, ma spero che non venga proprio da schifo… xD
Il primo capitolo è piuttosto corto, ma i prossimi dovrebbero essere un pochetto più lunghi… se poi vorrete pubblicherò anche dei disegni su Elena e i Ragas, ma per quello vedremo! :3
Fatevi sentire bella gente, con un commentino! Ringrazio anche in anticipo tutti quelli che la leggeranno!
Tanti bacioni, (abbracci no causa troppo caldo)! Alla prossima! Ciaooo! :D
_Jiyu_
 
 
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1. ***


CAPITOLO 1
 

Ero seduta al tavolo della cucina, davanti un barattolo della nutella con immerso un cucchiaino, mentre mi tenevo le mani tra i capelli.
Sospirai guardando la crema marroncina tanto dolce. Era già da due giorni che convivevo con quei pezzi di ninja, e mi avevano portato allo stremo.
Sasuke non disturbava affatto, anzi, e sinceramente la maggior parte delle volte non sapevo neanche dove si cacciava, Juugo, ragazzo tranquillo, passava le giornate a farsi incavoli suoi, ma Suigetsu era decisamente stressante.
Mi aveva finito la maggior parte delle bibite, l'acqua l'avevo obbligato a bere quella del rubinetto, e soffriva il caldo. Il che, può sembrare normale. Certo, sembra normale ma non nel suo caso! Passava la giornata a sbuffare, lamentarsi, e chiedere da bere.
L'istinto omicida mi aveva già preso alcune volte, placato da Juugo che compariva miracolosamente un attimo prima dell'omicidio per salvare il suo compagno.
"Fa caaaaaldo… senti, non è che c'è ancora quella bevanda dolce?"
"No Suigetsu. La Cocacola l'hai finita ieri." Sbuffai dalla mia posizione con un tono di voce piuttosto alto, per farmi sentire dal suddetto essere, coricato con poca grazia sul mio divano.
"Basta!" Picchiai la mano sul tavolo, e come unico risultato ottenni di farmi male. "Adesso si va a fare la spesa! E tu vieni con me! Non puoi passare il giorno su quel divano!"
Vidi un testolino bianco spuntare dallo schienale del divano.
"In realtà, posso. Posso e lo faccio."
Ringhiai in modo molto poco amichevole e mi alzai camminando minacciosa verso il ragazzo. Lo accalappiai per il colletto della maglia, e lo tirai in piedi.
"Andiamo."
"Ok ok, calma…" L'acciuga sollevò le mani sopra alla testa con fare innocente e cominciò a camminare verso la porta.
"Ragazzi! Io e Suigetsu andiamo a fare la spesa! Date un occhio alla casa!"
Come di norma, nessuno mi rispose, ma presi il silenzio per un tacito assenso.
Appena fuori dalla porta, capii che sarei morta di caldo. Una tanfata di calore infernale ci colpì in pieno, e sono sicura che se avesse potuto, Suigetsu si sarebbe sciolto.
"Dobbiamo proprio?"
"Se non vuoi morire di fame, si!" Risposi secca e mi diressi verso il cancellino, seguita dal ragazzo.
Camminammo lungo il viale in silenzio, in direzione del negozietto del paese.
Suisui trascinava i piedi per terra, neanche stesse andando al patibolo.
"Ci fermiamo un attimo?"
"SUIGETSU! Siamo appena usciti santo cielo!" Lo guardai allucinata, e lui fece spallucce.
"Ma fa caldo…"
"E poi ti passa! Zitto e cammina!"
Anche io avevo caldo, certo, ma non mi lamentavo ogni tre secondi!
Finalmente, dopo ben dieci minuti di camminata, arrivammo al tanto agognato negozio. Appena entrammo, capimmo di essere arrivati al polo nord. Un freddo assurdo.
"Ma così ti fanno prendere la broncopolmonite…" borbottai da sola, con un Suigetsu che annuiva concorde.
"Allora… andiamo a prendere della pasta, della carne, del formaggio, verdura, frutta, e qualcosa da bere, ok?"
"Vaaaa bene!" Il ragazzo prese un carrellino, e mi seguì alla disperata ricerca di tutto quello che ci serviva. C'è da dire che il suo reparto preferito,fu quello delle bibite, dove si sbizzarrì nello scegliere il possibile e immaginabile.
Quando uscimmo, capii che il mio portafoglio odiava particolarmente quel ragazzo.
Quindi, borse piene e portafoglio vuoto, ritornammo verso casa.
Districandomi in una specie di twister per recuperare le chiavi, riuscii ad aprire cancellino e porta, seguita da Suisui, che si era proposto 'molto volontariamente' di portare almeno le borse.
Ci dirigemmo in cucina per sistemare la spesa, e trovammo Sasuke al tavolo.
Strano, l'Uchiha era solito nello sparire completamente fino all'ora dei pasti. Mi avvicinai circospetta, e capii che stava controllando un mio mappamondo e delle carte, delle quali mi fregava men che meno.
Girai attorno al tavolo, per aprire l'armadietto e ficcarci dentro tutto quello che avevamo preso.
Sbadigliai. Stare con loro, era decisamente stancante.
La notte, si sentiva Suigetsu russare dalla sala. Gli altri non davano particolarmente fastidio, ma bastava il pesciolino per far venire crisi isteriche.
Senti la sedia muoversi, e i passi leggeri dell'Uchiha allontanarsi.
"Ma fa sempre così?"
"Di solito si…" borbotto Suisui, mentre si stava scolando l'ennesima bottiglietta di Gatorade. Mi dovevo appuntare di vedere se quella bevanda creava dipendenza…
Sbuffai da sola e mi sedetti a tavola, dal lato opposto a Suigetsu. Mentre ero intenta nel guardar male il ninja, sperando che magicamente scomparisse, fece la sua apparizione Juugo. Alzai lo sguardo verso di lui.
"Penso che dovremmo conoscere il posto." Mi sorrise.
Il posto? Ma che?!
"Perché dovreste conoscere il posto?"
"Per capire se ci sono punti di forza o di debolezza. È importante conoscere il territorio."
"Ma fa caldo!" Risposi sgranando gli occhi e lasciandomi scivolare sul tavolo in stile blob.
"È importante Elena."
Sbuffai, tanto non avevo alternative. O li avrei accompagnati, o sarebbero andati da soli terrorizzando le povere e ignare persone che avevano fatto la scelta coraggiosa di uscire oggi.
Guardai Suigetsu, e capii che anche lui non sprizzava di gioia da tutti i pori, per l'idea di andare in giro in un paese pressoché deserto sotto un caldo ustionante.
"Io controllo la casa!" Il pesce mise il suo fondoschiena in salvo, e io lo maledii. Se si salvava lui mi volevo salvare anche io, insomma!
"E va bene…" Pigolai alzandomi dalla sedia.
Appena mi girai mi prese un infarto. Sasuke era appoggiato in posa molto figa contro al muro della cucina. Il punto era, quando era arrivato li?!
Agitata dall'incredibile silenziosità del ninja, lo aggirai con fare circospetto a andai verso la porta. I due mi seguirono.
"Sasuke vieni anche tu?" Lui mi guardò senza dire una parola. Ok, chi tace acconsente.
Aprii la porta e mi buttai fuori, prima che il caldo potesse aggredirmi, e cominciammo a camminare lungo il viale.
"Allooora, questo è il viale…"
"Non ci serve una guida turistica." La voce fredda dell'Uchiha mi arrivò alle orecchie.
"Sei molto più simpatico se te ne stai zitto, sai?"
Lui mi guardò in cagnesco.
"Stavo dicendo, che questo è il viale!" Ribadii il concetto, tanto per far saltare i nervi al vendicatore sclerotico. Penso che se avrebbe potuto uccidere con lo sguardo, sarei morta. Mi fermai a pensare, in teoria lui POTEVA uccidere con lo sguardo. Forse sarebbe stato davvero meglio se me ne fossi stata zitta.
"Facciamo che io vi faccio fare un giro, e voi capite da soli dove siamo?"
"Sarebbe meglio."
"Si ma calmati eh!"
"Stai zitta."
"Ma zitto tu, tanto non dici mai niente di sensato!"
Il colloquio tra me e il moro, finì quando lui mi sbattè contro il muro di una casa ringhiando. E io picchiai una zuccata.
"Ahia! Coglione, mi hai fatto male!"
"Stai zitta se ci tieni a vivere."
Mi mollò e ricominciò a camminare. Si può dire che in alcuni momenti, lo odiassi decisamente. Juugo mi guardò il stile te-la-sei-cercata e continuò a camminare.
Io ringhiai e li seguii.
Mi affiancai al ragazzo coi capelli arancioni, e camminai vicino a lui.
"Ehi, vendicatore con le sue cose!" Il ragazzo non diede segno di avermi sentito.
"Cagarmi se ti parlo."
"Tu non parlare." Ma perché era così schizzato oggi?!
"Volevo sapere se riesci ad attivare lo sharingan! E rilassati!"
Lui mi guardò male, e gli occhi gli divennero rossi. Fantastico, ora sapevo che mi avrebbe davvero potuto uccidere.
"Tsk!" Spostai lo sguardo, anche se le sue iridi rosse mi attiravano.
"Se la gente ti vede, sei fottuto. Disattivalo." Ghignai, mi piaceva dare ordini al ragazzo, e lui mi ubbidì. Non perché gliel'avessi detto io ma perché avevo ragione.
Certo che non spiccicava una parola che non riguardasse morte istantanea!
"Andiamo in gelateria?"
"No."
"Si."
Oggi Sasuke era particolarmente loquace. E Juugo molto silenzioso. Mi sarebbe servito un po' di sostegno, anche se non restava sempre così fuori dalle parti mi avrebbe fatto piacere!
"Ma sei davvero così egocentrico che pensi che stia parlando sempre con te?"
"Ma sei davvero così stupida da voler morire?"
Non risposi, l'aveva vinta lui. Mi guardò per un attimo seccato, e poi continuò a camminare guardando dritto.
Tanto, io ci sarei andata in gelateria.
Girai, e mi infilai nel negozio. Per fortuna, era praticamente desolato, così presi la mia granita e uscii.
I due ragazzi, mi aspettavano fuori. Uno tranquillo, uno con la voglia di uccidermi sopra alle stelle.
"Visto?" Gli indicai la granita e lui ringhiò.
"Sei viva solo perché ci servi."
"Quindi, ho ragione io!"
"Posso sempre trovare qualcun altro."
"Non credo."
Ringhiammo tutti e due, e la smettemmo solo grazie a Juugo che ci interruppe.
"Ragazzi."
Sasuke si ricompose, essendosi già agitato troppo per i suoi standard. E per lui agitarsi equivaleva a minacciare di morire le persone con un tono freddo da potenziale killer.
Io li guardai male tutti e due. Quasi quasi preferivo quello scassaballe di Suigetsu.
Continuammo il giro per la città, che a mio parere era completamente inutile.
Un paesino come questo, non aveva per presa posizione punti strategici!
Alla fine, riuscii a portarli al parco, dove mi sedetti su un altalena per finire la mia granita.
"Muovitela."
"No."
Io e Sasuke ci guardammo in cagnesco.
"Elena, fa caldo qua." Juugo provò a ragionare.
"Tsk, ma lo faccio solo per Juugo, per te sarei rimasta qui fino a notte."
Mi alzai e camminai verso casa, seguita dai ragazzi.
Appena entrammo, Sasuke sparì verso la sua stanza, e Juugo andò a cercare un posto fresco in taverna. Suigetsu invece, aveva appena scoperto la vasca da bagno di casa, e ci si era pucciato in sede stante.
Naturalmente, capii che era in bagno solo perché appena entrati in casa ce lo urlò, ricordando molto una casalinga isterica.
La situazione era ridicola. Ero ferma in mezzo al corridoio da sola, senza aver idea di cosa fare.
Optai per dei biscotti che avevo comprato. Se avessi continuato a mangiare così, sarei diventata una palla.
Suigetsu uscì dalla vasca con un asciugamano in vita. Complimenti per i muscoli ragazzo, pensai mentalmente osservandolo dall'alto al basso.
"Dove sono tutti?"
"A farsi seghe negli angoli della casa, perché?"
Il ragazzo sghignazzò e poi si girò, probabilmente per andare a cercare i ragazzi, o per unirsi a loro. Questo non lo so.
Ripensai alla giornata, e sorrisi da sola, nonostante tutto mi piaceva stare coi mister.
Guardai l'ora, erano già le sette di sera. Forse avrei dovuto cominciare a prepare qualcosa da mangiare.
Con Sasuke non era cominciata proprio benissimo, anche se non mi dispiaceva battibeccare con lui. Certo, mi sarebbe piaciuto di più se non avesse provato ad uccidermi o minacciato ogni cinque minuti, ma andava bene lo stesso. Era già tanto che non si portava dietro la katana anche in giro. Non era così stupido come sembrava, l'aveva capito anche lui che vedere un ragazzo armato di katana dava i suoi sospetti.
In cucina, cominciai a cercare qualcosa da cucinare. Preparai il tavolo, misi su l'acqua per una pasta, e in un piattino tagliai del pomodoro a fettine col sale e della mozzarella.
"Scoiattoli, sardine e chi più ne ha più ne metta, venite che è pronto!"
Risi da sola mentre li chiamavo, mi sentivo molto donna di casa.
I ragazzi arrivarono, chi correndo (ved. Suigetsu) chi con passo sciallo (ved. Sasuke) e si sedettero a tavola.
L'Uchiha guardò il pomodoro e poi me, anche se io finsi indifferenza. In realtà, fargli trovare il suo cibo preferito, era un modo per chiedere scusa di averlo fatto sclerare, e forse l'aveva capito anche lui. Appena la pasta fu pronta la servii, e i ninja cominciarono a mangiare.
"Stavolta ho cucinato io perché non volevo venire avvelenata, ma le prossime volte, o mi date una mano, o morire di fame, chiaro?" Risi, non era una frase accusatoria davvero.
"Per me, se ci tieni alla vita, è meglio se continui a cucinare tu." Mi rispose Juugo con un abbozzo di sorriso. Io lo guardai, e cominciai a ridere.
"Già, forse è vero!"
Anche Suigetsu mi segui, e passammo la sera a ridere come due coglioni, sotto lo sguardo serio di Sasuke, e quello rilassato di Juugo, il quale era molto più tranquillo ora che il segno maledetto non lo tormentava più.
Alla fine della cena, tentando di regolarizzare il respiro, cominciai a spreparare, aiutata da Juugo e Suigetsu, mentre Sasuke si alzò, per sparire nuovamente. Prima di andarsene, Suigetsu gli urlò dietro.
"Senti, non possiamo tenerci lei al posto di Karin?! È moooolto meglio!"
Sasuke si fermò un attimo e poi ricominciò a camminare, senza degnare il ragazzo di una risposta. Peccato, mi sarebbe davvero interessata questa.
La sera passò tranquillamente, tutti noi ci eravamo messi in sala, a guardare un film.
Juugo e Suisui si erano accaparrati il divano da due, belli comodi, così io è Sasuke dovemmo condividere l'altro.
Il film, era un horror. Suisui fingeva indifferenza, ma il suo deglutire pesantemente, tradiva ogni apparenza. Juugo guardava il film tranquillamente, e Sasuke di fianco a me, non faceva una piega.
Possibile che fosse così poco impressionabile? All'ennesima scena di fantasmi che sbucavano dal nulla, piantai un tremolone epico, saltando all'indietro, e finendo contro il moro.
"Scusa!" Lo guardai ridacchiando, e lui mi osservò indifferente. Mi spostai, attaccandomi il più possibile al divano, in cerca di conforto. La prossima volta mi sarei seduta vicino a uno degli altri due, poco ma sicuro!
Finito il film decidemmo di andare a dormire.
Sinceramente, il fatto di passare la notte da sola, al buio, non mi andava a genio.
Dopo venti minuti, si sentiva già il russare di Suigetsu.
Chissà se anche Sasuke si era addormentato... Mi alzai in piedi, e facendo finta di andare a prendere un bicchiere d'acqua, passai rasente al muro del corridoio, per vedere se l'Uchiha stava dormendo o no.
Onestamente, non ci vidi una cippa. Così, il più piano possibile, entrai nella stanza.
Appena misi un piede oltre la soglia, il ragazzo sgranò gli occhi. Io trattenni un urlo mettendomi una mano sulla bocca.
"Ma ti sembra il caso?!" Sibilai a bassa voce.
"Cosa ci fai qua?"
"Dovevo andare a bere. Ma tu dormi da sveglio?"
"Da bere nella mia stanza?"
"Lascia perdere…" Ringraziai il fatto che era buio, perché arrossii violentemente.
Mi appoggiai di schiena al mobile della stanza.
"Piaciuto il fim?"
"No."
Bene, almeno era molto diretto.
"Siamo in due…" Sussurrai piano, prendendo dal mobile qualcosa che sembrava un calzino di mia mamma e cominciando a farlo saltare in mano.
"Perché sei qua?" Riprese lui.
"Te l'ho già detto! Dovevo bere e…"
"No. Perché sei davvero qua?"
"Te lo sto dicendo!" Ok, anche io sapevo che era una balla immane, ma quelle briciole di dignità che mi rimanevano, mi impedivano di dirgli la verità, ovvero che mi stessi cagando sotto.
"Fa niente."
Mi rilassai, almeno non mi stava più tormentando di domande.
Tirai il calzino nella direzione in cui pensavo si trovasse la sua testa, e lui, con un movimento rapido lo evitò. Sbuffai, però poteva anche lasciarsi colpire eh!
Mi spostai dalla mia posizione e andai verso la porta.
"Notte Sasuke."
Lui non rispose, ma lo sentii ritornare a coricarsi.
"Notte Elena…" me lo dissi da sola, facendo la voce grossa per imitare quella di Sasuke. Come c'era da immaginarsi, nessuno rispose.
Tornai nella mia stanza e mi feci su a palla, chiusi gli occhi e presi un respiro profondo.
Mi ritornarono immediatamente agli occhi le immagini del film, li spalancai.
A questo punto, una cosa era certa, sarebbe stata una lunga notte
 
 

^.^  ANGOLO AUTRICE  ^.^

Aloha a tutti bella gente! Mercoledì si parte per le vacanze, quindi non aggiornerò per un pochetto… comunque, avendo una marea di tempo vuoto, continuerò a scrivere, e chissà che quando torni aggiornerò di più capitoli! :D
Beh, spero che vi stia piacendo almeno un po’ anche se so che non è proprio il massimo, ma proverò a migliorarmi! Se volete darmi consigli o spunti, fate pure! A me fa solo piacere! xD
Ritorno a ringraziare tutti coloro che la leggono, e spero sempre in qualche comento! Di conseguenza, ringrazio in anticipo anche tutti quelli che lo faranno! A presto bella gente! Bacioni! xD
_Jiyu_
 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2. ***


CAPITOLO DUE
 
Mi svegliai con il ticchettare della pioggia.
Pioveva, non potevo crederci. Fresco, pioggia, ancora fresco.
Cominciai ad agitarmi nel letto muovendo i pugni in segno di vittoria.
Rotolai giù dal letto, senza accorgermi del piede ancora incastrato nelle coperte, che mi garantì un volo di sola andata verso il pavimento.
Dopo la botta poco gradevole, che mi mozzò il respiro, mi girai sulla schiena in stile tartaruga, per cominciare a litigare con la coperta assassina.
Liberata dalla mia prigione, cominciai a gattonare in corridoio, poiché la voglia di alzarmi in piedi scarseggiava parecchio.
Arrivata in cucina, con un male alle ginocchia atroce, mi sollevai sotto lo sguardo tranquillo di Juugo, che sembrava indifferente ai miei momenti di rincretinimento.
"Elena."
"Juugo." Lo salutai sorridendo e cominciando a prepararmi il latte.
I passi leggeri degli altri ninja, mi avvertirono del loro arrivo in cucina. Le sedie si spostarono, e i ragazzi si sedettero.
Il fatto che mi avessero scambiato per una cameriera non era il massimo. Mi girai con le mani sui fianchi.
"Volete ordinare qualcosa al banco, cari?" Ringhiai, anche se sotto sotto stavo ridacchiando per la comicità della situazione.
"Un tè, grazie!" La risposta arrivò da Suigetsu, che come risposta si beccò una bustina della tanto agognata sostanza in faccia.
"Allora si accomodi a cucinarselo." Sorrisi vedendolo sbuffare e trascinarsi a prendere un pentolino per cucinare.
Sasuke non disse una virgola, in silenzio tombale si avvicinò alla frutta, la prese e ritornò al tavolo.
Immaginai che Juugo si fosse già servito, in quanto non accennava a spostarsi dalla sua sedia. Meglio, uno intelligente c'era.
"Cosa facciamo oggi?" La voce di Suigetsu risuonò, e tutti ci girammo verso di lui.
"Era tanto per chiedere!" Alzò le mani in segno di innocenza, sorpreso da tutti quegli sguardi. Che poi, erano solo in tre.
"Voi fate quello che volete, io vado a farmi un bagno." Mi alzai indifferente, scuotendo le spalle, per poi dirigermi verso il bagno, sotto gli occhi del pesce e dell'arancione. Sasuke non aveva mosso un muscolo.
Sinceramente, mi ero quasi convinta che Orochimaru gli avesse bloccato un qualche muscolo facciale che gli impediva di avere espressioni.
Arrivata in bagno, mi aprii l'acqua calda, buttai dentro una di quelle palle tanto carine che colorano l'acqua, e cominciai a spogliarmi.
Mentre mi stavo per togliere i pantaloni, mi ricordai un particolare importante. La porta. Saltai in stile corsa coi sacchi fino alla chiave e la girai. Ora ero molto più tranquilla.
Per l'amor del cielo, non penso che nessuno di loro l'avrebbe fatto in male, o che minimamente gli sarebbe interessato, ma potevano dimenticarsi del fatto che io fossi qua, e sarebbero stati problemi allora. Specifichiamo, se fosse entrato Sasuke, non mi sarebbe dispiaciuto poi così tanto, ma gli altri potevano anche starsene fuori, e per essere imparziali per benino, se ne sarebbe stato fuori anche lui. Anche se dubito che gli sarebbe mai interessato entrare in questo bagno con me dentro.
Sospirai tirandomi fuori dai miei pensieri e mi coricai nell'acqua calda chiudendo gli occhi.
Avevo in casa tre ninja. E già qua era strano. Molto strano. Per poi contare che quei ninja non erano niente di meno che Sasuke Uchiha, Suigetsu Hozuki, e Juugo di Tenbin.
Scossi la testa piano, come a volerti tirare fuori da questo sogno (o casino) in cui mi ero cacciata. Che poi, per essere sinceri, io non mi ci ero esattamente cacciata, ci ero stata trascinata dentro fino alla punte dei capelli. Anche se, questo non mi dispiaceva affatto. Sorrisi da sola e mossi i piedi per formare delle ondine nella vasca.
Chissà cosa passava per la mente dell'Uchiha, sempre così freddo e apatico. Mi sarebbe piaciuto saperlo. Se oltre al dolore nascondeva anche altro, e poi capire cosa era quell' "altro".
Mi sistemai meglio i capelli sul bordo della vasca, per evitare che si bagnassero, e ripucciai le braccia nell'acqua calda.
Calma, pace e tranquillità si stavano diffondendo nell'aria, e io stavo benissimo. Benissimo fino a quando sentii un rumore poco piacevole provenire dalla sala.
Spalancai gli occhi di scatto e rimasi in ascolto. Un silenzio di tomba riecheggiava in tutta la casa.
Questa cosa non mi piaceva.
Mi alzai dalla vasca, mi infilai l'accappatoio, e ancora completamente bagnata e gocciolante, corsi verso la stanza occupata dai nukenin.
Sasuke era seduto comodo con aria indifferente sul divano. Juugo pure, per terra, mentre l'unico in piedi era Suigetsu, con aria colpevole mentre mi sorrideva.
"Perché sei uscita dalla vasca così in fretta? Stai bagnando tutto!"
Io lo guardai ringhiando piano.
"Cos'era quel rumore?"
"Rumore? Quale rumore? Ehehehe!"
Aumentai la gradazione del ringhio e il ragazzo si azzittì.
Con lentezza, l'arancione si alzò dalla sua postazione per avvicinarsi alla sardina, prenderlo per un braccio, e spostarlo. Dietro di lui giaceva il cadavere del caso di fiori che prima abitava sulla credenza.
Mi sbattei una mano in faccia sospirando. Guardi ancora una volta i resti dell'arto e crimine nello spiraglio tra le mie dita.
Feci cadere il braccio lungo il fianco guardando sconsolata il ragazzo.
"Senti, non è colpa mia! Mi ero appoggiato, ed è caduto!"
Ignorai la sua scusa e non chiesi altro, anche perché sapere la pura verità, era una cosa che mi spaventava.
"Fa niente…"
"Dai, ti ho detto che mi disp… eh?"
Anche il ragazzo era incredulo della mia risposta, ma tanto ormai il vaso era morto, non più recuperabile, e incazzarsi non avrebbe cambiato niente.
Trascinai i piedi fino allo sgabuzzino, dove presi lo scopettino, e ritornai in sala, mettendomi a gattoni sul pavimento per pulire la scena del crimine.
"Sai che così non sei neanche male?"
Mi girai senza capire, per poi notare lo sguardo di Suigetsu fisso sul mio sedere.
Mi ricordai improvvisamente di essere ancora in accappatoio, che per fortuna era abbastanza lungo da coprire tutto lo stesso.
"Suigetsu! Cazzo dici?" Esplosi mostrando tutta la mia finezza nascosta.
"Ma era solo un commento…" Il ragazzo alzò le spalle ghignando e mostrando i dentini.
Io arrossì in stile pomodoro, e mi sedetti a terra a finire di raccogliere il misfatto per evitare di ripetere la scena di prima, guardando in cagnesco l'Hozuki.
"Ma dai su, stavo solo scherzando! Giusto capo?" Suigetsu si voltò verso Sasuke che gli rivolse uno sguardo omicida. Io passavo lo sguardo dall'uno all'altro come fosse stata una partita di ping-pong.
"Ma era solo un commentino! Che avete tutti?" Sbuffò, per poi andarsi a sedere sul divano, incrociando le braccia dietro alla testa. Io guardai Sasuke inclinando la testa, senza capire, e lui mi rivolse uno sguardo fugace, ritornando poi a contemplare il mobile della sala.
"Aaaaaah capisco! Sei la ragazza del capo!" Suigetsu se ne uscì con una nuova cavolata, che ebbe come risultato uno Sharingan molto poco invitante attivo, e diretto verso di lui.
Non capii neanche cosa stesse succedendo, e mi sorpresi della velocità con cui agii. In mezzo secondo ero in piedi con la braccia spalancate, girata verso Sasuke per evitare che l'assassino di vasi venisse incenerito seduta stante.
Il ragazzo mi guardò negli occhi, per poi sbuffare e ritranquillizzarsi.
Ci stava che potevo non piacergli, ci stava benissimo, ma anche tentare di ammazzare un compagno che aveva insinuato anche solo la vaga possibilità che non gli facessi esattamente schifo, era leggermente esagerato.
Anche facendo finta di niente, un po' mi aveva ferito la sua reazione assurda.
Presi a parlare con calma, spostandomi da davanti Sasuke e chiudendomi meglio l'accappatoio.
"Io non sono la ragazza di nessuno Suigetsu, e tu calmati, non c'era bisogno di scaldarsi tanto!" Continuai rivolta a Sasuke, che mi guardo malissimo. Amen, punzecchiarlo un pochino era il minimo dopo l'orgoglio ferito.
Juugo ci guardò tranquillamente, e abbozzò un sorriso. Io lo guardai senza capire, e poi mi rassegnai, perché probabilmente non avrei mai capito nessuno di loro.
"Allora, facciamo una partita a Monopoli?"
Attirai su di me gli sguardo di tutti.
"Mono-che?" Suigetsu mi guardava confuso.
Sospirai, ricordandomi che loro non avevano idea di cosa fosse.
"Mi vado a cambiare, poi vado a prenderlo e ve lo spiego, ok?" I ragazzi annuirono mentre io mi spostavo in camera, per recuperare i vestiti e scaricare il mio gran compagno d'avventure altresì chiamato accappatoio.
Ripensai al vaso morto, al complimento strano di Suisui, alla reazione esagerata di Sasuke, e per quest'ultima mi si contrasse lo stomaco.
Ok, non avrei mai pensato di poter anche solo piacere all'Uchiha, ma proprio schifarmi così, non era il massimo della gentilezza. Sbuffai innervosita e mi calai la maglietta dalla testa con un gesto brusco.
Ritornai verso l'ingresso per salire verso la mansarda quando venni fermata per un braccio da Juugo. Mi girai a guardarlo confusa.
"Ti accompagno."
"Ehm… va bene, ma non pensavo di perdermi…" lo guardai strana e poi ricominciai a camminare sulle scale col ragazzo dietro.
Appena arrivati al piano superiore cominciammo a cercare il fatidico Monopoli in tutti i cassetti possibili e immaginabili.
"Ci sei rimasta male?" Juugo parlò rompendo il silenzio e io lo guardai intuendo dove voleva andare a parare.
"No." Risposi secca, cercando con maggior vigore in un cassetto, come a volermi immergerci dentro.
"Se non ti fossi offesa, non avresti risposto così." Obiettò lui calmo.
"Ti dico che non mi sono offesa, ok?" Il mio tono irritato contraddiceva ogni mia singola parola. Già ero nervosa di mio, poi lui metteva il dito nella piaga.
"Non è con me che devi prendertela, e comunque conosco abbastanza Sasuke da dirti che se ha agito così non è perché non gli interessi. Se mai il contrario."
Le parole di Juugo mi colpirono, e sgranai gli occhi immobilizzandomi.
Le opzioni erano due: o mi stava prendendo per il culo, o era sincero. E io non riuscivo a capire se fosse più plausibile piacere all'Uchiha, o uno Juugo che scherzasse. Mi sembrava tutte e due impossibili.
"Come?"
"Ho trovato il gioco." Disse il ragazzo, ignorando la mia domanda e mostrandomi la scatola, prima di scendere le scale, lasciandomi ferma vicino a un cassetto ancora aperto.
Di certo, meno ci pensavo meno problemi mi creavo, così decisi di ignorare la sua affermazione di prima, e andare avanti come se tutto fosse apposto.
Appena realizzai di trovarmi in una stanza da sola, e tutti i nukenin riuniti in un'altra, e il pericolo atroce che gravava sulla stanza abitata da loro, mi lanciai giù dalla scale alla velocità della luce, per evitare altri crimini come quello del vaso. Un morto al giorno mi bastava eccome.
Liberai il tavolino basso della sala da telecomandi, libri, giornali e qualunque altra cosa ci fosse sopra per cominciare a preparare il tabellone.
"Visto che non siete capaci, giochiamo a coppie, vi va?"
I ragazzi annuirono alla mia proposta, e Suigetsu aveva già cominciato ad avvicinarsi a Sasuke, quando venne recuperato da un braccio di Juugo.
"Stai in squadra con me." Disse pacatamente e calmo, mentre Suigetsu alzava le spalle e si sedeva vicino a lui. Di conseguenza io e Sasuke ci trovammo in squadra insieme. Ero decisamente indecisa se ringraziare l'arancione o prendermela con lui, così nell'indecisione optai per prendere le cose come venivano senza preoccuparmi più di tanto.
Gli spiegai velocemente come giocare, e quando fummo pronti, la partita comiciò.
A poco dall'inizio, io e Sasuke eravamo in netto vantaggio.
"E chi l'avrebbe detto che gli scoiattoli erano bravi a giocare?!" Esclamai, guadagnandomi un' occhiataccia dal suddetto animale, le risate le pesce e un sorriso abbozzato di Juugo.
Dopo pochissimo, i nostri due avversari erano sull'orlo dell'astrico, abbattuti dalla mille mila nostre case. Suigetsu aveva le mani tra i capelli e uno sguardo disperato.
"Paga dai! Sei finito sulle nostre proprietà!" Risi all'Hozuki che mi guardò male.
"E come secondo te?!"
"Coi soldi?" Io continuavo a ridere, mi divertiva tantissimo vedere il ragazzo il quella condizione.
"E dove li trovo secondo te?" Alzò lo sguardo verso di me, disperato, coi capelli completamente arruffati a causa delle mani.
"Non è problema mio!" Risi, osservandolo. "Ah! E sai una cosa? Così non sei neanche male!" Ripresi la sua battutima di prima strizzandogli l'occhio in modo seducente, per poi prendere a ridere come una pazza.
Il ragazzo mi guardò in cagnesco.
"Stronza." Mi rispose ghignando, cominciando a contare quei pochi spiccioli che gli restavano.
"Non ci bastano." Juugo parlò, osservando il compagno che contava.
"Avete perso!" Risi, e battei il pugno in fare amichevole sulla spalla di Sasuke, che parve volermi uccidere con lo sguardo.
"E stai un po' calmo santi numi, era un pungnetto amichevole." Il ragazzo mi ringhiò, per poi alzarsi e sparire in camera. Sbuffai guardando la porta dietro la quale era appena sparito.
"Devi farci l'abitudine bimba!" Ridacchio Suigetsu guardandomi allegro, e io alzai le spalle allargando un ghigno.
"Avrà avuto le sue cose."
Uno scoppio di risa riecheggiò nella sala.
 
 
ANGOLO AUTRICE
 
BUONGIORNO A TUTTI BELLA GENTE! Cosa ve ne pare? Spero che vi stia piacendo almeno un po', perché per me è così… mi sto divertendo un mondo a scriverla, perché scrivendo sembra di viverla davvero! Ok, sto delirando… visto che su questo camper su cui mi ritrovo non ho molto da fare (e i compiti delle vacanze li escludo categoricamente) potrei provare a disegnare Elena… vedrò vedrò…
Fatemk capire che ci siete -ammesso che ci siate- con qualche commentino, tanto per non farmi deprimere capendo che sto scrivendo una schifezza assurda!
E con questo concludo anche per oggi, ALHOA BABY! A presto!
 
_Jiyu_

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Capitolo 4
*** Capitolo 3. ***


CAPITOLO TRE
 


Stavo girando da ben dieci minuti a vuoto per la casa, provando a trovare qualcosa da fare. Sasuke era sparito dopo la fantastica partita a Monopoli, Suigetsu si era impossessato della bottiglia d'acqua e se la stava scolando sul divano e Juugo se ne stava tranquillo in cucina, a guardare fuori dalla finestra.
LA CUCINA! Idea geniale, avevo trovato un modo per impegnare i ninja, ed evitare che nella noia mi distruggessero la casa.
Corsi in cucina e cominciai a cercare in dispensa come una forsennata, fino a quando non trovai ciò che cercavo.
Uscii vittoriosa dallo stanzino tenendo davanti a me ben esposta un libricino con dentro fogli che tentavano la fuga da ogni parte.
Juugo alzò lo sguardo interrogativo verso di me, e io sorrisi fiera.
"Facciamo una torta!" Guardai lui, e poi il muso di Suigetsu che era spuntato da dietro al divano sentendo la mia voce.
Nessuno dei due sembrava esultare dalla voglia di mettere le mani in pasta, e cucinare qualcosa che dubito sarebbe uscito commestibile.
"Dai su… è tanto per fare qualcosa…" cominciai a mugolare sperando di convincerli, e la mia tecnica ebbe effetto. Juugo si alzò lentamente per raggiungermi, e lo stesso fece Suisui.
"A patto che dopo ce la mangiamo." Suigetsu mi informò sulle condizioni della mia proposta.
"Certo!" Recuperai il sorriso di prima e cominciai a leggere le istruzioni.
"Allooooora, serve una terrina…" alzai lo sguardo indicando all'arancione l'armadietto con dentro tutte le scodelle possibili e immaginabili.
Prima l'uno e poi l'altro prendemmo tutti gli ingredienti necessari, e cominciammo a impastare.
Nel mentre, un'ombra scura, meglio definita col nome di Sasuke Uchiha, era ricomparsa e si era appostata su una sedia, spostata vicino alla finestra per evitare di essere sporcato o contagiato da noi (particolare ancora da definire) e aveva preso a osservare in silenzio il nostro lavoro.
Pucciai il cucchiaio nell'impasto e assaggiai. Era decisamente buono. Più che felice per la riuscita dell'impresa, sorrisi.
"Ma è fantastico! Siamo dei grandi ragas, assaggia!" Spostai il cucchiaio verso la bocca di Suigetsu, che si mangio l'impasto giallino.
"Buono buono! Non è che potrei…" rubai appena in tempo la terrina dalle grinfie del pesciolino, per ricaricare il cucchiaio e imboccare Juugo.
"Buono." Il ragazzo mi sorrise, allora decisi di rischiare il tutto per tutto. Presi ancora un po' di impasto, e lo portai a Sasuke.
"Assaggi?" Gli sorrisi, tendendogli il cucchiaio, e il ragazzo lo afferrò con lentezza, per poi portarselo alla bocca e assaggiare. Mi ripassò il cucchiaio rimanendo in silenzio.
"Allora?" Lui mi guardò, o meglio, mi trapassò con lo sguardo, prima di accennare un ghigno.
"Buono."
Feci un urletto e entusiasta ridendo, e girando su me stessa a braccia aperte per parlare ai ragazzi.
"Gente, lo scoiattolo parlante ha detto che è buono, siamo a posto per tutta la vita!" Risi io, attirando le risate anche degli altri. Sasuke ignorò intelligentemente la presa in giro e si sistemò più comodamente sulla sedia.
Infornammo la nostra creazione e ci andammo a sedere in sala. Io,Suigetsu e Juugo intrattenevamo una conversazione sulle spade e armi ninja, mentre Sasuke se ne stava in silenzio, a pensare -come sempre- ai fatti suoi. Quel ragazzo era decisamente indecifrabile.
"Sono decisamente convinta che le spade siamo fantastiche… io volevo una katana, ma i miei non me l'hanno mai presa!" Risposi io a un'affermazione di Suigetsu, sui vari tipi di spade che esistevano.
"Io sono sicuro che la mia Tagliateste sia migliore di una Katana, ma anche loro sono utili." Affermò, osservando con amore la sua spada, che per l'occasione aveva trovato alloggio appoggiata all'angolo della sala.
Juugo interveniva ogni tanto,ma più che altro ascoltava i nostri discorsi. Sasuke si era risvegliato al suono della parola katana, e aveva spostato lo sguardo disinteressato su di noi, per poi ritornare tra i sui pensieri.
"Aaaah capisco perché ti interessano le Katane!" Suisui, notando il movimento dell'Uchiha, aveva ripreso a prendermi per il culo con chiari accenni al suddetto vendicatore.
"Ma la pianti?! A stare con un tipo così ti viene una crisi isterica dopo due giorni! Ma lo vedi?!" Risi io all'affermazione dello spadaccino, indicando Sasuke col pollice da sopra la mia spalla. Mi beccai una nuova occhiataccia del moro. Andando avanti così, di sicuro avrei potuto cominciare a farne una collezione.
Anche Suigetsu rise, mentre Juugo passò lo sguardo in rassegna tra me e il ragazzo preso in causa. Sia io che lui sapevamo bene che quello che avevo detto era una cagata colossale, ma fa niente, così era decisamente più divertente.
"Davvero Sasuke, la teniamo? Se avessi scherzato così con Karin mi sarei trovato la testa spappolata!" Suigetsu osservava Sasuke, tenendo un tono allegro, e io sorvolai sul fatto che sembrava stessero parlando di un gattino randagio, più che di me. Il grande capo mi osservò per un attimo, per poi spostare lo sguardo verso la vetrata della sala, emettendo in risposta solo uno "Tsk." seccato.
Inclinai la testa guardandolo, perché mi pareva decisamente incomprensibile, poi alzai le spalle e ritornai a parlare coi ragazzi fino a quando non suonò il timer.
Mi alzai di scatto correndo al forno per spegnerlo, e il profumino che ne uscì mi fece venire una fame atroce.
Tutto era andato secondo i piani, la torta era bella, il profumo era buono…sorrisi e la misi a far raffreddare, per poi tornare in sala.
"Giochiamo a carte mentre si raffredda?"
I ragazzi accettarono, e recuperai le carte da gioco. Ci sedemmo per terra, vicino al tavolino della sala, e anche Sasuke si unì a noi, facendo quindi presumere che avrebbe partecipato anche lui.
Distribuii le carte per Scala Quaranta, e dopo avergli spiegato come giocare, cominciammo.
Dopo tre turni, quel teme di un vendicatore con più culo che anima chiuse.
"Si ma così non si può!" Sbuffai io lanciando le carte sul tavolo. "Dovevi dirlo che sapevi giocare eh!" Continuai la mia messa in scena da finta arrabbiata, incrociando le braccia sotto al seno e mettendo il muso.
"Gli Uchiha non perdono." Rispose lineare il ragazzo, senza scomporsi di una virgola.
Alzai un sopracciglio, quel ragazzo era tremendamente pieno di sè.
"Certo…" usai un tono di voce ironico e lo guardai, aspettando una reazione, la quale non arrivò. Il ragazzo non diede peso alla mia affermazione e si alzò per andarsene.
"Ehi! Voglio la rivincita!"
Mentre Sasuke fece finta di non sentire ciò che gli stavo urlando, io mi alzai e gli corsi incontro, saltandogli in groppa. Grosso, grossissimo sbaglio.
Mentre dapprima il ragazzo barcollò un attimo sotto alla spinta, dopo cominciò a ringhiare.
"Scendi."
"No."
Mi ero avvinghiata in stile koala perché lui non aveva fatto assolutamente niente per reggermi, e nonostante gli tenessi le braccia intorno al collo, non stava facendo una piega.
"Scendi."
"Ti ho detto di no!"
Non mi riesco ancora a immaginare quali furono le espressioni degli altri, se paura per la mia incolumità, o divertimento per la scena.
Sasuke si scrollò e io mi aggrappai con più forza, stringendomi di più a lui. Presumo che il ragazzo attivò lo Sharingan, poiché nel minimo spazio di tempo tra una gomitata forte al mio stomaco, il ritrovarmi sbattuta per terra con lui in ginocchio di fianco a me che mi teneva una mano premuta sul collo, e i suoi occhi rossi fissi su di me, non vidi l'atto di attivare lo stesso.
"Stammi lontana."
Io avevo ancora il respiro mozzo, risultato del suo delicato colpo, e lo stomaco a pezzi. Rimasi li, per terra a fissarlo negli occhi, per quanto questo gesto sia stato pericoloso, senza muovere un muscolo. In mezzo secondo il ragazzo si alzò e sparì, mentre provavo a regolarizzare il cuore che mi batteva all'impazzata. Vedere la morte a un soffio, non è poi così piacevole.
"Tutto bene?"
Girai la testa nella direzione da cui proveniva la voce, e vidi il viso gentile di Juugo. Annuii con la testa, senza riuscire a tirar fuori una parola, e lui mi aiutò ad alzarmi, facendomi aggrappare al suo collo. Lo ringraziai, e mi spostai zampettando verso il divano, vicino a Suigetsu, il quale si era seduto per godersi meglio la scena.
"Non ti consiglio di ripetere ciò che hai fatto sai?"
Suigetsu mi sorrise, mettendo in mostra i suoi dentini affilati. Io lo guardai seria e ringhiai. Ora sarebbe stata guerra tra me e l'Uchiha.
Appena ripresi fiato e forze, mi diressi verso la cucina, per preparare qualcosa da mangiare. I ragazzi mi seguirono, e mentre Juugo mi chiedeva se poteva aiutare, santo ragazzo, Suigetsu attaccò una bottiglia di acqua, e la povera sciagurata, venne prosciugata in pochissimo tempo.
"Suigetsu, per favore, trattieniti un po' la sete!"
"Ma io mi devo idratare!"
Sospirai, era una battaglia persa in partenza…
Quando fu pronto ci sedemmo tutti a mangiare, e come da piano diabolico di Juugo, io e Sasuke ci ritrovammo vicini. Appena dopo averli serviti, ed essermi seduta a tavola cominciammo a mangiare.
Mentre io sembravo un bambino alla presa con la pappa, e il sugo che mi colava da un angolo della bocca, il moro era perfetto, troppo per i miei gusti, così ghignai pronta per la mia vendetta.
Appena stava per portare alla bocca una forchettata di spaghetti, gli diedi un calcio a una gamba, la cui conseguenza fu lo sballottamento dello spaghetto, che gli si andò ad appiccicare alla guancia, lasciando dietro una traccia rossa di pomodoro.
Feci una fatica assurda a trattenere le risate, sopratutto quando si girò verso di me con uno sguardo omicida.
"Scusa! Stavo accavallando la gamba!" Soffocai quell'impeto di scoppiargli a ridere in faccia, e ricominciai a mangiare.
Il ragazzo si pulì con eleganza, come se non fosse successo niente, e dopo un'ennesima occhiataccia, ritorno ad avventarsi sul cibo.
Juugo mi guardava con fare sconsolato, mentre Suigetsu sembrava suo punto di morire soffocato per il ridere.
Finito di mangiare, il moro si alzò per sparire da qualche parte nella casa. Io lo guardai allontanarsi ghignando, per poi venire attirata nuovamente dalla voce dell'arancione.
"Se tu la smettessi di scherzare, e lui di tentare di ucciderti, riuscireste a stare insieme. Dovete migliorarvi a vicenda."
Io lo guardi incredula, e spostai lo sguardo verso Suigetsu che alzò le spalle in segno di essere fuori dalle parti. Sbuffai e mi alzai borbottando, non era possibile che mi facesse la predica anche un ninja con raptus omicida!
"Dovrebbero essere meno orgogliosi…" mi giunse la voce del ninja alle spalle, e ringhiai piano senza girarmi. Io non ero orgogliosa, io ero vendicativa, è diverso! Molto diverso! Poi, è logico vendicarsi se uno tenta di ucciderti no?
Mentre ero presa dai miei pensieri, mi imbattei in Sasuke, che, con tanto di katana in spalla, stava uscendo dalla porta.
"Sasuke! Dove vai?"
Lo guardai incredula, fuori pioveva ancora, anche se il termine "pioveva" non è esattamente corretto, più che altro stavano arrivando secchiellate di acqua dal cielo, e in più, aveva una katana con sè.
Lui spostò lo sguardo in modo sufficiente verso di me, per poi voltarsi nuovamente e uscire, sbattendomi la porta in faccia.
Spostai velocemente lo sguardo verso la vetrata della sala, e notai il vento fortissimo, e l'acqua che scendeva impazzita. Benissimo, stava per arrivare una tromba d'aria, e quel coglione usciva. Non che fosse una tromba d'aria tremenda, per intenderci, ma l'ultima volta che era capitata aveva sradicato qualche albero e abbattuto un muro o due; in qualsiasi caso uscire non era conveniente.
Aprii la porta per cercalo, ma l'unica cosa che vidi fu una secchiellata d'acqua in piena faccia che allagò mezzo ingresso.
Chiusi la porta il più velocemente possibile, e mi girai per osservare il pasticcio combinato.
Le uniche cose che riuscii a pensare furono: merda, devo asciugare per due giorni; e Sasuke è la fuori da solo, vado a recuperarlo.
"Ragazzi! Asciugate qua, io vado a cercare Sasuke!"
Mi buttai fuori dalla porta prima che riuscissero a fermarmi e corsi lungo le scale bagnate, per sbucare nel viale e comiciare a cercare il moro.
Capii di aver fatto una cazzata appena mi arrivò un'andata di acqua gelida addosso e in vento mi fece barcollare. Ma ormai ero fuori, e dovevo trovare quel ragazzo.
Cominciai a correre come una pazza scatenata sotto la pioggia, e piano piano, una risata si fece largo nella mia bocca.
Ero completamente fradicia, tanto da colare, i vestiti attaccati al corpo, i capelli lunghi che si appiccicavano al viso. Mi stavo divertendo tantissimo, ma allo stesso tempo ero in ansia per il ragazzo.
"Sasuke!" Urlai per farmi sentire, ma nulla. Smisi di ridere; ora cominciavo a preoccuparmi, perché naturalmente, il fatto che lui fosse un ninja tremendamente più abile di me, e che probabilmente sarebbe stato lui a dover salvare me e non il contrario, in un momento come questo non ti viene in mente.
"SASUKE!" Urlavo mentre correvo, sballottata dal vento verso la piazza deserta. Nulla.
Un nuovo scossone di vento mi fece finire i capelli davanti al viso, che si appiccicarono in stile cemento a presa rapida senza farmi vedere più nulla.
Ripresi a correre, fino a quando senti un tonfo dietro di me, e qualcosa mi toccò la spalle velocemente. Mi girai di scatto e vidi il moro, completamente bagnato dietro di me, con lo sguardo severo puntato nei miei occhi.
"Cosa ci fai qua?" La sua voce fredda, suonò debole sotto al rumore del vento.
La prima cosa che mi venne da fare, fu quello di caricare un pugno e mirare al suo viso. Naturalmente il mio colpo venne fermato dalla sua mano, a pochi centimetri dal bersaglio. Provai con l'altra mano, ma come da copione, fermò anche essa.
"Perché cazzo sei uscito?!" Urlavo come una pazza disperata, poiché da una parte ero tremendamente felice di averlo ritrovato, mentre dall'altra ero fottutamente incazzata del fatto che mi avesse fatto spaventare.
"Dovevo provare una cosa."
"COSA?!" La scena poteva sembrare comica, lui calmissimo, e io in preda a una crisi isterica.
"E allora dimmi cosa volevi provare, di grazia?" Continuai tenendo lo stesso tono di voce, ma ritirando le mani dalla sua presa per farle ricadere lungo i fianchi.
"La capacità di usare il chakra."
Lo guardai senza capire. Lui, usciva nel bel mezzo di una tempesta, per provare a usare il suo stupido chakra? No, questa me la dovevano spiegare.
Il ragazzo, vedendo la mia espressione, continuò a parlare.
"L'adrenalina che ha cominciato a girarmi in corpo, mi ha permesso di aprire le vie del chakra. Così sono riuscito a utilizzarlo. Il chakra a quanto pare, esiste, è solo più difficile da utilizzare e, per così dire, sbloccare."
Ascoltai la sua spiegazione, più incredula del fatto che avesse messo su una frase intera e non un monosillabo che per tutto il resto. Io aprii la bocca, per controbattere sul fatto che avesse detto una cagata, perché a me non era successo proprio niente, se non una broncopolmonite in arrivo, e sulla stupidità del rimanere fermi nel bel mezzo di una tromba d'aria (che mi stava sballottando a destra e manca non permettendomi di stare ferma) a discutere sul chakra, ma lui mi precedette.
"Sono riuscito ad attivarlo io, poiché sono molto più esperto di te. Serve una grande preparazione, che tu non hai."
Io chiusi la bocca, anche perché aveva nettamente ragione, ma la riaprii subito.
"Adesso che ce l'hai fatta, razza di idiota, torniamo a casa!"
Lui mi fulminò con lo sguardo, e in mezzo secondo sparì dalla mia vista. Ci rimasi a dir poco male, visto che io l'avevo cercato per tutto il paese, e lui come ricompensa mi aveva mollato da sola sotto la pioggia. Ringhiai, e ricominciai a camminare verso casa, tanto non aveva senso correre, visto che ero già fradicia.
Sobbalzai quando sentii un tonfo leggere vicino a me, e girandomi trovai Sasuke che mi camminava a fianco.
"Cosa ci fai qua? Vai a casa!" Gli urlai al di sopra del rumore della pioggia per farmi sentire, e lui in risposta mi guardò rimanendo in silenzio, per poi voltarsi e continuare a camminare al mio passo, senza dire una parola. Inizialmente lo guardai incredula, e poi sorrisi; gli tirai una culata leggera, e lui inclinò leggermente la testa verso di me, senza scomporsi.
Camminammo fino a casa l'uno al fianco dell'altra, in silenzio, e nonostante io provassi a tenergli il muso, un sorriso mi si disegnò piano sul volto. Probabilmente questo era il modo di ringraziare Made in Uchiha.
 
 

ANGOLO AUTRICE
 


Hello! Questo capitolo mi è venuto più lungo del solito, perché mi aveva preso tantissimo!
La cosa della tromba d'aria è un fatto realmente accaduto, e quando era successo stavo portando con degli amici le nostre moto in garage, e vi posso assicurare che è stata un'impresa epica!
Per il resto, mi auguro che vi sia piaciuto anche questo capitolo un pochetto! Spero sempre che vi facciate sentire con un commento, e come al solito ringrazio tutti quelli che lo faranno, o che l'hanno semplicemente letta, e perso del loro tempo prezioso dietro a questo mio deliro!
Ciao a tutti belli, alla prossima! xD
 
P.S.
Questa dovrebbe essere qualcosa di simile a Elena, ma riconosco che faccia piuttosto schifo, magari ne farò una migliore! Ancora ciao a tutti!


  
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Capitolo 5
*** Capitolo 4. ***


CAPITOLO QUATTRO
 
Appena varcammo la soglia di casa, un'ennesima ondata di acqua inondò l'ingresso, e con fatica chiudemmo la porta, che sembrava opporsi a ogni movimento che non consistesse nel restare spalancata e allagare la mia povera casa.
I ragazzi, tra cui Suigetsu che guardava inorridito l'immane mole d'acqua appena entrata, che probabilmente aveva appena sostituito quella pulita dallo stesso, erano seduti tranquillamente sul divano ad aspettarci.
"Grazie per la preoccupazione eh!" Li ripresi mentre mi strizzavo una ciocca di capelli sul pavimento ormai fradicio, lasciando cadere nuove gocce d'acqua.
"Sasuke non avrebbe lasciato che ti succedesse qualcosa." Spostai lo sguardo verso Juugo, appena sentii la sua voce, e strizzai gli occhi.
"Sinceramente, credo che se fossi morta annegata non gli sarebbe fregato una cippa!"
L'arancione mi ammonì con uno sguardo serio, mentre Sasuke emetteva il suo classico verso da scazzato totale (altresì chiamato "tsk") girandosi per sparire da qualche parte sconosciuta della casa, fermato appena in tempo da me, che l'avevo afferrato per la maglietta facendolo voltare di scatto con un'espressione sanguigna.
"Dove pensi di andare?! Così bagni tutta la casa, quindi te ne stai qua fermo!"
Il ragazzo mi ringhiò, scostandosi bruscamente dalla mia presa. In risposta gli ringhiai anche io, incrociando le braccia al petto con fare imperioso.
"Questa volta pulite voi però!" Ci girammo entrambi nella parte da cui proveniva la voce con un cipiglio sorpreso, vedendo un Suigetsu ancora intento a fissare il punto da cui eravamo entrati. Qualche cosa si mosse dalla mia pancia, fino a salire lungo la gola, e alla fine scaturire in una risata divertita, la quale continuò a crescere, senza un motivo preciso, fino a quando mi lasciai cadere sul pavimento bagnato (cosa che neanche la camera dei segreti…) tenendomi la pancia e rotolando. Non c'era un motivo preciso per cui l'avevo fatto, probabilmente avevo solo voglia di ridere un po', e questo mio modo di fare contagiò anche Suigetsu, che se prima mi guardava con aria sorpresa, ora stava ridendo a crepapelle. Juugo abbozzò una risata, subito soffocata da un sorriso gentile, mentre il moro, scorbutico come al solito, sbuffò, per poi andarsene, disubbidendo ai miei ordini e lasciandosi dietro una scia bagnata in stile lumaca bavosa.
Finito il momento di allegria, mi alzai anche io, e mi strizzai la maglietta, che colò come se fosse stata appena tolta dalla lavatrice.
"Mi vado a cambiare anche io, tanto il disastro l'ha già fatto il Mister!" Sorrisi, per poi girarmi e andare verso la mia stanza. Socchiusi gli occhi senza capire, quando vidi l'ombra di Sasuke appoggiato allo stipite della mia porta, a braccia incrociate.
"Ciao?" Lo guardavo strana, se mai all'Uchiha fosse venuta voglia di far conversazione, di sicuro avrebbe annunciato la fine del mondo.
"Penso di aver trovato il modo di tornare."
"Oh…"
Mi si strizzò lo stomaco nel sentire le sue parole, e mi salì un groppone in gola. Non volevo che se ne andassero nonostante tutto, averli con me era il mio sogno, e ora sarebbe sparito. Anche se sapevo che non sarebbero potuti restare con me per sempre, ora era troppo, davvero troppo presto.
"Ehm… bene…" continuai, provando a tenere la voce ferma, anche se non capivo perché continuava a restare li, dopo che mi aveva già comunicato la sua scoperta.
"Non ce ne andremo ora."
"Davvero?" Nel provare a tenere la mia voce ferma, una nota di euforia riuscì comunque a uscire.
"Prima analizzeremo questo posto per bene, potrebbe risultare utile."
Non mi lasciò il tempo di rispondere che, staccando la schiena dallo stipite con un movimento fluido, cominciò a camminare verso la sua stanza, dove entrò chiudendosi la porta alle spalle.
Rimasi a guardare per qualche attimo la sua porta chiusa, e poi scrollai la testa come a voler far uscire tutti i pensieri che l'affollavano. Scelsi dall'armadio dei pantaloncini e una maglietta asciutti, e mi cambiai accoccolandomi nel tessuto caldo e asciutto dei nuovi vestiti, per poi prendere i vecchi e strizzarli nella doccia. Mentre vedevo le gocce scivolare giù da essi, tutti i momenti della giornata mi ritornarono in mente, e involontariamente sorrisi. Il viso di Sasuke, bello anche sotto alla pioggia, le risate con Suigetsu, le parole di Juugo, e improvvisamente capii, se non l'avevo già fatto, quanto loro fossero importanti per me. Strizzai con più forza la maglietta, per poi buttare anche quest'ultima nel cestone e uscii dalla mia stanza, per tornare in sala, dove trovai un Juugo e un Suigetsu impegnatissimi in una partita di carte.
"Vieni?"
Suigetsu battè con la mano il posto di fianco a sè guardandomi allegro.
"No no, continuate la vostra impresa da soli!"
Ridacchiai guardandoli, per poi andare in cucina e recuperare una scatola di Togo dimenticata da chissà quanto tempo. La ribaltai, cercando la data di scadenza, e con felicità scoprii che erano ancora commestibili. Catturata la scatola, e tanta buona volontà, mi diressi verso la stanza di Sasuke, sotto alla battutina del pesce: "Aaaaah ecco il perché!" che si guadagnò in risposta un ringhio mio.
Davanti alla sua porta, presi un respiro profondo guardando il legno chiaro e la maniglia, poi con una botta di coraggio aprii.
"Non ti hanno detto che si bussa prima di entrare?"
La voce fredda di Sasuke mi fece da benvenuto, e girandomi nella direzione da cui essa proveniva, lo vidi, semisdraiato sul letto in posa figa, con lo sguardo impassibile, e il mio cuore fece una capriola.
"Casa mia, vado dove voglio io." Lo ripresi provando a tenere il suo stesso tono freddo, e staccando con fatica lo sguardo dalla visione che mi si parava davanti, per poi spostarmi verso la cassettiera, e appoggiarci la schiena. Aprii la scatoletta di biscottini che mi ero portata e me ne sgranocchiai uno, gustandomi il cioccolato con espressione goduta. Certo, se c'era una cosa che adoravo era il cioccolato, e se riuscivo a mangiarlo, ero in pace col mondo.
"Vuoi?"
In risposta si prese la scatola.
"Ehi!"
Feci uno scatto fulmineo per riprendermela, con risultato che lui si spostò, e io caddi di muso sul letto. Be' almeno era morbido…
Ignorai la figura di merda, e mi misi seduta con più ritegno che riuscii a trovare, anche se le mie guance cominciavano a colorirsi di rosso porpora.
"La scatola è mia!"
"No."
"Si!"
Mi lanciai ancora verso la scatola, o più specificatamente verso Sasuke, che mi bloccò prima che riuscissi a sfiorarlo, tenendomi la gola con una mano. All'inizio pensai che mi volesse uccidere, e che se lo faceva solo per una scatola di biscotti (visto che neanche gli piacevano, i dolci) era decisamente strano, ma poi realizzai che non stava realmente stringendo con la mano, e mi tranquillizzai.
Allungai le mani il più possibile, ma per quanto ci provai non riuscivo a raggiungere la scatoletta, così provai a tirargli un calcio, ma il risultato della mia imbattibile performance fu che mi quasi strozzai da sola, e il ragazzo parò con l'altra mano il mio attacco. Mi ritirai tossicchiando dalla sua presa tenendomi la gola, e guardandolo il più male possibile. Lui, senza né voltarsi né parlarmi, mi allungò la scatola di biscotti, che io presi circospetta guadando prima lui, poi la scatola, poi lui e poi ancora la scatola.
Quando capii che ero fuori pericolo, sorrisi tranquilla, e la misi sul letto, a metà tra me e lui, in modo che riuscissimo a mangiarli tutti e due. Il ragazzo mi guardò, poi prese un biscotto e se lo portò alla bocca.
"Un 'grazie Elena' è troppo vero?" Gli sorrisi, e lui in risposta mi guadò severo. Io alzai le spalle e ritornai a mangiare i miei biscotti.
"Va be', era tanto per dire… comunque, perché l'hai detto solo a me che avevi scoperto come tornare?"
Lui mi guardò per qualche attimo prima di rispondere.
"Perché non è necessario che gli altri lo sappiano."
Capii che non gli avrei più estratto nessuna informazione, così non domandai più nulla e mi accontentai della risposta sibillina del ragazzo.
Per mangiare più comodamente, si era seduto anche lui, e ora eravamo tutti e due con la schiena appoggiata alla spalliera. Lui comodamente al centro del suo lato, io sull'estremo del mio, con una gamba che dondolava giù dal letto.
Presi l'ultimo Togo e lo spezzai porgendogliene metà, lui non emise fiato, come al solito, ma lo prese con tranquillità e se lo mangiò.
Guardai con tristezza e rabbia la scatola vuota, come se fosse sua la colpa di essere già finita, e avermi privato di altri momenti col ragazzo. Sorrisi leggermente da sola pensando a questi ultimi minuti con lui, e al fatto di essere stata così bene mentre lui si lasciava andare, scherzando, per quanto fosse possibile a un Uchiha Sasuke, sempre freddo, serio e composto.
Stavo prendendo la scatola finita, quando si aprii la porta facendo entrare il muso di Suigetsu, sul quale era stampato un ghigno che mostrava i dentini bianchi.
"Avete finito di scopare? Perché noi avremmo fame!"
Nello stesso tempo arrossii e ringhiai, ma non feci in tempo a reagire, perché qualcosa, o meglio, qualcuno mi precedette.
Non lo vidi neanche muovere, ma sentii un tonfo, e poi Sasuke in piedi vicino alla porta.
"Sasuke!"
Sgranai gli occhi, Suigetsu non era ancora riuscito ad utilizzare il chakra, così non aveva ancora riacquistato la sua capacità di sciogliersi, e un colpo del genere, gli avrebbe potuto rompere qualche ossa.
"Tsk."
Il moro sbuffò, mentre io mi precipitai verso Suigetsu per vedere le sue condizioni. Fui quasi certa di vedere una nota di tristezza sul viso dell'Uchiha quando mi scaraventai fuori dalla stanza senza degnarlo di uno sguardo, ma la mia parvenza venne subito negata del cambiamento repentino dell'espressione visiva del moro, che tornò fredda e indifferente.
"Suigetsu, tutto apposto?"
"Si… questa è strana, Sasuke che reagisce così… gli fai proprio un brutto effetto eh?"
Il ragazzo ridacchiò piano, grattandosi la testa e tentando di alzarsi, venendo però bloccato da me con un'espressione preoccupata.
"Ehi, ti ho detto che sto bene! Non ha usato poi così tanta forza!"
Il ragazzo mi sorrise, ma allo stesso tempo lo aiutai ad alzarsi, e lui si aggrappò a me. Lo accompagnai fino in sala, e lo feci sedere sul divano, sotto lo sguardo di Juugo, che lo rimproverò.
"A volte dovresti tenere la bocca chiusa."
"Eheheh…"
Suisui ridacchiò grattandosi la testa, in un gesto che mi ricordò in maniera incredibile Naruto. Sospirai davanti a quel ragazzo che mi pareva tremendamente un bambino, per poi spostarmi e andar a preparare da mangiare senza chiedere l'aiuto di nessuno, poiché pensai che di guai ne avevessero combinati già abbastanza per oggi.
Quando fu pronto li chiamai, e in mezzo secondo, erano tutti seduti al tavolo. Rimasi come al solito sorpresa dalla velocità con cui si fiondano a mangiare, e ognuno in modo diverso. Sasuke calmo, controllato, Suigetsu senza ritegno, Juugo con un passo dolce, senza fretta.
La cena passò velocemente, come di norma, tra le battutine di Suigetsu sedate dallo Sharingan di Sasuke che gli lampeggiava negli occhi ogni qualvolta il ragazzo parlasse a sproposito, e la pasta al pomodoro, che mi era venuta stranamente bene.
Finito di mangiare, io e Juugo cominciammo a lavare i piatti, mentre gli altri due sparirono in sala a cercare un film decente da guardare.
Stranamente, l'arancione non mi disse niente riguardo l'Uchiha, ma mi passò tutti i piatti in silenzio, e io gliene fui grata. Sinceramente, non mi andava di parlare di quello che era successo, perché era qualcosa di cui ero gelosa, anche solo di dirlo a un amico.
Finito, andammo in sala con gli altri, e il film partì. Sasuke si prese il divano perpendicolare alla tele, e noi altri ci strizzammo su quello parallelo.
Tra gomitate, spintoni, il risultato fu quello di assomigliare a un gotico sandwich.
Il film, un comico scelto da Suigetsu, non faceva ridere assolutamente nessuno, tanto che a metà della trama, mi addormentai sulla spalla di Juugo che arrossì leggermente, visto che mi rigirai nel sonno fino a abbracciarlo in stile orsacchiotto.
Sasuke, spostò irritato lo sguardo su di noi, per poi alzarsi e andarsene mentre Suigetsu rideva di gusto, più per la nostra scenetta comica che per il film idiota.
Quando mi risvegliai, mi trovai nel mio letto; probabilmente uno dei due ragazzi si era preso la briga di riportarmi alla tana. Sorrisi da sola, accoccolandomi di più e stringendo nei pugni le coperte alle quali mi ero aggrappata.
Chiusi gli occhi ancora e mi riaddormentai in mezzo secondo, con ancora un sorriso leggero dipinto sul volto.
 
 
ANGOLO AUTRICE.
 
Hello bella gente!
Questo capitolo, come anche gli altri, li ho scritti mentre viaggiavo in camper tra una tappa e l'altra. Be'… la mia vacanza è finita ora, e quindi penso che ci metterò un po' di più ad aggiornare, perché devo fare i compiti (letteralmente, devo farli ancora TUTTI! Perché non li ho neanche cominciati…) quindi il tempo per scrivere mi si ridurrà di un bel po'… :(
Comunque, cosa ne pensate di questo capitolo? Io sinceramente, mi sto affezionando a questa storia! xD
Ringrazio come al solito tutti i santi che la leggeranno, e ai martiri che la commenteranno (se ce ne saranno, e se non ce ne sono va bene lo stesso xD)!
Alla prossima, bye bye bella gente! :3
 

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